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La descrizione fotogrfica. Prof. Orazio Biondi.

Viene cos chiamata la descrizione applicata ad unimmagine fissa la quale si compone di


uno o pi elementi riuniti in uno spazio limitato. Va pure detto che proprio la spazialit
dellimmagine, il fattore che offre la possibilit della descrizione e anche lunico elemento
che mette in rapporto i singoli particolari compositivi.
Dal punto di vista tecnico, la descrizione fotografica deve necessariamente rispettare le
seguenti condizioni:

1. Limmagine devessere individuata in modo globale. Ess: una persona; un


paesaggio; una veduta aerea di ...; ecc.
2. Tutti gli elementi compositivi devono venir descritti o almeno nominati.
3. Si deve fare la ricomposizione dellimmagine come risultante dellattivit
descrittiva.
4. La descrizione deve seguire un orientamento specifico: da destra a sinistra,
viceversa; dal centro verso lo sfondo; ecc.

Lattivit linguistica

Descrivere con parole significa disegnare con il discorso. Una descrizione cos come un
disegno pu essere completa o incompleta, includere colori, forma, dimensione, profondit
o pu esser priva di uno o pi di questi elementi. Da quanto risulta che lattivit descrittiva
ha un necessario aspetto oggettivo ed anche ne ha un altro soggettivo che viene dato dalla
persona che descrive, la sua sensibilit, il suo senso generalizzatore o particolareggiante che
impone alla descrizione.
Il lessico devessere chiaro, diretto e preciso soprattutto per individuare gli elementi
compositivi pi rilevanti. Ci nonostante lutilizzazione di altre forme descrittive, specie la
metafora, laggetivazione suggerente, le opposizioni, possono perfettamente accostarsi alla
forma prettamente materiale per arricchire le espressioni riferite allimmagine.
I verbi di uso pi comune e concreto di una descrizione fotografica sono quelli indicanti
condizione, qualit, permanenza, somiglianza, posizione, come ad esempio: essere, restare,
stare, rimanere, sembrare, parere, accostarsi, trovarsi, ecc. Ci non vuol assolutamente
negare il ruolo svolto da altri verbi indicanti movimenti e che possono venir usati in senso
figurato o soltanto espressivo. Per esempio: il suo sorriso si apre; la luce che penetra; i
colori che arrivano allalba, ecc.

La tecnica descrittiva

Come si sopra espresso, si devono fissare:

1. un punto di partenza
2. un circuito descrittivo
Il punto di partenza.

Sebbene sia arbitraria la determinazione di un punto di partenza, ci sono alcuni fattori


indicanti o determinanti dei possibili punti di partenza:

Tradizionale: da sinistra a destra o viceversa a seconda dellimportanza degli elementi


compositivi.
Piramidale: dalla parte inferiore a quella superiore o viceversa.
Tridimensionale: rispetta la terza dimensione, cio la profondit stabilita nello spazio.
Centrale: parte da un elemento compositivo importante in forma e dimensione e ne fa
lasse della descrizione.

Il circuito descrittivo

Indica il senso della descrizione a seconda del punto di partenza. Questo senso allunico
scopo di rendere armonico ed organizzato il discorso descrittivo.
Il circuito non devessere necessariamente n elittico n chiuso, bens chiario nel percorso
descrittivo.
La determinazione dei vari circuiti in un solo spazio conservando la struttura dellimmagine
che vi si raffigura una facolt di ben pochi scrittori e non si raccomanda a chi ne fa le
prime armi.

La chiusura della descrizione

il momento del discorso descrittivo in cui, svolto il percorso descrittivo completamente,


si rifa lintera immagine alla sua globalit.
In questo tratto sono importanti le impressioni di chi descrive a mo di riflessione, di
espressione soggettiva, di altre associazioni che possono forse mancare nel corpus anche
se non si raccomanda ma devono inserirsi essenzialmente nella chiusura.

