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SOMMARIO DI NORME E DATI

NORME PER IL DISEGNO TECNICO NELLEDILIZIA


Piegatura di un foglio A1

Formato dei fogli UNI di uso corrente (per gli altri formati usare multipli e sottomultipli) 210 185 185

Indicazioni Fogli rifilati Fogli rifilati


per la Lato minore Lato maggiore Lato minore Lato maggiore 297
designazione mm mm mm mm
A0 841 1189 880 1230
A1 594 841 625 880
A2 420 594 450 625
A3 297 420 330 450 297

A4 210 297 240 330

Indicazioni dentro il titolo


175
9 titolare dello studio
Grossezza delle linee: (di preferenza eseguire i disegni a penna)
data
LINEE SOTTILI LINEE MEDIE LINEE GROSSE designazione dell'opera
17 aggiornamento
gruppo 0,16 gruppo 0,25 gruppo 0,5
0,16 0,25 0,5
0,12 0,16 0,25 20 oggetto del disegno n del disegno
0,12 0,16 0,16 scala
0,1 0,12 0,16 9 disegnatore arch. titolare arch. collabor. riferimento

Il numero posto a fianco di ciascuna linea ne indica la grossezza in Il titolo deve essere situato a destra in basso nel
mm (le grossezze prescelte corrispondono ai pennini pi in uso foglio del disegno, tanto se disposto orizzontal-
della serie graphos). La lettera posta a fianco di ciascuna linea ne mente che verticalmente.
indica il tipo.

Curare l'impaginazione di un dise- S Non dimenticare:


gno specie se l'oggetto da rappresen- - Nella planimetria generale e nella
tare richiede pi di una figura nello pianta del piano terreno l'orienta-
stesso foglio, scegliendo per ogni fi- E mento, da indicarsi con una freccia
gura o gruppo di figure la scala pi orientata Nord-Sud accompagnata
adatta, lasciando spazi sufficienti a se- dall'angolo che il piano meridiano
parare le varie figure. Disporre prefe- forma con il piano della parte princi-
ribilmente la pianta in basso a sinistra, pale dell'edificio.
l'alzato in alto ed i fianchi e le sezioni a O
destra dell'alzato, allineati secondo la - Nei disegni da riprodurre a
direzione dei raggi proiettanti. stampa o comunque soggetti a ridu-
Di massima redigere separata- zione la scala grafica.
N
mente: - Nelle tavole con sezioni di edifici
a) Pianta delle murature e delle complessi, un piccolo schema d'in-
strutture in scala 1 : 100 o 1 : 50 con sieme dell'edificio dove sia indicato il
le indicazioni delle posizioni relative a piano di sezione con tratteggiata a
parti strutturali, interessate da partico- linea e punto terminante in frecce indi-
lari di infissi, canalizzazioni, impianti canti il verso in cui vista la sezioni.
speciali, ascensori ecc. Usare normali frecce con inclinazione
b) Piante in piccola scala (di solito 1 a 30.
: 200) dove siano indicati i tipi degli
infissi interni ed esterni e dei mobili A Note:
fissi, separando quelli in legno da
quelli in ferro e allegando la distinta 1) Il gruppo di linee da usare per
particolareggiata dei diversi tipi. l'esecuzione di un disegno, deve essere
c) Piante dell'edificio dove siano in- appropriato alla natura e alla gran-
dicati tutti gli impianti speciali. dezza del disegno. In generale per
l'edilizia si usano grossezze molto mi-

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NORME PER IL DISEGNO TECNICO NELLEDILIZIA

nori che per il disegno di macchine. non in vista come intersezione ediret- sezionate.
Conservare lo stesso gruppo per le trice delle volte, linee di risega, soglie 7) Nei disegni di prospetti si pos-
diverse proiezioni di un medesimo og- delle porte interne ecc. sono mettere in risalto le linee in om-
getto. 5) Le lince a tratto e punto (tipo c) bra rispetto a quelle in luce.
2) Per i disegni d'insieme usare i si impiegano per le linee di traccia
gruppi 0,16 e 0,25, per i dettagli il dei piani di sezione, degli assi di
gruppo 0,5. simmetria in genere.
3) Le linee continue grosse (tipo a) 6) Le linee sottili (tipo d) si impie- Il formato e la piegatura dei fogli,
si impiegano per la rappresentazione gano per le linee di misura, per linee la grossezza delle linee sono quelle
di parti in vista. ausiliarie, tagli delle pietre, rappre- fissate dall'UNI.
4) Le linee a tratti (tipo b) si impie- sentazione degli infissi, nei disegni di
gano per la rappresentazione di linee prospetti e per i tratteggi delle zone

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Un buon progetto esecutivo si com- procedimento di esecuzione del lavoro. uno degli assi principali del disegno. Si
pone dei seguenti elaborati Nelle piante degli edifici si dispongono possono segnare con linee di misura
nell'ordine, partendo dall'esterno. passanti per il centro e spostate di 30 o
Quote l'esterno : dimensione totale, spessore 45 rispetto agli assi di simmetria, pur-
Si quotano i grafici tenendo presente il muri portanti e distanze che intercor- ch esse non siano pi di due
N. Elaborati Scala rono tra di loro (eccezionalmente tre) passanti per lo
1 Rilievo planimetrico e altimetro del ter- 1:500 - distanze tra gli assi di simmetria delle stesso centro. Quando si tratta di cir-
reno su cui deve sorgere l'edificio 1:200 aperture. conferenze di grandi dimensioni le
2 Planimetria generale 1:50 All'interno: per la posizione dei tra- quote si possono segnare mediante li-
3 Pianta delle fondazione mezzi e degli accessori. nee interrotte da una parte: le quote si
4 Pianta di tutti i piani compresa quella 1:50 Ogni disegno deve portare tutte le possono scrivere vicino alla freccia ter-
dello scantinato e delle coperture. quote atte a individuare ogni elemento minale contrassegnate dai segno 0. Le
5 Prospetti di tutte le fonti 1:50
dell'oggetto rappresentato in modo quote dei raggi si segnano con linee di
6 Sezioni in numero sufficiente a dare la 1:50
evidente e preciso. Le quote principali
pi ampia illustrazione dell'edificio 6.59

7 Se l'edificio di vasta mole e ha ossatu-


devono risultare in evidenza. 6.40

ra in cemento armato o metallica, pro- Le quote devono essere scritte nel


getto completo delle strutture e dei cal- senso parallelo alle linee di misura a
coli di stabilit cui si riferiscono, disposte in modo da
3.00
8 Dettagli con particolari al vero essere leggibili dalla base e dal lato
a)di tutti gli infissi con distinta di ordi- destro del disegno. disposte entro un
3.40 3.36
nativo tratto interrotto della linea di misura e 3.30
3.09
10

b) balaustre, scale e balconi verso il mezzo della linea stessa. 2 21


c) recinzione e cancelli 1:20
Le linee di misura contenenti la quota
d) dei principali impianti 1:10
terminano con frecce tracciate con in-
e) degli elementi in pietra da taglio se 1:5
di marmo o pietra artificiale con casella-
clinazione a 30. 3.07

rio completo dei pezzi occorrenti 1:1 Quando lo spazio non sufficiente le 2.17
f) dei mobili fissi quote si dispongono con le frecce
10 +0.00
g) dei rivestimenti speciale esternamente alla zona misurata. Le -0.20

9 Analisi ed elenco dei prezzi quote di diametri di circoli rappresen-


10 Computo metrico estimativo tati in pianta si segnano con linee di
11 Capitolato speciale d'appalto misura portate fuori parallelamente ad Particolare di sezione quotata
Come si segnano le aperture di finestre e porte in pianta
Le dimensioni di luce si scrivono lungo l'asse di simmetria, larghezza sopra, altezza sotto espresse in centimetri. Le due
dimensioni sono precedute da un numero d'ordine che fa riferimento alla distinta per l'ordinativo degli infissi.
Finestra con mazzetta e sguincio inclinato Finestra con mazzetta e sguincio in squadro Finestra senza mazzetta con sguincio inclinato

con senza con senza con 133 226 senza


226 133 133 226
8 nicchia del parapetto 7 nicchia del parapetto 4
nicchia del parapetto
Finestra senza mazzetta con sguincio in squadro Portafinestra con mazzetta e sguincio inclinato Portafinestra con mazzetta e sguincio in squadro

con 133 senza senza con senza 226 133 con


226 133 226
nicchia del parapetto 2 soglia 5 soglia 3
Portafinestra senza mazzetta e sguincio inclinato Portafinestra senza mazzetta e sguincio in squadro Porta sinistra ad un battente apribile all'esterno

senza 133 con senza 133 226 con senza 133 226 con
226
soglia 14 soglia 17 soglia 17
Porta destra a un battente apribile Porta a vento (a pendolo) ad un battente Porta a due battenti apribile nello spessore del muro
nello spessore del muro
senza 80 226 con senza 90 226 con senza 100 226 con
13 12 soglia 16
soglia soglia
Porta scorrevole a due ante Porta a libro Porta a fisarmonica

senza 120 226 con senza 120 226 con senza 1200 226 con

soglia 10 15 11
soglia soglia

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NORME PER IL DISEGNO TECNICO NELLEDILIZIA

misura costituite di raggi e si indicano livello dei singoli piani non si segnano per i lavori in legno in generale com-
con la lettera R. in pianta. presi i mobili, per le pedate delle scale,
per gli ascensori, apparecchi, ecc.:
Quote di livello Misure - metro con due decimali per tutte le
Vanno riferite alla quota relativa di li- altre pani.
vello 0,00 che quella del pianerottolo 1) Tutte le misure si riferiscono al ru- 3) In una stessa tavola non cambiare
del piano terreno al finito. Si segnano stico dell'edificio unit di misura.
sui piani al rustico e al finito e si fanno 2) preferibile l'uso delle seguenti unit 4) Le lince di misura si debbono di-
precedere da un segno + o - a seconda di misura: millimetro per le opere in sporre di preferenza all'esterno della
che si trovino sopra o sotto la quota metallo e per cemento armato, profi- figura portandole fuori parallelamente
relativa di livello. Le quote di livello al lati in genere; a se stesse mediante linee ausiliarie.
rustico si accompagnano coi segno, - centimetro per gli spessori dei muri, 5) Le linee di misura non devono inter-
quelle al finito coi segno. La quota di per le misure di sezioni, delle canaliz- secare altre Vinse ausiliarie, quindi le
livello della copertura al finito quando zazioni (canne fumarie, tubi di scarico quote maggiori vanno poste pi lon-
a terrazza e quelle delle terrazze a per acque meteoriche e luride, ecc.) tane dalla figura.

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SEGNI CONVENZIONALI PER IL DISEGNO TECNICO
Denominazione del materiale Rappresentazione Denominazione del materiale Rappresentazione Denominazione del materiale Rappresentazione
unicolore a colori unicolore a colori unicolore a colori
Gomma, fibra, feltro, amianto, mater. Muratura di pietrame conci regolari
Ardesia artificiale Tinta isol. di guarniz. e malta comune p c r Rosso ver-
1:5-1:1 neutra 1:15-1:1
Violetto
1:200-1:50 m c miglione
chiaro
Carminio Muratura di mattoni forati
Ardesia Tinta Intonaco di qualunque tipo e malta comune m f Rosso ver-
1:5-1:1 neutra 1:15-1:1 chiaro 1:200-1:50 m c miglione
chiaro
Muratura di mattoni forati posti in
Asfalto e mastici isolanti Intonaco retinato Carminio piano o in coltello e malta comune m f o Rosso ver-
in genere 1:5-1:1 Nero chiaro m miglione
1:15-1:1 1:200-1:50 chiaro
Terra Muratura di blocchetti forati di
Calcestruzzo di cemento
Bce Grigio Legno cemento e malta di ... b c f Rosso ver-
verde di Siena m... miglione
1:100-1:1 1:25-1:1 naturale 1:200-1:50 chiaro
Terra Muratura di blocchetti compatti di
Calcestruzzo di calce
Bca Grigio Legno pomice e malta di ... b c p Rosso ver-
verde di Siena m... miglione
1:100-1:1 1:50-1:1 naturale 1:200-1:50 chiaro
Muratura di blocchetti forati di
Calcestruzzo per c.a. Grigio Linoleum, Italeum Blu pomice e malta di ... b c p Rosso ver-
1:500-1:1 verde 1:1 di Prussia 1:200-1:50 m... miglione
chiaro
Calcestruzzo per c.a. Grigio Pietrame a secco per vespai Bruno
Liquidi Oltremare e drenaggi
1:100-1:1 verde 1:10-1:20 Van Dyck
Calcestruzzo leggero di Grigio Marmo, marmette pietre Cobalto Pomice in granulati Grigio
riempimento 1:100-1:1 verde artificiali chiaro 1:20-1:1 chiaro
1:5-1:1
Cemento retinato in lastre Materiali isolanti in lastre: Masonite, Rete metallica e lamiera
Grigio Insulite, Celotex, ecc. Verde
1:20-1:1 verde vescica stirata
1:15-1:1 1:20-1:1
Ceramica o grs Grigio Materiali laminati e trafilati Scorie di carbome Grigio
cadmio Nero
1:1 chiaro 1:10-1:1 1:50-1:1 scuro
Ciottoli per drenaggi Giallo Muratura e laterizi in genere Rosso ver- Stucco da vetraio
di Napoli miglione
1:100-1:20 1:500-1:50 chiaro 1:1
Compensato Terra Muratura e laterizi in genere Rosso ver- Sughero granulato o in lastre Verde
di Siena miglione
1:5 naturale 1:50-1:50 chiaro 1:5-1:1 vescica
Compensato Terra Muratura e laterizi in genere Rosso ver- Terreno naturale
di Siena miglione Seppia
1:1 naturale 1:5-1:1 chiaro 1:100-1:1
Erba Muratura di pietrame lavorata a mano pm Rosso ver- Terreno di riporto
Verde e malta comune Seppia
Veronese m miglione
1:20-1:1 1:200-1:50 chiaro 1:100-1:1
Muratura di pietrame listata Rosso ver- Vetro in genere
Ghiaia Giallo e malta comune pl V
m miglione 45x72 Cobalto
1:20-1:1 di Napoli 1:200-1:50 chiaro 1:1

Parti dell'impianto elettrico ( in pianta) Parti degli impianti speciali di acqua, gas, riscaldamento Parti dell'impianto sanitario

Contatore generale Interruttore semplice


Scarico acque Termoconvettore Vuotatoio Piatto doccia
Contatore corrente Deviatore meteoriche
industriale
Interruttore generale e Commutatore (interruttore a
valvola generale due vie) Scarico acque Stufa a legna
furide Lavandino da cucina
Scatola di derivazione Presa di corrente luce Lavabo di lusso

Valvola locale Presa di corrente industriale


Ventilazione primaria Stufa a carbone
Lampada semplice da soffitto Presa di corrente di forza
(indicare il n. dei watt) motrice) Pilozza Lavabo normale
Lampada da parete Pulsante campanello parete
(fissa o spostabile)
Canna fumaria Stufa a gas
Lampada deviata Pulsante a parella per luce Lavapiedi
Lavabo albergo
Gruppo a commutatore Pulsante a parella per campanello
Scaldabagno elettrico Stufa a elettrica
Lampada notturna a
Pulsante a parella per deviatore
soffitto Bid normale
Orinatoio da parete
Lampada notturna isolata
Tastiera da tavolo per campanelli a pavimento
(n. pulsanti) Caldaia ad elementi
di ghisa Cucina a gas
Segnale luminoso a parete Telefono interno a parete
Orinatoio da parete WC normale a
sospeso caduta d'acqua
Suoneria Telefono interno da tavolo
Caldaia circolare in Cucina a gas
ghisa o in ferro e carbone
Ronzatore Telefono esterno a parete

Vasca normale WC con cassetta


Quadro indicatore Telefono esterno da tavolo di scarico bassa
Presa apparecchi radio Scaldabagno a gas Cucina elettrica
Orologio elettrico madre c=antenna centralizzata
i=antenna interna
e=antenna esterna singola Vasca a sedile Vaso alla turca
Radiatore termosifone Cucina a legna
Orologio elettrico derivato Presa antenna esterna televisione o carbone

A.P.I.C.E. S.r.l. 7 Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
NORME PER IL DISEGNO DI UNA PIANTA QUOTATA DI FABBRICATO A MURATURA PORTANTE

8,50

0,38 3,50 0,38 3,86 0,38

0,38 0,38

1,95
2,45
m 11,58

150
11 1,33
3,00 2,67
1,55
3,97
2,67
150

12 m 13,90
0,95 2,25
1,38 3,28

0,055 0,55
0,95 2,25
0,055
2,345 1,10
0,80 m 13,00
0,80 2,25
3,37 1,97 10,31
10,31 1,57
2,67 0,80 2,67
m 3,67 13 2,67
150
15
10
10

15
15 2,63
0,80
1,12 m 2,62 0,60
2,67
0,95 2,25
14
1,20 2,605
0,95 2,25 0,055
8
m 2,46
2,17 0,95 1,33
15 25 9 2,05
m 10,50 2,25 2,67
360 m 5,33

1,05
100
0,80
16
2,67
0,95 2,25 0,25

0,53
1,50 0,275 1,15 1,10
0,17 1,40

1,35
0,06 21 30
75 75
20 0,10

31
7

1,215 1,35

0,38 3,50 0,38 3,96

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SOMMARIO DI NORME E DATI
NORME PER IL DISEGNO DI UNA PIANTA QUOTATA DI FABBRICATO CON INTELAIATURA IN C.A.

74,10
3,67 3,68
2,29 3,68

1,34 2,29
20 21 22
40 40 0,40 40
40 40 40
1

3,80

4,85 5,55
0,05
0,10 3,20 3,60
0,40

2,00
2
2,29
7 6

1,75
7 7

0,90 2,25 0,05


30 0,90 2,25 30
65 30
0,55 70 60 23
25 quadro luce 24 0,55 0,775
0,65 1,55 11,10
4,15 4,12
1,10 9
6 1
2,25 5
3,60
1,25 0,55 2,00 0,05 1,30
0,90 2,25 0,80 2,25 0,80 2,25 0,05

2 7 8 8

0,20
4
3 0,05

5,55
0,80
3,80

0,15 0,05 0,10 0,25


1,10 3,26 1,55 2,91

1 1 1
40 40 0,40 40
40 45 40
gradini N.20
pedata cm 28 64 1,34 2,29
65
1,34 2,29 1,34 2,29
66
alzatta cm 16
1,80 1,66 0,775 2,40 1,625
3,46 4,81

74,10

A.P.I.C.E. S.r.l. 9 Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - FONDAZIONI

Nelle tavole sono rappresentati degli esempi di 80


40
elementi costruttivi in c.a. per un fabbricato di civile
abitazione. P4 P3 P1
130 120 P2

Fondazioni: data una pianta delle fondazioni con A 2


l'indicazione di diversi esempi: fondazione continua, a 4040
plinti e su palificazioni. Di queste sono sviluppati nei 440
disegni a lato e nei minimi dettagli costruttivi il plinto
isolato e la fondazione continua. Di entrambi sono
P5
posti in evidenza oltre gli elementi geometrici del 180 P8 P7
getto, tutte le armature dei ferri e le loro precise P6
posizioni con rappresentazione in pianta e sezione.
B 6

460
40 40
120
120
40
40
P12 P11 P10
130 40 120
165 322 L 430 pos. C 40
435 280 C

Pianta fondazioni (esempi diversi). A, plinti isolati;


B, continua; C, con palificazioni.
56

60
10
50
pos. E
pos. D
pos. A
pos. B 322 L 430
165
28 ripart. plinto cem. 500 q 3/m
28 ripart.
10
180 52.5 pos. A
60
pos. D
15
pos. C
18 56
20 sottofondo magrone cem. 500 q 1.5/m 185 55

514 L 210 pos. A e B 20


110/20 cm L = 180 pos. B
164 182 sottofondo magrone cem. 500 q 1.5/m 35
610 L 210 pos. C e D
215

180
pos. C pos. A pos. C
pos. C
pos. B

pos. D
pos. E
pos. B
ferri longit.
212 dritti pos. A
212 dritti pos. D 60 185
pos. A 212 sagomati pos. D
pos. E

48 ripart.
215 6
Fondazione continua armata per pilastri P8 - P7 180
Plinto 6

A.P.I.C.E. S.r.l. 16 Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - ELEVAZIONI

Pianta dl un piano tipo: l'esempio rappresentato in verticale (a piombo) ai diversi piani, permet- simbolo T o C ecc., seguito da tre numeri: il
si riferisce al piano 4 solaio sul 3 piano. In tendo su gli altri la possibilit (almeno su un lato) primo rappresenta l'impalcato cui l'elemento ap-
questa rappresentazione vanno indicati con op- di variazioni onde consentire l'adeguamento partiene, quindi, preceduti da una barra, i nu-
portuna grafia i principali elementi caratteristici delle sezioni resistenti ai diversi carichi. Questa meri seguenti indicano i pilastri collegati dall'ele-
di pilastri travi, solai, solette, ecc. dando a prescrizione, determinata in accordo con le ca- mento stesso. Esempio: T3/7+8 = trave del 3
questi una posizione che li identifichi univoca- ratteristiche architettoniche del progetto, s rea- impalcato tra i pilastri 7 e 8.
mente, soprattutto in relazione dello sviluppo lizza ingrossando la linea che rappresenta il lato Qualora ai diversi piani l'elemento orizzontale si
delle loro caratteristiche fatto su disegni a parte. o i lati soggetti a tale rispetto. Qualora un ripete in modo identico, si tralascia l'apposizione
Nelle piante di quoto tipo (generalmente in pilastro non presenta tale indicazione, si intende del primo numero.
scala 1: 50) sono indicate anche le posizioni dei che debba essere in asse, nella direzione paral- Altre possibilit di designazione, sono quelle che
vani da lasciare nelle strutture per il passaggio lela e normale alla facciata principale, con il omettono l'uso del simbolo letterale (P, T, C,
dei discendenti (tubature, fogne, ecc.) nonch le pilastro del piano sottostante, (vedasi P6 e P7). ecc.) e indicano l'elemento solo con dei numeri
dimensioni delle sezioni delle travi, dei pilastri, Una opportuna leggenda deve chiarire i sim- progressivi opportunamente distinti (p. e.: cer-
dei cordoli, ecc. Per i pilastri necessario indi- boli usati per i diversi elementi per gli elementi chiati per i pilastri, tra parentesi per le travi,
care quale o quali lati devono essere mantenuti orizzontali quali travi, cordoli, ecc., si usato il ecc.).
Inoltre necessario che in ogni tavola rappre-
sentante la pianta di un orizzontamento, nei
25x45 30x30 30x30 35x30 modi descritti pi sopra, siano pure disegnate e
8 10 T 8 12 T 8 12 T 8 10 quotate tutte le sezioni trasversali delle travi o
3/1-2 A 3/1-3 3/2-3
P1 P2 P3 P4 degli elementi orizzontali portanti che hanno
qualche relazione con il solaio.
H = 20 20 20
B = 45 45 45

vano discendenti 70 440

30
40
C
S 3/4-8
A 20

30x35
4 14 35x35 35x35 35x35
4 10 4 14 4 14 4 14
P5 4 12 4 12 4 8
P6 P7 P8

T 20 T 20 T 20
3/5-6 62 3/6-7 62 3/7-8 62

7 35.65

34.00

C 6 32.35
3/8-12 40 330 310
20
30.70
460
vano discendenti 5 29.05
330 310
27.40
T T
T
3/10-11 3/11-12
3/5-6 26.75
310 4
330
H=40 B=35 40 35 40 35
24.10
P9 P10 P11 P12
A 3 22.45
30x30 30x30 30x30 35x30 330 310
8 12 8 12 8 12 8 12 20.80
280 280 300

2 19.15
330 310
Pianta piano 4 - solaio sul 3 piano 17.50
I lati ingrossati dei pilastri vanno mantenuti a piombo ai diversi piani.
P, pilastro, T, trave; C, cordolo; S, solaio; M, mensola
1 15.85
330 310
14.20

330 12.55
310 R
10.90
10.00 90 20 10.00
200 270 C
8.00 20

460 440
P10 P6 P2

N.B. Tutte le quote sono riferite al piano rustico del getto.

A.P.I.C.E. S.r.l. 17a Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - ELEVAZIONI

SOLAIO SOLAIO
Sb Sa
pos. D pos. B pos. C pos. E
460 440
A B
20
A B
394 62 364 45
35

pos. B 1 14/40 cm
44
44 17
40 40 312
90 206

pos. C 1 14/40 cm

44 44 17

208 40 188 40 100

pos. D 1 12/40 cm

490

pos. E 1 14/40 cm

470

40 40

18

pos. B pos. B
pos. D pos. C
SEZ. MEZZERIA A-A pos. D SEZ. INCASTRO B-B

Armatura solai

A.P.I.C.E. S.r.l. 17b Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - ARMATURA TRAVI
Tali disegni riguardano solo la forma e dimensione esterna casseratura mentre non avr indicazioni per l'armatura in
che dovr avere il getto dell'elemento senza l'indicazione ferro da introdursi all'interno di ogni pilastro.
dell'armatura interna (questa disegnata a parte). Lo scopo di Quest'ultima, come per le travi, sar oggetto di una tabella a 32
questa rappresentazione quello di indicare chiaramente il porte chiamata Tabella armatura dei pilastri di cui all'e-
37 staffe 8 L=152
modo di esecuzione delle casserature provvisorie di conteni- sempio. In linea generale quindi nella predisposizione dei
mento del getto. In questa tavola trover pure posto la disegni del c. a. bene seguire il criterio della separazione in
tabella dei pilastri che indichi per ogni pilastro disegnato gi due parti principali degli. elaborati corrispondenti alle due
come getto, le dimensioni esterne del getto. Questa tabella fasi distinte di lavorazione:
servir pure e soltanto alla predisposizione dell'opportuna una fase che si concreta con la formazione delle

P9 P10 P11
35 PIANO 4 35 35

pos. A P10
pos. B
pos. C 30
16 17 19 22 26
pos. D 3/10-11
3/8-9 3/9-10 S
T S R T b
T

40

P10
S R
280 280
35
40 40 40

PIANO 3
P9 P10 P11

pos. D
35

320

pos. D 2 10 L=344 40
320

pos. A
53 53 53 pos. B
37
pos. C
125 37
125 37 120 37 125
pos. A
SEZIONE MEZZERIA R-R
pos. C 1 12 L=504

53 53 53
37

37 125 125 37 120 37 125

pos. D

pos. B
53 53 53
37 pos. C
125 37
125 37 140 37 125 pos. D

pos. B 1 12 L=524
53 53 53
37 40
37 125 125 140 125
37 37

pos. A 2 12 L=428
400 pos. A
Esempio di armatura di travata continua SEZIONE INCASTRO S-S

A.P.I.C.E. S.r.l. 18 Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - PARTICOLARI

impalcature provvisorie e delle casserature 612G 612F 612E 612H


di contenimento dei getti richiede una serie staffe 8/25 cm
di disegni di cui si gi detto pi sopra, e
l'altra fase, quella formazione delle arma-
ture in ferro e della loro posa in opera, che R R
esige una serie di disegni detti comune-
mente disegni dei ferri di cui si vedr al 10/25
cm
paragrafo successivo. bene qui far no- sopra e
tare che tale distinzione utile e necessaria sotto
in quanto evita di sovrapporre in una sola S S
tavola prescrizioni riguardanti due catego-
rie di lavori e quindi due squadre diesecu-
tori (carpentieri e ferraioli), i quali sareb- staffe 8/25 cm
612A 612B
bero indotti in difficolt se costretti a sce- 612C 6 12D
gliere disposizioni che interessano la loro
specializzazione, da un contesto che con-
tiene altri elementi a loro estranei. Natu-
ralmente le due serie devono essere so-
prattutto messe in relazione precisa tra
loro onde evitare contraddizioni e sprechi
di tempo per rifacimenti dei lavori non 108
10
esattamente ordinati. In funzione di ci rustico
32 140
finito 8/25 cm
nelle tavole dei ferri, soprattutto nelle viste m 2.55 sopra e sotto
24.10
d'insieme, vengono ancora rappresentati
12
gli elementi geometrici dei getti con le loro 35 6 12 H
m 6.95 360 137
principali misure ma disegnati a trattosot- 10
tile e in sottordine in modo da lasciare in G 6 12 10/25 cm 12
m 3.15
155
E 6 12
evidenza soltanto le armature metalliche. m 3.10 105 27
165
32
155 finito 10/25 cm
360 6 12 sopra e sotto
F
Esempi di armature. - Negli esempi m 6.95 rustico
22.45
sono indicati i modi di rappresentazione 170 7
10 120 12
dei ferri longitudinali e delle staffe visti 30
123
nell'insieme, per la loro posizione nel getto
35 120 285 120 22
e nei singoli pezzi per la loro predisposi-
SEZIONE R-R
zione a pi d'opera. Nei disegni dei ferri
devono essere indicate tutte le dimensioni
relative ad ogni tratto rettilineo della barra
sagomata, nonch ove richiesto, la lun-
ghezza di taglio (sommatoria delle lun-
ghezze precedenti + lo sviluppo dei ganci).
Il modo di quotazione dei ferri pu essere
quello usato nell'esempio del solaio e della
staffe
travata continua oppure in quello delsolet-
108
tone inclinato. La posizione di ogni singolo 10
105 10/25 cm
ferro deve essere precisata nella vista lon- sopra e sotto
27
gitudinale e nelle sezioni trasversali all'in- 22.45
10/25 cm
castro o in mezzaria. l ferri possono essere m 2.55
disegnati nella stessa scala del disegno 175 360 6 12
10 6 12 m 2.70
d'insieme (vedesi solaio e travata continua) A
m 6.95
oppure in scala diversa (vedasi solettone
200
inclinato). 93
32 105
Ogni elaborato dovr pure essere inte- 6 12 6 12 B
27
m 3.55 m 6.95
grato da scritte comuni a tutte le tavole, 20.80
necessarie a diverse finalit. 360
10
Designazione del legante: generalmente 10/25 sopra e sotto
10
185 120
125
realizzata con apposito timbro nel quale si SEZIONE S-S

chiarisce quale tipo di legante si deve


Esempio di armatura di solettone per rampe di scala
usare e la sua resistenza, a 28 giorni

A.P.I.C.E. S.r.l. 19a Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN C.A. - PARTICOLARI

dal getto, espressa in kg/cm. materia di esecuzioni di opere in cemento armato.


Designazione del ferro per le armature, anch'essaese- Infine, nel titolo della tavola le indicazioni dellegenera-
guita con timbro recante il tipo del ferro (se in barre tonde lit, richieste dagli uffici preposti alla sorveglianza della
normali o di barre a sezione speciale per aderenzamiglio- materia, riguardanti il Committente, il Calcolatore, ilDiret-
rata ecc....) e la sua resistenza allo snervamento (espresso in tore dei Lavori e l'lmpresa esecutrice, nonch gli spazi per le
kg/cm). necessarie firme e vidimazioni.
Inoltre un preciso richiamo alle vigenti Norme di legge in

pilastro 1 2 3 4 5 6 7 ecc.
al piano 25 x 30 35 x 25 35 x 25 35 x 25 30 x 30 30 x 30 30 x 30
32 32 32 32 28 28 28
7
ultimo 4 12 4 12 4 12 4 12 4 12 4 12 4 12
318 318 318 318 318 318 318
ecc.
35 x 45 35 x 45 35 x 45 35 x 45 50 x 55 50 x 55 50 x 55
al piano
1 4 18 + 390 4 16 + 390 4 18 + 390 4 18 + 390
4 20 390 4 20 390 4 18 390
2 18 4 14 4 14 4 14
35 x 50 35 x 50 35 x 50 35 x 50 50 x 60 50 x 60 50 x 60
al piano
R 4 20 + 4 20 + 4 18 +
rialzato 390
6 18 2 16 390 2 16 390 2 14 390 8 16 390 8 18 390 8 18 390

35 x 60 60 x 60 60 x 60
al piano
C 6 22 + 6 22 +
cantinato 2 18 340 2 18 340
v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione v. dis. fondazione

Esempio di tabella armature pilastri. N. B. - La prima dimensione quella parallela alla facciata principale

A.P.I.C.E. S.r.l. 19b Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO - DISEGNI DI ASSIEME

La tecnica di rappresentazione dei particolari in cui l'elemento compare. progressivamente posto in opera a
disegni d'assieme diversa secondo i Esistono diversi metodi di nomen- partire dalle fondazioni (analogamente
diversi Paesi. In America general- clatura che si adattano a seconda con la numerazione delle stanze d'al-
mente seguito l'uso di schematizzarli al della complessit della struttura. Ad bergo ai vari piani).
massimo; in essi le colonne, le travi esempio per una struttura di impal-
maestre e le travi secondarie sonorap- cati e montanti con reticolo ortogo- Per il montaggio merita attenzione
presentate da semplici linee, magari nale di pianta ed alzato, si usa van- una particolare possibilit che po-
con diversa grossezza per mettere in taggiosamente la designazione deri- trebbe venire osservata nella designa-
evidenza l'ordine gerarchico dimensio- vata da un sistema cartesiano di assi zione degli elementi prefabbricati in
nale. Per contro in Europa si usa pi ortogonali con simboli numerici o officina. Ci significa determinare
frequentemente una rappresentazione letterali. (ovviamente in perfetto accordo con
pi dettagliata dei disegni d'assieme, Per la stessa struttura e soprattutto l'esecuzione e con approfondito esame
rappresentando i diversi elementi nella per altre strutture geometriche com- delle sue diverse possibilit e fasi) il
loro effettiva apparenza, seppur sinte- plesse, pu invece tornare utile una grado di successione delle diverseope-
tizzata. numerazione progressiva, formata razioni di montaggio che hanno luogo
da lettere seguite da cifre. In molti per ogni elemento. Ancorando cos,
La numerazione o nomenclatura ha casi i due sistemi possono trovare gi in fase di progettazione esecutiva,
grande importanza, perch serve a un'integrazione tra di loro. l'approntamento dell'elemento in offi-
dare una posizione fissa ed unica ad Per fabbricati di molti piani, il cina con il montaggio in cantiere, con
ogni elemento. La sigla (o nome) di primo metodo assume il terzo asse di la semplice apposizione della sigla dal
ogni elemento deve apparire in ogni riferimento verticale dando luogo duplice significato si possono ottenere
disegno d'assieme o di dettaglio ed in cos ad una designazione ortogonale diversi vantaggi: nell'ordinazione all'of-
ogni tabella. Importante stabilire fin spaziale di ogni singolo elemento. Il ficina e quindi nella consegna dei pezzi
dall'inizio della progettazione esecutiva secondo metodo in casi analoghi as- eseguiti che avviene cos in sicuro cro-
(talvolta anche per quella di massima) sume, nella numerazione progressiva nismo con le necessit del cantiere.
una appropriata nomenclatura di ogni degli elementi, il primo numerocorri- Inoltre siccome solitamente il montag-
elemento e mantenerla fino nei minimi spondente al numero dell'impalcato gio avviene fuori e lontano dall'officina

2000

20000 20000
SEZ. LONGITUDINALE B
2000
1 2 3 4 5 6 7 8 9
A
2334
1
2334
2
2334
1
14000
2334
2
2334
1
2334
B
28000
1

1
14000
2

5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000 5000


40000

Copertura fabbricato industriale. Pianta orditura principale

A.P.I.C.E. S.r.l. 20a Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO - DISEGNI DI ASSIEME

necessaria l'operazione di trasporto, sieme sono: le totali, le parziali Scritture nei disegni. - Nei dise-
a seconda l'entit della costruzione la (riferite agli assi delle colonne o delle gni d'assieme e dei particolari bene
spedizione pu avvenire a lotti o per traveste continue principali o secon- scegliere un sistema di caratteri ben
costruzione completa. In entrambi i darie) e le progressive, queste ultime chiaro e definito. Ci comporta di
casi risultano facilitate eordinate le sono utili per controllo delle succes- usare una gerarchia dimensionale
operazioni di scarico e accatastamento sive parziali. nelle diverse scritture.
degli elementi entro l'area del cantiere. Le quote necessarie nelle sezioni o Molto utili risultano le tabelle qua-
Soprattutto in fase di montaggio si pu alzati dei disegni di assieme vengono lora si devono rappresentare i partico-
raggiungere una celerit di lavoro ed sempre riferite come segue: quelle lari di diversi pezzi simili per forma,
un risparmio di tempo altrimenti spesi altimetriche (progressive, precedute ma non per dimensioni (vedi tabelle
a cercare dalla catasta dei materiali dal segno V, e parziali) al piano per colonne, travi maestre e travi se-
quell'elemento che in quel momento ferro, quelle planimetriche agli assi condarie). Queste poi sono necessarie
bisogna montare. Questa operazione come per le piante. per la distinta materiali e dove appare
risulta importante, onerosa e costosa anche il peso di ogni singolo elemento,
quando per raggiungere l'elemento Scala del disegno. - I disegni e ove la somma dei pesi parziali da
necessario in quella fase di montaggio d'assieme vanno eseguiti in scala 1 : luogo al peso totale della struttura.
si costretti a rimuovere altri elementi 100, 1 : 200, a seconda del metodo In molti casi vicino alla tabella ri-
tra i quali si trova. di rappresentazione simbolica degli sulta utile rappresentare in assonome-
elementi (all'americana) o in 1 : 50 tria o in proiezione l'elemento a cui la
Le quotazioni. - Le misure ven- nel caso di una rappresentazione re- tabella si riferisce quotando le diverse
gono espresse tutte in millimetri (nei alistica (all'europea). Per i particolari dimensioni con delle lettere. Nella
paesi anglosassoni in pollici) e di re- costruttivi, a seconda del dettaglia, corrispondente colonnina della tabella
gola sempre riferite agli assi delle rappresentato in scala 1 : 10 o 1 : 5 indicato il numero rappresentante la
strutture (colonne, travi) nei disegni o 1 : 2. Motto sovente vengono dimensione.
d'assieme o agli estremi dei singoli rappresentati degli elementi o nodi in
elementi nei particolari. Le quote ne- scale diverse.
cessarie nelle piante dei disegni d'as-

A.P.I.C.E. S.r.l. 20b Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO - DISEGNI DI ASSIEME
13800
2 300 . 10
228 230 233
213 242
229 230 238 239 240 247
3200
C10 C11
211 207 208 C12
1 350 . 10
10600
2 300 . 12
234 235 231
213 230
230 230 236 237
3200 243
C7 C8
205 C9
211 206
1 346 . 10
7400
2 300 . 12
13800 230 233
213 242 230
229 231 230 232
228 245
3200
C4 C5
203 204 C6
211
1 342 . 10
4200
2 300 . 14
222 223
212 244
224 224 225 224 226 227
243
4200 A
60.60.6
C1 C2
NP 20 NP 20 201 C3
202
1 138 . 12
0.00 211
2 300 . 16
1500 NP 22 NP 22 218 218 219 220 221 221
214 215 218 215 215 215 215 215 216
217
1700 1965 1965 1965 2081 2184 2300 2300
7976 10160 12460 14760
0.00 1965 3930 5895
7860 6900

A 14760
14800 203 204 2 piano

1 210 . 10 2 300 . 20 1 210 . 12 2 300 . 18


3400 2 300 . 14
1 210 . 10

11400 103 104


1 piano

4400

7000 03 04 piano terreno

2 300 . 20 1 210 . 12 1 210 . 12


3000 1 210 . 12
NB: le quote altimetriche sono 2 300 . 22 2 300 . 18
4000 riferite al piano del ferro interrato

B 7860 6900

A, Fabbricato civile. Pianta piano 2. Solaio sul 1 piano; B, Sezione trasversale 14760

A.P.I.C.E. S.r.l. 21 Manuale dellArchitetto


SOMMARIO DI NORME E DATI
SISTEMI DI QUOTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO DISEGNI DI PARTICOLARI
Pu convenire anche di sviluppare l'elemento a se- 70
zione complessa (1, T, L, C, ecc.) sul piano del
disegno per rendere pi agevole il disegno e la lettura 150
145
sp c
delle quote dei fori, degli intagli, ecc. a
In alcuni autori in uso il criterio di fare intervenire 90 b
250
250 c
nelle tabelle che designano le colonne portanti, anche 370
30 30
gli sforzi di compressione cui queste colonne sono 600x600x50
sottoposte. Analogamente tale criterio seguito nelle 30 MA
rappresentazioni di piante e sezioni, nelle quali vicino 75 100
30
all'elemento o parallelamente ad esso, sono scritti i v
valori degli sforzi oppure le dimensioni o le sigle delle
600
sezioni, per esempio quando una trave a doppio T 1200
(poutrelle) di normale profilo di altezza di mm 180 450
x
viene scritto I NP 180: quando invece una trave o una 75 130
colonna costituita dall'unione di diversi ferri piatti 450 bullone Fondaz
viene distinta come segue:
Basi per fondazioni
H
COLONNE PORTANTI
Profilo A B C H h1 h 2 SP a b c d a1 b1 c1 d1
a
S A" 1 210.12 + 4000 7000 10000 5962 2970 2982 18 220 220 370 120 220 200 270 120 d1 55 b
1c
2 300.20 1 370
T 1 210.12 + 10000 14400 17800 7782 4400 3382 18 220 200 370 370 220 200 370 370 h2
C1 1 2 300.16
2 1 210.8 +
3 2 300.12 17800 21200 24600 6872 3400 3382 18 220 200 370 370 220 200 370 370
4 1 208.8 + 24600 28000 ECC
2 300.10
S B" 70
C2
150
1 300 x 12 + 2 300 x 20 che significa una sezione a
doppio T in cui l'anima costituita da un piatto di sezione Base Tipo A Colonne portanti
300 x 12 mm (sigla 1 @ 300 x 12) e dalle due suole
costituite da piatti di sezione 300 x 20 mm (sigla 2 300 Tipo C1 C3 C4 C7 C8 C9 C10 C12 C13 C14
x 20 preceduto dal segno +). x 20 18 20 18 18 16 18 16 18 18
Rappresentazione esecutiva delle colonne portanti portanti y 12 12 12 12 12 12 12 10 12 12
del fabbricato civile di cui la pagina precedente porta la 8
pianta e la sezione trasversale. Il disegno ridotto alla
1 338 12 +2 300 16 142
rappresentazione in piano delle diverse facce del profilato,
come esplicato nello schizzo assonometrico, e la tabellina 201 220 200 220
accanto da le dimensioni della lunghezza variabile da
1965 1695 1836 212 214
colonna a colonna. l numeri indicati sotto A B C sono le 201
quote progressive altimetriche di sezione, riferite al piano 7616
del ferro. 1 338 10 +2 300 14 43
Rappresentazioni di travi maestre e travi secon-
darie riferite ai fabbricato della tavola precedente e 220 220
202
all'impalcato del 1 piano. Il disegno fuori scala e le Posi- Prezzi
quote di tutta la lavorazione sono espresse chiaramente in 2175 zioni Profilo L A B C D
n
modo da non costringere nessun rilevamento grafico. Per
228 I NP 18 3186 145 19 145 17 2
le travi secondarie stata tracciata una tabellina a fianco Travi maestre 229 I NP 18 3186 145 19 145 17 2
del relativo disegno poich dello stesso elemento occor-
rono pi pezzi. Si noti un particolare semicerchio annerito A C 230 I NP 18 3186 145 19 145 17 8
che si trova in prossimit della testata di sinistra di ogni B D
P
singola trave. Esso serve ad individuare appunto la destra
e la sinistra della trave quando le due testate sono quasi
simili per forma e per lavorazione, ma diverse per dimen- 45 142
NP 20
sioni. Tale espediente utile nell'operazione da montag- 19 17
212
gio evitando al montatore di dover consultare molti disegni 4184
prima di prendere la decisione per la corretta posa in
opera. Travi secondarie
Rappresentazione di controventi e diagonali,diagonali riferito
sempre al fabbricato civile della pagina precedente. Que- 220 180 8
sti elementi (come tutti gli altri elementi di ogni costruzione trave M 205
in acciaio) devono avere gli assi geometrici della sezione 229
convergenti sugli incontri degli assi delle travature princi- 205
pali e secondarie che devono collegare. Pertanto 70
indispensabile che siano progettati esecutivamente se- 3775
condo questo principio. A tale fine si devono calcolare
242
innanzi tutto le lunghezze teoriche derivate dall'ipotenusa 229
190
del triangolo i cui cateti sono dati dagli interessi della
trave 5 228
230
1965 242
struttura ortogonale da collegare. Eseguito il calcolo con i 242 229
mezzi della trigonometria si tiene conto quindi delle di- diag.
mensioni necessarie per gli ingombri degli elementi da 70
collegare e si definisce cos la lunghezza del controvento. 230 40 40
Si stabiliscono quindi i fori da eseguire per la connessione 220180a 60.60.6
con le piastre e le piastre stesse indicando, con opportuno trave M 203 35

disegno il loro modo di unione con la travatura ortogonale. saldatura leggera a tratti sopra e sotto
1965
242 L.G. 3395 n 2 volte

Controventi o diagonali

A.P.I.C.E. S.r.l. 22 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n 1 n
n n n n n 4
log n n
1 1 1 1,0000 1,0000 3,140 0,785 0,0000 1
2 4 8 1,4142 1,5801 6,280 3,140 0,3010 2
3 9 27 1,7321 2,0649 9,420 7,065 0,4771 3
4 16 64 2,0000 2,4967 12,560 12,560 0,6021 4
5 25 125 2,2361 2,8928 15,700 19,625 0,6990 5
6 36 216 2,4495 3,2627 18,840 28,260 0,7782 6
7 49 343 2,6458 3,6121 21,980 38,465 0,8451 7
8 64 512 2,8284 3,9449 25,120 50,240 0,9031 8
9 81 729 3,0000 4,2638 28,260 63,585 0,9542 9
10 100 1000 3,1623 4,5709 31,400 78,500 1,0000 10
11 121 1331 3,3166 4,8676 34,540 94,985 1,0414 11
12 144 1728 3,4641 5,1554 37,680 113,040 1,0792 12
13 169 2197 3,6056 5,4350 40,820 132,665 1,1139 13
14 196 2744 3,7417 5,7075 43,960 153,860 1,1461 14
15 225 3375 3,8730 5,9734 47,100 176,625 1,1761 15
16 256 4096 4,0000 6,2333 50,240 200,960 1,2041 16
17 289 4913 4,1231 6,4878 53,380 226,865 1,2304 17
18 324 5832 4,2426 6,7372 56,520 254,340 1,2553 18
19 361 6859 4,3589 6,9820 59,660 283,385 1,2788 19
20 400 8000 4,4721 7,2224 62,800 314,000 1,3010 20
21 441 9261 4,5826 7,4587 65,940 346,185 1,3222 21
22 484 10648 4,6904 7,6913 69,080 379,940 1,3424 22
23 529 12167 4,7958 7,9203 72,220 415,265 1,3617 23
24 576 13824 4,8990 8,1459 75,360 452,160 1,3802 24
25 625 15625 5,0000 8,3684 78,500 490,625 1,3979 25
26 676 17576 5,0990 8,5878 81,640 530,660 1,4150 26
27 729 19683 5,1962 8,8044 84,780 572,265 1,4314 27
28 784 21952 5,2915 9,0183 87,920 615,440 1,4472 28
29 841 24389 5,3852 9,2296 91,060 660,185 1,4624 29
30 900 27000 5,4772 9,4384 94,200 706,500 1,4771 30
31 961 29791 5,5678 9,6449 97,340 754,385 1,4914 31
32 1024 32768 5,6569 9,8492 100,480 803,840 1,5051 32
33 1089 35937 5,7446 10,0512 103,620 854,865 1,5185 33
34 1156 39304 5,8310 10,2512 106,760 907,460 1,5315 34
35 1225 42875 5,9161 10,4492 109,900 961,625 1,5441 35
36 1296 46656 6,0000 10,6453 113,040 1017,360 1,5563 36
37 1369 50653 6,0828 10,8396 116,180 1074,665 1,5682 37
38 1444 54872 6,1644 11,0321 119,320 1133,540 1,5798 38
39 1521 59319 6,2450 11,2228 122,460 1193,985 1,5911 39
40 1600 64000 6,3246 11,4119 125,600 1256,000 1,6021 40
41 1681 68921 6,4031 11,5994 128,740 1319,585 1,6128 41
42 1764 74088 6,4807 11,7854 131,880 1384,740 1,6232 42
43 1849 79507 6,5574 11,9699 135,020 1451,465 1,6335 43
44 1936 85184 6,6332 12,1529 138,160 1519,760 1,6435 44
45 2025 91125 6,7082 12,3345 141,300 1589,625 1,6532 45
46 2116 97336 6,7823 12,5147 144,440 1661,060 1,6628 46
47 2209 103823 6,8557 12,6936 147,580 1734,065 1,6721 47
48 2304 110592 6,9282 12,8712 150,720 1808,640 1,6812 48
49 2401 117649 7,0000 13,0476 153,860 1884,785 1,6902 49
50 2500 125000 7,0711 13,2227 157,000 1962,500 1,6990 50
51 2601 132651 7,1414 13,3967 160,140 2041,785 1,7076 51
52 2704 140608 7,2111 13,5694 163,280 2122,640 1,7160 52
53 2809 148877 7,2801 13,7411 166,420 2205,065 1,7243 53
54 2916 157464 7,3485 13,9117 169,560 2289,060 1,7324 54
55 3025 166375 7,4162 14,0812 172,700 2374,625 1,7404 55
56 3136 175616 7,4833 14,2496 175,840 2461,760 1,7482 56
57 3249 185193 7,5498 14,4171 178,980 2550,465 1,7559 57
58 3364 195112 7,6158 14,5835 182,120 2640,740 1,7634 58
59 3481 205379 7,6811 14,7490 185,260 2732,585 1,7709 59
60 3600 216000 7,7460 14,9135 188,400 2826,000 1,7782 60
61 3721 226981 7,8102 15,0771 191,540 2920,985 1,7853 61
62 3844 238328 7,8740 15,2398 194,680 3017,540 1,7924 62
63 3969 250047 7,9373 15,4016 197,820 3115,665 1,7993 63
64 4096 262144 8,0000 15,5625 200,960 3215,360 1,8062 64
65 4225 274625 8,0623 15,7225 204,100 3316,625 1,8129 65
66 4356 287496 8,1240 15,8818 207,240 3419,460 1,8195 66
67 4489 300763 8,1854 16,0402 210,380 3523,865 1,8261 67
68 4624 314432 8,2462 16,1978 213,520 3629,840 1,8325 68
69 4761 328509 8,3066 16,3546 216,660 3737,385 1,8388 69
70 4900 343000 8,3666 16,5107 219,800 3846,500 1,8451 70
71 5041 357911 8,4261 16,6660 222,940 3957,185 1,8513 71
72 5184 373248 8,4853 16,8205 226,080 4069,440 1,8573 72
73 5329 389017 8,5440 16,9743 229,220 4183,265 1,8633 73
74 5476 405224 8,6023 17,1275 232,360 4298,660 1,8692 74
75 5625 421875 8,6603 17,2799 235,500 4415,625 1,8751 75
n 1 n
n n n n n 4 log n n

A.P.I.C.E. S.r.l. 23a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
76 5776 438976 8,7178 17,4316 238,640 4534,160 1,8808 76
77 5929 456533 8,7750 17,5826 241,780 4654,265 1,8865 77
78 6084 474552 8,8318 17,7330 244,920 4775,940 1,8921 78
79 6241 493039 8,8882 17,8827 248,060 4899,185 1,8976 79
80 6400 512000 8,9443 18,0318 251,200 5024,000 1,9031 80
81 6561 531441 9,0000 18,1803 254,340 5150,385 1,9085 81
82 6724 551368 9,0554 18,3281 257,480 5278,340 1,9138 82
83 6889 571787 9,1104 18,4753 260,620 5407,865 1,9191 83
84 7056 592704 9,1652 18,6219 263,760 5538,960 1,9243 84
85 7225 614125 9,2195 18,7679 266,900 5671,625 1,9294 85
86 7396 636056 9,2736 18,9134 270,040 5805,860 1,9345 86
87 7569 658503 9,3274 19,0582 273,180 5941,665 1,9395 87
88 7744 681472 9,3808 19,2025 276,320 6079,040 1,9445 88
89 7921 704969 9,4340 19,3463 279,460 6217,985 1,9494 89
90 8100 729000 9,4868 19,4895 282,600 6358,500 1,9542 90
91 8281 753571 9,5394 19,6321 285,740 6500,585 1,9590 91
92 8464 778688 9,5917 19,7742 288,880 6644,240 1,9638 92
93 8649 804357 9,6437 19,9158 292,020 6789,465 1,9685 93
94 8836 830584 9,6954 20,0569 295,160 6936,260 1,9731 94
95 9025 857375 9,7468 20,1975 298,300 7084,625 1,9777 95
96 9216 884736 9,7980 20,3376 301,440 7234,560 1,9823 96
97 9409 912673 9,8489 20,4771 304,580 7386,065 1,9868 97
98 9604 941192 9,8995 20,6162 307,720 7539,140 1,9912 98
99 9801 970299 9,9499 20,7548 310,860 7693,785 1,9956 99
100 10000 1000000 10,0000 20,8930 314,000 7850,000 2,0000 100
101 10201 1030301 10,0499 21,0306 317,140 8007,785 2,0043 101
102 10404 1061208 10,0995 21,1678 320,280 8167,140 2,0086 102
103 10609 1092727 10,1489 21,3046 323,420 8328,065 2,0128 103
104 10816 1124864 10,1980 21,4409 326,560 8490,560 2,0170 104
105 11025 1157625 10,2470 21,5767 329,700 8654,625 2,0212 105
106 11236 1191016 10,2956 21,7121 332,840 8820,260 2,0253 106
107 11449 1225043 10,3441 21,8471 335,980 8987,465 2,0294 107
108 11664 1259712 10,3923 21,9816 339,120 9156,240 2,0334 108
109 11881 1295029 10,4403 22,1157 342,260 9326,585 2,0374 109
110 12100 1331000 10,4881 22,2494 345,400 9498,500 2,0414 110
111 12321 1367631 10,5357 22,3827 348,540 9671,985 2,0453 111
112 12544 1404928 10,5830 22,5156 351,680 9847,040 2,0492 112
113 12769 1442897 10,6301 22,6481 354,820 10023,665 2,0531 113
114 12996 1481544 10,6771 22,7802 357,960 10201,860 2,0569 114
115 13225 1520875 10,7238 22,9119 361,100 10381,625 2,0607 115
116 13456 1560896 10,7703 23,0432 364,240 10562,960 2,0645 116
117 13689 1601613 10,8167 23,1741 367,380 10745,865 2,0682 117
118 13924 1643032 10,8628 23,3046 370,520 10930,340 2,0719 118
119 14161 1685159 10,9087 23,4348 373,660 11116,385 2,0755 119
120 14400 1728000 10,9545 23,5646 376,800 11304,000 2,0792 120
121 14641 1771561 11,0000 23,6940 379,940 11493,185 2,0828 121
122 14884 1815848 11,0454 23,8231 383,080 11683,940 2,0864 122
123 15129 1860867 11,0905 23,9518 386,220 11876,265 2,0899 123
124 15376 1906624 11,1355 24,0801 389,360 12070,160 2,0934 124
125 15625 1953125 11,1803 24,2081 392,500 12265,625 2,0969 125
126 15876 2000376 11,2250 24,3357 395,640 12462,660 2,1004 126
127 16129 2048383 11,2694 24,4630 398,780 12661,265 2,1038 127
128 16384 2097152 11,3137 24,5900 401,920 12861,440 2,1072 128
129 16641 2146689 11,3578 24,7166 405,060 13063,185 2,1106 129
130 16900 2197000 11,4018 24,8429 408,200 13266,500 2,1139 130
131 17161 2248091 11,4455 24,9689 411,340 13471,385 2,1173 131
132 17424 2299968 11,4891 25,0945 414,480 13677,840 2,1206 132
133 17689 2352637 11,5326 25,2198 417,620 13885,865 2,1239 133
134 17956 2406104 11,5758 25,3448 420,760 14095,460 2,1271 134
135 18225 2460375 11,6190 25,4695 423,900 14306,625 2,1303 135
136 18496 2515456 11,6619 25,5939 427,040 14519,360 2,1335 136
137 18769 2571353 11,7047 25,7179 430,180 14733,665 2,1367 137
138 19044 2628072 11,7473 25,8416 433,320 14949,540 2,1399 138
139 19321 2685619 11,7898 25,9651 436,460 15166,985 2,1430 139
140 19600 2744000 11,8322 26,0882 439,600 15386,000 2,1461 140
141 19881 2803221 11,8743 26,2111 442,740 15606,585 2,1492 141
142 20164 2863288 11,9164 26,3336 445,880 15828,740 2,1523 142
143 20449 2924207 11,9583 26,4559 449,020 16052,465 2,1553 143
144 20736 2985984 12,0000 26,5778 452,160 16277,760 2,1584 144
145 21025 3048625 12,0416 26,6995 455,300 16504,625 2,1614 145
146 21316 3112136 12,0830 26,8209 458,440 16733,060 2,1644 146
147 21609 3176523 12,1244 26,9420 461,580 16963,065 2,1673 147
148 21904 3241792 12,1655 27,0628 464,720 17194,640 2,1703 148
149 22201 3307949 12,2066 27,1833 467,860 17427,785 2,1732 149
150 22500 3375000 12,2474 27,3036 471,000 17662,500 2,1761 150
1 n
n n n n n n 4 log n n

A.P.I.C.E. S.r.l. 23b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
151 22801 3442951 12,2882 27,4236 474,140 17898,785 2,1790 151
152 23104 3511808 12,3288 27,5434 477,280 18136,640 2,1818 152
153 23409 3581577 12,3693 27,6628 480,420 18376,065 2,1847 153
154 23716 3652264 12,4097 27,7820 483,560 18617,060 2,1875 154
155 24025 3723875 12,4499 27,9009 486,700 18859,625 2,1903 155
156 24336 3796416 12,4900 28,0196 489,840 19103,760 2,1931 156
157 24649 3869893 12,5300 28,1380 492,980 19349,465 2,1959 157
158 24964 3944312 12,5698 28,2562 496,120 19596,740 2,1987 158
159 25281 4019679 12,6095 28,3741 499,260 19845,585 2,2014 159
160 25600 4096000 12,6491 28,4918 502,400 20096,000 2,2041 160
161 25921 4173281 12,6886 28,6092 505,540 20347,985 2,2068 161
162 26244 4251528 12,7279 28,7263 508,680 20601,540 2,2095 162
163 26569 4330747 12,7671 28,8432 511,820 20856,665 2,2122 163
164 26896 4410944 12,8062 28,9599 514,960 21113,360 2,2148 164
165 27225 4492125 12,8452 29,0763 518,100 21371,625 2,2175 165
166 27556 4574296 12,8841 29,1925 521,240 21631,460 2,2201 166
167 27889 4657463 12,9228 29,3085 524,380 21892,865 2,2227 167
168 28224 4741632 12,9615 29,4242 527,520 22155,840 2,2253 168
169 28561 4826809 13,0000 29,5396 530,660 22420,385 2,2279 169
170 28900 4913000 13,0384 29,6549 533,800 22686,500 2,2304 170
171 29241 5000211 13,0767 29,7699 536,940 22954,185 2,2330 171
172 29584 5088448 13,1149 29,8847 540,080 23223,440 2,2355 172
173 29929 5177717 13,1529 29,9993 543,220 23494,265 2,2380 173
174 30276 5268024 13,1909 30,1136 546,360 23766,660 2,2405 174
175 30625 5359375 13,2288 30,2277 549,500 24040,625 2,2430 175
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177 31329 5545233 13,3041 30,4553 555,780 24593,265 2,2480 177
178 31684 5639752 13,3417 30,5687 558,920 24871,940 2,2504 178
179 32041 5735339 13,3791 30,6820 562,060 25152,185 2,2529 179
180 32400 5832000 13,4164 30,7950 565,200 25434,000 2,2553 180
181 32761 5929741 13,4536 30,9078 568,340 25717,385 2,2577 181
182 33124 6028568 13,4907 31,0204 571,480 26002,340 2,2601 182
183 33489 6128487 13,5277 31,1328 574,620 26288,865 2,2625 183
184 33856 6229504 13,5647 31,2449 577,760 26576,960 2,2648 184
185 34225 6331625 13,6015 31,3569 580,900 26866,625 2,2672 185
186 34596 6434856 13,6382 31,4687 584,040 27157,860 2,2695 186
187 34969 6539203 13,6748 31,5802 587,180 27450,665 2,2718 187
188 35344 6644672 13,7113 31,6916 590,320 27745,040 2,2742 188
189 35721 6751269 13,7477 31,8028 593,460 28040,985 2,2765 189
190 36100 6859000 13,7840 31,9137 596,600 28338,500 2,2788 190
191 36481 6967871 13,8203 32,0245 599,740 28637,585 2,2810 191
192 36864 7077888 13,8564 32,1350 602,880 28938,240 2,2833 192
193 37249 7189057 13,8924 32,2454 606,020 29240,465 2,2856 193
194 37636 7301384 13,9284 32,3556 609,160 29544,260 2,2878 194
195 38025 7414875 13,9642 32,4656 612,300 29849,625 2,2900 195
196 38416 7529536 14,0000 32,5753 615,440 30156,560 2,2923 196
197 38809 7645373 14,0357 32,6849 618,580 30465,065 2,2945 197
198 39204 7762392 14,0712 32,7943 621,720 30775,140 2,2967 198
199 39601 7880599 14,1067 32,9036 624,860 31086,785 2,2989 199
200 40000 8000000 14,1421 33,0126 628,000 31400,000 2,3010 200
201 40401 8120601 14,1774 33,1215 631,140 31714,785 2,3032 201
202 40804 8242408 14,2127 33,2301 634,280 32031,140 2,3054 202
203 41209 8365427 14,2478 33,3386 637,420 32349,065 2,3075 203
204 41616 8489664 14,2829 33,4469 640,560 32668,560 2,3096 204
205 42025 8615125 14,3178 33,5550 643,700 32989,625 2,3118 205
206 42436 8741816 14,3527 33,6630 646,840 33312,260 2,3139 206
207 42849 8869743 14,3875 33,7707 649,980 33636,465 2,3160 207
208 43264 8998912 14,4222 33,8783 653,120 33962,240 2,3181 208
209 43681 9129329 14,4568 33,9857 656,260 34289,585 2,3201 209
210 44100 9261000 14,4914 34,0930 659,400 34618,500 2,3222 210
211 44521 9393931 14,5258 34,2000 662,540 34948,985 2,3243 211
212 44944 9528128 14,5602 34,3069 665,680 35281,040 2,3263 212
213 45369 9663597 14,5945 34,4136 668,820 35614,665 2,3284 213
214 45796 9800344 14,6287 34,5202 671,960 35949,860 2,3304 214
215 46225 9938375 14,6629 34,6266 675,100 36286,625 2,3324 215
216 46656 10077696 14,6969 34,7328 678,240 36624,960 2,3345 216
217 47089 10218313 14,7309 34,8388 681,380 36964,865 2,3365 217
218 47524 10360232 14,7648 34,9447 684,520 37306,340 2,3385 218
219 47961 10503459 14,7986 35,0504 687,660 37649,385 2,3404 219
220 48400 10648000 14,8324 35,1560 690,800 37994,000 2,3424 220
221 48841 10793861 14,8661 35,2613 693,940 38340,185 2,3444 221
222 49284 10941048 14,8997 35,3666 697,080 38687,940 2,3464 222
223 49729 11089567 14,9332 35,4716 700,220 39037,265 2,3483 223
224 50176 11239424 14,9666 35,5765 703,360 39388,160 2,3502 224
225 50625 11390625 15,0000 35,6813 706,500 39740,625 2,3522 225
1 n
n n n n n n 4 log n n

A.P.I.C.E. S.r.l. 24a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
226 51076 11543176 15,0333 35,7859 709,640 40094,660 2,3541 226
227 51529 11697083 15,0665 35,8903 712,780 40450,265 2,3560 227
228 51984 11852352 15,0997 35,9946 715,920 40807,440 2,3579 228
229 52441 12008989 15,1327 36,0987 719,060 41166,185 2,3598 229
230 52900 12167000 15,1658 36,2027 722,200 41526,500 2,3617 230
231 53361 12326391 15,1987 36,3065 725,340 41888,385 2,3636 231
232 53824 12487168 15,2315 36,4101 728,480 42251,840 2,3655 232
233 54289 12649337 15,2643 36,5136 731,620 42616,865 2,3674 233
234 54756 12812904 15,2971 36,6170 734,760 42983,460 2,3692 234
235 55225 12977875 15,3297 36,7202 737,900 43351,625 2,3711 235
236 55696 13144256 15,3623 36,8232 741,040 43721,360 2,3729 236
237 56169 13312053 15,3948 36,9261 744,180 44092,665 2,3747 237
238 56644 13481272 15,4272 37,0289 747,320 44465,540 2,3766 238
239 57121 13651919 15,4596 37,1315 750,460 44839,985 2,3784 239
240 57600 13824000 15,4919 37,2340 753,600 45216,000 2,3802 240
241 58081 13997521 15,5242 37,3363 756,740 45593,585 2,3820 241
242 58564 14172488 15,5563 37,4385 759,880 45972,740 2,3838 242
243 59049 14348907 15,5885 37,5405 763,020 46353,465 2,3856 243
244 59536 14526784 15,6205 37,6424 766,160 46735,760 2,3874 244
245 60025 14706125 15,6525 37,7441 769,300 47119,625 2,3892 245
246 60516 14886936 15,6844 37,8458 772,440 47505,060 2,3909 246
247 61009 15069223 15,7162 37,9472 775,580 47892,065 2,3927 247
248 61504 15252992 15,7480 38,0485 778,720 48280,640 2,3945 248
249 62001 15438249 15,7797 38,1497 781,860 48670,785 2,3962 249
250 62500 15625000 15,8114 38,2508 785,000 49062,500 2,3979 250
251 63001 15813251 15,8430 38,3517 788,140 49455,785 2,3997 251
252 63504 16003008 15,8745 38,4525 791,280 49850,640 2,4014 252
253 64009 16194277 15,9060 38,5531 794,420 50247,065 2,4031 253
254 64516 16387064 15,9374 38,6536 797,560 50645,060 2,4048 254
255 65025 16581375 15,9687 38,7540 800,700 51044,625 2,4065 255
256 65536 16777216 16,0000 38,8542 803,840 51445,760 2,4082 256
257 66049 16974593 16,0312 38,9543 806,980 51848,465 2,4099 257
258 66564 17173512 16,0624 39,0543 810,120 52252,740 2,4116 258
259 67081 17373979 16,0935 39,1542 813,260 52658,585 2,4133 259
260 67600 17576000 16,1245 39,2539 816,400 53066,000 2,4150 260
261 68121 17779581 16,1555 39,3534 819,540 53474,985 2,4166 261
262 68644 17984728 16,1864 39,4529 822,680 53885,540 2,4183 262
263 69169 18191447 16,2173 39,5522 825,820 54297,665 2,4200 263
264 69696 18399744 16,2481 39,6514 828,960 54711,360 2,4216 264
265 70225 18609625 16,2788 39,7505 832,100 55126,625 2,4232 265
266 70756 18821096 16,3095 39,8494 835,240 55543,460 2,4249 266
267 71289 19034163 16,3401 39,9482 838,380 55961,865 2,4265 267
268 71824 19248832 16,3707 40,0469 841,520 56381,840 2,4281 268
269 72361 19465109 16,4012 40,1455 844,660 56803,385 2,4298 269
270 72900 19683000 16,4317 40,2439 847,800 57226,500 2,4314 270
271 73441 19902511 16,4621 40,3422 850,940 57651,185 2,4330 271
272 73984 20123648 16,4924 40,4404 854,080 58077,440 2,4346 272
273 74529 20346417 16,5227 40,5385 857,220 58505,265 2,4362 273
274 75076 20570824 16,5529 40,6364 860,360 58934,660 2,4378 274
275 75625 20796875 16,5831 40,7342 863,500 59365,625 2,4393 275
276 76176 21024576 16,6132 40,8319 866,640 59798,160 2,4409 276
277 76729 21253933 16,6433 40,9295 869,780 60232,265 2,4425 277
278 77284 21484952 16,6733 41,0270 872,920 60667,940 2,4440 278
279 77841 21717639 16,7033 41,1243 876,060 61105,185 2,4456 279
280 78400 21952000 16,7332 41,2215 879,200 61544,000 2,4472 280
281 78961 22188041 16,7631 41,3187 882,340 61984,385 2,4487 281
282 79524 22425768 16,7929 41,4156 885,480 62426,340 2,4502 282
283 80089 22665187 16,8226 41,5125 888,620 62869,865 2,4518 283
284 80656 22906304 16,8523 41,6093 891,760 63314,960 2,4533 284
285 81225 23149125 16,8819 41,7059 894,900 63761,625 2,4548 285
286 81796 23393656 16,9115 41,8024 898,040 64209,860 2,4564 286
287 82369 23639903 16,9411 41,8988 901,180 64659,665 2,4579 287
288 82944 23887872 16,9706 41,9951 904,320 65111,040 2,4594 288
289 83521 24137569 17,0000 42,0913 907,460 65563,985 2,4609 289
290 84100 24389000 17,0294 42,1874 910,600 66018,500 2,4624 290
291 84681 24642171 17,0587 42,2833 913,740 66474,585 2,4639 291
292 85264 24897088 17,0880 42,3792 916,880 66932,240 2,4654 292
293 85849 25153757 17,1172 42,4749 920,020 67391,465 2,4669 293
294 86436 25412184 17,1464 42,5705 923,160 67852,260 2,4683 294
295 87025 25672375 17,1756 42,6661 926,300 68314,625 2,4698 295
296 87616 25934336 17,2047 42,7615 929,440 68778,560 2,4713 296
297 88209 26198073 17,2337 42,8568 932,580 69244,065 2,4728 297
298 88804 26463592 17,2627 42,9519 935,720 69711,140 2,4742 298
299 89401 26730899 17,2916 43,0470 938,860 70179,785 2,4757 299
300 90000 27000000 17,3205 43,1420 942,000 70650,000 2,4771 300
1 n
n n n n n n 4 log n n

A.P.I.C.E. S.r.l. 24b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
301 90601 27270901 17,3494 43,2368 945,140 71121,785 2,4786 301
302 91204 27543608 17,3781 43,3316 948,280 71595,140 2,4800 302
303 91809 27818127 17,4069 43,4262 951,420 72070,065 2,4814 303
304 92416 28094464 17,4356 43,5208 954,560 72546,560 2,4829 304
305 93025 28372625 17,4642 43,6152 957,700 73024,625 2,4843 305
306 93636 28652616 17,4929 43,7095 960,840 73504,260 2,4857 306
307 94249 28934443 17,5214 43,8038 963,980 73985,465 2,4871 307
308 94864 29218112 17,5499 43,8979 967,120 74468,240 2,4886 308
309 95481 29503629 17,5784 43,9919 970,260 74952,585 2,4900 309
310 96100 29791000 17,6068 44,0858 973,400 75438,500 2,4914 310
311 96721 30080231 17,6352 44,1796 976,540 75925,985 2,4928 311
312 97344 30371328 17,6635 44,2733 979,680 76415,040 2,4942 312
313 97969 30664297 17,6918 44,3669 982,820 76905,665 2,4955 313
314 98596 30959144 17,7200 44,4604 985,960 77397,860 2,4969 314
315 99225 31255875 17,7482 44,5538 989,100 77891,625 2,4983 315
316 99856 31554496 17,7764 44,6471 992,240 78386,960 2,4997 316
317 100489 31855013 17,8045 44,7403 995,380 78883,865 2,5011 317
318 101124 32157432 17,8326 44,8334 998,520 79382,340 2,5024 318
319 101761 32461759 17,8606 44,9264 1001,660 79882,385 2,5038 319
320 102400 32768000 17,8885 45,0193 1004,800 80384,000 2,5051 320
321 103041 33076161 17,9165 45,1121 1007,940 80887,185 2,5065 321
322 103684 33386248 17,9444 45,2048 1011,080 81391,940 2,5079 322
323 104329 33698267 17,9722 45,2974 1014,220 81898,265 2,5092 323
324 104976 34012224 18,0000 45,3900 1017,360 82406,160 2,5105 324
325 105625 34328125 18,0278 45,4824 1020,500 82915,625 2,5119 325
326 106276 34645976 18,0555 45,5747 1023,640 83426,660 2,5132 326
327 106929 34965783 18,0831 45,6669 1026,780 83939,265 2,5145 327
328 107584 35287552 18,1108 45,7590 1029,920 84453,440 2,5159 328
329 108241 35611289 18,1384 45,8511 1033,060 84969,185 2,5172 329
330 108900 35937000 18,1659 45,9430 1036,200 85486,500 2,5185 330
331 109561 36264691 18,1934 46,0348 1039,340 86005,385 2,5198 331
332 110224 36594368 18,2209 46,1266 1042,480 86525,840 2,5211 332
333 110889 36926037 18,2483 46,2182 1045,620 87047,865 2,5224 333
334 111556 37259704 18,2757 46,3098 1048,760 87571,460 2,5237 334
335 112225 37595375 18,3030 46,4012 1051,900 88096,625 2,5250 335
336 112896 37933056 18,3303 46,4926 1055,040 88623,360 2,5263 336
337 113569 38272753 18,3576 46,5839 1058,180 89151,665 2,5276 337
338 114244 38614472 18,3848 46,6751 1061,320 89681,540 2,5289 338
339 114921 38958219 18,4120 46,7662 1064,460 90212,985 2,5302 339
340 115600 39304000 18,4391 46,8572 1067,600 90746,000 2,5315 340
341 116281 39651821 18,4662 46,9481 1070,740 91280,585 2,5328 341
342 116964 40001688 18,4932 47,0389 1073,880 91816,740 2,5340 342
343 117649 40353607 18,5203 47,1296 1077,020 92354,465 2,5353 343
344 118336 40707584 18,5472 47,2203 1080,160 92893,760 2,5366 344
345 119025 41063625 18,5742 47,3108 1083,300 93434,625 2,5378 345
346 119716 41421736 18,6011 47,4013 1086,440 93977,060 2,5391 346
347 120409 41781923 18,6279 47,4917 1089,580 94521,065 2,5403 347
348 121104 42144192 18,6548 47,5820 1092,720 95066,640 2,5416 348
349 121801 42508549 18,6815 47,6722 1095,860 95613,785 2,5428 349
350 122500 42875000 18,7083 47,7623 1099,000 96162,500 2,5441 350
351 123201 43243551 18,7350 47,8523 1102,140 96712,785 2,5453 351
352 123904 43614208 18,7617 47,9422 1105,280 97264,640 2,5465 352
353 124609 43986977 18,7883 48,0321 1108,420 97818,065 2,5478 353
354 125316 44361864 18,8149 48,1218 1111,560 98373,060 2,5490 354
355 126025 44738875 18,8414 48,2115 1114,700 98929,625 2,5502 355
356 126736 45118016 18,8680 48,3011 1117,840 99487,760 2,5514 356
357 127449 45499293 18,8944 48,3906 1120,980 100047,465 2,5527 357
358 128164 45882712 18,9209 48,4800 1124,120 100608,740 2,5539 358
359 128881 46268279 18,9473 48,5694 1127,260 101171,585 2,5551 359
360 129600 46656000 18,9737 48,6586 1130,400 101736,000 2,5563 360
361 130321 47045881 19,0000 48,7478 1133,540 102301,985 2,5575 361
362 131044 47437928 19,0263 48,8369 1136,680 102869,540 2,5587 362
363 131769 47832147 19,0526 48,9258 1139,820 103438,665 2,5599 363
364 132496 48228544 19,0788 49,0148 1142,960 104009,360 2,5611 364
365 133225 48627125 19,1050 49,1036 1146,100 104581,625 2,5623 365
366 133956 49027896 19,1311 49,1923 1149,240 105155,460 2,5635 366
367 134689 49430863 19,1572 49,2810 1152,380 105730,865 2,5647 367
368 135424 49836032 19,1833 49,3696 1155,520 106307,840 2,5658 368
369 136161 50243409 19,2094 49,4581 1158,660 106886,385 2,5670 369
370 136900 50653000 19,2354 49,5465 1161,800 107466,500 2,5682 370
371 137641 51064811 19,2614 49,6349 1164,940 108048,185 2,5694 371
372 138384 51478848 19,2873 49,7231 1168,080 108631,440 2,5705 372
373 139129 51895117 19,3132 49,8113 1171,220 109216,265 2,5717 373
374 139876 52313624 19,3391 49,8994 1174,360 109802,660 2,5729 374
375 140625 52734375 19,3649 49,9874 1177,500 110390,625 2,5740 375
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 25a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
376 141376 53157376 19,3907 50,0753 1180,640 110980,160 2,5752 376
377 142129 53582633 19,4165 50,1632 1183,780 111571,265 2,5763 377
378 142884 54010152 19,4422 50,2510 1186,920 112163,940 2,5775 378
379 143641 54439939 19,4679 50,3387 1190,060 112758,185 2,5786 379
380 144400 54872000 19,4936 50,4263 1193,200 113354,000 2,5798 380
381 145161 55306341 19,5192 50,5139 1196,340 113951,385 2,5809 381
382 145924 55742968 19,5448 50,6013 1199,480 114550,340 2,5821 382
383 146689 56181887 19,5704 50,6887 1202,620 115150,865 2,5832 383
384 147456 56623104 19,5959 50,7760 1205,760 115752,960 2,5843 384
385 148225 57066625 19,6214 50,8632 1208,900 116356,625 2,5855 385
386 148996 57512456 19,6469 50,9504 1212,040 116961,860 2,5866 386
387 149769 57960603 19,6723 51,0375 1215,180 117568,665 2,5877 387
388 150544 58411072 19,6977 51,1245 1218,320 118177,040 2,5888 388
389 151321 58863869 19,7231 51,2114 1221,460 118786,985 2,5899 389
390 152100 59319000 19,7484 51,2983 1224,600 119398,500 2,5911 390
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393 154449 60698457 19,8242 51,5584 1234,020 121242,465 2,5944 393
394 155236 61162984 19,8494 51,6449 1237,160 121860,260 2,5955 394
395 156025 61629875 19,8746 51,7314 1240,300 122479,625 2,5966 395
396 156816 62099136 19,8997 51,8178 1243,440 123100,560 2,5977 396
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398 158404 63044792 19,9499 51,9904 1249,720 124347,140 2,5999 398
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400 160000 64000000 20,0000 52,1626 1256,000 125600,000 2,6021 400
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406 164836 66923416 20,1494 52,6777 1274,840 129396,260 2,6085 406
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409 167281 68417929 20,2237 52,9343 1284,260 131315,585 2,6117 409
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443 196249 86938307 21,0476 55,7990 1391,020 154055,465 2,6464 443
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445 198025 88121125 21,0950 55,9651 1397,300 155449,625 2,6484 445
446 198916 88716536 21,1187 56,0481 1400,440 156149,060 2,6493 446
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448 200704 89915392 21,1660 56,2139 1406,720 157552,640 2,6513 448
449 201601 90518849 21,1896 56,2967 1409,860 158256,785 2,6522 449
450 202500 91125000 21,2132 56,3794 1413,000 158962,500 2,6532 450
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 25b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
451 203401 91733851 21,2368 56,4620 1416,140 159669,785 2,6542 451
452 204304 92345408 21,2603 56,5446 1419,280 160378,640 2,6551 452
453 205209 92959677 21,2838 56,6272 1422,420 161089,065 2,6561 453
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455 207025 94196375 21,3307 56,7920 1428,700 162514,625 2,6580 455
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458 209764 96071912 21,4009 57,0389 1438,120 164664,740 2,6609 458
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463 214369 99252847 21,5174 57,4491 1453,820 168279,665 2,6656 463
464 215296 99897344 21,5407 57,5310 1456,960 169007,360 2,6665 464
465 216225 100544625 21,5639 57,6128 1460,100 169736,625 2,6675 465
466 217156 101194696 21,5870 57,6945 1463,240 170467,460 2,6684 466
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469 219961 103161709 21,6564 57,9394 1472,660 172669,385 2,6712 469
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471 221841 104487111 21,7025 58,1024 1478,940 174145,185 2,6730 471
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475 225625 107171875 21,7945 58,4276 1491,500 177115,625 2,6767 475
476 226576 107850176 21,8174 58,5087 1494,640 177862,160 2,6776 476
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478 228484 109215352 21,8632 58,6709 1500,920 179359,940 2,6794 478
479 229441 109902239 21,8861 58,7518 1504,060 180111,185 2,6803 479
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485 235225 114084125 22,0227 59,2365 1522,900 184651,625 2,6857 485
486 236196 114791256 22,0454 59,3171 1526,040 185413,860 2,6866 486
487 237169 115501303 22,0681 59,3976 1529,180 186177,665 2,6875 487
488 238144 116214272 22,0907 59,4781 1532,320 186943,040 2,6884 488
489 239121 116930169 22,1133 59,5585 1535,460 187709,985 2,6893 489
490 240100 117649000 22,1359 59,6389 1538,600 188478,500 2,6902 490
491 241081 118370771 22,1585 59,7192 1541,740 189248,585 2,6911 491
492 242064 119095488 22,1811 59,7994 1544,880 190020,240 2,6920 492
493 243049 119823157 22,2036 59,8796 1548,020 190793,465 2,6928 493
494 244036 120553784 22,2261 59,9597 1551,160 191568,260 2,6937 494
495 245025 121287375 22,2486 60,0398 1554,300 192344,625 2,6946 495
496 246016 122023936 22,2711 60,1199 1557,440 193122,560 2,6955 496
497 247009 122763473 22,2935 60,1998 1560,580 193902,065 2,6964 497
498 248004 123505992 22,3159 60,2797 1563,720 194683,140 2,6972 498
499 249001 124251499 22,3383 60,3596 1566,860 195465,785 2,6981 499
500 250000 125000000 22,3607 60,4394 1570,000 196250,000 2,6990 500
501 251001 125751501 22,3830 60,5192 1573,140 197035,785 2,6998 501
502 252004 126506008 22,4054 60,5989 1576,280 197823,140 2,7007 502
503 253009 127263527 22,4277 60,6785 1579,420 198612,065 2,7016 503
504 254016 128024064 22,4499 60,7581 1582,560 199402,560 2,7024 504
505 255025 128787625 22,4722 60,8376 1585,700 200194,625 2,7033 505
506 256036 129554216 22,4944 60,9171 1588,840 200988,260 2,7042 506
507 257049 130323843 22,5167 60,9965 1591,980 201783,465 2,7050 507
508 258064 131096512 22,5389 61,0759 1595,120 202580,240 2,7059 508
509 259081 131872229 22,5610 61,1552 1598,260 203378,585 2,7067 509
510 260100 132651000 22,5832 61,2345 1601,400 204178,500 2,7076 510
511 261121 133432831 22,6053 61,3137 1604,540 204979,985 2,7084 511
512 262144 134217728 22,6274 61,3929 1607,680 205783,040 2,7093 512
513 263169 135005697 22,6495 61,4720 1610,820 206587,665 2,7101 513
514 264196 135796744 22,6716 61,5511 1613,960 207393,860 2,7110 514
515 265225 136590875 22,6936 61,6301 1617,100 208201,625 2,7118 515
516 266256 137388096 22,7156 61,7090 1620,240 209010,960 2,7126 516
517 267289 138188413 22,7376 61,7879 1623,380 209821,865 2,7135 517
518 268324 138991832 22,7596 61,8668 1626,520 210634,340 2,7143 518
519 269361 139798359 22,7816 61,9456 1629,660 211448,385 2,7152 519
520 270400 140608000 22,8035 62,0243 1632,800 212264,000 2,7160 520
521 271441 141420761 22,8254 62,1030 1635,940 213081,185 2,7168 521
522 272484 142236648 22,8473 62,1817 1639,080 213899,940 2,7177 522
523 273529 143055667 22,8692 62,2603 1642,220 214720,265 2,7185 523
524 274576 143877824 22,8910 62,3388 1645,360 215542,160 2,7193 524
525 275625 144703125 22,9129 62,4173 1648,500 216365,625 2,7202 525
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 26a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
426 181476 77308776 20,6398 54,3764 1337,640 142458,660 2,6294 426
427 182329 77854483 20,6640 54,4606 1340,780 143128,265 2,6304 427
428 183184 78402752 20,6882 54,5447 1343,920 143799,440 2,6314 428
429 184041 78953589 20,7123 54,6288 1347,060 144472,185 2,6325 429
430 184900 79507000 20,7364 54,7128 1350,200 145146,500 2,6335 430
431 185761 80062991 20,7605 54,7968 1353,340 145822,385 2,6345 431
432 186624 80621568 20,7846 54,8807 1356,480 146499,840 2,6355 432
433 187489 81182737 20,8087 54,9645 1359,620 147178,865 2,6365 433
434 188356 81746504 20,8327 55,0482 1362,760 147859,460 2,6375 434
435 189225 82312875 20,8567 55,1319 1365,900 148541,625 2,6385 435
436 190096 82881856 20,8806 55,2155 1369,040 149225,360 2,6395 436
437 190969 83453453 20,9045 55,2991 1372,180 149910,665 2,6405 437
438 191844 84027672 20,9284 55,3825 1375,320 150597,540 2,6415 438
439 192721 84604519 20,9523 55,4660 1378,460 151285,985 2,6425 439
440 193600 85184000 20,9762 55,5493 1381,600 151976,000 2,6435 440
441 194481 85766121 21,0000 55,6326 1384,740 152667,585 2,6444 441
442 195364 86350888 21,0238 55,7158 1387,880 153360,740 2,6454 442
443 196249 86938307 21,0476 55,7990 1391,020 154055,465 2,6464 443
444 197136 87528384 21,0713 55,8821 1394,160 154751,760 2,6474 444
445 198025 88121125 21,0950 55,9651 1397,300 155449,625 2,6484 445
446 198916 88716536 21,1187 56,0481 1400,440 156149,060 2,6493 446
447 199809 89314623 21,1424 56,1310 1403,580 156850,065 2,6503 447
448 200704 89915392 21,1660 56,2139 1406,720 157552,640 2,6513 448
449 201601 90518849 21,1896 56,2967 1409,860 158256,785 2,6522 449
450 202500 91125000 21,2132 56,3794 1413,000 158962,500 2,6532 450
451 203401 91733851 21,2368 56,4620 1416,140 159669,785 2,6542 451
452 204304 92345408 21,2603 56,5446 1419,280 160378,640 2,6551 452
453 205209 92959677 21,2838 56,6272 1422,420 161089,065 2,6561 453
454 206116 93576664 21,3073 56,7096 1425,560 161801,060 2,6571 454
455 207025 94196375 21,3307 56,7920 1428,700 162514,625 2,6580 455
456 207936 94818816 21,3542 56,8744 1431,840 163229,760 2,6590 456
457 208849 95443993 21,3776 56,9567 1434,980 163946,465 2,6599 457
458 209764 96071912 21,4009 57,0389 1438,120 164664,740 2,6609 458
459 210681 96702579 21,4243 57,1211 1441,260 165384,585 2,6618 459
460 211600 97336000 21,4476 57,2032 1444,400 166106,000 2,6628 460
461 212521 97972181 21,4709 57,2852 1447,540 166828,985 2,6637 461
462 213444 98611128 21,4942 57,3672 1450,680 167553,540 2,6646 462
463 214369 99252847 21,5174 57,4491 1453,820 168279,665 2,6656 463
464 215296 99897344 21,5407 57,5310 1456,960 169007,360 2,6665 464
465 216225 100544625 21,5639 57,6128 1460,100 169736,625 2,6675 465
466 217156 101194696 21,5870 57,6945 1463,240 170467,460 2,6684 466
467 218089 101847563 21,6102 57,7762 1466,380 171199,865 2,6693 467
468 219024 102503232 21,6333 57,8578 1469,520 171933,840 2,6702 468
469 219961 103161709 21,6564 57,9394 1472,660 172669,385 2,6712 469
470 220900 103823000 21,6795 58,0209 1475,800 173406,500 2,6721 470
471 221841 104487111 21,7025 58,1024 1478,940 174145,185 2,6730 471
472 222784 105154048 21,7256 58,1838 1482,080 174885,440 2,6739 472
473 223729 105823817 21,7486 58,2651 1485,220 175627,265 2,6749 473
474 224676 106496424 21,7715 58,3464 1488,360 176370,660 2,6758 474
475 225625 107171875 21,7945 58,4276 1491,500 177115,625 2,6767 475
476 226576 107850176 21,8174 58,5087 1494,640 177862,160 2,6776 476
477 227529 108531333 21,8403 58,5898 1497,780 178610,265 2,6785 477
478 228484 109215352 21,8632 58,6709 1500,920 179359,940 2,6794 478
479 229441 109902239 21,8861 58,7518 1504,060 180111,185 2,6803 479
480 230400 110592000 21,9089 58,8328 1507,200 180864,000 2,6812 480
481 231361 111284641 21,9317 58,9136 1510,340 181618,385 2,6821 481
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483 233289 112678587 21,9773 59,0752 1516,620 183131,865 2,6839 483
484 234256 113379904 22,0000 59,1559 1519,760 183890,960 2,6848 484
485 235225 114084125 22,0227 59,2365 1522,900 184651,625 2,6857 485
486 236196 114791256 22,0454 59,3171 1526,040 185413,860 2,6866 486
487 237169 115501303 22,0681 59,3976 1529,180 186177,665 2,6875 487
488 238144 116214272 22,0907 59,4781 1532,320 186943,040 2,6884 488
489 239121 116930169 22,1133 59,5585 1535,460 187709,985 2,6893 489
490 240100 117649000 22,1359 59,6389 1538,600 188478,500 2,6902 490
491 241081 118370771 22,1585 59,7192 1541,740 189248,585 2,6911 491
492 242064 119095488 22,1811 59,7994 1544,880 190020,240 2,6920 492
493 243049 119823157 22,2036 59,8796 1548,020 190793,465 2,6928 493
494 244036 120553784 22,2261 59,9597 1551,160 191568,260 2,6937 494
495 245025 121287375 22,2486 60,0398 1554,300 192344,625 2,6946 495
496 246016 122023936 22,2711 60,1199 1557,440 193122,560 2,6955 496
497 247009 122763473 22,2935 60,1998 1560,580 193902,065 2,6964 497
498 248004 123505992 22,3159 60,2797 1563,720 194683,140 2,6972 498
499 249001 124251499 22,3383 60,3596 1566,860 195465,785 2,6981 499
500 250000 125000000 22,3607 60,4394 1570,000 196250,000 2,6990 500
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 26b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
501 251001 125751501 22,3830 60,5192 1573,140 197035,785 2,6998 501
502 252004 126506008 22,4054 60,5989 1576,280 197823,140 2,7007 502
503 253009 127263527 22,4277 60,6785 1579,420 198612,065 2,7016 503
504 254016 128024064 22,4499 60,7581 1582,560 199402,560 2,7024 504
505 255025 128787625 22,4722 60,8376 1585,700 200194,625 2,7033 505
506 256036 129554216 22,4944 60,9171 1588,840 200988,260 2,7042 506
507 257049 130323843 22,5167 60,9965 1591,980 201783,465 2,7050 507
508 258064 131096512 22,5389 61,0759 1595,120 202580,240 2,7059 508
509 259081 131872229 22,5610 61,1552 1598,260 203378,585 2,7067 509
510 260100 132651000 22,5832 61,2345 1601,400 204178,500 2,7076 510
511 261121 133432831 22,6053 61,3137 1604,540 204979,985 2,7084 511
512 262144 134217728 22,6274 61,3929 1607,680 205783,040 2,7093 512
513 263169 135005697 22,6495 61,4720 1610,820 206587,665 2,7101 513
514 264196 135796744 22,6716 61,5511 1613,960 207393,860 2,7110 514
515 265225 136590875 22,6936 61,6301 1617,100 208201,625 2,7118 515
516 266256 137388096 22,7156 61,7090 1620,240 209010,960 2,7126 516
517 267289 138188413 22,7376 61,7879 1623,380 209821,865 2,7135 517
518 268324 138991832 22,7596 61,8668 1626,520 210634,340 2,7143 518
519 269361 139798359 22,7816 61,9456 1629,660 211448,385 2,7152 519
520 270400 140608000 22,8035 62,0243 1632,800 212264,000 2,7160 520
521 271441 141420761 22,8254 62,1030 1635,940 213081,185 2,7168 521
522 272484 142236648 22,8473 62,1817 1639,080 213899,940 2,7177 522
523 273529 143055667 22,8692 62,2603 1642,220 214720,265 2,7185 523
524 274576 143877824 22,8910 62,3388 1645,360 215542,160 2,7193 524
525 275625 144703125 22,9129 62,4173 1648,500 216365,625 2,7202 525
526 276676 145531576 22,9347 62,4958 1651,640 217190,660 2,7210 526
527 277729 146363183 22,9565 62,5742 1654,780 218017,265 2,7218 527
528 278784 147197952 22,9783 62,6525 1657,920 218845,440 2,7226 528
529 279841 148035889 23,0000 62,7308 1661,060 219675,185 2,7235 529
530 280900 148877000 23,0217 62,8090 1664,200 220506,500 2,7243 530
531 281961 149721291 23,0434 62,8872 1667,340 221339,385 2,7251 531
532 283024 150568768 23,0651 62,9654 1670,480 222173,840 2,7259 532
533 284089 151419437 23,0868 63,0434 1673,620 223009,865 2,7267 533
534 285156 152273304 23,1084 63,1215 1676,760 223847,460 2,7275 534
535 286225 153130375 23,1301 63,1995 1679,900 224686,625 2,7284 535
536 287296 153990656 23,1517 63,2774 1683,040 225527,360 2,7292 536
537 288369 154854153 23,1733 63,3553 1686,180 226369,665 2,7300 537
538 289444 155720872 23,1948 63,4332 1689,320 227213,540 2,7308 538
539 290521 156590819 23,2164 63,5109 1692,460 228058,985 2,7316 539
540 291600 157464000 23,2379 63,5887 1695,600 228906,000 2,7324 540
541 292681 158340421 23,2594 63,6664 1698,740 229754,585 2,7332 541
542 293764 159220088 23,2809 63,7440 1701,880 230604,740 2,7340 542
543 294849 160103007 23,3024 63,8216 1705,020 231456,465 2,7348 543
544 295936 160989184 23,3238 63,8992 1708,160 232309,760 2,7356 544
545 297025 161878625 23,3452 63,9767 1711,300 233164,625 2,7364 545
546 298116 162771336 23,3666 64,0541 1714,440 234021,060 2,7372 546
547 299209 163667323 23,3880 64,1315 1717,580 234879,065 2,7380 547
548 300304 164566592 23,4094 64,2089 1720,720 235738,640 2,7388 548
549 301401 165469149 23,4307 64,2862 1723,860 236599,785 2,7396 549
550 302500 166375000 23,4521 64,3635 1727,000 237462,500 2,7404 550
551 303601 167284151 23,4734 64,4407 1730,140 238326,785 2,7412 551
552 304704 168196608 23,4947 64,5178 1733,280 239192,640 2,7419 552
553 305809 169112377 23,5160 64,5950 1736,420 240060,065 2,7427 553
554 306916 170031464 23,5372 64,6720 1739,560 240929,060 2,7435 554
555 308025 170953875 23,5584 64,7490 1742,700 241799,625 2,7443 555
556 309136 171879616 23,5797 64,8260 1745,840 242671,760 2,7451 556
557 310249 172808693 23,6008 64,9029 1748,980 243545,465 2,7459 557
558 311364 173741112 23,6220 64,9798 1752,120 244420,740 2,7466 558
559 312481 174676879 23,6432 65,0567 1755,260 245297,585 2,7474 559
560 313600 175616000 23,6643 65,1335 1758,400 246176,000 2,7482 560
561 314721 176558481 23,6854 65,2102 1761,540 247055,985 2,7490 561
562 315844 177504328 23,7065 65,2869 1764,680 247937,540 2,7497 562
563 316969 178453547 23,7276 65,3635 1767,820 248820,665 2,7505 563
564 318096 179406144 23,7487 65,4401 1770,960 249705,360 2,7513 564
565 319225 180362125 23,7697 65,5167 1774,100 250591,625 2,7520 565
566 320356 181321496 23,7908 65,5932 1777,240 251479,460 2,7528 566
567 321489 182284263 23,8118 65,6697 1780,380 252368,865 2,7536 567
568 322624 183250432 23,8328 65,7461 1783,520 253259,840 2,7543 568
569 323761 184220009 23,8537 65,8225 1786,660 254152,385 2,7551 569
570 324900 185193000 23,8747 65,8988 1789,800 255046,500 2,7559 570
571 326041 186169411 23,8956 65,9751 1792,940 255942,185 2,7566 571
572 327184 187149248 23,9165 66,0513 1796,080 256839,440 2,7574 572
573 328329 188132517 23,9374 66,1275 1799,220 257738,265 2,7582 573
574 329476 189119224 23,9583 66,2036 1802,360 258638,660 2,7589 574
575 330625 190109375 23,9792 66,2797 1805,500 259540,625 2,7597 575
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 27a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
576 331776 191102976 24,0000 66,3558 1808,640 260444,160 2,7604 576
577 332929 192100033 24,0208 66,4318 1811,780 261349,265 2,7612 577
578 334084 193100552 24,0416 66,5078 1814,920 262255,940 2,7619 578
579 335241 194104539 24,0624 66,5837 1818,060 263164,185 2,7627 579
580 336400 195112000 24,0832 66,6596 1821,200 264074,000 2,7634 580
581 337561 196122941 24,1039 66,7354 1824,340 264985,385 2,7642 581
582 338724 197137368 24,1247 66,8112 1827,480 265898,340 2,7649 582
583 339889 198155287 24,1454 66,8869 1830,620 266812,865 2,7657 583
584 341056 199176704 24,1661 66,9626 1833,760 267728,960 2,7664 584
585 342225 200201625 24,1868 67,0383 1836,900 268646,625 2,7672 585
586 343396 201230056 24,2074 67,1139 1840,040 269565,860 2,7679 586
587 344569 202262003 24,2281 67,1895 1843,180 270486,665 2,7686 587
588 345744 203297472 24,2487 67,2650 1846,320 271409,040 2,7694 588
589 346921 204336469 24,2693 67,3405 1849,460 272332,985 2,7701 589
590 348100 205379000 24,2899 67,4159 1852,600 273258,500 2,7709 590
591 349281 206425071 24,3105 67,4913 1855,740 274185,585 2,7716 591
592 350464 207474688 24,3311 67,5666 1858,880 275114,240 2,7723 592
593 351649 208527857 24,3516 67,6419 1862,020 276044,465 2,7731 593
594 352836 209584584 24,3721 67,7172 1865,160 276976,260 2,7738 594
595 354025 210644875 24,3926 67,7924 1868,300 277909,625 2,7745 595
596 355216 211708736 24,4131 67,8676 1871,440 278844,560 2,7752 596
597 356409 212776173 24,4336 67,9427 1874,580 279781,065 2,7760 597
598 357604 213847192 24,4540 68,0178 1877,720 280719,140 2,7767 598
599 358801 214921799 24,4745 68,0929 1880,860 281658,785 2,7774 599
600 360000 216000000 24,4949 68,1679 1884,000 282600,000 2,7782 600
601 361201 217081801 24,5153 68,2428 1887,140 283542,785 2,7789 601
602 362404 218167208 24,5357 68,3178 1890,280 284487,140 2,7796 602
603 363609 219256227 24,5561 68,3926 1893,420 285433,065 2,7803 603
604 364816 220348864 24,5764 68,4675 1896,560 286380,560 2,7810 604
605 366025 221445125 24,5967 68,5423 1899,700 287329,625 2,7818 605
606 367236 222545016 24,6171 68,6170 1902,840 288280,260 2,7825 606
607 368449 223648543 24,6374 68,6917 1905,980 289232,465 2,7832 607
608 369664 224755712 24,6577 68,7664 1909,120 290186,240 2,7839 608
609 370881 225866529 24,6779 68,8410 1912,260 291141,585 2,7846 609
610 372100 226981000 24,6982 68,9156 1915,400 292098,500 2,7853 610
611 373321 228099131 24,7184 68,9902 1918,540 293056,985 2,7860 611
612 374544 229220928 24,7386 69,0647 1921,680 294017,040 2,7868 612
613 375769 230346397 24,7588 69,1391 1924,820 294978,665 2,7875 613
614 376996 231475544 24,7790 69,2135 1927,960 295941,860 2,7882 614
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n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 27b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
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4
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n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 28a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
726 527076 382657176 26,9444 77,3069 2279,640 413754,660 2,8609 726
727 528529 384240583 26,9629 77,3771 2282,780 414895,265 2,8615 727
728 529984 385828352 26,9815 77,4474 2285,920 416037,440 2,8621 728
729 531441 387420489 27,0000 77,5176 2289,060 417181,185 2,8627 729
730 532900 389017000 27,0185 77,5877 2292,200 418326,500 2,8633 730
731 534361 390617891 27,0370 77,6579 2295,340 419473,385 2,8639 731
732 535824 392223168 27,0555 77,7280 2298,480 420621,840 2,8645 732
733 537289 393832837 27,0740 77,7980 2301,620 421771,865 2,8651 733
734 538756 395446904 27,0924 77,8681 2304,760 422923,460 2,8657 734
735 540225 397065375 27,1109 77,9381 2307,900 424076,625 2,8663 735
736 541696 398688256 27,1293 78,0080 2311,040 425231,360 2,8669 736
737 543169 400315553 27,1477 78,0780 2314,180 426387,665 2,8675 737
738 544644 401947272 27,1662 78,1479 2317,320 427545,540 2,8681 738
739 546121 403583419 27,1846 78,2178 2320,460 428704,985 2,8686 739
740 547600 405224000 27,2029 78,2876 2323,600 429866,000 2,8692 740
741 549081 406869021 27,2213 78,3574 2326,740 431028,585 2,8698 741
742 550564 408518488 27,2397 78,4272 2329,880 432192,740 2,8704 742
743 552049 410172407 27,2580 78,4969 2333,020 433358,465 2,8710 743
744 553536 411830784 27,2764 78,5666 2336,160 434525,760 2,8716 744
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746 556516 415160936 27,3130 78,7060 2342,440 436865,060 2,8727 746
747 558009 416832723 27,3313 78,7756 2345,580 438037,065 2,8733 747
748 559504 418508992 27,3496 78,8452 2348,720 439210,640 2,8739 748
749 561001 420189749 27,3679 78,9147 2351,860 440385,785 2,8745 749
750 562500 421875000 27,3861 78,9842 2355,000 441562,500 2,8751 750
751 564001 423564751 27,4044 79,0537 2358,140 442740,785 2,8756 751
752 565504 425259008 27,4226 79,1232 2361,280 443920,640 2,8762 752
753 567009 426957777 27,4408 79,1926 2364,420 445102,065 2,8768 753
754 568516 428661064 27,4591 79,2620 2367,560 446285,060 2,8774 754
755 570025 430368875 27,4773 79,3314 2370,700 447469,625 2,8779 755
756 571536 432081216 27,4955 79,4007 2373,840 448655,760 2,8785 756
757 573049 433798093 27,5136 79,4700 2376,980 449843,465 2,8791 757
758 574564 435519512 27,5318 79,5393 2380,120 451032,740 2,8797 758
759 576081 437245479 27,5500 79,6085 2383,260 452223,585 2,8802 759
760 577600 438976000 27,5681 79,6777 2386,400 453416,000 2,8808 760
761 579121 440711081 27,5862 79,7469 2389,540 454609,985 2,8814 761
762 580644 442450728 27,6043 79,8161 2392,680 455805,540 2,8820 762
763 582169 444194947 27,6225 79,8852 2395,820 457002,665 2,8825 763
764 583696 445943744 27,6405 79,9543 2398,960 458201,360 2,8831 764
765 585225 447697125 27,6586 80,0233 2402,100 459401,625 2,8837 765
766 586756 449455096 27,6767 80,0923 2405,240 460603,460 2,8842 766
767 588289 451217663 27,6948 80,1613 2408,380 461806,865 2,8848 767
768 589824 452984832 27,7128 80,2303 2411,520 463011,840 2,8854 768
769 591361 454756609 27,7308 80,2992 2414,660 464218,385 2,8859 769
770 592900 456533000 27,7489 80,3681 2417,800 465426,500 2,8865 770
771 594441 458314011 27,7669 80,4370 2420,940 466636,185 2,8871 771
772 595984 460099648 27,7849 80,5058 2424,080 467847,440 2,8876 772
773 597529 461889917 27,8029 80,5747 2427,220 469060,265 2,8882 773
774 599076 463684824 27,8209 80,6434 2430,360 470274,660 2,8887 774
775 600625 465484375 27,8388 80,7122 2433,500 471490,625 2,8893 775
776 602176 467288576 27,8568 80,7809 2436,640 472708,160 2,8899 776
777 603729 469097433 27,8747 80,8496 2439,780 473927,265 2,8904 777
778 605284 470910952 27,8927 80,9183 2442,920 475147,940 2,8910 778
779 606841 472729139 27,9106 80,9869 2446,060 476370,185 2,8915 779
780 608400 474552000 27,9285 81,0555 2449,200 477594,000 2,8921 780
781 609961 476379541 27,9464 81,1241 2452,340 478819,385 2,8927 781
782 611524 478211768 27,9643 81,1926 2455,480 480046,340 2,8932 782
783 613089 480048687 27,9821 81,2611 2458,620 481274,865 2,8938 783
784 614656 481890304 28,0000 81,3296 2461,760 482504,960 2,8943 784
785 616225 483736625 28,0179 81,3980 2464,900 483736,625 2,8949 785
786 617796 485587656 28,0357 81,4665 2468,040 484969,860 2,8954 786
787 619369 487443403 28,0535 81,5349 2471,180 486204,665 2,8960 787
788 620944 489303872 28,0713 81,6032 2474,320 487441,040 2,8965 788
789 622521 491169069 28,0891 81,6716 2477,460 488678,985 2,8971 789
790 624100 493039000 28,1069 81,7399 2480,600 489918,500 2,8976 790
791 625681 494913671 28,1247 81,8081 2483,740 491159,585 2,8982 791
792 627264 496793088 28,1425 81,8764 2486,880 492402,240 2,8987 792
793 628849 498677257 28,1603 81,9446 2490,020 493646,465 2,8993 793
794 630436 500566184 28,1780 82,0128 2493,160 494892,260 2,8998 794
795 632025 502459875 28,1957 82,0809 2496,300 496139,625 2,9004 795
796 633616 504358336 28,2135 82,1491 2499,440 497388,560 2,9009 796
797 635209 506261573 28,2312 82,2172 2502,580 498639,065 2,9015 797
798 636804 508169592 28,2489 82,2852 2505,720 499891,140 2,9020 798
799 638401 510082399 28,2666 82,3533 2508,860 501144,785 2,9025 799
800 640000 512000000 28,2843 82,4213 2512,000 502400,000 2,9031 800
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 28b Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
n n n n n n 1 n log n n
4
801 641601 513922401 28,3019 82,4893 2515,140 503656,785 2,9036 801
802 643204 515849608 28,3196 82,5572 2518,280 504915,140 2,9042 802
803 644809 517781627 28,3373 82,6251 2521,420 506175,065 2,9047 803
804 646416 519718464 28,3549 82,6930 2524,560 507436,560 2,9053 804
805 648025 521660125 28,3725 82,7609 2527,700 508699,625 2,9058 805
806 649636 523606616 28,3901 82,8288 2530,840 509964,260 2,9063 806
807 651249 525557943 28,4077 82,8966 2533,980 511230,465 2,9069 807
808 652864 527514112 28,4253 82,9643 2537,120 512498,240 2,9074 808
809 654481 529475129 28,4429 83,0321 2540,260 513767,585 2,9079 809
810 656100 531441000 28,4605 83,0998 2543,400 515038,500 2,9085 810
811 657721 533411731 28,4781 83,1675 2546,540 516310,985 2,9090 811
812 659344 535387328 28,4956 83,2352 2549,680 517585,040 2,9096 812
813 660969 537367797 28,5132 83,3028 2552,820 518860,665 2,9101 813
814 662596 539353144 28,5307 83,3704 2555,960 520137,860 2,9106 814
815 664225 541343375 28,5482 83,4380 2559,100 521416,625 2,9112 815
816 665856 543338496 28,5657 83,5056 2562,240 522696,960 2,9117 816
817 667489 545338513 28,5832 83,5731 2565,380 523978,865 2,9122 817
818 669124 547343432 28,6007 83,6406 2568,520 525262,340 2,9128 818
819 670761 549353259 28,6182 83,7081 2571,660 526547,385 2,9133 819
820 672400 551368000 28,6356 83,7755 2574,800 527834,000 2,9138 820
821 674041 553387661 28,6531 83,8429 2577,940 529122,185 2,9143 821
822 675684 555412248 28,6705 83,9103 2581,080 530411,940 2,9149 822
823 677329 557441767 28,6880 83,9777 2584,220 531703,265 2,9154 823
824 678976 559476224 28,7054 84,0450 2587,360 532996,160 2,9159 824
825 680625 561515625 28,7228 84,1123 2590,500 534290,625 2,9165 825
826 682276 563559976 28,7402 84,1796 2593,640 535586,660 2,9170 826
827 683929 565609283 28,7576 84,2468 2596,780 536884,265 2,9175 827
828 685584 567663552 28,7750 84,3141 2599,920 538183,440 2,9180 828
829 687241 569722789 28,7924 84,3813 2603,060 539484,185 2,9186 829
830 688900 571787000 28,8097 84,4484 2606,200 540786,500 2,9191 830
831 690561 573856191 28,8271 84,5156 2609,340 542090,385 2,9196 831
832 692224 575930368 28,8444 84,5827 2612,480 543395,840 2,9201 832
833 693889 578009537 28,8617 84,6498 2615,620 544702,865 2,9206 833
834 695556 580093704 28,8791 84,7168 2618,760 546011,460 2,9212 834
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837 700569 586376253 28,9310 84,9178 2628,180 549946,665 2,9227 837
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A.P.I.C.E. S.r.l. 28c Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
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4

A.P.I.C.E. S.r.l. 28d Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
TAVOLE NUMERICHE
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951 904401 860085351 30,8383 92,3845 2986,140 709954,785 2,9782 951
952 906304 862801408 30,8545 92,4486 2989,280 711448,640 2,9786 952
953 908209 865523177 30,8707 92,5127 2992,420 712944,065 2,9791 953
954 910116 868250664 30,8869 92,5767 2995,560 714441,060 2,9795 954
955 912025 870983875 30,9031 92,6408 2998,700 715939,625 2,9800 955
956 913936 873722816 30,9192 92,7048 3001,840 717439,760 2,9805 956
957 915849 876467493 30,9354 92,7688 3004,980 718941,465 2,9809 957
958 917764 879217912 30,9516 92,8328 3008,120 720444,740 2,9814 958
959 919681 881974079 30,9677 92,8967 3011,260 721949,585 2,9818 959
960 921600 884736000 30,9839 92,9606 3014,400 723456,000 2,9823 960
961 923521 887503681 31,0000 93,0245 3017,540 724963,985 2,9827 961
962 925444 890277128 31,0161 93,0884 3020,680 726473,540 2,9832 962
963 927369 893056347 31,0322 93,1523 3023,820 727984,665 2,9836 963
964 929296 895841344 31,0483 93,2161 3026,960 729497,360 2,9841 964
965 931225 898632125 31,0644 93,2799 3030,100 731011,625 2,9845 965
966 933156 901428696 31,0805 93,3437 3033,240 732527,460 2,9850 966
967 935089 904231063 31,0966 93,4074 3036,380 734044,865 2,9854 967
968 937024 907039232 31,1127 93,4712 3039,520 735563,840 2,9859 968
969 938961 909853209 31,1288 93,5349 3042,660 737084,385 2,9863 969
970 940900 912673000 31,1448 93,5986 3045,800 738606,500 2,9868 970
971 942841 915498611 31,1609 93,6623 3048,940 740130,185 2,9872 971
972 944784 918330048 31,1769 93,7259 3052,080 741655,440 2,9877 972
973 946729 921167317 31,1929 93,7896 3055,220 743182,265 2,9881 973
974 948676 924010424 31,2090 93,8532 3058,360 744710,660 2,9886 974
975 950625 926859375 31,2250 93,9167 3061,500 746240,625 2,9890 975
976 952576 929714176 31,2410 93,9803 3064,640 747772,160 2,9894 976
977 954529 932574833 31,2570 94,0439 3067,780 749305,265 2,9899 977
978 956484 935441352 31,2730 94,1074 3070,920 750839,940 2,9903 978
979 958441 938313739 31,2890 94,1709 3074,060 752376,185 2,9908 979
980 960400 941192000 31,3050 94,2343 3077,200 753914,000 2,9912 980
981 962361 944076141 31,3209 94,2978 3080,340 755453,385 2,9917 981
982 964324 946966168 31,3369 94,3612 3083,480 756994,340 2,9921 982
983 966289 949862087 31,3528 94,4246 3086,620 758536,865 2,9926 983
984 968256 952763904 31,3688 94,4880 3089,760 760080,960 2,9930 984
985 970225 955671625 31,3847 94,5514 3092,900 761626,625 2,9934 985
986 972196 958585256 31,4006 94,6147 3096,040 763173,860 2,9939 986
987 974169 961504803 31,4166 94,6781 3099,180 764722,665 2,9943 987
988 976144 964430272 31,4325 94,7414 3102,320 766273,040 2,9948 988
989 978121 967361669 31,4484 94,8046 3105,460 767824,985 2,9952 989
990 980100 970299000 31,4643 94,8679 3108,600 769378,500 2,9956 990
991 982081 973242271 31,4802 94,9311 3111,740 770933,585 2,9961 991
992 984064 976191488 31,4960 94,9943 3114,880 772490,240 2,9965 992
993 986049 979146657 31,5119 95,0575 3118,020 774048,465 2,9969 993
994 988036 982107784 31,5278 95,1207 3121,160 775608,260 2,9974 994
995 990025 985074875 31,5436 95,1838 3124,300 777169,625 2,9978 995
996 992016 988047936 31,5595 95,2470 3127,440 778732,560 2,9983 996
997 994009 991026973 31,5753 95,3101 3130,580 780297,065 2,9987 997
998 996004 994011992 31,5911 95,3732 3133,720 781863,140 2,9991 998
999 998001 997002999 31,6070 95,4362 3136,860 783430,785 2,9996 999
1000 1000000 1000000000 31,6228 95,4993 3140,000 785000,000 3,0000 1000
n n n n n n 1 n log n n
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 28e Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
ELEMENTI FONDAMENTALI DI TRIGONOMETRIA
FUNZIONI TRIGONOMETRICHE
SENO COSENO TANGENTE COTANGENTE
+ + + +
F G H
B D
C

+ + +
+
A
E

1 1 1
Seno di = A B
(cotg)
(sen) Coseno di = CD (cos) Tangente = EF (tang) Cotangente = GH

= 1 cos = 1 sen sen sen


= =
cos cos
tang 1
= = 1 1
= =
1 + tang 1 + tang cotg tang
1 cotg = tang(180 ) = tang(90 )
= =
1+ cotg = cotg(90 ) = cotg(180 )
1 + cotg
= sen(180 ) = sen(90 )
= cos(90 ) = cos(180 )
VALORI NUMERICI DELLE FUNZIONI DI ALCUNI ANGOLI
Funzioni 0 - 360 30 45 60 Funzioni 90 120 180 270
1 1 1 1
seno 0 2 3 seno 1 3 0 1
2 2 2 2
1 1 1 1 1
coseno 1 3 2 coseno 0 0
2 2 2 2
tangente 0 1
3 3 1 3 tangente 3 0

secante 2 2 1
1 3 2 2 secante
3
1 2 3 1 3
seno 0 seno 0 1
4 4 4 4
3 2 1 0 1
coseno 1 4 4 coseno 1 0
4 4
1 0
tangente 0 1 3 tangente 3
3
4
secante 1 2 4 secante 4 1
3
RELAZIONI TRA ELEMENTI DI TRIANGOLI PIANI
Triangoli rettangoli Triangoli piani
r
+ = 90
a b
a = b = c =2 r teorema dei seni
= 90 seno c
c c a
= 90
a b a a =b cos + c cos
coseno c c teorema
b =c cos + a cos delle
90 b tangen. a b b
proiezioni
b a
c =a cos + b cos
a= = c cos = b tang = b cotg b a
cotang. a teorema
b
b = c sen = a tang = a cotg a = b + c 2 b c cos = del
1 c c
a = b = b a secante cos = b coseno
a
= = a+b = tang 1/2( + ) = teorema delle
c 1 = c c
= b sec = a sec cosec. ab tang 1/2 ( )
sen b b tangenti

A.P.I.C.E. S.r.l. 29 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
FUNZIONI TRIGONOMETRICHE

Seno Coseno
Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50' Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50'
0 0,00000 0,00291 0,00582 0,00873 0,01164 0,01454 89 0 1,00000 1,00000 0,99998 0,99996 0,99993 0,99989 89
1 0,01745 0,02036 0,02327 0,02618 0,02908 0,03199 88 1 0,99985 0,99979 0,99973 0,99996 0,99958 0,99949 88
2 0,03490 0,03781 0,04071 0,04362 0,04653 0,04943 87 2 0,99939 0,99929 0,99917 0,99905 0,99892 0,99878 87
3 0,05234 0,05524 0,05814 0,061105 0,06395 0,06685 86 3 0,99863 0,99847 0,99831 0,99813 0,99795 0,99776 86
4 0,06976 0,07266 0,07556 0,07846 0,08136 0,08426 85 4 0,99756 0,99736 0,99714 0,99692 0,99668 0,99644 85
5 0,08716 0,09005 0,09295 0,09585 0,09874 0,10164 84 5 0,99619 0,99594 0,99567 0,99540 0,99511 0,99482 84
6 0,10453 0,10742 0,11031 0,11320 0,11609 0,11898 83 6 0,99452 0,99421 0,99390 0,99357 0,99324 0,99290 83
7 0,12187 0,12476 0,12764 0,13053 0,13341 0,13629 82 7 0,99255 0,99219 0,99182 0,99144 0,99106 0,99067 82
8 0,13917 0,14205 0,14493 0,14781 0,15069 0,15536 81 8 0,99027 0,98986 0,98944 0,98902 0,98858 0,98814 81
9 0,15643 0,15931 0,16218 0,16505 0,16792 0,17078 80 9 0,98769 0,98723 0,98676 0,98629 0,98580 0,98531 80
10 0,17365 0,17651 0,17937 0,18224 0,18509 0,18795 79 10 0,98481 0,98430 0,98378 0,98325 0,98272 0,98218 79
11 0,19081 0,19366 0,19652 0,19937 0,20222 0,20507 78 11 0,98163 0,98107 0,98050 0,97992 0,97934 0,97875 78
12 0,20791 0,21076 0,21360 0,21644 0,21928 0,22212 77 12 0,97815 0,97754 0,97692 0,97630 0,97566 0,97502 77
13 0,22495 0,22778 0,23062 0,23345 0,23627 0,23910 76 13 0,97437 0,97371 0,97304 0,97237 0,97169 0,97100 76
14 0,24192 0,24474 0,24756 0,25038 0,25320 0,25601 75 14 0,97030 0,96959 0,96887 0,96815 0,96742 0,96667 75
15 0,25882 0,26163 0,26443 0,26724 0,27004 0,27284 74 15 0,96593 0,96517 0,96440 0,96363 0,96285 0,96206 74
16 0,27564 0,27843 0,28123 0,28402 0,28680 0,28959 73 16 0,96126 0,96046 0,95964 0,95882 0,95799 0,95715 73
17 0,29237 0,29515 0,29793 0,30071 0,30348 0,30625 72 17 0,95630 0,95545 0,95459 0,95372 0,95284 0,95195 72
18 0,30902 0,31178 0,31454 0,31730 0,32006 0,32282 71 18 0,95106 0,95015 0,94924 0,94832 0,94740 0,94646 71
19 0,32557 0,32832 0,33106 0,33381 0,33655 033929 70 19 0,95552 0,94457 0,94361 0,94264 0,94167 0,94068 70
20 0,34202 0,34475 0,34748 0,35021 0,35293 0,35565 69 20 0,93969 0,93869 0,93769 0,93667 0,93565 0,93462 69
21 0,35837 0,36108 0,36379 0,36650 0,36921 0,37191 68 21 0,93358 0,93253 0,93148 0,93042 0,92935 0,92827 68
22 0,37461 0.37730 0,37999 0,38268 0,38537 0,38805 67 22 0,92718 0,92609 0,92499 0,92388 0,92276 0,92164 67
23 0,39073 0,39341 0,39608 0,39875 0,40141 0,40408 66 23 0,92050 0,91936 0,91822 0,91706 0,91590 0,91472 66
24 0,40674 0,40939 0,41204 0,41469 0,41734 0,41998 65 24 0,91355 0,91236 0,91116 0,90996 0,90875 0,90753 65
25 0,42262 0,42525 0,42788 0,43051 0,43313 0,43575 64 25 0,90631 0,90507 0,90383 0,90259 0,90133 0,90007 64
26 0,43837 0,44098 0,44359 0,44620 0,44880 0,45140 63 26 0,89879 0,89752 0,89623 0,89493 0,89363 0,89232 63
27 0,45399 0,45658 0,45917 0,46175 0,46433 0,46690 62 27 0,89101 0,88968 0,88835 0,88701 0,88566 0,88431 62
28 0,46947 0,47204 0,47460 0,47716 0,47971 0,48226 61 28 0,88295 0,88158 0,88020 0,87882 0,87743 0,87603 61
29 0,48481 0,48735 0,48989 0,49242 0,49945 0,49748 60 29 0,87462 0,87321 0,87178 0,87036 0,86892 0,86748 60
30 0,50000 0,50252 0,50503 0,50754 0,51004 0,51254 59 30 0,86603 0,86457 0,86310 0,86163 0,86015 0,85866 59
31 0,51504 0,51753 0,52002 0,52250 0,52498 0,52745 58 31 0,85717 0,85567 0,85416 0,85264 0,85112 0,84959 58
32 0,52922 0,53238 0,53484 0,53730 0,53975 0,54220 57 32 0,84805 0,84650 0,84495 0,84339 0,84182 0,84025 57
33 0,54464 0,54708 0,54951 0,55194 0,54436 0,55678 56 33 0,83867 0,83708 0,83549 0,83389 0,83228 0,83066 56
34 0,55919 0,56160 0,56401 0,56641 0,56880 0,57119 55 34 0,82904 0,82741 0,82577 0,82413 0,82248 0,82082 55
35 0,57358 0,57596 0,57833 0,58070 0,58307 0,58543 54 35 0,81915 0,81748 0,81580 0,81412 0,81242 0,81072 54
36 0,58779 0,59014 0,59248 0,59482 0,59716 0,59949 53 36 0,80902 0,80730 0,80558 0,80386 0,80212 0,80038 53
37 0,60182 0,60414 0,60645 0,60876 0,61107 0,61337 52 37 0,79864 0,79688 0,79512 0,79335 0,79158 0,78980 52
38 0,61566 0,61795 0,62024 0,62251 0,62479 0,62706 51 38 0,78801 0,78622 0,78442 0,78261 0,78079 0,77897 51
39 0,62932 0,63158 0,63383 0,63608 0,63832 0,64056 50 39 0,77715 0,77531 0,77347 0,77162 0,76977 0,76791 50
40 0,64279 0,64501 0,64723 0,64945 0,65166 0,65386 49 40 0,76604 0,76417 0,76229 0,76041 0,75851 0,75661 49
41 0,65606 0,65825 0,66044 0,66262 066480 0,66697 48 41 0,75471 0,75280 0,75088 0,74896 0,74703 0,74509 48
42 0,66913 0,67129 0,67344 0,67559 0,67773 0,67987 47 42 0,74314 0,74120 0,73924 0,73728 0,73531 0,73333 47
43 0,68200 0,68412 0,68624 0,68835 0,69046 0,69256 46 43 0,73135 0,72937 0,72737 0,72537 0,72337 0,72136 46
44 0,69466 0,69675 0,69883 0,70091 0,70298 0,70505 45 44 0,71934 0,71732 0,71529 0,71325 0,71121 0,70916 45
45 0,70711 44 45 0,70711 44
60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi 60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi
Coseno Seno

Uso delle tavole delle funzioni trigo- a 90 da destra a sinistra ascendendo


nometriche lungo le colonne della tabella della
Esse danno immediatamente il valore pagina seguente. Per gli angoli com-
numerico delle funzioni trigonometri- presi tra 90 e 180 si rammenti che
che seno, coseno, tangente, deglian- valgono le seguenti formule:
goli inferiori a 90 ogni frazione di
10.
Lettura: da 0 a 45 il seno e il coseno sen = cos ( 90)
si trovano da sinistra a destra scen- tg = ctg ( 90)
dendo, da 45 a 90 si trovano da
destra a sinistra ascendendo lungo le cos = sen ( 90)
colonne della tabella. ctg = tg ( 90)
Similmente la tangente e la cotan-
gente si trovano da 0 a 45 da
sinistra a destra scendendo e da 45

A.P.I.C.E. S.r.l. 30 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
FUNZIONI TRIGONOMETRICHE

Tangente Cotangente
Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50' Gradi 0' 10' 20' 30' 40' 50'
0 0,00000 0,00291 0,00582 0,00873 0,01164 0,01455 89 0 343,77371 171,88540 114,58865 85,93980 68,75010 89
1 0,01746 0,02036 0,02328 0,02619 0,02910 0,03201 88 1 57,28997 49,10388 42,96408 38,18845 34,36777 31,24157 88
2 0,03492 0,03783 0,04075 0,04366 0,04658 0,04949 87 2 28,63625 26,43160 24,54176 22,90377 21,47040 20,20556 87
3 0,05241 0,05533 0,05824 0,06116 0,06408 0,06700 86 3 19,08114 18,07498 17,16934 16,34985 15,60479 14,92442 86
4 0,06993 0,07285 0,07578 0,07870 0,08163 0,08456 85 4 14,30067 13,72674 13,19689 12,70621 12,25051 11,82617 85
5 0,08749 0,09042 0,09335 0,09629 0,09923 0,10216 84 5 11,43005 11,05943 10,71191 10,38540 10,07803 9,78817 84
6 0,10510 0,10805 0,11099 0,11394 0,11688 0,11983 83 6 9,51436 9,25530 9,00983 8,77689 8,55555 8,34496 83
7 0,12278 0,12574 0,12869 0,13165 0,13461 0,13758 82 7 8,14435 7,95302 7,77035 7,59575 7,42871 7,26873 82
8 0,14054 0,14351 0,14648 0,14945 0,15243 0,15540 81 8 7,11537 6,96823 6,82694 6,69116 6,56055 6,43484 81
9 0,15838 0,16137 0,16435 0,16734 0,17033 0,17333 80 9 6,31375 6,19703 6,08444 5,97576 5,87080 5,76937 80
10 0,17633 0,17933 0,18233 0,18534 0,18835 0,19136 79 10 5,67128 5,57638 5,48451 5,39552 5,30928 5,22566 79
11 0,19438 0,19740 0,20042 0,20345 0,20648 0,20952 78 11 5,14455 5,06584 4,98940 4,91516 4,84300 4,77286 78
12 0,21256 0,21560 0,21864 0,22169 0,22475 0,22781 77 12 4,70463 4,63825 4,57363 4,51071 4,44942 4,38969 77
13 0,23087 0,23393 0,23700 0,24008 0,24316 0,24624 76 13 4,33148 4,27471 4,21933 4,16530 4,11256 4,06107 76
14 0,24933 0,25242 0,25552 0,25862 0,26172 0,26483 75 14 4,01078 3,96165 3,91364 3,86671 3,82083 3,77595 75
15 0,26795 0,27107 0,27419 0,27732 0,28046 0,28360 74 15 3,73205 3,68909 3,64705 3,60588 3,56557 3,52609 74
16 0,28675 0,28990 0,29305 0,29621 0,29938 0,30255 73 16 3,48741 3,44951 3,41236 3,37594 3,34023 3,30521 73
17 0,30573 0,30891 0,31210 0,31530 0,31850 0,32171 72 17 3,27085 3,23714 3,20406 3,17159 3,13972 3,10842 72
18 0,32492 0,32814 0,33136 0,33460 0,33783 0,34108 71 18 3,07768 3,04749 3,01783 2,98869 2,96004 2,93189 71
19 0,34433 0,34758 0,35085 0,35412 0,35740 0,36068 70 19 2,90421 2,87700 2,85023 2,82391 2,79802 2,77254 70
20 0,36393 0,36727 0,37057 0,37388 0,37720 0,38053 69 20 2,74748 2,72281 2,69853 2,67462 2,65109 2,62791 69
21 0,38386 0,38721 0,39055 0,39391 0,39727 0,40065 68 21 2,60509 2,58261 2,56046 2,53865 2,51175 2,49597 68
22 0,40403 0.40741 0,41081 0,41421 0,41763 0,42105 67 22 2,47509 2,45451 2,43422 2,41421 2,39449 2,37504 67
23 0,42447 0,42791 0,43136 0,43481 0,43828 0,44175 66 23 2,35585 2,33693 2,31826 2,29984 2,28167 2,26374 66
24 0,44523 0,44872 0,45222 0,45573 0,45924 0,46277 65 24 2,24604 2,22857 2,21132 2,19430 2,17749 2,16090 65
25 0,46631 0,46985 0,47341 0,47698 0,48055 0,48214 64 25 2,14451 2,12832 2,11233 2,09654 2,08094 2,06553 64
26 0,48773 0,49134 0,49495 0,49858 0,50222 0,50587 63 26 2,05030 2,03526 2,02039 2,00569 1,99116 1,97681 63
27 0,50953 0,51319 0,51688 0,52057 0,52427 0,52798 62 27 1,96261 1,94858 1,93470 1,92098 1,90741 1,89400 62
28 0,53171 0,53545 0,53920 0,54296 0,54673 0,55051 61 28 1,88073 1,86760 1,85462 1,84177 1,82906 1,81649 61
29 0,55431 0,55812 0,56194 0,56577 0,56962 0,57348 60 29 1,80405 1,79174 1,77955 1,76749 1,75556 1,74375 60
30 0,57735 0,58124 0,58513 0,58905 0,59297 0,59691 59 30 1,73025 1,724047 1,70901 1,69766 1,68643 1,67530 59
31 0,60086 0,60483 0,60881 0,61280 0,61681 0,62083 58 31 1,66428 1,65337 1,64256 1,63185 1,62125 1,61074 58
32 0,62487 0,62892 0,63299 0,63707 0,64117 0,64528 57 32 1,60033 1,59002 1,57981 1,56969 1,55966 1,54972 57
33 0,64941 0,65355 0,65771 0,66189 0,66608 0,67028 56 33 1,53986 1,53010 1,52043 1,51084 1,50133 1,49190 56
34 0,67451 0,67875 0,68301 0,68728 0,69157 0,69588 55 34 1,48256 1,47330 1,46411 1,45501 1,44598 1,43703 55
35 0,70021 0,70455 0,70891 0,71329 0,71769 0,72211 54 35 1,42815 1,41934 1,41061 1,40195 1,39336 1,38484 54
36 0,72654 0,73100 0,73547 0,73996 0,74447 0,74900 53 36 1,37638 1,36800 1,35968 1,35142 1,34323 1,33511 53
37 0,75355 0,75812 0,76272 0,76773 0,77196 0,77661 52 37 1,32704 1,31904 1,31110 1,30323 1,29541 1,28764 52
38 0,78129 0,78598 0,79070 0,79544 0,80020 0,80498 51 38 1,27994 1,27230 1,26471 1,25717 1,24969 1,24227 51
39 0,80978 0,81461 0,81946 0,82434 0,82923 0,83415 50 39 1,23490 1,27758 1,22031 1,21310 1,20593 1,19882 50
40 0,83910 0,84407 0,84906 0,85408 0,85912 0,86419 49 40 1,19175 1,18474 1,17777 1,17085 1,16398 1,15715 49
41 0,86929 0,87441 0,87955 0,88473 0.88992 0,89515 48 41 1,15037 1,14363 1,13694 1,13029 1,12369 1,11713 48
42 0,90040 0,90569 0,91099 0,91633 0,92170 0,92709 47 42 1,11061 1,10414 1,09770 1,09131 1,08496 1,07864 47
43 0,93252 0,93797 0,94345 0,94896 0,95451 0,96008 46 43 1,07237 1,06613 1,05994 1,05378 1,04766 1,04158 46
44 0,96569 0,97133 0,97700 0,98270 0,98843 0,99420 45 44 1,03533 1,02952 1,02355 1,01761 1,01170 1,00583 45
45 1,00000 44 45 1,00000 44
60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi 60' 50' 40' 30' 20' 10' Gradi
Cotangente Tangente

Uso delle tavole delle funzioni trigonometriche da 70 0 fino a 85 40 la tabella da valori esatti solo per i
Per gli angoli i cui valori non sono compresi nelle tabelle si primi 3 decimali.
proceder per interpolazione, tenendo presente che, col da 85 40 in poi solo per i primi due.
crescere del valore dellalgolo, seno e tangenteaumen- Una detrminazione pi esatta del valore dellangolo siot-
tano mentre coseno e cotangente diminuiscono. Per il seno tiene ponendo tg(=1/(90 ) e usufruendo delle tabelle che
e per il coseno linterpolazione lineare sempre lecita;in- portano le colonne dei valori reciproci 1/n. Se nel valore
vece per la tangente possibile solo se langolo di cui si angolare dato compaiono anche i secondi, questi sipos-
cerca il valore delle funzioni uguale o inferiore a 46 40. sono considerare nellinterpolazione riducendoli a minuti:
Per questa funzione infatti i limiti di approsimazione delle ad es. tg 43 56 28......tg 43 56,3.
tabelle sono i seguenti: da 46 40 fino a 70 0 la tabella
d valori esatti solo per i primi 4 decimali.

A.P.I.C.E. S.r.l. 31 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
PROBLEMI ELEMENTARI DI TOPOGRAFIA

SOLUZIONE DI PICCOLI PROBLEMI TOPOGRAFICI


CON L'USO DELLE PROPRIET SUI TRIANGOLI DERIVATA DI FUNZIONI SEMPLICI

Funzione Derivata Funzione Derivata


Avendo due angoli e e un lato ab
I Caso
trovare l'altro angolo e gli altri due lati a o cos x sen x
x 1
= 180 ( +) tg x 1
x n x
cos x
sen c 1 1 1
= cotg x
sen a
x x sen x
sen 1 1
a= c arc sen x
sen x 2 x 1 - x
b = sen c
sen e e
1
a a log a arc cos x
1 - x
Avendo due lati c, b e l'angolo 1
log x
II Caso opposto a uno di essi trovare l'altro x 1
B 1 log a arc tg x
lato e gli altri due angoli log x 1 + x
x
c 1
sen = sen sen x cos x arc cotg x
b 1 + x

= 180 ( + )
a
METODI ELEMENTARI DI RILIEVO
sen b
a=
sen
Metodo Indicazione Schema
A
b c Dovendo rilevare i punti A
B C D E, si sceglie un centro
O, conducendo da questo B C
III Caso Avendo due lati e l'angolo compreso gli allineamenti ai punti A
sopradetti. Sul disegno si D
trovare l'altro lato e i due angoli Per irra-
porta in scala A O e si fa
180 = + diamentocentro successivamente in A E
B e in O con i due raggi AB
c+b tg 1/2 ( + )
= e OB; l'intersezione dar il
cb tg 1/2 ( ) punto B e cos via per tutti
a gli altri. O
c
Trovato nelle tavole l'angolo
Dagli estremi O O' della
corrispondente a tg 1 ( )
2 base di rilievo adottata si D
B C
e sommato questo angolo alla semi conducono tutti gli allinea-
A b c + A
somma dei due angoli incogniti menti ai punti da rilevare b b
2
si avr l'angolo opposto al pi lungo dei Per inter- ABCDE. Sul segno si porta a
a
dati. Trovati gli angoli, il lato a si trova sezione in scala OO' e da questi
come nel caso I. punti si fa centro successiva-
mente con raggi a, a'; b, b'; o
o'
IV Caso Avendo i tre lati, trovare il valore degli ottenendo per intersezione i
punti desiderati
angoli , , ,
c ba Si unisce ogni punto da rile- si prosegue sino alla fine
c =
b+a mn vare col successivo saltando- con lo stesso sistema.
ne uno: si misurano i lati AB
m = 1 (m n) + 1 c Per cammi-
2 2 BC, CD e le congiungenti C
b n=cm namento B D
a
AC, BD, CE. Sul disegno si
h Per trovare i dati rimanenti relativi ai
due triangoli ACG e CGB si ricorre porta in scala AB: si centra A E
B al caso II. in A con raggio AC, si centra
A G 1 (b + a + c) ;
m n Oppure sia: s = in B con raggio BC, ottenen-
c 2
do in tal modo il punto C e
sen 1 = (s -m) (s-n)
2 m n

A.P.I.C.E. S.r.l. 32 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
SUPERFICI DI FIGURE PIANE

Triangoli Trapezio Cerchio Luna circolare


b
c
r h a d
B
c a c
b r
1 b h= D1 D2 h
A= s(s-a) (s-b) (s-c) D o
2 R
ove s= 1 (a+b+c) R
2
1 a b sen b
= = a sen sen
2 2 sen A= a+b h
o
2 c = 2 R = D = 2 A
= 2R sen sen sen D1 D2 sen
A= A = area del segmento abc mano
1 1 ctg 1 2 A = R = D = C = D c
= r ctg ctg 4 4 4 l'area del segmento adc
2 2 2

Triangolo equilatero Parallelogrammi Settore circolare Falce circolare

a a
h r
a
h o
D1 D2
a r
h = 0,866025 a; a = 1,1547 h; a r
A= 1 b r = r =
1 r
a = 1,51967 A 2 360 2
A =b h A= r ( + sen ) = r
180
l= lato di un quadrato equivalente
A = 1 D1 D2 sen = b= r
= 0,658037 a 2 180 180 d 2d 3d 4d 5d 6d 7d 8d 9d
= 10 10 10 10 10 10 10 10 10
D= diamtero di un cerchio equiva- dove = arco corrispondente del
2 (o + b)=D1+D 2
lente = 0,742517 a cerchio di raggio 1 = 0,40 0,79 1,181,56 1,912,25 2,552,813,02

Triangolo rettangolo Poligoni Corona circolare Ellisse


1
n 2

n -1
R
c r
b u
v

Essendo n il numero dei lati ( ) A = o b = ab
1 2
dell' n-gono, ( l l v ) A= (Rr) = 1 ( Dd)
a 4
l'angolo compreso tra = a b
a
= n-1 =2 dove =raggio medio=R+r
c = a + b; A = 1 a ctg 1
v= n-1
l l v sen (l l v )
2
R= raggio del cerchio equivalente =
2 A= = 1 = 0,7854 (D+d) (D-d) =1,578
1 b tg 1 c sen 2
= = v=1 (D+d) (R-r) a b
2 4 la somma degli angoli interni (n2) 180

Quadrilateri Poligoni regolari Segmento circolare Parabola


b
n
h1 s
R
D
a o

h2 h

n l a = 1 nl ctg
A= 1 r
Data una diagonale tra l'una o
2 4 A=
2 180
( sen )
l'altra coppia di angoli opposti e le = 1 n R sen 2 = no tg
2 r (b - s) + sh b
=
perpendicolari h 1 h 2 dagli altri 2
=nl = 2 n R sen = 2 na tg 2 bh
A=
due angoli A= h 1+ h 2 D = 3
2 = 180 = 180 2 180

A.P.I.C.E. S.r.l. 33 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
VOLUMI E SUPERFICI DI SOLIDI

V = volume A = area base S = superficie laterale St = superficie totale D = diagonale

Prisma Cilindro Segmento sferico a due basi

b
h
a
h
h h
r
r 2 r

V = Ah V= 1 h (3a + 3b + h)
V = A h = r h 6
S = p h (se il prisma retto)
S = r h S = 2 r h
S t = S + 2 A St = 2 r (r +h)
Parallelepipedo rettangolare Cilindro retto a sezione obliqua Settore sferico
b n
a
a
r
c h2
D o
h1

r
2 r h
V=
1 r (h1 + h2) V=
V=abc 2
3
D = a + b + c
S t = 2 (ab +ac + bc)
S = r (h1 + h2) S t = r ( 2h + a)

Cubo Cono circolare retto Spicchio sferico


a= h2 + r2 a

D a
2 r r
h
r
r
S = r a
V =l V =1 r h S t = r (a + r)
3 S = r = 0,0349066 r
S = 4 l 360 r 90
S = r h2 + r2 =
4
S t = 6 l = 2 D a
V = 3 r 360 = 0,0116 r
Piramide Tronco di cono circolare a basi Paraboloide (di rivoluzione)
parallele r

h a
h h

V = r h r
1 Ah p = perimetro base R 2
V=
3 1
S p(R+r) 2
S = 1 p.a (se la piramide retta e la
V=
3
ph (R+r+Rr)
= (12h ) ( r + 4h) 3 2 r
3 base regolare) (Rr) + h

Tronco di piramide a basi parallele Segmento sferico a una base Ellissoide


o calotta
A'=area
della
base b
minore c
h

V = 3 a b c
4
1 1
V= h (3 a + h)= h (3r - h) Ellissoide di rivoluzione (b=c)
1 6 3
V= 3 A + A' + AA' 4
V = a b
S (a + h)=2 r h
3

A.P.I.C.E. S.r.l. 34 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
COSTRUZIONE DI FIGURE GEOMETRICHE

Dividere un segmento AB in un nu- Dividere un angolo retto in tre parti E


mero n di parti uguali uguali 2
A r Da un estremo di AB condurre una Centro in B descrivere un arco di
D semiretta r ad arbitro. cerchio fino ad intersecare i lati del-
n1 n1 A partire dallo stesso estremo se- langolo nei punti E,F. Centro in E e 1
n2 gnare sulla r, n punti equidistanti col medesimo raggio intersecare
n2 1,2... n-1, n. larco EF nel punto 1. Centro in F e
Congiungere A con n. col medesimo ragio intersecare larco
2 Condurre dai punti 1, 2... n-1, n le EF nel punto 2. I punti 1 e 2 dividono
2 B F
parallele ad AD sino ad intersecare langolo in 3 parti uguali.
1 1 AB che risulter cos divisa in n parti
uguali.
B
Costruire una circonferenza tangente
a una retta r e passante per i punti A
e B ad essa esterni
r Dividere un segmento m = OC
Congiungere AB sino ad intersecare la E
in parti proporzionali a pi altri
C retta r nel punto C. Centro nel punto
a,b,c Per lestremo O di m con-
medio D di CB descrivere il semicer- B
B ducasi una semiretta e su questa
chio CB. Condurre da A la normale al
si riportino i segmenti consecutivi
segmento CB sino ad intersecare
OA=a, AB =b, BC = c. Con-
A larco CB nel punto E. Centro in C e
giunto C con C si tirino le paral- A
con raggio CE si intersechi la retta r H
lele a CC per A e per B, che D
nel punto F. Lintersezione della nor- C
C' divideranno il segmento m in
O m male ad r per F e della normale ad AB
parti proporzionali ad a, b,c. F
condotta nel punto medio sar il cen-
tro della circonferenza cercata ed HF
il suo raggio.

Costruire il segmento medio pro-


porzionale fra due dati a, b Da un punto B condurre le tangenti
Su di una retta r assumasi il ad una circonferenza D
D
segmento AB uguale ad a, BC Unire B col centro O della circonfe-
uguale a b. Descrivere una semi- renza. Centro nel punto medio C del
circonferenza di diametro AC e si O B
segmento OB e con raggio CO de-
intersechi in D con la normale in scrivere un arco di cerchio fino ad C
a B ad AC. BD sar il segmento intersecare la circonferenza nei punti
A B b' C cercato. E e D. Le semirette BD e BE saranno E
le tangeti cercate.

Inscrivere un decagono regolare


in un dato cerchio Determinare B Dati gli assi AB e CD disegnare 2
C=10 punto medio del raggio OA. una ellisse
1 9 Centro in B e con raggio uguale C
Descrivere le due circonferenze 1
D a BO descrivere un arco di cer- OA e OC. Condurre diversi dia- 2'
8 chio fino ad intersecare in D la metri che divideranno le due cir- 1'
2
congiunzione BC. Il segmento conferenze in punti corrspondenti A
A
O
CD (sezione aurea del raggio B
B come 1, 1, 2, 2 ecc. Condurre le
OA) sar il lato del decagono 1'
3
7 orizzontali per 1, 2,ecc, e delle
regolare inscritto nel cerchio. verticali per 1, 2, eccc. I punti 2'
Congiungendo i vertici di indice 1
dintersezione delle verticali con le
4 6
pari del decagono si avr invece D
corrispondenti orizzontali saranno
5 il pentagono regolare inscritto. 2
punti dellellisse.

Costruire uniperbole dato lasse


Costruire una parabola di cui siano AB ed i fuochi F1 ed F2
D M D' noti, il vertice B, lasse BM e il punto D Posto F1H= AB
I) Tracciare per B una normale a BM e I)CEntro in F1 on raggio arbitrario
per D una parallela a BM che si r=F1 A2, si tracci un arco di P2
1 intersecheranno nel punto A: cerchio ; M L
II) Dividere AB e AD in ub uguale II)Con centro in F2 e con raggio
2
G
numero di parti. uguale ad A2 H si intersechi larco A O B
di cerchio descritto nei punti P2 e A 5 A4 A3 A 2 A1
III) Congiungere 1 o B e condurre per
1 la parallela a BM. Il punto di inter- P2 che saranno due punti della
3 M' L'
sezione G sar un punto della para- iperbole. Per costruire gli asintosi
P2'
bola. Continuando per tutti gli altri basta intersecare il cerchio di cen-
4 tro O e raggio OF2 con le nor-
punti la stessa costruzione si avr la
curva richiesta. mali ad AB nei suoi estremi A e B.
A 1' 2' 3' 4' B

A.P.I.C.E. S.r.l. 35 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
EQUIVALENZA TRA SISTEMI DI MISURA

UNIT DI LUNGHEZZA UNIT DI SUPERFICIE


Unit pollici links piedi yards rods Unit pollici quadr. links quadr. piedi quadr. yards quadr. rods quadr.
1 pollice = 1 0,126263 0,0833333 0,0277778 0,00505051 1 pollice sq. = 1 0,0159423 0,00694444 0,000771605 0,0000255076
1 link = 7,92 1 0,66 0,22 0,04 1 link sq. = 62,7264 1 0,4356 0,0484 0,0016
1 piede = 12 1,515152 1 0,333333 0,0606061 1 piede = 144 2,295684 1 0,1111111 ,00367309
1 yard = 36 4,54545 3 1 0,181818 1 yard = 1296 20,6612 9 1 0,0305785
1 rod = 198 25 16,5 5,5 1 1 rod = 39204 625 272,25 30,25 1
1 chain = 792 100 66 22 4 1 chain = 627264 10000 4356 484 16
1 miglio = 63360 8000 5280 1760 320 1 miglio = 6272640 100000 43560 4840 160
1 centimetro = 0,3937 0,04970960 0,03280833 0,010936111 0,001988384 1 centimetro = 4014489600 64000000 27878400 3097600 102400
1 metro = 39,37 4,970960 3,280833 1,0936111 0,1988384 1 metro = 0,1549997 0,00247104 0,001076387 0,0001195985 0,00000395367
1 chilometro = 39370 4970,960 3280,833 193,6111 198,8384 1 chilometro = 1549,9969 24,7104 10,76387 1,195985 0,0395367

Unit chains miglia centimetri metri chilometri Unit chains quadr. acri miglia quadr. centim. quadr. metri quadr.
1 pollice = 0,00126263 0,0000157828 2,540005 0,0250005 0,00002540005 1 pollice sq. = 0,00000159423 0,000000159423 0,0000000002491 6,451626 0,0006451626
1 link = 0,01 0,000125 20,11684 0,20116840 0,0002111684 1 link sq. = ,0001 0,00001 0,000000015625 404,6873 0,04046873
1 piede = 0,0151515 0,0001893939 30,48006 0,30480060 0,0003048006 1 piede = 0,000229568 0,0000229568 0,0000000358701 929,0341 0,09290341
1 yard = 0,0454545 0,000568182 91,44018 0,91440180 0,00091244018 1 yard = 0,00206612 0,000206612 0,000000332831 8361,307 0,83611307
1 rod = 0,25 0,003125 502,9210 5,029210 0,005029210 1 rod = 0,0625 0,00625 0,00000976525 252929,5 25,29295
1 chain = 1 0,0125 2011,684 20,11684 0,02011684 1 chain = 1 0,1 0,00015625 4046873 404,6873
1 miglio = 80 1 160934,72 1609,3472 1,6093472 1 miglio = 10 1 0,0015625 40468726 4046,873
1 centimetro = 0,0004970960 0,000006213699 1 0,01 0,00001 1 centimetro = 6400 640 1 25899984703 2,589998
1 metro = 0,04970960 0,0006213699 100 1 0,001 1 metro = 0,000000247104 0,00000002471104 0,0000000000386100 1 0,0001
1 chilometro = 49,70960 0,6213699 100000 1000 1 1 chilometro = 0,00247104 0,000247104 0,0000003861006 10000 1

UNIT DI CAPACIT PER I LIQUIDI


Unit minims drams fluide once fluide gills pints liquidi
1 minim = 1 0,0166667 0,00208333 0,000520833 0,000130208
1 dram f. = 60 1 0,125 0,03125 0,0078125
1 oncia f. = 480 8 1 .25 0,0625
1 gills = 1920 32 4 1 0,25
1 pint l. = 7680 128 16 4 1
1 quart l. = 15360 256 32 8 2
1 gallone = 61440 1024 128 32 8
1 ml = 16,2311 0,270518 0,0338147 0,00845368 0,00211342
1 litro = 16231,1 270,518 33,8147 8,45368 2,11342
1 cu. in. = 265,974 4,43 0,554113 0,138528 0,0346320

Unit quarts liquidi galloni millilitri litri pollici cubi


1 minim = 0,000065104 0,000016276 0,0616102 0,0000616102 0,00375977
1 dram f. = 0,00390625 0,000976562 3,69661 0,00369661 0,225586
1 oncia f. = 0,03125 0,0078125 29,5729 0,0295729 1,84469
1 gills = 0,125 0,03125 118,292 0,118292 7,21875
1 pint l. = 0,5 0,125 473,167 0,473167 28,875
1 quart l. = 1 0,25 946,333 0,946333 57,75
1 gallone = 4 1 3785,332 3,785332 231
1 ml = 0,00105671 0,000264178 1 0,001 0,0610250
1 litro = 1,05671 0,264178 1000 1 61,0250
1 cu. in. = 0,0173160 0,00432900 16,3867 0,0163867 1

UNIT DI VOLUME
Unit pollici cubi piedi cubi yards cube centim. cubi metri cubi
1 pollice cu = 1 0,000578704 0,00002143347 16,387162 0,00001638716
1 piede = 1728 1 0,0370370 28317,016 0,028317016
1 yards = 46656 27 1 764559,4 0,764594
1 cm = 0,06103338 0,000035314450 0,00000130794 1 0,000001
1 metro = 61023,38 35,31445 1,3079428 1000000 1
UNIT DI CAPACIT PER GLI ARIDI
Unit dry pints dry quarts pecks bushels litri
1 dri pint = 1 0,5 0,0625 0,015625 0,550599
1 dry quart = 2 1 0,125 0,031125 1,101198
1 peck = 16 8 1 0,25 8,80958
1 bushel = 64 32 4 1 35,2383
1 litro = 1,81620 0,908102 0,113513 0,028378 1

A.P.I.C.E. S.r.l. 36 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
EQUIVALENZA TRA SISTEMI DI MISURA
UNIT DI PESO MINORI AI POUNDS E AI CHILOGRAMMI
Unit grani apothe-caries' penny-weights avoir dupois apothecaries' avoir dupois apothecaries or apothecaries or avoir dupois milligrammi grammi chilogrammi
scruples drams drams ounces troy ounces troy pounds pounds
1 grano = 1 0,5 0,0416667 0,03657143 0,016667 0,00228571 0,00208333 0,0001736111 0,0001428571 64,798918 0,064798918 0,0000647989
1 apoth scruple = 20 1 0,8333333 0,7314286 0,333333 0,0457143 0,0416667 0,003472222 0,002857143 1295,9784 1,2959784 0,001295978
1 pennyweight = 24 1,2 1 0,8777143 0,4 0,0548571 0,05 0,004166667 0,003428571 1555,1740 1,5551740 0,0011555174
1 avoir dram = 27,34375 1,3671875 1,139323 1 0,4557292 0,0625 0,056966146 0,0047471788 0,00390625 17771,8453 1,7718454 0,001771845
1 apoth dram = 60 3 2,5 2,194286 1 0,1371429 0,125 0,010416667 0,0085711429 3887,9351 3,8879351 0,003887935
1 avoir ounce = 437,5 21,875 18,22917 16 7,29167 1 0,91145583 0,075954861 0,0625 28349,527 28,349527 0,028334953
1 apoth or
troy ounce = 480 24 20 17,55428 8 1,0971429 1 0,08333333 0,06857143 31103,481 31,103481 0,03110348
1 apoth or
troy pound = 5760 288 240 210,6514 96 13,165714 12 1 0,8228571 373241,77 373,24177 0,37324177
1 avoir pound = 7000 350 291,6667 256 116,6667 16 14,583333 1,2152778 1 453592,4277 453,5924277 0,4535924277
1 milligrammo = 0,015432356 0,000771618 0,000643014 0,0005643833 0,0002572059 0,00003527396 0,00003215074 0,00000267923 0,00000220462 1 0,001 0,000001
1 grammo = 15,432356 0,771618 0,64301485 0,5643833 0,2572059 0,03527396 0,03215074 0,00267923 0,00220462 1000 1 0,001
1 chilogrammo = 15432,356 771,6178 643,01485 564,38332 257,20594 35,27396 32,150742 2,6792285 2,204622341 1000000 1000 1

UNIT DI PESO MAGGIORI DELLE AVOIR DUPOIS OUNCES


avoir dupois avoir dupois tonnellate
Unit short tons long tons chilogrammi
ounces pounds metriche
1 avoir dupois ounce = 1 0,0625 0,00003125 0,00002790179 0,02834953 0,00002834953
1 avoir dupois pound = 16 1 0,0005 0,0004464286 0,4539244277 0,00045359243
1 schort hundresweight = 1600 100 0,05 0,04464286 45,359243 0,00045359243
1 short ton = 32000 2000 1 0,8928571 907,18486 0,90718486
1 long ton = 35840 2240 1,12 1 1016,04704 1,01604704
1 chliogrammo = 35,273957 2,20462234 0,0011023112 0,0009842064 1 0,001
1 tonnellata metrica = 35273,957 2204,62234 1,1023112 0,98420640 1000 1

UNIT DI PESO PER UNIT DI SUPERFICIE


kg lbs kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl.
cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice
1 14,223 100 0,635 1000 6,35 2000 12,699 3000 19,0 4000 25,4 5000 31,75 6000 38,1
2 28,445 200 1,27 1100 6,985 2100 13,334 3100 19,7 4100 26,0 5100 32,4 6500 41,3
3 42,668 300 1,905 1200 7,62 2200 13,969 3200 20,3 4200 26,7 5200 33,0 7000 44,4
4 56,891 400 2,54 1300 8,254 2300 14,6 3300 21,0 4300 27,3 5300 33,7 7500 47,6
5 71,114 500 3,175 1400 8,889 2400 15,2 3400 21,6 4400 27,9 5400 34,3 8000 50,8
6 85,336 600 3,81 1500 9,524 2500 15,9 3500 22,2 4500 28,6 5500 34,9 8500 54,0
7 99,559 700 4,445 1600 10,159 2600 16,5 3600 22,9 4600 29,2 5600 35,6 9000 57,1
8 113,782 750 4,762 1700 10,794 2700 17,1 3700 23,5 4700 29,8 5700 36,2 9500 60,3
9 128,004 800 5,08 1800 11,429 2800 17,8 3800 24,1 4800 30,5 5800 36,8 10000 63,5
900 5,715 1900 12,064 2900 18,4 3900 24,8 4900 31,1 5900 37,5
lbs kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg tonn. ingl. kg
pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm pollice cm
1 0,0703 1 157,5 11 1732 21 3307 31 4882 41 6457 51 8032 61 9607
2 0,1406 2 315,0 12 1890 22 3465 32 5040 42 6615 52 8190 62 9765
3 0,2109 3 472,5 13 2047 23 3622 33 5197 43 6722 53 8347 63 9922
4 0,2812 4 630,0 14 2205 24 3780 34 5355 44 6930 54 8505 64 10080
5 0,3516 5 787,5 15 2362 25 3937 35 5512 45 7087 55 8662 65 10237
6 0,4219 6 945,0 16 2520 26 4095 36 5670 46 7245 56 8820 66 10395
7 0,4922 7 1102,5 17 2677 27 4252 37 5827 47 7402 57 8977 67 10552
8 0,5625 8 1260,0 18 2835 28 4410 38 5985 48 7560 58 9135 68 10710
9 0,6328 9 1417,5 19 2992 29 4567 39 6142 49 7717 59 9292 69 10867
10 1574,9 20 3150 30 4725 40 6300 50 7875 60 9450 70 11025

A.P.I.C.E. S.r.l. 37 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
EQUIVALENZA TRA SISTEMI DI MISURA
LUNGHEZZA CAPACIT: MISURE PER I LIQUIDI
Pollici Piedi Yarde Rods Miglia U.S. fluid drams U.S. fluid ounces U.S. liquid pints U.S. liquid quarts U.S. galloni
(in) (ft) (yd) (rd) (mi) (fl dr) (fl oz) (pt) (qt) (gal)
1 = 25,4001 mm 1 = 0,304801 1 = 0,914402 1 = 5,02921 1 = 1,609347 1 = 3,6966 1 = 29,573 1= 0,47317 1 = 0,94633 1 = 3,78533
2 = 50,8001 2 = 0,609601 2 = 1,828804 2 = 10,05842 2 = 3,218694
2 = 7,3932 2 = 59,146 2= 0,94633 2 = 1,89267 2 = 7,57066
3 = 76,2002 3 = 0,914402 3 = 2,743205 3 = 15,08763 3 = 4,828042
3 = 11,0898 3 = 88,719 3= 1,41950 3 = 2,83900 3 = 11,35600
4 = 101,6002 4 = 1,219202 4 = 3,657607 4 = 20,11684 4 = 6,437389
4 = 14,7865 4 = 118,292 4= 1,89267 4 = 3,78533 4 = 15,14133
5 = 127,0003 5 = 1,524003 5 = 4,572009 5 = 25,14605 5 = 8,046736
6 = 152,4003 6 = 1,828804 6 = 5,486411 6 = 30,17526 6 = 9,656083 5 = 18,4831 5 = 147,865 5= 2,36583 5 = 4,73167 5 = 18,92666
7 = 177,8004 7 = 2,1336604 7 = 6,400813 7 = 35,20447 7 = 11,265431 6 = 22,1797 6 = 177,437 6= 2,83900 6 = 5,67800 6 = 22,77199
8 = 203,2004 8 = 2,438405 8 = 7,315215 8 = 40,23368 8 = 12,87478 7 = 25,8763 7 = 207,010 7= 3,31217 7 = 6,62433 7 = 26,49733
9 = 228,6005 9 = 2,743205 9 = 8,229616 9 = 45,26289 9 = 14,484125 8 = 29,5729 8 = 236,583 8= 3,78533 8 = 7,57066 8 = 30,28266
9 = 33,2695 9 = 266,156 9= 4,25850 9 = 8,51700 9 = 34,06799
Millimetri Metri Metri Metri Chilometri
(mm) (m) (m) (m) (km) Millilitri Millilitri Litri Litri Litri
1 = 0,03937 in 1 = 3,28083 1 = 1,093611 1 = 0,198838 1 = 0,621370 (ml) (ml) (l) (l) (l)
2 = 0,07874 2 = 6,56167 2 = 2,187222 2 = 0,397677 2 = 1,242740
1 = 0,27052 1 = 0,033815 1 = 2,1134 1 = 1,05671 1 = 0,26418
3 = 0,11811 3 = 9,84250 3 = 3,280833 3 = 0,596515 3 = 1,864110
2 = 0,54104 2 = 0,067629 2 = 4,2268 2 = 2,11342 2 = 0,52836
4 = 0,15748 4 = 13,12333 4 = 4,374444 4 = 0,795354 4 = 2,485480
5 = 0,19685 5 = 16,40417 5 = 5,468056 5 = 0,994192 5 = 3,106850 3 = 0,81155 3 = 0,101444 3 = 6,3403 3 = 3,17013 3 = 0,79253
6 = 0,23622 6 = 19,68500 6 = 6,561667 6 = 1,193030 6 = 3,728220 4 = 1,08207 4 = 0,135259 4 = 8,4537 4 = 4,22684 4 = 1,05671
7 = 0,27559 7 = 22,96583 7 = 7,655278 7 = 1,391869 7 = 4,349590 5 = 1,35259 5 = 0,169074 5 = 10,5671 5 = 5,28355 5 = 1,32089
8 = 0,31496 8 = 26,24667 8 = 8,748889 8 = 1,590707 8 = 4,970960 6 = 1,62311 6 = 0,202888 6 = 12,6805 6 = 6,34026 6 = 1,58507
9 = 0,35433 9 = 29,52750 9 = 9,842500 9 = 1,789545 9 = 5,592330 7 = 1,89363 7 = 0,236703 7 = 14,7939 7 = 7,39697 7 = 1,84924
8 = 2,16414 8 = 0,270518 8 = 16,9074 8 = 8,45368 8 = 2,11342
9 = 2,43466 9 = 0,304333 9 = 19,0208 9 = 9,51039 9 = 2,37760

SUPERFICIE CAPACIT: MISURE PER GLI ARIDI


Piedi quadrati Yarde quadrate Acri Miglia quadrate U.S. dry quarts U.S. pecks U.S. pecks U.S. bushels U.S. bushels
Pollici quadrati
(sq ft) (sq yd) (acre) (pt) (pk) (pk) (bu) per acre
(sq in) (sq mi)
1 = 6,452 1 = 0,09290 1 = 0,8361 1 = 0,4047 1 = 2,5900 1 = 1,1012 1 = 8,810 1 = 0,8810 1 = 0,35538 1 = 0,8708
2 = 12,903 2 = 0,18581 2 = 1,6723 2 = 0,8094 2 = 5,1800 2 = 2,2024 2 = 17,619 2 = 1,7619 2 = 0,70477 2 = 1,7415
3 = 19,355 3 = 0,27871 3 = 2,5084 3 = 1,2141 3 = 7,7700 3 = 3,3036 3 = 26,429 3 = 2,6429 3 = 1,05715 3 = 2,61123
4 = 25,807 4 = 0,37151 4 = 3,3445 4 = 1,6187 4 = 10,3600 4 = 4,4048 4 = 35,238 4 = 3,5238 4 = 1,40953 4 = 3,4830
5 = 32,258 5 = 0,46452 5 = 4,1807 5 = 2,0234 5 = 12,9500 5 = 5,5060 5 = 44,048 5 = 4,4048 5 = 1,76192 5 = 4,3538
6 = 38,710 6 = 0,55742 6 = 5,0168 6 = 2,4281 6 = 15,5400 6 = 6,6072 6 = 52,857 6 = 5,2857 6 = 2,11430 6 = 5,2245
7 = 45,161 7 = 0,65032 7 = 5,8529 7 = 2,8328 7 = 18,1300 7 = 7,7084 7 = 61,667 7 = 6,1667 7 = 2,46668 7 = 6,0953
8 = 51,613 8 = 0,74323 8 = 6,6890 8 = 2,2375 8 = 20,7200 8 = 8,8096 8 = 70,477 8 = 7,0477 8 = 2,81907 8 = 6,9660
9 = 58,065 9 = 0,83613 9 = 7,5252 9 = 3,6422 9 = 23,3100 9 = 9,9108 9 = 79,286 9 = 7,9286 9 = 3,17145 9 = 7,8368

Centimetri Metri quadrati Metri quadrati Ettari Chilometri Litri Litri Decalitri Ettolitri Ettolitri
quadrati (cm) (m) (m) (ha) quadrati (km) (l) (l) (dkl) (hl) per ettaro
1 = 0,15500 1 = 10,764 1 = 1,1960 1 = 2,471 1 = 0,3861 1 = 0,9081 1 = 0,11351 1 = 1,1351 1 = 2,8378 1 = 1,1484
2 = 0,31000 2 = 21,528 2 = 2,3920 2 = 4,942 2 = 0,7722 2 = 1,8162 2 = 0,22703 2 = 2,2703 2 = 5,6756 2 = 2,2969
3 = 0,46500 3 = 32,292 3 = 3,5880 3 = 7,413 3 = 1,1583 3 = 2,7243 3 = 0,34054 3 = 3,4054 3 = 8,5135 3 = 3,4453
4 = 0,62000 4 = 43,055 4 = 4,7839 4 = 9,884 4 = 1,5444 4 = 3,6324 4 = 0,45405 4 = 4,5405 4 = 11,3513 4 = 4,5937
5 = 0,77500 5 = 53,819 5 = 5,9799 5 = 12,355 5 = 1,9305 5 = 4,5405 5 = 0,56756 5 = 5,6756 5 = 14,1891 5 = 5,7421
6 = 0,93000 6 = 64,583 6 = 7,1759 6 = 14,826 6 = 2,3166 6 = 5,4486 6 = 0,56756 6 = 6,8108 6 = 17,0269 6 = 6,8906
7 = 1,08500 7 = 75,347 7 = 8,3719 7 = 17,297 7 = 2,7027 7 = 6,3567 7 = 0,79459 7 = 7,9459 7 = 19,8647 7 = 8,0390
8 = 1,24000 8 = 86,111 8 = 9,5679 8 = 19,768 8 = 3,0888 8 = 7,2648 8 = 0,90810 8 = 9,0810 8 = 22,7026 8 = 9,1874
9 = 1,39500 9 = 96,875 9 = 10,7639 9 = 22,239 9 = 3,4749 9 = 8,1729 9 = 1,02161 9 = 10,2161 9 = 25,5404 9 = 10,3359

VOLUME PESO
Pollici cubi Piedi cubi Yarde cubiche Pollici cubi Piedi cubi Grani Apothecaries Try ounces Avoir dupois Avoir dupois
(cu in) (cu ft) (cu yd) (cu in) (cu ft) (grain) drams (dr ap) (oz t) ounces (oz avdp) pounds (lb avdp)
1 = 16,3872 1 = 0,028317 1 = 0,7646 1 = 0,0163867 1 = 28,316 1 = 0,064799 1 = 3,8879 1 = 31,103 1 = 28,350 1 = 0,453 59kg
2 = 32,7743 2 = 0,056634 2 = 1,5291 2 = 0,0327734 2 = 56,633 2 = 0,129598 2 = 7,7759 2 = 62,207 2 = 56,699 2 = 0,907 18
3 = 49,1615 3 = 0,084951 3 = 2,2937 3 = 0,0491602 3 = 84,949 3 = 0,194397 3 = 11,6638 3 = 93,310 3 = 85,049 3 = 1,360 78
4 = 65,5486 4 = 0,113268 4 = 3,0582 4 = 0,0655469 4 = 113,265 4 = 0,259196 4 = 15,5517 4 = 124,414 4 = 113,398 4 = 1,814 37
5 = 81,9358 5 = 0,141585 5 = 3,8228 5 = 0,0819336 5 = 141,581 5 = 0,3239995 5 = 19,4397 5 = 155,517 5 = 141,748 5 = 2,267 96
6 = 98,3230 6 = 0,169902 6 = 4,5874 6 = 0,0983203 6 = 169,898 6 = 0,3888794 6 = 23,3276 6 = 186,621 6 = 170,097 6 = 2,721 55
7 = 114,7101 7 = 0,198219 7 = 5,3519 7 = 0,1147070 7 = 198,214 7 = 0,453592 7 = 27,2155 7 = 217,724 7 = 198,447 7 = 3,175 15
8 = 131,0973 8 = 0,226536 8 = 6,1165 8 = 0,1310938 8 = 226,530 8 = 0,518391 8 = 31,1035 8 = 248,828 8 = 226,796 8 = 3,628 74
9 = 147,4845 9 = 0,254853 9 = 6,8810 9 = 0,1474805 9 = 254,846 9 = 0,583190 9 = 34,9914 9 = 279,931 9 = 255,146 9 = 4,082 33

Centimetri cubi Metri cubi Metri cubi Litri Litri Grammi Grammi Grammi Grammi Chilogrammi
(cm) (m) (m) (l) (l) (g) (g) (g) (g) (kg)
1 = 0,06102 1 = 35,314 1 = 1,3079 1 = 61,025 1 = 0,035315 1 = 15,4324 1 = 0,25721 1 = 0,032151 1 = 0,035274 1 = 2,204 62 lb
2 = 0,12205 2 = 70,629 2 = 2,6159 2 = 122,050 2 = 0,070631 2 = 30,8647 2 = 0,51441 2 = 0,064301 2 = 0,070548 2 = 4,409 24
3 = 0,18307 3 = 105,943 3 = 3,9238 3 = 183,075 3 = 0,105946 3 = 46,2971 3 = 0,77162 3 = 0,096452 3 = 0,105822 3 = 1,360 78
4 = 0,24409 4 = 141,258 4 = 5,2318 4 = 244,100 4 = 0,141262 4 = 61,7294 4 = 1,02882 4 = 0,128603 4 = 0,141096 4 = 8,818 49
5 = 0,30512 5 = 176,572 5 = 6,5397 5 = 305,125 5 = 0,176577 5 = 77,1618 5 = 1,28603 5 = 0,160754 5 = 0,176370 5 = 11,023 11
6 = 0,36614 6 = 211,887 6 = 7,8477 6 = 366,150 6 = 0,211892 6 = 92,5941 6 = 1,54324 6 = 0,192904 6 = 0,211644 6 = 13,227 73
7 = 0,42716 7 = 247,201 7 = 9,1556 7 = 427,175 7 = 0,247208 7 = 108,0265 7 = 1,80044 7 = 0,225055 7 = 0,246918 7 = 15,432 36
8 = 0,48819 8 = 282,516 8 = 10,4635 8 = 488,200 8 = 0,282523 8 = 123,4589 8 = 2,05765 8 = 0,257206 8 = 0,2821192 8 = 17,636 98
9 = 0,54921 9 = 317,830 9 = 11,7715 9 = 549,225 9 = 0,317839 9 = 138,8912 9 = 2,31485 9 = 0,289357 9 = 0,317466 9 = 19,841 60

A.P.I.C.E. S.r.l. 38 Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
EQUIVALENZA TRA SISTEMI DI MISURA

TRASFORMAZIONE DEI PIEDI E DEI POLLICI INGLESE IN MILLIMETRI


Piedi 0" 1" 2" 3" 4" 5" 6" 7" 8" 9" 10" 11" 12" Piedi
0 0 25.4 51 76 102 127 152 178 203 229 254 279 305 0
1 305 330 356 381 406 432 457 483 508 533 559 584 610 1
2 610 635 660 686 711 737 762 787 813 838 864 889 914 2
3 914 940 965 991 1.016 1.041 1.067 1.092 1.118 1.143 1.168 1.194 1.219 3
4 1.219 1.245 1.270 1.295 1.321 1.346 1.372 1.397 1.422 1.448 1.473 1.499 1.524 4
5 1.524 1.549 1.575 1.600 1.626 1.651 1.676 1.702 1.727 1.753 1.778 1.803 1.829 5
6 1.829 1.854 1.880 1.905 1.930 1.956 1.981 2.007 2.032 2.057 2.083 2.108 2.134 6
7 2.134 2.159 2.184 2.210 2.235 2.261 2.286 2.311 2.337 2.362 2.388 2.413 2.438 7
8 2.438 2.464 2.489 2.515 2.540 2.565 2.591 2.616 2.642 2.667 2.692 2.718 2.743 8
9 2.743 2.769 2.794 2.819 2.485 2.870 2.896 2.921 2.946 2.972 2.997 3.023 3.048 9
10 3.048 3.073 3.099 3.124 3.150 3.175 3.200 3.226 3.251 3.277 3.302 3.327 3.353 10
11 3.353 3.378 3.404 3.429 3.454 3.480 3.505 3.531 3.556 3.581 3.607 3.632 3.658 11
12 3.658 3.683 3.708 3.734 3.759 3.785 3.810 3.835 3.861 3.886 3.912 3.937 3.962 12
13 3.962 3.988 4.013 4.039 4.064 4.089 4.115 4.140 4.166 4.191 4.216 4.242 4.267 13
14 4.267 4.293 4.318 4.343 4.369 4.394 4.420 4.445 4.470 4.496 4.521 4.547 4.572 14
15 4.572 4.597 4.623 4.648 4.674 4.699 4.724 4.750 4.775 4.801 4.826 4.851 4.877 15
16 4.877 4.902 4.928 4.953 4.978 5.004 5.029 5.055 5.080 5.105 5.131 5.156 5.182 16
17 5.182 5.207 5.232 5.258 5.283 5.309 5.334 5.359 5.385 5.410 5.436 5.461 5.486 17
18 5.486 5.512 5.537 5.563 5.588 5.613 5.639 5.664 5.690 5.715 5.740 5.766 5.791 18
19 5.791 5.817 5.842 5.867 5.893 5.918 5.944 5.969 5.994 6.020 6.045 6.071 6.096 19
20 6.096 6.121 6.147 6.172 6.198 6.223 6.248 6.274 6.299 6.325 6.350 6.375 6.401 20
21 6.401 6.426 6.459 6.477 6.502 6.528 6.553 6.579 6.604 6.629 6.655 6.680 6.706 21
22 6.706 6.731 6.756 6.782 6.807 6.833 6.858 6.883 6.909 6.934 6.960 6.985 7.010 22
23 7.010 7.036 7.061 7.087 7.112 7.137 7.163 7.188 7.214 7.239 7.264 7.290 7.315 23
24 7.315 7.341 7.366 7.391 7.417 7.442 7.467 7.493 7.518 7.545 7.569 7.594 7.620 24
25 7.620 7.645 7.671 7.696 7.722 7.747 7.772 7.798 7.823 7.849 7.874 7.899 7.925 25
26 7.925 7.950 7.975 8.001 8.026 8.052 8.077 8.102 8.128 8.153 8.179 8.204 8.230 26
27 8.230 8.255 8.280 8.306 8.332 8.357 8.382 8.408 8.433 8.458 8.884 8.509 8.534 27
28 8.534 8.599 8.585 8.610 8.636 8.661 8.686 8.712 8.737 8.763 8.788 8.814 8.839 28
29 8.839 8.864 8.890 8.915 8.941 8.966 8.991 9.017 9.042 9.068 9.093 9.118 9.144 29
30 9.144 9.169 9.195 9.220 9.246 9.271 9.296 9.322 9.347 9.373 9.398 9.423 9.449 30
31 9.449 9.474 9.500 9.525 9.551 9.576 9.601 9.627 9.552 9.677 9.703 9.728 9.753 31
32 9.753 9.778 9.804 9.829 9.855 9.880 9.905 9.931 9.956 9.982 10.007 10.032 10.058 32
33 10.058 10.083 10.109 10.134 10.160 10.185 10.210 10.236 10.261 10.287 10.312 10.337 10.363 33
34 10.363 10.388 10.414 10.439 10.465 10.490 10.515 10.541 10.556 10.592 10.717 10.642 10.668 34
35 10.668 10.693 10.719 10.744 10.770 10.795 10.820 10.846 10.871 10.897 10.992 10.947 10.973 35
36 10.973 10.998 11.024 11.049 11.075 11.100 11.125 11.151 11.176 11.202 11.227 11.252 11.277 36
37 11.277 11.302 11.328 11.353 11.379 11.404 11.429 11.455 11.480 11.506 11.531 11.556 11.582 37
38 11.582 11.607 11.633 11.658 11.684 11.709 11.734 11.760 11.785 11.811 11.836 11.861 11.887 38
39 11.887 11.912 11.938 11.963 11.989 12.014 12.039 12.065 12.090 12.116 12.141 12.166 12.192 39
40 12.192 12.217 12.243 12.268 12.294 12.319 12.344 12.970 12.395 12.421 12.446 12.471 12.497 40
41 12.497 12.522 12.548 12.573 12.598 12.624 12.649 12.675 12.700 12.725 12.751 12.776 12.802 41
42 12.802 12.827 12.852 12.878 12.903 12.929 12.954 12.979 13.005 13.030 13.056 13.081 13.106 42
43 13.106 13.132 13.157 13.183 13.208 13.233 13.259 13.284 13.310 13.335 13.360 13.386 13.411 43
44 13.411 13.437 13.462 13.487 13.513 13.538 13.564 13.589 13.614 13.640 13.665 13.691 13.716 44
Piedi 0" 1" 2" 3" 4" 5" 6" 7" 8" 9" 10" 11" 12" Piedi

A.P.I.C.E. S.r.l. 39a Manuale dellArchitetto


MATEMATICA
EQUIVALENZA TRA SISTEMI DI MISURA

TRASFORMAZIONE DEI POLLICI INGLESI E DELLE LORO FRAZIONI IN MILLIMETRI


Pollici 0 1/16 1/8 3/16 1/4 5/16 3/8 7/16 1/2 9/16 5/8 11/6 3/4 13/16 7/8 15/16 Pollici
0 0.000 1.587 3.175 4.762 6.350 7.937 9.525 11.112 12.700 14.287 15.875 17.462 19.050 20.637 22.225 23.812 0
1 25.400 26.987 28.574 30.162 31.749 33.337 34.924 36.512 38.099 39687 41.274 42.862 44.449 46.037 47.624 49.212 1
2 50.799 52.387 53.387 55.561 57.149 58.736 60.324 61.911 63.499 65.086 66.674 68.261 68.849 71.436 73.024 74.611 2
3 76.199 77.786 79.374 80.961 82.549 84.136 85.723 87.311 88.898 90.486 92.073 93.661 95.248 96.836 98.423 100.01 3
4 101.60 103.19 104.77 106.36 107.95 109.54 111.12 112.71 114.30 115.89 117.47 119.06 120.65 122.24 123.82 125.41 4
5 127.60 128.59 130.17 131.76 133.35 134.94 136.52 138.11 139.70 141.28 142.87 144.46 146.5 147.63 149.22 150.81 5
6 152.40 153.98 155.77 157.16 158.75 160.33 161.92 163.51 165.10 166.68 168.27 169.86 171.46 173.03 174.62 176.21 6
7 177.80 179.38 180.97 182.56 184.15 185.73 187.32 188.91 190.50 192.08 193.67 195.26 196.85 198.43 200.02 291.61 7
8 203.20 204.78 206.37 207.96 209.55 211.13 212.72 214.31 215.90 217.48 219.07 220.66 222.25 223.83 225.42 227.01 8
9 228.60 230.18 231.77 233.36 234.95 236.53 238.12 239.71 241.30 242.88 244.47 246.06 247.65 249.23 250.82 252.41 9
10 254.00 255.58 257.17 258.76 260.35 261.93 263.52 265.11 266.70 268.28 269.87 271.46 273.05 274.63 276.22 277.81 10
11 279.39 280.98 282.57 284.16 285.74 287.33 288.92 290.51 292.09 293.68 295.27 296.86 298.44 300.03 301.62 303.21 11
12 304.79 306.38 307.97 309.56 311.14 312.73 314.32 315.91 317.49 319.08 320.67 322.26 323.84 325.43 327.02 328.61 12
13 330.19 331.78 333.37 334.96 336.54 338.13 339.72 341.31 342.89 344.48 346.07 347.66 349.24 350.83 352.42 354.01 13
14 355.59 357.18 358.77 360.36 361.94 363.53 365.12 366.71 368.29 369.88 371.47 373.06 374.64 376.23 377.82 379.41 14
15 380.99 382.58 384.17 385.76 387.34 388.93 390.52 392.11 393.69 395.28 396.87 398.46 400.04 401.63 403.22 404.81 15
16 406.39 407.98 409.57 411.16 412.74 414.33 415.92 417.50 419.09 420.68 422.27 423.85 425.44 427.03 428.62 430.20 16
17 431.79 433.38 434.97 436.55 438.14 439.73 441.32 422.90 444.49 446.08 447.67 449.25 450.84 452.43 454.02 455.60 17
18 457.19 458.78 460.37 461.95 463.54 465.13 466.72 468.30 469.89 471.48 473.07 474.65 476.24 477.83 479.42 481.00 18
19 489.59 484.18 485.77 487.35 488.94 490.53 492.12 493.70 495.29 496.88 498.47 500.05 501.64 503.23 503.82 506.40 19
20 507.99 509.58 511.17 512.75 514.34 515.93 517.52 519.10 520.69 522.28 523.87 525.45 527.04 528.63 530.22 531.80 20
21 533.39 534.98 536.57 538.15 539.74 541.33 542.92 544.50 546.09 547.68 549.27 550.85 552.44 554.03 555.61 557.20 21
22 558.79 560.38 561.96 563.55 565.14 566.73 568.31 544.50 571.49 573.08 574.66 576.25 577.84 579.43 581.01 582.60 22
23 584.19 585.78 387.36 588.95 590.54 592.13 593.71 569.90 596.89 598.48 600.06 601.65 603.24 604.83 606.41 608.00 23
24 609.59 611.18 612.76 64.35 615.94 617.53 619.11 595.30 622.29 623.88 625.46 627.05 628.64 630.23 631.81 633.40 24
25 634.99 636.58 638.16 639.75 641.34 642.93 644.51 620.70 647.69 649.28 650.86 652.45 654.04 655.63 657.21 658.80 25
26 660.39 661.98 663.56 665.15 666.74 688.33 669.91 646.10 673.09 674.68 676.26 677.85 679.44 681.03 682.61 684.20 26
27 685.79 687.38 688.96 690.55 692.14 692.72 695.31 671.50 698.49 700.07 701.66 703.25 704.84 706.49 708.01 709.60 27
28 711.19 712.77 714.36 715.95 717.54 719.12 720.71 696.90 723.89 725.47 727.06 728.65 730.24 731.82 733.41 735.00 28
29 736.59 738.17 739.76 741.35 742.94 744.52 746.11 722.30 749.29 750.87 752.46 754.05 755.64 757.22 758.81 760.40 29
30 761.99 763.57 765.16 766.75 768.34 769.92 771.51 747.70 774.69 776.27 777.86 779.45 781.04 782.62 784.21 785.80 30
31 787.39 788.97 790.56 792.15 793.74 795.32 796.91 773.10 800.09 801.67 803.26 804.85 806.44 808.02 809.61 811.20 31
32 812.79 814,37 815.96 817.55 819.14 820.72 822.31 798.50 825.49 827.07 828.66 830.25 831.83 833.42 835.01 836.60 32
33 838.18 839.77 841.36 842.95 844.53 846.12 847.71 823.90 850.88 852.47 854.06 855.65 857.23 858.82 860.41 862.00 33
34 863.58 865.17 866.76 868.35 869.93 871.52 873.11 849.30 876.28 877.87 879.46 881.05 882.63 884.22 885.81 887.40 34
35 888.98 890.57 892.16 893.75 895.33 896.92 898.51 874.7 901.68 903.27 904.86 906.45 908.03 909.62 911.21 912.80 35
36 914.38 915.97 917.56 919.15 920.73 922.32 923.91 900.1 927.08 928.67 930.26 931.85 933.43 935.02 936.01 938.20 36
37 939.78 941.37 942.96 944.55 946.13 947.72 949.31 925.50 952.48 954.07 955.66 957.25 958.83 960.42 987.41 963.60 37
38 965.18 966.77 968.36 969.94 971.63 973.12 974.71 950.90 977.88 979.47 981.06 982.64 984.23 985.82 1012.8 988.99 38
39 990.58 992.17 993.76 995.34 996.93 998.52 1000.1 976.29 1003.3 1004.9 1006.5 1008.0 1009.6 1011.2 1038.2 1014.4 39
40 1016.0 1017.6 1019.2 1020.7 1022.3 1023.9 1025.5 1001.7 1028.7 1030.3 1031.9 1033.4 1035.0 1036.6 1063.6 1039.8 40
41 1041.4 1043.0 1044.6 1046.1 1047.7 1049.3 1050.9 1052.5 1054.1 1055.7 1057.3 1058.8 1060.4 1062.0 1089.0 1065.2 41
42 1066.8 1068.4 1070.0 1071.5 1073.1 1074.7 1076.3 1077.9 1079.5 1081.1 1082.7 1084.2 1085.8 1087.4 114.4 1090.6 42
43 1092.2 1093.8 1095.4 1096.9 1098.5 1100.1 1001.7 1003.3 1104.9 1106.9 1108.1 11109.6 111.2 1112.8 1139.8 116.0 43
44 1117.6 1119.2 1120.8 1122.3 1123.9 1125.5 1127.1 1128.7 1130.3 1131.9 1135.5 1135.0 1136.6 1138.2 1165.2 1141.4 44
45 1143.0 1144.6 1146.2 1147.7 1149.3 1159.9 1152.5 1154.1 1155.7 1157.3 1158.9 1160.4 1162.0 1163.6 1190.6 1166.8 45
46 1168.4 1170.0 1171.6 1173.1 1174.7 1176.3 1177.9 1179.5 1181.1 1182.7 1184.3 1185.8 1187.4 1189.0 1216.0 1192.2 46
47 1193.8 1195.4 1197.0 1198.5 1200,1 1201.7 1203.3 1204.9 1206.5 1208.1 1209.7 1211.2 1212.8 1214.4 1241.4 1217.6 47
48 1219.2 1220.8 1222.4 1223.9 1225,5 1227.1 1228.7 1230.3 1231.9 1233.5 1235.1 1236.6 1238.2 1239.8 1266.8 1243.0 48
49 1244.6 1246.2 1247.8 1249.3 1250.9 1252.5 1254.1 1255.7 1257.3 1258.9 1260.5 1262.0 1263.6 1265.2 1292.2 1268.4 49
50 1270.0 1271.6 1273.2 1274.7 1276.3 1277.9 1279.5 1281.1 1282.7 1284.3 1285.9 1287.4 1289.0 1290.6 1317.6 1293.8 50
51 1295.4 1297.0 1298.6 1300.1 1301.7 1303.3 1304.9 1306.5 1308.1 1309.7 1311.3 1312.8 1314.4 1316.0 1343.0 1319.2 51
52 1320.8 1322.4 1324.0 1325.5 1327.1 1328.7 1330.3 1331.9 1333.5 1335.1 1336.7 1338.2 1339.8 1341.4 1368.4 1344.6 52
53 1346.2 1347.8 1349.4 1350.9 1352.5 1354.1 1355.7 1357.3 1358.9 1360.5 1362.1 1363.6 1365.2 1366.8 1387.7 1370.0 53
54 1371.6 1373.8 1374.8 1376.3 1377.9 1379.5 1381.1 1392.7 1384,3 1385.9 1387.4 1389.0 1390.6 1392.2 1393.8 1395.4 54

A.P.I.C.E. S.r.l. 39b Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
DATI TECNOLOGICI
ELEMENTI CHIMICI Carico
Elemento Simbolo Peso atomico Carico di rottura limite Carico Coeffic.
Afnio....... Hf 178,6
Materiali E Trazione Compressione elastico di sicurezza dilatazione
Alluminio.. Al 26,97
Antimonio Sb 121,76 kg/cm kg/cm kg/cm kg/cm kg/cm termica
Argento Ag 107,88 Metalli e leghe
Argo Ar 39,94
Ferro omogeneo 2000000 4500 2500 1400 0,000012
Arsenico As 74,91
Azoto N 14,008 Acciai speciali 2200000 500010000 30005000 30005000 20002500 0,000012
Bario Ba 137,36 Filo d'acciaio ad
Berillio Be 9,02 alta resistenza 240000 1000020000 5000 0,000012
Bismuto Bl 209,0 Ghisa 1000000 1500 60008000 traz. 300 0,000011
Boro B 10,82
Alluminio battuto compr. 900
Bromo Br 79,82
Cadmio Cd 112,41 o laminato 700000 22002200 400 0,000027
Calcio Ca 40,08 Alluminio fuso 700000 12001500 250 0,000027
Carbonio C 12,01 Bronzo fuso 900000 15002000 5000 tr. 200300 0,000018
Cerio Ce 140,1
compr. 600
Cesio Cs 132,9
Cloro Cl 35,457 Duralluminio 106000 35004200 3100 tr. 700800
Cobalto Co 58,94 compr.500600
Cripto Kr 83,7
Ottone laminato 1000000 20002500 70009000 tr. 300400
Cromo Cr 52,01
Disprosio Dy 162,5 compr. 12001500
Elio He 4,003 Piombo 50000 200300 500 traz. 50 0,000028
Erbio Er 167,2 compr. 100
Europio Eu 152,0
Rame battuto o
Ferro Fe 55,84
Floro F 19,00 laminato 1100000 20002500 40005000 traz. 400
Fosforo P 31,02 compr. 700800
Gadolinio Gd 156,9 Rame in filo 1300000 40006000 7001000
Gallio Ga 69,72
Germanio Ge 72,60 traz. 60
Idrogeno H 1,0081 Stagno 400000 300400 1100 compr. 200 0,000023
Indio In 114,8 Zinco 950000 1000 2000 300350 0,000029
Iodio I 126,92
Iridio Ir 193,1
Itterbio Yb 173,0
Legnami
Ittrio Y 88,92 Legname fibra for-
Lantanio La 138,9 te (pinch pine, pino
Litio Li 6,94 faggio, ecc)..... 120000160000 800900 400450 0,000004
Lutezio Lu 175,0
Legname fibra dol-
Magnesio Mg 24,32
Manganese Mn 54,93 ce (abete, pioppo
Mercurio Hg 2000,6 olmo, ecc)........... 100000 500700 300450 0,000004
Molibdeno Mo 95,95 Legname forte
Neo Ne 20,18 (trasver. fibra) 15000 100 0,000058
Neodimio Nd 144,3
Nichel Ni 58,69
Niobio Nb 92,91 Pietra naturali
Olmio Ho 163,5 Granito 125000470000 40 1600 3050 0,000009
Oro Au 197,2 Basalti 1050000 3200
Osmio Os 190,2 Tufi vulcanici 8 70
Ossigeno O 16,000
Palladio Pd 106,7
Tufi calcarei 75
Piombio Pb 207,2 Travertino 450 1520
Platino Pt 195,2 Marmi 1900001000000 40 1100 2030 0,000007
Potassio K 39,096
Praseodinio Pr 140,9
Laterizi
Radio Ra 226
Rado Rn 222,0 Mattoni 50000100000 100200 0,000006
Rame Cu 63,57 Mattoni forati
Renio Re 186,3 ordinari.............. 150350
Rotio Rh 102,9 Elementi forati per
Rubidio Rb 85,48
solette portanti di
Rutenio Ru 101,7
Samario Sm 150,4 solai..................... 150000300000 5090 350900
Scandio Sc 45,10 Eternit................ 200000 150203 6001000
Selenio Se 78,96
Silicio Si 28,06
Vetri
Sodio Na 22,997
Solfo S 32,06
Vetro greggio 70000008000000 130240 400011000 0,000009
Stagno Sn 118,07 Vetro retinato 70000008000000 100200 400011000 0,000009
Stronzio Sr 87,63 Vetro temperato 70000008000000 20002800 400011000 0,000009
Tallio Tl 204,4
Tantalio Ta 180,9
Tellurio Te 127,6
Conglomerato
Terbio Tb 159,2 cementizio 150000350000 150500 4080 0,000012
Titanio Ti 47,9
Torio Th 232,1 Murature
Tulio Tm 169,4
Muri di mattoni con
Uranio U 238,1
Vanadio V 50,95 malta di calce....... 1000020000 6070 610
Volfranio W 183,9 Muri di tufo con
Xeno Xe 131,3 malta di calce.... 45

A.P.I.C.E. S.r.l. 40a Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
DATI TECNOLOGICI

Composizione di alcuni acciai


Componenti %
Denominazione Fe C Si Mn P S Punto di
fusione
EXTRADOLCE
per tubi 99,352 0,09 0,11 0,42 0,012 0,016 1500
per lamiere 99,206 0,10 0,18 0,48 0,018 0,016 1500
DOLCE
per lamiere 99,105 0,15 0,21 0,5 0,015 0,02 1500
SEMIDURO
per lamiere 99,021 0,25 0,21 0,48 0,018 0,021 1480
per profilati 98,829 0,28 0,23 0,62 0,015 0,026 1475

Composizione delle leghe di alluminio


Componenti %
Denominazione Al Mg Mn Si Cu Ni Fe Ti
DURALITE 93,6 0,5 0,6 3,0 0,6 1,5 0,2
SILUMIN 86,4 13,0 0,6
ANTICORODAL 97,35 0,6 0,7 1,0 0,35
ALUMAN 98,5 1,516
LAUTAL 95,5 0,5 4
AVIONAL 93,85 0,6 0,6 0,6 4 0,35

Ottoni comuni e speciali


Componenti %
Denominazione Cu Zn Pb Sn Fe Al Ni Mn
per imbottitura 68,02 30,88 0,58 0,32
per lamiere 64,21 35,38 0,34
per getti 61,34 37,80 0,34 0,46
per lastre 57,30 42,26 0,38 tracce
per tubi 58,42 40,89 0,64
OTTONE
ALL'ALLUMINIO 69,50 26,42 0,56 0,11 3,41
OTTONE
AL NICHELIO 62,94 32,90 0,46 0,12 0,21 0,10 3,21
METALLO DELTA 55,26 40,61 0,88 1,36 0,26 0,36 1,26

Bronzi industriali
Componenti %
Bronzo Cu Sn Pb Zn
per rubinetteria 8,12 11,67 0,11 0,10
per oggetti comuni 83,86 15,32 0,43 0,28
da cuscinetti 79,64 19,72 0,38 0,21

A.P.I.C.E. S.r.l. 40b Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
DATI TECNOLOGICI
PESO DI SOSTANZE IN MUCCHIO Kg/m
Arenarie calcari leggeri . . . . . . . . . . 2300 CALCE SPENTA (Grassello)
(Non fa presa nell'acqua ma solo nell'aria)
Argilla asciutta . . . . . . . . . . . . . . . 1800
Argilla bagnata . . . . . . . . . . . . . . . 2000 COMPONENTI m di grassetto
PROPRIETA'
Barbabietole . . . . . . . . . . . . . . . . 570650 Calce viva in zolle m acqua risulatante
Caff in grani, secco, crudo . . . . . . . 500700 Grassa: kg 450550 1,70 1 Si spegne rapidamente, con rendimento da 2 a 3
Calcare duro . . . . . . . . . . . . . . . 2700 Magra: Kg 550650 1,30 1 Si spegne lentamente, con rendimento inferiore a 2
Calcare compatto . . . . . . . . . . . . 2600
Calce-grassa (cotta e polverulenta) . . . 500 CEMENTI E LEGANTI IDRAULICI
Calcestruzzo con calcare . . . . . . . . 2000 Indice % Calcare Tempo necessario
Indicazioni del prodotto per la presa
Calcestruzzo con granito . . . . . . . . 2200 di idraulicit Argilla Car.to di calce
Calcestruzzo con rottami di mattoni . . 1800 Fanno presa Calce grassa 0,000,05 0,05,00 100,0095,00 Non fanno presa
Carbone di legno dolce . . . . . . . . . 150
solo all'aria Calce magra 0,050,10 5,05,30 95,0094,70 nell'accqua
Carbone di legno forte . . . . . . . . . 220
Carboni fossili . . . . . . . . . . . . . . . 720850 Calce det.te idraulica 0,100,16 5,308,20 94,7091,80 1530 giorni
Cemento (sciolto) . . . . . . . . . . . . 1400 Calce med.te idraulica 0,160,31 8,2014,80 91,8085,20 1015 giorni
Cenere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 900 Fanno presa Calce propr.te idraulica 0,310,42 14,8019,10 85,2080,90 59 giorni
Coke (del gas) . . . . . . . . . . . . . 360470 tanto nell'acqua Calce eminent.te idraulica 0,420,50 19,1021,80 80,9078,20 24 giorni
Conifere (in ciocchi) . . . . . . . . . . . 330 che nell'aria Cemento a lenta presa 0,500,65 21,8026,70 78,2073,30 612 ore
Erba fresca sciolta . . . . . . . . . . . . 250350
Cemento ad alta resistenza 3 7 ore
Fieno sciolto . . . . . . . . . . . . . . . 4060
Fieno di 6 mesi in fienile . . . . . . . . 80100 Cemento a rapida presa 0,651,20 26,7040,00 73,3060,00 515 minunti
Fieno pressato . . . . . . . . . . . . . . 200350
MALTE COMUNI
Fieno insilato . . . . . . . . . . . . . . . 300400
Fosforiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12001300 COMPONENTI Magra per murature Grassa per murature Per opere di rifinitura Per intonaci
Ghiaia asciutta . . . . . . . . . . . . . . 1500 1 m malta 1 m sabbia 1 m malta 1 m sabbia 1 m malta 1 m sabbia 1 m malta 1 m sabbia
Ghiaia bagnata . . . . . . . . . . . . . . 1700 Calce comune m 0,32 0,33 0,36 0,40 0,43 0,50 0,50 0,66
Graniti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2700 Sabbia m 0,96 1,00 0,90 1,00 0,86 1,00 0,75 1,00
Grano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 750780 Calce idraulica Kg 324 300 412 400 450 450 528 550
Lana di vetro . . . . . . . . . . . . . . . 20120
Legno di abete bianco (in ciocchi) . . . 340 Sabbia m 1,08 1,00 1,03 1,00 1,00 1,00 0,96 1,00
Legno di abete rosso (in ciocchi) . . . 320 Cemento Port. Kg 3,64 300 400 400 475 500 540 600
Legno di faggio (in ciocchi) . . . . . . . 400 Sabbia m 1,04 1,00 1,00 1,00 0,95 1,00 0,90 1,00
Legno di quercia (in ciocchi) . . . . . . 420
Letame fresco . . . . . . . . . . . . . . . 200300 MALTA POZZOLANICHE
Lemate maturo . . . . . . . . . . . . . . 450650
Malta grossa Pozzolana m 1,10 Calce spenta m 0,22 per muri a secco
Lignite (seccata all'aria e in pezzi) . . . 650780
Lignite (mattonelle in mucchio) . . . . . 720 Malta mezzana Pozzolana vagliata m 1,05 Calce spenta m 0,26 per murature ordinarie
Lignite (mattonelle assestate) . . . . . . 1030 Malta fina Pozzolana vagliata m 1,00 Calce spenta m 0,33 per murature in laterizi
Lignite (mattonelle rotonde) . . . . . . 820 Colla di malta fina Malta fina c.s. m 1,05 Calce spenta m 0,15 per intonaci
Malta (calce e sabbia) . . . . . . . . . 17001800 Le pozzolaniche hanno propriet e pesi di volume diversi, secondo il luogo di estrazione; in generale
Mandorle secche con guscio . . . . . . 730740 mescolato con calce danno malte eminentemente idrauiliche. Le malte possono essere composte anche
Mandorle secche senza guscio . . . . . 800 di calce, pozzolana e sabbia.
Marmi compatti . . . . . . . . . . . . . 2800
Mattoni ordinari . . . . . . . . . . . . . 1800 MALTE BASTARDE
Mele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 Componenti + 1 m di sabbia Quantit per 1 m di sabbia Denominazione
Neve (caduta di fresco) . . . . . . . . . 80190 Calce sers m 0,30
Neve (umida ed acquosa) . . . . . . . 200800 Malta media
Cemento Portland kg 100
Nitro del Cile (in mucchio) . . . . . . 1000
Paglia sciolta . . . . . . . . . . . . . . . 3045 Calce aerea m 0,30
Malta energica
Paglia di 3 mesi in pagliaio . . . . . . . 5070 Cemento Portland kg 100
Paglia pressata . . . . . . . . . . . . . . 100200 Calce idraulica kg 300
Patate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 650750 Malta media
Cemento Portland kg 100
Pere e prugne . . . . . . . . . . . . . . . 350
Calce idraulica kg 300
Pietra da calce (calcare) . . . . . . . . 2000 Malta energica
Pietrisco medio . . . . . . . . . . . . . 0,30,6 Cemento Portland kg 100
della rispettiva
roccia
Quarzo siliceo . . . . . . . . . . . . . . 2700
Roccie disgregabili . . . . . . . . . . . . ~2000
Sabbia per forme in mucchio . . . . . . 1200
Sabbia per forme pressata . . . . . . . 1650
Sabbia, creta calcare (asciutti) . . . . 1600
Sabbia, creta calcare (bagnati) . . . 2100
Salgemma (macinato) . . . . . . . . . 1015
Sale marino (fino) . . . . . . . . . . . . 785
Sale marino (grosso) . . . . . . . . . . 745
Terra silicea leggera . . . . . . . . . . . 1500
Terra ghiaiosa asciutta . . . . . . . . . . 1600
Terra ghiaiosa umida . . . . . . . . . . . 1800
Terra argillosa secca . . . . . . . . . . . 2000
Terra argillosa umida . . . . . . . . . . . 2300
Terra mista a ciottoli . . . . . . . . . . 18002200
Terra vegetale . . . . . . . . . . . . . . 1700
Torba (asciugata all'aria) . . . . . . . . 325410
Torba (umida) . . . . . . . . . . . . . . 550650
Tufo macinato . . . . . . . . . . . . . . 950

A.P.I.C.E. S.r.l. 41 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
CALCESTRUZZI

Gli elementi necessari per la composi- tuno fare delle prove col cemento che Il pietrisco calcare buono anche per
zione di un calcestruzzo sono: si intende impiegare. calcestruzzi che debbono resistere ad
cemento, acqua, inerti ed eventuali ad- Le acque di scarico industriali sono, il acque aggressive acide.
ditivi. pi delle volte, da scartare. Se non si In generale sono necessarie delle prove
Cementi. - Il nostro regolamento (R. D. potesse usare altra acqua necessario per il controllo del contenuto in mate-
16-X1-1939 n. 2228) distingue quattro eseguire analisi e prove col cemento riale finissimo, per la presenza di sol-
tipi di cemento: che si impiegher nella confezione dei furi, humus e mica. Anche il pietrisco
a) idraulico normale (Portland); b) poz- calcestruzzi. derivante da scorie d'alto forno adatto
zolanico; c) d'alto forno; d) alluminoso. come inerte, potendosi ottenere calce-
Non consideriamo il cemento allumi- Inerti - In generale gli inerti devono struzzi molto resistenti all'usura. Sar
noso che si adopera in casi speciali e provenire da rocce che non presentino per opportuno provare la tendenza
con speciali precauzioni. attivit chimica col cemento che si im- alla disintegrazione osservando ilpietri-
I primi tre tipi di cemento si dividono piega, che siano inalterabili all'aria, sco alla luce ultravioletta ed il contenuto
ciascuno in due sottogruppi: normali e all'acqua ed al gelo. in calce libera tenendo il pietrisco nel-
ad alta resistenza. Se si vogliono ottenere calcestruzzi l'acqua.
Coi cementi normali del tipo a) b) e c) si particolarmente pesanti si possono im- Se, per particolari esigenze, si debbono
devono ottenere le seguenti resistenze piegare magnetite, limonite e barite, se fare dei calcestruzzi leggeri si pu usare
della malta normale: la granulometria adatta e si pu come inerte la pomice naturale o di
Resistenza a trazione: dopo 7 giorni 26 eseguire una costipazione energica, si scorie. La pomice naturale contiene
kg/cm; dopo 28 giorni 32 kg/cm. raggiunge un peso dell'unit di volume spesso un eccesso di materiale finissimo
Resistenza a compressione: dopo 7 di 4000 kg/m. e qualche volta tracce di humus. Una
giorni 380 kg/cm dopo 28 giorni 500 Per i calcestruzzi normali le ghiaie di buona pomice pressoch monogra-
kg/cm, con la tolleranza del 5% in quarzo sono ottime purch granulo- nulare ed ha poco, materiale finissimo.
meno alla sola compressione. metricamente complete.
Con i cementi ad alta resistenza si deve Le ghiaie e sabbie di cava sono utiliz- Pu servire come inerte il laterizio fran-
ottenere, sempre per la malta normale: zabili purch non contengano pi del tumato; anche in questo caso neces-
Resistenza a trazione: dopo 3 giorni 21 3% di materiale finissimo. Ghiaie rive- sario fare i normali controlli e si consi-
kg/cm; dopo 7 giorni 31 kg/cm; stite d'argilla, marna a con minerali di glia pure l'analisi per scoprire la pre-
dopo 28 giorni 37 kg/cm. ferro o manganese devono essere senza di gesso.
Resistenza a compressione: dopo 3 scartate. Anche le ceneri possono essere usate
giorni 290 kg/cm; dopo 7 giorni 500 I pietrischi e le sabbie ottenuti me- purch con piccola percentuale di ma-
kg/cm; dopo 28 giorni 680 kg/cm; diante frantumazione sono adatti a teriale finissimo ed assenza di solfati
sempre con la tolleranza del 5% per la confezionare buoni calcestruzzi, salvo nocivi.
sola compressione. contralto del fattore di forma di cui La perlite, la vermiculite, il blan, cio le
La scelta del tipo del cemento dipende diremo in seguito. rocce arrostite ed espanse, servono per
dai requisiti che dovr avere il calce- Il pietrisco basaltico e quello ricavato l'esecuzione di calcestruzzi leggeri ed
struzzo come la resistenza finale, la da pietre dure (perfidi, graniti, ecc.) intonaci di piccolo peso.
velocit di presa e di indurimento, la ottimo. Possono essere usati come inerti le se-
resistenza agli agenti esterni.

Acqua. - L'acqua potabile pu sempre


essere impiegata nella confezione dei 90
calcestruzzi. Le piccole aggiunte di so- x
80
stanze chimiche per la stia potabilit
come cloro, ecc. non hanno alcuna 70
influenza. 60 x
L'acqua di pozzo o di sorgente , in
generale, adatta se limpida, senza 50
colore e se non ha sapore acido. 40 x
Le acque di palude o stagnanti conten-
gono spesso solfati e qualche volta 30
acido solforico libero; generalmente
x
20
sono atte alla confezione di buoni cal-
cestruzzi: se ne consiglia per l'analisi. 10
Anche l'acqua di mare pu servire per
l'impasto di calcestruzzi. Poich per 0,21 3 7 15 30
tende, per il contenuto in cloruri, ad Y=% in peso dei passanti - x=lato delle maglie in mm
accorciare il tempo di presa, oppor-

A.P.I.C.E. S.r.l. 42a Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
CALCESTRUZZI

gature, la farina di legno dolce e la bile. Questo si pu ottenere sce- Tra questi prodotti sono importanti i
farina di carta dopo che siano state gliendo tra gli aggregati di cui si di- cloruri metallici, che accelerano la
indurite con opportuni silicati. I legni spone, il miglior assortimento di di- presa e aumentano la produzione del
duri non sono adatti per il loro conte- mensioni degli elementi, in modo da calore e sono usati quando si deve
nuto di acido tannico. In ogni caso la ottenere, coi mezzi di costipamento che gettare col gelo.
forma degli inerti deve essere prossima verranno usati, la massima compat- L'azione di tutti questi additivi che agi-
alla cubica. Si devono escludere ele- tezza del getto. Questa scelta pu es- scono chimicamente dipende natural-
menti a forma di piastrelle e ad ago. Il sere fatta a mezzo dell'analisi granulo- mente anche dalla natura chimica del
coefficiente volumetrico medio deve es- metrica che consiste nel misurare le cemento e, in generale, devono essere
sere superiore a 0,25 per il pietrischetto quantit di aggregati che passano at- stabiliti e studiati volta per volta.
da 12,5 mm a 25 mm e superiore a traverso setacci con maglie di dimen- Nel secondo gruppo sono compresi
0,15 per il pietrisco da 25 mm a 50 sioni determinate. quei prodotti che abbassano la tensione
mm. Il coefficiente volumetrico medio si I dati ricavati da queste misure pos- superficiale dell'acqua d'impasto: l'ac-
misura prendendo in esame un certo sono riportarsi in un diagramma. qua normale ha una tensione superfi-
numero di elementi dell'inerte e stabi- In generale la granulometria di un ciale di circa 70 dine/cm.
lendo il rapporto tra il volume reale di aggregato d buoni risultati se la sua Impiegando opportuni prodotti, come i
tutti gli elementi scelti e la somma dei curva rappresentativa compresa tra saponi di resina, si riesce a ridurre tale
volumi delle sfere circoscritte a ciascun due curve limiti B e C. Migliori sono i tensione a 3040 dine/cm. Si pu
elemento. risultati quando detta curva com- cos, con una stessa quantit di acqua,
Nella sabbia (diametro da 0,2 a 7 mm) presa tra le curve A e B. In ogni caso la bagnare una maggiore superficie di
sono tollerate materie finissime od ar- curva granulometrica attima dipende inerti e di cemento e si possono confe-
gilla fino al 3% in peso dell'aggregato. dalle caratteristiche del getto, dimen- zionare calcestruzzi lavorabili con l'im-
La qualit di queste materie si deter- sioni ed armatura e dal modo di posa piego di una minore quantit d'acqua
mina per lavaggio e decantazione. Si in opera, pestonatura, vibrazioni, ecc. d'impasto.
prende 1 kg di sabbia, si mescola con Tener presente che la resistenza di un Effetti favorevoli all'uniformit delcalce-
un volume d'acqua che possa bagnarla calcestruzzo funzione dei rapporto struzzo fresco ed alla sua lavorabilit
abbondantemente, si agita e si pone in C/(A+V) (cemento diviso acqua + sono dati da elettroliti che facciano re-
un provino cilindrico di vetro. Dopo vuoti) e che in generale il ritiro mag- stare in sospensione le parti finissime,
un'ora di riposo, lo strato limoso che si giore quanto maggiore la quantit che possono allora anche essere ag-
deposita superiormente non deve es- d'acqua d'impasto e di cemento usato. giunte. Un miglioramento della lavora-
sere superiore a 1/14 dell'altezza della Additivi. - Gli additivi sono usati per bilit si ha anche introducendo nel cal-
sabbia. Se cos non la sabbia dovr modificare alcune delle propriet del cestruzzo fresco delle piccole quantit
essere accuratamente lavata. calcestruzzo. Questi additivi possono d'aria. La quantit d'aria in un calce-
La ricerca delle materie organiche si fa dividersi in gruppi: struzzo normale non dovrebbe superare
col metodo colorimetrico: si mescolano a) Additivi ad azione chimica, che agi- il 3%, un calcestruzzo aerato non ne
a 100 cm di sabbia 250 cm di una scono modificandone le caratteristiche deve per contenere pi del 6%. La
soluzione di soda caustica al 3% e si del cemento. quantit nel calcestruzzo fresco viene
agita. Dopo 24 ore il liquido non deve b) Additivi che producono un'azione misurata con apposite apparecchiature.
avere colorazioni o, al massimo, avere che modifica le qualit fisiche dell'ac- La terza serie di prodotti sono gliimper-
un colore giallo pallido. Se il colore qua ed introducono nelle misceleparti- meabilizzanti: si tratta di composti for-
scuro la sabbia non pu essere usata. colari componenti ad azione fisica. mati da acidi grassi o da idrorepellenti.
Per la sabbia tener presente che, c) Additivi che hanno funzione fisica di Il calcestruzzo di per s non imperme-
quando si fanno dosature volumetriche, intasamento o con azione idrorepel- abile, ma non si pu rendere imperme-
il volume della sabbia umida mag- lente. Nel primo gruppo si trovano gli abile un calcestruzzo se non di per s
giore del volume della sabbia asciutta. acceleratori ed i ritardatori del tempo compatto.
Il calcestruzzo deve essere lavorabile, di presa, i prodotti che fanno aumen-
ma nella sua confezione deve essere tare o diminuire la produzione di ca-
usata la minima quantit d'acquapossi- lore, gli induritori, ecc.

A.P.I.C.E. S.r.l. 42b Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
MARMI E PIETRE
Denominazione Localit dei Colorazione Peso Coef.di Resistenza a Propriet caratteristiche Conveniente impiego
giacimenti complessiva specif. imbibizione compr. kg/cm
Piemonte
Granito bianco del Montor- Versante merid. e orient. del Bianca grigia 10001200Tessitura minuta e portiroide: (Colonne della Basilica late-
fano e di Mergozzo. Montorfano (Novara). dure. lucidabile. ranense in Roma).
Granito bianco di Alzo. Alzo (sponda occid. del lago Pi chiara della precedente. 2,6 0,0034 2000 Compatto, resistente. Edilizia, lav. portuali, ponti,
di Orta). gallerie, vasche, per acidi,
pavimentazioni,
Graniti roseo e rosso di Ba- Versante orient.monte Camo- Rosa pallido e rosso mattone. 2,6 0,0057 1471
veno, del Mottarone, di scio (Novara).
Omegna. Valle d. Cervo (Vercelli) alla Grigia-violetta. 2,7 0,0037 1521 Resistente, lavorabile, lucida- Colonne, basi di monumenti,
Sienite della Balma (o Grani- Balma: Campiglia S. Paolo bile. opere funerarie.
to della Balma o di Biella). Cervo, Rosazza, Ooropa.
Diorite di Anzola (o Granito Media Val Toce, presso Or- Tinta nera leggermente pun- 3,10 1935 Edifici, monumenti, lavori
nero di Anzola). navasso (Novara). teggiata di bianco. funerari
Diorite di Malanaggio (o Sulla sinistra della bassa Val Grigia con lenti scure e rare 2,8 0,0063 13341620 Scalinate, colonne costruzio-
Gneiss di Malanaggio). Chisone (Pinerolo). vene bianche quarzitiche. ni, ponti.
Verde di Varallo. Val Sesia (Vercelli). Serpentina verde scuro striata Costruzioni, ornati, pavimen-
di bianco. tazioni.
Verde Champ de Praz (Ver- Presso Mongiove (Aosta). Macchi a varie tonalit di 1335 Costruzioni, ornati, pavimen-
de damascato delle Alpi. Ser- verde e venature bianche. tazioni.
pentino verde mare.
Verde antico italia di Regione Saint Denis presso Ricorda il verde greco Tipo a frantumazione vasta. Oornato.
Chatillon Chambave. tessalico.
Verde cipresso di Chatillon. Id c.s. Pi cupa della precedente. Ornato.
Verde di Cesana. Cesana Torinese (Cuneo). Verde scuro, con reticolato Bell'effetto decorativo. Colonne e rivestimenti.
di vene bianche di calcite o
omogenea verd-giallognola
ccn sottili venule bianco verdi.
Marmo di Candoglia. Candoglia (Novara). Bianca con tenue colorazione Calcare cristallino lavorabile (Massima parte del Duomo
carnicina e rosata. e lucidabile. di Milano).
Marmi di Valle Strona (Bian- A circa 10 Km da Omegna Dal bianco al rosa carnicino 2,7 0,0007 10501225Cristallino e compatto di Largo impiego nell'edilizia
co grigio rosato, Bianco perla, (Novara). Cave di Massiola puro o macchiata ed anche varia grana. (Palazzo delle Poste di (Na)
Grigio). e Sambughetto. zonata di grigio. Palazzo di Giustizia. (MI)
Marmo di Varallo Civiasco, Varallo (Vercelli). Bianca venata. Scarsa produzione. Ornato, edilizia.
Marmo di Cassino Cassino- Chiazze bianche e nocciola. 2,7 0,0021 718 Calcare breccioide, argilloso. Costruzioni e rivestimenti.
Bardiglio di Valdieri. S. Lorenzo di Valdieri (CU). Grigio cenere e grigio ferro 2,7 0,0006 1100 Saccaroide a grana minuta, Costruzioni e ornato.
con sottili vene sfumate bian- lucidabile.
che.
Cipollino dorato di Valdieri. S. Lorenzo di Valdieri (CU). Giallo rosata con zone ser- Materiale non schistoso di Costruzioni e rivestimenti.
peggianti viola pallido. grana fine, traslucido.
Cipollino verde di Valdieri. Id. c.s. Con fitte zone di verde pallido. Id. c.s.
Nero di Boves. Boves (Cuneo). Id. c.s.
Diaspro rosso di Garessia. Villarchiosso presso Garessio Elementi rosso accesi su pasta Ornamentazione.
(Cuneo). rosso chiara.
Broccatello di Rusca "fior di Ornato.
pesco".
Breccia policroma di Gozzano. A sud del lago di Orta (NO). Bianca e rosso cupo. Costruzione e ornato.
Breccia di Arona. Lago Maggiore. Giallo rosea. Id. c.s.
Gneiss del Sempione o d'Anti- Presso Domodossola (Caddo, Di varia tonalit, a seconda Tessitura porfiroide o grani- (Colonne della nuova Via
gorio (Granito del Sempione Preglio) e nella Valle d'Anti- dei luoghi di escavazione. toide: lucidabile. Roma a Torino).
o Serizzo). gorio (Novara).
Gneiss di Bussoleno (o di S. Valle di Susa. Bianco-grigia. 2 0,003 1128 Poco micaceo; lucidabile. Costruzioni, muraglioni.
Giorgio).
Gneiss di Luserna. A sud di Pinerolo (Novara). Cinerea, grigia, giallogna. 2,6 0,0025 16391892Munuto quarzioso. Scalini, lastricature, copertura
tetti.
Verde Roja o Pietra di Roja. Valle Roja (Cuneo). Verde olivo, abbastanza uni- 2,6 0,0011 12121845Resistente, poco lucidabile. Colonne, stipiti, balconi, pa-
forme. vimenti, ornamentazioni.
Quarzite di Berge o Bargiolina. Monte Bracco vicino a Saluzzo. A seconda degli strati (bian- 2,6 0,0057 4000 Quarzite schistosa resistentis- Scalini, pavimenti, recipienti,
chiccia, grigia, cenere, giallo- sima: inalterabilit chimica. ornamentazioni.
Lombardia
dorata).
Botticino Botticino Mattina e Botticino Calcare bianco. 12001500 Grana fine omogeneo, saldo, Monumento a Vittorio Ema-
Sera (Brescia) Falde del Monte di facile lavorazione, molto nuele in Roma).
Fratte. resistente alla gelivit.
Bianco di Musso. Presso Musso (riva occidentale Colore bianco puro nella parte 2,8 1270 Saccaroide bianco grana fine Lavori edilizi, pavimenti, scale
del lago di Como). alta e fondo azzurrognolo nella nella parte alta, varia nella rivestimenti esterni, opere mo-
parte bassa. bassa. Facilmente lucidabile. numentali (Duomo di Como).
Nero di Varenna. Varenna (Como) Nera, in taluni casi striata di (Molte chiese della Lombar-
bianco dia).
Nero Gazzaniga Gazzaniga (Bergamo). Perfettamente nera o di un nero Molto saldo, lucidabile,senza Ornamentazioni e
(Nero d'Italia). meno intenso. macchie o vene; si pu otte- rivestimenti.
nere in varie dimensioni.
Nero Nube Gazzaniga. Id. c.s. Con sottili venature bianche Ornamentazioni e
macchie di colore marrone. rivestimenti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 43 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
MARMI E PIETRE

Denominazione Localit dei Colorazione Peso Coef.di Resistenza a Propriet caratteristiche Conveniente impiego
giacimenti complessiva specif. imbibizione compr. kg/cm
Onice dorato Gazzaniga Gandino. Ornamentazioni.
Mrmi rosa e grigi della Val Ardesio (Bergamo). Rispettivamente rosa variegato Produzione limitata. (Palazzo della Banca d'Italia
Seriana. e bigia morata. a Milano).
Pietre di Vigg e di Saltrio. Vigg e Saltrio (Varese). Tonalit chiare, grigie, paglieri- Resistente agli agenti atmo- Pietra da taglio e lavori semi-
ne. sferici. decorativi.
Pietra di Moltrasio. Bacino inferiore occidentale Pu ricevere discreta lavora- Usato per le costruzioni di
del Lago di Como. zione e fine levigatura senza muratura della lombardia.
giungere alla lucidatura.
Ceppi di Trezzo d'Assa e di Trezzo sull'Adda e Brembate Usato per costruzionei.
Brembate: (Bergamo).
- Ceppo Gentile Grana fine, con poco ciotto- Id. c.s.
lame.
- Ceppo Mezzano e rustico. Strutt. grossolana con ciotto- Id. c.s.
li di diverso colore.
Granito di S. Fedelino Val Mera (Sondrio). Biancastra. Grana media, molto resi- Pavimentazioni stradali.
stente.
Ghiandone e Serizzo di Val- Valle omonima e presso Vogo- 17002200 Il primo a grana grossa, il se- Impiego anche decorativo.
massino e di Vogogna. gna (Sondrio). condo pi fine e talora tabu-
lare. Non facilmente lucida-
bile
Serpentino di Sondro. Caspoggio. Torre S. Marino, Costruzioni e ornato.
Dubino (Sondrio).
Diorite della Valcamnonica. Varie localit della media Nera punteggiata di bianco. Granitoide ad alta resistenza. Rivestimenti esterni, scale e
Valcamonica (Brescia). pavimenti.
Porfido Rosso e Sanguigno di Introbio (Como) e Rogno Pavimentazioni.
Como. (Bergamo). Pavimentazioni (Milano).
Porfiroide di Cuasso al Monte. Presso il paese omonimo (VA) Granito rosso porfiroide. Pavimentazioni.
Porfido del Gleno. Darfo, Angolo, Biemmo (BS) Rosso cupa sang. o griglia ver. 2700
Serpentino della Val Malenco Chiesa e Lanzada (Sondrio). Costruzioni e ornato.
e di Como.
Veneto
Marmi di Lasa: Presso Lasa. Prevalgono i tipi bianchi e le 2,685 840 Calcare cristallino a struttura Largo impiegno in esterni e
- Statuario Superiore. tonalit chiare. saccaroide, fattura lucente, interni di vari edifici.
- Statuario Corrente. grana piuttosto grossa, per-
- Bianco unito. fett. lucidabile, elevata resi-
- Bianco venato. Fondo bianco azzurrognolo e stenza alla gelivit. Ricca
venature grigio piombo ben produzione.
marcate.
Marmi colorati del Trentino
- Giallo fiammato. Tra Folgaria-Mori ed Arco.
- Rosso di Fai. Mori.
Rossi di Verona: S. Ambrogio Valpolicella. Ca- Macchie rosse su fondo san- Struttura nodulare. Portali, colonne ecc. (espor-
prino, Grazzana Valpantena. guigno. tazione.
Broccatello. Macchie e rosse pi ampie uni- Id. c.s.
- Broccato. te da un reticolato sanguigno.
- Mandorlato Macchie pi chiare e fondo pi Id. c.s.
tenue.
- Brecciato (Brescia orientale Tonalit che passano dal rosso Id. c.s.
rosa, Breccia rosata, Rosa dei al rosso vivo, dal rosso scre-
Garda), ziato di giallo al rosso fegato.
- Persichiono.
Giallo imperiale. Selva di Pragno. Pavimentazioni, rivestimenti.
Marmi di Asiago: Presso Asiago e paesi vicini.
- Giallo . Costruzioni in massello.
- Lumachella gialla.
- Biancone. Bianca con poche e chiare vena-
ture.
Marmi di Chiampo: Valle di Chiampo.
- Chiampo perla e Chiampo Tinta lattea generalmente senza
perlato. venature. A punteggiare color
- Mandorlato. rosso vivace.
- Chiampo porfirico.
Pietra di Vicenza (o Pietra Molte localit dei Colli Berici. Calcare grossolano. Gradini, stipiti, ornamenta-
tenera o Pietra morta). zioni.
Marmi di Bellunese:
- Fiore di pesco carnico. Forni Ornamentazioni.
- Madreperla delle Alpi. Voltri. Id. c.s.
Marmi di Verzegnis: Cima Lavinzola (Udine). Id. c.s.
- Corallino. Rosa vivace. Id. c.s.
- Nocce radica. Aspetto legnoso. Id. c.s.
- Macchia di Verzegnis. Rosa e rossiccia con macchie
e vene bianche.
- Rosso porfido (porfido chia- Rosa cupa con punteggiature Id. c.s.
ro scuro, vermigliato, fiorito. bianche.
Neri del Carso: Calcari cristallini bituminosi. Id. c.s.
- Nero Unito, detto anche Cave del Vallone (Triestre). Colore nerp tendente alla
Paragone. avana.
- Nero nube. Scherbina e Sesana (Triestre). Id. c.s.

A.P.I.C.E. S.r.l. 44 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
MARMI E PIETRE
Denominazione Localit dei Colorazione Peso Coef.di Resistenza a Propriet caratteristiche Conveniente impiego
giacimenti complessiva specif. imbibizione compr. kg/cm
Marmi di Aurisina (qualit Aurisina (Trieste). Generalmente grigiognoli con 1600 Non porosi, lucidabili. Rivestimenti interni,pavimenta-
vaire: Chiara, Granitella, Fiori- fossili bianchi e neri. zioni.
ta, Macchiata ecc.).
Orsea (vari tipi: Bianco- Orsera (presso Parenzo, Tinta classica con sottili vene Resistenza alle intemperie, Edilizia
Avorio). Pola). nere. lucidabile.
Alabastra calcareo (o Stalat- Duino, Aurisina, Visogliano, Colorazione zonata giallo ros- Rivestimenti interni.
tite gialla e rossa del Carso). Sgonigo. sastra.
Porfidi. Trentino Aldo Adige. Violacea, rosso bruna, rosso Pavimentazioni stradali e co-
grigia-rosa. struzione.
Trachite. Colli Euganei. Basamenti, pavimentazioni
Liguria.
Portoro (Portoro a macchia Monte S. Croce, Muzzerone, Fondo cupo a macchie giallo-
grande. id. a macchia fine). Portovenere (La Spezia). dorate o giallo-rosa.
Bianco e Nero di La Spezia. Id. c.s. Nera o grigia con macchie e Poco impiegato.
vene biancastre.
Persichino di Nava.
Pietra di Finale. Finale Ligure (Savona). Giallo-roosa o rozzo-carnicina. 2,47 Aspra al tatto, tessitura gra- Monumenti.
nulosa, dura, resistente.
Arenarie. Varie localit della Liguria Ottime, cementate da silice. Molto adatte alla lastricatura.
orientale.
Pietra di Voltri. Acquasanta, Pegli, Cogoletto Dura e tenace. (Ponte di Via XX Settembre
(Genova). Genova).
Verde Polcevera. Pietralavezzara in Valpolce- Verde chiara con grosse vene Uso decorativo; molto ap-
vera. bianche. prezzato.
Rosso di Levanto. Monte Verg (La Spezia). Fondo rosso-sanguigno con in- Decorazioni interna, mobilio,
clusioni verdi e reticolato bian- oggetti artistici.
co di calcite.
Ardesia. Varie localit in provincia di Grigio cupa o quasi nera. Ottima qualit. Svariati usi nell'edilizia e
Genova. altrove.
Toscana.
Regione Apuana:
Bianco chiaro. Carrara il centro principale. Bianco-grigia. 2,7 0,00068 9951390 Caratteri e aspetti secondo
localit. Struttura saccaroide,
grana pi o meno fine.
Bardiglio (Comune, Chiaro, Varie localit del Carrarese e Grigio-azzurra, variamente ve- 11201520 Molto apprezzabili. Il B.
Cappella, Imperiale, ecc.). del Massese. nati con toni pi o meno cupi. Imperiale a grana fine.
Statuario (Polvaccio, Bianco Varie localit del Carrarese. Straordinaria bianchezza. 1067 Omogeneit e purezza. Ottimi per la scultura.
Altissimo, Scaglia).
Paonazzo. Cave Carraresi. Fondo giallo-avorio con mac- Materiale pregiato. Ornato, pavimentazioni,
chie e vene violacee e verda- rivestimenti.
stre,
Paonazzetto. Nel Massese e nel Carrerese. Fondo pi chiaro del preced. Id. c.s.
e macchie fini.
Fior di Pesco o Persichino. Fondo statuario con screziatu- 915918 Ornato.
re rosso-violacee.
Cipollini (Zebrino Arni, della Dal bianco cinereo al verdo- Ornato e pavimenti interni.
Versilia, del Cardoso Verde gnolo con zonature verdastre.
Apuano, Arabescato.
Brecce e Mischi: Nella Versilia.
- Breccia Stazzema. Paese omonimo. Inclusi bianco-giallastri o azzur- 542736 Compatta Usi decorativi.
rignoli e cemento dal violaceo
al roseo.
- Breccia Medicea. M. Corchia nella Versilia. Elementi bianco arancio, gialli Vivace effetto policromo. Rivestimenti, pavimentazioni,
e grigi con cemento viola scuro. ornato.
- Skyros d'Italia. Id. c.s. Elementi bianchi rosa e gialli Id. c.s. pi usi scultorei.
con pasta viola-roseo.
- Breccia Corchia. Monte Corchia. Molto salda. Adatto per grandi lavori.
- Breccia Capraia. Localit omonima. Fondo statuario annuvolato e
macchie grigie, violacee e verda-
stre.
- Rosa corallo. Arnetola (Lucca). Fondo bianco rosato e vena- Interni.
tura rosso-violacee.
Bardiglio Fiorito. Versilia. Fondo grigio chiaro con sottili 10801210 Id. c.s.
venature grigio nere.
Bardiglio Tigrato- Versilia. Fondo cinerognolo e macchie 13351593 Id. c.s.
grigio scure e nere.
Portoro. Carrarese e Versilia. Grigio cupa e venature gialle. Piccole escavazioni.
Marmi di Camaiore: Camaiore (Lucca). Ornato e costruzioni.
- Rosso unito. Metato.
- Rosso violaceo ai Lecci.
Giallo di Siena Montagnola senese. Grana fine e compatta aspet- Decorazioni.
to ceroide.
Rosso di Roccalbegna (o Rosso Paese omonimo (Grosseto). Rosso carico sfumato in carnici- Grana ceroide, resistente lu- Pregiato per la colorazione.
perlato Amiata). no zonato. cidabile.
Portasanta. Presso Gavorrano (Grosseto). A chiazze bianche e rosee irre- Assume un bel polimento. Impiegato diffusamente.
golari con piccole vene dal gri-
gio al paonazzo.
Nero Montieri. Montieri. Tendenza grigiastra. Produz. limit. Pavimentazioni.
Arenarie:
- Pietra serena o macigno. Scavata in varie localit. Grigio cilestrina. Grana fine e grana grossa. Lavori architettonici (gr. fine)
lastricati stradali (gr. grossa).
- Pietra forte. Galluzzo e Regello (Firenze). Grigia, a volte a fondo grigio- Compatta, dura, resistente Uso edilizio e lastricature.
marrone e macchie azzurre. alle intemperie.

A.P.I.C.E. S.r.l. 45 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
MARMI E PIETRE
Denominazione Localit dei Colorazione Peso Coef.di Resistenza a Propriet caratteristiche Conveniente impiego
giacimenti complessiva specif. imbibizione compr. kg/cm
Alabastro agata. Comune di volterra. Calore e venatura simile all'aga- Ornato.
ta.
Verde di Prato. Prato (Cave del Monferrato). Verde scura. Resistenze alle intermperie e Ornato e costruzioni.
lucidabile.
Travertino. Rapolano (Siena). Poroso. Costruzioni e pavimentazioni.
Granito dell'Elba. Secchetto e Grottamargherita Fondo rosa chiaro. Polimentabile: in grandi
(Campo). blocchi.
Granito del Giglio. Isola del Giglio. Fondo rosa chiaro.
Trachite. Abbadia S. Salvatore, Casti- Composizione e strutture va- Costruzioni e lastricature.
gliori d'Orcia, Roccastrada. rianti da luogo a luogo.
Marche
Arenarie. Pr. Pesaro, Ancona ed Ascoli. Materiale da taglio e costru-
zioni.
Travertino. Piobbico (Pesaro). Costruzioni.
Umbria.
Marmi grigi e neri. Varie. Ornato e costruzioni.
Travertino. Numerose localit. Dal bianco latte al grigio gial- Calcare leggermente spugno- Usato largamente.
lognolo. so.
Tufo litoide. Id. c.s. Varie colorazioni. Leggero e resistente. Costruzioni.
Pozzolana. Numerosissime cave. Varie colorazioni. Conglomerato vulcanico. Uso edilizio.
Paperino. Id. c.s. Edilizia,opere funerarie.
Lave. Id. c.s. Pavimentazioni.
Trachite. Tolfa e Vito. Pietra da taglio, costruzioni.
Pietra di Subiaco o Affilana. Presso Subiaco. Bianca. Calcare semicristallino. Costruzioni.
Marmo di Cottanello. Cottanello (Rieti). Rosso pallida con venature Costruzioni, ornato.
bianche.
Abruzzi e Molise.
Marmo di Avezzano. Avezzano. Biancastra. Ornato.
Pietre del Molise. Campobasso. Bianca uniforme. Media tenacit e resistenza.
Arenaria. Teramo e Campobasso. Pietra da taglio e pavimenta-
zioni.
Campania.
Lave. Varie localit. Grigie e verdastre. Edilizia.
Tufo Piperino. Prov. Napoli. Fondo grigio con macchie pi Uso edilizio.
scure.
Tufo giallo. Id. c.s. Granuloso, poroso. Edilizia.
Trachite. Quarto e Monte Olibano Pavimentazioni stradali
(Napoli). (Monumenti napoletani).
Pozzolana. Bacoli, M. di Procida. Incoerente, cinerea. Malte resistenze.
Marmi di Vitulano: Vitualno e Cautano (Beneven- Rivestimenti interni di chiese
- Uria rossa. to). e palazzi.
- Uria grigia.
Puglia.
Pietra di Trani (Puro, perlato, Cave tra Trani e Andria. Tende al giallognolo. 1500 Compatto, omogeneo, cri- Pietra da taglio e da rivesti-
Cocciolato, Ondagato, ecc.) stallino, lavorabile. mento.
Calcare bianco. Tra le Murge e l'Adriatico. Bianchissima con rare macchie Compatto e facilmente lavo- Di largo uso nelle costruzioni.
grigie. rabile.
Pietra di Giocia del Colle. Prov. di Bari. Bianco giallastro. 757 In grandi dimensioni, facilmen- Costruzioni.
te lavorabile.
Pietra di Bisceglie. Id. c.s. Bianco giallastra. 1383 Lavorabile, compatto. Costruzioni.
Pietre di Lecce. Prov. Lecce, Taranto, Brindi- Bianco giallastra. Grana uniforme, resistente, Edilizia colonne, statue, bas-
si dura, lavorabile. sorilievi.
Tufo Mazzaro Gentile. Diffusissimo. Poroso, leggero, consistente Impiego limitato.
e resistente.
Colorati del Gargano:
- Palombino. Come il Fior di Peso. Coostruzioni e lastricature.
Pozzolana. Prov. Bari. Malte aeree e idrauliche.
Lucania
Marmo e Breccia di Pisticci. Pisticci. (Matera) 525 Pietrame da taglio e per calce.
Lava. Vulture. Grigio scura. Lasticatura.
Pozzolana. Vulture. Malte aeree e idrauliche.
Calabria.
Calcari rosati di Catanzaro. Prov. Catanzaro. Poco utilizzati. Pregio decorativo.
Oficalci verdi di Corica o di Amantea. Verde con vene bianche. Id. c.s.
Amantea.
Verdi di Gimigliano. Gimigliano (Catanzaro). Id. c.s. Per costruzioni e materiale
da taglio.
Graniti. Versanti ionico e tirrenico
della Calabria.
Porfidi di Catanzaro. Presso Catanzaro. Poco utilizzati. Lastricatura e piccoli oggetti.
Sicilia
Rosso Alcamo. Alcamo (Trapani). Rosso cupa. Lucidabile. Monumenti.
Pietra Misca dell'Erice. M. Erice (Trapani). Grigia con macchie bianche. Lucidabile. Edilizia e lastricature.
Rosso Fiorito di S. Vito. Monte S. Giuliano (Trapani). Rossa venata di bianco. Bell'effetto decorativo. Ornato.
Giallo Segesta. Margana (presso Segesta). Giallo passerino rameggiata. Di difficile segatura.
Calcare Rosso. Taormina e S. Marco di Id. c.s.
Aluzio.
Lave. Etna.
Basalto. Pr. Catania e Siracusa. Pavimentazioni.
Pomice. Isola Lipari. Grigio cenerina. 50150 Spugnosa, leggera. Abrasivo, edilizia.
Sarfegna
Calcarini arenacei e calcari Presso Cagliari. Resistenti, non lucidabili. Materiali da costruzione.
corallini
Diaspri (vari colori). Isola S. Pietro. Giallo rossa, ecc. Piccole dimensioni. Industria pietre dure.
Granito della Maddalena.
Granito di Terranova Pausiana. Prov. Sassari. Giallastra, rosea, violacea. Fine e compatto. Edilizia, monumenti pavimen-
tazioni, lavori portuali.

