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De Administrando Imperio
(Amministrazione dellimpero)
(Al nostro proprio figlio Romano)
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Proemio
Un uomo saggio rallegra suo padre1 e un padre affettuoso trova piacere in
un figlio saggio2. Dio d il potere di parlare, quando necessario, e aggiunge
un orecchio per sentire3. Perch in Lui il tesoro della sapienza, e ogni dono
perfetto da Lui proviene4. Egli rafforza i re sui loro troni e d loro un potere
su tutto. Or dunque, ascoltami, figlio mio, perch penetrato il mio
insegnamento, tu sarai saggio tra i prudenti e riconosciuto prudente tra i
saggi; il popolo ti benedir e tutti i popoli ti proclameranno beato.
Ti dir che cosa conviene prima di tutto sapere e assumere per dirigere
abilmente un impero. Studia le cose oggi e informati delle cose di domani,
alfine di accumulare unesperienza e un giudizio sicuro, e tu sarai il pi
competente del tuo dominio. Ecco, ho preparato per te un insegnamento
affinch, cos dotato di esperienza e conoscenze puntuali per consigli attenti
e di buon senso, tu non possa commettere errori: in primo luogo, [ti
indicher] come ogni popolo pu aiutare o danneggiare i Romani5, come
devastare con la guerra e sottomettere una o pi persone, in seguito
[parler] del loro temperamento avido e insaziabile e dei doni che essi
esigono senza misura; poi degli altri popoli e delle loro differenze, origini,
abitudini, costumi, dellubicazione e del clima del territorio che occupano
con la descrizione geografica e la dimensione; inoltre [racconter] alcuni
avvenimenti che si sono verificati in tempi diversi tra i Romani e questi
diversi popoli e, continuando ancora, [ti dir] quali riforme sono state
introdotte in tempi diversi nel nostro stato e in tutto limpero romano.
Queste cose le ho considerate nella mia saggezza e voglio portarle alla
tua conoscenza, mio amato figlio, affinch impari a conoscere ciascun
popolo per sapere come bisogna trattare con loro e governarli, come
condurre fra loro la guerra o respingere i loro attacchi. E i popoli rimarranno
stupiti davanti alla tua grandezza e ti fuggiranno come il fuoco, la loro bocca
rester imbavagliata e le tue parole le percepiranno come ordini. Il tuo
aspetto sar per loro terribile e davanti a te un fremito li coglier.
1 Proverbi, 10,1.
2 Proverbi 17,21. Costantino VII si rivolge al figlio Romano (939-963), che sar imperatore
bizantino dal 959.
3 Isaia 50.4.
4 Proverbi 2,6; Lettera di Giacomo 1,17.
5 Qui e in tutto il testo sono detti Romani i Bizantini.
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1 Popolo nomade di origine turca che compare alla frontiera sud-est dellimpero cazaro
nellVIII secolo e si installa nel X secolo a nord del Mar Caspio.
2 Ambasciatore imperiale bizantino.
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I Peceneghi sono i vicini del distretto di Cherson3 e, se essi non sono ben
disposti verso di noi, sono capaci di incursioni e di razzie contro Cherson,
arrivando anche a devastare la citt e i suoi dintorni.
2. I Peceneghi e i Rus2
I Peceneghi sono i vicini dei Rus e mercanteggiano anche con loro;
spesso, quando i due popoli non sono in pace, essi saccheggiano la Rus, e
fanno un male e un danno notevoli.
I Rus si prodigano grandemente per mantenere la pace con i Peceneghi,
perch comprano bovini, cavalli e pecore e ci che rende loro la vita pi
facile e piacevole, perch nessuno degli animali menzionati si trova in Rus.
Inoltre, i Rus sono totalmente impediti di andare a fare la guerra oltre i loro
confini, a meno che non siano in pace con i Peceneghi, perch una volta
lontano dalle loro case, questi ultimi possono invadere, distruggere e
devastare i loro beni.
per questo che i Rus, sia per evitare le devastazioni che per la forza di
questo popolo, sono i pi preoccupati di essere sempre loro alleati e di
averli come sostegno, alfine di poter sbarazzarsi ben bene dei loro nemici
sfruttando il vantaggio del loro aiuto.
I Rus non possono ottenere nulla dalla citt imperiale dei Romani, sia per
la guerra che per il commercio, se non sono in pace con i Peceneghi, perch
quando i Rus, nelle loro imbarcazioni, giungono alle rapide del fiume essi
non le possono attraversare, se non tirano fuori le loro barche dallacqua e
se le caricano sulle spalle, cosicch il popolo dei Peceneghi li attacca, e
poich essi non possono resistere a due mali insieme, esso li disperde e li
massacra.
3. I Peceneghi e i Turchi
Anche la trib dei Turchi teme grandemente i Peceneghi perch essi li
hanno spesso vinti e sono stati vicini allo sterminio. E quindi, i Turchi
sempre guardano i Peceneghi con terrore, essendo da loro racchiusi.
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5. I Peceneghi e i Bulgari
Limperatore dei Romani appare ancora pi formidabile ai Bulgari1, e pu
imporre loro il suo bisogno di tranquillit, se in pace con i Peceneghi.
Infatti, i suddetti Peceneghi sono anche i vicini dei Bulgari, e quando i
Peceneghi lo vogliono, sia per interesse personale che per compiacere
limperatore dei Romani, possono facilmente attaccare la Bulgaria e, con la
loro moltitudine e la loro forza preponderante, dominarli e distruggerli.
Cos, i Bulgari si sforzano di continuo di mantenere la pace e la concordia
con i Peceneghi. Essendo stati spesso oggetto di una sconfitta schiacciante,
hanno imparato con lesperienza linteresse di una pace duratura con loro.
6. I Peceneghi e i Chersonesi
Anche unaltra di queste trib di Peceneghi vive nei pressi del
Chersoneso2, e questi Peceneghi fanno commercio con i Chersonesi e fanno
ogni tipo di servizio per loro e per limperatore, in Rus, in Cazaria3, in
Zichia4 e presso i popoli pi lontani, cio essi ricevono dai Chersonesi delle
sovvenzioni previste prima per un servizio commisurato al loro lavoro e al
loro sforzo, sotto forma di stoffe tessute di porpora, nastri, tessuti lenti,
broccati doro, polvere scarlatta o pelli e altri prodotti di cui hanno bisogno,
secondo un accordo che ogni Chersonese pu fare o accettare con un
particolare pecenego. Perch questi Peceneghi sono uomini liberi e, per cos
dire, indipendenti, essi non rendono mai un servizio senza compenso.
1 Ossia i Bulgari lungo il bacino del fiume Volga, detti Bulgari Neri o Bulgari della Kama,
ceppo etnografico dei Bulgari danubiani.
2 Si tratta del Chersoneso Taurico, ossia lodierna Crimea, con capitale Cherson.
3 O Khazaria, regione abitata da nomadi turchi e confinante con limpero bizantino, la Rus
di Kiev e i Bulgari del Volga.
4 Regione a est del Mar Nero e del Mar dAzov, detta poi Cirassia.
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Kioaba1 che hanno chiamata anche Sambatas. Tributari dei Rus, gli Slavi,
chiamati Kribetaienoi, Lenzanenoi e gli altri Sclavini2, approntano, sulle loro
montagne, durante linverno, le monoxyla3 e dopo averle assemblate, alla
fine della stagione, quando il ghiaccio s sciolto, le fanno entrare nei laghi
vicini. Poich questi entrano [con gli emissari] nel fiume Dnieper, essi [gli
Slavi] penetrano da l nel fiume, arrivando a Kiev, trascinando le
imbarcazioni fino allarsenale, e le vendono ai Rus. I Rus acquistano
soltanto gli scafi e, smontando le loro vecchie canoe, adattano, su questi
ultimi, i remi, le panche e gli altri strumenti necessari e li equipaggiano.
Nel mese di giugno si mettono in viaggio lungo il fiume Dnepr, scendono
alla citt di Vitetzebe4 che tributaria dei Rus, si fermano l per due o tre
giorni finch si sono radunate tutte le imbarcazioni, quindi si rimettono in
marcia e discendono il suddetto fiume Dnepr. E prima di tutto arrivano alla
prima barriera, chiamata Essoupi, che vuol dire, in russo ed in slavo, Non
addormentarti!. Questa rapida non pi larga dello Tzykanisterion5. Nel
suo mezzo si ergono alte rocce che affiorano come isole. Lacqua vi si
precipita, straripa e schizza fino allaltra riva facendo un fragore spaventoso.
Quindi i Rus non osano passare fra queste rocce, ma accostano nelle
vicinanze, scaricano gli uomini sulla terraferma lasciando le loro mercanzie
nelle barche, quindi tastano il fondo con i piedi nudi [mancanza] per non
urtare qualche roccia. Procedono cos, alcuni a prua e altri in mezzo, mentre
altri, da riva, manovrano con le pertiche e con questa accurata procedura,
essi passano la prima rapida seguendo la curva e la riva del fiume. Quando
hanno passato questa barriera ripartono, dopo aver reimbarcato quelli sulla
terraferma, e scendono fino alla rapida seguente, chiamata in russo
Oulvorsi6, e in slavo, Ostrovouniprach, che significa lisola delle rapide7.
Questultima, quanto la prima, pericolosa e difficile da superare.
Scaricando nuovamente la loro gente, essi fanno passare le loro barche
come in precedenza. Superano allo stesso modo la terza rapida, chiamata
Gelandri, cosa che vuole dire in slavo il rumore della rapida ; quindi la
quarta, la pi grande, nominata in russo Aeifor ed in slavo Neasit, perch i
pellicani nidificano tra le sue grandi rocce. L tutte le monoxila accostano,
prua davanti, e gli uomini designati per vegliare ne escono e vanno a
montare la guardia per vigilare sui Peceneghi. Gli altri si caricano delle
merci che si trovavano nelle canoe, mentre gli schiavi tirano queste con
catene sulla terraferma per sei miglia, fino a quando hanno passato la
rapida. Quindi, gli uni trascinandole, gli altri portandole sulle loro spalle,
trasbordano le canoe dallaltro lato della rapida. In seguito, avendole messe
in acqua ed avendo effettuato il loro carico, essi si reimbarcano e navigano
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1 Occhio del tuo spirito, o occhio della tua mente, unespressione attribuita al
leggendario Ermete Trismegisto, cui la cultura antica attribu la paternit di una serie di
scritti greci.
2 Parola greca talvolta tradotta con camelaucia indicante il copricapo degli imperatori
bizantini a calotta con due bande laterali.
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lautorit per rubare le vesti o le corone dalla santa chiesa di Dio. E una
minaccia potente pesa su coloro che sono propensi a trasgredire una di
queste ordinanze divine. Uno dei nostri imperatori, chiamato Leone1, che
aveva anche sposato una donna della Cazaria, volle nella sua pazzia e nella
sua temerariet coprirsi di una corona mentre nessuna festa in onore del
Signore era prevista, e fece ci senza lapprovazione del patriarca.
Immediatamente il fuoco scatur dalla sua fronte, egli fu piegato dalle
sofferenze, complet orribilmente la sua cattiva vita, e corse verso una
morte prematura. E, essendo questo atto audace sommariamente
vendicato, si stabil poi una regola secondo la quale, al momento
dellincoronazione, limperatore deve prima prestare giuramento e affermare
che non far n concepir qualcosa contro ci che stato ordinato e
mantenuto dai tempi antichi; dopo ci il patriarca pu incoronarlo ed
effettuare i riti adeguati alla festa prevista.
Tu devi sopra ogni cosa prestare le tue cure e la tua attenzione sul fuoco
greco che si lancia tramite tubi; e se si osa chiedertene, com stato fatto
spesso a noi stessi, devi rifiutare e respingere questa preghiera rispondendo
che il fuoco stato mostrato e rivelato da un angelo al grande e santo
primo imperatore cristiano Costantino2. Per questo messaggio e per langelo
stesso, gli fu ingiunto, secondo la testimonianza autentica dei nostri padri e
dei nostri antenati, di preparare questo fuoco per i soli cristiani, nella sola
citt imperiale, e mai altrove; di non trasmetterlo e mai insegnarlo a alcuna
altra nazione, quale che fosse. Il grande imperatore allora, per garantirsi
contro i suoi successori, fece incidere sulla tavola santa della chiesa di Dio
delle imprecazioni contro chi osasse comunicarlo allo straniero. Prescrisse
che il traditore fosse considerato come indegno del nome di cristiano, di
qualsiasi carica e di qualunque onore, che se egli avesse qualche dignit egli
ne fosse spogliato. Dichiar anatema nei secoli dei secoli, dichiar infame
chiunque, imperatore, patriarca, principe o suddito, colui che avesse
provato a violare tale legge. Ordin inoltre a tutti gli uomini con il timore e
lamore di Dio di trattare il prevaricatore come un nemico pubblico, di
condannarlo e consegnarlo al supplizio pi spaventoso. Tuttavia una volta
successe che uno dei grandi dellimpero, lusingato da immensi doni, rivel
questo fuoco a uno straniero, ma Dio non pot vedere una simile atrocit
impunita, e un giorno che il colpevole stava per entrare nella chiesa santa
del Signore, una fiamma scesa del cielo lo avvolse e lo divor. Tutti le menti
furono presi dal terrore, e nessuno os, da allora, qualunque fosse il suo
rango, progettare e ancora meno eseguire un crimine cos grande.
Ma esaminiamo ora unaltra richiesta mostruosa e insensata, per cercare
e scoprire la risposta adeguata e adatta. Se un popolo qualunque di
questinfedeli e di queste trib disonorate del nord domandasse un giorno
unalleanza per matrimonio allimperatore dei Romani, sia volendo sposare
la propria figlia, sia volendo dargli in matrimonio, a lui o a suo figlio, una
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1 Imperatore.
