Sie sind auf Seite 1von 52

>>> TI MANDA PER N ?

UN POST
PER ROSSO MALPELO

giugno, 2017

Ti manda Pern ?
1
Libertadore o Caudillo? Mito Negro o mito Blanco? Montoneros o Triple A? O, magari, Tercera
posicin? Maschile o femminile? Evita o Isabelita? La storia, o meglio lepica, di Juan Domingo
Pern attraversata dalle antinomie. Antinomie laceranti che hanno contraddistinto la storia
dellArgentina moderna e contemporanea, dagli anni 40 sino agli anni 80, in un susseguirsi di
capovolgimenti e contorsioni ideologiche, prese di posizione pragmatiche e dichiarazioni
appassionate, golpe effettuati e golpe subiti. Una controversa vicenda storica, politica e biografica
che ha fatto parlare di labirinto Pern.
Si aggiunga a ci lulteriore confusione del significato mutante che viene attribuito al
termine peronismo dalluna allaltra sponda dellOceano. In Italia, ad esempio, si tende ad
accentuarne il carattere autoritario e fascistoide della definizione, mentre in Argentina, tale
connotazione non potrebbe essere del tutto accettata in virt del fatto che il peronismo fu anche,
coerentemente con la sua natura contraddittoria, estremamente influenzato da una forte componente
di sinistra. Gli argentini che sentivano dare del peronista a Berlusconi inorridivano.
La convergenza e, a volte, la sovrapposizione, dei termini populismo e peronismo
materia che stata variamente trattata in America Latina e, in misura, minore in Europa.
Si considerino, poi, le variabili di significato attribuite al termine populismo a seconda
delle epoche e della collocazione geografica in cui il fenomeno si ritiene insorga. Basti pensare al
fatto che lo stesso termine dovrebbe accomunare l'omonimo movimento politico sorto in Russia nel
XIX secolo e taluni fenomeni politici verificatisi, lungo tutto l'arco del '900, nel continente
americano a cui si appiccica volentieri l'etichetta di populismo. Per non parlare delluso
improprio che se ne fa sulla scena politica italiana odierna.
Un complesso di eventi storici oltremodo differenti a cui viene fatta corrispondere
un'insensata semplificazione lessicale e semantica. Una china che non ha risparmiato commenti ed
analisi sui nuovi fenomeni che si sono affacciati sulla scena politica mondiale (trumpismo,
chavismo, lepenismo, etc.). Anche in questi casi non ci stato risparmiato l'uso indiscriminato del
termine populismo come passe partout per etichettare fenomeni del tutto dissimili.
Il movimento politico sorto in Argentina nella seconda met degli anni '40 e trascinatosi, si
pu dire, fino ai nostri giorni, ossia il peronismo- anch'esso bollato come 'populista' - ha
manifestato, in una data fase del suo sviluppo, l'insorgere di una componente di sinistra (si pensi, in
modo particolare, al movimento dei Montoneros) caratterizzata da sostanziale sintonia con
l'universo della guerrilla sudamericana, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta del XX secolo.
Tuttavia, dalle stesse fila peroniste, si svilupp, in una fase pressoch contemporanea, una destra
estrema e sanguinaria (si pensi, invece, in questo caso, all'Alleanza Anticomunista
Argentina, ossia la famigerata Triple A).
Quella componente di sinistra comunque dovette subire, poi, il
tradimento e il disconoscimento sostanziale da parte del secondo Pern,
ossia quello che ritorn in Argentina, nel 1972, da un lungo esilio durato ben
diciassette anni, invecchiato e circondato da pericolosi personaggi come
Lopez Rega, anima nera della Triple A.
Trattare la vicenda storica di Pern e le implicazioni politiche e culturali del peronismo
(incluse le relazioni politico culturali dellattributo populista, universo semantico, come detto,
oltremodo ambiguo e banalmente interconnesso al termine peronismo) significa percorrere
anzitutto il 'labirinto Pern' avendo la consapevolezza che non sar possibile esprimere giudizi
univoci o assoluti.
Tuttavia lelemento che mi preme capire della vicenda peronista proprio la passione con
cui la parte migliore della sinistra argentina ader al peronismo per poi finire miseramente tradita e
tragicamente sterminata.

2
La storia di questo tradimento per pu essere letta, non solo attraverso gli avvenimenti del
percorso politico biografico di Pern (ma anche di sua moglie Evita Duarte), nel loro intreccio
con le principali fasi della storia argentina lungo quattro decenni, ma anche, fino a dove sar
possibile, attraverso i riverberi delle principali correnti del pensiero politico che contraddistinsero
quella fase storica (con particolare riferimento allArgentina).
Quel tradimento o, se vogliamo, quel gigantesco abbaglio, che permise lincontro della parte
migliore della sinistra argentina con Pern, in unaccezione peculiare della storia di quel paese, con
le debite distanze geografiche, cronologiche e politico culturali, qualcosa che sembra riaffiorare,
come una schiuma di inusitata persistenza, da Mar del Plata, ovvero da quelle coste l dellOceano
Atlantico, sino alle rive del Mediterraneo, Mare Nostrum.
Ci si potrebbe riferire alla capacit di attrazione che taluni movimenti, magari non solo in
Italia, hanno sulla galassia della 'sinistra dispersa'. Movimenti che si proclamano n di destra n
di sinistra ma in che in realt tentano di richiamarsi, alternativamente, all'una o all'altra tradizione,
tentando cos di riprodurre entrambi i suoni. Un tentativo che potremmo definire, come il titolo di
un film, un falso movimento, un dentro/fuori, che denota un'assenza di posizione, rispetto alla
capacit di incrociare il punto G della dinamica capitalista in atto. In fondo, si potrebbe aggiungere,
che si tratta della stessa incapacit dei movimenti della sinistra tradizionale. Ossia non sapere, non
riuscire a conoscere e, quindi, rivelare il nome dello spettro; la Classe, dalla quale potrebbe
materializzarsi il soggetto politico del cambiamento.

Il labirinto Pern il laboratorio politico, ma anche alchemico, dove, tra rimandi e


rimbalzi, tragedie e farse, composizioni e scomposizioni, si produce e si addensa quella schiuma di
un colore politico indefinito (Blanco e Black, ci ricorda Borges, hanno la stessa radice il cui
significato serve a denotare lassenza di colore 1), una schiuma che sembra prodursi quando la
struttura economica prima, e quella politica a seguire, manifestano dei cambiamenti epocali dei
modi di produzione e, quindi, dei modi con cui gli umani si procacciano, pi o meno, da vivere o,
meglio ancora - in determinate epoche - attraverso i quali vengono sottoposti a sfruttamento.

Facciamoci, per, prima, una domanda: il labirinto effettivamente soltanto il luogo dove ci
si perde? soltanto una metafora dell'inutilit di una ricerca estenuante della ragione, di ci che i
meandri della razionalit riescono a produrre sotto forma di scorie, scarti di produzione, in un
esercizio alla fine vano? Oppure questa immagine mitica ha da suggerirci qualche chiave di lettura
che possa aiutarci ad interpretare la realt?

Limmagine del labirinto non pu non richiamare alla mente Borges. Borges, il nemico
giurato di Pern, il suo speciale antagonista. Contro la stessa volont di Borges (almeno cos
immagino) la storia di Pern, le sue aporie, il suo zoppicante e farsesco andamento, il suo gioco di
specchi a riflettere e a deformare la realt argentina, i differenti elementi e frammenti, di difficile e
coerente leggibilit, questa storia e le altre, collegate al destino del generale, suggeriscono proprio il
mitologema del labirinto, cos presente nella letteratura del massimo scrittore argentino.
Un altro scrittore, V.S. Naipaul, nativo di Trinidad (quindi sudamericano ma imbevuto di
cultura anglofona), sembra proprio cogliere questa complessit nella vicenda argentina quando
traccia lincipit del suo racconto/reportage The Return of Eva Peron con un fulmineo: Outline it
like a story by Borges. Qualche pagina dopo, a proposito del ritorno in Argentina, dopo un lungo
peregrinare, della salma di Evita Pern, aggiunger, virgolettando le parole di Borges: That is a
story I could never write2.

1
Cfr. JORGE LUIS BORGES, Tutte le opere, (a cura di D. Porzio), Vol. II, Arnoldo Mondadori (I Meridiani), 2002, pg.
XIII (Introduzione).
2
V.S. NAIPAUL, The Return of Eva Peron, Alfred A. Knopf, Inc., 1980, pg. 95.
3
Unaffermazione che come una firma borgesiana: il prodotto della sua letteratura , di
fatto, la descrizione di ci che fisicamente ma, a volte, anche metafisicamente, impossibile. E la
storia di Pern, e il suo corollario, sembrano la costruzione di un labirinto borgesiano.
Come nel racconto La casa di Asterione 3 dove il mito del labirinto cretese viene raccontato
in prima persona dal Minotauro. Lelemento incognito, il vinto della storia, che racconta,
travisandolo, il mito. Il protagonista non Teseo, il mito progressivo che risolve il nodo irrazionale
del labirinto, bens lorrore del Minotauro (limmaginato Pern, verrebbe da dire), colui che altera
la storia con la sua natura che oscilla tra livello infraumano, umano e superumano, scrive ma non
sa leggere, medita, immagina, ha delle visioni, redentore e redento, crudele e giocherellone 4
Rolo Diez ( sua la definizione labirinto di Pern) aggiungerebbe riportandoci nella realt:
Un generale si propone di combattere il comunismo facendo nientemeno che una rivoluzione
pacifica e decide di fare azione sociale togliendo a chi ha molto per dare a chi ha troppo poco.5
V.S. Naipaul, da parte sua, ripropone il paradosso, quando, citando ancora una volta Borges,
riporta unespressione che contiene tutto lo sprezzo che lo scrittore argentino nutre nei confronti del
leader, suo contemporaneo: Pern represented the scum of the earth (ancora la schiuma), per poi
aggiungere icasticamente: I have to admit that is an Argentine an Argentine of today 6
Forse, avrebbe voluto aggiungere, una cabecita negra, an Argentine of today, una figura
meticcia, infraumana dellArgentina.
Quel Minotauro che, una volta andato al potere, cerc di sovvertire quel mondo coloniale,
distaccato e feroce, a cui appartenevano le lite del latifondo impregnate di cultura europea, le
antiche oligarchie intrise di grandeur occidentale e cosparse del fango delle Pampas, insomma, gli
antenati di Borges.
Il rapporto Borges/ Pern era come quello che c tra due pianeti che entrano in rotta di
collisione. Del resto Pern era un generale golpista, con degli intenti politico sociali e una
smisurata ambizione, che non risparmi persecuzioni nei confronti dei suoi oppositori. Eppure
Borges, a guardare la sua biografia, non fu mai nemico dei golpisti, anzi. Era un ammiratore del
generale Ongana 7 (He is a gentleman. He does not raise his voice or strike poses8), anche lui
golpista, e fu, cosa ancora pi imperdonabile, ammiratore, poi pentito, della giunta militare
assassina, e di uno dei suoi presidenti, Rafael Videla, protagonista di una delle pi infami pagine
della storia sudamericana (dal 1976 al 1983).
Quel che sub Borges, ad opera di Pern, fu per ben poca cosa se raffrontata a quello che
subirono gli argentini che si opponevano al cosiddetto Proceso de Reorganizacin Nacional, ossia
alla summenzionata Giunta militare. Racconta Alberto Manguel 9 (uno di quei tanti giovani che si
prestavano a far da lettori a Borges, poi divenuto scrittore anch'egli) che Borges cercava di non
pronunciare mai il nome di Pern in segno di disprezzo, anzi di maledizione, come gli ebrei che
quando provano una penna non scrivono il proprio nome ma quello degli Amalechiti (discendenti di
Esa e nemici da millenni del popolo ebraico) per poi cancellarlo pi e pi volte.
L'inimicizia tra Borges e Pern sembra che abbia avuto inizio quando il bibliotecario Borges
si sarebbe rifiutato, nel '46, di iscriversi al partito peronista e, per tale ragione, sarebbe stato
trasferito ad un altro incarico: sovrintendente in un mercato comunale di polli e conigli. Cos Borges
si dimise e intensific la sua carriera di scrittore e conferenziere (dunque non proprio un
perseguitato costretto al silenzio...).

3
Cfr. JORGE LUIS BORGES, La casa di Asterione, LAleph, Op. cit., Vol. I, pg. 819
4
GRACIELA N. RICCI, Utopia e conflittualit in Jorge Luis Borges, Giuffr, 1997, pg. 137
5
RELO DIEZ, Vencer o Morir, Il Saggiatore, 2004, pg. 25
6
V.S. NAIPAUL, Op. cit. , PG. 115
7
Fu presidente dellArgentina, dal 66 al 70, fautore di uno dei vari golpe susseguitisi durante la lunga fase di esilio di
Pern, dopo la sua destituzione, nel 1955, ad opera di unit golpiste della Marina.
8
RICHARD BURGIN (a cura di), Jorge Luis Borges: Conversations, University Press of Mississippi, 1998, pg. 95
9
Cfr. ALBERTO MANGUEL, Con Borges, Adelphi, 2015
4
L'acrimonia verso Pern doveva essere un fatto familiare se, nel 1955, si narra, che la madre
di Borges e la sorella venissero arrestate durante una manifestazione di borghesi antiperonisti:
Norah Borges la sorella pittrice di Borges, finir, per un paio di mesi, in un carcere femminile a fare
ritratti alle altre detenute e la madre, data l'et, agli arresti domiciliari. Quello stesso anno quando
Pern fu costretto all'esilio dal golpe militare, Borges si prese la sua rivincita e venne nominato
direttore della Biblioteca nazionale di Buenos Aires. 10
Un'altra vendetta borgesiana venne consumata nel 1960 con la pubblicazione di un racconto
breve, Il simulacro, allinterno di una raccolta di altri scritti (poesie, frammenti, altri racconti ) dal
titolo El Hacedor (in italiano L'artefice). Ne Il simulacro, viene rappresentata una grottesca presa in
giro dello straordinario, invero, funerale di Evita il cui cadavere venne fatto imbalsamare da Pern.
Il personaggio centrale un povero indio di uno scalcinato villaggio che inscena un funerale rituale
di una bambola bionda (Evita era una falsa bionda) e, come Pern, ricever visite di
condoglianze, accensione di candele votive, offerte, etc. La conclusione di quel breve raccontino
che neppure Pern era Pern n Eva era Eva, bens due sconosciuti o anonimi (il cui nome segreto
e il cui vero volto ignoriamo) che rappresentano, per il credulo amore dei sobborghi, una rozza
mitologia. 11 Insomma, due presenze del tutto incongrue per la storia argentina, roba da plebei,
riflessi immateriali, ombre. Questo il risentito punto di vista di Borges.
Nel 1973, dopo una lunga e travagliata parentesi, Pern ritorn in Argentina, per morirvi
poco dopo e il suo posto venne preso dalla terza moglie, Isabelita, a Borges non sar sembrato vero
che, la donna, seppure espressione di un governo sostenuto dalla peggiore destra peronista, dovesse
finire destituita dal golpe di Videla e soci e che Borges, lungi dal riconoscerne il tratto assassino,
definir un gobierno de caballeros e si degner cos di andarci pure a pranzo.12

La vicenda del rapporto Borges/Peron risulta illuminante, quindi, non solo per scrutare il
Generale nel suo labirinto, parafrasando il titolo di un romanzo di G.G. Marquez, ma anche per
iniziare a tratteggiare le anomalie nella composizione dei fronti e delle contrapposizioni politiche in
cui destra e sinistra si mescolano per ricomporsi nei due fronti del peronismo e dellantiperonismo.
Ovviamente non esaurendosi in tale dicotomia dei due fronti (sarebbe troppo facile) ma scindendo,
a sua volta, anche il fronte peronista, finalmente, in destra e sinistra rispetto a quello antiperonista
che, gi di per s, raccoglieva anime del tutto diverse: dal PCA (Partito Comunista Argentino) filo
sovietico, ai liberali filo americani del Partito radicale, ai nostalgici delle oligarchie del latifondo
legate allex Impero britannico, come Borges.

Sforziamoci di capire per gradi.


***

Se il buongiorno si vede dal mattino il colonnello Pern si present sulla scena politica
argentina (siamo nel 1943) insieme ad una squadra di militari golpisti che si fregiavano di una sigla
piuttosto anonima: GOU (Grupo Obra de Unificacion). Il colonnello, gi uomo desperienza, era
stato in Italia, da giovane allievo ufficiale, alla fine degli anni 30, con il ruolo di osservatore
militare, una specie di Erasmus per golpisti in erba. Non fece mai mistero della sua ammirazione
per Mussolini e la sua Dottrina peronista (un tomo di 670 pagine), capolavoro di eterogeneit e di
retorica, non mancava, in effetti, anche di riferimenti al concetto di razza, in ossequio alla coppia
di dittatori (Hitler/Mussolini) da lui stimati.
Quando in Argentina si consuma il golpe del GOU, la Seconda guerra mondiale nel pieno
del suo tragico svolgimento: il GOU (secondo il giudizio di Codovila, Segretaro generale del Partito
comunista argentino) sarebbe stato incaricato di trasformare lArgentina in una base operativa del
10
Cfr. JASON WILSON, Buenos Aires, Paravia Bruno Mondadori, 2005, pg. 96
11
JORGE LUIS BORGES, Tutte le opere, Il simulacro in L'Artefice - Vol. I, Arnoldo Mondadori (I Meridiani), 2002, pg.
1122 1125.
12
Cfr. MAURIZIO STEFANINI, Videla e quel pranzo con Borges e Sabato, Limesonline, 20/05/2013
5
fascismo internazionale 13. Nel saggio di Marianetti (vedi nota), in cui si d conto delle posizioni del
partito comunista argentino, viene specificato che: Venivano stampate tonnellate di libri, opuscoli
ed altri materiali di propaganda per sostenere le posizioni dei paesi dellAsse. Giungevano qui gli
emissari di Hitler e Mussolini, e venivano depositati i capitali della Germania, dellItalia e della
Spagna franchista.14
Non mancarono da parte del governo golpista mire espansionistiche sul continente latino
americano nello stile dei governi dell'Asse: La repubblica argentina dovrebbe comprendere oltre al
proprio territorio, la repubblica dell'Uruguay, la Bolivia e la parte meridionale del Brasile. Cos
dichiarava Lucio Moreno Quintana, esponente governativo, nel '47, all'Universit di Buenos Aires.15
Marianetti riporta, inoltre, che Sul piano della legislazione repressiva [il governo golpista
del GOU], copi tutti i testi nazifascisti. In particolare si cita la legge che mette in stato di guerra il
paese, che sarebbe stata copiata da quella che fece promulgare Mussolini nel '26. E poi: la riforma
del Codice penale che includeva l'aumento delle pene per le offese arrecate al Presidente della
repubblica, decreti specifici riguardanti 'delitti contro lo stato', etc., nonch organizzazione del
sistema repressivo e propaganda capillare di regime tipica degli stati totalitari. 16
L'altra questione che pesa come un macigno sul pedigree della formazione del governo
Pern quella relativa all'appoggio che venne dato ai gerarchi nazisti in fuga. La ratline, la via dei
topi (cos venne chiamata la rotta attraverso cui fuggirono i criminali nazisti), porterebbe
direttamente dal porto di Genova alla Casa Rosada, allora residenza del presidente Pern e,
tutt'oggi, sede della presidenza argentina. Un intrigo che ancora in anni non troppo lontani venne
considerata alla stregua di una storia romanzesca, ci probabilmente a causa della famosa spy
story di Frederick Forsyth Odessa File (1972) in cui viene descritto lo scenario della fuga dei nazisti
in America Latina attraverso un efficace rete sostenuta da Odessa (Organisation Der Ehemaligen
SS Angehrigen: organizzazione degli ex appartenenti alle SS).
Il giornalista argentino Uki Goi ha ricostruito, documentandola, tutta la vicenda nel libro
inchiesta The Real Odessa (in it.Operazione Odessa, Garzanti, 2003). La tesi (in fondo la stessa che
sosteneva Simon Wisenthal 17) che i maggiori gerarchi nazisti, inclusi i pi grandi industriali
complici del regime, gi prima del crollo definitivo del regime, avevano pianificato la costituzione
di una rete, con alla base i cospicui fondi provenienti dai tesori accumulati dalla confisca di beni, in
particolare degli ebrei (in Lituania, in Ucraina, in Polonia, in Croazia, etc.) e ci al fine di mettere al
riparo criminali del calibro di Eichmann, Barbie e Mengele, passati per Genova tra il 1949 e il
1951.18 Un formidabile aiuto verr dato loro da Pern attraverso accordi con la Chiesa cattolica: alte
gerarchie e Croce rossa. Al quadro, gi abbastanza fosco, va aggiunta la collaborazione
alloperazione dei servizi americani e britannici a cui gi dalla fine Seconda guerra mondiale (in
particolare a seguito dellemanazione della 'Dottrina Truman', che segna lavvio della Guerra
fredda), ci che interessa lapplicazione del principio il nemico del mio nemico mio amico. In
altri termini: se i nazisti sono antibolscevichi, e anche noi lo siamo, i nazisti sono nostri amici.

13
BENITO MARIANETTI, Il peronismo: movimento borghese, in ROBERTO MASSARI (a cura di), Il peronismo, Erre emme
edizioni, 1997, pg. 75
14
Ibidem
15
Ibidem pg. 76
16
Ibidem pg. 77
17
SIMON WIESENTHAL, (1989), Justice nest pas vengeance, Editions Robert Laffont, Paris; tr. it. Giustizia, non
vendetta, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1989.
18
La riunione dei vertici dell'apparato di potere nazista si svolse, nell'agosto 1944, a Strasburgo, due mesi dopo lo
sbarco degli Alleati in Normandia, al Hotel Maison Rouge. Erano presenti delegati di Bormann (capo della cancelleria
del NSDAP, il partito nazista, e segretario personale di Adolf Hitler), di Speer (uomo di primissimo piano del regime,
architetto personale di Adolf Hitler e ministro per gli armamenti del Reich), di Canaris (ammiraglio tedesco, a comando
dell'Abwehr, il servizio segreto militare tedesco ), rappresentanti delle maggiori industrie: Krupp, Messerschmidt,
Thyssen, ma anche banchieri e finanzieri. Questi soggetti concordarono e pianificarono la fuga in Sudamerica dei
gerarchi, in cambio costoro avrebbero dovuto custodire le enormi ricchezze accumulate dalle imprese tedesche. (Cfr. G.
CASARRUBEA M. CEREGHINO, Tango Connection, Bompiani, 2007, Versione digitale Cap. Maison Rouge pp. 1-12.
6
Sono parecchi i fili che compongono la trama delloperazione Odessa, e uno dei fili pi
consistenti quello che riconduce a Pern.

Anzitutto bisogna chiarire che il golpe del 43 ad opera del GOU ebbe nel 1945 una svolta
importante, per la storia dell'Argentina.
Il gruppo di militari del GOU, Pern primo fra tutti, come abbiamo visto, aveva strette
correlazioni ideologiche con lAsse, in questo per non molto dissimili dal deposto presidente
Ramon Castillo, il quale, durante il periodo in cui fu in carica, nel corso del conflitto mondiale,
mantenne lArgentina neutrale. Tuttavia, nel marzo del 45, proprio in vista della fine del conflitto,
il governo militare del GOU, sottoposto a pressioni esterne ed a malumori interni, decise,
strumentalmente, di dichiarare guerra allAsse. Ovviamente una posizione di comodo: La neutralit
durante la Guerra, come gli stessi diplomatici di Washington non mancavano di rimarcare, avrebbe
comportato, se mantenuta, la non accettazione dellArgentina al nascente consesso delle Nazioni
Unite.19
Pern, fin l solo colonnello, dal 43 al 45, aveva ricoperto importanti incarichi nel
governo militare. Fu sottosegretario alla guerra e, in seguito, ministro del lavoro fino a ricoprire la
carica di vice presidente del governo. Il suo ruolo e la sua fama per si consolidarono proprio
quando divenne ministro del lavoro. La sua abilit fu proprio quella di trasformare quel ruolo,
apparentemente privo di prestigio, allinterno di un governo di militari, in un trampolino di lancio
formidabile per la sua ascesa politica.
Il presupposto ideologico che diede a Pern la spinta iniziale alla sua ascesa, a parte la sua
personale ambizione, era il timore che alla sconfitta dell'Asse, determinata anche grazie all'enorme
tributo di sangue versato dall'URSS, l'influenza bolscevica potesse espandersi in una nazione come
l'Argentina, attraversata de enormi disuguaglianze.
Le circostanze del conflitto mondiale, avevano di fatto favorito il ruolo dellArgentina come
paese produttore ed esportatore di materie prime verso i paesi in guerra, tale fenomeno aveva
comportato un notevole sviluppo dell'industrializzazione con la conseguente formazione di una
nuova classe lavoratrice e di consistenti ceti operai, perlopi provenienti dalle aree rurali, che si
riversavano nelle grandi citt (Buenos Aires, Rosario, Cordoba). Tale realt costituiva il presupposto
oggettivo affinch quella nuova leva proletaria potesse essere orientata verso il proprio approdo
politico naturale, materializzando cos la paura della classe dirigente argentina, fin l oligarchica e
conservatrice, nei confronti del 'pericolo rosso'. Quello che, in particolare, temeva Pern, era la
caduta della produzione come conseguenza diretta della fine delle attivit belliche: () e allora
penso a quale sar la situazione della repubblica argentina terminata la guerra, quando all'interno
del nostro territorio si produrr una paralisi e probabilmente una disoccupazione senza precedenti;
mentre dall'esterno giungeranno denaro, uomini e ideologie che agiranno all'interno
dell'organizzazione dello stato e del lavoro () ci sar un risorgere del comunismo addormentato
(). 20
Questo suo convincimento si tradusse in una serie sorprendente di provvedimenti innovativi
in campo sociale e nell'avvio di un sorta di modello di cogestione con il sindacato: Concentrandosi
sulla massa dei senza diritti, dei lavoratori e dei salariati, la nuova Segretara del Trabajo y
Prevision eman misure volte a migliorare le condizioni dei lavoratori, fra le quali si ricordano gli
indennizzi per coloro che venivano licenziati, i contratti collettivi con l'obbligo delle ferie
retribuite, un sistema pensionistico per gli operai dell'industria e gli addetti al settore del

19
FRANCESCO SILVESTRI, L'Argentina da Peron a Cavallo (1945-2003): Storia economica dell'Argentina dal
dopoguerra ad oggi, Clueb Edizioni, 2013, pg. 11

20
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 24
7
commercio, il raddoppio della paga dei braccianti agricoli e il congelamento dei canoni d'affitto, in
continua ascesa a causa dell'inflazione. 21
Il governo golpista, in ogni caso, non aveva allentato la pressione repressiva sulla
popolazione - e sui militanti di sinistra in genere - e, nel 1945, l'anno fatidico della fine del conflitto
mondiale, grazie al clima di entusiasmo generale per la sconfitta dei nazifascisti ma anche grazie
alle prospettive di benessere che le misure sociali di Pern avevano fatto intravedere alla classe
lavoratrice, l'Argentina era pervasa da un fremito di ribellione. La classe imprenditoriale, al
contrario, non aveva accettato fino in fondo le politiche lungimiranti portate avanti da Pern. Si
aggiunga a ci il fatto che gli Usa non vedevano di buon occhio il governo golpista guidato da
Farrell, in quel momento presidente de facto della compagine militare al potere, perch considerato
filofascista e, in quella specifica congiuntura storica, era per gli Usa, ancora un pericolo (linea
strategica che di l a poco muter di segno). Farrell, sbagliando di grosso il calcolo politico, ritenne,
allo scopo di uscire dall'isolamento interno ed esterno, di dovere sacrificare il colonnello
sindacalista, per dare un segnale di mutamento di rotta, arrivando persino a metterlo agli arresti.22
Quel che dovette risultare del tutto inaspettata fu la reazione della piazza: Il 17 ottobre del
1945 colonne di lavoratori cominciarono a confluire su Plaza de Mayo, a Buenos Aires, reclamando
la liberazione di Pern. Era una manifestazione operaia di proporzioni mai viste. Gino Germani,
uno dei maggiori studiosi del fenomeno peronista e del populismo dal punto di vista sociologico,
aveva affermato: La nuova classe operaia mostr alla dirigenza sindacale che la maggior parte del
proletariato appoggiava Pern, lasciando isolati i dirigenti sindacali antiperonisti, e allo stesso
tempo spinse, anzi obblig , tutti gli indecisi, che erano la maggioranza, a mettere fine alle loro
esitazioni.23 Dunque Pern stava per ottenere una duplice vittoria. Anzitutto sul piano istituzionale e
politico: il governo Farrell non ebbe la forza di adottare una soluzione militare che avrebbe
comportato un massacro di lavoratori senza precedenti nella storia argentina e dopo vari
tentennamenti, nel cuore della notte, Pern non solo venne rilasciato ma fu invitato a tenere un
discorso alle folle dei 'suoi' descamisados affacciandosi al balcone della Casa Rosada.
In secondo luogo si vide prendere corpo a quel nuovo blocco sociale che lo avrebbe
sostenuto, di l a qualche mese, per la battaglia presidenziale. Una realt che esprimeva una
straordinaria novit: il sindacato e i ceti operai, entrambi in espansione, rivendicano per la prima
volta la dimensione di forza politica, una forza apertamente schierata con Pern (...)24
Dunque grazie a quella potente spinta Pern, nel febbraio del '46, vinse le elezioni contro il
candidato della Union Democratica, una sorta di Groe Koalition che radunava di tutto, dal vecchio
blocco conservatore, ai radicali, al Pca. Gi al suo fianco Eva Duarte, la seconda moglie, l'altro
elemento chiave della propaganda e del successo peronista.
Tuttavia, il 'labirinto Pern', appena sfiorato, ci racconta da una parte delle leggi a tutela dei
lavoratori e dall'altra del ruolo fondamentale di quel governo, di quella presidenza, nell'Operazione
Odessa. Ossia del salvataggio dei criminali nazisti.
Il processo di Norimberga si svolse dal novembre del 45 allottobre del 46. Praticamente
durante lascesa di Pern al potere. Quel processo, per Pern, rappresent una grande ingiustizia:
Towards the end of his life Pern spelt out the motive behind his rescue of Nazi war criminals in
lengthy memoirs dictated privately to a cassette recorder. In these solitary recollections the aged
general confided to the winding spool how the Nuremberg trials of the leading Nazi officials in
1945 had outraged his monolithic sense of military honour, and how he had become determined to
save as many of them as possible from Allied justice.