A.P.I.C.E. S.r.l. 46 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
LEGNAMI

Abete Abete Abete Acero Betulla Casta- Cerro Ciliegio Cipres- Cirmo- Faggio Farnia Fras- Gattice Larice Melo Noce
Nome volgare Bianco Dougl. rosso comune gno so lo crudo sino
Assiale 0,1 0,4 0,25 0,2
Ritiro Radiale 2,6 4,4 4,2 5,4
Tangenziale 5,3 6,5 7,8 10,5
Plastici al pi alto grado
Plasiticit
Discretamente plastici
Elastici al pi alto grado
Molto elastici
Elasticit
Sufficientemente elastici
Poco elastici
Molto pieghevoli
Pieghevoli
Flessibilit Mediocremente pieghevoli
Poco pieghevoli
All'aperto
Resistenza Nell'acqua
Al coperto
Imbarcano abbastanza
Imbarcamento Imbarcano poco
Imbarcano pochissimo
Molto duro 10001500 kg/cm
Duro 6511000 kg/cm
Durezza Medio duro 501650 kg/cm
Tenero 351500 km/cm
Tenerissimo < 350 kg/cm
Brevissima
Breve
Durata
Durevoli
Durevolissimi
Trazione 650 700 1050 900 800 850
r kg/cm Compressione 250 300 400 450 350 400
Taglio 40 40 85 45
Peso specifico (stagionatura all'aria) 0,44 0,67 0,44 0,53 0,73 0,62 0,83 0,66 0,62 0,47 0,74 0,75 0,74 0,50 0,60 0,79 0,69
Abete Abete Abete Acero Betulla Casta- Cerro Ciliegio Cipres- Cirmo- Faggio Farnia Fras- Gattice Larice Melo Noce
Nome volgare Bianco Dougl. rosso comune gno so lo crudo sino
Nazionale
Provenienza Europea
Esotica
Facilmente polibili
Polibilit Difficilmente polibili
Lavori correnti
Carpenteria Lavori speciali
Interni
Infissi Esterni
Avvolgibili Comuni
Di lusso
Comuni
Mobili Di lusso
Scale e parquet

A.P.I.C.E. S.r.l. 47a Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
LEGNAMI

Olmo Ontano Pero Pino Pino Pino Pioppo Platano Rovere Quercia
Nome volgare nero giallo silvestre loricuto

Assiale 0,3 0,1 0,3 0,2


Ritiro Radiale 3 2,3 2,6 4,3
Tangenziale 6 4,5 6,1 7
Plastici al pi alto grado
Plasiticit
Discretamente plastici
Elastici al pi alto grado
Molto elastici
Elasticit
Sufficientemente elastici
Poco elastici
Molto pieghevoli
Pieghevoli
Flessibilit
Mediocremente pieghevoli
Poco pieghevoli
All'aperto
Resistenza Nell'acqua
Al coperto
Imbarcano abbastanza
Imbarcamento Imbarcano poco
Imbarcano pochissimo
Molto duro 10001500 kg/cm
Duro 6511000 kg/cm
Durezza Medio duro 501650 kg/cm
Tenero 351500 km/cm
Tenerissimo < 350 kg/cm
Brevissima
Breve
Durata
Durevoli
Durevolissimi
Trazione 900 950 800 900 550 950
r kg/cm Compressione 350 450 450 350 250 400
Taglio 75 75
Peso specifico (stagionatura all'aria) 0,67 0,56 0,75 0,84 0,53 0,42 0,62 0,74 0,99
Olmo Ontano Pero Pino Pino Pino Pioppo Platano Rovere Quercia
Nome volgare nero giallo silvestre loricuto
Nazionale
Provenienza Europea
Esotica
Facilmente polibili
Polibilit
Difficilmente polibili
Lavori correnti
Carpenteria
Lavori speciali
Interni
Infissi Esterni
Avvolgibili Comuni
Di lusso
Comuni
Mobili
Di lusso
Scale e parquet

Ritiro - rappresentato prevalentemente i disegni dello stampo e minore lo sforzo Imbarcamento - la attitudine che hanno i
dalle variazioni di volume del legno nel di compressione che si deve esercitare. legnami a curvarsi quando la dilatazione o
passaggio tra ambienti a diverso grado di Elasticit - la propriet per la quale il la contrazione avvengono da una sola
umidit. legno riprende la forma primitiva, cessata parte.
Plasticit - la propriet per la quale il che sia lazione deformante ed definita Durezza - Si definisce come lattitudine del
legno, sottoposto a compressione in dire- dal valore della sollecitazione unitaria oltre legno ad opporsi alla penetrazione di altri
zione normale alle fibre per parte di un la quale il legno rimane permanentemente corpi. Si assunta come misura della du-
corpo resistente ed esteso, si deforma per- deformato. rezza del legno la resistenza che esso op-
manentemente su tutta la superficie com- Flessibilit - la propriet dei legnami di pone alla penetrazione di un corpo estra-
pressa, che assume in negativo la forma curvarsi o torcersi oltre il limite di eleasti- neo (una sfera di acciaio temperato con
dello stampo. La plasticit tanto maggiore cit, conservando la deforamazione senza r=5,64) premuto normalmente alla superfi-
quanto pi distintamente risultano riprodotti rompersi quando cessa la forza piegante. cie in esame.

A.P.I.C.E. S.r.l. 47b Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
LEGNAMI

Essenza Dimensioni in cm Note


Tipo pezzatura Lunghezza Larghezza Spessore A B C D E F G H I L
Abete Tavolame (conico, parallelo e 400 da 16 in pi 2;2,5;3; Per lunghezze superiori e per spessori <o>
prismato) 3,5; 4; 5; 6 di quelli segnati, per tavolame parallelo e
prismato imposto un sovraprezzo.
400 815 2;2,5;3 sottomisure.
Corto (bottolame) 100375 da 8 in pi da 1 in pi tollerato in 10% in lughezza inferiore a 100.
per sezioni superiori a quelle segnate, con
Travi segate a spigolo 400 fino a 20 fino a 20 variazioni di 2 in 2 cm, per lunghezze sup.
commerciale (per ogni metro e porzione di metro) e per
travi a spigolo vivo imposto un sovrapprezzo.
Smezzole e fettoni a spigolo 400 810 20 lavorato a spigolo vivo aumento di prezzo del
commerciale 600 10%.
Smezzole o fettoni (segate con 400 810 1020
smusso tipo costr.) 600
Travature uso Triestre 400900 1613 1316
(sostacchine) e maggiori (oltre)
Morali e mezzi morali 400 48 48
Listelli 200 1 23
400 1,21,5 210
25 310
Travetti con smusso tipo 250600 6 8
da costruzione 10 12
Larice Si trova in commercio nelle stesse pezzature dell'abete, salvo che non si trovano listelli e travetti e gli spessori inferiori a 2 cm nel tavolame e non esiste l'assortimento per avio.
Pino Tavolame 400 16 in pi 2,5 in pi per spessore di 2 cm e larghezze da 8 a 15 cm
silano imposto un sovraprezzo.
Travatura asciata uso Triestre da 400 in pi sezioni commerciale in monte
Travi e bordonali segati od 400800 12 in pi 12 in pi
asciati a spigolo vivo, testa a per lunghezze >400 per ogni metro e frazione
testa di metro imposto un sovraprezzo.
Morali 400 6 6
600 10 10
Pino silves. Tavolame conico 400 16 in pi
Pioppo Tavolame non refilato commerciali 14 in pi 2,5 in pi
Castagno Tavolame:
Campania 100350
Lazio Abruzzi 200300 25 ~ 5,6,7,8
Toscna 120 in pi
Piemonte 100 " "
Travatura asciata da costruzione dimensioni d'uso
(Lazio e Abruzzo)
Travicelli grossolanamente 250300 812 812 valutazione a pezzzo.
squadrati
Passoni o fette 200
Cirmolo Tavolame rifilato con tolleranza 100400 12 ~ 2,512 variazioni di prezzo in dipendenza della lunghezza
di smusso in tre gruppi (100200; 200400; 400 e
pi) e in dipendenza dello spessore in due gruppi
(2,54; 512).
Faggio e Tavolame naturale non refilato 200 in pi 20 ~ 2,710 tolleranza del 20% sotto i 200 di lunghezza e
Ontano di sovraprezzo per merce refilata.
montagna Tavolame evaporato refilato e 200 in pi 20 ~ 2,710
non refilato
Tombante=o in monte - qualsiasi provenienza e pezzature varie. Netterello=misure ridotte comprese tra 816 in larghezza. A spigolo commerciale=tolleranza di smusso.
Testa a testa=tolleranza di smusso. Travatura tipo Trieste=travatura asciata.
A=per avui da cm 10 in pi; B=per avio lunghezze magg. m4; C=1assortimento netto; D=1 assortimento netto; D=1 assortimento; E=2 assortimento; F=2 assortimento and.
G=3 assortimento; H=4 assortimento; I=assortimento tombante o in monte; L=netterello da cm 816

A.P.I.C.E. S.r.l. 48 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI

r
Tabella delle dimensioni, sezioni, pesi, movimenti d'inerzia a carichi uniformemente ripartiti che possono sopportare le travi
di profilo normale, appoggiate orizzontalmente ai due estremi, per portate da 1 a 10 metri.
d H H, B, d,t, - in mm
P=peso in Kg/m
s=sezione in cm
Jx=momento d'inerzia rispetto all'asse x in cm4
B Wx=modulo di resistenza in cm

Peso Sezione Momento di Modulo di DISTANZE TRA GLI APPOGGI IN METRI


Pro- DIMENSIONI
filo Kg/m cm inerzia cm4 resistenza cm4 1,00 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00
H B d t p s Jx Wx Carico uniformemente ripartito in kg per carichi di sicurezza di 1200 Kg/cm - 1400 kg/cm
1862 931 745 621 532 466 414 372 310 266 233 207 186
80 80 42 3,9 5,9 5,94 7,57 77,7 19,4
2173 1087 869 724 621 543 483 435 362 310 272 241 217
3274 1637 1310 1091 935 819 727 655 545 468 409 364 327
100 100 50 4,5 6,9 8,34 10,6 170 34,1
3819 1910 1528 1273 1091 955 849 764 636 546 477 424 382
5232 2616 2093 1744 1495 1308 1163 1046 872 747 654 581 523
120 120 58 5,1 7,7 11,1 14,2 327 54,5
6104 3052 2442 2034 1744 1526 1356 1221 1017 872 763 678 610
7853 3927 3141 2618 2244 1963 1743 1571 1308 1122 982 872 785
140 140 66 5,7 8,6 14,3 18,2 572 81,8
9162 4581 3665 3054 2618 2291 2036 1832 1527 1309 1145 1018 916
11232 5616 4493 3744 3209 2808 2496 2246 1872 1605 1404 1248 1123
160 160 74 6,3 9,5 17,9 22,8 934 117
13104 6552 5242 4368 3744 3276 2912 2621 2184 1873 1638 1456 1310
15456 7728 6182 5152 4416 3864 3434 3091 2576 2209 1932 1717 1546
180 180 82 6,9 10,4 21,9 27,9 1444 161
18032 9016 7213 6011 5152 4508 4007 3606 3004 2577 2254 2004 1803
20544 10272 8218 6847 5869 5136 4565 4109 3424 2936 2568 2280 2054
200 200 90 7,5 11,3 26,2 33,4 2138 214
23968 11984 9587 7989 6898 5992 5323 4794 3995 3425 2996 2663 2397
26688 13344 10675 8895 7625 6672 5930 5338 4446 3814 3336 29625 2669
220 220 98 8,1 12,2 31,0 39,5 3055 278
31136 15568 12454 10378 6848 7784 6918 6227 5189 4449 3892 3460 3114
33888 16944 13555 11295 9682 8472 7530 6778 5646 4839 4236 3765 3389
240 240 106 8,7 13,1 36,2 46,1 4239 353
39536 19768 15814 13177 11295 9884 8785 7907 6589 5650 4942 4392 3954
42336 21168 16934 14111 12095 10584 9407 8465 7056 6050 5292 4704 4234
260 260 113 9,4 14,1 41,9 53,3 5735 441
49392 24696 19757 16462 14111 12348 10975 9878 8232 7058 6174 5483 4939
51936 25968 20774 17311 14838 12984 11540 10387 8653 7422 6492 5770 5194
280 280 119 10,1 15,2 47,9 61,0 7575 541
60592 30296 24237 20195 17311 15148 12464 12118 10095 8659 7574 6732 6059
62592 31296 25037 20843 17883 15648 13908 12518 10432 8944 7824 6948 6259
300 300 125 10,8 16,2 54,2 69,0 9785 652
73024 36512 29210 24339 20863 18256 16226 14605 12166 10435 9128 8113 7302
74976 37488 29990 24992 21421 18744 16660 14995 12491 10714 9372 8330 7498
320 320 131 11,5 17,3 61,0 77,7 12490 781
87472 43736 34989 29157 24992 21868 19436 17494 14579 12496 10934 9772 8747
88512 44256 35405 29504 25289 22128 19669 17702 14752 12645 11064 9835 8851
340 340 137 12,2 18,3 68,0 86,7 15670 922
103264 51632 41306 34421 29504 25816 22948 20653 17211 14752 12908 11474 10326
104352 52176 41741 34784 29815 26088 23189 20870 17392 14907 13044 11995 10435
360 360 143 13,0 19,5 76,1 97,0 19580 1087
121744 60872 48698 40581 34784 30436 27054 24349 20290 17594 15218 13527 12174
121152 60576 48461 40384 34615 30288 26922 24230 20192 17307 15144 13461 12115
380 380 149 13,7 20,5 84,0 107 23980 1262
141344 70672 56538 47115 40384 35336 31410 28269 23557 20192 17668 15705 14134
140256 70128 56102 46752 40073 35064 31168 28051 23376 20037 17532 15584 14026
400 400 155 14,4 21,6 92,5 118 29210 1461
163632 81816 65453 54544 46752 40908 36363 32726 27272 23376 20454 18181 16363
166848 83424 66739 55616 47671 41712 37077 33370 27808 23835 20856 18538 16685
425 425 163 15,3 23,0 104 132 36930 1738
194656 97328 77862 64885 55616 48664 43256 38931 32443 27080 24332 21628 19466
195360 97680 78144 65120 55817 48840 43413 39072 32560 27909 24420 21707 19536
450 450 170 16,2 24,3 115 147 45790 2035
227920 113960 91168 75973 65120 56980 50649 45584 37987 32560 28490 25324 22792
228000 114000 91200 76000 65143 57000 50667 45600 38000 32571 28500 25333 22800
475 475 178 17,1 25,6 128 163 56410 2375
266000 133000 106400 88667 76000 66500 59105 53200 44333 38000 33250 29556 26600
263616 131808 105446 87872 75319 65904 58581 52723 43936 37659 32952 29291 26362
500 500 185 18,0 27,0 141 179 68650 2746
307552 153777 123021 102517 87872 76888 68345 61510 51259 43936 38444 34173 30755
345408 172704 138163 115136 98688 86352 76757 69082 57568 49344 43176 38379 34541
550 550 200 19,0 30,0 166 212 98950 3598
402976 201488 161190 134325 115136 100744 89550 80595 67163 57568 50372 44775 40298
444096 222048 177638 148032 126885 111024 98688 88819 74016 63442 55512 49344 44410
600 600 215 21,6 32,4 119 254 138800 4626
518112 259056 207245 172704 14832 127528 115136 103622 86352 74016 64764 57568 51811
H B d t p s Jx Wx Carico uniformemente ripartito in kg per carichi di sicurezza di 1200 Kg/cm - 1400 kg/cm
Pro-
filo Kg/m cm Momento di Modulo di 1,00 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00
DIMENSIONI
Peso Sezione inerzia cm4 resistenza cm4 DISTANZE TRA GLI APPOGGI IN METRI

A.P.I.C.E. S.r.l. 49 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI
b/2

t
s TRAVI AD ALI LARGHE PARALLELE
PROFILATI A SERIE NORMALE
h
r (TRAVI GREY-DUFFERDINGEN) X x r=t
t h R1=0,5 + arrotondamento al mm
b s
Profilato Dimensioni in mm Sezione Peso Valori statistici
S=cm kg/m rispetto all'asse x-x b
P h b s t Jx=cm4 Wx=cm Dimensioni in mm Sezione Peso Valori statistici
14 140 140 8 12 44,1 34,6 1520 217 Profilato S=cm kg/m rispetto all'asse x-x
15 150 150 8 12 17,3 37,2 1900 253 h b s t Jx=cm4 Wx=cm
16 160 160 9 14 58,4 45,8 2630 329 3,0 30 33 5,0 7,0 5,44 4,27 6,39 4,26
18 180 180 9 14 65,8 51,6 3830 426 4,0 40 35 5,0 7,0 6,21 4,88 14,1 7,07
20 200 200 10 16 82,7 64,9 5950 595 5,0 50 38 5,0 7,0 7,12 5,59 26,5 10,6

22 220 220 10 16 91,1 71,5 8050 732 6,5 65 42 5,5 7,5 9,03 7,09 57,5 17,7
24 240 240 11 18 111,0 87,4 11690 974 8,0 80 45 6,0 8,0 11,0 8,65 106 26,5
25 250 250 11 18 116,0 91,1 13300 1060 10,0 100 50 6,0 8,5 13,5 10,6 205 41,1
26 260 260 11 18 121,0 94,8 15050 1160
28 280 280 12 20 144,0 113,0 20720 1480 12,0 120 55 7,0 9,0 17,0 13,3 364 60,7
30 300 300 12 20 154,0 121,0 25760 1720 14,0 140 60 7,0 10,0 20,4 16,0 605 86,4
16,0 160 65 7,5 10,5 24,0 18,9 925 116
32 320 300 13 22 171,0 135,0 32250 2020 18,0 180 70 8,0 11,0 28,0 22,0 1354 150
34 340 300 13 22 174,0 137,0 36940 2170 20,0 200 75 8,5 11,5 32,2 25,3 2911 191
36 360 300 14 24 192,0 150,0 45120 2510
38 380 300 14 24 194,0 153,0 50950 2680 22,0 220 80 9,0 12,5 37,4 29,4 2691 245
40 400 300 14 26 209,0 164,0 60640 3030 24,0 240 85 9,5 13,0 42,3 33,2 3599 300
26,0 260 90 10,0 14,0 48,3 37,9 4824 371
28,0 280 95 10,0 15,0 53,4 41,9 6276 448
30,0 300 100 10,0 16,0 58,8 46,1 8028 535

Altezza Altezza Lar- Dimensione Sezione Psaao Momento Momento Peso p b


trave stira- ghezza traliccio Sezione della dei nodi d'inerzia d'inerzia per
normale mento briglia b mm briglia trave P Jx Wx metro
cm cm mm l s cm cm mm cm4 cm kg l X x
8 16 42 25 5,0 3,52 8,29 471 384 48 6,8
10 20 50 30 5,5 4,90 11,46 612 850 85 9,2 s
12 24 58 35 6,0 6,50 15,09 754 1608 134 12,2
14 28 66 40 6,5 8,29 19,18 848 2744 196 15,3
TRAVI STIRATE TIPO TNS (da 1 a 2)
16 32 74 45 6,3 9,94 22,80 942 4336 271 17,9
18 36 82 50 6,9 12,23 27,90 1036 6714 373 21,9 N.B. - Le misure indicate nella presente tabelle, dedotta dal
20 40 90 55 7,5 14,69 35,50 1131 9880 494 26,3 catalogo generale dell'Iva, non sono impegnative.

rp Valori statici
Dimensioni mm
Profilato Sezione Peso rispetto asse x-x
h/2 b=h mm s=t=r r1 r2 cm kg/m ex - cm lx - cm4 Wx - cm
s 20 20 3 1,5 1 1,12 0,878 0,581 0,380 0,268
x x 25 25 3,5 2 1 1,64 1,28 0,718 0,863 0,484
r 30 30 4 2 1 2,26 1,77 0,853 1,72 0,802
ex r1 35 35 4,5 2,5 1 2,96 2,33 0,99 3,09 1,23

b b/4
40 40 5 2,5 1 3,77 2,96 1,12 5,16 1,79
45 45 5,5 3 1,5 4,66 3,66 1,26 8,05 2,48
50 50 6 3 1,5 5,67 4,45 1,39 12,1 3,35
PROFILATI A T SERIE NORMALE 60 60 7 3,5 2 7,94 6,23 1,66 24,4 5,62

70 70 8 4 2 10,6 8,32 1,93 44,5 8,78


80 80 9 4,5 2 13,6 10,7 2,2 74,9 12,9
90 90 10 5 2,5 17,1 13,4 2,47 118 18,1
100 100 11 5,5 3 20,9 16,4 2,74 179 24,6

A.P.I.C.E. S.r.l. 50 Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI

Momento d'inerzia
Profilo Lato Spessori Peso per m Sezione Distanza del e di resistenza ANGOLARI A LATI UGUALI PROFILO NORMALE
d
N.P. L d p S baricentro z rispetto all'asse MM Z
jm Wm=Jm/z L
M M
mm mm Kg cm cm cm4 cm
2 20 3 0,88 1,12 1,40 0,38 0,275
4 1,14 1,45 1,36 4,48 0,355 L
2,5 25 3 1,12 1,42 1,77 0,79 0,445
4 1,45 1,85 1,74 1,00 0,575
3 30 4 1,78 2,27 2,11 1,80 0,855
6 2,57 3,27 2,04 2,48 1,215
3,5 35 4 2,10 2,67 2,50 2,96 1,185
6 3,04 3,87 2,42 4,13 1,705
4 2,42 3,08 2,88 4,47 1,555
4 40 6 3,52 4,48 2,80 6,35 2,250
8 4,55 5,80 2,72 7,90 2,900
5 3,38 4,30 3,22 7,85 2,435
4,5 45 7 4,60 5,86 3,14 10,40 3,315
9 5,76 7,34 3,06 12,60 4,125
5 3,77 4,80 3,60 11,00 3,050
5 50 7 5,15 6,56 3,51 14,50 4,150
9 6,47 8,24 3,44 17,90 5,195
6 4,95 6,31 3,94 17,30 4,395
5,5 55 8 6,46 8,23 3,86 22,10 5,750
10 7,90 10,07 3,78 26,30 4,950
6 5,42 6,91 4,31 22,75 5,300
8 7,09 9,03 4,23 29,15 6,900
6 60 10 8,69 11,07 4,15 34,85 8,400
11 9,41 11,99
7 68,3 8,70 4,65 33,40 7,200
6,5 65 9 86,2 10,98 4,56 41,30 9,050
11 103,4 13,17 4,50 48,75 10,850
7 7,38 9,40 5,03 42,30 8,400
7 70 9 9,34 11,90 4,95 52,50 10,600
11 11,23 14,30 4,87 62,00 12,700
8 9,03 11,50 5,37 59,00 10,950
7,5 75 10 11,07 14,10 5,29 71,00 13,450
12 13,11 16,70 2,21 82,50 15,850
8 9,66 12,30 5,74 72,00 12,550
8 80 10 11,85 15,10 5,66 87,50 15,450
12 14,05 17,90 5,59 102,00 18,200
9 12,17 15,50 6,64 116,00 17,950
9 90 11 14,68 18,70 6,38 137,50 21,550
13 17,11 21,80 6,30 158,00 25,050
10 15,10 19,20 7,18 177,00 24,650
10 100 12 17,80 22,70 7,10 207,00 29,150
14 20,60 26,20 7,02 235,00 33,500
10 16,60 21,20 7,93 230,00 30,100
11 110 12 19,70 25,10 7,85 280,00 35,700
14 22,80 29,00 7,79 319,00 40,950
11 19,90 25,40 8,64 340,00 39,400
12 120 13 23,30 29,70 8,57 393,50 46,050
15 26,60 33,90 8,49 445,50 52,500
12 23,60 30,00 9,36 472,00 50,500
13 130 14 27,20 34,70 9,28 540,00 58,000
16 30,90 39,30 9,20 604,50 65,500
13 27,50 35,00 10,08 638,00 63,500
14 140 15 31,40 40,00 10,00 723,00 72,500
17 35,30 45,00 9,92 805,00 81,000
14 31,60 40,30 10,80 845,00 78,500
15 150 16 35,90 45,70 10,70 949,00 88,500
18 40,10 51,00 10,60 1051,50 99,000

A.P.I.C.E. S.r.l. 51a Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI

Distanze degli Momento d'inerzia e di resistenza N


Peso assi barcentrici rispetto
Profilo Lati Spessori per m Sezioni MM e NN l'asse MM l'asse NN
Z' l
N.P. l L d P S z z' Jm Wm Jn Wn
mm mm mm kg cm cm cm cm4 cm cm4 cm M M
2 20 30 3 1,11 1,42 2,01 1,51 0,45 0,30 1,25 0,62
3 4 1,45 1,85 1,97 1,46 0,56 0,38 1,60 0,81
Z
L
3 30 45 4 2,25 2,87 3,02 2,26 2,05 0,91 5,77 1,91
N
4,5 5 2,77 3,53 2,98 2,22 2,46 1,11 6,99 2,35
ANGOLARI A LATI DISUGUALI PROFILO NORMALE
4 40 60 5 3,76 4,79 4,05 3,03 6,20 20,5 17,30 4,27 L 1,5
=
6 7 5,14 6,55 3,96 2,95 8,00 2,71 23,00 5,81 l 1

5 50 75 7 6,54 8,33 5,03 3,76 16,40 4,36 46,00 9,20


7,5 9 8,24 10,50 4,94 3,68 20,20 5,49 57,10 11,60

6,5 65 100 9 11,15 14,20 6,69 4,91 46,60 9,37 140,00 21,10
10 11 13,42 17,10 6,60 4,83 55,30 11,40 167,00 25,30

8 80 120 10 14,99 19,10 8,08 6,05 97,90 16,20 276,00 34,40


12 12 17,80 22,70 8,00 5,98 115,00 19,20 323,00 40,40

10 100 150 12 22,53 28,70 10,11 7,58 232,00 30,60 649,00 64,00
15 14 26,06 33,20 10,03 7,50 263,00 35,20 644,00 74,10

Distanze degli Momento d'inerzia e di resistenza N


Peso assi barcentrici rispetto
Profilo Lati Spessori per m Sezioni MM e NN l'asse MM l'asse NN
Z' l
N.P. l L d P S z z' Jm Wm Jn Wn
mm mm mm kg cm cm cm cm4 cm cm4 cm M M
2 20 40 3 1,35 1,72 2,75 1,56 0,46 0,31 2,81 1,09
4 4 1,77 2,25 2,53 1,52 0,6 0,4 3,58 1,42
Z
L
3 30 60 5 3,37 4,29 3,85 2,32 2,61 1,13 15,6 4,05
N
6 7 4,59 5,85 3,76 2,24 3,42 1,52 20,6 5,51
ANGOLARI A LATI DISUGUALI PROFILO NORMALE
4 40 80 6 5,41 6,89 5,15 3,12 7,66 2,45 44,90 8,74
8 8 7,07 9,01 5,06 3,04 9,70 3,17 57,50 11,4 L 2
=
l 1
5 50 100 8 9,03 11,5 6,41 3,88 19,60 5,05 116,00 18,10
10 10 11,07 14,10 6,32 3,8 23,50 6,19 141,00 22,30

6,5 65 130 10 14,6 18,60 8,35 5,05 54,40 10,70 320,00 38,30
13 12 17,35 22,10 8,25 4,97 52,80 12,70 274,00 44,00

8 80 160 12 21,59 27,50 10,28 6,23 122,00 19,60 719,00 70,00


16 14 24,96 31,80 10,19 6,15 139,00 22,60 822,00 80,70

A.P.I.C.E. S.r.l. 51b Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI
B

L ANGOLARI A LATI UGUALI SPIGOLI VIVI d FERRI A Z SPIGOLI VIVI


H
S
L
B1
Lati Spessori S in mm
L 3 3,5 4 4,5 5 6 7 8 9 Dimensioni Spessore d Sezione Peso
mm Peso in kg/m H B B1 mm cm kg/m
15 0,64 0,73 0,82 15 7 7 3,5 0,77 0,60
20 0,87 1,00 1,13 1,25 1,38 18 8 8 4 1,04 0,82
25 1,11 1,27 1,44 1,60 1,76 2,07 20 10 10 3,5 1,30 1,01
30 1,35 1,56 1,76 1,95 2,16 2,55 24 12 12 4 1,60 1,26
35 1,58 1,82 2,07 2,3 2,55 3,02 2,46 25 12 12 4,5 1,80 1,41
40 2,11 2,38 2,65 2,94 3,46 4,00 4,53 25 13 12 4 1,94 1,53
45 2,70 3,01 3,33 3,95 4,56 5,15 25 14 12 5 2,05 1,61
50 3,37 3,44 4,28 5,14 5,78 6,44 25 16 13 4,5 2,02 1,59
55 4,15 4,9 5,70 6,40 30 15 13 5,5 2,58 2,02
60 4,54 5,39 6,25 7,04 30 15 15 5 2,50 1,96
30 16 13 5 2,45 1,92
30 16,5 14 5 2,53 1,99
l ANGOLARI A LATI UGUALI SPIGOLI VIVI
30 17 14 5 2,55 2,00
S
L 32 16 13 5,5 2,72 2,16
Lati Spessori S in mm 32 18 15 5,5 2,97 2,33
mm 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7 8 35 15 15 5 2,70 2,18
L l Peso in kg/m 35 18 18 5,5 3,22 2,59
20 12 0,87 35 18,25 16 5,5 3,20 2,51
20 16 1,14 35 19 15 5,5 3,19 2,50
25 13 1,04 1,17 1,3 36 19 15 6 3,48 2,73
25 15 1,10 1,23 1,37 1,51 36 20 16 6 3,60 2,83
25 17 1,19 36 22 17 6 3,75 2,97
25 19 1,53 40 20 20 5,5 3,79 2,97
30 15 1,25 1,4 1,55 40 21 16 6 3,90 3,05
30 17 1,66 1,79 40 22 17 6 4,02 3,16
30 18 1,67 1,81 1,95 45 22 19 7 4,68 3,95
30 20 2,07 45 24 20 6 4,62 3,62
35 17 1,51 1,66 1,81 47 20 20 5 3,85 3,02
35 20 2,16 2,31 2,47 48 25 22 7 5,67 4,45
40 20 2,35 50 25 21 7 6,74 4,50
40 22 2,22 2,44 2,67 2,83
40 25 1,91 2,13 2,36 2,59 2,80 3,05 3,31 3,58
40 30 3,01
45 30 2,24 2,48 2,75 3,00 3,27
50 25 3,73
50 30 2,95 3,22 3,5 3,75 4,00 4,53
60 35 4,51

S FERRI A U
H H Tipo francese
FERRI A T SPIGOLI VIVI
S
B H
Lati Spessori Peso Lati Spessori Peso Dimensione Spessori Peso
mm S mm S Lato Base in S
B H mm kg/m B H mm kg/m mm mm decimi kg/m
15 15 3 0,82 40 40 6 3,48 20 20 18 0,70
20 20 4 1,13 40 40 6,5 3,78 22 22 18 0,90
20 25 5 1,57 40 40 6 3,79 24 24 18 1,00
25 25 4,5 1,61 45 45 6,5 4,26 26 26 18 1,10
25 25 5 1,77 45 45 7 4,56 30 30 20 1,40
25 30 5 1,96 50 50 7 4,77 36 36 25 2,10
30 30 5 2,16 55 55 7 5,66 40 40 30 2,80
30 30 5,5 2,35 60 60 7 6,21
30 35 5,5 2,57 60 60 8 7,03
35 35 5,5 2,79 70 70 9 9,26
35 35 6 3,01 80 80 10 11,75
35 40 6 3,25

A.P.I.C.E. S.r.l. 52a Manuale dellArchitetto


MATERIALI EDILIZI
PROFILATI METALLICI

TABELLA DELLE SEZIONI DEI FERRI TONDI


Diametro Peso Sezione Sezione per nnumero
mm kg/m cm 2 barre cm 3 barre cm 4 barre cm 5 barre cm 6 barre cm 8 barre cm 10 barre cm
1 0,006 0,008 0,016 0,024 0,031 0,039 0,047 0,063 0,079
2 0,025 0,031 0,063 0,094 0,128 0,157 0,188 0,250 0,310
3 0,055 0,070 1,140 0,210 0,280 0,350 0,420 0,560 0,700
4 0,099 0,130 0,250 0,380 0,500 0,630 0,760 1,000 1,260
5 0,154 0,200 0,390 0,590 0,780 0,980 1,180 1,570 1,960

6 0,222 0,28 0,56 0,85 1,13 1,41 1,70 2,26 2,82


7 0,302 0,38 0,77 1,15 1,54 1,92 2,31 3,08 3,84
8 0,395 0,50 1,00 1,51 2,01 2,51 3,01 4,02 5,02
9 0,499 0,64 1,27 1,91 2,54 3,18 3,82 5,08 6,36
10 0,617 0,79 1,57 2,36 3,14 3,93 4,71 6,28 7,85

11 0,746 0,95 1,90 2,85 3,80 4,75 5,70 7,60 9,50


12 0,888 1,13 2,26 3,39 4,52 5,65 6,79 9,05 11,31
13 1,042 1,33 2,65 3,95 5,31 6,64 7,96 10,62 13,27
14 1,208 1,54 3,08 4,62 6,16 7,70 9,24 12,32 15,39
15 1,387 1,76 3,53 5,30 7,07 8,80 10,60 14,14 17,67

16 1,578 2,01 4,02 6,03 8,04 10,05 12,06 16,08 20,11


17 1,782 2,27 4,54 6,81 9,08 11,35 13,62 18,16 22,70
18 1,998 2,54 5,09 7,63 10,18 12,72 15,26 20,36 25,45
19 2,226 2,84 5,67 8,51 11,34 14,18 17,02 22,68 28,38
20 2,466 3,14 6,28 9,42 12,57 15,70 18,84 25,14 31,42

22 2,984 3,80 7,60 11,40 15,21 19,01 22,81 30,41 38,01


24 3,551 4,52 9,05 13,57 18,10 22,62 27,14 36,19 45,24
25 3,853 4,91 9,82 14,73 19,63 24,54 29,45 39,27 49,09

26 4,168 5,31 10,62 15,93 21,24 26,55 31,86 42,47 53,1


28 4,834 6,16 12,31 18,47 24,63 30,78 36,94 49,26 61,58
30 5,549 7,07 14,14 21,21 28,27 35,34 42,41 56,55 70,68

32 6,313 8,04 16,08 24,13 32,17 40,21 48,26 64,34 80,42


34 7,127 9,08 18,16 27,24 36,32 45,40 54,48 72,63 90,79
35 7,553 9,62 19,24 28,86 38,48 48,11 57,73 76,97 96,21

36 7,99 10,18 20,36 30,54 40,74 50,90 61,07 81,43 101,79


38 8,903 11,34 22,68 34,02 45,36 56,70 68,04 90,73 113,41
40 9,865 12,56 25,13 37,70 50,26 62,83 75,04 100,53 125,66

A.P.I.C.E. S.r.l. 52b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
BARICENTRI DI LINEE E SUPERFICI PIANE

TRAPEZIO
SEGMENTO DI RETTA
A E B C'
G

A B G
G il punto di mezzo

B' C F D

G sulla bisettrice dellangolo al centro


rc
alla distanza X = dal centro 0.
a
Nota:
Per la circonferenza X = 0,6366 r
Per un quarto di circonferenza X
Per un sesto di circonferenza X = 0,9549 r

PERIMETRO DEL TRIANGOLO


QUADRILATERO

b
A 1
B 4
G
a G 3
2

c c
Se A, B, C, sono i punti di mezzo dei lati
Si uniscono i baricentri dei due triangoli in
cui il quadrilatero viene diviso da una delle
a,b,c, G coincide col centro del cerchio
sue diagonali, indi i baricentri dei due trian-
inscritto nel triangolo A,B,C .
goli in cui viene diviso dallaltra diagonale.
Il baricentro del quadrilatero il punto
2rc d'intersezione delle due congiungenti.
Si applica la formula: X =
3a
4r
Nota: Per il semicerchio X=
3p
Per il cerchio X = 0 baricentro
coincidente con il centro del cerchio)

PERIMETRO DEL PARALLELOGRAMMO


PARALLELOGRAMMO
G il punto d'intersezione delle diagonali

sen
2 2
2 R r sen
2 2

G il punto d'intersezione delle diagonali R r


X= = 38,1972
3 R r arc
2 2 2 2
R r
2 2
4 R r
Semi anello: X =

2 2
3 R r

A.P.I.C.E. S.r.l. 53 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
MOMENTI DI INERZIA E MOMENTI RESISTENTI

I E
distanza dal'- E= I A I E
distanza dal'- E= I A
Momento l'asse neutro E Momento l'asse neutro E
d'inerzia della fibra Momento Area d'inerzia della fibra Momento Area
pi distante' di resistenza della sezione pi distante' di resistenza della sezione

E
H BH H BH
= = 0,167 B H BH 5 3 4 5 3
E 12 2 12 R = R R4= 2,598 R
16 16
= 0,0833 B(Hh) E
4 4
B = 0,5413 R = 0,5413 R

R
B (H h) H B (H h) B (H h) 5 3 4 3 5
= = R = R4 = R = 2,598 R
E h H 12 2 6H 16 2 8
E
= 0,167 B (Hh) = 0,5413 R = 0,866 R
4
= 0,0833 B(Hh) = 0,625 R
H
B

B 4
B B B E 1 . 3B + 2b 6B+6Bb+b
B 12
=
2 6
= 0,167 B
H
6B+6Bb+B
36 (2B + b)
H
3 2B + b
H
12 (3B + 2b)
H ( B + b2 ) H
E = 0,0833 B 4

B b/2
b/2

B B 2
B R R4 R4 D D
B4
= B = B = 0,7854 R 4 R= D = R =
12 12 D 4 2 4 32 4
2
= 0,0833 B4 = 0,118 B E D4
E = 0,0491 D4
64

(R4 r 4) (R 2 r 4)
= =
4 4R
B4 b4 B B 4 b4 R = 0,7854 (R4 r4) = 0,7854 (R4 r4)
b = = r
B 12 2 6B
b
d
D R= D R
(R r)
(D4 d4) 2
E Bb 4 4 (D4 d4)
4
= 0,0833 (B b) 4
B b E = =
= 0,0833 4 32 D
B
= 0,0491 (D4 d4 ) = 0,098 (D 4 d4)
B
32 D

B B 2 R
B4 b4
12
= B
12
.
B4 b4
B
B b E ( 8 8
9
)R =4
E = 0,5756 R W = 0,1908 R
2
= 1,5707 R
b 2 R
b B4 b4 E' D
4
= 0,118 = 0,0491 R 4 E' = 0,4244 R W' = 0,2587 R = 0,3926 D
E = 0,0833 (B4 b)
B 8

W = BH =
24
E BH E= 2 H
= = 0,0416 BH = B H = H = B H = BH=
H 36 3 BH H 32
64 2 4
2 E
E' 1 W'= BH = = 0,0491 B H = 0,098 B H = 0,7854 B H
= 0,0278 BH E' = H 12
3
B = 0,0833 BH B

B B B B H b h
I= = 0,0833 (B H b h)
12

H
h H E=
2 BHbh
E
B H b h B H b h
W= = 0,167
b b 6H H
b/2 b/2
B B B/2 B/2 B H b h
I= = 0,0833 (B H b h)
12

H
h H E= BHbh
2
E
B H b h B H b h
b b W= = 0,167
b/2 b/2 6H H
b b b/2 b/2
B [E' (E' h)] + b [E + (E' h)]
I=
3
E
h' B h + b h' (H + h) I
H E'= W=
2 (B h + b h') E' B H b h'
E'
h
W = H E' W= I
B B B E

A.P.I.C.E. S.r.l. 54 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLLECITAZIONI SEMPLICI E COMPOSTE
TRAZIONE O PRESSIONE SEMPLICE
P 2) Sezione rettangolare
Mt
~ l Mt (3 + 1,8 a )
max = b
ba
Sollecitazione = P
A
l (nel punto medio del

Deformazione l = Pl lato pi lungo b )
EA

~ l
P

A A
b
Nel caso di pressione, la formula utilizzabile agli effetti
a
della stabilit solo per pilastri corti. Altrimenti, chiamando
snellezza il rapporto = l fra la lunghezza libera dinflessione

I ed il raggio dinerzia minimo della sezione ed essendo: FLESSIONE E PRESSIONE

l per pilastro incernierato agli estremi b sup Sezione rettangolare


l 2l per pilastro incastrato ad un estremo e libero allaltro a) materiale resistente
N a trazione. Centro di
l/2 per pilastro incastrato ai due estremi
pressione su un asse di
e
si deve considerare nel calcolo della sezione la tensione simmestria.
h
critica, cr, le cui espressioni, per le diverse categorie di = N (1 N )
sup
bh
inf
bh
materiale e di snellezza, sono (Tetmajer): b) materiale non resistente
inf a trazione.
Ferro 10 < < 105 cr = 3100 - 11,4 kg/cm
omogeneo:
> 105 cr = 212000000/ kg/cm 1) Se e h/6 vale la formula precedente
10 < < 90 cr = 3350 - 6,2 kg/cm 1) Se e > h/6 = N (1 N )
sup
bh bh
Acciaio: > 90 cr = 212000000/ kg/cm =0 inf

Ghisa: < 80 cr = 7760 - 120 + 0,53 kg/cm X


FLESSIONE E TAGLIO
> 80 cr = 9900000/ kg/cm = N y
sup
1
I
Legnami: < 100 cr = 293 - 1,94 kg/cm
> 100 cr = 9900000/ kg/cm
= N y
inf
2
TM I
I suddetti valori della tensione critica vanno introdotti nel
x sez. generica
calcolo riducendoli mediante un coefficientne di sicurezza
variabile 24 per i metalli ad 810 per i legnami. a) Sezione qualunque
max
= TS
Ib
sup
FLESSIONE SEMPLICE
y1 dove I = momento d'inerzia baricentro
della zezione
sup = My 1
I S = momento statico rispetto all'asse
y2 baricentro della parte di sezione al di
sez. x-x sopra (o al di sotto) dell'asse stesso.
inf = My 2 b inf
I
b) Sezione rettangolare sup
Mt TORSIONE SEMPLICE = = 6M
sup inf
bh
y1 = 1,5 T
1) Sezione circolare max
bh
16 Mt h
I max =
d
rotazione della sezione terminale
rispetto a quella fissa di base Rotazione relativa di due sezioni distanti l
inf l

b = M dl
max = Mt 32 l 0 El
G d4 x Equazione differenziale della linea elastica

dove G il modulo di elasticit y d y M


d = El
trasversale del materiale dx

A.P.I.C.E. S.r.l. 55 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FORMULE PER IL CALCOLO DELLE TRAVI SEMPLICI
Schema Momenti flettenti (M) Sforzi di taglio (T) Schema Momenti flettenti (M) Sforzi di taglio (T)

P 1 pl 1
M B= TA= pl
15 10
A B M A= Pl TB= P p 1 1
pl ~ pl 4
l M max = TB= pl
15 5 33,5 10
A x B

pl
l ( per x = l ~ 0,447 l )
TB= pl 5
p B M B=
2
A 5 pl
l M B=
64 11
p TA= pl
64
11 11 ~ 1 pl
M max = pl
p 1 pl A x B 768 21,1
M B= pl TB= 21
6 2 l TB= pl
A 64
l B ( per x = 11 l ~ 0,415 l )
8

P Pb p B l pB l
a b TA= M B= (7 k + 8) TA= (11 k + 4)
l Pb 120
Pab Pa 40
M C= p A x r
A c B l
TB=
Pa
M max = TA X x pB l
l l x 2 6
pA TB= (9 k + 16)
l (per x = ( 1 + 40
p B pA r
r=
Pb
l 1 + 2TAr )]
1
TA= k= pA / p B + p A
M max = pl 2
p 8
A B M A = P a b TA=
P b
(l + 2a)
l P l l
a b P b a
M B= P a
T pa A B l TB= (l + 2b)
a c l
M max = A TB=
2P 2l l M max = M C = 2Pa b
l
B
A
x (per x = TpA ) TA= paTB
1
l M A= pl
12 pl
p 1 TA=
pl 1 1 M max= pl 2
M max = ~ pl TA= pl A B
6 24
9 3 15,6 l
p
1
l TB= pl p a
A x B ( per x = ~ 0,577 l ) 3 MA= (6 8 + 3 )
3 12
l p a pa
(2 2 + 3 )
a M B= (4 3 ) TA= 2
12
p
p 1 pl T pa
M max = pl TA= M max= A + M A (2 )
12 4 A x B 2p TB=
A l 2
B TA )
l (per x =
=a/l 2p
p
M max = TA x A x r x l M A=
1
pl
r 6 TA= (2p A + p B) 30
Pa Pb 6 3
TA= pl
x
[per x = prA ( 1+ M B=
1
pl 20
l l p 30
TB= (2p B + p A) pl 7
pB pA 1 + 2TA r 6 Mmax= (6 0,32)~ 1 pl
r= + p A )] x 60 46.6
TB=
20
pl
l A B
l
(per x = l 0,3= 0,548 l)
P pa
a b M B= (1 ) T B = P (3 )
2 2 pl
M A = M B = 5 pl TA=
A c B 96 4
l M C = TA . a TA = P TB p
pl
=a/l 1
pl TB=
A B M max= 4
l 32
M B = 1 pl 3
8 TA= pl p Bl
p 9 8 M A= (2 + 3 k )
M max = pl 60
A B 128 5 Pb pBl
x Pa M B= (2k + 3 ) pB l
l 3 TB= pl TA= (3 + 7 k)
(per x = l) 8 60
8 p 20
A x B M = M +T x B x r x
a pa l A A
b M B= (2 )
max
2 6
8 pa pA pBl
p TB = (6 ) pB pA (per x = ( 1 +
TA 8 r= r TB= (7 + 3 k)
B M max = l 20
x 2p
A
l T TA= p a TB 1 + 2TA r )]
(per x = pA ) k= pA / p B + p A
=a/l

A.P.I.C.E. S.r.l. 56 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FORMULE PER IL CALCOLO DELLE TRAVI CONTINUE
M = MOMENTI FLETTENTI R = REAZIONE D'APPOGGIO

Schema Formule Schema Formule

1 pl 1 pl
MB = MB =
8 8,55
max
M AB = 1 pl(alla distanza 0,375 l da A) MC=
1 pl
14,3 30,3
max
M AB = 1 pl(alla distanza 0,383 l da A)
p RA =R C = 0,375 pl p 13,65
max
A
B

C A
B
C D M BC = 1 pl(alla distanza 0,583 l da A)

RB = 1,25 pl 18,08
R A = 0,383 pl R C= 0,450 pl

R B = 1,200 pl R D= 0,033 pl

MB = M D = 1 pl
1 pl 9,34
MB =
16
max MC = 1 pl
M AB = 1 pl(alla distanza 0,438 l da A) 14,1
10,4
max
M AB = 1 pl(alla distanza 0,393 l da A)
p p 13
B C R A =0,438 pl max
A
A

B

C

D

E M BC = 1 pl(alla distanza 0,536 l da A)
27,5
R B = 0,625 pl
R A=R E = 0,393 pl R B =R D= 1,143 pl
R C= 0,063 pl
R C= 0,929 pl

1 MB =M D = 1 pl
MB = M C pl 27,8
10
MC = 1 pl
max 1 pl(alla distanza 0,400 l da A) 9,35
M AB =
12,5 max
M AB = 1 pl (alla distanza 0,429 l da A)
max 1 pl (in mezzeria) 17,8
p M BC = p
40
B C D A C D R A=R E = 0,036 pl
A B E
R A = R D = 0,400 pl R B =R D= 0,465 pl
R B = R C = 1,100 pl
R C= 1,143 pl

M B = 1 pl MC = 1 pl
MB =M C M BC = 1 pl 8,26 55,6
20
M D = 1 pl
max 1 pl(alla distanza 0,450 l da A) 17,2
M max 1 pl (alla distanza 0,380 l da A)
AB = M AB =
9,9
13,9
max
p p p p M BC = 1 pl(alla distanza 0,603 l da A)
R A = R D = 0,450 pl 16,4
A B D A D
C B
C
E max
M DE = 1 pl(alla distanza 0,422 l da A)
R B = R C = 0,550 pl 10,3 R D= 0,598 pl
R A = 0,380 pl R = 0,442 pl
E
R B = 1,223 pl R C= 0,357 pl

MB = M C
1
pl MB =M D = 1 pl
20 18,5
MC = 1 pl
max 1 pl (in mezzeria) 27,8
M BC = max
13,3 M AB = 1 pl (alla distanza 0,446 l da A)
10
p p p max
R A = R D = 0,050 pl M CD= 1 pl(alla distanza 0,482 l da A)
A B C D A B C D E 12,4

R D= 0,572 pl
R B = R C = 0,550 pl R A = 0,446 pl R E = 0,054 pl
R B = 0,572 pl R C= 0,464 pl

A.P.I.C.E. S.r.l. 57 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FORMULE PER IL CALCOLO DEGLI ARCHI
ARCO A 3 CERNIERE ARCO A 2 CERNIERE
N.B. - Le formule contrassegnate con asterisco sono valide solo per l'arco a
Schema Formule forma parabolica con I cos = cost =I ( = inclinazione della tangente
P sull'orizzontale). Per gli archi ribassati tale ipotesi coincide praticamente
a b con della sezione costante. Non si tiene conto dell'accorciamento della fibra
Pb Pa media.
C yA= yB=
Ya Yb l l Schema Formule
a P b
F
x x
x = Pa (valida per a < l ) yA= P yB= P
A B l 2 C
Ya Yb
l x= 5 Pl

F 8 f
x x
C
A B M c= Pa xf (valida per a < l )
y Fh l 2 2
h y=
F l
F
Xa Xb a C b y = Fh
F l
A B Fh F y
xA= F - x B
y
x B=
2f Xa Xb xA= F (2-3 +2 +12 - 84 ) *
2
l A B
h
y xB= F - xA M c = Ph xB f
l 2
p 3 1
yA= pl yB= pl
8 8 p
Ya C yA= 3 pl y B= 1 pl
Yb Y2 8 8
C
F pl Ya Yb
x x x=
16f F pl pl
A B x x x= Mc=
l 16 f * 16 *
A B
l
p pl
y= p
2 y = pl
C 2
y y C
F x=
pl y y x= pl *
x x 8f F 8f
x x
l M c= 0 *
l
q C
y Y2
q y = qf
qf C 2l
F Xb y= y
2l
Xa F xA= 5 q f * x B= 2 q f *
Xb 7 7
A y B
3 1 Xa A B
l
xA=
4
qf xB=
4
qf y M c = 1 q f *
28
l

ARCO INCASTRATO
N.B. - Le formule contrassegnate con asterisco sono valide solo per l'arco a p x= pl *
forma parabolica con I cos = cost =I ( = inclinazione della tangente 16 f
Y2
sull'orizzontale). Per gli archi ribassati tale ipotesi coincide praticamente
con della sezione costante. Non si tiene conto dell'accorciamento della fibra Ya
C M A= 1 p l * M B= + 1 p l *
Yb 64 64
media. F
Schema Formule x x yA= 13 pl yB= 3 pl
32 32
15 Pa A B
P
x= * Ma MC= O *
4 f l Mb
a b Pa
M A= (5 3) *
C 2
Pb p
Ya Yb M B= (5 3) * x= pl * M=O*
F 2 8f
x x C
yA= P M A M B yB= P yA y y
A B l
F
Ma Mb
x x y= pl MC= O *
l M c=M B+ 1 yBl xf (valida per a < l ) 2
2 2 M A B
l M
xA= F (1+14 +36 4 )*
a C b xA=F xA q
h x B= 3 q f *
F C x A = 11 q f *
F y M A= 2Ff (3 9 +8 )* y 14 14
Xa Xb M B= 2Ff (3 9 + 8 )* F
Xb M A= 51 q f * M B = 19 q f *
A B y = Fh M A M B 280 280
Ma y Mb Xa A B
l Ma
l yl x y Mb M 3 x = q f
M c= B f + MB C= q f *
2 l 140 4l

A.P.I.C.E. S.r.l. 58 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FORMULE PER IL CALCOLO DI TELAI E PIASTRE

TELAIO CON CERNIERE AL PIEDE TELAIO INCASTRATO

Schema Formule Schema Formule


P P x = 3 . Pab
a
a b 3 Pab b 2 h (K+2)
x= V A = Pb VB= Pa C D
C D
2 h (2K+3) S M A Pab . 5K1+2 (K+2)
S = 2
(K+2) (6K+1)

h h M C = M D = x h= 3 Pab h h M B = Pab . 5K1+2 (K+2)


2 h (2K+3) 2 (K+2) (6K+1)
x x x
x VA Pb + M B M A VB = P A V
M S = PA + M C = Pab . 4K+3 =
A B 2 2K+3 MA A B
MB 2
VA VB VA VB

h M C =MA xh M D= M B xh M S M C +V A
K= .h =a/ K= . = a/ =
h h
X B = F . [ 3(K+1) (2K+1) ]
V = Fy 2 K+2
C a D C D
X A= F XB
XB = F XA = F XB
F
S
h
2 F
h h
M C = Fh k 1- 3
2 ( K+2 1+6k )
y h y
M C = Fy M D= Fy M D Fh k 1- + 3
XA
XB 2
(2 )
2 = 2 (K+2 1+6k )
V V A
B MA B MB M A M C +X h F y M M X h
M S = XA y = B B = D+ B
I
V Fh . K
K=
3
= 3+3K-K = y K= . h = y M S =M A +XA y V=
h 3+2K n h h 6k+1

V = pl x = pl . 1 V = pl x= pl
p 2 4 h 3+2k 2 4h(k+2)
C C p
M A = pl M C = pl
C C 12(k+2) =
h M C= pl 6(k+2)
h
4(3+2k)
h h
= 2MA
x x
M max = pl . 1+2k
V V 3+2k
x x M max = pl . 3k+2
8 MA
MA 24 k+2
A A
V
K= .
n
h
V = q h X B = qh . 2k+3 ; X A = qh X B ;
q 2l q 8 k+2
C D C D
X A qh . 11k+18 X B = qh X A

h
=
8 2k+3 V = qh . K ; M B = qh 5k+9
l 6k+1 24 (
k+2
h X Bh M D= X B h h h
y
M C= Vl
XA
y
XB
12k
6k+1
); M A=M B + Vl ql
2
V V
A XB
M max = x A (per y = xA ) M C = M B +Vl X B h ; M D=M B X B h
B 2q q A B
XA MA MB
(per y =
xA
M max = x A +M q )
k = . h k = . h 2q A
h h

TABELLA PER IL CALCOLO DELLE PIASTRE RETTANGOLARI PIASTRE CIRCOLARI UNIFORMEMENTE CARICATE
APPOGGIATE O INCASTRATE AL CONTORNO
incastrate al contorno appoggiate al contorno
M x = l x
y
M y = l x
= y x = l x
x x
y = lx
M x=mom. flett. in
mezzeria paralle-
lamente al lato lx
M y =mom. flett. in
mezzeria paralle-
lamente al lato ly
x
= mom. d'incastro
parallelamente R R
al lato lx
y mom. d'incastro Mi
=
parallelamente Mm Mm
al lato ly M m= R M i = R M m = 3 R
= carico riparato 16 8 =carico ripartito 16

A.P.I.C.E. S.r.l. 59 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
CALCOLO GRAFICO DELLE CAPRIATE

P
P P
Cremoniamo per una capriata Polonceau
P 5 P composta soggetta a carichi uguali e
P 6 verticali applicati ai nodi superiori.
4 P
P 3 7 r
P
4' 6' 8
2
1 9
2' 3' 7' 8'
1-2
A B 1
L
RA fig. A RB
2-3 2
I. -Si fissano una scala delle lunghezze, una scala dlle
forze ed un versa orario per le rotazioni; si disegna lo RA
schema del sistema articolota (fig. A) e si determinano
le reazioni RA e RB entrambe uguali, in questo caso 3-4
particolare, alla met del carico totale.II. -Si traccia il 3
poligono delle forze esterne, girando intorno al si-
stema in verso orario (fig. B).
4-5 4
3'-7' 7'-3'
4'-3'
5-4' 3'-2' 2'-1' 0
2-1 1-2 C 2'-3'
a
3-2' 3'-3
5
2-2
2-3'
2-2'
3-2
b
fig. B 6
3-3' 3'-4'
4-3 4'-3
d
3-4 4-3 f RB
4-4 Cremoniamo per una capriata inglese soggetta
4'-5 a carichi concentrati applicati nei nodi superiori 7
4-4 5-4 rinforzati da carichi verticali, peso proprio e
sovraccarico della neve e delle pressioni del vento 8
agente sulla falda sinistra.

9
III. -Si traccia il poligono delle forze relativo a ciascun nodo, Ms -3,5 PI/2P3/81 P 2/8 1P 1/8 1 -Pl e ;I momento
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, delle forze a sinistra di s rispetto al punto 5, polo dell'asta
girando sempre intorno al nodo in verso orario passando dal 3'-7':
primo nodo a quello nel quale concorrano due sole aste i cui 5) dal punto O del poligono delle forze si traccia la parallela
sforzi siano incogniti, ricorrendo, qualora in un nodo concor- all'asta 3'-7' e su di essa si riporta un segmentoo-g uguale
rano pi di due aste i cui sforzi siano incogniti, al metodo del allo sforzo s: dal punto g si traccia la parallela all'asta 3'-4'
Ritter, e cio: fino ad intersecare nel punto f la parallela all'asta 3'-3con-
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia la parallela dotta dal punto c: 6) dal punto 3 del poligono delle forze si
all'asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a la parallela traccia la parallela allasta 3-4 fino ad intersecarenel punto
all'asta 1-2' condotta per il punto 0: d la parallela all asta 3-4 condotta per il punto f7) dal
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la parallela punto 4 del Poligono delle forze si traccia la parallela all'asta
all'asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la parallela 4-5 fino ad intersecare nel punto e la parallela all'asta 4-4'
all'asta 2-2' condotta per il punto a: condotta per il punto d:
3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia laparal- 8) dal punto e, precedentemente trovato, si traccia laparal-
lela all'asta 2'-3 fino ad intersecare nel punto c la parallela lela all'asta 4'-5 fino ad intersecare nel punto g la parallela
all'asta 2'-3' condotta per il punto 0: all'asta 4'-3' condotta per il punto g.
4) si calcola lo sforzo s nell'asta 3'-7' mediante la sezione s di Essendo la struttura simmetrica e simmetricamente caricata,
Ritter: s -Ms/r, ove r la distanza del punto 5 dall'asta 3'-7' e la costruzione del cremoniano si limita alle operazionide-

A.P.I.C.E. S.r.l. 60a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
CALCOLO GRAFICO DELLE CAPRIATE
P
P P
Cremoniamo per una capriata Polonceau
P 5 P composta soggetta a carichi uguali e
P 6 verticali applicati ai nodi superiori.
4 P
P 3 7 r
P
4' 6' 8
2
1 9
2' 3' 7' 8'
1-2
A B 1
L
fig. A RB
RA
2-3 2
I. -Si fissano una scala delle lunghezze, una scala dlle RA
forze ed un versa orario per le rotazioni; si disegna lo
schema del sistema articolota (fig. A) e si determinano
le reazioni RA e RB entrambe uguali, in questo caso 3-4
3
particolare, alla met del carico totale.II. -Si traccia il
poligono delle forze esterne, girando intorno al si-
stema in verso orario (fig. B).
4-5 4
3'-7' 7'-3'
4'-3'
5-4' 3'-2' 2'-1' 0
2-1 1-2 C 2'-3'
a
3-2' 3'-3
5
2-2
2-3'
2-2'
3-2
b
fig. B 6
3-3' 3'-4'
4-3 4'-3
d f RB
3-4 4-3
4-4 Cremoniamo per una capriata inglese soggetta
4'-5 7
a carichi concentrati applicati nei nodi superiori
4-4 5-4 rinforzati da carichi verticali, peso proprio e
sovraccarico della neve e delle pressioni del vento 8
agente sulla falda sinistra.

9
III. -Si traccia il poligono delle forze relativo a ciascun nodo, delle forze a sinistra di s rispetto al punto 5, polo dell'asta
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, 3'-7':
girando sempre intorno al nodo in verso orario passando dal 5) dal punto O del poligono delle forze si traccia la parallela
primo nodo a quello nel quale concorrano due sole aste i cui all'asta 3'-7' e su di essa si riporta un segmentoo-g uguale
sforzi siano incogniti, ricorrendo, qualora in un nodo concor- allo sforzo s: dal punto g si traccia la parallela all'asta 3'-4'
rano pi di due aste i cui sforzi siano incogniti, al metodo del fino ad intersecare nel punto f la parallela all'asta 3'-3con-
Ritter, e cio: dotta dal punto c: 6) dal punto 3 del poligono delle forze si
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia la parallela traccia la parallela allasta 3-4 fino ad intersecarenel punto
all'asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a la parallela d la parallela all asta 3-4 condotta per il punto f7) dal
all'asta 1-2' condotta per il punto 0: punto 4 del Poligono delle forze si traccia la parallela all'asta
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la parallela 4-5 fino ad intersecare nel punto e la parallela all'asta 4-4'
all'asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la parallela condotta per il punto d:
all'asta 2-2' condotta per il punto a: 8) dal punto e, precedentemente trovato, si traccia laparal-
3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia laparal- lela all'asta 4'-5 fino ad intersecare nel punto g la parallela
lela all'asta 2'-3 fino ad intersecare nel punto c la parallela all'asta 4'-3' condotta per il punto g.
all'asta 2'-3' condotta per il punto 0: Essendo la struttura simmetrica e simmetricamente caricata,
4) si calcola lo sforzo s nell'asta 3'-7' mediante la sezione s di la costruzione del cremoniano si limita alle operazionide-
Ritter: s -Ms/r, ove r la distanza del punto 5 dall'asta 3'-7' e scritte, relative alla sola parte sinistra della capriata.
Ms -3,5 PI/2P3/81 P 2/8 1P 1/8 1 -Pl e ;I momento

A.P.I.C.E. S.r.l. 60a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
CALCOLO GRAFICO DELLE CAPRIATE
R
1. -Si fissano una scala delle
lunghezze una scala delle forze
ed un verso orario per le rota- N P5
zioni e si disegna lo schema del
P4 P6
sistema articolato (fig. A').
II. -Si determinano le reazioni P3 5
P7
RA e RB: 6
1) si traccia il poligono delle P2 4 P8
forze applicate, girando intorno 7
al sistema in senso orario (fig. 3
B'): P1 8
2 P9
2) si connettono le forze con un 13 12 11
1 14 10
poligono funicolare passante 9
per il punto A (fig. A') relativo ad A B
un polo H arbitrariamente scelto
e si determina il punto M, inter- RA
M RB
sezione dell'ultimo lato dei poli- 0
gono funicolare e della normale fig. A'
all'appoggio B e il punto N, in- 1-2 1
tersezione del primo e del l'ul-
timo lato del poligono funicolare 2
punto per il quale passa la linea RA
2-3
di azione della risultante 0-9 6-5
12-6
delle forze applicate;3) si con- 11-7 7-6 3
giunge A con M e si traccia per 10-8 8-7 6-12
5-12 3-4
8-10
il polo H la parallela alla A-M 10-9 11-6 H
10-11
fino ad intersecare nel punto 10 9-8 11-1012-11
9-10 11-12 4
la parallela alla perpendicolare 2-1 12-13 13-14
13-12 g
1-14 c 14-13 e 14-1 4-5 10
allappoggio B condotta per le- a
3-4 13-3 4-13
14-2 5
stremo 9 del poligono delle 2-14 b 1-2 13-4
12-4 5-6
forze : il segmento orientato 9- 14-3 3-13
10 rappresenta la regione Rb; d 1-3
6-7 6
4) si congiunge il punto 10 con il 5-4 RB
punto 0: il segmento orientato 12-6
13-4 7-8 7
10-0 rappresenta la reazione Fig. B'
RA.
8-9 8

-Si traccia il poligono delle forze relative a ciascunnodo, 3) dal punto b, precedentemente trovato, si traccia la pa-
cominciando da un nodo ove concorrano due sole aste, rallela allasta 14-3 fino ad intersecare nel punto c lapa-
girando sempre attorno al nodo in verso orario, pas- rallela allasta 14-13 condotta per il punto 10.Analogi-
sando dal primo nodo a quello nel quale concorrano camente si procede per gli altri nodi che beneconside-
due sole aste i cui sforzi siano incogniti: . rare nel seguente ordine :
1) dal punto 1 del poligono delle forze si traccia laparal- 1,2,14,3,13,4,5,12,6,11,7,10,8,9; il poligono delle
lela alla asta 1-2 fino ad intersecare nel punto a lapa- forze relativo allultimo nodo rimane implicitamentetrac-
rallela all'asta 1-14 condotta per il punto 10; ciato, mentre il tracciamento del poligono delle forzere-
2) dal punto 2 del poligono delle forze si traccia la paral- lativo al penultimo nodo d modo di controllarelesa-
lela alla asta 2-3 fino ad intersecare nel punto b la pa- tezza del calcolo grafico.
rallela all'asta 2-14 condotta per il punto a;

A.P.I.C.E. S.r.l. 60b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
VERIFICA DI STABILITA DI VOLTE E CUPOLE

VERIFICA DI STABILIT DI UNA VOLTA


SIMMETRICA E SIMMETRICAMENTE CARI- CARI-
CATA
Si esegue il disegno della sezione di mezza
h' h volta e della relativa struttura sovrastante; si
P"3 P"2 P"1 determina, se la semivolta comprende un an-
P"4 golo a /2 60, il giunto al rene ossia il giunto
P"5 inclinato di 60 sulla verticale: si rendono le
P'1 aree omogenee rispetto alla densit della
P'2 volta; si divide il tratto di volta limitato dalla
P'3 sezione di chiave e dalla sezione al rene in un
numero n di conci ideali e si innalzano le
P'4 R verticali per i punti di divisione all'estradosso;
quindi si riducono le altezze h su tali verticali
P'5 Q del rapporto tra la densit i di ogni materiale
r H1 H della struttura sovrastante e la densit della
volta; h'=Hi/ .
Calcolati i pesi Pi di ogni tronco e i pesi Pi del
relativo solido omogeneo sovrastante,conside-
S rando 1 metro in profondit, ed applicati ai
rispettivi baricentri, se ne determinano le sin-
gole risultanti Pi, le cui linee di azione pi pos-
sono ottenersi graficamente. Tracciato il poli-
2 gono 0,1.2,..,5 di dette forze Pi si costruisce un
poligono funicolare ausiliario relativo ad un
P5 P4 P3 P2 P1 polo H arbitrariamente scelto e si determina,
dn nella intersezione del primo ed ultimo suo lato,
cn
il punto di applicazione del pesa totale R della
bn 0 05 01 02 01= 04 volta e relativa struttura sovrastante. Dall'e-
C stremo superiore Co del terzo medio della
H1a1 R1 sezione in chiave, si traccia una retta qorizzon-
D'1 D
1
tale, retta di applicazione della spinta Q; essa
H2a2 c1R1 P 2
R2
interseca la retta r di applicazione dei peso
D'2 R2 1
D1 totale R nel punto G; congiungendo il punto G;
H3a3 b2 P2 R3 con l'estremo inferiore Ci del terzo medio della
an D'3 D2 3 sezione al rene, si ottiene la retta s di applica-
R3
H4a4 c3 zione della risultante S.
D3 Dal punto 0 del poligono delle forze si traccia
D'4 R4 b4 P3 una retta parallela alla spinta Q, che interse-
R4 cata dalla parallela alla risultante S condotta
H5a5 D4 4
per il punto 5, estremo del poligono delle forze,
in un punto H1; esso determina nel segmento
A P R5
B OH1 la intensit della spinta Q della semivolta
b5 C5 4 Q"5 Q" di destra sulla semivolta di sinistra e nel seg-
4 Q"3
Q"2 mento 5-H1 l'intensit della risultante S.
Q"1 Il poligono funicolare relativo al polo H, rap-
Q5 Q4 Q3 Q2 5
Q1 presenta il poligono delle successive risul-
tanti; ciascuna di queste interseca il relativo
P5 giunto nel centro di pressione: il luogo dei
Q'1
Q'3 Q'2 centri di pressione costituisce la curva delle
Q'4 pressioni che deve risultare tutta compresa tra
Q'5
le linee di nocciolo della sezione verticale della
semivolta, in modo che nella volta non sisusci-
tino sforzi di trazione. In caso contrario si
ripete la costruzione per quel giunto per il
quale la curva delle pressioni tangente alla
linea di nocciolo interno.

A.P.I.C.E. S.r.l. 61a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
VERIFICA DI STABILITA DI VOLTE E CUPOLE

VERIFICA DI STABILITA DI UNA CUPOLA e del sovraccarico, dalle pressioni Q1' e Q1" orizzontali e
Si ammette che la cupola abbia al vertice un lucernario e che normali alle facce laterali del concio, determinate dai
sia simmetrica e simmetricamente caricata. Si limita quindi la conci dei due spicchi ad esso consecutivi e componentesi
verifica di stabilit a uno Spicchio elementare compreso fra in una forza orizzontale Q1 giacente nel piano medio
due meridiani formanti un piccolo angolo. dello spicchio e dalla reazione R1, del carico sottostante):
1) Si eseguisce il disegno della proiezione orizzontale dello il lato O1-1 rappresenta l'azione che il primo concio
spicchio elementare e della sua sezione verticale media e trasmette al concio sottostante;
si traccia la linea an bn cn dn di carico; 7) Si compone la 01,-1 con il peso P2=1-2: per il punto b2,
2) Si divide la sezione verticale dello spicchio in n conci ideali si traccia la parallela alla 01,-2 fino ad incontrare in a2,
e si innalzano le verticali per i punti di divisioneall'estra- l'orizzontale per il punto H2;
dosso, determinando le porzioni di sovraccarico checom- 8) Si congiunge a2 con c2 e si determina l'intersezione b3
petono a ciascun concio; della congiungente a2 e c2 con la retta di applicazione
3) Si calcolano i carichi Pi complessivi sollecitanti i singoli dei peso P3; dal punto 2 del poligono delle forze si traccia
conci e si tracciano le loro rette di applicazione; la parallela 2-O2, alla a2 c2 ottenendo in 02-01-1-2-02,
4) Si traccia il poligono delle forze Pi il poligono di equilibrio del secondo concio: il lato O2-2
5) Si determinano i punti Hi, estremi superiori dei noccioli rappresenta l'azione R2, che il secondo concio trasmette
delle sezioni baricentriche dei conci ed i punti c1, estremi al terzo.
inferiori dei terzi medi dei letti Di Di ; La costruzione grafica accennata viene applicata ai conci
6) Dal punto H, si traccia l'orizzontale fino ad incontrare in a, successivi, ma, arrivati ad un certo concio m, la spinta Q si
la retta di applicazione del peso P1; si congiunge a1, con annulla per poi cambiare di segno: negli anelli pi bassi, tra
c1, e si determina l'intersezione b2, della a1, c1, con la i conci di spicchi consecutivi, si sviluppano sforzi di trazione.
retta di applicazione del carico P2; dal punto 1 dei Dovendo, o volendo prescindere dalla resistenza dellastrut-
poligono delle forze si traccia la parallela 1-O1, alla a1 tura alla trazione, si prosegue la costruzione graficasuppo-
c1 ottenendo in 1-01-0 il poligono di equilibrio del primo nendo nulle le forze orizzontali Q.
concio (sollecitato dal carico verticale P1, peso del concio

A.P.I.C.E. S.r.l. 61b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FONDAZIONI

Formule di stabilit delle fondazioni: Dati n strati sottostanti alla fondazione, siano
FONDAZIONI SU PALI nello strato i, la pressione media prodotta dalle
fondazioni ied il modulo di compressibilit della
Formula di Prandtl - Caquot terra (da determinarsi in laboratorio) Ei : il cedimento,
i i
n
p l = t h tg 2(
+

) e tg totale risulta C= hi
1 Ei
b pa< 1 p
Formule nastriforme di larghezza 46 l FONDAZIONI SU PALI
b spinta alla profondit t 1. Pali infissi
Cedimenti delle fondazioni a) Pali in legno: lunghezza 6 10 m
Formula di Rankine: pressione limite di rottura: diametro medio 20 30 cm
1 carico max. 10 20 t
d

2
p l = t h tg 4( + ) 3
8/12
4
la pressione ammissibile si pu assumere p a < 1 p 2,10
2 l
1,52d
Pressioni ammissibili per corpi di carico appoggiati in superficie su diversi tipi di terreno
p
QUALIT DEL TERRENO Pressioni ammissibili kg/cm
Tipi di pali in legno p puntazza metallica
1) Terreni smossi non compatti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0-1
b) Pali in ferro: profili
2) Terreni paludosi, torbosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0
3) Terreni incoerenti compati per fondazioni larghe. . . . . . 2 m 10 m
a) sabbia con grani inferiori a 1 mm. . . . . . . . . . . . . . 2 5
b) sabbia con grani fra 1 e 3 mm. . . . . . . . . . . . . . . . . 3 8
c) sabbia con ghiaia (con almeno 1/2 di ghiaia). . . . . . . 4 10
4) Terreni incoerenti (in base al contenuto in acqua):. . . . . oppure profili composti.
a) fluido; fluido-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0
b) molle-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,4 c) Pali in cemento armato
c) solido-plastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,8 1 Pali in conglomerto ordinario (tipo Considre)
d) semisolido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1,5
e) solido. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3,0
5) Rocce in buone condizioni fisiche (*). . . . . . . . . . . . . .
a) in stratificazioni compatte
(arenarie, calcari, rocce vulcaniche, ecc.):. . . . . . . .
1) di resistenza mediocre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2) fortemente resistenti
(carico di rottura non inferiore a 50 kg/cm). . . . . . . . 15
b) in massiccio (graniti, porfidi, basalti). . . . . . . . . . . . 30

Distribuzione del carico di una fondazione nastriforme nel sottosuolo


b
P

P
Z = 45
0,5 P b
b/2 Z= 3b
2 Z=
Z = 0,5 p P 2
1,0 Z= b
b/2
Z =
1,5
0,5 p 0,67P Z = 3b
b/2 2
Z =2 0,5 p 0,5P Z= 2b
b/2
0,33P
Z =3
b/2
0,25P
Z =4
b/2

A.P.I.C.E. S.r.l. 62 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FONDAZIONI

caratteristiche: Calcolo: si calcolano preferibilmente Pali Simplex - Pali Franki


Pali SCAC notevoli lunghezze (oltre i 20 m) con le formule dinamiche. b) mediante asportazione di terreno
Leggerezza, forma conica Formula di Brix (per pali battuti in Pali trivellanti: diametri da 25 a 60 cm
57 base al rifiuto). Pali Benoto: di grande diametro:
diametri da 80 a 150.
A 4 Q (G+C) H
= Calcolo: si calcolano mediante le formule
SEZIONE A 4 Q (G+C) H statiche.
600
dove H=caduta del maglio, in cm
virole con
Tubi in iniezione rotazione
alternata

10 37 10
57

13.40
SEZIONE B

5 22 5
32 B 32

Pali trivellati Pali Benoto


e=affondamento medio degli ultimi colpi, in cm
conglomerato iniettato
Pali SCAC
G= peso proprio del palo, in tonnellate
C=peso della cuffia, in tonnellate
Q=peso del maglio, in tonnellate
Per la sua applicazione si introduce il coefficiente di sicurezza B.
Nota: i pali infissi sono particolarmente adatti a formare palificate di tipo so-
speso.

II. - Pali gettati in opera


a) mediante infissione del tubo forma e senza
asportazione del terreno.
D tg
Formula di Cquot -Kerisel: = tg +
( ) e
4 4 4
dove p1=portata limite alla punta
(1+0.32 tg ) l l l
D
D=diametro alla base del palo S l l l
l=peso di volume dei vari strati di terreno
4
=angolo di attrito del terreno di base.
p2 portata per attrito laterale; conveniente adottare un valore medi della por-
tata lungo tutto il fusto p2=K D ll

Tabella di valori degli S


10 15 20 25 30 35 40 45
Pali Simplex S ndn 2,5 4,0 6,7 11,4 20,4 38,5 79,0 178
* S ndn 3,4 6,2 12,8 26,2 57,0 134,5 355,0 1096
(*) Questi valori sono sperimentali e valgono per forti infissioni in terreni consolidati.
Calcestruzzo Riferimenti TERRA k (Kg/cm)
Sabbia sciolta 0,200,40
Sabbia compatta-ghiaia 0,501,00
Limo-argilla plastica 0,100,30
Argille sabbiose 0,200,50
Argille compatte 0,401,00
Coefficiente di sicurezza: si assume un coefficiente
di sicurezza compreso fra 3 e 4.

1+2 1+2
amm. = =
34
Pali Frankl Tipi du plinti su pali Distanza fra i pali: 3 diametri

A.P.I.C.E. S.r.l. 63 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
FONDAZIONI

FONDAZIONE SU PILASTRI ED ARCHI

1000
SEZIONE

Per terreni sciolti


SEZIONE e franosi o in terreni
di media compattezza
profondit >34 m
Pilastro in mura-
tura di pietrame Pilastro in mura- Pilastro in calcestruzzo
con camicia di tura di pietrame con camicia di mattoni
mattoni senza camicia

PIANTA
PIANTA

FONDAZIONE SU PILASTRI ED ARCHI ROVESCI

FONDAZIONE A CORDOLI IN C.A.

SEZ A-A

500 500
500 500
Sezione delle
banchine
400
500

400

500

trave di collegamento

A.P.I.C.E. S.r.l. 64 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
MURI DI SOSTEGNO

sovraccarico
h

Sp
h h

Sr

h/2
h/3

1,70 sovraccarico

D C h=0,55

P1
d1
h=5,00 S2= 1188,8 kg

S=
1 5335 kg
d2
P2
y 2= 2,50 m
y 1= 1,66 m

A B

1,70
0,50
a=2,20

A.P.I.C.E. S.r.l. 65 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
MURI DI SOSTEGNO

Verifica allo scorrimento 1) Si determina la spinta S che il V1 - S1 cos = 11731,20 cos 15 =


Resistenza di attrito terrapieno esercita sul paramentover- = 3036,03 kg.
T = f P = 0,5 23400 = 11700 kg ticale BC' fittizio: essa si suppone pa-
Grado di stabilit allo scorrimento rallela alla superficie superiore del 2) Si determina la spinta P1 del prisma
terrapieno, applicata ad una di- di terra BCC
v = T = 11700 = 1,8 > v = 1,50 stanza dalla base del muro uguale ad
S 6543,8 P1 = 1 0,46 6,22 1,00 1600 = 2289,60 kg
un terzo dell'altezza h' e la sua gran- 2
dezza si ottiene con il seguente proce-
3) Si determina la spinta Sa che il terra-
dimento grafico:
pieno esercita sul paramento a monte
A O B del muro, componendo la spinta S1 con
a) dal punto B si traccia una retta
il peso P1 e le sue componenti orizzon-
a/3 a/3 a/3 che formi con l'orizzontale un angolo
tale e verticale
uguale all'angolo di attrito = 30;
sia M il punto d'intersezione con la Oa = O1 = 11331,16 kg
A' B' superficie del terrapieno;
Va = V 1+ P1 =
Sa = 12530 kg
=2,19 =3036,03+2289,60=
b) dal punto C' si traccia una retta
C'D che formi con la normale alla BM =5325,63kg
un angolo uguale all'angolo d'inclina- 4) Si calcola il peso del muro
2,13 zione della superficie superiore del di sostegno
0,07
terrapieno:
Verifica allo schiacciamento P2 = 0,80+2,50 6,10 1,00 2400=
c) si descrive una semicirconfe- 2
Distanza del centro di pressione 0 dal-
l'estrema A maggiormente compresso: renza di diametro BM e dal punto D si =24156 kg
traccia una retta ad esso perpendico- che applicato nel suo baricentroG.
lare, determinando sulla semicirconfe-
M r Ma 28540 -11861,30
AO = = = renza il punto E; con centro in B e
P 23400 5) Si compone nel punto G1 (punto di
raggio BE si descrive un arco di cer- intersezione della retta di applicazione
a 2,20 chio che intersechi nei punto F il dia-
0,71 m < = = 0,73 m di P2 e della retta di applicazione di Sa)
3 3 metro BM; con la spinta Sa ottenendo la risultante
Poich il centro di pressione esterno R e le sue componenti orizzontale e
al terzo medio, trascurando la resi- d) dal punto F si traccia la parallela verticale
stenza a trazione della muratura. la alla CD fino ad intersecare la superfi- R = 31511kg
massima compressione dell'estremo A cie del terrapieno nel punto N; con R = O = O = 11331,16 kg
o a 1

risulta: centro in F e raggio FN si descrive un R = V + P = 5325,63 + 24156 =


v a 2
arco di cerchio che intersechi ildiame- = 29481,63 kg.
max = 2 P = 2 23400 tro BM nel punto L: FN = FL = e =
= 2,19 kg/cm
3 AO 3 71100 3,90; 6) Si congiunge il punto G con lo 1

MURO DI SOSTEGNO spigolo A e si prolunga il segmento


e) si traccia l'altezza f del trian- G1A fino ad intersecare ne punto S il
CON PARAMENTI A SCARPA golo FNL relativa al lato LF : f = 3,76;
Il terrapieno limitato superiormente prolungamento della spinta Sa = Ut.
da un piano inclinato di 15 sull'oriz- f) si calcola la spinta S, cercata,
zonte. La figura rappresenta la se- 7) Si calcola il grado di stabilit al
mediante la relazione: ribaltamento
zione verticale del manufatto eseguita
con un piano normale all'asse longitu- S= 1 = t e f =
dinale di esso. 2 = SU = 3,4 > = 2
Angolo di attrito interno = 30. 1 TU
= 1600 3,90 3,76 = 11731,20 kg
Peso specifico della terra t = 1600 2
kg/m. 8) Si calcola il grado di stabilit allo
Peso specifico del manufatto m = e le sue componenti orizzontale e ver- scorrimento
= 2400 kg/m. ticale
Coefficiente d'attrito del manufatto sul O1 - S1 cos = 11731,20 cos 15 = = f Rv 0,58 29481,63
v= = = 1,51> v =1,5
terreno f = 0,58. 11331,16 kg R 11331,16

A.P.I.C.E. S.r.l. 66 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
MURI DI SOSTEGNO - SOVRACCARICHI SULLE STRUTTURE

0,40

d1 =
2,10
P1
4,00
6,00
d 2= h=6,60
d 3= 1,65
0,60 P2
0,40 5
P3

h/3

d4= 1,70 P4 0,60

2,65
0,45
A 1,27 0 B
Muro di sostegno in cemento armato
a

a) un treno indefinito di carichi (schema IV) affiancato ad uno


Me - Mr 64,98 - 21,10 o pi treni dautocarri da 12 t (secondo lo schema I) e folla
AO= = = 1,27 m
P 34,60 compatta sui marciapedi:
b) un treno indefinito di carichi ( schema V) affiancato a d uno
Ampiezza del nocciolo centrale: o pi treni dautocarri da 12 t come sopra e folla compatta sui
a 3,40 marciapedi.Eccezzionali: c) un carico isolato ( schema VI)
= = 1,13 < 1,27
3 3 affiancato ad uno o pi treni di autocarri da 12 t come sopra
e folla compatta sui marciapiedi.
Il centro di pressione interno al nocciolo: lase-
zione risulta totalmente compressa. Lecompres- Eccezionali:
sioni massima e minima in A e in B risultano: c)un carico isolato (schema VI) affiancato ad uno o pi treni di
autocarri da 12 t come sopra e folla compatta sui marciapedi.
max 34600
= 1 6(1,70-1,27) =
min 340100 3,40 La ripartizione dei carichi tra le strutture longitudinali, dovuta
= { + 1,79 Kg/cm
+ 0,24 Kg/cm
alleccentricit trasversale, potr valutarsi, in difetto di uncal-
colo esatto, adottando lipotesi di traversi infinitamente rigidi.
SOVRACCARICHI MOBILI SULLE Tutte le nervature dovranno essere dimensionate comeque-
STRUTTURE lla pi sollecitata. Con pi di 4 nervature longitudinali si
adotter per tutte le nervature la media delle sollecitazioniri-
Sovraccarichi sui ponti sultanti per la nervatura esterna e quella vicina. Con impalcati
a cassone leffetto delleccentricit del sovraccarico andrcon-
siderato come azione torcente.
Marciapedi (incluso effetto dinamico) 500 Kg/m in
La forza frenante sar valutata pari ad 1/10 del sovraccarico
alternanza dovr considerarsi il transito in isvio dalla
costituito da una sola colonna indefinita di autocarri (senza
carreggiata di una ruota di autocarro da 5 t ( incluso
lincremento dinamico) e comunque non inferiore a 0,70 del
effetto dinamico) con un momento allincastro M =
peso di due autocarri e per le strade di 2 categoria a 0,7 del
2500 Km/m Ringiere dei parapetti, forza orizzontale
peso di un autocarro. Leffetto dinamico si valuta con lafor-
corrimano...........250 Kg/m
mula:
Carreggiata - Strade 2 categoria: rullo compres-
sore da 18 t o colonna di autocarri da 12 t (norma (100-l)
P'= 1+ essendo L in metri la distanza fra gli
minesteriale LL.PP. n. 8) secondo gli schemi in figura. 100 (250-l) appoggi della struttura che si calcola.
Strade 1 categoria: quando venga richiesto dalle
Nelle strutture con snodi (archi a 3 cer-
autorit militari andr considerato anche il transito
niere, travi Gerber, ecc.) si assumer la
dei treni di carichi illustrati alla pagina seguente,
distanza fra gli appoggi sul suolo.
affiancati alle colonne di autocarri con le seguenti
combinazioni: Normali: -La pi sfavorevole delle
seguenti condizioni:

A.P.I.C.E. S.r.l. 67 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOVRACCARICHI SULLE STRUTTURE

61,5 t
trattore rimorchio

5,5 t 7t 7t
3,50 3,87 1,34 3,31 4,20 1,02 3,50

14 t SCHEMA IV
14 t 14 t
32 t

0,86 0,61 0,86 0,61 0,86


4,00 4,00
5,32 5,32 5,32 5,32 5,32 5,32 SCHEMA V
t t t t t t

74,5
trattore rimorchio

5,5 t 7t 7t
1,02
3,50 3,87 1,34 3,31 4,20 3,50

SCHEMA VI
19 t 18 t 18 t

4,04 4,04
t 32 3,00
trattore t 19,5 rimorchio t 42
trattore t 19,5 rimorchio t 55

1,88 2,635 1,685 1,88 2,635


2,54 0,42 2,525 0,42 2,54 2,890
2,890
SAGOME SCHEMA IV SAGOMA SCHEMA V SAGOMA SCHEMA VI
Schemi di carichi - tipo per il calcolo delle opere d'arte su strade di grande comunicazione

(1,2 sen - 0,4) q (1,2 sen - 0,4) q


- 0,4 q -0,4 q

V V V

+ 0,8 q - 0,4 q + 0,8 q - 0,4 q + 0,8 q - 0,4 q


Schemi di distribuzione delle pressioni e depressioni (Norme D.I.N. 1055)

A.P.I.C.E. S.r.l. 68 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TABELLE TRAVI E PILASTRI

b = base della trave in cm TRAVI IN CEMENTO ARMATO A SEZIONE RETTANGOLARE SEMPLI-


h = altezza della trave in cm CEMENTE INFLESSE
y1
M r = momento resistente della trave in kgm

h F =area dell'armatura tesa in cm


y1 = distanza dell'asse neutro dal lembo compresso in cm
c = 40 kg/cm per cemento normale f =1400 kg/cm ferro omogeneo
F
c 50
kg/cm per cemento alta resistenza f =1800 kg/cm ferro acciaioso
b =
70

c = 40 kg/cm c = 50 kg/cm c = 50 kg/cm


b
n = 1400 kg/cm = 1400 kg/cm f = 1800 kg/cm = 1400 kg/cm = 1800 kg/cm
f f f f
Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1
20/
20 237 1.08 3.77 297 1.35 3.77 247 0.36 3.09 524 2.43 4.86 443 1.57 4.03
30 599 1.71 5.99 749 2.15 5.99 622 1.37 4,91 1322 3.86 7.72 1118 2.50 6.40
40 1088 2.22 7.77 1259 2.78 7.77 1046 1.77 6.37 2222 5.01 10.01 1879 3.23 8.29
50 1666 2.85 9.99 2082 3.57 9.99 1729 2.27 8.19 3674 6.44 12.87 3107 4.16 10.66
60 2489 3.48 12.21 3110 4.37 12.21 2582 2.78 10.01 5488 7.87 15.73 4642 5.08 13.03
25/
20 297 1,35 3,77 371 1,69 3,77 308 1,08 3,09 655 3,04 4,86 554 1,96 4,03
30 749 2,14 5,99 937 2,68 5,99 778 1,71 4,91 1653 4,83 7,72 1398 3,12 6,40
40 1260 2,77 7,77 1574 3,48 7,77 1307 2,21 6,37 2778 6,26 10,01 2379 4,04 8,29
50 2082 3,56 9,99 2603 4,47 9,99 2161 2,34 8,19 4592 8,05 12,87 3884 5,20 10,66
60 3111 4,35 12,21 3888 5,46 12,21 3228 3,47 10,01 6860 9,84 15,73 5802 6,35 13,03
70 4345 5,14 14,43 5431 6,45 14,43 4508 4,10 11,83 9582 11,63 18,59 8104 7,51 15,40
80 5785 5,94 16,65 7230 7,44 16,65 6003 4,73 13,65 12757 13,42 21,45 10730 8,66 17,77
30/
30 899 2.57 5.99 1124 3.22 5.99 934 2.05 4.91 1983 5.80 7.72 1677 3.74 6.4
40 1512 3.32 7.77 1889 4.17 7.77 1569 2.65 6.37 3333 7.51 10.01 2819 4.85 8.29
50 2499 4.27 9.99 3223 5.36 9.99 2593 3.41 8.19 5511 9.66 12.07 4661 6.24 10.66
60 3733 5.22 12.21 4977 6.35 12.21 3889 4.17 10.01 8232 11.81 15.73 6963 7.63 13.03
70 5215 6.17 14.43 6517 7.74 14.43 5410 4.93 11.83 11498 13.95 18.59 9725 9.01 15.4
80 6943 7.12 16.65 8676 8.93 16.65 7203 5.68 13.65 15309 16.1 21.45 12948 10.4 17.77
90 8917 8.07 18.87 11145 10.12 18.87 9252 6.44 15.47 19663 18.25 24.31 16630 11.79 20.14
35/
30 1049 2.99 5.99 1311 3.75 5.99 1089 2.39 4.91 2314 6.76 7.72 1957 4.37 6.40
40 1764 3.88 7.77 2204 4.86 7.77 1830 3.10 6.37 3889 8.77 10.01 3289 5.66 8.29
50 2916 4.99 9.99 3644 6.25 9.99 3025 3.98 8.19 6429 11.26 12.87 5437 7.28 10.66
60 4356 6.09 12.21 5443 7.64 12.21 4519 4.86 10.01 9605 13.78 15.73 8123 8.9 13.03
70 6084 7.1 14.43 7603 9.03 14.43 6312 5.75 11.83 13415 16.28 18.59 11346 10.51 15.40
80 8100 8.31 16.65 10123 10.42 16.65 8404 6.63 13.65 17860 18.78 21.45 15106 12.13 17.77
90 10404 9.42 18.87 13002 11.81 18.87 10794 7.51 15.47 22941 21.29 24.31 19402 13.75 20.14
100 12996 10.52 21.09 16241 13.2 21.09 13483 8.40 17.29 28650 23.79 27.17 24236 15.36 22.51 N = 10 N=8
c = 35 c = 45 c = 60
N. Ac Af Ac Af Ac Af
tonn. cm cm cm cm cm cm
6 159 1.27 125 1.00 94 0.75
10 365 2.12 209 1.67 157 1.25
14 370 2.96 292 2.34 219 1.75
18 476 3.81 376 3.01 282 2.26
22 582 4.66 459 3.68 345 2.76
PILASTRI IN CEMENTO ARMATO A SEZIONE RETTANGOLARE 26 688 5.5 543 4.34 407 3.26
SOTTOPOSTI A PRESSIONE CENTRATA 30 794 6.35 627 5.01 470 3.76
40 1058 8.47 835 6.68 627 5.01
N = Carico assiale in tonnellate 50 1323 10.58 1044 8.35 783 6.27
60 1587 12.70 1253 10.03 940 7.52
A c = area del conglomerato= axb in cm 80 2118 16.82 1671 13.37 1253 10.03
100 2654 20.36 2089 16.62 1566 12.53
F =area dell'armatura longitudinale in cm
F b 120 3192 23.63 2511 19.45 1880 15.04
140 3734 26.63 2934 22.10 2195 17.34
c = 35 kg/cm (cemento normale)
160 4278 29.35 3359 24.59 2511 19.45
180 4825 31.78 3785 26.9 2828 21.46
c = 45
kg/cm (cemento alta resistenza) 200 5375 33.93 4212 29.04 3146 23.37
a c = 60 250 6753 38.00 5287 33.61 3945 27.72
300 8163 40.82 6370 37.04 4748 31.46
N. B. Le tabelle velgono quando l'altezza del pilastro non
supera la dimensione minore della sua sezione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 69a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TABELLE TRAVI E PILASTRI

c = 40 kg/cm c = 50 kg/cm c = 50 kg/cm


b f = 1400 kg/cm f = 1400 kg/cm = 1800 kg/cm
n = 1400 kg/cm f = 1800 kg/cm f
f
Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1 Mr f y1
40/
40 2016 4.43 7.77 2519 5.56 7.77 2092 3.54 6.37 4445 10.02 10.01 3579 6.47 8.29
50 3332 5.7 9.99 4164 7.15 9.99 3457 4.55 8.19 7348 12.88 12.87 6214 8.32 10.66
60 4978 6.96 12.21 6221 8.73 12.21 5165 5.55 10.01 10977 15.74 15.73 9123 10.17 13.03
70 6953 8.23 14.43 8689 10.32 14.43 7214 6.57 11.83 15331 18.6 18.59 12967 12.01 15.40
80 9257 9.5 16.65 11569 11.91 16.65 9604 7.57 13.65 20412 21.46 21.45 17264 13.86 17.77
90 11890 10.76 18.87 14860 13.5 18.87 12336 8.59 15.47 26218 24.33 24.31 22174 15.71 20.14
100 14853 12.03 21.09 18562 15.08 21.09 15410 9.60 17.29 32750 27.19 27.17 27698 17.56 22.51
110 18144 13.29 23.31 22652 16.67 23.31 18825 10.61 19.11 40008 30.05 30.03 33837 19.41 24.88
120 21765 14.56 25.53 27200 18.26 25.53 22586 11.61 20.93 47991 32.91 32.89 40589 21.25 27.25
45/
40 2268 4.99 7.77 2834 6.25 7.77 2353 3.98 6.37 5000 11.27 10.01 4229 7.28 8.29
50 3749 6.41 9.99 4635 8.04 9.99 3889 5.11 8.19 8266 14.49 12.87 6991 9.36 10.66
60 5600 7.83 12.21 6999 9.83 12.21 5810 6.25 10.01 12349 17.71 15.73 10444 11.44 13.03
70 7822 9.26 14.43 9775 11.61 14.43 8115 7.39 11.83 17248 20.93 18.59 14588 13.52 15.4
80 10414 10.68 16.65 13015 13.4 16.65 10805 8.52 13.65 22963 24.15 21.45 19422 15.6 17.77
90 13376 12.11 18.87 16717 15.18 18.87 13878 9.66 15.47 29495 27.37 24.31 24946 17.67 20.14
100 16709 13.53 21.09 20882 16.97 21.09 17336 10.8 17.29 36844 30.58 27.17 31161 19.75 22.51
110 20412 14.95 23.31 25483 18.75 23.31 21178 11.93 19.11 45009 33.8 30.03 38066 21.83 24.83
120 24485 16.38 25.53 30600 20.54 25.53 25409 13.07 20.93 53990 37.02 32.89 45663 23.91 27.25
50/
50 4165 7.12 9.99 5206 8.93 9.99 4322 5.68 8.19 9185 16.1 12.87 7768 10.40 10.66
60 6223 8.70 12.21 7777 10.92 12.21 6456 6.94 10.01 13721 19.68 15.73 11605 12.71 13.03
70 8691 10.29 14.43 10862 12.9 14.43 9017 8.21 11.83 19164 23.25 18.59 16209 15.01 15.40
80 11571 11.87 16.65 14461 14.88 16.65 12006 9.47 13.65 25515 26.82 21.45 21580 17.23 17.77
90 14863 13.45 18.87 18575 16.87 18.87 15421 10.73 15.47 32773 30.41 24.31 27718 19.64 20.14
100 18566 15.03 21.09 23202 18.85 21.09 19262 11.99 17.29 40938 33.96 27.17 34623 21.95 22.51
110 22680 16.61 23.31 28315 20.84 23.31 23531 13.26 19.11 50010 37.56 30.03 42296 24.26 24.83
120 27206 18.20 25.53 34000 22.82 25.53 28233 14.52 20.93 59989 41.14 32.89 50737 26.57 27.25
100/
20 1189 5.38 3.77 1485 6.75 3.77 1234 4.29 3.09 2622 12.16 4.86 2218 7.85 4.03
30 2299 8.55 5.99 3748 10.72 5.99 3112 6.82 4.91 6613 19.32 7.72 5593 12.47 6.40
40 5040 11.08 7.77 6298 13.89 7.77 5229 8.84 6.37 11113 25.04 10.01 9399 16.17 8.29
50 8331 14.24 9.99 10412 17.86 9.99 8644 11.36 8.19 18371 32.19 12.87 15537 20.79 10.66
60 12446 17.41 12.21 15554 21.83 12.21 12913 13.88 10.01 27443 39.35 15.73 23210 25.41 13.03
70 17383 20.57 14.43 21724 25.8 14.43 18035 16.41 11.83 38329 46.5 18.59 32418 30.03 15.40
80 23143 23.73 16.65 28923 29.76 16.65 24012 18.93 13.65 51030 53.66 21.45 43160 34.65 17.77
90 29726 26.90 18.87 37150 33.73 18.87 30842 21.46 15.47 65546 60.81 24.31 55436 39.27 20.14
100 37132 30.06 21.09 46405 37.7 21.09 38525 23.99 17.29 81876 67.96 27.17 69247 43.89 22.51
110 45361 33.23 23.31 56630 41.67 23.31 47063 26.51 19.11 100020 75.11 30.03 84593 48.51 24.88
120 54413 36.39 25.53 68001 45.64 25.53 56466 29.03 20.93 119979 82.27 32.89 101474 53.13 27.25

Solette
h c = 40 kg/cm c = 50 kg/cm
in cm
f=1400 kg/cm f =1400 kg/cm f=1400 kg/cm
(per b= M f f
r Mr Mr f
100) Kgm cm Kgm cm Kgm cm b
8 173 2.06 217 2.58 180 1.64
10 297 2.69 371 3.37 308 2.15 y1 s
12 453 3.32 566 4.17 470 2.65
14 642 3.96 803 4.96 666 3.16
16 865 4.59 1081 5.75 897 3.66

Nota Le tabelle delle travi possono venire impiegate anche h


per le sezioni a T quando lo spessore s della soletta supera la
distanza y1 ovvero si mantiene poco inferiore ad essa. In tal
caso b rappresenta la larghezza della soletta compartecipante.
A tale scopo le tabelle sono state estese a valori elevati di b.
f

A.P.I.C.E. S.r.l. 69b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TABELLE SEZIONI RETTANGOLARI

FLESSIONE SEMPLICE Sezione rettangolare con sola armatura tesa


f = 1000 kg/cm n=10 f = 1200 kg/cm n=10 = 1400 kg/cm n=10
f
c c c
k k k
kg/cm kg/cm kg/cm
10 1.506 0.07 0.045 0.09 0.97 10 1.634 0.052 0.032 0.077 0.974 10 1.752 0.0417 0.024 0.067 0.978
15 1.034 101 98 130 957 15 1.116 78 69 111 963 15 1.193 0619 052 097 968
20 0.797 133 167 167 944 20 0.857 102 119 143 952 20 0.914 082 089 125 958
25 0.655 164 250 200 933 25 0.702 126 180 172 943 25 0.746 101 135 152 949
30 0.559 0.19 0.346 0.23 0.92 30 0.598 0.149 0.25 0.2 0.933 30 0.634 0.12 0.189 0.176 0.941
31 544 199 367 237 921 31 581 154 265 205 932 31 615 124 201 181 940
32 530 205 388 242 919 32 565 159 281 210 930 32 598 127 213 186 938
33 516 211 409 248 917 33 550 163 297 216 928 33 582 131 225 191 936
34 0.503 0.22 0.341 0.25 0.92 34 0.536 0.168 0.313 0.221 0.926 34 0.567 0.135 0.237 0.195 0.935
35 491 223 454 259 914 35 523 172 329 226 925 35 553 138 250 200 933
36 480 229 476 265 912 36 511 177 346 231 923 36 540 142 263 205 932
37 469 235 500 270 910 37 499 181 363 236 921 37 527 146 276 209 930
38 0.459 0.24 0.523 0.28 0.91 38 488 0.186 0.381 0.241 0.92 38 0.515 0.149 0.29 0.213 0.929
39 449 246 547 281 906 39 477 190 399 245 918 39 504 153 303 218 927
40 440 251 571 286 905 40 467 195 417 250 917 40 493 156 317 222 926
41 431 257 596 291 903 41 458 199 435 255 915 41 483 160 332 227 924
42 0.423 0.26 0.621 0.3 0.9 42 0.448 0.203 0.454 0.259 0.914 42 0.473 0.164 0.346 0.231 0.923
43 415 268 647 301 900 43 440 208 473 264 912 43 463 167 361 235 922
44 407 274 672 306 898 44 431 212 492 26 911 44 454 171 376 239 920
45 400 277 698 310 897 45 423 217 511 273 909 45 446 174 391 243 919
46 0.393 0.29 0.725 0.32 0.9 46 0.416 0.221 0.531 0.277 0.908 46 0.438 0.178 0.406 0.247 0.918
47 386 290 751 320 893 47 408 225 551 281 906 47 430 182 422 251 916
48 380 295 778 324 892 48 401 229 571 286 905 48 422 185 438 255 915
49 373 301 806 329 890 49 395 234 592 290 903 49 415 188 454 259 914
50 0.367 0.31 0.833 0.33 0.89 50 0.388 0.238 0.613 0.294 0.902 50 0.408 0.192 0.47 0.263 0.912
52 356 316 889 342 886 52 376 246 655 302 899 52 395 199 503 271 910
54 346 327 947 351 883 54 365 254 698 310 897 54 383 205 537 278 907
56 336 338 1.005 359 880 56 354 263 742 318 894 56 372 212 571 286 905
58 0.327 0.35 1.065 0.37 0.88 58 0.345 0.272 0.787 0.326 0.891 58 0.361 0.219 0.607 0.293 0.902
60 319 359 1.125 375 875 60 335 280 833 333 889 60 351 226 643 300 900
65 300 384 1.280 394 869 65 315 300 952 351 883 65 329 243 736 317 894

A.P.I.C.E. S.r.l. 70a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TABELLE SEZIONI RETTANGOLARI
USO DELLE TABELLE PER IL CALCOLO DIRETTO DELLE SEZIONI RETTANGOLARI A FLESSIONE SEMPLICE CON SOLA
ARMATURA TESA

N Le tabelle contengono i valori di , , , k,


C y
in funzione di c e f. Tali quantit ven-
gono impiegate nelle formule (v. fig.)
d r

d = M ; Af=
Mb = b d ; y = kd ;
b 100 100
Ar b N = F A f t = braccio della coppia interna = d

1 Esempio: FLESSIONE SEMPLICE Sezione rettangolare con sola armatura tesa


Dati: M = 8790 kgm., n =8 c = 60 kg/cm
f = 1600kg/cm n=8 f = 1800kg/cm n=8
f =1600 kg/cm; b = 28 cm. c c
k k
kg/cm kg/cm
Richiesti: d, Af, y, t
10 2.066 0.031 0.015 0.048 0.984 10 2.184 0.026 0.012 0.043 0.986
Dalle tabelle risulta: = 0,396; =0,171; 15 1.399 046 033 070 977 15 1.476 0.38 026 062 979
= 0,432; k = 0,432; = 0,923; 20 1.065 061 057 091 970 20 1.122 051 045 082 973
25 0.865 075 087 111 963 25 0.91 063 069 100 967
Perci :
30 0.731 0.089 0.122 0.13 0.957 30 0.768 0.075 0.098 0.118 0.961
d =0,396 879000 = 70,6 cm ; 32 688 095 138 138 954 32 724 080 110 125 958
28
34 652 101 155 145 952 34 684 085 124 131 956
Af = 0,171 879000 x 28= 8,5 cm ; 36 620 106 171 153 949 36 650 090 138 138 954
100
38 0.590 0.112 0.19 0.16 0.947 38 0.619 0.094 0.152 0.144 0.952
0,432 x 28 x 70,6 = 8,5)
(oppure Af = 40 564 117 207 167 944 40 591 099 168 151 950
100
41 551 120 218 170 943 41 578 101 175 154 949
y = 0,2312 x 70,6 = 16,3 cm; 42 540 123 228 174 942 42 565 104 184 157 948
t = 0,923 x 70,6 = 65,2 cm; 43 0.528 0.126 0.239 0.177 0.941 43 0.554 0.106 0.191 0.16 0.947
44 518 128 247 180 940 44 542 108 199 164 945
2 Esempio: 45 508 131 258 184 939 45 531 111 209 167 944
46 498 134 269 187 938 46 521 113 217 170 943
Dati: M = 3900 kgm., n =10
47 0.489 0.137 0.28 0.19 0.937 47 0.511 0.115 0.225 0.173 0.942
f =1200, b = 22, d = 70
49 480 139 290 194 935 49 502 118 235 176 941
Richiesti:c Af, y, t. 50 471 142 301 197 934 50 493 120 243 179 940
51 463 145 313 200 933 51 484 122 252 182 939
70 52 0.455 0.147 0.323 0.203 0.932 52 0.476 0.124 0.261 0.185 0.938
= d = = 0,525.
M/b 390000/22 53 440 150 336 206 931 53 468 127 271 188 937
54 433 153 348 209 930 54 460 129 281 191 936
In corrispondenza di questo valore di, 55 0.426 155 358 213 929 55 452 131 290 194 935
le tabelle danno:c = 35 kg/cm, 56 420 0.158 0.371 0.216 0.928 56 0.445 0.134 0.301 0.196 0.935
57 413 161 383 219 927 57 438 136 311 199 934
= 0,712, = 0,329, K = 0,226,
58 407 163 395 222 926 58 431 138 320 202 933
= 0,925. 59 0.401 166 408 225 925 59 425 140 329 205 932
60 396 0.169 0 0.228 0.924 60 0.419 0.143 0.341 0.208 0.931
Perci: 61 390 171 432 231 923 61 413 145 351 211 930
62 385 174 446 234 922 62 407 147 361 213 929
Af = 0,172 390000 x 22 = 5,1 cm 63 0.38 176 457 237 921 63 401 149 372 216 928
100
64 375 0.179 0.471 0.24 0.92 64 0.396 0.151 0.381 0.219 0.927
0,329 x 22 x 70 = 5,1) 65 370 182 485 242 919 65 390 154 395 221 926
(oppure Af =
100 66 365 184 497 245 919 66 385 156 405 224 926
67 0.36 187 512 248 917 67 380 158 416 227 924
y = 0,226 x 70 = 15,8 cm; 68 356 0.189 0.525 0.251 0.916 68 0.375 0.16 0.427 0.229 0.924
t = 0,925 x 70 = 64,8 cm. 69 352 192 539 254 915 69 371 162 437 232 923
70 347 194 551 257 914 70 366 165 451 235 922
75 0.328 197 568 259 914 75 362 167 461 237 921
80 311 0.21 0.64 0.273 0.909 80 0.341 0.178 0.522 0.25 0.917
85 296 222 714 286 905 85 323 188 582 262 913
90 283 234 791 298 901 90 307 199 648 274 909
95 0.271 247 873 310 0.896 95 293 209 713 286 905
100 260 0.259 0.956 0.322 889 100 0.281 0.22 0.783 0.297 0.901

A.P.I.C.E. S.r.l. 70b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
ESEMPI DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO

Tipi di travi: 134 222


132 132 128 320
120
1. trave appoggiata 1 34 a t
2. mensola 102
3. trave continua 25 7
600 25 54
4. trave continua con 12
nervature secondarie 15
32 25
12
70 16
7
35

max
10

1 2

14 14 540 14 14 14 16 14 14 14
540
16

3 10

52.5
max max
max 22

212
214

114
114
114 216 114
114
114
218
214

246 246 123

20 18 18 18 18 20 30
2 18
492 90
20+2 14
4 615 615
10

55

30

214

20
18 18
20 214
20
18
18
20
218
2 20 120+228
120+228

A.P.I.C.E. S.r.l. 71 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
ESEMPI DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO

2 20 2 20
Elemento di fabbricato in cemento armato

2 20
2 20 2 20 1 20 2 20
2 20 2 20
2 20
2
1 2 1 1 2 2
2 2 2
2 20 7 20 2 20 6 20

310
450
30 30
4 20 4 20

50
B

40 40
310 8
4 20 4 20

42

8 4
50

SEZIONE A B
Fondazione a platea in cemento armato
80
490 490
8 15 8 15
3 22 3 22
6 22 4 15 70 3 22 70
6 22 90

55 55
8 15 8 15
16 22 4 15 12 22
Fondazione a platea in cemento armato
70 780 50
8 ogni 30" 8 ogni 30" 65x60
8

6 18 6 18 6 18 4 25x2
7 30 1 30 2 30 45 10 a 6 br.7 30 2 20 8 ogni 30"
2 15 2 15
90
2 15 10 10 p.m.l. 120
30
7 30 2 12 10 10 p.m.l. 2 15 10 8 p.m.l. 8 30 2 30

A.P.I.C.E. S.r.l. 72 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TIPO DI PONTE A TRAVATE IN CEMENTO ARMATO

10 A 10
100 750 100
1 6/32" 2 12 1 6/32"
48
6 1 8/20" 1 12/32"1 12/32" 1 12/32" 1 12 pieg./32" 1 12 dritto/32" 13 33
1 8/20" 18 90
1 6/20" 9 30
360 360
L=1.20 45
30 330 330 30 7
1.37
1 8/20" A 1 8/20" 35
30
L=40 Sezione trasversale L=3.40

Massima sollecitazione nel calcestruzzo Ac = 60 Kg/cq 10


70
1 8/20" Massima sollecitazione nelle armature Af = 1800 Kg/cq
35 11 11
L=140 1 8/20"
L=140
1 8/16" 1 8/16" 103
L=120 L=120
747

15 50 90 1 6/32" L=760
63 230
15
15
1 12/32" L=510
90 50 15 230 63
15
1 12/32"L=510 15
1 12/32" L=780 15
747
10.80/2
1 6/32" 1 6/32"

1 12/32" 1 12 pieg./32" 2 12/32" 1 12 dritti/32"

25 25
145
35 1 8/16" L=200

1 6/32" L=10.90
10.76/2
80 12 3.64 12 70 135

35 1 12/32" L=7.50
12
12 135 70

1 12/32" L=11.00
12
10.76/2 SEZIONE A-A

A.P.I.C.E. S.r.l. 73 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
TIPO DI PONTE A TRAVATE IN CEMENTO ARMATO

10.80/2
216

30 30 90
330

530 5+130 5+230 5+330 5+430 15


10.00/2
10.52/2 Staffe 10/30"
N 64 L=225

530 86

216 L=1100 10
77 200
141 77
20 77
30 130 L=745
77
61 77 130 L=1260
30 320
77

65 130 L=1260

400
130 L=1180
465
30 230 L=1200
538

330 L=1125

530 Sezione longitudinale di una trave principale

1/2 traverso sull'appoggio 1/2 traverso di campata

222 222

25 25 20 20

222 422 222 422 222 222

373

30 222 L=855
373
222 L=855 30
222 L=790

370 Staffe 8/20"


12 N 68 L=210
78 80

78
Staffe 8/25" 222 15
N 28 L=220 L=325
80
15
222 L=860 78
20 295 78
Massima sollecitazione del calcestruzzo
c= 60 kg/cm. 222 L=785

Massima sollecitazione nelle armature 367


f= 1800 kg/cm.

A.P.I.C.E. S.r.l. 74 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SOLAI IN FERRO E LATERIZIO (mais. portata m 68)


Sono costituiti da un'orditura di travi in ferro a doppio T
B
(poutrelles) disposte parallelamente al lato minore dell'am-
biente. con interasse di m 0,701,00 e appoggiate per 2/3
dello spessore del muro su di un cordolo di ripartizione in
cemento armato. Il vuoto fra trave e trave viene coperto da
laterizio e calcestruzzo leggero di riempimento (caldana). In
A generale la caldana viene fatta con pomice e malta di cemento
oppure coke e malta di calce e sabbia; oppure gretoni e malta
di calce e pozzolana (Roma).
appoggio dei tavelloni sul muro 5 o 6 cm Tabelle delle altezze delle travi a i (profilo normale) per solai di
case di abitazione.
N.B. - Si assunto un sovraccarico
accidentale di 250 kg/m. La massima
sollecitazione dei ferro di 1400 kg/
gretonato m.

A1 - Con voltine di mattoni pieni in


foglio - Interasse travi m 1
Pavim. e sottofondo Kg/m 80
Rinfianco . . . . . . . " " 110
Mattoni e intonaco . " " 130
Travi (in media) . . ." " 20
A2. voltine ad una testa di mattoni forati per sovracarichi forti. p.p. solaio Kg/m 340
per es. magazzini, officine, ecc., monta della voltina c.s.
Luce netta Trave a I N.P.
gretonato spess cm 4 m mm
travellone
3,00 120
3,50 140
4,00 160
4,50 160
5,00 180
5,50 200
6,00 200
travellina
A4. travelloni con copriferro e travelline; camera d'aria isolante di rumore coproferro
e di calore, intradosso pieno. Interasse aumentato di 10 cm sulla luce A2 - Con voltine a 2 test di forati
delle tavelle.
a due fori - Interasse travi m 1
bulzone Pavim. e sottofondo Kg/m 80
Rinfianco . . . . . . . " " 110
Mattoni e intonaco . " " 150
2/3 Travi (in media) . . ." " 20
1/3 p.p. solaio Kg/m 360

cm 20 Luce netta Trave a I N.P.


m mm
B. appoggio ed ancoraggi delle travi sui muri perimetrali. 3,00 140
Nei corpi di fabbricca doppi le travi di ambienti contigui 3,50 140
si rendono solidali tra loro almeno ogni m 2,50. 4,00 160
4,50 180
5,00 180
5,50 200
6,00 200

A.P.I.C.E. S.r.l. 75a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI
SOLAI CON TRAVI
TIRATE
Per solai di ampie luci e
forti sovraccarichi con-
Trave di profilo normale stirata con tralicio semplice
viene sostituire alle travi a
doppio T comuni le travi
stirate da esse ricavate
col sistema Bates prati-
cato in Italia dalla Societ
Ilva. Il traliccio stirato Trave di profilo normale stirata con tralicio doppio
pesa circa la met della
trave normale di uguale
resistenza. Il solaio si co-
struisce come i comuni
solai di travi a doppio T in
ferro e tavelloni. Portata
m 3,0010,00. Solaio con travelloni su copriferro a camera d' aira con travelle

A3 - Con voltine di forati in foglio


A4 - Con tavelloni a tavella inferiori
a 6 fori - Interasse travi m 0,95
Pavim. e sottofondo Kg/m 80 Pavim. e sottofondo Kg/m 80
Rinfianco . . . . . . . " " 110 Tavelloni . . . . . . . " " 60
Mattoni e intonaco . " " 100 Tavelle . . . . . . . . " " 20
Travi (in media) . . ." " 20 Intonaco . . . . . . " " 30
p.p. solaio Kg/m 310 Travi (in media) . . ." " 20
p.p. solaio Kg/m 210
Luce netta Trave a I N.P. Luce netta Trave a I N.P.
m mm m mm
3,00 120 3,00 120
3,50 140 3,50 120
4,00 140 4,00 140
4,50 160 4,50 160
5,00 180 5,00 160
5,50 180 5,50 180
6,00 200 6,00 180

A.P.I.C.E. S.r.l. 75b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SUPERSOLAIO
costituito da travetti prefabbricati in laterizio armato posti ad interasse di cm 60, ed interposti blocchi in laterizio tra i
quali viene gettato il calcestruzzo a completamento del travetto, e superiormente viene gettata una cappa in calcestruzzo.
Per solai di altezza superiore a 22 33 cm si usano blocchi in due pezzi. Larmatura costituita da un traliccio ottenuto
unendo per saldatura dei normali tondini per cemento armato (per lo pi in acciaio ad alto limite elastico e ad aderenza
migliorata) con un doppio ordine di aste di parete.

SOLAIO h Peso Momento Interasse


max per
Tipo cm Kg/m travetto Kgm cm
BS . . . 12+2 143 600 60
BS . . . 16+2 173 1000 60
BS . . . 18+2 188 1200 60
BS . . . 20+2 203 1400 60
GL . . . 26+4 287 2800 60
GL . . . 32+5 356 4400 60
GL . . . 36+6 410 5800 60

2-4
2-3

28-40
16-18-20 26-32-36

60
60
SOLAIO METALSTRUT
costituito da travetti prefabbricati in laterizio armato disposti ad interasse di cm 4050, fra i quali si interpongono
blocchi in laterizio opportunamente rinforzati nella zona compresa (ad esempio con soletta di tipo misto). Larmatura
del travetto costituita da un traliccio metallico, ottenuto mediante profilatura a freddo partendo da un nastro dacciaio
e formato da due correnti e da aste di parete munite di fori alla base, per consentire il passaggio di eventuali armature
aggiunte. Il traliccio viene sigillato mediante malta di cemento entro uno zoccolo formato da fondelli in laterizio. Entro
tale zoccolo vengono anche annegate le armature additive, costituite da acciaio ad alto limeite elastico ad aderenza
migliorata.
soletta in c.a. secondo le esigenze cm 13

Altezza Interasse Volume getto Peso solaio Mom. max


cm cm in opera l m Kg/m esercizio Kgm
14 50 26 115 740
16 50 29 130 985
18 50 31 145 1285 bo=cm8 b=cm50
20 50 35 165 1640
20+2 50 38 215 2100
25 50 41 205 2520
30 50 50 240 3445
35 50 58 270 4145
40 50 80 300 6020

bo=cm8 b=cm50

A.P.I.C.E. S.r.l. 76 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SOLAI A NERVATURE INCROCIATE


Rispetto ai solai a nervature parallele presentano il vantaggio che tanto il carico che l'azione di concatenamento del solaio vengono ripartite lungo tutto
il perimetro dei quattro muri d'ambito. Tali solai si comportano, rispetto alle sollecitazioni cui sono sottoposti, come lastre appoggiate al contorno e
quindi il momento flettente si riduce (per esempio nel caso di locale quadrato) ad un quarto circa di quello che, a parit di condizioni, si avrebbe nei solai
con nervature in una sola direzione. Poich il numero delle nervature doppio, la quantit di ferro occorrente circa la met di quella necessaria per
il solaio con travi dirette in un sol verso.

SOLAIO DUPLEX
il prototipo dei solai a nervature. costituito da elementi laterizi cavi (retti e tagliati a becco di flauto) opportunamente combinati per formare dei
cassettoni opportunamente intervallati da solchi ortogonali, nei quali si dispongono le armature principali e che costituiscono i travetti. Questi si gettano
insieme alla soletta superiore leggermente armata da ferri di distribuzione. I mattoni DUPLEX si distinguono in due tipi: il tipo quadrato 16 cm di lato
e il tipo trapezoidale avente lati paralleli di cm 16 e 32. Le altezze di centimetri 12-16-20 26 permettono di soddisfare a tutte le esigenze delle luci
comunemente incontrate nell'edilizia.

ELEMENTO QUADRO ELEMENTO TRIANGOLO ELEMENTO TRAPEZIO


16 22 32

12 16

16
16 16 22

64 16
16

16

16

CASSETTONE NORMALE
20
DA cm 64x64
64
ALTRI TIPI DI CASSETTONI
16

16
80
96
112
26

80 64
16

64
SPESSORE SOLETTA cm5
SPESSORE NERVATURE cm 812

SOLAIO "DUPLEX" CON CASSETTONI


NORMALI
DISPOSIZIONE AD ARMATURA RETTA

A.P.I.C.E. S.r.l. 77 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

CIREX
Solaio a travetti prefabbricati tipo classico.
I Travetti CIREX, di facile confezione, possono essere posti in opera affiancati, ottenendo linterasse di cm 25, oppure
distanziati a mezzo di blocchi interposti, ottenendo linterasse di cm 55. Il solalio viene fornito nelle altezze di cm 12,5
- 16,5 - 20,5.

Altezza laterizio . . . . cm 12,5 16,5 20,5 12,5 16,5 20,5


Interasse . . . . . . . cm 55 55 55 55 55 55
Larghezza minima nervat. . . cm 3 3 3 3 3 3
Volume conglomerato . . . l/m 20,4 30 33,2 50,4 60 63,2
Peso laterizio . . . . . . . . Kg/m 59,3 72 85,5 59,3 72 85,5
Peso totale solaio . . . . . Kg/m 106 141 162 175 210 231
Altezza solaio . . . . . . . cm 12,5 16,5 20,5 12,5+3 16,5+3 20,5+3
Momento di servizio . . . Kgm 306 473 792 615 915 1374

SOFFITTATURA CIREX
I travetti CIREX si dispongono allinterasse di cm 90, tra di essi si collocano inferiormente tavelle leggere da soffitto.
Ove particolari condizioni statiche lo richiedano i travetti formati con elementi CIREX h 20,5 si pongono in opera
confezionati con pezzi terminali (tipo T) oppure accoppiati. In tal caso un getto di calcestruzzo nelle nervature risultanti
crea dei veri e propri travetti in c.a.

Altezza soffittatura . . . . cm 12,5 16,5 20,5


Interasse . . . . . . . . . . cm 90 90 90
Malta per esecuzione . . . l/m 2,2 2,2 2,2
Peso laterizio . . . . . . . . Kg/m 31 35,5 39
Peso totale soffittatura . . . Kg/m 35 39,5 43
Momento max servizio . . . Kg/m 79 104 237

SOTTOTEGOLA CIREX
Questimpalcato si ottiene ponendo in opera i travetti prefabbricati CIREX allinterasse di cm 60 collegati con tavelle
superiori. Anche in questo caso il travetto per laltezza di cm 20,5 pu venir confezionato disponendo elementi del
tipo T nelle zone terminali. Si possono parimenti accoppiare i travetti per risolvere i casi di maggior importanza
statica.

Altezza sottotegola . . . . cm 16,5 20,5


Altezza travetto . . . . . . . cm 16,5 20,5
Interasse . . . . . . . . . . . cm 60 60
Malta o calcestruzzo per l/m 3,3 8
esecuzione
Peso laterizio . . . . . . . . Kg/m 50,5 56,5
Peso totale sottotegola . . . Kg/m 56,5 71
Momento max servizio . . . Kg/m 104 366

A.P.I.C.E. S.r.l. 78 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

CELERSAP
un solaio formato da travetti di laterizio armato, posti in 10
opera ad interasse di cm 45, aventi sezione costante a T
rovescio alto cm 10, (prefabbricati esclusivamente in cantieri
centrali) e blocchi intermedi di altezza variabile da 12 a 25 70
cm in relazione alle portate richieste.
Tutta larmatura metallica di tensione dei momenti positivi
contenuta nei travetti prefabbricati. Nelle nervature incon- 12
16.5
glomerato da gettarsi in opera vengono aggiunti solo gli
spezzoni per i momenti negativi.
La maneggevolezza dei travetti che pesano solo 11 Kg/m 45
facilita la posa in opera. Per il getto necessario usare
conglomerato con resistenza cubica, a 28 giorni, noninfe-
riore a 160 Kg/cm. I travetti posti ad interasse di cm 70 20
possono anche essere impiegati per la realizzazione distrut-
ture secondarie o di copertura, anche del tipo a capriate, a
volta e paraboloide iperbolico. 45

Peso travi Conglomerato Peso solaio


Altezza a blocchi per il getto in opera
cm 25
Kg/m l/m Kg/m
10 64 11 88
12 74 14 105
16,5 87 26 145 45
20 92 35 170
25 113 48 220

MOMENTI MASSIMI DI SERVIZIO PER LA STRISCIA LARGA m 1 IN kgm MOMENTI DINERZIA DEI SOLAI CELERSAP
Altezza solaio Armatura ogni Contrassegno PER SEZIONE LARGA m 1
12 16,5 20 25 travetto travetto CONSIDERATA TUTTA REAGENTE
126 181 224 --- 43 1
174 251 311 --- 24-23 2 I=cm 4 125000
222 321 389 --- 44 3 120000
117600 celersap 253
283 408 506 --- 4 4,5 4 80000
75000
361 520 644 --- 26-24 5 celersap 25
72100 70000
390 562 698 891 2 6 - 2 4,5 6 65000
493 711 882 1127 46 7 63800 celersap 203
60000
540 840 1043 1333 27-26 8 55000
570 960 1192 1527 47 9 50000
celersap 16,53 45000
--- 1068 1364 1745 27-28 10
40600 40000
--- 1128 1535 1967 48 11 celersap 20
36500 35000
30000
celersap 16,5 25000
21400 20000
18440 celersap 16,53 15000
celersap 103 10000
8700
8450 celersap 12 5000
3605 celersap T 10 0
A F =0 1 2 3 4 5 6 cm

A.P.I.C.E. S.r.l. 79 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SOLARIO TRIREX
Il solaio TRIREX a pannelli, concepito per semplificare le operazioni di posa in opera costituito da un insieme di
blocchi uniti fra loro, in appositi cantieri di confezione, cos da formare pannelli armati, monolitici ed assai resistenti
grazie alladerenza garantita dallo speciale profilo dei pezzi.
I pannelli TRIREX sono prodotti nelle altezze di cm 8,5 - 12,5 - 16,5 - 20,5. La larghezza dei pannell, generalmente di
1.00 pu variare a seconda delle diverse esigenze.

Altezza totale solaio . . . cm 8,5 12,5 16,5 20,5 11,5 15,5 19,5 23,5
Altezza laterizio . . . . . cm 8,5 12,5 16,5 20,5 8,5 12,5 16,5 20,5
Interasse . . . . . . . . . cm 100 100 100 100 100 100 100 100
Larghezza min. nervature . . cm 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2 6,2
Volume conglom. di conf. l/m 12 15 18 20 12 15 18 20
Volume congl. in opera . . l/m 7 9 12 15 37 39 42 45
Peso pannello . . . . . . . Kg/m 69 87 112 138 69 87 112 138
SOLAIO TRIREX Peso tot. solaio . . . . . Kg/m 85 110 140 170 160 185 215 245

PANNELLI BISAP

I pannelli BISAP costruiti in tre altezze sono larghi 75 e sono


opportunamente riforzati nella zona compressa.
I momenti flettenti massemi di servizio corrispondono ad una
sollecitazione di compressione di 50 Kg/cm con una tensione
nellacciaio ad aderenza migliorata di 2000 Kg/cm.

SEZIONE TRASVERSALE Altezza Peso pannelli Conglomerato Peso solaio in opera Mom. max di
7.5
cm Kg/m nervature l/m Kg/m servizio al m/Kgm
12-16.5-20 12 88 10 110 581
16,5 110 14 114 1125
75 75 20 125 18 165 1732
Laccostamento dei pannelli d luogo alla
formazione di casseri per il getto dellener-
vature di consolidamento destinate aconte-
nere le armature metalliche supplementari.

CARATTERISTICHE DEL SOLAIO RAPIDSTRUT SOLAIO RAPIDSTRUT


Altezza del solaio . . . . . . cm 16 20
Interasse del solaio . . . . . cm 75 75
Peso del pannello . . . . . Kg/m 90 100
Conglomerato nervatura in opera . l/m 7 9
Peso solaio in opera . . . . . . . Kg/m 140 175

A.P.I.C.E. S.r.l. 80 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SOLAIO SAP - Portata sino a m 6


Soletta costituita da travi in laterizio armato confezionato a pi
dopera, accostate e collegate tra loro con malta di cemento,
caratterizzata da una grande suddivisione dellarmaturametal-
lica in tondi di piccolo diametro posti a distanza non superiori
a cm 7.
La larghezza delle travi costantemente di cm 20. La lar-
ghezza minima dei canaletti di sigillatura tra le travi di cm
2,5. I momenti di servizio ammissibili dedotti sperimental-
mente, con coefficiente di sicurezza alla fessurazione 1,2 e
coefficiente di rottura 2,5 sono riportati nella tabella.

Tipo Peso prop. Momenti totali massimi di servizio in Kg/m


di struttura Kg/m riferiti alla striscia di solaio larga m 1 12
8
SAP 8 85 230 290 405 --- ---
SAP 12 110 385 540 655 --- ---
SAP 16 130 615 720 960 1290 --- 20
SAP 20 175 700 1170 1140 1890 2025
Armatura per ogni trave
larga cm 20 ( mm) 33 34 35 36 46
Carico di sner. minimo 20
dell'acciaio s Kg/mm 70 60 55 50 50 16

SOLAIO (VARESE) - Portata m 4,50 10,00


costiuito da travi sagomate in conglomerato a
doppia armatura eseguite fuori opera; tavelle di TABELLE DEI CARICHI ED INTERASSI CORRISPONDENTI
laterizio forato in duplice ordine (solaio plafone a SOLAI (VARESE) NORMALI
camera daria), solettina di cemento di cm 3 che Sovraccarico Interasse Peso proprio del solaio
collega e completa tutto il sistema. Il tipo di solaio (Travi+doppia tavella + 3 spianamento
indicato dallaltezza in cm delle travi Varese rispet- Kg/m cm 19 21 24 27 34
tive: per le travi speciali a doppia pendenza indi- 150 100 139 145 151 160 169
cata laltezza al centro ed agli estremi. La posa in 200 90 142 149 155 165 175
opera delle travi a interassi variabili a seconda della 250 80 146 153 160 171 183
portata e del sovraccarico analoga a quella per i 300 73 149 157 165 177 190
solai comuni con putrelle in ferro.
350 65 153 162 172 185 199
400 57 159 169 180 195 211
450 50 165 177 189 207 225
Sovraccarico Misura
Travi tipo 19 21 24 27 34
S Kg/m tavelle
150 49 50 51 52 52 cm 43x25x4
200 56 57 58 59 59 cm 50x25x4
Interasse
h H 250 64 65 66 67 67 cm 57x25x4
cm
300 72 73 74 75 75 cm 65x25x4
(da a
350 79 80 81 82 82 cm 72x25x4
delle travi)
400 89 90 91 92 92 cm 82x25x4
450 99 100 101 102 102 cm 92x25x4
bo

A.P.I.C.E. S.r.l. 81 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

SOLAIO SAPAL - Portata sino a m 10


un solaio a nervature, poste ad interasse di cm
80, formate dallaccoppiamento di due travilate-
rizie prefabbricate e da un travetto di conglome-
rato fra le stesse contenuto, il cui spessore pu
essere di 4-6-8 cm. Le tavelle inferiori da soffitto, 56
spesse normalmente cm 3, sono sostituite con 5
27.5
tavelle da cm 1,5 quando si prevede il riscalda-
21.5-25-
mento a panelli radianti. 30-35-40
Le serpendine vengono in tal caso annegate in
una soletta di conglomerato spessa cm 4 gettata
su queste. Rispetto ai dati tabellari, e limitata- 25 25/30
mente alle zone interessate dalle serpentine, il 4-6-8 3
41
volume di conglomerato viene di conseguenza 13
80 19
aumentato di l/m 22,5 ed il peso proprio di
Kg/m 50.

Peso elementi
Altezza Peso travi Confezione travi Larghezza Peso totale
Laterizi Conglomerato
Solaio confezionate travetto in opera
Travi Solette tavelle Totale Cemento Sabbia Murat. Manov.
cm Kg/m Kg/m Kg/m Kg/m Kg/m Kg/m l/m h/m h/m cm l/m Kg/m
4 31,3 146
17 25 30 55 12,5 32 2 3,1 0,15 0,10 6 33,8 152
8 36,5 160
4 33,8 150
21,5 32 30 62 15,5 39 2 3,1 0,15 0,10 6 37,6 160
8 41,5 170
4 35,6 160
25 37 30 67 18 45 2,5 4,1 0,15 0,10 6 40,4 175
8 45,1 185
4 38,1 175
30 43 30 73 21 53 2,5 4,1 0,15 0,10 6 44,2 190
8 50,1 205
4 40,6 185
35 48 30 78 22,5 57 2,5 4,1 0,18 0,12 6 47,8 205
8 55,1 220
4 43 200
40 57 30 87 26,5 66 2,5 4,4 0,2 0,15 6 51,5 220
8 60 240

A.P.I.C.E. S.r.l. 82a Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

7-14
SOLAIO STIMIP 5/7
56 18
un solaio formato da cassettoni di lateriziodelimi-
19-65
tati i casseri per il getto di nervature in conglome-
rato armato, disposte secondo due direzioni orto- 53
gonali. La soletta di compressione pu essere di
35 3
laterizio (STIMIP B) oppure di laterizio e conglome- 35 62-73
rato (STIMIP MB). Detti cassettoni si ottengono con 68-81
quattro pezzi: gli spondali ad L, le solette superiori,
le tavelle da soffitto ed un fondello ad L di cui uno
visibile in primo piano nella figura. particolar-
mente indicato per la realizzazione di piastre ner-
vate di minimo peso proprio, vincolate osemplice-
mente appoggiate lungo tutto il permetro.
SOLETTE
FONDELLI AD L

ELEMENTO AD L
FONDELLO
TAVELLA

STIMIP B e STIMIP MB
Dati per il calcolo Dati per il preventivo
Alltezza Peso sol. Volume conglom. Peso laterizio
Spessore e Interasse Spessore medio
solaio in opera Kg/m l/m Kg/m
tipo soletta nervatura nervatura
B MB B MB B MB
19 cm cm 177 183 45 51 70 60
22 68x62 8,5x7 198 204 52 58 73 64
26 224 230 61 67 78 68
29 Soletta cm 5 68x65 8,7x8 250 356 70 76 83 73
34 in cotto (B) 9,7x8 294 300 85 92 88 79
38 mista (MB) 69x65 10x8 326 332 97 103 93 84
43 375 381 114 120 101 92
46 69x66 10x9 399 405 122 128 105 97
50 69x68 10x10 437 443 136 142 110 102
63 81x73 11,5x14 --- 583 --- 196 --- 113
31 68x65 8,7x8 274 --- 78 --- 88 ---
36 9,7x8 319 --- 94 --- 93 ---
40 Soletta cm 7 69x65 10x8 351 --- 105 --- 99 ---
45 in cotto 69x66 10x9 399 --- 122 --- 106 ---
48 422 --- 130 --- 110 ---
52 70x68 11x10 474 --- 150 --- 114 ---
65 81x73 12x14 613 --- 202 --- 126 ---

A.P.I.C.E. S.r.l. 82b Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE STATICA
SOLAI

Si tratta di un solaio a camera d'aria risultante dall'accoppiamento


di travetti prefabbricati, di - ununica altezza, con solette e favelle
da soffitto. A seconda delle esigenze d'impiego si pu variare
l'altezza del solaio fra i cm 23,5 ed i cm 53 inserendo appositi
sovralzi. Questa struttura adatta per luci di notevole entit;
l'interasse di cm 70. Nella tabella sono riportati i massimi
momenti di esercizio riferiti all'interasse.

SOLAIO ADIGE
Altezza tot. solaio . . . . . . cm 23,5 32 37 42 48 53
Altezza laterizio . . . . . . . cm 23,5 30 35 40 45 50
Interasse . . . . . . . . . . cm 70 70 70 70 70 70
Largh. min. nervat. . . . . . cm 9 9 9 9 9 9
Volume conglomerato . . . . l/m 53,5 81,6 88,1 94,5 110,9 117,3
Peso laterizio . . . . . . . . Kg/m 82 94 99 106 110 120
Peso tot. solaio . . . . . . Kg/m 215 298 315 338 391 406
Mom. esercizio . . . . . . Kg/m 1537 3150 3640 4720 5760 7240

LATERIZI PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ED ISOLAMENTO ACUSTICO


Sistema BONA: Tale sistema consta di speciali favelle e fistelli in laterizio (interesse cm 50) che vanno posti in opera
su qualsiasi solaio con interposizione di apposite piastre in gomma. Le serpentine (int. cm 25), trattate esternamente
con sego, si posano sul solaio e si collegano ad esso mediante un oppor tuno raccordo di malta cementizia, in modo
da permettere la conduzione al soffitto. Si ha inoltre la trasmissione termica al pavimento per convezione ed
irraggiamento attraverso la camera d'aria che il sistema crea al disopra delle serpentine. L'intercapedine e l'impiego
di piastre in gomma realizzano un isolamento acustico. li sistema BONA trova anche il suo impiego nei casi ove
richiesto il solo isolamento acustico. A tale scopo si usano sernplicernente delle speciali favelle poggianti su
ponticelli in gomma posti sempre all'interasse di cm 50.

Riscaldamento per diffusione da soffitto e da pavimento Isolamento acustico per discontinuit elastica e per isteresi

EXECELSIOR TERMORADIANTE - Portata sino a m 6.50


formato da clementi di base scanalati che creano una casseratura incrociata, nella quale vengono collocate
serpentine ad interesse di cm 33 oppure anche di cm 16,5 e relativi collegamenti, armatura metallica di tensione e di
ripartizione. Si esegue quindi il getto di conglomerato, sovrapponendo contemporanea mente i blocchi aventi la parte
superiore irrobustita in modo da sostituire la soletta in conglomerato. Essi delimitano i casseri per le nervature di
calcestruzzo armato che completano il solaio.

Altezza . . . cm 18 22 25
Interasse nervatura . . . . cm 33 33 33
18/25
5 Spess. medio nervatura . . cm 15 15 15
Peso laterizio . . . . . . . Kg/m 70 75 82
Conglomerato . . . . . . l/m 66 73 90
33 30 Peso solaio in opera . . . Kg/m 230 250 300
15

A.P.I.C.E. S.r.l. 83 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
CAPANNONE INDUSTRIALE
b
a J2
1200

12000 4500
J1 J1
1300

Sezione trasversale Schema statico della travatura Vista longitudinale

3500 3500 3500

Particolare finestre fisse ed apribili

NP 20 NP 8

12000

40 10
3 tirante
90 822 30 837

863 887 863

calcestruzzo lamierino sagomato a Freddo T 80 x 9


Pianta della fondazione

impermeabilizzazioni

785 80 x 9
785
80 x 9

Particolare a Particolare b Particolare e saldatura tubo schiacciato


10 Sezione resistente a trazione
512 e a compressione a seconda
6 delle necessit statiche.

60 x 7
50
15

c
lastrino di piombo I NP 20
4
antimonioso
1233
tirante 200
200

tirante
NP 14
d

1300
18

Ancoraggio Particolare d Particolare c 20 180

A.P.I.C.E. S.r.l. 84 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
CAPANNONE IN TUBOLALE

a
b
200
230

600 600 600 600 600 600

Fronte
B A
230

630

B A

2120 2120
Sezione trasversale Schema statico

copertura in alusicc NP 10
I NP10

R=870

0,375
Particolare b
tondo 16
portavetri 10,8

1,2 1,2

0,55
26,7

Particolare a
615

copertura in alusicc

0,375

13,3

23
1
Travi trasversali 6,7
0,3 2
0,325 3

8,3

0,375 0,325
10,8 Particolare colonne
chiusura in alusicc 8,9
40
Travi trasversali 50

A.P.I.C.E. S.r.l. 85 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
CAPANNONE PER ESPOSIZIONE
NP 6 B 2500
2500
NP 20 NP 20
800
500
15 500
B
345
a

6000

20000
C
19720
250

NP 28 DIN 60 Soffittatura C

5690
I NP 45

13000

Sezione trasversale

lamierino sagomato a freddo


lamierino sagamato a Freddo
calcestruzzo
impermeabilizzazione
200x15

giunto anima 160

200x15 a
500 + 800
giunto delle piattabande
80 80

200x15
15
r=10
Particolare a
Sezione B-B

calcestruzzo lamierino sagomato a Freddo


450
pavimentazione

100

470

600 280

soffittatura

SEZIONE C-C

320
Cerniera

A.P.I.C.E. S.r.l. 86 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
CAPANNONE CON TRAVE E PORTAGRU

1000
1400
10948
6300
2000
4700
12060
1500
225
Sezione trasversale Prospetto

mensola

2500 2500
6525

11500 11500
Schema statico

5000 5000 5000 5000


500
900

Pianta
copertura in lamiera zincata

copertura in lamiera zincata sagomata

220
520
20

INP 80 vetri
muratura di mattoni
100 60x60x6
204

10948 336 140

45 ][ 70x70x7
300

][ 80x45x6
10 20
240 INP 30

8
7
6525 8
][ 60x60x6
Particolare del lucernario
544
80
560
4700

220
cordolo in
900 calcestruzzo 500
tirafondi
780 380

225 ][ 910x200x12 200


25
40 Particolare appoggio capriata

Colonne

A.P.I.C.E. S.r.l. 87 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
SCHELETRO PER EDIFICIO AD USO UFFICI

controventi longitudinali 2740

2490 250

340
2150

340
1810

1470 340

340
1130

340 controventi trasversali


790

A 395
395

395 muro del cantinato


0.00
- 100
- 225 225

Sezione telai longitudinali 327.5 380 327.5

390 390 390 390 390 390 1035


2340 Telai trasversali di testata
100

327.5

8.5
1235 380
lamierino sagomato a freddo
327.5 Particolare dei solai
26
100
1.2
Pianta solaio tipo

80 L 130 x 130 x 12

26 betoncino di bloccaggio
24
4.5
181 91 calcestruzzo 1.8
4
14 14
14
5
NP 180 NP 180

50 40
18

40 5
50
Particolare nodo A Particolare colonne

A.P.I.C.E. S.r.l. 88 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE METALLICHE
PARTICOLARI DI GIUNTI

ATTACCO DI TRAVE SECONDARIA E TRAVE PRINCIPALE

GIUNTO DI TRAVE COMPOSTA SALDATA REALIZZATO CON CHIODATURA

GIUNTO DEL NODO INTERMEDIO DI UN TELAIO PER EDIFICIO

PILASTRO COMPOSTO

BASE DI PILASTRO

COLLEGAMENTO FRA TRAVE (PASSANTE) E COLONNA (INTERROTTA)


APPARTENENTE AD UN TELAIO PER EDIFICIO

A.P.I.C.E. S.r.l. 89 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN LEGNO
CARPENTERIA
RITIRO DEL LEGNO 1/6

1/6 h
Sezione trasversale direzione assiale
S 3 1/2h
Sezione tangenziale a- caviglia in legno
1/10h Connessioni a cunei
h CONNESSIONI DEI LEGNAMI A DIREZIONI DIVERSE
Sezione tangenziale
direzione tangenziale
Celettatura o commessura ad unghia semplice
MEMBRATURE SU UNO STESSO PIANO
l
S'' S>S' ritiro massimo
S>S'' ritiro medio
l>l' ritiro minimo 1 1/6
h>h' ritiro medio 1/6
h'' h' h>h'' ritiro minimo 4
a- caviglia in legno
S'

l'

Unione a dentatura obliqua con bietta


GIUNZIONI DI TRAVI
Connessioni a sovrapposizione comune

Sovrapposizione a coda di rondine


20

+-25
h s
Collegamento per trazione a denti incollati

almeno 3 cm
s=5cm
l=4h

Giiuntura a coda di rondine


TRAVI COMPOSTE

Giuntura a semplice diretta b 4 b b


10 6
2 Sovrapposizione a dente
1 1/2 1/2
Calettatura a dentatura semplice
Da 3 fino a 5 pezzi. b, caviglia di ferro o legno quercia.
a=caviglia legno
2h
a a a
Giuntura a 1/2 diretta h
a=caviglia legno h
1/2 3/20h Sovrapposizione ad angolo
1
1/2
3 2/20h
b b b b

Connessioni a caviglie
Giuntura a 1/2 obliqua a, cunei (legno forte a secco).

A.P.I.C.E. S.r.l. 90 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN LEGNO
CARPENTERIA

a b

A B UNIONE CUNEIFORME
a meno resistente di b.
A. a rientranza
B. a comune
C. a mascella C
INCASTRI INCASTRO A DENTE DOPPIO

SOVRAPPOSIZIONE PARZIALE

INCASTRI A MASCHIO NASCOSTO SOVRAPPOSIZIONE AD INCASTRO SEMPLICE


a=caviglie in legno

COLLEGAMENTI DEI PUNTONI CON LA CATENA

INCASTRO A CODA DI RONDINE


SOVRAPPOSIZIONE AD INCASTRO DOPPIO

b
a h COLLEGAMENTI DEI PUNTONI COL MONACO

INCASTRO A DENTE OBLIQUO


INCASTRO A DENTE CUNEIFORME
a, scanalatura per acqua e ventilazione
b, zona interessata dallo sforzo;
a, profondit 1/51/6 x h.

UNIONE AD INCASTRO OBBLIQUO UNIONE A DOPPIO DENTE


a, zona interessata dallo sforzo. b inferiore ad a. COLLEGAMENTO DEI MONACI CON LA CATENA

A.P.I.C.E. S.r.l. 91 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN LEGNO
FALEGNAMERIA

Traverso alto Montante o ritto


TAVOLATI
Esterno 1/3 1/3
Interno pannello Cimatura quadra
Esterno o
specchio
1/3
Traverso basso

UNIONE A DENTE E CANALE

Interno Esterno
A
Telaio esterno
4560 ritti e traverse
B 1/3 1/3
Cimatura
C a ugnatura

UNIONE A FILO PIANO SEMPLICE 1/3


ritti e traverse
A, giunto in squadro; B, giunto obbliquo; C, giunto a cuneo intermedie o pettorali
UNIONE A LINGUETTA RIPORTATA

1/3s 1

s 68mm
3
UNIONE A FILO PIANO CON CAVIGLIA PER LAVORI
SMONTABILI INCASTRO A UGNATURA CON CAVIGLIA
Per piccoli telai.
TAVOLE CON LISTELLI
1,panche, porte esterne, sportelloni; 2, traversa a filo;
1/3s 3, tavoli da disegno.

UNIONE A FILO PIANO CON CHIAVETTA 1/31/3


Chiavetta di legno duro con le fibre normali a quelle
delle tavole.
1/3

INCASTRO A UGNATURA CON LINGUETTA RIPORTATA


1/2
1/2

s 1/2s

A
TAVOLATI CON INTESTATURA INCASTRO A CIMATURA QUADRA
B
UNIONE A META' LEGNO
Nei tavolati a grande distesa. Nelle zoccolature quando sia possibile fissare le tavole ai traversi.
A, smusso; B, perlinatura.

A.P.I.C.E. S.r.l. 92 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN LEGNO
FALEGNAMERIA

Incastro a denti in coppia con sperone


B

Incastro a 1/2 legno con cimatura diagonale Paniforti a listelli


3/10
2/10 A, blocco di solette per paniforti a listelli; B, tranciato
3/10
2/10
Incastro con denti in serie
Nel caso di traverse alte come predelle di porta. Tranciato
1/3 1/3
Paniforti a panno interno massiccio sfibrato
SUPERFICI CURVE PIANI TAMBURATI
1/3

Incastro a tenaglia
Si usa per lavori interni. Per lavori esterni si
impegnano caviglie cilindriche da mm 10.

Incastro a dente doppio PANIFORTI

Traverse incollate diagnonali libere

1/3 a
2/3 Paniforti a tavolette

Incastro a dente e mortasa cn sperone


Infissi: a 50 70 mm; b 18 20 mm;

A.P.I.C.E. S.r.l. 93 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

PREMESSE tubolare, realizzato annegando nel getto una sente che lo stato di coazione esistente tra
Costituisce la pi brillante applica- guaina metallica. anche possibile fabbri- ferro e calcestruzzo risente di qualsiasi
zione della tecnica degli stati di coazione care le travi solidarizzando fra loro dei conci deformazione o assestamento subiti dal-
impressi, introducendo nelle costruzioni entro i quali l'alloggiamento viene ottenuto a l'uno o dall'altro componente: donde la
degli stati di tensione preventivi mezzo di mandrini amovibili. Talvolta gli necessit di tener conto di fenomeni che
(antecedenti all'effetto dei carichi) che ne acciai possono anche trovarsi all'esterno del nel cemento armato ordinario vengono
migliorano il comportamento statico. Nel getto, ma in tal caso non facile assicurare a trascurati o considerati solo casualmente:
cemento armato precompresso l'arma- tutti gli effetti il collegamento fra calcestruzzo ritiro e fluage sotto carico del conglome-
tura, costituita da acciaio ad alta resi- ed armatura. In questo secondo sistema la rato, rilassamento dell'acciaio teso a lun-
stenza, viene sottoposta a forte tensione messa in tiro tiene realizzata a mezzo di un ghezza costante a tassi elevati.
prima di essere collegata al calcestruzzo. martinetto idraulico: dopo la messa in ten- I dati regolamentari qui appresso ri-
Si riporta quindi lo sforzo dell'acciaio sul sione, l'armatura viene bloccata mediante portati sono ricavati dalle vigenti norme
conglomerato, determinandovi uno stato appositi ancoraggi di testata; la guaina viene emanate dal Ministero LL.PP.
di precompressione nelle zone desti- quindi riempita con malta di cemento iniet-
nate ad essere sottoposte successiva- tata a pressione. Calcestruzzo. - Per diminuire l'entit
mente a trazione per effetto dei carichi Le figure 3, 4. 5, 6 e 7 rappresentano gli del ritiro e del fluage sotto carico, si
esterni. Con questo procedimento si sfrut- elementi caratteristici di alcuni fra i sistemi di dovranno mettere in opera soltanto calce-
tano dunque totalmente le caratteristiche tensione e bloccaggio pi diffusi in Italia. struzzi di elevata compattezza, ottenuti
meccaniche dell'acciaio per la creazione applicando i pi moderni concetti della
dello stato di coazione e si evitano gli MATERIALI tecnica dei conglomerati cementizi: ce-
inconvenienti dati dalla scarsa resistenza Generalit.
Generalit - Il cemento armato precom- menti alta resistenza (ed a rapido induri-
del conglomerato a trazione, conse- presso l'espressione di una tecnica perfezio- mento); granulometria accurata; dosag-
guendo altres un'economia notevole di nata che tende a sfruttare nel modo pi gio acqua/cemento ridotto al minimo
materiali: Fino al 7580 %, dell'acciaio, razionale le propriet meccaniche dei mate- compatibile con il conferimento di una
3040% del calcestruzzo (e dunque del riali associati. Esso deve essere pertanto quantit di acqua d'idratazione e con la
peso proprio). Ai vantaggi diretti derivanti realizzato soltanto con materiali di qualit, le di assestamento del getto nelle casse-
dal guadagno in peso, i quali si tradu- cui caratteristiche siano sottoposte a severo forme.
cono in un aumento delle luci economi- controllo. Si deve in particolare tenere pre-
camente realizzabili, altri se ne aggiun-
gono dati dalla possibilit di rendere
solidali elementi staccati, donde ampie
possibilit di prefabbricazione e facolt Fig. 1 - Trave ad armature aderenti Fig. 4 - Ghiera di ancoraggio B.B.R.
d'impiego di artifici costruttivi, compor-
tanti l'adattanento delle condizioni di vin-
colo alle fasi successive del regime sta-
tico. Fig. 2 - Trave a cavi scorrevoli

BASI TECNOLOGICHE
Le figure 1 e 2 schematizzano i due
pi importanti metodi di messa in ten-
sione. Nel primo le armature vengono B
tese preventivamente per contrasto su
degli appositi blocchi di ancoraggio o
sulle casseforme: gettato il calcestruzzo a
diretto contatto con l'acciaio se ne at-
tende l'indurimento (per accelerare il Fig. 3 - Pistoncino Freyssinet a doppio effetto. Il pistone B
quale si ricorre spesso al riscaldamento) serve a bloccare il cuneo di ancoraggio entro il suo alloggiamento.
e si libera l'armatura. La trasmissione ghiera di bloccaggio
dello stato di mutua costrizione fra i due dado di contrasto Martinetto
materiali quasi sempre affidata all'ade- perno per il 12
renza. Nulla vieta, se le condizioni stati-
che lo esigono, di deviare l'armatura foro per il 14
onde mutare l'andamento della risultante
degli sforzi preventivi lungo l'asse della monometro
trave. asta di trazione base di appoggio
Un altro procedimento (fig. 2) consiste Fig. 5 - Martinetto B.B.R.
nel mantenere l'armatura indipendente
dal getto per tutta la ,durata dell'induri-
Fig. 6 - Martinetto (Morandi) tipo M3 per 3 5, M4 per 3 7
Sezione A - A
mento, dopo avvenuto il quale si effettua
la messa in tensione prendendo appog-
gio direttamente sul calcestruzzo. In que-
sto caso le armature vengono general-
mente disposte entro un alloggiamento
Fig. 7 - Sistemazione di un terminale di cavo da 18 7, sistema (Morandi).

A.P.I.C.E. S.r.l. 94 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

La composizione degli impasti sar stabi- Nella zona intermedia delle curve bilit e la tendenza alla segregazione, che
lita in base ad uno studio preventivo che granulometriche i granuli di un determi- caratterizzano tali impasti, possano causare
dovr fondarsi sui seguenti criteri: nato diametro possono anche mancare, la formazione di cavit o di nidi di ghiaia.
a) qualit degli inerti. La sabbia, naturale purch l'area compresa tra la curva granu- Sar spesso necessario adottare un impasto
pi maneggevole e pi ricco in cemento per
p 100 le zone di testata delle travi, dove il getto
d
a pi difficile a causa della forte concentra-
s 90
zione di armature.
s Per la sabbia, definita convenzionalmente
80
a curva teorica come un insieme di granuli passanti attra-
n verso un crivello a fori rotondi del diametro
70
t c curva pratica di 5 mm (UNI 2334).
e 60 converr avvicinarsi alla curva definita
b dall'espressione (2).
aree a+c A correzione del tratto iniziale della curva,
% 50 aree b+d la sabbia non deve in ogni caso contenere
40 pi del 5%. di granuli aventi diametro infe-
i riore a mm 0,1:
n 30
c) la quohtit d'acqua determinata in
p 20 base alla lavorabilit occorrente per una
e a buona riuscita dei getti; essa sar comun-
s 10 que ridotta al minimo indispensabile. ne-
o cessario che la dosatura in cemento, venga
0
2 4 6 8 10 15 20 25 50 vagli mm aumentata coi crescere della percentuale di
acqua.
Fig. 8 - Confronto tra le curve granulometriche terorica e pratica
od artificiale deve essere costituita da grani lometrica e gli assi coordinati sia possibile migliorare la rnaneggevolezza,
resistenti non provenienti da roccia decom- approssimativamente equivalente a quella senza danneggiare la resistenza, introdu-
posta o gessosa. Deve essere scricchiolante compresa fra la curva teorica e g] i stessi cendo nell'impasto dei prodotti additivi
alla mano, non lasciare tracce di sporco, assi (fig. 8). (plastificanti).
non contenere materie organiche, melmose possibile
o comunque dannose; se necessario, sar conseguire r=e+s+kp
2,40
lavata con acqua dolce per eliminare mate- compattezze
2,0
rie nocive. Analogamente gli inerti di mag- elevate, anche
gior diametro devono essere formati da superiori a 2,02 1,94 r=e+s+kp 2,12
elementi non gelivi, non scistosi, scevri di quelle ottenute 1,86
sostanze estranee, di parti friabili, pulve- con le curve 1,5
rulente o terrose: precedenti, ri- 1,70 1,72
b) granulometria: una composizione correndo ad 1,39
granulometrica raccomandabile nella mag- impasti granu- 1,46 1,34 1,06 1,40 1,12
gioranza dei casi definita da una delle lometrica- 0,90
curve corrispondenti alle formule seguenti: mente discon- 1,12
1,0 0.70
Legante compreso: tinui, caratteriz-
zati cio dal- 0.88
d l'impiego di
P'=A+(100-A) 0.32
D classi di inerti 0.48 0.38 0.50 0.40
0.26
nettamente di- 0.32 0.40
Legante escluso: stanziate.
0,5
P' e P" rappresentano il % in peso dei C o n c e tto 0.50 0.50
0.50 0.50
grani passati ad un determinato vaglio. fondamentale
del procedi- 0
d 100 mento di ri- 0 1 1 1 5 10 anni
P"= A-C+(100-A)
D 100-C durre sensibil- 4 2
mente i vuoti Fig. 9 (Fluage), ritico ad accorciamento del calcestruzzo per una precompressione
dovuti all'ef- di b=200 Kg/cm
D= diametro massimo degli aggregati. fetto di parete,
Calcestruzzo:resistenza a compressione del prisma d28=480 Kg/cm;
D= diametro qualsiasi compreso tra 0 e D. ci che per ri-
Il coefficiente A della (1) assumer chiede un'ener- E modulo=4000000 kg/cm; umidit atmosferica relativa 3570%;
uno dei valori seguenti: gica lavora- e=/= accorciamento elastico specifico in %;
inerti tondi 4 8 zione. Si consi- s=ritiro specifico in %; kr=(fluage) specifico in %.
inerti a spigoli vivi 6 10 (i valori pi glia di curare in
elevati corrispondono agli impasti pi modo particolare lo studio degli impasti Nel computo del rapporto acqua/ce-
fluidi). discontinui, ad evitare che la scarsa lavora- mento si terr conto dell'umidit degli inerti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 95a Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

1 Il getto dovr essere costipato per mezzo di pervibratori ad ago o con vibratori
0,90
3 giorni esterni (questi ultimi si adotteranno per strutture sottili o per zone molto ingom-
0,79 bro). Vibratori e pervibratori saranno possibilmente di frequenza variabile onde
7 giorni
interessare tutta la scala granulometrica dell'impasto.
14 giorni 0,70 0,70 Le figg. n. 9 e 10, ricavate da un rapporto del Laboratorio Federale di Zurigo,
28 giorni 0,61 forniscono alcuni dati indicativi sull'andamento dei fenomeni di ritiro e fluage nei
0,56 calcestruzzi ad alta resistenza.
0,5 Tali figure s riferiscono a conglomerati aventi resistenza cubica a 28 giorni
90 giorni superiore a 500 kg/cm. Nel diagramma d fig. 9 il ritiro es misurato a partire
0,46 0,39
dal terzo giorno dopo il getto; il fluage sotto carico c., si riferisce a prismi caricati
365 giorni 0,25 a100 kg/cm. 14 giorni dopo il getto; la deformazione elastica calcolata per
0,29 un modulo elastico pari a 400000 kg/cm. La curva a tratto pieno corrisponde
0,26 0,21 a conservazione in atmosfera ad umidit relativa del 35 %, la curva tratteggiata
ETA' ALL'IMPOSIZIONE DEL CARICO a conservazione in atmosfera ad umidit relativa del 70 %. L'entit del fluage
sotto carico per una data durata di conservazione praticamente proporzionale
0 35 70 100 all'intensit della sollecitazione (per lo meno se questa rimane inferiore ad 113
del carico di rottura). pertanto lecito definire un fluage specifico riferito ad
Y= k in 0/00 per 100 Kg/cm una sollecitazione pari a 1 kg/cm., Nel caso della figura, e per tempo
indefinito, il fluage specifico vale 0,56/100000 per umidit del 70%
0,70/100000 per umidit del 30 %. La fig. 1 0 indica la, variazione dei fluage
specifico a tempo in infinito in funzione dell'et all'imposizione del carico.
Le Norme vigenti impongono che il ritiro finale non sia mai assunto inferiore al
0.2511000. Il fluage (o deformazione lenta sotto carico), per calcestruzzi caricati
a 14 gg. dal getto, deve valutarsi almeno 1,5 volte la deformazione elastica. Se
il carico viene applicato entro un tempo minore, si assume una deformazione
lenta pari al doppio della deformazione elastica. In mancanza di determinazione
diretta, si pu assumere per modulo elastico istantaneo il valore E =350000
kg/cm.
Il tasso di lavoro a compressione o a trazione non deve superare, allatto della
precompressione, il 42 Il della corrispondente resistenza alla stessa data. In
esercizio: a compressione il 32 % della resistenza a 28 gg, R,; a trazione il valore
di Rc/20 a condizione che l'intero sforzo di trazione, calcolato a sezione
interamente reagente, venga fatto assorbire da armature sussidiarie non tese,
calcolate al tasso convenzionale di 1400 kg/cm. Non sono ammesse trazioni
sotto l'azione del carico permanente, in ambiente corrosivo, nelle travi costruite
per conci. vietato l'impiego di calcestruzzi con resistenza inferiore a 375
kg/cm. a 28 giorni (tolleranza 5 %). Nelle zone di ancoraggio si possono
assumere sforzi di compressione locale pari a Rc/1,5

Acciai

Gli acciai pi comunemente usati sono del tipo patentato e trafilato. Talvolta si
fa seguire la trafilatura da un trattamento d'invecchiamento. Si trovano anche in
commercio acciai dei tipo laminato trattato.
Nelle travi a fili aderenti non lecito impiegare acciai tondi-lisci di diametro
superiore a 2 mm. Per sezioni maggiori si usano acciai con tacche, sezioni ovali
o rettangolari con risalti, trecce di due o pi fili. Nelle travi a cavo si adottano
tondi di 5-6-7 e fino a 10 mm. Taluni procedimenti usano tondini filettati fino a
26 mm. Gli acciai sono caratterizzati dal carico e dall'allungamento di rottura sfr
ed Afr, dai limiti convenzionali s1 e s2 allo 0,1 % e 0,2% di deformazione
permanente.
La fig. 11 rappresenta l'andamento caratteristico del diagramma sforzi-
allungamenti di un acciaio trafilato per travi a cavo. La fig. 12 riproduce la
legge della caduta di tensione subita in un periodo di 120 ore dall'acciaio di fig,
11 teso inizialmente a 120 kg/mm e quindi mantenuto a lunghezza costante.
La caduta a tempo infinito da due a tre volte superiore alla caduta a 120 ore.
Nelle travi a cavo la tensione realizzata dal martinetto si riduce a causa
dell'attrito che si sviluppa lungo il percorso del cavo fra l'acciaio e il suo
alloggiamento.

A.P.I.C.E. S.r.l. 95b Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

Kg/mm rottura Nel caso illustrato in figura 13 si ha, attrito, ecc., ed indicando altres come
150 supponendo di tendere con un unico tensione iniziale di tiro fi la massima
martinetto applicato in A e semplifi- tensione esercitata allatto del tiro, si
(0,2%) cando le espressioni che forniscono le deve avere:
(0,1%) cadute per attriti: Travi a cavo:
100 B = A (1-fc 1- fd l1) fi 0,85 2 fi 0,95 1
C = B (1-fd l2) f 0,58 fr f 90 Kg/mm
D = C (1-fd l3) Travi ad armature aderenti:
E = D (1-fc 2- fd l4) fi 0,95 3 f 0,62 R
50 I coefficienti di attrito in linea retta ed in f 105 Kg/mm
curva possono assumersi come da se- vivamente consigliato di avitare fi
guente prospetto: superi i seguenti limiti assoluti:
Travi a cavo: 120 Kg/mm.
f d x 10 fc
Travi ad armature aderenti: 130 Kg/
Calcestruzzo liscio 5 0,5
mm.
40 80 120 160 200 E Lamierino metallico 3-4 0,25-0,3
Nelle travi a cavo tuttavia lecito com-
Fig. 11 - Diagramma sforzi - allunga- Lamierino lubrificato 1,5-2 0,2
pensare uneventuale perdita di ten-
menti di un accaio trafilato per travi a sione per attrito compresa entro 10
cavo Le Norme stabiliscono i seguenti limiti Kg/mm con un innalzamento equiva-
per le caratteristiche dellacciaio e le lente del limite assoluto sopraindicato.
Esternsimento base: 200 mm; condizioni dimpiego. La caduta per rilassamento pu valu-
lim. elastico (0,1%): 145,0 Kg/mm; Piegamenti alterni: resistenza a quattro tarsi al 7% di fi per le travi a cavo, al
lim. elastico (0,2%): 153,0 Kg/mm; piegamenti su mandrino di diametro 12-14% di fi per le travi ad armature
quadruplo del diametro del filo aderenti armate rispettivamente con
tensione iniziale 120 kg/mm 2010 kg (v. tabella (UNI 1474). elementi singoli o con trecce. Si pu
Allungamento per > 3 mm non anche assumere quale caduta il doppio
2000
caduta di tensione Kg 65 (3,22%) inferiore a 5% su dieci diametri. della caduta misurata a 120 ore.
Rapporto /fr0,90. Quando si proceda alla ritaratura delle
(Tollarenza 4%). tensioni preventive non prima di 44 gg.
1950 Tassi di lavoro: indicando come dopo la messa in tiro, le cadute per
tensione finale f la tensione ritito del 15%, quelle date dal rilassa-
introdotta nel calcolo di verifica, a mento dellacciaio del 30%. tuttavia
tempo infinito, in una sezione ge- indispensabile assicurare nel frattempo
1900 nerica, previa deduzione di tutte unefficace protezione delle armature
le perdite o cadute date da ritiro, tese.
fluage, rilassamento dellacciaio,
10 20 30 40 50 60 70 80 90 100110 120 ore
VERIFICA STATICA
Fig.12 - Diagramma della caduta di tensione STRUTTURE ISOSTATICHE INTERNAMENTE PRECOMPRESSE
subita dallacciaio della fig. 11 tesoinizial- Calcolo degli effetti della precompressione.
mente a 120 Kg/mm e quindi mantenuto a In una trave a sezione costante o variabile munita di armatura pretesa
lunghezza costante. avente percorso qualsiasi, le azioni esercitate dallarmatura sulla trave
comprendono gli sforzi terminali di ancoraggio F, le forze ripartite
trasmesse dallarmatura nei tratti curvilinei, eventualmente le forzeconcen-
trate P agenti in corrispondenza dei cambiamenti repentini di direzione (fig.
14). Linsieme delle forze F, (oppure F, P) risulta equilibrato.

F P P P F
1 B C D 2 P
P P
B
L1 L2 L3 L4
Fig. 13- Percorso schematico di un cavo suddiviso in tronchi per il calcolo delle perdite per attrito P
r 1/r r
F P F F F
F
A ds=1
Fig. 15 - Azione locale del cavo in un
Fig. 14- A, sezione concentrata esercitata dal cavo in corrispondenza di cambiamento di direzione: tratto elementare del percorso
B, azione ripartita esercitata dal cavo lungo un tratto di andamento curvilineo Fig. 16 - Azione locale del cavo in un vertice del tracciato

A.P.I.C.E. S.r.l. 96 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

b Rb ciaio: il secondo dipende dal numero di


cavi e dalle loro posizioni relative: nelle
travi normali esso provoca una caduta
del 2 o 3 %.
Si dimostra che per valutare l'effetto del
ritiro basta ridurre la pretensione i di
una quantit eguale al prodotto del
ritiro R modulo dell'acciaio Ea. Analo-
gamente l'effetto del fluage sotto carico
si valuta per accesso, moltiplicando il
d
fluage specifico per il tasso di lavoro
medio del calcestruzzo lungo il per-
corso del cavo e del modulo dellac-
ciaio.
Rb Esempio: Trave rettangolare 20x40 ar-
Fig. 17- Condizioni esterne di lavoro in presenza: A, della precompressione e del carico permanente mata con cavo rettilineo 12 5 coinci-
B, della precompressione e del carico permanente pi carico accidentale. dente col bordo inferiore di nocciolo.
Tensione iniziale : 105 kg/mm ( si sup-
Se si ammette che non vi sia attrito la F agisce sulla sezione depurata dei fori; pone gi scontato il rientro dellanco-
costante lungo la trave e le risultano nelle travi ad armature aderenti l'a- raggio).
normali allarmatura. Si ha allora dalla zione si esercita su una sezione etero- Precompressione iniziale: bordo supe-
fig. 15, relativa ad un tratto di lun- genea composta dal calcestruzzo e riore 0, bordo inferiore :
ghezza unitaria: =F/r e analoga- dalle armature, alle quali si applica il
mente dalla fig. 16 per unarmatura coefficiente di ampliamento 6. Lo 2 x 10500 x12 x 0,196 = 60 Kg/cm
spezzata: =2 F sen /2. stesso coefficiente si applica ad even- 20 x 40
Percorrendo larmatura a partire da tuali cavi scorrevoli tesi in fasi antece- Calcolo delle cadute:
una testata, si osserva che in una qual- denti e gi iniettati. Il calcolo delle Ritiro (pari al
siasi sezione la risultante delle forze F, p tensioni locali si effettua applicando le 0,25/1000): 0,25 x20000=5 Kg/mm
(o F, P) che l'armatura esercita sulla usuali formule della scienza delle co- 1000
parte sinistra della trave una forza F struzioni a sezione interamente rea- Fluage (pari a 1,5 volte la deforma-
agente secondo la tangente all'arma- gente, se, come avviene sempre in zione elastica con modulo di 350000
tura nella sezione considerata (lo sforzo pratica, la precompressione elimina la Kg/cm):
agente lungo l'armatura, costante in possibilit di parzializzazione.
1,5 x 20000=5,3 Kg/mm
assenza di attrito, deve infatti risultare 62 x
350000
equivalente alle azioni che l'armatura Calcolo degli effetti delle
trasmette al calcestruzzo 'al di l della cadute di tensione Rilassamento acciaio * (7% di fi):
sezione considerata). Larmatura coin- Valutato lo stato di precompressione 0,07x120=8,4 Kg/mm
cide ' Pertanto con la curva delle pres- iniziale, occorre considerare l'effetto Totale 18,7 Kg/mm
sioni lungo la trave. Riducendo la delle cadute di tensione. Nelle travi ad Tensione finale al lembo inferiore:
risultante delle forze di pre- armature aderenti si considera l'in-
86,3
compressione ai, soliti assi, passanti per fluenza del ritiro, del fluage sotto ca- 62 x =51 Kg/cm
105
il baricentro della sezione, si ottengono rico, del rilassamento dell'acciaio (la
le caratteristiche della sollecitazione caduta per compressione elastica del (In pratica si dovr inoltre tener conto
date dalla precompressione, che com- conglomerato gi scontata quando si dellattrito come indicato in prece-
prendono nel caso generale sforzonor- applichi lo sforzo di precompressione denza).
male, momento flettente e taglio. In alla sezione intera, calcestruzzo e ac-
genere, a causa della piccola inclina- ciaio). Nelle travi a cavo scorrevole si b
zione dell'armatura, si ammette che la ha in pi la caduta per assestamento
componente dello sforzo di precom- del sistema di bloccaggio, l'effetto,mu- h/3
pressione parallela all'asse della trave tuo fra i cavi (caduta di un cavo gi N
sia costante ed eguale a F; analoga- bloccato per la messa in tensione di un
mente si ammette che le forze p agi- cavo successivo); tali due ultimi effetti h/3
N'
scano normalmente all'asse (mentre in- intervengono tuttavia allatto stesso B
vece esse sono normali all'armatura). dellinstaurazione dello stato di coa- h/3
zione ed , meglio valutarli a parte; il B'
Nel calcolo degli effetti di precompres-
sione occorre distinguere travi a cavo e primo si calcola dividendo l'assesta-
travi ad armature aderenti. Nelle travi mento per la lunghezza del cavo e Fig. 18 - Determinazione della zona
a cavo lo sforzo di precompressione moltiplicandolo per il modulo dell'ac- limite in una sezione della trave.

A.P.I.C.E. S.r.l. 97a Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

Effetto dei carichi esterni (flessioni) Verifiche al taglio


Si applicano le formule usuali per se- 1 Le sollecitazioni tangenziali date dal
F= b h Rb
zioni interamente reagenti. si avr 2 carico esterno e dalla precompressione
importante notare che se una parte 6Ms si calcolano applicando i metodi usuali
della sollecitazione esterna agisce al- h= con riferimento alla sezione intera-
b Rb
latto delle precompressione (peso pro- mente reagente. La verifica della resi-
prio e carico permanente), possibile Le formule (c) e (b), mostrano che stenza si effettua in corrispondenza
assicurarne lassorbimento mediante altezza della trave e sforzo di precom- della fibra baricentrica in base ad un
scelta opportuna della posizione del- pressione sono funzioni del momento circolo di Mohr convenzionale, assu-
larmatura. Siano infatti 0 e Rb i tassi M,. Il momento Mp interviene solo mendo per la precompressione
estremi ammissibili per le sollecitazioni nella determinazione della posizione (componente normale e trasversale)
ai lembi, Mp e Ms i momenti flettenti del cavo. Dimensionata in tal modo Ja una frazione pari a 2/3 del valoreeffet-
esterni permanente e accidentale, b, h mezzeria di una trave di sezione co- tivo. La tensione principale convenzio-
le dimensioni della sezione (supposta stante, una sezione generica soggetta nale di trazione cos calcolata non deve
rettangolare) : volendo sfruttare inte- a M'P, MI, rispetter i limiti imposti alle superare il valore Rc/20. Quando la
gralmente la capacit resistente della tensioni qualora il cavo si trovi entro tensione principale. convenzionale di
sezione, si dovr fare in modo che le l'intervallo 88' (fig. 18) definito da: trazione non supera i 3 kg/cm non
condizioni estreme di lavoro raffigurate richiesto il calcolo delle armature a ta-
M'p+M's M'p
nelle figure 17A e 178 corrispondano, NB= ; N'B'= ; glio, altrimenti occorre prevedere un'i-
F F
la prima all'azione della precompres- donea staffatura che si calcola col me-
sione e del carico permanente, la se- Il luogo dei punti BB definisce quindi todo classico del cemento armato,valu-
conda all'azione della precompressione lungo la trave una zona limite entro tando linclinazione convenzionale del
del carico permanente e del carico ac- la quale dovr trovarsi il cavo. Tale piano, di fessurazione in corrispon-
cidentale. zona stata raffigurata nella fig. 19 denza dellasse baricentrico. La staffa-
Ammettendo in via approssimata l'inva- per una trave soggetta a momenti Mt, tura deve comunque comportare al-
rianza dello sforzo F, si ha che l'inter- M, di andamento parabolico. meno tre staffe al metro lineare e linte-
vento di un momento flettente esterno Il ragionamento sopra riportato vale rasse fra le staffe non deve superare
M sposta il centro di pressione, naturalmente anche per valori diversi laltezza della sezione. Nelle travi ad
inizialmente coincidente coi cavo, di delle tensioni ammissibili. Nella pratica armature aderenti per solai si pu
una distanza M/F. applicativa non generalmente ne- omettere la staffatura se la tensione
Le condizioni suddette saranno pertanto cessario procedere al tracciamento principale suddetta inferiore a 3 kg/
soddisfatte ponendo il cavo al disotto della zona limite, essendo sufficiente cm. Nelle travi ad armature aderenti
del punto inferiore di nocciolo ad una effettuare la verifica di alcune sezioni non si tiene conto della precompres-
distanza d=Mp/F e facendo s che H/ con riferimento ai valori estremi del sione in un tratto compreso fra la te-
3=Md/F. momento flettente che le sollecitano. stata ed una sezione posta ad una di-
Poich pertanto dovr risultare: stanza pari a 50 volte il maggior dia-
metro dellarmatura.

h/3
Ms+Mp Ms h
h/3 = h
F F 3
h/3

M'p/F d=Ms/F
Fig. 19 - Zona limite in una trave appoggiata

* Il calcolo del rilassamento dellacciaio si esegue per una tensione di 120 Kg/mm
in quanto si suppone che vi siano 15 Kg/mm di perdita per attrito fra la testata e la
sezione alla quale si riferisce la verifica.

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TEORIA
Esempio. al quale corrisponde allaltezza delba- compresso). Il valore del coefficiente K
Ci riferiamo alla trave gi esaminata in ricentro: dato dal grafico di fig. 21 in funzione
precedenza, nella quale si suppone che 3 660 = 12,5 Kg/mm dell'inverso della percentuale di arma-
all'appoggio agisca un taglio esterno: = tura ridotta X:
m 2 20x40
Te=8000 kg. Sia =0,10 radianti l'in- bh cr
clinazione del cavo nella sezione di ap- La trazione principale convenzionale X=
Af fr
vale quindi:
1 (cR resistenza a compressione del

conglomerato).
'm 1 ' + 4 m
Tale formula vale per sezioni la cui
' = + m
1 2 2 parte compressa abbia forma rettango-
lare e nelle quali l'armatura sia rag-
' = -8,5 + 1 289+625=+6,6 Kg/cm gruppata in una ristretta zona. In altri
1 2
2 casi si proceder ad un calcolo pi
Inclinazione convenzionale del piano preciso fondato sull'ipotesi della conser-
di fessurazione: vazione delle sezioni piane e sulla
messa in conto dei diagrammi reali di
' 6,6
tg = 1 deformazione del calcestruzzo e dell'ac-

= = 0,53
m 12,5 ciaio. Le Norme richiedono un margine
Fig. 20 - Determinazione delle tensioni principali e di sicurezza 2 rispetto al carica totale.
dell'inclinazione degli elementi principali a mezzo del Prevedendo staffe a due bracci 8
cerchio di Mohr
mm al tasso di 1600 kg/cm si deve STRUTTURE IPERSTATICHE
poggio. Ammettiamo di effettuare la assumere un interasse : La messa in tensione dell'armatura fa
verifica a tempo infinito con tensione nascere delle reazioni iperstatiche; la
nel cavo pari a 86,3 kg/mm. All'al- s As 2x0,5x1600 curva delle pressioni non coincide
x= = =12,1 cm
tezza del baricentro si ha: b tg 12,5x20x0,53 quindi pi coi percorso del cavo risul-
m
tante. Il calcolo delle incogniteiperstati-
m =-25,5 Kg/cm
Nelle strutture eseguite in pi fasi le che si effettua con gli usuali metodi
La componente trasversale dello sforzo verifiche al taglio, come d'altronde della Scienza delle Costruzioni. Si potr
nei cavo vale, ponendo =sen : quelle a flessione, vanno effettuate in ad esempio far usa del principio dei
Tc= 0,10x12 x 0,196 x 8630=2010 kg. ogni fase, sovrapponendo quindi gli lavori virtuali.
effetti (s'intende che la sovrapposizione Nella trave di figura 22 a tre appoggi
K=1 deve riferirsi alle tensioni). fissi si calcoler ad esempio la reazione
0,9 dell'appoggio intermedio in base all'e-
Verifiche a fessurazione e rottura quazione:
0,8
Fessurazione. Il momento di fessura-
0,7 zione Mf si calcola a sezione intera- l
dx
0,6 mente reagente ammettendo che la 2 (M0+M1X)M1 =0
fessurazione abbia inizio quando, sul EI
0,5 o
bordo teso, la trazione eguaglia la
0,4
resistenza a trazione dei conglomerato dove Mo=Fe il momento isostatico
0,3 (che si pu assumere pari a 1 il 0 della di precompressione, M, il momento de-
0,2 resistenza a compressione). le Norme terminato nella sezione generica della
richiedono un margine di sicurezza struttura principale dalla reazione X ri-
0,1
pari a 1,1 rispetto al momento totale dotta a valore unitario.
0 di esercizio. Anche nelle strutture iperstatiche si pu
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 X
Mf 1,1 definire una zona limite entro la quale
Fig. 21 - Variazione del coefficiente K della formula deve rimanere contenuta la curva delle
di Guyon in funzione dell'inverso della percentuale Mp+Ms
ridotta pressioni se si vuole che le tensioni ai
Rottura. Il momento di rottura Mr si lembi restino comprese entro i limiti
Per la verifica si pone: pu calcolare con la formula di Guyon ammissibili: si ricorder tuttavia che in
2 questo caso la curva delle pressioni non
'm = 3 m =-17 Kg/cm Mr=Kfr Af h coincide pi coi cavo risultante.
T ' = 2 2010=1340 Kg. dove fR e Af sono rispettivamente il
c 3 STRUTTURE PARZIALMENTE
carico di rottura e la sezione dell'ac- PRECOMPRESSE
Donde un taglio risultante: ciaio, h l'altezza utile (distanza fra il Il calcolo in servizio si basa sul principio
T=Te-Tc=8000-1340=6660 Kg. baricentro dell'armatura e il bordo di sovrapposizione. t utile rappresentare

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CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
TEORIA

graficamente il diagramma delle ten- nelle travi a cavo si possono realizzare


sioni nei vari elementi costituenti (nella economie sostanziali effettuando la
messa in tensione in pi fasi, in ognuna
calcestruzzo gettato delle quali si fa intervenire parte del
in opera
carico permanente: si riesce cos ad
elemento evitare la comparsa, nelle fasi interme-
precompresso B die, di sollecitazioni pericolose.
A Assai spesso nelle varie fasi si fa anche
variare la sezione reagente.
Fig. 23 - A, esempio di una struttura parzialmente
precompressa composta da trave e soletta: Es.: travi isolate prefabbricate fuori
B, diagramma delle tensioni dato dalla precompres- opera e soggette ad una prima pre-
Fig. 23 - A, esempio di una struttura parzialmente sione e da un momento flettente esterno. compressione, varo, getto della soletta
precompressa;B; diagramma delle tensioni per
precompressione pi carico esterno. e dei trasversi, ulteriore precompressio-
ne dell'insieme, ecc. In ogni fase del
fig. 24B il tratteggio orizzontale rappre- PROGETTAZIONE calcolo si dovr naturalmente compu-
senta le tensioni di precompressione Molto spesso alcuni dei dati di base tare lo sforzo di precompressione effet-
nella trave, il tratteggio verticale le sol- sono fissati per ragioni costruttive tivamente agente: tensione iniziale per i
lecitazioni indotte dal carico esterno (larghezza e spessore della soletta cavi tesi nella fase considerata. tensione
nell'insieme trave-soletta). Qualora un nelle travi da ponte, altezza negli cle- parzialmente ridotta per i cavi tesi ante-
elemento non precompresso sia sog- menti industriali, ecc.). Partendo da tali cedentemente. In genere la modifica
getto a sforzi di trazione si deveammet- dati conviene allora considerare in delle caratteristiche geometriche data
tere che esso si parzializzi: per effetto primo luogo le condizioni di sicurezza dall'iniezione dei cavi non affatto tra-
della parzializzazione pu accadere che a rottura e dedurne la sezione scurabile. Nelle travi a fili aderenti con
nelle strutture compiesse vi siano pi dell'armatura metallica. In questa fase armature rettilinee necessario ridistri-
ani di separazione. Gli clementi asso- bene tenere presente che nelle travi buire l'armatura metallica, ad evitare
ciati possono trovarsi in diverso stato di usuali la precompressione mediaall'al- sforzi eccessivamente concentrati in te-
maturazione, donde l'insorgenza di tezza del baricentro oscilla normal- stata. Il rialzamento delle armature, re-
stato di mutua costrizione dato dal ritiro mente fra 60 e 80 kg/cm. Il propor- alizzabile mediante deviatori, consente
e dal fluage differenziale. zionamento viene successivamente di usufruire anche in queste travi dei
Il calcolo del carico di rottura si effettua completato fissando la forma definitiva vantaggi illustrati nello studio delle travi
in applicazione degli stessi concetti indi- della sezione, in modo che si trovino a cavo incurvato.
cati per le travi interamente precom- rispettate le condizioni relative ai tassi
presse. di lavoro in servizio. Molto spesso

F F
e

l x l

Fig. 22 - Tracciato indicativo del cavo in una trave continua a tre appoggi.

A.P.I.C.E. S.r.l. 98b Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
APPLICAZIONI

ARMATURA LONGITUDINALE
0,50 0,50
16,20 10,80
20
22
20

SEZIONE A-A
30 30 80 30 30
16

30

106
60 40

200
2,5 2,5

PIANTA SEZIONE A-A SEZIONE B-B

20,00

16,20 21,60 16,20 90 90

TESTATA
30 40

20,00 14
25
22
90 25 9
55

10,80 10,80 10,80 10,80 10,80 40 35

ARMATURA 40

A B 2.5
952,5
8
25

8
A B 2.5

PORTALE SISTEMA MORANDI


0,30 2x16 5 2x16 5 3x16 5
0,85 staffe 5/15cm acciaio acciaio acciaio
0,12
0,30
1,55 1.30
1,50 1,85 0,34
2x16 5
0,50 acciaio 28 staffe 10/8cm
1,50 infisso in ferro non apribile 0,12 1x16 5
0,30
6,95 0,09 acciaio
2 10
1,50 infisso ad ante apribili
staffe 10/7cm 2 10
(0,45)piano pavimento finito
0,00 1,70 1x16 5 acciaio
2,15 0,35
30
0,45 67

1,00
16,25 16,25
32,50 1,10

0,40 0,40

A.P.I.C.E. S.r.l. 99 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
APPLICAZIONI
TRAVI PREFABBRICATE A FILI ADERENTI
Dati caratteristici produzione S.C.A.C. - Milano
TAS 30/16 TAS 45/20 TAS 65/30 TAS 80/32
Area sezione calcestruzzo cm (Superfici ideali Si) 277,07 537,33 1066,93 1393,2
Area Sezione acciaio armonico mm 238,6 434,7 732,24 1003,44
Peso kg/m 64 128 264 333
Distanza baricentro trave del lembo superiore cm 17,54 25,346 36,77 44,49
Distanza baricentro armatura del lembo superiore cm 21,75 33,354 50,02 62,6
Sforzo finale di precompressione kg 25053 45643 76885 105361
4
Momento d'inerzia baricentro cm 26197 117928 491402 964156
Sollecitazione di precompressione iniziale al lembo superiore kg/cm 19,80 6,57 -4,16 -12,42
Sollecitazione di precompressione iniziale al lembo inferiore kg/cm 140,58 145,86 130,58 145,89

filo rustico
TAS 45/20
filo al rustico 15
TAS 30/16 1017
tavella nervata in cotto o tavellone
5
3 tavella nervata
10 712 in cotto o tavellone
4 5562
3 45
25 45
13.5 30 30
4
3.5
6 8
5 7.5
4758 63100
16 20
eventuale lavella in cognl. cem. leggero

TAS 80/32 filo rustico

filo al rustico tavole in c.a. prefabbricate


TAS 65/30 22
tavole in c.a. prefabbricate
16 812
20
14 812 2 3
2 3 8
8 5
5
47 65 8993
32 65 7478 78
63

10 10
8 8
10 50100 12
50100
30 32

Produzione industrie cementi G. Rossi - Piacenza

getto eseguito in opera

800
fili acciaio mm 5 con tacche

tirante

800 800

A.P.I.C.E. S.r.l. 100 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
SOLAI

CARATTERISTICHE SOLAIO CELERSAP PRECOMPRESSO (R.D.B. - PIACENZA)

formato da travetti in conglomerato armato precompresso con fondelli di laterizio, a fili aderenti, con sezione a T rovescio
di altezza 9 oppure 12 cm, posti in opera ad interasse di 45 cm. Fra di essi vengono collocati degli elementi forati in lateri-
zio di altezza variabile a seconda delle necessit statiche. In casi particolari i travetti precompressi possono essere abbinati
ed allora linterasse delle nervature risulta di cm 57. Nelle nervature di conglomerato da gettarsi in opera vengono normal-
mente aggiunti spezzoni destremit aventi funzione dammaraggio o di assorbimento delle tensioni dovute ai momenti ne-
gativi.

25
1240

912

31.7
45 12

57

peso kg 15/m peso kg 18/m


Monotrave Monotrave Monotrave Monotrave
interasse cm 45 interasse cm 57 interasse cm 45 interasse cm 57
Altezza Travetti Congl. per Peso solaio Travetti Congl. per Peso solaio Travetti Congl. per Peso solaio Travetti Congl. per Peso solaio
solaio e blocchi il getto in opera e blocchi il getto in opera e blocchi il getto in opera e blocchi il getto in opera
cm kg/m l/m kg/m kg/m l/m kg/m kg/m l/m kg/m kg/m l/m kg/m
12 81 15 115 91 24 145 89 12 115 102 20 145
16,5 94 27 155 100 43 200 101 24 155 112 39 200
20 98 36 180 104 58 235 106 34 180 116 53 235
25 120 50 230 121 79 295 127 47 230 133 74 295
30 133 68 275 131 100 350 140 60 275 143 95 350
35 141 76 310 138 121 405 149 74 310 150 117 405
48 147 90 345 143 142 455 155 87 345 154 137 455

MOMENTI MASSIMI DI SERVIZIO PER LA STRISCIA LARGA 1 METRO

R = Resistenza a rottura a 28 gg. del conglomerato per il getto delle nervature


Tipo Altezza solaio cm Travetto travetti
R
solaio 12 16,5 20 25 30 35 40 tipo N. Ap=mm
600 965 1230 1600 2 40
160
MONO 645 1130 1445 1885 2320 3 48
TRAVE 200 820 1430 1820 2365 2920 3465 4020 5 60
990 1720 2185 2850 3505 4175 4830 7 72
R=250
1090 1920 2520 3295 4060 4840 5605 8 84
160 1505 1920 2500 2 80
200 985 1820 2245 2940 3645 3 96
BITRAVE 1260 2190 2815 3685 4560 5430 6310 5 120
R=250 1520 2745 3370 4415 5465 6510 7560 7 144
1665 2905 3870 5095 6310 7530 8755 8 168

75

16.5 20
12

A.P.I.C.E. S.r.l. 101a Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
SOLAI

CARATTERISTICHE SOLAI MOMENTI MASSIMI DI SERVIZIO


riferiti alla striscia larga 1 metro
Altezza Beton nervat. Peso a
Resistenza del calcestruzzo per il getto
H colleg. pannello solaio
(a 28 giorni)

cm l/m kg/m kg/m R 160 R 200 R 250


12 4 100 110 510 755 950 1150
16,5 7 130 145 745 1110 1465 1775 2070
20 11 150 175 930 1385 1835 2260 2630
1 2 3 4 5
Contrassegni pannelli 2A8 2A8 2A8 2 A 12 2 A 12
Tracce acciaio contenute in ogni pannello 4 A 12 6 A 12 8 A 12 10 A 12 12 A 12

A.P.I.C.E. S.r.l. 101b Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
SOLAI

10

35 35 35

d=19.7

a=21.2

2030

30 30 30 b=9.2

Travetti prefabbricati in laterizio armato con interposizione di blocchi forati. Interasse variabile. Travetti prefabbricati in calcestruzzo con tavella.
(Industria Cementi Giovanni Rossi, Soc. P.a. Piacenza) Interasse variabile. (Societ Nemea - Roma)

20
20
13

11

Travetti prefabbricati in calcestruzzo con tavella. Travetti formati da conci prefabbricati con tavelle,
Interasse variabile (Solaio Friuli - Udine) Interasse variabile. (Consorzio Gen. Cantieri Varese - Milano)

21.5

14.5

12

Travetti prefabbricati in calcestruzzo con blocchi o tavelle. Interasse variabile. (Soc. Etrusco - Firenze)

13
10

55
Travetti prefabbricati in laterizio armato con interposizione di blocchi forati. Interasse variabile.
(Industria Cementi Giovanni Rossi, Soc. P.a. Piacenza)

A.P.I.C.E. S.r.l. 102 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
SOLAI

SOLAIO ESSEVI (SCAC)


Ottenuto collegando travi precompresse armoniche SCAC (TAS) aventi forma a T con monoblocchi in laterizio mediante
nervature in calcestruzzo gettato in opera. Agli incastri si arretra il laterizio riempendo di calcestruzzo.

SOLAIO ESSEVI A BLOCCO 55 - 53 - 52,5


Altezza solaio . . . . . . cm 12,5 16,5 20,5
Trave TAS . . . . . . . . tipo 8/13 8/13 10/15
Interasse . . . . . . . . . cm 55 53 52,5
Volume conglomerato . . . l/m 11 19 23
Peso travi TAS . . . . . . . . . Kg/m 27 28 37
Peso laterizio . . . . . . . . . . Kg/m 44 60 65
Peso totale solaio . . . . . . Kg/m 99 134 159

Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura


solaio di esercizio metallica solaio di esercizio metallica solaio di esercizio metallica
Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm
24112 7/24 34216 7/24 34216 7/24
cm 12,5 27636 7/28 cm 18/5 39072 7/28 cm 20,5 39072 7/28
tas 8/13 31154 7/32 tas 8/13 43865 7/32 tas 10/15 43865 7/32
int. 55 34566 7/36 int. 53 48436 7/36 int. 52,5 48436 7/36
37506 7/40 52863 7/40 52863 7/40
40226 7/44 56720 7/44 56720 7/44
42873 7/48 60706 7/48 60706 7/48
45446 7/52 64378 7/52 64378 7/52

SOLAIO T.A.S.t.
Ottenuto collegando travi T.A.S.t. aventi forma fubolare
con tavelloni nervati mediante travetti in calcestruzzoget-
tato in opera.

TABELLA DELLE CARATTERISTICHE DEL SOLAIO T.A.S.t


ALTEZZE T.A.S.t. PESI
Solaio Tavella Soletta Cappa Altezza Base Interasse Vol. conglom. Travetto Travetto Laterizio Conglomerato Solaio
cm cm cm cm cm cm cm m/m Kg/m Kg/m Kg/m Kg/m Kg/m
16,50 0,022 48 130
17,50 1 0,032 70 152
3,00 4,50 12 15 62 20 32 50
18,50 2 0,042 92 174
19,50 3 0,052 114 196
20,50 0,024 53 143
21,50 1 0,034 75 165
3,00 4,50 16 15 62 25 40 50
22,50 2 0,044 97 187
23,50 3 0,054 119 209
Altezza cm 16,5 Altezza cm 16,5+2 Altezza cm 20,5 Altezza cm 20,5+2
Momento Momento Momento Momento
T.A.S.t. di esercizio T.A.S.t. di esercizio T.A.S.t. di esercizio T.A.S.t. di esercizio
Serie N. (Kg) Kg cm Serie N. (Kg) Kg cm Serie N. (Kg) Kg cm Serie N. (Kg) Kg cm
1 2720 34600 1 2720 39100 12 2720 43750 12 2720 48300
2 3110 41500 2 3110 47000 13 3110 52400 13 3110 57600
3 3500 48250 3 3500 54600 14 3500 61200 14 3500 67500
4 3890 55000 4 3890 62450 15 3890 69600 15 3890 77000
5 4280 62000 5 4280 70200 16 4280 78500 16 4280 86500
6 4665 67350 6 4665 76500 17 6120 96300 17 6120 107200
7 5050 72900 7 5050 81300 18 6995 116000 18 6995 128000
8 6220 80900 8 6220 91700 19 7870 135000 19 7870 149000
9 6995 89500 9 6995 103500 20 8740 153800 20 8740 169600
10 7870 105800 10 7870 120400 21 11365 172000 21 11365 191000
11 8740 120800 11 8740 137200 22 12240 109000 22 12240 209000
23 13110 227000 23 13110 230000

A.P.I.C.E. S.r.l. 103 Manuale dellArchitetto


CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
SOLAI

SOLAIO STALP
Costituito da elementi precompressi prefabbricati (listelli) e blocchi
cavi in laterizio, collegati da nervature in calcestruzzo gettate in
opera. I listelli in laterizio (a sezione costante per le varie altezze di
solaio = cm 6x10) presentano 3 scanalature in cui sono annegate
le armature metalliche, formate da trefoli a 2 fili di acciaio, con
malta di cemento vibrata. Tali listelli, appoggiati sui muri (o sulle INTERASSE cm 38
casseforme delle travi principali), funzionano anche, durante il
getto, da sostegno provvisiorio dei blocchi e del calcestruzzo delle
nervature. Ai listelli precompressi affidata la funzione di assorbire
gli sforzi di trazione. Carichi di sicurezza: alla fessurazione 1,2;
alla rottura 2,25.
Societ produttrici solaio STALP:
- Biarmato - Milano
- Cempre - Torino
INTERASSE cm 50
- Fornaci Valdadige - Verona
- Societ Pugliese Strutture Cementizie Precompresse - Bari.

CARATTERISTICHE DEI SOLAI


Altezza laterizio . . . . . . . . cm 12,5 16,5 16,5 20,5
Interasse . . . . . . . cm 38 50 38 38
Larghezza nervatura . . . . . cm 7 7 7 7
Volume conglomerato . . . . l/m 13 14 18 24
Peso listello . . . . . . . Kg/m 34 26 34 34
Peso laterizio . . . . . Kg/m 48 67 63 76
Peso totale solaio . . . . . Kg/m 112 128 140 165

SOLAI STALP 38 SOLAI STALP 50


Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura Altezza Momenti Armatura
Solaio di esercizio metallica Solaio di esercizio metallica Solaio di esercizio metallica Solaio di esercizio metallica Solaio di esercizio metallica
Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm Kg cm/int. mm
11800 16 16921 32800 24 17007 16 20847 16
17460 24 25110 43365 32 21173 20 25974 20
cm 22920 32 cm 33125 cm 53760 40 25304 24 31466 24
12,5 28160 40 16,5 40960 20,5 63975 48 29428 28 36124 28
33200 48 48615 74000 56 33528 32 41148 32
38600 56 56090 83865 64 cm 37592 36 cm 46138 36
16,5 41589 40 16,5+3 51094 40
45447 44 56015 44
48595 48 60903 48
51946 52 65756 52
55593 56 70574 56
59357 60 75360 60
63184 64 80111 64

A.P.I.C.E. S.r.l. 104 Manuale dellArchitetto


PREFABBRICAZIONE
Negli ultimi decenni la tecnica edilizia ha tentato prefabbricati necessitano infatti attrezzature grandi categorie:
di integrare i sistemi costruttivi tradizionali con meccaniche di costo notevole: e per di pi a) quella relativa ad elementi isolati (travi, ca-
procedimenti di montaggio in cantiere di clementi occorre talvolta superare le difficolt derivanti priate, scale ecc.) destinati a rispondere separata-
di ben definita funzionalit (pannelli di pareti, dalla configurazione del terreno e da limitazioni mente ad una precisa funzione statica;
solai scale, gruppi sanitari) preventivamente co- dello spazio necessario per la sistemazione ed il b) quella - che si potrebbe definire prefabbrica-
struiti in stabilimenti centralizzati. movimento delle macchine di sollevamento. zione strutturale - nella quale i vari elementi
In Italia, come in molti altri Paesi, fiorirono le Oltre a ci non si pu nemmeno trascurare il prefabbricati derivano dalla scomposizione di
iniziative specie nel campo degli studi e dei risultato estetico di un'esasperante monotonia una struttura rispondente a determinate condi-
progetti relativi ai procedimenti di prefabbrica- derivante dalla totale prefabbricazione di interi zioni statiche, e che a ricomposizione ultimata,
zione. Nel 1945. il Consiglio Nazionale delle quartieri, mentre gli eventuali vantaggi realizza- ricostituiscono la struttura da cui sono derivati,
Ricerche bandi un concorso per progetti di pre- bili con i pi perfezionati sistemi di prefabbrica- rispondendo alle stesse condizioni statiche come
fabbricazione edilizia che ebbe una larga parteci- zione comportano l'applicazione di tali sistemi se fosse un tutto, monolitico.
pazione di concorrenti. ad un grande numero di fabbricati. Alla 1 categoria appartiene ad es. la prefabbri-
Approfondendo gli studi in tal senso ci si accorse Superato il periodo non breve dell'attrezzatura cazione in cantiere di travi per solai in laterizio
per che la realizzazione su piano industriale di dello stabilimento e del cantiere, l'evidente effet- armato ormai largamente adottata per la sua
talune soluzioni apparentemente ammissibili pre- tivo vantaggio della prefabbricazione si ha nel convenienza economica come pure la costruzione
sentava invece difficolt tali da renderle antieco- tempo occorrente alla costruzione di un edificio, di travetti precompressi da parte di ditte specializ-
nomiche. in quanto il montaggio di elementi prefabbricati zate, particolarmente attrezzate.
In altri termini si constatato che difficile richiede minor tempo di quello occorrente per la A questo primo tipo di prefabbricazione appar-
ottenere con la prefabbricazione totale quella costruzione dell'edificio stesso, coi sistemi tradi- tiene altres la costruzione, fatta direttamente in
economica sul manufatto che si sperava di conse- zionali. cantiere, ma a pi d'opera, di travi, capriate od
guire passando dalla lavorazione artigianale a quindi comprensibile, perch dopo vari studi e altri elementi strutturali in cemento armato di tipo
quella industriale di serie. tentativi, la prefabbricazione totale di edifici di diversissimo. Affinch il procedimento risulti eco-
Per i pannelli di pareti, all'indiscutibile risparmio abitazione, abbia avuto in Italia un cos scarso nomico occorre che il numero degli elementi
di mano d'opera ottenibile con la lavorazione in successo, mentre sia stata largamente adottata prefabbricati sia tale da abbassare sotto un limite
serie si contrapponeva il maggior costo dei mate- in paesi come la Russia, dove per la rigidit del adeguato il costo di ammortamento dei macchi-
riali (cemento, ferro, materie plastiche, legni spe- clima la costruzione tradizionale incontra osta- nari e delle attrezzature necessarie. Lo studio
ciali ecc.) occorrenti per gli elementi prefabbri- coli difficilmente sormontabili. economico pu essere perci effettuato soltanto
cati, in confronto di quelli (mattoni, calce) impie- Se la prefabbricazione totale di case di abita- caso per caso in base alle particolari caratteristi-
gati nella costruzione tradizionale dei muri. zione ha avuto sino ad oggi in Italia scarsi che del lavoro.
Per i solai, le scarse economie di materiali e risultati, si sono avuti invece e si vanno ogni
mano d'opera realizzabili con una lavorazione giorno sviluppando le possibilit di adozione di
industrializzata ed altamente meccanizzata, veni- una prefabbricazione edilizia parziale riguar-
vano in gran parte se non del tutto assorbiti dal dante principalmente le strutture in cemento
costo dei trasporti e dal sollevamento in alto degli armato.
elementi. Per la posa in opera di pareti e solai Tale prefabbricazione si pu dividere in due

ferri lasciati fuori per attacco solaio

20.00

staffe fissaggio
provvisorio capriata

ponteggio capriata
sostegno
capriata
martinetto

capriata
10.24
martinetto
attrezzatura per trasporto
5.74
capriate

A B

19 28 in opera
1.001.00
soletta cm 2.5 gettata in opera
ripartizione 6 a 30
60 60 50 28 in opera
410/m
19
2.00
capriata prefabbricata 1.50 laterizio 16.5
30
20 C D
30 capriata prefabbricata
cassaforma 45
Fig. 1 Esempio di prefabbricazione di grandi elementi di struttura isolati.
Capriate in c.a. della luce di m 20. Officine FIAT Mirafiori, Torino.
A, vista; B fianco; C, collegamento capriate prefabbricate e travi principali gettate in opera; D, sezione A-A.

A.P.I.C.E. S.r.l. 105 Manuale dellArchitetto


PREFABBRICAZIONE
Anche dal punto di vista tecnico
non possibile indicare regole
di carattere generale.
Le casseforme per l'esecuzione
di elementi prefabbricati pos-
sono essere costruite in legno.
ferro, conglomerato cementizio,
a seconda delle caratteristiche
dell'elemento.
Particolari accorgimenti devono
essere adottati per impedire l'a-
desione dell'elemento prefab-
bricato alle casseforme. quali la
spalmatura delle stesse con so- Fig. 2 - Sezione trasversale del viadottoo di corso Francia, Roma. L'impalcato formato da solette prefabbricate
stanze oleose, la loro accurata e da travi prefabbricate a V.
pulizia dopo il disarmo, ed al-
tres l'adozione di una sagoma
che faciliti la sformatura.
Per ovvie ragioni economiche la
sformatura degli elementi pre-
fabbricati deve potersi effet- 4.65 A
tuare nel pi breve tempo possi-
bile. A tale scopo opportuno
adoperare conglomerati di alta
qualit con buona dosatura di
supercemento ed ottimi inerti.
0.70
Nella stagione fredda oppor-
tuno proteggere i getti, ed in
ogni caso prevedere il riscalda-
mento preventivo degli inerti e
36.00
dell'acqua di impasto.
Con questi accorgimenti si pos-
sono prevedere periodi di matu-
razione di 4872 ore. Qualora
il numero degli elementi da pre-
fabbricare sia considerevole, o
l'opera da realizzare con ele- A
menti prefabbricati debba ri- 50.00 1.50
spondere a particolari esigenze sezione orizzontale a m 2,00 pianta schematica della struttura resistente
di rapida esecuzione si pu an-
che provvedere ad accelerare la
maturazione degli elementi

paranco

paranco paranco
0.70 36.00 9.00

1.20

Fig. 3 - Aviorimessa con copertura ad elementi prefabbricati. A, pianta; B, sezione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 106 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN VETROCEMENTO
COPERTURE

COPERTURA CON APPOGGIO IN NICCHIA MURARIA


COPERTURA A NERVATURE IN VISTA corrente in legno
architrave in c.a.
piastra di vetro
caldana di cemento
asfalto mastice plastico
materiale plastico bicchieri in vetro

isolante speciale
cartone catramato
rustico
asfalto
intonaco
banchina d'appoggio in cemento

COPERTURA A NERVATURE IN VISTA AD ALTA IMPERMEABILITA'


piastra di vetro materiale imperm.
caldana in cemento
asfalto
COPERTURA ISOLANTE TERMOACUSTICA
materiale plastico
piastra vetro
materiale impermeabile

isolante speciale
rustico
intonaco

COPERTURA A NERVATURE NELLO SPESSORE DEL VETRO.


APPOGGIO SU BATTUTA IN RIALZO amianto
disco di metallo vetro martellato
bicchieri di vetro

mastice plastico COPERTURA CARROZZABILE PER RUOTE FERRATE LEGGERE

caldana di cemento telaio di ghisa piastra di vetro

corrente in legno
cartone catramato
struttura portante

GIUNTO SU TRAVE PORTANTE IN C.A.


10 50 95 95 50
bicchieri di vetro

elementi di cotto asfalto D


C
10 50 95

mastice plastico
A
B
cartone catramato
LUCERNARI CARROZZABILI PER RUOTE FERRATE PESANTI

A, pianta dei telai in ghisa di varie dimensioni multiple di : B, C, sezioni con diverse forme di
vetro; D, sezione del telaio apribile. Misure in mm.

A.P.I.C.E. S.r.l. 108 Manuale dellArchitetto


STRUTTURE IN VETROCEMENTO
PARETI E VETRATE

ferri verticali in giunti telaio di fissaggio


Piastra vetro alterni dentro e fuori intonaco
intonaco

isolamento speciale

zoccolino
profilo di legno
zoccolino in legno pavimento
cartone bitumato caldana
materiale plastico
solaio
Parete a nervature sporgente Parete in mattoni coibenti a camera d'aria rarefatta saldati a fuoco
feltro

cartone ondulato

plafone
profilato sostegno coprigiunto metallico telaio cemento
feltro
piastra vetro mastice vetro liscio
o martellato piastra vetro
rivestimento metallico feltro piastra vetro piastra vetro
cartone ondulato camera d'aria

sughero bitumato compresso nervatura

Parete con nervature nello spessore del vetro


A, sezione; B, pianta. Parete isolante termoacustica a piastre
profilo infisso metallico
A montanti di intelaiatura dei pannelli
di vetrocemento e di collegamento
mastice degli infissi
nervatura
piastra vetro B nervatura

telaio cemento
piastra vetro
C

Parete con telaini di cemento Attacco infisso


A,i telaini vengono fissati con malta cementizia; B, telaino a doppio vetro isolante termoacustico
C, telaino con struttura metallica.
STRUTTURE IN VETRO
vite a pressione
vite a pressione
vetro
mastice molla
e c
guarnizione molla

o
profilato a=53-42-30 mm
b=35-28-17 mm ponticello ghisa
c=35-28-19 mm canaletto
d=60-45-40 mm condensa acqua
b e=25-20-19 mm
a
Vetrate tettole lucernari sheds

A.P.I.C.E. S.r.l. 109 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
PENDENZA DEI TETTI A FALDE INCLINATE

GRAFICO PER LE PENDENZE E LE LUNGHEZZE


DELLE FALDE DEI TETTI 236,5
La lunghezza della falda in rapporto alla 200%
pendenza dei tetti riferita alla base di m. 1.
223,5 190%

180%
215
65
206
170%
200,5
160%
197,5

188
150%

180,3 140%
60 174,5
130%
172

164
55 120%

156,5
214,,5
110%

148,5 100%

50 141,5 90%
134,5
85% 174

45 131,5 80%
130,5 70%
122 65% 143,4
40 119,5 60%
117
115,5 50%
35 120
112
110 45%
30
109,5 100
40%
108
25 106 35% 84
105,1
104,3 30% 70
20 103,5 25% 57,7
103
102 20% 46,6
15
101,6 36,3
15%
10
100,4 26,7
10%
100,3
17,6
5
8,7

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Pendenze consentite dai Pendenze medie consiglia-


Precipitazioni atmosferiche medie annue (1871-1941) in mm dacqua (la materiali impiegati. bili in rapporto alle preci-
qualit di neve e di grandine viene ridotta in acqua mediante fusione. pitazioni.
Tipo della copertura Pendenza %
Quantit Quantit Scandole in legno...... 40 Regioni italiane Pendenza %
OSSERVATORIO OSSERVATORIO
di acqua in mm di acqua in mm Canali a due strati...... 35 Alta montagna...... 60 e oltre
Tegole alla romana e
Zone alpine...... 5060
Moncalieri............. 84 Iesi................... 66 canali....................... 35
Alto Appennino (setten-
Milano.................. 106 Roma................ 112 Tegole piane (marsi- trionale e centrale...... 45
gliesi)........................ 30
Venezia................ 112 Napoli.............. 118 Basso Appennino e Pia
Fibrocemento e lamiera nura Padana.............. 35
Genova............... 104 Taranto............. 91 ondulata.................... 2025
Italia Centrale............. 3035
Bologna.............. 112 Palermo............ 118 Materiali speciali o
Italia Meridionale....... 25
Firenza.............. Sassari................ vetro liscio................... 1020
109 104

A.P.I.C.E. S.r.l. 110 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
SCHEMI DI CAPRIATE IN LEGNO E IN ACCIAIO
CAPRIATE DI TETTI IN LEGNO CAPRIATE DI TETTI IN ACCIAIO

Capriate zoppa con contracatena per luci < di m4 Capriate semplice, conveniente per luci di m 68

monaco puntone

lastra in pietra di appoggio catena

Capriata semplice, conveniente per luci di m 57 Capriata semplice, conveniente per luci di m 812

contraffisso
m 30

1/5 a

Capriata di tipo palladiano, conveniente per luci di m 815 Capriata Polonceau, conveniente per luci di m 1216

m 30

Capriata composta,conveniente per luci di m 1215 Capriata inglese, conveniente fino a m 25

A.P.I.C.E. S.r.l. 111 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
DIMENSIONAMENTO DELLE CAPRIATE IN LEGNO
ESEMPIO DI CARRIATA IN LEGNO PER COPERTURA PESANTE 228 Kg/m INTERASSE M 3,50
gattello staffa

travetto
monaco
terzera grappa

puntone
staffa contraffisso o saetta

pietra o calcestruzzo per ripartizione pressione catena staffa


45 1000 45

SEZIONE A-A
A

mm 50x5 14
24

puntone 22x20 cm
3,5
21,5

mm 50x5
15

monaco 20x20 cm

contraffisso 20x20 cm

mm 50x5
18,7
12

mm 5x5
catena 22x20 cm 16

A mm 50x5

20 puntone 22x20 cm

catena 22x20 cm
Per coperture leggere (125 kg/m) Per coperture leggere (125 kg/m)
Dist. Portata m Dist. Portata m
fra le Legni fra le Legni
capriate 78 910 11121314 capriate 78 910 11121314
Puntoni...... 13x16 15x18 16x19 18x21 Puntoni...... 14x16 15x19 16x20 18x22
m 3,00 Saette a monaco 12x12 12x14 14x14 15x15 m 2,50 Saette a monaco 12x12 12x14 14x15 15x16
Catena............ 15x17 16x20 18x20 20x22 Catena............ 15x18 17x20 17x22 20x24
Puntoni...... 14x16 16x18 16x21 18x23 Puntoni...... 14x18 16x20 17x22 19x24
m 3,50 Saette a monaco 12x13 12x15 15x15 15x16 m 3,00 Saette a monaco 12x14 13x15 14x16 15x18
Coperture leggere: eternit, lamiera, ecc.
Catena............ 16x18 16x21 18x22 20x24 Catena............ 16x19 16x22 18x23 20x25 Coperture medie: tegole leterizie piane.
Puntoni...... 14x18 16x20 17x22 19x24 Puntoni...... 15x19 17x21 19x22 21x25 Coperture pesanti: tegole a canale con falda di sottotetto (o
m 4,00 Saette a monaco 12x14 13x15 14x16 15x18 m 3,75 Saette a monaco 12x16 14x15 15x16 16x19 tipi pi leggeri soggetti a sovraccarichi eccezzionali).
Catena............ 16x19 17x22 18x23 20x25 Catena............ 17x20 18x23 20x24 22x26 I carichi totali considerati comprendono la grossa e piccola
Puntoni...... 15x19 17x21 19x22 21x25 Puntoni...... 15x20 18x22 20x24 22x26 orditura, il materiale di copertura ed un sovraccarico medio
Saette a monaco 12x16 14x15 15x16 16x19 Saette a monaco 13x16 14x16 15x18 17x20
di 70 kg/m
m 5,00 m 4,50
Catena............ 17x20 18x23 20x24 22x26 Catena............ 17x27 17x24 21x25 24x28

A.P.I.C.E. S.r.l. 112 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
DIMENSIONAMENTO DELLE CAPRIATE IN LEGNO
ESEMPI DI CAPRIATE IN LEGNO PER COPERTURE LEGGERE
140

70

143

23

100 150 150 150 150 100

800

140

70

250
40

180 180 140 140 180 180

1000

APPOGGIO SU RITTI DI LEGNO

APPOGGIO SU MURATURA

A.P.I.C.E. S.r.l. 113 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
ESEMPIO DI SHED DOPPIO IN CEMENTO ARMATO

980 980
cordone di iuta coprigiunto a molla Sezione longitudinale
eternit
vetro
ponticello
vite di pressione
SEZIONE C-C
c
vetro
c

eternit eternit

490
980
Particolare della copertura

414
48 15 30 25 20
20
2 8 30 10 213
28 25 513 28
28 15 28
30
20
2 13 15 28

213 2 8
20 20
15 210
490 490
980
216 210
Armatura del telaio dello shed

A.P.I.C.E. S.r.l. 114 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
ORDITURA IN LEGNO DELLE FALDE DI TETTO

A falda di sottotetto continua. - Si compone


PICCOLA ORDITURA NEI TETTI A FALDA INCLINATA
di correnti (morali 8 x 8 o fette 5 x 8 di
quercia o castagno) sui quali si estende una
superficie piana che pu essere a:
Tavolato. Da impiegarsi specialmente per
coperture con tegole alla romana, eternit,
ardesia, cartone catramato e coperture
speciali metalliche. Normalmente si usano
tavole di cm 2 -. 3 (v. fig. 1). 100:200
Pianellato. Le pianelle in laterizio si impie-
gano particolarmente per coperture con tavolato chiodato
tegole alla romana e con coppi canali;
vengono appoggiate sui correnti e contra-
state allo slittamento da un listello di base
chiodato (v. fig. 2). 5070 terzera
250300 puntone
30 Fig. 1 - Falda in tavolato

13
2.5
interasse dei correnti cm 30

Tavellinato. Le tavelline forate sono pi


leggere delle pianelle e permettono un
interasse di 40 centimetri tra i correnti. Ha
lo stesso impiego del pianellato (v. fig. 3). 30 terzera pianelle
40 puntone Fig. 2 - Falda in pianellato listello base 4x4 inchiodato

25
2.5

interasse dei correnti cm 40

A orditura di listelli o cantinelle. - Si com-


pone di correnti (morali 8 x 8 o fette 5 x 8)
sui quali si inchiodano le cantinelle 4 x 4
parallele alla linea di gronda (interesse di
40
cm 3236 l'una dall'altra per tegolemarsi- 250300 listello base 4x4 inchiodato
gliesi). Si usa quando gli assi delle capriate
Fig. 3 - Falda in tavellinato
o dei puntoni sono distanti tra di loro circa terzera
tre metri (v. fig. 4).

Senza la piccola orditura. - Si compone di


arcarecci (morali 8 x 8 o fette 5 x 8 di
castagno o quercia) disposti direttamente
sopra i puntoni parallelamente alla
gronda, sui quali si dispongono le tegole a
piane in laterizio (tipo marsigliese) le lastre
di eternit o le lamiere ondulate. L'interasse
degli arcarecci varia a seconda del mate- b
riale impiegato per la copertura. L'impiego puntone 50:70
di questa armatura consentito dalravvici- fanno parte della grande orditura
namento ( m 1 2) delle capriate o dei Fig. 4 - Ordinatura di listelli o cantinelle Fig. 5 - Copertura senza piccola orditura
puntoni ed consigliabile per incavallature
leggere (v. fig. 5).

A.P.I.C.E. S.r.l. 115a Manuale dellArchitetto


COPERTURE
ORDITURA IN LEGNO DELLE FALDE DI TETTO

Dimensioni in cm a interasse Sezione dei b interasse


Materiale dei correnti correnti dei puntoni
Tegole in laterizio
marsigliese
40x25x3 36 8x8 12 m
Eternit lastre
ondulate mod. 24
183x97x0,6 57
da 6x6 12 m
mod. monitor
183x101x0,6 85,5 a 12x7
alla francese
40x40x0,4 22
alla francese da 4x4 1m
30x30x0,4 15
alla toscana da 7x3,5 12 m
39,5x63,6x55 36 a 7x7
alla romana da 6x6
122x57x0,6 56,25 a 6x10 12 m
lamiera zincata
ondulata
200x100x8/10 mm 4050 da 4x4 12 m
200x90x8/10 mm a 8x8

A.P.I.C.E. S.r.l. 115b Manuale dellArchitetto


COPERTURE
COSTRUZIONE E ORDITURE DELLE FALDE DI TETTO

SCHEMI DI ALCUNE COPERTURE A FALDE INCONTRO DI DUE CORPI DI FABBRICA DOPPI


DI TETTO INCLINATE

45
a 45
a/2

a/2
a
45
b
b/2
b/2

45
b
b/2
OSSATURA DI UN ABBAINO
b/2

spessore tavole
cm 3,5

45
a
a/2

10 x 8
5 x 2,5

a c
a a c
a/2

b
b

A.P.I.C.E. S.r.l. 116 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
PRINCIPALI TIPI DI COPERTURE IN LATERIZIO

COPERTURA CON CANALI A DUE STRATI

malta tegole curve o canali

40

19

13
gronda

COPERTURE CON TEGOLE ALLA ROMANA E CANALI

35

malta
40
tegole piane o
embrici

28

gronda 25

COPERTURE CON TEGOLE PIANE (TIPO MARSIGLIESE)


40

5
20

linguette per il fissaggio delle


tegole ai travetti
~5
gronda NB. - Nei tre tipi il filare di gronda deve essere
leggermente sollevato per mantenere pendenza
COPERTURE CON SCANDOLE DI LARICE O ABETE (IN USO NELLE VALLI ALPINE) costante con i filari sovrastanti.
spessore delle scandole 1520 mm falda di sottotetto continua
Tabella delle dimensioni, dei pesi degli elementi di copertura
ed inclinazioni minima dei tetti da essi consentite.
Dimensioni di un Peso numero Monta
Tipo min. delle
elemento in cm kg/m elementim falde
Coppi.........
falda per fissaggio 13x19x40 75 34 35%
Canali........
Tegole alla 28x35x40 9
1/3 a romana....... 65 35%
Canali....... 13x19x40 14
Tegole piane
25x40x2,5 40 1415 30%
2030=a (marsigliesi)

Scandole in 1215x2030
spessore 20 3550 40%
legno.........
mm 1520

A.P.I.C.E. S.r.l. 117 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
PRINCIPALI TIPI DI COPERTURE IN ETERNIT

COPERTURA ALLA FRANCESE


colmo
E
grappa
rampone

9 40 variabile
22 Fori per chiodatura
listelle di colmo 20
D
8 22 40
22 10
40
20
B

8
Fori per chiodi da 30mm C
Fissaggio lastra A 40
gronda
225 Fori per chiodatura
Fori per il Fissaggio dei ramponi

rampone di rame
A, mezza sagoma di invito; B, sagoma di fondo; C, sagoma di gronda; D, lastra di grondai; E, colmo
COPERTURA ALLA TOSCANA
19,5 210 19,5
G 11,5 11,5 G

grappa
90 di gronda 21
21 68 variabile 68
110 L di testata
55 di colmo 36

36 18

vite Fissaggio lastre variabile


larghezza utile mm 610 lungh. ut.360
3,5
larghezza totale mm 636 lung. tot.396
2,6 rame tot. 200
B
gronda
A 50
grappa in Ferro zincato
Fissaggio lastre di Fondo
schema
ut. 140
A 59,5 largh.utile mm 610 largh.utile mm 610 utile 305
22.6 largh. tot. mm 636 largh. tot. mm 636 totale 331

C D
B F E
lastre di testata C D E F

A, mezza lastra di colmo; B, lastra trapezia sinistra;C, lastra trapezia destra; D, lastra di fondo; E, lastra di gronda; F, mezza lastra di testata; G, colmo

COPERTURE ONDULATE

E
h= 183 cm.
mod.1924 e mod. monitor

vite di fissaggio come la copertura alla toscana 35

12 MODELLO 1924
largh. totale cm 97
largh. utile cm 91
ondulazioni n. 5 1/2
MOD. MONITOR
3 3 A B C D largh. totale cm 101
gronda 12
Fissaggio su strutture metalliche largh. utile cm 97
ondulazioni n. 6 1/2
A, lastra di gronda; B, lastra di fondo; C, lastra di colmo; D, lastra senza smussi; E, colmo

A.P.I.C.E. S.r.l. 118 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
COPERTURE IN ALUSICC METALLICHE AUTOPORTANTI

elementi cm 80 Tabella dati tecnini Alusicc


tipo A 80
40 40 ACCIAIO ZINCATO ALLUMINIO
Spessore
5/10 6/10 8/10 10/10 7/10 8/10 10/10
tipo AE elem. cm. 40
4
J cm....... 5,75 7,24 10,68 13,69 10,03 12,20 15,68
40
80 W cm...... 2,28 2,79 3,87 4,81 3,48 4,08 5,08
2,5
eX mm..... 19,90 19,04 18,03 16,56 16,13 15,90 14,52
Kg/m....... 4,50 5,40 7,00 8,60 1,95 2,20 2,75
x x
Kg/m...... 5,63 6,75 8,75 10,75 2,44 2,75 3,44
e 5
4,5 150
spess. mm 0,06
m 12,30
alusicc
lungh.

150

25

PARTICOLARI BORDATURE ALUSICC

Laterale aperto Laterale di raccordo con


lunghezza parete verticale
dell'elemento
quanto
la falda
m 1416
Colmo a muro con scossolina.

PARTICOLARI ALUSICC SU SOLAIO PIANO CON ARCARECCI SICCACIER (AC)

m 7,30 spess. mm 0,8


lungh. alusicc
= 175 5
25 175 =

arcaraccio in profilato Tabella incidenza N staffe al m


dado (riferita al n. di arcarecci della falda)
dado rondella
rondella Inte- Nervatura centrale Nervatura centrale
rasse alternata completa
m 2 3 + 2 3 +
0,80 3,90 3,20 6,30 4,70 3,80
cappuccio vergato 1,00 3,15 2,50 5,00 3,80 3,15
1,20 2,60 2,10 4,20 3,15 2,60
1,40 2,25 1,80 3,60 2,70 02,25
1,60 2,00 1,60 3,15 2,25 1,95
giunto stagno
1,80 1,60 1,40 2,80 2,10 1,75
2,00 2,50 1,90 1,60
gancio 2,40 2,10 1,60 1,30
alussic 2,60 195 1,45 1,20
gancio 2,80 1,80 1,25 1,05
arcareccio in tubolare
Per zone di forte vento consigliabile una staffa
Staffa Alusicc tipo S 5 Staffa Alusicc tipo S 6 ad ogni incrocio di arcareccio con nervatura.

A.P.I.C.E. S.r.l. 119 Manuale dellArchitetto


COPERTURE
COPERTURE CON LAMIERA ONDULATE

A
lamiera lungh.max m 25 B

max. 2.20

Sezione tetto

A
Pianta particolare falda Particolare C Particolare B

TIPI DI LAMIERE

7,62
Sezione A-A 1,9
87,7
}
97,3 x L =360
Lamiera sinusoidale tipo 01

10
3
65
77
Lamiera sinusoidale tipo 02

3
13
91
98 } x L =360
Scossalina laterale Lamiera sinusoidale tipo 03

15,24
1,9
91.44
95,88
Lamiera ondulato-piana tipo 04

190,5
38
7,62
8,32
Scossalina di testa
Lamiera trapezoidale tipo 05

25
1,00
Colmo 7,00
Lamiera trapezoidale tipo 06

A.P.I.C.E. S.r.l. 120 Manuale dellArchitetto


SCALE
SEGNI CONVENZIONALI IN PIANTA

La quota di riferimento (0,00) quella centi parte di ciascuna rampa saranno salita si indica con una freccia con linea
del pianerottolo del piano terreno. i numerate progressivamente. mentre continua sulla mezzaria di ogni rampa.
piani superiori hanno quota positiva, quelle delle rampe che dal piano ter- La pedata e l'alzata si indicano lungo la
quelli inferiori hanno quota negativa. A reno scendono ai piani inferiori porte- linea suddetta, pedata in alto ed alzata
partire dal piano terreno le alzate fa- ranno un numero negativo. Il verso di in basso. in unit centimetro.

103 ( -292 ) 103 103 ( 0,00 ) 103 103 ( +325 ) 103 103 103
( +975 )
221 221 221 221 221 221 221 221

1 20
- 18 21
30,5 30,5 16,25 30,5
-1
16,25 16,25
30,5 16,25

-8 11 51
-9 10 50

133 181 133 181 133 181 181 133


Santinato Piano terra Piano tipo Ultimo piano

PENDENZE VINCOLI DI PASSAGGIO PER LE RAMPE


linea del soffitto

75

135
80

72

Lunghezza normale del passo di un uomo in piano Con rapporto normale a/p=17/29
(due alzate + una pedata = cm 63
A
B C
pendenza max per scale a pioli
A, distanza per scala rettilinea normale; B, passaggio per due persone di fronte;C, passaggio per
tre persone di fronte.

12% GRADONATE
23,5%
pendenza max scale per locali macchine

70
12% 8
8.5 16.5

a/p=20/20-pendenza max per


21%
case unifamigliari
A

a/p=20/23-pendenza max per 140 17


case d'abitazione 12 29
a/p=19/25
a/p=18/27
a/p=17/29
a/p=16/31
a/p=18/33-pendenza max per scale scoperte
75
a/p=13/37-pendenza max per gradonata
90
a/p=1/5
a/p=1/8
45 24 20 a/p=1/10 210 25 41
19.5% 16

Inclinazioni usuali per gradonate, scale normali, per locali macchine, a pioli

A, tipo sconsigliabile per lunghe rampe perch scomoda

A.P.I.C.E. S.r.l. 121 Manuale dellArchitetto


SCALE
SFALSAMENTO DEI GRADINI

Volendo che il piano intradosso delle rampe e quello del Lo sfaldamento in avanti o indietro riferito al verso di salita
pianerottollo o dei piani si incontrino sulla stessa linea della rampa.
necessario ammettere uno sfalsamento dei gradini cheva- Nel caso in cui d=0 lo sfalsamento indietro di una pedata.
rier in funzione della differenza d=s-r/cos. Nel caso in cui d=a/2 lo sfalsamento nullo.
Nei casi intermedi ci si serve del diagramma in disegno.

corrimano corrimano corrimano

l1
l1
l 1= l2 l2
l2

d d
s d
r s s
cos
r r r

a a a
Sfaldamento indietro d < Sfaldamento nullo d < Sfaldamento avanti d <
2 2 2

r = s- r a + p r = s- r a + p r = s- r a + p
d= s- d= s- d= s-
cos p cos p cos p

Nel caso in cui d maggiore o minore a/2 gli sfalsamenti sono una frazione di pedata in avanti o indietro e i loro valori sono
stati dal diagramma in disegno: a, alzata; p, pedata;, inclinazione delle rampe; s, spessore del pianerottolo misurato fra i
piani intradosso al finito: r, distanza fra il piano di intradosso della rampa ed il piano radenti ai vertici interni della spezzata
formata dalle pedate e dalla alzate

a + p valore di r misurato verticalmented= s- r


= r cos
p cos

0
Valori sfaldamento in dietro Valori sfaldamento in avanti
35 34 33 32 3130 29 28 2726 252423 22 2120 1918 17 16 15 14 13121110 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35
0 0
1 1
2 2
3 3
4 4
5 5
6 6
7 7
8 8
9 9
10 10
11 11
12 12
13 15x33 13
14 14
15 18x27 17x29 16x31 15
16 16
17 20x25 17
18 19x25 18
19 19
20 20
y= valori di d in cm

A.P.I.C.E. S.r.l. 122a Manuale dellArchitetto


SCALE
SFALSAMENTO DEI GRADINI
250

317
611 417
789 589 467
858 600 700
658

135 430

100 135
1.05

235
100

~500 436
279

250

Schemi comparativi dell'ingombro necessario per superare il dislivello di m 3,20 con rampe di m 1 di larghezza e rapporto a/p=16/31

A.P.I.C.E. S.r.l. 122b Manuale dellArchitetto


SCALE
SVILUPPO DEL CORRIMANO

Partendo dal presupposto che gli intradossi delle


rampe e dei pianerottoli si snodino senza disconti- 10 1
nuit, affinch anche il corrimano abbia andamento direttrice della sF
continuo, si seguano le seguenti norme: rampa di sinistra
a) si consideri la superficie cilindrica la cui direttrice 30,5
data dalla proiezione sul piano orizzontale dei 16,5
punti pi esterni della sezione traversale della a p p
b
rampa; B A
b) la larghezza della rampa data dalla lunghezza A=10 cm largh. pian.
delle lastre di pedata aumentata della distanza
misurata fra il piano della superficie cilindrica e C b a largh. rampa

quello parallelo passante per la testata delle lastre di D


sf
pedata (v. figura). p+sF p-sF
+ =p
direttrice della 2 2
Esempio 1 rampa di dastra
11 20
Supponendo di aver determinato con l'uso delle
tabelle della tavola precedente uno sfalsamento
indietro, si tracci la retta e si riporti a partire da AB
e si riporti a partire da A un segmento b=(P-sF)/2 Esempio 1 - Scala a due rampe affiancate con parapetto chiuso
seguito da tante pedate quante compongono la
prima rampa, per chiudere con un segmento
a=(p+sF)/2; allo stesso modo si disegni il lato CD. 1
8
Esempio 2 p p a
Si ricavi dalle tabelle alla tavola precedente il valore
dello sfalsamento sf fra il primo e l'ultimo gradino ed b
ammettiamo che esso sia in avanti.
Tracciata la retta AB, si riporti a partire da A un
segmento a=(P+sF)/2, seguito datante pedate 9 a
quante compongono la prima rampa, per
chiudere sf largh. pianeratt.
compongono la prima rampa, per chiudere con un
segmento b=(P-sF)/2; allo stesso modo si disegnano largh. rampa
i lati BC e CD. 11 b
a
filo corrimano
b
A A

12 19

filo corrimano Esempio 2 - Scala a pozzo a tre rampe con parapetto a giorno

Filo primo gradino piano della direttrice


filo corrimano
e direttrice a
sf b piano della direttrice

20 a
p-sf p
p-sf

sf lastra di pedata lastra di pedata

b
A B
a b
a+b=p A, sezione trasversale della rampa con parapetto a giorno
p=sF+2p B, sezione trasversale della ramppa con parapetto chiuso Esempio 3 - Scale a pozzo a due rampe
p+sF
b=
2
p= pedata sf= sfalsamento

A.P.I.C.E. S.r.l. 123 Manuale dellArchitetto


SCALE
SCALE CON STRUTTURA IN MASSELLO
25 25

28 15 28 18 18 21
60 12 50
31 31 28 26
28 31 28 31

28 28
28 50 25 25
28 28
.5 25 18 25 18
19
18 18
37.5
.03 18
18.2
18.5 20

SCHEMI STRUTTURALI COMPARATIVI PER SCALE NORMALI


muratura di c.a. o di mattoni pieni C

A B A B

SEZ. B B

SEZ. A A
Le strutture portanti verticali consistono in una normale in- Le strutture portanti verticali consistono in muratura di c.a.
gabbiatura di pilastri in c.a.; le rampe ed i pianerottoli in o di mattoni pieni; le rampe ed i pianerottoli in c.a. costi-
c.a. costituiscono solette continue a ginocchio tuiscono solette continue a ginocchio.

SEZ. C C
Le strutture portanti consistono in murature di c.a. o di
mattoni pieni disposte lungo i lati maggiori del vano scala:
le rampe ed i pianerottoli in c.a. sono a sbalzo dalla
struttura portante..

A.P.I.C.E. S.r.l. 124a Manuale dellArchitetto


SCALE
SCALE CON STRUTTURA IN MASSELLO

ESEMPI DI SCALE A STRUTTURE IN C.A.

170
95 20
25
60 25 25
20
25 65 40
25
270 40 150
6 50 20 65
50 65 20 90
315 40
10 25
40 410
45 140 45
40
20 20
25
30
25 270 25
20
POS 5 36
Struttura a soletta (a ginocchio). Spessore soletta: case di abitazione cm 11; scuole, teatri cm 12,5.

