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PUBBL.

ICAZIONI DELL' ISTITUTO PER L'ORIENTE

IGNAZIO GUIDI

STORIA DELLA LETTERATURA. ETIOPICA

ROMA
ISTITUTO PER L'ORIENTE
VIA LUCRI!ZIO CARO, 67
"':'" :'i

PROPRIETA LETTERARIA

Copyright by Istituto per l'OrIeote 1931


PriDte.:t in haly f932
Come si pu dedurre dallo stesso titolo di questa storia,
, essa non menziona tutte le opere e gli scritti conosciuti
della letteratura etiopica (ge'ez), ma si limita ai pi im-
portanti. La grave et e le condizioni di salute, nominata-
mente della "ista, non mi hanno permesso ili prendere
esatta conoscenza di molte opere, specialmente di rec~nte
pubblicazione, e di rendere meno imperfetta questa storia.
Cosl, ad esempio, stato stampato qualche libro in Addis
Abeba,manOl'Ji s.o: dimeilcQmmut~;,(Cfr;,Aggiunte:'P.:1 I:;); ,
per me il caso di ripetere Emendaturus, si licuisset,
eram(r). '
Allo stato attuale delle \nostre conoscenze un storia
della letteratura etiopica non pu riuscire se non incom-

(1) ,Sigle: ABC No/ice SUI' les manuscrils ethiopiens de la collection


, D'Abbadie par C. Conti Rossi1l;. JA, 1912-14; AE Aevllm UDivers.
cattaL di MilaDo (bibliogr. C. CONTI ROSSINI); BA R. BAssET. Les Apo.
ryphis t1Jiopims traduUs tn frallais, Paris 188,.-1909 .. ; BE Eludes
sur l'Histoir~ d'tbioPie. lA 1882 (ree. Th. NLDEK:E GGA 1881. p. 440),
Bl Ethiopica and Ambal"ica; A List oJ Works 'bI the Net(J York iblic
Libra.ry compiled by Georg, F. Bla~k, Ph. D., N. Y. P. Librry; 1930.
-6-
pleta; l'et di molte opere conosciute resta sempre incerta,
e assai spesso si costretti a ricorrere ai forse ai
probabilmente e simili., Le collezioni di mss. etiopici
~he sicons~rvano in Europa sono ricche' e ben catalogate (I),

(Indicazioni bibliografiche si trovano in AE ein -BL fr.. LrI'TMANN,


Oriento Litteraturz. , 1930, col. 654);' BRAESO C. BECCAR!, Remm
4ethicpicarum Script. Occidint., (cfr. RSO, VI, 275). Roma, 1903-1917
(recens. H. Duensing,GGA, 1914, I; C Cm.m ROSSINI, Bolletti.Do So-
Giet~ Geogr. Italiana .191 S); CRM C. CONTI ROSSINI, M4110scritti ed
cpere abissim in Europa, RRAL, voI. VIII, p. 606 (1899); DBM,DcLL-
MANN, CataI. cod, ms. oriento MllS. Britann., III, Londra t847; esco, .
Corpus Scl'iptor. CbristiallOrum OrientaI., Parigi, ICJ03 seg.; DKA WW
DenltJchriften d. k. k. Akadem. d. WfSSetlSChaften, Wien; GSAI Giornale
della Societ Asiatica Italiana, Firenze, Roma r887seg.j GGA. GOlfillg; Ge-
lebrle Atlzeigen; 1AJollr1lai Asialique, Paris; JRAS Jourllal aj tbe R. Asia-
tic Socjety ofGreai Britain and lreland, London; KBA W Kanigl.1!ayer.
Akad.d. Wissenscbaftell,Miinchen; MRAL Memorie.della. R. Accademia
d. Li1lCei; RRAL Rendiconti del/a.R . Accad. d. Lincd (amhedue solo delle
Scienze morali, sto.-, etilolog.), Rom r876 seg.; PO R. GRAFFfN, F.NAU,
Patrologia Orientalis, Paris, Librairie de Paris, 1907 seg.; ROe Re'!JII8
de Z'Or;e1I1 C!Jrtieu, Paris, !896 seg.; RSO Rivista degli Studi Orientali,
Roma, 1907 seg.; W.BM Catawgllt oj tbe ethiopic manus,;ripts in the BritislJ
Mumm by W. WRIGflT, London 18n; WZKM Wiener Zeitschr. f. die
KUllde d. MOl'gmlalldes, Wien; ZA Zeitschr.f. Assyriolagie u. t'ertua1ldt
GeMete, Leipzig 1880 seg.; ZDMG Zeitscbr. d. De!ltsch. Morgenl. Gestll
sellafl, Leipzig; ZOT H. ZOTENBERG Catalogne d..manuscfits elhio-
piens (gheez et amha.rique) de la Biblioth. Natia1l41e, Paris 1881 (pieno
di pre.ziose noti.zie); Z:VOIRAO, Zapiski vos/on. OtdieTen; Imp. Rusk ..
Arcbaeol. O/1estva, Pietroburgo 1886 sego
(I) Le piI! importanti collezioni SOIlO <'l Londra (DBM, WBM)j
Parigi (i;OT, ABC); Ox.ford, BibL Bodleiana (cataI. DILLMANN). Altre
importanti collezoni: a Berlino (cat. DILLMANN, FLEMMING) Centralbl.
, . .
-J --: .
ma molte opere iinportanti sont? tuttoninedite ononcrittca-
mente edite, e tali. SOno altres molte opre copto-arabe,.
daQe quali moltissimeetioMche diPendono pi o meno di-

f. Bibliotheksweseu lO, N. F.. VII, 1900); M. CHAim R()C, 1912;45;


Francoforte s. M. {c:ltaL GOLllSCHMlDT}. Inoltre Pietroburgo (Leningrad), .
GaL B. TtruIEY, ZVOIKO, XVII. 41 $, ristampato in'!Pamiatikieiliiop-
skoi pismennosti , III (cfr. KOKOVZV, BL, 16); Keren. Mi~sfone ctto-
lica (catAI. C. CONTI R6sS1Nl. RRAL, XliI, 233); Accademia di Kiev
(catltL B. TURAIE.V. Pietroburgo 1900); Biblioteca Vaticana (cataI. MAI,
Script;v,id. Nova Col1,ctio,VJ). La Vaticana si or; arricchitarlei mss.
del gi~.Museo BOrgi~no di Propaganda; d~na Blbl. B~r.berini e .dI nuovi
acquistL.(Cfr. A. RAHLFS, Bl, l7; B. TURA,fIN. nota lIui mss. etiopici della
Vatieananei Panliatn. eili:pismennosth, VIII, I e RoUl'p, Did alleste
Bandscbrif: d. vier Ba,1m- d. Em,ig"ZA. XVI, 296); Firenze,Lauren-
ziana (cat. Assemani); Gerusalemme (~t41. E. LITTMANN, Vie :i1ethiopj.
scb,n Handscbr. im gl"itch.lfJos~ in JenJ.saklfS, ZA, XV, 133; LlTTMANN,
Ali! den abess. Klqsurn in Jerusulem, ZA,XV], 102;. B. TURAHV, Ah.iss.
o Mqnastyr v Jerusalim~ i ego hwliol#lta). Collezioni minori: illFtancia, .
v.-llpeciaIrm M. ClfAiNl!, Roc..1914,P.; . 247. ColL ..Delorme.-,cat-_
s...G.RinuTrROC,.-J..9U,-p.. n~+ '9:4.pp..-t:'1.17 30-1}; ~y.(c.~t.
. S.GR8BAUT, ROC, I92Du~ p. 426; 192_6, p. 196; Aethiops, f9U, fI 12).
IiJGermnill: Hamburg (catai. BllOCltEl.MANN, 1908, n. 319-326, BL 12)
.' Lipsia (cat. VOLLERS, 19Q6,p. 430). ~ell'opera di SIR E. A. W. BUDGH,
1'J?e Miraclu 01 Olll" Lady,xxxyn. si no~rano i mss. posseduti di.
.. Lady Meux; in Russia: collcz. piivata di. S. TURA.1HV (\( Painiatn. eth.
pisrn. , III); in Italia, Rma (Vitt. Eman.), Veroli, (tm ms. a Fra-
$;tti), e alcuni presso privati: collez. privata. di C. CONTt RSS1NI ricca
specialmente di mss. agiOgrafic.Cfr.:M. COREN, U", InUsjonUtaguislifll6
in Abyssillie, 19IO-II. Pansl9f2. SAK.A. B.MERCIElt,Afln:lfditi.oa
lo Abyssini4 Il Bull. QfAmer.Sc:bool of Orient. Research. lO, Oct. I9JO'
(cfr. CR.M).Un roS. ge'u nella bibliteca pubblica del Cairo; ma. .
al
~Oll SO dame notizia euna an.io con_to: Aggiantct:pdI,~
rttQiment~;\ Ihbltre bn pssible che sritti sconosbiuti si
tt6virio'in conventi di AbisMIiianon facilmente acessibili
ai 'dotti europei; Conti Rossini ha potuto procurrsi' copie
di qualche- simile scritto. Oltre a ci, nel progresso del
tempo, non poche opere hanno avuto correzioni ed aggiunte.
Le quali, per ben conoscere o sia la storia delle singole
opere o sia quella della letteratura in generale, dbvrebbero
esser distinte dal testoptimitivo.
, , La letteratur et.iopica si divide in due, grandi periodi
separati, uno dall'altro, d pareccbi secoli. 11 primo va' dal
IV o v secolo dell'era volgare alla fine del VII; in questo
la letteratura fior nel nord di Abissinia, nel regno di Aksum,
onde convenientemente chiamato il {( Periodo Aksumita).
Il secondo periodo comincia allo scorcio del xm, secolo, e
cio dalla restaurazione' dela dinastia cosI detta Salomonide,
(il cui primo, t Yekuno Aq1!a:k, 1270) o poco dipoi, e
giunge al XYIII, e,per qualche scritto, sinq. ai nostri giorni.
In questi> secondo periodo, molto pi lungo e ricco di
produzioni letterarie che non sia il primo, si possono' di-
stinguere tre periodi minori. Il primo dei quali potrebbe
chimarsi il {( Periodo di . Amda ~ey~n; esso giunge fino
xv,
agl'j,aizi del ~el:;olo., Niun dubbio che questo sviluppo
lettemno, tanto sacro' che profano, debba mettersi in rel-
zione col fiorire dei regno sotto ,'Amda Seyon(I3I4-1344)
e, in seguito, colle vittori sui musu11l1ani, le quali procac-
ciarono sicurzzaal regno, e favorirono anche il formarsi
di una letteratura profana e nazionale; le stesse questioni
,che .A.tnJft ~~yon ebbe cpi mqnll-ci, dovevano accrescere
lo zelo e l'atti:vit letteraria di ,questi."
Il secondo periodo minore' pub intitolarsi dal -pi ce-
lebre re del xv secolo, ,Zar'a Ya'qob (I4 H-I 468), e va
. fino al 2 decennio o poco pi, del XVI secolo..
Segue il terzo periodo minore che per alcuni scritti
giunge al secolo XIX o poo dipoi. il periodo di grandi
avvenimenti fra Idro connessi, e che influirono sulla lette-
ratura. Poicn nel S}lO prindpio, poco dopo il 2 decennio
del XVI secolo, ebbe luogo l'avanzarsi dei Galla, i quali nella
. genuina razza abissina portarono un ben diverso elemento
etnico, che doveva poi esser cos pernicioso all' Abissinia. Ma
per alcun -tempo perniciosa alla lett!!ratu~a; che ne fu arre-
stata nel suo fiorire) fu l'invasione dei musulmani, condotti
da A~med GraFi. I quali devastarono il paese, distrusserO'
chiese e conventi, e ne bruciarono i libri. Ma porsero occa-
sione ad un fatto che per 1:1 letteratura abissina fu di grande
importanza. Intendo le relazioni strette allora coll'Europa e
nominat.1mente col Ponogallo e col Papa; onde la.missione
dei Gesuiti, le lotte religiose, la breve vittoria dei cattolici
e il ristabilimento ufficiale della confessione alessandrina.
Tutto ci ravviv lo spirito e la polemica religiosa, e con-
dusse alla revisione dei .libri sacri esistenti e alla compo-
sizione di nuovi, non senza~qnalche somiglianza con quanto
avvenne nd principio del periodo di . Amda $eyon .
. Questo terzo perido minore dura dal XVI alla fine del
X.VlII secolo e. per alcuni scritti, anche dopo, ma negH ultimi
decenni si manifesta chiara la decadenza dell.'Abissinia anche-
nella letteratura. Del resto, s'intende di leggeri che non
possibiledetermjnar~, esa~~a.mente. quando. comipci e quandO'
. finisca l'uno o l'altro dei detti p~riodj,. in,cias.uno dei.
10-

.quali sOno. opere" che.si,onne~o strttamen~ on talune


-del . periodo l\D~edente,come avviene in .ogni .lett~tura.
La letteratUra 3bissina pur essendo prevalentemente
religios. per . spesso strettamente collegata colle.. ' vi-.
-cende .politihe del paese. Essa nel primo periodo si svoige
nel nord, ner regno d( Aksum; ma quand il centro poli-
tio, a poco a: pot:, sitrasfensce nelsud,'qumfiorisre; in ..
molta parle, la letteratura del 2 9 grande period. e dal se-
colo XVI, spI!Cialmente nel Dambya. Ma anche durante
.q~esto 2 grande periodo, i conventi del nord, CO&l1e Dabra
Dfmo, DabraBa~quaI ed' altri, resta,~ano pur sempre un
grande centioreligioso-Ietterario per tUtta 1'Abissinia; oel
. n.ord era il grande santuario della nazione inte.ra, in Akslm.
notevole il .fatto che parecchie opere furono scritte
() copiate non in Abissinia, ma nei monasteri di Egitto .
(come ~.,j ii)6.. I:Iarah Zuwaylah) al Cairo, o a Ge~sa
lemme; come Dabra Gannat e D!r Sel~n (I)~ ove i ma-
~aci abissini che "i dt~oravano avevano occasione di COl!O--
scere apprezzare opere .opto--arabe os~.igno(ate...
nel loro paese. E pi singolare ancora che, a quanto
. .pare, talune opere enon le meno i.mportanti, furono scritte
nop. da abissini, ma da stranieri, e basta ci~re i nomi di
Salami e di Embiqom (Habacuc). E questo)piegherebbe
.come talune opere siano state eo'nposte dapprima in arabo,
non gi per esser pubblicate in questa liniua, ma per esser
immediatamente tradotte inge' ez. .

..
(1) Cfr; H. Dt..-RN'SING, Dii .Ilbessitiier in fonualnr leitschrift
.d. Palsrina-Vereins , 1916;
II

PRIMO GRANDE PERIODO

I pi :mtichi documenti di lingua ge'ez ancora esistenti


sono epigrafici e non propriamente letterari. Oltre piccole
iscrizioni,' ~ome quella di Matar:r (Eritrea), sono da men-
zionare le grandi iscrizioni reali di Abum, d,ovute, con ,
ogni probabilit, non a pi re. (Ella 'Amida, ecc.) come
credevasi, prima che il Littmann' le assegnasse tutte al solo
re E'zana (I).
Qualche iscrizione che cronologicamente le precede,
in greco,' e la prima iscrizione di E'zana' ~ accompagnata
dal testo greco corrispondente. Ci indizio chiaro del-
}'in6.uenza cultutale greca, la sola che penetrava nel paese;
e in' questa lingua erano antiche leggende di monete.
Le iscrizioni di E'zanli mancano di qualsiasi indicazione
cronologica predsa, ma si pu affermare che il lungo ~egno
di lui dUrasse ben oltre il mezzo del IV secolo.
Non improbabite, ma non se ne ha notizia. sicura,
che anche anteriormente si scrivessero in ge'ez brevi do~
cumenti di archivio ecc. su materia facilmente deperibile,
come il papiro, ma, ripet~) non se ne ha notizia sicura;
, e che la loro scrittura fosse corsiva e simile a quella dei
graffiti sabei, probabile; da essa deriverebbe poi diretta~

(l) Deutscbt Aksum-Expedition, Ba.d IV, Berlin, Reimer ~9IJ


(cfr. N. RHODOK.\!< .... KIS, WZKM, XXVIII; Th. NOLDEKE, ZDMG,
LXVII, p. 694). I? H.MOLLER. EpigraplJ. Denkmiiler au! A1JeSsinim,
Wien 1894 (ree. ~6LDEKE, lDMG, XL VIII, p. 367).
12. -

mente l'alfabeto ge'ez, come ha dich1~rato il Grohm~nn CI).


da ricor:dare altres che verso il 330-350 s'introdussero
, le vocali che prima mancavano nella scrittura, la quale
proced, non pi da destra a sinistra,ma da sinistra a destra
Come la greca, e si adott la numerazione colle iettere
greche unciali, in forma simile a quelk usata aUora in Egitto;
abbandonando l'incomodo sistema sabeoj indizi tutti del..
l'influenza 'greca. Ma ancorch siffatti documenti in ge'ez
abbiano esis.tito, assai improbabile che' fossero d'indole ,
in qualche modo, lettera ri, n le i.scrizioni di Ezana pos-
'sono' considerarsi come il principio della letteratura ge' ez
a noi nota, alla quale nessun legame le ricon-
g i u n g e. La' letteratura ge' ez, come la copta, l'armena,
la georgiana e; quasi totalmente, la sirinca, comincia 'coU'in-
troduzione del cristianesimo, e quindi non pu chiamarsi
Una letteratura di origine nazionale. I priini testi sono tra-
duzioni condotte sul testo greco della S. Scrittura, e questa
origine greca infIul sulla sintassi .della lingua scritta, non
certo sulla lingua viva e parlata.
Cominciando dunque la letteratura ge'ez colla trad'Q-
zione dei Libri Santi, dobbiamo ragionevolmente credere'
c~e il primo testo tr.ldottQ fosse quello del Vangelo. li
Cristianesimo fu introdotto nell' Abissinia propria verso il
_ )30-35, ma introduzione del cristianesimo non vuoi
punto dire traduzione'immediata'dei Vangelo: per i
mercatanti greci, della cui libert di culto si preoccupava

(1) A. G~OHMANN, Ufber dm Urspru'Ig und die Eutwickll"'g de,. .


iUhiopischm Sbrift (( Archiv fiir Schriftkunde, I, n. i 2, 3).
1:3:--
/ f3postolo dell'Abissinia~,FrLlDleDZQ; ,codesta traduzione non I

era punto necessaria; anche -in Roma,. per molto tempo, '
. ,il gr~oIes~, la lingua della Cliesa., Solo pi tardi, quando,
ci0, il .cristianesimo si .era dHfuso"fra gl' indigeBi di Abis-
strilii, si dov Ilennreil bisogno di una: traduzione gc'ez,'e
ciO. verso la. med.del ysecolo, se Don dopo; .. "
Credo cbe i traduttori ,siano da ricercare: fra i mon~:ci
siri Jllonofisiti che venner() in Abissinia, fuggendo la per-
secuzionedl Bisanzio, specialmente dopo il Concilio di
~edoriia '(45 i).. D~ "questo. num,ero erano.' ,aSSai, ptoba-
'bilmlte:' i fwsi'
-
9 Si~ti, che"..fOhdarono
. ' .
~oPaster('~
Abissinia, e che anche' ora sono i vi tanto ve}lerati. Jnfatti
c~ essi fossero' mon06sitila ~teDza -di gratl-l~ga pi
pTob~hile'~ dimostrata taleda A: Dillmanri ii.. dal'I88o{I).
QestL monaci ebbero grandissima . parte \nella' diffusione
. ddCtistiaqesitno, e Ch .ad: essi
O ai loto
disCepoli #
d~'bba' la tradzione dcdla S:n:ra Scrittura enominataniente
dei" Va~li, si pu ~feri~e W' ~ttQ cbeilksto i~ es~
seguito nQn' .gi quello di \Esichio, ricevuto nel Patriar-
atoalssail'drino, cui certatnente avrebbe seguito 'Frt1;.;
~. innZio; ma bensi il sir-occldentale di S. Luda~o, ricevuto.
~ ~yasto.patriaf~to ~ Antiochia ed olge (~); .ond~ '. che
. ::' .. . ." ~

,ft) A. Dn.l.J(ANN, Zlw~liicbu .des. AXUllI'il. Reicbs, im . vierteir.


, 1m ucbSIpJ1"br:h,;. Berlin 1\ Abbt.ndl. d~r K. Akademied. Wi&snscbaften,
%Il Berli,~ ~hilos.Hist, Kla.sse.. r880. ,
. Ca) t, ffA,CK.SEtlU., [)ie ~pis,be ev.aflgeli~berSel:tllltg,ZA"XI~
I:l7d97,/l.lle.llOtli! ed.iziopideU'A;. e 4el ~"T~!am. (OIJ.UlAt'!N, ecc.)
si SODO~ggiunt~ ~,te,m$:lte.q~e ,deUa Mis,s~Qnt: ,CAttpJi~.w. Apmiata
(N. T. nel 1912, A.;' T,.negliitnni,J9tS-I8).,J V~ngeli e',gl ,Atti,
in questa traduzione figurano parole aramaiche e nominata-
mente siriache; com~ haymaltot. E noti si che questa pa-
rola JL~OI cos importante, bensi comune il tutti i
dialetti aramei, ma nei significato di man, la fede )), cio':
la fede cristiana speciale al siriaco dal Nuovo T e-
stamento in poi, chiaro indizio che erano siri quelli che
l' introdussero nel ge'ez; (Salamii, il nome abissino di Fru-

,
con note a~ariche e tigrine erano stati. pubblicati dall3 stessa Mis-
sione, Roma 1907: Edizioni parziali: O. BOYD, Gen., Exod., Letil.,
t( Bibliotheca Abessinica (Littmann), IC)04.; E. PERE IRA, Esdra e Nu
mia,PO, XIII, 5; Ester, PO, IX 1 (cfr. B. STADE, De [saiae tlaticiniis aethio-
pids, Lipsia (873); J. SCHAFf.R, Die thiopische Uiberselz..ung des Pro-
rhet&H lerenda;. Freiburg i. B Herder. 19[2; O. LFGREN, Die aeth.
"hus. des Proph. Dauiel. Paris 1927 (Ree. M. Chaine, ROC, 1927-
28, p. 442); J. BACHl.L't.NN, Gtr,nia (Threni) Ob!Jdia, MalAcbia, Halle
I891-q3; W.' WRIGHT, Giona, Londoo IlI,7; E. P"REIRA, Giobbe.
PO, II, i, cfr. AE, 2611, 1612, BL, 39 seg.; di recentissima pubbli.
cazione: OSCAR LOFGREN, lona, Nabum, HRbakl/k, Zephanja, Haggai.
5Mbarja Iwd Maleacbi Aetbiopiscb, Upsala 1930; DIltMANN, loel
(in MERX, Ioel); E. PEREJRA, Amos, e tradutione, Coimbra 1917.
(Accad. di Lisbona); O li'l/l'i' d() Profeta Amos ea 5tUt .ver,iioetiopicll,
Coi,uhra 1918 (( Acad. das,Sciencias ); F. O. KRAMER, Zacbarilf,
Leipzig 1898. Per il Salteno vedi DORN, De Psalterio Aetbit,p. Com-
melJlatio, Lipsia, 1925; S. GRBAUT, ROC, 1925-16 p. 196; recentis.
S. A, B. MERCIER, Tbe Etbiopian Text oj The Book of Ecclesiastes.
( Oriertt. Res. Series i6 . Cfr. J. GOODSPEED, 'Aet71iop; mI. of 101m!
Gospel in Amer. Journal of Semit. Languages a. Litter. , XX, 3. Per
i Canoni di Ammonio ed Eusebio \'. S. GRBAUT, ROC, 191 h p: 31..1,
e per una notizia su S. Matteo, Ibid, p. 312; 'Sull'espressione biblica
FigHo dell'Uomo , cfr. L. GRY, La dtlominationmessianiq.u Fils
dr l' Homme dans la Bible et ls APoclJPlJes tbiopie;lS.
'--I5 -,
menzio, A~baSala:m:r, il siriaco ~).,Sono queste Ch~e
il1dicaziooi qul fosse I2. proveienz~,d~gli autori delle ver-
siotii' eoUe quali ~minia la letter;ttura ge' ez; evvi ,anche-
~ ~one ruerita. negli Atti di Liqanos, uno deir9 Santi,..
Seoondo'la quale questi avrebbe .trdotto i Vangeli.
{.ai s~delle traduzioni della Sacra Scrittur si chiude,
.a' qiw).to credesi, colla versione dell' Ecclesiastico (~
~. ch~risali~bbeall'a:nno 676. Tutti i libri bibtici ,
.fijruno :ttat~, ad eccezione dei libri dei Ma~c~i(che
"~.~~:'att~j, ~9tll~\..~~1~~~neloo .'(a~9no ,.ed, a1 i ); a:
~ i '~Htiri. "l:te' ~ '~nome "presso: glico Abissini non
,', cri.~0l]-6ch~. ,~,,~legge~l+/ ch r:is~Ie':tuttavia'~'
prlaJ' ,'ip,et.. dcl'.xv ~ecolo, poich ad essi' si accenna da'
Zu"a/ili'qob (J:'4 34":1468) e nella lettentura, agi.ografica. '
del ,detto seColo.' .
'La/traduii~n'edd.r:l,Bibbiac~mpreride, oltre i libri cano-
utti edeutercaoooici(apocrili. per i Protestanti),a.lcuoi libri
~-apcrifi'ep!;,eud~pigra.fi; ma creduti genuini in, Abissinia~
~ncevutigeD.eralmeote come canonici. Sono questi (I):
". ,-LI .~ 1i9z:iattri~uj,a~ Esdra e corrispondenti, il
if primo alI'Apocalissi Q(Esdr~; e ii secondo al "EaapiXl; oc o-
~'primo li~t() di Esdra ,nei LXX(2) ;
7
5 . .H. ,I ParaJ~pomenidi 13arul) Q l'arati nagar
. : ' .~ '. _ , . ~.). ~ '.' . / . .' " ", ,

>~Barok .: '~.Jeggenda. di Bar. on GereIJiifl',qella-di Ahi-


~""""",.,,:,.;., " , - , ' ,
D." "t ,i p ~, >,
f:~: ' - ,,:. '
~~.. (1) Le brevi iDdicaz6niOt'bliogr.ifi~e 1}elleIl,o~e ~ililIitaDQa1re
rc,ubblicuioni' pi'impotanti; perle altr~.vedi BL, 41- " , ,,','
t ' ,:'(2) -EdI"tI,in,' A.Dn..u,u.~i,V.T. /t;cV, 'II, ',i63:BA, l,X (trad~
~tne e .bibl~fia);! , ' : . ;', ,': ' ,-. '. .i., '
fj.~
~:>:::
~::"
~f~'~'
r6
melek, la lettera di Barok, la lettera di Geremia e la leg-
genda di questo 'che, trasportato in Babilonia, quivi sarebbe
stato lapidato (I);
III. ( L'Ascensione di Isaia l), 'Ergata 'Isayyas,
coschiatnata per il contenuto della seconda parte di essa,
ove narrasi l'ascensione dl Profeta ai sette cieli e 1~ visione
<iella ve~1Uta,di Cristo (2 li,
IV. Il Libro di Enoc , Ma~Qafa H!nok (3);
V. Il Libro dbi'Giubilei o Ma~Qata Kuf:le Il, la
t7t') yvcou;, Parva Genesis (4);

(1) Editi in A. DILLMANN; Chrest. AethiDp., I; efi. J. BACHMANN,


AetbiopisclJe Lmstucke, IO. Cfr. BA, I, v. Aggiunte p. I Il.
(1) Ed. A. DrtLMANN, Ascensio Isaiae, Leipzig 1817; J. FLEMMING
e H, Dt;El'SmG, Die Himmelfahl'f des lesaias (<< Neutest. Apocr ., 1 ediz"
33); R. A. CHARLES, Lo,ndon 1900; E. TISSl!RANT, L'4scension d'baie
(trad., ecc.), Paris, 1909.
(J) Ediz. R. LWRENCE,Oxford 1858; A, DILLMANN, Gottinga i8)1;
tradul.. R. LAURENCE, Oxford I8;8 (1883); A, DILtMANN, Lipsia. 18s I;
G, H,$CHODDE, Andover [883 ; J. FLEMMING; Texte u. Untrsuch. ,
N. F. LeillZig, 1909. 5 (cfr. H. DURNStNG, GGA-; 1903, S';RH;CHi\RLES','
Oxford,.1906 (traduzione e commento), Oxford 19IZ; .F. MARTIN (tra-.
duzione, ecc,), Paris 1906; cfr. NATHANIEL ScHMlDT, The originaL lan-
guate oj tbe pa/'Ilbles oj ElIoch (Univrs. of Chicago 1908; .u Old Test.
Studies in memor. W. R. Harper); A, DILtMANN, ZDMG, XV, I I I
(Bl, ,p); A. QILLMANN, Veber dCII neugefund'enell Griecb. Text des He-
/IDei! Buches (Accad, di Berlino 1892). Cfr. BL, 41-43.