21
MARZIA ROSTI, L'Argentina per Pern, Pern per l'Argentina (prefazione a ) MARIO G. LOSANO, Peronismo e
giustizialismo, Edizioni Diabasis, 2008, pg.12
22
Cfr. MARZIA ROSTI, L'Argentina per Pern, Pern per l'Argentina (prefazione a ) MARIO G. LOSANO, Op. cit. pp. 13-
14 e FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit. pp. 11 - 12
23
La citazione in MARZIA ROSTI Cit.
24
FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit. pg. 12
8
In Nuremberg at that time something was taking place that I personally considered a disgrace and
an unfortunate lesson for the future of humanity, he related in his gruff voice. I became certain
that the Argentine people also considered the Nuremberg process a disgrace, unworthy of the
victors, who behaved as if they hadnt been victorious. Now we realize that they [the Allies]
deserved to lose the war. During my government I often delivered speeches against Nuremberg,
which is an outrage history will not forgive!25
Insomma, questa breve testimonianza potrebbe essere qui insufficiente ma certamente
emblematica di quale potesse essere la convinta disposizione di Pern nel voler dare un aiuto pi
che concreto alla rete criminale nel costruire la 'via dei topi' che dai porti italiani conduceva in
Argentina. Tuttavia diversi studi storici26 testimoniano l'attitudine e la fedelt filo nazista di Pern
della quale, per, il generale non fece del tutto una bandiera, per ragioni di puro opportunismo,
durante gli anni del suo governo. Certo non ne fecero una bandiera nemmeno l'intelligence
americana o quella britannica oppure quei pezzi della Chiesa cattolica che pure collaborarono
ferventemente all'imboscamento dei peggiori criminali di guerra tedeschi (ma anche austriaci,
francesi, belgi, croati, ucraini, ungheresi).

Una delle piste battute per risalire il fiume torbido della Tango Connection (dal titolo del
libro di G. Casarrubea e M. Cereghino) il Mito blanco di Pern e di tutto il movimento peronista
ossia Evita Pern Duarte.
Evita rappresent, quasi fosse stata un doppio dello stesso Pern, una delle forme delle
contraddizioni del peronismo. Gli storici, e gli analisti di quel periodo in genere, mostrano talvolta
un lato, a volte l'altro lato del pendolo: senza Eva, Pern sarebbe riuscito a costruire un mito
destinato a durare nel tempo? Oppure: Eva era esclusivamente una creatura di Pern che veniva
manovrata a seconda delle necessit e delle contingenze politiche? Nient'altro che un docile
strumento della propaganda nelle mani del marito?

vero Evita veniva da una delle tante famiglie povere della provincia di Buenos Aires in
cui, come spesso accadeva, un signorotto locale si permetteva di generare prole senza poi
riconoscerla. Eva era una di queste persone: una figlia illegittima, schiuma delle Pampas.
La sua storia una storia da Hollywood terzomondista: conosce un ballerino di tango e
insieme a lui lascia la provincia per approdare a Buenos Aires. Fa la modella e l'attrice in film di
scarso successo. Approda quindi alla radio e diventa un personaggio popolare. Nel programma
Verso un futuro migliore racconta a milioni di persone la vita quotidiana delle famiglie argentine
pi povere27. gi un'oratrice straordinaria ...e con le sue invettive non manca di accusare i ricchi
e i potenti del suo paese28 (questo per dire che quando Pern la conobbe Eva era gi famosa e non
si pu quindi affermare che rispondesse al canone della donna la cui fortuna sarebbe dipesa
esclusivamente dall'incontro fatale).

25
UKI GOI, The Real Odessa, Granta Books, 2002, pg. 100 ; tr. it. Operazione Odessa: la fuga dei gerarchi nazisti
verso lArgentina di Pern, Garzanti Libri, Milano, 2003.
26
Oltre alla gi citata ricerca di Uki Goni: Camarasa, Jorge (1995), Odessa al Sur, Aguilar; tr. It. Organizzazione
Odessa: Dossier sui nazisti rifugiati in Argentina, Ugo Mursia Editore, Milano, 1998. Casazza, Andrea (2007), La fuga
dei nazisti: Mengele, Eichmann, Priebke, Pavelic da Genova allimpunit, Il Melangolo, Genova. Cesarani, David
(2004), Eichmann; tr. it. Adolf Eichmann, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2006. Levy, Alan (1993), Nazi Hunter;
tr. it. Il cacciatore di nazisti, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2007. Pace, Giovanni Maria (2000), La via dei
demoni: la fuga in Sudamerica dei criminali nazisti: segreti, complicit, silenzi, Sperling & Kupfer Editori. Wiesenthal,
Simon (1989), Justice nest pas vengeance, Editions Robert Laffont, Paris; tr. it. Giustizia, non vendetta, Arnoldo
Mondadori Editore, Milano, 1989.
27
G. CASARRUBEA M. CEREGHINO, Tango Connection, Bompiani, 2007, Versione digitale Cap. I Le uova del drago
Viaggio in Italia ppg. 1- 22
28
Ibidem
9
Ad ogni modo l'incontro fatale ci fu e fu in occasione della tragedia del terremoto di San
Juan (cittadina posta ad Ovest, rispetto a Buenos Aires, nel versante cileno). Quel terremoto
( gennaio del '44) fece 10,000 morti e fu causa di una grande mobilitazione del paese. Pern, in quel
momento ancora al segretariato del lavoro, incontr Evita a San Juan in occasione di una raccolta di
denaro da destinare ai terremotati, promossa tra artisti e personaggi dello spettacolo.
Di l ad una manciata di mesi la vita di entrambi sarebbe cambiata completamente, cos
come la sorte dell'Argentina. Si sposeranno civilmente il 22 ottobre del '45, ossia pochi giorni dopo
la rivolta dei descamisados e l'ascesa al potere di Pern.
Tra il '45 e il '52, anno della prematura morte di Evita, il Mito blanco del peronismo prese
corpo in maniera definitiva. Evita era alternativamente: un angelo, una fanatica, spiritosa,
vendicativa, generosa. Dotata di una forza inaudita. Appassionata. Priva di cultura. Volitiva.
Madonna dei descamisados in chignon e tailleur29 ; oppure, ancora: Benefattrice degli Umili, Guida
Spirituale della Nazione, Dea populista, etc.30.
Scrive lo scrittore messicano Carlos Fuentes: Esa mina barata, esa copera bastarda, esa
mierdita; a los ojos de sus enemigos sociales, Eva Duarte era una resurreccin oscura de la
barbarie en un pas convencido engaado de ser tan etreo y espiritual que lo crean
evaporado 31
Eppure lei, la mierdita che diventa la primera dama. Attenzione il suo non un ruolo da
First Lady per come lo possiamo intendere oggi, ossia un corollario pi o meno consistente, pi o
meno influente. Evita avr un ruolo politico di primo piano in quell'arco di tempo che va
dall'elezione di Pern a presidente della repubblica sino alla sua morte.
Quel settennato, peraltro, rappresent il cuore pulsante della politica di Pern. Innumerevoli
eventi, rivolgimenti, stravolgimenti di carattere sociale, politico e di costume contraddistinsero
quella fase storica: Il ruolo del sindacato ; la costituzione del partito giustizialista; il tentativo di
diffondere la dottrina peronista, sulla falsa riga del fascismo; la primaria volont di legare il proprio
potere ad una politica che effettivamente migliorasse le condizioni dei lavoratori; la nuova
costituzione; il voto alle donne e la legge sul divorzio. Insomma un insieme di elementi che da
queste parti stato definito con disprezzo peronismo e che, al contrario, in Argentina ha incarnato,
per molti, il simbolo del progressismo.
Tutto questo ebbe una eco consistente fino agli anni Settanta, in cui, per restare ad Evita, il
Mito Blanco divenne, addirittura, il Mito Rojo. Il 'mito rosso' della compaera Evita, cos caro al
movimento dei guerriglieri Montoneros che ignoravano (volutamente) tutto quello che la stampa
americana, alla fine degli anni '40, aveva contribuito a diffondere sul profilo nazista di Evita32. Una
tesi, questultima, che stata ripresa in questi anni (si veda il gi citato Tango connection) in cui si
ripercorre il cosiddetto viaggio arcobaleno di Evita in Europa, nel '47, propagandato dai cine
giornali argentini. Si racconta, tra l'altro, a questo proposito, che, durante una sosta in Svizzera,
dietro pagamento di un vero e proprio tesoro in diamanti e dollari, Evita, per conto di Pern,
avrebbe concesso, a iosa, passaporti validi, per i nazisti in fuga 33. Una tappa, la penultima forse,
dell'Operazione Odessa.
In realt il mito pauperista e sociale di Evita sta in una fondamentale distinzione della sua
azione che si svolse sempre al limite tra l'azione politica, la beneficenza e il populismo (sulla cui
accezione specifica, a proposito del peronismo, sappiamo che qualche cosa in pi ci sarebbe da
dire). Tale tratto distintivo che non pu connotare l'azione sociale di Evita come 'beneficenza' in
29
Tutte definizioni riscontrate in varie interviste nel programma biografico di Rai Storia La storia siamo noi di G.
Minoli, Evita: la donna che visse due volte. Consultato il 24/11/2016:
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/evita/806/default.aspx
30
SILVANA SERAFIN, Dalla storia, al mito, alla letteratura: la nuova vita di Eva Pern, in Deborah Saidero (a cura di),
A Word after a Word after a Word is Power. Saggi per Anna Pia De Luca, Udine, Forum, 2013, pg. 97
31
FUENTES, CARLOS. 1996. Santa Evita, La Nacin. 28/II/1996, Suplemento Cultura. www.literatura.org in SILVANA
SERAFIN, Op. cit.
32
Cfr. JOSEPH A. PAGE, Introduzione a Il mio messaggio di Evita Peron, 1996, Fazi
33
G. CASARRUBEA M. CEREGHINO, Op. Cit. (Cap. Dollari e diamanti) pg. 1-13
10
senso tradizionale sta, anzitutto, nel fatto che l'oligarchia argentina la rifiutava, e ci nonostante
fosse la primera dama, non solo per le sue origini, ma per la sua pretesa di volere rappresentare
quelle classi subalterne che tali dovevano restare.
La principale fondazione di beneficenza argentina, legata a filo doppio, con le lite pi
tradizionaliste della societ argentina, rifiut di nominarla presidente di quella societ, nonostante
fosse prassi che la moglie del presidente argentino dovesse automaticamente rivestire quella carica.
Tale rifiuto mosse la rete delle organizzazioni peroniste e si risolse con atti di solidariet nei
confronti di Evita e di protesta nei confronti delle lite: La protesta si concretizza immediatamente
nelle mancate sovvenzioni, provenienti dalla provincia. Istituzioni pubbliche, organizzazioni del
lavoro, privati cittadini dirottano i loro capitali verso una nuovo soggetto sociale: la Fondazione
Eva Pern la cui presidentessa un punto di riferimento imprescindibile per i bisognosi i quali le
si rivolgono con fiducia, sicuri di ottenere ascolto e conforto. In due anni verranno spesi ben 50
milioni di dollari per la costruzione di ospedali, scuole e case di riposo. Nel 1948 il progetto si
consolida ancor pi nella edificazione di Evita city: oltre 4000 abitazioni, insieme a tavoli, letti,
vestiti, scarpe e medicine, sono messe a disposizioni delle famiglie pi povere. 34 Nel caso di Evita,
dunque, il tratto distintivo sembrava essere una forma di restituzione sociale, non un atto, magari, di
giustizia assoluta (perch in fondo il beneficiario principale restava Pern e il suo governo) ma un
atto (o meglio una serie di atti) in cui si percepiva che non si trattava di semplice propaganda.
Attraverso la Fondazione Eva Pern si dava avvio, in varie forme, ad un piano di
'assistenza sociale' rivolto alle fasce pi deboli, dando attuazione ad una delle Verit del
giustizialismo peronista: Le due braccia del peronismo sono la Giustizia sociale e l'Aiuto sociale.
Con questi diamo al popolo un abbraccio di giustizia e di amore.
La dottrina peronista (un testo davvero corposo come segnalato in precedenza) era il testo
fondamentale della formazione del militante peronista. Lo stile lineare e quasi pedagogico ne
rendeva accessibile la lettura a tutti gli strati della popolazione (). Lettura che offre un quadro
esauriente dell'eclettismo e della confusione retorica che ha contraddistinto fin dalle origini la
predica peronista.35 Si pu dire che nella summa dottrinaria del giustizialismo siano presenti tutti gli
elementi da cui poi prenderanno le mosse le varie anime del movimento peronista, con tutte le loro
insanabili contraddizioni: caratteri ed affermazioni di impronta razzista, appelli all'uguaglianza
sociale, richiami al cristianesimo, formulazioni proletaristiche di stampo socialista ed anarchico
(dalla tradizione anarcosindacalista argentina). Una formalizzazione di quella che avrebbe voluto
essere la ideologia della Tercera posicin. Una forma di impostazione politica che poneva l'accento
sulla propria indipendenza sia dal marxismo che dal liberalismo e che, sul piano della politica
internazionale, avrebbe avuto uno sbocco naturale nell'adesione alla Conferenza di Bandung (18-24
aprile 1955), ossia all'atto di nascita del blocco dei paesi Non allineati, insieme a Nehru (India),
Tito (Jugoslavia) e a Nasser (Egitto). Questa sembra fosse l'intenzione di Pern il cui governo, per,
croll proprio in quell'anno. Nel '73, nella seconda moribonda vita del governo Pern, sembra infatti
che una richiesta ufficiale di adesione ai paesi Non allineati fosse stata avanzata.
Va detto che Terza Posizione, in Italia, fu invece un'organizzazione che rappresent una delle
tendenze del fascismo nostrano, il quale fascismo, nel suo cambio di denominazione, possibile
nell'Italia democratica, ossia come M.S.I., gi dal '46, plaud l'elezione alla presidenza di Pern
vedendo probabilmente quello che Pern in fondo era: una variante del fascismo, una sorta di
fascismo di sinistra, se si vuole. Una tendenza che la Terza Posizione italiana port all'estremo,
negli anni '80, appoggiando i sandinisti in chiave anti Usa, esprimendo posizioni filo palestinesi e
antifalangiste nella guerra in Libano. Racconta Vinciguerra, autore della strage di Peteano, che
Terza Posizione garant una scorta a Eduardo Firmenich, leader dei Montoneros, mentre si trovava a
Roma, nel '79, per coprirgli le spalle da eventuali attentati dei servizi argentini di Videla. Posto che

34
SILVANA SERAFIN, Op. Cit. pg. 100
35
ROBERTO MASSARI (a cura di), Il peronismo, Erre emme edizioni, 1997, pg. 25
11
sia vera la circostanza raccontata da Vinciguerra, le opinioni di Terza Posizione venivano bollate
come filocomuniste dal MSI.36
Sfiorare il peronismo significa, come abbiamo visto, entrare nel labirinto, sfiorare il caos.
Tuttavia se vero che i Montoneros erano peronisti altrettanto vero che la loro posizione non era
Tercera ma ben collocata nel movimento guevarista, socialista e rivoluzionario dell'America Latina.
Per capire questa svolta bisogna cercare di ripercorrere le diverse fasi che attraversarono la
storia dell'Argentina in un trentennio, una fase storica del tutto atipica in cui ricomprendere le due
vite di Pern.
Uno degli elementi che contraddistinsero quella fase storica fu indubbiamente il sindacato
argentino e non esagerato affermare che il sindacalismo rappresent, per il peronismo, il
principale fattore costitutivo. Probabilmente l'elemento di distinzione reale del fenomeno storico
politico rappresentato dal peronismo rispetto ad altre realt politiche con caratteristiche
nazionalpopolari o, se si vuole, populiste.
Abbiamo visto che il 17 ottobre del 1945 (el dia de la lealtad) masse di lavoratori scesero in
piazza per protestare contro l'arresto di Pern, una mobilitazione che garant all'astro nascente della
politica argentina la disponibilit di una forza sociale che gli assicurava, al momento, un sostegno
ancor pi solido delle sole Forze armate. Dietro tale mobilitazione c'era la CGT.
La CGT era la pi importante confederazione sindacale argentina. Sorta nel 1930 dalla
unificazione della corrente anarchica e di quella socialista si avvicin a Pern gi nel '43, quando il
colonnello fu posto a capo del Segretariato al lavoro.37
Alle elezioni del 1946, quelle che portarono Pern alla presidenza dell'Argentina, il partito
che lo sosteneva era il Partido Laborista, una struttura politica che riuniva di fatto tutto il
movimento sindacale (i lavoratori affiliati alle organizzazioni di categoria sono automaticamente
iscritti al partito): il suo programma una commistione di elementi di osservanza socialista e di
misure vincolate al dirigismo economico e allo stato sociale38.
In uno studio39 in cui si approfondiscono le relazioni strutturali tra il movimento sindacale
argentino e il peronismo viene sostenuta la tesi secondo la quale la composizione sociale di quel
movimento non era solamente formata da realt organizzative che riflettevano i nuovi ceti operai
inurbati, di provenienza rurale, stabilitisi nella aree metropolitane a seguito dello slancio economico
ed industriale verificatosi, in Argentina, in parallelo al secondo conflitto mondiale. L'ipotesi, di
matrice sociologica, che accreditava, quasi come un automatismo, l'attrazione di queste nuove classi
emergenti verso il nazionalismo popolare di Pern non avrebbe tenuto conto delle concrete
dinamiche che portarono le principali organizzazioni sindacali, prima fra tutte la CGT (inclusi i
quadri tradizionali e pi esperti), ad avvicinarsi all'orbita peronista per non staccarsene pi.
Sin dall'inizio, ovvero dal '43, quando Pern si stabil al Segretariato Trabajo y Prevision,
anche la vecchia lite sindacale ebbe chiaro quale fosse la strategia di quello strano soldato. Una
strategia che includeva indubbiamente un accordo con il sindacato per favorire il maggior numero
di rivendicazioni avanzate dal mondo del lavoro e ci, come stato rilevato, al fine di scongiurare il
pericolo di un'espansione delle idee bolsceviche nei settori operai via via pi numerosi e privi di
qualsiasi diritto.

36
Cfr. MARIO CAPRARA -GIANLUCA SEMPRINI, Destra estrema e criminale, Newton Compton, 2009
37
Cfr. FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit. pg. 11
38
Ibidem pg. 13
39
M. MURMIS J.C. PORTANTIERO, Il movimento operaio alle origini del peronismo, in R. Massari, Op. Cit.
12
La base dell'adesione sindacale si fondava, comunque, su una lunga lista di conquiste 40 che
possono essere condensate in alcuni fondamentali capisaldi di politica sociale corrispondenti ad
altrettante aperture al fronte rivendicazionista sindacale: blocco degli affitti, creazione dei tribunali
del lavoro, istituzionalizzazione dei sindacati con una legge apposita, creazione delle commissioni
di fabbrica e ruolo dei delegati; estensione delle ferie pagate a tutti i lavoratori; statuto a tutela del
lavoro bracciantile (fino a quel momento una delle categorie pi neglette e sfruttate); equiparazione
salariale tra uomini e donne; riposo settimanale obbligatorio; legge che stabiliva l'indennizzo per i
lavoratori licenziati; legge sugli incidenti sul lavoro; accordi collettivi; salario minimo garantito;
sistema nazionale pensionistico; tredicesima mensilit. In pratica, quanto era stato richiesto, invano,
dai sindacati per decenni, veniva loro concesso nell'arco di due anni.
evidente che le premesse dalle quali muoveva Pern e le sue intime convinzioni, nonch il
fondo paternalistico con cui venivano elargite le concessioni, avranno modo di manifestarsi molto
pi in l in quel tortuoso percorso della storia in cui ebbe a snodarsi il peronismo.
Tuttavia, in quella fase, la saldatura la tra la maggior parte del mondo sindacale e Pern
diciamo che fu un fenomeno quasi naturale. In specie quando nel giugno del '45 varie agenzie che
erano espressione del padronato pubblicarono il Manifesto delle forze vive per protestare contro
le politiche sociali del governo. Di l a qualche giorno si scaten il putiferio, forze sindacali
espressione di diverse categorie di lavoratori (commercio, pubblico impiego, tranvieri, bancari,
ospedalieri, operai tessili, del vetro, dell'acciaio, etc.) e ovviamente la CGT pubblicarono un
documento comune e invitarono i lavoratori alla mobilitazione con obiettivo la difesa dei
miglioramenti ottenuti dai lavoratori tramite la Segreteria di Trabajo y Prevision.41
L'avvio di questa mobilitazione unitaria coincider con lo sviluppo del processo che porter
poi ai fatti dell'ottobre di quello stesso anno. Sottolineando un elemento centrale per la
comprensione di quel processo: non fu solo il peronismo ad utilizzare il sindacato (come poi
avvenne anche con la nomina diretta di quadri politici provenienti dal peronismo all'interno delle
strutture sindacali), ma fu anche il sindacato a rilanciare il ruolo di Pern per dare forza ad un punto
strategico: il punto centrale su cui converge l'attivit sindacale la richiesta della partecipazione
operaia nelle decisioni politiche42.
Fu, dunque, con la costituzione del Partido Laborista, la formazione politica con cui Pern
vinse le elezioni presidenziali del '46, che il sindacato istituzionalizzava la sua strategia politica per
la conquista del potere, nel quadro di un'alleanza con soggetti diversi dalla classe lavoratrice: una
parte delle forze armate e una parte della classe imprenditoriale. Va da s che una parte del
sindacato si pose in opposizione a tale progetto. Fu solo che fin per allearsi con i peggiori nemici
oggettivi della classe: l'oligarchia terriera e l'ambasciata Usa che aveva ovvie mire imperialistiche e
che, per tali finalit, appoggiava l'Unin democratica (il rassemblement politico, come detto, che si
opponeva a Pern nella campagna per le elezioni presidenziali e che raccoglieva componenti
partitiche che andavano dai conservatori ai comunisti). Portantiero, studioso marxista, fa notare che
l'oligarchia argentina non ebbe dubbi n tentennamenti nell'allearsi con la formazione filo sovietica
argentina facente capo al PCA in quanto: erano molto pi sovversive le leggi sociali che si stavano
approvando di tutte le attivit pratiche dei comunisti argentini. Il PCA dal canto suo, stato detto,
inquadrava tale opposizione nel filo dell'alleanza che su scala mondiale vedeva insieme Usa, URSS

40
J.C. PORTANTIERO, Che cos' il peronismo?, Lotta Continua (*), 11/07/1974. (*) Il quotidiano, organo
dell'omonimo movimento della Nuova sinistra italiana, pubblic un interessante articolo, suddiviso in tre puntate, sul
peronismo, dello stesso autore, ossia Portantiero, che integra lo studio citato nella nota precedente sui legami tra il
peronismo e la classe operaia in Argentina. L'interesse del quotidiano Lotta continua di pubblicare un approfondimento
che occupava tre pagine fitte del giornale, in tre diversi numeri, aveva lo scopo di chiarire meglio, ai propri lettori, la
natura di quello strano movimento che da un lato esprimeva settori di ispirazione cristiano - marxista come i
Montoneros (molto noto in Italia) e dall'altro aveva come icona di riferimento un personaggio come Pern osannato dal
Msi.
41
M. MURMIS J.C. PORTANTIERO, Op. Cit. pg. 107 - 108
42
Ibidem
13
e UK contro il nazifascismo ignorando che, sul piano della politica sociale e degli equilibri interni
si apriva una separazione tra proletariato e partiti di sinistra che con gli anni diventer un abisso43.
Tale aspetto, tornando a quella specifica fase storica, non pu non essere evidenziato in
modo chiaro allorquando Pern, destituito ed arrestato dai suoi stessi compari golpisti, fu sostituito
alla Segreteria di Trabajo y Prevision da un personaggio che dichiarer con estrema chiarezza, e fin
da subito, che ci sarebbe stata una totale ed immediata inversione di tendenza in favore del
padronato. A mutate condizioni avrebbe avuto valore, per il proletariato argentino, il detto attribuito
a Deng Xiaoping: Non importa che il gatto sia bianco o nero, l'importante che acchiappi il topo.
Un altro aspetto legato alla specificit del rapporto di potere tra il sindacato e il peronismo
emerse quando quel sistema nazionalista popolare perse il controllo del potere (cio all'indomani
del golpe del 1955). Nonostante l'alto livello di integrazione tra le strutture del sindacato e le stesse
strutture del potere peronista la CGT () conservava le proprie strutture istituzionali autonome 44.
Ancora: Sebbene la rigida struttura verticale imposta dal leader non ammise mai la crescita
importante di altre figure peroniste, la maggiore mobilit dell'ambito sindacale, la conflittualit
costante e pure la continua necessit di prendere decisioni rapide, conferirono ai suoi dirigenti
un'autonomia superiore a quella esistente in altri settori.45
Tale autonomia sostanziale del potere sindacale apparve con chiarezza, per l'appunto,
quando il peronismo era stato estromesso dal governo e fu in quella fase che i sindacati si
presentavano come l'unica forma organizzativa () rimasta in piedi, essi diventarono a partire da
quel momento () addirittura la struttura principale del populismo e l'avanguardia di qualsiasi
tentativo di riconquista del potere. La continuit del movimento nazional popolare non veniva
espressa dalla burocrazia politica, come nel caso brasiliano, ma dalle organizzazioni sindacali che si
trasformarono cos nella spina dorsale del movimento (...)46
Alla lunga anche dentro il sindacato, circa trent'anni dopo, tra la fine dei sessanta e l'inizio
dei settanta, si perverr ad una resa dei conti tra la destra sindacale incarnata da el lobo Vandor e e il
cristianesimo sociale, fortemente di sinistra, di Ongaro47. Ma questa una storia che si vedr pi in
l.

Le elezioni che portarono Pern alla presidenza dell'Argentina, il 24 febbraio del 1946,
fecero registrare un vantaggio, al totale delle liste che lo appoggiavano, di circa il 10% e sembra che
non vi furono lamentati brogli nonostante l'importanza della posta in gioco.

