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DE CRISTO Y DE LA IGLESIA
o Cristo es el nico Mediador. Cmo coopera Mara? (nunca mencionada como corredentora
propiamente)
o Si Cristo es Hombre Perfecto, Mara es el Ejemplo, la Mujer Reconciliada (LG, 65)
Mara precede con su luz al peregrinante Pueblo de Dios como signo de esperanza cierta y de
consuelo hasta que llegue el da del Seor (cf. 2 P 3,10).
Consuelo del honor que se tributa a Mara entre los hermanos separados, especialmente los orientales.
La oracin a Mara puede hacer posible la unida.
Bibliografia
DE FIORES S., Maria nella teologia contemporanea, Centro di Cultura Mariana Madre della Chiesa,
Roma 1991, pp. 585-588
quanto mai azzardata la pretesa di prevedere qualunque futuro, ora che la storia ci fa toccare con mano
che esso imprevedibile al punto di sconvolgere non solo le fantasticherie di maghi e astrologi, ma pure le
proiezioni di sociologi e "futurologi" avanzate talora con spavalda sicumera. Anche perch un dato
constatabile come il futuro ci sorprenda con i suoi ritorni al passato, le sue oscillazioni e contraddizioni. La
stessa teologia post-conciliare ha conosciuto alterne vicende, tra cui il periodo degli "spiazzamenti" che lha
posta dinanzi a fenomeni e problemi al di fuori del suo campo visivo. Nonostante il futuro sia globalmente
imprevedibile, possiamo da certi movimenti e caratteri del presente arguire ad una legittima e sia pure
parziale proiezione verso lavvenire della mariologia.
Affinch la vera mariologia o discorso vitale su Maria, ispirato alla Parola di Dio nasca nel nostro
tempo necessario che obbedisca ad alcuni postulati, senza i quali difficile ipotizzare un suo lieto evento.
Li spieghiamo.
Primato assiologico della Parola di Dio
Data la coscienza acuta dellimportanza della Sacra Scrittura per costruire una vera teologia cristiana, di cui
essa "deve essere come lanima" [cfr. DV 16], tale primato va riconosciuto. Ne consegue che risulta acquisito
anche il fatto che il discorso su Maria deve essere animato dalla Parola di Dio, in misura pi grande e in
modo qualitativamente nuovo che non nel passato: "I brani biblici in cui Maria implicata non vanno
utilizzati per provare delle tesi [come fanno i manualisti], n come capitolo introduttivo [alla stregua di F.
Suarez]. Essi devono permettere il recupero dellinizio radicale [del momento povero e non sviluppato, ma
ricco qualitativamente] nel suo rapporto con il centro e con il tutto: cio Maria di Nazareth come personaggio
della costellazione di Ges, mentre partecipa alla drammatica teologica, ossia allagire di Dio per la
salvezza delluomo. Non laffastellamento dei testi che conta, quanto il senso profondo di essi alla luce dei
temi biblici dellAntico Testamento e del mistero pasquale. Qui si d spazio ad unautentica teologia biblica
circa Maria [la cui importanza come base di un consenso ecumenico non potr venire sottovalutata],
ricorrendo opportunamente allapplicazione della logica divina, che fa scoprire il nesso interiore alla vicenda
della Madre di Ges. Lo studio biblico di Maria, che si avvale dei vari metodi esegetici, se condotto in
prospettiva di globalit, diventer criterio di discernimento in ordine a tutta la storia del fenomeno mariano
nelle Chiese" [Nuovo Dizionario di mariologia, Ed. San Paolo, p. 909]. Con questo necessario riferimento
alla Bibbia non si intende bloccare la variet delle metodologie e impostazioni nel campo della mariologia:
non questione di priorit, che potrebbe essere consentita per esempio allanalisi critica della realt
ecclesiale e culturale, ma di primato assiologico da riconoscere alla testimonianza privilegiata [costituita
dalla Scrittura ispirata] della rivelazione perfetta in Ges Cristo. Una futura mariologia esige una conoscenza
approfondita dellAntico e del Nuovo Testamento, onde comprendere i brani mariani e dare allintero
discorso mariologico una base biblica esegeticamente seria e solida.