(4) Ediz, A. DrLLMI\NN, Gottinga, 1859; R. H. CHARLES, Ol'-


ford, 1895; traduz. A, D!LLMANN, Gottinga; 1851;. R. H. CHARLES,
London, "Jewish Quart. Review 189'3-95, ibid: 1901.; SCHODD, Ober-
!in Ohio, r88S:'Si; trad'uz. di E. LrrrMAl-lN (in KAUTZSH, DieApocr.
Il. Pieudo~pi'5r, des A, T.), p. p. Tubinga, I898-1899 (cfr. BI, 43-45).
- I7-
VI. Il et Pastore)) o nOL(.t-frl di Erma (Hermas) (I).
Questi libri sonoo parzialmente perduti nella lingua in
cui furono originariamente scritti,o appaiono nella versione
etiopica in recensioni pi o meno diverse da quelle cono-
sciute. Questa copia di traduzioni di testi apocrifi o apocalit-
tici mostra il favore che fin da allora incontrava in Abissinia
codesto genere di scritti, e corrisponde alla psicologia di
un popolo nelle cui vene scorreva tanto sangue cuscitico.
Oltre le menzionate opere. appartengono al periodo
aksumita :
L Il Fisalgos . o Physialogus }), il noto libro;
vedi' K. Krumbacher, G. d. Byz.ant. Litter, p. 875; W. Christ,
GesdJichte d. Griecb. Litter. (2 a ed.). p. 946 (2);
n. Le regole attribuite a S. Pacamio. In queste. si
distinguono facilmente treparti; le due prime sono state
tradotte su qualche testo greco che le conteneva giir. riunite,
ma la t.erza parte affatto speciale al testo etiopico, e non
del periodo aksumita, onde se ne parler in seguito (3);
III. Il Kedllos o Cirillo . Questo libro contiene
una raccolta di testi di SS. PP. relativi, in molta parte al-
meno, a questioni cristologiche; il primo fra essi il

(1) Ediz. e traduz.: A. O' ABBADIE. (C Abhandl. f. die Kunde des Mor-
genlandes), t. p, n. I (BL, 46); cfr. G. D. ScHODDll, Hermil Nabi,
Lipsia 1876 e A. Drf.LMANN, ZDMG, XV, III.
(2) F. HOMMEL, Vie aetb. Uebers. d. Ph)'siol., Lipsia 1877; Der
1UIh. Pbyd<Jl., Roman. Forschung., Erlangen 1890; N. MARR, Fisiolog.,
Texty i Raziskaniya po Anneno-Gruzinskoi Litent.". VI. (Boll.
ital. St. Orient., I, p. 447) .
. (3) Ediz.: A. DILDlANN Chrest. Aethiop.,)7; BA, VIII.
- 18-
,Drecta:fide (mpl 6p~~~) di S. Cirillo~ donde il
titolocdel ,libr'intero~ tit()lo dato probabilmente in tempo
posteriore,: a' quel m~do che il Weddiis! Alilllili, ebb iL
, titolo di B~selyosJ (\'. p. 80). Se.lo scrittO o t i g i ti al e
avesse \1n titolo e qale, non 51 sa. I testicristologki ivi tac-,
colti si rifetiscono, in genere, al Concilio di Efeso, insisten
dovi che Cristo era uno , e sono, dovuti a grandi nemici
dei Nestriani; ma Nestoriani si pu dire, cheI!on erano in,
Abissinia,'e non si capisce lo' scopo d compilare apposi~
tamente per l'Abissinia monofisita, una simile raccolta . .5e-
nonch i Diofisiti ortodossi che ritenvano 1~ due nature
d i s t i n t e, , ma unite in UOlii sola Persona, erano dai loro
nemici monofisiti equiparati ai Nestoriani, onde il Ke-
rnIos,) poteva aver di mira i Diofisiti, senz alUre l'or-
todossia ,ufficiale di Bisanzio, la cui amiciZia 'era per Aksum '
preziosa (I). '
, Oltre le dette opere, appartiene,sembra, al 'periodo
akst;lmh:a. e sarebbe tradotta dal greco, la. vita di Paolo
primo eremita e cos il Gdla Azqir j) (2). Quanto al
, , '
(I) Ediz. parziale in DILIJd!.NN, Chrest. Aetbiop., 70. Vedi il mio
breve artfcol~,Bisa~io' e il Regno di' Aksum, Studi bizantini li, Roma
1924. L'omelia di Prodo v~ovo di Cizico pubblicata' e 'tradotta
da 'E~ PEaEIRA (XI Congrs IS Oritntalistis, Parls 1897). S. GRtaAtrr~
ha trdotto (ROC, 19 lO, p. 115) la lettera di Giovanni di AJniochi a '
Cirillo (DILLMANN, Cbrest~ A~tbiop., 70) le omelie.di Firmo di ce:..
sarea (DILLMANN, 106), ibid. p. ~24. di Giovenale di Gerusalemme
(DILLMANNi p. 1(0), ibid., 440 e di Eusebio di Eraclea (D1Ll.MANN~ ,
pp. J02-103), R0C, 1911, p. 424
, (2) E. PEREIRA, .4 lIida t S. PauZo de TbibIJS (test~)f Lisbona 193-
traduzione Combra 1904 (ma cfr. ABC, ms. 172, l); C. CNTl Ros-
-19-
(\ Deggua l), si dir in seguito p. 66-67: Noter in fine che
l'attivit dei monaci siri si estendeva .anche, in. qualche
modo, alla liturgia.
Da quel che precede appar chiaro che la letteratura
del periodo aksumita consisteva in traduzioni dovute (come"
det resto, in gran parte, anche nel secondo grande periodo)
al clero ed ai mon~4 probabHnleRte'oon"rutti :issini' di
nascita; non e quindi una letteratura che rispecchi tutt,a la
vita del paese, e possa chiamarsi una letteratura propria-
mente nazionale. E se fossero andate perdute altre tradu-.
zioni o scritti (di cui per non si ha veruna notizia sicura),
non punto probabile .,hesarebbe cambiata la Caratteri-
stica della letteratura aksumita. Di una qualsiasi 'letteratura
popolare,. che facesse riscontro alla letteraria, nOn si ha del
pari notizia.
Alla met del VII secolo l'Egitto, come l'Arabia, erano
ormai. sotto il dominio musulmano, e l'Abissinia resto
separata da Bisanzio e dal mondo. cristiano; alcuni punti
deUa costa furooo O"wpatid musulman.
Tutto ci condusse necessariamente ad una rapid de-
cadenza del regno di Aksum. E com'':'' si parva licet {((lm-"
ponere magnis - la decadenza dell'Impero romano favor
le invasioni dei Barbari, cos le semibarbare pOpolzioni
non 'semitiche, .e" specialmnte j Begia, tenute a freno nel
bel periodo di Aksum, occuparono vaste regioni del regno.
Come era naturale, alla decadenza del paese segui, in pari

SINI, UII dOCllmento sul Cristiantsimo uello Yetnen ai tempi di SariJ~bil Yak-
tuf. RRAL, ser. V, voI. XJX, p. iO), Roma 910 (ABC, rns. 164 XXIV)~
tempo, quella della. religine cristian e :della letteratura
che~e~a. essenzialmente religiosa. Non si conoscono, per pi
secoli, produzioni letterarie in Abissinia.' -
Ma noo per questo si d~"e credere che cessasse ogni
ordinamento di vita religiosa cristiana ed ogni. attivitpo.
liticae commerciale, sebbene in q~este due ultime "avessero
parte preponderante le popolazioni cuscitiche e .arabe mu
sulmane, e non j discendenti' dai-cristiani del' regno di
Aksum. Dalle testimonianze degli autori arabi,- invero non
sempre concordi, .musulmani e cristiani (per la parte reli-
giosa, specialmente" la storia del Patriarcato alessandrino
di Severo Ibn al-Muqaffa'), da queste testimonianze, dico,
maestrevolmente raccolte ed esaminate da C. ContiRos-
sini (r),risulta che venivano ancora dal Cairo ili AbiSsinia
sebbene interrotta1llente, i metropoliti. Ma il sopravvento
delle popolazioni cuscitiche e la grande invasione dei B~gia
da un Jato, e dall'altro la rivalit dei regni Nuba, fecero s
che a poco a poco il centro politico si portasse lontano, verso.
n sud in regione sicura. Tacendo di altri, sorse, nel XII sec.,
nel LastI il regno degliZague (della stirpe Zagua, come
dire: Zaguani); la popolazione era Agau, quindi facile a con-
yertirsi al cristianesimo, qu.ale religion~ superior~, che aveva
un Libro sacro e un clero r.eg~lare.. Credo probabile che
in tutto ci influiss lo ~tato del Patriarcato alessandrino.
In questo, ad un periodo di decadenza sotto il Patriarca
Cirillo III, successe, come suole avvenire, una reazione' re-

(I) Storia di EtioPia (Africa italiana, Collezione di monog1'llne a


cura..del Ministero delle Colonie ,.1928.
21 -

ligiosa, che ravviv lo zelo del clero e dei rhonaci; i quali,


spinti da questo zelo, dovevano venire in Abissinia, che era
pur sempre una parte del Patriarcato; forse un'eco lontana
la favolosa leggenda di Gabra Manfas 'Qeddus che, egi-
ziano, viene dall'Egitto in Etiopia. Ai monaci zelanti do--
VeY3 esser facile ravvivare lo spirito cristiano dei discen-
denti dell'antica popolazione..ccistiana. deL regno, di Aksum,
e eondurli~ad . umt~'rh:tasc.enz2) ,.,poUtrQ.:;' In- tali 'Goodizioni'; ,',
sorse il regno che doveva, a poco a poco, dominare, su
tutta l'Abissinia, quellpdella dinastia cosi detta S31omonide,
col primo suo re Yekuno Amliik (1270), e con questo regno
comincia il secondo grande periodo della letteratura etiopica.

SECONDO GRAND;E PERIODO

Coll' avvento della dinastia salomQnide (poich del


tempo degli Z~gUi!, come si detto, non si conosce pro--
~,'1ettentm);- e sono:- dj-essa, .le'relazioni-- 'mi: Fa;.,
tnarcato alessandrinQ divennero sempre pi frj!quenti, e
,d era natUrale sotto una dinastia il cui avvento era stato
favorito da monaci e dal clero. La tradizione abissina, forse
tarda; d il merito di questo avvento al celebre monaco
T akla HIymanot, ma pare che debbasi piuttosto ~ attribuire
al s~o padre spirituale, Iyasus Mo'a. Certo il clero ebbe
gran parte nel nuovo periodo letterario, e ci'spiega come
la letteratura fosse nella lingua sacra e liturgica gi morta,
e nn, come avviene nelle nostre letteratu~e, nella lingua
- ~2-

viva e parlata allor~, che era l'amarico arcaico (r);e spiega


altr~~~prch le, traduzioni fo~sero fatte non dal copto, ma
dall'arabo, come erano fatte dal greco nel primo periodo.
, Perocchfino al v~ secolo la lingua del Patriarcato
alessandrin era il greco, e la stessa versione bpl;eirica
della 'Bibbia di quel secolo o di poco anteriore; quindi
le traduzioni gel primo periodo della letteratura ge'ez non
potevapo essere se non dal greco. Ma nei secoli durante
i quali l'Abissinia visse nelle tenebre della de.cd.enza reli:...
~osa e letteraria, l'arabo nOn tard, nel Patriarcato alessan-'
dtino, a sostituirsi al copto nelle composizioni letterarie;
anihe, ad esempio, la ricca letteratura agiografica copta
pass in gran pane, dal copto in arabo e da questo in ge'ez.
A ci contribui l'esempio dato, sotto i primi Abbassidi,
da Siri nestoriani e giacobiti, dle cominciarono a servirsi
dell'arabo in luogo del !?iriaco. ~oicbe, p~ofittando del1a
4immah (2), di cui godevano, vennero a contatto le.tte-

(l) L'amarico hlflui sulle pronuncia tradiiionale del ge'ez, ge~


neralmente' seguita in AbiSsinia, come 'ad esempio, l'italiano influi
sulla nostra pronuncia del latino. Cfr. E. LltTMANN, Ge'e'{ Sludiell,
I, II, III (<< Nachricht. d. K. Akademie d. Wissensch. 'zu' Gttingen,
1917.1918); E. MITTWOCIf, Die traditionelle Aussprache dtSAethiopiscben, '
Berlin u. LeipzigI926. (Ree. M.'C0HEN, JA, t. llo,}an.-Fbr., P. 176
(1927); v. M. COHEN,. La pro1umciatio1l traditionelle du Gee:;: (th. class.),.'
lA, Ot.-Dc. 1921.
(2) Cio quella condizione di libert che la legge musulmana ri-
conosceva ai sudditi, i quali pur non essendo musulmani, profess;l\'3ll0
una. religione fondata sopra un libro sacro, quali etano i Cristiaui, poich
seguivano la Bibbia (a differenza degli idolatri che, non seguivaho
una qualsiasi simile, religione) ed erano chiam",ti abZ, al-KitilZ, II: qu~li
23
rario coi dotti musulmani,e si ebbero le opere df Teo-
doro Abrr Qurrah, Ya~y ben 'Adi ed altri. Questo mo-
vimento ebbe una ripercussione nel Patriarcato alssan-
drino, ave presso i. Copti, melchiti e monofisiti, si co-
minci a scrivere in arabo operE: letterarie,quali, fra
altre, le storie dei meIchiti Eutichio ~ Hl d.1 ~......
(m. 940) e' del suo continuatore Yal)yi' b. Sa'id, di Agapio
(~I yr.se), del monofisita Severo Ibn al-Muqaffa'
vesc. di U~miina'yn (I) e altri; e di questa influenza dei
Siri si osservano cbiare tracce. li copto si andava man
mano restringendo al culto ed 'ai .libri rituali, e anche in
questi era accompagnato dalla versione araba~ Come dunque
nel primo periodo della letteratura ge'ez le traduzioni erano
fatte dal greco, cos1 nel secondo periodo le traduzioni (che
sono gran parte di esso) erano fatte dall'arabo. Del resto,
<:odeste traduzioni dei due periodi hanno spesso importanza
non piccola, perch condotte o su testi perduti, O su testi
migliri degli esistenti e conosciuti, Che qualche scritto
fosse tradotto in parte o con influenza del copto e possibile;
se ne dira. in seguito (p. 36).
In questo secondo grande periodo si pu distinguere
una letteratura sacra di gran lunga preponderante, ed una
profana, ma dovuta an.:he essa al clero e sempre in ge'ez,
Sebbene in talune opere (come negli annali regi) si sorga
r influenza della lingua parlata, cio dell'amarico. Ma si

del Libro ; 't\aturalmt!nte tale privilegio.cessava. per chi fra i dnmi


combatteva contro i Musulmani.
(I) Cronologie etiopiche dei Patriarchi di Alessandria 'sono in
S. GRBAlJT, ROC, 19z p. ;02 (cf. 212); e 1913, p., 92,
- 24-
ricordi bene. che questa letteratura profana non quella
viva e popolare, .e rispecchia solo in parte la vita della
nazione.
Il secoodo periodo pu dividersi in tre minori che
.:hiamerei: il l di 'Amda $eyon; il 2 di Zar'a Ya'qob;
il 3 dell'invasione musulmana, della missione dei Gesuiti
e def ristabilimento ufficiale della confessione alessandrina.
Nella seconda met .dl XIX secolo s'inizia un:l'letteratura
contemporanea, nella quale pero prevalgono i dialetti mo-
derni c specialmente l'amarico,

PRIMO PERIODO MINORE O DI 'AMDA$EYON

Non si conosce veruno scritto d'indole pi o meno


lett$!rari~,che sia anteriore al sorgere della dinastia ,cos
detta salomonide, perch t~le non pu dirsi la .donazione
del re Lalibala (I) il pi celebre degli Zague, la quale ri-
sa,lirebbl;al 1209; documento di lingua, non di lette-
ratura, come sono, nel primo grande periodo, le iscrizioni di
Ezana.
(1) C. CONTI ROSSINI, L'Evangtlo d'Dro dI' Dabra Libanor, Roma;
RRAL, 1901, Ser. V, vaL X, p. 177. Recens.: B.. TURAmv, ZVOIRAO,
t. XIV, p. 062. Questo Dabra Libanos (da non confondere naturalmente
coll'omonimo e pi recente di &i03) porta il nome del suo fondatore
Libanos o Ma!l1' che sarebbe venuto in Abissinia da Rom (Bisanzio)
nel VI sec. Il ZenI Dabra Libanos o Storia di Dabra Liblnos n
in ABe, ros. 200. I. B. Turaiev ha illustrato il contenuto di questa
storja, la parte liturgica, la parte storica ecc., ZVOIRAO, XVII, p. 345
ristampato in Pamiatn. , IV (cfr. p. ,8).
-25 -'-
Per opera dunqne dei metrppoliti e dei monaci che ve-
nivano d'Egitto, rinasee la letteratura ge'ez~ Come era na-
turale, la prima lorocor 'fu di rivedere e co;reggere la
traduzione dei libri biblici e nomilatamente dei Vangeli
che furono riveduti sul testo di quella che pu dirsI ,la
Volgata araba ; quella cio <:he, dopo i lavori del pi e-
lebre degli )bn al-'Assal, era ricevuta nel Patriarcato ales-
sandrino e anche fuori di esso (I). Ma, come er:a naturale,
le correzioni non figurarono subito su tutti i mss. e spe-
cialmente i pi antichi conservano ancora leziOQ.i corrispon-
denti al primitivo testo tradotto, dal greco, insieme ad altre
corrispondenti al testo corretto sull'arabo. Le correzioni si
estesero anche all'A. T., e sono notevoli le varianti di
taluni . mss. che concordano con l'ebraico puttostoche con
il greco dei LXX. Credo difficile che ci sia dovuto a cor-
rezioni fatte direttamente sul testo ebraico; ma tali
variantid,erivano piuttqstQ, da traduzioni ar~be di questo
testo, siccom quella' di Sa'adylih Ga'on. ,
Di questo tempo (se non forse del secondo periodo
minore) sono i rituali dei sacramenti, a cominciare da
quello del battesimo, pubblicato e tr~dotto dapprima da
E. Trumpp, stampato poi per' ordine della regina Taytu,
in Addis Abeba (?); inoltre da M. Chaine, insieme con quello

(1) Vedi la mia Memoria: Le tradu'{iani degli ,Evangw 1ft arabo


~ in etiopico, Roma, MRAL, 1888 (vol. IV, parte la). Cfr . S. GRtBAtrr,
lntroduction aux quatre vangiles, ROC, 1914, p. 17; .sui Canoni di
Eusebio ed Amm~io, Lettera di Eusebib a. Carpiano, ibidem p. 22,
e 191;' p. )14. Cfr. C. CoNTI ROSSINI, Sulla 'versione e sulla re'IJuione
della S. Scrittura in etiopico. ZA,. X,P.236.
26 -
della cresima, e infine, reentissimamente da S. Grbaut ( I).
Quest'ultimo rituale secondo il codice vaticano n. r, che
fu portato a Roma dal noto Tasfa $eyon (I), che lo salv
dagl' incendi con i quali A.mad Gran distrusse tanti libri.
Altri testi liturgici furono probabilmente tradotti in questo
tempo (i mss. sono generalmente piti recenti), quali il
Kidan zanagh (2) o Uffizio del mattino Il ; e le nume-
rose anafore, che corrispondono ai libri copti (3). Il canone
ordinario della Messa stato pubblicato da C. Bezold III
calce alle Greek Liturgies di Swainson (4). Nel r890 fu

(l) E. TRUMPP, Das Ta!lJbuch der iithiopischm Kirche, Minchen,


KBAW, 1878; Ma~1?afa Temqat Il libro del battesimo, Addis Abeba:
[9 [7 (= 19 2 5; dall'anno precedente esisteva una tipografia in Addis
Abeb:!:); M. CHAiNE, Rituel du. Bapltme, texte t!Jiopim et traduc.tio1l
latine, Roma,. Bessarione , XVII, I (1913); S, GRBAUT, Ordre du
BaptJme et de la COllfirmation dans l'glise thiopiellrtt, ROC, 19:27-:28,
p; 105-189 (con le varianti dell'edizione d M. CHA:-lE e con la tradu-
zione di TASFA ~EYON). Anche il rituale della festa del battesimo di
N. S. Ges Cristo al Giordano <..,...\.h.J\ copto) porta il titolo di
Ma~~afa Temqat (ed. C. ARNHARD Munchen (886).
(:2) Edito in A. DILLMANN, CinesI. Aetbopica, p, 46 (cfr, sopra
p. :2), n. I. Per !'Uffizio notturno vedi anche B. TURAIE\', !\'oJl~i,
bogoslu~enie (dal ms. 14, deWAccademia d Kie\'), 191-
(3) A. BAUMSTARK (Di! christl. Lilera/. d. Oriel/ts, II, P.. 44) not.1
che la liturgia gerosolimitana di S, Giacomo tradotta in geez.
qUaIltunque non dominante in .\lessandria. T, M, S,U!HAR.\Y SELlM,
Textus aethicPicus anaphorae Sallcli .\Jard, Roma, 1829, Cfr, sull'amI'
fora di S. Atanasio, S, RBAl'T, ROe, 1913, p, !0O (.-\Be, ms. iO, I)
. Cfr, B. TURAIEV,'EXXl]O'. tIllip~, Alessandria 1910. p. 321.
(4) Cfr. SAMlli:L B. MERCIER, Tbc ethiopic Lilu f !!.". LonLion l':lOi
vedi la lunga recens. di H, Dl:Elo:SING, GGA, 1916,11, l4; M. CHAl:-ll:,
_. 27-

stampato a K~ren un messale, che per allora non aveva


ancora avuta l'approvazione d.a Roma. Preghiera liturgica
il , M. Zayenages ,' ABC, ms. 70, 1.
Libri tradotti in questo tempo e dei quali dov:evasi pi
sentire il bisogno, sono:
l il diurno o 'OpoMytOv, uffizio diurno e notturno (l),'
che sarebbe dovuto, secondo la Cronaca Abbreviata (2)
ad Abb~ Giyorgis di Gsea, fiorito, secondo la detta cro-
naca,sotto 'Amda Seyon (13 14-44); ma l'aggiUnta al nome
di Giyorgis, di ,( ba'ala sa'amt o Quello delle Ore )>., che
corrisponde a v~W\ ~L..:., non precisa quale sia '!>t-ata
l'opera di lui, se di semplice traduttore
di ,ordinatore d.
tutto Q parte del servizio, o autore di un nuovo tipo. Il
diurno abissino ha due tipi principali, l'uno che corrisponde
all' t( Horologium copto-arabo, e l'altro, pio recente forse,
che somiglia all' Horologium della Chiesa bizantina e or-
todossa, dovuto prababilmepte a correzioni secondo .ii diurno.
arabo-melchita. Ma evvi un terzo tipo, il quale forse nazio-
nale, e che sembra di'scostarsi molto dagli altri due, per il
fatto che, in luogo dei salmi, contiene inni in onore della'
Trinit e della Vergine, nanch invocazioni di Santi special-
La Consr:ratio~ et l'EpicJese dans le Missel lbiop., Bessarione li.
anno XIV, serie 5, voI. VII,. fa,sc. no (vedi specialmente per le aI\a
fore BL, 53). ~."! ,

(1) B. TURAIEv,Casoslov elhiopskt,ii Zerkvi, Pietroburgo 1897,


Acadmie r~p. des Sciences de St.-Ptersbourg, 8e srie, tome I;
Il. 7 (Ree. B. BOLOTOV, Ca. etb. Zerkvi, Chrst. tenielJ , 1897)
(cfr. sopra, p.. 26, n, 2). ,
(2) F.BEGUIN9T, LCf- Cronaca .Abreviata di. .Abissinia, R,oma
19m , p. 7
'- 28 -
mente nazionali, oltre salmi e ~rani dell'A.e del N. T. Que- .
st'ultimo tipo, che pare nazionale, sembra aver avuto per
autore Giorgio di Gase?~a e avergli procurato il nome di
Cl ba'ila sii~itm " L'Horolog. greco stato trascritto in let-

tere etiopiche v. B. TURAIEV, (f Vizan. Vrem. , XI, n. 1,2;


2 il rituale perla vestizione dei monaci (il ms., ZOT.
79, ,attribuito al XIV secolo);
3~ assai diffuso il Ma~l;t:tfa.Genpt'lO<0".Rituale,.dei.'
defunti" (I). In esso gliuffiz funebri per le. varie classi di
persone corrispondono a quelli del rituale c~pt(}-arabo (2);
vi '~ancano naturalmente gli uffi~f per i' patriarchi, arci
vescovi e vescovi, mancando regolarmente tali dignit nella
Chiesa abissina (3). e ci dimostra che il traduttore del
libro aveva uno scopo pratico. Ma il libro ha molte' ago,
giunte, talun~ in principio di esso e talune. in fine: Queste
ultime sono, almeno in parecchi codici, le seguenti: l sette.
benedizioni burake per i defunti, attribuite ad Abba Sa-
I
(I) (I. GUIDI), Il 'Mall]afa Gent.at' (<<Miscellanea Ceriani,
Milano, Hoepli, (1909) p. 65;.Due al1ticbe.'pregb:i~,4.rW RUa4..~.~_
dei defo"ti, Oriens Christ. , nuov:1. serie, (BAUMSTARK),l, 20 (118
propriam linteis involvit, poUinxit mortuum.). ..
~)TuxI, Rituale topto-arabo, Roma 1763. nt%W.u. lf'TE
1t'8H.8.e, Cairo J62. (ra dei martiri).
(;) Del Ma~afa Genzat 'un'edizione non cri tica stata stam~
pata in Roma nel 1908; un buon codice, del XVII sec., quello di Tu-
bingll, non stato utilizzato. TI cod. Vaticano 71 sembra esser com-
pendiato. Questo codiCe presenta molte. varianti dal testo stampato;
ha le aggiunte. Un codice recentissimo, quello del Museo Asiatico di
Pietroburgo (Leningrado) n. 24, ha le aggiunte, sebbene in ordine un
poco diverso.
--29-
mu'el forse l'A. Samuel di Gadama Wa:Ii visstoai tempi
di David l, (m. 1413) apiuttsto, come credo, tradotte da
un testo originale di Samnele di KixM:t-t6w (v. p. 34); 2 un
dersan Q omelia. attribuita. al ricordato Abba: Sal:rma,_
morta-nel 1390 o poco prhna; 3 un dersan attribuito
a Giacomo di Serug,. per preti e diaconi; .questo dersin l)
() omelia, impropriamente chiamata cos~, non si trova fra
le siriache dite_ dal Bedjan, e contiene preghiere tradotte
probabilmente dall'arabo. Queste aggiunte una d~lle quali,
quella di Giacomo di Serilg trovasi gi nel'ms. 80, ZOT,
. scritto nel 1508 (ma opiato d~ altro, non sappiamo. di
quanto pi antico), inducono a. supporre che' esse fossero'
fatte, se non fin. dall'origine, almeno in tempo anti~o. Non
cos forse le aggiunte poste in principio del libro, che
leggonsi nei codici conosciuti, che sontutti pi o meno
recenti. Qlste aggiunte sono, oltre qualche" regola da osser~
vare, alcune preghiere, un discorso attribuito ad un Atanasio,
-e}le credo sia l'Atanasio fiorito nel terzo periodo minore,
discorso che non manca di passi commoventi; il Libro
venuto da Gerusalemme che contiene lamenti, esortazioni
e minacce di varie specie; la preghiera della Via del cielo
Q cc 'Mangada . samay l) ed altri testi. probabile che queste

aggiunte fossero fatte, ,qa1e prima- quale dopo, ma nel


terzo periodo minore, o periodo della lotta con i Gesuiti
e dena restaurazione della, confessione alessandrina. Per il
g.rande uso del libro, si moltiplicarono le copie, ma, a
quanto pare, ~ano generalmente :-ritte da. persone non
dotte,.e questo .spiega la q\lantit di varianti erronee che.
occorrono in parecch~mss. La maggior parte di quelli> che
-'3 0 -

si conservano in Europa sono recenti, ed hanno le suddette


aggiunte.
Nella seconda met del XIV secolo fior il nominato.
Abba Salm:t. che venne in Abissinia nel 1350 e quivi
mod, come si detto, nel 13 90 o poco prima. Da li.
o alm~no sotto il suo impulso, furono tradotte parecchie
opere, quali:. !
l il Fi/kesyus o Philoxe.nus; che contiene dichiara....
zioni in forma di domande e risposte, riguardanti la vita
rponastica; attrib~ito al celebre autore siria co, Fildsseno di
Mab'tiOgh (morto circa ilP3; etr. ABC, ros. 121, II) e sug-
gerito fo~sedal( Paradisus}) (Hist. Lausiaca) di Palladio;
2 il Gebra f:!emamat )l, che propriamente un lezio-
nario per la Settimana santa, e contiene, per ciascun giorno
di questa, una o pi omelie di S. Giovanni Crisostomo}
di Senure, di Giacomo di Serllg, tradotte dallo stesso
Abba Sahtma;
.
3o il {( L~l]aM1iryam Cl Lamento di Maria l). cbe
si recita nel Venerd santo (come .piesso di noi lo Stabat
Mater); traduzione del testo arabo di Ciriaco v~sc. di
Behnes, dovuta anch'~ssa ad Abbl Salamlt (I);
40 il. Weddase Maryam
Laudi di Maria j}~.
spesso aggiunto in fine del salterio (2), disposto secondo i-

(1) Vedi ZOT, rns. l4, n. 4. Cfr. A. GROHMANN, Aethiop. Ma-


rimhymnm, Leipzig 1919, pp. 8, 62.
(2) E. FRIES, Weddase Mar)'am, Leipzig Fock, 1899- (~on sembr~
punto probabile che il libro risalga al periodo aksumita). Cfr. S. GR-
MUT, ROC, 1920-2 I, p. 426, 438; D~ VIS, We4ase Marjam (<< Dietsche
Waranie en He1ford , Jahr MCMIX). Sulla pretesa origine siriaca
-)l'-

giorni della settimana; . dett, ancl:te da Zar'a Yl['qob di


origine egiziana. Il W:eddase " incontr grande favore. e
spiIse alla composizione di simili brevi testi,. eOOle l' An":'
qa~ Berhan o Porta della luce ; il W eddis! wagenay
la'emma Adonay o Laudi ed umilii ringr;u:iamenti alla
Madre del Signore . La precisa: origine delc( Weddase
Maryam nn si pu determinare finch non sia conosciuta

l'analoga innografia delLi Chiesa: opta, fors'anche melchita;
F. Fries crede che i! contenuto possa riferir.si a S. Efrem,
cui attribuito in Abissinia. Ma. si confronti specialmente
A. Grohmann~ Aetbiopische Marienpymnen, Leipzig 19 l 9,
Indice, .p. 49 I ;
,
5 il Gadla Snma'etat pubblicato e tradotto da
E. Pereira (I)~ o ({ Atti dei Martiri,l) (gadl == ~), libro in
voga nelle letterature copta ed .etiopica. Sono i martirii di
Basilide, di Giusto con quelli di sua moglie Theokleia
(8It6x.&ui). e il figlio Abol ("A(30~), di Teodoro. Orien-
tale, di Apater e la sua sorella !rene, di Claudio, di' Vittore
e di Sisinnio, e parecchi sono accompagnati dal Malke"
o Effigie l) del rispettivosaoto. (Portano lo stesso titolo di
Gadla Sama'etat l) altre raccolte, v. il novero dei Santi ecc.
in ABG, mss. 163, r64)' Eb~ aggiunt.e sotto D.avid:l (1386-
I4Il), ed , ad ogni modo, anteriore l 1425;

vedi BAUMSTARK, G~$cbichle der Syroch. Literat., p. rS9. Cfr. A. GROH-


MANN', op. cito (indice), p. 494. - Forse queste lodi alla 'Vergine hanno
dato occasione a. comporre simili scrlt~i /ili cui ignoro 1'.et;l prcisa;
ad es. il Salterio deit Vergine (v. p~Sole le preghiere riunite in. ABC,
ms. lei. I e IL
(r) esco, S.;ript. aeh~ ser. a~. t. XXVIII (testo e- trd.~oJ:le).'
-)2-

6 non posteriore al 1379 il Gadla f.:Iawaryat) o


Atti (apocr~f) degli Apostoli (I). Il testo ge' ez (come
l'arabo dal quale deriva), d questo celebre libro nella forma
che aveva preso gi nel XIII sec. nel Patriarcato alessandrino)
ben diversa dalla _primitiva. Vi si omettono le parti d'indole
-gnostica, che non erano pi intese, e non avevano- piu alcun
interesse, di ciascun apostolo si narrano prima gli Atti ,;
o Gadl) e poi il martirio.
Forse di questo tempo il Gadla Adam. o ( Storia
di Adamo ed Eva , edito e dichiarato da A. Dil:lmann,
Das cbristliche A dambucb des Morgenlandes, Gottinga 1853;
E. Trumpp, Der Kampf Adam, KBAW, IS8I; cfr. BL, 47,
48; S, Grbaut, ROe, i918-19,P' 137. ABe, ms. IP, IV,
WBM, ros. ecexx, III.
Verso la fine del secolo si tradussero altre storie di
martir e vite di Santi (2) come quella di F:rsiladas (Ba.,.
silide) tradotta nel I3 97 per opera del monaco SeIl1' op
del Convento -di S. Antonio, edita da E. Pereira Cv. sopra).
L'opera originale attribuita a Celestino papa; AB C,

(1) Tradotti da R. S. C. M.'l.LAN, The Confticts oj the hoIy ApostJes~


London 1871; pubblicati e tradotti da sir E. A. W. Bv'1>GE, Conten-
dings oj the Holy Aposties, London I899; cfr. il mio articolo, Gli Atti apo-
crifi degli Apostoli nei testi copti, arabi ed etiopici, GSAI, II, p. I ; LlPSWS,
,Apocr. Apodelg. u. .4pOStela~lI, Ergn:(ungs/J., Braunschweig 1890.
Cfr. i nomi dlle trib degli Apostoli in' WMB i ms. 102, n. 24 ecc.;
S. GRll:BAUT, ROC, [91;, p. 206.
(2) Cfr. B. TORAIEv, Isledovani)'a ti oMasti hagio!. istoenikOf1 is-
toro ~thiopsk. Zerkvi, Pietroburgo 1900; Cfr. B. KOlWVZOV, ZBOIRAO,
t. XVII, p. 05 [ (1906),
-33-
ms. 164, III. Contemporanea o di poco posteriore sarebbe
la traduzione di lltrt! molte leggende agiografiche, come
quella' (anteriore' almenQ al 1425) di Ci rieo , il preteso
ve~eovo di Gerusalemme (I), di S. Pelagia (2), di S. Pietro
, alessandrino, t'ultimo dei martiri, mo
-riw (.LOC~\l, del
martirtr persiano Giacomo Interciso, di S. Giorgio ~(di
Lydda), dei Sette-Dt udenti (3), 'del marthio. diS. Ciriaco
Tyalu?t e Compagni (4), dell'Invenzione della Croce (5)
e di molte altre (dr. ABC sotto, Gadl, p. 267), delle quali
ricorder qui alcune edite e tradotte da E. Pereira, e cio il
martirio di Abba: Isaae di Difra(Tphre) (Coimbra 1902),
che appartiene al ddo di Dioclezianp, quello di S. Emerayes

(r) Da me pubblicata in ROC, 1906, p. 337.


(2) Cfr. E. J. GOODSPEED, TIu Epistk oJ PelagJ'a, Amer. Jour,-
nal of semit. Lang. andLiter., XX, p. 95. Chicago (1904); id., The
Boolr oJ 17Jeda, ibiJ .. 190[, t. XVII, p. 65.
(3) Vedi la mia .\femona: Testi orienf4li inediti sopra i Setti Dor-
mienti di Efeso, MRAL. 1884-85. Ree. V. R(osen), ZVOlRAO, I, J2q..
W. WEYH, Zar Gm:hichu der Siebmschlferleg;, ZDMG. LXV, p. 289.
B. liELLER. Uments ParalUles et origine de la Ugende des !tpt Dorma1lt!,
Paris 1905. Vedi aqche M. DE GOEJI!, De uge1lde der SwenslaperI van
Eft{e, R. Accad. di Amsterdam; V. RyssEL, Die SjebenscblliJerllgtllde
Arch. f. neuer, Sprachen, XCIII, l4; id., Der Parisertext d. Siebenscbl-
{,rI; id., XCIV, p. 369. M. HL1lER, O.S.B. Beftrge ~ur Visionsliteraturund
SiebenscblilJer'legende. 1<> 171. Texte. n Tb.Griecb. Teste, 1901-02-<>3-05.
(4) S. GRBAUT. ROC. 1912, p. Il;.
(5) L.. GlTERRIBR et S. GRBAUT) Ricit de la manijestation de la
Croix, ROC, 192<;-26, p. 276: cfr. \'oNLRMM, ZVOffiAO, IV, p. I
(la leggenda copta); \", RYSSEL, Materialjen ,ur Geschcbte der Ererl,-
auffindu1'lskgrnde in dtr i;riscben Literatur (Il< Z. Kirch-Gesch. , xV, 2,
p. :U'2); v. ~nche Arcb. i. neuer. Spracben. XCIII.

