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Caratteristiche fisico - chimiche del mare

La maggior parte delle caratteristiche del mare sono determinate dalle propriet chimiche e fisiche dell'acqua
le cui molecole sono polarizzate e legate tra di loro da legami idrogeno.
La forza dei legami idrogeno permette all'acqua di rimanere alla stato liquido alla pressione e alla temperatura
atmosferica tipiche.
Le cariche asimmetriche delle molecole accentuano la capacit dell'acqua di funzionare da solvente,
combinandosi con ioni o altre molecole polarizzate. Nel fare ci, le molecole di acqua possono ridurre
l'attrazione tra ioni di carica opposta di circa 80 volte, facilitando lo scioglimento di cristalli di sale come il
cloruro di sodio (NaCl).
L'acqua di mare infatti una soluzione complessa con una concentrazione media di sali disciolti pari a 35 g/kg.

Acqua
Altri elementi

La forza di coesione tra le molecole d'acqua, determinata dai legami idrogeno, responsabile della tensione
superficiale all'interfaccia acqua-aria. Nel punto di contatto con l'aria, l'acqua si comporta come una pellicola
tesa ed elastica che pu sorreggere corpi leggeri senza che questi affondino.

legami Idrogeno tra molecole d'acquaLa coesione anche responsabile dellaviscosit dell'acqua.
La viscosit una propriet dei fluidi che indica la resistenza allo scorrimento e dipende dal tipo di fluido e
dalla temperatura diminuendo nei liquidi al crescere di quest'ultima.

Negli oceani la viscosit aumenta anche con la salinit delle acque. Essa ha un effetto importante per gli
organismi, influenzando la velocit con cui i corpi affondano e il movimento nel mezzo acquatico.
Cos, ad esempio, organismi planctonici di acque fredde e salate tendono ad affondare nella colonna d'acqua pi
lentamente di quelli che vivono in acque calde e poco salate.

La viscosit ha quindi un effetto importante sulla vita degli organismi marini condizionandone le dimensioni
ma anche la forma.

Se per gli organismi planctonici, con limitate capacit di movimento, la viscosit delle acque di aiuto ad
evitare la discesa verso il fondo, per organismi di maggiori dimensioni la viscosit costituisce un ostacolo. Pesci
e altri organismi pelagici hanno, infatti, sviluppato forme idrodinamiche per ridurre la resistenza al movimento.
Altre propriet importanti dell'acqua sono connesse alla sua elevata capacit termica, cio alla quantit di
calore necessario ad innalzare la sua temperatura.
A parit di massa, la quantit di energia necessaria ad incrementare di 1 grado la temperatura dell' acqua di
mare 3.300 volte superiore a quella necessaria ad aumentare la temperatura dell'aria.
Il grafico nella figura qui di seguito riportata mostra come la capacit termica dell'acqua influenzi la quantit di
energia richiesta per aumentare la temperatura dell'acqua e il suo stato.
La forza di coesione tra le molecole d'acqua si riduce progressivamente all'aumentare della temperatura fino
alla loro evaporazione. In questo processo viene assorbita una grande quantit di calore. Partendo da un
grammo di ghiaccio, per innalzare la sua temperatura da -40C a 0 C sono necessarie 20 calorie.
Raggiunta la temperatura di 0 C, ci vogliono altre 80 calorie per determinare lo scioglimento del ghiaccio e
cominciare a far salire la temperatura dell'acqua. Questa quantit di energia necessaria per lo scioglimento del
ghiaccio (80 calorie per 1 g di ghiaccio) detta calore latente di fusione.
Allo stato liquido l'acqua aumenta velocemente di temperatura se riscaldata fino a raggiungere la temperatura
di ebollizione a 100 C. Sono necessarie altre 100 calorie per portare 1 g di acqua da 0 a 100 C. A questo punto
continuando a riscaldare l'acqua la sua temperatura non aumenta ma comincia ad evaporare e sono necessarie
altre 540 calorie (calore latente di vaporizzazione) per completare il processo di evaporazione.
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Cambiamenti di stato e capacit termica dell'acqua