Destinazione Pos. 1 Pos. 2 Pos. 3 Pos. 4 Pos. 5


POS 4
Case di abitazione 1 12 1 14 1 14 1 14 4 12
Scuole, teatri . . . 1 12 1 14 1 14 1 14 4 14
108

30 60
Destinazione Pos. 1 Pos. 2 Pos. 3 Pos. 4 Pos. 5 Pos. 6
Case di abitazione 4 14 1 14 4 14 4 14 4 8 4 5
108
Scuole, teatri . . . 4 16 1 14 4 14 4 16 4 8 4 5 Struttura a sbalzo dalla maturata perimetrale

Destinazione Tipo Pos. 1 Pos. 2 Pos. 3 Pos. 4 Pos. 5


100 17 17
Case di abitazione 110 18 18 15 45 35
120 1 10 1 8
100 18 18
Scuole, teatri . . . 110 1 10 1 8 15 45 35
120 1 10 1 10

A.P.I.C.E. S.r.l. 124b Manuale dellArchitetto


SCALE

SCALE CALCOLATE NEL RAPPORTO 2A+P=cm 63


N. N. 16 31 16,1 30,8 16,2 30,6 16,3 30,4 16,4 30,2 16,5 30 16,6 29,8 16,7 29,6 16,8 29,4 16,9 29,2
alzate pedate ALTEZZA E LUNGHEZZA DELLA RAMPA
h l h l h l h l h l h l h l h l h l h l
2 1 32,0 31,0 32,2 30,8 32,4 30,6 32,6 30,4 32,8 30,2 33,0 30,0 33,2 29,8 33,4 29,6 33,6 29,4 33,8 29,2
3 2 48,0 62,0 48,3 61,6 48,6 61,2 48,9 60,8 49,2 60,4 49,5 60,0 49,8 59,6 50,1 59,2 50,4 58,8 50,7 58,4
4 3 64,0 93,0 64,4 92,4 64,8 91,8 65,2 91,2 65,6 90,6 66,0 90,0 66,4 89,4 66,8 88,8 67,2 88,2 67,6 87,6
5 4 80,0 124,0 80,5 123,2 81,0 122,4 81,5 121,6 82,0 120,8 82,5 120,0 83,0 119,2 83,5 118,4 84,0 117,6 84,5 116,8
6 5 96,0 155,0 96,6 154,0 97,2 153,0 97,8 152,0 98,4 151,0 99,0 150,0 99,6 149,0 100,2 148,0 100,8 147,0 101,4 146,0
7 6 112,0 186,0 112,7 184,8 113,4 183,6 114,1 182,4 114,8 181,2 115,5 180,0 116,2 178,8 116,9 177,6 117,6 176,4 118,3 175,2
8 7 128,0 217,0 128,8 215,6 129,6 214,2 130,4 212,8 131,2 211,4 132,0 210,0 132,8 208,6 133,6 207,2 134,4 205,8 135,2 204,4
9 8 144,0 248,0 144,9 246,4 145,8 244,8 146,7 243,2 147,6 241,6 148,5 240,0 149,4 238,4 150,3 236,8 151,2 235,2 152,1 233,6
10 9 160,0 279,0 161,0 277,2 162,0 275,4 163,0 273,6 164,0 271,8 165,0 270,0 166,0 268,2 167,0 266,4 168,0 264,6 169,0 262,8
11 10 176,0 310,0 177,1 308,0 178,2 306,0 179,3 304,0 180,4 302,0 181,5 300,0 182,6 298,0 183,7 296,0 184,8 294,0 185,9 292,0
12 11 192,0 341,0 193,2 338,8 194,4 336,6 195,6 334,4 196,8 332,2 198,0 330,0 199,2 327,8 200,4 325,6 201,6 323,4 202,8 321,2
13 12 208,0 372,0 209,3 369,6 210,6 367,2 211,9 364,8 213,2 362,4 214,5 360,0 215,8 357,6 217,1 355,2 218,4 352,8 219,7 350,4
14 13 224,0 403,0 225,4 400,4 226,8 397,8 228,2 395,2 229,6 392,6 231,0 390,0 232,4 387,4 233,8 384,8 235,2 382,2 236,6 379,6
15 14 240,0 434,0 241,5 431,2 243,0 428,4 244,5 425,6 246,0 422,8 247,5 420,0 249,0 417,2 250,5 414,4 252,0 411,6 253,5 408,8
16 15 256,0 465,0 257,6 462,0 259,2 459,0 260,8 456,0 262,4 453,0 264,0 450,0 265,6 447,0 267,2 444,0 268,8 441,0 270,4 438,0
17 16 272,0 496,0 273,7 492,8 275,4 489,6 277,1 486,4 278,8 483,2 280,5 480,0 282,2 476,8 283,9 473,6 285,6 470,4 287,3 467,2
18 17 288,0 527,0 289,8 523,6 291,6 520,2 293,4 516,8 295,2 513,4 297,0 510,0 298,8 506,6 300,6 503,2 302,4 499,8 304,2 496,4
19 18 304,0 558,0 305,9 554,4 307,8 550,8 309,7 547,2 311,6 543,6 313,5 540,0 315,4 536,4 317,3 532,8 319,2 529,2 321,1 525,6
20 19 320,0 589,0 322,0 585,2 324,0 581,4 326,0 577,6 328,0 573,8 330,0 570,0 332,0 566,2 334,0 562,4 336,0 558,6 338,0 554,8
21 20 336,0 620,0 338,1 616,0 340,2 612,0 342,3 608,0 344,4 604,0 346,5 600,0 348,6 596,0 350,7 592,0 352,8 588,0 354,9 584,0
22 21 352,0 651,0 354,2 646,8 356,4 642,6 358,6 638,4 360,8 634,2 363,0 630,0 365,2 625,8 367,4 621,6 369,6 617,4 371,8 613,2
23 22 368,0 682,0 370,3 677,6 372,6 673,2 374,9 668,8 377,2 664,4 379,5 660,0 381,8 655,6 384,1 651,2 386,4 646,8 388,7 642,4
24 23 384,0 713,0 386,4 708,4 388,8 703,8 391,2 699,2 393,6 694,6 396,0 690,0 398,4 685,4 400,8 680,8 403,2 676,2 405,6 671,6
25 24 400,0 744,0 402,5 739,2 405,0 734,4 407,5 729,6 410,0 724,8 412,5 720,0 415,0 715,2 417,5 710,4 420,0 705,6 422,5 700,8
26 25 416,0 775,0 418,6 770,0 421,2 765,0 423,8 760,0 426,4 755,0 429,0 750,0 431,6 745,0 434,2 740,0 436,8 735,0 439,4 730,0
27 26 432,0 806,0 434,7 800,8 437,4 795,6 440,1 790,4 442,8 785,2 445,5 780,0 448,2 774,8 450,9 769,6 453,6 764,4 456,3 759,2
28 27 448,0 837,0 450,8 831,6 453,6 826,2 456,4 820,8 459,2 815,4 462,0 810,0 464,8 804,6 467,6 799,2 470,4 793,8 473,2 788,4
29 28 464,0 868,0 466,9 862,4 469,8 856,8 472,7 851,2 475,6 845,6 478,5 840,0 481,4 834,4 484,3 828,8 487,2 823,2 490,1 817,6
30 29 480,0 899,0 483,0 893,2 486,0 887,4 489,0 881,6 492,0 875,8 495,0 870,0 498,0 864,2 501,0 858,4 504,0 852,6 507,0 846,8
17,0 29,0 17,1 28,8 17,2 28,6 17,3 28,4 17,4 28,2 17,5 28,0 17,6 27,8 17,7 27,6 17,8 27,4 17,9 27,2
2 1 34,0 29,0 34,2 28,8 34,4 28,6 34,6 28,4 34,8 28,2 35,0 28,0 35,2 27,8 35,4 27,6 35,6 27,4 35,8 27,2
3 2 51,0 58,0 51,3 57,6 51,6 57,2 51,9 56,8 52,2 56,4 52,5 56,0 52,8 55,6 53,1 55,2 53,4 54,8 53,7 54,4
4 3 68,0 87,0 68,4 86,4 68,8 85,8 69,2 85,2 69,6 84,6 70,0 84,0 70,4 83,4 70,8 82,8 71,2 82,2 71,6 81,6
5 4 85,0 116,0 85,5 115,2 86,0 114,4 86,5 113,6 87,0 112,8 87,5 112,0 88,0 111,2 88,5 110,4 89,0 109,6 89,5 108,8
6 5 102,0 145,0 102,6 144,0 103,2 143,0 103,8 142,0 104,4 141,0 105,0 140,0 105,6 139,0 106,2 138,0 106,8 137,0 107,4 136,0
7 6 119,0 174,0 119,7 172,8 120,4 171,6 121,1 170,4 121,8 169,2 122,5 168,0 123,2 166,8 123,9 165,6 124,6 164,4 125,3 163,2
8 7 136,0 203,0 136,8 201,6 137,6 200,2 138,4 198,8 139,2 197,4 140,0 196,0 140,8 194,6 141,6 193,2 142,4 191,8 143,2 190,4
9 8 153,0 232,0 153,9 230,4 154,8 228,8 155,7 227,2 156,6 225,6 157,5 224,0 158,4 222,4 159,3 220,8 160,2 219,2 161,1 217,6
10 9 170,0 261,0 171,0 259,2 172,0 257,4 173,0 255,6 174,0 253,8 175,0 252,0 176,0 250,2 177,0 248,4 178,0 246,6 179,0 244,8
11 10 187,0 290,0 188,1 288,0 189,2 286,0 190,3 284,0 191,4 282,0 192,5 280,0 193,6 278,0 194,7 276,0 195,8 274,0 196,9 272,0
12 11 204,0 319,0 205,2 316,8 206,4 314,6 207,6 312,4 208,8 310,2 210,0 308,0 211,2 305,8 212,4 303,6 213,6 301,4 214,8 299,2
13 12 221,0 348,0 222,3 345,6 223,6 343,2 224,9 340,8 226,2 338,4 227,5 336,0 228,8 333,6 230,1 331,2 231,4 328,8 232,7 326,4
14 13 238,0 377,0 239,4 374,4 240,8 371,8 242,2 369,2 243,6 366,6 245,0 364,0 246,4 361,4 247,8 358,8 249,2 356,2 250,6 353,6
15 14 255,0 406,0 256,5 403,2 258,0 400,4 259,5 397,6 261,0 394,8 262,5 392,0 264,0 389,2 265,5 386,4 267,0 383,6 268,5 380,8
16 15 272,0 435,0 273,6 432,0 275,2 429,0 276,8 426,0 278,4 423,0 280,0 420,0 281,6 417,0 283,2 414,0 284,8 411,0 286,4 408,0
17 16 289,0 464,0 290,7 460,8 292,4 457,6 294,1 454,4 295,8 451,2 297,5 448,0 299,2 444,8 300,9 441,6 302,6 438,4 304,3 435,2
18 17 306,0 493,0 307,8 489,6 309,6 486,2 311,4 482,8 313,2 479,4 315,0 476,0 316,8 472,6 318,6 469,2 320,4 465,8 322,2 462,4
19 18 323,0 522,0 324,9 518,4 326,8 514,8 328,7 511,2 330,6 507,6 332,5 504,0 334,4 500,4 336,3 496,8 338,2 493,2 340,1 489,6
20 19 340,0 551,0 342,0 547,2 344,0 543,4 346,0 539,6 348,0 535,8 350,0 532,0 352,0 528,2 354,0 524,4 356,0 520,6 358,0 516,8
21 20 357,0 580,0 359,1 576,0 361,2 572,0 363,3 568,0 365,4 564,0 367,5 560,0 369,6 556,0 371,7 552,0 373,8 548,0 375,9 544,0
22 21 374,0 609,0 376,2 604,8 378,4 600,6 380,6 596,4 382,8 592,2 385,0 588,0 387,2 583,8 389,4 579,6 391,6 575,4 393,8 571,2
23 22 391,0 638,0 393,3 633,6 395,6 629,2 397,9 624,8 400,2 620,4 402,5 616,0 404,8 611,6 407,1 607,2 409,4 602,8 411,7 598,4
24 23 408,0 667,0 410,4 662,4 412,8 657,8 415,2 653,2 417,6 648,6 420,0 644,0 422,4 639,4 424,8 634,8 427,2 630,2 429,6 625,6
25 24 425,0 696,0 427,5 691,2 430,0 686,4 432,5 681,6 435,0 676,8 437,5 672,0 440,0 667,2 442,5 662,4 445,0 657,6 447,5 652,8
26 25 442,0 725,0 444,6 720,0 447,2 715,0 449,8 710,0 452,4 705,0 455,0 700,0 457,6 695,0 460,2 690,0 462,8 685,0 465,4 680,0
27 26 459,0 754,0 461,7 748,8 464,4 743,6 467,1 738,4 469,8 733,2 472,5 728,0 475,2 722,8 477,9 717,6 480,6 712,4 483,3 707,2
28 27 476,0 783,0 478,8 777,6 481,6 772,2 484,4 766,8 487,2 761,4 490,0 756,0 492,8 750,6 495,6 745,2 498,4 739,8 501,2 734,4
29 28 493,0 812,0 495,9 806,4 498,8 800,8 501,7 795,2 504,6 789,6 507,5 784,0 510,4 778,4 513,3 772,8 516,2 767,2 519,1 761,6
30 29 510,0 841,0 513,0 835,2 516,0 829,4 519,0 823,6 522,0 817,8 525,0 812,0 528,0 806,2 531,0 800,4 534,0 794,6 537,0 788,8

A.P.I.C.E. S.r.l. 125 Manuale dellArchitetto


SCALE

SCALE CALCOLATE NEL RAPPORTO 2A+P=cm 63


N. N. 18,0 27,0 18,1 26,8 18,2 26,6 18,3 26,4 18,4 26,2 18,5 26,0 18,6 25,8 18,7 25,6 18,8 25,4 18,9 25,2
alzate pedate ALTEZZA E LUNGHEZZA DELLA RAMPA
h l h l h l h l h l h l h l h l h l h l
2 1 36,0 27,0 36,2 26,8 36,4 26,6 36,6 26,4 36,8 26,2 37,0 26,0 37,2 25,8 37,4 25,6 37,6 25,4 37,8 25,2
3 2 54,0 54,0 54,3 53,6 54,6 53,2 54,9 52,8 55,2 52,4 55,5 52,0 55,8 51,6 56,1 51,2 56,4 50,8 56,7 50,4
4 3 72,0 81,0 72,4 80,4 72,8 79,8 73,2 79,2 73,6 78,6 74,0 78,0 74,4 77,4 74,8 76,8 75,2 76,2 75,6 75,6
5 4 90,0 108,0 90,5 107,2 91,0 106,4 91,5 105,6 92,0 104,8 92,5 104,0 93,0 103,2 93,5 102,4 94,0 101,6 94,5 100,8
6 5 108,0 135,0 108,6 134,0 109,2 133,0 109,8 132,0 110,4 131,0 111,0 130,0 111,6 129,0 112,2 128,0 112,8 127,0 113,4 126,0
7 6 126,0 162,0 126,7 160,8 127,4 159,6 128,1 158,4 128,8 157,2 129,5 156,0 130,2 154,8 130,9 153,6 131,6 152,4 132,3 151,2
8 7 144,0 189,0 144,8 187,6 145,6 186,2 146,4 184,8 147,2 183,4 148,0 182,0 148,8 180,6 149,6 179,2 150,4 177,8 151,2 176,4
9 8 162,0 216,0 162,9 214,4 163,8 212,8 164,7 211,2 165,6 209,6 166,5 208,0 167,4 206,4 168,3 204,8 169,2 203,2 170,1 201,6
10 9 180,0 243,0 181,0 241,2 182,0 239,4 183,0 237,6 184,0 235,8 185,0 234,0 186,0 232,2 187,0 230,4 188,0 228,6 189,0 226,8
11 10 198,0 270,0 199,1 268,0 200,2 266,0 201,3 264,0 202,4 262,0 203,5 260,0 204,6 258,0 205,7 256,0 206,8 254,0 207,9 252,0
12 11 216,0 297,0 217,2 294,8 218,4 292,6 219,6 290,4 220,8 288,2 222,0 286,0 223,2 283,8 224,4 281,6 225,6 279,4 226,8 277,2
13 12 234,0 324,0 235,3 321,6 236,6 319,2 237,9 316,8 239,2 314,4 240,5 312,0 241,8 309,6 243,1 307,2 244,4 304,8 245,7 302,4
14 13 252,0 351,0 253,4 348,4 254,8 345,8 256,2 343,2 257,6 340,6 259,0 338,0 260,4 335,4 261,8 332,8 263,2 330,2 264,6 327,6
15 14 270,0 378,0 271,5 375,2 273,0 372,4 274,5 369,6 276,0 366,8 277,5 364,0 279,0 361,2 280,5 358,4 282,0 355,6 283,5 352,8
16 15 288,0 405,0 289,6 402,0 291,2 399,0 292,8 396,0 294,4 393,0 296,0 390,0 297,6 387,0 299,2 384,0 300,8 381,0 302,4 378,0
17 16 306,0 432,0 307,7 428,8 309,4 425,6 311,1 422,4 312,8 419,2 314,5 416,0 316,2 412,8 317,9 409,6 319,6 406,4 321,3 403,2
18 17 324,0 459,0 325,8 455,6 327,6 452,2 329,4 448,8 331,2 445,4 333,0 442,0 334,8 438,6 336,6 435,2 338,4 431,8 340,2 428,4
19 18 342,0 486,0 343,9 482,4 345,8 478,8 347,7 475,2 349,6 471,6 351,5 468,0 353,4 464,4 355,3 460,8 357,2 457,2 359,1 453,6
20 19 360,0 513,0 362,0 509,2 364,0 505,4 366,0 501,6 368,0 497,8 370,0 494,0 372,0 490,2 374,0 486,4 376,0 482,6 378,0 478,8
21 20 378,0 540,0 380,1 536,0 382,2 532,0 384,3 528,0 386,4 524,0 388,5 520,0 390,6 516,0 392,7 512,0 394,8 508,0 396,9 504,0
22 21 396,0 567,0 398,2 562,8 400,4 558,6 402,6 554,4 404,8 550,2 407,0 546,0 409,2 541,8 411,4 537,6 413,6 533,4 415,8 529,2
23 22 414,0 594,0 416,3 589,6 418,6 585,2 420,9 580,8 423,2 576,4 425,5 572,0 427,8 567,6 430,1 563,2 432,4 558,8 434,7 554,4
24 23 432,0 621,0 434,4 616,4 436,8 611,8 439,2 607,2 441,6 602,6 444,0 598,0 446,4 593,4 448,8 588,8 451,2 584,2 453,6 579,6
25 24 450,0 648,0 452,5 643,2 455,0 638,4 457,5 633,6 460,0 628,8 462,5 624,0 465,0 619,2 467,5 614,4 470,0 609,6 472,5 604,8
19,0 25,0 19,1 24,8 19,2 24,6 19,3 24,4 19,4 24,2 19,5 24,0 19,6 23,8 19,7 23,6 19,8 23,4 19,9 23,2
2 1 38,0 25,0 38,2 24,8 38,4 24,6 38,6 24,4 38,8 24,2 39,0 24,0 39,2 23,8 39,4 23,6 39,6 23,4 39,8 23,2
3 2 57,0 50,0 57,3 49,6 57,6 49,2 57,9 48,8 58,2 48,4 58,5 48,0 58,8 47,6 59,1 47,2 59,4 46,8 59,7 46,4
4 3 76,0 75,0 76,4 74,4 76,8 73,8 77,2 73,2 77,6 72,6 78,0 72,0 78,4 71,4 78,8 70,8 79,2 70,2 79,6 69,6
5 4 95,0 100,0 95,5 99,2 96,0 98,4 96,5 97,6 97,0 96,8 97,5 96,0 98,0 95,2 98,5 94,4 99,0 93,6 99,5 92,8
6 5 114,0 125,0 114,6 124,0 115,2 123,0 115,8 122,0 116,4 121,0 117,0 120,0 117,6 119,0 118,2 118,0 118,8 117,0 119,4 116,0
7 6 133,0 150,0 133,7 148,8 134,4 147,6 135,1 146,4 135,8 145,2 136,5 144,0 137,2 142,8 137,9 141,6 138,6 140,4 139,3 139,2
8 7 152,0 175,0 152,8 173,6 153,6 172,2 154,4 170,8 155,2 169,4 156,0 168,0 156,8 166,6 157,6 165,2 158,4 163,8 159,2 162,4
9 8 171,0 200,0 171,9 198,4 172,8 196,8 173,7 195,2 174,6 193,6 175,5 192,0 176,4 190,4 177,3 188,8 178,2 187,2 179,1 185,6
10 9 190,0 225,0 191,0 223,2 192,0 221,4 193,0 219,6 194,0 217,8 195,0 216,0 196,0 214,2 197,0 212,4 198,0 210,6 199,0 208,8
11 10 209,0 250,0 210,1 248,0 211,2 246,0 212,3 244,0 213,4 242,0 214,5 240,0 215,6 238,0 216,7 236,0 217,8 234,0 218,9 232,0
12 11 228,0 275,0 229,2 272,8 230,4 270,6 231,6 268,4 232,8 266,2 234,0 264,0 235,2 261,8 236,4 259,6 237,6 257,4 238,8 255,2
13 12 247,0 300,0 248,3 297,6 249,6 295,2 250,9 292,8 252,2 290,4 253,5 288,0 254,8 285,6 256,1 283,2 257,4 280,8 258,7 278,4
14 13 266,0 325,0 267,4 322,4 268,8 319,8 270,2 317,2 271,6 314,6 273,0 312,0 274,4 309,4 275,8 306,8 277,2 304,2 278,6 301,6
15 14 285,0 350,0 286,5 347,2 288,0 344,4 289,5 341,6 291,0 338,8 292,5 336,0 294,0 333,2 295,5 330,4 297,0 327,6 298,5 324,8
16 15 304,0 375,0 305,6 372,0 307,2 369,0 308,8 366,0 310,4 363,0 312,0 360,0 313,6 357,0 315,2 354,0 316,8 351,0 318,4 348,0
17 16 323,0 400,0 324,7 396,8 326,4 393,6 328,1 390,4 329,8 387,2 331,5 384,0 333,2 380,8 334,9 377,6 336,6 374,4 338,3 371,2
18 17 342,0 425,0 343,8 421,6 345,6 418,2 347,4 414,8 349,2 411,4 351,0 408,0 352,8 404,6 354,6 401,2 356,4 397,8 358,2 394,4
19 18 361,0 450,0 362,9 446,4 364,8 442,8 366,7 439,2 368,6 435,6 370,5 432,0 372,4 428,4 374,3 424,8 376,2 421,2 378,1 417,6
20 19 380,0 475,0 382,0 471,2 384,0 467,4 386,0 463,6 388,0 459,8 390,0 456,0 392,0 452,2 394,0 448,4 396,0 444,6 398,0 440,8
21 20 399,0 500,0 401,1 496,0 403,2 492,0 405,3 488,0 407,4 484,0 409,5 480,0 411,6 476,0 413,7 472,0 415,8 468,0 417,9 464,0
22 21 418,0 525,0 420,2 520,8 422,4 516,6 424,6 512,4 426,8 508,2 429,0 504,0 431,2 499,8 433,4 495,6 435,6 491,4 437,8 487,2
23 22 437,0 550,0 439,3 545,6 441,6 541,2 443,9 536,8 446,2 532,4 448,5 528,0 450,8 523,6 453,1 519,2 455,4 514,8 457,7 510,4
24 23 456,0 575,0 458,4 570,4 460,8 565,8 463,2 561,2 465,6 556,6 468,0 552,0 470,4 547,4 472,8 542,8 475,2 538,2 477,6 533,6
25 24 475,0 600,0 477,5 595,2 480,0 590,4 482,5 585,6 485,0 580,8 487,5 576,0 490,0 571,2 492,5 566,4 495,0 561,6 497,5 556,8

A.P.I.C.E. S.r.l. 126 Manuale dellArchitetto


SCALE

SCALA A CHIOCCIOLA NORMALE CON GRADINI IN MASSELLO


VARIANTE SABBIA
E GHIAIA assonometria dei gradino
SCALE PER GIARDINI

ACCIOTOLATO A
A

variante sabbia e ghiaia

acciotolato

alzate prefabbricate in c.a.


pianta gradino
acciotolato

palo sostegno in legno

SEZIONE AA

alzate angolari
SCALA A CHIOCCIOLA CONGRADIONI IN MASSELLO
DI MARMO A SBALOZO DELLA MURATURA PERIMETRALE

PIANTA GRADINO
muratura di mattoni pieni
SEZIONE CC

SEZIONE DD
B B
r= 90 150
assonometria del gradino

SEZIONE EE
10
60 120 C
D
filo muratura
E perimetrale
60120

E
D
C
SEZIONE BB

A.P.I.C.E. S.r.l. 127 Manuale dellArchitetto


SCALE

Lo spessore delle pareti delle gabbie di 2 da un montante avente diametro di


GRUPPO SCALE: NORME scala e quelle degli ascensori deve almeno mm 50 ed installato entro una
essere almeno di cm 38 se di muratura custodia ben visibile, con sportello in
c e di cm 20 se di cemento armato. vetro lucido di dimensioni non inferiori
Se si inseriscono specchiature in vetro- a cm 50x30 e di profondit tale da
cemento, devono essere del tipo robu- contenere m 15 di tubo flessibile e
sto per solai e. in corrispondenza a relativa lancia permanentemente colle-
a ciascun piano, di superficie non supe- gati alla bocca da incendio.
riore a m 1 per ogni corrispondente Le giunzioni bocche, saracinesche,
b parete della gabbia di scala. lance, bocchelli di tipo A U.N.1. 804.
Alla sommit della a gabbia di scala a
a maggiore o uguale a m 1 per edifici quota superiore agli ingressi dei pi Scale a tenuta di fumo
ad uso abitazione, uguale o maggiore elevati locali abitabili, devono essere Se l'edificio supera i m 30 di altezza
a m 1,20 per edifici con altra destina- praticate aperture di ventilazione verso occorre che tutte le scale ed un ascen-
zione; lo esterno. di luce netta complessiva sore per ciascuna di esse siano a tenuta
b uguale o maggiore a cm 38 se di non inferiore a 1/5 della superficie in di fumo. Per essere tale, la scala deve
muratura, uguale o maggiore a cm pianta della gabbia di scala, ed aventi essere completamente racchiusa dapa-
20 se di cemento aramto; serramenti coi dispositivo di manovra reti in cemento armato, di cm 20 o in
c in corrispondenza a ciascun piano di apertura e chiusura (approvato dal muratura da cm 38; il vetrocemento
abitabile la scala deve essere munita
di una bocca da incendio. SCALE A TENTUA DI FUMO: PROTOTIPI
Prescrizioni di prevenzioni incendi ri-
guardanti: edifici di altezza superiore ai
24 metri, destinati ad abitazione,. cavedio
edifici di altezza anche inferiore ai 24
metri se aventi particolare destinazione
(alberghi, collegi, scuole, ospedali. case
di cura. Case albergo, grandi magaz-
zini di vendita, esposizioni ed edifici in
genere de3tinati a collettivit o frequen-
tati dal pubblico).
ammessa una sola scala quando la
superficie coperta da servire inferiore
o uguale a m 400. ed una scala ag-
giuntiva ogni m 350 o frazione in pi.
Per un edificio inferiore a 30 metri una
scala a tenuta di fumo pu servire fino
a m 500 di superficie. la gabbia della
scala e degli ascensori ed i rispettivi
accessi e disimpegni non devono avere
alcuna comunicazione con negozi, de-
positi, laboratori o comunque con locali
Gabbia di scala completamente interna, soluzione parti-
non destinati esclusivamente ad abita- colare per gli uffici a torre o comunque con corpi di no-
zioni o ad uffici: l'accesso alle cantine Gabbia di scala interna all'edificio ma tangentetevole profondit e disposizione centrale dei servizi.
ed ai servizi delle case deve avvenire con uno dei lati allo stesso. I ballatoi di collegamento fra la scala e gli alloggi fiancheg-
unicamente da spazio a cielo scoperto. L'accesso agli alloggi avviene attraverso logge, giano un cavedio che, in caso di incendio, avr funzione
portici o balconi. di tiraggio, convogliandosi ini esso il fumo e le fiamme
L'apertura delle porte di accesso alla provenienti dagli alloggi. I parapetti dei ballatoi lungo i
scala deve essere disposta in modo da cavedi saranno perci ad altezza d'uomo e le porte, me-
non ridurre la larghezza del pianerot- talliche, saranno a chiusura automatica.
tolo al disotto della larghezza della.
scala. La larghezza della scala per edi- comando dei Vigili del Fuoco) a piano ammesso solamente per le pareti che
fici di abitazione deve essere almeno di terreno: tali finestre con comando a prospettano verso l'esterno dell'edificio.
m 1, per edifici con altra destinazione di distanza possono essere sostituite con L'accesso dai vari piani a tale scala
m 1,20. Pianerottoli e rampe di scala aperture di m 1, purch sprovviste di deve avere luogo unicamente da ter-
devono avere strutture portanti in ce- serramento. razze o balconi completamente aperti e
mento armato o in materiali di equiva- In corrispondenza a ciascun pianoabi- di ampiezza adeguata. Anche l'accesso
lente comportamento all'urto ed al tabile, la scala deve essere munita di alla scala dal piano terreno o rialzato
fuoco: il marmo deve essere usato sol- una bocca da incendio da mm 45 deve avere luogo da spazio aperto,
tanto come rivestimento. U.N.I. derivata con tubazione da pollici oppure da un atrio che pu avere co-

A.P.I.C.E. S.r.l. 128a Manuale dellArchitetto


SCALE

municazione soltanto con uno o due meno m 1, ricavata a quota superiore che garantisca alla bocca dincendio
locali per il custode, purch l'apertura di alle porte di accesso dell'ultimo piano. pi elevata una portata di l 120 al
accesso ai medesimi sia provvista di I gradini devono essere di norma a minuto, ad una pressione di 2 atmo-
serramento resistente al fuoco ed a pianta rettangolare: eccezionalmente sfere.
chiusura automatica. I serramenti delle si possono ammettere di forma trape- Gli ascensori a prova di devono rispon-
porte di accesso alla scala devono es- zia, purch la pedata a cm 40 dall'im- dere, per quanto concerne i muri dam-
sere robusti, resistenti al fuoco, a tenuta posta interna non sia inferiore ai bito, gli accessi ai vari piani ed i rispet-
di fumo ed a chiusura automatica; i cm30. La scala deve essere provvista tivi serramenti, ai requisiti prescritti per
vetri ed i cristalli devono essere retinati di corrimano. Nella gabbia di scala a la scala a prova di fumo. La superficie
ed avere specchiature non superiori a prova di fumo non sono ammesseboc- aerante alla sommit della gabbia po-
cm 50 x 25, e di spessore minimo di che di carico nei condotti degli immon- tr venire ridotta a m 0,5.
mm 5. La scala deve venire aerata con dezzai. Tale scala deve essere munita Se ledificio supera i m 50 di altezza, le
un'apertura senza serramento di al- di un impianto di un impianto idraulico norme particolari verranno suggerite

Gabbia di scala esterna all'edificio

L'accesso agli alloggi avviene attraverso ballatoi aperti. Questa soluzione particolarmente indicata nel caso di una sola scala a collegamento
di due corpi di fabbrica a piano sfalsati.

A.P.I.C.E. S.r.l. 128b Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI ESTERNE IN MARMO E PIETRA IN LASTRE

Le dimensioni delle lastre variano, pentini e pietre tenere possono PARTICOLARI SOLUZIONI DI ANGOLO
compatibilmente con la natura del raggiungere, con lo spessore mi-
materiale, in funzione dello spes- nimo di cm. 3, le dimensioni mas-
sore. Le caratteristiche mineralogi- sime di cm 130170x70. I ceppi,
che consentono spessori minimi ai con lo spessore minimo di cm
quali non si dovrebbe mai scen- 45, arrivano a dimensioni mas-
dere per i rivestimenti, special- sime di cm 130x170. Alle dimen-
mente esterni. Lo spessore delle sioni massime di cm 100x50 pos-
lastre da rivestimento non do- sono giungere le beole, con lo
vrebbe mai essere inferiore a cm 4 spessore minimo di cm 46. Tutti
per i marmi ed a cm 56 per le i marmi in genere, con spessore
pietre in genere. ridotto a cm 2, possono raggiuin-
Graniti, serizzi, dioriti, sieniti, ser- gere le dimensioni di cm 150x80.

1 2

PARTICOLARI SOLUZIONI DI GIUNZIONI FRA


GLI SPIGOLI VERTICALI DI LASTRE DI FORTE
SPESSORE

3 4

5 6 7
1, rivestimento con lastre posate con i giunti orizzontali e verticali allineati;
2, rivestimento con lastre posate con i giunti verticali sfalsati;
3, rivestimento con lastre interrotto da fasce in masselli rettangolari allo scopo di distribuire il peso delle lastre quando esse fossero semplicemente an-
corate e quindi gravanti una sullaltra;
4, rivestimento in tessere o listelli a spacco rustico, di sezione rettangolare, a teste tranciate, lunghezze variabili da cm 2 a cm 12;
5, rivestimento con lastre rettangolari di diversa dimensione, superfici piane ed eventualmente levigate, coste refilate a sega;
6, rivestimento come il precedente ma con lastre a superfici a spacco o bocciarde, coste non refilate;
7, rivestimento con lastre a contorno irregolare di varia grandezza e spessore, normalmente realizzato con beole (spessore cm 46) o quarzite
(spessore cm 16, diagonali da cm 7 a cm 60, commercialmente distinte, per quanto riguarda la superficie, in scelta ruvida o grezza).

A.P.I.C.E. S.r.l. 129 Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI ESTERNE IN MARMO E PIETRA IN LASTRE

Il fissaggio delle lastre si realizza me- nata tenendo presenti i seguenti fattori:
spetto alla struttura portante;
diante l'aggancio dei bordi con codette, - struttura mineralogica e caratteristi-
- all'impiego di malte non adatte, o di
zanche o grappe metalliche di ottone che chimiche e fisiche del rivestimento
gesso, nella imbottitura;
ricotto, bronzo o ferro zincato annegate (porosit, gelivit, coefficiente di dila-
- alla posa delle lastre in stagione sfa-
nella struttura portante. Ci pu avve- tazione termica, peso, ecc.);
vorevole;
nire per punti o per segmenti lungo i - all'inadeguato proporzionamento fra
bordi orizzontali o verticali delle lastre.
- dimensioni delle lastre; spessore delle lastre e le altre dimen-
Le lastre possono aderire all parete - caratteristiche della struttura por- sioni, in riferimento alla particolare
retrostante, nel qual caso si proceder tante; struttura mineralogica;
al l'imbottitura con malte di cemento - caratteristiche della malta di imbotti- - allimperfetto fissaggio delle grappe
degli interspazi, oppure nettamente tura. alla struttura portante;
staccate ed indipendenti in modo che si Le cause principali di distacchi o rotture - all'insufficiente numero delle grappe;
formi una camera d'aria. sono dovute: - alleccessivo divario fra i coefficienti di
- all'impiego di materiali gelivo od dilatazione termica del rivestimento,
La scelta del sistema di fissaggio alla eccessivamente poroso ; della struttura portante e della malta di
struttura portante deve essere determi- - alla posa prematura delle lastre ri- imbottitura.

2
1 2 3
3

4 5

6
7

Sistemi di fissaggio
1. sistema di semplice ancoraggio per punti: un tondino metallico. diametro di mm 5 6, viene ripiegato alle estremit in modo da permettere il fis-
saggio de: bordo superiore della lastra alla
struttura portate. La lastra risulta in tal modo semplicemente ancorata ma non sostenuta;
2, sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue: un tondino metallico, del diametro di mm 56. foggiato a martelletto ed attorcigliato ad un ton-
dino di ferro preventivamente alloggiato nella muratura retrostante, permette di ancorare a quest'ultima i bordi di due lastre contigue. Il sistema utilizza-
bile indifferentemente sui quattro bordi della lastra. Le lastre in tal modo risultano ancorate ma non sostenute;
3, sistema di ancoraggio per punti di due lastre contigue: un tondino Metallico aggancia alla muratura retrostante lo spinotto di collegamento di due lastre
contigue. Le lastre in tal modo risultano ancorate ma non sostenute;
4. sistema di ancoraggio, eventualmente oche in funzione portante, di due lastre contigue. Una piattina metallica con l'estremit sdoppiata in due lembi
ripiegati in versi opposti, ancora ; i bordi di due lastre contigue alla muratura retrostante;
5, sistema portante di ancoraggio di due lastre contigue. Due piattine metalliche vengono accostate e ripiegate in versi opposti alle estremit in modo da
trattenere separatamente i bordi di due
lastre contigue;
6, sistema portante di ancoraggio di due lastre contigue, particolarmente adatto per lastre di forte spessore e notevoli dimensioni. Una sbarra metallica
piatta doppiamente azzancata alla muratura retrostante, si inserisce nelle scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte. La sbarri, lunga normalmente cm
30. permette una razionale distribuzione degli sforzi e garantisce di conseguenza una sicura funzione portante;
7, sistema portante di delle lastre contigue. Una sbarra metallica piatta viene doppiata in due lembi. Questi, ripiegati in versi opposti si inseriscono nelle
scanalature dei bordi di due lastre sovrapposte.

A.P.I.C.E. S.r.l. 130 Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI ESTERNE - INTONACI

A
Malta di intonaco rustico
Calce dolce (spenta) m 0,4 sabbia viva m 1 acqua l 100200
1 2 Calce idrata q 4 sabbia viva m 1 acqua l 200200
Calce idraulica q 4 sabbia viva m 1 acqua l 200200
Cemento 500 q 3,5 sabbia viva m 1 acqua l 250350

Malta di intonaco completo a civile


3 4 Calce dolce (spenta) m 0,5 sabbiett. m 0,8 acqua l 200300
Calce idrata q 5 sabbiett. m 0,8 acqua l 200300
C Calce idraulica q 5 sabbiett. m 0,8 acqua l 200300
Cemento 500 q 4 sabbiett. m 0,9 acqua l 250450

D 5 6
Rivestimenti di pareti esterne in mattoni
A,B,C,D, diverse soluzioni dei giunti ottenute con la malta di fondo; 1 e 2, disposizione a cortina; 3, paramento a cortina od alla fiamminga; 4, paramento
a blocco;5, parametro olandese; 6, parametro alla francese.
L'aspetto di una muratura di mattoni testa e di fascia sia orizzontalmente si pu eseguire anche la rasatura con
lasciata a vista condizionato da tre che verticalmente. gesso scagliola e calce adesiva (60% di
fattori: Paramento a blocco. - I corsi sono gesso 40% di calce) in spessore medio
- caratteristiche fisiche del mattone; alternativamente formati da elementi di mm 5.
- disposizione del mattone nella mura- di testa e da elementi posti di fascia. La rasatura a stucco lucido si esegue
tura (di testa o di fascia nelle varie Paramento olandese. - Un corso risulta tirando a piano perfetto sull'intonaco
combinazioni possibili); dall'alternarsi di fasce e teste, il succes-
rustico uno strato di mm4 di malta da
- trattamento dei giunti. sivo da elementi tutti disposti di testa. stucco e successiva lucidatura con ferro
A seconda del tipo di lavorazione il Paramento alla francese. - Sfalsati i caldo e acqua di sapone, previa tinteg-
mattone si distingue in trafilato corsi di 114 di modulo, alternativa- giatura.
(comune) o stampato. Il primo tipo non mente avanti e indietro, i singoli ele- L'intonaco in cemento decorativo siese-
viene quasi mai usato per superfici a menti si susseguono in coppie disposte gue su sottofondo di intonaco rustico di
vista. La superficie dei mattoni da rive- di testa con un elemento disposto di malta di cemento con un impasto di
stimento pu essere liscia, scabra o fascia. La particolare finitura dei giunti cemento tipo 500 (q 3,5) e graniglia di
sabbiata (paramano). La composizione ha pure notevole importanza: la malta marmo: lisciato io strato di mm 1520,
chimica dell'argilla influisce anche di allettamento pu essere arretrata a presa avvenuta, si procede alla ra-
sull'opportunit o meno di impiegare un rispetto al filo esterno del rivestimento schiatura od alla, martellinatura od alla
mattone per rivestimento: la presenza, o perch trattenuta all'atto della posa spuntatura.
di sostanze saline produce, in pareti (2) o perch scavata subito dopo (3). Gli intonaci pietrificati si ottengono
soggette ad umidit, le caratteristiche Pu essere invece rasata al filo dei stendendo sopra un sottofondo di malta
effluorescenze biancastre. mattoni (4) o addirittura sbordare da bastarda (m 0,300 di calce dolce
Le disposizioni pi comuni sono le se- esso (1), spenta e q 1 di cemento 500) un impa-
guenti: sto di cemento e coloranti minerali a
Disposizioni a cortina, usate per tavolati INTONACI base silicea : appena superficie ha rag-
o come rivestimento di strutture por- L'intonaco rustico (rinzaffo) viene tirato giunto una sufficiente consistenza viene
tanti. Gli elementi, tutti disposti di fa- in piano a frattazzo lungo o a frattazzo. raschiata con lame di acciaio.
scia, soro sfalsati verticalmente di 1/2 Sopra di esso si applicano i diversi
di modulo o di 1/4 di modulo. rivestimenti, allettati normalmente con Intonaci isolanti si ottengono mesco-
Gli altri esempi riprodotti riguardano malta per stabilitura, o direttamente la lando nella malta vermiculite, perlite e
paramenti esterni di strutture. malta per stabilitura (arricciatura) a simili (per l'isolamento termo acustico) o
Paramento a cortina (o alla fiam- formazione di intonaco a civile. Sopra liquidi idrofughi (per l'isolamento dall'u-
minga). - Gli elementi si alternano di l'intonaco rustico tirato a frattazzo fino midit).

A.P.I.C.E. S.r.l. 131 Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI ESTERNE - ETERNIT E OPALINA
RIVESTIMENTI IN ETERNIT
corrente 7x3
Le lastre di eternit sono assoluta-
mente incombustibili insensibili alla-
zione degli agenti atmosferici inatacca-
bili dagli insetti.
Le lastre di eternit possono venire
lavorate con la stessa facilit del legno 7cm
impiegando i medesimi attrezzi: pos- lastra in
sono essere segate, tranciate, piallate, eternit 1012mm
coprigiunto di
forate.
eternit1012mm
Possono essere lavate, colorate ad
acqua, ad olio, a lacca, possono essere Coprigiunto
verniciate, smaltate, decorate e impel-
licciate con legni diversi. Per il fissaggio
delle lastre si usano chiodi zincati.
lunghezza
Dimensioni lastre

100 x 100
120 x 120
122 x 122 altezza
ondulazioni
Tipo normale. - Si fabbricano la-
stre di tipo semicompresso che hanno larghezza
una sola faccia liscia e lastre di tipo
compresso che hanno entrambi le facce
lisce. passo delle ondulazioni

Lastra di tipo ondulato


Spessori. - Da 4,5 5 mm per
rivestimenti in genere. Distanze normali allossatura a mezzo di chiodi o viti
degli appoggi in rivestimenti di pareti che per non dovranno interessare le
cm 40. Da 10 12 mm per rivesti- lastre.
menti esterni. La distanza fra appoggi Tipo Largh. Lungh. Ondulazioni angolare in eternit
potr arrivare fino a cm 80. mm mm N Passo Altezza cm 6 x 6
mm mm
Modello 14
1924 97 30 244 6 152 50
7X3
Modello
Monitor 101 30 244 5 194 61 cm 4x4
3 20
120
40
3.5x3 Avvertenza particolare:
elemento
in eternit
Montaggio su orditura in legno in
120
3.5x3 40 tutto simile alla precedente.
Trattandosi di pareti verticali ba-
8cm
ster dare alla lastra una sovrapposi-
7X3
Coprigiunto 40 zione di cm 8 e gli appoggi dovendo
7x1 resistere solo allazione del vento, po-
tranno essere posti a distanza di m Soluzione d'angolo
1,15 per lastre normali di 5 mm 6
Coprigiunti. - Quando tutte le la- mm di spessore se del Modello 1924 inlegno.
stre saranno fissate si completer il e fino a m 1,45 se del Modello Moni-
montaggio a mezzo di coprigiunti di tor. TIPO 2: Bulloncini di ferro zincato a
eternit o di legno o di metallo a se- tripla ranella monoblocco e a tratto
conda dei casi. I punti di incrocio dei Accessori metallici quadro per il fissaggio su armatura
coprigiunti potranno essere eventual- metallica. La lunghezza per applica-
mente mascherati con una rosetta qua- TIPO 1: Viti di ferro zincato con zioni di Modello Monitor 100 mm
drata in eternit di cm 10 x 10. I copri- tripla ranella monoblocco. Larghezza mentre per applicazioni di Modello
giunti di eternit vanno fissati anche essi 110 mm per il fissaggio su armatura 1924 di 90 mm.

A.P.I.C.E. S.r.l. 132a Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI ESTERNE - ETERNIT E OPALINA

piombo RIVESTIMENTI IN OPALINA


ferro zincato CEMENTO FLUIDO
GRAPPA DI FISSAGGIO
DEI PROFILATI
piombo
ferro zincato
12 CEMENTO

LASTRA DI OPALINA
3 3 DIMENSIONI MASSIME
COPRIGIUNTO 240x180
METALLICO 40x5mm
Accessori metallici
Fissaggio profilati orizzontali

LASTRA DI OPALINA
STRUTTURA PORTANTE
CEMENTO FLUIDO
GRAPPA mm 70x6
PIOMBO
PROFILO 45x10mm
CEMENTO DI
RIEMPIMENTO cm4

COPRIGIUNTO LASTRA DI OPALINA


METALLICO 40x5mm
PROFILI IN FERRO DI SOSTEGNO
DEL RIVESTIMENTO 30x30x4mm
Fissaggio profilati verticali
LASTRA DI OPALINA DIMENSIONI MASSIME 240x180

810

COPRIGIUNTO
LEGHE LEGGERE
40x5mm

PIOMBO 35mm

GRAPPE DI FISSAGGIO
Coprigiunto DEI PROFILATI

A.P.I.C.E. S.r.l. 132b Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI INTERNE - RIVESTIMENTI IN CORRISPONDENZA A NODI DI ATTACCO DI PORTE E FINESTRE

Piastrelle con parte terminale


a becco di civetta
Rivestimento in piastrelle
Malta di cemento e sabbia Malta di cemento e sabbia
Rivestimento in piastrelle
Mostrina sagomata (coprifilo)
Parte di piastrelle posta a filo Rivestimento in legno
Telaio dell'ingombro

Telaio
Mazzetta
Rivestimento in mattoni
Mazzetta
La posa si effettua con malta di
cemento su intonaco russtico
preesistente
Telaio per porta
o finestra

Rivestimento in marmo Pezzo speciale d'angolo

Telaio
Contorno di cemento e graniglia

Mostrina
Rivestimento in
tessere
(gres, vetro,
ceramica ecc.) Frammento di piastrella posate
a filo dell'intonaco
Intonaco rustico con
letto di malta di Muratura Rivestimento in piastrelle
legante idraulico. terracotta smaltata,
Al cemento di maiolica, smaltata, ceramica forte ecc.
allettamento si pos- Intonaco rustico con stabilitura calce dolce e
sono aggiuingere cemento, la sigillatura dei giunti si effettua con
sostanze colorati. cemento bianco

A.P.I.C.E. S.r.l. 133 Manuale dellArchitetto


RIVESTIMENTI
PARETI INTERNE - LEGNO

Elemento del controtelaio cornice del controtelaio tassello e muro

20x50 30x40
intonaco cm 15

20x40 cornice del controtelaio


intonaco cm15

20x40 cornice del controtelaio

20x60

elemento del controtelaio 30x30


20x60
cornice del
tassello a muro controtelaio

intonaco cm15 intonaco


20x40 20x40 listello verticale

17x17

fogli di legno compensato


tassello a muro
elemento del controtelaio

elemento del controtelaio elemento del controtelaio


intonaco intonaco cm1.5

20x40 20x40
1 1
1

elemento del controtelaio tassello a muro


intonaco intonaco cm1.5

listello verticale
12
pannelli in panforte
elemento del controtelaio spessore cm1.5 coprigiunto in legno
intonaco cm 1.5 intonaco cm1.5 intonaco cm1.5

20x40
15x40 15x40
1
pannelli in legno coprigiunto metallico
tamburato 20-25

A.P.I.C.E. S.r.l. 134 Manuale dellArchitetto


PAVIMENTI

P
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B t e i l i e
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B u t i t e m e
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Destinazioni pi comuni a
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t a i e s A c n tes- t e
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e n h a r e i i r
n a a l i e e m i n l o o t i r t u
n t t c u r m c t e t i n ve- r c e t r t m e
t a o o a m a a o s. o i tro i a s e e i o
o o a t
Abitazioni INGRESSO-DISIMPEGNI
SOGGIORNO-SALE
CAMERE DA LETTO
BAGNI-W.C.-CUCINE
Servizi MARCIAPIEDI-CORTILI
PORTICATI SOTTOPASSAGGI
AUTORIMESSE-OFFICINE
MAGAZZINI-DEPOSITI
Locali pubblici ATRI-CORRIDOI
LOC.INTENSO MOVIM. PEDONALE
UFFICI IN GENERE
Saloni per il pubblico UFFICI POSTALI-BANCHE
BIBLIOTECHE-MUSEI
ALBERGHI - RISTORANTI
CHIESE
Edifici scolastici AULE
REFETTORI
Edifici sportivi PALETRE
PISCINE
SPOGLIATOI
Edifici rurali CASE COLONICHE
STALLE - PORCILAIE
POLLAI
SILOS
CONCIMAIE
MUNGITURA - RACCOLTA LATTE
Edifici industriali LABORATORI MECCANICI
LABORATORI CHIMICI
LABORATORI ALIMENTARI
LABORATORI IN GENERE

Materiali Indice
LOGORAMENTO IN MM DEL MATE- abrasione
RIALE DA PAVIMENTO SOTTOPOSTO Mattone comune 6,80
Mattone molto cotto 5
A 1000 M DI PERCORSO DELLA
Piastrella argilla pressata 4,80
MOLA ABRASIVA
Battuto di cemento 4,80
Idem con graniglia di marmo 4,10
Mattonella di cemento a mano 3,40
Rovere di Slavonia 3,10
Pitch Pine scelto 2,80
Mattonella cemento pressata 2,80
Rovere scelta dura 2,50
Faggio lisciviato 3
Marmetta cemento e graniglia 2,20
Marmo comune 1,90
Marmo duro 1,40
Limoleum 1,30
Piastrella greificata Klinker 1
Piastrella gres ceramico 0,80

A.P.I.C.E. S.r.l. 135a Manuale dellArchitetto


PAVIMENTI
MATERIALI E MANO D'OPERA OCCORRENTI PER M DI PAVIMENTO
Ammattonato di costa per m
Sabbia di fondo....................................... m 0,03
Mattoni................................... n 70 MALTE DA PAVIEMNTI COMPOSI-
Malta di calce (tipo 1 o 2)......................... m 0,04 ZIONE PER M DIMPASTO
Cemento per stilatura......................... kg 1
Muratore......................... ore 0,751 Malta per posa di pavimenti in pastrelle
Manovale................................. ore 0,751 di cemento compresso
Ammattonato di piatto per m 1 Calce pasta m 0,400
Sabbia di fondo non indispensabile)......... m 0,02 Sabbia m 0,800
Mattoni...................n32(12x28) n 24 (14x28) Acqua litri 180
Malta di calce (tipo 1 o 2)......................... m 0,02 2 Calce idraulica q 1,50
Cemento per stuccatura a giunti........... kg 0,50 Calce in pasta m 0,250
Muratore.......................... ore 0,40,6 Sabbia m 0,900
Manovale................................ ore 0,40,6 Acqua litri 180
Pavimento con mattonelle di cotto o di cemento quadre 3 Cemento q 3,50
Per mattonelle l = 0,25/m...................... n 16 Sabbia m 1,000
Malta di calce e cemento (tipo 3)............. m 0,03 Acqua litri 250
Cemento per stuccature.................................................. kg 0,100,20 4 Calce in pasta m 0,350
Pavimentatore............................................. ore 0,450,75 Sabbia m 0,800
Manovale.................................................... ore 0,450,75 Acqua litri 200
Per mattonelle l =0,20/m..................................... n 25 Cemento kg 150/m
Esagonali l =0,25/m.................... n 18 Malta per sottofondi di pavimenti in mosaico
Se le mattonelle sono di varie forme e dimensioni il numero (porcellana, vetro, ceramica)
dei prezzi si ottiene dividendo 1 m per la superficie delle Cemento q 2,50
mattonella aggiungendo 1/20 per consumo. Sabbia m 0,400
Battuto di cemento su fondo di ghiaia Pietrischeto m 0,800
(carreggiabile limitatamente) Acqua litri 140
Spessore m 0,12 - Sottofondo di ghiaia di m 0,20 per m Malta per sottofondo di pavimento in
Ghiaia grossa vagliata m 0,22 linoleum (escluso gesso e colla)
Ghiasetta m 0,10 Cemento cm3 q 3,50
Sabbia m 0,05 Sabbia di m 1
Cemento per massetto........................................... kg 25 Acqua spes. litri 250
Cemento per strato superficiale........................ kg 4042 Cemento cm1 q 5
Pavimentatore...................................... ore 0,751 Sabbietta di m 0,950
Manovale..................................... ore 11,20 Acqua spes. litri 280
Battuto di cemento su massetto preesistente-Spessore m 0,03
Sabbia ................................................... m 0,04
Cemento...................................... kg 30
Pavimentatore............................................ ore 0,40,6
Manovale........................................... ore 0,40,6
Pavimento alla veneziana m
Sabbia battuta........................... m 0,02
Malta di cemento (tipo 4) con eventuale aggiunta
di polvere di coccio o di marmo m 0,020,03
Dadi di marmo...................... kg 5060
Pavimentatore.............................................. ore 2
Manovale.................................................. ore 2
Per gli stessi a disegni aggiungere dal 10% al 100% per la
mano d'opera (a parte la rifinitura con macchine arrotatrici)
Pavimento di asfalto di spessore 20 mm
Asfalto................................................ kg 25
Bitume naturale............................ kg 2
Sabbia....................................................... kg 1
Graniglia.................................................... kg 12
Legna da ardere.................................................... kg 0,40
Operaio.................................................. ore 0,60
Manovale................................................... ore 1
Parquet a liste variamente disposte per m
Correnti 3x6............................................ m 2,602,75
Tavolette.................................................. m 1,05
Chiodi e staffe....................................................... kg 0,50
Gesso......................................................... kg 0,50
Falegname........................................................ ore 2
Muratore............................................................. ore 0,50
Manovale............................................................ ore 0,50

A.P.I.C.E. S.r.l. 135b Manuale dellArchitetto


PAVIMENTI
PAVIMENTI MONOLITICI
Linoleum
Battuto di cemento Su sottofondo di asfalto.
Su sottofondo di ghiaia per pavimenti limitatamente carreggiabili. A, linoleum spessori da 2,5 a mm 6.
Superficie rigata a geometrico e bocciar- A
B, rasatura con gesso magnesiaco.
B data. B
C, cm 2 eventuale strato afonico. 46
A 1.5 A, cm 1,5 cemento per strato superfi- C
12 D, cm 1 asfalto.
33.5 ciale. - B, cm 12 massetto di ghiaietta, E, massetto di calcestruzzo. D
20
sabbia, e cemento. F, solaio e gretonato. E
C, cm 20 sottofondo ghiaia.
F
C
Linoleum
Su vecchio pagvimento.
A, linoleum spessori da 2,5 a mm 6.
A A
B, cm 1,5 eventuale strato afonico o
B cartonfeltro per sottostrato. B 23
C, rasatura previa stesura di vernicie C
Battuto di cemento su sottofondo preesistente
bituminosa sabbiata. D
A, cm 34, calcestruzzo di cemento dosato a kg 250.
D, vecchio pavimento.
B, sottofondo preesistente.

70100 Linoleum
70-100 Su legno
2.5-3 A
A A, linoleum spessori da 2,5 a mm 6.
B 3 B, cm 1,5 eventuale strato afonico. C, li- B 56
C C
sciatura o cartonfeltro mm 10.
D, assito in tavole gi isolato dallumidit. D
Battuto alla veneziana
A, sceglie di marmo mm 1025 in malta grassa di cemento e
polvere di coccio o marmo battuto a rifiuto. Gomma
B, liste di marmo o ottone, anticorodal, ecc. posate sullestra- Con attacco a cemento.
dosso del solaio. A, gomma con superficie liscia o rigata. Ri-
C, sottofondo di cemento e sabbia o di detriti di lalterizi e A
dosso cellulare o scanalato. Spessori da 3 a
malta udraulica. B 47
18 mm.
D, sottofondo o gretonato. C
B, Boiacca di cemento (1 parte di cemento e D
2 parti di acqua).
5-10 C, spianatura con malta di cemento e sab- E
A 2-3 bia fine in parti uguali.
4-6
B D, cm 34 massetto di cemento di cemento a kg 350 gettato 23 giorni prima della
C posa del pavimento.E, solaio portante.
Ballettonato
A, pezzi di marmo di lato cm 510. Spessore cm 23.
Giunti sfilati con boiacca grassa di cemento colorato. Resina sintetica
B, cm 23 di malta molto grassa di cemento e polvere di In teli o in piastrelle.
coccio o marmo. A, mm 35 resina.
B, adesivo bituminoso in solvente. A
C, solaio e gretonato.
C, malta miscelata ad emulsione bituminosa B 57
per perfezionato del piano. C
Asfalto fuso D, massetto di cemento o preesistente D
A 2 Per marciapiedi, cortili o per locali pavimento di piastrelle o monolitico. E
B 4 con interno traffico.
C E, solaio portante.
A, graniglia cm 12 e strato super-
D
ficiale di sabbia silicea.
B, strato di asfalto esteso a caldo e ricoperto dalla graniglia Angoraggio pavimento in gomma
del raffreddamento. Posa a tappeto.
C, sottofondo di calcestruzzo a kg 250, stagionato asciutto, C A, zoccolino in legno
pulito e spianato con malta liquida fine. A B B, gomma a ridosso cellulare. Spessori da 5 a 8 mm.
D, solaio o gretonato. E C, tasselli in legno
D, listelli in legno incassati nel sottofondo.
Resina sintetica D
Spalmata senza giunture su fondo mas- 9.5
B 5.5 E 4 E
A siccio e liscio.
B Anche su preesistente pavimento. B 7.5 E 5 E 6
C A, mm 35 di resina - B, lisciatura con
B 8 7.7E 8
malta liquida fine, stagionata e asciutta. E

3.2 2.5
Linoleum F 2

A Su sottofondo di cemento. H P
C B 58 A, linoleum (unito, variegato, rigato, sughero) spessori mm 2,5 8
D altezza m 12. - B, cm 2 eventuale strato di sughero afonico. - C, Sezione pavimenti in gomma
E rasatura a gesso magnesiaco per spianamento dopo prosciga- B, a ridosso cellulare; E, a ridosso piano;
mento del massetto (20 giorni da getto). - D, non meno di cm 3 di F, per rivestimento gradini; H, alzata mm 200;
malta di cemento o cemento e pomice o cemento e scorie. - E, solaio o gretonato. P, pedata mm 350.

A.P.I.C.E. S.r.l. 136 Manuale dellArchitetto


PAVIMENTI
TIPI COMUNI DI PAVIMENTI
Quarzite
Ammattonato 34 Spessore cm 34 oltre il solaio o
Spessore cm 811 oltre il solaio o gretonato. A, mattonelle di quarzite a
A bordi rifilati o senza rifilatura. Colori
gretonato. B A grigio e giallo. Quadrate cm 20x20 o
A, intonaco della parete: cm rettangolari cm 1215x2430.
B 11,5. Spessori cm 13. Mosaico di quarzite
come sopra: piccolo cm 1015
811 B, mattoni a giunti sfalsati e stilati (diagonale) grande cm 3035
con malta di cemento. (diagonale) da giardino cm 4045
C Disposizione di costa (F-G) o di C (diagonale) La faccia inferiore degli
elementi bagnata con boiacca di
D piatto (H-I).C, cm 33 di malta del cemento. B, malta tipo 4 (v. tabella)
E tipo 1-2 (v. tabella Malte da pavi- A spessore cm 23. C, solaio o greto-
H I mento). D, cm 2 di sabbia. E, solaio nato.
F G
o gretonato. B
46
Marmo
Spessore cm 46 oltre il solaio
C
o gretonato. A, intonaco della
Piastrelle parete. Spessore cm 11,5. B,
Spessore cm3,55 oltre il solaio o D lastre di marmo. Spessore cm
A gretonato. A, intonaco della parete 23. C, malta del tipo 3-4 (v.
cm 11,5. B, piastrelle: di cemento tabella) spessore cm. 23. D,
B pressate E, spessore cm 1,52. F solaio o gretonato. E, soglia per
Quadrate: lato cm 2025. Esagonali: nicchia da finestra.F, soglia per
lato cm 12,5, apotema cm 10,82; di porta in vano di muro grosso.
C 3,55,5 cemento e graniglia F spessore cm E B G, soglia per porta in vano di
1,73,5. Quadrate: lato cm G tavolato di tramezzo. H, sezione
20253040; di cemento a super- H sullo zoccolo perimetrale delle
ficie superiore pugnata (pietrini) G, pareti. I, controtelaio del serra-
D usate in genere per marciapiedi e mento di porta. L, telaio. M, co-
E F G H cortili. Spessore cm 23. Quadrate: prifilo. N, misurazione delle so-
dimensioni 10x10, 20x20, 25x25, glie per vano di porta.
30x30; a bollettonato (marmettoni)
H, quadrate: dimensioni 20x20,
25x25, 30x30, spessore cm 1,8 e 40 N
A
x 40, spessore cm 2,5. Esistono in
20-25 20-25-30-40 commercio le misure met. C, malta E
del tipo 1-2-3 (v. tabella) spessore cm
23. D, solaio o gretonato. G A
I L
A
A I

Mosaico M
C Tessere di porcellana o vetro. F
Spessore del pavimento cm 11 1.3
45 0.7
C 45,5 oltre il solaio o gretonato.
A,intonaco della parete: spessore
D cm 11,5. B, tesserine fisaste su 1 I
carta in fogli da cm 30x30 spes- N
sore mm 47. C, malta cementi- H 810 H
E zia (cemento bianco ed acqua) M
spessore cm 0,5. D, sottofondo di B B H
cemento (kg 250 di cemento a 23
lenta presa ogni m di ghiaietta 0.5 23
C C
minuta) ben battuto e spianato.
Spessore cm 34. Lasciare asciu- Parquet
gare 23 giorni. IL piano supe- Spessore cm 1830 oltre il
F G H I riore di questo sottofondo deve solaio o gretonato. Legni pi
essere pi basso del piano di usati: Rovere, Noce, Pitch
Pine. Tipi pi usati di disposi-
pavimento finito di: mm 10 per zione delle tavolette: A, a
i pavimenti in mosaico; mm 16 spina di pesce. B, a liste
A B C
per i pavimenti in pietrini e per i (giunti alternati). C, a liste
B rivestimenti in ceramica. F, G, H, (giunti andanti). D, a tolda. E,
I, pezzi speciali per raccordare a quadri. F,a mosaico (con
A spigoli, angoli e bordi terminali. essenze variate). G, tavoletta:
~5 spessore mm 1850 se-
condo la larghezza delle ta-
Gres D E F volette e fissati con codette
Spessore cm 46 oltre il solaio o greto- ogni metro o allettati nel mas-
nato. A, mattonelle quadre, rettangolari, setto di sottofondo. I, codetta
esagonali, ottagonali e pietrini. Spessore di fissaggio ogni metro. L,
mm 410. La saldatura dei giunti e la solaio o gretonato. M, par-
C presa sul sottofondo fatta con boiaccia di 1.83 quet a doghe catramate infe-
cemento colata. B, impasto semiumido di riormente (brevettato) spes-
sabbia e cemento con dosaggio di 250 sore cm 2,53. N, cm 23
kg/m spessore cm 34. C, solaio o greto- malta di cemento e sabbia.
nato. D, E, F, G, H, I, L, M, pezzi speciali
34
per raccordare spigoli, angoli e bordi ter- 30-50
D E minali.

M
4.56
N

F G H I L M

A.P.I.C.E. S.r.l. 137 Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
FONDAZIONI ED AMBIENTI INTERRATI

Affinch lacqua che filtra attraverso il terreno non


abbia a raggiungere la muratura ed i solai inter-
ciglio in pietra 20x20
rati, buona norma che questi vengono isolati
pavimento 2 cm
mediante intercapedine e vespai aerati. Ove ci
non fosse possibile almeno necessario imper- zoccolino zoccolatura malta 2 cm
meabilizzare le superfici dei manufatti a contatto
pendenza 3%
con il terreno e drenare questultimo con pietrame
a secco in modo che lacqua affluente trovi solaio piano terreno
naturalmente la via per allontanarsi.
Per impedire che lumidit del terreno abbia a intonaco asfalto cm 1
risalire per capollarit lungo i muri in elevazione intonaco di cemento cm 1
sufficiente predisporre uno strato impermeabile
che li separi orizzontalmente da quelli del canti-
muratura continua in calcestruzzo
nato. Lo strato pu essere costituito da cm 1 di
INTERCAPEDINE
asfalto oppure da cm 2 di malta resa impermea-
bile con laggiunta di un idrofugo; meglio impie-
gare malta comune e sovrapporvi un feltro bitu-
minato trattato con cemento plastico.
battuto di cemento cm 2 cemento lisciato cm 1

tabella in laterizio

VESPAIO 40 drenaggio in pietrame a secco

calcestruzzo

fondaz. continua in calcestruzzo magro

zoccolatura
solaio piano terreno
pavimento 2 cm zoccolatura
canale di ventilazione
malta 2.5 cm
calcestruzzo magro solaio piano terreno
asfalto 1 cm
malta fina 1 cm
asfalto 1 cm pavimento canale di ventilazione
malta pavimento 2 cm (almeno due ogni locale)
calcestruzzo malta 2 cm

asfalto 6 mm muratura a tre teste

calcestruzzo
asfalto 1 cm
ciotoli di fiume a secco

asflato cm 1
intonaco intonaco
malta fine cm 1
zoccolatura pavimento calcestruzzo magro
malta mm 23 calcestruzzo magro
canale di ventilazione malta fine
malta cm 2.5 drenaggio pietrame a secco asfalto 1 cm
pavimento cm 2 battuto di cemento cm 2
asfalto mm 6
asfalto mm 6

vespaio fondazione continua


terreno spianato in calcestruzzo
calcestruzzo cm 15 asfalto cm 1

drenaggio 3040

A.P.I.C.E. S.r.l. 138 Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
COPERTURE PIANE E LORO PROTEZIONE

MATERIALI PER L'IMPER


L'IMPERMEMEAA BILIZ
BILIZZA-
ZA- si distinguono: Materiali plastici usati a freddo. - Lo
ZIONE Peci di petrolio, se ottenute dal tratta- strato di protezione costituito da una
PRODOTTI NATURALI mento del petrolio. miscela omogenea di consistenza pa-
Bitume. - Prodotto derivato dall'ossida- Sono solide e poco fluide allatempera- stosa (con o senza solvente) di bitume o
zione o distillazione naturale in seno tura ordinaria. di pece, di fibre di amianto e di pietra
alla terra. ad alta temperatura, dei pe- Peci di catrame, se ottenute da Ca- polverizzata (3040% del peso totale).
troli grezzi. Usato principalmente per la trami di carbon fossile o altri prodotti Usato per riparazione di strutture e di
lavorazione dell'asfalto e per la confe- catramosi. terrazze.
zione del feltri impermeabili. Catrami. - Sono prodotti dalla distilla- Avvertenze:
Asfalto. - Roccia sedimentaria di natura zione del legno, del carbone e di sciati. evitare l'applicazione su strutture umide
prevalentemente calcarea impregnata Usati per manti stradali. o con tempo umido:
naturalmente di bitume puro fino ai evitare l'applicazione in pericolo di
50%. Geologicamente la formazione SISTEMI DI IMPER IMPERME
MEA A BILIZ
BI LIZZA-
ZA- gelo.
degli asfalti avviene in giacimentipetro- ZIONE Vernici bituminose. - Comprendono tutti
liferi aperti, vale a dire non protetti da
Asfalto colato. - Rivestimento omoge- i prodotti vernicianti costituiti dalla di-
strati impermeabili. neo pesante (peso minimo 3040 kg/ spersione di una o pi materie bitumi-
Un asfalto di buona qualit presenta m) costituito da uno o due strati di nose in adatti diluenti con l'eventuale
l'aspetto di una roccia tenera n estate, asfalto opportunamente miscelato con aggiunta di olii, resine essiccanti ed
dura d'inverno, a grana fine, di colore bitume e sabbia e disteso a caldo sul altre materie complementari.
bruno scuro, con D. s. medio 2,23, e piano di posa. La superficie a vista Trovano largo impiego nella protezione
con un tenore di bitume variabile dal 5 quando ancora calda viene cosparsa di strutture murarie, metalliche, ecc.
al 13 %. di graniglietta bianca di marmo op- specie in localit esposte alla salsedine
Farina d'asfalto: si ottiene mediante pure se destinata ad essere protetta marina.
frantumazione, triturazione e macina- dal pavimento, rimane liscia e nera. Si applicano a freddo coi pennello.
zione del materiale grezzo. Per ovviare ai possibili cedimenti del Emulsioni bituminose. - Sono composte
Usata per pavimenti, stratificazioni e piano di posa opportuno che il di bitume per il 70% e di olio pesante
intonaci. manto di asfalto risulti semplicemente per il 30% diluite ed aggiunte all'acqua
Mastice d'asfalto: si ottiene dalla fusioneappoggiato. A tale scopo si interpone di impasto delle malte inviluppano i
della farina d'asfalto. Tale fusione. in tra il manto e il piano di posa uno granuli di cemento conferendo potere
apposite caldaie si ottiene aggiungendo strato di cartone bitumato. impermeabile alla massa. Presentano
alla farina d'asfalto dal 7 all'8%di bi- Impermeabilizzazione con manto a per gravi difetti: diminuiscono la resi-
tume puro che agisce da fondente. strati multipli sovrapposti. - Questo tipo stenza delle malte, colorano in nero
Dopo 5 ore di cottura viene raffreddato di manto leggero(peso media 59 kg/ l'intonaco, rendono difficile l'applica-
e confezionato in pani. m) costituito da strisce di feltro zione di uno strato di intonaco normale
Asfalto colato: si ottiene dalla fusione (cellulosa, lana, cotone, iuta, amianto, su quello impermeabilizzato.
del mastice di asfalto ridotto in fram- Fibra di vetro) rivestite di bitume o di Vernici di catrame. - li catrame viene
menti con l'aggiunta del 6%, in peso, di pece di catrame su entrambe le facce. usato con l'aggiunta di altre sostanze
bitume. Posto n opera in strati, a caldo, Le strisce vengono posate con una so- per la formazione di vernici impermea-
solidifica raffreddandosi. vrapposizione di cm 6 al minime ed bilizzanti per metalli, legno, murature,
Asfalto colato sabbiato: si ottiene ag- incollate fra di loro sia per mezzo di ecc.
giungendo sabbia Fine ben asciutta e bitume puro fuso. sia per fusione del Idrofughi. - Gruppo di prodotti chimici
lavata alla fusione del mastice d'asfalto: rivestimento mediante una lampada di costituzione diversa che mescolati
viene posto in opera di strati e raffred- da saldatore. con sabbia e cemento formano malte
dandosi solidifica. Un'eccessiva quantit Gli strati successivi si dispongono con impermeabilizzanti: si possono dividere
di bitume d un asfalto di maggior strisce perpendicolari a quelle del in due grandi categorie:
resistenza, ma meno impermeabile e manto precedente. Vengono usati co- Fluati: fluorosilicati di Mg e Zn trovano
che si screpola pi facilmente alle basse munemente manti formati da tre feltri il loro massimo impiego per rendere
temperature. bitumati, ma la sicurezza tanto mag- resistente agli agenti chimici e contem-
giore quanto maggiore il numero poraneamente impermeabilizzare il ce-
PRODOTTI DI DISTILLAZIONE degli strati. mento.
INDUSTRIALE Per rendere indipendente il manto pla- Soluzioni saponose: basta mescolarle
Peci, - Sono miscele di idrocarburi e di stico dal piano di posa si impiegano all'acqua da usare per l'impasto della
loro derivati provenienti dal petrolio, utilmente feltri bitumati e talcati. Il sup- malta cementizia nelle proporzioni pre-
dal catrame di carbon fossile o da altre porto, in tela o feltro. pu essere con- scritte e procedere all'impasto usando
materie organiche, di colore nero o venientemente sostituito da una lamina l'acqua emulsionata in luogo di acqua
bruno scuro, viscose a solide. Si otten- sottile ,n alluminio (rame, bronzo) cre- comune.
gono per evaporazione parziale, per spato a goffrato e bitumato su en- Si ottengono Malte impermeabilizzanti
distillazione frazionata o altri processi; trambe le facce. di facile impiego.

A.P.I.C.E. S.r.l. 139a Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
COPERTURE PIANE E LORO PROTEZIONE

Esempi di impermeabilizzazione di coperture piane e loro protezione (pendenze 3%)

A, limpermeabilizzazione del tipo a manti multipli. La


H, limpermeabilizzazione, a manti multipli, coperta
sua protezione, ottenuta mediante spandimento sulla
successivamente da uno stratoo di sabbia, da una cappa
superficie bitumata di ghiaietto in ragione di 12 Kg/m
di malta da sottofondo e dal pavimento (piastrelle, pie-
circa. La copertura non praticabile.
trini, lastre, ecc.). La copertura praticabile.

I, limpermeabilizzazione, comunque ottenuta, protetta


B, limpermeabilizzazione, comunque ottenuta, protetta da lastre metalliche (alluminio, rame, piombo, ecc.). Un
da lastre metalliche (alluminio, rame, piombo, ecc.) Ne soprastante strato di ghiaietto impastato con bitume rende
risulta una copertura non praticabile, particolarmente la copertura praticabile.
adatta per terrazze a pendenza o per superfici curve.

C, limpermeabilizzazione, costituita da uno strato da-


sfalto, protetta da due successivi strati di sabbia (minimo
cm 2) e di ghiaietto (cm 5). La copertura non praticabile.

D, a protezione dellimpermeabilizzazione si stende una


cappa di calcestruzzo retinato. Sopra il calcestruzzo si
posa uno strato di terra da coltura, previo drenaggio della
parte inferiore con ghiaia, a formazione di giardino
pensile.

E, limpermeabilizzazione ottenuta mediante doppio


strato di asfalto colato a giunti sfalsati. A protezione viene
steso un manto di mm 15 circa di asfalto sabbiato.
La copertura praticabile.

F, limpermeabilizzazione, ottenuta mediante doppio


strato di asfalto colato, protetta da un impasto di bitume
e ghiaietto steso sopra letto di sabbia.
La copertura proticabile.

G, limpermeabilizzazione, a manti multipli, protesta da


lastroni di cemento posati su letto di sabbia. Nei giunti fra
i lastroni viene colato del bitume.
La copertura praticabile.

A.P.I.C.E. S.r.l. 139b Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
GIARDINI PENSILI
GHIAIA MARCIAPIEDE GIUNTO A BITUME
PAVIMENTO IN LASTRE DI CEMENTO FIORIERA
CEMENTO RETINATO
BOCCHETTONE DI PIOMBO
GRIGLIA GIUNTO A BITUME
SABBIA

CEMENTO RETINATO
cappa a formazione pendenza IMPERMEABILIZZAZIONE
GRIGLIA

SOLAIO CAPPA A FORM.


PENDENZA SABBIA

SOLAIO IMPERMEABILIZZAZIONE
AGGLOMERATO DI
CONTROSOFFITTO GHIAIETTO E BITUME

3
INTONACO

1 IMPERMEABILIZZAZIONE
SABBIA
GRIGLIA
GHIAIA

LAMIERINO
CEMENTO RETINATO FIORIERA
IMPERMEABILIZZAZIONE GRIGLIA

CAPPA A FORMAZIONE
PENDENZA

SOLAIO
BOCCHETTONE DI PIOMBO SOLAIO
BOCCHETTONE DI
INTONACO IMPERMEAB. PIOMBO
SABBIA
PAV. IN LASTRE
DI CEMENTO CAPPA A FORMAZIONE
2 PENDENZA
4
1. Impermeabilizzazione a manti multi- il canale esteso a tutta la gronda e lo letto di sabbia e da uno strato di agglo-
pli. Raccordo di una terrazza praticabile scarico passante in un foro predisposto merato di ghiaietto e bitume. Il tutto
con un canale di gronda di calcestruzzo nella trave in c.a., il che permette di ricoperto da uno spessore di cm 40 di
retinato, sezionato in corrispondenza rinunciare alla controsoffittatura. Ilpa- terreno vegetale.
dello scarico. Un bocchettone di piom- rapetto costituito da una vasce conti- 4. copertura piana non praticabile.
bo, con la strombatura inserita fra i nua di cemento per fiori. L'impermeabilizzazione protetta e
manti plastici, viene curvato a raccor- 3. giardino pensile su tutta la superficie mantenuta in stato di costante umidit
dare il canale di gronda con il pluviale, di una terrazza con il piano del giar- dal soprastante letto di sabbia e ghiaia.
senza forare la trave di C.a. I manti dino alla stessa quota degli ambienti. Nel disegno la copertura sezionata in
plastici di impermeabilizzazione, ap- Sotto la pista pedonabile, ottenuta con corrispondenza dello scarico protetto
poggiati su una caldana di materiale lastre di cemento appoggiate sui mu- da un chiusino di ghisa, forato sulla
coibente a formazione di pendenza, retti di contenimento della terra, corre fascia perimetrale e con il coperchio,
sono protetti da uno strato di sabbia e un canale di cemento retinato della pure forato, movibile.
da un pavimento di lastre di cemento. raccolta dell'acqua. l'impermeabilizza-
2. soluzione simile alla precedente, con zione a manti multipli protetti da un

A.P.I.C.E. S.r.l. 140 Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
PARTICOLARI DI RACCORDI
RACCORDI DI COPERTURE PIANE CON PARETI VERTICALI

controlamerino intonaco
RACCORDI DI COPERTURE PIANE incassatura ricavata nella parete
CON ATTICI O CORNICI
copertina in marmo elemento prefabbricato in cemento controlamerino
di protezione
Feltri d'impermeabilizzazione lamiera zincata
collo in calcestruzzo collo in calcestruzzo retinato giunto in bitume
intonaco retinato copertura non praticabile
manto mento plastico
giunto in bitume
plastico manto
plastico

Raccordo realizzato con un collare in cemento


retinato che si spinge fino al bordo del basso A B C
attico, questo protetto da una copertina in
marmo provvista di gocciolatoio. A, raccordo ottenuto curvando sulla parete verticale il manto plastico e la relativa protezione di cemento irrobustita da rete metallica;
B, raccordo realizzato piegando a 45 il manto plastico rinforzato ad ulteriori strati. I feltri terminano in un'incassatura continua ottenuta
con elementi prefabbricati in cemento; C, raccordo ottenuto con un lamierino metallico piegato a squadra. Il bordo inferiore del lamierino
collo in calcestruzzo retinato viene collato fra i feltri del manto impermeabile; il bordo superiore protetto da un controlamierino fissato sotto l'intonaco della parete.
RACCORDI DI COPERTURE PIANE CON TUBAZIONI EMERGENTI
giunto in bitume
collo in calcestruzzo anello prefabbricato
in calcestruzzo montante da
retinato parete
intonaco
collarino metallico collarino
manto metallico
plastico giunto in bitume collare in rame o piombo collare in rame
o piombo
Raccordo realizzato estentendo il collo in
cemento retinato fino a proteggere il bordo
superiore dell'attico per terminare all'esterno
a gocciolatoio.

lamierino in rame o piombo


copertura non praticabile
manto plastico

zanca strato isolante B C


A
A, la tubazione protetta da un anello prefabbricato in cemento su cui vengono curvati il manto plastico e la relativa protezione
in calcestruzzo irrobustita da rete metallica. La parte superiore del raccordo protetta da un cappello in lamiera saldata al tubo fissato
con un anello; B, raccordo realizzato con un collare in rame o piombo. Il bordo inferiore del collare viene inserito e collato fra i feltri del
manto plastico; il bordo superiore protetto da un collarino metallico trattenuto da un anello; C, un montante da parapetto annegato
Raccordo realizzato applicando un lamierino di rame nella soletta emerge attraverso gli strati che compongono la copertura; il raccordo realizzato con un collare in rame o piombo inserito
o piombo in corrispondenza della parte superiore e collato tra gli strati del manto plastico. Il bordo superiore del raccordo protetto da un collarino metallico.
del muretto d'attico, terminante all'esterno a gocciolatoio
PROTEZIONE DEL MANTO PLASTICO PER TERRAZZE PRATICABILI

GIUNTI DI DILATAZIONE GIUNTO A TUTTO SPESSORE


lamierino d'irrobustimento GIUNTO A TUTTO SPESSORE

GIUNTI A MEZZO
SPESSORE
cls retinato
Giunto in spessore di copertura realizzato curvando i
feltri in apposita incassatura; a protezione del solco si
dispone una lastra metallica piana, quindi uno strato di A A
sabbia ed i lastroni di cemento di opportuna larghezzza.

A.P.I.C.E. S.r.l. 141a Manuale dellArchitetto


IMPERMEABILIZZAZIONE
PARTICOLARI DI RACCORDI
feltro
SEZIONE A-A

carta
collo in sabbia fine
calcestruzzo manto plastico
strato isolato retinato
strato di formazione
della pendenza

Protezione realizzata con lastroni di calcestruzzo di cemento gettati in opera con l'aggiunta di imper-
meabilizzanti nell'acqua di impasto. I lastroni possono raggiungere dimensioni massime di 1,802,40
nel qual caso devono essere attraversati nei due sensi da giunti a mezzo spessore.
Giunto emergente dal piano del terrazzo ottenuto con due
paretine di mattoni su cui risvolta il manto plastico e la
relativa protezione in cemento irrobustita da rete metallica
annegata nel getto. Le due paretine vengono collegate con una
copertina in pietra o calcestruzzo libera di scorrere su un feltro.

A.P.I.C.E. S.r.l. 141b Manuale dellArchitetto


GIUNTI DI DILATAZIONE E COPERTINE
E E
DILATAZIONE TERMICA
I giunti di dilatazione devono permettere il massimo
causato dalle variazioni termiche che verosimil- F
mente possono capitare. La larghezza del giunto
deve essere superiore a: A = L x D x N
A= larghezza del giunto in cm F
L = lunghezza della campata in cm
D = differenza della temperatura fra linverno ed
2 cm
estate (30)
N = coefficiente di dilatazione del materiale. A
H
Il giunto di dilataione nelle strutture in c.a. si realizza
sdoppiando i pilastri e le travi maestre a partire dal
plinto di fondazione. Il giunto deve essere protetto L
contro gli agenti atmosferici se esposto allaperto e
I I
deve essere adatto al traffico se praticato nei pavi-
menti e mascherato se danneggia lestetica.
C C
15X15
I
Coefficienti di dilatazione lineare
Metalli e leghe O N
Acciaio = 0,000012 P Q R S
Alluminio = 0,000024
Bronzo = 0,000018 B
Ferro omogeneo = 0,000012
Ghisa = 0,000011
Ottone = 0,000018
Rame = 0,000017
Pietre-murature
M
Ardesia = 0,000010
Arenaria = 0,000010 cm 8 E E
Conglomerato di cemento = 0,000012 U U P Q R Z X R
Granito = 0,000009 P V
E T E P E T E
Intonaco = 0,000016
Marmo = 0,000007
Muratura di pietrame = 0,000006
Muratura di mattoni = 0,000006 A
Pietra calcarea = 0,000007 A
Legnami Paral. alla fibra)
E E
Abete = 0,000003
Acero = 0,000006
Pinno = 0,000005 G
Quercia = 0,000004 G G
E E K R Z MR
Legnami (trasver. alla fibra) Q E Q
Abete = 0,000057 cm 2:5
Acero = 0,000048 P MP Z MP W P
Pinno = 0,000037 R Z
Quercia = 0,000054
Vetri = 0,000009
Nota: il salto di temperatura tra l'inverno e l'estate R R
si considera di 30
A larghezza del giunto in cm (LxDxN); Y
B plinto di fondazione in c.a.;
C pilastri in c.a.;
D differenza di temperatura fra inverno ed estate; E E S Y
15x15 E Y E E Y E
E parti del solaio che compongono il giunto;
F giunto praticato in muro esterno di c.a. (pianta); 15x15 O
G giunto praticato in un pavimento; HE
H giunto praticato in un muro esterno di mattoni (pianta) mm 4:5
S P Q R
I rivestimento muro esterno;
L corda catramata; MR
M giunto fra due corpi di fabbrica di diversa altezza; R
S P Q NP
N grappe in ferro per sostegno della grondalina;
O grondalina in lamiera zincata; cm 3 S
P pavimento; cm 2,5
Q sottofondo in malta di allettamento;
R strati di asfalto cm 1,6
S spugnocemento o strato termoisolante cm 5;
T coprigiunto in lega leggera o piastrina in metallo E Y E E E
fissata da un lato solo (per pavimenti) oppure E T E
in legno (per soffitti e parete) MR Q
U profilato in ferro;
V codetta;
Z lastra metallica a soffietto; Q
X carta isolante;
Y giunto di dilatazione in coperture in terrazzo; R P W
W giunto in bitume;
P Q W MR
MP manti plastici 8 mm ciascuno;
K cappello in c.a .
P R W MR
MR calcestruzzo retinato;
J giunto particolarmente adatto per
costruzioni industriali;
NP profilati in ferro;
HE fibrocemento.

A.P.I.C.E. S.r.l. 142 Manuale dellArchitetto


GIUNTI DI DILATAZIONE E COPERTINE

COPERTINE IN PIETRA NATURALE ED ARTIFICIALE


A cm 1,25 A
cm 1,2 A
cm 1,25
M A cm 0,5
9
7
7
4
H
cm 4 4 4 4 D
L
C C C
C C

2.5

A A
M cm 0,5

cm 5,5 cm 3
cm 6,5 cm 6 cm 5
N
H
L H 6 L
E 4 L
A, copertina in pietra;
L C C B, materiale plastico o piombo;
45 34 C, asfalto, almeno due strati di mm 58
ognuno o feltri bitumati;
O cm 3 A B I A
D, malta;
4 E, rivestimento in litoceramica alla parete;
G
F, canale di ventilazione del solaio;
G, intonaco;
cm12 H, rivestimento in pietra alla parete;
B I A
I, giunto delle copertine;
O 30:60
L, malta cementizia cm 1,52;
P M, bietta in ferro mm 40 x 5;
I I
N, caviglia di ancoraggio in ferro zincato;
O, coprigiunto di ardesia (spessore mm 10);
COPERTINE METALLICHE P, lastra mm 10 di spessore;

S S
Z
S
cm 6
cm 7 cm 6,5
cm 5 V

T 3
V V
4 3 V
U
L
O
G

s
X
Y s
cm 5 s

cm 3,5
G cm 10
C
cm 5:10
L Y
cm 2,5

cm 1,8

R A, copertina in pietra naturale od artificiale;


Z
s W Q, calcestruzzo leggero di riempimento;
R, copertina metallica per terrazze non praticabili;
S, copertina metallica fissata ad interasse di cm 5080 a
Q liste metalliche, queste liste vanno ancorate preventivamente alla
5 C copertina di pietra;
J
K T, grembiule in lamiera;
C
V U, risvolto pavimento;
K V, codetta di fissaggio con incastro a muro cm 1520;
V
Z, listone in legno cm 75 x 8;
X, copertina in rame per balaustra di terrazza;
Y, piattina di rinforzo in ferro, fissata ogni cm 30 a tasselli di legno;
W, correnti in legno;
J, calcestruzzo impermeabilizzato;
K, calcestruzzo di scorie.

A.P.I.C.E. S.r.l. 143 Manuale dellArchitetto


BALAUSTRE DI BALCONI E TERRAZZE
BALAUSTRA IN FERRO CON VETRO TEMPERATO

H H Z B
S
P

L Z
D
Q E
L 30x3 R

R
H
Y
Q L 30x3
L A
L 30x3 V
X P

A G
H T
Q P

F Y
L
30x30x3 L 30x3
Z A
M
BALAUSTRA IN FERRO E FIBROCEMENTO O RESINA POLIVINILICA N
O A
K
P
I I
S
U
S
R
K Z
C P
U U
B R

I I P
F
U
G A G
U U V A
X
F G
R

V
BALAUSTRA IN LEGNO
P X
1 4

S
2 5 X
A, ancoraggio di montanti metallici su piano verticale in c.a. o in muratura;
B, ancoraggio di montanti metallici su piano verticale a mezzo di zanca;
C, ancoraggio di montanti metallici su piano orizzontale (gronda di copertura piana);
D, ancoraggio, mediante saldatura, di montanti metallici su piano verticale di struttura in ferro;
3 E, ancoraggio a sospensione su piano orizzontale;
F, collare staccagoccia;
G, collare di copertura;
H, cristallo temperato;
I, lastre di fibrocemento o resina polivinilica;
L, acciaio inossidabile;
3
M, collocare troncoconico;
N, cravatta di fissaggio della lamina;
O, lamina di piombo sagomata;
P, strati di impermeabilizzazione;
1 4 Q, piatto in ferro verniciato mm 50 x 15;
R, montanti di sostegno della balaustra;
S, malta Sika;
T, ancoraggio montanti sulla soglia del balcone (vedi ancoraggio montanti su piani orizz.);
5 U, profilato a T 40 x 40 x 5 mm;
V, soglia in cemento o pietra;
2 Z, corrimano in profilato normale a C 65 x 42 x 5,5 mm;
X, ancoraggio montanti di sostegno della balaustra, con fissaggio a vite, alle zanche;
K, profilato a L mm 40 x 40 x 5.

A.P.I.C.E. S.r.l. 145 Manuale dellArchitetto


CONTROSOFFITTI
CAMERE A CANNE
A, solaio;
B, distanza dal solaio cm 1520. All'ultimo piano
in genere stabilita dal regolamento edilizio.
A C, orditura principale dei mezzoni, necessaria quando la
1 luce del locale supera m 44,5. Le dimensioni pi
B correnti dei mezzoni sono 48 x 510 (ricavati dai
D C tavolini 8x13 8x16);
D, fissaggio a muro come per comuni travi di solaio previa
E 2 spalmatura di carbolinoleum per la parte inserita nel
I H G muro (1015 cm). Oltre 4-5 m di luce opportuno
F sospendere il mezzone al solaio nel punto intermedio;
E, orditura secondaria realizzata con listelli di cm 3x3
4x4 posti ad intervallo di cm 4050;
F, stuoia di canne palustri o di listelli di legno a orditura
3 di vario tipo:
1, a semplice orditura di canne
2, di canne
3, a doppia
4, a listelli in legno di sezione rettangolare
5, triangolare
4
6, quadra
7,
Il legno dei listelli deve essere perfettamente stagionato
5 Le stuoie sono in rotoli lunghi circa m 10 e di larghezza
variante m 0,502. Peso circa Kg 1,8/m:
G, piattina sottile o piastrine per fissaggio delle stuoie
all'orditura in legno;
H, intonaco cm 1,52 eseguito con rinzalfo di malta
bastarda di calce e gesso molto diluita, con un altro
6 strato di malta bastarda pi consistente e con un terzo
strato di intonaco comune. Spessore complessivo stuoie
ed intonaco cm 4 circa;
I, raccordo tra parete e soffitto: raggio cm 56
A
RETE METALLICA
7 A, solaio in laterizio e c.a. o in c.a. di altro tipo
B E
B, distanza dal solaio cm 1520. All'ultimo piano
in genere stabilita dal regolamento edilizio.
D C
C, orditura principale dei mezzoni, necessaria quando la
F luce del locale supera m 44,5. Le dimensioni pi
G
correnti dei mezzoni sono 48 x 510 (ricavati dai
I tavolini 8x13 8x16);
H
D, fissaggio a muro come per comuni travi di solaio previa
8 spalmatura di carbolinoleum per la parte inserita nel
L
muro (1015 cm).
E, sospensione con filo di ferro zincato mm 3 opportuna
quando il locale supera i m 45 di luce;
F, orditura secondaria realizzata con listelli di cm 3x3
4x4 posti ad intervalli di cm 3035;
G, supporto per intonaco costituito da uno dei seguenti
manufatti:
8, rete metallica, tipo lucido, a maglia di mm 57
rotoli da m 25, altezza m 1, peso Kg 0,40/m;
9 9, rete metallica c.s. a maglia esagonale;
N.B. La cucitura tra rotoli di rete accostati fatta con
filo di ferro e con una sovrapposizione delle superfici
di circa cm 5;
10, lamiera stirata a maglia romboidale o esagonale
per a=mm 10 peso Kg 1,100/m
per a=mm 20 peso Kg 1,950/m;
11, graticcio Stauss composto da orditura di fili di
ferro da mm 1 a maglie di mm 20 di lato portanti
A nel punto di incrocio elementi poliedrici di argilla
10 cotti ad alta temperatura. Stuoie in rotai da m 4,92
larghe m 1,02 (sup. m 5) Peso Kg 5/m. Diametro
dei rotoli cm 24. Per le applicazioni del graticcio
E
occorre fissare alla estremit della stuoia, gi tagliata
nella lunghezza voluta, un tondino di ferro da mm 8
G lungo m 104;
H, risvolto a parete del supporto per il raccordo delle
F superfici e per evitare screpolature;
I, intonaco: per supporto a rete cm 1,52 eseguito
I mediante preparazione della reta metallica con
malta cementizia formata da sabbietta vagliata.
Curare il ricoprimento della rete. La superficie
ottenuta viene spruzzata con malta di calce e
sabbia. Con un'altra ripresa si eguaglia la superficie
Spessore complessivo dell'intonaco cm 1,5. La
lisciatura dei soffitti pu essere fatta con malta di
gesso cos composta: gesso da stuccatore q 3 -
grassello m 0,200. Per supporto a graticcio Stauss
pu essere usato qualsiasi tipo di malta e di impasto.
L, raccordo tra parete e soffitto - raggio cm 56.

A.P.I.C.E. S.r.l. 146 Manuale dellArchitetto


CONTROSOFFITTI
PERRET APPLICATO A SOLAIO IN LEGNO
0.25 I controsoffitto Perret costituisce una discreta protezione
incombustibile per le strutture in legno in caso di incendio.
I ganci di sospensione, di lunghezza a piacere, consentono
di realizzare unottima camera daria. Il controsoffitto
0.40 Perret, risulatando perfettamente piano e senza scabrosit,
richiede un minimo spessore di intonaco, e, se ben ese-
guito, pu bastare il solo strato di intonaco civile di cm
E B 0.025 0,5. Non necessario incassare la tavellina nel muro
E C perimetrale.
B C A A
A
D A,tavellina del peso di circa kg 2, spessore cm 2,5dimen-
A E sioni cm 25z40;
F B, gancio in ferro zincato della sezione di 3 mm e di
A B lunghezza variabile in funzione della camera daria che si
G vuol ottenere;
cm 100 C, tondino di armatura 56 mm;
E
D, malta di allettamento tra tavellina e tavellina in gesso
da forma (scagliola) o di cemento a rapida presa (almeno
H a 600kg);
B E, travicelli in legno di orditura del solaio posti a distanza
C A
G di m 100 circa;
F, chiodo comune;
G, sbruffatura di malta di cemento e intonaco civile;
I H, gancio a vite in ferro;
I I L
I, putrelle in ferro;
A
C L, cavallotti in ferro zincato;
G
M, orditura intermedia in legno;
I
C A N, staffe in ferro;
N
O, solaio in celcestruzzo e putrelle;
A C M F
P, staffe;
B
Q, staffe;
A R, solaio in celcestruzzo armato;
I I S, elementi in laterizio del solaio;
cm 100 T, sospensione dei ganci al solaio in leterizio.
O O

PERRET APPLICATO A TRAVATURE IN FERRO


Il solaio Perret pu essere fissato con cavalllotti in ferro
zincato L quando le travi in ferro l siano completamente
P Q libere. Quando invece alle travi siano gi sovrapposti altri
elemneti (tavelloni ecc.) si pu ricorrere ad un orditura
intermedia in listelli di legno M sospesa alle travi in ferro
R R mediante staffe N. Allorditura sussidiaria M si applica poi
B B il piano di tavelle A come su un comune solaio in legno (v.
cm 100 Perret applicato su solai in legno). Quando le travi in ferro
L siano completamente coperte (per es. da strutture in
S T T S
calcestruzzo O) si adottano staffe del tipo P o del tipo Q
C cm 25
C 5
U
5
applicate ad intervalli allala inferiore delle travi. Perso-
16 spendere il soffitto Perret a soali in calcestruzzo armato S
B
si adottano ganci in ferro B appesi allarmatura in ferro del
cm 15 B B solaio portante o fissati con spezzoni in ferro T allenerva-
ture dei forati.
DOPPIA ORDITURA
Il sistema della doppia orditura ammettendo delleoscilla-
zioni di interassi fra i pendini da mm 5 del solaio consente
una maggiore speditezza della messa in opera. Il sistema
possibile anche con solai in c.a. e laterizio con uno dei
tipi di sospensione illustrati.

A.P.I.C.E. S.r.l. 147 Manuale dellArchitetto


CONTROSOFFITTI

PANNELLI IN FIBRE DI LEGNO


0,80100
A A Si trovano in commercio di dimensioni standard m 2x0,50.
Peso specifico kg/m 360. Spessori da cm 1 a cm 15.

C
Spessori Kg/m Il fissaggio delle lastre ai listelli dell'orditura di sostegno
B realizzato con chiodi comuni intorno ai quali, prima della
1 4
B battitura completa, va girato un filo di ferro zincato da mm
C E E 1,5 6
E D 1, per la cucitura in corrispondenza dei giunti trasversali tra
2 8
F lastra e lastra.
D 2,5 10
La stuccatura dei giunti va fatta con malta sabbia fina e
I H 3 11
G cemento.
5 17
lo spessore totale dell'intonaco dovr risultare non supe-
A A 7 25 riore a cm 1, quando le lastre impiegate sono di spessore
9,5 33 da cm 13; per spessori di lastre superiori a cm 3 conviene
B B 12,5 44 mettere malta di connessione fra le lastre durante la posa.
C C 15 51
50 50 50 A, mezzoni di ossatura del solaio ad interassi di cm
R Q 80100;
F R Q B, listelli cm 2,5x6 in legno per la sospensione delle lastre;
L C, lastre di fibra di legno;
AB I AG
H 3 cm AG D, cucitura dei giunti con filo zincato da mm 1;
D D E M E, stuccatura dei giunti cm 6;
D
F, garza o iuta cm 6;
G, spruzzo con malta cementizia o bastarda molto liquida;
N N N H, intonaco rustico con malta magra di calce senza ce-
O mento a lenta presa (calce bianca e sabbia nel rapporto
P Z
A 1:5);
R I, intonaco fino con malta c.s.
Z Q
N
P CONTROSOFFI A PANNELLI PER ISOLAMENTO
F TERMOACUSTICO
F F
A Gli elementi in commercio sono comunemente impiegati,
E A A oltre che per isolamento termoacustico, per risolvere anche
Z R Q R Q problemi estetici.
N A A
Caratteristiche. - Leggerezza, rigidit, incombustibilit,as-
sorbimento acustico. soluzioni estetiche. semplicit dimon-
R Q
F R Q taggio e ispezionabilit, possibilit di risolvere particolari
problemi di illuminazione.
A A A Tipizzazione. - C, rnonoblocco (fibrolegno); G, a strati
R Q R Q sovrapposti (es.: alluminio o gesso, ovatta. lana di roccia,
foglio di alluminio); A, superficie liscia o decorata (gesso),
A A R Q a foratura tonda o ellittica, a intervalli costanti o variati
(lega leggera).
R Q R Q Supporti. - In gesso, in Fibrolegno, in lega leggera, ecc.
Isolanti. - Materassini di filati di cotone. filati di vetro, resine
A A A sintetiche, lana di roccia, ovatta di cellulosa, lamine di
alluminio.
Per l'assorbimento acustico alcuni tipi sono dotati di speciali fori o risuonatori acustici di varie forme e dimensioni per le alte,
medie e basse frequenze.
Sistemi di applicazione. - Con semplice incollaggio al soffitto, su orditura in legno affidata direttamente al soffitto. su orditura
ribassata.
Dimensioni. - Pannelli quadrati di lato da cm 4060. Spessori da cm 1,23.
A, pannello; B, struttura compensata fibrolegno; C, strato di finitura lisciato e colorato; D, fori o risuonatori acustici; E, viti di
issaggio; F, longheroni in legno; G, supporto in gesso. fibrolegno, lega leggera; H, ovatta di cellulosa; I, materassino di lana
di roccia; L, foglio di alluminio; M, gancio di collegamento e di sospensione; N, soffitto; Q, adesivo; P, squadrette; Q,
pendino in piattina di ferro; R, pendino in tondino di mm 3; Z, zanca.

A.P.I.C.E. S.r.l. 148 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI MOVIMENTO DI ROTAZIONE

SCHEMA DELLE CHIUSURE

SCHEMI SEMPLICI SCHEMI MULTIPLI A SVILUPPO ORIZZONTALE SCHEMI MULTIPLI A SVILUPPO VERTICALE
D Rs Rs
A
A cura Con interposto D A D A D A
partita mantante fisso
A D
Ri Ri
Rs Rs
Ri A
Con interposto
mantante fisso D
Ri Ri
Rs Rs Rs
Con interposto
mantante fisso Rs Rs Rs Rs Rs
A due A Rs Rs
partite A Dc
Rs Rs
D Con interposto
D A D
mantante fisso A
Ri Ri
Rs Rs
Con interpostoA
mantante fisso D AA D
A tre A Ac Ri
partite Dc
Rs
Ri Con interpostoA
mantante fisso D A A A A

Ri
Rs Rs

Con interpostoA D A AA D
A quattro mantante fisso
partite A Ac Ac Ri
Rs
Ri D
Con interposto A A D A A AA
mantante fisso
Ri
D D D
D Con interposto R R
R A
mantante fisso R R R A
R Con
A vasistas A D traverse D
fisse R
Con interposto A D
R D
mantante fisso R R R
A R
Rs A A
Con interposto A D
A A
A mantante fisso R R R
R R
R D D
D D Con A Con A
R traverse R sportello
A ribalta A fisse D D
Con sportello fisso
fisso A A
R R R R R
D R D
D
D
Con interposto A D D D D D D
D R R
R R R R
mantante fisso R R D D D
R R
D D R D D
A bilico D D
orizzontale R
Con interposto A R R R R D
mantante fisso D D D
R
D R Con traverse Senza traverse Con sportello
D D fisse fisso
R R R R R
Con montante D R A D
D D D D
fisso
R R Con R
A bilico D D Con
verticale D traverse R R A sportello
D Senza montante D
D fisse fisso R
R R R R
D D
Con sportello
fisso D D D
R R

A.P.I.C.E. S.r.l. 149 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - TELAIO FISSO E TELAIO MOBILE

Montanti (collegamenti alla spalla)


attacco all'architrave (traversa sup.) A
Sistemi di fissaggio
80
tolleranza di montaggio mm 10

stesso spessore del


telaio mobile 4555
collegamento
alla spalla B
(montante) sporgenza dal rustico mm 30
(mm 20 spessore intonaco
mm 10 sporgenza telaio dal piano finito)

attacco alla soglia C


(traversa inferiore)

Per il telaio fisso sufficiente l'incastro a mascella


semplice non essendo il telaio stesso sottoposto a Soluzione dei giunti: A, con regoli coprigiunto
sollecitazioni tendenti a deformare l'incastro. B, con canali nel telaio; C, con canali nell'intonaco
stessi giunti del montante

A B C D

Traversa superiore
(collegamento con l'architrave)

Traversa inferiore (collegamento con la soglia)


A, con soglia esterna; B, con soglia in vista internamente; C, con controsoglia in pietra; D, con controsoglia in legno.

1 (3)

A stucco facilmente
(2) deteriorabile A

B
2 (2) stucco parzialmente
protetto
3
Per il telaio mobile necessario l'incastro a ma- C
schio e femmina doppio, verificandosi in esso solle-
citazioni tendenti a deformare l'incastro.
(1) (2)
(1)
traversa superiore (3)
D
traversa superiore
stucco interamente B
(2) protetto
E

(3) (2)
(3)
Montante del telaio mobile (sistemi del fissaggio del vetro)
traversa inferiore traversa inferiore
A,B,C,D, montaggio vetro a battente; E, montaggio vetro
ad infilare
A, posizione errata del vetro (l'acqua piovana entra nell'interno quando si deteriora lo stucco);
A B B, posizione corretta del vetro (l'acqua piovana confluisce sempre verso l'esterno

A.P.I.C.E. S.r.l. 150 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE - ARTICOLAZIONI - SCHEMI SEMPLICI

Rs Rs
Rs
Con questi tipi di articolazioni si possono
risolvere tutte le chiusure appartenenti al
Dc Ac
gruppo con movimento di rotazione. A D A
L'applicazione immediata senza varianti
permette di risolvere i tipi 1,2,3,4. Ri 1 Ri 3
Dc A
Rs Rs

Dc A A Ac Dc
A

Ri 2 Ri 4
Ri
ARTICOLAZIONE A ARTICOLAZIONE D

ARTICOLAZIONE A complanare ARTICOLAZIONE D complanare

ARTICOLAZIONE Rs compl.
ARTICOLAZIONE Rs
ARTICOLAZIONE Ri
giuoco necessario per il logorio
dell'anello delle cerniere ed
eventuali deformazioni dei telai
mobili specialmente per chiusure
a pi di due partite.

spazio necessario per evitare


l'ingresso dell'acqua piovana
nell'ambiente.

A.P.I.C.E. S.r.l. 151 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

CHIUSURE SEMPLICI

SCHEMA DI CHIUSURA VARIANTI ALLE ARTICOLAZIONI NOTE


ART. A
aggiunto gocciolatoio
canali per spurgo acqua

A
Vastisas
ART. D
aggiunto gocciolatoio Non si usa di frequente
aggiunto cartella per dispositivo perch in fase di apertura
D di bloccaggio lo sportello mobile in-
gombrante.

Ribalta - apertura interna


ART. D

Non applicabile con di-


spositivo di oscuramento a
D
persiane avvolgibili.

Ribalta - apertura esterna

ART. Ds ART. Di
Ds

Inversione
battuta bilico
orizzontale
ad articola-
Di
zioni non
Bilico orizzontale complanari.

Ds ART. Ds ART. Di

I bilici ad articolazioni
complanari permettono
angoli di apertura mag-
Di giori degli altri.
Bilico orizzontale
articolazione complanare

A
dipende dallo spessore 0,16
A tre 0,11 dei montanti, dall'aggetto
partite del gocciolatoio
e dal tipo di maniglia
A

ARTICOLAZIONE A (3 partite) ARTICOLAZIONE A (4 partite)


A quattro partite

A.P.I.C.E. S.r.l. 152 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

CHIUSURE MULTIPLE

SCHEMI MISURE VINCOLATIVE MONTANTI E SPORTELLI NOTE

La larghezza del
Ad una partita con montante deve
montante fisso permettere laper-
tura dello spor-
tello con angolo
90 e la maniglia
non deve impe-
dire lapertura
dello sportello

A B
Sportello fisso
uguale a quello
mobile.

Ad una partita con


sportello fisso
B B
A-B

La larghezza del
montante deve
permettere laper-
tura degli sportelli
con langolo 90
tenendo presente
lingombro delle
maniglie.
A due partite con
montante fisso

10 cm

A B=A5 cm A
5

Sportello fisso
largo quanto i
due sportelli mo-
bili pi mm 50
per i battenti.

A due partite con


sportello fisso

A.P.I.C.E. S.r.l. 153 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

CHIUSURE MULTIPLE

SCHEMI MISURE VINCOLATIVE MONTANTI E SPORTELLI NOTE

Chiusure multiple a tre La larghezza dei


partite con interposto montanti deve per-
montante fisso. mettere almeno la
B
apertura degli spor-
A
telli a 90, tenendo
presenti gli ingom-
bri delle maniglie e
dei gocciolatoi.
A=B

0,13

B
A
Chiusure multiple a tre
partite con interposto
sportello fisso.

90

C 0,06

B>AC0,06

B
Chiusure multiple a
quattro partite con
interposto sportello
fisso.

0,10

eventuale montante fisso


A
In questa chiusura e nella precedente stata soppressa la complanarit fra
B A0,10 sportelli fissi e mobili per creare lalloggiamento di questi in fase di apertura.

Chiusure multiple a Questa soluzione praticamente irea-


quattro partite con lizzabile con montante fisso, essendo
interposto montante questo di dimensioni notevoli per lin-
fisso. gombro degli sportelli mobili in fase di
apertura. Viene cos sostituito da uno
sportello fisso la cui lunghezza di-
pende dallo spessore dei montanti,
dalla dimensione della magniglia e
da quella del gocciolatoio. Conviene
che la dimensione A, per ragioni este-
tiche sia uguale a quella di uno spor-
A 0,25
tello mobile.

A.P.I.C.E. S.r.l. 154 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE
FINESTRE A DOPPIO VETRO E A DOPPIA CHIUSURA

D A soluzione con viti

FINESTRA A DOPPIO VETRO


(Pi efficiente in zone non ventose)

soluzione con cerniera

Ri
FINESTRA A DOPPIA CHIUSURA
(Pi efficiente in zone non ventose)

65

spazio per
maniglie e
distanza fra le per cartella
due cerniere
65
75

100
le 3 dimensioni vincolative
dipendono dagli spessori
dei montanti e dalle
dimensioni della maniglia

A.P.I.C.E. S.r.l. 155 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO - CERNIERE

Cerniera a bietta
posiz. eventuale
cuscinetto
rondella a b c d
d 12 30 72 88
b 14 32 78 108
16 40 96 148
18 45 108 168
a
c Si vedono le teste delle viti anche se stuccate.
Applicazione non adatta per infissi lucidati.

posiz.
cuscinetto
rondella
Cerniera a rasare
d
a b c d
13 28 69 60
14 30 74 80
a
16 35 86 100
b
18 39 96 120
c
a sfilare

a b c d
13 28 69 60
d Non si vedono le viti, ma si vede
14 30 74 80
la fessura fra i due telai
16 35 86 100
18 39 96 120
a
b
c
a nodo

Cerniera a bietta
a b c d
13 28 69 60
14 30 74 80
d 16 35 86 100
18 40 96 120
18 40 96 140
18 40 96 160 Non si vedono le viti ed eliminata
b a la fessura fra i due telai.
18 40 96 180 Applicazione adatta per infissi lucidati.
c

A.P.I.C.E. S.r.l. 156 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO - PERNI PER BILICI

Larghezza Le chiusure a bilico


A B nominale
comportano la diffi-
25 14 25 colt costruttiva dellin-
versione dellarticola-
zione del tipo R.
A B
Bilico a scatola tipo piccolo
La tenuta in corrispon-
denza del perno rea-
lizzata dalla scatola
A B Larghezza
nominale stessa.

40 14 30

50 16 34

60 16 40

70 18 45

A B
Bilico a scatola tipo leggero Applicazione bilico a scatola
Articolazione - Apertura a 90

A B Larghezza
nominale

40 14 30

50 16 34

60 16 40

A B 70 18 45 Applicazione bilico a scatola


Articolazione complanari
Bilico a scatola tipo pesante Apertura a 90

A B C D Larghezza
nominale
35
45 11 100 18 a
40
45
65 13 125 26 a
50
D Applicazione bilico a frizione
A B Articolazione complanari
Bilico a scatola con frizione
Apertura a ribaltamento
(comoda per la pulizia dei vetri)

A.P.I.C.E. S.r.l. 157 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

DISPOSITIVI DI BLOCCAGGIO PER FINESTRE DA 1 A 4 PARTITE, VASISTAS, RIBALTA, BILICI


Dispositivo a cremonese con doppio bloccaggio con comando a maniglia
(da usarsi quando la maniglia direttamente accessibile con la mano).

55 55

dimensione da tenere
presente per gli ingom-
bri degli sportelli in
fase di apertura

150
Rs

35 60 15

Ri

175

8
ARTICOLAZIONE A
1 partita vasistas
ribalta bilici

asta cremonese
30

16
ARTICOLAZIONE A
complanare
(2 partite 3, 4)

45 18

rullo sup. e inf.

A.P.I.C.E. S.r.l. 158 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE
DISPOSITIVI DI BLOCCAGGIO CON COMANDO A DISTANZA

Comando a leva A Corsa Dispositivo ad asta rigida


45
230
85
45
A
260
90
45
300 asta di trasmissione
105
compasso
Comando a leva con grimagliera

A Corsa compasso
170 65 A spostamento=alla corsa della maniglia di comando (vedi tabelle)
200 90 B dimensione dipendente dalla corsa della maniglia

Dispositivo a corda d'acciaio

Comando a manovella con grimagliera - tipo esterno

A B
40 43
85 63

A
B comando con maniglia
a corda incassata

comando con maniglia


50 a corda esterna
50

Comando a manovella con grimagliera - tipo da incasso

C
comando con manovella
e corda incassata
B
50 50+85

A A B C D
40 43 38 36
85 63 43 58

A.P.I.C.E. S.r.l. 159 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - DISPOSITIVI DI OSCURAMENTO - PERSIANE

PERSIANE A CERNIERA E PERSIANE SCORREVOLI

una testa

Persiana a cerniera senza telaio Persiana scorrevole

questa dimensione pu ARTICOLAZIONE Ri


essere ridotta fino a mm 80

Sezione persiana scorrevole

controsportello
specchiato
Persiana a cerniera con telaio doppio

questa dimensione pu
essere ridotta fino a mm 80

ARTICOLAZIONE Ri
questa dimensione pu
essere ridotta fino a mm 80

Sezione persiana a cerniera


Persiana a cerniera con telaio semplice

A.P.I.C.E. S.r.l. 160 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - DISPOSITIVI DI OSCURAMENTO - PERSIANE AVVOLGIBILI

DIAMETRI DEI RULLI E DIMENSIONI DEL CASSONETTO IN FUNZIONE DELLA LUCE VERTICALE

A collegamenti fissi

1,5

e altezza cassonetto
1,5 1,5
2,5 f altezza veletta esterna
1,21,5 cm

1,5

A collegamenti mobili
a=larghezza mazzetta
luce finestra
b=D + 3 cm
a c=a + D +5,5 cm
mazzetta
b larghezza cassonetto e=D + 3,5 cm
c spessore parete al rustico f=D + 9 cm

IN LAMIERINO
IN LEGNO STECCHE NORMALI IN LEGNO 1,21,5 cm
STECCHE SOTTILI ALLUMINIO
STECCHE SOTTILI
D D D D D D D D
LUCE collegamenti collegamenti collegamenti collegamenti tipo tipo tipo tipo
VERTICALE fissi fissi mobili mobili Griesser Griesser Griesser Griesser
FINESTRA stecche stecche stecche stecche tutte fisse 1/2 mobili 1/2 mobili tutte mobili Tipo Griesser sottili in legno
m 12 mm 15 mm 12 mm 15 mm stecche stecche 1/2 fisse stecche
9 mm 9 mm stecche 6,5 mm
6,5 mm
cm cm cm cm cm cm cm cm
1,00 17 - 18 21 19 22 15 18 16 16
0,9

1,50 19 - 20 23 21 24 17 20 18 18

2,00 22 25 23 26 19 22 20 21

2,50 24 27 25 28 20 23 22 23

3,00 25 29 26 30 22 25 24 25
Tipo Griesser
31 in lamierino
3,50 27 28 32 23 27 26 27
di alluminio
35 0,9
4,00 29 34 30 25 29

4,50 31 36 32 37 26 31

5,00 33 38 34 39

5,50 35 40 36 42

A.P.I.C.E. S.r.l. 161 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - DISPOSITIVI DI OSCURAMENTO - PERSIANE AVVOLGIBILI

3,5

4 4
2,2
questa dimensione consente la
posizione interna della squadretta
di arresto.

Applicazione senza apparecchio a sporgere (guida incassata) Applicazione senza apparecchio a sporgere (guida esterna)
Spessore veletta esterna uguale spessore mazzetta. Spessore veletta esterna uguale spessore mazzetta.

4 4 6
raccoglitore
nella spalla 2,2 2,2
14 raccoglitore incassato nel 2,2
3 3
telaio o nel parapetto

5,5

Applicazione con guida esterna. Mazzetta Applicazione con guida esterna. Mazzetta Applicazione con guida incassata. Mazzetta
ad una testa veletta esterna da mm 75. ad una testa veletta esterna da mm 75. ad una testa veletta esterna da mm 50.

SOLUZIONI ED INGOMBRI PER COMANDI BIFORA E TRIFORA CON RACCOGLITORI CINGHIA INCASSATI NELLA SPALLA

guida cielino
cm 2,5
U 20
4 cm
cm 4,5

D+7 (v. tav.)

4 cm D+15

raccoglitore
1,2 2,1
>4 tavella 2,5 cm 4,5 11
tavella 2,5

A.P.I.C.E. S.r.l. 163 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

SCHEMA DELLE CHIUSURE

SCHEMA SEMPLICE SCHEMA MULTIPLO A SVILUPPO ORIZZONTALE SCHEMA MULTIPLO A


SVILUPPO VERTICALE
Con interposto sportello fisso
Ss
Scorrevole B F F F
orizzontale F B B
ad una partita
Si
Con interposto
Ss montante
Scorrevole
orizzontale B
B B
a due partite
Con interposto F F
sportello fisso
Si
Con interposto F F
Ss sportello fisso
Scorrevole B
orizzontale
a due partite
complanari
Si
Con montante
Ss fisso
Scorrevole
orizzontale B B B B
a tre partite Con sportello
fisso
Si

Scorrevole B
Con montante
verticale fisso
a due partite
B
S S Con sportello
fisso
B

B F
Con montante
Scorrevole fisso
verticale
a due partite S B S
autobilanciato Con sportello
fisso

B
Scorrevole B
Con montante
verticale
a due partite fisso
complanari B Con traversa Con sportello
S S fissa fisso
Con sportello
fisso
B

A.P.I.C.E. S.r.l. 164 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

ARTICOLAZIONI
Ss
ART. Si
B B B Serramenti con dispositivo ART. Ss
di movimento superiore
per dispositivo
di movimento superiore

Si

ART. B complanare

ART. Ss
per dispositivo
di movimento superiore

asse supporto scorrevole

ART. B complanare

ART. Si
Serramenti con dispositivo
di movimento inferiore

ART. Ss compl.
per dispositivo
di movimento inferiore
ART. B complanare

ARTICOLAZIONE B

Le articolazioni B fra sportelli si


ottengono da quelle al telaio sopra
riportate, sostituendo al montante
fisso, quello del telaio mobile

A.P.I.C.E. S.r.l. 165 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO PER SCORREVOLI ORIZZONTALI

DISPOSITIVI APPLICAZIONI
Tipo Helios D Applicazione per una partita o due
E complanari (coulisse)

C
sportello apribile
~14 per l'ispezione

A
Analoga applicazione
registro B A B C D E F pu realizzarsi con gli
104 64 30 44 27 20
altri dispositivi.
F ~14
124 44 30 44 27 20
136 76 40 56 33 20
escursione registro 156 56 40 56 33 20

Tipo Standard Applicazione per due partite non complanari


3

~18
10,5 sportello apribile
registro per l'ispezione
escursione
2,5 registro
Analoga applicazione
pu realizzarsi con gli
8,8 altri dispositivi.

Tipo Helm A C ~18


6
B
4,8
1,4 MISURE GUIDE
A B C Tipo
registro 40 25 2,5 200 Applicazione
3 40 35 3 300 a soffitto Applicazione
48 45 4 400
a parete
escursione 75 75 5 500
registro
Tipo Eureon A
12
7,5
Dimensioni Portata
B guide mm Kg
4 8 12
A B 2 ruote 4 ruote
30 30 15 20
2 38 45 30 40 applicazione a applicazione a parete
registro parete per una per tre partite
45 60 70 80
partita o due
60 70 120 160 complanari applicazione a parete
escursione
registro 70 80 240 320 per due partite

A.P.I.C.E. S.r.l. 166 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO PER SCORREVOLI VERTICALI - TIPI A CONTRAPPESI

DISPOSITIVI APPLICAZIONI

12

vano
15 contrappesi

Dispositivo a due contrappesi questa dimensione dipende dalla


dimensione del contrappeso, cio
dalle dimensioni degli sportelli.

15

Dispositivo a quattro contrappesi

A.P.I.C.E. S.r.l. 167 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO PER SCORREVOLI VERTICALI - TIPI SENZA CONTRAPPESI


DISPOSITIVI APPLICAZIONI

Compensazione con molla tipo Olva D


Portata Altezza Corsa
in Kg finestre Scanalatura mm max
mm la coppia mm mm

17 811 1300 18x18 560

17 1214 1500 18x18 660

22 1620 1600 24x24 700

22 2226 1800 24x24 800

girare per regolare il tiro

Compensazione a molla tipo Olva


Portata Altezza
foro quadro per chiave messa in Kg finestre A B d e
a punto tensione molla mm mm mm mm mm
811 1000
811 150 92 35 120
811
811 1200
1214 180 112 35 145
811
811 1400
1620 210 140 40 170
811
811 1600
2226 240 170 45 200
811
dispositivo da applicare
al montante o alla traversa

Compensazione a molla lavorante a torsione 18

puleggia conica dispositivo di messa a


punto tiro molla
15

apribile per
l'ispezione

molla

La puleggia conica permette che l'azione compensatrice sia uniforme per tutta la corsa dello sportello.

A.P.I.C.E. S.r.l. 168 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO MISTO

SCHEMA MULTIPLO A SVILUPPO SCHEMA MULTIPLO A SVILUPPO


SCHEMA SEMPLICE VERTICALE
ORIZZONTALE
D D
D
R R
R R B

R D
B Con montante fisso R
B F

D
B F

Vasistas bilanciato Con sportello fisso Con traversa Con sportello Senza
fissa fisso traversa
D D

R
R D
F

B
B Con sportello fisso F
D

Ribalta bilanciato Con traversa Con sportello Senza


fissa fisso traversa
D Con montante fisso
Libro Rs
Chiusure di semplice costruzione,
con le stesse articolazioni delle fine- A A A A
stre con movimento di rotazione. D D
luogo in corrispondenza delle guide
a spinte normali al piano del serra-
mento, in fase di apertura. E neces-
sario perci il pattino inferiore a rullo Ri
e guide robuste e ben fissate. Buona
tenuta di aria.
Rs

Armonica
Di costruzione pi complessa alla A A A D
precedente avendo inversione delle
articolazioni, R come nei bilici verti-
cali. Non d azioni laterali sulle
guide.
Tenuta di aria meno efficace. Ri

A.P.I.C.E. S.r.l. 169 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - FINESTRE - MOVIMENTO MISTO

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO

Tipo Kostor per chiusure a libro ed armonica Chiusura a libro

piastra ad angolo 15
per chiusure a libro

aggetto gocciolatoio
r. cerniera
piastra piastra semplice per
chiusure ad armonica
Tipo Helm per chiusure a libro ed armonica

cuscinetto

Tipo Eureon per chiusure a libro ed armonica Compasso equilibratore


Compasso equilibratore
tipo Olva per vastisas da costruirsi appositamente
combinazione con e ribalta bilanciati. per vasistas e ribalta
cerniera per infissi bilanciati.
a libro

Guide inferiori
Incassate Sporgenti
A B A B
17 35 25 35
25 54 35 47
37 76 45 60

A A
B B

A.P.I.C.E. S.r.l. 170 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - PORTE E FINESTRE
ARTICOLAZIONI Ri

per predella piena di


maggiore altezza con-
viene eseguire un pan-
nello con i sistemi co-
struttivi delle porte questa soluzione non
esterne. permette lapertura
delle ante a 180 a
meno di usare i tipi
spessore montante speciali di cerneire.

dimensione minima

altezza zoccolino

piano pavimento finito

Diverse soluzioni per zoccolino inferiore. Le altre articolazioni sono uguali a quelle delle finestre esterne.
DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO PER CHIUSURE CON MOVIMENTO DI ROTAZIONE

A B C
A, bloccaggio a triplice chiusura; B, dispositivo tipo Bettini per richiamo telaio; C, dispositivo tipo Guerrieri per richiamo telaio (in caso di deformaz
del montante mobile). I dispositivi di movimento sono gli stessi delle finestre esterne (cerniere) se ne applicano tre per ogni anta:

A.P.I.C.E. S.r.l. 171 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - PORTE

TELAIO FISSO

SENZA CONTROTELAIO CON CONTROTELAIO

5,5

senza mazzetta

5,5

con mazzetta

5,5

con imbotto esterno


in pietra

A.P.I.C.E. S.r.l. 172 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
ESTERNI - PORTE

SISTEMI COSTRUTTIVI ANTA MOBILE


SISTEMI SEMPLICI

A tavolato Specchiata a massello

4,5 4,5 2,5

2,5 non fissato


2

A doppio tavolato Specchiata a masonite

3
4,5 1,2
3

Tamburata Specchiata a doghe

4,5 4,5 2,5

lamiera zincata
o di alluminio

STISTEMI DOPPI

Esterno: a tavolato Esterno: a tavolato


Interno: tamburata Interno: specchiata

2,5 4,5 1,2


4,5 2,5

A.P.I.C.E. S.r.l. 173 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

TELAIO E CONTROTELAIO

cm 2 cm 2
luce controtelaio=LT+10 cm

0,5 9
Montaggio
su tramezzo spessore cm 5
2,5 4,5
rustico mm 50

1,2 A
cm 2

cm 5

luce
Montaggio filo
telaio
pavimento finito
parete su muro 0,5 9 rustico solaio
spessore rustico
mm 150 2,5 4,5

cm 5
1,2 A

Montaggio filo 1,2 A


Montaggio spessore
parete su muro parete su muro 9
0,5
mm 300 0,5 mm 450
2,5 4,5
2,5 4,5
9
A
1,2

A, dipende dallo spessore dell'anta mobile e dal tipo di articolazione.

Muro ad una testa (mm 150) Muro mm 450


Montaggio errato. Limposta aperta fa Muro mm 450 Montaggio corretto.
azione di leva sul telaio. Montaggio errato.
Si utilizza lo spessore del
muro per lingombro del-
limposta aperta.

Muro ad una
testa (mm 150)
Montaggio corretto.

A.P.I.C.E. S.r.l. 174 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE

COSTRUZIONE IMPOSTA

DA VERNICIARE DA LUCIDARE
Tamburata con nido dape
0,8 0,8
legno pregiato
1,2 5 1,2 impellicciatura

4,5 4,5

intelaiatura in abete compensati

Si possono costruire anche con articolazioni a rasare

Tamburata con pannello Isocarver


0,8 0,8 legno pregiato impellicciatura in
legno pregiato

4,5 4,5

intelaiatura in abete compensato


Si possono costruire anche con articolazioni a bietta

Specchiata con regoli


impellicciatura in
0,8 legno pregiato legno pregiato
1,2 Specchiatura
1,2 0,8

4,5

intelaiatura in abete compensato


Si possono costruire anche con articolazioni a rasare

Specchiata con regoli Specchiata con regoli a rasare


placcature in
legno pregiato
impellicciatura in
0,8 0,8 legno pregiato

4,5 4,5

intelaiatura in abete

Si possono costruire anche con articolazioni a bietta

A.P.I.C.E. S.r.l. 175 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - MOVIMENTO DI ROTAZIONE

ARTICOLAZIONI

ARTICOLAZIONI A ARTICOLAZIONI B ARTICOLAZIONI Rs

A bietta A bietta A bietta

A rasare A rasare

A rasare

A vento A vento

A vento

Articolazione B complanare per porte a due partite Articola-


zione
Ri per tutti
pavimento
finito

A.P.I.C.E. S.r.l. 176 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - CHIUSURE CON MOVIMENTO DI ROTAZIONE

DISPOSITIVI DI MOVIMENTO

DISPOSITIVI APPLICAZIONI
Cerniera a bietta

a Per le dimensioni
c
(v. pag. 156)

Cerniera a rasare

b a Per le dimensioni
c (v. pag. 156)
Spessore
Cerniera a vento semplice effetto - tipo Olva a Imposta e
b
20
35 75
25
25
d 42 100
30
30
50 125
35
35
a b 57 150
40

Cerniera a vento doppio effetto - tipo Olva


a b c d e
d e
20
35 47 75
21
25
25
spessore c 42 60 100 24
imposta 30
30
50 72 125 29
35
35
57 80 150 34
a b
40

A.P.I.C.E. S.r.l. 177 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO

SERRATURE TIPO PATENT CON SCROCCO RIVOLTABILE

3,5

17 Chiusura a bietta
A

3,5

2,2
A

Chiusura a rasare
0,8

6
cm 6 per porte da 45

0,5
Articolazione B; porta a due partite
2,5

0,3
10
A=2,5x3x3,5 cm una mandata
A=4x4,5x5 cm due mandate 2,2
4,5
1,7

0,3

A.P.I.C.E. S.r.l. 178 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - CHIUSURE CON MOVIMENTO DI SCORRIMENTO

ARTICOLAZIONI

Ss
Art. Ss
2 partite complanari
(coulisse)
A B

parte asportabile
per l'ispezione
del registro
Art. A
(coulisse)

Art. B complanare (coulisse)

Ss

A B

Articolazione Ss
(porta a 2 partite non complanari)
(guida doppia)

Articolazione B

Articolazione B
(porta a 2 partite non complanari)
(guida doppia)

A.P.I.C.E. S.r.l. 179 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
INTERNI - PORTE - MOVIMENTO MISTO

PORTA AD ARMONICA PORTA A LIBRO

ARTICOLAZIONE Ss

parte asportabile
ARTICOLAZIONE Ss per manovra registro

ARTICOLAZIONE Si
ARTICOLAZIONE Si

ARTICOLAZIONE A

ARTICOLAZIONE A

A.P.I.C.E. S.r.l. 180 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
FINESTRA E PORTAFINESTRA A DUE PARTITE CON PERSIANA SCORREVOLE - UNI

Altezza
a h a1 h1 a2 h2 a3 h3 guida tipo UNI 2833
locali
2800 1365 1510 1605 1970
375 990 1090 970
Forcella UNI 2833
3000 435 1545 1110 1690 1210 1785 1090 1750
495 1230 1330 1210 4
3200 1725 1870 1965 1930 24 8

Finestra a due partite UNI 2983 con persiana scorrevole


tipo A UNI 2826 25
h2 h3 h h1
11
Altezza a h h4 a1 h1 a2 h2 a3 h3
locali
2800 375 1365 2398 2445 2420 20
375 990 1090 970
rullino tipo B
3000 435 1545 555 1110 2578 1210 2625 1090 2600
16 2833
495 1230 1330 1210
3200 1725 2758 2758 2805 2780 14
13
pattino UNI 2833 17 guida tipo B
UNI 2833

Finestra a due partite UNI 2987 con persiana scorrevole


tipo B UNI 2826

I profili UNI sono quotati nelle pagg. 184 e 185.

20 h

34 12

a2
a3 h2 h3 h4
sportello UNI 2833 h1
25
32 30 31

21 15
9
1 2 3 27
zona UNI 2993
22
16
cerniera tipo A UNI 2993
a
a1

A.P.I.C.E. S.r.l. 182 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
FINESTRE E PORTAFINESTRA A QUATTRO PARTITE CON CASSONETTO PER PERSIANA AVVOLGIBILE - UYNI

Altezze locali 2800 3000 3200


a 375/345/495 36
h 1365 1545 1725
a1 1960/2200/2440
h1 1510 1690 1870
a2 2060/2300/2540
h2 1605 1785 1965
a3 1940/2180/2420
h3 1570 1570 1930
puleggia
UNI 2994
39
Finestra a 4 partite UNI 2985 con cassonetto
UNI 2990 per persiana avvolgibile
37
Altezze locali 2800 3000 3200
4 18 40
a 375/345/495
h 1365 1545 1725
h1 555 8
a1 1960/2200/2440
20
h1 2398 2578 2758
a2 2060/2300/2540
h2 2445 2625 2805 11
a3 1940/2180/2420 h2 h3 h h1
h3 2420 2600 2780

rullino per
16 cremonese
13 UNI 2993
Portafinestra a 4 partite UNI 2989 con cassonetto
UNI 2990 per persiana avvolgibile
I profili UNI sono quotati nelle pagg. 184 e 185 14
17

davanzale UNI 2970


avvolgitore tipo B
esterno UNI 2993
zanca UNI 2993

a2
12
a3
21 21 h4
9
20
1 2 3 h2 h3
7 6 h1

15
20
cerniera tipo A UNI 2993

a a soglia UNI 2971


a1

A.P.I.C.E. S.r.l. 183 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PROFILI DELLE INTELAIATURE PER FINESTRE E BALCONI AD UNO, DUE, TRE E QUATTRO BATTENTI - UNI

2 45
65
9 9 48
56 51 23 39 9

11 2.5 2
12 2.5 20 20 2.5 19
4 18 4
10 4 4 54
45 45 45 11 65
7 2.5 7
8 2 8
15 25 25 15 26
95 85
15 8 4
4
28 18 12 42 11
12 44 54 71 45
45 15 30
60
Telaio a vetri. Monatante laterale Telaio a vetri. Montante centrale, sinistro Telaio a vetri. Montante centrale, destro Telarone. Traversa sup.

63 45
9 30 15
11 45 9 9 36 13 54
11
2 2
2 11 11 19
22 22 4
4 19 4 4
30 7 45 11 56
4 4 45 7 65 45
45 7
19 23 15 26 4
15 4
15 26 4 4 7
15 4 4 4 4
4 54 41 8 13 41 2 4
56 58 45 9 5
65 45 Telaio a vetri. Montante di cerniera, destro 15
11 26
Telaio a vetri. Montante laterale Telaio a vetri. Montante di cerniera, sinistro 19
65 19 26 Telaio a vetri. Traversa superiore
65 7 15
11 4 4 4
17 9 5
15 15 4
30 12 19 26
12
45 10 2 15
45 9 4 11 4
10 30 5 9 5
11 4 4 4 4
10 7 15 2 7
45 4
Parti facoltative. Traversino 4
60 5 54 11
Telarone. Montante Telarone. Montante 19 26
15 80 62 62
11 4
4
9 5
4 7
25 5 22 34 14 2 2
4
19 9 4 4
15 10 10 4 7 5
30 30 10
20 15 11 4 15 4
15 80
60 8 71 Telaio a vetri. Traversa intermedia
6 20 5
6
13 15 47 19
25 6 5 70 11
Telaio a vetri. Gocciolatoio Parti integranti. Davanzalino
11 19 26
15
5 11 15
30 9 11 4 5
45 4
14
Telaio a vetri. Traversa inferiore 2 4
17 3 5 7
30 25 9 6 45 4
19 11 284
30 6 9
5 5 8 11
35 15
17 335 5
Parti integranti. Telaio a vetri. 324
Parti integranti. Fermavetro
Riquadro, parti Riquadro, parti verticali 24 10
orizzontali
70
61 10 20

14 14 8 15
10
35 10 30 15
55 45
Telaio a vetri. Cartella interna 17 28
Telaio a vetri. Cartella esterna
Telarone. Traversa inferiore Telaio a vetri. Traversa di base

A.P.I.C.E. S.r.l. 184 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PROFILI UNI DELLE INTELAIATURE PER PERSIANE A VENTOLA - PERSIANE SCORREVOLI

E CASSONETTO PER PERSIANE AVVOLGIBILI

45 45

12
95
95
15 2.5
22.5 20 85
95 15 45
83
20
15 22.5
2.5
75 75
10 10 10
Persiana a ventola Persiana a ventola
10 Traversa centrale
12 Persiana a ventola Montante centrale destro
33 Montante centrale sinistro
Persiana a ventola
Traversa superiore 10
10 10 2.5
75 75

15 12.5 15
45 15
45 15
27.5
15 15
95 2.5
85
95 160
Persiana scorrevole Persiana scorrevole
Montante centrale sinistro Montante centrale destro
10
10
85 95
45
Persiana a ventola 15 12 15
Traversa inferiore finestra
Persiana scorrevole 45
15 15
Traversa superiore 33
15 15
45
95 73 Persiana a ventola e
12 10 persiana scorrevole
Persiana scorrevole Persiana a ventola
Montante laterale sinistro e destro Montante laterale sinistro e destro Traversa
balcone
inferiore

4 21
105

50 25
11 55
18 90
Persiana a ventola e scorrevole 55
Tavoletta 45
45 22 45
Persiana scorrevole 13 Cassonetto per persiana avvolgibile
Traversa inferiore finestra 4 21 Traversa superiore
16 25 45
10
22 Cassonetto per Cassonetto per persiana avvolgibile Persiana scorrevole
persiana avvolgibile Traversa inferiore Traversa centrale
Unghie
25
4 22
45
10 55
Cassonetto per persiana avvolgibile 245
Cassonetto per persiana avvolgibile
Montante laterale destro e sinistro Cielino

A.P.I.C.E. S.r.l. 185 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PORTAFINESTRA A LIBRO CON SOPRALUCE A RIBALTA

cielino sfilabile

cuscinetto
in gomma

270

30
20

frontalino
. d'ispezione
152 guida
cuscinetto
reggispinta carrello
carrello
cuscinetto reggispinta
20 vite di
guida
regolazione

cerniere guida rivestimento


di legno
maniglie

catenaccioli registro guida


registro guida gocciolatoio
in ottone

Schema di movimento per serramento a libro. registro inf.


Carrello superiore (scorrimento) con cuscinetto reggispinta (rotazione) e registro
inferiore, scorrono in guide. Lasse di rotazione verticale (asse di rotazione del guida
cuscinetto reggispinta e del registro inferiore) si muove nel piano delle guide di
scorrimento (esempio sviluppato a lato) o in piani paralleli.
Il carrello e il registro sono posti ogni due ante (Ila, IVa, ecc.) ed allestremit le
cerniere a collegamento dei telai sono disposte allinterno degli angoli determinati dal
movimento delle ante (cerniere a posizione alternata). Battute superiori ed inferiori
continue, battute laterali alternate ad ogni anta.
Meccanismo di chiusura a catenaccioli superiore ed inferiore ogni due ante in
corrispondenza delle maniglie; serrature nellanta terminale. posizione
maniglia incassata

Schema di movimento per posizione


serramento a fisarmonica. maniglia incassata
Vale quanto detto sopra per coprifilo con battuta
quanto si riferisce al movimento
dellasse di rotazione verticale. Il
carrello ed il registro sono posti cerniera
ogni due ante, ma vincolati al
guida
centro delle ante anzich alle-
stremit. Ne consegue che le
battute superiori ed inferiori
sono invertite in ogni anta cos
come quelle laterali.
Meccanismi di chiusura come posizione registro guida persiana
per il serramento a libro. inferiore
avvolgibile

A.P.I.C.E. S.r.l. 186 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
FINESTRA A PANTOGRAFO

Serramento finestra a pantografo in legno e protezione esterna


con persiana avvolgibile. Il meccanismo di movimento costituito
da tre bracci snodati e da un cursore. Il telaio mobile trasla in
piano verticali e si abbassa in rapporto allampiezza
dellapertura.
Nello schema esemplificato il movimento dellanta mobile.

eraclit
intonaco retinato
traversa di legno

cielino
cursore frontalino

asta o braccio fermavetro


squadretta
perno di arresto
78
abbassamento profilo di
telaio mobile alluminio
materassino
di guarnizione
asta o braccio
canapo bitumato
perno

piastra di attacco asta


snodata al telaio mobile

scossino
piastra di attacco asta
al telaio mobile
guide per persiane canapo bitumato

gocciolatoio

cursore
cursore

bracci 78
o aste bracci
snodate o aste
snodate

piastra con feritosa


maniglia per movimento cursore maniglia

A.P.I.C.E. S.r.l. 189 Manuale dellArchitetto


INFISSI
FINESTRE SCORREVOLI VERTICALI

attacco
tune
all' anta

la deviazione permette la complanarit


degli attacchi della lune all' anta

Finestra a scomparsa. L'anta scorrevole bilanciata da un Finestra a ghigliottina. costituita da due ante Finestra a saliscendi autobilanciata. un serramento a
contrappeso, in posizione di apertura allora in apposita intercape- delle, quali una mobile e si sovrappone all'altra in saliscendi vero e proprio dove il movimento delle ante, simultaneo
dine praticata nel parapetto lasciando la luce del vano finestra posizione di apertura. Il contrappeso, equilibrando il ed a spostamenti uguali a contrari, avviene con circuiti chiusi sulle
completamente libera. Altra soluzione permette la scomparsa peso dell'anta, ne facilita la manovra permettendo ante stesse per mezzo di funi e pulegge. Le ante determinano un
dell'anta superiormente. l'arresto in ogni posizione. sistema equilibrato di pesi e per la manovra, occorre applicare una
forza che vinca lo strato dinerzia del sistema.

Finestra a saliscendi a movimenti indipendenti. Sistema Finestra a saliscendi bilanciata. Serramento a saliscendi ad ante a
a quattro contrappesi, due per anta indipendenti tra loro e movimenti dipendenti con due contrappesi vincolati alle ante stesse in parti
disposti in parti opposte. Presenta la possibilit di muovere le opposte. Le due ante tenderebbero a ruotare intorno agli attacchi dei contrap-
due ante indipendentemente tra loro, facendo assumere loro le pesi in senso opposto, ma una fune ristabilisce l'equilibrio e l'orizzontalit delle
varie posizioni. Tutte le combinazioni di apertura tra le ante ante collegando tra loro i lati delle ante non interessati dagli attacchi dei
sono pertanto possibili. contrappesi. Il movimento vene trasmesso da pulegge accoppiate (v. schema
Tale sistema ormai caduto in disuso perch il corretto movi- prospettico).
mento possibile solo se l'equilibrio del sistema non viene
alterato dalla forza applicata per la manovra. puleggia accoppiate
Ci avviene solo se il comando delle ante allineato col
baricentro. In caso contrario si determina una coppia, che, per
l'indipendenza dei contrappesi di ciascuna anta, non trova una
componente di equilibrio (incastro delle ante nelle guide). scatola supporto

cinglia di trasmissione

ruota dentata
staffa condotta

pulegia di
trasmissione

arresto di
trasmissione
Finestra a saliscendi bilanciata. Il sistema richiama il movimento dell'anta
1
mobile del serramento i ghigliottina. In questo caso tutte e due le ante sono
mobili con movimenti indipendenti per il raddoppio degli organi di trasmis- 2
3 123
sione. possibile con meccanismi speciali renderne meccanica la manovra e
combinato il movimento delle ante. Il disegno a lato esemplifica schematica- ruota dentata conduttrice
mente un meccanismo di questo tipo. Un arganello con ingranaggio mobile,
lungo il suo asse di rotazione, trasmette il movimento a seconda delle posizioni,
ad una o all'altra anta od a tutte e due contemporaneamente.
La Prospettiva a lato rappresenta schematicamente i movimenti delle ante e gli
organi di trasmissione del movimento.

A.P.I.C.E. S.r.l. 190 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
FINESTRA SCORREVOLE VERTICALE

intonaco isolante

blocco
sicurezza
fune di
acciaio

Schemi di alcune posizioni di apertura del saliscendi

Finestra a saliscendi bilanciata con ante a I saliscendi complanari in posizione di chiu-


movimenti indipendenti a due contrappesi sura, a differenza di quelli con ante che
nastro comando
laterali. (Brevetto Norma-Gretsck & CO). scorrono in piani diversi, hanno la preroga- anta superiore
I telai si trovano sullo stesso piano in posi- tiva di avere battuta continua lungo tutto il
zione di chiusura. perimetro.
L'anta inferiore assume la posizione di scorri- Il doppio vetro ottenuto, nel caso esemplifi- rullo di guida
mento in seguito ad una rotazione permet- cato, con l'applicazione della controanta sul
tendo in tal modo un'aerazione indiretta. telaio mobile.
Nella seconda fase i telai scorrono in piani In generale il serramento a saliscendi offre il rullino per cremonese
paralleli sono guidati in apposite sedi. vantaggio di non presentare ingombro d'a-
La fune a circuito chiuso collegata al contrap- pertura.
peso (D sez. verticale) serve per il comando
dell'anta superiore la cui rnanovra si presen- andamento fune contrap.
terebbe altrimenti in certi casi difficoltosa per
il sovrapporsi dell'anta inferiore.
piastra di attacco fune dell'anta
superiore con snodo

centro di rotazione
mm 50 sotto il centro
dell'anta profilo di guida

fune comando
nastro comando
anta inferiore
attacco piastre al
contrappeso

maniglia di comando

materassino di tenuta

materassino di lana di
vetro o di roccia
materassino di tenuta
zanca
zanca

fune materassino
guide di lana di vetro
o di vetro
puleggia
sfera per fune di acciaio
scorrimento
maniglia di laterale
chiusura
profili di guide
asta per
cremonese
contrappeso

attacco nastro al contrappeso


cordolo apribile per
cm 90 per pulizia vetri

A.P.I.C.E. S.r.l. 191 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PORTE SPECCHIATE AD UNA E A DUE PARTITE - UNI

a3
3 3

1 1 3
a 5

zanca UNI vite 5x70 UNI 702 4

3004 7
7 7

5 5
a1
cerniera tipo B
UNI 3004
Dimensioni porte a h a1 h1 a2 h2 a3 h3
Ad una partita 1950 1970 350 2030 13
820 860 640 980
UNI 3000 2070 2090 380 2150
A due partite h3 h h
1200 2200 1240 2220 394 410 1360 2280
UNI 3205
Porte interne di ingresso specchiate UNI 3000 - UNI 3205 13
a3
3

1 a 17

7 8 9

5
a1
Dimensioni porte ha a1 h1 a2 h2 a3h3
1950 1970 350 2030
820 840 640 960
Ad una partita 2070 2090 380 2150
3 3
UNI 3001 1960 1970 370 2030
610 630 430 750
2080 2090 400 2150 6
A due partite 2080 2220 400 2150
1200 1220 404 1340 10
UNI 3206 2200 2210 430 2270
Porte interne specchiate UNI 3001 - UNI 3206
a3
3 3
vite 5x70 UNI 702
a h3 h 16 h
6 6

zanca UNI
3004
18
10 10

3 3
2
a1
cerniera tipo B Prescrizioni UNI
UNI 3004 1. Le intelaiature devono essere in abete,
possono per anche essere di altrespe-
3 specchiatura vetrata per porte interne cie.
a 2. Gli incastri tra montanti e traversi de-
vono essere eseguiti secondo leindica-
zioni della UNI 3002/3003. Le particon-
6 maniglia per porta interna nesse devono essere fissate tra loro
UNI 3004 mediante colla e spine di legno.
3. Le specchiature in pannelli di compen-
sato possono essere sostituite da lastre
di vetro aventi spessore di mm 1,61,9.
4. Le superfici in vista delle ante, degli
10 11 12 spigoli e dei riquadri devono essere li-
sciate con abrasivo, gli spigoli in vista
3 devono essere leggermente arrotondati.

a1
a3
Le presenti intelaiature possono essere indifferentemente applicate su muri e tavolati.

A.P.I.C.E. S.r.l. 192 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PORTE PIANE AD UNA ED A DUE PARTITE - UNI

a2
Anta con tavole
3 3 parzialmente segate
1 1
a
Anta con pannelli
vite 5x70 UNI 702
di paniforte

23 14 23

5 19 19 5
a1
cerniera tipo B UNI 3004 3
zanca UNI 3004 5
1

14
Dimensioni porte a h a1 h1 a2 h2
Ad una partita 1950 1970 2030 23
820 860 980
UNI 3196 2070 2090 2150
14
A due partite
1200 2200 1240 2220 1360 2280
UNI 3207
Porte d'ingresso piane UNI 3196 - UNI 3207
a
3
a2
1
22
h2 h h1
23 14 23 23

5 19 21
5
a2
Ossatura cellulare
Dimensioni porte h a a1 h1 a2 h2
1950 1970 2030
Ad una partita 820 2080 840 2090 960 2150
UNI 3197 1960 1970 2030
610 2080 630 2090 750 2150 15

A due partite 2080 2090 2150


UNI 3208 1200 2200 1220 2210 1340 2270
20
Porte interne piane UNI 3197 - UNI 3208

a2
3 3

a 3 3
6 6
vite 5x70 UNI 702 20
6

h2
23 14 23
23
h1
3 20 20 h
3 14
a1
cerniera tipo B UNI 3004 4
zanca UNI 3004 specchiatura vetrata
per porta ad ossatura
cellulare
Prescrizioni UNI
1 - Ogni anta costituita da un telaio interno d'abete,
un'ossatura cellulare d'abete fissata nel vuoto del telaio
interno, due rivestimenti di legname compensato di pioppo,
ovvero di altre specie legnose adatte, incollati sulle due
facce del telaio interno e dell'ossatura cellulare, 4 bordi di
3 legno duro (rovere, faggio, noce, ecc.) incollati lungo il
perimetro del battente.
a 2 - L'ossatura cellulare composta con listelli di legno
6 maniglia per porta ricavati da tavole con spessore di mm 35 (vedi dis.).
interna UNI 3004 3 - L'ossatura cellulare in abete pu essere sostituita con:.
a) tavole parzialmente segate in direzionelongitudi-
nale sulle due facce (vedi dis.);
23 14 23 23 b) pannelli di paniforte (vedi dis.).
4 - compensato dei rivestimenti pu essere esternamente
impiallacciato con specie legnose pregiate, ovvero sostituito
3 20 21 22 con pannelli di fibra di legno compressi .
a1 5 - Le partite possono contenere una o pi specchiature
a2 aventi forma qualsiasi (vedi dis.).
6 - Le superfici in vista delle ante degli spigoli e dei riquadri
devono essere lisciate con abrasivo, gli spigoli in vista
devono essere leggermente arrotondati.
I profili UNI sono quotati nella pag. 194.

A.P.I.C.E. S.r.l. 193 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PROFILI UNI DELLE INTELAIATURE PER PORTE INTERNE E DI INGRESSO PIANE E SPECCHIATE

18 25.5
110 110
2 12 5
1 7 4
Porte specchiate Fermavetro.
6 24
34 Porte piane Fermavetro. 36
45 5 25 12
11 45 5
17 5 75 35
30 80 3 17 Porte interne. Telarone: montante e traversa
Porta di ingresso.Telarone: montante e traversa superiore superiore.
45 50 25
15 Porte interne e di ingresso. Riquadri.
30
11
7 110
110 45
12 10 10 98 12
98 10
3
11.5 8 9 11.5
110 99 30 27
22 22

11.5 12 15 11.5 110 98


3
120 120
Porte di ingresso specchiate Porte di ingresso specchiate
22 Montante centrale sinistro. Montante centrale destro.
11.5 11.5
Porte di ingresso specchiate. 12
Traversa superiore e mon-
tante laterale. 12 10 12 10
11.5 22 11.5 98 98 5 15 5 15 5
5 3 5 Porte interne specchiate.
11 Traversa superiore e mon-
12 15 12 15 tante laterale.
30 27
13 5 45 5
5 15 5 15 5
15 12 15
41 15
65 5 5
5 12
110 110
12 Porte interne specchiate Porte interne specchiate 45 16 21
Montante centrale sinistro. Montante centrale destro.
45 12
Porte di ingresso specchiate
Traversino. 35 45
11.5 22 11.5 5 5 5 5 Porte interne specchiate
40 40 40 40 15 Traversino.

12 5 15 5 15 5
14
17 35 12
18

5
Porte interne e di ingresso piane. Elemento dell'ossatura cellulare.

49 9 9 4
Porte interne e di
ingresso piane.
Telaio interno: tra-
versa inferiore.

11 14 3 3 12 3 15 10 10 15 3 3
265 42
255 9 9 9 9 4 255
19 9 9 20 9 21 22 9 9 23 245
30 30 27
9 9 9 9 9 35
9 9 9 9 9
15 9 9 9 12 15 9 4
25 28 3 28 45
15
Porte di ingresso Porte interne Porte interne e di Porte interne e di Porte interne e di
piane. Bordo del piane. Bordo del ingresso piane. ingresso piane. ingresso piane.
montante laterale montante laterale Bordo del montante Bordo del montante Telaio interno: tra-
e della traversa e della traversa centrale sinistro. centrale destro. versa superiore e
superiore. superiore. montante laterale.

Porte di ingresso specchiate


Traversa di base. Porte ingresso specchiate
Traversa di base. 45
45

A.P.I.C.E. S.r.l. 194 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PORTA SPECIALE SCORREVOLE A FISARMONICA

tassello
listello

carter
pannello fisso
guida

rondella
ruote su cuscinetti
a sfere rivestite dada saldato
Soluzioni di alcune combinazioni di porte in nylon massiccio di legno
"Woodmaster" a divisione di ambienti interni a fibre orizzontali

Serramento interno speciale Woodmaster (brevetto Snodo tra i pannelli in profio continuo di resina vinilica.
Siccet) scorrevole a fisarmonica, costituito da pannelli Scorrimento superiore a carrelli con ruote montate su truccioli di legno
in trucioli di legno agglomerati, impialiacciati con es- cuscinetti a sfera rivestiti in nylon. Profio terminale del agglomerati
senze pregiate. serramento in resina vinilica di funzionalit (riduibilt,
Testate dei singoli pannelli in massiccio delle stesse facilit di manovra) caratterizzano la Woodmaster
essenze. tra i serramenti a libro ed a fisarmonica.

I pannelli del serramento si sovrappon-


gono a vista nella luce deil vanoporta
oppure si raccolgono in apposite nicchie.
Nellultima soluzione i pannelli si pos- ingombro della porta estesa
sono impacchettare, nel vano porta, in
qualsiasi soluzione. 78 mm
molla d'arresto
listello di legno

feltro carrello terminale doppio

viti di legno snodo con ponticello


chiodo ribattuto

piastrine di soste- massiccio in legno


gno e collegamen- a fibre orizzantali
to pannelli
truccioli di legno
agglomerati

pannello fisso a pannelli mobili a profilo terminale


dimensione dimensioni costanti in resina vinilica
variabile
piastrine di sostegno pannello mobile a
coprifilo e collegamento pannelli dimensioni variabili

piastrina 75
d'ancoraggio 150 battuta d'attesto
snodo massiccio di legno battuta
tassello di legno
truccioli di legno
l'ingombro della porta agglomerati
impacchettata il 20% 15
della luce del vano impiallacciatura
profilo resina vinilica

A.P.I.C.E. S.r.l. 195 Manuale dellArchitetto


INFISSI IN LEGNO
PORTAFINESTRA AD ANTE SCORREVOLI

Serramento portafinestra a grandi dimensioni realizzato in essenza


dura, ad ante scorrevoli laterali ed anta centrale fissa con apertura guida in ottone
parziale a bilico orizzontale.
Il meccanismo di scorrimento delle ante ottenuto con ruotascana-
lata scorrevole a pavimento su guida in bronzo e registro superiore in
apposita sede. Il meccanismo del bilico costituito da un semplice
perno di rotazione orizzontale.
Il bloccaggio delle ante scorrevoli avviene alle estremit laterali con
organi di fissaggio tali da determinare una pressione in senso contrario rivestimento in
al movimento dell'anta.
La tenuta affidata a lamine metalliche fissate all'architrave ed
legno registro
inferiormente sui telai mobili ed a guarnizioni di materiale vinilico. II
rivestimento del soffitto che si prolunga all'esterno e delle spalle interne
realizzato nella stessa essenza del serramento il rivestimento delle
spalle esterne in marmo.
lamina metallica di tenuta
fissata all'architrave

300

600

profilo in ottone

guarnizione di tenuta laterale

canaletto di scarico acqua profilo sagomato in bronzo


rivestimento in legno

imbotte di legno massiccio


materassini di tenuta

guida inferiore

anta a bilico orizzontale

Profilo in alluminio
materassini di tenuta con cuscinetto

tassello distanziatore con sede per il perno


di rotazione

rivestimento in marmo

A.P.I.C.E. S.r.l. 196 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
PROFILATI FERROFINESTRA DEL TIPO ILVA

34 40 34 40

1 2
A, nodo infisso apribile all' interno con fer-
mavento pure interno;

34 40 34 40

3 4
B, nodo di infisso apribile all' interno con fer-
movetro esterno;

40

34 40

C, nodo di infisso apribile all' esterno con ferma-


vetro interno;

0 1 2 3 4 5 cm

Tipo del profilo. Il profilato preso in esame quello " ILVA" perch pi conosciuto; tuttavia i criteri
generali e le denominazioni usate si applicano a qualche tipo di profilato. L' ILVA produca due serie
di profilati delle dimensioni di mm 34 e mm 40.

TIPO Sezione Peso Jx Wx ix Jy Wy iy


cm kg/m cm 4 cm cm cm 4 cm cm

34/1 3,30 2,59 5,35 2,93 1,27 2,40 1,10 0,85


34/2 2,63 2,07 4,17 2,24 1,25 1,15 0,59 0,66
D, nodo di infisso apribile all' interno con fer- Serie 34/3 2,63 2,07 3,39 1,52 1,13 1,15 0,59 0,66
mavetro pure interno. 34 34/4 3,34 2,62 4,74 2,30 1,18 2,51 1,14 0,86
34/5 2,99 2,34 4,49 2,28 1,22 1,59 0,79 0,73
I4 1,38 1,09
40/1 4,04 3,17 9,15 4,42 1,50 3,62 1,43 0,89
0 1 2 3 4 5 cm 40/2 3,19 2,50 7,04 3,27 1,48 1,69 0,82 0,71
Serie 40/3 3,19 2,50 6,02 2,37 1,37 1,70 0,82 0,71
40 40/4 4,08 3,21 8,05 3,32 1,40 3,31 1,44 0,89
40/5 3,59 2,82 7,51 3,28 1,44 1,97 0,94 0,74

A.P.I.C.E. S.r.l. 197 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
NODI ORIZZONTALI CON PROFILATI FERROFINESTRA

A.P.I.C.E. S.r.l. 198 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
NODI VERTICALI CON PROFILATI FERROFINESTRA

A.P.I.C.E. S.r.l. 199 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI IN PROFILATI FERROFINESTRA

FINESTRA AD ANTE SENZA OSCURAMENTO


B

SEZIONE B-B
luce vano
A A
B
luce vano

SEZIONE A-A

PORTAFINESTRA SENZA OSCURAMENTO

luce
vano

luce vano

SEZIONE C-C SEZIONE D-D

A.P.I.C.E. S.r.l. 200 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI IN PROFILATI FERROFINESTRA

FINESTRA AD ANTE CON AVVOLGIBILI

A A
Luce vano

B
Luce vano

Luce vano

SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
Luce vano

FINESTRA AD ANTE CON AVVOLGIBILE A SPORGERE

cassonetto

C C
Luce vano

Luce vano

Luce vano

Luce vano SEZIONE C-C SEZIONE D-D

A.P.I.C.E. S.r.l. 201 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI IN PROFILATI FERROFINESTRA

FINESTRA COMPOSTA E DOPPIO VETRO CON OSCURAMENTO

B B B Luce vano
A

A
Luce vano

Nodi dello stesso serramento nel caso del


doppio vetro.

SEZIONE A-A

SEZIONE B-B-B

A.P.I.C.E. S.r.l. 202 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI IN PROFILATI FERROFINESTRA

FINESTRA SCORREVOLE VERTICALE A DUE PARTITE

luce vano
A

A
luce vano

SEZIONE A-A
SEZIONE B

FINESTRA A BILICO VERTICALE


A B

luce vano

C C

A B
luce vano

SEZIONE C-C

SEZIONE A-A SEZIONE B-B

A.P.I.C.E. S.r.l. 203 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI IN PROFILATI FERROFINESTRA

VETRINA

luce vano
B B B

A
luce vano

C SEZIONE B-B
SEZIONE A-A-A

PORTA A VENTOLA

D D luce vano

SEZIONE D-D SEZIONE C-C

A.P.I.C.E. S.r.l. 204 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
NODI ORIZZONTALI CON PROFILATI NORMALI

0 1 2 3 4 5

A.P.I.C.E. S.r.l. 205 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
NODI VERTICALI CON PROFILATI NORMALI

0 1 2 3 4 5

A.P.I.C.E. S.r.l. 206 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRANDE
PARTICOLARE DEI LEGACCI PER SERRANDE
TIPO A, B, C

Sezione della serranda tipo A,B,C ripiegata in basso


A
Particolare della biellatta e del tubo

PARTICOLARE DEI LEGACCI PER SERRANDE


TIPO D, E, F

B
Sezione sul cassonetto nel caso di
avvolgimento in alto
Particolare dei legacci a maglia semplice

C
Particolare dei legacci a maglia semplice

Arganello per manovra con asta rigida


per superficie di telaio da m 4,507,00
D
Particolare dei legacci a maglia a traversa
Tipi A, B, C Serranda avvolgibile, formata da Tipi D,E,F Serranda in profilato di sezione tonda
ste orizzontali in profilato tubolare in acciaio mm 10 con speciali collegamebnti. Avvolgi-
trafilato a freddo e da distanziali verticali artico- biule in alto su albero in tubo dacciaio, scorre-
lati. Si avvolfge ad un rullo munito di molle di vole in apposite guide laterali ad U. Chiusura
compensazione e di supporti scorrevoli che ren- mediante serratura centrale e laterale.
dono la manovra leggera.

Spazio minimo di avvolgimento


E Spazio minimo di avvolgimento Luce Quota
Luce Quota m a rullo
altezza A rullo 2,00 40 30
m m m 2,50 42 31
2,00 0,48 0,36 3,00 44 32
2,50 0,50 0,38 3,50 46 33
3,00 0,53 0,40 4,00 49 34
3,50 0,55 0,42 4,50 52 35
4,00 0,58 0,44 5,00 52 35
4,50 0,62 0,46 5,00 54 36
F

A.P.I.C.E. S.r.l. 207 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRANDE

Tipo A
Finestra avvolgibile di sicurezza ad elementi h cm 7
agganciati in acciaio (greggio o zincato) o in durallumi-
nio, avvolgibile in alto su albero in tubo di acciaio,
scorrevole in guide laterali ad U. Gli elementi sono
costruiti con speciale nervatura, a gocciolatoio, che oltre
ad aumentare la resistenza, impedisce all'acqua di
condensa ed ai corpi estranei di penetrare entro la
cerniera. Spessore lamiera da 5/10 fino a 10/10 per
grandi superfici (Pastore).
A B C
Tipo B e C
Avvolgimnto su rullo rotondo Serranda ad elementi agganciati snodati a cerniera,
avvolgibile in alto su albero in tubo di acciaio, scor-
revole in guide ad U. Gli elementi agganciati sono
ricavati dal nastro di acciaio dolce laminato a freddo
(greggio o zingato). Anche in questi tipi, l'elemento
costruito con speciale nervatura a gacciolatoio. Altezza
degli elementi: crn 1014 (Pastore).

Tipo D e E
Formata da strisce di nastro d'acciaio laminato a
freddo, bordate ai lati ed agganciate fra di loro, in
gruppi di altezze progressive. La particolare sagoma
della striscia offre un telo molto resistente alla pressione
esterna e con l'avvolgimento geometrico di forma esa-
gonale permette ai rullo di occupare il minimo spazio.
Avvolgibile su rullo esagonale assicurando un costante equilibrio fra la tensione delle
molle e il peso degli elementi da sollevare.
D E F La superficie degli elementi, oltre alla speciale sagoma-
tura, provvista di una nervatura che ne aumenta la
resistenza; le spirali di agganciamento sono comba-
cianti e prive di giuoco tra loro.

Tipo D Tipo E
Altezza Altezza
luce rullo luce rullo
m cm m cm
2,00 26,0 2,00 26,0
2,50 27,5 3,00 27,5
3,00 29,0 4,00 29,0
Tipi diversu di terminali 3,50 30,5 5,00 30,5
4,00 31,5
Spessori lamiera 8/1010/10 (Italbrevetti)
INGOMBRO DELLA SERRANDA AVVOLTA
PER I TIPI B,C. Tipo F
Tipo di serranda per finestra, nervata, con bocchette
a Luce per lareazione.
Spessori lamiera 5/10 8/10.
40 2,0 Valori dingombro per il tipo F, con avvolgimento con
A 42 2,5 comando a nastro di canapa.
44 3,0
46 3,5
49 4,0 TIPO A SCORRIMENTO LATERALE
Luce 52 4,5 Chiusura ad elementi brevettati verticali aggan-
ciati, snodati a cerniera. H. Luce m 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00
54 5,0 Sospensione e scorrimento superiore. Spazio, per 0,17 0,19 0,22 0,24 0,26 0,28
56 5,5 Guida inferiore incassata (ferro U 35x35) l'avvolgimento
R2cm
Luce 2 battenti 1 battente
R orizz. R Ingombro R Ingombro 9cm
m mm m mm m
2 300 ~ 0,5 300 ~ 1,5
3 300 ~ 1,0 500 ~ 2,2
4 300 ~ 1,5 700 ~ 2,9 8 cm
A DUE BATTENTI 5 500 ~ 1,7 700 ~ 3,9
6 500 ~ 2,2 700 ~ 4,9
R >6 700 ~ 1,9 700 ~ 4,9
R2cm

A UN BATTENTE R2cm

A.P.I.C.E. S.r.l. 208 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRANDE A CANCELLETTO

Sezione sul perno cerniera fisso

Sezione sul perno scorrevole


C luce C

50 50
A
luce

Raccoglimento dritto
B A luce A
E F G

C 30
30

D 40 60 50
Raccoglimento in curva

A, raccoglimento dietro rnazzetta; B, raccoglimento incassato : C, raccoglimento in luce: D,


raccoglimento in sbalzo: E, tipo a sospenzione in alto: F, tipo portante in basso, incassata;
G, tipo portante in basso, esterna. Raccoglimento in curva
Chiusura ripiegabile adatta a grandi aperture,
Cancelletti riducibili composti da clementi lagorriati a U in acciaio laminati a freddo raccoglimento laterale. Elementi con montanti bitubolari
Esecuzione nei tipi seguenti: a doppia cerniera continua per tutta l'altezza della porta.
A, a sospensione in alto mediante carrucole montate su cuscinetti a sfere scorrevoli entro Manovra a spinta. Sospensione e scoerimento in alto
speciali guide ancorate alla struttura. Inferiormente il cancolletto viene guidato in apposite con doppi cuscinetti a sfera.
guide che possono essere appoggiate o inca- Agganciamento laterale per assicurare una chiusura
Altezza Dimensioni strate al pavimento; B. ad appoggio inferiore perfetta. Chiusura centrale con serratura a cremagliera.
0 3,50 15x15x15 sp 1,5 (specialmente adatto per grandi aperture) me-
diante carrucole in acciaio fissate alle sbarre e
3,50 4,50 20x15x20 sp 1,5
scorrevole su guide appoggiate o incastrate al lamiera stampata
4,50 5,50 30x22x30 sp 2 pavimento. Superiormente ii cancello sar gui- e nervata 13/10
Tabella delle sezioni dei montanti con ferri ad U dato mediante appositi profilati fessati all'archi-
trave.
90
Tabella degli spazi minimi per cancelli Tabella degli spazi minimi per cancelli
Tipo 1 (U 30x22x30) a due battenti Tipo 2 (U 20 5 20) e tipo 3 ( U 5 5 5) a due battenti
Raccoglimento oltre luce Raccoglimento oltre luce Raccoglimento oltre luce Raccoglimento oltre luce
Larghezza luce Ingombro Larghezza luce Ingombro Larghezza luce Ingombro Larghezza luce Ingombro
m1,83 2,05 cm 26,5 m 2,31 2,58 cm 26,5
1.8
m0,67 0,89 cm 12,5 m1,04 1,14 cm 12,5
2,06 2,28 29 2,59 2,86 29 0,9 1,12 14,5 1,15 1,41 14,5 sospensione
2,29 2,52 31 2,87 3,14 31 1,13 1,34 16 1,42 1,64 16
2,53 2,73 33,5 3,14 3,40 33,5 1,35 1,55 18 1,65 1,90 18
2,74 2,96 36 3,51 3,68 36
1,56 1,77 19,5 1,91 2,16 19,5
2,97 3,20 38 3,69 3,96 38
1,78 1,98 21 2,17 2,42 21
3,21 3,43 40,5 3,97 4,24 40,5
3,44 3,66 43 4,25 4,52 43 1,99 2,22 23 2,43 2,68 23
2,23 2,44 24,5 2,69 2,94 24,5 Larghezza luce Ingombro minimo
3,67 3,90 45 4,53 4,90 45
3,91 4,13 47,5 4,81 5,08 47,5 2,45 2,65 26,5 2,95 3,20 26,5 a 2 battenti a 1 battente diritto in curva
4,14 4,36 50 5,09 5,36 50 2,66 2,92 28 3,21 3,46 28 C A B
4,37 4,60 52 5,37 5,64 52 2,93 3,13 29,5 3,47 3,72 29,5 m 1,30 1,55 m 0,65 0,77 cm 25 cm 40
4,61 4,83 54,5 5,65 5,92 54,5 3,14 3,34 31,5 3,73 3,99 31,5 1,56 2,30 0,78 1,15 30 45
4,84 5,04 57 5,93 6,18 57 3,35 3,56 33 4 4,24 33
5,05 5,28 59 6,19 6,46 59 2,31 3,06 1,16 1,53 36 15
3,57 3,82 35 4,25 4,50 35
5,29 5,51 61,5 6,47 6,74 61,5 3,83 4,04 46,5 4,51 4,76 46,5 3,07 3,81 1,54 1,90 41
5,52 5,74 64 6,75 7,02 64 4,05 4,26 38 4,77 4,02 38 3,82 4,56 1,91 2,28 61
5,75 5,98 66 7,03 7,30 66 4,27 4,51 40 5,03 5,28 40 4,57 5,32 2,29 2,66 min. 66
5,99 6,21 68,5 7,31 7,58 68,5 cm 27
4,52 4,73 41,5 5,29 5,54 41,5 5,33 6,07 2,67 3,03 58 72
6,22 6,44 71 7,59 7,86 71
4,74 4,94 43,5 5,55 5,80 43,5
6,45 6,68 73 7,87 8,14 73 6,08 6,82 3,04 3,41 63 77
6,69 6,92 75 8,15 8,42 75 4,95 5,16 45 5,91 5,06 45
6,83 7,57 3,42 3,73 69 82
6,93 7,14 77 8,43 8,68 77 5,17 5,37 46,5 6,07 6,32 46,5
5,38 5,58 48,5 6,33 6,58 48,5 7,58 8,33 3,79 4,16 74 88
7,15 7,37 79,5 8,69 8,95 79,5
7,39 7,60 82 8,97 9,24 82 5,59 5,80 50 6,59 6,84 50 8,34 9,08 4-17 54 80 93

A.P.I.C.E. S.r.l. 209 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FINESTRE IN PROFILATI DI LAMIERINO DACCIAIO (SECCO)
FINESTRA AD ANTE CON OSCURAMENTO

luce
vano
A

luce
vano

SEZIONE A

SEZIONE B-B
FINESTRA AD ANTE CON SOPRALUCE APRIBILE A VASITAS

luce
vano

C C

luce
vano
0 1 2 3 4 5

SEZIONE C-C

SEZIONE D-D

A.P.I.C.E. S.r.l. 210 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FINESTRE IN PROFILATI DI LAMIERINO DACCIAIO PROFIL-LAMINA
FINESTRA A VASITAS
B

luce
A A vano
B

luce vano

SEZIONE A-A
SEZIONE B-B

FINESTRA A SALISCENDI CON CONTRAPPESO


0 1 2 3 4 5
D

luce
vano
C C

luce
vano

SEZIONE C-C

A.P.I.C.E. S.r.l. 211 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
PROFILATI ASA DI SERIE IN ANTICORODAL PER SERRAMENTI

TPS = 202 - KG/M 0,800

TPS = 244 - kg/m 1,225 TPS = 345 - kg/m 1,004

TPS = 203 - kg/m 0,781

S 3355 - kg/m 0,577

TPS = 245 - kg/m 1,225

TPS = 346 - kg/m 0,643


S 3715 - kg/m 0,213
S 3270 - kg/m 0,640

S 3019 - kg/m 0,151

S 3285 - kg/m 0,995

S 3093 - kg/m 0,179

S 4055 - kg/m 0,362

TPS = 265 - kg/m 1,933


S 3287 - kg/m 1,439

S 3038 - kg/m 2,092 0 1 2 3 4 5

A.P.I.C.E. S.r.l. 212 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FINESTRE CON PROFILATI DI SERIE IN ANTICORODAL (PROFILATI ASA TIPO FB1)

FINESTRA AD ANTE CON AVVOLGIBILE

cassonetto

A A Luce vano

B
Luce vano

profilato Ferro 50x25x4

SEZIONE A-A SEZIONE B-B

C Luce vano
C

Luce vano

profilato Ferro 50x25x4

SEZIONE C-C
SEZIONE D-D

A.P.I.C.E. S.r.l. 213 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FINESTRE CON PROFILATI DI SERIE IN ANTICORODAL (PROFILATI ASA TIPO FB2)
FINESTRA A BILICO VERTICALE A DOPPIO VETRO

A B

D D

Luce vano

C C

A B

Luce vano
Luce vano

SEZIONE C-C
SEZIONE A-A SEZIONE B-B

Luce vano

SEZIONE D-D

A.P.I.C.E. S.r.l. 214 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FINESTRE CON PROFILATI DI SERIE IN ANTICORODAL (PROFILATI FEAL)

SERRAMENTI A SALISCENDI

A A

luce
vano

B B

C
luce
vano

SEZIONE A-A

0 1 2 3 4 5

SEZIONE B-B
SEZIONE C-C

A.P.I.C.E. S.r.l. 215 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FACCIATA IN WALLSPAN

3 3
serramento

8
pannello

A A
SEZIONE B-B
D
Particolari dei nodi nelle sezioni orizzontali
D A-A e B-B

1, montante verticale; 2, pannello copripila-


B B stro; 3, pannello composto da: eternit (verso
l'esterno); lana di roccia e masonite (verso
l'interno); 4, serramento in alluminio; 5, pila-
stri in c.a.; 6, pannelli copripilastro
(all'interno); 7, coprifili di alluminio; 8,rivesti-
mento dei pannelli in profilato Saira 13/10) in
alluminio.
5

6 6
7

4 4

1 1

SEZIONE A-A

A.P.I.C.E. S.r.l. 216 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
FACCIATA IN WALLSPAN

13

11
12
1

4
6 7
5
2
3

Particolari dei nodi nelle SEZIONE D-D


sezioni verticali
C-C e D-D

1, soletta di piano in c.a.; 2, ferro


omega in opera; 3, spessori in allumi-
10 11 nio; 4, spessori in acciaio inox; 5. prigio-
niero in acciaio: 6, pannello composto
da: eternit (verso l'esterno), lana di roc-
cia e masonite (verso l'interno); 7, rivesti-
mento dei pannelli in profilato Saira
13
13/10 in alluminio; 8, pavimento; 9,
sottofondo; 10, coprifilo in alluminio:
11, corrente d ccilegamento orizzontale;
12, montante verticale; 13, serramento
in alluminio.

SEZIONE C-C

A.P.I.C.E. S.r.l. 217 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI SPECIALI - TENDE

GUIDE
cassonetto
corda SUPPORTI

cm 7+5 % dell' altezza della tenda


lamella

Supporto laterale normale per tende in posizione


spiaggiale
nastro 1e2

cassonetto Guida normale

cm 8

DIMENSIONI altezza tenda=alt. vano

Supporto laterale a mensola allungabile per tende


in posizione 3

lungh. lamelle <


largh. vano
Guida a canale per tende di larghezza inferiore
a m 1,20 e alte meno di m 2,50
APPLICAZIONI

Supporto laterale a mensola con chiusura di sicurazza


a cerniera per tende in posiozione 3

ottone o acciaio
Esterna nel vano - posizione 1

Supporto centrale normale per tende in posizione 1 e 2


Guida a sezione circolare per tenda di larghezza
inferiore a m 2 e alte meno di m 4

Interna nel vano - posizione 2

Cassonetto fisso di tipo ad << U >> nervato munito di orientatore pressofuso in zona a doppio ingranaggio
ed a 2 alberi rotanti per tende fino m 4 di larghezza

TIPI DI COMANDI

Interna sulla parete - posizione 3

Comando normale di orientamento in posizione


laterale Comandi riuniti del tipo speciale rinviato

A.P.I.C.E. S.r.l. 218 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI SPECIALI -TENDONI

A
B

Tendone "Griesser" con bracci a leva in piattine di acciaio sporgenza Tendone "Griesser" con bracci a parallelogrammi in piattine
max m 2.20. A, in posizione aperta; B, in posizione semichiusa. di acciaio sporgenza max m 4,00

Tendone "Griesser" con bracci snodati in tubo di acciaio, posti Tendone "Giannoni" con bracci a leva in piattina di acciaio
sotto lastoffa - sporgenza fino a m 4,50 sporgenza max m 2,00

A B

Tendone "Giannoni" con bracci a leva in piattine di acciaio - sporgenza max m 2,50. A, particolare di una delle due piastre laterali; B, particolare
del cassonetto con la tenda raccolta. Tessuti speciali "Eliolona".

A1

Tendone oscurante "Griesseri" in feltro gommato speciale doppio di produzione tedesca. La tenda rinforzata nel senso orizzontale da piattine in
ferro da mm 15x3 distanziate di cm 1520 ed una finale da mm 45x4; lateralmente la tenda scorre in guide profonde in ferro ad U da mm 60x15;
la guida orizzontale inferiore da mm 25x15. A e A1, sezione delle guide verticali; B, sezione guida orizzontale.

A.P.I.C.E. S.r.l. 219 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI SPECIALI - TENDONI

C
B

A
Tendone "Grisse" a bracci snodati in tubo d' acciaio sporgenza max m 4,50
Dettaglio di montaggio tra due spalle di una vetrina. A, il tendone in posizione aperta; B, pianta con bracci in posizione aperta; C, particolare del cas-
sonetto con la tenda in posizione chiusura. Vantaggi di questo modello il minimo ingombro dei bracci sia in posizione aperta che chiusa.

B C

Tenda "Italia" con apporechio a sporgere di cm 45 e manovra dall' interno ruotate di 160, recchiusa in cassonetto con comando con asta oscillante.
Tipo con guide in ferro a "U". Il dispositivo di avvolgimento simile a quello per le avvolgibili in legno. A, sezione verticale completa con tenda aperta;
B, sezione orizzontale; C, porticolare del cassonetto tenda in posizione ritirata.

A.P.I.C.E. S.r.l. 220 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI SPECIALI - PORTE GIREVOLI

Porta a 3 ali usata per piccoli ingressi.


Diametri di uso comune 135210
h 210230 1 2 3 4 5
Porta a 4 ali per ingressi pi importanti.
Diametri da 195 fino a 240 per grandi
alberghi h 210230
Posizioni che le ali possono assumere in determinati casi.
1, normale girevole; 2, con doppia entrata e ventilazione; 3, aperta per passaggio colli voluminosi; 4 posizione notturna (si usa con un'ala sola come porta a
battente); 5, apertura totale per rapida uscita.

13

44
2

166

26
3

B E
C
D
3,2

Porta girevole a 4 ali in legno e vetro con dispositivo superiore di scorrimento e rotazione.
A, prospetto; B, porta; C, in posizione per il passaggio di bagali; D, sezione verticale;E, Sezione orizzontale.

3 4
0,7
3,3

2,2
A

9,3
C
B
Porta girevole a 3 ali in alluminio e cristallo Securit 8/10
A, prospetto; B, pianta; C, sezione raccorciata verticale; D, sezione raccorciata orizzontale. La porta solo girevole attorno al suo asse e non pu scorrere
n essere piegata. La bussola di rotazione in cristallo forte curvo 10/10, in telaio di alluminio.

A.P.I.C.E. S.r.l. 221 Manuale dellArchitetto


INFISSI METALLICI
SERRAMENTI SPECIALI - VETRATE IN CRISTALLO TEMPERATO

A E F G D 130

fisso
40
fisso 25
C
C1 Fermo alto a lunetta con vetro superiore

Patricolare A 70
1, a morsetti; 2, a incasso semplice Piletta inferiore cilindrica con perno quadro su 47
sfera d'acciaio (da incasso)

1 Particolare C1
Particolare D
Cerniera alta con vetro fisso superiore e laterale 94
e con anta apribile a 90
Fermo alto a lunetta da incasso
20 230
2 38

36

33 45
32 75

Particolare B 85 Supporto per mensole


Scatola cilindrica del cuscinetto superiore
(da incasso).
90

20 80
145
50 60
142 28

55

44 1 180 100 80
Patricolare E
Cerniera alta con vetro fisso superiore e spalla laterale

90 Traverse superiori
44 95
2 30 VETRATE CON CRISTALLI TEMPERATI V.I.S.
TIPI SUPERFICI SPES- MISURE
30 SORI LIMITE
44 SECURIT Perfettamente 78 249x120
3 Cristallo tem- piane e non 810 282x153
Patricolare F
Patricolare G perato parallele 1012 300x200
Patricolare C Battuta alta delle ante con vetro Battuta alta di una'anta VITREX Non piane e
fisso superiore.
mobile con vetro Mezzo cri- non parallele 79 270x153
1, cerniera alta per ante apribile a 90; fisso superiore e laterale.
2, cerniera alta per ante apribile a 90ea 180; stallo
3, cerniera bassa per ante apribile a 90. TEMPERIT Traslucide come
Cristallo grezzo i vari vetri sta- 810 270x141
pati 1014 300x162

A.P.I.C.E. S.r.l. 222 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

SISTEMI DI ABBONAMENTO mente sovraccarico. Tale schema zione possa essere facilmente e com-
La somministrazione d'acqua agli utenti consigliabile per quelle installazioni pletamente smaltita.
avviene o col sistema a quantit fissa importanti nelle quali la richiesta d'ac- Inoltre si deve poter isolare e svuotare

condotta condotta condotta


stradale stradale stradale

A scarico B scarico C
scarico
Fig. 1 - Schemi di distribuzione. A, a ramificazioni; B, ad anello inferiore; C, a gabbia

(lente idrometrica) o a misuratore qua su uno o su alcuni montanti pu qualunque tratto di tubazione mediante
(contatore). L'unico sistema razionale di raggiungere punte molto elevate, ma rubinetti di arresto e di scarico opportu-
di breve durata (v. fig. 1). namente disposti.
Anche gli impianti a lente idrometrica
L
con serbatoio superiore possono avere cassetta di ripartizione
lo schema ramificato o ad anello, con
V sopravanzo solo distributore di alimentazione delle
L
colonne discendenti. al piano dellater-
V razza. L sopranzo
L Negli impianti a lente idrometrica ven-
colonna
V gono principalmente adottati due tipi montante
L di distribuzione: la distribuzione diretta
V e quella semidiretta. II primo tipo si
L adotta nel caso di utente unico di tutto
valvola ledificio (caserme, uffici, collegi ecc.). l V
Si ha un rubinetto idrometrico princi-
saracinesca pale L per i serbatoi e tante lentisecon-
darie l quante sono le prese ai piani. l V
presa stradale Con la distribuzione semidiretta ogni
Fig. 2 - Schemi di distribuzione diretta utente ha un suo serbatoio alimentato
(a serbatoi comunicanti) da una cassetta di ripartizione dell'ac-
abbonamento, universalmente adot- qua in arrivo dalia condotta stradale l valvola
tato, quello a contatore. II sistema a (v. figg. 2 e 3).
quantit fissa esige, con l'installazione Le diramazioni debbono risultare Fig. 3 - Schemi di distribuzione semidiretta
dei serbatoi, un impianto pi complesso ascendenti, con lieve pendenza verso i (a serbatoi indipendenti)
e costoso, igienicamente meno protetto, punti di erogazione, affinch attraverso
che non assicura leffettiva erogazione detti punti l'aria che si libera nellatuba-
della quantit d'acqua in concessione.
rivestimento con betume pavimento 2/3 cm altezza sopra in pavimento
RETI E SCHEMI Dl DISTRIBUZIONE
Una rete di distribuzione costituita da malta di cemento
tubi orizzontali distributori, tubi verticali
o colonne e da diramazioni che colle-
gano le colonne e i distributori ai rubi-
netti di erogazione.
Lo schema a gabbia assicura una pi
equilibrata distribuzione, funzionando guaina riempita con cemento a asfalto
l'anello superiore come un regolatore
destinato ad alimentare dall'alto un Fig. 4 - Passaggio di tubazioni attraverso muri e pavimenti
punto di attingimento momentanea- tubo

A.P.I.C.E. S.r.l. 223a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

MATERIALI DELLE RETI E LORO INSTALLAZIONE Tubi gas commerciali serie normale (tabella UNI 3824)
I tubi pi indicati per le reti interne sono quelli di acciaio dolce trafilati Indicazione Riferimento al
Diametro esterno Spessore
con processo Mannesmann (tubi gas). Detti tubi sono forniti grezzi (neri) convenzionale diametro nomi-
S
o zincai sulle loro superfici interne ed esterne. per la designa- nale di tubazio- massimo minimo
mm
zione ne mm mm
3/8 10 17,4 16,7 2,00
Sono sconsigliabili i tubi di piombo e quelli di materie plastiche: questi
1/2 15 21,7 21,0 2,35
ultimi per la rilevante dilatazione termica (per il cloruro di polivinile, ad 3/4 20 27,1 26,4 2,35
esempio, l'allungamento in mm per metro di tubo circa volte quello 1 25 34,0 33,2 2,90
dell'acciaio), per la non elevata temperatura di rammollimento che ne 1 1/4 32 42,7 41,9 2,90
impedisce l'uso per la distribuzione di acqua calda, per la possibilit di 1/ 1/2 40 48,6 47,8 2,90
essere facilmente forati da chiodi, e per la fragilit che pu subentrare 2 50 60,7 59,6 3,25
nel materiale col tempo (invecchiamento). 2 1/2 70 76,3 75,2 3,25
Le tubazioni debbono essere installate in modo che siano smontabili e 3 80 89,4 87,9 3,65
dilatabili, protette dagli urti e dai contatti corrosivi. 3 1/2 90 101,8 100,3 3,65
4 100 114,9 113,0 4,05

Non consigliabile murare le condotte: se indispensabile, murarle solo con malta di cemento escludendo nel modo pi
assoluto l'uso del gesso (v. fig. 4).
I collari o le mensole di sostegno delle tubazioni vanno posti alle seguenti distanze:
tubazioni di piombo orizzontali . . . . . . m 0 ,40
verticali m 0,50
di ferro: per 20 mm , . . . . . m 1,25
per >20mm e 40mm m2,25
per0>40. . . . . . . . mm m 3.00
Tubi di ghisa, grs, cemento amianto: 1 braccia-letto per ogni elemento m 1.
Particolare attenzione va prestata alle condizioni fisiche delle tubazioni.

A.P.I.C.E. S.r.l. 223b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

CONDIZIONI FISICHE Dimensioni d'ingombro in cm


DELLE TUBAZIONI Capacit Recipiente Recipiente Peso
Dilatazione. - All'atto dell'installazione si l circolare quadrangolare kg
preveder l'allungamento per dilata- A diametro altezza lung. largh. altezza
zione e si eviter in conseguenza di 100 53 66 56 56 46 1822
creare dei punti fissi lungo la canalizza- 150 58 77 66 56 59 2630
zione, lasciando che questa possa libe- 200 64 85 86 56 59 2936
300 73 95 106 66 59 4251
ramente scorrere dentro i braccialetti di
300 -- -- 86 76 64 50
sostegno, o dentro le tracce a muro o i
400 77 111 -- -- -- 55
fori di attraversamento dei solai e delle 420 -- -- 107 77 67 69
pareti. 420 -- -- 77 67 111 56
Aumento di Aumento di lunghezza in mm 500 87 111 102 102 68 6774
C 750 98 126 102 102 97 94110
temperatura per metro di tubo
1000 113 126 102 102 127 120144
in gradi cent. Acciaio Ghisa Rame B
10 0,12 0,12 0,16 Fig. 6 - Presa stradale un apposito apparecchio foratubi.
20 0,25 0,22 0,32 A, collare semplice con diramazione filettata: B, strettoio La valvola o la saracinesca, a valle del
con valvola di chiusura; C, saracinesca installata nel sot-
40 0,50 0,44 0,63 tosuolo con tubo di protezione e chiusino. collare di presa, si rende accessibile
60 0,75 0,66 0,85 dalla strada attraverso un chiusino e
80 1,00 0,88 1,27 tubazioni ricordiamo il carbonato di
100 1,25 1,11 1,60 magnesio, la terra d'infusori, la polvere
di scorte d'alto forno, l'amianto, il su-
Congelamento. - L'acqua, trasforman-
dosi in ghiaccio, aumenta di volume di
circa il 9%. Se, come avviene nelle con-
dotte, l'aumento di volume e impedito o
l'acqua in pressione, il punto, di con- 1.00
gelamento si abbassa al di sotto di 0C.
La pressione sulle pareti del tubo sale
allora di circa 60 kg/cm per ciascun
grado di abbassamento del punto di sopravanzo
congelazione. Per evitare che, gelan-
dosi l'acqua, le tubazioni scoppino,
queste si dispongono con una pen-
denza di 23 mm per m in modo che
possano essere tempestivamente svuo-
tate, oppure si crea una perdita perma-
nente d'acqua. La protezione conavvol-
gimento isolante pu soltanto ritardare 0.50
ai rubinetti
il congelamento in una condotta espo- scarico di erogazione
Fig. 8 - Schema di funzionamento di un contatore
sta. a trubina a getto ripartito.
Condensazione. - Si evita la condensa- Fig. 7 - Schema di installazione di un serbatoio

zione del vapor d'acqua contenuto nel- ghero espanso, la lana di vetro. pu essere manovrata soltanto dalla
l'aria, al contatto delle tubazioni fredde, societ concessionaria per dare o to-
isolando opportunamente queste ul- PRESE STRADALI gliere l'acqua allabbonato .
time. II miglior isolante termico l'aria Le diramazioni per uso privato (v. figg. L'acqua viene consegnata all'utente im-
in riposo in strati sottilissimi. Tra le so- 5-6) da eseguire su una condotta di- mediatamente a valle del contatore ge-
stanze coibenti impiegate per rivestire stributrice gi posata si realizzano fo- nerale della rete, ove viene inserito un
rando la condotta stessa dopo averne rubinetto d'arresto. A monte del conta-
interrotto il servizio o, anche, mentre tore un altro rubinetto d'arresto, ordina-
essa in pressione . riamente piombato, consente alla so-
Nel primo caso, dopo aver praticato il ciet concessionaria di chiudere laderi-
C D C foro, viene stretto sul tubo (con l'inter- vazione senza manovrare il rubinetto
posizione di una guarnizione di stradale.
A B gomma o di piombo) una cravatta o
collare che porta una diramazione. SERBATOI
Fig. 6 - Presa stradale Per la presa in pressione, si serra sul La capacit dei serbatoi va commisu-
A, condotta distributrice; B, saracinesca comandata dalla tubo da forare uno speciale collare, rata alle particolari esigenze della loro
straada; C, rubinetto d'arresto; D, contatore.
detto strettoio, poi si esegue il foro con destinazione. Ai serbatoi destinati ad

A.P.I.C.E. S.r.l. 224a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

assicurare l'esercizio continuo dell'im- immerso nell'acqua),- i quali espri- ristica, valore convenzionale che
pianto, anche quando vi fosse unatem- mono la portata in funzione della velo- esprime la portata, in m/h, che attra-
poranea interruzione di flusso nella cit dell'acqua che li attraversa. versa il contatore con la perdita di ca-
condotta stradale (serbatoi di riserva), si La potenzialit di erogazione di un rico di m 10.
assegna una capacit almeno eguale al contatore, oltre che col valore del cali-
consumo giornaliero: per serbatoi de- bro, si indica con la cosiddetta caratte-
stinati a sopperire alla maggiore richie-
sta nelle ore di punta Tabella per l'accettazione e l'impiego dei contatori a turbina a quadrante bagnato (UNI e CNR)
(serbatoi di compenso) la capacit non Caratteristica in m/h 3 5 7 10 20 30
dev'essere minore di 1/3 del consumo Calibro o del bocchettone di
15 20 25 30 40 50
medio giornaliero. Nelle case di abita- giunzione del contatore, in mm
zione si usa installare un serbatoio di Minima portata registrata con errore compreso
35 50 65 90 150 200
300400 litri per famiglia (v. fig. 7). tra 5% (1 portata di precisione) in l/h
Minima portata registrata con errore compreso
150 250 350 500 1000 1500
MISURATORI DI PORTATA tra 2% (2 portata di precisione) in l/h
Di norma per impianti domestici si Portata di avviamento (sensibilit) in l/h 17 22 30 40 70 95
usano contatori a turbina (v. fig. 8) a Erogazione max giornaliera (m/g) da non
6 10 14 20 40 60
quadrante bagnato (tutto il congegno superare per il regolare funzionamento

A.P.I.C.E. S.r.l. 224b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

APPARECCHI MINIMI PRESCRITTI


Vasi Lavabi Bagni e docce Lavandini
Appartamenti 1 per 1 per 1 per 1 per
appartamento appartamento appartamento appartamento
Persone Vasi Ragazzi o uomini Orinatoi Persone Lavabi Fontanelle per bere (1)
m. f.
115 1 1 115 1 515 2 1 ogni 50 persone
1630 1 2 1630 2 1655 3
3155 2 3 3155 2 56100 4
Scuole 5680 3 4 5680 3 Oltre i 100 aggiunge-
81110 4 5 81110 3 re 1 lavabo per ogni
111150 5 6 111150 4 ulteriori 50 persone
151190 6 7 151190 5
Oltre i 190 aggiungere Oltre i 190 aggiungere un vaso
un vaso per ogni ulte- per ogni ulteriori 40 persone
riori 40 persone
Perssone Vasi Orinatoi Persone Lavabi Fontanelle per bere (1)
115 1 Dove per gli uomini vengono 515 2 1 per ogni 75 persone
1635 2 adottati, per ogni orinatoio si 1635 3
3655 3 pu ridurre di altrettanto il nume- 3660 4
Uffici pubblici 5680 4 ro dei vasi prescritti, non per al 6190 5
e privati 81110 5 di sotto di 2/3 di quelli specificati 91125 6
111140 6 nella colonna precedente Oltre i 125 aggiunge-
141170 7 re 1 lavabo per ogni
Oltre i 170 aggiungere ulteriori 30 persone
un vaso per ogni ulte-
riori 50 persone
Posti Bagni o Fontanelle per bere (1)
Perssone Vasi Orinatoi Persone
lavabo (2) docce
19 1 Come per gli 1100 1 ogni 10 1 ogni 15 1 per ogni 50 persone
Officine e 1024 2 uffici persone persone
stabilimenti 2549 3 Oltre i 100 aggiungere un esposte ad
50100 5 lavabo ogni 15 persone (3) eccessivo
calore od
alla azione
sulla pelle
di polveri
velenose
infettive od
irritanti
Persone Vasi Uomini Orinatoi Persone Lavabi Fontanelle per bere (1)
m. f.
50100 1 2 50200 2 1200 1 1 per ogni 100 persone (1)
Teatri e 101200 2 3 201400 4 201400 2
luoghi di 201400 3 4 401600 5 401750 3
pubblico Oltre i 400 aggiungere Oltre i 600 aggiungere 1 ogni Oltre 750 aggiungere
raduno 1 vaso ogni ulteriori ulteriori 200 uomini un lavabo ogni 500
500 uomini ed 1 ogni ulteriori persone
300 donne

NOTE
(1) Le fontanelle per bere non devono essere installate nei locali servizi.
(2) Dove la pelle esposta a materiali velenosi, infetivi od irritanti, deve essere previsto un lavabo ogni 5
persone.
(3) 60 cm di lavabo a canale o 45 cm di circonferenza esterna di lavabo circolare, quando, provvisti di
erogazione, sono considerati equivalenti a un lavabo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 226 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

Un dispositivo importante di sicurezza quello indiretto col quale tale acqua Con la distribuzione a circuito chiuso si
il termostato, che negli apparecchi a non viene erogata, ma torna in caldaia ha, anche a rubinetti chiusi, una debole
gas regola la portata dei bruciatore in a circuito chiuso dopo aver ceduto circolazione che sostituisce l'acqua raf-
funzione della temperatura dell'acqua, calore all'acqua .fredda di un apposito freddatasi con altra calda.
e negli apparecchi elettrici interrompe serbatoio, attraverso le pareti di un
automaticamente la corrente quando la riscaldatore a serpentino. L'apparec- CALCOLO DELL'IMPIANTO
temperatura dell'acqua raggiunge un chio ove avviene questo scambio di a) Si stabilisce la temperatura alla quale
scarico di troppo pieno
vaso di espansione

acqua calda
alimentazione serbatoio a pressione

arrivo acqua fredda

rivestimento isolante serbatoio riscaldatore

caldaia caldaia

Fig. 15 - Schema di produzione centrale diretta con serbatoio a pressione Fig. 16 - Schema di prooduzione centrale indiretta

certo valore massimo stabilito. Tale calore, detto serbatoio-riscaldatore, si vuole portare l'acqua.
temperatura generalmente di 80; per di forma cilindrica e disposto per lo pi b) Si determina la quantit d'acqua da
acque molto calcaree limitata a 65. con l'asse orizzontale (v. fig. 16). scaldare: tale quantit risulta dai biso-
La produzione centrale di acqua calda preferibile l'uso di caldaia a vapore gni reali e da cifre fissate dalla pratica.
si adotta per alimentare gruppi di al- dove la richiesta d'acqua piuttosto Esempi:
loggi, alberghi, ospedali ecc. importante e sufficientemente rego- per le case di abitazione:
Per il riscaldamento dell'acqua vi sono lare, e dove si vuole acqua calda a 200 l/h a 40 per ogni vasca da bagno
temperatura superiore ai 60. 25 l/h a 40 per ogni lavabo o
acquaio
DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA 50 l/h a 40 per ogni doccia
CALDA per gli alberghi:
La rete di distribuzione pu essere del 75 l/h per ogni lavabo
tipo aperto (ramificato), consistente in per i bagni pubblici:
tubazioni che partendo 400 l/h a 40 per ogni camerino.
dolla parte superiore del serbatoio- Le suddette quantit possono essere
riscaldatore fluiscono ai rubinetti di ridotte se la temperatura a cui si porta
erogazione (v. fig.17) o a circuito l'acqua supera i 40.
chiuso (a circolazione). Con quest'ul- c) Potenzialit delle caldaie
timo tipo i tubi di distribuzione sono p = (T-t) Q
collegati, come negli impianti ditermo- P espresso in cal/h
sifone, con una tubazione di ritorno al T = temperatura cui si vuole portare
serbatoio (v. fig. 18). l'acqua
V La distribuzione di tipo aperto adot- t = temperatura dell'acqua da riscal-
tata nei casi poco importanti e quando dare
Fig. 17 - Schema di distribuzione ramificata i rubinetti di erogazione sono molto Q = quantit d'acqua in l/h
V, valvola di ritenuta. vicini al serbatoio, ma presenta l'incon- L'espressione (T - t) Q va maggiorata
veniente che all'apertura di un rubi- del 10%+20 % per tener conto delle
due sistemi: quello diretto col quale si netto occorre attendere che si scarichi perdite di calore attraverso il serbatoio
adopera l'acqua stessa che passa e si prima tutta l'acqua raffreddatasi nella e i tubi di distribuzione.
riscalda nella caldaia(v. fig. 15), e tubazione. d) Superficie del riscaldatore

A.P.I.C.E. S.r.l. 228a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA NEGLI EDIFICI

Nel caso di caldaia ad acqua calda: piccolo serbatoio e potente riscalda- cato si calcola come per l'acqua fredda:
S=P/5000 tore. nel caso di rete a circolazione il calcolo
S espresso in m Criteri di dimensionamento: si effettua come per un'installazione di
5000 = numero medio di cal/h tra- - per le case di abitazione: 2/3 oppure riscaldamento centrale.
smesso per m. 1 volta il consumo orario;
Nel caso di caldaia a vapore: S=P/ - per ville, case di campagna: idem
15000 c.s.;
15000 = numero medio di cal/h tra- - per alberghi: 1 volta il consumo ora-
smesso per m. rio;
e) Capacit del serbatoio: va fissata in
relazione agli altri dati del problema. - per collegi, ospedali, caserme: 2
Per forti erogazioni solo in determinate volte il consumo orario:
ore di punta, grande serbatoio e pic- - per bagni: 1 volta il consumo orario.
colo riscaldatore. Per consumo conti-
nuativo abbastanza regolare CALCOLO DELLE TUBAZIONI
(lavanderie, stabilimenti bagni, ecc.) Una rete di distribuzione di tipo ramifi-
V
V

Fig. 18 - Schema di distribuzione a circolazione


V, valvola di ritenuta.

A.P.I.C.E. S.r.l. 228b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NEGLI EDIFICI
Materiali e loro installazione. Consumi medi per appfrecchi di uso comune:
-Per la distribuzione interna. tubi di ferro nero o zincato e rubinetti di ottone
o bronzo di sezione libera di passaggio uguale a quella del tubo. Fornello ad un fuoco.......... 2000 cal/h
Cucina con forno piccolo.... 6500
Cucina con forno grande.... 13000
condotta d' evacuazione
Scaldabagno istantaneo
(13 l/min)........................... 25000
Scaldabagno ad accumolo
rapido (80 l)........................ 4500
Scaldabagno ad accumolo
lento (80l).......................... 1000
Stufa o radiatore per un
presa d' aria esterna
ambiente........................... 1500 5000
Fig. 1 - Principio di ventilazione di un locale
Contatori. - Sono di tre tipi: idraulici, a secco, a olio.
l tubi debbono essere posati in vista od essere Ventilazione. - Nei locali ove funziona un l contatori a secco e ad olio sono di impiego pi comune
facilmente accessibili e al riparo da possibili apparecchio a gas indispensabile assicu- ed adatti sia per paesi molto freddi che molto caldi. La
sollecitazioni meccaniche o da ogni causa di rare in modo continuo una sufficiente venti- portata di un contatore si esprime in m/h o in becchi.
corrosione. lazione per la combustione del gas e per Ciascun becco ha una portata minima teorica di 140 l/h,
La tubazione deve avere pendenza continua allontanare i prodotti di tale combustione. ma praticamente pi elevata.
non inferiore all'1% per consentire ai prodotti Per il rifornimento d'aria occorre avere una La posizione dei contatori dovr essere prefissata in sede
della condensazione di defluire nei punti pi sezione libera totale minima di 100 cm, di progettazione del fabbricato. Le societ fornitrici gene-
bassi della rete ove sar installato un disposi- da portare a 150 cm se nell'ambiente ralmente richiedono che i contatori siano collocati all'in-
tivo di scarico. installato un apparecchio della potenzialit terno degli appartamenti, con esclusione dei gabinetti, dei
Nell'attraversamento dei muri non dovranno maggiore di 25000 cal/h (v. figg. 1 e 2). bagni e delle camere da letto. Il luogo d'installazione
esservi giunti: i fori dovranno essere sigillati Tutti gli apparecchi a gas dovranno essere dev'essere asciutto, bene aerato, accessibile in ogni mo-
con malta di cemento, i pezzi speciali di giun- inoltre collegati direttamente o tramite ap- mento, protetto dal gelo. In linea generale i contatori
zione in posizione accessibile e non sottoposti posite cappe ad efficienti canne fumarie, debbono essere collocati a m 1,50 dal pavimento. Le
a sforzi meccanici. Le tubazioni di gas do- la cui importanza esige debita considera- dimensioni minime interne di una nicchia per contatori a
vranno essere distanti dai conduttori di elettri- zione da parte dei progettisti e dei co- secco da 1020 becchi sono le seguenti:
cit non meno di cm 3. struttori.
altezza cm 60
larghezza cm 40
Aumento della pressione del gas
80 80 con l'altezza. La densit del gas
profondit cm 25
generalmente compresa tra 0,40 e
Calcolo dei diametri.
diametri . - Si stabiliscono le portate degli
0,50. Assumendo come densit
apparecchi di utilizzazione in cal/h e si risale alle portate
media 0,50, la pressione si eleva di
in m/h di gas dividendo le calorie per il potere calorifico
mm 0.647 per ogni metro di mag-
del gas erogato (circa 4500 cal/m). l diametri da adot-
giore altezza tra la sommit del
tarsi dovranno essere tali che la perdita di carico massima
tubo distributore e la base dello
tra l'uscita del contatore ed uno qualsiasi degli apparecchi
stesso.
di utilizzazione non deve superare 5 mm di colonna
200 d'acqua; il valore della perdita di carico va aumentato o
diminuito di mm 0,65 per ogni metro di maggiore o
minare altezza dell'apparecchio utilizzatore rispetto alla
quota di partenza del tronco in esame. Per le canalizza-
zione comuni nell'interno degli edifici, in caso di funziona-
mento non simultaneo degli apparecchi, si assume come
portata massima la portata massima della pi importante
cm 1,3/2,5 delle installazioni servite, aumentata della semisomma
Feritoia cm 50x 24 della portata massima delle altre installazioni servite.
taglio della parte
inferiore della porta
Fig 2 - Afflusso dell' aria da un locale vicino attrverso
apposite fessure fra porta e pavimento
TABELLA PER LA SCELTA DEI DIAMETRI
Distanza in metri dell'apparecchio dal contatore
10 15 20 25 30 35 40 45 50 60 80 100 130 160 200
pollici Perdita di carico in mm d'acqua per ogni metro di tubazione
0,50 0,333 0,25 0,20 0,166 1,143 0,125 0,111 0,10 0,084 0,063 0,05 0,039 0,031 0,025
Portata di gas in m/h
3/8 0,300 0,200 0,150 0,120 0,100 0,090 0,075
1/2 1,750 1,325 0,975 0,770 0,635 0,545 0,475 0,425 0,380 0,320 0,240 0,195 0,150 0,125
3/4 3,090 2,500 2,125 1,900 1,570 1,350 1,170 1,040 0,940 0,785 0,590 0,470 0,360 0,295 0,325
1 5,600 4,500 3,850 3,400 3,075 2,810 2,625 2,500 2,350 1,915 1,435 1,150 0,085 0,720 0,575
1 1/4 11,550 9,300 7,950 7,100 6,400 5,900 5,600 5,300 4,900 4,370 3,740 3,315 2,685 2,180 1,745
1 1/2 19,000 15,400 13,250 11,750 10,600 9,700 9,200 8,800 8,500 7,250 6,200 5,500 4,750 4,260 3,675
2 34,250 27,800 23,500 20,800 18,800 17,250 16,500 15,700 15,200 13,000 11,500 10,000 8,600 7,900 6,750
2 1/4 56,000 45,000 38,000 34,000 30,250 28,000 26,350 25,000 24,000 21,000 18,000 16,000 13,800 12,300 11,000
2 1/2 82,500 66,500 57,000 51,000 45,500 42,000 38,500 37,000 34,500 31,500 26,800 24,000 21,200 19,000 16,500
3 118,000 94,500 81,000 72,000 65,000 60,000 55,000 52,000 49,000 45,000 39,000 35,000 32,000 26,500 23,500
4 222,000 178,000 153,000 135,000 122,500 113,000 105,000 98,500 93,000 84,000 72,000 64,000 55,500 49,500 44,000

A.P.I.C.E. S.r.l. 229 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SCHEMI DI IMPIANTI
colonna in ghisa mm 80 colonna scarico in ghisa coversa in piombo
corda calafotata
mattonelle
sottofondo
lavandino bocchettone in piombo asfalto
scatola sifonata soletta
vasca da bagno
sifone
mm 40 Particolare A
mm 100
lavabo
w.c. mm 80
bagno
cucina
curva mm 80 fogna mm 100
Pianta
Impianto sanitario di casetta ad un solo piano
La lunghezza del bocchettone pu essere qualsiasi per i vasi a caduta,mentre per i vasi
ad aspirazione deve essere di almeno cm 60 onde ottenere l'aspirazione dovuta.
colonna di ventilazione colonna in ghisa La lunghezza di fuoruscita della colonna di ventilazione al
in ferro =2 mm 100
disopra della copertura deve essere di m 2 se la colonna
sbuca su terrazzo praticabile, di cm 50 se sbuca su tetto.
Pendenza minima per tubi di scarico:
in grs 0,5%
in piombo 1 %
vasca da bagno in ghisa 2 %
lavandino
mm 100 in eternit 1,5%
mm 40 lavabo in cemento 2 %
valevoli per tubi di diametro interno da 30 a 150 mm
w.c. mm 35
scatola sifonata

spostamento bocchettone piombo


mm 80
lavandino Schema di installazione di 45 apparecchi sanitari
vasca bagno posti in colonna collegati ad unta sola tubazione
w.c verticale di scarico In ghisa.
sifone lavabo bagno 1, colonna principale di scarico in ghisa ( 100 mm) dove
vanno ad innestarsi isolate o raggruppate in un collettore le
colonna di scarico scatola sifonata cucina diramazioni di scarico degli apparecchi. Le tubazioni di sca-
Pianta del 1 piano rico dei vasi sono isolate da quelle di altri apparecchi per-
imbraga ridotta ch buona norma dividere il pi possibile le acque di ri-
mm 80/100 curva da mm 80/100 fiuto bianche da quelle nere e gialle; 2, colonna di ventila-
zione in ghisa (od in ferro 80 mm); 3, seconda colonna di
fogna mm 100 ventilazione per gli orinatoi; 4, mitra di ventilazione girevole
munita di una specie di iniettore mediante il quale per 1a
Impianto sanitario di casa a due appartamenti su due piani forza del vento si produce un'aspirazione nella colonna di
bagno
colonna di ventilazione colonna in ghisa cucina ventilazione; 5, lavabi comuni;6, orinatoi; 7, lavandini; 8,
in ferro 1 1/2'' mm 80 vasi igienici normali; 9, docce; 10 vuotatoi; 11, bagni; 12,
bocchettone in piombo mm 80 Pianta del piano terra bid; 13, lavabi a colonna; 14, vasi igienici ad aspirazione;
15, scarichi a terra; 16, vasi alla turca; 17, diramazioni di
vasca da bagno ventilazione; 18, presa d'aria; 19, valvola a chiusura auto-
matica; 20, canna di ventilazione ambientale ( indispensa-
bile nei locali privi di finestre e nel quali siano posti i opera
lavabo
apparecchi ad acque di scarico nere o gialle; 21, bocche di
aspirazione; 12, bocche a gas per riscaldare l'aria nell'in-
bagno terno della canna promuovendone l'ascensione; 23, cam-
mm 100 pana di aspirazione del sistema ai ventilazione per gli orina-
scatola sifonica piombo toi; 24, sifoni da pavimento (usati per vasche da bagno e
Pianta del 1 piano bid); 25 piatto di lastra d piombo per impedire che even-
lavandino tuali infiltrazioni vengano assorbite dalla muratura; 26, col-
lettore di scarico degli apparecchi; 27, tappo all'estremit
per permettere la pulizia del collettore: 28, pozzetto in mu-
sifone in piombo ratura; 29 sifone.
mm 40
l'una o l'altra
connessione cucina

curva da mm 80 / 100
fogna mm 100 Pianta del piano terra
Impianto sanitario di una casa su due piani

A.P.I.C.E. S.r.l. 230a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SCHEMI DI IMPIANTI

presa d'aria mm 100

sifone in ghisa
50

50
ventilazione A
valvola d'aria in muratura con intonaco interno liscio in cemento

scarico

coperchio in ferro o ghisa a doppia chiusura ermetica

ispezione

alla fogna
3050
B
tubo ferro aperto superiore
Particolare del pozzetto in muratura alla base delle colonne di scarico
A, pianta; B, sezione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 230b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
APPARECCHI ED INSTALLAZIONI

PREPARAZIONE DEL RUSTICO rustico solaio rustico solaio ventilazione 40


gabinetto piano generale

Per evitare le demolizioni delle mu-


rature, cos costose e dannose, consi-
gliabile, prima di iniziare una costru-
zione, avere le piante esecutive aggior-
scarico
nate degli impianti con le indicazioni
delle tracce da lasciare nelle strutture
murare per il passaggio delle tuba- ventilazione
12 14 12
scatola sifonata
intercapedine SEZIONE A A C C piombo 100 scarico

doccia alta a snodo

SEZIONE C C
rubinetto doccia

orinatoi a stallo verticale o vuotatoi. rubinetto vasca


VASCHE DA BAGNO
25 8 A

41.5
A Le vasche da bagno sono gene- 200
ralmente eseguite in ghisa smaltata,
Particolare orditura dei solai per
ottenere una intercapedine lungo acciaio smaltato od in gres porcella- troppo pieno
nato (queste ultime poco usate per il con comando
i muri esterni longitudinali chiusura
loro eccessivo peso e costo). La
zioni. forma pi corrente quella allungata
Nelle costruzioni a solai in c. a., od con dimensioni in pianta variabili da
scarico 20
a travetti armati le difficolt di ricavare m 1,70 X 0,70 a m 1,80 X 0.80; la 40 > 1%
le incassature per la posa in opera profondit media ordinariamente deviatore vasca attacco a baionetta
doccia
delle diramazioni degli impianti igienici di m 0,40 0,45. Le capacit L/2
L
vengono spesso superate adottando corrispondenti possono stimarsi in
l'accorgimento di eseguire il rustico dei media da 120 a 150 litri per normale L/3
solai dei gabinetti sanitari a quotainfe- altezza d'acqua.
riore rispetto a quella del piano gene-
rustico solaio rustico solaio
Le vasche vengono lasciate al na-
gabinetto piano generale turale quando non vi sono prevalenti
ragioni estetiche: nella maggior parte
A dei casi esse vengono rivestite dai lati Gruppo per vasca con deviatore vasca-doccia
liberi con marmo, mattonelle smal- doccia a mano con tubo flessibile, attacco alto
porta doccia a baionetta, disposizione laterale.
tate o ceramiche, lastre di opalina,
mosaico ceramico o vetroso, ecc. problemi di evacuazione delle acque e
Nelle cosiddette vasche a grembiale il di struttura.
rivestimento esterno dello stesso
materiale che costituisce la vasca e Rubinetterie
B B che nasconde la conca interna; que-
sto rivestimento pu essere esteso su a) Scarico: pu essere a catenella
di un solo lato (per posa in nicchia), oppure del tipo rigido comandato da
SEZIONE B B su due lati (per posa d'angolo), o su pomolo o da leva. Ormai sono poco
tre lati (per posa a parete). usati gli scarichi a catenella. Si appli-
rale. cano generalmente i sistemi rigidi, che
A = 10 cm se nei gabinetti non vi sono Nei locali da bagno per degenti in possono avere lo scarico con tappo
che lavabi, bid, fontanelle; ospedale la vasca preferibilmente smerigliato azionato da saltarello co-
libera da tutti i lati; inoltre buona mandato da una leva generalmente
= 15 cm se vi sono orinatoi sospesi a norma eseguire uno zoccolo rien- disposta sulla rosetta del troppo-pieno,
parete, lavandini o vasche da bagno; trante nella parte inferiore per age- oppure possono avere lo scarico del
volare l'opera dell'infermiera. tipo a colonna; in questo caso manca
= 25 cm se vi sono vasi a scarichi a Sono ottime per l'utilizzazione e l'orifizio del troppo-pieno sulla parete
pavimento; l'aspetto vasche basse e quelle incas- interna della vasca perch la colonna
sate nello spessore del solaio, ma la stessa che agisce come organo per
= 40 cm se vi sono vasi alla turca, loro installazione involge notevoli mantenere il livello. Lo scarico del tipo

A.P.I.C.E. S.r.l. 231a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
APPARECCHI ED INSTALLAZIONI

a colonna con troppo-pieno interno Quando esiste anche la doccia (del


presenta per Iinconveniente di tratte- tipo a telefono o a braccio fisso) si Accessori
nere al suo interno sudiciume che ac- possono avere due gruppi di rubinet-
cumulandosi durante un bagno pu terie indipendenti, oppure un solo Sulla parete laterale si applica di
poi contaminare l'acqua per un succes- gruppo con deviatore vasca-doccia. solito un portasapone incassato nel
sivo servizio. La bocca di erogazione pu essere a muro, generalmente eseguito in por-
muro, esternamente alla vasca, oap- cellana dura vetrificata; pu esserean-
b) Erogazione: regolata da un plicata internamente alla vasca nella che installata una maniglia di appog-
gruppo di rubinetterie a muro general- parete di estremit; in quest'ultimo gio per facilitare, l'entrata e l'uscita
mente incassato. La miscelazione del- caso necessario che vi sia un suffi- dalla vasca.
l'acqua fredda e calda pu essere re- ciente dislivello tra la bocca di eroga-
golata manualmente agendo sui due zione e lo scarico del troppo-pieno
rubinetti, oppure automaticamente at- per evitare qualsiasi possibilit di
traverso un regolatore termostatico. contaminazione.

70 80 75

80 64

170 180

107
170 180

60
42 46 56.5

A B C

A, vasca da rivestimento in ghisa o in acciaio smaltato; B, vasca a grembiale (tipo ad angolo) in ghisa smaltata o gres porcellanato (fire clay);
C, vasca a sedile in ghisa o acciaio smaltato.

A.P.I.C.E. S.r.l. 231b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
APPARECCHI ED INSTALLAZIONI
erogazione intermittente (automatica)
bocca di erogazione o con comando (continuo a flussometro) VUOTATOI
rubinetto tubo Ferro zincato 3/4" Questi apparecchi servono per lo scarico di materie liquide e
2040
solide che ostruirebbero le comuni diramazioni di scarico; a
rubinetto di arresto tal fine il diametro del foro di scarico deve essere almeno di
mm 80, e, nel caso di ospedali, almeno di mm 100. Possono
essere costruiti in porcellana comune, in porcellana dura
7981 sifone a battiglia vetrificata, in ghisa smaltata e, per i tipi pi grandi, in gres
porcellanato. Le dimensioni usuali sono: lunghezza cm
5060, larghezza 4250, altezza 5055, per i tipi pi
5065
12 comunemente adoperati con piede di sostegno. La rubinette-
100130
ria pressappoco quella dei vasi con l'avvertenza che la
pavimento finito cassetta alta deve avere una capacit non inferiore ai 16 litri
Lavabo a colonna lastra di piombo e il flussometro deve essere da 1/14". Possono essere muniti
di apposita griglia ribaltabile per l'appoggio dei secchi; in tal
2,5 caso occorrono due rubinetti di attingimento a muro per
acqua fredda ed acqua calda. l vuotatoi possono anche
essere a due bacinelle, una per lo scarico dei recipienti e
piano rustico l'altra per il loro lavaggio; negli ospedali possono essere
4060 scatola sifonata
muniti di due zampilli verticali per il lavaggio dei pappagalli
scarico piombo 60
Orinatoio a stallo. A, pianta; B, sezione e dei vasi o padelle.
32

5575
Pianta lavabo
37
ORINATOI
Gli orinatoi si distinguono anzitutto in orinatoi a
51
stallo verticale ed in orinatoi sospesi. 42
Gli orinatoi a stallo verticale vengono normalmente
A
costruiti in gres porcellanato e in ghisa porcellanata.
Le dimensioni pi usualmente impiegate sono le
seguenti: tipo piccolo, altezza cm 110, larghezza
cm 50, profondit cm 20; tipo medio, altezza cm 60
120, larghezza cm 60. profondit cm 30: tipo altezza bordo
grande, altezza cm 140, larghezza cm 65, pro- dal pavimento 50
fondit cm 40. B A griglia ribaltabile
Ordinariamente vengono. montati con una pedana
antistante a piano pavimento dello stesso materiale Orinatoio a parete. A, pianta; B, sezione
dell'apparecchio; si esegue in tal caso il pavimento
con un leggero declivio verso la pedana stessa in
modo da convogliare nello scarico dell'orinatoio entrata acqua per il lavaggio da
anche le acque di lavaggio del locale. Questo cassetta o Flussometro
sistema involge la necessit di incassare l'apparec-
chio in uno spazio libero nello spessore della soletta. LAVAPIEDI
Quando ci non risulta possibile, gli apparecchi si Questi apparecchi sono generalmente usati
montano con le pedane sopraelevate rispetto al per stadi, palestre. caserme, collegi, ecc.
pavimento del locale con un gradino di 1215 cm; Constano di una bacinella di porcellana dura
in tal caso occorre una griglia sifonata di scarico nei vetrificata, di gres porcellanato o di ghisa
pavimento del locale. porcellanata, di forma rettangolare con lun- 53
Nei riguardi della posa in opera da prescrivere
l'adozione di una lastra di piombo di 23 mm di
ghezza di cm 4550 e larghezza di cm
spessore sul piano di posa dell'orinatoio, estesa oltre 4045. La profondit normalmente sui cm
la pedana da un lato e lungo la parete per un certo 20. Possono essere dotati di poggia piedi. Le
tratto dall'altro. rubinetterie di scarico e di erogazione sono B
GIi orinatoi si montano il pi delle volte in batteria: simili a quelle descritte per i bid,
in tal caso bene che siano separati l'uno dall'altro Vuotatoio ad aspirazione. A, pianta; B, sezione
di 30 40 cm, preferibilmente con una paratia di
divisione di marmo, di gres porcellanato o di me-
tallo smaltato. Se la spazio limitato essi possono
essere accostati con i giunti ricoperti da pezzi spe-
ciali dello stesso materiale dell'apparecchio, detti
coprigiunti ; in tal caso gli apparecchi, per que-
FONTANELLE
stioni di decenza, devono essere della massima Possono essere costituite da una speciale vaschetta
profondit. munita di bordo per il fissaggio al muro, oppure
Gli orinatoi sospesi si fabbricano in porcellana 4045 possono consistere in colonnette isolate la cui sommit
comune, porcellana dura vetrificata, in ghisa por- conformata a vaschetta. Il materiale solitamente la
cellanata ed anche in gres porcellanato (per tipi porcellana comune o la porcellana dura vetrificata. Le
grandi), Le dimensioni normali sono le seguenti:
dimensioni d'ingombro del beverino a muro sono
sporgenza cm 3037,altezza cm 4580, larghezza
cm 3245. Si costruiscono pure per installazione
usualmente di cm 4045 di larghezza per cm 3840
ad angolo. Possono altres essere fabbricati del tipo di sporgenza, con altezza di cm 2526
ad aspirazione con sifone incorporato nell'ap- 4550 A La rubinetteria preferibile quella che presenta il
parecchio. bocchino di erogazione con getto parabolico ad uso
Il lavaggio degli orinatoi pu essere automatico o anticontatto per la massima igiene. Il rubinetto
manuale. Con il primo sistema una cassetta alta si normalmete a molla a chiusura automatica per evitare
scarica automaticamente ad intervalli; l'intermittenza
eccessivo spreco di acqua; vi pu essere inoltre una
regolata mediante rubinetto a chiave asportabile. 2025
Il comando manuale pu consistere in un rubinetto
valvola di riduzione delle pressione sul tubo di apporto.
a volantino od a chiave asportabile o in un flusso- Lo scarico libero e munito di griglia.
metro comandato da un pulsante o meglio da un
pedale a pavimento. Lavapiedi. A, pianta; B, sezione. B

A.P.I.C.E. S.r.l. 234 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
APPARECCHI ED INSTALLAZIONI

gruppo rubinetteria con doccetta

3840 5055

135156

4045 A tubo ferro zincato 1/2''


uscita a getto

85-90
rubinetto a molla
sifone 30
regolazione valvola riduttrice B
di pressione
Lavandino in gres porcellanato (fire clay) a due bacini e scolatoio per installazione
Beverino. A, pianta; B, sezione. su armadietto o su banco.

LAVANDINI Rubinetterie
l lavandini normalmente usati per case di civile abita- a) Scarico: la chiusura pub essere con tappo a ca-
zione possono essere di gres porcellanato, ghisa o tenella, oppure pu aversi lo scarico libero protetto da
acciaio porcellanati, acciaio inossidabile; per i tipi pi griglia. Dalla piletta le acque passano alla tubazione
piccoli pu essere anche impiegata la porcellana dura di scarico attraverso il sifone che normalmente del
vetrificata. tipo ad S , a bottiglia, o ad orologio. Talvolta
Le dimensioni normali sono approssimativamente per il USO DEI COLORI CONVEN CON VENZIO-ZIO-
inserito nella piletta a scarico libero un dispositivo
tipo piccolo cm 45 x 40, per il tipo medio cm 60 x 45, NALI NEI PROGETTI DI IMPIANTI
meccanico di triturazione dei rifiuti alimentari chiamato
per il tipo grande cm 80 x 45 se il lavandino ad una conveniente adottare negli scherni
dissipatore, che permette l'immissione nella tubazione
bacinella; per il tipo piccolo cm 80 x 40, per il tipo facenti parte del progetto degli im-
di scarico, previa opportuna diluizione, delle sostanze
medio cm 90 x 45 e per il tipo grande cm 110 x 50 se pianti sanitari gli stessi colori che ven-
immesse e specialmente di quelle organiche rapida-
il lavandino a due bacinelle. gono generalmente usati negli im-
mente fermentabili.
Il modello pi semplice costituito da un bacino pianti tecnologici e industriali con tu-
b) Erogazione: avviene attraverso un solo rubinetto
rettangolare, provvisto di accessori di rubinetteria e di bazioni in vista.
oppure attraverso un gruppo miscelatore quando esi-
scarico; ma il pi delle volte si adopera unito ad uno Com' noto, non vi ancora unifor-
ste la distribuzione di acqua calda per il lavandino.
scolatoio per la deposizione delle stoviglie o vetrerie mit nella scelta di tali colori. In
Il gruppo pu essere installato a muro oppure sul
dopo il lavaggio. Alcuni tipi hanno lo scolatoio incor- riferimento ai pi recenti criteri unifi-
bordo del lavandino. Talvolta fa parte del gruppo una
porato in un sol pezzo con il lavandino propriamente cativi della lnternational Organiza-
doccia, collegata con tubo flessibile al miscelatore, per
detto, mentre altri l'hanno staccato ed applicato lateral- tion for Standardization , Ente di
facilitare il lavaggio delle stoviglie con getto spostabile.
mente per sovrapposizione. lo scolatoio pu avere unificazione per la zona europea,
Recentemente si sono diffusi rubinetti di regolazione
lunghezze variabili da cm 50 a cm 75. consigliabile ricorrere a pochi colori
a passo rapido che permettono la manovra completa
In questi ultimi tempi si sono molto sviluppati i lavandini base (dei quali parecchi gi in uso)
del volantino con una frazione di giro.
a due scompartimenti di capacit diversa, di cui l'uno per i fluidi fondamentali; su questi si
(con tappo di chiusura) adibito al lavaggio e l'altro potranno applicare a giusti intervalli
(con scarico libero) destinato al risciacquo. In ogni alcune strisce di altro colore in rela-
caso i fori di scarico devono essere sempre protetti da zione alle necessarie sottodistinzioni
griglia. del fluido di base (indicazioni del Co-
lorificio Max Mayer):
4580 5075
Acqua Colore base: verde
Potabile: verde continuo
Non potab.: verde con strisce nere
4045 gruppo rubinetteria per cucina Riscald.: verde con strisce gialle
con braccio girevole installa parete Raffredd.: verde con strisce bianche
Calda: verde con strisce rosse
Distillata: verde con strisce blu
Aria Colore base: blu
Condizionamento: blu continuo
Compressa: blu con strisce rosse
Vuoto: blu con strisce bianche
Vapore Colore base: rosso
Bassa pressione: rosso continuo
Alta pressione: rosso con strisce gialle
Riscaldamento: rosso con strisce verdi
8590
Di scarico: rosso con strisce nere
Gas Colore base: giallo
Di citt: giallo continuo
Ossigeno: giallo con strisce bianche
Azoto: giallo con strisce verdi
Metano: giallo con strisce brune
Lavandino in gres porcellanato (fire clay) ad un bacino con scolatoio per installazione su mensole

A.P.I.C.E. S.r.l. 235 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA Il tempo di detenzione va in genere assunto mato, impostate su una platea in conglomerato
normalmente di 24 ore. cementizio. Le pareti interne ed il fondo sono
PER PICCOLI AGGLOMERATI
Costituzione della fossa settica. rivestiti con intonaco di cemento a doppio strato
Per lo smaltimento dei liquami luridi provenienti Si tratta in genere di una vasca di forma lisciato: gli spigoli sono notevolmente arroton-
dagli impianti di scarico interni di ristretti agglo- rettangolare con pareti di mattoni e malta di dati.
merati edilizi (in genere di non pi di 300-400 cemento oppure di getto in conglomerato ar-
anime), in mancanza di fognatura dinamica e con
un approvvigionamento idrico medio di 80-100 26 5
litri/ab giorno, attualmente vengono presi in 40 26
15 15
considerazione, in linea generale, la fossa settica 15
110 40 a b 15
ad uno o pi comparti e la vasca di tipo lmhoff X 220 X
l uscita
speciale, quali trattamenti primari, ed il pozzo 26
X
perdente, la subirrigazione ed il letto percolatore, X
quali trattamenti secondari. aeratore A
8 15 wc - cucina 38
Pozzetto di deposito per le sostanze grasse.
- Gli impianti di trattamento e smaltimento dei 30
35 40 3
liquami luridi, provenienti da abitazioni o piccole 155
193
industrie, possono presentare inconvenienti nel 125
H
h
loro funzionamento per la presenza di sostanze
grasse, la maggior parte delle quali provengono
20 30
30
dalle cucine o da lavorazioni artigiane. quindi Fig. 2 Tipo di fossa settica ad un camera
opportuna l'adozione di scatole e pozzetti conden- A,pianta; B, sezione X-X. B
sagrasso o nei vari ambienti dove si scaricano Fig. 3 Tipo di fossa settica a due camere
Capacit fino a 10 persone o vani utili 7
dette sostanze (cucine) o all'uscita della tubazione A, pianta; B, sezione X-X
Consumo medio giornaliero litri 1000
di scarico interno.
Volume utile 3025
Funzione della fossa settica. - Il liquame
Volume totale 3750 aeratore
proveniente dagli scarichi ed immesso nella fossa 30 40 10 5
presenta un flusso molto lento, in modo da poter
15 30
distinguere nettamente tre strati: il crostone super- 5 26 Fig. 4 Tipo di fossa settica 45
ficiale formato da detriti vegetali, grassi ed altre 40 15
sostanze galleggianti, la strato di fondo dove si
l a tre camere. A, pianta; 5 h
H
a b c gres
depositano i materiali pi pesanti ed i solidi sedi- X X B, sezione X-X 20
30
mentabili non decomponibili, e quello intermedio
15 10
A B
costituito da un liquido chiaro e giallastra, W.C.-cucina lavatoio

Consumo Dimensioni suggerite Volume utile Volume totale


N N. medio Lunghezza Altezza in litri in litri
Altezza
vani utili persone giornal. Lunghezza totale
1 camera 2 camera liquido 1 camera 2 camera 1 camera 2 camera
in litri interna
a b l h H
7 10 1000 160 80 100 140 170 2240 1120 2720 1360
10 15 1500 190 95 100 150 180 2850 1430 3420 1700
14 20 2000 240 120 110 150 180 3960 1980 4750 2380
17 25 2500 260 130 110 150 180 4290 2140 5150 2570

con un contenuto minimo di solidi sedimentabili 10


10 56
o sospesi.
Per mezzo di un attivo processo di fermenta- 7.5
zione anaerobica putrida si ha una progressiva
solubilizzczione delle sostanze che costituiscono 45 30
i due strati, superficiale e profondo, e si avviano 15
verso la mineralizzazione le sostanze organiche
disciolte nello strato intermedio. Pertanto il 30
70 50mm
liquido di questo strato non presenta i caratteri, grasso PIANTA
15
torbidi e maleodoranti dei liquami del depre- 10
cato pozzo nero, ma ancora putrescibile e va B
considerato come un liquame ancora bisognoso SEZIONE
Fig. 1 Tipi di pozzetti condensagrasso
di un ulteriore depurazione (Puntoni). A
A, in calcestruzzo; B, scatola metallica.