;
-34-
(Ama Heraeis) (Lisbona 1902; non pare probabile che
risalg al sec, XIIt), la vita di S. Maria Egypcia (Egiziaca)
(Lisbona 1903), di S. A1JUnafre (S. Onofrio), di Abba:
Samu'el di Kalamon (v. p. 29) fondatore del convento di
questo nome, nel Fayyurn, nella prima met del VII secolo CI)
(Lisbona r894, v. BL, 60), di S. Gregorio Patriarca di
Armenia (Lisbona' t 93, v. BL, 60). Inoltre la vita del-
l'archimandrita monofisita Bar ~oma, Siro, v. S. Grbaut.
ROe, 1908, p. 337; 1909, pp. 135, 264,4 1 (4 1 4). Questa
agiografia ge' ez deriva generalmente dalla ricca' agiografia
copta di Santi o Martiri, spedalmente del ciclo di Diocle-
ziano, degli Atti apocrifi dagli Apostati, ecc. Ed era naturale
che questo genere di letteratura, cOSI cara ai monaci egiziani,
si diffondesse fra i monaci abissini, nel rifiorire della loro
letteratura. E forse di questo tempo, o non nolto poste-
riore, la leggenda di Antonio il Neomartire tradotta ,dal-
l'arabo, ma ampliata. Questo martire sarebbe stato ucciso
sotto Harun-ar-Rasid, nell'anno 847 (2).
Delia fine del XIV o del principio del xv sec. (e non
pi recente come stato affermato) il Senkesar o
Sinassario tradotto dar Sinassario arabo (3) alessandrino,

(l) Vida de.Abba SamueZ do mosteiro de Kalamoll, Lisbona 1894.


Receos. TH.NqLDEKE, ZDMG, XLVIli, p. 1;8. Del primitivo testo
copto non si conoscevano fino a pochi decenni fa se nOli pochi fram-
menti di testo. .
p:
(2) Anll.lecta BoHandiana , XXXI, 410. Cfr. i miei Contributi
alla sloria letteraria di Abissinia, RRAL,vQl. XXXI (1922), p. 28.
(5) Vedi C. CONTI ROSSINI, ZA, XXVlI, p. 371. Cir. il mio artico
T/;e Eth. Sinkwa.r, }RAS, 1911, p. 739 (v. p. 7S). Per una com-
.'- ,H -
per opera del lllol;ac Abblt Sem' on, poco sopra ricor-
~ito(I).
Lo stile punto elegante e la lingua stessa non di rado
scorretta fanno sospettare ch'egli non fosseabissin. N
il libro incontr dapprima molto favore per questi difetti
e nominatamente perch, riproducendo fedelmente il Sinas-
sarta ambo, vi mancava iamenzionedinonpochiSanti
nazionali assai venerati in Abissinia; quindi esso ebbe in
seguito molte ortezioni ed aggiunte come si .dir, ragio-
nandone nel terzo periodo minore (p. 75). Il voluminoso
libro nella fot~acorretta rappresenta le idee agiografiche di
Abissinia, ma ha in generale (salvo quando attinge notizie
dai Gadl abissini) scarso valore storico, ha tuttvialo
grndissimo per la letteratura ge'ez, e molti passi di aut9ri
posteriori s'intendono con l'aiuto di esso.
Anteriore al 1425 la Vita di S. Alessio (Gabra Kre-
stos) (2), pubblicata. da si~ E. VI. Bu4gt: .. E di q.,ue~to
periodo forse la traduzione ge' ez ,diseritti reltivi alla con-
versione dell'Armenia; cfr. la citata Vida:tie&.GregorrO'

pIeta biblio~rafia del Sinassario nei du suoi periodi vedi BL, 57, S8 .
Per i menologi vedi S. GRBAIJT, ROe, 1914, p. 199; 191 ;-17,' p. 20.1;
1920.-21, pp. 95, 100 (cIr. F. NAU , Le SyllQxaire tbiopim, ROC, IC}I~,
p. 328). H. DUENSING, Theo!. Literaturz. , Jahrg. B. n. 17.
(I) Il ms. SO del Trocadero, litto conoscere da M. CHhiNE e.
illustrato da S. GRBA1JT (JA, CCXI, p. 1:29), ha il testo deUa primi:
\ tiva traduzione quale quello del ms. d'Abbadie, che era creduto
unico, e di cui sembra .vere migliori lezioni.
(2) T/le Lves DJ Maba' $c)'OI/ aud Gabra Kresros; London .1898.
Cfr. R. H. CHARLES, Hermathena , Dublin 1899,vol. X. n. XXV.
p. 397; TH. NOLDEKE, Zur Alexiusl'R"etlde, ZDMG, LIII, p. 25,6.
- 36 -
Patriarcha da Armenia l), edita da E'. PERElRA, Lisbona 1903
(cc Societ Geogr. ). Ricorder fra altre, la favolosa l(:!g':';
genda di S. Tertag (Tiridates) re d' Armenia,di Sarkis'
(Sergius) ecc. (I).
Le opere menzionate sono traduzioni, ma non manca.
probabilmente qualche scritto pi o meno originale,. quale il
Zena Abaw keburan o {( qedusan " Storia dei Padri ve-.
nerati ) o Gannata ManakosiIt o Giardino (lei Monaci
(imitato, pare, dal Paradisus o Hist. Laus.di Palladio)~ opera,
certo, anteriore a; 1425 (2). Original sarebbe anche la
citata omelia di Satama (v. sopra p. 29), supponendo elle egli
la scriveSse dapprima in arabo, e poi fosse tradotta in ge' ez.
Le traduzioni, si detto, sono dall'arabo, ma bisogna
osservare in riguardo di alcune opere, come r Horologiuml)
e il Ma~l].afa Genzat , che la parte di esse di gran lunga
maggiore consiste in salmi, lezioni dai Vangeli e dall~' Epi;'
'stole, e quindi quello che doveva essere. tradotto si riduceva,
relativamente, a ben poca cosa. Questo poteva esser tradotto
dall~arabo che accompagna sempre il testo copto, ma
probabile che il testo copto abbia influito talvolta sulla
versione ge'ez. Perocch non sembra inverosimile che mo-
naci copti spiegassero oralmente il testo a chi lo traduceva
in ge' ez. Deduzini sicure non' ~i potranno fare finch non
si abbia un'edizione critica del Diurno coptC>-'arabo, ma qual-
che osservazione pu farsi fin da pra. Cosi, a p. 41. 6 delle edi-
zioni di Turaiev ""ile (bis) risponde meglio a e,w.B.che
(I) Cfr. J. BACHMANN, .4eth. Lesest., r, e p. 16. Cfr. A. Dn.LMANN
(Catalogo dei mss. di Berlino, p. 54. rns. 64, 2).
(2) Vedi ABC, ms. 1;2. I; 162. II.
-37
non a J6..j invece a p. 12 L 9 il 0814. ... A~+tradtice
nEnnA tr'TE llE'TWEP', che tradotto in alcuni codici
0014.'" (+10..+ e la sostituzione non pu spiegarsi che CQn "
l'arabo i~, ,~; a p. 12 l. 6A.'V'Eps,yopn tr.adotto nel-
l'arabo ~1, ma nel ge'ez R~~, che meglio corrisponde
al copto; a p. 12 1. I6 e'TEnCllH tradotto J\t\-"'~. m,"
nell'arabo t..:,jlyol, che probabilmente in alcunicooid fu.
scambiatocn L.:.:i r ; a I2I. 141'arabo~-, ~\.).)\ ~
4)I.,;l..I tradotto in alcuni codici : tj:~CP.:y. I tlm-il'T I OJ4.
~cP+ I Ift..tt:t.., ma in altri in..vece: f1t...,..~ I OJa"''''~, che
meglio corrisponde al copto nEn.llWIT ee,o"tH -nEll
nEftllWlT 6'&02\; 48 1. 14 un codice aggiunge QAlht,
che sembrerebbe correzione posteriore fa:tt;t su qu~sto .co-
diCe, la quale )eggesirtell'arabo Ce:;c)e nel:bpt~, ma '
omesso negli altri codici del testo ge'ez. Facile octasione
a questedifferenz~, do~te Ofa al, testo arahoed ora al
testo c~pto, er~ ]a circostanza' ch i libri liturgici avevano
due testi copto ed ara9~, l'uno d Eronte ,all'altro. Ad ogni
modo non si pu dire, io penso, che talune parti di
questi libri liturgi~F siano state tradotte dir e tt am e n t e
dal copto.'
Di grandissimaimportanta.,amio credete~fu 1a tra:..
du~one di due opere, la quale risale forse alla se~onda
met del XIV secolo o,ad ogni modo, non oltre il I42~, ed
anche essa dovuta probabilmente' all'impulso di Abba Sa-
lnma. Intendo parlare del S~nodos (I) e della Didesqe-
(i) Vedi il mio articolo: Der thwpiscbe- Slnodos, ZDMG, t. LV,
p., 49S '(rlid., ,leggi' Aba 'l-Fa4~'il in luogo di Abtll~~iiq). Una parte
lya (I), fontid~l diritto canonico. Dei .:anoni e comanda-
menti ivi comenuti,molti in di"erse redazioni, sooo attribuiti
a Ges Cristo stesso, agli Apostoli (Canones Apostolomm), a
S. Clemen~e, che li avr~bbe avuti, direttamente o indiret-
tamente, da Gesu Cristo; vi ,figurano i canoni dei primi
Concili (Ancira, Neocesarea ecc..). e del Concilio di Nicea,
anche i cosiddetti CanQl1es arabici (2), che erano creduti
gnuini, e godevano di autorit grandissima. L,a traduzione -
del Senodos, fu fatta, cQme sono pe~suaso,sopra un origi-
nale melc~ita, ma II traduttore si fermato ai canoni di,
La()dice~,. ed ha omesso. tutti i ~anoni r~lativi ~ que-
sii6~icr\stologiche e nominatamente quetIi del .Concilio di.
Calcedonia, evitando cos tut,to ci che divideva i copti
m~nofisiti dai me1chiti; la brev introduzione di questa
red;lzion me1chita abbreviata nel testo etiopico, nmi.
natamente per quel che riguarda il detto Concilio.
Le regole di vita cristiana e gli ordinamentiecclesia-
stici quali erano contenuti nei detti due libri, Sen'odos e
Oidesqelya, dovevano mostrare quanto la vita in essi co-

del (( Seriodos ", il simbolo detto di S. Atanasio, pubblicato da L. GUER-'


R1ER, ROC, 191 S-17, p. 68. I canoni del Concilio di Gangra ~ono
stati pubblicati da L GUERRIER e S. GRtBAUT, ROC, 1922-23, p. 303.
Per i ca.noni penitenziali yedi L. GUERRIER, ROC, 1918- 19, p~. S,.
3.45. Vedi per il Senodosll la descrizione particolareggiata del contenuto
in WBM, mS.2, III. ' .
(I) Ed. TH. PELL PLAT, London 1834. Per la traduzione vedi
BL, So, London 1920 (( Society. for promoting -Ghrist. Knowledge ",
XXIII, p. 204). J. FRANON, ROC, 19I1. PP..l6I,266; 19 12 , pp. 199,
286; 19[4, p. 18,. Cfr. F. NAU, La Didascalie, Paris 1902.
(2) O. BRAUN, De S~na Nicaena S)'t/ode, Master, in W" 1898.
~39

mandata fosse diversa da quella che 'si menava in Abis-


sinia, onde si faceva sentire il bisgno di riforme, le qu"ali
nel re Zar'a Ya'qob trovarono l'autorit necessaria per es-
sere compiute; poich in Abissinia (come, da Costa~tino
in poi, nell'Impero romano e bizantino e neUa Chiesa orto-
dossa), il re aveva grande parte nel governo dell Chiesa,
ed esempi si sono avuti anche nei nostri giorni sotto. Me-
nellk II e specialmente sotto Giovanni IV (r868-89).
L~ letteratura agiografica di Santi non abissini ormai
non piccola, e scritta forse da monaci stranieri, dov de-
stare nei monaci abissini il \desi.derio di conoscere e nar-
I .~ ~

rare le\vite dei Santi nazionali. Al tempo di David l (1382-


1413) risalirebbe la strana leggenda, cui sopra si accen-
nato, di, Gabra Manfas 'Qeddus, nato bens in Egitto, ma
venuto in Abissinia. Se non del tempo del re David I, di
poco posteriore la vita leggendaria. opanegirico, del' re
Liilibala:, il primo degli Ziigue (), e la vita dell'altro re
Zague, Na'akueto La'Ab. Sarebbe ugualmente antica, ante-
rior~ cio al: re I~~aq (14I4""29), la vita d Libano:> o
Mata' (2) (i suoi miracoli ta'imera Libanos ))' sono stati
scritti sotto questo re) j venuto Libanos nel Vl secolo da
Rom, cio dall' impero bizantino, nell' Abissinia del nord,
vi fond due conventi, 11' sondo dei: qual~ il Dabra Li-
banos, (da non cnfondere coll'omopimo e pi recerite di

() J. PERRUCHoN, Vi.e de Lalibalarm li' Etbiopie, Pa.ris, Leroux


189:1. Ree. TH. N':){.DEKE, GGA, 189;, n. ~,.',p. l34-
(2) C. CONTI ROSSlNI, RicMdidi, Utl soggiorM in EritrUl, UIi
Asmara (903. (Cfr. sopra P. 24. nOta- l).
- 40 -

Scioa,fr. p. 59, n. 2) fioriva ancora n~l XII! e xIv secolo,


ma fu eclissato dai monasteri fondati dal grande monaco

dell'Abissinia settentrionale Ewostewos Eustazio,:e dai
SUOI discep'0li. Con la vita di Llilibala: s'iniziava un'agio-
grafia nazionale. che prese poi grande sviluppo ,nel xv se-
colo, e seguenti.
Dello scorcio di questo periodo sono alcune opere apo-
calittiche, genere di scritti che incontr smpre'in Abissinia
grande fuvore. Due testi di tal genere sono il Ma~~afa
.Kid:rn o Li~ro del T estameilto , tradotto .dall'arabo che,
alla sua volta, traduzione dal testo siriaco pubblicato dal
compianto Mons. Ra~mani, e il Kidan za'egzi'ena. Iyasus
Krestos o (I Testamento di N. S. Ges Cristo, tradotto
daWara bo forse contemporaneamente al testo precedente (I);
v. anche I dialoghi di N. S. coi discepoli, in Schmidt
(( Texte u. Unt'ersuchungen ; III, I 903-04), e si confron-
tino gli articoli di S. Grbaut sulla letteratura pseud-cle-
mentina (2), come anche il N"agaramespr kebur wa-
sewur l), testo e traduzione, ROC, 1907, p. 146.

(I) 1. E. RA~MANI, Testame1ltum D. N. lesu Christi, Moguntia~


1899; cfr. L. GUERRIER, Utt testamtlltd Notre-Seigneur et Sauveur
J.-Christ eli Ga.lilee. ROe, 1997, p. r. L. GUERIUER, Il Te.stament m
Galile de N. S. Js. Crisi., PO, IX, 30 (cfr. WBM, 362 e special-
mente ABC, ms. 37, II, Hl). S. GREBAUT, Litrature ethiop. Pseudoclm.,
ROe, 1907. pp. I39, 28), 380; 1908, pp. 166, 314; 1910. pp. 198,
,07; I9II,PP. 71.,167,1.25; 1912, pp. 16,133,244,337; 1913,
p. 69; I9I4, p. 324; 1915- 1 7, p. 33;.1918-19, P246 ; 19 20- 21 ,
p. 22,113; I927-28, p. 22.
(2) Vedi Ilota precedente e cfr. F. NAU, La version syriaque de
l' Octateuque tie CJmen I, Paris 19 I 3.
- 41 -

Si pu qui menzionare la Sapienza della SibiUa o


et Tebaba 'Sabellt (I), che deriva da una delle forme che
questo testo ha in araba; come da menzionare altres. la
terza parte delte Regate di S. Pacornio (2), aggiunta, come
si accennato sopra a p. 17, nel testo etiopico. In questa parte~
insieme ad alcune prescrizioni per i monaci, si narra una
curiosa visione di Pacomio, che avrebbe veduto i monaci
cattivi diVisi in cinque gruppi: i monici del primo gruppo
somigliavano alle iene, qnellldei secondo ai caci, guelli del
terzo ai lupi, quelli del quarto alle volpi e guelli del quinto
ai becchi. Pacornio vede ugualmenre cinq.ue gruppi di mo-
naci buoni, somiglianti ~ il primo all pecore, il secondo ~le
colombe, il terzo alle tortorelle; il quarto alle api e il
quinto alle capre.
Ma uno dei pi importanti scritti apocalittici 1'Apo-
calissi di Pietro, il cui testo etiopico ha permesso di riem-
pire le lacune e restituire il testo greco recentemente
scoperto (3). Altro apocrifo simile l'Epistola degli Ap0-
stoli, il cui testo etiopico, deriva, secondo, ogni probabilit.
da un testo ara bo, che, alla sua VQ lta ,. traduzione di un
testo copto, e questo dal greco il quale risale al II secolo (4).
(l) BA. X; J. SCftLEIFER, Die Erz-i11ung de,. -&ilrylle nacb de"
karsclmnisch-arabischm IlIId athiopiscbm Handscbriften in LonrhHl.,... Ox-
ford, Paris und Rom, DKA W, Philologisch-historische Klasse. Wien.
LIII. Die Weisheit de,. S)'bi/le, WZKM. XX~V. p. H. Cfr. H. DuEN-
SING, GGA, 1910, D. 8 (cfr. BL, 49)'
(2) BA, VIII.
(3) Cfr. H. Dt;ENSI~G, Zeitschrift f. neutest. Wissensch., XIV.
Ja4rg. 1913 (F. NAti, ROe, 1910, p. 44 1).
(4) H. D\JENSING, 'Epistula Apostolorum' nach d. tllwp. 14M
-'4 2 --"

'~ltrilibri consimili trad()~i 'aIl'inirca verso la fia~ del,


XIV secolo o al principio del xV,sono il Nagara Mes~r
. .o Discorso, sul mistero del
ba'enta' kuennl '"hate:a:n)) ,

giudizio (o condanna) dei pccatori, il Dagem m~'at1!l


la-Krestos' witedsI'e mewtn (1) o ( Seconda venuta di
Cri:;t.e riurrezione 'dei olorti;):, In questo stesso temp
e; 'ad ogni modo anteriormente al 1425, furono tradotti. il
Qalemen~os '0 - Clemente , . ed altri scritti Che si con-
nettono c~n ,gU scritti clt~memii, d'indole generalmente
apocalittica (2).
Sotto n're Teodoro (14II.-I4) fu composto il Fek-
ka~ Iyass) o 'te Spiegazione (racconto) di Ges Cristo
f~tta gB Apostoli (3); vi si ragiona degli ultimi tempi e delle
~ala.mit di.ognigenere che allora affliggeranno gli uomini.
Si predice che dall'Oriente verr un re per nome Teodoro"
che :ridar la ,felicit al mondo. L'inti:odur~e Ges Cristo a
farepred~oni agli Apostoli pt essersugg~rito all'autored~l
~Ma~~afaKidanPo sopra ricordato (p. 40). Ma lo scritto
aveva anche uno scopo politico nelle lotte del tempo, quello,
cio, di favonre il re Teodoro, cOme, cir~a un ~olo prima,
iI (f Kebra Nagast favoriva)a novella dinastia salomonide.
Alcuni InSS, 4el Fekkarl! Iyasus sono pi lunghi degli
altri,verosimlmente per 'ggiunte fatte in seguito al primi-

kopt. Textefl. Bonn 1925'~ Vedi,in AE. n.i 2616-2620 la letteratura


rela.tiva a questi *pocrifi.
(l) ABC, ms; 37, IV e V~; vedi le'notizie ivi,raccolte.
(z)Vedi'la nota. 2, p. 40.
.
(3) N.' WEINBRG, Ska'{4ni#. Iesusl1, Pmiatn. etiopsk., pism
St-Ptersb'.I907
-43---
rivo e pi breve testo. L'autore non conosciuto, e~,ignorasi
come sia nata l'affermazione,. che il libro sia da .attribuire
niente meno che ad Esdra, nome, del resto, strettamente
collegato con la lettertura apocalittica.
Di genere affine la ( Visione di Senute) o Ra'ya
Senute , di contenuto prevalentemente escatologico (I). Vi
si menzionano dieci visioni, ma nelle prime nove si menziona
appena il conten.uto di .esse, e solo la decima visione viene
narrata per intero. In questa Ges Cristo, rispondendo alle
domande dL Sente, dice della fine del mond,o e del giu-.
dizio universale, del premio dei giusti 'e della condanna
dei fepro bi, dei q uali solo una parte, che viene determinata,
non avta mai pi perdono. Di questi sono gli eretici che
nega.nola Trin~ (cfr. p. 49~50),che dovevano poi essere
colpiti da Zar'a ya'qob. Si ha poi occasiQne di toccare que-
stioni di dogmatica cristiana. Un,testo arabo che pi o meno
esattamente corrisp0J..1da a queste ."isioni etiopiche -non si
conosce. ma ci non esclude punto che il libra sia - tra-
dotto' dall'arabo. Queste visioni etiopiche non sono in re-
lazione ,con 1'ApDcalissi di Senute edita da 1. Leipold (2) n
con la visione che leggesi neIromelia attribuita a S. Ci-
rillo (3); ad ogni modo, il li~ro ebi>e un'aggiunta pura-
mente abissina. questa .la visione sulla Chiesa; in essa
si scorge l'influenza del Kebra Nagast (v, p. 48-49) 00-

(1) Vedi gli-esaurienti articoli di A. GR~HMANN, Die im iithitJ-


pisch. af'll~_ Imd kopt. erhaltenen ,Visionen Apa Scenuti V01t Alribe
ZDMG, LXVII, p. 187. LXVIII, p. I.
- (2) esco, 5,cr. copto ser. alt., t.: V (testo).'
(~) A. GROHloIAN'N, art. citato, ZDMq., LXVIII, p. I~
-44-
rnmatamente per quel che si dice dell'incontro del re di
Abissinia con l'impera:tore di BisanziO.
A questo produrs~ di scritti apocalittici, ai quali il popolo
abissino "era stato sempre incline, contribuiva un movente
politico? La; storia del' tempo noh abbastanza conosciuta
ner suoi, particolari per poter rispondere a tale domanda,
ma certo non cosa improbabile, quando si pensa alla
parte" che" prendevano i monaci nelle faccende .-del regno,"
dal tempo degli Zagu!fino ai nostri giorni, e la supposi-
zione confrmata da quel che si dettos,ul Fekkar!Iya
SUS e il're Teodoro.
Albi letteratura apocalittica appartiene anche i1 Rit'ya_
'egze'etna M:rryam o Visione di~. S. Mariu omelia at-
tribuita a S. Giovanni~pubblicata e tradotta da M .. Chafne(r ).
Alla Madonna, trasportata sopra una nuvola, Ges Cristo
mostra i luoghi destinati,. dopo la norte,~gli el~ e. queHi.
destinati ai reprobi. La Madonna narra la'visione.a S. Gio-'
vanni, e gli, dice di parla in Jscritto. Due apocalissi (delle
quali una fra i miracoli di S. Vittore), sono statepub-
blicate dal Littmann (2), ma la loro et sembra inGerta.
A questo periodo appartiene anche un testo ~ontenut()
in ABC, ms. 129, XI, intitolato T ag~lald1ieDit,&
- Esortazioni ai sacerdoti . L'autore sarebbe Severo di 5yn-
nada (in Frigia?) di cui conosciuta un'omelia che fa parte

(I) .A.pocrYPhade B. M. Virgine. esco, Scr. a~th., ser. , t. VII;


11, testo p. 57; traduz. p. 53 (Recens. W. W~, ZDMG. LXV.
p. ~89) .
(2) Abyssinian Apoalypses, (Ameri<:an Joum. of ~mi. tang. and
Literat., vol. XIX, p. 8,).
...;......45~

del ( Kerlllos ed pubblicata nella Crestomazia di DiU-


maoo, p. 99, la quale omelia per non ha nulla che fare
con questa esortazione, il cui autore chiamato Severo, ve-
scovo di Semenos, $a~afi. geb~lIWi; non so dir nulla di
sicuro su questo preteso scrittore egiziano

. LETTE.RATURA PROFANA. - La letteratura profana ha con


la religiosa legami ben pi stretti di quelli ch~ suole avere
in altre letterature. Ess s' ilaiziacon una delle pi im-
portanti opere ge'ez, il Kebra Nagast, o La Gloria
deiRe , col qual titolo, sivoIle, certo, alludere alla gloriosa
origine che si attribuiva ala dinastia slomonide (I). Se-
condo ogni probabilit, il1ibro fu scritto dapprima.in arabo,
non gi per essere pubblicato in questa lingua (per chi par-
lava arabo non aveva alcun interesse), ma per essere im-
mediatamente tradotto in ge'ez; come avvenne. di altre opere.
Sarebbe stato composto nella seconda met delxIH secol,
I
(I) e. BEZOLD, Kebra Nagast." Die H6frlicl1keit der Kiinige,
CI

Miincbenl905. KBAW, XXIII, I. Abt. L'editore nella prefazione d


tutte le .notizie che si hanaQ $ul libro! i codici (uno dei quali sarebbe
da attribuire al~!II sec.) le sngolaritdellalingua ecc. Sir E.A. W. BUDG!!
ha dato una nuov~ tradu;:ione del libro The Quee11 of Sheba (<< Medici So-
dety London 1922), accompagnandola d'idee origi~ali sulla omposi-
zione e d'interessanti notizie e riproduzioni di mss. Cfr. A. DILLMANN,
iber d. Regier,.~. von Zar'a !a'qob, p. 74; S. GREBAUT, Sa/tim01J et
la Reine de Saba, ROe, I912, p. 315 ;-LE Roux, Chez la .Reine deSalta,
Paris, E. Lroux., 1914 (p. So n. 2). Cfr. anche M. GRIA.ULE, Ugende
illustre de la R.eine de Salta, Documents:t, Paris 1928 .. Per receni>. ecc.
V. 'l'H. NLDEK. WZKM, XIX, p; 397), H. GRESSMANN, J. FLEMMtNG,
FR. PRAlITORlUS, A. CR1Gl!TON, v. BL; 37. v. Aggiuntep. Il 4.
se fosse esatto quello che stato affermato, che un
antico ms. di esso risale a qusta, data, ma molto, moltp
pi probabile che si debba assegnare l'operaal principio del
. regno di :Amda $eyon Cv: Conti Rossini, 4eth., II, n. 4I}
e al neburaed Il o capo di Aksum, Is~aq, con ,il c~iaro scopo
di favorire la novella dinastia di Yekuno Amla:k; e ben si
conviene a questo tempo, nel quale imona<:;i si adoperavano'
in favore di essa. Nel Kebra Nagast II S. Gregorio Tau-
maturgo (I) espone ai 3 18 Padri del Concilio di Nicea le
origini del genere umano e la sua antichissima storia. Quindi
un - preteso Patriarca di Roma (Bisanzio) Domizio riferisce
ai 318 Padri di aver trovto in Santa Sofi~ un manoscritto il
quale narra come la regina di Saba( 2) (regione identificata
coll' Abissinia) chiamata Makada:, avrebbe ,avuto da Salo-
mone un figlio cui chiamano Menilek;' il quale cresciuto~
porta, da Geru~al~me in Abissinia, di cui fatto ,re, l'Arca
, dtll' Alleanza, che si conserva ne11acattedrale, di Aksum~
detta quindi $eyon. Avrebbero poi conq~istato Gerusalemme
l'imperatore di Bisanzio e il red'Abissini~,iLquale,ultimo.
sarebbe poi divenuto il maggior re di tutta la terra. ~ cu~
r~osa la somiglianz~di questa parte della leggenda etiopica
con la credenza degli Arabi (Sciiti) sul Mahdi. Questi
con 'Isa (io con Ges Cristo disceso daL cielo), avrebbe
conquistato Roma e Costantinopoli, le metropoli cristiane
al tempo in cui fu scritta la leggenda. Se all'autore del
, (I) La leggenda dei 15 anni passati in una grotta,deve riferirsi
non li S. Gregorio Taumaturgo, ma a S. Gregorio l'IIluminatore)~ I

Patriarca di Armenia.
(2) Re III (I) IO.
..,....: 47 -
Kebra Nagast questa cre~enza araba sul MahdI fosse
nota e influisse sulla composizione del suo libro, non saprei
dire. Quanto al significato dei nomi, per Menilek si po.,.
trebbe forse pensare. a fU"): f.AU+ quanto grande,.
qual principe ! e per Ma:kada a I J.s' L.o (qui( huie rei [viro]
simile?); ma ci sia detto con ogni riserva. notevole tut-
tavia che ql:lesto nome Makeda era portato da un cavallo
di Iyasu Ilo (Annal., esco, p. 77); questo par confermare la
supposizione sul significato di: Makeda:. Nonostante i para-
dossi storici, il libro ha avuto ed ha in Abissinia autorit grande,
~ gr4nde stata la sua influenia sulla letteratura posteriore.
In. fine del Kebra Ngast sono spesso aggiunti alcun
testi e documenti divisi in tre parti, i quali, in grande misura
almeno; si connettono con esso. Queste aggiunte ebbero da
Bruce il nome, che ritengono tuttora, di Libro di Aksum,
e sono state pubblicate e tradotte da Conti Rossini (I),
che le ha dottamente dichiarate.
Le vittorie riportate da 'Amda $eyon, sui musulmani,
specialmente nel 13 33, rinvIgorirono lo spirito nazionale;
e porsero occasione e materia a comporre la breve sto':'
ria elegantemente scritta, sulle imprese compiute da quel
re; n vi ha rgione sufficiente per credere. che - questa
storia sia stata scritta postriormente (2), Essa , per cos

(I) esco, Scripto. eth., ser. alt., .t. VIII; cfr. H. DUNSJNG;
(Theol. Literaturz., XXXVI, no 22); A. GUERINOT, JA, 19 I, l.
p. 154
(2) J. PERRUCHON, Hisloire det Guerre; d" Amda Seyon rDi d'thiopie.
JA, 1889, sr. 8. voI. 14. p; 27 I. 38r (Rec. TH. NOLDEKE, Liter; Cn~
tralbl , 1890 p. 1086) {F; BEGUINOT,. Cron.: Abbr., .8}.
dire, il riscontro letterario delle canzoni popolari che s
cantavano in onore di 'Amda ~eyon (I). A questo re si
attribuiscono anche ordinamenti riguardanti la corte reale,
le scuderie ecc.; primo nucleo del tardo Ser' ata Man-
gest (2).
L'interesse che in pari tempo si prendeva per la storia
attestato dalla traduzione, che risale almeno al xv secolo,
dell'opera nota nella letteratura neo ebraica ,01 nome di
Yosippon o il Gorionide, la quale nel ge'ez porta il titolo:
Zena 'Ayhud o Storia degli Ebrei La traduzione ge'ez
deriva direttamente non dl1'ebraico, ma dall'arabo, n ora
si potrebbe de.terminare in quale relazione stia con l'ori-
ginale neoebraico .
.Questa motteplice attivit letteraria, dai XIII ai primi
decenni del xv secolo, attesta l'operosit del.clero che ve-
niva dell'Egitto, e il vigore dell'elemento puramente abissino.
Grande lode devesi ad Abba SalIma, la cui opera potrebbe
paragonarsi a quella di Senute,nella letteratura copta, se non
per il genere e r indirizzo della sua attivit, almeno per
l'importanza avuta nello sviluppo de11a letteratura dei ri-

(I) I. GUIDI, Le canzoni.ge'ez amannnit ,'n ollore dei re abissini,


RRAL, ser. IV, voI. V, p, 53; E. LrrrMANN, Die Allal//harischen Kai-
serlieder, Strassburg 1914; E. PEREIRA, Cano de Galavdh'os HY
d'Etiopia, Lisbona 1889; F, PRABTORIUS,Die Amharisclle Sprache,
Halle 1879, p. 499. (Quasi tutti questi testi appartengono propriamente
all'amarico arcaico pi che al ge'ez).
(2) Vedi A. DILLMANN, CalaI. malluscr. BilJlioth. Oxonien" ms.
XXVIll. Cfr, i miei Contributi alla sloria letteraria di Abissinia, RRAL,
ser. V. voL XXXI, p, 6), ISs,.Roma I923.
- 49-
spetti vi paesi. Questo svilupp era favorito dalle condizioni
politiche nelle quali trovavasi il p:iese, da cui, per le vit-
tor~ di Amda $eyon' e dei successori, il periclo mu-
sulmano era allontanato, e regnava una notevole calma.
Tutto ci preparava il secondo periodo "minore della let-
teratura ge'ez, quello di Zar'a Ya'qob. Quando questi sal
al trono, H regno era relativamente tranquillo, e qualche
no grave insurrezione, come" quelle di Ma:hiko e di Arwe
Badlay, fu facilmente domata sotto il suo stesso regno.
Anche i nemici interni, una stirpe di Falasci, erano ,stati
sottomessi sotto I~~aq (I4 14- 2 9);"

SECONDO PERIODO MINORE O DI ZAR' A YA:QOB

LETTERATURA SACRA. - Zar'a Ya'qob san sul trono


nel 1434. Prima di parlare della sua attivit letteraria,
menzioner du pere scritte n o n d u r a n t e il suo regno,
ma, e specialmen~e la prima, avanti il 1425, cio~ il Ma!?~afa'
M,es!ir l) o Libro del Mistero, Ha per autore, seCondo
la Cronaca Abbreviata (I), Giorgio di Sagla (Amhara); la
detta Cronaca' narra che lbpera fu composta in seguitO' ad
una disputa, che l'autore avrebbe avuto con un Franco, ciO"
un Europeo. Il libro, dice l'autore, e per credenti, non per
non credenti. t: una confutazione delle eresie, ma queste
sono, per la massi.ma parte, relati.ve a questioni trinitarie

