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EPICUREISMO

Letica epicurea identific il bene con la felicit, con il piacere duraturo (edonismo). Il piacere
il criterio, dunque, per scegliere cosa fare e cosa non fare. Il piacere pi alto lassenza di
turbamento nellanima (atarassia) e assenza di dolore nel corpo (aponia). Per garantire il
raggiungimento dell'aponia e dell'atarassia Epicuro ha distinto: i piaceri naturali e necessari,
cio quelli di cui ha bisogno l'uomo per vivere (come bene, mangiare e dormire), quelli
naturali ma non necessari, cio quelli di cui l'uomo si serve ma che sono superflui (come
mangiare cibi costosi o bere bevande raffinate), e quelli non naturali e non necessari, cio i
piaceri inutili, legati al desiderio di ricchezza o a quello di potenza. Ebbene, solo i primi vanno
sempre ricercati perch sono gli unici che trovano in s un limite preciso; i secondi non hanno
limite ed i terzi arrecano solo turbamento allanima. Epicuro si preoccupa anche del male e
della morte, affermando che: i mali fisici o sono sopportabili o sono di breve durata, i mali
dellanima sono solo errori della mente, mentre la morte dissoluzione di ci di cui
composto luomo, cio anima e corpo. Luomo, perci, non deve avere paura della morte
perch, quando in vita, essa ancora non sopraggiunta e luomo non patisce, mentre
quando luomo morto, e quella sopraggiunge, luomo non percepisce niente, alcun dolore.
Gli epicurei svalutavano la vita politica, ma esaltavano lamicizia poich pensavano che
l'uomo per realizzare il suo ideale di vita deve richiudersi in s stesso e restare lontano dalla
folla e dagli impegni politici che recano soltanto turbamento e fastidi. L'unico legame che
l'uomo pu coltivare con gli altri l'amicizia, che lutile sublimato visto che prima appare
come un vantaggio ma poi, una volta stretta, essa diventa fonte di piacere e perci un fine da
perseguire. Epicuro forn una sintesi del suo messaggio nel cosiddetto quadrifarmaco
dimostrando che:
1. Sono vani i timori degli dei e dellaldil
2. assurda la paura della morte, la quale non nulla
3. Il piacere, quando lo si intende correttamente, a disposizione di tutti
4. Il male o di breve durata o facilmente sopportabile.
Applicando queste regole luomo acquista la pace dello spirito e la felicit diventando, cos,
totalmente padrone di s stesso.

STOICISMO
Per gli stoici, cui rappresentano la filosofia come un frutteto, letica corrisponde ai frutti (che
sono ci a cui mira tutto limpianto). La virt, per questi filosofi, vivere secondo ragione
ed approcciarsi o conciliarsi con s medesimo e con le cose che sono conformi alla propria
essenza (dal greco, oikiosis). Allinterno delletica stoica vengono affrontati anche i concetti
di bene e male, che derivano sempre e solo dallinterno del propio io: il bene e lutile ci che
giova alla conservazione ed incremento del logos e della ragione, mentre il male il nocivo; il
vero bene , dunque, la virt e il vero male il vizio. Dallesercizio della ragione discendono
tutte le virt. Cos tutte le cose che sono relative al corpo sono considerati moralmente
indifferenti (adiaphora), come la bellezza, la ricchezza, la povert o lessere schiavo. La
differenza dipende dallintenzione e dal comportamento di chi la compie: se chi la compie in
sintonia con il logos, le sue azioni saranno sempre azioni moralmente perfette, se invece
agisce senza questa consapevolezza, le sue azioni saranno doveri o azioni convenienti. Gli
stoici ritenevano inoltre che l'oikiosis non fosse un fatto solo individuale ma dovesse
estendersi alla famiglia e a tutta l'umanit tanto da definire l'uomo animale comunitario e non
pi come voleva Aristotele cio animale politico. Questo mutamento di prospettiva favor il
diffondersi degli ideali di egualitarismo e di avversione alla schiavit, infatti nessun uomo
per natura schiavo ma libero e questi concetti di libert e schiavit vengono associati alla
saggezza e all'ignoranza: perci il vero libero il saggio, mentre il vero schiavo lo stolto. Le
passioni da cui dipende l'uomo sono errori del Logos che non possono essere moderati ma
vanno essenzialmente cancellati; l'unico che non possiede queste passioni il saggio che cura
il suo logos e le elimina dal suo animo (apatia). La felicit dunque apatia.

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