Nel triennio 46/48 la politica economica peronista fu contraddistinta da misure tipicamente


keynesiane e ci grazie al fatto che largentina disponeva di cospicue riserve finanziarie accumulate
durante la Guerra mondiale: sussidi al credito, politica dei redditi, espansione della spesa pubblica.
Lobiettivo principale di tale politica quello di realizzare una decisa redistribuzione del reddito in
favore dei ceti urbani.48
Si aggiunga a ci il fatto che il commercio estero non aveva ancora cessato la sua fase
espansiva e il paese poteva permettersi, grazie ad ingenti risorse auree e di valuta estera, un
ambizioso progetto di ristrutturazione dellapparato industriale e a portare avanti il programma
sociale con ulteriori misure a favore delle classi medie e popolari, per realizzare lobiettivo della
giustizia sociale.49
Il secondo , essenziale obiettivo, della stabilizzazione del potere peronista, ossia la sovranit
politica, venne basato sullavvio delle nazionalizzazioni dei servizi pubblici: si part dalla banca

43
J.C. PORTANTIERO, Che cos' il peronismo?, Cit.
44
M. MURMIS J.C. PORTANTIERO, Op. cit. pg. 127
45
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 34
46
M. MURMIS J.C. PORTANTIERO, Op. cit. pg. 128
47
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 52
48
FRANCESCO SILVESTRI Op. Cit. pg. 14
49
MARZIA ROSTI, Cit. pg. 16
14
Centrale, con il vantaggio che il credito veniva controllato direttamente dallo stato e non da
azionisti stranieri. Si pass, poi, a nazionalizzare: telefonia, trasporti urbani e ferrovie. Tra queste
operazioni la pi importante fu quella della rete ferroviaria gestita, fino ad allora, dagli inglesi. Fu
cos che venne eliminata quella sorta di dominio extraterritoriale esercitato dalla corona inglese,
anche simbolicamente, con leliminazione dei ritratti di sua maest che campeggiavano in ogni
stazione ferroviaria.50
Si diede, quindi, lavvio ad un imponente piano di realizzazione di infrastrutture: gasdotti e
centrali idroelettriche. Si crearono, inoltre, la compagnia di bandiera dei servizi aerei, si diede avvio
alla industria aeronautica, venne istituita la flotta mercantile, etc.

Tutto questo avveniva nellet delloro del peronismo, se cos si pu dire. Lepoca in cui
Evita, la giovane moglie del leader nonch principale agente della propaganda del regime, compiva,
nel 47 il suo viaggio arcobaleno in Europa. Il tour promozionale di unArgentina felix, rinnovata
e stabile, socialmente equa, rispettosa delle tradizioni religiose e patriottica. Questa era limmagine
che si cercava di accreditare presso le cancellerie europee e perfino in Vaticano. Un viaggio che
ebbe una risonanza di vastissima portata su tutta la stampa internazionale. Limmagine di Evita
lievitava, fino a conquistarsi la copertina di Life e a fare da sfondo a tutta quella serie di vicende che
avrebbero voluto vedere Evita al centro di quei traffici di lasciapassare per i nazisti in fuga e ad
alimentare il Mito Negro del peronismo. In questo venne loro in aiuto la stessa Evita che affacciata
ad un balcone di Madrid salutava la folla falangista con un equivoco gesto troppo simile ad un
saluto romano. La corona inglese, di contro, si rifiut di incontrare la descamisada non ritenuta
degna di varcare la soglia di Buckingham Palace (cos allora si disse) ma evidente che le ragioni
risiedevano in questioni ben pi concrete, come la nazionalizzazione delle ferrovie argentine
sottratte al dominio post coloniale britannico.

Tutto questo sino al 49, periodo in cui ancora gli scambi con lestero e le risorse valutarie
esistenti compensavano gli effetti inflazionistici e destabilizzanti, per i bilanci pubblici, provocati
dalla politica economica adottata51 (cos in uninterpretazione, critica del punto di vista
economico).

In contrasto con limmagine idilliaca che il tour europeo tendeva ad esaltare gli Usa
mostravano una forte ostilit, per le medesime ragioni della Gran Bretagna, nei confronti della
presidenza Pern (del resto si era gi visto di quale portata fosse stata la ingerenza
dellambasciatore Braden, spudoratamente schierato in appoggio alla colazione che si opponeva a
Pern, nella campagna elettorale per le presidenziale del 46). Tale ostilit si spinse fino ad attuare
una forma di embargo nei confronti dellArgentina per cui si obbligarono le nazioni che usufruivano
del piano di aiuti post bellico denominato Piano Marshall (tra cui lItalia) a non acquistare cereali
dallArgentina. 52

Sul piano interno il regime cercava una stabilizzazione che delimitasse, dal punto di vista
politico, ogni possibilit di equivoco circa lindirizzo delle politiche sociali le quali si voleva,
anzitutto, che non venissero etichettate come bolsceviche e, nel contempo, si puntava a rafforzare
il potere peronista attraverso la costituzione di un apposito soggetto politico, ossia il partido
peronista (solo in seguito partido justicialista).
Fu in questa direzione che si svolse loperazione tendente a liquidare il partido laborista , la
forza politico sindacale che in misura maggiore aveva appoggiato Pern per le presidenziali.

50
Ibidem pg. 16 - 17
51
Cfr. FRANCESCO SILVESTRI Op. Cit. pg. 17
52
Ibidem
15
Per tale scopo venne emanato lo Statuto organico dei partiti politici, che defin le regole per
la partecipazione alle elezioni e per il riconoscimento ufficiale (). In realt lo Statuto aveva come
principale bersaglio il partido laborista che venne infatti sciolto e sostituito dal partido peronista,
nel dicembre del 1947. 53

A questa vicenda legato uno degli episodi pi oscuri del regime peronista. A seguito dello
scioglimento del PL e della fondazione, come detto, del partido peronista, uno dei principali leader
sindacali, tra i fondatori del PL, Cipriano Reyes, uno degli esponenti di punta che aveva guidato la
mobilitazione di massa in difesa di Pern, il 17 ottobre 1945 (El dia de la lealtad), si era opposto
con forza alla liquidazione del partido laborista. La sua posizione indipendente venne criticata e
perseguita in varie forme fino ad attentare direttamente alla sua vita e, infine, nel 48, con false
accuse, a pervenire alla sua incarcerazione e a torture che lo avrebbero portato a menomazioni
fisiche. Reyes rimase in carcere fino al 1955.54
Si legge, ancora, che Reyes aveva una forte personalit, per nulla incline al compromesso
(se tenia confianza y empezaba a desconfiar de la sonrisa seductora del jefe) e che per questo fu
messo inesorabilmente fuori gioco. Sembra che Pern ne avesse timore e che, addirittura, avesse
paura che Reyes mettesse in atto certe minacce che il sindacalista avrebbe proferito pubblicamente
all'indomani dell'attentato di cui era stato fatto oggetto nel luglio '47. Del resto sembra fosse noto
che Reyes girasse armato e non lo nascondesse pi di tanto. in questo quadro che si montarono le
accuse che volevano Reyes al centro di un complotto Yanquee per assassinare Pern e che avrebbe
portato il leader sindacale in prigione ad assaggiare la picana (il pungolo elettrico) sui testicoli.
Questo episodio stato visto giustamente come anticipatore di una certa efferatezza della
destra peronista, di quella che poi sarebbe stata la Tripla A: Los toruradores de Reyes son un
anticipo de los futuros sicarios de la Tres A. 55 La Tripla A (Alianza anticomunista Argentina) era
una formazione paramilitare argentina fondata, agli inizi degli anni settanta da Jos Lopez Rega,
segretario personale di Pern, che si rese responsabile di centinaia di omicidi politici nonch della
strage di Ezeiza, (Ezeiza laeroporto di Buenos Aires). Strage che rimase tristemente famosa e
che si consum il 20 giugno del 1973, giorno dellatteso ritorno in patria di Pern , dopo il lungo
esilio, seguito alla sua deposizione del 1955. Luccisione avvenne a danno della sinistra peronista
adunatasi in massa ad Ezeiza per far sentire al generale la propria voce e il peso della propria
presenza. La Tripla A spar uccidendo 13 persone e ferendone 365.

Alleuforia del biennio 46/48, a cui corrispose, come abbiamo visto il rafforzamento dei
pilastri di fondazione del potere peronista, segu, gi dal 1949, un mutamento della situazione
economica : Il riaccendersi dellinflazione, dal 13% del 1947 al 29% del 1949 e laccrescersi dei
licenziamenti nel settore (dell'industria leggera) furono le conseguenze ultime di questo
processo.56

Il 1949 comunque lanno in cui viene approvata la nuova Costituzione che viene ricordata,
sia per linserimento nel testo di un esplicito riconoscimento dei diritti sociali gi introdotti dalla
legislazione degli anni precedenti, sia per lattribuzione allo Stato di un ruolo preponderante
nelleconomia.57

53
MARZIA ROSTI, Cit. pg. 18
54
Cfr. LESLIE BETHEL, The Cambridge History of Latin America, - The Urban Labour Movement in Latin America
since 1930 -, Vol. II (Part 2), Cambridge University Press, 1994, pg. 339; SANTIAGO SENN GONZALES, Laborismo, El
partido del los trabajadores , Capital Intelectual, 2014, pg. 11 e segg.
55
Cfr. ROGELIO ALANIZ, Cipriano Reyes, Luis Gay y el antimperialismo peronista, Diario El Litoral, 11/09/2013,
www.elitoral.com
56
FRANCESCO SILVESTRI Op. Cit. pg. 21
57
MARZIA ROSTI, Cit.
16
Come si vede tra spunti autoritari e repressivi volti a colpire la sinistra, e la vicenda di Reyes
ne un chiaro segnale, sul piano sociale si cerca, fino a quel momento, di mantenere la rotta.
Tuttavia anche in questo versante, man mano che situazione economica muta decisamente di
segno, anche alcune misure economico sociali finiscono per risentirne.
Sottolinea, Silvestri, nel suo racconto della storia economica argentina: Nel biennio 51/52
la recessione raggiunge livelli fino a quel momento sconosciuti () linflazione torna ad accelerare
(30% nel 1952) e che, in conseguenza di ci, i salari reali si riducono, complessivamente, del 25%.
Iniziano cos le note dolenti tra le quali leliminazione dei sussidi a molti beni di uso popolare e il
congelamento dei contratti salariali collettivi. Il governo cerca cos scappatoie tali da invertire la
tendenza sino ad allora in atto: a scapito della piccola impresa si cerca di privilegiare la grande
industria (in specie quella automobilistica e siderurgica). 58

Ad ogni modo, nel 1951, Pern si ripresent alle elezioni presidenziali in un clima del tutto
diverso rispetto al trionfo popolare del 46, uno stato di fatto a cui si cerc di supplire con un pi
stretto controllo dei mezzi di comunicazione (allavversario dellUnion Civica Radical, Riccardo
Balbin fu interdetto luso della radio)59
La vittoria di Pern contro il candidato dellUnion fu comunque rimarchevole (un buon
64%) e ci grazie anche al voto alle donne, fortemente voluto da Evita. A parte la riconquista della
presidenza il regime sembr perdere terreno a vista docchio e la morte di Evita (1952) sembr
segnare il presagio del tracollo definitivo.
La seconda presidenza Pern di fronte al significativo avanzare del deficit, a cui non era pi
in grado di fare fronte con il capitale nazionale, fu costretta ad una scelta che andava ben al di l del
suo significato economico: aprirsi (o vendersi se si vuole) ancora una volta al capitale straniero.
Con ci il nazionalismo popolare di Pern diede la dimostrazione che il suo apparto ideologico
non era sufficientemente in grado, sul piano concreto, di reggere di fronte alla violenza dellimpatto
economico con potenze ostili che volevano, ad ogni costo, riconquistare, materialmente, pezzi
delleconomia di quel paese per gestirli in proprio, ed a proprio uso e consumo. Nessuna Tercera
Posicion sembrava possibile.

La morte di Evita, il 27 luglio del 1952 alle ore 20.25, segn lavvio di una china
discendente in un clima di tragedia nazionale. Lora che abbiamo sottolineato dipende dal fatto che
lagonia della donna argentina pi peronista di Pern (parole sue) venne scandita, giorno per
giorno, ora per ora, come unagonia nazionale, lungo larco di mesi.
Fu un evento di portata enorme per il paese, e ci non solo per la fase di peculiare debolezza
a cui era giunto quel sistema, ma principalmente per il valore simbolico che la figura di Evita aveva
assunto nel sentimento collettivo di una nazione: Evita per la vita, la vita per Evita, divenne la
frase simbolo di quei giorni.
Uno degli eventi pi caratterizzanti del consolidarsi, oramai definitivo, del mito di Evita
Pern, la rappresentazione, potremmo dire pi evidente, del valore politico, e sommamente
simbolico nel contempo, del radicamento popolare o, se si vuole, di un vero e proprio fanatismo di
massa, nei confronti di Evita Pern, fu la vicenda della proposta della candidatura alla vice
presidenza della stessa Evita (nel corso delle elezioni presidenziali del 1951).
La CGT, la grande centrale sindacale, forse principale pilastro del peronismo insieme alla
Fondacion Eva Pern e allo stesso Partido peronista, era quasi la depositaria del culto di santa
Evita e sembra che la proposta di appoggiare una candidatura della consorte militante di Pern
fosse fortemente supportata da quella organizzazione. Tale proposta ebbe un clamoroso rimando
durante una di quelle manifestazioni monstre organizzate dalla CGT e denominata Cabildo Abierto
(ossia Capitolo, assemblea plenaria aperta a tutta la popolazione), tenutasi a Buenos Aires il 22
agosto del 1951.
58
Cfr. FRANCESCO SILVESTRI Op. Cit. pg. 22-23
59
MARZIA ROSTI, Op. Cit. pg. 19 (nota 26)
17
Evita avrebbe voluto accettare quella candidatura ma consapevole che Pern contrario e,
quindi, in quell'occasione, dovr trovare il modo di comunicare alla piazza, la sua rinuncia.
La massa dei descamisados che assiste al suo discorso (esistono svariati documenti video in
rete) esercita una pressione sconcertante sulla leader peronista affinch accetti la candidatura.
Avviene una sorta di psicodramma collettivo, una vera notte bianca peronista (la manifestazione si
protrarr durante la notte). Evita dialoga con la piazza come se la marea umana fosse una persona
sola. Il timbro della sua voce roca, il suo modo autoritario e deciso di agitare le mani, non sembrano
minacciare la folla ma, piuttosto, una manifestazione vibrante della sua dichiarata volont di
schierarsi con il popolo e contro le oligarchie. La si sente proclamare: << Los mediocres que no me
comprendieron, ni me comprenden, creyendo que todo lo que hago lo que hago por intereses
mezquinos >>. E la folla che risponde in coro: << Noooo...>>. Ora le sue mani sembrano
implorare la folla, quasi chiedere grazia, perdono, per la sua rinuncia. Pern, in quel momento,
sembra decisamente una figura di secondo piano. La folla insiste. Lei si consulta. Si attarda.
Finiranno per andare a casa con la promessa che lindomani avranno una risposta, sapranno se Evita
accetter o meno la candidatura.
Domenico Vecchioni, diplomatico a Buenos Aires e saggista, osserva: Paradossalmente
mentre tutto lapparato peronista sembra daccordo, il primo peronista tormentato da dubbi e
timori60. Le ragioni dellopposizione di Pern che poi, nove giorni dopo, porteranno allannuncio
radiofonico della rinuncia definitiva di Evita alla candidatura alla Vice presidenza, erano di natura
realistica e derivavano dallopposizione della casta dei militari: la carica di Vice presidente, in caso
di morte o di impedimento del titolare, avrebbe consentito a Evita di accedere automaticamente alla
carica di Presidente e, conseguentemente, sarebbe divenuta capo delle forze armate.
Si aggiunga a ci lincontrovertibile dato di fatto dellavanzare inesorabile della malattia.
Lanno successivo, il 4 giugno del 52, quella che far la sua ultima apparizione pubblica, in
occasione del giuramento di Pern, al suo secondo mandato, sar una donna imbottita di morfina e
ridotta ad uno scheletro.61

Nel mentre, in tutte le case e nelle scuole circolava quello che fu definito il testamento
spirituale, di Evita: La Razon de mi vida. In realt una sorta di autobiografia, in cui, a tratti, si
delinea una specie di manifesto del peronismo da cui trasborda il sentimento che Evita avrebbe
avuto verso Pern confondendo, volutamente, il piano politico e quello sentimentale. E questo mi
pare il carattere peculiare delloperazione: lesposizione, a dire il vero inedita, di un mood politico
sentimentale, il cui tratto unificante, che emerge prepotentemente, sarebbe quella inclinazione verso
la giustizia sociale che Evita avrebbe nutrito e maturato sin da piccola, a partire dalla sua
condizione di umiliazione di figlia illegittima in una famiglia numerosa, afflitta dalla povert. Quel
tratto che verr esaltato pi di tutto nel tentativo postumo di costruire il cosiddetto Mito Rojo della
sinistra peronista.
Cos Evita, in La Razon, descrive linsorgere di quel sentimento, accentuando il fatto che
non era tanto il dispiacere per il fatto che esistessero i poveri quanto il sapere dellesistenza dei
ricchi: Recuerdo muy bien que estuve muchos das tristes cuando me enter que en el mundo haba
pobres y haba ricos; y lo extrao es que no me doliese tanto la existencia de los pobres como el
saber que al mismo tiempo haba ricos. 62 La sensazione che Evita prova di fronte alle
disuguaglianze una sensazione di soffocamento: Nunca puede pensar, desde entonces, en esa
injusticia sin indignarme, y pensar en ella me produjo siempre una rara sensacin de asfixia, como
si no pudiendo remediar el mal que yo vea, me faltase el aire necesario para respirar. 63 Arriva,
quindi, a paragonare la sensibilit verso lingiustizia alla sensibilit artistica : Creo que as como
60
DOMENICO VECCHIONI, Evita Pern. Il cuore dellArgentina, Ed. Youcanprint, e book, 2014, Cap. Malinconico
tramonto, pg.18
61
Ibidem pg. 34
62
EVA PERN, La Razon de mi vida, Ediciones Peuser, 1951, pg. 14
63
Ibidem pg. 16
18
algunas personas tienen una especial disposicin del espritu para sentir la belleza como no la
sienten todos, ms intensamente que los dems, y son por eso poetas o pintores o msicos, yo
tengo, y ha nacido conmigo, una particular disposicin del espritu que me hace sentir la injusticia
de manera especial, con una rara y dolorosa intensidad.64

Fu un enorme successo editoriale: oltre un milione di copie vendute. Il testo rimase a lungo
inedito e venne pubblicato quando la malattia inizi a degenerare. Sembra che Pern avesse
bloccato il progetto ritenendolo inutile e sciocco. Il testo venne redatto materialmente dal
giornalista spagnolo Manuel Pennella e poi rivisitato alterandone la struttura e i contenuti, con
lunico fine di glorificare il presidente in vista della pubblicazione, che avvenne nel 51.65

Attraverso quel libro si consolida esponenzialmente la figura di Evita, il suo ruolo politico,
la rilevanza del suo ruolo sociale determinato dallinfluenza e dal legame che stabil con il
sindacato, e, ancora di pi, la novit dellinterpretazione del ruolo di First Lady, assolutamente
sconosciuto in quegli anni, secondo uno schema che travalicava gli stessi scopi della propaganda
peronista e che arrivava a ridefinire quel ruolo allinterno di unaura mistica (un arcobaleno
damore tra Pern e il popolo cos Evita defin se stessa durante una delle ultime apparizioni 66); un
ruolo di intermediazione assimilabile allaccezione mariana, una sfera concettuale tipica del
cattolicesimo. Una Madonna (Mito Blanco) che nel letto di moribonda convoc i leader dei
sindacati e il Ministero della difesa, per istituire delle milizie armate di lavoratori a difesa di
Pern67, un progetto che, sia detto per inciso, non si realizz, per lopposizione dello stesso Pern
che notoriamente era cresciuto e si era formato allinterno delle forze armate e che non poteva
concepire unalternativa, dichiaratamente guerrigliera, a quella istituzione.
Dunque, alle 20,25 del 26 luglio del 52 Evita muore. Un comunicato trasmesso
incessantemente da tutte le reti radiofoniche, ribadiamo, ne d lannuncio: Son las veinte y
veintecinco, hora que Eva Pern entr en la inmortalidad.68
La fama di Evita, per le ragioni gi dette, varcher gli oceani per raggiungere ogni angolo
del mondo (Italia inclusa) fino ad attenuare il giudizio liquidatorio, tipico della sinistra italiana nei
confronti di Pern69. Colpisce, in particolare, il riconoscimento post mortem di Evita, sebbene
attenuato dal diaframma ideologico, espresso dalla rivista storica del femminismo ufficiale del
Pci, Noi donne: Dunque Eva morta, la bella, grande, bionda e bianca Evita, moglie del duce
fascista Pern () Una parte difficile le era stata affidata; essa doveva essere il guanto di velluto
che ammorbidisce il pugno del dittatore, con le sue istituzioni benefiche e umanitarie doveva far
dimenticare le potenze che essa rappresentava () Ma ha fatto di pi Evita; si preoccupata di
porre soluzione per alleviare il disagio delle masse femminili () si occupata di questioni
sindacali, associando le Unioni al partito peronista ()70
In patria, il lutto nazionale viene proclamato per la durata di trenta giorni: I cinema
spengono le luci, i bar abbassano le saracinesche, le scuole chiudono, tutti gli avvenimenti sportivi
vengono annullati ()71. Piogge di fiori dai balconi, foreste di fiori lungo il corteo funebre, croci

64
Ibidem pg. 17
65
SILVANA SERAFIN, Op. Cit. pg. 104; nota 21
66
JOSEPH A. PAGE, Op. cit. pg. 36
67
Ibidem pg. 32
68
ROSA MARIA GRILLO, Funerali apocalittici da Evita a la Mama Grande, Altre Modernit, Universit degli Studi di
Milano, Apocalipsis 2012, n.7/2013, pg. 269
69
Va notato che durante il viaggio di Evita in Italia vi furono molte manifestazioni di protesta organizzate dalla sinistra
e dai comunisti in particolare al grido di Pern fascista e che la visita in Italia non pot essere prolungata a Inezia,
Firenze e Napoli per i timori del presidente del Consiglio De Gasperi nei confronti di possibili proteste di piazza.
Cfr.G. CAVALLARI, Evita Pern e loro dei nazisti, Piemme, 1998, pg.99 in LUIS C. VANELLA - FERRERO REGIS, Pern
e lItalia, M&B Publishing, 2001, pg. 29
70
Profilo di una donna, Noi donne, 10 agosto 1952 in LUIS C. VANELLA - FERRERO REGIS Op. Cit. pg. 29
71
DOMENICO VECCHIONI, Op. Cit. pg. 39
19
di fiori, corone di fiori, selve floreali e una folla oceanica, accompagnano il feretro della
trentatreenne muchacha peronista - issato su un fusto di cannone - lungo le vie principali di Buenos
Aires (un percorso di tre chilometri) verso la sede centrale della CGT.
Raccogliamo da T.E. Martnez una delle descrizioni di quellenormit floreale:
El atad fue colocado sobre una curea de guerra y tirado por una tropilla de treinta y cinco
representantes sindicales en mangas de camisa. Diecisiete mil soldados se apostaron en las calles
para rendir honores. Desde los balcones fueron arrojados un milln y medio de rosas amarillas,
alheles de los Andes, claveles blancos, orqudeas del Amazonas, alverjillas del lago Nahuel Huap
y crisantemos enviados por el emperador del Japn en aviones de guerra. 72
Il corteo funebre, come si vede dai numerosi video presenti in rete, mostra uomini in
maniche di camicia, suorine, uomini anziani, paralitici in sedia a rotelle, ragazzi e ragazze, legioni
smisurate di militari a ranghi serrati, marce imponenti, alte uniformi, fazzoletti bianchi in ciascuna
mano, per arginare o, almeno, tamponare, lo strabordare di fiumi di lacrime; lacrime sulle guance
della guardia donore come su quelle dei desamiscados. E il generale Pern, che sembrava
presenziare al funerale del peronismo stesso, circondato da una nuvola nera di autorit in severa
grisaglia. Quasi fossero repliche del condor, figura simbolica del rapace a cui Eva aveva paragonato
il suo ispiratore e condottiero, Pern (Y l era y es el cndor gigante que vuela alto y seguro entre
las cumbres y cerca de Dios73).
Le esequie durarono quindici giorni e due milioni di argentini sfiorarono quel feretro
presentendo il crescendo apocalittico che, in quelle ore, in quei giorni, sembr preannunciare la
lunga tragedia che si preparava in Argentina. Giorni in cui una pioggia incessante lasciava pensare
ad un simbolico bagno di rinascita e, contemporaneamente, ad una accelerazione dei segni della
putrefazione. Pern, dopo il decesso di Eva, convoca un professore di anatomia, di origine
spagnola, Pedro Ara (un galiziano superbo e insolente 74) per dare forma immortale al cadavere
della moglie.
Ha cos inizio la seconda vita di Eva Pern, o meglio del suo cadavere imbalsamato.
Dopo un lavoro provvisorio che consente lesposizione del cadavere per una settimana negli stessi
uffici del Ministero della Previdenza sociale, () Ara procede alla fattura definitiva, iniettando
delle sostanze solidificabili che gli consentono di non aprire alcuna cavit nel cadavere che
conserva cos tutti i suoi organi e di ridare a Evita una bellezza artificiale abbastanza somigliante a
quella naturale dei giorni migliori.75

Lesposizione del corpo di Evita imbalsamato, cos come tutto quello che ne segu
(trafugamento del corpo, odissea transoceanica della mummia, etc.) determin il fiorire di una
incommensurabile ed epica leggenda che si tradusse in forme e generi letterari pi vari: fantastici,
documentaristici, giornalistici, novellistici, in cui si esercitarono autori latinoamericani e non. Qui
abbiamo gi citato V.S Naipaul, J.L. Borges ma la lista lunga e, nella consapevolezza che non
possa essere esaustiva, riportiamo la seguente lista di autori76: Tizziani, Abel Posse, Alicia Dujovne
Ortiz, Rodolfo Walsh, Toms Eloy Martnez, [Jorge Luis Borges], Liliana Bellone, David Vias,
Nstor Perlongher, Mario Szichman, Copi, Rodrigo Fresn, Juan Sasturain, Gullermo Saccomanno,
Jos Pablo Feinmann, Alicia Borinsky, Guillermo Rodrguez, Miguel Bonasso

Il corpo imbalsamato di Evita, prima dellinsano pellegrinaggio a cui lo sottoposero i


militari golpisti della sedicente Revolucion Libertadora, giaceva in unurna di cristallo, sostenuta da

72
TOMS ELOY MARTNEZ, Santa Evita, Planeta, 1998, pg. 8
73
EVA PERN, Op. Cit. pg. 7
74
Cfr. FABIO STASSI, Una farfalla vola allindietro, Prefazione a TOMS ELOY MARTNEZ, Santa Evita, SUR, 2013
75
DOMENICO VECCHIONI, Op. Cit. pg. 43
76
Cfr. ROSA MARIA GRILLO Cit.
20
corde trasparenti, dentro la sala appositamente allestita nella sede centrale della CGT: Uno
specchio di vetro, circondato da fiori e candele, al centro di una sala smisurata e vestita di nero.77

Di l a poco il generale Pern sarebbe comunque arrivato al capolinea per una serie di
concause, tra le quali, per, non sembra potesse annoverarsi, in quella fase, il deterioramento
ulteriore della situazione economica. Anzi, come viene notato da F. Silvestri: () al momento
della cacciata del Conducator, la fiducia nella moneta interna sembra ristabilita, il PIL cresce fin dal
1953 al tasso del 5% annuo (continuer a crescere del 4% annuo per il triennio successivo), il tasso
di inflazione raggiunge minimi mai pi toccati nei 30 anni successivi, nonostante i salari continuino
a crescere ()78. Sembra, invece, che il collasso del regime avesse avuto origine allinterno delle
fibre del corpo sociale dellArgentina e, pi specificatamente, nella saldatura tra il malcontento di
ampi settori della Chiesa e le logge militari a cui il potere peronista riservava uno ristrettissimo
margine di manovra. Lhumus del malcontento della Chiesa, dovuto alla deroga alla legge
sullobbligo dellinsegnamento della religione nelle scuole, lintroduzione del divorzio e la
legalizzazione della prostituzione79 prendeva corpo a partire da quegli strati sociali che si
coagulavano attorno alle formazioni politiche da sempre avverse al peronismo, industriali, giornali
conservatori e rappresentanti di quelle lite che si sentivano oltraggiate dalla presenza al potere di
soggetti estranei alla loro classe.