(1) Cfr. F. BEGtJlNOT, Crtm/a Abbreviata, 12; ABC. lUS. t ;9,


Cfr. ZOT. ms. xl} (con il novet'O" delle 27 eresie).
- 5-
o cristologiche, le quali u~time (ad eccezione di ci che
riguarda il Concili di Calcedoni a) non pare che fossero
questioni d'attualiti per Abissini (ma cfr. p. 43) o Europei.
II n.O Y del mS.1 1), ZOT, deve riferirsiall'epiclesi, perche
vi si mtte in relazione la discesa dello Spirito Santo con
la transllstanziazione. Non noto alclln origi.nale arabo;
il codice vaticano arabo 74 non ha nulJa di comune; pare,
ad ogni modo, che Giorgio siasi servito di fonti arabe. Il
libro deve aver avuto in
Abissinia un'eco grande,ed e
probabile che contribuisse a far, .conoscere
.
e. diffondere
.
opi-
nioni ereticali, colpite poi da Zar'a Ya'qob.
L'altra opera cui ho' accennato, e che mostra l'interesse
che si prendeva a questioni teologiche, il (Pseudo) libro
dei Maccabei (v. sopra p. 15), che narra il martirio di tre
Giudei; sotto un supposto re Tiru?ayd1in (Tiro e Sidone),
ma vi si ragiona specialmente dell' immortalit dell'anima,
della resurrezione dei morti; ecc. (I).
E vengo ora all'attivit spiegata da Zar'a Ya'qob (2).
Per le cause sopra accennate, il movimento religioso-let-
terario del primo periodo minore si ac~ebbe. in questo
secondo e del pari nel terzo, maniLestandosi in opere e tra-
duzioni di yarie specie. Talune di queste hanno qualche
attinenza alla nostra teologia, sia dogmatica, sia morale, e

(I) L HOROWITZ, Das iitliiotische Maccabiierbuch, .lA, XIX, p. [94


(testo e traduzione).
(2) Vedi, per piene notizie sugli scritti e l'opera di Zar'a Ya'qob,
A. DILLMANN, Ueber die Regienmg lIlsbesonder& .die KirchellordnulIg des
(
Kimigs Zar' a Y' qob, Berlin 1884 Abhandl. d. I(. Akademie d. Wis-
sensch. >l, Berlin). Ree. TH. NbLDEKE, GGA, r884, p. 577.
all'esegesi, altre sono omelie (specialmente di S. Giovanni
\
Crisostomo (vedi p: 56'-'57. nota I) e agiografie; aggiunte'
ambedue, ma in numer ben pi rilevante, alle gi esi-
stenti; poi racconti di miracoli e poi una ricchissima iimo-
grafia. Ma e diffieile fare un'esatta distinzione del contenuto
dell'e varie. -opere, e,ad esempio, nelle omelie'sono speSso
parti teolpgiche o apologetiche .. Delle opere, di questo
periodo parecchie sono attribuite allo stesso re, quale, TJrin-
cipale -fra esse il ( Ma;;~afa Be:rhan o Libro della Ltice )}
composto in difesa della religione di Cristo, che Lux mundi
Oo./XII, 12). Una'parte dell'opera c6hfta eresie e scisini
(nollliriatalllente quella degli Stefaniti); in altra S1 mostra
che sabato e domenica debbono eSsere 1.lgualmente santificati
e q~aH opere sia permesso fat~ in essi. Notevole il libro
M. Milad )0 la mirabile (CNativit ~ di N. S.(cbntr
Ebrei e Stefaniti};<esso da .leggere il 29 del mese tal)sas
(Dec:-Genn.), festdelNatale, e poiai,29 di ciascun mese.
DimirtOr moleson6il ( Ma?qafa Bal).rey o Libro della
essenza (oaLoc?) scritto nel 1442, che c:ontine tutto' cio
che:dev:e osservarsi nel dare al malato l'Estrema Unzione,
come anche 11 Ta'aqebo Mes~ir ll, cio: ie cautele dii os-
servare in riguardo del1'Eucarestia, affinch niunaprofa-
nazione avvenga, sia nel sornministrarla,:sia nel i:iceverla.
Come si vede, il re ha uri posto importante n~l1a Iette-
'l'atura, come l'ebbero poi al:ri re, vogliointendei:ere
Na'od (1494-158) e, qual grande al11an~e della lettera-
tura, Lebna Dengel Cr 58-40). Per altri scritti, di Z. Y. re""
lativi a riforme e prescrizioniecdesiastiche vedi la citata
Mem?ria di A. DHlmann. Probabilmente sotto Zar'a Ya'qb,
-5 2 -

fu tradotto il Sargis 'AbergriWi o Herqal, Haraqal ,


(t

che q>otiene in forma di discussione, l'apologia del Cristia-


nesimo, apologia cui fa un ebreo convertito, per- nome
Gil!-como~ disputando con gli antichi suoicorreligionad. Il
Sargis . e tradotto dall'arabo, che per deriva d un testo
grec6, additato da F. N:I.U (T). AncheZar'a Ya'qob scrisse
contro gli Ebrei.
Alla teologia morale si pu in certo modo 'riferire l'at-
tivit anche letteraria di Zar'a Ylt'qob per sradicare usi e
credenze superstizios, diffusissime in Abissinia. Egli proib
superstizioni e barbari usi pagani; oltre a trattarne in qualche
parte delle altre sue opere, scriS$e due libri, il KelJda:t
Say~n 0 Rinnegarnentodel Demonio e (sembra) il 1'0-
mara tesbe' et o Libro degli incantesimi. Da tutto d,
come dalte vite dei Santi. p. es. di T akla H~ymanot, si vede
come specialmen~e neWAbissinia meridionale, D1imot. ecc., .
ove il Cristianesimo non aveva fatto progressi nel periodo
aksumita, si vele, dico: siccO"me le credenze negli spiriti ma-
ligni che insidiano agli uomini e nella potenzadegl~ stregoni.
e come moltissimi usi superstiziosi fossero diffusi. Gli Agau
che formavano la maggior parte della popolaiione, e il cui
sangue swrreva largamente nelle vene dei Semiti immi-
grati, erano, come noto, popolo in sommo gradosuper-
stizioso. Grazie all'attivit dei monaci, il cristianesimo era
ormai dominante anche nell' Abissinia meridionale, ma le

(I) S. GRBAUT, Sargis d'Ab,rga. C01ltrO'!:rse judo-cbrtimne,


PO, III, 4; XIII, l; F. ~AU, La Didascalie de Jacob (introduzione e
testo greco), PO, VIII, 5 e ROe, 19[0, p. 32) (cfr. S. GREB'WT,
ROC,I913, p. IO!).
~ 53-
superstizioni non cessarono. per questo; ne fa fede la cura
posta da Zar'a y;r'qob e con gli scritti e con le misure
di governo, per estirparle. Ma come in Occidente.il cri-
stianesimo non pot sradicare usi pagani, che per si per-
petuarono voltati a significato e intenti cristiani (ad esempio,
la processione cristiana delle Rogazioni sostituita alla pagana
dei Robigalia), cos~, non troppo dissimilmente, in Abissinia
avvenne per preghiere d'antica origine egiziana,. affatto. ma.,.
giche e superstiziose, piene di nomi giudaici, come E16he Sa-
ba'oth, e simili. E nomi strani furono innestati in racconti cri-
stiani e devoti, che in tal guisa ebbero, per dir cos, una specie
di salvacondotto. Risalgono infatti a questo tempo leggende
relative alla Vergine, a Santi ed Angeli, ma accompagnate
da lunghe invocazioni magiche, da strani nomi della Di-
vi~it e degli Angeli, contro spiriti maligni e stregoni che
insidiano agli uomini, e sono cagione .dei loro mali CI).
Cosiffatte invocazioni in pie leggende sono abbastanza an-
tiche; anteriore a Zar'a Ya'qob la preghiera della Vergine
fra i Parti (2), secondo la quale S. Matteo, prigioniero
fra i Parti, sarebbe stato liberato dalla Madonna che rivela
i nomi arcani di Ges rsto. Lo scritto d'origine copto-
araba, ma da notare che nel testo etiopico la parte di
gran lunga maggiore non quella della narrazione, sibbene

(1) Cfr. W. WORRELL, Studien z. abessin. Zaube~wesen, Strassburg


1909; e.ZA, XXII, XXIV, XXIX. Cfr. l'amuleto di Monaco pubblicato
. da S. EURINGER e E. LIT-rMANN, Zeitschr. f. Semitist., I. 136 (vedi
una preghiera contro i demoni in S. GRttBAlJT, ROe, 1'922-230 p. 199).
(2) C. CONTI ROSSINI, La redaziolle etiopica della preghiera della.
Vergine tra i Parti. RRAL, voI. VO. P. 457 (1896).
--"-54 - ,
quella delle preghiere magiche. Di simile genere lo scritto
intitolato Asmata Egzi' ena Il <l I nomi di Nostro Signore
e l'altro Negarana semaka o Dicci il Tuo Nome ,
e 1' Arqe'et}) o I Discepoli l) CI) che operano miracoli
nel ,nome di Cristo Bers[be~el o Bersal/cl; il Saragala
Elyas o il Carro di Elia. Molti altri scritti di genere affine,
ma' non so di qual tempo, sono var I:!as[b l) o Cal~
coli per indovinare il futuro; come anche vari testi magici,
il R;r'ya Henocb 1) o Visione di E!lOCh n, e 'simili brevi
scr.itti, attribuiti ~ David, Esdra, Alessan<1ro il Grande; Ari-
st?tHe,ecc. (ABC, ms. 236, 239). In Abissinia,comeno-
toriamente,prcsso altri popoJj, un,a forza irrestibile era attri-
buita al vero arca~o nome della Divni -(C~LT), 'ohd
era di capitale importanza il conoscerlo e invocarlo, eil
tenlo nascosto ai nemici. Una diffusissima preghiera ma-
gica quella di S. Sisinno (Susneos) contrO la Werzelya I)
la Elit)J (rr,~,) ebraica e postbiblica, la a't'pt~ o' Litmia
classiche e simili), da lui atterrata; preghiera che libera
'specialmente-i bambini lattanti dalle insidi' di lei. 'Simili
superstizioni sono anche tuttora in Ocddente. Ricor-
der ancora altre preghiere magiche, come 1' I:Ia~ura Mas-
qul )l 0 Recinto della Crac)) contro-'i nemici (cfr. ABC,
7'3, III) che non so a qual tempo risalga, e inoltre il' $a"'
lota Kepryanos o preghiera di Ciprian~ l), attribuita al

(r) W. WORREU, op. it., XXIX, p. 13i ;'E. LITTMANN, 'Ardeet


e T7Jt Magie BOfIk of/Ile DisciP/S, JA05, XXV, p. 1. Cfr, N_ RHO-
DOKANAKIS, Eine atiJiopische Z/II/'cl'l'o1!e im MlIsimm 1er Sladt TreIs,
\\'ZKM, voI. XVIII, -P-3D; E, L[TnL'S~; T!le Pl'hlcetoll ethiop. magie
Serali, Princeton Universo Builetin ", voL XV, p, 3L
..,....,. 55 -
martire antiocbeno S. Cipriano" che prima di conv~r.tirsi, sa..:.
rebbe stato mago e indovino CI J; e Hl: preghiera del re Kleb
o ~alota qeddusKaleb "negusa Ityopya)} (VI sec.), crecluta
scritto getluino d questo re. Ma pi notevole la preghiera
contenta nel Lef:tfa ~edeq ) o {( Rotolo di giustificazione ,
che nel seppellire il defunto, si pone presso il suo cada
vere (2). Questo rotolo contiene elementi apocalittici e
preghiere magiche, che guidano l'anima al regno celeste;
rotolo magico 'che Gesti Cristo rtceve dal Padre Eterrro e
corimica alla Madonna. q ua1cosa di simile al' Libro dei
Morti, dIl':mtico Egitto, e con esso sta forse -in relazione.
Il 'fatto che di codeste 'pregbiere magiche si trovano
anche bggidi: esmplari innumerevoli dimostra: quale incre-
dibile diffusione re credenze superstiziose abbiano sempr
avut' in Abissinia. Per altre preghiere si puo vedere il
citato articolo del WorreH -(ZA, voi L XXIII, XXIV, XXIX).
D questo periodo anche, secondo. ogni probabilit~
il Ma~Qafa Mes~r zasamay wamedr)) o {( Libro del Mi-
stero del Cielo e della Terra ) (3) di Bahayla Mikii'eL Il
libro tue d'indole apocalittica, diviso in quattro parti:
(I) K. KRUM8ACHER, Gesch:hte d.' Byz.anti;,. Litterat., p. 689-
Cfr.V. RnsEL, Der Uftext d.Kyprianoslege#de (<< Arch. f. neiler. Spra-
chen,),CX, p, Z73); BA, VI; A, GROHMANN, Studien :;:11. dm Kypria-
lIosgten, .WZKM, XXX, p. Or (SL, 56).
(2) B. Tl1RAffi". Lefafa. sedeq, (( Pamiatnikiethiopsk. pismennosti li,
yn (traduzione enote5. Cfr. ABC, rns. 75, IV. SirE. A. W. BUDGE,
The Bandlet of RighteouS11eS5, London 1929. Recens. E. Ll'ITMANN1
Orient; Literatul'Z. , 1930, n. II. .
(3) J. PERRUCHON, PO, I, n. l; S. GRBAUT,PO, VI, n. III;
cfr .. ZOT, mss. IIT-:.rrlL
- 56 -
la priIna sulla Crazione del cielo, della terra, ec.; la se-
conda un'interpretazione dell' Apocalissi canonica; ,l:t terza
sulla Divinit e la Cr'eazione; la quarta sui computi (per es-. la.
data della nascita di Adamo 1) e i simboli. TI Grbaut vi
ha aggiunto importanti osservazioni. TI ms. 46 del British
Mus. (degli ultimi decenni del xv secolo) contiene medi-,
tazioni e invocarloni della S5. Trinit e, secondo quel che
scritto nel primo foglio, ma da mano posteriore, avrebb
il titolo di Sayfa Se1lasl Lo stesso titolo porta il ms.(re-
cente) ABC. 106, n, .che contiene una Professione di fede
monofisita, e porterebbe anche. il" titolo di Ma~~afa: Ma- '
1}.yawi , ma non sembra. identico al ms. del Brit.MuSeum.
Zar'a Y' qob, nella sua cura per il riordinamento del
cuIt, comand la celebrazione di numerossime feste an-
nuali in onore della Madpnna e di S. Michele, ed anche di
S. Gabriele, S. Raffaele, S. Giovanni Battista, S. St:fano~
i Ss. Pietro e Paolo, rionch altre re,lativ alla vita di
Nost;o 5.ignore, della V~rgine, come l'4nnunziaziQnel la
Nativit, le Nozze di Cana, l' Ascensine,ecc, Ci parse
casione a comporre o tradurre numerose omelie ,da leg-
gere nella relativa festa. Sono traduzioni dall'arabo di testi
originli in questa lingua,'come quello di Severo vescovo' di
U~mUnayn suila. visita' di Elisabetta" ma geneni.lmente da
traduzioni arabe, di testi greci di Severo Patriarca di An~
tiochia (su S. Michele, vedi . Pereira, Converco de um
rey da India ao Christ. Homiliado Arch. S. Michael, p. 6,
Lisbona 19.00), di Teofilo Patr.Alessandrino, o di testi siriaci
.di S. Efrem o di Giacomo di Serug; ma speciahnente da test!
greci di S. Giovanni Crisostomo; parecchie di queste omelie
~57-

sono state edite da -E. Pereira (i). Molte omelie del Cri-
sostomo sono contenute nella raccolta Retu'a Ibymlnot
un fiS. della quale, ABC, 133, .del XIV-XV secol().
attribuita a Teofilo Patriarca alessandrino un'omelia
sulla fuga della S. Famiglia in Egitto, a Quesq~m; lo spi-
rito nazionale e leggende agiografiche. di Santi bissini
poterono f~ credere che la S. Famigli,a ponata sulle nu.-
vole; visitasse 1'Abissinia (2). A questo periodo da ri-
ferire anche.la traduZione' di leggende apocrife relative alla.
Vergine (3).
Grande sviluppo ebbe l'agiografia ruizi~nale(iniziata come
S1 detto sopra a p.
2 I, con la 'leggendaria vita di Gabi"a

(I) E. PEREIRA, Homilia SObri o baplismo de N. S. Jsus CbristD.


lItlribuida a S. Joo. Cbr)'sostomo, Lisbona, 1910-11; Homili4 SObri
as voda; de c'ma de Galileja, atlribuida a S. ]oluJ Cbrysosttim~ 'U--
sbonai-ii; DIJ!U hOmiIias sobri S. 1ami, attI'. a S.]. Cbr.; Coimbra 1914;
Homiliasde S. ]ooCbrysostomo no liJttralMf'1I etiopica, Lisbona 1910; Vid4 .
de S, Gregorio patriarcha da Armenia, Lisbona 'u BoIL della.. ~Geo
grafica , Il}3, ser. XIX,p. 851 (cfr.'p. 34). Per l'agiografia .~ ,
alla quale, come prima origine, risale parte della..ge'ez, vedi il catalogo
dei mss. copti del British Museum (Catai. W. E. (:RUM), specilmente
n. 865 ecc., e gli Acta Martyrum editi ! F. BAI,ESTRI e li, HYVERNA
net esco, Script. Copt., ser. trtia, t. L
(2) C. CoNTI ROSSINI, n'-lliscorso su Monte Coscam aUribuito a
Teofilo di Alessandria nella versiOtleetiopica. RRAL, 9t2y. vot XX4
p. 395. (Cfr. MICHELANGELO GUIDI, L'omelia Ili Teofilo di Alessandri4
;ul Monte Cosca m (RRAL, .ser. V, voI. XXVI, p. 381 e vaL XXX,
p, 2(7). Sulla versione siriaca della visione di Teofilo esoggiomo della
Vergine in Abissinia vedi F. NAtT,. ROC, 1910. p. 125.
O> Apocr. de B. M. Virgi1ll1, edite e tradotte. da M. CHAi~
v. p. 44. n. I (Recens. H. DuENSING, Theol. Literaturz.. 19110. n. 18).
Manfas Qeddus );),ton la vita di La:libala (I) edi Na'akueto
la' Ab,i ,due reZagu~, eclie poi continua per lungo tempo,
egrunge fino al xvur secolo. Dalle non poche vite pubbli-
cate si pq avere un'idea di questa letteratura agiografica;
essa cOI).siste, per molta parte, nel soli~i luoghi cOlUuni,
<luali s'incontrano in gran copia in questo ramo delle let-
terature cristiane onentali; altra non piccola parte dedicaL'1
ai miracoli operati dal relativ()_ santo, e che rin 'di rado
si somigliano. Ma talune di queste vite hanno grande im-
portanza per la stri e geografia, specialmente di .elcune re-
gioni d'Abissinia; ' nota del resto, la grande parte avuta
dai monaci autori di queste vite nella, politica del paese;
Assai notevole, ad esempio, la vita di I)'asus Mo'a di
I:Lty'I e quella del suo discepolo, la vita cio, del maggiore
santo d'Abissinia, Takla HITymanot. E qusta in due prn~
cipal redazioni distinte, do,uta l'una ad un monaco d~l r:no-
11.astero di Abba Salnu~el di Gadama Wrrli (Waldebba) ed.
,un'altra pi recente,orignaria di D~ibra Librrnos (2) ;~e
esiste anche llnll terza pi tarda. Inoltre l.v'ta, deL suo.

(I) Edita e tradotta da.J. PtRRuCHON, Parigi 1882; cfr. Th. NOL-
DERE, GGA, 1893, n. 6, p. 234. Per la vita di Na'aqueto La'Ah 'vedi
ABe, ms. ta2,V. (Cfr.. p. 39).
'(2) La prima pubblicata da c." CONTI ROSSINI, ll'Gadl TaTei(
Hayrnduot' secolldo' la redazione Valdebbana, RRAL, ser. y, voI.. II, I
(1896), p. 97, ree. TH. NOLDEKE,(<< Liter. Centralblatt, 1896,eo1. r608);
la seconda da sir E. A. W. Bl:DGE, ne iife and' Miracles oJ Tale/a
Haymanot, Londra 1906; cfr. E. PEREIRA, Vida de Takla Haym. pele
P. Man. De Almeida; Lisbona '1399 (Takla Hiiymanot ha un posto
~nche nell'innografia copta, e la sua vita fu tradotta in ;trabo).
- 59-
discepolo Ta:d1iwos (Taddeo) (ABC, n,lS. r87 II) e special-
mente ql1ella dell'altro discepolo e successore Filpos.
Di grande interesse la vita di Ewos~atewos o Eu-
stazio) CI} fiorito nel 'Nord d'Abissinia nella prima met
del XIV' secolo; il fondatore dl secondo grande ordine
monastico d'Abissinia. Inoltre la vita di Anorewos (Ono-

rio) (2) efage capo dei monaci; non che altri ,che ebbero
grande parte nelle lotte del clero con "Amda $eyon (3'): Le
vite di alcuni Santi tratte dal cod. D'Abbadie e cio di Yafqe-
rana Egzi', d Taddeo di Bartarwff, diSamu'el di Gadama
yvlIli (Waldebba:) e di Takla l:fawaryat sono state tr~tte
e illustrate da B. Turaiev (4). Il quale'ha pubblicato altres
il testo, con parziale trad .,' della vitdi Aron Mankerrr\vi (5)

(r) B.'TuRAIEV, Gadla Q(ddus Ewostiitwos 'Vita et miracl/la


EUftllthii' (testo), Monumenta Aethiop., V, Lipsia, Brockhtlus, 1908.
Trad. esco, Ser. Aeth" ser. altera, t., X X I . ' ,
(2) C. CONTI ROSSINI, GddlaBa~alota Mk/i.'el, testo p. 3 (trad
zine p. 1); Gala dllorewos (te~to p, 61, trad. p. B); esco, SCI'. Aeth.
ser. al~. t. XX, (recensione TH. NLDEKE; \VZKM, 195).,8. TURAiEV',
Gadla A"on (testo p, II!, 'trad.p. 99); Gad/a Abba Zliim (testo. p. [59,
trad.143); la vita ,brevissima, vi aggiunta un .m;tlke'" o effigie);
Gad/a Filpos '{adabra Uba/lOs (il terzo succe'ssore di Takla Haymanot,
testo 'p. 17 I, .traduzione I S'), seguita da ( malke' o effigie; CSCO,
Script. aeth., ser. IIlt. t. XX(IJ testo e la tradu~ione hanno numera-
zione seprata delle pagine; ma formano il solo veI. XX), L'Aron qui
nominato, da distinguete, come credo, daI!' Aronne sir sacerdote vedi
ABC, ms. '140, III.
(,) F. BEGUINOT, CrOlfit:aAbbl'evllta,' pp. 7~8. _
(4) Viz. Vf. t. XIII; p. 257. Ristampato in "Pamitniki'll, V.
( Morium. :aethiop.;,; II, 37 (testo), Islied., 113<1 (aaci. Man-
. " .
kerawi piuttosto (l tradurre 'taumaiurgo. non ~BBlii.'
- 60-
ed il Gadl di Gabra 'Endrey!fs (I). Sono da ricordare
oltre la vita di Abba Samu'el di Gadama Wali, quel1a.del suo
contemporaneo Filpos (da non confondere con l'omonimo di
Scioa) fon.datoredi DabraBizan, e del successore Yol]:anne~.
Si hallllo altres vite dei discepoli di Ewostatewos e cio,
di Gabra Iyasus e quella di Ba~a}ota Mika'el nto n'el xmse-
colo in SagI:i (Scoa), superiore di Dabra Gol, non che del.
suo discepolo Aroncontemporaneo del reSayfa Aced
(1344-72), Il Dr; Cerulli possiede. un ms. provenente da
Dabra Demal), che contiene il Gadla Alfa, con i miracoli
di questo Santo che era abbatedel detto Dabra Demil]:.
Insieme cotile vite di questi Santi vissuti decann se~
colo prima,. si narrarono le vite leggendarie di antichi Santi
del periodo aksumita e nominatamente dei Nove Santi)- cio
di Za-Mikil'el Aragawi (2), della quale non si conosce
l'autore (l'attribuzione a Y1rred leggendaria), di Abba Ga-
rima, che ha per autore il metropolita YOQannes (3) .(quindi
non abissino di nascita)'-i1 quale 60r1 nella seconda met
del xv secolo ed autore anche di altre omelie. La vita
di Abba: Pantalewon fu'scritta dal metropolita Isl)aq (quindi
anche egli non abissino) (4), al quale devesi pure un'omelia

(I) Monum. ai!th.)), II, 82 (testo). La vita di Samu'l di Gad.


Wa:Ji in Monum. aeth,)), II, I (testo); parz. traduz. 3, lslied., 182.
(2) 1. GUIOI, Il' Gadl za-Mika'cl Aragi'lwi', Roma' 1895. RRAL,
voI. lI, ser. IO, p, 54. Recens. TH, NLDEKE, GGA, 1896, p. 168
(il semplice testo senza note, in-r6, Roma 1896).
(;) .C. CONTI Rossan, L'omelia di Yoqannes vescovo di Aksum.
(IX Congrs des Orientalists Section Smit.), Paris 1899-
(4) C. CONTJ; RO$SINl, Acta l'dred et Panfil/ewon .(testo P. 3 e
sulla Madonna. Aggiungasi la vita di Yar~d,' il supposto
autore del Degua . (I).
Di questo tempo iricirca. enonpiu antica, come stato
a.fferma'to da taluni, sembra essere la storia dei Martiri
di Nagran (2) che, in parte non piccola, si rionn~tte cbn
la storia, piii o meno leggendaria del VI secolo. Pi re-
cente,scritta cio nel 15 IO, eIa vita di ~e~u'~ Amllik, fonda-
tore del convento della Tri~t o Enda Sell1ise, nel territorio
di Godaiti ; essa ha per autore iln tal Isl)aq ed specialmente
importante per l'Eritrea e la sua storia (3), per la quale
anche importante. il Ga~la' Yonas l) (4), abate eritreo
del xv secolo; -l'autore, forse contemporaneo' o di poco
posteriore, non conosciuto. Ma . assai importante perla
storia degli Stefaniti e deUa loro ersia il (l Gadla A&a-
. kerazun (5). Per causa deUa persecuzione di cui erano
trad. p. 39), CSCO, Scr. aeth., ser. altera, t. XVII. ,Rec. TH. NLDEKE,
Cl Lit. centralbl., 1904, col. 625). .
(I) V.p. 60 nota 4.
(2) E .. ~ERE1RA, Bis/oria dal ma.rtyres de Nagran, Lisbona 1895,
lmptensa Nacional, BL, 59). Rec;eos. TH. NLDEKE, GGA, 1~99, p. 8l).
L'argomento paleogra&;o del c;odice non decisivo. (Cfr. HL, 59).
(3) C. CONTI ROSSINI, Blft/a 'A",,14k t il Cmvento ifella 1rillitil,
RRAL, 1902, ser. V, t. II, p. ,,89.
(4) C. CONTI ROSS1Nl, G'i Atti di A'bbii Yaniis, RRAL, 193,
ser. V. t. V, pp. 178, 238.
(5) C. CONTI ROSSfNL, I. Acta S. Abakera~.ull. 11. Acta S. Takla Ifa-
wiir)'iit, esco, Scr. aeth., ser. altera, t. XXIV, p. 67 (testo), p. 61 (trad.):
Ree. Analecta Bolland. >I, XXXI (191 I); F. PRAETRIUS, ZDMG, LXV,
la
p. 57 I. Vi un Abaker. di Elbenwaruo. clli vita fu fatta tradurre, afTer-
mas, da Abba: Salitma, ABC, ms. 163, XXXIII, WBM, ms. 257. H. Se la
lezione i: esatta.il nome di questo sarebbe Abakar" e non Abakerazun.
- 62-
vittime) la letteratura qualsiasi degli Stefanitideve essere p-
rita e con essa altri Gadl l), fortunatamente il Conti Rossini
ba potuto avere. la copia di qualche simile Gadl ; notevole
la vitdi Takla I:!aw[ryat, specialmente per notizie sui Fa-.
lasci. Durante il regno di Zar'a Y:fqob, visse Fere- Mika'e-l
ed anche, sembra, 'Zar:'a Abreham, le cui brevi vite sono state
edite e ttadi:iltte (I); Del X:V.sec. almeno il Gadia En~ones
?Vitadi S.Antonio,ABC,'ms. 172, II. Forse di questo pe-
e
riodo la 'vita di Mrqorewoso Mercurio,: A'Cta Marqo-
rwos >l'. Questo dscepolodi Ewos!atewoso Eustazio, fon-'
datore del- nlon?tero di Dabra Dema\;l, e mornel- r419 (2).
Vedi in. Conti Roggin; i frammenti del codke sahati da uri
~ncendio eihiassntoda lui compilato prima dell'incendio.
Inoltre' un Rcitde laimilnifestatio/l de la:Crot.x pubblicato
dl .G. Guerrier il S. Grebaut in ,ROe, r 925'-26, p. ,276)
c1r. p. 33. C n c,uripso testo agiografico stato pubblicato da
G. Co~ti Rossini: gli Atti di' S. Sebastiano; il~esto -deriva
dallo scrittq attribuito a S. Ambrogjo. Sembr che questo
scritto fosse da un'europeo e probabilmente un italiano; letto
ad ilnabissinocl:e lo t-dusse il ge'ez. nt';Txvsecolo inche
. la vita di Aron d Serug ~rivata'daun testo siriao (4)~ .
l '. ." .

(1) B. TURAIEV, esco, Ser. aeth., ser. altera, vo1. XXIII, Feri:!
Mik" p. 3 (testo), p. 3 (trad.) ;.Zar'a AbreJ:tam, p. I) (testo), p. 13 (trad.).
(2) .CSCO,Scr. aeth., ser. alt. XXII, p. ; (test6), p. l (tradU-
zione}. Ree-. TH. NLi)EKE, - Utero ZentralbL , 190); p. 22.
O) C CO);T! ROSSINI, Di alU1li scritti etiopici inediti, RRAL,
ser. 6', t. III.
(.4) MICHELANGELO Gl:IDl, Contribuii all'agiografia etiopica, RRAL,
ser. V, t, XXV, p. 659 (testo traduzione), Roma 1916.
- 63-
Con le omeli e con 1'agiografia si collega, anzi
molta parte di esse, la 'narrazione di miracoli i Ta'amr l)
dei vari Santi ed Angeli, ma specialmente della' Madonna.
Nel 144I-42 fu tradotto dall'arabo un libro che ebbe poi
grande diffusione e in varie redazioni, i Ta'amera Ma:-
ryam o' Miracoli di Maria l). Il testo di molti (con la.
vita di S. Anna) fu pubblicato dal Budge in una splendida
edizione (I). Ma precise ed importanti notizie letterarie
sono date dal Conti Rossini sul libro, le sue redazioni e
le aggiunte fattevi in seguito (2).
. Sono qui da ricordare i Ta'lmera Iyasus o Mira-
coli di Ges, pubblicati e tradotti da S. Grbaut (3);' come
dallo stesso S. Grbaut (ROC, 1913, pp. II3, 277), i mira

(I) Sir E. A. W. BUOGE, The Miracles oj tbc blessed Virgin Mar;.


and the life oj lfanna and /he magical prayers oj 'Al}lta Mik'el
(leggi 'Ebta Mik.), London 1900. One hundred and.ten Miracles af aur
Lady Mary, London, Liverpool aod Boston Mass (Medici Society), 19 2 3;
Legends DJ oltr Lad)' Mary, Ibid., 7922. Il Budge novera i testi agiO'-
.grafici e le omelie che parlano della Madonna e si conservano al
Brit. Mus. (sp. Add. 1693) e ragiona della pretesa somiglianza della
Madonna e il S. Bambino con' Isis ed Horus.
(2) ABC, ms. 52, p. 77 (Notice SII! les mss. de la Q,lIeclion d'Ab-
badie, JA I912, II, p. 50); AE 2641; cfr. GROHMANN, op. cit., oota82.
Indice.
(3) S. GRBAUT, Les miracles de Jh/ls (testo e traduzione), PO,
XII,IVo, XIV, VOj XVII, IV"; AE, 2640; BL,49' Vedi anche R.OC, 19Ir.
pp. 25), 356; 19I2, p. 427; 19I8-19, p. 100; .A. GROHMANN, Resle
cil/er lIel/m Recwsion d. Kindheitsgescbicbte Jestl in den ' la'amm JyClSis ".
WZKM, XXVIII, p. I (1914). Per i miracoli di S. Michele, S. Ga-
briele.ecc. vedi ASC, p. 282 (ta'ame1').
, 64 .,

oli. di S. Michele, S. Gabriele, S. Raffaele (i), S .. Giorgio di


Lydda (tt.adotto nel 1487-1488), di Gabra ManfasQeddus,
dei Ss. Ciro e Giovanni, del fanciullo Ciriaco e perfino dei
Sette Dormienti (2), di Walatta Pe;ros ed ~ltri(3).
: Non dubito che gli ordinamenti di Zar'a y~'qob abbiado
jnfluito sul grande sviluppo dell'innografia, con inni a G~sU
Cristo, alla Vergine, Angeli e Santi; i monaci che venivap.o
dall'Egitto, avranno dato impulso aU'innografia ge' ez. Ma'fino
a: che non siano~enconosdutii testi innograficicopto-'
arabi non si pu determinare fino a qual punto l'inngrafia
ge'ez sia composizione originale o semplice traduzione.
Gl'inqi che nelPatriarcat alessandrino si cantav:monegli
uffizidivini e in varie occasIoni, erano moltissimi e propri
non tanto della JetteratU{a sa'idica e abmimica antica, quanto
della pi recente bo~eirica, que1la appunto che poteva pi
influire sulla letteratura ge' ez. La grande raccolta dicosif-
fatti inni, la Theotokia. cleri vi pi o meno da originali
greci; ma l'autore copto n~ ha allungato i testi (4). Essa.