(da Thurman e Trujillo, Introductory Oceanography, Pearson Prentice Hall, New Jersey, 2004)
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Gli oceani quindi, in virt dell'elevata capacit termica dell'acqua, incamerano grandi quantit di calore e
hanno perci un effetto importantissimo sul clima, attenuando le oscillazioni termiche che avvengono
nell'atmosfera.
Un altro aspetto importante, per i riflessi che ha sulla vita in mare, la relazione tra densit (massa divisa per
il volume) e temperatura.
La maggior parte dei liquidi allo stato solido sono pi densi che allo stato liquido. Ci non avviene per l'acqua
dolce, che raggiunge la massima densit a 4C. Un ulteriore raffreddamento, riduce infatti la densit dell'acqua
che, a 0C, ghiacciandosi forma uno strato galleggiante.
In mare le cose sono leggermente diverse. Il sale contenuto nell'acqua abbassa sia il punto di congelamento
dell'acqua di circa 2C che la temperatura cui l'acqua raggiunge la sua massima densit fino a circa 0C. Quindi,
nelle acque oceaniche i moti convettivi che portano verso il fondo l'acqua pi fredda non sono bloccati dalla
differenza di densit come nelle acque dolci.
Le creature che vivono sul fondo degli oceani artici sono adattate a vivere a temperature prossime a 0C.
Alla normale salinit dell'acqua di mare l'acqua congela a circa -1,9C; il ghiaccio che si forma
sostanzialmente privo di sale ed ha densit paragonabile a quella del ghiaccio di acqua dolce.
Questo ghiaccio galleggia sulla superficie, mentre il sale che ne stato "espulso" va ad aumentare salinit e
densit dell'acqua vicina, la quale scende per convezione verso il fondo.
Ci spiega il motivo per cui alle alte latitudini gli strati di acqua profonda degli oceani non ghiacciano
consentendo la vita al di sotto del ghiaccio superficiale.

La temperatura
La temperatura media delle acque superficiali degli oceani di 15C mentre se si considerano le acque
profonde la media scende a soli 3,5C.
Infatti lacqua superficiale si riscalda a contatto con latmosfera e sotto i raggi del sole, in profondit invece, si
accumulano le acque fredde che, essendo pi dense, sono pi pesanti.
Le acque abissali oceaniche di tutte le latitudini hanno temperature costanti e molto prossime allo zero, ma non
congelano a causa delle elevate pressioni alle quali sono sottoposte.
Le acque profonde del Mediterraneo, che in alcuni punti supera i 4000 m di profondit, hanno una particolarit
in quanto presentano sempre valori di circa 12-13C.
Il calore che scalda le acque superficiali oceaniche proviene dal sole e varia in intensit con la stagione e la
latitudine. L'assorbimento della radiazione solare causa quindi un incremento di temperatura delle acque
marine che proporzionale alla quantit di energia assorbita. Il maggiore aumento di temperatura si ha negli
strati superficiali, dove l'assorbimento maggiore, e diminuisce rapidamente con la profondit.
La variazione della temperatura con la profondit non segue, comunque, in maniera precisa la curva di
assorbimento del calore con la profondit come ci si potrebbe attendere.
Tale discrepanza dovuta all'effetto del vento che, soffiando sulla superficie del mare, determina il
rimescolamento dello strato superficiale delle acque. Questo strato superficiale ha quindi una temperatura
costante, invece che decrescente, fino ad una certa profondit dove si incontra una zona di transizione in cui la
temperatura decresce in modo repentino (termoclino ).

Sotto alla zona di transizione in cui si incontra il termoclino le acque hanno una temperatura costante.
La profondit dello strato di acque superficiali dipende dall'intensit del vento. Se il vento continua a soffiare,
la turbolenza determinata dalle onde induce un progressivo aumento della profondit delle acque superficiali
rimescolate. Ci avviene per con una riduzione della temperatura superficiale, infatti l'acqua pi calda in
superficie si rimescola con acqua fredda pi profonda che caratterizza il termoclino.

L'importanza del termoclino per i processi biologici grandissima. La diminuzione repentina della temperatura
(oltre 10 C) che si ha in sua corrispondenza determina una forte variazione della densit delle acque
(picnoclino ) che costituisce uno sbarramento per la diffusione dei nutrienti, tra le acque pi calde
superficiali e quelle pi fredde al di sotto del termoclino, e per i movimenti verticali del plancton.
I processi di produzione primaria sono pertanto fortemente condizionati dalla presenza e dalla profondit del
termoclino.