Furono le Forze armate o fu la Chiesa il fattore decisivo del capovolgimento di Pern? Quel
che certo che fu la Marina militare ad aprire le danze con il bombardamento sulla popolazione
civile del 16 giugno del 55. Un fatto tragico che caus una strage di 364 civili e oltre mille feriti.
Gli aerei da bombardamento sembra che recassero la scritta Cristo vence, quasi a volere attribuire
unaura di guerra santa contro il satana Pern. In risposta, gruppi sparsi di militanti peronisti si
diedero al saccheggio di chiese e, per finire, Pern decise di espellere alti prelati accusati di essere
organizzatori di manifestazioni antiperoniste. Di conseguenza arriv pure la scomunica di Pern. 80
Per una brevissima fase sembr quindi di assistere ad una riedizione in sedicesimo della
guerra civile spagnola, con Pern a fare la parte dellanarchico iconoclasta e i golpisti quella dei
falangisti difensori della fede. Ecco che si torna, ancora una volta, al labirinto Pern: si pensi,
infatti, che il generale ebbe come ultimo approdo del suo esilio proprio la Spagna falangista, e
cattolicissima, di Franco, dove pot finalmente trovare un rifugio sicuro.

Succedettero mesi di crisi sociale e di inasprimento dei rapporti tra lestablishment peronista
e la Chiesa, fino al 22 settembre di quello stesso anno, in cui i nodi vennero al pettine e Pern venne
destituito dal generale Eduardo Lonardi che assunse la carica di Presidente, autodefinendo il golpe
Revolucion Libertadora (successivamente ribattezzata Revolucion Fusiladora) e costringendo Pern
allesilio: prima in Paraguay, poi in Venezuela e Repubblica Dominicana e, infine, come detto, in
Spagna. Si apre cos una fase interminabile di golpe e contro golpe che avr come sottofondo,
permanente dellinstabilit politica e istituzionale argentina, lombra di Pern, la mummia di Evita e
le diverse anime della resistenza peronista.
Lonardi, rappresentante della linea morbida durer a malapena due mesi, subito sostituito da
un rappresentante dei duri, il famigerato Pedro Aramburu, anchegli tra gli
organizzatori del colpo di stato. Le contro misure al sistema peronista non
tardano ad arrivare: Il partito peronista viene sciolto e si effettuano molti
arresti tra esponenti politici e sindacali; vengono messi fuori legge tutti i
77
FABIO STASSI, Cit. pg.1
78
FRANCESCO SILVESTRI Op. Cit. pg. 26
79
MARZIA ROSTI, Cit. pg.20
80
Cfr. GIUSEPPE FEDERICO BENEDINI, Il peronismo. La democrazia totalitaria in Argentina, Editori Riuniti - University
Press, 2009, pgg. 219-229

21
simboli del peronismo: per i perseguitati durante il peronismo sono previsti
risarcimenti. Le ribellioni dei peronisti vengono represse ricorrendo anche ad
esecuzioni sommarie (le 38 fucilazioni decretate illegalmente da Aramburu
dopo la rivolta del 10 giugno del 1956).81
Fu abolita la Costituzione del 49 e venne sancita la damnatio memoriae prevedendo pene
detentive per chi avesse anche solo nominato in pubblico lex presidente o la defunta moglie ()82;
il che, come si visto, rest per molti antiperonisti, come Borges, un'abitudine
inestirpabile.

Pern dal suo esilio, tuttavia, non sembrava destare tanta preoccupazione quanto il cadavere
imbalsamato di Evita in patria.

Nella storia romanzata della seconda vita di Eva Pern, Martinez fa dire ad uno degli
esponenti del governo golpista di Aramburu:
Muerta dijo, esa mujer es todava ms peligrosa que cuando estaba viva. El tirano lo saba y
por eso la dej aqu, para que nos enferme a todos. En cualquier tugurio aparecen fotos de ella.
Los ignorantes la veneran como a una santa. Creen que puede resucitar el da menos pensado y
convertir a la Argentina en una dictadura de mendigos.83
Fu cos che il colonnello dellIntelligence argentina, Moori Koenig, venne incaricato di fare
sparire il cadavere mummificato di Evita, ovvero, per come gli fu ordinato: Falla diventare una
morta qualunque (Convirtala en una muerta como cualquier otra.) 84
Il trafugamento del cadavere ottiene, per, leffetto opposto a quello perseguito da
Aramburu osserva R.M. Grillo, rinasce il personaggio e coagula intorno a s nostalgie e rancori.
Una sopravvissuta allapocalisse, un cadavere che acquista vita e potere: come scrive Tizziani a
proposito del funerale, Eran millones y un solo desamparo. No. No ha de ser tan fcil inducir el
olvido85
No, quell'ordine non fu cosa da niente. Quello che ne scatur fu un incredibile vicenda in cui
il corpo di Evita diverr, come stato detto, il crittogramma di una nazione 86. Una cifra simbolica
il cui lungo pellegrinaggio, segnato da avvenimenti folli e avventure picaresche, presagir, nella
scelta dissacratoria e stupidamente difensiva, dei golpisti guidati da Aramburu, di far scomparire il
cadavere di Evita, il dramma epocale della storia argentina rappresentato dai desparecidos, ad opera
della Giunta di Videla e soci, a partire dal 76.
La storia, tutta la storia, raccontata, come una ficcione verdadera, dal citato Martinez,
giornalista e scrittore eccezionale, in Santa Evita ,romanzo migratorio di un cadavere87.
Sembra che il timore ossessivo per lingombrante cadavere imbalsamato di Evita, per il suo
straordinario valore simbolico, dovette attanagliare Aramburu a seguito di una iniziativa particolare.
Una delle tante intraprese per screditare lamministrazione peronista, annota Domenico
Vecchioni88. Si trattava di una mostra dei gioielli e dei vestiti di Evita che avrebbe dovuto mostrare
81
TIZIANA SALVINO, LArgentina tra democrazia e golpe, Franco Angeli, 2012, pg. 100.

Si noti che lepisodio delle fucilazioni senza processo di Aramburu, avvenuto in risposta al tentativo insurrezionale
del generale Valle (una sorta di contro-golpe peronista avvenuto nel 56) fu oggetto di un clamoroso reportage del
giornalista scrittore Rodolfo Walsh, Operazione massacro (1957). La storia raccontata da Walsh si sviluppa a partire
da un episodio in cui lo scrittore si imbatt casualmente, una fucilazione di un gruppo di civili, nella periferia di Buenos
Aires, che stava assistendo ad un incontro radiofonico di boxe. Walsh riusc a venire in contatto con una delle vittime
miracolosamente sopravvissute e, a partire da questa testimonianza, svilupp un incalzante libro di denuncia.
82
MARZIA ROSTI, Cit.
83
TOMS ELOY MARTNEZ, Op.Cit. pg. 10
84
Ibidem
85
ROSA MARIA GRILLO, Cit. pg. 272
86
FABIO STASSI, Cit.
87
Ibidem
88
DOMENICO VECCHIONI, Cit., Cap. La seconda vita, pg. 9 e segg.
22
ai descamisados, attraverso gli oggetti di lusso di cui si serviva Evita (orologi, collane di diamanti,
pellicce, scarpe, vestiti costosi, etc.), che lei, la cavalla (come la chiamavano in termini
dispregiativi ma anche in ossequio alle disposizioni sulla damnatio memoriae), viveva negli eccessi
e nel lusso, mentre loro, il suo popolo, sprofondava nella miseria. A quanto pare, per, la mostra
sort leffetto opposto: il sentimento di quel popolo, del suo popolo, non fu di rabbia o di
indignazione, ma piuttosto di sofferto e commosso rimpianto 89. Anche se rester il dubbio,
lapidariamente segnato nella frase che lo studioso Loris Zanatta ha coniato 90, adattando il motto di
Diderot91, fece del bene, ma lo fece male, i descamisados conservarono indubbiamente il ricordo
delle attenzioni ricevute: fosse una dentiera, un corredo, una vacanza in colonia per i piccoli, una
casa popolare, un posto di lavoro, una pensione...
Fu cos che nel novembre del 1955, per ordine governativo, il cadavere di Eva Pern,
affidato alle 'cure amorevoli' del suo custode, il professor Pedro Ara, venne sottratto al suo luogo
'naturale' di esposizione, ossia la sede centrale della CGT a Buenos Aires, ad opera del colonnello
Carlos Eugenio de Moori Koenig. Un cadavere, una mummia, che divenne 'persona' (altro che 'una
morta qualunque'!) nonch privata ossessione del colonnello, una malattia che lo porter all'arresto,
al delirio e all'alcolismo.
Certo le cose non furono rese facili se gli ordinarono, sin da subito, che il cadavere non
andava cremato, n gettato in una qualunque discarica, ma andava custodito in una sepoltura segreta
ma rintracciabile.
Gi, ma quale dei corpi di Evita? Insieme all'originale imbalsamato, al IV piano della CGT,
il cosiddetto santuario', risultavano esserci tre copie perfette della mummia, in cera e vinile,
realizzate da uno esperto scultore.92 Koenig, che aveva provveduto, a scanso di equivoci, a
marchiare la vera Evita con un piccolo segno a forma di stella dietro l'orecchio, ne approfitt per
organizzare un trasporto con depistaggio. Una bara, una copia, munita di scorta, verso il cimitero di
Chacarita. Altra bara, altrettanta copia e fidata scorta, verso la chiesa di Olivos. La terza bara con
l'ultima copia, accompagnata da una terza scorta che, prima di arrivare al cimitero Flores, buc una
gomma del camion. Un primo flebile segnale di dispetto della Guida spirituale della nazione, la Dea
populista.
La quarta bara sarebbe stata quella giusta. Quella che sarebbe dovuta finire nascosta nel
palazzo della Centrale dell'Acquedotto. Due locali in cima a una scala a chiocciola. Abbandonati da
anni. La bara da ricoprire con sacchi di juta. Koenig alla guida del commando. Un improvvido
incendio di fronte alla Centrale dell'Acquedotto gli imped per di portare a compimento la
missione. Fall anche quando, con un improvviso guizzo di fantasia, decise, sul momento, di tentare
il deposito in un distaccamento della marina che si trovava lungo la strada. Il paradosso fu che le tre
copie furono seppellite ma la mummia di Evita no. Koenig decise che avrebbe lasciato il carico
dentro il camion e il camion posteggiato davanti la sede dell'Intelligence.93Quando arriv sul posto
trov file di candele accese e fiori, fiori dappertutto. La resistenza peronista aveva i suoi informatori
e il colonnello Koenig la sua insonnia. Il camion trov una collocazione comunque sotto la sede e
una ronda di soldati lo sorvegliava ininterrottamente. All'indomani, nonostante la sorveglianza,
trovarono volantini e fiori. Decise che l'indomani notte avrebbe vegliato lui stesso la salma in
compagnia del tenente Arancibia, detto 'il pazzo'. Nel corso della notte, mentre si trovavano
all'interno del camion a delirare (sentivano profumi aleggiare, sussurri, sospiri) il colonnello e

89
Ibidem
90
Cfr.MARTA FACCHINI (a cura di) La Madonna dei descamisados, 06/01/2011, intervista a Loris Zanatta, autore di Eva
Pern. Una biografia politica, Rubbettino, 2009. Fonte: http://www.unosguardoalfemminile.it/wordpress/?p=245

91
Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene : DENIS DIDEROT, Siamo tutti libertini. Lettere a Sophie Volland.
1759-1762, Archinto, 2010.
92
Cfr. TOMS ELOY MARTNEZ, Santa Evita, (tr. italiano), Guanda, 1996, pg. 44
93
Ibidem, pg. 137 e segg.
23
Arancibia, non udirono la guardia che veniva aggredita violentemente e lasciata tramortita con un
mucchio di volantini in bocca, e ancora fiori e candele.94
Arancibia iniziava a condividere la stessa insana passione necrofila che era gi insorta in
Koenig e che avrebbe portato entrambi alla perdizione. Qualcuno scriver : Evita sigue viviendo,
asegura su inmortalidad, porque su cuerpo se convierte en objeto de placer incluso para quienes la
odian, incluso para sus guardianes.95
Ebbero un'idea: portarla in un cinema. Il proprietario era un ufficiale dei servizi in pensione.
La sistemarono cos dietro lo schermo, in un antro tra topi e ragni. Ma anche cos Evita suscit
l'attenzione di qualcuno. La figlia del proprietario del cinema, una bambina, incuriosita da quella
cassa riusc a scoperchiarla. Durante le ricerche che Tomas Martinez comp per venire a capo di
tutta quella macabra vicenda, nel 1989, lo scrittore riusc ad incontrare quella bambina, poi
diventata adulta, la quale raccont a Martinez che il padre le aveva detto che dentro quella cassa
cera una bambola e che lei decise di chiamarla pupetta. La bambina la faceva partecipe dei suoi
giochi, inserendola in un teatrino di bambole, facendole piccoli chignon, pitturandole le labbra,
toccandole la pelle morbidissima.96 . La donna raccont poi un altro particolare: un giorno, appena
sveglia, and sul retro a vedere la sua pupetta e vide che la cassa era stata scoperchiata e il
pavimento era cosparso di fiori di tutte le specie e vicino alla testata della cassa ardeva una fila di
piccole candele. Tutto questo avveniva nel febbraio del 56.97
Nei racconti che intreccia Martinez non manca mai la presenza di segni da cui emerge la
fedele e costante testimonianza della sequela peronista che non abbandona mai le spoglie
imbalsamate della Madonna dei descamisados. cos che la decisione di Aramburu di rapire la
salma finir per prolungare la vita di Eva, di fecondarne ed alimentarne il mito, tra coloro che
lavevano conosciuta, attraverso il suo insensato pellegrinaggio e poi, ancora di pi
nellalimentarne la rabbia, anche nella generazione che segu quando i golpisti riuscirono
nellintento di occultare il luogo della sepoltura in terra straniera.
Siccome dobbiamo andare sino in fondo, vediamo che a quella scena al cinema Rialto (cos
si chiamava), segu un nuovo trasferimento, con annessi i soliti inconvenienti, guasti ai mezzi di
trasporto e vari incidenti. Annota Martinez: (...) dopo tre settimane di continuo errare in
camionette, pullman dell'esercito, cantine di distaccamenti e cucine di distretti militari La
nomade, cos la chiamavano oramai, venne ospitata in casa di Arancibia, il folle tenente, il Sancho
Panza del Colonnello, che port sino alle estreme conseguenze la sua follia. Si mise a studiare
egittologia per capire le tecniche di imbalsamazione, a compulsare il Libro dei morti, oppure testi in
cui si spiegava come 'nutrire' i corpi di chi si trova nell'aldil. Arancibia, custode di Evita, fin cos
per uccidere la sua giovane moglie con una revolverata, colpevole, probabilmente, di avere violato
il suo sancta sanctorum. Al processo, il tenente, si giustificher dicendo che l'aveva scambiata per
un ladro.98
Evita, nel frattempo, aveva ripreso il suo pellegrinaggio e Koenig affogava letteralmente
nell'alcol, soltanto le telefonate di minaccia e le lettere anonime non lo lasciavano solo: volevano
che il corpo fosse restituito alla CGT.
Dal racconto di Martinez (lo sottolineiamo ancora una volta molto documentato nei passaggi
essenziali) risulta che in un momento, al colmo del delirio, Koenig ordin che la cassa contenente i
resti di esa mujer gli fosse portata in ufficio e che, dopo avere orinato sulla salma, avesse ordinato
agli ufficiali suoi sottoposti di fare la stessa cosa.99
Comunque sia, qualcosa di grave dovette succedere perch Moori Koenig venne mandato al
confino e il capitano Galarza venne incaricato di sostituirlo.

94
Ibidem, pg. 166 e segg.
95
ROSA MARIA GRILLO, Cit. pg. 273
96
TOMS ELOY MARTNEZ, Cit. pg. 185 e segg.
97
Ibidem, pg. 205
98
Ibidem, pg. 216
99
Ibidem, pg. 224
24
Le alte sfere dettero quindi ordine di seppellire la salma al Cimitero di Monte Grande, a
Buenos Aires. Ovviamente le cose non andarono come previsto. Galarza si and a schiantare con il
mezzo che trasportava la cassa e si sfregi il viso in modo permanente. Le attivit vennero sospese
in attesa che venisse nominato un nuovo comandante dei servizi e, nel frattempo, l'incarico venne
dato al quarto comandante subalterno in linea gerarchica, tal Fesquet (in realt gi attore co
protagonista nella commedia di cui il capo comico era Moori Koenig).
Nell'aprile del '57 avviene la svolta, sar il nuovo comandante Corominas a guidare
l'operazione segreta attraverso la quale la salma di Evita raggiunger l'Europa. Lo schema che viene
messo in atto , in fondo, lo stesso che aveva messo in atto Koenig: destinazioni diverse per le copie
e una, soltanto una, sarebbe stata quella vera. Anche gli incaricati di mettere in atto le procedure,
diciamo gli elementi cardine dell'operazione, sono gli stessi stretti collaboratori di Koenig: Galarza
e Fesquet. Una copia era gi stata disseppellita e spedita a Lisbona, un'altra venne marchiata con lo
stesso simbolo che Koenig aveva impresso sull'originale, un segno a forma di stella dietro
l'orecchio, venne spedita ad Amburgo. L'originale invece avrebbe viaggiato in compagnia di
Galarza e il suo lungo sfregio, verso il porto di Genova. La bara e l'accompagnatore avrebbero
viaggiato sotto falso nome. De Magistris e la sua defunta moglie. Il vedovo (Galarza) avrebbe
deciso di seppellire la moglie nella sua terra d'origine. Precisamente a Milano, Cimitero
Monumentale, l dove giace Manzoni. Sulla tomba una lapide: Maria Maggi De Magistris, l'ultimo
nome di Evita Pern. Sotto la lapide il suo corpo, sapientemente imbalsamato. Seppellito dopo
sedici mesi di odissea in un luogo dove sarebbe rimasto fino al ritorno di Pern in Argentina,
quando sarebbe avvenuto el regreso final, nel 1973.100
Dentro quel finale di partita si gioc, ad opera di Corominas, un terribile scacco alla
prosecuzione del macabro e labirintico trastullo in cui si era perso il colonnello Koenig. La copia
destinata ad Amburgo aveva lo scopo precipuo di depistare definitivamente Koenig che, nel
frattempo, era stato destinato, quale addetto militare, all'ambasciata argentina a Bonn. Fesquet era
stato bersagliato e ricattato per mesi dal colonnello al fine di avere l, dove lui si trovava, la salma di
Evita. Nel maggio del '57 la copia, con l'imitazione del marchio impresso dal colonnello, arriv
dove doveva arrivare, cio tra le braccia del colonnello. Nel frattempo veniva richiamato con
urgenza a Buenos Aires. Si trov cos, ancora una volta, di fronte al problema che lo aveva
ossessionato in quell'ultimo anno e mezzo: la frenetica ricerca di seppellire ma ancor di pi di
custodire, salvaguardare, possedere in luogo sicuro, il corpo di Evita. Solo che questa volta si
trattava di una bambola. Una bambola con una piccola stella dietro l'orecchio. Persona una luce
che nessuno pu raggiungere. Meno capisco, pi credo. Questa frase di Santa Teresa, a quanto
racconta Martinez, (secondo le confidenze raccolte dal pi caro amico di Koenig, Aldo Cifuentes),
veniva ripetuta ossessivamente nei deliri del colonnello.101
Nella sua vorticosa desolazione il colonnello fin quindi per raggiungere una localit, in
Baviera, dove si trovava la casa dei suoi nonni, fu cos che, in una piovosa giornata di primavera, si
illuse di seppellire Evita nella terra dei suoi avi. Quando fece ritorno a Buenos Aires Corominas gli
svel il trucco ma lui non gli credette mai. 102
Nei mesi che seguirono il suo ritorno a Buenos Aires il colonnello sprofondava sempre di
pi nel suo delirio e nella solitudine. Viveva di follia e di sospetto, era convinto che gliela avrebbero
fatta pagare e, tutto sommato, non aveva tutti i torti. Fu in quel periodo che ricevette la visita di

100
Ibidem, pg. 263 e segg.
101
Ibidem, pg. 291
102
Ibidem
25
Rodolfo Walsh. Un incontro, una sorta di intervista, da cui Walsh trasse un fulminante racconto 103
in cui, senza nominare i protagonisti, cio lui stesso e Moori Koenig, descrive lamor profano del
colonnello per Santa Evita.
Il racconto di Walsh, scritto in due distinte giornate, e a distanza di anni (nel '61 e nel '64) 104 ,
la pietra miliare di quell'epopea di cui, si badi bene, quando venne pubblicato il racconto la
stampa e la maggior parte dell'opinione pubblica argentina sapeva ben poco. Tomas E. Martinez,
che con Santa Evita ha scritto una pagina definitiva sul cadavere desparecido di Eva Pern, mette,
non a caso, Rodolfo Walsh in cima ai ringraziamenti: A Rodolfo Walsh, che mi ha guidato nel
cammino fino a Bonn, iniziandomi al culto di Santa Evita.
In quelle poche pagine scritte da Walsh c', del resto, la premonizione, la visione, oscura e
anonima, di quello che sar il destino di un'intera generazione di desaparecidos, tra il '76 e l'83. Una
visione che ricomprender anche il suo stesso destino. Tuttavia nel racconto il nome di Evita, e
tanto meno quello del colonnello, vengono pronunciati. Evita Quella donna.

Rodolfo Walsh, una nota biografica:


Mi permetto di rivolgere un pensiero a Rodolfo Walsh. Uno scrittore a cui non venne dato il tempo di vivere
fino in fondo, non solo la sua vita, ma anche la sua vena creativa.
Borges a cui il regime peronista, negli anni 40, impose un trasferimento dufficio (e nulla pi), ebbe il tempo
di esprimere appieno la sua arte (davvero mirabile) nel corso della sua lunga vita e non manc di accompagnare, quei
lunghi anni di vita e di creazione letteraria, a miserabili espressioni di solidariet, e di sostegno, con la peggiore feccia
dei dittatori argentini: da Ongana a Videla.
Walsh invece non ebbe molto tempo da dedicare a quella che sarebbe stata la sua naturale
inclinazione, cio scrivere. Non ebbe il tempo di dedicarsi a quella particolare passione per la letteratura noir che in
America latina conta esponenti di tutto rispetto. Una passione che gli derivava dallavere tradotto in spagnolo William
Irish (alias Cornell Woolrich), capo scuola, a dire il vero piuttosto negletto, tra gli inventori di storie noir del Nord
America; e questo grazie al fatto di essere, in virt della sua ascendenza irlandese, un perfetto bilingue.
Divenne famoso, tuttavia, per il fatto di avere messo a disposizione del giornalismo militante e
investigativo la sua grande capacit di scrittura. Rimane agli atti Operazione massacro (1957), in cui si racconta
luccisione di un gruppo di civili da parte della prima (di una lunga serie) giunta golpista seguita alla deposizione di
Pern. Come esempio di cronaca/romanzo Walsh fu antesignano di Truman Capote che pubblic A sangue freddo nel
1966, nove anni dopo.
Forse in molti non conoscono un altro particolare stupefacente della sua biografia, che con la
scrittura ha una stretta parentela: la sua passione per la crittografia. Una passione che mise a disposizione della
rivoluzione cubana e che lo port nel 1961 a decifrare il cablogramma della CIA dal quale emergeva il coinvolgimento
degli Usa nella tentata invasione di Cuba alla Baia dei Porci.
in tale periodo di fermento rivoluzionario che, nel 1959, a Cuba (assieme a Ernesto Guevara e
Gabriel Garcia Marquez) fond lagenzia di stampa Prensa Latina.
In patria, Rodolfo Walsh, divenne un dirigente del movimento dei Montoneros, formazione della
Tendecia revolucionaria, cristiano marxista, in seno alla frastagliata e contraddittoria galassia del peronismo. Un
fenomeno, questultimo, poco conosciuto e mal interpretato in Occidente.
Prima di diventare un desparecido, come migliaia di suoi connazionali, Walsh aveva scritto un testo
denuncia, a un anno dal golpe del 76, in cui, oltre a rendere noto la il fatto che la figlia Vicki fosse stata ammazzata
durante un conflitto a fuoco con la polizia, scriveva, nero su bianco, quello che poi sarebbe diventato noto a tutti, e
cio che il regime stava uccidendo, torturando, sequestrando, migliaia e migliaia di persone. Non solo: quel testo
descriveva anche, puntigliosamente, le scelleratezze e gli effetti della politica economica della Junta .
Nel corso di questopera di contro informazione Rodolfo Walsh spar nel nulla. Il suo corpo non
stato pi trovato.
R.M., Dicembre, 2016.
103
RODOLFO WALSH, Quella donna*, (tr. Italiana a cura di M.R. Bucci ) in Argentinazo 7: Quella donna, Post
pubblicato il 14 novembre 2010 su www.carmillaonline.com
Fonte: https://www.carmillaonline.com/2010/11/14/argentinazo-7-quella-donna/
* Il titolo originale dell'opera Esa Mujer, un racconto breve contenuto nella raccolta Los Oficios Terrestres,
Editorial Jorge Alvarez (1965). In traduzione italiana esistono, data l'estrema brevit, varie versioni disponibili sul web,
nel nostro caso abbiamo preferito quella a cura di M.R. Bucci presente sul sito www.carmillaonline.com
104
S.N. Los oficios terrestres , Post pubblicato l'08/06/2004, Fonte: http://www.rodolfowalsh.org/spip.php?article25
26
Quel che si sapeva, quel che sapeva l'opinione pubblica argentina, era il fatto che il cadavere
di Evita era stato fatto scomparire dalla dittatura di Aramburu, i giornali, nei momenti in cui le varie
dittature militari che si succedettero prima del ritorno di Pern, allentavano un po' il giogo,
facevano elucubrazioni, pubblicavano cartine geografiche in cui si facevano ipotesi inverosimili su
dove si potesse trovare quel corpo. Tutta la giovent peronista crebbe con quel mito; sognavano di
riavere, ritrovare il suo corpo, speravano che quel simulacro potesse restituire vita, o pi che altro
realt e freschezza al sogno peronista. Scrive Walsh, nel suo breve racconto: Se la trovo, fresche
alte onde di collera, paura e frustrato amore si alzeranno, potenti vendicative onde, e per un
momento non mi sentir pi solo, non mi sentir pi come un ombra che si trascina, amara,
dimenticata.
La violenza che subisce il corpo di Evita, diviene il simbolo della violenza che la dittatura
esercita sul popolo. Una lunga stagione di violenza esercitata su chi non pu difendersi: per questa
debolezza Evita diventa il simbolo della sinistra peronista. Un'entit che si consolider dopo
l'esplosione mondiale della rivolta giovanile del '68. Dopo il lungo oblio Evita torna a vivere. Mai
come da morta Evita sembrer viva. E prima di essere un'icona pop nell'imperituro musical Evita
(Andrew Lloyd Webber & Tim Rice in teatro e Alan Parker/Madonna al cinema) Evita fu una
bandiera della guerriglia dei Montoneros.
Si Evita viviera, seria montonera. Questo era lo slogan.