Alcuni esempi:

In primo piano c' il giardino della scuola,che proprio sotto la nostra classe e che ci fa
compagnia da pi di otto anni. L'erba di un verde chiaro come uno smeraldo
trasparente. Tutta via sembra essere stato dimenticato da anni da ogni sorta di
giardiniere, ciononostante fa comunque la sua bella figura: a destra abbellito da una
grande ortenzia rosa pesca che sembra risentire della vecchiaia. Intorno ai tronchi dei
tigli, diversi rami di edera abbracciano dolcemente le loro piante come se fossero
innamorati. Di fronte, pi in basso scorre, al pari di un fiume un bel viale alberato: ai
lati, simili a guardie svizzere ci sono alberi alti, sottili e spogli. Qualcuno di questi, per,
si rifiuta di togliersi il propri vestito. Sui marciapiedi dormono come ghiri delle
macchine. Lungo la strada si pu sentire di tanto in tanto il rombo ovattato delle auto.
Dietro si innalzano i pini del giardino Castellini. Essi sono severamente imponenti e
impettiti come se fossero dei militari. Hanno un colore verde bottiglia chiazzato qua e l
da tocchi di marrone, al tale che ricorda la mimetica di un soldato, sono cosi frondosi
che riescono a chiudere in parte il panorama. Verso sinistra si intravedono alcuni vecchi
palazzi, bassi e con l'intonaco scrostato e sbiadito. L'autunno trasuda dai cornicioni dei
palazzi. Le persiane marroni e un po' sverniciate sono ancora impolverate dalla
trascorsa estate paesana.

Sullo sfondo, in alto svetta il Monte di San Vito, circondato da stradine, tanto piccole che
si percorrono solo a piedi. Un muro di sasso bianco gli fa da corona e lo rende maestoso
come un re sul trono. Sopra tutto domina un cielo luminoso e di un celeste timido

DALLA FINESTRA DELLA MIA CAMERA

Affacciandomi dalla mia finestra vedo in primo piano il mio giardino ampio e spazioso
con dellerba ben curata di colore verde scuro come le giacche dei militari; ce la
piscina estiva ormai vuota e con dentro lacqua piovana. A destra ci sono due piante
dulivo che come guardie del corpo proteggono una pianta di melograno dai frutti
grandi e maturi. Nel mio giardino ci sono pericoli di caduta e quindi c e una
staccionata fatta di legno di castagno. Lungo il confine del giardino si trova una rete
metallica avvolta da unedera dalle foglie verdi e bianche intrecciate tra loro come due
innamorati.

Dietro ci sono tanti boschi di castagno che in autunno sono rivestiti con delle foglie di
mille colori che vanno dal giallo oro al marrone intenso. Ai piedi delle montagne ci
sono adagiati dei piccoli paesi non ancora illuminati, simili a un presepe. Immersa nei
boschi si vede una casetta solitaria in lontananza, bianca, rifinita e circondata da un
muro di sassi, simile alla casa di Heidi. Tutto e molto silenzioso, gli unici rumori che si
sentono sono quelli delle auto in lontananza e qualche cane che abbaia udendo gli
spari dei cacciatori.

Sullo sfondo si intravedono delle montagne blu intenso che attendono la neve come dei
bambini ansiosi attendono BABBO NATALE. Il cielo e di un celeste chiaro con delle
nubi rossastre colorate dal tramonto. Enormi strisce bianche tolgono lorizzonte, sono
le scie degli aerei ch volano per posti lontani.
MAURO TOLOMEI

In primo piano, guardando dalla finestra della mia cucina, si vede un muretto grigio
scuro di cemento spoglio, viene rallegrato e coperto per met dalla verde e
abbondante edera. Sopra di esso, ci sono, sfiniti, i fiori secchi delle vecchie piante che,
in tempo estivo, abbellivano e illuminavano il giardino. Appena dietro di esse, c' tutta
intrecciata una verde e vecchia rete.

Dietro si estende la propriet della vicina; a destra, si susseguono una schiera di case
tutte uguali, marroni, avvolte intorno da alcuni mattoncini gialli che, quando vengono
illuminati dal sole, diventano color oro. A sinistra, invece, c' un ampio prato verde
bottiglia che ricoperto di foglie secche, proprio come un tappeto sul pavimento. Su di
esso, spiccano degli alberi spogli, che sono circondati da siepi, che sembrano non
risentire affatto del freddo.
Sullo sfondo, a sinistra, posizionato un grande palazzo giallo e di fronte ci sono dei
frondosi e verdi pini, che lasciano appena intravedere delle collinette boscose tutte
arancioni.

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