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Riflessioni operative sul V.I.T.R.I.O.L.


di Luciano Gaj
Saggista

V.I.T.R.I.O.L. acrostic given by Basilio Valentino, one of the greatest alchemist of hi-
story, represents the whole point of reference of the masonic thought. V.I.T.R.I.O.L.
stands for a pure method of exercising and consists of the explicit invitation to per-
manentyl abandon own deadly sins and bad habits, in order to let oneself to the in-
teriority down and try, with a lot of hard work and indomitable will, to positively
rectify (the transubstantiation of the alchemist) own faults (thoughts and actions).
The goal of V.I.T.R.I.O.L. is, by means of continue and virtual death and rebirth ex-
periences of conscience, making even more improvements up to reach, as far as pos-
sible, an exemplary model of ethic behaviour.
This methodology leads securely to the development and the exploitation of the inte-
rior experiences and than, in some cases, to superior knowledge. Obviously rational
knowledge is very important in ordinary life but, with reference to this peculiar kind
of experience, it is not so fundamental.
In this article, after a description of V.I.T.R.I.O.L., some practical suggestions will be
given in order to directly start working without hesitations.

P
erch ritornare sul tema del liberazione delle scorie, ed alchemicamente di
V.I.T.R.IO.L.? Perch il V.I.T.R.IO.L. acido che produce il Sale il quale rappresenta la
costituisce la dimensione inizia- parte stabile dellEssere, e simboleggia, dal
tica per eccellenza, il tlos dellesistenza punto di vista intellettuale, morale e fisico la es-
umana, loikos di tutte le trasformazioni in- senza stessa della personalit.
teriori, lathanor delle esperienze trasmu- Simbologia Massonica,
tative, come ci ricorda linsigne G. Porciatti: Massoneria Azzurra

LIniziando [] commesso allazione dis- Pi in generale possiamo dire che il


solvente del Vitriolo [] che ha il significato di tema trasmutativo della catbasi (la discesa
ricerca, di discesa e penetrazione nellintimo, di di una persona viva nellAde, il regno
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oscuro delle ombre e dei mostri) non cer- con le parole dellerudito H.C. Alvart1:
tamente una novit: innumerevoli sono gli
esempi nelle varie culture ogni evoluzione una trasmu-
fin dallantichit pi re- tazione; e affinch una qua-
mota. Basti ricordare lunque forma sia trasmutata
Ercole, Polluce, Orfeo assolutamente necessario che
vi sia dapprima la distruzione
per i greci, la babilonese
di questa forma; poi un lavoro
Inanna, leroe ittita effettuato allinterno del caos
Kessi, Xolotl in Messico, prodotto, che separi il puro spi-
Enea per i latini e Dante rituale dallimpuro materiale; e
nella letteratura ita- infine la formazione di una cosa
liana. Lo stesso Ges nuova, aggregazione del puro
sarebbe morto per poi separato che manifester la na-
risorgere, quindi ben chiaro come la pos- tura dellessere in questione a una potenza di
sibilit di scendere nel regno dei morti per perfezione superiore alla precedente; cio tra-
poi fare ritorno a quello dei vivi sia espres- smutazione della vecchia forma in una nuova.
Un ciclo evolutivo si sar compiuto.
sione di un ancestrale bisogno degli esseri
umani. Naturalmente, i vari miti e racconti
danno adito ad interpretazioni verosimil- La domanda latente
mente diverse, ma allo stesso tempo sono ammissibile che il nostro Ordine sia
sempre riconducibili ad un processo inte- costituito da uomini che si sono avvicinati
riore catartico dellIo (anima) o allidea ad esso in quanto non hanno trovato nel
della vita eterna con la conseguente scon- mondo profano delle convincenti risposte
fitta della morte. alla loro sete di valori, oppure, per una
Cos riassumeva Paracelso sul senso qualche altra necessit interiore, anche in-
evolutivo della trasmutazione: consapevole o inconscia. Uomini, dunque,
desiderosi non solamente di soddisfare le
Colui che vuole entrare nel regno divino, proprie potenzialit, che non si acconten-
deve prima entrare nel corpo di sua madre, e tano di non restare in balia della mera quo-
morirci. tidianit, ma che stanno cercando di
attribuire un senso al proprio essere al
A significare che la materialit che si mondo. Ma potrebbero anche essere degli
distrugge per il ritorno dello spirito a se uomini che si sono avvicinati alla Masso-
stesso, unica assoluta libert conoscitiva, neria per altre ragioni, per esempio per
vero dies natalis nel quale co-noscimento esorcizzare la paura della morte, perch
insieme co-nascimento. Detto altrimenti avvertono a loro modo il senso della trage-

1 Pseudonimo (tra i tanti) con cui si tentato di dare unidentit allenigmatico e affasci-
nante Fulcanelli.
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dia della vita, oppure per cercare una ri- terizzati da un interrogarsi2 tra mille diffi-
sposta che non hanno trovato nel mondo colt, esploratori mossi da una rifles-
profano. Infine, molto pi sione sulluomo, sulla
semplicemente, per cu- societ e sul mondo e
riosit o per caso, ma- dalla tensione a rivolgere
gari in combinazione lo sguardo altrove, al di l
con alcune delle ragioni dei fantasmi dellinganno
citate. Persone che pote- e al di l dalla serenit
vano essere pi o meno dellignoranza illuminata,
soddisfatte della societ ove tutto dato per ac-
di appartenenza, del cettato e per scontato. Un
quotidiano mondo del atteggiamento interiore
lavoro e delle relazioni che non riguarda solo il
affettive instaurate, ma la proprio animo, perch se
cui tensione interiore era rivolta alla ri- cos fosse la ricerca si ridurrebbe ad una
cerca di qualche cosa in pi, certamente tanto apprezzabile quanto modesta ten-
di diverso, che potesse arricchire il loro sione intimista, che pur non aliena dal-
animo e la loro comprensione. Nonch il lanimo del Massone non lo completerebbe,
loro spirito critico. Degli individui, quindi, in quanto priva degli interrogativi cono-
in cerca non solo di semplici e necessarie scitivi, etici, spirituali e filosofici che lo so-
risposte alla loro legittima curiosit, ma spendono nella dimensione delle cose che
anche in cerca di una guida per poter com- sono e delle cose che non sono, tra il ci
prendere gli interrogativi (non sempre che appare e il ci che non appare. Ed gra-
consapevoli) posti dalla coscienza (con le zie a questa dimensione instabile tra luce e
annesse ansie). tenebra che si realizza la condizione del-
In sintesi si tratta di un Ordine nel quale liniziato3, che si accoglie la cifra della pro-
i ricercatori tutti dovrebbero essere in pria interiorit, tra le numerose difficolt
qualche modo ripiegati su se stessi, carat- che egli incontrer.

2 Si tratta, con gradazioni che variano da individuo ad individuo, di un fuoco (Eraclito) che
viene alimentato dal senso dellobbedienza quale disciplina assoluta. Ad esempio, nella filoso-
fia orientale colta di origine medievale, questo ardere pu raggiungere forme estreme di rigore,
anche di tipo marziale.
3 Estendendo il significato del termine iniziazione, possiamo dire che ogni uomo un ini-
ziato per il fatto, pur non intenzionale, di essere nato, cio la sua iniziazione alla vita, e per quella
continua ricerca di senso e di ragione che lo accompagna durante lintera esistenza. Ed ogni uomo
un iniziato anche perch la sua vita un processo di continuo cambiamento che, se lo si fa pro-
prio, converge verso qualche meta finale o intermedia che continua a divergere sempre verso un
nuovo altrove.
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Iniziati che hanno accettato di canaliz- sulla portata (profondit, estensione) di


zare le loro energie e la loro curiosit cos tale pratica, bens evidenziare qualche
sommariamente descritte indicazione spicciola ai
in una rigorosa prassi praticanti. Indica-
auto-trasformativa, uo- zioni puramente ope-
mini che hanno scelto rative che fanno uso
di adottare con senso della sola guida credi-
del dovere (lealt, obbe- bile: il mondo dellespe-
dienza, seriet) e con la rienza4. Suggerimenti e
forza della volont, nel tecniche che si ispirano
Tempio ma soprattutto agli insegnamenti anti-
fuori dalle mura pro- chi, basti ricordare (per
tette, per come pos- non andare troppo in-
sono e soprattutto per dietro nel tempo) le
quanto intendono farlo proprio, un metodo scuole medioevali dei monaci francesi, una
formativo che in grado di fornire loro per tutte quella di Chartres del XII secolo:
delle (parziali) risposte ai loro perch ed Bernardo di Chiaravalle5 (mea subtilior, inte-
innumerevoli occasioni di auto-perfezio- rior philosophia) il primo cancelliere6 che,
namento sul piano esistenziale comunque ispirandosi al pensiero di Platone (soprat-
inteso (spirituale, filosofico, psicologico, tutto al Timeo), ne ha fatto la gloria. I suoi
sociale, etico, ecc.). Inutile dire che tale principali precetti: fedelt alla regola (equi-
scuola conosciuta come V.I.T.R.I.O.L. la valente al V.I.T.R.I.O.L.), povert volontaria
quale, oltre ad offrire gli idonei strumenti (in sostanza la rinuncia ai metalli), umilt e
di meditazione interiore e di confronto si obbedienza (la disciplina da adottare) e la
pone, se praticata, anche come un luogo di disputatio ovvero la discussione (analogo
conforto spirituale e di umana consola- dei Lavori Rituali) tra i suoi discepoli.
zione.
A questo punto forse importante for- La teoria
nire, perch a mio avviso non un fatto noto a tutti lacrostico V.I.T.R.IO.L. del-
sempre scontato, qualche cenno non solo lalchimista medievale Basilio Valentino7

4 Dallesperienza si genera la cultura (e non viceversa), si formano altres la conoscenza


e il discernimento per quanto possibile e compatibilmente con i propri limiti (di elaborazione ma
anche fisici).
5 Celebre il suo motto: Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, cos che possiamo vedere pi
cose e pi lontano di quanto vedessero questi ultimi. Non perch la nostra vista sia pi accurata, o la nostra
altezza ci avvantaggi, ma perch siamo sostenuti e innalzati dalla statura dei giganti ai quali ci appoggiamo.
6 Con i successori Gilberto Porretano e Teodorico.
7 Gli alchimisti, tra i quali Basilio Valentino (monaco benedettino tedesco del XV secolo), fu-
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che per esteso recita Visita Interiora Terrae, sciente e successiva autorigenerazione in
Rectificando, Invenies Occultum Lapidem8 e una entit materiale pi perfetta9. Una do-
che si pu tradurre con Penetra nelle vi- lorosa (perch non certamente una scelta
scere della Terra e, per- gradevole quella di procu-
correndo il retto rarsi laceranti ma libera-
sentiero, scoprirai la trici ferite) e pericolosa
pietra che si cela ai (perch vi il rischio di
tuoi occhi. Un mes- disperdere le forze op-
saggio iniziatico di al- pure di illudersi) catarsi
lontanamento dalla di auto-distruzione e
vita profana e di spo- auto-trasformazione
liazione del denaro e continui10 che potrebbe
dei metalli, al quale condurre alla sofferta via
alludevano i nobili della Conoscenza (non
versi danteschi: O voi quella assoluta, riservata
chavete li ntelletti sani, al Divino), della scoperta
mirate la dottrina che e dellaffinamento pro-
sasconde sotto l velame de li versi strani (In- fondo del proprio S e della risonanza con
ferno, Canto IX). la Totalit11. Detto in altri termini si tratta
Un tanto evidente quanto nascosto in- di ammettere che lUomo si possa avvici-
vito (le cui radici si innervano nellermeti- nare alla soglia di un orizzonte superiore,
smo e nella gnosi) a calarsi nel proprio sconosciuto ed ineffabile (il dantesco ri-
mondo notturno al fine di rettificare in- veder le stelle, Inferno, Canto XXXIV), pel-
stancabilmente i propri difetti, mediante legrinando sulla Via del Cambiamento,
una serie di operazioni esoterico-alchemi- errando lungo un breve (tant la durata
che liberatorie di morte iniziatica co- della vita adulta) cammino (al di l di una