Consumo Dimensioni suggerite Volume utile Volume totale


N N. medio Lunghezza Altezza Altezza Litri Litri
vani utili persone giornal Lunghezza liquido totale
1 camera 2 camera 3 camera
in litri interna 1 camera 2 camera 3 camera 1 camera 2 camera 3 camera
a b c l h H
7 10 1000 150 75 75 100 140 170 2100 1050 1050 2550 1270 1270
10 15 1500 160 80 80 120 140 170 2680 1340 1340 3260 1630 1630
14 20 2000 190 95 95 120 145 175 3300 1650 1650 3990 1990 1990
17 25 2500 200 100 100 125 150 180 3750 1870 1870 4500 2250 2250
20 30 3000 230 115 115 125 150 180 4300 2150 2150 5180 2590 2590
27 40 4000 270 135 135 150 150 180 6070 3030 3030 7300 3650 3650
40 60 6000 290 145 145 160 180 210 8350 4170 4170 9740 4870 4870
54 80 8000 300 150 150 180 200 230 10800 5400 5400 12400 6200 6200

A.P.I.C.E. S.r.l. 236 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA
Il fondo viene conformato leggermente a tra-
moggia per agevolare il deposito e la raccolta * Questo numero viene fissato Profondit Profondit
del fango. per una dotazione di liquido N. Capacit Diametro Altezza Altezza di min. di min. di
La copertura costituita generalmente da solette di 80 l / persona / giorno e persone utile interno D totale H un anello entrata uscita
in cemento armato gettate fuori opera, munite per abitazione continua in litri in metri in metri A h k
di chiusini a tenuta. ** Queste profondit possono essere in metri in metri in metri
controversa la questione se il tubo di caduta aumentate con opportuna inserzione * **
debba essere prolungato nella massa del liquido di anelli
per fare una chiusura idraulica contro il ritorno Tipo A normale 710 650 0,80 1,65 0,50 0,25 0,30
dei gas, oppure debba essere tenuto alto per Ager A1 con aggiunta di 1 anello 15 900 2,15
rompere periodicamente il crostone. Una solu- B normale 20 1100 1,90
zione quella di munire il tubo di caduta, B1 con aggiunta di 1 anello 25 1500 2,40
immerso per un buon tratto nella parte me- B2 2 30 1900 1,00 2,90 0,50 0,33 0,40
diana, di un prolungamento di aerazione termi- B3 3 40 2300 3,40
nante al disopra della falda del tetto. B4 4 50 2700 3,90
Tipo
l tubi di afflusso e di efflusso del liquame o di D normale 60 2900 2,20
K
comunicazione tra una camera e l'altra debbono D1 con aggiunta di 1 anello 80 4000 2,80
D2 2 100 5100 1,50 3,40 0,60 0,35 0,42
essere di gres, con conformazione preferibil-
D3 3 125 6200 4,00
mente ad U con bocche ad una profondit di
D4 4 150 7300 4,60
circa cm 40 dal livello libero, in modo da evitare
E Per forti capacit tipi rettangolari
l'eventuale trascinamento della schiuma superfi-
ed da costruirsi in opera da 180 da 8000 da 2,00 da 3,10 in opera con eventuale regolatore
ciale o dei fanghi. L'immissione del liquame
F monoblocco in poi in poi a 2,70 a 5,00 di portata, dissabiatore, grigliatura
viene protetta da apposita solettina armata fun- e scaricatori automatici dei fanghi.
gente da paraschiuma.
Nei riguardi delle caratteristiche, delle dimen- tazione e digestione dei fanghi, un volume doppio Vasca d tipo lmhoff. - da prendere in
sioni e dei campi di applicazione delle fosse ad della seconda. considerazione la possibilit del suo impiego
uno o pi compartimenti, si presentano nelle In commercio esistono molti tipi di fosse settiche quando il numero di utenti da servire al-
figg. 2, 3, 4 i tipi di fosse settiche studiati da particolarmente intese come fosse biologiche , quanto consistente (> 50 secondo Buono-
Buonomini, Noccioli, Braccini. costruite con clementi prefabbricati. In considera- mini), per consentire una maggiore regolarit
Nei tipi a pi compartimenti la capacit ripar- zione del fatto che il liquido di dette vasche pre- del flusso: detto impiego per subordinato,
tita seguendo il criterio di assegnare alla prima senta una certa quantit di solidi sedimentabili, la secondo alcuni autori (Buonomini e Coli.),
camera, destinata prevalentemente alla decan rimozione dei fanghi dovrebbe essere effettuata a all'adozione di un letto percolatore come
pi brevi intervalli di tempo: comunque, il liquido trattamento secondario o ad una sufficiente
10 deve essere sempre sottoposto ad ulteriori tratta- diluizione nel recipiente finale, non essendo
menti secondari prima di essere immesso in corsi adatti i procedimenti di smaltimento nel ter-
d'acqua con minima diluizione. reno per il forte potere di intasamento dei
liquami chiarificati nelle vasche lmhoff, i quali
sono ricchi di solidi sospesi e possono ancora
contenere solidi sedimentabili.
Secondo altri, il liquame chiarificato affluente
a dalla vasca di tipo lmhoff potrebbe egual-
mente essere smaltito sia con i letti percolatori
D
0,901,00 sia con i sistemi a disperdimento nel terreno,
2 sotto determinate condizioni.
La vasca del tipo lmhoff simile a quella
h k adottata nei grandi impianti, per con l'ag-
3
giunta di particolari caratteristiche atte a ren-
camera di derla idonea a piccoli impianti, quali l'au-
chiarificazione min. 2,31
media 3,16
mento del periodo di detenzione a 12 ore.
7 7 max 5,41
8 5 8

H A

camera dei
6 fanghi
9 9

min. 0,90
media 1,35
max 1,60
b Fig. 6 Fossa settica cilindrica prefabbricata (Ediltecnica)

Fig. 5 Fossa settica prefabbricata (tipo K-Caser)


Dati di massima per il dimensionamneto delle vasche di tipo Imhoff
a, sezione orizzontale; b, sezione verticale. 1, Compartimento di sedimentazione Compartimento di digestione
inserzione anelli per maggiori profondit tu- Abitanti f m A B E L m C D L
bazioni; 2, chiusino; 3, vano di raccolta e os-
40 2,40 1,60 1,10 1,10 0,20 2,50 4,00 1,60 1,10 2,50
sidazione del fango galleggiante; 6, vano di
raccolta e digestione del fango pesante; 7, 60 2,40 2,40 1,25 1,25 0,28 3,00 6,00 1,90 1,20 3,00
percorso fanghi galleggianti; 8, percorso 80 2,40 3,20 1,40 1,40 0,28 3,30 8,00 1,90 1,30 3,30
fanghi pesanti; 9, percorso prodotti di dige- 100 2,40 4,00 1,50 1,50 0,28 3,50 10,00 2,00 1,40 3,50
stione dei fanghi; 10, percorso acque du- 125 3,00 5,00 1,65 1,65 0,30 3,70 12,50 2,15 1,50 3,70
rante la chiarificazione. 150 3,00 6,00 1,70 1,70 0,30 4,00 15,00 2,25 1,70 4,00

A.P.I.C.E. S.r.l. 237 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA

carta imballo 70 carta imballo

30

60 26 100200 26 60 60 40 100200 40 60

A B
Fig. 8 - Tipi di pozzo pendente
A, in muratura di mattoni; B, in muratura di pietrame a secco (da Buonomini, Noccioli, Braccini).
300450

100mm 25
100mm

100mm pozzo
assorbente
Pozzo perdente. - E un im- aeratore 80
pozzetto
pianto di trattamento seconda- distributore
rio del liquido effluente dalla 200 60
300450 SEZIONE A-A
fossa settica mediante unop- 25 70 25
portuna dispersione nel ter-
reno. Appare particolarmete
utile la sua adozione quando
la quantit di liquame mode- POZZETTO DISTRIBUTORE carta imballo 140
sta e non si dispone di notevoli 100mm 165 200
estensioni di terreno. Capacit 40 80
preferibile pari ad almeno la 12
40
met del volume di liquame da 65 25
smaltire giornalmente. 20 100680
30
I pozzi perdenti hanno una
forma normalmente circolare 30 6
con diamentro interno non su- 20
periore ai m 2,00. 25
La struttura e le caratteristiche 130 40 90 120700
principali di alcuni tipi di pozzi 6
25
sono visibili nelle fig. 8 e 9. 20 12
Il dimensionamento di mas- 20 70 20
sima pu ricavarsi dalla ta- 110 12
bella seguente che indica per i 60
vari terreni la superficie late-
rale utile da assegnare. pietrame disposto a mano 60 25 150 25 60
320
Fig. 9 - Tipo di pozzo assorbente o pendente

A.P.I.C.E. S.r.l. 238a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA

20 90 20 210 20 110 220 30


100mm
20
L40x40 40 12
40
28 100mm
20 75mm 20
28
178
T60x60 280 T60x30
90 30 93 93 93
20 30 L40x30
T60x30
20 125
45 80 410 40
108 12 L40x40
20 75mm
100mm 120
110 80
1
250
15 40
20
20 320 3
28
7 53 Fig. 7 - Tipo di vasca Imhoff per i piccoli impianti
25 178
240 80 28 1, pianta; 2, sezione longitudinale; 3, sezione trasversale.
125
T 60x30 20

20 Tavole legno 40
catramato
30
180 20
20 120

40
2 30
20

A.P.I.C.E. S.r.l. 238b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA
Tab. 1 Dimensionamento della superficie laterale dei pozzi La sub-irrigazione semplice consi- Per stabilire quale debba essere la
perdenti in relazione alla natura del terreno. ste nell'immissione del liquame lunghezza complessiva dei tubi di-
proveniente dalla fossa settica in stributori in funzione del numero di
Superfici laterali in m per persona una rete variamente ramificata di utenti e della natura del terreno, ci
Natura del terreno Abitazioni Scuole Camping tubi distributori in calcestruzzo o in si pu basare in via di primo orien-
gres o in cemento amianto, disposti tamento sui dati della Tabella 2.
(100 l/g/ab.) (40 l/g/al.) (50 l/g/camp.)
a circa m 0,500,70 di profondit Per un dimensionamento pi pre-
Sabbia grossa o pietrisco 0,50 0,20 0,25
in trincee scavate nel terreno e ciso occorre basarsi su prove di
Sabbia fine..................... 0,75 0,30 0,40 circondati da strati di ghiaia in permeabilit del terreno (test di
Argilla sabbiosa............. 1,25 0,50 0,60 modo da evitare l'intasamento per percolazione).
Argilla com molta sabbia via della terra. l tubi sono lieve- Sub-irrigazione drenata. - Se il ter-
o pietrisco..................... 2,00 0,80 1,00 mente accostati l'un l'altro e la zona reno risulta poco permeabile si pu
Argilla con poca sabbia di giunzione viene coperta supe- adottare il sistema della sub-ir-
o pietrisco..................... 4,00 1,50 2,00 riormente da manicotti di prote- rigazione drenata, situando nella
zione. Il liquame si distribuisce e si trincea, al disotto della tubazione
Quando si istituiscono pi pozzi (il che buona norma), essi verranno disperde quindi nel terreno ossi- immittente, una tubazione di mino-
alimentati a mezzo di un pozzetto distributore, che presenta la possibilit. dandosi completamente. re diametro che raccoglie il residuo
mediante la manovra di saracinesche, di inviare il liquame alternativamente La rete di canali distributori ali- liquame non disperso per convo-
nei vari pozzi. mentata mediante un sifone di cac- gliarlo alla fine in un pozzo per-
Sub-irrigazione. - Rappresenta il trattamento secondario elettivo per un ciata del tipo di quelli normalmente dente, oppure in un fosso od in un
liquame uscente dalla fossa settica, quando vi sia spazio abbondante presso adottati nelle fognature. In fig. 11 solco del terreno.
l'edificio od il gruppo di edifici e la falda idrica abbia un livello alquanto si presenta un sifone del tipo
profondo. A questo proposito le prescrizioni della distanza tra il massimo ADAMS.
livello della falda e il fondo della trincea drenante variano alquanto
secondo le indicazioni dei vari autori: in Italia si ritiene sufficiente che essa Tab. 2 Lunghezza dei tubi distributori per sub-irrigazione
sia superiore a m 1,00.
Lunghezza di tubazione per persona
Natura del terreno Abitazioni Scuole Camping
230 (100 l/g/ab.) (40 l/g/al.) (50 l/g/camp.)
20 20
190 1 35 35 Sabbia grossa o pietrisco 3 1,2 1,5
20 Sabbia fine..................... 4 1,6 2
sifone di cacciata
30-50 Argilla sabbiosa............. 5 2 2,5
110 70
Argilla com molta sabbia
20 o pietrisco..................... 7 2,8 3,5
30-50 A Argilla con poca sabbia
60
A 15 20 o pietrisco..................... 10 4 5
30 30 30
20 15 15
75 100 80
sifone di cacciata
15
35 120-180
12 30
40 137
7 15 B 50
80

25 10
15
30
B 110 80
60 80 mm 65
Fig. 11 Sifone di cacciata per reti di sub-irrigazione
A, pianta; B, sezione.

2 in terreno sabbioso o molto sciolto 60


in terreno compatto

80
40 40 p = 23%
50

carta imballo 30 15 p = 23%


100 mm
45 15

p = 23%
30 15
15
40 40 40
C D B
40 40 40

Fig. 10 Reti di canali distributori per sub-irrigazione semplice Fig. 12 Sub-irrigazione drenata.
1, campi di dispersione: A, in terreni piani; B, in terreni inclinati; 2, trincea in terreno permeabile; Trincea in terreno poco permeabile
C, sezione trasversale; D, sezione longitudinale (De Martino e Passaro). A, sezione trasversale; B, sezione longitudinale

A.P.I.C.E. S.r.l. 239 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SANITARI
SMALTIMENTO LIQUAMI DI FOGNA
Letto percolatore . - Per il trattamento secondario
dei liquami luridi di piccoli agglomerati pu ben Schemi d'impianto. pali schemi d'impianto che possono
adoperarsi il letto percolatore, quando non si possa In relazione ai tipi di trattamenti pre- essere usualmente adottati, insieme
ricorrere alla dispersione nel terreno e ci sia disponibi- cedentemente citati si indicano nella con le corrispondenti condizioni di
lit di carico (circa m 2,50-3,00). Qualora il tratta- seguente tabella 3 alcuni dei princi- applicazione.
mento primario avvenga in una vasca tipo lmhoff, il
numero di utenti che pu servire pu essere raddop-
piato nei rispetti della fossa settica.
Nel letto percolatore il liquame chiarificato subisce
Denominazione Utenti Condizioni
una intensa ossidazione, attraversando una massa di N. Schema
pietrisco o di scorie d'alto forno, dimensionata in dell'installazione serviti di applicazione
ragione di ml 1 di letto per ogni 4 abitanti. L'affluente
del letto percolatore pu scaricarsi direttamente in un Fossa settica ad una In relazione ad
piccolo corso d'acqua, a meno che il numero di utenti camera ed uno o una normale
superi il centinaio, nel qual caso occorre l'istituzione di 1 10
una seconda vasca lmhoff di decantazione finale. due pozzi perdenti permeabilit del
Nella Fig. 13 sono rappresentate la costituzione e la
struttura, nonch le caratteristiche e le dimensioni di terreno e ad una
un letto percolatore proposto da Buonomini e coll. adeguata profon
per un liquame di fossa settica e per un numero di Fossa settica a due
utenti fino a 50.
2 camere ed uno o 25 dit della falda
due pozzi perdenti freatica.
uscita
10 3
20
C
Fossa settica a due
3 camere e sub- 60
26 b a irrigazione In relazione ad
A B Fossa settica a tre una normale
D 4 camere e sub- 80 permeabilit del
gres 15 26 irrigazione
entrata 1 terreno e ad una
lastra forata ondulata Due fosse settiche sufficiente super-
a tre camere e 160 ficie disponibile.
5
80 ghiaia del 5 bascula e sub-irrigazione
10 irrigazione
120 ghiaia dell' 8 Fossa settica a tre In relazione ad
6 camere e sub-irriga- 80 una normale
30
zione drenata
permeabilit del
pillore del 1520 Due fosse settiche terreno e ad una
2
bascula in legno a tre camere e 160 sufficiente super-
entrata 7
e sub-irrigazione
ficie disponibile.
tubo fibrocem irrigazione drenata
4 con anima
in ferro e malta Fossa settica a tre In relazione ad
cementizia 8 camere e letto 50 un suffic. dislivel.
percolatore tra quota di im-
missione e quota
uscita Vasca Imhoff e di scarico, ed alla
9 100 scarsit di super-
3 letto percolatore
SEZIONE LONGIT. SEZIONE TRASVERS. ficie disponibile
in legno pitch-pine catramato
Vasca Imhoff-letto c.s. quando il
numero di utenti
10 percolatore-vasca 200 supera il centi-
Imhoff
naio
Fossa settica ad una camera Vasca tipo Imhoff
3lastra ondulata e forata
4 Fossa settica ad due camere
perno con supporto in bronzo Rete di canali
Fig. 13 Tipo di letto percolatore per piccoli Fossa settica ad tre camera Pozzo perdente
impianti 1, pianta; 2, sezione A-B;
sezione C-D; 4, particolare Vaschetta di partizione o
Per capacit fino a 50 persone a= m 3,70; b = m 1,70 di cacciata Letto percolatore
Per capacit fino a 25 persone a= m 2,60; b = m 1,20
Per capacit fino a 15 persone a= m 1,85; b = m 0,85

A.P.I.C.E. S.r.l. 240 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE
DATI GENERALI DI CALCOLO l coefficienti di conduttivit termica interna sono
Il calore fornito artificialmente ad un ambiente desumibili dalla tabella seguente.
deve compensare, per ogni intervallo di tempo, in Qualora la parete comprenda delle intercape-
condizioni di regime, le perdite per trasmissione dini di aria, se la larghezza dell'intercapedine
COEFFICIENTI attraverso le pareti che delimitano l'ambiente me- inferiore a 1,52,5 cm si tien conto dell'effetto
desimo ed attuare il riscaldamento ed, eventual- contemporaneo del passaggio di calore per
DI CONDUTTIVIT TERMICA INTERNA
mente, l'umidificazione dell'aria di ventilazione adduzione tra parete e aria, e di quello per
in kcal/m h C (cio della quantit d'aria introdotta, nello stesso conduttivit interna nell'aria stessa (coefficiente
MATERIALI E DESRIZIONE C tempo, dall'esterno all'interno del locale). c di quest'ultima 0,02 kcal/m h C); se la
Acqua............................................ 0,52 La determinazione della quantit di calore tra- larghezza dell'intercapedine maggiore di 2,5
Alluminio...................................... 180,00 smessa, ogni ora, attraverso una parete piana che cm circa, ed questo il caso pi frequente, si
Amianto (p. spec. 700 kg/m).... 0,20 divide due ambienti a temperatura diversa, si trascura la conduttivit interna dell'aria: nell'e-
effettua mediante l'espressione: spressione di C vengono cosi ad aggiungersi
Amianto (p. spec. 580 kg/m).... 0,15
Q = C S (T - t) semplicemente, al denominatore, due termini
Aria......................................... 0,02 ove Q rappresenta la quantit di calore cercata, S del tipo 1/k in cui k si usa assumere di solito
Ardesia................................. 1,2 l'area della superficie della parete, T e t le tempe- uguale a 10 kcal/m h C. La resistenza termica
Asfalto....................................... 0,5 rature dei due ambienti. Qualora la S venga dell'intercapedine diventa, in questo caso, pra-
Calcare da costruzione................ 1,22,5 espressa in m, T e t in C e Q in grandi calorie per ticamente indipendente dallo spessore. La
Cartone...................................... 0,2 ora (kcal/h), i valori del coefficiente C (coefficiente quantit di calore occorrente ogni ora per ri-
Cotone................................... 0,054 di trasmissione della parete) risultano dallo spec- scaldare laria di ventilazione si pu calcolare
chio che segue, riferito alle strutture pi frequenti con la formula:
Farina fossile in polvere................. 0,08
nell'edilizia civile. Qv=0,3 V (Tt)
Feltro................................ 0,07 Nel caso si avesse a che fare con strutture diverse essendo V il volume di aria introdotto ogni ora
Ferro (e acciaio)........................... 5060 da quelle riportate nello specchio suddetto, se ne espresso in mllh, T e t le temperature interna ed
Fibre organiche alla rinfusa...... potr calcolare il coefficiente di trasmissione C esterna in IC.
(p. spec. 100 kg/m)....................... 0,03 con la: Il volume V viene di solito messo in relazione al
Fibre organiche alla rinfusa volume Va dell'ambiente ponendo:
(p. spec. 200 kg/m)....................... 0,04 V= Va
Fibre organiche in lastre ad si possono attribuire, per ventilazione
1
C= naturale, i seguenti valori:
(tipo trefex).......................... 0,09 1 + S1 + S 2 + ..... 1 = 0,51 per stanze di abitazione, di ufficio
Fibre organiche in lastre k1 c1 c2 k2
ecc;
(tipo populit).......................... 0,05 = 12 per atri, ingressi, mostre, officine,
Gesso in piastrelle per in cui S1, S2...., sono gli spessori, in metri, dei vari ecc.
rivestimenti........................... 0,25 strati di materiali diversi costituenti la parete, C1, =2 3 per gabinetti, cucine ecc.
Granito, gneiss...................... 2,73,5 C2. . . , corrispondenti coefficienti di conduttivit Qualora si trattasse di ventilazione forzata i
Lana di scorie d'alto forno............ 0,1 termica interna, K1, il coefficiente di adduzione tra valori di sarebbero generalmente diversi: ma
Lana di vetro (alla rinfusa)......... 0,06 la parete e l'esterno e K2, l'analogo coefficiente tra la questione rientra allora nel campo degli im-
la parete e l'interno. Si pu ritenere numericamente: pianti di termoventilazione o di condizionanento
Legno asciutto................... 0,12
K1 = 1015 kcal/m. h. C ai quali si accenner in seguito.
Legno bagnato................... 0,18 Il calore per l'umidificazione dell'aria si pu
K2 = 7 kcal/m. h. C
Linoleum.................... 0,16 Tali valori valgono per temperature tra 0 e 2030 ritenere pari, in media, a 23 kcal/m di aria di
Magnesia (carbonato e amianto)... 0,05 C, pareti di tipo normale e, per quanto riguarda rinnovo.
Magnesite refrattaria...................... 1,1 K1, velocit del vento di circa 15 km/h. Per quanto riguarda i valori da assegnare a T e
Marmo.......................... 23 Per tener conto dell'influenza che in casi diversi le t che compaiono in tutte le formule sopra ripor-
Ottone..................................... 70100 velocit del vento possono avere sul valore di K1, si tate si pu dire che:
usa aumentare empiricamente i valori di C a se- a) per la scelta del valore di T si seguono i se-
Paglia tritata................................ 0,070,08
conda delle esposizioni e delle localit. Si consiglia guenti criteri: se si tratta di ambienti destinati al
Piombo.................................. 2629 riposo o ad attivit che non implichi lavoro fi-
cos di aumentare C delle seguenti percentuali:
Pomice (p. spec. 300 kg/m).... 0,08 per pareti esposte a Nord 2035% a seconda della sico oltre il normale movimento (ad es.: abita-
Pomice (p.spec. 600 kg/m)..... 0,016 localit: zioni, uffici), si potr assumere T= 1822 C;
Rame.......................................... 300340 per pareti esposte a Est 1025% a seconda della per ambienti in cui si pu presumere normale
Schiuma di gomma..................... 0,027 localit; movimento delle persone ma abbigliamento
Segatura di legno.................... 0,06 per pareti esposte a Ovest 1020% a seconda delle stesse corrispondente alle condizioni
della localit; esterne, si sceglier T =14 18 C;
Sabbia asciutta................... 0,5
nessun aumento per le pareti sposte a Sud. nel caso di locali in cui si pu presumere che
Sabbia bagnata....................... 2,0 venga svolto un lavoro fisico o che le persone
Naturalmente per esposizioni intermedie si as-
Seta (cascami)................... 0,048 siano in intenso movimento T =1218 C.
sumono valori intermedi.
Stuoie isolanti (p.spec. 250 kg/m) 0,04 Si fa notare che i valori di aumento sopra riportati Nello scegliere i valori di T fra i limiti soprac-
Sughero greggio...................... 0,15 tengono conto oltrech dell'effetto dei venti predo- cennati bisogner tener presente diversi fattori
Sughero in granelli......................... 0,04 minanti nella zona, come gi detto, anche di quello come: modalit di cessione del calore da parte
Sughero agglomerato con asfalto della diversa insolazione alla quale sono sottoposte dei corpi scaldanti, estensione delle superfici
in lastre............................................ 0,050,08 le varie pareti a seconda della loro esposizione. vetrate, ecc.
Non sono per considerati i casi limite di localit in b) per t si sceglie un valore convenzionale va-
Terra.......................................... 2,0
cui si producono frequentemente venti a velocit riabile con la localit: nelle pubblicazioni spe-
Tufo............................................ 0,30,4 ciali sono normalmente riportati tali valori per
particolarmente elevate (la bora nelle localit del-
Vetro............................................. 0,65 l'alto Adriatico, per esempio), poich le valutazioni le diverse citt d'Italia.
Zinco.......................................... 95,0 vanno fatte allora caso per caso.

A.P.I.C.E. S.r.l. 241a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE
La somma delle quantit di calore anzidette ralit dei casi, l'esercizio degli impianti non
(occorrenti per compensare le trasmissioni continuo, ma viene interrotto per alcune
di calore e per adeguare alte condizioni ore della giornata (case di abitazione, uffici,
Coeffic. di interne quelle dell'aria esterna di ventila- aule scolastiche, ecc.) o addirittura per al-
PORTE, FINESTRE, LUCERNARI TRASMISSIONE zione) estesa a tutti gli ambienti del fabbri- cuni giorni della settimana (sale di riunione,
C cato e diminuita eventualmente delle quan- aule per conferenze. ecc.). Esistono per-
Porta esterna di legno senza vetri... 3 tit di calore che ogni ora potrebbero es- tanto dei periodi di avviamento nei quali
Porta interna di legno senza vetri... 2 sere prodotte in alcuni ambienti, (per la l'impianto sar chiamato a fornire agli am-
Porta interna di legno a vetri... 3 presenza di numerose persone, di grandi bienti una quantit di calore maggiore di
lampade o di qualsiasi altra notevole sor- quella occorrente a regime. Di questo si
Finestra a 1 vetro con telaio in ferro... 6
gente di calore) rappresenta la quantit tien conto empiricamente aumentando di
Finestra a 1 vetro con telaio in legno 5 totale di calore che deve essere fornita, un congruo valore percentuale le quantit
Finestra a 2 vetri con telaio unico ogni ora, al fabbricato stesso. di calore da fornire ai singoli ambienti,
in ferro.......................................... 3,5 Un'idea dell'ordine di grandezza di questa calcolate come sopra specificato. L'entit di
Finestra a 2 vetri con talaio unico quantit di calore si pu avere ritenendo questa aumento dipende da molteplici fat-
che ad un fabbricato le cui caratteristiche tori, quali: la durata del funzionamento e
in legno.......................................... 2,5
costruttive non si differenzino molto da quella dell'interruzione, il periodo di tempo
Doppia finestra con telai in ferro... 2,5 quelle normalmente adottate in edifici civili nel quale si vuole che si raggiungano le
Doppia finestra con telai in legno... 2 (rapporto tra area delle finestre ed area temperature desiderate, le caratteristiche
Lucernai semplici.......................... 5 totale delle pareti intorno a 0,3: muri usuali costruttive del fabbricato per quanto si rife-
Lucernai doppi............................. 2,5 senza particolari accorgimenti isolanti, in- risce alla sua inerzia termica , ecc.
Vetrine........................................ 4 fissi semplici ad un sola vetro, ecc.) deb- Un valore di aumento che d buoni risultati,
bano essere fornite 0,9 kcal/'h m di costru- applicato al caso di edifici per case di
zione (vuoto per pieno) e per ogni C di abitazione o uffici con orari di funziona-
differenza tra le temperature esterna ed mento normali (10 ore di interruzione su
interna. 24) dell'ordine di grandezza del 15%.
necessario ricordare, a questo punto, che Il fabbisogno di calore cos calcolato pu
i calcoli finora indicati si riferiscono a condi- essere fornito ai locali da riscaldare in modi
zioni di regime. diversi, che danno luogo ad altrettanti tipi
In realt un impianto di riscaldamento non di impianti di riscaldamento. Una classifi-
funziona nelle cennate condizioni, sia per- cazione dei diversi tipi viene
ch la temperatura esterna in continua e
sensibile variazione, sia perch, nella gene-

A.P.I.C.E. S.r.l. 241b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

VALORI DEL COEFFICIENTE C RIFERITI ALLE STRUTTURE PI FREQUENTI NELL'EDILIZIA CIVILE


C = kcal/m h C C = kcal/m h C
MURATURE
Spessore
muratura mur. finita
SOLAI, SOFFITTI Spessore Cemento Pavimento Pavimento Pavimento
della della nudo(senza di di di
parete rustica intonaco E PAVIMENTI parete soffitto o mattonella legno linoleum
~ 1 cm pavimento) sul cemento
Senza
10 3,16 2,96 1,95 2,14
0,12 0,12 0,12 soffitto
15 2,87 2,72 1,80 2,00
0,25 0,25 0,25 inferiore 20 2,58 2,48 1,70 1,85
0,38 0,38 0,38 25 2,38 2,28 1,60 1,75
0,50 0,50 0,50 solaio del tipo misto con pavimento Senza 10 1,70 1,60 1,26 1,36
0,65 0,65 0,65 di intonaco
15 1,60 1,55 1,22 1,26
Muratura di mattoni pieni 0,80 0,80 0,80 su leggera
20 1,52 1,46 1,17 1,21
armatura
25 1,46 1,41 1,12 1,17
0,20 1,96 1,47 10 5 1,64 4,60 2,81
0,30 1,47 1,1 15 4,21 1,54 3,93 2,53
0,40 1,22 0,91 20 3,70 1,50 3,46 2,34
pavimento poggiante direttamente sul
terreno senza materiale isolante 25 3,28 1,41 3,08 2,15

Muratura di mattoni forati

0,40 2,1 1,93


0,50 1,9 1,76
0,60 1,8 1,70 10 0,56 0,46 0,56 0,51
0,70 1,6 1,52 20 0,56 0,45 0,56 0,51
0,80 1,5 1,44 pavimento poggiante direttamente sul
Muratura di pietrame 1,00 1,3 1,25 terreno con materiale isolante

0,05 4,2 3,7


0,08 3,7 3,5
0,10 3,4 3,0
Solaio in legno composto di travicelli Strato di tavolo su travicelli di legno
0,15 2,9 2,7 e solaio di tavolo 1,5 1,8
Calcestruzzo di cemento
(per cemento armato il coefficiente 0,20 2,6 2,4
aumenta del 10%) 0,30 2,2 2,1
2,0

0,40 1,96 1,81


0,60 1,69 1,60
0,80 1,41 1,35
Solaio composto di doppio strato di tavolo Doppio strato di tavolo su travicelli di legno
1,00 1,22 1,18 e intonaco di soffittatura 0,7 1,1
Muratura di pietrame con parametro
di mattoni di ~ 6 cm di spessore

0,50 1,74 1,65 COPERTURE Senza soffittatura Con soffittatura applicata


0,60 1,68 1,59 (per le coperture piane vedere soli ecc.) (capriate in vista) alle capriate
0,70 1,50 1,44
Muratura di pietrame con parametro 0,80 1,41 1,35 Coperture in cotto ardesia
pietra da taglio di ~ 5 cm di spessore 1,00 1,22 1,17 artificiale o lamiera

8 14 2 2,5
0,25 1,60 1,48
0,38 1,22 1,13
0,50 1,03 0,94
0,65 0,85 0,78 su travicelli
Muratura di mattoni con parametro in
pietra da taglio di ~ 5 cm di spessore
0,80 0,75 0,70
Coperture in cotto o ardesia Senza materiale isolante
naturale o artificiale 5 1,5 2

0,20 1,76 1,65


0,25 1,68 1,59
0,30 1,37 1,27 Con materiale isolante
0,40 1,15 0,86 tra tavolato e tegole
Muratura di mattoni forati con su fondo continuo in tavolo 2 2,5 0,6 0,8
parametro in pietra da
taglio di ~ 5 cm di spessore Coperture in cotto o eternit
con soffittatura orizzontale Il sottotetto pu essere considerato come un ambiente
di cemento non riscaldato che si trova ad una temperatura inter-
0,20 2,72 2,53 media fra linternna e lesterna e che pu assumersi
0,30 2,39 2,23 con sufficiente approssimazione uguale alla media fra
le due. Si pu cos calcolare la quantit di calore che
passa dallambiente ricaldato al sottotetto attraverso il
Blocchi forati di scorie soffitto al quale si attribuisce un coefficiente di trasmis-
0,20 2,04 1,89 sione compreso fra 4 e 6.
0,30 1,80 1,70 formante ampio sottotetto

A.P.I.C.E. S.r.l. 242 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

tubo d'aria vaso d'espansione di singoli appartamenti. In tale sistema


la mezzeria delle stufe all'incirca allo
rete di sfogo d'aria stesso livello di quella della caldaia.
L'alimentazione effettuata sempredal-
l'alto, cio con la tubazione orizzontale
di andata disposta subito sotto il soffitto:
andata ritorno quella di ritorno pu essere sistemata al
disotto del pavimento o riportata an-
ch'essa al soffitto: si hanno cos due tipi
di impianto a livello, il secondo dei
quali detto anche a sifone per l'an-
damento particolare che assume in tal
valvola d'intgercettazione con rubinetto di scarico caso la tubazione di ritorno. La circola-
zione, determinata in linea generale
Fig. 1 - Schema di impianto e termosifone a circolazione naturale dalle differenze di pressione che si sta-
biliscono m seguito alle diverse densit
di solito fatta in base allo stato del cambiamenti di pendenza del fluido nelle tubazioni, dovuta, in
fluido che circola nell'impianto ed alle (contropendenze) che darebbero luogo particolare, al progressivo raffredda-
modalit secondo le quali il fluido a zone di accumulo dell'aria dannosis- mento dell'acqua nelle tubazioni oriz-
stesso viene fatto circolare. Si hanno sime agli effetti della circolazione del- zontali di andata: perci quest'ultime
cos: l'acqua, a meno di non far coincidere non debbono mai essere rivestite con
a) gli impianti ad acqua calda a circo- tali cambiamenti con punti di innesto isolanti termici, mentre in liea teorica
lazione naturale (o a gravit o a con tubazioni verticali o di munirli di sarebbe conveniente isolare il trattover-
termosifone propriamente detti); adatti dispositivi per lo sfogo dell'aria ticale di salita disposto in partenza dalla
b) gli impianti ad acqua calda a (automatici o manuali). Un altro caldaia.
circolazione forzata (o accelerata o schema frequentemente adottato e che
rapida); permette forse una pi sicura circola- IMPIANTI Dl RISCALDAMENTO
c) gli impianti a vapore. zione dell'acqua nelle tubazioni AD ACQUA CALDA A
(specialmente nel periodo di avvia- CIRCOLAZIONE FORZATA
IMPIANTI Dl RISCALDAMENTO mento) quello cosiddetto con distri- Sono simili ai precedenti a meno del
AD ACQUA buzione dall'alto costituito da una sistema di circolazione, che in questo
CALDA A CIRCOLAZIONE NATU- NATU- colonna montante generale, una rete caso viene provocata da un mezzo
RALE orizzontale di andata al soffitto dell'ul- meccanico, consistente generalmente in
In questi impianti (fig. 1), la circolazione timo piano disposta nel sottotetto o in un'elettropompa centrifuga inserita nel
del fluido dovuta alla diversa densit un controsofftto, da colonne discen- circuito del fluido riscaldante, (fig. 4)
dell'acqua nei circuiti di andata e ri- denti verticali e infine da una rete normalmente sulla tubazione di ritorno
torno, conseguente alle diverse tempe- orizzontale d ritorno al soffitto dello subito a monte della caldaia.
rature assunte dall'acqua stessa, che scantinato. Il sistema particolarmente indicato per
riceve calore in caldaia e lo cede nei In tutti i casi gli impianti sono muniti di impianti in edifici estesi ed indispensa-
corpi scaldanti.L'alimentazione delle un vaso d espansione il cui compito bile nei casi in cui sia necessario di-
stufe fatta generalmente sistemando i di permettere la libera dilatazione del sporre una o pi stufe a livello inferiore
tronchi principali delle tubazioni oriz- fluido e quindi di evitare sovrappres- rispetto a quello della caldaia. La sua
zontali, sia di andata che di ritorno, sioni pericolose; esso in comunica- applicazione si sta ora diffondendo,co-
nello scantinato (distribuzione dal zione con l'atmosfera negli impianti ad munque, anche in edifici di modeste
basso). Le colonne montanti sono colle- acqua calda normale, mentre a te- dimensioni nei quali venivano prima
gate alle estremit superiori con una nuta d'aria in quelli cosiddetti ad acqua installati, quasi esclusivamente, impianti
tubazione (rete d'aria) che normalmente surriscaldata , nei quali, volendo far a circolazione naturale. Ci dovuto a
fa capo al vaso d'espansione e che ha superare all'acqua la temperatura di ragioni sia economiche che tecniche. II
lo scopo di eliminare le sacche d'aria 100 necessario mantenere in tutto costo complessivo della installazione,
che possono formarsi durante il riempi- l'impianto una pressione superiore a infatti, in molti casi leggermente infe-
mento dell'impianto o nel corso del suo quella atmosferica. II volume m litri del riore a quello degli impianti a termosi-
funzionamento, vaso d'espansione pu determinarsi fone; inoltre le pi elevate differenze di
Per questa ragione necessario dare empiricamente dividendo per pressione in giuoco liberano da molte
alla rete di distribuzione cosiddetta 600700 la potenza massima dell'im- incertezze riguardanti difficolt di circo-
orizzontale una pendenza del 510% pianto espressa in kcal/h. lazione dell'acqua e consentono una
in un senso prestabilito (normalmente a Un caso particolare degli impianti di maggiore adattabilit dell'impianto alle
salire partendo dalla caldaia e proce- riscaldamento a gravit quello degli varie esigenze di distribuzione del fluido
dendo verso le varie colonne montanti). impianti a livello, (fig. 2 e 3) cui si scaldante. Naturalmente si rimane vin-
Bisogner inoltre aver cura di evitare ricorre per il riscaldamento autonomo colati al funzionamento dell'elettro-

A.P.I.C.E. S.r.l. 243a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

pompa, sicurezza pressoch assoluta, sti ultimi casi solo una parte dell'im- avere cosi, per quanto riguarda il va-
da questo punto di vista, si pu per pianto (caldaia e tubazioni principali) pore, la distribuzione dall'alto (meno
ottenere disponendo due di tali appa- a media o ad alta pressione: questa usata) e quella dal basso (vedi caso
recchi uno di riserva all'altro. Per qanto
viene abbassata a qualche decimo di analogo negli impianti d gravit); per
riguarda la disposizione delle tubazioni atmosfera a mezzo di riduttori prima quanto riguarda la condensa, la dispo-
si pu dire che quasi esclusivamente che il vapore entri nei corpi riscaldanti. sizione con tubazioni asciutte o
adottata la distribuzione dal basso, La circolazione dovuta alla differenza quella con tubazioni annegate: si ot-
con i soliti accorgimenti per quello che tra la pressione del vapore in caldaia e tiene l'una o l'altra di queste ultime a
riguarda l'eliminazione dell'aria dall'in-
quella nelle stufe; il vapore percorre seconda che le tubazioni medesime
terno dell'impianto. cos le tubazioni di andata, si condensa siano disposte sopra o sotto il livello
nelle stufe e torna in caldaia sotto (indicato con n-n in fig. 5) ottenuto
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO forma di acqua. Con particolare riferi- aggiungendo a quello dell'acqua incal-
A VAPORE mento agli impianti a bassa pressione daia (indicato con m-m in fig. 5) un'al-
Si costruiscono impianti a bassa pres- (fig. 5), si accenna che gli schemiadot- tezza pari alla pressione effettiva di
sione(qualche decimo di atmosfera di tati per la distribuzione del vapore
pressione effettiva in caldaia), a media dalle caldaie alle singole stufe e per la
(2-3 atmosfere) e ad alta pressione sistemazione delle tubazioni di con-
(8-10 atmosfere): generalmente inque- densa possono essere diversi: si pu

sfogo d'aria

andata

ritorno
Fig. 2 - Schema di impianto a livello con ritorno in basso
sfogo d'aria
tubo d'aria

ritorno a sifone

Fig. 3 - Schema di impianto a livello con ritorno a sifone

A.P.I.C.E. S.r.l. 243b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE
rete di sfogo d'aria
vaso d'espansione
per gravit qualora la quota della stufa pi bassa rispetto alla
caldaia stessa sia maggiore della pressione effettiva di partenza
del vapore, espressa in altezza di colonna fluida, Se questo non
avviene, come generalmente negli impianti a media e ad alta
pressione, occorre disporre, in una parte bassa del fabbricato, un
andata ritorno serbatoio di raccolta della condensa in comunicazione con l'atmo-
sfera, dal quale l'acqua viene poi inviata in caldaia a mezzo di
pompe accoppiate a motore elettrico o mosse direttamente dal
vapore che agisce nell'impianto. Per il calcolo delle tubazioni nei
diversi casi si rimanda ai trattati speciali.
La scelta dell'uno o dell'altro tipo d'impianto, e dello schema da
adottare deve essere fatta in base a condizioni particolari che
valvole d'intercettazione idrometro vanno esaminate caso per caso.
delle colonne Si pu dire per che gli orientamenti generali recenti conducono
alla progressiva eliminazione del riscaldamento diretto con vapore
valvole d'intercettazione ed a limitare l'impiego degli impianti a gravit alle piccole
Fig. 4 Schema di impianto a termosifone a circolazione accellerata applicazioni in appartamenti o in edifici di limitatissima estensione.
La tendenza ad eliminare il riscaldamento diretto con vapore
partenza del vapore espressa in m (o mm) di colonna d'acqua. dovuta a ragioni igieniche e tecniche. Alla base delle prime l'alta
Una particolarit caratteristica delle tubazioni di vapore che sono disposte sempre temperatura (anche superiore a 100 C) dei corpi scaldanti, che
con una leggera pendenza nel senso del moto del fluido, per permettere all'acqua di produce, sembra per l'arrostimento della polvere, impressioni di
condensa che inevitabilmente si forma in tali tubazioni, anche se sono bene isolate, di eccessiva secchezza dell'aria e che provoca anche un irraggia-
procedere verso punti prestabiliti di eliminazione, senza creare gravi disturbi alla mento molesto;
circolazione del vapore e senza produrre rumori fastidiosi. In tali punti si stabilisce un
collegamento tra le tubazioni di vapore e quelle di condensa in modo di permettere
all'acqua formatasi nelle prime di passare nelle altre. Questi collegamenti si entrata vapore andata
realizzano, appena possibile, mediante sifoni scaricatori (occorre per che l'altezza valvola di sicurezza
del sifone sia perlomeno uguale alla sovrappressione di caldaia espressa in metri di
colonna fluida, per evitare il passaggio diretto del vapore nelle tubazioni di con-
densa) oppure per mezzo di appositi apparecchi (scaricatori di condensa) che
permettono il passaggio della acqua, ma non quello del vapore. L'installazione di
sifoni o di scaricatori indispensabile, per la medesima ragione sopra esposta, ai
piedi delle colonne montanti: inoltre gli scaricatori vengono di solito sistemati sulle
uscite di tutti gli apparecchi utilizzatori (radiatori, scambiatori, ecc.). scarico
Il ritorno dell'acqua di condensa in caldaia pu avvenire in generale, semplicemente
ritorno
uscita condensa tubi in rame
(o ottone) ad U
con estremit in
una piastra di
ferro
c c c
Fig. 6 Scambiatore di calore per impianti
di riscaldamento ad acqua calda a mezzo
vapore e per la preparazione di acqua
calda per usi sanitari

c c c le ragioni tecniche si identificano essenzialmente nel relati-


aria
n n vamente rapido deperimento dei materiali (in particolare
h tubazioni e scaricatori di condensa, valvole riduttrici di
m m pressione, ecc.), nelle maggiori perdite di calore per i
sifoni scaricatori disperdimenti dalle tubazioni, nell'impossibilit di una effi-
A cace regolazione centrale (ed anche locale) del calore
fornito agli ambienti. Si pu pertanto affermare che il
riscaldamento diretto con vapore viene ormai limitato a
casi specialissimi come quelli di impianti in cui si abbiano
a temere forti pericoli di gelo (ai quali si pu per ovviare,
nel riscaldamento ad acqua, aggiungendo a questa op-
c c portuni additivi, quali il glicol etilenico, che ne abbassano
c
il punto di congelamento), e in cui sia necessaria una
piccola inerzia termica: per esempio, il riscaldamento di
un fabbriccato di alta montagna abitato solo saltua-
riamente. L'uso del vapore rimane comunque in-
dispensabile quando si debba ottenere il riscaldamento di
c c c
aria grossi complessi, costituiti magari da pi edifici, viste le
notevoli distanze che in questi casi il fluido deve compiere
m m per arrivare dalla centrale termica fino ai diversi corpi
scaldanti: per queste situazioni per, si ricorre a sistemi
sifoni scaricatori
B misti, installando una distribuzione primaria di vapore (a
media o ad alta pressione) che alimenta degli scambiatori
Fig. 5 Impianto a vapore a bassa pressione (2/10 atm) di calore locali (fig. 6), disposti per esempio uno per
A, con tubazioni di condensa asciutte; B, con tubazioni di condensa annegate; edificio, in cui il vapore cede calore all'acqua che poi
C, scaricatore di condensa; m-m, livello dellacqua in caldaia; h, altezza di co- agisce in singoli impianti, per i quali, in sostanza, gli
lonna liquida corrispondente alla sovrapposizione di caldaia. scambiatori funzionano da caldaie.

A.P.I.C.E. S.r.l. 244a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

CALDAIE
La superficie di scambio delle caldaie si pu determinare grossa potenzialit, usate in impianti di grandi complessi) si
dividendo la quantit di calore oraria occorrentenell'im- pu ritenere prudenzialmente che attraverso 1m disuper-
pianto - aumentata del 510 per tener conto delledisper- cie vengano cedute ogni ora al fluido agente nellimpianto
sioni di calore lungo i tubi - per la quantit di caloretra- circa 8000 kcal. Le caldaie usate negli impianti diriscalda-
smessa ogni ora attraverso 1 m di superficie di caldaia. mento appartengono in sostanza a due diverse categorie:
Per i tipi di caIdaie normalmente usati negli impianti di ri- caldaie in ghisa e caldaie in acciaio. Si pu intanto dire che
scaldamento (prescindendo cio dalle caldaie a vapore di le prime possono essere impiegate per

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IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

piccoli e medi impianti mentre le seconde pos- B L


sono coprire tutto il fabbisogno occorrente, fino
alle caldaie per grosse produzioni di calore
centralizzate.
Le caldaie in ghisa possono essere in un sol c c c c
pezzo fino a 2 m circa di superficie oppure,
per superfici maggiori, ad elementi unibili gli A+46
uni agli altri mediante nipples biconici. Le case A
costruttrici fabbricano normalmente gli elementi
in quattro o cinque dimensioni diversecorri-
spondenti a diverse classi di caldaie: conl'ac-
coppiamento di un differente numero diele-
menti si realizzano caldaie con varie superfici. li a b
numero di elementi riuniti in una sola unit si
suole tenere tra un minimo di quattro-cinque ed Fig. 7 Caldaie in ghisa ad elementi. a, vista frontale; b, vista laterale.

un massimo di quindici- TIPI DI CALDAIE IN GHISA AD ELEMENTI


sedici. A titolo di esempio si Dimensioni Superficie Numero Lunghezza
riportano, (fig. 7), le carat- dell'elemento dell'elemento di elementi totale NOTE
teristiche di alcuni tipi di Serie A B C m di caldaia l
queste caldaie. mm mm mm mm
Le caldaie in acciaio va- I 1065 730 152 0,9 49 6101360 per acqua calda
riano anch'esse la loro con- II 1316 1000 110 1,32 613 6801450
formazione a seconda della III 1530 1250 152 2,20 613 8801930
potenzialit: si pu dire a IV 1630 1550 152 2,94 816 12002400 id. c. s. e vapore
tale proposito che si adope- V 1052 846 140 0,95 411 5051485
VI 1560 1070 175 2,2 514 8052380
rano, di regola, caldaie in un
sol pezzo per piccoli impianti (fino a 3-4 LOCALI CALDAIE
m), caldaie tipo Marina per medie
potenzialit (fino a 50-60 m), caldaie La previsione della superficie da assegnare a tali ambienti
tipo Cornovaglia e derivate a tubi di pu essere fatta sulla base dei dati seguenti valevolinatural-
fumo per potenzialit superiori ed infine mente in senso indicativo:
caldaie a tubi d'acqua per grosse produ- per fabbricati fino a 3000 m (vuoto per pieno) 10 m
zioni di vapore. In figura 8 sono riportate
da 3000 a 6000 15
le rappresentazioni schematiche di un
da 6000 a 10000 20
tipo di caldaia Marina.
da 10000 a 20000 30
La scelta tra caldaie in ghisa e caldaie in
per ogni 1000 m oltre i 20000 aumentare di 1
acciaio, a parte le considerazioni giac-
cennate sul campi d'impiego talvoltadi-
versi, andrebbe decisa tenendo presenti
le caratteristiche essenziali dei duemate- Superficie DIMENSIONI D'INGOMBRO INDICATIVE
riali, e precisamente: le scadenti qualit riscaldata A B C D
meccaniche e l'alta resistenza alla corro- m mm mm mm mm
sione della ghisa, e per conto le ottime 5 1400 1000 650 1050
qualit meccaniche e la relativa aggredi- 8 1600 1150 750 1250
bilit dell'acciaio da parte di agenticor- 10 1700 1100 860 1300
15 1900 1200 920 1500
rosivi. Potranno essere per determi-
20 2100 1400 1000 1550
nanti, volta per volta, i fattori d'ingom- 30 2600 1800 1100 1700
bro, di costo, di facilit di trasporto e di 40 2800 1900 1250 1950
posa in opera (si tenga presente, per 60 3200 2400 1300 2000
esempio, ove le caldaie in ghisa possono 100 3700 2800 1600 2600
montarsi in loco elemento per ele-
mento, mentre le caldaie in acciaio sico-
struiscono, ai massimo, divise in due o
tre parti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 245a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE

DEPOSITO COMBUSTIBILI ralit dei casi, prescindendo cio dalle realizzazioni a


carattere tipicamente industriale o relative a grossicom-
Il volume della carbonaia pu essere previsto sulla base di plessi (ad. Es. centrali per riscaldamento di interi quartieri),
2 m per ogni 5000 m di fabbricato e per ogni giornata di laltezza del camino sempre imposta a priori poich
approvvigionamento. I dati valgono per combustibile ad legata a quelle
elevato potere calorifico, tipo coke da gas e antracite dell'edificio in cui deve essere installato. Si avr cura,
inglese. Nel caso di combustibili liquidi, dato il pi elevato comunque, che la sommit del camino superi sempre nella
potere calorifico ed il migliore stivaggio di questi, la cu- massima possibile entit il livello della copertura delfab-
batura del deposito combustibili pu essere ridotta note- bricato per evitare disturbi agli occupanti di questo o degli
volmente; si pu cos considerare mediante un volume di edifici vicini. E' da rilevare anzi, a tal proposito, come si
serbatoio di circa 200 litri per ogni 5000 ml di fabbricato vada ormai diffondendo, e perch suggerita dal buon
e per ogni giornata di funzionamento. Nelle progettazioni senso crei progettisti e degli installatori, e perch imposta
occorre comunque tener presenti le disposizioni per la da alcuni Regolamenti Comunali, l'adozione dei depura-
sicurezza dei depositi di combustibili liquidi emanate coi tori di filmo , che tendono a liberare i prodotti della
Decreto Ministeriale 31 luglio 1934 (Gazzetta Ufficiale n. combustione dalle particelle che questi trasportano inso-
228) e le prescrizioni locali dei Vigili del Fuoco. spensione e che sono presenti in copia anche notevole,
quando la combustione mal condotta.
CAMINI Fissata l'altezza H rimane stabilito il tiraggio del
Da tenere ben presenti nell'installazione di una centrate camino e cio la depressione che esso crea alla sua base
termica, e anche sovente in quella pi modesta di una e che si pu valutare mediamente con la formula: h - 0,45
caldaia per riscaldamento di piccoli complessi H (H in metri, h in mm di colonna d'acqua), supponendo la
(appartamenti, villini ecc.), sono le questioni connesse con temperatura media dei fumi di circa 200C quella dell'aria
la costruzione del camino occorrente per lo smaltimento esterna di circa 10C. Ovviamente il fattore 0,45 aumenta
dei fumi. Gli aspetti pi rilevanti di tali questioni sono: all'aumentare della temperatura dei funi e al diminuire di
1) le dimensioni da dare al camino: quella dell'aria esterna. Per avere un buon tiraggio
2) la sua pi opportuna ubicazione: necessario che h abbia valori da 8 a 12 mm per caldaie
3) le sue caratteristiche costruttive. semplici con camino diretto e da 12 a 18 mm per caldaie
con pi giri di fumo.
Relativamente al punto 1) si accenna che nellagene-

A
B C

a b

Fig. 8 Caldaia in acciaio tipo Marina. a, sezione longitudinale; b, sez. trasversale.

A.P.I.C.E. S.r.l. 245b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOSIFONE
L'area 5 della sezione del camino si potr calcolare conoscendo Quanto all'ubicazione da dare ai camino, visti i piccoli valori di differenza di
le caratteristiche del combustibile adoperato e la quantit di pressione che provocano il moto dei fumi, chiaro che debba essere scelta in
esso che occorre bruciare ogni ora. A titolo di esempio si citano modo da poter collegare le caldaie al camino medesimo con i percorsi pi brevi e
le formule seguenti (Rumor): con il minor numero possibile di cambiamenti di direzione e di sezione: si avr
P cura anzi di eseguire le curve con ampi raggi, di raccordare con gradualit le
S= (per carbone) sezioni diverse, di limitare, insomma, al massimo tutte le cause che possano
64 H turbare ed ostacolare il moto dei fumi.
P Sar bene inoltre prevedere l'installazione di portelli d'ispezione e di pulizia nei
S= (per nafta) punti dove si presume possano maggiormente accumularsi le particelle solide
69 H trasportate dai fumi: opportuno poi, a questo proposito, evitare tratti di
condotto, orizzontali troppo lunghi.
con:
Riferendosi infine alla costruzione dei camini, si accenna che essa viene fatta di
S area della sezione normale del camino in m P kg/h
solito in muratura e in casi particolari mai troppo importanti, in eternit o in
di combustibile da bruciare.
lamiera.
Nelle tabelle 1 e 2 sono riportati i risultati che si ottengono con
La muratura, intonacata e lisciata nella parte interna, deve essere di conveniente
dette formule riferendole a diverse altezze del camino e a
spessore, oltrech per eventuali ragioni statiche, per consentire un buon isola-
diverse produzioni di calore delle caldaie: si tenga presente che
mento termico, poich il raffreddamento dei fumi nel camino si ripercuote
nel trarre dette tabelle sono stati assunti per il carbone e per la
negativamente sul tiraggio: in qualche circostanza (camini esterni in localit molto
nafta rispettivamente i poteri calorifici medi di 4900 e 8500
fredde ad es.) si potr anche ricorrere all'adozione di doppie pareti con intercape-
kcal.
dine, e nel caso di costruzioni in eternit o in lamiera alla ricopertura con materiali
Determinata l'area S si stabiliranno le dimensioni lineari della
coibenti. Qualche volta si fanno anche camini con canne in eternit o in lamiera
sezione una volta fissatane la forma: a questo riguardo si ac-
rivestite di muratura.
cenna che, per quanto sia consigliabile l'adozione delle sezioni
CORPI SCALDANTI
circolari, ragioni costruttive impongono molto spesso il ricorso a
l corpi scaldanti usati attualmente negli impianti di riscaldamento vengono in
sezioni rettangolari; bene pero che, in questo caso, il rap-
sostanza distinti in normali radiatori o termoconvettori o pannelli radianti
porto tra i lati non superi il valore di 1,5.
.
RADIATORI
Sono costituiti da elementi verticali in ghisa od in acciaio stampato che vengono
tra loro accoppiati, mediante manicotti fitettati esternamente, in numero adatto a
formare le singole stufe. La forma e la costituzione degli elementi sono studiati in
modo da agevolare al massimo la trasmissione di calore per convezione e
irraggiamento dall'interno all esterno degli elementi stessi. A tale fine anche
opportuno che i radiatori siano verniciati irn tinta non lucida: da escludere in ogni
B caso la loro nichelatura. Per una buona efficienza delle singole stufe bene che
esse non siano costituite di pi di 1520 elementi. In alcuni casi, specialmente in
ambienti di piccole dimensioni (bagni, w. c., ecc.), le stufe possono essere costituite
da piastre radianti liscie o leggermente nervate costruite anch'sse in ghisa o in
acciaio. Nella fig. 9 disegnato di frorte e di fianco un normale radiatore a 9
elementi.
F 1 2 La determinazione della superficie di scambio di un radiatore si fa sernpiicemente
E calcolando il rapporto tra la quantit di caloreorariachequesto deve fornire
1/2E+20 1/2E+20 all'ambiente e l'efficienza del radiatore stesso, cio la quantit di calore che viene
scambiata in un'ora da 1 mz della sua superfcce. Questa efficienza dipende da
molteplici fattori, come: forma e dimensioni degli elementi, tipi di impianto (a circ.
66 O 75 naturale o forzata o a vapore), temperatura media del nuido nell'interno del
Fig. 9 Tipo di radiatore in ghisa radiatore, temperatura ambiente ecc. Si pu ritenere, mediamente, che essa si
a colonne a nove elementi. 1, vista aggiri sulle 400 kcal/m2 h per gli impianti ad acqua (minore per gli impianti
frontale; 2. vista di fianco.
Altezza Larghezza E Spessore Superficie
Tabella N 1 CAMINI PER COMBU- Tipo B mm elemento elemento
Altezza Sezione netta del camino in dm per una produzione oraria di calorie mm F mm m
camino 871 142 55 0,30
in metri 30000 40000 50000 60000 70000 80000 90000 100000 110000 120000 130000 140000 150000 A 4 colonne.... 721 142 55 0,24
12 2,8 3,7 4,6 5,6 6,5 7,4 8,3 9,3 10,2 11,1 665 142 55 0,23
15 3,3 4,1 5,0 5,8 6,6 7,4 8,3 9,1 10,0 10,7 559 142 50 0,19
18 3,8 4,6 5,3 6,1 6,8 7,6 8,3 9,1 9,8 10,6
20 3,6 4,3 5,0 5,7 6,4 7,2 7,8 8,6 9,3 10,0 10,7 1015 219 60 0,60
22 3,4 4,1 4,8 5,5 6,2 6,8 7,5 8,2 8,9 9,6 10,2 871 219 55 0,46
25 3,8 4,5 5,1 5,7 6,4 7,0 7,6 8,3 8,9 9,5 A 6 colonne.... 721 219 55 0,38
28 3,7 4,3 4,9 5,5 6,1 6,7 7,3 7,9 8,5 9,1 665 219 55 0,34
30 3,5 4,1 4,7 5,3 5,8 6,4 7,0 7,6 8,2 8,7 559 219 50 0,28
32 3,4 4,0 4,5 5,1 5,6 6,2 6,8 7,3 7,9 8,5
402 219 50 0,20
35 3,8 4,3 4,9 5,4 5,9 6,5 7,0 7,5 8,1
A 9 colonne.... 289 333 60 0,23
Tabella N 2 CAMINI PER COMBU-
Altezza Sezione netta del camino in dm per una produzione oraria di calorie
camino
in metri 30000 40000 50000 60000 70000 80000 90000 100000 110000 120000 130000 140000 150000
12 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0
15 1,8 2,3 2,8 3,2 3,7 4,2 4,6 5,0 5,5 6,0
18 2,2 2,6 3,0 3,5 3,9 4,2 4,6 5,0 5,5 6,0
20 2,0 2,4 2,8 3,3 3,6 4,0 4,4 4,8 5,3 5,8 6,0
22 1,9 2,2 2,7 3,1 3,4 3,8 4,2 4,6 5,1 5,6 5,8
25 2,1 2,5 2,9 3,2 3,6 4,0 4,4 4,9 5,4 5,6
28 2,0 2,4 2,8 3,1 3,5 3,8 4,2 4,7 5,2 5,4
30 1,9 2,3 2,7 3,0 3,4 3,7 4,1 4,5 5,0 5,2
32 1,8 2,2 2,6 2,0 3,2 3,5 3,9 4,3 4,8 5,0
35 2,1 2,5 2,7 3,0 3,4 3,8 4,2 4,6 4,8 Fig. 10 Schemi di montaggio dei radiatori

A.P.I.C.E. S.r.l. 246 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
APPARECCHI A RAGGI INFRAROSSI

a gravit, maggiore per quelli a circo- controsoglia in legno


lazione accelerata) e sulle 600 kcal/m
griglia
h per gli impianti a vapore. ad alette +78
l radiatori (fig. 10) di solito vengono in ottone
lamiera copritermoconvettore
sistemati contro le pareti, sospesi su
schermo
mensole a 10 15 cm da terra. Pre- lamiera nera schermo
senta dei vantaggi, dal punto di vista termovettore 15 mm
1
della distribuzione delle temperature zoccolo 1.5 1
negli ambienti, la installazione sotto i 5 12
davanzali delle finestre. Talvolta ven- 2
0.00
gono disposti in nicchie e dissimulati 6x20
-5
da uno schermo frontale sul quale A 3
sono praticate superiormente ed infe-
A 2
riormente delle aperture per permet-
tere la circolazione dell'aria. Con que- Fig. 11 - Tipo di termoconvettore
sta disposizione, per, l'efficienza del 1, vista frontale; 2, pianta; 3, sezione trasversale
radiatore normalmente diminuisce,
Quantit oraria di calore trasmessa da un termoconvettore per m di lunghezza in un ambiente a 18
anche in modo abbastanza cospicuo.
h = altezza del vano mm
TERMOCONVETTORI Tipo Tipo
Tipo dell'impianto del termoconvettore 220 450 600 700 800 900
Sono costituiti da tubi, preferibil-
mente di rame, sui quali sono fissate ad acqua calda a 2 tubi 596 736 821 874 909 934
delle alette di alluminio o da tubi di (Tm = 75 C) a 3 tubi 894 1104 1234 1311 1363 1401
acciaio alettati con nastro sempre di a4 tubi 1192 1472 1644 1749 1818 1846
acciaio; vengono sistemati entro nic-
chie chiuse parzialmente da uno a vapore a 2 tubi 821 1223 1384 1486 1373 1636
(Tm = 101 C) a 3 tubi 1231 1858 2075 2228 2350 2454
schermo normalmente metallico (fig.
a4 tubi 1641 2435 2767 2970 3123 3272
11).
L'aria che entra dall'apertura infe- da diversi fattori, dei quali i pi evidenti
riore dello schermo, attraverso il ter- PANNELLI RADIANTI sono: temperatura media dell'acqua
moconvettore si riscalda ed escedall'a- circolante, temperatura ambiente, po-
pertura superiore; la nicchia in cui Sono costituiti, nella norma origi- sizioe del pannello come gi accen
disposto il termoconvettore viene cos a naria che poi, ancora, la pi dif-
comportarsi come un piccolo camino, fusa, da serpentine di tubazioni del nato, interasse tra i tubi, conducibilit
attivando la circolazione dell'aria; con diametro da 1/2" a 1", disposte an- dello strato di materiale che li ricopre
l'aumentare dell'altezza della nicchia negate nelle strutture murarie delle ecc. Come ordine di grandezza si pu
aumenta la circolazione dell'aria attra- varie pareti orizzontali o verticali. Si ritenere che tale efficienza oscilli in-
verso il termoconvettore e di conse- possono avere cosi: pannelli a sof- torno alle 100 1 50 kcal/h per ogni
guenza la quantit di calore oraria che fitto, pannelli a pavimento o pannelli m di superficie vista del pannello.
questo pu fornire. a parete (fig. 12). La disposizione a
I termoconvettori vengono montati parete viene usata solo in caso di Recentemente si cominciato ad
di preferenza sotto i davanzali delle necessit; delle altre due preferibile installare dei pannelli interamente me-
finestre, per quanto sia frequente an- quella a soffitto, specialmente nei lo- tallici costituiti, normalmente, da una
che la sistemazione in nicchie ore di- cali ove si presume che le persone rete di tubi sospesa al disotto del sof-
sposte su pareti interne. possano soggiornare a lungo. Una fitto, alla quale sono applicati degli
L'efficienza dei termoconvettori, al particolare cura va posta nella posa elementi di lamiera di alluminio o, pi
pari e forse pi di quella dei radiatori, in opera delle serpentine che, prima raramente, di acciaio. Questi pannelli
dipende dalle caratteristiche costruttive di essere incorporate nel getto di presentano, rispetto agli altri, notevoli
e di funzionamento (con particolare calcestruzzo vanno provate ad una vantaggi, quali la pi elevata efficienza
riferimento alla temperatura dei fluido pressione di almeno 50 atm. La (particolarmente sentita nel caso che si
in essi circolante). A titolo di esempio, temperatura dell'acqua di alimenta- volessero usare anche per raffresca-
nella tabella che segue, vengonoripor- zione di questi pannelli non deve mento estivo; vedi impianti di condizio-
tati i valori di efficienza di un tipo di normalmente superare i 45-50 C namento); la maggiore semplicit di
termoconvettore abbastanza diffuso, al per evitare che le sollecitazioni termi- posa in opera (che pu essere effet-
variare delle condizioni di funziona- che possano danneggiare le strutture tuata anche a fabbricato completa-
mento. murarie. La loro efficienza dipende mente costruito), la minore inerzia ter-

A.P.I.C.E. S.r.l. 247a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
APPARECCHI A RAGGI INFRAROSSI
laterizio
basato sull'impiego di particolari corpi
scaldanti che hanno la caratteristica di
emettere una notevole quantit di ca-
lore per irraggiamento.
1/2'' Si tratta di apparecchi consistenti,
nelle forme pi comuni, in elementi
tubolari, costituiti da una resistenza
intonaco
getto in calcestruzzo che ricopre tubi elettrica disposta a spirale alloggiata in
per almeno 2 cm pavimento
materiale ceramico e protetta da
guaina di acciaio inossidabile o di
quarzo artificiale.
Gli elementi raggiungono tempera-
ture superficiali variabili da 400 a circa
1000 C ed emettono potenze di qual-
che watt per ogni cm di superficie,
malta sotto forma di radiazioni la cui parte
preponderante caratterizzata da lun-
ghezze d'onda di qualche micron.
Essi sono dotati di un riflettore,
quasi sempre di lamiera lucida di allu-
minio, atto a convogliare le radiazioni
nelle zone, pi o meno ristrette, che
interessano.
intonaco La potenza dei singoli elementi pu
elementi metallici con superficie forata per il 10% variare, nelle produzioni normali, da
qualche centinaio a qualche migliaio
di watt (500 3000 W); essi possono
essere anche uniti a formare dei pan-
soffitto rustico nelli di diverse dimensioni e potenze.
Vengono di solito montati in maniera
isolante termico e acustico tubi 1/2''
tale che le radiazioni investano le per-
sone dall'alto.
Fig. 12 - Tipi di installazioni di pannelli radianti A titolo orientativo si pu ritenere
1, a soffitto; 2, a pavimento; 3, a parete; 4, metallici. che per riscaldare completamente una
zona col ricorso a questi apparecchi
occorre una potenza di 150 200 W
mica, che pu consentire una pi effi- fatti, si pu influire, oltrech sulle per ogni metro quadrato di area: ma
cace regolazione della temperatura, la trasmissioni di calore per convezione naturalmente il sistema si presta anche
maggiore accessibilit in caso di guasti tra corpo umano e ambiente, anche a riscaldamenti localizzati pi o meno
ecc. su quelle per irraggiamento, data la intensi.
Il loro costo, per, ancora sensibil- presenza di un'estesa superficie a Con l'impiego di queste sorgenti si pu
mente superiore a quello degli altri, ne temperatura relativamente elevata ri- quindi fornire alle persone, sotto
ha alquanto ostacolato la diffusione. spetto alle altre. Questo pu, entro forma di energia raggiante, una quan-
La scelta dell'uno o dell'altro tipo di certi limiti, beneficamente influenzare tit di calore che possa compensare
corpo scaldante va fatta, tra l'altro, in le sensazioni e permettere di dimi- almeno in buona parte quella ceduta
base a considerazioni di economia, di nuire anche di 2 o 3 C la tempera- dalle stesse all'esterno, che, in caso di
possibilit di posa in opera e di estetica tura cui si deve mantenere l'aria del- sfavorevoli condizioni ambientali,ri-
che possono avere, volta per volta, l'ambiente. sulta maggiore di quanto strettamente
valore differente. indispensabile per mantenere il corpo
Dal punto di vista tecnico i pregi ed RISCALDAMENTO umano in accettabili condizioni di
i difetti di un tipo o dell'altro risultano A RAGGI INFRAROSSI benessere .
abbastanza evidenti, dopo quanto
detto sopra, dalla loro stessa costitu- Per migliorare le condizioni delle
zione; si vuole tuttavia accennare al persone che debbono soggiornare a
criterio informativo dei pannelli ra- lungo in ambienti direttamente espo-
dianti che ne rende le prestazioni un sti al clima esterno, o in situazioni
po' diverse da quelle degli altri corpi simili, si introdotto, negli ultimi
scaldanti. Con i pannelli radianti, in- tempi, un sistema di riscaldamento

A.P.I.C.E. S.r.l. 247b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOVENTILAZIONE

Gli impianti di riscaldamento ten- condotta condotta


dono a portare, l'aria degli am- di reecupero di espansione
bienti occupati dalle persone a certi
valori ottimi di temperatura, giunto
influendo cosl sugli scambi di ca- antivibrante
lore tra corpo umano e ambiente
che avvengono per convezione: con batteria
l'adozione dei pannelli radianti si riscaldante
tende poi ad influenzare, agendo ventilazione di
espulsione adduzione acqua
sulla temperatura delle pareti, an- calda o vapore
che gli scambi di calore per irrag-
giamento.
Le sensazioni di maggiore o minore condotta di
benessere che le persone pos- immissione
condotta aria
sono provare dipendono per, ol- esterna
trech dalle temperature nominate,
dalla purezza, dalla velocit e dalla portello d'ispezione sezioni ventilatore di
serrande filtranti mandata
umidit relativa dell'aria (vedere accoppiate
impianti di condizionamento d'aria Fig. 1 Sistemazione schematica di un grupo centrale di termoventilazione
).
Con gli impianti di condiziona-
mento, si cerca di controllare tutte
le grandezze suddette, sia in inver-
no che,in estate; con gli impianti di
termoventilazione, che si possono
Fig. 2 Aerotermo con prese d'aria esterna ed ambiente
considerare un qualcosa di inter-
medio tra quelli di semplice riscal-
C B
damento e quelli di condiziona-
mento integrale, si agisce (ma solo
in inverno) sulla temperatura, sulla
velocit e sulla purezza dell'aria. A
Si constatato come il solo mezzo
efficace ed economico per control- 2
1
lare quest'ultima sia quello di intro-
Fig. 3 Aerotermo. 1, vista di fianco; 2, vista posteriore.
durre negli ambienti dei quantitativi
di aria esterna, convenientemente una batteria a tubi alettati per il riscal- la temperatura ambiente non superi i
filtrata, commisurati al numero di damento dell'aria alimentata con ac- 15 C, sar necessario introdurre nei
persone presenti nella ragione di qua calda o con vapore: un ventilatore locali anche dell'aria ricircolata. Lami-
20 - 50 m/h per persona. bene (di solito centrifugo) accoppiato a mo- scela tra questa e l'aria esterna potr
per che tale ricambio non risulti tore elettrico. essere effettuata subito all'ingresso nel
mai inferiore ad I volume-am- Dalla bocca del ventilatore partir una gruppo. Il dimensionamento dei ca-
biente. conveniente inoltre, ap- rete di condotte, costruite come detto, nali viene effettuato, di solito, prefis-
pena possibile, centralizzare i trat- che raggiungeranno i diversi ambienti sando i valori della velocit dell'aria.
tamenti dell'aria, per cui un im- da servire, nei quali l'aria verr im- Tali valori vengono scelti tra i 7 e i 3
pianto di termoventilazione, (fig. 1), messa attraverso adatte bocchette, che m/s partendo con velocit pi elevate
sar generalmente costituito da: bene vengano provviste di serranda nei tronchi principali e diminuendo
un gruppo centrale, costruito inmu- di regolazione e di doppia serie di nelle derivazioni e in prossimit delle
ratura o in lamiera d'acciaio zincata alette possibilmente orientabili. bocchette. Quest'ultime, che bene
o verniciata, collegato, mediante Qualora i ricambi orari d'aria siano siano pronunciatamente rettangolari
una condotta anch'essa in muratura sensibili occorrer disporre una rete di con base almeno doppia dell'altezza
o in lamiera d'acciaio zincata, ad condotte di aspirazione che far capo per ottenere un buon effetto di tra-
una presa di aria esterna, da siste- ad un ventilatore di espulsione; inoltre scinamento tra aria immessa e aria
mare in luogo opportuno. se il fabbisogno di calore dell'ambiente ambiente, vengono dimensionate sta-
Nel gruppo saranno contenute: elevato rispetto alla portata di aria di bilendo la velocit apparente dell'aria
una serranda per la regolazione rinnovo, considerando che conve- nel loro attraversamento. l valori consi-
delle portate d'aria; niente che la differenza tra la tempera- gliati vanno da 3 a 1 m/s a seconda
un filtro d'aria (a secco o in bagno tura dell'aria all'uscita delle bocchette e della distanza delle
d'olio);

A.P.I.C.E. S.r.l. 248a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
TERMOVENTILAZIONE

bacchette dalla zona occupata dalle persone, nella vengono dotati nemmeno di presa d'aria esterna,rinun-
quale la velocit dell'aria non deve superare i 1520 ciando cos alla ventilazione artificiale dei locali. In
cm/s per non creare correnti fastidiose. questo caso per, pi che di impianti di termoventila-
Anche le dimensioni trasversali del gruppo di tratta- zione, si pu parlare di impianti di riscaldamento con
mento centrale vengono stabilite fissando (intorno ai 2 corpi scaldanti speciali a convezione forzata. A titolo di
m/s) la velocit dell'aria in una sezione trasversale esempio, nella tabella che segue sono riportate le
libera del gruppo stesso. dimensioni e le rese in kcal/h di un tipo di aeroterma
Lo schema con trattamento centrale, fin qui illustrato, abbastanza diffuso in commercio.
viene spesso sostituito con altri di pi facile attuazione, Gli impianti di termoventilazione si prestano specifica-
che prevedono l'installazione, nei locali medesimi da mente per ambienti ove cause particolari rendanoindi-
servire, di diversi piccoli gruppi, detti aerotermi , spensabile un efficace, costante e sicuro ricambiodell'a-
costituiti, (figg. 2 e 3) da un ventilatore, di solito del tipo ria, oltre all'ottenimento di determinati valori di tempe-
elicoidale, che soffia laria attraverso una batteria ri- ratura. Potranno ad esempio essere adottati in locali a
scaldante a tubi alettati. In gruppi possono esseresingo- forte affollamento (semprech non si voglia ricorrere ai
larmente dotati di una presa di aria esterna o di aria veri e propri impianti di condizionamento) oppure in
ambiente: occorre per normalmente rinunciare alfil- ambienti scarsamente dotati di finestre (e quindi con
traggio dellaria poich i ventilatori hanno prevalenze deficiente aerazione naturale: seminterrati, scantinati
troppo scarse. Ragioni di ingombro, in relazione alla ecc.) ed ancora in locali costituzionalmente umidi.
resa termica, consigliano poi di adottare piccoledimen- Per quanto riguarda le applicazioni degli ultimi tipi di
sioni trasversali quindi forti velocit di uscita dell'aria. impianto accennati, quelli con aerotermi in ambiente, si
Questo obbliga ad avere una particolare cura nella pu affermare che esse vengono di solito effettuate in
scelta della posizione da assegnare agli apparecchi locali a grande cubatura con forti carichi termici, con il
(specialmente quando nello stesso locale ne va instal- vantaggio di poter installare poche sorgenti di calore a
lato pi di uno), poich si corre il rischio di creare forte potenzialit e con notevole raggio d'azione:un'ap-
correnti d'aria fastidiose. Spesso gli aerotermi non plicazione tipica quella in capannoni d'officina.

Dimensioni in mm Potenza Tipo d'impianto


Temp
Tipo di (vedi schema) assorbita ad acqua calda a vapore
est.
aerotermo dal mot. entr. 80 entr. 90 entr. 85 bassa media alta
A B C usc. 60 usc. 70 usc. 75 press. press. press.
480 385 410 1/40 0 4000 4900 5650 9900 11100 14700
Tubi in rame 5 4500 5300 6200 10400 11600 15200
e alette 548 503 570 0,13 0 8500 10400 13100 20500 23100 30500
d'alluminio 5 9400 11200 14400 21500 24000 31500
729 664 510 0,13 0 15400 19000 22700 41600 46700 61700
5 17100 21000 25400 43500 48600 63600

Tubi in accaio 400 330 430 1/40 0 6350 7100 8700 9100 12000
ed alette in 460 380 430 1/20 0 11200 10000 14000 15800 20800
acciaio 570 460 470 1/7 0 23100 23800 38500 41700 55000
riportate

A.P.I.C.E. S.r.l. 248b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
CAMINETTI

II tiraggio avviene quando, ac- Intercapedine di tegole parete da cm 25


cendendo la fiamma, in comu-
nicazione con l'esterno per apertura per pulizia
parete intonacata
mezzo della canna, si viene a esterno
formare una circolazione natu-
rale d'aria fra la colonna calda
che sale e l'afflusso d'aria fredda
verso il vuoto creatosi conse- semplice tubo di lamiera
guentemente. apertura per pulizia stufa
Questo tiraggio proporzionato
canna con rivestimento
alla sezione ed all'altezza della a=1 testa incombustibile
canna, la quale, a sua volta,
deve essere rapportata alle di- Fig. 1 - Distanze minime del camino da pareti in legno e simili Fig. 2 - Distanze minime per canne fumarie e camini
mensioni del focolare ed alla
forma ed al tipo della cappa: non
bisogner nemmeno dimenticare di
proporzionare il camino al locale che
lo deve ospitare, e ci non solo per
ragioni di equilibrio decorativo, ma
anche per evitare di porre, ad esem-
pio, un camino troppo grande in un
ambiente in cui non sia possibile far
affluire la quantit d'aria necessaria
(Domus).
Le canne fumarie, siano esse in eter- Fig. 4 - Schema corretto. Il moto del fumo favorito dalla
Fig. 3 - Schema errato. Il moto del fumo ostacolato
nit, in laterizio od altro materiale co- dalla presenza di notevoli variazioni nelle direzione e mancanza di bruschi cambiamenti di sezioni e direzioni di
munque incombustibile, vanno parti- nelle sezioni della canna fumaria. percorsi.
colarmente curate e protette, per tutta Cappa metallica
la loro lunghezza, onde evitare disper-
sione di calore. Le sezioni preferibili
sono quelle circolari, leggermente el-
littiche, quadrate o rettangolari con
rapporto dei lati 1,5/1 in tal caso
opportuno smussare gli angoli. Esse
vanno poste preferibilmente nell'in-
terno della casa, affiancate se pi di Lastre refrattarie
una, verticali con pendenza massima
Lastre refrattarie
di 450 se non praticabili, di 60 se
praticabili.
La muratura delle canne deve essere
Fig. 5 - Camino a cappa metallica radiante. In tale caso la Fig. 6 - In questo schema la lastra refrattaria inclinata che
compatta a giunti ben stuccati di spes- cappa riscaldandosi rapidamente favorisce anche l'avviamento riscaldandosi a contatto con la fiamma incrementa il tiraggio
sore 1 testa: m camini centrali per del tiraggio. nella fase iniziale.
pi impianti 2 teste intonacata a valvole di regolazione
fino e lisciata a colla nell'interno ed cucina conta come due stufe. tiraggio
intonacata all'esterno (spostare di al- Possibilmente disporre di una canna
meno cm 30 in alto l'immissione delle fumaria per le stufe di ogni piano. Le
singole canne fumarie). Portare il ca- canne non praticabili avranno, se i
mino sufficientemente in alto al diso- laterizi sono di formato normale, le
pra del tetto, possibilmente sopra il seguenti dimensioni: 14 x 14=cm
colmo. A causa del raffreddamento 196; 14 x 21= cm 294; 21 x 21=
pi rapido, le facce al disopra del cm 441; 14 x 27 = cm 378; 21 x 27
tetto, possibilmente a due teste: e cos = cm 567; 27 x 27 - cm 729.
Lastre refrattarie
per quelle che danno su pareti Le canne praticabili debbono avere
esterne: eventualmente anche parete una sezione cm 43 x 43. Se di sezioni griglia per
maggiori, murare in esse pioli in ferro cenere mensola sostegno
doppia con intercapedine. Ad una legna
ad intervalli di cm 50 e ci richiede scatola in
canna fumaria di cm 215 di sezione lamiera per
possono essere inserite tre stufe co- pareti di almeno due teste. cenere
muni. Per ogni stufa in pi occorre un Le canne da stufa in ferro devono
Fig. 7 - Sezione di camino senza cappa esterna pi
aumento di sezione di cm 75. Una distare almeno cm 25 da soffitti in comunemente usato.

A.P.I.C.E. S.r.l. 249a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
CAMINETTI

legno intonacati, ed almeno cm 50 da mente la bocca. pre sollevati da. piano del focolare, o
soffitti in legno in vista. Per tubi fissi, Questo tipo di camino e specialmente per mezzo di alari, o di mensole a
rivestiti, bastano cm 12. Le parti in indicato per muri a forte spessore ed parete o di un'intera griglia.
legno debbono essere a distanza cm adatto anche per bruciarvi carbone Per la raccolta della cenere, assai
50 dalle aperture per la pulizia; se con (Domus). consigliabile pure una griglia in ferr, a
rivestimenti incombustibili cm 30 La pianta del focolare, per lo pitrape- cerniera, sotto la quale posta una
(Neufert) (v. figg. 1 e 2). zoidale, con la base minore volta verso cassetta di lamiera asportabile.
Per facilitare il naturale deflusso del il fondo, per dare maggior larghezza Quando il camino si trovi al piano ter-
fumo necessario che la cappa non sia alla bocca, pu essere pure rettango- reno dell'abitazione, potr essere for-
troppo bassa rispetto all'altezza del fo- lare. nito di un condotto di scarico diretto,
colare: inoltre questa va raccordata alla L'esperienza e la tecnica hanno ormai accessibile dalla cantina (Domus) (v. fig.
canna fumaria con linea dolce ed indicato la sezione qui a fianco (v. fig. 11).
ascendente, priva di angoli vivi e senza 7) come la pi conveniente e la pi Quando si voglia migliorare il rendi-
presentare improvvisi cambiamenti di largamente usata, specie per i camini mento del caminetto, occorre aumen-
sezione per tutto il percorso del fumo (v. senza cappa esterna. tare le correnti d'aria con bocche sup-
figg, 3 e 4). L'inclinazione in avanti della parte su- plementari di immissione e di emissione
Gli schemi rappresentati in fig. 5 e 6 periore della parete di fondo, presenta a circolazione naturale. L'aria entra
illustrano sezioni di camini la cui appli- due vantaggi fondamentali, riscaldan- dalle griglie poste in basso ed esce
cazione pu presentarsi sovente. Nel dosi rapidamente a contatto con i riscaldata dall'alto. Se la cappa ben
primo caso la cappa stessa che as- lembi superiori della fiamma, facilita il studiata, verr certo evitata ogniinfiltra-
solve la funzione di raccogliere li calore tiraggio, inoltre convoglia l'irradiazione zione di fumo (Domus) (v. fig. 8).
e di irradiarlo nel locale. II leggero del calore verso la bocca ed evita le Qualora poi le suddette bocche di im-
tavolato sovrapposto, protegge dal correnti d'aria dirette provenienti dal- missione fossero comunicanti con l'e-
contatto diretto con la superficie metal- l'alto. II materiale di rivestimento deve sterno, se ne trarrebbe il vantaggio di
lica arroventata. II secondo disegno essere scelto fra i refrattari che imma- avere nell'ambiente una circolazione di
rappresenta una variante dello schema gazzinano a lungo il calore. aria calda, evitando cosi correnti fredde
fondamentale, il cui calore irradiato Una piccola lastra riflettente in ghisa provenienti da corte e finestre (v. fig.
in parte direttamente dalla superficie inserita nel tratto verticale scaldandosi 10).
riflettente inclinata, in parte raccolto da pi rapidamente, facilita l'accensione
una lastra metallica che limita superior- del fuoco, I ceppi debbono esseresem-

A.P.I.C.E. S.r.l. 249b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
CAMINETTI
canna fumaria
wc=superficie sezione canna fumaria
w1=w2 superficie sezioni prese d'aria
wc wc=w1+w2
valvola

Aria calda
Prese d'aria sotto il pavimento
nel vespaio per locali terreni

griglia del cinerario


e presa d'aria

Uscita dell'aria presa d'aria

cinerario
Prese d'aria poste all'esterno

Aria fredda Tubazioni d'immissione aria portello del


poste sotto il pavimento cinerario
Porta del cinerario
Ingresso dell'aria A B
Fig. 8 - Caminetto in lamiera, murato, con riscaldamento dell'aria
Fig. 10 - Soluzione di caminetti con presa d'aria all'esterno per evitare failtraggi di aria fredda all'interno
A, prese d''aria all'esterno con tubazioni poste sotto il pavimento, nel vespaio (per locali terreni); B, prese d'aria
attraverso il cinerario, quando vi a disposizione un locale sottostante.
foro di comunicazione
fra cappa e controcappa valvola di tiraggio
controcappa eseguita P
con mattoni in foglio canna fumaria in eternit N
e intonaco di cemento
all'interno

M H

F A
muro
B
E

Fig. 11 - Camino americano


A, prospetto; B, pianta; C, sezione verticale. o

valvola di tiraggio
valvola per fuliggine

F G
porta del cinerario
filo parete interna mattoncini L
o lastre C
refrattarie E
chiusura frontale della
cappa con mattoni in foglio
intonacati da ambo le parti
con malta di cemento
Fig. 9 - Cammino incassato nella parete dell'ambiente con con-
trocappa in aggetto. La controcappa pu essere utile per ri-
condurre nella canna fumaria quei prodotti della combustione apertura per pulizia
che dovessero defluire all'esterno durante la fase iniziale del
tiraggio.

A.P.I.C.E. S.r.l. 250a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
CAMINETTI

INDICAZIONI AMERICANE PER CAMINETTI CON MISURE IN CM (Neufert)


Parete Parete di Parete di Valvola Inclin. carnera Camino Camino
Ampiezza Altezza Profondit Ampiezza Profondit Cappa
di sfondo fondo verticale fondo inclinata Bocca Lunghezza Larghezza da fumo rettangolare circolare
A B C D E F G H I K L M N O P Q
61 71 40,5 28 35,5 45,5 20,5 44 10,5 94 50,5 61 35,5 21,5x21,5 25,5
71 71 40,5 38 35,5 45,5 20,5 59 10,5 106,5 50,5 63,5 36,5 24,5x33 25,5
76 76 40,5 43 35,5 50,5 20,5 74,5 10,5 106,5 50,5 63,5 36,5 21,5x33 30,5
86,5 76 40,5 53,5 35,5 50,5 20,5 89,5 10,5 117 50,5 71 42 21,5x33 30,5
91,5 76 40,5 58,5 35,5 50,5 20,5 105 10,5 117 50,5 71 42 33x33 30,5
101,5 76 40,5 68,5 35,5 50,5 20,5 108 17,5 127 50,5 81 47 33x33 38
106,5 76 40,5 73,5 35,5 50,5 20,5 125,5 17,5 137 50,5 89 52 33x33 38
122 84 40,5 84 35,5 58,5 20,5 153,5 17,5 150 56 101,5 58,5 33x33 38
137 91,5 51 94 35,5 66 30,5 186,5 17,5 170 51 106,5 61,5 33x45,5 45,5
152,5 99 56 106,5 35,5 73,5 30,5 216,5 17,5 180 66 114,5 67,5 45,5x45,5 45,5
183 101,5 56 137 35,5 76 30,5 --- --- 211 66 142 82,5 45,5x45,5 45,5

A.P.I.C.E. S.r.l. 250b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
L'influenza delle condizioni ambientali
sulle sensazioni di maggiore o minore
benessere fisico delle persone stata
oggetto di diversi studi di carattere spe-
rimentale tendenti a determinare quali
fossero i pi importanti fattori da pren-
dere in considerazione ed a stabilirne i
limiti accettabili di variabilit.
Alla base dei fatti da esaminare una
constatazione di carattere fisiologico: lo
svolgersi delle funzioni vitali dell'organi-
smo umano porta sempre alla produ-
zione da parte di questo di una certa
quantit di calore. L'entit di questa
produzione pu variare in funzione di
numerosi fattori, entro limiti abbastanza
ampi, tra l'altro essa dipende forte-
mente dal grado di attivit (in senso
propriamente materiale) del corpo. A
titolo di esempio, nella tabella 1 sono
riportati i valori in kcal/h della produ-
zione oraria media di calore di indivi-
dui sottoposti a sforzi fisici diversi.
Comunque quale che sia l'entit del
calore prodotto necessario per man-
tenere la temperatura del corpo costan-
temente intorno ai 37 C (condizione
fondamentale per la vita) che il calore
venga ceduto dal corpo stesso all'am-
biente. Ma la quantit di calore scam-
biata tra corpo ed ambiente dipende
anche dalla situazione termica di que-
st'ultimo: e non detto che questa sia
tale da determinare una cessione di
calore esattamente pari alla produ-
zione.
Nel caso in cui il calore smaltito tenda
ad essere maggiore di quello prodotto
si avvertir a sensazione di freddo;
nel caso contrario vi sar sensazione di
caldo.
II corpo umano dotato di un preciso
sistema di termoregolazione che inter-
viene appunto quando si determinano favoriscono il prodursi delle sensazioni pelle (traspirazione) e nell'interno dei
queste situazioni di squilibrio termico di benessere. II problema dell'influenza polmoni (con la respirazione).
tra esso e l'ambiente; particolari stimoli delle condizioni ambientali sul grado di La quantit di calore scambiata per
tendono a far produrre pi calore ed a benessere delle persone quindi prin- convezione pu procedere dal corpo
disperderne meno oppure a diminuire cipalmente anche se non esclusiva- all'aria o dall'aria al corpo a seconda
la produzione ed aumentare la disper- mente come si vedr appresso un pro- che la temperatura dell'uno sia mag-
sione a seconda delle esigenze blema di scambio termico tra gliindivi- giore o minore di quella dell'altra: il suo
Questo sistema di termoregolazione dui e l'ambiente. Tale scambio pu valore dipende essenzialmente dalla
per efficace solo entro certi limiti del avvenire in quattro modi: differenza tra le due temperature (e
resto abbastanza ristretti e. ancherima- 1) per convezione con l'aria in cui il quindi dalla temperatura del fluido es-
nendo tra questi non vi benessere corpo immerso; sendo come si visto quella del corpo
se non quando l'autoregolazione av- 2) per conduzione con i corpi con i pressoch costante) e dalla velocitdel-
viene in forma normale senza sforzo e quali l'organismo eventualmente in l'aria. La quantit di calore scambiata
naturalmente senza l'intervento dei contatto; per conduzione in genere trascurabile
mezzi di emergenza (brividi sudora- 3) per irraggiamento verso gli oggetti e rispetto alle altre.
zione). Ci evidentemente delimita in le pareti circostanti; Lo scambio di calore per irraggiamento
modo pi restrittivo le condizioni che 4) per evaporazione di acqua sulla pu avvenire in entrambi i sensi a se-

A.P.I.C.E. S.r.l. 251a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA

TABELLA 1 La quantit di acqua che evapora dalla sia separatamente che globalmente sul
Calore totale pelle e nei polmoni e quindi il calore le sensazioni ha mostrato la conve-
Grado di attivit
Kcal/h conseguentemente sottratto al corpo nienza di introdurre un indice che po-
Individuo seduto a riposo 95 che proporzionale a detta quantit tesse riassumere detti effetti. Si e arrivati
Individuo seduto in attivit 120 attraverso il calore di evaporazione di cos alla definizione della cosiddetta
moderata liquido, funzione dell'umidit relativa temperatura effettiva: questa tiene
Individuo che passeggia 140 1
dell'aria ( ): pi precisamente detta conto delle conseguenze prodotte sul-
Individuo in moto alla 350
quantit tende a diminuire man mano
velocit di 6,4 Km/h
che aumenta l'umidit relativa.
Individuo in corsa moderata 580 1
Individuo in massima
Da tutto quanto sopra risulta evidente ( ) Umidit relativa di un miscuglio aria-
attivit fisica 7501200 che per controllare gli scambi di calore vapor dacqua il rapporto tra la massa
tra corpo umano ed ambiente occorre di vapor dacqua contenuta nella mi-
conda dei valori relativi tra temperatura agire sulle seguenti quattro grandezze: scela e quella che vi sarebbe in condi-
del corpo e temperatura media radiante temperatura dell'aria;velocit dell'aria: zioni di saturazione alla stessa tempera-
delle pareti e degli oggetti circostanti e temperatura delle pareti; tura. Detto rapporto viene di solito
la sua entit fortemente influenzata umidit relativa dell'aria. espresso percentualmente.
dal valore assoluto della temperatura Lo studio sperimentale degli effetti pro-
media radiante suddetta. dotti da questi quattro fattori considerati

A.P.I.C.E. S.r.l. 251b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
T 36 100%
E 36 35
M 34 90%
34
P 33
32 80%
E 32
R 100 31
30 70%
A 30 90 29
T 28 60%
28 80
U 27 umidit relativa
70 26
R 26 50%
60 zona benes. estivo 25
A
50 24 40%
24 23
T percentuale di soggetti 40
che provano benessere 22 temperatura effettiva 30%
E 22 30 21
R 20 20 20%
M 20
19
10
O 18 18 10%
M 17
16
E 16 15
T 14
R 14 13
O 12
12
11 10
U 10 20
M 30
I 40 percentuali di soggetti
8
D 50 che provano benessere
zona di benes. invernale
O 6 60
70
C 4
80
2 90
100
0
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40
TEMPERATURA DEL TERMOMETRO SECCO IN C
zona di benessere estivo zona di benessere invernale
linea del benessere ottimo estivo linea del benessere ottimo invernale
Fig. 2 Carta del benessere
l'organismo simultaneamente dalla temperatura, da diverse condizioni ambientali. Questo corrisponde al Persone, a 0,250,30 m/s provocano gi fastidiose
dall'umidit relativa e dalla velocit dell'aria, in quanto si fatto che, ferma restando la quantit di calore sensazioni di corrente d'aria e poich anche con-
ritenuto di poter ragionevolmente trascurare l'effetto complessivamente scambiata tra corpo e ambiente, veniente che l'aria a contatto delle persone non sia
della temperatura delle pareti poich, salvo casi possono aversi, entro certi limiti che verranno meglio immobile per evitare, specialmente in estate, che si
particolari (impianti a pannelli, locali con vaste superfici precisati in seguito, delle forme di compenso tra le formino, vicino a queste, delle zone di aria cald-3 e
vetrate), essa pu essere ritenuta poco diversa da quella quantit di calore scambiate nei diversi modi senza che umida, si conclude che i valori di velocit dell'aria
dell'aria. l'organismo ne risenta apprezzabilmente. accettabili nella zona occupata dalle persone, si aggirano
La temperatura effettiva stata ricavata, come tutte le Nel caso in cui si debba tener conto dell'effetto di sui 0,100,15 m/s: per essi appunto valida la carta
grandezze che si vogliono mettere in relazione alle irraggiamento delle pareti, perch la temperatura media di fig. 2.
sensazioni provate dall'uomo, mediante esperienze radiante di queste sensibilmente diversa da quella Le zone indicate sulla carta come zona di benessere
condotte con metodo statistico, sottoponendo cio un dell'aria, la temperatura effettiva sopra definita viene estivo e zona di benessere invernale corrispondono a
certo numero di soggetti a determinate condizioni sostituita da parametri analoghi come la temperatura condizioni ambientali per cui pi dei 50 % delle persone
ambientali e considerando il giudizio della maggioranza equivalente la temperatura operativa ecc. ha dichiarato di trovarsi a proprio agio.
corrispondente alla sensazione provata dallo individuo Una volta stabilita sperimentalmente la correlazione Una constatazione interessante pu farsi esaminando le
medio.Tralasciando la descrizione del particolare metodo esistente tra questi indici e i parametri dai quali linee di benessere estivo ed invernale corrispondenti alle
usato nel caso in esame, si riporta, in fig. 1, il diagramma dipendono, necessario determinare quali valori essi condizioni per le quali la massima percentuale di soggetti
che riassume i risultati ottenuti: esso si riferisce al caso di debbano assumere perch negli ambienti si producano le si sentita a proprio agio: rilevabile infatti come
persone normalmente vestite ed noto come scala condizioni che consentono alle persone di trovarvisi a possono aversi situazioni equivalenti di benessere
normale della temperatura effettiva. Il diagramma si proprio agio. passando dal 30 % al 70 % di umidit relativa purch a
legge nel modo seguente: fissati il valore della Con una tecnica sperimentale sempre basata su rilievi di ci corrisponda una diminuzione di temperatura di 2 o 3
temperatura del termometro a bulbo secco e del carattere statistico si arrivati a costruire il grafico C. E qualora si considerino oscillazioni di umidit relativa
termometro a bulbo umido, il che equivale ad aver riportato in fig. 2, la cosiddetta carta del benessere, del 20 %, dal 40 % al 60 %, si osserva come queste siano
stabilito i valori della temperatura dell'aria e della sua nella quale sono indicati; i campi di variabilit delle compensate da variazioni della temperatura di appena 1
umidit relativa, (1) si traccia il segmento che unisce i singole grandezze in relazione, a quelli delle altre perch C.
punti rappresentativi delle due temperature sulle due scale si possano realizzare delle condizioni ambientali Si tenga per presente che:
riportate sul diagramma: si dedermina quindi il punto di accettabili. Vengono cos individuate sulla carta delle nei valori forniti dalla carta sono di certo insite delle
intersezione di tale segmento con la linea corrispondente zone di benessere che corrispondono a differenti indeterminazioni;
al valore fissato di velocit dell'aria; su questo punto si condizioni d'ambiente ritenute buone da una certa che essa stata ricavata in particolari condizioni
legger direttamente o per interpolazione la temperatura percentuale, di soggetti. l parametri assunti per il sperimentali (persone a riposo, abituate al clima del
effettiva, ricorrendo alle linee tracciate sul diagramma e tracciamento della carta fatta la solita ipotesi Nordamerica, vestite secondo le consuetudini locaIi e in
relative a diversi valori di questa grandezza. semplificatrice per quello che riguarda la temperatura stato di completo acclimatamento nell'ambiente),
Come si vede, quindi, ad ogni terna di valori delle pareti, sono la velocit, la temperatura e l'umidit condizioni necessariamente non sempre riprodotte:
(temperatura, umidit relativa, velocit dell'aria) relativa dell'aria, pertanto ai dati della carta va attribuito soltanto
corrisponde un ben determinato valore della temperatura A proposito della prima si deve rilevare che ogni, grafico carattere indicativo:
effettiva: viceversa, allo stesso valore di temperatura del tipo di quello di fig. 2 riferito ad un, suo particolare che ormai bene accertata l'opportunit che l'umidit
effettiva possono corrispondere diverse terne di valori valore. per da tener presente che la velocit dell'aria relativa non scenda mai al disotto del 3540%
delle grandezze suddette. Ci significa che la stessa pu variare entro limiti piuttosto ristretti, essendo provato
sensazione di caldo o di freddo pu essere provocata che valori di essa superiori, nella zona occupata dalle

(1) Se si dispongono in un ambiente due termometri di cui uno con il bulbo ricoperto da una garza bagnata, dalle indicazioni dell'aria: i due termometri cos impiegati costituiscono un particolare
normale atto a misurare la temperatura dell'aria ambiente e l'altro ottenute in condizioni di equilibrio si pu risalire alla umidit relativa strumento di misura detto psicrometro .

A.P.I.C.E. S.r.l. 252 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
40 %, e non salga mai al disopra del 6065 %, e prelevata dall'esterno: con ci si ottiene un effetto ELEMENTI PRINCIPALI DI
questo per diverse ragioni le pi importanti delle di diluizione di tutte le sostanze e particelle (batteri DIMENSIONAMENTO
quali sembrano essere: la maggior percezione compresi) causa di inquinamento, effetto in ge- In linea generale si pu affermare che gli scopi che
degli odori nel caso di valori troppo alti, cosa che nere sufficiente a garantire le adatte condizioni di ci si prefigge di raggiungere con gli impianti di
pu riuscire sgradevole specialmente in locali purezza dell'aria. condizionamento vengono di solito ottenuti intro-
molto affollati, e l'eccessivo fastidioso e poco I quantitativi di aria da introdurre vengono di ducendo negli ambienti convenienti quantitativi d'a-
igienico essiccamento delle mucose, quando l'u- solito posti in relazione al numero di persone che ria in condizioni e i ' n modi opportuni. La purezza
midit relativa troppo bassa, Ci restringe evi- si presume possano soggiornare con una certa dell'aria viene normalmente assicurata ricorrendo
dentemente il campo di variabilit dell'umidit continuit nel locale considerato, anche se, come come gi detto, all'immissione di aria prelevata
relativa rispetto a quanto riportato nella carta. si visto, la presenza delle persone non sia, in dall'esterno in quantit generalmente commisurate al
Considerato tutto ci, si pu affermare che allo linea generale, la sola causa di viziamento dell'a- numero di persone presenti. Sui valori da adottare
stato delle attuali conoscenze in materia si deb- ria. non tutti i pareri sono concordi: anzi sono facilmente
bono ritenere accettabili, dal punto di vista del GENERALIT rilevabili le notevoli differenze che sussistono molto
benessere delle persone, temperature ambien- Gli impianti di condizionamento daria sono spesso tra testi diversi. Ci evidentemente dovuto
tali di 2021 C in inverno e di 2526 C in impianti che permettono normalmente il controllo all'indeterminazione di molti dei fattori che interes-
estate con umidit relativa intorno al 50 %, te- di quattro delle cinque grandezze dalle quali si sano ed ai quali si gi avuto modo di accennare.
nendo inoltre presente che oscillazioni di quest'ul- visto che dipendono in modo precipuo le condi- tuttavia comune il far dipendere i valori consigliati
tima dal 45 % al 55 % non producono variazioni zioni di benessere delle persone, e cio della dalla destinazione degli ambienti che si considerano.
apprezzabili di sensazione. temperatura, dell'umidit relativa, della velocit, e Nella tabella Il sono riportati alcuni valori di impiego
Un'ulteriore considerazione va per fatta a pro- della purezza dell'aria. Per quanto riguarda la abbastanza frequente.
posito della temperatura estiva e cio che conve- quinta grandezza fondamentale, la temperatura Un impianto di condizionamento avr quindi, in ogni
niente per favorire l'acclimatamento delle persone media radiante delle pareti, si accennato come caso, una presa d'aria esterna dalla quale l'aria
che entrano in un ambiente condizionato, evi- possa essere, in parecchi casi, considerata non verr prelevata e poi portata ad un gruppocondizio-
tando loro fastidiose sensazioni iniziali, che detta molto diversa da quella dell'aria e che quindi si natore in cui, dato un opportuno filtraggio, sar
temperatura sia inferiore soltanto di 68 OC possa ritenere controllata indirettamente una volta trattata in maniera conveniente. Mediante una rete
rispetto alla temperatura esterna. stabilito il valore di questa ultima. di condotte di mandata l'aria verr quindi indirizzata
Si gi accennato che le condizioni termoigrome- Comunque si vedr in seguito che esistono alcuni fino ai diversi punti di introduzione negli ambienti.
triche dell'ambiente, e quindi gli scambi di calore tipi di impianti di condizionamento (quelli misti Da altri punti dei locali essa verr poi prelevata
del corpo con questo, pur avendo un'influenza a pannelli ed aria ) che consentono anche di attraverso una rete di condotte di estrazione ed
assai importante sulle sensazioni da benessere agire, entro certi limiti, sulla temperatura media avviata al canale di espulsione, nel caso degli im-
degli individui, non sono i soli fattori che le deter- radiante suddetta. Un impianto di condiziona- pianti a circuito aperto , o di nuovo al gruppo
minano: un'importanza notevole, infatti, va anche mento si compone di una serie di apparecchiature condizionatore, qualora una parte dell'aria debba
attribuita alla purezza dell'aria. e canalizzazioni che permettono di trattare e didi- essere ricircolata per le ragioni che si accenne-
Si tratta, in questo caso, di un parametro certo non stribuire l'aria ai vari ambienti da condizionare, in ranno in seguito.
facilmente definibile; n semplice, in ogni circo- quantit ed in condizioni tali da permettere il Il controllo della velocit dell'aria negli ambienti, ed
stanza, individuare i fattori che hanno influenza su mantenimento in questi dei valori voluti per le in particolare nella zona occupata dalle persone, si
di esso e la loro importanza. Come fatto generale grandezze pi volte menzionate. la disposizione e effettua disponendo in modo opportuno le boc-
comunque accertato che la presenza delle per- la conformazione di tali apparecchiature ecana- chette di immissione e quelle di estrazione (o di
sone negli ambienti uno degli elementi che pi lizzazioni diversa a seconda del tipo diim- ripresa) e graduando in modo conveniente la velo-
contribuisce al viziamento dell'aria: e questo pianto. Si vedr infatti che si possono realizzare cit dell'aria nel loro attraversamento. La soluzione
non tanto come conseguenza dell'aumento del impianti basati su criteri di funzionamento eco- da adottare non comunque facilmente individua-
tasso di anidride carbonica per effetto della respi- struttivi differenti: la necessit di creare diversi tipi bile in ogni caso, poich il moto dell'aria nell'interno
razione, dato che in circostanze normali tale au- di impianti derivata dalle differenti esigenze che degli ambienti condizionati dipende da numerosi
mento non sembra condurre a condizionifisiologi- possono prodursi in relazione alle varie caratteri- parametri, motti dei quali sfuggono ad un'esatta
camente dannose, quanto per effetto dei cattivi stiche costruttive e funzionali dei fabbricati in cui valutazione: per cui risulta arduo ed infecondo qual-
odori prodotti dalle sostanze organiche che ven- gli impianti debbono essere installati. siasi tentativo di impostazione generale e di risolu-
gono emesse dal corpo. Non sembra invece Prima di procedere ad una rassegna sia pur zione analitica del problema. Solo l'esperienza, in
ancora bene accertata l'emissione, che avverrebbe rapida dei vari tipi di impianto, opportuno questo caso, pu fornire i dati ed i suggerimenti atti
tramite la respirazione, di sostanze tossiche, le premettere alcune indicazioni generali sui criteri di a permettere di fissare almeno dei criteri orientativi.
cosiddette tossine. dimensionamento. D'altra parte la questione di importanza tutt'altro
Ma da rilevare che sono quasi sempre presenti che marginale: anzi, si pu sicuramente affermare
anche altri fattori che determinano inquinamento che in un impianto di condizionamento la distribu-
dell'aria: le polveri, che possono avere varia zione dell'aria negli ambienti assume un ruolo tal-
provenienza e diverse caratteristiche; i fumi pro- mente importante da influire in modo decisivo sulla
dotti da varie combustioni, in particolare da bont ed efficienza complessiva dell'installazione.
quella del tabacco dei fumatori; i germi patogeni, Una distribuzione d'aria non riuscita pu annullare
spesso apportati da persone malate. Ed inoltre completamente qualsiasi favorevole qualit di un
chiaramente rilevabile un viziamento dell'aria an- impianto di condizionamento :
che in ambienti disabitati e isolati dall'esterno i Un aspetto del problema appare comunque ormai
quali, dopo un certo tempo, acquistano il caratte- Aria esterna in m/h abbastanza decisamente risolto: si era infatti parec-
ristico odore di chiuso , sembra per effetto delle per persona chio discusso se convenisse disporre in alto le boc-
sostanze aromatiche emesse dagli oggetti diarre- TIPI DI AMBIENTI Valore Valore chette di mandata e in basso quelle di ripresa o
damento. viceversa. Con l'introduzione e la progressivadiffu-
Per purificare l'aria, si sono tentati diversi sistemi consigliato minimo
sione del condizionamento estivo il sistema di
che vanno dall'impiego di speciali filtri ad alto Appartamenti...... 40 25 distribuzione dall'alto apparso senz'altro pi op-
potere filtrante all'uso di carboni attivi per assor- Uffici..................... 50 25 portuno in quanto risulta pressoch
bire alcuni gas, dall'aggiunta all'aria di sostanze Alberghi............. 50 40
antisettiche e con effetto mascherante sui cattivi
Ristoranti............... 25 20
odori quali l'ipocloruro di sodio e l'ozono, all'im-
piego di lampade germicide a vapore di mercu- Cinematografi...... 25 15
rio; ma i risultati ottenuti consigliano di applicare Grandi Magazzini.. 15 10
questi sistemi soltanto in casi particolari, per cui il Aule scolastiche.... 40 20
loro interesse per il condizionamento d'aria di
edifici civili trascurabile.
Si infatti avuto modo di constatare come, allo
stato attuale della tecnica e delle conoscenze in
materia, il mezzo pi efficace e pi economico per
evitare il viziamento dell'aria sia quello di intro-
durre negli ambienti adeguati quantitativi di aria

A.P.I.C.E. S.r.l. 253 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
impossibile introdurre aria a temperatura pi 900
bassa, di quella ambiente, come necessariamente ORIZZONTALE
deve avvenire in estate, in vicinanza delle per- 800
sone, senza produrre fastidiose correnti d'aria.
Inoltre la disposizione delle bocchette di mandata. 700
in alto, e quindi lontane dalle persone, permette OVEST
di adottare, senza inconvenienti, pi forti velocit 600
di uscita dell'aria: questo d la possibilit di EST
controllarne meglio la distribuzione, in quanto 500
consente di indirizzare i getti e di farne sentire gli S-E S-O
effetti anche a distanza dalle bocchette. 400
Questo sistema pu dare qualche inconveniente
N-E N-O
in inverno poich in qualche caso si possono 300
formare delle sacche di aria calda nella zona
superiore dell'ambiente, specialmente se questo 200
di considerevole altezza: ci pu essere comun-
que evitato disponendo delle bocchette supple- 0
mentari di estrazione in detta zona. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
l valori adottati normalmente per la velocit del-
ora solare
l'aria nell'attraversamento delle bocchette variano
da 2 a 5 m/s circa per le bocchette di mandata e Fig. 3 Valori dell'insolazione per le varie esposizioni al 31 di luglio (latitudine 40)
da 0,5 m/s (bocchette a pavimento) a 1,5 m/s
(bocchette a parete) per quelle di ripresa. Senza scendere in dettagli relativi al calcolo delle massimo dell'insolazione si ha alle otto del mat-
Le bocchette sono in genere di forma rettango- quantit suddette, si accenna alle circostanze pi tino mentre per una esposta a Sud o per una
lare, quelle di immissione bene che siano munite importanti che occorre considerare al riguardo. superficie orizzontale (un solaio di copertura, ad
di una doppia serie di alette magari orientabili La quantit di calore scambiata per differenza di es.) si verifica a mezzogiorno. Fin qui comunque
(orizzontali e verticali) e di una serranda di tara- temperatura tra l'aria interna e quella esterna la questione parrebbe agevolmente risolubile
tura. Tra le lunghezze dei due lati deve sussistere determinabile, in modo abbastanza agevole, sta- trattandosi semplicemente di sommare, nei vari
un rapporto abbastanza elevato (anche di 1 a 10) bilite le condizioni esterne e supposto di trovarsi istanti, le quantit di calore che penetrano attra-
in modo da ottenere un buon effetto di trascina- in condizioni di regime, sia nei caso estivo che in verso le diverse pareti e prendere il valore mas-
mento e quindi di miscela tra l'aria immessa e quello invernale (v. Impianti di riscaldamento ). simo tra quelli ottenuti: ma in realt il problema
quella dell'ambiente: tale effetto invero aumenta Il calore che penetra negli ambienti per effetto complicato in misura notevolissima dal fatto
con il rapporto suddetto. Ci utile per ridurre dell' irraggiamento solare non viene preso in che tra il momento in cui l'energia raggiante
gli squilibri di temperatura e attenuare gli effetti di considerazione in inverno mentre ha un'impor- colpisce la parete e quello in cui passa nell'in-
eventuali correnti d'aria. Per disposizione a sof- tanza decisiva in estate. La sua determinazione terno intercorre un tempo che dipende dalle
fitto sono particolarmente usate delle bocchette peraltro piuttosto complicata poich occorre te- caratteristiche della parete, (natura del materiale,
speciali, dette anemostati, costituite da una serie nere presenti diversi fattori non tutti esattamente spessore ecc.) e che pu andare da valori pra-
di tronchi di cono coassiali che hanno la caratteri- valutabili. Detta quantit di calore dipende in- ticamente nulli (superfici vetrate) a valori piuttosto
stica di guidare il getto in modo da distribuirlo fatti: elevati (fino a 10 - 15 ore). L'apprezzamento di
abbastanza uniformemente nello spazio circo- dall'entit dell'irraggiamento solare che, ri- questo ritardo sempre abbastanza difficol-
stante e di produrre un forte effetto di miscela con ferendosi all'unit di area e all'unit di tempo, toso ed introduce quindi un elemento di sensibile
l'aria ambiente. a sua volta funzione del giorno e dell'ora conside- incertezza n,-1 calcolo della quantit di calore
Il controllo della temperatura e dell'umidit rela- rati, della latitudine del luogo e della posizione che si introduce negli ambienti per effetto dell'ir-
tiva presuppone la conoscenza e la determina- delle superfici che interessano; raggiamento solare.
zione sufficientemente precisa di tutti i fattori che dalla natura della parete e pi precisamente dai Il calore apportato o sottratto dall'aria esterna di
tendono a far variare queste grandezze, Tali suoi coefficienti di rinvio, trasparenza e assorbi- rinnovo dipende, una volta fissata la portata
fattori si possono distinguere in esterni ed mento, dalla sua conduttivit termica interna e dell'aria stessa secondo quanto visto sopra, dalla
interni . Nel caso della temperatura quelli esterni dalla sua conduttivit termica esterna sia verso temperatura di questa e dal suo calore specifico;
sono: l'interno de; locale che verso l'ambiente esterno: ma quest'ultimo si pu riguardare come noto e
il calore che penetra negli ambienti (o che esce dall'influenza che possono avere, con il loro costante. La temperatura invece variabile in
dagli stessi) per effetto della differenza di eventuale effetto schermante, superfici vicine a maniera anche rapida e sensibile in funzione
temperatura esistente tra l'aria esterna e quella quella in esame come le pareti di fabbricati delle condizioni meteorologiche e della localit: i
interna; adiacenti a quello che interessa; calcoli vengono pertanto riferiti a dei valori con-
il calore che passa all'interno per effetto del- nel caso si tratti di superfici trasparenti come venzionali variabili da citt a citt (per i quali si
l'irradiazione solare: quelle vetrate, dalla presenza e dalla posizione di potranno consultare le pubblicazioni specifiche o
il calore apportato (o sottratto) dall'aria esterna di schermi protettivi quali tapparelle, tende alla le norrne emanate dal Comitato Termotecnico
rinnovo;e quelli interni: veneziana o di stoffa ecc. di particolare rilievo Italiano) desunti in genere da valori medi relativi
la quantit di calore ceduta dalle persone pre- il fatto che l'effetto schermante di tali protezioni alla decade pi calda per l'estate ed alla decade
senti; risulta ben maggiore (anche del 3040 %) nel pi calda per lestate ed alla decade pi fredda
la quantit di calore ceduta da lampade, appa- caso in cui siano installate all'esterno, che per linverno; a titolo di esempio si citano i valori
recchiature elettriche ecc. quando vengano poste all'interno. che vengono assunti per Roma: temperatura
Per l'umidit relativa vanno annoverate come Inoltre qualora si prendano in esame ambienti esterna estiva 32 C temperatura esterna inver-
causa esterna il vapor d'acqua che viene appor- che abbiano pi di una superficie esposta all'ir- nale 0 C
tato (o assorbito) dall'aria di rinnovo e come raggiamento solare, occorre tener presente che il Sul calore ceduto dalle persone si sono gi for-
causa interna la quantit di vapore emessa dalle valore massimo della quantit di calore che nite delle notizie: qui si vuole precisare che la
persone. penetra nel loro interno per effetto dell'insola- proporzione sotto cui si ripartisce nelle diverse
zione dipende dagli effetti concomitanti di questa forme gi accennate dipende da parecchi fattori,
sulle diverse pareti. Per la determinazione di tra cui abbastanza importante la temperatura
detto valore massimo occorre tenere presente che ambiente.
questi effetti possono essere notevolmente sfalsati
nel tempo: dal diagramma della fig. 3, risulta, ad
esempio, che per una parete esposta ad Est il

A.P.I.C.E. S.r.l. 254a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA

TABELLA III

Temperatura Calore sensibile Calore latente


C kcal/h kcal/h
28 50 50
27 55 45
26 60 40
24 65 35
21 74 26
20 80 20

Riferendosi al caso pi comune delle tura e di umidit relativa negli am- mento estivo ed una centrate termica
persone in moderata attivit fisica o bienti condizionati occorre provve- per quello invernale. La potenza di
in riposo, si riportano nella tabella llI dere: dette centrali sar commisurata ai
i valori della quantit di calore ceduta a) in estate: fabbisogni complessivi di freddo e
per convezione e per irraggiamento - ad asportare il calore che pro- di caldo occorrenti per tutti gli am-
(calore sensibile ) e di quella ce- viene dall'esterno per effetto della bienti, secondo le esigenze sopra
duta tramite l'evaporazione d'acqua differenza di temperatura tra aria chiarite: poich per le richieste mas-
(calore latente ), in funzione della esterna e aria interna e dell'irrag- sime dei diversi ambienti di unfabbri-
temperatura ambiente. Natural- giamento solare; cato possono non essere contempo-
mente dalla conoscenza del calore - ad asportare il calore ceduto dalle ranee specialmente in estate (si pensi,
latente si potr risalire facilmente a persone o da altre eventuali sor- per es., all'andamento dell'insola-
quella della massa di vapor d'acqua, genti poste nell'ambiente; zione sulle varie pareti) tale potenza
potendosi riguardare come noto e - a raffreddare l'aria esterna di rin- massima non sar sempre data sem-
costante il calore di trasformazione novo; plicemente dalla somma di quelle
dell'acqua (pari a circa 600 kcal/kg). - ad asportare il vapor d'acqua occorrenti per tutti i singoli ambienti;
L'aria esterna di rinnovo ha un conte- emesso dalle persone; la sua determinazione dovr allora
nuto specifico di vapor d'acqua che - a deumidificare l'aria di rinnovo; divenire oggetto di accurato esame.
dipende dalla sua ternperatura e b) in inverno: l fattori che concorrono a determi-
dalla sua umidit relativa; esso in - a fornire la differenza tra la quan- nare le potenze frigorifera e termica
genere diverso da quello dell'aria tit di calore che passa all'esterno complessivamente occorrenti per un
nelle condizioni interne. Pi precisa- per effetto della maggior tem- impianto di condizionamento sono
mente, in estate si ha un maggior peratura interna e quella ceduta molteplici e vari e riguardano le ca-
contenuto di vapor d'acqua nell'aria dalle persone e dalle altre sorgenti ratteristiche costruttive del fabbricato,
esterna mentre in inverno avviene il ; questa differenza in genere la posizione e la localit in cui sorge
contrario. Ci porta di conseguenza positiva: pu esistere per qualche ed anche la sua destinazione: una
che l'introduzione negli ambienti del- caso (ad es. una sala cinematogra- previsione in tal senso che non sia
l'aria prelevata dall'esterno provoche- fica al massimo affollamento) in cui preceduta da accurati calcoli quindi
rebbe in estate un aumento ed in diviene negativa, in cui cio occorre soggetta a forti indeterminazioni.
inverno una diminuzione dell'umidit asportare anzich fornire calore al- Tuttavia si vuoi dare qualche indica-
relativa ambientale in quanto equi- l'ambiente: zione di larga massima, valevole sol-
vale all'apporto o, rispettivamente, - a riscaldare l'aria di rinnovo; tanto a titolo orientativo, ma che in
alla sottrazione di un certo quantita- - a fornire la differenza tra la quan- qualche caso pu tornare utile.
tivo di vapor d'acqua. [ contenutispe- tit di vapore occorrente per umidi- Per fabbricati a struttura costruttiva
cifici di vapor d'acqua nelle miscele ficare l'aria esterna introdotta per la normale, destinati ad uso civile di
aria-vapore d'acqua, in determinate ventilazione e quella emessa dalle ufficio o di abitazione, che sorgano in
condizioni di temperatura e di umi- persone: tenute presenti le condi- localit a clima mediterraneo pu
dit relativa, possono essere desunti zioni interne ed esterne in genere ritenere che il fabbisogno frigorifero
da tabelle o ricavati da appositi dia- considerate ed i quantitativi di aria si aggiri sulle 1520 frig/h e quello
grammi, quali i cosiddetti di rinnovo in relazione al numero termico sulle 3035 cal/h per ogni
diagrammi psicrometrici, che sono delle persone di solito adottati, si m di ambiente condizionato. Questi
di vasto impiego nello studio e nella pu affermare che tale differenza fabbisogni sono destinati ad aumen-
progettazione degli impianti di condi- risulta sempre positiva. tare in maniera notevolissima
zionamento. Un impianto di condizionamento quando si tratti di fabbricati con
Da tutto quanto sopra risulta che per deve quindi comprendere una cen-
mantenere i valori voluti di tempera- trale frigorifera per il funziona-

A.P.I.C.E. S.r.l. 254b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
ampie pareti vetrate come quelli che
l'architettura moderna sta attualmente
proponendo a ritmo sempre pi in-
tenso. Senza voler sminuire l'impor-
tanza delle particolari esigenze esteti-
che che conducono a simili realizza-
zioni, si vuol per far rilevare che esse
comportano degli aggravi notevolissimi
nelle spese di impianto e di esercizio
degli impianti di condizionamento, in locale condizionato
quanto le superfici vetrate sono delle
vere e proprie voragini di calore e di
freddo ed inoltre determinano, come si
vedr meglio in seguito, delicati pro-
blemi di regolazione che si risolvono, e
con difficolt, solo con l'installazione di
complessi e costosi sistemi automatici.
Nella progettazione di un edificio che
debba essere provvisto di impianto di
condizionamento occorre averepartico- Ua Ta
2
lare riguardo nel destinare lo spazio 3
occorrente per la sistemazione delle
diverse apparecchiature e, in partico-
lare, delle centrali termica, frigorifera e 1
T
condizionatrice e delle condotte d'aria.
Per quanto riguarda le centrali bene
che sia previsto un unico locale oppure
4 5 6 7 8
due o tre ambienti tra loro direttamente
comunicanti. L'altezza dei locali nondo- Fig. 5 - Schema di impianto a tutta aria con relativa regolazione automatica
vrebbe essere inferiore ai 3,54 metri 1,aria esterna; 2, aria di ricircolo; 3 ,aria condizionata; 4, filtri; 5,, batteria raffreddante e deumidifi-
cante in estate e riscaldante in inverno; 6, apparato umidificatore invernale; 7, serranda di by-pass della
mentre la loro superficie deve variare batteria Post-riscaldante; 8, batteria di Post-riscaldamento; T, termostato per la regolazione in estate del
sia in funzione della grandezza che del punto di rugiada ed in inverno della temperatura dellaria uscente dalla batteria 5; Ua, igrostato
tipo di impianto: in linea di massima si ambiente per la regolazione dellumidit relativa in inverno; Ta, termostato ambiente per 1a regolazione
pu considerare che essa debba essere della temperatura dellaria condizionata in estate ed in inverno agente sulla serranda di by-pass della
batteria di post rircaldamento.
pari a 0,61,2 m per ogni 100 m di
ambiente condizionato, passando dai II quantitativo d'acqua occorrente pu La quantit di aria da introdurre di-
grandi ai piccoli impianti. essere determinato, in prima larga ap- pende dalla richiesta di freddo e di
La posizione da dare alle condotte d'a- prossimazione, dividendo per 810 il caldo dell'ambiente e dalla tempera-
ria ed il loro ingombro possono assu- numero che esprime la potenza frigori- tura di introduzione: questa tempera-
mere conformazione e dimensioni pre- fera della macchina in frig/h: si otterr tura, salvo casi eccezionali, minore di
cise soltanto in seguito ad uno studio cos la portata occorrente in l/h nell'i- quella ambiente in estate e maggiore in
completo dell'impianto: come si vedr potesi che si tratti di condensatore raf- inverno e, ovviamente, tanto maggiori
le dimensioni possono poi variare note- freddato con acqua fluente. Qualora saranno le relative differenze e tanto
volmente passando dai sistemi a bassa questa quantit risultasse eccessiva, si minori risulteranno i rispettivi quantita-
velocit a quelli ad alta velocit . potr ricorrere all'adozione dei tivi d'aria. La temperatura di introdu-
Le condotte possono essere realizzate condensatori evaporativi o delle zione dell'aria nel funzionamento estivo
con materiali differenti (in muratura, in torri refrigeranti: ci porta un au- per soggetta a delle limitazioni poi-
gesso, in lamiera zincata, in materia mento delle spese di primo impianti e ch in genere la sensibilit delle per-
plastica): attualmente viene data lapre- di esercizio ma il quantitativo d'acqua sone alle correnti di aria fredda (cio di
ferenza alla lamiera, specialmente negli necessario scende a circa 1/10 dei aria a temperatura inferiore di quella
impianti ad aita velocit. valore indicato in precedenza. ambiente) piuttosto notevole e quindi
Un'altra questione generale particolar- impedisce di adottare per detta tempe-
mente importante, relativa al condizio- IMPIANTI A TUTTA ARIA ratura valori inferiori di pi di 7 o 8 C
namento estivo, riguarda la disponibi- rispetto a quella dell'aria ambiente.
lit d'acqua per il raffreddamento del S'intendono con tale locuzione gli im- Per questa ragione il dimensionamento
condensatore della macchina refrige- pianti che permettono il raggiungi- estivo delle portate d'aria porta in ge-
rante (prescindendo dal caso di im- mento negli ambienti delle condizioni nere a valori maggiori del caso inver-
pianti piccoli, e cio fino a volute per mezzo dell'introduzione in nale. Inoltre molto spesso i quantitativi
2000030000 frig/h, che possono es- questi di appropriati quantitativi d'aria d'aria occorrenti risultano superiori alle
sere serviti da frigoriferi con condensa- in determinate condizioni di tempera- portate d'aria esterna necessarie per la
tore raffreddato ad aria). tura e di contenuto igrometrico. ventilazione degli ambienti; bisogne-

A.P.I.C.E. S.r.l. 255a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
rebbe quindi aumentare quest'ultime, tune. nare negli ambienti oscillazioni dell'u-
ma ci comporterebbe un onere note- Uno schema di tale tipo di impianto midit relativa non superiori al 10% (ad
vole per le spese di esercizio: esso pu rappresentato in fig. 4. es. dai 45 % al 55 %) malgrad l'emis-
essere evitato impiegando, al postodel- In questo genere di impianti viene di sione di vapor d'acqua da parte delle
l'aria esterna, aria ripresa dagli am- solito adottato il sistema di distribu- persone.
bienti, che viene cio ricircolata . zione dell'aria a bassa velocit: le con- La regolazione continua della tempera-
Questa, trovandosi gi nelle condizioni dotte vengono cio dimensionate con tura e invece indispensabile e si sono
di temperatura e di umidit relativa valori di velocit che vanno dai 3 ai 7 gi viste le cause interne ed esterne che
volute, non ha necessit di alcun tratta- m/s (raramente di pi) adottando possono provocarne delle variazioni: !a
mento e non comporta quindi alcun quelli maggiori per i tratti principali e regolazione deve quindi intervenire
aumento delle potenze frigorifera e ter- via via decrescendo verso gli ultimi ogni volta che una o pi di tali cause
mica necessarie: la sua funzione sol- tronchi che fanno capo alle bocchette. tendono a determinare oscillazioni oltre
tanto quella di variare, per effetto di I canali sono quasi sempre realizzati a i limiti consentiti.
miscela, la temperatura di introduzione sezione rettangolare per la maggiore Se l'impianto serve un solo ambiente
dell'aria negli ambienti. semplicit costruttiva rispetto a quelli possibile centralizzare tale regolazione
Un impianto di condizionamento a tutta circolari, che vengono invece spesso e renderla automatica installando nel
aria si comporr quindi essenzialmente adottati negli impianti ad alta velocit locale dei corpi sensibili che trasmet-
di: per i vantaggi che presentano relativa- tono agli organi regolanti della centrale
una condotta di presa d'aria esterna: mente alle perdite di carico. le richieste man mano che mutano le
un gruppo condizionatore per i tratta- Come gi accennato, il dimensiona- esigenze. Se l'impianto serve per pi
menti dell'aria, che si riassumono nor- mento delle varie parti di un impianto ambienti e se le cause che tendono a
malmente nel filtraggio (con filtri a viene fatto con riferimento a determi- far variare la temperatura nei locali non
secco o in bagno d'olio, od in casi nate condizioni interne ed esterne che hanno la stessa intensit o non agi-
speciali, con filtri elettrostatici) nel ri- per sono soggette a variazioni anche scono in sincronismo, si determina la
scaldamento e nell'umidificazioneinver- piuttosto sensibili. Ci pu determinare necessit di provvedere ad una regola-
nale e nella deumidificazione e nel raf- oscillazioni della temperatura e dell'u- zione singola della temperatura per
freddamento estivi. Quasi sempre in midit relativa all'interno dei locali, le ogni ambiente, o quanto meno per
estate occorre anche operare un post- quali si discosterebbero quindi dai va- ogni gruppo di locali in cui si manife-
riscaldamento poich la temperatura lori ottimi stabiliti. Per evitare questo stano le stesse esigenze.
che occorre raggiungere per la deumi- necessario procedere ad una regola- L'impianto a tutta aria non permette
dificazione in genere inferiore a zione. Si pu per subito notare che evidentemente una regolazione di tal
quella necessaria per avere alla fine le tale regolazione pub essere evitata per genere poich l'aria viene inviata in tutti
opportune condizioni di introduzione in quanto riguarda i fattori interni che gli ambienti nelle stesse condizioni ter-
ambiente: tenderebbero a far variare l'umidit moigrometriche: al massimo pu con-
un ventilatore di immissione ed un ven- relativa poich questi si riassumono in sentire una regolazione per zone con
tilatore di espulsione: sostanza nel vapor d'acqua emesso l'adozione dei condizionatori
una rete di condotte di mandata una dalle persone: considerato che per multizone, i quali cio hanno pi di
rete di condotte di ripresa ogni persona conveniente introdurre una partenza da cui l'aria pub essere
una condotta di espulsione. almeno 20 m/h di aria esterna, si pub avviata agli ambienti in condizioni di
Naturalmente si far in modo di porre vedere che possibile centralizzare il temperatura diverse (v. fig. 5).
le griglie di presa e di espulsione (alle trattamento di questa per quanto ri- Ma quando si debbano condizionare
quali fanno capo le relative condotte) guarda il suo contenuto di vapor d'ac- edifici con
lontane tra loro ed in posizioni oppor- qua, in modo che sia atto a determi-

A.P.I.C.E. S.r.l. 255b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA

numerosi ambienti (uffici, scuole,ospe- zione a zone o addirittura per singoli questo sistema. Esso intanto rappre-
dali ed anche abitazioni) tale regola- ambienti per la temperatura sono: senta un'installazione in genere pi
zione non pi sufficiente; si sono economica (tranne che per il tipo a
perci studiati nuovi tipi di impianto sistema a pannelli pi aria primaria pannelli metallici) degli altri sistemi cui
che tendono a risolvere il problema sistema a mobiletti con ventilatore si far cenno in seguito.
pi aria primaria Rispetto al sistema a tutta aria pre-
Ta1 Ta2 Ta3
sistema ad riduzione senta il vantaggio di ridurre la sezione
sistema a doppio condotto delle canalizzazioni di mandata, di non
richiedere in genere l'installazione
IMPIANTI A PANNELLI della rete di recupero in quanto l'aria
7 E ARIA PRIMARIA primaria pu essere espulsa in perdita
7 per sovrapressione dagli ambienti, di
Nei singoli ambienti da condizio- permettere una regolazione di tempe-
2
U
3 nare vengono disposti, a soffitto, dei ratura per zone, variando la tempera-
pannelli i quali hanno principalmente tura dell'acqua di alimentazione di
l'ufficio di realizzare e mantenere ne- ogni gruppo di pannelli, ed, entro certi
1
gli ambienti stessi le adatte condizioni limiti, anche individuale. La presenza
T
di temperatura. L'aria esterna viene dei pannelli permette di agire anche
4 5 6 trattata in un gruppo condizionatore sugli scambi di calore per irraggia-
centrale per quanto riguarda il suo mento tra corpo ed ambiente: ci con-
Fig. 5 - Schema di condizionatore multi-
multi-
grado igrometrico e quindi inviata sente di mantenere, a parit di condi-
zone con relativa regolazione.
negli ambienti; vengono cos assicu- zioni di benessere, temperature dell'a-
1, aria esterna; 2, aria di ricircolo; 3, aria condi- rati i necessari ricambi e controllata ria ambiente in inverno leggermente
zionata; 4, filtri; 5, batteria raffreddante e deumi- l'umidit relativa nel modo giaccen- pi basse ed in estate pi alte che con
ficante in estate e riscaldante in inverno; 6, appa-
nato. per da rilevare che in certi gli altri sistemi.
rato umidificatore invernale; T, termostato per la
regolazione in estate del punto di rugiada ed in casi la presenza del pannello non La diminuzione della differenza di
inverno della temperatura dellaria uscente dalla sufficiente a garantire il manteni- temperatura tra organismo ed aria
batteria 5; U, igrostato sul recupero per la rego- mento della temperatura voluta nel ambiente aggiunta alla riduzione dei
lazione dellumidit relativa in inverno; 7, batterie
funzionamento estivo poich la tem- quantitativi di aria in movimento nel-
di post-riscaldamento per la regolazione della
temperatura dellaria inviata nelle singole zone: peratura dell'acqua di alimentazione l'interno dei locali attenua sensibil-
Ta1, Ta2, Ta3, termostati ambiente in ogni zona non pu scendere al disotto di certi mente il pericolo che si producano
per la regolazione della temperatura. limiti per evitare condensazioni di fastidiose correnti d'aria.
vapor d'acqua sulla superficie del Tra gli inconvenienti pi importanti
della regolazione della temperatura pannello medesimo. In questi casi che presenta questo sistema va senz'al-
nei singoli ambienti, mentre le altre occorrer pertanto affidare all'aria tro considerato quello conseguente
grandezze vengono regolate central- anche parte del compito relativo al alla sua inerzia termica . Questa
mente mediante l'introduzione di una mantenimento in ambiente delleade- dipende dalla capacit termica della
portata d'aria fissa almeno sufficiente guate condizioni di temperatura. massa che funziona da pannello: tanto
per il rinnovo ed opportunamente trat- La rete di distribuzione dell'aria maggiore tale capacit tanto pi
tata per quanto riguarda il contenuto di solito realizzata a bassa velocit. grande sar il ritardo con cui vengono
di vapor d'acqua ( aria primaria ). Esiste per anche qualche caso di risentiti negli ambienti gli effetti della
Inoltre si cercato di ridurre al distribuzione ad alta velocit; prima regolazione automatica che agisce
minimo la sezione delle condotte au- della introduzione negli ambienti l'a- sulla temperatura dell'acqua calda o
mentando la velocit dell'aria nel loro ria deve allora passare in un disposi- fredda che alimenta il pannello. Tale
interne, per renderne pi agevole la tivo che diminuisca la velocit e atte- ritardo pu arrivare a frustrare com-
installazione; si sono cos sviluppati i nui i rumori. pletamente gli effetti della regolazione
sistemi di distribuzione dell'aria ad alta perch le variazioni di temperatura del
velocit in cui si raggiungono valori di l pannelli possono essere di tre pannello non sono in sincronismo con
velocit anche di 25 m/s; le condotte tipi: le richieste degli ambienti. Natural-
vengono in queste caso realizzate in incorporati nella struttura dei so- mente il pericolo in tal senso sar tanto
lamiera metallica o in materie plasti- lai; maggiore quanto pi rapida lavaria-
che e quasi sempre a sezione circolare sospesi al solaio e realizzati con zione delle cause che provoca l'inter-
con accurati raccordi. Le velocit ven- lamine metalliche ripartitrici ed into- vento della regolazione. Questi im-
gono poi opportunamente ridotte con naco; pianti non sono quindi adatti per fab-
diversi accorgimenti prima dell'immis- di tipo metallico, forati e sospesi bricati in cui sia molto sentito l'effetto
sione dell'aria negli ambienti. ai solai. dell'irraggiamento solare (per es. per
I principali sistemi che permettono il la presenza di ampie superfici vetrate)
condizionamento di numerosi ambienti Senza scendere in ulteriori dettagli dato che questo rapidamente varia-
con regolazione centralizzata per i ri- costruttivi e di funzionamento si ac- bile nel tempo, oppure quando si
cambi e l'umidit relativa e con regola- cenner ai principali pregi e difetti di prevda la presenza di numerose per-

A.P.I.C.E. S.r.l. 256a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA

sone che possono in breve tempo ri- IMPIANTI A MOBILETTI del ventilatore; la regolazione per zone
dursi a pochissime (sale di riunione e E ARIA PRIMARIA si fa agendo sulla temperatura dell'ac-
spettacolo), ecc. qua di alimentazione, realizzando na-
L'inconveniente molto attenuato Questo sistema prevede, come turalmente vari circuiti per le diverse
con i tipi a pannelli metallici, i quali nel caso dei pannelli, il trattamento e zone.
presentano anche il vantaggio dideter- la distribuzione a bassa velocit di Il sistema permette quindi una re-
minare, con la loro superficie forata, una portata d'aria esterna (primaria) golazione di temperatura indipendente
qualora vi sia sovrapposto uno strato sufficiente a mantenervi adattecondi- e rapida per ogni locale e quindi
di materiale poroso, un sistema assor- zioni di purezza e di umidit relativa. adatto per ambienti in cui le cause
bente per l'energia sonora che contri- Il controllo della temperatura sia interne che esterne abbiano forte
buisce a ridurre il livello dei rumori ed affidato a mobiletti installati nei sin- intensit e varino rapidamente coi
realizzare nei locali condizioni soddi- goli ambienti. I mobiletti sono dotati tempo.
sfacenti per una buona udibilit. l tipi di un filtro, di un ventilatore e di una Tra gli inconvenienti vanno segna-
con pannelli sospesi non metallici pre- batteria a tubi alettati alimentata in lati:
sentano dal punto di vista dell'inerzia estate con acqua fredda ed in in-
caratteristiche intermedie tra quelli verno con acqua calda. Il mobiletto le correnti cui pu dar luogo l'aria
immersi e quelli completamente me- aspira l'aria dall'ambiente e la rinvia complessivamente in circolazione nei
tallici. nello stesso dopo averla filtrata e locali il cui quantitativo molto mag-
Comunque si pu affermare che trattata termicamente: l'aria am- giore che nel caso degli impianti con
tutti questi tipi di impianti si prestano a biente viene quindi fatta circolare in pannelli;
realizzare un soddisfacente condizio- circuito chiuso. In estate la tempera-
namento in fabbricati che non presen- tura dell'acqua fredda regolata in il numero elevato di elettroventilatori
tino estese superfici vetrate, in cui non modo da non provocare condensa- che occorre installare che sono tanti
si prevedano eccessivi affollamenti e zioni allo scopo di non influire sull'u- quant' il numero dei mobiletti; lamol-
che si trovino in localit non troppo midit relativa che viene stabilita dal- tiplicazione delle apparecchiature in
calde (Italia Centrale e Settentrionale). l'aria primaria. moto rappresenta una complicazione
Uno schema di questo tipo di im- Le prestazioni termiche del mobi- per la manutenzione ed anche undi-
pianto riportato in fig. 6. letto possono essere variate entro sturbo per i rumori che nascono. Oc-
limiti molto pi ampi di quelle dei corre per dire che nei tipi recenti di
pannelli. La regolazione individuale mobiletti la rumorosit stata assairi-
pu essere fatta a mano o automati- dotta; comunque pu ancora rappre-
camente agendo sul funzionamento sentare un inconveniente

M3
6 6

T2 M2

Aria
7
esterna
T1 U T3

1 2 3 4 5

Fig. 6 - Schema di impianto ad aria e pannelli

1, serranda; 2, filtri; 3, batteria refrigerante e riscaldante; 4, complesso umidificatore; 5, batteria di post-riscaldamento; 6, pannelli; 7, scambiatore di calore;
U, igrostato; T1, termostato per la regolazione del punto di rugiada estivo e della temperatura di riscaldamento invernale; T2, termostato per la regolazione
della temperatura dellacqua del circuito pannelli; T3, termostato per la regolazione della temperatura dellaria primaria; M3, ed M2, Master esterni per la
regolazione del punto di taratura dei relativi termostati.

A.P.I.C.E. S.r.l. 256b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
Ma
scinata. Quindi, qualora gli ambienti
abbiano carichi termici rilevarti, oc-
alla zona EST
corre aumentare laria primaria per
poter avere a disposizione una mag-
gior portata complessiva. Ci antie-
alla zona OVEST
conomico poich obbliga ad aumen-
Ta Ta
4 4 tare le portate daria esterna oltre
quello che sarebbe strettamente indi-
spensabile per le esigenze di ventila-
zione degli ambienti. Inoltre come
altro inconveniente pu essere segna-
2 3
lato quello che deriva dall'inevitabile
1
fruscio che accompagna la fuoriuscita
T3 C dell'aria primaria dagli ugelli.
Aria T1 U T2 T4
esterna
6 5 IMPIANTI A DOPPIO CONDOTTO
M2
Questo sistema prevede una dop-
pia distribuzione d'aria a temperature
Fig. 7 - Schema di impianto ad aria e mobiletti inferiori e superiori a quella che si
vuole mantenere negli ambienti (v. fig.
1, batteria refrigerante e riscaldante; 2, complesso umidificatore; 3, batteria di post-riscaldamento
con relativa serranda di by-pass; 4, mobiletti locali con filtro batteria e ventilatore; 5, scambiatore di 9). Prima dell'introduzione nei locali le
calore per il circuito acqua mobiletti zona Est; 6, scambiatore analogo per la zona Ovest; T1, due portate d'aria a temperature di-
termostato per la regolazione del punto di rugiada estivo e della temperatura di riscaldamento verse vengono miscelate in un'apposita
invernale; T2, termostato di regolazione della temperatura di mandata dell'aria asservito al Master M2 scatola: la proporzione della miscela
ed agente sul by-pass della batteria di post-riscaldamento; T3 e T4 termostati per la regolazione della
temperatura dell'acqua dei circuiti mobiletti rispettivamente per le zone Est ed Ovest; C, compensatore regolata da una serranda che si
solare che regola i punti di taratura dei termostati T3 e T4; T5, termostati ambiente agenti sui ventilatori muove automaticamente dietro il co-
dei mobiletti (regolati dal Master M2). mando di un termostato posto in am-
biente. Variando tale proporzione va-
ria la temperatura d'introduzione del-
l'aria (le cose sono disposte in modo
per ambienti con speciali esigenze quattro volte la propria. L'aria am- che la portata invece rimanga co-
acustiche. In fig. 7 riportato uno biente richiamata dall'aria primaria stante) e si pu pertanto ottenere una
schema di riportato di questo tipo. attraversa una batteria alimentata in rapida ed efficace regolazione della
inverno con acqua calda e in estate temperatura ambiente.
IMPIANTI AD INDUZIONE con acqua refrigerata (v. fig. 8). L'aria introdotta contiene sempre
L'energia occorrente per far circolare una frazione fissa di aria esterna op-
Questo impianto , dal punto di l'aria ambiente attraverso la batteria portunamente deumidificata in estate e
vista funzionale, analogo a quello a del mobiletto quindi fornita, in que- umidificata in inverno, in modo da
mobiletti pi aria primaria. Esso per sto caso, anzich da un elettroventila- mantenere le desiderate condizioni di
permette: tore, dall'effetto di trascinamentopro- umidit relativa e di purezza. L'altra
leliminazione de, ventilatori nei dotto dall'aria primaria. parte di aria occorrente proviene dal
mobiletti; La regolazione della temperatura ricircolo che, con questo tipo di im-
la riduzione delle sezioni delle con- ambiente si pu fare a mano o auto- pianti, necessario effettuare perch
dotte poich l'aria viene distribuita ad maticamente agendo sulla portata gli stessi funzionino in modo econo-
alta velocit. d'acqua che attraversa la batteria del mico. Occorrono quindi tre reti di
mobiletto; la regolazione per zone si condotte; due di mandata ed una di
L'aria priaria che, al solito, assicura, pu fare, come nel caso precedente, ripresa. Le due reti di mandata sono
ricambi e le adatte condizioni di umi- agendo sulla temperatura della ac- quasi sempre ad alta velocit; la sca-
dit relativa, parte dal gruppo condi- qua di alimentazione delle batterie tola di miscela assume allora anche la
zionatore centrale e attraverso una rete dei mobiletti. Gli impianti ad indu- funzione di riduttrice di velocit e di
di condotte ad alta velocit raggiunge zione rappresentano certo un note- silenziatrice.
i mobiletti disposti nei singoli ambienti, vole progresso poich consentono Poich le due reti sono percorse da
l'aria entra dapprima in una scatola una forte riduzione degli ingombri e portate variabili in relazione alle esi-
(plenum) in cui ridotta la velocit e l'abolizione di molti oneri di esercizio genze termiche dei singoli locali, oc-
sono smorzati eventuali rumori, poi e di manutenzione. Hanno pero una corre prevedere un sistema automatico
attraversa una serie di ugelli nell'in- limitazione nel loro impiego deri- di regolazione della pressione atto a
terno del mobiletto e trascina con s, vante da fatto che non si riesce nor- mantenere costanti le portate alle ero-
per effetto detto di induzione una malmente ad aumentare oltre 3-4 il gazioni,
portata d'aria ambiente pari a tre o rapporto tra aria primaria e aria tra- Il sistema presenta due pregifonda-

A.P.I.C.E. S.r.l. 257a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA
mentali: la pratica assenza di
inerzia termica e quindi la ra- 9 9
pida ed efficace regolazione
della temperatura ambiente, e
la possibilit di fornire contem- Zona EST
poraneamente del
9 9

M2
M2

2 3 4 5
T2

1 6

T3 T4
V
V1

V3 V4
7 7
T5 V5 T6
8 8
V6

Fig. 8 - Schema di impianto ad induzione

1, batteria di post-riscaldamento; 2, batteria raffreddante e deumidificante in estate; 3, complesso umidificante; 4, batteria di pre-raffreddamento estivo ad
acqua di pozzo; 5, batteria di riscaldamento invernale; 6, aria esterna; 7, scambiatori di calore (uno per zona); 8, pompe di circolazione nel secondario degli
scambiatori e nei mobiletti; 9, mobiletti locali ad induzione; T1, termostato per la regolazione in estate del punto di rugiada ed in inverno della temperatura
dell'aria agendo rispettivamente sulle valvole V e V1; T2, termostato di regolazione della temperatura di mandata dell'aria comandato dal Master sull'aria
by-pass della batteria di post-riscaldamento; M2, Master esterni con deviatori estivo (E) ed invernale (I); T3 T4, termostati regolanti in inverno la temperatura
dell'acqua del circuito secondario di zona, mediante azione sulle valvole V3; e V4; T5 e T6, termostati regolanti in estate la temperatura dell'acqua del circuito
secondario di zona mediante azione sulle valvole miscelatrici V5 e V5.

A.P.I.C.E. S.r.l. 257b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO DARIA

18 18
Ta Ta

17
6
5
D2 H2 12 V2
D3 H1 16
17
3
D1 17
R1
9 10 T2
2
7 13
1
14 15
16 R2
M1 V1 11 T1
4
V3
T3
Fig. 9 Schema di impianto a doppio condotto
1, aria esterna minima; 2, aria esterna massima; 3, condotto caldo; 4, condotto freddo; 5, aria di ricircolo; 6, aria di espulsione; 7, ventilatore di man-
data; 8, ventilatore di ricircolo; 9, batteria di pre-riscaldamento; 10, batteria di pre-raffreddamento; 11, filtro; 12, batteria di riscaldamento; 13, umidifi-
catore; 14, batteria raffreddante e deumidificante; 15, separatore di gocce; 16 e 17, serrande; 18, scatole di miscela; T1 termostato che controlla, attra-
verso V1, la temperatura di preriscaldamento; T2, termostato che controlla, attraverso V2, la temperatura del condotto caldo (con asservimento al Master
M1); T3, termostato che controlla, in inverno, la temperatura del condotto caldo attraverso V2; Ta; termostati ambiente; R1 e R2, apparecchiature per il
controllo della pressione statica nei condotti.

ELEMENTI DI COSTO Non permettono di solito i trattamenti in-


Si vuoi concludere questa breve rassegna degli impianti di vernali: in qualche tipo vi tuttavia la
calore in alcuni ambienti e di sottrarne in condizionamento dando alcuni clementi indicativi sul costo possibilit di riscaldare l'aria facendo in
altri, con una gamma di regolazione quindi d'installazione e su quello di esercizio dei vari tipi di impianto. modo che questa attraversi, prima di es-
assai pi vasta che con gli altri sistemi. l dati relativi sono riportati nella tabella IV: si deve per tener sere immessa nell'ambiente, la batteria che
Altro vantaggio quello di eliminare del presente che le cifre riportate valgono solo a titolo di orien- funge da condensatore del frigorifero. li
tutto le reti di tubazioni d'acqua. tamento, poich su di esse hanno molta influenza alcune riscaldamento ottenuto in questo modo
D'altra parte per necessario costruire tre caratteristiche specifiche quali le modalit esecutive dell'edifi- comunque nettamente antieconomico e
reti di canali: ci porta un onere sensibile cio e la sua destinazione. non esiste mai la possibilit di controllo
sia per il costo che per le possibilit di dell'umidit relativa.
installazione. CONDIZIONATORI AUTONOMI Tra gli inconvenienti pi vistosi presentati
Il sistema inoltre diviene antieconomico Si accenna infine alle possibilit che offrono i cosiddetti da questi condizionatori, oltre all'incom-
quando per esigenze igieniche (ospedali, ad condizionatori autonomi d'ambiente: si tratta di apparecchi pletezza dei trattamenti gi accennata,
es.) non opportuno effettuare il ricircolo e costituiti essenzialmente da una presa d'aria con relativa vanno annoverati:
quindi occorre introdurre tutta aria prele- sezione filtrante. da una batteria refrigerante, da un frigorifero 1) la necessit di praticare un foro di
vata dall'esterno. di cui detta batteria costituisce l'evaporatore, e da un ventila- dimensioni abbastanza ampie (all'incirca
In definitiva questo tipo di impianto si presta tore; il tutto racchiuso in un involucro metallico. Hanno quelle della sezione frontale del mobiletto)
in special modo per edifici che presentino normalmente potenzialit tali da sopperire al fabbisogno sulla parete dove viene montato il condi-
particolari esigenze dal punto di vista della frigorifero estivo di un ambiente dalle caratteristiche normali zionatore, per dotarlo di presa d'aria
regolazione, in quanto possono essere inte- di una stanza di abitazione o di ufficio. Essi consentono di esterna: ci non tanto per garantire la
ressati da oscillazioni notevoli e rapide delle agire direttamente sulle temperature estive e sui ricambi ventilazione del locale quanto per permet-
cause atte a far variare la temperatura degli d'aria; il controllo dell'umidit indiretto e un po' approssima- tere la sottrazione di calore. da parte
ambienti. tivo. dell'aria esterna, al condensatore del fri-
gorifero (i tipi con condensatore raf-
freddato ad acqua presentano d'altronde
TABELLA IV l'inconveniente di richiederne un quantita-
Costo di installazione Costo di esercizio annuale Durata di tivo notevolmente superiore alle normali
TIPO DI IMPAINTO a m vuoto per pieno a m vuoto per pieno di esercizio disponibilit);
di edificio edificio giorni 2) la complicazione dovuta al moltiplicarsi
di delicate apparecchiature, quali i piccoli
Condizionamento parziale a
frigoriferi, nel caso in cui si debba provve-
pannelli immersi pi aria 1500/2500 lire 350/500 lire 120invernali dere ai condizionamento di numerosi am-
Condizionamento a pannelli bienti: ci particolarmente importante
sospesi pi aria primaria 2000/3000 lire 350/600 lire 120 invernali nei riguardi della manutenzione;
Condizionamento a pannelli 120 estivi 3) l'aumento delle spese di esercizio ri-
metallici pi aria primaria 3000/4000 lire 350/500 lire id. c.s. spetto agli impianti centralizzati.
Condizionamento a mobiletti Tuttavia, in casi di limitata importanza in
cui si debba provvedere al raffrescamento
con ventilatore pi aria primaria 3500/4500 lire 350/500 lire id. c.s.
ed alla ventilazione di qualche ambiente di
Condizionamento a induzione 3500/4500 lire 350/500 lire id. c.s. ufficio o di abitazione, questi condiziona-
Condizionamento a doppio tori possono trovare giustificato impiego.
condotto 3500/5000 lire 300/600 lire id. c.s.

A.P.I.C.E. S.r.l. 258 Manuale dellArchitetto


ASCENSORI E MONTACARICHI

CLASSIFICAZIONE cabine disposte luna di seguito al- zionale Prevenzione Infortuini) o allI-
Gli impianti di sollevamento che tro- laltro ed animate da moto continuo. spettorato del Lavoro che eseguono
vano impiego nei fabbricai ad uso e) Le scale mobili e i piani incli-
incli- pertanto un collaudo ad installazione
civile possono essere classificati, in nati la cui diffusione, viceversa va ultimata: ed in base ai risultati di que-
base al servizio che sono chiamati a aumentando: ma naturalmente il sto viene rilasciata, o meno, la neces-
svolgere nella maniera seguente: loro impiego conveniente quando saria licenza di esercizio.
a) Ascensori propriamente detti, in- occorre far superare, ad un grande
tendendo in tal modo gli impianti de- numero di persone, dislivelli relativa- CARATTERISTICHE PRINCI-
PRINCI-
stinati al trasporto esclusivo di per- mente diversi. Listallazione degli im-
sone. pianti di sollevamento rilevata da
PALI DEGLI IMPIANTI DI
b) Montacarichi,
Montacarichi destinati generica- particolari norme di legge che sono SOLLEVAMENTO
mente al trasporto di cose con o senza contenute nel D.L. n. 600 del 31-8- Gli elementi principaliatti a caratteriz-
accompagnamento delle persone. I 1945; si ritiene quindi opportuno zareun impianto di sollevamento del
montacarichi possono avere spesso un riportare la classificazione degli im- tipo di quelli ( che qui interessano) di
uso particoalre ed allora assumono pianti che viene fatta in dette norme. cui ai punti a) b) c) del paragrafo
specifiche denominazioni, come: Poich in essa sono tenute in partico- precedente, sono:
- i montacarte, per il trasporto didocu- lare evidenza le questioni riflettenti la portata;
menti, fascicoli, posta, libri, di largo la sicurezza delle persone, gli im- la corsa;
impiego negli uffici, archivi, bibliote- pianti vengono suddivisi nelle se- il numero delle fermate;
che ecc; guenti cinque categorie: la velocit di esercizio;
- i montavivante ed i montastovigkie - categoria A: ascensori adibiti al il sistema di manovra.
usati nei ristoranti e negli alberghi; -i trasporto di sole ersone e montaletti- Portata. Si intende in tal modo il
montabiancheria, impiegati negli al- che; carico che pu con sicurezza trovar
berghi, ospedali, ecc.; - categoria B: ascensori adibiti al posto nella cabina ed essere da que-
- i montautomobili, destinati alle auto- trasporto di cose accompagnate da sta trasportato: nel caso degli ascen-
rimesse a pi piani ed anche, in qual- persone; sori tale carico proporzionale al nu-
che caso, alle abitazioni con garage - categoria C montacarichi adibiti mero delle persone il cui peso viene
privati nel piano scantinato. al trasporto di cose con cabina ac- convezionalmente valutato in Kg 80
c) Montalettighe, per il trasporto de- cessibili alle persone solo per le ope- per persona. Per gli ascensori i valori
gli infermi da un piano allaltro degli razione di carico e scarico; di portata normalmente adottati sono
edifici destinati a casa di cura. Si - categoria D: montacarichi di por- i
tratta, in questo caso, di ascensori con tata non inferiore a Kg 25, adibiti al n 3 persone pari a Kg 240 s
caratteristiche particolari derivanti trasporto di sole cose con cabina non 4 320 e
dallo soecifico compito che sono chia- accessibile alle persone. Laltezza li- 5 400 g
mati a svolgere. Nella loro esecuzione bera della cabina dovr essere non 6 480 u
normale tutti questi impianti sono at- inferiore a m. 1,20 oppure essere 8 640 e
tualmente costituiti, in linea di princi- munita di ripiani intermedi inamovi- 10 800 nt
pio, da una cabina, in cui trova posto bili disposti in posizioni tali che gli 13 1040 i:
il carico utile, collegata ad un estre- spazi liberi risultanti non siano di
mit di un sistema di funi speciali di altezza superiore a m. 1,20. defi- Per i montacarichi le portate possono
acciaio, le quali portano allaltreestre- mita come non accessibile anche variare, ovviamente, entro limiti e con
mit un contrappeso: il tutto mosso, una cabina che, alle fermate abbia il modalit pi ampi: sono per abba-
di solito, da un argano collegato ad bordo inferiore dellapertura di ca- stanza comuni le portate di kg 250,
un motore elettrico ( si prescinde, in rico ad unaltezza di almeno m. 0,80 600, 1000, 15000, 2000. Per i mon-
questa sede dagli impianti idraulici e sul pavimento del piano di accesso. talettighe si sta tentando ununifica-
pneumatici poich la loro applicazione - categorie E: ascensori a cabine zione su due tipi, uno comune della
nei fabbricati civili e limitatissima). multiple a moto continuo portata di kg 630 ed uno speciale in
opportuno per far menzione di due (paternoster) adibiti al trasporto di cui la portata elevata a kg 1000:
tipi di impianti di sollevamento che per persone. Le norme del D.L. 600 sono questi valori sono stabiliti, per ragioni
la loro destinazione rientrano tra gli in corso di aggiornamento: comun- di sicurezza, in relazione allampiezza
ascensori, che sono sempre mossi que nel progetto delle nuove norme delle cabine e non al carico normal-
da motori elettrici, ma la cui confor- tale classificazione rimane invariata mente trasportato. La portata delle
mazione completamente diversa a parte il limite superiore di Kg. 250 singole cabine degli ascensori pater-
dallo schema sopra accennato. fissato per la ortata degli impianti di noster non deve essere superiore a
d) Gli ascensori paternoster, il cui cat. D. Ilcontrollo della rispondenza due persone (D.L. 600)
impiego, mai rilevante, si va in realt degli impianti alle norme del D. L.
facendo raro, costituiti da una serie di 600 demandato allENPI (Ente Na-

A.P.I.C.E. S.r.l. 259a Manuale dellArchitetto


ASCENSORI E MONTACARICHI

Corsa. Con questo termine si indica assegnare ad un ascensore dipende mate.


la distanza esistente tra il piano della da molteplici fattori dei quali si vo- Anzi, a questultimo riguardo occorre
prima e quello dellultima fermata gliono qui accennare i pi importanti: aggiungere che potrebe addirittura
dellimpianto: essa coincide evidente- destinazione dellimpianto verificarsi il caso di un ascensore che,
mente con la lunghezza del massimo (abitazione di lusso o normale, uffi- passando tra due fermate successive,
percorso che pu compiere la cabina. cio, magazzino ecc.); non riesce a raggiungere la velocit di
Numero delle fermate. Dipende corsa; regime. Per evitare fastidiosi o addirit-
ovviamente dal numero dei piani da numero delle fermate; tura dannosi effetti agli occupati la
servire: come nel caso della corsa si distanza media tra le pi probabili cabina, infatti necessario che lacce-
tratta quindi di una caratteristica che fermate successive; lerazione caratterizzante il moto di
discende allimpianto direttamente tempi consentiti per lattesa ai piani questa fase di partenza ed in fase di
dalla geometria del fabbricato cui e per leffettuazione del percorso; fernata, sia inferiore ad un limite pre-
esso destinato. Si fa per presente numero e portata degli ascensori fissato che pu individuarsi in
che, oltre al numero delle fermate, ha con i quali si vuol provvedere allo 1,31,5 m/s.
anche importanza quello dei servizi, smaltimento del traffico. In linea ge- bene per chiarire, onde evitare
intendendo in tal modo io numero nerale evidente come laumento incertezze, che questo non va conside-
complessivo degli ingressi in cabina della velocit di esercizio consenta di rato come un limite assoluto di resi-
dei vari piani. Per un ascensore con un ridurre il numero di ascensori occor- stenza del corpo umano alle accelera-
ingresso ad ogni piano, come caso renti per un determinato edificio e di zioni. Anche nel campo degli ascen-
normale, il numero dei servizi coincide diminuire altres il tempo di salita o di sori, invero, i valori di accelerazione
con quello delle fermate; un ascen- discesa: nel contempo, per, au- ammessi per i casi di emergenza ( per
sore che servisse invece, ad esempio, menta il costo di installazione il esempio in fase di arresto della ca-
sei piani con due accessi in due piani quale, entro certi limiti, si mantiene, bina sugli apparecchi di sicurezza in
ed uno negli altri quattro verrebbe ad grosso modo, proporzionale alla ve- seguito alla rottura delle funi di tra-
avere otto servizi. locit. Occorre per considerare che zione) sono notevolmente superiori a
Velocit di esercizio. uno degli ladozione delle pi forti velocit non quello sopra detto: ma si tenga pre-
elementi pi importanti di un ascen- produce una diminuizione proporzio- sente che lentit degli effetti prodotti
sore e le diverse velocit che possono nale del tempo complessivo occor- sullorganismo dalle accelerazioni au-
essere adottate determinano, tra i vari rente per effettuare completamente menta, a parit di altre circonstanze,
impianti, una distinzione che pu es- una corsa poich in questo bisogna con il tempo in cui il tempo in cui il
sere fatta convenzionalmente come conteggiare anche il tempo necessa- coorpo sottoposto alle accelerazioni
segue: rio per lapertura e la chiusura delle stesse e che la durata delle fasi di
impianti lenti, in cui la velocit di porte e per lentrata e luscita della emergenza estremamente piccola
traslazione della cabina in fase di cabina. Orientativamente si pu rite- (1/10 1/20 di secondo). In conse-
moto uniforme inferiore a 0,40 m/s; nere che il tempo occorrente perlen- guenza, quindi, del limite imposto alle
impianti normali, con velocit trata o luscita della cabina sia, al accelerazioni pu verificarsi che la
compresa tra 0,40 e 0,85 m/s; minimo, di unsecondo, e di due se- somma degli spazi percorsi dalla ca-
impianti semiveloci, con velocit condi e mezzo circa quello necessa- bina in fase di moto accellerato e di
compresa tra 0,85 e 1,20 m/s; rio per lapertura o la chiusura delle moro ritardato risulti superiore alla
impianti veloci, nei quali la velo- porte. In totale, quindi, la somma dei distanza che c tra un piano e il
cit supera 1,20 m/s. tempi occorrenti per il carico o lo successivo qualora questa sia picoola
bene avvertire subito che nel campo scarico della cabina sar pari, al e la velocit di regime della cabina, in
delle alte velocit, che vengono adot- minmo, acirca 7 secondi; si noti che relazione, troppo grande. Si avrebbe
tate con sempre maggiore frequenza, questo tempo gi paragonabile a pertanto in questo caso, evidente-
si sono raggiuntii valori anche di 7 quello che impiega, ad esempio, una mente, un impianto che, nelle corse
m/s (ascensori del grattacielo della cabina muoventosi alla velocit di 1 pi brevi, non raggiungerebbe mei la
R.C.A. a New York), e che i limiti in tal m/s per spostarsi di 10 m, effet- piena velocit. I fattori che influen-
senso sono ormai imposti non da ra- tuando quindi una corsa che pu zano dunque la determinazione della
gioni tecniche inerenti alla costruzione essere considerata abbastanza velocit ottima da assegnare ad un
ed al funzionameto dei diversi appa- spesso ricorrente nei fabbricati nor- ascensore sono numerosi e certo non
rati dellascensore ma dai dannosi mali, poich corrisponde in media, a tutti facilmente valutabili: inoltre la
effetti fisiologici che possono provvo- tre piani di dislivello. loro importanza pu essere di volta in
care sullorganismo umano le forti pertanto evidente che i vantaggi volta diversa per cui, volendo stabilire
accelerazioni e le rapide variazioni di derivanti dalladazione delle elevate dei criteri generali, si incontrano note-
pressione atmosferica (queste ultime velocit tendono a diminuire sempre voli difficolt ed incertezze.
conseguenti alle variazioni di quota di pi man mano che si riduce la
della cabina durante la sua corsa). corsa dellimpianto e che aumenta, a
La scelta della velocit di esercizio da parit di questa, il numero delle fer-

A.P.I.C.E. S.r.l. 259b Manuale dellArchitetto


ASCENSORI E MONTACARICHI

A titolo orientativo, tuttavia, si possono dare le principali di manovra: delle persone a piani in cui ce ne
indicazioni di seguito riassunte, secondo le la manovra automatica sin- sono in attesa delle altre, questa
quali la velocit viene messa in relazione al gola o manovra universale: difficolt pu poi diventare addirit-
numero dei piani da servire: la manovra registrata tura impossibilit per chi si trovi a
N. dei piani...fino a 5 610 1015 collettiva-selettiva. chiamare lascensore da un piano
Veloc. in m/s....0,50,8 0,81,5 1,52 Nella manovra automatica sin- al quale nessuno debba arrivare.
Questi valori possono per essere aumentati, gola vengono disposti una pul- A questi inconvenienti riflettanti la
fino a 34 m/s, nei fabbricati a traffico parti- santiera in cabina munita di tanti praticit e la reapidit del servizio
colarmente intenso come uffici, grandimagaz- pulsanti quanti sono i piani serviti si aggiunge poi il maggior con-
zini, ecc. Per quanto riguarda i montacarichi si dallelavatore (oltre i pulsanti di sumo di energia che sicuramente
pu affermare che le esigenze relative alle arresto e di allarme prescritti si verifica in
velocit sono in genere meno complesse di dalle norme di legge) ed un pul- conseguenza del fatto che le corse
quelle degli ascensori. Normalmente si tratta sante di chiamata ai piani con le della cabina si susseguono senza
di impianti lenti rispetto a questultimi, e, se- segnalazioni presente alcun ordine logico: ma su questo
condo la tendenza generale, la loro velocit (necessaria quando la cabina non argomento si torner pi diffusa-
vien diminuita allaumentare della portata. visibile) occupato ed, even- mente in seguito .
Orientitavimente si possono tener presenti i L'eliminazione degli inconvenienti
dati che seguono: citati si pu ottenere con l'adozione
Spesso, ai piani viene anche di- della manovra registrata col-
sposto un pulsante di rinvio lettiva-selettiva. Con questo tipo di
che serve per rimandare la ca- manovra vengono registrati tutti
bina ad un piano prestabilito (di i comandi impartiti alla cabina, sia
solito il piano terreno): ma questo che provengano da questa che dai
pulsante, salvo casi particolari, diversi piani: si opera poi una,
pi dannoso che utile per un selezione di detti comandi nel
rapido ed economico esercizio senso che vengono soddisfatti non
dell'impianto, specialmente nell'ordine in cui sono stati impar-
quando il numero delle fermate titi ma in quello in cui si susse-
da 1000 supera le 5 o 6.
da 100 guono i piani interessati secondo il
Portata in Kg fino a 100 a 1000 a 10000 Con la manovra automatica uni- senso di marcia della cabina. L'a-
ed oltre versale l'ascensore risponde ad scensore, cio, eseguir tutti i co-
un solo comando per volta e, pi mandi che implicano un certo
Velocit in m/s 0,70,4 0,50,2 0,70,1 precisamente, al primo tra tutti senso di marcia, per poi soddi-
quelli che gli vengono impartiti sfare a tutti quelli per i quali il
prima che si metta in moto. Poi- moto deve svolgersi in senso op-
ch per questo pu condurre a posto: in sostanza, viene data la
interferenze con conseguenti dis- precedenza ai comandi che non
servizi, tra i comandi impartiti dai determinano la modificazione del
vari piani e quelli. provenienti senso di marcia della cabina ridu-
dalla cabina, a questi ultimi viene cendo quindi al minimo le corse
data precedenza sugli altri. inutili. Cosi durante una corsa in
Questo tipo di manovra presenta salita la cabina si arrester succes-
Naturalmente, in applicazioni magari fuori vari inconvenienti che divengono
dallordinario, i valori adottati possono anche sivamente ai piani cui debbano
sempre pi rilevanti aumentando scendere dei passeggeri o dai
essere profondamente diversi da quelli citati. l'intensit del traffico e quindi la
La velocit degli ascensori paternoster deve quali siano stati impartiti dei co-
portata e la velocit dell'ascen- mandi per salire , mentre pas-
essere, per legge, eguale al massimo a 0,2 sore. Tra di essi sono tipici ed
m/s; valore in verit assai modestomaimposto ser senza fermarsi davanti a
evidenti: quelli da cui siano pervenute chia-
da ragini di sicurezza poich, in questi ascen- -la necessit che gli utenti che
sori, la slita e la discesa dei passeggeriavven- mate per scendere : il contrario
entrano in cabina insieme e sono avverr durante la successiva
gono con le cabine in moto. diretti a piani diversi si accordino
Sistemi di manovra IL sistema di manovra corsa in discesa.
preventivamente per azionare i Poich dai piani intermedi ci si pu
o, pi semplicemente, la manovra di un pulsanti nelI'ordine in cui si succe-
ascensore riguarda il modo secondo cui esso muovere nei due sensi, occorre
dono le fermate di destinazione: che vi sia installata una bottoniera
viene comandato ed in base al quale soddisfa -la difficolt di riuscire a chia-
ai comandi ricevuti. con due pulsanti: uno per la chia-
mare I'ascensore nei periodi di mata atta a prenotare un servizio
Prescindendo dagli impianti con manovratore traffico pi intenso : e nel caso in
in cabina, si possono considerare due sistemi in discesa, I' altro per i servizi in sa-
cui la cabina trasporti sempre lita. Ai piani estremi, dai quali ci
delle persone a piani in cui ce ne

A.P.I.C.E. S.r.l. 260a Manuale dellArchitetto


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si pu muovere in un solo senso, esigenze degli utenti occupanti le ca- lungo.


viene sistemato un solo pulsante. Inol- bine e di quelli in attesa ai piani che Sono stati anche realizzati vari im-
tre, ai piani intermedi, vengono anche vorrebbero tutti, naturalmente, essere pianti con manovra collettiva triplex
poste delle segnalazioni, come frecce serviti nel pi breve tempo possibile. interessante cio tre ascensori in
direzionali o scritte del tipo arriva Le soluzioni adottate a questo propo- batteria: questo tipo di manovra ha
per salire , e arriva per scendere , o sito sono diverse ed ancora in evolu- per bisogno, per poter rispondere in
sale , scende , ecc., per permet- zione: si vuol tuttavia accennare bre- maniera effciente come la manovra
tere, agli utenti in attesa. Di indivi- vemente a quella forse pi diffusa, duplex, di apparecchiature notevol-
duare, nei casi in cui la cabina non che si identifica nel sistema detto a mente complesse.
visibile (ascensori in vano proprio), se cabina percorrente e a cabina stazio- Sia la manovra duplex che la triplex
questa, quando arriva, abbia o meno nante . possono essere predisposte, al pari
il senso di marcia desiserato. Secondo tale sistema, una cabina della manovra collettiva semplice
Ci allo scopo di evitare corse inutili ai staziona di solito ad un piano presta- (detta anche simplex ), in modo tale
passeggeri e occupazioni non neces- bilito, quasi sempre il piano terreno, che in certi periodi di punta gli ascen-
sarie della cabina. mentre laltra sta effettuando una sori svolgano il servizio prevalen-
Quando un ascensore deve provve- corsa : le richieste provenienti dai temente in un senso prestabilito: inol-
dere, per determinati periodi, a smi- vari piani vengono, in linea di mas- tre gli impianti possono essere dotati
stare il traffico quasi esclusivamente in sima, ricevute tutte dalla cabina in di dispositivi che permettono, quando
un solo senso predeterminato, come moto la quale soddisfa a tutte quelle sia necessario, di far funzionare i vari
avviene ad esempio nei fabbricati per che interessano piani da essa non ascensori disposti in batteria indipen-
uffici nelle ore di entrata e di uscita ancora raggiunti nel proprio ciclo di demente l'uno dall'altro:
degli impiegati, si pu modificare la marcia, e passa, per cos dire, tutte le Le manovre collettive-selettive duplex
manovra facendo in modo che, in altre alla cabina stazionante che si e triplex possono presentare qualche
questi periodi, vengano effettuati iser- mette quindi in moto per eseguire inconveniente abbastanza importante:
vizi soltanto nel senso che interessa: questi ultimi comandi. si consideri, ad esempio, che in deter-
completata una corsa, cio, la cabina Cos, ad esempio, se la cabina minate circostanze, le cabine possono
ritorner automaticamente e senza percorrente in fase di salita ri- partire una dietro l'altra per andare
fermate intermedie al plano di par- sponder a tutte le chiamate per sa- verso i piani pi alti a svolgere dei
tenza. lire provenienti dai piani che non ha servizi interessanti magari poche per-
Quando un solo ascensore non sia ancora raggiunto ed a tutte le chia- sone, mentre si determina un affolla-
sufficiente allo smaltimento del traffico mate per scendere, (cui soddisfer mento ai piani inferiori.
previsto per un determinato edificio si nella successiva corsa di discesa), Per evitare questa ed altre incon-
possono installare due elevatori in un mentre la cabina stazionante ri- gruenze che possono verificarsi, si
unico vano o in vani affiancati: in sponder a tutte le richieste per salire sono introdotti, specialmente negli
questo caso la manovra collettiva per- provenienti dai piani che l'altra ca- Stati Uniti, altri sistemi di manovra,
mette, con il cosiddetto comando bina ha gi oltrepassati. alcuni dei quali sono attualmente an-
duplex , I'unificazione dei comandi Ultimati tutti i servizi, la cabina stazio- cora in fase sperimentale.
esterni dei due ascensori in modo da nante torna al plano prestabilito e Essi ricorrono, per esempio, ad inter-
smistare il traffico a quell'impianto quella percorrente rimane disponibile vallare regolarmente nel tempo, indi-
che, all'atto della prenotazione del al piano dove ha effettuato l'ultima pendentemente cio dai comandirice-
servizio, si trova nella posizione pi fermata . vuti, le partenze delle cabine nelle ore
conveniente per eseguirlo. II criterio di ripartizione diviene natu- di punta, facendo inoltre effettuare le
Per questa manovra vengono installati ralmente pi complesso per i co- fermate nel caso in cui il traffico sia
un'unica coppia di pulsanti, comune ai mandi impartiti quando entrambe le prevalentemente uni direzionale, solo
due impianti, ai piani intermedi, ed un cabine sono in moto: senza scendere quando le cabine stesse si muovono
solo pulsante, sempre comune ai due in ulteriori dettagli che esulerebbero nel senso opportuno: oppure all'im-
impianti, ai piani di estremit. dai compiti di questa breve rassegna, piego di sistemi elettronici che permet-
Vengono inoltre sistemate delle se- si vuol accennare comunque al fatto tono addirittura di attribuire, ai vari
gnalazioni che permettono di indivi- che, contrariamente a quanto po- comandi, un'importanza diversa a se-
duare la posizione delle due cabine e trebbe a prima vista sembrare, non condo del tempo trascorso dall'istante
quindi quale delle due sia eventual- conviene quasi mai far rispondere in cui essi sono stati impartiti: e natu-
mente in arrivo ad un determinato alla richiesta proveniente da un certo ralmente tale importanza viene fatta
piano, e con quale senso di marcia . piano dalla cabina che si trova a aumentare al crescere del tempo.
Perch il servizio venga svolto in modo questo pi vicina poich in tal modo
veramente efficiente, necessario che potrebbe accadere che determinati
i comandi siano impartiti alle cabine comandi vengono soddisfatti veloce-
razionalmente e in maniera da conci- mente mentre altri rimangono in at-
liare, nel modo migliore, le diverse tesa per un periodo relativamente

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ELEMENTI COSTITUTIVI I motori a semplice polarit hanno, elettrica . Ci pu essere ottenuto me-
Tra gli elementi costitutivi di un ascen- in genere, quattro o sei poli e diante l'impiego di giunti elettromagnetici
sore o di un montacarichi, quelli che quindi funzionano, alla frequenza a coppia variabile, oppure di motori a
principalmente possono qui interes- normale di 50 Hz, con velocita di corrente continua alimentati a tensione
sare, considerate le finalit di queste circa 1425 o 950 giri/min rispetti- variabile: questi sistemi consentono addi-
note sono : vamente. rittura di far avvenire in modo continuo i
il macchinario; -II disporre per di una sola velo- passaggi di velocit sia in diminuzione
la cabina; cit di rotazione del motore e, che in aumento. E poich i motori a
le porte ai piani. quindi, di una sola velocit di corrente continua consentono anche l'ac-
traslazione della cabina conduce coppiamento diretto tra motore e puleg-
Macchinario. - Si intende di solito per automaticamente ad ammettere gia di trazione, possono aversi due tipi di
macchinario di un ascensore o di un dei dislivelli alle fermate, tra il pavi- macchine con motore a corrente continua
montacarichi l'insieme del motore di mento di cabina e quello di piano, alimentato a tensione variabile: la mac-
trazione dell'argano di sollevamento. che sono funzioni, tra l'altro, della china a trazione diretta, detta gearless
Gli argani di sollevamento ora adottati velocit della cabina all'atto dell'in- (impiegata per le pi alte velocit), e
sono quasi esclusivamente del tipo con tervento del freno e delle condizioni quella con riduttore, denominata gea-
tamburo a frizione, nel quale la cabina di carico (si tenga presente che il red . L'impiego di queste macchine, che
ed il contrappeso sono collegati alle contrappeso equilibra di solito il si va estendendo anche verso le velocit
due estremit di un sistema di funi che peso della cabina pi il 50% circa minori, consente inoltre, come sar me-
vengono avvolte, per angoli spesso mi- della portata): e si pu constatare glio illustrato in seguito, un minor con-
nori di 180, sulla puleggia motrice la che detti dislivelli aumentano rapi- sumo di energia elettrica a parit di pre-
quale porta apposite scanalature aventi damente oltre quanto ragionevol- stazioni.
adeguato profilo e sufficiente profon- mente tollerabile allorch la velo- Cabine.- Per ragioni di sicurezza le di-
dit. Lo sforzo tra puleggia e funi viene cit supera i 0,700,80 m/s. mensioni della cabina vengono messe in
trasmesso per attrito. Sono ormai asso- Volendo quindi operare con velo- relazione alla portata dell'impianto, dato
lutamente in disuso gli argani con tam- cit maggiore necessario che che gli argani a frizione, i quali, come gi
buro ad avvolgimento, che pure furono questa venga convenientemente ri- detto, sono ormai pressoch ge-
largamente impiegati fino a 20-30 dotta all'atto della frenatura. Ci si neralmente adottati, consentono sovrac-
anni fa, nei quali la cabina ed il con- pu ottenere mediante l'impiego di carichi limitati. Nelle norme del D. L. 600
trappeso vengono fissati ciascuno ad motori a doppia polarit, che pos- non esistono tuttavia prescrizioni tassative
unestremit di un proprio tratto di fune sono cio funzionare con due di- al riguardo : secondo il progetto delle
che ha laltra estremit ancorata al versi numeri di poli: un'opportuna nuove norme invece larea del pavimento
tamburo, su cui, quindi, le funi stesse si commutazione inserisce il numero di cabina non dovrebbe essere, per gli
di poli maggiore quando inizia la ascensori, superiore al valore risultente
La trasmissione del moto dal motore
frenatura, riducendo cosi la velo-
alla puleggia dell'argano pu avvenire ( 6P -500 )2
cit nel rapporto che esiste tra 4 A= 20+
in due modi: 60
due numeri di poli.
-indirettamente tramite un riduttore di
II rapporto di solito adottato di 1 a
velocit costituito di solito da una cop- in cui :
4 (quattro e sedici poli, ad esem-
pia vite senza fine ruota elicoidale; A la superficie interna utile del pavi-
pio).Se per necessario che i disli-
-direttamente, ed allora motore e pu- mento di cabina, espressa in metri qua-
velli abbiano valori particolarmente
leggia sono montati sullo stesso asse: I' drati;
piccoli (mm 510 al massimo, per
impiego di questo accoppiamento di- P e la portata in kg.
esempio), il sistema suddetto pu
retto, introdotto del resto abbastanza Nei montalettighe la portata non do-
essere adottato fino a velocit di
recentemente, richiede per l'uso di un vrebbe essere minore di:
circa 0,80 m/s; per velocit su-
motore a basso numero di giri (al
periori e fino al limite di circa 1,20
massimo 150 200 giri/min).
m/s si ricorre all'impiego di due mo- P=
2 ( 600A 400 A + 150)
I motori che vengono utilizzati per l'a-
tori, uno che funziona per la velocit 3
zionamento dell'argano possono es-
di regime e l'altro in fase di livella-
sere di diversi tipi ed alimentati sia a
mento, facendo avvenire la trasmis-
corrente alternata che a correnteconti- avendo adottato gli stessi simboli della
sione del moto da quoto secondo
nua: in questo secondo caso correr relazione precedente .
motore alla puleggia di trazione at-
evidentemente dotare l'impianto di un Negli ascensori di categoria B e neimon-
traverso una doppia riduzione di ve-
gruppo convertitore che provveda a tacarichi di categoria C, infine, tra la
locit.
trasformare in corrente continua la portata e la massima superficie del pavi-
Superando il limite di 1,20 m/s oc-
corrente alternata prelevabile dalle reti mento di cabina dovrebbe sussistere la
corre impiegare metodi completa-
cittadine. relazione seguente:
mente diversi; si ricorre, di solito,
I motori a corrente alternata possono P= 150A
alla cosiddetta frenatura
essere di due tipi e cio sempiice o

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In pratica vengono attualmente adottate La costruzione delle cabine in cristallo debbono infatti esservi applicate
delle dimensioni che sono pi o meno (con la struttura portante metallica,benin- per legge esigono, per funzio-
rispondenti a quanto riportato nelle ta- teso) viene qualche volta adottata per nare correttamente senza
belle I e 11 (quelle della tabella I sono ascensori in vano scala cui si voglia dare provocare
anzi consigliate dall'ENPI). una certa impronta di lussuosit: ma si inconvenienti, che non si deter-
Le cabine possono essere costruite con incontrano diverse difficolt di realizza- minino spostamenti apprezzabili
l'impiego di diversi materiali: i pi usati zione per dare alla cabia sufficienterobu- tra porta e telaio. Le porte in
sono il legno, i profilati di alluminio ano- stezza, silenziosit nella marcia, ecc. Le profilati e lamiera d'acciaio sono
dizzato, la lamiera d'acciaio e, qualche porte delle cabine sono in genere di tre quindi, evidentemente, quelle
volta, il cristallo. tipi : che danno le maggiori garanzie:
Le cabine in legno si costruiscono con porte a battente a doppia anta, logica- e, in realt, la loro diffusione
struttura tamburata o in paniforti e con mente apribili verso linterno; opportunamente assai aumen-
rivestimento in compensato impiallicciato porte scorrevoli a doppia anta; tata negli ultimi tempi.
nelle parti in vista, oppure in spessore di porte scorrevoli ad anta semplice. Relativamente alle dimensioni da
legno eventualmente doghettato. In questi assegnare alle portate di piano
ultimi tempi si sono anche molto diffusi i Tabella II. Montacarichi c' da rilevare che, mentre l'al-
rivestimenti in laminati plastici. tezza non deve essere, secondo
Le cabine in profilati d'alluminio anodiz- Dimensioni cabina il regolamento, inferiore a m
zato hanno trovato frequente impiego per Portata kg m mm 1,90, (salvo casi particolari), la
il loro gradevole aspetto estetico: sono 250 1,12 1180x950 larghezza pu essere fissata libe-
per piuttosto costose, oltre a presentare 400 1,65 1425x1180 ramente. Per ascensori a piccola
qualche volta dei difetti nell'ano- 600 2,65 1180x2240 portata, e cio fino a 78 per-
dizzazione. Ma in questo campo si sono 1000 4,27 sone, si adottano di solito valori
1425x3000
fatti ultimamente sensibili progressi. tra m 0,60 e 0,75, presuppo-
1600 7,00 2000x3500
2000 11,00 2500x4400 nendo che non debba uscire od
Montautomobili entrare pi di una persona per
Tabella I. Ascensori
kg 1600 11,00 2500x4400 volta; per forti portate, fino a 20
Dimensioni cabina persone, si installano porte con
Portata kg 2000 18,90 3000x6300
m mm luce netta di circa m 1,10
Montacarte, ecc.
permettendo l'entrata e l'uscita di
kg 24 (*) 0,25 500x500
Persone 3 0,72 900x800 due persone per volta e cosi via.
kg 50 0,42 700x600
Persone 4 0,94 1180x800 Per quanto riguarda il loro fun-
kg 90 0,56 800x700
Persone 5 1,12 1180x950 zionamento le porte ai piani pos-
(*) Non soggetto al collaudo ENPI sono essere:
Persone 6 1,35 1425x950
Persone 8 1,65 1425x1180 IL primo tipo viene usato quasi sempre -ad apertura manuale;
Persone 10 2,05 1725x1180 negli impianti con porte ad apertura ma- semiautomatiche
Persone 13 2,45 1725x1425 nuale, a meno che il limitato spazio a -automatiche.
disposizione per la cabina non costringa Le porte d apertura manuale
Montalettighe ad adottare uno degli altri due tipi che sono di solito a battente ad
kg 630* 2,65 1180x2240 trovano invece universalmente applica- un'anta, raramente di tipo scor-
kg 1000 3,55 1425x2500 zione negli ascensori con porte automati- revole. Quelle semiautomatiche
(*) Con le nuove norme per A = 2,65 che. sono pure quasi sempre a bat-
Si vuole infine accennare che si propugna tente ad unanta : esse vengono
dovrebbe essere P 730
da pi parti, gi da tempo, per evidenti sempre aperte a mano ma di-
ragioni economiche e di semplicit dima- spongono, per la chiusura, di un
Le cabine in lamiera d'acciaio verniciata dispositivo di richiamo ; ci
non hanno finora incontrato eccessivo fa- novra l'impiego, almeno per gli ascensori
a velocit normale, di cabine senza porte: utile, se non altro, ad evitare le
vore per le critiche mosse al loro aspetto chiusure troppo violente, che
estetico; ma non v' dubbio che si tratta impiego del resto consentito dai regola-
menti purch la conformazione del vano dannegerebbero la porta, e
delle costruzioni pi robuste e razionaii e quelle incomplete, che provo-
che possono anche raggiungere vantag- corsa e la posizione della cabina in esso
corrispondano a determinate condizioni di cano larresto del funzionamento
giosi livelli onomici, specialmente se si dellimpianto. Le porte automati-
arriver all'unificazione delle dimensioni sicurezza.
Porte al piani.
piani -Dal punto di vista costrut- che sono quasi sempre di tipo
delle cabine consentendone cos laprodu- scorrevole : un motore sistemato
zione in serie. Del resto i nuovi tipi di tivo le porte ai piani sono analoghe alle
cabine: ma per le porte, forse ancor pi sul tetto della cabina, che viene
verniciature, recentemente introdotti, per- comandato dalla posizione della
mettono ora l'ottenimento di migliori ef- che per le cabine, si ravvisa la necessita
che siano costruite con materiali robusti ed cabina stessa, provoca il movi-
fetti estetici. mento delle porte di questa le
indeformabili. Le serrature di sicurezza che

A.P.I.C.E. S.r.l. 261a Manuale dellArchitetto


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quali trascinano quelle di


piano con cui si accoppiano puleggia motrice puleggia di rinvio
eventuale puleggia di rinvio
durante la fase di livellamento.
Particolari dispositivi di sicu-
rezza come costole mobili, cel-
lule fotoelettriche ecc. determi-
nano larresto e linversione
del moto quando le porte, du-
rante la chiusura, incontrano
un ostacolo.
ll vantaggio principale che de-
riva dalladozione delle porte
automatiche, oltre allindubbia
comodit che esse rappresen-
tano per gli utenti dellim-
pianto, consiste nella riduzione
dei tempi di chiusura e di aper-
tura delle porte stesse che de-
termina un miglior sfrutta-
mento dellascensore. Il loro
impiego pertanto assai op-
portuno anzi, quasi indispen-
sabile, negli impianti veloci,
per forte traffico, con portata
magari non troppo elevata. Fig. 1-Disposizione schematica di un
ascensore con macchinario in alto
puleggia di rinvio
DINENSIONAMENTO E CARATTERI-
STICHE COSTRUTTIVE DEL VANO
CORSA E DEL LOCALE MACCHINA

Di interesse fondamentale per il pro-


gettista di un fabbricato la cono-
scenza sufficientemente precisa, sin
dall'inizio della progettazione, delle
dimensioni e delle caratteristiche co-
struttive che debbono avere il vano
di corsa dell'impianto e l'ambiente
destinato ad accogliere il macchina-
rio. Ma opportuno premettere
qualche considerazione sull u-
bicazione pi conveniente da asse-
gnare al vano nell'interno dell'edifi-
cio e sulla posizione relativa pi van-
taggiosa tra vano e cabina motori.
Non v' dubbio che in genere la po- puleggia di rinvio
sizione del vano condizionata a
quella della scala (o delle scale) po-
tendosi anzi sistemare l'ascensore,
come stato fatto spessissimo in
passato, addirittura nel vano della
scala. Questa soluzione non per
consigliabile per diversi motivi che si puleggia motrice puleggia motrice
possono individuare nelle difficolt Fig. 3 - Disposizione schematica di un
che essa crea dal punto di vista este- ascensore con macchinario
Fig. 2 - Disposizione schematica di un
tico, nella necessit di munire la ascensore con macchinario in basso di fianco
scala di ripari ampi e relativamente
costosi, nei problemi che spesso l'ancoraggio delle guide, ecc.

A.P.I.C.E. S.r.l. 261b Manuale dellArchitetto


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l'esistenza in un edificio di pi scale pro- prestazioni) ed un logorio pi cemento armato.


gettate o per dare una certa differenzia- lento delle funi di trazione. La In conclusione, tuttavia, poich le dlfficolt
zione al traffico (scale principali e scale di disposizione del macchinario in conseguenti alla maggiore altezza di testata
servizio) o per esigenze di smistamento alto consente inoltre, con faci- del vano sono, in genere, facilmentesupera-
dello stesso negli orari di punta (entrata lit, di aerare ed illurninare na- bili in fase di progettazione dell'edificio e
ed uscita del pubblico in un palazzo per turalmente la cabina motori: considerato che un sufficiente isolamento
uffici o in un grande magazzino, ad questo un particolare che non acustico del macchinario e, il solito, agevol-
esempio) comporta automaticamente, Sl va trascurato. mente ottenibile, I'installazione in alto della
potrebbe dire, I' installazione di un nu- macchina di trazione di un ascensore sen-
mero di ascensori almeno pari a quello Questa disposizione pu, per, z'altro da preferire alle altre due soluzioni, la
delle scale. Si vuol per richiamare l'at- in qualche caso. incontrare delle cui applicazione dovrebbe rimanere ormai
tenzione sulla convenienza della concen- difficolt poich necessita, sopra confinata ai pochi specialissimi casi in cui
trazione degli ascensori, appena possi- livello dell'ultima fermata, di particolari esigenze e difficolt la impon-
bile e cio quando non si hanno esigenze un'altezza minima dl m 5,70 per gano in modo perentorio .
nettissime di differenziazione o di smista- impianti a velocit normale (fino La cabina dl un ascensore pu correre come
mento, in un'unica zona o addirittura in a 0,85 m/s) ed anche superiore gi detto, in un vano proprio oppure in
un' unico vano; ci infatti consente un per impianti veloci. Conside- un vano scala .
miglior sfruttamento degli impianti e una rando, infatti, che sono imposte Le dimensioni in pianta del vano dipendono
maggiore rapidit di servizio in quanto per regolamento: -dalle dimensioni della cabina e quindi dalla
ogni utente pu disporre di tutti gliascen- -un altezza minima di m 2 per la portata dell impianto:
sori. cabina: dalla presenza o meno del contrappeso
La posizione che deve avere il macchina- -un altezza minima di m 2 per il nello stesso vano della cabina. La tendenza
rio, o meglio la cabina motori, nei con- locale macchina: attuale di disporre appunto cabina e con-
fronti del vano di corsa dell'ascensore o e che, per soddisfare alle dispo- trappeso nel medesimo vano: bisogna al-
del montacarichi riveste particolare im- sizioni del D L. 600, relative lora distinguere, per quanto riguarda le di-
portanza: e non inopportuno far rile- all'estracorsa superiore (vedi ap- mensioni del vano, se il contrappeso gui-
vare, a questo proposito, come ancora presso) necessaria una di- dato con guide rigide (del tipo di quelle per
oggi si vedano molto spesso prescelte stanza minima di circa m 1,70 la cabina, e cio costituite da profilati a T )
delle infelici soluzioni che si sarebbero tra il soffitto della cabina e Iin- oppure da funi spiroidali;
potute evitare con un pochino pi diinte- tradosso del solaio del locale -dal numero delle aperture di cabina, che
resse e di accortezza all'atto dellaproget- macchina (solo per gli impianti, comunque non possono evidentemente es-
tazione degli edifici. lenti questa distanza pu essere sere pi di due
In linea di principio possono essere adot- ridotta di 2030 cm), si vede la loro disposizione pu interessare due lati
tate tre disposizioni: che occorre appunto disporre di opposti o due lati contigui: in questo se-
-macchinario in alto (rappresentazione un'altezza minima di m 5,70 tra condo caso occorre sistemare le guide in
schematica in fig. 1): il piano dell'ultima fermata e la due angoli opposti della cabina, con una
-macchinario in basso (fig. 2): copertura del locale motori. conseguente complicazione costruttiva .
-macchinario di fianco (fig. 3). Installando, invece, il macchina- Esaminando il caso normale dl cabina con
Di queste tre possibili dislocazioni quella rio in basso poich il regola- una sola porta e di contrappeso sistemato
di gran lunga preferibile la prima. Essa mento non impone decisamente posteriormente alla cabina stessa, le dimen-
presenta, rispetto alle altre, i seguenti una altezza minima per l'am- sioni da assegnare al vano si possono rica-
principali vantaggi: biente destinato ad accogliere le vare riferendosli alla fig. 4 e tenendo pre-
-minor lunghezza delle funi di trazione: pulegge di rinvio, studiando sente che:
-minor numero di pulegge di rinvio: volta per volta qualche accorgi- -A pu variare da 5 a 10 cm, valore que-
-carico sulle strutture portanti del vano mento per rendere ispezionabili stultimo secondo le norme non superabile:
solitamente pi piccolo. con sufficiente facilit e como- -B pu essere compreso tra 15 e 20 cm;
Si ottiene quindi, adottando la disposi- dit le pulegge stesse, si pu -C deve essere:
zione con macchinario in alto, un minor contenere l'altezza necessaria maggiore di 5 cm se il contrappeso non
costo di installazione ed anche un pi sopra il calpestio del plano del- corre nello stesso vano della cabina; mag-
piccolo costo di esercizio: si tenga infatti l'ultima fermata entro i m 4,80 giore di 20 cm se si trova nello stesso vano
presente che la minor lunghezza delle 5,00. dalla cabina ed guidato con guide rigide.
funi, che circa un terzo di quellaneces- Un accorgimento che bisogna Nel caso che il contrappeso sia guidato con
saria con le altre soluzioni, implica una poi tener presente quando si in- funi occorre tener presente che la sua di-
pi piccola spesa per la loro sostituzione stallano ascensori con macchi- stanza dalla cabina e dalle pareti o dalle
(che va fatta con una certa frequenza,an- nario in alto riguarda il buon protezioni del vano corsa deve variare con
che ogni due tre anni) e che riducendo il isolamento dell' impianto dal la lunghezza libera L delle funi (e quindi con
numero delle pulegge di rinvio si ottiene punto di vista della trasmissione la corsa dell'impianto): pi precisamente
un miglior rendimento dell'impianto (e, di rumori e vibrazioni: questo in deve essere, sempre con riferimento alla fig.
special modo quando ci si trova

A.P.I.C.E. S.r.l. 262 Manuale dellArchitetto


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D= L x 0,4+5 Analogo margine di corsa deve essere garantito al disopra del pi


dove D espresso in cm, L in m. alto livello normale di esercizio, al meno che non si provvedaal-
Se per la parete o la protezione del vano conti- linstallazione di appropriati ammortizzatori sotto il contrappeso.
nua e senza sporgenze la distanza tra essa e il Oltre questo margine deve essere sempre assicurato sopra il tetto
contrappeso pu essere ancora di 50 mm: della cabina uno spazio libero di almeno cm.50. A questaposi-
Per concludere questi brevi ragguagli sulledimen- zione della cabina deve corrispondere lappoggio del contrappeso
sioni da assegnare in pianta al vano di corsa di un su arresti fissi. Gli ammortizzatori di cui sopra devono in ogni caso
ascensore si riportano, in tabella III, quelleracco- essere installati quando la velocit di eserecizio superi 1,50 m/s
mandate dall'ENPI Ci significa che gli spazi di extracorsa superiore ed inferioredeb-
bono esser funzioni della velocit di esercizio dellimpianto, poich
Tabella III
da questa dipende lo spazio necessario per la frenata diemer-
Dimensioni cabina Dimens. vano genza, e, quindi, per lappoggio sugli arresti fissi o sugliammorti-
Portata kg
m mm mm zatori.
Per ascensori a velocit normale ormai pressoch stabilito, anche
Persone 3 0,72 900x800 1300x1300 per l'indirizzo seguito dall'ENPl che detti spazi debbano essere pari
Persone 4 0,94 1180x800 1500x1300 a m 3,70 per l'extracorsa superiore ed a m 1,50 per quellainfe-
Persone 5 1,12 1180x950 1500x1500 riore (V fig. 5); solo nel caso in cui la realizzazione
Persone 6 1,35 1425x950 1800x1500 delIa fossa incontri gravi difficolt sar possibile e consentitopur-
Persone 8 1,65 1425x1180 1800x1800 ch siano impiegati particolari dispositivi dl sicurezza ridurneal-
Persone 10 2,05 1725x1180 2100x1800 quanto l'altezza che comunque non potr mai essere inferiore a m
Persone 13 2,45 1725x1425 2100x2100 1,10 circa.
Per gli ascensori veloci le altezze di testata e di fossa devonoes-
Montalettighe sere maggiorate fino a raggiungere ad esempio i valori dl m 6.80
kg 630 2,65 1180x2240 e di m 4,60 rispettivamente per un impianto con velocit di 4 m /
1800x2600
s ; ci va comunque fatto secondo le indicazioni dei costruttori.
kg 1000 3,60 1425x2500 2100x2800
Quando si ha a che fare con ascensori o montacarichi installati in
vano scala si deve avere particolare riguardo nella costruzione dei
D ripari. Nel D. L. 600 riportato infatti:
C
D Per ascensori o montacarichi installati nel vani delle scale per
tutte le parti che distano dagli organi mobili meno di cm 70de-
vono essere applicate
per un altezza di m 1,70 a partire dal piano di calpestio del ripiani
e da! ciglio dei gradini robuste difese di materiale incombustibile
in modo tale che resti impedita la possibilit di sporgersi conqua-
lunque parte del corpo entro i vari stessi nei sopraddetti limiti dldi-
stanza dagli organi mobili. Difese dello stesso tipo devono essere
applicate alle porte degli accessi al vano quando queste sonorap-
B presentate da cancelli.
A
Le difese possono essere costituite da rete rnetallica solidamente
intelaiata con maglie di ampiezza non superiore a cm 3 oppure da
Fig. 4 Dimensioni vano di corsa
riquadri di vetri di sicurezza che debbono corrispondere aise-
Nella realizzazione del vano di cors.1 di unascen- guenti requisiti minimi: Il vetro non deve rompersi con distacco di
sore bisogna tener ben presenti le esigenze : relativi frammenti per la caduta libera su di esso di una sfera di acciaiole-
agli spazi di extracorsa superiore ed inferiore, cio vigato del peso di kg 0,760 da una altezza non inferiore a cm 50;
agli: spazi che debbono rimanere sopra il soffitto e la prova viene eseguita su un campione di dimensioni cm 30 X 30
sotto il pavimento della cabina quando questa e intelaiato da cornice in legno dello spessore di cm 9 ed avente
ferma rispettivamente all'ultima ed alla primafer- un'apertura quadrata di cm 28 di lato: tollerato che il punto
mata. d'urto venga a trovarsi in un cerchio di raggio cm 2 con centro nel
Dice infatti il Regolamento al riguardo: Nellafossa baricentro del telaio. II vetro non deve rompersi n presentare
sotto la cabina devono essere disposti arresti fissi screpolature se sottoposto a flessione mediante un carico di 200
per ottenere in qualsiasi condizione uno spazioli- kg/m concentrato lungo l'asse mediano. La lastra si consideraap-
bero di altezza non minore di m. 0,50 fra il fondo poggiata sui quattro lati ed il campione non deve avere dimensioni
del vano e la parte pi sporgente della cabina. Al inferiori e quelle delle lastre da porre in opera. Le prove debbono
disotto del pi basso livello normale di esercizio essere eseguite con temperatura ambiente fra 15 e 25C .
della cabina deve essere garantito un margine di Secondo il progetto delle nuove norme questeprescrizioni dovreb-
corsa tale da consentire larresto libero della cabina bero subire qualche variazione; poich si tratta di variazioniabba-
sotto lazione del freno per linterventodellinterrut- stanza importanti verso le quali l'ENPI gi orientato, si reputa op-
tore di fine corsa, a meno che non si provvedaal- portuno riportare anche il nuovo testo:
linstallazione di appropriati ammortizzatori.

A.P.I.C.E. S.r.l. 263 Manuale dellArchitetto


ASCENSORI E MONTACARICHI

Per ascensori e montacarichi instal- Ferme restando le disposizioni rela-


lati nei vani delle scale tutte le parti tive alle altezze dei ripari in funzione
locale apparato che distano dagli organi mobili meno della distanza dagli organi mobili, i
motore di cm 70 devono essere segregate ripari in cristalli di sicurezza sono
con robuste pareti o protezioni dima- consentiti: le lastre debbono corri-
min 2000
teriale incombustibile di altezza non spondere ai requisiti richiesti dalle
minore di m 1,70 dal calpestio deiri- norme del D. L 600 . Si tenga pre-
piani e dal ciglio dei gradini se ladi- sente infine che tassativamente pre-
stanza dagli organi mobili mag- scritto che nel vano di corsa di un
giore o uguale a m 0,30, e di altezza ascensore o di un montacarichi cor-
non minore di m. 3,50 se la distanza rano in ogni caso esclusivamenteap-
inferiore a m 0,30. Le difese po- parecchiature e linee riguardanti l'im-
sono essere costituite da rete metal- pianto dl sollevamento
lica solidamente intelaiata con maglie Un'ultimo accenno relativo alle di-
di ampiezza tale che non permetta il mensioni del locale macchina. Stabi-
altezza passaggio di una sfera di diametro di lita per legge Ialtezza minima di m
restata mm 25 se la distanza dagli organi 2, per quanto riguarda la superficie
3700 mobili maggiore o uguale a m in pianta ci si pu basare sui datise-
0,30 e di una sfera di mm 12 di dia- guenti:
metro se la distanza dagli organimo- -per ascensori comuni a velocit nor-
bili minore di m 0,30. La rete non male l'area del locale macchina
potr avere un filo di sezione minore dev'essere pari a circa 23 volte
di mm 2,5. ammessa anche lala- quella del vano:
miera traforata, ma in tal caso lo -per ascensori veloci il rapporto deve
spessore non dovr risultare inferiore essere compreso, al minimo, tra 3 e
a 12/10. 4. Anche in questo caso sl vogliono
La rete non potr avere un filo di se- per riportare nella tabella IV le di-
vano di corsa
zione minore di mm 2,5. ammessa mensioni raccomandate dall l'ENPI
anche la lamiera traforata. ma in tal per un'opportuna unificazione; nella
caso lo spessore non dovr risultare stessa tabella, che si riferisce ad im-
inferiore a 12/10. pianti normali, sono anche indicati i

Dimens. locale macchina Carico su


Portata kg mm soletta portante
Kg.
Persone 3 2000 x 2500 6500
Persone 4 id. id.
Fossa
Persone 5 id. id.
1500
Persone 6 2500 x 3000 9000
Persone 8 id. id.
Fig. 5 Persone 10 3000 x 3500 12.500
Sezione del lo- Persone 13 id. id.
cale apparato
motore e del vano Montalettighe
max 100 di corsa kg 630 3000 x 3500 9000
A, particolare delle
kg 1000 3500 x 4000 12500
CONFRONTI - CRITERI Dl SCELTA tradizionali Per chiarire i vantaggi che
max 30 Le pi importanti innovazioni intro- pu offrire la manovra collettiva ri-
dotte negli ultimi anni nella tecnica spetto a quella automatica semplice
min 160 min 160 degli ascensori consistono nella ma- ci si pu riferire a qualche casospeci-
novra collettiva e nel sistema dl azio- fico.
namento con motore a corrente con- Si supponga ad esempio che ai vari
tinua alimentato a tensione variabile. piani di un fabbricato siano in attesa
quindi opportuno soffermarsi an- delle persone che debbano scendere
cora su questi argomenti facendo ri- al piano terreno: con la manovra au-
A levare le differenze dl prestazioni che tomatica semplice la cabina deve ef-
si possono ottenere tra questi im- fettuare tante corse quanti sono i
pianti moderni e quelli, per cos dire, piani

A.P.I.C.E. S.r.l. 264a Manuale dellArchitetto


ASCENSORI E MONTACARICHI

dai quali deve prelevare i passeg- II sistema di azionamento con mo- anche essere diversa di volta in
geri; con la manovra collettiva, tore a corrente continua alimentato volta. Comunque si pu intanto af-
invece, pu bastare una sola a tensione variabile , come gi fermare, in base alla vasta espe-
corsa poich la cabina si porta detto, di introduzione abbastanzare- rienza ormai fatta, che in edifici, per
inizialmente al piano pi alto tra cente: ma la sua diffusione andata abitazione con numero di piani limi-
quelli da cui sono pervenute le rapidamente aumentando anche nel tato (7-8) pu essere sufficiente un
chiamate e, nella discesa, effettua campo delle velocit non elevate. La solo ascensore (a meno che ilfabbri-
tutte le fermate necessarie .II nu- ragione di ci sta nel fatto, che oltre cato non sia di lusso e richieda
mero di corse occorrenti con la al vantaggio di permettere notevole quindi l'impianto padronale e quello
manovra collettiva deve essere precisione nei livelli di fermata, I'im- di servizio) con velocit di 0,70,8
aumentato se il numero comples- piego di queste macchine consente m/s.
sivo di persone da trasportare e una forte riduzione dei consumi, do- Quando si tratta di edifici per uffici,
superiore alla portata vuta principalmente al minor assor- grandi magazzini e comunque ove si
dellimpianto ; comunque solo nel bimento di energia durante le fasi di possa prevedere traffico intenso, di-
caso limite in cui ad ogni piano avviamento e di frenatura. II vantag- venta praticamente impossibile dare
siano attese tante persone quant gio sar quindi tanto pi sensibile un valido indirizzo generale: anzi in
la capacit della cabina, sarebbe quanto maggiore il numero delle questi casi occorre un vero e proprio
necessario lo stesso numero di fermate, a parit di altre condizioni. studio preliminare che va condotto
corse con i due sistemi. quindi Per avere un'idea dell'ordine digran- partendo dalla conoscenza del nu-
indubbio che nella gran parte dei dezza del risparmio, si consideri ad mero di persone che occorre tra-
casi il servizio che svolge lascen- esempio che il consumo di un ascen- sportare in un determinato tempo,
sore con manovra collettiva as- sore con motore a corrente continua naturalmente nelle condizioni pi
sai pi rapido ed economico di a tensione variabile pu ridursi an- gravose.. Si procede poi per tentativi
quello dellimpianto che di 1/3 di quello di un ascensore fissando portata e velocit e, te-
con manovra automatica nor- con motore a doppia polarit di nendo conto del numero pi proba-
male. Quantitativamente mente si caratteristiche analoghe. pur vero bile di fermate, si calcola il tempo
riscontrato che con impianti di che il costo di installazione degli che impiega un imoianto ad effet-
identiche caratteristiche (a parte impianti a corrente continua note- tuare una corsa completa e quindi la
la manovra, naturalmente), do- volmente superiore rispetto a quello capacit di trasporto dellimpianto
vendo prelevare una persona da degli altri: ma tenendo conto del stesso nel periodo di tempo conside-
ogni piano di un fabbricato, e tra- risparmio dei consumi, il bilancio rato: facile allora determinare il
sportarla al piano terreno, con un complessivo pu sempre chiudersi a numero di ascensori occorrenti. Si
ascensore a manovra collettiva il favore del sistema di azionamento a ripete poi il calcolo per varie combi-
servizio viene svolto in un tempo e corrente continua, e tanto pi netta- nazioni portata-velocit fino a detr-
con un consumo dl energia che mente quanto pi intenso il traf- minare quelle pi conveniente. Vo-
sono all'incirca la met di quelli fico. Inoltre l'adozione dei motori a lendo riferirsi a qualche dato dimas-
occorrenti con un impianto a ma- corrente continua a tensione varia- sima si tenga presente che gli ascen-
novra automatica normale. bile consente anche di avere rap- sori per forte traffico hanno in ge-
Potrebbe apparire che il caso del- porti di intermittenza del 100%, cio nere portate che vanno da 10 a 20
lesempio precedente sia quello li- impianti che possono funzionare persone e che le velocit adottate,
mite pi favorevole per la mano- continuamente senza interruzioni; come si gi avuto occasione di
vra collettiva: in realt si potrebbe negli ascensori a corrente alternata, dire, vengono fatte variare in rela-
facilmente vedere che esistono al- invece, viene considerato, di solito, zione al numero delle fermate(e
tre possibilit in cui Ia convenienza un rapporto di intermittenza del 40 quindi, grosso modo, alla corsa): pi
della manovra collettiva ancora 60% (cio l'impianto pu funzio- precisamente si adottano velocit in-
pi sentita ed inoltre; si tenga pre- nare 24-36 minuti all'ora), poich i torno ad 1/50 m/s fino a 10 piani,
sente che anche nei tra: due tipi dl forti assorbimenti di corrente allo intorno ai 2 m/s fino a 15 piani e
manovra non dovrebbero esistere spunto provocano dei notevoli surri- velocit superiori (34 m/s) perfab-
differenze, a vantaggio della ma- scaldamenti del motore . La scelta bricati ancora pi alti.
novra collettiva rimane sempre il del numero e del tipo di impianti da
risparmio di tempo che si conse- installare in un fabbricato deve te-
gue per leliminazione della ne- nere conto, come si visto, di nume-
cessit di preventivi accordi tra gli rosi fattori la cui importanza pu

A.P.I.C.E. S.r.l. 264b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
RICHIAMI Dl FOTOMETRIA viola indaco blu verde giallo arancione rosso
Vengono di seguito ricordate le defini-
zioni delle grandezze fotometriche di
cui si fara uso nelle note seguenti .
Quantit di luce. -Simbolo Q: la 0,8
quantit di energia raggiante emessa
10 lux s.b.
da una sorgente (supposta monocro-
matica) in un certo tempo, moltiplicata 2 lux s.b.
per un fattore V (visibilit della radia- 0,6
coefficiente
zione) dipendente principalmente dalla 0,01 lux s.b.
di
lunghezza d'onda della radiazione me-
visibilit 0,4
desima ed atto a caratterizzare I'attitu-
dine di questa ad impressionare l'oc-
chio. In fig. 1 riportato l'andamento
del coefficiente di visibilit definito 0,2
come rapporto tra la visibilit di una
determinata radiazione e il valoremas-
simo della visibilit stessa.
4000 5000 UA 6000 7000
Tale andamento indicato per diverse
grandezze della radianza (vedi ap- Fig. 1 Diagramma dell'andamento del coefficiente di visibilit
presso): da notare che il massimo
della visibilit si sposta verso lunghezze zione, di una sorgente puntiforme derare come visibilit di un fascio di
d'onda minori al diminuire della ra- definita dall'espressione l= df/dW ove luce policromatico la media ponderale
dianza considerata . df (P il flusso emesso dalla sorgente della visibilit delle singole radiazioni
Flusso luminoso. -Simbolo f: e la entro un angolo solido infinitesimo componenti (assumendo come pesi
quantit di luce che una sorgente lumi- avente per asse la direzione conside- le potenze con queste compaiono nel
nosa emette per unit di tempo: sar rata e dW l'ampiezza dell'angolo fascio) ed avvalersi di tutte le definizioni
perci il prodotto della visibilit per la stesso. Unit di misura dell'intensit sopra riportate, considerando per la
potenza della radiazione. Unit di mi- luminosa la candela internazionale visibilit il valore medio ponderalesud-
sura ne il lumen internazionale. (c. i.) definita mediante campione. detto.
Illuminamento. -Simbolo E: I'illumina- Dalla definizione di c. i. deriva quella GENERALITA SUI PROGETTI Dl
mento (o illuminazione) in un punto di di lumen internazionale come il flusso ILLUMINAZIONE
una superficie il rapporto fra il flusso emesso entro l'angolo solido unitario I progetti di illuminazione vengono di
luminoso ricevuto da un elemento di da una sorgente puntiforme che, entro solito condotti seguendo il criterio gene-
superficie infinitesimo intorno a detto detto angolo, abbia intensit luminosa rale di arrivare a determinare gli ele-
punto e l'area dell'elemento stesso. costante e uguale ad una candela in- menti tecnici dell'installazione che prin-
L'illuminamento medio Em di una su- ternazionale. cipalmente interessano, partendo daal-
perficie S investita da un flusso risulta Splendore o brillanza. -Simbolo B: cuni dati, magari di massima, sullecon-
perci Em=/S Unit di misura dell'il- lo splendore di una sorgente in una dizioni che si vogliono realizzare. Rife-
luminamento il lux , definito come determinata direzione il rapporto tra rendosi al caso pi significativo della
l'illuminazione di una superficie che la sua intensit luminosa in quella di- illuminazione artificiale (anche sull' illu-
riceve il flusso, uniformemente ripar- rezione e l'area della sua superficie minazione naturale diurna si dar co-
tito, di un lumen per ogni m di area. apparente (proiezione della superficie munque in seguito qualche notizia) tali
Suo multiplo e il phot (10000 lux: 1 effettiva della sorgente su di un piano elementi comprendono essenzialmente:
lumen per cm). normale alla direzione considerata). il tipo, la potenza e il numero delle
Luminosit o radianza. -Simbolo H: Naturalmente, perch la definizione sorgenti luminose, la loro posizione
la luminosit di un punto di una super- non perda completamente significato, (altezza di sospensione e distanza fra i
ficie il rapporto fra il flusso emesso necessario che le dimensioni della vari centri) il tipo di apparecchio di
da un elemento infinitesimo di su- sorgente siano piccole rispetto alle di- illuminazione da adoperare. bene
perficie intorno a detto punto e l'area stanze che interessano. In tutte le defi- chiarire subito che il calcolo diretto non
dell'elemento stesso. La luminosit me- nizioni precedenti ci si riferiti a radia- conduce mai ad una determinazione
dia lm di una superficie S emittente un zioni monocromatiche. L'estensione univoca di detti elementi, ma soltanto a
flusso f risulta quindi lm = (f/S. Unit di delle definizioni stesse al caso pi ge- stabilirne alcuni avendo fissato gli altri
misura di luminosit il lux su bianco nerale delle radiazioni policromatiche con criteri suggeriti dall'esperienza: e
(lux s. b.) definito come la luminosit di si pu fare tenendo presente che, en- inoltre da aver ben presente che in
una superficie che emette uniforme- tro certi limiti, si pu ammettere che problemi di questo genere hanno molto
mente un lumen per ogni m di area. l'effetto prodotto su l'occhio da un fa- spesso importanza criteri estetici che
Suo multiplo il phot s. b. pari a 1000 scio di radiazioni sia pari alla somma potrebbero suggerire soluzioni talvolta
lux s. b. degli effetti che le radiazioni compo- addirittura contrastanti con le esigenze
Intensit luminosa. -Simbolo : nenti il fascio produrebbero tecniche. Nell'impostazione dei progetti
I' intensit luminosa, in una data dire- singolarmente : pertanto si pu consi- di illuminazione occorre distinguere due

A.P.I.C.E. S.r.l. 265a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
zione di ambienti aperti (strade, Per definire il colore della luce
emessa da una lampada
piazze, ecc.) e l'altro dell'illumina-
stato introdotto l'uso
zione di ambienti chiusi. La ragione della cosiddetta temperatura
della distinzione sta nel fatto che, colore e cio della tempera-
mentre negli ambienti aperti l'illumi- tura che dovrebbe assumere il
a corpo nero (1) per emettere 100 1000 brillanza
nazione degli oggetti dovuta quasi
luce dello stesso colore di
esclusivamente alla luce che giunge quella considerata, La tem pe-
ad essi direttamente dalle sorgenti, ratura colore di una lampada
potendosi ragionevolmente trascu- che emettesse luce bianca 50
sarebbe di 5200 K: le sorgenti brillanza cand./cm efficienza specifica
rare quella rinviata dalle diverse su-
di luce artificiale usualmente
perfici (ad esempio le pareti verticali impiegate hanno tem-
lampade per
dei fabbricati), nel caso degli am- perature-colore da 3000 (luci proiettori
bienti chiusi il contributo dovuto a con preponderanza di radia-
zioni rosse) a 6500 K
tale luce rinviata spesso
(abbondanza di blu violetto,
preponderante o addirittura esclu- sempre rispetto alla luce
sivo (illuminazione indiretta ). bianca). 5) La durata econo-
I due casi verranno quindi trattati mica e cio il tempo in cui 10 100
conveniente usare la lampada
separatamente: si far per prece- lampade in gas inerte
tenuto conto che la sua effi-
dere una breve esposizione riguar- cienza diminuisce col tempo.
dante le caratteristiche fondamentali Le lampade attualmente ado-
5
lampade a vuoto
delle lampade normalmente impie- perate nelle pi frequenti ap-
plicazioni della tecnica dell'illu-
gate e dei relativi apparecchi di
minazione appartengono a
illuminazione. due grandi categorie: lampade
LAMPADE ad a incandescenza e lam- lampade a filamento di carbone
Dal punto di vista pade a scarica o ad elettro-
luminescenza .
tecnico-economico le caratteristiche
pi significative di una lampada
1
sono:1)La potenza luminosa, rap- 2000 2200 2400 2600 2800 3000 3200 3400 3600
presentata dal flusso f (espresso in temperatura del filamento K
lumen) o dallintensit luminosa me- Fig. 2 Effetto della temperatura del filamneto sull'efficienza e la
diasferica Ims (espressa in candele brillanza delle lampade a filamento di tungsteno.
internazionali) : le due grandezze, a)Lampade ad incandescenza. II riempimento gassoso fatto allo scopo di
per definizione, sono legate dalla -Sfruttano l'emissione di energia ridurre la velocit di sublimazione dei tung-
eguaglianza f =4p Ims 2)La curva raggiante per temperatura da parte steno e quindi di aumentare a parit di
fotometrica, sezione della superficie dei corpi solidi. Sono costituite, in durata la temperatura di funzionamento
fotometrica con un piano passante linea di principio, da un'ampolla di della lampada ottenendo una maggioreeffi-
per lasse di simmetria del sistema vetro contenente un filamento di cienza specifica. La doppia spiralatura con-
( da notare che, nella generalit materiale conduttore dell elettri- sente di ridurre le perdite di calore per con-
dei casi, la distribuzione nello spazio cit,, che, fatto percorrere da una vezione. La temperatura del filamento di
del flusso emesso da una lampada corrente elettrica di valore op- queste lampade varia normalmente da 2600
ammette un asse di simmetria). La portuno, viene portato ad una tem- a 3000K (il tungsteno fonde a 3700 K
superficie fotometrica concepita peratura convenientemente elevata circa) in fig. 2 riportato landamento dell
come il luogo degli estremi di infiniti in modo che l'emissione di energia effcienza specifica e della brillanza del fila-
vettori staccati dalla lampada raggiante da parte di esso com- mento in funzione della temperatura per
(supposta puntiforme) in tutte le di- prenda, nella massima possibile diversi tipi di lampade a tungsteno. Leffi-
rezioni e aventi ciascuno lunghezza entit, radiazioni di lunghezze cienza specifia varia inoltre in funzione della
proporzionale all'intensit luminosa donda comprese tra i limiti dello potenza. Si riportano a titolo di esempio i
nella direzione considerata. Eviden- spettro visibile (40007000 A al- seguenti dati:
temente, con la simmetria supposta, lincirca). La tecnica costruttiva delle Potenza assorbita in watt 100 200 500 1000
la superficie fotometrica sar una lampade ad incandescienza, ormai Effeienza specifia in lumen/wat 14 16 18 5
superficie di rivoluzione della quale notevolmente perfezionata, deci- 20. II colore della Iuce emessa caratteriz-
la curva fotometrica rappresenta samente orientata, almeno per zato dalla abbondanza di radiazioni rosse (si
una linea meridiana. 3) L'efficienza lampade di potenze non troppo noti nel diagramma relativo ail emissione del
specifica e cio il flusso luminoso piccole, verso i tipi a filamento di tungsteno a 2850K riportato in fig. 3, come
emesso per unit di potenza elettrica tungsteno doppiamente spiralato in questo presenti il massimo nettamente nella
assorbita dalla lampada. Essa viene gas inerte , nei quali, appunto, il zona dell ultrarosso).La durata economica di
normalmente misurata in lumen per corpo emittente un filamento di tali lampade si aggira intorno alle 1000 ore.
(1) Si rammenta che per corpo nero si intende un tungsteno disposto secondo una Essa per fortemente influenzata dalleca-
corpo avente coefficiente di assorbimento costante doppia spiralatura e contenuto in ratteristiche di funzionamento, in particolare
uguale ad uno, capace cio di assorbire integral-
mente tutte le radiazioni che lo investono.
unampolla di vetro riempita con dalla tensione: in fig. 4 riportata a titolo di

A.P.I.C.E. S.r.l. 265b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
visibile infra-rosso
altre caratteristiche di una lampada a tungsteno da 100 W in
funzione della tensione.
60 ultravioletto
b)Lampada a scarica. Sfruttano lemissione di energia rag-
giante da parte degli aeriformi che si verifica quando questi,

energia relativa
50
in particolari condizionivengono attreversati da corrente elet-
trica. Sono costruite, schematicamente, da un tubo di vetro o 40
di quarzo riempito con un gas o con un vapore e alle cui
estremit sono disposti due elettrodi tra i quali viene mante- 30
nuta una adeguata differenza di potenziale alternata o conti-
20
nua.
I fenomeni fsici che caratterizzano la scarica negli aeriformi 10
3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000 11000 12000 13000
sono abbastanza complessi e la ioro interpretazione si basa lunghezza d'onda in Angstrom
sulle cognizioni relative alla struttura intima della materia
Fig. 3 Distribuzione dell'energia emessa da un filamento di tungsteno a 280 k
nelle presenti note ci si limiter ad accennare ai fatti piu im-

% efficienza specifica potenza corrente flusso emesso


portanti, prescindendo dalle loro interpretazioni. Una caratte- 140
durata L
ristica fondamentale dell emissione per luminescenza degli
aeriformi la discontinuita dello spettro nel senso che in esso effic. spec. L/W
120
compaiono soltanto determinate frequenze i valori di queste e
W
la loro importanza energetica dipendono dalla natura dell
aeriforme e, per uno stesso aeriforme, dalle condizioni in cui 100 corrente I
si verifica la scarica (pressione temperatura dimensioni dei potenza
tubo ecc..). 80
Per esempio, il vapore di Na alla temperatura di circa 200C flusso
emette energia quasi esclusivamente in corrispondenza di al-
cune lunghezze donda comprese entro la zona centrale dello 60
spettro visibile; il vapore di Hg alla pressione di circa 0,002
atm emette energia raggiante prevalentemente nella zona de- 40
lIuitravioletto ed aumentando la pressione tale emissione si
V
sposta verso lunghezze donda maggiori. Le lampade a sca-
20
rica di pi diffuso impiego nella tecnica dellilluminazione, 100 105 110 115 120 125 130
prescindendo da quelle adoperate a scopi decorativi, per in- Fig.4 Variazione delle caratteristiche di una lampada a tungsteno in
segne luminose ecc.., sono: funzione della tensione
le lampade a vapore di Hg a bassa pressione con strato
fluorescente; Il colore, come si detto, pu essere diverso: riferendosi alla
le lampade a vapore di Hg a media ed alta pressione con o produzione di una nota ditta si riportano, a titolo di esempio, le
senza strato fluorescente; caratteristiche delle quattro tonalit fondamentali da essa usate:
le lampade a vapore di Na. Daylight (luce diurna): temperatura-colore 6500K: colore corri-
Lampade a vapore di Hg a bassa pressione con strato flure- spondente a quello della luce diurna proveniente dal cielo
scente Lemissione per luminescenza del vapore di Hg a nuvoloso: distribuzione spettrale di energia rappresentata in Fig. 5:
bassa pressione comprende, come gi detto, im massima Cool White (bianco freddo): temperatura-colore 4500K; distribu-
parte radiazioni ultraviolette: soltanto l1,5% dell energia zione spettrale dellenergia rappresentata in fig. 6: White
emesso in corrispondenza dello spettro visibile. Il colore blu (bianco): temperatura colore 3500K; spettro diemissione relativo in
lefficienza specifica molto bassa. fig. 7: la tonalit tende ad avvicinarsi a quella delle lampade ad
Limpiego della scarica nel vapore di mercurio a bassa pres- incandescenza; Warm White (bianco caldo): temperatura-colore
sione per la normale illuminazione e reso per possibile dall 3000K: tonalit calda vicina a quella delle lampade a filamento.
uso di particoiari sostanze dette fluorucenti le quali investite Nella tabella I poi riportata, per i tipi Daylight, Cool White e
di radiazioni di determinate lunghezze donda manifestano la White, la distribuzione percentuale dell'energia emessa nei diversi
singolare propriet di emetterne altre di lunghezze donda intervalli di lunghezza d'onda (bande di colore).
superiori in particolare certe sostanze inorganiche quali Lo splendore delle lampade fluorescenti a vapore di mercurio a
ossi-solfuri tungstati e silicati emettono energia compresa nella bassa pressione piccolo (0,30.6 candele/cm) e quindi esse non
zona dello spettro visibile se colpite da radiazioni ultraviolette producono fenomeni di abbagliamento rilevanti.
Per ogni sostanza esiste una caratteristica banda di eccitazione
la banda di emissione invece dipende non solo dalla natura
della sostanza ma anche dalla presenza in questa di partico- 100
lari impurit costituite da particelle di metalli pesanti
energia relativa

80
(manganese, bismuto, rame, oro, antimonio, ecc..).
Limpiego di queste sostanze permette evidentemente di sfrut- 60
tare al massimo la scarica nel vapore di mercurio a bassa 40
pressione convertendo gran parte dell energia emessa nell
ultravioletto in energia luminosa lefficienza specifa aumenta 20
fortemente ed il colore pu essere entro certi limiti variato
nella maniera pi opportuna. Si arriva cos, con queste lam- 4000 4400 4800 5200 5600 6000 6400

pade. a valori di efficienza specifica di circa 35 lumen/watt. lunghezza d'onda in Angstrom


Fig. 5 Distribuzione spettrale di energia
della lampada Daylight

A.P.I.C.E. S.r.l. 266 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Tabella 1 Distribuzione dell'energia per alcune Tonalit di colore

100 Intervallo TIPO DI LAMPADA


Bande di colore Daylight Cool White White
80 Angstrom
% %
60 2800-4300 violetto 14,71 11,89 9,94
40
4300-4900 bleu 24,01 17,58 12,93
4900-5600 verde 27,83 26,84 25,39
20
5600-5900 giallo 14,62 19,19 21,90
4000 4400 4800 5200 5600 6000 6400
5900-6300 arancione 12,81 16,74 20,69
lunghezza d'onda in Angstrom 6300-6800 rosso 6,02 7,76 9,15
Fig. 6 Distribuzione spettrale di energia La loro durata economica media diante lo starter e con preri-
della lampada Cool White pari a circa 3000 ore di fun- scaldamento dei catodi:
zionamento (tre volte quella -le lampade ad accensione
delle lampade ad incande- istantanea.
100 scenza). In fig. 8 sono rappresentati i tipi
80 Qualche breve cenno, ora, sulle di elettrodi carratteristici di cia-
caratteristiche costruttive e di scuna delle categorie di lam-
60
funzionamento di queste lam- pade accennate: per le lampade
40 pade e sulla classificazione che a catodo freddo un elemento
da esse deriva. Si distinguono metallico tubolare, per quelle a
20
due grandi categorie: catodo caldo con preriscalda-
4000 4400 4800 5200 5600 6000 6400 -lampade a catodo freddo; mento un filamento metallico a
lunghezza d'onda in Angstrom -lampade a catodo caldo. doppia spiralatura con due
Fig. 7 Distribuzione spettrale di energia Queste ultime a loro volta, com- uscite, ed infine, per quelle a ca-
della lampada White prendono: todo caldo ad accensione istan-
-le lampade ad accensione me- tanea , un filamento.