(I) VedL ABC, p.282 (ta'limer) ii! WBM (Miracles, p. 359 ecc.).
S. GRBAUT, ha pubbJicato e tradotto allche i miracoli dell'arcangelo'
Rtguel (nel Libro d. Enoch), ROC. 191;, pp. 113, 277.
(2) Cfr: anche U. BENIGNI, l selte Dormimti, Siena 1897. (Un
antico oratorio dei Sette Dormienti era anche a Roma, sulla via Appia
ed uno a S. Elia p~esso Nepi):
(3) Les miracle de, saints Cyr el flan, Aethiops ,1923. p. 9;
Les miraCles du saint snfant CY"iaque, ROC. -l913, P.419; 19 1 4. p. 93;
19 1 )-17, p. 106. j 1918-19, p. 409 ;1.925-26, p. 187. WBM, ms. 37;
ib., ros. 254. J. '.
. (4) ThecloTrill Officium S. Virginis coplice et arabi" Roma 1764 j
dr. il catalogo dei mss. copti del British. Museum (CRUM). p. 362.
comprende inni non solo in onore della Vergine, come
farebbe supporre il titolo, ma anche di molti Santi.
Gl' inni S,lCti in onre di Angeli e Santi, sono assai nu-
merosi in questo periodo ed anche nel seguente, ma, come
si pu facilmente immaginare, gl' inni in ono~e della Ver-
gine sono veramente innumerevoli, e ad essi ha dedicato
un grosso libro, dotto e pieno di esatte notizi~ il Groh-
r
mann (I Un testo di simili inni, il M;r~le~a $ege' o
Inno del Fiore, esaurientemente dichiarato dal Groh-
ma.nn, che lo giudica composto sotto Zar'a 'a:'qob (2) o
poco dopo, ma a giudicare dall'et dei mss., sarebbe piu re-
cente; esso ebbe molto favore an.che nel seguente periodo
minore. Sotto il re Na:'od (1494-1508), furono composte le
laudi della Vergine, pubblicate da C. Conti Rossini (3).
Del resto, le feste in onore della Vergine comandate da
Zar'a. Y"qob cos't numerose, dovevano, nel suo secolo e
nel seguente, porgere l'occasione a comporre somiglianti
raccolte d'inni e di preghiere E lo stesso re Zar' a Ylfqob,
sarebbe autore della raccolta d'inni 'Egzi'abeger nagsa
o Dominus re.gnavt (Psalm., 92, I). Una raccolta si-
mile in pi redazioni e che spesso porta lo stesso titolo,
pi recente (4). Il re Zar'a Ya'qob avrebbe anche com~
posto o fatto comporre P Arganona Marylrm Dengel o

(1) A. GROHMANN, Aethiopische MarM11hym1utI { Siichsische Aka


demie der Wissenschl!-ften , XXXIII, n. 4, Leipzig 1919).
(2) A. GROHMANN, op. cit., p. 47.
(3) C. CONt't ROSSINI. IL Convento di Tsana. iII Abissinia e le .me
laudj alla Vergine; RRAL, sec. V, I91O, t. XIX, p. 581.
(4) Cfr. ABC, ros. 91, l e II. .
- 66-.
Organum di Maria Vergine, le cui preghiere sOno distri-
buite, ad imitazione del Weddase Maryam, seccndoi
giom della settimana; esso, non so -con qual-fondamento,
stato attribuito- ad. un Giyorgis Armeni (as-Sadamanti?
v~i AE', 2614).
Degli ultimi anni di questo periodo minore e cio
del J527, il ,Guba'e malke', WBM, ros. r87, ed anche
il Gub:I'e Salamta , Salutazioni a vari Santi ecc:, cfr. AB e>
ms. 90; della fine del xv o del principio del XVI secolo,
e il Wedd:rse lamagbera samawiyan wamedrawiy:rn (I)
o Encomium caelestium et terrestrium che sembra avere
per autore Arke Sellus (v. ABe, p. I28),personaggionoto.
nella storia di Abissinia. Alla regina Eleni vedova di Zar'a
Ya'qob, sarebbe dovuta la raccolta d'inni alla Vergine
intitolata ijOgtl Berhln:) o Porta della luce ovvero-
$ada:la Berhan o $adll:la ~ahliy (2), ed anche l' E~ira:
Sebl].at)} o (I Arpa della Lode (Grohmann, Aeth.Mar., 25).
Ma l'opera capitale del genere il Deggua o 'Anti-
fonario per tutto l'anno (3), che dai dotti abissini attri-
buito a Yared (VI secolo), ma che, ad ogni modo, non pi
recente dell'inizio del xv secolo, come ha dimostrato il
Conti Rossini (4). Per ordine del re $<lrsa Dengel (1563-97),
fu fatta un' edizione, forse abbreviata, del Degguli, e questa:

(l) La nota raccolta gi menzionata da ''LUWLF, Comm., XXXII;


cfr. ABC, rns. 94, III (cfr. anche il nO IV)
. (2) Cfr. WBM, pp. 359-360; ABC, p. 282; mss. 17S, VI, VII ecc.
O) Il principio di quest'antifonario (festa di S. Giovanni Battista)
pubblicato in A. DILLMANN, Chrest. Aeth., p. I SO.
(4) c. Cmn'r ROSSINI, Aethiop., II, p. 45.
edizione e quella che ci presentano i mss. conOsclUtl in
Europa, n si pu sapeJ;'e se e quanto si discosti dal Deg-
gua)l primitivo.
Cn genere singolare cl' inni sono i {( Malke' o Effi-
gie l), che banno anche essi la loro origine nella letteratura
copta (I), ma furono grandemente sviluppati nellJ. ge'ez;
in essi il poeta volge il suo saluto a:Je varie membra del
Santo. Un Malke' attrbuito al re Na-'od, autore altres
d'inni.in versi, inni det~i sellase (2).
Di et incerta, ma probabilmente della seconda met
del :tv secolo, sono due altre opere simili, il Mawase'et 0
Respoosor e il ({ Me'raf; sono raccolte d'inni per tutto
l'anno (3). Come si vede, questo genere di raccolte d'inni
aveva preso un considerevole sviluppo, sebbene non parago-
nabile a quello della letteratura copta e clelia siriaca. Della
seconda met di questo secolo sembra essere l'inno alla

(1) Una collezione di Malke'" inABC, ms. 94, IV. Un Malke'


alla Madonna pubblicato in A. DILLMANN, Gru/. Aeth., p. 136.
Perfino nei nostri giorni 'l.uesto genere di composizione non stato
:lbbandonato, e un Malke' di Menelic II leggesi in E. PERE IRA, A potsia
etiopica, Coimbra 191), p. 9, e un M. a G. Cr. stato stampato in
Asmara dalla Missione svedese,' 1894.
(2) B. TlJRAIEV, Selase zanegus Nii.' od, ZVOIRAO, t. XVI, p. 0169;
ristampato in Pamiatn. etiopsk pismenn., II; cfr. CHAiNE, Rpertoire
des 'salam ' et 'malke' contmus dalls les manuscr. thiop. des Biblitb .
i'El/rope, ROe, 1913, pp. 18" H; S. GRl!A.TJT, ibid., pp. 121 Oro);
A. DILLMANN, Chrestomathia Aetbiop., p. '147. Cfr. il recente articolo
di E. CERULLI, InIZi della Chiesa abissina, RSO, XII, P.4 (cfr. ancbe
"Christ. tenie. 1898). -
(,) ABC,ms. 87;, WBM, ros. 176. I.
68 ....:....
Madonna {( Akonu be'si,, ABC,m~. 96, III ([)~ Non po-:
steriori,al XV secolo sono altre raccolte: l' HaJ!tat (inni
tratti dal' Deggui) il Zemm::Ire, 'Egri.'ena Iyasus , o
Slm~a di N. S. Ges ', il Sem'arii Q Ascoltami! ,
raccolte d'inni per tutti i giorni dell' anno (DBM, 29, 2);
1

il W?rzeni1i (z), il, Ma,zmura Dengel , il Seb.ata,


[equr ecc. 6'edi -ABC, ms. 105, WBM, ms. !l2,eec.).
Per ordine del re Lebna Dengel (1508 . . .40), sulla fine
di questo periodo minore o sul principio del seguente fu-
rono tradotte dall'arabo talune opere e -cio': l 1' A~g:rwi
Manfas!wi o il- Veechiospirituale l), sulla vita mona-
stici, titolo che traduzione dall'arabo vi l-,,} I ~I;
opera di Yo~annan S1tbb1i, fiorito verso il 5.4+ L'originale
, testo siriaco pass dapprima in arabo, e poi da questo in
ge'ez. 211 Terguame male'ekta Pawlos o Commento (del
Crisostomo) alla lettera (agli Ebrei) di S. Paolo (cfr. ABe,
ms. 67,. WBM, p. 204 a, seg.). Il 3 ,il Tergultme Wan-
gelat o (C Commeto dei Vangeli (
WangeIat 0, I
Vangeli >l, per aistinguerli~ di/gli ~addis:tt o resto del
N. T). Sembra essere il commento del celebre autore siriaco
Giacomo Bar ~alibi morto
~ . .
nel 1I7 I, che nell'esser
. creato
veseoyo di Mar'n, prese il nme di Dionigi; il suo commento
comprendeva tutto il Nuovo Testamento (4) .. Questo com:

(1) Vdi A. GROHMANN, Aetbiop. Marisnh;, 522.


(2) Vedi i miei Q!ne o Inni aoissini., RRAL, vol. IX, p. 4.
(3) ABC, ms. 123, I (vedi ROC;I9I5-17, p. 77)'
(4) Il commento ai Vangeli di Bar -?alIbl era notissimo, e credo
che il papas zabe/ira mesrilq di ABC, ms. 66, WBM, ms. CI, 3 non sia
a.ltri che lui. Ma' fanno difficolt., se s o n o e s a t t e, le date del
~69 -
mento futradotto d~n'arabC) in ge'ez nel quindicesimo anno
di Saqa Dengel. DaH\uabo furono tradotti ancheseritti
, astenei d'Isacco di Ninive ; il noto scrittore di poco poste-'
riore al nominato Yogannan Sabhli. Forse di questo periodo
anche 1' Aksimaros in I I 6 sezioni, Q traduzione del-
1' Hexa~ron~ aurlbuitoad- Epifanio vescovo diCipr<>.
ed il suo commento,. non che l'Ankariros, tra4uzione del-
l'Ancoratus dello stesso autore (I).

LETTERATURA PROFANA. - stato detto sopra come la


letteratura profana cominciasse gi nel secolo di 'Amda-
Seyon; essa crebbe in' questo periodo minore di Zar'a
Y1'qob. Non bisogna, del resto dimenticare che in q~sta.
letteratura che chiamiamo profana, vi sempre un movente.
ed un fondo religioso.
Esistono ancora, e sono state pubblicate, le brevi storie
dei re di questo periodo e .-cio: le vite di. Zar'a Ya'qob .
(1434-68), di Ba'eda Mliryam (1468-78) (2) e le bre-
vissime di Eskender(r478""'9'4) di 'Amda$eyonn~ (':494)

ms. d' Aboadie,. secondo le <l..uaH il libro sarebbe stato tradottOdak


l'arabo nel t018, quando Bar $alibi non era ancor nato I La tnduzion
ge'ez sarebbe del xv an~o, di Lebna Denga! (in BAUMSTARK, Di,
christJichen Litera/urell des (}rienls, S4, la data 1590).
(1) Cfr. 'E. TRt1MPP, Das Heks/Umer. des PseudiJ-Epiphan., Miln";
chen, 1888, cfr. S. GRBAtJT, ROC, 191;, p. 432.
(2) J. PERR\JCHON, Les Chroniques ~de Zar'a Yil:qob ,t de Ba'eda
Mllrym, E. Bouillon,Paris t893; vediTa. NOLDEKE, GGA; 1893, p. 410.
Sulle pubblicazioni relative al!e Croqache reali. vedi, W. Br.UNl>ELL,
Tbe R. Cbron.of Ahiss. (Pre(ace), cambridge 1922.
70 -
e Na:'od (I494... r508) CI), magli autori di .que!\te ro-
nache o stode non SOno conosciuti.
L'int-eressec:heSi prendeva alla storia. anche. attestato
dallatradp:zionedella nota. opera di Giyorgis Walda . A,mid
ossia al-Makln (m. 1273); la traduzioneris.ale al 150
incirca (dr. ABC, ms. 210)

. TERZO PERIODO MINOR

Invasione ml4sulmana:. - Missione dei GesuitI. - Palimicbe fra Cattolici


t MU$ulmani. - RestaflraZ}01lt ufficiale deZlaCa'lfusilJ1ie ales$and1'1I1l.

Sulla fine del periodo di Zar'a Ya-'qob ebbero luog


in Abissinia avvenimenti che influirono . grandemente sulla
,
letteratura. di questo terzo periodo, e specialmente sulla
. prima parte di esso. I Musulmani confinanti al sud, .vinti e
tenuti a freno sQtto Amda ~eyon eZar,'a Ya'qob, f~cero una
terribile invasione} guidati da Al)mad GrIfi o il Mancino ,
e giunsero fin nel Tigrl!" devastando chiese e monasteri e
bruciando Hbri. Si aggiunse l'avanzarsi dei Gi1! nell'Abis-
sinia meridi()n~le~' il cui principaleeffettfu quello di por-
tare nella popolazione abissina un nuovo e poderoso elemento
etnico allogeno, che influl poi tanto infelicemente sulla storia.
se pur poco sulla letteratura abissina. Questi tristi avve-

(t)' J. PE1tR1.JCHON; Histoirt d' lskender Amda ~eyon 11 el de Na'od


roir d'/mopie, Parls 1894 (JA~ mars-'a.vril r894. p. ,'9).
--: .TI '-:-, ~

mm~ii arr.estarono l~ svolgersi dllaletteratura ge'ez,ma.


condl1ssero a. un fattO' per essa importantissimo, cio le. re1a-
ziom con ,l'Europa~ nominata:m~nte con il Portogallo e con
il Papa (r),e aprirono ieporte alla Missine dei ~suiti.
Questa fu decisa nel 1546, e presto. cominci la .,let-
teratura por~Jra cattolki-e-.mononsiti. Ma-a ca.usadelle
polemiche e questioni. religiose si inizia a mio credere,
la letteratura amarica- in prosa. Perocch la polemica non
si ~gitava solo fra, il, clero del~~ _. due parti, ma ~irava
altres a' gudagnare il popolo, il quale intodevaeparJava
la's~ lingua viVer, l'amarico, non il 'gete,z. E i primi testi
amaxk sono traduzioni di libri" religisi, quali il Salterio,
il. Carltico. dei ,Cantid.ilWedda~e ~lrri:t, il Tabiba
Tabiban e simili, i cui ross-. conoscintirisalgono appunto
al XY$~colo. Qu~tradnzionisono pi tardi seguite da.
q\lella dei Ibri biblid(i\l>:Rtinli~.T.) e nel xx secolo da
rica letteratura storica. Fra i . primi e pi importanti
scritti di detta -polemica Ja,l'lOt:l:Omfessic, Clarulii,' gi .
. pubblkatada Ludolf(Cmment;;,. p. 23i), nella quale il re
CL'idio. (r:54o-59) diferidela confessione alessandrina dagli
attacchi ,dei cattolici. (Consalvo Rodriguez, il Patriarc
Andrea
.' Oviedo) e .dall'aCcusa di .usi giudaici; ci' fu nel f55;.
, - '

. '

, (t) Cfr. H.:Du~G. EtlJHriej des a1msm. K,iig$'.tI,snafSagad


(Claudius)(J.1tP~p#:Paul,Il1~demJabr, I,)4I (<<Nacbrlc4tea d. Ak....
. denne d. WiSt. zu _Gtti.ngen,.. 1904); J~ BACHMANN. AiUh. Llsest. 24-
(lettera' di Salta. Dengel a-Filippo Il di Spagna:, . gj. edita: da LuooLP,
cfr. Comment, 48> e. seg.). Cfr; R. BAssS'l',f'De#i lettru it1Jiqpimnes: da
XVI" sikk (di ~glla'Ab 1 re Lebtta Denge1 e deI te Claudio al re di
PonogallQ
,
Joao ID),. GSAI;vol. llI,p. S&.(C6:..Ludo14- Comm.~ 43 .rset.).
o 1)58 ... Simili scritti sono il cc $awana nafs o Ri-
fugio dell'anima CI) e il Fckkare malakot o Espo-
sizion.e della divinit (I); il Sa wana nafs difende in
forma di lettera. diretta al re, la credenza alessandrina. Con
questa polemica si connette la traduzione dell'opera araba di
IbnRaga, ..~ll?', nel ge'ez ({Haymanota 'Abaw o La
Fede dei Sal)ti Padri-. una raccolta di squarci di omelie di
Santi Padri e di trattati teologici sulla Trinit, 1'Incarna-
zione e la Natura di Ges Cristo (z). La traduzione fu
fatta durante il regno di. Claudio, da un tal Mabi $eyon
figlio di ras . Amdu; la tendnza monofisita del libro
nota, ma fu corretto dal punto di vista cattolico dal
padre F. A. Fernandez. Si ebbero anche dei compendi del-
l'opera.
Durante l'invasione .musulmana non pocbi cristiani ~po
statarono, 'e donne cristiane. si unirono con musulmani.
Quindi si comp'ose un libro' di speciali riti di penitenza,
il,< Ma~~a[a Qeder o Libro dell'impurit: ; e un simile
libro il Ma~l;xafa Nesse~a '0 Libro della Penitenza )),
fu tradotto nel r 561 in Egitto da un monaco dell' ordine di
Takl;t Haymanot, che non volle manifestare il suo nome.
Sotto il re Claudio (1540-59)[u composto un libro di -po-
lemica religiosa contro l'IsIJ:m. Ha per'autore il noto Em-
baqom o Habacuc, dapprima l11ercante musuImano, ma che
poi, venuto in Abissinia, si convert, giunse fino alla .dignit

(I). Cfr. ZOT, rns. I r9 (t 2), che d il novera dei capitoli delle
due opere.
(2) Cfr. lOT, ms. tU, ove sono noverati gli estratti di
S5 f'Pe i documenti, insieme con il loro contenuto.
-73-
di efag-e (I). TI libro, scritto dapprima. in arabo e poi tradotto
in. ge'ez; giustificava presso gli antichi correlIigionari la
conversione dell'autore. Compendio dell'opera sembra essere
l' Anqa~a Amin (2) o Porta della Fede ", libro che.
se sia opera originaria o tradotta, nulla si sa di preciso.
L'opera di Embaqom doveva anche contribuire a far tom:xre .
alla fede gli apostati del tempo dell'invasione musutmana.
Forse di questo tempo, relativo come a questioni
allora agitate, il (C Ma~l:].afa Tom;tra Atena~wos ) o Il
Libro della lettera di Atanasio (3); esso narra la nota leg-
genda della lettera caduta dal cielo a Roma, sotto un papa
Atanasio, che non mai esistito. Il libro, oltre diversi pre-
cetti di vita. cristiana, inculca l'osservanza ~ sabato;ma
da notare che la detti controversia era agitata anche prima
di Zar'a Ya'qob, che rese l'osservanza del sabato obbligatoria
(vedi sopra p .. 5.I). TI (t Tornar) tra~otto dall'arabo eIa
sua forma diversa dall'occidentale,-
Verso la fine del XVI secolo e precisamente nel 1583 fu
tradotta dall'arabo, che a.sua volta traduzione dal greco (4)

(1) Il Walda Sellll.st! ijERUY ha pubblicato recentemente una lista de- .


gli egege, la quaegiunge fino a TawaTda Madben (vissuto sottO Iyisu I).
(2) Cfr.ABC, ros. 20); V.
(3) V. M. BITTNER, Der vom Himmel gefallene Brief Cbfisli, Wien
1908 (DWAW, LI, I); BA, II con bibliografia.; (edito; per' primo,
da F. P~TORlUS, Ma{qafa "[C1mar, Lips!a r869, v.. BI,. 46).
(4) L'autore dell'originale greco il monaco Nikon del monastero
di Raitou (Sinai) che compose l'op.era regnando Costantino X (Dukas).
I059':'r62). Il titolo Hll-wl traduzione di1fIlJl,uxT11I>c4e generat-
mente porta l'originale: 11. iciiJ' 1sf!~8Yf,(iv .,;ruJl .:i"iifJW eYco1tiW -roi 1tC(!lou~
-74-
la grande enciclopedia I;l'i.i'UIJche appunto il ,titolo ~l
, , testo arabo ~,l.L\, la quale tratta "ditologa morale ed
ascetica; il traduttore fu un talS;lik,_delconvento di Dabra
Li~nos cI). Un poco pi antic~,- sebbene gi nota s~
Sa:r~a Dengel;fopera ~ontrole eresie intitolata. TalDid
o il Discepol()>>, perch dovuta a un' talGiorgi discepola,
di Antonio Siro (2); vedi WBM, q1s. 3)I,'QVe , datala
lunga introduzione e il ~oggetto dei 14 capitoli .d~llopera.
Quando i progressi della J:nissione dei Gesuiti si fecero
pi grandi e minacciosi con la conversiQne. del re Sllsneos,'
(Sisinnio, 1606-3~), la 'pOlemica religiosa, coai'eta natu-
rale, si fece pi acre. Da pane monofsita' fu scritto, un
libello, il Mazgaba Haymanot o il Tesoro deUa F.ede
(WBM" ms. 1652), confutato dal padre A. F~rnandezco~ il
' Maqsafta :f:Iasetit~, o la Sferza delle Menzogne (3). p~.
ordine del re, il suo segretario Takri Sella~ soprannE>minto
Tino' o il Piccolo , nel I 624, compil un editto al po- ,
polo, in 'forma di'lettera, nel quale si difendevaladottnna
cattoli,ca, specialmente in rigu;rdo 4elle due nature iD. Ges
Cristo,. e s'it;lveiva contro il vizi~so clero ei metropoliti '
abislni. Il clero replic con il libello, TParenti di Pilato )}
eOn il qual nome'si designavano i Gesuiti. Montato sul trono
Flisiladas (1632), la' Confe~sione alessandritla fu ufficid-'
ment riconoscita come la sola permessa, e fGesuiti furono
Q~ciati e' i loro libri .bruciati. Ma la precedente paletnka

(I) ABC. m$. 125.


(2) ABC, tnS. ~8. Ignoro chi sia questo Antoam Siro.,
(J) V. R. BASSET, Noliu su,. le Magsepb Auelat <-ttlP-t: da '
ll:J'lr).Cfr. G. FUMAGALLI, Bibliografia Etiopica, n. 2290-
15 .-:.
a.veva accresCiuto lo zelo e l'~ttivit dei Illonaci monofisiti,
ci che ebbe conseguenze nel campo letterario.
Si proced quindi lla revisione dei libri es.istenti di
maggior rilevanza per il cqlto. Il .testo biblico fu oggetto
r
di nuove cure, come fanno fede' rosso del secolo XVI1~ Il
fatto che numerosi. sono i mss. dli:l Ser'ata qeddaSi! o
<t messale ,(r) con le varie anafore in uso nella Chiesa abis-

sina, fanno supporre che. in questo tempo il messale fosse


maggiormente diffuso. n
c( Senkessar ) o Sinass!1rio)} fu
rIv:eduto nella: lingua e, molto accresciuto con le vite di
Santi nazionali e onbtevi sall.ltanonl o salam cfr. p. 34-
35). Sir A. E. W. Budge lo ha tradotto, facendo .precedere la
traduzione da Ulla lunga introduzione con.indicazioni varie,
eci aggiungendo in fine un copioso ed assai utile indice (2).
Forse ,d questo-tempo, almeno nella loro forma attuale,
sono' , alcuni rituali di sacramen~, cio della Penitenza
Ma~l}.afa Nuzaze , del Matrimonio Ma~l:tafa Taklil
e Ma~ltafa Qandil , dell'Estrema .Unzione (3); ordini

(I) In partepubbIic:atoa Roma. fin nel 1548 da. Tasf[ ~eyon,


secondo yn ms. pi antico (xv 'o xVI~ecolo). .. .
(z) Tbe BoOk of the SintS Dj the'ethiopian Chunh (in 4 volumi).
Cambridge' l:Jniv-sity Press 1928. Vedi inoltre: V: H. Dm:NSING,
Liefert das iUiop. 5yna,'l:a1' Materialien :CU1'Geschichte A~'es$infe1ls.?
Gottingen 1900; I. GUIDI, Tbe ethiopic Synaxarium, jRAS, 190 5, 739;
cfr. PEETERS, Analecta Bolland., XXXII; S. GRBA:UT, Le propre
.du S)'nax. tblop., Aethiops.: l, 28 (DUENSING,. Theol.l:,iteratutz. lI-,
1908, Jahrg. 33, 49r (cfr, BL, 57).
(3) Il Ma~l]a! Q;tndil, fu stampat inRo~a insieme col Ma~l}.afa
Genzat (vedi sopra. p. 28), recentissimamente il rituale dell'incorona-
zione dei re stat stamp<lto a. Addis Ababa.
- 7 6 '-
. relativi a questi ,rituali erano gi stati 'manati da ur'a
Ya'qob (vedi p. 51).' ,
Si pu'qui rkordare un catechismo sulla fede ortodossa
HaymanotRet'et j), ma ne ignoro.1'autore el'et precisa;.
ha cinque capitoli = l Dio e la Trinit; 2 Ges Criste; 3 Lq
Spirito Santo; 4~ Il Battesimo j5La. Risurrezione. Un'altra
- opera 1' A'mada Mes~ir o le Colonne del Misfero(Fede)>>
(passata anche nella letteratura amarica), ha nel: ms.ABC,
,145 lo stesso numero di capitoli'e lo stesso contenuto. Non so
Se si tratti di due opere distinte, l' -Hiym. Ret, e l' A'm1ida
Mes~. , o non piuttosto di una sola, e un'opera speciale,
,Hayrrurnot Ret'e,t non esista, tant~ pi :heil titolo Hay-
manot Refet) prtato dall'una non mi. par punto sicuro,
m~ suggerito dalle parole che leggonsi in principio, vedi .
DBM, InS. XV. Un'alt;a redazione alquanto diversa; del-
l'opera' (tiBM. nls. XVI), porta lo stesso titolo 'A'~ada
Mestir
. A giudicare dall'et dei ms~.) sarebbe d(.questo tempJa
leggenda della corrispondenza: di Ges Cristo conAbgar (I).
,Il testo etiopico in due forme, l'una tradotta dall'arabo>
ed la pi diffusa; ed una seconda che ha aggiunte di
forme e gr~fia singolari; scrive,. per. esempio, ~~, Dlf\
t.llJfDl-("E3etnrJ., MSO'01roTrJ.~(x), e vi si afferma 'che,Edssa

(I) ,A. HAFf'NER,Eine iUiop. Dat'stellungder Agar.;.Legende


(<< Mitteil. d. V.order~s Ges. , Jahrg. 19.16); S; GRBAUT, us relationf
mire Abgar et Jsus (texte thiop,), ROC, 1918-19. p. 73\ R. GOTTHEtL
.An araic''Uersion of the Agar-ugend, 263 (ColumbiaColl~ M. York};
J. TlXEROl-.'T, Les orjgin~s del' Eglise d'Edme t la Lge1}de d' Aogar.
Paris 1882.
-'-17
vul dire ..Iegata , significandosi evidentemente ti greco-
3~ ~, 3eo'!Ltl; e quindi' la sua. origine.
Ma un libro importante della prima met del XVII se~
colo sarebbe la l:Iatata: Zar'a Ya' qob;) o {( Esame di Zar' a
.Y:r'qoh , cio. di -un tale di questo nome, unita quella del
suo discepololWalda f:Ieywat. In essa l'autore narra le strane
vicende della sua vita e il suo disgusto per le lotte religiose
del tempo di Ssneos; il libro in difesa di un puro teismo
e di una: m.orale puramente filosofica e razionalistica. Non
haakun legame con .altre opere ge'ez o arabe, e.non con-
. cord~ punto con le condizioni. del tempo e la psicologia
abissina. C. Conti Rossini~ 59IIevando serissimi dubbI sUl-
l'autertticit, del libro, ha dichiarato. che l'opera dovuta
a qual~e europeo del secolo pas;sto,e llominatament al
padr~ Giusto da Urbino, grande conoscitpre dl ge'ez,
morto a Khartum nel-r8-);6. -Niundubbio sulle sagaci con-
clusioni_ di Conti Ros~ini (I).. . .. .
. da menzionare la'storia .dei primiConcili, opera di Se
vero b. al~Muqaffa' vescovo di Umilnayn, il ~~I ylZ.
S. Grbaut insieme a lunghi braIi della versione etiopica

(I} Pubbliatoe tradotto in russo Hprinio testo (di Z~r'a Yatqob)


da B. TURAIEV, ZVOIRAO, xvi, t, riStampato in Pamiatrtiki '!' L
I-due testi. da E. LrrrMANN Pbilosophi abIssini, esco, Scr. aeth., ser. pr.,
XXXI (cfr. ZA, XXV; p. ,24); B: TtIRAIEV, Abess. SvoboaiJ. M.1-
!ldyli in . Giornale della J,>ubblica Istruzione .. (russo); TH. NOLDEKE,
Zwei ablSS. Deist~ in Deutsche Rundsch ." Beilin 1905,6 ;A. BoNUS;
4byss. Cbrist. Frel-thinkm CI Expository Times , 1905; cfr. BL, ; h
cfr. E; MrrrwocH, -Vie ainharisck Vffsj(hJ de .. ' ScM,r de Carthage' ia
MitteiL d. Semin. f. o~ent ,Spra.cb. IJ, XX.X.JI, 2, p. 99).
dell'opera, ha pubblicato uno studio su questa versione (r).
Severo sarebbe autore' anche di una speciale storia del Con-
cilio di Nicea (ma cfr. Aggiunte, p.IIS) (cc Ma~l;t. f-Jedar
perch da)eggere il 29 di questo mese), WBM, ms. 2)5, '8.
E della fine del XVII secolo (a giudicare dall'et dei mss.),
sa:rebbe l. traduzione di un'altra opera di Severo, il Ma~~afa'
Sawiros (2), le dodici omelie che espongono.la dottrina
cristiana. Il nome di Severo era AbIT-I-Baar Ibn al-Muqatfa~.
L'ultima grande opera teologica tradotta anch' essa
'dall'arabo, nel 1667 per ordine della regina Sabla Wangel,
moglie di Giovanni I, il Faws Manf[sawi o Medicina
Spirituale; diviso in trentacinque capitoLi (3), e per ~a
magg~or parte del suo contenuto pu chiamarsi un libro
penitenziale. L'autore dell'originale arabo il' noto Michele,
vescovo' di Atrib e Malig.
Ma quest'opera era stata preceduta dalla traduzione di
altra che ha un "posto importante nella letteratura ge'ez,
e appartiene alla letteratura sacra e alla }'rofana, ma. preva-
lentemente alla prima. il ( Fet~a. Nagast o la ( Legislazione
dei Re l). Autore dell'originale arabQ I.S~\.~I Abil....