2 Non fu Leone III a sposarsi, ma fu lui a combinare il matrimonio tra suo figlio Costantino
e Irene, figlia del khan cazaro, per assicurarsi la pace.
3 Romano I Lecapeno (870-948), fu imperatore bizantino dal 920, quando Costantino VII
era troppo giovane per governare, ma poi rimase sul trono fino al 944 come co-
imperatore.
4 Pietro I (?-969), figlio di Simeone I e zar di Bulgaria dal 927 al 969. Nel 928 egli spos, a
Costantinopoli, Maria, nipote di Romano I Lecapeno.
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seguito.
1 Questo capitolo proviene dalla Cronaca di Teofane Confessore (IX secolo), della quale
Costantino VII riporta anche altri estratti.
2 Moundaros Mudar e Rabias Rabia.
3 A est del Mar Morto.
4 Popolo della Palestina.
5 Khadija.
6 O Abubachar, ossia Abu Bekr (o Bakr), coetaneo di Maometto e primo califfo e padre di
Aisha, la moglie bambina di Maometto.
7 Yathrib, antico nome di Medina.
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16. Estratto del canone che il saggio Stefano fece sulla partenza
dei Saraceni, in quale anno della creazione del mondo ci si verific,
e chi teneva lo scettro dellimpero dei Romani
La partenza dei Saraceni ebbe luogo il terzo giorno del mese di
settembre, decima indizione, dodicesimo anno di Eraclio, dellanno 6130
dalla creazione del mondo2. E loroscopo di questi stessi Saraceni fu tratto
nel mese di settembre, il terzo giorno del mese, il quinto giorno della
settimana. In questa stessa epoca, Maometto fu il primo capo degli Arabi e
loro profeta; diresse gli Arabi per nove anni.
1 Dinastia di califfi sciiti, discendenti di Fatima (605-633), quarta figlia del profeta.
2 Si tratta dellgira, il trasferimento di Maometto verso loasi di Yathrib (Medina) avvenuto
dal 9 al 24 settembre 622.
3 Lo stesso che Abu Bekr (o Bakr).
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1 Gli anni di regno di Umar furono solo dieci, dal 634 al 644.
2 Le ultime due frasi andrebbero invertite: Sofronio and da Umar che si era insediato nel
Tempio di Salomone ed entrando pronunci quella frase.
3 Nel 651.
4 Nel 654.
5 Lassedio dur tre anni (674-677), poi la flotta araba fu incendiata dal fuoco greco e i
nemici si ritirarono.
6 Othman mor assassinato il 17 giugno 656, ma il successore fu Ali ibn Abi Talib, califfo dal
656 al 661, cui segu per pochi mesi suo figlio (e nipote di Maometto), Al-Hasan ibn Ali. A
lui segu Muawiya ibn Abi Sufyan, califfo dal 661 al 680.
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Alla fine della vita di Muawiya1, capo degli Arabi, i Mardaiti invasero il
Libano per prenderne possesso dalla Montagna Nera fino alla citt santa; si
resero padroni dei vertici del Libano, e di numerosi schiavi e indigeni accorsi
verso loro per cercare rifugio; il loro numero in poco tempo si alz a molte
migliaia2. Apprendendo ci, Muawiya e i suoi consiglieri si inquietarono. Egli
invi allora emissari allimperatore Costantino, per proporre la pace. Di
conseguenza, limperatore Costantino, lortodosso, figlio di Pogonato3, gli
invi Giovanni soprannominato Pitzikaudis4. Quando arriv in Siria, Muawiya
lo ricevette con grande onore, e le due parti decisero che una pace doveva
essere stabilita per iscritto e sotto giuramento, sulla base di un tributo
annuale convenuto, gli Agareni5 dovevano pagare allimperatore dei Romani
tremila pezzi doro, 800 prigionieri e 50 cavalli di razza.
A quellepoca, limpero degli Arabi era diviso in due parti. A Ethribos Ali
deteneva il potere, ma Muawiya teneva lEgitto, la Palestina e Damasco6. E
gli abitanti di Ethribos si unirono ai figli di Ali contro Muawiya. E Muawiya si
prepar ad affrontarli e la battaglia ebbe luogo vicino al fiume Eufrate, e la
parte di Ali fu sconfitta; e Muawiya prese Ethribos e tutte le terre della Siria.
E la sua famiglia regn 85 anni. Dopo di lui vennero dalla Persia i cosiddetti
Abiti neri7, che regnano oggi; e si batterono con il clan di Muawiya che
essi distrussero completamente. E uccisero cos Maruam, che era alla sua
testa. Alcuni dei partigiani di Muawiya sopravvissero, e insieme e un nipote
di Muawiya, furono perseguitati dagli Abiti neri fino in Africa. Ora, questo
nipote di Muawiya con alcuni partigiani, pass in Spagna allepoca di
Giustiniano, ma non di Pogonato8.
Ma ci non stato scritto dai nostri storici, perch a partire dal momento
della presa dellantica Roma da parte dei Goti, i possedimenti romani
iniziarono a essere spezzettati, e nessuno storico ha fatto menzione della
regione di Spagna, n del clan dei Muawiyati. Ma la storia di Teofane, di
felice memoria, ne ha tenuto conto come segue: Cos, Muawiya, capo dei
Saraceni, mor, dopo essere stato generale per 26 anni, e regnato come
emiro per 24 anni. Izid, suo figlio, regn 6 anni gli Arabi. Alla sua morte, gli
Arabi di Ethribos si agitarono, si sollevarono ed elessero Abdelas, figlio di
Zuber, come loro capo. Quando intesero ci, gli Arabi che abitavano in
Fenicia, in Palestina e a Damasco andarono da Usan, emiro della Palestina,
e designarono Maruam come loro capo, ed egli regn 9 mesi. Alla sua
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morte, suo figlio Abimelec gli successe e regn 22 anni e 6 mesi. E vinse i
ribelli, e uccise Abdelas, figlio e successore di Zuber. Durante questo tempo
limperatore Costantino, figlio di Pogonato, mor, dopo avere regnato sui
Romani 17 anni e suo figlio Giustiniano lo sostitu.
Il capo degli Arabi, che era il quinto dopo Maometto a dirigere gli Arabi,
non era della famiglia di Maometto, ma di unaltra trib. Dapprima fu
nominato generale ed ammiraglio da Othman, capo degli Arabi, e inviato
contro lo stato dei Romani con una forza considerevole e 1.200 navi. And a
Rodi, e di l, dopo aver organizzato la propria spedizione, venne su
Costantinopoli; rest a lungo, e devast i dintorni di Bisanzio, ma ripart
senza avere raggiunto lo scopo. Quando arriv a Rodi, fece abbattere il
Colosso chi si ergeva nellisola. Era una statua di bronzo che rappresentava
Helios, dorata dalla testa ai piedi, di unaltezza di 80 cubiti e di proporzioni
assai grandi, come testimonia liscrizione scritta sulla sua base, che diceva
ci: Il Colosso di Rodi, otto volte dieci cubiti di altezza, realizzato da Carete
di Lindo1.
Egli prese il bronzo della statua e lo fece trasportare in Siria per metterlo
in vendita alle offerte; un ebreo di Edessa lo comper e lo port fino al mare
caricando 980 cammelli. Alla morte di Othman, allora, questo Muawiya
riusc a dirigere gli Arabi. E regn sulla citt santa, sulla Palestina, su
Damasco, Antiochia e tutte le citt dEgitto. Ma Ali, genero di Maometto,
avendo sposato sua figlia Fatima, regnava su Ethribos e tutta lArabia. Ma, a
quellepoca, Ali e Muawiya si dichiararono la guerra lun laltro, ciascuno
volendo regnare ed essere Signore di tutta la Siria. Si scontrarono vicino al
fiume Eufrate, e si lanciarono in una feroce battaglia tra loro2, ma quando la
battaglia arriv al suo culmine, poich molti combattenti erano morti da
ogni parte, linsieme degli Agareni dei due fronti esclam: Perch uccidere
ed essere ucciso, la nostra trib si stermina dei vivi? Che due anziani
arbitrino le due parti, e che il preferito sia il loro capo.
Ali e Muawiya furono felici di questa parola dei loro, e, togliendo dalle
mani i loro anelli, simbolo del capo degli Agarani, li dettero a due anziani, e
rimisero la loro autorit a loro disposizione, confermando ci con un
giuramento e dichiarando che, chiunque avessero preferito gli anziani
sarebbe stato il signore e capo di tutti i Saraceni. I due anziani entrarono in
mezzo al campo di battaglia dalle due parti, e si misero di fronte nel campo
degli eserciti; lanziano di Ali3 era un uomo pio secondo il popolo dei
Saraceni, un uomo designato sotto il nome di cadi, cio fedele e
1 Il Colosso, raffigurante il dio del sole, protettore di Rodi, non si ergeva pi, perch
caduto in mare durante il terremoto del 226 a.C. e l rimase fino al 654, quando gli Arabi
conquistarono lisola. La statua, realizzata da Carete (o Caletus) di Lindo, un allievo di
Lisippo, era alta 32 metri e fu realizzata in pietra con armatura interna di ferro e
rivestimento esterno di lastre di bronzo.
2 la battaglia di Siffin del 657, che impegn 100.000/130.000 soldati e si ebbero
25.000/45.000 morti, secondo le cronache islamiche. Lo svolgimento raccontato una
delle tante versioni circolate sul combattimento.
3 Abu Musa al-Ashari.
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spedizione di terra con unarmata, e Umar per mare e con la volont di Dio
ritornarono con vergogna, non avendo potuto raggiungere il loro scopo.
Solimano fu sostituito da Umar1, che detenne il potere sugli Arabi due anni.
Umar fu sostituito da Azid2, che regn quattro anni. Egli fu sostituito da
Isam3, che regn per 19 anni. Alla sua morte Maruam4 regn sei anni. Alla
morte di Maruam, Abdelas5 divent capo degli Arabi, e regn 21 anni. Alla
sua morte Madis6 divent il capo degli Arabi, regn nove anni. Quando mor
Aaron7 prese il potere sugli Arabi, e regn 23 anni.
In questanno, cio quando limpero dei Romani [mancante] Irene e
Costantino8, lanno della creazione del mondo 6288. Lo stesso anno, Aaron,
capo degli Arabi, mor allinterno della Persia, chiamato Khorasan, e
Muhamed suo figlio gli successe9; era un uomo stupido, squilibrato in tutti i
sensi del termine, contro il quale suo fratello Abdelas10 si rivolt in quello
stesso paese, Khorasan, utilizzando i poteri che erano stati quelli di suo
padre, e si condusse una guerra intestina. E in seguito, gli abitanti di Siria,
dEgitto e della Libia furono lacerati tra diversi poteri, che distrussero il bene
pubblico, in un ammasso di massacri, di rapine, di oltraggi di qualsiasi tipo
contro se stessi e i loro sudditi cristiani. Ci fu mentre le chiese nella citt
santa di Cristo, il nostro Dio, furono devastate e i monasteri delle due grandi
Laure, quello dei Santi Caritone e Ciriaco e quello di San Saba11, e gli altri
monasteri cenobiti dei Santi Eutimio e Teodosio. Questa anarchia, durante la
quale si assassinarono lun laltro , dur cinque anni.
Fino allora la storia degli Arabi stabilita cronologicamente da san
Teofane, che fond il monastero detto Megas Agros12 ed era lo zio, da
parte materna, del grande, pio e cristianissimo imperatore Costantino, figlio
di Leone, limperatore pi prudente e pi virtuoso, nipote di Basilio, di
memoria benedetta per il controllo dello scettro sullimpero dei Romani.
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fiume Iber1, citata da Apollodoro nel suo II libro di Sulla Terra: Nei Pirenei
lIber, un grande fiume scorrente verso linterno. In questo paese, si dice
che esistono molte nazioni distinte, come Erodoro2 lo ha scritto nel proprio X
libro della sua Storia di Eracle: Si dice che questa razza iberica che vive
sulle rive del distretto, bench razza unica, si distingue per i nomi delle
trib: per primi, coloro che abitano le regioni delloccidente fino al limite
sono chiamati Cyneti3 e dopo loro, muovendosi verso nord [Ossia lungo la
costa del Mediterraneo.], sono gli Igleti, quindi i Tartesiani4 gli Eleusini,
quindi i Mastienoi5, i Kelkianoi, e quindi, infine, il Rodano. Artemidoro nel
libro II della sua Geografia6, dice che il paese diviso cos: Linterno, tra i
Pirenei e il territorio di Gadara chiamato alternativamente Iberia e
Spagna. Fu diviso dai Romani in due province [mancante] il tutto si estende
dalla catena dei Pirenei fino alla Nuova Cartago e alle fonti del Baetis 7,
mentre la seconda provincia comprende la regione che va da Gadara8 alla
Lusitania.
Si trova anche la forma Iberita. Partenio in Leucadia9: Tu seguirai la
costa lungo la riva Iberita. Laltra Iberia situata verso la Persia10. Il
termine etnico Iberi, come Pieres11, Vuziros. Dionisio dice: Vicino alle
Colonne [di Ercole, si trova] il popolo degli Iberi dal grande cuore12. E
Aristofane, in Triphales13: Apprendo che gli Iberi, che tu mi hai concesso,
vengono in mio aiuto. E Artemidoro nella seconda parte della sua
Geografia: Quelli tra gli Iberi che vivono sulla costa utilizzano lalfabeto
degli Italici. Inoltre, a partire dal genitivo Iberos formato il femminile
Iberis. Una donna greca, non una Iberis, in Aspis di Menandro14. La
forma iberica si trova anche: Cominciando, il primo allinizio il mare
Iberico. LIberia era divisa in due, ora lo in tre in Marciano15 che dice nel
1 Ebro.
2 Erodro di Eraclea, (circa V secolo a.C,) scrisse una Storia di Eracle in 17 volumi, in cui
dette notizie geografiche, scientifiche, astronomiche, mitologiche. Il greco Eracle il
romano Ercole.