Tabella II Lampada rettilinee a catodo caldo

Potenza Lunghezza Corrente Tensione Flusso luminoso in lumen


Potenza
Diametro nella alla
nominale (escluso effettiva
mm lampada lampada Daylight Cool White White
W spine mm) W A V
4 136 16 4 0,125 35 100
6 212 16 6,1 0,145 47 210 220
8 288 16 7,9 0,160 58 330 340
10 470 26 10 0,170 65 390 440
14 360 38 14 0,390 37,5 500 540 570
15(T8) 437 26 15 0,300 55 680 730 760
15(T12) 360 38 14,1 0,330 45,5 570 620 650
20 590 38 19,7 0,380 56 920 1000 1030
25 818 38 26 0,490 60 1470 1600
30 895 26 30 0,355 98 1740 1890 1930
40(T12) 1200 38 39 0,430 99 2300 2500 2600
40(T17) 1500 54 41 0,425 104 2500
80 1500 38 80 0,800 110 3600 4000
90 1500 54 82 1,550 62 4800 5150 5300
100 1500 54 99 1,520 68 4890
Tabella III Lampada curve a catodo caldo
Potenza Diametro Dimensioni Potenza Corrente Tensione Flusso luminoso
nominale Forma del tubo ingombro effettiva nella alla in lumen
W mm mm lampada lampada Cool White Warm
W
A V White
16 ad U 26 82x370 16 0,200 90 800
22 circolare 28 210 21 0,390 60 930 960
32 circolare 32 305 31,5 0,435 82 1550 1600
40 ad U 38 130x610 40 0,440 100 2050
40 circolare 34 411 40 0,440 100 1900

A.P.I.C.E. S.r.l. 267 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
metailico rinforzato (tripla spi- Tabella IV Lampade ad accensione istantanea
ralatura) con una sola uscita.
Sugli elettrodi vengono posate
Corrente Tensione Flusso luminoso in lumen
Lunghezza Diametro Potenza nella alla
delle sostanze a facile emis- Tipo effettiva
(escluso mm lampada lampada Daylight Cool White White
sione termoionica. W
Le lampade fluorescenti a ca- spine mm) A V
todo freddo (temperatura di 42 T6 1000 19 25 0,200 145 1480 1570
funzionamento a regime degli 48 T12 1150 38 38 0,425 97 2150 2300 2400
elettrodi: 100,150C) sono 64 T6 1560 19 37 0,200 225 2450 2550

in genere lunghe e sottili, con
72 T8 1760 26 36,5 0,200 210 2550 2650
possibilit, quindi, di essere
fabbricate secondo le forme 72 T12 1760 38 55 0,425 145 3600 3700
pi svariate: si accendono 96 T8 2370 26 49 0,200 285 3250 3550 3600
istantaneamente, possono 96 T12 2370 38 74 0,425 192 4650 5050 5100
funzionare ad intensit di cor-
Tale reattore assume per anche l'ufficio di autotra-
rente variabili e quindi con
sformatore in salita nel caso delle lampade a catodo
diversi valori di emissione per
freddo e delle lampade ad accensione istantanea.
unit di lunghezza e di bril- A
Si pu inoltre disporre un condensatore di rifa-
lanza (che sono per, di solito,
samento per migliorare il fattore di potenza del
inferiori a quelli delle lampade
complesso.
a catodo caldo); hanno in ge-
opportuno, a questo punto, richiamare l'attenzione
nere una pi lunga durata ma
sul fatto che i reattori, sia dal punto di vista econo-
un'efficienza specifica legger- B mico che da quello della facilit d'installazione dei
mente pi bassa delle lam-
complessi di lampade fluorescenti hanno un'impor-
pade a catodo caldo. Ven-
tanza tutt'altro che marginale, come potrebbe erro-
gono fabbricate normalmente
neamente credersi: il loro costo infatti, a seconda
nei diametri di 15, 20 e 25 mm
del tipo, pari a 26 volte quello delle relative lam-
e nella lunghezze di 1,22
pade, e la loro installazione qualche volta alquanto
-1,52 -1,83 -2,03 -2,36 -2,54 C
difficoltosa, almeno per alcuni tipi, visti i loro pesi e
-7,45 metri, ma il tipo di gran Fig. 8 Tipi di catodi. A, catodo freddo; dimensioni e tenuto conto che, in qualche caso, il
lunga pi diffuso quello di dia- B, catodo caldo ad accensione istantanea loro funzionamento accompagnato da un fasti-
metro 25 mm e lunghezza
C, catodo caldo a preriscaldamento. dioso ronzio.
2,36 m.
A titolo di esempio si riportano in tabella V le caratte-
Le lampade a catodo caldo Un cenno, infine, sugli equipaggiamenti
ristiche costruttive di qualcuno dei tipi pi diffusi.
(temperatura di fun- elettrici ausiliari di cui queste lampade ne-
Inoltre da rilevare come certi inconvenienti di
zionamento a regime degli cessitano.
funzionamento dei complessi fluorescenti siano
elettrodi: 9001000C) sono, Uno di essi , come gi accennato, per
spesso da ascrivere proprio al difettoso funziona-
di solito, di maggior diametro, alcuni
mento dei reattori e degli eventuali condensatori di
pi corte e funzionanti a ten- pi di lampade lo starter , apparecchio
rifasamento. Una soluzione talvolta adottata, che
sioni piu basse. Le grandi ditte che prooca l'accensione.
consente di risolvere abbastanza agevolmente i pro-
costruttrici hanno normaliz- Inoltre, tutte queste lampade (come qual-
blemi della sistemazione dei reattori e della loro
zato, in questo campo, la loro siasi sorgente luminosa ad elettrolumine-
facile accessibilit in caso di guasti quella di centra-
produzione che sintetizzata scenza) hanno una caratteristica elettrica
lizzarne la installazione in speciali armadi contenitori
nelle tabelle II, lIl e IV, i cui dati negativa e quindi, per poter limitare la
convenientemente ventilati per la dispersione del
sono stati ricavati da quelli di corrente che le attraversa necessario inse-
calore prodotto e posti nei luoghi ritenuti pi oppor-
listino di una casa produttrice. rire nel circuito un particolare organoche
tuni.
Le tabelle II e lIl si riferiscono pu essere una reattanza induttiva (detta
A ci si prestano meglio i tipi slimline ed a catodo
ai tipi normali per accensione reattore ) nel caso si operi in corrente
freddo che non avendo la necessit del preriscalda-
mediante lo starter con alternata, o una resistenza, in quello owia-
preriscaldamento dei catodi e
la tabella IV ai tipi ad accen-
sione stantanea (di cui fanno Tabella V Reattori per lampade fluorescenti
parte, quasi esclusivamente, le
lampade slimline). da no- Potenza Tensione Corrente Perdite Dimensioni
tare per che anche nelle lam- Tipo lampada linea linea mm Peso
W
pade normali possibile elimi- W V A Lunghezza Larghezza Altezza kg
nare lo starter e provocare Per lampade a catodo
l'accensione pressocch imme- preriscaldato, non
diata mediante particolari ac- rifasati.............. 40 110-125 0,86-0,77 10 158 65 46 1,30
corgimenti di carattere elet-
c.s. rifasati........ 40 110-130 0,53-0,47 10 295 67 45 1,90
trico (circuiti Tachistart
Trigger-Start Quick-Start Per circuitoTachustart
ecc.). non rifasati 40 110-220 1,00-0,50 13 210 63 51 1,95
c.s. rifasati........... 40 110-220 0,54-0,27 13 295 67 51 2,45
Per lampade slimline
rifasati.................... 75 110-220 1-0,50 25 316 96 72 5,50

A.P.I.C.E. S.r.l. 268a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
bulbo interno
Lampade a vapore di Hg a media ed di quarzo potenza assorbita e con colore molto
elettrodi di
alta pressione.
pressione. torio non simile a quello della luce diurna.
-Linnalzamento della pressione di esercizio attivati La scelta dei tipi di lampade da adottare
un altro dei sistemi usati per aumentare in un determinato impianto di illumina-
l'efficienza specifica delle lampade che sfrut- zione deve essere fatta tenendo presenti
tano l'emissione per elettroluminescenza del molteplici fattori tecnici, economici ed
vapore di mercurio. Infatti, aumentando la estetici: non quindi possibile fissare
pressione, tale emissione si modifica spo- bulbo con sicurezza dei criteri che possano
isotermo strato
standosi verso lunghezze d'onda superiori, fluorescente assumere sufficiente generalit. Si ri-
cio il grosso dell'energi emessa passa tiene per opportuno porre in rilievo,
(superficie interna)
dalI'ultravioletto al visibile: le sottili linee nel relativamente ai differentl tipi di lam-
visibile, caratteristiche dello spettro di emis- pade precedentemente illustrati, partico-
sione del vapore di mercurio a bassa pres- lari caratteristiche la cui importanza
sione, tendono ad allargarsi e ad aumen- nella scelta pu qualche volta essere
Fig. 9 Lampada a vapore di Hg da 400 W
tare di intensit mentre vanno attenuandosi determinante.
quelle dell'ultravioletto. II colore tende ad a bulbo fluorescente
Le lampade ad incandescenza hanno,
avvicinarsi al bianco e l'efficienza specifica Anche queste lampade, come quelle a rispetto alle altre, una pi piccola effi-
aumenta fortemente. bassa pressione, richiedono che sia in- cienza specifica ed anche una minor
Le dimensioni della sorgente di luce dimi- serito nel loro circuito elettrico un durata: il bilancio economico chiude
nuiscono: anzi esistono delle lampade ad reattore che limiti la corrente assorb quindi normalmente a loro sfavore pure
altissima pressione (f,no a 200 atmosfere, ita. se il disavanzo mitigato da un note-
usate per solo per scopi speciali come la Lampade a vapore di sodio. -Come gia vole minor costo di primo impianto.
proiezione cinematografica), che si possono accennato, la scarica nel vapore di so- Presentano per una grande semplicit
praticamente considerare sorgenti pun- dio accompagnata da emissione di di installazione e di fiunzionamento ed il
tiformi . energia principalmente per alcune fre- loro colore in genere giudicato pi
Si costruiscono ormai lampade a vapore di quenze centrali dello spettro visibiie: si gradevole (luce pi calda ) probabil-
Hg a medie ed alte pressioni per diversi ottiene cosi una luce di caratteristico mente in conseguenza del fatto cne l'oc-
valori di potenza (in genere per non infe- colore giallo. Per avere la massima chio e stato finora abituato ad associare
riori agli 80 W) e con diverse pressioni di emissione occorre che la lampada fun- alle basse luminosit luci di colore pi
funzionamento (1 30 atmosfere): la loro zioni ad una temperatura di circa tendente al rossogiallo. Ci giustifica
efficienza specifica pu variare dai 35 ai 45 220C, cui daltronde corrisponde una l'impiego ancor vasto che re vien fatto,
lumen/watt: la brillanza pu raggiungere pressione molto bassa del vapore di pur se si deve innegabilmente ricono-
anche le 10000 candele/cm (brillanza del sodio. Il mantenimento della tempeera- scere il progressivo affermarsi delle altre
sole: 165000 candele/cm). Queste lam- tura accennata impone particolari esi- sorgenti di luce.
pade possono quindi provocare fenomeni di genza di limitazione della quantit di Le lampade fluorescenti a catodo caldo
abbagliamento. calore che la lampada pu cedere alle- presentano, rispetto a quelle a catodo
La durata economica si aggira instorno alle sterno: ed esse vengono soddisfatte di- freddo, a parit di condizioni realizzate,
2000 ore . sponendo la lampada vera e propria un minor costo di installazione le diffe-
II colore della luce emessa bianco ma nell'interno di un vaso tipo Dewar nel- renze per si attenuano passando dai
deficiente rispetto alla luce diurna di radia- l'intercapedine del quale e fatto d vuoto tipi normali ad accensione con lo starter
zioni rosse. Un discreto miglioramento si . a quelli ad accensione istantanea. An-
per ottenuto in questi ultimi tempi con L'efficienza specifica di queste lampade che il consumo di energia eiettrica delle
l'impiego, anche in questo caso, di sostanze di 50-70 lumen/watt e cio ia pia alta lampade a catodo caldo risulta, a parit
fluorescenti che convertono l'energia ancora di quelle viste: si tenga presente, a que- di lumen forniti, inferiore, sia pure di
emessa dal vapore nell'ultravioletto in una sto riguardo, che la loro emissione av- poco, a quello dei tipi a catodo freddo:
luce di colore rosso, contribuendo cosi ad viene quasi completamente per le per contro la durata di questi ultimi
attenuare la deficienza sopra accennata. lunghezze d'onda per cui la visibilit maggiore e non influenzata dal nu-
In questo caso le lampade debbono essere assume i pi grandi valori . mero delle accensioni, diversamente da
costituite da un doppio involucro, uno in- Anche queste lampade necessitano, per quanto avviene per gli altri. II funzio-
terno di quarzo in cui avviene la scarica, ed la accensione, di un elettrodo ausiliario namento delle lampade a catodo caldo
uno esterno di vetro: sulla superficie interna e della scarica di un gas di accompa- diviene irregolare alle basse tempera-
di quest'ultimo sono stratificati i sali fluore- gno, che in questo caso di solito neon. ture; il loro impiego per illuminazione di
scenti. Una di queste lampade rappresen- Ne vengono costruite di diversi tipi e esterni presenta quindi delle difficolt.
tata in fig. 9: come si vede la forma si avvi- potenze: in tabella Vl sono riportate le Le lampade a vapore di mercurio a
cina molto a quella delle lampade ad caratteristiche di una serie di corrente media ed alta pressione hanno delle
incandescenza. Un inconveniente piuttosto produzione. Per concludere questa buone caratteristiche di efficienza e di
rilevante delle lampade a media ed alta breve rassegna dei tipi di lampade pi durata ma il costo di installazione
pressione rappresentato dal tempo che usati negli impianti di illuminazione, si abbastanza elevato ed il colore troppo
richiede la loro accensione, che va dai 5 ai vuol accennare alle novit pi recenti e freddo (a proposito di questultimo si
10 minuti: ci perch si debbono raggiun- cio all'alimentazione in alta frequenza sono per realizzati, negli ultimi tempi,
gere le condizioni di pressione e di tempe- delle lampade 2 scarica, con aumento confortanti progressi).
ratura del vapore di mercurio adeguate a della loro efficienza specifica del 15-
che la scarica in questo avvenga con le mo- 20% e alla realizzazione di lampade
dalit accennate (all'inizio la scarica si fa allo Xenon (in realt impiegabili finora
avvenire,con l'impiego di un elettrodo ausi- pi che altro per usi industriali) ad ele-

A.P.I.C.E. S.r.l. 268b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Esse hanno rispetto alle altre lampade a Tabella VI Lampade a vapore di sodio
scarica, favorevoli caratteristiche di limitato Potenza assorbita W Flusso luminoso Diametro Lunghezza totale
ingombro; presentano per l'inconveniente Lampada Compreso reattore lumen mm(a) mm(b)
grave del lungo tempo richiesto per l'accen-
45 65 2700 50 247
sione; per questo il loro impiego stato
finora praticamente limitato all'illuminazione
60 80 4300 50 309
di esterni. 85 105 6800 50 424
Le lampade a vapori di sodio si distinguono 140 165 11000 65 522
dalle altre per due caratteristiche essenziali:
I'elevato valore di efficienza specifica ed il ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE Dl dicato i valori dell'illuminamento medio
colore della luce nettamente giallo. Mentre AMBIENTI APERTI E e del coefficiente di disuniformit.
la prima ne consiglia la diffusione, la se- Le caratteristiche principali cui deve sod- Si condurr poi un primo calcolo orien-
conda evidentemente la ostacola attual- disfare un impianto di illuminazione ar- tativo nel modo che segue.
mente la loro installazione circoscritta ad tificiale di un ambiente aperto riguar- Sia S Iarea della superficie da illumi-
alcuni esempi di illuminazione di ambienti dano: nare, espressa in m: il flusso utile e
aperti. I'illuminazione media che si vuole otte- cio il flusso che deve investire detta su-
APPARECCHI Dl ILLUMINAZIONE tenere sulla superficie da Illuminare (il perficie per dar luogo all'illuminamento
Le sorgenti di luce vengono quasi sempre piano stradale o, come si usa conven- medio Em sar dato da u= Em S. Non
adoperate non da sole, ma accoppiate con zionalmente, il piano parallelo a quello tutto il flusso uscente dagli apparecchi
opportuni apparecchi che hanno normal- stradale e innalzato di un metro rispetto illuminanti raggiunger per la superfi-
mente due funzioni: modificare la distribu- a questo): cie da illuminare poich una frazione di
zione nello spazio del flusso luminoso il valore del coefficiente di disunifor- esso potr andare dispersa nel senso
emesso dalla lampada in modo da convo- mit e cio del rapporto tra il massimo che finir per Illuminare delle zone che
gliarlo verso le zone che pi interessano e ed il mino valore dellillminamento su non interessano, circostanti detta super-
diminuire la brillanza della superficie illumi- detto piano; ficie.
nante vista dall'occhio in modo da attenuare la probabilit che si verifichino feno- Occorre pertanto considerare un certo
i fenomeni di abbagliamento . meni di abbagliamento e la loro entit. coeffciente di utilizzazione del flusso
La conformazione di tali apparecchi viene a) I valori ottimi dellillminamento medio luminoso che viene definito come rap-
ora studiata, molto pi di quanto non si da realizzare dipendono principalmente porto tra il flusso utile e quello emesso
facesse in passato, in relazione alle esigenze dallimportanza del traffico che si pre- dagli apparecchi. II suo valore, evi-
tecniche dell'installazione, cercando di otte- sume debba svolgersi sulla strada o dentemente sempre minore di uno, va-
nere una giusta armonia tra queste e i criteri sulla piazza considerata, essi possono ria in funzione di numerosi fattori,
estetici ed da rilevare con soddisfazione indicativamente desumersi dai seguenti come: andamento della curva fotome-
che, negli ultimi tempi, la produzione di dati: trica delle sorgenti luminose prescelte
apparecchi per lampade fluorescenti lineari strade e piazze di importanza (intendendo per sorgente luminosa l'in-
ha assunto anche aspetti molto pi grade- secondaria............. E = 1 5lux sieme lampada + apparecchio), altezza
voli che in precedenza, permettendo l'im- strade e piazze di traffico moderato di sospensione delle medesime e loro
piego di queste lampade pure in ambienti ....................... E = 5 10lux posizione planimetrica sulla superficie
con particolari esigenze estetiche. Detti ap- strade e piazze di traffico intenso da illuminare, dimensioni di quest'ultima
parecchi sono quasi sempre costituiti da una E = 10 20lux ecc. Come si vede, si tratta di parametri
parte metallica portante, che pu essere strade e piazze di speciale importan non tutti noti a priori e non tutti esatta-
sagomata in modo da permettervi tanza . . . . . . . . . .E = 20 50lux mente valutabili: il valore di tale coeffi-
l'alloggiamento del reattore e che mostra b) Per i valori del coefficiente di disuni- ciente potr quindi essere fissato solo
verso la lampada una superftcie il pi possi- formit esistono dei limiti superiori che con larga indeterminazione: media-
bile rinviante per la luce, e da uno schermo bene non siano superati per non creare mente esso pu ritenersi pari a 0,50,7
in materiale plastico (perspex, plexiglass, dei contrasti di luminosit tali da influire (si noti che la utilizzazione effettiva del
polistirolo, ecc.) o in elementi di vetro: lo dannosamente sulle caratteristiche della flusso rispetto a quello emesso dalle
schermo ha l'ufficio di diffondere l'energia visione: anche questi valori vengono lampade ancora inferiore perch una
luminosa e di mostrare all'occhio una super- stabiliti non in senso assoluto ma in re- parte viene assorbita dall'apparecchio).
ficie di brillanza ridotta in modo da dimi- lazione all'importanza della strada o Si porr quindi, indicando con , jl
nuire gli eventuali effetti abbaglianti. Le pla- della piazza considerata. Essi possono flusso emesso
foniere a tubi fluorescenti sono asparecchi oscillare da 1012 a 46 passando dagIi ap- u = 0,50,7 parec-
illuminanti di dimensioni gi notevoli: negli dalle strade e piazze secondarie a chi:
ultimi tempi, tuttavia, si ancor pi accen- quelle con traffco impegnativo.
tuata la tendenza ad aumentare la gran- c) Sui fenomeni di abbagliamento
dezza delle sorgenti di luce arrivando anche hanno influenza in modo particolare,
ai soffitti interamente luminosi o a delle zone come si vedr meglio in seguito, la bril-
di soffitto illuminanti: i risultati ottenuti sono lanza nelle varie direzioni delle sorgenti
da ritenere soddisfacenti, anche perch si impiegate e la loro posizione rispetto al
possono realizzare interessanti combinazioni piano stradale.
come, ad esempio, quelle di pannelli lumi- Richiamandosi al criterio generale di
nosi con panne!li fonoassorbenti. impostazione dei progetti accennato in
precedenza, nel caso in esame si po-
tranno inizialmente stabilire, riferendosi
in linea di massima a quanto sopra in-

A.P.I.C.E. S.r.l. 269 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
L
II flusso , potr essere ripartito fra un certo curva fotometrica
numero di centri luminosi, tenendo presente che
A
moltiplicare il numero dei centri utile per otte-
nere una maggiore uniformit di illuminazione C
ma aumenta le spese di impianto e di esercizio.
La loro posizione verr poi fissata considerando h curva di
illuminazione
le particolari caratteristiche geometriche, urbani- LUX 30
stiche ed edilizie della strada o della piazza
25
considerata. 20
L'altezza di sospensione dei centri luminosi sar 15
10
infine stabilita tenendo presente che il suo au- T
5
mento favorisce l'uniformit dell'illuminazione e P
diminuisce l'entit dei fenomeni di abbaglia-
mento, ma diminuisce altres il coefficiente di curve isofote o isolux
utilizzazione. Le altezze di sospensione normal-
mente adottate variano dai 5 ai 10 metri in
funzione della potenza dei centri luminosi pre-
scelti; esiste poi una certa tendenza recente ad
aumentare il valore superiore in relazione all'en- 30 25 20 10 5
15
trata in uso di lampade di elevata potenza lumi- LUX LUX LUX LUX LUX LUX
nosa unitaria, come quelle a vapore di mercurio
a media ed alta pressione. Stabiliti quindi il
numero dei centri luminosi e le loro caratteristi-
che (potenza, curva fotometrica ecc.) e la posi-
zione di essi rispetto alla superficie da illuminare,
si potr condurre un calcolo di verifica che per-
metta di controllare se, con la soluzione pre-
scelta, alla quale si arrivati in base a criteri di Fig. 10 Determinazione dell'illuminazione diretta prodotta da un solo centro luminoso
massima, si ottengano o meno le condizioni Ep= I LP cos di illuminazione che rappresenti grafi-
desiderate .Si puo intanto cominciare a calco- LP camente I'andamento dell'illuminamento
lare, per avere un primo risultato orientativo, che permette appunto di calcolare lungo dette Iinee. Se i risultati ottenuti
I'illuminamento Iungo particolari linee della su- detto illuminamento. Si effettuer il cal- sono in buona armonia con quanto vo-
perficie considerata quali potrebbero essere colo per un numero sufficientemente luto, si estender senz'altro il calcolo di
l'asse di una strada o le direttrici di marcia a elevato di punti delle linee considerate verifica a tutte le altre zone della superfi-
traffco pi intenso nel caso di una piazza. e per tutti i centri luminosi, fino ad cie e, una volta determinato l'illumina-
arrivare a determinare una curva mento in un numero sufficientemente
Considerando che
nell'illuminazione di Lux nel campo
Campi visuali specifici
ambienti aperti l'illu- (valori raccomandati)
minamento in un Per leggere:
punto pu riguardarsi per periodi prolungati (caratteri piccoli) ...................................... 300 lux
come dovuto al solo
per brevi periodi (caratteri grandi) ...................................... 150 lux
flusso luminoso che
arriva direttamente in per leggere musica per pianoforte:
quel punto dalle sor- a) per musica complessa ...................................................... 300 lux o pi
genti luminose, e che b) per musica elementare ...................................................... 100 lux
l'illuminamento pro- Per scrivere: ...................................................................... 150 lux
dotto da pi sorgenti Per cucire:
pu ottenersi come per cucire a mano:
somma di quelli che
a) su tessuti scuri (particolari accurati, tenuti contrasti) ...................... 1000 lux o pi
le sorgenti provoche-
rebbero singolar-
b) per periodi prolungati (tessuti di tono medio) 600 lux
mente, il problema si c) per periodo brevi (tessuti chiari) 300 lux
riconduce al calcolo d) per periodi brevi (tessitura grossa, larghe strisce con contrasti chiari) 150 lux
dell'illuminamento per cucire a macchina:
prodotto diretta- a) tessuti scuri ...................................................................... 1000 lux o pi
mente in un punto da b) tessuto di tono medio ...................................................... 300 lux
un centro luminoso di c) tessuti chiari ...................................................................... 150 lux
date caratteristiche.
In musei, mostre ecc.
Con riferimento alla
fig. 10, conside-
su statue ...................................................................... 1000 lux
rando, come quasi su dipinti ...................................................................... 300 lux
sempre ammissibile, In sale operatorie:
la sorgente punti- sul campo operativo...................................................................... 20000 lux
forme, si pu dimo- su altre superfici di lavoro ...................................................... 1000 lux o pi

A.P.I.C.E. S.r.l. 270a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
elevato di punti, si potranno disegnare, ILLUMINAZIONE DI AMBIENTI di specifico trattando dei fenomeni di ab-
eventualmente ricorrendo a delle interpo- CHIUSI bagliamento: per quanto riguarda la co-
lazioni, le linee isofote o isolux, e cioe le I requisiti che debbono caratterizzare lil- stanza del tempo c' da rilevare che oc-
linee caratterizzate dallo stesso valore di luminazione artificiale di un ambiente corre evitare variazioni notevoli e rapide
illuminamento. Con l'ausilio di queste curve, chiuso sono i seguenti: di illuminazione poich, considerata la
che hanno tra l'altro il pregio di rappresen- valore sufficiente dellilluminamento relativa lentezza di adattamento delloc-
tare, in modo chiaro e sintetico, I'anda- nelle zone che interessano; chio a luminosit diverse, si potrebbero
mento dell'illuminazione della superficie illuminazione sufficientemente uniforme produrre disturbi alla visione. Inoltre se
considerata, sar abbastanza agevole de- sia nello spazio che nel tempo; dette variazioni sono suffcientemente ra-
terminare l'illuminamento medio e il valore assenza di fenomeni di abbagliamento; pide e portano, sia pure per brevi inter-
del coefficicnte di disuniformit. soddisfacente colore dellilluminazione; valli di tempo, ad un annullamento dell'il-
Se le condizioni ottenute risulteranno abba- giusta proporzione tra luce diretta e luce luminazione, possono prodursi fenomeni
stanza prossime a quanto richiesto, il pro- diffusa. particolari come il noto effetto strobo-
getto si potra ritenere ultimato: in caso con- a) I valori ottimi di illuminamento locale scopico . Esso assume sensibile impor-
trario si dovr modificare qualcuno dei in campi ristretti dipendono dalle partico- tanza nel caso dell'illuminazione di am-
parametri-base assunti (tipo dei centri lumi- lalri funzioni che locchio deve svolgervi; a bienti industriali in cui possono trovarsi
nosi, loro altezza di sospensione, distanza titolo di esempio, nella tabella VII, sono macchinari o apparecchiature con parti in
tra di cssi) e ripetere il calcolo di verifica: il riportati alcuni dei valori consigliati in movimento periodico con periodo para-
senso delle differenze riscontrate suggerir relazione a particolari funzioni o neces- gonabile a quello della corrente alternata
su quali parametri agire e in che modo. sit. che alimenta le lampade: se queste sono
Per quanto riguarda la probabilit che con Per quanto riguarda l'illuminazione gene- di tipo tale che il flusso luminoso si an-
la soluzione adottata abbiano a verificarsi rale degli ambienti in rapporto alle attivit nulla quando la corrente che le attraversa
fenomeni di abbagliamento e la loro presu- generiche che vi si possono svolgere, si zero, le parti in movi, mento potrebbero
mibile entit, si dovranno tener presenti i considerino, a titolo orientativo, i valori di apparire ferme, con evidente pericolo per
principali fattori che influenzano detti feno- illuminamento medio Em dela tabella Vll. le persone.
meni, non nascondendosi tuttavia che la Gli illuminamenti consigliati per i compiti L'impiego delle lampade ad incande-
previsione e tutt'altro che agevole e che specifici sono logicamente maggiori, an- scenza, il cui flusso luminoso non si an-
molto pertanto deve essere lasciato all'espe- che di molto, a quelli relativi all'illumina- nulla quando la corrente zero poich la
rienza del progettista. zione complessiva degli ambienti: sar temperatura del filamento rimane suffi-
I fenomeni di abbagliamento, per i quali si quindi necessaria, in molti casi, una illu- cientemente elevata, evita questo in-
riducono in sostanza tutte le capacit del- minazione piu intensa in certe zone limi- conveniente; esso potrebbe invece pre-
l'occhio ad assolvere le proprie funzioni, (si tate: questa pu essere ottenuta o ele- sentarsi con le lampade a scarica: occorre
riduce cio il coefficiente di percettibilit, vando l'illuminazione generale o, pi eco- allora far ricorso a particolari accorgi-
I'acuit visuale, la velocit di percezione nomicamente, con l'impiego di sorgenti menti di carattere elettrico che permet-
ecc.), dipendono da parecchi fattori relativi apposite da usare zona per zona. tono di eliminarlo (distribuzione sulle tre
sia alle caratteristiche del corpo abbagliante Attualmente si riscontra una certa ten- fasi, impiego di reattori bilampada).
che alla sua posizione. Per oggetti abba- denza ad elevare l'entit dell'illumina- c) Si constatato sperimentalmente che la
glianti di grandi dimensioni accertato che zione generale; ci viene fatto ormai vista diretta di una lampada ad incande-
l'entit del fenomeno funzione essenzial- quasi dappertutto, ad esempio, nei locali scenza produce sempre l'abbagliamento
mente del rapporto tra la radianza dell'og- ad uso di ufficio in cui va scomparendo relativo; ci non avviene normalmente
getto e quella dei corpi circostanti. Nel caso l'impiego di lumi da tavolo anche perch con le lampade fluorescenti lineari, ma
dei corpi di piccole dimensioni interviene, la disposizione moderna con gli impiegati chiaro comunque che ogni precauzione
oltrech la loro luminosit in confronto a raggruppati in grandi saloni con numerosi va presa in ogni caso per evitare che le
quella di fondo, I'angolo solido sotto cui posti di lavoro, crea dei particolari pro- superfici in vista dei corpi illuminanti assu-
sono visti dall'occhio (per cui l'effetto abba- blemi, anche estetici, qualora si vogliano mano valori di brillanza troppo elevati:
gliante cresce con i'avvicinarsi dell'oggetto installare delle sorgenti luminose locali o limite superiore pu essere considerato a
all'occhio) e l'angolo che I'asse visuale fa addirittura individuali. tal proposito il valore di 2 cand/cm.
con la direzione occhio-centro luminoso Nelle case di abitazione prevale tuttavia Anche per una differenza di radianza tra
(I'effetto abbagliante diminuisce all'aumen- ancora, e giustamente, il criterio delle due due zone sottoposte all'occhio pu pro-
tare di quest'angolo). diverse illuminazioni, locale e di fondo: e durre senso di fastidio e peggiorare note-
Nel caso dell'illuminazione stradale ci si ci non tanto per ragioni economiche, volmente le condizioni della visione per
trover senz'altro di fronte a sorgenti di quanto per creare degli interessanti giuo- una particolare funzione: questa possi-
piccole dimensioni. Considerato pertanto chi di luci e di omtre evitando di cadere in bilit va evidentemente considerata con
quanto sopra detto evidente che partico- un'illuminazione eccessivamente piatta. maggiore attenzione nel caso della dop-
lare cura dovr essere posta nella scelta dei C' comunque da rilevare al riguardo una pia illuminazione, locale e generale.
corpi illuminanti e nella determinazione confortevole tendenza a realizzare, anche
della loro altezza di sospensione: si bader nelle case di abitazione, delle illumina-
ad adottare apparecchi muniti, se necessa- zioni molto pi razionali di quanto non
rio, di schermi diffusori onde contenere la fosse fatto in precedenza, eliminando
loro radianza ed il loro splendore nelle varie l'impiego dei pretenziosi ed irrazionali
direzioni, entro giusti limiti, ed a collocarli lampadari cos largamente usati in pas-
ad altezze non troppo piccole rispetto al sato in omaggio ad un senso estetico non
piano stradale. sempre bene interpretato.
b) Relativamente all'uniformit di
illuminazione nello spazio si dir qualcosa

A.P.I.C.E. S.r.l. 270b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Tabella VIII Valori in lux dell'illuminazione media consigliabile nei principali tipi di ambienti
Quando infatti si presenta all'os-
servazione, per un compito specifico, corridoi, stanze secondarie........................ 30
una superficie magari di limitate dimen- Stanze d'abitazione camere da letto, da toletta, da bagno.......... 50
sioni, I'occhio in realt non vede solo stanze da pranzo, studio, ricevimento......... 5080
questa ma anche tutta la zona ad essa cucine..................................................... 80
circostante compresa nellangolo visuale
normale che di circa 60; esiste poi
corridoi, locali secondari............................ 2030
anche una terza zona , rappresentata da
tutto il resto dellambiente che pu Alberghi (a seconda camere da letto, da bagno......................... 3050
cadere nel campo di vista dellocchio. della categoria) ingressi, sale, stanze da pranzo................. 50100
Valori di radianza della seconda zona
superiori a 10 volte quelli della prima, o corridoi, vestiboli....................................... 20
inferiori ad 1/10, producono gi in Scuole biblioteche, aule per lezioni o conferenze...................... 5080
senso di fastidio. Ed bene che anche ecc. aule disegno, sale di lettura....................... 100
per la terza zona tali limiti non vengono
oltrepassati.
corridoi.................................................... 20
d) L'effetto cromatico prodotto da un
oggetto di determinato colore dipende Amministrazioni sale aspetto............................................. 50
oltrech da questo, dal colore della luce (uffici, banche, studi stanze ufficio, copisteria............................ 5080
che lo illumina: a titolo di esempio, nella industriali, ecc.) stanze disegno, non meno di..................... 100
tabella IX sono indicate le modificazioni locali in cui ammesso il pubblico,
che subiscono diversi colori passando non meno di............................................. 50
da/la luce diurna a quella di una lam-
pada ad incandescenza.
corridoi.................................................... 20
Trattando degli ambienti chiusi occorre
tener presente che all'illuminazione degli
Ospedali, cliniche corsie, stanze malati, non meno di............. 50
oggetti in essi contenuti non concorre laboratori.................................................. 100
soltanto la luce emessa dalle lampade sale operatorie, non meno di...................... 500
ma anche quella rinviata dalle pareti: ed
evidentemente il tono di quest'ultima di- locali di vendita........................................ 100150
pende dal colore delle pareti medesime. Negozi, caff, mostre, stanze da esposizione.................. 100200
Per esempio, in una stanza con illumina- trattorie, ecc. trattorie,caff, grandi sale da trattenimento.. 100150
zione indiretta e con un soffitto
giallo-verde la pelle assumer un colo-
rito pallido e gialliccio. locali ingresso.......................................... 50100
Inoltre va rilevato che l'aspetto delle su- Teatri platea, palchi............................................ 30100
perfici colorate dipende anche dal livello foyer, non meno di.................................... 50
di illuminazione: per bassi valori dell'illu-
minamento molti colori tendono a sfu- locali di passaggio, depositi
mare verso il grigio. A ci dovuto il materiale grosso, ecc................................ 20
fatto che molti oggetti colorati, scelti alla Locali industriali locali per lavorazioni grossolane................. 30
luce diurna, e quindi con forti valori di
locali per lavorazioni media finezza............. 50100
illuminazione (qualche migliaio di lux),
assumono un aspetto diverso, in genere locali lavorazioni fini.................................. 100150
pi scialbo, una volta osservati nell'in-
terno degli ambienti, alla luce artificiale, Tabella IX Modificazione dei colori
Come si vede, dunque, parecchi sono i Coefficiente Aspetto con illumin. Coefficiente
fattori oggettivi che occorre tener pre- Norme del colore Aspetto alla luce diurna di rinvio a lampade ad di rinvio
senti dovendo stabilire il colore delle in % incandescenza in %
sorgenti da adoperare per la illumina-
Giallo cadmio Giallo freddo 50 Arancio e giallo 56
zione di un ambiente e quello delle sue
pareti: a questi fattori bisogna poi ag- Arancione cromo Arancione 25 Arancione rosso 28
giungere tutti quelli di natura soggettiva Rosso vermiglio Rosso arancione pastello 17 Rosso arancione 20
relativi alle preferenze individuali, mai Verde foglia Verde 15 Giallo verde 14
come in questo campo pronunciate e Marrone bruciato Marrone tendente al rosso 32 Giallo rosso smorzato 33
diverse da individuo ad individuo. Cremisi Bleu rosso profondo 7 Marrone rosso cupo 7
Tutto ci impedisce evidentemente di po- Bleu cobalto Bleu chiaro 7 Bleu profondo 6
ter dare degli indirizzi sufficientemente
Bleu mare Bleu purpureo scuro 4 Bleu porpora 4
generali, tranne forse quello di cercar di
realizzare fin dove possibile, per per-
mettere una visione buona e non fa-
ticosa, un tono di luce prossimo a quello
medio della luce diurna: a questo pro-
posito si vuol far rilevare che le lampade
fluorescenti presentano un eccesso di
Si tenga presente, infine, che le deviazioni verso il verde sono, in genere, le meno gradite.

A.P.I.C.E. S.r.l. 271 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE

soffitto
reattore schermo metallico
200 verniciato in bianco
180
220
120
100 70 60 55

80
120
200
riflettore vetro satinato
o perpex
Fig. 11 Cornici o gole luminose. Dimensioni in mm.

e) Laspetto pi o meno gradevole dell luce nello spazio; ed oltre a ci si presen- superflcie (il cosiddetto piano di lavoro e
illuminazione di un ambiente dipende an- tano spesso negli sviluppi delle notevolis- cio un piano orizzontale a m 0,80 dal
che come gi accennato da una giusta sime complessit di ordine matematico pavimento) e il flusso emesso dalle lam-
proporzione tra luce diretta (proveniente che rendono il problema praticamente pade I.
cio dai corpi illuminanti) e luce diffusa insolubile. Questo legame pu venire riassunto in un
(dalle pareti dal soffitto). Un eccesso Le diffcolt possono essere facilmente su- coefficiente di utilizzazione K definito
di luce diretta produce ombre molto nette e perate nel caso in cui si ammetta che l come rapporto tra il flusso utile u=ES sul
d rilievo ai contorni degli oggetti: per illuminamento delle pareti sia abbastanza piano di lavoro e quello emesso dalle lam-
contro le ombre create possono rendere uniforme ed uguale da parete a parete: in pade:
difficoltosa la visione in certe zone. Un tal caso detto Em tale illuminamento a il u= K l
eccesso di luce diffusa appiattisce i contorni flusso emesso dagli apparecchi illuminanti Tra i diversi metodi proposti per la determi-
ed elimina le ombre dando scarso rilievo Si e ai rispettivamente l area ed il coeffi- nazione del coeffciente di utilizzazione se
agli oggetti. Occorre quindi mantenere una ciente di assorbimento di una generica ne vuol qui accennare uno che ha almeno
giusta proporzione tra le due: anche in parete dellambiente considerato si pu il pregio di essere abbastanza generale:
questo caso risulta per difficile stabilire dei scri
ver
= E m S = Em S
criteri generali poich molti fattori contin-
genti la cui importanza va apprezzata caso e


g =flusso emesso dagli apparecchi illuminati= a
per caso possono influire in un senso o infatti per il principio di conservazione dell flusso emesso dalle lampade l
nellaltro sulla soluzione da adottare. energia:
Negli ultimi tempi si molto diffuso
flusso sul piano di lavoro
u
parallelamente all impiego delle lampade f =flusso emesso dagli apparecchi illuminati=
fluorescenti lineari il sistema di illumina- a
zione mediante gole luminose incassate
nelle pareti: si e anche arrivati relazione che permette di calcolare a non senza avvertire per che queste deter-
con disposizion come quelle di fig. 11 a conoscendo il valore di illuminamento che minazioni sono sempre soggette a notevoli
realizzare illuminazioni completamente in- si vuol realizzare oltrech la geometria incertezze.
dirette. In questo caso necessario curare delle pareti (Si) e la loro natura (calcolo di II valore di K dipende da molti parametri;
al massimo che la superficie interna della progetto); oppure di ricavare Em note le comunque si pu intanto porre:
gola e quella del soffitto siano fortemente altre grandezze (calcolo di verifica). Per i K= g f
rinvianti per la luce poich altrimenti il coefficienti di assorbimento ai si tengano con
rendimento dell installazione rischia di di- presenti i valori della tabella X, riferiti alla e quindi:
venire troppo basso: va inoltre effettuata luce bianca ma adoperabili con buona u=g f l
una continua manutenzione per evitare che approsimazione anche per quella delle Il valore di g dipende evidentemente dalle
i depositi di polvere diminuiscano leffi- sorgenti artificiali pi usate. Il flusso a va caratteristiche del tipo di apparecchio ilu-
cienza delle lampade. Per quanto detto poi messo in relazione con quello l minante che si intende usare; quello di f
sopra poi conveniente in genere inte- emesso dalle lampade onde avere notizie pu variare:
grare lilluminazione con una parte di precise sulla consistenza dell installazione a) con la distribuzione del flusso emesso
flusso diretto magari ottenuto realizzando e sulla potenza ellettrica che limpianto dallapparecchio;
la gola in modo opportuno. richiede. Anche questa correlazione non b) con i coefficienti di rinvio delle pareti;
I problemi di illuminazione di ambienti per agevole da stabilire poich involge c) con la forma geometrica dellambiente.
chiusi sono sempre difficilmente risolubili elementi costruttivi degli apparecchi illu-
dal punto di vista quantitativo anche am- minanti non sempre ben determinati vista
mettendo larghe approssimazioni poich la notevole variet di apparecchi impiegati
come gi accennato in questo caso occorre nellilluminazione di ambienti interni.
tener conto nei calcoli anche del flusso Nel caso in cui lilluminamento delle pareti
luminoso rinviato dalle pareti che ha im- molto diverso passando dalluna all
portanza sempre notevole e in qualche altra il procedimento qui indicato non
circostanza addirittura predominante. evidentemente pi applicabile.
Daltronde la determinazione dell illumi- E da notare per che in genere non inte-
namento prodotto dalle pareti richiede la ressa la soluzione del problema nella sua
conoscenza della loro luminosit nei vari generaiit ma solo la determinazione del
punti e del modo in cui esse rinviano la legame tra Iilluminamento su di una certa

A.P.I.C.E. S.r.l. 272a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Le dipendenze di f dai parametri di cui
ai punti b) e c) sono riassunte nei
grafici delle fig. 12,1314 tracciati nelle
seguenti ipotesi:
1) che per le pareti ad eccezione del
soffitto si possa assumere un coeff-
ciente di rinvio medio rp; rs aar il
Tabella X Coefficienti di assorbimento
coefficiente di rinvio dei soffitto;
2) che lambiente sia di forma paralle- Coefficiente di
lepipeda con a e b lati di base ed h Natura della superficie assorbimento
altezza: per esso allora si pu intro-
durre un coeffciente di forma Kp de- Superfici bianche (latte di calce recente, carta bianca ecc.)...... circa 0,2
finito dalla reiazione: Superfici molto chiare, tendenti all'avorio, al giallo, al grigio.... circa 0,3
h Superfici chiare (grigio perla, avorio, giallo limone e tinte affini, rosa chiaro).. circa 0,40,5
Kp= Superfici di tinta media (verde prato, azzurro chiaro, salmone, marrone non
0,9 a+ 0,1 b
troppo scuro, ecc.).......................................................................... circa 0,50,7
Superfici scure (verde oliva, rosso cremisi, grigio scuro, bruno, ecc.)...... circa 0,7'0,9
(a il lato minore).
Per quanto riguarda il punto a) si noti
che i grafici delle fig. 12,13,14 contem-
plano tre casi e cio:
illuminazione diretta (fd): flusso in-
viato dagli apparecchi verso il basso;
illuminazione indiretta (fi): flusso
verso lalto;
illuminazione semidiretta cio con
flusso inviato prevalentemente in senso
orizzontale e quindi direttamente sulle
pareti verticaii (f0).
Spesso per gli apparecchi usati per i
illuminazione di interni inviano il flusso
in quasi tutte le direzioni: in tal caso si 1
potr considerare Iapparecchio come fd
formato da tre apparecchi che emet-
tono complessivamente il flusso a
suddiviso in tre parti: flusso orizzontaie 0,9
tiusso diretto d
nusso indiretto i.
Si potranno allora definire tre coeffi- 0,8
rs=0,8
cienti g nel modo seguente:

go= o gd= d gi = i
0,7
l l l
0,6 Fig. 12 Valori del rapporto
essendo il flusso emesso dalla lam- rp=0,8
tra flusso, sul piano di la-
pada disposta nellapparecchio e porre 0,7 voro e flusso emesso dagli
pertanto: 0,5
0,6 apparecchi illuminanti in fn-
K = go fo + gd fd + gi fi 0,5 zione del coeffiiente di
0,4 forma dellambiente nel
0,4
caso di illuminazione
0,3
I valori dei fattori f si ricavano dai 0,3 diretta per vari valori di rp
0,2
diagrammi delle fig. 12,13 e 14: quelli e per re =0,80.
0,0
dei coeffcienti g delle relazioni di defi-
nizione scritte sopra e dalla conoscenza 0,2
dell andamento della curva fotome-
trica delI apparecchio illuminante (o
del suo solido fotometrico se lapparec- 0,1
chio non presentasse caso per impro-

0 0,5 1 1,5 2 2,5 kp


Fig. 12

A.P.I.C.E. S.r.l. 272b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Fig. 14 Valori del rapporto tra flusso, sul piano di
lavoro e flusso emesso dagli apparecchi illuminanti in
0,9 fnzione del coeffiiente di forma dellambiente nel
caso di illuminazione semidiretta per vari valori di rp
e per re =0,80.
0,8
ILLUMINAZIONE DIURNA
rs=0,8
Le condizioni di illuminazione diurna di un ambiente non possono essere
0,7 stabilite, come viene fatto per l'illuminazione artificiale, attraverso la indica-
zione di valori assoluti, per la variabilit delI'illuminazione stessa con le ore
del giorno, Ie stagioni e le condizioni meteorologiche del momento. Si se-
0,6 gue perci un criterio relativo e ci si riferisce al coefficiente d'illunninazione
diurna, definito come il rapporto tra l'illuminazione effettiva dell'ambiente
considerato e quella che, nello stesso momento, assumerebbe una superfi-
0,5
cie liberamente esposta, all'aperto, alla luce del cielo, escluso l'eftetto di-
retto del sole. Per illuminazione dell'ambiente si prende o il valore medio
0,4 su tutte le pareti o quella che si verifica su di un elemento di superficie in-
rp=0,8 torno ad un punto convenientemente fissato, p. es. il centro di figura della
sezione piana dell'ambiente parallela al pavimento ed a quota + m 0,80
0,3 su questo.
0,7
Conosciuto il valore del coefficiente di illuminazione diurna per un dato
0,6
ambiente, I'illuminazione effettiva E di esso data, per definizione, dall
0,2 0,5 'espressione:
0,4 E = lo x
0,3
0,1 in cui il valore della luminosit del cielo lo pu es
0,2
sere desunto dalle osservazioni che i vari Istituti di meteorologia hanno rac-
0,0
colto per le varie stagioni, ore del giorno e localit. Per i nostri climi vale il
diagramma di fig. 15 nel quale sono riportate sulle ascisse le ore della
0 0,5 1 1,5 2 2,5 kp giornata e sulle ordinate (in scala logaritmica) le corrispondenti luminosit
medie del cielo in lux su bianco. Per quanto riguarda i valori di si tenga
presente che l'illuminazione di un ambiente pu essere ritenuta:
Fig. 13 Valori del rapporto tra flusso, sul piano di
ottima per > 0,03
lavoro e flusso emesso dagli apparecchi illuminanti buona per 0,015 < < 0.03
in fnzione del coeffiiente di forma dellambiente discreta per 0,005 < < 0,815
nel caso di illuminazione indiretta per vari valori insufficiente per < 0,005
di rp e per re =0,80. II coefficlente di illuminazione diurna riferito all'illuminazione media del-
1
fi lambiente puo essere determinato in sede di progetto attraverso lespres-
sione:
(1)
= A
0,9 (1 m ) S

0,8 in cui:
rs=0,80 A la superficre della finestra, m il coefficiente di diffusione medio del-
0,7 l'ambiente (media pon- (1) derale dei coefficienti delle sin-
gole pareti, cio: S
m =
S
0,6

0,5 S la superficie delle pareti dell'ambiente (compresi pavimento e sofftto).


il rapporto tra l'illuminazione media effettiva sulla finestra e la luminosit
del cielo: esso funzione delle caratteristiche geometriche della strada su
0,4
rp=0,8
cui la finestra prospetta e dei coefficienti di diffusione 1, della parete che
frontegoggia la finestra considerata e 2, della superficie della strada
0,3 sottostante. Nella tab. Xl a doppia entrata in cui k= h/d il rapporto tra
0,7 l'altezza del fabbricato (h) e la larghezza della strada (d) mentre n rappre-
0,6 senta l'ordinata del baricentro della finestra, ordinata che viene misurata in
0,2 0,5 decimi di altezza del fabbricato stesso a partire dalla cornice di corona-
0,4
0,3
0,1 0,2
0,0

0 0,5 1 1,5 2 2,5 kp


Fig. 13

A.P.I.C.E. S.r.l. 273 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Tabella XI Valori del coefficientee (illuminazione diurna)
K n 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,570 0,528 0,487 0,445 0,409 0,373 0,345 0,318 0,295 0,276 0,258
1 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,549 0,504 0,492 0,420 0,383 0,349 0,320 0,293 0299 0,284 0,237
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,561 0,518 0,4755 0,432 0,3945 0,3585 0,326 0,2965 0,271 0,249 0,228
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,540 0,494 0,4495 0,407 0,3685 0,3335 0,301 0,2715 0,285 0,257 0,207

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,562 0,508 0,457 0,410 0,365 0,327 0,294 0,266 0,243 0,225 0,211
1,25 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,541 0,485 0,432 0,383 0,338 0,300 0,267 0,241 0,220 0,203 0,19
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,556 0,502 0,450 0,4015 0,335 0,3155 0,2805 0,250 0,224 0,203 0,186
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,535 0,479 0,425 0,3745 0,328 0,2885 0,2535 0,225 0,201 0,181 0,165

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,550 0,477 0,409 0,347 0,293 0,252 0,219 0,192 0,173 0,159 0,142
1,75 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,532 0,454 0,382 0,319 0,265 0,225 0,193 0,159 0,153 0,139 0,130
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,548 0,4745 0,4055 0,343 0,2855 0,246 0,2115 0,1835 0,161 0,144 0,130
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,530 0,4515 0,3785 0,315 0,2605 0,218 0,1855 0,1595 0,141 0,124 0,112

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,540 0,4425 0,354 0,281 0,227 0,1865 0,1565 0,1355 0,121 0,111 0,105
2,4 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,525 0,4195 0,327 0,254 0,200 0,1615 0,1335 0,1145 0,102 0,094 0,09
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,539 0,4412 0,3525 0,279 0,2245 0,1832 0,1522 0,1297 0,113 0,100 0,091
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,524 0,4182 0,3255 0,252 0,1975 0,1582 0,1292 0,1087 0,094 0,083 0,076

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,5365 0,4228 0,3202 0,2497 0,1954 0,1575 0,1310 0,1135 0,100 0,09150,088
2,8 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,5225 0,4008 0,2982 0,2227 0,1694 0,1335 0,109 0,0935 0,083 0,07850,074
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5357 0,4219 0,3231 0,2483 0,1967 0,1552 0,1218 0,1092 0,094 0,08270,076
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5217 0,3999 0,2971 0,2213 0,1677 0,1312 0,106 0,0892 0,077 0,06970,062

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,539 0,4132 0,3105 0,2349 0,1815 0,1454 0,1206 0,1036 0,09170,08320,079
3 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,521 0,3912 0,2845 0,2079 0,1565 0,1224 0,0996 0,0846 0,07470,06820,066
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5385 0,4126 0,3097 0,2339 0,1802 0,1437 0,1183 0,1003 0,08680,07610,069
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5205 0,3906 0,2837 0,2069 0,1552 0,1207 0,0973 0,0813 0,06980,06110,056

d1 = 0,4 d2 = 0,5 0,5275 0,3706 0,2527 0,178 0,1323 0,1037 0,0844 0,0717 0,063 0,058 0,058
4 d1 = 0,4 d2 = 0,3 0,5165 0,3486 0,2277 0,154 0,1103 0,0847 0,674 0,0567 0,05 0,046 0,047
d1 = 0,2 d2 = 0,5 0,5272 0,3703 0,2524 0,1775 0,1316 0,1028 0,0832 0,0693 0,06 0,053 0,05
d1 = 0,2 d2 = 0,3 0,5162 0,3483 0,2274 0,1535 0,1096 0,0838 0,0662 0,0543 0,047 0,041 0,039
Per i lucernari esposti direttamente alla luce del cielo: e =1
Per le finestre nelle medesime condizioni: = 1/2
100000 VI 100000
V
VII
3
50000 IV
II VIII
X 1
I
10000
lux su bianco

XI
XII
5000

50000
1000

2
100
3 6 9 12 15 18 21
ore del giorno 3 6 9 12 15 18 21
Fig 15 Luminosit media del cielo alle varie ore del giorno Fig. 16 Andamento, in funzione delle ore del giorno, della
I numeri romani delle varie curve indicano i mesi
illuminazione di una superficie liberamente esposta al sole in
(1) Si rammenti chhe se a il coefficiente di assorbi- in giornata serena.
mento risulta a= 1
La curva 1 si riferisce allilluminazione diretta del sole, la curva 2 allillu-
minazione prodotta dal cielo e la curva 3 allilluminazione complessiva.

A.P.I.C.E. S.r.l. 274 Manuale dellArchitetto


DISPOSITIVI PER LELIMINAZIONE DEI DISTURBI ALLE TELEVISIONI

La ricezione radiofonica da trasmit- debbono avere valori alti (0,1 F;


tenti locali ed estere, con apparecchi 300 ). Gruppi convertitori rotanti
muniti di antenne interne di fortuna o (Accoppiati e convertitrici) .
di antenne televisive, subisce spesso Suonerie ad interruzione Dispositivo come in fig.8 o in fig.11.
disturbi prodotti da correnti perturba- Installare soltanto suonerie a cicala o Sullinterruttore generale applicare il
trici ad alta ed altissima frequenza, di tipo senza interruzione perch dispositivo di fig. 7.
provenienti o da irradiazione diretta o quest ultimo, con lo scintillio, oltre a
attraverso la rete di distribuzione delI generare disturbi, pu provocare Gruppi elettrogeni
energia elettrica. pericolosissime esplosioni nei caso di Disturbi sui canali TV ed FM.
Per leliminazione di detti disturbi, in fughe di gas. I dispositivi sono quelli Applicare sul motore a scoppio il di-
base alle Norme per la protezione di fig. 4, fig. 5 ed eventualmente fig. spositivo di fig.12 od usare candele
delle radioaudizioni del C.E.I., 6 nei casi in cui venga richiesta una con resistore incorporato (come nelle
necessario applicare adeguati forte attenuazione. automobili per linstallazione di auto-
dispositivi di silenziamento su deter- radio) e sul generatore cc. come in
minati organi facenti parte di impianti Motori di bruciatori di nafta fig. 8 o fig. 11.
fissi e mobili. (Per impianti centralizzati di riscalda-
mento). Insegne luminose a tempo
DlSPOSiTIVI ANTIDISTURBO SU Applicare i dispositivi rappresentati in Applicare dispositivo fig. 13. Derivare
IMPIANTI FISSI fig. 7 o fig. 8. ad ogni contatto un gruppo di R e C.
Usando tubi luminescenti in sostitu-
Ascensori e montacarichi Elettropompe per lacqua zione delle lampadine, studiare di-
Quattro sono gli organi di comando e Applicare i dispositivi rappresentati in spositivo attenuatore come in fig. 14.
di azionamento sugli ascensori e fig. 7 o fig. 8.
montacarichi ai quali deve essere ap- Tubi luminescentl per illu illumi
mina-
na-
plicato il dispositivo antidisturbo: Studi dl radiologia e raggi X zione
a) interruttore principale: su ognicon- Schermare il locale con rete metal- Applicare dispositivo come in fig. 14.
duttore occorre applicare dei filtri del lica, a maglie non superiori a 5 mm
tipo come rappresentato in fig. 1A o anche le porte e le finestre dovranno Apparecchi elettromedicali ad
1B, a seconda della potenza del mo- usare schermate ed i loro schermi, alta frequenza
tore. alIatto della chiusura, dovranno for- Possibilmente schermare il locale ed
b) Bottoniera di cabina: applicare filtri mare un ultimo contatto con la gab- applicare un filtro di rete come rap-
in serie (fig. 2) o singoli (F6). Possono bia. presentato in fig. 15.
essere di tipo come in fig. 1A o 1B. Applicare filtri come in fig. 6 su tutti i
c) Invertitore dei piani: su ogni con- cavi che portano lenergia elettrica di Orologi elettromagnetici
duttore deve essere applicato un filtro rete. Connettere a terra la gabbia Applicare il dispositivo rappresentato
come in fig. 1A. schermante nelle immediate vici- in fig. 3.
d) Invertitori di discesa: su ogni con- nanze. Usare pavimenti con forte
duttore deve essere applicato un filtro isolamento verso terra. Macchinario per dentisti
come in fig. 1B. Applicare dispositivo rappresentato in
Importantissima lapplicazione dei Dischi combinatori di apparecchi fig. 8.
fusibili f1 ed f2 (fig. 1) perch in caso telefo nici automatici
automatici
di corto circuito del condensatore non Applicare un condensatore in deriva- Apparecchiature per elettrauto
si verifichino gravi squilibri nelle fasi zione allinterruttore (fig. 9). I disturbi (Banchi di prova e gruppi carica bat-
di funzionamento. generali sono molto forti nel campo terie accumulatori) .
Usare una messa a terra comune. delle frequenze 6000 15000 kHz, Schermare come nel caso dei raggi
Schermare i cavi . corrispondenti alla gamma delle X il locale dove viene installato lap-
onde corte da 20 a 50 m. parecchio per prova spinterogeni, di-
Interruttori di tipo vario stributori, candele e carica batterie
II sistema di fig. 3 fornisce ottimirisul- Marconiterapia. Diatermia accumulatori (oltre al dispositivo di
tati. Nei circuiti a corrente alternata il Sistemare lapparecchiatura, il pa- fig. 8).
condensatore C mantiene nel circuito ziente e loperatore in uno stanzino
una piccolissima corrente di riposo ad completamente schermato. Citofoni
interruttore aperto, dipendente in Applicare un filtro salla rete c.a. di Applicare dispositivo di fig. 3 ai cir-
prevalenza dalla capacit del con- alimentazione (fig. 6). cuiti di inserzione .
densatore. Assicurarsi che tale cor-
rente sia tollerabile, cio non produca Arco voltaico di apparecchio per
inconvenienti. Per lampade elettriche proiezioni
C ed R debbono avere valori bassi Applicare il dispositivo rappresentato
(0,01 F; 20 ): per correnti forti in fig. 10.

A.P.I.C.E. S.r.l. 275a Manuale dellArchitetto


DISPOSITIVI PER LELIMINAZIONE DEI DISTURBI ALLE TELEVISIONI
DlSPOSITIVI ANTIDISTUR80 SU di ampiezza, sotto forma di gor- kHz usare condensatori con dielet-
IMPIANTI MOBILI
MOBILI goglio e fruscio ronzante ogni 15 trico a mica (specie se le oscillazioni
1) Frigoriferi. Applicare il dispositivo kHz circa, riducibile al minimo elettriche hanno forma donda a
di fig. 3. soltanto con limpiego di aereo a fronte ripido) .
2) Asciugacapelli. Applicare il dispo- stilo con discesa schermata in Tensione di lavoro, dipende anche
sitivo di fig. 8. cavo coassiale e schermandopar- dall extra tensione di apertura. Per
3) Rasoi elettrici. Applicare il filtro di zialmente o totalmente il rice- carichi fortemente induttivi e corrente
fig. 6. vitore. Applicare filtro di rete al continua, tali tensioni possono
4) Frullini. Applicare il dispositivo di televisore come in fig. 6. raggiungere anche 3000 V di punta.
fig. 8. Non possibile ancora eliminare Per alte frequenze di disturbo, usare
5) Ventilatori. Applicare il dispositivo il disturbo prodotto dai ricevitori maggiore isolamento,
di fig. 8. FM sul video dei televisori vicini. Si Per applicazione di filtri e dispositivi:
6) Aspirapolvere e lucidatrici. Appli- pu provare a schermare il ricevi- usare collegamenti brevissimi.
care il dispositivo di fig. 8. tore e ad usare un aereo lontano Notevoli disturbi vengono prodotti da
7) Avvisatori elettrici. Applicare il di- con cavo coassiale. prese di corrente difettose dei ferri da
spositivo di fig. 8 ad ogni contatto. Televisori distutbati dai motori a stiro e dagli interruttori automatici
8) Macchine per cucire. Applicare il scoppio: Audio e video necchi (molle stanche).
dispositivo di fig. 8 o il filtro di fig. 6. Usare cavo coassiale schermato Dimensionare convenientemente il
9) Macchine da scrivere elettriche. fino al televisore. Applicare almo- conduttore delle induttanze dei filtri
Applicare il dispositivo di fig. 8 o il tore a scoppio i dispositivi di fi- (corrente massima 2 A/mm) .
filtro di fig. 6. gura 12 (serve anche per i ricevi- La presa di terra pu essere ottenuta
10) Interruttori a mercurio. Applicare tori FM). collegando il cavo al tubo dellacqua
il dispositivo di fig. 8. potabile. Quella artificiale deve es-
11) Registratori di cassa. Applicare il PRESCRIZIONI E NOTE sere realizzata con piastra di rame o
filtro di fig. 6 e quello di fig. 18. IMPORTANTI zinco a m 1 circa, nel sottosuolo,
12) Raddrizzatori di corrente alter- Per leliminazione o attenuazione umido, mescolando alla terra car-
nata a lamina vibrante. Appticare dei disturbi, provare prima ad bone cocke. Superficie della piastra
filtro tipo fig. 6 sulla rete c. a, e applicare il condensatore, indi, se cm 50 X 50 circa. Conduttore di
alluscita. necessario, completare il disposi- sezione 5 mm.
13) Apparecchiature automatiche. tivo con resistenze smorzatrici o
Applicare filtri come in fig. 6. induttanze in serie.
14) Raddrizzatori con tubi a gas ar- Resistenze: Sono sufficienti, in ge-
gon per carica accumulatori. Appli- nere di piccolo wattaggio, ed
care il dispositivo di fig. 21. bene che siano di tipo antindut-
tivo.
DISTURBI RICIPROCI FRA TELE TELEVI-
VI- Condensatori: Per frequenze di
SORI E RICEVITORI RADIO RADIOFO-FO- disturbo da 50 kHz fino a 2000 (1) I problemi relativi ai disturbi reci-
NICI (1) kHz usare i tipi con dielettrico proci fra televisori e ricevitori radiofo-
Il disturbo prodotto dai televisori sui avvolto (a cartuccia o a pastiglia). nici sia AM che FM vengono studiati
ricevitori radiofonici a modulazione Per frequenze superiori a 2000 dallI.E.N.G.F. di Torino e dal-

A.P.I.C.E. S.r.l. 275b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI ANTENNE TV
IMPIANTI COLLETTIVI Dl AN- quello TV VHF e di trasformazione II criterio per la scelta del sistema pi
TENNE PER UHF (P1) su canale adiacente col- idoneo il seguente:
RADIO E TELEVISIONE lettivo in miscelazione. -Primo e secondo nelle regioni ove si
Nei grandi edifici limpianto di pa- La rete delle canalizzazioni dovr verificano pochi temporali durante
recchie antenne autonome di vario essere realizzata con tubi Berg- l'anno ed al centro degli agglomerati
tipo, provviste spesso di conduttori mann o in materie plastiche di urbani.
pendenti lateralmente lungo le fac- diametro non inferiore a 1618 -Terzo sistema, nelle regioni con fre-
ciate, oltre mm posti in opera sotto traccia quenti manifestazioni temporalesche
a deturpare lestetica dei fabbricati predisponendo quindi le relative ed in edifici situati alla periferia di
pu dar luogo talvolta a pericolosi scanalature durante la costruzione centri urbani o in edifici isolati in
inconvenienti per corti circuiti deri- dell'edificio (v fig. 23); sar oppor- localit di pianura. In assenzadi pa-
vanti dal contatto dei conduttori sud- tuno che i montanti vengano si- rafulmini la messa a terra dovr es-
detti con linee elettriche esterne. stemati in corrispondenza delle sere fatta col sistema dello scarica-
Per eliminare detti inconvenienti si prese sulla verticale dei locali di tore indicato al punto 2.
rende pertanto necessario che da soggiorno. indispensabile che L'impiego di una adatta protezione
parte degli utenti venga effettuata una canalizzazione venga ri- schermante o antenna di guardia
una periodica manutenzione per il servata anche per un cavo coas- soprastante l'antenna collettiva ma
fissaggio dei conduttori esterni. Oltre siale UHF per quegli utenti che isolata da quest'ultima e collegata
a ci per eliminare i disturbi per volessero disporre di tutta la convenientemente a terra rappre-
sdoppiamento di immagine, che si gamma (14 canali), indipendente- senta una soluzione ideale per la
verificano per leccessiva vicinanza mente dalla trasformazione di un protezione contro le scariche
delle antenne ed assicurare un ot- solo programma UHF su VHF atmosferiche temporalesche che pos-
tima ricezione, si rende necessario adiacente per miscelazione. sono in certi casi danneggiare irrime-
limpianto di un unica antenna che Si dovr installare anche una ca- diabilmente l'impianto collettivo met-
alimenti un certo numero di televisori nalizzazione per eventuali teleco- tendo anche in serio pericolo gli
e ricevitori radiofonici con limpiego mandi di antenne girevoli in previ- utenti stessi.
del preamplificatore multiplo collet- sione delle numerose emissioni
tivo (con miscelazione dei segnali o UHF se provenienti da punti diffe-
senza). renti.
Nella fig. 22 rappresentata unan- Le prese di antenna potranno es-
tenna multipla per la ricezione fino a sere realizzate come in fig 24A
50 utenze televisive ed altrettante (scatola da incasso del diametro di
utenze radiofoniche locali (FM modu- mm 55, di tipo semplice o doppio)
lazione di frequenza), nonch per un o meglio come in fig. 24B.
uguale numero di ricevitori a modu- Messa a terra delle antenne.
lazione di ampiem AM (emissionieu- Negli stabili con oitre sei piani e
ropee su onde medie ed onde corte numerosi appartamenti per ali-
da tutto il mondo). mentare tutte le colonne montanti,
Tale impianto permette: sar opportuno vengano installate
a) La ricezione delle stazioni televi- due o pi antenne multiple rispon-
sive della gamma normalle (VHF), denti alle esigenze teniche atte a
per n. 8 canali compresi nella consentire la migliore ricezione
gamma di frequenza da 52 MHz a Molto importante la loro messa
216 MHz (esclusa la gamma FM). a terra contro le scariche atmosfe-
b) La ricezione delle stazioni televi- riche. Tre sono i sistemi che si
sive UHF per n. 14 canali compresi possono adottare:
nella gamma 470 585 MHz. 1) Collegare l'asta di sostegno del-
c) La ricezione delle stazioni radiofo- l'antenna con conduttore di rame
niche locali con FM da 87 a 108 di sezione non inferiore a mm15
MHz. al tubo esterno principale dell'ac-
d) La ricezione delle stazioni locali ed qua potabile.
estere AM ad onde medie )200 2) Collegare l'asta dell'antenna nel
600 m) e quelle ad onde corte (15 modo sopra indicato interponendo
50 m fino a m 200). fra questa ed il tubo dell'acqua
II preamplificatore multiplo P che uno scaricatore a pettini o a gas.
puo miscelare i segnali AM con quelli 3) Collegare l'antenna ad una
FM, collocato su di una mensola presa di terra regolamentare, se vi
verr alimentato dalla corrente alter- sono gi installati parafulmini vi-
nata 125 V o 220 V. Accanto al cini e situati pi in alto dell 'an-
predetto amplificatore verr posto tenna.

A.P.I.C.E. S.r.l. 276 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI ANTENNE TV

C1 5 4 3
6 2
E U
F1 F2 7 1 C
C2 8
C1 9 0
C
A Fig. 5 Suoneria simmetrica Fig. 9 Disco combinatore telefonico
C= 0,1 1 F, oppure C i = 0,01 0,1 F C = 0,01 0,1 F

E U
L L
F1 F2 C C
E U
C1
C2
C
C
L L
Fig. 1 Filtri per ascensori
B
A, ad una induttanza; B, a due induttanze.
Fig. 10 Arco voltaico
I valori di C1 e C2 variano in funzione dell'intensit Fig. 6 Filtro silenziatore
della corrente L 1. L 2 = ~ 5 mH C=5000 F
C= 5000 F L=500 1000 H R=~ 15 C m = carcassa dinamo

F1

F2 C1
+
F3 L C2

F4
Cm
F5 R
C L
F6 C1
cavo comune Fig. 11 Motore a corrente continua

Fig. 2 Cabina ascensori F1 .....F6 filtri C 1= 0,5 4 F C 2 =5000 10000 F


C R L = 300 H (in certi casi non servono)

Fig. 7 Motore per ascensore Calcolare la sezione del filo per la corrente
C = 1 4 F R = 20 500 max di punta con motore sotto carico.
Cm , carcassa del motore.

C R

Fig 3. Filtro per interruttori

C = 0,1 0,1 F R = 20 300


C R
L
M R R
R L R
C R
R

R
C
Fig. 8 Motore a corrente continua di motore
gruppo elettrogeno
C = 5000 F R=~ 15
Fig. 4 Filtro suoneria elettrica Fig. 12 Motore a scoppio di gruppo elettrogeno
L=12 mH
C = 0,1 0,1 F R = 20 100 R=10000 0,1 M
La soluzione pi usata C=0,5 F
R = 30 50

A.P.I.C.E. S.r.l. 277a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI ANTENNE TV

C1

R C0
C1
C

Fig. 13 Insegne luminose


R= 50 200 C=10000 100000 F C 0 = 10000 C 1= 5000 F(per c.a.)

neon neon C 1 = 0,1 F (per c.c.) VHF


50 H

FM

Filtro
salita discesa
P1
Fig. 14 Tubi luminescenti
F, filtro tipo fig. 6. P
Fig. 20 Motore trifase di ascensore
M, motore; A, A1 avvolgimenti

C t

rete c. a.
C Fig. 22 Schema di antenna multipla per
apparecchi
ricezione dei segnali radiofonici e TV
Fig. 15 Elettromedicale ad alta frequenza
Fig. 21 Raddrizatori a gas per
A, apparecchio; F, filtro tipo fig. 6 carica accumulatori C1 C1
C, C1 = 1000 10000 F t = tubo a gas

C
L
Ri Re
L C

Fig. 16 Filtro di rete per apparecchi radiofonici


C=5000 F R e =rete
L =3005000 H
R i =ricevitori

C L Fig. 23 Schemi di circuiti di impianti collettivi realizzati in grandi edifici


Leggenda per l'interpretazione delle Tavole.
UHF TV radio FM
=condensatore a cartuccia o a mica.
Fig. 17 Filtro per interruttore a forte disturbo
=resistenza colloidale.
C= 0,1 F L=1000 F
=fusibili di valore oscillante fra 100
mA e 500 mA.
C =filtro tipo A) o B) fig. 1.
R
=induttanze a nido d'api costituite da 220 V 115 V
L filo di rame di sezione appropriata,
C
doppio rivestimento di cotone o
materiale plastico.
Fig. 18 Registrazione di cassa
=contatti elettrici argentati o platinati
C= 0,1 F R= 30 100
A =avvolgimrnti dello statore dei motori TV-FM UHF
c.a.
E, U = entrata ed uscita del filtro Fig. 24 Tipi di prese di antenna
Cm = carcassa del motore
= induttanza con nucleo di ferrocarta.

A.P.I.C.E. S.r.l. 277b Manuale dellArchitetto


AMBIENTI DI ABITAZIONE
DATI DI INGOMBRO - CUCINE - CAMERE DA PRANZO

200208 200208

150 6575

110
80 8690

55

30 8690

5060
sez.mobile

25
75
5,5
1
2,5
scarico rifiuti
tipo shunt 110
41x26
56x26
Pavimenti cm x cm
canne fumarie in
eternit Mosaico di grs
porcellanato 2 2
2 4
3 3
3 6
SGABELLO 5 5
LAVANDINO CUCINA A GAS FRIGORIFERO
TAVOLO Litogres 2,5 2,5
scaletta LAVAPIATTI MOBILE PORTASCOPE
PORTA 1 bacinella CUCINA ELETR. 5 10
Marmette 20 20
25 25
35 1 anta 40
2 ante 55-60
Marmettoni 30 30
25 p 100 x 60 1 pozzetto 50x40 40 40
p 50x48 h86 4 ante 40 p 58x57 h90
m 120 x 70 scalapiatti 50-60-70 60x60 Greificate 10 10
h 80 m 60x50 h86 2 ante 50-90 m 60x65 h 130
1 pozz. 1 scol80x45
g 100x60 h90 5 ante 90-120 g 80x77 h 170 15 15
100x50
20 20
7,5 15
10 20
68 5 10
68

15

aspiratore LAVANDINO 2 BACINELLE LAVATRICE TRITARIFIUTI


FORNO SCALDABAGNO ACCUMULO
p 61X60 h90 18 h 40
p 80X45 m 90X50 ISTANTANEO p 42x80
60X58 h70
g 110x60 SC 150x60 m 76X67 h90 23X67 m 42x150
g 47x150

A.P.I.C.E. S.r.l. 278a Manuale dellArchitetto


AMBIENTI DI ABITAZIONE
DATI DI INGOMBRO - CUCINE - CAMERE DA PRANZO

220
275 320 320

220
150 240 240

Rivestimenti cm x cm
Mattonelle
maiolicate 12 25
13,5 27
25 25
20 20
27 27
Grs
5 10
porcellanato
350 350 300 Mosaico 1 1
380 vetroso 1,5 3
2 2
3 3
4 4
280 Piastrelle
140 240
ceramica
290
spessore cm 0,6 15 15
7,5 15
CUCINE

330
60 75 90
100
130
80X140
60 200 80X140 80X140
105 125 105
130 145
160
260 290 320

CAMERE DA PRANZO - Ingombro tavolo per 6 persone

A.P.I.C.E. S.r.l. 278b Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
NOMENCLATURA E GENERALIT

Gli arredi fissi differenziano dagli arredi mo- nodi di attacco, disegnati sono limitati a quattro, mobile corrispondente alla porta viene consi-
bili solo per il fatto di essere incorporati, contrassegnati ciascuno da un numero arabo. derato come il tipo a giorno (fig. 2).
parzialmente o totalmente, nei vani praticati L'arredo propriamente detto formato dal corpo Formazione degli schemi. - Il progettista in
nella muratura. L'uso sempre pi diffuso di del mobile con i suoi scomparti variamente possesso dei nodi di attacco e di quelli di
essi e la limitata ampiezza del tema consen- disposti e dagli sportelli di chiusura. Trascu- passaggio fra gli scomparti del mobile si limi-
tono di coordinare la materia in modo da rando i cassetti esterni possiamo ridurre gli ter a compilare gli schemi usando i segni
ridurre la loro progettazione esecutiva alla scomparti a pochi tipi classificandoli in base il convenzionali riportati nella tavola. l numeri e
compilazione di schemi convenzionali riman- modo di chiusura. le lettere che designano ogni nodo si segnano
dando l'esecutore alla consultazione di appo- Negli abachi (v. pag. 282 e 283) sono disegnati di seguito per i nod orizzontali ed in colonna
site tabelle dove sono disegnati i dettagli i nodi di passaggio fra gli scomparti, aggiun- per i nodi vertic:ali.
elementari coi quali comporre l'arredo pro- gendo a quest iaitri due elementi: il controtelaio i nodi di attacco portano i riftrimenti delle
gettato. (limitandone la rappresentazione grafica alla misure che fisser il progettista, La misura in
parte di contorno comune ai due tipi, a filo ed a profondit composta di oue parti riferite al
Generalit del metodo proposto. - Si imma- luce parete) e ii telaio di armatura di una porta piano della parete finita dall'ambiente, per
gini di scomporre l'arredo fisso in due parti con l'imposta sullo stesso piano degli sportelli consentire al progettista di indicare l'aggetto
distinte: l'attacco al muro e l'arredo pro- dello scomparto (fig. 1). Nei caso in cui l'impo- dell'arredo dalla parete.
priamente detto. sta sia sul piano della parete lo scomparto del le misure degli scomparti vanno riferite alla
mezzeria dei divisori orizzontali e verticali che
L'attacco al muro formato da un controte- delimitano gli scomparti stessi.
laio in legno delle stesse dimensioni di quelli La conformazione dell'interno degli scomparti
usati generalmente per l'ancoraggio di alcuni esorbita da questa trattazione ed lasciata al
tipi di stipiti di porte. A questo fine si progettista.
creduto opportuno indicare in disegno (v.
pag. seguente) uno stipite, particolarmente
adatto per accompagnare gli arredi fissi. l 2 C 1
A
Fig. 1 - Porta sul piano degli sportelli CC C
C 1
1 V
Nodo di attacco al fianco V
V

1 (spalla) o in alto (architra- 1 1


1 V
S
1
ve) nel caso che l'arredo pianta sezione S S S
sia a filo muro 1
SS

4
Nodo di attacco al fianco
Fig. 4 - Schema dei due elementi accoppiati
2 (spalla) o in alto (soffitto)
nel caso che l'arredo sia 2 Fig. 2 - Porta sul piano del muro
2
a luce del muro pianta sezione 2
3 2
codetta
Nodo di attacco in alto 3
35
(architrave) nel caso in 1 C A C C A C 1 66 1 1
3 cui la parete prosegua, sezione
al disopra dell'arredo,
con un tramezzi in foglio. V 1
1 V V V V 150
Nodo di attacco in basso V 212 4
sul pavimento conforma- S
to in modo da permette- sezione
Fig. 5 - Schema attacco al muro
4 re allo zoccolo, o battisco- 4 1 S S S S 188
pa dell'ambiente, di ricor-
rere al disotto dell'arredo. S
C
A
Nella pratica possono presentarsi tutti i casi C C C
ammessi dalle combinazioni dei quattro nodi.
A C C
V

V V
designazione V
3,5 164 3,5
1 Scomparto a giorno (senza sportello) G V V S
2 Scomparto con sportello cernierato C
Fig. 3 - Esempio di schema compilato S S
3 Scomparto con sportello bilicato B S
4 Scomparto con sportello ribaltabile R
secondo le norme proposte
S S
5 Scomparto con sportello scorrevole (in legno) S A, pianta al piano dello scomparto
6 Scomparto con sportello scorrevole con sportelli scorrevoli in cristallo. Fig. 6 - Schema arredo propriamente detto
(in cristallo) V
7 Scomparto con fodera (apertura nel rovescio) F
8 Scomparto con porta P S egni convenzionali da adottarsi in prospetto ed in pianta, nella compilazione degli schemi

Elementi Scomparto Scomparto con sportello: Scomparto Scomparto Scomparto Scomparto Scomparto Cassetto Piano scorre- Piano stabile Piano sposta-
e scomparti a giorno cernierato C con sportello con sportello con sportello con apertura con porta in vista vole in legno in legno bile in vetro,
dell'arredo G bilicato B ribaltabile scorrevole scorrevole sul rovescio P (in senso (in senso (in senso
fisso R (in legno) S (in cristallo) V F orizzontale) verticale) verticale)

Segni
convezionali; mano mano
in sinistra destra
prospetto

Segni sportello
indicare il
convezionali; verso di
in apertura delle
pianta fodera imposte

A.P.I.C.E. S.r.l. 279 Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
ATTACCHI AL MURO

2 1

3
2
intonaco rustico

rustico fianco del intonaco 4 4 4


mobile fianco del
guida per mobile
riferimento
profondit l'intonaco
riferimento
dell'arredo profondit
fisso dell'arredo
codetta codetta
fisso
controtelaio

2
squadretta squadretta 1
di fissaggio di fissaggio 1, arredo a filo parete;
dell'arredo dell'arredo 2, arredo aluce parete.
L'incisione praticata nei montanti
del controtelaio evita le ondulazioni
dell'intonaco lungo la linea di
combaciamento
piano della piano della
aggetto
zoccolo parete finita parete finita aggetto piano parete
al rustico
zoccolo piano
intonaco
20 larghezza arredo 35 larghezza arredo
controtelaio
cazzuolino

mostra
della
porta mostrine alla stessa altezza

controtelaio

squadretta di fissaggio dell'arredo


100 aggetto riferimento profondit arredo fisso
intonaco
controtelaio

piano della parete fodera del mobile

rustico

riferimento
altezza
luce telaio dell'arredo
porta fisso
altezza
zoccolo
0 1 2 3 4 5 10 cm

pavimento

Stipite porta.
La corrispondenza di livello fra i due controtelai, della porta e dell'arredo, facilita grandemente la posa in opera dei due elemneti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 280 Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
ESEMPIO COMBINATO CON PORTA

3
3 3 C controtelaio

G C

1G GC A C1 oggetto

C
4
Porta sul piano del muro

zoccolo

pavimento

3 controtelaio
G

profondit imbotto

luce
telaio

imposta a rasare

pavimento
luce controtelaio
zoccolo
rustico

imposta a rasare 0 10 20cm


controtelaio

codetta C1
1G GC
controtelaio
oggetto codetta
A

zoccolo
luce telaio
Porta nel piano del tramezzo

A.P.I.C.E. S.r.l. 284 Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
ESEMPIO COMBINATO CON PORTA

1
1
1 1 1
V P V F P
1V V VV VP F F1
GF
P2 1G
R S
1R FP GS S SS S S1
R
F F 1
1F FC CP GF FC C1
F C F C altezza
4 4 arredo
4 4 aggetto aggetto
luce telaio

predella
pavimento

1
V
1
1S SS F
SG
0
F
5 10 20cm
V S
R aggetto
passavivande profondit arredo
vetro
R
compasso piano parete S
F C
1R FP
RF luce telaio
piano della
CF parete
G1 piano della
1C FG parete

piano parete

C
4
imposta a bietta
F
piano parete 4

1F FC CP P2

A.P.I.C.E. S.r.l. 285 Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
ESEMPIO COMBINATO CON PORTA
ARMADIO A MURO CON ANTINE A VENTOLA
A, muratura;
B, intonaco;
C, zoccolo 13x60; B
D, controtelaio 20x90;
E, controtelaio 35x90;
B
1_B A B B A B 1 F, codetta 20x2; 2 E
B G, base 40x60
B
B
H, divisorio intermedio (cavalla)
per pesi rilevanti consigliabile
in paniforte;
I, nocella riportata;
L, nocella;
B M, abboccatura;
4 N, coprifilo o mostrina 10x35;
R aggetto 40 profondit arredo fisso
O, bilico;
P, longheroni 40x40;
Q, quadretta di rinforzo 30x30x2
per carichi rilevanti
R, pavimento;
S, piano parete:
F 0 5 Q
altezza
B arredo
H
10 cm
A
D 1B BB

C I B P
L G
aggetto
M 4 C
cm 4 G
N G P
C
O
O

ARMADIO A MURO CON ANTINE SCORREVOLI


A, muratura;
B, intonaco;
3 C, zoccolo 13x80 F
D, controtelaio 20x90; 3
E, controtelaio 35x90
S
F, codetta 20x2
S
G, base 40x80 N
2 S S S S 1
H, bietta riportata 40x40x8
per scorrimento sportelli
S I, nocella riportata;
N, coprifilo o mostrina 10x35;
4
P, longheroni 40x40;
H
H, pavimento.
B N
A

F 2S S1 F H

altezza
E arredo
D
B

P
C

N
N G
C SS
larghezza arredo

A.P.I.C.E. S.r.l. 286 Manuale dellArchitetto


ARREDI FISSI
ARMADIO A MURO CON SCAFFALI A GIORNO E ANTINE A RIBALTA

ARMADIO A MURO CON SCAFFALI A GIORNO E ANTINE A RIBALTA


E
1 A, muratura; 1
1 G
G
G G G 1 B, intonaco; G F
G C, controtelaio 20x90; C
G E, codetta 20x2;
F, coprifilo o mostrina 10x35;
R
1 R R 1 G, compasso;
R

AGGETTO

G
R

R
1 E

ARMADIO A MURO CON CRISTALLI SCORREVOLI E ANTINE A VENTOLA


3
A, muratura; E C
v 3
B, intonaco;
2 v C, controtelaio 20x90; V
v D, controtelaio 35x90; E
E, codetta;
B F, coprifilo o mostrina 10x35;
B H, binario per scorrimento cristalli;
4 I, cristalli;
L, zoccolo;
M, base 40x50;
N, antina a ventola; oggetto
I H

V
A B
H
B

E B
4
L M
F
oggetto
2V

A.P.I.C.E. S.r.l. 287 Manuale dellArchitetto


ARREDAMENTI
MISURE E DATI RIGUARDANTI LUOMO
IL CORPO UMANO E LA SEZIONE AUREA

Sezione aurea = 5-1 = 0,618


2
Rapporto tra testa e statura
Canone egiziano, statura=7 teste e 1/2;
Canone greco (Politecnico), statura= 7 teste e 2/3;
Canone romano (Vitruvio), statura= 8 teste;
CAnone italico (Alberti), statura= 7 teste e 1/2.
Canoni antropometrici medi
Delluomo adulto statura = 100 parti
Arti inferiori = 47,5
Testa = 13,3
Arti superiori = 42 (Tutte le mi-
Collo = 4,2 sure sono
Tronco = 35 date in cm).
Larghezza spalle = 23
44 160
30 42

130
72

175 170 138


145
145 107
110
92 79
45
52

90

40
60 115 55 62 72 60
40

50 92 100 95 115 110

Respirazione (aria pura occorrente)


m ora 28 m ora18 m ora 38 m ora 32 m ora 43

Illuminazione
Lavoro
Lavoro di Lavoro Lavoro di extra
Lavoro scarsa fi- di me-
grosso- di fi- finezza
nezza lux dia fi- nezza lux 50
lano lux 20 nezza
10 lux 40
lux 30

A.P.I.C.E. S.r.l. 289 Manuale dellArchitetto


ARREDAMENTI
MISURE DINGOMBRO DI SEDIE, POLTRONE E SDRAIE

Sedie 15
D La retta a congiunge il centro di
regione 12 rotazione della tibia (A) con lartico- 75
cervicale 60 48 57
lazione della tibia e lastragolo. (B).
regione
toracica 30 La retta b congiunge larticola- 48 57 48
zione coxo-femorale (c)con la arti-
regione 18 a colazione dellatlante con loccipitte
lombare
(D).
regione 12
sacro-
coccigea C A
Nelle sedie h = cm 45 si ha b
5
parallela ad a. Questa rette for-
30 mano un angolo di 85 con loriz-
45 h
20 85 zontale.
10
0 10 20 30 B
Tale angolo pu assumersi come
indicazione della spalliera della se-
dia. Il contatto tra le apofisi spinose
della colonna vertebrale e la super-
ficie di appoggio avviene in una
zona larga cm 10.
La mezzeria di tale zona si trova
a ~ cm 35 dal piano di seduta. 79
45

74 58 74
Poltrone
Nelle poltrone 30 h 40.
Per h = 40 a e b parallele. Per
h generico la retta a descrive un

angolo ed in corrispondenza la
85
retta b descrive un angolo =/2 58
Le rette nelle posizioni cos de-
terminate danno linclinazione 87 84 87
della gamba e del corpo.

30
30 35
20 40 h 88
65
10
0 10 20 30
42

80 62 62

Poltrone a sdraio
Nelle poltrone a sdraio 10 h
20. Per h = 20 la retta a de-

scrive un angolo = 39 ed in
corrispondenza la retta b descrive

un angolo =2/3 40+90


Per h generico la retta a descrive
un angolo ed in corrispondenza
65 110+170

la retta b descrive un angolo.

30 10 15 20 h

20 8090
65
10 b
0 10 20 30 a

60 50 90110

A.P.I.C.E. S.r.l. 290 Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

CARATTERISTICHE DEL TERRENO


L'ubicazione di un impianto industriale, deve
avere i seguenti requisiti:
2
generali ossia riguardanti ogni tipo di industria;
particolari ossia riguardanti un dato tipo diindu- 1 4 5 6 78 9 10
stria.
Requisiti generali: 1) la buona posizione rispetto 12 13 14 18 19
alla provenienza delle materie prime, allosmer- 21 15 16 17
20 22 23
cio dei prodotti e per la mano d'opera ed alla
29 34
vicinanza con altri centri di produzione (fattori 24
legati alla rete dei trasporti: strade, ferrovie, 25 27 32 33
canali, fig. 4); 2) il basso costo e la vastadisponi- 30
26 35
bilit del terreno; 3) la possibilit di abitazioni 28 36
per ospitare le maestranze operaie; 4) facilit di
usufruire di energia elettrica, acqua potabile,
luce; 5) comodit di scarichi neri e di allontana-
mento di acque di rifiuto: prescrizioni tecniche Fig. 4 - Planimetria di complesso industriale con sviluppo dei collegamenti
di traffico stradale, ferrioviario, fluviale (zuccherificio)
per la costruzione e l'esercizio di conduttured'ac-
1, stazione; 2, canale; 3, impianto di essiccazione; 4, carbone; 5, chiusa; 6, cenere; 7,
qua e per l'allontanamento delle acque di rifiuto; carbon coke: 8, calcare; 9, silo; 10, deposito; 11, forno calce; 12, svuotamento sacchi;
6) basso costo della costruzione, dovuto alla 13, turbine; 14, divisione; 15, officina; 16, prima lavorazione; 17, magazzino; 18,
facilit di approvvigionamento di materiali edili e deposito zucchero caldo; 19, serbatoi melassa; 20. essiccazione; 21, scorie; 22, caldaia;
di mano d'opera edilizia; 7) sottovento ad even- 23, collegamento; 24, pese; 25, biciclette; 26, Portineria; 27, autorimesse; 28, uffici; 29,
camion; 30, silo barbabietole; 31, uscita prodotti essiccati; 32,pompe; 33 depurazione
tuali quartieri di abitazione. acqua; 34, scarico; 35, torre di raffreddamento; 36, bacino acqua pulita.
Requisiti particolari: essi riguardano: 1) l'esi-
stenza di una determinata qualificazione della
mano d'opera (maschile o femminile, specializ- Maglieria, calze, cappelli................... ha 0,25
zata o no, leggera o pesante, ecc.); 2) basso Filature e tessiture............................. 0,70
costo di una determinata fonte di energia Cuoio............................................. 1,60
(presenza di salti d'acqua, gas naturali, prodotti Carta e cartone................................. 0,60
di altre industrie, cave o miniere, ecc.; 3)abbon- Falegnameria e mobili....................... 1,90
danza di acqua per esigenze di lavorazione: 4) Paste e generi alimentari.................... 0,80
libert nella produzione di fumi, odori, rumori Utensilerie ed articoli metallici minuti... 1,10
molesti, polveri, ecc.; 5) facilit di smercio,colla- Fabbriche di macchine....................... 1,80
borazione con altre industrie preesistenti; 6) Fonderie.......................................... 5,00
adatte condizioni di clima per la conservazione di Imprese edili.................................... 1,00
prodotti e di materie prime. Lavorazione pietre e marmi................ 3,00
Superfici necessarie: in generale si segue ilcrite- Fornaci di mattoni e cemento.............. 4,50
rio di proporzionare le superfici al numero degli
operai; nella tabella seguente sono riportati dei I lotti di terreno per un fabbricato industriale dovrebberoavvici-
dati di massima che potranno essere utili per il narsi ad una forma rettangolare in cui il rapporto fra il lato
progettista: lungo e quello corto non dovrebbe superare di molto il rapporto
di 2 a 1. Il rapporto fra superficie e cubatura costruita,
variabile da 6 a 12 ml per ml di superficie totale del lotto. La
superficie coperta in ogni singolo lotto, non dovrebbe superare
la percentuale del 40%.

VIE DI COMUNICAZIONI ATTUALI


VIE DI COMUNICAZIONE DI AMPLIAMENTO
EDIFICI ATTUALI
EDIFICI DI AMPLIAMENTO

Fig. 4 - Planimetria esemplificativa di sviluppo schematico


in funzione del diagramma industriale (fabbrica di stoffe in
Olanda).
Dimostrazione di collegamento ferrioviario, stradale e con
canale navigabile.

A.P.I.C.E. S.r.l. 292a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

PIANO DI MASSIMA ED IMPOSTAZIONI PLANI PLANIME


METRI-
TRI- - uffici tecnici per ogni impiegato 68
CHE - centralino telefonico, per piccoli uffici m 3.5
Ogni costruzione industriale presuppone un processotec- - centralino telefonico da 50100 apparecchi: perappa-
nologico, ben definito, che gli esperti del ramo avranno recchio m 0,20 0,25
precedentemente studiato e tradotto in diagrammi di la- - centralino telefonico da 100500 apparecchi: perappa-
voro, di ingombro di impianti. Secondo questi diagrammi, recchio m 0,080,1
si svolgeranno i cicli di trasformazione dal prodotto greggio - guardaroba con attaccapanni: per ogni impiegato m
in quello finito o semi-lavorato, pronto per il commercio, 0,50
nella maniera pi economica e rapida, mediante l'impiego - spogliatoi per operai: con armadietti, lavabi, docce, per
di compiessi meccanici. operaio m 0,50,6 con armadietti senza lavabi, docce:
L'organismo industriale (edilizio) deve aderire perfetta- per operaio m 0,30,4 docce per ogni posto m 0,50,6
mente a questo processo di lavoro, tenendo semprepre-
sente la possibilit di eventuali riforme ed ampliamenti (v NORME E NECESSIT TECNICHE COMUNI
fig. 5). Gli edifici costituiranno, sin dall'inizio, un complesso Un complesso industriale deve rispondere a necessittecni-
unitario. Gli ampliamenti avverranno con lo stesso sistema che comuni che possono essere riassunte come segue:
costruttivo e con gli stessi moduli. Recinto ed ingresso. - La recinzione deve offrire garanzie
Per le su esposte ragioni, in un primo tempo e su pianta contro furti dall'esterno e dall'interno del recinto stesso;
libera, si imposter uno studio di massima per identificare avr pochi ingressi destinati a:
lo schema e le dimensioni del terreno necessario; in un a) dirigenti, impiegati, fornitori e clienti;
secondo tempo seguir lo studio su pianta obbligata b) operai;
(terreno reale) tenendo conto di tutti i requisitidell'organi- c) merci in arrivo ed in partenza.
smo in esame. Il recinto dovrebbe avere controlli singoli o meglio ancora,
un unico controllo.
Le impostazioni su cui si basa tale studio, in senso edile,
sono due: Servizi nelle immediate vicinanze dell'ingresso del perso-
a) schema verticale (fabbricato o fabbricati a pi piani); nale
b) schema orizzontale (fabbricato o fabbricati a un solo a) portineria diurna e notturna;
piano). b) soggiorno del personale di vigilanza e controllo;
Come spazio minimo assoluto di assegnare ad ogniope- c) spogliatoi separati per operai ed operaie: si disporranno
raio, si pu assumere quello prescritto dalle normeigieni- tra lingresso del complesso industriale e l'accesso a: re-
che in vigore, definito in m 2 di superficie e in m 10 di parti di lavoro; conterranno armadietti singoli cdappendia-
volume, per il posto vero e proprio di lavoro (esclusi servizi, biti elevabili (m 3 ~) o appendiabiti a muro (v. fig. 6).
magazzini, uffici, ecc.). La superficie minima degli spogliatoi (compresi gliarma-
Per i servizi generali previsti in qualsiasi tipo di industria, si dietti), per ogni operaio, deve essere da m 0,300,50.
tengano presenti i seguenti dimensionamenti:
- uffici amministrativi, per ogni impiegato m 5

A.P.I.C.E. S.r.l. 292b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
30 21 21 30 30 21
61 120 35 35 85 60 85 70 85 60

Panca

23
grucce di
metallo
tubo
in su
struttura panca
ferro
metallica
35
armadietti
35

Servizi igienici per operai e 30 35 30 35 30 35 35 30 30 35


85 85 180 120 35
operaie.
sedile pieghevole
- l gabinetti, sempre diretta-
mente e meccanicamente ae-
rati e preceduti da regolamen- armadietto
tare antigabinetto, saranno di-
sposti negli edifici pluripiani,
panca
nei pressi delle scale: negli edi-
fici ad un sol piano preferibile
siano situati in elementi isolati 35
esterni od incorporati, co-
munque sempre abbondante-
mente aerati ed oppor-
Fig. 6 Tipi di spogliatoi
tunamente separati dai reparti
di lavoro.
Rapporti numerici tra servizi
igienici e dipendenti: 50 260
10
300
a) lavabi: 1 ogni 5 operai, iso- 100 300
lati o a canale (interasse cm 180 10
534
65) (v. fig. 7); consigliabili i 30
200 12x32
lavabi circolari, diametro m 1 =384
1,20, con 6 rubinetti, se si 50 140 720
480
dispone del necessario agio 30 480

perimetrale (m 11,20);
b) docce: 1 ogni 1520 ope-
rai: le lavorazioni sporche, 1 1 2 3
doccia ogni 510 operai;
c) gabinetti: 1 ogni 105 ope- 200 per bicicletta o cm 35 x 200, in caso semilavorati e l'uscita del prodotto finito.
raie; di disposizione alternata). E' sempre consigliabile una pesa a ponte
d) orinatoi: 1 ogni 2025 ope- Tra tettoia e tettoia occorreranno corsie (m 3 x 8) nel dispositivo dellentrata
rai; di almeno m 2; se le biciclette sono merci, specie pr lavorazioni pesanti, e
e) bagni in vasca: 1 ogni 2 appese, le corsie devono essere larghe m anche i sistemi di immagazzinamento
operaie od ogni 3 operai, per 3. Per ogni bicicletta in rastrelliera (a sono del tipo decentrato od accentrato.
lavorazioni sporche e nelle in- doppia sospensione) escludendo il pas- Per le operazioni di controllo quantit e
dustrie alimentari. saggio di accesso, occorrono m 0,70 (v. pesi, prevedere sufficiente vano.
Depositi veicoli delle mae- mae- fig. 8). Piazzali, portici, capannoni, magaz-
magaz-
stranze. Le motociclette e le auto sosteranno sotto zini o sili di arrivo
- preferibile che vengano tettoie previste in appositi parcheggi (per Superfici coperte o scoperte che servono
sistemati, in apposito e control- disposizioni e superfici vedi parcheggi). per il deposito di materiali, materie prime
lato recinto, esternamente al Controllo di entrata-uscita. - Si attua o semilavorati, destinati alle varie lavora-
complesso industriale, onde nelle vicinanze dell' orologio elettrico, zioni, secondo la loro funzione e secondo
evitare non opportuni percorsi posto nei pressi dell'ingresso o degli spo- la loro qualit. La loro ubicazione di-
interni ed impegni di vigilanza. gliatoi o, nei grandi complessi industriali, pende da:
Le biciclette (1 ogni 45 ope- vicino al reparto singolo di lavoro. Il a) ciclo di produzione;
rai, secondo le localit) si po- controllo di uscita, comunque, fa parte b) spazio disponibile;
steggiano a rastrelliera oppure del nucleo d'ingresso (v. fig. 9). c) caratteristiche dei materiali;
in fessura angolare a pavi- Servizi movimento merci. - Essi riguar- d) quantit dei materiali da immagazzi-
mento, sotto tettoie (cm 60 x dano l'ingresso delle materie prime o dei nare;

A.P.I.C.E. S.r.l. 293a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
La miglior forma da dare ai depo- 145
siti all'aperto quella del rettan-
35 150
golo allungato. Per ammucchia- 1012
150 137
menti di legname o di altri mate- 60 135
120
riali infiammabili, l'altezza del de- 60

posito deve essere al massimo di


m 2,53; la distanza da pareti 4 5 6 7
senza apertura deve essere di m 1:
da pareti con aperture di m 5; da 91157
binari ferroviari di m 1,52. La
superficie dei singoli accatasta-
menti non superi i m 500 e le vie 60

di comunicazione fra i vari gruppi 7080


108
siano larghe almeno m 3. Nei
depositi di olii si preferiscano pic- 7080 75

coli serbatoi di m 1820


(capacit di un vagone cisterna: 11
9 10
m 15), anzich un solo serbatoio 5191
grande.
Fig. 7 Elementi per spogliatoi ed impianti igienici
Collegamenti e traffica interni.
- l trasporti interni possono essere 1, lavabi sistemati sulle pareti finestrate degli spogliatoi 60 50
eseguiti da paranchi, da gru, gru a (5 lavabi su 24 armadietti); 2, lavabi indipendenti in
ponte, montacarichi (paternoster) linea negli spogliatoi (6 lavabi su 30 armadietti); 3,
o da trasportatori a rullo, a nastro, lavabi circolari a fontana per spogliatoi (6 posti lavabo
a tazza, a canale, a tramoggia, a su 30 armadietti); 4, docce con spogliatoi singoli; 5, 120
catena (telefonica) per i manufatti; docce con spogliatoio in comune; 6, dimensioni din- 41 80
da raschiatori, trasportatori a gombro per lavabi in batteria; 7, dimensionidingom- 20
scosse, trasportatori ad aria com- bro per lavabi circolari a fontana; 8, bacinelle singole
pressa, coclee, aspiratori, norie, disposte in batteria; 9, lavabo unico affiancato alla
piani inclinati elicoidali, ecc. (v. parete; 10, lavabo doppio non affiancato alla parete; 11, lavabo circolare a fontana
pagg. 295 e 296). Il trasporto a con funzionamento a pedale.
grande distanza viene effettuato
con autocarri. Pure un sistema

A.P.I.C.E. S.r.l. 293b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

210
10 10
157 157
50 50 10
134 268 134 425
210 75 53 9 9 9 9
15
850
40 50
200
8 8
250 220
920 7 7
50 185200 75 6
60 35
~105 ~145 ~105
5 5
130190
14
4 3
210

30
183.5 268 138 2

37.3 4x35 54.7 52.5 100 100 100 52.5


290
40

~290
210
1
190
232 450
Fig. 9 Schema di controllo uscita operai
187.5 ~187.5 di un nucleo industriale
Fig. 8 Tipi di posteggi di biciclette e motociclette
1,rastrelliera per 100 biciclete. Le dimensioni nella sezione sono da intendersi con la biclicletta compresa; 2, 1, banco deposito; 2, orologi; 3, uomini;
complesso per un grande posteggio di biciclette con la minima superficie occorrente. Tettoia in lamiera 4, donne; 5, percorsi divisi per uomini e
ondulata, oppure eternit; 3, biciclette appese verticalmente: minore ingombro. Occorre robusto sostegno e donne; 6, segnale a luce verde e rossa;
facilit di agganciamento, per disciplinate il posteggio; 4, dimensioni dingombro per biciclette appese 7, banco deposito; 8, attesa; 9, locali per
obliquamente. Sistemazione doppia e singola; 5, scanalatura a rampa, affiancata alle scale, per spingere le ispezione; 10, percorsi di via libera.
biciclette; 6, dimensioni per posteggio coperto di biciclette; 7, pianta di posteggio per 10 biciclette e 4
motociclette. Ingombro alla copertura e pareti laterali.

per il trasporto delle persone da un reparto all'al- disotto della centrale termica, non si possono b) per impianti igienico-sanitari;
tro o almeno un sistema di passaggi coperti collo care altri locali. c) per spegnimento incendi, per inaffiamento, ecc,
pedonali per facilitare il collegamento, quando Davanti ai generatori, si deve precedere uno Mentre per gli impianti del personale (acqua da
esso deve essere rapida e frequente. spazio minimo di m 2,50 e se il locale caldaie ha bere. cucine, impianti sanitari, ecc.) occorre ac-
La larghezza e l'altezza degli ambienti di lavoro una superficie maggiore di ml 100, deve avere qua potabile, per il resto pu essere usata acqua
dipendono dalle dimensioni delle gru a ponte, che almeno due uscite con porte apribili, verso l'e- normale con determinati requisiti; richiesti dal suo
sono unificate DIN 698 (v. fig. 10). sterno. Tutta la costruzione dovr essere isolata, uso, l'acqua deve essere raccolta in appositi
Se il traffico interno vincolato alla rotaia (caso possibilmente in posizione baricentrica ai com- serbatoi sopraelevati di capacit adeguata, le
dell'industria pesante) gli edifici saranno disposti plesso industriale. Il deposito dei combustibili tubazioni devono essere poste a m 1 1,50 sotto
in maniera che il traffico possa svolgersi facil- sar in depositi separati, facilmente raggiungi- il livello del suolo.
mente ed economicamente. E' necessario che bili. L'impiego di caldaie comporta la necessit Magazzini prodotti finiti. finiti . Generalmente le
dovunque passi un binario di raccordo, sia rispet- di camini che possono essere costruiti in lamiera, costruzioni per magazzini si preferiscono ad un
tata !a sagoma limite (che ha una larghezza di m muratura, calcestruzzo. solo piano, per la facilit di movimento e per
3,10 ed un'altezza, sul piano del ferro, di m 4,30). Se l'energia fornita da motori idraulici, il locale economia di costruzione. Se i magazzini vengono
Questo spazio deve essere assolutamente lasciato contenente il macchinario, legato all'ubicazione ospitati in edifici a pi piani, i carichi si fa, o
libero da ogni passaggio di uomini e veicoli; dove del canale d'acqua. decrescenti dall'alto verso il basso. Il numero dei
questa passaggio consentito, la larghezza sar La centrale idroelettrica un vasto locale conte- piani varia da 5 a 10, la larghezza dei locali non
al minimo di m 6,50. nente le turbine, gli alternatori ed il quadro supera i m 30 le altezze dei piani variano da m
Le ferrovie prescrivono che i raggi di curvatura dei elettrico; isolato da questo ma adiacente viene 2,80 a m 3,40; da m 2,50 (magazzini di libri;
binari, non siano inferiori a m 140 (in via di posto il locale destinato ad accogliere i trasfor- materiali di piccole dimensioni; scatolame);
massima consigliabile che il raggio di curvatura matori . Se l'energia fornita dall'esterno (societ da m 5 (magazzini ove siano raccolti tubi e lane).
non sia inferiore ai m 100). Per gli autocarri, distributrici) ad alta tensione, necessario preve- Il calcolo delle strutture deve sempre essere fatto
prescritto un, raggio di curvatura di m 15. dere una cabina di trasformazione sul confine del con molta larghezza, data la possibilit di carichi
Per gli edifici da costruire vicino ai fiumi o canali, complesso industriale, per evitare il passaggio di variabili.
accorreranno delle barche da carico con capacit cavi ad alta tensione, all' interno della zona Per illuminazione, le finestre devono avere una
da 650 a 750 t, lunghe m 6090; larghe m industriale stessa. superficie da 1/4 a 1/10 di quella del pavimento.
8,711. Le linee elettriche sono da installare in cunicoli necessario difendere in modo particolare tali
Fonti di energia. - Le fonti di energia sono: sotterranei, a lato o in alto del cunicolo stesso, edifici da eventualit di incendi e di furti (vietare
elettricit, vapore, motori, olii pesanti, gas, acqua. mentre in basso verranno poste le condotte di lingresso agli estranei, evitare l'uscita abusiva dei
Il vapore deve essere prodotto in caldaie ed vapore, gas, acqua ecc. I cunicoli devono essere materiali v. fig, 11)
azioner delle motrici; necessit quindi di una ispezionabili. Affiancati ai magazzini devono essere
centrale termica (sala caldaie e sala matrici). Tali Meno costoso il metodo di sistemare le condut- previsti locali per l'imballaggio e spedizione delle
locali devono essere ampi, ben aerati, con pareti ture entro apposite custodie lungo i perimetri dei merci, con adeguate attrezzature, suggerite dai
e pavimenti facilmente pulibili e ben illuminati. soffitti o in sotto piani praticabili. vari tipi d'industria.
Potranno avere ossatura in cemento armato o lmpianti ldrici. L'acqua necessaria:
ferro con coperture molto leggere. Al disopra e al a) per ragioni di lavorazione;

A.P.I.C.E. S.r.l. 294 Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

TIPI E DATI DI GRU PIU' COMUNI


(da "Tecnica della Produzione" V. Zignoli)
Paranchi elettrici
I Portata Sollevamento Tipo fisso Tipo con traslazione elettrica Trave Ingombro
(Q) Corsa Velocit Potenza peso Peso Velocit Potenza I NP L l h
in t m m/1' HP kg kg m/1' HP kg mm mm mm
0,6 10 12 2 270 300 30 0,8 1628 800 300 850
h 1 10 9 2,5 400 450 30 1,2 1628 1000 350 880
l 2 10 6 3,5 600 480 30 1,5 2434 1200 450 1100
3 10 4 4 750 780 30 1,5 2434 1250 500 1200
5 10 3 4 850 950 30 2 3242 1300 700 1300
L

Portata Sollevamento Traslazione Scartamento m


a GRU ELETTRICHE A PONTE (Q) Velocit Carrello Ponte 10 15 20
in t m/1' HP Vm/1' Hp Vm/1' Hp mm mm mm
h 1 6 2 20 0,6 40 23 4 7 10
2 6 4 20 0,8 40 31 5 8 11
3 6 6 20 1,0 40 15 7 9 12
5 4 7 20 1,5 40 56 8 10 14
b
C 10 3 10 20 3,0 40 78 10 13 17
S (scartamento)
15 2 10 20 1,0 40 89 11 14 19
20 2 15 20 5,0 40 910 11 18 23
Ingombri a=0,200.25 c=b=0.5+0.03Q h=1+0,05 Q (Q in t)
Gru elettriche a ponte
GRU A PONTE CON BRACCIO GIREVOLE GRU A CAVALLETTO

Utilizzate per depositi di profilati, di minerali (con benne a grinfa), di legnami.


Scartamento fino a m 100150 ed oltre. Portata da 2 a 20 t e pi.
Consigliate per attendere lo spazio servito oltre la pilastrata di sostegno
della rotaia di scorrimento.
GRU GIREVOLI ELETTRICHE GRU A MENSOLA SCORREVOLE GRU A MENSOLA SCORREVOLE E GIREVOLE

Portata Peso in t Portata Peso in t


(Q) per sbraccio m (Q) per sbraccio m
in t 1,5 2 2,5 in t 4 5 6
0,5 0,5 0,6 0,7 1 4 4,5 5
1,0 0,9 1,0 1,1 2 5 5,5 6 Portata Peso in t
1,5 1,0 1,1 1,2 3 5,5 6 7 (Q) per sbraccio m
2,0 1,2 1,3 1,4 5 6 7 8 in t 4 5
1 5 6
2 6 7,0
3 7 8
5 8 9

GRU AUTOMOBILE Gru automobili


Portata Benzoelettriche Portata Ad accumulatori
(Q) Sbraccio Altezza gancio Velocit m/1' Peso (Q) Sbraccio Velocit m/1' Peso
in t m m Sollev. Trasl. t in t m Sollev. Trasl. t
0,61 2,651,65 1,403,90 9 150 3,2 0,50,9 43 10 100 4
1,22 3,251,90 1,804,75 9 100 5,8 0,81,0 32 10 100 5
1,73 3,751,60 2,406,00 9 100 8,6 1,01,5 43 10 100 6
25 3,751,60 2,404,50 7 100 9,0 1,52,5 32 10 100 6,5

A.P.I.C.E. S.r.l. 295 Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
DATI SUI TRASPORTATORI PI COMUNI
(da Tecnica della Produzione V. Zignoli) - Trasportare a rulli (a gravit)
Pendenza necessaria

Diametro rulli mm Capacit max Distanza Colli Peso Pend.

rulli mm di carico kg max dei rulli kg %

25 50 20 30 1/3 Casse legno 10 20 4

Peso proprio del 55 65 40 60 lunghezza Casse legno 20 60 4 3,5


trasportatore
completo da 40 70 90 200 1000 minima cassa Casse legno 60 100 3 2,5
a 80 kg/m Scatola carta 23 6,5
100 2000 trasp.
A Scatola carta 6 20 65
Trasportatori a nastro di gomma a conca
Scatola carta 20 50 5 4,5
Medio media 4

Potenzialit tra-
Larghezza nastro a
sporto Q con
cm 35 39
v = velocit m/s
Potenza assorbita in HP
cm 40 50
(fra m 1 e 2 max
HP = Q (0,0009 I + 0,0011 h)
cm 45 65 4 m / s)
I = lunghezza orizzontale in m
cm 50 82 p = peso spec.
h = dislivello da superare in m
cm 60 123 Kg/litro in t/h
Q = a vp valori
cm 75 200
coefficienti a.
cm 90 290
cm 100 400
Trasportatori a catena e attrito (Redier) tipi normali con v = 16 m al 1
Potenzialit 7,5 10,5 15,3 21,3 26,3 32,7 40,5 48 58
oraria m
Larghezza 100 130 150 200 250 260 270 300 320

Altezza 220 220 300 300 300 400 400 400 400

Peso a m/kg 28 32 40 45 52 80 90 100 130

Potenza assorbita HP = Q (0,06 + 0,005 i + 0,006 h) vale: cemento 2,5;


cacao 1,7; calce idrata 3,8. Frumento, carbone, polvere sapone 2, zucchero 3,8.

Larghezza Potenzialit m/h Peso trasporto

canale con spessore strato cm per m 10 per ogni

cm 10 20 30 kg m IM + kg
Trasportatori
a canale 45 35 70 100 3500 300

60 50 100 150 3900 330


75 60 120 180 4400 360
90 70 140 210 4600 380
Potenza necessaria HP = Q (0,0015 + 0,01 h) v = 18 m al 1
100 85 170 240 4900 400
120 100 200 300 5300 440

Trasportatori a palette
Dimensioni delle palette mm Peso del trasporto

Larghezza Altezza Distanza per 10 m m in pi

250 80 500 kg 1500 100

250 100 500 kg 1600 120

300 100 500 kg 1800 140

350 100 500 kg 2100 160


450 130 500 kg 3000 220
Potenza necessaria HP = Q (0,0035 + 0,01 h) v = 18 m al 1 500 200 500 kg 3300 240

A.P.I.C.E. S.r.l. 296 Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

32.50 22.50 22.50 22.50 32.50 devono essere costruiti secondo i


pi rigorosi concetti funzionali e
pratici, cosi da garantire il mi-
gliore rendimento, ed i pi bassi
costi di produzione. importantis-
sima, in questo tipo di fabbricati,
la continuit delle linee di movi-
mento, il minimo sviluppo deiper-
30.00 20.00 20.00 20.00 30.00 20.00 corsi e la assenza di controcor-
2.50 2.50 2.50 2.50 2.50 2.50 1.00
Fig. 10 - Attrezzatura di diversi impianti di gru per un'acciaieria renti. La flessibilit e l elasticit
distributive devono essere le loro
controlli consegne sportelli controlli consegne potranno anche essere sistemate in caratteristiche fondamentali .
sotterranei con ingresso ed uscita se-
parati, con rampe di pendenza mas- Si annoverano vari tipi di disposizione
sima del 12%, osservando tutte le del ciclo di lavorazione quali:
norme antincendio e prevedendo, per - per stabilimenti con reparti riuniti in
700
200
700 300 700
200
700
ogni automezzo compresi i passaggi, un solo fabbricato (v. fig. 13):
150
900
una superficie da m 2025 (fig. 12). disposizione a grande salone unico con
reparti paralleli;
240 4000
EDIFICI O REPARTI DI LAVORO a) disposizione ad anello;
3800 b) disposizione a ventaglio;
Negli edificio di reparti di lavoro si c) disposizione a ruota;
reparto pile per carrelli a forchetta realizza il processo di lavorazione. Essi - per stabilimenti con reparti disposti in
300

750 1000 1250 1750 2250 3000 4000 5000


625 875 1125 1500 2000 2500 3500 4500 6000
ricevimento controllo
collaudo
1000

1875
Fig. 11 - Pianta di un magazzino
2000
F F pkw (piccolo)
Depositi sorti e
2125
risulte-Manutenzioni-Autorimesse
Parcheggi - Varie 2250
F pkw (grande)
necessario prevedere un sistema di
2500
recinti coperti o scoperti per lutilizza-
carrelli elettrici (piccolo e grande)
zione dei sottoprodotti e, per lo scarico
delle immondizie e risulte (ceneri, sco- 3000
rie) che devono essere allontanate. autocarro vuoto
Limpianto industriale va munito di offi-
cine minori interne per la manutenzione 3500
e la riparazione di macchinari ed at- camion pompieri
trezzature varie, riguardanti il
fun2ionamento generale del com- 4000
plesso. Per la manutenzione generale autocarro carico
dei fabbricati deve essere previsto un
reparto speciale (muratori, falegnami, 5000
verniciatori, ecc.).
Per il parcheggio di automezzi da la- vagone ferrioviario
voro in sosta durante i tempi diurni di
attivit si destineranno aree sufficienti
(riparate anche da tettoie) ed inoltre si 6500
provveder ad autorimesse vere e pro-
prie, se limpianto industriale ha biso- dimensioni per porte a tenuta di fuoco vagone ferr. con incastellatura
gno per il suo funzionamento di auto- e per porte automatiche
mezzi propri. Occorreranno quindi, im- F dimensioni unificate
altezza media per persone e mezzi di trasporto
pianti per la loro manutenzione, depo-
siti di carburante ecc. Tali autorimesse Fig. 12 - Dimensionamento dei passaggi per persone e veicoli dei fabbricati industriali

A.P.I.C.E. S.r.l. 297a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

fabbricati separati: ingresso, controlli, spogliatoi, reparti di Lavori semi-pesanti:


a) disposizione a schiera; lavoro, mensa, soggiorno, reparti di piano terra kg/m 2000; piani superiori
b) disposizione a doppia schiena; lavoro, spogliatoi, uscita. Tali percorsi kg/m 10001500
c) disposizione ad anello; devono essere rapidi, facili e svolgersi Lavori pesanti: piano terra kg/m
d) disposizione a raggera. con un ritmo ordinato. Allinterno dei 4000; piani superiori kg/m
Per i capi operai ed i sorveglianti, si reparti di lavoro, devono essere messi 15003000
installano, nei reparti di lavoro, delle a disposizione delloperaio, tutti i mezzi Per passaggi carrabili, minimo kg/m
cabine sopraelevate in vetro (da m che gli facilitano al massimo la sua 800;
0,251,20 da terra). applicazione di lavoro e gli evitano Per autorimesse, kg/m 8001000
movimenti inutili e faticosi, che provo-
Percorso del materiale. - Per la produ- cano ritardi nel ritmo lavorativo. Fondazioni delle macchine. - Le oscilla-
zione, il percorso il seguente: magaz- Sovraccarichi. - I minimi sovraccarichi zioni e le vibrazioni delle piccole mac-
zino delle materie prime, reparti di la- di 500 Kg/m sono sufficienti sola- chine, possono essere ridotte con am-
vorazione. magazzini dei manufatti o mente negli stabilimenti per lavora- mortizzatori a molle di acciaio o con
del prodotto finito, locali per imballag- zioni leggere. Per lavorazioni pi pe- appoggi su gomma, sughero od altri
gio e spedizione. santi, si richiedono sovraccarichi pro- materiali simili. Le macchine pesanti
Percorsi delle persone. - interessante porzionalmente maggiori. saranno provviste di fondazioni indi-
tenere in considerazione i percorsi, in pendenti, isolate dal terreno e dalle
una giornata di lavoro tipo, degli ope- Sovraccarichi orientativi: fondazioni delledificio, a mezzo di in-
rai: deposito parcheggio mezzi di tra- Lavori leggeri: piano terra kg/m kg/ tercapedini laterali.
sporto (che pu essere dopo lingresso) m 500750

A.P.I.C.E. S.r.l. 297b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

Larghezza altezza
m m AMPLIAMENTO REPARTO B
Porte per carri ferroviari 4,50 4,80
REPARTO B
Porte autotreni con carico 3,00 4,00
Porte per autovetture 2,50 3,00
Porte carrelli elettrici
utensili o mat.
con conduttore 2,35 2,92
aggiunte magazzino
Porte per auto piccole greggi
magazzino
utilitarie 2,00 2,32 prodotti
Passaggi del personale
verso locali secondari 0,901,00
Passaggi del personale manufatti
verso scale 1,001,70 materie greggie
Larghezza per passaggio
IMBALLAGGIO E SPEDIZIONE
contemporaneo di pi
magazzino
persone 24 2,202,50 prodotti

REPARTO D
Dimensionamenti aperture, passaggi
(Fig. 12)
REPARTO C utensili di reparto
AMPLIAMENTO o materie aggiunte

Dimensioni - altezze utili - strut- REPARTO B


ture. - Per costruzioni leggere, quando
i sostegni verticali non possono distur- REPARTO A
bare, gli interessi, fra gli stessi oscillano
da m 55,50. La luce pi conveniente
quella di m 10. Quando i sostegni magazzino delle
materie prime
possono dare ingombro, facile giun-
gere a luci proporzionalmente mag- Fig. 13 - Esempi di distribuzione di cicli di lavorazione
giori, anche sino a m 50.
Per evitare altezze eccessive si pre- CRITERI PER LA SCELTA DEL TIPO impiegato in lavorazioni leggere, poco
vedano travi composte (a traliccio, o DI COSTRUZIONE DA ADOTTARE vibranti e poco rumorose:
piene) nell'altezza dei lucernari, nelle b) quando sia necessario imma-
coperture o vetrate a shed, o nelle Essenzialmente, limpianto indu- gazzinare merci e materiali leggeri.
finestre esterne. Nel prevedere gli inte- striale pu essere concepito in due
ressi fra i pilastri, bisogna tener conto tipi di distribuzione; orizzontale over- Gli impianti orizzontali possono es-
della posizione reciproca delle mac- ticale, oppure nei due tipi combinati. sere costruiti in forma chiusa (quando
chine, dei passaggi per i loro riforni- tutto il ciclo di lavorazione pu svol-
menti e del raggio minimo per la ma- Limpianto industriale con distri- gersi sotto un'unica copertura) o in
novra dei veicoli. Per i carrelli si pre- buzione orizzontale, od estensiva, forma aperto (quando i vari fabbricati
veda un'altezza utile di m 3 circa, ed da preferirsi nei seguenti casi: vengono disposti secondo le esigenze
un raggio di curva interno minimo da dello schema di lavoro). Gli impianti
m 1,62,90, con un raggio di cura a) quando gli impianti possano orizzontali, inoltre, sono pi facilmente
esterno minino da m 2,505,40. L'al- essere soggetti ad esplosioni o com- adattabili a schemi di lavorazione che
tezza dei capannoni, sopra le vie di portino lavorazioni facilmente infiam- possano venire modificati e ampliati
corsa, dipende dalle dimensioni delle mabili; nel tempo. Gli impianti verticali, es-
gru, dalla loro portata; altezza libera b) quando durante la lavora- sendo gi costruttivamente legati da
al disopra del piano del ferro compor- zione si producano polveri, fumi, vincoli, sono adatti a cicli di lavora-
ter da m 1,603,40. Per gli interessi scosse, che influirebbero negativa- zione stabili che non debbano subire
fra i pilastri si usa assumere il modulo mente su reparti collocati superior- sostanziali cambiamenti.
base di m 2,50 con i suoi multipli di m mente (in verticale); Dati e considerazioni econoeconomi-
mi-
57,5010; in qualche caso la met c) quando siano adibiti a lavo- che. - Confronto economico fra la
di m 2,50 ossia m 1,25, ed i multipli di razioni di materiali pesanti e di di- soluzione estensiva (orizzontale) e
esso, sino a m 10. mensioni ingombranti. quella intensiva (verticale) di uno stabi-
Superiori a m 10 si consigliano le limento industriale.
seguenti misure di: m 12,50-15-20- preferibile l'impianto industriale con Per quanto riguarda il costo della
25-30 ecc. distribuzione verticale, o intensiva, costruzione nei due casi, esso note-
nei seguenti casi: volmente influenzato dal costo del ter-
reno e da quello degli impianti.
a) quando esso debba essere

A.P.I.C.E. S.r.l. 298a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

EDIFICI AD UN PIANO - tipografie. fissare laltezza utile, conoscere lal-


I difetti della distribuzione ad un tezza del carro ponte e la massima
Pregi e difetti. - Le costruzioni ad piano sono: vasta superfici che non altezza alla quale deve essere sollevato
un piano consentono ampie superfici; sempre offrano utilizzazioni razionali: il gancio per traslazione delle mac-
di lavoro, con altezza ridotta, potendo (disposizione dei macchinari di vari chine.
evitare grandi sistemazioni di gru; si dimensioni), ampia superficie di co-
adattano facilmente al diagramma di pertura che pregiudica sensibilmente Criteri costruttivi - strutture. - Le
lavoro previsto linearmente (es.: si- la tenuta del calore, con conseguente costruzioni ad un piano ricevono la
tuando in testa il magazzino delle ma- aumento delle spese di riscalda- loro impronta dalla conformazione
terie prime, indi i vari reparti di lavoro, mento e notevole spese di manuten- della copertura, di conseguenza le pa-
in ultimo il magazzino del prodotto zione. Occorre che le coperture, an- reti esterne laterali hanno un modesto
finito). che se non molto estese siano provvi- ruolo.
La disposizione presenta il vantag- ste di aperture e di riscaldatori daria. La conformazione della copertura a
gio di essere semplice, facilmente con- shed (tetto a forma di sega con lucer-
trollabile, offre una riduzione di tra- Dimensionamenti - Laltezza da nari) costruzione una caratteristicafon-
sporti e superfici di lavoro ampie e ben assegnare agli edifici orizzontali, o damentale che consente : distribuzione
illuminate. Inoltre, gli edifici ad un ad un piano, dipende : della luce dallalto, aperture rivolte a
piano ,comportano un minor costo di Nord, breve tempo di costruzione,limi-
costruzione. una buona sorveglianza, 1) dalla natura dei mezzi di la- tato peso, facili demolizioni e ricostru-
meno incidenti. e sistemi semplici per voro usati: zioni.
le fondazioni. 2) dalla possibilit di illumina- Lossatura pu essere standardiz-
Gli edifici ad un piano sono adatti zione laterale: zata ed eseguita in cemento armato ed
per industrie di grandi dimensioni, per 3) dalla utilit di riscaldare una in struttura mista; in solo cemento ar-
quelle con impiego di materiale pe- maggiore o minore cubatura. mato; in ferro; in ferro e cemento ar-
sante, con forti carichi e vibrazioni. mato; in strutture prefabbricate.
Esempi tipici di costruzioni industriali Per prima condizione, occorre co-
ad un piano: noscere laltezza libera necessaria
per il montaggio e lo smontaggio
- fabbriche per tessili; delle macchine, che uguale allin-
- fabbriche di cavi; gombro doppio della sua altezza.
- fabbriche d; automobili; Se ledificio deve essere servito da
- fabbriche di macchine; una gru a ponte, necessario, per

A.P.I.C.E. S.r.l. 298b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
l vantaggi di tali ossature sono. soprat- C B A di sorveglianza maggior pericolo di
tutto. la grande sicurezza contro gli incidenti e danni (incendi, scoppi, ecc.)
Merci grosse
incendi e la rapidit di costruzione. illuminazione meno uniforme, perdita
lux 20 30 2040
Merci grosse
di superfici per scale, impiego di mon-
Illuminazione naturale e coperture lux 20 50 4060
tacarichi, trasportatori ed attrezzature
- Per una buona illuminazione natu- Merci piccole antincendio.
rale, si consiglia di attenersi ai limiti in lux 20 50 6075 Dalle suddette considerazioni si pu
lux delle sperimentate condizioni ot- Spedizione dedurre che, in molti impianti indu-
time (A), discrete (B) e mediocri (C), merci lux 15 2030 4050 striali, conveniente applicare il tipo
relative ad ambienti di lavora, qui di misto o combinato, cio unendo un
seguito riportate: Lo schema triangolare semplice pu corpo di fabbrica a pi piani con uno
completarsi con l'inserzione di una ad, un solo piano, per sistemare nel
C B A capriata diritta o rovescia. primo le lavorazioni leggere e neI se-
Lavorazioni La copertura a lucernario si presta ad condo quelle pesanti.
grossolane 15 2530 40,00 essere collocata su superfici piane od
Lavorazioni inclinate ed indipendentemente dal- Orientamento e dimensionamento.
medie 2025 4050 75 l'orientamento, diffonde la luce in - Orientamento con asse longitudinale
Lavorazioni modo uniforme e senza ombre sensi- a Nord-Est, con aperture su una sola
fini 4050 6075 100300 bili. fronte: orientamento Est-Ovest con
Locali di aperture a Nord ed a Sud.
passaggio 10 1520 2540 EDIFICI A PI PIANI l dimensionamenti di massima, per la
Uffici larghezza del corpo di fabbrica. sono:
amministrativi 30 4050 50100
Pregi e difetti. - Le costruzioni a pi - per ambienti alti m 3 circa, larghezza
Uffici tecnici
piani consentono: minor superficie m 12 + m 1,753 per passaggio = m
e laboratori 30 4050 100150
coperta, percorsi pi brevi minor svi- 13,7515, (copertura senza appoggi
Magazzini e depositi luppo delle tubazioni, ridotte e di intermedi);
manutenzione. - per ambienti alti m 4 circa, larghezza
La pi semplice copertura illuminante Gli edifici a pi piani sono adatti per m 1517,50 (con uno o due ordini di
per edifici ad un piano quella a shed, lavorazioni leggere, per lavorazioni appoggi intermedi);
con la parte vetrata orientata a Nord in verticale (dall'alto al basso) e per - per ambienti alti m 5 circa, si avr
(tollerato il Nord-Est ed il Nord-Ovest depositi speciali. una larghezza m 2022 (meglio coli
(v. fig. 14). Gli svantaggi sono: minor possibilit due file di appoggi).
Qualunque punto del piano tipo non
1,55 deve essere ad una distanza lineare
maggiore di m 30 dal vano scala.
2,00 3,00

7,00 7,20 7,00 7,20 4,50 Scale. - Larghezza minima m 1,30


7,00
16,35 con rampe di non pi di 15 gradini ed
alzate da cm 1518. Larghezza dei
13,4% 32%
pianerottoli; uguale o maggiore di
20,8% 18,4% 12,3% 17%
quella delle rampe. Le scale devono
essere a tenuta di fumo. Se pi larghe
2,80
di m1,50, debbono avere doppio cor-
90 rimano.
7,00 7,00 12,00 7,00 12,00 7,00
Sistemi costruttivi. - Ossatura metal-
lica con rivestimento interno incombu-
31% 23,5% 25% 29%
stibile oppure in cemento armato e
25,4% 21,6%
12,4%
22% 11,4% 21,2% 13,4%
murature. La Costruzione con strutture
metalliche pi veloce, meno ingom-
5,00
brante, indipendente dalle condizioni
3,00 13,10
metereologiche, in quanto si pu pre-
parare fuori dal cantiere
5,00
7,00 10.00 10,00 (prefabbricazione).
7,00 25,00 25,00

Illuminazione
lluminazione naturale laceralo e
coperture. - Le finestre devono essere
19%
21,2% 24% 18,4% 9,5% 5,5%
19%
alte fino al soffitto e per tutta la lar-
ghezza, tra i pilastri; con parapetti da
Fig. 14 Vari tipi di coperture di edifici ad un piano m 0,801.00 (nei locali per magazzini
I diagrammi sottostanti le sezioni, danno i valori di illuminazione ottenuti sul piano di lavoro, inn percentuale della luminosti esterna.

A.P.I.C.E. S.r.l. 299a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI

m 1,503). La superficie delle finestre 4-6-8 posti, distribuiti e distanziati in tranquilla e riservata. bene provve-
deve essere da 1/51/2 della superfi- relazione al tipo di servizio che si dere pure ad una sala raggi a scopo
cie del pavimento. intente attuare. Per lorganizzazione diagnostico. Pu servire anche per le
La copertura pi comune quella con di una mensa aziendale molto pra- visite di assunzione del personale.
tetto a falde simmetriche e per realiz- tico il sistema self-service. (v. figg.
zarla si impiegano incavallature ap- 16-17). Dispensarlo medicine. - Locale da
poggiate a pilastri o telai. Si usano prevedere vicino all'ambulatorio, per
anche coperture a volta, leggere e Spaccio viveri. - Deve essere previ- la distribuzione di preparati farmaceu-
ribassate, le volte autoportanti o ad sto per facilitare gli operai nell'acqui- tici.
elementi nervati resistenti; coperture sto di derrate alimentari; pu servire
piane o gambe appoggiate su travi da luogo di ristoro durane la pausa Maternit. - Dove le maestranze fem-
precompresse. Strutture affidate ad del lavoro. minili sono in numero preponderante.
elementi sollecitati a pressione, rese per l'assistenza alle madri nel periodo
possibili dall'avvento di nuovi materiali Sale di soggiorno e ritrovo. - At- della gestazione e del puerperio, si
plastici ad elevata resistenza e dall'uso trezzate per accogliere gli operai du- disporr di apposito ambulatorio. Tale
di elementi precompressi, strutture rante le riunioni di fabbrica, essere collocato vicino allasilo nido.
dette vele appese... (conferenze, elezioni interne. ecc.):
possono essere collegate con la Asilo nido. - Piccolo complesso che
mensa aziendale e servire da di ospita bambini delle operaie, siano
PROVVIDENZE ASSISTENZIALI, SO- svago. essi divezzi (fino a tre anni) lattanti, tale
CIALI, IGIENICHE complesso dovr ospitare non pi di
Infermeria - pronto soccorso. - 75 bambini (25 lattanti, 50 divezzi) ed
La legislazione vigente prevede che Occorre un locale di circa m 10 avere tutti i servizi necessari di un asilo
ogni impianto industriale sia corredato fornito di armadio farmaceutico, let- nodo: si preveda una sala confortevole
da un complesso di previdenze per tino. barella. lavabo e proprio servi- per l'allattamento dove le madri pos-
migliorare le condizioni morali ed igie- zio igienico (prevedere le possibilit sano recarsi durante le ore di lavoro.
niche in cui si svolge l'opera dei suoi (v. di avere un'autolettiga a disposizione Va collocato in area apportata possi-
fig. 15). Pertanto si richiede che gli se l'industria lontana dal centro bilmente non disturbata dal funziona-
industriali debbano comprendere: abitato). mento dell'industria.

Mense. - Se l'operaio porta con s la Ambulatorio per cure. - necessa- Visita medica - assunzione mano
refezione, ci deve essere un locale per rio per lassistenza medica agli ope- d'opera. - Pu usufruirsi dell'ambula-
consumarla, fornito di scalda vivande: rai ed composto da sala visita, sala torio per cure, opportunamente attrez-
se la refezione offerta dallo stabili- di attesa, spogliatoi (divisi per due zato.
mento, occorre un complesso impianto sessi), sala schedari. Questo piccolo
di cucina (adeguato al numero di ope- complesso va collocato in vicinanza Gruppo paghe. - Locale o locali dove
rai) con sale di refezione con tavoli, da degli ingressi degli operai, in zona gli operai si recano a ritirare la loro

A.P.I.C.E. S.r.l. 299b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
Molti complessi industriali dispongono rale del giorno, sia per qualit e co- A questi semplici accenni sull'illumina-
anche di proprie biblioteche con sale di lore, sia per la direzione e conseguenti zione artificiale, vanno aggiunte tutte
lettura, di scuole di avviamento e di ombreggiature. caselle nozioni, dati e prescrizioni che
perfezionamento professionale, of- L'illuminazione dei padiglioni dipende possono consentire l'impostazione di
frendo ai loro dipendenti un vasto dalla loro altezza. Nei padiglioni di massima di un progetto di illumina-
campo di assistenza spirituale e so- altezze sino a m 8, sono sufftcenti fonti zione. Si demanda a testi pi appro-
ciale. luminose a forma di pannocchia o priati e pi qualificati per la cono-
Nei grandi impianti industriali, sipreve- lampade a fluorescenza. Nei padi- scenza dei rendimenti delle lampade,
dono. per l'assistenza fisica, campi glioni di altezza da m 812, occor- nei loro pi svariati tipi, delle valuta-
sportivi con tutte le attrezzature ade- rono riflettori raggianti verso il basso a zioni di efficenza, di variazione della
guate. (v. fig. 18). mezzo di lampade ad incandescenza tensione prescritta e per l'invec-
ed in quelli superiori a m 12, lampade chiamento delle lampade.
ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE a pannocchia con riflettori a specchio.
Per un'idonea illuminazione artificiale, l corpi illuminanti devono essere mon- AERAZIONE, RISCALDAMENTO,
necessario un profondo studio delle tati sul soffitto. Un'illuminazione con CONDIZIONAMENTO
CONDIZIONAMENTO
condizioni in cui si svolge il lavoro, lampade fluorescenti, montate a righe L'aerazione dei locali di lavoro si ot-
della sua natura, delle condizioni del con riflettori, migliora la disposizione tiene naturalmente attraverso finestre o
campo visivo. ed assicura poca ombra ai posti di sheds, la cui posizione verr studiata in
Per una buona visione occorre provve- lavoro. Nelle costruzioni a pi piani, si modo tale da permettere un rinnovo
dere ad un'intensit di illuminazione, possono impiegare delle luci raggianti d'aria continuo e ben distribuito. Per il
ben distribuita, che eviti ombre troppo liberamente o semi dirette, se i soffitti benessere fisico dell'operaio bene
marcate, integrando la direzione della e le pareti sono chiari e se non si tenere in considerazione anche la rela-
luce generale con illuminazioni localiz- hanno annerimenti dovuti alle lavora- tiva percentuale di umidit dell'am-
zate per eliminare abbagliamenti. zioni. Nei locali con pareti e soffitti biente.
La luce artificiale si deve adattare, spe- scuri ed in quelli di altezza maggiore a
cie negli spazi di lavoro, alla luce natu- m 5, si devono prevedere luci dirette.

9
3 8
4 5 5 5
1
6 9
1 2 2

13
15 14
10 11
5 5 16 12 9

Fig. 15 Complesso sociale ed igienico per industria


1, pozzo di ventilazione; 2, deposito; 3, magazzini; 4, docce; 5, spogliatoi; 6, sala pranzo; 7, bar scldavivande;
8, w.c. maestranze; 9, uffici; 10, entrata uffici; 11, entrata terrazze; 12, ufficio capi operai; 13, andito; 14, entrata principale;
15, fontanelle per lavarsi; 16, ufficio paghe.

1 2 4 5
3 7 8 9 10
6
11
12
10
14

15
15 20
19
17 18
16

21
Fig. 17 Pianta di un complesso cucina per mensa aziendale
1, mondezzaio; 2, magazzino verdure; 3, dispensa scatolame; 4, cella frigorifera carni; 5, dispensa cuochi; 6, preparazione
verdure; 7, preparazione carni; 8, retro cucina; 9, preparazione pasticceria; 10, office; 11, cella frigorifera pesci;
12, cucina; 13 deposito generale derrate; 14, caldaia; 15, lavaggio stoviglie; 16, servizio cucina; 17, saletta mensa;
18, guardaroba donne; 19, servizi donne; 20, servizi uomini; 21, sala mensa.

A.P.I.C.E. S.r.l. 300a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
Tale umidit pu avere una certa in- l'uno per mille). a) ad acqua calda;
fluenza anche sul materiale in lavora- Il riscaldamento dei locali di lavoro b) ad aria calda;
zione (es.: le fibre tessili sono molto deve essere distribuito in modo da c) a vapore a bassa pressione;
sensibili alle variazioni di umidit e di ottenere: d) elettrico;
temperatura dell'aria). - per lavori pesanti (fonderie, fucine, e) a gas;
Si ricorda che l'umidit assoluta la ecc.): 1012; f) a pannelli radianti.
quantit di vapor acqueo contenuta in - per lavori medi (torni, fresatrici,
un metro cubo d'aria, l'umidit relativa ecc.): 15: Il condizionamento dell'aria si ottiene
ne esprime il grado di saturazione ad - per lavori da eseguire seduti: 18. mediante apparecchi ed impianti che
una certa temperatura. La tempera- La scelta del sistema di riscalda- provvedono all'aria pura per la venti-
tura buona, varia fra i 15 ed i 18 C, mento dipende da esigenze igieni- lazione, al suo riscaldamento, o raf-
con un'umidit relativa intorno al 45 che, dall'attivit industriale, dal- freddamento, ed alla sua esattaumidi-
%. l'economia di funzionamento in ficazione. Per la distribuzione dellaria
Oltre alla temperatura, purezza ed stretta relazione al tipo di combusti- condizionata si usano condotti retten-
umidit relativa dell'aria, considerare bile offerto dalla zona. golari o tubi a sezione circolare. Lim-
anche la percentuale di polvere, di Vari sono i sistemi di riscaldamento: postazione di un impianto di condizio-
sostanze tossiche, di odori e di acido per convezione, per induzione e per namento specifico compito di spe-
carbonico (che non dovrebbe superare irradiamento: cialisti.

22 22
90 200 200 120 45 120
200 200

120
170
45 90

170 120
45
45 90
75
45 120

45 45
140 140 220 220
185 90 45 90 45

170 170
185
90 90

45

170 170
185

90 90 45
45
45 45
75 90 90

45 45 45

Fig. 16 Dimensionamenti per distribuzione di posti tavola in mensa aziendale

A.P.I.C.E. S.r.l. 300b Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
AMBIENTAZIONE CROMATICA stanza reale dall'occhio.
L'azione psicologica del colore si Con l'accorto impiego del colore, si
Il colore abitualmente accettato dal sfrutta per: possono creare illusioni di tempera-
mondo industriate come semplice tura: si possono mutare i giudizi relativi
mezzo di finitura strutturale, divenuto a) diminuire l'effetto dei pesi e del alla lunghezza, al tempo, al pesa.
un efficente fattore di miglioramento volumi;
della produzione. Secondo indagini Rosso: aumenta la tensione musco-
condotte recentemente, risultato che b) cambiare le apparenti proporzioni lare, la pressione sanguigna ed il ritmo
la scelta funzionale dei colori negli fisiche di una superficie (soffitti, tuba- respiratorio, agisce come stimolante:
ambienti di lavoro ha, per i casi esami- zioni, travature, ecc., e) cambiare risveglia impressioni di calore.
nati: l'apparente temperatura di un am-
biente di lavoro. Arancione: colore eccitante; acce-
1) aumentato la produzione del 28 %; lera le pulsazioni senza aumento della
Le azioni Fisiche e Fisiologiche del pressione sanguigna: azione stimo-
2) migliorato l'illuminazione del 65 %; colore si utilizzano con l'impiego del lante solo emotiva.
colore riferito al suo tono caldo o
3) diminuito il numero degli infortuni freddo, per: Giallo: ridente e caldo; stimola l'at-
del 24 %; tivit senza eccitare; valorizza la luce
a) ridurre lo sforzo oculare; ed indicato dove si richiede un ritmo
4) migliorato la qualit del lavoro ese- celere di lavoro.
guito, del 30 %; b) creare ordine nell'ambiente;
Verde: suggerisce calma e riposo,
5) dato indicazioni favorevoli sulla ri- c) eliminare eventuali pericoli di in- favorisce il raccoglimento e l'atten-
duzione della fatica visiva, del 19 %; fortunio; zione; nelle gradazioni verde-blu e
giallo-verde, pi fresco e pi caldo
6) ridotto l'assenteismo nel personale d) diminuire il costo dell'illuminazione della tinta base.
occupato del 15 %; a parit di rendimento.
Blu: colore freddo, desiderabile
Si compreso che il colore non L'ampiezza dei movimenti della dove le temperature sono alte; ab-
soltanto un elemento decorativo o un pupilla in funzione diretta del con- bassa la tensione muscolare e la pres-
mezzo per incrementare l'illumina- trasto tra i due colori; se tal contrasto sione sanguigna, calma e diminuisce il
zione, ma un fattore attivo nell'azione troppo marcato, i muscoli oculari s ritmo respiratorio; nelle tonalit chiare
psicologica, fisica e fisiologica. affaticano e ne consegue un rallenta- d maggiore serenit, i suoi toni scuri
Il sistema di utilizzazione del colore mento nel lavoro. sono deprimenti.
e del suo valore attrattivo, sar pi
razionale quando: Per migliorare te condizioni di visi- Viola: colore deprimente; toglie
bilit, necessario: energia, induce alla tristezza; non deve
a) ridurr il pericolo d'infortunio, mi- comparire mai sulle superfici viste da
gliorer la sicurezza e render pi evi- a) porre la sorgente luminosa in chi lavora.
denti le installazioni di pronto soccorso; modo che no rimanga nel campo
visuale; Bianco: d senso di pulizia, ordine,
b) migliorer le condizioni di visibilit e disciplina, ma anche freddezza e mo-
ridurr la fatica fisica; b) ridurre la sua luminosit; notonia; un errore usarlo da solo su
vaste superfici.
c) dar un'atmosfera piacevole agli c) aumentare la luminosit di fondo o
ambienti di lavoro creando un am- dei dintorno della sorgente. Nero: assenza di ogni colore; depri-
biente accogliente e sereno. mente come il viola.
Per ottenere la visibilit nel caso di
Si miglioreranno le condizioni sani- un lavoro industriale, preferibile Grigio: monotono, da preferire le
tarie (iIluminazione pi appropriata e avere un contrasto di tinte piuttosto tonalit chiare, in ambienti gi ralle-
naturale), si terr in considerazione la che un contrasto di luminosit. grati, da altri colori; se usato su grandi
preferenza del personale per certe Il sistema neurovegetativo riceve, superfici. va associato al giallo.
tinte. Si addolcir l'illuminazione nei dal colore, degli impulsi che la
locali di riposo, con tinte pi smorzate. scienza definisce come processi fisio- Impiego del colore su pareti, pavi-
Si dovr evitare ogni possibile abba- logici e psicologici. menti e soffitti.
gliamento e contrasto di luminosit tra l colori contenenti una predomi-
l'oggetto in corso di lavorazione el'am- nanza di rosso di arancione, sono Le pareti ed i soffitti dovranno avere
biente circostante. Si impiegheranno caldi; quelli derivanti dal blu, sono un debole contrasto luminoso con le
tinte che aiuteranno le impressioni ste- freddi; i primi appaiono pi vicini, i macchine. conveniente usare sempre
reoscopiche. secondi pi lontani della loro di- tinte chiare.

A.P.I.C.E. S.r.l. 301a Manuale dellArchitetto


EDIFICI INDUSTRIALI
Se il materiale lavorato a tinte pure necessario accentuare ingom- bianco e nero: per contrasto, da
vivaci (es. rosso) per il fenomeno della bri, carrelli, scale e mezzi di trasporto usare per la migliore visibilit di altri
percezione dei colori complementari, si con colori allarme di forte visibilit. colori, aree di deposito.
avr l'impressione di vedere (ed in re- Codice dei colori per l'identifica-
alt si vede) delle macchie verdi: si Codice dei colori di sicurezza. zione delle tubazioni destinate al tra-
eliminer il fenomeno dando una tinta - Problema attualmente allo studio sporto dei fluidi
verde alla parete. Quando il materiale con il fine di giungere ad un codice
lavorato multicolore, l'ideale per le unificato internazionale. I sottose- Le tubazioni e condutture, colorate
pareti sar il grigio. Dove la tempera- gnati colori indicano: nello stesso colore della parete o sof-
tura alta, si dar alle pareti colore fitto di fondo, onde mimetizzarle, por-
fresco (azzurro molto chiaro e verdino) rosso: segnalazione e apparec- teranno anelli colorati nelle seguenti
mentre si preferiscono colori caldi per chiature antincendio, segnali di arre- tinte di identificazione, in relazione al
locali a bassa temperatura. sto; fluido che contengono:
Per ampliare la visione di un am-
biente di lavoro si useranno i colori: giallo: attenzione: apparecchia- verde: acqua;
turchese pallido, acqua marina, verde ture in movimento, pericoli di in-
foglia. Per restringerlo, usare, ad ciampo; rosso: vapore;
esempio l'arancione bruciato.
Per allontanare i soffitti ingombri verde: attrezzature di sicurezza, azzurro: aria;
(cavi, tubi, travature), dare tinte omo- pronto soccorso;
genee sull'azzurro o verde pallido. Sui giallo: gas;
pavimenti, colorare percorsi e zone di blu: precauzione, fuori servizio;
transito nell'interno delle officine, come viola: acidi e basi;

12
10 11
13

9
14
15 16 17
1 5 8
3 6 7
2 4

Fig. 18 - Planimetria di un complesso sociale per grande azienda industriale

1, posto controllo passaggio veicoli ed auto; 2, bilancia a bilico; 3, portone, sala daspetto e informazioni; 4, passaggio coperto; 5, locali sanitari; 6, ingresso
dello spaccio; 7, focali di toilette e di riunioni; 8, teatro; 9, mensa; 10, guardaroba; 11, cucina; 12, amministrazione; 13, mensa per dirigenti; 14, vivaio; 15,
tappeti verdi; 16, pallacanestro; 17, tennis.

A.P.I.C.E. S.r.l. 301b Manuale dellArchitetto


UFFICI
DATI DI INGOMBRO
Unificazione. - Una pi facile soluzione di tutti i problemi dell'organizzazione
aziendale e quindi una maggiore riduzione dei costi stata resa possibile mediante
l'adozione di stampati unificati. Esistono norme internazionali sulle dimensioni della
carta, adottate da tutti i Paesi che usano il sistema metrico decimale, la serie 1950
fondamentale di tale formato universale (D-UNI), che si chiama serie A, quella 1054
impiegata per prodotti cartotecnici (lettere, carta di ufficio, stampa, riviste,pubblica-
zioni e disegni). Base di tale serie un rettangolo di m 1 di superficie (mm 841 x 1000 450 1000 450
1189). Dimezzando parallelamente al lato minore di tale formato si ottengono
successivamente i formati A1, A2, A3, A4, A5, A6, A7... Il rapporto fra altezza e Armadi metallici ad ante rientranti
A, armadio ridotto. Dimensioni interne utili;
larghezza di tali rettangoli costante (V2 = 1,41). Vi sono inoltre due serie H = mm 900; L = mm 800; I = mm 430;
complementari B e C per elementi cartotecnici destinati a contenere le carte della serie kg 60
A (e cio buste, cartelle, raccoglitori, ecc.). L'acclusa tabella mostra i formati della serie
B, armadio normale. Dimensioni interne
A. l prodotti Olivetti ynthesis tengono presenti tutte le possibilit dei formati unificati utili; H = mm 1750; L = mm 800; I = mm 430
, per quanto riguarda le dimensioni delle schede, delle cartelle, degli archivi. kg 105

Serie Serie Dimensioni


fondamentali fondamentali dei formati
A B C mm 540
A3 297 x 420 380
220
B4 250 x 353
C4 229 x 334 223 223 223
1 2
A4 210 x 297 Tipo A

B5 176 x 250
C5 162 x 229
540 3
380 h
A5 148 x 210
220 4
B6 125 x 176
C6 114 x 162 283 283 283
5
Tipo B
A6 105 x 148
B7 88 x 125
C7 81x 114
540
A7 74 x 105 460 380 b c

A4 A3 370 370 370 Scaffalatura metallica per archivio


Tipo B h, m 2 2,50 3,00; b, m 1 standard;
Schedari orizzontali (visibili) c, variabile a richiesta.
A6 A5 per servizi anagrafici. 1, bulloni cadmiati; 2, portaetichette;
Profondit mm 610. 3, traversini; 4, piani; 5, montanti con
pedino brunito per appoggio terra.
A7

700

700 700
600 900 640
223 283 370 620 Supporto metallici. Tavoli d'appoggio
I tavoli sostengono ciascuno pi schedari
Supporti muniti di rotelle (2 posteriori) affiancati e sovrapposti. Tre piedi fissi. Il quarto 700 700
I due anteriori fissi evitano scorrimenti involontari. regolabile in altezza.
1140 1140

428 750
428 750

728 700
542 330

A B 1140 650 620

Schedario archivio Banchi per schedari orizzontali


A, accoppiati sovrapposti; B, accoppiati, Sostegno pi schedari affiancati e sovrapposti.
Particolarmente adatti a servizi bancari, come sevizio informazioni, titoli e posizioni. Muniti di due cassetti per la raccolta di schede eliminate.

A.P.I.C.E. S.r.l. 302a Manuale dellArchitetto


UFFICI
DATI DI INGOMBRO
3-A4 3-B4 3LL 4-A5 6-A6 6-A7 s2-A4s s2-B4s 2-A4 2-B4 3-A5 4-A6 4-A7
4-A4 4-B4 5LL 6-A5 8-A6 8-A7

780
1054
1360
420 480 420 480 540 420 540
420 480 540 540 420 540 serie H = 780 (gi 800)
420 480 540 540 420 540
serie H = 1054
serie H = 1360 Classificatori verticali Synthesis. Profondit utile mm 620.

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UFFICI
MODULAZIONE

165 165
105 156 150
105 156 20
65 65 78
85 85 78 60
42,5 50 75
47,5 60 40 60
70 50 55
A
B C
Dimensioni di ingombro del posto di lavoro
A, secondo in Time Saver Standard (USA); B, secondo il Neufert (Germania);
C, secondo il Plaining The Architect's Handbook (G.B.)

156 Posto di lavoro con mobiletto sussudiario

A, il piano sussudiario non eccede l'ingombro della sedia;


78 B, l'ingombro aumenta.
A Rappresentato da: mobiletoo per macchina da scrivere:
A A+A'
A B A' tavolino per calcolatrice: schedario o classificatore

60 40 78 78 40

100 121
B 156 75+76 90+95 80+90
A 130+140
50
75 120
A 110+120
47,5
Scrivanie affiancate B C D
165
104
C D Distanza fra un posto di lavoro ed il successivo con
disposizione testa contro schiena.
42
A, Timer Saver Standard; B, Planing; C, Neufert; D, Rulfberg.
Dimensioni supporto macchina da scrivere
A, Lips Vago; B, Synthesis
C, Herman Miller; D, Trau.

78 139 78
108 75 75 103 75 75 108 75 75 150 150

parete parete

A B C
Distanza fra i posti di lavoro con scrivania combacianti e disposizione affiancata
A, sedie sfalsate, senza corsia (Neufert); B, con corsia (Neufert); C, con corsia (Planning).

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UFFICI
MODULAZIONE

148

78 78

190+200 92 210 78
110
148
120
40 40

210 210 210


A
I II III IV B C

Schemi di utilizzazione per salette di ricevimento, modulo 210 Valori modulari


A, modulo 190200, concentrazione del personale
Il dimensionamento trasversale deriva da una somma di parametri: media, buona illuminazione; B, modulo 210,
concentrazione del personale minima, grado elevato
I, corsi afra la parete finestrata ed il margine esterno dei posti di lavoro;
di attrezzatura tecnica; C, modulo 148, concentrazione
II, posti di lavoro singolo o pi frequentemente associati; del personale massima, luce difettosa per met delle
scrivanie
III, corsia tra il margine interno dei posti di lavoro ed il corridoio;
IV, armadiatura, qualora esista.

VALORI DEI PARAMETRI RIGUARDANTI LA MODUAZIONE TRASVERSALE ED INSERIMENTO DI DIVERSE


ASSOCIAZIONI DI POSTI DI LAVORO
312

A B 312 90
156 195 45
312
A B 150 60
55
Posti di lavoro doppi A A

Posti di lavoro unitari 468 40 432 90 45


432
55 150 60

468 90
42 40 45
A A A
A/2 55 150 60
A A

390 90 45
40
55
150 60
390 585

40 585 90 45

55 150 60

B B B B B
In tali dimensioni si rileva successivamente: lo spazio compreso
Posti di lavoro multipli con diverse combinazioni
tra il bordo della scrivania esterna e la finestratura per la pulizia
o l'apertura dei serramenti, le dimensioni delle scrivanie secondo
il numero, la corsia d'arroccamento ai posti di lavoro e di accesso
agli armadi (quando esistono) e le dimensioni di essi in profondit

A.P.I.C.E. S.r.l. 303b Manuale dellArchitetto


UFFICI
UNIT DI LAVORO

Un modulo che varia da m 0,95 a 1,05


consente ogni possibile utilizzazione dello spa-
zio di lavoro. In conseguenza a ci ed alla sua 195
buona utilizzazione il corridoio potr essere di
m 2,00 2.10.
riconosciuta la maggiore funzionalit della 195
struttura in ferro rispetto a quella in calcestruzzo
soprattutto per quanto riguarda il suo inseri-
195
mento nella modulazione di facciata. In questo
senso sono stati progettati ultimamente in Italia
palazzi per uffici come quello riprodotto in 532 204 532
basso con struttura con prevalenza del ferro sul 42 70 72 72 70 66
calcestruzzo ed altri in cui la struttura total- 1660
mente in ferro. Tipo di ufficio collettivo e studio. (Pal. Direz. Gen. Oliveti).
Soluzione a carpo triplo di palazzo per uffici con utilizzazione dello spazio tra corridoio e unit
Dati per l'installazione di di lavoro mediante armadi archivio. A un modulo di campata nel corpo centrale equivalgono 4
moduli della struttura in facciata, che danno la possibilit di formare uffici minimi di m 3,82; con
macchine elettroniche per ufficio
aggiunta di uno o pi moduli di m 1,95 possibile ottenere uffici collettivi sempre pi estesi.
Le tramezze mobili garantiscono un buon isolamento acustico; esse sono realizzate con profilati
1 - Distribuzione opportuna delle macchine di alluminio e vengono montate senza necessit di incastro n a soffitto n a pavimento, ma
stesse. soltanto mediante pressione esercitata sui piani orizzontali.
2 - Sufficiente illuminazione ed aerazione.
3 - Presa per il cavo di alimentazione percia-
scuna macchina. 55
4 - Congrua resistenza dei solai ai carichi.

Un minimo impianto del tipo detto tradizionale ovvero


aschede perforate composto da: perforatrice (dimensioni
cm 79 x 71) con ingombro d'uso di m 1,85 x 2,20, pi una
500
selezionatrice (cm 155 x 41) con ingombro d'uso di m 2,95 lambada
x 1,50 ed una tabulatrice. incassonata
Per impianti di maggiore mole prettamente elettronicibiso-
gna affrontare il problema distributivo caso per caso, data
la grande variet di macchine prodotte e date in uso dalle
10 canale di distribuzione sotto pavimento
principali case produttrici (es. IBM Italia possiede 45mo-
delli diversi per diverse composizioni). 100
1290
100
Gruppo Modulo Applicazione
m 10
100
ONU (New York) e cassette d' utilizzazione
I 1,22
ALCOA (Davenport) 70 100
100
Lever House (New York)
II 1,42 Ford: Seagram Building
(New York) 100 140
1,58 General Motors
BASF (Ludwigschafen); 100
III 1,75 1,85 Alluminio Svizzero
SATRA (Connecticut)
100
mobile condizionatare sotto finestra
Galfa (Milano) e INA 35
IV 0,75 0,80
(Parma) 115 115 115 115 115 115 115
2 MOD=230
3 MOD=345 reticolo
Pirelli (Milano); Municipio 4 MOD=460
V 0,95 1,02 modulare
(Rodevre); Siemens (Milano) 5 MOD=575
A pavimentazione del soffitto fonoassorbenti
Ufficio collettivo ed uffici singoli
A, pianta; B, sezione; C, dettaglio della struttura portante e della distribuzione dei cavi di forza motrice, telefoni, segnalazioni 1, 2, 3, 4, 5, montaggio scatola
comunicazioni comprensiva di presa elettrica (forza).
Soluzionne a corpo semplice con struttura in calcestruzzo armato da putrella. Massima elasticit delle zone lavoro mediante spostamento delle pareti mobili.
Il condizionamento risolto con linserimento di condizionatori sotto ciascuna finestra, evitando canalizzazioni.
Notare lalimentazione elettrica sotto pavimento che corre parallela a cavi telefonici e di segnalazioni. Due tavoli da lavoro occupano 3 moduli.

A.P.I.C.E. S.r.l. 304a Manuale dellArchitetto


UFFICI
UNIT DI LAVORO

28 3
pannelli fonoassorbenti lampada riempimento betoncino pavimento
5 20
leggero
12
10
2

320

trave maestra

trave secondaria
solaio in lamiera di accaio C

mobile condizionatore B

1
2
3

5
4

A.P.I.C.E. S.r.l. 304b Manuale dellArchitetto


UFFICI
ARREDAMENTO
VARIE SOLUZIONI DI ARREDAMENTO

50
50 50
5 70 5 90 150

130

Da considerazioni fatte su dati statistici


risulta che la dimensione modulare mi-
gliore per i palazzi per ufficio compresa
tra m 0,75 e 1,05 permettendo essatripli-
cata la composizione della migliore cellula
unitaria, offrendo nel contempo lapossibi-
70 lit di un migliore sfruttamento dello spa-
40 70 70
zio per ambienti di lavoro collettivo.
Le soluzioni di arredamento che seguono
sedia comune
prescindono da un eventuale inserimento
sedia girevole sedia girevole e scorrevole
modulato ma offrono i minimi optimum
delle varie funzioni.

55

80 95
75
50 85
70 75
scrivanie affiancate in, pi righe
con passaggio alla spalle
scrivanie singole scrivania con schedario alla spalle scrivania a schedario

100
105 145
90 scrivanie affiancate con sedie
scrivanie affiancate
scrivanie affiancate con su stessa fila
con sedia sfalsate
schedario alla spalle
esempio di disposizione quando la
struttura portante interna
Organizzazione dell'archivio
Carte d'uso immediato, incorporato nei mo-
bili del posto di lavoro: max m 0,10 per
persona. Carte d'uso facilmente accessibile,
80 115 nel locale stesso di lavoro ma raccolto in
60 80
140 60 175
62 120 mobili tra lo stesso ed il corridoio, distinto a
40
ciascun impiegato. Archivio vivo, centraliz-
registratori con passaggi intermedi registratori accoppiati scaffali accoppiati con zato, facilmente accessibile, pu essere co-
con passaggi intermedi passaggi interni
munque suddiviso a seconda delle funzioni
senza grandi svantaggi. Pu essere privo di
aria e di luce, va protetto dalla polvere,
umidit ed insetti. Archivio morto come il
vivo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 305 Manuale dellArchitetto


UFFICI
EDIFICI TORRE

II problema dell'edificio a torre per uf- I movimenti delle persone impongono esterni e dai rumori interni.
fici, affrontano anni fa e sempre in la dimensione dei piani di lavoro e lo Data l'elevata concentrazione di carichi
continua evoluzione, ha oggi portato a spazio tra pi ordini di tavoli. alla base, le fondazioni risulteranno ri-
dei risultati decisamente buoni al fine di Importante a questo proposito lo stu- levantissime e consentiranno, con ade-
un'architettura con orientamenti nonca- dio accurato della modulazione della guato studio, lo sfruttamento di pi
suali, con piante senza sprechi assurdi struttura che deve rispondere perfetta- piani ove potranno essere riuniti le cen-
di spazio, con effetti volumetrici decisa- mente alle necessit di lavoro. trali degli impianti e, nelle quote pi
mente riusciti, con la costruzione di La costruzione si fa all'intorno dei suoi vicine alla strada, ampi parcheggi.
unit autonome di vera architettura. abitanti sistemati preferibilmente nelle Condizione essenziale alla pronta riu-
La sempre pi sentita necessit di spazi zone vicine alla facciata, anche se scita tecnica ed economica dell'edificio
liberi, per il traffico e per il posteggio, e l'ambiente completamente condizio- a torre la struttura (scelta del tipo)
nel contempo la indispensabilit dicon- nato e funzionante a luce artificiale. generalmente metallica, che consenta
centrare in determinate zone volumi L'illuminazione naturale molto im- una riduzione dei tempi di costruzione,
imponenti da destinarsi ad uffici, stata portante e ricercata anche se a volte la offrendo la possibilit di procederecon-
la premessa base di questa rivoluzione si deve compensare con quella artifi- temporaneamente all'elevazione della
progettistica che ha abbandonato l'im- ciale opportunamente dosata e di en- struttura e alla messa in opera degli
postazione, in tanti anni confermata, di tit il pi possibile vicina a quellanatu- impianti, dei rivestimenti, con la possi-
costruzioni massicce e retoriche, alline- rale. Le esigenze particolari e le abitu- bilit di un montaggio rapido, preciso,
ate lungo le arterie delle citt, ripetenti dini locali costituiscono le premesse precedentemente organizzato.
i vizi occasionali delle forme pianistiche per uno studio di illuminazione razio- Nelle figure a lato e seguenti sono
di preesistenti isolati, di tracciati urbani- nale e perfettamente efficiente. rappresentate le pi riuscite realizza-
stici ormai superati. L'ignorare i vincoli L'impianto di condizionamento dovr zioni in questo senso, la cui conoscenza
costituitisi casualmente, che costringe- essere studiato con particolare cura, indispensabile al fine di un rapido
vano a forme viziose ed inutili, che essendo una delle caratteristiche indi- procedere verso risultati sempre mi-
portavano il progettista a soluzioni spensabili degli edifici di questo tipo, gliori.
piantistiche difettose, per orientarsi in- nonostante il notevole onere che corn-
vece verso soluzioni chiare assoluta- porta. Gli ascensori dovranno essere Edificio Pirelli - Sede Milano
mente logiche e razionali, ha portato previsti a forte portata ed a grande La pi recente costruzione italiana in
verso la risoluzione di uno dei pi sentiti velocit, in edifici di questo tipo, per tema di edifici a torre, questo edificio,
problemi attuali: una maggiore como- sopperire alle esigenze di rapidomovi- decisamente particolare, per la conce-
dit di traffico, la possibilit di sosta per mento di forti concentrazioni di per- zione strutturale e la stretta funzionalit
gli autoveicoli ed un facile arrocca- sone. Si devono prevedere scale di di ogni sua parte.
mento degli edifici importanti. sicurezza a tenuta di fumo, facilmente costituito, a differenza di molte altre
Le costruzioni a torre, studiate e risolte accessibili comprese tra pareti resi- costruzioni del genere, da due corpi
con la chiara visione d i tutti i problemi stenti agli attacchi del fuoco: si po- assolutamente indipendenti volumetri-
urbanistici ed umani, oltre a rendere tranno prevedere anche scale esterne camente, uno sostituente motivo oriz-
pi agevole il lavoro e ridurne il peso, di sicurezza. zontale, separato in tutto dall'elemento
rappresenta un ritorno alla vera archi- Per ogni locale si dovr progettare un verticale destinato ad uffici. Si sono
tettura, se studiata con tutti i mezzi pi impianto di spinkeratura a comando previsti accessi separati a tre livellidiffe-
all'avanguardia nel campo della tec- termostatico nell'eventualit di incendi. renti: per i visitatori, a quota sopraele-
nica. Tutte le reti di impianti dovranno es- vata di un piano nella parte centrale
L'accesso al fabbricato avviene attra- sere adeguatamente progettate, i col- dell'edificio; per gli impiegati a quota
verso uno o pi atrii, ingressi di servizio legamenti idrici generalmente con di- 0,00 nella parte della portineria, e per
e passaggi carrai che conducono ai stribuzione a pioggia dai vari serbatoi, il servizio a quota negativa di un piano
collegamenti verticali, meccanizzati ed alimentati, da pompe, dovranno con- al di sotto dellingresso del personale.
alimentati da centrali indipendenti di sentire una regolazione della pressione La struttura essenziale costituita da 4
energia. Per un buon risultato finale, uniforme alle varie utenze. piloni cavi alle estremit (che delimi-
l'impostazione piantistica deve basarsi Gli impianti di fognatura dovranno te- tano le zone destinate alle scale, agli
sull'organigramma sempre variabile nel ner conto della necessit di non gra- ascensori di emergenza, ai condottiver-
tempo, definendo le zone di lavoro e vare con forti pressioni sulle pareti di ticali ed alle tubazioni di condiziona-
dei servizi. Tutte le disposizioni costrut- base. Ogni edificio dovr essere do- mento) e da 4 piloni centrali aventi tra
tive devono permettere la facilit di tato di canne per immondizie e di loro una portata esterna di m 24.
adattamento necessaria, per non per- appositi impianti di incenerimento in Questi ultimi comprendono la zona de-
dere mai d'attualit malgrado luogo. L'isolamento dai rumori, che si stinata agli ascensori, alle scale di nor-
1'evoluzione costante dellorganismo potr ottenere con un giusto impiego male servizio ed ai gruppi di servizio
che detta la distribuzione. La distanza di materiali appropriati all'assorbi- generali che risultano totalmente ac-
tra i vari elementi del piano deve essere mento, richieder uno studio partico- centrati ai piani tipo, consentendo
la minima possibile al fine di ottenere larmente accurato al fine di proteggere unassoluta flessibilit in tutte le por-
una soluzione chiara e compatta. gli abitanti di vari piani dai rumori zioni adiacenti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 306a Manuale dellArchitetto


UFFICI
EDIFICI TORRE

La maglia modulare quadrata di cm differenziata in 3 settori cosi daconser- da una vetrata totale collegata alle
9S di lato ed interessa le sole zone di vare l'ortogonalit con le facciate. strutture.
lavoro con esclusione dei disimpegni; All'esterno, la costruzione delimitata

via G. B.
Pirelli via F. Flizi
piazza
IV Novembre

via Zezon
N

piazza
Duca d' Aosta
stazione
centrale
via Vittor Pisani
A

Fig. 1- Edificio sede Pirelli a Milano. A, planimetria della zona; B, piano rialzato; C piano tipo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 306b Manuale dellArchitetto


BANCHE
FUNZIONE DELL'EDIFICIO Agenzie di citt. - Le superfici medie necessarie ed Filiali. La Filiale la sede rappresentativa
Le funzioni di una Banca (operazioni finanziarie clementi essenziali al piano terreno di una im- principale dellIstituto bancario in centri mi-
attive ed accessorie) sono molteplici ed esigono che portante agenzia di citt, possono prevedersi nel nori, ed quasi sempre affiancata da Agen-
per lo svolgimento di ciascuna, venga studiata una modo seguente: zie (v. fig. 4-5). Per una filiale posta in un
organizzazione distributiva ben definita. che per- cemento di 1000025000 abitanti, le su-
metta il rapido e comodo movimento di pubblico e a) superficie totale............. m 250320
perfici ed i dati sono:
di impiegati. Ogni edificio bancario deve rispondere b) superficie sala pubblico... 70100
ad esigenze di sicurezza ed aderire ad un suo c) superfici uffici................. 100120 a) superficie totale............. m 200250
specifico programma di funzionamento che il pro- d) superficie direzione........ 2040 b) superficie sala pubblico... 3550
gettista, in collaborazione con il committente, deve c) superfici uffici................. 100120
e) superfici servizi..................... 4050
studiare in tutti i suoi particolari (v.. fig. 1). d) superficie direzione........ 2040
f) sportelli........................ n 610 e) superficie cassette di sicurezza.. 1520
PROGRAMMA DI PROGETTO E SCHEMA
g) cassette di sicurezza...... 5001500 f) superfici servizi e archivi........ 3540
DISTRIBUTIVI
g) sportelli........................ n 48
Dal punto di vista distributivo, necessario di- Si possono aggiungere m 100150 di sotteraneo
h) cassette di sicurezza...... m 50200
stinguere 4 categorie di impianti bancari, che com- per locali corazzati e anticaveau, corridoi di ronda,
portano impostazioni diverse nello studio generale locali per condizionatori, archivi (v. fig. 2). Nelledificio dove ha sede una Filiale, ne-
per un programma edilizio: cessario prevedere locali da abirsi a 2 al-
a) agenzie di citt risolvono la sola azione di Per un agenzia periferica i dati divengono (v. fig. 3); loggi per famiglie del personale trasferito
b) filiali contatto tra pubblico e dalle sede principale.
Banca a) superficie totale............. m 120160
Sedi provinciali. In esse il servizio di
c) sedi provinciali b) superficie sala pubblico... 3040
sportello non pi preminente e diviene pi
d) sedi centrali c) superfici uffici................. 6080 importante lorganismo degli uffici sussi-
Per tutte valgono tre necessit di sicurezza: d) superficie direzione........ 1520 diari, con le loro necessit di disimpegni, lo-
a) contro un gruppo di pochi grassatori: e) superfici servizi..................... 10220 cali di attesa e servizi.
b) contro operazioni di scavo e traforo prolungato; f) sportelli........................ n 68
c) contro furti interni con scasso.
g) cassette di sicurezza...... 50300
Le superfici orientative ed i dati sono:
a) superficie totale e del pianterreno... m 500700
b) superficie sala pubblico... 150200
CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE c) sportelli........................ n 1015
d) uffici a contatto del pubblico.... m 250500

PRESIDENZA

DIREZIONE GENERALE

affari crediti organizzaz.


segreteria personale ragioneria specializzati ispettorato studi provveditorato
bancari

consulenza ufficio corriere


biblioteca A
contenzioso copie archivio

vaglia
revisione tesoro
assegni

DIREZIONE SEDE

VICE DIREZIONE

segreteria depositi cassette impieghi corrispondenti ragioneria cassa

person. sviluppo corriere c/c c/c c/c c/c c/c


passivi passivi passivi passivi passivi cambiali titoli

c/c contab. riscontro


risparmi passivi B

DIREZIONE AGENZIA

impieghi e ragioneria cassa


operazioni depositi
diverse

C
contabilit riscontro

Fig. 1 Schemi di organizzazione

A, direzione generale di banca; B, sede di banca; C, grande agenzia di

A.P.I.C.E. S.r.l. 309 Manuale dellArchitetto


NEGOZI - EMPORI - SUPERMERCATI
DATI PARTICOLARI DI PROGETTO: MISURE DISTANZE, INTERASSI DIMOSTRATISI SODDISFACENTI NELLA PRATICA

6065 7090 60 270 60 7090 60-65 4070 60 70

abiti da sera
95 mantelli lunghi

150200
170190
1.60
abiti donna
95 mantelli corti 8085
8085 8085

Banchi di esposizione
tubo fluorescente
pu essere anche circoolare
50 specchio
3040 120
40 40
3040
100110
4050
40
3040 40
4050 160190
40
8085 8085 100120
4050
A B
vetrina esposizione
110120 110120 Reggi abiti A, bambini; B, adulti

SUPERMERCATI
Negozi di generi alimentari con sistemi di "self-service" a percorso
obbligato. L'acquirente deve uscire attraverso la zona filtro delle tasse. 80
40
ingresso merci
magazzino generale
40

110115
zona banchi 80
150180 frigorifero 7075 30
150180
150180 40
Banco frigorifero Carrello portacestino per supermercati

150180 vetrine
uscita acquirenti
frutta e verdura cassa
200 200 60
banco
deposito cestini 80
150180 120
uscita acquirenti banco
70
deposito cestini
pane 260300 vetrinette
pasta deposito cestini 200
uscita acquirenti
260300
spogl. w.c. banco
personale 180200 220240
deposito cestini banco

deposito cestini all'uscita


Pianta schematica di un supermercato Particolare dell'uscita degli acquirenti del supermercato

A.P.I.C.E. S.r.l. 313 Manuale dellArchitetto


NEGOZI - EMPORI - SUPERMERCATI
VETRINE - INSEGNE LUMINOSE - LUCI
Elementi per la progettazione delle vetrine LAMPADE INCORPORATE NEL
PLAFONE IN LEGNO
In generale pi piccoli sono gli oggetti che vanno messi in mostra, pi alto diventa lo
zoccolo e minore la profondit della vetrina, in modo da porre gli oggetti pi vicino
all'occhio dell'osservatore. Nel caso di oggetti di grandi dimensioni, come automobili e RIFLETTORE
mobilio, la vetrina avr uno zoccolo molto basso ed una superficie di mostrarelativa-
mente profonda. Nel diagramma disegnato si indicato un metodo per ladetermina-
TAPPARELLE ALLA
zione dei pi favorevoli piani di vista per la disposizione degli oggetti nella mostra. VENEZIANA
evidente che il retro della vetrina va posto abbastanza indietro rispetto a questo piano 220
per offrire un adeguato sfondo. Il cono visivo normale di circa 6030- in tutte le PAVIMENTO AD ELEMENTI
direzioni dal centro ottico. Erroneamente si stabilito il livello dell'occhio a m 1.60. Pi RIMOVIBILI
recenti ricerche affermano che le donne costituiscono la maggioranza e che pertanto CRISTALLO COLORATO
una linea di vista ad altezza media corretta di m 1.50 pu ritenersi pi idonea. li livello
dell'occhio si avvicina maggiormente alla condizione reale. Per gli zoccoli di varie
altezze il piano di vista si trover quale intersezione del pavimento con la linea di vista. Vetrina tipo di un grande negozio o magazzino emporio
E' possibile fare scendere il piano mobile nell'interrato
per l'allestimento della vetrina.
ELEMENTI PER LA PROGETTAZIONE DELLE VETRINE
TUBI FLUORESCENTI
PANNELLI ANIDO LUCE SOLARE
D'APE RIMOVIBILI 4555 4555
h MAX PRATICA 1.50
DELLA VETRINA 1.50
SPAZIO MIN.
h MIN PRATICA
DELLA VETRINA 20-30 PER LUCI NASCOSTE
30
30 LE LINEE VERTICALI DANNO
I MIGLIORI PIANI DI VISTA
PER LA MOSTRA DEGLI Il rinvio della luce solare si attenua molto quando i suoi raggi meno inclinati battono
245 sulla parete di fondo della vetrina, al di sopra del piano di vista dell'osservatore.
OGGETTI
190
CONDUTTORE L L
105
90
60 3.5-4.5 H H H
30
7 L
PERSPEX TUBO 12 FLUORESCENTE
Dati di progetto

Combinazione tra il sistema di illuminazione e quello diriscal- FERMATUBO PROFILO SPECIALE


damento, basato sul principio che i corpi non metallici colpiti 1.5 IN PERSPEX
2.5-3.5
da raggi infrarossi si comportano come dei perfetti corpi neri
7
(v. fig. 2). un sistema non molto economico e che presenta PERSPEX
PERSPEX
l'inconveniente di una non uniforme luminosit del soffitto TUBO 12 FLUORESCENTE
poich alcune delle radiazioni infrarosse appartengono alla Insegne luminose inscatolate in lamiera e perspex
parte visibile dello spettro. Possono essere di tre tipi:inscatolato metallico con semplice o doppio tubo fluorescente
a vista; idem come sopra ma con inscatolato metallico coperto in perspex (A); tutte in
Questo fatto crea cos del! macchie dovute alla interferenza fra perspex (B).
raggi emessi dai tubi fluorescenti e quelli emessi dalle lampade TIPO DI VETRINA SPORGENTE DALL'EDIFICIO
a raggi infrarossi. TUBI FLUORESCENTI
Il sistema migliore e pi economico nei caso di abbinamento
dei sistemi di illuminazione e di riscaldamento, quello di
usare i tubi radianti posti parallelamente ai tubi fluorescenti (v. METALLO
fig. 3). La plastica si comporta anche in questo caso come un
perfetto corpo nero, si scalda poco e restituisce circa il 94%
TAPPARELLA
dei raggi infrarossi che la colpiscono. L'ambiente si riscalda in
PANNELLI A NIDO D'APE RIMOVIBILI
un tempo relativamente breve, di parecchio inferiore a quello
TUBO DI DRENAGGIO
occorrente nel caso dei pannelli radianti a muro. La facilit di TUBO DI DRENAGGIO
rimozione dei p4nnelli di plastica costituenti il soffitto sidimo-
stra motto utile nel caso di avarie ai tubi. Facendo passare
acqua fredda nei tubi radianti si ottiene un raffreddamento
METALLO
dell'ambiente e si riesce cos ad utilizzare il sistema anche nella
FORO D'AREAZIONE
stagione calda.
FORO D'AREAZIONE

Tipo di vetrina sporgente dall'edificio

A.P.I.C.E. S.r.l. 314a Manuale dellArchitetto


NEGOZI - EMPORI - SUPERMERCATI
VETRINE - INSEGNE LUMINOSE - LUCI

3/2L PER LUMINOSITA' DIFFUSA UNIFORMEMENTE

SOFFITTO BIANCO RIFLESSIONE 0.80

PLASTICA TRASLUCIDA TUBI FLUORESCENTI

Fig. 1 - I tubi fluoroscenti devono essere disposti paralleli alle ondulazioni della plastica onde evitare macchie oscure ed ombre

LAMPADA A RAGGI INFRAROSSI

SOFFITTO BIANCO
TUBI FLUORESCENTI

PLASTICA TRASLUCIDA
Fig. 2 - Combinazione tra sistema di illuminazione e sistema di riscaldamento con lampade a raggi infrarossi.

SOFFITTO BIANCO
TUBI RADIANTI
TUBO FLUORESCENTE

INFRAROSSI ASSORBITI
INFRAROSSI RIFRATTI
Fig. 3 - Combinazione tra sistema di illuminazione e sistema di riscaldamento con tubi radianti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 314b Manuale dellArchitetto


NEGOZI EMPORI SUPERMERCATI
SCALE MECCANICHE
Adatte per il trasporto ininterrotto di grandi quindi tenerne conto nel calcolo della lar- Manovra a mano con pulsanti in alto od in
masse di pubblico. Dai regolamenti edilizi non ghezza necessaria minima per le scxale e della basso od automatiche con cellule fotoelettriche
vengono considerate come scale e non bisogna minima distanza tra le scale. (economia del 4050%).

Sistema con una sola rampa interrotto Sistema parallelo, salita e discesa, interrotto

Sistema continuo semplice aspirale Sistema continuo doppio a spirale


7000
130 72 2000

865

FIANCO
h

A sviluppo della scala in pianta=h x 1735


865
cm 0 10 20 30 40 50
Tabella per il calcolo della larghezza in
funzione della portata

1185 A B C

4000 4000 persone/ora 450 1306 1350

A
6000 persone/ora 600 1456 1500
8000 persone/ora 900 1776 1880

C
B
A

Particolari dei gradini

PIANTA
SEZIONE A-A

A.P.I.C.E. S.r.l. 315 Manuale dellArchitetto


BAR - TAVOLE CALDE

BAR TAVOLE CALDE tempo: infatti la durata media della


Dimensioni di massima di alcune apparecchiature per bar Superficie occorrente per la soluzione consumazione ( 20 minuti) ridotta
Lunghezza Larghezza Altezza lineare A: m 3,70x12,40=m 45,88; rispetto alla durata del pasto in risto-
cm cm cm posti 19; superficie/posto=m 2,40. rante di tipo tradizionale ( 60 mi-
Macchina caff a 2 gruppi 71 60 63 Questo valore, elevatissimo per risto- nuti):quindi ogni posto, a parit di
Macchina caff a 3 gruppi 88 60 63 ranti di tipo economico come sono le tempo, pu essere utilizzato tre volte.
Macchina caff a 4 gruppi 112 60 63
tavole calde, giustificato dal fattore
Macchina caff a 6 gruppi 160 60 63
Macinatore piccolo . . . 17 26 55
CUCINA
Macinatore medio . . . 22 29 62
Macinatore grande . . . 21 38 67 50
Tostapane . . . . . . . . . 20 34 2127
Gruppo multiplo (frullatore 120
tritaghiaccio, fresagrumi, 370
frullino per frapp, ecc. 30 35 45
50

150 65 65 65 65
A

1240
Cassa D
Cucina Cucina
30-40 80
180
80
B
Attaccapanni 110 120 120 110
50 50
120

Cassa

Sezione trasversale schematica sul banco bar e banco di servizio

65 Attaccapanni
110
50 Attaccapanni
120 65
Lavello 50
110
50
130
Cassa 120
50
Bottigliera Presa selz Cucina 120

120
50
110 E
Pianta di un tratto di banco bar
Attaccapanni
C
Schemi tavole calde
A, schema lineare; B, schema ad "U"; C, schema ad "U" multiplo; D, schema a penisola con banco di servizio interno; E, schema ad isola con
cucina sottostante e montavivande.
85
20 50
Spazio per borse, guanti,giornali
Acciaio inox
35
35

Isolante 25
25
100 40 100 40
120 60
80
80
Serpentina
raffreddamento

10 10 Sezione sul banco di tipo a seggiolino di altezza media


Zoccolo Raccolta condensa Sezione sul banco di tipo a seggiolino alto
Sezione trasversale generica sul banco bar

A.P.I.C.E. S.r.l. 316 Manuale dellArchitetto


ALBERGHI
PIANO TERRENO
Schema distributivo generale
Per divisione in categorie, classificazione ecc. vedi: Manuale Industria Alberghiera - Ed. T.C.I.

cucine sala feste

sala TV
scrittura lettura
bar 280
taverna bocche aria calda
195
hall
ristorante

collegamenti verticali atrio d'ingresso e servizi relativi 90 90


ospiti e servizi
Esempio di bussola d'ingresso in cristallo temperato
Schemi distributivi in un grande albergo di lusso Ingombro medio cm 180x280; R cm 230.

Servizi

orinatoi
lavabi
Atrio
w.c. w.c. w.c. uomo
parrucchiere collegamenti
guardaroba verticali hall ristorante 210
di servizio collegamenti sala feste lettura
w.c. w.c. verticali sale taverna bar
per ospiti sala TV scrittura
toilette signore
fiori colazione
tabacco
giornali cabine telefoniche
160
tel. tel. tel. tel. guardaroba Deposito
gabinetti
tabacchi cassa vari
giornali Esempio di bussola d'ingresso girevole con ante
Schema di servizi sanitari, telefono, guardaroba,negozi ecc. fiori
portiere di sicurezza incassate
al piano terreno di notte Il gruppo rotante (m 2,30) pu essere ripiegato
N.B. Eventuali servizi di parrucchiere per signora e pedicure e traslato. Questo tipo di bussola, malagevole per
saranno sistemati preferibilmente tangenti al primo piano notte. portiere alcune, deve essere sempre affiancato da porta nor-
contabilit
percorso sotterraneo bagagli male ad ante.
facchino giornaliera
uff. postale ricevimento
telefono
18 telegrafo
bagagli salotto
in giacenza
2 bussola banco
ingresso bagagli direzione 60
H = 90
A A pensilina o portico
posta disimpegno
gancio chiave 100
82 130
numero camera 20 SEZ. A-A
60
per cappelli
25 10 42
Dettaglio del casellario postale 44
La numerazione inizia con la cifra indicativa del piano
20 e poi con quella della camera (101-102-103).
Aggiungasi il casellario contraddistinto dalle lettere
dell'alfabeto per la posta in giacenza. 83 125
corsia
50 110 70 230

110

10
Ingombro di un centralino telefonico per 100 derivazioni Disposizione nel guardaroba
L'apparato deve essere anche agevolmente accessibile nella Ogni metro lineare di banco pu servire da 35 a 50 persone
Sezione generica del banco portiere sua parte posteriore.

A.P.I.C.E. S.r.l. 317 Manuale dellArchitetto


ALBERGHI
PIANO NOTTE
Il piano articolato su corpo semplice, semidoppio,
doppio o triplo, da m 5 circa a m 16 ed oltre, con
impianti sanitari in fascia verso corridoio od in linea
con le camere, in relazione alle caratteristiche ~6.00
dell'area, dell'orientamento, del panorama, della
convenienza economica, del tipo e categoria del- 8.009.00
l'albergo. Caratteristica base comune la grande
elasticit di composizione delle unit da affittare;
percentuale media europea: 60% camere a due
letti, 40% ad 1 letto. Il piano notte ideale dispone
di 1520 camere, servite da un facchino, da un
cameriere, una cameriera; per esercizi minori il
gruppo personale situato a piani alternati.
conveniente riunire tutti i collegamenti verticali e di
servizi di piano in unico blocco tangente al piano ~7.50
notte in modo da permettere la temporanea esclu-
sione di uno o pi piani. Per misura antincendio
spesso richiesta l'adozione di una scala e di un
ascensore del tipo a tenuta di fumo, per esercizi che
superino i 5 piani.
Massima cura nell'isolamento acustico (orizzontale 8.009.00
e verticale), negli impianti sanitari (scarichi larga-
mente dimensionati e facilmente ispezionabili, ven-
tilazione secondaria a tutti gli apparecchi), nell'im-
pianto idraulico (a bassa pressione, acqua fredda e
gelata, acqua calda a circolazione continua da
serbatoio di accumulo tipo CTC), nell'impianto di
segnalazione (campanello d'allarme alla vasca da 6.007.00
bagno, chiamate per facchino, cameriere, came-
riera, con ripetitore luminoso nel corridoio ed al
quadro generale di controllo del portiere, ripetitore
acustico e ronzatore a spina per personale in
servizio). Serrature a passe-partout di piano ed a
super passe-partout generale per la direzione. Per
le misure e raggruppamenti degli apparecchi sani-
tari. (v. impianti sanitari-apparecchi ed installa-
zioni).
L'arredo indispensabile (letto, comodino, armadio,
tavolo, sedia, lavabo, portabagaglio, attacca- 6.007.00
panni) determina in m 10 circa la superficie della B A
minima cellula ad un letto.

8.008.50

B A
Corretto inserimento del gruppo collegamenti verticali
e del gruppo servizi nel piano notte dell'albergo

Sez. A-A
13.0016.00

4.00

2.50 Sez. B-B

A.P.I.C.E. S.r.l. 318 Manuale dellArchitetto


ALBERGHI PER LA GIUVENT
Gli alberghi per la giovent (denominati inter-
nazionalmente A G.) sono organismi alberghieri studiati
per ospitare ed assistere giovani turisti durante brevi so-
ste o tappe dei loro saggi di istruzione o per svago. lavanderia cucina
refettorio
Gli A. G. dovrebbero essere distribulti lungo itinerari tu-
dormitorio uomini soggorno
ristici di particolare interesse ed intervallati in relazione
alloggio
alle seguenti caretteristiche della zona o regione: armadietti uomini
servizi albergatore
- distanza che pu essere percorsa in un giorno in bici-
cletta o con mezzi di fortuna;
- difficolt del percorso: cam. deposito
accompagnatore servizio coperte atrio bureau
- interesse paesistico delle zone attraversate.
La capienza funzione dell'intensit di traffico turistico
ed in base ad essa si hanno i seguenti tipi di A. G.:
isolamento
- piccoli alberghi con 3050 letti; armadietti donne
servizi
dormitorio donne
- alberghi di media grandezza con 40100 letti;
- grandi alberghi con 100250 letti. ingresso
Caratteristiche fondamentali: deposito
biciclette
lavanderia
- massima economia di impianti
- massima economia di gestione
Schema A: distribuzione su un unico piano
- possibilit di controllo da parte di poche persone: Soluzione estensiva particolarmente indicata nei casi seguenti: a, localit con
- praticit e solidit delle attrezzature. esigenze paesistiche o panoramich; b, disponibilit di area fabbricabile;
Particolari esigenze: c, relativa disponibilit di mezzi; d, climi particolarmente miti.
- fluidit dei percorsi:
- abbondante aerazione in tutti i locali; w.c.
cam. accompagnatore lavanderia cucina
- massimo sfruttamento dello spazio; uom.
refettorio
- necessit di escludere la zona dei dormitori dai locali soggiorno
di uso diurno;
servizi armadietti alloggio
- separazione ed interdipendenza dei dormitori e servizi albergatore
maschili e femminili.
Dimensionamento:
deposito coperte
Superfici dei locoli calcolati per posto letto (computi di atrio bureau
Gaton Fouquet):
scala d'accesso
Dormitori m/letto 2,00 dormitorio donne reparto uomini
isolamento
Dormitori ausiliari 1,40
Refettorio - soggiorno 100
w.c. ingresso
Lavabi (uno ogni quattro letti) 0.50 lavanderia
donne
Gabinetti (uno ogni sei letti) . . 0.40 deposito
biciclette
Cucina albergatore - cucina ospiti . 0,50
Vestibolo e scale 1,00
Locale pulizia scarpe 0,50 Schema B: distribuzione su due piani
Locale armadietti 0,25
Alloggio albergatore Soluzione intermedia con zona di soggiorno e dormitori femminili al piano terreno e
Bureau m 810 dormitori maschili al piano superiore. la soluzione che meglio si addice
Due camere da letto e una sala pranzo 48 ad alberghi di media grandezza e con la quale si realizza, con il miglior
Servizi 6 impiego di mezzi, la massima funzionalit
Locali accessori
Lavatoio m 912 cucina
Centrale termica 4560 lavanderia w.c.
refettorio
Deposito coperte-ripostiglio albergatore 2025 soggiorno
Deposito biciclette o motoscooter m/letto 12
scala d'accesso alloggio albergatore
reparto uomini
LEGENDA

zone giorno deposito coperte atrio bureau

scala d'accesso
reparto donne isolamento
servizi giorno

ingresso
lavanderia w.c.
deposito biciclette
servizi notte
Schema C: distribuzione su due o pi piani
Soluzione a blocco con zona giorno al piano terra e dormitori ai piani superiori.
servizi accessori
Particolarmente indicata per i grandi alberghi ed, in ogni caso, in localit con clima
a freddo. I dormitori possono essere su pi piani e devono essere serviti da scale
separate per dormitori maschili e femminili.
dormitori

A.P.I.C.E. S.r.l. 319 Manuale dellArchitetto


ALBERGHI PER LA GIOVENTU

ESEMPI DI DORMITORI E SERVIZI DATI DI DIMENSIONAMENTO ARREDI

30
15

190 80 180
100

15
20
800 Schema di cuccette sovrapposte
50 50

50
2

50
178
2
50
2
20

800 Schemi di armadietti

40

40 180 40
75

40

Schema di ingombro delle tavole del riferimento

800
cucina individuale

120

60 80 80 60 80
190

cucina collettiva

Dormitorio con letti non sovrapposti

refettorio soggiorno

100 80 60 80 60

Dormitorio con letti sovrapposti Schema di cucina e refettorio

A.P.I.C.E. S.r.l. 320 Manuale dellArchitetto


RISTORANTI
taverna
sale lettura 60
banchetti
TV. radio ecc. 200 190 220
sale private
gruppo cucine
ristorante 220
ed annessi w.c. w.c. 200 450
telef.
mostre vivande uom. don.

controllo gril
190 240
bar gurdaroba
servizio magazzini
person.
160
250 290
220
ingresso servizio salotti
e merci direzione ingresso attesa

Schema distributivo generale di un grande ristorante di lusso 230

200
80

240 240
120 180 240
60 80

180

60 80 90
110 125 140 200

Medie misure di ingombro di tavoli e sedie


In sede di prima approsimazione calcolare la superficie della sala ristorante in ragione di m 0,8/ospite per terza categoria: m 1,0/ospite per
seconda categoria: m 1,5/ospite per prima categoria: m 2,5/ospite per categoria di lusso. Fino a m 3,0/ospite per esercizi con servizio a tavola calda.
Per il gruppo cucine m 0,5/ospite in media. L'altezza del tavolo dovrebbe essere mantenuta tra i cm 76 78.

Quadro comparativo fonti di calore


Calorie Rendi- Calorie ingresso controllo servizi sala mensa capi mensa perso- mensa perso-
Unit teoriche mento servizio e pesa personale corrieri
utili per reparto nale cucina nale di sala
Sistema di per pratico
misura unit di unit di
misura % medio misura
p
scale magazzini dispensa e pasticceria
Elettricit Kwh 864 80 690 r
Gas m 4000 55 2200 cella anticella ufficio chef cucina fredda
c
gelateria
o
pesce Frigorif. r
Antracite Kg 7800 9 700 p s cantina del scala centr.
carni r cucina calda o
Litantrace Kg 7500 9 675 e c giorno generale
p argenteria a
selvaggina lavaggio m piatti stoviglie
Coke Kg 7500 10 700 a e
piatti r
pesce
r pentolame i bicchieri
Lignite Kg 4500 10 450 a vetri e
z r
Legna Kg 3000 12 360 volatili i caffetteria i controllo
o
n office
Nafta Kg 9000 20 1800 verdura e CUCINA
al ristorante

Equipaggiamento per cucina di ristorante


Ingombro Marmitte da litri Capacit frogoriferi
Ingombro Friggi Grati- Sala- Scaldac- Armadio
Capacit macchina litri
bagnomaria N. forni trici cole mandre qua caldo
ricettiva da cucina
cm 30 50 75 100 (60x60) (40x40) (50x50) litri cm Anticella Carni Pesce
cm
50 persone 120x120 30x60 1* 1 1 300 1(100 x 40) 400 600 200
150 persone 140x100 40x60 2* 1 1 1 1 1 500 1(100 x 80) 800 1500 300
150 160x100 40x80 2* 1 1 2 1 1 700 1(100 x 80) 1000 2000 500
200 200x100 50x100 4* 1 1 2 2 1 1000 1(100 x 80) 1500 3000 600
300 240x100 50x120 4* + 2 1 1 2 2 1 1500 1(200 x 80) 1500 3000 800
(80x60)
400 300x100 50x150 4* + 3 2 1 2 2 1 2000 2(150 x 80) 2000 4000 1000
(80x60)
500 350x100 50x200 4* +4 3 1 2 2 1 2500 4(150 x 80) 4000 6000 1200
(80x60)
* Contenuti nella macchina da cucina

A.P.I.C.E. S.r.l. 321 Manuale dellArchitetto


RIFUGI ALPINI
Poste a confronto tre piante di sorgenti d'acqua in modo che la zione termica, in quanto il maggior
ugual superfici (ml 20) ma di forma derivazione da queste possa essere problema da risolvere il disperdi-
geometricamente diversa, l'indice di per caduta. mento del calore. Quindi locali poco
disperdimento termico del caso S Meglio separare refettori, dormi- alti e pi piani in proporzione alle due
notevolmente favorevole, quantunque tori e cucine. l dormitori non deb- dimensioni di base: forma totale com-
la forma circolare implichi sprechi ine- bono essere di grandi dimensioni e patta con la massima eliminazione di
vitabili che ne limitano la convenienza, meglio sarebbe frazionarli in came- irregolarit planimetriche; riduzione di
quindi la pianta quadrata sicura- rate da quattro a dieci letti, evitando converse e colmi.
mente consigliabile. promiscuit di sesso e di comitiva. Il Il materiale di copertura deve es-
Non debbono essere esposti a ca- riscaldamento, generalmente a sere non gelivo e resistente a forti
dute di massi o valanghe; con minima stufa, da dislocare in posizione sbalzi di temperatura; non deve per-
esposizione ai venti: possibilmente in baricentrica onde ottenere una ra- mettere la formazione di interstizi oriz-
vicinanza a sorgenti d'acqua in modo zionale distribuzione termica, in zontali nella posa per evitare penetra-
zioni di neve polverosa portata dal
S R Q
vento.
m 20 p=17,9
p=15,6
m 20
l camini devono essere protetti dal
2.80 m 20 17,9
2.5 15,6
<1 20
<1 freddo, perci vanno costruiti con forti
20
spessori di murature o protetti da coi-
7.20
benti opportuni. Da evitare soprattutto
H F
G la condensa sul torrino esterno, la
2.24
quale tende a scendere nei focolari
1.50
m 10 m 10 m 10 2.24 con i noti danni conseguenti.
1.12
1.00 i 33 =1
33 i 60 =1,3
44
Confronto delle forme a parit di sezione

SCHEMI DI RIFUGI DI ALTA MONTAGNA


6.50

2 4 6 6 7 7

5
1 min 150
5 5 2
3
A B
6.00
Schema rifugio minimo
A, pianta piano terreno: B, pianta primo piano
1, atrio; 2, cucina; 3, pranzo; 4, custode; 5, cuccette.
4 4 3 4 4

9
1
9
8

10
4 4 4 3 4 4
3

6 2 1
A B
Schema rifugio medio Schema della cellula di grande rifugio con comitive separate
A, pianta piano terreno; B, pianta primo piano 1, corridoio; 2, sala da pranzo e soggiorno; 3, disimpegno
1, atrio; 2, deposito sci; 3, soggiorno pranzo; 4, cucina; 4, stanzette con cuccette sovrapposte (gli ospiti possono
5, dispensa; 6, custode; 7, lavandino; 8, lavabi; spogliarsi anche nell'ambiente 4 poich l'alcova e chiusa con tenda);
9, w.c.; 10, disimpegno. 9, w.c.: 10, disimpegno; 5, cucinetta; 6, vuotatoio; 7, bagno con antibagno.

A.P.I.C.E. S.r.l. 322a Manuale dellArchitetto


RIFUGI ALPINI

Superficie Volume Volume Indice di cati con stucchi e non con listelli. - m 2,40; L - m 2,80. Un ingresso, due
libera Totale utile disperdi- Rivestimenti e pavimenti vanno sportelli per aerazione, nove cuccette;
dipendente mento consigliati isolanti e caldi (legno); tre fisse a parete e sei a ribalta che
piastrelle di cemento o di ceramica lasciano posto ad una tavola, duepan-
H m 33,00 m 33,00 m 33,00 1,0
nelle zone adiacenti a fonti di calore, che ed uno sgabello per le ore diurne.
o cucine, o bagni. Si rammenta che
G m 58,30 m 44,80 m 33,50 1,7 la muratura di pietrame porta umi-
F m 60,00 m 44,80 m 44,80 1,3 dit per capillarit o perch geliva.
Accorgimenti preventivi contro l'u-
Si noti quanto sia pi favorevole laso- midit: intonaci idrofughi, intercape-
luzione quadrato dini, drenaggi, cunette di scolo, tutti
lavapiatti w.c.
convenientemente aerati. cucina
economica dispensa
consigliabile la regolazione del l bivacchi fissi sono utilizzati per
tiraggio in funzione del vento. Da facilitare scalate in zone ove la di- ingresso estivo
sconsigliare le stufe in cotto gelivo e stanza dai centri abitati assai rile-
quindi friabile. vante. Essi sono in genere costruzioni ufficio
atrio
l serramenti vanno eseguiti a fine- prefabbricate, a volte prodotte anche caminetto
office
stre doppie con scuri. Per evitare la industrialmente.
penetrazione del vento bene che In genere sono di dimensioni limi- stufe
finestre ed imposte abbiano le battute tatissime, dotate di minimo isola-
su un medesimo traverso in legno. Il mento.
successivo collegamento con la mura- La capanna Ivrea (ing. G. Apollo- sala guide e
consumazioni saletta
al sacco
ture deve essere studiato per permet- nio, 1947) costruita a m 2770 a Deir
tere gli inevitabili movimenti di dilata- Vert, a cinque ore da Noasca Cana- terrazza

zione, date le sensibilissime differenze vese, costruita completamente in


di temperatura. l vetri saranno appli- zinco. Al centro H - m 2,50; inoltre L Rifugio Marmolada alla Fedaia (ing. G. Apollonio)
Pianta del piano terreno.

cuccette
sovrapposte

A B
Rifugio di altissima montagna: rifugio Vallot sul Monte Bianco (m 4362) (arch. P. Chevalier)
A, pianta; B, sezione; Notare l'entrata per caditoia a gravit

3 cuccette superiori

1.90 tavola
spazio
per sacchi

2 cuccette
3.95 inferiori
Bivacco fisso (arch. C. Perriand)
A, pianta; B, sezione; Esposto all'AEsposizione Internazionale di Parigi 1937.

A.P.I.C.E. S.r.l. 322b Manuale dellArchitetto


STAZIONE FERRIOVIARIE
POSIZIONI

1 2 3 4
Possibilmente al centro delle citt con binari sotterrarci o sopraelevati (7 e 2); collegamenti particolarmente facili sono possibili nelle
stazioni di incrocio di linee con binari a diverso livello (3); nelle grandi citt il necessario raccordo fra le stazioni di testa avviene o con
raccordi periferici (4) o con attraversamenti sotterranei o sopraelevati (5), perch una stazione di testa unica con binari di raccordo
molto pi costosa; inoltre ostacola l'espansione della citt e richiede un enorme sviluppo di binari di smistamerto (6).

VARI TIPI DI STAZIONI

A B C D E F G H I L
A, testa; B, transito sovrapposto; C, transito laterale; D, transito con inserzione di testa; E, transito a due livelli; F, transito su incrocio a due livelli;
G, transito a testa su due livelli; H, transito ad isola; I, transito e testa;L, testa laterale.
STAZIONI DI TESTA

Possibili forme planimetriche per il fabbricato viaggiatori

30 16
35 95
30 7090
Marciapiede basso Marciapiede alto Marciapiede per metropolitana
Dati utili per il progetto
Scartamento: normale m 1,435; ridotto m 0,951,10. Distanza minima fra rotaia e marciapiede m 0,80. Lunghezza vagone m
2234. Larghezza vagone m 2,85. Altezza vagone m 4,20 (m 1.20 sul piano del ferro);. Larghezza marciapiede m 3,60 per un
solo binario. lntervia tra binari m 2,12.

x
3.39 2.25

Tipico sottopassaggio delle Ferrovie dello Stato Italiane - Pedata m 0,34; alzata m 0,154; 22 scalini

A.P.I.C.E. S.r.l. 325 Manuale dellArchitetto


STAZIONE FERRIOVIARIE
MARCIAPIEDI
MARCIAPIEDI
CONTROLLO CONTROLLO
NEGOZI
INFORMAZ. CAMBIO
TURISTICHE tabacchi giornali fiori ecc.
SALE ATTESA
PRONTO
SOCCORSO
RICEVIMENTO
AUTORITA' PUBBLICA RISTORANTE - BAR
SICUREZZA
P.T.T.

BAGAGLI
DEPOSITO BAGAGLI IN PARTENZA
BAGAGLI IN ARRIVO

ATRIO ARRIVI ORARI ATRIO PARTENZE BIGLIETTI


ORARI

ALBERGO DIURNO

USCITA ENTRATA

Schema distributivo per i percorsi di viaggiatori in partenza ed in arrivo


per viaggiatori per servizio

6.525 320 9.55 100 635


100

4.50 2.95
4.05

6.00 7.05 8.50 3.05 5.30

Pensiline in cemento armato adottate dalle F.S. Italiane Tipo di piccola stazione ad intenso traffico di viaggiatori

1 4 6

2
5

3 7
13 14 15 13 14 21
22 19
4 11 Tipo di stazione di piccola importanza
11
12 piazza 1, capo stazione; 2 biglietteria e telegrafo; 3, magazzino;
5 3 17 10 4, merci e bagagli; 5, atrio; 6, sala d'aspetto; 7, bar,
16
giornali e tabacchi.
3 6
2 23 8 24 18
121,00 7

29
2 5

30 1 3 4
127,80
Via G. Ferrari piazzale stazione
6 6
posteggio
Piccola stazione per linee secondarie
1, sala d'aspetto; 2, biglietteria; 3, telegrafo; 4, capo
stazione; 5, magazzino; 6, marciapiede.

Progetto stazione "Porta Nuova" a Milano


Progettisti: S. Bonamico. R Del Debbio. E. Gentili F. Gigli, G. Gigli, D. Iannicelli, G. Minoletti, M. Tevarotto, 1, ingresso ristorante; 2, guardaroba; 3, sala ristorante; 4, bar-tavola calda;
5, officine; 6, telefrafo; 7,telefoni; 8, biglietteria; 9, impianti biglietteria; 10, ufficio; 11, negozio; 12, deposito biglietti; 13, giornali; 14, tabacchi; 15, sala d'aspetto; 16, informazioni;
17, ufficio turismo; 18, bagagli; 19, deposito bagagli a mano; 20, spogliatoio; 21, montacarichi; 22, servizi; 23, primo passaggio; 24, secondo passaggio; 25, galleria di testa; 26 marcia-
piede di testa; 27,linee di testa; 28, linee di transito e di collegamento con stazione centrale; 29, galleria carrozze; 30, filo pensiline di copertura.

A.P.I.C.E. S.r.l. 326 Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
AEROSTAZIONI
rampe
CRITERI GENERALI ottenere, per qualunque opera- o tunnel
Nelle aerostazioni necessario zione, una sicura rapidit di agli aerei
strade zone dogana arrivi
sistemarvi: movimenti. esterne d'arrivo sala transiti
partenze
c) la direzione dell'aeroporto; I percorsi dei passeggeri e dei
b) l'amministrazione dell'aero- bagagli devono essere divisi e
porto; ad essi devono affiancarsi tutti i A
c) le compagnie di navigazione servizi di controllo e di dogana
area; (fig. 5).
d) il servizio postale;
B
e) il servizio di dogana e polizia. ELEMENTI DI COMPOSIZIONE
Gli ambienti. - Possono DI UN'AEROSTAZIONE
dividersi in 3 categorie: Atrio. - Nell'atrio vi dovranno
1) per passeggeri, merci e po- essere: servizi di biglietteria, ac-
sta; cettazione bagaglio, posta, tele- C
1) per il personale dell'aero- fono. telegrafo, informazioni,
porto (navigante e non navi- gabinetti, banca, uffici delle
gante). Se l'organismo con- compagnie di navigazione.
trollato militarmente occore- Sale di sosta. 1) sala di sosta D
ranno: una palazzina per il co- per visitatori; 2) sale di sosta per
mando, degli alloggi ed una viaggiatori nazionali in transito
mensa per il personale, una (che all'occorrenza possono
casermetta per gli avieri e per il identificarsi con la sala per i E
corpo di polizia; visitatori;
3) per le installazioni elettriche 3) sale di sosta per transito in- andata passeggeri
e radioelettriche di segnalazioni ternazionale, che si suddividono ritorno passeggeri
occorreranno: in andata bagagli
ritorno bagagli
a) una cabina di comando; sale di sosta breve (sotto do-
Fig 3 Schemi di sezioni di aerostazioni
b) una centrale per l'accensione gana) con bar, spacci vari, nur- A, unico piano; B, un piano e mezzo in
delle lampade; sery; elevazione; C, un piano e mezzo sopra
c) una stazione di ricezione e sale di sosta prolungata (sotto il dislivello; D, due piani; E, tre piani.
trasmissione dei bollettini mete- dogana) con salette di lettura,
orologici; riposo, ristorante.
d) una centrale di collegamento Ufficio compilazione cartella
dei servizi radio. di bordo. - Questo ufficio deve
Tali ambienti possono fare avere accesso diretto dalla ban-
corpo con l'aerostazione. Inol- china degli arrivi e delle par-
tre occorrer una centrale tenze.
radiogoniometrica che deve tro-
parcheggio
varsi sull'asse della pista prin- SERVIZI DI AEROSTAZIONE
cipale di atterraggio. Servizio metereologico
traffico verso la citt
Posizione dell'aerostazione (meteo). - Deve essere dotato
rispetto ai normali tracciati di di locali attrezzati per tutte le area di espansione agenzia trasporto
pista a forbice: operazioni tecniche necessarie
1) disposizione centrale con col- ed avere locali di riposo e docce stazione
passeggeri
legamento sotterraneo all'in- per il personale (potr anche
gresso dei campo (occorre dop- trovarsi ai piani superiori dell'a- strada di servizio agli aerei magazzini carico e scarico
pia pista per ogni direzione di erostazione).
atterraggio e decollo); Torre di comando. Fig. 4 Schema di stazione trasporti merci per via aerea
2) disposizione periferica e nor- - Deve essere in posizione so-
male all'asse della pista princi- praelevata, avanzata sull'asse
pale o parallela ad essa: dell'aerostazione. Deve avere
3) disposizione ad angolo coi totale visibilit sul campo ed es-
fabbricato esterno al vertice del sere in diretta comunicazione
campo. con la sezione metereologica,
Nella progettazione di un'aero- traffico e radiogoniometro.
stazione, oltremodo necessa-
rio studiare una facile e rapida
circolazione interna in modo da

A.P.I.C.E. S.r.l. 328a Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
AEROSTAZIONI

Abitazioni. - utile che i dirigenti dei Nelle aviorimesse utile prevedere merci. La quota inferiore destinata
vari servizi alloggino nelle vicinanze un'adeguata illuminazione interna ai viaggiatori in arrivo, quella supe-
dell'aeroporto. Due o tre alloggi po- ed il riscaldamento. riore, ai viaggiatori in partenza.
tranno quindi essere studiati nell'ae- Negli aeroporti principali devono E) Operazioni a 3 piani : alla quota
rostazione stessa. Per i piloti in tran- essere previste, nei pressi delle avio- superiore si svolge il traffico interna-
sito, non devono mai mancare una o rimesse, delle vere e proprie officine zionale dei viaggiatori; alla quota in-
due sale di soggiorno con camerette per grandi riparazioni, dotate di lo- termedia, quello nazionale; alla
singole e docce. cali adeguati, attrezzati tecnica- quota inferiore, tutto il traffico dei
Rimesse per il ricovero degli mente. Occorreranno inoltre: locali bagagli, merci, posta, ecc. Soluzione
aerei. -Le- aviorimesse dovranno per custodi, per la refezione degli piuttosto costosa, da consigliarsi per i
avere dimensioni minime di m 40 x operai, spogliatoi, servizi igienici, grandissimi aeroporti con intensotraf-
50; superfici da m 2000 a 10000, uno studio tecnico, sezioni di lavoro fico nazionale ed internazionale, Oc-
coperte con strutture quanto pi pos- per la completa revisione di ogni corre prevedere scale mobili, rampe,
sibile orizzontali e con il minimo nu- parte degli apparecchi. piani inclinati, affinch l'interferenza
mero di sostegni intermedi. Schemi di sezioni di aerostazioni. tra le varie correnti di movimento
Posizione. - Le aviorimesse, poich - A) Operazioni cd un piano unico: venga evitata al massimo.
funzionano a porte spalancate, de- tutte le operazioni relative allo smi- Trasporto merci. - Nello schema
vono essere collocate parallelamente stamento dei passeggeri e deibaga- illustrato il sistema di movimento
alla direzione del vento regnante gli, si svolgono a livello dell'aero- merci di un'aerostazione. Il flusso
(ossia parallelamente alla pistaprinci- porto. Soluzione economica, adatta delle merci, della posta e bagagli,
pale). per un modesto traffico di piccolo attraverso l'aeroporto, deve essere fa-
Tipi usati. - I tipi pi usati sono: aeroporto. cilitato al massimo.
1) ad appoggi laterali sui lati pi corti: B-C) Operazioni cd un piano e Le distanze devono essere accorciate,
le lunghezze delle travi, parallele al mezzo : tutte le operazioni di smista- specialmente attraverso l'aerostazione
lato lungo, vanno da m 40 a m 70 ed mento si svolgono a livello dell'aero- merci e l'aeroporto.
oltre. porto, solamente per un tratto si L'accesso dall'esterno all'interno del-
2) Ad appoggi laterali-sulla facciata svolgono a quota inferiore o supe- l'aeroporto, dovrebbe essere diretto e
posteriore; la facciata anteriore risulta riore. Tipo consigliabile per aero- rapido.
sostenuta da un'unica trave. porti dove il traffico internazionale La dogana deve essere in comunica-
3) Ad appoggio centrale aggetti bi- molto maggiore di quello nazionale. zione diretta con il movimento per
lanciati a mensola, normali all'asse D) Operazioni G due piani : le due evitare faticosi trasporti di merci e
dell'aviorimessa. quote in cui si svolgono le opera- bagagli.
4) Tipi a cupola, a volta lamellare o a zioni, facilitano lo smistamento dei
vela appesa. viaggiatori, dei bagagli e delle

traffico internazionale
traffico nazionale (lato verso l'aereoporto)

controllo
informazioni medico

controllo passaporti controllo passaporti

biglietti

ritiro bagagli
ritiro
bagaglio area dogana

deposito
bagagli (lato verso la citt)
percorso bagagli
Fig. 5 Schema di aerostazione (Distinzione tra traffico nazionale e taffico internazionale)
percorso passeggeri

A.P.I.C.E. S.r.l. 328b Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
DATI TECNICI
La sicurezza di volo risulta garantita, Orientamento ed utilizzazione delle pi- Evidentemente tutti i settori, compresi
come s; detto, quando si verifica che ste di arrivo e di partenza. - Per asse- nella striscia lucida, rappresentano i
nessun ostacolo incida lo spazio. gnare alla pista principale ed alle venti che hanno una componente nor-
Tale spazio costituito da alcunesuper- eventuali piste secondarie, una dire- male alla direzione in esame, inferiore
fici ideali cosi determinate: (vedi zione conveniente, necessario predi- od uguale a 24 km/h.
schema Superfici di rimozione e delle sporre, con osservazioni anemometri- (Nella ricerca delle frequenze che ca-
segnalazioni di ostacolo alla pagina che, due diagrammi: ratterizzano i venti spiranti in una certa
seguente). 1) diagramma delle frequenze del direzione, non detto che sia necessa-
Superficie di avvicinamento. - Essa vento nella localit; rio esplorare in ogni direzione secondo
costituita dalla porzione di un piano 2) diagramma della velocit del vento angoli costanti, dividendo cio l'angolo
inclinato sul fianco della pista di 1:40 nella localit. giro in tanti angoli uguali: infatti inte-
(aeroporti classe A, P, C, D): di 1:30 Ogni vento rappresentabile (Fig. 13) ressa determinare quei venti, caratteriz-
(classe E, F) di 1:25 (classe G) nel caso con un vettore applicabile al centro zati da differenti frequenze pur aven-
di volo visibile: sempre di 1:50 nel caso dell'anemogramma, in direzione, verso dosi angoli, nonch piccoli, fra la loro
di volo strumentale. Tale porzione di e frequenza, o velocit. I venti si indi- direzione). Si usa poi il centro della rosa
piano inclinato un trapezio isoscele cano con le lettere della direzione e come perno e si fa ruotare la striscia,
che ha per base minore, la linea di verso dalla quale spirano. La fre- sino a quando b somma delle fre-
testata della pista di volo, strisce di quenza si esprime in percentuale delle quenze, comprese entro le rette esterne
sicurezza e supplementari, altezza m osservazioni di un anno, in una deter- della carta trasparente, diventa mas-
3000 e base maggiore di m 1200 per minata direzione. La velocit si sima. Le frequenze segnate in ogniseg-
volo a vista e di m 750 per volo stru- esprime in m/secondo. II vento con mento si ammettono uniformementedi-
mentale. La proiezione della porzione maggior frequenza detto vento do- stribuite su tutta l'area del segmento
di piano cos descritta, sul piano della minante. Con diagrammi composti, stesso, cosi che, se un segmento non e
pista, costituisce l'area di avvicina- rappresentanti la combinazione della interamente compreso tra le rette
mento. Quindi, per ciascuna pista, si frequenza, con la velocit media esterne della striscia, la frequenza da
determina la relativa area di avvicina- (media velocit x frequenza), si ha calcolarsi deve essere una frazione di
mento. un'esatta sensazione del problema fi- quella indicata, e precisamente la
Superficie orizzontale. - Essa la por- sico: in tali diagrammi infatti, i singoli stessa frazione dei segmento che cade
zione di un piano orizzontale situato a vettori rappresentano, in certo modo, il entro le stesse rette esterne della striscia
m 45 dal livello della area di atterrag- volume di vento che passato, nel (frazione che si calcola per approssima-
gio, limitata da un cerchio, il cui centro periodo di esame, per quella dire- zione, arrotondando poi il prodotto di
si trova sulla verticale del baricentro zione. questa frazion per la frequenza indi-
dellarea di atterraggio ed il cui raggio La disposizione delle piste dovr ade- cata, ai pi vicino decimo).
minimo di m 4000. Superfici ditransi- guarsi alla possibilit di movimento Sommando tutti i numeri dei settori,
zione. - Esse servono a raccordare, con dell'apparecchio, che in funzione compresi nella striscia, si ottiene l'utiliz-
pendenza 1: 7, la superficie di avvicina- della velocit massima dei venti ed in zazione della striscia in millesimi.
mento e la superficie orizzontale. particolare della componente trasver- Ripetendo I 'operazione si otterranno
Superficie conica. - Essa si apre verso sale di tale velocit. II valore massimo per confronto le utilizzazioni optimum.
l'alto e si appoggia sulla periferia della ammesso per la componente trasver- Raggiungendo i 950 millesimi, l'aero-
superficie orizzontale estendendosi sino sale del vento normalmente di 24 porto potr attrezzarsi con una dire-
a m 6000 (classi A, L) o sino a m 5000 km/h . zione unica di pista, a cui si potranno
(classi C, D, E). La pendenza della ge- Per l'orientamento delle piste si usano aggiungere quante piste parallele si ri-
neratrice di tale superficie conica di speciali diagrammi: si dividono tutte le terranno necessarie. Se l'utilizzazione
rivoluzione attorno all'asse verticale direzioni della rosa dei venti in sedici non raggiunge i 950 millesimi, si ripete
passante per il baricentro dell'area di settori e si segnano le velocit con l'operazione per due o tre altri orienta-
atterraggio di 1:20. corone circolari concentriche; nei set- menti, fino a raggiungere l'utilizzazione
Valutazione del rumore percepito inae- tori di corona circolare si scrivono le di 950 millesimi con la somma delle
roporto durante il decollo di un aereo frequenze in millesimi. utilizzazioni elementari.
(Bailey). - Gli aerei supersonici (velocit Quindi, su una striscia di carta lucida, Pavimentazione delle piste. - I tipi di
massima km 1032 orari-Mach 1) pro- si disegnano tre rette parallele, una pavimentazione sono numerosi e com-
ducono maggiore rumore dei subsonici, centrale (asse della pista) e due late- prendono quasi tutte le principali pavi-
ma avendo la possibilit di effettuare rali. ad una distanza dalla centrale mentazioni stradali: praticamente. in-
un decollo ed una ascesa pi veloce, il (nella stessa scala del la rosa) al la fatti, si va dai t pi leggeri in terra stabi-
rumore prodotto svanisce pi rapida- componente trasversale ammessa per lizzata con emulsioni bituminose a rot-
mente (fig. 12). il vento (24 km/h). tura lenta o con leganti idraulici, ai tipi
Pertanto, il rumore prodotto dagli aerei Si colloca poi la striscia cos disegnata, medi costituiti da massicciate semplici
supersonici, svanisce in una superficie sopra il diagramma preparato, in trattate o rinforzate ed ai tipi pesanti in
inferiore a quella del rumore dei subso- modo che l'asse della pista passi per il malta bituminosa su macadam, ovvero
nici. centro della rosa dei venti. in calcestruzzo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 330aa Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
DATI TECNICI

Pista n. 1 N Pista n. 2
125 db 0,2
120 db 0,1 0,1
112 db Aeroporto
100 db 0,1 0,0 0,3 0,1
1 miglia 0,7
1,1
0,7 0,1
2,5 3,8 4,4
1 0,0 0,1 0,4
miglia 5 4 3 2 1 2 0,8 2,2
0,1 0,3 0,1
0 0,5 1,1
1 0,1
2 O 0,1 2,7 1,8 0,5 0,1 E
1 0,2 2,3 0,5
0,5
0,1 1,8 0,1
125 db 0,2 1,1 0,4 0,2
0,1 0,0 0,9
120 db 0,4 1,1 0,2 0,2
2,5
112 db
Zona residenziale 100 db 0,1 0,4
1,6
1,6
0,2
24Km/h
24Km/h
0,1
24Km/h 0,0
Fig. 12 - Valutazione del rumore percepito in aeroporto durante il decollo 0,8 24Km/h
S
di un aereo (Bailey)
Fig. 13 - Esempio di diagramma grafico-numerico
per il tracciamento delle piste

A.P.I.C.E. S.r.l. 330ba Manuale dellArchitetto


AEROPORTI

superficie conica
pendenza 1:20

limite della superficie


m750 orizzontale

superficie di
avvicinamento
H
m 3000
superficie orizzontale m45
G
m 4000
3000m
m 3000

A
pendenza 1:50 pendenza 1:50
m 200
B

piste

centro geometrico

750m

1:20
1:20
B m 4000 m 4000
D
G A
H 1:50 1:50
45
O
m 3000 m 3000

Fig. 14 - Superfici di rimozione e delle segnalazioni di ostacolo

1, superficie di avvicinamento di tutte le piste con volo strumentale e di tutte le piste principali degli aeroporti internazionali, quando la loro lettera indicativa
A, B, C, D,; 2, prolungamento della superficie di avvicinamento con pendenza di 1:40; 3, superficie di transizione; 4, limite esterno della superficie di
avvicinamento di tutte le piste con volo strumentale e delle piste principali degli aeroporti internazionali, quando la lettura A, B, C, D,; 5, raggio della
superficie orizzontale; 6, superficie di avvicinamento con volo a vista, pendenza da 1:40 a 1:25; 7, superficie orizzontale; 8, baricentro approssimato della
superficie di atterraggio; 9, limite della superficie orizzontale.

Piste di rullaggio Caratteristiche di noti aerei per trasporto passeggeri

Lettura di identificazione A B C D E F G Nome Aper- Lunghezza Altezza Num- Potenza Autonomia Numero Peso
della pista pi larga servita m m m m m m m tura ali ero HP km passeg- lordo
m n m motori geri t

Distanza minima tra l'asse Boeing 707 120 39,7 40,9 11,6 4 52000 5000 165 112
della pista di rullaggio e 220
l'asse della pista di volo: Boeing 707 120 43 44,6 11,8 4 70000 7000 189 140
a) per volo strumentale 210 195 180 180 180 165 165 220
b) per volo non strumentale 165 150 135 105 105 90 90 Caravelle 34 31,8 8,7 2 21000 3000 70 43,7
Comet 35 34 8,7
Distanza minima tra gli assi Convair 880 36,5 37,7 10,9 4 44800 4500 84 83,5
di piste di rullaggio 100 90 75 75 60 45 38 DC-8 Dom 42,5 45,7 12,8 4 52000 5000 165 119
Vauguard 36 37,5 10,6 4 19940 3200 96 37,6
Distanza minima tra l'asse Lokkeed Super
della pista di rullaggio ed Costellation 37,4 34,5 4 13000 3500 78 59,8
un ostacolo fisso 54 50 42 38 30 30 24

A.P.I.C.E. S.r.l. 331 Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
AEROSCALI E IDROSCALI DA TURISMO

NORME GENERALI Turistica


Classe G F nazionale piastra m 60x600
sede aereo club negozio e attrezzature
(Compresi gli aeroscali della rete m m m parcheggio hangar
motel
aeroscolastica e privati) tennis strada di
Lunghezza della pista 900 1080 600 traffico
giuochi
Banda di sicurezza 300 300 vari futuri hangars
La posizione migliore per un aero- Lunghezza banda di aeromobili a motore
scalo da turismo quella adiacente ad sicurezza oltre la testata
una strada di grande comunicazione, della pista 60 60 50
ben collegata con le comunit circo- Larghezza pista 30 30 60
Fig. 16 - Piccolo aeroporto di servizio
stanti. Larghezza vie
di comunit residenziali con inserimento di
Il terreno deve essere scelto in di rullaggio 12,5 12,5
varie attivit ricreative secondo
modo da consentire lo sviluppo pi Interasse piste di rullaggio 165 165 un progetto americano.
Distanza ostacolo fissi 24 30
economico possibile (facilit di spiana-
mento, di drenaggio, ecc.). Pendenza massima via

L'area necessaria dipende essen- rullaggio 3% 3%

zialmente da due fattori: Pendenza massima


di una pista 1,5% 1,5%
1) dalle caratteristiche tecniche de-
gli aerei (una pista dell'ordine di gran-
dezza di m 1000 pu soddisfare tutto il
traffico di bimotori fino a circa kg 6000
di peso);

2) al numero di persone che si


prevede potranno utilizzare l'aero- 1B
3
scalo.
Per la correzione della lunghezza 10 B 1B 1B
del campo, secondo la temperatura e 12 3 3
l'altitudine, valgono e norme generali 1B
riguardanti gli aeroporti. Per l'orienta- 3
mento delle piste, valgono le norme
B A

Fig. 17 - Piccolo hangars compo-


com po-

bacino di virata

2 4 A 300 350 2000 300 350

11 pendenza 1,50% pendenza 1,50%


8 5 9 B
1
300 2000 300
6 7

10
2.5 sezione
pendenza 8 10%
Fig. 15 - Aeroporti da turismo. C
Rapporti funzionali tra i vari elementi banchina armeggiata natanti
del fabbricato aeroportuale.

1, magazzino; 2, ufficio traffico; 3, piazzale;


4, ristorante; 5, cucina; 6, servizi; 7, impianti interni; 2,50
boe ormeggio
8, accesso di servizio; 9, accesso principale;
10, atrio e sala di attesa. scivolo di alaggio

0,00

D
piazzale in cemento
pendezza 8 10%

pianta

Fig. 18 - Idroscali da turismo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 332a Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
AEROSCALI E IDROSCALI DA TURISMO

stabilite per gli aeroporti in genere. mezzi di pronto soccorso, di un'avio- qua (fig. 18A e B) naturale o artificiale,
Per un aeroporto da turismo non rimessa e di un edificio operativo. devono essere: larghezza da m 150 a
consentito far uso di un terreno con Questo ultimo (schema fig. 15) deve m 180; lunghezza m 2000; il bacino di
lunghezza inferiore a m 600. Possono offrire collegamenti tra zona di sosta virata deve avere un diametro di m
fare eccezione i terreni per elicotteri, delle automobili, atrio, ufficio traffico 300 (fig. 17A) e la pendenza della
poich a questi consentito atterrare e piazzale velivoli. superficie di avvicinamento sar
su qualsiasi terreno che, a giudizio del Per un idroscalo indispensabile dell'1,50 %. L'hangar per il ricovero
pilota, sia idoneo alla manovra. poter disporre di uno specchio d'ac- degli apparecchi, dovr essere abba-
Il complesso degli edifici, destinato qua quanto pi tranquillo possibile: stanza arretrato rispetto allo specchio
al traffico ed ai servizi, dovr essere infatti la navigazione dell'idrovolante, d'acqua per consentire una certa faci-
affacciato sul piazzale di sosta e colle- alla superficie, si rende malagevole lit di manovra (fig. 18C e D); per la
gato nel modo pi diretto alla princi- con onde superiori al mezzo metro, messa in acqua degli idrovolanti oc-
pale via di comunicazione (fig. 16). in quanto diviene difficile assumere la corre predisporre degli appositi scivoli,
velocit necessaria per il distacco con pendenza dell'8-10%.
L'aeroscalo deve essere provvisto di dall'acqua.
normali sistemi di segnalazioni, di Le dimensioni dello specchio d'ac-

A.P.I.C.E. S.r.l. 332b Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
ELIPORTI - VOLO A VELA
ELIPORTI
3' 6''
E
Dovranno essere situati centra delle
zone generatrici di traffica, o nelle loro
6'
immediate vicinanze, e permettere un
accesso facile ai veicoli. Nei conside- A
3' 6''
rare l'ubicazione migliore, sar bene 5' 6' 25'
1' 3'
tener conto delle perturbazioni pro-
dotte dai rumori dei rotori. B
La posizione dell'eliporto dovr es- 2'
10'
D
sere tale che le manovre degli appa-
recchi, con vento trasversale, siano ri- F
2' 3' C
dotte al minimo e che non sianoneces-
sarie manovre con vento alle spalle. Fig. 19 - Simbolo distintivo degli eliporti. Fig. 20 - Elicotteri.
L'eliporto dovr disporre di due assi di (misure espresse in piedi e pollici) Dimensioni: vedi tabella seguente.
avvicinamento a 180.
necessario considerare gli ingom- Ditta produttrice Sigla A B C D E F Peso N.
bri delle costruzioni circostanti e stu- m m m m m m kg Rotori
diare il traffico aereo di quella partico-
Bell 47-G2 10,73 12,63 9,28 2,87 2,29 3,07 1134 1
lare zona, affinch gli elicotteri non si
Bell 47-H1 10,73 12,61 9,20 2,85 2,29 2,92 1134 1
danneggino a vicenda. Se l'eliporto Cessna CH-1 10,67 13,01 9,78 3,56 2,53 1361 1
deve essere utilizzato da elicotteri mo- Sikorski S-56 21,96 25,96 19,80 6,56 6,02 11,26 2
nomotori, questo dovr essere situato Sikorski S-56 17,08 20,08 14,39 4,83 3,66 8,62 5760 1
in posizione tale che, in ogni momento, Vertol 44 13,42 26,33 16,04 4,42 4,07 7,42 6531 1
possa essere effettuato un atterraggio Elicott. Futuro 24,40 45,75 24,40 7,62 7,62 12,20 27210 20 pi
improvviso fungo le traiettorie di arrivo
e di partenza.
Gli eliporti possono essere situati edifici per
magazzini
anche su superfici di terreno gi desti- h=m15+20 canale
nati ad aeroporti.
edifici industriali
Pista d'atterraggio e di decollo. - h=m15+20
La lunghezza minima di m 120; la 43 193
parcheggio
larghezza minima uguale a due volte 25
105 150
il diametro del rotore principale dell'e-
licottero pi grande, in uso in quell'eli-
porto: la minima larghezza di m 30. 121 7

Area di traffico. - Le sue dimen- edifici per 42


sioni dipenderanno dall'entit del traf- magazzini
h=m10
fico, dalla durata della sosta degli eli-
cotteri (tre minuti quando il motore in
moto, quindici minuti quando spento)
e dalla dimensione degli apparecchi. Fig. 21 - Eliporto di Bruxelles

Pendenza della superficie di av- almeno m 15. Dimensioni


vicinamento. - Dovr essere di 1:8, Piattaforme elevate:
libera da qualsiasi ostacolo, e della Eliporti situati su terrazze. - Per il Classe 1 = m 12,5 X 12,5
lunghezza di m 750 circa, a partire calcolo delle strutture delle piatta- Classe 2 = m 15,5 X 15,5
dall'estremit dell'area di decollo e di forme di atterraggio necessario Classe 3 = m 18,5 X 18,5
atterraggio. considerare che l'accelerazione di
gravit uguale a 3 g. (ossia occorre Piattaforme a piano del terreno:
Superficie di transizione. - Dovr prevedere un peso uguale a 3 volte Classe 1 = m 23 X 23
essere inclinata verso l'alto e verso quello dell'elicottero). Classe 2 = m 26 X 26
l'esterno, secondo una pendenza di 1:2 Classe 3 = m 30,5 X 30,5
a partire da una linea parallela al
bordo dell'area di atterraggio e di de-
collo, e distante dal bordo stesso di

A.P.I.C.E. S.r.l. 333a Manuale dellArchitetto


AEROPORTI
ELIPORTI - VOLO A VELA

VOLO A VELA
60100
1:20
Attrezzature. - Con l'espressione 55.5 6.5
1:20
volo a vela viene comunemente indi- 600
50 50
cato il volo di un velivolo che non ha o 10-12 1213
non fa uso di motore e che, permante-
3.5
nersi in aria, senza discendere, si giova 250
delle correnti atmosferiche (fig. 22).
Poich questo volo ha carattere parti- lunghezza cavo m 1000
colarmente scientifico o competitivo; e
attrezzature ad esso necessarie sono
limitate.
Il campo pianeggiante deve avere
6.57
una lunghezza minima di m 700, se
l'aliante trainato da un aeroplano Fig. 23 - Volo a vela
all'inizio del volo; una lunghezza mi- 2025 A, rimorchio con aereoplano; B, traino con
20 5 5 5 8
nima di m 1100, se trainato con verri- verricello per volo librato; C, hangar per
complesso attrezzatura; 1, magazzino; 2,
cello (fig. 23 A e B). Per l'atterraggio
laboratorio falegname; 3, verricello auto-
non necessaria una pista, suffi- 3.5 Fig. 22 - Dimensioni degli alianti matico; 4, automezzo per recupero atter-
ciente una striscia erbosa (vedi aero- A, libratori; B, veleggiatori; C, veleggiatori daCgara raggio fuori campo.
scalo da turismo).
Il campo dovr essere dotato di un
edificio in cui possono essere riuniti i
vari servizi (ristorante, bar, biblioteca,
uffici tecnici, ecc.) de, oltre di un padi-
glione (Fig. 23 C) in cui si possono
ospitare gli alianti, il verricello, un au-
tomezzo, laeroplano per il traino, un
magazzino e laboratorio di Falegna-
meria per piccole riparazioni.

A.P.I.C.E. S.r.l. 333b Manuale dellArchitetto


STAZIONI PER AUTOLINEE
Lo sviluppo dei servizi automobilistici uffici amministrativi, magazzini di de- il trasporto al piano superiore deibaga-
extraurbani e di quelli turistici, la neces- posito e recapiti per corrieri. gli e delle merci, e collegate al loro
sit di eliminare la sosta, lungo vie e L'autostazione, nella SGJ sintesi, pu attacco con l'edificio, con montacarico e
piazze, dei veicoli ingombranti quali ritenersi costituita dall'edificio per i scala al locale di consegna e di depo-
autobus e pullmann, lopportunit di viaggiatori e dalia zona banchine. sito dei bagagli.
rendere pi comodo il rapporto tra ente Le soluzioni multiple si realizzano orga-
vettore e viaggiatore, e di fornire pratici EDIFICIO PER VIAGGIATORI nizzando in piani dispari e pari, il movi-
servizi per le partenze e gli arrivi del Tale fabbricato (a uno o due piani al mento di deflusso dei viaggiatori e degli
viaggiatori e degli autobus. hanno sug- massimo) deve contenere i servizi ne- autobus. Altro sistema per distinguere
gerito la costruzione di stazioni per au- cessari per la gestione dei trasporti ed gli arrivi dalle partenze, e quello delle
tolinee. avere dinanzi a s un'area sufficiente stazioni a triangolo, che offrono possi-
Le autostazioni possono essere di tran- per la sosta degli autobus (zona ban- bilit di un proporzionato aumento di
sito oppure terminali. Queste ultime chine). Tale area sar parzialmente larghezze di transito viaggiatori in rap-
sono destinate ai Viaggiatori ed alle coperta, se in regioni con clima freddo porto al loro avvicinamento agli ingressi
merci, od alle sole merci. e ventoso, altrimenti sar dotata di od alle uscite.
Quelle di transito sono solamente delle pensiline. La superficie dell'area delle
fermate; quelle terminali per sole banchine, sar conseguente al movi- LE BANCHINE
merci, dovrebbero generalmente essere mento ed al numero di autolinee ser- Le manovre di partenza e di arrivo degli
situate presso gli scali ferroviari emarit- vite. autobus devono svolgersi nelle migliori
timi. L'edificio per i viaggiatori deve com- condizioni: pertanto bene esaminare
prendere: un ingresso, un atrio dat- e conoscere i tipi di banchine di acco-
AUTOSTAZIONI TEAMINALI tesa con biglietterie, servizio informa- stamento in uso:
PER VIAGGIATORI E MERCI zioni, privativa, telefoni e giornali. Gli a) sistema in linea: richiede uno svi-
La loro ubicazione nel nucleo urbano, ingressi non sono solitamente a pas- luppo rettilineo troppo esteso, quando
deve consentire: saggio controllato, poich molto so- sono necessari arrivi e partenze tra loro
a) un facile raggruppamento delle linee vente il controllo si effettua o all'inizio o indipendenti (fig. 4-1);
in servizio, con facilit e comodit di durante il viaggio. b) sistema a 5radini: crea confusione
sosta, senza provocare intralci di traf- Sono compresi pure gruppi di servizi tra viaggiatori in partenza ed in arrivo
fico locale; igienici bene attrezzati, considerando nei punti di incontro; quindi negativo
b) un buon collegamento con i servizi di che le autocorriere non sono dotate di per la comodit del pubblico; Inoltre gli
trasporto urbani, onde facilitare l'af- tali servizi. Inoltre nell'edificio possono autobus sono obbligati a manovrare a
flusso ed il deflusso dei viaggiatori essere ubicati locali vari di vendita, rovescio per uscire dalla loro sede, in
(stazioni cittadine multiple per settore di barbiere, bar, ristorante, ecc. (fig. 1-2- uno spazio dove altri autobus possono
regione ed in posizione di favorevole 3). sopravvenire (fig. 4-2);
inserimento con le arterie extraurbane): L'autostazione, che in comunicazione c) sistema a gradini scalati: intermedio
c) un rapido trasbordo dei viaggiatori diretta con la strada, con la circola- fra i due di cui sopra: permette una
dalle autolinee alle linee ferroviarie, zione e col pubblico, dovrebbepermet- rapida partenza con una semplice ma-
aeree o marittime: tere la separazione della corrente in novra di sterzo (fig. 4-3):
d) agevole entrata degli autobus nelle arrivo da quella in partenza: quindi d) sistema a pettine: obbliga manovre
correnti del traffico esistente ed un'u- dovrebbero essere previste due sedi complicate in arrivo ed in partenza,
scita ugualmente facile (tenere presente ben distinte di scarico e carico degli costringendo a confluenze che non
che per i movimenti degli autobus data autobus. Nel caso che gli autobus di sono favorevoli al movimento dei viag-
la posizione della loro guida, si preferi- linea siano provvisti di portabagagli giatori (fig. 4-4);
scono le rotazioni destrorse). sulla loro copertura, il traffico delle e) sistema a gradini scalati a raggera:
Per i viaggiatori, l'autostazione deve of- merci e dei bagagli potr essere sepa- applicato su tracciato curvilineo: con-
frire un comodo arrivo ed una comoda rato e superiore a quello dei viaggia- sente un favorevole movimento del
partenza, una rapida indicazione deg1i tori (che si svolge a quota stradale). In pubblico ed una manovra abbastanza
orari e dei prezzi delle corse e dei mezzi tal caso le pensiline sopra le banchine comoda degli autobus (fig. 4).
di trasporto connessi alle autolinee, una vanno rinforzate opportunamente, per
facile prenotazione dei poso, un facile
trasporto dei bagagli ed un buon colle-
ufficio uffici
gamento con i vari quartieri cittadini ed
il centro del nucleo urbano. donne
Per la gestione delle autolinee, l'auto- balconata
stazione deve permettere dl occupare uomini
sempre le medesime banchine, dl so-
stare agli autobus nei propri posti senza
limite di tempo, di provvedere alle ripa- pensilina
razioni urgenti e di usufruire dei neces-
sari uffici.
Per le merci, l'autostazione deve avere Piano superiore

A.P.I.C.E. S.r.l. 334a Manuale dellArchitetto


STAZIONI PER AUTOLINEE

biglietti infor. telef negozio

ristorante sala d'aspetto


bagagl.

Piano terreno
Fig. 1 - Autostazione americana (Arch. T. W. Lamb)

30

1 2 3 3
4 9.00
5

ARRIVI
ARRIVI

PARTENZE

Fig. 2 - Schema di autostazione con banchine a pettine ed a gradini


1, bagagli; 2, sala d'aspetto; 3, bar; 4, atrio biglietterie; 5, ufficio.