(r} LLEROY et S. GRBAUT, L' bistoire des Contiles de Sroere ibn


aZ-Moqaffa',PO, VI, IV (Leroy ha pubblicato e tradotto il testo ;lrabo).
(2) ABC, n1S. 110, Ij WBM, m. ~14. 2 ecc., v. Aggiunte.
(3) Cfr. ZOT, ms. 122, II (in pi di una redazione), e le notizie
sul libro ivi raccolte. Il m~. ABe 128 porta come data della tradu-
zione l'anno r687 (cfr. C. CONTI ROSSlN'I, Note per la sto7"ia letteraria
di Abissinia)~ ma se fu fatta per ordine di Sabla Wangl, moglie di
Giovanni I (la seconda regina di questo nome),la data. 1667 sembra
pi probabile.
'-'79 ..;....,. ..
l-Fa9a:il Ibn al..! Assl; una raccolta: ordinata di canome
.disposizioni relative al diritto cnonico, al civile e,. in pitcola~
parte anche al pnale.Fu compilata dall'autore per uso dei
cristiani che vivevano in Egitto, sotto la dominazione' mu-
s111mana, quindi la parte giuridica della traduzionege"ez del
libro non .aveva alcuna o' ben poca utilita per gli Abissini~
n fa meraviglia che il traduttore ~pess non' abbia com-
preso l'orignale (I). NeHa prefazione:tl mio volgarizza-
mento ho dato esempi non pochi degli errori dei traduttore
abissino. Non 1l1anc chi correggesse, almeno in prte, codesti
errori, e il ms. CCCLX.Vm.(soo} del Btit. Mus. (XVII se-'
colo). contiene questa versione co.retta;laquale tuttavia
non ebbe fortuna. in Abissinia, dove il testo in US9 rimaSe'
. sempre il primitivo; aggiungasi che il ms. 800 non n~
pure del tutto completo.
All'agiJgrafiadi questo periodo appartiene, credo, il
cc Gadla Sawiros }), la vita del celebre Severopairiarca di An-
tiochia; i'originle testo greco d Atanasio d'Antiohia, pass
n! copt0,eda.ques~o nelfarabo, dal quale, ,senZa dubbio,.
deriva la versionege'ez" anteriore c~rto ad Iyltsu I (2). Nel
campo. poi dell' agiografia ruzionale ~evesi ricordare, siccome
molt importante per. la Storia religiosa del tempo, la vita

(I) I. <imor, Il PetbtJ. Nf+gast o la LeglslatiOlfi 4ft Re, Roma


(tasto 1897. traduzione 1899). Cfr. M. BrrnmR, WZKM. XIII. p.' nO'
(Vienna .rS99); Parzialiediziom avevano dato A. ARNoIl>. aprtlo.
. De Reglbus, Halis Sax, 1841 ]: BACHMANN.Corpus1urit '.41msinorum .
Pars 1, fu; comulbii, Berlino 1889
. (2) Edita e tradbttadiE. GOODSl'lUID, 1M life :of S6U1nIS Pa-
triareb of Antioh (lapai:te copta. edita da E; W.CIlUM), PO.. J\1".vr.
- 80-
<ii Walatta Pe~rcs morta nel 1672, fondatrice di un ordine
di monache (J), come q ueUa pi recente di Zar'a Buruk (2),
morto nel 170 5
Il riordinamento del culto col ritorno ufficiale della Con-
fessione aessandrina, porse occasione a compitare nuove rac-
colte d'inni, e di questo tempo forse il \Vedd1ise ' A mla:k
o Laudi della Divinit)), disposto, come il W edd~.Mary:tm,
secondo i giorni della sdtimana (cfr. S. Grebaut, .ROe, 19 r 2
p. 128), in ciascuno dei quali .5i legge uno squarcio dei
Santi Padri; quello che si legge nel primo giorno di
S. Basilio vesc. dl Cesrea, onde il libro intero e chiamato
Baselyos (come il Ker'fllos). Da ricordare il Tabiba ~

bib[n)) Sapiens Sapientium ) e il Mal;tbara me'manan )
o la Congregazione dei fedeli (,), che si recita in pic-
cole chiese, O\'e non si possa celebrare la messa solenne.
Pi antiche sono due raccolte, il Mazmura Krestos )
o SaIterio di Cristo e il {( Mazrnura Dengel o Sal-
terio della Vergine , talvolt~ anche. unite al Salterio cano-
nico (cfr. WBM, ms. CXVI); un ms. del primo del r f82. ,
Una curiosa forma del secondo in ABC, ms. IO 5.
(I) Pubblicata coi miracoli e il malke'" da C. CONTI ROSSINI,
CSCO, Ser. aeth., ser. alt., t. XXV; B. TURAIEV, Isledwaniya (indice).
(l.) B. TUR.~IEV, Viso Vrem. 198", ristampato in Pamat-
niki ", VIII, 2.; B. TURAIEV, Mimcula S. Zar"u Buruk. esco, Scr. aeth,.
ser. altera, XXV, p. 143 (con un malke'); G. JAGER. "Ta'[mera
lar';!. Buruk", Strassburg 1911. Cfr. lA, XXV, p. 227 l'importante
articolo dello Jager su questo testo. (Ree. H. DUENSING. Theol. Lite-
raturz. ", XXXVIII, p. 8).
(3) Pubblicati nella Chruf, di A. DrLLM!\NN, a p. 108 il prmo,
e. a p. I 3 I il secondo.
.:....:.. 81 .:...;;.

Ma innum:en~voli sono i (t ~alam 0 salutazioni , mni


pi o meno lunghi in onore della Trinit, di Ges Cristo,
della Madonna, di Santi e .df Angeli; e nel Sinassario c~r
retto, la leggenda di ciascun Santo chiusa, come si
detto, p. 75, da un saliIm di cinque versetti (I).
Un ramo speciale che in certo modo, pu dirsi con-
nesso con)'innografia, quello dei qene (simili \gli
O"'t'Lx1)Pi),che accompagnano la recitazione dei. versetti di
salmi o. di cantici (2). Nei primi anni del regno di Iyasu I
([ 682~1706), esisteva non saprei da quanto tempo una rac~
coIta di qene , il Mazgaba qene 0 Tesoro dei Qene~
dalla quale forse derivano le due l'accolte (3), ambedue da
me' pubblcate, quella del ms. Borgiano (ofa Vaticano) e
quella del ms~ ABC, 69, IL

LETTERATURA PROFANA. - A questa lettratura insieme


alla sa:ra. appartengono in pane almeno talun.e raccolte
di sentenze, come il nept ~v &c-t~ o-ra~v (<< Ba'enta

(I) Per i Salll7l v.sopra p. 67. n.. 2. M. CBAlNE, ~lpertcire ds sa14l71.


et mal', ROC. 19Ih pp. 18}.B7(v. A,BC, ma. 94, IV); sullepoesi.e.
v. S. -GJlaAt7T, Notes sur la f'Ohit lbWpienne; ROC, 190']. pp. 90-98-
. (~) I. GUIDI, (lene. o inni. abissini. RRAL, vol. IX, p. 9, 1901.
Cfr. B. TUR.\lBV, ZVOIRAO, XIll; p. 0139; VAN DEN OuDERIJN.
'Qen" Gftidi n. ~J,J, Angelicum,:aopo. vr,t929, fasci.oori:.t-~~ .
I. GUIDI,La rJUColta di Qeni del ms.D~Abbadie.4j.(ABC, ms.69, n,
.specialmente ms. 249); E. tERrur, Inni .del1a. Cbiesq.~ RSO,
voI. XII, p. 361 (Che. tenie 1899).
(3) I. GUIDl,.4.nnales Johannis l,iistI I,Bakii/.csc.. Sa. aetb..
5er. altera, t. 'V (trad. p. 145). Sugli mX"'lplI pu vedere W. C~IST
e PARANlltAS, Antbol. Carmin. Qlrlst., UVUo

6
- 82-
s~ment .geIinar ) sulle otto cattiye passioni , che d-
vuta al monaco Evagrio, l'asceta del Ponto Galatino, morto
nel 3 98;I'operettafu tradotta in arabo, e da questo in ge'ez( I)
Inoltre il. Ma~~afa Falasfa: TabiblIn o (C Libro dei sapienti
filosofi, che sarebbe tradotto dall'arabo in ge'ez da un tal
Mkhelenglio di Michele vescovo (2)' f: in due redazioni
distinte, e forse alla sua composizione ha influito il libro.
d I:Iunayn Ibn I~~ll'q u~ ~ ~~\ u~\ '-:-Jl::.S)
~ ~I), a cui per non uguale. Sono sentenze
di filosofi greci e latini e tal una .anche di Ebrei. (Salomone)
e Persia~i (Cosroe). da ricordare in fine la vita e le
sentenze del sofista Secundus, 1:exou\l8o, vissuto al tempo
di Adriano e maestro di Erode attico (3)-
La letteratura profana, come si detto sopra, pago 45.
non senza intenti religiosi. Un impulso a questa Iette-
l'atura fu dato daU'Embiiqom, sopra nominato, che tr~dusse
nel 1553 il romanzo di Barlaam e Giosafat (4), e la co-

(I) J. BACHMANN, Aelb. Lemt, p. 26 (G. KRUMBACHER, Gescb. de".


b)':(4nt. Liter. j p. 6or). S. GRBAUl', ROC, 1914, p. 174, cfr. Roe, 19Ih
P" 317, Exhortationsaux, anachorUes; e pp. 4, 423: Sente.nctS asctiques.
(2) A., DILL~AN)i. Ch,est.. aeth.) p. 40; G. H. CORNILL, Das Bucb
del' wtis, Pbilos., Leipzig 1876 (cfr.,ABC, ms. 21).
(3) J. BACHMANN, SeC'undi philosofThi Taciturni vita et stlltentiae; Ber-
lino 1887 (cfr. ABC, m. 214, IV i libri ivi citati; BL, 28).
(4) Sir E. A. W. BUDGE,Baraltlm and Ye1ullse! (testo e tradu-,
zionc), Cambridge, Universo Press., r92;. Il testo ~ pubblicato da due-
codici del Br. Mus., ma moltissime varianti sono di semplice grafia.
Cfr. ivi la ,lettenitura anteriore (B. TURAIEV, Sul testo' etiopico di
Barr. e Gios. nel Christ. Vostok.. Recensione di C. RossI~n, RSO.
X, 365. L'originale testo arabo spesso traspare chiaro, p. es.: p.. I l
noscenza di questo romanzo porse forse occasione a tradurre
o, per dir meglio, ad elaborare il romanzo di Alessandro
il Grande, ii Zena 'Eskender o ( Storia di Alessandro
nella quale il grande conquistatore rappresentato ben diver-
samente che m:1 Pseudo-Kallisthenes. Vi si segue, pi o meno
fedelmente, la leggenda quale correva presso i cristiani
d.'Oriente, ma in parti, forse originali, si manifesta chiara
questa trasformazione: Alessandro un pio uomo di Dio
e lo Spirito di Dio lo guida. Si pu vedere nel testo si-
riaco (l) di questa storia, pubblic:tta dal Budge, l'analisi
della leggenda siriaca e il riassunto dell'etiopica, nonche
la parte a questa speciale. Codest tendenza a fare di Ales-
sandro un gran Santo spicca anche pi in testi affini pub-
blicati anch'essi in appendice nell'edizione del Budge (2)'

lin. 21 Mai": hl,.e-.\ = )..l...o<:J\ ~, p. 12 1. 26 .&lIt.ih : 1\&


~\ t \~1, p. 27 1. 6 'l"i,'" confuso con ~ nel senso
di C( veri t }); r), l. ult. 4..e-A trascrive addirittura J...=.l, pllttosto
che tradurlo, ecc. (Cfr. E. KuH.'f; Barlaham und JoasaPb., Munchen 189;'
KBAW. G. BOSON, Le quattro prime parabole del rom. Bar. e Gios.
ecol testo di due versioni arabe e di una ebraica).
(I) Sir E. A. W. BUDGE, 1be H,'story or
Alexa1lder Ihe Greal, (be .
syriac 'versiOIl oJ Puudo-Kallistbelles, Cambridge 1889, p. 8 I. (Cfr. V. Rys-
SEL,De syrische Uehers. des Pseudo-Kallistbelles itss Deutsche ilbertragen,
ATCh. fiir neuere Sprachen , lI, XC) TH. NOLDiRE, B~jtrag zur
Gescbichte des Alexalldet'romans, DKWW 1890.
(2) Sr E. A. W. BUDGE, The Iife ami exPloits of Alex. the Great
(testo e traduzione), London 1896 (con .lunga introduzione). Inoltre
IO The Hislor)' of Alex. tbe Macedonian, p. 254, trad.439; 2 A Christian

Rmance of Alex. /hl! Creat, p. 259 (trad. p. 437). 3 17Ie Hislory of the
blessed mw 1l!bo lived in thedays of jeremia/J tbe Pro?blt, p. 3 'i ~
In altro testo storico si narra la velluta dei re di Persia
contro Nisibi; questo testo detto essere di Giacomo ve-
scovo di Nisibi (I).. ma. invece tolt dalla quinta omelia
di Afraat~ (sulle guerre f.:,;g p). Ad Em baqom .dovuta altres
la.traduiione della storia e cronologia d .,..t..:Jl AbElSa:kir (2).
Nel 1602 (I 594?) fu tradotta in ge\~z la storia di Giovanni
Madabbar, vescovo di Nikiou (3), perduta, a quanto dicesi,
nella versione araba, dalla quale deriva il ge'ez; con essa'
ci satebbecosi conservata un'opera di grandissima impor.:.
tanza per la storia d'Egitto, nominata mente nel periodo della
conquista araba. Dei tempo di Sar~a Dengel o di poco
anteriore, L10 squarci9 storico sull'invasione musulmana
in Abissinia inserito neUa Cronaca Abbreviata (4). Del 1595
un prezioso opuscolo sul popolo Gal1a,~l Zena Galla (s)

(trad. p. 455..). Sono ancq.e dati i testi etiopici delle parti del G>rioni-
des, di al-Makin, Aba S1fkir relative ~d Alessandro). Cfr. K. FR. WEY-
MANNj Di. aethiop. u. arabo (;bers~ttung des Pseudo.;Kallisthmes, Kirch-

hai n N. L. 191, M. LlDZBARSKI, Zu dm arabiscl!. Alexndergesch.


ZA, VIII, 26}, IX, 317.
(I) Pubblicato e tradotto da E. PEREIRA nel II voI. (p. 877) delle
. Orientalische Studieil dediati a Th. Noldeke, Giessen I908.
(2) ,Cfr. ABe, ms. 2II, 1.
. O) H. ZOTENBERG, La ClJr01tiqlle de Jum fvdqu~ de Nikiou; Paris
Notices 'et Estraits 1.882 (JA, [871-79; il testo tradotto da
R. H. CHARLES, London 1916. Rec. TH. NOLDEKE, GGA, r88I, pp. 587,
q6I; cfr.,BL, 36. W. E. CRUM, Journ. of Egypt arehaal,), IV).
(4) f. BEGUINOT; Cronaca Abbreviata, p. IS; BE p; 13.
(5)1. 'GU[DI, Historia gentis Gal/a, CSCO; Se!. aeth., ser.
altera, t. III, p. 2)1 (testo), p. 193 (trad.); v. per recens. della prima
eQizione di A. W. ScHLEICHER, BL, 34; NOLDEKE,GGA, 1896, 172; PRAE-
- 85-
dovuto a un tal Ba~rey; breve ma non compendiato, come
era stato supposto.
La storiografia abissina in questo periodo comincia con la
storia di Lebna Dengel; ma la lunga storiografia ufficiale
e regia comincia regolarmente con la storia di Sar~a Dengel,
puhblicata e tradotta da C. Conti ROsslli'(r) ;, questa.storia ,
preceduta da tre altre pitI' brevi, . e cio: di Leb,na Den-
gel (2), di Galawdewos o Claudio (3) e di Minas (4).

TORIUS, "Liter. Centralb1.)}, 1894, col. 895; CO~T1 ROSSINI, L'Oriente


1895, p. 24.
(1) Historia Regis Sar~a Dengel (Malak Sagad) CSCO, Scr. aeth.,
ser. II, t.III: Per recensioni vedi BL, 36 (GUIDI, PRAETORIUS. SCHWALLY,
NESTLE); in ABC, p. 30 la genealogia dei discendenti di Sar~a Dengel
e sua mo~lie Mryam Senna.
(2) C. CONTI ROSSINJ, Storia di Lebna Denliel, RRAL, 1894.
vol. III, p. 617.
(,) W. E. CONZELMAN~, CbrO/liqu8 de Galiiwdzwos, Parigi,
Libr. E. Bouillon 1895, BL, 34, (re,censo NOLDEKE, GGA, liS96, p. 272,
CONTlROSSllU~ L'Driente; 1895, II, p. 20 3). Cfr. 1. GUIDI, La Cro-
nacadi GaliiwJwos, {Atti del CongresSI? degli. Orientalisti. in. Roma,
1899. (Firenze 1902), t. lU, parte I, p. 14.
(4) E. PEREIRA, "lena Minas , Historia de Minas, Lisbona, Im-
prensa Nationa!, 1888. Recens. TH. NOLDEKE, Liter. Centralbl. , 1880,
p. 950. - Il testo p~bblicato da E. Pereira quello del codice di Parigi.
Avendo potuto confrontare una gran parte di esso testo, e cio dalla
p. 24. I. TO dell'edizione sino alla fine, col codice Bodleillno XXXI,
ho rilevato molte buone varianti che qui fo seguire:
Pago 24 l. 2I (":. 'l'''') H't'Ati. 25 l. 8 M,.e.ll:: Rlf1'J:lI
(la regina passa ii kemmt in Ayba. Quanto a Minas, il suo ritorno: .. );
l. 2 I (fece grande festa con la regina sua madre, i fratelli e le so-
relle) O'1' l fR"C1' : 1<tJ< : H1'ao,.e.m: Pf..,'I? = .e-'1l :-,..1
s:.,.e. : OD'POl.\ (per aver rjvedut il suo fratello. che era tornato
- 86-
Con l'introduzione di questi" annali e del regio impiegato
che li scrive\':!, si volle forse imitare il regio mazkir;

dall prisionedopo molto tempo)~ L 22 wtaJ, " I. 23 1JI'i'.fl.


'\. 27 ::>
OJi.~L;"JIi.. 26 L l Klri- (fece celebrare a MinlIs il matri-
monio crlstiano, \~. nota 62). I. l2.-I3 (~t'OltJ.) d"opo questa parola
s deve porre il punto, ivi inttti finisce la citazione biblica (Ps. 11~, 2).-
I. 2. 1"'1:/19.. 271. j OJ1"UO''t. L 4 (04ut1) 000-~. 1.6 (~1>
\'l)) le."}o7'-t}. 1. I l iIldlf'I:, Mi!)1iS non si affretta ad accttare il r~gno,
dicendo di non esserne degno, ma l'autore soggiunge; quanta umilt!
mentre ne era degnissimo (cfr. traduzione, P.45) I. T2"> tlDIPAA'.
1. 20 "'I:fJI/.. '1. 27. (00&) +;).0& si riunirono. 28 L 4 OJtrD"." .
>
J. s J.1=t'.I L 6 OVl'1P'''r. .1. 19 .".:rlr. I. 28 (I1)on't)
(1)oUJm.. I. 31 wm~f. 29 l, I 1\0d. .1. 4 > Hl~ t 7U
'\.e?: L 9 'H1"J: : w~ ; 'Pm.e L 16 OJA'fI6Dl = O": ~cto"" :
wtrlb'l : J:,,}OV : l"lll : Obo.''1= :: ~ ~f\ : "}IUoOtb.C: hAAi' ":
~OO : tf : "." : OJ{." J dbo.'''r J ~.e" : 1\" .J oe' l ud" i aTC
M." :1 (1)o1=" : "l'' : P : 'gli"}" I A" : fO{. : llfl.Ol : 0(1)0(11' :
.e-11;1." . .. w7.... H. : wK"" ... Wl'~L: thl : Al't; fi:'.f't :Ao(l'
''T J w'loO~ :tlD17f\ ~ ,8,9D". I, 25 ~A1", I. 29 OJO~":1: :
. Od:r }'H'J".l/r : M ... : ~'\" : "lfl1= ; l"1-P', 1. 3.0 MlI> J li
AtlDCf; htID : A.e-1'.f 1. 31 f\OPfLtb.: w~trm" : AiJtlDY,e.:
OV;".e" ; R~.e". 30 l. 2 whfi:lrL M't... ; dopo 001lr' il
punto." aoche Kafio manc, dicendo: fa sposare mia figlia. 1. 7 'Hl'J: =
11-". 1. 9-10 m05t" : 1" =tt:"" : U.e.wll.e-, J. I I d11.: A11':1\4
4~: tt:'.flF : m1'.' 1. [3 Olf: fi:".L 14> thi .. "I.... : m~...",
l. I 5 pll" : H-l\"0P< : .et. : w/fHtTfJt.". :. m.9"11(\ ; H-lraD- (m,
. A" I: htt:" : wtrAlLIJ<= 1'i1"}". l. 17 'Hl1=: 1"1-": .. A.L'i: d1'fl:
(\gollA : tlDl,llt' : OI\IJ!-l". " f\.elltfl<): HfDo1= : tlDif" : MI! :
lf'f:: Ah.f. ... LI" : 4t~tID : "I&.. 1.21 pllA Hllt~l: R~" ...
1'fJ.o(l~+ : dUCA: Y"m" ; no; tlDnA" : HOl't': tlib't1=: WUl'f'l
l; hOP: ~1'U,... PS"A+: A1H: .e...(\<: Afll: AUCl = Y"dalll :
."}of , ml"l-p': lADIIIl : lt"l.f!: : ~1'.f: OA", J. 26 Il"l" : la;' : Alli
Umlp ; C01"8" ; R1Jf ; .9"nf\,: 1111= : ao(L", I. 27 ,m1'OPw;~ :
- 87-
cfr. II Re (Sam., VIII, r6) ece. poich tutto quelo che
era davidico o salomonico si considerava collegato con la

4\11'1'1: ~ ...UO{\. :: O.eM:; l\t" = ...."....1\; ar'. L 29-,0 W1iP':


,0
ArOst.-n : IllM:'J: L (n?-n") ~70 (?) : OlIt,. : ..e~:t ; OtVr :
JifD./," " ,. (Oi:} (1.'1: l lDhP' .. , A(lCJll": t\f7" 31 l. .2 'tYT
~i' .. l. , (\J7}t" : W~" : .p" : av" : lDh.9'" J!1l ; 1Ii: : av'!h:
Jin:r' l">""': A'tt"; haD: J!.A/kp': oPlJ!lt: sC: lIwm" :~I/ t
lDUZ" ... I. 6 Oi: ; h 1U : ..e fu '0/ t l'te.l'trh~~ wifl,l~t ; 11f: o?-" ~
4'\80." I hl\<: '}'ay~.f1: HHhCi;WCJIl": mmt": 10 }-n"L: p":. 111:
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M" : (l".eI.jHl : 9>1\ = TOn. 'l' : (DO l H,e..I>CHl : 9>1\ : ~.eC
:r :: 'H11=1'I l 1'J<) ; JuUL-'l'l! : fiR. ..... : op{.O : ht'OVll'dO< : L
4',J!: ..ea:l": .elit': lbt\.1': h10(\: .e?OC= Kllli:: w1H:
Uir : 0111: : LY.J': : ~'Oll'" : l'WtJtJ. : At\< : "ll'.fl : WL,"'};. : '1
ll.l: R-nA: o.eA:t : Ol\'l" : .e-~l: AhK'" :.9"/r l Xl" i .e.-nt\' :
AI" : .eo." : op{.O : ht'l7Ifl : wA.1t''l7!P : hYD : Hfl : CV:r :
(v.P"t : h~ II. m,9Vb1~t' ; 'H1'J: : -nlftoi'lJD4: hllDD i nn't" l il
tt"> ... OfD.h1= : aDfphA. I. l) ltt\<lln: fD.i'Ii:+t1D': :rOn.i' : Ail :
O1hY"U. : IPCo- : /'tA4.: hQD : .e9-o.AJP : mn1i : l'/-p'; H)JJt?f,a l
4(lfl,1l! l l"l 'll" :~ J7Db1~1' ~ 1-"""'; 0.&": 0(\t". l. 20 A~I\";
A~t:, oi' ~ eme'; 1. 30 y,Jlttr:.e." .. , L.f~": -nblJ1>'~Ai"
il .. n," : Oftaolbt\.1= 32 1. 2 H~ LpC : 1'1-1P : .tIJ7DC l'llf'.
l. 5 Olll....y: (\.,eh1: ;OI\T. l. 6 'H11=: 1'1-P': MI\;; ao'!h l: fD.
A'!., (ht~) liOlltrOD< In" lT'l7(J: I\OlbtrCJll<:: (D(lfi,y l wua:
. IttJlDi:'t: (\A."J'H" ; HfIIV(l ; anlJ!li: ftl\O(\ : 1i9t.~", ... ll-'" t (\
''l'' : ~b-lt : &-.J':~ : H.eL" l. IO mOlli' : DDCJ!iI-t! : tll : l\ ...
l. I r (m.PD'H) 'Hl'l! : h-t\< .: hlJ!i? : 1-0" ... aJA.yD~"il :~
1\4.: bl"''' : "tlP'A : DD1LfI : fI.etlll: filMi" " mXyo1, : ...'-
bO : yonlb& : w1!&-lo- : ~~l . .. 1. 16 1'1-p' : oP. ...'! : m(lO :
lIrO : l'1-P": t1f/.'1I : 1'aDAn : ao''''1 Rio': m1iii" : hoP (et" :
W' : dt": AI\ : 'l'H Ccn. : 1\" lflltl!' ... 1. l C) (I(l~ : ODh9' : 011
.e... : oP1,rl : h lH : ,e..nt\< : A;oPtt::rw. : (\" l1'~" '.. 1. 2i (]J
~,88 -

dinastia regnante eia storia d'Etiopia. Ma gli sco~volgi


menti '~,'l'anarchia "che precedettero il regllo -di Susneos
(1607-32), non permisero che siscfivessero annati ufficiali
, prima di guesto re. I~ suoi .nnali son dovuti d tre autori
diversi ~ il primo li Mehreka Dengd, che scrisse la. prima
plirie .degli annali; il' ~ecotido a TaklaSena~ o Tino (il fer-'
. :vente"eatto!itp lapidato per la sua fede, il 9 marzQr638),:,.
J .'

;che, scrisse la seconda; il terzo un aOOIlimo. per la terza


';parte, il quale fo'rse rimaneggi l'intera stori~(i). Gli ap.-
~n~Uregi9i FasiIadas tnancano;questi amali. non ricomin-
:. ',erno che con, Giovanni I (I661~82), ma il loro alltore .
: ~:~,n \co1osc~uto (::).GI annalir~gidiIyasu l il Grande
; 'OR fiFA : Jo*': ~,': 'tn~~ ; \ ~) 1"A'I9"; ~1H ~ .e:r'fhA:
. n",iU-nth.c ..1.26 ;).e": d"l.l',.l I. 27(d.'t) ID-A1=. 1.30 (lDll)
roltI>., I. 3. 1 tJDl,f'$.,. :1. .. ~1l'P' 11\4". 33 l. 1 O": .e-+1=;
,,' 1'3 1';'''} .e:41og. : HIl"''''''' ','; 4 ""'''n.e1": itallB- : AiJD<
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. ' knt{'; dD,:lf:inu- f JtMI~:roltita1= hUll". l. 8 'HI-
> tlOA.U-. 1. lO l'l-P' ;~ita",. J. 11 HhIlD; ,e.hm.l : '-(Il;
o,Pi!A; lo. 12 If" '\. J4 (Odm.nO~. l. I) Sl.aO ~ ~ l. 16 "I ~
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04-.(I,~ : 'td'D:r; ~': ~r.,ol' ... Olf'd I. 19 AU?": "la; '.eh


, CaD<: ro~P~~l : '1dL : tilF:r : .e-n" :"10 : h1""'''' ; AH1;ld'D"
1. 20 blr1=... 1. 20-21 IJfl.l1''I.: lQl\. 1. 22 (hr-Rlt~)
;~H-tt- . 1. 25 blJ1D't. L 29 uile'e1" : R~O. 1... JO.Cf1AC~lh
da'elI Ali" :li=9'.... : Ardi" 34 I. 4 .eli"'''';''. 1. 5 (7ILe)
~tr' 1. 6 <n~.e-IID) H~.e-dlJ. J. 8 h" HDI\.~:AmMltb.C:
.l''' ; {K.t(J. : 1\". l. 14. n171 :1 O!roic Vfl\ilt : 01111= ; 7S"
(i) E. PEREIRA,_Cbronica de SlIsen)'O$ll.ey d'Ethiotia (testl e traduz.
Lisbona 18~2-190o,
BL, 3S (ree. TH. NOLIIEKE, GGk, 15 marzo 1893.6).
(2) I. GUIDI, Annalts regi! foannis I, Apna1esf'egi,s Jyilsu I ~t
Bakaffae, esco, Scr. Aeth., ser., alter~ t. V (te3te ttaduz~).
-89-
banno per autore il regiosctiba I;fawltrya Krestos; morto
sul campo di battaglia nel 17~0. Il resto della storia, di
ben millO! valore, dovuto al regio scriba Sinoda:, ma gli
ultimi avvenimenti del regno di Iyasu, le sue relazioni col
'perfido figliuoo Takla Haymanot, non sono narrati;
probabile cne Sinod1i- non ardisse !larrare avvenimenti ver-
gbgnosi per TakJ.a Hayrnanot. Sinoda: e il suo tiglio Kenfa
Mika'el son~ gli .autori degli ann:V.' regi del re Bakaffl.
Ma dei re che regparono fra Iyasu l'''e Bakaffii, cio T akla
Hayma:n<;>i:, Tewoflos, Yos~os e.David IlIo, non si cono-
scono at}lUli ufficiali. Crederei non improbabile che le cru-
delt. specialmente di Takla Haymanot ver.so lo stesso suo
padre Iyasu, e di Te-woflos, fin dagli ultimi anni di Iyasu l,
abbiano fatto si che non si scrivessero da scribi regi ed
ufficiali della corte annali di avvenimenti cos vergo-
gnosi per i re e cos difficili a scus:n:e; in questo impanante
periodo storic suppli~cealla loro mancanza la Cronaca
Abbreviata. Si hanno gli annali dei successori di Bakaff:r,
Iyasu Ho e Iyo'as (I) da me pubblicati tradotti.
Gli ;lnnali di Takla Giyorgis (1779-93), hanno per
autore l'Alaqa Gabr Kr~stos. Oltre questi e nonostante lo
stato di anarchia io cui ra l'Abissinia nella seconda met
del XVIII e nella prima del XIX secolo, si scrissero per
impulso del Dagasmac tJaylu, annali di non grande im...
portanza invero,. i cui. autori non sono conosciuti ed

(I) Annales regum I)'s.ulI etlyo'as, csco"Scr. Aeth. sera altera,.


"na
t. VI. (Cfr. i miei Coutribut Storia letteraria di Abissinia, RRAI,., seI'.V,
vol. XXXI, p. 65 e seg., p. 185, IV, ~seg. ave sono notate le v~anti del
ms.Riippel; v.~. P~e~ (rDeutsche Liter~turz.J). 191,2, P: ,1572-86).
- 9-
altres le storie dei re che regnarono dal 1769 al 1840 (I);
il Dagasmac Go~u a\'rebbe fatto copiare i libri delle storie
di Takla Haymltnot ed altri re, ricercandone gli esemplari
in varie chiese e monasteri, dopo che quelli esistenti nella
regia di Gondar erano stati bruciati 'dal famigerato Rlls
Mikl!'el del Tigr (2). ,
Ma gli annali ufficiali non erano le ,sole storie scritte,
in Abissinia, e di parecchi avvenimenti si hanno notizie
in fonti che chiamerei indipendenti, come, ad es., il rac:'
eonto dell'insurrezione che turb il principio del regno di
Iyasu Ilo '(3). Del pari il racconto della chiesa edificata in
onor della SS. Trinit, dalla regina Mente\vwab e dal suo
figlio Iy'asu no; crdo non potersi dubitare che tale chiesa
sIa quelladell'iso,lettaNarga del lago Tana (4). Cfr. a,n-

, (l) C. CONTI Rossna, La Cronaca reale abissina dal r 800 al J840,


testo e traduzione, RRAL, (1916), sef. V, vol. XXV, p. 779; W. BLUN-
DELL, Royal Cbrol/icle 01 Abissillia 1769-J840, Cambridge 1892. Il testo
di Takla Gi: (v. spra p. 89) a p. 19; BL, p. 387 ; rt. I. GUlDl,
RSO, X, p. 162; cfr. 'c. CONTI Rossn; Fouli stol'iche etiopicbe p-er il
secolo XIX, RRAL, ser. V, volo XXV, 1916.
(l) I,mss. WBM, ms. 392(82 r) e ABC, ms. 197 contengono
le storie" alcune brevi,. dei re: Giovanni Jlo, Takla Haymanot IlO,
SalomOll no, Takla Giyorgis (sopra nominato), Iyasu Ilo, Ht:zqeyas
(Ezechia), Ba' eda Maryanl Ilo, l'onas, Deml!!ros, 'Eguala $eyon (Gwalu),
Iyo'as no, Grgar, Ba'eda Maryam IlIo, Iyasu l'Vo, Gaora Krestos, Slihla
Dengel (Sl'ihlu).
(3) Il racconto affatto diverso da quello degli Annali ci-
tti,v, il mi9 articolo:. Due IlUovi manoscritti della C1"onaca Abbreviata
di Abissinia, RRAL, ser. VI, voI. II, p. 2) 08i):
C4J J. BACHMANN, Aetl!, Lesist, P" 13: ma un' testo creao migliore
e pi completo quelo MI mio rticolo :' ci Zenlr Nlirga li, <C Il racconto
....:- 9 1 -

che il Zena Dabra' Libanos. p. 24" n. 1. Fu scritta pure


la storia del giureconsulto K~6a Marylt~, morto nel prin-
cipio del sesto aono d;' regno di Bakaffii (I), e altro testo
storico di questi tempi la' storia di ijayla Mik'el (2).'
E forse di questo stesso tempo . il racconto' edito da
J.BaGhmann (3) .. relativo ai doni fatti da Iyasu Ilo alla
.chiesa della Trinit a Quesquam.
, a mi'a creder~, dei tempi di Takla GiyorgiS, e non ante-
rioreil Be'la Nagast) o'la Ricchezza dei re-, composto
forse fra i'lI780 e il I790. dapprima in ge'~z,donde poi
deriverebbe il testo amarico4)'
LacQmpilazione ftta da Liq- A!qu per il viaggiatore
Riippl si conserva a Francoforte s. M. (5). Ma assai impor~
tan~~', laronac~, Abbreviata, corpe ora si suoI chlamare,

di Nirga RR!\L,t905.ser.V. vo!. XIV, t'. 2:33', Ques,tfl. chiesa fu .


consacrata s.otto il. metropolita }ohannes (1746-62). La chiesa i~ OI1Orj:
della Trinit arricchita da lyasu no, era a Quesquam e non a NliIgil"
e fu consacrata dal metropoli~ Marco nel 1694. .
(I) J. BACHMA}j'N, Aetb. Lesest.,_p. )3.
(2) Da, me pubblkata,.RRAL, ser. V, v91. Xl, p. l.
(,) Aeth. Lesest, p. Ilj.
. (4) V. il mio articolo n lJ/1a Nagast, che fa parte della Il Fest-
shrlft per Paul, Haupt, .Lipsia 1926. (La leggenda deJ qaUo, il1rla~1}afa
Dorbo pubblicata e, tradotta da M. CHA!~E, Il ReVue Smitiqu~, I~).
Sul llae'Ia Nagast ,. v. c.' CONT~ ROsSINI, La caduta della. dinastia
.7:iigui e la venione am4f'icadel Be'~ 'ffagast, RRAL, ser. V, t.Xx,x(
1923, p. 1,79. a~ TURAIEV, Bag~o_~af'ei,.ZVOIIiAO. t. ~.p.' 157,
Pietroburgo I901;.:e sl passaggi~ 'dellA ainstia.itl Abis~it1i, dagi
Z1g~ 'aiSaomonidi; Abissi~isTe. istpri&4Sk. t~~nd,p: +97~- ,
(S) V. 'il. catalogo .di LGo~; Berlin,.ca~v~, 1897.
- I, .: '. .
-)12 -

la cronaca, cio, compilata verso il I750, per ordine del


Dagasmac ijayla Mury:im ; brevissima per la parte pi an-
tica, ma pi estesa dal regno di Iyasu l in poi. Per alcuni
re, da Takl", Haym:tnot a Baka:ffii: fonte preziosa (I). Unito
con questa cronaca e, per solito, il {( Ser'ata Mangest o
Ordinamento del Regno l), che Dovera le cariche. di torte,
la precedenza di una sull'altra ed. altre disposizioni; una
parte (vedi sopra p. 48), risale ad 'Amda Seyon (2).

