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Universitatea de Stat din Moldova

Facultatea Limbi i Literaturi Strine

LUCRU INDIVIDUAL

Dire quasi la stessa cosa di Umberto Eco

Teoria di traduzione di Komissarov

A elaborat: Namolovan Stanislav

Grupa 341L

Chiinu, 2017
Dire quasi la stessa cosa di Umberto Eco

Introduzione

Il libro si propone di capire come pur sapendo di non dire la stessa


cosa si possa dire quasi la stessa cosa. Quanto elastico il quasi?
Stabilire la flessibilit, lestensione di quel quasi dipende da alcuni
criteri che vanno negoziati prima. Dire quasi la stessa cosa un
processo che si pone allinsegna della negoziazione.

Eco indaga sul problema della traduzione nel suo studio Ricerca
della lingua perfetta e ha fatto una attenta analisi nelle sue
traduzioni di Joyce. Tra i lavori di Eco troviamo anche due traduzioni
di grande impegno come gli Exercices de style di Queneau e Sylvie
di Nerval.

Tradurre vuol dire capire il sistema interno di una lingua e la


struttura di un testo in quella lingua e costruire un doppio del
sistema testuale che possa produrre effetti analoghi nel lettore sia
sul piano semantico e sintattico che su quello stilistico, metrico.
Ogni traduzione presenta dei margini di infedelt rispetto a un
nucleo di presunta fedelt, ma tutte le decisioni sulla possibilit di
allontanarsi dal testo fonte spettano al traduttore . Anche quando si
sostiene limpossibilit di tradurre bisogna ricordare che la
traduzione si fonda sulla negoziazione che un processo nel quale
per ottenere qualcosa si rinuncia a qualcosaltro. La traduzione
propriamente detta una cosa seria e impone una deontologia
professionale.

Cap.1
Problematica definizione di traduzione:
da vocabolario della lingua italiana Treccani traduzione
azione, operazione, attivit di tradurre da una lingua allaltra un
testo scritto o anche orale.
Lemma tradurre : volgere in unaltra lingua, diversa da quella
originaria, un testo scritto o orale.

da vocabolario Zingarelli tradurre: voltare, trasportare da una


lingua ad unaltra. Dare lequivalente di un testo, di una locuzione,
una parola.
Non facile comprendere il termine TRADUZIONE dal vocabolario. Il
problema di tutta la traduttologia capire cosa significhi dare
lequivalente. La sfortuna di ogni teoria della traduzione che
dovrebbe partire da una nozione comprensibile di equivalenza di
significato mentre si soliti definire il significato come ci che
rimane immutato(o equivalente) nei processi di traduzione. Si
potrebbe dedurre che equivalenti in significato siano i sinonimi ;
equivalenti di significato= sinonimi Non regge perch:
Father/Daddy Padre/pap non sono la stessa cosa cio:
lequivalenza referenziale non coincide con la referenza
connotativa!! Sono proprio i sinonimi che portano seri problemi per
la traduzione. Eco ha fatto un esperimento dando al sistema di
traduzione automatico offerto da Altavista espressioni inglesi da
tradurre in italiano e riportare la versione in italiano nuovamente
allinglese. Altavista traduce la parola WORK come IMPIANTI e
litaliano IMPIANTI viene tradotto con PLANIS o SYSTEM .
Una sola parola ha pi di un termine corrispondente in unaltra
lingua; tutto ci non rappresenta un problema solo per il traduttore
ma anche per il parlante inglese.

Quando una parola esprime due cose diverse si ha OMONIMIA.


Sinonimia quando 2 parole diverse esprimono la stessa cosa,
omonimia quando la stessa parola esprime due cose diverse. Se
esistessero termini sinonimi tra lingua e lingua la traduzione
sarebbe possibile persino per altavista. Le parole assumono
differente significato secondo il contesto. Ad esempio la parola
BACHELOR indica in un contesto umano un celibe, in un contesto
accademico indica il conseguimento di un titolo, in un contesto
zoologico indica il maschio che rimane senza compagna.