A.P.I.C.E. S.r.l. 334b Manuale dellArchitetto


STAZIONI PER AUTOLINEE
10,00 10,00 10,00 10,00 10,00

9 8

10 3
11
3
2
6
5 11 11 11 2

1 7

2 2 3 2 4 2 3
1
3
2 5,00 5,00
11,00 11,00 11,00
3
Fig. 3 Autostazione con annesse costruzioni provvisorie a Helsinki
1, banca; 2, negozi; 3, bar; 4, biglietteria; 5, w.c.; 6, teatro con 800 posti
a sedere; 7, banchina per gli autobus; 8, deposito carbone; 9, trasformatori;
10, sala pompe; 11, gruppo delle caldaie per l'impianto a termosifone.
10,00
DIMENSIONI DEGLI AUTO- AUTO- Esempio di grande auto autosta-
sta-
2,00 2,00
BUS zione terminale
2,75 2,75 2,75
Per il dimensionamento di mas- (figg. pag. seguente). 4
sima degli autobus pi in uso Si illustrano qui di seguito gli
attualmente, si possono dare le schemi di pianta della Port
seguenti misure: Authority Bus Terminai di New
- lunghezza, da m 6 a m 11 York, in quanto rappresenta at- 3,80
(con rimorchio o, tipo intercomu- tualmente l'esempio di autosta- 2,50 4,70
nicante, da m 1 8 a m 20) zione terminale di massime ca-
5
- larghezza da m 2,40 a m 2,50 pacit di impianto e di funziona-
- altezza, da m 2,80 a m 3,40 mento. Costruzione sorta in co- Fig. 4 Tipi di banchine di accostamento per autostazioni
(vedere tabella in basso delle strette limitazioni di circolazione, 1, in linea; 2, a gradini; 3, a gradini scalati; 4, a pettine;
caratteristiche tecniche di alcuni contiene soluzioni eccezionali di 5, a gradini scalati disposti a raggera
autobus di produzione italiana). organizzazione.
Ad esempio. gli autobus in arrivo ven-
Velocit Numero gono segnalati allentrata da semafori
e contemporaneamente essi ricevono
Marca Modello Lung. Larg. Alt. Passo max max
delle indicazioni mediante segnalazioni
m m. m. m. km/h posti elettroniche, che li informa in quale
Leoncino 25 NL........ 6,00 2,40 2,90 3,00 80 23 banchina devono dirigersi e fermarsi.
Tigrotto P................. 7,00 2,35 2,90 3,40 82 23 Gli autobus caricano e scaricano i pas-
Tigre P O............ 11,00 2,50 3,11 5,60 80 53 seggeri presso le banchine che si tro-
OM Super Orione............ 11,00 2,50 3,20 5,97 86 60 vano all'altezza della galleria inferiore.
I bagagli vengono trasportati con mon-
Super Taurus 400 AL..... 9,00 2,50 3,10 4,70 78 44
tacarichi dalla galleria inferiore a
Super Taurus 400 A 7,70 2,50 3,10 4,00 77 46 quella principale. Una piattaforma
ALFA 800 A Gran Turismo 10,00 2,45 3,00 5,65 80 38 ausiliaria serve per le comitive e per i
ROMEO 455 A Gran Turismo 7,90 2,50 3,00 4,20 80 32 viaggi speciali, da essa le scale condu-
450 A Gran Turismo 8,00 2,50 3,00 4,20 84 34 cono direttamente alla strada ed alla
306 2 interurbano......... 11,00 2,50 3,40 5,60 85 60 sala d'aspetto.
314 ..................... 7,65 2,50 3,20 3,75 85 38
Regole pratiche per determinare il
FIAT 309 .................. 9,22 2,50 3,26 4,59 85 48
raggio minimo di curvatura e lar-
411 urbano.............. 11,00 2,50 3,08 6,15 60 65 ghezza minima di strada occor- oc cor-
410 .................. 11,00 2,50 3,06 5,40 60 74 rente
LANCIA Esatau 11,00 2,50 3,06 5,50 85 52 a) il raggio minimo di curvatura circa
Monotral CV 15 (FIAT 364 A) 10,00 2,50 2,92 4,85 80 41 uguale al passo dei veicoli;
VIBERTI Monotral Golden Dolphin...... 11,50 2,50 2,80 5,85 200 32 b) la larghezza minima di strada occor-
(autobus sperimentale) rente per girare un autoveicolo, com-
presa fra tre e quattro volte il passo del
T U 5 urmabo.............. 7,39 2,36 2,90 3,59 65 38
veicolo. Il raggio minimo di svolta, per
MACCHI T U 5 turistico 7,49 2,50 3,00 80 30
gli autobus, varia da m 8 a m 12.
BUSSING T U 7 urbano............. 9,35 2,50 2,94 4,50 55 65
T U 10 urbano 11,00 2,50 3,10 5,55 55 66
T U 10 turistico.......... 11,00 2,50 3,10 5,55 80 54

A.P.I.C.E. S.r.l. 335 Manuale dellArchitetto


AUTORIMESSE - STAZIONI DI SERVIZIO

600 600

600 600 600


Sollevatore girevole a pedane Sollevatori a quattro colonne idrauliche con
Sollevatore a colonna girevole a telaio con con appoggio sotto le ruote pedane di appoggio sotto le ruote
appoggio sotto l'assale Vantaggi:completa accessibilit alla parte inferiore del vei-
colo. Non necessita di scavi o particolari opere murarie
per la sua installazione.
ferro angolare appoggia-coperchio
100

30

tipo lungo m7 - corto m5 150


B 80
600 120 120 94
45 45
25 tubo fluorescente

A
1150
120 120
Esempio con due tipi di sollevatori Esempio di fossa per riparazioni. A, pianta; B, sezione longitudinale; C, sezione trasversale.
LAVVAGGIO ASCIUGATURA
spugnatura carrozzeria risciacquatura con con getto d'aria prodotto
lavaggio chassis e ruote con spazzole rotanti getti d'acqua a pressione da ventilatore centrifugo

ENTRATA
USCITA
500

m 27 + 42
Stazione in linea per autovetture con lavaggio automatico in tunnel: schema di lavorazione
Dimensione della lavorazione in linea: lunghezza linea per solo lavaggio m 2742; lunghezza linea per lavaggio e grassaggio m 50; larghezza linea m 5; distanza fra i centri ruota
catena per solo lavaggio m 2035; distanza fra i centri ruota catena per lavaggio e grassaggio m 43. N.B. Questo sistema permette di lavare da 30 a 200 automezzi al giorno.

1
1 1 1 1 11 10 8 9
1
1
6 7
1
3 2 4 5

Schema di autorimessa con stazione di servizio al piano terreno


1, scomparti per la sosta ed il posteggio temporanei; 2, lavaggio e grassaggio; 3, deposito lubrificanti;4, controllo;
5, uffici; 6, officina; 7, riparazione motori; 8, deposito; 9, servizi; 10, rampa d'accesso all'autorimessa superiore.
Caratteristiche delle stazioni di servizio
A) Di facile accesso agli automezzi sia dallinterno dellautorimessa sia dalla strada per gli eventuali automobilisti di passaggio.
B) Schema migliore: a catena, con disposizione delle attrezzature di lavaggio condirezionale al senso dellingresso. Frequente anche la
disposizione delle attrezzature ortogonali alla facciata.
Locali di servizio in autorimesse: lavaggio, grassaggio, riparazioni, manutenzioni generiche.
Pavimento e vani laterali rivestiti in piastrelle di grs. Muri permetrali rivestiti in piastrelle di ceramica. Gradini muniti di ferri angolari
paraspigoli. Vani laterali per appoggio attrezzi e per illuminazione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 337 Manuale dellArchitetto


DISTRIBUTORI - STAZIONI DI SERVIZIO
Dati tecnici relativi ai distributori Distanza fra i distributori m 1,65 orizzontale in lamiera di acciaio di
3,50. spessore mm 35, da interrarsi in luoghi
Larghezza carreggiata d'accesso dop- Altezza libera sotto la pensilina m aperti ad una distanza di m 2,00 dagli
pia m 6,00. Larghezza carreggiata a 4,10. edifici. Generatrice superiore del cilin-
senso unico m 3 3,50. Larghezza Caratteristiche dei serbatoi di carbu- dro interrato a m 1,00 dal livello del
marciapiede con distributore m 0,95 rante. terreno.
1,25. Serbatoi interrati cilindrici ad asse

A B C
Disposizioni pi consigliabili per i distributori
A, ai due lati di strada; lungo le strade di grande traffico C, in testa ad un'isola salvagente.
B, in asse fra due strade a senso unico:

50.00 limite propriet


1.50
14.00
1.50
miscela 1 2 3
3.00 0.90
7.80 3.80
4.50 4.40
20.00 benzina
3.60 7.20 7.80
5.00
3.30
gasolio 6.80
3.00 2.60

4.00 4.00 4.90


10.00 30.00 10.00
strada
filo pensilina 1.00
Esempio di stazione di servizio con distributore
14.00

Schema di piccola stazione di servizio


1, lavaggio; 2, grassggio; 3, magazzino; 4, caldaia; 5, sala vendita.

1 1

4.50 4.10 3.50

3
2
A
4
17
5

16
7
10
1.00 0.60
6 strada 3.00 3.00 4.00
8

11 9 15
gasolio benzina
12 aria
miscela benzina
13

B
18

14
Esempio di piccola stazione di rifornimento
A, sezione; B, pianta.
Esempio di grande stazione di rifornimento e di servizio

1, parcheggio; 2, bar; 3, ristorante; 4, cucina; 5, w.c. 6, ufficio; 7, sala vendite; 8, saletta; 9, elettrauto; 10, spogliatoi;
11, magazzino; 12, grassggio; 13, lavaggio; 14, officina riparazioni; 15, miscela; 16, benzina; 17, gasolio; 18, parcheggio.

A.P.I.C.E. S.r.l. 338 Manuale dellArchitetto


AUTORIMESSE PUBBLICHE

300 260
600 550

D 700 D 600
D 400

Caratteristiche essenziali della co- p) Capienza di 100 macchine con ap- Raggi di curvatura: m 7.509,00
struzioni adibite ad autorimessa plicazione di impianto automatico di (misura al centro della pista).
a) Altezza interna netta dei piani - m spegnimento. Ai fianchi della pista piccolo marcia-
3,50. Per i box permessa un'altezza piede di cm 7080 di larghezza, a
inferiore. Sistemi di collegamento nello auto-
auto- gradoni,. con pedata molto lunga.
b) Pilastri: interasse da m 6,00 a m rimesse multipiano Pavimentazione: battuto di cemento.
9,00. Distanza dalle pareti: da m 5,50 Rampe: sistema generalmente prefe- spolveratura a fresco con graniglia fine
a m 6,00. rito perch. malgrado una notevole di carborundurn o piastrelle greificate o
e) Costruzione incombustibile e resi- perdita di area per i posteggi, realizza blocchetti di porfido o pavimenti spe-
stente al fuoco. un'ottima fluidit di manovra degli ciali (Korodur, ecc.).
d) Chiusure metalliche. auto-mezzi. Al termine ed all'inizio di ogni rampa e
e) Serramenti apribili verso l'esterno. per tutta la larghezza debbono essere
f) Uscite di sicurezza pedonali disposte Rampe usate comunemente: lasciate feritoie a pavimento per la rac-
in modo da poter essere raggiunte con a) rampe lunghe o di Wendel o di colta di liquidi infiammabili.
un percorso massimo di m 25. Muller, che collegano direttamente due
g) Nelle grandi autorimesse muritaglia- piani in un sol tratto; Pendenze delle rampe:
fuoco ogni 2025 macchine. b) rampe corte o di Humy, che mettono rampe ripide........ 15 20 %
h) Murature in calcestruzzo di cm 25. in comunicazione tra di loro piani sfal- rampe normali....... 10 12%
i) Scale di sicurezza isolate e con sati ed utilizzano come carreggiata lo rampe elicoidali.... 8,5%
sbocco all'aperto. spazio tra le vetture in sosta.
l) Nelle autorimesse a pi piani sotter- Montavetture
ranei, intercapedine larga m Caratteristiche delle rampe Hanno il difetto della lentezza e del
1,503,00 tra il muro tagliafuoco peri- Dimensioni in larghezza: maggior numero di personale necessa-
metrale e le fondazioni dei fabbricati a carreggiata singola e percorso rettili- rio al funzionamento. Sono consigliabili
contigui. neo: m 2,50 solo per autorimesse in zone centrali a
m) Superficie illuminante: 1/10 della a carreggiata singola e, percorso in piani multipli, dove il movimento fra-
superficie del pavimento. curva: m 3,50 zionato lungo la giornata.
n) Superficie di aerazione: 1/15 della a carreggiata doppia e percorso rettili-
superficie totale (pareti. pavimento,sof- neo: m 5,00
fitto). a carreggiata doppia e rampe in
o) Capienza di ogni salone: 50 mac- curva: m 6,50
chine.
ESEMPI DI RAMPE
350
85 85
770 510

A Esempio di rampa circolare 20%


15% B
12% A
8,5%
A, esempio di rampa diritta: salita e discesa separata;
0% B, rampa doppia circolare.
Pendenza delle rampe
ESEMPI DI AUTORIMESSE
B
Esempio di autorimessa
rampa di Humy
A, pianta; B, sezione.

A B C
A, autorimessa a pi piani: 140 posti per piano; B, autorimessa con due rampe esterne; C, autorimessa a torre con ascensore a piattaforma spostabile.

A.P.I.C.E. S.r.l. 339 Manuale dellArchitetto


AUTORIMESSE PRIVATE - PARCHEGGI
Dimensioni minime di autorimesse per una o due automobili di tipo medio

245 245 245


245 245
50

550
290 520
2030 2030 610 670
310
45
x 110 x
120
(+15)
A 30 B C
X= larghezza veicolo; Y= lunghezza veicolo. A, un'automobile di tipo medio; B, due automobili di tipo medio;
C, due automobili, con indicazione della pendenza del pavimento
Illuminazione: finestre vicino al radiatore. radiatore A
Pavimento: tipo economico in battuto di cemneto; migliore quello sollevato
realizzato in gres 230
200
Ventilazione: ottimo riscontro d'aria o almeno aperture a feritoia nella bordo para 12
colpi h=15
parte inferiore o superiore della porta
Riscaldamento: elementi riscaldati che consentono una temperatura
Sezione di autorimesse. A, in funzione del tipo di porta
compresatra +5 (minimo) e + 10.
Tipi di porte per autorimesse (oltre al tipo elementare ma ingombrante ad antoni)

A 20
9
scorrimento in curva
scorrimento lineare

1, saracinesca. 36,5
A, in funzione di H; H 25
per H = 200, A = 40; 2, porte metalliche scorrevoli 10 3, porte a
a parete;
1 2 3 ribalta
Parcheggi e posteggi
550 380 530 880
500 600 500 350 350 270
480
550

250 210

250

200
Parcheggio a fila indiana: molto utile sulle strade urbane. Occupa poco spazio nel senso trasversale. Posteggi affiancati a pettine o a 90:
convenienti quando si hanno due file servite da una sola corsia mediana. Occupa uno spazio considerevole nel senso trasversale e limitato
nel senso longitudinale. Posteggi a 60: convenienti quando si ha una sola fila servita da una corsia. Usati preferibilmente nelle autorimesse. Posteggi
45 e 45 a spina di pesce: la disposizione obliquaa 45 facilita l'ingresso delle automobili. La disposizione a spina di pesce usata specie nelle
autorimesse per il buon rendimento delle superfici disponibili. Posteggi a 30: disposizione usata in paticolari condizioni di spazio (corsia stretta)

A.P.I.C.E. S.r.l. 340 Manuale dellArchitetto


AUTORIMESSE PARCHEGGI
DATI DI INGOMBRO DEGLI AUTOVEICOLI

min287 - max485 min132 - max175


~300330

min115
~130 max 175

min162 - max248
600 - 1250

167

min165
max 135

Autovetture Autevoicoli industriali


Marca Tipo Larghezza Lunghezza H Area Peso a vuoto Marca Tipo Larghezza Lunghezza H Area Peso tot.
m m m m kg m m m m q
Alfa Romeo Giulietta Spider 1,580 3,860 1,335 6,00 800 Alfa Romeo Romeo 1,720 4,350 2,000 7,480 13,00
Sprint 1,535 3,98 1,320 6,10 850 1000 2,500 7,135 2,870 17,830 60,00
T.I. 1,660 4,120 1,405 6,83 880
2000 1,700 4,715 1,435 8,00 1280 Bianchi Visconteo 2,100 5,900 2,200 12,400 25,00
Bianchi Bianchina 1,340 2,985 1,320 4,00 470 Ambrosiano 2,100 5,900 2,233 12,400 35,00
Fiat 500 1,320 2,970 1,325 3,80 470 Fiat 1100 T 1,780 4,358 1,933 7,750 11,00
600 1,380 3,285 1,405 4,50 605 C 40 N 2,100 6,452 2,250 13,549 34,00
600 Multipla 1,450 3,535 1,580 5,00 740 C 50 N 2,180 7,452 2,270 16,245 36,30
1100 1,458 3,915 1,490 5,70 880 642 N6R 2,370 6,183 2,610 14,650 44,80
1400 1,655 4,325 1,575 7,15 1165 671 N2 2,500 7,100 6,610 17,750 57,30
1800-2100 1,620 4,465 1,485 7,23 1310 682 N2 2,500 7,100 6,610 17,750 63,30
Lancia Appia 1,420 4,000 1,400 5,68 900 Lancia Appia furg. 1,580 4,064 1,715 6,420 9,00
Coup 1,500 4,100 1,310 6,15 900 Appia camion 1,620 4,370 1,650 7,080 11,00
Flaminia 1,750 4,85 1,420 8,48 1430 Beta 190 1,900 4,940 2,450 9,400 25,00

RAGGI DI CURVATURA DEGLI AUTOVEICOLI


Autovetture Autocarri Autobus
Fiat 500 : raggio min. di sterzata ...........= m 4,30 Furgoncino piccolo: raggio min. sterzata ...........= m 4,85
Fiat 1100 : raggio min. di sterzata ...........= m 5,25 Autocarro grande : raggio min. di sterzata...........= m 6,55
Fiat 2000 : raggio min. di sterzata ...........= m 5,20

A
A A'
A'
A
A'

1220 770 1260


500 890 500

A (ampiezza minima libera) = m 3,60 A (ampiezza minima libera) = m 3,80 A (ampiezza minima libera) = m 4,25
A' (ampiezza minima della strada) = m 3,00 A' (ampiezza minima della strada) = m 3,20 A' (ampiezza minima della strada) = m 3,60

A.P.I.C.E. S.r.l. 341 Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE MATERNE

SCUOLA MATERNA: bambini dai 3 ai 6 anni.


Capienza: da un minimo di 20 alunni ad un
massimo di 90 (tre aule = 3 sezioni). Distri-
buzione: un elemento base per la disloca-
zione urbanistica delle scuole materne la cortiletto A B
distanza di m 500 della casa pi distante. La
sua circoscrizione il nucleo residenziale,
cio: una scuola materna ogni 1500 2000 C
abitanti (calcolando una percentuale media
del 5% di bambini, cio 75 allievi). Nelle F
zone rurali e nei centri urbani ad elevata
E E G
densit di popolazione i problemi sono gli D
H D
stessi della scuola elementare (vedi capitolo
successivo), ma aggravati dalle esigenze
della scuola materna (minor gradenza e
minor distanza delle abitazioni). Nella distri- G
buzione degli asili va tenuto presente che i G H
bambini vanno accompagnati ed quindi
opportuno sistemare lungo il percorso i ne-
gozi pi necessari allapprovigionamento
domestico.
F F M
Area: valgono le stesse modalit espresse N
L
per le scuole elemetari per quanto riguarda
ubicazione, esposizione e natura del terreno.
Grandezza: m 15 per allievo iscritto(in Ita-
lia) mai inferiore ai m 500 (in Italia) m 25
Fig. 2 Scuola materna a 3 sezioni
per alunno (Abercrombie, the Great Lon-
A, refettorio con arredi mobili;B, pranzo all'aperto; C, cucina per la scuola;
don). Saranno da preferirsi le aree di forma
D, spogliatoi;E, vestibolo; F, spazio per attivit ordinate; G, spazio per attivit
regolare, pi facilmente recitabili, ed i suoi
libere; H, piazzale dei giuochi; I, vasche con sabbia; L, prato alberato;
pianeggianti, di agevole percorso. Nel caso
M, teatrino; N, prato verde. (Dal quaderno n. 3 Scuola Materne pubblicato
che la scuola materna sia annessa alla
scuola elementare, necessario tenere di- dal ministero P. I. 1954).
stinti i due organismi mediante ingressisepa-
rati.
Esigenze pedagogiche. Il bambino dai 3
ai 6 anni si trova ancora in una fase di
N sviluppo essenzialmente affettiva
(soggettivo ed oggettivo si mescolano in
A una sorta di partecipazione).
La sua personalit ancora poco distinta
C dallambiente che lo circonda. Let sco-
E lastica soppraviene dopo i 5 anni. Perci
nelle scuole materne vengono applicati
B L metodi didattici diversi, che richiedono
G ciascuno particolari attrezzature.
F
M Per lasciare libera la scelta dal metodo,
H I
converr usare forme e strutture architet-
toniche che con lievi modifiche o con
qualche spostamento ben si prestino a
pi usi ed a diversi scopi didattici.
Ambiente: il pi possibilmente simile alla
casa, in quanto la scuola diretta conti-
nuazione della famiglia; ambiente mate-
Fig. 1 Scuola materna ad 1 sezione
rialmente e psicologicamente dimensio-
A, portico d'ingresso; B, vestibolo; C, spogliatoi; D, cucina comune per scuola e alloggio; nato alle possibilit del bambino, in cui
E, angolo del camino; F, soggiorno dell'insegnante; G, refettorio con arredi mobili; egli trovi modo di manifestare la sua
H, spazio per attivit libere; I, spazio per attivit ordinate; L, nicchie per il giuoco autonoma iniziativa.
preartigiano; M, nicchia per il giuoco con la bambola; N portico per il pranzo all'aperto.
(Dal quaderno n. 3 Scuole Materne pubblicato dal Ministero P.I. 1954).

A.P.I.C.E. S.r.l. 342a Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE MATERNE

Attivit della scuola materna. LEDIFICIO visita medica, cucina, lavanderia.


Le funzioni della scuola materna Pu essere composto di 1, 2, 3 se- Le sezioni possono comporsi (v. fig
possono raggrupparsi in 4 tipi di atti- zioni. Ogni sezione comprende (v. 2): 1) per addizionelasciando che
vit: Attivit pratiche: lavarsi, vestirsi, fig. 1): restino praticamente indipendenti
spoglarsi, preparare la tavola, man- sala per attivit ordinate; luna allaltra;
giare, ecc. Attivit ordinarie: co- sala per attivit libere e di 2) per combinazione rendendo co-
struire, scomporre, disegnare, mo- gruppo; muni alcuni spazi come i locali diat-
dellare, ritagliare, intrecciare. Attivit angoli o nicchie per attivit spe- tivit libere (al massimo 2 sezioni), il
libere: correre, adoperare gli attrezzi, ciali; refettorio e lo spogliatoio. Aula per
saltare. Attivit di gruppo: cantare, sopgliatoi; attivit ordinate. Numero massimo di
fare spettacolo, ascoltare. Ciascuna lavabi nel locale per lattivit di bambini iscritti: 30. Dimensioni: va-
di queste attivit richiede arredi parti- pulizia e di igiene, servizi igienici, riabili a seconda della disposizione e
colari, materiale didattico e ambiente ecc.; del tipo di arredo (v, fig. 3):
idonei. refettorio;

A.P.I.C.E. S.r.l. 342b Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE MATERNE

A
Fig. 3 - per attivit ordinate B
A, con tavoli a 3 posti; B, con tavoli a 4 posti. Si sono determinate le dimensioni della sala per mezzo di una disposizione geometrica dei
tavolini, indicata con tratto continuo, mentre con linea tratteggiata indicata una disposizione che corrisponde alla funzionalit dellambiente e
che consente di avere spazi liberi, pedagogicamente idonei.
1000
m 2738 con tavoli rettangolari a 4 posti;
passaggio
m 2541 con tavoli quadrati a 4 posti; coperto 250
m 3042 con tavoli trapezoidali a 3 posti; bancone
m 3245 con tavoli rettangolari a 2 posti;
aula
m 4155 con tavoli ad 1 posto. 500
Forma: quadrata o simile al quadrato (m 3045).
Arredamento: sedie e tavoli di varia forma e dimensione; banconi per attivit
preartigiane, cavalletti: mobiletti per materiale didattico; sedia e tavolo per la wc
maestra (v. figg. 4, 5, 6). spogliat.
Altezza del soffitto: m 33,50 (si possono ammettere tuttavia altezze ancheinfe-
Fig. 5 - Aula con spazi sussidiari per attivit
riori). varie e con servizi igienici propri
Orientamento: possibilmente a Sud o Sud-Est.
La sala deve trovarsi di norma al piano terreno cos da permettere un contatto aula aula
diretto con l'esterno. wc wc

200 wc

aula aula
400

500 500
Fig. 6 - Altro esempio di aula completa

Sala per attivit libere o atrio. - Si


considerano all'incirca m 40 per se-
zione cio per 30 bambini.
Se per la sala adiacente a quella
per attivit ordinate ed unibile ad
essa mediante una vetrata o una porta
scorrevole o una cortina pieghevole, la
superficie pu essere ridotta.
Per un massimo di due sezioni si pu
prevedere uno spazio unico per le
attivit libere: in tal caso la superficie
minima sar di ml 5060 (v. fig. 7).
Arredamento: pianoforte, bancone,
scansie, armadietti, seggiole.
Fig. 4 - Esempio di aula composta di varie parti e datata di servizi igienico-sanitari propri.
Osservare la cortina divisoria pieghevole.

A.P.I.C.E. S.r.l. 343 Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE MATERNE

Spogliatoi.
Spogliatoi -Vanno studiati relativa- IL GIARDINO
mente alla loro duplice funzione: Nella scuola materna il verde svolge
a) per rispondere alle necessita di ser- una funzione pedagogica di impor-
AO
vizio; b) per assolvere la funzione di- tanza pari a quella dell'edificio scola-
dattica di ambiente nel quale si svol- stico. Sia la sala per le attivit libere
gno le attivit pratiche dello spogliarsi, che quella per le attivit applicate de-
vestirsi, mettersi in ordine, avere cura vono essere a diretto contatto col
AO del proprio aspetto: tali funzioni sono verde. II raccordo tra il terreno e l'edi-
importantissime in una scuola ma- ficio deve essere effettuato con rampe
AL AL terna. a pendenza massima del 1O% o scale
Le Norme Ministeriali consigliano due con gradini di cm 35 x 12. II verde
AO tipi di spogliatoio: quello ad attacca- pu cosi essere suddiviso:
panni (7-8 posti al metro) con un in- Terreno destinato a giuochi: prati o
gombro di m 8 per 30 bambini: piazzali per i giuochi collettivi, alta-
quello a scomparti con panca (34 lene, scivoli, piccole giostre, vasche di
AO posti al metro) con un ingombro di m sabbia, ecc.: angoli per giuochi di
16 per 30 bambini. piccoli gruppi, con sassi, anfratti, pic-
Lo spogliatoio di una scuola materna cole tettoie o capanne.
Fig. 7 Esempio di sala peratti- pu trovare luogo in: Terreno coltivabile o ad allevamenti:
vit libere unica per due sezioni. a) un ambiente a s stante; con piccolo orto, frutteto, alberelli e
Angoli o nicchie per attivit spe- b) uno spazio (o nicchia) adiacente alla cespugli fioriti, vasche di pesci, gabbie
ciali: sono accessibili dalla sala atti- saia per attivit libere. per animali domestici (conigli, galline,
vit libere. Servono per particolari at- Servizi igienico-sanitari esso potrebbe cosi essere suddiviso:
tivit di gruppo e vanno attrezzate in (v. fig. 9 e 10) -piazzale dei giuochi 1 /5
maniere diverse, a seconda della loro Come per gli spogliatoi, necessario -tappeto verde 1/5
destinazione; ad esempio: stanzetta tenere presente la loro funzione come -prato alberato . 1/5
con sedie e tavolino; laboratorio con mezzo di educazione all'igiene. -piazzale ingresso e cortile servizio
bancone e ripostiglio per oggetti Latrine: 3 per ogni aula, illuminate 1/5
d'uso. direttamente e precedute da un'antila- -orto ed allevamenti 1/5
Refettorio.
Refettorio Dimensioni: m 0,80 ad trina illuminata ed aerata. Resta inteso che, se la scuola per insuf-
alunno (si possono effettuare due Le separazioni tra i gabinetti sono rea- ficienza di spazio non disponesse di un
turni, se il locale destinato a solo lizzate con tramezzi bassi e sospesi, ampio giardino, dovrebbe quanto
refettorio), per non interrompere la continuit del meno essere dotata di un conveniente
Si pu per adattare parzialmente a pavimento.
refettorio la sala per attivit libere con Lavamani: 6 ogni aula, accompagnati
la sistemazione di tavoli e panche da un beverino e da 30 appendiasciu-
ribaltabili (10 bambini ogni tavolo di gamani in un locale apposito, illumi-
m 2: 15 ogni tavolo di m 3). nato ed aerato direttamente.
La cucinetta preceduta da una cre- Lavapiedi: 3 ogni aula sistemati nello-
denza (office) deve essere ubicata in
modo da poter servire direttamente gli

B
Fig. 8 Tipo di refettorio per due sezioni in due nicchie
cucina con cucina centrale

A, frigorifero;
E
C B, lavastoviglie;
C, apparecchio da cucina;
D, dispensa;
E, tavolo ribaltabile.
office

A D

A.P.I.C.E. S.r.l. 344a Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE MATERNE

Locali necessari alla scuola materna secondo il


numero delle aule (o sezioni) in conformit delle
vigenti norme (Decreto Pres. Rep. 1 dic. 1956, n. E
1688, pubblicato nella Gazz. Uff. n. 102 del 19
A
aprile 1957).

1 sezione: D
B
aula (funziona anche da refettorio);
atrio o sala attivit libere;
cucinetta con dispensa;
servizi igienico-sanitari;
locale di visita medica;
eventuale alloggio per la maestra; A
2 sezioni:
D
2 aule:
1-2 atri o sale attivit libere
refettorio;
cucina e dispensa; Fig. 10 Gruppo igienico-sanitario per due sezioni A,
servizio igienico sanitari; appendisciagumani; B, beverino; C, scaldacqua; D, ripostiglio;
locale di visita medica; E, gabinetto.
direzione;
eventuali alloggi per le maestre;

3 sezioni: come sopra ma in pi:


2-3 spogliatoi;
piccola lavanderia;

F
E
D

C
B
A

A.P.I.C.E. S.r.l. 344b Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI
La scuola elementare comprende attualmente in Italia 5 nella campagna oppure le scuole accentrate e i servizi di
classi ed accoglie i bambini dai 6 agli 11 anni di et. trasporto gratuiti
Con l'articolo della Costituzione che garantisce l'istruzione Nella risposta si tratta di stabilire in concreto la minima
scolastica fino ai 14 anni la scuola elementare potrebbe unit edilizia scolastica che rappresenti l'optimum didattico,
essere trasformata in scuola dell'obbligo, costituita di otto urbanistico ed economico:
classi, 5 elementari e 3 superiori: ma pi probabile che la b) nei centri urbani ad elevata densit di popolazione,
sua durata attuale permanga e che allistruzione daimpar- quando la densit supera i 450550 ab/ha le scuole
tirsi nei tre anni successivi alle elementari si provveda con elementari o diventano di dimensioni enormi, o devono
l'istituzione della scuola media unica. essere ubicate a distanza troppo ridotta. Ad esempio: dato
Dato per che ancora nulla di preciso si conosce circa il un aggregato urbano di 8000 abitanti, concentrato su un
funzionamento e l'organizzazione della scuola dell'obbligo, comprensorio di m 400 x 400 e considerata una densit di
in queste note si far riferimento alla scuola elementare popolazione scolastica elementare nella misura del 10%
tradizionale, salvo quando non venga precisato il contrario. circa, occorrer una scuola di 25 aule. Le scuole elementari
CRITERI URBANISTICI degli aggregati urbani adiacenti, con uguale densitedili-
Capienza: variabile a seconda della densit di popolazione: zia, si troveranno ad una distanza di m 400 dalla prima, (v.
da un minimo di 1530 alunni (monoaula-pluriclasse) nelle fig. 1), e ci determiner non pochi inconvenienti pratici ed
zone rurali ad un massimo teorico di 750 alunni (5 corsi economici, specialmente in relazione alla ricerca di aree
Completi, 25 aule) nei centri urbani a forte densit: si ricordi idonee e di ampiezza sufficiente.
per che le vigenti norme italiane statuiscono il numero dl Come ovvio, gli inconvenienti sopra riscontrati possono
24 aule al massimo. essere eliminati solo se fin dalla prima progettazione urba-
Distribuzione: i presupposti per la ripartizione territoriale nistica e regionale si sia prevista unefficiente rete di edifici
delle scuole elementari sono due: la distanza massima che scolastici, assegnando ad ogni complesso residenziale una
uno scolaro pu percorrere a piedi dalla sua abitazione per scuola elementare, e si sia regolata la densit di popola-
raggiungere la scuola: la distanza minima tra una scuola e zione in misura ragionevole e conseguente all'optimum
l'altra. General- desiderato .
400 mente si ammette AREA
che la distanza mas- Sulla scelta dell'area e sui requisiti tecnici delI'edificio scola-
sima tra casa e stico si tengano presenti le Nuove norme per lacompila-
scuola non superi i zione dei progetti di edifici ad uso delle scuole elementari e
m 1000 (una volta si materne , Decreto del Presidente della Repubblica 1 dic.
ammetteva fosse km 1956 n 1688, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 102 del
400
2); in quanto alla 19 aprile 1957.
distanza minima tra Ubicazione: baricentrica e di comodo e sicuro accesso
scuola e scuola si rispetto al nucleo abitato che vi fa capo; possibilmente
ritiene che essa non adiacente ad un parco pubblico o almeno ad una zona
debba essere in- alberata e ricca di verde, lontana da strade polverose, da
feriore a m 800. Ma officine rumorose, da mercati, cimiteri e stazioni, da tutto ci
tali criteri non sono che possa arrecare nocumento o disturbo alla vita scola-
sempre applicabili, stica,
poich: Esposizione appropriata, a seconda dell'orientamento e
a) nelle zone rurali a dei venti, nonch della migliore veduta,
bassa densit di Natura del terreno: favorevole, pianeggiante e che non
popolazione possi- richieda forti spese di sistemazione, fondazione e recin-
bile ridurre, ma non zione: che non sia franoso, umido, soggetto ad infiltrazioni
eliminare, il disagio o ristagni d'acqua.
delle grandi di- Grandezza:
stanze, pur preve- A) per aula (in Italia):
dendo scuole mi- m 5OO (per scuole di 1 aula):
nime. Queste poi, m 325 (fino a 10 aule),:
anche se pedagogi- m 150 (per ogni aula oltre la decima, fino a 24) .
scuole a 25 aule camente accettabili, per aula (In Inghilterra, secondo il piano di Abercrombie
danno luogo ad in- The Great London ):
asilo convenienti pratici m 2000, compresi gli Impianti sportivi,
Fig. 1 Minima distanza tra due scuoleed economici. Si B) per allievo:
(m 400 circa) in rapporto alla pone pertanto il (Italia) m 10 circa;
quesito: sono da (Inghilterra) m 70:
superficie di un centro abitato
preferirsi le mono- (Carta dell UIA) m: 20.
con notevole densit di popola aule disseminate
zione (500 ab/ha)

A.P.I.C.E. S.r.l. 345a Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI
EDIFICIO SCOLASTICO Caratteri generali secondo le corrispondente alla scuola dell'obbligo (11-12-13 anni). I
norme vigenti in ltalia: tre cicli corrispondono a stadi cos disposti, secondo l'et:
1 ) Non deve avere, di norma, pi di due piani (piano 1) il bambino , le cui caratteristiche preponderanti sono
rialzato e primo piano). Ogni eventuale e motivata deroga la concretezza e la globalit: 2) il fanciullo , con losvi-
deve essere concessa dal Provveditore agli Studi territorial- luppo degli interessi e le possibilit di ricerca: 3) il giova-
mente competente. netto con l'inizio dell'astrazione e della ricerca di valori
2) Pu avere del locali in piani seminterrati: essi non assoluti .
possono essere adibiti ad aule, ma utilizzati per magazzini, FUNZIONI DELLA SCUOLA ELEMENTARE
per deposito di combustibili e per l'impianto di riscalda- Si sono distinte le funzioni: didattiche in 5 diversi ordini di
mento i locali interrati non pi di m 1,50, con altezza utile attivit: 1) attivit applicate (leggere, scrivere ecc ): 2)atti-
non inferiore a m 3, illuminati a superficie finestrata non vit pratiche (mangiare, vestirsi, comportarsi bene):
inferiore ad 1,8 dell'area del pavimento, possono 3) attivit di gruppo (schede, ricerche)
comprendere: I'alloggio del custode, la cucina, il refettorio, 4) attivit artistiche e manuali (falegnameria, pittura,in-
laboratorio ecc., purch questi risultino, mediantecontro- collaggio):
muro formante intercapedine ventilata e fognata, sicura- 5) attivit collettive e sociali: (giuochi, spettacoli, recite,
mente protetti dallumidit e abbiano pavimento, se non riunioni): e analizzando i cicli:
cantinato, almeno posato su vespaio ventilato. 1 ciclo: attivit applicate (scrivere, leggere, far di conto,
3) Deve avere i solai, quando i locali scolasticisono situati procedendo secondo il metodo globale, dal generale al
in pi piani, eseguiti in modo da assicurare impermeabilit particolare): attivit pratiche (igiene personale, modo di
ai gas e difesa dalla trasmissione dei rumori. comportarsi In aula, In refettorio, ecc,): attivit di gruppo
4) Deve avere un tipo di copertura sempre adeguato alle (recitazione, canto corale) attivit artistiche e manuali
condizioni dell'ambiente nel quale l'edificio sorge e co- (pittura, plastilina, Intreccio, ritaglio, incollaggio):
struito in modo tale da garantire, oltre che la perfetta 2) ciclo:
impermeavilit, anche la pi idonea coibenza termica. 5) attivit applicate (ragionamento, applicazione, analisi):at-
Non deve avere il cortile chiuso da quattro lati; il cortile tivit pratiche (vestirsi, muoversi, comportarsi civilmente,
consentito solo quando gli edifici siano ad un solo piano educazione fisica): attivit di gruppo (schede, ricerche,
fuori terra e purch il lato minore sia di lunghezza non consultazione dl vocabolari, uso di carte geografiche, di-
inferiore a 15 metri ; il cortile aperto da un solo lato scussioni di gruppo e recitazione): attivit artistiche ema-
consentito purch almeno uno degli altri lati sia ad un solo nuali (falegnameria, incisione, tipografia, cucito, maglia,
piano. costruzione di marionette): attivit sociali (ginnastica,com-
6) Se composto di due o pi corpi di fabbrica, deve petizione per squadre, allestimento del museo didattico,
essere lasciata tra un fabbricato e l'altro almeno una ordinamento della biblioteca scolastica).
distanza uguale all'altezza del corpo pi alto ed in ogni L'ORGANISMO SCOLASTICO
caso non inferiore a 12 metri. II fondamento pedagogico dell'attuale insegnamento ele-
7) Deve avere l'esposizione dei locali in cui gli alunni mentare il ciclo, che nella scuola elementare italiana si
permangono pi a lungo, tale da corrispondere nel modo divide in due tempi: ciclo inferiore (I e II classe) e supe-
migliore alle attivit che in essi vengono svolte, in relazione riore (III, IV, V classe). Lunit funzionale architettonica
al clima ed alle esigenze igieniche e didattiche. della scuola pertanto determinata dallinsieme degliam-
ESIGENZE PEDAGOGICHE bienti che costituiscono un ciclo. Lunit-ciclo comprende:
NELL'EDILIZIA SCOLASTICA le aule vere e proprie, gli spogliatoi, i servizi igienici e lo
La scuola moderna pu definirsi attiva, poich trae origine spazio destinato alle attivit collettive ed alle attrezzature
dalle esigenze psicologiche del fanciullo e dal suocom- comuni, il tutto coordinato in modo che una parte serva
portamento, variabile con l'et. Nella scuola il fanciullo: a) ad integrare l'atra.
vuole attivamente imparare e scopre conl'aiuto dell'inse-
gnante i motivi di interesse propri corrispondenti al suo
stadio evolutivo: b) ha la possibilit di fare esperienzepra-
tiche (lavori manuali) e ricerche individuali, che sole per-
mettono l'acquisto dl un personale convincimento: c)
spronato ed invogliato al lavoro di gruppo, che favorisce il
naturale istinto alla collaborazione: d) incomincia adedu-
carsi alla vita di relazioni sociale .
Considerato che lo sviluppo del fanciullo diverso dal-
l'uno all'altro soggetto e che bambini della stessa et si
trovano talvolta in fasi evolutive diverse, la classe-anno
fa posto, nella moderna concezione della scuola, al ciclo
.
La scuola elementare comprende due cicli: I'inferiore (6 e
7 anni) e il superiore (8-9-10 anni): il terzo ciclo quello

A.P.I.C.E. S.r.l. 345b Manuale dellArchitetto


SCUOLE ELEMENTARI

In contrasto con questo nuovo principio vi sono ancora numerosi


W C 6
esempi di scuole pedagogicamente accettabili, in cui manca la
unit-aula e ad essa viene sostituita l'unit-aula; in questo caso si W
ha un insieme di aule autonome o un gruppo di aule che, S MV T
prescindendo dal ciclo, danno luogo ad un complesso scolastico in
5
cui predomina l'aula-classe e il resto subordinato ed accessorio.
Composizione dell'organismo. - Per edifici fino a 5 aule senz'altro
consigliabile la composizione per cicli (un ciclo inferiore ed un ciclo 4
superiore). Le norme attualmente in vigore in Italia consigliano di
4
accostare i due cicli di insegnamento elementare in un unico
insieme articolato intorno ad una sala che da considerarsi il L
C
centro attivo dell'organismo (v. figg. 2, 3, 4, 5). 1 2 3
Per edifici con pi di 5 aule ancora consigliabile l'organizzazione V 3
per cicli, variamente combinabili (v. figg. 6 e 7). necessario Fig. 3 - Schema di scuola a quattro aule
tuttavia ricordare, come si gi detto, che esistono scuole in cui 1,2,3,4, aule: L. spazio per le attivit pratiche
non si pu parlare di composizione di cicli, bens di composizione (lavoro): S, sala per lle attivit collettive: V. M
vestibolo; T, ingresso protetto da tettoia, portico T
di aule. Bench basate su criteri pedagogici diversi da quelli sopra
o pensilina;M, saletta per la visita medica, C, 2
esposti, queste scuole non possono dirsi del tutto sorpassate, tanto
cucinetta; W, servizi igienico-sanitari.
vero che permangono in altri Paesi nei quali forse non si ha
molta fiducia nell'insegnamento attivo. Osservando gli esempi di
scuole sparse in tutto il mondo, constatiamo pertanto che vi
possono essere:
1
a) aule disimpegnate da un corridoio: manca in questo caso l'unit W
funzionale. Era la soluzione pi frequentemente adottata fino a S 1
qualche anno fa. Va notate che il corridoio non deve essere Schema di scuola a sei aule
necessariamente rettilineo e che pu essere dotato di nicchie 2 ottenuto dal precedente
T
larghe a sufficienza per sistemare in esse alcune attrezzature con l'aggiunta di una'aula
comuni (v. fig. 8). L
b)aule abbinate o riunite in piccoli gruppi (padiglioni) che danno
luogo ad unit funzionati autosufficienti. Esse possono essere
collegate tra loro da pensiline o da passaggi chiusi (v. figg. 9 A. B, L 8
W
C, D, E); L
c) gruppi distinti ed autonomi di 5 o 6 classi (cio un ciclo inferiore
ed uno superiore) corrispondenti all'intero corso dell'insegnamento L M W
elementare (v. fig. 1 0 a e b); la soluzione cui propendono le
V 7
attuali norme italiane, pur senza imporla le aule di ciascun gruppo 3 4 C
sono distribuite intorno alla sala per le attivit collettive; i diversi T
gruppi possono tra loro essere indipendenti o collegati da pensiline 6
o accostati oppure sovrapposti e collegati da una scala (v. Fig. 11 Fig. 4 - Altro schema di scuola a quattro aule
c, b, c,). In questo caso tutte le aule sono dotate di spazio
d) nuclei costituiti da unit-ciclo inferiori e unit-ciclo superiori per le attivit pratiche. L'aula 1, essendo separata,
pu avere ingresso proprio ed essere ampliata e T
collegati da un tessuto connettivo comune, disteso come un tap- S
completata di servizi per servire come pluriclasse oppure V
peto. li tessuto connettivo costituito dai locali di vita sociale e per funzionare nelle ore pomeridiane
dallo spazio di disimpegno. Ogni nucleo si compone delle aule e W M C
e serali per il doposcuola.
di uno spazio per le attrezzature comuni, che pu anche invadere
in parte il tessuto di collegamento (v. figg. 12 e 13). 1

W 5
4 2
S 5
W
C 4
3 3
R S 4

C V 3 T
Schema di scuola a otto aule (5 + 3) disposte tutte
a pianterreno
M T
M 2 N
S
1 aula aula
L 1
W
W
Schema di scuola a cinque aule (2 + 3). spazio lavoro
Anche esso realizzabile in due tempi bancone bancone
2 uscita al giardino
Schema di aule a quattro aule (2 + 2). Aule disimpegnate da corridoio facente funzione di
Al primo nucleo di due aule se ne pu aggiungere spogliatoio e di spazio per il lavoro. Scuola a Plymouth, Michigan, U.S.A.
successivamente un secondo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 346 Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI
refettorio museo spogliatoio palestra

cucina WC direzione

a a
1 3
a a a a a a a a
S R 1 2 3 4 5 5 4 3
P
a
1 ciclo 2 ciclo biblioteca 2 ciclo

Fig. 12 Schema planimetrico della scuola di Rovigo.


Le aule sono raggruppate in unit-ciclo; il ciclo inferiore comprende le aule di 1 e 2 classe; il superiore quelle
di 3, 4, e 5. I servizi generali (palestra e spogliatoio, servizi igienici, refettorio e cucina, direzione didattica,
museo e biblioteca), essendo comuni a tutta la scuola, formano, insieme con lo spazio destinato al disimpegno,
il tessuto connettivo dell'intero organismo, che in pianta assume l'aspetto di un tappeto rettangolare.

b amministraz. s. w. a
p. c. 1
Fig. 10 Scuola a dieci aule composta di due gruppi (5+5)
vestibolo 1 ciclo
a, planimetria d'insieme: P, palestra; S, servizi della palestra; a
2
R, refettorio; b, schema planimetrico di uno dei due gruppi.
a
refettorio palestra 2 ciclo 3
biblioteca

a
1 ciclo 4
2 ciclo
w. w. w.
a a c. c. a a a c. a
1 2 3 4 5 5
S P
a Fig. 13 Altro esempio di scuola analogo al precedente (fig. 12)
Anche in questo caso la pianta dell'edificio assume forma compatta, rettangolare, ravviata
nel centro da un chiostro.

LAULA tipo di aula consigliato dalle vigenti norme


Ha forma e dimensioni variabili a seconda italiane per soddisfare le attivit ordinate o
della funzione che essa svolge nell'organi- individuali forma variabile (pi spesso qua-
smo scolastico. Si avranno perci secondo drata) e superfice ridotta rispetto ai casi
il programma didattico diverse specie di precedenti (da 30 a 45 m): numero degli
aule: ad esempio: allievi non superiore a 24; disposizione
1) Aula-unit autosufficiente (consigliabile elastica degli arredi. La ridotta superficie di
quando mancano nell'edificao scolastico i questa aula compensata dallampiezza
locali di vita collettiva). In questo caso della sala per le attivit collettive. Per ci
B
l'aula dovr avere servizi spogliatci spazio che riguarda le dimensioni dellaula di
di lavoro e spazi verdi propri. La superf;cie questo tipo devono essere osservate le se-
richiesta notevole (fino a m100): la guenti norme ministeriali: la superficie di
forma potr essere articolata e suddivisa in ciascuna aula deve esere di m 3045,
parti nicchie o angoli con destinazioni spe- calcolandosi per ogni alunno la superficie
ciali (v. figg. 14 15, 16 17, 18 19). minima di m1,20: laltezza libera dellaula
2) Aule disposte in serie lungo un corridoio tenuti presenti laltitudine, il clima della
di disimpegno, insegnamento di tipo pas- localit e la superficie dellaula stessa,
sivo ristretto nell'ambito dell'aula che as- deve essere compresa fra un minimo di m
sume perci la forma tradizionale. La par- 3 ed un massimo di m 3,50. Laltezza
ziale autosufficienza dell'aula garantita minima pu scendere eccezzionalmente
dalla sua dimensione (m 60 pari a circa anche a m 2,80 per le localit di altitudine
C
6,50 x 9,00) col lato lungo parallelo al superiore ai m 1000 sul livello del mare e
Fig. 11 Scuola a sedici aule (8+8)
a, planimetria d'insieme: P, palestra; S, servizi corridoio. per localit a clima molto rigido, compati-
della palestra;R, refettorio; b, c, schemi 3) Aula in quanto parte di un'unit funzio- bilmente per con la buona aerazione ed
planimetrici del pianterreno e primo piano di nale pi ampia (ciclo sezione gruppo). il illuminazione. Quando il soffitto dellaula
uno degli edifici di gruppo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 348a Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI

Fig 14 Esempio di scuola rurale ad una sola


aula pluriclasse, con alloggio per l'insegnate
(presentato alla XII Triennale di Milano).

Fig 15 Esempio di scuola rurale inglese a due classi


Mediante pareti mobili lo spazio delle aule si pu
fondere con quello centrale destinato alle attivit collettive.

A.P.I.C.E. S.r.l. 348b Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI

sar la media; in ogni caso per la La profondit dellaula rispetto allapa- di banchi a doppio posto.
minima non dovr scendere al disotto rete finestrata deve essere di norma di Illuminazione. - necessaria un'inten-
dei m 2,80. m 6 o poco pi, per contenere tre file sit luminosa il pi possibile uniforme e
d almeno 250 lux sui piano dei tavoli
(regolamento inglese). In Italia si consi-
aula
dera che il rapporto fra la superficie
finestrata e la superficie del pavimento
guardaroba
deve essere compresa tra I 15 e 117 e
aula si ritiene sufficiente assicurare al piano
servizi dei tavolini un'intensit luminosa di al-
meno 80 lux.
Negli esempi stranieri quando la pro-
aula Padiglione di tre aule in una scuola inglese che ne comprende in tutto nove (3 x 3) fondit dell'aula supera di molto i m 6,
I padiglioni sono corredati ciascuno di spogliatori e servizi igienici propri e sono col-
legati al nucleo centrale dei servizi generali mediante passeggi esterni. si rende necessaria una seconda fonte
di illuminazione. (In alcuni esempi ame-
ricani si notano tre di illuminazione na-
turale). La seconda fonte di illumina-
zione naturale negli edifici ad un piano
ottenuta.
guardaroba lavagna
giardino 1) inserendo nel soffitto dell'aula un
cattedra lucernario;
230
2) abbassando la copertura del disim-
aula all'aperto pegno per ricavare una finestra sopra-
aula
Sezione traversale dell'aula di una scuola del Texas luce (v. fig. 20);
banco lavoro illuminazione bilaterale diffusa mediante controsoffitto a nido
d'ape, posto a m. 2,30 da terra. Il controsoffitto serve a
3) inclinando la copertura, dell'aula per
area coperta a tettoia diffondere anche la luce artificiale sistemata nel sovrastante aumentare l'altezza della finestra, senza
lucernario, tinteggiato con vernice bianca molto riflettente. accrescere la cubatura della sala (v.
figg. 21 e 22).
180
frangisole Per edifici a due piani o pi il problema
370
si complica: sono stati studiati vari espe-
190 130 steccato lamelle
335 240 dienti, che tuttavia non soddisfano in
855
750 360 750 linea generale; ad esempio:
Aula tipica di una scuola in California (zona sismica) Sezione trasversale dell'aula di una scuola a Los Angeles, U.S.A. 1) piastrelle o prismi di vetro collocati
A; pianta; B, sezione trasversale. illuminazione bilaterale corretta da lamelle frangisole, che proseguo- nella Finestra per dirigere la luce;
no la linea del soffitto. Finestra alta rivolta a Sud.
2) sfalsamento delle aule, degradanti a
300 terrazza;
765
820 280 3) allontanamento del corridoio didi-
simpegno dal corpo della (v. fig. 23).
Diffusione dello luce: anche qui per
renderla il pi possibile uniforme sono
800 stati sperimentati vari sistemi: ad esem-
pio: inclinazione della superficie riflet-
tente (soffitto); applicazioni di lamelle o
A soffittature a nido d'ape tra il lucernario
Esempio di aula tratto da una scuola austriaca e l'aula; uso di frangisole all'esterno
Superficie totale, compresi gli spazi destinati dell'edificio.
allo spogliatoio ed al lavoro in gruppo m 88.
Ventilazione naturale: viene garantita in
tutti i casi di finestrazione bilaterale;
negli altri casi si provveder con canne
o bacchette di ventilazione, fori nelle
pareti opposte o nel controsoffitto o pi
B semplicemente mediante aperture ava-
Aula tipo di una scuola tedesca
sistas praticate sulle finestre e sulle
A, pianta; B, sezione trasversale. porte d'ingresso alle aule.
Esempio di aula da una scuola svizzera (Zurigo) Orientamento: il fattore climatica di
Il distacco lasciato tra il corridoio e le aule forma essenziale importanza nella determina-
tanti piccoli chiostri ornati di verde ed accessibili
per le lezioni all'aperto. Sul chiostro affaccia il zione dell'orientamento dellaula; la
piccolo laboratorio annesso a ciascuna aula. pratica consiglia in orientamento Est,
Il gabinetto per i servizi igienici comune a due aule.
Sud-Est a Sud per le aule; ma la pre-

A.P.I.C.E. S.r.l. 349a Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTARI

senza nell'organismo scolastico della soluzioni con caratteristiche particolari, mobili. Esaminando in particolareque-
sala-comune o di spazio lavoro, nonch a seconda dei programmi didattici e ste due soluzioni, si osserver che:
l'acquisizione di nuove teorie psico- soprattutto della durata dell'orario sco- c) la sala di forma quadrata o rettango-
pedagogiche, possono consigliare una lastico. A questo proposito va osser- lare su cui si affacciano gruppi di aule e
pi libera scelta, soprattutto conside- vato che in molte scuole allo estero servizi, promuove principalmente la
rando che: (specialmente nei Paesi industrializzati) raccolta e lo smistamento degli allievi,
1) esistono notevolissime variet di l'orario scolastico si estende senza in- l'incontro scuola-famiglia, le attivit
clima e di posizione, anche rispetto ai terruzioni dalle 8,20 del mattino alle comuni a pi classi (recite proiezioni,
venti dominanti; 6,30 del pomeriggio; in tal caso il canto e giuochi collettivi). particolar-
2) i - fanciulli dovrebbero trattenersi lo
prolungamento dell'orario scolastico mente indicata nel caso di piccole
stesso tempo nell'aula e nella sala di ancora pi giustifica la presenza dello scuole prive di altre attrezzature sociali.
attivit collettiva; 3) proprio il luogo per
spazio per le attivit collettive, che pe- La superfici e della sala di m 2025
le attivit ordinate forse il meno raltro potrebbe essere usato anche du- circa per ciascuna aula del gruppopro-
adatto ad un'insolazione diretta, che rante le ore serali e nel periodo estivo, spiciente alla sala.
pu anche in qualche caso disturbare: integrando il rapporto tra casa e Per l'illuminazione il rapporto tra super-
4) l'orientamento pu determinarsi in scuota, tra la vita trascorsa in famiglia ficie illuminante e superficie di pavi-
funzione dellet e dello stadio evolutivo
e quella di relazione sociale (vita del mento deve essere di circa 1/8. consi-
dei fanciulli. quartiere, della piccola comunit ru- gliata un'illuminazione bilaterale, e
Acustica: sempre consigliabile attuarerale, ecc.). eventualmente con finestra alta. Le
lisolamento delle pareti divisorie e dei
Lo spazio destinato alle attivit collet- porte di accesso devono essere pari
solai intermedi; opportuno situare le tive, nella parte immediatamente adia- almeno a cm 0,5 per allievo con lar-
aule lungo il lato pi tranquillo e pi cente alle aule, pu essere configurato ghezza non inferiore a m 1,30.
distante dalle strade. come una sala di forma ed ampiezza Inconvenienti: la sala per la sua forma
convenienti, purch non serva pi di sei e per la disposizione centrale rispetto
SPAZIO PER ATTIVITA COLLETTIVE aule; quando le aule fossero in nu- alle aule, non sempre riesce ad acco-
Questo spazio ha oggi importanza de- mero maggiore, occorrerebbe rag- gliere la sistemazione di attrezzature
cisiva nell'attuare il programma peda- grupparle ed assegnare a ciascun didattiche fisse, di angoli di lavoro e di
gogico della scuola elementare e non gruppo una sala. Questa la solu- spazi destinati a speciali usi.
pu pertanto ridursi al vecchio zione suggerita dalle norme vigenti in b) lo spazio unitario disposto a
corridoio-disimpegno con porte ed at- Italia; ma appare evidente che non s; tappeto pu essere diviso con
taccapanni allineati in fila. possano escludere altre soluzioni ba- pareti mobili, in angoli attrezzatati
Le sue funzioni di necessario comple- sate sul principio di mantenere unito lo
mento alle aule e di luogo di raccolta spazio destinato alle attivit collettive e
degli allievi possono suggerire diverse tutt'al pi suddividerlo mediante pareti

A.P.I.C.E. S.r.l. 349b Manuale dellArchitetto


SCUOLE
SCUOLE ELEMENTALI

per il disegno e la compilazione di renziazione volumetrica ed architetto- Dal che si deduce, come del resto
schede, il museo didattico, la modelli- nica dei gruppi a vantaggio di una era ovvio, che per assicurare all'edificio
stica, la falegnameria, la tipografia, maggiore flessibilit, che rende pos- scolastico lo sviluppo orizzontale, au-
ecc. La sua forma articolata pu svol- sibile un pi intenso e proficuo scam- spicato dalle vigenti norme, occorre
gersi a nastro o ad anello (v. fig. 13) bio di rapporti e di attrezzatura tra uno spazio molto grande e convenien-
ed appare perci pi particolarmente gruppi. temente attrezzato per poter servire
indicata per scuole con molte aule e Va osservato infine che la solu- anche come oasi di verde, a beneficio
nelle quali si richiedano numerosi am- zione a tappeto, proprio per la sua delle circostanti abitazioni.
bienti per le attivit sociali (palestra, stessa configurazione, si presta me-
refettorio, laboratori, ecc.); in special glio ad essere attuata quando il com- SERVIZI IGIENICO-SANITARI
modo riuscirebbe opportuna per le plesso scolastico costituito da edifici
scuole dell'obbligo, esteso fino al 140 bassi, ad un sol piano, vale a dire Vanno studiati in funzione di un
anno di et. quando si ha una vasta area a dispo- duplice scopo:
La sua superficie dovrebbe non su- sizione. Dove l'area difetti, bisogner a) rispondere alle necessit igie-
perare i m 20 ad aula ed essere per forza ricorrere ai piani sovrappo- niche degli allievi;
associabile ai locali collettivi. sti e quindi alle sale disposte l'una b) educare all'igiene.
Inconvenienti: si eliminata ladiffe- sull'altra. Latrine: 1 per ogni aula, separate per
sesso e, illuminate direttamente,prece-
dute da un'antilatrina illuminata ed se-
rata: esposte possibilmente a Nord: i
gabinetti per gli insegnanti vannocom-
putati a parte e tenuti separati.

Lavabi, lavapiedi e fontanelle


per bere: in apposito locale o nell'an-
tilatrina.

Docce: ubicate o nel locale lavabi


o nel nucleo servizi della palestra. Le
A pareti esterne dei servizi vanno distan-
C
ziate almeno m 4 dai confini.

Spogliatoi. - Nel caso di spogliatoi


racchiusi in locale apposito, questo
deve avere la superficie di m:1518
A (larghezza non inferiore a m 1,60).

SERVIZI GENERALI
E ATTREZZATURE COMPLE
COMPLEMEN-
MEN-
TARI

Riscaldamento. - Per il riscalda-


mento dell'edificio si deve tenere pre-
sente che la temperatura dei locali
scolastici non deve essere inferiore ai
15 o 16 gradi centigradi; qualora ci
non avvenga per le normali condizioni
climatiche, l'edificio scolastico dev'es-
sere dotato di un impianto di riscalda-
mento.

Servizi assistenziali. - Cucinetta


per refezione scolastica (m 15 fino a 8
aule). Gabinetto di visita medica con
Fig. 23 Esempio eccezionale di una scuola inglese a due piani spogliatoio e servizio igienico.
In sezione si pu osservare come il corpo di fabbrica (C) contenente i corridoi e gli spogliatoi sia
distaccato dal corpo delle aule (A) per garantire lilluminazione bilaterale. Il collegamento tra le aule Refettorio. - Le norme ministeriali
e il corridorio, al piano superiore, avviene ogni due aule mediante un passggio a ponte. prevedono uno spazio-refettorio nelle

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SCUOLE
SCUOLE ELEMENTALI

scuole con pi di 8 aule. manifestazioni collettive della scuola avere un'ampiezza sufficiente e si vor-
Il numero di alunni che usufruisce (teatro, televisione ecc.). In tal caso rebbe almeno in teoria, che fosse il
della refezione variabile da zona a avrebbe come caratteristiche: grande triplo della superficie coperta.
zona: si pu in linea di massima calco- flessibilit, forma tendente al qua- Quando possibile, il terreno della
lare nella misura di 1/3 degli iscritti. drato, superficie minima m 100. scuola va scelto in vicinanza della zona
Il refettorio pu essere sistemato in sportiva del quartiere (campi di pal-
vari modi, ma, se risultasse adiacente Biblioteca. - Nella scuola ele- lone, di pallacanestro) in modo che gli
alla sala o alla palestra, potrebbe es- mentare la biblioteca, pi che un allievi possano utilizzare direttamente
serne separato con parete mobile, cos ambiente vero e proprio a s stante, gli impianti.
da poter utilizzare, in caso di necessit, pu trovare posto in un angolo della Il verde nella scuola elementare as-
tutto lo spazio collettivo. sala, se si tratta di scuole piccole, o in solve ad una funzione pedagogica di
una zona baricentrica del tappeto primo piano. Esso pu essere suddi-
Palestra. - Secondo le vigenti che disimpegna le aule. Essa infatti viso a seconda delle sue funzioni nel
norme deve essere di forma rettango- non tanto un luogo di studio e di seguente modo:
lare, con il lato maggiore non inferiore raccoglimento, quanto il centro ove si
a due volte e non superiore a tre volte svolgono le ricerche di gruppo e ove insegnamento all'aperto: si
il lato minore: avere un'altezza di m i fanciulli si recano, a chiedere i libri svolge su tutto il terreno a disposizione
57: avere finestre di superficie com- in prestito ecc. della scuola, ma in particolare su quel
plessiva pari a 1/5 almeno della su- Non si pu tuttavia escludere l'i- terreno prospiciente l'aula, opportuna-
perficie del pavimento e disposte in potesi di una biblioteca scolastica mente protetto dal vento e dal sole,
modo da non impedire la razionale concepita come biblioteca popolare, dove i bambini trasportano nei giorni
sistemazione degli attrezzi fissi; di- che serva anche alla comunit del di tempo buono i tavolini e le sedie;
sporre di un proprio atrio indipendente quartiere.
da quello della scuola e comunicante esposizione dei fenomeni natu-
natu-
con lo spogliatoio. Dallo spogliatoio si Museo. - Il museo didattico pu rali: parte del verde va adibito ad
dovr accedere alla palestra e, natu- trovarsi nella aula stessa o invadere orto, parte ad alberi da frutto, parte
ralmente, al gruppo dei servizi una parte della sala. Si tratta difetti agli allevamenti di animali da cortile,
igienico-sanitari, che, come si detto, di un angolo particolarmente attrez- ad acquario con pesci, ad uccelliera; i
potr comprendere anche le docce zato in cui vengono raccolti oggetti di bambini possono cos seguire diretta-
scolastiche. La palestra dovr inoltre particolare interesse eseguiti dagli mente lo svolgersi dei processi natu-
essere dotata di una stanza per l'inse- alunni stessi (disegni, animali di rali;
gnante, con relativo gabinetto, e di un pezza, oggetti di legno o di plastilina
locale -per il deposito degli attrezzi. oppure aventi particolari suggestioni giochi di fantasia e adventure
Accanto alla sala per l'insegnante po- per il gruppo - sassi, minerali, fossili play ground : il verde trattato in
tr essere sistemata anche la sala per - raccolti dagli stessi alunni). parte (per i pi piccoli) a tane, anfratti
la visita medica. Naturalmente anche per il museo, ecc., per stimolare e suggerire giochi
Come si vede, una palestra siffatta, come per la biblioteca, si potrebbe di immaginazione; invece, per i pi
bench richiesta soltanto per le scuole immaginare una sistemazione meno grandi, dotato di mattoni, pietra, cal-
con almeno 13 aule, risulta costosa. rudimentale e pi ispirata a intendi- cina, legni ecc., che permettono il li-
Una pi ragionevole giustificazione menti scientifici, qualora il suo uso bero sfogarsi della fantasia a tipica dei
della spesa potrebbe trovarsi, se l'uso fosse esteso oltre il ristretto ambito bambini di quella et:
delle palestre non fosse limitato agli della scolaresca. attivit di movimento: in parte del
allievi e fosse esteso alla comunit che terreno a disposizione deve trovare
ha la scuola come centro. IL VERDE posto un campo da gioco (in mancaza
Pi semplicemente, ove fosse con- di altre attrezzature annesse) che
sentito, la palestra potrebbe essereim- Intorno all'edificio scolastico va possa servire almeno per il gioco del
maginata come uno spazio, dedicato prevista una zona di rispetto, che pu pallone o della pallacanestro, unapi-
essenzialmente alla ginnastica dei essere costituita dal verde stesso sta per la corsa ed un tratto lastricato
bambini, alle riunioni ed a tutte le della scuola. Tale verde dovrebbe per il pattinaggio.

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI

ORDINAMENTO DIDATTICO

Come noto, l'ordinamento italiano


9
vigente si basa in principal modo sulla 1 2 3 4 5 5

bipartizione tra scuola media, di carat-


tere selettivo e preparatorio a tutti i gradi
6
di istruzione secondaria superiore, e av- 7
8 8
viamento professionale, che a sua volta si
A
distingue in vari tipi: industriale, commer-
ciale, e cos via. Vi sono inoltre scuole
speciali destinate, per esempio, all'istru-
zione artistica.
Questa partizione, giustificata in altri
tempi, quando cio nel nostro Paese il
bisogno di tecnici e di dirigenti era facil-
mente colmabile con i quadri di profes- 1 2 10 10 10 10 9

sionisti provenienti da una scuola riser-


vata ad una minoranza di giovani, ap-
12
pare non pi idonea a soddisfare le esi- 11 13 14 15
genze dettate dall'attuale struttura econo-
mica e sociale. Si va perci profilando B

anche da noi la necessit di modificare la


scuola media. cos come avvenuto in
altri Paesi industrialmente gi progrediti,
sia per rendere effettivo l'obbligo scola-
stico sancito dalla Costituzione, sia, per
fornire a tutti i ragazzi dagli 11 ai 14 anni
eguale istruzione di base che serva so- 1 2
16 17 18 19 9

prattutto ai fini della formazione del-


l'uomo e del cittadino.
24 23 22 21 20
In alcuni Paesi l'unicit della scuola 25

media, insieme con l'obbligo scolastico, si


estende fino al 180 anno di et, cio alle C

soglie dell'universit; nei nostro si deside-


rerebbe per ora elaborare almeno il
piano di una scuola media triennale di
primo grado unica ed a struttura decisa-
mente unitaria, ossia senza suddivisione
alcuna in sezioni o tipi o indirizzi ,
appunto per aprire a tutti indistintamente 1 2
26 27 28 9

gli scolari pi meritevoli l'accesso alle


scuole superiori ed universitarie.
Sul programma didattico di questa 32
31
nuovi scuola media unica ancora non si 30 29
trovato l'accordo; si presume nondimeno D

che esso comprender due gruppi d'inse-


gnamento: quello culturale (italiano, sto-
ria, educazione civica, geografia, educa-
zione artistica e musicale) e quello Fig. 1 Scuola arti e mestieri di Berna
tecnico-scientifico (matematica, Fisica,
storia naturale, educazione ed applica- A, pianta del primo piano; B pianta del secondo piano; C, pianta del terzo piano; D, pianta del quarto
piano, 1, servizi; 2, deposito di attrezzi di pulizia; 3, aula, solo per esperienze e deposito apparecchi
zione tecnica), completato dall'insegna-
per elettromontatori; 4, modelli; 5 laboratori metallici; 6, fisica, 7, aula per insegnamenti teorici
mento per la formazione spirituale e fi- generali; 8, direzione e segreteria; 9, servizi e deposito attrezzi di pulizia; 10, laboratori per metalli; 11,
sica, quali la religione e l'educazione. direttore; 12, sala insegnanti; 13, aula a disposizione; 14, falegnami; 15, meccanici automobilistici; 16,
disegnatori edili e giardinieri; 17, insegnamenti teorici; 18, odontotecnici; 19, parrucchieri; 20,
calzolai; 21, sellai; 22, tappezzieri; 23, sarti; 24, insegnamenti teorici; 25, direttore; 26, disegno dal
gesso; 27, prospettiva; 28, plastica; 29, orafi; 30, vetrinisti; 31, fotografi; 32, alloggio provvisorio.

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI

A questi gruppi di materie obbligatorie blicato nella Gazz. Uff. n. 196 del 25 massimo 30 o 40 alunni? Per le scuole
per tutti si aggiungerebbero, a partire agosto 1925, al cap. XIX conteneva industriali stabilito che le classi siano
dal secondo anno di corso, alcune alcune norme speciali per la compi- non pi di 24 e con 30 alunni cia-
materie opzionali (lo studio del latino a lazione dei progetti di edifici per le scuna, ossia nei totale ammessa la
di una lingua straniera o le applica- scuole secondarie e che la Circolare capienza massima di 720 allievi.
zioni artistiche per determinati indi- n. 45 del 13 novembre 1941 del In quanto all'altezza del fabbricato,
rizzi), che per non darebbero luogo Ministero dei LL.PP. contiene le diret- bench sia raccomandato l'uso di fab-
ad esami, pur conservando un valore tive per la compilazione dei progetti bricati a due piani, ammessa ; a
di orientamento e di formazione. edilizi delle scuote industriali, medie costruzione a tre piani od eccezional-
ovvio altres che, in armonia con e superiori e di altre scuole d'istru- mente a quattro nelle localit centrati
quello della scuola media unica, do- zione tecnica. Per altre scuole, desti- dei grandi agglomerati urbani.
vrebbero essere modificati anche ipro- nate, ad esempio, all'istruzione arti- Nelle scuole industriali di norma le
grammi degli istituti d'istruzione secon- stica e musicale, non sono date aule si aprono da un sol lato del corri-
daria che accoglieranno i giovani dal norme speciali. Circa i locali occor- doio. Consentendo dall'altro lato l'illu-
15 al 18 anno di et, ed i programmi renti per i musei, collezioni scientifi- minazione diretta dall'esterno. Peral-
delle facolt universitarie. che, laboratori di esercizi pratici, di- tro, potranno addossarsi corpi di fab-
segno ecc. Il Decreto ministeriale brica anche dall'altro lato del corri-
CRITERI COSTRUTTIVI E REQUISITI sopra citato raccomanda che sia doio, limitatamente a brevi porzioni
TECNICI GENERALI sempre richiesto il consilio dei diret- dello stesso, purch tutti i locali risul-
tori o titolari dei singoli insegnamenti, tino sufficientemente illuminati ed ae-
Ci premesso, appare prematuro e prima di le dimensioni, l'esposizione, rati dall'esterno. Inoltre, se il corridoio
forse anche superfluo al momento at- la quantit da assegnare ai locali riceve aria e luce dal soffitto, potr
tuale indicare i criteri da seguire per la stessi. essere affiancato da aule su tutta la
costruzione di edifici da destinare a Lincompiutezza della legislazione sua lunghezza da ambedue i lati. l
scuole medie e secondarie. vigente in materia di scuole seconda- locali che accolgono gli spogliatoi ed i
Mancano disposizioni specifiche,le rie lascia adito a non poche incer- lavabi devono trovarsi in posizione in-
norme dettate per la compilazione del tezze; ad esempio, c da chiedersi: termedia tra i locali destinati al lavoro
progetti di edifici ad uso delle scuole la capienza totale di un edificio da e quelli destinati alle lezioni, cosicch i
elementari, pubblicate nella Gazz. Uf- destinarsi a liceo-ginnasio dovr es- giovani che provengono dalle esercita-
ficiale n. 102 del 19 aprile 1957, po- sere di 24 aule, come nelle scuole zioni pratiche possano procedere alla
tranno considerarsi valevoli, entro ra- elementari, o potr raggiungere il necessaria pulizia e deporre l'abito da
gionevoli limiti, anche per le scuole limite massimo di 1500 alunni, come lavoro.
medie e secondarie. Va tuttavia ricor- era ammesso dalle precedenti
dato che il D.M. 4 maggio 1925, pub- norme? La classe dovr contenere al

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI

messe scale in curva.


7 7 AULE E LABORATORI
4
Le aule per gli insegnamenti
teorico-culturali e tecnico-scientifici
6
avranno di norma la capacit di 30
posti; non si esclude tuttavia che, in
8
conformit ai criteri pedagogici pi
1
aggiornati, detto numera venga ri-
6 5 dotto, come sarebbe auspicabile.
2 opportuno perci che negli edifici con
2 pi di 8 aule sia predisposta qualche
8 3
10 aula di capacit minore.
Le dimensioni dell'aula-classe sa-
9 ranno accresciute rispetto alle corri-
Il laboratoio di fisica nella scuola superiore di Wilmington, U.S.A. spondenti dimensioni delle scuole ele-
1, bancone per le dimostrazioni; 2, lavagne; 3, armadio per libri; 4, studio del professore; mentari, nella misura di m 1,50 per
5, deposito apparecchi; 6, banconi per le esercitazioni degli studenti (16-18 anni di et); alunno e, per 30 allievi, m 45; nelle
7, bancone con scaffali, (le linee punteggiate indicano la posizione dei radiatori); scuole industriali sono richiesti m 1,40
8, vetrine e armadi a muro; 9, fontanella per bere; 10, spazio per le tubazioni. ad allievo per gli insegnamenti teorico-
culturali e m 1,60 ad allievo per gli
insegnamenti tecnico-scientifici.
Come si vede, per le scuole indu- La forma delle aule destinate all'in-
striali ammesso l'uso del corpo di segnamento passivo potr essere
fabbrica triplo, pur con alcune limita- quella consueta, rettangolare, oppor-
zioni; converr tuttavia non abusare di tunamente allargata (m 6,30 x 7,50,
questa facolt e limitare l'uso dei corri- ad esempio), col lato lungo finestrato
doi. Nel caso che questi fosseroneces- per evitare la necessit di una seconda
sari, converr limitarne la lunghezza e fonte di illuminazione naturale; ma, se
calcolarne la larghezza sulla base di m questa fosse assicurata, come sarebbe
0,60 ogni 60 allievi, avviati parte in un auspicabile, la forma dell'aula po-
senso e parte nel senso opposto, con trebbe avvicinarsi ai quadrato. Per le
un minimo di m 2. Lungo il percorso altre dimensioni e per l'illuminazione
dei corridoi dovr evitarsi ogni strozza- valgano le regole stabilite per le scuole
tura in corrispondenza degli accessi ad elementari.
atri, scale, ecc.; caso mai sarebbe ne- Le aule destinate agli insegnamenti
cessario proprio il contrario, provve- speciali (attivo e dimostrativo), nonch
dere cio ad opportuni e ben dislocati i locali e gli spazi aperti per le osserva-
allargamenti di sezione del corridoio, zioni scientifiche e le esercitazioni di
sia per ottenere una migliore possibi- Aula di chimica per scuole
laboratorio saranno improntati alla
lit di illuminarlo e ventilarlo, sia per superiori
massima semplicit, anche per ragioni
creare negli slarghi alcuni spazi para- di spesa, ma dovranno corrispondere
gonabili, almeno in parte, alle sale alle necessit di una scuola che voglia
collettive, di cui si fatto cenno a 1 2 veramente preparare i giovani nonsol-
proposito delle scuole elementari. tanto sui libri. La separazione tra aule
Non si esclude, infatti, che almeno per 3 contigue si dovr realizzare mediante
la scuola media triennale il tipo edilizio divisori non aventi finzioni statiche, cos
scolastico venga ad essere adeguato da poter essere rimossi o spostati per
con opportuni adattaenti al tipo edilizio 4 eventuali esigenze dettate dall'evolu-
prescritto dalle vigenti norme per le 5 zione degli insegnamenti, senza che
scuole elementari. questo renda necessario modificare le
Per le scale e specialmente per strutture portanti.
quelle in servizio nelle scuole indu- L'illuminazione principale dovr
striali, si dovrebbe prevedere l'uso di Aula di scienze naturali nella suddividersi di regola tra 4 o pi fine-
rampe distinte per la salita e la discesa scuola Eriksdal di Stoccolma stre, cosicch sia sempre possibile lo
degli allievi, evitando, per quanto pos- 1, vaschetta e banco di preparazione; spostamento dei muri divisori, allo
sibile, l'incrocio delle squadre. Da ri- 2, armadi a vetri; 3, gradinata; scopo di aumentare o ridurre la capa-
cordare, infine. che non sono am- 4, banchi; 5, cattedra. cit delle aule. Peraltro potranno

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI

avere 3 sole finestre le aule pi piccole solazione diretta.


di quelle normali. ESERCITAZIONI 2.46 1
DI LAVORO
Le aule per gli insegnamenti
tecnico-scientifici dovranno essere Nelle scuole industriali i 4
provviste di gradinate, con dislivello di locali destinati alle esercita- 5 6
circa cm 15, tra i successivi ordini di zioni di lavoro dovranno 3
banchi. Attiguo all'aula di insegna- essere anzitutto adeguati 7.00 2 3
mento si disporr lo studio dell'inse- all'et degli alunni e poi
gnante e, se l'insegnamento lo ri- particolarmente studiati in 7
chiede, il locale di preparazione delle relazione alle esigenze
esperienze ed il laboratorio degli al- delle operazioni che vi si 3.00 8.50 1.50
lievi. svolgono. Se le lavorazioni
L'aula di chimica sar provvista di sono rumorose o comun-
Schema di aule abbinate per esercitazioni di lavoro
cappa a vetri comunicante col locale di que tali da produrre vibra-
preparazione. l laboratori ove si com- zioni, non dovranno di- 1, corridoio; 2, aula; 3, lavagna; 4, armadi; 5, laboratorio
dell'insegnante comunicante anche l'aula successive;
piono analisi chimiche dovranno es- sporsi aule di lezione, n 6, deposito materiali; 7, spogliatoio degli alunni.
sere provvisti di una o pi cappe di uffici, nei locali adiacenti,
aspirazione, o di cappe individuali in soprastanti o sottostanti. cialmente nelle grandi citt, non con-
corrispondenza di ogni posto di ana- Le officine delle scuole e degli sentano assolutamente lo sviluppo
lisi, a seconda dell'importanza del la- istituti industriali dovranno disporsi 'delle officine al piano di terra, potr
boratorio. preferibilmente al piano terreno con attuarsi una disposizione a piani so-
Le aule per gli insegnamenti scienti- illuminazione dall'alto e disposizione vrapposti, destinando i piani superiori
fici, i locali di preparazione ed i labo- rispondente alle necessit di un'orga- ai reparti ove si svolgono lavorazioni
ratori dovranno essere provvisti di nizzazione centralizzata. consiglia- pi leggere. In questo caso l'ampiezza
prese d'acqua, gas e corrente elettrica, bile pertanto che i diversi reparti dei locali sar limitata alla necessit, di
lavandini e scarichi in conformit alle siano contigui. Fatta eccezione per i conseguire una buona distribuzione di
esigenze degli insegnamenti e delle reparti polverosi, fumogeni, esalanti luce.
esercitazioni che vi si svolgono. gas nocivi o particolarmente rumo- Pertanto, qualora l'illuminazione sia
Le aule di disegno avranno dimen- rosi, le separazioni possono conse- unilaterale, la larghezza dei locali sar
sioni adeguate alla misura dei tavoli guirsi con graticci di limitata altezza o limitata al doppio dell'altezza dell'ar-
sempre in relazione alla capacit di 30 con vetrate. In ogni caso le separa- chitrave della finestra sul pavimento;
allievi. In generale nelle scuole tecni- zioni dovranno essere facilmentemo- con l'illuminazione bilaterale si potr
che e negli istituti industriali dette sale dificabili senza alterare fa struttura giungere al quadruplo dell'altezzasud-
dovranno commisurarsi ad una super- muraria portante, cos da permettere detta semprech non si dispongano
ficie minima di almeno m 3 per al- eventuali trasformazioni. nel locale alberi di trasmissione pensili,
lievo. Il pavimento sar di poco supe- tubazioni o macchinari voluminosi che
L'uniformit e l'efficienza dell'illumi- riore al piano esterno del terreno costi
nazione dovr essere particolarmente naturale, sempre a condizione che
curata, dando la preferenza all'illumi- sia assicurata la necessaria sanit
nazione proveniente da finestre espo- dell'ambiente.
ste a Nord od almeno protette dall'in- Quando esigenze di spazio, spe-

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI
Le esercitazioni di lavoro vengono di SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI all asse dell'ingresso Ia cui porta deve
regola svolte individualmente, e per- Nelle scuole industriali gli spogliatoi essere munita di vetri trasparenti. II
tanto nei singoli reparti dovr preve- potranno aver sede anche in locali locale pu essere preceduto da una
dersi un numero di posti di lavoro seminterrati, purch asciutti, benillu- antilatrina egualmente separata da
commisurato alla popolazione scola- minati e ventilati. Le dimensionare porta a vetri trasparenti, provvista di
stica, lorario settimanale delle eserci- locali adibiti a spogliatoi dovranno lavabi e fontanelle per bere .
tazioni particolari; del reparto e ad essere sufficienti per contenere gli Dovranno inoltre prevedersi, separa-
una logica suddivisione dei turni per armadietti individuali per tutti, gli tamente Ie ritirate per gli insegnanti.
classi o squadre. Dovr inoltre preve- allievi della scuola. Gli armadietti Per le altre norme valgano le disposi-
dersi una limitazione nell'occucapa- dovranno essere provvisti di fori di zioni delle scuole elementari.
zione dei reparti per le esercitazioni aerazione. Docce. - Ogni edificio scolastico deve
didattiche a non oltre il massimo insu- Per conseguire una migliore aera- essere provvisto di un impianto di
perabile di tre quarti dell'orario setti- zione conviene disporre lo spoglia- docce per un numero di posti pari
manale di servi o del personale ad- toio in un unico locale di sufficiente nelle scuole industriali, ad almeno 1/5
detto, poich reparti, per tutto il ampiezza, suddividendolo in scom- del numero degli allievi.
tempo rimanente, saranno a disposi- parti, relativi alle diverse classi, per Le docce possono essere collocatean-
zione del personale stesso per le ope- mezzo di graticci oppure utilizzando che in un piano sotterraneo o semisot-
razioni sussidiarie di preparazione, come parete gli stessi armadietti terraneo, oppure nella immediata
manutenzione e simili. Per i lavabi preferibile il tipo a prossimit della palestra.
Ogni reparto dovr avere accesso in- vasca continua; le vaschette indivi- PRONTO SOCCORSO E VISITA ME-
dipendente direttamente dai corridoi. duali sono da evitare negli spo- DICA
Le officine ed i laboratori nei quali gliatoi. II numero dei posti nei lavabi Nelle scuole dove si svolgono esercit-
funzionano macchine di notevoli di- deve corrispondere almeno ad un zioni di lavoro, il locale destinato a
mensioni e di peso rilevata dovranno ottavo del posti esistenti negli spo- pronto soccorso deve essere spazioso
avere possibilmente un secondo ac- gliatoi. e ben areato. Deve essere provvisto di
cesso diretto all'esterno (strada Pub- Sempre per le scuole industriali, ilo- lavabo e di unattigua ritirata. Nel suo
blica o cortile). In ogni caso il carbone cali che accolgono gli spogliatoi ed i arredamento non deve mancare una
ed i materiali polverosi o imbrattanti lavabi devono essere provvisti di un lettiga ed un armadietto farmaceu-
dovranno poter giungere a destina- numero adeguato di accessi, di lar- tico. Il locale stesso o, nelle scuole di
zione direttamente dall'esterno senza ghe dimensiorli (in genere un ac- maggiore importanza, un locale atti-
attraversare i corridoi principali. Do- cesso separato per ogni trenta po- guo pu essere destinato alla visita
vranno essere previste fondazioni in- sti), cos da evitare ogni ingorgo o medica.
dipendenti dalla struttura muraria del- intoppo nell ' entrata e nell ' uscita REFETTORI E CUCINE
l'edificio per le macchine e gli appa- delle squadre di allievi, e da facili- Per il refettorio valgono le norme delle
recchi che danno origine a vibrazioni, tare la sorveglianza. scuole elementari con le seguenti ag-
i locali destinati alle aziende produt- Per Ia stessa ragione giova disporre giunte e varianti. L'area minima del
tive dovranno rispondere alle esi- le file degli armadietti e del lavabi in refettorio deve calcoiarsi in m 1,50
genze tecniche ed economiche dettate direzione parallela agli assi delle per ogni commensale. Le tavole de-
dalla moderna esperienza. porte d'accesso. vono offrire per ogni commensale uno
IL MAGAZZINO GENERALE Adiacente agli spogliatoi si disporra spazio minimo di cm 55 di fronte per
II magazzino generale dev'essere ubi- un gruppo di ritirate, le ritirate de- cm 35 di profondit. La distanza li-
cato in posizione opportuna rispetto vono essere unite a gruppi. Ogni bera fra due tavole parallele deve
alle officine, con possibilit di accesso gruppo non deve servire pi di sei risultare di almeno m 2, e di m 1,20
dalla strada o da un cortile. Pu an- aule o laboratori; cos pure per le fra tavolo e muro.
che disporsi in locale sotterraneo,pur- officine si disporr al meno un Le cucine ed i locali di preparazione
ch asciutto. gruppo di ritirate ogni 180 posti di potranno essere collocati in pianisot-
Oltre ai materiali per le lavorazioni, ai lavoro. terranei, ma a condizione di conse-
prodotti, ai rottami ed agli attrezzi Ogni gruppo di ritirate deve com- guire un' ottima illuminazione ed un'
fuori uso, si dovranno prevedere locali prendere tanti gabinetti quante sono effcace ventilazione. Per il rapporto tra
per la conservazione delle suppellettili le aule servite, od ogni 30 posti di la superficie delle finestre e il pavi-
e degli arredi scolastici. lavoro e, per le scuole maschili, un mento valgono le norme stabilite per
Per i materiali che interessano un sufficente numero di orinatoi. Gli le aule di insegnamento. Occorre di-
unico servizio o reparto (comecombu- orinatoi contigui saranno separati sporre le cucine e le cappe in modo
stibili per impianto di riscaldamento, da lastre di marmo, od altro mate- che non creino schermi alla luce e
ghise di fonderia) dovranno preve- riale Iavabile, della sporgenza di cm zone d'ombra, particolarmente nel
dersi spazi di deposito nellimmediata 5O e dell altezza di m 1,20. Con- caso di illuminazione unilaterale.
vicinanza dei raparti stessi. viene che le ritirate e gli orinatoi
siano allineati in direzione parallela

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SCUOLE
SCUOLE MEDIE E PROFESSIONALI

L'altezza del locale destinato a cu-


cina non dovrebbe essere di norma 3 4 5
4 3 3
inferiore ai quattro metri un'altezza 1
inferiore, sino al minimo di tre me-
tri, potr essere consentita solo a 2
condizione che si disponga di un 6
effcace impianto di ventilazionefor-
7 8 10
zata.
LOCALI PER LA DIREZIONE E
9
LAMMINISTRAZIONE
Essi comprendono, in generale: I'uf-
ficio del preside con annessa sala
d'aspetto: la segreteria didattica ed
amministrativa: I'archivio, I'econo-
mato; la sala e lo spogliatoio degli
Fig. 6 Pianta del secondo piano seminterrato destinato alle lavorazioni meccaniche
insegnanti: la biblioteca scolastica
della scuola arti e mestieri di Berna.
e, dove occorrano, la sala per il
consiglio di amministrazione e per i 1, riscaldamento; 2, spogliatoi; 3, deposito materiali; 4, servizi igienico-sanitari;
colloqui con i familiari degli allievi. 5, pronto soccorso; 6, ingresso; 7, piano di caricamento; 8, direttore; 9, gru e ponte;
10,posti di lavoro per meccanici,attrezzisti ecc.

L'ufficio del preside deve essere dare un pi concreto significato e


attiguo alla segreteria e deve tro- assegnare un compito educativo
varsi nelle immediate vicinanze pi vasto ed esteso oltre i confini
della scala principale. della scuola, ecco che la sala di
Gli uffici della segreteria didattica esposizione e il museo didattico
ed amminlstrativa possono conve- acquisterebbero maggiore impor-
nientemente essere riunite in un tanza. Altrettanto si dica per la
unico locale, di dimensoni surfi- biblioteca, per le sale di convegno
centi nel quale i diversi servizi e per l'aula magna, che tutte po-
possono essere separati, da tra- tranno essere improntate a criteri
mezzi e vetri. Una parte del locale di maggiore o minore impor-
sar accessibile al pubblico, che tanza, secondo l'ufficio cui sono
comunicher con gli uffci attra- destinate e lo scopo che si vuol
verso sportelli .Nelle scuole mi- conseguire.
nori alcune funzioni potranno es- In linea di massima l'aula magna
sere riunite in un unico locale (ad dovrebbe essere capace di conte-
esempio: biblioteca e sala inse- nere almeno tutti gli allievi della
gnanti, sala del consiglio di am- scuola ed il corpo insegnante ed
ministrazione e ufficio del pre- essere provvista di schermo e ca-
PALESTRA CAMPI SPORTIVI
side). bina di proiezione. Per la cabina
In ogni edificio scolastico dovrebbees-
Nelle scuole maggiori si potr, al valgano le vigenti disposizioni di
sere costruita almeno una palestra co-
contrario scindere i locali per ren- legge, e cos anche si dica per le
perta, di misura regolamentare e do-
derne pi completa ed efficace la norme relative agli accessi e alle
tata di tutti i servizi richiesti: ma negli
specifica funzione: ad esempio, uscite di sicurezza. in ogni caso
edifici con pi di 20 aule e destinati ad
per la mostra didattica non , in da preferirsi una doppia possibi-
accogliere scuole ed istituti di istru-
generale, indispensabile un locale lit di sfollamento attraverso
zione secondaria ed artistica occore-
apposito, potendo essere utiliz- scale, atrio e corridoi, accessibili
ranno due palestre (Art. 5 della legge
zate allo scopo le pareti dei corri- direttamente dall'esterno, an-
7/2/1958 n. 88. Provvedimenti per
doi o delle sale collettive. Se per corch comunicanti con l'ingresso
leducazione fisica). Inoltre vi dovreb-
alla mostra didattica si volesse principale della scuola .
bero essere campi sportivi, attrezzati in
misura adeguata al numero deglisco-
lari, agli sport da essi praticati ed alle
particolarit richieste dallo svolgi-
mento di attivit atletiche.

A.P.I.C.E. S.r.l. 353b Manuale dellArchitetto


SCUOLE
UNIVERSIT
L'universit l'ultimo grado, il pi elevato, della
scuola moderna. In essa i giovani possono conse-
guire la necessaria formazione scientifica e profes-
sionale ed essere avviati verso quel livello di
specializzazione che oggi, essendo specialmente
richiesto, tende ad elevarsi con il sorgere di nuovi
corsi di laurea, con lo sdoppiamento di quelli
attuali, con la creazione di numerose scuole di 9 8 5
perfezionamento.
10 1 2
l COMPLESSI EDILIZI UNIVERSITARI
Nelle moderne realizzazioni di sedi per l'insegna- 3
mento universitario sono state seguite varie ten- 7
denze:
a) edifici separati, inseriti nel tessuto urbano della
citt (come le sedi universitarie del passato); 6
b) edifici raggruppati, in un complesso pi o meno
vasto, comprendente nucleo direttivo, edifici di
facolt e biblioteca (la cos detta citt universita- Fig. 2 Planimetria generale del Centro universitario di Aarhus
ria di tipo italiano);
1, Aula Magna; 2, Giurisprudenza; 3, Economia Politica; 4, Teologia; 5, Lettere;
c) edifici raggruppati in un vasto complesso auto-
sufficiente, a volte lontano dalla citt, compren- 6, alloggi del corpo insegnante; 7, Fisica, Chimica ed Anatomia; 8 alloggi degli
dente anche gli alloggi per gli studenti e gli studenti; 9, Biochimica e Fisiologia; 10, Museo di storia naturale.
insegnanti (universit di tipo inglese o americano).
Evidentemente la prima e la seconda tendenza
comportano forme di vita universitaria in cui la GLI ELEMENTI COSTITUTIVI IL NUCLEO DIRETTIVO
comunit di studio e di lavoro fra studenti ed a) Nucleo direttivo:
insegnanti si attua solo parzialmente durante le Rettorato IL Rettorato e l'Amministrazione.
ore di lezione e di esercitazione, mentre la terza
tendenza realizza una completa comunit di vita Aula Magna - Vengono riuniti tradizionalmente
attorno agli spazi determinati dagli edifici (il Amministrazione nello stesso edificio, anche se le fun-
campus delle universit americane). Biblioteca zioni che essi assolvono sono diverse.
Grande importanza ha poi una esatta definizione b) Edifici sede delle facolt Il Rettorato infatti comprende am-
e valutazione dei rapporti che intercorrono fra la
citt ed il complesso universitario: c) Servizi generati: bienti eminentemente rappresentativi
- inserimento nel tessuto urbano della citt (o Residenze per gli studenti ed in particolare:
decentramento verso la periferia), come avviene Residenze per gli insegnanti - uffici del Rettore,
per le citt universitarie di tipo italiano; tale Impianti sportivi - direzione amministrativa (adiacente
soluzione quasi obbligata, quando non sono
presenti nel complesso universitario gli alloggi per Attrezzature ricreative ai precedenti),
studenti ed insegnanti: comporta il vantaggio Impianti tecnici.
della vicinanza alla vita attiva della citt, a musei,
biblioteche, teatri, monumenti e gli svantaggi do-
vuti al traffico, ai rumori, molto spesso alla ca-
renza di spazio verdi, e soprattutto l'impossibilit
di espansione in superficie del complesso edilizio
a causa dell'alto costo delle aree;
- decentramento del complesso a molti chilometri 26
dal pi vicino centra abitato (universit ameri- Viale Regina Margherita
25
cane), con la conseguente creazione di una vera e 17
propria citt autosufficiente e quindi dotata di tutti 18
i servizi necessari alla convivenza, per buona parte 27 16 10
dell'anno, di studenti ed insegnanti: ai vantaggi 32 13
derivanti da una vita tranquilla e raccolta, e da 30
una possibilit di espansione praticamente illimi- 9
15
tata, si contrappongono i pericoli di isolamento 28 29 31
12
dalla vita culturale e sociale della citt, come pure 33 14
l'allontanamento delle attrezzature tecniche e 5 6
scientifiche dell'universit di cui molto spesso la 34
35 36 4
citt si serve.
2 1
42 41 40 39 38 3
37
Viale del Policlinico Piazzale delle scienze

1, Clinica Ortopedica; 2, Istituto di Igiene; 3, Circolo Professori e Universitario; 4, Clinica malattie nervose e mentali; 5, Istituto di Fisica; 6, Istituto di Chi-
mica; 7, Istituto di Chimica Farmaceutica; 9, Facolt di lettere e Filosofia; 10, Rettorato, Biblioteca ed Aula Magna; 11, Facolt di Giurisprudenza; 12, Isti-
tuti di Geologia Mineralogia e Palentologia; 13, Facolt di Scienze Politiche; 14, Istituto di Mdicina Legale; 15, Istituto di storia della Medicina; 16, tipogra-
fia; 17, Istituto di FisiologiaUmana; 18, Istituto di fisiologia Generale; 19 Istituto di Botanica e chimica farmaceutica; 20, Orto botanico; 25, Banca e Uffi-
cio <Postale; 26, Isituto di Anatomia Umana di Semiotica; 33, Istituto di Radiologia; 34, Ist. di Patologia speciale ; 35, Istituto di Urologia; 36 Istit. di Oto-
rinolaringoiatria; 37, Clinica Dermosifiologica; 38, Clinica medica; 39, Istit. di Patologia speciale medica; 40 Istit. di Patologia Speciale Chirurgica; 41 Cli-
nia chirurgica; 42 Clinia Oculistica.

A.P.I.C.E. S.r.l. 354 Manuale dellArchitetto


SCUOLE
UNIVERSITA
15 16 16
19 16
7
19
19 18 18
2 14 18
6
13 12 18
5 18
11 10 20
4 9 20
2 3 2
8
2
1
2

Fig. 3 - Veduta prospettica dell'illinois Institute of Tecnology a Chicago


1, centrale termica; 2, laboratori di ricerche; 3, circolo studentesco ed autitorium; 4, Ingegneria elettrotecnica; 5, Ingegneria civile; 6, biblioteca ed amministrazione;
7, palestra e piscina; 6, istituto di tecnologia del gas; 9, Architettura ed arti applicate; 10, Ingegneria meccanica; 11, Studi umanistici; 12, Chimica; 13, Ingegne-
ria; metallurgica; 14, Alunni Memorial Hall; 15, edificio per lo sport; 16, edificio residenziale a 10 piani; 17, appartamenti a tre piani; 18, casa dello studente;
19, case a schiera; 20, centro comunitario.
- sala per le riunioni del senato accade- foni e posta pneumatica, sfollamento, necessario prevederean-
mico e del consiglio di amministra- L'AULA MAGNA che uscite laterali.
zione; Assolve funzioni eminentemente rap- La visibilit da parte del pubblico
- vari uffici del personale, affari gene- presentative, riguardanti la vita interna assicurata dalla forma del pavimento; si
rali, ragioneria, economato, opera uni- dell'universit, ma non escluso che, hanno quindi i seguenti casi:
versitaria; talvolta, possa essere utilizzata anche - pavimento in piano: non adatto per
- sede per le organizzazioni rappresen- per manifestazioni culturali ad essa sale di grande capienza (occorre alzare
tative degli studenti ed inoltre gli archivi estranee: proiezioni, rappresentazioni, notevolmente il podio); utile tuttavia
generali e particolari. concerti, ecc. Sar ubicata, di mas- quando si voglia usare l'aula magna
L'Amministrazione, oltre agli ambienti sima, adiacente immediatamente al anche per feste, ricevimenti, esposi-
gi ci citati, comprende le segreterie rettorato, con accesso diretto dalla zioni;
delle varie facolt (sale con sportelli). zona occupata dal Rettore e dal Senato - pavimento inclinato, a gradini: assi-
indispensabile distinguere chiara- Accademico; tale accesso sar anche cura una buona visibilit verso il podio,
mente in gressi e percorsi, cio quelli utilizzato quale ingresso riservato per ma, naturalmente, la sala non pu es-
facenti capo agli uffici dei dirigenti le autorit (con apposito vestibolo, sa- sere trasformata;
(poco frequentati dal pubblico) e gli lette di attesa, spogliatoi, servizi). - pavimento in piano, con sovrastrutture
altri, soprattutto quelli riguardanti le se- Il pubblico (studenti ed invitati) avr un mobili a gradini: si tratta di un espe-
greterie di facolt (frequentati da gran apposito ingresso con pensilina, un diente costoso e poco pratico.
numero di studenti). Talvolta i due ampio vestibolo, guardaroba; esso ac- Circa le norme di sicurezza (porte,pas-
gruppi possono essere costi anche in ceder nella sala preferibilmente dai saggi, scale, ecc.) valgono quellestabi-
edifici distinti, collegati mediante tele- fondo: tuttavia, per facilitare un rapido lite per le sale da

1.00

7 8

8.80

1.50

3 5 2 6
8.80

1 1.00
Fig. 4 - Pianta dell'aula magna dell'universit commerciale
Bocconi, a Milano (arch. G. Pagano).
1, pianerettolo dello scalone principale; 2, podio per le au- 3.00 3.00 7.15 1.00 7.15 1.00 7.15 1.20
torit; 3, diaframmi con scritte; 4, canne fumarie; 5, pavi- 24,65
mento della sala; 6 proiezione del soffitto acustico; 7, ac-
cesso alla cabina di protezione; 8, accesso degli studenti. Fig. 5 - Pianta schematica di uala magna
Posti: cm 55x75; superficie sala (escluso podio): m 520; posti n. 912; superficie per posto; m 0,57.

A.P.I.C.E. S.r.l. 355 Manuale dellArchitetto


MUSEI

Il museo un organismo architetto- mia della collezione ospitata (natura museo dinamico la flessibilit o li-
nico caratteristico, destinato alla con- e genere del materiale da ospitare), bert planimetrica, con la creazione di
servazione ordinata di materiale che determina la qualit dei rapporti pochi nodi di collegamento e smista-
intercorrenti fra le opere esposte e la mento.
COLLEZIONE DI STUDIO
loro sede. Variando questi in forma
indefinita, le soluzioni che ne conse- Il criterio fondamentale per la
guono sono, praticamente, illimitate. presentazione delle opere l'isola-
l vari tentativi di schematizzazione mento di ogni oggetto o gruppo omo-
sistematica, peraltro generici ed in- geneo di oggetti in ambiente neutro,
GALLERIA PER IL PUBBLICO
sufficienti, sottolineano tutti, nell'ordi- limitandosi a sottolineare quelle, fra le
namento generale, il criterio fonda- condizioni ambientali originarie, che
mentale di elasticit circolatoria, dif- hanno intimamente influito sulla scelta
ferenziando nel museo il percorso del della tecnica e dei mezzi espressivi da
grosso pubblico, interessante le sole parte dell'artista.
opere pi notevoli e perci pi fre-
quentato e veloce, dal percorso degli Le vetrine possono essere fisse o
AUDITORIUM AMMINISTRAZIONE
studiosi che vogliono invece visitare mobili e componibili ed ancora isolate,
ENTRATA
tutte le collezioni (v. fig. 1), cos pure addossate al muro o incassate. In
Fig. 1 - Schema di museo proposto distinguendo le varie sale dei capola- genere vanno poste a cm 90 110 da
da Clarence Stein
vori opportunamente spaziati, da terra; alte cm 100, profonde cm 75,
avente interesse artistico, scientifico o quelle contenenti le opere minori, larghe fino ad un massimo di cm 150.
di costume ed alla sua esposizione ordinate in forma pi raccolta (v. fig.
selezionata al pubblico, a scopo cultu- 2). ILLUMINAZIONE
rale, didattico, educativo. Possibili tipi di circolazione per
La museografia la scienza che ha visitatori: Leggi fondamentali:
il fine di accompagnare l'evoluzione
dell'indagine critica e scientifica con a) libera, nell'interno delle sale; 1) Legge dell'intensit: l'inten-
una caratterizzazione architettonica del sit di illuminazione di un oggetto
museo tale da assimilare ed indirizzare b) obbligata, con percorso fisso e direttamente proporzionale all'intensit
ogni accorgimento della tecnica ad minore sorveglianza; della sorgente luminosa.
una finalit interpretativa dell'opera. 2) Legge della distanza: l'intensit
Ci si attua attraverso: c) differenziata, ma pi complessa dell'illuminazione di un oggetto inver-
per le maggiori o minori possibilit di samente proporzionale al quadrato
a) il programma architettonico del accrescimento nelle collezioni, che della sua distanza dalla sorgente lumi-
museo; possono comportare una revisione nosa (in pratica, questa assimilata al
pressoch continua dell'ordinamento bordo pi vicino dell'apertura illumi-
b) l'organizzazione e l'ordinamento sistematico nelle sale e perciun'alte- nante).
del museo; razione nei percorsi differenziati.
Il museo ammette espansione ver- 3) Legge del coseno: l'intensit
c) la scelta dei sistemi e dei mezzi ticale, orizzontale o progressiva;que- d'illuminazione dell'oggetto varia coi
tecnici adatti alla presentazione e con- st'ultima ottenuta mediante locali coseno dell'angolo d'incidenza deirag-
servazione delle singole opere. preventivamente costruiti allo scopo, gio luminoso.
ma temporaneamente adibiti ad al-
direzione tro uso sussidiario (biblioteca, confe- 4) Postulati empirici: la traspa-
renze, magazzini, ecc.). renza dei vetri e, perci, la loro tra-
esposizione biblioteca smissibilit luminosa dipende dalladu-
temporanea pubblica
Si presentano cos due tipi di mu- rata dell'esposizione ad atmosfera
MUSEO seo: sporca ed direttamente proporzio-
nale all'inclinazione dei vetri. La luce
a) organizzazione statica (lento va indirizzata sulle pareti e non sul
sala per accrescimento ed ordinamento co- pavimento, con angolo d'incidenza fra
conferenza scuola
d'arte
stante; netta separazione fra sale e i 45 ed i 70, con esclusione di ogni
vestibolo magazzini); luce radente ad evitare l'ombra portata
uffici di vendita informazioni di cornici e di cimase, con esclusione di
Fig. 1 - Schema distributivo dei servizi b) organizzazione dinamica ogni riflesso per tutto il normale campo
secondo V. Bierbauer (accrescimento rapido ed ordina- visivo (compreso fra m 1,20 e m 3,00
mento mutevole; sale e magazzini a da terra) nonch di ogni fenomeno di
carattere misto). abbagliamento, determinato da una
Il programma architettonico di- sorgente luminosa diretta negli occhi
pende, in primo luogo, dalla fisiono- Tra i presupposti fondamentali del dell'osservatore ed uscente da un

A.P.I.C.E. S.r.l. 358a Manuale dellArchitetto


MUSEI

campo relativamente scuro. paolesi (v. figg. 13 e 14).


12' SISTEMI DI ILLUMINAZIONE
16' 2) Illuminazione naturale late-
late-
1) Illuminazione naturale dal- rale: il sistema pi antico, che pre-
35
l'atto: l'elemento determinante il senta l'inconveniente di proiettare sul
32' 31' coefficiente di luce naturale (Daylight quadro l'ombra portata del visitatore e
factor) che e di consentire poca scioltezza nella di-
10' in un momento di sole, su di una sposizione generale della sala. Con
5' superficie orizzontale esposta alla tale sistema occorre sfruttare al mas-
6'
A luce di mezza volta celeste, ma non simo
ai raggi solari. Esso vale, a Londra,
4' il 6 o 7%; a Madrid l'1 o 2 %. Pu
essere realizzabile con vetrate a sof-
fitto, con lanternoni, con graticci
43'
claires-voies, con lucernari; secondo
32' i sistemi Tid, Magnus, Hurst-Sager
e Isadore Rosenfield, Nobbs o Sam-
10'
5'
6'

4' 4'

42
32'
28'

10'
5'
6'

Fig. 3 - Schema di museo proposto da A. Perret


Fig. 4 - Diagramma comparativo delle altezze richieste dai diversi sistemi di illuminazione,
4' 6' e a luce naturale, con langolo di incidenza pi favorevole, senza riflessione della sorgente
30
luminosa.
32'
16' A, sistema a vetrata; B, sistema a claire-voie; C, sistema a lanternone; D, sistema Sager. (N.B.: le
10'
5' misure sono date secondo il sistema inglese: ad es. 5 = m 1,52). Costanti, larghezza della galleria; altezza
6' del campo di esposizione; altezza dellocchio; distanza dellocchio dal muro; superficie della apertura=25%
della superficie del pavimento, salvo che per il caso della vetrata, in cui si scelto il rapporto del 50%.
Unapertura del 100% richiederebbe un soffitto pi alto, per eliminare fenomeni di riflessione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 358b Manuale dellArchitetto


MUSEI
le pareti utili (trasversali), riducendo al E
immagine D'
minimo le pareti male illuminate intradosso
(parallele alla sorgente luminosa). Il D'
rapporto tra altezza della finestra e immagine E
A vetrina
profondit della sala deve variare fra soffitto
vetrina F vetro
0,5 e 0,8. A'
immagine vetro
Realizzabile con i sistemi di Lurcat e vetrina
di Mollino (v. figg. 15 e 17). B' B
3) Illuminazione naturale indi- indi-
C' C' A
retta: realizzabile con il sistema del immagine pavimento
muro reflector di L. M. Moya (museo
di Madrid, v. figg. 16 e 18).
4) Illuminazione mista naturale immagine E' D
intradosso
ed artificiale: il valore combinato dei D'
vari sistemi offre una correzione equili- E
brata della luce, sia come qualit, sia immagine F A
vetrina
come quantit; di estrema difficolt soffitto
vetro
nella sua realizzazione pratica.
5) Illuminazione artificiale: circa
A' B
la posizione delle sorgenti luminose immagine B' C' C
vetrina immagine pavimento
non differisce da quanto osservato per B
l'illuminazione naturale. Circa la qua- immagine E'
lit della luce, vale quanto detto al intradosso
comma precedente. immagine D'
soffitto D
A'
IMPIANTI immagine E
vetrina F vetrina
B' A
45 vetro

30 C C' B
immagine pavimento C
30 45 Fig. 7 - Diagrammi dei fenomeni di riflessione sulle vetrine a cristallo piano.

A, vetrine disposte sui lati opposti di una sala e munite di cristalli disposti verticalmente; B, vetrine
disposte come in A ma con cristalli inclinati allindietro, col risultato di portare limmagine della
vetrina A B in A B; C, analoga disposizione di vetrine con cristalli inclinati in avanti; limmagine A B
portata in A B (Musographie, pag. 137).
Fig. 5 - Museo Belle Arti, Boston. Schemi di
sale poligonali con parte offrenti piani di-
versi di esposizione in rapporto alle superfici
illuminati. In un museo i fattori fondamentali f) locale filtro di smistamento alle
d'ambiente che debbono mantenersi sale d'esposizione, alla biblioteca ed
rotaia al centro assolutamente costanti, sono la tem- alla sala di conferenza, alla sala di
soffittatura
peratura (14 24), l'umidit rela- esposizione temporanea, agli uffici ed
ferro corrente tiva (45 % 65 %) e la composizione alla direzione;
in guide
atmosferica (libera da polvere, fumi, ingresso diretto alla direzione ed
esalazioni di ossidi). agli uffici;
g) ingresso di servizio ai laboratori
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL MU- ed ai magazzini.
pannello SEO
2) Locali accessori e particolari:
a) Locali di accoglimento; h) sala per esposizioni temporanee
b) accesso pedonale; con carattere pi scenografico, a
c) accesso veicoli dei visitatori, pianta libera; per Mostre didattiche,
con parcheggio; sperimentali, celebrative, particolari;
d) accesso carrabile (ai magaz- i) sala conferenze (di capacit gra-
zini); duabile mediante pareti divisorie mo-
e) ingresso principale visitatori bili o tende) oppure, meglio, affiancata
Fig. 6 - Pannelli scorrevoli su rotaie per la
con controlli, guardaroba e servizi, da salette minori, per convegni e riu-
conservazione di opere in magazzino. sala cataloghi, mostra nuovi acquisti; nioni di studio;

A.P.I.C.E. S.r.l. 359a Manuale dellArchitetto


MUSEI
l) biblioteca;
m) gabinetti per stampe, disegni, monete e collezioni speciali con
schedari per cataloghi; mobili e armadi vetrina; scaffali e pannelli lampada fluorescente
scorrevoli o rotanti per esposizione; locale blindato per la con- A
nastro A
servazione di oggetti speciali.

3) Locali fondamentali:
pallio

n) sale di esposizione permanente di forma e dimensioni molto


varie; possono essere disposte;
a sale singole lambite esternamente dai corridoi di transito; cristallo montante
a sale impegnate l'una nell'altra, a circuito fisso o libero;
- a sale planimetricamente libere, limitate da transenne mobili. sezione A-A
Esigenze :

1) Le dimensioni vanno calcolate tenendo conto che l'angolo di sezione B-B


visibilit ottimo per oggetti esposti a parete di 30 (cio 27 sopra mensola
l'orizzonte e 3 sotto lo stesso).
2) La buona presentazione delle opere singole non sia ottenuta a
danno della chiarezza della circolazione.
3) Una disposizione attraente per una determinata categoria di B B
pubblico non riesca incomoda per altre.
4) Una selezione troppo rigorosa di oggetti non faccia sembrare Fig. 8 - Allestimento di Palazzo Bianco,
vuota e disadorna la sala di esposizione. Genova (F.Albini);
5) La presentazione delle opere pu essere integrale (con pochi teca contenente un pallio bizantino.
magazzini) o selezionata e periodica (con vasti magazzini in facile Particolari della sezione
comunicazione con le sale).

A.P.I.C.E. S.r.l. 359b Manuale dellArchitetto


MUSEI

Fig. 9 - Museo Civico, Biella: schemi di illuminazione indiretta delle vetrine (N. Mosso)

vetro

vetro persiana
schermo luce riflessa

quadro

corridoio luce
visitatori diffusa

luce diretta

Fig. 10 - Museo Nazionale di Millbank


(Inghilterra). Nuova galleria Duveen. Se-
zione trasversale.

Fig. 13 - Schema di lucernario con vetro esterno


inclinato secondo la pendenza del tetto, vetro in-
terno orizzontale, con vetro centrale opaco e per-
siana direzionale, variando la quale si possono
Fig. 12 - Museo Boymans di Rot-
ottenere effetti pi decisi fino a far entrare soltanto
terdam (Olanda).
luce riflessa e strettamente direzionale. Sperimentato
Pianta e sezione di un soffitto a lamelle
nel Museo di Empoli (P. Sampaolesi).
fisse concentriche.
a c
e
Fig. 14 - Schema di lucernario adottato nel Museo f
b
di S. Matteo a Pisa e nel Museo della Collegiata d
Fig. 11 - Sezione schematica di sof- f
di Empoli (P. Sampaolesi).
fitto a lamelle, dimostrante gli effetti a, vetro retinato; b, vetro smerigliato; c, pareti di lateri-
dei raggi solari in rapporto alla zio forato; d, soffitto in rete metallica; e, solaio in lateri-
posizione del sole. zio armato; f, aperture per aerazione.

6) L'elemento determinante nella calizzazione delle zone illuminate nel fali (v. fig. 6);
disposizione delle sale la luce. Il soffitto, condizione vincolatrice nei p) uffici: amministrativi, di segreteria,
museo ha bisogno di luce: non per di confronti dei piani successivi), oppure di direzione (idealmente baricentrica);
luce generica agli ambienti, ma di luce introdotta lateralmente (corpo di fab- q) servizi tecnici relativi alla conserva-
indirizzata secondo una precisa dire- brica di larghezza limitata, in rap- zione ed alla manutenzione del mate-
zione ed un esatto dosaggio, evitando porto all'inclinazione del raggio e, riale; immatricolazione, catalogazione,
fenomeni di abbagliamento e di rifles- quindi, all'altezza della parete illumi- spedizione, laboratori per restauro, fo-
sione. Tale illuminazione pu avvenire nante). tografia, ecc.;
con luce artificiale o luce naturale; o) Depositi e magazzini: arredati con r) impianti: riscaldamento, umidifica-
quest'ultima introdotta dall'alto (conlo- rastrelliere su telai scorrevoli e scaf- zione, antincendi, antifurto, cabine

A.P.I.C.E. S.r.l. 360 Manuale dellArchitetto


BIBLIOTECHE
FUNZIONI
Le biblioteche attualmente rispondono, in varia misura. a tre distinte funzioni:
- la raccolta e la conservazione dei libri;
- luso pubblico della raccolta libraria;
- la diffusione della cultura.
Condizione funzionale subordinata, ma essenziale perch esistano
un ordinata raccolta ed un possibile uso del materiale librario,
la catalogazione dei libri .
biblioteche popolari scolastiche rurali ecc.
stabili o mobili (bibliobus)
ELEMENTI EDILIZI
Alle varie funzioni corrispondono
distinti gruppi di elementi edilizi:
- il reparto di conservazione, com-
posto da: magazzino librario;
laboratori di legatoria e restauro;
gabinetto fotografico; deposito generale dei libri
(pu essere un edificio separato)
il reparto per il pubblico dei let- biblioteca di biblioteca di
tori, composto da: sale di lettura; sezione sezione
sale di informazioni; sale di pre-
stito e distribuzione
- il reparto culturale, composto da: BIBLIOTECA GENERALE
sale di conferenze e proiezioni; direzione generale
sale di mostra. sale di lettura generali e speciali
sale per conferenze e convegni speciali
Alla necessit della catalogazione
corrispondono gli elementi edilizi
di:
biblioteca di biblioteca di
- sale cataloghi sezione sezione
- uffici.
I servizi generali di una biblioteca biblioteche specializzate ( universitarie, di istituti culturali ecc.)
comprendono:
Fig. 1 - Organismo urbanistico di una biblioteca centrale
- centrale di riscaldamento e condi-
con ramificazioni periferiche (sezioni distaccate nel territorio)
zionamento;
- centrale elettrica;
- servizi igienici ai vari reparti
- servizi di guardaroba ai vari reparti;
- posteggi esterni;
- abitazione del personale di custodia.

SCHEMI FUNZIONALI
Dai rapporti tra sale di lettura e magazzino librario
nascono i vari tipi di biblioteca:
- biblioteche con sala-magazzino;
- biblioteche con magazzino separato dalla sala di lettura;
- biblioteche con magazzino-sala;
- biblioteche di prestito (senza la sala di lettura).

TIPI DI BIBLIOTECHE
A questi tipi distributivi si sovrappongono, secondo la convenienza,
le varie categorie di biblioteche che si classificano in diversi modi,
in base a criteri diversi.
Cos possiamo elencare:
- in base ai tipi ed alle qualit dei prodotti librari:
biblioteche generali;
biblioteche specializzate;
- in base allorganismo urbanistico:
biblioteche accentrate;
biblioteche decentrate;
- in base alle categorie di lettori:
biblioteche popolari;
biblioteche scolastiche;

A.P.I.C.E. S.r.l. 363a Manuale dellArchitetto


BIBLIOTECHE
biblioteche scientifiche: continuo della raccolta e ad eventuali avremo dai 45 ai 90 volumi.
- in base alle possibilit di uso: nuovi criteri di collocazione deve al- Scaffalature.- Gli scaffali sono normal-
biblioteche pubbliche; tres offrire la possibilit di amplia- mente larghi m 1 (distanza tra i mon-
biblioteche private. menti e di adattamenti interni. tanti) la loro altezza determinata
Dallo schema della biblioteca generale Ampliamento. - Si pu ingrandire il dallo sbraccio normale delluomo per-
accentrata (risolta in genere secondo magazzino librario, avendo ci previ- ch possa accedere comodamente al
io schema funzionale delle sale di let- sto, sia estendendolo in superficie, sia palchetto pi alto, ed mediamente di
tura separate dal magazzino librario) si sopraelevandolo, sia occupando lo- m 2,25; la profondit, per contenere
possono individuare i rapporti distribu- cali gi costruiti a questo scopo ma anche gli in-folio, normalmente di
tivi tra gli elementi e seguire le varia- destinati temporaneamente ad altro cm 30. Per uno scaffale unifronte
zioni dei tipi di biblioteca in rapporto al uso compatibile con una biblioteca: avremo dunque sette palchetti sovrap-
numero dei lettori ed alla quantit dei un ulteriore possibilit quella di posti e dai 105 ai 210 volumi.
libri. costruire magazzini ausiliari decen- Gli scaffali, a struttura metallica, pos-
Bisogner tuttavia accennare che lo trati. sono avere gli elementi verticali a pa-
schema della biblioteca generale ac- Tipo edilizio. - Attualmente il magaz- rete piena sui quali agganciare i ri-
centrata, pur essendo il pi diffuso, zino librario , nella maggior parte piani, ovvero montanti di varia sezione
non lunico ammissibile; in alcuni dei casi, un corpo di fabbrica sem- che sopportano i palchetti a spondine
Paesi si va facendo strada il principio plice con scaffalature metalliche pa- piene o forate tramite dispositivi
del decentramento, che comporta rallele e sovrapposte possiamo avere (cremagliere) coperti da brevetti.
schemi diversi dal primo e forse pi struttura portante o struttura indipen- Accesso agli scaffali. - I carrelli a ruote
aderenti alle necessit della vita mo- dente secondoch i montanti della snodate di cui si servono i fattorini per
derna. Nella fig. 1 indicato, ad scaffalatura reggano anche i vari ritirare e riporre i volumi sono, media-
esempio, lorganismo urbanistico di piani di calpestio del magazzino o mente, di cm 100x40x100 e determi-
una biblioteca centrale, ma ramificata viceversa siano sopportati da solai nano le corsie minime per laccesso
in branches libraries estese fino a indipendenti. La struttura portante agli scaffali, larghe cm 6570. Tra-
raggiungere mediante sezioni distac- di gran lunga la pi usata. sversalmente allandamento degliscaf-
cate stabili o mobili (bibliobus) gli La disposizione e te dimensioni di un fali si prevede una corsia centraledop-
estremi lembi del territorio comunale magazzino nascono dalle dimensioni pia di cm 120150 e lateralmente
di una grande citt oppure di una dei libri e da quelle conseguenti delle una corsia semplice .
provincia o di una regione. In quei scaffalature. Con disposizioni di questo tipo si
Paesi si ritiene, non a torto, che la Formati DIN Formati tradizionali hanno, compresi i passaggi, 140 vo-
biblioteca decentrata sia un po effi- A3 cm 29,7x42 2 in folio cm lumi circa per m di pavimento (fig. 2).
cace strumento per la diffusione della 30x45 Servizi verticali. - Verticalmente il ma-
cultura: il libro che va a raggiungere A4 cm 21x29,7 4 in-quarto cm gazzino libri servito da scale, ascen-
il lettore e non viceversa. Ma, com 22z30 sori e montacarichi per il personale ed
ovvio, una siffatta organizzazione pre- A5 cm 14,8x21 8 in-ottavo cm i materiali pesanti (scaffalature, ecc.) e
suppone, oltre che ampia disponibilit 15x22 da montalibri per il trasporto dei libri in
di mezzi, quel concorde proposito di Percentualmente il 65%85% dei vo- comunicazione con la sala di distribu-
unificare. che nei Paesi di pi antica lumi di una biblioteca del formato zione e prestito.
tradizione difficilissimo conseguire. in-ottavo (DIN A5) ed il 10%13% Oltre le scale di normale collegamento
del formato in-quarto (DIN A4), che (ogni 25 m al massimo) sono da pre-
REPARTO DI CONSERVAZIONE diventano i formati medi per calco- vedere delle scale di sicurezza a tenuta
MAGAZZINO DEI LIBRI lare la capacit ed i carichi di una di fuoco in vano proprio.
Requisiti. - Il magazzino deve poter scaffalatura e quindi dei magazzino Illuminazione. - La luce solare diretta
offrire la massima compattezza nel- librario. non desiderabile, specialmente per
limmagazzinamento dei libri compati- Se consideriamo lo spessore dei libri le scaffalature pi vicine alle pareti
bile con la facilit di accesso al mate- su m 1 di palchetto stanno dai 15 ai esterne, e si consigliano quindi specia!i
riale librario da parte del personale. 10 volumi medi, e quindi, per m di accorgimenti per intercettare i raggi
Per corrispondere all accrescimento superficie frontale dello scaffale, del sole.

A.P.I.C.E. S.r.l. 363b Manuale dellArchitetto


BIBLIOTECHE
60 500-600 120 100100100100100100 60 studio per i lettori che hanno ritirato nella sala di
distribuzione i volumi che li interessano, e che
possono cercare ausilio solo in un limitato nu-
130 mero di volumi (enciclopedie, vocabolari, dizio-
nari, atlanti) a disposizione. Si predispongono
130
normalmente tavoli isolati o in file con posti a
130 70 sedere individuali e i necessari spazi di accesso. E'
essenziale, oltre al dimensionamento ed allaspa-
130 ziatura esatta dei posti, la loro disposizione ri-
30 spetto alla provenienza della luce naturale.
130 Illuminazione. - Se illuminazione laterale, si
130 dispongono tavoli semplici (posti a sedere da un
solo lato) in file perpendicolari alla pareteillumi-
130 nante, in modo che la luce provenga da sinistra
(comodit di scrittura): ovviamente se l'illumina-
130 zione bilaterale si disporranno tavoli semplici su
A
due file in senso inverso.
Se l'illuminazione mista o solo dall'alto si pos-
sono disporre i posti di lettura a tavoli doppi (posti
a sedere sui due lati opposti), salvando con op-
portuni accorgimenti l'isolamento del lettore.
225
Con le dimensioni e le disposizioni consigliate
l'area per lettore varia tra m 1,70 e m 4,
mediamente m 2,503,00 (fig. 3).
225 Rapporto di illuminazione. - E' consigliabile che il
rapporto tra la superficie delle finestre e l'area del
pavimento non scenda al disotto di 1/5 perillumi-
nazione laterale, 1/61/7 se vi anche luce
225 dall'alto.

225
150 150 150

B 90
Fig. 2 - Scaffalature di un magazzino librario. A, pianta; B, sezione 60 60 60 60

90
Riscaldamento. - I libri chiedono REPARTO PER I LETTORI
temperatura e umidit relativa legger- SALE DI LETTUFRA
POSTI SINGOLI
mente inferiori a quelle ideali per I Le sale di lettura possono essere divise:
200-220 100-110
'uomo: 15 e 60%. Dato che infine - per categoria di lettori;
conta soprattutto la costanza nel sale per adulti; 75
tempo di queste condizioni ambientali sale per ragazzi; 60 60 60
consigliabile, per il magazzino libra- - oppure: 75
rio, il condizionamento completo del- sale di lettura comune;
l'aria. Microfotografia. - Tutto quanto sale di lettura riservate o di consulta-
TAVOLI SEMPLICI
stato detto sulle dimensioni dei libri, zione; 100-150 100-150
le scaffalature ed il magazzino librario - per tipi e qualit dei prodotti librari:
nel suo complesso sempre attuale: lettura microfilm;
140-150
anche auspicando che una sempre emeroteca e saia delle riviste;
maggiore parte di materiale librario manoscritti, incunaboli e rari musica
ad adatto venga conservato attraverso (audizione dischi, lettura musica);
stampe ed atlanti: 200-220
riproduzione microfotografica
(microfilm, micro-schede), una parte - per materia:
dei libri andr pur sempre conservata nelle biblioteche specializzate. 70-75
in originale. Tuttavia giornali e riviste Se ne esamineranno i tipi principali e
da una parte, libri rari e materiale di le disposizioni pi usuali.
archivio dall'altra, saranno anchecon- TAVOLI DOPPI
servati o consultati nella loro riprodu- SALA DI LETTURA COMUNE Fig. 3 - Posti di lettura e loro dimensioni
zione microfotografica. Posti di studio. - Nelle sale di lettura
comune si devono prevedere posti di

A.P.I.C.E. S.r.l. 364 Manuale dellArchitetto


BIBLIOTECA

SALE DI LETTURA SPECIALI Nel primo caso la capacit in libri Nel secondo caso la distanza tra gli
della sala, necessariamente subordi- scaffali non potr pi, ovviamente, es-
Sala di consultazione. Posti di nata alla superficie di parete utilizza- sere quella adatta per i magazzini;
studio - Nelle sale di consultazione i bile per gli scaffali, piuttosto limi- necessario in questo caso permettere il
posti di lettura devono essere situati tata e comunque non suscettibile di comodo accesso dei lettori agli scaffali,
accanto alle scaffalature che son ne- accrescimento; si pu facilmente cal- e si raggiungono distanze di m 2,10
cessarie per contenere i libri (a volte in colare con i dati gi forniti. 2,15 tra asse ed asse di scaffale nor-
quantit notevole) messi a disposizione L'altezza degli ambienti potr es- male.
dei lettori. Sorge quindi il problema, sere multipla (doppia o tripla) degli Una disposizione molto comoda
con le sue soluzioni, della sala- scaffali, distribuendo quelli dei piani quella cosiddetta a carrels (fig. 4)
magazzino in cui i lettori ed i libri, con superiori con opportuni ballatoi e che alterna lungo le pareti gli scaffali
le loro diverse esigenze, sono posti scale. ai tavoli doppi (normalmente 4 posti).
nello stesso ambiente.
particolare A
Emeroteca. - L'emeroteca (sala dei
Potremo quindi avere: quotidiani) e la sala delle riviste conce-
dono la consultazione diretta delmate-
scaffalature addossate alle pareti peri- riale conservato ai lettori, cio giornali
metrali; A 30 e riviste sciolte o anche rilegate.
max 180 40
Per la lettura dei giornali e delle
scaffalature poste normalmente alle 10 riviste di grande formato si adottano
pareti perimetrale. 55 leggii a piano di appoggio inclinato,
per la consultazione in piedi o seduti.
Fig. 6 - Portariviste
Per contenere le ri-
viste si usano scaffala-
35 ture a ripiani sovrap-
90 105
35 TITOLO posti orizzontali (cm
130
10 40 di profondit, cm
130 180 18 di distanza tra ri-
70 75
oppure piani, circa 50 riviste
35 90 95 per m verticale) o in-
130
clinati (cm 30 di pro-
35
250
Fig. 7 - Leggio per riviste
fondit, cm22 di di-
stanza tra ripiani, circa
40 riviste al m verti-
cale) che permettono
560 120 la visione delle coper-
250
TITOLO tine e delle testate; si
usano anche partico-
75
lari scaffali a tasche
90 verticali.
A B
250 300 250 300
35 90 95 Si prevede altres
Sala di consultazione
oppure un ambiente o uno
70 75
A, nicchie per consultazione; B, carrels. spazio per i numeri ar-
retrati di riviste e gior-
nali non ancora rile-
gati.

SALA DI DISTRI
DISTRIBU-
BU-
ZIONE E PRESTITO
70 90

75 95 Conviene tenere di-
stinte funzionalmente
le due attivit, anche
Fig. 8 - Leggio per giornali. In piedi e seduto
perch la distribuzione
dovrebbe essere vicina
Carte geografiche. - Si prevedono armadi per la conservazione, alle sale di lettura
verticale o orizzontale, delle carte ed ampi
Fig. 5 - Sezione schematica di sala di
tavoli (m 4,50 X 0,75) per la consultazione.
mentre per la parte di
consultazione con scaffali disposti su due prestito conveniente
piani e direttamente accessibili ai lettori

A.P.I.C.E. S.r.l. 365a Manuale dellArchitetto


BIBLIOTECA

la vicinanza dell'ingresso. condo norme speciali. Italia in formazione il catalogo


Normalmente un bancone per per- Infine un catalogo, fondamentale, unico per la riproduzione meccano-
sone in piedi divide la parte degli im- che normalmente non a disposi- grafica delle schede ed elenchi delle
piegati (a contatto col magazzino) da zione del pubblico, ma che invece opere di tutto il patrimonio librarie,
quella del pubblico. Per i lettori si forma il vero centro ordinativo di nazionale dal 1501 in poi.
prevedono posti a sedere per l'attesa e, tutto il materiale librario, il catalogo
per la parte di prestito, tavoli con car- reale sistematico in cui le schede UFFICI E LABORATORI
telle per moduli di richiesta e scaffali sono ordinate rigidamente secondo
per posare i libri. una classificazione dello scibile Gli uffici debbono comprendere:
Per la zona degli impiegati si preve- (diffusa la classificazione decimale
dono scaffali per contenere, tempora- ); tale classificazione, nelle bibliote- - la direzione, da porre a contatto con
neamente, i libri restituiti o prenotati che moderne, corrisponde alla collo- i lettori e con gli altri uffici;
per i giorni seguenti e schedari per cazione del libro per cui la stessa
annotare i libri in uscita o entrata. sigla individua un volume nel cata- - l'amministrazione;
logo (cio lo classifica nel suo conte-
CATALOGAZIONE nuto) e la sua posizione nel magaz- - gli uffici di catalogazione, formati da;
zino.
Sala cataloghi. - In essa vanno Le schede dei cataloghi possono ricevimento e registrazione libri,
collocati, a disposizione del pubblico, i essere raccolte in schedari a libretto schedature, catalogazione, da porre a
cataloghi della biblioteca. General- o a cassetta; pi comodi per la con- contatto con la sala cataloghi e il ma-
mente nelle biblioteche italiane i cata- sultazione del, pubblico quelli a li- gazzino,
loghi a disposizione dei lettori sono bretto, pi concentrati e di pi rapido I laboratori potranno essere di vario
due: aggiornamento quelli a cassetta. genere (gabinetto, fotografica, di lega-
- il catalogo alfabetico per autori Si prevedono piani di appoggio toria e restauro del libro, ecc.).
(ordinato in base ad un preciso codice adiacenti agli schedari per la consul- Per le caratteristiche distributive, di-
o corpo di regole); tazione e la compilazione delle ri- mensionali e tecniche di questi am-
- il catalogo alfabetico a soggetto chieste. bienti si rimanda alle consuete regole
(catalogo per materie, o reale, conte- Quanto alla capacit si tenga e, in particolare, come per i musei,
nente le schede ordinate in ordinealfa- conto che 500 schede di misurainter- alle vigenti Norme per il collaudo e
betico della parola esprimente, il con- nazionale (mm 125 X 75) stanno in lesercizio degli impianti tecnici chein-
tenuto del libro, secondo regole e sog- un cassetto di mm 135 X 350 e teressano gli edifici pregevoli per arte
gettario codificati). quindi 1 m verticale di schedario o storia e quelli destinati a contenere
In altre biblioteche i due catologhi (pari a 50 cassetti circa) capace di biblioteche, archivi, musei, gallerie,
sono fusi in un catalogo-dizionario, 25000 schede. collezioni ed oggetti di interesse cultu-
dove autori, soggetti, titoli, forme Si tende, nell'organizzazione delle rale.
stanno in un unico ordine alfabetico. biblioteche, ad accentrare la scheda-
Per i manoscritti, gli incunaboli, la tura a stampa con distribuzione del
musica esistono cataloghi ordinati se- catalogo alle biblioteche associate; in

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SALE DI SPETTACOLO
CINEMATOGRAFI

DATI GENERALI DI PROGETTO

Capienza economicamente con-


sigliabile per grandi citt: 2000
3000 posti.
20
Capienza minima di sale spe- 30

ciali: 200 250 posti. 40


asse di visibilit orizzontale
L L
Superficie per spettatore: m 4,5
6 (prevedendo rapidi ricambi d'a-
ria). zona di perfetta visibilit

schermo G=0.8L (concessa)


Schermo standard: m 5,40 x 4,00 panoramico
L=10 G=1.4L (raccomandata)
(cio da 1/5 a 1/6 della lunghezza
sala P); rapporto R normale fra lun- schermo standard L=5
ghezza L ed altezza H dello schermo:
0,75 (v. fig. 1). A
P=5L (raccomandata)
P=6L (concessa)
Schermo per cinemascope:
L = 1,25 della lunghezza P
R = 1/2,35 (sonoro ottico)
R = 1/2,55 (sonoro magnetico)
raccordo piano

Schermo per superscope:


L = 113 P 1/2 B
R = 1,2 arco parabolico con fuoco in F
raccordi rettilinei
250
125
1/3 P
Schermo panoramico: B
L = 1,75 P cassa
A 250

R = 1/3 1/4 H=400


max 15
2/3 H
T
1/3 H
45 30 2 file 180
l continui esperimenti e tentativi ef- V max 3V 60
180
fettuati oggi dai tecnici per portare le 115

B
possibilit del cinema oltre il campo
delle possibilit della televisione pos- Fig. 1 - Esempio schematico di sala cinematografica.
sono portare a notevoli variazioni sui A, pianta; B, sezione con balconata
dati su esposti. Si deve anche notare
che la larghezza dello schermo sem-
pre calcolata come la L dello schermo
standard: ci perch i campi laterali
non vengono considerati dai tecnici
come campi di perfetta visione e per- 45
tanto vengono ignorati ai fini del cal-
colo della sala cinematografica.
H=400

Distanza minima G fra schermo e


prima fila di spettatori: G = 0,8 L, piano teorico
oppure G = H (altezza dello schermo
piano effettivo
standard). raccomandabile dare alla
distanza G un valore 1,5 L. Conside-
rando il caso pi frequente di G = H, il
12
primo spettatore vede il margine supe- 180
115
riore dello schermo sotto l'angolo di
45. errato toccare un'inclinazione di
60, ma talvolta la si raggiunge.
R=H=400 90 180

Buona visibilit in una sala cinematografica, in rapporto allo schermo

A.P.I.C.E. S.r.l. 366a Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
CINEMATOGRAFI

Distanza massima P fra schermo 3) Le sale troppo larghe determinano costruzione della curva della platea.
ed ultima fila di spettatori: 6 volte la zone di pessima visibilit, oltre i 110 (figg. 1 e 2).
larghezza dello schermo raccomandati pi sopra, oppure
(raccomandata P = 5 L ) fig.1 A. danno luogo a corridoi troppo ampi. Altezza dello schermo dal piano
platea: m 1,80; angolo di visibilit
Angolazione massima della visi- visi- 4) La forma migliore quella a ven- verticale dello spettatore di prima fila:
bilit: 120 rispetto al piano dello taglio, che segua per i 110 gi 45; altezza da terra dell'occhio dello
schermo, cio 30 rispetto alla nor- citati. spettatore: m 1,15; altezza fra occhio e
male allo schermo (raccomandata sommit del capo: cm 12; interasse fra
un'angolazione di 110, cio di 20 Inclinazione delle platee: teori- fila e fila m 0,90.
rispetto alla normale). camente, per un'ottima visibilit, sa- Stabilita allora la posizione della
Forma della sala: un dato oggi rebbe necessario che uno spettatore prima fila di spettatori e della terza fila
passibile di notevoli variazioni, in di- di statura bassa potesse vedere lo di spettatori, si segnano sull'asse della
pendenza dei nuovi sistemi di ripresa e schermo anche avendo davanti a s prima fila le distanze di m 1,15 e di cm
di proiezione. Per gli schermi normali uno spettatore di statura alta. Ci 12. Congiungendo il bordo inferiore
e per quelli speciali oggi in uso, si pu urta contro evidente impossibilit. Si dello schermo con la sommit del capo
per dire che: conviene che buona visibilit di una del primo spettatore e prolungando la
sala quella che permette allo spet- semiretta fino ad incontrare l'asse,
1) necessario evitare comunque sale tatore di statura media di vedere lo della terza fila, si ha gi la posizione
rettangolari: ci per esigenze acusti- schermo sfiorando con lo sguardo il dell'occhio del terzo spettatore: la
che. capo dello spettatore posto due file quota della platea in questo
pi avanti a lui. Il capo dello spetta-
2) Le sale lunghe e strette non rispon- tore immediatamente pi davanti
dono alle esigenze visive, oltre che a viene evitato con lo sfalsamento delle
quelle acustiche. poltrone, indichiamo qui i dati per la

A.P.I.C.E. S.r.l. 366b Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
CINEMATOGRAFI
punto si ottiene abbassandosi di m acustici. Pertanto, precisando, il max 14 file max 15 file
1,15. Cos proseguendo si determina caso di tener presenti queste racco-
una curva che si abbassa lentamente e mandazioni: interasse
poi risale fino a toccare il piano teo- 1) Volume minimo compatibile con la 7590
rico della platea e. infine, lo supera. richiesta capacit di posti e con le
Disposizione delle poltrone in platea giuste proporzioni della sala. 2) Am- 150
interasse 4555 150
ed in balconata: il regolamento mila- piezza della sala compresa tra il 50%
nese prescrive che, a sedile abbassato, e il 70% della sua lunghezza ed altezza 100 150
vi sia uno spazio di almeno cm 40 fra del soffitto non maggiore del 40% 100 150
max
fila e fila e di cm 50 quando i sedili della lunghezza. 10 file max
sono rialzati. La larghezza dei posti 3) Impiego di superfici non parallele: 10 file
non deve essere inferiore a cm 45 con in particolare il pavimento non deve 150
un massimo di cm 55, misurati fra essere parallelo ad alcuna parte del
l'interno dei braccioli. l sedili devono soffitto, n le varie parti delle pareti 150
B
essere fissati al suolo, essere articolati laterali devono essere parallele alle
e rialzarsi facilmente. Per quanto ri- loro parti opposte. A
guarda gli interassi fra le file si stabili- 4) Impiego di superfici convesse piutto-
sce che il minimo di cm 75 (con sto che concave. Parimenti le superfici Fig. 3 Disposizione dei posti in una sala cinematografica.
schienale in legno) e il massimo di delle pareti e del soffitto devono es- A, in platea; B, in galleria.
cm 90con poltrone imbottite (fig.3). - sere interrotte per poter diffondere il
Per ogni fila i posti non possono essere suono in tutte le direzioni.
pi di 14 in platea e 15 in galleria e il 5) Le caratteristiche di assorbimento
blocco delle file non deve compren- della sala devono prevedere la stessa
dere pi di 10 in platea e di 4 in legge di smorzamento del suono
galleria: i passaggi fra questi blocchi tanto, nella direzione verticale che in
di posti deve essere di m 1 ; anche i quella orizzontale, da una parete late-
passaggi laterali devono essere di al- rale all'altra o dalla parete anteriore a A B C
meno m 1 e devono dare su porte di quella posteriore. B C B F G C
almeno m 1,50. l corridoi devono 6) Poltrone pesantemente imbottite e
avere larghezza minima di m 1,50. corsie di feltro nei passaggi.
A A D
Balconate: hanno capacit solita- 7) Trattamento del retroscena tale da
E H
mente compresa fra il 30 % ed il 50 % trasmettere in modo trascurabile il
di quella della platea. Per de- suono riflesso dal retroscena stesso
terminarne il profilo, occorre tener verso la sala.
D E
conto di questi dati (v. fig. 1): 8) Proscenio rivestito di pesanti tappeti
1) L'angolo di proiezione non deve progettato per buone condizioni di Fig. 4 Schemi statici per la costruzione di balconate
superare i 15: consigliabile un angolo visibilit dalla zona anteriore dei sedili.
A, alla balconata calcolata a dambito, in modo da limitare
di 12; 9) Pareti della sala con efficienti mate-
mensola si sovrappone sulla molto lo sbalzo contempora-
2) I gradini della balconata devono riali isolanti per evitare che i rumori
sezione dincastro una trave neamente si carica il lato BC,
essere allineati sulla semiretta A' che estranei penetrino nella sala.
che agisca da forza verticale; in modo da ricadere nel caso
parallela ad A e ne dista m 2,50. 10) Cabina di proiezione trattata acu-
B, il muro di sostegno dellin- C, ma con una trave al posto
3) Lo spettatore in piedi, in fondo alla sticamente con materiale antincendio
castro lo si fa lavorare come del muro di sostegno; E, si
sala, deve sfiorare con lo sguardo il e spioncini per la proiezione muniti di
tirante; C, lo sbalzo compen- aiuta la trave AD con due travi
limite inferiore della balconata, se frangisuono acustici.
sato in parte da un momento, simmetricamente oblique, le
guarda il limite superiore dello scher- 11) Tutta l'attrezzatura soggetta a vi-
creato dallo spostamento del quali diminuiscono il momento
mo (linea T in fig. 1). brazioni o ronzio, come generatori,
muro di sostegno, rispetto alla flettente della trave AD e limi-
4) La sporgenza massima della balco- regolatori di voItaggio, ,attrezzature
soluzione A; D, si crea una tano ancora lo sbalzo.
nata non deve superare 3 V, dove V per il controllo dell'illuminazione, ecc.
trave AD, appoggiata ai muri
laltezza netta da piano platea a intra- va isolata acusticamente dalla sala.
dosso balconata.
5) La pendenza delle balconate non
deve dare luogo ad clementi intermedi
fra i gradini delle poltrone. Laltezza netta dei corridoi in pubblico deve avere larghezza
6) La tangente dello sguardo deve Palchi e logge: rei teatri e circhi gli servizio dei palchi, logge o pol- minore di m. 1,50. vietato
sfiorare il capo dello spettatore della ordini di palchi e logge normalmente trone non dovr essere minore di avvalersi del legno per la costru-
fla immediatamente davanti: ci a non saranno pi di tre, muniti di non quella dei palchi ed in ogni zione delle scale, salvoch pei
differenza di quanto prescritto per la meno di due scale una per cadauno modo di almeno m 2,50. Nei mancorrenti. I gradini non po-
visibilit in platea. fianco con diretta uscita all'esterno. cinematografi la sopraelevazione tranno essere collocati in aggetto
Da un punto di vista statico le balco- Ogni piano di piano e logge dovr del pavimento della loggia sul (strabalzo), ma saranno invece
nate danno luogo a problemi assai essere servito da scale pro- piano di platea non sar infe- sostenuti alle due estremit,
interessanti. La soluzione del pro- prie.Qualora si richiedesse un numero riore a m 3,50, n superiori a m dovranno essere di pietra o di
blema statico della balconata solita- maggiore di ordirni di palchi e logge 6,00. Uscite: la larghezza com- altro materiale resitente al fuoco.
mente si basa sugli schemi riportati in si dovr provvedere ad un conveniente plessiva delle uscite non deve La larghezza dei gradini (pedata)
fig. 4. Riportiamo qui di seguito brani aumento dei mezzi per sfollare il pub- essere inferiore a m 1 per ogni non potr essere inferiore a cm.
del regolamento di Milano riguardanti blico; le scale tutte, poi, dovranno cento persone di capienza (quelle 30, n superiore a cm 35. Lele-
palchi, logge, uscite e scale. avere dimensioni da consentire una destinate allentrata saranno va- vazione fra in gradino e laltro
Il problema acustico: sale lunghe e rapida e comoda uscita degli spetta- lutate per la met della loro luce (alzata) non potr essere mag-
strette, alti soffitti, sporgenze di galle- tori, ad ogni caso larghezza mai effettiva). La luce di ciascuna giore di cm 17. Normalmente i
rie eccessivamente lungo e strette, inferiore a m 1,50 cadauna. porta non deve essere inferiore a rami di scale (rampe) non do-
superfici concave concentranti ed am- m. 1,50 n superiore a m. 2,50. vranno avere meno di tre gradini
pie, ininterrotte superfici riflettenti, de- In nessun caso un locale potr n pi di quindici.
vono sempre essere evitate, poich dal avere meno di 3 uscite. Scale:
loro uso derivano spesso inconvenienti nessuna delle scale di servizio del

A.P.I.C.E. S.r.l. 367 Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
CINEMATOGRAFI

0.535 tra alte e basse frequenze, un'altezza di


quando vengono impiegate due suono uniforme per tutta la sala ed un
macchine di proiezione, gli giusto equilibrio tra i passaggi musicali
assi ottici saranno equidistanti min 0.10 di tono alto e basso Anche le scene con
dalla mezzeria della sala
proiettore proiettore dialogo sussurrato daranno buoni ef-
fetti
min 1.00 min 1.00 min 1.00
CABINE DI PROIEZIONE
min 2.50 Estratto di regolamento
CABINA Cabina - Deve essere costruita con ma-
estintore (altezza min. m 2.50) min 1.00 teriale incombustibile e deve essere
preceduta da una anticabina.
Tanto la cabina che l'anticabina, oltre
custodia film all'essere esterne alla sala, non do-
vranno avere all'infuori delle finestrelle
tavolo avvolgimento film di spia e passaggio di raggi, alcuna
ANTICABINA comunicazione con ambienti frequen-
tavolo
tati dal pubblico; la cabina dovr misu-
rare nellinterno non meno di m 2,20 x
min 0.50 scaletta di accesso indipendente
sportello a ghigliottina muro ad una testa

Fig. 5 - Cabina di proiezione regolamentare


12) Impianti per il condizionamento Se queste raccomandazioni verranno
dell'aria dei tipo a grande volume e seguite, la sala che ne risulter dar un molla di arresto min
piccola velocit dell'aria con condotti suono (prodotto con i moderni impianti 258
per l'aria provvisti di filtri acustici a 2 vie) intelligibile, una buona ade- min 180
renza allo schermo, un buon equilibrio
rivestimento in legno
m 11.55 min 150 o lamierino
688 264 finestrella min
203 140
182 92 259 120 120 97
15 20 40 15 20
54 76 55 76 55 45 40 45 15 20 45 20 52 61 162

mm 127.5
tavolo avvolgimento film guida in alluminio o ottone
spia
cassetta uscita di sicurezza Fig. 7 - Spioncino di proiezione di tipo standard
pr. soccorso 132
203 variabile depos. film 2,20 e dovr inoltre avere una suffi-
w.c. ciente e buona ventilazione mediante
proiettore prese d'aria possibilmente dallo esterno
GENERATORI
porta a asse del doppio dissolvitore asse macchina asse lente Le dimensioni della cabina dovranno
chiusura automatica 182
estintore CABINA quadro di amplificazione essere proporzionate al numero, di-
scala a pioli
mensione degli apparecchi che vi ver-
Tutte le porte secondo recipiente quadro controllo ranno collocati. La distanza fra i diversi
le norme antincendio canna di tiraggio
carbone caldo e distribuzione
apparecchi e gli apparecchi e le pareti
laterali e posteriori della cabina sar
tale che la circolazione del personale di
sistema di ventilazione separato per le macchine
con tubi posti direttamente sui portalampade
ventilazione generatori servizio possa sempre effettuarsi con
proiett. e w.c.
chiusura in caso d'incendio facilit ad ogni modo lo spazio desti-
nato alla circolazione non potr mai
avviamento motori avere luce inferiore a un metro. Le
finestre e finestrelle della cabina com-
prese quelle di spia, dovranno essere
m 2.403.00 manovrabili collettivamente dall'antica-
bina. La scala di accesso conducente
finestrelle spioncini allanticabina dovr avere una luce non
minore di m 0,50 e dovr essere di
chiusure metalliche prescritte per gli incendi basamento in laterizio vuoto e calcestruzzo
materiale incombustibile munita di
Posizione e misure delle aperture dipendono dal tipo di macchina e dall'angolo di proiezione
mancorrenti e collocata fuori della vista
Fig. 6 - Cabina di proiezione di tipo p completo e del pzssag5io del pubblico; si po-

A.P.I.C.E. S.r.l. 368a Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
CINEMATOGRAFI

tranno ammettere scale frattine pur- Pareti - Buona regola costruire le dipinte di nero con almeno due strati di
ch in ferro. La porta della cabina pareti delle cabine in calcestruzzo da vernice; devono resistere al fuoco per
aprir verso l'esterno e sar munita di cm 20 oppure in mattoni pieni da cm un'ora almeno; le porte si apriranno
semplice molla a scatto. Si dovr prov- 25. Si danno per casi di cabine co- verso l'esterno e si chiuderanno auto-
vedere ad una buona aerazione eventi- struite in forati con intonaci di buon maticamente, con molle di richiamo
lazione della cabina. Nel caso questo spessore in malta di cemento. Le ca- Maniglie e cerniere saranno in acciaio
non possa essere ottenuto mediante bine pi moderne sono rivestite inter- sempre per esigenze antincendi.
finestre che diano allaperto, si installe- namente {da quota m 1 20 in su) da Lo spioncino di protezione - Sar posto
ranno degli estrattori daria per effetto materiali afonici e incombustibili nel (v. fig. 1) in modo che il fascio luminoso
dei quali latmosfera nell'interno della qual caso i dati di cui sopra evidente- che da esso fuoriesce passi almeno a m
cabina in nessun caso abbia superare i mente variano. Anche i colori delle 2,50 sopra il piano inclinato dei gradini
32. pareti sono determinati con soffitto di balconata. Lateralmente allo spion-
La cassa destinata a contenere i films bianco le pareti bene siano di colore cino di proiezione sulla destra (asse-
dovr essere collocata nellanticabina neutro sopra m 1,20, mentre bene asse cm 53,5) sar posto lo spioncino
essere fissata al suolo e costruita con siano verde oliva sotto tale quota di osservazione, il cui asse orizzontale
materiale incombustibile (fig. 5). Pavimento - La sezione delle solette dister dall'asse orizzontale dello spion-
L'esempio riportato qui a fianco l'e- deve tener conto dei notevoli pesi con- cino di proiezione di cm 53,5. Le di-
spressione minima della cabina, quale centrati che deve sopportare Sulla so- mensioni dello spioncino di osserva-
risulta dalla stretta applicazione del re- letta in c a (voluta dai Vigili del fuoco) zione sono di cm 18 x 18. In fig. 7
golamento italiano; nelle sale pi evo- sar bene porre uno strato di almeno riportata la sezione della spia di proie-
lute per le macchine da proiezione di- cm di scorie o di materiale isolante zione ove sono da notare le due lastre
vengono tre (una di riserva) e tutti i non troppo elastico Una cappa di cm S di vetro (leggermente inclinate rispetti-
servizi si completano e si estendono di cemento porter il pavimento in grs vamente per evitare riflessioni) e lo
secondo la pianta e la sezione della fig. oppure potr essere semplicemente li- sportello ghigliottina in ferro scorrevole
6. sciata. verticalmente su guide di alluminio o
Dati generali di progettazione - Riguar- Porte - Le porte saranno in ferro o ottone.
dano elementi costruttivi come: rivestite da lamiera di ferro e saranno

A.P.I.C.E. S.r.l. 368b Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
TEATRI
Estratto dal regolamento Trattiamo Jelle sale per l'opera lirica,
spogliatoi attori coro
per la prosa, per il variet. balletto alto un piano
scena
Scale. - Nei teatri il palcoscenico laterale
avr almeno due scale, della luce non aria e luce diretta
minore di m 1,30 cadauna; esse
avranno inizio nel sottosuolo ed
elevatore
avranno sblocco, oltrech ai vari piani,
anche a quello stradale e sul tetto; il grande orchestra 80 persone
vano racchiudente queste scale dovr piccola orchestra 3540 persone disco rotante
variet orchestra 410 persone L
essere esterno al palcoscenico e le 3L ciclorama
retroscena
aperture avranno porte resistenti al
torre 2
fuoco. Le loro pareti dovranno essere mq 0.80/pers. 1,30
costruite in muratura piena, non am- 2L
mettendosi il riempimento delloschele- 2
aria e luce diretta
tro in cemento armato con mattoni scena
forati. Nei cortili fiancheggianti sala o fossa orchestrale laterale spogliatoi attori coro
balletto alto un piano
palcoscenico, s procurer di collocare
delle scale metalliche fisse esterne, che
consentano l'accesso ai vari piani del magazzino elevatori
fabbricato ed anche al tetto. macchine
superiori Teatro d'opera: profondit
Scena. - Nel palcoscenico deve ballatoi 2 L ; larghezza 3 L; altezza
essere creato un ambiente separato di manovra sala non inferiore a 2 H + m 2,
Z scenograf.
costituente la scena propriamente non superiore a 2 H + 1/3 H
detta. l muri che racchiudono la scena 2H+2m magazzino (L oscilla tra m 8 m 10 nei teatri)
normali).
avranno, alla sommit. spessore non Z sipario 810 m
minore di m 0,40, saranno sopralzati a H
tagliafuoco Teatro di prosa: profondit 2 L;
tagliafuoco e vi si dovr praticare solo larghezza 3 L; altezza non inferiore
il numero di porte strettamente indi- magazzino
a 2 H + m 1,50 (oscilla tra m 6
spensabili, munendole di serramenti orchestra e m 9 nei teatri normali).
resistenti al fuoco. Sulla scena pro- scena inferiore
priamente detta di regola vietato
collocare camerini, magazzini, ecc. e Fig. 8 - Pianta e sezione tipiche della zona palcoscenico
destinare qualsiasi parte ad altro uso opportunamente ventilati da finestre teatro, e segnatamente per falegnami,
che non sia la rappresentazione offerta prospicienti l'esterno e normalmente dovranno essere costruiti con materiale
al pubblico, coi relativi servizi indispen- non dovranno essere collocati total- incombustibile, e dovranno avere ac-
sabili. L'innalzamento delle scene do- mente sotto il livello della strada. Se cesso direttamente dall'esterno.
vr avvenire senza ripiegature; nel i camerini sono ritagliati in un am-
caso questo non fosse possibile, ci si biente vasto che ne contenga parec- Magazzini. - Qualsiasi locale deve
dovr avvalere delle scene cosidette chi, le loro pareti dovranno essere di essere dotato di magazzini sufficienti ai
parapettate . Tutte le parti della scena materiale incombustibile. vietata bisogni delle rappresentazioni.
di legno o di altro materiale facilmente qualsiasi decorazione (tappezzeria Speciale cura dovr porsi nel provve-
combustibile, saranno rese ininfiam- in carta o in tessuto nei camerini e dere alle chiusure di separazione fra
mabili coi noti mezzi. Il palcoscenico cameroni). essi e la scena. Codesti ambienti do-
dovr avere uscite dirette che condu- vranno essere muniti di apparecchiau-
cano all'aperto. l passaggi che ser- tomatici a pioggia (doccioni o sprink-
vono ad accedere al posto del suggeri- Laboratori. - l laboratori per i lers).
tore ed all'orchestra dovranno essere pittori dovranno essere collocati nella
disposti n modo da condurre rapida- parte superiore dell'edificio e quelli di Elementi della composizione
mente in salvo in caso d'incendio. sartoria, con le opportune cautele, a) Ingressi, atrio, biglietterie, guarda-
anche ai piani intermedi. l laboratori roba, servizi, direzione del teatro,
Camerini e cameroni. - Nell'am- o magazzani in diretta comunica- uscite di sicurezza, scale (per le dimen-
biente costituente la scena propri zione col palcoscenico dovranno es- sioni vedere i dati dei cinematografi).
amante detta non potranno essere sere muniti di porte resistenti al b) Ridotti, bar, servizi.
installati, fosse pure provvisoriamente, fuoco. desiderabile, che nell'edifi- c) Sala vera e propria, con posti di
camerini di artisti o cameroni per le cio comprendente un teatro, non esi- platea, di galleria, di balconate e pal-
masse. Uguale disposizione vale per i stano laboratori o magazzini adibiti chi (per le dimensioni vedi quanto
pianerottoli delle scale anche nel caso ad esercizi ritenuti pericolosi dalla scritto per i cinematografi e pi avanti).
questi siano assai ampi. Tanto icame- commissione di vigilanza. Laboratori d) Reparto del palcoscenico, compren-
rini che i cameroni dovranno essere per operai estranei all'esercizio del dente il proscenio, il palco con bocca-

A.P.I.C.E. S.r.l. 369a Manuale dellArchitetto


SALE DI SPETTACOLO
TEATRI
scena, il sottopalco, la zona di mano- Z = distanza della prima poltrona
vra delle scene, dotata di graticciata di Ls = larghezza della scena
H = altezza della scena p
manovra (fig. 8).
Hf = altezza del fondale
e) Magazzini per deposito di scene
(peso scenari: kg 25 35 per m), Hp =
H (Z + Ls)
Hp
attrezzi e macchine, vestiari (con pic- Z
cola stireria e sartoria), laboratoriode- Hf
H p
gli scenografi (una sala molto grande
e due sale piccole), magazzino del
trovarobe (nelle vicinanze del palco- Z Ls
scenico), magazzino elettricista. Fig. -9 Relazioni fra gli elementi della scena e la prima fila di poltrone
f) Camerini (superficie m 6 10,
altezza m 2,50): almeno tre camerini +15 +60
-105 -100 -90 -75 -50 -20
avranno piccola anticamera e servizio
singolo; tutti i camerini avranno un
lavabo e, in gruppi di 10 12, un
630 460 460 460 460 460 460 460
servizio. Legate ai camerini sono le 2
o 3 salette di prova degli attori princi- Fig. 10 Profilo di platea teatrale fissato su dati pratici
pali, essenziali nei teatri per l'opera
lirica. Occorrono anche due camerini
per i registi dello spettacolo.
g) Cameroni per le masse corali, per le
comparse, per l'orchestra, per il corpo A B

di ballo, sia per uomini che per donne.


Si devono calcolare m 1,5 a persona,
mentre per le comparse e i bambini si
calcoli non pi di m 1,5 a persona. La
sala di prova per il ballo deve ripro- C D E
durre esattamente; il tipo e l'inclina- Fig. 11 - Schemi di palcoscenici a piani mobili
zione del pavimento del palcoscenico. A, piani a traslazione orizzontale; B, piani ruotanti combinati; C, settore ruotante;
h) Locale di pronto soccorso, locale per D, piani concentrici ruotanti; E, combinazione di piano ruotante su piano di traslazione orizzontale.
il pompiere di servizio, con telefono.
i) Locale per il parrucchiere-truccatore. usa perci un profilo nato da espe- derno di palcoscenico quello a piani
l) Locale per lamministrazione. rienze pratiche, il quale, in media, d rotanti, molto usati specie nei teatri di
una variazione di quota per ogni fila prosa e variet. Sono di vario tipo (v.
La platea. - Esaminiamone ora a di cm 5; naturalmente questo disli- fig. 11), ma tutti assimilabili a piani
parte gli elementi pi importanti e si- vello distribuito secondo rapporti imperniati sul centro e chiusi vertical-
gnificativi; le dimensioni del bocca- variabili con la distanza dalla scena. mente da pareti ed in, modo da creare
scena sono determinate dalle condi- In fig. 10 riportato un profilo di settori, man mano presentabili al pub-
zioni di visibilit degli spettatori di platea assai usato. blico.
prima fila della platea e dell'ultima fila Il sistema talvolta pi complicato;
di galleria. La prima non deve vedere Pino del palcoscenico. - Pu esistono infatti piani abbinati, portanti
al di sopra del fondale e l'ultima deve essere fisso e costituito da un'orditura ciascuno mezza scena oppure piani
poterlo vedere per tutta la sua altezza parallela alla linea del boccascena ruotanti scorrevoli su binari, aventi cio
(v. fig. 9). ricoperta da tavole d'abete di almeno due possibilit di moto.
Il profilo della platea di un teatro si cm 4 di spessore. Il piano cos co-
determini partendo da basi diverse da struito ha pendenza dell'1 % verso il Siari metallici tagliafuoco: sono
quelle indicate per i cinematografi. In- boccascena.Pu essere invece dotato obbligatori nei teatri con pi di 800
fatti i punti d'attrazione sono i visi degli di piani mobili a scorrimento laterale, posti ed hanno la funzione di separare
attori che sono posti pressappoco alla sui quali si preparano le scene che il palcoscenico dalla platea in modo
stessa altezza e hanno evidentemente man mano saranno presentate al che l'eventuale incendio scoppiato nel
piccola estensione. Il problema della pubblico. primo non si propaghi alla platea e ne
visibilit quindi ancora pi grave che Questo sistema abbisogna di consenta lo sfollamento ordinato. Il
per i cinematografi dove lo schermo ha molto spazio lateralmente al bocca- sipario deve essere metallico, perfetta-
vaste dimensioni. Nascono da varie scena. Pu essere anche dotato di mente aderente alla sagoma del boc-
formule, studiate dal Nikolsky, dal La- piani elevabili a mezzo di scorri- cascena, rigido tanto da resistere a
chez, dal Ciocca e da molti altri, profili mento su guide, comandate da tor- differenze di pressione, scorrevole
tanto rialzati da rendere problematica chio idraulico: questo sistema abbi- senza difficolt e cadente a gravit,
la costruzione dei corselli di attraversa- sogna naturalmente di molto spazio senza cio dipendere dall'energia elet-
mento e dei corridoi perimetrali. Si sotto al palcoscenico.Un tipo mo- trica.

A.P.I.C.E. S.r.l. 369b Manuale dellArchitetto


CENTRI RADIO - TELEVISIONE
16

15

7 7 7
5

7 6
2
3
4
8
9
5
1 3

4 10 11 12 6
7 11 12 7
2 13

13 14

Fig. 2 - Dettagli costruttivi dell'isolamento acustico negli studi di Radio Roma. Fig. 3 - Dettaglio costruttivo in sezione
di una finestra a triplo cristallo posta
1, strato di feltro di mm 15 od altro isolante; 2, sughero per isolamento della struttura in legno;
fra studio e saletta di regia di un
3, struttura di legno di pino; 4, strato di feltro; 5, tondino di ferro rivestito di feltro a sostegno
delle Perret del controsofitto; 6 intonaco interno; 7, tavelle Perret costituenti controsoffitto; complesso della NBC a New York.
8, rivestimento di sughero; 9, intonaco interno; 10, zoccolino di legno; 11, pavimento in
in linoleum; 12, massello di cemento; 13, sughero catramato; 14, tavolato; 15, struttura portante 1, strato di gomma di spessore di mm 6,5;
esterna; 16, struttura portante 2, 1 telaio di legno; 3, strato di feltro;
4, 2 telaio di legno; 5, lana di roccia involta
in tela perforata; 6, calcestruzzo alveolato;
7, cristalli.

catori (m 200); locale banco commu- zione, missaggio dei


tatori (m 120); locale centralino tele- suoni e trattamento degli
fonico e di smistamento. Inoltre: ufficio stessi (v. fig. 5). L'affina- 5 4 4 4
N
per il funzionario di servizio, locale per mento di questo sistema 4
la manutenzione (m 50); 5 uffici dato dall'autonomia
(media m 25); un magazzino tecnico degli auditori, ciascuno 3
(m 50); un laboratorio (m 50); spo- diretto dai suo regista e 2
4
gliatoio ed attesa operatori tecnici (m dai suoi tecnici. L'in-
40); servizi igienici. sieme delle unit di pro- 5
4
duzione dipende in que-
Servizi generali. - Saranno com- sto caso da un supervi-
posti da: centrale di riscaldamento e
condizionamento, deposito, centrale
telefonica, locali per sorveglianza not- Fig. 4 - Sede della BBC di Londra. Uno dei pochi edifici concepiti esclusivamente
per la ripresa televisiva.
turna, depositi attrezzi di pulizia, con-
trolli degli ingressi, ecc. Il corpo di fabbrica ad andamento curvo, comprende per ora sette studi, disposti radialmente,
con la possibilit di ampliamenti successivi disposti lungo la zona tratteggiata in disegno. 1, atrio
(dal quale si accede ai camerini); 2, cortile centrale; 3, camerini; 4, studi (le zone scure tra gli studi
Locali per ospiti. - 4 camere da comprendono i servizi tecnici ed alcuni disimpegni); 5, disimpegno esterno periferico.
letto per funzionari; appartamento per
il capo degli uscieri; 10 locali di emer- sore dei programmi, il quale lavora
genza. Non bisogna dimenticare che fra pareti costituite da tripli o doppi onda. Da ci la vastit della sala di
conferenzieri, artisti e collaboratori cristalli, insieme all'annunciatore (v. regia e la complessit del compito del
sono sottoposti a snervanti prove; per- fig. 3). regista. Gli auditori sono pi ampi dei
tanto questi locali di emergenza non precedenti e sono dotati di apparec-
sono certo in numero eccessivo. La televisione ha esigenze spe- chiature atte a presentare in una suc-
ciali: assai pi complesse in genere, cessione continua diverse scene gi
Di tutti questi elementi della compo- date dalla visibilit della scena. Il preparate. Infatti gli studi televisivi
sizione, esaminiamo a parte il centro di regista segue lo spettacolo sui mo- sono assai vicini, per esigenze tecni-
produzione vero e proprio, iniziando nitors , schermi riceventi che fanno che, agli studi di produzione cinemato-
da quello radiofonico. capo alle macchine da presa dislo- grafica: quindi anche le zone destinate
All'auditorio o studio, fin dal sor- cate in modo da riprendere la scena agli allestimenti scenici, alla prepara-
gere di questi organismi, stata posta sotto angoli diversi. Il regista sceglie zione degli artisti (trucco, costumi) sono
vicina la sala di regia con amplifica- il punto di vista migliore e lo mette in uguali a quelle che servono le riprese

A.P.I.C.E. S.r.l. 372a Manuale dellArchitetto


CENTRI RADIO - TELEVISIONE

sizione (uffici, locali per l'accogli- (necessitano infatti di un parco di la


mento del pubblico e per gli esecu- spade uguale a quello degli studi cine-
5 tori) sono invece simili agli analoghi matografici) e molta esistenza l'aiuto di
7
elementi degli studi radio; c solo da strutture intermedie di sostegno che ne
osservare che, per le speciali esi- limiterebbero assai le possibilit. Inol-
1 genze di ripresa televisiva, bene tre gli studi TV devono permettere la
6
8 non ammettere un numeroso pub- costruzione di vasti schermi per la
blico. Invece il caso di limitarsi ad proiezione in trasparente di pae-
4 un ristrettissimo numero di invitati saggi o scene riprese all'esterno. Una
10
12 (solo 100 nel Centro milanese). Dal speciale sala destinata alla proie-
9 punto di vista impiantistico, neces- zione dei film veri e propri. Le idee che
2 sario prevedere presso lo studio di governano la progettazione di questi
3
13 produzione i locali distinti per le ri- centri sono in continua evoluzione: la
11
prese audio e video , che TV giovane e spesso ha dovuto adat-
vengono sincronizzate prima di es- tare i suoi impianti in edifici gi esi-
sere trasmesse. stenti. Non sono molti ancora i centri
Fig. 5 - Pianta di un complesso per la prosa
al centro milanese di corso Sempione. Pertanto l'organismo costrut- TV nati su progetto originale, seguendo
tivo presenta le stesse difficolt concetti originali (v. fig. 4). Pertanto
1, auditorio A1; 2, auditorio A2; 3, auditorio A3; 4, saletta
di regia; 5, auditorio B1; 6, auditorio B2; 7, auditorio B3; di un centro radiofonico, com- questa materia di studio attende an-
8, saletta di regia; 9 e 10, salette degli annunciatori; plicate dalle notevoli dimensioni cora definizioni precise.
11 e 12, tecnici; 13, regia. degli studi di ripresa televisiva.
di film. Gli altri elementi della compo- Questi locali sono molto alti

A.P.I.C.E. S.r.l. 372b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO

1.50
r=1.00
Campo di giuoco Campo per destinazione
Linea mediana

1.50
Area di rigore

5.50
Porta
11.00 40.32 18.30 9.15
l 7.32
9.15 Area di porta

16.50
5.50

16.50 Linea di fondo


Linea laterale

L
2.50
Fig. 1 - Pianta schematica di campo di calcio
segnatura del campo; - - - - - - - - - margine oltre il quale possono trovarsi chiusini,
prese, recinzione, ecc.; L ed I, lunghezza e larghezza del campo di giuoco (v. tab.)

PREMESSA servizi per gli atleti e per il pub- blico non debbono interferire con
blico. quelli degli atleti.
Per sport si intende la pratica meto-
dica di esercizi allo scopo di irrobustire Area dei giuochi: destinata a Servizi: separati per gli atleti e per
il corpo e svagare lo spirito. contenere le installazioni sportive il pubblico, i regolamenti ne fissano,
Molti degli sport praticati hanno previste: queste dipendono dalla, o caso per caso, numero, requisiti, ubi-
bisogno di appositi impianti (stadi, dalle, specialit e dalla categoria per cazione.
campi sportivi, palestre, piscine) per lo le quali deve essere omologato l'im- In particolare, i servizi per gli atleti
svolgimento delle gare e degli allena- pianto. debbono comunicare direttamente con
menti. Nell'area dei giuochi non deve l'area dei giuochi ed avere caratteristi-
Scopo delle presenti note quello poter accedere il pubblico.. che differenti a seconda dello sport ai
di fornire notizie generali e dati sulla quale sono destinati.
progettazione di tali impianti, limitata- Zona per il pubblico: fornita o Un impianto sportivo, per avere i
mente a quanto riguardala sola parte meno di gradinate, circonda comple- migliori requisiti, dovrebbe essere de-
tecnico-sportiva della materia. tamente o in parte l'area dei giuochi, stinato ad una sola attivit; invece. per
in, rapporto ai numero degli spetta- motivi economici o particolari condi-
GENERALIT tori ed alla forma e dimensioni del zioni ambientali, occorre spesso realiz-
terreno a disposizione. zare impianti nei quali si possano pra-
Gli impianti sportivi possono essere Pu anche mancare, come av- ticare pi sport; ragioni tecnico-
coperti o scoperti: la maggior parte di viene, p. es., nelle palestre scolasti- sportive ed organizzative consigliano
essi costituita da: che ed in quelle destinate esclusiva- di limitare a due, in genere, le attivit
un'area dei giuochi: mente all'allenamento, da praticare nello stesso impianto: per
una zona per il pubblico: Dove esiste, i percorsi del pub- es., atletica leggera e calcio, calcio e

A.P.I.C.E. S.r.l. 373a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO

ciclismo, ecc. zione; l'area ad essi destinata, quindi, genze dello sport che si intende prati-
In ogni caso un impianto sportivo deve essere scelta dopo un accurato care e dalle condizioni ambientali;l'ar-
razionale deve permettere: esame che tenga conto delle sottoe- gomento, pertanto, sar trattato caso
gli atleti, di praticare lo sport con lencate esigenze. per caso.
ordine e regole stabilite, nelle migliori Ubicazione: gli impianti sportivi,
condizioni ambiente; specie se allo aperto, devono sorgere
al pubblico, se previsto, di seguire in localit sane, alberate, tranquille, Configurazione e natura del ter-
agevolmente gare ed allenamenti. non battute dai venti, relativamente reno: per non aumentare il costo degli
La progettazione di un impianto lontane dall'abitato e dalle sue diret- impianti bisogna evitare, nei limiti del
sportivo ha lo scopo di realizzare un trici di espansione per evitare nel possibile, i movimenti di terra.
complesso omologabile ed agibile, limite del possibile che, trovandosi in A volte pu convenire di scegliere
che cio soddisfi alle esigenze citate. breve tempo circondati da edifici, aree non pianeggianti per ricavare, ad
L'omologazione e la dichiarazione perdano la caratteristica di zona es., economicamente le gradinate.
di agibilit sono di competenza, rispet- verde voluta dalla moderna Urba-
tivamente, delle Federazioni Sportive e nistica. La natura del terreno, oltre all'im-
del Prefetto: la prima ha carattere uni- portanza generica comune a tutti i
camente tecnico-sportivo; la seconda Collegamento con l'abitato: la problemi costruttivi, ha quella partico-
viene rilasciata a norma dell'art. 143 notevole massa di persone che si lare che deriva dalla necessit di cre-
del Regolamento del T. U. della legge interessa alle manifestazioni sportive are speciali manti superficiali, erbosi o
di P. S. (art. 9, pag. 9, circ. del Mini- deve poter affluire agevolmente agli in terra stabilizzata.
stero dell'Interno n. 16 del 15 febbraio impianti, circolando in modo rapido
1951). e sicuro. Disponibilit di acqua, fogna- fogna-
La costruzione, la manutenzione, la Occorre, quindi, un'adeguata rete tura. energia elettrica: l'innaffia-
gestione degli impianti sportivi sono stradale che colleghi l'abitato ai par- mento delle varie installazioni, gli im-
costose; quindi le caratteristiche degli cheggi, situati ad opportuna distanza pianti igienico-sanitari, le pulizie perio-
stessi debbono essere stabilite in base dagli impianti stessi, diche, ecc., impongono un notevole
ad effettive esigenze locali, tenuto Di qui, a piedi e al di fuori del quantitativo di acqua a disposizione.
conto della disponibilit finanziaria e traffico motorizzato, gli spettatori L'eventuale allagamento dei campi
del futuro indispensabile equilibrio di debbono poter affluire agli ingressi, sportivi, dovuto alle piogge, non per-
gestione. seguendo percorsi stabiliti in modo mette l'effettuazione delle manifesta-
Fissate le caratteristiche di un im- da non creare ingorghi nella circola- zioni; occorre, quindi, sistemare op-
pianto e cio destinazione, numero e zione. portunamente il terreno e costruire
specie delle installazioni sportive, nu- In ogni caso necessario evitare un'adeguata rete di drenaggi e cana-
mero degli spettatori, ecc., la sua pro- che accessi ed uscite sbocchino su lizzazioni per eliminare l'acqua in ec-
gettazione, ispirata a criteri di giusta strade di grande traffico. cesso.
economia, deve rispondere a precise La necessit di smaltire un'ingente
norme regolamentari. Ampiezza: nella scelta dell'area quantit di acque, bianche e nere,
Nei riguardi dell'omologazione val- occorre tenere presenti, oltre alle di- rende indispensabili fognature idonee
gono i regolamenti federali che, come mensioni del particolare impianto, nei pressi degli impianti: a volte pu
lo sport, sono in continua evoluzione: quelle delle strade, piazzali e par- convenire di ubicare gli impianti stessi
necessario, quindi, attenersi alle loro cheggi relativi. vicino ai corsi d'acqua per usufruirne
edizioni aggiornate. A titolo di orientamento, si ripor- sia per il prelievo di quella occorrente,
Per quanto si riferisce all'agibilit, tano le seguenti misure d'ingombro, sia per lo smaltimento di quella in
sono in vigore le Norme di sicurezza valevoli per terreni di forma e dimen- eccesso.
per la costruzione, l'esercizio e la vigi- sioni regolari: L'energia elettrica occorre per l'illu-
lanza dei teatri, cinematografi ed altri minazione, il riscaldamento, il funzio-
locali di spettacolo in genere , ema- Campi sportivi di media capienza namento di eventuali pompe, ecc.
nate dal Ministero dell'interno, Dire- per atletica leggera, calcio, ciclismo
zione Generale dei Servizi Antincendi su pista: m 30000 circa, esclusi ELEMENTI PER LA PROGET
PROGETTA-
TA-
(C. M. n. 16 del 15 febbraio 1951). strade, piazzali, parcheggi. ZIONE
Inoltre occorre tener conto dei re-
golamenti comunali, delle eventuali di Palestre e Piscine: m 4000 circa, La materia pu essere esposta par-
P. S., ecc. tutto compreso. lando separatamente:
delle varie parti che costituiscono
CENNI SULLA SCELTA DELLE AREE Orientamento: forma e dimen- gli impianti sportivi:
sioni del terreno debbono consentire degli impianti stessi, ciascuno in
Gli impianti sportivi sono legati al un razionale orientamento dell'im- relazione alla attivit cui destinato.
terreno pi di qualsiasi altra costru- pianto; questo dipende dalle esi- Si preferita la seconda maniera

A.P.I.C.E. S.r.l. 373b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO

perch d subito il quadro completo di


un impianto sportivo.
Inoltre si ritenuto opportuno ini- 1.50 7.32 0.12
ziare l'esposizione parlando del giuoco
del calcio, i cui impianti sono, fra i pi
grandi, quelli che si prestano meglio FIANCO
ad una schematizzazione completa 2.44
della materia.
GIUOCO DEL CALCIO

Al giuoco dei calcio sovraintende la PROSPETTO


Federazione Italiana Giuoco Calcio
(F.I.G.C.).
La regolamentazione tecnica vi-
gente in materia la seguente: 1.50
F.I.G.C. - Commissione Impianti 0.12
PIANTA
Sportivi Norme per la omologazione
dei campi di giuoco edite all'inizio
della stagione 1949-50. Fig. 1a - Particolare delle porte
F.I.G.C. - Bollettino Ufficiale n. 1 Gli spigoli dei pali debbono essere smussati.
del 15 luglio 1952 - pag. 16: disposi- Tenuto conto delle prescrizioni re- (scorie, pietre affioranti, chiusini, cor-
zione del Consiglio Nazionale delle golamentari, le dimensioni dei campi doli, ecc.).
Leghe del 12-13 giugno 1952. di giuoco, da adottare caso per caso
in base alla situazione contingente ed Natura dei terreni di giuoco:
Ministero Interni - Direzione Gene- in vista di eventuali passaggi di cate- manti superficiali: il terreno per il
rale Servizi Anticendi - Norme di goria, saranno comprese fra le se- giuoco del calcio deve avere buona
sicurezza per la costruzione, l'esercizio guenti: coesione. granulazione idonea, costi-
e la vigilanza dei teatri, cinematografi Sono sottolineate le misure in cui l/L tuzione naturale che impedisca la for-
ed altri locali di spettacolo in genere 0,6, rapporto minimo prescritto mazione di polvere, porosit ade-
- C. M. n. 16 del 15 febbraio 1951. dalla F.I.G.C. fra la larghezza e la guata, colore riposante. giusto grado
La F.I.G.C. consiglia di fornire gli lunghezza dei campi di nuova costru- di elasticit, resistenza al logorio pro-
impianti di nuova costruzione di zione (rapp. max = 0,7). vocato dai giuocatori.
quanto possa risultare utile alla prepa- Il campo di giuoco dello StadioOlim- La costituzione in profondit delter-
razione atletica dei giuocatori; si arriva pico di Roma di m 70 x 105 (l/L = reno interessa soprattutto agli effetti
cos ai campi di atletica leggera e 0,666), misure valevoli per incontri del drenaggio; la resistenza e l'e
calcio, che saranno esaminati in se- internazionali.
guito. lasticit dipendono specialmente dallo
Qui si tratta degli impianti per il Campo per destinazione: non strato superficiale.
solo giuoco del calcio. altro che la zona di rispetto che deve L'elasticit si migliora con l'impiego
essere realizzata tutto intorno al di adatti manti; ecco perch la F.I.G.C.
AREA DEI GIUOCHI campo di giuoco: la sua larghezza suggerisce che i campi di calcio ab-
costituita dal campo di calcio (fig. minima di m 1,50 lungo le linee biano superficie possibilmente erbosa.
1), formato dal campo di giuoco laterali e di m 2,50 dietro quelle di In Italia, per le condizioni ambiente
propriamente detto e dal campo per fondo. e per l'attuale deficienza del numero di
destinazione . Tale zona deve avere la stessa campi che porta all'uso continuo di
natura del campo di giuoco e, come quelli esistenti, il problema dei manti
Campo di giuoco: deve essere: questo, essere priva di qualunque erbosi di particolare delicatezza.
piano, rigorosamente rettangolare cosa possa danneggiare i giuocatori La sua risoluzione dipende dal tipo
ed orizzontale, con tolleranza di una di erba im-
pendenza massima dello 0,5 % nella Lega Nazionale Serie A m 65 x 105 68 x 105 70 x 105 70 x 110 piegato e
direzione di uno degli assi del campo dalla ferti-
Lega Nazionale Serie B m 60 x 100 60 x 105 63 x 105 65 x 105
(v. eliminazione dell'acqua in eccesso); lit del ter-
delimitato da una segnatura peri- Lega Nazionale Serie C m 55 x 100 60 x 100 60 x 105 reno.
metrale fatta generalmente con gesso Lega Interrogionale 55 x 100 60 x 100 60 x 105 Circa
in polvere o latte di calce della lar- Promozione Regionale 50 x 100 55 x 100 60 x 100 105 l'erba (Fig.
ghezza di cm 10 12; la misurazione a
2), l'espe-
I divisione 50 x 100 55 x 100 60 x 100
va riferita al bordo esterno della se- rienza inse-
gnatura stessa. IIa divisione e Ragazzi 45 x 90 54 x 90 gna che i

A.P.I.C.E. S.r.l. 374a Manuale dellArchitetto


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soggetti migliori soro i pi rustici; fra evitare che sostanze organiche in su- abolire il drenaggio e convogliare l'ac-
questi le graminacee ed in particolare perficie portino pericolose infezioni qua di scorrimento superficiale in sem-
le agrostidi. agii atleti. plici canalette di, raccolta perimetrali.
Le graminacee sono di facile attec- Quando non sia possibile otte-
chimento, non hanno bisogno di ec- nere un terreno idoneo, garantire un Il drenaggio che normalmente
cessiva umidit n di terreni particolar- minimo di giornate di riposo al fino ad oggi stato ritenuto pi idoneo
mente fertili; si propagano in senso campo e disporre di una quantit allo scopo quello a dreni paralleli,
orizzontale, garantendo un buon tap- sufficiente di acqua di innaffiamento, (fig. 3; v. anche campi di atletica leg-
peto erboso; per contro, sono a cre- si consiglia di realizzare, invece dei gera e calcio fig. 20) costituito da:
scita relativamente lenta e, general- manti erbosi, manti in terra stabiliz- uno strato superficiale nel quale
mente, di colore giallastro; consiglia- zata (v. drenaggio). l'acqua Filtra e si muove verticalmente:
bile mescolarle con leguminose, di bel A, graminacee (agrostide); B, leguminose uno strato prosciugante intermedio
(erba medica, trifoglio, lupinella).
colore e di rapida crescita, ma pi nei quale l'acqua filtrata scorre nei
r, rizomi mediante i quali la pianta si
delicate. espande invadendo sempre pi vaste estensioni dreni;
La fertilit del terreno dipende dalla di terreno; ra, radici con tubercoli contenenti il no strato impermeabile sottostante.
sua composizione chimica e costitu- rizobio che permette alla pianta ed alle vicine Si sa che il terreno sovrastante ai
di prosperare.
zione fisica. tubi perde la capacit di conservare
Se quello in posto non ha i requisiti l'acqua, acquistando quella di aerarsi
voluti, occorre formare uno strato su- Eliminazione dell'acqua in ec- e di consentire, perci, la vita dei semi
perficiale adatto, mediante opportune cesso; innaffiamento: l'acqua pio- e lo sviluppo delle radici; a loro volta i
miscele (v. drenaggio): nella forma- vana non deve fermarsi sui campi, tubi, mantenendo nel loro interno una
zione dei prati comuni basta, in ge- ma deve essere eliminata nel minor certa quantit di acqua, restituiscono
nere, uno spessore di terreno di cm tempo possibile; in particolare, la al terreno superiore, per capillarit,
20; per quelli dei campi di calcio, F.I.G.C. stabilisce che almeno per le l'umidit necessaria ad alimentare le
invece, occorrono almeno cm 30 per- serie A e B, il terreno di giuoco abbia radici stesse: la saracinesca di regola-
ch le radici non invadano il drenaggio i requisiti necessari per riacquistare zione esalta le caratteristiche predette.
sottostante. una normale efficienza entro mez- Se il terreno in posto poco perme-
L'impianto del prato si fa per talee z'ora dalla fine di una pioggia torren- abile o poco fertile, comunque ina-
per le graminacce ed a spaglio ziale. datto a formare lo strato superficiale,
per le leguminose, prendendo preferi- L'acqua d'infiltrazione si smaltisce indispensabile crearne uno artificiale,
bilmente semi nati sul posto perch, rendendo molto permeabili i terreni e costituito, p. es., dai seguenti materiali:
per gli altri, il necessario ambienta- col drenaggio; quella di scorrimento silice granulare 70 %
mento ostacola la formazione di un superficiale mediante un'apposita argilla 12 %
buon manto. rete di fognoli. calcare 6%
Per la concimazione si deve tener Tali opere, che debbono assicu- humus 12 %
presente che i concimi azotati favori- rare lo smaltimento nel tempo stabi- La silice serve a dare porosit al
scono la crescita delle graminacee i lito della suddetta precipitazione a terreno; l'argilla ed il calcare hanno
fosfati quella delle leguminose; nella carattere eccezionale, risultano esu- funzione di legante e di coagulante;
formazione del prato bene favorire beranti per le normali piogge. ten- l'humus occorre per conservare l'umi-
la crescita di queste ultime: in sede di dendo a rendere arido il terreno. dit nel terreno stesso e, a mezzo dei
manutenzione, invece, occorre curare Inoltre, a meno di non ricorrere a suoi microrganismi, per elaborare la
lo sviluppo delle graminacee in quanto quantitativi di acqua esorbitanti, an- materia nutritiva dei manto erboso.
un eccesso di leguminose d un manto nullano praticamente gli effetti del- Questo tipo di strato superficiale
poco resistente e di difficile falciatura. l'innaffiamento, necessario. in caso di idoneo sia per i campi con manto
La concimazione con stallatico da insufficienza o mancanza di precipi- erboso che per quelli in terra stabiliz-
evitare; se mai, va fatta solo all'im- tazioni, a mantenere nel terreno il zata; l'humus indispensabile per i
pianto del prato ed in profondit per dovuto grado di umidit. primi, pu convenire per i secondi.
Si pu ovviare all'inconveniente di Naturalmente le percentuali date
opere esuberanti munendo lo scarico dovranno essere opportunamente va-
della rete di smaltimento di unasara- riate di volta in volta, a seconda dei
cinesca di regolazione del deflusso materiali a disposizione e delle condi-
dell'acqua dal campo. zioni ambiente,
Per quanto esposto, si dovrebbe Il drenaggio non deve modificare la
sempre costruire una rete regolabile superficie del campo; l'acqua, invece,
di smaltimento delle acque; in pra- seguendo il percorso pi breve per
tica sar l'incidenza della spesa a far giungere ai dreni, trascina con s par-
decidere, caso per caso, sulla conve- ticelle dello strato superficiale che, col
nienza o meno della costruzione tempo, si avvalla in corrispondenza dei
della rete stessa; al limite, si potr

A.P.I.C.E. S.r.l. 374b Manuale dellArchitetto


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dreni stessi. b) per l'azione di compressione ficie piana con pendenze trasversali
Per ovviare all'inconveniente oc- dei tacchetti dei calciatori, il terreno dai centro verso le linee perimetrali, si
corre che l'acqua filtri uniformemente di giuoco tende a costiparsi in modo deve rimettere in posto il terreno di
in tutti i punti del campo; ci si ottiene: sensibile, cos che viene eliminata la risulta, miscelato con i correttivi del
aumentando il numero dei dreni e leggera pendenza superficiale del caso (sabbia silicea, argilla, humus,
diminuendone la sezione; campo ed impedito l'assorbimento ecc.) mediante accurate zappature
proteggendo ciascun dreno con ta- delle acque e la crescita dell'erba. meccaniche, e sistemare la superficie
velle, lastre, ecc. Si consigliano dreni; con le pendenze previste (0,5 % max),
distanti fra loro da m 5 a m 10; c) i dreni dopo un breve periodo impiegando un rullo di peso non supe-
di diametro variabile da cm 10 di tempo si intasano. riore ai q 3,50.
Si deve procedere quindi all'erpica-
tura ed alla rastrellatura del terreno,
1,
all'eliminazione dei sassi e delle radici
5 ed, infine, alla semina.
0 Attorno al terreno cos sistemato
m occorre costruire un fosso di profondit
i
n. superiore a quella del cassonetto,
s fosso che, riempito di ghiaia, servir
alla raccolta delle acque ed al loro
ALLO
SCARICO convogliamento nella fognatura
1, esterna.
5
0 Prima di rimettere il terreno di ri-
m sulta nei cassonetto, opportuno di-
i sporre sul fondo, sistemato come so-
n.
pra detto, uno strato di alcuni centime-
L
tri di ghiaia in natura e ci qualunque
sia la qualit del terreno sottostante,
2,50 min. 2,50 min.
cio permeabile o impermeabile
(argilloso).
Fig. 3 - Pianta schematica di drenaggio a dreni paralleli, s, saracinesca
di regolazione del deflusso dell'acqua del campo.
Allo scorrimento superficiale si
a cm 20; Tenuto conto che trascorso un provvede dando al terreno di giuoco
aventi pendenze, in relazione a! dia- certo numero di anni conviene rige- una pendenza non superiore allo 0,5
metro, tali da impedire l'intasamento e nerare sia il terreno di giuoco, sia % nella direzione di uno degli assi del
la formazione di fIora; l'impianto del prato e che: campo: generalmente la linea di
la presenza del drenaggio impe- colmo coincide con quella longitudi-
sistemati ad una profondit di circa cm disce la semplicit e rapidit delle nale.
60, cio ai disotto dello strato interes- relative operazioni perch le arature L'acqua di scorrimento viene elimi-
sato dalle radici e, in ogni caso, a successive verrebbero a mescolare la nata mediante una canalizzazione con
quota inferiore a quella di possibile ghiaia col terreno; chiusini distanti da m 20 a m 30 l'uno
gelo del terreno: i dreni intasati non possono rige- dall'altro, sistemati oltre la zona di ri-
aventi una portata pari all' af- nerarsi rimuovendo soltanto la parte spetto regolamentare e con tutti gli
flusso meteorico ridotto (riferito alla di terreno che li interessa perch si accorgimenti atti a non provocare
pioggia torrenziale citata), detratta creerebbero discontinuit ed avvalla- danno ai giuocatori.
l'acqua che si elimina per scorrimento menti nel tappeto erboso; Le acque di scorrimento superficiale
superficiale e quella necessaria a dare si consiglia di attenersi a quanto e di drenaggio potranno confluire in
al terreno la dovuta umidit. segue (fig. 4). un unico collettore, il cui scarico sar
La creazione di un drenaggio del Determinata la natura del terreno munito della saracinesca di cui si
tipo descritto (v. fig. 20) pu causare e stabiliti gli opportuni accorgimenti parlato.
seri inconvenienti perch: per renderlo di medio impasto, ten- L'innaffiamento indispensabile
dente a sciolto, si deve procedere sia per i manti erbosi che per quelli in
a) in corrispondenza dei dreni, oltre allo splateamento di tutta l'area del terra stabilizzata.
alla gi rilevata tendenza del terreno campo per una profondit di n 0,30 Si gi detto che il quantitativo
ad avvallarsi, si ha uno sviluppo della 0,40, ammucchiando il terreno di d'acqua occorrente notevole; infatti,
vegetazione migliore che nelle altre risulta ai bordi dell'area stessa. per ogni innaffiamento giornaliero, si
zone del prato il quale, pertanto, non Sistemato il cassonetto, costipan- calcola un fabbisogno di:
risulta uniforme; done il fondo con opportune rulla- 8 10 l/m per i manti in terra
ture, in modo da ottenere una super- stabilizzata

A.P.I.C.E. S.r.l. 375a Manuale dellArchitetto


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10 15 l/m per i manti erbosi. riore alle 3,5 4 atmosfere (v. fig. munemente adottato.
17). Infatti (v. fig. 5A) lo spettatore S1
Considerando un campo di giuoco situato, p. es., all'estremit di sinistra di
di m 70 x 105 pi il campo per desti- Recinzione: la F.I.G.C. stabilisce una rete ad andamento rettilineo, non
nazione minimo, aumentato di una che il campo di calcio, dalla serie A vede il corner all'estremit destra
striscia di cm 50 tutto intorno per te- alla Promozione, sia circoscritto da del campo di giuoco, perch la sua
nere conto dello spazio occorrente ai una rete metallica o da altro osta- visuale disturbata dalla rete stessa e
chiusini ed alle prese d'acqua, si ha colo, p. es., fossato, norma che pu dallo spettatore che gli sta a fianco; lo
a
una superficie di m 8214 da innaf- estendersi anche ai campi di l Divi- stesso avviene, reciprocamente, per lo
fiare: occorrono quindi, in cifra tonda, sione (fig. 5). spettatore Sn all'estremit di destra. nei
per ogni innaffiamento: Dalle prescrizioni della F.I.G.C. e riguardi del corner alla sua sinistra.
da 65000 a 82000 l per i manti in del M. I. risultano le caratteristiche Un adatto andamento curvilineo
terra stabilizzata da 82000 a 123000 della rete, fra le quali l'altezza che, elimina la seconda causa di disturbo e
l per i manti erbosi. come per qualunque altro tipo di migliora l'intersezione visuale-rete (v.
Qualora l'impianto idrico locale ostacolo, deve essere di almeno m fig. 58); ovviamente, sostituendo la
non garantisca tale quantitativo d'ac- 2,20, misurati dalla parte del pub- rete col fosso, si nelle migliori condi-
qua, consigliabile rendersene blico; quindi, in caso di fossato, que- zioni (v. fig. 5C).
indipendenti mediante la costruzione sto deve avere la profondit minima La curva descritta dallo spettatore
di pozzi idonei allo scopo; in ogni caso di m 2,20; si consiglia una larghezza generico in grado di vedere ugual-
opportuno poter disporre di una va- superiore a m 2,00. mente bene, a parte la distanza, i due
sca di riserva della capacit occorrente La recinzione potr correre ai corner laterali si identifica pratica-
per un innaffiamento giornaliero. margini esterni del campo per desti- mente con un arco di cerchio.
La rete di innaffiamento sar ad nazione, assumendo andamento ret- Per L = m 110 e zona di rispetto di
anello con bocche di presa del diame- tilineo. m 2,50 e m 1,50, si constatato che lo
tro di mm 20 22, uniformemente Per motivi di visibilit da parte spettatore Sm, posto sull'asse trasver-
distribuite e distanti fra loro non pi di degli spettatori, non si consiglia tale sale del campo, vede ugualmente
35 10 m; l'acqua deve arrivare alle andamento, al quale opportuno bene i due corner , purch sia alla
bocche con una pressione non infe- preferire quello curvilineo, oggi co- distanza minima D = m 6,00 dalla

Campo di giuoco 1.50 min. Zona per il pubblico


Campo per destinazione 2.20

PARTIC. A Recinzione
Segnatura laterale area dei giuochi
del campo di giuoco

1.50 min. alla segnatura lat. Coperchio in ghisa


del campo di giuoco o lamiera stampata
Manto superficiale in erba Tubazione Mannesman

Presa idrante
Tubazione Mannesman
Rubinetto di scarico

Profondit
variabile Pozzetto alloggio idrante
Ghiaia in natura
Tubo di scarico
acqua residua
Terra vegetale per Rinfianco laterizio
impianto erboso
collettore
Collettore di raccolta
PARTICOLARE A
SEZIONE GENERICA PARTICOLARE A
0.48 SEZIONE SUL POZZETTO

Fig. 4 - Esempio di sistemazione del sottofondo in un campo di giuoco


Lo smaltimento delle acque ottenuto senza ricorrere alla costruzione di una rete drenate.

A.P.I.C.E. S.r.l. 375b Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

d1 d1
Una pianta di area dei giuochi peri
d1 il calcio tracciata in base a quanto
sopra esposto quella riportata nella
s1 sn fig. 6.
L
Tratto di intersezione A
visuale - rete Recinzione Orientamento: l'area dei giuochi
d1 d1 deve essere orientata in modo che le
R
due squadre in campo siano nelle
stesse migliori condizioni.
6,00 La causa principale di disturbo
sn rappresentata dal sole che, evidente-
sm
L
mente, dovr trovarsi di fianco aigiuo-
Punto di intersezione B catori durante le partite; poich queste
visuale - rete
+ si svolgono normalmente nel pomerig-
gio, l'asse maggiore del campo di
+
calcio dovr risultare in direzione
Visuale all'installazione pi vicina +
Nord-Sud.

Empiricamente, si assume un
2,00 min. orientamento intermedio fra quello
Nord-Sud e quello Nord-Nord Ovest-
Sud Sud-Est (fig. 7).
2,00 min. C Volendo, si pu ricavare l'orienta-
mento esatto procedendo in modo
Fig. 5 - Recinzione dell'area dei giuochi analogo a quello adottato per risol-
A, recinzione in rete metallica ad andamento rettilineo; B, recinzione in rete metallica ad andamento vere i problemi dell'insolazione; natu-
curvilieno; C, recinzione con fosso; d 1, d2 - larghezza campo per destinazione; R = raggio arco di ralmente, occorre tener conto che la
cerchio S 1, Sm ,S n. Per d1 = m 1,50; L = m 110; si ha R = m 363,61. posizione del sole varia continuamente
durante le partite e che queste si svol-

r=387 3.00

r=387 A B
Recinzione 2.00

Campo per
r=387 destinazione
(1.50+0.50)
r=387

PARTICOLARE A

C
(2.50+0.50)
Fig. 6 - Orientamento dell'area dei giuochi e distribuzione
Fig. 6 - Esempio di pianta di area dei giuochi per solo calcio del pubblico intorno all'area stessa
Tenuto conto dell'orientamento e del fattore spettacolare, i
settori preferiti sono, nell'ordine, A, B, C, D.

Naturalmente D diminuisce col di- D = m 6,00 per assorbire l'errore gono in ore diverse nel corso della
minuire di L; per L = m 105, D = m derivante dall'avere sostituito con un stagione agonistica.
5,70; per L = m 100, D = m 5,45; arco di cerchio l'andamento teorico L'orientamento, per, non deve di-
consigliabile tuttavia assumere sempre della recinzione. pendere soltanto dalla posizione del

A.P.I.C.E. S.r.l. 376a Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

sole; occorre tener conto della sua l cenni che seguono riguardano la linea di fondo rivolta a Sud (v. fig.
altezza per evitare ombre fastidiose e solo le principali avvertenze da se- 7).
per decidere, in casi particolari, sulla guire nell'applicazione delle Norme Il numero di spettatori far decidere
possibilit di scostarsi o meno dall'o- del M. I. se estendere o meno all'intero perime-
rientamento teorico. Si deve tenere presente che lo tro dell'area dei giuochi la zona desti-
Infatti, ad un campo conveniente- studio della distribuzione e della cir- nata al pubblico.
mente orientato, ma attraversato da colazione del pubblico nella zona ad
zone d'ombra preferibile altro orien- esso riservata, come quello della po- L'importanza dell'impianto e la di-
tato meno bene, per senza ombre: se sizione degli accessi e delle uscite, sponibilit finanziaria consiglieranno
il terreno tale da non permettere della massima importanza agli effetti se munirla o no di gradinate.
l'adozione dell'orientamento calcolato, della razionalit di un impianto e del Il numero di spettatori si calcola,
sar l'altezza del sole e la presenza di calcolo del tempo di sfollamento. nella fase di progettazione, in base al
eventuali rilievi, alberi, ecc., a far deci- Quest'ultimo deve risultare il mi- pubblico interessato e che quindi pu
dere sull'opportunit o meno di realiz- nore possibile. essere presente alle manifestazioni, te-
zare l'impianto in quell'area. nuto conto che la vita di un impianto
In caso di forti venti dominanti nella Distribuzione del pubblico in- sportivo deve prevedersi di almeno al-
zona e quando non si possa ubicare torno al campo di calcio: il pub- cuni decenni.
l'impianto al riparo dagli stessi si pu blico si distribuisce naturalmente
prescindere dalla posizione del sole, nelle zone da cui pu vedere bene Pubblico in piedi: se la zona per il
disponendo l'asse longitudinale del tutta l'area dei giuochi e dove meno pubblico pianeggiante, oltre alla
campo normalmente alla direzione del disturbato dal sole. terza fila di spettatori addossati alla
vento di cui occorre diminuire gli effetti I posti migliori, e che si equival- rete non si ha pi una buona visibilit;
con l'impiego di appositi schermi (p. gono dal punto di vista spettacolare, quindi, per un campo di m 70 x 105,
es. piantagioni di pini, pioppi, ecc., in sono in corrispondenza dei lati lun- zona di rispetto di m 2 e m 3, rispetti-
pi file sfalsate). ghi; seguono quelli dietro le linee di vamente lungo le segnature laterali e
fondo campo, anch'essi equivalenti. dietro le linee di fondo, recinzione ad
Tenuto conto pure della posizione andamento rettilineo estesa all'intero
ZONA PER IL PUBBLICO del sole, il settore preferito, nel caso perimetro dell'area dei giuochi, si ha:
pi frequente di orientamento nor- N = 3 x 370/0,48 = 2310 spettatori,
compresa fra la recinzione dell'a- male, quello rivolto ad Est perch ove 370 lo sviluppo in metri della
rea dei giuochi e quella esterna del- consente al pubblico di avere il sole recinzione e 0,48 in metri la misura
l'impianto. alle spalle: il peggiore quello dietro di ingombro laterale adottata perspet-

A.P.I.C.E. S.r.l. 376b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO
PIANEROTTOLO ANTISTANTE
DI LARGHEZZA ECCESSIVA

0.60

1.50

2.50 ALZATA TROPPO ALTA 6.30

SEZIONE B 10.45

Cordolo esterno
pista 2.75
0.80

SEZIONE A 1.50 20.00

0.12
Dati secondo i quali
stata costruita la curva 0.80 0.92

VISUALE A m 14 SUL CENTRO CAMPO

cordolo esterno pista

SEZIONE C

Fig. 8 - Sezioni di gradinate. A e B, si riferiscono al caso di impianto di atletica leggera e calcio; C, in alto, profilo della gradinata la curva di visibilit;
in basso, sezione della stessa gradinata che mostra come venga adattato il profilo stesso per spettatori seduti.

Si possono aumentare le file di criteri che si adottano per la proget- In ogni caso il problema fondamen-
spettatori, facendo, la zona per il pub- tazione delle gradinate. tale da risolvere quello della visibi-
blico a piano inclinato o a gradonata; Gradinate: sono previste gene- lit: cio porre tutti gli spettatori in
in quest'ultimo caso valgono gli stessi ralmente per spettatori seduti. condizione di vedere l'intero campo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 377a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO

Risolvere il problema della visibilit zione dell'area dei giuochi; basta, Il profilo delle gradinate dovrebbe
significa giungere alla definizione, in pertanto, che il primo gradone sia essere ricavato in base alla curva di
pianta e sezione, di una forma razio- parallelo ed a conveniente distanza visibilit relativa alla sezione pi sfavo-
nale di gradinata. dalla recinzione stessa. rita (fig. 8); ci comporta, per, diffi-
Ovviamente il pubblico dei primo evidente che gli spettatori dei colt costruttive non sempre compen-
gradone il pi basso ed il pi vicino al gradoni successivi, aumentando la sate dal risultato pratico; occorre, inol-
campo quello in peggiori condizioni; distanza dalla segnatura laterale, ve- tre, considerare che non si nelle
quindi necessario mettere ciascuno dranno sempre meglio tutti i punti del stesse condizioni di un comune locale
spettatore di questo gradone in condi- campo; naturalmente, occorre stu- di spettacolo e che, anche nelle mi-
zioni di vedere tutta la segnatura late- diare una sezione delle gradinate gliori condizioni di visibilit, non si pu
rale dei campo stesso. tale che il pubblico di un gradone impedire che il pubblico si muova o ti
Il problema gi stato implicita- non ostacoli la visibilit di quello re- alzi trascinato dall'entusiasmo.
mente trattato parlando della recin- trostante.

A.P.I.C.E. S.r.l. 377b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL CALCIO

COPERTURA INCLINATA VERSO L'ALTO

COPERTURA ORIZZONTALE

ANDAMENTO DELLA COPERTURA


CORRISPONDEMTE ALLA VISUALE
A m 14 SUL CENTRO CAMPO

2.10-2.20

COPERTURA INCLINATA VERSO IL BASSO

in questo caso non consente di vedere


alla quota di m 14 sul centro del campo

11.85

0.80

cordolo esterno pista

21.60
1.50

Fig. 8 bis - Sezione di gradinata coperta

Pu convenire, quindi, di progettare primo gradone sul livello del terreno; crea il parterre fra tribuna e
gradoni di altezza costante, control- questa soluzione costringe ad allon- recinzione che non ha scopo ed
lando la visibilit di ogni fila di spetta- tanare eccessivamente la gradinata antieconomico, traducendosi in uno
tori fungo la sezione pi sfavorita. dal campo: infatti, a parit di di- spreco di area (si pu obiettare che
stanza di una gradinata bassa dai pu essere utilizzato per spettatori in
Per poter realizzare il voluto nu- campo stesso, quella alta ha gi il piedi, ma (a soluzione non razio-
mero di gradoni senza arrivare ad secondo gradone di un'alzata proibi- nale);
eccessive altezze degli stessi e senza tiva, oltre cm 60 (v. fig. 8 sez. B). porta all'esecuzione di un'opera di
allontanare troppo la gradinata dal Tale soluzione stata adottata in cubatura, quindi di costo, maggiore
campo occorre partire da terra (v. fig. passato perch i progettisti si sono della semplice gradinata: (anche qui si
8 sez. A); anzi, negli impianti di ispirati alle tribune degli ippodromi, pu obiettare che !a cubatura in pa-
grande capienza, il primo gradone impianti nati prima dei campi sportivi rola pu essere razionalmente utiliz-
pu essere addirittura sotto il livello del modernamente intesi. zata, ma di ci si parler trattando dei
campo stesso (v. fig. 8 sez. C). Negli ippodromi la soluzione servizi).
Cos facendo, per contro, si pos- giustificata dalle dimensioni dell'im- Inoltre, tali tribune vengono ancora
sono avere alzate dei primi gradoni pianto e dalle particolari modalit di generalmente progettate con un am-
troppo piccole: si ovvia facilmente al- svolgimento delle manifestazioni che, pio pianerottolo antistante, al quale si
l'inconveniente (v. fig. 8 sez. C, rampa fra l'altro, impongono l'esistenza di accede per mezzo di scale laterali e
bassa), ma la soluzione costosa;inol- un ampio parterre fra tribuna e dal quale si sale ai gradoni: a volte il
tre, gli spettatori pi bassi hanno la pista. pianerottolo minuto anche di scalette
visibilit molto disturbata dalla recin- Nei campi di calcio, come in tutti frontali per il deflusso del pubblico
zione, vedono male i giuocatori che gli impianti sportivi in genere, evi- attraverso il parterre .
risultano proiettati sulla massa di pub- dente che allontanando il pubblico L'esperienza insegna che parte de-
blico dirimpetto, non hanno la sensa- dall'area dei giuochi possibile. rea- gli spettatori riesce sempre a rimanere
zione della profondit del campo. lizzare tribune di questo tipo; ma tale in piedi sulle scalette e, specialmente,
Sostituendo le comuni recinzioni allontanamento dannoso perch: sul pianerottolo che costituisce una co-
con un fosso si supera il primo incon- moda balconata sul campo; ne deriva
veniente; il secondo non esiste in caso impedisce o limita la possibilit di che parte del pubblico seduto deve
di spettatori su un solo lato del campo: seguire ed apprezzare lazionedell'a- alzarsi per poter vedere qualcosa, an-
il terzo non eliminabile. tleta; che se i gradoni sono stati ricavati
Si tende, quindi, a sopraelevare il secondo la curva di visibilit; inutile

A.P.I.C.E. S.r.l. 378a Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

quindi avere previsto posti a sedere accessi potranno trovarsi a 2/3 del- piedi, la larghezza consigliata per-
che non possono essere utilizzati. Si laltezza delle gradinate; con ci si mette di adibire ogni gradone ad una
arriva cos a soluzioni di tipo misto (v. tiene anche conto del fatto che non fila di spettatori seduti, oppure a due di
fig. 8 sez. C). sempre tali impianti sono completa- spettatori in piedi.
L'esperienza, inoltre, dimostra che il mente pieni. Sulle gradinate si debbono preve-
pubblico si distribuisce sulle gradinate Dallo studio della distribuzione dere opportuni frangifolla per evitare
occupando prima la zona centrale, del pubblico sui gradoni derivata la incidenti.
quindi le successive, allargandosi fino forma di gradinate a crescent (fig.
a riempire tutti i gradoni (fig. 9A). 10): qui sorge un altro problema: Se si ha il primo gradone che parte
Da ci deriva che facendo accedere conviene realizzare il crescent col da terra, la sua distanza dalla rete si
gli spettatori dal basso, questi, per sole alle spalle, cio dove sono i posti aggirer sui m 1,20 1,50; ci, men-
portarsi ai posti liberi, dovranno supe- migliori ma pi costosi, o di fronte, tre diminuisce il disturbo che talerecin-
rare quelli gi occupati, con notevole dove accede pi pubblico perch i zione da alla visibilit, evita che qual-
disturbo del pubblico seduto; n vale posti sono pi economici ? che spettatore in piedi si addossi alla
obiettare che ai gradoni si accede at- Le Norme del M. I. consentono rete, disturbando quelli seduti retro-
traverso apposite scalette, in quanto una rampa continua anche di 20 stanti.
anche queste, non essendo nettamente gradoni; ci comporta scalette di In caso di fosso, il gradone dister
separabili dai gradoni stessi, finiscono smistamento di almeno 40 gradini dal parapetto quanto necessarioper-
per servire da sedile. che possono risultare pericolose. Si ch si possano poggiare comoda-
L'accesso e la circolazione del pub- consiglia di non superare, in pratica, mente i piedi in terra.
blico sulle gradinate devono, quindi, i 10 gradoni ed una pendenza della Se si vuole che il primo ripiano
avvenire dall'alto (v. fig. 9B, 9C, 9D); si rampa di circa 30. consenta anche uno smistamento del
ha la cosidetta circolazione a pioggia Un gradone razionale dovrebbe pubblico davanti al primo gradone, il
, cio accesso e distribuzione dall'alto, avere la pedata di cm 80 - 90; tale ripiano stesso potr essere allargato
uscita dal basso; naturale che tali misura, mentre contiene la larghezza fino a m 1,00 1.20.
tipo di circolazione sia un po' teorico, della gradinata in limiti ragionevoli,
perch gli spettatori pi vicini al piane- consente agli spettatori di sedere La copertura delle gradinate incide
rottolo superiore preferiranno risalire senza essere eccessivamente distur- notevolmente sul costo delle gradinate
qualche gradone ed uscire dalle scale bati; inoltre, rende abbastanza age- stesse, quasi raddoppiandolo, grosso
di accesso piuttosto che scendere tutta vole lo smistarnento del pubblico modo; la sua realzzazione va decisa,
la gradinata, specie se di una certa lungo i gradoni stessi. quindi, in base ad una effettiva neces-
ampiezza; quindi, particolarmente ne- In caso si preveda l'uso della gra- sit.
gli impianti di grande capienza; gli dinata per pubblico sia seduto che in In genere si adotta uno sbalzo incli-

A.P.I.C.E. S.r.l. 378b Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

RECINZIONE AREA DEI GIUOCHI

A
DALL'INGRESSO

Dmax=20.00
1/2 d

ASSE TRASVERSALE DEL CAMPO


RECINZIONE AREA DEI GIUOCHI ALL'USCITA

DALL'INGRESSO

Dmax=20.00
d
1/2 d

ASSE TRASVERSALE DEL CAMPO


RECINZIONE AREA DEI GIUOCHI ALL'USCITA C

DALL'INGRESSO
Dmax=20.00 1/2 d
1/2 d

RECINZIONE AREA DEI GIUOCHI ASSE TRASVERSALE DEL CAMPO ALL'USCITA D

Fig. - Gradinata

A, distribuzione naturale del pubblico sulle gradinate; B, piante di gradinate in base alla distribuzione naturale del pubblico; C, gradinate semplici,
D, gradinate con la zona centrale riservata alle autorit, ecc.
Non conveniente costruire scalette di smistamento del pubblico in corrispondenza dell'asse trasversale del campo, perch in tal modo si eliminano
i posti migliori dal punto di vista spettacolare.

Per progettare un andamento cor- pianerottolo superiore al passaggio suale da detto occhio alla quota di m
retto dello sbalzo occorre tenere pre- degli spettatori, all'altezza mediadal- 14 circa sul centro campo.
sente che esso legato all'altezza li- l'ochio dello spettatore in piedi che evidente che, variando le dimen-
bera (m 2,10 2,20) necessaria sul sosta sul pianerottolo stesse, alla vi- sioni dell'impianto e l'altezza della gra-

A.P.I.C.E. S.r.l. 379a Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

dinata, lo sbalzo potr essere inclinato SERVIZI guata, protetta da un ostacolo dell'al-
in basso: sorge in questo caso il pro- tezza minima di m 2,20 misurati dalla
blema non facilmente risolvibile della l loro requisiti funzionati ed igie- parte del pubblico (v. fig. 18).
eliminazione dell'acqua piovana; per- nici sono fissati dalla F.I.G.C. e dalle Gli spogliatoi devono essere costi-
ci e per ragioni statiche si ricorre in Norme del M. I. tuiti da almeno un locale per ciascuna
genere allo sbalzo inclinato verso l'alto Servizi per i giuocatori: sono squadra e da un locale per l'arbitro ed
dotandolo, se necessario, d una ve- costituiti essenzialmente dagli spo- i guardialinee, nettamente separati fra
letta antistante. gliatoi; questi possono essere situati: loro (figg. 11A e 11B).
Uno sbalzo di lunghezza uguale a sotto le gradinate La comunicazione di ciascun locale
quello della gradinata pu nonproteg- in edificio isolato. con l'esterno non deve avvenirediretta-
gere un certo numero di gradoni bassi Comunque, devono essere bene mente, ma attraverso un vano di in-
in caso di pioggia evento; in genere, separati dalla zona riservata al pub- gresso.
per non aumentare le difficolt di rea- blico, in modo da impedire qualsiasi A ciascun locale deve essere an-
lizzazione, non se ne tiene conto. contatto del pubblico stesso con l'ar- nesso, in diretta comunicazione, un
Concludendo, non possibile con- bitro e con i giuocatori. ambiente destinato ai servizi igienico-
sigliare un tipo di gradinata ottimo per sanitari.
tutti i casi: si tratta di un problema Nel primo caso le gradinate de-
costruttivo, quindi va scelta la solu- vono avere dimensioni tali da poter
zione pi vantaggiosa nel casopartico- contenere spogliatoi razionali per cu-
lare: p. es., per piccoli impianti con batura, aerazione, illuminazione e da
gradinate di pochi gradoni (4 6) si rendere possibile una netta separa-
pu accettare anche l'accesso dal zione fra gli spogliatoi stessi ed i
basso, quando l'impongano ragioni di passaggi ed i locali destinati agli
spazio e di economia. spettatori; nel secondo caso occorre
riservare allo scopo un'area ade-

A.P.I.C.E. S.r.l. 379b Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

trine debbano essere precedute daan- bono essere fatti negli spogliatoi per- Il pronto soccorso, se previsto, deve
tilatrine dove possono installarsi gliori- ch le emanazioni delle sostanze essere facilmente accessibile anche
natoi: tutti i vani debbono essere illu- usate allo scopo disturbano coloro dall'esterno.
minati ed aerati direttamente. che vi sostano; si deve prevedere al Nei grandi impianti, agli spogliatoi
Si consiglia di non costruire spoglia- riguardo. quando occorra, un'appo- possono essere annessi anche magaz-
toi con i servizi in comune, anche nei sita stanza bene arieggiata ed in di- zini, lavanderia e stireria ad uso dei
casi ammessi dalla F.I.G.C. retta comunicazione con lo spoglia- giuocatori.
Circa i massaggi, questi non deb- toio di ciascuna squadra. Il collegamento spogliatoi-campo

ACCESSO
USCITA A

Fig. 10 - Stadio per atletica leggera e calcio con gradinate a forma "Crescent" B
A, pianta; B, trasversale.

A.P.I.C.E. S.r.l. 380 Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

Servizi igienico sanitari Servizi igienico sanitari Servizi igienico sanitari


docce docce
lavapiedi W.C. doccia lavabo W.C. lavapiedi W.C.
lavabi lavabi
vasca dist. orinatoi orinatoio vasca dist. orinatoi

Spogliatoio Spogliatoio Spogliatoio


Massaggi squadra arbitro e guardialinee squadra Massaggi

Magazzino
Pronto soccorso Vano d'ingresso lavanderia, ecc.

Arbitro
e guardialinee
mq. 8

Spogliatoio Spogliatoio
circa mq. 20 Ingresso circa mq. 20

ARBITRO E GUADIALINEE B
SQUADRA A
. . . . . . . . . . . . . . . . SQUADRA B Fig. 11 - Spogliatoi per il giuoco del calcio
A, schema distributivo generale; B, pianta schematica di spogliatoio minimo

La soluzione che conviene adottare, giuocatori direttamente dall'esterno e coli, basta un ,bar, o solo un posto di
se possibile, quella di ricavare gli lontano dagli ingressi per il pubblico. ristoro.
spogliatoi nell'area meno pregiata a Le biglietterie dei grandi impianti
Nord, situata dietro la linea di fondo. Servizi per il pubblico: sono bene siano ubicate lungo le linee di
La protezione di detta zona data costituiti essenzialmente dagli im- affluenza agli impianti stessi, a di-
dalla stessa recinzione dell'area dei pianti igienico-sanitari e dal pronto stanza tale da non creare ingorghi
giuochi e la separazione dell'arbitro e soccorso, prescritti dalle Norme del nella circolazione (figg. 13A e B).
dei giuocatori dal pubblico ottenuta M. I. che ne fissano numero, ubica-
con la notevole distanza che intercorre ziorne, ecc. Servizi vari: ogni impianto sportivo
fra spogliatoi, percorso spogliatoi opportuno munire gli ingressi deve avere magazzini o tettoie suffi-
campo e spettatori. dei locali destinati ai servizi igienico- cienti a contenere l'attrezzatura mobile
Con tale soluzione possono essere sanitari di adatti schermi che impedi- e quarto occorra alla manutenzione
costruite gradinate basse, quindi poco scono di vederne l'interno. del campo.
costose. Nei grandi impianti vengono pre- Non bisogna dimenticare. inoltre, i
Un altro vantaggio dato dalla visti bar, locali di rappresentanza, locali per le caldaie, il deposito del
possibilit di ottenere l'accesso dei servizi postali, telefonici, ecc.; neipic- combustibile, il comando degli im-

A.P.I.C.E. S.r.l. 381a Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL CALCIO

pianti elettrici ed idraulici che, in taluni vero che lo scopo che spinge a
casi, assumono il carattere di vere e Ha lo scopo di non consentire a costruire i muri in parola quello di
proprie centrali. chi non ne ha diritto l'accesso all'im- realizzare un diaframma impenetrabile
pianto. agli sguardi di coloro che sostanoall'e-
Infine, negli impianti sportivi di una La F.I.G.C. stabilisce che debba sterno dell'impianto ed insuperabile
certa importanza, ed adeguatamente essere costituita da un muro dell'al- per chi intendesse entrarvi senza bi-
all'importanza stessa, occorre preve- tezza minima di m 3, misurati dal glietto; ma, se pure tale diaframma
dere cabine telefoniche, cabine radio, piano del terreno esterno adiacente. efficace, anche costosissimo: inoltre,
sale di scrittura, posti idonei sulle gra- Per ragioni estetiche e per dare ai nel caso di gradinate, anche basse,
dinate per porre giornalisti e radiocro- campi sportivi il carattere. di zona inutile, perch queste, situate fra il
nisti in condizione di assolvere nel verde , bene che la recinzione campo e la recinzione esterna, impedi-
modo migliore il loro compito. esterna non sia il solito muro pieno e scono di vedere il campo stesso.
Come per la Stampa, altri posti continuo, generalmente progettato. In base alle considerazioni esposte
riservati debbono essere messi a di- A prescindere da qualsiasi consi- e ad altre di minor rilievo, il C.O.N.I.
sposizione delle Autorit e degli invi- derazione di carattere funzionale, ha condotto da parecchi anni studi ed
tati; per tali posti debbono prevedersi estetico od urbanistico, il problema esperienze, concludendo che la mi-
accessi e servizi separati da quelli del della recinzione esterna ha un impor- gliore recinzione esterna quella in
pubblico. tante contenuto economico perch il rete metallica e filo spinato con rampi-
muro pieno comporta una spesa no- canti, siepi, piante cespugliose che an-
tevole che incide tanto pi su quella nullano praticamente la visibilit ed
RECINZIONE ESTERNA totale quanto pi l'impianto mode- abbelliscono la recinzione stessa.
DELL'IMPIANTO sto. Al massimo, ove sia opportuno,

A L L O S T A D I O

GRUPPO GRUPPO
BIGLIETTERIE Pubblico gi BIGLIETTERIE
munito di
di biglietto

2.20

A
3.00
LAMIERA
RECINZIONE
0.60

0.40

GIOCATORI
B B'
2.50
PUBBLICO 0.80

A A'

Fig. 12 - Passaggio protetto per i giuocatori


A, vista assonometrica; B, schema del B
funzionamento delle due porte
Fig. 13 - Biglietterie.
A, schema di flusso; B, pianta schematica di un gruppo di biglietterie

A.P.I.C.E. S.r.l. 381b Manuale dellArchitetto


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ATLETICA LEGGERA

AFFLUENZA E
SMISTAMENTO L
DEL PUBBLICO

Il pubblico deve affluire agevol-


mente all'impianto, come stato ac-
cennato parlando del collegamento fra R
0.30+s
l'abitato e gli impianti sportivi in gene-
rale. A A N
Qui si pu aggiungere che lungo i
percorsi dai parcheggi agli ingressi gli s
spettatori potranno trovare le bigliette- r
rie, ubicate come gi detto.
Inoltre, nella zona destinata al pub-
blico, gli spettatori debbono poter cir-
colare per smistarsi razionalmente fino
ai posti ai quali hanno diritto.
110

ATLETICA LEGGERA Linea immaginaria lungo la quale si misura lo sviluppo della pista.

L'atletica leggera, alla quale so- 0.05


vraintende la Federazione Italiana di
1.22
Atletica Leggera (F.I.D.A.L.), com-
prende:

corsa campestre;
CORSIA
corsa e marcia su strada; s
R
corsa, marcia, salti e lanci su pista. Segnatura 0.30
r
0.10
Queste ultime specialit sono
quelle che interessano il tecnico, in CORDOLO INTERNO livello del terreno
I STRATO 0.05 adiacente alla pista
quanto si svolgono su installazioni la
II STRATO
cui progettazione, costruzione e manu-
MANTO SUPERIORE B
tenzione richiedono particolare com-
0.05 0.05
petenza.
7.57 pista a 6 corsie

La regolamentazione tecnica la 7.67

seguente:
Fig.14 - Pista podistica
F.I.D.A.L. - Impianti di un campo R = r + s + 0,30 = raggio rispetto alla linea immaginaria lungo la quale si misura lo sviluppo
di atletica leggera - ediz. 1949; sviluppo della pista; S = m 400 = 2 R+ 2 L = pista tipo; s, spessore del cordolo interno (max cm 5).
F.I.D.A.L. - Regolamento tecnico
per le gare di atletica - ediz. 1955;
F.I.D.A.L. - Comunicato n. 34 del di spettacolo in genere - C. M. n. 16 costituita da due diritture e due
22 maggio 1957 - Variazioni ed ag- del 15 febbraio 1951. curve a tutto sesto (v. Impianti di un
giunte al Regolamento tecnico ediz. campo di atletica leggera - pag. 15:
1955 disposte dalla I.A.A.F. AREA DEI GIUOCHI Regolamento tecnico - pag. 36).
(Committee the Rules and Records 3-4 Si richiama l'attenzione su quanto
dicembre 1956 - Melbourne); costituita dal campo di atletica segue:
F.I.D.A.L. - Comunicato n. 152 leggera; questo formato da un in- il verso della corsa e della marcia
del 27 giugno 1959 - Norme per le sieme di installazioni - pista e pedane stabilito tenendo a sinistra il cordolo
gare di salto; per salti e lanci - completo dei pre- interno della pista; cio contrario al
scritti servizi. verso delle lancette dell'orologio:
Ministero Interni - Direz. Gen. Serv. la larghezza delle corsie in cui la
Antincendi - Norme di sicurezza per Pista atletica: serve per l'allena- pista viene suddivisa parallelamente al
la costruzione, l'esercizio e la vigilanza mento e lo svolgimento delle gare di suo asse longitudinale, mediante stri-
dei teatri, cinematografi ed altri locali corsa e marcia (fig. 14). sce bianche targhe cm 5, di m 1,22.

A.P.I.C.E. S.r.l. 382a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
ATLETICA LEGGERA

La striscia bianca alla destra di cia- che rappresenta il percorso dell'atleta 80,62.
scuno corsia, nei verso della corsa, pu che corre in prima corsia.
essere inclusa nella misurazione della Le piste atletiche, come le pedane
larghezza della corsia stessa; quindi, Per i primati di marcia lo sviluppo per i salti e per il lancio del giavellotto,
una pista a 6 corsie, p. es., potr della pista deve essere compreso fra sono installazioni in terra stabiliz-
essere larga m 7,32 (1,22 x 6), oppure un minimo di m 350 ed un massimo zata; allargomento si gi accennato
m 7,57 (1,22 x 6 + 0,05 x 5). di m 5000; la lunghezza di ciascuna parlando dei campi di calcio.
Si pu avere il rettilineo, per le delle due diritture fra un minimo di m Nei terreni di giuoco con manto
corse fino ai m 110 con ostacoli, con 80 ed un massimo di m 120; que- erboso le doti di elasticit e compat-
un numero di corsie differente da st'ultima norma, contenuta nel Rego- tezza chiede avere il terreno stesso
quello del resto della pista; per esem- lamento internazionale, appare illo- sono in parte assicurate dal prato e dal
pio, per motivi organizzativi, le piste a gica e si ritiene opportuno che di essa suo apparato radicale; in quelli in terra
4 corsie si realizzano anche con rettili- non si tenga conto nella progetta- stabilizzata. invece, dipendono total-
neo a 6. zione, tanto pi che sembra debba mente dalla scelta dei materiali e dal-
La pista delimitata da due cordoli. essere soppressa. l'esecuzione dei lavori. Il problema
Su quello esterno non esistono pre- della costituzione di tali manti si pre-
scrizioni; per ragioni estetiche e co- Una pista dello sviluppo Sp = m senta in modo alquanto diverso, a se-
struttive si fa generalmente come 350 e lunghezza della dirittura Lp 80, conda si tratti di campi di calcio, piste
quello interno. ha un raggio delle curve Rp = m atletiche o pedane; infatti, i giuocatori
Questo, che serve anche a delimi- 30,24; con Sp = m 500 ed Lp = m e gli atleti - sottoponendo il terreno a
tare il percorsi dell'atleta che corre in 120, si ha Rp = m 41,38. sforzi diversi di compressione e taglio -
prima corsia, deve avere un'altezza di Rp = m 30,24 pu essere am- rendono necessaria una diversa costi-
cm 5 rispetto all'adiacente livello della messo per la marcia; inadatto per tuzione del terreno stesso.
pista ed una larghezza di non pi di cm le corse, per le quali il raggio minimo Nei campi di calcio basta dare al
5. razionale di m 38; in casi eccezio- terreno caratteristiche artificiali il pi
l cordoli possono essere di pietra nali, pu essere accettato anche un possibile simili a quelle naturali dei
naturale o artificiale, mattoni, legno, raggio minore, comunque non infe- manti erbosi; nelle piste e pedane
ecc., ma sempre a spigoli arrotondati riore a m 35. necessario rendere minime le inevita-
per evitare danno agli atleti. Per motivi di carattere tecnico- bili deformazioni del terreno causate
La faccia del cordolo interno rivolta sportivo ed organizzativo Sp deve dall'azione degli atleti, affinch gli
verso la pista viene comunemente essere un numero intero esattamente stessi possano dare il massimo rendi-
detta corda . definito, p. es., m 350, 400, 450, mento.
500. Allo scopo occorre un manto super-
Lo sviluppo della pista si misura Il valore di Sp comunemente ficiale idoneo ed un sottofondo elastico
lungo una linea immaginaria parallela adottato quello di m 400; per Sp = e regolare, non soggetto a refluimenti,
alla corda e distante da essa cm 30. m 400 ed Rp = m 38, si ha Lp m capace di conservare il dovuto grado

A.P.I.C.E. S.r.l. 382b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
ATLETICA LEGGERA

1.00 11.00 Fossa di arrivo

1.22 1.30
4.00

Asse di battuta
per gare nazionali
e internazionali
17.00
A
Fig. 15a - Pedana per i salti
A, pianta salto triplo.

Per quanto esposto ovvio conclu- impiegare come scoria fina solo rie, necessario sospendere il lavoro,
dere che la costruzione delle piste quella di frantumazione, perch in attesa che l'assestamento naturale
cosa molto delicata che bene affi- troppo arida; occorre aggiungervial- delle scorie stesse completi quello otte-
dare a ditte specializzate; tuttavia meno il 30 % di scoria naturalmente, nuto con la rullatura.
opportuno dare qualche cenno al ri- fina che pi grassa. La costipazione delle scorie provo-
guardo. Il materiale suddetto va posto in cata con la sola rullatura d luogo a
Eseguito lo scavo che deve conte- opera a strati successivi; ogni strato seri inconvenienti, perch il rullo ne
nere i materiali di cui formata la deve essere abbondantemente ba- comprime fortemente lo strato superfi-
pista, si procede al livellamento ed al gnato e, dopo un'ora almeno dalla ciale che tende a fare crosta ; dopo
consolidamento del sottosuolo per bagnatura, convenientemente rullato qualche tempo, per azione delle ba-
mezzo di un'adeguata rullatura; se ne- con rullo di q 1 1,5; prima di gnature, delle piogge ed a causa della
cessario, cio quando il terreno di disporre su ogni strato quello supe- normale distensione delle scorie stesse,
posa eccessivamente argilloso, si riore, la sua superficie deve essere la crosta si allenta dando luogo acedi-
eseguisce un adatto sottofondo di raschiata in modo che gli strati suc- menti.
ghiaia in natura. cessivi aderiscano perfettamente e L'eliminazione di tali cedimenti,
Si deve provvedere anche al diser- non si verifichino scorrimenti. come quello delle impurit e delle sco-
bamento del terreno sia a mano, sia Ultimato lo stendimento delle sco- rie aride che vengono in superficie,
con l'impiego di adatti erbicidi. facile prima dello stendimento del
manto; dopo, d luogo a rappezzature
0.05
Sul terreno cos preparato, si di- spesso visibili, comunque sempre av-
spone: vertite dall'atleta.
La necessit di sospendere il lavoro
anzitutto un primo strato dello spes- 15.00 prima di procedere all'assestamento
sore di circa cm 12 di scorie di carbone definitivo delle scorie tanto pi sen-
della pezzatura massima di cm 5; consigliabile m 18 tita, quanto pi le scorie stesse sono
poi un secondo strato dello spes- Fossa minima
B mediocri come qualit ed uniformit;
regolamentare 4.00
sore di circa cm 3 della stessa qualit la scoria di qualit migliore quella
di scorie, ma della pezzatura massima proveniente dalle officine di produ-
di cm 1,5; 4.00 zione del gas (distillazione del carbon
infine, un manto superiore di spes- fossile).
sore variabile a seconda dei materiali Sulle scorie cos sistemate si stende,
impiegati (terre speciali, mattoni maci- sempre col procedimento descritto, il
nati, pozzolana, ecc.); come dato manto superiore che si pu conside-
orientativo, si pu assumere quello di rare formato da due strati: quello a
7.40
cm 3, finito, cio rullato. contatto con le scorie serve di collega-
La pezzatura riportata soltanto Fossa ampliata mento fra le scorie stesse e lo strato
4.00 C
indicativa, perch la natura della sco- superficiale.
ria ed il tipo di vaglio usato (a mano, 5.00
Completata la pista si procede alla
vibratore. a griglia, a lamiera forata) sua colorazione con apposita terra
influiscono sul risultato della vaglia- Fig. 15b - Pedane per i salti
rossa, alta segnatura delle corsie
tura; , da notare che non conviene Salto in alto: B, con fossa regolamentare: (strisce in latte di calce, o materia pla-
C, con fosse ampliata.