3 O Kyneti, o Conii; vivevano nellAlgarve, la regione pi meridionale del Portogallo.
4 O Tartessiani, o Tartesioi, vivevano forse nellodierna Andalusia, in Spagna.
5 O Mostenoi.
6 Artemidoro di Efeso, geografo greco antico, forse del I secolo a.C., che scrisse lopera
Geographomena, in undici volumi, in cui descrisse il mondo abitato.
7 Guadalquivir.
8 Odierna Cadice, prima colonia fenicia in Spagna.
9 Partenio di Nicea, poeta greco del I secolo a.C. Costantino VII cita lopera Leucadia,
giunta a noi solo per frammenti. Leucadia sembra essere unisola del mar Ionio.
10 Cfr. capitoli 45 e 46.
11 Nome latino e greco che si riferisce a un popolo della Tracia-Macedonia costretto a esiliare
nellVIII secolo nella Grecia meridionale.
12 Dionisio Periegete, scrittore greco, forse del II secolo a.C., che fu autore dellopera Guida
per il mondo (Perigsis ts oikoumens).
13 Opera perduta.
14 Menandro (342-291a.C.) fu un commediografo greco. Della sua opera Aspis (Lo Scudo) ne
pervenuta fino a noi la met.
15 Marciano di Eraclea, geografo e navigatore greco, forse dell V secolo, che scrisse Viaggio
per il mare esterno, ispirato allopera di Tolomeo.
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suo Viaggio: Ora lantica Iberia divisa in due dai Romani, lo ormai in tre:
la Spagna Betica, la Spagna Lusitania e la Spagna Tarraconense1 Dal
genitivo iberos, Apollonio2 trae un nominativo come phylakos dal genitivo
phylakos3. Nel suo Paronimo4 dice: I nominativi provengono dai genitivi di
pi di due sillabe che, come il nominativo derivato, hanno laccento
proparossitone5, che essi siano sottoforma semplice o composta. Semplici
sono: martire, martyros, il nominativo Charopos del re Charopos6; Trezene7,
Troezenos, il nominativo Troezenos, del figlio di Troezenos; Iber, Iberos, il
nominativo Iberos, del quale nel Millennio di Quadrato8, al libro V, appare il
dativo plurale Iberoisin, cos: Bench guerreggiando allo stesso tempo
con i Liguri e gli Iberoisi. Habron9 dice la stessa cosa nel suo Paronimo. E
gli Iberi con la barba di capra si trovano negli Effeminati di Cratino10. Gli
Iberi bevono lacqua, perch dice Ateneo nei Deipnosophistai11 al libro II:
Filarco12 al libro VII dice anche che tutti gli Iberi bevono lacqua, bench
siano i pi ricchi dellumanit (perch essi possiedono grandissime quantit
dargento e doro. Dice che non mangiano che una volta al giorno a causa
della loro parsimonia e portano gli abiti pi splendidi.
24. La Spagna
Da dove viene il nome Spagna? Da Hispanus, un cosiddetto gigante. La
Spagna forma due province in Italia: una vasta, laltra piccola. Charax 13
cita questo paese nel suo X libro delle sue Cronache: Nella piccola Spagna
o Spagna esterna, i Lusitani si rivoltarono nuovamente, e i Romani inviarono
contro di loro il generale Quintus E sulle due province, questautore ha
scritto: Quintus, comandante in capo romano nelle due Spagne, fu
sconfitto da Viriathus e fece un trattato con lui14. Egli dice che il paese si
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chiama Iberia, nel III libro delle Elleniche (Storia della Grecia): La Spagna,
che i Greci chiamavano inizialmente Iberia, non conoscendo ancora il nome
di tutto il suo popolo, fu chiamata come la parte del paese vicino al fiume
Iber e da cui il nome proviene. Dopo ci, egli indica che il nome fu
cambiato in Spagna.
dapprima, il proconsole Quinto Fabio Serviliano e poi Quinto Servilio Cepione che
riconquist tutti i territori occupati da Viriato.
1 Nel 422.
2 Valentiniano III (419-455) imperatore romano dOccidente dal 424 al 455.
3 Teodosio II (401-450) fu imperatore romano dOriente, o bizantino, dal 408.
4 Galla Placidia (388?-450) era anche moglie dellimperatore Costanzio III, sorella degli
imperatori Onorio e Arcadio, figlia dellimperatore Teodosio I e nipote dellimperatore
Valentiniano I.
5 Nel 395 quando limpero romano si divise, Arcadio divent limperatore dOriente e Onorio
dOccidente.
6 Pi precisamente furono i Visigoti che, spinti dagli Unni, nel 376 si insediarono nella
provincia romana della Mesia (attuali Serbia e Bulgaria).
7 Rispettivamente le odierne Belgrado e Sremska Mitrovica.
8 Re degli Ostrogoti.
9 Patrikios era titolo dato allea terza carica militare pi alta.
10 Zenone (425?-491) fu imperatore dOriente dal 474 al 475 e dal 476 al 491.
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1 Godigisel (359-406), re dei Vandali della stirpe degli Asdingi, attravers il Reno nel 406 e
perse la vita combattendo contro i Franchi.
2 Di Gibilterra, nel 429.
3 Nel 428.
4 Flavio Marciano (392?-457) fu imperatore bizantino dal 450. Nel 431 fu preso prigioniero
dai Vandali in un combattimento nei pressi di Ippona, ma il re vandalo Genserico lo
rilasci dietro giuramento che non avrebbe mai pi preso le armi contro i Vandali.
5 In arabo: Amir al-Muminin, titolo equivalente a califfo.
6 Attuale Palestina.
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1 Ugo di Provenza o dArles (880-947), abiatico di Lotario II di Lotaringia, fu re dItalia dal 926
al 948).
2 La cronologia non esatta. Il nonno di re Ugo dArles era Lotario II che non fu imperatore
dItalia. Fu invece Lotario I (abiatico di Carlomagno) a essere incoronato a Roma il 5
aprile 823 da papa Pasquale I.
3 Lotario II mor di peste a Piacenza nell869, mentre stava tornando da una visita al
fratello Ludovico a Benevento.
4 Anche qui la storia errata. Figlia di Lotario II era Berta, che in seconde nozze spos
Adalberto II detto il Ricco. Ugo dArles era figlio di Berta e del suo primo marito Tebaldo
dArles.
5 Altre inesattezze: Luigi (o Ludovico) III detto il Cieco (880-928), fu re di Provenza, re
dItalia e imperatore dOccidente. Era nipote di Luigi (o Ludovico) II detto il Giovane. Luigi
III, dopo la conquista di Pavia, fu incoronato re dItalia il 12 ottobre 900 e imperatore nel
febbraio 901 da papa Benedetto IV.
6 Luigi III, ritornando in Italia dalla Francia in quanto chiamato dai feudatari assediati da
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incoronare.
Dopo ci una grande parte della popolazione ritorn verso Rodolfo1 che si
trovava in Borgogna per dirgli: Vieni qui. Noi andiamo a uccidere
Berengario e ti daremo il regno. E questultimo, lasciando Borgogna,
giunse agli avamposti di Pavia, essendo una met del popolo per lui
acquisita mentre laltra met era per Berengario. Nel conflitto Berengario
guadagn la prima battaglia, ma in unaltra fu sconfitto da Rodolfo. Gli
uomini di Berengario fuggirono, anche lui sfugg, confondendosi tra i
cadaveri e coprendosi con la pelle di cervo che portava. Rimase cos
perfettamente immobile, sopportando un colpo di lancia sulla gamba a
opera di un soldato di Rodolfo. Dato che non si mosse, laltro si allontan,
credendolo morto2.
Le truppe di Rodolfo non conoscevano Berengario. Al termine della
battaglia, Berengario si sollev, e giunse da solo al palazzo, riprese il potere
e la guerra contro Rodolfo e lo vinse. Dopo ci si accordarono luno con
laltro e divisero il paese in due: una met ciascuno. Rodolfo si trov sotto la
tutela e il potere di Berengario.
Quindi i tre nobili giunsero dalla Borgogna tanto contro Pavia che
contro Berengario. Erano Ugo, figlio di Tagliaferro3, Bosone e Ugo4, fratello
di Bosone, il nobilissimo re che abbiamo gi citato. Una forte truppa venne
con loro. Avendo appreso ci, Berengario si prepar, e marci contro di loro
per combatterli; avendo intercettato i loro rifornimenti, li affam e proib ai
suoi di uccidere chiunque, ma quelli che sarebbero stati presi, di tagliare
loro il naso ed entrambe le orecchie e di inviarglieli. Cos fu fatto. Dunque,
vedendo ci, i tre capi indicati sopra, uscirono a piedi nudi, i Vangeli in
mano, e andarono da Berengario, supplicandolo di perdonare loro e
giurando di non ritornare mai pi fino alla fine dei loro giorni. Allora egli
permise loro di rientrare nel loro paese.
In seguito, quando Berengario part per Verona, fu ucciso da Flamberto 5,
di cui aveva tenuto il figlio alla fonte battesimale ed allora Rodolfo si
impossess di tutto il regno. Dopo ci tutto il popolo disse a Ugo di
Borgogna6 chiamato prima per essere re: Vieni, e ti daremo il paese.
Quando arriv, il popolo lo sostenne, lo introdusse nel palazzo e lo prese per
re.
Dicevano a Rodolfo: Parti con tutte le tue ricchezze, per la tua regione
Berengario del Friuli (850?-924), fu fatto prigioniero a Verona, accecato e perse la corona
dItalia (916).
1 Rodolfo II di Borgogna (880-937) fu re di Borgogna Transgiurana (912-937) e re dItalia
(922-923).
2 Questo sistema per accertare la morte dei nemici era ancora in uso nella Seconda guerra
mondiale.
3 Soprannome dato ai duchi di Aquitania.
4 Bosone e Ugo dArles.
5 Berengario fu ucciso Il 7 aprile 924 a Verona, sulla porta della chiesa di S. Pietro, dove
poco prima aveva sostato in preghiera. A capo della piccola congiura locale, era un tale
Flamberto, sculdascio del comitato veronese.
6 Ugo dArles.
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1 Nel 937.
2 Lotario II, o di Arles (926?-950) fu re dItalia dal 945.
3 Costantino VII parla di se stesso: Romano (939-963) era suo figlio e di Elena Lecapeno.
Nel 946 Romano fu associato al trono del padre e, morto questi, regn fino al 963.
4 Dal 915 al 920, quando perse il trono dItalia.
5 La nonna era Eudocia Ingerina, moglie dellimperatore bizantino Basilio I, e la sorellastra
era Eudocia, figlia della prima moglie di Leone VI, Costantino della quarta moglie.
6 Il thema era una regione amministrativa (provincia) dellimpero bizantino. I themata
furono istituiti dallimperatore Eraclio (VII secolo) ed erano governati dallo strategos (o
dal catepano, secondo le regioni). Su di essi, Costantino Porfirogenito scritte lopera De
Thematibus.
7 La Longobardia, o Langobardia, ossia i territori dei Longobardi, corrispondeva allincirca
allItalia meridionale.
8 La divisione dellimpero avvenne nel 395 alla morte di Teodosio I e la ripartizione dei
poteri bizantini in Italia ebbe luogo durante la formazione dellEsarcato di Ravenna (VI-VII
secolo).
9 La storia non esatta. Narsete (478-573) era un eunuco generale bizantino dotto
Giustiniano il Grande (VI secolo) e il colloquio in seguito riportato tra lui e limperatrice
Irene (752-803) non pu essere accaduto. Il protospatario Zaccaria appare durante
limpero Giustiniano II (VII-VIII secolo) prima come avversario del papa Sergio I e poi
come suo sostenitore. Papa Zaccaria fu consacrato nel 741 e mor nel 752. Costantino VII
forse voleva ricordare che questo papa fu colui che tratt con i Longobarsi impedendo loro
di impossessarsi dellEsarcato di Ravenna e, per questo, fu ricompensato dallimperatore
Costantino V con la cessione di alcuni possedimenti bizantini nel Lazio.
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nella regione di Pavia, e che il patrikios Narsete spese per larmata il tributo
raccolto per il tesoro e non invi le entrate abituali. Narsete inform
limperatrice dicendo: Speravo che il denaro mi venisse da voi, poich io
ho esaurito qui tutti i redditi disponibili per i combattimenti che sono
scoppiati, mentre voi esigete questi redditi. Quando limperatrice intese
ci, si arrabbi e gli invi la sua conocchia e il suo fuso, scrivendogli:
Prendete voi questi buoni strumenti, poich abbiamo ritenuto che meglio
possiate filare, piuttosto che difendere, guidare e battervi per i Romani
come un uomo darme. Intendendo ci il patrikios Narsete rispose
allimperatrice: Dopo che voi mi avete ritenuto buono a girare e filare
come una donna, intreccer i vostri intrighi con la conocchia e il fuso in
modo tale che i Romani non potranno mai districarli per quanto a lungo
vivranno. Ora, in quellepoca, i Longobardi si installavano in Pannonia1,
dove vivono ora i Turchi. E il patrikios Narsete invi loro ogni specie di frutta
dichiarando loro: Venite a vedere qui, c un paese dove colano il latte e
argento e, come si dice, credo che Dio non possa fare meglio, se [questo
luogo] vi soddisfa, insediatevi l, e potrete chiamarmi beato nei secoli dei
secoli.