Altavista non ha un dizionario che contenga quelle che vengono


chiamate le SELEZIONI CONTESTUALI, da qui si deduce il suo
fallimento.
Tutto ci che scritto in corrispondenza di un termine sul
vocabolario il CONTENUTO espresso da quella parola. I lessicografi
fanno si che nel vocabolario si trovino anche indicazioni sulla
DISAMBIGUAZIONE CONTESTUALE per aiutare nella scelta del
termine in un'altra lingua. Una traduzione non dipende solo dal
contesto linguistico ma anche dalle informazioni sul mondo, su ci
che sta al di fuori del testo. Altavista sprovvisto sia della selezione
contestuale che di una conoscenza del mondo perch non riconosce
ad esempio che la parola spirit possa assumere due differenti
significati se pronunciata in chiesa o in un bar. Tranne casi
specifici(marito/husband/mari) la sinonimia secca non esiste.

Teoria di traduzione di Komissarov

Teoria della traduzione (aspetti linguistici) di Viln Namovi


Komissrov, pubblicato nel 1990 e quindi relativamente recente (si
tenga presente che Introduzione alla teoria della traduzione, di
Fdorov, un classico della traduttologia ante litteram, del 1953,
l'anno della morte di Stalin: in Urss la perevodovdenie
[letteralmente: sapienza della traduzione, di cui traductologie
dunque un calco] stata precoce). Qui due capitoli sono dedicati
all'equivalenza, suddivisa in questo modo: equivalenza del
contenuto funzionale (terzo capitolo) ed equivalenza della
semantica delle unit lessicali (quarto capitolo). Vediamoli, con gli
esempi.

Occorre distinguere equivalenza potenziale raggiungibile, con cui


s'intende la massima comunanza di contenuto di due testi
eterolinguistici ottenibile per mezzo delle differenze delle lingue in
cui sono codificati questi testi, ed equivalenza traduttiva, la reale
vicinanza di senso dei testi dell'originale e della traduzione,
ottenuta dal traduttore nel processo traduttivo (1990: 51).

Ossia occorre distinguere il potenziale massimo da ci che


effettivamente un metatesto concreto consegue, perch ogni
versione realizzata ha un modo di essere, per cos dire,
"equivalente" diverso e un grado diverso di "equivalenza". (Da ci
discende, a mio parere, l'impossibilit di definirla equivalenza, ma
non voglio creare troppa interferenza nell'esposizione della
concezione di Komissrov.)

Dato che la differenza tra i due codici linguistici limita la possibilit


di una conservazione completa del contenuto
dell'originale,l'equivalenza pu basarsi sulla conservazione (e,
corrispondentemente, sulla perdita) di diversi elementi di senso
dell'originale. A seconda della parte del contenuto trasmessa nella
traduzione per garantirne l'equivalenza, si distinguono vari livelli
(tipi) di equivalenza. A ciascun livello di equivalenza la traduzione
pu garantire una comunicazione interlinguistica.

Gi da questa prima premessa generale s'intuisce quali sono i


termini dell'"equivalenza" di Komissrov:solo una parte del
contenuto conservata (ed solo quella che rivendica una
corrispondenza con l'originale);

le varie versioni si distinguono per la parte del contenuto


conservata (e quindi hanno tipi di corrispondenza diversi e
complementari);

ci che viene conservato si contrappone a ci che viene perso,


perch il residuo o la perdita sono caratteristiche costanti della
traduzione (quindi, in realt, non c' nessuna versione che
equivalente);

la parte da conservare scelta razionalmente in funzione di


considerazioni del traduttore: si tratta di qualcosa di molto simile
alla scelta della dominante (il traduttore, sapendo che non si pu
perseguire equivalenze di sorta, opta per la perdita meno
deprivante e onerosa).

Nella comunicazione pragmatica, ogni testo ha un preciso scopo.