A.P.I.C.E. S.r.l. 383a Manuale dellArchitetto


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ATLETICA LEGGERA

stica), alla messa in posto delle pia- drenante. - stabilisce le seguenti lunghezze mi-
strine indicatrici. L'acqua comunque non assorbita nime delle piste di rincorsa:
Il tipo di pista illustrato quello che si elimina per scorrimento superfi-
finora ha dato i migliori risultati, ma ciale attraverso tagli praticati, ogni m m 40, salto in lungo, triplo e con l'asta
anche il pi costoso, comportandol'im- 1,50 in media, nel cordolo interno m 15, salto in alto (raggio della pe-
piego di terre speciali per la forma- della pista; allo scopo ammessa dana);
zione del manto e la sua colorazione. una pendenza massima trasversale
Adottando materiali locali possono del manto dell'1 %. - prescrive di portare, dove possibile, le
essere realizzati altri manti; per ogni lunghezze minime stesse a:
tipo per si dovranno fissare, in base Pedane per i salti: servono per
ad esperienze, gli spessori degli strati l'allenamento e lo svolgimento delle m 45 nei salti in lungo, triplo, conl'a-
di scorie. gare di salto in alto, in lungo, triplo, sta
da rilevare che non si mai con l'asta (fig. 15 a, b, c, d). m 18 nei salti in alto (raggio dellape-
parlato di drenaggio; infatti, le piste dana);
vengono adoperate principalmente Sono costituite da:
dalla primavera all'autunno, periodo in - consente di abbinare:
cui in genere l'acqua difetta; quindi, una pista di rincorsa una fossa d'ar-
per tenere insieme i materiali di cui le rivo salto in lungo e salto con l'asta salto
piste stesse sono formate, indispen- triplo e salto in lungo;
sabile ricorrere all'innaffiamento; que- di forma e dimensioni appro-
sto deve servire anche a riempire i priata a ciascun tipo di salto (v. - adotta le seguenti distanze fra linea di
vuoti fra re scorie e la ghiaia in natura; Regolamento tecnico - pag. 53). battuta ed inizio della fossa:
la normale funzione dei vuoti stessi, dal La battuta, nei salti in lungo e
punto di vista idraulico, di serbatoio triplo, si effettua su di un asse di m 11 nel salto triplo (per le garenazio-
di umidit. battuta di legno, posto a conve- nali ed internazionali m 12)
A questo punto indispensabile niente distanza dalla fossa d'arrivo. m 4 nel salto in lungo maschile
mettere in evidenza la necessit di Il salto con l'asta si effettua con m 2 nel salto in lungo femminile;
porre in opera i cordoli a perfetto li- l'aiuto di una cassetta di appoggio
vello, e cos i vari strati della pista, allo per l'asta di legno, rivestita in parte - prevede come dimensioni minime
scopo di ottenere per tutta la sua su- di lamiera, posta a contatto col bordo della fossa di arrivo:
perficie uniformit di permeabilit e di della fossa d'arrivo.
rendimento. Nessun accorgimento previsto salto in lungo: m 4 (larghezza) x 5
Si osserva che il manto superiore, per il salto in alto. (lunghezza)
per la sua costituzione, lascia passare La fossa d'arrivo non ha di- salto triplo: m 4 x 6
solo un determinato volume d'acqua di mensioni stabilite a priori; per sono salto con l'asta: m 5 x 5 salto in alto: m
filtrazione, volume pari all'incirca a deducibili dalle prescrizioni regola- 4 x 4.
quello dei vuoti citati; quindi, in caso di mentari.
pioggia, il sottofondo avr natural- In particolare la F.I.D.A.L. Si osserva:
mente, per quel volume, una funzione

A.P.I.C.E. S.r.l. 383b Manuale dellArchitetto


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ATLETICA LEGGERA

4.00 Fossa di arrivo

Linea
di battuta

Asse di battuta
1.30 min. 1.22 4.00

D 9.00 min.

0.50+1.00
Sabbia
E Manto superiore
II Strato Drenaggio Altezza
I Strato variabile
0.20 Sommit cordolo
Piano pista
Terreno preparato 0.10

Fig. 15c - Pedane per i salti


Salto in lungo; D, pianta; E, sezione longitudinale; F, particolare asse di battuta.

5.00

Cassetta d'appoggio per l'asta


1.30 min. 5.00

0.50+1.00
Sabbia
H
Altezza
Drenaggio variabile

1.00
0.60 0.15
0.20
0.80

Fig. 15d - Pedana per i salti


Salto con l'asta, pianta; H, sezione longitudinale; I, particolare cassetta d'appoggio

A.P.I.C.E. S.r.l. 384 Manuale dellArchitetto


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0.05 1.50

Strisce di delimitazione segnate 28 0.07


4.00 direttamente sul terreno
2.135
1.50
4.00 60
a1

X R=8.00 X1
4.00
4.00

33.50 min. 36.50 max. F


a2
Manto superiore
II strato
I strato 0.07

0.10

Terreno preparato a3

0.05 0.05

2.50 2.135

4.00 60 4.00 1.22 ~60

16-ogni 20 cm G

4.00 B 4.00 C
0.114
cerchio di ferro quota terr.
cordolo esterno
2.135 pedana =
quota pedana quota campo
0.10

0.02
0.03
0.03
0.09
D
4.00 0.08 puntoni

Disco m 2.50 Martello m 2.135


0.28
Strato superficiale di malta
16-ogni 20 cm massetto di calcestruzzo armato di cemento e sabbia 0.05 strato superficiale di
malta di cemento e
sabbia fratazzata
0.15 0.15
0.25 0.28
0.15 massetto di cls
armato con
16 ogni 20 cm

massicciata
massicciata
4.00
E H
Fig. 16 - Pedana per i lanci
A, giavellotto; a1, pedana sul terreno naturale; a2, pedana in terra stabilizzata; a3, sezione X-X1; B, disco; C, peso; D, sezione pedana getto del peso;
E, sezione pedane disco e martello; F, martello; G, particolare armature pedane; H, particolare fermapiede per il getto del peso.

movimenti: inoltre causa di un logo- una pedana convenientemente ubi- porta pure una certa economia che si
rio eccessivo della pista stessa; consi- cata ed orientata per ciascun tipo di pu aumentare riducendone la lar-
gliabile quindi allargarla a m 1,50, salto) si pu prevedere una pedana ghezza a m 3 ed abbinandola ad una
meglio a m 2; unica per i salti in lungo, triplo e con per il salto in alto.
l'asta, risultante dall'accostamento di evidente che il caso particolare
per esigenze di spazio e spettacolari tre pedane regolamentari di lar- detter la scelta delle dimensioni e del
( difficile, generalmente, realizzare ghezza minima. Tele pedana com- tipo di pedana da adottare.

A.P.I.C.E. S.r.l. 385a Manuale dellArchitetto


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ATLETICA LEGGERA

Le piste di rincorsa sono costituite in La fossa d'arrivo deve essere Pista di rincorsa, battuta e fossa
modo analogo a quello delle piste riempita di sabbia, con un opportuno d'arrivo debbono costruttivamente for-
atletiche. drenaggio sottostante per lo smalti- mare un unico piano orizzontale ed
da tenere presente che le prime, mento delle acque. essere allo stesso livello del terreno
sottoposte ad azioni pi violente ed La profondit della sabbia pu circostante; in sede organizzativa per i
intense delle seconde, richiedono tipi variare da cm 50 a m 1. salti in alto e con lasta la fossa deve
di miscele diverse da quelle adottate Al posto della sabbia, per il salto avere il piano darrivo ad un livello
per le piste atletiche e modalit di con l'asta, si possono adoperare altri superiore di almeno cm 50.
esecuzione differenti, dovendo risultare materiali (segatura, trucioli di legno,
pi consistenti. ecc.)

A.P.I.C.E. S.r.l. 385b Manuale dellArchitetto


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ATLETICA LEGGERA

La massima tolleranza consentita la pedana dal terreno circostante, pu essere previsti una sola installa-
per l'inclinazione della pista di rincorsa bordandola con un cordolo uguale a zione, salvo a munirla di volta in volta
di 1% nella direzione della corsa e di quello delle piste atletiche, sporgente della gabbia di ferro di protezione
1% in senso trasversale. di 3 5 cm sul livello del terreno prescritta per il lancio del martello.

N DALL'ACQUEDOTTO RECINZIONE
DAL POZZO

SALTO CON L'ASTA E IN LUNGO

DISCO SALTO IN ALTO MARTELLO

TUBAZIONE
INNAFFIAMENTO

PESO IDRANTE

GIAVELLOTTO
IDRANTE

PESO

MARTELLO DISCO
SALTO IN ALTO

SALTO IN LUNGO E TRIPLO

Fig. 17 - Pianta di un campo per atletica leggera con schema di impianto di innaffiamento.

Non possibile, per, tenere le stesso ed, 2 3 cm su quello della Una recente disposizione stabilisce
pedane allo stesso livello del terreno pedana. che (a lunghezza della rincorsa nel
circostante perch: Cos facendo, la parte superiore lancio del giavellotto non debba supe-
questo, per lo smaltimento delle dell'erba, opportunamente falciata e rare i m 36,50 e raccomanda che non
acque superficiali, pu avere una pen- livellata, si trover allo stesso piano sia minore di m 33,50.
denza non compatibile con quella tol- della pedana e si sar ottemperato Le pedane per i lanci del disco,
lerata nelle piste di rincorsa; alle necessit tecniche ed alle norme martello e peso debbono risultare par-
il rullaggio necessario alla manu- regolamentari. ticolarmente solide; dopo le Olimpiadi
tenzione delle piste stesse pu provo- di Melbourne stato deciso che ven-
care labbassamento della pedana Pedane per lanci: servono per gano costruite in cemento o materiale
che, in caso di pioggia, verrebbe in- l'allenamento e lo svolgimento delle similare.
vasa dall'acqua, rimanendo inutilizzata gare di lancio del giavellotto, disco, Tali pedane possono essere siste-
per molto tempo dopo la fine della martello, peso (fig. 16). mate direttamente sul prato, ma ci
precipitazione; Hanno forma e dimensioni appro- causa inconvenienti simili a quelli ac-
in caso di manto erboso, il pi priate a ciascun tipo di lancio (v. cennati parlando delle pedane per i
frequente, non sarebbe possibileimpe- Regolamento tecnico - pag. 65). salti e, forse, maggiori perch il loro
dire l'invasione della pedana da parte Le pedane per il getto del peso livello deve essere inferiore di cm 2 a
dell'erba. sono uguali a quelle per il lancio del quello del terreno circostante; si pos-
necessario, quindi, sopraelevare martello: per i due attrezzi, quindi, sono prevedere, pertanto, riquadri di

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ATLETICA LEGGERA

m 4x4 di terreno, appositamente pre- ci non sia possibile non resta che calcio ha funzione di ostacolo vero e
parato e mescolato con sostanze erbi- orientare il maggior numero di pe- proprio, dovendo garantire l'impossibi-
cide, entro i quali si inseriscono le dane a Nord. lit di qualunque contatto fra pubblico
pedane regolamentari; tali riquadri Naturalmente bisogna tenere nel ed arbitro e giuocatori, qui ha solo
vengono bordati con cordoli del tipo dovuto conto anche il fattore spetta- valore di delimitazione dell'area dei
gi descritto. colo. giuochi.
La pedana per il lancio del giavel- Particolare difficolt presenta la Allo scopo, pertanto, pu bastare
lotto pu essere della stessa natura del disposizione dei settori dei lanci che, una rete della altezza di circa m 1.
terreno circostante, oppure di natura date le loro dimensioni, difficilmente
diversa; nel primo caso basta trac- possono essere messi in modo da Orientamento: vale quanto gi
ciare, di volta in volta, con gesso, o non investire le altre installazioni; ci detto per i campi di calcio.
calce. le relative strisce di delimita- rappresenta un inconveniente sia agli Si osserva che negli impianti diatle-
zione, affondando nel terreno l'arco effetti dello svolgimento contempora- tica leggera non si hanno due squadre
terminale che sar munito di punte neo di pi attivit, sia nei riguardi di giuocatori contrapposte, ma atleti
adatte: nel secondo caso la costruzione della manutenzione, perch gli at- che svolgono la loro attivit su installa-
della pista simile a quella delle pe- trezzi rovinano cordoli e manti. zioni ben definite e con orientamento
dane per salti. proprio; quindi l'orientamento dell'area
Natura dei terreni di giuoco; dei giuochi ha valore quasi esclusiva-
Ubicazione delle installazioni di manti superficiali: l'area dei giuo- mente dal punto di vista spettacolare.
atletica leggera: pista e pedane deb- chi, negli impianti di atletica leggera,
bono essere disposte nell'area dei costituita da un prato nel quale ZONA PER IL PUBBLICO
giuochi, in modo che su di esse pos- sono inserite piste e pedane; le carat-
sano svolgersi pi attivit contempora- teristiche di ciascun tipo di terreno e Tutte le considerazioni fatte, par-
neamente ed in ogni ora del giorno di manto sono quelle accennate par- lando del giuoco del calcio, valgono
(fig. 17). lando dei campi di calcio e delle per l'atletica leggera; da tener pre-
Si soddisfa alla prima esigenza di- installazioni di atletica leggera. sente che, mentre nel primo deve es-
stribuendo le installazioni in relazione sere garantita la visibilit della segna-
alle loro dimensioni ed a quelle dei Eliminazione dell'acqua in ec- tura del campo da parte degli spetta-
settori di lancio, i percorsi degli atleti, cesso: innaffiamento: anche per tori che si trovano nella sezione di
ai margini di sicurezza, ecc. questo argomento vale quanto gi gradinata pi sfavorita, nel secondo,
Per soddisfare alla seconda occor- esposto. gli spettatori stessi debbono poter ve-
rono pi installazioni, diversamente dere il cordolo dell'installazione pi
orientate, per ogni specialit; quando Recinzione: mentre nei campi di vicina.

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SERVIZI senza in tralciare lo svolgimento della dello sport.


manifestazione; La regolamentazione tecnica da te-
I loro requisiti sono stabiliti dal Re- nere presente quella menzionata
golamento della F.l.D.A.L. e dalle il collegamento spogliatoi-campo, parlando separatamente delle dueatti-
Norme del M.l. oppure zona di preriscaldamento- vit.
campo, deve avvenire al fuori dei Lo stesso vale per i criteri generali

Recinzione esterna Recinzione interna

Martello

Spogliatoi

Peso

Disco
Campo di calcio
Pista podistica a 6 corsie; sviluppo regolamentare m 400.

Ingresso N
Maratona e atleti

Fig. 18 - Pianta schematica di impianto per atletica leggera e calcio.

Servizi per gli atleti: sono costituiti percorsi del pubblico, come nel di progettazione; necessario, per,
essenzialmente dagli spogliatoi che, giuoco del calcio. In questo caso, aggiungere a quanto esposto le consi-
come quelli per il giuoco del calcio, per, la distinzione dei percorsi derazioni che seguono.
possono essere ubicati sotto le gradi- ispirata al solo criterio di non creare costituita di due parti che si inseri-
nate o in edificio a parte. in tralci nell'effettuazione delle gare. scono fra loro: il campo di atletica
l criteri di progettazione sono quelli Per i seguenti argomenti: leggera e quello di calcio, ciascuno da
gi esposti salvo quanto segue: omologare per la categoria prevista.
Servizi per il pubblico; servizi Nella progettazione occorre evitare
gli spogliatoi per l'atletica leggera vari che la coesistenza di tante installazioni
debbono essere divisi per sesso, sia nei nella stessa area limiti le possibilit
riguardi degli atleti che dei giudici; Recinzione esterna dell'im-
del l'im- tecnico-sportive proprie ad ognuno di
pianto esse.
la loro capienza, fissata dalla
F.I.D.A.L. sempre notevole (almeno Affluenza e smistamento del Ubicazione delle installazioni di
80 atleti); pubblico atletica leggera e del campo di
calcio: le installazioni fondamentali
in prossimit degli spogliatoi, e di- vale integralmente quanto gi sono la pista atletica ed il campo di
rettamente collegata ad essi, bene detto in proposito parlando del calcio; questo ultimo, naturalmente, si
sistemare una zona di preriscalda- giuoco del calcio. dispone nell'interno dell'anello di pista
mento , separata dal campo. In tale (v. figg. 10 e 18).
zona gli atleti, usufruendo di qualche ATLETICA LEGGERA E CALCIO
installazione predisposta allo scopo, Pista atletica e campo di calcio:
potranno esercitarsi e scaldare muscoli Costituisce l'abbinamento cui si affinch il cordolo interno della pista
prima di essere chiamati in gara, ricorre frequentemente nella pratica sia tutto al di fuori del campo di giuoco

A.P.I.C.E. S.r.l. 387a Manuale dellArchitetto


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di m 70 x 105 e del campo per desti- Eccezionalmente, quando non sia calcio: ci mentre permette al pubblico
nazione regolamentare occorre che la possibile ottenere neppure la di- situato in corrispondenza dei lati lunghi
pista stessa abbia uno sviluppo molto stanza minima di m 1,50 fra angoli di apprezzare nel modo migliore l'en-
superiore a quello di m 400 comune- del campo di calcio e cordolo in- tit dei lanci stessi, provoca con gli
mente adottato; infatti, necessaria terno, consentito costruire la parte attrezzi danni al prato che deve essere,
una dirittura della lunghezza Lp di al- di cordolo interessata dagli angoli quindi, particolarmente curato in sede
meno m 105; assumendo Rp = m 38, stessi, in modo da poterla asportare di manutenzione.
si ha Sp = m 448,76 che, per le durante le partite. Nei campi di atletica leggera (v. fig.
ragioni gi esposte, occorre portare a 18) in cui basta una sola pedana per
m 450, allungando, p. es., le diritture. Se non necessario adottare le ciascuna specialit, le installazioni oc-
Poich non sempre possibile, n misure di m 70 x 105, l'inserimento di correnti saranno disposte nella lunetta
conveniente, costruire una pista di tale un campo di dimensioni minori nel- Sud; si ricorda che per il peso ed il
sviluppo, stato stabilito di ridurre la l'anello di pista non presenta diffi- martello pu essere prevista, in questo
zona di rispetto fra angoli del campo colt; p. es., una pista con Sp = m caso, una sola pedana.
di calcio e cordolo interno, e solo fra 400 esatti, Rp = m 38, Lp = m 80,62
questi, a m 1,50: con tale accorgi- pu contenere, senza ricorrere alcor- Pedane per i salti in lungo, triplo
mento, sempre nell'ipotesi di un campo dolo mobile, in campo di m 68 x e con l'asta: potranno essere ubicate
di giuoco di m 70 x 105 ed adottando 105. nella zona compresa fra i lati lunghi
Lp = m 80, si ha Rp = m 39,02 ed Sp del campo di calcio e le diritture della
= m 405,36; per le note ragioni, oc- Sistemata la pista atletica ed il pista, oppure fra queste e la recinzione
corre portare Sp a m 410, o allun- campo di calcio, le pedane per salti e dell'area dei giuochi, a seconda dello
gando convenientemente Lp, o au- lanci troveranno la loro naturale ubi- spazio a disposizione.
mentando Rp, oppure operando con- cazione nelle zone appresso specifi- Nei campi di atletica leggera, nei
temporaneamente sulle due misure; in cate, in ogni caso fuori del campo quali resta libera una lunetta, potranno
quest'ultima ipotesi si ottiene, p. es., Rp per destinazione e tenuto presente essere disposte nella lunetta stessa (v.
= m 39,05, Lp = m 82,32. quanto stato detto sulla loro posi- fig. 18).
zione reciproca. Nel fissare la posizione delle pe-
Supponendo di voler inserire, sem- dane occorre tenere presente, oltre
pre con m 1,50 di rispetto agli angoli, Pedane per salti in alto e lanci: alla necessit di non invadere il campo
un campo di giuoco di m 70 x 105 in bene che siano sistemate nelle lu- per destinazione, l'opportunit di la-
una pista con Sp = m 400, si ha Rp = nette comprese fra le curve della pi- sciare una zona di rispetto di almeno
m 40,17, Lp, = m 73,80. sta e le linee di fondo campo. m 2 fra pedane, cordoli della pista e
Nei due casi si ha un Rp ottimo, La F.I.D.A.L., consigliando di di- recinzione dell'area dei giuochi;
come l'esperienza ha dimostrato; nel sporre le fosse di caduta verso le quando la delimitazione dell'area sia
secondo, per, Lp non consente i ten- porte, ha tenuto presente ragioni costituita da un fosso, la zona di ri-
tativi di primato di marcia, essendo spettacolari e costruttive. spetto deve essere convenientemente
inferiore ai m 80 disposti dalle norme l settori dei lanci dovranno evitare allargata.
vigenti; a tale proposito si tenga conto le porte, a meno che queste non
di quanto detto parlando delle piste nel siano mobili; evidentemente, do-
capitolo Atletica leggera. vranno essere segnati sul campo di

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ATLETICA LEGGERA E CALCIO

ATLETICA LEGGERA E CALCIO

Fosso di recinzione Allo scarico


dell'area dei giuochi 0.00 Dall'acquedotto
0.02
0.04
+

Curva di 0.06
livello
+ 0.10

1.5% 1.5%
0.14

5% colmo colmo colmo colmo colmo


0.18 colmo

0.63 origine
0.22 collettore

0.18
5% {-0.58}
(-0.24)
[-0.93]
0.14
D [-0.94]
[-0.98] [-0.98] [-0.96]

+ 0.10
-0.83 Proiezione cordolo
1%
esterno della pista
-0.94
+
-1.04
-1.44 -1.14 Proiezione cordolo
interno della pista
0.04

0.02 -1.41
0.00

Allo scarico
A
Pozzetto Tubazione acqua
Chiusino + Presa per innaffiamento
Pozzetto con chiusino (-x,xx) Quota colmo fra dreno e dreno
Saracinesca di regolazione {-y,yy} Quota fondo dreno all'origine
Dreno [-z,zz] Quota fondo dreno allo sbocco nel pozzetto
Collettore -w,ww Quota colmo collettore al pozzetto
Fogna raccolta acqua scorrimento superficiale

0.22 Fori eliminazione


Tubazione impianto acque
0.22 0.22 innaffiamento
Terra 5%
vegetale Cordolo
interno
0.30 Ghiaia
0.00 Ghiaia grossa Asse chiusini
Dreno
Reggicordolo
Terreno di posa [-0.98]
permeabilizzato 1%
1.50% sistemato -1.14 Terreno
di posa
1.50% Mezzeria tra due Protezione del dreno sistemato
dreni consecutivi Ghiaietto
{0.58}

B D
Asse longitudinale
0.22 0.22 del campo

0.06
5%
0.375 0.30

0.75% 0.75%

Mezzeria tra due Collettore


dreni consecutivi

C E

Fig. 19 - Esempio schematico di sistemazione superficiale del terreno, drenaggio,


innaffiamento in un campo per atletica leggera e calcio

A, pianta (a sinistra superficiale, a destra alla quota dei dreni); B, sezione dreno D lungo l'asse longitudinale del campo;
C, altro tipo di dreno della figura B, sezionato nello stesso punto; D, sezione lungo il dreno D fra il colmo ed il pozzetto (compreso);
E, particolare del pozzetto con coperchio munito di chiusino

A.P.I.C.E. S.r.l. 388 Manuale dellArchitetto


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GIUOCO DEL RUGBY

Si pu dire infine che, normal- ordine pratico ed economico il tipo di disposizione per la tubazione dell'im-
mente, non vi sono difficolt per realiz- drenaggio gi esposto (fig. 19) viene pianto di innaffiamento, che deve es-
zare le pedane dei salti in lungo, triplo limitato in genere al solo campo di sere munita di almeno 12 prese equi-
e con l'asta con pista di rincorsa di m calcio; nelle lunette, in cui ci si trova distanti; in tal modo possibile innaf-
Pubblico Pubblico

3.25
Gradinata
1.20
3.00 1.00
1.00
5.03
15.00

2.50 Campo di calcio


2.00
Disco

Atleti

Spogliatoi

Peso ed eventuale
martello 2.50
2.50

3.00

Fig. 20 - Pianta schematica di piccolo impianto con campo di calcio ed alcune installazioni di atletica leggera.

45; non altrettanto avviene per il salto nelle stesse condizioni dei campi di fiare prato, pedane e pista senza dan-
in alto con pedana di m 18 di raggio; atletica leggera, pu bastare qualche neggiarne i manti superficiali con i tubi
infatti, considerando i complessi pista- tratto di dreno per il prato esistente degli idranti. bene dotare la tuba-
campo di giuoco gi esaminati, si fra le linee di fondo campo, la pista e zione ad anello di alcune saracinesche
per poter isolare tratti della tubazione
pista con Sp = m 450 Rp = m 38,00 Lp = m 105,62 si hanno m 33,40 stessa in caso di riparazioni.
pista con Sp = m 410 Rp = m 39,05 Lp = m 82,32 si hanno m 22,86
pista con Sp = m 400 Rp = m 40,17 Lp = m 73,80 si hanno m 19,70 Recinzione interna: circa le sue
pista con Sp = m 400 Rp = m 38,00 Lp = m 80,62 si hanno m 20,96 caratteristiche generali, vale quanto
gi detto in materia; per quanto ri-
hanno in corrispondenza dell'asse delle le pedane. guarda le dimensioni della rete o del
lunette le seguenti lunghezze a disposi- Nella zona, a manto erboso, fosso, bisogna attenersi alle prescri-
zione: compresa fra la pista e la recinzione zioni riguardanti il giuoco del calcio.
dell'area dei giuochi, si pu provve- Naturalmente, la recinzione deve
Poich la lunghezza totale della pe- dere allo smaltimento dell'acqua in comprendere tutte le installazioni del-
dana per il salto in alto di m 22 eccesso solo a mezzo scorrimento l'area dei giuochi e non essere limitata
(raggio m 18 + lunghezza fossa m 4) superficiale. alla protezione del solo campo di cal-
si vede che, negli ultimi-due casi, Le acque di drenaggio e di scorri- cio.
necessario adottare pedane con rag- mento superficiale si convogliano in
gio di m 15. un collettore che conviene disporre Orientamento: in questi impianti
parallelamente al cordolo interno l'orientamento deve essere fissato in
Eliminazione dell'acqua in ec- della pista, verso il prato. base alle esigenze del giuoco del cal-
cesso; innaffiamento: per motivi di conveniente adottare la stessa cio.

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IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DEL RUGBY

SERVIZI vale quarto esposto in merito per giuoco e dalle aree di meta.
l'atletica leggera e per il giuoco del Le linee che delimitano il terreno di
Servizi per atleti e giuocatori: nei calcio. giuoco ed il campo di giuoco sono
grandi impianti occorre prevederespo- denominate:
gliatoi separati per l'atletica leggera ed
il calcia, ciascuno con le caratteristiche GIUOCO DEL RUGBY linee di pallone morto
specifiche viste. linee di meta
Siccome il criterio economico deve Al giuoco del rugby sovraintende
sempre essere tenuto presente, si pu, la Federazione Italiana Rugby (F.I.R.). linee laterali
dato che le manifestazioni delle due I criteri generai; di progettazione
attivit non sono in genere contempo- di un impianto per il giuoco del rugby Il campo di giuoco compreso fra
ranee, prevedere qualche spogliatoio sono gli stessi di quelli esposti par- le linee laterali e le linee di meta; le
in comune. lando del calcio e dellatletica leg- sue dimensioni sono le seguenti:
Nei piccoli impianti, infine, si pos- gera; pertanto, si rimanda agli argo-
sono prevedere solo spogliatoi tipo menti trattati in quella sede. lunghezza: massima m 100 minima
calcio da usare per l'atletica leggera Nel caso particolare occorre natu- m 95
quando occorra. ralmente tenere presenti, oltre alle larghezza: massima m 68 minima
Il collegamento spogliatoi-area dei note Norme di sicurezza le prescri- m 66
giuochi deve essere realizzato rispet- zioni tecniche contenute nelle Re-
tando le norme riguardanti il giuoco gole del giuoco del rugby edite Le aree di meta sono comprese fra
del calcio. dalla F.I.R. ediz. 1958). le linee di meta e quelle di pallone
Per i seguenti argomenti: Da queste ultime si rileva che un morto: queste linee, fra loro parallele,
impianto di rugby differisce da quello sono segnate ad una distanza l'una
Natura dei terreni di giuoco, manti di calcio essenzialmente per quanto dall'altra di:
superficiali riguarda l'area dei giuochi e la sua
recinzione. m 22 massimo
Servizi per il pubblico, servizi vari
L'area dei giuochi (fig. 21) costi- m 12 minimo
Recinzione esterna dell'impianto tuita dal terreno di giuoco e dalla
zona di rispetto circostante. l prolungamenti delle linee laterali
Affluenza e smistamento del pub- che chiudono lateralmente le aree di
blico Il terreno di giuoco ha le stesse meta sono dette linee laterali di meta.
caratteristiche generali di un campo
di calcio: formato dal campo di

A.P.I.C.E. S.r.l. 389b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DELLA PALLABASE E DELLA PALLACANESTRO

Linea laterale

22.00 10.00 5.00

R=29
27.43
27.43 da 2a a 3a
0.60
oltre m 4
max m 68 Linea Faul 0.9
min. m 66 da1a a 2 a
Diritti linea di linea dei linea linea 0.9
4.5 R=4
meta 22 metri dei dei 3.0 38.79 da da 3a a 1a
PORTA 5.64
10 meta R=2.75
Sbarra campo 6.0
metri 13.72 Box del
trasversale 38.79 da
suggeritore
3.00 1.8
27.43 da 3a 27.43 da casa
a case base base a 1a
max m 22
max m 100 min. m 95 min m 12
11.3 11.3
R=0.75
R=18.25 Linee delle tribune
18.44
o recinto 18.25
dalle linee basi
o linea faul
Linea laterale di meta Linea della rete d'arresto
Fig. 21 - Giuoco del rugby: pianta schematica dell'area dei giuochi. Linee basi-box battitore
box ricevitore-linea faul
pedana lanciatore-casa base
Linee erba
Zona del prossimo battitore
max m 68 min. m 66
Fig. 22 - Segnatura di un campo di pallabase

Il terreno di giuoco, pertanto, pu tivi ediz. Vallardi . Le partite possono essere giuocate
avere le seguenti dimensioni comples- Per, pur cambiando la forma del all'aperto o in palestra.
sive: campo di giuoco ed il suo orienta- Il luogo ideale per gli incontri la
m 144 x 68 massimo mento ( preferibile che l'asse casa palestra; all'aperto, a meno di non
m 119 x 66 minimo base-seconda base, ossia l'assemag- voler creare impianti di una certa im-
giore, sia orientato verso Est-Nord portanza, molto facile trovare il
La zona di rispetto,
rispetto intorno alla Est), non cambiano i criteri generali modo di praticare la pallacanestro.
segnatura perimetrale del campo, di progettazione gi visti e valgono Se si considerano le dimensioni ri-
deve avere le stesse caratteristiche del sempre le prescrizioni relative agli dotte dell'area dei giuochi ed il fatto
terreno di giuoco e la larghezza di impianti spettacolari di cui alle che i campi possono essere semplice-
almeno m 3,50. Norme di sicurezza. mente in terra battuta, si vede come
La recinzione, posta al margine Una descrizione, sia pure somma- allo scopo basti un qualsiasi spiazzo,
esterno della zona di rispetto ed oltre ria, dell'area dei giuochi sarebbe cortile, angolo di giardino pubblico,
la quale si trova la zona per il pub- troppo complessa per essere fatta in ecc.
blico. ha solo funzione di delimitazione questa sede; d'altra parte non vi Per gli impianti al coperto si ri-
della area dei giuochi; infatti, la F.I.R. nulla da aggiungere a quanto espo- manda al capitolo Palestre ; per
parta di barriera che pu essere sto nel Regolamento tecnico del quelli all'aperto valgono i criteri gi
costituita anche da una semplice stac- giuoco del baseball pubblicato a esposti, da applicare in relazione al-
cionata. cura della F.I.P.B. l'importanza dell'impianto da costruire,
da notare soltanto che la palla- In ogni caso va rispettato il Rego-
GIUOCO DELLA base pu essere giuocata anche negli lamento tecnico della F.I.P. (ediz.
PALLABASE (BASEBALL) impianti per il calcio, naturalmente 1959).
provvedendo alla segnatura relativa Per gli impianti a carattere spetta-
Al giuoco della pallabase sovrain- ed alla messa in posto delle basi e colare occorre attenersi anche allepre-
tende la Federazione Italiana Palla- della pedana del lanciatore che scrizioni delle Norme di sicurezza .
base (F.I.P.B.). possono essere mobili. Ad integrazione di quanto stabilito
Il baseball ha un'area dei giuo- nella regolamentazione suddetta, si ri-
chi ed una segnatura del campo com- porta quanto occorre tenere presente
pletamente diverse da quelle viste fin GIUOCO DELLA PALLA
PALLACA
CANE-
NE- nel caso particolare, sia per i campi in
qui (fig. 22); ne deriva che un impianto STRO palestra che per quelli all'aperto.
per tale sport assume la forma caratte-
ristica dello, Stadio di Cartagena Al giuoco della pallacanestro so- L'area dei giuochi costituita dal
(Colombia), riportato a pag. 24 dei vraintende la Federazione Italiana campo di pallacanestro, formato dal
Documenti di Architettura - Edificispor- Pallacanestro (F.I.P.) campo di giuoco e dalla zona di ri-

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GIUOCO DELLA PALLABASE E DELLA PALLACANESTRO

spetto circostante. torie per i Campionati di Divisione essere reciprocamente proporzionali.


Nazionale (fig. 23). Inoltre, sono tollerati campi di dimen-
Il campo di giuoco consta di una Sono ammesse variazioni fino a m sioni ridotte, limitatamente ad alcune
superficie rettangolare libera da osta- 2 in pi o in meno nella lunghezza e categorie minori.
coli, avente le dimensioni di m 26 x 14 fino a m 1 in pi o in meno nella
valide per tutte le categorie e obbliga- larghezza, variazioni che debbono

2.00

1.00 2.00
0.05
0.05 1.80

0.60
0.60 1.80 0.05
18.00 14.00

0.90
5.80
0.90

0.05 90
1.80
1.00 1.20
26.00 0.05

0.40
30.00
3.00 3.00

Fig. 23 - Campo di pallacanestro


A, pianta. La linea tratteggiata va segnata solo nel caso in cui lo spazio fra le linee delimitanti il campo ed il primo ostacolo sia < m 1.8,
particolare dell'area di tiro libero.

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IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DELLA PALLAVOLO E DEL TENNIS

RISERVE RISERVE Il terreno di giuoco misura m 18 x 9


GIUDICE DI LINEA SEGNA PUNTI e deve essere libero da ogni ostacolo
3.00 per un'altezza di almeno m 7 a partire
Zona di rispetto 2 arbitro dal suolo; delimitato da linee di cm 5
di larghezza; le misure si riferiscono
Linea
di fondo Linea all'esterno delle linee stesse.
centrale
6.00 La zona di rispetto fra le suddette
Zona
d'attacco Zona di difesa
linee e qualsiasi ostacolo, o il pubblico,
9.00 deve essere della larghezza minima di
m 3 nei campi scoperti; pu essere
Area Linea ridotta a m 1 in palestra; raccoman-
3.00 di d'attacco dabile per attenersi al minimo di m 3.
battuta

1.00 La natura del terreno dei campi di


Linea laterale pallavolo non fissata dal regola-
1 arbitro
3.00
GIUDICE DI LINEA mento; si pu giuocare su qualsiasi
terreno o tipo di pavimentazione, pur-
3.00 6.00 3.00 3.00 6.00 3.00 ch orizzontale e piano, salvo le solite
pendenze per lo scolo delle acque.
18.00 In particolare, sono ammessi i campi in
Fig. 24 - Pianta area dei giuochi della pallavolo terra battuta e con manto erboso;proi-
biti i fondi non consistenti ed inpartico-
Le misure ammesse e quelle tolle- lare quelli sabbiosi.
rate risultano dalla seguente tabella di La natura del terreno dei campi
proporzionalit, (pag. 62 all'aperto stata finora simile a GIUOCO DEL TENNIS
dei Regolamento tecnico ): quella delle installazioni di atletica
leggera. Al giuoco del tennis sovraintende la
Tabella di proporzionalit per Oggi si vanno generalizzando le F.I.T. (Federazione Italiana Tennis).
le dimensioni del campo pavimentazioni in mattonelle d'a- Questa sport pu essere praticatoall'a-
sfalto pressato, secondo quanto con- perto o in locale chiuso.
Lunghezza Larghezza siglia la F.I.P. Per gli impianti al coperto si rimanda al
Non sono ammessi manti erbosi. capitolo Palestre ; per quelli all'a-
m 28 m 15
m 27,50 m 14,75
In palestra, vanno benissimo i pavi- perto valgono i soliti criteri, tenendo
Misure valide per m 27 m 14,50 menti comunemente adottati (legno, presente per che un impianto di ten-
tutte le categorie m 26,50 m 14,25 linoleum, plasticato, ecc. nis di una certa importanza deve com-
e obbligatorie per m 26 m 14 Nei riguardi dei servizi per gli prendere pi campi di allenamento ed
i Campionati Divisione m 25,50 m 13,75
Nazionale m 25 m 13,50
atleti, occorre prevedere spogliatoi un campo di gara che costituisce un
m 24,50 m 13,25 divisi per sesso, delle caratteristiche piccolo stadio a s stante; l'impianto
m 24 m 13 accennate al capitolo Palestre . pu essere completato da un campo
coperto per svolgere attivit in qual-
m 23,50 m 12,75
Misure tollerate m 23 m 12,50
GIUOCO DELLA PALLAVOLO siasi stagione.
per le categorie m 22,50 m 12,25 l campi all'aperto vanno generalmente
minori m 22 m 12 Al giuoco della pallavolo sovrain- orientati come quelli di calcio, dato che
m 21,50 m 11,75 tende la F.I.P.A.V. (Federazione Ita- l'affluenza maggiore si ha nelpomerig-
m 21 m 11,50
liana Pallavolo). gio delle stagioni primaverile ed estiva.
Valgono le considerazioni generali Le dimensioni regolamentari di un
Il campo di giuoco delimitato fatte parlando della pallacanestro. campo di tennis per il doppio sono di
con linee ben definite di cm 5 di lar- Per la progettazione degli impianti m 36,57 x 18,27; per i campi di gara
ghezza; le misure si riferiscono ai vanno tenute presenti, oltre le , per, meglio adottare quelle di m
bordo interno delle linee stesse. Norme di sicurezza , le prescrizioni 40,00 x 20,00 che, pur non essendo
delle Regole di giuoco ediz. sanzionate dai regolamenti, sono rico-
La zona di rispetto fra le linee di F.I.P.A.V. 1958. nosciute pi convenienti ed altrettanto
delimitazione ed il pubblico, o qual- regolari (fig. 25).
siasi ostacolo esterno, deve avere la L'area dei giuochi costituita dai l manti superficiali per i campi sui
larghezza minima di m 2 nei campi di terreno di giuoco e dalla zona di quali devono svolgersi gare importanti
nuova costruzione ed in quelli esistenti rispetto circostante (fig. 24). (campionati, tornei internazionali, ecc.)
che lo consentano. sono in terra stabilizzata (costituita

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IMPIANTI SPORTIVI
GIUOCO DELLA PALLAVOLO E DEL TENNIS

analogamente, per
esempio, a quanto Linea centrale di servizio
descritto per le piste di 3.65
Linea di lato del campo di doppio
atletica) o in erba.
I campi nei quali non Linea di lato di servizio 1.37
devono svolgersi in-
contri ufficiali, pos- 6.40 23.77 6.40
sono avere pavimen- Linea di
Linea di servizio
tazione di legno, 12.79 8.23 servizio
18.27
asfalto, cemento o so-
stanze analoghe. Linea di fondo 10.97
Rete
Riguardo agli impianti 5.485 6.40 6.40 5.485
a carattere spettaco-
lare, valgono sempre
1.37
i noti criteri e le pre-
scrizioni delle norme 0.915
Linea di lato del campo di singolare Linea di fondo
di sicurezza. 3.65
36.57
Per la costruzione
delle gradinate in-
Fig. 25 - Giuoco del tennis: Pianta del campo.
torno al campo di ten-
nis necessaria te-
nere presente che
quelle di testata devono avere il primo nistica o a quella di semplice adde- pugilato
gradone a m 3 dal livello del campo; stramento (tipo palestra scolastica). scherma
la costruzione deve essere realizzata in Una grande palestra per attivit ago- tennis
modo da costituire con il muro di so- nistica, con adeguate gradinate e Per la progettazione delle palestre
stegno della gradinata il prescritto servizi per il pubblico, costituisce l'im- sono da tenere presenti le prescrizioni
sfondo del campo. pianto comunemente chiamato Pa- relative:
Infine, come per gli altri sport praticati lazzo dello Sport.
dai due sessi, gli spogliatoi devono Nelle palestre si possono praticare le a ciascuno degli sportivi l'impianto sar
essere divisi ed avere le caratteristiche seguenti attivit: adibito;
generali accennate nel capitolo Pale-
stre . ai locali di spettacolo in luogo chiuso,
quali risultano dalle Norme di sicu-
PALESTRE atletica pesante rezza pi volte citate.
ginnastica
Costituiscono l'impianto copertofonda- hockey e pattinaggio
mentale. pallacanestro
Possono essere adibite all'attivit ago- pallavolo

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IMPIANTI SPORTIVI
PALESTRE

m9x9
Quadrato per il pugilato:

3.00 m 6,10 x 6,10


m 4,35 x 4,35
4.00 2.10

L'altezza libera sull'area in parola


sar, in ogni caso, di almeno m 7;
meglio m 8 per ragioni di cubatura e
3.00 3.00 variabile 3.00 3.00 di sistemazione degli attrezzi.
In sede di progettazione dell'area
stessa necessario tenere presenti an-
che i seguenti argomenti:

pavimento
illuminazione naturale ed aerazione
illuminazione artificiale
riscaldamento
1.00
Il pavimento, oltre a non produrre
polvere ed essere antisdrucciolevole,
3.00 3.00 variabile 3.00 3.00
deve avere i seguenti requisiti:
rete A
adatta elasticit
linea di servizio
resistenza all'usura
linea di base minima sonorit
facile pulizia
rete posteriore colore gradevole e riposante.
3.00 7.30 - 8.50 9.75 - 10.40 11.50 - 12.20 9.75 - 10.40 7.30 - 8.50 3.00
Il pavimento in legno si reputa il
migliore; buono il linoleum-sughero,
6.40 5.485 6.40 6.40 5.485 6.40
purch a grandi superfici e particolar-
Fig. 25 bis - Giuoco del tennis B mente curato nei giunti; da escludere il
A, schemi di recinzione; B, altezze necessarie per tennis coperto. marmo ed il cemento perch poco
elastici, freddi e sdrucciolevoli.
Poich molti argomenti (finestre, m 40 x 20 (ideale) Hanno dato ottimi risultati i pavi-
pavimenti, rivestimento, pareti, ecc.) m 36,57 x 18,27 menti in parquet con le doghe intera-
sono in comune ai due tipi di palestre, (regolamentare per il doppio) mente appoggiate su sottofondo dical-
per attivit agonistica e di tipo scola- cestruzzo, perfettamente piano, nel
stico, nei cenni che seguono tali argo- Campo di pallacanestro: quale si affogano i listelli di fissaggio
menti sono trattati una volta sola. m 30 x 18 del pavimento stesso.
(regolamentare consigliato) Economici sono risultati anche i pa-
AREA DEI GIUOCHI m 28 x 17 (regolamentare am- vimenti ottenuti spalmando vernicispe-
messo) ciali su un sottofondo opportunamente
Palestre per attivit agonistica: il preparato; questi tipi sono protetti da
costo elevato di tali impianti consiglia Campo di pallavolo: brevetto e vengono posti in opera da
di dimensionare l'area dei giuochi in m 24 x 15 ditte specializzate.
modo che in essa possa svolgersi il (regolamentare consigliato) Qualunque sia il tipo adottato, il
maggior numero possibile di attivit. m 20x11 (ammesso ma non pavimento deve essere sempre posato
Le misure di ingombro delle instal- consigliato) su un sottofondo perfettamente
lazioni degli sport che si possonoprati- asciutto.
care in palestra sono (fig. 26): In caso di impiego di vernici che
Sala di scherma (2 coppie): limitino la pulizia del pavimento alla
Campo di hockey e pattinaggio: m 16 x 12 (gara) semplice lavatura, necessario sce-
m 40 x 20 m 14x9 (esercitazione) gliere quelle che, oltre agli indispensa-
m 30 x 15 bili ottimi requisiti generali, abbiano la
Quadrato per la lotta: qualit di non dare superfici troppo
Campo di tennis: m 11 x 11 brillanti; una superficie speculare,

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IMPIANTI SPORTIVI
PALESTRE

2.00
6 5 4 3 2 1

2.00

9 4.00
8

7 2.00

2.00

Fig. 26 - Schemi per il dimensionamento dell'area dei giuochi delle palestre.


1, campo di hockey e pattinaggio; 2, campo di tennis (ideale); 3, campo di tennis (regolamentare per il doppio); 4, campo di
pallacanestro (regolamentare consigliato); 5, campo di pallavolo (regolamentare consigliato); 6, quadrato per la lotta;
7, pedana di scherma; 8, quadrato per il pugilato; 9, zone di rispetto per due pedane di scherma affiancate.

p. es., non idonea al giuoco del ponibili. dura levigata, ecc.); se la zoccolatura
tennis. Il pavimento, infine, se delimitato sporge dalle pareti, deve avere gli spi-
praticamente impossibile realiz- da muri, si deve raccordare a sguscio goli arrotondati.
zare una pavimentazione ottima per con le pareti che debbono essere L'illuminazione naturale e l'aerazione si
tutti gli sport; negli impianti di una munite di una opportuna zoccolatura ottengono per mezzo di finestre della
certa importanza vengono impiegati della altezza di m 2 2,50 (vernici superficie complessiva di almeno 1/5
perci pavimenti smontabili e sovrap- speciali, marmo, litoceramica, pietra di quella del pavimento.

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IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE

L'illuminazione deve risultare diffusa in cessario, possono essere scelte anche non debbono mai sporgere sull'area
modo omogeneo; il ricambio dell'aria quelle delle palestre per attivit agoni- stessa, limitandone l'altezza:
deve essere tot le e rapido; si pu stica. Si tenga presente che si asse- sono costose, anche per la necessit di
ottenere disponendo le finestre nella gnano ad ogni atleta dai 6 agli 8 m; prevedere adeguate scale di accesso.
zona alta delle pareti. quindi un'area dei giuochi di m
Non si consigliano le finestre di testata 25x13,50 pu ospitare fino a 4256 SERVIZI
perch possono disturbare gli atleti; se atleti. Per quanto riguarda pavimenti, Si riporta solo quanto riguarda l'attivit
indispensabili, debbono potersi occul- aerazione. illuminazione e riscalda- sportiva perch, per il pubblico, val-
tare. mento, valgono i criteri gi esposti. gono le prescrizioni delle Norme di
Nel caso pi comune di palco di salita sicurezza.
addossato ad una parete, un lato corto ZONA PER IL PUBBLICO Palestre per attivit agonistica: i servizi
deve essere lasciato privo di finestre per Le prescrizioni delle Norme di sicu- sono costituiti da:
potervi fissare funi e pertiche. rezza ed i cenni in materia esposti spogliatoi e relativi impianti igienico-
Gli altri attrezzi fissi a muro saranno precedentemente sono sufficienti per la sanitari pronto soccorso
sistemati lungo le restanti pareti: allo progettazione della zona per il pub- magazzino
scopo, l'altezza dei davanzali sul pavi- blico nel caso particolare. alloggio del custode.
mento sar di almeno m 2,50; con ci opportuno, tuttavia, tener conto delle Per la loro progettazione vanno tenuti
si evita anche quell'alternarsi di luci ed considerazioni che seguono. presenti i criteri esposti parlando dell'a-
ombre sul pavimento stesso, provocato Palestre per attivit agonistica: nelle tletica leggera e del calcio: in partico-
da finestre troppo basse o da porte manifestazioni di pugilato gli incontri si lare:
finestre, che causa di disturbo agli svolgono in un quadrato ring - delle Gli spogliatoi debbono essere separati
atleti. note dimensioni, sollevato da terra m per istruttori ed atleti e per sesso.
L'illuminazione artificiale deve assicu- 1,30 al massimo; il a ring si mette al La loro superficie si calcola assegnando
rare a quota pavimento ed in ogni centro dell'area dei giuochi ed attorno almeno m 1 a persona.
punto di esso,almeno120150 lux. vi si dispongono i posti per gli spetta- Dagli spogliatoi si deve poter accedere
Per il riscaldamento richiesta unatem- tori; da ci derivano due ordini di sia alla palestra, sia, direttamente, agli
peratura ambiente dai 12 ai 15. accorgimenti: impianti igienico-sanitari.
Palestre di tipo scolastico: la piantadel- la visibilit del quadrato deve essere Gli impianti igienico-sanitari sono costi-
l'area dei giuochi costituita da un assicurata sia agli spettatori dei posti di tuiti da docce, lavabi, pediluvi, gabi-
rettangolo avente il lato minore di al- ring , sia a quelli delle gradinate netti, orinatoi.
meno m 12; solo in casi eccezionali e retrostanti, tutti debbono vedere il Si possono calcolare 1 doccia ed 1
giustificati pub essere adottata una mi- bordo della piattaforma sul quale si gabinetto ogni 8 atleti; 1 lavabo ed 1
sura inferiore. trova il quadrato stesso, bordo che, in pediluvio ogni 16; i pediluvi non sono
La lunghezza del lato maggiore deve pianta, sporge dalle corde di almeno indispensabili.
essere compresa fra il doppio ed il cm 60: Docce e gabinetti debbono essere pre-
triplo di quella del lato minore . le sedie che di volta in volta vengono visti in locali separati ma comunicanti; i
Da quanto sopra risulta che le dimen- trasportate, messe in posto e tolte, non gabinetti debbono essere preceduti da
sioni minime dell'area dei giuochi di debbono danneggiare il pavimento un antigabinetto dove possono siste-
una palestra di questo tipo possono dell'area dei giuochi. marsi gli orinatoi; tutti questi localideb-
oscillare fra m 12x24 e m 12x36. In caso di impianto destinato anche al bono essere illuminati ed arieggiati di-
Poich il regolamento sulle palestre tennis necessario attenersi a quanto rettamente.
scolastiche vere e proprie non stato gi detto circa le gradinate di testata; Quando per ciascun sesso si abbiano
aggiornato da molto tempo, tali misure cos, per la pallacanestro. pi spogliatoi gli impianti igienico-
non rispondono pi alle esigenze della Palestre di tipo scolastico; sono nor- sanitari possono essere in comune.
moderna tecnica sportiva, pertanto, malmente prive della zona per il pub- Il pronta soccorso, obbligatorio per le
sempre che sia possibile e salvo i casi blico. prime cure in caso di malore odinfortu-
eccezionali di cui sopra, conviene adot- Quando sia indispensabile, si pub de- nio, deve comunicare agevolmente con
tare ai loro posto quelle di: stinare allo scopo una zona disposta in la palestra e con l'esterno per l'even-
m 25x15,50: misure d'ingombro del corrispondenza di un lato lungo, ove tuale trasporto di barellati.
campo di pallacanestro minimo, tolle- potr prevedersi una gradinata di 2 o II magazzino deve contenere tutti gli
rato per le categorie minori; 3 gradoni al massimo. attrezzi mobili e deve aprirsi diretta-
m 25x13,50: misure come sopra, ma Al posto della zona citata si potr pro- mente sulla palestra.
con zona di rispetto laterale ridotta a m gettare una piccola galleria; in questo Quando siano previsti pavimenti smon-
1. Circa l'altezza della palestra non caso, per, occorre tenere presente tabili, sedie di ring, ecc., occorrono
consigliabile scendere sotto i m 6; si che le gallerie: adeguati locali per la loro conserva-
ricorda che sul campo di pallavolo oc- consentono, in genere, solo alla fila di zione.
corre un'altezza libera di almeno m 7. spettatori seduti lungo il parapetto ed a L'alloggio del custode costituito in
Le misure proposte sono le minime ra- quella in piedi retrostante di vedere genere da camera, soggiorno, cucina e
zionali: naturalmente, quando sia ne- tutta l'area dei giuochi; bagno.

A.P.I.C.E. S.r.l. 393a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE

La sua ubicazione deve essere partico- disposte in modo da utilizzare gli im- Tale accorgimento utilissimo anche
larmente studiata, perch il custode pianti igienici del complesso scolastico. per le palestre per attivit agonistica.
stesso possa disimpegnare facilmente Il magazzino attrezzi ed i locali acces-
ed efficientemente i suoi compiti. sori debbono avere una superficie PISCINE
Palestre di tipo scolastico: i servizi sono complessiva di m 2030 con pavi- Per piscina si intende l'impianto sportivo
gli stessi di cui copra. mento di materiale resistente. Anche il destinato alla pratica agonistica ed alla
Per le palestre scolastiche vere e pro- magazzino deve essere arieggiato ed diffusione degli sport natatori (nuoto,
prie debbono prevedersi spogliatoi con illuminato direttamente. tuffi, pallanuoto) ai quali sovraintende
relativi impianti igienico-sanitari e ma- la Federazione Italiana Nuoto F.I.N.).
gazzino, poich per il pronto soccorso e VARIE Una piscina pu essere scoperta o co-
l'alloggio del custode si utilizzano quelli Palestre per attivit agonistica: uncom- perta.
della scuola. Possono anche essere uti- plesso razionale dovrebbe avere, at- Il costo di realizzazione e di gestione di
lizzati gli impianti igienico-sanitario torno alla grande sala, locali minori una piscina, specie se coperta, tale da
della scuola stessa, quando siano situati destinati agli allenamenti di scherma, escludere generalmente impianti desti-
in posizione adatta. pugilato, sollevamento pesi, lotta: per nati solo allo sport agonistico.
Lo spogliatoio deve avere due porte per la relativa progettazione necessario Si hanno, quindi, piscine a carattere
rendere indipendente l'entrata e l'uscita tenere presenti le misure di ingombro misto, sportivo e balneare, tanto pi
dei reparti. delle pedane, ring, ecc., gi fornite. che i due impieghi non si danneggiano
II pavimento, lavabile, deve essere rac- Occorre tenere presente, anche, la a vicenda; anzi il carattere balneare,
cordato a sguscio con le pareti: queste convenienza di separare gli spogliatoi unitamente a quello spettacolare, favo-
debbono essere rivestite sino all'altezza degli atleti che praticano ginnastica, risce la diffusione degli sport natatori.
di almeno m 1,50 con materiale lava- pallacanestro, scherma, ecc. da quelli Naturalmente, in sede di progettazione
bile e resistente. degli atleti che si dedicano al solleva- e costruzione delle piscine, debbono
Gli alunni debbono accedere alla pale- mento pesi, lotta e pugilato: per questi essere osservate le prescrizioni del Re-
stra direttamente dallo spogliatoio, che bene prevedere, oltre ai normali ser- golamento tecnico della F.I.N. e delle
deve essere preceduto da un atrio co- vizi igienici, anche il bagno-vapore note Norme di sicurezza per ottenere
perto se la palestra separata dallo (sauna). l'omologazione e l'agibilit dell'im-
edificio scolastico. Circa l'affluenza e lo smistamento del pianto.
Lo spogliatoio. inoltre, deve comunicare pubblico, valgono i criteri accennati, opportuno, in considerazione delle
direttamente anche con il locale desti- parlando degli impianti di atletica leg- recenti prescrizioni emanate in materia,
nato agli impianti igienico-sanitari. gera, calcio, ecc. Palestre scolastiche riportare quelle parti del Regolamento
Gli impianti igienico-sanitari compren- vere e proprie: debbono avere un in- della F.I.N. e delle Norme di sicurezza
dono un gruppo di 2 latrine, 6 orinatoi, gresso indipendente da quello della che interessano progettisti e costruttori.
8 lavabi, attiguo ad un gruppo di al- scuola. vietata la costruzione di pi
meno 10 docce. palestre a colonna cosi come la loro STRALCIO DEL REGOLAMENTO
La superficie complessiva dei locali de- sistemazione ai piani superiori dell'edi- TECNICO DELLA F.I.N.
stinati agli impianti in parola deve es- ficio scolastico. Il Regolamento tecnico della F.I.N. si
sere di almeno m 60. Come ogni aula, la palestra deve es- rivolge ai dirigenti sportivi, specificando
I pavimenti, raccordati a sguscio con le sere provvista di impianto radio. le prescrizioni per l'omologazione del-
pareti, debbono essere di materiale Il Ministero della Pubblica Istruzione ha l'impianto, l'organizzazione e lo svolgi-
duro e lavabile e, per le docce, non disposto che le esercitazioni di educa- mento delle manifestazioni, ecc.
sdrucciolevoli; le pareti per un altezza zione fisico-sportiva avvengano il pi Di tali prescrizioni si riportano solo
di almeno m 2 debbono essere rivestite possibile all'aperto: necessario, quelle utili ai fini di una razionale pro-
di materiale lavabile e resistente. quindi, riservare vicino alla palestra gettazione.
Per evidenti ragioni di praticit ed eco- un'area bene esposta, sufficiente allo
nomia conviene che le palestre siano scopo.

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IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE

Campi di gare
Delimitazione di
Le gare di nuoto, su percorso non fondo campo
superiore ai m 1500, si svolgono su
Linea
campi di gara aperti o chiusi: i campi di
aperti sono quelli ottenuti limitando porta
opportunamente un adatto specchio
d'acqua (mare o lago); i campi chiusi 20.00 Linea di met campo Linea
sono costituiti dalle vasche natatorie. del fuori
Tutti i campi di gara debbono es- giuoco
sere perfettamente rettangolari ed
avere uno specchio d'acqua tranquillo Linea
e privo di correnti. Alle testate, per una dell'area
profondit minima di m 0,90, la pa- di rigore
rete rivolta verso lo specchio d'acqua
deve essere perfettamente piana ever-
ticale allo scopo di assicurare una re- 30.00
golare virata. 0.30 min 0.30 min.
L'altezza della base di partenza dal
pelo dell'acqua pu variare da un mi-
nimo di m 0,30 ad un massimo di m
0,75; nei campi aperti tale altezza non 0.30
deve superare i m 1,50. 0.075
Ogni campo di gara regolare deve
essere diviso, mediante cordate di gal- h Rete segnata
leggianti tese da una testata all'altra, in
corsie della larghezza minima di m 2 e 0.30-0.60
massima di m 2,50, misura quest'ul- min. 0.30
tima obbligatoria per le gare nazionali Fig. 27 - Campo di pallanuoto.
ed internazionali.
Le corsie debbono essere numerate Sui campi di l categoria si potr Gare individuali
su entrambe le testate. effettuare qualsiasi manifestazione. Maschili e femminili; stile libero: m
l campi di gara destinati a riunioni
a carattere nazionale ed internazionale Campi di Il categoria 1002004008001500
devono essere omologati dalla F.I.N., Lunghezza: m 25,00 33,33 50,00 dorso, rana, farfalla: m 100200
che li classifica come segue: 100,00 Il numero di concorrenti per ogni
Larghezza minima: m 10,00 gara non pu essere superiore ad 8
Campi di l categoria Profondit minima: m 1,00. per tutte le distanze.
Lunghezza: m 33,33 50,00 100,00 Sui campi di Il categoria, escluse
Larghezza minima: m 18,00 le gare a carattere internazionale, si Gare collettive
Profondit minima: m 1,00 potr effettuare qualsiasi altra mani- Maschili:
Profondit minima per una lunghezza festazione compatibile con le possibi- stile libero; m 4 x 100; 4 x 200
di m 30 e per tutta la larghezza del lit del campo stesso. stile misto: m 4 x 100 (dorso, rana,
campo: m 1,70. farfalla, stile libero)
Devono essere provvisti di trampo- Sono ammessi, ferme restando le
lini (m 1 e 3) piattaforme (m 5 e 10) e lunghezze di cui sopra, campi di Femminili:
campo di pallanuoto secondo i requi- nuoto della larghezza minima di m 8; stile libero: m 4 x 100
siti di cui alle rispettive voci di seguito non possono essere omologati, per, stile misto: m 4 x 100 (dorso, rana,
specificate. neppure come campi di lI categoria. farfalla, stile libero)
Devono essere dotati delle installa- Il numero massimo di squadre con-
zioni indispensabili agli atleti ed al Gare di nuoto sentito nelle gare a staffetta di 8 per
pubblico, in modo da rispondere a tutte le distanze.
tutte le esigenze sportive e spettacolari Le gare di nuoto sono individuali
richieste da manifestazioni di grande o collettive (staffette). Primati
importanza; infine, devono essere illu- Le distanze riconosciute dal Rego-
minati in modo da permettere anche di lamento della F.I.N., anche agli effetti La lunghezza della vasca natatoria,
sera la perfetta visibilit di tutto il dei primati, sono: affinch i primati possano essere omo-
campo. logati, deve essere di m 50 per tutte le

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distanze. La distanza minima da ogni osta- sere:


l primati possono essere conseguiti colo, misurata come sopra, sar:
sia in acqua dolce che salata, sempre Piattaforme da m 5: almeno m
in assenza assoluta di correnti. 3,80 in una fossa di almeno m 7 avanti
Trompolini da m1 m3 e m 3 da ciascun lato della verticale
Tuffi passante dal punto di mezzo del bordo
Distanza dal muro posteriore m 1,50 m 1,50 anteriore della piattaforma.
Distanza dal muro anteriore m 7,50 m9
Trampolini
Distanza dai muri laterali m 2,50 m 3,50
Sono situati a m 1 e m 3 al disopra Distanza dal centro di un
Piattaforme da m 10: almeno m
del livello dell'acqua. altro trampolino m 2,00 m 2,50 4,50 in una fossa di almeno m 10,50
Debbono misurare almeno m 4 di Distanza verso l'alto m 4,60 m 4,60 avanti e m 3 da ciascun lato della
lunghezza e m 0,50 di larghezza ed predetta verticale.
essere ricoperti per tutta la loro lun- Piattaforme
ghezza da una stuoia di fibra di cocco; Sono situate a m 5 e m 10 al La distanza minima da ogni osta-
debbono essere installati con un an- disopra del livello dell'acqua. Deb- colo, misurata come sopra, sar:
o
golo di inclinazione non superiore a l bono essere rigide, misurare non
sull'orizzontale. L'estremit del tram- meno di m 2 di larghezza ed essere Si pu prevedere anche la piatta-
polino deve sporgere di almeno m ricoperte da una stuoia di fibra di forma da m 7,50 con le stesse moda-
1,50 dal bordo della vasca. cocco. lit tecniche previste per quella da m
Solo i trampolini da m 3 sono usati
nei Giuochi Olimpici e Campionati Le lunghezze minime sono di m 6 Trompolini da m5 m 10
Continentali; nelle gare relative de- per le piattaforme da m 10, di m 5
Distanza dal muro posteriore m 1,50 m 1,50
vono essere nuovi e muniti di fulcro per quelle da m 7,50 e m 5.
Distanza dal muro anteriore m 10,50 m 13,50
mobile. L'estremit della piattaforma da m Distanza dai muri laterali m 3,80 m 4,50
La profondit dell'acqua deve es- 10 deve sporgere di almeno m 1,50 Distanza dal centro di un
sere; dal bordo della vasca e di almeno m altro piattaforma m 2,50 m 2,50
0,75 dalla piattaforma immediata- Distanza verso l'alto m 3,80 m 3,80
Trampolini da m 1: almeno m 3 in mente inferiore, la quale, a sua volta,
una fossa di almeno m 5,30 avanti e m deve sporgere dal bordo della vasca 10.
2,20 da ciascun lato della verticale di almeno m 1,50.
passante dal punto di mezzo del bordo Le piattaforme devono essere mu- Pallanuoto
anteriore del trampolino. nite di ringhiera ai lati e posterior- Campi di giuoco (fig. 27)
mente. Vi si deve accedere a mezzo Il campo di pallanuoto un rettangolo
Trampolini da m 3: almeno m 3,50 di una scala adeguata e non a mezzo i cui lati minori costituiscono le lince
in una fossa di almeno m 6,20 avanti di scalette mobili od inadatte e malsi- di porta .
e m 2,70 da ciascun lato della pre- cure.
detta verticale. La profondit dell'acqua deve es-

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REPARTO DONNE

6 8

N
Piedi nudi

4 Piedi calzati

VASCA NATATORIA 25 x 16.80

2 10

11 8 7

1 Piedi nudi
2 3
4

5 6
Piedi calzati

REPARTO UOMINI

Fig. 28 - Pianta schematica di spogliatoi per piscine con cabine a rotazione.


1, ingresso; 2, biglietteria; 3, stampelle vuote; 4, cabine a rotazione; 5, spogliatoio collettivo; 6, stampelle piene;
7, passaggio obbligato; 8, entrata di servizio; 9, bar; 10, seanti; 11, zona pubblico a piedi calzati; 12, pronto soccorso.

La distanza fra le linee di porta per tutta la lunghezza dei campo, lo Campi di Il categoria
compresa fra un massimo di m 30 ed spazio necessario per seguire facil- Misure del campo: m 27 x 18
un minimo di m 20. mente tutte le fasi dei giuoco. Profondit minima dell'acqua: m 1,50
La larghezza del campo non pu l giudici di porta dovranno avere Campi di III categoria
superare i m 20 n scendere al disotto un posto riservato sul prolungamento Misure dei campo m 24 x 15
di m 8. della linea di porta. Profondit minima dell'acqua: m 1,20
La profondit dell'acqua non pu Per decisione ufficiale della F.I.N.
essere inferiore a m 1,20 (v. campi di stabilito che la distanza fra la deli- Per gli incontri internazionali il
llI categ.). mitazione del campo ed il pubblico campo deve avere le dimensioni mas-
Fra le linee di porta e la delimita- non debba essere inferiore a m 2. sime di m 30 x 20, oppure 30 x 20
zione di fondo campo deve esserci una l campi di pallanuoto sono classi- yards, ed una profondit dell'acqua
distanza minima di m 0,30. ficati dalla F.T.N. come segue: non inferiore a m 1,80.
La delimitazione di fondo campo Per gli incontri femminili le dimen-
pu essere costituita anche dai lati Campi di l categoria sioni massime, sono di m 25 x 17.
minori della vasca natatoria.
I lati maggiori del campo di palla- Misure del campo: m 30 x 20 Porte
nuoto possono coincidere con quelli Profondit minima dell'acqua: m
della vasca stessa, 1,70 Debbono essere fissate sulle linee di
L'arbitro deve avere a disposizione, porta in modo che la traversa risulti a

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m 0,90 dal pelo dell'acqua quando la Tale misura di cm 30 non razio- Questa deve essere circondata da
profondit di questa sia di almeno m nale, per, agli effetti di un piazza- ogni lato da una banchina di larghezza
1,50, a m 2,40 dal fondo quando la mento regolare dei giuocatori sulla non inferiore a m 1,50 di materiale
profondit dell'acqua sia inferiore a m linea di porta; in particolare, nei tiri antisdrucciolevole.
1,50. di rigore sono ostacolati i movimenti
La rete (floscia) deve essere attac- dei portiere che deve stare sulla linea Tuffi
cata alla traversa ed ai montanti in stessa; il portiere, d'altra parte, pu
modo da chiudere solidamente la spa- aiutarsi nelle parate spingendosicon- La profondit nella zona dei tuffi
zio della porta; la rete stessa, in alto, tro la parete della vasca. deve essere la seguente:
tenuta orizzontale per circa cm 30 Di conseguenza, consigliabile
prima di cadere obliquamente in basso progettare la vasca in modo da avere Trampolini (altezza dal pelo dell'ac-
dove fissata al telaio galleggiante ad sempre i cm 50 60 minimi sopra qua da m 1 a m 3): almeno m 3,50
una distanza di circa cm 50 60 dai detti tra linea di porta e delimitazione con larghezza della fossa sottostante di
montanti. di fondo campo. almeno m 7.
Cos facendo si impedisce il rim-
balzo della palla anche se questa, pe- STRALCIO DELLE Piattaforme (altezza dal pelodell'ac-
netrando con violenza nella porta, col- NORME DI SICUREZZA qua da m 5 a m 10): almeno m 5 con
pisce un sostegno interno; nello stesso larghezza della fossa sottostante di al-
tempo, se la porta viene fissata al Gli argomenti trattati dalle Norme meno m 8 e lunghezza di almeno m
bordo interno della piscina, lo spazio di sicurezza sono comuni, in parte, a 18; alla fine dei m 18 occorre preve-
tra la linea di porta ed il bordo stesso quelli dello stralcio del Regolamento dere uno scivolo.
risulta tale da consentire un buon piaz- della F.I.N.; si riporta, perci, solo
zamento dei giuocatori ad ogni inizio o quanto non risulta, o differente- Capacit in bagnanti
ripresa del giuoco. mente trattato, nello stralcio stesso. delle vasche natatorie
La misura minima di cm 30 che la
profondit della porta verrebbe ad Campi di gare Deve essere calcolata in relazione o al
avere in caso di ostacolo posto a que- volume dell'acqua, nella misura di m
sta distanza dalla linea di fondo (v. Le pareti della vasca debbono es- 3 per bagnante, o alla superficie dello
campi di giuoco) trova giustificazione sere perpendicolari e rivestite di ma- specchio d'acqua, nella misura di m 2
nelle dimensioni del pallone, la cui teriale antisdrucciolevole di colore per bagnante.
circonferenza compresa fra cm 68 e chiaro, da impiegarsi anche per il
cm 71 ed il modo in cui viene il punto. fondo della vasca stessa.

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Accesso alle vasche natatorle costruite dal CONI in varie citt hanno scuola vaschette per bambini.
Dagli spogliatoi l'accesso alle vasche le dimensioni di m 25 x 16,80; possi- La vasca, o le vasche, ed il solarium
deve avvenire unicamente attraverso un bile, cosi, realizzare un campo di IIl fanno parte di un'unica zona destinata,
passaggio obbligato munito di docce e categoria (m 24 x 15) con zone di come gli spogliatoi, esclusivamente ai
2ampilli che garantiscano la perfetta rispetto laterali di cm 90 e distanza fra bagnanti: ma mentre nella zona
pulizia del bagnante. le linee di porta e di fondo campo di vasche-solarium si hanno solo percorsi
Impianti igienici cm 50. a piedi nudi negli spogliatoi sonoprevi-
Debbono comprendere almeno: B) Dalle prescrizioni del Regolamento sti anche i percorsi a piedi calzati.
2 docce ogni 40 bagnanti della F.l.N relative alle Giurie, si rileva Percorsi:
Percorsi necessario separare i per-
1 gabinetto e 2 orinatoi ogni 60 uomini che l'arbitro e gli Ufficiali di Gara deb- corsi a piedi nudi da quelli a piedical-
1 gabinetto ogni 30 donne bono disporre, intorno alla vasca, dello zati.
II rapporto uomini-donne si pu valutare spazio necessario ad assolvere il loro Un esempio di percorsi razionali ilse-
4 a t. compito . guente (Fig. 28):
Solarium Di tale spazio. per, non data la tutto il pubblico, bagnanti e non, accede
La sua superficie deve essere almeno larghezza: esiste in merito la sola deci- ad un atrio nel quale si trovano lebi-
doppia di quella dello specchio d'acqua. sione ufficiale della F.l.N. che stabilisce glietterie ed il deposito valori:
Servizio di salvataggio una distanza minima di m 2 fra bordi dall'atrio, i non bagnanti si recano nella
Deve essere disimpegnato da almeno 2 della vasca e pubblico negli incontri di zona ad essi destinata, senza interferire
bagnini regolarmente abilitati dalla Se- pallanuoto. con i percorsi dei bagnanti: questi,in-
zione di salvamento della F.l.N. Le Norme di sicurezza esigono invece, vece, divisi per sesso, si avviano agli
Agibilit intorno alla vasca stessa, una banchina spogliatoi che sono preceduti da unlo-
subordinata all'osservanza delle di larghezza non inferiore a m 1,50. cale dove i bagnanti ritirano gli appositi
Norme sanitarie stabilite dal medico Conviene, quindi, attenersi alla misura attaccapanni e dove, volendo, possono
provinciale, dalle quali deve risultare il di almeno m 2, con la quale si ottem- noleggiare la biancheria necessaria:
sistema di depurazione dell'acqua ed il pera a tutte le prescrizioni. dopo il ritiro degli attaccapanni vuoti i
numero dei cicli giornalieri di rinnovo C) Per i tuffi le Norme di sicurezza bagnanti accedono agli spogliatoi e qui
della medesima i ma . danno disposizioni pi restrittive di finiscono i percorsi a piedi calzati.
CONSIDERAZIONI quelle del Regolamento della F.l.N., L'esperienza ha dimostrato che glispo-
A) Dalla classificazione dei campi di imponendo una profondit minima di gliatoi pi razionali sono quelli conca-
gara, dal numero massimo di concor- acqua di m 3,50 e m 5, a seconda si bine a rotazione dalle cabine, a piedi
renti e di squadre consentite dalle gare tratti di trampolini o di piattaforme. nudi, i bagnanti si recano alla zonava-
di nuoto, dalla misura delle vasche fis- Per non precisano la lunghezza della sche e solarium, trovando, prima del
sata per i tentativi di primato, dal rego- fossa sotto i trampolini e, sia per questi passaggio obbligato, un locale per la
lamento della pallanuoto, deriva che le che per le piattaforme, non stabiliscono consegna degli attaccapanni con relativi
vasche natatorie d m 50 x 20 (pari ad 8 come tale lunghezza debba essere mi- indumenti.
corsie di m 2,50 ciascuna) sono idonee surata. II passaggio obbligato, prescritto dalle
a qualsiasi manifestazione ed all'omolo- Circa le sezioni trasversali della fossa Norme e che i bagnanti debbono attra-
gazione dei primati. Tuttavia la F.l.N.A. dei tuffi e della vasca, oggi si adottano versare per accedere alla zona pre-
(Federation Internationale de Natation quelle di uguale profondit in ogni loro detta, ha lo scopo di garantire la per-
Amateur) prescrive che per le Olimpiadi punto per non mettere in condizioni di fetta pulizia dei bagnanti; tessi, elimi-
ed i Campionati Continentali la vasca svantaggio i nuotatori delle corsied'e- nando sudore, polvere, ecc. dalle loro
abbia la larghezza minima di m 22; ci stremit: naturalmente, lungo la se- persone.
per avere un'adeguata zona di rispetto zione longitudinale la profondit del- II personale addetto alla custodia degli
in corrispondenza dei lati maggiori del l'acqua pu variare.. indumenti deve poter sorvegliare sia il
campo di pallanuoto (m 30 x 20) in CENNI SUI CARRTTERI DISTRIBUTIVI passaggio obbligato, sia gli adiacenti
quanto la coincidenza dei lati maggiori DELLE PISCINE servizi igienici.
stessi con quelli della vasca non con- Una piscina costituita da: Poich ammesso il diretto rientro negli
sente un sicuro giudizio sull'uscita late- una o pi vasche spogliatoi, necessario prevedere una
rale del pallone. solarium porta di comunicazione fra zona va-
Anche motivi particolari trattati in se- spogliatoi e relativi servizi igienici schesolarium e corridoio delle cabine,
guito (eliminazione del moto ondoso, zona per il pubblico. sorvegliata dal predetto personale.
necessit di non mettere i nuotatori delle servizi vari Orientamento ed insolazione: la va-
corsie di estremit in condizioni svantag- Complesso vasche, solarium, spoglia- sca con fossa dei tuffi, oppure quella
giose rispetto a quelli delle corsie cen- toi: la vasca o le vasche, gli spogliatoi per soli tuffi, deve essere orientata in
trali, ecc.) consigliano di aumentare la ed il solarium sono le parti essenziali di modo che il sole non disturbi i tuffatori,
larghezza delle vasche; la vasca natato- una piscina. cio deve avere trampolini e piatta-
ria per i Giochi Olimpici del 1960 ha le Si possono prevedere vasche con fossa forme rivolti a Nord.
dimensioni di m 50 x 25. dei tuffi vasche per soli tuffi separate La zona vasche e solarium deve avere
Sempre in considerazione delle esigenze da quelle adibite esclusivamente al un'esposizione tale da essere investita
del giuoco della pallanuoto, le piscine nuoto ed alla pallanuoto, vasche

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dal sole, possibilmente, dall'alba altra- 25; non si consigliano le vasche di m veniente: lacsciando una opportuna
monto. 100, sia per limpressione che desta nel zona di rispetto fra la segnatura esterna
L'edificio spogliatoi deve essere disposto, nuotatore uno specchio d'acqua dinote- delle corsie destremit ed i lati lunghi
rispetto alla zona predetta, in modo da vole lunghezza sia per il loro costo ec- della vasca; cio facendo la vasca pi
non costituire schermo ai raggi solari. cessivo e per la forte spesa di gestione larga di quanto comporti il numero di
Varie: dovunque siano previsti percorsi nei riguardi dell'approvigionamento e corsie progettate; sagomando il lato
a piedi nudi necessaria una pavimen- della depurazione dell'acqua. lungo della vasca secondo una curva
tazione in materiale antisdrucciolevole. Anche le vasche di m 50 x 25 compor- con freccia massima in corrispondenza
Non si consiglia di destinare a solarium tano una spesa rilevante; quindi po- dellasse trasversale della vsca stessa;
arenili naturali o artificiali, perch richie- tranno essere adottate solo in caso di talee soluzione pi efficace della pre-
dono un complicato sistema di passaggi bene accertate esigenze sportive e bal- cedente, ma pi costosa (fig. 31). Le
obbligati, insufficienti daltronde ad evi- neari. caratteristiche descritte hanno carattere
tare che parte della sabbia che i ba- Dalle varie prescrizioni regolamentari si sportivo e sono indipendenti dal numero
gnanti hanno addosso finisca in vasca e deduce che i requisiti minimi che una di bagnanti, che deve essere calcolato
quindi nelle tubazioni. vasca natatoria deve avere per essere come prescritto dalle Norme di sicu-
Zona per il pubblico:
pubblico le piscine pos- omologabile ed agibile per il nuoto, tuffi rezza. Spogliatoi (v. figg. 28 e 29): il
sono essere frequentate anche da pub- e pallanuoto, sono i seguenti (fig. 30): numero di cabine occorrenti si calcola
blico non bagnante, per il quale occorre dimensioni dello specchio dacqua: cm tenendo presente che: il numero mas-
prevedere una zona idonea limportanza 25x16,80; pu contenere 6 corsie da m simo di bagnanti che possono trovarsi
di tale zona, la necessit di munirla o 2,50 ognuna ed il campo di pallanuoto contemporaneamente in vasca si ottiene
meno di gradinate, ecc., dipendono di lII categoria (m 24 x 15), dividendo per 2 la superficie dello spec-
dalle caratteristiche delle piscine che, a profondit m 1,20, la minima per il chio dacqua; il numero suddetto pu
volte, possono assumere la fisionomia di campo di pallanuoto suddetto. Tale ritenersi i 2/3 di quello di coloro che
veri e propri stadi per gli sport natatori. profondit permette anche di ricavare frequentano giornalmente la piscina; i
In ogni caso, la 20na per il pubblico un'adeguata zona a guado per i bagnanti, mentre affluiscono allim-
deve essere progettata in base agli stessi meno esperti ed i principianti pianto scaghlionati nel tempo, escono
criteri che si seguono per gli altri im- Generalmente la zona a guado si pressoch contemporaneamente, cau-
pianti sportivi. estende per circa met della lunghezza sando una congestione notevole nella
Servizi vari: sono costituiti dal pronto dell'invaso: Ia pendenza del suo fondo circolazione. Per tener conto della punta
soccorso, magazzini, servizi non deve superare il 6% circa perimpe- massima che si ha alluscita, si considera
igienico-sanitari per il pubblico, bar, al- dire che i bagnanti in piedi scivolino. che una cabina possa servire circa 3
loggio custode. profonditd sotto i trampolini: m 3, 50 bagni/ora. Quindi le cabine occorrenti
Per la loro progettazione sono validi i per almeno m ,20 avanti la verticale per una vasca delle caratteristiche gi
criteri generali esposti parlando degli passante per il punto di mezzo del illustrate, risultano da quanto segue: su-
analoghi servizi degli altri impianti spor- bordo anteriore del trampolino e per perficie della vasca: m 420 (m
tivi: in particolare: tutta la larghezza della fossa. 16,80x25); bagnanti presenti contempo-
il pronto soccorso, accessibile facilmente Nella vasca citata: raneamnete in vasca: 210 al massimo;
dalIesterno deve essere ubicato in si possono avere varie combinazioni bagnanti che giornalmenyte frequentano
modo da servire ugualmente bene la nella disposizione dei trampolini: da la piscina: 3/2 210 = 315; cabine: 13
zona vasche-solarium, quella per il pub- uno a tre da m 1, oppure un trampolino circa, considerando 8 ore di esercizio
blico e gli spogliatoi: da m 1 ed uno da m 3, oppure due giornaliero. Poich si calcola che le
il bar deve servire bagnanti e non ba- trampolini da m 1 ed uno da m 3; donne siano 1/4 del totale, si hanno 3
gnanti senza che i percorsi a piedi nudi le traverse delle porte del campo di cabine per donne e 10 cabine per uo-
interferiscano con quelli a piedi calzati. pallanuoto a causa della profonditmi- mini che, per miglior proporzionamento
Adiacente al bar, con vista sulla vasca, nima dell'acqua, non risultano ad dellinsieme, si possono portare,rispettti-
pu prevedersi una zona con tavolini ed uguale altezza dal pelo dell'acqua vamente, a 4 e 12 oppure 5 e 15. Si pu
ombrelloni, che rappresenta il modo pi stessa: non accettando tale soluzione, anche prevedere per ciascun sesso uno
semplice e razionale di realizzare la necessario portare la profondit mi- spoglaitoio collettivo che: serva da pol-
zona per d il pubico. nima dell'acqua a m 1,50: in tal caso mone nei momenti di sovraffollamento;
L'alloggio del custode deve trovarsi dove occorre realizzare a parte una vasca possa essere utilizzato per i componenti
risulta pi agevole la sorveglianza di per inesperti di m 25 oppure m 20 x 4 della Giuria in caso di manifestazioni.
tutto l'impianto. almeno, con profondit variabile da m Stabilite le cabine occorrenti, si calco-
DIMENSIONAMENTO DELE VASCHE 1 a m 1,20; la maggiore spesa che ne lano gli impianti igienico-sanitari relativi
E DEGLI SPOGLIATOI deriva compensata dalla migliorefun- che, secondo le note Norme, debbono
Vasche natatorie:
natatorie: il loro dimensiona- zionalit del complesso e dalla possibi- comprendere: 2 docce ogni 40 bagnanti
mento, per quanto riguarda le esigenze lit di organizzare una scuola di nuoto. 1 w. c. e 2 orinatoi ogni 60 uomini
sportive, deriva, ovviamente, dalle pre- Come noto, i nuotatori delle corsie di 1 w. c. ogni 30 donne.
scrizioni regolamentari. estremit sono disturbati dalla vicinanza
Nelle comuni piscine le dimensioni mas- della parete laterale della vasca e dal
sime consigliabili sono quelle di m 50 x moto ondoso; si pu attenuare l'incon-

A.P.I.C.E. S.r.l. 396b Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE
3,103,35
0,40 0,40 0,40
0,20

0,30 1,55 1,70


0,40 1,80 panche
0,30
0,50
1,50
0,100,12 1,10 2,00
distanza rampini cm 20
0,40 0,40
0,50
0,50 0,30
b1 b2
A 1,90 1,90 0,20
0,30 0,40 0,50
B 0,50 0,40
0,90
~365 2,75+2,90 C
1,15
0,90

panca doccia doccia


piedi piedi
0,90 panca nudi
0,90 nudi
1,20
1,00 panca 1,20
panca panca piedi
0,25 calzati F
1,20
1,20 1,20
1,00
panca
D
0,40 1,501,85 1,20 1,20 piedi calzati
0,95
1,20+3,45 E 1,75

piccola media grande molto grande

0,90 105 1,05 1,20 1,20


corridoio 4,00 105 0,90 105
2,00 I
1,20 0,90 1,20
tavolo consegna
e restituzione spogliatoio
2,40 vestiario
0,50 collettivo
piccola piccola media grande molto grande
1,30
rastellieri
per cesti cabine 1,05 1,20
0,90 0,90 1,05 1,05 1,05 1,20 1,20 1,35 1,20

0,60 banco consegna H L


G

A, panca spogliatoio. Panca e guardaroba insieme sistemate allaperto, difese dal vento, usate per campeggi e piscine alla-
perto; 8, ambienti di spogliatoio con armadietti e panche; b1, con panche isolate poste di fronte agli armadi (per ogni persona
una lunghezza di sedie di cm 60 = 2 armadi); b2, armadi con sedie uno di fronte allaltro (lo spazio sotto ogni sedile preferi-

bile rimanga libero; superficie per persona m 0,47); C, armadietti e panche. Di solito vengono usati per solo uomini; consi-si
glia una doccia ogni 250 armadietti; D, spogliatoi con armadietti. Di solito vengono usati per sole donne; E, spogliatoi singoli
con doccia di dimensioni medie in fondo al passaggio. Le porte sono generalmente larghe cm. 60; F, spogliatoi singoli con
doppia apertura; G, rastelleria e banco di consegna; H, guardaroba sorvegliato con spogliatoio collettivo. Larghezza per posto
m 0,60. Tempo per svestirsi e vestirsi minuti 15. Spazio per persona m 0,30; I, dimensioni del vano doccia (individuale). Le
docce degli stabilimenti di bagni sono di solito pi grandi di quelle in altre costruzioni. Per spiagge e piscine allaperto
asse-
gnare una doccia ogni 250 persone; L, dimensioni del vano spogliatoi. Panche larghe da m 0,300,40. Assegnare una ca-
bina ogni 6 armadietti.
Nel caso particolare, si hanno dunque: passaggio obbligato che, come gi di docce sul soffitto e di zampilli
4 docce 3 w. c................per 79 donne detto, i bagnanti debbono attraversare orizzontali sulle pareti. allaltezza del
12 4 8 orinatoi 236 uomini per recarsi dagli spogliatoi alla vasca. bacino; il suo pavimento, pi basso di
Pertanto esso costituito da un circa cm 30 di quello degli spogliatoi,
16 7 8 orinatoi 315 frequentatori
corridoio di larghezza, lunghezza e deve formare il fondo di una vasca
Agli impianti descritti occorre aggiungere forma tali da consentire il passaggio di munita di acqua corrente per la pulizia
gli indispensabili lavabi. Gli impianti jn solo bagnante per volta e da non dei piedi.
igienico-sanitari sono completati dal poter essere saltato ed avente una serie

A.P.I.C.E. S.r.l. 397 Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE
0.30
Y Le vasche possono essere lasciate
anche senza uno speciale rivestimento
2.50 4.20
4.90 interno; pu bastare una semplice in-
3.60 tonacatura impermeabile conveniente-
2.50
X 4.20 X mente lisciata e verniciata.
2.50 3.50
Scarichi l rivestimenti comunemente usati
16.80 2.50 sono quelli in piastrelle e tesserine, con
4.20
3.50
Asse trampolini 3.60 le quali possibile ottenere impianti
2.50
4.20
molto belli dal punto di vista estetico.
2.50 4.90 Specialmente le tesserine, per, sono
costose e di difficile messa in opera;
25.00 Y 3.50
12.00 13.00 inoltre le numerose giunzioni incidono
SEZIONE YY sulla continuit del rivestimento. favo-
6.20 4.00
rendo la formazione di alghe ed il
1.00 Trampolini distacco delle tesserine stesse.
1.00 Tali rivestimenti, infine, hanno l'in-
.030 Livello acqua
5% 1.80
3.60 3.50
conveniente di essere rigidi e perci
3.50
zona a guado 1.50 soggetti anche per questo a distacco,
scivolo
2.50 non seguendo i cedimenti e gli sposta-
SEZIONE XX
menti inevitabili nelle strutture; nonco-
Fig. 30 - Schema di vasca natatoria avente i requisiti minimi per l'omologazione come campo di gara
di II categoria e campo di pallanuoto di III categoria stituiscono, quindi, una protezione agli
A, pianta; B, sezione X - X; C, sezione Y - Y. effetti della tenuta e comportano una
continua manutenzione.
CENNI COSTRUTTIVI SULLE VA-
SCHE NATATORIE CENNI SUL TRATTAMENTO E
Le vasche, in muratura, o cemento CIRCOLAZIONE DELL'ACQUA
armato, possono essere interrate op-
pure completamente o in parte fuori Comunque avvenga il preleva-
terra. 16.80 mento dell'acqua (lago, fiume, acque-
Le vasche in cemento armato, special- dotto, pozzi) questa deve essere im-
mente quelle fuori terra, sono molto messa in vasca solo dopo essere stata
costose e soggette a fessurazioni; que- resa perfettamente limpida, sterile e
ste si verificano con maggiore fre- sterilizzante a mezzo filtri e cloro, che
quenza nelle zone in cui si hanno forti ancora lo sterilizzante pi usato e pi
Fig. 31 - Soluzione di pianta per attenuare
sbalzi di temperatura. l'incoveniente del moto ondoso
pratico.
Spesso le fessurazioni non sono fa- nelle corsie di estremit L'acqua in vasca viene mantenuta
cilmente rilevabili dall'interno della va- nelle condizioni volute a mezzocircola-
sca; necessario pertanto assicurarsi Scarico cm 5
zione a ciclo chiuso, che si svolge at-
0.095
delle eventuali perdite, rendendo ispe- traverso: scarico di fondo, prefiltri, fil-
zionabili dall'esterno le pareti ed il tri, sterilizzatori, bocche di immissione
fondo della vasca stessa; ci relativa- in vasca.
0.12
mente facile per le piscine completa- La durata del ciclo completo di de-
mente sopraelevate: molto costoso ferri
purazione di tutta la massa d'acqua
per quelle interrate completamente o armati pu essere di 12 o 24 ore.
0.80
in parte. 76 mm Nella circolazione dell'acqua non
0.80 min. 62 mm
In quest'ultimo caso pi conve- debbono verificarsi angoli morti che
niente predisporre un accurato dre- A Tubo ghisa B provocano lo sviluppo di flora batte-
naggio, munito di canaletti di spia, fra Fig. 32 - Sezione di vasca in c.a. rica.
l'esterno della vasca ed il terrenocirco- Lo scarico di fondo deve garantire
stante. Questo drenaggio deverispon- struita la vasca necessario che tutti l'uscita completa dell'acqua e, quando
dere alla sola funzione per la quale gli spigoli (raccordi fra le pareti e fra occorra (pulizia durante l'esercizio,
stato costruito, quindi normalmente queste ed il fondo, bordi, sfioratori, eventuali riparazioni), il rapido svuota-
deve essere asciutto; se i canaletti but- ecc.) siano arrotondati. mento della vasca in un massimo di 8
tano acqua vuoi dire che la vasca Il canaletto lavapiedi che si vede ore.
perde; in tal caso si provvede al suo in molte piscine lungo i bordi della Le bocche di immissione debbono
svuotamento rapido per la ricerca vasca non ha dato buoni risultati in essere ripartite sui due lati maggiori
delle lesioni e la loro riparazione. pratica e, pertanto, non consiglia- della vasca stessa, affinch la percen-
Con qualunque sistema sia co- bile. tuale di cloro libera sia costante in tutta

A.P.I.C.E. S.r.l. 398a Manuale dellArchitetto


IMPIANTI SPORTIVI
PISCINE

la massa d'acqua. l'eventuale sostituzione di parti del tenuto conto: delle misure consigliate
Con la circolazione a ciclo chiuso, macchinario stesso; la sua ubica- per la vasca e per i trampolini; della
l'immissione totale di acqua nuova in zione deve consentire di ridurre al necessit che le gradinate risultino vi-
vasca viene fatta periodicamente, p. massimo lo sviluppo delle tubazioni. cine alle corsie d'estremit, cosa che
es. una volta al mese. previo svuota- comporta una curva di visibilit molto
mento completo e pulizia generaledel- CENNI SULLE PISCINE COPERTE accentuata e quindi un'altezza notevole
l'invaso: naturalmente, durante il ciclo, delle gradinate stesse anche per una
occorre integrare le perdite che subi- La costruzione delle piscine co- capienza modesta;
sce l'acqua in circolazione (sfioratori, perte molto onerosa sia per !e del costo di gestione (riscaldamento
evaporazione, perdite varie). caratteristiche generali dell'opera, sia e condizionamento) sempre elevato in
In corrispondenza di ciascuno dei per il costo degli impianti tecnologici relazione al volume dell'ambiente;
lati maggiori della vasca deve essere indispensabili. del fatto che il numero di spettatori
realizzato uno sfioratore, al duplice Inoltre, dai dati forniti da una in una piscina coperta, anche quando
scopo di mantenere l'acqua al livello lunga esperienza in materia, risulta, si sostengono spese ingenti per realiz-
voluto e di schiumare l'acqua stessa di che le spese di gestione delle piscine zare le relative installazioni, necessa-
tutto il grasso e le impurit che ven- coperte (specie per quanto concerne riamente limitato;
gono a galla. il riscaldamento e il condiziona- si deduce che la funzione spettaco-
L'acqua proveniente dallo sfioratore mento) sono molto elevate. lare deve essere contenuta in limiti
e dai chiusini della banchina che cir- In questo caso, quindi, occorre pi modesti, essendo antieconomica sia
conda la vasca non deve interferire che mai: nei riguardi della costruzione che dello
con la circolazione a ciclo chiuso, ma decidere la costruzione dellopera spettacolo.
deve essere convogliata direttamente in base ad effettive esigenze locali;
in fogna. scegliere caratteristiche tali che, Circa il riscaldamento occorre te-
Si consiglia di realizzare sfioratori pur consentendo un'adeguata attivit nere presenti i seguenti dati orientativi:
con sezione a chiocciola, la pi idonea sportiva, non portino ad un eccessivo
a diminuire il moto ondoso e ad impe- disavanzo di gestione. temperatura dellacqua: minima
dire il ritorno in vasca dell'acqua di Da quanto sopra risulta evidente 22;
rifiuto. la necessit di contenere in limiti ra- temperatura della sala vasca: supe-
Nei caso di vasca alimentata con gionevoli le dimensioni dell'impianto riore di 2-3 a quella dell'acqua;
acqua marina, la circolazione risulta e la tendenza a prevedere temperatura spogliatoi ed
semplificata in quanto dallo scarico di Intendendo che le funzioni di una ambienti-frequentati dal pubblico: 18.
fondo l'acqua ritorna direttamente al piscina coperta siano prevalente-
mare. mente tecniche, cio di preparazione Si ricorda, infine, la necessit di
Occorre tenere presente per che stilistica e d allenamento, non sono evitare la condensazione e conse-
l'acqua di mare richiede tubazioni spe- consigliabili l vasche di m 50 e m guente stillicidio, dovuti al contatto fra
ciali e che il suo prelievo deve essere 33,33, nonch piattaforme per i tuffi il vapore che inevitabilmente si forma
fatto in punti igienicamente. invece, si possono adottare: in piscina e le pareti ed il soffitto della
Il locale destinato a macchinario vasche da m 25 x 10 a m 25 x sala vasca.
per il trattamento e la circolazione del- 16,80 al massimo: trampolini per i
l'acqua deve essere facilmente accessi- tuffi da m 1 e da m 3.
bile dall'esterno, per rendere agevole Per quanto riguarda il pubblico,

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OSPEDALI

Caratteri dellOspedale mo-


ISTITUTI DI CURA
derno. - Lospedale moderno non
viene pi concepito come una semplice
istituzione di benefica pubblica per i
malati poveri, ma viene considerato
OSPEDALI INFERMIERE
come il fulcro della attivit assistenziale
INFERM. PER ACUTI
sanitaria nella zona dinfluenza che gli
GENERALI SPECIALIZZATI
compete. Infatti, oltre al compito di
CONVALESCENZIARI
ricovero e cura, esso pu assumere
numerose altre essenziali funzioni: so- I cat. II cat. III cat. I cat. II cat. III cat.
ciale e preventiva, di educazione igie- (>240) (>120240) (36120)
CRONICARI
(>720) (>240720) (36240)
nica, didattica e di preparazione del
personale, di ricerca scientifica. Fig. 2 - Distinzione degli istituti di cura
L'ospedale in genere destinato
all'accoglimento dei malati acuti, in istituzioni i convalescenti, i cronici criterio della prevenzione delle malat-
modo da sfruttare adeguatamente i non recuperabili, i vecchi poveri tie e della conservazione umano con il
complessi e costosi impianti ed il nu- semi-validi, ecc. contributo della collettivit.
mero dei posti letto con una pi in- Secondo le pi moderne conce-
tensa rotazione, data la bassa durata zioni, particolarmente importantedo- Organizzazione territoriale. - Le
media di degenza. Dovrebbero per- vrebbe essere l'azione preventiva e funzioni di ogni ospedale devono es-
tanto essere indirizzati verso specifiche sociale dell'ospedale, imperniata sul sere inquadrate in una pi vasta con-

D D
D
C C D
D D
C
D

C
B
D
B

C D
D C
D

C
D A C
C D
D

C
D
D

B C
D

C
D

Fig. 1 - Schema di organizzazione territoriale dell'assistenza ospedaliera

A, ospedale 1cat., centro del sistema sanitario (1000 p.I.); B, ospedale 2 cat., satellite (450-500 p.I.); C, ospedale 3 cat., satellite
minore (120-200 p.I.); D, centro di sanit o istituzione similiare; - - - - zona di influenza per cure generiche.

A.P.I.C.E. S.r.l. 399a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

cezione di assistenza sanitaria territo- posti letto deve essere superiore del eseguono determinate e specifiche
riale: ogni singolo organismo ospeda- 20% al numero medio delle degenze cure (ad es. reparto di medicina gene-
liero di un dato territorio (provincia o per l'assegnazione alle varie catego- rale), costituito da una o pi divisioni.
a a a
regione) deve far parte di una rete di rie (1 , 2 e 3 ). Per l'ostetricia-ginecologia, la pediatria
istituzioni ospedaliere ed assistenziali ed altre specialit dell'ospedale gene-
a
di varia entit e natura: aventi ognuna Ospedali di 1 cat.: rale esso pu essere costituito da una
un proprio ruolo ed agenti in stretto Generali: oltre 720 posti letto sola sezione.
collegamento (pianificazione ospeda- Specializzati: oltre 240 posti letto
liera). Principali notizie statistiche. -
a
Detta rete dovrebbe essere deline- Ospedali di 2 cat.: Secondo le statistiche ufficiali la situa-
ata insieme con il piano urbanistico Generali: oltre 240 fino a 720 zione degli lstituti di cura in ltalia nel
provinciale o regionale dalle autorit posti letto 1958 era documentata dalla seguente
responsabili tecniche e sanitarie (fig. Specializzati: oltre 120 fino a 240 tabella:
1). All'estero, uno dei pi piccoli orga- posti letto
nismi rappresentato dal Centro di
a
sanit, avente molteplici funzioni di Ospedali di 3 cat.:
accertamento e prevenzione delle ma- Generali: da 36 fino a 240 posti
lattie, specialmente sociali, veneree e letto
dell'infanzia, di educazione igienica, di Specializzati: da 36 fino a 120
assistenza sociale, ecc., in collega- posti letto
mento con lospedale.
Infermerie per malati acuti.
legislazione. - In Italia la materia Infermerie per convalescenti, o
disciplinata, per quanto riguardal'or- convalescenziari.
ganizzazione ospedaliera, dalle Infermerie per cronici, o cronicari.
Norme generali per l'ordinamento dei
servizi sanitari e del personale sanitario Organizzazione interna.
degli ospedali . - l locali di degenza di un
Posti letto disponibili
R. D. 30 settembre 1938 n. 1631 e, organismo ospedaliero si de- al 31-12-1958 Posti
per quanto si riferisce ai criteri direttivi vono raggruppare in sezioni, Regioni Ospedali Ospedali letto
e funzionali, alla composizione ed alla divisioni e reparti. generali specia- Totale per
costruzione degli ospedali, dalle , La sezione l'unit funzio- lizzati 1000 ab.
Istruzioni per le costruzioni ospedaliere nale ospedaliera Italia sett.
- Decreto 20 luglio 1939. (denominata anche unit di Piemonte 15550 1711 17261 4,6
degenza o di assistenza), do- Valle d'Aosta 297 50 347 3,4
Liguria 10016 2744 12760 7,6
Distinzione degli istituti di cura. tata di un gruppo di sale di
Lombardia 32666 4318 36984 5,3
- Questi si distinguono in ospedali ed degenza con un insieme or- Trentino A.A. 3542 350 3892 5,0
infermerie. ganico di servizi e di perso- Veneto 22336 1066 23402 6,0
Gli ospedali sono quegli istituti che nale per l'assistenza imme- Venzia Giulia 8127 1370 9497 7,6
Emilia 17079 1192 18271 5,0
provvedono alle cure medico- diata dei malati. Nel caso
chirurgiche, ostetrico-ginecologiche, usuale di malati acuti pu Totale 109613 12801 122414 5,5
pediatriche e specializzate. Si defni- contenere fino a 30 letti; pu
scono ospedali generali quando sono tuttavia scendere anche a 15 Italia centr.
Marche 5918 310 6228 4,5
destinati a curare le malattie di medi- letti nelle degenze di specia- Toscana 16948 872 17820 5,4
cina, di chirurgia, di ostetricia e gine- lit. Umbria 3154 3154 3,8
cologia, di pediatria e di tutte o alcune La divisione costituisce l'u- Lazio 11168 2950 14118 3,8
Abruzzi-Molise 3059 3059 1,8
specialit. Si chiamano ospedali spe- nit fondamentale ospeda-
cializzati quando sono destinati a cu- liera, con un proprio e com- Totale 40247 4132 44379 3,9
rare i soli infermi di malattie definite, pleto servizio assistenziale sa-
rientranti nel novero delle specialit nitario ed infermieristico; Italia Merid.
Campania 6863 3218 10081 2,1
ufficialmente riconosciute (fig. 2). retta da un medico primario, Puglia 6110 966 7076 2,1
coadiuvato da pi aiuti ed Lucania 596 596 0,9
Classificazione degli ospedali. - assistenti. Pu essere compo- Calabria 1775 1775 0,9
fondata sulla media giornaliera delle sta da due o pi sezioni fino Totale 15344 4184 19528 1,7
degenze e sull'entit dei reparti e ser- ad un max di 120 p. I. in
vizi (art. 6 delle Norme sui servizi sani- medicina e chirurgia, e di 90 Italia insulare
tari, integrato dalla prescrizione del p. I. nelle specialit. Sicilia 9419 2081 11500 2,4
Sardegna 2734 442 3176 2,3
par. 5 delle Istruzioni);per gli ospedali Il reparto rappresenta il
di nuova costruzione, il numero dei settore ospedaliero dove si Totale generale 177357 23640 200997 3,9

A.P.I.C.E. S.r.l. 399b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Sono esclusi dalla precedente ta- Distinzione delle forme morbose e


Ospedale Ospedale
bella i posti letto sanatoriali (~ 43000) FORME MORBOSE 2 cat. 3 cat. loro consistenza. - Dipendono in linea
e neuropsichiatrici (~ 90000) e quelli (~ 450 p.I.) (~ 120 p.I.) generale dal ruolo e dall'entit dell'o-
delle case di cura private (56000). Nei spedale. In genere, per un ospedale di
Osservazione 3% 3% a
riguardi dei numera degli istituti di 1 cat. posto al centro di un territorio
Medicina 24% 26%
cura le statistiche ufficiali il sanitario aumenta la percentuale di
Chirurgia * 39% 41%
31/12/1954 documentavano la pre- Ostretricia 13% 12%
posti !etto specializzati per l'affluenza
senza di 1066 ospedali generali, 129 Pediatria 11% 12%
dei relativi ammalati da una zona d'in-
a
ospedali specializzati, 127 ospedalisa- Specialit 4% fluenza pi vasta; per gli ospedali di 2
a
natoriali, 17 preventori vigilati, 78 Contagiosi 6% 6% cat. di media consistenza e di 3 cat.
ospedali neuropsichiatrici, 871 case di * con traumatologia ed urologia sembrano attendibili i valori dell'alle-
cura private. gata tabella, desunti da studi speri-
I valori desiderabili di detto coeffi- sologici, costruttivi, economici e so- mentali e pratici.
ciente sono funzione sia della natura e ciali della zona d'influenza asse- I posti letto per gli ammalati a pa-
della struttura sociale della zona sia gnata. Elaborazione, d'accordo con gamento non devono essere superiori
del ruolo e dell'entit dell'ospedale. In i sanitari, gli igienisti e gli ammini- ad un decimo della capacit del re-
genere si ritengono opportuni 2 2,5 stratori, del programma del futuro parto cui sono annessi (par. 9 delle
p. I. per 1000 ab. nelle zone agricolo- ospedale: forme e grado di assi- Istruzioni).
a
artigiane e con ospedali di 3 cat., 4 stenza, concetti igienico-funzionali,
6 per cittadine o centri mediamente caratteristiche ambientali pi o meno Criteri igienico-funzionatl. - Di-
urbanizzati, o industrializzati e con ricercate dell'organismo, pianofinan- stribuzione accurata dei vari centri di
a
ospedali di 2 cat., 8 9 per centri ziario di gestione, ecc. attivit che costituiscono l'organismo
a a
urbani densi e con ospedali di 2 e 1 Basi fondamentali del pro-
cat. gramma: Superfici Cubature
Fabbisogno di posti letto. - m/p.I. m/p.I.
ELEMENTI PER LA PROGET
PROGETTA-
TA- Derivato dalle indagini sulla Stanze di minimo 6,00 19,20
ZIONE zona d'influenza: natura e strut- degenze { conveniente 6,40 21 22
tura sociale della popolazione, Sezione di degenza 17 20 54 66
Elementi programmatici. - Accer- entit e densit della stessa, Divisione di degenza 20 24 66 80
tamento preliminare del ruolo dell'o- stato sanitario, incremento me- Reparto di degenza
spedale in rapporto al piano di orga- dio demografco e migratorio, di chirurgico 23 28 75 92
Ospedale interno da
nizzazione sanitaria territoriale degenza media nei ricoveri esi-
grande a piccolo 45 60 145 200
(provinciale o regionale) predisposto stenti, previsione di aumento Ospedale interno, da
dalle autorit. Raccolta di elementi dell'afflusso all'ospedale nuovo, grande a piccolo, superifici
statistici, igienici, epidemiologici e no- condizioni della viabilit, ecc. e cubature lorde 52 70 180 250

N
Servizio tecnologico
Servizio mortuario Servizio religioso tecnologico
e necroscopico Magazzini
Alloggi

O E

X Diagnostica
Reparto operatorio DEGENZE X Terapia
Laboratori clinici
Cure fisiche S-E
S
Fig. 4 - Settore di orientamento consentito dalle norme

Direz. sanitaria
Centro Pronto Osservazione Econom. Biblioteca Ambulatori
trasfus. soccorso Accettazione Amministrazione Consultazioni
H
Ingresso principale

L=22,5 H

Donatori Infortunati Ammalati Personale Ambulatoriali Fig. 5 - Distanza tra corpi di fabbrica ospedalieri
Visitatori Fornitori

Fig. 3 - Schema dei collegamenti funzionali tra i centri di attivit dell'ospedale generale

A.P.I.C.E. S.r.l. 400a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

ospedaliero. Studio dei collegamenti sit, umidit relativa, ecc.), da fattori genze del blocco. Per i tipi costruttivi
interni tra questi centri per assicurare tellurici (terreno sciolto ed asciutto, ramificati tener presente la distanza
un funzionamento razionale sia dal falda idrica distante dalle fondazioni, igienicamente conveniente (fig. 5).
punto di vista assistenziale-sanitario sia ecc.), da fattori locali (viabilit, colle-
da quello tecnico-economico. lmpo- gamenti con la zona urbana, ecc.). Numero del piani. - Il numero
stazione di una maglia interna di co- Ampiezza minima m 75 per p. I., massimo di piani consentito di 7 fuori
municazioni verticali ed orizzontali che comprensivi di 15-20 m da desti- terra, salvo deroga ministeriale. Possi-
consenta l'indipendenza dei reparti e nare a giardino, parco o terrazzo. bilit di diverse interpretazioni nei ri-
delle sezioni, nonch dei servizi gene- Per l'ospedale del tipo a blocco guardi del livello del terreno: attendi-
rali e tecnici, la distinzione dei sessi, la conveniente aumentare a 100 m per bili le soluzioni della fig. 6..
riduzione al minimo dei percorsi, l'e- p. l.; di pi per gli ospedali ramificati
sclusione di incroci e controritorni a o misti. prevedere area per futuri Capacit massima monoblocco:
sovrapposizioni, la discriminazione fra ampliamenti. 750 p. I., salvo deroga ministeriale.
traffici puri ed impuri, ecc., mante-
nendo per altro la massima compat- Orientamento. - Prescritto dalle Capacit massima poliblocco:
tezza strutturale dell'edificio (fig. 3). norme ufficiali, per l'esposizione della 1500 p. I., salvo deroga ministeriale.
Sistemi proposti per il riscaldamento, facciata delle degenze, il settore che
la ventilazione, la provvista dell'acqua, va da Sud-Est a Sud, a meno di Superfici e cubature per ospe-
la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti necessaria protezione da venti domi- dale generato. Possono darsi sola-
solidi e liquidi. nanti (fig. 4). mente cifre di largo orientamento, va-
levoli per costruzioni medie di deco-
Area edilizia. - La scelta influen- Distanza tra i corpi di fabbrica. rosa economia:
zata da fattori climatici (esposizione e - Preferibilmente sistemare a parco la
soleggiamento, ventilazione, nebulo- zona antistante la facciata delle de-

A.P.I.C.E. S.r.l. 400b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

curante 27% PERSONALE


Piano 6 Piano 6 Piano 6
servizi
" 5 " 5 " 5 generali 17%

" 4 " 4 " 4


Ammortam. 4%
" 3 " 3 " 3
7 piani f.t. 7 piani f.t. 7 piani f.t.
" 2 " 2 " 2 medicamenti 16%
Ingr. princ.
" 1 " 1 " 1
TECNICA
P. rialzato Ingr. princ. P. rialzato Ingr. princ. P. rialzato MEDICALE
Spese div. 2%
Semicant. Semicant. Semicant. esami radiolog. 7%
Riscald. man. 6%
Semicant. Semicant. analisi 5%
Alimentazione 16%

Fig. 6 - Soluzioni attendibili per il numero dei piani nei riguardi del livello del terreno Fig. 7 - Diagramma riassuntivo delle incidenze relative
delle varie attivit ospedaliere sul costo totale di gestione

Per ospedali policlinici, di ricerca Opere in ferro e da latton., 1,1 disinfezione e incenerim. 0,6
ed insegnamento possono raggiun- Opere da pittore 2,5 elettrico 2,3
gersi cubature lorde di 290 m/p.I. Sistemaz. esterne e fognat. 2,0 telef. e segnali 0,7
Costo di costruzione. - Per una Assistenza muraria impianti 1,2 elevatori 2,5
valutazione di massima, utile nella fase Totale 75,0 Totale 25,0 %
d'impostazione del progetto, si pu % In linea generale possono anche
adottare il criterio del costo a posto darsi le seguenti cifre globali per i due
letto; entro determinati limiti, in Italia Impianto centrale termica e riscal- principali raggruppamenti di lavori:
detto costo pu stimarsi da L. damento 7,8 %
2000000 a L. 2800000 per ospedali Impianto ventilazione Lavori murari ed affini, compresi
generali rispettivamente grandi e pic- e condizionatori 2 infissi 7279 %
coli. Cifre maggiori si hanno perospe- idrico-termico-sanitario 5,2 Impianti tecnologici 2821 %
dali specializzati e policlinici. cucina e frigo 2,9
Un'altra valutazione pu effettuarsi lavanderia 18 Costo di gestione.- costituito da
applicando un costo a m vuoto per
pieno, maggiorato rispetto ai comuni INGRESSO CONTAGIOSI USCITA FUNERALI
indici locali a causa della cospicua
AREA INFETTA
entit degli impianti fissi, al volume Stabulari Edificio
complessivo dell'edificio. Contagiosi Disinfez. mortuario Centrale
Nei riguardi delle incidenze delle Lavander. termica

varie categorie di lavori sulla totale


spesa di costruzione di un ospedale Magazzino
potrebbe essere aleatorio dare delle
cifre standard, tenuto conto dell'e- Speciali Specialit
strema diversit dei casi pratici. Tutta- Chirurgia Paganti INGRESSO
generale Medicina VIVERI
via, con riferimento ad entit medie, a Cucina E MATERIALI
terreni di media consistenza e configu- generale

razione, a situazioni locali normali, si


pu adottare la seguente valutazione
di largo orientamento:
Alloggio
suore
Scavi e riporti 0,8 % Specialit Speciali Chirurgia g. Chiesa Medicina Specialit
Fondazioni 2,5 Laboratori Cure fisiche Alloggio
clinici Radiologia
Strutture in c. a. 22,0 personale
Osservazione
Murature est,. ed int. 8,2
Coperture ed impermeabili 2,6 Direzione Farmacia
Amminist.
Intonaci est. ed int. 4,6 Accettazione Pronto Ambulatori
soccorso
Rivestimenti est. ed int. 4,2
Pavimenti 8,4
Lavori in marmo 2,4
Infissi esterni ed interni 12,5 INGRESSO PRINCIPALE
Fig. 8 - Disposizione planimetrica schematica di un ospedale a padiglioni con i principali collegamenti

A.P.I.C.E. S.r.l. 401a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

elementi variamente consistenti in di- tico, generale , tecnologico, ecc.; co- - Sistema caratterizzato da un organi-
pendenza delle condizioni economiche munemente inteso come ospedale smo costruttivo pi o meno compatto,
locali e della struttura organizzativa a padiglioni (fig. 8). Inconvenienti: nel quale sono concentrati i reparti di
dell'ospedale. Da dati ufficiali apparsi grande fabbisogno di area, mag- degenza, i servizi di diagnostica e di
nella rivista Techniques hospitalires giore spesa di costruzione per i semi- cura, i servizi amministrativi e tecnolo-
si desunto il diagramma della fig. cantinati ed i tetti, necessit di com- gici, ecc. in piani sovrapposti. in modo
7. rappresentante le incidenze di cia- plessa ed estesa rete di strade e di da sostituire ai disagevoli e lunghi per-
scun raggruppamento di attivit condutture, notevole dispersione di corsi orizzontali i pi comodi e rapidi
ospedi2liera sul costo complessivo calore nelle tubazioni dei fluidi riscal- percorsi verticali; comunemente inteso
della gestione. danti, appesantimento dei servizi e come ospedale a blocco .
forte speri di gestione, eccessivodisa- Vantaggi rispetto al sistema esteso:
SISTEMI EDILIZI gio per i malati per gli spostamenti minore fabbisogno di area, minore
dai padiglioni di degenza a quelli di spesa di costruzione, ridotta spesa per
A sviluppo orizzontale estensivo. cura, ecc. Valido fino a circa 25 anni l'impianto delle reti di condutture e di
- Sistema caratterizzato da un grande fa, viene ora riservato, con notevoli strade, minori disperdimenti di calore
numero di edifici staccati e variamente adeguamenti ai nuovi criteri, per al- nei condotti dei fluidi riscaldati ecomo-
disposti in un'area alquanto estesa cuni tipi di ospedali specializzati (ad mia, maggiore facilit di controllo e
(collegati eventualmente da porticati o es. ospedale psichiatrico) o di infer- sorveglianza, minor spese per la ma-
gallerie), destinati ciascuno al ricovero merie (ad es. convalescenziari). nutenzione, ecc.
di una data specie di ammalati o ad un
singolo servizio diagnostico, terapeu- A sviluppo verticale intensivo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 401b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

A B C D

F
G

I
H

L
Fig. 9 - Principali schemi planimetrici impiegati per gli ospedali esistenti
A, a T; B, a T con ala retrostante C, a doppio T; D, rettangolare; E, a doppio T con ala retrostante ruotata; F, ramificato con propaggini; G, ramificato con
propaggini a pochi piani; H, ad H con edifici pi bassi circostanti (tipo Nuovo Ospedale San Giovanni, Roma), I, a blocchi paralleli con collegamenti
trasversali (tipo Basilea); L, a blocchi paralleli con fronte di degenza a pettine tipo Ospedale Sud, Stoccolma).

A.P.I.C.E. S.r.l. 402 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Fig. 9 - Principali schemi planimetrici impiegati per gli ospedali esistenti

M, a due blocchi a doppio T collegati e con propaggini laterali pi basse (tipo Vercelli); N, a monoblocco centrale con piastra ramificata ai piani pi bassi (tipo
Ospedale di Bolzano); O, a due V molto aperte collegate ai vertici da propaggini ai piani pi bassi (tipo Ospedale Glostrup, Copenhagen); P, a due blocchi
a T collegati e con propaggini alle estremit e posteriormente a quote minori (tipo Policlinico di Siena).

A.P.I.C.E. S.r.l. 403 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

dei fluidi riscaldanti, sensibile


economia di personale, mag-
giore facilit di controllo e sorve- Pediatria
glianza, minori spese per la ma- Ostetricia
Chirurgia
nutenzione, ecc. Svantaggi (per Medicina
altro non determinanti): talora Traumatologia Paganti
eccessivo addensamento di ma- Otorin. Oftalm. Ginecologia
lati e di servizi, relativa separa- Chirurgia
Medicina
zione tra le varie forme morbose, Traumatologia
forte sviluppo di scale ed eleva- INGRESSO MEDICI Otorin. Oftalm.
tori, estese proiezioni d'ombra FORNIT. VISITAT.
nelle zone retrostanti ai blocco Dermosif. (uomo)
Dermosif. (donna)
multipiano delle degenze, ecc. Urologia
Forme planimetriche dipendenti, Suore Osservaz. (uomo)
in linea generale, dalla natura Amministr.Sale da partoOsservaz. (donna)
Anal. Direz.Operativo Lavanderia
dell'ospedale e particolarmente Accettazione Lavanderia
Radiologia
dalla sua capacit complessiva Cure fisiche Gall. imp. Galleria pura
(fig. 9). Accettaz. Pronto soccorso INGRESSO SERVIZIO
Cucine
A sviluppo semiestensivo o misto.
- Sistema caratterizzato dalla di-
sposizione sull'area ospedaliera Autorimessa Infermieri
Ambulatori Isolamento
di un certo numero di blocchi di Offic. magazzini viveri Infermieri
degenza di media altezza, conte- Anal. patolog.
INGRESSO MALATI
nenti ciascuno un gruppo di Fig. 10 - Esempio di schema distributivo per ospedale di media capacit (Osp. Civ. Catanzaro, arch. S. Greco)
forme affini (ad es. forme chirur-
giche), collegati orizzontalmente conal- anche i reparti operatori. Istruzioni gli elementi funzionati di un
tri blocchi pure moderatamente elevati, Lateralmente od in mezzo a questa ospedale sono:
nei quali sono concentraci molteplici piastra viene disposto il grande a) Servizi generali: amministrazione,
servizi ospedalieri; comunemente de- blocco delle degenze, perfettamente direzione, biblioteca, economato,
nominato ospedale misto, oppure collegato con essa mediante le farmacia, cucina, lavanderia, cen-
ospedale a poliblocco. Tipico esem- comunicazioni verticali ai punti nodali trale termica, alloggi del personale.
pio in Italia il Nuovo Ospedale Mag- opportuni. La piastra pu essere svi- locali per l'assistenza religiosa, re-
giore di Milano. luppata in estensione con corpi mul- parto anatomo-patologico. stazione
Forme intermedie. - Oltre ai sistemi tipli, come nell'Ospedale di Saint-L di disinfezione, forno di inceneri-
fondamentali precedentemente accen- ed in alcuni ospedali americani, op- mento dei rifiuti.
nati, vengono talvolta adottate alcune pure essere preferibilmente realizzata b) Servizi di cura: ambulatori, pronto
disposizioni caratterizzate dalla concen- mediante un insieme di ramificazioni soccorso, laboratori per esami cli-
trazione di quasi tutti i posti letto e di costruttive dipartentisi dalla base del nici, locali per radio-diagnostica, ra-
pochi servizi, prevalentemente diagno- blocco e razionalmente collegate con dioterapia e cure fisiche diverse, re-
stici e curativi, in un grande blocco esso e tra di loro, per la pi efficace parto operatorio, gruppo da parto.
principale, attorno al quale sono varia- funzionalit e chiarezza distributiva del c) Servizi di accettazione, bonifica e
mente disseminati i padiglioni destinati complesso. reparto di osservazione.
ai servizi generali, tecnologici, funebri e Centri medici e citt ospedaliere. - d) Locali di degenza, comprendenti
religiosi, o ai reparti speciali. Esempio Grandi organismi di varia struttura e tutte le sezioni e le divisioni di de-
tipico l'Ospedale Pasteur a Colmar, complessit, costituiti da agglomerati genza.
Ospedali con piastra. - Attualmente intensi di edifici alquanto elevati, desti- In linea generale la sistemazione nor-
tende ad affermarsi un'impostazione nati, oltre che al ricovero ed alla cura malmente adottata per i predetti ele-
costruttiva che, pur appartenendo con- degli ammalati, anche alla ricerca menti quella di distribuire nei vari
cettualmente al tipo a blocco, presenta Scientifica, all'insegnamento Uni- piani delle ali principali di un blocco i
la caratteristica di prevedere al piano versitario ed alla specializzazione del reparti o le divisioni di degenza, di
terreno, molto esteso in rapporto al personale. Esempi: Ospedale Cornell, ubicare i servizi generali nei piani pi
vero e proprio blocco multipiano, tutti i Ospedale Bellevue ed Ospedale bassi e semicantinati dello stesso blocco
servizi di diagnostica e di cura che Bethesda negli U.S.A., Citt Ospeda- (sulla stessa verticale delle degenze o in
interessano sia la collettivit esterna che liera di Lilla in Francia, ecc. posizione adiacente) in modo che i col-
gli ammalati interni: pronto soccorso legamenti relativi siano quanto pi
con sale di interventi, accettazione,am- ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE svelti possibile, e di organizzare i
bulatori, centro trasfusionale. laboratori DI UN OSPEDALE
OSPEDALE A BLOCCO gruppi di cura e diagnostica nelle parti
di analisi, radiodiagnostica e ra- Elementi funzionati dell'ospedaliere. - retrostanti alle vere e proprie ali di
dioterapia, cure fisiche, ecc. e talvolta A norma del paragr. 7 delle degenza, in maniera da renderli acces-

A.P.I.C.E. S.r.l. 404a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

sibili per una via interna agevole ai ricoverati di tutti i reparti, o di quelli ad essi
strettamente pertinenti (fig. 10).
Agli elementi sopraelencati da aggiungere il Centro trasfusionale, oggi necessario in
ogni ospedale, con locali per attesa, visita, prelievi, laboratorio, emoteca, servizi
accessori, ecc.

Principi basilari di organizzazione. - Indipendenza dei reparti, delle divisioni e delle


sezioni di degenza, nonch dei singoli elementi funzionati.
Distinzione dei sessi.
Distinzione dei percorsi puri, impuri, infetti.
Sviluppo rapido e razionale dei collegamenti tra i vari centri di attivit.
Assoluta mancanza di incroci e promiscuit fra traffici di diversa natura.

Traffici principali dell'ospedale e loro natura:


Ammalati in accettazione (1).
Infortunati per il pronto soccorso (2). Ambulatoriali (3).
Personale medico, infermieristico ed ausiliario (4).
Personale impiegatizio (5).
Visitatori e pubblica in genere (6).
Viveri e vivande (7).
Biancheria pulita (8).
Biancheria sporca (9).
Biancheria infetta (10).
Salme verso il servizio mortuario (11),
Degenti e personale verso il servizio religioso (1 2).
Approvvigionamento di materiali (13). Rimozione rifiuti solidi (14).
Traffici inerenti ai contagiosi (15).
Da considerare puri (l), (2). (3). (4). (S), (6). (7), (8), (12). (13);
impuri (9), (11), (14); infetti (10), (15).
Distinzioni e raggruppamenti dei traffici, consigliabili o ammissibili, in linea
di orientamento, per la buona ed igienica funzionalit dell'ospedale:

Nelle sezioni biancheria sporca e rifiuti (deposito)


vivande in arrivo e loro smistamento (cucinetta di sezione)

biancheria pulita in arrivo (guardaroba di piano)


Nelle divisioni visitatori (ascensore)
di piano ammalati (montalettighe)
personale (ascensore)

ammalati dall'accettazione all'osservazione


ammalati dall'osservazione alle divisioni di degenza
Nei corridoi degenti interni verso i reparti di diagnostica e cure fisiche
dei piani esterni dagli ambulatori verso i reparti di diagnostica e cure fisiche
inferiori visitatori verso le divisioni di degenza
divisioni di degenza personale impiegatizio e pubblico verso
servizi amministrativi

A.P.I.C.E. S.r.l. 404b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
vivande, biancheria pulita, Criterio generale per i traffici ospedalieri:che le sezioni
approvvigionamenti
di degenza siano attraversate nel loro in terno dalle colonne
Nelle gallerie biancheria sporca, rifiuti solidi,
di servizio salme dei traffici inerenti ai servizi pi specifici per l'assistenza
biancheria infetta, rifiuti infetti immediata (vivande, biancheria sporca e rifiuti) e che le
divisioni di piano siano attraversate nelle loro zone centrali
impiegati, pubblico in genere.
(meglio contiguamente) dalle colonne dei traffici di carat-
visitatori, personale medico,
all'atrio generale tere pi generale (montalettighe e scale, ascensori perso-
personale infermiere ed ausiliario nale e visitatori, montabiancheria, ecc.). Dette colonne di
agli spogliatoi centrali traffico sboccheranno in basso nel piano dei servizi,diretta-
ammalati all'accettazione
mente nelle zone di ricezione o di spedizione dei servizi
infortunati al pronto soccorso
malati esterni agli ambulatori corrispondenti, oppure in adatti locali in collegamento con
All'esterno donatori al centro trasfus le predette zone.
del blocco personale tecnico dei servizi generali Tra le molteplici esigenze particolari , indispensabile
agli spogliatoi centrali
dei singoli servizi
viveri alla cucina DEGENTI
approvvigionamenti ai magazzini,
alla farmacia ecc.
contagiosi al reparto pertinente
salme dal reparto anatomo-patologico
FISIO- RADIO- LABORA-
TERAPIA LOGIA TORI
i ammalati, personale, ambulatoriali, pubblico, ELETTROCARD. FARMAC. MORGUE USCITA
visitatori, impiegati METAB. BASALE AUTOPS.

All'esterno impiegati (ingresso principale


del recinto sul recinto)
ospedaliero viveri, approvvigionamenti, ecc.
AMBULATORIALI
(ingresso di servizio)
ASSISTITI DAL CENTRO DI SANITA'
contagiosi (ingresso riservato)
cortei funebri (uscita riservata)
Fig. 11 - Schema dei traffici relativi ai servizi di diagnosi
e terapia in un ospedale generale (U.S.P.H.S.)

PIANI 3-4-5-6-7-8

Degenze
Sanatorio

Oculist.

PIANO 2
Oper

Reparto operat.
Traumat.
Sanatorio
Parti Degenze
Urolog.

PIANO 1

Chirurg.
Rep. operat. centraliz.

Ambulatorio

Suore
Abitaz. Cappella
Inferm.
Radiolog. Allogg.
1 Oncolog. 4
Radiologia Cucina
Guardaroba
Ammissioni
2 Osserv.
3

Cucina Stomatol. Lab. an.


PIANO TERRA
Ambul.
Cure fis. Amministrazione
Refettorio Farmac.
Abitaz.
Atrio
1 Atrio visite
Direz.
sanit. 3
Don. san. Magazz.
Pronto 2
socc. Lavand.
5
Accett.
Cent. ter.
Lavand.
6

Abitaz. Morgue

Cobaltoterapia PIANO
Magazzini INFERNOTTO
Morgue Spogliat.

Autop. 1 INGRESSO AMBULATORI


Incen. 1 INGRESSO AMBULATORIO
CURE FISICHE
2 " PRINCIPALE
2 " PRONTO SOCC.
3 " SECONDARIO
ACCETTAZIONE
Fig. 13 - Esempio di schema funzionale dei traffici interni 3 " PRINCIPALE
Fig. 12 - Esempio di schema funzionale dei traffici interni ospedalieri (Ospedale Civile di Bolzano - arch. E. Rossi)
ospedalieri (Istituto Maternit, Sao Paulo) 4 " CUCINA
5 " CENTRALE TERMICA
6 " USCITA FUNERALI

A.P.I.C.E. S.r.l. 405 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

W. W.
W.C. C. Servizio C.
W.C.
C.B. Guardia W. Scala di
Deposito inferm. Lav. Ant. Lav. Bagno Smal. medicinale Bagno Ant. D. Lav.
C. infermiere servizio
B.S. s.p. D. D.
pers.

Lav.
Cucinetta 4 letti 1 letto 1 letto
Soggiorno isolato
refettorio 6 letti 6 letti 6 letti 6 letti w.
c.
M.V.

Fig. 14 Rappresentazione schematica di una sezione standard di 30 p.l.

OSPEDALE GENERALE: LOCALI DI molti esempi esteri con corpi multipli quanto riguarda il proporzionamento
DEGENZA e con stanze di degenza a basso nu- si possono dare, a titolo di largo orien-
Sezione ospedaliera. Rappresenta mero di letti, con esposizione opposte tamentole seguenti percentuali:
lunit funzionale ospedaliera ed co- (Est-Ovest, Sud-Nord). In Italia sipre- Degenza e soggiorno 4851%
stituita da un certo numero di stanza scrive ladozione di un corpo costrut- Servizi 2025%
per i degenti e di locali per i srvizi,di- tivo temperatamente doppio, e cio Circol. e disimpegni 2530%
simpignati da un corridoio (figg. 14 e con il corridoio avente da un latola Sviluppo corridoio: da m 1,2 a m 2
15). Con riferimento alle sezioni di fila delle stanze di degenza esposte per posto letto. Larghezza corridoio:
medicina o di chirurgia, definita stan- verso i migliori orientamenti tra Sud e minima m 2,00, consigliabile almeno
dard , possono riassumersi le princi- Sud-Est e dallaltro i gruppi dei servizi m 2,30. Distanza camera di degenza
pali caratteristiche generali della se- disposti a giusti intervalli, per consen- (centro) e smaltitoio m 15. Distanza
zione: tire la buona areazione ed illumina- camera di degenza (centro) e locali di
a) Capacit di posti letto. Cifra mas- zione naturale del corridoio stesso. servizio m 25. d)
sima 30 posti per malati acuti. Ten- c) Organizzazione interna. Occorre Stanze di degenza. Da adottareca-
denza verso la sezione di 25 letti,par- distinguere nella sezione tre nuclei di mere di degenza da 1 a 6 letti, salvo
ticolarmente allestero. Negli ospedali diversa funzione: degenze e sog- casi particolari. Le norme fissano per
molto piccoli detta entit dovr ridursi, goirno, servizi, circolazioni e disimpe- le sale di degenza da 2 a 6 letti per
per la necessit di suddividere nelle gni. Per un ottimo grado di utilizza- superficie minima di 6,00 m per p.l.,
varie forme morbose la capacit com- zione larea netta complessiva di tetti e per la stanza ad 1 letto unesten-
plessiva. tre nuclei non deve superare determi- sione minima di 9,00 m. Essendoan-
b) Disposizione planimetrica. A pa- nati limiti, ed ognuno di essi, inoltre, che prescritta laltezza netta minima di
rit di capacit della sezione, essadi- deve essere ben proporzionato ri- m 3,20 le corrispondenti cubatureuni-
pende dalla maggiore o minore capa- spetto agli altri. Per la citata disposi- tarie minime risultano m 19,20 e
cit delle sale di degenza e dallado- zione ad andamento longitudinale m28,80.
zione o meno del corpo di fabbrica larea netta complessiva pu variare
prevalentemente doppio. Si hanno dai 16 m/p.l. ai 22 m/p.l. Per

3,50

montacar. viveri montalettig.


e biancher. pulita
5,00 4,60 3,00
3,40 ascensore
w.c. malati
lavag.
w.c. malati stov.
isolato isolato bianch. visita 5,80
460 sporca. cucinetta cadaveri
bagno bagno w.c. infermieri di piano bianch. sp.
infermeria
smarritoio
2,50

14,60
caposala
soggiorno soggiorno
7,50
guardar.

2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10
4240

Fig. 15 Rappresentazione costruttiva di una sezione ospedaliera standard con centralizzazione della cucinetta e della caduta b.s. (arch. E. Rossi)

A.P.I.C.E. S.r.l. 406a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Il numero di letti pi conveniente per considerare adeguatamente conve- mente; ladozione di almeno una ca-
la stanza di degenza legato a mol- niente dal punto di vista economico. mera ad 1 letto per la sezione
teplici fattori, tra cui particolarmente il Le stanze a 3 letti ed a 2 letti, rivolte espressamente prescritta dalle Istru-
tipo e la natura dellospedale e la ad un maggiore conforto del ma- zioni (figg. 16 e 17).
stessa capacit della sezione. La lato, sono meno convenienti econo- e) Servizi di sezione. Secondo le
stanza a 6 letti risponde adeguata- micamente nella costruzione norme italiane gli ambienti comple-
mente alle esigenze sanitarie ed (necessit di na larghezza di m mentari di cui deve essere dotata una
economicamente la pi indicata. La 3,403,50) e nella gestione. La sezione sono i seguenti:
stanza a 4 letti risponde meglio della stanza ad 1 letto serve principal- Locali di servizio. Si possono
precedente alle esigenze sanitarie e mente per il malato grave, fasti- comprendere sotto questa voce gene-
del conforto dellammalato, e si pu dioso, ecc. da isolare opportuna- rica due essenziali locali: La stanza

A.P.I.C.E. S.r.l. 406b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

di guardia delle infermiere (12 ml) e la zione di 1 latrina ogni 15 letti uomini da un'antilatrina pur essa aerata ed
stanza di disbrigo o di lavoro rnedicale e di 1 latrina ogni 10 letti donne. illuminata dall'esterno; per ottenere ci
delle infermiere (16 ml). Le latrine devono essere aerate ed la posizione preferibile del gruppo dei
Latrine per i ricoverati, in propor- illuminate direttamente e precedute servizi igienici in una zona d'angolo
3,50
(fig. 18). Dimensioni minime di ogni
6,006,30
vano di latrina m 0,90x1,60.
Una latrina separata per il perso-
0,65
nale, preceduta da un'antilatrina.
0,95 Un locale per lo smaltitoio (6
8m).
0,80

0,95
6,006,10
Bagni per i ricoverati, in propor-
6,006,10
zione di 1 bagno ogni 15 letti, con
0,80
bid. In ogni locale da bagno prefe-
0,95 ribile sistemare una sola vasca; consi-
gliabile che la vasca sia situata nella
0,90
zona centrale della stanza e libera da
ogni lato (6 10 m, a seconda del
Per sei letti Per tre letti sistema adottato), (fig. 19).
Profondit consigliabile m 6,10, massima 6,30. Profondit consigliabile m 6,10, massima 6,30.
Larghezza consigliabile da m 6,00 a m 6,30 Larghezza consigliabile da m 3,40 a m 3,50. Un locale di pulizia con lavabi in
e talvolta m 6,50. Finestra e porta laterali. proporzione di 1 getto d'acqua ogni 5
Finestra e porta centrali.
malati (quando i lavabi non siano ubi-
cati nelle stanze di degenza).
6,006,30 3,50 Un deposito per la biancheria
sporca, la spazzatura, i rifiuti di medi-
cazione, gli arnesi di pulizia. Consi-
gliabile munire detto locale di monta-
carichi sezionale. Opportuna, quando
4,25 4,25
possibile, la distinzione in due locali
rispettivamente per biancheria sporca
insieme con rifiuti di medicatura utiliz-
zabili e per spazzature insieme con
arnesi di pulizia (5 8 m).
Una cucinetta per riscaldare e di-
Per quattro letti Per due letti
Profondit consigliabile m 4,25, massima 4,50. Profondit consigliabile m 4,25, massima 4,50.
stribuire il vitto proveniente dalla cu-
Larghezza consigliabile da m 6,00 a m 6,30 Larghezza consigliabile da m 3,40 a m 3,50. cina centrale e per preparare le po-
Finestra e porta centrali. Finestra e porta laterali. zioni speciali per i malati. consiglia-

3,45 3,45 6,10


2,05 1,40 2,05 1,40 2,05 2,00 2,05

0,70

0,95

0,70
4,80
0,95

1,50

Stanza di degenza - tipo tedesche (ing. Lewicki)

Migliore sistemazione dei letti con capezzale verso le pareti divisorie trasversali. Distanza tra letto e parete
divisoria m 0,10-0,30. Distanza tra i letti m 0,80-0,90. Finestra in asse con la porta. Larghezza porta m 1,20-1,40.
Rapporto superficie finestrata - superficie pavimento da 1/4 a 1/7.

A.P.I.C.E. S.r.l. 407a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

bile munire detto locale di montavi-


vande sezionate (12 20 m, a se- un locale per guardaroba ed uffi- Altri locali complementari: una ca-
conda del sistema di distribuzione delle cio per la caposala. Conviene mu- mera per il primario ed una per gli
vivande). nire questo locale di montabianche- aiuti ed assistenti, con servizi igienici;
ria per la b. p. (16 18 m): un locale di attesa per il pubblico con
Divisione ospedaliera. - Normal- servizi igienici; un parlatorio: un depo-
mente ha la configurazione di un una camera di visita medica e di sito lettighe; un box di controllo di
piano di degenza con due sezioni. I medicazione (16 20 m); piano.
locali della divisione, comuni alle due
sezioni, vengono sistemati contigua- un laboratorio per le ricerche cli- Due sezioni possono collegarsi con
mente ai nuclei elevatori di disimpegno niche pi urgenti (16 20 m); un blocco di locali di servizio in co-
nella zona centrale del piano: mune, ivi compresi locali di soggiorno
una camera di riposo per il me- e refezione, che vanno calcolati ad
un locale di sosta e pulizia per il dico interno, provvista di servizi igie- almeno m 1,20 per p. I.
personale infermiere (14 16 m); nici.

A.P.I.C.E. S.r.l. 407b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
B

canaletta d'illuminazione

A A

SEZIONE A-A

canaletta porta cavi

canaletta d'illuminazione

placca (deviat., puls. campanello


pr. corr., pr. cuffia radio)

B
PIANTA

SEZIONE B-B

Fig. 17 - Dettagli degenza tipo a 6 letti (Istituti Ospedalieri di Verona, arch. E. Rossi)

OSPEDALE GENERALE: OSPEDALE GENERALL: un vestibolo dingresso, separato dal-


SERVIZI DI ACCATTAZIONE SERVIZI DI CURA DIAGNOSTICA l'atrio principale dell'ospedale Collega-
menti indispensabili con l'osservazione
Accettazione medica ed anagra-
anagra- Pronto Soccorso. - Contiguo ad e con il reparto operatorio. Locali
fica. - Contigua a un apposito vesti- mediamente necessari attesa con ser-
bolo d'ingresso ammalati barellati vizi igienici, sala visita e medicazione
(preferibilmente separato dall'atrio stanza per il medico di servizio, stanza
principale). Locali mediamente neces- W.C. per il per sonate, deposito delle letti-
sari: attesa ammalati con servizi igie- ghe, locale per la Pubblica Sicurezza,
nici, visita medica, registrazione ana- W.C. ANTITAL. LAVABI
servizi igienici ed accessori. Locali
grafica, locali per la bonifica dell'ac- consigliabili: sala di radioscopia, sa-
cettato (svestizione bagno e disinfez., letta di sosta temporanea, cabina per
vestizione). Collegamento con la sta- W.C. il telefono. Negli ospedali grandi
zione di disinfezione e con la fardelle- gruppo operatorio d'urgenza.
ria (deposito degli abiti civili). Locali
CORRIDOIO
complementari: ambienti per il medico Ambulatori. - Complesso ambula-
di guardia, per il personale infermiere, Fig. 18 - Conveniente sistemazione di toriale separato dai traffici interni
un gruppo di servizi igienici in una sezione
deposito lettighe. ospedalieri e collegato riservatamente
con i reparti di diagnostica e di cure
Degenze di osservazione. - Col- fisiche. Composizione variabile con il
legate da una parte con la predetta tipo e l'entit dell'ospedale. Con riferi-
accettazione e dall'altra con i nuclei mento ad un tipo medio, locali neces-
interni di comunicazioni verticali verso sari: sale di attesa distinte per sesso e,
le degenze comuni dei vari piani del per quanto possibile, per gruppi di
blocco ospedaliero. Devono essere specialit, saletta d'inchiesta e scheda-
distinte per sesso e per et. Capacit rio, sale di visita, sale di cura, stanze
usuale dal 2 al 4 per cento dei posti per i sanitari, stanza per il personale
letto ospedalieri. Preferibili stanze a 2 infermieristico depositi, servizi: igienici.
letti e ad 1 letto. Organizzazione in- CORRIDOIO Locali consigliabili: servizi sociale, lo-
terna improntata al funzionamento di cale per il custode, locale cassa.
Fig. 19 - Posizioni consigliabili della vasca
una sezione di degenza. in un locale da bagno. Specialit per piccoli ospedali me-

A.P.I.C.E. S.r.l. 408a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

dicina, chirurgia, ostetricia, pediatria, chivio, cucinetta per le pappe speciali,


odontoiatria. Locali per radiologia e radio-
radio- stanza per assistenti, stanza per il per-
terapia (figg. 20 e 21). - Composi- sonale tecnico, deposito materiali vari,
Laboratori centrali per esami zione molto variabile con il tipo e servizi igienici per il pubblico e per il
clinici. - Eseguono le ricerche e le l'entit dell'ospedale. Per un ospe- personale, eventuale cassa per ambu-
analisi necessarie per il completa- dale piccolo ci si limita ad unamode- latoriali. Dimensionamento medio: m
mento degli elementi per la diagnosi sta unit di radiodiagnostica, mentre 0,60 1,20 per p. I.
medica del malato, oltre ad assolvere per un ospedale grande si appre-
alcuni compiti sussidiari. Composi- stano una o pi unit di radiodiagno- Unit di roentgenteropia. - Locali
zione alquanto variabile secondo il stica ed unita di radioterapia, di ra- necessari, con riferimento alle attrez-
tipo e l'entit dell'ospedale. Per un dioumterapia, di isotopi radioattivi. zature moderne a monoblocco , per
ospedale di tipo medio, locali neces- Eventuali attrezzature molto specia- una media installazione: sale di appli-
sari: sala di chimica clinica e biochi- lizzate: telecobaltoterapia, betatrone, cazione delle radiazioni (terapiasuper-
mica, sala di batteriologia e microsco- ecc. Tutti questi ultimi gruppi, pur ficiale, terapia profonda), cabina co-
pia, sala di sierologia, sala di istologia, appartenendo concettualmente alle mando con dispositivo di visione con
eventualmente sala di ematologia, lo- cure fisiche, vengono abbinati al re- vetro anti-X, stanza di riposo per il
cali o comparti per i termostati, per le parto di radiologia per l'affinit della malato con servizio igienico e spoglia-
bilance, per le centrifughe, per i frigo- materia. toio, stanza per ufficio e schedario,
riferi, locale per preparazione e steri- Unit di rodiodiognostica. - sala di attesa, depositi biancheria, ser-
lizzazione colture (cucina), locale per costituita da un gruppo di localicom- vizi igienici per il pubblico e per il
lavatura vetrerie con accanto il depo- prendenti una o due sale di diagno- personale.
sito delle stesse, stanza per metaboli- stica e gli accessori caratteristici.
smo basale ed elettrocardiografia, Collegamenti diretti della sala di ra- Unit di rodiumterapia. - Con sala
stanza per i medici, stanza per ilperso- diodiagnostica (sup. minima m 25) unica e box separati per i lettini di
nale, eventuale cassa, spogliatoi e ser- con la sala di attesa mediante al- trattamento, oppure con salette sepa-
vizi igienici. meno due spogliatoi, con la camera rate con lettini di trattamento e con
Ai laboratori collegato lo stabula- oscura, con un piccolo vano per la- annessi spogliatoi. Altri locali neces-
rio (in giardino o in terrazzo), da suddi- trina, eventualmente con la stanza sari: sala per la manipolazioni prepa-
videre in due zone: l'una per l'alleva- del radiologo. Altri locali necessari rati (aghi, piastre, ecc.). locale per la
mento degli animali da esperimento e per una media installazione: saletta loro conservazione con cassaforte,
l'altra per il loro deposito dopo iltratta- di esame dei radiogrammi connega- sala di attesa, depositi, servizi igienici
mento e per il servizio di autopsia. toscopi, deposito delle lastre ed ar- per il pubblico e per il personale.

A.P.I.C.E. S.r.l. 408b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

usciere terapia
inform. visita camera osc. profonda trasfor.
radiologo
repar. terapia w.c.
umid. superf. sosta
cucinetta radiografia radiografia tras. coman.
viscerale
sp.generale essic. sp. sp.
com. com.

DALLA DEGENZA
attesa barelle assistenti
attesa
rip.
sala
segreteria ginnastica
archivio

cure fisiche cure elettriche

Fig. 20- Tipo di reparto radiologico con corridoio centrale (Ospedale di Torino, arch. E. Rossi)

barelle attesa uom.somm. pappe


somm. pappe attesa donne barelle
plesioterapia
sp. sp. sp. sp. sp.
terapia sp. sp. terapia sp. sp.
profonda profonda sp. sp. sp.
stratigrafo
radiolog. radiolog. teleponto-
neurolog. neurolog. generatore scopia

CORRIDOIO DI SERVIZIO radiologia ossea

negatoscopia lavagg. sviluppo caricam. aspiraz.


riposo riposo ufficio pappe archiv. essiccaz.
caposala tecnico donne uomini forzata

Fig. 21 - Tipo di reparto radiologico con corridoio di servizio per il personale (Ospedale Maggiore di Vercelli, arch. E. Rossi)

Unit di isotopi per diagnostico e il tipo e l'entit dell'ospedale. Per un a) ldroterapia (bagni normali, bagni
terapia. - Locali necessari per una ospedale piccolo si istituiscono di so- medicati, fanghi, ecc.).
composizione di tipo medio: ambiente lito uno o due ambienti per idrotera-
per laboratorio radiochimico, !ala per pia e per radiazioni infrarosse ed b) Termoterapia (bagni luce, forni Bier,
la somministrazione delle soluzioni e ultraviolette o per diatermia; per un diatermia, marconiterapia, ecc.).
per le misurazioni, corridoio di inter- ospedale grande si appresta un vero
vallo tra le due predette stanze, sala e proprio reparto con le pi moderne c) Attinoterapia (infrarossi, ultravioletti,
d'attesa, depositi, servizi igienici per il e perfezionate attrezzature di cure finsenterapia, ecc.,).
pubblico e per il personale. fisiche. Per una composizione di tipo
medio conveniente la ripartizione in d) Elettroterapia.
Unit speciali. - Particolarmente im- comparti per le principali specialit,
piegato nei grandi ospedali il servizio ognuno con saletta di trattamento e) Pneumoterapia (inalazioni
di telecobaltoterapia, di cui gli am- (eventualmente con diversi box), spo- aerosoliche).
bienti caratteristici sono la sala di irra- gliatoi e servizi igienici, saletta di
diazione con l'apparecchiatura appo- riposo. Locali comuni: attesa per il
sita ed il lettino di trattamento, e il pubblico, stanza per i medici, stanza
locale dei comandi e di osservazione, per il personale, ufficio di registra-
separato con parete protetta e munita zione con schedario, depositi bian-
di vetri speciali e di interfonico. cheria, eventuale cassa, servizi igie-
nici per il pubblico e per il personale.
Locali per fisioterapia (fig. 22).
- Composizione alquanto variabile con Comparti principali:

A.P.I.C.E. S.r.l. 409a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

IDROTERAPIA
PREPAR.
FANGO NOVOCLEAN.
SOLE CO2
BAGNI
ELETTR.

immissione aria calda quadro elet.

inferm W.C. DONNE


Fangoter. Fangoter.
terapista uom. uom. don. don.
ginnastica
servizi sauna W.C. UOMINI
MASSOTERAP.VACUUMTERAP. FORNI BIER

Fig. 22 - Tipo di reparto fisioterapico (Ospedale Maggiore di Vercelli)

A.P.I.C.E. S.r.l. 409b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
f) Meccanoterapia ed ortopedia. osservatori
g) Ginnastica medica.
h) Massoterapia (massaggi). rifiuti

i) Radarterapia (microonde). impuro


SALA OPERATORIA
l Crioterapia (freddo). armamentario
m) Vacuumterapia (vuoto). deposito mat.
puro medicazione
n) lonoterapia (ionizzazione).
o) Ergoterapia (terapia lavorativa sterilizzazione
artigianale).
anestesia chirurghi
preparazione
Reparto operatorio. - l criteri di- rianimazione personale materiali
stributivi relativi ai reparti operatori sosta temporanea
vestizione personale
variano a seconda del tipo e della
capacit dell'ospedale e delle conce-
zioni organizzative prevalenti nei sin-
goli paesi. Nei piccoli ospedali il re-
spogliatoi
parto operatorio viene predisposto, in servizi igienici
posizione appartata, allo stesso piano
della divisione di chirurgia generale. preparazione operando spogliatoi
servizi igienici
Per i medi ed i grandi ospedali si
possono seguire due vie: a) dotare
alla dalla chirurg. person.
ogni divisione di chirurgia o di specia- degenza degenza
lit chirurgica di un proprio gruppo Fig. 23 - Schema indicativo di massima dei collegamenti in un gruppo operatorio
operatorio: b) concentrare tutti i gruppi
in un unico piano, talvolta l'ultimo del (1220 m) spogliatoi alla stanza di vestizione e
blocco delle degenze. poi alla sala operatoria.
Si possono avere pertanto varie di- g) Stanza di anestesia (1215 m). d) Personale ausiliario e tecnico
sposizioni planimetriche in razionale dagli spogliatoi agli impianti di steriliz-
accordo con i criteri di impianto e di h) Una o pi stanze di decenza tem- zazione, ecc.
organizzazione prescelti. Si com- poranea degli operati. e) Studenti ed osservatori dall'e-
prende che per i piccoli ospedali con- i) Deposito per il materiale di medi- sterno ai dispositivi divisione.
venga adottare disposizioni semplici e cazione (68 m).
di concezione lineare, pur sufficienti ed Disposizioni planimetriche tipiche. -
a a
idonee per le normali operazioni, Per gli ospedali di 2 e 3 cat. Alquanto varia la misura con la
mentre per gli altri tipi le disposizioni alcuni locali possono riunirsi: ad quale vengono seguiti i criteri della
planimetriche presenteranno mag- esempio, stanza per armamentario e completa discriminazione dei traffici,
giore consistenza e complessit. deposito materiale di medicazione, anche perch questa risulta difficile a
Dimensionamento medio m oppure stanza di preparazione del realizzarsi con schemi semplici e che
3,003,50 per p. I. di degenza chirur- malato e per l'anestesia. tengano conto della necessit di fine-
gica. Locali integrativi: una sala per stratura in ogni locale. Le disposizioni
gessature con deposito stecche e pi moderne e pi complesse sono
Ambienti per un gruppo operatorio bende, una sala di radiodiagnostica prevalentemente dirette ad una mag-
(secondo le norme italiane): con camera oscura, una stanza di giore discriminazione, lasciando in se-
attesa parenti. spogliatoi e servizi condo piano le esigenze di una nor-
a) Sala operatoria (m5,00x5,50; m igienici dei chirurghi e degli infer- male finestratura in tutti gli ambienti.
5,00x6,00). mieri, una stanzetta per suora capo- Possono negli ospedali esistenti in-
sala, ecc. dividuarsi molteplici tipi di disposizioni
b) Stanza di sterilizzazione (125 m). planimetriche (fig. 25).
Schemi funzionali (figg. 23 e 24).
c) Stanza per armamentario od equi- - La distribuzione dei locali di un Illuminazione della sala operatoria.
valente armadio a muro per il depo- complesso operatorio con i relativi - Indispensabile l'impiego di illumina-
sito dei ferri chirurgici (12 m). collegamenti deve essere improntata zione artificiale, realizzata mediante
alla maggiore possibilit di discrimi- uri sistema di illuminazione generale
d) Stanza di preparazione dei chirur- nazione tra i seguenti percorsi: diffusa di circa 200 lux ed un'illumina-
ghi (1518 m). e) Operando dall'unit di de- zione locale sul campo operatorio
genza alla sala operatoria. usualmente di 9000 lux e che pu
e) Stanza di vestizione del personale b) Personale medico dagli spo- arrivare anche a 20000 lux. Per evi-
(12 m) gliatoi alla stanza di preparazione e tare che la testa ed il corpo del chi-
poi alla sala operatoria. rurgo, intercettando i raggi della lam-
f) Stanza di preparazione del malato c) Personale infermiere dagli pada, generino zone d'ombra sul

A.P.I.C.E. S.r.l. 410a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

LABORATORIO STERILIZZAZIONE AUSILIARIA

SALE OPERATORIE
SERVIZIO E LAVAGGIO

ANESTESIA LAVABI SOPRINTENDENTE

STRUMENTARIO
DEP. LETTIGHE

SPOGLIATOI
CHIRURGHI STERILIZZAZIONE CENTRALE

Pazienti Chirurghi Infermieri SPOGLIATOI INFERMIERI

Fig. 24 - Schema funzionale dei traffici di un gruppo operatorio secondo l'U.S.P.H.S.

campo operatorio, si adottano lam- inserimento di riflettori lungo una co- Dispositivi di sicurezza:
pade a specchi multipli disposti in co- rona circolare (tipo Clinica ortope- Circuiti per luce normale e per
rona circolare e riflettenti i raggi di dica di Roma). forza motrice separati dal resto dell'o-
un'unica lampadina centrale; dette spedale.
lampade si denominano scialitiche. Disposizioni con soffitto a volta Sistema di illuminazione di soc-
Diversi tipi d'installazione: ovoidale o sferica con inserimento su corso per mezzo di batterie di accumu-
tutta la superficie di numerosi riflet- latori ad inserimento automatico, che
Lampada scialitica (installata al di- tori, la cui accensione pu essere alimentano lampadine sussidiarie
sopra del tavolo operatorio). regolata a gruppi in modo da avere nella lampada scialitica o filamentiap-
Lampada superscialitica (posta al di raggi di voluta inclinazione sul positi nella lampada stessa.
sopra di un velario piano assorbente i campo operatorio (volta Blin). Alimentazione di corrente per forza
raggi calorifici). motrice a mezzo di un gruppo elettro-
lampada superscialitica traslabile Disposizioni con soffitto a volta geno di emergenza.
lungo guide apposite. con superfici di diversa curvatura ri-
Dispositivi orientabili a riflettori so- flettenti e diffondenti i raggi indiretti Condizionamento dell'aria. - Ormai
spesi. di un proiettore posto in opportuna universalmente adottato in tutti i reparti
Disposizioni con soffitto a volta con cavit (tipo Waiter). operatori.

A.P.I.C.E. S.r.l. 410b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

preparazione sporco i
chirurghi armam.
depos.
a
preparazione sala b
operando operatoria medic.
sterilizz.
anestesia
puro c h

f g
e
b.s.
spogliatoi vestizione spogliatoi rifiuti
servizi servizi capos. postoperato
personale guard.
infermieri chirurghi servizi
igienici
A
E

sporco
preparazione sterilizz.
C
preparazione preparazione
chirurghi chirurghi preparazione SALA SALA
operando sala operando
sterilizz. sala OPERAT. OPERAT.
operatoria operatoria
anestesia anestesia
puro
lavabi lavabi
chirurghi chirurghi

narcosi narcosi
spogliatoi spogliatoi armam. serv. postoperato
servizi vestizione servizi capos. depos. vestibolo postoperato strument.
personale guard. medic. ig. gessat.
infermieri chirurghi
servizi

B otorinolaringoiatra medicazione

SALA interv. SALA


OPER. sterilizz. gessati lavabi OPER. sterilizz. endosco.

racc. e lavaggi ferri


narcosi narcosi
SALA SALA
OPERATORIA OPERATORIA spogliat. spogliat.
medici personale D
attesa attesa
uomini donne
w.c. uom. w.c. don.
sterilizz.
risvegl. armament. risvegl.

prepar. prepar.
chirurg. chirurg. A, tipo longitudinale (un gruppo); B, tipo
anestesia preparaz. anestesia longitudinale (due gruppi); C, tipo trasver-
personale
sale; D, tipo a forma di T; E, tipo a forma
vestiz. vestiz.
chirurg. chirurg. raccolta (Forlanini); a, vestibolo, b, chi-
preparaz. preparaz.
rurgo primario; c, spogl. chirurghi; d, servizi
operando vestizione vestizione operando
spogl. assistenti infermieri spogl. igienici; e sala operatoria settica; f, steriliz-
chirurg. chirurg.
zazione e armamentario; g, sala operatoria
spogliatoi spogliatoi
asettica; h, preparazione chirurghi; i, prepa-
assistenti infermieri razione malati; l, ingresso reparto; F, tipo
concentrato a cellule sterili completamente
chiuso (Ospedale di Lilla).
F
Fig. 25 - Disposizioni planimetriche tipiche ipiegate in alcuni ospedali esistenti.

A.P.I.C.E. S.r.l. 411 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

SALA SALA
OPERAZIONI LAVAGGIO FERRI OPERAZIONI
ASETTICHE PREPARAZIONI MEDICAZIONI ASETTICHE

SCALA SCALA

STERILIZZAZIONE LATO PULITO

CAMERA OSCURA LAVABI


USCITA USCITA
CHIRURGIA
OPERATORIA OPERATORIA
SALA OPERAZIONI
RADIOLOGIA ANESTESIA ANESTESIA SETTICHE
SCALA SCALA
AMBIENTE
FILTRO
SALA LAVABI
SCALA CHIRURGHIDOC. CHIRURGHI
W.C.

INGRESSO
G

G'

a b a c d

Fig. 25 - Disposizioni Planimetriche tipiche impiegate i


e e f
n alcuni ospedali esistenti
g
G, tipo concentrato a cellule sterili con sale operatorie finestrate
(Ospedale Boucicaut, Parigi);
G', sezione trasversale di G;
h i h H, tipo concentrato con corridoio di servizio ed una sala operatoria
finestrata (Dalloz e Forget);
a, deposito materiali; b, disimpegno di isolamento; c, deposito gesso;
d, accesso al corridoio di servizio; e, stanza di anestesia; f, sala gessi;
g, lavabi chirurghi; h, sala operatoria; i, stanza di sterilizzazione (lato
l materiale sterile); I, pulizia strumenti e deposito materiale sterile.

A.P.I.C.E. S.r.l. 412 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
4.65 2.05 4.50 4.30 4.50 2.05 4.67

PREPARAZIONE PREPARAZIONE
MALATI STERILIZZAZIONE MALATI

6.15

PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
MEDICI
MEDICI SALA SALA
OPERATORIA OPERATORIA
SPOGLIATOIO SPOGLIATOIO
PRIMARIO PRIMARIO

0.67
4.50 3.80 3.60 2.85 3.60 3.67 4.50

CORRIDOIO DI SERVIZIO

4.30 4.50 2.05 4.67


Immissione aria
2.15 2.15
condizionata

Rivestimento opalina Bocchetta 90 PREPARAZIONE


90 da cm 5 dal pavimento aspirazione MALATI
a cm 3 dal soffitto
STERILIZZAZIONE Lampada germicida
Quadro comandi elettrici
Televisione 0.90
0.95 Lampada a fluorescenza Forza
Arrivo corrente trifase

Corrente 0.35
Negatoscopio
1.00
Scarico acqua 0.65
Coassiale Ossigeno
Scarico condensa vuoto 6.15
Televisione 0.40
Protossido
Arrivo vapore
1.20 Forza
Arrivo acqua
1.05
Sterilizzatrice a
Lampada scialitica
focolare
0.25
PREPARAZIONE
Passaggio
0.70 MEDICI
ferri usati Corrente 0.95
SALA OPERATORIA 0.50
Lavelli 0.75
0.50
0.55

2.85 3.60 0.12


SPOGLIATOIO
Arrivo acqua calda 3.67 PRIMARIO
Scarico acqua
Arrivo acqua fredda 4.50

Fig. 25 - Disposizioni planimetriche tipiche impiegate in alcuni ospedali esistenti. I'


I. Sale operatorie con corridoio di servizio; I'. Particolare (Istituti Ospedalieri di Verona).

croclimatiche convenienti nella sala dell'impianto ospedaliero (fig. 26). terventi operatori; bene quindi pre-
operatoria: temperatura aria 25 C, vedere una saletta di sterilizzazione tra
grado; igrometrico 50% - 60, U. R., Gruppo da parto. - Ubicazione le due sale.
ricambio d'aria fino a 12 volte all'ora, allo stesso piano, in posizioneappar- Ambienti complementari: spogliatoi
disinfezione dell'aria prima dell'immis- tata, della divisione o sezione dioste- e servizi igienici ostetrico e personale,
sione nella sala. tricia. Si prevedono di solito una stanza di guardia infermiere, depositi
Eventuale riscaldamento integrativo sala da parto e due stanze di trava- biancheria, locale pulizia neonati.
con radiatori ad acqua calda o con glio per ogni 20 letti di ostetricia. La distribuzione dei locali nel
serpentini radianti al soffitto, con cir- Nel caso di due sale da parto, una gruppo da parto pu essere impron-
cuito di tubazioni separato dal resto pu essere attrezzata anche per in- tata, in linea di orientamento, allo

A.P.I.C.E. S.r.l. 413a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

schema della fig. 27. un ingresso principale, preferibil- invece, gli accessi possono essere op-
OSPEDALE GENERALE: mente distinto in due parti, delle quali portunamente distribuiti secondo i vari
SERVIZI GENERALI una per gli ammalati in accettazione servizi ed i vari gruppi di elevatori.
e gli infortunati per il pronto soc- L'atrio principale sar in genere riser-
Portinerie ed ingressi. - Per ra- corso, e l'altra per il personale, i vato all'accesso del personale, dei visi-
gioni di convenienza economica, spe- visitatori, gli ambulatoriali, ecc.; tatori, degli i impiegati, del pubblico in
cie negli ospedali di minore entit, un ingresso di servizio per i viveri, genere e qualche volta all'ammalato
occorre limitare il pi possibile il nu- i materiali e le suppellettili, ecc.; non barellato in accettazione. Intorno
mero degli ingressi sul recinto vero e un'uscita per i funerali; a detto atrio dovranno essere istituiti il
proprio dell'area ospedaliera. Con un ingresso separato per i malati locale per il custode, l'ufficio informa-
riferimento ad un tipo medio si po- contagiosi. zioni, il centralino telefonico e, per le
tranno istituire: Nel blocco costruttivo dell'ospedale,

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OSPEDALI
DEGENZA ed alla loro immis-
sione nei relativi
montacarichi, verso
ARCHIVI MEDICI
SERVIZIO DIREZ.
SANITAR.
DIREZIONE
AMMINISTRAT.
le cucinette di se-
SOCIALE
zione ed i refettori.
Esso pu essere di-
PERSONALE ACCETTAZIONE verso nel tratto ter-
MEDICO minale, in funzione
RIUNIONI
CASSA
del sistema di distri-
CONFERENZE SERV. IGIENICI
buzione adottato:
BIBLIOTECA PARLAT. nella zona di pre-
ATRIO ATTESA CONTABILITA'
INFORM. parazione delle vi-
SERV. IGIENICI TELEFONI
vande possono es-
sere approntati i re-
cipienti per le mine-
AMMALATI stre, per i secondi,
PERSONALE VISITATORI per il pane, ecc.,
Fig. 28 - Schema funzionale dei servizi amministrativi in un ospedale generale (U.S.P.H.S.) che vengono im-
direttore messi nei carrelli
farmacia
FARMACIA trasportatori, op-
lavag.
steril. fiale e contabilit
pure possono es-
serv. magazz. lavag. laborat. galenici pastig. ricette
igien. chimico special. specialit consegna farmacia sere addirittura
preparati i singoli
cab. sterile DONATORI DEL SANGUE vassoi con le por-
liofilizzazione lettini donatori ristoro donatori direzione zioni per ogni de-
emotec.
sosta w.c. donne gente, che vengono
frigo sierologia donatori w.c. uomini
prelievo cucina visita bibliot. segret. segret. situati negli appo-
siti carrelli.
Fig. 29 - Servizio farmacia e centro trasfusionale nell'Ospedale Maggiore di Vercelli (arch. E. Rossi) Un ciclo comple-
mentare rappre

sentato dal percorso delle stoviglie e raggruppamento di locali cui si rife- m/p.I.
dei recipienti di ritorno dalle cucinette riscono. Esse variano inoltre se- Per tutto il complesso dei locali inte-
di sezione o dai refettori verso i locali condo il sistema adottato e la capa- ressanti la cucina, compresi i refettori
di lavaggio, e cleposito. cit dell'ospedale. per il personale e gli impiegati, pos-
Nei riguardi del dimensionamento, le Per locali di cottura cd annessi si sono riferirsi le seguenti cifre del-
cifre che generalmente citano possono hanno i seguenti dati: l'U.S.P.H.S. per i piccoli ospedali:
essere attendibili solo se si precisa il Ward: ospedale di 1000 letti 0,325

Superfici complessive in ml per p.I.:


25 p.I. 50 p.I. 100 p.I. 1 50 p.I. 200 p.I.
3,81 3,76 3,29 2,69 2,40

Coefficienti medi di orientamento attendibili per !'Italia, per il complesso dei locali con i magazzini derrate:
Ospedale di100 letti: 2,502,80 m/p.I.
200 1,602,10
300 1,401,90
800 1,201,40
L
Lavanderia e servizi complementari. - stico o interporre un piano di servizi 31).
Ubicazione preferibile nel piano semi- generali. Il ciclo pu svolgersi interamente in un
cantinato del blocco, in zona discosta Configurazione planimetrica tale piano, oppure in due piani con cernita
rispetto alla verticale delle degenze. che si possa stabilire un ciclo conti- e lavorazione umida in un piano infe-
Negli ospedali di non grande entit nuo e non eccessivamente svilup- riore e trattamento secco con guar-
talvolta inevitabile, per ragioni di pato tra i punti di ricezione della b.s. daroba al piano superiore.
spazio, usufruire dei semicantinati proveniente dalle superiori sezioni di Per gli altri materiali (rifiuti, ecc.) ade-
delle degenze: in tal caso occorre degenza ed il punto di rinvio della b. guato accostamento dei punti di rice-
usare accorgimenti d'isolamento acu- p. verso i guardaroba di piano (fig. zione 'ai rispettivi locali di trattamento.

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OSPEDALI

ARRIVO VIVERI Superfici in m per posto letto secondo Senkingwerke


MAGAZZINI FRIGORIFERI DISPENSA DEPOSITI VARI
Comparti Capacit dell'ospedale
della cucina (posti-letto)
100300 400800 9001500
CONTROLLO Locale di cottura cibi 0,36 0,28 0,20
ALLE CUCINETTE
REGISTRAZ. PREPARAZIONE VIVERI Cucina fredda 0,10 0,08 0,06
VIVANDE DI SEZIONE
PREPARAZ. Preparazione carni 0,125 0,06 0,06
M.V. Frigoriferi 0,06 0,05 0,04
Preparaz. verdure 0,125 0,06 0,06
GRANDE LOCALE DI COTTURA AI REFET. PERSON.
Lavature stoviglie 0,13 0,10 0,08
M.V. Dispense e distribuz. 0,12 0,09 0,05
VIVANDE Depositi giornal. e varie 0,10 0,085 0,07
ALLE CUCINETTE
CUCINE SPECIALI LAVAG. DEPOSITO DISTRIBUZ. Totale superfici per
DI SEZIONE
posto letto in m 1,12 0,805 0,62
RIENTRO RECIPIENTI E STOVIGLIE Ronzani: ospedali piccoli 1,20, ospedali medi 0,80,
ospedali grandi 0,60 m/p.l.
Fig. 30 - Schema indicativo di massima dei principali cicli di funzionamento di una cucina centrale

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OSPEDALI

Lavanderia. - I locali ed i camparti


necessari costituiscono molteplici c. b. dai depositi di sezione vasche ammoll.
idroestratt.
raggruppamenti, ciascuno con de- stiratura - piegatura
terminata funzione, la cui discrimi-
nazione tanto pi evidente cernita LAVORAZIONE UMIDA
quanto maggiore l'importanza essiccazione riordino
ricezione b. sporca
dello ospedale: lisciviatrici lavatr. risciacq.
Consegna e ricezione b. s. dai depositi di sezione
Cernita e raggruppamento.
c. b.
Grande ambiente per lavora- deposito
distribuzione biabch. pulita
zione umida (vasche di ammol-
lamento, lisciviatrici con tino,
lavatrici-risciacquatrici, idroe- ai guardaroba di piano
strattori centrifughi). M. B.
Comporto degli essiccatoi ad confezione guardaroba generale
aria calda (usualmente a car-
relli). Fig. 31 - Schema indicativo di massima del ciclo di funzionamento di una lavanderia ospedaliera con guardaroba
Stiratura, piegatura e ram-
mendo. una quota di b. s. dei reparti comuni che per qualche
Deposito e distribuzione. ragione si ritenga di dover disinfettare.
Guardaroba generale e confezione. Apparecchiature di disinfezione poste a cavallo di un muro
Depositi detersivi ed attrezzi. divisorio tra detto ambiente ed il comparto ricezione o
Uffici dirigenti e contabilit. cernita della lavanderia ospedaliera. Gli effetti disinfettati
Spogliatoi e servizi igienici per il personale. possono cos essere immessi nel normale ciclo di tratta-
Eventuale stenditoio coperto. mento.
Elementi fondamentali: filtro per il personale tra l'esterno e
La sistemazione dei predetti comparii o locali deveconsen- l'ambiente infetto, o tra l'interno della lavanderia e lo stesso
tire lo svolgimento regolare del ciclo funzionale secondo le ambiente, con servizio igienico proprio (Fig. 32).
varie successive fasi della lavorazione. Le macchine e le
apparecchiature relative saranno quindi disposte nel senso Apparecchiature usuali per una stazione di disinfezione
della successione continua delle operazioni. ospedaliera:
Nei riguardi del dimensionamento ci si basa per la previ- a) Stufa di disinfezione orizzontale, a vapore fluente o sotto
sione delle attrezzature sulla produzione giornaliera di b. s., pressione da 0,7 ad 1 atm. (115120C).
rapportata a cinque giorni di lavorazione la settimana, e b) Vasca metallica per bollitura con soluzioni di liscivia di
considerando una giornata lavorativa da 6 ad 8 ore. In Italia effetti insudiciati da pus, feci, urine, ecc. Caratterizzata
pu una produzione media di 1,52 kg/g per degente da uri diaframma pescante nel liquido in corrispondenza
all'estero di 57 kg/g per degente. del muro divisorio, che assicura il passaggio dellabian-
Per la previsione della superficie netta occupata dallalavan- cheria attraverso la soluzione disinfettante.
deria con guardaroba si pu mediamente assumere un c) Vasca per disinfezione chimica, con le identichecaratteri-
coefficiente variante da 0,5 a 0,8 m per ogni kg di b. s. da stiche della precedente, con rivestimento interno di legno.
trattare giornalmente. Coefficienti medi attendibili perl'Ita- d) Camera alla formaldeide, per la disinfezione dei mate-
lia: riali per i quali non sono adatti i trattamenti ad umido. La
formaldeide prodotta da un apparecchio con soluzione
Ospedale di 100 letti: 1,70 2,25 m/p.l. di formalina riscaldata da vapore acqueo. Temperatura
200 1 ,45 2,00 interna ottimale 40C. Arredamento con scaffali ed
300 1,25 1,80 ombrello girevole con ganci.
800 0,90 1,30 Tutte le predette apparecchiature sono munite di sportelli o
porte sia verso l'ambiente infettoche verso il locale rice-
Materasseria. - Le esigenze di questo servizio sono massime zione o cernita, che non vengono mai aperticontemporane-
con l'adozione di materassi di lana, minime con quelli di amente (fig. 33).
gommapiuma. Per il trattamento dei materassi di lana, Altri locali accessori: deposito mezzi di disinfezione, locale
dopo disinfezione, occorrono locali o comparti per disfaci- per il servizio di disinfezione, disinfestazione degli ambienti
mento materassi, lavaggio, disidratazione e asciugatura ospedalieri e delle suppellettili ingombranti.
lana, cardatura lana, rifacimento materassi, deposito edi- Forno d'incenerimento. - Per la sua funzione (distruzione di
stribuzione (in comune con la lavanderia). spazzature e rifiuti di medicazione talvolta infetti, di carogne
di animali di esperimento, ecc.) preferibile l'abbinamento
Stazione di disinfezione, - Ubicazione e configurazione tali alla stazione di disinfezione. Elementi fondamentali: am-
che l'ambiente cosiddetto infetto possa ricevere per via biente per il forno, ambiente per la pulizia e la disinfezione
riservata tutto la b. i. proveniente dai reparto contagiosi ed dei bottini e dei carrelli, servizi igienici.

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OSPEDALI

AMBIENTE INFETTO disinfezione-lavanderia, della cucina generale, dellaste-


rilizzazione del materiale chirurgico, ecc.
b) Alimentazione di acqua calda per i servizi igienico-
sanitari del fabbricato, per i locali di cura, per i servizi di
lavanderia, di cucina, ecc.
DISINFEZ. c) Riscaldamento invernale ordinario (con acqua caldadi-
retta, con acqua calda prodotta da scambiatori di calore,
(in uscita) ecc.), con circuiti separati per il reparto operatorio (ad
eventuale integrazione del condizionamento) e peral-
VESTIZIONE W.C.
cune degenze particolari.
d) Riscaldamento sussidiario estivo-autunnale per il reparto
SPOGLIATOIO operatorio (idem c.s.) e per alcune degenze particolari.
INGRESSO PERSONALE e) Collegamento con l'impianto di condizionamentodell'a-
ria.
Fig. 32 - Tipo di filtro del personale per una stazione di disinfezione
Per gli edifici ospedalieri, anche per quelli di 3 cat., con-
Centrale termica e servizi annessi. - Ubicazione usuale al veniente l'adozione, quale fluido primario, del vapore ame-
piano seminterrato del blocco, in modo da consentire un dia pressione sulle 5-6 atmosfere in centrale, in base acom-
economico rifornimento dei fluidi per tutto l'organismoco- plessive valutazioni tecniche ed economiche e tenuto conto
struttivo, e particolarmente per i servizi di disinfezionelavan- di alcuni servizi tecnologici che richiedono dalle due alle
deria e di cucina. Preferibile una posizione discosta dalla quattro atm. per il loro funzionamento.
verticale delle degenze. Per grandi ospedali si istituisce Per i grandi compiessi viene anche impiegata, come fluido
talvolta una centrale termica in fabbricato a s stante; primario, l'acqua surriscaldata a 180C.
aumentano per i problemi relativi ai collegamenti delle l fluidi dei circuiti secondari vengono prodotti dai variappa-
tubazioni. Occorre studiare accuratamente lo sbocco del recchi di trasformazione, quali boliers (serbatoi di acqua
camino in rapporto alla direzione dei venti predominanti ed calda), scambiatori di calore a controcorrente, ecc.
alla posizione dei corpo di fabbrica delle degenze. I vari locali o comparti di una centrale termicacorrispon-
Compiti essenziali del servizio di centrale termica, in linea di dono in genere alle esigenze gi elencate:
larga massima: Grande locale per le caldaie a vapore e serbatoi dicon-
a) Alimentazione di vapore per le apparecchiature della densa.

biancheria sporca

biancheria infetta b LAVORAZIONE UMIDA


AMBIENTE RICEZIONE
INFETTO CERNITA
c

filtro d

LAVANDERIA
PERSONALE
Fig. 33 - Schema indicativo del complesso abbinato disinfezione-lavanderia
a, stufa di disinfezione a vapore; b, vasca ellittica per bollitura; c, vasca chimica; d, camera alla formaldeide.

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OSPEDALI

ARRIVO SALME
Comparto per gli scambiatori di calore, concol-
lettori e deviatori, ecc.
Comparto per i boliers, con collettori e deviatori.
RICEZIONE SALME
ecc.
Comparto per le elettropompe di circolazione ed
i quadri elettrici.
Deposito combustibile (esterno ed interrato se
per nafta). GUARDIA NECROFORI OSSERVAZIONE

Magazzini ed ufficio dirigente.


Spogliatoi e servizi igienici.
Nei riguardi del dimensionamento possono DEPOSITO
SERVIZI IGIENICI
aversi i seguenti dati di massima: DEPOSITO BIANCHERIA RISCONTRO
locale di caldaie e vani complementari: 0,40,6 LOCULI FRIGORIFERI DIAGNOSTICO
UFFICIO NECROFORI
mi/P.I.
Complesso di centrale termica da grandi ospe-
dali a piccoli: 0,8 1,25 m/p.I.
Servizi annessi. - Alla centrale termica vengono DEPOSITO CASSE E ATTREZZI VESTIZIONE E
INCASSAMENTO
abbinate usualmente alcune installazioni affini:
a) Centrale elettrica, con cabina per trasfor-
matori se l'energia viene addotta dall'esterno
ad alta tensione. Complesso quadri di co- DOLENTI ESPOSIZIONE FERETRI
mando e controllo della rete elettrica ospeda-
liera.
b) locale batterie di accumulatori per l'illu-
minazione di soccorso del reparto operatorio SERVIZI ATRIO PREPAR. SERVIZI RELIGIOSI
ATTESA
e di alcune lampade dell'ospedale. IGIENICI FUNERALI DEFUNTI
c) Locale gruppi elettrogeni di emergenza sia
per luce sia per forza motrice.
d) Centralina di condizionamento dell'aria, pi o USCITA CORTEI FUNEBRI
meno completa a seconda dei sistema pre- Fig. 34 - Schema indicativo di massima del ciclo di funzionamento di un reparto mortuario
scelto per l'impianto.
e) Centralina per la distribuzione dei gas medicali (con entrata agevole per il trasporto delle bombole).
Ai servizi industriali descritti vengono abbinati anche i locali e le officine per la manutenzione del fabbricato e dei suoi
impianti ed apparecchi: locale muratori e manovali, locale pittori ed imbianchini, locale vetrai, officina meccanica
(meccanici, fabbri, idraulici), falegnameria, locale elettricisti, ecc.
Gravitano di solito sul complesso industriale anche le autorimesse per le autoambulanze e le macchine in dotazione
dell'ospedale.
Alloggi per Il personale. - In linea generale si distinguono:
Alloggi per il personale medica (palazzine).
Alloggi per il personale infermiere (padiglione per gli infermieri generici; padiglione a molti piani distinti per caposale,
infermiere professionali, serventi).
Scuola Convitto Infermiere. nei grandi ospedali: fabbricato a molti piani suddiviso funzionalmente in Scuola professionale e
Convitto. In quest'ultimo separazione tra caposale, infermiere diplomate e allieve.
Alloggio Suore. Preferibilmente situato agli ultimi piani del blocco ospedaliero, collegato agevolmente con tutte le degenze
ed i servizi generali.
Alloggio del cappellano (per ospedali medi e grandi presso il complesso religioso).
Alloggi per personale vario, quali operai specializzati, custodi, autisti (in genere in appartamentini presso i rispettivi servizi).
Locali per l'assistenza religiosa. - In genere si istituiscono i seguenti elementi per detta assistenza:
Cappella per i servizi religiosi dei malati e del personale, dimensionata secondo un coefficiente di m 0,52 per ogni persona
seduta, con sagrestia ed archivio.
Oratorio per le Suore nell'apposito alloggio.
Cappella separata per i servizi religiosi dei defunti (presso il servizio mortuario).
Reparto mortuario e anatomo-patologico. - Costituito da due servizi strettamente connessi, che possono svolgersi in modo
autonomo purch la sezione mortuaria sia collegata per via breve e riservata con quella del riscontro diagnostico sul
deceduti.
Ubicazione preferibile al piano semicantinato del blocco (o, eventualmente, al piano terreno), con sbocco su un piazzale per
la composizione dei corteo funebre, defilato alla vista e provvisto di un'uscita apposita sul recinto ospedaliero.
Disposizione dei locali in una successione corrispondente ad un razionale sviluppo del ciclo di operazioni dall'arrivo delle
salme dalla degenza (calaferetri) all'uscita dei feretri sul piazzale (f4g. 34).

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OSPEDALI

Locali indispensabili per il servizio mortuario di un ospedale di media entit:


Locale di ricezione salme (eventuale).
Locale di osservazione per 24 ore.
Locale di deposito salme contiguo al comporto o armadio dei loculi frigoriferi.
Locale di vestizione ed incassamento, con accanto il deposito casse ed attrezzi, in collegamento con la sezione di riscontro
diagnostico.
Locale per i necrofori con spogliatoi e servizi igienici.
Locale per ufficio e registrazione.
Stanza di esposizione feretro.
Camera ardente per le salme dei paganti (eventuale).
Ambiente per i dolenti.
Cappella per i servizi religiosi dei defunti.
Attesa pubblico con servizi igienici.
Per i piccoli ospedali alcuni ambienti possono essere in comune (osservazione e deposito; locale per i necrofori ed ufficio
registrazione, ecc.).
Locali necessari per un servizio anatomo-patologico per un ospedale medio:
Sala di riscontro diagnostico con spogliatoi e servizi igienici per i periti settori.
Saletta per inchiesta giudiziaria (eventuale).
Museo dei preparati anatomici.
Studio dell'anatomo-patologo.
Laboratori di isto-patologia con annessi.
Servizi igienici e spogliatoi personale.
Ovviamente, per un ospedale piccolo tali locali potranno ridursi alla sala del riscontro diagnostico, agli spogliatoi e servizi
igienici e ad una stanza per il personale.
Nei riguardi del dimensionamento, si possono avere i seguenti dati di larga massima:

100 p.i. 200 p. i. 300 p.i. 800 p.i.


Servizio
mortuario
con cappella
m (p.I.) 180 140 130 0,90

Servizio
anatomo-
patol.
m (p.I.) 0,80 0,55 0,45 0,35

OSPEDALE GENERALE: REPARTI SPECIALIZZATI


Reparto ostetrico-ginecologico. - Nei grandi e medi ospedali si presenta la possibilit di unit se parate per l'ostetricia e la
ginecologia; nei piccoli ospedali si ha solamente la sezione ostetrica.
Nei grandi ospedali conveniente l'organizzazione in due divisioni di piano, rispettivamente di ostetricia (con gruppo da
parto) e di ginecologia (con gruppo operatorio). Nei medi ospedali, in linea di massima, sufficiente una divisione con due
sezioni, di ostetricia e di ginecologia.
Consistenza variabile a seconda delle usanze delle nazioni e delle regioni: in media dal 10 al 20% dei posti letto ospedalieri.
In U.S.A. si prevedono per un ospedale di 100 posti letto 20 letti di ostetri cia, per un ospedale di 200 posti letto 35 letti di
ostetricia.
Ambientazione di tipo chirurgico nella divisione o sezione ginecologica: stanze a 6 o 4 letti, abbondanza di camere a 1 e 2
letti con servizi igienici propri per isolamento, uno o pi locali di medica
zione, gruppo operatorio. .
Organizzazione mista nella divisione o sezione ostetrica:
a) nucleo gestanti sane, con disposizione ed arredamento meno ospedalieri, con soggiorni e stanze di lavoro, ecc.;

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OSPEDALI

b) nucleo puerpere sane, con stanze a 6 o 4 letti; culle sospetti (10 %): 2
c) nuclei isolate, con stanze ad 1 letto e a 2 letti con servizi Condizioni microclimatiche per la nursery
igienici propri (gestanti tubercolotiche, ammalate di febbre ambiente culle normali: t=20, U.R. 50%;
puerperale. luetiche in fase contagiante, ecc.); ambiente culle prematuri con incubatrici: t - 2528C, U. R.
d) nuclei neonati, con disposizione variabile secondo le 65 - 70%.
abitudini locali; Loctorium. - Gruppo di ambienti per la preparazione delle
e) servizi particolari, quali il lactarium ed un locale per pappe lattee a disposizione del reparto ostetrico e del re-
pulizia, fasciatura e pesatura dei neonati. parto pediatrico (vedi sezione lattanti).
Reparto pediatrico. destinato al ricovero ed alla cura dei
CORRIDOIO bambini ammalati di forme per lo pi mediche o chirurgiche
da 0 a 12-14 anni.
Ubicazione preferibile all'ultimo piano del blocco di degenza
per beneficiare di ampie terrazze a livello.
Proporzione di posti letto dal 5 al 15 % della capacit
complessiva dell'ospedale. dal grande al piccolo, e conse-
guentemente organizzazione del reparto secondo una divi-
sione od una sezione.
Raggruppamento dei posti letto in nuclei distinti per quanto
possibile:
A a) lattanti (da 0 a 9-12 mesi);
b) divezzi e seconda infanzia fino all'et di 5 anni (stanze
promiscue nei riguardi dei sessi);

4.75
1.68 2.90

Fig. 35 - Schema di una "nursery" del tipo a comparto


per neonati tra due stanze di degenza.
A, pianta; B, sezione.

Distribuzione dei posti letto: in una sezione con meno di 30


letti si possono avere le seguenti distinzioni:
Gestanti sane 46 letti 5.03
Puerpere sane 820 letti
Isolate 23letti instanze singole
Disposizioni per i neonati. - Si hanno in genere tre sistemi:
a) neonati in culle presso i letti delle madri (reciproco
disturbo, irregolarit di poppate, possibilit di infezioni da
parte dei visitatori - buoni rapporti affettivi tra madre e figlio,
minori apprensioni della madre); b) neonati concentrati in
male apposite, denominate nurseries (necessit di
attraversamento corridoi per le poppate, possibilit di infe-
Fig. 37 - Esempio di lctarium (formula room) secondo lo U.S.P.H.S.
zioni tra i bambini, traumi per le madri - facilit di sorve-
glianza da parte del personale e di visione da parte dei c) bambini oltre i 5 anni e fino a 12-14 anni;
visitatori); c) neonati suddivisi in speciali salette a pareti d) bambine oltre i 5 anni e fino a 12-14 anni.
vetrate situate tra le stanze di degenza delle madri (fig. 35); Criterio fondamentale per il reparto pediatrico la maggiore
buon compromesso tra le diverse esigenze per ovviare agli separazione possibile tra i piccoli ricoverati, sia per la facilit
inconvenienti dei sistemi c) e b). di trasmissione di malattie, sia per l'eventuale sviluppo di
Esempio di nursery, a concentrazione di neonati: tipo dello forme infettive in incubazione all'atto dell'ingresso nel re-
U.S.P.H.S. raggruppante i neonati normali, i prematuri, i parto. Pertanto d'uopo, specialmente per i lattanti, preve-
sospetti (fig. 36). dere camerette individuali e camere comuni fornite di box
Consistenza delle culle per i neonati. Esempio dell'U.S.P.H.S. vetrati di vario tipo a seconda delle esigenze: completamente
per 20 letti di ostetricia: chiusi, aperti sul iato anteriore, con tramezzature a rnezzal-
culle normali: 19 culle tezza, ecc. Con qualsiasi sistema indispensabile l'adozione
culle per prematuri: 6 di ampie vetrature interne per la facilit di sorveglianza, per

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OSPEDALI

la visione dei bambini da parte dei parenti, e per diminuire il senso d'isolamento nei bambini stessi.
Nuclei importanti sono quello per i prematuri (nati al di fuori del reparto ostetrico dell'ospedale) e quello per i gastroenterici
(ad aria condizionata a 2425 C).
Locali specifici per il reparto pediatrico:
Stanza di visita dei parenti, divisa in due zone da un tramezzo vetrato, l'una dalla parte dell'ingresso e l'altra dalla parte delle
degenze.
Stanza per l'allattamento da parte delle madri ambulanti, posta all'inizio del nucleo dei lattanti.
Aule scolastiche per i pi grandicelli.
Cucinetta per il latte e le pappe o lactarium; nell'ospedale generale deve servire anche per il re parto ostetrico. Necessaria
la distinzione in almeno due parti: l'una per il deposito e il lavaggio dei bi berons sporchi, l'altra per la preparazione delle
pozioni e diete lattee, l'imbottigliamento e la sterilizzazione dei biberons e dei poppatoi (fig. 37).
Coefficienti minimi prescritti: superficie unitaria nelle stanze di degenza ml 4 per posto letto: cubatura unitaria ml 12,80.
Reparto d'isolamenti per contagiosi. - A norma del paragr. 8 delleistruzioni tutti gli ospedali devono disporre di ambienti
per l'isolamento dei malati infettivi, per un contingente ragguagliabile al 6 % della capacit. Se il fabbisogno cos calcolato
supera il numero di 30 p.I., si dovr provvedere alla costruzione di un apposito reparto, preferibilmente separato dal corpo
di fabbrica dei malati comuni. Quando il fabbisogno oltrepassa i 60 p.i. si pu prov vedere con un ospedale separato per
contagiosi.
Ubicazione del reparto quando contenuto nel blocco ospedaliero: preferibilmente in un'ala del piano rialzato con
possibilit di collegamento diretto, breve e riservato con la stazione di disinfezione ed il forno d'incenerimento.
Secondo il paragr. 14 delle istruzioni sarebbe necessaria la distinzione del reparto in settori destinati ciascuno ad una
singola malattia infettiva: questi settori dovrebbero essere almeno tre. Questa disposizione non si presta per ad
un'adeguata flessibilit dell'organismo nei rispetti della grande variabilit stagionale delle punte delle varie forme

12.65
4.75 2.95 4.75

visita e
trattamento

guardia

neonati lavoro infermiere neonati

corridoio

filtro
neonati lavoro infermiere
prematuri

guardia prematuri neonati


sospetti
visita e
trattamento neonati sospetti
4.75 2.95 2.34 2.31 3.53 2.31
18.75

Fig. 36 - Tipo di "nursery" per un ospedale di 200 letti

A.P.I.C.E. S.r.l. 418b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
civili, disinfezione in uscita, vestizione
con camici da lavoro.
Adozione di aperture vetrate nei
BALCONE VISITATORI tramezzi e nelle porte delle stanze di
degenza.
Adozione di ballatoi esterni lungo le
camere di degenza per la visione degli
ammalati da parte dei parenti.
Nei reparti pi consistenti: ado-
zione di un apposito gruppo di boni-
fica per i dimessi.
Particolari del settore: ambiente di
smaltitoio disinfezione per padelle e
sputacchiere, locali per intubazione e
tracheotomia nel settore difterici. porte
filtro personale e finestre con reti per gli insetti.
Prescrizione di camere ad 1 , 2, 3,
4 letti.
Coefficienti prescritti per le camere
di degenza: superficie minima m 7,00
per p. I.; altezza netta minima m 3,50;
CORRIDOIO superficie finestrata > 1/5 della super-
ficie del pavimento.
Fig. 38 - Tipo di "comparto di isolamento" per unit di contagiosi
OSPEDALI SPECIALIZZATI
infettive, dovendo un settore restare in ad 1 letto, raggiungibile attraverso
funzione anche con pochi ammalati di un locale filtro per il personale e Istituti di maternit ed ospedali
una stessa malattia. Per altro, essa comunicante con una stanzetta spo- ostetrico-ginecologici. - Compiti de-
in un certo senso compatibile con una gliatoio, bagno. latrina (fig. 41). gli istituti di maternit sono prevalente-
cospicua capacit del reparto, ma ri- Accesso al settore o reparto attra- mente il ricovero e l'assistenza ostetrica
sulta indubbiamente antieconomica verso un gruppo di ambienti per la delle madri e la prima assistenza ai
quando il numero dei p. I. esiguo, bonifica del personale, in genere in loro neonati, mentre ulteriori compiti
come avviene per i piccoli e medi numero di tre: svestizione degli abiti degli ospedali ostetricoginecologici
ospedali, per il gran numero di servizi
speciali da includere in ogni in singolo
settore e per la anzidetta carenza di
flessibilt.
BALCONE VISITATORI
In considerazione di ci, si preferi-
sce in genere adottare la disposizione
a comporti d'isolamento . composti
da due camere a vario numero di letti
(1, 2, 3) aventi nella zona intermedia i
rispettivi servizi igienici ed in comune
una zona filtro per il personale (figg.
38 e 39). Il reparto sar cos formato
da una serie pi o meno estesa di
siffatti comparti, ciascuno da destinare
ad una singola malattia infettiva, e
sar provvisto comunque dei dispositivi
prescritti di bonifica e di profilassi (fig.
40).
Accesso al reparto con locali di
visita e bonifica dell'ammalato, con
attiguo un piccolo vano per la disinfe-
zione del medico; preferibilmente lo- CORRIDOIO
cali di visita e bonifica in doppio.
Adozione in ogni settore o reparto
(meglio verso la zona d'ingresso) di un Fig. 39 - Tipo di "comparto di isolamento" con servizi tutti
particolare ambiente d'osservazione aerati e illuminati direttamente

A.P.I.C.E. S.r.l. 419a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

BALLATOIO VISITATORI
scala
visitat.

bonifica spogliatoio

att.
medici

scala visita scala impura serviz.


pura lava- caposala
bonifica bianch. ggio
dimessi infetta cucina guarda- inferm.
picc. guard.
in uscita pulita roba interv. w.c. bagno

Fig. 40 - Reparto contagiosi dell'Ospedale Maggiore di Vercelli (arch. E. Rossi)

sono il ricovero e la cura delle amma- fezione. isolate conviene organizzare una se-
late di forme ginecologiche. Installazioni specifiche dell'istituto zione isolate, eventualmente con pro-
Ubicazione preferibile, pur in zona di maternit: gruppo da parto, sala prio gruppo operatorio. In linea gene-
apportata e tranquilla, non molto lon- operatoria, consultori pre e post- rale occorre un reparto operatorio co-
tana dall'agglomerato residenziale. natali, servizio di assistenza sociale. stituito da due gruppi, uno per asetti-
Capacit conveniente: non supe- La costituzione delle sezioni segue che ed uno per settiche. Sviluppo dei
riore ai 120 posti letto. i criteri indicati per il reparto ostetrico servizi di radiologia e di roentgentera-
a
Secondo le norme ufficiali, per la 1 dell'ospedale generale. In partico- pia e di radiumterapia, particolar-
a
e 2 cat., devono distinguersi all'interno lare sono prescritti un locale di visita mente se esiste la sezione per carci-
dell'organismo le seguenti unitfunzio- ed uno di medicazione per ogni se- nomi.
nati: zione, locali di soggiorno e di lavoro
Sezione per gestanti sane. per la sezione gestanti, uno o pi Ospedali pediatrici. - Compiti
Sezione per puerpere sane. locali per pulizia, fasciatura e pesa- degli ospedali pediatrici sono preva-
Sezione d'isolamento per gestanti tura dei neonati per la sezione puer- lentemente il ricovero e la cura dei
tubercolotiche. pere. bambini ammalati fino a 12-14 anni.
Sezione completamente separata La cura riguarda le forme morbose di
per ammalate di febbre puerperale. Necessit di nuclei o nurseries medicina, di chirurgia e di specialit
Sezione per luetiche in fase conta- speciali per i neonati prematuri ed i almeno di ortopedia, otorinolaringoia-
giante. neonati sospetti. tria ed oftalmoiatria, quando per
Sezione per gestanti celate. ognuna di queste si possano raggiun-
Caratteristiche generali degli gere i 30 p.I.
Caratteristiche generati dell'istituto ospedali ostetricoginecologici in pi Ubicazione preferibile in una zona
di maternit: maggiore superficie delle degli istituti di maternit : istituzione alla periferia dell'agglomerato urbano,
camere di degenza se queste conten- di sezioni per le ammalate ginecolo- fornita di vasto parco o giardino. Ne-
gono anche le culle, sviluppo dei ser- giche con sale di degenza comuni e cessario il collegamento con ambula-
vizi di disinfezione; maggiore necessit con abbondanza di stanze a 1-2 letti; tori e consultori disseminati nell'area
di personale; collegamento diretto tra ampia previsione di camere d'isola- cittadina.
le sezioni isolate e l'ambiente cosid- mento con servizi propri: se si rag- Capacit conveniente dai 120 ai
detto infetto della stazione di disin- giungono almeno 12-15 letti per te 250 p. I.; coefficiente di afflusso da

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OSPEDALI
chiusi (tipo Pirquet) disposti in fila
in grandi stanze di degenza. At- Capacit conveniente dai 150 ai
tigui i locali per la pulizia, fascia- 250 p. I. per un adeguato proporzio-
tura e pesatura e per i bagnetti: namento dei settori; capacit pi ele-
1 ogni 4 culle. Abbinati alla vate possono sovraccaricare i compiti
sezione lattanti possono essere i gi gravosi, date le numerosissimeesi-
nuclei per i prematuri e per i genze di un istituto del genere.
gastroenterici.
Superficie complessiva per posto
Sezione per divezzi e seconda letto superiore ai 100 m per la neces-
infanzia - Pu essere a destina- sit di eventuali baraccamenti per,epi-
zione promiscua nei riguardi del demie.
sessi fino a 5 anni di et. Consi-
gliabili stanze comuni con tra- Criteri d'isolamento usualmente
mezzature di separazione ve- adottati:
trate in modo da formare box
aperti sul davanti od anche chiu- a) Isolamento individuale, che asse-
CORRIDOIO dibili, e camerette individuali. gna ad ogni malato la sua camera,
con attigui i locali dei servizi igienici e
Sezioni per bambini o per dei servizi per il personale (filtro e
bambine fino a 12-14 anni. disbrigo). Massima flessibilit funzio-
Consigliabili stanze comuni con nale dell'organismo, maggiore spesa
Fig. 41 - Stanza di osservazione per tramezzi vetrati di separazione di impianto e di gestione degli altri tipi
unit di contagiosi tra i letti alti m 2,00 e camerette a parit di posti letto, affidamento sulla
individuali per gravi. estrema specializzazione di personale
esperto,
Oltre alle citate forme morbose, Caratteristiche generali degli b) Isolamento collettivo, adottato
occorre prevedere il reparto d'isola- ospedali pediatrici. Forte impiego di nei vecchi ospedali a padiglioni, cia-
mento per gli affetti da malattie conta- personale: estesa adozione di pareti scuno dei quali ospitava in grandi cor-
giose. In genere questo reparto viene vetrate tra le stanze di degenza e tra sie una singola malattia infettiva.
destinato ai bambini, ricoverati che il corridoio e le stanze; accurato stu- c) Isolamento misto, che com-
siano riscontrati infetti, ma vi sono dio dei colori ed allestimento di figu- prende varie gradazioni; in sintesi rag-
esempi di ospedali pediatrici con re- razioni tipiche nelle zone libere delle gruppa in speciali unit per conta-
parti infettivi per esterni. pareti dei corridoi e delle stanze di giosi , malati affini in camere con il
degenza e soggiorno-refettorio: ado- massimo di 4 letti separati da tramez-
Necessit di una sezione di osser- zione di ampie terrazze a livello e di zature vetrate.
vazione e contumacia, anche se contro zone aggiardinate per la cura d'aria
la sua istituzione si obbietta il derivante e lo svago dei bambini; adozione di In Italia le norme ufficiali prescri-
ritardo dell'inizio della cura vera epro- aule scolastiche per i pi grandicelli, vono l'adozione di un certo numero di
pria. ecc. unit, denominate settori , ciascuna
destinata ad ospitare una singola ma-
Criterio fondamentale organizza- Caratteristiche specifiche dell'o- lattia infettiva. Come noto, il sistema
tivo: massima suddivisione tra i bam- spedale pediatrico. Previsione di presenta una certa rigidit funzionale
bini per la prevenzione della trasmis- dormitori per le madri nello stesso nei riguardi della variabilit stagionale
sione delle malattie tra i bambini stessi, corpo di fabbrica dei lattanti: istitu- delle punte delle diverse malattie con-
pur assicurando nello, stesso tempo la zione di camere di allattamento rene tagiose. Nell'ospedale per contagiosi
maggiore possibilit di sorveglianza e sezioni per lattanti; organizzazione tale rigidit pu temperarsi meglio che
l'attenuazione del senso di solitudine tipica della cucina del latte per i nel reparto di un ospedale generale: i
dei bambini isolati (ad es. con lim- lattanti e gli altri bambini a dieta vari settori possono ben svilupparsi nei
piego di pareti e tramezzature comple- lattea, oltre che per i consultori; ado- piani di un blocco, - mentre al piano
tamente vetrate). zione di stanze di visita dei parenti ad d'ingresso possono disporsi un certo
ogni piano con i dispositivi di salva- numero di comparti d'isolamento ,
Raggruppamento dei p. I., in distinti guardia precedentemente citati, ecc. che hanno la funzione, oltre che di
reparti. ciascuno suddiviso in sezioni osservazione era e propria, di assor-
per lattanti. divezzi e seconda infanzia Ospedali per contagiosi. - bire le minori manifestazioni di una
fino all'et di 5 anni, bambini oltre 5 Sono organismi destinati all'isola- data forma infettiva, senza obbligare
anni fino a 12-14 anni, bambine oltre mento, al ricovero ed alla cura di ad aprire per esse un grande settore
5 anni fino a 12-14 anni. malati di forme contagiose. stagno.
Sezione per lattanti - Consigliabili Ubicazione preferibile. alla perife- Comunque, anche l'intero organi-
box individuali, oppure box speciali ria della citt. smo ospedaliero pu essere organiz-

A.P.I.C.E. S.r.l. 420a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
zato con sezioni di degenza a comparti ambienti di degenza ed in alcuni 16C
d'isolamento; in questo caso bene servizi. per le maggiori possibilit di Sale operatorie 25C
munire ciascuna sezione dei normali viziatura dell'aria. Da questo punto Sale di radiologia 20C
dispositivi di bonifica degli ammalati e di vista la cubatura unitaria, fissata Sale di consultazione 20C
di filtro per il personale, in modo da dalle Istruzioni in un minimo di m Sistemi di riscaldamento centraliz-
poterla far funzionare da settore nel 19,20 per gli adulti, dovrebbe essere zati. - Sistema ad acqua calda
caso di una forte manifestazione di pari ad almeno m 25,00, ammet- (termosifone), generalmente a circola-
una data forma infettiva. tendo un ricambio d'aria di 2 volte zione meccanica per mezzo di pompe
Anche nel tipo costruttivo a blocco all'ora. centrifughe, con radiatori ad elementi
devono essere delimitate nettamente Tenuto conto dei vari fattori clima- lisci ad evitare il deposito delle polveri
due zone: l'una non infetta e l'altra tici, strutturali, economici, impianti- e facilitare le pulizie, posti sotto il da-
infetta. La prima comprende i servizi stici, ecc. e dell'attuale situazione co- vanzale delle finestre. Sistema ad ele-
dingresso del pubblico, dei visitatori e struttiva ospedaliera, in Italia le con- menti radianti, preferibilmente al sof-
del personale, gli uffici amministrativi e cezioni si orientano verso la regola- fitto, che permette una temperatura
direttivi, gli alloggi del personale e la zione della ventilazione naturale e ambiente inferiore di 2 3C alla
maggior parte dei servizi generali tec- sussidiaria per mezzo di dispositivi temperatura richiesta per gli ambienti
nologici (cucina. rnagazzini, centrale tecnici (visistas, feritoie sotto i davan- riscaldati a convezione temperatura
termica, officine, ecc ). La seconda zali) nelle finestrature e nelle pareti conveniente nei serpentini 40 45C.
comprende tutti i settori o i comparti di interne delle sale di degenza, incom- La termoventilazione (ad aria
degenza, i servizi di cura e diagnosi, binazione con il riscaldamento. In calda) conveniente, nei grandi am-
ecc., ed in genere i servizi aventi con- linea generale sono riscontrate bienti a funzionamento discontinuo
tatto diretto o indiretto con i malati. buone le seguenti condizioni (Parvis): (aule di lezioni e conferenze, sale di
Qualsiasi passaggio tra le dite zone Inverno: temp. ambiente 21C. movi- riunione, ecc.), ed necessaria nei
deve avvenire attraverso i dispositivi di mento aria 0,10 m/sec., grado igro- servizi di lavanderia, di cucina, ecc. per
filtro, di bonifica. ecc. metrico 40. Estate: temp, ambiente l'eliminazione delle fumane.
Particolari condizioni richiede il ser- 22 24C, movimento aria 0,20
vizio, di disinfezione e lavanderia, che 0,30 m/sec., grado igrometrico 50. Condizionamento dell'aria. -
deve essere posto a cavallo della su- Per gli ambienti di servizio con Per reparti, servizi o ambienti nei quali
perficie di separazione tra le due zone sovraccarico di produzione di gas ed si sommano le necessit tecniche con
predette, in modo che alla prima ap- odori si ammette, mantenendo la quelle terapeutiche, funzionati, igieni-
partengano la cernita e l'ambiente di finestratura esterna, la necessit di coprevenitive, ecc. si ammette indi-
lavatura, ed alla seconda l'ambiente aspiratori sussidiari. spensabile l'impiego dell'aria condizio-
cosiddetto infetto della stazione di Per particolari reparti o servizi in- nata, con l'intesa per di limitare per
disinfezione, che riceve tutta la bian- fine sono indicati, a seconda dei casi, quanto possibile l'adozione di ambienti
cheria sporca del degenti. Abbinato il condizionamento dell'aria o la ter- privi di qualsiasi finestratura diretta.
alla stazione di disinfezione deve es- moventilazione. Secondo le pi recenti conclusioni sul
sere il forno d'incenerimento dei rifiuti. dibattuto argomento si riterrebbe ne-
Riscaldamento. - Concorre, in- cessario il condizionamento dell'aria
Caratteristiche specifiche dell'ospe- sieme con l'aerazione, ad assicurare nei seguenti servizi:
dale per contagiosi. - Accettazione l'idoneo grado di benessere ai de-
malati con due gruppi di visita e boni- genti ed al personale, In linea gene- Reparto operatoria.
fica funzionanti alternativamente;crea- rale. le temperature dell'aria, per i Gruppo da parto.
zione di ballatoi esterni correnti lungo normali valori del movimento dell'a- Sezione prematuri.
la facciata dalle camere di degenza ria e del grado igrometrico. che pos- Nucleo bambini gastroenterici.
per la visione dei degenti da parte dei sono essere richieste nei capitolati- Camere per allergici.
visitatori. programma per gli impianti sono: Camere per piretoterapia e ossige-
Qualunque sia il sistema d'isola- noterapia.
mento adottato nell'organizzazionege- Stanze di degenza 20 22C
nerale dell'organismo, occorre provve- Locali latrine, antilatrine Lo si riterrebbe consigliabile per
dere ad istituire al piano rialzato e con e lavabi ospedali medi e grandi nei seguenti
ingressi propri dall'esterno almeno due 17C servizi:
settori per alto contagio . Bagni e locali di medicazione
22C
ESIGENZE IGIENICO-AMBIENTALI Sale di attesa, soggiorni, uffici,
CD IMPIANTI OSPEDALIERI stanze di lavoro e di guardia infer-
miere, spogliatoi, guardaroba, labo-
Ventilazione, - Rispetto agli am- ratori, ecc.
bienti comuni si presenta pi impegna- 18C
tivo il problemi di mantenere unmicro- Corridoi e scale 15 16C
clima favorevole, specialmente negli Locali di servizi impuri

A.P.I.C.E. S.r.l. 420b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Reparto radiologico. ILLUMINAMENTO IN LUX effetti psicologici e fisiologici fino alla


Camere per colpiti da choc e sindromi gene- realizzazione di una efficace cromote-
tireotossiche. Localizzato ropia. Consigliabile in genere una
rale
Camere per aerosolterapia. opportuna graduazione di luci ed am-
Camere per cardiaci, Corridoi e scale 54
bre e di tinte diverse, con combinazioni
Sala pronto soccorso 540 2150 (tavolo) di toni caldi e freddi; preferibili per le
Illuminazione . - Per quanto ri- Stanze di vista 540 sale di degenza il giallo pallido e la
guarda l'illuminazione naturale vigono Cucina centrale tonalit chiara di azzurro. per i refettori
con maggiori restrizioni i criteri gene- e cucinanette 215 il color pesca o rosa, per le sale di
Laboratori 323 5401080
rali fondamentali, adottati per gli am- (zone di esame
operazioni ed i servizi chirurgici il
bienti comuni; nell'ospedale sono par- e di lavoro) verde-bleu a tinta opaca. Per le stanze
ticolarmente da realizzare le esigenze Lavanderia 161 215 (presse e della pediatria adozione di colori chiari
di appropriata visione in tutti i punti mangani) e vivaci con figurazioni tipiche. In linea
Biblioteca 323
dellambiente, di gradevole effetto psi- Vestiboli 215 generale possono usarsi all'occorrenza
cologico, di prevenzione della infe- Morgue 215 tinte attive, tra le quali il rosa e il giallo,
zione crociata per mezzo dell'azione Sala autopsia 323 2150 (tavolo) tinte passive, tra le quali il verde
Stanza di guardia
inattivatrice della luce sui germi da (freddo e riposante) e l'azzurro
infermiere 215 323 (scrivania)
aerodiffusione. Secondo le normeuffi- Nurseries 215 540 (tavolo visita) (sedativo e serenante). Per i servizi
ciali, dal punto pi interno della stanza Sala da parto 540 2150 (tavolo da parto) funebri indicato il viola.
di degenza deve essere visibile unade-
Uffici 540
guato settore della volta celeste. Le Sala di radiologia 108
Difesa termica. - Conveniente
stesse norme fissano un rapporto mi- Camera oscura 108 adozione di muri esterni a doppia pa-
nimo area finestra - area pavimento Farmacia 323 540 (tavolo) rete con intercapedine preferibilmente
solo per le stanze di degenza per i Stanze di degenza 54 215 (lettura a letto) riempita di materiale termicamente
contagiosi: 1/5. Stanze di servizio, isolante. Evitare le finestrature a tutta
Per le sale di degenza comuni ap- pulizia, ecc. 215 parete, conservando tratti di muro in
paiono consigliabili i valori da 1/4 ad Soggiorni 323 corrispondenza delle pareti trasversali
Stanze di lavoro
i 1/7. medicale inferm. 323
delle sale di degenza cui sono attestati
Nei riguardi dell'Illuminazione arti- Stanze di trattamenti i letti. Adozione di frangisole orizzon-
ficiale il sistema pi indicato quello di e cure 323 540 (tavolo) tali e di ,atri atermici alle finestre, o di
un'illuminazione generale indiretta o Latrine e lavabi 108 doppie finestre nei climi pi freddi.
Magazzini-depositi 108
semidiretta e di un'illuminazione loca- Sala operatoria 540 2000 (tavolo operatorio)
lizzata sulle testate dei letti, mediante Difesa dai rumori. - Anzitutto
lampade a muro schermate a flusso Locali servizio giova ubicare l'edificio in un appezza-
chirurgico e
costante verso l'alto e flusso regolabile post-operati 323
mento recintato con cortina di alberi o
a volont verso il basso sulla superficie Sal terapia fisica 161 siepi, alquanto alte per l'attenuazione
dei letti. Altri dispositivi per le sale di Sala terapia dei rumori esterni. ed esporre la fac-
degenza: lampada per l'illuminazione occupazionale 323 ciata delle degenze su un ampio parco
Sale di attesa 108 323 (lettura)
notturna incassata nelle pareti in alberato o sgombro da servizi, smi-
basso, lampada portatile per l'esame Locali per servizi tecnologici 60 stando tutto il traffico di 1 ingresso,
obbiettivo del malato. ambulatoriale, dei visitatori, ecc., nella
Valori normalmente adottati, in Ita- Sale di degenza (di notte) 0,5 parte retrostante al blocco delle de-
lia per l'illuminamento generale medio genze,
degli ambienti ospedalieri (in questi Per illuminamenti localizzati: Studio accurato dei normali accor-
ultimi anni con tendenza all'aumento): Tavolo operatorio 900012000 gimenti costruttivi per evitare la tra-
Tavoli, di laboratori smissione delle vibrazioni attraverso le
Stanze di degenza e di visita 200 500 strutture e gli impianti e dei rumori
(anche per flusso indiretto delle Letto dellammalato aerei prodotti all'interno; adozione di
lampade di testata) 30 50 lux (esame obbiettivo) 100 tramezzi a doppia parete con interca-
Stanze di soggiorno pedine ripiena di isolante.
refettori, uffici, ecc. 50 80 l livelli d'illuminazione raccoman- Educazione dei personale e buon
Corridoi, passaggi e scale 15 25 dati in U.S.A. sono in genere al- controllo e smistamento interno dei
Bagni e w. c. 5 quanto pi elevati. Secondo l'U.S. visitatori.
30 P.H.S. sono raccomandabili i valori Il grado di rumorosit (senza ritmo)
Sale di visita e della tabella. non dovrebbe superare negli ospedali
medicazione, laboratori 80 100 i 45 db: l'isolamento acustico dovrebbe
Stanze secondarie di deposito 10 Colore nell'ospedale. - neces- realizzare un'attenuazione non infe-
20 Sale operatorie e da parto 200 sario un attento studio dei colori da riore ai seguenti valori:
Stanze di servizio e condurre assieme con quello dell'illu-
lavoro infermiere 50 minazione, in vista dei pi gradevoli 1) Attraverso il pavimento,

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OSPEDALI

sopra e sotto: sistema di produzione preferito Caratteristiche essenziali ai fini


a) per disturbi trasmessi quello indiretto mediante apparecchi ospedalieri dei vari apparecchi:
per via area 55 db accumulatori (boilers) a serpentini,
b) per calpestio 25 db che possono essere situati nella cen- Lavabi. - Forma solitamente rettan-
2) Attraverso muri divisori: trale stessa o alla base dei vari bloc- golare a bordi arrotondati, dimensioni,
tra ambienti interni o fra esterno chi costruttivi che compongono l'o- da cm 70 x 50 a cm 60 x 45, bordo
ed interno 55 db. spedale. In genere d'uso produrre staccato dalla parete. Sprovvisti di
Difesa dall'umidit. - Particolare l'acqua a 60C, ma occorre notare tappo di chiusura. Gruppo a miscela
importanza acquista nel monoblocco che sarebbe preferibile un sistema a, due rubinetti da 1/2 ". Per il servizio
ospedaliero la difesa dalla umidit di che fornisse acqua calda a circa 75 dei malati devono essere del tipo ad
origine tellurica per la riconosciuta 80C, per i servizi di cucina, lavan- acqua grondante e scarico libero.
convenienza di istituire un piano semi- deria, locali preparazione chirurghi, Particolarmente impiegati (salette di
cantinato e talvolta due. Oltre ai nor- ecc., ed acqua tiepida a per i lavabi, prep. chirurghi, sale di visita e medica-
mali provvedimenti per la protezione i bagni, le stanze di pulizia personale, zione, ecc.) sono i cosiddetti lavabi
dal livello di capillarit dell'eventuale ecc. Consumo giornaliero prevedi- clinici con bacino ovolare e scarico
falda idrica, appare consigliabile l'a- bile di acqua calda mediamente 60 libero, con gruppo a miscela da 3/4 "
dozione di un tipo di intercapedine 80 litri/posto letto. Rete di acqua comandato da dispositivo a ginocchio
molto aperta, generata da un muretto calda con circuiti di ritorno per impe- o a gomito, con bocchino per getto
di contenimento a livello del davanzale dire il raffreddamento nelle tubature pieno o a doccetta.
con soprastante terreno a scarpataag- ed avere sempre la acqua alla data
giardinata, in modo da consentire, ol- temperatura ai rubinetti di attingi- Vasi. - Solitamente ad ospirazione
tre l'isolamento dal terreno, una ade- mento. per i malati, o caduto per i servizi.
guata insolazione dei semicantinati. Preferibilmente senza sedile ribaltabile
Servizio del vapore. - In linea e talvolta con il bordo riscaldabile.
Approvvigionamento idrico. - generale le caldaie della centraleter- Adeguata proporzione di tipi a feci
La dotazione idrica giornaliera per po- mica saranno a vapore, anche nei visibili. Forma ellissoidale con mag-
sto letto, fissata dalle norme italiane in piccoli e, medi impianti; per i grandi giore diametro nel senso anteroposte-
un minimo di 100 litri, deve essere in impianti pu usarsi anche l'acqua riore, altezza normalmente a non pi
pratica alquanto pi elevata, anche in surriscaldata. l servizi del vapore di m 0,30 0,35 sul piano dei pavi-
funzione del tipo di ospedale. Per un possono riassumersi come segue: mento, ed a non pi di m 0,50 nei
ospedale generale dei tipo medio sa- Produzione indiretta di acqua reparti chirurgici ed ostetrici, dimen-
rebbero infatti necessari 300 400 calda e di acqua tiepida. sioni in pianta m 0,60 x 0,35, orlo o
litri. Norme francesi richiedenti una Alimentazione degli apparecchi bordo superiore leggermente insellato
dotazione media di 500 litri, escluso il scambiatori di calore per l'impianto nel punto di appoggio. Preferibile il
servizio di lavanderia. di riscaldamento a termosifone o a dispositivo a flussometro per il lavag-
L'approvvigionamento idrico pu pannelli radianti. gio dei vasi.
essere fornito dalla rete dell'acque- Alimentazione diretta delle appa-
dotto cittadino o da risorse locali recchiature della cucina della lavan- Bid. - Preferibilmente del tipo con
(pozzi); in entrambi i casi sono da deria, della stazione di disinfezione, getti a pioggia da fori laterali. Dimen-
prevedere serbatoi di compenso e di della sterilizzazione nei reparti ope- sioni usuali cm 65 x 39 x 38.
riserva. Se la pressione non si stima ratori.
sufficiente per l'elevata altezza del Alimentazione diretta di alcune Lavapiedi. - Bacinelle di forma
blocco ospedaliero, si ricorre ad auto- apparecchiature dei servizi di sezione rettangolare, dimensioni in pianta cm
clavi o a serbatoi alla sommit dell'edi- o di piano, e dei laboratori. 40 x 50, munite o no di poggiapiedi.
ficio alimentati mediante pompe. Ca- Collegamento con l'impianto di
pacit dei serbatoi di riserva corrispon- condizionamento dell'aria.
dente al consumo totale di una gior-
nata. Variabilit del consumo orario: Apparecchi igienico-sanitari e
in genere si ha un massimo dalle ore 7 condutture di scarico. - Nei ri-
alle 8.30, un altro massimo meno ele- guardi delle apparecchiature, oc-
vato dalle 18 alle 19 ed un piccolo corre esigere che esse siano della
rialzo verso le 13-14. Rete di distribu- migliore qualit. Per i lavabi, ilavan-
zione a gabbia per ottenere la sicu- dini, gli acquai, i vasi da cesso, i bid
rezza dell'alimentazione in caso di da prescrivere l'impiego della
guasto in un punto qualsiasi della rete porcellana dura vetrificata , mentre
interna. per le vasche da bagno, i vuotatoi, gli
orinatoi, ed in genere per gli appa-
Produzione e distribuzione acqua recchi di grande mole possono es-
calda. - Tenuto conto della necessaria sere convenienti il gres porcellanato
istituzione di una centrate termica, il e la ghisa smaltata e porcellanata.

A.P.I.C.E. S.r.l. 421b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Vuototoi. - Con griglia mobile e prefe- per molti servizi, tra i quali principal- l'aria compressa (aerosolizzazione,im-
ribilmente con lavandino per il risciac- mente quello di cucina (banco di piego per speciali apparecchi medicali
quo dei vasi. cucina). e di laboratorio, ecc.) e del vuoto
(aspirazione nelle sale di operazione,
Orinatoi. - Preferibilmente a tutt'al- Installazioni frigorifere. - sale di medicazione, ecc.).
tezza, con pedana pure in gres porcel- Hanno compiti sempre pi importanti
lanato: rubinetto di lavaggio continuo nell'organismo ospedaliero. Oltre Distribuzione acqua distillata. -
a cappuccio; dimensioni usuali cm 110 alla produzione del freddo per ilcon- Nei grandi ospedali pu essere conve-
x 50 x 20. dizionamento d'aria o per il semplice niente la centralizzazione e la distribu-
Vasche da bagno. - Generalmente rinfrescamento degli ambienti, icom- zione mediante una o pi colonne con
in ghisa porcellanata. da rivestire. piti essenziali sono: diramazioni ad ogni piano in locali di
Gruppo a miscela a 4 rubinetti da 3/4 Conservazione delle derrate ali- servizio medicale, nei laboratori, ecc.
", doccia a telefono, scarico a levetta. mentari (celle frigorifere precedute
Dimensioni della vasca m 1,70 x 0,70. da anticelle nelle cucine centrali). Impianti elettrici. - Nell'eventua-
Acquai per cucinette. - Preferibil- Fabbricazione del ghiaccio, in lit che la societ distributrice non
mente a doppio scomparto, con rubi- blocchi nella cucina centrale, ed in possa erogare la potenza necessaria a
netti per acqua calda (almeno 75) e cubetli o triturato nelle cucinette di B. T., necessaria una cabina di tra-
per acqua fredda, per immersione e sezione. sformazione con apparecchiature per
per risciacquo delle stoviglie. Dimen- Conservazione di alcune speciali A.T. e B T. In ogni caso da richiedere
sioni usuali cm 90 x 50, con scolapiatti colture, di virus e vaccini (nei labora- un cavo preferenziale.
di cm 65. tori clinici e scientifici). Gli impianti elettrici interni hanno
Idranti a mura per lavaggio da Conservazione dei cadaveri (in origine da appositi quadri generali, da
3/4". - Con rosone a muro, chiave appositi loculi presso il servizio mor- cui si dipartono le linee montanti atte
asportabile e tappo di chiusura con tuario e autoptico). ad alimentare i quadri secondari di
catenella di sicurezza, forcella porta- Crioterapia (nei reparti di terapia distribuzione, sia per luce che per
gomma, tubo di gomma del 3/4", lan- fisica). prese motrici, nei vari piani dell'ospe-
cia di lavaggio di ottone cromato. Ibernazione (nelle sale operato- dale, una linea indipendente per l'ali-
Valvole a pavimento, con griglia in rie). mentazione dei motori degli ascensori,
acciaio inossidabile, diametro mm. altre linee indipendenti per i motori
130, scatola sifonata in bronzo. Distribuzione gas terapeutici. - della centrale termica, della lavande-
Particolarmente importanti si pre- Vantaggiosa la centralizzazione nei ria, della cucina compreso il frigori-
sentano i problemi tecnici relativi alle medi e grandi ospedali, particolar- fero, della radiologia, ecc. Saranno
diramazioni ed alle colonne di scarico. mente in quelli specializzati; i gas perci da distinguere i circuiti per l'illu-
Avvertenze fondamentali sono: medicali (ossigeno, protossido d'a- minazione ed i circuiti per forza mo-
Abbassamento della quota normale zoto, CO2. ecc.) possono essere di- trice a corrente alternata monofase da
del solaio nei locali dei servizi igienici. stribuiti mediante tubazioni di rame 220 V ed a corrente trifase.
Sistemazione dei collettori delle sgrassato diramantisi da una centrale Nei riguardi dell'illuminazioneartifi-
batterie di latrine in vani facilmente sita nel piano semicantinato e facenti ciale si ricordano i dispositivi di soc-
ispezionabili. capo ad apposite prese poste in al- corso consistenti in:
Sistemazione delle colonne di sca- cune stanze di degenza (chirurgia, Un circuito d'illuminazione di soc-
rico in apposite canalette lasciate nella maternit, ecc.), nelle stanze per corso per i corridoi, gli anditi, le scale,
struttura (comuni ad altri cavi e tuba- post-operati (rianimazione), nelle le stanze di degenza ed altri locali
zioni). sale di anestesia ed operatorie, ecc. essenziali, per il caso d'interruzione
Ampio impiego dei dispositivi di Centrale in genere costituita da due improvvisa della corrente, con batterie
ventilazione secondaria. rampe di bombole (una in servizio, di accumulatori. Questo circuito pu
Prolungamento delle colonne di l'altra di riserva e successivo im- servire anche per la luce notturna.
scarico e di ventilazione al di sopra piego), con una prima decompres- Un circuito d'illuminazione di soc-
della copertura per almeno m 2.00. sione in centrale stessa. Le prese corso per il gruppo operatorio
Adozione di tutti gli accorgimenti possono essere individuali a flusso- (lampade scialitiche), con batterie di
per evitare la produzione e la trasmis- metro (consentono il collegamento accumulatori riservate,
sione di rumori. con le maschere, le tende, le incuba- Un gruppo elettrogeno di emer-
trici, ecc.) e rapide (consentono, con genza per la utilizzazione ridotta delle
Distribuzione gas. - indispensa- un semplice inserimento, il collega- lampade ed egli apparecchi.
bile in tutti quei locali ove siano neces- mento con gli apparecchi di ossige-
sarie l'istantaneit del riscaldamento e noterapia gi provvisti di flussome- Impianti elevatori, - Quando i
la rapida elevazione della temperatura tro). locali ospedalieri si distribuiscono in
(laboratori clinici e scientifici, sale di pi di tre piani fuori terra obbligato-
medicazione, cucinette, ecc.). Special- Distribuzione aria compressa e rio l'impianto degli apparecchi eleva-
mente nei piccoli ospedali il gas pu vuoto. - Nei grandi ospedali tori, costituiti da montalettighe, ascen-
essere convenientemente impiegato conveniente la centralizzazione del- sori e montacarichi.

A.P.I.C.E. S.r.l. 422a Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

Caratteristiche particolari delle va- malati con un unico ricevitore posto rea ospedaliera, che raccoglie le ac-
rie attrezzature: nella stanza di guardia infermiere o que di scarico dei servizi igienici, dei
Montalettighe. - Portata utile netta della caposala di turno. servizi tecnologici, dei laboratori, ecc.
sui 630 kg oppure 1000 kg, dimen- d) Impianto delle trasmissioni e le acque di lavaggio dei pavimenti di
sioni nette cabina minime m 1,20 x radio-televisive. Ricevitore centrale alcuni ambienti e delle corti. Consi-
2,30. usuali m 1,30 x 2,50. Velocit di dall'esterno, situato nel descritto po- gliabile che ci avvenga con l'ausilio di
marcia per ospedale normale 0,30 sto di controllo, in collegamento con vari pozzetti di raccolta ed ispezione, il,
0,40 m/sec. Macchinario preferibil- altoparlanti (preferibili nei corridoi. modo da poter isolare in caso di ne-
mente in alto. Ingresso dal lato pi nei soggiorni, nelle gallerie di cura, cessit i singoli blocchi o le colonne
corto. Il tipo unificato da kg 630 ecc.) e con le cuffie singole o i piccoli senza compromettere il funzionamento
presenta dimensioni cabina m 1,18 x altoparlanti presso ogni letto dei ma- di gran parte della rete.
2,24 con vano di corsa m 1,80 x 2,60. lati. Attrezzatura per l'emissione lo- Opportuna una rete separata delle
Ascensori. - Portata corrispondente cale. con trasmissioni di programmi acque pluviali, specie se le acque lu-
a kg 75 per persona: dimensioni nette per i degenti e di comunicazioni ed ride abbiano necessit di essere sotto-
cabina per il personale m 1,00 x 1,00, ordini per il personale. poste a preventivi trattamenti prima
per i visitatori m 1,20x 1,20. velocit di e) Impianto di orologi elettrici. dello scarico.
marcia 0.80 m/sec. Tipo unificato da Ubicazione di orologi a quadrante o In linea generale, per un ospedale
kg 325: dimensioni cabina m 1,18 x a lettura nei corridoi, nei locali di comune, quando la fognatura citta-
0,80 con vano corsa m 1,50 x 1,30. servizio, nelle stanze di medicazione. dina sia in buone condizioni e dia
Montacarichi. - Se per persone e nelle sale operatorie, ecc., collegati garanzia di innocuo smaltimento, la
merci, come alcune volte si preferisce ad un orologio regolatore centrale, rete interna dell'ospedale pu scari-
particolarmente per i carrelli con le munito di dispositivo di rimessa del- carsi liberamente in essa: Soltanto per
vivande accompagnati dal personale, l'ora in caso di interruzione della cor- le acque del reparto per contagiosi
la portata sar di kg 450 e le dimen- rente. necessaria una preventiva disinfezione.
sioni nette della cabina saranno usual- f) Impianto di posta pneuma- Se non esiste la fognatura cittadina, o
mente m 1,00 x 1,50: se per sole tica. Conveniente in un grande com- questa non offre sufficienti garanzie,
merci, come nel caso del calabianche- plesso ospedaliero. occorrer ricorrere ai processi di chia-
ria o del montabiancheria, Ia portata g) Attrezzature antincendio - Av- rificazione e di ossidazione biologica:
ordinariamente di kg 100, le dimen- visatori ottici ed acustici con rete elet- dipender dalle caratteristiche delreci-
sioni m 0,90 x 0,90 oppure 0,80 x trica di segnalazione a distanza del- piente terminale l'estensione parziale o
0,80, la velocit di marcia 0,50 m/sec. l'elevazione di temperatura, termo- totale di detti processi.
metri a distanza. Canalizzazioni per Particolare importanza assume la
Impianti ed attrezzature varie. - tubi flessibili e lance con prese unifi- disinfezione finale delle acque trattate
Oltre ai precedenti impianti, sono ne- cate. Accorgimenti costruttivi circa i nel caso dei reparti per contagiosi o
cessarie nell'organismo ospedaliero corridoi e le scale per l'evacuazione degli ospedali d'isolamento: si consi-
numerose installazioni ed attrezzature, rapida dei malati. glia in genere l'immissione di 20 30
sia fisse che mobili, che molto contri- h) Difesa dalle scariche elettriche gr di cloro attivo per m di liquame con
buiscono al perfetto e regolare funzio- atmosferiche. Impiego dei normali sola ritenuta di materie grossolane, 10
namento dell'insieme. Si ricordano sistemi a gabbia con punte metalli- 15 gr per m di liquame chiarificato
sinteticamente: che corte, oppure del tipo a collare mediante fosse lmhoff, 2 3 gr per
c) Impianto di segnalazioni lumi- radioattivo e nastri di rame. Prese a m di liquame depurato biologica-
nose per chiamate integrate da leggeri terra convenientemente inumidite. mente. Per i liquami Provenienti da
ronzanti (sistema generico. sistema se- i) Trasporti orizzontali. - Barelle ospedali per tubercolotici dette quan-
lettivo, ecc.) facenti capo alla stanza di m 2,30 x 0,60, lettighe o lettini mobili tit devono essere raddoppiate
guardia delle infermiere. m 1,80 x 0,60, carrelli interni per (Puntoni). La disinfezione deve essere
b) Impianto di ricerca personale b.p. m 1,00 x 0,55, carrelli porta effettuata in una vasca di contatto con
(con segnalazioni luminose e leggeri sacco per biancheria sporca circolari possibilit di permanenza di 2 ore.
ronzanti nei corridoi, negli atri, ecc. con diametro di circa 40 cm, carrelli
collegamenti radio, ecc.) facente capo interni per b.s. m 0,80 x 0,50, carrelli Rimozione e smaltimento rifiuti
ad un apposito posto centrale di con- porta vivande autoriscaldanti m 1,10 solidi, - La rimozione dei rifiuti soldi
trollo, abbinato al centralino telefo- 0,65, m 0,75 x 0,45. (spazzature, immondizie, rifiuti di ali-
nico. l) Trasporti esterni, - Autoambu- menti, rifiuti delle medicazioni) avviene
c) Impianti telefonici, costituiti di lanze, macchine, carrelli autotraspor- normalmente mediante sacchi o bottini
norma da un centralino telefonico po- tatori. Previsione di impianto per il a chiusura ermetica attraverso i mon-
sto nella zona d'ingresso principale. lavaggio e la disinfezione. tacarichi dei depositi di sezione Tolte le
servito da una o pi linee urbane eventuali: parti da riutilizzare (bende,
esterne, e da un adeguato numero di Convogliamento e smalti- smalti- garze, alimenta per gli, animali, previo
linee interne. Pu far parte di questi mento rifiuti liquidi.
liquidi Dalla base dei apposito trattamento, tutto il resto do-
impianti il sistema di chiamate me- corpi di fabbrica ospedalieri ha ori- vrebbe essere inviato al forno di ince-
diante microfoni a disposizione dei gine un'apposita rete di fognolinell'a- nerimento. A questo devono essere

A.P.I.C.E. S.r.l. 422b Manuale dellArchitetto


OSPEDALI
MOBILI SANITARI

LETTI ARMADIETTI SPOGL.


Per fanciulli cm (35+35+35)x32 cm (35+35+35)x32
Per adulti Per sale di degenza
cm 190 x 90 cm 170 x 80 Per camici personale
cm 195 x 90

cm 40 x 55
Per bambini Per divezzi fino a 2 anni
cm 110 x 60 ARMADI VETR.
cm 150 x 70
cm 100x40 cm 90x40 cm 65x36 cm 55x36
CULLE cm. 80 x 50

COMODINI Per 1 letto Per 2 letti


cm 40 x 40 cm 40 x 32 cm 60 x 25 ARMADI GUARDAROBA
cm 80x45 cm 120x45
tipo comune a due vani

SEDIE
comuni con braccioli sgabello Per 3 letti Per guardaroba generale
cm 150x45 cm 200x45
POLTRONE
CARRELLI Portasacco
cm 40 Per biancheria sporca a cassone per galleria
DIVANI a cassone cm 80x50 cm 90x60
a 4 posti a 3 posti
Portavivande
Per biancheria pulita cm 110x65 cm 75x45
a 2 posti divano-letto cm 100x55
Portarifiuti Portarifiuti
TAVOLI a cassone
cm 35
cm 120x70
cm 100 x 70 cm 70 x 50 cm 80 x 50 cm 70 x 50
SEDIA A RUOTE

BARRELLE E LETTIGHE Lettiga


cm 120 x 80 cm 90 x 80 cm 75 x 75
Barrella su carrello cm 180x60
cm 230x60

ATTREZZATURE MEDICO CHIRURGICHE

LETTINO VISITA BANCONE


CENTRALE LABOR.
TAVOLI APPARECCHIO
OPERATORI DI X-TERAPIA BANCONE
chirurgico ortopedico
PROFONDA CENTRALE
TAVOLO
CISTOSCOPIA CON VETRO

CARRELLO ANESTESIA APPARECCHIO


DI X-TERAPIA
TAVOLO DA PARTO SUPERFICIALE BANCONE
A MURO
CON CAPPA
TAVOLO ANATOMICO
VASCA SAGOMATA
IDROTERAPIA TAVOLO DA
MICROSCOPIA
APPARECCHIO TAVOLO
RADIOGRAFIA BANCONE A CENTRALE
MURO LABOR. CON LAVANDINI

A.P.I.C.E. S.r.l. 423 Manuale dellArchitetto


OSPEDALI

IMPIANTI SANITARI E TECNOLOGICI

IDROESTRATTORE
CENTRIFUGO
MANGANO
LAVABI DA STIRO
per malati per servizi LISCIVIATRICE
CON TINO

per chirurghi
CAMERA ALLA
FORMALDEIDE
VASI
per aspirazione a caduta
GENERATORE
BIDET DI FLUIDO TERMICO

DOCCIA

VUOTATOIO STUFA DI DISINFEZIONE


A VAPORE
ESSICCATOIO
A CARRELLI
VASCA DA BAGNO

LAVANDINO

BANCO DA CUCINA
LAVATRICE
RISCIACQUATRICE

TINOZZA ELLITTICA

PENTOLE A VAPORE FRIGGITRICE

FORNO A GAS

PENTOLINE A VAPORE
TRAFFICI ORIZZONTALI E VERTICALI

TRATTI INDICATIVI ELEVATORI (sagome nelle minime) TRATTI INDICATIVIELEVATORI (sagome nelle minime)

AMMALATI VIVANDE

M.L. M.V.
Carrello con accompagnatore
VISITATORI BIANCHERIA PULITA

A.V. M.B.P.