rono medici, scienziati e filosofi che, per necessit di difesa (persecuzione della Chiesa romana), do-
vettero circondare la loro azione con un linguaggio ermetico basato su simboli, allegorie e formule
incomprensibili ai non iniziati.
8 In alcuni casi si trova laggiunta U.M. (Veram Medicinam) che non ne cambia il signi-
ficato complessivo.
9 Lalchimista Basilio Valentino nellopera LUltimo Testamento distingueva tre livelli delles-
sere: Visita Interiora Terrae corrispondente al filo a piombo, Rectificando alla livella e Inve-
nies Occultam Lapidem alla squadra.
10 Come la fenice che risorge dalle proprie ceneri.
11 Tutto una sola cosa. E quando tu desideri qualcosa, tutto luniverso cospira affinch tu realizzi il
tuo desiderio (LAlchimista, P. Coelho).
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cultura intrigante e illusoria) che miri alle mente, il principio di ogni corporeit (la
sole essenze, agli interrogativi ultimi materia prima del nostro mondo) e lo spi-
dellessere, della coscienza, rito, tra il corpo e la mente; e
della vita e della morte; si la sua azione dissolvente e
tratta di provare a dare la ri- trasformatrice tende a di-
sposta alle domande di struggere (per purificare)
senso: chi sono?, da dove il corpo per trasformarlo
vengo?, dove sto an- nello spirito. Affinch
dando?, che cosa posso co- possa nascere un giorno
noscere?: che poi tutto quello homo novus che co-
questo avvenga, ovviamente, noscer perfettamente
dipende dal destino di cia- se stesso, in grado di com-
scuno di noi, poich solo co- prendere appieno la na-
loro che possiedono tura e conquistare quei
caratteristiche non comuni poteri che in lui erano la-
sono in grado di oltrepassare tenti e, primariamente,
la furia di Cerbero. conturbanti e penosi. Ce
Non a caso la scritta lo ricordano gravemente,
V.I.T.R.I.O.L. che campeggia a nel linguaggio psicologico,
lettere doro nel Gabinetto di Riflessione C.G. Jung durante la descrizione del pro-
posta fra i riferimenti alchemici del sale e cesso di integrazione (individuazione)13
dello zolfo12 simboleggianti, rispettiva- dellOmbra14:

12 Zolfo, Mercurio e Sale sono sia nelluniverso, il trimundio, sia nelluomo; e nelluomo i
tre mondi si manifestano come Anima, Spirito e Corpo. J. Bhme diceva: Tutto ci che cresce, vive
e si muove in questo mondo contiene Solfo, e il Mercurio ne la vita, e il Sale lessenza corporea della fame del
Mercurio (De signatura rerum).
13 Lindividuazione viene definita da Jung (Tipi psicologici) come quel processo di differen-
ziazione che ha come mta lo sviluppo della personalit individuale; essa rappresenta quindi lo
sviluppo delle particolarit di un individuo, sulla base della sua disposizione naturale. Pur costi-
tuendo una via individuale (La necessit dellindividuazione una necessit naturale) che pu deviare
rispetto a quella consueta, essa deve condurre ad uno spontaneo riconoscimento delle norme col-
lettive. Lindividuazione rappresenta un processo di elevazione spirituale: essa porta infatti ad un
ampliamento della sfera della coscienza. Il processo psicologico dellindividuazione strettamente con-
nesso con la cosiddetta funzione trascendente, in quanto mediante questa funzione vengono date quelle linee
di sviluppo individuali che non potrebbero mai essere raggiunte per la via gi tracciata da norme collettive.
14 Cos Jung descrive il lato oscuro della vita cosciente delluomo. Pertanto lombra junghiana
tutto ci che gli individui rimuovono dalle loro coscienze rendendolo non facilmente accessibile
alla consapevolezza, perch diventato qualcosa di vergognoso da rifiutare, da combattere o sem-
plicemente da disconoscere. Lombra grava come un sacco pesante sulle spalle di chi, non riuscendo a li-
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Ognuno di noi seguito da unombra. Meno Proprio perch si tratta di un processo


questa incorporata nella vita conscia dellin- di integrazione, implicito che non si
dividuo tanto pi nera e densa. debba lottare contro le mi-
Tipi psicologici serie del tempo, le pro-
prie debolezze e i propri
E nel linguaggio filoso- vizi per eliminarli,
fico, F. Nietzsche durante bens occorre mobili-
una descrizione del senso tarli pazientemente16
della tragedia: onde operino nella dire-
zione voluta: in gioco la
Noi preferiamo le vie
capacit di trasformare
tortuose (indegne) per ar-
naturalmente17 tutte le
rivare alla verit (vivere
pienamente). energie primitive, sia
Ecce homo15 quelle positive sia quelle

berarsene, ne eternamente prigioniero, scrive il poeta Robert Bly. Questo mondo che sta sotto e die-
tro la maschera dellindividuo e dellagire sociale Jung lo ha chiamato, con unespressione che ri-
corda Dostoevskij (grande interprete della malattia della coscienza), sotterranei dellanima. il
luogo demoniaco o infero del mito e della rappresentazione religiosa. Vi abitano i mostri e i morti.
la notte della coscienza, ma anche fertile limo terrestre, sottosuolo da cui si risorge. Dunque lom-
bra non cela solo il male. piuttosto qualcosa di primitivo, infantile e goffo, che renderebbe lesi-
stenza umana pi vivace e bella, se non urtasse contro le regole della societ e la consapevolezza
dellIo. Tale ombra va guardata in faccia, va conosciuta anche nei suoi tratti penosi e conturbanti.
Va accolta per poi darle voce. Solo cos non agir inconsapevolmente e pericolosamente, come ap-
pare nel popolare racconto di Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, in cui il pro-
tagonista, rispettabile uomo di scienza, vive la propria dimensione dombra come fosse unaltra
persona sfuggita al governo dellIo.
15 Le vie tortuose sono sinonimo di labirinto. Un luogo in cui ci si pu smarrire, dove ognuno
di noi imprigionato in un sistema ineluttabile di cammini intricati e fuorvianti, dove la via si fran-
tuma, si biforca, nasconde linganno e da cui solo la grazia divina o la nostra intelligenza o perspi-
cacia potranno preservarci dalloblio. anche perdita del centro, erranza senza direzioni, un
cammino tutto nuovo, incerto, tormentato dove per non si ha bisogno dello sguardo del mondo,
loscurit non pi assenza di luce bens qualcosa di pi tangibile, quasi palpabile, una continua
sperimentazione consapevolezza, svelamento, costituisce lirrazionale della ragione, lo scarto
che mette a nudo la verit delle cose.
16 Nel Troilo e Cressida di W. Shakespeare scritto: Chi vuole aver focaccia dal frumento, deve
aspettare con pazienza la macinatura.
17 lesplicitazione della potenza del V.I.T.R.IO.L.: discendere nelle profondit inconsce del
proprio essere e rettificarle distaccando le cieche potenze della corporeit per portarle in una
sfera del tutto diversa dove diventano alba di limpida essenza. Io ho il corpo, non sono il
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negative. Non a caso gli alchimisti si appli- ore e alla conoscenza? Per scovare la pie-
cavano per realizzare mediante la pietra fi- tra celata (Occultam Lapidem)? Lacrostico ci
losofale (la via della virt) la ricorda che prima biso-
trasformazione del piombo, o gna sprofondarsi nella
comunque di una materia regressio ad infera20 (vi-
vile e di scarso valore, nel no- sita interiora terrae) e poi
bilissimo oro18, il simbolo necessario praticare
ideale dello spirito. Interes- unazione di risana-
sante al riguardo il pensiero mento delle negativit
di H. Hunwald: (rectificando) nel pro-
prio crogiolo alche-
Lalchimia la scienza
complessiva delle trasmuta- mico, un lavoro (opus)
zioni fisiche, biologiche, psichi- di morte e rinascita
che e spirituali, e comprende tutti spirituale, animica e fi-
i regni dellunica sostanza19. sica (forse il termine energetico sarebbe
pi adatto) che corrisponde alla paziente
Ma come dovrebbe agire in concreto levigazione della pietra. Unopera con
liniziato sulla pietra grezza che lo appe- difficolt evidenti: tuttavia si tratta del
santisce e lo imprigiona? Quali insegna- compito che liniziato ha di conoscere se
menti metodologici gli tornerebbero utili stesso e di conoscere lessenza delle cose (la
per potersi incamminare e proseguire sulla cosiddetta natura), due conoscenze in re-
via che conduce alla purificazione interi- ciproca armonia.

corpo e per questo motivo occorre estirpare dentro di noi le radici dellavere per trasformarlo ra-
dicalmente in essere, creando cos ununica grande memoria damore che lega ed in cui ci si rico-
nosce. Il V.I.T.R.IO.L. comporta un capovolgimento della mente e dellintendere che implica un
andare al di l della mente stessa
18 Quando nellAlchimia si lavora con i metalli (le passioni e le emozioni delluomo), il piombo
viene usato come materiale iniziale. Gli alchimisti sostengono che nel piombo vi un dmone che
pu causare la pazzia.
19 Nel processo alchimico i mutamenti subiti dal soggetto messo allopera sono attribuiti a interventi
di energie esterne, astrali e cosmiche di natura sottile cio impercettibile ai sensi, nel loro stato libero, even-
tualmente gerarchizzate e riducibili infine alla loro sommit a un agente unico o influsso astrale e celeste de-
finito Spirito Universale, la cui corporificazione ed esaltazione lo rendono atto alluso scelto dalladepto:
terapeutico, metallico, magico, sapienziale (B. Husson, Antologia dellalchimia).
20 Questa discesa viene anche chiamata regressus ad uterum, ritorno nellutero, un termine
che viene spesso usato nei riti diniziazione. un ritorno simbolico ad un particolare stato pri-
mordiale dellessere che accomuna ogni uomo nellinconscio collettivo. Luogo di oscurit mistica
ove sboccer la Luce della rivelazione.
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Prima di tutto si pu dire che linsegna- zione di nuove domande interiori che ri-
mento vitriolico esige che liniziato sia con- portano il discorso sul piano di nuove espe-
sapevole del non farsi condizionare da rienze da gestire con un livello di
quelle soluzioni scontate e consapevolezza e di responsabi-
semplificate, addirittura dog- lit (modestamente) perfezio-
matiche, che la realt esterna nate. Con la volont che sprona
(apparente) continuamente gli e la mente che discerne.
propone come certezze. Il La massima impegna colui
termine visitare, infatti, che cerca la Verit ad esplorare
gi uno stimolo che, palesando linterno di se stesso (viscere
contraddizioni di significato, della terra22) al fine di co-
di terminologie e di situazioni, struire (rettificando) una nuova
esige ogni possibile dubbio o personalit rigenerata23, al fine
domanda. Bisogna adottare la di scoprire la Tintura ovvero la
massima attenzione ed ese- pietra nascosta dei saggi (o pie-
guire una profonda indagine at- tra filosofale24, il punto culmi-
tivando al massimo le facolt che si nante della Grande Opera Alchemica),
possiedono, coordinandole e traendo le quella sapienza illuminata e illuminante
conclusioni possibili21. Facolt che rara- che conferisce ad ognuno quellequilibrio
mente portano a delle risposte definitive, e quel discernimento che potrebbero con-
anzi, di regola conducono alla formula- durlo fino alla soglia del Divino25. Ecco il