Il movimento dei Montoneros si sviluppa seguendo una duplice ispirazione, da una parte
larea dinfluenza della galassia delle formazioni guerrigliere che prendono vita in America Latina
sullonda della vittoria della rivoluzione cubana (fochismo, guevarismo, castrismo, etc.) e
dallaltra dallalveo della tradizione della resistenza peronista sorta allindomani della cacciata di
Pern nel 55. Tuttavia, ci che caratterizz quel movimento fu lestrema sintonia con il clima
insurrezionale che attravers una parte della societ argentina, in particolare il mondo giovanile e
studentesco.
Il decennio che va dalla seconda met degli anni Cinquanta fino alla seconda met dei
Sessanta rappresenta cos la fase di sviluppo, nella realt peculiare dellArgentina, dei fermenti che
erano in atto sia nel subcontinente che nel resto del mondo. Una fase di sviluppo che per un
paradosso della storia di quel paese ebbe a che vedere, in modo o nellaltro, con il peronismo.
La prima fase di quel decennio coincise con la dittatura di Aramburu (novembre del 55
maggio del 58). Scrive Rolo Diez che tra il 55 e il 57 nel paese scoppiarono settemila bombe,
pi che in tutto il conflitto coloniale tra Francia e Algeria 105. Il culmine di quella che fu una delle
fasi pi cruente della resistenza peronista della prima ora, venne rappresentata dallepisodio della
sollevazione del generale Valle (1956) che si proponeva di deporre Aramburu e di far tornare Pern
al potere. Simbolo di quella resistenza era la P e la V, acronimo di Pern Vuelve (Pern,
ritorna). A quellepisodio segu la fucilazione degli organizzatori del tentativo insurrezionale
nonch quello di un gruppo di operai; di tale vicenda si gi detto prima ed anche che fu oggetto
del famoso libro di denuncia di Rodolfo Walsh (Operazione massacro). In quella fase la resistenza
era ancora sostanzialmente di estrazione sindacale e operaia.
La dittatura militare tentava, nel contempo, aperture verso quella classe politica che aveva
tentato di opporsi al peronismo fino allultima contrapposizione elettorale per le presidenziali che
aveva visto uscire Pern vincitore, per il suo secondo mandato presidenziale, ossia lUnion Civica
Radical. Daltro canto il paese non era per nulla pacificato, nonostante i tentativi, falliti, di
normalizzare il sindacato e, in particolare, la CGT. Il cancro peronista, inoltre, non era per nulla
debellato nonostante il rafforzamento e il sostegno dei militari ai gruppi militanti antiperonisti (i c.d.
gorilas) e anche sul piano economico non si registravano grandi progressi. Al contrario non
cessarono le ragioni di un vasto fronte di contrapposizione e protesta sociale legato al fatto, ad
esempio, che i salari reali calano notevolmente106.
105
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 27
106
FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit. pg. 32
27
La conseguenza di quella fase, contrassegnata dal pugno duro di Aramburu, fu, come
afferma F.Silvestri, duplice: () si configura una sempre pi stretta identificazione tra classe
lavoratrice e peronismo; dallaltro si osserva la nascita di una nuova generazione di esponenti
sindacali abituati pi alla lotta che allaccordo, una generazione per cui lo Stato cessa di
rappresentare un patrocinatore di interessi di classe dei lavoratori, per trasformarsi in un nemico da
combattere.107
Le aperture verso settori moderati della societ argentina ebbero, infine, uno sbocco con le
elezioni presidenziali, concesse dalla giunta militare, in cui si trovarono a competere due
rappresentanti provenienti dal partito radicale argentino (una formazione tradizionalmente avversa
al peronismo): Arturo Frondizi e Ricardo Balbin. Il primo lasci intravedere la possibilit di fare
concessioni al fronte peronista cercando, in tal modo, di accattivarsi un elettorato che, altrimenti,
avrebbe votato scheda bianca o si sarebbe astenuto. Una manovra che non manc di raggiungere il
risultato che si era prefisso: Frondizi, il 23 febbraio 1958, venne eletto presidente.
La stagione della presidenza Frondizi fu contrassegnata dal cosiddetto desarrollismo 108 e dal
tentativo di barcamenarsi con blandizie e concessioni di vario tipo alle varie componenti politiche
del paese. Anche latteggiamento verso i peronisti fu improntato ad una forma di ambiguit; se da
un lato la proscrizione verso Pern e il peronismo non venne sospesa, dallaltro lato il governo
Frondizi var lamnistia per gli esponenti politici e sindacali incarcerati nel periodo precedente.
Inoltre, molte organizzazioni sindacali, assoggettate durante la Revlucion Libertadora al
controllo diretto dello Stato, videro il reinsediamento alla propria guida di esponenti peronisti.109
Tuttavia i militari non poterono restare a lungo lontani dalla scena politica: nel 62
esautorarono Frondizi e misero al suo posto il presidente burattino Jos Maria Guido. Nel 63 segu
Illia che, rispetto, ad altri che lo precedettero e che, in particolare, lo seguirono, si contraddistinse
per una certa moderazione pur non riuscendo a moderare il moltiplicarsi dei vari fronti delle lotte
sociali. Nel 66, probabilmente richiamato, dalle forze pi oscure ed oltranziste del paese,
succedette il golpe di Ongania, il quale proiett su quellepoca, cos contraddistinta da un afflato
generale di liberazione e ribellione, lombra di uno stato corporativo con lantica nostalgia di una
pax medievale 110nonch livelli di repressione che per la loro durezza anticipavano le nefandezze
della giunta militare di Videla & Bros.
Gi dallinizio degli anni 60 si affacciavano sulla scena vari focolai insurrezionali: sul
fronte del nazionalismo classico vi fu il movimento Tacuara, in buona parte, poi, confluito nei
Montoneros. Lorganizzazione trotzskista Palabra Obrera che praticava forme di entrismo nel
movimento peronista e il cui leader Bengoechea, che aveva ricevuto addestramento a Cuba, mor
nel 64 maneggiando esplosivi. Oppure lEGP (Esercito Guerrigliero del Popolo) di cui uno dei
principali esponenti fu Jorge Ricardo Masetti, fondatore con Rodolfo Walsh di Prensa Latina111.
Masetti venne reclutato dal Che, nel 64, per organizzare un foco in Argentina. Il tentativo fall
e il gruppo fochista venne sterminato. I resti di Masetti (comandante Segundo) non vennero mai
ritrovati. Le cronache, inoltre, rimandano ancora le gesta delle FAL (Forze Argentine di
Liberazione), formazione che mise in atto, per prima, nel 1969, la guerriglia urbana in Argentina.

107
Ibidem
108
Il desarrollismo (sviluppismo) fu una corrente del pensiero economico latinoamericano che riteneva possibile
accrescere il benessere tramite lo sviluppo e la modernizzazione del settore industriale che fosse basato sullapertura e
lincentivazione degli investimenti di capitali stranieri, spesso accompagnato da concessioni particolari, esenzioni
fiscali, etc. Tale fenomeno venne descritto anche come Teoria della dipendenza. Cfr. FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit.
pg. 35
109
Op. Cit. pg. 36
110
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 28
111
Prensa Latina (agenzia di stampa latinoamericana), lagenzia di stampa di Cuba fondata nel 1959 e diretta da J.R.
Masetti; nel gruppo dei fondatori, oltre a R.Walsh, figura anche Gabriele Garcia Marquez. Fu una fonte inesauribile di
contro informazione, durante gli anni 70, a cui attingeva abbondantemente tutta la stampa della nuova sinistra
italiana (il manifesto, Lotta Continua, il Quotidiano dei lavoratori, etc.)
28
Ne facevano parte fuoriusciti dal PCA (il Partito comunista argentino) filosovietico e del PCR
(Partido comunista revolucionario), filocinese.112
Sul fronte peronista si distingue, in quella fase cerniera tra la prima resistenza peronista
post 55 e gli sviluppi della lotta armata degli anni 60 e 70, la figura di John William Cooke,
professore di economia politica presso la Facolt di Giurisprudenza e Scienze Sociali
dellUniversit di Buenos Aires tra il 1946 e il 1955 nonch deputato peronista. Dopo il golpe del
55 fu imprigionato ed esiliato. Come molti dei rivoluzionari argentini dellepoca ebbe rapporti
diretti con il Che e fin per rappresentare, in modo emblematico, il punto di incontro tra
peronismo e castrismo. La peculiare biografia politica di Cooke ci introduce in uno dei meandri del
labirinto Pern e potrebbe illuminare lo sguardo di chi osserva, da europeo, il fenomeno storico
della vicenda Pern e, in particolare, i risvolti che caratterizzarono la c.d. sinistra peronista . In un
articolo di approfondimento sulla figura di John William Cooke, comparso sulla rivista Irish
Migration Studies In Latin America113, nellelencare i punti salienti del pensiero di Cooke, si rileva :
The first step is the evaluation of the state of social awareness among the masses. Since the vast
majority of the proletarian class in Argentina follows Pern, the revolutionary process cannot
neglect Peronism, which is the proper approach. But this process does not necessarily include
Pern.114 Si trattava dunque di utilizzare la base del consenso peronista per attuare un rivolgimento
rivoluzionario che, nelle intenzioni, di Cooke, avrebbe dovuto tendere alla costruzione di una
societ socialista sul modello cubano. La premessa che le categorie politiche classiche del
socialismo europeo non avrebbero dovuto/potuto trovare applicazione in America Latina : the idea
that revolutions in Latin America must respect the historical, political and social context and
should avoid transferring foreign (European) approaches to the region. This is an implicit criticism
of communism, ()115. Il cuore di quel progetto politico, che trov poi in organizzazioni
rivoluzionarie come i Montoneros piena accoglienza, necessitava di obiettivi immediati, traducibili
per lespansione del consenso nelle masse, uno di questi Pern Vuelve (Torni Pern!). Uno
slogan che poi divenne un simbolo di battaglia di tutte le organizzazioni armate della Tendencia
revolucionaria peronista: una P maiuscola che sovrasta una V maiuscola: to achieve Perns
return from exile so that he could join again with the masses. 116 Si aggiunga laltro elemento
caratterizzante quel progetto, ossia che la contrapposizione tra peronismo e antiperonismo non sia
altro che la vera realizzazione del modello di lotta di classe in Argentina ( that the Peronism /
Anti-Peronism opposition represented the class struggle in Argentina 117). Insieme a questi elementi
la lungimirante consapevolezza che il peronismo conteneva una classe burocratica e oggettivamente
reazionaria che avrebbe potuto precludere il processo rivoluzionario. Cooke fu, comunque, tra
coloro che si misero in gioco in modo diretto in quella fase di rifondazione resistenziale e di
rilettura militante del peronismo: ebbe un ruolo di primo piano nella costruzione di nuclei attivi
della guerriglia rurale (il gruppo Uturuncos nella provincia di Tucuman), sostenne il progetto
guevarista di Masetti ed ebbe un ruolo attivo nellorganizzare i gruppi guerriglieri del Taco Ralo
(sempre nellarea di Tucuman). Fu uno dei pochi esponenti della guerriglia argentina a morire di
malattia, nel 1968, in un ospedale di Buenos Aires.

Una delle chiavi per comprendere quella fase, il decennio 60/70 in America Latina, la
frase simbolo La hora de los hornos. Es la hora de los hornos, y no se ha de ver ms que la luz (E'
l'ora dei forni, e si deve vedere solo la luce). la frase di Jos Mart che Guevara introduce nel suo
112
Cfr. ROLO DIEZ, pg. 41 e segg.
113
MARA JOS PUNTE, Damned Irishman: John William Cooke, Irish Migration Studies In Latin America, Volume 7 -
Number 1 March 2009, pg. 61 e segg.
114
Ibidem
115
Ibidem
116
Ibidem
117
Ibidem

29
ultimo testo pubblico, il messaggio che, nell'aprile 1967, rivolge ai popoli del mondo. L'ora dei
forni quella dell'alba, quando si ravviva la fiamma che cova sotto le ceneri notturne. Il
simbolismo del risveglio serve a caratterizzare la fase di rinascita delle lotte popolari, dopo il
lungo sonno dello sfruttamento coloniale e neocoloniale.118
Quella frase divenne il titolo di un film culto, per lappunto, La hora de los hornos (1968)
della coppia di registi militanti Pietro Solanas e Octavio Gettino, esponenti del c.d. Terzo cinema
(laddove il primo cinema era quello hollywoodiano e il secondo il cinema dautore) e appartenenti a
un collettivo di cineasti chiamato Cine Liberacion. Il film fu prodotto nel 1968 ed usc nelle sale
come azione di militanza, o, come la chiamarono gli stessi registi, azione cinematografica, una
tattica concreta allinterno di una lotta pi vasta. Si trattava di un lungo documentario, diviso in tre
parti, il cui fulcro era la storia dellArgentina attraverso la cronistoria del colonialismo prima e dello
sfruttamento neocoloniale poi, con luso di musiche, di immagini e di slogan in una chiave moderna
che, nonostante, il proclamato contenuto a tesi non scade mai nella retorica e ci grazie alla
fotografia resa quasi come un documento di consultazione della realt. La pellicola venne dunque
utilizzata come strumento di lotta politica concreto. Racconta Diez, a tale proposito, che i
componenti di una delle tante organizzazioni peroniste (Descamisados) allora sul campo,
organizzarono unirruzione in una sala cinematografica di una localit in provincia di Buenos Aires,
interrompendo il film programmato, per proiettare La hora de los hornos. Si tenga presente che lo
scopo era proprio questo, non tanto suscitare il dibattito ma stimolare il pubblico a continuare il
film con altri strumenti di lotta, la scritta in sovrimpressione che terminava la pellicola recitava
infatti: Adesso dipende da voi tirare le conclusioni, continuare il film. A voi la parola. Il
Morandini definisce Lora dei forni forse lunico esempio di riflessione storico politica in forma
cinematografica. Si tratta comunque di un documento essenziale per capire la relazione tra il
peronismo, di cui i due registi facevano professione, e i movimenti di liberazione latinoamericana (e
non solo) che stavano esplodendo in quello scorcio di secolo.
Non si possono non menzionare, al fine di restituire per quadri emblematici, la storia di quel
periodo due episodi avvenuti entrambi nel 1969. Entrambi gli episodi connessi tra di loro ci
introducono nellespansione del fenomeno della guerriglia diffusa e della lotta popolare degli anni
settanta fino al ritorno di Pern, alla sua morte e alla breve presidenza di Isabelita.
Il primo episodio fu la rivolta di Cordoba, un fenomeno noto come il Cordobazo, durante il
quale, riproducendo un modello che stava prendendo piede anche in Europa, le lotte studentesche si
saldarono a quelle operaie. Alla base dellinsorgere della protesta ci fu una decisione unilaterale del
padronato di sospendere i turni di riposo del sabato in molte citt tra cui Cordoba. In questa citt la
CGT rappresentava una realt in cui il proletariato urbano si riconosceva massicciamente.
Nel dire questo bisognerebbe, per, prima per chiarire un punto: quale CGT?
La storia del sindacato in Argentina e, in modo particolare, quella della CGT strettamente
correlata allevolversi della vicenda di Pern ed allevoluzione del peronismo, dal golpe del 55
(con il conseguente esilio di Pern) fino alla breve parentesi del suo ritorno nel 73. Si tratta dunque
di un alternarsi di scissioni e riunificazioni tra due (o anche tre componenti), il cui posizionamento
varia in relazione al variare delle posizioni dello stesso Pern. In altre parole uno dei campi in cui si
consuma maggiormente lo scontro tra la sinistra e la destra peronista quello interno alla CGT.
Pur non potendo dare rilievo a tutto il frastagliato ed intricato percorso, dal quale emergono,
in quella tormentata fase della storia argentina, sigle e personaggi di varia caratura, si d conto
comunque del fatto che la seconda met degli anni 60 registrer la fase pi cruenta di quello
scontro tra componenti avversarie della CGT. Uno scontro che dai banchi congressuali finir a colpi
di arma da fuoco per le strade e nelle sedi sindacali e che far parlare di gangsterismo sindacale.
Si tenga conto, anzitutto, della controversa figura di Augusto Vandor, el lobo, leader e
segretario generale della UOM (metallurgici) che rivestiva, inoltre, un ruolo preminente nella CGT.

118
PIERRE KALFON, Il Che: Una leggenda del secolo, Feltrinelli, 2003, pg. 526

30
Vandor pur avendo un rapporto stretto con Pern cercava di mantenere una posizione non del tutto
discordante con il regime di Ongana, la cui scalata al potere avrebbe addirittura agevolato. Va
comunque rilevato il fatto che Pern, anche dallesilio, cercava di mantenere un collegamento
ravvicinato con la CGT, nelle sue varie componenti, che restava, nel bene e nel male, il luogo
privilegiato della resistenza peronista. A Vandor viene attribuito comunque lambizioso programma
politico di costruire, attraverso le manovre sindacali, un peronismo senza Pern. Una figura
dunque certamente ambigua se non spregiudicata. Uno degli episodi che introducono un certo
evolversi verso un crescente incrudimento dello scontro tra il governo e la classe lavoratrice ha
luogo a partire proprio dal cosiddetto Plan de lucha fortemente voluto da Vandor e ostacolato
dalla componente collaborazionista della CGT119. Lattuazione del piano di lotta, che prevedeva
una fitta raffica di scioperi e mobilitazioni generali, sarebbe durato dieci giorni, ed ebbe luogo a
partire dal marzo del 67. La linea di Vandor, per, mirava solo in apparenza allo scontro con il
governo Ongania, (un governo che oggettivamente non consentiva margini di trattativa effettivi che
avrebbero portato vantaggi ai lavoratori) e si esprimeva nella parola dordine presionar para luego
negociar. In realt Vandor cercava di mettere in atto una doppia manovra che, da un lato, lo
avrebbe dovuto accreditare come dominus, per la sua combattivit, nella CGT ed interlocutore
privilegiato del governo per la sua capacit di riportare sul terreno della trattativa il tenore violento
delle lotte. El lobo, per, fece male i suoi calcoli e la risposta governativa spiazz, per la sua
durezza (invero non inaspettata) tutto il movimento sindacale: vengono congelati i fondi delle
principali federazioni sindacali (gremios), si fa ricorso massiccio alla precettazione, si mette in atto
una sorta di legge marziale per chi non si reca al lavoro, si comminano pesanti sanzioni, si
effettuano incarcerazioni, si proibiscono cortei e manifestazioni pubbliche. Insomma, Ongania ha
loccasione per mettere, nellimmediato, il bavaglio a tutti i lavoratori e ai loro rappresentati in un
clima di generale restringimento degli spazi minimi di agibilit politica e sindacale della
popolazione.
La sconfitta del Plan de lucha vandoriano si traduce, di fatto, nellavvio di un tentativo di
normalizzazione allinterno della CGT. Si costituisce cos un raggruppamento di 62 gremios, sotto
la guida di Vandor, a lato della corrente dichiaratamente collaborazionista guidata dallaltro leader
sindacale, Jos Alfonso. Tutto ci mentre prende corpo il gruppo di opposizione della sinistra
sindacale/peronista che mette in chiaro il posizionarsi degli schieramenti nella CGT; leader di
questa corrente sono, tra gli altri: Raimundo Ongaro (del settore dei poligrafici) e Agustin Tosco
(del settore energetico). Entrambe figure di primo piano negli sviluppi che la resistenza, anche
armata, avr nel quadro della politica argentina.
Tali sommovimenti consentirono di scoprire le carte di Vandor allorquando il governo
Ongania entr direttamente nella disputa per lelezione del leader della UOM per la quale, Vandor
stesso, era minacciato da liste di opposizione che avevano serie possibilit di riuscire a scalzarlo. Il
governo infatti sospese lelezione e decret il proseguimento del mandato dei dirigenti in carica, tra
cui Vandor. 120
In tale clima si arriv, quindi, al Congresso generale della CGT, previsto per il 20 marzo del
1968. I vandoristi, nella prospettiva della battaglia congressuale, sono alleati della cosiddetta ala
collaborazionista ma allavvio del congresso i numeri nellelezione della presidenza della
Commissione direttiva dello stesso congresso favoriscono, inaspettatamente, lelezione di
Raimundo Ongaro. Al che vandoristi e collaborazionisti abbandoneranno il congresso per andare a
riunirsi nella sede sindacale di calle Azopardo (Buenos Aires), si former cos, dal nome di quella

119
OSCAR R. ANZORENA, Tiempo de violencia y utopia: del golpe de Ongania (1966) al golpe de Videla (1976),
Ediciones Colihue SRL, 1998, pg. 26 e segg.
120
Si veda, di tale episodio, la minuziosa descrizione di Rodolfo Walsh [*] riportata in OSCAR R. ANZORENA, Op. Cit.
pg. 30. [*] Rodolfo Walsh fu direttore del periodico CGT, settimanale della CGTA, dal maggio 1968 al febbraio 1969.
Cfr. MARIANO MESTMAN, Entre la Novela y el peridico obrero; entre Ongaro y Pern. Walsh y el semanario CGT
(1968-1969), Cuadernos LIRICO Revista de la red interuniversitaria de estudios sobre las literaturas rioplatenses
contemporneas en Francia 15 | 2016
31
via, la CGT scissionista, detta, appunto, CGT de Azopardo, mentre la parte rimanente guidata da
Ongaro sar denominata CGTA (ossia CGT de los Argentinos).
Colpisce il programma del 1maggio 1968 della CGTA per i suoi contenuti socialisti,
anticapitalisti e cristiani, in un involucro che, comunque, si dichiarava peronista:
La estructura capitalista del pais, fundada en la absoluta propriedad privada de los medios de
produccionn, no satisface sino que frustra las necesidades colectivas, no promuove sino que traha
el desarrollo individual. De ella non puede nacer una sociedad justa ni cristiana.121
Ongaro cercher di diffondere la nuova linea della CGT percorrendo le diverse province
dellArgentina. Il cristianesimo rivoluzionario di Ongaro insieme alla sua capacit oratoria avevano
una grande presa sui lavoratori argentini: Ongaro tena un poder de oratoria inigualable que
condimentaba con un gran compromiso religioso, en lnea con la teologa de la liberacin tan en
boga en aquellos aos. De ah su gran influencia sobre los trabajadores, a los que poda movilizar
con gran efectividad. 122
Agustin Tosco del gremio Luz y Fuerza (ossia il sindacato del settore energia) di Cordoba
aderisce tra i primi. La parola dordine Unirse desde abajo Organizarse combatiendo (Unirsi
dal basso Organizzarsi combattendo).
La nuova CGTA apre al fronte studentesco e si avvia una stagione di lotte e mobilitazioni
congiunte. Oscar Azorena, a proposito di quelle mobilitazioni e di quel fronte di lotta unitario,
scrive: Es la primera vez, desde el surgimiento del peronismo, que los estudiantes se movilisan
junto a los obreros. 123 Tale fase coincide oltre che con londata mondiale della contestazione
giovanile con un altro fenomeno peculiare dellArgentina, ossia la peronizzazione della classe
media. Un fenomeno che coincide con il progressivo assoggettamento dell'Argentina, da parte dei
governi militari succedutisi alla cacciata di Pern, agli interessi dei centri finanziari statunitensi e
dell'Europa occidentale. Si rileva, a questo proposito, nella raccolta di scritti sul peronismo di
R.Massari: La classe media vede abbassarsi come mai in precedenza il proprio livello di vita
economico e sociale. Il grosso di questa, che aveva sempre svolto un ruolo al servizio dell'alta
borghesia liberale, e molti dei settori con forte presenza di quadri socialdemocratici o comunisti, si
volgono verso posizioni nazional populiste. Si avvicinano cos al peronismo lo comprendono,
lo scoprono. () A partire da questo momento si accentua il passaggio al peronismo di militanti
studenteschi, piccolo borghesi e anche figli della grande borghesia.124

Restituito un quadro generico delle trasformazioni in seno allimportante area dinfluenza


politico sociale del peronismo rappresentata dalla CGT, si prenda in considerazione dunque laltra
tappa essenziale verso quelle forme di resistenza che si stabilizzarono poi nelle formazioni armate
di maggiore rilievo e consistenza nella societ argentina (Montoneros, Partido Revolucionario de
los Trabajadores Ejercito Revolucionario del Pueblo (PRT ERP). La tappa cui ci si riferisce
il cosiddetto Cordobazo, precedentemente citato, ossia la rivolta della citt operaia di Cordoba.
Fuoco insurrezionale che contribu a dare la spallata al governo militare di Ongania, senza, tuttavia
risolvere, in senso definitivamente progressivo, la crisi argentina.
Il Cordobazo fu un movimento spontaneo di massa (...una accin histrica independiente de
las masas..125), la cui testa era costituita dalle avanguardie della classe operaia dei diversi
stabilimenti di Cordoba che guidavano le masse studentesche e i diseredati della citt:

121
OSCAR R. ANZORENA, Op. Cit. pg. 39
122
S.N., Muri Raimundo Ongaro, ltimo referente del sindicalismo peronista combativo , Internacional | EL PAS, 2
AGO 2016.
123
OSCAR R. ANZORENA, Op. Cit. pg. 42
124
ALBERTO BELLONI, Da Pern a Pern, in ROBERTO MASSARI, Op. Cit., pg. 198
125
FACUNDO AGUIRRE, Cordobazo: cuando obreros y estudiantes hicieron historia, La Isquierda Diario, 30/05/2015,
Fonte: http://www.laizquierdadiario.com/Cordobazo-cuando-obreros-y-estudiantes-hicieron-historia

32
La movilizacin estuvo claramente encabezada por las columnas de los sindicatos (SMATA, Luz y
Fuerza, UOM, UTA) que avanzan hacia el centro de la ciudad. Se movilizan de 3.000 a 4.000
obreros de IKA a la que se suman 1.000 metalrgicos. Tambin marchan los obreros de combativas
fbricas como Perdriel, ILASA, y Perkins, as como de IME y la Fiat (aunque no organizados)
tambin participaron. En el caso de Luz y Fuerza la columna haba reunido a 1.000 trabajadores
mientras que los empleados pblicos, bancarios, judiciales, municipales y de comercio tambin
fueron de la partida.126
Lo sciopero e le manifestazioni che contraddistinsero quella ultima decade del maggio 1969
a Cordoba andarono molto al di l delle semplici rivendicazioni di natura sindacale, si trattava di
uno sciopero insurrezionale che aveva come obiettivo il governo e, al fondo, la cacciata di Ongania.
La caratterizzazione principale fu il superamento collettivo, da parte di quelle avanguardie,
di ogni controllo e di direzione centralizzata da parte della burocrazia sindacale, in particolare di
quella vandorista, che, nel bene ma pi che altro nel male, sosteneva surrettiziamente Ongania.
El Cordobazo fue un golpe para Pern y la burocracia sindical vandorista que desmovilizaban a
los trabajadores para negociar con el rgimen proscriptivo. Marc un salto en la conciencia de
vastos sectores obreros y juveniles que indicaba el surgimiento de una vanguardia militante que se
planteaba la superacin de la direccin poltica de los trabajadores argentinos, el peronismo.127
superfluo constatare che lo spontaneismo di quel movimento fu la sua forza ma anche il
suo limite: El movimiento ocup la ciudad y derrot a las fuerzas policiales pero fue insuficiente
para frenar al Ejrcito que obliga a la retirada hacia los barrios.128 Una considerazione che ha
rilevanza esclusivamente sul piano del terreno conquistato, in termini di controllo militare
dellarea metropolitana di Cordoba, da parte degli insorti.
Mentre sul piano politico il Cordobazo fu una specie di summa che rappresentava, sia sul
piano della prassi che sul piano dello sviluppo teorico delle varie tendenze rivoluzionarie in campo,
il punto darrivo di una stagione e lapertura di una fase drammatica che vedr la sua implosione
con lavvento del tragicissimo golpe di Videla del 76.
Gli elementi che caratterizzarono tale summa di teoria e prassi furono: lassunzione, sul
terreno dello scontro immediato, delle insanabili divergenze tra le due tendenze della CGT (CGT de
Azopardo di Vandor da una parte e CGTA di Ongaro dallaltra) e, di conseguenza, linarrestabile
escalation della guerra tra i due fronti del peronismo, sinistra e destra, oramai ai ferri corti; la
decisiva influenza della Teologia della liberazione sul movimento rivoluzionario argentino in genere
e, in modo specifico, sulla Isquierda peronista; lirruzione nella scena politica delle masse
studentesche insieme alla peronizzazione della classe media; la presa datto del ruolo e, nel
contempo, il rilancio, di formazioni guerrigliere con un alto grado di militarizzazione come i
Montoneros e il FRP ERP.
Quel che certo che la stretta repressiva scatt come una molla, i
principali leader sindacali, ritenuti responsabili della sommossa, verranno
rastrellati e arrestati: (...) el general Ongana (presidente de facto) hiciera encarcelar en
Santa Rosa a los gremialistas rebeldes Agustn Tosco, Raimundo Ongaro, Elpidio Torres, Ricardo
de Luca y Antonio Scipione, y designara interventor de Crdoba a Jorge Ral Carcagno, el mismo
militar que cuatro aos despus fuera designado comandante en jefe del Ejrcito por el presidente
Cmpora. Ongana acababa de decretar un aumento de penas para aquellos a los que se les
probaran "actividades comunistas"129 Agustin Tosco (Luz y Fuerza), su tutti, ebbe una
delle condanne pi pesanti: otto anni.130

126
Ibidem
127
Ibidem
128
Ibidem
129
ANDRS BUFALI, Despus del asesinato de Vandor, LA NACION, 20/07/2004. Fonte:
http://www.lanacion.com.ar/619983despuesdelasesinatodevandor

33
Il 30 giugno del 69, ad un mese di distanza circa dal Cordobazo, il contrasto insanabile tra
la destra peronista e la Tendencia revolucionaria che attraversava, principalmente, la CGT
raggiunge il suo apice con lassassinio di Augusto Vandor, El Lobo.
Lattentato non fu rivendicato; almeno non subito. Una coltre di mistero ha avvolto gli autori
e fin qui sono state possibili solo ipotesi giornalistiche. La rivendicazione giunse soltanto quasi due
anni dopo da parte di un fantomatico Ejrcito Nacional Revolucionario (una sigla ignota, almeno
fino a quel momento, nella galassia dei gruppi armati sia peronisti che marxisti) : El comunicado en
el que el autodenominado Ejrcito Nacional Revolucionario se adjudicaba el hecho fue dado a
conocer casi dos aos despus, el 11 de febrero de 1971: Siendo las 11.36 del 30 de junio de 1969,
el Comando Hroe de la Resistencia Domingo Blajaquis del Ejrcito Nacional Revolucionario,
que ocup el local de la UOM, sito en la calle La Rioja 1945, cumpliendo el Operativo Judas,
procedi al ajusticiamiento del traidor Augusto Timoteo Vandor, complementando la accin con la
voladura parcial del edificio.131
Lintitolazione del gruppo di fuoco alleroe della resistenza Domingo Blajaquis
metterebbe in relazione lassassinio di Vandor, non solo alle sue responsabilit di burocrate
sindacale e di alleato oggettivo delle politiche reazionarie di Ongania, ma anche ad uno specifico
episodio di sangue. Un regolamento di conti che si era consumato tra componenti della UOM
(lUnione Operaia Metallurgica), il cui leader storico era, appunto, Vandor: El 13 de mayo de 1966
en la pizzera La Real de Avellaneda, se cruzan a tiros dos facciones de la UOM cayendo muertos
Domingo Blajaquis, Juan Salazar y el propio Garca. Entre los guardaespaldas o amigos de
Vandor estaba Armando Cabo, el padre de Dardo y uno de los dirigentes mticos de la resistencia
sindical peronista.
Londa del Cordobazo fece seguire rivolte altrettanto importanti (Rosario, tre giorni di
insurrezione, settembre 69), prese di posizione della chiesa militante, mobilitazioni generali,
attentati.
Nel maggio del 1970, a distanza di un anno dal Cordobazo, Ongania viene sostituito da un
altro militare nominato dal comandante in capo delle tre forze armate argentine: Marcelo
Levingston.
In quello stesso mese avviene un altro episodio centrale per capire il clima di quella fase
politica. Un episodio che segna lesordio eclatante, la clamorosa entrata in scena
dellorganizzazione dei Montoneros. Non solo. Un episodio che cerca di segnare una correlazione
tra quella nuova fase insurrezionale e le radici della resistenza peronista, della sua mitologia, ossia
Evita, il Mito Rojo. Si tratta del rapimento e delluccisione del generale Eugenio Aramburu.
Quello che segue il comunicato dei Montoneros che annunciava lesecuzione di Aramburu:
1 de Junio de 1970
Comunicado n. 4
Al Pueblo de la Nacion:
La conduccion de los Montoneros comunica que hoy a las 7.00 horas fue ejecutado Pedro Eugenio
Aramburu.
Que Dios Niestro Senor se apiade de su alma.
Peron o muerte!132

130
SILVIA LICHT, Agustn Tosco y Susana Funes: historia de una pasin militante : acciones y resistencia del
movimiento obrero, 1955- 1975, Editorial Biblos, 2004, pg. 86

131
FACUNDO AGUIRRE, La muerte del Lobo Vandor, La Isquierda Diario, 30/06/2016, Fonte:
http://www.laizquierdadiario.com/LamuertedelLoboVandor

132
Montoneros - Fragmentos de una Historia/ Montoneros - Documentos internos y partes de guerra/ Cuadernos de la
memoria www.elortiba.org [*]. Fonte: http://www.elortiba.org/docmon82.html.
[*] Prezioso archivio documentale e storico sul movimento dei Montoneros.