La latitudine e quindi la stagionalit influenzano in maniera importante la struttura termica delle acque. Nei
mari tropicali, dove le variazioni stagionali nell'intensit della radiazione luminosa, sono ridotte o assenti, il
termoclino presente durante tutto l'anno e le acque sono costantemente stratificate.
Nelle regioni temperate, la quantit di energia solare che raggiunge le acque marine superficiali si modifica
stagionalmente. Di conseguenza la temperatura delle acque superficiali varia nel corso dell'anno dai minimi
invernali ai massimi estivi.
In estate si forma un termoclino ben definito che separa nettamente uno strato di acque calde superficiali da
uno strato inferiore di acque pi fredde. In autunno, la radiazione luminosa meno intensa, mentre i venti sono
pi forti, la temperatura delle acque superficiali tende a decrescere e il termoclino a indebolirsi. In inverno,
l'ulteriore diminuzione della temperatura delle acque superficiali determina la scomparsa del termoclino e il
completo rimescolamento delle acque. Infine in primavera la temperatura delle acque aumenta e
progressivamente si riforma una stratificazione delle acque.

Ai poli le acque non sono mai rigidamente stratificate come nelle regioni temperate o tropicali. Un termoclino
si forma quando si sciolgono i ghiacci, per cui le acque superficiali hanno una temperatura pi bassa di quelle
pi profonde.

I gas disciolti
Tutti i gas si possono disciogliere in acqua secondo una legge fisica ben nota ai subacquei: la legge di Henry .
I gas infatti vengono continuamente scambiati tra latmosfera e lacqua. Nel favorire questo passaggio un ruolo
fondamentale giocato dalle onde, soprattutto quando si infrangono e si rompono spumeggiando. La quantit di
gas che pu entrare in soluzione per diminuisce con laumentare della temperatura e della salinit.
LOssigeno uno degli elementi fondamentali della vita, anche di quella acquatica, ed quindi importantissimo
che possa passare dallatmosfera al mare. Una volta entrato in acqua per lossigeno ha una diffusione
estremamente lenta ed il suo trasporto in profondit legato soprattutto alle correnti. Nelle acque superficiali
si trovano disciolti in media 8 mg/l di ossigeno. Questo valore rappresenta in genere il livello di saturazione
(100%), tale valore pu per variare con la temperatura e la salinit: acque fredde e dolci possono contenere
pi ossigeno.
Lossigeno indispensabile per la respirazione della maggior parte degli esseri viventi. Durante questo processo
avviene la combustione degli alimenti per produrre energia con conseguente formazione di anidride carbonica
(CO). La maggior parte dei vegetali inoltre in grado, mediante la fotosintesi, di realizzare un processo
inverso grazie allenergia solare, organicando il carbonio e liberando ossigeno. Quindi alghe e piante marine,
presenti fin dove si spinge la luce, sono una fonte indispensabile di ossigeno.

Lanidride carbonica ha unelevata solubilit in acqua ed in mare raggiunge una concentrazione media di 10
mg/l, questo valore aumenta con la respirazione e con i processi di combustione in genere, mentre diminuisce
con i processi fotosintetici. Tale elemento importantissimo poich permette la formazione del carbonato di
calcio, indispensabile per la formazione di gran parte delle strutture scheletriche degli organismi marini e dei
gusci calcarei delle conchiglie, inoltre mantiene costante il tasso di acidit nellecosistema attraverso un
sistema tampone. In pratica si forma un equilibrio dinamico fra anidride carbonica, acido carbonico,
bicarbonato e carbonato che permette di mantenere il Ph fra 7,8 e 8,3.
Il fatto che non vi siano brusche variazioni di pH permette la vita anche ad organismi strutturalmente molto
semplici e non dotati di meccanismi fisiologici atti a contrastarle. In acqua si possono trovare altri gas disciolti
come ad esempio lazoto (N) che deriva dallatmosfera e che in questa forma pressoch inerte. Solo alcuni
organismi, come ad esempio le Cianoficee (alghe azzurre), sono in grado di trasformare lazoto molecolare in
ammoniaca (NH) attraverso un processo chiamato azotofissazione, punto di partenza per la sintesi dei composti
organici azotati.

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