I Longobardi, essendo stati invitati da Narsete a passare in Italia 2,
arrivarono con le loro famiglie a Benevento3, ma, non volendo gli abitanti
riceverli, costruirono case fuori delle mura, cosa che forma, nel seguito una
piccola citt che portava ancora nel nostro tempo il nome di Civitas Nova;
avendo trovato loccasione dentrare con la sorpresa, e in armi nellantica
citt e nella chiesa, ed avendo con un stratagemma preso il controllo sugli
abitanti della citt di Benevento, essi se ne liberarono e presero possesso
della citt. Perch essi portavano allinterno delle fortificazioni delle spade a
lunga lama, e si voltarono in chiesa attaccando immediatamente e, come
detto, uccisero tutti gli abitanti. Dopo la presa di Benevento, fecero
incursioni in tutta la provincia, la offrirono ai Longobardi, e portarono le loro
conquiste dalla Calabria fino a Pavia, eccetto tuttavia le citt di Otranto,
Gallipoli, Rossano, Napoli, Gaeta, Sorrento e Amalfi.
La prima citt, antica e potente, fu Capua; la seconda, Napoli; la terza,
Benevento; la quarta, Gaeta; la quinta, Amalfi. Salerno era diretta allepoca
da Sicardo4, quando i Longobardi divisero i principati. Dalla divisione della
Longobardia fino a oggi, indizione 7, anno 6457 dalla creazione del mondo,
sono passati 200 anni5. Cerano due fratelli, Siconolfo6 e Sicardo. Siconolfo
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1 Sovrano degli Unni. Gli Avari erano un altro popolo, sebbene imparentati.
2 Pipino Carlomanno (773?-810), figlio di Carlomagno, fu re dei Longobardi dal 781.
3 Lassedio di Venezia dur dallautunno 809 alla primavera 810.
4 Sistema di feudalizzazione.
5 Ci sono due versione sullattacco di Pipino avvenuto intorno al 726. Secondo la
storiografia veneziana, Pipino, occupato il porto di Albiola, organizz una flotta per
conquistare la laguna (allora ancora non esisteva la vera Venezia), ma gli assediati,
ritiratosi nelle isole pi interne, come Rialto, aspettarono che le grandi navi franche si
arenassero nelle secche lagunari per poi attaccarle con piccole e leggere imbarcazioni,
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bruciando la flotta e massacrando lesercito nemico. La versione francese narra invece che
Pipino, conquistata la laguna stava per ritornare in Francia, quando intervenne una flotta
bizantina che sconfisse gli invasori costringendoli alla resa. In entrambi i casi, Pipino si
ammal poco dopo per linsalubrit delle paludi e mor.
1 Vi furono due dogi: Paolo Lucio Anafesto, dal 697 al 717, e Marcello Tegalliano, dal 717 al
726. Nel 726 lassemblea popolare elesse Orso Ipato, ucciso nel 737.
2 Nel seguito si metter in corsivo i Romani trapiantati.
3 Il Palazzo di Diocleziano, sorta di cittadella fortificata, fu eretto tra il 293 e il 305.
4 O Doclea, o Dukija, presso lattuale Podgorica.
5 A Salona era nato Diocleziano.
6 Oggi Clissa, in croato Klis. La citt si trova su una rupe che domina un valico, a quota 360
metri, che mette in comunicazione lentroterra dalmata con la costa presso Salona.
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situati dallaltra parte del fiume, anche chiamati Avari, riflettevano tra loro,
e si dicevano: Questi Romani, ora che hanno attraversato e trovato del
bottino, non cesseranno in futuro di venire a visitarci; dobbiamo elaborare
un piano contro di loro. E cos, per questo, gli Slavi o Avari tennero
consiglio, e in una certa occasione quando i Romani attraversarono, essi
tesero loro delle imboscate, li attaccarono e li uccisero. Gli Slavi
summenzionati presero le armi romane, i loro stendardi e il resto dei loro
distintivi militari; attraversarono allora il fiume e passarono la frontiera;
quando i Romani che erano di l li videro, con i vestiti e gli attributi dei loro
uomini, credettero che fosse loro, e cos, quando gli Slavi gi citati
arrivarono, li si lasci passare. Una volta entrati, subito espugnarono i
Romani e presero possesso della citt di Salona summenzionata. Vi si
insediarono e iniziarono in seguito gradatamente a fare incursioni per
saccheggiare e distruggere i Romani abitanti nelle pianure e su un terreno
pi elevato, prendendo possesso delle loro terre. Il resto del Romani trov
rifugio nelle citt costiere che possiedono ancora, cio: Decatera, Ragusa,
Spalato, Tetrangourin, Diadora, Arbe, Vekla e Opsara1, i cui abitanti sono
chiamati Romani al giorno doggi.
Dal regno di Eraclio imperatore dei Romani, come si spiegher nel
resoconto che riguarda i Croati e i Serbi, linsieme della Dalmazia e di tutti i
suoi popoli, come Croati, Serbi, Zachlumiani, Travuniani, Canaliti, Diocleani
e Narentani, anche chiamati Pagani [lacuna] ma quando limpero romano, a
causa dellindifferenza e dellinesperienza di quelli che lo governarono in
seguito, soprattutto allepoca di Michele lAmoriano il Balbuziente2, rifiut
categoricamente agli abitanti delle citt dalmate di diventare indipendenti, o
sudditi dellimperatore dei Romani, o di chiunque altro, peraltro, i popoli di
queste regioni, Croati, Serbi, Zachlumiani, Travuniani, Canaliti, Diocleani e
Pagani, scossero le briglie dellimpero dei Romani e diventarono autonomi e
indipendenti, senza alcuna riserva. Questi paesi non avevano prncipi, come
si dice, ma soltanto degli upa, degli anziani, come di norma nelle altre
regioni slave. Inoltre, la maggioranza di questi Slavi non era neppure
battezzata, e rest tale e quale abbastanza a lungo. Ma, allepoca di Basilio,
imperatore amante Cristo3, inviarono ambasciate, supplicando e pregando
quelli tra loro che non erano stati ancora battezzati di ricevere il battesimo;
essi sarebbero diventati, come lo erano stati in origine, sudditi dellimpero
romano, e limperatore glorioso, di felice memoria, li ascolt e invi un
delegato imperiale accompagnato da sacerdoti e fece battezzare tutti coloro
che dei popoli suddetti non lo erano ancora. Nomin in seguito i loro principi
che essi scelsero e approvarono, provenienti da famiglie amate e favorite. E
da quel giorno fino a oggi, questi principi sono discendenti da quelle stesse
famiglie, e da nessunaltra. Ma i Pagani, anche chiamati Narentani in lingua
1 Rispettivamente (da Decatera): Kotor o Cattaro, Dubrovnik, Split, Trogir o Tra, Zadar o
Zara, Arbe, Veglia e Ossero. Se ne parla pi avanti.
2 Michele III.
3 Basilio I (811?-886) fu imperatore bizantino dall867.
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1 Sawdan al Mazari fu il terzo emiro di Bari dall857; Sava dovrebbe essere Mufarraj ibn
Sallam, secondo emiro di Bari; Khalfun conquist Bari nell847 e ne fece un emirato.
2 Budva o Budua, sulla costa del Montenegro.
3 Portorose.
4 Dubrovnik.
5 Niceta Orifa, comandante (drungarios) della flotta bizantina di galee da guerra.
6 Il 2 febbraio 871.
7 Luigi (o Ludovico) II.
8 Nell876.
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dellalleanza con il re, fu preso dalle guardie che Sawdan aveva inviato,
senza avere avuto il tempo di mettersi sotto la protezione della fortezza.
Perch Sawdan era a conoscenza dellambasciata fatta presso il re dei
Romani, e aveva compiuto tutti i suoi sforzi per prendere lambasciatore
prima del suo ritorno. Quando questi fu catturato, Sawdan apprese ci che
era stato deciso e che laiuto del re dei Romani sarebbe avvenuto alcuni
giorni pi tardi. Allora Sawdan dichiar allambasciatore: Se fai ci che ti
ordino, otterrai la libert e grandi regali, altrimenti morirai nei peggiori
supplizi. Questultimo promise di obbedire a quanto gli sarebbe stato
ordinato. Soldan gli disse: Ti ordino di tenerti vicino alle mura, di chiamare
coloro che ti hanno inviato e dir loro: Mi sono liberato dal compito che voi
mi avevano affidato, ho implorato per voi il re dei Romani. Sappiate,
tuttavia, che invano ho fatto questo viaggio, il re non ha per niente preso in
considerazione la vostra supplica, non attendete aiuto dal re.
Lambasciatore promise con gioia di eseguire. Si port vicino alla fortezza,
e, non considerando affatto le parole di Sawdan, non temendo le sue
minacce, non lasciandosi sedurre dalle sue promesse, ma avendo soltanto il
timore di Dio nel proprio cuore, disse a se stesso: meglio morire solo e
non ingannare che consegnare alla morte tanti cuori umani. Dunque,
quando si trov vicino alle mura, chiam tutti gli arconti1 e disse al
comandante della fortezza: Signori, ho compiuto la mia missione e vi
annuncio la buona risposta del re dei Romani. Ma vi scongiuro, in nome del
figlio di Dio, di salvare la fortezza e i vostri stessi cuori, per riempire di
benefici i miei bambini e mia moglie che spera di abbracciarmi: ci che
farete per loro, vi sar ricompensato dal Dio giusto che premia i buoni, lui
che giudica i vivi e i morti. Avendo detto ci, egli li incoraggi con le loro
seguenti parole: Sawdan mi far morire e temo per la mia vita, ma voi
siate fermi, non siate codardi, aspettate un po e tra qualche giorno gli aiuti
inviati dal re dei Romani arriveranno. Dopo queste parole pronunciate
dallambasciatore, i soldati di Soldan che lo accompagnavano, avendo
sentito, durante la loro attesa, quanto questi diceva, si misero a digrignare i
denti e disputarono tra loro per essere il primo a ucciderlo. Una volta che
lambasciatore fu ucciso, Sawdan temendo larrivo dellarmata molto
potente dellimperatore, si ritir. E da quei tempi fino a oggi, gli abitanti di
Capua e di Benevento sono sotto la sovranit del popolo romano e sono
completamente sottomessi a causa dellimmenso beneficio che ne hanno
ricevuto.
La citt di Ragusa non chiamata Ragusa nella lingua dei Romani, ma,
poich situata su delle scogliere, la si chiama nel parlare romano la
roccia, laus, donde sono chiamati Lausoei coloro che hanno la loro sede
sulla scogliera. Ma luso popolare, che corrompe spesso i nomi modificando
le loro lettere, ha cambiato la sua denominazione e lha chiamata Raousoei.
Questi stessi Raousoei erano in passato della citt chiamata Pitaura2, e in
1 Alti magistrati.
2 Ragusavecchia, o Cavtat, fondata dai Greci con il nome di Epidauros circa 640 a.C.), poi
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seguito, quando le altre citt furono prese dagli Slavi che erano nella
provincia, questa citt fu presa anchessa, alcuni furono massacrati e altri
fatti prigionieri; coloro che riuscirono a sfuggire e a mettersi al sicuro si
insediarono nel luogo quasi a picco in cui si trova la citt ora; la costruirono
modesta allinizio, in seguito pi vasta, ed ancora pi tardi estesero le sue
mura finch la citt raggiunse la sua dimensione attuale, a causa del suo
ingrandimento progressivo e della crescita della popolazione. Alcuni di quelli
che partirono verso Ragusa sono i seguenti: Gregorio, Arsafio, Vittorino,
Vitale, Valentino larcidiacono, Valentino, padre del protospatario1 Stefano.
Della loro partenza da Salona verso Ragusa, 500 anni sono finora passati,
indizione 7, anno 64572. Nella stessa citt riposa san Pancrazio, nella chiesa
di Santo Stefano, situata nel suo centro.
La citt di Spalato, che significa piccolo palazzo, fu fondata
dallimperatore Diocleziano; egli ne fece la sua residenza, e costru
allinterno una corte e un palazzo, di cui la maggior parte stata distrutta.
Ma alcuni resti rimangono oggi, come la residenza episcopale della citt e la
chiesa di San Doimo, nella quale riposa san Doimo stesso3, e che era il
mausoleo dello stesso imperatore Diocleziano. Sotto si trovano sale a volta
che egli utilizz come prigione e nelle quali chiuse crudelmente i santi che
tortur. SantAnastasio riposa anche lui in questa citt. La mura della
fortezza della citt non sono costruito n in mattoni n in cemento, ma di
blocchi di pietra, di uno e spesso due braccia di lunghezza per uno braccio di
larghezza4, e sono regolati ed uniti luno allaltro con ramponi di ferro
annegati nel piombo fuso. In questa citt si trovano anche file strette di
colonne, con delle trabeazioni sopra, sulle quali lo stesso imperatore
Diocleziano propose di costruire delle volte e coprire tutta la citt, e di
costruire il suo palazzo e tutti gli alloggi della citt sopra queste volte fino a
unaltezza di due o tre piani, in modo che coprissero poco spazio al suolo di
questa citt. La fortificazione dell citt non ha n doppi muri n gallerie ma
solamente alte mura con feritoie.
La citt di Tetrangourin5 una piccola isola nel mare, con un passaggio
molto stretto che funge da ponte per raggiungere la terra, che gli abitanti
passano per andare alla citt dallo stesso nome. chiamata Tetrangourin
perch essa ha la lunga forma di un cetriolo6. L si trova il santo martire
Lorenzo larcidiacono7.