Uno dei modelli di "equivalenza" di Komissrov consiste nell'erigere
a dominante proprio lo scopo della comunicazione.
L'equivalenza delle traduzioni del primo tipo consiste nella
conservazione soltanto di quella parte del contenuto dell'originale
che costituisce lo scopo della comunicazione .

Ed ecco alcuni esempi:

1. Maybe there is some chemistry between us that doesn't mix.

Cpita che ci siano incompatibilit di carattere.

2. That's a pretty thing to say.

Roba da vergognarsi!

3. Those evening bells, those evening bells, how many a tale their
music tells.

Din don, din don, ma quante storie da quel suon!

Nei tre esempi c' un significato traslato, implicito, non


direttamente denotativo che viene assunto a dominante assoluta
per realizzare l'equivalenza pragmatica di Komissrov. Ci che viene
trascurato riguarda: lessico, sintassi, legami parafrastici e
addirittura i riferimenti reali esterni (la chimica, le belle cose, la sera
ecc.). A questa strategia si deve ricorrere - sostiene Komissrov -
quando strategie di maggiore conservazione risultano impraticabili.
Viene fatto l'esempio di una doppia versione di un proverbio in
inglese: la prima versione conserva il lessico e la sintassi, la
seconda la funzione comunicativa:

PT A rolling stone gathers no moss

MT1 Un sasso che rotola non raccoglie muschio

MT2 Chi non sta mai fermo non combina nulla di buono.

C' poi un secondo tipo di "equivalenza" che non solo punta alla
comunanza dello scopo comunicativo, ma riflette anche la stessa
situazione extralinguistica. La differenza tra identificazione della
situazione e mezzo per descriverla riflette la peculiarit delle
relazioni tra lingua, pensiero e realt descritta (segno, interpretante
e oggetto). Anche in questo secondo tipo di "equivalenze" gli
enunciati non sono affatto equivalenti, ma c' un'esperienza
extralinguistica delle persone che comunicano che rende possibile
la reciproca comprensione.

Il secondo tipo di equivalenza rappresentato da traduzioni la cui


vicinanza di senso all'originale non si basa, neanche in questo caso,
sulla comunanza di significato di mezzi linguistici impiegati.

Seguono alcuni esempi:

1. He answered the telephone

Ha alzato la cornetta.

2. You are not fit to be in a boat.

Non ti si pu lasciar salire su una barca.

3. You see one bear, you have seen them all.

Tutti gli orsi si assomigliano.

Struttura e sintassi non sempre si assomigliano, ma secondo


Komissrov qui esiste un'equivalenza maggiore rispetto al primo
tipo. Tuttavia, tipicamente, lessico e sintassi non sono paragonabili,
non c' un processo traduttivo di parafrasi, c' conservazione della
funzione comunicativa e c' riferimento a una medesima situazione.

In certi casi la situazione per deve essere variata per permettere


una comunicazione non aberrante, dovuta a problemi di traduzione
culturale, perch

situazioni diverse possono acquisire nell'mbito della cultura di una


certa comunit un significato comune, diverso dal significato che
hanno queste situazioni per i membri di comunit linguistiche
diverse (60).

Si sa per esempio che il linguaggio corporeo non uguale in tutte le


culture. In molti popoli, alzare e abbassare ripetutamente la testa
significa asserzione, ma in siciliano, per esempio, significa
negazione. Ci ha ripercussioni sulle gesta (e sui gesti) dei
personaggi.
Il terzo tipo di equivalenza pu essere caratterizzato dagli esempi:

1. Scrubbing makes me bad-tempered

Mi si guasta l'umore per via del lavaggio dei pavimenti.

2. London saw a cold winter last year.

L'anno scorso l'inverno a Londra stato freddo.

3. That will not be good for you.

Per lei questa faccenda potrebbe finire male.

In questo terzo tipo, manca un parallelismo lessicale e sintattico, le


due strutture non sono riconducibili a una semplice trasformazione
sintattica, scopo della comunicazione e situazione sono invariati e si
conservano i concetti generali mediante i quali si realizza la
descrizione della situazione nell'originale, ossia si conserva il
mezzo di descrizione della situazione

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