Accettare le sfide culturali
Una mariologia ripetitiva, incapace di mettersi in questione e imboccare nuovi cammini, non ha futuro,
perch rende cronica la crisi invece di risolverla. Il mariologo dovr essere unantenna sensibile alle
interpellanze contemporanee: valorizzer le varie correnti culturali che si susseguono, cogliendone i valori
atti a purificare, maturare, riscoprire tanti aspetti del riferimento dottrinale e cultuale alla Vergine; adotter
i diversi modelli di pensiero e indagine evidenziati nellepoca recente [modello linguistico-analitico, socio-
critico, ermeneutico]; percorrer i cammini alternativi e complementari a quello razionale, come la via del
simbolismo, della tipologia, dellestetica teologica, ecc. Solo restando inserita nel movimento storico, la
mariologia potr presentare una figura di Maria davvero significativa: "un referenziale vivente" che non
ritarda ma promuove un futuro migliore, anzi offre spiragli per una soluzione a livello pi profondo delle
problematiche contemporanee. Per questo, il mariologo del futuro sar una persona ecumenica, saldamente
ancorata alla Parola di Dio, pronta a cogliere i segni dei tempi e degli spazi senza lasciarsi incapsulare in
unilaterali e provvisorie mode culturali; sapr districarsi dalle maglie delle opposte esigenze, trovando il loro
punto di incontro.
Aprirsi allesperienza ecclesiale di Maria
Se nel passato si poteva scrivere di mariologia senza far trasparire il proprio atteggiamento verso la Madonna
[che veniva considerata come oggetto di studio razionale], "nel futuro non saranno gli Accademici a parlare
di Maria, ma i testimoni, coloro che sui paradigmi di lei simpegnano a realizzare il regno di Dio con lascolto
e con la vita". Ci si convince ogni giorno di pi che il parlare di Maria, anche in modo rigoroso e sistematico,
presuppone una sintonia spirituale con la sua persona viva, maternamente operante nella Chiesa e modello
compiuto dei discepoli del Signore. La mariologia deve conseguire allincontro con la Madre di Ges,
divenendo testimonianza di quanto nello Spirito e in connessione con il tessuto globale della vita cristiana si
sperimentato. Tale compito, come mostra la storia dei dogmi mariani, rischia di percorrere una strada
individualistica qualora non lo si viva e condivida con il Popolo di Dio in tutte le sue componenti. Ci
implica che il discorso mariologico consideri "luogo teologico" il Popolo di Dio nella sua esperienza di
Maria e non pretenda di costituirsi al di fuori del sensus fidelium. Poich lesperienza ecclesiale va intesa
senza restrittive discriminazioni, la mariologia deve operare un esodo dalle sacche elitarie dellEuropa verso
le prospettive delle teologie autoctone: un necessario tentativo di fondere gli orizzonti in vista di un recupero
delluniversalit dellesperienza umana. "Ugualmente indilazionabile [e non solo circa la maternit] che
dopo le molte voci, per lo pi di teologi celibi, che lungo i secoli hanno illustrato i vari aspetti della maternit
di Maria, essa sia illustrata anche dalla voce di donne portatrici della stessa esperienza antropologica". Il
mariologo non pu considerarsi un pensatore solitario, che cammina sul filo dei suoi ragionamenti, ma
piuttosto un carismatico ecclesiale, che pone la sua preparazione culturale e i doni suscitati o comunicati
dallo Spirito al servizio della Parola di Dio e della comunit degli uomini. Egli costruir il discorso su Maria
in comunione con la Chiesa in tutte le sue componenti, dal Papa e Vescovi fino alla pi umile gente del
popolo. La sua voce, mentre non si stacca dal coro dei fedeli, deve trovare risonanza vitale nel loro cuore e
insieme riproporre il timbro dottrinalmente ortodosso proprio dellautentica tradizione ecclesiale. Cos,
insensibilmente, siamo passati dalla mariologia al mariologo, guidati dal presentimento che prima di
imbastire un nuovo discorso sulla Vergine Maria sia necessario pensare alla persona in grado di assolvere
tale compito. Spetta in modo speciale a lui al di l degli interventi straordinari della stessa Madre di Ges
mediante le mariofanie illuminare e testimoniare che "la beata Vergine Maria un bene che appartiene
allintera Chiesa e a tutte le generazioni". Egli proceder nel suo severo e impegnativo lavoro ermeneutico
e spirituale, sostenuto prima ancora che dalla prospettiva di una immancabile ricompensa secondo gli
effetti della teologia medioevale dalla convinzione che "privare il mondo di questa bellezza di nome Maria
contribuire a renderlo pi povero; farla conoscere in modo teologico e senza equivoci trarre dalla
comunit storica degli uomini un motivo stupendo di lode al Dio dellAlleanza, che compie grandi cose
nellumile sua serva Maria" [cfr. Lc1, 48].