La citt di Decatera8 significa nella lingua dei Romani stretto e ristretto,
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1 Sembra invece che Decatera sia la forma contratta di Cattaro, derivata da una locuzione
greca primitiva che significava umida, ricoperta di nebbie in quanto posizionata alla
base di alte montagne e lumidit del mare non riusciva a dissiparsi completamente
durante il giorno.
2 San Trifone (232-250), martirizzato durante la persecuzione dellimperatore Decio.
3 Zadar, o Zara, in Croazia.
4 In realt, il nome romano Iadera (dal 59 a.C.), derivato da Jadasienei, nome degli
abitanti che erano nemici dei Greci. Per assonanza Costantino VII chiama la citt Diadora.
5 SantAnastasia di Sirmio, martirizzata nel 304. La cattedrale a lei dedicata, di stile
bizantino, fu costruita per ospitare le reliquie della santa portate dal vescovo Donato
nell811. La figura di santEustazio (vescovo di Berea e di Antiochia, martire nel 338 circa)
presa da Costantino VII come indicazione del tempo in cui visse santAnastasia. San
Crisogono, vescovo di Aquileia nel III-IV secolo, appare in una leggenda nata a Roma nel
VI secolo per legare il santo a santAnastasia di Sirmio. In essa si racconta che Crisogono
era un romano, che fu maestro di santAnastasia che lo andava a trovare in carcere e fu
imprigionato durante una persecuzione. Fu portato ad Aquileia al cospetto di Diocleziano
che lo fece decapitare e ordin che il corpo fosse gettato in mare. Quando il corpo fu
recuperato gli si dette sepoltura a Zara nella chiesa a lui dedicata.
6 La chiesa di Chalcoprateia era nel quartiere del mercato del rame (in greco chalcos), a
circa centocinquanta metri dalla basilica di Santa Sofia, e vi era conservata, dal 530 circa,
la Preziosa Cintura della Madre di Dio.
7 Si tratta della chiesa costruita, a pianta rotonda, nel IX secolo e dedicata dallXI secolo, a
san Donato. La seconda chiesa che Costantino indica come superiore alla prima in realt
la arte dedicata ai matronei.
8 O Veglia, lisola di Krk.
9 Osor o, in italiano, Ossero.
10 Vrgada.
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hanno su esse delle citt deserte, i cui nomi sono: Katautrebeno, Pizouch,
Selbo, Skerda, Aloep, Skirdakissa, Pyrotima, Meleta, Estiounez, e altre
molto numerose i cui nomi non sono intelligibili. Le altre citt, sulla parte
continentale della provincia, furono prese dai suddetti Slavi, sono ora
disabitate ed abbandonate, e nessuno ci vive.
4 Dyrrachium Durrs o Durazzo, ora in Albania, mentre Antibari Antivari o Bar, o Tivari,
ora nel Montenegro.
5 La storia che segue pare sia solo una leggenda.
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dalle mani del nemico. Gli Avari li interrogarono, chi erano e da dove
venivano? Avendo appreso che era a causa di loro che avevano subito la
precedente sventura, e avendo inoltre ricevuto informazioni sulla natura del
loro paese, e soddisfatti di quanto avevano inteso, fecerono prigionieri i
superstiti e si rivestirono dei loro vestiti nel modo che li indossavano;
quindi, montando a cavallo e prendendo in mano gli stendardi e le altre
insegne che i Romani avevano portato con loro, partirono per fare
unincursione militare e si diressero verso Salona. Poich avevano anche
appreso le ore di cambio delle guarnigioni sul Danubio (il Grande Sabato
Santo), arrivarono quel giorno preciso. Avvicinandosi, la maggior parte
dellesercito si nascose, ma circa un migliaio di loro, coloro che, per
mascherarsi, avevano preso i cavalli e le uniformi dei Dalmati, avanzarono.
Quelli della citt, riconoscendo insegne e vesti, il giorno previsto, perch era
quello in cui rientravano di solito, aprirono le porte e li ricevettero in
tripudio. Ma, appena furono entrati, gli Avari si impadronirono delle porte e
dettero il segnale affinch i loro corressero e entrassero con loro. E cos
passarono a fil di spada tutta la citt poi presero il controllo di tutta la
Dalmazia dove si insediarono. Solo le citt costiere riuscirono a resistere e
continuarono a essere nelle mani dei Romani, perch la loro sopravvivenza
veniva dal mare. Gli Avari, allora, trovando questa terra di loro gusto, vi si
insediarono.
Ma a quellepoca i Croati erano insediati al di l della Bavaria, dove si
trovano oggi i Belocroati1. Di l, usc una famiglia di cinque fratelli, Kloukas
e Lobelos e Kosentzis e Mouchlo e Chrobatos, e di due sorelle, Touga e
Bouga, che vennero con la loro popolazione in Dalmazia e trovarono gli
Avari su questa terra. Dopo essersi combattuti per numerosi anni, i Croati
prevalsero, uccisero una parte degli Avari e imposero ai restanti di essere
loro sudditi. E a partire da quel tempo, quella terra fu un possedimento dei
Croati, ed esistono ancora in Croazia alcuni discendenti degli Avari che si
chiamano Avari. Il resto dei Croati dimor alle frontiere della Francia: li si
chiamano ora Belocroati, cio Croati bianchi, hanno il loro principe; sono
sudditi di Ottone il Grande, re di Francia, o di Sassonia, non sono battezzati,
si sposano tra loro e hanno relazioni di amicizia con i Turchi. Una parte dei
Croati giunti in Dalmazia si disperse per occupare lIlliria e la Pannonia;
anche questi avevano un principe sovrano, che intratteneva, di solito,
bench attraverso inviati, un contatto amichevole con il principe di Croazia.
Per molti anni i Croati di Dalmazia furono sottomessi ai Franchi, in quanto
era stato il loro paese dorigine; ma i Franchi li trattavano con una brutalit
inimmaginabile: essi avevano labitudine di uccidere i bambini croati quindi
di gettarli ai cani. I Croati, non potendo sopportare tale trattamento dai
Franchi, si rivoltarono e massacrarono coloro che avevano per prncipi.
Allora, una grande armata part dalla Francia contro di loro e, dopo una lotta
di sette anni, i Croati poterono infine soppiantare e distruggere tutti i
1 O Croati Bianchi, slavi abitanti una regione tra Baviera, Ungheria, Polonia e Ucraina. Tra le
popolazioni euroasiatiche, il termine bianco significava occidentale.
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1 Livno, in Erzegovina.
2 Imota o Imotski.
3 Pliva o Plieva, in Bosnia.
4 Alta valle del fiume Una.
5 O Primorje, tra Signo e Clissa.
6 In latino Varvaria, presso Scardona.
7 Tra Zaravecchia e Scardona.
8 Titolo nobiliare e appellativo dei governanti degli slavi meridionali.
9 Rispettivamente, Krbava, Lika (o Licca) e Gacka.
10 Dyrrachium o Elissus (antica Lissus o Alessio) Durrs o Durazzo, Helcyniul Ulcinj o
Dulcigno, Antibari Antivari o Bar. Decatera Kotor o Cattaro.
11 Dubrovnik.
12 Neretva.
13 Cetina.
14 Rispettivamente, Rastik, Mokro o Makarska, Dalen.
15 Rispettivamente, Mljet o Meleda, Korula o Curzola, Bra o Brazza, Hvar o Lesina.
16 Albona (oggi Labin), sulla penisola istriana, ma alcuni storici pensano che Costantino VII
non volesse riferirsi ad Albona ma a Castua, situata pi a nord.
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1 Odierna Ungheria.
2 Porga e Porino, citato nel capitolo precedente sono la stessa persona.
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fermi e costrittivi in nome di San Pietro lapostolo, che non avrebbero mai
fatto la guerra a un paese straniero, ma avrebbero cercato sempre di vivere
in pace con quelli che lo desideravano; e furono benedetti dallo stesso papa
per questo: semmai qualche pagano avesse invaso il loro paese per fare
loro la guerra, la potenza di Dio combatter con i Croati e li protegger, e
Pietro, discepolo di Cristo, porter loro la vittoria. Un po di anni dopo,
allepoca del principe Terpimer, padre del principe Krasimer1, venne dalla
Francia, tra Venezia e la Croazia, un uomo chiamato Martin di grandissima
piet, bench vestito come un laico; i Croati dicevano che aveva compiuto
numerosi miracoli. Questuomo pio, malato e con un piede amputato, cosa
che lo faceva spostare dove voleva sostenuto da quattro portatori, conferm
ai Croati lingiunzione del santissimo papa: dovevano conservarla tutta la
loro vita; pronunci lui stesso in loro favore una benedizione simile a quella
fatta dal Santo Padre. Per questa ragione n le galee n le barche di questi
Croati partirono mai per fare la guerra, a meno che la si facesse contro loro.
Ma in quei vascelli montavano quei croati che volevano commerciare,
viaggiare di citt in citt, in Pagania e nel golfo di Dalmazia fino a Venezia.
Fin dallorigine, cio dal regno dellimperatore Eraclio, il principe della
Croazia fu suddito sempre fedele dellimperatore dei Romani, e non fu mai
sottomesso al principe di Bulgaria2. Del resto la Bulgaria non entr mai in
guerra con i Croati, se non quando Boris Michele, principe di Bulgaria3, and
a combatterli, fu incapace di avanzare e concluse la pace con loro,
scambiandosi reciprocamente dei doni. Ma mai questi Croati pagarono
tributo ai Bulgari, bench tutti due si scambiavano spesso doni in segno
damicizia4. Nella Croazia battezzata si trovano le citt abitate di Nona,
Belgrade, Belitzin. Skordona, Chlebena, Stolpon, Tenin, Kori, Klaboka5. I
Croati possono raccogliere 60.000 cavalli e 100.000 fanti, fino a 80 galee e
100 barche.
La Croazia dispose di questa grande potenza e di una folla di uomini fino
allepoca del principe Krasimer. Ma quando egli mor e dopo che suo figlio
Miroslav, dopo avere regnato quattro anni6, fu espugnato dal ban
Pribounias, dei litigi e numerosi dissensi scoppiarono nel paese7: i cavalli, i
fanti, le galee e le barche del paese croato diminuirono. Ai nostri giorni
1 Trpimir II fu re di Croazia dal 928 al 935. Gli successe il figlio Kreimir I (morto nel 945),
2 Costantino VII tace che allinizio del IX secolo, il principe di Croazia era un vassallo
dellimperatore franco.
3 Boris I Michele, knjaz (sovrano) di Bulgaria dall852 all889, venerato come santo.
4 In realt ci fu unaltra guerra tra Bulgari e Croati. Successe che nel 924 i bulgari sotto
Simeone I distrussero il regno serbo e buona parte della sua popolazione migr nei
territori di Tomislao (o Tomislav I, sovrano di Croazia dal 910 al 928). Essa fu inseguita
dai Bulgari, ma Tomislao li sconfisse in territorio croato (battaglia di Bosnia, 927).
5 Rispettivamente, Nona o Nin], Biograd o Zaravecchia, Velicin o Belica, Skradin o
Scardona, Livno, Stupin, Tenin o Knin, Korin o Corino, Klobuk.
6 Dal 945 al 949.
7 Durante il governo di Miroslav, dal 945 al 949, la Croazia fu sconvolta da una guerra civile
fomentata dai sostenitori di suo fratello Mihajlo considerato il legittimo erede al trono. Nel
949 Miroslav fu da essi ucciso e Mihajlo prese il potere col nome di Mihajlo Kreimir II.
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1 Mar Baltico.
2 Vieslav intorno al 780, Radoslav allinizio dell800, Prosigoj dall822 all836, Vlastimir
dall836 all863.
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1 Simeone I di Bulgaria, detto il Grande, regn dall893 al 927. Non ci sono notizie sul
trattato di pace con i Serbi.
2 Leo Rhabdouchos, o Rhabduchus, fu governatore di Durazzo nel 917.
3 Magistros e logoteta del dromo erano titoli pressoch equivalenti dati ai dignitari addetti
alle comunicazioni (affari pubblici e politica estera).
4 La battaglia di Anchialo, o Anchialos, avvenne il 20 agosto 917 vicino alla fortezza di
Tuthom (attuale Pomorje), vinta dai Bulgari.
5 Pavle.
6 Romano Lecapeno. Lappellativo signore ha ovviamente un significato feudale.
7 Zaharija, figlio di Pribislav, fu principe dei Serbi dal 922 al 924.
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1 Secondo alcuni storici, gli Oultinoi erano gli Slavi della Volinia (odierna Ucraina occidentale
) tra i fiumi Pripjat e Bug Occidentale, perci detti Voliniani. Secondo altri, vivevano lungo
la parte finale del fiume Dnepr fino al Mar Nero, confinavano a nord con i Poloniani ed
erano detti Ulychiani o Ulychi. Altri ancora ritengono che gli Ulychiani siano i Volianiani
che, portatitisi a nord dalle guerre contro la Rus di Kiev , cambiarono nome.
2 Drevliani, popolazione slava stanziata nel IX secolo nei territori a ovest di Kiev.
3 Gi citati con il nome di Lenzanenoi.
4 Il territorio dei Mordvini che abitavano lungo il medio Volga.
5 Bosforo Cimneno, oggi Stretto di Ker.
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1 In greco antico aspron significa bianco. Questa e le altre citt che seguono non sono
state ancora identificate.