34
Nel precedente comunicato n. 3, datato 31 de Mayo de 1970, lorganizzazione montonera,
illustrava, invece, i capi dimputazione: la fucilazione, senza processo, la mattanza, di 27 argentini
(il fatto raccontato da Rodolfo Walsh nel reportage Operacion massacre, pi volte citato), avvenuta
il 9 giugno del 56; la fucilazione del generale Valle e di altri militari che avevano tentato il contro
golpe peronista, sempre nel 56; il pi ampio ventaglio di accuse per avere attuato una politica
liberticida e repressiva contro il popolo argentino, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali.
Infine : la profanazione del luogo dove riposavano i resti della compagna Evita e la sparizione degli
stessi. Lo stesso comunicato si concludeva con la sentenza di morte e, al punto 3) del dispositivo
della sentenza, si stabiliva che si sarebbe data cristiana sepoltura ai resti dellaccusato solo dopo che
sarebbe stata restituita, al popolo argentino, la salma de su querida compaera Evita. 133
Il sequestro e l'esecuzione di Aramburu dovevano rappresentare, per espressa volont di chi
lo mise in atto, ovvero degli stessi Montoneros, il primo e il pi alto possibile tra gli obiettivi che il
progetto di opposizione armata avrebbe potuto raggiungere. Il valore simbolico del riscatto dei
vinti del '55, ossia il legame con la vecchia guardia della resistenza peronista, fattore che si legava
indissolubilmente, in un vero e proprio patto di sangue, alla nuova leva guerrigliera - una
formazione che annoverava giovani e giovanissimi adepti si sarebbe dovuto associare al valore
politico che la guerriglia montonera riteneva, allora, di bruciante attualit, ossia bloccare sul nascere
il tentativo di un nuovo golpe che Aramburu avrebbe progettato per rovesciare il regime di Ongania.
Questo nuovo disegno golpista rappresentava, in quel momento, per la Tendencia revolucionaria il
maggiore pericolo, poich avrebbe avuto lo scopo di portare a termine un processo di integracion
pacifica del peronismo a los designios de las clases dominantes134. Si individua, ancora una volta,
in questo elemento l'altro nodo cruciale dello scenario di quegli anni, ossia la lotta tra la destra e la
sinistra peronista. Lotta senza quartiere che porter alla sconfitta della sinistra e al tradimento, da
parte di Pern, di quella parte che lo aveva strenuamente sostenuto, fino al prezzo della vita.

Ma, chi erano, e da dove venivano, questi Montoneros di cui, pi e pi volte, si gi


accennato in questo post?
I Montoneros iniziarono a costituire le basi della loro organizzazione nel 1968, ossia due
anni dopo il golpe di Ongana. Dedicarono circa due anni a preparare lexploit, ossia il rapimento di
Aramburu135. Il gruppo che partecip allazione era composto da giovanissimi: Fernando Abal
Medina (23 anni), Carlo Gustavo Ramus (23 anni), i genitori di questultimo erano i proprietari del
podere La Celma dove Aramburu venne ucciso. Sia Ramus che Abal Medina, entrambi ricercati,
saranno uccisi durante uno scontro a fuoco con la polizia a pochi mesi dal sequestro di Aramburu
(settembre 1970). Mario Firmenich (22 anni), diventer segretario generale, massima carica
dellorganizzazione. Fino al 1990, anno in cui verr rilasciato per indulto, la sua vita trascorrer tra
clandestinit, esilio e galera. Capuano Martinez (21 anni), viene ucciso anche lui durante una
sparatoria con la polizia, nellagosto del 72. La pi anziana: Norma Arrostito, lunica donna del
gruppo, aveva 30 anni. Norma divenne una delle principali esponenti dei Montoneros, un simbolo
della militanza montonera. Nel 76 il regime diede la falsa notizia della sua uccisione durante uno
scontro con le forze di sicurezza, invece era stata sequestrata e portata allESMA, il luogo di

133
Ibidem
134
S.N., Como muri Aramburu, [Mario Firmenich y Norma Arrostito cuentan como muri Aramburu]- La Causa
Peronista, n.9, Settembre, 1974 su : Montoneros - Fragmentos de una Historia/ Notas Relacionadas/Como fue el
secuestro de Aramburu/Como muri Aramburu (La causa peronista, 1974)
Fonte:http://www.elortiba.org/memoria1.html#Cmo_muri_Aramburu

135
Cfr. RICHARD GILLESPIE, Soldados de Pern: Historia crtica sobre los montoneros, Sudamericana, 2008, Cap.2
Origen de los Montoneros
35
detenzione e tortura pi famigerato durante la giunta del terrore golpista di Videla. Non si hanno
notizie precise sulla sua morte che, comunque, avvenne due anni dopo, nel 1978. 136

Quei ragazzi provenivano, quasi tutti, dalle fila del cattolicesimo e, paradossalmente, quasi
nessuno dalle fila del peronismo: () muy pocos procedan de la isquierda y casi ninguno aba
comenzado su vida poltica como peronista.137 Alcuni addirittura da Tacuara (i quattordicenni
Ramus e Medina sembra fossero tra gli aderenti), un'organizzazione cattolica estremista ed
integralista che per, gi dai primi anni '60 si divise in due tendenze. Una di queste dichiaratamente
di sinistra: il Movimiento Nacionalista Revolucionario Tacuara. L'M.N.R.T. costitu la base del
futuro approdo, o meglio della fondazione, del peronismo di sinistra, sotto il forte influsso della
guerriglia guevarista che attraversava l'America Latina. 138 Quest'ultima svolta avrebbe avuto
origine, secondo Gillespie, principalmente dal deseo de aprender a dirigir una lucha guerrillera,
aun cunado la mayor parte de los escritos (muchos de ellos procedentes de Cuba y de Argelia) que
devoraban los miembros de aquel movimiento (M.R.N.T.), impartian ideas isquierdistas.139
Questa organizzazione, o meglio una selezionata fazione, acept el marxismo como metodo
de anlisis, declar que no era posible la liberaci nacional sin una revolucin social y seal a
la clase obrera como vanguardia revolucionaria.
Roberto Baschetti, militante peronista e sociologo, a proposito dell'origine dei Montoneros,
afferma: Il nucleo originario composto da Juan Garcia Elorrio e dalla sua compagna Casiana
Ahumada, attraverso la rivista Cristianismo y Revolucin. Dalla Juventud obrera catlica (JOC)
viene il Negro, Jos Sabino Navarro. Provenienti dalla Juventud estudiantil catlica (JEC)
hanno aderito Firmenich e Ramus, quest'ultimo dopo una fugace militanza nella Guardia
restauradora nacionalista (GRN) [non si accenna qui alla militanza in Tacuara di Ramus].
Fernando Abal Medina viene da Tacuara. 140
Si potrebbe, dunque, affermare che i filoni di pensiero che ispirarono la base ideologica dei
Montoneros fossero tre: il cattolicesimo, il peronismo e il marxismo.

In merito all'influenza del cattolicesimo, alla sua peculiare evoluzione nel subcontinente
latinoamericano, ed al legame con i movimenti rivoluzionari bisogna fare riferimento ai fermenti
che sorsero intorno alla Teologia della liberazione. Una propaggine del pensiero cristiano, sorta
nel contesto di apertura anti tradizionalista del papato di Giovanni XXIII e del Concilio Vaticano II,
che, particolarmente in America Latina, riusc a travalicare decisamente l'ambito della riflessione
teorica per approdare anche a forme di 'evangelizzazione' a favore degli oppressi che finirono per
intrecciarsi a forme di lotta legate ai movimenti della guerriglia sudamericana.
Fu dunque dal cuore dell'America Latina che si svilupp quel movimento, a partire dalla
Conferenza Episcopale Latino-Americana tenutasi a Medelln nel 1968 (Questo congresso si
prefisse lo scopo di tradurre nella realt del subcontinente le indicazioni pastorali e gli impulsi di
rinnovamento derivati dal Concilio Vaticano II141).
Il tema centrale su cui si focalizz l'attenzione fu il rapporto con la realt (...una teologia de
los signos de los tiempos142). Un rapporto a partire dal quale non possono essere accettate come
ineluttabili la dipendenza economica (post colonialismo e imperialismo caratteristici della realt
geopolitica del Sud America) e la povert assoluta, pervasiva, tragica che deriva da quel tipo di
oppressione.
136
Cfr. ROLO DIEZ, Op. Cit. N.B. : Inoltre per i dettagli circa le notizie biografiche sono state consultate varie fonti da
diversi siti; si richiama in particolare: www.elortiba.org

137
Cfr. RICHARD GILLESPIE, Op. Cit.
138
Ibidem
139
Ibidem
140
ROLO DIEZ, Op. Cit. pg. 67
141
ARMIDO RIZZI, Breve storia della Teologia della liberazione, Annali di studi religiosi, n. 14, 2013.
142
GUSTAVO GUTIERREZ, Teologa de la liberacin, Ediciones Sgueme, 1975, pg.30
36
Una realt da cambiare attraverso l'evangelizzazione che ha il dovere di rispondere a quello
che a Medelln venne definito Un sordo clamore (che) sale da milioni di uomini che chiedono ai
loro pastori una liberazione che non arriva loro da nessuna parte143.
Una risposta a quel sordo clamore comportava anzitutto un'analisi critica dei fattori che
imponevano condizioni di povert divenute strutturali. Tale analisi, alla cui base c'era l'elaborazione
teologica - di quella particolare teologia si serv degli strumenti collaudati del pensiero marxista:
A esto [alla teologia] se aade la influencia del pensamiento marxista centrado en la praxis,
dirigido a la transformacin del mundo.144
Fu una rivoluzione questa che nell'agire nel pensiero e nella prassi di sacerdoti, fedeli e
militanti (queste, spesso, categorie coincidenti), comp una duplice rottura: anzitutto con la visione
eurocentrica della teologia e poi con l'uso dell'analisi marxista che finiva per non essere
necessariamente collegata ai partiti comunisti.
Frei Betto, teologo della liberazione brasiliano, in un'intervista rilasciata a Gianni Min, ha
delle suggestioni interessanti a tale proposito: Ti sei mai chiesto perch nessun partito comunista
riuscito a portare a termine una rivoluzione in America Latina? Gli unici gruppi politici che lhanno
fatto non erano partiti comunisti: il Movimento 26 luglio a Cuba e quello sandinista in Nicaragua.
Io credo che il partito comunista con il suo ateismo ufficiale non comprendeva in s la dimensione
di festa, di cultura popolare. Sotto questo aspetto era antipopolare. Noi, allora, a met degli anni
60, avevamo preso coscienza che il marxismo il miglior strumento danalisi per capire la societ
capitalista e che la fede ha anche una dimensione sociale e politica.145
Questo aspetto particolarmente illuminante, per comprendere anche gli sviluppi e la
composizione della Tendencia revolucionaria del peronismo, sulla singolare convergenza, cio,
delle teorie marxiste, innestate nell'anima popolare del peronismo, e, in modo peculiare, nei
Montoneros, anche del pensiero cristiano.

In terra argentina la Teologia della liberazione incrocer il suo cammino con quello del
Movimiento de Sacerdotes Para el Tercer Mundo (M.S.T.M.). Due realt parallele e convergenti. A
parte il fatto che il M.S.T.M., come realt relativamente organizzata ed inserita nella pi ampia
galassia dei movimenti popolari di lotta in America Latina in generale, e, pi specificatamente, in
Argentina, ha una sua evoluzione temporale definita che pu farsi risalire allincirca dal 67 sino al
76, cio alla sua liquidazione, da parte della Junta di Videla e C.146
Il pretesto a partire dal quale trov espressione il Movimiento de Sacerdotes Para el Tercer
Mundo fu linteresse suscitato da un documento con cui un gruppo altamente rappresentativo di
vescovi del Terzo mondo aderivano allenciclica di Paolo IV Populorum Progressio. Quel
documento, il cui contenuto, in alcuni passaggi, dovette sembrare oltremodo rivoluzionario, divenne
noto come Manifiesto de los 18 obispos 147; in particolare laddove veniva condannata la pratica
ultrasecolare di connivenza con il potere da parte della Chiesa e laddove si esprimeva una ferma
condanna del capitalismo: ... la Iglesia ha estado prcticamente siempre ligada al sistema
poltico, social y econmico que, en un momento de la historia, asegura el bien comn o, al menos,
certo orden social por otra parte las Iglesias se encuentran de tal manera ligadas al sistema, que
143
ARMIDO RIZZI, Cit.
144
GUSTAVO GUTIERREZ, Op. Cit. PG.31
145
GIANNI MIN/FREI BETTO, Frei Betto: teologia della liberazione, in carmillaonline.com /2005/04/08/frei-betto-
teologia-della-liberazione/ (tratto da :GIANNI MIN Un continente desparecido, Sperling & Kupfer, 1995).
146
Abarca un perodo que se extiende desde 1967, hasta aproximadamente 1974; algunos autores consideran que este
se extiende hasta 1976 con el Golpe de Estado. Cfr. MONICA MANGIONE, El Movimiento de Sacerdotes para el Tercer
Mundo, Kolektivo Editorial ltimo Recurso, 2004, pg. 5
147
Documento que fue el resultado de varias reuniones con obispos de diferentes pases como Brasil, Yugoslavia,
Laos, Lbano, Singapur, Argelia Colombia, entre otros. Uno de los obispos de mayor renombre y quizs por ser el
inspirador de este manifiesto fue Monseor Helder Cmara arzobispo de Olinda y Recife (Brasil). Ivi pg. 8. Si noti
che tra i firmatari, nonch ispiratore, come sottolineato nel brano precedente, cera Helder Cmara, una delle figure
maggiormente rappresentative della Teologia della liberazione.
37
parecen estar confundidos unidos en una sola carne como en un matrimonio. Pero la Iglesia tiene
un solo esposo, Cristo. La Iglesia no est casada con ningn sistema, cualquiera que este sea, y
menos con el imperialismo internacional del dinero. 148 In quello stesso Manifesto si affermava
lequazione secondo la quale il vero cristianesimo significa realizzazione degli ideali socialisti: ...
los cristianos tienen el deber de mostrar que el verdadero socialismo es el cristianismo
integralmente vivido, en el justo reparto de los bienes y la igualdad fundamental de todos... 149
Fu quindi a partire dalladesione a quel manifesto, firmata dapprincipio da oltre duecento
sacerdoti - che presto divennero il doppio - che ebbe vita in Argentina il Movimiento de Sacerdotes
Para el Tercer Mundo. Il movimento si organizz su tutto il territorio e partecip con una massiccia
delegazione alla Conferenza Episcopale Latino Americana di Medelln (giugno '68), un'altra tappa
importante della presa di coscienza politica della Chiesa sudamericana.
Nel 1970 il movimento dei sacerdoti esprime in modo sempre pi fermo la propria
convergenza ai principi socialisti e al processo rivoluzionario, con degli importanti distinguo,
ossia non ci facciamo dettare la linea.
Di seguito un passaggio abbastanza emblematico nel documento denominato Coincidencias
Bsicas. datato 1 maggio 1970, in cui a proposito di un sistema secolare di oppressione, del
processo di liberazione che richiede un cambio deciso e radicale delle strutture economiche e
sociale, il Movimiento afferma: Ello implica ineludiblemente nuestra firme adhesin al proceso
revolucionario, de cambio radical y urgente de sus estructuras y nuestro formal rechazo del sistema
capitalista vigente y todo tipo de imperialismo econmico, poltico y cultural; para marchar en
bsqueda de un socialismo latinoamericano que promueva el advenimiento del Hombre Nuevo;
socialismo que no implica forzosamente programas de realizacin impuestos por partidos
socialistas de aqu u otras partes del mundo pero que s incluye necesariamente la socializacin de
los medios de produccin, del poder econmico y poltico y de la cultura150
Il passaggio successivo si riscontra in un altro documento (anch'esso datato 1970) in cui
viene rappresentato l'altro elemento chiave che, poi, sta alla base della peculiarit del processo
rivoluzionario argentino, ossia il peronismo: Hicimos nuestra opcin por un socialismo
latinoamericano(...) Este proceso revolucionario y este camino al socialismo no comienza hoy. En
cada pas tiene antecedentes vlidos. En la Argentina constatamos que la experiencia peronista y la
larga fidelidad de las masas al movimiento peronista constituyen un elemento clave en la
incorporacin de nuestro pueblo a dicho proceso revolucionario... Creemos que el reconocimiento
de este hecho por parte de todas las fuerzas revolucionarias ayudar a concretar la unidad de
todos los que luchan por la Liberacin Nacional.151
Nella sua evoluzione la svolta del movimento dei sacerdoti argentini e la sua forte
caratterizzazione politica provocher, da una parte, defezioni, e dall'altra un impegno in prima linea
a fianco dell'organizzazione montonera. Anche in questo caso con delle differenziazioni. C'era
l'impegno di chi aveva adottato la partecipazione diretta alla guerriglia come Juan Garcia Elorrio,
seguendo l'esempio di Camillo Torres152, il prete colombiano precursore della Teologia della
liberazione e membro della guerriglia colombiana, ucciso in un'imboscata nel '66. Elorrio, fu una
figura preminente di quel movimento cristiano che, in Argentina, teneva insieme la tendenza

148
Ibidem pg. 9
149
Ibidem
150
Ibidem pg. 18
151
Comunicato del Terzo Incontro Nazionale del MSTM. Santa Fe (1970), Ibidem.
152
Camillo Torres, nacque a Bogot nel 1929, e venne ordinato sacerdote nel 1954. Pubblic diversi saggi in cui
investig la realt politica e sociale colombiana per poi giungere, in conseguenza del radicalismo delle sue analisi, del
tutto pertinenti con gli abissi della disuguaglianza del suo paese e del continente latinoamericano, alla militanza politica
prima e, quasi in concomitanza, alladesione alla guerriglia attraverso l'Esercito di liberazione nazionale colombiano.
Venne ucciso in unimboscata nel 1966. Il suo pensiero pu essere sintetizzato in questa frase emblematica: Los
marxistas luchan por la nueva sociedad, y nosotros, los cristianos, deberamos estar luchando a su lado. (Cfr. EDGAR
CAMILO RUEDA NAVARRO, Vida de Camilo, 2002 su www.elortiba.org Camillo Torres)

38
guevarista e quella peronista. Anzi, fu, come Torres, un precursore de facto della Teologia della
liberazione attraverso la rivista Cristianismo y revolucion della quale fu fondatore, direttore e
animatore, dallanno di fondazione (1966) sino alla morte, nel 1970, in un incidente stradale
occorso a Buenos Aires. Fu tra i componenti di un gruppo, il Comando Camilo Torres, che praticava
lazione diretta metropolitana e si inseriva nella galassia delle prime formazioni peroniste della
Tendencia revolucionaria. Per rimarcare ancora una volta il concetto: Los grupos en torno a
Cristianismo y Revolucin (CyR) nacen en el cruce de estos mbitos ideolgicos, pero desde el
prisma del catolicismo posconciliar. Estos militantes encontraron en la figura del sacerdote
colombiano Camilo Torres, de Ernesto Ch Guevara y de Eva Pern, a tres conos que sintetizaron
su ideal revolucionario.153 Viene rilevato, inoltre, che il Comando Camilo Torres fu uno degli
embrioni dal quale si svilupp il movimento dei Montoneros: Esta organizacin
puedeser.interpretada como uno de los ncleos fundacional de lo que con el correr del tempo fue
una de las organizaciones armadas ms importante de America Latina: los Montoneros. 154
Cristianismo y Revolucin dette voce, comunque a tutta la galassia rivoluzionaria argentina
che nel decennio 60/70 praticava la lotta armata, attraverso una rubrica denominata asetticamente
Comunicados: En esta. seccin prevalecen los comunicados de lasorganizaciones armadas
peronistas: FAP, FAR, Montoneros; aunque tambin algunas no peronistas: FAL, ERP. 155
Ancora una figura preminente, dellambito ecclesiale argentino, fu quella di padre Carlos
Mugica, della diocesi di Buenos Aires, esponente non di secondo piano del Movimiento de
Sacerdotes Para el Tercer Mundo, il quale se pure fece la sua indiscussa scelta di campo, in
particolare a fianco del Montoneros, non scelse di impegnarsi direttamente nella lotta armata come
Camillo Torres. Mugica aveva contribuito alla formazione dei giovani Ramus e Medina, nonch di
Eduardo Firmenich, che frequentavano il Colegio Nacional de Buenos Aires ed erano attivisti della
Juventud Estudiantil Catlica (tutti componenti del nucleo fondatore dei Montoneros nonch del
commando che sequestr Aramburu). Gillespie racconta che i giovani futuri guerriglieri lo
accompagnarono in un viaggio missionario nel nord del paese con el fin de trabajar con los
pobres y predicar las nuevas ideas de la Iglesia e che estas experiencias de trabajo social y
evanglico, unidas a la inspiracin de Camino Torres, llevaron a los misioneros a la conclusin de
que el problema bsico era poltico, y la solucion era la revolucin poltica156
Tuttavia la scelta di militanza di padre Mugica, documentata da scritti ed interventi diretti
lungo il pericoloso crinale sospeso tra peronismo e terzomondismo, nonostante la sua fosse,
personalmente, una scelta non violenta, venne interrotta dal suo omicidio, in una sera di maggio del
1974, per mano di sicari della Triple A (Alianza Anticomunista Argentina). La famigerata
formazione terrorista della destra peronista, il cui leader era, come gi detto in precedenza, il
segretario di Pern, Lopez Rega (El brujo, lo stregone).

Nel complesso, al di l delle diverse radici che ne caratterizzavano il pensiero e lazione, il


movimento dei Montoneros attravers, ed incise in profondit, quel tratto di storia argentina, con le
numerose figure di dirigenti e militanti che avevano sacrificato la loro vita per la causa a cui
avevano deciso di votarsi, per il clamore e la notoriet che circondavano le loro azioni di un alone
leggendario, ma anche per alcuni degli sviluppi che si verificarono durante la fase finale della

153
GUSTAVO MORELLO (Universidad Catlica de Crdoba), Juan Garca Elorrio y los Comandos Camilo Torres, XI
Jornadas Interescuelas/Departamentos de Historia. Departamento de Historia. Facultad de Filosofa y Letras.
Universidad de Tucumn, San Miguel de Tucumn, pg. 2. Fonte: https://www.aacademica.org/000-108/404

154
MARA LAURA LENCI, La radicalizacin de los catlicos en la Argentina. Peronismo, cristianismo y revolucin
(1966-1971), Cuadernos del CISH, 1998, Ao 3 Nro. 4, p. 177.
155
Ibidem pg. 187
156
Cfr. RICHARD GILLESPIE, Op. Cit.

39
dittatura della Junta Videla, contrassegnati come furono da sospetti di tradimento e condanne a
morte di militanti (si considerino a titolo emblematico il caso Firmenich' 157 e il caso Roberto
Quieto158), nonch la vicenda che port a critiche e defezioni di gruppi di militanti in dissenso con
la linea ufficiale della dirigenza. Questo fu il caso del cosiddetto M 17 (Montoneros 17 de
octubre), il gruppo di quadri intermedi del movimento, tra i quali vale la pena di menzionare
Miguel Bonasso, che redassero il Documento de Madrid dove veniva criticata la cecit della linea
militarista del gruppo dirigente montonero. E ci, in modo particolare, in occasione di quella che fu
chiamata la seconda controffensiva montonera (1980) a seguire della prima che aveva avuto un
elevatissimo costo in vite umane e le cui azioni non era sembrato avessero raggiunto minimamente
lobiettivo di aprire la strada al sollevamento delle masse.

