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Dice l'autore: non ho redatto questo libro per insegnare alle persone qualcosa
che non sanno, bens per ricordare loro ci che gi sanno e di cui hanno una
vasta conoscenza. Infatti, il lettore vedr che la maggior parte delle mie
affermazioni contengono solamente idee gi note alla maggioranza delle
persone e sulle quali esse non nutrono alcun dubbio. Tuttavia, cos come sono
risapute e vengono considerate veritiere, allo stesso modo vengono ignorate e
spesso dimenticate. Perci, l'utilit di questo libro non di leggerlo una volta,
poich possibile che alla prima lettura il lettore attento trovi poche novit
rispetto a quanto gi sapeva. Invece, il beneficio principale deriva dal ripasso
costante, che riporter alla sua memoria quelle nozioni che la gente ha una
tendenza naturale a dimenticare e ci inculcher nel suo cuore il dovere da lui
negletto.
E se rifletti alla realt odierna nella maggior parte del mondo, ti accorgi che la
maggioranza delle persone dal ragionamento pi svelto e intellettualmente
argute dedicano la maggior parte delle loro riflessioni e osservazioni alle
finezze della saggezza e alle profondit della riflessione, ognuno secondo il suo
talento intellettuale e la sua inclinazione naturale. Infatti, alcuni si dedicano con
grande impegno alle ricerche nel campo del creato e delle scienze naturali, altri
unicamente all'astronomia e all'ingegneria, altri ai mestieri artigianali, altri
ancora preferiscono concentrarsi sulle cose sacre, cio lo studio della Santa
Tor. Di questi ultimi, alcuni si soffermano sui ragionamenti di Halakh1, altri
sul Midrash, altri sulle decisioni legali, ma pochi di loro si trovano nel gruppo
di chi dedica le sue osservazioni e i suoi studi ad argomenti che riguardano il
perfezionamento del servizio divino [da parte dell'uomo], l'amore di D-o, il
timore di D-o, l'attaccamento a Lui e tutti gli elementi propri della devozione.
Questo non avviene perch queste cose non siano importanti per loro: infatti, se
li interrogassimo al riguardo, ognuno di loro ci direbbe che si tratta di un
principio fondamentale e che non si pu nemmeno immaginare un vero saggio
che non abbia questi concetti chiari in mente, e che il motivo per il quale non si
occupano molto di questo argomento che si tratta di cose molto note e a loro
evidenti. Perci non vedono la necessit di spendere molto tempo
nell'esplorazione di quei concetti. Cos solo le menti non particolarmente fini e
anzi quasi grezze sono quelle che continuano lo studio di questi argomenti e la
lettura dei libri che li trattano; sono loro che vediamo applicarsi su tutto ci
senza scostarsene, al punto che di solito quando si vede qualcuno compiere un
atto di devozione, non ci si pu trattenere dal sospettarlo di essere uno stupido.
Eppure gli effetti di questa abitudine sono deleteri sia per chi saggio sia per
chi saggio non , perch a tutti loro far difetto la vera devozione e sar difficile
trovarla altrove: per i saggi, a causa della scarsa attenzione che le hanno
dedicato; per i meno saggi, a causa della scarsa comprensione che ne hanno, al
punto che molti pensano che la devozione richieda la recitazione di numerosi
salmi, lunghissime confessioni, digiuni estenuanti e immersioni nel ghiaccio e
nella neve, tutte cose che sfuggono alla ragione e che la mente non accetta.
Invece la vera devozione, gradita e apprezzata, lontana dalla nostra
immaginazione, come ovvio (Talmud Bavli, trattato Shevuot, 41b): "Ci che
non si trova davanti all'uomo lontano dalla sua mente". E sebbene le premesse
e le basi della devozione siano gi ancorate nel cuore dell'uomo retto, qualora
egli non se ne occupasse vedrebbe i loro dettagli senza riconoscerli, passerebbe
davanti a loro senza accorgersene.
Ed ecco, la Tor dice (Giobbe 28, 28): "Hen, il timore di Hashem la saggezza"
e i nostri Maestri di benedetta memoria dissero a questo proposito (Talmud
Bavli, trattato Shabbat 31b): "Hen significa uno", quindi il timore di D-o
saggezza, e solo questa saggezza6, ed ovvio che ci che non richiede
un'analisi approfondita non viene definito "saggezza". Ma la verit che lo
studio approfondito di queste cose necessario per capirle veramente, anzich
immaginarsele o seguire ragionamenti fallaci; e a maggior ragione per ottenerle
e per acquisirle. E chi ci riflette, si accorger che la devozione non dipende da
ci che pensano gli stolti che si fingono devoti, bens da elementi di autentica
perfezione e da una grande saggezza.
Questo ci che ci insegna Mos il nostro maestro, quando dice (Deut. 10, 12-
13): "E adesso, Israele, cosa richiede da te il Signore tuo D-o, se non di temere
il Signore tuo D-o, di seguire tutte le Sue vie, di amarLo e di servire il Signore
tuo D-o con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima osservando le Mitzvot di
Hashem e le Sue leggi ecc.". Qui ha incluso tutti gli elementi che costituiscono
la perfezione del servizio divino come gradito a Hashem benedetto. Essi sono:
il timore di D-o, il perseguimento delle Sue vie, l'amore di D-o, il cuore integro
e il rispetto di tutte le Mitzvot:
L'amore di D-o: bisogna che L'amore di Hashem benedetto sia radicato nel
cuore dell'uomo, a tal punto che il suo animo decider di procurarGli
soddisfazioni allo stesso modo in cui il suo cuore si desta per procurare
soddisfazioni a suo padre e a sua madre; egli si rattrista se questa virt carente
in lui o negli altri, ne geloso ed felicissimo di compiere un atto a essa
correlato.