2 Come gi detto, i Turchi menzionati sono gli Ungari, o Magiari.
3 O Levedias, dopo la sua morte la Lebedia fu sempre detta Levdia.
4 Si suppone che i due fiumi oggi si chiamino Kodyma e Inhul, entrambi affluenti del Bug
meridionale.
5 Sabir invincibili. I Sabir erano un antico popolo insediato a nord del Mar Caspio.
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I suddetti Kabar erano della razza dei Cazari. Ora, successe che una
scissione li divise, e quando scoppi una guerra interna, i primi prevalsero,
alcuni tra loro furono uccisi, ma altri fuggirono e si ritirarono presso i Turchi
sul territorio dei Peceneghi; questi due popoli diventarono amici, e li si
chiam Kabars. Ed essi comunicarono anche a questi Turchi lidioma dei
Cazari, e finora, parlano questa stessa lingua, ma possiedono anche laltra
lingua dei Turchi. E anche in guerra si mostrano i pi forti, i pi valorosi
delle otto trib, e si distinguono come veri strategoi1; la loro trib fu
considerata la prima. C un principe fra loro, ossia fra le tre trib dei Kavar,
che esiste ancora ai nostri giorni.
1 Capi militari.
2 Nell894-895. La causa della guerra fu che Leone VI aveva spostato dimperio la sede dei
mercati bulgari da Costantinopoli a Tessalonica (odierne Istanbul e Salonicco) imponendo
pesanti dazi.
3 Etelkz.
4 Oggi Sremska Mitrovica.
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formidabile per i suoi vicini. Questo stesso Shendoplokos aveva tre figli, e
prima di morire, egli divise il suo paese in tre parti e ne lasci una a ciascun
figlio; lasci il maggiore come Gran principe e gli altri due restavano sotto il
suo comando. Egli li esort a non litigare, dando loro questo esempio a
scopo dimostrativo: compr tre bastoni, li riun e li dette al suo primo figlio
per farglieli spezzare, poich questi non era abbastanza forte, li consegn
al secondo, e poi al terzo, in seguito separ i tre bastoni e ne dette uno a
ciascuno di loro, ed essi li spezzarono subito. Egli li esort con questo
esempio, dicendo: Se voi restate uniti in armonia e amore, i vostri
avversari non potranno soppiantarvi e voi resterete invincibili, ma se i
conflitti e le rivalit si installeranno tra voi e voi vi separate in tre governi,
senza restare fedeli al vostro maggiore, non soltanto vi autodistruggerete
ma sarete portati alla rovina dai vostri nemici, i nostri vicini. Dopo la morte
di Sphendoplokos, [i figli] rimasero in pace per un anno, poi conflitti e
ribellioni li sopraffecero e li portarono alla guerra civile e i Turchi li invasero1,
li rovinarono completamente e poi conquistarono il loro paese, dove essi
vivono ancora oggi. Coloro che sopravvissero si dispersero in cerca di rifugio
presso il popoli vicini, Bulgari, Turchi, Croati e altri.
1 Nel 950 circa, cio negli anni in cui scriveva Costantino VII.
2 Durostorum, odierna Silistra.
3 O Sarkil, cfr. cap. 11.
4 Commendatore di Giustizia.
5 Petronas Camateros era cognato dellimperatore Teofilo (dall829 all842) e fratello di
Cesare Bardas.
6 Re.
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abbiamo appena parlato, con dei chelandia imperiali, ai quali fece unire
quelli del governatore della Paphlagonia1. Petronas approd a Cherson, dove
lasci questi chelandia, fece imbarcare la sua gente su vascelli di trasporto,
e and presso il Tanais2, dove doveva costruire la fortezza. Ma siccome egli
non aveva affatto le pietre necessarie per la costruzione della citt, fece fare
delle fornaci di mattoni con cui costru la fortezza: quanto alla calce, la fece
con le piccole pietre di fiume. Dopo avere costruito la fortezza di Sarkel, il
suddetto spatarocandidato ritorn dallimperatore e gli disse: Se
desiderate possedere un potere e un controllo assoluti sulla citt di Cherson
e sui luoghi circostanti, perch non vi sfuggano, nominate il vostro
governatore militare e non fate affidamento sui notabili e sul generale.
Poich fino allepoca dellimperatore Teofilo, nessun governatore militare era
stato inviato laggi e tutta lamministrazione era alle mani del detto
generale, e di quelli chiamati padri della citt, limperatore Teofilo ci pens
sopra al fine di mandare questo o quel governatore, e infine scelse di inviare
lo spatarocandidato Petronas, perch aveva unesperienza dei luoghi e non
era inabile nella condotta degli affari; lo nomin protospatario quindi
governatore militare e lo invi a Cherson con degli ordini intimanti al
generale e agli altri di obbedirgli; e a partire da quellepoca fino a oggi, la
tradizione consiste nel nominare qui i governatori militari di Cherson. Ora
basta sulla costruzione della citt di Sarkel.
Dal Danubio fino a Sarkel, ci sono sessanta giorni di viaggio, e in questo
paese si trovano molti fiumi tra i quali il Dnestr e il Dnepr sono i pi
notevoli: gli altri sono il Syngoul3, lHybil, lAlmatai, il Koufis, il Bogou e
molti altri. Le rive dellalto Dnepr sono abitate dai Rus che discendono
questo fiume per recarsi nelle province romane. Il territorio dei Peceneghi
abbraccia tutta la Rus e Bosporus e anche pi lontano da Cherson a Sarat4,
Bourat e altre parti. La distanza, lungo la costa, dal Danubio al Dnestr di
120 miglia. Dal Dnestr fino al Dnepr, ci sono 80 miglia, la cosiddetta costa
dorata.
Dopo la foce del fiume Dnepr lAdara e si trova una grande baia
chiamata Nekropyles5, che assolutamente impossibile a un uomo di
attraversare. Dal fiume Dnepr fino a Cherson ci sono 300 miglia. Dopo
Bosporus viene la foce del lago Meotide, che tutti chiamano mare a causa
della sua dimensione6. In questo stesso mare Meotide scendono numerosi e
grandi fiumi, dal lato nord scendono il fiume Dnepr da cui i Rus vengono
passando in Bulgaria Nera, Cazaria e Siria. Questo stesso golfo della Palus7
di fronte ai Nekropyles, che sono vicini al fiume Dnepr (a 4 miglia), e le
raggiungono dove gli Antichi avevano scavato in questo posto un canale di
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dimensione di mille miglia per dare passaggio alle acque del mare in modo
che la penisola si trovasse interamente separata della terraferma, ma
questo canale fu insabbiato nel seguito dei tempi e fu sostituito da una folta
foresta dove ci sono soltanto due strade lungo le quali i Peceneghi si
infiltrano verso Cherson, Bosporus e nelle nostre province.
Molti fiumi si gettano nella parte orientale della Palus Meotis come il
Tanais che viene dalla citt di Sarkel, il Charakoul dove si fa la pesca degli
storioni, come pure altri fiumi come il Bal, il Bourlik, il Khadir e numerosi
altri. Ma il canale che riunisce la Palus Meotis al Ponte Eusino1 si chiama
anche Bourlik; l che il Bosporus allopposto del quale situata la citt
di Tamatarkha2; il canale citato ha diciotto miglia di larghezza. In mezzo a
questo spazio di 18 miglia una grande isola piatta che si chiama Atech. A
circa diciotto o venti miglia da Tamatarkha il fiume chiamato Oukrouch3
che separa la Zichia da Tamatarkha. La Zichia4 ha una estensione di 300
miglia dallOukrouch fino al Nikopsis sulla quale costruita una citt dallo
stesso nome. Al di l della Zichia si trova la Papagia5; al di l della Papagia,
la Kasachia6; al di l della Kasachia, i monti del Caucaso e al di l del
Caucaso il paese di Alania7. La Zichia possiede anche delle isole che
delimitano la costa, tra esse una grande e tre piccole; pi vicine alla riva di
queste ultime si trovano altre isole coltivate ed abitate Turganirch,
Tzarbaganin e unaltra nel porto di Spalaton; e a Pteleai unaltra che pot
servire da rifugio durante le incursioni degli Alani. Il mare [Nero] lambisce
la regione della Zichia dal fiume Nikopsis fino a Sotirioupolis8 su 300 miglia,
dove si trova lAbasgia9.
1 Mar Nero.
2 Tamatarkha (o Tamantarkhan) era lantica colonia greca di Hermonassa; quando pass
sotto il controllo della Rus di Kiev fu detta Tmutarakan.
3 Forse il Kuban.
4 Regione a est del Mar Nero e del Mar dAzov.
5 In Papagia, versante meridionale del Caucaso, stavano i Circassi.
6 Paese dei Circassi orientali, corrispondente allincirca allOssezia del Sud.
7 Paese degli Alani, corrispondente allOssezia del Nord.
8 Oggi Pitsunda.
9 O Abchazija (in italiano Abcasia).
10 Regione storica dellArmenia superiore, ora in Turchia.
11 O Krikor (Grigor) I di Taurun o Tauronita (?-930).
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11 Tatzates, un armeno proprietario terriero in Chaldia vissuto nella seconda met dellVIII
secolo.
4 Tornik. Il nome Tornikios (o Tornikes) deriva dalla parola armena torn, nipote.
5 Gagik I (880?-937) fu re di Vaspurakan (provincia armena sul lago di Van) dal 908.
6 Ashot II detto Yerkat (il Ferro, per le sue vittorie), figlio di Smbat I.
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6 Nel 909.
3 Nel 928.
4 Rispettivamente, Erzerum o Erzurum, Manzicerta, Avnic.
5 Provincia dellArmenia Maggiore.
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marina, riun delle buone turme1, degli ufficiali e una truppa di trecento
uomini, ed entr in Iberia. L fu fermato da David, fratello di Ashot, il
curopalate attuale, che gli disse: Dove ti manda limperatore? Quale
incarico hai per avere un simile seguito? Egli sospettava infatti che a causa
della morte del curopalate Adarnase limperatore volesse conferire a Gurgen
il curopalate. Infatti i figli di Adarnase, dopo la morte del loro padre,
stavano discutendo con il loro cugino, e un uomo di alto rango, inviato da
Gurgen allimperatore con ricchi doni, faceva supporre ai quattro fratelli, figli
di Adarnase curopalate, che Gurgen mirasse a tale dignit. Il patrikios
Costante rispose: per nominare Gurgen magistros che ho questo seguito,
e dopo averlo salutato, andr anche a trovare David-magistros. Lo stesso
patrikios aveva infatti un ordine imperiale e dei doni per questultimo2.
Avendo dunque nominato magistros Gurgen, lasci il suo paese per
recarsi alla roccaforte di Ashot-Kiskasis, il patrikios, e gli rimise un ordine
imperiale che non diceva nulla di Artanuji, ma che si riferiva ad altri affari.
bene che non sia qui detta la questione della roccaforte, disse a Ashot, e
ci che il monaco Agapio ha dichiarato allimperatore, e di cui tu lo avevi
incaricato. Limperatore mi ha mandato a prendere possesso di Artanuji e a
far entrare le genti che mi accompagnano. Siccome il patrikios Ashot-
Kiskasis aveva una vertenza con suo genero Gurgen, cos come detto, aveva
preferito consegnare il forte allimperatore. Costante aveva una piccola
bandiera, che diede al patrikios Ashot, e questultimo, attaccandola a una
lancia, la ridette al patrikios Costante, dicendogli: Mettila tu stesso sulle
mura, affinch questo posto appartenga allimperatore.
Il patrikios Costante prese dunque la bandiera e la mise sul bastione,
salutando limperatore greco con le acclamazioni ordinarie. Fece conoscere
con ci che il patrikios Ashot-Kiskasis aveva dato allimperatore la sua citt;
ma il grande David era bene lontano dal sottomettere allimperatore il suo
paese, sebbene fosse vicino della turma di Akampsis e di Murguli. Tuttavia il
patrikios Costante invi allimperatore due messaggi, informandolo in uno
che aveva conferito il magistrato a Gurgen, e che questultimo aveva
accettato con riconoscenza il favore imperiale; nellaltro, che il patrikios
Ashot gli aveva rimesso Artanuji, e che tra lui e suo genero Gurgen-
magistros regnava un gran disaccordo. Allimperatore chiedeva di inviare un
rinforzo di truppe nella roccaforte e, se si poteva, il domestikos.
In seguito a ci gli iberiani Gurgen-magistros e David-magistros, fratello
del curopalate Ashot, scrissero allimperatore che egli avesse permesso una
cosa simile e fosse penetrato nel cuore del loro paese, avrebbero rinunciato
al suo servizio e si sarebbero alleati ai Saraceni; perch siamo, dicevamo,
in grado di combattere i Greci e di condurre, se costretti, un esercito contro
la roccaforte e il paese di Artanuji, ed anche contro il territorio dellimpero.
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1 Le incursioni degli Arabi sullisola, allora bizantina, cominciarono nel 649, ma si fecero pi
intense trenta-quarantanni dopo.
2 Giustiniano II Rinotmeto.
3 Nel 691-692.
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48. Canone XXXIX del sesto santo sinodo, tenuto nella sala a
cupola del Gran Palazzo3
Mentre nostro fratello e collega Ioannis, capo dellisola dei Ciprioti, a
causa delle invasioni dei barbari, finch non possa essere liberato dal
vincolo degli infedeli e possa essere soggetto senza dissimulazione allo
scettro della Sua Cristianissima Maest, si rifugiato con i suoi dalla
suddetta isola nella provincia dellEllesponto grazie alla provvidenza, alla
misericordia di Dio e grazie al lavoro dei nostri pii imperatori amanti Cristo4,
noi decidiamo:
- che i diritti riconosciuti alla sede del suddetto dai padri ispirati di Dio al
sinodo di Efeso, devono essere mantenuti senza cambiamento5;
- che la Nea Ioustinianoupolis avr il diritto della citt dei Konstantini6;
- che il piissimo vescovo che vi insediato presieder tutti i vescovi della
provincia dellEllesponto e sar consacrato dai suoi propri vescovi, secondo
le antiche tradizioni (perch i nostri padri ispirati da Dio decisero che le
pratiche di ciascuna Chiesa dovevano essere preservate),
- che il vescovo della citt di Cizico dipender dal capo della suddetta Nea
Ioustinianoupolis ome tutti gli altri vescovi, cio del piissimo capo Ioannis,
che in caso di bisogno nominer anche il vescovo della stessa citt di Cizico.