21 Liniziato sa che ogni parola, ogni frase e ogni atteggiamento pregna del disperato ten-
tativo di comprendere le assurde profondit delle passioni umane. Conoscendo le proprie, ricco
perci delle scoperte fatte negli abissi vitriolici della sua interiorit, non pu fare a meno di colo-
rare le sue parole di unimmensa tristezza e di avere per s unestrema piet, perch da un lato ri-
tiene la discesa agli inferi una necessit per la conoscenza di se stessi; dallaltro, sa benissimo che
non basta osservare i draghi per vincerli, ma bisogna riconoscerli quali proprie creature.
22 Gi nel Gabinetto delle Riflessioni si sottoposti alla prova della Terra e si chiamati a porre in
giuoco tutte le energie latenti (G. Porciatti, Simbologia Massonica, Massoneria Azzurra).
23 Se il seme messo in terra non muore, resta solo; ma se muore, porta molti frutti (Giovanni, 12-44).
24 Pietra filosofale significa, secondo il linguaggio sacro, pietra che porta il segno del sole. La
pietra filosofale innanzitutto la creazione delluomo da parte di se stesso, vale a dire lintera conquista del
proprio potenziale e del proprio futuro; in particolare la completa liberazione della propria volont, che dar
il dominio assoluto sullAzoth e sul regno del magnetismo, vale a dire il potere assoluto sulla forza magnetica
universale (E. Levi).
25 NellEsoterismo ebraico la Verit connessa con il Divino e trova corrispondenza con la
parte sottile delliniziato localizzata nel suo centro pi intimo ove vengono prese le decisioni vitali:
il Sancta Sanctorum. Tale termine sta ad indicare che la vera Conoscenza quella trascendente,
quella che proviene dal luogo dei pensieri non conosciuti e non dallintelletto.
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senso delle parole cercare di ricongiungere il V.I.T.R.IO.L. nel destino delleroe: non si
Dio che in voi con il divino che nelluniverso attua con la sola materialit e neppure con
di Plotino (Vita di Plotino, Porfirio). certa- la raffinata intelligenza, ma piuttosto con
mente un percorso eroico, quellelemento centrale e co-
fondato su una certezza: che stituente lessenza dellessere
liniziato ha in s le potenzia- che si soliti denominare spi-
lit e le capacit di attuare un rito. Il quale si assume essere
simile percorso di ricogni- presente nelluomo come il ri-
zione e di svelamento, un flesso (scintilla) di un fuoco
percorso che lo porter a ri- (trasmutante il vile metallo in
trovare la fonte della sua es- oro) originario presente nella
senzialit, i celati talenti26 in manifestazione27 e che nellin-
suo possesso, evadendo in tal modo dalla dividuo sembra farsi presente, se ricercato,
prigione nella quale convinto di essere in atto, quale intelligenza superiore o
rinchiuso e fuggendo dalla condanna alla nous28. Detto altrimenti il V.I.T.R.IO.L. una
quale egli stesso aveva acconsentito per via propriamente noetica29 da perseguire al
avere dimenticato la sua origine divina. Il di l dellangusta dimensione razionale

26 La ricerca che intraprende liniziato con indomita volont, con fatica e per proprio conto
ha lo scopo di propiziare una illuminazione interiore e risvegliare facolt che racchiudiamo in
noi stessi.
27 Coloro che credono che il mondo manifestato (il mondo dellessere) sia governato dalla fortuna o dal
caso, e che dipenda da cause materiali, sono ben lontani dal divino e dalla nozione di Uno (Plotino, Enneadi,
VI).
28 Il nous (intelletto cosmico, unespressione introdotta da Anassagora per indicare il mo-
tore originario delluniverso) per Plotino la prima emanazione dellUno e, in quanto tale, parte-
cipa pi delle altre della natura del divino, ma non il creatore del mondo perch non dio; esso
emana da Dio, come il profumo da un corpo o la luce da una sorgente. Non neanche assimilabile
al demiurgo platonico perch non opera in vista di un fine: esso genera involontariamente, come
conseguenza del proprio pensarsi, del proprio riflettere su se stesso. in questo modo che dal
nous prende vita lanima del mondo, sorgente della vita e delluniverso.
29 Il concetto di noesi risale alla filosofia dellantica Grecia ed indica quel tipo di conoscenza
intuitiva, immediata, pre-discorsiva che non si avvale del ragionamento o della conoscenza sensi-
bile. Si tratta di una forma di sapere non spiegabile a parole, che si rivela per lampi improvvisi, e
sulla cui origine i pareri ufficiali sono discordi. Per Platone e per Aristotele era la percezione im-
mediata dei princpi primi, e dunque era espressione di una conoscenza certa perch in essa il pen-
siero ha direttamente accesso ai propri contenuti, essendo insieme soggetto (il pensante) e oggetto
(il pensato): questi due termini pur contrapposti risultano cos complementari e dialetticamente
(interagenti) legati tra loro. Kant la formalizz come metodo e la divise tra intuizione sensi-
bile, ovvero la conoscenza passiva percepita attraverso i sensi, e intuizione intellettuale, ovvero
la percezione immediata che Io sono (il pensiero si rende oggetto a se stesso).
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(anchessa utile alla conoscenza in senso nare, per riflettere sulle cose della vita che
generale) per porsi come cammino di espe- hanno un senso e che meritano allora di es-
rienza umana nella dimen- sere ponderate e approfondite;
sione della creativit, sia e soprattutto per non ra-
dellimmaginazione e, so- gionare, ovvero per spe-
prattutto, dellintuizione. gnere il cervello e porsi in
una condizione di attesa (di
La tecnica separazione) affinch affio-
La formula V.I.T.R.IO.L. rino a livello della coscienza
invita da subito liniziato a quei lampeggiamenti (in-
tracciare un bilancio della tuizioni, immaginazioni,
propria vita. ispirazioni) che normal-
alla Grande Madre mente abitano la sfera del
terra (simbolo delluomo profondo (inconscio) e re-
fisico) che ogni vita torna canti con loro un contenuto
dopo la putrefazione e la di conoscenza sovrarazio-
rinascita sotto unaltra nale dal punto di vista evo-
forma. La terra rappre- lutivo ed iniziatico, un
senta lathanor della rige- contenuto rimosso comun-
nerazione, la nutrice di que costitutivo e pervasivo
Ermete Trismegisto e ri- della personalit.
corda tanto al recipiendario quanto allini- Gli strumenti consistono principal-
ziato che chi conoscer se stesso mente nellutilizzo della ragione e dellin-
conoscer lUniverso e gli Di. Una regola tuizione. Comunque non da dimenticare
valevole a partire dal Gabinetto di Rifles- limportanza del confronto tra i Fratelli in
sione per estendersi alla vita intera, che Tempio, il luogo esteriore di scambio ver-
potrebbe condurre il praticante a trovare bale (razionalizzazione) delle proprie espe-
un senso alla propria vita: la ragione ultima rienze e delle relative analisi.
degli uomini in ricerca. Cominciamo dalla ragione. Punto di
La tecnica vitriolica richiede, a mio av- partenza potrebbe essere il seguente: il
viso, la specificazione dei requisiti (che sa- V.I.T.R.IO.L. come un caos interiore (una
ranno esaminati nel seguito) e la legione diceva lesoterista J. Josipovici) e
definizione degli strumenti. Gli strumenti in esso la ragione rappresenta ci che d un
vitriolici si applicano quando liniziato nome, una posizione e una spiegazione alle
vive nella condizione del silenzio: un si- cose, detto altrimenti la ratio una forza
lenzio che allo stesso tempo tacere e ordinatrice (e rassicuratrice) della mente.
ascoltare. Lesercizio del silenzio si ot- Ragionare nella dimensione vitriolica si-
tiene con un raccoglimento interiore ed gnifica imparare a porsi le giuste domande
la condizione fondamentale sia per ragio- esistenziali, vuol dire soprattutto operare
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una valutazione realistica30 della propria per quello che stato e per come ha agito
vita mettendo a nudo i propri difetti, pren- finora. Successivamente il ragionamento si
dendo atto delle attivit della ripete con gli occhiali della se-
mente, degli impulsi inte- guente serie di valori di ri-
riori a cui poi seguono (non ferimento31: conoscenza,
necessariamente in ac- tolleranza, distacco, umilt e
cordo) i comportamenti. semplicit. Valutandone
Con il ragionamento si senza piet le differenze.
svolge, per quanto possibile Ovviamente bisogna avere la
consapevolmente e respon- lucidit, la costanza e la mo-
sabilmente, della terapia destia necessarie per otte-
pseudorazionale sulle ne- nere anche dei minimi
gativit egoiche (indivi- risultati. Si tratta di un proce-
duate). Come? Osservando dere senza indulgere in facili
con intransigenza e curio- perdoni e sentimentalismi.
sit il proprio operato e cri- Una lenta depurazione per
ticamente analizzandolo sulla base dei tappe con la tecnica dello specchio32 che
seguenti metalli di riferimento: igno- dovrebbe prima evidenziare le conse-
ranza, fanatismo, ambizione, orgoglio e va- guenze e le dipendenze dalluso dei metalli
nit. Utilizzando con onest intellettuale e poi, soffrendo il pathos del travaglio, con-
tale matrice interpretativa la parte razio- durre allabbandono degli stessi dallo stile
nale pu portare liniziato a considerarsi di vita allo scopo di rendere il corpo e la

30 Il primo simbolico viaggio delliniziato si svolge allinsegna dellelemento terra: colui che
stato scelto per intraprendere la nuova via deve meditare sulla propria vita da profano, tirare le
somme della propria esistenza lasciando un testamento, ultimo atto della vita passata, quale espres-
sione di intenti futuri. Al contempo dovrebbe (ma raro) raggiungere la concentrazione necessaria
ad una meditazione talmente profonda (Visita Interiorae Terrae) da scorgere la scintilla divina (Inve-
niens Occultam Lapidem) che ha sempre risieduto, seppur a sua insaputa, nel suo Io pi intimo.
31 Si deve partire dalla ricerca dei cattivi compagni (ignoranza, fanatismo, ambizione, va-
nit, orgoglio) nel proprio atteggiamento di vita quotidiana per tentare la loro trasmutazione in
buoni compagni (conoscenza, tolleranza, distacco, semplicit, umilt).
32 Chi guarda in uno specchio dacqua, inizialmente vede la propria immagine. Chi guarda se stesso,
rischia di incontrare se stesso. Lo specchio non lusinga, mostra diligentemente ci che riflette, cio quella fac-
cia che non mostriamo mai al mondo perch la nascondiamo dietro il personaggio, la maschera dellattore. Que-
sta la prima prova di coraggio nel percorso interiore. Una prova che basta a spaventare la maggior parte delle
persone, perch lincontro con se stessi appartiene a quelle cose spiacevoli che si evitano fino a quando si pu
proiettare il negativo sullambiente (Tipi psicologici, Jung).
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psiche purificati, al fine di ricominciare a (liniziato) il pi delle volte senza rendersi


comprendere33 loggetto vero e la materia conto della sua portata [] inizia con lintimo
vera dellopera. esame di se medesimo, quel graduale processo
Solamente oggettivando le di purificazione che rectificando dovr por-
tarlo, lentamente ma sicuramente, se la Vo-
negativit possibile rettifi-
lont non gli viene meno, ad assimilarsi
carle consapevolmente. La ret- alluomo tipo, alla Pietra Cubica
tificazione34 un processo (del Simbologia Massonica,
tutto individuale) consapevole Massoneria Azzurra
di indirizzamento delle forze
interiori (emozionali, impul- Concluderei con la seguente ri-
sive, ecc.), nellinsieme cono- flessione. Lo scrittore e poeta in-
sciute e sconosciute, verso la glese J. Milton cos dissuadeva chi
costruzione di se stesso. In era troppo razionalista:
questa dolorosa fase di vera e
propria maturazione della per- la mente luogo a se stessa, e in se
sonalit, la cosiddetta rina- stessa pu fare del Paradiso un Inferno e
scita dopo la prima morte nel dellInferno un Paradiso
linguaggio esoterico, liniziato si scontra Il Paradiso perduto, Libro I
fatalmente contro loccultum lapidem vi-
triolico in quanto avvenuta quellattiva- Anche per sottolineare che la Via sem-
zione energetica interiore che prima era pre soggetta a errori e a possibili ricadute
latente o bloccata. Lo studioso G. Porciatti nel vecchio ed abituale modo di agire, sen-
ce lo ricorda nel seguente modo: tire e pensare35. Inoltre il bisogno che ha