(1) Per primo pubblicata e tradotta da R. BASSET, tudes sur l'His-


tOiH q'tbiopie, Pari~ 1882 (dal JA, r881, ser. 7 a, t. 17, p. ,15; t. 18, p. 28;
cfr. J. PERRUCHON, Revue Smitique, r893-190I,BL, 37; C. CONTI
ROSSINI, Di Wl IIUOVO codice della Cronaca Abbreviala pubbl. da B. Basset,
RRAL, seI'. V, val. II (1893), p. 668, e Due squarci inediti della Cronica
etiopica, RRAL, ser. V, voI. II, p. 804; (cfr. F. BEGUINoT,.Cronaca Abbre-
triata, VI-VII, e B. TURAIEV, Viz. Vrm. t. XVII, ristampato in "Pamiat-
nik; ", ove sono note di B. Bolotov sullJ. Cronaca Abbreviata).
F. BEGUINOT, La Cro/laea Abbreviata d'Abissinia, Roma, Casa Editrice
Italiana, I901. Un buon codici! di questo testo cosi importante il
Bodleiano, n. XXXI, f. l 12. In generale .. concorda cal ma. della Vit-
torio Emanuele, ma non manca di buone variant.,Ad.es.: (Basset),
,0
59 1. 29- tI1.fro~:~": lir:~: ro.f.roll.p:1P: fD.ollt' : 1-11'9":
ro.ff'7l11P: 19-... 60 l. 8 roc~f"av'. 1. 27-28 ro.fli9"?<: lin-l;
hm, : M (in nostro favore)aD&'m". l. 6 If-o!fll&. 62 1. 2 ~
.,aDfJ 1. 9 tll : lim. : r\. l. 23 HJ:I{"i' (l. 24-25 Conti Rossilli
h.J:f.). 65 l. 26 (tfi?<) 1-fl~. 661. IO rofl~ (Basset). l. 28 HM
l. ult. (tlo,) tln. 68 1. 7 (li.(1) l1"14''' (buona lezione). 1. 9 oP
ltl (buona lezione). 69 1. 19 fD.ot\,;lr~ : il'P ~. 70 l. 7 Mih-.
1. 9 fi~ 7.2 1. 3 l!JA.e. 73 1. 2-3 flA.1::L .. 14 AC:rli: 17-JV
75 l. I I\n-U'. 1. 14 > Klrt'. 1. 15 C17-JV) fD.oll't: 0,'J:: ""' : Zf"
C (sic): roalJVn.. 1. 24 li!J>l1 76 l. li14'K. 1. 9 ro\"flpn-.
(2) Vedi i miei Contributi afta storia letteraria di Abissinia, 2.
RRAL,Ser. V, t. XXXI (1922), pp. 6), 185.
- 93-
-Quale unico esempio del genere da ricordare l'auto-
biografia del monaco Pawlos, vissuto nel XVI secolo (I).
Un riscontro alla storiografia sono parecchie leggende
scritte nel XVII-XVIII secolo, che si connettono pi o meno
strettamente con la letteratura popolare, e sono passate poi
in forma abbreviata in amarico. Tale la leggenda del" re
David lo (1382-141 r) la quale narra le sue lotte con i mu-
sulmani d'Egitto, cui minaccia di deviare il corso dd Nih
(antica mfna-ceia), e come egli riportasse da Ge~salemme "le
preziose reliquie del legno della Croce e l'immagine del
c( Kuer'ata Re'su) (2). Inoltre_ la leggenda sull'origine dei
Galla (2); e quella del Ma?~af? Dorho II o Libro del
Gallo l) (3), sopra ricordato, le relazioni fra Takla Hayma-
not e gli Z1!gue, le lotte di 'Amda $eyon col clero ecc. (Cfr.
Conti Rossini, TI libro delle leggende e tradizioniabissibe
dell'etage Filpos , RRAL, ser. V, voI. XXVI, 699) (4).

(1) C. _CONTI RQSSIN_I, L'autobiograjia di Ptlwlos monaco rzbissillo


del XVI secolo, RRA.L . ~er. V, val. XXVII, p. 279.
(~) I. GUIDI, Legge/me stpricbe di Abissinia, RSO, t. I, p. 5; Di due
lIuovi mss. della Cro1zrica abbreviata di Abissinia RRAL, ser~ VI, voL II,
p. 359; si menzionano della les-genda relativa alle questioni di 'Amda
~yoll COD Anorewos e la lunga leggenda d David IO, le lotte con i
Musulmani -e le reliquie riportate -da Gerusalemme, ecc.
C,) M. CHA1NE, Le livre du Col}; Revue Sruitique >l, 195,
t. XIII,p. 276 (gi citato sopra- p. 91, 11. 4).
. .(4) Nelleornelie e miracoli di S. Michele occorrono tre leg-
gende: di Talason, di Tala:finos e di Ba:~ran (quest'ultima nelSen-
kessar), che si colregano con la storia;. -di Amleto:- vedi J. ScHlar,
Drei iilbiopische Hmrel-Teste(dal Ci)1'jmS bamleticum). V. ros. di Berlino, 69
(CataI. Dillmann).
- 94-
Anche in tempi 'recentissimi si composero brevi scritti in
ge'ez, quali.il Mazmura Krestos o Salterio di Cristo;
in due parti, con malke' di Ges Cristo, ed dovuto
all'alaqit Tayye (Asmara 1913, ra abissina). Inoltre la Sto-
ria del Convento diZad Amba (v.-Zena D. $a'dlt Amba) di
Germa $eyon, ab bate del convento (Asmara 19 14); e il '
I{ Zena Debra Sina l) o t{ Storia del Con:ventoD.Sirii)ldovuta

a Asrata Maryam, abbate del convento stesso (Roma 1910).


, Gli studi filolqgici sono rappresentati dai cosiddetti (t Sa-
wltsew o Scale il titolo traduzione della parola araba
~, ch~ portano simili libri copto-.arabi. Il fatto che nes-
suno dei mss. dei Sawasew anteriore al XVII secolo
in4izlo che essi sono dovuti specialmente all'attivit
letteraria sviluppatasi in quel. tempo (vedi sopra p. 7)~
Il Sa wlIsew ha analogie con la nostra morfologia>
la sintassi e la retorica, ma in parte pili' grande C01'1 la
lessicografia (I).
Alla geografia appartengono brevi frammenti in ABC~
ms. 67, e ms. 238, f.,6 v, i quali tuttavia sonlungi da poter
iar ritenere che una qualsiasi letteratura geografica o cosmo,

(r) Edizione principale: Mai~afa Sawse~(I, MOlIcullo, Tipografia


Jella Missione (svedese) 1889. ABBA TAKLA MAR"iAM, Yage"e:;: qu4nquil
S.nusew, Keren ,899; MONDON-VIOAILHET, La rheloriqlle itbiop., JA,
sept.--octob, '97, t. X, p. ;05- Cfr. E, LITTMANN, Abminische G/assen,
ZA, XXI, p. 50, Abess. Mise., ZA, XXV, )21; J. A. KOLMODIN, ZA,
XXIV, p. 301. Di recente pubblicazione: ~AKLA MXRYAM SMARAY,
1910. Cfr. il mio articolo Sawilsew, Festschrift Th. Noldeke, 1913.
BRAUNER-PLAZIKOWSKI, EI alh. Amha,.. Glossar, ln Mitteil. des Se-
nJinars fiir or. Sprach~n, TI, Abt. I, 1914.
r
-95-
grafica abbia fiorito in Abissinia: Nel primo frammento si tra-
vano.esattamente riprodotti alCuni brani della storia di Agapio
di Manbig Cv. p. 23): ed il frammento deriva forse da qualche
testo arabo compilato sulla detta storia; esso senza dubbio
tradotto dall'arabo. Il secondo frammento pi specialmente
astronomico e cosmgrat1co, sembra di origine europea (I).

LETTRATURA FALASCIA. - Alla letteratura ge'ez si rannoda.


qul1a, infil,lltamente pi modesta, dei Falasci. Se singolare
che Te 'opere ge'ez d! secondo grande periodo siano scritte
nOQ nella lingua parlata dai 10r.o autori, ma in una affine, si t
ma\morta da secoli, pi singolare. il fatto dei FaJasci (2)~

(I) L KRATCHKOVSKI, Fragmellta Geographorw/I a;thiopico1'um "Chr.


Vostok!l, I, II, p. [27. ristampato in ({ Pamiatniki >~, XI. L'osserva-
zione di Kratchkovski che Ul~h. riproduce' 'I\la~ e non ~\
non pu provare l'origine greca del frammento; U1Ah. era ormai la
parola consueta. per India, e anche in testi certamente tradotti
dall'arabo, come gli Atti apocrifi degli Apostoli~; si traduce Ul~h. .
Cfr. anche S. GRBAUT, Les sept cieux et les seN cercles de la terre.
ROC,- 19 I h p: 204, e La Sa'ison des Pluies. ibjd., 'P- 98.-
. Per la fonetica ge'ez cfr. M. COEIEN,Soc. de linguiStique de
Paris , I 927 ; JA. 1927; CI Cinquantenaire de l'cole des H. tudes .
(2) Mi sia permesso di Jire poche parole sll'origine dei Falasci.
Come e per quali cause I)ell'ltopiano d'Abissinia vivesse una popo-
lazione g i u d a i c a non facile dire, e bisogna attendere che il
Faitlovitch facda cnoscere i documenti che ha raccolti nel suo se-
condo viaggio (FAinoYlTCH, Quer durch Abessinien). Il giudaismo dei
Falasci ben diverso dal noto postbiblico. Essi ignorano il Talmud
anche nelle parti pi antiche. Del Vecchio Testamento conoscono le
grandi figure di bramo, Mos ecc., mai libri biblipi li hanno rice-
vuti dagli Abissini cristiani, onde . che vi figurano il. nome e la
che il solopoplo cuscita, il quale abbia una qualsiasi lette-
ratura nazionale, che cio tale letteratura sia tutta o quasi non
netla lingua nazionale, ma in una di altra nazione di stirpe
diversa, an.zi nemica. Gli che i Falasci quando erano assai
pi numerosi che non siano ora, vivevano sparsi per intere
provincie d'Abissinia,"quali ilWogge, ,il .$aIlamt, il Sa-
gade, e dovevano subire l'influenza delle popolazioni cristiane
gi progredite, pressO le quali i libri del giudasmo erano
storia di Susanna che flOU fa punto parte del canone ebraico.. In ta-
lutti usi giudaici si seguono, diversamente dagli altri ebrei, i precetti
del Libro dei Giubilei (FAITLoVrrCH, ~&-, 3 l nota) che essi non cono-
scevano certo se n,on per mez,:o degli Abissini cristiani. Tutto d
conferma l'opinione di cbi fa derivare il giudaismo dei Falasci daquelIci
degli Ebrei di Elefantina, non per lenta immigrazione, bens' dovuto
alla loro fuga da quella regione. Distrutto il loro tempio e perse,'
guitati, naturale supporre che una' gran parte almeno di essi si rifu.
giassero in paese lontano. e inaccessibile, quale era l'altopiano centrale
d'Abissinia. Cos in analoghe condizini fecero i Manichei e poi i
Nestotiani e i Giaobiti.per tacere di altri e pi lontani come i ~ud
disti a Ceylan. e i Parsi rifugiati~ in India per sfuggire all~ perse,
cuzione religiOsa. Di questi fuggi~ivi qualclle piccolo: nucleo pot fer-
marsi per via; ma la maggior parte dov cercare un luogo p i e li a -
ID e n t e siuro dalla prsecuzione, qua!'era l'altopiano centrale d'Abis-,
sinia. Essi potevano facilmente convertire al ioro giudaismo ancora.
semplice e non complicato di molti e minuti preetti. una popolazione
quale era quella degli Agau. I quali, non avendo alun libro sacro e
credenze o riti da esso consacrati, potevano facilmente,. come. avviene
in simili ca~, essere convertiti, ad idee religiose superiori. Se ne ha .
un esempiongli Ag:u dell'Agaumeder, che nel.:x:vn secolo furono,
di Gesuiti facilmente cOlwrtiti al cattolcismo; e si potrebbe citare
qualche' altro: esempio. Tutti sanno poi con qual facilit popolazioni
africane pagane si convertirono all'islamismo. Certo, notizie scarse,
- 97
venerati come erano venerati ugualmente dai Fala$Ci,
professando essi stessi ~l giudaismo. Il testo dell'A. T. dei
Falasci quello ge'ez, introdotto,. pare, da monaci abissini.
I ( Gadl ge'ez furono imitati per i personggi pi vene-
rati dai Falasci, onde si ha il Gadla Mus o ( Vit~ di
Mos 'che risale al tempo di Giovanni I (r667-82), il Ga
dla Abrehii), il G. Isq.aq l), ed altri trovati dal Dr. Faldo-
vitch, il Mota Muse}) o la Morte di Mos e molti altri.

ma concordi attestano che il vero giudaismo postbiblico non era quello


4ei Falasci, i quali subirono l'influenza cristiana tanto da avere una
specie di monac:hismo o vita ascetica. Una notizia fatta. conosc:er~ dal
CONn. ROSSINI (dr. gli articoli citati) c'infOrma che un tal Qozmos,
un povero fanatico che spingeva l'ascesi a non mangiar cibo cotto
col. fuoco, e che dov destare l' mvidi.1 di. altri monaci; questo
Qozmos, dico, si rifugi presso i Falasci,.f per essi avrebbe tra
scritto il Pentateuco. Non si parla di alcun altro libro ed una profezia
che par.e a.vesse corso presso i Falasci pure del Pentateuco. Tutto
ci si riferisce all primitiva migra.1:ione dei fuggitivi da Elefaritina.
In 'seguito Ebrei <1el1' Arabia meridionale e nominatamente del Yemen
pa1Sar9no in Abissinia, ma altro era lo scopo della loro migrazione.
Pa parecchi decenni le condizioni dei Falascl sono assai cambiate e
migliot:ate. GI'lsraeliti d'Europa sono generosamente venuti in loro
aiuto e molto debbono allo zelo del Faitlovitch; al quale, per i suoi im~
portanti libri debbono molta rii:Orioscenza i dotti.
E in fine mi sia permesso esprimere un dubbio: Falasd! .", si
<:rede generalmente significare'gli et Emigrath; ma conquest nome
s. voleva significare che essi stessi erano gli et emigrati .. o non ,piut-
t~sto che essi erano i discendenti dai convertiti alla religione supe:-
riote dagli emigrati di Elefantina, il cui nome stesso' gloriavansi di
portare? Il Dr. Ceruli mi ricord che, secondo REINISCH~ Die Chamir
Spraches, Sitzungsb .:l. Aka:d. d, Wissensch. ; 1883, ,vol. l, p.J~~04.
, nel!' agau del lAsti vi era anche un .plurale in. -il. '

7
L~ ( Salata Muse l), Preghie~a di Mos , d'indole ma-
gica, forse si connette' con questa letteratura (cfr. ABC~
ms. 36, I). Specle'melzi.one merita iI ~ Te'zazaSanbat:)}
o Precetto del Sabato ; edito e illustrato da J. Halevy
(Paris F:
Bouillen 190Z), strano libro nel quale il sabato
(femminile) personificato qual figlia di Dio e mediatrice.
fra Dio egli uomini (I). -L'autore falasci pi ragguarde-
,vole sarebbe stato un tal $abr!. Notevoli sonoie preghiere
che hanno brevi squarci in lingua agau, e he meritano
uno studio critico sulialoro' origine~

RE SALOMONID-I DI ABISSINIA.
CV. WBM, p. 6, C. ROSSINI, L'Abissinia, p. t58, Roma- 1929}.

1. Tsfa .Iyasus, Yekuno Amlak, I270-85-


2. Salomon (Solomon) l, Agbe'a (Yagbe'a) $eyon,morto
nel 1294.
(l) Vedi CONTI ROSSINI, Appunti di Storia e letteratura FalasCi.
RSO, voI. VIII,p_ 56') e: NU()'lJi appuliti slli Giudei di .4bissinia, RRAL~
ser: V, voI. XXXI, p. 221 (1922). In questi am.coli si ragiODaanche
degli scritti noti~aiFalasci, e sono citati i libri recenti che ne trattAnO. _
(2) I nomi dei re sono tolti quasi tutti : l-O} dalla storia. degli
Ebrei, o 2 0 ) da nomi di santi. e martiri dei primi secoli del Cristiane-
simo. Sono tra i primi: Isacco, Giacobbe, Giosu (IyASu), David, Sa-
lomone, Gioas. Ezechia, Giona (gli antichi Ebrei erano creduti essere
o' progenitori o apparentati con i re abissini). Sono i secondi: TeodorQ
'(Orientale5 S. Andrea, S. Basilio, S. Giorgio, S. Mena (uEnlO.), Costan-
tino (l'imperatore), Gig:tr (commemorato. nel ti; Sinassario etiopico .
al 16 Nahas; sarebbe stato prefetto di Siria, martirizzato da Erode;'
, cfr. ABC, ms. 56, 17); Demetrio. Spesso i re hanno portlll.ognome che
- 99-
3 Bahr Asgad f"

4. .Sema
' r Asgad fino .al 1297 (?).
). I:Iezba Ar'ed (ovvero lJezba Asgad?).
6. Qedma Asgad ~
A . A
7 uIn sgad (Sab'a A))
.: fino al 12 99 ..
8. Wedem. Ra'ad (o Ar'ed); fino aI I314.
9; 'Amda ~eyon I, Gabra MasqaI, fino al I344.
IO. Newya Krestos, Sayta Ar'ed, fi~o al I312.
II. Newll:yaMltryalJl. :Wedem Asfare (o GeI'Ill3 Asfare),.
fino al I 382~
12. DWt (David) l, abdica nel 14 II, muore il 6 ottobre
141}~

q. Two3ros (Teodoro) l, m. il 23 giugno 1414-

ne magnifica: la potenza, il valore o le qualit. Tali sarebbero, credo.


l;Iezba Nalt (che trasporta i popoli nemici in altra, regione lontana,
come Sawanasar i Simaritani); B\:tr Asgad, ~ Asgad (fa.'pro-
strate fillO i nemici che abitano sul mare o sui confini del regno);
l;Iezba ,Ar'ed (Sagad), (fa tremare, e prostrare i popoli llemici);
Q~dma Gian Asgad (fa prosmreionanzi.a s{?}-ilnemico"i:dernooi
o ginn) ; Newiya K~estos . (preziOllO tesoro di Cristo); NeWlya Ml-'
-ry!m (prezioso tesoro di Maria Vergine). (cfr. ~ ~ .kt..
IX, 15), Badel NlIii (che disperde con la vittoria i nemici); .Ba'w
Mllrytm (sostenuto e protetto dalla mano di Maria); Anbasa (leone
terribile per i nemici); WanAg' Sagad (i leoni gli si pr~tr:mP}; Asnilf
Sagad (fino i popoli dei confini del regno si prostrano); Malak Sllgad
EH re arabo (~) glisi prostra); Sel?n Sagad (il suItaIIQ' gli si. pro--
stra); 'Alam Sagad (il mondo gli'si prostra); Abra:k Sagad (i gi~
nOG~hi si chinano innanzi a lui); Le'u} Gcrum Sagad (la persona ec-
celsa, terribile gli si prostra dinanzi); A4rIr Sagad (i 'nemici gli
si prostranu); Adbtr Sagad ,(nnoi nemici. sui montiinaccssibili
gli si l'rastrano); Aiyllm Sagad (fino i nemici dei'funtani confini,
100,-,-',

14; Yes}:laq (Isa,co), Gabra Masqal, mQito nelI' agoSto deJ 1429.
IS. Endreyas (Andrea), m.nel marzo del 1430.
:16. ,Takla Marylin, I;Iezba Nan, mortO' nel maggio del, I4l3.
J7.~arwe Iyasus, Mehteka Nan, morto nel seti.embre
, del" 14331, ,,' -
18. ~Amda Iyasus; Bad~CNai, mortonetgiugno del I.4.~
'19. Zar'a-Y~q'oD; Q\Vas;ti~nos (CoStantino) Ii>, m., il
- 26 agostodet' 1468. , . ".':,. '
~O" Ba' eda Matyam lo (o Ciriaco}, m, l'8, tiovmbre deb478.
'21; 'rEskender (Alessandro), 'Qwaspm~nos' (COitantinO) II~,
,mort il 7, maggio del 1494- "
22. 'Amda '$e:yonIIo,n~OrtO nl, nvembre del 1494. "
2J.Na'od, Anbasa. Ba~ar, morto tI. 3 r luglio delr jp8.,

del regno gli si proStrno); Sahla Dengel(oggetto dellabehiinitidUll


Vergine); L,ebna Dengel Stirace (profuttlc:t della V ergine) ; Gabra Krestos
(Sbl-vo di Cds~); GabraMasqal (servo della Croce); :Yekuno Ainllk ,
(chelJio gli sia p[op~iol); :Amda ~yOD (aolonnadiSion). Mehreki
NlIii (che disperde, ,e fa abitare in. paesi lontani i prlgiQnieri n~;
com:, ad es., ,fece NabuccodOnosor) ; Tasti I yasus (promessa di Gesu);
Zar'a Ya'qob:(senienza, diScendente da G~cobbe); Tasti IYaSus'(pr~'
messa di Ges) ;Srw!lyasus (milite, duce di Ges); Takla. Hliyminot
(o MlryatI). ecc.) (Pianta della- Fede, di Maria) ~ 6fyl Tabab Sagad (la
Forza, l Sapienia, i 'Forti~ i Sapienrll0 venerno); ,Ba'ltla egltb
, (Dominus (~\...:.) ubertiltis). Nelle liSte dei re'pubblicatedaA.DIu.-
MANN' (ZDMC;. VII.p. ;38) anche' qualche re anteria're aYa ,dinastia
salomonide porta cognomiollOofici simili. I re dellO periodo nelle,
'liste genuine ricavate dalle monete non portanc:t aggiunte 'di, questo .
genere, ai loro nomi; v. A. ANZaN"I, Numi';'astiC44xumita, .. Riv. ltal. di,
Numis~atica D, 19z6; C. CONTI ROSSINI, Monete ATrsumitl; Africa,
.italiana D, Dic. 1927; le aggiunte di nomi di re, te. quali leggonsi in
questo ultimo scritto sono di genere diverso. '
24. LebnaDegl~ :a~t'no~~w~ Sagad I, dall'l. age)
. SU) al.2~tttmhi~.I540.
2). GaIiw~Wos (Claudio),~naf Sagad lo, m. ii n marzo
del tS59. ._
26 .. Minas (Mena:, Mena)Wanag Sagad ilo, Adt~S Sagad l,
morto ilp gennaio r)63~-
27. S~ Densel, Mlak Sagad, m. il 23 agosto (= 2 set-
t enibref I 597 . -
2~. Yaqob Mlk Sgadno,deposto(fine di agosto o prin-
cipio dI stteitbre 16.3~ -
29. Za-DengeI A,aJ(Sagad no, morto il 14. (= 24) ottobre
1604)' Dopo u~ annodi anarch!a, Ya'qob rimesso sul
trono, ma ucci.soil 28 JebbruQ (- IO marzo) 1607_
30 Susnyos.. (Susn!os, Si~imo) Maiale Sagad mo, $el~
Saga~ I~rtotonato-a 28 febbraio (== IO marzo)r607,
,bdica il 4- (~14) giUgno- ~632, m. il 7 (c 17 set-
. tem~re sePm~. . - .
lI. F"asilildas -(&$i1idh seI~ S~ad Ilo, 'Alam Sagad,
.- morto iI r~-(";I) ottobre-de'- 1667.
}%. Jbannes (Oi~)I-;'AJafSagad,m. il t4'(=~)
luglio t68:k - . '
33. Ira so (Gios~) r.., Adyim Sgad I~, coronato il 27 giu-
, gno(=:'71uglio)'r682, ciepstoit, 16 (= 27) marzo t706,
ucciSo ii2 (..io 13) ottobttLSegUente.
34. -Talda HiymiD~t I~, Ab~k Sagad, Leul Sagad, Gerum
Sagad, m.~ il 19 (- 30) giugno 1708. .
35 Tewofios(Teofilo) 'A9tir Sagad,m. il 3 (= q) ot-
. t~bre l'ilI... .. . "
36. Yos!X>s(Giusto)~y ~m~f8-("'19)fbbraiO 1716.
- 102-
37. Dawit IIIo Adblrr Sagad l. coronato il 15 (= 26) gen-
naio 171_6, m. il 7 (= 18) maggio 1721.
38._ Bakaffa - tA~ma Giyorgis, Adbar Sagad IIo, Masi~
Saga~, m. 1'8 (= 19) settembre 1730.
39. Iyasu(Giosw~) Ilo, Berh:rn Sagad, Adyam Sagad TIo,
morto ilI5 (= 26) giugno 1755-
40. Iyo'as(Gioas) lo, Adyam SJ.gad IlIo, deposto il 26 aprile
(= 7 maggio) 1769, ucciso Ulla settimana. dopo.
41. Yo1)annes (Giovanni) Ilo,m. il 4 (= 15) ottobre 1769.
42. Takla Haymanot Ilo, Admas Sagad Ilo, Uay} Sagad,
Tebab Sagad, deposto il 2 (= [3) aprile 1777, m. il
4 {= I5) settembre seguente.
,H,. Salomon (Solomon) Ilo, fino al 9 (= 20) luglio 1779.
44- Takla Giyorgis, Feqr Sagad, fino al 28 gennaio (=8 feb-
braio) r 784.
45. Iyasu (Giosu) IIIo, Ba'ala ~egab deposto il 13 (= 24)
aprile del 1788. Usurpa il trono Ba'eda Maryam nel
1787-88; ma poi Takb Giyorgis rimesso sul trooc
fino al 15 (= 26) luglio 1789.
46. Hezkeyas (Ezechia), fino al gennaio I79+ E poi Takl
Giyorgis rimesso sul trono. fino al 4 (:& 15) aprile
del I795.
47. Ba'eda Maryam !Io, fino al dicembre 1795. Quindi Takla
~iyorgis rimesso sul trono fino al 9. (= 20) maggio
I79 6. ,
48. Salomon (Solomon) IlIo, dall'S' (= 19) giugno I796 fino
al 4 (= 15) luglio I797
49. Yon1ts (Giona), dal 7 (= r8) agosto 1797 a124ruc.em-
bre (= 4 gennaio) 1798. Takla Giyorgts rimesso di
- 13 -
nuovo sul trono fino al 9 (= 20) maggio 1799,. Salo~
mon IlIo rimesso in trono per un breve periodo.
50. Dell1e~ros (Demetrio) 6no ;11 12 ("" 24) marzo 1800.
'l'akla Giyorgis rimesso sul trono fino al giugno 1800,
ma poi Deme~ros e di nuovo rimesso sul trono fino
al giugno, ISO!.
5 r. Egua1a Seyon (Gualu), Neway Sagad, m. il 22 mag-
gio (= 3 gingno) 1818.
52. Iyo'as Ilo, m. il 22 maggio (= 3 giugno) 182I. Anarchi:J.
per alcuni mesi.
53.~igar fino all'aprile 1826.
54. Ba'eda MITryam IIIo, nell'apnle r826; Gigar rimesso
in trono fino ;11 6 (= r8) giugno r830.
. Iyasu (Giosu) lVo, fino .al 6 (.., r8) marzo 1832.
56. Gabra Krestos 111. il 27 maggio (= 8 giugno) r832.
Anarchia per tre mesi.
57. sahla Dengel (SIhlu) fino al r840'
-58 .foMunes. (G'lOvanni') . In";'dl,'!8 ~(;';':roJ~gosttt I8:,p;
fino all'ottobre r842. S5h\a Dengel rimesso sul trono
fino al 1855.
59. Tewodros (Teodoro) Ilo, dal principio (S' febbraio) del
1855 fino al 13 (=25) aprile 1868 ..
60. Takla Giyorgis Ilo (Wag~um Gobase}fino all' II luglio
1872
61. Yohannes (Giovanni) lVo, dal 4 luglio. 1872 all' II
marzo r889.
62. Menelik Ilo, coronato il 3 novembre 1'889, m. il 12 di-
cembre 1913. .
63. L'gg
IyIsu (Iy:rsu V"), in dicembre del. r 9 I3 ; proda-
104 -
mato re da: Menelik, fin dalmggio 1909; vin!,:> i~
3agosto '~9l7 (Ras Mika'el e R1ts Giyorgs si attri-
'bui~cono il titolo di re).. .-
64:Zauditti (figifadiMenelik), settembre del 19I9; procla-
mata regina~ l'II febbraiot917 (Ras Tafari, principe
ereditario}
65- Tafari Qadltrila'Wi ijayla'Sellase, incor~i1ato re il 7 ot'"'
tobre I928.

SOVRANI DISCIOA (vedi C. CONTIRoSSINt L'Abis-


sinia, p. 162; cfr;' C. ZOL,Crollacbe. Etiopiche,';p~,I75;.
Roma 1931:
, NaglIsi m.nelI703; Subestie, m. nel 17IS; Abbeye (che,
ha il titolo di' - Marid 'Asma, l)), m. nel 11743 ; Ammeha:,
Iyasus, m. nel 1774; Asfa: Wasan, m. nel 1807,; ,:Wasan
Sagad,m~ nel 181I; SahlaSellase, daltSIJ al tS,p; ijlIyla
Malakot (Hayl!) dal ,1847 al 1855; Sayfa' Mika:'e1(Sayfu,
Sayf!), m.,nel I8~0;Bazzabeli; Menelik (1855-1913;).- ,

BIBLIOGRAFIA. - C. CONTI ROSSINI, Note perla storia lette-


'raria abis.sina, RRAL, vol. 'VIII"pp. 197, 606,;' E. L1nMANN, Ge-
scbicht 'de~ iithiopiscbe~ Li/eratllr Gesch., d.: ~hristliche1 titt~rat?r
d. Orients , 1885; A. BAuMs1'ARK,' Vie cbrisU. Literat. /lei Orients.
I; Das brist. arabo Il., ilas iithiop. Schriftum, LeipzigI91 I ; TH: NL';"
DEKE, Die iithip. Literatur. a Die Oriento Literat. , Berlin,u.. Leipzig
1906, (aCultur ~r Gegenwart~); EnereI. ~ritann., XIII ed., ~oLIXt
847-48 e XIV ed., voi.' VIII; 779-80). (S. Margoliouth).
IN'DICE
DEGLI AUtORI E DEI TITOLI DELLE OPERE

D. =dabr (mnstero) . =
G. gadla (4Y~,,) . Ma. =M~~f (libro)
S:. = Santo . St. = Storia Vi. :; Vita~

Abakera,zun, G., 61. . 'Amda ~eyon IlO re, St., 69.'