Ma ora che precisamente abbiamo formulato e sottolineato i problemi
concernenti i popoli stranieri, giusto che siate perfettamente informati
1 La residenza del califfo era a Damasco. Baghdad lo divent solo nel 750, quando
Giustiniano II era morto da circa quarantanni.
2 O dei Cibirreoti.
3 Il sesto santo sinodo ecumenico si tenne a Costantinopoli, sotto Costantino IV Pogonato,
nel 680. Il XXXIX Canone qui descritto fa parte invece del concilio ecumenico detto
Quinisesto o in Trullo ((il "trullo" era la cupola della sala dove erano trattati gli affari di
Stato), che si tenne a Costantinopoli nel 692, sotto Giustiniano II.
4 Dal 691 al 698, larcivescovo di Cipro, Ioannis, su istigazione di Giustiniano II, trasfer il
suo seguito in unarea nei pressi di Cizico, nellEllesponto (attuale stretto dei Dardanelli),
allo scopo di contrastare gli interessi degli Arabi. Questa regione fu ribattezzata Nuova
Giustiniana. Da allora, il capo della Chiesa di Cipro ha assunto il titolo di Arcivescovo di
Nuova Giustiniana e di tutta Cipro, titolo reso ufficiale durante il concilio Quinisesto.
5 Il diritto sanciva che larcivescovo di Cipro non doveva sottostare al patriarca di Antiochia.
6 Questo diritto sulla preminenza di un vescovo sullaltro ancora fonte di studio.
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delle riforme messe in campo, non soltanto negli affari della nostra citt, ma
ancora in diversi periodi nellinsieme dellimpero dei Romani, affinch la
conoscenza di queste cose pi vicine e che riguardano la vostra casa, saldi
in voi pi di qualsiasi altra cosa, vi renda maggiormente degno dellaffezione
dei vostri sudditi. Allepoca di Costantino, figlio di Costantino, detto
Pogonato, un certo Callinicus fugg da Heliopolis presso i Romani e invent il
fuoco greco che proiettato attraverso dei tubi, con laiuto del quale i
Romani incendiarono la flotta dei Saraceni a Cizico riportando la vittoria1.
1 Nel 673. Costantino VII attribuisce qui linvenzione del fuoco greco a Callinico, ma nel
capitolo XIII scritto che fu un dono del Signore.
2 Niceforo I, imperatore bizantino dall802 all811.
3 Slavi.
4 Nell805.
5 Capoluogo del thema del Peloponneso.
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Bryennius, fu inviato come strategos del thema del Peloponneso con una
importante e potente forza, cio Traci, Macedoni e altri uomini delle
province occidentali, per fare la guerra e sottometterli. Egli sottomise e
controll tutti gli Slavi e altri insubordinati del thema del Peloponneso, e
solo gli Ezeritoi e i Milingoi furono salvati1, verso Lacedemonia2 e Helos. E
siccome l c una grande e molto alta montagna chiamata Pentadaktylos 3
che funziona come una lunga propaggine nel mare, e poich il posto di
difficile accesso, si insediarono sui lati di questa stessa montagna, i Milingoi
da un lato, e gli Ezeritoi dallaltro. Teoctisto il suddetto protospatario,
strategos del Peloponneso, essendo riuscito a sottometterli, fiss loro un
tributo di 60 nomismata per i Milingoi, e di 300 nomismata per gli Ezeritoi,
ed essi presero labitudine di pagarlo allo strategos, poich questo stato di
fatto stato conservato finora dagli abitanti locali. Ma sotto il regno
dellimperatore Romano [Lecapeno], il protospatario Giovanni Proteuon4,
strategos di questo stesso thema, segnal ancora allo stesso signore
Romano che i Milingoi e gli Ezeritoi si ribellavano e non obbedivano n allo
strategos, n agli ordini imperiali, considerandosi praticamente indipendenti
e autonomi e non accettando che un uomo fosse designato alla loro guida
dallo strategos; non tenevano in alcun conto gli ordini dei militari sotto di
lui, n pagavano altri dovuti al tesoro. Quando il suo rapporto ebbe fatto il
suo cammino, si vide arrivare il protospatario Krinitis Arotras che fu
nominato strategos del Peloponneso, e quando la relazione del protospatario
Giovanni Proteuon, strategos del Peloponneso, arriv e fu letta in presenza
dellimperatore, il signore Romano, la qual lettera conteneva notizie sulla
ribellione degli Slavi suddetti e sulla loro reticente obbedienza, o pi
esattamente, sulla loro disobbedienza agli ordini imperiali, questo stesso
protospatario Krinitis fu incaricato, perch erano cos lontano dalla
sommossa e dalla disobbedienza, di marciare contro di loro, di batterli e di
sottometterli o sterminarli. E, cominciando la guerra contro di loro nel mese
di marzo bruciando i loro raccolti e saccheggiando tutte le loro terre, essi si
mantennero sulla difensiva e resistettero fino al mese di novembre, poi,
visto che sarebbero stati massacrati, chiesero di negoziare la pace e il
perdono dei misfatti passati. allora che il protospatario e strategos Krinitis
gi citato, fiss dei tributi pi importanti di quelli che avevano pagato: per i
Milingoi 540 nomismata oltre ai 60 che pagavano prima, in modo che il loro
tributo totale fosse di 600 nomismata, e agli altri, gli Ezeritoi 300
nomismata di pi dei 300 che pagavano precedentemente, in modo che il
loro tributo totale fosse di 600 nomismata; questo stesso protospatario
Teodora, vedova di Teofilo, reggente dellImpero durante la minore et del figlio Michele
III. Fu fatto assassinare da Michele III nell856, su istigazione del fratello di Teodora.
1 Sia gli Ezeritoi (o Ezeriti) che i Milingoi (o Melingoi) trib slave che mantennero a lungo
la loro identit erano insediati in Laconia, ai piedi del monte Taigeto.
2 Oggi Sparta.
3 La catena montuosa del Taigeto, detta Pentadaktylos dai Bizantini.
4 Proteuon significa governatore.
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1 Arsamosata.
2 Citt del thema di Mesopotamia.
3 Abitanti della citt di Metilene (oggi Malatya).
4 Provincia del thema di Mesopotamia abitato dagli Armeni.]
5 In seguito Manuel cedette Tekis allimperatore Leone VI, quindi tra l886 e il 912, come
spiegato pi avanti.
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semplicemente a lui nei domini in cui lo vide agire o dare ordini oltre alla
sua competenza; a volte, daltra parte, lassistente Eustazio contraddiceva
Stauracius e formulava numerose macchinazioni e accuse fallaci contro di
lui. Per questa ragione, Eustazio fece una relazione sfavorevole su
Stauracius, dicendo: La provincia di Kibyrrhaioton non pu avere due
strategoi, io e Stauracius, catapano dei Mardaitis, poich se do un insieme
di ordini e tento di farli eseguire, il catapano del Mardaitis far qualcosa di
diverso, e, essendo il suo padrone lui agisce da pazzo. Egli segnal altre
false accuse di altri e controbatt molte affermazioni montate con cura
contro di lui, creandone altre che avevano unaria di verosimiglianza e altre
che erano calunniose e violente. Scrisse queste cose, sostenendosi
naturalmente sul patrikios e logoteta Himerius. Ma a quellepoca Eustazio e
Stauracius erano meglio disposti luno verso laltro, bench in seguito, tutti
e due si inimicassero, manifestassero odio luno verso laltro e fossero
motivati dalla rabbia. In questo modo, dunque, il resoconto di Eustazio fu
accettato dallimperatore che fu convinto dal patrikios Himerius a
concedergli la dignit di strategos. Ma poich limperatore di beata memoria
era morto, suo fratello Alessandro1 prese il potere; era stato sempre
onorato dal suo fratello defunto, ma era un uomo depravato e persuaso da
cattivi consiglieri, egli non prolung la funzione del stesso Eustazio ma lo
sostitu con un altro. allora che il famoso protospatario Chase, che era di
razza saracena, per il suo spirito, per i suoi costumi, e per le sue credenze
era restato saraceno; eunuco del patrikios Damian, che usufruiva delle
buone grazie di Alessandro, indusse limperatore a sostituire Eustazio come
strategos del thema di Kibyrrhaioton con suo fratello Niceta. Ora, questo
Niceta, fratello del suddetto Chase, present una richiesta allimperatore,
dicendo: Poich sono vostro vecchio amico, normale che mi accordiate
un favore, e io ho una cosa da chiedere alla vostra maest imperiale.
Limperatore, essendo preso alla sprovvista, domandando a sua volta ci
che poteva essere questa richiesta promise di concedergli tutto ci che
volesse, il suddetto Niceta fece la sua domanda, dicendo: Sollecito che
vostra maest imperiale nomini mio figlio catapano dei Mardaitis di Attalia.
Accogliendo la domanda, limperatore nel corso della processione del
chrysotriclinium2 nomin il figlio del protospatario Niceta, lo
spatarocandidato Abercius, catapano dei Mardaitis di Attalia; come prima
era stato designato cos Stauracius, dallimperatore, come si detto,
utilizzando la legge tradizionale.
Allepoca dellimperatore Teofilo, lo ostiaros3 Scholastikios fu
1 Alessandro (870-913), figlio di Basilio I e fratello di Leone Vi. Rest sul trono circa un
anno.
2 Nel Chrysotriclinium o Chrysotriclinus, un palazzo imperiale di Costantinopoli non
pervenutoci, si svolgevano le cerimonie solenni come il ricevimento degli ambasciatori, il
conferimento di dignit, cerimonie religiose, banchetti.
3 Eunuco con funzioni di vigilanza.
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1 Primi timonieri.
2 Piccoli scudi.
3 Nel 895 o 896.
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1 Soldato messaggero.
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1 Zoe Carbonopsina.
2 Uno dei tutori di Costantino Porfirogenito.
3 Soldati messaggeri (plurale di strator).
4 Chi aveva dignit imperiale era esentato dal servizio militare e dal pagamento di alcune
imposte.
5 Molluschi da cui si otteneva la porpora.
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1 Gli storici sono concordi nel ritenere questo capitolo non scritto da Costantino VII.
2 Diocleziano fu imperatore dal 284 al 305.
3 Sommo sacerdote o pontefice che nelle cerimonie pubbliche portava una corona dalloro.
4 Notabile, primo magistrato municipale.
5 Di Bosporus, cio Bosforo Cimneno (Stretto di Ker).
6 Palus (Palude Meotide) era il Mar dAzov, mentre Lazon era sul Mar Nero.
7 Oggi Kzlrmak, il pi lungo fiume della Turchia e si getta nel Mar Nero.
8 Del Mar Nero (detto Ponto anticamente).
9 Costanzo Cloro (250?-306) tribuno e poi imperatore dal 305.
10 Balista o ballista. Macchine a mano con cui si scagliavano i sassi.
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Bosforo.
Qualche tempo dopo, Chrestus figlio di Papias, disse alle donne dei
Sarmati: Noi non abbiamo avuto alcuna ragione di farvi la guerra; ma il
Sarmata andato a devastare le terre del Romano e limperatore di cui noi
siamo sudditi ci ha ordinato di farvi la guerra. Se dunque volete vivere nella
vostra citt, mandate a dire al vostro signore Sauromata che faccia la pace
con i Romani in presenza dei nostri delegati, quindi che si ritiri e ci invii i
nostri delegati con i suoi. Quando egli avr fatto queste cose, ci ritireremo e
vi lasceremo tranquilli. Ma se il Sauromata vuole ingannarci e rinchiuderci
qui, noi lo sapremo dai nostri exkubitores1 e vi uccideremo tutti fino
allultimo e quindi ci ritireremo e il Sauromata non trarr alcun vantaggio
dal suo inganno. Le donne del Sauromata avendo inteso questo discorso,
videro che si trattava di cose serie e i Bosporiani fecero partire i loro
delegati con quelli dei Chersoniti. Arrivarono al fiume Halys, e raccontarono
al Sauromata tutto ci che era successo.
Il Sauromata disse ai delegati dei Chersoniti: Siete stanchi, voglio che vi
riposiate per alcuni giorni, e poi far ci che mi avete chiesto. Per il
momento andate dai Romani, vi diranno che sono un uomo veritiero e non
mentitore.
I Chersoniti andarono da Costanzo con i delegati del Sauromata, gli
raccontarono tutto quanto era avvenuto e, tra laltro, che avevano preso le
famiglie del Sauromata per forzarlo a chiedere la pace.
Costanzo avendo inteso ci ne fu fortemente dispiaciuto e disse: Non mi
importa pi ora del vostro aiuto perch mi sono impegnato a dare una certa
somma doro I Chersoniti risposero: Signore non vi rattristate pi,
cambieremo quellarticolo. Costanzo chiese come ci potesse essere
realizzato, e i Chersoniti gli dissero che doveva far intendere al Sauromata,
che aveva dei trattati precedenti con Cherson, che non gli si rendeva le sue
famiglie e la sua citt, che intanto gli avrebbe dato lui stesso una somma
pi considerevole dellaltro.