33 Da intendersi non solo come la capacit di capire le cose ma soprattutto come prendere
insieme (cum-prehendere), accezioni che implicano il silenzio e lascolto delle nostre voci di den-
tro.
34 Sono molto interessanti le affinit del termine alchemico rettificazione con quello psi-
cologico di riparazione. La psicologa dellinfanzia M. Klein nella sua Teoria delle relazioni ogget-
tuali sosteneva che: La riparazione indica tutti quei tentativi che luomo fa, fin da bambino, di rimediare ad
un danno inferto, in fantasia o in realt, ad un oggetto damore. La riparazione comporta non solo il rimedio
di ci che stato fatto, ma una nuova azione, reale o fantastica, che produce un cambiamento nel soggetto che
la compie e nelloggetto che la riceve. Contempla quindi un lavoro di ricostruzione del mondo esterno e del
mondo interno e si accompagna ad un processo, talvolta lungo e doloroso, di elaborazione della propria am-
bivalenza e dei propri conflitti. dallo sviluppo della capacit riparativa, che implica sforzo intenzio-
nale e impegno consapevole per tutto il corso dellesistenza, che secondo la studiosa si misurano
la maturazione e i progressi psicologici di un essere umano.
35 [] Dovevamo affrontare un muro, un vero Muro di Berlino, fatto di indifferenza, di ignoranza e di
ostilit. Humboldt, saggio maestro, lo aveva detto tanto tempo fa: la gente prima nega una cosa poi la svili-
sce, poi decide che la si sapeva gi da tempo (Il mulino di Amleto, G. de Santillana).
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luomo di razionalizzare potrebbe rivelarsi Quei pensatori in cui tutte le stelle si muo-
alcune volte un errore metodologico anzi- vono in orbite cicliche non sono i pi profondi;
ch una utile protezione dal- chi scruta entro se stesso come un immenso spa-
lignoto (tipo la paura del buio). zio cosmico e porta in s vie lattee sa
anche come siano irregolari tutte le vie
Con la ragione si comincia
lattee: esse conducono dentro al caos e
dinamicamente a conoscere. al labirinto dellesistenza.
Conoscere36 significa trasforma- La gaia scienza
zione (oggettivazione e rettifi-
cazione) della coscienza: non
significa semplicemente pren- Attraverso la conoscenza si
dere atto o acquisire dei dati, allargano allora le mura della
comporta bens un accrescere in prigione e liniziato inizia a
estensione e in profondit que- comprendere come finora sia
gli stretti spazi al conoscitore stato un uomo condannato e
originariamente concessi. Per- non un uomo libero. Come
ch la conoscenza non pi le- dire che egli diviene (sempre par-
gata al mondo dei metalli in quanto la zialmente) artefice del suo destino ogni
trasformazione interiore ha portato lini- qual volta la sua coscienza prende atto che
ziato al distacco della sua parte pesante, non si nasce per morire ma si muore per
a non essere pi coinvolto dal proprio ego divenire37. E da libero (operativo) potr
quasi fosse divenuto atarassico. Perch si avvicinarsi a quella Verit (Conoscenza di-
va acquisendo un diverso modo di pensare vina) che gli alchimisti e gli esoteristi ci ri-
e un diverso modo di comprendere che in cordano essere (per quanto umanamente
parte implica un andare al di l della mente possibile) la compartecipazione e la com-
stessa. Tenendo sempre a mente quanto prensione ai piani del Grande Architetto
ammoniva Nietzsche: dellUniverso38.

36 Per i cabbalisti la conoscenza posta tra la saggezza (Hocmah, il cervello) e la comprensione


(Binah, il cuore) e sono direttamente connesse al Keter (la volont delleterno) dellalbero sefirotico.
37 Rendendosi cos conto che possibile stabilire un nuovo rapporto tra la nascita e la morte
in grado di invertire la marcia del tempo. Infatti nel concetto esoterico del morire e del rinascere
sono annullati i caratteri della fatalit e della ineluttabilit dei due eventi: essi prendono il conte-
nuto di puro atto di volont e perdono il carattere di non contemporaneit. Vale a dire che nella
dimensione iniziatica nascere e morire procedono di pari passo: si muore e si nasce continuamente
in una nuova modalit dellesistenza, quella della rigenerazione spirituale dellessere umano e,
in ultima analisi, quella dellimmortalit stessa.
38 UnIdea (al di l della mente) che alimenta se stessa con lalimentare a sua volta delle strut-
ture che le conferiscono forma.
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Ma la ragione non sufficiente. ne- dotto dalla nostra mente, quale mezzo evo-
cessario aggiungere nellesperienza vitrio- cativo che modella il pensiero, quale arte
lica della regressio ad infera, la di perfezionamento di idee e di
decantazione nella propria concetti posti al livello di pura
interiorit del simbolo quale intuizione e non diversa-
veicolo dellintuizione. Una mente esprimibili. In quanto
decantazione che crea una mezzo di insegnamento e di
nuova disposizione inte- addestramento allintrospe-
riore, assai simile alla canti- zione, il simbolo pone lini-
lena di un mantra39, che si ziato in rapporto diretto con
consuma nella dimensione lessenza del reale e lo con-
tragica della vita; e la trage- duce ad un sapere di conte-
dia, come insegnava il filosofo nuto universale40. Per
Aristotele, catartica, cio riassumere il simbolo, nella
purificatrice, in quanto con- sua non-manifestazione e nel
duce a una riflessione analogica sul tema suo non-condizionamento del pensiero,
della morte. Una riflessione che condi- predispone liniziato al risveglio dellintui-
ziona lesistenza di ciascun uomo: nel suo zione la quale, non avendo un preciso e un
modo di affrontare e/o concepire la vita, la chiaro collocamento sul piano conoscitivo,
sua prospettiva immanente e/o trascen- pu essere utilmente adoperata come stru-
dente, la sua opzione di fronte al mistero mento dinvenzione per provocare il
dellinfinito e del tempo, dellerrore e/o flusso del divenire interiore e delle intime
della verit. Inutile ricordare limportanza reazioni sentimentali ad esso connesse.
del simbolo quale strumento per la pene- Lintuizione si ottiene principalmente
trazione del mistero nonostante il caos pro- come effetto diretto della meditazione41:

39 La parola mantra deriva dalla radice verbale vedica man- pensare, con il suffisso tra-, il
quale indica che si tratta di uno strumento del pensiero. I mantra consistono tipicamente nella
recitazione di alcune preghiere rituali (ad esempio i mitzvt ebraici e i rosari post-mortem) oppure
di alcune formule sonore equivalenti (una o pi sillabe, o lettere o frasi) la cui forza non consiste
nelle singole parole ma nella loro costante ripetizione, al fine di ottenere un estraniamento (astra-
zione) dalla realt ordinaria per presentare un luogo di eids diversamente inteso da quello so-
lito (a parte il cielo stellato).
40 Infatti il simbolo, attraverso un graduale e silenzioso itinerario di conoscenza soggettiva
che secondo alcuni riflette le istanze di un mondo sovrasensibile, secondo altri cela una modalit
di percezione talmente limpida da superare le distorsioni causate da qualsivoglia preconcetto,
svolge la funzione di risvegliare lintuizione attraverso cui possibile attingere alla sostanza delle
cose e dei fenomeni.
41 Allorch ci si limita ad osservare, la mente si svuota dei pensieri per liberare quella ener-
gia che era assorbita dalla mente stessa. Con lo svuotarsi della mente, lenergia diviene una fiamma
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non si tratta di ragionamento bens di essere elaborato). E che per ora ancora
sospensione42 liberatoria, pura osser- celato dal velo e pertanto non chiaro, come
vazione della mente, la recita un antico Rituale di
quale piano piano si Iniziazione: Vidi la grande
libera dei pensieri. At- luce, ma non capii.
traverso la medita- Il secondo strumento
zione dei simboli vitriolico quindi identi-
liniziato si dispone in ficabile a livello razionale
attesa e nella spe- con la terna simbolo-me-
ranza che maturi lin- ditazione-intuizione. Un
tuizione43 quale Luce simbolo per eccellenza da
fonte di vita, una Luce meditare potrebbe essere
scaturente per vie quello del lutto (con la
sconosciute che si successiva elaborazione
manifesta alla co- trasformativa), cio del-
scienza sotto forma di laffrancamento dalla
bagliori a motivo dei condizione profana; lin-
suoi limiti, proprio come tuizione, nonostante sar di-
la vita si manifesta nel macrocosmo. Non a versa per ciascun Iniziato, tuttavia sar
caso linsigne G. Porciatti ben declinava i sulla strada che ha un cuore e dunque
simboli con lintuizione quando affermava inerente la possibilit di un oltre allidea
che essi sono dei prodigiosi mezzi che conser- della morte profana, allidea di un nuovo
vano ricchezza di intimit e di evidenza propria modo desistenza: quella di un essere che
che lampeggiamento di un tantum colto in non vive unicamente in una realt imme-
una visione non sensibile. Un tantum che si diata. Lopera di introspezione (morte) e
palesa come una folgorazione che affiora rettificazione (rinascita) che si compie
per un breve attimo alla nostra mente per nella cornice tragica e transitoria della vita
poi presentarsi al mondo della ragione (per una metamorfosi dellessere fondata sul-

di risveglio: senza mente e senza pensieri si diventa consapevoli di se stessi. Al riguardo bene
rammentare che la meditazione essenzialmente tecnica che si perfeziona con un lungo tiroci-
nio e affinamento delle capacit latenti nelluomo, una pratica destrutturante fondata principal-
mente sullesercizio regolare, sulla focalizzazione degli sforzi verso una cosa alla volta e sul
controllo senza reprimerli degli stati emotivi. Ricordava Paramahansa Yogananda: Vita semplice,
pensiero elevato. (Non da confondersi con la meditazione trascendentale).
42 Lattesa deve essere naturale, spontanea per poter essere pronti a fare lesperienza del-
lintuizione. La quale di per s solo un barlume della visione piena.
43 Dante la chiamava luce intellettuale piena damore (Paradiso, Canto XXX).
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labbandono dellego, un ponte tra les- mondo e cos tentare di non essere in balia
perienza del sacro e quella del profano, nel del non senso e della mera quotidianit44.
senso che luomo abban- Si nati senza sapere perch
dona lattitudine men- e una volta che la coscienza
tale alla mondanit avverte la consapevolezza
continuando tuttavia la del nostro essere al mondo,
sua esistenza per allora inizia quella ricerca
tentare di raggiungere forzata (come una con-
uno stato di accresci- danna) che ci spinge a dare
uta coscienza o con- ragione della nostra pre-
sapevolezza che lo senza. proprio la nostra
potr eventualmente coscienza45 che ci induce a
avvicinare alla sfera del riflettere e a porsi do-
divino. mande, non solo sul cosa
Nel suo divenire, si sar di noi dopo la morte
tratta della storia ci- ma sul come gestire la pro-
clica di ciascun Iniziato: pria esistenza oggi e domani.
storia biologica, storia interiore, storia co- La ricerca, allora, continua, giornaliera e
smica. Testimonianza che ci che conti- non pu che portarci a dare risposte di-
nuamente si trasforma non pu deperire verse per proseguire il cammino terreno
anzi, rende eterni, nella consapevolezza che altri hanno gi scoperto ed aperto a no-
che la transitoriet (sacrificale) della forma stra insaputa. Si tratta di un processo pro-
(il corpo umano) contiene le ineffabili fondamente insito nella vita biologica
potenzialit dellessere. accomunata dalla coscienza, come appren-
sione di se stessi e della propria presenza
La dimensione operativa della battaglia al mondo, e come consapevolezza esplicita
Nella vita umana vi sono molte vie che del modo di essere e degli obiettivi che, in-
si possono percorrere non solo per soddi- tenzionalmente o meno, si tende a perse-
sfare le proprie potenzialit, ma anche per guire: le diverse vie e lo scorrere della vita
cogliere una ragione al proprio stare al giornaliera.