157
Mario Eduardo Firmenich (Buenos Aires, 1948), detto El Pepe, come gi evidenziato, era, anche lui, nel nucleo
originario della dirigenza montonera che aveva partecipato al sequestro di Aramburu e, cos come Gustavo Ramus e
Abal Medina, aveva frequentato la scuola cattolica dei gesuiti (il Colegio Nacional Buenos Aires): una institucin
formadora de cuadros polticos (Cfr. DIEGO JEMIO, La historia del jefe montonero La Gaceta Literaria, 19/09/2010,
fonte: http://www.lagaceta.com.ar/nota/399062/la-gaceta-literaria/historia-jefe-montonero.html). Gi a
25 anni era al vertice dellorganizzazione dei Montoneros e la sua attivit come leader guerrigliero stata lunga e
travagliata (inclusa la carcerazione), cos come drammatica stata la storia di quel movimento, per lalto costo in vite
umane e per lalto livello dello scontro che si trov a sostenere con i militari argentini (in particolare negli anni della
dittatura dal 76 all 83).
Lelemento che caratterizzer comunque la storia politica di Firmenich, al di la di quanto detto, laccusa di
essere un doble agente, ossia un informatore, in particolare di avere preso accordi con lammiraglio Edurado Massera
(tra i fautori del golpe del 1976 insieme a Jorge Rafael Videla, Leopoldo Galtieri e Orlando Ramn Agosti), affiliato alla
loggia P2 e responsabile della sparizione e morte di migliaia di cittadini argentini, in modo particolare per il suo ruolo di
direttore dellESMA (Escuela de Mecnica de la Armada), laddove venivano incarcerati clandestinamente, torturati ed
uccisi gli oppositori al regime. Sembra che Massera avesse un suo progetto e una sua linea allinterno della Junta
del Proceso de Reorganizacin Nacional (Cfr. ROLO DIEZ, Op. Cit. pgg. 307-309) e che avesse raggiunto accordi pi o
meno oscuri con alcuni dirigenti montoneros. Circa la natura di questi accordi, o comunque dellaccusa mossa a
Firmenich di essere un doble agente, in una delle ultime biografie (FELIPE CELESIA/PABLO WAISBERG, Firmenich,
Aguilar - Buenos Aires, 2010 v. DIEGO JEMIO cit.) non emergono elementi certi : pero no obtienen datos significativos
sobre algunos "agujeros negros" de su historia, como el encuentro con Emilio Eduardo Massera en Pars, antes del
Mundial de 1978, o la Contraofensiva, por dar dos ejemplos. Saverio Tutino, che fu giornalista attento alle questioni
latinoamericane, scriveva (Cfr. L'inglorioso ritorno di Mario Firmenich, La Repubblica, 04 luglio 1984): Ma oggi un
capitano di vascello in pensione, Aldo Molinari, ha denunciato Mario Firmenich come agente dei servizi segreti
militari. Dopo avere sequestrato Aramburu, Firmenich lo avrebbe consegnato "a un' altra organizzazione". Secondo
Molinari, l' ex presidente mor il giorno seguente, all' Ospedale militare. A Buenos Aires circola la voce che Molinari
faccia parte dello stesso settore militare legato alla P2, al quale aderivano ammiragli e generali come Massera e
Suarez Mason. La sua testimonianza serve comunque ad alleggerire il carico giudiziario di Firmenich, pur
confermando ci che ormai di dominio pubblico, e cio i legami tra il leader dei Montoneros e quell' ala delle Forze
armate che stata la pi compromessa con i giochi argentini della P2 e con le stragi successive al colpo di Stato del
1976. Negli ambienti pi seri della sinistra argentina, questi sviluppi non suscitano eccessivo stupore. Firmenich
uscito miracolosamente indenne dal massacro della sinistra peronista. Molti per ormai si domandano, in Argentina,
quanto vi fosse di realmente rivoluzionario nella sua leadership. Il culto della violenza che anim le azioni dei
Montoneros una violenza esibizionista, accompagnata da un macabro narcisismo rispetto alla morte e da mane
militariste documenterebbe invece quanto fosse rimasto vivo in Firmenich delle sue origini culturali di estrema destra.
Un solido pamphlet politico di Pablo Giussani, pubblicato a Buenos Aires pochi mesi fa, sembra addirittura ventilare l'
ipotesi che il vero obbiettivo del capo dei Montoneros fosse quello di imbrigliare le spinte di sinistra che si
sviluppavano in Argentina agli inizi degli anni Settanta.

158
Roberto Quieto (1939 1975), detto El negro, era stato un militante della formazione giovanile del Partito
comunista argentino (poi espulso per le sue posizioni guevariste invise ai funzionari filo sovietici vecchio stampo del
PCA). Aveva poi aderito, diventandone uno dei massimi dirigenti, alle FAR (Fuerzas Armadas Revolucionarias), una
delle formazioni peroniste che praticavano la lotta armata. Allorch le FAR si unirono ai Montoneros, Quieto manterr
anche in quell'organizzazione un ruolo preminente. Tra il '71 e il '75 sub diversi arresti. Quello del 28 dicembre del '75
fu l'ultimo. Saverio Tutino, come detto (vedi nota precedente) esperto di questioni latinoamericane, intervist nel 1976
Paco Urondo [*] (allora portavoce dei Montoneros) che, in quell'occasione, gli disse che El Negro era stato
40
Scrive a tal proposito Gillespie: La desercin del M-17 [Montoneros 17 de octubre] fue
inicialmente expresada mediante un `Documento de Madrid, (...) il cui contenuto era volto a
rechazar la afirmacion de la Conduccion Nacional de que las perdidas de 1979 eran simples
costos de la guerra. E, inoltre: () autocriticaron el carcter `foquista de la contraofensiva y
reconocieron que una contraofensiva autnticamente popular solo habra podido ser `impulsada, y
no `lanzada, por una organizacin como la de ellos. Accusarono, inoltre la Conduccion Nacional,
ossia il vertice dellorganizzazione, di reduccionismo clausewitziano, di scambiare, cio, la
compleja lucha social como movimientos de dos fuerzas militares convencionales. 159 Da tali
vicende, ossia il sovrapporsi dei livelli estremi dellazione repressiva, lirrigidimento del gruppo
dirigente e il conseguente manifestarsi di frange di dissenso, si intuisce quella che sar la parabola
discendente del movimento dei Montoneros, quello che, in altri termini, Miguel Bonasso definisce
semplicemente: El resultado volvi a ser letal y Montoneros ingres a partir de entonces en un
plano inclinado del que no se recuperara nunca.160

Tornando agli sviluppi della vicenda che precedettero il ritorno di Pern in Argentina si era
detto che Ongana, a seguito della rivolta cosiddetta del Cordobazo, era stato sostituito da Marcelo
Levingstone, presidente de facto dal giugno del 70 sino al marzo del 71. Sino a quando, cio,

condannato a morte dall'organizzazione per tradimento. Il sospetto viene prima introdotto con il racconto delle modalit
dell'arresto avvenuto nell'estate argentina in una localit balneare. Quieto avrebbe palesemente trasgredito le ferree
regole della clandestinit e, successivamente, avrebbe fatto rivelazioni su alcuni covi dell'organizzazione. Mentre si
svolgeva l'intervista, per, non era ancora chiaro il fatto che Quieto era uno dei tanti desparecidos, era stato, cio,
ammazzato mentre era nelle mani delle forze di sicurezza. Non a caso una delle biografie del leader montonero si
intitola Doble condena (Doppia condanna). Quel che certo che Quieto venne orribilmente torturato e mor per
mano dei suoi torturatori e che la dirigenza montonera, con la condanna di Quieto, fece mostra di un'intransigenza
spropositata che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto servire da esempio. (Cfr. ROBERTO BASCHETTI, Militantes del
peronismo revolucionario uno por uno, Q -QUIETO, Roberto Jorge. Fonte: http://www.robertobaschetti.com/;
SAVERIO TUTINO, El Negro in Da Kennedy a Moro: la vera storia degli ultimi vent'anni, Edizioni Mediterranee, 1979
pgg. 92-95; ALEJANDRA VIGNOLLS, Doble condena: La verdadera historia de Roberto Quieto, Sudamericana, 2012).

[*] Lintervista rilasciata da Paco Urondo (1930-1976) a Saverio Tutino era del maggio 1976, un mese dopo
Urondo veniva ucciso dalle forze di sicurezza a Mendoza (Nord Ovest), insieme alla sua giovane compagna Alicia
Raboy. La loro figlioletta di 11 mesi, Angela, scampava miracolosamente al massacro e veniva messa in salvo da
unaltra militante, anchessa scampata alluccisione. Paco era stato, nel corso della sua vita, prima di tutto un poeta e un
giornalista. Il salto nel cerchio di fuoco della guerriglia lo aveva compiuto a quarantanni, nel 1970, con unazione
clamorosa in cui, con un manipolo di militanti delle FAR (Fuerzas Armadas Revolucionarias), avevano tenuto in scacco
una cittadina, Garin, a nord di Buenos Aires. Viene arrestato nel 73 e, ovviamente, torturato. Poi, dopo la transizione di
Lanusse e le elezioni, Hector Campora (del Frente Justicialista) diventa presidente e Urondo viene chiamato a dirigere il
dipartimento di Lettere nella facolt di Lettere e Filosofia, all'Universit di Buenos Aires. Una stagione durata appena
quattro mesi, dopodich lui e il rettore marxista che lo aveva nominato verranno cacciati. Di l a poco fonder un organo
di stampa che sar la voce dei Montoneros, Noticias. Con lui i principali esponenti dell'intellighenzia montonera:
Miguel Bonasso, Rodolfo Walsh, Horacio Verbitsky. Noticias pur essendo uno strumento di battaglia lanciato contro
Lopez Rega (il capo della Triple A, nonch anima nera del peronismo di ultradestra) si trattava, comunque, di un
giornale con tutti crismi. Infine Pern mor e, con Isabelita (la seconda moglie di Pern) subentrata al marito, Lopez
Rega pot andare a briglia sciolta. Noticias prima sub un attentato dinamitardo e poi venne chiuso. I Montoneros, e
Urondo con loro, entrarono in clandestinit. Non pi doppia vita, solo guerriglia. Nel '75 la Conduccion montonera
decide di mandarlo a riorganizzare le fila a Mendoza, una sorta di punizione, quando si venne a sapere della sua
relazione extra coniugale con Alicia Raboy, una giovane giornalista di Noticias, con la quale aveva avuto una figlia. Per
i Montoneros l'infedelt non era ammessa. (Cfr. HERNAN FONTANET, The Unfinished Song of Francisco Urondo:When
Poetry is Not Enough, University Press of America, 2014; MIGUEL BONASSO, Le varias vidas de paco Urondo, Mexico
en la cultura, Suplemento de Siempre!, nr. 1316, 25/06/1987 www.elortiba.org)

159
Cfr. RICHARD GILLESPIE, Op. Cit. pg. 323
160
MIGUEL BONASSO, Lo que saba el 601, in : Montoneros - Fragmentos de una Historia/Fonte:
http://www.elortiba.org/docmon82.html

41
non ci fu un secondo Cordobazo (marzo 1971) durante il quale, ancora una volta, un ruolo
preminente venne svolto dalle unit rivoluzionarie dellERP PRT (Ejrcito Revolucionario del
Pueblo - Partido Revolucionario de los Trabajadores).
Altra formazione politica, questa volta di chiaro orientamento marxista, ossia il PRT, che
aveva intrapreso con decisione la scelta della lotta armata attraverso il suo braccio 'militare', ossia
l'ERP. interessante rilevare come, al di l dell'incalzare degli eventi, in quel panorama in cui il
peronismo, di destra e di sinistra, monopolizzava la scena politica, un'altra organizzazione riuscisse
a ritagliarsi, in autonomia specialmente politica, un proprio spazio di azione.
Il suo leader, Mario Roberto Santucho, proveniva dal nord dell'Argentina, precisamente
dalla provincia di Tucuman, Santiago del Estero, e, come molti di coloro che approdarono alla
guerriglia aveva compiuto studi economico sociali. La sua regione di provenienza aveva una
tradizione di lotte nata e sviluppatasi tra i lavoratori della produzione di zucchero e Santucho fu
anzitutto un leader sindacale, di quello che una volta era definito sindacato di classe.
Dalla sua biografia leggiamo che la svolta marxista leninista avvenne a Cuba: En 1961
presenci la Segunda Declaracin de La Habana, cuando la Revolucin Cubana proclam su
carcter socialista. A partir de all, Santucho asumi el marxismo-leninismo como su ideologa.
161
L'indirizzo politico ideologico di quell'organizzazione si rif alla tradizione trotzskista rinnovata
alla luce dell'esperienza della rivoluzione cinese e del pensiero di Mao Tse Tung nonch,
inevitabilmente, nella prospettiva strategica della costruzione del socialismo di stampo guevarista.
Si detto, dunque, del ruolo svolto da questa formazione nel secondo Cordobazo attraverso
le unit dell'ERP: La bandiera azzurra e bianca con la stella rossa a cinque punte si agitava tra i
cartelli () un commando occup le emittenti della televisione e diffuse un proclama. La simpatia
popolare non solo verso l'ERP, ma verso i differenti gruppi armati che iniziavano a nascere, era
indiscutibile(...)162 E si accennato al fatto che il secondo Cordobazo aveva contribuito a deporre
anche Levingstone che era subentrato a Ongana.
Questa, invece, fu la volta di Alejandro Agustn Lanusse, un altro generale, al potere dal
marzo del 1971, con un programma pi moderato. Il cosiddetto GAN (Gran Acuerdo Nacional),
una piattaforma che avrebbe dovuto portare il paese ad elezioni con un serie di condizioni nei
confronti del leader in esilio. In realt le misure di apertura stabilite dalla presidenza Lanusse
avrebbero portato, invece, al ritorno ultimo, e drammatico, di Pern in Argentina.
Si autorizzava nuovamente il diritto a costituirsi e ad organizzarsi ai partiti politici mentre il
clima di rivolta sociale investiva il paese e lo scuoteva in ogni fibra: rapine di autofinanziamento,
attentati, omicidi politici, scioperi insurrezionali, i cui protagonisti erano, in larga misura, da una
parte, appartenenti alle formazioni guerrigliere filo peronista e marxiste, e dallaltra parte
appartenenti agli squadroni della morte dellultradestra, ancheessa peronista, della Alianza
Anticomunista Argentina, altrimenti detta Triple A. Per questo, dunque, Lanusse vuole trattare con
Pern una via d'uscita democratica. Il 3 settembre promette di restituire le spoglie di Evita. Esige
da Pern, senza successo, una condanna pubblica dei guerriglieri peronisti163
Pern, in quel frangente di recrudescenza guerrigliera, riprende quota e nomina come suo
rappresentante ufficiale in patria Hctor Cmpora e, proprio in forza di quel clima, diviene un
interlocutore privilegiato di quella specifica compagine della dittatura militare - oggettivamente
sfibrata - guidata da Lanusse, lennesimo generale.
Aggiunge, a proposito del rafforzamento del vecchio Pern, Julio Santucho (fratello di
Roberto): L'errore fatale della guerriglia peronista fu quello di optare per una sottomissione alla
leadership di Pern, cosa che in gran parte rivitalizz detta leadership, e al tempo stesso incoraggi

161
ABEL BOHOSLAVSKI Y DANIEL DE SANTIS, Homenaje a Santucho, 19/07/2002, in Mario Roberto Santucho Perfil
de Mario Roberto Santucho/Fonte: http://www.elortiba.org/prt.html#SINTESIS_BIOGRAFICA_
162
LUIS MATTINI, Hombres y mujeres del PRT ERP, Editorial Contrapunto,, 1990 in ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 98
163
ROBERTO BASCHETTI, Documentos (1970-1973). De la guerrilla peronista al gobierno popular, Ediciones de la
Campana, 1995, in ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 99.
42
l'assurda pretesa d'imporre il proprio progetto sociale al capo di un movimento che fin dalle origini
si era proposto d'impedire le trasformazioni socialiste.164
Il generale Lanusse, ad ogni modo, con l'accordo dellesercito, aveva il compito di guidare
una transizione 'democratica' che avrebbe dovuto coinvolgere quella parte del peronismo che non
aveva scelto la lotta armata. Un processo che si poneva come obiettivo principale quello di
neutralizzare la Tendencia revolucionaria. In tale contesto la data delle elezioni venne fissata per il
mese di marzo del '73 e, come conseguenza inevitabile per l'effettivo avvio di un processo di
pacificazione, nel novembre del 1972 Pern viene autorizzato a ritornare in patria, sancendo cos la
fine di un esilio durato 17 anni.
Lo stesso Pern che nel 67 aveva scritto una elogio funebre per la morte del Che 165, il cui
numeroso seguito guerrigliero lo attendeva con trepidazione, il cui simbolo e i cui slogan che
inneggiavano a lui erano tracciati in ogni strada e scanditi in ogni manifestazione, fece ritorno in
Argentina, direttamente dall'Italia, con un DC8 affittato, per suo conto, da Giancarlo Elia Valori,
iscritto alla Loggia P2, intermediario tra Licio Gelli e lo stesso Pern. Insomma, un ritorno in patria
tra due ali: una con le insegne della guerriglia guevarista e unaltra con le insegne dellintrigo
massonico della peggiore destra.
Scrive Roberto Baschetti, sociologo e storico argentino, nonch militante peronista, che
l'aeroplano (il DC - 8 Alitalia, Giuseppe Verdi) che trasportava Pern por el primer retorno
decoll con impuntualidad italiana dall'aeroporto di Fiumicino. Lo accompagnava una eterogenea
compagnia, quella, cio, che rappresentava le due anime peroniste: 153 personas de los diferentes
mbitos, polticos, sociales y culturales argentinos.166Tra questi, oltre a Campora, a Isabelita Pern,
e a una folta rappresentanza del sindacalismo peronista, c'era, per definire simbolicamente la
spaccatura, da una parte Lopez Rega, il sanguinario fondatore della Triple A, membro della P2, che
diverr ministro degli interni durante la tragica presidenza di Isabelita Pern, e dall'altra il sacerdote
Carlos Mugica che, meno di due anni dopo, verr assassinato da quella stessa Triple A, la cui anima
nera, el brujo , 'lo stregone', l'assassino Lopez Rega, stava al fianco di Peron, tale e quale alla
vittima Carlos Mugica. Quella, come osserva Baschetti, sar l'ultima volta che quelle due realt si
troveranno insieme:
Ser la ltima vez que estos dos sectores del peronismo compartan en paz un acto de este tipo. Un
ao ms tarde, con motivo del segundo y definitivo regreso del lder partidario, el enfrentamiento
ser a muerte.167
Alcuni passaggi della Relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 168 (la
cosiddetta Commissione Anselmi) ci segnalano il ruolo preminente della rappresentanza piduista
164
JULIO SANTUCHO, Los ultimos guevaristas (surgimentos y eclipse de l'Ejercito Revolucionario del Pueblo), Editorial
Punto Sur, 1988 in ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 100.
165
Sulla morte del Che. Juan Domingo Peron, 24/10/1967:
Compaeros,
con profondo dolore ho ricevuto la notizia di una irreparabile perdita per la causa dei popoli che lottano per
la loro liberazione. Noi che abbiamo abbracciato questo ideale, ci sentiamo legati fraternamente a tutti coloro che, in
qualsiasi luogo del mondo e sotto qualsiasi bandiera, lottano contro lingiustizia, la miseria e lo sfruttamento. Ci
sentiamo fratelli con tutti coloro che con coraggio e decisione affrontano la voracit insaziabile dellimperialismo che,
con la complicit delloligarchia senza patria, appoggiate dai militari, marionette del Pentagono, mantengono i popoli
nell'oppressione.
Oggi caduto in battaglia, come un eroe, la giovane figura pi straordinaria che ha potuto darci la
rivoluzione latinoamericana: il comandante Ernesto Che Guevara morto.
La sua morte mi strazia lanima perch era uno dei nostri, forse il migliore; un esempio di condotta,
abnegazione, di spirito di sacrificio e di rinuncia. La profonda convinzione che la causa da lui abbracciata era giusta,
gli dava la forza, il valore, il coraggio che oggi lo elevano al rango di eroe e martire. ROBERTO MASSARI, Op. Cit. pg.
165
166
ROBERTO BASCHETTI, Los dos retornos de Pern, fonte: www.elortiba.org/pdf/Baschetti_Retornos.pdf
167
Ibidem
168
Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 - (Legge 23 settembre 1981, n. 527) RELAZIONE DI
MAGGIORANZA dell'onorevole TINA ANSELMI:
43
nell'entourage di Pern. Un ruolo che, in una prima fase, aveva condotto Gian Carlo Elia Valori il
cui fratello aveva stretti legami con l'Argentina. Leggiamo dal blog di Gianni Barbacetto
dall'interessante voce Giancarlo Elia Valori (nella sezione Campioni d'Italia):
Il fratello maggiore di Giancarlo, Leo, ex partigiano bianco, mandato da Enrico Mattei fin dal 1948 in Argentina a
rappresentare lEni, lo introduce invece negli ambienti del governo di Buenos Aires. Il presidente Arturo Frondizi era
amico del fratello, tanto da diventare padrino dei suoi figli.169
Poi, ancora pi interessante, la radice di quella misteriosa missione che vede Valori nella funzione
di intermediario e di accompagnatore di Pern:
() Valori conosce bene anche lex dittatore argentino Juan Domingo Peron, a quei tempi esule a Madrid. il fratello
che gli passa i contatti, poi Giancarlo li coltiva. La nuova moglie di Peron, Isabelita, diventa amica della madre di
Valori. E quando i due argentini vengono a Roma, sono ospiti di casa Valori, a Trastevere. Il 12 marzo 1972, dopo un
lavorio durato sette mesi, sullo sfondo di un fitto impegno di lobby industriali internazionali, il trentaduenne Giancarlo
Elia riesce a far incontrare a Madrid, faccia a faccia, Frondizi e Peron, lex presidente e lex dittatore: la prima pietra
del trionfale ritorno di Peron in Argentina. 170
Quel che certo che Valori in quel mese di novembre del '72 accompagn (non si sa bene
a che titolo) Pern in Argentina.
Un ulteriore passaggio non pu non suscitare una connessione tra l'Italia e l'Argentina, o
meglio tra Elia Valori e, ancora una volta, Pern. Non si dimentichi, infatti, che l'ultima sepoltura,
sotto falso nome, di Evita Pern, fu appunto a Milano e il ritorno di Peron in Argentina (il secondo
ritorno, quello del giugno '73) segnato da un altro evento di alto valore simbolico, ossia el
regreso de Evita Peron , o per meglio dire, della sua salma:
Quando Peron nel 1973 torna in Argentina da trionfatore, sullaereo che lo porta da Madrid a Buenos Aires, insieme ai
notabili peronisti, alla moglie Isabelita e al cadavere di Evita trafugato dal cimitero di Milano, ci sono due italiani Licio
Gelli e Giancarlo Elia Valori. 171
Si ricordi, en passant, in tutta la vicenda di Evita che il seppellimento milanese fu una
questione ibrida fra servizi e veri, o presunti, religiosi che agevolarono le pratiche di sepoltura, il
trasferimento e l'accoglienza della salma, sotto il falso nome di Maria Maggi. Sar forse un caso che
Elia Valori, come si rileva dalla biografia di Barbacetto, oltre ad essere stato massone, fosse stato
vicinissimo ad ambienti vaticani. Insomma, un uomo cerniera tra Vaticano, massoneria, ambienti
imprenditoriali e politici. L'acqua in cui nuotava, in sostanza, Gelli e la sua P2 che ritroviamo
nell'ambiguo e deludente doppio - ritorno di Pern in Argentina.
Pg. 74 : () il rapporto [dell'Ispettorato antiterrorismo svolto dal maggiore De Salvo - nda] si dilunga sulle
amicizie e sui rapporti politici e con le autorit civili e militari di colui che indica come "un alto esponente della
massoneria internazionale" ed afferma che proprio attraverso la massoneria passerebbero i suoi rapporti con Peron e
Campora (nel 1973 ha ricevuto la nomina a console onorario d'Argentina).
Pg. 116 : () non possono ignorarsi gli intensi rapporti di Gelli con paesi esteri, in particolare con quelli
dell'America latina, rapporti che non potevano non ricevere appoggi e facilitazioni da parte del ministero suindicato, in
considerazione della posizione che Gelli raggiunse in tali paesi e delle sue relazioni con alte personalit di Governo e
della pubblica amministrazione civile e militare dei paesi stessi: si ricordino in proposito i suoi rapporti con il generale
Peron, il generale Massera ed altri per menzionare solo un paese come l'Argentina, di cui Gelli era anche consigliere
economico presso l'ambasciata a Roma.
Pg. 139: () L'ambito di interessi di Licio Gelli appare in questo panorama rivolto eminentemente ai paesi
d'oltre Atlantico. Sicure e documentate sono le relazioni di Gelli con i paesi del Sudamerica ed in particolare
l'Argentina, paese nel quale egli era in relazione con l'ammiraglio Massera, ma soprattutto con Peron e il suo
entourage, nel quale grande rilievo aveva Lopez Rega, interessato anch'egli alla iniziativa dell'ONPAM. Giancarlo Elia
Valori, iscritto alla Loggia P2 e da questa espulso, ha testimoniato di aver ricevuto una confidenza del Presidente
Frondizi, che si domandava quale ruolo un privato cittadino svolgesse per i Servizi segreti italiani ed argentini.
Fonte: http://www.fontitaliarepubblicana.it/documents/121-000-relazione-anselmi.html

169
GIANNI BARBACETTO, Giancarlo Elia Valori. L'ultimo potere forte, tratto dal blog
http://www.giannibarbacetto.it/giancarlo-elia-valori-lultimo-potere-forte/ (Cfr. anche : GIANNI BARBACETTO, Campioni
d'Italia, Tropea, 2002).
170
Ibidem
171
Ibidem
44
Abbiamo accennato al primo ritorno, ossia al novembre del 1972, perch, in realt, Pern
rester in Argentina, in quella fase, per poche settimane. Il tempo di allacciare relazioni politiche e
alleanze:
(...) suggella la riconciliazione con il leader dell'UCR Balbn e si impegna nella costituzione di un ampio fronte
elettorale (il Frente Justicialista de Liberacion, Frejuli), capace di unire peronisti, frondizisti, Partido Conservador
(...)172
Pern far ritorno, dunque, a Madrid il 14 dicembre del '72 e da l continuer a trattare gli
sviluppi politico elettorali e seppure non riuscir a far passare direttamente la sua candidatura
otterr, sia dal generale Lanusse che dai suoi alleati moderati, che il candidato alla presidenza fosse
un suo uomo, il peronista Hector Campora, detto el Tio, 'lo zio'.

Ad ogni modo Campora, il candidato del Fronte peronista/giustizialista vinse le elezioni in


maniera trionfale, il popolo argentino sembrava non volersi fare sfuggire quell'occasione
democratica che gli veniva posta innanzi, per troppo tempo avevano visto alternarsi governi militari
delle peggiori specie e quella sembrava finalmente una svolta. Non sarebbe stato cos. Di l a tre
anni le cose sarebbero tornate peggio di prima.
Alle elezioni del marzo del '73, Campora raccoglie dunque quasi il 50% dei voti, mentre il
candidato dell'Union Civica radical, Balbn, arriva solo al 21%. I militari, solo temporaneamente,
staranno a guardare.
La sintesi che pu dare il senso a quella elezione pu venire da uno dei tanti slogan che
campeggiavano per le strade delle metropoli argentine: Que lindo/que lindo che va ser/ el Tio en el
gobierno/ Peron en el poder!173 El tio, come detto, era il presidente eletto.
Uno dei primi atti che Campora firmer sar l'indulto. Gi a fine marzo tutti i detenuti
politici erano stati liberati e le norme repressive della dittatura, inclusi i tribunali speciali, abrogati.
Un'onda di elettricit attraversa la societ argentina. La Sinistra peronista esce dalla clandestinit
ma il governo, nonostante la buona volont di Campora, riflette un difficile equilibrio: Pern
impone Lopez Rega al ministero degli Affari sociali.
Di l a poco si consumer il primo atto di un lungo dramma e sar legato al segundo retorno
di Pern. Quello definitivo. il 20 giugno del 1973. Questa volta l'aereo parte da Madrid ma,
ancora una volta, fa scalo a Roma. E, ancora una volta, tra gli accompagnatori ufficiali c' Licio
Gelli che ha pianificato i futuri sviluppi dei rapporti imprenditoriali e d'affari tra Italia e Argentina.
L'aereo atteso a Ezeiza, l'aeroporto principale di Buenos Aires. Tuttavia nella testa di Pern
e della destra peronista, alla quale ormai il vecchio generale si appoggia palesemente, c' la chiara
intenzione di farla finita con i 'rossi infiltrati'. La Tendencia revolucionaria, invece, si illude ancora
di mettere insieme il ritorno di Pern e il sogno di una 'Patria socialista' ed per questo che in
migliaia accorrono a Ezeiza per accogliere un viejo montonero.
Baschetti ci introduce ai fatti di quella giornata tragica, un preludio degli anni a venire:
Empez como una fiesta, termin como una tragedia. La ms gigantesca movilizacin de
masas de que se tenga memoria en la totalidad de la historia argentina, reunida para esperar a su
Lder, se fue con las manos vacas, porque ese Lder no concurri a la cita.174
Le persone accorse per accogliere il leader su cui avevano riposto enormi speranze erano
una marea umana (secondo quando scrive Baschetti, 3 milioni), tuttavia dellorganizzazione di
quello straordinario evento si era impossessato un gruppo di provocatori della ultra destra, i quali
vengono individuati, nel resoconto di Baschetti, con il gruppo ristretto che faceva capo a Lopez
Rega (Jorge Osinde, Norma Kennedy, Alberto Brito Lima, (a) los amigos de Lpez Rega y a las
huestas fascistas y filonazis de un sindicalismo reaccionario, burocrtico y corrupto que luego se
sumara con alborozo a las filas de las Tres A (...)175

172
FRANCESCO SILVESTRI, Op. cit., pg. 63
173
ROLO DIEZ, Op. Cit. pg. 121
174
ROBERTO BASCHETTI, cit.
175
Ibidem
45
Non ci sono certezze assolute sulle ragioni per le quali si diede inizio alla sparatoria, quel
che sembra acclarato che la fazione di destra era appostata e armata per quella che sembrava
essere lorganizzazione di unimboscata (como si concurrieran a una emboscada preparada de
antemano). La sparatoria dur unora circa, le vittime accertate furono 13 e i feriti 380 (sembra
plausibile, per, che sia i morti che i feriti fossero molti di pi).
Laereo con lillustre personaggio, avvertito per radio dei tumulti, non atterr a Ezeiza ma in
una pista militare, sotterrando cos le speranze di quella moltitudine che pensava di andare a una
festa e non ad un massacro.