Dal mariologo al credente
La teologia del XX secolo pone al sicuro e sviluppa la presenza della Madre di Ges nella vita spirituale,
proponendo un itinerario cristiano dal Battesimo alla gloria, avvalorato dalla maternit educatrice esemplare
di Maria. Ma essa ha pure avvertito lesigenza di recuperare lantica mistagogia come introduzione nel
mistero, scorgendo in Maria una creatura in cui convergono i principali dati della fede (cfr. LG 65). In tal
modo si rivendicata la specificit del vissuto cristiano al di l di un piatto naturalismo che confida nei
ritrovati umani nel campo educativo. Al di l di questo pericolo, certo da evitare, ci chiediamo se si possono
trascurare le scienze umane delleducazione senza compromettere linculturazione del Cristianesimo, e in
esso della figura di Maria. In questo caso il rischio sarebbe quello di separare la vita secondo lo Spirito dalla
sua incarnazione nella cultura, intesa come modo organico di vivere. Qui riaffiora come ancora non
realizzata lipotesi che preconizza lelaborazione rigorosa di una "pedagogia mariana" quale capitolo del
trattato di mariologia. Da parte nostra riteniamo valida nella sostanza questa proposta con due modifiche.
Innanzitutto, preferiamo parlare di "dimensione mariana della pedagogia cristiana", o meglio con la stessa
Maria "attrice nelleducazione cristiana". In secondo luogo, non dovrebbe trattarsi di un capitolo aggiunto
alla trattazione mariologica ma di una nuova impostazione del trattato su Maria o meglio
delleducazione/mistagogia cristiana in comunione con Maria. Per tenere conto degli apporti teologici su
riferiti, leducazione come "processo di personalizzazione" deve armonizzarsi con la figura discepolare di
Maria, oltre che con la sua missione materna ed educatrice, ed insieme con litinerario mistagogico che
arricchisce la pedagogia di specifici contenuti cristiani. In una parola, auspichiamo che la mariologia si
stacchi dalla trattazione accademica e illuministica che si dirige alla ragione e imbocchi la strada della vita
in perenne processo di maturazione; che diventi cio itinerario mistagogico di vita, con tutti gli apporti della
teologia e delle scienze umane, prendendo per mano il soggetto e aiutandolo nellautoformazione cristiana
di cooperazione alla grazia divina, sullesempio e con laiuto della Vergine Madre. Ci impone unautentica
conversione del mariologo e unimpostazione inedita del discorso educativo.
Joseph Ratzinger Urs von Balthazar, Mara Primera Iglesia.
Hugo Rahner, Mara y la Iglesia.
Ren Laurentin, La cuestin Mariana.
Greahd L. Mler, Qu significa Mara para nosotros los Cristianos?.
Juan Pablo II, El Credo, Tomo V, La Madre del Redentor.
Stefano De Fiores, Maria nella teologia contemporanea.
Stefano De Fiores, Maria sintesi di valori. Storia culturale della mariologia.
Ermano Toniolo, La Beata Maria, la Vergine Madre di Dio, nel Mistero di Cristo e della Chiesa.