44 Costretta tra il declino della modernit e linfausta dimensione cartesiana delle categorie.
45 Termine che nella storia del pensiero occidentale ha assunto vari significati specifici in-
dipendentemente da quello di semplice consapevolezza. Mi riferisco qui alla coscienza intesa come
voce interiore in contrasto con le inclinazioni sensibili da cui siamo affetti: essa proclama a chiun-
que, nellintimit del proprio animo, il valore assoluto della legge morale, indipendentemente dalle
differenze intellettuali e culturali (Kant). il colloquio dellanima con se stessa: si esprime cos
lideale del saggio, delluomo libero dalle passioni e dagli interessi mondani, tipico del neopla-
tonismo (come recita anche il nostro Rituale a proposito delle oscure prigioni al vizio).
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In questa condizione il conflitto inte- non trova ragione, quello che non ancora
riore aperto e la battaglia46 lunico c e che si affaccia con prepotenza e scalza
luogo in cui si svolge lesi- ogni altro contenuto, quello
stenza; la battaglia della che c e il suo opposto.
propria coscienza, da una La battaglia interiore
parte con il mondo, con le aggravata dalla coscienza,
sue attrazioni ed i suoi in- una sentinella che osserva e
ganni e, dallaltra, con i dati non permette di sfuggire a
della consapevolezza che tutto ci che accade e che
coglie ogni situazione, che lancia grida di allarme ad
non sa spesso come indicare ogni piccolo movimento op-
le vie per proseguire, che di- pure allapparizione di qual-
sordina quanto si tentato cosa allorizzonte. Una
di ordinare e che avverte la coscienza che sfugge via
psiche che il percorso avr troppo velocemente ri-
una fine, che la coscienza spetto allo scorrere altret-
stessa portatrice della sua tanto veloce dellesistenza.
fine, non potendo superare Ci si trova, allora, entro una
la limitazione insita nella vita. coscienza densa di conflitti
La battaglia rappresenta la dimensione vi- che si affacciano, la scompigliano e spesso
triolica in cui si svolge la vita concreta del- non indicano n soluzioni n vie. Essendo
liniziato, nel senso che nei limiti della la coscienza il luogo della battaglia, ogni
battaglia interiore si pongono i limiti stessi percorso umano un tentativo di control-
della vita esteriore che ne , per cos dire, la lare la propria coscienza che sfugge via, e
sua immagine speculare. La battaglia il sfuggendo sparpaglia ogni cosa che stata
campo proprio della coscienza. Essa per raggiunta: tutto si rimette in gioco, i con-
sua natura conflittuale: quello che c e flitti cambiano, i nemici sono amici, ci che
quello che sta per esserci, quello che c e al c perde di senso e ci che non c sembra
contempo non c pi, quello che c e che non averlo47.

46 Si tratta di una battaglia interiore che non di rado si appresta nel mondo con qualsiasi
arma che luomo possa avere a disposizione: daltronde che la vita sia una battaglia cosa nota a
tutti, proprio come avviene nella dimensione evoluzionistica, in cui ogni vivente lotta per la pro-
pria sopravvivenza.
47 Con il V.I.T.R.I.O.L. si traccia il duplice cammino: la presa datto della conflittualit della co-
scienza (senza il suo annullamento) e la ricerca continua del tendere verso qualcosa che la co-
scienza stessa pu formulare. Cos lo sforzo delluomo proprio la gestione della coscienza ed, in
effetti, ogni filosofia dellesistenza, sia formulata da filosofi, esoterici o pensatori, sia intuita da
ogni uomo, ha lobiettivo di porre un ordine ai contenuti della coscienza, indicare e controllare il
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In questa dimensione operativa la via sce inesorabilmente. Il campo di battaglia


iniziatica quella di una coscienza che non dellinteriorit certamente quello prima-
fornisce la soluzione de- rio. In esso liniziato-guer-
finitiva ai conflitti, n riero pone le basi per
si autocompiace e edificare la sua coscienza
resta sprofondata in giorno per giorno e per
essi ma li affonda fare in modo di prepararsi
nella coscienza e al per affrontare il mondo
contempo li afferra delle parvenze e delle illu-
per dirigerli in oriz- sioni che scompaiono solo
zonti che non cono- quando egli fornisce ad
sce. E qui sta la forza esse un senso che le
della battaglia: get- ponga lontano dalla effet-
tarsi nello scono- tiva esistenza interiore. Si
sciuto di se stessi e di tratta di un rapporto con-
ogni cosa per perdersi flittuale che sia fonte di
e ritrovarsi senza un forza sia fonte di atten-
appiglio definitivo ed zione, affinch ogni conte-
ineludibile. Nella battaglia non c tempo nuto interiore non sfugga e sia sempre tale
per il trastullo: si deve essere guerrieri e da poter essere affrontato con fermezza e
combattere. Su due campi di battaglia: la chiarezza, in modo da valutarne il senso e
coscienza, che vuota e piena allo stesso la portata e renderlo anche oggetto di tra-
tempo e che rimane sempre aperta, tragi- sformazione.
camente aperta e senza lillusione di supe- Liniziato dunque il guerriero che non
ramenti definitivi, ma con continui aspetta che i conflitti interiori nascano
superamenti e distacchi che non annullano spontaneamente dal lavoro della coscienza,
ma portano verso altre sponde del mondo; ma si adopera per generarli in modo che ad
e lesistenza, il mondo circostante che flui- ogni contenuto della coscienza ne venga

suo inevitabile flusso e, ben pi difficile, far s che essa si arresti e venga posta sotto controllo: ov-
vero che la coscienza controlli e guidi se stessa. Diversamente dalle filosofie fideistiche che tendono
a far s che la coscienza si salvi, che il conflitto dimensionale si superi, limitando forzatamente il
fluire della coscienza e in tal modo negando la coscienza stessa, cio annullando la sua forza e la
sua portata dissacrante allinterno della psiche. In termini diversi, ogni via iniziatica una via che
si proietta allinterno della coscienza e si adopera per far s che essa sia la guida di se stessa. Ogni
via iniziatica, proprio perch si pone questo obiettivo, una via che si volge nellaporia e resta sal-
damente in essa senza illusioni di un superamento nella costrizione della coscienza. Per questo, la
via iniziatica sempre tragica e porta liniziato ad essere cosciente che la sua vita una continua
battaglia entro la battaglia interiore della coscienza.
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affiancato un altro parallelo od opposto: a superare, a considerare ed accettare le di-


egli cos colui che alimenta e verse tendenze e posizioni,
genera la sua stessa battaglia senza paura di annullarsi ma
interiore e non aspetta che sia anche sempre pronto a soste-
la spontaneit oppure il nere la battaglia qualora non si
mondo esterno a generarla. presenti altra via, senza tregua.
Egli combatte non solo per Con una coscienza interiore
guidare la sua coscienza, non che dibatte tra se stessa e il suo
solo per sanare i conflitti (su- fluire, nel mondo delle par-
perandoli o accettandoli) e dar venze e delle illusioni, delle
loro un nuovo senso, ma so- adulazioni e degli inganni, che
prattutto per farli affiorare appaiono e scompaiono conti-
alla consapevolezza, ponendo nuamente e confondono la re-
sempre una nuova via ed una alt. Con una coscienza
nuova alternativa: in ci consiste la natura interiore costantemente turbata dalle aspi-
della sua essenza guerriera. razioni che lignoranza, lambizione, il fa-
Ma la sua forza interiore non si manife- natismo, lorgoglio e la vanit generano
sta sempre promuovendo lo scontro, a ge- incessantemente49.
nerare continuamente conflitti, a non Sublimazione e trasformazione
sfuggire mai dal campo di battaglia. Egli sa La via del V.I.T.R.I.O.L. quella della bat-
anche essere cos distaccato da adoperarsi taglia interiore combattuta soprattutto con
affinch ogni conflitto al di fuori della sua i mezzi della ragione e dellintuizione. Con
coscienza che lo coinvolge possa essere su- liniziato-guerriero sempre affacciato sul-
perato con la comprensione della sua na- labisso, come ricordava magistralmente
tura, mediando tra ci che e ci che Nietzsche per bocca delloracolo Zara-
potrebbe essere, tra luna e laltra sponda thustra50:
del mondo. In questo senso48 egli manife-
sta la sua ricchezza e la sua forza proprio Luomo una corda tesa tra lanimale e lol-
nella propensione ad attendere, a mediare, tre-uomo, una corda al di sopra di un precipi-

48 Per questo la battaglia interiore, per cruenta che sia, si svolge sempre nella dimensione
della tranquillit e della pace interiore, in quanto colui che non viene turbato e resta forte di fronte alla
gioia e al dolore pronto a vivere sempre (Bhagavad Gita).
49 Questi turbamenti del carattere, come lansia, non sono necessariamente negativi se di
modesta entit, in quanto contribuiscono allautorealizzazione della personalit; lo diventano, nella
maggioranza dei casi, quando sono eccessivi, ovvero quando travalicano il limite di normalit.
50 Zarathustra si presenta come il depositario e il profeta di una nuova verit, per questo
viene deriso e oltraggiato dalla gente, che lo considera alla stregua di un buffone.
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zio. Pericolo passare al di l, pericolo la traver- zione, assomiglia53 molto allidea di oltre-
sata, pericolo il guardare indietro, pericolo rab- uomo, a colui che procede al di l delle con-
brividire e fermarsi. La grandezza delluomo sta venzioni e dei pregiudizi qualificanti il
in questo, che egli un ponte e comportamento comune, che
non uno scopo: ci che pu
ha valori diversi da quelli della
farlo amare il fatto che egli
un passaggio e un tramonto.
massa aderente alla filosofia
degli imbonitori (e sono di-
Luomo colui che resta ventati schiavi di essa): colui
in bilico51, lattimo cru- che sa superare (tramontare
ciale in cui si vive piena- la vita diceva Nietzsche) le
mente il presente (senza difficolt tutte dellesistenza
passato da meditare e senza proprio perch le accetta a dif-
futuro da programmare); ferenza degli uomini che fug-
lanimalit (la scimmia) sta gono da esse.
ad indicare le caratteristiche Ecco perch compito fon-
pi bestiali dellessere umano; e loltre- damentale delluomo conoscere,
uomo (bermensch) il senso della terra52, sentire ed essere responsabile di tutti i mo-
da ricostituire soggettivamente attraverso venti delle sue azioni, di tutte le emozioni
una perenne tensione verso lauto-supera- che risiedono nelloscurit della sua psiche.
mento, pontificando verso qualcosa daltro La repressione, lo scarto, il dominio inca-
da s, capacit di reinventarsi nellistante tena luomo agli oggetti che reprime, ma la
irripetibile del senso del proprio essere. purificazione li sublimer, li trasmuter in
Liniziato-guerriero, in una simile acce- sentimenti pi elevati54, in elementi posi-

51 Sta a lui decidere a quale di questi due termini avvicinarsi, con la volont di una libera
scelta, che lo rende artefice del proprio destino.
52 La terra indica tutto ci che ha fatto percepire alluomo lappello allimpegno.
53 Le differenze esistono e sono molte. Loltre-uomo di Netzsche dotato di volont di po-
tenza, contro la morale, gli ideali e la trascendenza ed ha una finalit diversa da quella dellini-
ziato: egli il discepolo di Dioniso che dice s alla vita e al mondo con pessimismo coraggioso
(unendo il fatalismo alla fiducia), poich accetta tragicamente la vita in tutte le sue manifestazioni,
nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte.
54 LAlchimia enfatizza lazione del purificarsi da tutta la sporcizia, da tutte le scorie. Si
deve lavare il corpo per migliorarlo e perfezionarlo, rifuggendo le masse e iniziando un processo
di meditatio in silenzio. Anche il Taoismo sottolinea limportanza della purificazione dalle tendenze
egoistiche che separano luomo dalla sua natura eterna. Un uomo che si sforza dottenere il Tao deve
rinunciare alla brama e al desiderio e divenire un bambino che si unisce al Tao. Pure il Buddhi-
smo insegna la purificazione. Luomo ignorante pu arrivare alla salvezza solamente spezzando
le catene (i desideri insoddisfatti e senza limiti) della mondanit.
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tivi, portandolo pi vicino alla sua vera es- voro duro, difficile, in cui albergano soffe-
senza55. Fino a quando egli non intrapren- renza e travaglio, ma un lavoro molto fe-
der consapevolmente la condo e risolutivo: il suo fine
Grande Opera, dolore e sof- quello di proiettare lini-
ferenza disturberanno la ziato verso un mondo
sua vita. Dobbiamo affron- oltre a quello mondano, il
tare i mitici mostri nella suo scopo quello di porre
profondit del nostro in- liniziato al di l delle cer-
conscio e illuminarli: essi tezze del mondo delle appa-
fanno parte dellessere renze. Ovviamente con tutti
umano. I mostri della mente i rischi dellabbandono,
non sono mostri di per s, sempre parziale, delle cose
sono soltanto caratteristi- gi possedute. Ne consegue
che della natura umana che per liniziato la necessit di
sono state distorte. Pos- avere delle particolari atti-
siamo rettificarle e utiliz- tudini innate o requisiti di
zarle a nostro vantaggio per base per cercare di allonta-
ascendere alla consapevo- narsi dal vecchio mondo
lezza del S oppure, pi mo- sensoriale, il quale e rimane
destamente, per raggiungere un livello il suo punto di riferimento, poich in esso
maggiore di consapevolezza e discerni- egli comunque presente, almeno con il
mento. proprio corpo.
Il fondamentale requisito che si deve
possedere quello dellumilt. Una qualit
I cardini del V.IT.R.I.O.L. indispensabile per poter superare le limi-
La via del V.I.T.R.I.O.L. comporta un tate conoscenze fenomenologiche legate al
grande impegno verso unampia apertura mondo materialistico e sensoriale e per
del cuore56 e, in qualche modo, della mente. poter ricevere un insegnamento realizza-
Essa richiede una vera rivoluzione nel tivo sul piano (trascendente) dellEssere,
modo di pensare, volere e agire; essa re- cio del sovrasensibile e dellintelligibile.
clama il suo tempo per essere appresa e, Lumilt la coscienza della propria debo-
siccome la durata della vita in genere lezza, il non perdersi in fantasie vane,
piuttosto breve, apprendere e non avere il nel dichiararsi della propria ignoranza lat-
tempo per beneficiare dei risultati sarebbe titudine al miglioramento, la condizione
tempo perso inutilmente. Si tratta di un la- per percepire lessere delle cose al di l