Ecco che l'ambiguit di fondo del peronismo, maturata durante la seconda met degli anni
'60 fino a quello scorcio di avvio del nuovo decennio - forse, ancora di pi: lungo tutto l'arco
temporale dell'esilio, durante il quale Pern quella ambiguit aveva alimentato - comincia dunque a
mostrarsi per ci che ; ad affiorare, manifestandosi non pi duplice, bifronte, sinistra e destra di un
unico corpo, ma solo come un'entit che, a parole, si proclama tercera ma che, nei fatti, ha la faccia
di Lopez Rega e dell'ultra destra. E il vecchio leader, per nulla montonero, sembra proprio aver
compiuto, probabilmente da sempre, la sua scelta. Ci appare evidente allorquando, all'indomani
dei fatti di Ezeiza, Pern si scaglier contro coloro i quali cercano di infiltrarsi nelle istituzioni
popolari o statali.176 Ci si riferisce dunque alla teoria dei rossi infiltrati.

Una realt che, tuttavia, fatica ad entrare nelle teste di chi compone le fila della Tendencia
revolucionaria del peronismo. Rolo Diez sostiene che questa 'sordit' nasca e si sviluppi, proprio in
quell'area del peronismo, in cui si elabora una presunta teoria dell'assedio:

Peron era intoccabile. La responsabilit dei suoi errori era di Lopez Rega e del suo gruppo che avevano
assediato il generale. Non gli davano la possibilit di capire quanto accadeva: alteravano le informazioni,
esercitavano su di lui un'influenza nefasta, e cos via. 177

La teoria dell'assedio si combinava poi con la patente di 'lealt'. Ovviamente chi non credeva alla
teoria dell'assedio, di conseguenza, doveva pensare che il leader sbagliasse, diciamo cos, 'in
autonomia' e da ci ne derivava un venir meno della lealt al leader. Ergo, chi non era leale non era
peronista. E ci non era nemmeno concepibile in chi aveva fondato la sua militanza, con tutto ci
che comportava in termini di sacrificio e di rischio, sulla figura e sul mito Pern .

Si produceva cos il cul de sac, o se si vuole, la pervicace illusione della Sinistra peronista che
metteva all'angolo se stessa.

La presidenza di Campora entrava in una fase di equilibrio precario, per diverse ragioni, tra
queste la principale rappresentata dalla spinta, oramai inesorabile, che Pern avvertiva di tornare
ad essere lui il protagonista, non solo simbolico, della scena nazionale. Inoltre, non del tutto
subordinata alla prima ragione, cera il ruolo che la presidenza di Campora andava assumendo nei
confronti della Sinistra peronista, un ruolo di appoggio e di condivisione. E questo sin dal suo
insediamento. Proprio in quel giorno, nel discorso tenuto davanti allAssemblea nazionale, il fulcro
rappresentato da un vero e proprio omaggio e riconoscimento alla juventud maravillosa. Ossia a
quella generazione che ha deciso di opporsi alla violenza della oligarchia militare con la violenza
rivoluzionaria, e in quello omaggio ci stanno dentro Montoneros, FAP, FAR, insomma tutta lala
della Sinistra rivoluzionaria peronista (Describe a la violencia popular como reaccin legtima a

176
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 127
177
Ibidem pg. 128

46
la violencia del rgimen y seala claramente cmo y porqu se gener la violencia politica y social
en la Argentina178) .

Laltro elemento di politica contingente rappresentato dalla stipula del Pacto Social, voluto da
Pern, tra i rappresentanti delle imprese e il sindacato. Un accordo che necessitava la smobilitazione
delle pratiche di lotta con cui venivano condotte le rivendicazioni sindacali. Unaltra spinta verso la
normalizzazione. Afferma, in tale senso, R. Anzorena: La movilizacin popular, pivote de la lucha
antidictatorial desde 1969 y piedra fundamental de la poltica de la JP [Juventud peronista]
utilizada por Peron como elemento de vital importancia dentro de su estrategia hasta el 11 de
marzo se convierte en esta nueva realidad poltica en un elemento altamente destabilizador para
la politica acuerdista.179
In senso del tutto opposto andava linterpretazione del governo Campora, da parte della
Tendencia, come una sorta di governo popolare in cui gli spazi pubblici e burocratici andavano
occupati e gestiti collettivamente, e ci per imprimere una svolta di reale e concreta partecipazione
popolare al governo peronista che fosse del tutto in discontinuit con i governi oligarchici delle
giunte militari.180 Un altro fattore che, con tutta la buona volont di Campora, rispondeva pi alla
traduzione argentina dello slogan del Maggio francese Prenez vos dsirs pour la ralit che non al
reale contesto dettato dalle intenzioni politiche del generale Pern che nominava suoi ministri
membri della P2.181
Campora, dopo appena quattro mesi, il 13 luglio del '73, si dimise per dare spazio a Pern.
Si tennero nuove elezioni e il 23 settembre del 1973 Pern vinse le elezioni con il 62%, lanciando la
formula Pern/ Pern, ossia Juan Domingo Presidente e sua moglie, Isabelita, alla Vice
presidenza. Si realizzava, per Isabelita, quello che non era stato possibile realizzare per Evita alle
elezioni presidenziali del '51.
La terza presidenza di Pern iniziava sotto pessimi auspici, si era consumato, infatti, appena
pochi giorni prima, in Cile, il golpe di Pinochet. Rucci 182, rappresentante della destra che era stato
posto alla guida della CGT con la benedizione di Pern, gi il 25 settembre, viene crivellato dai
colpi di un commando montonero che, per non sbagliare l'obiettivo, non risparmia nemmeno le
granate e Pern, in quel clima, terr il suo primo discorso dietro un vetro antiproiettile.
Il problema di Pern, a questo punto, si chiamava Montoneros, FAR, FAP, PRT ERP, etc.,
ossia la juventud maravillosa, peronista e non che componeva larcipelago delle organizzazioni che
dal Cordobazo (1969) in poi avevano condizionato, per cos dire, la scena politica argentina.
Organizzazioni che, con leccezione di PRT ERP di ispirazione marxista, erano tutte peronista.
Lobiettivo di Pern, per il suo terzo mandato presidenziale, era dunque sgombrare la scena
da quegli elementi che riteneva impuri, difficili da governare, e che - su questo non gli si poteva
dare torto - avevano obiettivi politici del tutto discordanti con i suoi. Chi pretendeva di costruire, a
partire da Pern, la patria socialista, aveva sbagliato i suoi calcoli.
Sul fatto che di ci non vi fosse consapevolezza nei ranghi pi avvertiti della maggiore
organizzazione peronista della Tendencia, ossia i Montoneros, c chi ha sollevato legittimi dubbi.
Rolo Diez, ad esempio, sostiene che i Montoneros avessero diversi livelli di discorso: uno per
178
OSCAR R. ANZORENA, Tiempo de violencia y utopa: de Golpe de Ongana (1966) al Golpe de Videla, Ediciones
Colihue SRL, 1998, pg. 223
179
Ibidem pg. 228
180
Cfr. OSCAR R. ANZORENA Cit. pg. 230
181
Nel governo di transizione che segu alle dimissioni di Hector Campora () agli Interni venne nominato Benito
Llamb e Alberto Vignes agli Affari Esteri, entrambi uomini della P2. Cfr. ROLO DIEZ, Cit. pg. 130
182
La rivendicazione dell'attentato a Rucci da parte dei Montoneros, in realt, avvenne solo due anni dopo, nel giugno
del 1975, attraverso la rivista Evita Montonera. Rucci era stato il firmatario, per la parte sindacale, del Patto sociale,
quell'accordo che congelaba precios y salarios y beneficiaba abiertamente a las patronales. Pern, quando apprese la
notizia, disse: Me mataron a un hijo. Cfr. FACUNDO AGUIRRE, El asesinato de Rucci, 25/09/2016,
http://laizquierdadiario.com.
47
lesterno e uno per linterno, o meglio, pi discorsi per linterno differenziandoli a seconda
dellambito considerato: la base, la direzione, ecc.183.
Insomma, con qualche differenza, tra unorganizzazione e un'altra (non cos notevoli visto
che, ad esempio, proprio in quel 1973, FAR e Montoneros annunciarono di volersi fondere in
ununica organizzazione), si pu dire che la Tendencia utilizzasse la figura e il mito Pern, cos
diffuso e radicato nella classe lavoratrice e nei ceti popolari, per condurre, con modalit specifiche,
una forma di lotta classe, priva delle gabbie dottrinali del leninismo, e per perseguire un modello di
socialismo che sarebbe dovuto essere non dissimile da quello cubano.
Per certi aspetti, dunque, laccusa di infiltrazione mossa dallo stesso Pern a quei
movimenti, che pure aveva utilizzato durante lesilio (e che gli avevano fatto comodo, come
manovalanza propagandistica che contribuiva ad alimentare il suo mito), non era del tutto
incongrua.
Da parte loro i Montoneros pensavano di aprire, con il vecchio leader, una trattativa con
quelle che erano delle prove di forza, o attraverso attentati (luccisione di Rucci avrebbe dovuto
avere questo scopo) o attraverso manifestazioni di piazza ed esibizioni di forza numerica e
simbolica del popolo che essi pensavano di potere rappresentare.

Difficile raffigurare il crogiolo di contraddizioni che attraversavano la societ argentina


all'epoca; il punto focale di queste contraddizioni era Pern stesso e le sue politiche che non
potevano soddisfare la parte pi socialmente consapevole del suo movimento. Una politica
economica che privilegiava il mondo imprenditoriale e schiacciava il sindacato ad un ruolo di
complicit e fedelt politica. Il Programa de Recostruccion y Liberacion Nacional , cos come il
Pacto Social, non recavano alcuna traccia di un presunto orientamento al socialismo nazionale,
ancor di pi: la realizzazione del Programa era stata affidata al presidente della CGE (la
Confindustria argentina)184. Una pubblicazione del peronismo ortodosso (El Caudillo) mette in
rilievo le contraddizioni tra Pern e la Tendencia facendone l'elenco: Pern est con la Ley de
Asociaciones Profesionales, la Tendecia en contra. Pern est con la CGT, la Tendencia en contra;
() Pern est con Isabel la Tendencia en contra (). Pern informa que existen dos
imperialismos, la Tendencia insiste en que existe uno solo.185
Tuttavia sembrava quasi che il paradosso che si andava consumando era che la patente di
lealtad che si concedeva o si negava all'interno del vasto movimento peronista. Sembr, a un
certo punto, che la si potesse tranquillamente negare, almeno per le politiche sociali, a Pern stesso,
ossia: Pern contro Pern, parafrasando, non a caso. il celebre film Eva contro Eva.
Non sembra per che Pern avesse in testa qualcosa di diverso se non cercare di tenere in un
angolo quei movimenti che si agitavano oltre misura alla sua sinistra e di schiacciare, sin da subito,
la guerriglia dichiaratamente marxista come il PRT ERP186. Tutto ci fu chiaro sin da subito. Tutta
la galassia che in quegli anni si era opposta alle varie oligarchie militari, anche attraverso la lotta
armata, fu l'oggetto di una dichiarazione di guerra da parte da parte del Consiglio superiore del
Partito Giustizialista, ossia da parte di Pern stesso.187 Il Documento Reservado del Consejo
Superior Peronista venne approvato pochi giorni dopo luccisione di Jos Rucci, Segretario
generale della CGT, e nemico della Tendencia, il 1 ottobre del 73, e si intravede con chiarezza
che la direzione dellortodossia peronista non sar quella di assumere una posizione centrale,
equidistante, tra la destra e la sinistra peronista, bens una lotta senza quartiere contra los grupos
marxistas, tra questi, ovvio, rientravano anche i gruppi peronisti della sinistra (Montoneros, FAP,
JP, etc.). Qui di seguito alcuni estratti significativi:
Il tema ricorrente dellinfiltrazione:
183
ROLO DIEZ, Op. cit. pg. 134
184
Cfr. FRANCESCO SILVESTRI, Op. Cit. pg. 68
185
OSCAR R. ANZORENA, Op. Cit. pg. 280
186
Il PRT ERP venne messo fuorilegge con un decreto dell'esecutivo il 23 settembre del 1973.
187
Cfr.ROLO DIEZ, Op. Cit. pg. 131
48
(...) b. Infiltracin de esos grupos marxistas en los cuadros del Movimiento con doble objetivo:
desvirtuar los principios doctrinarios del justicialismo, presentando posiciones aparentemente ms
radicalizadas y llevar a la accin tumultuosa y agresiva a nuestros adherentes (especialmente
sectores juveniles) colocndose as nuestros enemigos al frente del movimiento de masas que por s
solo no pueden concitar, tal que resulten orientando segn sus conveniencias.
Dichiarazione di guerra al nemico interno:
(...) Este estado de guerra que se nos impone no puede ser eludido y nos obliga no solamente a
asumir nuestra defensa, sino tambin a atacar al enemigo en todos los frentes... Los grupos que en
cada lugar actan invocando adhesin al peronismo y al Gral. Pern, debern definirse
pblicamente en esta situacin de guerra contra los grupos marxistas y debern participar
activamente en las acciones que se planifiquen para llevar adelante esta lucha".
Costituzione di una rete segreta che dovr mettere in atto quanto richiesto e necessario per portare
avanti la lotta contro linfiltrazione marxista nel movimento peronista (praticamente lembrione
della Triple A).188
() 6. Inteligencia: En todos los distritos se organizar un sistema de inteligencia, al servicio de
esta lucha, el que estar vinculado con el organismo central que se crear.
Insomma, Pern aveva scelto con precisione da che parte stare e il suo linguaggio, oltre che
il suo specifico modo dagire, non che destassero dubbi:
() En la juventud peronista, en estos ltimos tiempos, especialmente, se han perfilado
alcunos deslizamientos cuyo origen conocemos, que permiten apreciar que esta produciendo en el
Movimiento una infiltracin, que no es precisamente justicialista (...)Entonces qu hacen en el
justicialsimo? Porque si yo fuera comunista, me voy al Partido Comunista y no me quedo ni en el
Partido ni en el Movimiento Justicialista189
Osvaldo Soriano, scrittore e giornalista argentino di grande talento, che visse quegli anni da
cronista e da protagonista, ha raccontato in una novella dallo spiccato humor nero, la storia di quella
guerra fratricida tra peronisti. Se si legge Mai pi pene n oblio senza conoscere il contesto
storico, i retroscena di quella vicenda - scritta, ovvio, in primo luogo per il lettore argentino - e la
si legge dunque, come potrebbe leggerla un comune lettore italiano, seguendo magari le incalzanti
sequenze di un'improvvisa guerra di paese tra due fazioni, e finendo per guardare alla trama come
ad una sorta di insensato regolamento di conti un po' picaresco, potrebbe sfuggire il realismo
drammatico del racconto.
Scrive Sergio Bufano, storico di quel periodo, che lo slogan La vida por Pern assume, a
partire dal 1973, un contenuto diverso a seconda di chi lo scandisce:
El grito La vida por Pern debe ser ubicado en los distintos contextos histricos en que se proclam. Voz de
rebelin y demanda de justicia social desde 1955 en adelante, se convirti a partir de 1973 en un grito que
enfrent a quienes intentaron darle un nuevo contenido, con los grupos ms recalcitrantes de la derecha
peronista, alentados por quien haba sido el objeto de culto de la poltica nacional. 190

Una guerra civile allinterno della galassia peronista che, dal 1973 in poi, vede dispiegare la
strategia terrorista guidata dall'ultradestra di Lopez Rega che ad Ezeiza venne tenuta a battesimo.
Una strategia che Pern non solo non sembra condannare ma viene compiuta, come dato di
capire, con il suo assenso.
Gi all'indomani della strage di Ezeiza (21 giugno 1973) Pern marca con sempre maggiore
chiarezza la sua distanza da coloro i quali ritiene non conformi alla linea giustizialista:

188
Cfr. El Ortiba, Cuadernos de la memoria, alla voce: Lopez Rega, el lado oscuro del Peronismo
Fonte: htttp://www.elortiba.org/lopezrega.html#Documento_Reservado_del_Consejo_Superior_Peronista
189
OSCAR R. ANZORENA, Op. Cit. pg. 285
190
SERGIO BUFANO, Peron y la Triple A, in Revista Lucha Armada en la Argentina, n. 3, 2005. Fonte:
www.elortiba.org

49
Los peronistas tenemos que <...> neutralizar a los que pretenden deformarlo desde abajo o desde arriba.
Nosotros somos justicialistas. Levantamos una bandera tan distante de uno como de otro de los imperialismos
dominantes <...>; 2- No hay nuevos rtulos que califiquen a nuestra doctrina ni a nuestra ideologa. Somos lo que las
veinte verdades peronistas dicen. No es gritando la vida por Pern que se hace Patria... 191
Una linea dalla quale non arretr di un millimetro fino al giorno della sua morte, che avverr
solamente un anno dopo (Si alguna vez haba elogiado a las formaciones especiales, eso era
cosa del pasado; ahora se iniciaba una nueva etapa cuyo propsito era la armona, la paz y la
tranquilidad del pas.)192
Tutto l'appoggio che aveva ricevuto - e che aveva ricambiato con gratitudine - durate l'esilio,
da quelle formazioni politiche militanti, Pern, con il suo ritorno in patria, lo dichiarava esaurito. La
strada da intraprendere era un'altra, lontana dal Cile di Allende, il cui cambiamento radicale aveva
provocato il colpo di stato e la morte stessa del presidente socialista.
Non solo, sembra che l'accusa di infiltrazione nel movimento giustizialista, rivolto alle
formazioni della Tendencia, non fosse solo un espediente dell'ultra destra peronista per mettere
all'angolo l'avversario, ma un preciso pensiero del leader maximo:
Cmo se intenta hoy conseguir lo que no consiguieron durante veinte aos de lucha?
Hayun nuevo procedimiento: el de la infiltracin 193
La svolta a destra avrebbe assunto molte forme alcune legali e altre del tutto illegali. Sul
piano legale, proprio due giorni prima che Pern si insediasse per il suo terzo mandato, il governo
di transizione emaner un decreto di censura nei confronti degli scritti di alcune personalit
riconosciute del comunismo internazionale: Mao Tse Tung, Lenin, Trotzky e Rosa Luxemburg. Ma
anche della letteratura: Eduardo Galeano, Jorge Amado Len Tolstoj.194
Gli atti illegali, invece, come assassini e attentati contro leader ed esponenti sia dell'ala
marxista che della Tendencia saranno una sequenza micidiale e tutti porteranno la firma della Triple
A. Le vittime, secondo un calcolo approssimativo, saranno tra le 1.200 e le 1.500.195
Nel gennaio del '74 la Triple A diffonder una lista di personalit di sinistra a cui bisognava
sparare a vista (...que sern inmediatamente ejecutadas donde se las encuentre). Questa la
lista: Omero Cristalo (alias J. Posadas); Hugo Bressano (alias Nahuel Moreno, dirigente del PST,
Partido Socialista de los Trabajadores); los abogados Silvio Frondizi, Mario Hernndez y Gustavo
Roca, Mario Roberto Santucho (dirigente del PRT, Partido Revolucionario de los Trabajadores);
los dirigentes sindicales Armando Jaime, Raimundo Ongaro, Ren Sala-manca y Agustn Tosco; el
profesor Rodolfo Puiggrs (ex-rector interventor de la Universidad de Buenos Aires); el abogado
Manuel Gaggero (director interino del diario El Mundo); Ernesto Giudice, miembro renunciante
del Partido Comunista; el abogado Roberto Quieto, dirigente de Montoneros y Julio Troxler, ex-
subjefe de polica de la provincia de Buenos Aires, cercano al Peronismo de Base. La nmina se
completa con los siguientes nombres: coroneles Luis Csar Perlinger y Juan Jaime Cesio; obispo
de La Rioja, monseor Luis Angelelli y senador nacional Luis Carnevale. 196Sindacalisti, leader
politici, sia dell'ala del peronismo di sinistra che di altre aree, avvocati, intellettuali, sacerdoti,
militari ritenuti vicini alla Tendencia. Uno degli esempi, soltanto uno, quello di cui si gi parlato
del sacerdote Carlos Mugica. Una lista di malefatte per le quali non pagher nessuno, (nel testo di S.
BUFANO citato in nota - esposta una dettagliata cronologia delle efferatezze commesse dalla
Triple A), poich quella stagione di terrorismo di Stato sar scalzata, per modo di dire, dalla
peggiore mattanza dell'epoca contemporanea, quella cio pianificata dal golpe del '76.

Arriva dunque il 1 maggio del 1974, ed un punto di non ritorno nei rapporti tra Pern e la
Tendencia, il giorno in cui si consuma una frattura insanabile e plateale. Pern parla dal balcone
191
Ibidem
192
Ibidem
193
Ibidem
194
Ibidem
195
Ibidem
196
Ibidem
50
della Casa Rosada e il suo discorso interrotto dagli slogan scanditi dalle colonne dei Montoneros e
della Juventud peronista che presidiano, numerosissime, la piazza (viene rilevato che sono un terzo
della moltitudine presente).197

Pern definisce quel popolo esos estpidos que gritan e afferma riferendosi al confronto tra
lortodossia dei sindacati peronisti e le masse giovanili: y hoy resulta que algunos imberbes
pretenden tener ms mrito que los que durante veinte aos lucharon...La piazza ad ogni passaggio
simile risponde con slogan del tipo: Qu pasa, qu pasa, qu pasa, general, est lleno de gorilas el
gobierno popular! Ossia: il governo popolare di Peron pieno di antiperonisti ('gorilas').
Di l a poco la piazza comincia a svuotarsi, i Montoneros e gli altri gruppi de la Isquierda si
allontanano lanciando slogan.
Pern rilancia le sue accuse: Ser tambin para la liberacin, no solamente del colonialismo
que viene azotando a la Repblica a travs de tantos aos, sino tambin de estos infiltrados que
trabajan de adentro, y que traidoramente son ms peligrosos que los que trabajan desde afuera, sin
contar que la mayora de ellos son mercenarios al servicio del dinero extranjero...
Quale differenza con l'accorato discorso e con la sintonia che Evita, il 22 agosto del 1951,
aveva stabilito con la piazza dei descamisados, quando la Madonna dei Montoneros aveva
rinunciato alla candidatura alla Vice presidenza. Carica che, invece, mentre Pern sbeffeggiava la
Tendencia, veniva occupata, indebitamente, da Isabelita Martinez che, dopo la morte di Pern, si
affider, mani e piedi, a Lopez Rega.
Il vecchio leader consumer cos, fino in fondo, la rottura con la juventud maravillosa.
Da quel momento i Montoneros tornarono alla clandestinit e la guerra con il settore di
destra del peronismo sar senza quartiere. Con la differenza, tra le due fazioni, di non poco conto
,che la Isquierda non praticava la tortura contro i propri avversari.
Rolo Diez ricorda, inoltre, che la scelta dei Montoneros di tornare clandestinit, segner
anche l'accentuazione della svolta militarista dell'organizzazione. L'acuirsi dei termini di una lotta
cos cruenta produrr come conseguenza una smobilitazione delle lotte sociali, in quanto i soggetti
pi avvertiti, i leader della Sinistra sindacale, le avanguardie delle lotte politico - sociali, saranno
intente a difendersi, a reagire, a guardarsi le spalle, piuttosto che ad organizzare le rivendicazioni di
massa. Un quadro che far emergere, alla fine, una sorta di indifferenza, di disincanto, e quindi di
smobilitazione politica da parte dell'opinione pubblica argentina.198
Il 1 luglio del 1974, dopo essere diventato presidente per la terza volta e a quasi vent'anni
dal golpe del '55, Pern muore all'et di 79 anni ma il peronismo no, una realt ancora viva
nell'Argentina odierna. Nonostante Pern. Si tenga presente che la scena politica Argentina degli
anni duemila stata contraddistinta dalla presidenza di Nestor Kirchner prima (2003 2007) e di
sua moglie Cristina (2007 2015) poi. Entrambi, in giovent, aderenti alla Juventud Peronista,
legata a doppio filo al movimento dei Montoneros e poi leader del Partido Justicialista. Il decennio
precedente, 1989 1999, l'Argentina aveva visto succedersi, invece, per due mandati consecutivi,
un rappresentante del centrismo neo liberista, proveniente anche lui dall'alveo peronista, ossia
Carlos Menem, la cui presidenza fu funestata da politiche economiche disastrose.

stato descritto quanto avvenne il 1 maggio del '74 e nonostante la grave frattura Nticias,
pubblicazione vicina alla Tendencia, diretta da Miguel Bonasso, all'indomani della morte di Pern
usc listata a lutto, con un titolo di una parola sola: Dolor. L'articolo, si seppe poi, era stato scritto
da Rodolfo Walsh, con questo incipit : "El general Pern, figura central de la poltica argentina en
197
El Ortiba, Cuadernos de la memoria, alla voce: Primero de mayo de 1974 - Discurso del presidente Pern desde
los balcones de la Casa Rosada. Fonte: http://www.elortiba.org/1mayo74.html
198
Cfr. ROLO DIEZ, pg. 150 - 151
51
los ltimos treinta aos, muri ayer a las 13:15. En la conciencia de millones de hombres y
mujeres, la noticia tardar en volverse tolerable. Ms all del fragor de la lucha poltica que lo
envolvi, la Argentina llora a un lder excepcional"199.
Perch? Perch, quindi, la Tendencia non smise mai di essere peronista?
Il percorso contraddittorio, il 'labirinto Pern', che con questo post si cercato di descrivere
non contiene una risposta definitiva, forse suggerisce qualche interpretazione ma ci che si
ritenuto interessante proprio il modello di convivenza forzata tra 'destri' e 'sinistri' che, come si
visto, sfocer in una guerra intestina senza esclusione di colpi.
La probabile copertura che Pern avrebbe fornito alla Triple A ancora oggi, per l'Isquierda
peronista, una specie di tab, si continua a preferire la teoria dell'accercchiamento che il vecchio
leader avrebbe subito da parte del clan Lopez Rega/Isabelita Pern.

Isabelita, l'ultima vedova Pern, nella sua qualit di Vice presidente, subentrer al marito
dopo la morte e rester in carica fino al golpe del 1976. La sua presidenza fu l'anticamera
dell'incubo, ossia quel golpe che si autodefin Processo di riorganizzazione nazionale e che vide
alternarsi, dal '76 all'83, criminali del calibro di Jorge Videla, Roberto Eduardo Viola, Leopoldo
Galtieri, responsabili della morte e della 'sparizione' di 30.000 argentini. Anche la non compianta
vedova di Peron non fu da meno. Nel 2007 fu oggetto di un mandato di cattura spiccato da un
giudice argentino: Isabelita era accusata di aver ordinato "l'eliminazione di elementi sovversivi" nei
due anni che rimase al potere. L'ex presidentessa era stata indagata anche, da parte di un altro
magistrato, per il suo coinvolgimento nelle atroci esecuzioni dell'Alleanza anticomunista argentina
(Triple A).200

Questo post si dovrebbe concludere con la morte di Juan Domingo Pern, anche se molti e
complessi sviluppi, che qui non sono trattati, si intrecceranno, inevitabilmente, lungo l'arco della
presidenza di Isabelita e lungo il settennio della dittatura militare, un arco di tempo in cui la storia
del movimento peronista subir una tragica eclissi.
Tuttavia ancora una riflessione finale, di ordine teorico, se vogliamo, pu valere sia come
addendum all'excursus fin qui condotto che come esternazione dell'intenzione che ci ha mosso alla
stesura di questo post.
Questa riflessione finale ha bisogno di un suo specifico spazio, prolungamento ideale di
questo post.

Palermo, 15 giugno 2017


Rosso Malpelo

199
Fonte: http://www.telam.com.ar/notas/201407/69326-juan-domingo-peron-aniversario-muerte.html
200
SN, Desaparecidos, arrestata in Spagna l'ex presidentessa argentina Isabel Peron, La Repubblica, 12/01/2007
52

Das könnte Ihnen auch gefallen