Abakar, \~bid,. ADafo.fe.'26 (n.
4), 27.' "
Abgar, corrispondenza con G. Cri.. , Arlldri!os (Ancoratus, di Epifanio,
. stO'. 76. vesc. ai
Cipro), '69. . .
Ab.rehii" (FaJasci), G., 97' Anna, S., Vi., 63 n. I.
AilUoafre (Onorlo),5., 34. . .Anorewos -(Onorlo), 59. "
Adam, G., 32. Anq~a: Amlo,'73- .'
Afraate..(sito),. 84;-' An~.Berhan, 31 .
. Agapio (~f ,+,~}9S. Antooio,' 5:. n~o~~rtire, 34~_' .
A9I1ladGrliii.-70.;, . ".. .' Apocalissi, r) canon.. )6~ 7.)tesn
Akkonu b'si (inno alla Vergine), apocalittici, 44~" '. '.'
67'":6&. Apocalissi di Pietro, .g. . 'i:
AkSimaros (Hexaemeron di Epi- Apostoli (Epistola degh"k~t,.:"
.. .famo ves.-;. di Cipro), 690: , , Araglt\\;{ Manfasliwi; 68..
_Aks~m.:(Libro 4.i)~ 47- Arde~.tft. (=I-D~scepOli), S4- '-'
Alessandro il Grande; St.t,v.,ZenI' ArglltlOi1a ~a'm'Den~el, 65..;6.6.
Es~endr. 54. S3(cfr;"Bota2); A!ke Sellus. 66. . .
Alessio, S., v. Gabr;1 l{restos,' Arlstotile, H. -
t.:', ~ ~

AlfA. G.. 60. Annenia (ConTerSio Ele (i.elb)~,H'"


A'11lD~a MesFr. 76. ~ , :36.;-
Amarla. letteratura, 71: . ArCin(discepolo. di. ~~;l., ~)
Amda' ~eyQ~ .10 .re,St, 41-48 ...... k,a'el), 60
106

Aron di Scrag, Vi.. 62. Cirillo. S., '(di Aless.), sua omelia.
Aron Manker1!wi. G., 59. 43
Asmata Egzi'ena, 54. OauJio (Galadewos) re, COlifessi",
Asrllta Mlrym, cfr. Sina D. ',71-72; sua St., 85.
Ata'nasio: Il, 29. 2.) di Antiochia, Cosroe, 81.
, biografo di Severo Patr. di An- Cristo Ges, Dialoghi coi Disce-
tiochia, 79. peH;-.'4 al-
Croce, Invenzione della, H. 61.
Ba"eda Mltryam re, St., 69.
Crollaca Abbre\iata, 89, 91-92.
Balli),la Mikt'el (aut. del M. Me-
Cronaca (recente, fino al 1840),90.
stira zasamty-wamedr.), H.
Bal;rey l) M. 51.2) (cfr. lenl
Dlgem m~'atu lakrestos waten-
Gllll):
si'e n1ewtitn; 42.
Barlaam e Giosafat (romanzo),
David re (padre di Salomone), S4.
82;..83.
Davicj..Jo, re (leggende), minaccie
Bar ~alibi, (Giacomo. Dionigi b.
all'Egitto, reliquie ponate da
~.), 6~. ,
Gerusalemrile, 93.
, Bar ~ma siro, 34-
Deggua, 66-~7'
Ba,~lota ,Mika'el di Sagll (Scioa),
Demil]., D., 62.
60.
Didesqelyl (Didascalia), l7-38.
Blselyos v'-Weddiis 'Amlitk.
DMJaae\:!lI\r'.~''''';''''-:''''<''':'';''''''
Basilide v. Flsiladas.
DEwho';' M;. Derho"qT, .Jl"'f..";' .
Be'laNagast, 9"
Behitn. M., ) l.
Bersabl, 54.
Ebrei di (Abiss, XV ,sec.). sa.
Efrem, S., S6.
Besu'IAmltk{autore: Isl}iq) G., 61.
Egzi'abeJ]er nagsa, l) opera diZa-
Bibbia, traduzione' della, t 3 sg.,
r'a Ylrqob, 65.2.) Anonima,6s.
'10S; revisione del testo, 2 S. 7) ;
Embll.q~m v: ijabitkuk.
{amaria), 71.
Emerayes (Ama Heraei) S.G., J;.
Bizan, D., 60.
Enda Sellise, D., 61. '
Canones' arabici, 38. Encomium' caelest. et terrestr.,
Canti~o dei Cantici (amarico), 71., v. Weddirsl! samawyln wame-
Ciriaco, S., vesc;. di Ge~salemille, drawyitn.. ,
n En~one5,S., G., (S. Antonio), 62.
- ~7-,
, GabI1 Endreyls, 60.
EpifaDio vesc. di Cipro, v. ApkI'- Gabra iIeinlmn, '0.-
,ritos e Kksidros. . Gabra Iyasus, 60: .
, Erma (Hermas) il Pastore 1I9&1l*" Gabra KrestQs, S. (&Alessio),. 3So
. 17. Gabra: Krestos(alaql)", 89.',
Es~ra I; (libri apocr,). 43, 54. Gabra Manfas Qedd~:1, '9>S~
Eskender, I) re,' St., 69. 2) cfr. 58
. Z!nt Esk. ('A,les~. n Grapde). Gallidwos, re, v.' OaudiG, re. '
Eustazio v~ Ewos!ateW:os.GmIa, St~,c:fr. ZI!nI G4 otigine dei;
Evagtio, ascta del Ponto Galat., (leggenda), 93.
82~cfr. ,A"f'GP.Ol ~G. Gafinata monakaslt;: D., j6.
Ew.e:wos (EllStazio); 'Vi.~ 40, Garima (a,bbl, dei 9 Santi). 60.;
, 59. " 'Geogiifia. 94-
1!zanir~, re, iscnz., Ii. -, Geremia: (Pi-ofeta.). LeggeDdadi,
1;-16;, leggenda degli: uomini'
Falasci, 62; letteratura"9,. v,isSuu nel suo tempo, 83 'nota 2-.
Fal'lsflf Tabibln, v.,~Q&fa. F. T. Germi ~yon. v. Zad Ambi. ' -'.
Ftsiladas. S., (Basilide) G., p. Gesuiti, Missio~e dei, 'i I.
Flsi1:ldas, re; 74. Giacomo bar $alIbi (scr. siro), 68.
,Faws M4ftfasawi,78. Giacomo di Nisibi (scr. siro), 84-
',F~ IyasU5; 42, 4', '44. Giacomo Inttrciso, S., H.
. :Fekklt& MalakOt:,72. " Giaco~o di Serilg (sr~siro).29, '
Fere Miklt'l1; 'G 62. 56;
FemM.dei. P. gosuita;74 .' (Giorgio cfr. Giyorgi5).
FetQa Naga", 78-'79;- , Giorgio discp. di, ,Antonio Siro;
Fi\kesyus (Filossen); ,o. v. Talmid. ' "
Filosseno, v. Filkesyus. . GIOrgiO, di Lydqa, lJ. . ,
'FdpOs(Filippo), I) contem~1'an Giorgio di SagIt, 49- '.
di S4mueledi Gad. Wiili, 60. Giovaimi Grisostomo .s.~ ST. S&-
,:a)'di Scio, successore- di T akla 57 '
~, ~ym~ot., 59- Giovanni Evangel.. ,$.;,' omdia .t..;,
Filpos eag! (autore del ,libro delle , tribuitag Il,44. ,. ... , ,. .
leggende). 93. .. GiC)'Van.Di Madab1nr~ ~eSc. di N"~
FisaIg05 (FisioJogo), 17.. ' 'kiI1, 84- . , ...
.. ','
"
Giubilei, . libro dei, (parva. Gene- : l}o})ta BerMn ($adIta B. ~adila
. sia). 16. sably), 66.-
Giusto p'. da Urbino, 77. Horologium, 36; SUI relaZione col
Giyorgis Ameni, 66. testo del DiurnO copto, 36-37.
Giyorgis WaJda Amid (al-MakIn), ijunayn b. Ishlq (~ ~
70 , ";6.:.-1); .82. ,
Gorionide(Z&1it Ayhud), 48.
GaSu (dagazmlr.!),90. lbn al-'Ass4l, 25, 78-79.
Gregotio (Rluminatore, Patr. di Innografia, 6-t.
Armenia), 34. ~ 5-3 6. Isaia, ascensione di, - I 6.
Gubll'e malke', 66. Isl)1i,q.;.,cfr. Isacco.
Gubit'e salllmta, 66. Is\liq (falasci), 97.
Isacco, v. ~'a Amlak).
Habakuk (Embitqom), suo libro, lsacco (nebura'ed di' Aksum), 46.
7'-.13. 8l. Isacco di NiIive, 69.
Haletltt (raccolta di inni); 68. Isl)aq (lPetropolitaj mtore della
Hamlet-Texte;93 n. 4. vita di Panp:lewon dei ~fSanti).
ijaslb, )4. 60.
ija~ura. Masqal, 54. Iyasu fO, re, St., 88,-89._
Ijatatl Zara Y1'qob, 77. , lylSu IlO, re, Sto. 58, 89-90.
Ijawlrya Krestos, 89. . Iyasus Mo'a, 2t.
Ijawaryitt,G., ~2. Iyo'asIo, re, St., 89.
Hlwi (cfr. SItik). 73-74.
ijayla MIryIm, 92. K1ilb, v. ~llou- Qed. KlIlb.
ijlryb. Mika'el, St. 91. Kebra Nagast, 45-46.
ijlylu (dagumac), 89-90. Kefu. M1ryam. Giureconsulto, sua
Hayminot rete't, -76. storia, 91.
HlIymanota Abaw(~4\!1 JIf"I)i Kel)data Slt}1in, 51.
71 ' J{enfa Mika'el(figlio di SinO<r).
IJedar, M., 78;. v. Severo vescovo 89
di Uimanayn. Keperyanos S., v.~alota K.
Heraei (AmI), cfr. Eme~yes, ;4. KerIllos (S. Cirillo), raccolta di
Herqll1 (Hadqal), v. Sargis Aber- testi di SP. 17'-
gawi. Kd1n, M.,' 40.
- 109';;"";

Kid1n za'egzi'ena' lyasus Krestos, . MirqotEVos, G., (Mercurio). 61.


Ma~l)afii Dorho, 93 (v. Dorho).
4
Kidan z4nagh, M. 26. ~1J.afa Hedar, 78 (cfr. Severo di
USmOoayn).
UhI MIrytm, 30. MaWaEa. Mtl}.ylV.1,. 56.
LIlibaU, re, 39,40, )8; donazione Ma~Qara ~f.l[ tab~, 82.
di, 24. Maw1rSe'et (racolta di inni), 87.
. Lebna Denge1 re. St., 5 t, 85. Mugaba fUyinilnOt, 74.
Lethfii ~edeq, 5). Mazgaba Qene. BI.
Libloos ~ta (venuto da Rom); Mazmura Dengel. 68, 80.
- suo: convento, 39-40. . Mazmura Krestos, 1),80. 2} altro
Libro (venutQ da. Gerusalemme, testo simile, 94-'
.~ z wa~'a em. Iylrlsat). .Mtintewwtb(rcgina), Chiesa della
Liq iHqu (cfr. Riippel), 9t.- Trinit fatta edificare' da lei,
.A~o! ~. v. ~vagrio 4el 90-
Poeto. Me'rlff (raccolta d inni), 67.
-
.~.
Messa, Dnone della, 26.
,Ma~'a. eron (figlio di nis Amdu), Messali (v: Rituali e v. $er' ata qed-
. 72,-{crr. Fides P~trum~ d~), 72-n-
, Maccabe~ i")canoni, IS.2")PS~- , M. Mes;ir, 49.
. ~librodei;;o~. M. Mes~r z:r.sarnJ:y wamedr. H.
Mlbbefa Me'menln, S. Michele, Mik,l"!l (figlio di Mi~
~~~,65.- vescovo), 82. .
al-Maldn, v. Giyorgis Walda. A;- MikI'6l. rfs del Tigre, 90.
mid. M. Milld, SI.
Malke', 67." . Minlls, re, S;., 8) e sg.
Mangada ~y (pregler:r.),~9 . Muli! (faIasci), G., 97; Mota Mo.,
Manoscr; etiop. al Cairo e Geru. 97; ~alotaMu., 97-98;
~ sal., IO. Muulmani In Abiss.~84'-
Maqsafta I}:asetU, 74--
, Mana. Egiz., 34- N a' akueto la'Ab, 39' (re Zague').
Maria Vergine, 5., .visione di,.44; Nagara Mes~rltebur wasewur.40.
Pregmera. fra iParti,. H~ Laudj, Nagara Mes~ ba'enta' kuenani!
65; Miracoli (v" ta'lmer), 6}.- bi te'3n. 42.
,
IlO -
J

N agran, martiri di, 6 I. Retu'a HJymanot, S7.


Nli'od. re, SI; 57,61; St., iO; suo Rituali dei sacramenti, 2), 75;
malke~ e suo sellas, 67. del Battesimo e della Cresima,
Nlirga isola, chiesa ivi, 9(); 2S-z6, della Penitenza v. Nes-
Negarana serpaka (preghiera), )4. sel} ~L
Nessel]ii M. 72 (cfr. Rituali). Ruppe! (v. Liq A\qu), 91.
Nicea, Concilio di, 78.
NuzlIze, M., 7'5. Sa'ady! Ga'6n -(sua traduz. araba
della Bibbia), 25.
Onofrio, v. Abunafre. Sabato, santificazione del, SI.
Onano, v. Anon!wos. Sabla Wang! regina, moglie del
_;:e Giovanni I, 78.
Pacomio, S., Regole di, 17, 41. Sabra (falasciit), 98.
Pan~lewon Abba, 60 (dei 9 Santi). Salm (brevi inni), 67 n. 2, 8t.
Parenti di Pilato, 74. Salamli Abba, 14, 29, 37,48; sue
Pw!os monaco, autobiografia, 93. omelie, 29, 36.
Pelagia S., ). Slilik v. M. Hawi.
Pietro (Apostolo) v. Apocalisse di. Salomone (re d'Israele), 82.-
Pietro Alessandr. (ultimo dei mar- Salterio (amarico), 71.
tiri), 33- . Sama' ett, G., 3 [.
Pseudo.-Clementina, Letteratura, Samuele (di Gadl!ma Wlili), 29~
4 59, 6o_
Pseudo-Kallisthenes, 8}. Samuele (abbii, di Kalamon), 29,
34
Q;!men~os (Clement.), '\-2: Saragala Elyas, 54.
QaQdil, M., 75. Sargis Abergawi (Hcrqal), 52.
Qeder, M., 72. Sarkis (armeno, Sergius), 36.
Qen!, 81. Sar~a DengeI, re, Sto, 8 S.
Ql.lesquam, chiesa della Trinit Sawilsew, 9-l.
Lvi, 90, n. 4; 9I. , Sa:wiros, cfr. Severo.
Sa:wiros, G., (o Se\'ero Patr. di
Ra'ya 'egz'etna Maryam, 44. Antiochia), 79.
Ra'ya Henoch, 54. SlI:wiros, M. (cfr. Severo Yesc. d.i
Rii'ya Senute, 43. USmunayn), 78.
III
Sayfa' SelUrs, .~6~ ~dIla Berhan,v. {JobtJl Ber.hf.n.
Sebastiano, S., Atti, 62. ~dala ~l].ay, v. tJobta Berblth.
Sebl].ata Fequr. 68~ , ~alota Qedd. TUlb neguSa ltyo-
SeCundu! (il Taciturno; ~oUv- pyll, 55.
8o),82. ~lota KepervaDos (Cipriano), 54-
Sem'ani (preghiera [ijagica). 68. 5)-
. Sem'on (del monastero di s. An ~awana nafs, {2-
tonio), )2, H
Senkesslir (Sfnassario), 34-; 5, 75. Ta'lInier
81. del fanciullo CiriaCo, 64-
S!lOdCis, 37-;;8 .. dei santi Ciro ~ Giovanni" 64.
Sef'ata Mangest, 48, 92. di Gabra Manfas Q!ddus, 64-,
Sertata negs, v. Aggiunte,p. 114- . di S: Gabriele, 64-
Ser'ata weddllse, 65. j). . <liS. Giorgio di Lydda., 64-
Sette Docmienti,;3 .. di G. Cristo, 6,.
Sevro. Patr, di Aotiohia, 56, di Maria Vergine, 6;.
cfr. Siwiros P. A. di So Michele, 6J-64'
Seveto vesc~di Semenos ~l}fi .di $; Raffaele, 64.
ge~av.;, 45- dei Sette Dormienti, 64.
severo di Synnada. 44- di Walatta peP'OS~ 64-
Severo vesc. di USmtlna.yn, 56; Ta'aqebo MeS\ir. SI._
. sue t2 ome1ic,cs6, 77-78; sua' Taddeo,59
. storia del 'COncilio di Nicea. TagS~ IakllhenlEt,44.4S (cfr. Se-
18 , vero ves.::. di Smos).
Sibilla, v.. Tebaba Sbel:r. Takla Giyorgis re, St., 89-
~. D., St., (Gfr. Asrita Mlry:r~)~ Takla Hawltryit, 59, 6" .
94. T~a Haymioot, 21; 58 .
Siiiassario, v. Senkessar. TakIa Sellisl,. v. Tino.
~inoda, storiografo regio, 89. Taklil, M., 75.
,Sisinnio, S" (Susneos), 54. Talmid (cfr. Giorgio dscep.di An-
Stefa.nj6, SI, 61-62. tomo siro). 74.
TlIyya (alaql m. 192 4), 95~
Senut!v. Ra"ya S. TeofloPatr. Alessandrln.56, 57.
'_ ~ (A&O) (f~ y.J). 84 Terguame male'kta P1rwIs. 68.
IU -

TerguIm~ WangelIt (cfr. Bar ~a.- Yahyl ben Sa'id (~ '~


libI), 68. ~).13.
Tertli:g (Tiridate) redi Annenia, ,6. ' Yared, Acta Y., 61.
Te'riza sanbat (falasci), 98. Yo\;lannes (biografo di A. Garima).
Theotkia ;(copto), '64- 60.. "
YonI.s. G., Pl.
Tabiba TabiMn inno, 80 (ama- Yosippon, v., Gorionide.
rico, 71)'
,Tebaba Sibel! (Sibilla), ",.t- Za,gAmba, v. Zenl, za-$a'ada A.
Tino (Takla Sellas!), sua lettera' Zague, re, 20.
al popolo, 74- ' Za MiU'el ~gawi, 60.
Tomara At!nar!wos M., H' Zar'a Abreblm S., 62.
TomltIa tesbet~" 5', Zar' a Buruk, S., Vi., . So.
Zar'a Ya'qob, re, so sg.; 69, SL
W alatta P(!!ros, 79-80. Zar' a Ya'qob (autore del f;Iatati
Walda l:Ieywat, 77. Z. Y. v. l:!atat).
Witz!m:t (ioni), 68. Zemmiire: Egzi' Iyasus (raccolta
Weddas! ml1tk (Baselyos),8o: di inni), 68.
Weddase wageniiy la'emma Ado- Zena Abaw Qedusln, 36.
nIy (preghiera), 31. , Z~n;tAyhud v. Gorionide.
Weddltse larntbbera samirwiyao' , 'Zena ,Dabra LiMnos, 91.
wamedrawiyan (Encomiumcae- Zena Eskender(Alessandro il Gr.);
lestiurn et terrestrim), 66; St., 83~
Wedd[se Maryam, 30 (amarico, Zena Galla (cfr. Ba\;lrey). 84.,.85.
7 I). Zena za-~a'ada Amba, monastero,
Werzelya, 54. sua storia. (cfr. Germa ~yn),
94
Y:rfqerana Egzi', S. Vi., 59. (~)))' e-o~')v.Aggiuntep.IIS,
AGGIUNTE.
':-. :.
",' .'~.

, 'p. 6:' A~~'crnau-:~ soDO,.. pasati-rsen~ ~~. '


,bi~o ad,~tri pos8!1;SiOri. Uiia lisra'ot;'ipleta',dei JDSS. ~is_ip
~.,AIila", AtIic::. AtDerica' ~ ~t, c,iuuormdODi'cW DJ'. S. Za-,
~.,~b~'deMiDiStel' d~ ~i(sindacat Ita~no:,ARr
pifU:he. RDrDa 1932), ,ReceDtissI(li~t; in c:oritili~zjOpe di qusia '
, n~U'5~ Dr~ Zaoatto ha pubbU"ato Un ~volissimo,li~ COi tiiol~BibUo- '
ir-fl$ItIDpu;".~. ~ tMrIrib.~ M~itli-tiit;J1id. (Roma,' J9JZ)..'
", ' ,,' tferay Walda ~1Irs6'ha pubblicato eonintrOduzi'oile (l ;AMis
A~,npOgr.. &eale, 19z8>:ilCatlli. dlliDrl ge'eze;~mrid che
si ~," in, Etiopia e ompreDde a.libri stimpati in" JirOpa. ,
(Viti:fr.I akro.la lista'~gli Scmti ~'pioE Afevork'e TaY,y p. 26.
"t>uem~:iOoo a,Ga&a,-v. a.ToRAJEv,ZVmRAO, VlII. p. 1).':
,,"'1{, Fra f ~.kmi"mi~' q~Lt, d, y-Jlma;. Y. R1roDOJa~
MA,,:JS'. DiI: 41~uh.IIatlehr 'K. il. IJoJlibliDih; tU w... (Si~.
))ci; d.L,i.. Abdi cL'W'..iusch. t. CUl.' " , , ' " ,
',,;:.' ,;'1,,;- ,D., a.:':&evi: testi biblid soao;,n '5. q.uT,R~ 191~
, , ' p;"6i n.:IJbrC),cfi ~ DOIl;.'statO~doito..pare.inge.
(v.'R;' A. 1lA1lWJILI.., T,,1IMIs ,oflJ4nAi (Yale Un~~ 19'IS) ,-
, 'p.,s.~; 1:':La '~ ~' dice ~feavv:eilllta ,~ .1~
, tatore Rfa!io (6'q-64.1); Oo~ u:tjt~ dl h~ cHerql!., '
,,', ;'P~JJ. i. d'ella,vita di s: aro tt:ttello,di TeodqsiQ.il qr.Jid de-
'_rivata4a1Co~Im,tocB.c,(zb.t. 177) ~'~~, xv secolo.~~. B.Tua&mv.
,tVOlRA.OjXVI.;p. 61, KopliHllb;, si4{. (I pr;UD'k. m". V~4e1
testQ cO~p"samb1!e A.~, ?n'lbq~ln ~ ma. 170, :g {#, . '
de1:,ltv_.).'suebi;e-l\,bbiBamvl,ma.,c:reao cbe quesi:O,~:si
, :'emft ~. Pam,bo-; '.. " .',' '

8:
- Iq --
p. 33: Allo strano nome Iyaluta corrisponde nel Sinass. a.rabo
~.,:. (l S abtb., ediz. Forget, esco, voI. II, p. 227)
p. 34; 1. 7: Recens. di N. MARR, ZVOIRAO, t. XV, p. 0185
p. 34. n. l : Vida do abba Samuel do mosuiro de KalaI/lOtI, Li-
sbona 1894.
p. ;6-J7: Il titolo dell'Horologium copto mXWll m-e nte~XH
JllmeeOOY neu mexwp8 (Roma '7)0, Tuki). .
p. 40 n. 1: Per !a relazione fra i Canoni penitenziali e il Qal~.
men'tos, v~ ROC, 19 18- 1 9, p.' 345.
p. 4S:.La recens!on~ 'di GRESSMANN l~ggesi in ZDMG, t. LX, p. 66q;
quella di FLEM~!lNG in GGA, Jahrg. 17', p. 90;; q~lelladi PRA,ETORlUS
in ((Ute~. CentraI:~. Jahrg. 56, col. 1')28; quella di CHRIGHTON in.
Revie--.y of theoL, Edinqurgh. I, p..22).
p, 50, 1.,2: Negliannali di Iy~5u l (CSeO), p. 81;-89 si legge
l.alunga s't()~ia di un concilio presieduto dal.metropolit,a Sinod~; in esso
si.trat~rono l~questioni reIativealla Trinit e qUl:!lle sulla Uozione e
l'Vpione.
. ' p. 56, l. 29: USQ1(lnayn. Questa la, forma correlta del nome,
della citt, quale (jato da YaqQt C;;I~\ ~). Renaudot nella
Rist. Pati-. scrisse episc.esmonirrae; la tol1la pill usata ora
Asmunain (Achm.), in '\TBM. Esm". II nome Opto e 6'llOYllt (AMt.
UNE.W, GJJgraphie de l'gypte il l'poqlle coplt, 182) chI:! reso in arabo;
..:..>~ I richiede la vo::"1.leprostetica u per l'" li dell sillaba
seguente. ome ad es.,. d;t q'll/l, si fa IIqtui.
p. 59. n. 2: 11 G. Filpos (Filippo) era gi stato pubblicato e 'tra-
dotto 'in B: TURAlEV, MOl/um. acthiop. /Jagioo g. ' .
p. 63. n. 3: Miracoli della T"illita; B. 'fURAIEV, (c Christ. Vostok~.
!Il, Bai-laalllc Giosafat; B. Te nAIEt', "ChrisL Vostok ,,', I .
p. 71,lin. 17: Naturalmente non parlo dei libri dovuti allr;:. ~llis-
sioni ur'opee. ' . . ,
p74;n. I: Cfr. p'er copiose notizie slIl' libro WBM. 1m. CCCXL VIII
specialmente ZOT, n1S. I lO. ..'

p. 7S, 11',3: Il titolo : Su' ala IIcgs. Ch-11lol/itl 'dII s~~e, Iq,d
(= 1930) ge'ez e arruaric:o con traduz. francese, cfr, E.CERuLL.l:, opente
Moderno. XII, 170. .
". 79, l. 3: In A. BAUMSTARK, Di~ Cbristl. Liter. de~'Orietlfs, II, p. 244
(cfr. ABC, ros. 128; WBM, ms. CCLV, 48), no~ si legge'Ghe Severo
scrivesse una storia speciale de! Condlio di Nicea; infa~ti nel catalogo
di Abtl l-Barakat (W. RIEDEL, Accad. di (;Qttinga, 190z, n. non
figura questa storia speciale; Irul"Solo il libro dei Concili; Ma per la
parte preponderante che ha in questo libro il Concilio di Nice:t era
naturale che il " Li bro dei CondIi" fosse chiamato: Storia del Concilio
di Nicea. Si 1eggeva il giorno 9 di I].edar, nel qual giorno ca~e la com-
memorazione del Concilio di Nicea; onde il titolo "Ma~t:ufill].ed[r.
p. 8). n. 1: Le recensioni sono pubbHcare; la, la (GUlOI) in RSO,
1,22[; la z ,PRAETOlUtlS) in ZDMG, LXIV. p. 60J; la 3" (Scaw.uLY)
in Liter. Zentrabl. ", J:thrg, 80. col. 1175; la 4' (NESTLE) in "Theol.
Literaturz. ". 19IO, col. 749.
p."86 : Varianti de! cod: di Oxford 'omesse nella p. -86 e sg.:
27 l. 23 > tJD9.,11:r
z8 Acrz? ; 1'11 .
)I cl...tfoQkt: J.C ; b'e" .
28 I. 17 ClDft1'tJD~ (si,) questa parola non mi nDt:l.

19 1111=11 l H"
20 DA11" , H.fiHl6D"-. (AlIDDt AIfIJ;
21 Md: ~tu : ID"'''''' .
22 > mt"l 23> Acl.
2)aOArh't: A.".
3I-:P 1iJ" : b" ($ic).
29 I. 2} n" Il't.e-t. ; th" ; A" : L": A.m:r : ID7o{l~ ; (h" : (ID"
30 l. 8 Mh; "In
31 L r 4-15 Avt:Cl1f'fl..
321. 1 ID"1=.
2Z tD(\n l. (tro : l''S"A+ : OD~A : .el'lthc) : r"
27lil" : fIloA1= : 9'""tf H1A1... : be ... Il't : '1,..arr' ... :
IDlltb'l=: : 1'1" : (ID" . IDllZU.: A(ID : ,..:r" ...
11m
't'I=: l A'tl". ult.~: A.n".
II6
,,33 t3:-4-'!':~" 1-1;11".
I 5 llA.nl1-- :; ~l\J. ...

.' .r6 1I1t" ; "I.


I7- 18 d"'''!I!".tl
,34 nt:f : ft...
pp. sn -93-: Fr.~ gli scritti lasciati da B.BolotOv sono 'copiose note
s-ulIa 'C~onaCll Abbl'e,viatapubb1ica~ 'da B. TURAIEV, o: Zamietki k.
iulltkoi EthiQp. CbrOll. Pamiatnikl, 9"
P:,9)~!n. 4: Cfr. par~cchi articoli d~ M.COHEN e io Consonnes
Zarynga.1e~.et l/oyefles e,II ilhi9Pi.~lI (JA,'1anvier-Mars 1927); Ves g,oups
de t;~Mset d~. qu,ZlJlIes, gmitra#On1 eri tbiopien (<< Mmoires de la
S?cit ;Gl1dinguistique de Paris, t. XXIII, folSC.' :1). Il titolo. dell'ar-
,icolp. del ~.C\liqantera ~ :Groupts de conson'/ll$ QU db.tlt del moti e1J
tfbiopien. .
p. 9&, n. 2. L 7: La commeluorazionedi questo S. Gig!rmallQl'
nel Sina,sllpo ,ara~ ~ cop~guentemente n,ella' primitiva traduziOne dl-
l'etiopico; in questo fuasgiunta nella seconda recensione. Nel', !l'ls; S6,
n. 17 citato nella Dota UDa Storia di Giglr; ll1aitqn' si pu ,apere
se questa storia derivi dal Sinass'arj9 q iL testo 4i.~o\dalla.dettl1
stari .... ; il .IllS. Ad xvut sec, ,
INDICE

.J ,troduzione ,; . . . pago S
'Primo graud:, Periodo (Aksumita) '.
_" I l
~ndo grande Periodo. . " ,. , 2.1
Primo Periodo nliJtore o di'Amda. ~on , 34:
Seconoo Periodo miDoreo di Zar'a Yll'qob . ', 49
Terzo Periodo minore ' III 70
~eratura FaIasci . . " , 9S
Lista di Re Salomonidi '. . ' . . . '. -98
hidi,e d~gli autori e dei titoli delle "Opere. ,. 105
Aggiunte _ uJ
~ '.'

",' . "

, -
PUBBLICAZIONI DELL'ISTITUTO PER L'ORIENTE

FRANCBSCO BEGUlNOT. Il uero Nefusi di Fassdfo. lrl'ammatka, testi 1'1%&-


colti dalla f!Va flOCe, ilocabolarietti. Roma, Istituto per l'Oriente, 193 t.
in--8 0 gr., vm-J14 pp." 1- 40.
VITTRIO M. CAsTELLANI. La questione di Tangerl. Con pr($f~joM di Amedeo
Giannini. Roma, Anonima Romana Editoriale, 1926, in_SO, VI!! 182 pp. +
L. I S (per i soci dell' Istituto F l'Oriente, L 13).
KAROLtls CONTI Rossl'NI. C1westomathia Arabica meriitma1is epigf'aphi&a
, ttlita et g1cssario imlru(;ta, Roma; Istituto per l'Oriente, 19, I. in":8 gr.,
. "Xl+ 264 pp. L. 4).
La &ivilt abi10nese e assira. Roma, 1929. in-uo, vn
GIUSEPPE Fl.1RLANI. +
519 pp. L 22 (per i soci dell'Istituto per l'Oriente. L. 20).
GIUSIil'PE FURLANI. Llggi delf Asia anteriore antica. Roma, 1929, in-80 gr.,
lUI + 113 pp. L. 12 (peri soci dell'Istituto per l'Oriente, L IO). .

AMEDEO GIANNINI. U Costil{.ioni degli Sta/i del Vicino 0rimJ4: .Af:bilni.


stan, Egitto, f!giil~. 'Iraq, Libano e Siria, Palestina, Persia, Tra"sg~
dania, Turcbill. Roma, Istituto per l'OrientC', 19'~ I-IX, in-3, 470 pp.
L. So.
OgniCostititzione riprodotta per intero. annotata' e Preceduta. da
uno studio storico-criric:o. " .
IGNATIUS GUIDi. Elevienta lingu4/il copticae, brl!'l/. cbreslo7lllllbia et j;ulia VOCd-
instrllcta. Neapoli, apud R. Ricciardi. 1924. in-S", x + 59 pp.
"bulorum
L 20 (per i soci dell'Istitut per l'Oriente, 1- 18.).
IGNAZIO GUlDl. lrl'ammatita elemnrlare dena lingua amarica tlmtserci'{itli
tradu:{iOtle e glossario. Terza edizione ampliata. Napoli. pressaR. Rie-
+
ciardi, 1924, in-S". vm 84 pp. L 20 (per i soci dell'Istituto per
l'Oriente, L. 18).
DAVID SANTILLANA. Istitu{ioni di iiirilio 11lusulmano malicbita COli riguar1
ancbe al sistema. sciaJiita. Vol. I. Roma, Anonima Romana Editoriale,.
+
1926, in-8. gr., XVI 874 pp. L. 36, oltre le spese postali (per i Soci
dell' Istituto per l'Oriente, L. 30, oltre le spese postali).

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