55 Di essere parte dei piani architettonici del G.A.D.U.


56 Il punto nascosto ove collocata la parte sottile (sacra) delluomo.
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della loro effimera apparenza. Per tali ra- lesistenza umana (conosci te stesso, chi
gioni lumilt sostanza, forza attiva ed siamo, da dove veniamo, ecc.). Laffinit
la base della conoscenza, que- come una fatale attrazione,
stultima da intendersi come uninfluenza o una forza de-
il tentativo di emancipa- terminante che fa parte
zione dallignoranza. Infatti della struttura delle cose:
solo gli umili possono assur- con essa gli eventi diven-
gere alla (modesta) cono- tano naturali nel senso dello
scenza, mentre gli altri spontaneo realizzarsi. Se
abitano un mondo di pura il- non c, gli eventi non si rea-
lusione anche se gratifi- lizzano, nonostante il no-
cante, avente un ordine stro volere mentale. Essa
personale ma non universale. una predisposizione particolare che si
Un altro requisito il saper trovare un esprime come una possibilit di realizza-
accordo interiore con linsegnamento ini- zione delle cose e dei rapporti tra le cose
ziatico, in quanto mentre per la cono- (persone, eventi, ecc.), le quali sono sem-
scenza profana occorrono adeguate pre tra loro libere ma non per principio si
intelligenza e memoria, per quella inizia- associano. Tale associazione ci rende le
tica richiesto un atteggiamento coscien- cose familiari come se ne fossimo in stretta
ziale differente, perch linsegnamento sintonia, nel senso che ne diventiamo in-
non diretto alla mente bens alla co- timi con esse, prendendone atto e facen-
scienza (allintellezione). Si tratta di un done parte in un unico tutto. Si tratta di
processo che non si sostanzia attraverso la una tendenza elettiva ad unirsi, ad aggre-
progressiva memorizzazione di dati ogget- garsi, che va vista come antecedente alla
tuali (esterni), bens nasce dallinterno e si volont ed estranea alla volont stessa e
palesa per bagliori di luce57, dallessenza che si colloca in una dimensione assoluta-
di cui siamo intessuti, pertanto il suo scopo mente non razionale, vale a dire che laffi-
quello di risvegliare dei contenuti po- nit non intenzionale, non prevedibile e
tenzialmente gi presenti ma al momento non neppure descrivibile. Essa appartiene
dormienti. inoltre necessaria una rela- alla sfera del non conosciuto, connaturata
zione affine, favorevole, con le questioni vi- con luomo (cio data alluomo dalla na-
trioliche, con le domande che riguardano tura stessa) ma non appartiene alluomo58.

57 Ricorda Platone: In effetti, la conoscenza di tal verit non affatto comunicabile come le altre co-
noscenze ma, dopo tante meditazioni fatte su questi temi e, dopo una comunanza di vita, di colpo, come luce
che si accende dallo scoccare di una scintilla, essa nasce dallAnima e da se stessa si alimenta (Lettera VII).
58 Laffinit, agendo sulle cose/enti le trasforma (le struttura) facendole prendere nuove
forme e fornendo loro nuove funzioni, costruisce cos un nuovo ordine del mondo interiore ed este-
riore; dando un senso realizzato alle cose stesse, le quali diventano cos la causa della nostra con-
sapevolezza o conoscenza.
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Laffinit, agendo sulle cose/enti le tra- stessi. Essa si attiva solo quando, con indo-
sforma (le struttura) facendole prendere mita volont, la coscienza gli si svela, di-
nuove forme e fornendo loro ventando sempre pi chiara e
nuove funzioni, costruisce luminosa.
cos un nuovo ordine del Altro importante requi-
mondo (interiore e este- sito quello dellaffranca-
riore), dando un senso rea- mento dal concetto di
lizzato alle cose stesse, le causalit tipico della vita
quali diventano cos la ordinaria, un concetto che
causa della nostra consape- affonda le sue radici in quel-
volezza o conoscenza. langusto spazio ove le cose
Vi poi il requisito del sono oppresse tra il soggetto
silenzio, di cui si gi detto. che osserva e loggetto
La pratica del silenzio costi- osservato, al fine di intra-
tuisce la condizione neces- prendere una conoscenza
saria sia per riflettere sulle che si spinga oltre la di-
cose della vita che meritano mensione sensoriale del
di essere ponderate e ap- corpo per portarsi al di l,
profondite, sia per porsi in senza negarla, della pura ra-
una condizione di attesa affinch affiorino gione fenomenica. Si tratta di unaper-
a livello della coscienza quei contenuti che tura verso una dimensione sconosciuta e
normalmente abitano la sfera del profondo per questo misteriosa che connaturata
e recanti con s un contenuto di cono- nelluomo. Una scoperta, un risveglio
scenza sovrarazionale dal punto di vista nella coscienza del senso esistenziale, del
evolutivo ed iniziatico, un contenuto ri- senso dellessere che si costituisce come
mosso comunque costitutivo e pervasivo un rapporto reale e stupefacente con lesi-
della personalit. Appare dunque evidente stenza e che lesoterismo ha denominato
come la ricerca spirituale che intraprende esperienza misterica o del sacro59.
liniziato debba essere sperimentata con fa- Lapertura al mistero la disponibilit ad
tica e per proprio conto allo scopo di diri- inoltrarsi non solo verso il noto ma so-
gersi verso una illuminazione interiore, al prattutto ad inerpicarsi coraggiosamente
risveglio di facolt che racchiudiamo in noi verso il buio, senza sapere dove e cosa

59 Secondo M. Eliade: Il sacro un elemento della struttura della coscienza e non un momento della
storia della coscienza. La conoscenza del sacro indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dalluomo per
costruire un mondo che abbia un significato; ll sacro, per sua natura, irriducibile al discorso e alle pratiche
discorsive e non pu che essere unautonoma manifestazione esistenziale: una ierofania (dal Discorso pro-
nunciato al Congresso di Storia delle religioni di Boston).
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cercare. lattrazione a spingersi comun- stanza delle cose. Mantenere i piedi ben
que, con curiosit e con terrore allo stesso saldi a terra quella forma di concretezza
tempo, verso gli spazi ignoti che si trovano ove liniziato, se veramente umile, sag-
dietro langolo della ragione, verso ci che giamente non dimentica mai che non
c ma non si vede e non pu come lui si vede ma
essere espresso perch non come il G.A.D.U. lo
raggiungibile in piena vede. La seconda quella
consapevolezza, tuttavia se della ricerca di un Mae-
ne constata la sua presenza stro60. Poich la vita non
nella mente e nel mondo. molto lunga in genere, ri-
Lapertura al mistero la di- sulta parecchio impor-
mensione del vivere con tante utilizzare il tempo a
stupore quello che ci cir- disposizione nella ma-
conda, lessere continua- niera migliore per il rag-
mente strabiliati da ci giungimento del pi
che vediamo e non com- significativo fine inizia-
prendiamo e da ci che forse tico: la conoscenza. Ecco
pensiamo possa esserci al di l di questo che diventa essenziale lo stare accanto a
nostro vedere: quel precipizio sottostante chi gi sulla via della rettificazione per
che sta dietro al mondo e che ci lascia tur- cogliere le sintonie e interiorizzarle, ecco
bati e pervasi da un senso di debolezza esi- che diventa decisivo lo stare accanto a chi
stenziale e di profonda impotenza nel solo si gi posto alcune giuste domande per
vedere e nel tentativo di capire ci che imparare a ragionare insieme, ecco che di-
stiamo vedendo nel mondo. venta necessario lo stare accanto a chi sta
Infine ricorderei due disposizioni che gi sperimentando cosa c dietro langolo
consentono di risparmiare tempo ed ener- dellovvio per poter scoprire il socratico
gie. La prima quella dellavere senso pra- conosci te stesso, andando a cercare quel
tico. Il senso pratico sempre un Maestro pi volte per ricevere in amicizia e
compagno di viaggio utile nella vita, sia in fratellanza indicazioni concrete e consi-
profana sia iniziatica. una necessit fon- gli utili al fine di acquisire, per quanto pos-
damentale per essere e rimanere realisti, sibile e trasmissibile, ci che gli potr
che diventa ancora pi efficace se lo si ac- servire lungo la faticosa via del perfezio-
compagna allonest: infatti senso pratico e namento.
onest concorrono al riconoscimento dei Per concludere direi che nessuna via
propri limiti e allo stare attaccati alla so- iniziatica credibile senza senso del dovere

60 Termine sui generis per indicare un modello da seguire, un punto di riferimento a cui ispi-
rarsi per conoscenza, responsabilit, esperienza, seriet, saggezza, ecc.
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(il dovere per il dovere kantiano). Un do- tro lignoranza in ogni sua forma; in con-
vere inteso come tensione costante61 verso creto, invece, si materializza nelledifica-
lIdeale62. LIdeale (Platone zione del Tempio interiore
docet) quindi il punto di mediante la crescita del pro-
riferimento del dovere prio spirito, il quale tende al
nei limiti delle possibilit perfezionamento attraverso
individuali63 e della na- esperienze catartiche di rifles-
tura umana64: se luomo sione, di meditazione, di con-
nasce ignorante e cerca fronto e di approfondimento
attraverso il V.I.T.R.IO.L. dei concetti etici e morali uni-
di liberarsi dalle proprie versali (cio noeticamente
debolezze e dalle miserie orientati).
del tempo, allIdeale,
emblema di cristallina e Sulla conoscenza
incorruttibile purezza, Un caro amico mi confi-
che deve rivolgere il suo dava recentemente che a sua
sguardo, in quanto esso esperienza le creature percepi-
rappresenta per leternit lidea della per- scono i fenomeni mediante unattivit conosci-
fezione ovverossia della Totalit e dellAr- tiva che dallinterno del corpo si trasferisce
monia, lesempio morale da perseguire, il allesterno. Si conosce ci che si mostra o co-
punto di incontro con il disegno Divino. munque appare e se ne fa esperienza. Ogni co-
Lideale esprime, in astratto, il riconosci- noscenza umana ne modifica lattivit
mento di un ente creatore denominato conoscitiva: levoluzione. Queste parole sem-
Grande Architetto dellUniverso, nessun li- brano vibrare con le seguenti: tutte le cose
mite alla ricerca della Verit e la lotta con- sono piene di segni, ed un uomo saggio65 chi