Costanzo segu questo consiglio e fece parlare in questo senso al
Sauromata. Questultimo, avendo inteso ci, ne fu molto triste e rispose che
non voleva n dare, n ricevere, e che non doveva che inviargli i Chersoniti
per concludere; ma i Chersoniti dissero a Costanzo: Non rimandarli prima
di avere tutti i prigionieri in tuo potere.
Costanzo, avendo ricevuto i prigionieri, tenne con s due dei delegati di
Cherson e invi gli altri al Sauromata. Questi li rinvi a Bosporus con dei
delegati che avrebbero dovuto consegnare la citt e le famiglie, e lui stesso
si mise in marcia con il suo esercito. I Chersoniti che erano a Bosporus
rimisero effettivamente ai delegati del Sauromata la citt e le famiglie che
erano in loro potere.
Allora Costanzo torn a Roma e present allimperatore i due delegati
chersoniti. Limperatore li ringrazi pubblicamente e disse loro: Cosa posso
fare per voi e per la vostra citt. I delegati risposero: Vi chiediamo di
1 Sentinelle.
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1 Diocleziano abdic nel 305 e si ritir nel suo palazzo di Spalato fino alla morte (311).
2 Costantino il Grande.
3 Il mantello e il gioiello che lo chiude sulla spalla furono introdotti dallimperatore
Giustiniano.
4 Raccolti di grano.
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dallantico Sauromata, dicendo che tutto quel paese, gli era stato tolto
ingiustamente. Pharnace, figlio di Pharnace, era allora protevon e
stefanoforo, cio portacorona. Si mise alla testa dei Chersoniti ed and a
mettersi sulle alture vicino a Capha.
Il Sauromata, che era un uomo di taglia gigantesca, fiero della propria
statura e della moltitudine dei suoi soldati, insultava pesantemente i
Chersoniti. Pharnace, che era piccolo, volle tuttavia combatterlo corpo a
corpo, e ci per salvare il sangue delle due parti. Invi dunque [un
messaggero] verso lesercito del Sauromata e gli fece dire ci che segue:
Non affatto necessario che una grande moltitudine perisca, voi non siete
venuti qui per vostro piacere; ma il Sauromata che vi manda, fate dunque
che egli venga e mi combatta, se Dio vuole che io resti vincitore, voi ve ne
andrete tranquillamente ed egli si sottometter a me con la sua citt di
Bosporus. Se al contrario sar vinto voi potrete sempre andarvene
tranquillamente e il Sauromata rester padrone della mia citt di Cherson.
Questa proposta piacque molto ai Sauromati, che persuasero il loro re, il
Sauromata, ad accettare; cosa che fece con gioia poich pensava di poter
vincere facilmente Pharnace, la cui taglia era piccola.
Pharnace al momento di andare a combattere disse ai suoi: Quando
comincer il combattimento, vedrete poi il Sauromata con il viso girato
verso i suoi e io con il viso girato verso voi. Allora gridate una volta, ma non
ripetete questo grido.
Il combattimento simpegn, e presto il Sauromata ebbe il viso girato
verso i Chersoniti, e Pharnace, verso i Sauromati, allora i soldati di Pharnace
gridarono tutti allo stesso tempo. Il Sauromata si gir per vedere da dove
venisse quel grido, girandosi alz la visiera del suo elmo, Pharnace acciuff
questo momento e lo colp con la sua asta, e lo fece cadere morto dal suo
cavallo. Dopo ci egli scese dal suo e tagli la testa al Sauromata.
Pharnace, proclamato vincitore, rinvi da loro i popoli della Meotide; ma
trattenne prigionieri i Bosporiani, e simpossess del loro paese. Quindi
regol i confini che mise non pi a Capha1, ma a Cybernicus, lasciando loro
non pi di quaranta miglia di paese, e questi confini esistono ancora oggi. In
seguito trattenne alcuni bosporiani, e rinvi gli altri da loro a coltivare le
terre e questi per riconoscimento gli alzarono una statua nella citt di
Bosporus, cos che il Bosporus fu perso dai Sauromati, che non lhanno
mai pi recuperato dopo.
In seguito Lamachus fu protevon di Cherson, e Asandro regn presso i
Bosporiani, che conservavano sempre molto odio contro i Chersoniti. E
poich avevano ancora il desiderio di vendetta vollero avere una libera
entrata nelle terre dei Chersoniti, e pensarono di ottenerla sposando un
figlio di Asandro con Gycia2, figlia di Lamachus.
I Bosporiani delegarono dunque verso i Chersoniti e fecero loro dire che
conservavano la stessa amicizia per loro e che, per consolidarla,
1 O Kapha.
2 O Gykia.
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dove li si faceva entrare dalla porta che la casa aveva nelle mura della citt,
e nessuno ne sapeva nulla a eccezione di tre servi bosporiani, di cui uno
andava al luogo designato, e diceva ai karaboi di ritirarsi, il secondo
conduceva i bosporiani nel Liman, e il terzo dal Liman a Sosa, dove li si
faceva entrare dalla piccola porta nella casa di Lamachus, questi tre servi
portavano anche alimenti nei luoghi in cui i giovani bosporiani si tenevano
nascosti e tutto ci allinsaputa di Gycia perch lintenzione del figlio di
Asandro era di attendere lanniversario del giorno di Lamachus e di
massacrare tutti gli abitanti mentre erano consegnati alla gioia della loro
festa.
Ordunque duecento giovani bosporiani erano chiusi nella casa di
Lamachus e il giorno del suo anniversario si avvicinava; ma capit che una
giovane cameriera, che Gycia amava molto, commettesse uno sbaglio e
fosse bandita della sua presenza e rinchiusa; la camera dove lo si chiuse era
sopra il luogo dove si nutrivano i bosporiani. La giovane donna si mise a
filare, e il suo fuso cadde in un foro che era vicino alle mura; siccome essa,
non poteva raggiungerlo, tolse un mattone del selciato, e vide allora questa
folla di uomini che si nutrivano nelle parti inferiori della casa.
La giovane donna rimise molto rapidamente il mattone al posto dove
laveva preso, e mand unaltra giovane donna dalla sua padrona
scongiurando di andare a trovarla. Gycia che certamente era ispirata da Dio
stesso si rec presso la giovane donna e chiuse la porta dietro essa, allora
la giovane donna si gett a suoi piedi e le disse: Mia padrona, voi potrete
trattare come vorrete una povera e inutile cameriera, ma vi voglio mostrare
una cosa nuova e inattesa. Gycia rispose che poteva farlo in tutta
sicurezza, allora la giovane donna la condusse vicino al muro e levando
abilmente lo stesso mattone le disse: Guardate tutti questi bosporiani
armati. Gycia ne fu molto rattristata e disse: Quella gente non stata
riunita per nulla. Quindi chiese alla giovane donna come aveva fatto quella
scoperta, e lei rispose: Dio ha permesso che il mio fuso cadesse in questo
foro, io non ho potuto raccoglierlo e ho sollevato questo mattone e quindi li
ho visti. Gycia ordin alla giovane donna di rimettere il mattone al suo
posto, quindi labbracci con bont e le disse: Figlia mia, non temere nulla,
il tuo sbaglio ti perdonato. Dio ha voluto servirsi di te per farci scoprire
questo tradimento, ora pensa soltanto a tacere e a non fare trasparire nulla
di tutto ci che avviene. Gycia prese la giovane donna con s e avendola
cos provata, lam pi che mai.
In seguito Gycia fece chiamare due suoi parenti dei quali aveva gran
fiducia e disse loro: Andate e riunite segretamente da voi i notabili della
citt, che quelli ne eleggano tre tra di loro, fra chi hanno fiducia, per
conservare un segreto e condurre un affare. Che questi tre uomini si leghino
con un giuramento e quindi che vengano a trovarmi in segreto. Poich devo
loro affidare qualcosa di importante per la salvezza della citt, andate ed
eseguite le cose che vi ho detto.
Questi due parenti di Gycia si ritirarono, andarono dai governanti della
citt, che nominarono tre uomini sicuri; fecero loro prestare giuramento
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appiccare il fuoco alla casa che fu bruciata fino alle fondamenta. Tutti coloro
che volevano uscirne furono uccisi dai Chersoniti, e c anche che Dio
preserv la citt dalla collera dei Bosporiani.
I Chersoniti vollero ricostruire la casa a loro spese, ma Gycia non volle
permetterlo, preg soltanto che vi si gettasse sopra ogni tipo di rifiuti come
per punire quel luogo per le cospirazioni che vi erano state tessute. Fu
obbedita e il monticello risultato si chiama ancora oggi la torre di Lamachus.
I Chersoniti, vedendo che, dopo Dio, Gycia era la loro pi grande
benefattrice, vollero testimoniarle il loro riconoscimento e le innalzarono due
statue nella piazza pubblica, che tutte due la rappresentavano ancora molto
giovane. Ma in una delle statue, era stata abbigliata conformemente al suo
sesso e agghindata, e scopriva a due cittadini la cospirazione tessuta contro
la citt. Nellaltra statua, era rappresentata in abito da guerra e
combattente per la sicurezza dei propri concittadini. Tutta la sua storia fu
incisa sulle basi delle due statue e potr ancora essere letta se qualche
amatore di ci che bello ed onesto volesse darsi la pena di far pulire dette
basi.
Alcuni anni dopo Stratophilo figlio di Philomus, era protevon stefanoforo
di Cherson. Allora la prudente Gycia volendo provare la fede del Chersoniti e
sapere se essi lavrebbero seppellita in citt come le avevano promesso,
finse dessere morta di dispiacere. Le cameriere che erano tenute al segreto
annunciarono ai Chersoniti la morte della padrona e chiesero che si
indicasse loro un luogo per seppellirla. I Chersoniti deliberarono tra loro e
trascurando la fede dei giuramenti indicarono per la sepoltura un posto
situato fuori delle mura della citt. Gycia si lasci portare al luogo indicato;
ma quando arriv, si alz e sedere e disse al Chersoniti: Ecco dunque
come voi rispettate la fede dovuta ai giuramenti, chi che in futuro vorr
fidarsi alle parole del Chersoniti. I Chersoniti furono molto imbarazzati,
chiesero perdono a Gycia e le giurarono una seconda volta che sarebbe
stata seppellita dove voleva e che essa non aveva che da scegliere il luogo
della propria sepoltura; infine, perch essa non ne potesse dubitare, le
alzarono una tomba mentre era viva e vi misero anche una statua in bronzo
dorato.
Occorre sapere che allesterno della fortezza di Tamatarkha esistono
numerosi pozzi che forniscono petrolio1.
Inoltre in Zichia, nel luogo detto Pagi, situato vicino alla Papagia dove
abitano gli Zichi, ci sono nove pozzi che danno il petrolio, ma il petrolio di
questi nove pozzi non sono dello stesso colore, uno di loro rosso, laltro
giallo, il terzo nerastro.
In Zichia, nel luogo detto Pagi, vicino del quale si trova un villaggio,
chiamato Zapaxi, che significa polvere, c un pozzo, da cui scaturisce
petrolio.
Occorre sapere che c anche un altro pozzo, che d il petrolio in un
villaggio del nome di Chamuh, secondo il nome del fondatore del villaggio,
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ANTYPATHOS Proconsole
APOCRISIARIO Ambasciatore imperiale bizantino
ASECRETIS Consigliere dellimperatore
BASILEUS Imperatore
BASILIKOS Ufficiale o ministro dellimperatore
CARTOLARIO Funzionario amministrativo
CATAPANO o CATEPANO (katepanos) Alto ufficiale della marina
CLISURARCA (da clisura, fortezza) Funzionario di importanza inferiore dello
strategos e di solito agli ordini del protospatario
CUROPALATE (kouropalates) Alto funzionario dellesercito
DOMESTIKOS Colui che comanda (un thema, landamento del palazzo, una
divisione dellesercito ecc.)
DRUNGARIOS Comandante di flotta militare
ETERIARCA Comandante delleteria, corpo scelto di mercenari stranieri, poi
guardia del corpo imperiale
KOMMERKIARIOS Controllore delle transazione commerciali ed esattore di
imposte
LOGOTETA DEL DROMO Alto dignitario, sovrintendente addetto alle
comunicazioni e spesso alla diplomazia (affari pubblici e politica estera)
MAGISTROS (o magister) Alto dignitario, sovrintendente addetto alla
diplomazia (affari pubblici e politica estera), spesso carica onorifica
MANGLABITE o MANGLAVITE (manglavites) Guardia del corpo
dellimperatore
OSTIAROS Eunuco con funzioni di vigilanza
PARAKIMOMENOS o PARAKOIMOMENOS Guardia del corpo o ciambellano
dellimperatore
PATRIKIOS Alta carica militare (inferiore solo al magistros e allantypathos)
data a generali e governatori
PROTELATOS Primo timoniere della nave imperiale
PROTEVON Notabile, primo magistrato municipale
PROTOKARAVON Uno dei capitani della nave
PROTOSPATARIO (protospatharios) Cavaliere di Giustizia o comandante della
guardia imperiale
PROTOVESTIARIOS Carica politica e di supervisione alla persona del
basileus, svolta solitamente da un parente dellimperatore
SACELLIARIO (sakellarios) Funzionario amministrativo e per le finanze
SPATAROCANDIDATO (spatharokandidatos) Commendatore di Giustizia
STEFANOFORO (stephanophoros) Sommo sacerdote o pontefice che nelle
cerimonie pubbliche portava una corona dalloro
STRATEGOS Massima carica dellesercito, governatore di un thema
STRATOR Soldato messaggero
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