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La preghiera come terapia

tra psicologia e spiritualit

supplemento alla seconda lezione

Qualche anno fa uno alcuni medici americani fecero un esperimento su pazienti cardiologici.
Presero un gruppo di circa 700 pazienti, li divisero in due, e per un gruppo continuarono le solite
terapie, mentre per un altro fecero pregare delle persone, a loro insaputa, per la guarigione o per un
sollievo della malattia, in aggiunta alle terapie mediche ed ai protocolli consueti. Ebbene i pazienti
che ricevevano le preghiere, a loro insaputa, ebbero sensibili miglioramenti ed accelerarono il loro
processo di guarigione. I medici notavano anche che altri pazienti che pregavano guarivano pi
facilmente, o pi facilmente rispondevano alle cure, o trovavano sollievo nella loro malattia. La
ricerca fu pubblicata da American Sciences, ed io stesso ebbi modo di leggerla sul supplemento
Salute del quotidiano La Repubblica, non certo di ispirazione cattolica o religiosa. Si visto
anche che i tipi di preghiera a carattere ripetitivo, come il Rosario, o il nome di Ges ripetuto 100
volte, o la preghiera del cuore dei monaci ortodossi esicasti (Signore Ges Cristo, Figlio del Dio
vivo, abbi piet di me peccatore, recitata in greco) provocano un abbassamento del ritmo
respiratorio da 20 25 fino a 14 15, che corrisponde al ritmo di base cardiaco sistole diastole e
determina quindi un abbassamento della pressione sanguigna verso i valori normali. Una vera e
propria tecnica di rilassamento, quindi, anche se inconsapevolmente attuata.
Per un credente questi riscontri scientifici non sono altro che una conferma della propria fede, e
dello straordinario potere di guarigione fisica della preghiera, attestata da innumerevoli miracoli ed
eventi disseminati lungo la storia umana. In particolare il miracolo un evento di salvezza, si svolge
in un contesto di preghiera e di fede, o porta verso di essa, ed una guarigione istantanea o rapida di
una patologia incurabile o a prognosi infausta, o di un evento traumatico irreversibile, o della
ripresa in vita di una persona dichiarata clinicamente morta, insomma un evento che la medicina
definisce come scientificamente inspiegabile. La preghiera quindi sembra, in certi momenti, una
forma di terapia efficace sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico, in quanto i
pazienti che pregano o che sono sostenuti dalla preghiera sembrano in grado di superare meglio il
trauma psichico di una grave malattia, accelerando la guarigione, o aumentando la consapevolezza,
o accettando i cambiamenti che un evento traumatico irreversibile o una patologia cronica porta
nella vita di ciascuno.
Ancor oggi non sappiamo dire con esattezza scientifica a che livello agisce la preghiera; certo il
credente pu dirci che agisce nel cuore, o nellanima, ma queste sono categorie filosofiche,
religiose, non certo scientifiche o mediche. Abbiamo avuto dallo studio americano qualche
parametro in pi, ma dove esattamente la preghiera agisca, in quale meccanismo biologico,
chimico, o psicologico, e quali sostanze essa sia capace di far rilasciare al nostro organismo in
maniera di arrivare alla guarigione, non sappiamo dirlo ancora: scientificamente inspiegabile.
Anche a livello psicologico sembra che la preghiera favorisca il rilassamento, aiuti il decentramento
da se stessi, favorisca a migliorare la consapevolezza di s, degli altri, del mondo, della societ.
Forse per questo che i grandi mistici sono stati sempre e profondamente uomini del loro tempo. La
preghiera non fuga dalla realt, e se diventa questo non vera preghiera ma una forma di nevrosi.
In quanto rapporto con un Dio personale (altrimenti non vera preghiera), essa aiuta quindi a
sviluppare il nostro essere non come Io egocentrico e monolitico, ma come essere narrativo,
aperto al dialogo, alla conoscenza di s e degli altri, alla comunione interpersonale e, per chi crede,
dellAltro come fine ultimo. La preghiera aumenta la soglia del dolore (chi prega lo sente meno),
aumenta le endorfine (cio le sostanze antidepressive naturali prodotte dal cervello), aumenta le
motivazioni, le emozioni positive, combatte efficacemente ansia, nevrosi, crisi di panico. Insomma,
un grande coadiuvante anche nella psicoterapia, senza le controindicazioni dei farmaci. Gli ultimi
studi americani quindi non fanno che confermare quello che tutti i credenti sanno per esperienza:
esiste un legame profondo tra preghiera e terapia, e la preghiera ormai considerata da molti medici
di tutte le specializzazioni e da molti psicologi un potente coadiuvante alla terapia.
Claudio Attardi

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