61 Interessante il nesso con lo stoicismo ateniese del 300 a.C. Gli stoici sostenevano le virt
dellautocontrollo e del distacco dalle cose terrene, portate allestremo nellideale dellatarassia,
come mezzi per raggiungere lintegrit morale e intellettuale. Nellideale stoico il dominio sulle
passioni o apata che permette allo spirito il raggiungimento della saggezza.
62 Al dovere morale (di ispirazione kantiana) luomo si assoggetta quando segue questa ten-
sione che lo porta oltre le inclinazioni della propria fisicit.
63 Si pensi anche allinvincibile arciere Arjuna dellepico Mahbhrata intento a compiere, in
pace e in guerra, la sua parte, a svolgere unicamente il suo sacro dovere. Senza curarsi del destino
del mondo.
64 Interessante il nesso con il Dharma vedico che designa i fattori costitutivi della realt e
(larmonizzazione con) lessenza ultima di essa, il corpo cosmico del Buddha (Dharmakaya).
65 Il saggio sar felice anche quando arrivano le sventure. Egli pensa: necessario sopportarle e adat-
tarvisi, perch questa la vita, Plotino.
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riesce ad imparare una cosa da unaltra di Plo- gate al corpo (il portatore dei segni) e limi-
tino. Forse entrambi intendevano (anche) tatamente alla mente (che abita il corpo
dire che le cose66 recano con medesimo). Direi che la co-
s dei segni che vanno noscenza (o appar-
anche oltre la cosa in s (il tiene a) il corpo, mentre il
corpo) E che il saggio sapere (conoscenza razio-
conosce (dai segni, intesi nale) alla mente. Perch il
nellaccezione sia simbo- corpo ci che pone
lica sia semiotica come luomo in contatto con il
qualcosa che sta per mondo: luomo non ha
qualcosaltro, a qualcuno un corpo, ma un corpo.
in qualche modo) lim- Seguendo questa conce-
portanza della relazione zione, corpo ed anima non
tra le cose, cio che dai sono separati, ma pure
segni che lasciano le cose ammettendo che tale se-
egli capisce le relazioni tra parazione ci sia, il corpo
le cose e limportanza delle cose stesse. pu fungere da veicolo per la crescita e per
Dove certi segni sono comprensibili solo in la grandezza dellanima67. Magistralmente
una realt non consensuale, ovvero in affermava lo scrittore inglese Oscar Wilde:
una realt non condivisibile attraverso gli
organi di senso della quale tutti hanno Chi scorge una differenza tra spirito e corpo
esperienza (perch razionalmente condivi- non possiede n luno n laltro.
sibile).
Potremmo allora affermare che le varie Dunque si potrebbe attingere alla co-
forme (sempre parziali e in divenire) della scienza come a qualcosa di correlato con il
conoscenza umana sono essenzialmente le- corpo nel rapporto originario con il

66 Dal Sutra dellOrnamento del Fiore: Per comprendere appieno tutti i Buddha del passato, pre-
sente e futuro, si dovrebbe contemplare la natura della dimensione del Dharma: ogni cosa solo una crea-
zione della mente.
67 Credo in questo contesto specifico che possa essere fuorviante o strumentale lapproccio
platonico (Fedro) secondo cui ci che conta lanima, che immortale; il corpo la sua prigione,
come una tomba (imprigionati in esso come ostriche nel proprio guscio). Piuttosto da considerare sa-
rebbe quello (Menone) dellapprendere come un ricordare (un affioramento alla coscienza dei
contenuti dei recessi pi segreti) e non come conoscere ex novo, dove la mente non una tavo-
letta di cera su cui cominciare a incidere, ma piuttosto unincisione dalla quale togliere la polvere
del tempo per poter leggere di nuovo. Come dire che la memoria quella facolt nella quale si tro-
verebbe tutta la conoscenza delluomo ancor prima che lindividuo nasca.
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mondo. Il corpo sarebbe cos qualcosa da la conoscenza che arriva intrinseca-


cui luomo non pu assolutamente pre- mente dal corpo quale entit in simbiosi
scindere, che lo pone in con- naturale con il mondo che lo
tatto con il mondo esterno. circonda. E pertanto pu es-
Luomo, attraverso i pori del sere vissuta (esperita) so-
corpo, che nel termine lamente, dentro e fuori dal
greco originario poroi vole- V.I.T.R.IO.L., anche se nel
vano dire tanto vie den- V.I.T.R.IO.L. trova lhabitat
trata quanto vie duscita, ideale.
e dunque mediante i propri Per potersi avvicinare a
sensi, si pone in contatto tale conoscenza misterica, a
con il mondo e si costituisce mio avviso di ordine supe-
una memoria68. Soltanto il riore a quella mentale, ne-
corpo mette luomo in con- cessario un approccio
tatto con il mondo e per- tecnico. Precisamente ci si
tanto il corpo permette deve porre nelle ideali con-
alluomo lidea della fedelt dizioni per potersi ascoltare
al mondo stesso: anche per attraverso dei veicoli natu-
questo importante porsi rali di transito della cono-
sempre con i piedi ben saldi per terra. Per scenza. Tali veicoli o canali si possono
dire che luomo deve restare non nel corpo recuperare seguendo la via del bosco69.
come macchina, ma nel corpo come vei- La via del bosco una via di destruttura-
colo di conoscenza e di comunicazione. Ne zione (liberazione), di amplificazione dei
consegue che lautentica conoscenza una fenomeni attenzionati e di conoscenza
relazione con la natura nella sua totalit, della natura fondata sul senso dellascolto
con il mondo, con luniverso stesso. Una il quale, per recuperarlo, necessario pre-
conoscenza, appunto, che completa- stare (ancora una volta) attenzione al
mente diversa da quella intellettuale, per corpo: soprattutto al ritmo della respira-
indenderci dalla ragione e dallintuizione. zione e al battito del cuore70. Ecco perch

68 Io credo in tre principi [] fondamento di quasi tutte le pratiche magiche: che i confini della nostra
mente fluttuano e che molte menti possono influire luna sullaltra; che i confini delle nostre memorie sono allo
stesso modo fluttuanti e fanno parte di una sola grande memoria; che questa grande memoria e grande mente
possono essere evocate attraverso i simboli [], (Ideas of God and Evil, W.B. Yeats poeta irlandese).
69 Termine mutuato da E. Jnger (Il trattato del ribelle).
70 Concentrarsi sul respiro e sul battito aiuta ad isolare i pensieri della mente e a porre pi
attenzione al corpo. Infatti concentrare lattenzione su un punto implica il naturale isolamento
dal resto.
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si deve praticare la via in un ambiente termine) si esaurisce nel mondo fisico?


avulso dai suoni della modernit, al fine Non direi, se pensiamo al parere di Jung.
di destrutturare la mente: la Per lo psicologo svizzero esiste-
via del bosco quella via rebbe un fattore psichico che
ove luomo pu ascoltare nel mondo (un luogo cele-
se stesso e (re)integrarsi ste detto inconscio di na-
completamente nella na- tura sconosciuta) dal quale si
tura (nelle sue immagini e ricavano le conoscenze. Dun-
nelle sue sonorit dimenti- que la conoscenza non si con-
cate). Certamente si tratta suma in un fattore
di un processo esoterico esclusivamente fisico, nel
lento, graduale, non sem- corpo. Sar vero? Le mie po-
pre continuo e, in ultima chissime esperienze non con-
analisi, incompleto. Ma sensuali, cio non trasferibili
non si pu fare diversa- con la ordinaria (sensoriale)
mente. comunicazione umana, sono
La conoscenza prove- state cos strabilianti (ovvia-
niente (ascoltata) dal corpo mente laggettivo valido
non si esaurisce in quella solo a titolo personale) che non
sensoriale71 ed probabilmente veicolata, si possono trascurare, ragione per cui ar-
stando ai neurofisiologi, dal sistema ner- rivo a pensare che la conoscenza non sia
voso, che appunto distribuito in tutto il tutta derivante dal mondo corporeo. Se
corpo. Il suo contenuto latente: sono ca- vero che non conosciamo le origini della
nali che vengono aperti in determinate conoscenza e pertanto possiamo attenderci
circostanze, forse in concomitanza di certi sia gli inganni del corpo sia quelli della
stimoli od effetti. Tale conoscenza verr mente, potremmo altres credere che non
poi colta dalla mente (dalla coscienza), la materia ad essere origine e fine di s
dove per mente si intende una energia stessa. Quindi la conoscenza in generale
psichica di carattere enigmatico (Jung). La non si restringe alle cose materiali ma vale
mente cos il luogo di elaborazione cono- anche per quelle sconosciute: non tutti i fe-
scitiva del corpo, oltre alla produzione dei nomeni si esauriscono nella corporeit, no-
pensieri, delle intuizioni e delle fantasie. nostante la attraversino per mezzo del
Ma la conoscenza (nel senso ampio del sistema nervoso in una logica fenome-

71 I sensi servono certamente per gestire il sapere, cio le tecniche (la techne della Grecia
classica) fondamentali alla sopravvivenza psico-fisica delluomo. Quel sapere che i monaci del XII
secolo chiosavano saggiamente nel detto il sapere sapere a memoria. Ma portano alla cono-
scenza intellettuale (al mentale) e, in ultima analisi, rischiano di generare sovrastrutture del pen-
siero non utili allo sviluppo individuale.
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nica che non quella del principio di causa delluomo che ogni tanto viene a cono-
ed effetto. Non sappiamo con certezza se si scere, differentemente dalla realt consen-
tratta di illusioni indotte suale che invece luomo
dal corpo oppure di effet- conosce sempre (e per
tive conoscenze causate questo, forse, diciamo
da una materia che che gli appartiene anche
altra e che noi non av- se non la domina).
vertiamo. Mi corre lobbligo di
Se la conoscenza della fare una precisazione
mente tipicamente con- conclusiva. Solo le espe-
sensuale (cio condivisa rienze non consensuali72
dalla specie umana) e si possono chetare lardere
compone di pensieri, del Fuoco73 trasmutativo
astrazioni e intuizioni, quella del corpo si (per tornare al linguaggio alchemico) della
manifesta per bagliori improvvisi in mo- conoscenza, quel continuo porsi delle do-
menti dincanto (certamente di sospen- mande sul senso della nostra esistenza e sul
sione del pensiero). Si tratta di percezioni posto che occupiamo nel mondo che, in ul-
corporali perch il corpo che le avverte, tima analisi, sfocia spontaneamente e
ma si tratta di conoscenze strutturalmente consapevolmente in nuove domande:
diverse dal pensiero: sono sia pi rare sia perch queste esperienze aiutano il corpo
pi forti, e Jung sosteneva che costitui- (fisico) a rigenerarsi, ad auto-trasformarsi.
scono un livello di evoluzione superiore Proprio come una cura adatta per la malat-
delluomo. come se vi fossero (almeno) tia! Chi riuscir in vita a raggiungere la fine
due realt sovrapposte: una che luomo co- del processo di trasmutazione risulter pi
nosce (consensuale) attraverso i sensi e distaccato dalle cose e, in ultimo, da se
lelaborazione concettuale comunque in- stesso. Tutto ci un fatto, a mio avviso,
tesa, e unaltra che luomo non conosce puramente corporeo.
(non consensuale) perch non in grado di
concepire in quanto esula dalla sua espe- Sulla consapevolezza
rienza. Tale realt non consensuale po- La consapevolezza di fondamentale
trebbe essere uno stato esterno importanza74. il fatto della coscienza che

72 Laccettazione della presenza degli stati non consensuali fa perdere la supposta impor-
tanza della vita che, forse, poi solo unidea che luomo si fatta nella propria mente.
73 Il fuoco costituiva lanello di congiunzione tra ci che gli Di facevano e ci che luomo poteva fare
(Il mulino di Amleto, G. de Santillana).
74 Coscienza e conoscenza sono inseparabili: Ci che uno conosce, di ci egli conscio, e quello di
cui conscio, ci egli conosce, dicono i testi buddhisti.
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accerta la costruzione in essa di conte- Ci sono mille strade per avvicinare e realiz-
nuti in un dato istante, i quali possono es- zare il Divino e ciascuna ha le sue proprie espe-
sere sia coscienti, cio frutto rienze che possiedono la loro propria verit e
dellintenzionalit, sia in- poggiano in realt su una
base, unica in essenza ma
consci, cio che non rag-
complessa negli aspetti,
giungono la consapevolezza. comune a tutte ma non
(Per cui si pu dire che quello espressa da tutte allo
che siamo il risultato anche stesso modo. Serve ben
di come opera la nostra co- poco discutere queste vari-
scienza senza il nostro inter- azioni; la cosa importante
vento intenzionale). Tuttavia seguire la propria strada
la consapevolezza non dice bene e fino in fondo. []
nulla dei contenuti esistenti, ciascun sentiero ha il pro-
se non che essi allertano la prio scopo, la propria di-
rezione e il proprio
coscienza verso se stessa e
metodo, e la verit di cias-
potenzialmente la indiriz- cuno non invalida la verit
zano verso le essenze del mondo. degli altri. Il Divino (o se volete, il S) ha molti
Il lavoro iniziatico consiste allora non aspetti e pu essere realizzato in molti modi; sof-
solo nellacquisire la consapevolezza dei fermarsi su queste differenze quindi irrile-
contenuti in essere alla coscienza, ma vante e inutile.
anche nel costruire i contenuti stessi75.
Unattivit che deve essere svolta sotto il A questo punto forse pi chiara laf-
dominio della responsabilit, il valore fermazione secondo la quale la Via (inizia-
fondativo dellattenzione iniziatica per tica) della conoscenza la Via del
unesistenza dedicata alla ricerca del senso perfezionamento spirituale nellarea del
della vita e per raffinare se stessi. Sulla mistero (sacro), cio del significato na-
questione dei contenuti, tuttaltro che scosto delluomo e delluniverso e del
scontata, non si pu aggiungere nulla se posto occupato dalluomo in esso. Nono-
non operare per produrli. Al riguardo di stante il termine sacro sia sovente inter-
insegnamento il magistero di Sri Au- pretato a livello mentale, ovvero sia un
robindo: termine che corre spesso il rischio di essere

75 Ammoniva Dante (Paradiso, Canto X): Or ti riman, lettor, sovral tuo banco, dietro pensando a
ci che si preliba, sesser vuoi lieto assai pria che stanco. Messo tho innanzi: ormai per te ti ciba; che a s torce
tutta la mia cura quella materia ondio son fatto scriba. Ora, o lettore, resta pure seduto sul tuo banco,
a meditare su quello di cui ti ho offerto soltanto un assaggio, se vuoi provare la gioia (del sapere)
che non lascia avvertire la stanchezza. Ti ho messo in tavola il cibo; ormai puoi servirti da solo;
perch largomento di cui ho cominciato a scrivere concentra su di s tutta la mia attenzione.
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compreso a livello intellettuale (culturale,


sociale, religioso, ecc.), importante riba- La domanda di senso
dire che invece dovrebbe essere contestua- La via del V.I.T.R.I.O.L una via miste-
lizzato esclusivamente sul piano rica di forza attiva, una via di perseve-
esperienziale e relazio- ranza e coraggio per
nale: per sacro si do- quegli uomini audaci che
vrebbe intendere una osano affrontare loscurit
esperienza magica dellanima. La via del
nella quale alluomo V.I.T.R.I.O.L una via di
capita76 di incontrare pura forza che si sviluppa
il Divino. Per dire che alla stregua di una vera e
luomo quasi casual- propria terapia sul piano
mente cade nellespe- psicologico (nel senso di
rienza del mistero; e il cura delle negativit) e sul
mistero diviene presente piano esistenziale (nel senso
al centro della conoscenza che ne resta strutturale o formativo della coscienza77).
pervasa: liniziato ne solamente testi- Consiste in una pratica costante e discipli-
mone. nata di esperienze che ne affinano la cono-
Vi quindi una stretta connessione tra scenza e ne indirizzano responsabilmente
sacro e conoscenza, tra stupore e il discernimento, avente lo scopo di confe-
consapevolezza; anzi, il vertice della co- rire un autentico senso alla vita dellini-
noscenza proprio il sacro che si presenta ziato; un senso trascendente (ma non per
fornendo una certezza: la certezza che le tutti) fortemente innervato nella ricerca78
cose del mondo sono proprio cos, una delle proprie radici, come ricordava lora-
certezza (ovviamente consapevole) che colo di Delfi:
pu solamente essere risvegliata o provo-
cata, mai insegnata o trasmessa. In questo Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che
senso forse pi evidente comprendere desideri sondare gli Arcani della Natura, se non
come la conoscenza proietti luomo oltre riuscirai a trovare dentro te stesso ci che cer-
lidea della vita e della morte. chi, non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ig-

76 Il sacro quel tremendum che noi esseri umani attribuiamo, in modo individuale o collet-
tivo, alle fenomenologie (non consensuali) del soprannaturale e/o del divino e solo a quelle in cui
ci capita di imbatterci. Perch siamo noi gli osservatori, il soggetto percipiente, siamo noi che
con la nostra capacit di osservazione ed elaborazione dei dati diamo i nomi alle cose, alle azioni
e agli stessi nostri concetti.
77 Sotto i vari aspetti etico, sociale, spirituale, ecc.
78 la ricerca di quella pietra nascosta che il nostro Sale o piombo sulfureo.
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nori le meraviglie della tua casa, come pretendi timamente fra di loro, e dove possiamo cono-
di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto scere tutto, perch tutto scritto.
il Tesoro degli Dei. Oh! Uomo conosci te stesso e
conoscerai lUniverso e gli Dei79. Ma qualcosa dentro di noi agisce come
un pesante fardello che
Si tratta di un mo- ci impedisce di cammi-
nito alla coscienza che nare e di proseguire l
pu essere portato dove vorremmo arri-
avanti solo con il do- vare. Qualcosa che of-
vuto ardimento80, solo fusca la vista e ci fa
se non ci si sbigottisce muovere spesso come
di fronte ai pericoli. mai avremmo voluto
Colui al quale nella vita muovere. Qualcosa che
manca il coraggio di es- ci dice di fare ci che
sere il martello, finir ine- non avremmo mai vo-
vitabilmente per assumere il ruolo dellincudine, luto fare. Qualcosa che accade continua-
cos tuonava il filosofo O. Spengler per ri- mente, che non sappiamo perch accada,
cordare che nella vita, se non si vuole ca- ma accade e si ripete anche a nostra insa-
dere schiavi del qui ed ora, bisogna puta. Qualcosa che amiamo ci sia e che al
prendere senza esitazioni il coraggio a contempo vorremmo che spesso non ci
quattro mani e scegliere una via forte, fosse. Probabilmente si tratta di una parte
una via di liberazione interiore (i cui bene- di noi stessi alla quale siamo affezionati e
fici si proiettano anche allesterno) nella che non possiamo negare, una parte della
quale si possa (ri)trovare un autentico nostra finitezza umana in conflitto pe-
senso alla propria vita. renne con ci che siamo. Una parte di noi
Il senso della vit racchiuso nella ri- che ci trascina in basso e ci allontana dal
cerca delle nostre radici. Scriveva P. Coelho faticoso cammino. Che fare allora se si
ne LAlchimista: vuole proseguire oltre quei moti dellanimo
che spesso rendono oscure le nostre
Il ragazzo cominci a capire che i presenti- azioni? Che fare allora per potersi adden-
menti erano come delle rapide immersioni del- trare lungo la via della conoscenza senza
lanima in questa corrente universale della vita,
patire il peso del fardello e contribuire alla
dove le storie di tutti gli uomini sono legate in-

79 Motto che pu ben riassumere linsegnamento di Socrate a trovare la verit dentro noi
stessi anzich nel provvisorio mondo delle apparenze.
80 Virt appartenente a chi con serenit contrasta i rischi, non si abbatte per i dolori fisici
o morali e, pi in generale, affronta a viso aperto la sofferenza, il pericolo, lincertezza e lintimi-
dazione.
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costruzione del Tempio interiore ed ancor Che fare se allora si vuole proseguire, se
pi per quello alla gloria del Grande Archi- si intende passare verso loltre? Se vero
tetto dellUniverso? Ogni iniziato per po- che in ognuno di noi stata posta allori-
tersi addentrare lungo la via della gine dei tempi la scintilla divina, non ci
conoscenza deve salire resta che attraversare
pi in alto di ogni al- la corrente di se stessi
tezza e scendere pi in e nuotare verso laltra
basso di ogni profon- sponda, imparare ad
dit, poich questa co- ascoltare le inquietu-
noscenza si trova sia nel dini che affollano la no-
basso che nellalto, ed stra mente, dominare
coniugando luno con le passioni e sollevarsi
laltro che si pu riu- dal loro inevitabile sfa-
scire ad intravedere celo, accettare senza
qualche cosa del subire quel lato oscuro
mondo, delloltre e del- che solo a fatica ci per-
linvisibile, comunque mette di attraversare i
questultimo venga in- nostri limiti. Ci signi-
teso. Con altre parole potremmo dire che fica che necessario sempre superare se
ogni iniziato deve risalire la corrente del stessi e protendere continuamente verso
fiume del mondo per risalire alla fonte di una condizione nella quale sar dominante
ogni cosa, ove ogni componente richiama il giudizio morale sulle proprie azioni e sui
la Totalit e ogni atto si riferisce allordine propri pensieri. Ecco perch facciamo ap-
universale; nuotando contro corrente ed pello alle voci della coscienza, che niental-
affrontando linevitabile scontro interiore tro sono se non la diritta via che libera
con limpeto che pone un freno ed ostacola luomo dalla schiavit del suo lato oscuro81.
la via, per trovare le radici e soffermarsi a Lessenza del percorso iniziatico sta pro-
bere lacqua che permette di poter prose- prio qui: nel movimento, nella trasforma-
guire il cammino con se stessi e nel mondo, zione, nel senso che non ci si pu adagiare
sempre rivolgendosi verso ci che non fa- su ci che si raggiunto ma ci si deve sem-
cile raggiungere. pre porre nuove mte da raggiungere,

81 Bisogna che ciascuno sia lui stesso, che le nostre azioni e i nostri pensieri siano nostri, che le nostre
azioni, buone o cattive, vengano da noi, n bisogna attribuire alluniverso la produzione del male. Il male ap-
pare solo nellassenza del bene. Sono la stessa cosa il buono e il bello, oppure il bene e la bellezza. Bisogna dun-
que ricercare, con lo stesso metodo, il bello e il bene, il brutto e il male. Ma che resta di noi? Rimane ci che noi
siamo veramente [], asseriva Plotino.
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nuovi perfezionamenti e nuove conoscenze oltre ad esse e a ci che possiamo intuire al


da conseguire attraverso un forte impera- di l di esse. Ma ci non possibile se la
tivo interiore, seguendo ed inseguendo as- polvere ci ha sommersi e se siamo troppo
siduamente quelle voci pieni di mondanit per
come fonte di ispira- poter ascoltare la
zione e regola del pro- voce e le parole che ci
prio comportamento provengono da vicino
nonch del proprio e da lontano. Non si
modo di pensare. Non si pu allora che essere
pu mai restare su una pieni e vuoti allo
sponda del fiume della stesso tempo: pieni di
conoscenza, ma bisogna ci che abbiamo rag-
sempre rivolgersi verso giunto e vuoti di
laltra sponda, non si fronte a ci che pos-
pu permanere nella siamo raggiungere.
condizione in cui siamo Solo cos ci presen-
o in cui pensiamo di essere: esiste sempre tiamo a noi stessi e al mondo, nudi e tra-
un oltre al quale anelare, un oltre che agi- sparenti, e ci possiamo aprire alla ricerca
sce come un imperativo morale e ci per- delle radici che possiamo trovare a fianco
mette di andare avanti, di guardare al di l e lontano e non solo in ci che riteniamo
di ci che appare sebbene con fatica. ce le possa palesare, bens anche in quello
La ricerca delle radici pu svolgersi con che ci pu apparire distante e incapace di
lacquisizione di conoscenze, di valori, di fornirci qualche spunto per proseguire il
prospettive che permettono di trovare lar- nostro cammino: le archai che ci attendono
ch in ogni dove e in ogni alcunch82 che lo non si cercano solo dove si pensa di poterle
circonda; essa riferita alla ricerca delle es- trovare, ma soprattutto l, nellignoto dove
senze delle cose, a ci che possiamo vedere si pensa di non trovarle.

82 Il poeta T.S. Eliot scrisse: Cammina tante strade, ritorna alla tua casa, e vedi ogni cosa come se
fosse la prima volta. Vale a dire che ogni cosa intorno a noi in continuo cambiamento; ogni giorno
il sole splende su un nuovo mondo. Ci che percepiamo come quotidianit pieno di opportunit.
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