PERSONALE BIANCHERIA SPORCA


C.B.S.
A.P.

AMBULATORIALI BIANCHERIA INFETTA


C.B.I.
A.A.
Simboli ed ingombri usualmente adottati nel progetto di un edificio ospedaliero

A.P.I.C.E. S.r.l. 424 Manuale dellArchitetto


CHIESE

La chiesa per i cattolici luogo di culto e di insegnamento


religioso: centro dell'atto di fede l'altare ove si celebra il
Sacrificio Divino, mentre il pulpito e l'ambone sono gli convento
elementi dai quali viene l'insegnamento religioso.
uffici parrocchiali canonica T
La chiesa. che nel susseguirsi dei secoli stata espressa in Sc Sc coro
varie forme di architettura, da un punto di vista funzionale
ha mantenuto integro il suo organismo distributivo. Per la S
sua semplicit concettuale, la chiesa delle origini la P Op
migliore espressione di insegnamento per lo studio della Op
chiesa contemporanea.
Nella progettazione di una chiesa occorre conoscere l'e-
campanile
satta destinazione in base all'Autorit Ecclesiastica che la campanile
presieder. Le chiese si distinguono in: B 1 2 3
battistero
cattedrali - se accolgono la cattedra del Vescovo e gli stalli
del Capitolo della Diocesi; Fig. 2 - Tipi di chiese
collegiate - se servite da un Capitolo di Canonici;
1, parrocchiale; 2, cattdrale (ampio presbiterio per le sacre ordinazioni); 3, conventuale (coro
conventuali se annesse ad un convento; protetto); S, sagrestia; P, pulpito; T, trono o cattedra vescovile; Sc, scanni; B, fonte battesimale.
parrocchiali quando, oltre agli scopi spirituali e morali
assolvono compiti amministrativi, sociali ed assistenziali; Dimensioni per una progettazione di grande massima
chiese filiali o succursali - se dipendono da una chiesa N. abitanti Superficie coperta in m Superficie totale
parrocchiale per l'uso dei fedeli lontani;
Area lorda per un com-
cappelle - se destinate all'uso particolare di una comunit
o di un privato. plesso parrocchiale . . . 500010000 m 1,01,5/n. abit. S media=8000 m
Nel dimensionamento di una chiesa, in genere, si pu Chiesa - sagrestia . . . "" m 0,100,20/n. abit. S media=1400 m
calcolare che: Canonica - uffici - locali
2/10 dei fedeli resta in piedi
1/10 siede in panche riunione . . . . . . . . . . "" m 0,03/n. abit. S media=400 m/n. piani
7/10 si serve di seggiole. Chiese succursali . . . . . 20003000 0,931,03/n. abit.
* Da aumentarsi ini funzione di una completa attrezzatura sportiva. (v. "Impianti sportivi").
L'area occupata per fedele risulta pertanto:
m 0,25 per persona in piedi
0,350,40 per persona con sedia
0,500,55 per persona in banco.

cattedra episcopale tabernacolo epistuale


tabernacolo olii scari

credenza sagrestia
altare
santuario coro
abside coro ambone santuario
per espistola sedili
ambone
per vangelo pulpito cornu
cornu evangelii

nave leggio
coro
confessionali

cappella
fonte battesimale area perimetrale

atrio nartece
ambulacro campanile
posiz. variab.
atrio

portico reliquario stazioni della via crucis


Fig. 1 - Pianta della chiesa di San Clemente a Roma (secolo XII)
Relazione tra i vari elementi della chiesa

A.P.I.C.E. S.r.l. 425 Manuale dellArchitetto


CHIESE
IL COMPLESSO PARROCCHIALE e) centro sociale cattolico con biblio- LE PARTI DELLA CHIESA
NEL QUARTIERE
QUARTIERE RESIDENZIALE teca e sale di lettura, sale di riunioni Il santuario nella concezione pi attuale
II suo dimensionamento varia in capaci di circa 50 persone, sale di ri- comprende il presbiterio ed il coro.
funzione del numero dei fedeli sotto creazione con bar e televisione per le Il presbiterio il recinto dove si erige
la sua giurisdizione. In genere con- famiglie del quartiere, aule per attivit l'altare maggiore.
siderando una densit media varia- culturale di gruppo, nonch per lavori Il coro la parte dove si raccoglie il clero
bile, tra i 250 350 abitanti per manuali; per recitare l'Ufficio Divino ed assistere alle
ettaro, la zona di influenza di una f) salone per adunanze, per proiezioni funzioni. Nel coro nessun laico dovrebbe
parrocchia dovrebbe essere circo- cinematografiche ed eventuale palco- essere ammesso durante l'ufficiatura divina
scritta da un raggio non superiore scenico (capienza non superiore ai e di questo sarebbe bene tenere conto nella
ai 500 metri, per cui l'assistenza 600 posti per parrocchie sulle progettazione della chiesa, onde creare, sui
parrocchiale viene assicurata per 12000anime); lati del presbiterio, ampie aree o coretti
un numero di anime variabile dalle g) aule catechistiche per tutto il ciclo elevati destinati alle Associazioni di Azione
5000 alle 10000. Le 15000 anime scolastico elementare per 2030 Cattolica. Il presbiterio deve essere abba-
(soluzione tipo per la pianificazione alunni ciascuno; stanza ampio per garantire una facilit di
parrocchiale di Milano) da consi- h) oratorio maschile con locali diricre- movimenti nelle diverse celebrazioni,
derarsi un caso limite per le grandi azione e sport, campi di giuoco all'a- L'altare (v. fig. 5) formato da una sola
citt, per le quali il vero optimum perto suddivisi in due gruppi: giovani lastra orizzontale (mensa) di marmo opie-
sarebbe una chiesa ogni 12000 e ragazze: . tra poggiante su sostegni (stipiti). La mensa
anime, pari a due unit scolastiche I) oratorio femminile con eventuali deve essere alta cm 90100 dal piano
di 20 aule e 4 asili. aule per studi complementari di edu- della predella, la larghezza e profondit
Elementi di un complesso par- cazione femminile: sono in funzione dell'importanza della
rocchiale I) asilo misto con eventuale unita resi- chiesa. Nella mensa va incastrata la pietra
Nella sua espressione massima denza delle suore addette (entit in sacra contenente le reliquie (v. fig. 7)qua-
una parrocchia pu comprendere: funzione alle esigenze del quartiere e lora si tratti degli altari laterali, poichl'al-
o) chiesa con battistero, sagrestia e dell'ordine religioso). tare maggiore viene normalmenteconsa-
campanile; crato dal Vescovo nella cerimonia della
b) canonica con abitazione del par- NUMERO DEI FEDELI DA CONSI-CONSI-
consacrazione della chiesa.
roco: studio privato, ampio sog- DERARSI PRESENTI IN UNA CHIESA
giorno, cucina tinello, 24 locali (Dati Indicativi di larga massima).
n.abitanti
letto, 12 stanze per foresteria, per quartieri isolati N=
alloggio domestica con servizi se- 7
110 95 n.abitanti
parati; per quartieri adiacenti a citt N=
appartamenti singoli per coadiutori 10
2 x abitanti (per paesi
(schema c.s. ma ridotto): apparta- 2025 in campagna N=
mento del sagrestano con famiglia: 2027 5
c) uffici parrocchiali -minimo 2 lo- inferiori ai 5000 abitanti con unica chiesa)
80
cali pi archivio parrocchiale; 190300
7577
d) locali di Azione Cattolica per C 40
uomini, donne, giovent maschile e 1318 60
35
femminile, per riunioni quali confe- 95170 50
Fig. 5 - Altare
renze di San Vincenzo od altri enti A,pianta; B, prospetto; C sezione
assistenziali; trasversale sul presbiterio. 95100
2110

16 A B
17 15
14
6 12

13
9
3 9
9 180
4 9
1
2 9 110 110
3238
7 10
11 70 3032
8
5060
Fig. 4 - Schema di complesso parrocchiale 3238
3238 42
1,chiesa; 2,fonte battesimale; 3,sagrestia;
4campanile; 5,sagrato; 6,canonica;
11, salone adunanze (cinema teatro); 12 oratorio maschile; 13, asilo; 14,orato-
7,uffici parrocchiali; 8,locali di associa-
rio femminile; 15, asilo; 16, residenza suore; 17, giuoco asilo.
zione cattoliche; 9,aule catechistiche; 10,

A.P.I.C.E. S.r.l. 426 Manuale dellArchitetto


CHIESE

L'altare (alta ara) deve essere po-


La credenza deve trovarsi dal
sto in alto: a ci si provvede con la
3 lato dell'Epistola e pu limitarsi
predella che si eleva dal pavi-
5 ad un semplice tavolo le cui di-
mento formando dei gradini sem-
mensioni non dovrebbero essere
pre in numero dispari (v. fig. 6).
inferiori a cm 100 di lunghezza e
L'altare pu essere anche addos-
cm 40 di profondit.
sato alla parete di fondo. La
II sedile per il celebrante va
Chiesa, inoltre, non fissa quale 1416 10 collocato dal lato dell 'Epistola.
debba essere la posizione del sa-
La cattedra vescovile viene in
cerdote all'altare rispetto ai popolo
genere collocata dal lato del
per cui pure da tenere in consi- 30 Vangelo.
derazione il ritorno all'altare Fig. 7 Pianta a sezione della pietra sacra
versum populum-in tal caso oc-
corre affrontare il problema della ~360
sistemazione del tabernacolo.
II tabernacolo custodisce l'Eucari- 2530 3035 4045
stia e le sue dimensioni sono in
140180
funzione della capacit richiesta.
Nell'espressione minima deve con- 3540 3540
4045
tenere un calice, un ostensorio ed 45 6570
una o pi pissidi (v. fig. 8). 10
Oltre all'altare debbono trovare ~26
posto nel presbiterio: la credenza il
sedile per il celebrante e per i mini-
stri nelle funzioni solenni, e nelle ~50
chiese cattedrali o abbaziali, la Fig. 8 Dimensioni dei tabernacoli
cattedra vescovile.
La navata lo spazio riservato ai
II pulpito fu introdotto verso il
90 fedeli. Nella progettazione di essa
XII-XIII secolo col sorgere degli or-
75 si debbono sempre tenere in consi-
dini dei predicatori.
derazione sia il fattore di visibilit
Nelle antiche chiese basilicali il
rispetto allaltare che il fattore acu-
Vangelo e lEpistola venivano letti
stico. Dal punto di vista acustico
dai rispettivi amboni mentre il Ve- 90 una pianta semicircolare o poligo-
scovo pronunciava il sermone da 20
nale richiederebbe laltare nel cen-
un trono eretto dietro laltare o dal
tro focale e non nel centro di cur-
lato del Vangelo. Attualmente il
vatura: pareti concave molto
pulpito viene riservato per le
estese portano svantaggi: vantag-
grandi chiese essendo stato in ge- Fig. 10 Pulpito
giose invece le pareti convesse con
nere adottato il semplice leggio (v.
piccole o grandi curvature.
fig. 10).
Realizzabile la pianta centrale a 5
La larghezza minima di un pulpito
o 7 lati in cui per sono da evitare
di cm 80100; sia il pulpito che 85100 gli angoli tra gli 80 e 100. Pure
il leggio debbono avere un piano 3238
sconsigliabile acusticamente il
inclinato per i libri ed una luce per 1216 913
cubo od il corridoiomentre
la lettura.
2 23 sempre valida la regola: lar-
ghezza = 1/2 o 2/3 della lun-
ghezza.
3642
I banchi (v. fig. 11) per i fedeli non 1518
7980
dovrebbero superare i 57 posti 1
considerando cm 50 per posto.
4346
1619

Fig. 11 Banco con inginocchiatoio

A.P.I.C.E. S.r.l. 427a Manuale dellArchitetto


CHIESE
I confessionali debbono essere facilmente Non lontano dal presbiterio dovrebbe trovarsi Il locale che accoglie lorgano
visibili ma nello stesso tempo in luogori- la cantoria, per quanto per ragioni di acustica deve avere un altezza tale da
servato. Dato che il sacerdote siede nel la si colloca spesso sopra la porta di ingresso. permettere un area libera al
confessionale per lunghi periodi lo spazio Il dimensionamento di una cantoria e in fun- disopra delle canne di almeno
a Iui destinato deve essere accuratamente zione della importanza dell organo; la gran- m 11,50. Lo spazio da riser-
dimensionato e possibilmente ventilato. dezza dell organo logicamente in funzione vare ai cantori va dimensio-
Inoltre la posizione delle grate deveesat- della chiesa. In genere si calcola: nato in modo da garantire la
tamente cadere sulla mezzeria della sedia migtiore sistemazione degli
nelle chiese piccole: 1 registro per 200300 m stessi rispetto al maestro ga-
del confessore inoltre il sedile per lo stesso
deve essere variabile in altezza e sufficien- medie: 1 300400 m rantendo per tutti la visibilit
temente largo e profondo. grandi: 1 400500 m necessaria. In diretta comuni-
cazione col presbiterio deve
H
trovarsi la sagrestia dove ven-
100110 8085 I gono conservati i paramenti e
R suppellettili sacri e dove il clero
V R si raccoglie per prepararsi alle
V
cerimonie. La superficie di essa
A pu in linea di massima essere
250280 D A B
D calcolata da un 1/5 a 1/20 di
85 8085 85
Fig. 13 Tipi di sospensioni per campane quella della chiesa. Nella sua
minima epressione essa pu
A, sospensione con l'asse passante per l'anello del
comporsi di un unico ambiente
2 x R ; V = 3,1 P; Hmax= 1,55 P); in cui debbono trovare posto:
battacchio (D = max
2,5 un banco per paramenti sacri
2xR dalle dimensioni minime di m
B, sospensione a ceppo rialzato (D = ;
1,8 1,502 00, largo circa cm 90;
Vmax = 1,5 P; Hmax= 0,25 P); P, peso campana. un armadio profondo cm
7577 4555
8590 per i piviali, le casule (o
6567 20 8590 pianete) ed altri paramenti;
B un armadio largo al minimo
cm 150 profondo cm 6570
2538 per le dalmatiche ed altre pia-
nete;
25 170 un armadio profondo cm 65
per i paramenti minori;
220250
un armadio profondo cm 40
per la conservazione dei vari
arredi sacri.
A Logicamente lo sviluppo dei
30 mobili in funzione dell impor-
tanza della chiesa. Nella sagre-
Fig. 12 Confessionale 140 125 stia occorre poi almeno un
A, pianta; lavabo, un piccolo altare ed il
B sezione longitudinale; sacrario cio lavello con scolo
C, sezione trasversale. diretto nel terreno. Per la com-
Nella pianta a sinistra soluzione aperta posizione interna della chiesa
schermata, a destra soluzione chiusa con bene tenere presente i colori
battente. C D dei paramenti che sono in fun-
II fonte battesimale pu es- zione della liturgia romana
Fig. 14 Dimensioni di arredi e paramenti
sere di qualunque forma. A,armadio di sagrestia per piviali e casule (pianete); bianco (purita) rosso (passione
La vasca bene sia divisa B, armadio per dalmatiche; C,dalmatica; D,pianeta e carita) verde (speranza) viola
gotica; E,calice; F,ostensorio (rito romano); G, pis- (penitenza) nero (lutto).
in due parti non co- side per la conservazione delle particole (un diame-
municanti: in una viene tro di cm 16 permette la raccolta di 500600 parti-
conservata l acqua battesi- cole); H,patena.
male, laltra deve ricevere
lacqua che servita per ii ~15 1113
Battesimo che attraverso il 150160 4580
sacrario (piccolo pozzo ri-
1525 2230
vestito di muratura ai lati) 1015 2545
deve essere direttamente B G H E
dispersa nel terreno. F

A.P.I.C.E. S.r.l. 427b Manuale dellArchitetto


CIMITERI
ELEMENTI GENERALI PER LA 0,60 0,60 0,60 0,60
PROGETTAZIONE
Nozioni di polizia mortuaria. 1,50
-I cimiteri sono i luoghi dove vengono 0,80 0,80 0,80 0,80 1,80
sepolti i cadaveri umani perch subiscano 0,50
i processi di decomposizione e di minera-
lizzazione fuori del contatto con i viventi. 2,00
1,50
0,60
L'uso dei cimiteri veri e propri, situati fuori 1,00

delle mura cittadine, si pu dire abbia


avuto inizio verso la met del sec. XVIII,
1,80
quando si cominci ad impedire il seppel- 2,40
1,40
limento delle salme nelle chiese e nelle 1,50
loro adiacenze, uso che era perdurato per 0,60 B
molti secoli.
A
In Italia la materia disciplinata attual-
mente dagli art, 337-343 del T.U. delle Fig.1 Superfici di occupazione delle sepolture ad inumazione. A, adulti; B fanciulli.
leggi sanitarie 27 luglio 1934 n. 1265 e
dal Regolamento di polizia mortuaria approvato con R.D. trentennali o perpetue. Qualche pericolo rappresentato
21 dicembre 1942 n. 1880. In essi vengono chiaramente dalla possibilit che la pressione dei gas rompa la cassa di
indicate le numerose prescrizioni d'igiene mortuaria intese a metallo lungo le saldature; contemplato per l'uso di
salvaguardare la salute pubblica: particolare importanza speciali apparechi con materiale atto a fissare i gas della
assumono le norme per il periodo di osservazione dei putrefazione
cadaveri, le precauzioni per i morti di malattie La cremazione consiste nella bruciatura del cadavere con
infettivo-diffusive, le disposizioni sul servizio dei cimiteri, sui diversi procedimenti, seguita dalla raccolta delle ceneri in
sistemi di sepoltura, sulla costruzione ed infine sullasoppres- apposita urna.
sione dei cimiteri (il terreno di un cimitero soppresso non Scelta della localit adatta per un cimitero.
pu essere destinato ad altro uso se non siano trascorsi A norma dell'art. 337 del T. U. delle leggi sanitarie ogni
almeno 15 anni). Comune deve avere aImeno un cimitero a sistemadi inuma-
Forme di sepolture. -La destinazione dei cadaveri ha avuto zione: i piccoli Comuni possono avere insieme un cimitero
nel tempo varie forme a seconda della natura e delle usanze consorziale quando siano contermini
dei popoli; si citano l'abbandono in luoghi deserti o su rupi, II progetto di costruzione o di ampliamento di un cimitero
la tumulazione in grossi monumenti (dolmen),I'imbalsama- deve essere preceduto da uno studio tecnicourbanistico ed
zione ed il deposito dentro adatte costruzioni, I'immersione igienico dellarea da prescegliere, eseguito a cura diunap-
in lago o in mare, ecc. Attualmente, salvo poche eccezioni, posita Commissione provinciale. Lart. 86 del Reg. di polizia
le forme si possono sostanzialmente ridurre a tre categorie, mortuaria indica i requisiti fondamentali sullubicazionedel-
e cio all'inumazione, alla tumulazione ed alla cremazione. larea (lontana dai centri abitati, collegata da facili vie di
Per inumazione si intende il seppellimento nel terreno della comunicazione, a non meno di 200 metri di distanza dalle
salma contenuta in una cassa di legno dolce, la quale case cittadine periferiche, preferibilmente a valle dellabitato
impedisce in un primo tempo la dispersione delle materie ed e sottovento rispetto ad esso nei riguardi dei ventipredomi-
assicura una certa riserva d'aria per i batteri aerobi che nanti nella zona) sui caratteri fisico-meccanici del suole per
accelerano la decomposizione, mentre in un secondo la sua idoneita all'inumazione, sulla profondit e direzione
tempo, consumandosi, favorisce il contatto con il terreno. II della falda freatica.
processo si svolge in due periodi successivi: nel primo, della II quarto comma dell'art. 338 del T. U., riguardante la
durata di circa 4 mesi, i batteri della putrefazione ed altri facolt di deroga concessa al Prefetto nei riguardi della
saprofiti aerobi ed anaerobi, partendo dalle vie distanza dei cimiteri dall'abitato, stato modificato dall'art. 1
gastro-intestinali, si diffondono in tutto il corpo iniziando la della Legge 17 ottobre 1957:
decomposizione: nel secondo, molto pi lungo (6-7 anni Pu altres il Prefetto, su motivata richiesta del Consiglio
fino a 10 anni), si attua lossidazione delle sostanze prodotte Comunale, deliberata a maggioranza assolluta dei consi-
a mezzo dell'attivita-biochimica dei batteri aerobi,comple- glieri in carica, e previo conforme parere del Consiglio
tandosi la rnineralizzazione. Per tale ragione la sepoltura per Provinciale di Sanit, quando non vi si oppongano ragioni
inumazione viene concessa per un periodo di dieci anni igieniche e sussistano gravi e giustificati motivi, ridurrel'am-
(rinnovabile), ai fini di un necessario avvicendamento in piezza della zona di rispetto di un cimitero, delimitandone il
spazi limitati quali sono i cimiteri. perimetro in relazione alla situazione dei luoghi, purch nei
La tumulazione consiste nel disporre il feretro (doppia cassa centri abitati con popolazione superiore ai 20000 ab. il
di cui quella interna di metallo) in nicchie o loculi separati, raggio della zona non risulti inferiore ai m 100 ed almeno ai
scavati nella roccia o costruiti in muratura. II processo sulla m 50 per gli altri Comuni .
salma comincia in un primo tempo, come nell'inumazione, Natura del terreno. -L'impianto o l'ampliamento di uncimi-
con la putrefazione, ma successivamente, per la mancanza tero, anche a norma del regolamento, si fonda sul sistema
di ossigeno, la mineralizzazione viene molto rallentata:que- di inumazione. Pertanto assume importanza determinante la
sto fatto per non porta in linea generale conseguenze struttura fisico-meccanica del terreno: esso deve avere nor-
nocive perch le concessioni di loculi per tumulazioni sono mali caratteristiche medie per permettere lo svolgimento del

A.P.I.C.E. S.r.l. 428a Manuale dellArchitetto


CIMITERI
Dovr essere sciolto ed asciutto in giusto grado fino alla quale razionale soluzione la sistemazione o creazione di
profondit di m 2,50, in modo da avere una modica recinti cemeteriali di forma allungata, disposti parallela-
permeabilit all'aria per favorire l'azione dei batteri aerobi mente alle direttrici radiali della citt ad adeguata distanza
ed all'acqua per non essere sottoposto a dilavamenti a dal nucleo urbano, e circondati dalle zone di verde destinate
causa delle acque superficiali. In un terreno troppoimper- a restare intermedie tra aggregato intensivo urbano e futuri
meabile e umido si andrebbe incontro infatti alla cosiddetta quartieri autosufficienti o satelliti. Superficie occorrente
saponificazione dei cadaveri (adipocera): in un terreno per un cimitero. -L'ampiezza dell'area da assegnare ad un
troppo secco e ventilato o molto avido di acqua siverifiche- cimitero si fonda essenzialmente sulla superficie dei campi
rebbe il processo della mummificazione: in un terreno di inumazione, la quale deve essere sufficiente per tutti i
eccessivamente ghiaioso le acque superficiali, infiltrandosi ,seppellimenti richiesti in base alle statistiche di popolazione
facilmente, trascinerebbero nella falda sottostante le so- e di mortalit del Comune. L'estensione degli altri tipi di
stanze in decomposizione. Comunque, vi e anche una certa sepoltura dipende da fattori locali. da aggiungeresucces-
graduazione nei requisiti a seconda delle varie stratificazioni sivamente l'area occupata dai viali e giardini e dallecostru-
del suolo sopra, attorno e sotto la salma. zioni cemeteriali.
Altro elemento che pu influenzare il regolare svolgersi del Per il calcolo dell'area dei campi d'inumazione viene assunta
processo la distanza della falda freatica dal piano di la media annuale dei morti dell'ultimo decennio ricavata
appoggio della salma: per un'adeguata sicurezza occorre dalle statistiche di mortalit del Comune: tenuto conto del
che il livello della zona di assorbimento capillare non arrivi periodo di 10 anni ritenuto sufficiente, a terreno adeguato
ad una distanza inferiore a m 0,50 da detto piano: inoltre la perch siano completati i processi di mineralizzazione delle
falda idrica deve avere direzione tale che non possaalimen- salme, I'area in questione dovr essere almeno 10 volte pi
tare eventualmente pozzi o sorgenti dell'abitato. estesa dello spazio necessario per il numero presunto dei
Le condizioni sopra illustrate possono essere artificialmente morti da seppellire in ciascun anno.
realizzate con opere di colmata e di taglio con terreni La superficie occupata sul terreno da una singola fossa
estranei, con opportune opere di drenaggio profondo, con viene calcolata in modo diverso per gli adulti e per i fanciulli
opere di sbarramento atte a deviare la direzione dimovi- al disotto dei 10 anni. Per le salme di adulti lo scavo nella
mento della falda, ecc. parte pi profonda deve avere le dimensioni di m 1,80 x
II piano di appoggio della salma fissato dal Reg. in m 2,00 0,80, mentre le fosse devono distare almeno m 0,60 I'una
di profondit, in modo che per un terrenoadatto lo spessore dall'altra da ogni lato, tenuto conto di una leggera scarpa si
dello strato possa impedire ai gas della putrefazione, come calcola una superficie di m 3,50 per posto. Per i fanciulli le
anche agli insetti ed ai vermi, di risalire allesterno, e che fosse devono avere le dimensioni di m 1,50 x 0,50 e distare
attorno alla salma si mantenga una temperatura nonsog- almeno m 0,50 dalle altre da ogni lato, con una superficie
getta alle variazioni giornaliere. Decentramento dei cimiteri. in media di m 2,00 per salma (fig. 1). Si ammette una
Quando il centro abitato presenta un grande sviluppo, ripartizione di 73 adulti e 27 bambini per ogni 100 morti.
non risulta pi conveniente un solo cimitero accentrato, sia L'area netta d'inumazione dovr inoltre essere maggiorata
per la grande distanza dai quartieri pi lontani, sia per un in funzione della divisione in riquadri con formazioni binarie
certo appesantimento dei suoi servizi. Ordinariamente si (fosse su due file), ternarie (fosse su tre file), quaternarie
consiglia che un cimitero non debba superare l'estensione di (fosse su quattro file), e quindi della necessit di vialetti di
70 ettari. ripartizione. Per ricavare i coefficienti di maggiorazione
II problema del decentramento, tuttavia non facile a possono in genere servire gli schemi della fig. 2, compilati,
risolversi nel quadro della composizione urbanistica di una come d'uso, sulle dimensioni tipiche dei posti m 2,40 x 1,40
citt a grande espansione, che mira naturalmente adassor- e m 2,00 x 1,00.
bire ed ingrandire i cimiteri finitimi. Infatti la moltiplicazione Devesi ancora calcolare una maggiore assegnazione di
di tali isole nel territorio comunale, circondate dalle relative terrreno per leventualit di epidemie, equivalente ad un
zone di rispetto, con i conseguenti deprezzamenti dei terreni sesto dellarea totale occorrente per le inumazioni ordinarie
circostanti nei riguardi edificativi, rappresenta un grande (art. 88 Reg.) Dovranno infine aggiungersi larea per le
ostacolo per l'economia complessiva cittadina. Si indica sepolture private, larea destinata alle costruzioni necessarie

A.P.I.C.E. S.r.l. 428b Manuale dellArchitetto


CIMITERI

ADULTI FANCIULLI
formazione binaria

16,00 12,00

14,00 10,00

6,80 4,80 4,00 6,00

Area unitaria m 108,80:20 = m 5,44 coefficiente di maggiore = 0,62 Area unitaria m 72,00:20 = m 3,60 coefficiente di maggiore = 0,80

formazione ternaria

9,20 7,20 6,00 8,00

Area unitaria m 147,20:30 = m 4,91 coefficiente di maggiore = 0,46 Area unitaria m 96,00:30 = m 3,20 coefficiente di maggiore = 0,60

formazione quaternaria

11,60 9,60
8,0010,00

Area unitaria m 185,60:40 = m 4,64 coefficiente di maggiore = 0,38 Area unitaria m 120,00:40 = m 3,00 coefficiente di maggiore = 0,50

Fig. 2 - Superfici di terreno per fosse comuni per i vari tipi di riquadri, con vialetti di ripartizione di m 2,00. Dimensioni secondo il Reg. vigente.

A.P.I.C.E. S.r.l. 429 Manuale dellArchitetto


CIMITERI

cittadini, l'entit ed il carattere delcimi- abitanti, per il fatto che per i centri 24 ore (art. 11 Reg.):
tero, ecc." attualmente si nota unconti- minori vengono maggiormente usate a) morte in abitazioni anguste o
nuo aumento della tendenza alla tu- le formazioni ternarie e quaternarie, povere che siano inadatte o
mulazione. Generalmente per una viene ordinariamente impiegato un nelle quali sia pericoloso il man-
citt di 100000 ab. si possono preve- minor numero di sepolture private, si tenere le salme per il periodo
dere 5000 sepolture private occupanti richiedono una minore monumenta- prescritto;
in media m 6 ciascuna. L'area riser- lit ed un pi modesto sviluppo di
vata alle costruzioni, alle strade, ai viali edifici accessori, ecc. b) morte in seguito a qualsiasi acci-
ed ai giardini si calcola per circa 1/4 dente sulla pubblica via o in
dell'area totale di seppellimento. ELEMENTI DELLA luogo pubblico;
COMPOSIZIONE
Superficie occorrente per un cimi- c) ignote, cui debba farsi esposi-
tero di una citt cattolica di 100000 Edifici comuni, - Sono quelli che zione al pubblico per il riconoscimento.
abitanti con mortalit annua del 15% si ritengono indispensabili, pur con Per le prime due categorie i locali
una razionale graduazione di consi- devono consentire l'assistenza da parte
a) Area d'inumazione per adulti stenza e di sviluppo a seconda del- dei parenti: per tutte occorrono dei
0,73x1500x3,50x10 m 38325 l'entit, al funzionamento tecnico, collegamenti tali da far avvertire dal
igienico ed amministrativo dei cimi- custode ogni eventuale manifestazione
b) Area d'inumazione per fanciulli teri. di vita. Ambienti ampiamente ventilati
0,27x1500x2,00x10 8100 Recinzione. - L'area del cimitero e freschi, pavimenti impermeabili e
deve essere recinta mediante un con pendenza verso chiusini appositi,
c) Area per vialetti secondari di muro alto non meno di m 2,50 dal rivestimenti lavabili alle pareti.
ripartizione, supposta una piano esterno di campagna, sul
formazione binaria con vialetti quale possono appoggiarsi lapidi, Camera mortuaria. - Serve al tem-
di m 2,00 edicole ed altri monumenti funebri. poraneo deposito di tutti i feretri,
per adulti 38325x0,62 23761 quando passato il periodo di osser-
per fanciulli 8100 x 0,80 6480 Ingressi ed abitazioni. - Per il pic- vazione, in attesa di essere sepolti o
colo cimitero basta un cancello per cremati. Pu eccezionalmente funzio-
d) Area riservata in caso di epidemie pedoni e veicoli sorvegliato da un nare da deposito di osservazione in
1/6(a+b)-1/6x46425 7737 custode con abitazione: nei medi e mancanza di questo e dell'obitorio co-
grandi impianti occorre distinguere munale. Ampiezza derivante dal nu-
e) Area per sepolture private l'ingresso carrozzabile per i cortei fu- mero dei decessi giornalieri, tenendo
in edicole colombari, ecc. nebri e l'ingresso per i pedoni, sorve- conto di un margine di sicurezza per
5000x6 gliati da uno o due posti di custodia. punte di mortalit eccezionale. Am-
30000 Abitazioni del custode, del direttore biente con pareti rivestite di marmo o
ed eventualmente degli ispettori e dei altro materiale lavabile fino all'altezza
f) Area riservata per viali principali, vigili. Per reparti confessionali non di m 1,50, con pavimento liscio e im-
edifici vari, spazi a verde cattolici sono prescritti ingressi di- permeabile disposto in modo da assi-
1/4(a+b+c+e)=1/4x106666 stinti. curare il facile scolo delle acque di
lavaggio, di cui deve essere anche
26666 Uffici. - Direzione: ufficio diret- assicurato il facile ed innocuo smalti-
g) Reparto contagiosi ed indecomposti tore, salotto, attesa. Ispettorato: mento.
(a corpo) 4000 ispettore, vice-ispettori, locale per il Per i grandi cimiteri bene preve-
pubblico. Amministrazione: capo uf- dere una camera mortuaria, come an-
h) Reparti per non cattolici ficio, segreteria, cassa, ecc. Ufficio che un deposito di osservazione, per i
(a corpo) tecnico: capo ufficio, disegnatori, as- deceduti di malattie infettivo-diffusive.
20000 sistenti, controllo progetti e bozzetti.
Servizi igienici per il personale ed il Sola per le autopsie con annessi. -
Totale............... m pubblico. Locale ampiamente illuminato ed ae-
165069 rato, con al centro un tavolo anato-
Locale di pronto soccorso. - Per mico in gres ceramico, in marmo, in
In cifra tonda quindi sono neces- eventuali disgrazie o malori in cui ardesia, in pietra artificiale o in me-
sari, come superficie minima per un occorressero visitatori e parenti. tallo, provvisto di adatta canalizza-
cimitero a carattere fortemente inten- zione per l'allontanamento dei liquidi
sivo, m 1 65 per ogni abitante. Deposito di osservazione (qualora cadaverici e delle acque di lavaggio, e
In linea generale si prevedono m il Comune non disponga di un appo- di mezzi per il loro rapido ed innocuo
2,20 - 1,90 per ab, per citt superiori sito obitorio). - adibito ad ospitare smaltimento.
ai 100000 ab., m 1,80 - 1,60 per le salme delle seguenti persone per il
citt intorno ai 100000 ab. e m 1,50 prescritto periodo di osservazione di Chiesa o cappella, - adibita alla
- 1,40 per cittadine di circa 10000

A.P.I.C.E. S.r.l. 430a Manuale dellArchitetto


CIMITERI

benedizione dei feretri ed alle funzioni perficie di circa m 6,00 e contenenti mazione all'estero molto pi svilup-
religiose in onore dei defunti. numerosi loculi per tumulazione sia pata che in Italia, dove soltanto i cimi-
bene che abbia un comodo ac- fuori terra sia in cripta. La cappella teri pi importanti (circa 40) conten-
cesso, per consentire l'inoltro dei carri privata sar dotata di un altare per gono l'edificio del Crematorio. Il pro-
funebri fino al piano della sala. Locali cerimonie funebri. Sono destinate a cedimento consiste nell'incenerimento
annessi: sagrestia ed uno o pi locali sepolcreti di famiglia e presentano le del cadavere coi minore dispendio e
per soggiorno di un sacerdote. pi svariate manifestazioni di archi- con la maggiore salvaguardia dell'abi-
tettura funeraria. tato dalle esalazioni sgradevoli; per-
Il complesso delle sepolture. - La tanto devesi svolgere in uno speciale
composizione dei campi di sepoltura Tomba di famiglia - un tipo di complesso posto entro il recinto del
propriamente detti deve presentare di- sepoltura perpetua a spesa limitata; cimitero e dotato di impianti e servizi
stinti reparti per cattolici, israelitici, consiste in una sepoltura privata, in particolari.
acattolici e per le salme indecomposte genere in cripta sotterranea, con su- l forni d'incenerimento sono gene-
all'atto dell'esumazione al cessare del perficie leggermente pi ampia del ralmente del tipo a combustione
periodo di concessione. l tipi di sepol- normale, sopra la quale viene eretto (preferibili a quelli a distillazione) e si
tura possono cos riassumersi: un piccolo monumento architettonico dividono in due categorie: quelli nei
o scultoreo. quali il cadavere incenerito dalla
Fosse comuni. - A sistema d'inuma- fiamma sviluppata da un focolare a
zione secondo schemi binario, ternario Stele. - Rappresenta la forma pi legna (tipo Gorini) oppure da una mi-
e quaternario. Ogni fossa deve essere economica di sepoltura privata, con- scela di gas proveniente da un gaso-
contraddistinta da un cippo portante sistendo in un semplice elemento la- geno e di aria in corrente attivata (tipo
un numero progressivo e l'indicazione pideo posto alla sommit del tumulo Venini), e quelli nei quali l'inceneri-
dell'anno di seppellimento. consen- di terra. mento avviene mediante l'aria portata
tito un piccolo monumento o lastra con ad altissima temperatura (1000C), di
dimensioni in pianta massime m 1 x 2 Ossario. - il luogo destinato ad solito forniti di recuperatori di calore
e di varia altezza. accogliere le ossa provenienti dalle (tipo Siemens).
esumazioni. Appare superato ormai La cremazione si pu svolgere in un
Colombari. - Sono costituiti da un l'ossario comune, costituito da uno o locale situato a piano terreno del tem-
insieme di loculi disposti in portici, in pi vaninterrati, genera: lente posti pio crematorio, collegato con la sala
gallerie sotterranee e semisotterranee, sotto la chiesa. Attualmente si prefe- delle cerimonie funebri attraverso un
in templi, ecc. per tumulazioni singole. risce l'adozione di speciali colombari piccolo ambiente che serve ad impe-
l loculi possono essere disposti nel a cellette sotterranei o fuori terra, dire la vista diretta dell'operazione,op-
senso della profondit (di punta) o nel calcolati per ospitare le urne ossario pure nel seminterrato adottando il si-
senso longitudinale (di fascia); le loro per un periodo di circa 50 anni. stema di calare nascostamente la
dimensioni dovrebbero aggirarsi su m Normalmente le urne hanno le di- salma dal catafalco sito nella sala
2,15 x 0,78 x 0,75. Ogni feretro (con mensioni di m 0,20 x 0,20 x 0,60 delle cerimonie e di rinviare le ceneri
duplice cassa, l'una di legno e l'altra di (basandosi sulla lunghezza media del dopo l'operazione, ci che reputato
metallo) deve essere situato in loculo femore di cm 55 circa), e vanno essere il procedimento migliore.
distinto, scavato in roccia compatta o disposte di testa nelle cellette delle Le ceneri vengono raccolte accura-
costruito con buona opera muraria, pareti. tamente e deposte in apposite urne (m
intonacato all'interno con cemento e Per una citt di 100000 abitanti, 0,20 x 0,20 x 0,30) che vengono sug-
chiuso ermeticamente con muratura o con mortalit annua del 15 % sar gellate e collocate nelle cellette di spe-
lastra di pietra. Secondo il vigente necessaria pertanto un'estensione di ciali colombari, di solito situati in porti-
regolamento, lo spessore delle pareti m 3000 che, con una parete alta m cati interni ed esterni al tempio.
delle nicchie e dei loculi in muratura 3,00, richieder uno sviluppo lineare Locali mediamente necessari in un
ordinaria deve essere al minimo di cm di m 1000. tempio crematorio:
40, mentre per le solette ed i tramezzi Peristilio d'ingresso per il pubblico,
delle costruzioni in cemento armato Edifici speciali. - Nei grandi cimi- da cui si possa accedere ai porticati
deve essere al minimo di cm 10 (art. teri vengono istituiti alcuni speciali delle cellette con le urne.
55 Reg.). edifici che hanno funzioni celebrative
La chiusura bene sia eseguita con o sono inerenti a particolari forme di Sala delle cerimonie in onore della
muratura di mattoni con antistante la- trattamento dei cadaveri. salma.
stra marmorea di cm 3 di spessore,
posta in opera in modo da lasciare Famedio. - costituito da una Ambienti per il deposito, il ricono-
una intercapedine di circa cm 5. L'al- costruzione improntata architettoni- scimento, la preparazione e la colloca-
tezza delle pareti contenenti i loculi camente a tempio votivo e destinata zione della salma sul carrello.
non dovrebbe superare i m 3,00. alle sepolture di cittadini illustri e be-
nemeriti. Ambiente per il forno d'inceneri-
Edicole o cappelle private. - Sono mento con annessi.
piccole costruzioni occupanti una su- Crematorio. - La pratica della cre-

A.P.I.C.E. S.r.l. 430b Manuale dellArchitetto


CIMITERI

Locali per il pubblico, per i ministri necessari alla manutenzione dei Locali per giardinieri, operai, guar-
del culto, per gli uffici, ecc., con i campi verdi (attrezzi, sementi, terra diani, affossatori, consistenti in spo-
relativi servizi igienici. vegetale, concime, ecc.), con accanto gliatoi servizi igienici, refettori con cu-
eventuali vivai di fiori e piccoli arbu- cina centrale.
Locali di servizio e deposito attrezzi. sti.
Gruppi di servizi igienici per il pub-
Servizi tecnici. - Al funzionamento Magazzini e depositi per il mate- blico, dislocati con la massima discre-
del complesso cemeteriale sono indi- riale residuo della demolizione di zione lungo il perimetro del cimitero a
spensabili i seguenti servizi: vecchie tombe. distanze regolari.
Magazzini e depositi per i materiali

A.P.I.C.E. S.r.l. 430c Manuale dellArchitetto


MATTATOI

ELEMENTI GENERALI cello di produzione e spedizione zione del complesso costruzione - im-
PER LA PROGETTAZIONE (approntamento della carne per pianti di lavorazione .
grossi centri urbani lontani e conse- Da tener presente che, qualunque
Generalit. - l mattatoi o macelli guenti trasporti frigoriferi), macelladi sia l'entit del mattatoio, occorrono
sono stabilimenti pubblici o privati nei consumo e di spedizione sempre basilari attrezzature igieniche e
quali si procede con metodi razionali (approntamento della carne suffi- sanitarie, e che, per quanto sviluppato
alla macellazione degli animali le cui ciente per un centro vicino e della dal punto di vista industriale e com-
carni sono destinate all'alimentazione carne per un centro urbano lontano), merciale, il mattatoio non dovr mai
umana, e nei quali dette carni possono ecc. perdere il precipuo carattere di organi-
essere conservate od esposte per la Non data una classificazione smo sanitario a tutela della alimenta-
vendita. Compiti complementari sono ufficiale dei mattatoi. In linea d'o- zione e della salute pubblica.
il deposito o la lavorazione dei sotto- rientamento, tuttavia, essa potrebbe
prodotti, il trattamento risanatore di essere delineata in funzione dell'en- Scelta dell'area. - Criteri fonda-
alcune specie di carni consumabili tit e dei procedimenti di lavorazione mentali:
sotto condizione, la denaturazione o la impiegati, con il presupposto che una
distruzione di animali infetti e di carni graduazione dei vari tipi di mattatoi, Localit asciutta e ben ventilata con
infette o avariate. fondata esplicitamente sulla poten- terreno sciolto ed aerato. In genere
L'arrivo degli animali pu avvenire zialit (numero di utenti serviti op- preferibile una giacitura orizzontale o
da zone lontane per ferrovia, o da pure quantit di carne netta prodotta in lieve pendio, con un'area di forma
zone agricole di forte produzione di per anno), possa corrispondere ad rettangolare.
bestiame mediante autotrasporti, ed una reale progressione dei sistemi di
alcune volte anche a piedi. Presso lavoro e dei procedimenti di matta- Tenuto conto dei progressi delle
grossi centri urbani si trova attual- zione. tecniche di lavorazione e di tratta-
mente spesso abbinato al mattatoio il Fattori numerici in giuoco sono mento, l'ubicazione potrebbe essere
mercato del bestiame, con economica pertanto l'entit della popolazione alla periferia del centro abitato in zona
unificazione di alcuni servizi. i criteri servita e la produzione annua di non troppo eccentrica, salvo l'accen-
moderni tendono piuttosto al raccor- carne netta. Dato che il primo ele- nato riavvicinamento del mattatoio ai
ciamento del cosiddetto circuito della mento (dipendente dal consumo spe- centri di produzione dei bestiame.
carne viva , cio del viaggio del be- cifico di carne) molto variabile da
stiame, nei rispetti dell'altro circuito regione a regione e da provincia a Per un mattatoio importante neces-
della carne morta , cio del viaggio provincia, la classificazione si pu sit di un raccorda ferroviario; per tutti
delle carni macellate. Si tende infatti a ragionevolmente impostare sulla necessit di un buon sistema viario con
stabilire il mattatoio al centro di una produzione annua netta, integrata possibilit di distinzione tra le vie di
zona agricola di forte produzione zoo- eventualmente dal numero di utenti afflusso del bestiame dal contado o
tecnica e ad inviare ai grossi centri di basato sul consumo medio specifico, delle carni foranee (macellate altrove)
consumo le carni macellate mediante che in Italia attualmente ha superato e le vie di smistamento delle carni
adatti trasporti frigoriferi. i 22 kg/ab. anno. macellate localmente verso centriabi-
tati di consumo.
Distinzioni e classificazioni. - Mattatoio di piccola entit. - Da
Una prima distinzione da fare tra 130 a 300 t di carne netta prodotta Posizione dell'area idonea per un
macello pubblico e macello privato. I per anno. Da 6000 a 15000 utenti facile e razionale smaltimento dei rifiuti
macelli pubblici sono di propriet co- circa. liquidi, sia con la immissione nella rete
munale e vengono in linea ordinaria di fognatura esistente, sia con lo sca-
gestiti dalla stessa amministrazione: Mattatoio di media entit. - Da rico in un fiume, in un lago, ecc.,
sono posti sotto la direzione di veteri- oltre 300 fino a 2000 t di carne netta previa un'adeguata depurazione.
nari comunali. Sono necessari per per anno. Da oltre 15000 a 100000
centri con popolazione superiore ai ab. circa. Congruo approvvigionamento
6000 ab., mentre per quelli con popo- idrico e sufficiente pressione nella rete
lazione minore consigliata l'istitu- Mattatoio di notevole entit. - Ol- dell'acquedotto.
zione di macelli consorziali. tre 2000 t di carne netta per anno.
l macelli privati sono quelli annessi Oltre 100000 utenti circa. Dimensionamento. - l criteri pi
a stabilimenti per la lavorazione indu- usualmente impiegati si basano sul-
striale delle carni insaccate, in scatola, A ciascun tipo di mattatoio cos l'entit delta popolazione interessata
in conserva, ecc. Da tempo si auspi- definito nella sua entit numericado- (popolazione compresa nella zona di
cato che detti macelli potessero prov- vranno armonicamente corrispon- influenza, incremento previsto in 40-
vedere anche all'immissione di carne dere organismi modesti o rilevanti, 50 anni, ulteriore popolazione servita
fresca al consumo normale. con procedimenti di lavorazione dal- in altri centri, popolazione stagionale),
Altre distinzioni sono tra macello di l'artigianale al semindustriale ed al- e si riferiscono piuttosto alle disposi-
consumo (approntamento della carne l'industriale, in modo da realizzare zioni planimetriche tradizionali, cio in
per un centro abitato contiguo), ma- sempre il miglior grado di utilizza- orizzontale. La pi nota la formula

A.P.I.C.E. S.r.l. 431a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

dello Schwartz: zione delle carni, ecc. ria, depositi e lavorazioni sottoprodotti
industriali).
Popolazione Area in m per abi- Percentuali medie delle diverse
tante specie di carni abitualmente consu- 8) Servizi amministrativi e direttivi, al-
fino a 10000ab 0,86 mate: loggi, laboratori, spogliatoi e servizi
da 10000 a 20000 ab 0,55 Bestiame bovino adulto 43 % igienici per il personale.
da 20000 a 30000 ab 0,45 Vitelli 18 % 9) Locali per il pubblico.
da 30000 a 50000 ab 0,34
Ovini e caprini 9%
da 50000 a 100000 ab 0,25
oltre 100000 ab 0,18
Suini 28% 10) Servizi sanitari complementari
Equini 2% (disinfezione dei veicoli, concimaia,
Recenti norme francesi indicano i se- stazione di depurazione delle acque
guenti valori per i tipi di mattatoio Pesi medi ammissibili per le carni di luride).
maggiormente concentrati: ciascuna specie di animali:
11) Servizi generali tecnici
mattatoio di piccola entit: Bovini adulti 275 kg (approvvigionamento idrico, centrale
da 0,40 a 0,60 m/ab. Vitelli 60 kg Totale Percentuale
Ovini 16 kg Consumo carni delle carni importate

mattatoio di media entit da: Suini 70 kg N. Comune tot. carne importanti rispetto al cosumo

0,25 a 0,40 m/ab. Equini 200 kg quintali quintali totale

1 Alessandria 13741 2326 17%

mattatoio di notevole entit: Quinto quarto. - L'insieme dei sot- 2 Ancona 19806 4207 21%
3 Bari 33282 5626 17%
da 0,15 a 0,25 m/ab. toprodotti alimentari (frattaglie) e dei
4 Bergamo 1486 788 53%
sottoprodotti industriali (pelli, corna, 5 Bologna 90000 20000 22%
l criteri moderni si basano pure sul ossa, unghie, sangue, setole, ecc.) 6 Cremona 65203 8751 13%

consumo medio di carne per setti- provenienti dalla macellazionedell'a- 7 Ferrara 42945 6537 15%

mana: le norme francesi richiedono nimale prende comunemente la de- 8 Firenze 142918 86074 60%
9 Genova 155499 61794 40%
una superficie coperta da 0,10 a 0,20 nominazione di quinto quarto .
10 Milano 442409 325716 74%
m, a seconda della importanza del Nella pratica commerciale ed indu- 11 Modena 35282 8319 24%

macello, per ogni kg di carne netta striale delle carni, infatti, si considera 12 Napoli 120000 47148 39%

preparata per settimana, ed una su- che da ogni animale macellato si 13 Padova 47000 7000 15%

perficie complessiva di almeno quattro ricavino quattro quarti (da due mez- 14 Parma 23712 1795 8%
15 Pavia 18834 966 5%
volte quella coperta dai fabbricati. zane), che costituiscono il peso netto
16 Perugia 13268 1078 8%
dell'animale macellato, pi un cosid- 17 Ravenna 16418 947 6%

Orientamento. - Particolarmente detto quinto quarto formato da 18 Roma 429485 234815 55%

importante per i locali di abbattimento tutto quello che rimane dalla macel- 19 Taranto 21691 4664 21%
20 Torino 203628 74520 37%
e lavorazione, le cui facciate finestrate, lazione.
21 Trieste 74579 43471 58%
per quanto possibile, dovrebbero es- 22 Venezia 70636 27588 39%
sere rivolte verso il settore tra Nord-Est Elementi costitutivi del matta-
matta- 23 Verona 28100 6100 22%

e Nord-Ovest. toio. - Ai fini didattici gli elementi


funzionati di un mattatoio possono TOTALE 2109922 980230 46%

Legislazione. - In Italia la materia essere riuniti nei seguenti raggruppa-


regolata principalmente dal R. D. 20 menti corrispondenti a determinate termica e distribuzione acqua calda e
dicembre 1928, n. 3298 Regola- funzioni affini: vapore, centrale del freddo, impianti di
mento per la vigilanza igienica delle aria, compressa, impianti telefonici ed
a

carni . 1) Scalo bestiame, tettoia 1 visita elettrici, officine).


L'organizzazione di produzione e pesa e dazio, servizi di custodia.
vendita all'ingrosso delle carni stata
anche compresa nella Legge 25 marzo 2) Stalle di sosta.
1959, n. 125, e nel relativo Regola-
mento 10 giugno 1959. 3) Compartimenti di macellazione.

Nozioni utili per l'orga


l'organiz
nizza-
za- 4) Reparto frigorifero e
zione. - A titolo di orientamento pos- mercato carni.
sono darsi alcuni essenziali elementi
indicativi per la previsione dei quanti- 5) Fecaio e tripperie.
tativi delle diverse specie di carni da
produrre, per il dimensionamento dei 6) Macello contumaciale.
diversi comporti di mattazione, dei lo-
cali di prerefrigerazione e conserva- 7) Locali accessori (ispezione carni
foranee, vendita carni bassa macelle-

A.P.I.C.E. S.r.l. 431b Manuale dellArchitetto


MATTATOI

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE mali vivi dall'ingresso e prima visita Carni :


E TIPI COSTRUTTIVI alle stalle di sosta, e indi alle sale di
mattazione, e dal trasporto delle car- a) Trasporto dei pancioni ed inte-
Criteri distributivi. - La sistema- casse da queste sale fino ai frigoriferi stini dei grossi bovini e vitelli al fegato
zione degli elementi funzionati di un ed agli ambienti di vendita e carico e poi alla tripperia, delle testine e degli
mattatoio nel piano generale subor- verso l'uscita. zampi alla tripperia.
dinata alla formula fondamentale di Questo ciclo, obbediente al crite-
assicurare lo svolgimento razionale dei rio della cosiddetta marcia in avanti b) Trasporto degli avanzi, ritagli,
cicli relativi ai vari traffici in modo tale , deve svolgersi in maniera assoluta- ecc. al forno di incenerimento presso il
da evitare incroci o contatti tra il be- mente lineare e non deve consentire macello contumaciale.
stiame vivo, le carcasse macellate, gli che la carne macellata abbia contatti
avanzi, i pancioni e gli intestini, i sotto- con l'animale vivo e con altri traffici c) Trasporto delle carni sospette,
prodotti industriali, ecc. impuri (fig. 1). malate ed in contestazione presso i
l traffici complementari che si arti- singoli comparii del macello contuma-
Il ciclo principale senza dubbio colano sul suddescritto ciclo princi- ciale.
quello costituito dal percorso degliani- pale sono essenzialmente i seguenti:
d) Trasporto dei sottoprodotti in-
arrivo bestiame dustriali ai locali di deposito o di
controllo
lavorazione.

1 visita e) Trasporto di alcune categoria di


pesa dazio
carni indicate nel regolamento diret-
tamente alla bassa macelleria.
stalle infetti stalle sospetti stalle di sosta concimaia
f) Trasporto delle carni ammesse
al consumo condizionato dal macello
abbattimento
contumaciale al locale di vendita per
abbattimento abbattimento
squartamento bassa macelleria.

g) Arrivo delle carni foranee ed


autopsia carni sospette i dissang. sottoprod.
o contestate s
p industriali immissione alla ispezione in apposito
e
z locale.
i
o
n
scuoiam.
e
depositi sottoprod. Materiali:
refrigerato s tripperia
a eviscer.
n
i
t h) Trasporto del letame di stalla
a
ispezione ed r
i
alla concimaia,
esame batter. a taglio
i) Trasporto dei materiali del fe-
non ammiss. ammissibili pesatura gato ad un'eventuale fossa di raccolta
al consumo al consumo
per il prelevamento da parte di una
consumo bollatura ditta, oppure ad una fossa di dige-
condizionato
stione, qualora non si adottino i si-
incenerimento digestore risanamento prerefrigerazione sottoprod. stemi a dilavamento con acqua in
alimentari
elezione.
s1 divisione
i1 r1 in quarti
Animali :
depositi vendita
industriali bassa refrigerazione
o agricoli macelleria I) Smistamento degli animali infetti
o sospetti, dei capi macellati d'ur-
a
genza, dalla zona di ingresso di 1
mercato carni visita verso il macello contumaciale.

Il nucleo fondamentale delle di-


carico e uscita
carni-controlli sposizioni planimetriche di un matta-
Fig. 1 - Schema funzionale di massima di un mattatotio, con riferimento al ciclo del bestiame bovino adulto toio rappresentato dal complesso
stalle-padiglioni di mattazione-frigo.
1, trattamento di risanamento; sterilizzazione, insaccatura, refrigerazione; 2, pelli unghie, ossa, corna, In genere le stalla stanno in asse con:
sangue, ecc.; 3, pancioni, intestini, testine, zampi, ecc.; 4, cervello, fegato, milza, ecc.; 5, il presente relativi padiglioni o compartimenti di
schema tiene conto del funzionamento tradizionale con prerefrigerazione (+5 +10) e successiva
macellazione, con una certa distin-
refrigerazione; con laffermarsi dei nuovi metodi di refrigerazione rapida (0 +3) al alto grado
igrometrico e forte ricambio daria, esso dovr essere modificiato in conformit. zione tra le varie specie di animali:

A.P.I.C.E. S.r.l. 432a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

bufalini, bovini (adulti, vitelloni, vitelli), Verso la met del secolo scorso ad individuali. Per i mattatoi pubblici si
ovini e caprini, suini, equini. l padi- opera dei tedeschi, in contrapposi- ritiene pi adatta la lavorazione in
glioni di mattazione, secondo i criteri zione al sistema usato in Francia del serie a catena semicontinua o semi-
pi moderni, vengono collegati a concentramento in un unico organi- industriale; con essa si tende a costi-
squadra con il grande fabbricato dei smo costruttivo delle numerosissime tuire un certo numero di posti di lavo-
frigoriferi, in modo da costituire un macellerie individuali (boucheries), razione diramantisi da un'unica linea
unico complesso costruttivo e da evi- sorsero i primi mattatoi che ebbero in sulla quale procedono i capi gi ab-
tare cosi il passaggio all'aperto delle vista anzitutto l'esigenza della conti- battuti e dissanguati in posti sistemati
carni macellate prima di entrare nei nua sorveglianza sanitaria delle ope- anteriormente.
frigoriferi (come si faceva fino a pochi razioni di macellazione e quindi la Nella seguente fig. 4 viene raffigu-
anni or sono, sia pure attraverso galle- necessit di riunione in una grande rato un tipo di procedimento consi-
rie coperte). sala dei cosiddetti posti di macella- gliato dalla norme tecniche francesi
Si riportano di seguito alcuni zione individuali ; detti posti, in (istruzioni della Sottocommissione per
schemi planimetrici di esemplificazione ognuno dei quali venivano effettuate la costruzione dei mattatoi). In esso
per alcuni tipi di mattatoi pubblici, tutte le operazioni su di un animale, risultano centralizzati l'abbattimento ed
dove sono indicate chiaramente leubi- dall'uccisione alla divisione in mez- il dissanguamento, mentre il successivo
cazioni preferibili dei vari raggruppa- zane, risultavano visibili da ogni scuoiamento di ogni capo pu avve-
menti funzionati. Essi si riferiscono a parte e venivano usati a rotazione dai nire in uno dei tratti intermedi della
disposizioni planimetriche in orizzon- vari macellai per i propri animali. catena semicontinua. Distaccate sono
tale, senza specificazione dei procedi- Questo sistema a posti individuali le operazioni di eviscerazione finale le
menti interni di macellazione e lavora- o tedesco durato fino ai nostri quali vengono Concentrate in unico
zione, che possono essere del tipo tra- tempi ed tuttora impiegato. Esso si posto, precedente a sua volta dueope-
dizionale o che possono essere im- riferisce particolarmente alla macel- razioni di taglio delle carcasse.
prontati a pi progrediti criteri di semi- lazione del bestiame grosso. Questo procedimento di lavora-
industrializzazione. L'impostazionege- In questi ultimi tempi si verificata zione esige evidentemente l'esecuzione
nerale dipende in maniera sensibile una notevole evoluzione dei procedi- da parte di operai specializzati, cia-
dall'orientamento del nucleo fonda- menti di lavorazione nei mattatoi scuno adibito ad una particolare ope-
mentale sopraccennato rispetto all'in- pubblici secondo criteri semi- razione lungo la catena, contraria-
gresso principale del mattatoio e, nel industriali, che esercitano una certa mente al sistema tradizionale secondo
caso di due aperture, rispetto a quella influenza anche sulle foro disposi- il quale ogni macellaio operava com-
di uscita delle carni ed ingresso del zioni costruttive. Ovviamente l'appli- piutamente sul proprio animale. Con
pubblico; si potranno avere pertanto il cazione dei criteri semi-industriali, una serie di tal genere si possono
sistema longitudinale, in cui l'entrata nonch dei nuovi sistemi di lavoro a lavorare da 120 a 190 bovini adulti in
del bestiame nelle stalle in linea o squadre specializzate, si rende tanto otto ore.
quasi con l'uscita delle carni, e il si- pi conveniente quanto maggiore
stema trasversale, nel quale il percorso l'entit del mattatoio; comunque,
fondamentale presenta un angolo essa pu essere razionalmente gra-
retto in relazione al carico ed all'uscita duata secondo i vari tipi.
delle carni (figg. 2 e 3). Principale caratteristica dei mo-
derni procedimenti di mattazione la
Procedimenti di lavorazione. - lavorazione in serie, anzich a posti

A.P.I.C.E. S.r.l. 432b Manuale dellArchitetto


MATTATOI

6c 6d 6c 6d
5
10 10

2' 2'' 2''' 6b 3' 2' 6b


5
3'' 2''
3' zona zona
3'' 3'''
6a bestiame 6a bestiame
3''' 2'''
zona zona
carni carni
7 7
zona zona
9 8 1 sanitaria 9 8 1 sanitaria
A
6c 6d 6c 6d
5
10 10

2' 2'' 2'''


6b 3' 2' 6b
5
3'' 2''
3' 3''' zona zona
3''
6a bestiame 3''' 2''' bestiame
6a
zona zona
carni carni
7 7
zona zona
9 8 1 sanitaria 9 8 1 sanitaria

Fig. 2 - A, schema planimetrico di un mattatoio di piccola entit a tre comportimenti. Sistema longitudinale; B, schema planimetrico di un mattatoio di
piccola entit a tre compartimenti. Sistema trasversale; C, schema planimetrico di un mattaio di media entit. Sistema longitudinale; D, schema
a a
planimetrico di un mattatoio di media entit. Sistema trasversale; 1, ricenzione bestiame; controllo 1 , visita, pesa, dazio, ecc.; 2 , stalla di sosta bestiame
grosso: 2, bestiame minuto; 2, suini; 3, compartimento di macellazione bestiame grosso; 3, bestiame minuto; 3, suini, 4, reparto frigorifero; 5, fecaio,
tripperia; 6a, macello contumaciale; 6b, disinfezione veicoli; 6c, concimaia; 6d, stazione di depurazione delle acque residue; 7, locali accessori del macello;
8, servizi amministrativi, direttivi, laboratori; 9, locali per il pubblico; 10, servizi generali tecnici.

1' recipiente di dissanguamento


6d 6c 1 DISSANGUAMENTO
cassa di abbattimento
griglia VARIANTE
di sgocciolamento
2' 2'' 2'''
5 6b
caditoia pelli caditoia pelli

3' 3'' 3'''


SCUOIAMENTO SCUOIAMENTO
6a
10
caditoia pelli caditoia pelli
7 8 9
Fig. 3 - Schema planimetrico di massima di un mattatoio pubblico di notevole
importanza, con arrivo del bestiame per ferrovia e per strada ordinaria.
a
1, ricezione bestiame, controllo, 1 visita, pesa, dazio, ecc.; 1 , scalo ferrova-
rio bestiame; 2 , stalla di sosta bestiame grosso; 2 , bestiame minuto; 2, EVISCERAZIONE tavolo di eviscerazione
suini; 3, compartimento di macellazione bestiame grosso; 3, suini; 4,
reparto frigorifero; 5, fecaio e tripperia; 6a, macello contumaciale; 6b,
E TAGLIO
disinfezione veicoli; 6c,concimaia; 6d, stazione di depurazione delle acque
residue; 7, locali accessori del macello; 8, servizi amministrativi, direttivi,
laboratori, ecc., 9, locali per il pubblico; 10, servizi generali tecnici. Fig. 4 - Procedimento di lavorazione semi-industriale secondo le "Istruzioni" francesi

area preparazione carcasse


reparto
sequestri
sanitario
deposito ispez.
refrigerato divisione in mezzene sanit. dissanguamento morte
INGRESSO
lavaggio BESTIAME
stalle di sosta
AL CONSUMO
1 visita sanitaria
tripperia deposito B.M. depos. pelli deposito
sangue

Fig. 5 - Schema completo di macellazione semi-industriale (ing. G. Scaccia Scarafoni)

A.P.I.C.E. S.r.l. 433 Manuale dellArchitetto


MATTATOI

X Y
RACCORDO FERROVIARIO

SCALO SCALO BESTIAME


BESTIAME INDOMITO
STAZIONE CONTROLLO
DI DEPURAZIONE CONCIMAIA 1 VISITA
RIFIUTI LIQUIDI PESA, ECC.
INGRESSO
RECINTO BESTIAME
BESTIAME PER VIA
ORDINARIA
INDOMITO

STALLA STALLA STALLA STALLA


BESTIAME BESTIAME SUINI EQUINI
GROSSO MINUTO

DEPOSITO
SOTTOPRODOTTI
INDUSTRIALI COMPART. COMPARTIM. COMPART. COMPART. COMPART. MACELLO
DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. DI MATTAZ. CONTUMACIALE
BESTIAME BESTIAME BESTIAME SUINI EQUINI
VUOTAMENTO INDOMITO GROSSO MINUTO
INTERIORA

REPARTO FRIGORIFERO
CARNI FORANEE (SALE DI ESPOSIZIONE E VENDITA E SERVIZI TECNICI AL PIANO RIALZATO)

DISINFEZIONE VEICOLI
INGRESSO
CARNI FORANEE

SERVIZI GENERALI SERVIZI DI CONTROLLO, DIREZ. LOCALI PER IL PUBBLICO


AMMINISTRAZIONE, ALLOG.,

USCITA VEICOLI INGRESSO VEICOLI


X CARICHI CARNI PER IL CARICO CARNI
Y
Schema di massima di un mattatoio di notevole entit semi-industriale

FRIGORIFERI

DIREZIONE E ALLOGGI FRIGORIFERI COMPARTIM. PASSAG. STALLA CONCIMAIA


DI MATTAZ. SOPRAEL. DI SOSTA
CONTROLLO E SALE DI ESP.
AMMINISTRAZIONE E VENDITA TRIPPERIA
B
PERCORSO CARNI PERCORSO SOTTOPRODOTTI
SOSPETTE O SEQUESTRATE INDUSTRIALI

LOCALI PER IL PUBBLICO CONTROLLO


1 VISITA
PESA, ECC.
LABORATORI DI ANALISI

MACELLO CONTUMACIALE
C

Tipi costruttivi semi-industriali. - I pro- dell'intero complesso si otterr sola- Gi per un macello di media entit, nel
cedimenti di mattazione semi industriali mente conune sufficiente rispondenza quale siano impiegati i procedimenti
possono applicarsi in linea generale a della struttura e dell'ambiente di lavoro semi-industriali, sembra conveniente
tutti i tipi di mattatoio; tuttavia, indub- alle pi progredite esigenze del funzio- l'adozione della struttura a due piani,
bio che il miglior grado di utilizzazione namento. intendendo con ci l'esistenza di un

A.P.I.C.E. S.r.l. 434a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

piano sottostante ai compartimenti di questrate da avviare al macello contu- vizi igienici del personale, ecc.
mattazione, dove possano venire smi- maciale. Nello schema planimetrico delle fig. 6
stati per gravit i sottoprodotti indu- Detto piano sottostante ai comparti- possono chiaramente individuarsi lepo-
striali, alcuni sottoprodotti alimentari, le menti di mattazione pu ricavarsi sizioni relative dei vari elementi funzio-
carni sequestrate perch malsane o so- come piano terrene in un'area a sensi- nati ed i principali cicli, tra i quali quello
spette, gli avanzi di macellazione. ecc. bile pendo mediante adatta scarpata fondamentale che comprende l'arrivo
Nello stesso piano inferiore in corrispondenza dell'inizio dei com- degli animai, il controllo e la visita con
(semicantinato o terreno a seconda partimenti stessi, oppure pu essere possibilit di pronto smistamento dei
della giacitura del suolo) vengono in determinato da una larga trincea sca- bestiame sospetto o infetto al vicino
genere situate la tripperia e la budelle- vata in un terreno a giacitura orizzon- macello contumaciale, la stabulazione,
ria del bestiame grosso, ed alcune volte tale. la macellazione e la messa , punto delle
la lavorazione di qualche sottoprodotto, Nel primo caso la zona corrispondente carcasse, la prerefrigerazione e l'even-
quali il sangue (centrifugazione) ed il al fabbricato frigorifero, cui sonocolle- tuale divisione in quarti, la conserva-
grasso (fusione). Gli altri sottoprodotti gati i compartimenti di mattazione, zione, !'esposizione e vendita, il carico e
(pelli, ossa, unghie, corna, ecc.) dopo la pu servire da galleria d'esposizione e l'uscita delle carni in trasporti frigoriferi,
caduta vengono in genere avviati ai vendita e per il carico delle carni sui ciclo interamente svolgentesi con il noto
depositi. mezzi di trasporto; nel secondo caso criterio della marcia in avanti.
Attraverso speciali condotti di caduta essa pu, anche parzialmente, servire Da notare particolarmente le due cor-
protetti da valvole pervengono al piano ad ospitare le centrali termica e, frigo- renti di
inferiore anche i pacchetti di carni se- rifera, gli spogliatoi, le docce ed i ser-

A.P.I.C.E. S.r.l. 434b Manuale dellArchitetto


MATTATOI
Y
Tipi costruttivi Industriali. - Dal
punto di vista organizzativo questi
7
6 complessi comportano diverse ca-
tene di lavorazione in serie continua,
distinte per specie di animali e si
sviluppano il pi delle volte vertical-
mente per pi piani. Nei paesi a
5c
d 1 1 1 grande produzione zootecnica essi
sono connessi ai reparti per la con-
a
gelazione delle carni per la succes-
siva esportazione, ed ai grandistabi-
b 2 2 2 limenti per la lavorazione industriale
delle carni. In Italia essi sono an-
f
e nessi agli stabilimenti per la produ-
zione delle carni insaccate, in sca-
3 3
tola, ecc., ma si auspica che essi
possano servire da macelli di produ-
zione e spedizione, da istituirsi al
centro di zone agricole di forte pro-
X PIANTA duzione zootecnica. Tali macelli,
denominati anche macelli agricoli,
possono essere organizzati con me-
todi industriali sia come attrezzature
che come compiti specifici, tra i quali
3 2 1 l'utilizzazione razionale e completa
4 dei sottoprodotti e l'immagazzina-
SEZIONE XY mento stagionale delle carni.
Nel procedimento di lavorazione
continua l'animale, e poi la car-
Fig. 7 - Schema di mattatoio tipo C (di notevole importanza) a
cassa, segue una linea completa-
carattere semi-industriale, secondo le "Istruzioni" francesi
mente continua dall'uccisione alla
Zona tratteggiata = zona impura: - - - - - - circuito del bestiame e della carne; circolazione dei conservazione in frigorifero, dalla
veicoli; 1, ricezione del bestiame e stabulazione; 2, compartimenti di macellazione; 3, reparto frigori-
quale prendono origine tutti gli altri
fero; 4, trattamento del -quinto quarto-; a, vuotamento e prima pulizia delle interiora, tripperia,budel-
leria; b, depositi diversi: pelli, grassi, ecc.; 5, reparto sanitario; c, macello contumaciale; d, concimaia; circuiti secondari (fig. 8).
e, stazione di depurazione delle acque luride; f, disinfezione dei veicoli; 6, servizi generali industrial; 7,
lcoali amministrativi.
ELEMENTI FUNZIONALI
traffico che nella disposizione a due malsane o sospette e in contesta- DEL MATTATOIO
piani vengono a svilupparsi parallela- zione, delle carni da risanare me-
a
mente nel piano inferiore in modo da diante speciali trattamenti termici, Scalo bestiame, tettoia 1 visita,
non incrociarsi tra di esse n coi ciclo degli avanzi di macellazione e delle pesa, dazio, uffici d controllo. -
principale: il percorso dei sottoprodotti carni cisticercate (panicate) da bonifi- Nei mattatoi importanti e dove il be-
industriali (pelli, ossa, unghie, corna, care con il freddo, ecc. verso i perti- stiame arriva per ferrovia, tutto questo
setole, sangue, ecc.), i quali vengono nenti comparti del macello contuma- complesso dislocato in posizione op-
smistati verso i locali di deposito ed ciale o la cella frigorifera a bassis- posta a quella dell'ingresso principale
eventualmente di prima lavorazione, e sima temperatura (- 20 C). del mattatoio (da cui avviene l'uscita
quello delle carni sequestrate perch delle carni). Negli altri mattatoi esso
reparto
sequestri sanitario
deposito area preparazione carcasse stalle di sosta
refrigerato dissanguamento morte
lavaggio INGRESSO
AL CONSUMO BESTIAME
ispez. sanitar.

1 visita sanitaria

deposito deposito deposito


tripperia
bassa m. pelli sangue

Fig. 8 - Schema di procedimento industriale di mattazione a catena completamente continua (ing. G. Scaccia Scarafoni)

A.P.I.C.E. S.r.l. 435a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

pu, in linea generale, essere situato ponte. Adiacenti sono gli uffici del di stabulazioni separate per i suini e
sullo stesso lato dell'uscita delle carni, veterinario ai servizio, di registra- per gli equini.
in posizione discosta; gli uffici di con- zione, dei vigili sanitari, ecc., con Nei riguardi del dimensionamento,
trollo fanno parte allora dei fabbricati servizi igienici. Il complesso con- si reputa che esso debba proporzio-
per i servizi amministrativi. trollato dal servizio d'ingresso con narsi alla punta massima di macella-
Lo scalo bestiame costituito da locale per il custode e relativo allog- zione in un giorno; infatti prescritta,
piazzali sopraelevati forniti di attrezza- gio. dopo l'arrivo, una sosta di 24 ore con
ture di contenimento e riparo, atte ad modesta alimentazione. In linea di
accogliere gli animali provenienti per Stalle di sosta. - Costituzione larga massima potranno prevedersi
ferrovia o con autoveicoli: da queste interna che non differisce di molto da complessivamente 5-6 m per capo
aree le diverse specie di animali ven- quella adottata nei complessi agri- bovino adulto, con disposizioni ad una
gono avviate, mediante adatte rampe, coli. Distinzione per specie di animali fila o a due file groppa a groppa. Per
alle corrispondenti tettoie di prima vi- nei mattatoi importanti, con recinto gli stabbioli del bestiame minuto si
sita veterinaria, nei pressi delle quali speciale per il bestiame indomito; danno in generale le seguenti indica-
situato ordinariamente l'ufficio di con- opportuni raggruppamenti in quelli zioni: superficie utile 5 m per 6 vitelli,
trollo daziario con antistante pesa a minori, tenendo presente la necessit 6 m per 10 ovini, superficie massima

A.P.I.C.E. S.r.l. 435b Manuale dellArchitetto


MATTATOI

detto gambiere, alla cui estremit


viene appeso l'animale a zampe divari-
cate dopo l'uccisione ed il dissangua-
mento per le successive operazioni di
sventramento, scuoiatura, ecc. Questo
MACELLAZIONI apparecchio permette, mediante op-
FRIGORIGERO portuno dispositivo automatico, il riac-
costarsi delle mezzane ed il loro trasfe-
rimento ai ganci dei carrelli sistemati
REPARTO nella guidovia aerea, per il trasporto
ACCESSORI FRIGORIGERO
delle carni ai frigoriferi ed oltre. All'e-
REPARTO
SANITARIO stremit del compartimento, prima del-
l'ingresso nelle anticelle, situata la
SERVIZI pesa automatica aerea. Attrezzatura
DEPOSITI AMMINISTRATIVI mobile: bacinelle per il sangue, carrello
1 VISITA per frattaglie (sottoprodotti alimentari),
STALLE DI
carrello per sottoprodotti industriali,
SERVIZI GENERALI cassa avanzi e rifiuti, cassette speciali
SOSTA
per carni malsane e sequestrate, ecc.,
oltre ai particolari utensili da lavoro.
Usuali metodi di abbattimento: con pi-
Fig. 9- Schema distributivo e funzionale di macello di tipo industriale (ing. G. Scaccia Scarafoni) stola a bolzone fisso, sistema a 2 elet-
trodi, enervazione o recisiorie del mi-
corridoi m 1,00, altezza delle separa- 12 posti individuali. Attrezzatura fissa dollo allungato. Nei mattatoi con lavo-
zioni m 1,20. Per i suini superficie utile dell'Intera sala di macellazione varia- razione semi-industriale ciascun ani-
ml 1 per capo, superficie massima degli bile secondo le Ditte installatrici: ordi- male viene condotto attraverso un pas-
stabbioli m 20,00, larghezza corridoi nariamente per ogr. posto si ha un saggio obbligato ad una cassa di ab-
m 1,00, altezza delle separazioni m tratto di guidovia aerea (birotaia, mo- battimento , dalla quale viene ribaltato
1,20, porte a duplice sviluppo. Com- norotaia, tubolare) rei senso della pro- sul pavimento dopo l'uccisione. Indisol-
partimenti di macellazione. - Per un fondit, raccordato -.mediante scam- levamento mediante un adatto disposi-
mattatoio importante sono convenienti bio fisso ad una o pi guidovie aeree tivo ed immissione nella guidovia tubo-
le seguenti distinzioni: bufalini, bovini che corrono lungo il corridoio. Queste lare sopra la vasca di dissanguamento,
adulti, vitelloni, ovini e caprini, suini, guidovie si prolungano fino alle celle e di qui, dopo eventuale taglio della
equini; i vitelli vengono aggregati tal- frigorifere ed alle sale di esposizione e testa e dei piedi, percorrimento della
volta ai vitelloni, talvolta agli ovini. Per vendita, e talvolta anche fino alla pen- descritta catena semicontinua condesti-
un mattatoio di entit minore sono nor- silina di carico delle carni. Fa parte nazione frigoriferi. Compartimento per
malmente adottate le distinzioni tra be- dell'attrezzatura fissa dei posto indivi- il bestiame minuto. - In genere per
stiame grosso, bestiame minuto, suini; duale l'argano di sollevamento (a questa specie di animali nei metodi
sempre a parte gli eventuali equini. mano o elettrico), che a mezzo di funi tradizionali si usano tavoli di abbatti-
Compartimento per il bestiame bovino di acciaio solleva o abbassa il cosid- mento e sgozzatura, seguiti da nume-
adulto. - Forma usualmente ret- spogliatoi posti di macellazione bovini
uncinaia posti di macellazione vitelli
tangolare con due navate e corri- posto di scarico
funi uncinaia guidovie aeree travi di sostegno gambiere
doio centrale, o con una navata e
corridoio laterale. Navate distinte
trasversalmente in posti di macel-
lazione individuali di circa m
6.00
3,00 di larghezza e m 6,00 di
profondit. Numero dei posti ba-
sato sulla punta massima di capi 1.50
da abbattere in un giorno, sulla
5.00 17.00 1.90
giornata lavorativa di sette od otto 6.00 6.00 6.00 6.00
ore, e sulla previsione della durata
di un'intera macellazione da valu- 3.00 3.00 3.00 1.90
6.70
tarsi mediamente e prudenzial- 1.40
6.00
mente da 50 a 60 minuti a se-
conda delle usanze locali. Per una
punta massima di 80 bovini in una 42.90
0.40
giornata di otto ore si dovranno servizio sanitario deposito attrezzi posti di macellazione vitelli posti di macellazione bovini
prevedere, ad esempio, da 10 a
Fig. 10 - Pianta di un compartimento di mattazione bovini secondo il sistema a posti individuali

A.P.I.C.E. S.r.l. 436 Manuale dellArchitetto


MATTATOI

Caratteristiche identiche a quelle dei


bovini adulti, ma con trattamento
leva di manovra
eventuale delle parti sul posto o allon-
1.40 tanamento rapido dei pancioni edinte-
stini.

passerella per Reparto frigorifero con mercato


il personale carni. - Le carcasse preparate e divise
in mezzane nei compartimenti di mat-
0.90 1.50
1.00
tazione vengono immediatamente tra-
1.10 sportate lungo le guidovie aeree nei
frigoriferi, oppure, nel caso di pronta
1.25
immissione al consumo, nei grandi
0.55 ambienti di esposizione e vendita,
sboccanti in banchine di carico coperte
Fig. 11 - Tipo di cassa di abbattimento per bovini adulti. da pensiline, dove si accostano gli au-
Lunghezza netta m 2.70 3.00 (Istruzione - francesi) tomezzi refrigerati.
Il sistema tradizionale quello di
scorrono appositi paranchi per via ae- ambiente delimitato. introdurre le mezzane nei cosiddetti
rea. Il trasporto delle carni avviene Durata completa di un'operazione locali di prerefrigerazione, dove le
sempre per mezzo di guidovie centrali. su un suino valutabile mediamente in carni iniziano la maturazione con un
Dimensionamento basato su una du- 20 minuti; per il dimensionamento primo raffreddamento a + 5 10 C,
rata prudenziale di una operazione per pu tuttavia considerarsi che l'opera- con una sosta di almeno 24 ore e
vitello di circa mezzora, e per ovino e zione su un suino pu cominciare preferibilmente di 48 ore. Dalle sale di
caprino di circa 20 minuti. Pu adot- dopo circa 5 minuti dallinizio della prerefrigerazione le carni, eventual-
tarsi il sistema in serie a catena semi- precedente. mente suddivise in quarti, vengonotra-
continua con quattro file di guidovie ed l sistemi moderni non si differen- sportate nelle adiacenti celle refrige-
uncinale; in una giornata lavorativa di ziano molto dal descritto schema tra- rate di conservazione con temperatura
otto ore possono trattarsi da 240 a dizionale, adottante gi una certa ambiente tra 0 e + 2 C.
480 vitelli e da 480 a 960 ovini. lavorazione in serie; tuttavia aumen- Secondo i moderni criteri si tende
tano notevolmente il rendimento con ad immettere immediatamente le carni
Compartimento per i suini. - Se- l'adozione di una completa catena in una galleria di refrigerazione rapida
condo la tecnica tradizionale la parte semicontinua su guidovie aeree su- (opportunamente divisibile in settori)
anteriore del padiglione (verso le bito dopo l'abbattimento (480 suini con temperatura tra 0 e + 3 C, con
stalle) sopraelevata di m 0,50 ri- mattati in otto ore). fortissimo grado igrometrico 85 95
spetto alla rimanente, ed destinata % e con ricircolazione d'aria pari a 60
alle operazioni di abbattimento, scot- Compartimento per equini. - Al- 80 volte all'ora. In tal modo si
tatura e depilazione dei suini; a questa quanto appartato rispetto agli altri. ottengono una stabilizzazione della
zona i suini accedono da un certo
numero di rimessini, che stanno in
collegamento, mediante un passaggio
obbligato con una o pi aperture d'in-
PERSONALE 7 8
gresso, con apposite trappole distor-
dimento o abbattimento , le quali
subito dopo ribaltano l'animale sul pa-
vimento. Indi sollevamento mediante 2 3 3 3 4
gru, dissanguamento in vaschetta ap-
posita, immersione nella vasca di scot-
tatura(~ 60 C), estrazione e deposi-
zione sui bancali di depilazione ad
BOVINI 1 5
elementi tubolari zincati.
La rimanente parte della sala 6
adibita al trasporto mediante gambie-
rini su guidovie, alla spaccatura e puli-
0 1 2 4 6 8 10
tura, alla visita sanitaria, alla pesatura
ed all'invio ai frigoriferi. Lungo le
pareti di questa zona sono di solito Fig. 12 - Schema costruttivo di una catena di lavorazione semi-industriale
disposti i servizi di tripperia dei suini, 1, cassa di abbattimento; 2, vasca di dissanguamento; 3, posti di scuoiamento ed eviscera-
con lavandini e vasche di scottatura; zione; 4, posti di taglio; 5, pesa aerea; 6, tavolo per ispezione visceri; 7, canna di caduta pelli;
preferibile il raggruppamento in un 8, canna di caduta sequestri.

A.P.I.C.E. S.r.l. 437a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

flora microbica iniziale, un impedi- riscaldamento delle carni esposte. Nelle disposizioni a due o pi piani,
mento allo sviluppo di muffe, una attrezzato con guidovie aeree lungo con le tripperie sottostanti alle sale di
maggiore uniformit di raffredda- le quali scorrono i carrelli con le mattazione, necessario svuotare i
mento tra parti profonde e superficiali mezzane o i quarti. visceri prima di immetterli nelle canne
delle carni, ed un minore calo per Negli ordinari mattatoi di con- di caduta verso detti locali di tripperia;
evaporazione. . sumo le carni vengono prelevate me- il fecaio prende cos la veste di com-
Dimensionamento delle celle, at- diante automezzi refrigerati; le ban- parto per vuotamento e primo lavag-
trezzate con guidovie di sostegno dei chine sono pertanto conformate in gio visceri , e trover qui di posto in
carrelli di appendimento e con gabbie modo da favorire l'accostamento dei una zona appartata tra due sale di
ad uso dei singoli macellai, corrispon- veicoli e l'introduzione delle carni. mattazione (ad es. bovini e vitelloni-
dente ad una conservazione della pro- vitelli) in collegamento con i tavoli di
duzione per almeno una settimana. Si Fecaio. - Nelle disposizioni in deposito ed ispezione visceri. Il conte-
assegnano ordinariamente 200 kg/m orizzontale il fecaio (che serve allo nuto cadr direttamente in appositi
per i bovini adulti, 150 per i suini, 100 svuotamento dei pancioni e degli in- grossi recipienti su carrelli, che lo tra-
per gli ovini e caprini. testini prevalentemente dei bovini) sporteranno alle usuali vasche di de-
bene che nel reparto frigorifero si viene situato in posizione appartata, posito o di digestione.
osservi per le celle una certa suddivi- anche se non troppo discosta dal
sione in unit separate, anche per le compartimento del bestiame grosso; Tripperie e budellerie. - Nelle
variabili entit stagionali delle macel- i visceri pervengono al fecaio me- disposizioni in orizzontale questi servizi
lazioni di diverse specie di animati. diante carrelli a mano a cassa ribal- vengono situati accanto al fecaio,
Preferibilmente separata dovrebbe tabile. bene disporre parte del mentre nelle strutture a due piani tro-
essere la cella per la conservazione fecaio sopraelevata di circa m 1,00 vano posto direttamente sotto le sale di
delle carni foranee, collegata da un 1,20 rispetto al piano generale, in mattazione dei bovini. Le tripperie
lato con il locale di ricevimento ed modo da poter effettuare lo svuota- degli ovini (pi raramente) e dei suini
ispezione e dall'altro con un'apposita mento dall'alto entro appositi carrelli (sempre) vengono sistemate nei com-
zona della sala di esposizione e ven- esterni che possono trasportare il partimenti relativi. Vengono attrezzate
dita. contenuto stomacale in una vasca di con vasche a vapore per la scottatura
temporaneo deposito, in una fossa di e cottura delle trippe ed eventualmente
Salone di esposizione e vendita digestione, ecc. dei piedi e delle testine, con tavoli
(mercato corni). - L'antico ambiente di Un sistema pi perfezionato in- esagonali o rettangolari di deposito e
vendita, costituito da una normale tet- vece quello di versare il contenuto in lavorazione, con vaschette di lavaggio
toia, viene oggi sostituito da un grande sottostanti cunicoli, dove esso tra- e tavolette disposte lungo le pareti,
locale chiuso a sviluppo longitudinale, scinato da potenti getti d'acqua a eventualmente con apparecchi lava-
comunicante lungo un lato con le celle forte pressione che lo diluiscono e lo trippe mossi da motori elettrici.
ed anticelle, e lungo il lato opposto con spingono attraverso pettini di ferro, Alimentazione di vapore, d'acqua
le banchine di carico. Detto salone completanti l'opera di spappola- fredda e acqua calda, d'aria com-
deve essere ad aria condizionata, con mento prima dello smaltimento; il pressa per i budelli.
una temperatura ambiente preferibil- sistema per sovraccarica notevol- Per il dimensionamento si pu pre-
mente di 8 10 C per evitare il mente l'impianto di depurazione. vedere il trattamento di un quantitativo

A.P.I.C.E. S.r.l. 437b Manuale dellArchitetto


MATTATOI

Macello contumaciale. - Rappresenta le pi comuni accezioni vengono com- servizi igienici, locale di custodia.
un fondamentale elemento di salva- presi i seguenti elementi: Piano primo: alloggio per il direttore,
guardia igienica e sanitaria, in quanto Locale per l'ispezione delle carni foro- laboratori dei veterinari per le indagini
provvede all'isolamento, alla ma- nee. Ubicazione preferibile ad una batteriologiche e dei parassiti. Talvolta
cellazione ed alla distruzione di animali estremit del salone di esposizione e questi laboratori vengono pre-
infetti, alla distruzione o denaturazione vendita del fabbricato frigorifero, in feribilmente situati nel piano superiore
di carni malsane, allo accertamento di modo da poter introdurre le carni, del macello contumaciale.
carni sospette, al risanamento di dette dopo l'esito favorevole dell'ispezione, Nel caso che l'ingresso sia unico, come
carni e di quelle leggermente svariate nel retrostante deposito frigorifero o pu accadere per i piccoli mattatoi, il
non vendibili allo stato crudo, al rico- nella zona di esposizione e vendita ad complesso di lo ingresso precedente-
vero d'osservazione di animali sospetti esse riservati. mente descritto (custode, dazio, veteri-
ed alla loro macellazione, all'esame Dimensionamento in rapporto all'af- nario di guardia, ecc.) pu essere con-
degli animali macellati d'urgenza al- flusso di dette carni macellate inmatta- globato in questo fabbricato.
trove, ecc. toi di produzione finitimi, con tendenza Possono inoltre essere contenuti in esso
In vista di tali molteplici funzioni, sono costante all'aumento. gli spogliatoi con docce e servizi igienici
da distinguere essenzialmente due Locale per le carni di bossa macelleria. per i lavoranti ed operai: per i mattatoi
comparii, per ognuno dei quali sono da - La sua ubicazione pu essere Al- importanti preferibile la loro ubica-
prevedere in linea generale: quanto varia (ad una estremit termi- zione in un corpo laterale vicino alle
Comporto infetti: stalla d'isolamento, nale del fabbricato frigorifero in modo sale di mattazione, oppure, nei tipi a
posti di squartamento, locale per forno da avere un retrostante deposito refri- due piani, nel piano semicantinato del
d'incenerimento (per la distruzione di gerato, in un fabbricato accessorio nucleo costruttivo sale di mattazione -
animali interi la cui lavorazione po- contenente altri servizi, ecc.); comun- frigo.
trebbe riuscire pericolosa per gli ope- que. deve essere tale che vi giungano Locali per Il pubblico. - In genere for-
rai), locale per il digestore agevolmente le carni destinate alla mano un fabbricato disposto simmetri-
(apparecchiatura a vapore che per- bassa macelleria e le carni risanate camente al precedente nella zona del
mette di trasformare le carni in prodotti mediante sterilizzazione e cottura e che pubblico e delle carni antistante le ban-
innocui commerciabili quali grassi e vi acceda facilmente il pubblico dalla chine di carico delle carni. Si svilup-
polveri di carne), locale di deposito zona d'ingresso del mattatoio. pano preferibilmente a piano terreno,
delle carni molto svariate od infette e Locali per deposito e lavorazione dei ma anche un secondo piano pu essere
degli avanzi di macellazione, locale per sottoprodotti industriali. - Sono adibiti talvolta necessario. Si hanno di solito i
la disinfezione degli arnesi, ambiente alla conservazione temporanea dei seguenti servizi: sala contrattazioni con
filtro per la bonifica dei lavoranti con sottoprodotti industriali della macella- eventuali salette riservate, sala bar o
servizi igienici. zione, in attesa del loro prelievo da ristorante (con cucina), cabine telefoni-
parte di ditte industriali: pelli, setole, che, servizi igienici e, nei mattatoi im-
b) Comporto sospetti: stalla di osserva- unghie, corna, ossa, sangue, grassi, portanti, ufficio bancario ed ufficio te-
zione, posti di macellazione, locale ani- ecc. Nei piccoli e medi macelli i locali legrafico.
mali macellati d'urgenza, locale per il servono in genere per il deposito e si Da prevedere nella zona del pubblico
deposito delle carni sospette provenienti provvede solo alla salagione delle pelli qualche rimessa, un parcheggio mac-
dalle sale di macellazione per ordine da inviare alle concerie, ed eventual- chine ed un parcheggio autotreni Con
del veterinario, fornito di armadi frigori- mente alla fusione dei grassi ed alla eventuale piccola officina, un posteggio
feri per le carni in attesa di accerta- centrifugazione del sangue. Nei biciclette, ecc.
menti, locale per l'autopsia per il giudi- grandi mattatoi pu organizzarsi la Servizi sanitari complementari. - ranno
zio sugli animali squartati o sulle carni, completa lavorazione dei sottoprodotti. parte concettualmente del cosiddetto
locali per la sterilizzazione e la cottura Fa parte concettualmente dei depositi reparto sanitario (insieme con il ma-
delle carni destinate alla bassamacelle- la conservazione degli organi per la cello contumaciale), e molto spesso
ria, per la salatura ed insaccatura delle fabbricazione dei prodotti opoterapici possono essere concentrati in un'intera
carni, specialmente parassitate da cisti- in armadi frigoriferi a -20C. zona impura del macello:
cerchi (panicate), per la bonifica delle Servizi amministrativi e direttivi, al- Locali per la disinfezione dei veicoli,
carni panicate mediante il freddo (- loggi, laboratori, servizi personale. - situati in modo da poter accogliere
20C), locali per spogliatoi e servizi Sono di regola raggruppati in fabbri- prontamente i veicoli che hanno scari-
igienici per i lavoranti. cato apposito presso l'ingresso princi- cato animali infetti e da poter servire in
Dal locale di autopsia o d'ispezione gli pale del mattatoio, nella zona delpub- condizioni normali alle ordinarieopera-
animali macellati e le carni ritenuti in- blico e delle carni. In genere si ha una zioni di lavaggio e disinfezione dei
fetti devono poter essere immessi,attra- struttura a due piani con la seguente mezzi di trasporto.
verso un passaggio normalmente distribuzione: Concimaia, posta normalmente nella
chiuso, nei locali del forno d'inceneri- Piano terreno: uffici amministrativi, uf- zona retrostante alle stalle per ricevere
mento o del digestore (sardigna). fici veterinari, ufficio ispettori, ufficio le materie stercorarie e letterecce pro-
Locali accessori del macello. - Secondo vigili sanitari, ufficio direttore, attesa, venienti dalla stabulazione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 438a Manuale dellArchitetto


MATTATOI

Stazione di trattamento delle acque lu- Convogliomento dei rifiuti liquidi. Il zione di acqua calda, le vasche di scot-
ride, necessaria per la particolare na- problema viene risolto con un sistema tatura e i lavatrippe automatici delle
tura delle acque di scarico dei mattatoi, di canalette a pavimento con superiori tripperie, le vasche di scottatura dei
ricche di sostanze organiche e di solidi griglie per la raccolta delle acque di suini, le pentole di cottura e gli ste-
in sospensione; dipender dalle condi- lavaggio nelle sale di mattazione, nelle rilizzatori dell'impianto di risanamento
zioni della fognatura cittadina e dal tripperie e negli altri locali del matta- carni, i digestori della sardigna, gli
sistema di smaltimento finale (fiume, toio nei tipi ad un piano, e con un scambiatori di calore per l'impianto di
lago, mare, impianto municipale di de- sistema di ampi scarichi a pavimento riscaldamento fabbricati uffici e pub-
purazione) se limitare i trattamenti alla collegati a sottostanti tubazioni di rac- blico, ecc. Le caldaie, i boilers, le
fase preliminare ed alla decantazione, colta nei tipi a due piani. All'uscita dei elettropompa ed i relativi quadri elettrici
oppure integrarli con la coagulazione compartimenti di mattazione bene vengono riuniti in un4 apposita centrale
ed estenderli all'ossidazione biologica. istituire appositi pozzetti di trattenuta termica.
Sistema completo elettivo: eliminazione per le sostanze grossolane, con chiu- Freddo. - Per la produzione del freddo
delle materie grossolane gi all'estre- sura idraulica; detti pozzetti sono colle- viene istituita un'attrezzatura centraliz-
mit delle sale di mattazione (pozzetti di gati con i condotti della rete di fogna- zata, dotata di compressori ed acces-
trattenuta), grigliatura, dissabbiatura, tura interna del mattatoio, i quali si sori, situata in un locale accanto alla
digrassaggio, decantazione e coagula- riuniscono alla fine in un unico collet- centrale termica. Entrambe possono
zione con solfato di alluminio, ossida- tore sfociante nella stazione di depura- essere riunite in un fabbricato a s
zione con letti percolatori ad alto rendi- zione. stante, oppure possono essere situate
mento con ricircolazione, sedimenta- Per le acque pluviali di norma istituire nel piano semicantinato del nucleo co-
zione finale: essiccamento dei fanghi. una rete stradale separata, il cui collet- struttivo sale di mattazione-frigoriferi.
Servizi generali tecnici. - Tra i servizi pi tore non viene collegato al predetto La distribuzione del freddo nel locali del
importanti si segnalano: impianto, ma pu essere dopo raccor- frigorifero si orienta verso il sistema a
Approvvigionamento idrico. - Dotazione dato al suo affluente finale. ventilazione con rapida ricircolazione
idrica mediamente necessaria 500 litri Smaltimento dei rifiuti solidi. d'aria. In appositi vani delle gallerie di
giornalieri per ogni capo abbattuto Le destinazioni dei numerosi rifiuti so- refrigerazione sono sistemati gli appa-
senza distinzione di specie. Necessit lidi sono diverse a seconda della loro recchi condizionatori, alimentati dalla
di un serbatoio sopraelevato per la ri- particolare natura e degli usi locali. centrale, attraverso i quali l'aria circo-
serva e per assicurare la pressionesuffi- In linea generale si pu prevedere: lante viene inviata alle intercapedini fo-
ciente per le lance di lavaggio delle sale Materie stercorarie e letterecce delle rate disposte lungo le pareti o lungo il
di mattazione e delle tripperie. stalle verso la concimaia. soffitto, oppure a grandi bocchette di
Rete idrica alimentata completamente Rifiuti di spazzature comuni verso le diffusione.
con acqua potabile, salvo la rete d'in- celle zimotermiche. Aria compresso. - Nei grandi mattatoi
naffiamento delle strade e dei giardini Avanzi di macellazione, residui volumi- la sua produzione pu essere centraliz-
che pu essere alimentata con altre nosi verso le celle zimotermiche. zata; la rete avr le sue diramazioni
acque. Formata con anelli principali e Rifiuti ed avanzi di macellazione infetti principali nelle sale di mattazione degli
secondari in modo da evitare qualsiasi o sospetti verso il digestore od il forno ovini, nelle tripperie, ecc. Nei medi e
pericolo di interruzione dell'afflusso. d'incenerimento. piccoli impianti preferibile l'istituzione
Necessari numerosi idranti nelle sale di Rifiuti del fecaio verso: fossa di depo- di compressori autonomi su carrelli.
mattazione, nelle tripperie, ecc. condo- sito e di successivo prelevamento da
tazione di tubi metallici flessibili e lance. parte di ditte. celle zimotermiche, va- Eliminazione fumane. - Questo im-
Rete d'acqua calda pure ad anelli e sca di sgocciolamento per il successivo pianto necessario nei locali dove si
dipartentesi da appositi boilersaccumu- invio alla concimaia. producono intensi fumi di vapore e cio
latori a serpentini, con numerose prese Vapore. - Viene prodotto in genere da nelle tripperie. Esso viene in genere
nelle sale di mattazione (una presa per apposite caldaie tipo Marina o semi- realizzato mediante aerotermi opportu-
ogni posto o per ogni due posti), nelle fisse orizzontali, e serve ad alimentare namente disposti lungo le pareti e rela-
tripperie, nei locali per le docce, ecc. i boilers-accumulatori per la produ- tivi dispositivi d'aspirazione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 438b Manuale dellArchitetto


MATTATOI

2 6 6 6 6

24.50

4 5 5

6.50 28.50
Fig. 14 - Tipo di compartimento di macellazione per suini, secondo la tecnica tradizionale (Ditta Giordana Garello, prof. ing. E. Castiglia, 1929).
1, posto di scarico; 2, spogliatioi; 3, macellazioni isolate; 4, caldaie; 5, posti di macellazione suini; 6, tripperia suina; 7, rimessini.

VITELLI OVINI SUINI dissanguamento


dissanguamento

trappola
di abbattimento
scottatura
abbattimento 2 posti
Fig. 13 - Schema di procedimento di mattazione semi-industriale
per vitelli ed ovini. Produzione minima: 240 vitelli in 8 ore,
480 ovini in 8 ore raschiatura

passaggio alla fiamma

canne di caduta canna di caduta


eviscerazione
lavaggio e pulitura
scuoiamento

eviscerazione

lavaggio trippe
ai frigoriferi taglio

Fig. 15 - Schema di procedimento di mattazione semi-industriale per suini.


Produzione: 480 capi in 8 ore. (Istruzioni - francesi).

A.P.I.C.E. S.r.l. 439 Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
PRODUZIONE
Caratteristiche igieniche ed ap-
provvigionamento del latte. - Come
noto, il latte rappresenta uno degli
alimenti di pi alto valore nutritivo e di Non controllata o scarsamente controllata Pi o meno rigorosamente controllata
pi agevole digeribilit, particolar-
mente adatto per gli organismi in fase Raccolta Filtrazione Filtrazione Filtrazione Filtrazione Raccolta
di crescenza e per i vecchi ed i malati. alla stalla alla stalla alla stalla alla stalla
Sarebbe da auspicare pertanto che il
suo consumo fosse rilevante; se ci
Refrigerazione Raccolta Refrigerazione Centro Filtrazione alla produzione
accade per molti paesi esteri, come la alla stalla e trasporto alla stalla raccolta Raffreddamento alla produzione
Finlandia e la Svezia con circa 280 litri
per abitante e per anno, la Svizzera Imbidonamento
alla produzione
Imbottigliamento
alla produzione
Raccolta Filtrazione
con circa 250 litri, ecc., lo stesso non Imbidonamento
e trasporto
pu dirsi per l'Italia dove il consumo
Refrigerazione Trasporto
estremamente basse, potendosi sti-
mare attualmente sui 48 litri per abi-
Filtrazione Centro smistamento
tante e per anno.
Se da molteplici punti di vista il latte Controllo
presenta dei fattori impareggiabili, per
contro esso sin dal momento della Operazioni di centralizzazione
produzione fino all'utilizzazione sog- Trasporto Trasporto latteria
getto sia a facile deperibilit che a
contaminazione: ci pu arrecare serie
Selezione latteria
conseguenze sanitarie specialmente Controllo Filtrazione Risanamento Raffreddamento
sanitario con il calore
nei riguardi delle affezioni a carico del
tubo gastro-enterico, della trasmis- Filtrazione latteria

sione delle infezioni tifo-paratifiche, Risanamento in latteria


della brucellosi e della tubercolosi bo- Refrigerazione
vina, ecc., quando non vengano tem- latteria
pestivamente adottati provvedimenti; Trasporto
di prevenzione, controllo e risana- Imbidonamento Imbottigliamento
mento. Pertanto prescritto un severo
controllo igienico sull'intero ciclo dalla
produzione alla raccolta, alla lavora- Trasporto

zione ed alla distribuzione del latte, e


la sorveglianza generalmente affi- Vendita
girovaga
data agli uffici sanitari comunali. Con- Spacci di vendita
cetto basilare che la genuinit e la
salubrit dell'alimento devono essere
di zona di quartiere comunali consorziali cooperativi intermediari
assicurate nella misura pi ampia nella
sede della produzione (salute degli
animali, igiene del personale e degli
utensili, igiene degli ambienti, razio-
nale mungitura e raccolta del atte, CONSUMATORE
ecc.), indipendentemente dai futuri
Fig. 1 - Ciclo delle varie fasi del commercio e dell'industria del latte (Patrizi e Ciani)
trattamenti di risanamento delle appo-
site centrali. La sorveglianza in que- ecc. sistemi (Fig. 1):
stione va quindi iniziata nelle fattorie e Il vero e proprio approvvigiona- 1) Produzione e consegna diretta al
nelle stalle e dintorni. mento del latte alimentare per uso consumatore (con filtrazione e refrige-
In effetti, il vigente Regolamento ita- diretto (in gran parte quello di vacca) razione del latte in apposito locale
liano per la vigilanza igienica del lette, contempla le operazioni successive adiacente alla stalla).
approvato con R. D. 8 maggio 1929, alla mungitura, che sono diverse a
dedica i primi capitoli alle prescrizioni seconda del sistema adottato nella 2) Produzione, trasporto e conse-
igieniche per la costruzione dei ricoveri zona, a sua volta dipendente dalle gna agli spacci di vendita (con filtra-
degli animali e dei locali annessi, ai caratteristiche e dalla molteplicit zione, refrigerazione ed imbidona-
criteri che devono garantire la sanit delle aziende rurali, dalla rete via- mento alla fattoria, trasporto agli
degli animali lattiferi , alle indicazioni bile, dalla grandezza e natura dei spacci, imbottigliamento e vendita).
per la salute del personale addetto alle centri abitati da servire, ecc. In linea
vaccherie ed alle latterie, alle modalit esemplificativa possono citarsi come 3) Produzione, trasporto ai centridi
di mungitura e di trasporto del latte, particolarmente usati in Italia questi raccolta, trasporto e consegna agli

A.P.I.C.E. S.r.l. 440a Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
spacci di vendita (con filtrazione erefri- volezza. Il latte trattato dalle centrali co-
gerazione, imbidonamento o imbotti- Per realizzare i predetti risultati la munemente denominato pastorizzato,
gliamento nei centri di raccolta, tra- centrale del latte deve possedere essendo la pastorizzazione il procedi-
sporto agli spacci di vendita e distribu- spiccate caratteristiche igieniche ed mento usuale di risanamento, mentre
zione). industriali, e quindi attrezzature do- ;i latte non trattato costituisce il latte
tate dei pi moderni automatismi, naturale o comune.
4) Produzione, trasporto ai centri di personale molto esperto sia del fun- inoltre da segnalare il latte crudo
raccolta, trasporto alla centrali del zionamento degli apparecchi che de- o latte certificato, cio il latte che pu
latte, consegna agli spacci di vendita gli elementi, di prevenzione delle in- consumarsi crudo in quanto la produ-
(con Filtrazione, refrigerazione ed im- fezioni, tecniche di lavorazione ag- zione, la raccolta ed il trasporto sono
bidonamento ai centri di raccolta, trat- giornate secondo i pi recenti con- sottoposti a rigorosissimi controlli sani-
tamenti termici ed imbottigliamento cetti, ecc.: nello stesso tempo essa tari ed a disposizioni di carattere igie-
alla centrale del latte, trasporto agli rappresenta una azienda commer- nico particolarmente restrittive nelle
spacci di vendita e distribuzione). ciale che deve fornire il latte ad un cosiddette vaccherie modello.
La centrale del latte fa quindi parte prezzo modico. Tutte queste esi- Esistono motti altri tipi di latte trat-
del sistema pi completo, costituendo genze non possono essere soddi- tato, dei quali alcuni gi sperimentati
uno stabilimento autorizzato per la sfatte che con adeguati; quantitativi come il latte ossigenato, utilizzante l'a-
raccolta del latte destinato al consumo da trattare; infatti; a legge 16 giugno zione conservatrice dell'ossigeno odel-
locale di un dato centro, per assicu- 1938 n. 851, riguardante i limpianto l'acqua ossigenata, ed altri di recente
rarne la genuinit sottoporlo ad un delle nuove centrali, non ne consente affermazione, quali i latti sterilizzati
trattamento che ne garantisca la salu- l'istituzione l dove non si abbia un commerciabili a distanza e per lungo
brit, e condizionarlo per la vendita al consumo giornaliero di almeno 100 tempo in scatole o bottiglie. Tra essi si
consumatore in modo da escludere ettolitri. segnalano il latte autoclavata, cio ste-
ogni menomazione e contaminazione. E da notare tuttavia che da vario rilizzato in autoclave a 120 - 40 C, ed
In altri termini questo stabilimento do- tempo vanno sorgendo anche im- il latte uperizzato, cio sterilizzato a
vrebbe assicurare la fornitura di un pianti intermedi, detti Centri di pa- mezzo di immissione di vapore a 150-
latte privo di germi patogeni ed igieni- storizzazione , a causa della neces- 170 C.
camente rispondente, di struttura sit di provvedere con la massima infine da ricordare il latte che
fisico-chimica non molto differente da tempestivit ad un trattamento del viene destinato all'industria per la fab-
quella originaria, di composizione uni- latte per assicurarne la non deperibi- bricazione del vari tipi di latte evapo-
forme ed in condizioni di buona serbe- lit per un certo periodo. rato, condensato, in polvere, in pani,

A.P.I.C.E. S.r.l. 440b Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
Elementi per la progettazione di una 3
14
centrale. - Il progetto della centrale 13
16
deve essere preceduto da studi prelimi-
nari sulla zona di produzione del latte e 11
sull'organizzazione dell'approvvigiona-
mento relativo stia centrate, e da ricer- 10
che sulla zona di consumo per poter 17
determinare il fabbisogno di latte da 8
12 8
sottoporre ai trattamenti prima della
distribuzione. Questi studi devono es- 15

sere eseguiti con accuratezza, tenendo


conto della natura industriale e com-
3
merciale della centrale.
2
Gli altri elementi che successivamente 9
occorre fissare e discutere sono: 5
18
1) Ubicazione. - Lo stabilimento non 4
19
pu essere situato troppo al centro del-
l'abitato per la sua natura industriale e
per evitare la penetrazione degli auto-
carri provenienti dalla campagna. ma 8
nemmeno troppo lontano in quantooc-
corre distribuire il latte frazionato in
bottiglie e bidoni agli spacci di vendita 7 6 Fig. 2 - Schema di un impianto di "uperizzazione" del latte
cittadini. Una buona posizione all'im- 1, ingresso del latte; 2, apparecchio di disaerazione; 3, separazione di schiuma; 4,
mediata periferia nella zona di conver- condensatore; 4, ingresso dellacqua fredda; 6, pompa del condensato; 7, pompa
genza dei vari percorsi provenienti a vuoto; 8, pompa del latte; 9, tubo di riscaldamento; 10, ingresso del vapore con
dalla produzione e dai centri di rac- regolatore di pressione; 11, epuratore del vapore; 12, serbatoi di condensazione;
colta. 13, uperizzatore; 14, vaso despansione; 15, refrigerante del latte; 16, serbatoio
2) Quantitativo medio e massimo di di deposito del latte; 17, ingresso dellacqua di raffreddamento; 18, serbatoio di
latte da trattare; recupero del calore; 19, uscita dellacqua calda.
3) Scelta dei trattamenti termici ed at-
trezzature relative; batteriologici per ogni partita in arrivo. vasto territorio con intensa produzione
4) Procedimenti di lavaggio, di imbotti- li latte non riscontrato idoneo viene di latte in fattorie modernamenteattrez-
gliamento ed attrezzature relative; destinato allo sfruttamento industriale. zate, collegate con razionali centri di
5) Servizi tecnici della centrale (acqua, Dalla banchina i bidoni con trasporta- raccolta. il latte arriva alla banchina
elettricit, riscaldamento, freddo, scari- tori a rulli sono convogliati verso lo con autocisterne (dopo essere stato fil-
chi, ecc.). scarico nelle bilance; dopo la pesatura trato e raffreddato nelle stesse fattorie o
6) Costo alla costruzione e della ge- il latte viene raccolto in vasche di rice- negli stessi centri di raccolta; in tal caso.
stione, e capitale disponibile. vimento dalle quali mediante elettro- dopo la pesatura ed il prelevamento,
pompe viene inviato nella zona dei dei campioni, viene scaricato mediante
La conoscenza dei predetti elementi trattamenti di riscaldamento. l bidoni apposita attrezzatura ed avviato diretta-
permette di progettare la disposizione vuoti sono avviati, sempre con traspor- mente ai serbatoi di sosta del reparto
planimetrica pi conveniente in rela- tatore a rulli, all'apparecchio di lava- dei trattamenti termici.
zione sia al migliore inserimento nella tura e disinfezione bidoni. e dopo que- I procedimenti per il risanamento del
rete viabile cittadina. sia al pi razio- sta operazione ritornano in una susse- latte possono essere di vario tipo; si-
nale svolgimento del ciclo funzionate guente zona della stessa banchina, stema elettivo per quello dellapasto-
interno attraverso le molteplici installa- dove vengono ritirati dagli automezzi rizzazione, in quanto con essa general-
zioni, dall'arrivo del latte dalla campa- della campagna. mente si realizza la distruzione della
gna alla partenza dei latte verso i quar- Prima di essere sottoposto ai veri e flora batterica patogena e di molta
tieri cittadini, propri trattamenti termici il latte potr parte dei microbi saprofiti senza che si
Organizzazione funzionale. - Il latte ar- essere temporaneamente raccolto in alteri notevolmente la struttura fisico-
riva dalla campagna (fattorie o centri di serbatoi refrigerati; in ogni caso dovr chimica del latte e con una perdita
raccolta) normalmente mediante auto- subire una filtrazione preliminare per minima di vitamine ed enzimi.
carri che trasportano i bidoni di capa- togliere le grosse impurit. come peli e In linea alquanto sintetici i procedimenti
cit da 20 a 50 litri; questi vengono paglia, ed una filtrazione minuta. la impiegati sono i seguenti:
scaricati su unadatta banchina, fa- quale viene eseguita mediante le co- a) Pastorizzazione basso, con tratta-
cente parte del fabbricato, nella zona di siddette pulitrici abbinate agli apparec- mento del latte a circa 63 per la durata
ricezione bidoni, dove vengono prele- chi di risanamento. di 30 minuti. Essa altera poco le pro-
vati i campioni per gli esami chimici e Nelle grandi centrali alimentate da un priet del latte, distrugge tutti i pato-

A.P.I.C.E. S.r.l. 441a Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
geni, riduce la carica batterica fino al essere essenzialmente di due tipi: l'ap- La zona di riempimento delle bottiglie
99,5% e conserva una parte della flora parecchio ci piastre, in cui il latte cir- rappresenta il punto di contatto con il
acidogena: quest'ultimo fatto impor- cola sulle facce delle piastre riscaldate ciclo complementare delle bottiglie
tante in quanto favorisce la coagula- mediante acqua calda o vapore, e usate per la distribuzione in citt. Esse
zione del latte, se tenuto a lungo in l'apparecchio tubolare, in cui il latte infatti seguono il seguente percorso:
ambiente ordinario. la quale non pe- circola in tubi attorno ai quali viene scarico sulla banchina, lavatura e disin-
ricolosa per la salute ed facilmente convogliata l'acqua calda. li sistema fezione, convogliamento mediante tra-
rilevabile. Stassano consente che il latte circoli sportatori agli apparecchi di riempi-
Pastorizzazione alta, con trattamento sotto pressione nell'intercapedine larga mento e di capsularnento automatico,
del latte alla temperatura di 85C per 1 mm di due tubi di rame contenuti collocazione nei cestelli gi puliti su
pochi minuti. Essa altera alcune pro- uno nell'altro e riscaldati all'interno ed un'altra linea, prelevamento dei cam-
priet del latte, distrugge tutti i pato- allo esterno con vapore. Negli appa- pioni, attesa in celle frigorifere, conse-
geni. distrugge tutti i batteri acidificanti, recchi pi recenti si usa l'acciaio inossi- gna e carico negli automezzi di citt.
mentre conserva i proteolitici; questo dabile e l'intercapedine ha una lar- In sintesi si ha sempre un traffico princi-
fatto origina la tendenza alla putrefa- ghezza di 0,6-0,8 mm, pale dalla entrata del latte proveniente
zione anzich alla coagulazione, con l moderni pastorizzatori includono nel dalla campagna alla uscita di esso
maggiore pericolo per la salute. loro insieme anche le fasi di preriscal- verso la citt; a questo percorso fonda-
,m c) Pastorizzazione o strati sottili o damento del latte e di raffreddamento mentale, svolgentesi attraverso le varie
stassanizzozione, dal nome del suo ide- dello stesso dopo il trattamento di ri- operazioni sul latte. si innestano all'ini-
atore Stassano, consistente nel riscalda- scaldamento. La sezione di preriscal- zio il ciclo dei bidoni della campagna
mento del latte a strati sottilissimi in damento determina una notevole eco- ed il percorso dei prelievi, ed alla fine il
apparecchi tubolari a pressione, alla nomia per il recupero di calore con- ciclo delle bottiglie della distribuzione in
temperatura di 75C per 15 secondi. sentito dalla cessione di calore del latte citt, e quello dei castelli. Ovviamente
Con questo sistema non vi sono altera- caldo gi trattato al latte freddo che sono anche da aggiungere le varie ali-
zioni nel latte, vengono distrutti tutti i arriva; il latte preriscaldato viene in- mentazioni di vapore, di acqua calda,
microbi patogeni e la carica batterica viato alla pulitrice per poi ritornare alle di fluidi refrigeranti, ecc., facenti capo
viene ridotta fino al 99,9% piastre di riscaldamento. alle molteplici apparecchiature.
I predetti procedimenti sono molto usati la sezione di raffreddamento serve a Altri tipi di trattamento centralizzato del
specialmente in Italia ed in Francia. pur portare il latte in uscita ad una tempe- latte. Il metodo della pastorizzazione
avendo avuto nel tempo fasi alterne ratura inferiore a +10C. ordinaria- attualmente il trattamento elettivo nelle
d'impiego; attualmente si nota una mente 45C, in modo da favorire la centrali del latte: non si deve dimenti-
certa tendenza verso la pastorizzazione sua conservazione per le successive care tuttavia che esistono altri metodi in
alta. per quanto la stassanizzazione fasi fino all'utilizzazione: il fluido refri- via di sperimentazione o che sono stati
venga anch'essa adottata in molte cen- gerante normalmente usato l'acqua applicati con successo specialmente al-
trali. refrigerata a + 1,52C. l'estero. Tra questi meritano particolare
Nei paesi di lingua inglese, particolar- Il latte raffreddato passa poi ai serbatoi considerazione il procedimento deno-
mente Inghilterra e Stati Uniti, invece di raccolta refrigerati, e da questi, at- minato uperizzazione, consistente
adottata con risultati che si diconosupe- traverso un sistema meccanico a ca- nella iniezione di vapore surriscaldato
riori a tutti gli altri sistemi, la cosiddetta duta, viene convogliato all'attrezzatura nel latte allo scopo di stabilizzarne le
pastorizz3zione H.T.S.T. (high tempera- di riempimento delle bottiglie per il qualit organolettiche e contemporane-
ture, short time) o pastorizzazione ra- consumo minuto. Se si tratta di rifornire amente di sterilizzarlo, ed il procedi-
pida ad alta temperatura, con tratta- collettivit (alberghi, ospedali, ecc.) o mento della sterilizzazione.
mento termico a 71-72C per almeno spacci di consumo locale, saranno L"uperizzazione del latte, a detta di al-
15 secondi. usati anche bidoni di forma speciale cuni igienisti, rappresenta un indubbio
Gli apparecchi pastorizzatori possono con ugello di mescita. miglioramento sulla pastorizzazione.

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CENTRALI DEL LATTE
Il relativo ciclo di funzionamento (Soc. PARTENZA ARRIVO
Alpura) consta delle seguenti fasi (fig. BIDONI VUOTI LATTE IN BIDONI
2): LATO CAMPAGNA
Depurazione meccanica, per filtrazione
o centrifugazione, ed eventuale raffred- 8 1 2
damento. 29
Riscaldamento alla temperatura di 7 3 22
SOOC ed eliminazione, sotto vuoto,
dell'aria e dei gas ed odori. 5 4
Elevazione alla temperatura di 75C ed
immissione nell'uperizzatore, dove il
6
latte raggiunge la temperatura di
26 23
150C per una frazione di secondo
(O",75) mediante l'iniezione nei flusso 9
del latte di vapore surriscaldato, previa-
mente depurato da ogni impurit.
Passaggio del latte trattato in un vaso 11 10 24
d'espansione con brusco abbassarsi 27
della temperatura al livello d'ingresso
nell'uperizzatore.
Raffreddamento in un refrigerantetubo- 12
lare ad acqua ed immagazzinamento in 25
28
serbatoio di deposito.
Il procedimento della sterilizzazione, 16
15 17 18
che presentava nel passato l'inconve-
niente dell'alterazione delle qualit or- 29 29
ganolettiche e nutritive del latte, per
19 20
mezzo dei moderni sistemi e tecniche
ha risolto brillantemente il problema di
conservare al latte sterilizzato le pro- 13 21
priet e le caratteristiche originali, ed
pertanto in continuo sviluppo. LATO CITTA'
Locali costitutivi di una centrale. - la
ARRIVO PARTENZE
struttura edilizia di una centrale deve BOTTIGLIE SPORCHE BOTTIGLIE PIENE
adeguarsi alla possibilit di realizza- Fig. 3 - Schema indicativo di massima di una centrale del latte di media entit
zione dei procedimenti dianzi accen-
nati; pertanto essa sar aderente al 1, banchina scarico bidoni pieni; 2, prelievo campioni; 3, scaricatori automatici del
carattere di stabilimento industriale, con latte; 4, bilance; 5, vasche di ricevimento; 6, serbatoi refrigeratiper il latte in arrivo;
larghi spazi e grandi altezze per l'age- 7, lavabidoni; 8, banchina carico bidoni vuoti; 9, pulitrici: 10, apparecchipastoriz-
vole collocazione dei ballatoi per la zatori; 11, centralina di regolazione automatica per i pastorizzatori; 12, serbatoi
sorveglianza delle operazioni e lacirco- refrigerati di raccolta del latte trattato; 13, banchina scarico bottiglie sporche; 14,
lazione del personale, delle piattaforme lavacestelli; 15, lavabottiglie; 16, riempitrice; 17, capsulatrice; 18, piattaforma di
per il sostegno dei serbatoi del latte arrestro e riempimento dei cestelli; 19, anticella frigorifera; 20, cella frigorifera;
refrigerato, ecc. Generalmente anche 21, banchina carico cestelli con bottiglie piene; 22, laboratori di analisi; 23,
conveniente un piano semicantinato,to- direzione, amministrazione ecc.; 24, servizi del personale; 25, magazzinimate-
tale o parziale, per i servizi generali riale; 26, centrale termica; 27, apparecchiature per le pulizia delle attrezzature e
tecnici, per gli spogliatoi ed i refettori produzione aria compressa; 28, centrale del freddo; 29, trasportatori automatici.
del personale. ecc., ma molte volte la
centrale organizzata su un solo piano. lasciando ampio spazio attorno al fab- gna e di partenza per la distribuzione
le diverse zone funzionati sono sempre bricato della centrale, per consentire quando il fabbricato della centrale d
ben delimitate da pareti laterali al fine una larga libert di manovra e dicirco- direttamente sulla strada; ci ha minore
di evitare qualsiasi promiscuit di per- lazione agli automezzi: anche nel re- influenza quando il fabbricato ha un'a-
sonale e di servizi. cinto conviene avere due aperture se- deguata area circostante.
Il complesso edilizio ordinariamente parate per gli automezzi della campa- La disposizione planimetrica dipende
formato da tre gruppi di fabbricati: l'e- gna e per quelli della citt. comunque dall'ubicazione delle zone di
dificio della centrale vera e propria. la Circa la disposizione planimetrica ricevimento e di spedizione in rapporto
palazzina del custode e servizi annessi della centrale occorre osservare che all'intero perimetro. Se per le piccole
di sorveglianza, le autorimesse con i molteplici e diverse sono le realizza- centrali usato talvolta raggruppare
servizi accessori, quali la pulizia e la zioni di fabbricati del genere. influen- queste operazioni da un solo lato (vedi
disinfezione degli automezzi. zate alcune volte dalla posizione urba- piccole centrali adottate negli Stati
bene che il complesso sia recintato, nistica dei punti di arrivo dalla campa- Uniti), per le medie e grandi centrali

A.P.I.C.E. S.r.l. 442a Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE

senza dubbio indispensabile ubicare lavatura e disinfezione t>ottiglie con la refrigerazione dei serbatoi e delle
dette zone a due estremi distati della smistamento dei castelli verso illavace- celle.
pianta, solitamente rettangolare. Tra stelli, trasportatore a nastro delle botti- Lo schema funzionale sopra descritto
queste due zone i cicli di funzionamento glie pulite verso la macchina riempi- appare improntato al criterio di stabilire
interno potranno avere svariati anda- trice e quindi alla capsulatrice, piatta- nella disposizione planimetrica i cosid-
menti; a titolo di orientamento conviene forma di arresto con il ritorno dei ce- detti lato campagna e lato citt,
prendere in considerazione uno schema stelli puliti che vengono riempiti con le ossia di concentrare lungo i due lati
indicativo adatto particolarmente alle bottiglie piene ad opera del personale minori della pianta, solitamente rettan-
medie centrali. del quale si presenta un oppure automaticamente, trasporta- golare. rispettivamente le operazioni ri-
esempio nella fig. 3. tore a rulli verso la zona di tempora- guardanti l'arrivo del latte ed il ritorno
Nel predetto schema possono riscon- neo deposito o di conservazione del dei bidoni verso il contado e le opera-
trarsi le seguenti differenti zone, con latte. Ciclo accessorio: bidoni vuoti, zioni attinenti all'arrivo delle bottiglie
locali od attrezzature inerenti: lavatura e disinfezione bidoni, riempi- sporche ed alla partenza di quelle
a) Zona di ricezione del lotte: banchina mento, invio ai frigoriferi. piene verso la citt.
di scarico bidoni, prelievi per analisi, d) Zone di deposito temporaneo econ- Alcune volte si preferisce adottareun'al-
dispositivo automatico di rovescia- servazione, consegno: anticella frigori- tra disposizione, istituendo due ban-
mento, bilance, vasche di ricevimento, fera per bottiglie e bidoni pronti per la chine lungo i due lati maggiori dell'edi-
elettropompe, eventuali serbatoi di de- partenza, celle frigorifere per conser- ficio e destinando l'una alle cosiddette
posito temporaneo. vazione bottiglie e bidoni, locale di operazioni sporche (arrivo del latte
Trasportatore a rulli dalla banchina alle sorveglianza e prelievo campioni, ban- dalla campagna ed arrivo delle botti-
bilance, che continua con i bidoni spor- china di carico sugli automezzi per la glie sporche dalla citt) e l'altra alle
chi verso l'apparecchio di lavatura e citt. cosiddette operazioni pulite (partenza
disinfezione bidoni, e poi verso la ban- e) Zona della direzione e dei labora- dei bidoni puliti verso la campagna e
china di rinvio dei bidoni vuoti alla tori: uffici di direzione ed amministra- partenza delle bottiglie piene verso la
campagna. zione, laboratori di analisi chimiche e citt). Tra le due banchine il lavoro
b) Zona di trattamento e raccolta del batteriologiche, spogliatoi e servizi del della centrale si svolge essenzialmente
lette : attrezzature di pastorizzazione personale, magazzini del materiale per movimenti lungo linee parallele da
con preriscaldamento e raffredda- (bidoni e bottiglie), ecc. una banchina allaltra: su alcune linee
mento, pulitrici a filtro o centrifughe. f) Zona dei servizi tecnici: centrale ter- vengono trasportati i bidoni pieni, che
stazioni regolatrici automatiche. serba- mica per la produzione di vapore ed successivamente vengono vuotati. puliti
toi di raccolta del latte pastorizzato re- acqua calda, locali per le attrezzature e rispediti alla campagna; su altre linee
frigerati (in alto). di pulizia straordinaria degli apparec- parallele scorrono le bottiglie vuote e
c) Zona di ricezione, lavaggio e riempi- chi a piastre e per la produzione di aria sporche provenienti dalla citt, le quali
mento bottiglie: banchina per lo scarico compressa per le stazioni regolatrici vengono successivamente pulite, steri-
dei costelli con le bottiglie sporche, tra- automatiche. centrale del freddo per la lizzate, riempite, capsulate e rispedite
sportatore a rulli verso lattrezzatura di produzione di acqua refrigerata e per verso la citt.

A.P.I.C.E. S.r.l. 442b Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
BOTTIGLIE DI
LATTE PASTORIZZATO

1 3 4
2

5
7

10
11 9

12 13

BIDONI BIDONI BOTTIGLIE


PULITI PIENI SPORCHE
Fig. 4 Pianta tipo di una centrale del latte di media entit (5500 litri all'ora), secondo l'O.M.S.
1, generatori di vapore; 2, compressori; 3, celle rifrigerate; 4, banchina di carico; 5, pastorizzatori;
6, macchine riempitrici; 7, uffici; 8, serbatoi refrigerati; 9, vasca di pesatura; 10, macchine lavabottiglie;
11, lavabidoni; 12, banchina di ricezione del latte; 13 banchina di ricezione bottiglie.

Non sempre tuttavia sono strettamente della lavorazione del latte, degli uffici e dei lato Sud e la banchine delle partenze
osservate le distinzioni tra lato citt e laboratori consiste in un fabbricato a (pulita) dal lato Nord.
lato campagna , o tra banchina sporca pianta rettangolare coperto con pensilline Gli impianti di salubrizzazione del latte
e banchina pulita ; nelle medie e piccole inclinate sorrette da travi e pilastri di mi- adottano prevalentemente il sistema Stas-
centrali talvolta dato vedere concentrate nimo ingombro e nel quale sono indivi- sano (4 gruppi con una produzione singola
su di un lato la maggior parte delle sud- duabili un piano rialzato completo ed un di 10000 l/ora) con apparecchiatura a pia-
dette operazioni (fig. 4). primo piano ed un sotterraneo parziali. stra per il preriscaldanento ed il raffredda-
Nei riguardi delle suddescritte distribuzioni Il piano rialzato comprende le attrezzature mento. Essi possono funzionare in colle-
pianimetriche occorre accennare che esse per la ricezione del latte, per la lavatura gamento ad apparecchi omogeneizzatori;
possono venire modifscate in seguito ad dei bidoni, per la lavatura e sterilizzazione la produzione contemporanea di latte pa-
alcune recenti innovazioni, consistenti nel- delle bottiglie, per l'imbottigliamento, cap- storizzato norrnale e di latte pastorizzato
l'impiego di recipienti di carta paraffinata o sulamento e incestellamento delle bottiglie omogeneizzato resa possibile da un dop-
rivestita di tipiche resine sintetiche e dotati piene, le celle frigorifere, la partenza delle pio circuito di tubazioni indipendenti, che
di una particolare fo,ma per meglio utiliz- bottiglie, alcuni laboratori ed ufrici. Il permette il convogliamento dei due tipi
zare lo spazio nei mezzi di trasporto, in piano superiore comprende i serbatoi di differenti di latte separatamente ai serbatoi
sostituzione delle bottiglie. Questo sistema accumulo e sosta latte crudo, gli impianti di raccolta ed all'imbottigliamento.
presenterebbe vari vantaggi, quali il rispar- di pastorizzazione con sistema Stassano, i Esiste inoltre un impianto completo di
mio delle operazioni di ricarico nelle latterie serbatoi di sosta latte pastorizzato, gli im- sterilizzazione del latte in bottiglie, prece-
e di scarico in centrale, di lavatura e disin- pianti di presterilizzazione lotte con relativi duto da presterilizzazione, deodorazione
fezione bottiglie, ecc., il minor peso nei serbatoi, altri laboratori ed uffici. Negli blanda e omogeneizzazione.
trasporti, la migliore conservazione delle ambienti sotterranei sono allogati i serba- Una delle caratteristiche preminenti della
propriet del latte a causa dell'opacit dei toi di ricevimento latte crudo, la centrale nuova centrale che il ciclo di lavorazione
recipienti. termica, la centrale frigorifera, i servizi del si compie, dal ricevimento all'imbottiglia-
La nuova centrale del latte di Milano, personale. ecc. Tutto l'edificio circondato mento, attraverso impianti e tubazioni che
progettata dall'Ufficio Tecnico del Comune da un'ampia banchina coperta da pensi- in nessun punto consentono il contatto del-
ed entrata in funzione nel 1957, una lina a sbalzo, per il carico e scarico dei l'ambiente e dell'uomo con il latte, realiz-
de!le pi moderne e razionali attualmente materiali e per il ricevimento del latte. zando cos la massima sicurezza igienico-
esistenti. Il nuovo stabilimento, con edifici Lo schema lavorativo segue il criterio dei sanitaria.
per la lavorazione e per i reparti ausiliari, movimenti paralleli tra due banchine op- La produzione complessiva giornaliera in,
sorto su un'area di 35110 m. Il complesso poste, la banchina degli arrivi (sporca) dal due turni di lavoro di 450000 bottiglie per

A.P.I.C.E. S.r.l. 443 Manuale dellArchitetto


CENTRALI DEL LATTE
15 A 9 M

17
14 A 8

7 F

A 7
G

18 16
I 13 A O
L
F 3 4
6
12
19 6 N

C
D
20 M

B
5
2
11
21 5

10 A
M
1

Fig. 5 - Centrale del latte di Milano. Pianta piano rialzato.


1, banchina ricevimento latte in bidoni; 2, laboratorio chimico di analisi; 3, salonne di ricevimento latte e lavaggio bidoni; 4, banchina di
ricevimento latte in autobotti; 5, uffici fornitori latte; 6, ufficio tecnico; 7, sala riempimento bidoni; 8, passarella reparto compressori; 9,
banchina carico bidoni; 10, banchina resa vuoti; 11, sala di accumulo materiali resi vuoti; 12, reparto imbottigliamento - sezione lavaggio
materiali sporchi; 13, reparto imbottigliamento - sezione riempimento, capsulamento ed incestellamento; 14, cella frigorifera; 15,
banchina distribuzione; 16, reparto sterilizzazione; 17, ufficio distribuzione; 18, ingresso; 19, infermeria; 20, magazzino; 21, sala accesso
ai sotterranei; A, trasportatore a catena per cestelli; B, decestellatrice automatica per bottiglie vuote; C, impianto di lavatura e
sterilizzazione bottiglie; D, impianto di lavatura cestelli; E, controllo bottiglie; F, gruppo di riempimento e capsulamento bottiglie; G,
incestellatrice automatica per bottiglie piene; H, apparecchi Sturza per la sterilizzazione del latte imbottigliato; I, piano dincestella-
mento bottiglie latte sterilizzato; L, gruppo di riempimento e tappatura bottiglie latte sterilizzato; M, trasportatore a catena per bidoni; N,
stazione svuotamento bidoni; O, impianto lavaggio, sterilizzazione ed asciugatura bidoni.

12 13 14
15

11
8 7 5
6 3
10 9 2 1
4

Fig. 6 - Centrale del latte di Milano. Sezione.


1, banchina resa vuoti; 2, nastro trasportatore cestelli; 3, decestellatrice automatica per bottiglie vuote; 4, impianto di lavaggio cestelli; 5,
impianto di lavaggio e sterilizzazione bottiglie; 6, controllo bottiglie; 7, gruppo di riempimento e tappatura bottiglie; 8, incestelllatrice
automatica per bottiglie piene; 9, cella frigorifera; 10, banchina di distribuzione; 11, ammezzato, 12, serbatoi di accumulo e sosta latte
crudo. 13, impianto di pastorizzazione sistema Stassano ; 14, serbatoi di accumulo e sosta latte pastorizzato; 15, passarella

A.P.I.C.E. S.r.l. 444 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
Le costruzioni rurali comprendono i fabbricati e ma-
nufatti utili all'esercizio dell'azienda agraria. Limitan- PRODUZIONE DEPOSITO TRASFORMAZIONE VENDITA
doci ai fabbricati li classificheremo:
- fabbricati per l'abitazione di persone; vino
- fabbricati per il ricovero di animali; d
- fabbricati per il deposito e conservazione di pro-
dotti ed attrezzature; olio
e
- fabbricati accessori.
CENNI GENERALI ortag.
L'agricoltura in genere, ma in special modo quella frutta p
italiana sta attraversando un periodo di transizione
da un'attivit di tipo tradizionale ad una di tipo legna o prodotti vari vendibili
industriale.
Si cerca di diminuire e ridurre la mano d'opera. Se
nelle grandi aziende, che si volgono sempre di pi ad cereali i
una produzione specializzata (carne, latte, cereali,
frutta. ecc ) e che utilizzano sempre pi il mezzo tuberi t
meccanico ci sta gi avvenendo, il problema rimane
grave per le piccole e medie aziende. i
Questi assillanti problemi economici generano nuove paglia
tendenze e tecniche agricole che si rivelano talora
utili, talora non economiche. Le nuove concezioni dep.
fieno
comportano un continuo riesame delle costruzioni
dep. anim.cortile
agricole. ovini
Scompare la tradizionale tipologia dei fabbricati ru- insilato equini reddito allevamento
dep. suini
rali: nei contempo edifici funzionati e rispondenti a
foraggi foraggio carne vendibile
reali utilizzazioni fino a ieri, sono oggi superati. fresco prep. ingrasso
necessaria per il progettista la costante consulenza dep. mangimi stalle
e collaborazione del tecnico agrario. latte
mangimi
Assume molta importanza che ogni costruzione vari
nuova o risistemata, sia progettata secondo un piano sala mungitura
organizzato e con un piano finanziario ben preciso. dep. letame camere latte
Il costo delle costruzioni deve rimanere basso. concime elaborazione
Si cercher di utilizzare materiali che richiedano poca latte vend.
manutenzione e che possono essere reimpiegati. sementi acquisti dall'esterno
Si adotteranno costruzioni che possano avere, senza concimi
grandi spese di trasformazione diversi successivi im- attrezzi officina carburanti e vari
pieghi, a seconda delle necessit aziendali, strutture macchine meccanica
prefabbricate e smontabili, coperture in materiali trattori
carburanti
leggeri e riutilizzabili (cerrento amianto, lamiera)
divisioni interne mobil, e sottili, riduzione serramenti,
abitazioni
utilizzazione di materie plastiche, ecc.
Da questi pochi, cenni risulta chiaro come sia difficile Fig. 1 - Schema generale teorico dell'azienda agricola
una trattazione precisa di una materia cos fluida.
Ci limiteremo a fornire dati il pi possibile certi di
questo momento. fienile
porcile
La trattazione che segue fa sempre specifico rife-
rimento allo schema generale.
Accanto allo schema teorico vogliamo qui presentare concimaia
alcuni tipi di schemi reali di aziende agrarie. un stalla
elenco evidentemente incompleto per il numero ele- dep. prep. mangimi
tettoia
vatissimo di tipi aziendali in cui si differenziata carri stalla bovini
l'azienda rurale nei vari paesi, a causa di fattori, portico
ambientali, di tipi di conduzione agraria, di distribu- abbeveratoio
zione fondiaria, ecc., ma che pu far vedere come i
collegamenti espressi nello schema precedente ven- portico
gano realizzati. scuderia concimaia aia

polli forno granai


LEGENDA
rustico coloni
casa fittabile
case di suini ovini case coloniche
box e isolame.
abitazione bovini
Fig. 2 - Progetto azienda agricola da 20 ha Fig. 3 - Schema distributivo di corte lombarda

stalle bovini depositi attrezzi


stalla
ricovero pollai
tettoia aia
pollami e bovini
animali da granai fienili ingrasso rustici
cortile depositi faraggi scuderia e
bovini
stalla bovine latte lavoro
stalla lattifere
sale mungitura cantine vini recinto
camere latte depositi frutta case salariati

sili
porcili scuderie mungitura
dep. latte portico

concimaia Aziende svedese Fig. 5 - Cascina piemontese da 60 ha


ovili

A.P.I.C.E. S.r.l. 446 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER LABITAZIONE DI PERSONE

FABBRICATI PER L'ABITAZIONE Eliminazione dei rifiuti


DI PERSONE Con pozzi neri;
Tendono a liberarsi dalla molteplicit di con fosse settiche;
compiti loro attribuiti un tempo e ten- con fognatura sfociante in fossa rac-
dono ad assumere una pi chiara fisio- colta della concimaia.
nomia di abitazioni pure e semplici.
Solo quando la casa rurale conserva il CASE TEMPORANEE
tradizionale compito di casa colonica si Servono a dare alloggio a gruppi di
presenta come un edificio bifunzionale, braccianti (mietitori, mondariso) op-
costituito dall'abitazione dei colono e pure ad intere famiglie di operai av-
dai locali strumentali. Questi fabbricati ventizi. Dovranno comprendere:
possono essere cos classificati:

case temp- Fig. 18 - Alloggio -tipo abbinabile di una casetta per soci di
poranee
Fabbricati case per salariati
una cooperativa agricola a Conde-sur-Vire (Francia).
per l'abita-
zione case per- case per contadini Il sottotetto esistente al disopra dei locali accessori (cantina, cucina e
manenti abitanti in borgate bagno) accessibile e serve come deposito.
case coloniche Ad ogni alloggio sono ammessi m 1000 di terreno con un pollaio
ed una conigliera.

CRITERI GENERALI mero' di camere necessario ad ogni


DI PROGET-RAZIONE famiglia. Pertanto il raggruppamento
Ubicazione ed orientamento. - Si tenga degli alloggi deve permettere un facile
presente: scambio di vani a seconda dell'entit
- direzione falda idrica Fig. 6 - Casa per braccianti stagionali a Firebaugh (California) dei nuclei familiari. Questo genere di
- scolo acque piovane abitazioni si avvia sempre di pi ad
- razionale smaltimento rifiuti locali dormitorio divisi per sesso, cu- assomigliare alle abitazioni cittadine.
- soleggiamento cina, refettorio, servizi igienici, letti a Negli esempi migliori dal punto di vista
- direzione venti dominanti cuccette, (eventualmente sovrapposti) dell'igiene e delle comodit ogni casetta
- camere abitazione e soggiorno orien- prevedere armadietti, individuali. for- comprende due o al massimo quattro
tate sempre Sud-Sud Est. mazione di un angolo soggiorno. alloggi su uno o due piani, ogni allog-
gio indipendente e corredato di ser-
Costruzione CASE SALARIATI vizi.
Materiali - tradizionali: pietra, mattoni. Servono per lavoratori a contratto fisso Negli alloggi raggruppati a schiera,
Fondazioni - fondazioni isolanti con per due o pi anni. pu essere utile che taluni servizi (forno,
materiale impermeabile. Difficile prevedere con esattezza il nu- lavatoi, ecc.) siano raggruppati, in un
Muri - se di pietra spessore min. cm 40, fabbricato a parte di uso comune. Da
se di mattoni cm 30. A evitare l'uso comune di latrine e bagni.
Muri divisori - in laterizi, spessore cm
15.
Intonaci - malta di calce o cemento. 6 7 8
Zoccolo - cemento lisciato od altro ma-
3
teriale purch lavabile. 5 4

Travature - legno, ferro. cemento ar- B


1 1 1
mato. 2

Pavimento - in mattonelle (graniglia o Fig. 9 - Abitazione a due piani per salariati fissi
con servizi completi (Francia)
grs o in mattonelle laterizio).
1. camera; 2, soggiorno; 3, cucina; 4, wc; 5,
Finestre - sezione netta non inferiore a
eventuale wc; 6, granaio; 7, lavanderia: 8, le-
1110 della superficie del pavimento. gnaia
Altezza locali - non meno di m 3, per C
zone montane pu essere ridotta CASE PER CONTADINI
260280. ABITANTI IN BORGATE
Difesa umidit del suolo. - Interposi- Queste case non hanno carattere
zione tra fondazioni e strutture sovra- Spiccatamente-rurale quando Sorgono
stanti di uno strato di materiale isolante. Fig. 7- Due tipi di alloggi per un villaggio di operai agricoli in borghi di servizio destinati ad appog-
Se non esistono cantine, il pavimento nell'Herault in Francia (arch. Bossu, Debarre e Trudon 1948) giare le unit coloniche sparse. Hanno
piano terra sia sopraelevato dal piano Nel caso pi semplice gli alloggi sono abbinati come vedesi in A; una specifica destinazione rurale
campagna di cm 3050 poggiante su volendo aggiungere due camere da letto o due locali sottotetto, si quando servono a dare alloggio aicon-
riempimento di ghiaia, pietrisco, o me- pu costruire sul pianterreno A il primo piano B. Volendo realizzare
alloggi grandi, ma su un solo piano si fa uso della soluzione C. Le tadini residenti in borghi residenziali.
glio su vespaio aerato. scale esterne ai fabbricati servono per scendere alla cantina.

A.P.I.C.E. S.r.l. 447a Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER LABITAZIONE DI PERSONE

Fig. 11- Piazza di una delle cassette della borgata S. Cataldo


A quasi tutte le casette annessa una stalla. Il tipo
maggiore comprende tre poste, un magazzino ed
una tettoia. Il lotto di terreno assegnato a ciascuna
casetta di circa m 800 di cui 1/4 occupato dalla
costruzione.

Fig. 10 - Casa Borgo "La Martella"


Piante del pianterreno di due alloggi diversamente orientati
Gli alloggi constano di un tinello, tre camere da
letto, armadio a muro, bagno e lacali di deposito;
gli annessi sono costituiti da una stalla per tre
capi e da pollaio, fienile e tettoia. Ogni alloggio
dispone di un cortile-aia e di un appezzamento di
terreno di m 700 circa.

A.P.I.C.E. S.r.l. 447b Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER LABITAZIONE DI PERSONE
CASE COLONICHE
Numerosissimi sono i tipi di case coloniche: ci limitiamo a
dare criteri generali e fornire alcuni esempi.
Camere da letto. Il numero dovrebbe essere uguale a
3/4 delle persone adulte componenti la famiglia. Camere
indipendenti di superficie media m 15, altezza camera m
2,80 3.
Cucina.
Cucina La cucina rappresenta il centro della casa colo- A A
nica. Deve avere possibilit di rapida comunicazione con
tutto il complesso aziendale e di sorveglianza dellesterno. In
talune zone la cucina viene separata dal soggiorno. General-
mente per ci non avviene e lo spazio di riposo viene
ricavato nello stesso locale a lato della zona di pi intenso
traffico. opportuno differenziare, o separare i servizi acces-
sori della cucina (locale cottura, acquario, dispensa, forno,
ecc.) La cucina nella casa colonica deve essere la pi ampia
possibile. Per il dimensionamento della cucina si pu usare la
seguente formula empirica:
S= 20+1,50 (N-4)
dove S= superficie in m
N= numero abitanti
B 0 5 B
0 5

C C

4 2 1
5 3

5 Fig. 14 Ente Colonizzazione Delta Padano. Fig. 15 Ente Colonizzazione Delta Padano.
Casa colonica di tipo medio. Casa colonica di tipo piccolo.
A, pianta piano terra; B, pianta primo piano; A, pianta piano terra; B, pianta primo piano;
0 5
C, fronte N.O. C, fronte N.O.
5

Fig. 12 Casa per ortolani - Chioggia (arch. P. L. Giordani) 2 2


1, cantina; 2, pranzo; 3, cucina; 4, bagno; 5, camere letto.
Nel sottotetto ricavato un deposito.

4 5 5

Fig. 16 Casa rurale a S. Ilario d'Enza


1, stalle; 2, cantine; 3, ricovero macchine; 4, cucina; 5 soggiorno. Al piano superiore
del corpo di fabbrica a sinistra sono sistemate le camere da letto con w.c.

10,50 4,60
20,50

10,00

8,74
Fig. 13 Uno dei tipi di case rurali scudiati dall'Ente 2,96
Colonizzazione Delta Padano
Si sono previsti per ora soltanto un alloggio per 910 12,31

persone pari a 4,55,5 unit lavorative, una stalla Fig. 17 Case ETFAS in Sardegna
per 10 capi grossi bovini, un portico ed una concimata Fig. 18 Casa Ente Maremma (tipo Bottaccia)
si rimandato ad un secondo tempo e possibilmente
all'iniziativa degli assegnatari la costruzione delle tettoie,
dei siti, dei pollai e dei proservizi in genere.

A.P.I.C.E. S.r.l. 448 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI
FABBRICATI DESTINATI AL RICOVERO ALLEVAMENTO CON STALLA DEL TIPO Le cunette per l'eliminazione delle orine siano facilmente puti-
TRADIZIONALE E RECINTO ALL'APERTO bili ed i pozzetti di raccolta muniti di chiusura ermetica.
DEGLI ANIMALI PER IL PASSEGGIO Nelle stalle per vacche da latte siano previsti locali separati
Edifici costituenti gli strumenti per attuare il razionale box vitelli stalla a poste fissa per la mungitura, lavaggio e deposito bidoni, per conserva-
allevamento e l'utilizzazione degli animali e dei e toro zione del latte per servizi mungitori.
prodotti da essi derivanti. Larghezza delle poste
sala mungitura Animali adulti................... m 1,001,30
Si dividono in fabbricati:
per bovini; Vitelli................................ 0 ,801,00
zona Lunghezza poste
per equini; recinto fienile
per ovini; alimen. Normale...............................m 1,802,30
per suini; All'americana (zona defecazione
per animali da cortile. mangiatoie e corsie alimentazione
esclusa)............................ 1,5O 1,75
Le stalle non devono comunicare con porte con locali di abita-
FABBRICATI PER BOVINI (STALLE) Fig. 23 - Tipo E zione. Le finestre o porte della stalla sulla stessa facciata de-
In base al sistema di allevamento su classificano Superficie netta ricovero m 510/capo
vono distare almeno m 3 da aperture di locali di abitazione.
come segue: STALLE PER BOVINI DA: Superficie netta recinto m 2030/capo Se la stalla contigua alla casa, fra i due fabbricati va fatto
Lunghezza mangiatoia esterna a tettoia per capo m 0,600,85
un muro tagliafuoco che li separi interamente, e si prolunghi
Superficie utile coperta= m 510/capo
latte ingrasso di m 1,50 oltre il tetto.
ALLEVAMENTO A STABULAZIONI LIBERA
di tipo A RECINTI E RICOVERI COPERTI Cubatura minima per capo da assegnare alle stalle
di tipo stabulaz.
tradizionale misto libera a In zona di montagna m 10/capo adulto da ingrasso. In clima
a poste fisse tradizionale
recinti e
corsia caldo m 24/capo adulto da ingrasso. In clima temperato m
ricoveri recinto alimentazione 15// capo adulto da ingrasso. Per vacche lattifere, aumento
al chiuso recinto coperti
ricovero volume 30 40%.
mangiatoia
con Pendenza della posta ordinaria
corsie di
aliment. Fig. 24 - Tipo F Pavimenti in calcestrutto o laterizio 515 %..Pavimenti in pie-
Superficie utile coperta = m 510/capo stra o selciato 2030 %.
tipo E F H Superficie all'aperto escluso tettoia alimen.
G
= m 2030/capo
Nel caso di poste all'americana (di cui si vedr in seguito) la
mangiat.
contro ricovero pendenza della zona di defecazione (separata dalla posta)
muro sar del 5060 % .
recinto corsia
A B C D alimentazione Dati tecnici sulle poste e mangiatoie. - Il piano della
posta deve essere sopraelevato di cm 15 25 sul piano di
campagna, per mezzo di vespaio.
SCHEMI DI DISPOSIZIONE DEGLI ANIMALI
Fig. 25 - Tipo G La posta pu essere pavimentata in laterizi pieni di coltello o
NEI TIPI DI STALLE AL CHIUSO
Superficie come tipo precedente di forati ricoperti di calcestruzzo o in calcestruzzo granuloso,
~ 1,00
~ 1,90 in biocchetti di legno, o in speciali tavelloni di cotto rigati, in
recinto ricovero recinto gomma.

Misure dei box


1,802,20 Per toro e per partorienti... m 3,00 x 3,50
Per vitelli m 26/capo.... m 3,00 x 3,00 5,00x5,00 (questi
Fig. 19 - Tipo A Tradizionale ad una sola fila,
ricovero corsia ultimi non sono per animali singoli).
con corsia di alimentazione corridoio di servizio
alimentazione
~1,501,80
Fig. 26 - Tipo H Misure delle corsie di servizio
~1,802,20 Per stalle semplici..........m 1,40 1,80
Valgono anche per questo caso le superfici come
0,25 anzidetto per i tipi E, F e G. Le stalle-ricovero a Per stalle doppie............ 1,702,20
stabulazione libera devono avere una altezza Misuradellacorsia(pedonale)dialimentazione..m0,801,20
1,00 non inferiore a m 3, per permettere la pulizia
~1,802,20 meccanica. Porte delle stalle
Fig. 20 - Tipo B. Tradizionale a doppia fila, groppa a groppa Le porte di accesso alla stalla vanno regolate:
con corridoio di servizio centrale e corsie di alimentazione. CRITERI DI PROGETTAZIONE a) per il passaggio di un carro
Curare l'aerazione e ventilazione, l'isolamento ter- agricolo............................... m 1,702,20
~1,802,20 ~1,501,80 mico e l'illuminazione. b) per il passaggio di animali
~1,501,80 La facilit di lavaggio abbondante e pulizia di tutta 1 capo adulto............... 1,201,50
la stalla. Le comunicazioni colla camera di 1 coppia aggiogata......... 2,002,40
preparazione dei mangimi, coi fienile, col silo, con
la concimaia. Creare poste isolate per gli animali
~1,25 ammalati.
Box separati per le vacche partorienti, per il toro,
Fig. 21 - Tipo C. Tradizionale testa a testa con corsia
centrale di alimentazione per i vitelli. Prevedere un impianto di abbevera-
mento con tazzette fisse alle poste. mattoni incementati allineati
~1,00 laterizi forati
l davanzali delle finestre devono essere a quota o a spina di pesce
superiore a m 1,60 per evitare le correnti d'aria
fredda sugli animali. Tutte le parti in ferro cm 4 calcestruzzo
(strutture, serramenti, elementi separatori delle A granuloso

~1,20
0,60+1,00 poste, prese d'aria, ecc.) consigliabile siano
~1,90
zincate per evitare la forte corrosione. L'impianto mangiatoia
elettrico, sia difeso dalla corrosionie. Le corsie di
~1,802,20 passaggio animali abbiano pavimento rugoso
~1,90 onde evitare cadute. necessario evitare spigoli fossetta
posta
vivi ed ogni parte sporgente. fossetta asfalto
Le pareti siano rivestite per un'altezza di m 2, da sottofondo calcestruzzo
sottofondo corsia
intonaco impermeabile o piastrelle smaltate. asfalto
~1,501,80
Il pavimento sia impermeabile (calcestruzzo bac- calcestruzzo posta
ciardato, in gres, gomma ecc.). corsia
Fig. 22 - Tipo D. Multipla.
Sopra la stalla non prevedere camere di abita-
Larghezza posta: per animali adulti........m 1,001,30 zione, nel caso esistano il solaio deve essere
per vitelli....................m 0,801,00 impermeabile ai gas. B
Per questo tipo di stalla l'altezza utile : la mangiatoia sia di cemento lavabile.
La stalla sia intonacata e tinteggiata di azzurro Fig. 27 - A, due schemi di formazione poste;
da un minimo di m 2,20 per montagna ad un massimo di m 3,60
contro le mosche.
B, schema di canaletto. Unione tra la posta e la corsia

A.P.I.C.E. S.r.l. 449 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI
uscita aria impura
Ventilazione delle stalle. -
larghezza posta 100 130
La ventilazione avviene in modo
naturale attraverso ampie fine-
stre. Si consigliano finestre a
1,60
1,60
0,25
canaletto continuo
a sezione curva
vasistas o a bilico. Ottimo il
1,10
facilmente pulibile tipo finestra-aeratore a doppio entrata aria
con il forcone
0,650,70
flusso (Gerlach). Un buon tipo
di finestra per stalle pu essere valvola di regolazione

mattoni forati quello rappresentato nella fig. Fig. 33 - Schema di ventilazione secondo
~0,25 il sistema King
~1,00
0,80
2,00 2,30 ~1,30 35.
0,90
Non essendo generalmente
Fig. 28 - Sezione di stalla semplice uscite aria viziata
a posta lunga sufficiente l'aerazione normale
si ricorre a diversi sistemi di
~1,00 ~0,80 ventilazione, allo scopo di poter aria
pura
regolare la temperatura sui 15-
20 C. Il ricambio d'aria pu
essere calcolato da un minimo Fig. 34 - A, schema di ventilazione secondo
il sistema Rutherford; B, schema di
Fig. 29 - Sezione di posta all'americana di m 30/h/capo in climi freddi di ventilazione a convenzione
con zona di defecazione ribassata a m 60/h/capo.
Il ricambio d'aria si pu otte- 1, canna di camino isolata con doppia
parentina in legno riepmpita di lana di vetro
nere con condotti di aerazione. e rivestita internamente di cartone catramato.
I sistemi possono essere tre:
- sistema King
aerazione supplementare
1,40 - sistema Rutheford
mangiatoia - sistema a convenzione.
0,35

1 animale
A ~1,20 0,20
~0,25 0,350,45 Eliminazione delle orine.
B
0,30
- L eliminazione del liquame di
scolo delle poste avviene convo-
2,00 2,30 0,65
gliandolo entro una cunetta in-
Fig. 30 - A, stalle di vecchio tipo (senza corsia aerazione supplementare
di alimentazione); B, schema di
tonacata con cemento lisciato,
rastrelliera posta al fondo della posta, Una Fig. 35 - Tipo di finestra per stalla
pendenza forte facilita lo smalti-
La rastrelliera ha la funzione di impedire la
la dispersione del foraggio sulla lettiera.
mento, ma per stalle lunghe
determina un abbassamento flusso superiore
~0,70

acqua
eccessivo del fondo che pu flusso inferiore
~1,05
risultare pericoloso per gli ani-
catena a abbeveratoio a tazza
collare scorrevole mali. Le cunetta devono avere Fig. 36 - Finestra per stalla tipo Gerlach
sezione ampia, raccordata dol-
cemente al pavimento.
Nelle grandi stalle, le cu- griglia fianco lamiera
catena fissa nette sono quasi sempre co- ~0,20

valvola regolabile
mangiatoia perte con griglie mobili in lateri-
zio o calcestruzzo e quindi pos-
Fig. 31 - Schema di attacco alla sono avere elevate pendenze. Fig. 37 - Esempio di presa d'aria a parete
mangiatoia con abbeveratoio
lnconveniente delle cunette
coperte la difficolt di pulizia.
leva di richiamo
Per l'eliminazione all'esterno
alla valvola per pressione delle orine si praticano due si-
del muso animale montanti generali A
rastrelliera stemi: ogni 10+12 m

a) facendo sfociare in cana-


letto, a pendenza progressiva.
in un unico sifone esterno alla
stalla; B B
scarico 5+6 m
alimentazione 5+6 m
b) raccogliendo ogni m 6
8, lungo il canaletto, il liquame Fig. 38 - A, schema ubicazione camini
Fig. 32 - Abbeveratoio a tazza automatico stalle semplci; B, schemi
a pressione in piccoli condotti trasversali che ubicazione camini stalle doppie

A.P.I.C.E. S.r.l. 450a Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

vento vento
sifone
aria viziata canaletto
fogna
pozzetto raccolta
sifone
concimaia
A B
gocciolatoio per
Fig. 40 - A, schema di canaletto aperto per stalla semplice
la condensazione B, schema di canaletto aperto per stalla doppia

aria viziata

B A

griglia in ghisa
pozzetto
raccolta
canaletto pozzetti
ispezionabili
~0,40
al pozzetto concimaia
~0,35 pozzetto a sifone fogna
strato impermeabile A concimaia
A
tubo flessibile

tubo girevole
cuffia pozzetto a sifone
stalla
fogna
pozzetto d'ispezione pompa liquame
concimaia pozzetto 5 canaletti a
pozzetto depuratore +
B di raccolta pi della posta
dep. liquame 6m
concimaia B
concimaia
Fig. 42 - A, schema di semplice pozzetto in calcestruzzo per raccolta parziale.
Le tubazioni possono essere di cemento, di eternit, meglio ancora di gres; Fig. 41 - A, esempio di fogna semplice esterna;
B, schema generale dello scarico dei liquidi delle stalle con pozzetto depuratore. B, esempio di fogna doppia esterna
Si raccomanda di usare sempre sezioni sovrabbondanti.

scaricano in una fogna longitudinale con pozzetti a sifone nel punto di immissione. Questa fogna scaricher poi in un
pozzetto di raccolta accanto alla concima e separato da altro pozzetto, destinato alla raccolta dello scolo della concimaia
stessa.

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COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

TETTOIE ALIMENTAZIONE PER


STABULAZIONE ALL'APERTO
copertura in
cemento amianto

strutture ogni 1.802.20


6 6 6 6 5
posta rastrelliera in legno
1.701.80 8 7
mangiatoia 10
corsia di alimentaz. 4 11 1
0.400.50
2
3

0.600.70
1.501.70

Fig. 43 - Un esempio di semplice tettoia Fig. 46 - Schema del processo di trasporto a ciclo continuo del latte
in struttura di legno proveniente dalla mungitura presso la posta

1, rubinetto per lavaggio tettarelle; 2, valvola di sicurezza; 3, serbatoio del vuoto; 4,


0.13 vuotametro; 5, scatola di controllo control box ; 6, rubinetti presatori pulse tap ; 7,
valvolina condensa; 8, rubinetto aria per lavaggio tubazioni; 9, interruttore per motore; 10,
0.18 interrutore attacco corrente per control box ; 11, presa di corrente per filo a terra per
0.40 control box .
0.70
0.15 p= 15%

0.95
Fig. 44 - Esempio di sezione di una mangiatoia 0.90
0.00
3
1.50
2
0.96 0.84 2.00 0.84 0.96 1.70
0.15 2.00
3.00 2.50
3 3
2
0.30

0.91 0.85
2 2
30 34 2.37
tubo 2" 2.50
0.45 1
Fig. 45- Sezione di abbeveratoio in c.a. 0.90
3
(specialmente usato per stabulazione all'aperto)

Fig. 48 - Sala di mungitura a 2 poste in tandem


2 2
1, fossa mungiotore; 2, poste; 3, piano inclinato accesso animali
2.37 4, locale attrezzature.
Mungitura meccanica
Presenta notevole risparmio di tempo e
di fatica rispetto all'antico sistema a mano.
Viene praticato in quattro modi: 3 3

a) alla posta, che viene dotata di attacchi 0.00 2.00


per l'impianto del vuoto necessario alla
Mungitura e condotti per il trasporto latte.
l dispositivi meccanici sono collocati in A 5.50

apposito locale; 4
3.50
b) alla posta, mediante dispositivi montati
su carrelli mobili;
c) in apposite sale di mungitura, a cui si
fanno affluire due volte al giorno le bovine
a stabulazione fissa, con notevole miglio-
ramento delle condizioni igieniche, degli 2
2
animali, cos costretti ad un movimento
salubre; 3
d) in apposite sale, per bovine a stabula-
2
zione libera all'aperto, con creazione di un 34 2
ciclo di mungitura-alimentazione, distri- 0.00 0.00
-45 -40
buito come risulta dai vari esempi prodotti. 1.70 1.80 1.70
La sala di mungitura. - La sala di
mungitura sta assumento una grande im- Fig. 47 - Esempi di sale di mungitura Fig. 49 - Sala di mungitura a 4 poste ad U
A, pianta; B, sezione. 1, fossa mungiotore; 2, poste; 3, piano inclinato
portanza specialmente nella allevamenti 1, fossa mungiotore; 2, poste; 3, piano inclinato accesso animali accesso animali; 4, locale attrezzature.
all'aperto, dove viene a costituire il perno
di tutto il sistema di allevamento.
Caratteristiche sala di mungitura. -
Posizione generalmente baricentrica ri-
spetto ai ricoveri. Zona attesa vacche

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ancora da mungere ampia onde evi- SALA DI MUNGITURA pulsatore SALA RACCOLTA LATTE
pompa a vuoto
tare incidenti (2 4 m/capo). Possi-
vuoto
bilit di suddividere le bestie in gruppi filtro

successivi. Adduzione esterna del be-


stiame con percorsi obbligati non pi
larghi di m 1. gruppo mung. vasca refrig.

Circolazione entrata ed uscita a senso


unico. latte

Porte entrata ed uscita non > m 1 . Fig. 50 - Sezione di sala mungitura con trasporto automatico del latte
Corridoi circolazione interna animali
non pi larghi di m 1. dal piano poste. Locale per raccolta latte e lavaggio
Poste mungitura allo stesso piano cor- Rivestitura pareti e pavimento mate- fusti separato dalla sala.
ridoio con apertura e chiusura coman- riale facilmente lavabile. Servizi spogliatoio e wc mungitori.
data dalla fossa mungitore. Eliminazione parti sporgenti e spigoli Impianto acqua calda generale.
Fossa mungitore ribassata circa cm 50 vivi.

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mungitori
dep. spogl.
sala macch.
5.10 lavaggi

5.10 2 1 2
2.40

2.40 zona zona


3 coperta coperta recinto
corrid. uscita
mangiatoia
zona attesa
soffitto a camera d'aria recinto (coperta) cancello

zona coperta
2.00
ricoveri coperti
recinto
mangiatoia
mangiatoia
Fig. 51 - Particolari costruttivi di sale per
mungitura. Stazioni Sperimentali di Fig. 54 - Schema di funzionamento di una stalla a stabulazione libera con
Agricoltura Engineering nel Nord America sala mungitura centralizzata e funzionamento automatico (ing. G.Cappa Bava).
1, fossa mungitore; 2, poste; 3, accesso animali. Si esamina qui la met dell'insieme.

ESEMPI DI STALLE DEI VARI TIPI

8
3

1
6 6 6

2
7
2

3 4 5 5
6 6
Fig. 52 - Stalla tradizionale per 6 animali.
1, ricovero bovini; 2, erbaio, mesticaio, trinc Fig. 55 - Stalla tipo B
Agricoltura Engineering nel Nord America
1, vacche; 2, manze; 3, toro; 4, vitelli da latte; 5, vitelli slattati; 6, corsia di alimentazione;
7, passaggio carrabile; 8, silo.

3 4 5 6
1 2

1 7 8 9
10

12
11
5

Fig. 57 - Schema di stalla tradizionale con annnessi. Disposizione testa a testa (Tipo C)
1, concime coperte; 2, vitelli; 3, vitellini, 4, vacche; 5, carro di foraggiamento su rotaia; 6, prep. alimenti; 7, 30 vacche; 8, carro per
allontanemento letame; 9, linea aerea trasporto latte; 10, silo; 11, latteria; 12, fienile.

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2
27.50 4 2
1
2

1 4

73.25
3 Fig. 58 - Esempio di stalla del Tipo D a poste multiple
1 1, poste per lattifere (totale 176 capi); 2, recinto vitelli;
3, corsia di alimenntazione; 4, corsia di servizio.

Fig. 56 - Esempio del tipo F prep. mangimi


7.68 zona parto
1, recinto coperto; 2, sala mungitura;
3, deposito latte.
1.68
N 8.25 pagliaio o fienile
6.70 mangiatoia fissa
N

grigliato griglia
area di riposo
1

sala mungitura
1

recinto
abbeveratoio

3 4
101.00
Fig. 59 - Esempio di stalla tradizionale a due file Tipo G
6 5 Grande complesso in costruzione nell'azienda a Gariga (Piacenza) per la stabulazione libera di 70 capi
grossi e 20 vitelli (Morteo - Comansider). Sono visibili i pilastri in c.a. e le strutture portanti in acciaio; al
centro la sala per mungitura a 6 stalli. Nella zona di alimentazione gli animali appoggiano su un pavim-
7 mento grigliato con sottostante cunicolo di raccolta delle deiezioni.
8

Fig. 57 - Schema planimetrico di stalla libera


predisposto dalla Stazione di Sperimentazione per l'Indiana, USA.
1, zona di riposo; 2, zona destinata all'alimentazione;
3, rastrelliera per fieno; 4, recinto scoperto pavimento;
5, zona attesa; 6, stalle per partorienti; 7, vitelli; 8, sala
mungitura; 9, latte; 10, silo.

A.P.I.C.E. S.r.l. 453 Manuale dellArchitetto


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1 1
22,70
12 9 9,00

8,50
12 7 11
13 4,50 4,90 4,20
4 4,35
11
10 4 4,50
6 4,20

6 7
8
aspor-

4 5 9
20,00
5,50
4,54 4,80
2 5,50 10
1
2 18,60
Fig 63 Esempio del tipo G. Azienda a Viarolo di Golese (Parma)
Fig. 61 - Planimetria di una stalla libera ne Michigan
Si rappresenta una delle due stalle costruite nella medesima azienda. In una
con struttura in pali di legno. stalla tradizionale di recente costruzione della quale si vedono le due file pilastri
1, zona di riposo; 2, maternit (recinzioni che delimitavano la corsia centrale, la trasformazione avvenuta adattando a
tabili); 3, sala mungitura; 4, stanza latte; 5, corsia carrabile di alimentazione (sopra) quella che era una fila di poste, a zona
ingresso invernale; 6, ingresso estivo; 7, recinto centrale di alimentazione quella che era la corsia centrale, a zona di riposo
scoperto pavimentato; 8, mangiatoia per insilato; (sotto) quella che era unaltra fila di poste.
9, bestiame giovane; 10, area alimentazione; 1, recinti tori; 2, tori; 3, corsia carrabile di alimentazione; 4, poste; 5, cunetta; 6,
porticato; 7, mungitura; 8. latte; 9, macchine; 10, recinti vitelli.
11, deposito fieno; 12, sili; 13, stanza per racclta
insilati. 29,00 29,00

1 1
2 7 20

18,00 18,00
2 4

13 1
19
3

12
6,00 2 4
5
10 11
9
6 24,00

1
8 1

Fig. 64 - Progetto ideato dall'Ispettorato Agrario di Milano


e messo gratuitamente a disposizione degli interessati.
18 4 Progetto per stalla all'aperto per 100 bovine da latte Tipo H.
1, recinto; 2, ricovero; 3, corsia carraia per alimentazione; 4, mungitura.

17,00 8,00 5,40 5,40 17,00

III 0,10 IV
aeratore
pav. 0,40 pav. 17,00
scarico
vetro retinato A cemen. cemen.
B pav. terra
paglia pav. terra

scarico
abbeveratoi
foraggio automatici

razione giornaliera di fieno


lettiera permanete I
Fig. 62 - Esempio del tipo G. Progetto per stalla all'aperto per bovini da
3 6
ingrasso, o da allevamento (capacit 80 capi, per climi freddi) 12
4
5
7 II
1, recinti coperti; 2, deposito foraggio e paglia; 3, recinto esterno pavimentato; 4,
recinto esterno erboso; 5, mangiatoia esterna per insilato ed erba; 6, tramoggia
esterna di alimentazione per mangimi; 7, mangiatoia interna foraggi secchi con Fig. 65 - Stalla aperta per 80 lattifere. Tipo H
rastrelliera; 8, silo; 9. carro erba accostato alla tramoggia; 10, cisterna per
deiezione e lavaggi; 11, botola per prelievo liquame; 12, abbeveratoi automatici; 1, pensilina cons. latte; 2, camera del latte; 3, lav.
13, rastrelliera fissa trasversale recinti interni; 14, recinto esterno accesso locale di bidoni; 4, fossa mungitore; 5, infermeria; 6, box; 7,
controllo; 15, locale controllo e pulizia aniamli; 16, bilancia controllo peso recinto toro.
individuale; 17, cancello di accesso al recinto; 18, staccionata recinti esterni in
legno di castagno; 19, muro frontale ai recinti interni; 20, corridoio di servizio
recinti interni; 21, ufficio.

A.P.I.C.E. S.r.l. 454 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI
FABBRICATI PER EQUINI 0,600,80 (per qualche caso anche m 0,801,00
Comprendono i locali, destinati, al ricovero de- per razze di grossa taglia); per i montoni la superficie
gli equini (scuderie). Le scuderie nell azienda 0,50 alquanto superiore (m 1,502,00). ll volume risulta
di circa m 13/capo (pu ridursi specie in zore di
agraria hanno sviIuppo molto limitato), essen- montagna). L'arredamento dell'ovile si riduce a sem-
dosi da ritenere l'allevamento dei cavalli, e spe- plici rastrelliere (per foraggio fresco o secco) di legno,
0,30
cie di quelli di razza, un'organizzazione specia- semplici o doppie, da disporsi le prime parallela-
lizzata, fine a se stessa. Il caso che si pu verif- mensole mente, le seconde perpendicolarmente ai muri peri-
care in seno alla fattoria, pi frequentemente metrali, le rastreIIiere sono spesso combinate con
quello della scuderia per pochi capi, da lavoro. greppie (per mangimi minuti). Si calcola: che occor-
rano m 0,50 di lunghezza di greppia per ogni
Queste scuderie sono ad una sola fiIa di posti, o 1,00 A B capo; che la rastrelleria abbia unaltezza di m 1,40
raramente a doppia fila. Dimensionamento dal pavimento; che la greppia abbia una larghezza di
delle poste e annessi possono essere le seguenti: m 0,25 una profondit di m 0,15 e che il suo orlo
Fig. 68 - A particolare di posta per scuderia abbia unaltezza di m 0,300,50 dal pavimento, a
lunghezza della posta compresa m 2,753,00
seconda della taglia delle pecore. Se le rastrelliere
la mangiatoia........................ con primo tratto orizzontale; B particolare di
sono semplici basta uno spazio di m 2 (in senso
larghezza posta/capo............. 1,401,700 rstrelliera, mangiatoia ed attacco ad anello perpendicolare); se sono doppie, fra l'una e l'altra
larghezza c.s. nel caso di separa- scorrevole. rastrelliera occorrono almeno m 4. Gli ovili-tettoia
tori (battifianchi) fissi (a seconda possono essere formati da costruzioni semplici e re-
rastrelliera
del tipo e del pregio degli animali) 1,503,00 cinte con muretti, steccati, incannucciati, ecc.; possono
larghezza corsia di servizio............ 1,702,20 portabiada realizzarsi, se il clima asciutto o piuttosto caldo,
volume d'aria per capo................ m 2040 come nell'Agro Pontino, in Puglia, Sardegna, ecc.,
altezza mangiatoia dal suolo........ m 1,01,20 mediante porticati in muratura, aperti da uno o da tre
altezza del fondo mangiatoia dal lati, ma chiusi dalla parte dei venti pi freddi domi-
suolo....................................... 0,800,90 nanti (generalmente venti settentrionali).
larghezza................................. 0,500,60
Rastrelliera
lunghezza sbarre....................... 0,500,70 mungitoio tettoia
larghezza................................. 0,400,60 Fig. 69 - Mangiatoia metallica e rastrelliera
distanza tra fondo rastrelliera e in tubo per scuderie (animali di pregio).
orlo superiore mangiatoia 0,400,50 cortile m 230
larghezza utile delle porte........... 1,201,40 3,00
box per fattrici........................... m 1216 pastore attrezzi
Cunette di scolo. - Debbono essere
impermeabili (generalmente di calcestruzzo A B tettoia
di cemento, intonacato a cemento), facil-
0 10 20
mente pulibili con spigoli arrotondati: val-
Fig. 70 - A, battifianco fisso in legno od in tubo
gono le norme speciali indicate per le stalle. Fig. 71 - Esempio di ovile-tettoia a pianta chiusa
Pozzetti di raccolta (ai quali fanno capo metallico; B, battifianco mobile in legno.
le fogne che raccolgono , liquidi delle cu- caseificio
superficie di m 1216, ottenuti con divisori di cucina
nette). Sono di calcestruzzo o di muratura legno o di ferro, od anche in muratura, rivestita di
debbono essere intonacati a cemento avere legno: quest'ultima, alta m 1,251,50 munita di
gli spigoli, arrotondati, essere coperti a OVILE
sovrastante cancellata alta m 1 circa (altezza totale
volta, o con soletta di cemento armato, 400 PECORE
m 2,25 2,50 circa). Il pavimento dei box (mattoni
essere munita di chiusino di pietra (preferi- di coltello) ha opportune pendenze verso l'esterno.
bilmente doppio) e forniti di chiusura idrau- Valgono per le scuderie tutti gli accorgimenti e le portico
lica (sifone). La capacit del pozzetto deve norme igieniche usati per le stalle bovini. Si 0 10
essere di m 0,50,8 per ogni capo adulto. raccomanda in special modo di evitare ogni possi- Fig. 72 - Ovile con portico ed annessi
Attacco degli animali. generalmente bile elemento sporgente ed ogni spigolo vivo. 19,60
fatto con fune a catena piuttosto lunga, FABBRICATI PER OVINI(OVILI) caseificio
camera cucina
fissata ad un anello sistemato al disopra richiesto ambiente asciutto, non ventilato e non
della mangiatoia; per soggetti vivaci si troppo caldo. Il pavimento pu essere in cal-
preferisce lattacco corto, dal basso con cestruzzo, asfalto, sollevato dal piano di campa-
anello scorrevole o con contrappeso di ricu- gna di cm. 2030.
pero. Pu essere costituito semplicemente da uno strato pastori
Per animali di pregio, giumente incinte, di terra battuta alto cm. 2025. 8,00 mungitoio
ecc., si usa sopprimere l'attacco, rinchiu- Talvolta costituito da un graticciato in legno OVILE
dendo lanimale in box della superficie di rialzato da terra. Si creano in altri casi delle poste
rialzate continue contro i muri ed il resto si lascia OVILE
mangiatoia camera mangimi senza lettiera.
guardiano selleria poste 0 10
selleria Il tetto pu essere in struttura leggera, coperto con
Fig. 73 - Ovile con abitazione, caseificio ed annessi
eternit, lamiera, cartone catramato.
Per i muri sufficiente uno spessore di cm 12 con B
pilastrini di rinforzo. Le finestre possono essere A 1,20
mangimi A B box
0 5
senza serramento (la chiusura eventuale si attua
Fig. 66 - A, scuderia semplice per pochi capi; con mezzi di fortuna). molto importante per gli
B, schema di scuderia doppia
ovili il recinto per la sosta all'aperto.
selleria
L'orientamento migliore Est-Ovest. 2,00
Dagli esempi seguenti risulta la approssimativa
3,80+4,20 classificazione degli ovili in :
A - ovili a ricovero chiuso:
- ovili a tettoia. 0,40
infermeria 3,80+4,20
La superficie utile per capo si pu ritenere m
Fig. 67 - Scuderia per animali di pregio Fig. 74 - A, rastrelliera in legno con greppia
A, scuderia a box; B pianta schematica di box
(per ovini); B, passaggio ristretto per ovini.

A.P.I.C.E. S.r.l. 455 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

FABBRICATI PER SUINI (PORCILI)

Si dividono in porcili di ingrasso o di allevamento. I porcili di allevamento richiedono maggiori requisiti igienici (aria,
luce, spazio).

Requisiti fondamentali. - Il porcile deve essere molto asciutto, il pavimento impermeabile su vespaio ventilato, o su
tavelloni. Deve essere soleggiato, luminoso, molto aerato. Ottimo l'orientamento Nord-Sud, temperatura interna 12 16
C, per i lattonzoli da 24 a 18 C a seconda dell'et. Per evitare alla scrofa temperature molto alte si fa uso per i lattonzoli
(v. fig. 82) di una lampada a raggi infrarossi.
Occorre un ricambio di Irta fresca di m 25/capo/ora. Il pavimento dev'essere costituito da materiali facili da pulire e
disinfettare, zoccolo di raccordo alle pareti, le quali devono essere intonacate a cemento o piastrellate. Pendenza delle poste
3 7 %.
Stallo diviso in due parti: una di stabulazione sopraelevata di cm 1 5, ed una per alimentazione e defecazione.
Pavimento in calcestruzzo granuloso o mattoni di coltello o pianelloni di cotto forato rigati.
Dimensioni: m 2,00/capo ingrasso
m 2,00 4,00/capo da riproduzione
m 3,00 5,00/scrofa con lattonzoli
Lunghezza del truogolo per capo m 0,40 0,50.
Larghezza corsie servizio m 100 1,50.
Nel caso che le zone di stabulazione e defecazione siano distinte le superfici vanno raddoppiate.
Ogni stalletto deve avere a disposizione un recinto all'aperto o cortiletto cintato, possibilmente pavimentato.
Distanza dei porcili dalle case di abitazione m 15 20.
Zone di recinto aperto superficie per capo m1,50 3,00.
Altezza dei porcili m 2,00 2,70.
Portine di accesso dai recinti m 0,70 0,90.

2.10
1.90
1.10 1.20
1.00
2
0.00 0.10 0.00

1.20 1.00 2.00 3%

0.70
1
2 3
2.50
1.40 2.10 1.10

2.00 2.50 Fig. 77 - Porcilaia di ripo danese ad


una fila di stalli (5 o 10 capi a stallo)
1.00
1, corsia di servizio; 2, zona di alimentazione
e di riposo; 3, zona di deiezioni.
0.40
Fig. 75 - Porcilaia di tipo tradizionale ad 2.10
una fila di stalli (5 o 10 capi a stallo)
1.10
1, corsia di servizio; 2, zona di alimentazione e
deiezioni; 3, zona di riposo. 0.00

1.10 2.10 1.80 2.10 1.10

1.00

2.50
4.505.00
2.00
2.50

Fig. 76 - Porcilaia di tipo tradizionale a due file di stalli Fig. 78 - Porcilaia di tipo danese a due file di stalli

A.P.I.C.E. S.r.l. 456a Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

305 1
4 4 2 1 6.80
4 4 2
305 3
4
3
3.80
4 4 4 4

6.80

215 5 PIANTA

Fig. 79 Sezione e porzione centrale di pianta per un


porcile per un elevato numero di capi (Ingham)
Complesso (28 stalletti) eventualmente prolungabile da ambo
i lati; 1, ingresso carrabile; 2, camera miscela e cottura mangime;
3, caldaia; 4, stalletti; 5, corsia; 6, scolina; 7, pesatrice; 8, deposito alimentari.

sportellone oscillante in struttura


tubolare in posizione di pulizia
del truogolo
truogolo
zona di stabulazione
2.70
corsia di zona di alimentazione
servizio
SEZIONE

Fig. 80 - Particolare dello sportellone oscillante del truogolo

4
1.80 1
2.10 1
2
4
1.30 3 1.80
3 2

0.70 1.90
0.85 0.65 1.30

Fig. 82 - Stallo da parto Fig. 83 - Stallo da parto Fig. 81 - Porcilaia a pianta esagonale per 200 suini all'ingrasso
di tipo inglese di tipo classico 1, truogolo principale; 2, zona di stabulazione; 3, zona di defecazione
1, scrofa; 2, lattonzoli; 3, truogolo; 1, scrofa; 2, lattonzoli; 3, truogolo; 4, truogolo supplementare; 5, pozzone nero.
4, lampada a raggi infrarossi. 4, lampada a raggi infrarossi.
Nello schema in basso una composizione di quattro porcilaie a pianta
esagonale con magazzino centralizzato per la conservazione e preparazione
dei mangimi. L'alimentazione semiautomatica.

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COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

FABBRICATI PER ANIMALI 0.40 0.30 0.30


DA CORTILE E DI
2
PICCOLO ALLEVAMENTO 4
Si suddividono in: 0.34 1 0.40
- Pollai per gallinacei (polli, tacchini, 0.06
faraone). B C 2
- Recinti aperti con ricoveri coperto- 0.34 1 5
aperto per oche ed anatre (con va- 0.06
schetta per bagno). 3
2 6
- Conigliere. 0.40 2 1
- Colombaie. 7
0.30 3 2
POLLAI A
Di piccolo allevamento, di formatra- Fig. 87- Nido trappola
dizionale o di grande allevamento A, sezione; B, lato pollaio; C, lato corridoio di servizio 8
1, nido trappola; 2, abbeveratoio e mangiatoie; 3, muro divisorio 2
(fissi o mobili), ad 1, a 2 o pi plani
in legno, in eternit su struttura In
legno, In muratura, metallici 23.50
(americani). 9
Requisiti importanti: 3 4 5 6 7 8 10
- illuminazione sufficiente; B
- aerazione artificiale mediante ae-
ratori a valvola regolabile; 1 1 1 1 1 2 2 2
Fig. 90 - Pollaio per grande allevamento
- pavimento: battuto di cemento con 28.00 1, recinti esterni; 2, box per 60 capi adulti; 3, corridoio di
servizio; 4, pulcinaia 100200 capi; 5, incubatrice; 6, de-
sovrastante strato dl sabbia o terra Fig. 88 - Pollaio per grande allevamento pisito uova; 7, preparazione mangimi; 8, mangimi.
fine; 1, box per 100 ovaiole completo di posatoi e 15 nidi; 2, box
per 100 pollastre; 3, lavaggio; 4, preparazione mangimi; 5, de-
- finestre insolazione: ampie, espo- posito mangimi; 6, deposito uova; 7, selezione uova; 8, incuba- sola rete metallica, per zone calde,
ste a mezzogiorno con chiusura In tricce; 9, batterie calde; 10, batterie fredde. con vetri per zone fredde, apribili a
vasistas;
- pareti: coibenti, intonacate a ce-
mento. Si usano: eternit, tavelloni ele-
2.50 gno;

6.00
5 4 2 1 - superficie calcolabile: m
0,100,15/capo se da pollaio serve
A B
solo da dormitorio;
5.00 m 0,3540/capo se viene usato
Fig. 84 - A, abbeveratoio; B, mangiatoia come dormitorio e razzolamento;
1 m 0,16 di nido ogni 45 galline, se
6.00
3 i nidi sono nel pollalo come di fre-
quente;
1 5.00
B
1
6.00
1
2 A
5.00
Fig 85 - Posatoi
1 3 4
6.00
2.50
1.00 35
A 4.00 9.00 A
35
38 6
0.70
Fig. 86 - Nidi semplici 3.00 1.50
B
B 0.80

Fig. 89 - Pollaio Conigliera


A, pianta; B, sezione. 1, corridoio di servizio; 2, nidi trappola; A, pianta; B, sezione. 1, nangimi; 2, preparazione mangimi;
abbeveratoi, mangiatoie; 3, posatoi; 4, parchetto di cemento; 3, locale per gabbie al chiuso; 4, tettoia per gabbie all'aperto.
5, parchetto erboso; 6, aeratore.

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COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL RICOVERO ANIMALI

- temperatura interno pollaio consiglia- per avere caldo di inverno. deve essere di almeno m 0,50;
bile 15C. Aperture per entrate m 0,20 x 0,30. - gli sportelli delle gabbie saranno solo
- se i polli sono lasciati, razzolarede- Esistono pollai mobili e pollai fissi. Al- posti superiormente;
vono avere a disposizione recinti esterni cuni tipi prefabbricati In lamiera sono - le pareti delle gabbie saranno in rete
m 1020 capo, cinti con rete metal- prodotti in America. metallica;
lica alta m 2,00 a maglie rade. - spazio utile per un maschio m 0,50 x
Siepi intorno ai recinti per riparo dal CONIGLIERE 0,80;
sole possibilmente ombreggiati da al- Per le conigliere bene rispettare al- - spazio utile per una femmina m 0,50
beri, che potrebbero essere quelli di un cune norme fondamentali: x 1,00:
frutteto. Fondo in parte erboso, in parte - il pavimento deve essere rialzato da - necessit dl nidi a parte:
sassoso, con zone a sabbia, cenere, terra di almeno m 0,500,60 e costi- - massima pulizia e ricambi frequenti di
ecc., con abbeveratoio a vaschetta op- tuito da stecche di legno distanziate lettiera per evitare epidemie.
pure a trougolo, anche in quelli, chiusi. 12 cm;
Se possibile abbinare il pollaio al forno - l'altezza utile dell'interno delle gabbie

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COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE

FABBRICATI PER IL DEPOSITO tecniche di costruzione del c.a. d dal freddo. Pavimento in calcestruzzo,
E LA CONSERVAZIONE ottimi risultati che gli permettono di rialzato sul piano di campagna, con
DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE essere in concorrenza e per alcuni rampa di accesso, ampie porte scorre-
versi preferito alle strutture metalli- voli, ben illuminato ed aerato.
Questi fabbricati si suddividono in: che. Se l'azienda dotata di pi di una
l tipi di tettoie unificate, in ce- trattrice raccomandabile che ogni
- deposito attrezzature; mento armato od in metalli, si mon- trattrice abbia il suo box. Se il deposito
- deposito prodotti da reimpiegare; tano rapidamente, come una mac- trattori ampio e fornito di banchi di
- deposito prodotti da smerciare. china. lavoro pu sostituire in certi casi l'offi-
Tettoie e pensiline possono realiz- cina.
Caratteristiche generali zarsi anche con laterizio armato (a
falde piane od a volta ribassata). Dimensioni trattore:
La tendenza moderna di conside-
rare questi fabbricati uno strumento - (vedi strutture c. a.) grande potenza (50 70 HP) 350 x 210
della stessa natura economica di quelli media potenza (20 40 HP) 320 x 200
usati per la lavorazione del terreno. FABBRICATI PER piccola potenza (10 15 HP) 220 x 130
Ne deriva che tali fabbricati devono DEPOSITO ATTREZZATURE
rispondere ai seguenti requisiti : Ricovero macchine agricole. -
polivalenza annuale degli edifici; Officina. - Requisiti generali: Generalmente costituito da una tet-
leggerezza di costruzione; - ottima illuminazione diurna e toia aperta, dimensionata secondo il
recuperabilit; notturna, assenza di umidit; fabbisogno dell'azienda, chiuso da pa-
basso costo ; - ampiezza considerevole con rete dalla parte dei venti dominanti.
prefabbricazione; grandi porte scorrevoli per permet- L'altezza in molti casi sufficiente di
standardizzazione. tere l'entrata alle macchine agricole, m 2,50 2,80. Se deve ospitare
La costruzione che meglio risponde che sono sempre di considerevole mietitrebbie, elevatori ecc. necessita di
alle pi varie trasformazioni l'hangar. mole: h= 3,5.
- Finestre alte per avere possibilit di Gli accessi devono essere disposti
Hangar metallici appoggiare ai muri banchi di lavora- sul lato lungo del fabbricato e se il
Ne esistono in commercio zione ed attrezzature: ricovero chiuso le porte devono es-
numerosissimi tipi. - pavimento in calcestruzzo o in gres, sere grandi e scorrevoli. Diamo una
Vantaggi: facilmente lavabile; tabella delle dimensioni delle principali
leggerezza; - collegamenti con la rimessa trattori, Larghezza Lunghezza
standardizzazione; con il magazzino ricambi, con il de- Macchina
m m
possibilit grandi luci; posito macchine agricole;
recuperabilit; - possibilit di ampliamento. Automobile 2,13 4,87
montaggio rapido; A seconda dell'importanza dell'a- Legatrice 2,75 4,26
Svantaggi: zienda necessario in officina prov- Mietitrebbie grand. variab.
necessaria grande manutenzione; vedere a varie operazioni che com- Seminatrice del mais 1,83 1,52
necessit basamenti in calcestruzzo portano diverse installazioni; citiamo Sgranatoio del mais 2,44 6,00
alto per evitare contatto con il terreno, le principali: Coltivatrice (ad una fila) 1,52 2,13
o nel caso che sia usato come ricovero Coltivatrice (a due file) 2,28 2,13
animali contatto con il letame. - fossa per riparazioni: Erpice a dischi (singolo) 2,44 1,22
- paranco di sollevamento;
Caricatore di fieno 2,74 3,20
- (vedi strutture in ferro) - banco meccanico
Spandiconcime 2,13 4,87
con morsa;
Falciatrice 1,83 1,83
Hangar di legno - banco falegnameria;
Aratro 0,61 2,13
Non molto usati nel nostro Paese - trapano;
Aratro (polivomere) 1,52 2,74
per l'alto costo del legname, sono - tornio;
molto usati nei Paesi nordici ed anglo- - molla a smeriglio; Aratro (da scasso) 2,28 3,65
sassoni, che hanno portato la tecnica - forgia; Rastrello 3,35 1,52
della costruzione in legno ad un alto - incudine; Rastrello (a scarico laterale) 3,20 3,65
grado di perfezione. - compressore; Trebbiatrice (cilindro cm 66) 2,44 7,92
- sega. Trattore 2,13 3,65
- (vedi strutture in legno) Carrello 2,13 4,26
Deposito trattori. - Ha le carat- Erpice a dischi (a tandem) 3,00 2,13
Hangar in cemento armato teristiche di una comune autori- Trinciaforaggi 2,13 3,65
Questo tipo, economico di manu- messa. Deve essere chiuso per evi- Seminatrice (8 file) 3,20 1,52
tenzione e incombustibile, con le nuove tare furti o manomissioni, protetto Erpice (sezione) 0,45 1,52

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FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE

macchine: 3
1 11 11

4
Deposito combustibili. - Fabbricato da disporsi lontano dagli
2
9
10

2 3
1

8
5
4
7
6
6 5
7
8 9
Fig. 92 - Officina di una cascina ad Alessandria
1, trapano; 2, tornio; 3, forgia; 4, incudine; 5, saldatrice;
6, mola; 7, banco; 8, fossa; 9, sega verticale; 10, piallatrice;
Fig. 93 - Pianta di un'officina meccanica per media azienda (G. Stefanelli) 11, banchi falegname.

1, motore di 1 HP; 2, banco; 3, attrezzi da giardino; 4, mola; 5, porta a vetri


scorrevoli; 6, forgia; 7, incudine; 8, bancone con morsa; 9, attrezzi

6
3
7 11 15 16
8 5
2 2 7 14
10
9
1
0 5

Fig. 95 - Officina meccanica aziendale (Brasile)


Fig. 94 - Pianta di un'officina agricola aziendale
1, macchine utensili; 2, locali di lavoro; 3, saldatura; 4, fucina; Attrezzature: 1, morsa; 2, forgia; 3, incudine; 4, mola;
5, generatore di corrente; 6, docce e wc; 7, magazzino macchine. 5, trapano; 6, banco da lavoro (parte meccanica); 7, armadietto;
8, banco da falegname; 9, armadietto per falegnameria; 10, armadio
(selleria ed elettricit); 11, armadio; 12, rastrelleria;
13, ventilatore; 14; portautensili per banco da lavoro; 15, tettoia;
16, autorimessa con fossa per le riparzioni.

9 7 8

15

10

11 3 2 14
12 13 5 4 1

0 5 10

Fig. 96 - Pianta di un centro di meccanizzazione


1, magazzino; 2, deposito carburante; 3, ufficio; 4, servizi igienici; 5, pronto soccorso;
6, automezzi; 7, attrezzi e macchine, 8; impalcato per attrezzi e macchine; 9, trebbie,
elevatori; 10, trattori e motori; 11, falegnameria; 12, magazzino pezzi di ricambio;
13, officina; 14, serbatoi acqua con aeromotore-pompa; 15, piattaforma per lavaggio macchine.

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FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE
FABBRICATI PER DEPOSITI PRODOTTI DA Tipo americano. - Il foraggio viene insilato allo stato Tipo GBS. - In questo tipo la funzione di
REIMPIEGARE fresco, con caricamento automatico, non viene effettuata insilamanto e conservazione unita a
Si suddividono in: compressione, lo scarico si fa attraverso aperture comu- quella di essiccamento mediante motore a
nicanti con l'apposito condotto di scarico. ventola in basso, che area il prodotto dal
depositi fieno e paglia La conservazione dovuta al CO sviluppata dai foraggi basso allalto, avvalendosi della penetra-
deposito foraggi depositi mangimi secchi che in questo tipo necessario siano ricchi di sostanze zione dellaria nella massa, assestata da un
depositi barbabitole da zucchero zuccherine. Sono costruiti sia in c. a., sia in struttura albero verticale rotante e da un tamburo
sili completamente metallica, sia in legno. Diametro 36 calettato su detto albero, che scorrendo
m; h= 815 m. sull'asse, crea un costante spazio a pozzo,
deposito letame per la ventilazione e lo scarico. Dimensioni
(concimaie) simili al silo tipo americano.
Depositi fieno e paglia. - Sistemati un tempo in Tipo americano, sistema Horvestore. - Que-
fienile sovrastante la stalla, o in porticati, o in molte sto si sistema impernia la raccolta, la con-
zone all'aperto. Si preferisce oggi collocarli sotto servazione e di stribuzione di tutti i foraggi
tettoie a struttura leggera del tipo di quelli prima 1.10
sulla funzione di un perfetto contenitore a
elencati. tenuta stagna.
L'uso dell'imballaggio del fieno e paglia ha ridotto lI contenitore una torre cilindrica, costi-
di molto lo spazio necessario. 12.20 0.85 tuita da lamiere di acciaio smaltato al co-
Peso/m del fieno sciolto kg 80100. Peso/m dei balto irrigidita da strutture verticali ed oriz-
fieno in balle kg 300450. Dimensioni tipo balla 0.20
zontali. Il foraggio, dopo un semiappassi-
fieno 90 x 36 x 46 Peso balla di fieno 4050. 5.48 mento sul campo, viene trinciato ed intro-
2.00
Produzione fieno 10O q/ha. dotto con un caricatore pneumatico nella
Deposito mangimi. - Sono dei magazzini ben torre.
aerati ed asciutti, posti in prossimit delle zone di La conservazione avviene in ambiente privo
preparazione degli alimenti del bestiame. 5.48 di ossigeno e d ottimi risultati.
Deposito barbabietole da zucchero. - Sono L'estrazione dell'insilato si ottiene con un
costituiti da fosse in c.a. di dimensioni variabili a apposito estrattore a fresa che scarica il
seconda del fabbisogno aziendale munite di prodotto direttamente su un nastro traspor-
pavimentazione impermeabile, con inclinazione del tatore svolgentesi lungo la mangiatoia.
610 %, di pozzetto di raccolta degli spurghi, Il ciclo di carico e scarico continuo,
coperte da tettoie, devono essere facilmente acces- Fig. 97 Silo tipo cremasco completamente automatico, con una forte
sibili per le operazioni di carico e svuotamento. riduzione di mano d'opera.
1, verricello; 2, protezione amovibile verricello;
Silo. - Serve a conservare vari tipi di foraggi Tipo finlandese. - Sono sili che richiedono
parzialmente essiccati o meglio freschi. 3, funi; 4, sicurezza; 5, coperchio in c.a.; 6, botole
un preventivo trattamento del foraggio fre-
Vantaggi: riduzione del periodo di sosta dei foraggi per l'introduzione e l'estrazione del foraggio;
sco con soluzione acida.
nei campi per essiccare; maggior resa (3035 kg di 7, canali per lo scarico dell'insilato. Diamo un esempio di silo acido che ha le
prodotto contro 2025 kg di fieno per ogni quin- seguenti caratteristiche:
tale di foraggio verde): minor perdita di sostanze interrato per 2/3, pianta circolare, realiz-
proteiche, riduzione pericolo di incendio, ecc. zato in muratura, intonacato internamente
l sili devono essere ubicati in posizione comoda sia a cemento su armatura di rete metallica,
per il carico dei prodotti, sia per la distribuzione del fondo in cemento armato, chiusura erme-
foraggio alle zone di alimentazione. Si preferisce tica, pozzetto raccolta colaticcio.
collocarli esternamente in testa o al centro del -Tipo interrato. - il pi semplice ed econo-
fabbricato ospitante il bestiame a contatto diretto mico sistema di insilaggio, consistente nel-
con la zona di preparazione mangime. l'immagazzinare il foraggio in fosse dalle
Si tenga presente che per caricare. il foraggio con 0.76
pareti rese impermeabili e ricoprendolo con
gli elevatori a nastro, occorre prevedere di fronte uno strato di terra onde evitare il contatto
alla zona di caricamento uno spazio libero di renditori
dell'aria.
manovra, di raggio pari all'altezza dei sili.
Esistono vari tipi di sili:
- tipo cremasco;
- tipo americano;
- tipo GBS
- tipo americano, sistema Harvestore, ciclo conti- aerazione
nuo; 1.60
- tipo finlandese;
0.08 griglia
- tipo interrato. pozzo di scarico
Tipo cremasco. - Si basa sul principio di insilare il
aperture con
foraggio parzialmente essiccato, comprimerlo con sportelli
un coperchio in c. a. Per ridurre l'aria interposta
evitare la dispersione di CO, che rallenta le vetro cemento
fermentazioni, con chiusura a quasi perfetta tenuta.
Sono costruzioni cilindriche generalmente costruiti in 12.25
0.70
c. a. con coperchio pure in c. a. sollevabile con
verricello. scarico dell'insilato
1.00
l sili hanno generalmente le seguenti caratteristiche:
- diametro m 3,505,50 1.40
PIANTA 0.70
- h = 3,04 volte il diametro
- capacit 2501000 q di foraggio 2.10
- peso coperchio 60140 q. 5.00
Fig. 99 Pianta e sezione di silo, con
doppio condotto di scarico, in c.a. di
SEZIONE
tipo americano.

A.P.I.C.E. S.r.l. 459 Manuale dellArchitetto


PROGETTAZIONE RURALI
FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE

0.50

1.00

0.147
3.20 2.40 2.92 2.40
A B
0.40

5.23 B

2.70
terra di 1.40
compressione

strato di paglia 1.20

Fig. 100 - 3.50


Silo tipo G B S foraggio
(dimensioni simili al silo americano)
C strato
A, insilamento, di paglia
B, essiccamento;
C, estrazione. 0.14 0.14
2.40 0.15 2.40

Fig. 102 - Doppio silo seminterrato in


cemento armato con tettoia.
A, pianta sopra il piano di campagna; B, pianta sotto il piano di
compagna; C, sezione longitudinale.

10
10
8
10
9 10

3%
7
3%

6
10 10

9 9

4
3
2
5
6
Fig. 101 - Schema di un centro ad impostazione radiale con sistema
di trasporti cocleari (tipo Harvestore) pozzetto di raccolta
1, sili; 2, coclea e camera di mescolazione e convogliamento; 3, coclea di sollevamento; 4, coclea
di distibuzione; 5, area di caricamento; 6, coclea di alimentazione della mangiatoia; 7, magiatoie; Fig. 103 - Silo acido cilindrico seminterrato
8, fontanile; 9, recinto per 100 capi m 1330 circa; 10, tettoie di ricovero m 4 circa. (Giuliani-Pestellini). Tipo finlandese.

A.P.I.C.E. S.r.l. 460 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE
La concimaia un deposito per le- l 2n n=12+18 capi
tame attrezzato per la migliore con- l 3n n=6+12 capi
l
servazione e maturazione dello l 3,00 + 3,50
P
stesso. Le concimaie si possono sud- P l
3% 1,20
dividere nei seguenti tipi: 2l
l l
l 1,3n n=18+24 capi l 1,2n n=24+30 capi
a fossa , con pozzetto per colaticcio e
con irrorazione semplice
platea ret- 2 l
tangolare doppia P 2 l P P A B
multipla
aperte a pozzetto
platea a
a platea settore l l l l l
o anulare l n n=30+36 capi
con vasca laterale e platea
rettangolare
a macera- 2 l
con vasca centrale e platea P P 5,00
toio
rettangolare
idem, con platea multipla l 2 l l
a cella
chiuse
a silo PIANTA

Per migliorare il letame si pu prevedere:


o) separazione delle direzioni liquide (nei pozzetti) da quelle so- Fig. 104 - Concimaie a platea
lide (nelle concimaie);
b) ammassamento del letame per favorire la fermentazione:
c) raccolta del colaticcio in pozzetto apposito (separato dalla fo-
gna orine) e suo reimpiego mediante irrorazione periodica della
0,30 0,60
massa di letame. 1,90 0,50
d) protezione dalla diluizione prodotta dalla pioggia mediante tettoia.
0,65 pendenza 3%
Concimaie di dimensioni eccessive sono da evitare; preferibile frazio-
nare in due o tre parti la superficie occorrente. 0,15

La larghezza non deve superare m 67. 1,60


1,90
Il caricarnento con benna frontale sistemata sul trattore determina PIANTA
SEZIONE A-B
l'uso sempre pi ampio delle concirnaie con rampa d'accesso, che per- 0 5
mettono di effettuare comodamente l'operazione di svuotamento.
Fig. 107 - Concimaia con platea rettangolare e
La distanza delle concimaie dalle case di abitazione non deve essere pelo libero maceratoio laterale a due sezioni
minore di m 15. Deve essere pure rispettata debita distanza, atta ad 0,55

evitare l'inquinamento, dai serbatoi d'acqua e pozzi. 1,68 0,10


Preferibile l'esposizione a Nord rispetto agli altri fabbricati. Per le ca-
pacit si pu calcolare un minimo di platea per capo di m 46 varia-
bile da montagna (minimo) a pianura. La capacit del pozzetto delle 0,15
A
orine sar di circa m 0,500.60/capo. SEZIONE
Fig. 105 - Tipo di vasca per le urine separata
Nel caso di concimaie, con maceratoio, si pu calcolare per il mace-
dal pozzetto del liquame della concimaia
ratolo una capacit di m 1,5/capo.
Concimaia a fossa e pozzetto. - Sono costituite da una fossa di
profondit di circa m 1, di larghezza non superiore a m 6 e di lun-
ghezza proporzionale al carico di stalla. L'esempio mostra una mo-
derna concimaia a fossa con pozzetto per colaticcio. Copertura, im-
pianto di caricamento con vagoncini e monorotaia a rampa d'accesso m 1,00
per la vuotatura.
Il fondo della fossa deve essere molto robusto: la rampa pu elimi- A B

narsi in zone collinari, costruendo la concimaia a mezza costa (in tali 0 5


casi si pu anche aumentare al quanto la profondit della fossa
stessa).
Concimaia a platea e pozzetto. - Questo tipo di concimaia consta
di:
- platea cinta da muretto su cui si accatasta il letame; 0 1 2 3
- pozzetto adiacente alla stalla od affiancato alla platea nel quale fa C
Fig. 108 - Concimaia a cella doppia (tipo Beccari)
capo la fogna convogliante le urine di stalla:
Fig. 106 - Schema di concimaia a fossa con carrello a, vista anteriore; b, pianta e vista superiore;
- di un pozzetto pi piccolo per il colaticcio de!la platea. monorotaia, rampa di accesso e pozzetto di racccolta c, sezione verticale con vista delle portelle anteriori
Diamo alcuni schemi dei principali tipi a platea, dove I funzione di del colaticcio. e superiori metalliche
n= numero capi adulti.
Concimaia a platea e maceratoio.
maceratoio Ha di fianco alla platea una
vasca a tenuta dove si tiene immerso nelle deiezioni liquide della stalla
per 15 giorni il letame. Le faticose operazioni di spostamento ed
estrazione del letame hanno ridotto l'uso di questi tipi.
Concirnaie a cella. - Sono basate sul principio di accelerare la fer-
mentazione del letame, facendola avvenire in ambiente chiuso con,
circolazione d'aria, controllata attraverso apposite aperture.
Sono realizzate con camerette in muratura a chiusura ermetica, rico-
perte internamente di laterizi forati, che assicurano una lenta
circo!azione d'aria.

A.P.I.C.E. S.r.l. 461 Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONE RURALI
FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONNE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE

DEPOSITO PRODOTTI DA SMER- 5) locale per la fermentazione 1) locale di ricevimento, controllo e


CIARE lenta (cantina di elaborazione). Tale lavatura;
locale deve essere fresco, orientato a 2) magazzino (olivaio) dove le olive
Costituiscono l'insieme dei fabbri- Nord, ben ventilato; vengono immagazzinate o su stuoie
cati atti a conservare i prodotti della 6) locale per la conservazione del sovrapposte monta e su castelli, o in
terra per un certo periodo di tempo, in vino. Dev'essere a temperatura il pi strati non > di 15 cm sul pavimento.
attesa che gli stessi vengano venduti possibile costante, ventilazione effi- Nel I caso occorre m 1 di pavi-
oppure in determinati casi (uva, olive) cace, scarsa illuminazione. mento ogni 5 q di olive immagazzi-
a permettere le necessarie trasforma- nate, nel 2 caso m 1,4 1,5/q;
zioni e lavorazioni dei prodotti stessi. Fabbricati per la lavorazione 3) frantoio dove avviene la spremi-
olearia tura delle olive, deve avere una tempe-
Fabbricati per le uve ed il vino ratura di 10 15, ben illuminato,
Le stesse considerazioni prima con pavimento facilmente lavabile,
Fino a non molti anni addietro ogni esposte per la lavorazione delle uve muri rivestiti, piuttosto ampio in rela-
piccola azienda produttrice di uve era valgono anche in questo caso. zione alle macchine;
dotata di locale seminterrato o sotter- Ci limitiamo ad un elenco dei 4) camera delle presse;
raneo dove avveniva la trasformazione locali necessari per la lavorazione 5) camera separazione (chiaratoio),
di uva in vino. delle olive: dove avviene la separazione dell'olio
L'uso di vendere direttamente l'uva
alle industrie enologiche ha di molto
16
ridotto l'uso di tali locali, che servono
ormai soltanto alla produzione di vino 15
17
di uso familiare. 14
Per la trasformazione dell'uva in
PIANO PRIMO
vino occorrono i seguenti locali;
1) tettoia di ricevimento e pesatura
uva;
2) locale di cernita e pigiatura uva; 9 9
3) locale di torchiatura vinacce;
4 7
4) locale per la fermentazione tu- 1 2 3 4 10 11

multuosa, cio locale contenente i tini 5 7 5 6


nel quale avviene la trasformazione di
13
zucchero in alcool.
PIANO TERRA
Tale locale richiede una tempera- 4 8
12
tura n inferiore a 10 n superiore a
35. Nelle regioni fredde, esposizione Fig. 110 - Fabbricato per la raccolta e conservazione refrigerata di frutta
a Sud, protezione dai venti freddi, ed 1, ingressi; 2, disimpegni; 3, direzione; 4, montacarichi; 5, raccolta classificazione
eventuale riscaldamento. Nei paesi e imballaggio della frutta; 6, macchine frigorifere; 7, celle frigorifere; 8, ricevimento
meridionali esposizione a Nord, ben frutta; 9, spedizione, 10, pompe; 11, vendita del ghiaccio; 12, spogliatoio; 13, trasformatore;
14, sterilizzazione delle marmellate; 15, preparazione delle marmellate; 16, deposito del
ventilata e protetta dal calore solare;
ghiaccio; 17, evaporatore.

1 2 2 2

5.90
0.45

3
9.25
PIANTA

6.80

SEZIONE
4.30 12.40 7.80

Fig. 109 - Schema tipico di fabbricato per oleificio Fig. 111 - Deposito frigorifero per frutta
1, chiaritoio; 2, frantoio e strettoio; 3, oliario; 4, ripostiglio; 1, sala macchine; 2, celle; 3, anticelle.
5, elevatore; 6, frullino; 7, tettoia.

A.P.I.C.E. S.r.l. 462a Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONE RURALI
FABBRICATI PER IL DEPOSITO E LA CONSERVAZIONNE DI PRODOTTI ED ATTREZZATURE

dalle impurit; piano sopraelevato per facilitare prefabbricati in lamiera d'acciaio,facil-


6) magazzino (oleario), dove l'olio operazioni e scarico, protetto dapen- mente smontabili. Tal, sin vengono
sottoposto ad ulteriori decantazioni, siline; caricati e, scaricati con lo stesso dispo-
scarsa illuminazione, ben aerato, pro- massimo isolamento soffitto e sitivo: una vite senza fine, applicata
tetto dal freddo. pareti ottenuto generalmente con la- variamente sul silo, secondo l'opera-
7) deposito sanse e loro lavorazioni stre di sughero; zione da svolgere.
(frullino). Vi si lavorano i residuati - evitare il pi possibile i contatti All'interno un dispositivo agitatore
della spremitura delle olive (sanse), tra la parete isolante e te pareti impedisce alla massa di cereale sem-
A tali locali principali si aggiungano esterne di chiusura. onde eliminare pre piuttosto umida al momento del-
altri locali ,accessori, ove sono collocati dispersioni; l'insilamento, di aggrumarsi e deterio-
attrezzature, depositi, lavaggi reci- - celle frigorifere con anticelle: rarsi.
pienti, ecc. possibilit di graduare temperatura
nelle varie celle; Depositi tuberi (patate,
Depositi per la conservazione - ricambio aria nelle celle me- barbabietole, ecc.)
della frutta diante aspirazione.
Sono ricavati generalmente in locali
Nelle piccole aziende la frutta viene interrati o seminterrati. Devono essere
conservata in locali freschi ma non Depositi cereali freschi. aerati minimamente illuminati,
umidi, dotati di buona ventilazione. temperatura l 3. Vengono talvolta
Nelle grandi aziende si tende a Generalmente ricavati ai piani su- (vedi esempio) creati degli appositi
costituire veri e propri magazzini dotati periori della casa colonica, in stanze fabbricati, ben isolati, datati in alcuni
di impianto di refrigerazione. Caratte- con buona aerazione, solai atti a casi d'impianto di umidificazione even-
ristiche generali : sostenere elevati carichi. Pavimenti e tilazione.
pareti rivestiti (fino a m 1,50) con
ampio piazzole manovra auto- materiali facilmente lavabili e disin-
treni; fettabili. Si ricorre attualmente a sili

A.P.I.C.E. S.r.l. 462b Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI ACCESSORI

FABBRICATI ACCESSORI sare l'85%. A questa prima fase, che applicato per l'essiccazione del grano,
I fabbricati accessori sono: ha soprattutto lo scopo di arrestare mais, segala, ecc. In questi essiccatoi la
fieno l'aumento di temperatura al disotto dei platea formata da una rete a maglie
Essicatoi 40, senza pertanto dar luogo a intensi fine, continua che riceve aria calda dal
cereali processi di fermentazione, segue una basso con lo stesso sistema sopracitato.
Forno da pane seconda fase in cui i periodi ed i tempi Forno da pane. - Indispensabile nelle
ordinarie di ventilazione tendono a ridursi, in case coloniche isolate. Per agglomerati
Serre industriali rapporto al grado di essiccazione rag- di case coloniche o di salariati general-
letti caldi giunto dall'erba. mente si ricorre ad un forno unico.
(riscaldati artificialmente)
Locale di disinfestazione bestiame.
Essiccazione del fieno mediante ventila-
zione artificiale.
Viene praticata entro fienili adatti, dove A A
l'erba semiappassita riceve forti correnti
di aria fredda, alternate con altre di
aria leggermente riscaldata a 15C. La
pratica di questo sistema suggerita B
dalla necessit di conservare special- volta a botte
Fig. 114- Schemi di circolazione impianto calorifero nei letti caldi
mente l'abbondante produzione di erba cinerario A, allo stesso livello; B, a due diversi livelli.
di terreni fortemente irrigui, miglioran-
Fig. 112 - Un esempio di forno semplice
done nello stesso tempo le condizioni e
le qualit vitaminiche.
L'erba semi appassita (con un tenore di
umidit variabile dal 35 al 40%) viene
Fig. 115 - Tipo di letto caldo con riscaldamento a termosifone
caricata fino ad un'altezza di circa m 3
sulla platea appositamente sistemata a In base ad altre indagini eseguire per formato da una platea di cottura di
rastrelliera. molti anni nello Stato della Virginia, tavelloni di laterizio, di una sovrastante
Tale rastrelliera costituita da un certo stato possibile accertare, mediante ac- volta a bacino, in mattoni, da unospor-
numero di liste di legno distanti fra loro curate prove di alimentazione com- tello metallico che chiude la bocca del
da 6 ad 8 cm e mantenute sollevate dal piute, il valore foraggero dell'erba es- forno e da un sottostante cinerario.
pavimento per un'altezza di circa cm siccata in fienile, rispetto a quello otte-
1820. nuto da altri sistemi di conservazione. Serre. - Costruzioni per colture speciali,
la parte centrate di detta sovrastruttura Attraverso tali prove sarebbe risultato atte a fornire speciali condizioni di tem-
risulta longitudinalmente attraversata un netto vantaggio del sistema diessic- peratura. luce e umidit, per le quali
dal canale di conduzione e di distribu- cazione in fienile nell'incremento della riesce possibile coltivare piante non
zione della corrente di aria ventilante. produzione del latte, del 4%, e ci a adatte al clima della localit, anticipare
Infine, solidamente allogato nella estre- conferma delle favorevoli caratteristi- fioritura, sviluppo ecc.
mit pi alta di detto canale di ventila- che bromatologiche dell'erba essic- Si dividono in serre per coltivare, per
zione, il complesso motore-ventilatore, cata. forzare, di tipo famigliare o industriale.
costituito da un motore elettrico di po- Essiccatoi per cereali. - lo stesso princi- Possono essere fisse o mobili.
tenza variabile dai 3 ai 10 HP, secondo pio che si applica per il freno viene Si distinguono in fredde, quelle in cui il
la superficie della piatta-
forma di carico, che va da 730 730 730
40 a 200 m circa, l'al-
tezza del cumulo di erba ingresso
bagno
ed il suo peso per m. ovini
La ventilazione che prende
inizio non appena comple- 12
723.4 730 723.4 pozzo
tata la formazione del
SEZIONE insoglio suini
mucchio - si svolge se- (bagno)
filtro
condo fasi distinte: la 2190
prima prosegue ininterrot-
tamente per almeno 12 platea docce
361
ore. indipendentemente bovini e suini
dal contenuto di umidit
relativa dell'aria che di PROSPETTO Fig. 116 - Fabbricato accessorio: locale disinfestazione bestiame
280
norma non dovrebbe pas- Fig. 113 - Sezione e prospetto di una serra a tre navate in struttura metallica

A.P.I.C.E. S.r.l. 463a Manuale dellArchitetto


COSTRUZIONI RURALI
FABBRICATI ACCESSORI

riscaldamento affidato ai raggi solari in ferro. Pendenze falde 4060%. molto fredde.
(da 0 a 10), calde (da 10 a max 40) Particolari cure per l'allontanamento Locale per la disinfestazione del be-
quelle dotate d'impianto di riscalda- dell'acqua di condensazione e per la stiame. - Tali fabbricati sono usati per
mento. tenuta all'acqua dei vetri. l'eliminazione dei parassiti esterni degli
Caratteristica della serra la copertura Per evitare eccessive condensazioni, si animali. che vengono introdotti in bagni
a vetri, a due spioventi o ad una sola suole proteggere i vetri con stuoie. di soluzioni antiparassitarie.
falda. Letti caldi. - Buoni effetti si possono Nell'esempio accluso si sono costituite
le prime vengono orientate con l'asse ottenere per mezzo della fermenta- tre piscine di diversa profondit e di-
longitudinale Nord-Sud, (o di poco de- zione del letame. Si hanno in questo mensione, che ospitano differenti tipi di
viato). quelle a una sola falda con la caso i letti caldi. animali.
superficie vetrata disposta a Sud. Possono esservi letti caldi elettrici, me- Una pompa ed un serbatoio centrale
La struttura delle serre semplice. Su diante fili di resistenza isolati ed 'inter- completano l'attrezzatura.
muri di spessore di cm 2040. viene rati ed anche letti caldi riscaldati a
impiantata l'ossatura portante di regola termosifone (v. fig, 115), per regioni

A.P.I.C.E. S.r.l. 463b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME PER IL DISEGNO TECNICO DI URBANISTICA

SEGNI CONVENZIONALI PER LA PIANTA DELLA CITT - SCALE 1:1000 E 1:2000

Edifici comuni Muretti e scarpati


Rigatura a 45 rispetto alla base del foglio alla
distanza di mm. 1,5 con graphos A. 0,3. Doppio segno con A.0,2 e trattini sfumati
Numeri e lettere indicativi dei piani e della
consistenza edilizia.
Edifici di carattere pubblico Fiumi e canali
Chiese, Scuole, Mercati, Caserme, Uffici pubblici Linee a mano libera parallele al corpo d'acqua
Ospedali. Quadrettatura diagonale di mm 2 con
A.0,3. Simboli sovrapposti. diradanti verso il centro e freccia di corrente.

Industrie e fabbriche Cimiteri


Rigatura diagonale alla distanza di mm 2 con
Segno di croci parallelo a 12 mm con A.0,3.
A.0.3 e simbolo di ruota dentata.
Strade
Porticati Statali e provinciali - Segni con A.0,4 e puntini
Doppia linea con tagli verticali a mm 4 di paracarri ogni 2 cm. Comunali - SEgni con A.0,4
distanza e segno di crociera con A.0,3. Carretabili - Trattini della lungh. mm 5 con A.0,4.

Monumenti nazioanli importanti Parco ferroviario


Quadrettatura a maglia diagonale a mm 1 Segno di binari con graphos R.0.8
con A.0,3.

Giardini pubblici Quote stradali


Limite dell'area con segno graphos A.0,2 e Numeri obliqui tra parantesi. (38,40) (95,50) (56,05)
segno frastagliato con pennino fino.
Giardini privati Nomi delle strade
Segni di V alternati ogni 8 mm con pennino Caratteri bastoncino a mano o con rettografe VIA ROMA VIA ROMA
a mano. secondo la larghezza stradale.

Orti e spazi liberi Scuala metrica


0 10 20 30 40
Trattini verticali alternati a distanza di mm 7 Caselle alternate bianche e nere ogni metro per 10 0
con graphos A.0,3. i primi 10 metri, indi di 10 in 10.
N E
Campi sportivi e da giuoco Nord
Trattini orizzontali alternati con graphor A.0,3 Cerchio con freccia campita nera ed asse E.O.
con simboli. O S

Trafori Vento dominante N


Doppia linea tratteggiata con graphos. Freccia con asta ondulata

Sotto e soprapassaggi Visuali panoramiche


Doppia segno di parapetto con proiezione Angolo visuale con doppia linea A.0,3 con P
punteggiata con graphos A.0,2. lettera P.

SEGNI CONVENZIONALI PER LE OPERE DI PIANO REGOLATORE - SCALE 1:1000 - 1:2000 - 1: 5000
Nuovi allineamenti e nuove opere Nuovi porticati
Segno con graphos R.1 per le scale 1:100 R.C.7
per le scale 1:200 e R.0,5 per le scale 1:5000. Doppia linea alla distanza di mm 4 e tagli normali alla distanza
di mm 4 con R.1 - R.0,7 - R.0,5 secondo la scala.
Colore: rosso vermigliato

Demolizioni Nuovi giardini pubblici


Puntini regolari alternati a distanza di mm 4 con R.0,5 - Limite Limite dell'area con segno continuo con A.0,2. Segno frastagliato
del fabbricato demolito con trattini A.0,3 di aiuole con pennino fino circoletti mm 1,5 alternati 6 mm.
Colore: giallo Colore: verde scuro.

Nuove costruzioni Nuovi campi sportivi e da giuoco


Rigatura a 45 rispetto al fronte stradale maggiore a distanza di Segno convenzionale con graphos R.0,8.
mm 3 con R.1 - R.0,7 - R.0,5 secondo le scale.
Colore: verde chiaro.
Colore: strisce rosse

Demolizioni e ricostruzioni Nuove quote stradali


Combinazione dei segni precedenti. 3,62 4,25 13,503
Numeri verticali di altezze variabili, tra parentesi quadre
Colore: strisce gialle e rosse alternate

Demolizioni e sistem. a verde Nuovi edifici pubblici


Demolizione come sopra. Scuole, Mercati, Chiese.
Verde con segno frastagliato e circoletti mm 1,5 alternati Segni convenzionali con graphos R.0,8. S M
a mm 6: Limite esterno con segno continuo A.0,4. Colore: rosso vermiglato.
Colore: strisce gialle e verdi alternate.
Rifacimento prospetto Nuovi edifici pubblici
Allineamneto con R.1 e campitura alternata delle righe del Uffici, Ospedali, Caserme.
fabbricato esistente per mm 2. Segni convenzionali con graphos R.0,8.
Colore: rosso. Colore: rosso vermiglato.

A.P.I.C.E. S.r.l. 467 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME PER IL DISEGNO TECNICO DI URBANISTICA

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI ZONE INTERNE


SCALE 1 : 2000 - 1 : I 000 - 1 : 500

527 526 901


528
522 529
Limiti propriet Zona di esproprio per
mappali rilottizzazione
524
Con graphos A. 0,2 532 523
Rigatura a 45 rispetto al
fronte stradale principale con
graphos A. 0,5
a distanza di mm 10
550 521 812

Limite dei nuovi Rifacimento di prospetto


allineamenti stradali Segno continuo e
Con graphos R. 0,8 taglietti normali a
distanza di mm 1,5 con
graphos R. 0 ,8

Demolizioni per Zona di esproprio


area stradale per verde pubblico
520
Trattini con graphos A, 0,2 526 Contorno con graphos R 0,8.
522 525 Punti grossi con graphos R. 0,2
521 523 alla distanza di mm 7

Limite del piano


Porticati particolareggiato
Trattini con graphos R. 0,8 interno
Tratto e punto
con graphos A. 0,3

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI ZONE DI ESPANSFONE - LOTTIZZAZIONE


SCALE 1 : 2000 - 1 : 1000 - 1 : 500

581
Segni di divisioni 420 580
Limiti delle strade
catastali e opere Segno con graphos A. 0.6 25
esistenti
esistenti 583 Larghezze stradali
Segni con graphos A. 0,1 711 582 902 con graphos R. 0,4 20

910

A.P.I.C.E. S.r.l. 468 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME PER IL DISEGNO TECNICO DI URBANISTICA

DESTINAZIONE DI PIANO REGOLATORE ZONIZZAZIONE


SCALE 1 : 5000 1 : 2000

Rigatura a maglia diagonale a 45 rispetto alla base del foglio Zona di uso pubblico
alla distanza di mm. 2,5 con graphos A. 0,3 Simboli convenzio-
nali con R. 0,8 Colore: campitura, velatura rosso vermiglione.

Chiese Cinema

Elaborati necessari alla rappresentazione del progetto di P.R.


Tavole Grandi citt Citt minori Scuole Uffici
Piani regolatori generali Scala 1a
della zona centrale 2000 2000 o 1000
1 Stato attuale della zona di ampliamento 5000 2000
Ospedali Campi
2 Opere di P.R. della zona centrale 2000 2000 o 1000
sportivi
della zona di ampliamento 5000 2000 Cimiteri
3 Destinazioni di della zona centrale
P.R. della zona di ampliamento 5000 2000
Mercati Impianti
Piani particolareggiati
militari
4 Piano particolareggiato per la zona centrale 1000 o 500
5 Piano particolareggiato per la zona di
ampliamento 2000 o 1000 Si possono anche adottare i retini: per le zone residenziali: retini a
6 Profili altimetri regolatori 1000 o 500 maglia quadrata, orientata secondo lorientamento principale, di
I segni convenzionali adottati sono quelli proposti dall'Istituto Nazionale di maglia da mm 1 a mm 3 a seconda dela mabggiore o minore
Urbanistica e contenuti nel n. 3 del giugno 1941 della rivista Urbanistica. intensit della fabbbricazione: per le zone industriali: retini a
maglia quadrata, orientata diagonalmente, di maglia da mm 5 a
mm 8: per le zone speciali: retini a semplice tratteggio; per le zone
verdi: retini a puntinato

Zone residenziali Zone speciali


Intervista alta IA Zona industriale
1) Righe verticali a mm 5 con graphos R. 2
Rigatura a maglia diagonale a 45 rispetto
2) Righe orizzontali a mm 2,5 con
graphos A. 0,3 alla base del foglio alla distanza di mm 10
Colore: velatura a strisce di spessori con graphos A. 0,3
digradanti con bruno
Intervista media IM Colore: campitura con velatura violetto
3) Righe verticali a mm 5 di distanza con
R. 1,25 Zona ferroviaria
Righe orizzontali idem come al n. 2 Rigatura diagonale rispetto alla linea
Colore: velatura a strisce di spessori ferroviaria principale, alla distanza di mm
digradanti con bruno 15 con graphos T. 4
Intervista bassa IB Colore: campitura con velatura blu scuro
4) Righe verticali a mm 5 con graphos R. 0,5 Zona di rispetto
Righe orizzontali idem come al n. 2
Limite della zona a puntoni con graphos
Colore: velatura a strisce di spessori A. 0,2 internamente qualche lettera R.
digradanti con bruno
Colore: campitura con velatura grigio
Estensiva alta EA verde
Righe verticali come al n.1 Zona verde
Limite della zona e dell'aiuola a contorno
Colore: velatura a strisce di spessori frastagliato, circoletti da mm 2 allineati
digradanti con terra di Siena naturale orizzontalmente e sfalsati. Limite esterno
segno continuo con A. 0,4
Colore: campitura con velatura acquerello
Estensiva media EM verde cromo scuro.
Zona a parco privato con villa
Righe verticali come al n.3 Limite della zona con segno frastaglato
Rigatura interna con graphos A. 0,5 inclinata
Colore: velatura a strisce di spessori a 45 alla distanza di mm 8 e segni di V
digradanti con terra di Siena naturale Colore: campitura di strisce alternate verde
veronese
Estensiva bassa EB
Zona semirurale orto-floro-frutticola
Limite con graphos A. 0,5, interamente serie
Righe verticali come al n.4
di puntini e di Y alternati ogni 12 mm
Colore: velatura a strisce di spessori Colore: campitura a velatura acquerello
digradanti con terra di Siena naturale verde chiaro

A.P.I.C.E. S.r.l. 469 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
PIANI URBANISTICI nale a) ricostruzione di abitati danneggiati in
1) P.T.C. -Piano Territoriale di un piano che deve assicurare un coordi- seguito ad eventi belIici;
Coordinamento namento delle attivit urbanistiche di due b) ricostruzione di abitati terremotati;
un piano di indirizzo per un'applicazione o pi Comuni contermini, c) trasferimento o consolidamento di abitati
coordinata di interventi e per uno svoigi- II perimetro, che comprende i territori dei soggetti a movimenti franosi o ad alluvioni.
mento orientato di attivit costruttive e pro- Comuni compresi nel P.R.I., fissato dal I P.R.A. sono in genere di Iniziativa statale
duttive in un dato territorio . Ministro dei Lavori Pubblici, che stabilisce ed hanno caratteristiche e contenutl analo-
II perimetro di ciascun P.T.C. fissato dal anche quale Comune debba provvedere ghl al P.P.E.
Ministro dei Lavori Pubblici. Ove si estenda all'elaborazione del P.R 1. 8) P.F.A. -Programma di Fabbricazione
ad una intera regione assume il nome di II P.R.I. adottato da tutti i Comuni inte- di Abitati
Piano Regionale. E di iniziativa statale e ressati ed approvato dal Presidente della un piano che deve assicurare lordina-
viene approvato dal Presidente della Re- Repubblica. mento fabbricativo di un abitato.
pubblica. II P.R.I. disciplina gli stessi elementi del obbligatorio per i Comuni sprovvisti di
II P.T.C. predispone: P.R.G. di interesse comune ai Comuni del Piano Regolatore e viene approvato dal
a) zone di nuovo insediamento: residen- comprensorio. Ministro dei Lavori Pubblici.
ziaie, industriale, agricolo, ecc.: 5) P.R.G. Piano regolatore Generale I I P.F.A . determina:
b) impianti di particolare natura ed impor- (comunale) a) limiti delle zone in ordine alle rispettive
tanza e zone soggette a vincoli speciali un piano direttivo per l'assetto e lo caratteristiche fabbricative;
c) reti stradali, ferroviarie, navigabili, ecc. sviluppo coordinato delle attivit costrut- b) tipi edilizi propri di ciascuna di dette
2) P.T.P. -Piano Territoriale Paesistico tive pubbliche e private, nell'ambito di un zone;
un piano speciale inteso a tutelare com- singolo Comune. c) eventuali direttrici di espansione.
prensori notevoli per bellezza naturale e esteso a tutto il territorio comunale ed 9) R E.C. -Regolamento Edilizio Comu- Co mu-
per interesse ambientale . valido a tempo indeterminato. nale
II perimetro di ciascun P.T.P. fissato dal di iniziativa comunale (tutti i Comuni ne un compendio di norme regolatrici del-
Ministro della Pubblica Istruzione. hanno facolt, alcuni Comuni ne sono l'attivit costruttiva edilizia, valevoli per il
Viene compilato dalla Soprintendenza ai obbligati dal Ministro dei Lavori Pubblici) e territorio di ciascun Comune.
Monumenti ed approvato dal Ministro viene approvato dal Presidente della Re- obbligatorio per tutti i Comuni e viene
della Pubblica Istruzione . pubblica. approvato dal Ministro dei Lavori Pubblici
II P.T.P, dispone: II P.R,G. disciplina: d'intesa con il Ministro della Sanit
a) i vincoli cui assoggettata la a) divisione del territorio in zone, sia in II R.E C. disciplina
fabbricazione: rapporto alla rispettiva funzione che in a) procedura per le autorizzazioni a co-
b) disciplina di zone che debbono rapporto alle inerenze caratteristiche fab- struire;
conservare od assumere determi- bricative; b) sviluppo volumetriro degli edifici;
nati aspetti: b) aree da assoggettare a speciali vincoli c) aspetto estetico delle costruzioni;
c) rispetto di alberature e di altre ed aree da riservare ad edifici pubblici od d) aspetti igienici interessanti i diversi tipi e
particolarit del paesaggio. altre attrezzature di pubblico interesse; le varie parti dei fabbricati;
3) P.G.B. -Piano Generale di Bonifica c) viabilit ordinaria ed altre vie di e) cautele da adottare per la stabilit delle
un piano speciale che definisce le diret- comunicazione . costruzioni e per lo svolgimento dei lavori;
tive delle opere per un'organica trasforma- 6) P.P.E. -Piano Particolareggiato di f) esercizio del controllo sulle costruzioni ed
zione dell'agricoltura secondo un nuovo Esecuzione adozione di sanzioni.
ordinamento produttivo. un piano attuativo del P.R.G., per la Zonizzazione (o azzonamento).
II perimetro di ciascun P.G.B. fissato per realizzazione di programmi circoscritti a -Suddivisione di un territorio in zone se-
legge se si tratta di comprensori di 1 determinate zone e limitati ad un periodo condo la rispettiva destinazione
categoria (di eccezionale importanza ai fini di tempo (non superiore a 10 anni). (zonizzazione (unzionole); od anche suddi-
della colonizzazione) o dal Presidente della adottato dal Comune e viene approvato visione di un territorio in zone secondo le
Repubblica se si tratta di comprensori di 2 dal Presidente della Repubblica. rispettive caratteristiche edilizie
categoria. I comprensori possono in- II P.P.E. determina: (zonizzazione fabbricativa).
teressare anche bacini montani: in tal caso a) aree che debbono essere espropriate Lottizzazione. -Suddivisione di un isolato
il piano assume il nome di Piano di Siste- per spazi e per impianti pubblici; o di una superficie riservata all'edificazione
mazione Montana. b) aree vincolate per motivi di pubblico secondo lotti fabbricabili che consentano
Viene compilato dal Consorzio di Bonifica interesse; costruzioni conformi ai tipi edilizi ammessi
e viene approvato dal Ministro dell'Agricol- c) aspetti fabbricativi generali e particolari nella zona.
tura e Foreste, d'intesa con il Ministro dei delle aree riservate all'edilizia (con lottiz- Comparto edificatorio. -Compendio di
Lavori Pubblici. zazioni per le zone di ampliamento ed pi propriet od unit catastali da ricom-
II P.G.B. definisce: eventuali comparti edificatori per le zone porre unitariamente secondo i tipi edilizi
a) tipi e caratteri delle opere di compe- da risanare). II P.P.E. integrato da un ammessi nella zona.
tenza statale, con particolare riguardo a piano finanziario e dall'elenco catastale
quelle necessarie per il riassetto delle propriet da espropriare o da vinco-
idro-geologico del terreno: lare,
b) delimitazione delle zone in rapporto alle 7) P.R.A. -Piano di Ricostruzione di
caratteristiche colturali: Abtati
c) aree da riservare alle attrezzature I piani di ricostruzione degli abitati sono
residenziali e relativi servizi. istituiti con leggi speciali e possono riguar-
4) P R I. -Piano Regolatore Inter Interco
comu-
mu- dare:

A.P.I.C.E. S.r.l. 470 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Ambiente geografico ANALISI URBANISTICHE PREVENTIVE ALLELABORAZIONE


as 1 cartografia DEI PIANI
as 2 caratteristiche climatologiche
as 3 regime dei venti
as 4 analisi del suolo e del sottosuolo
as 5 dissesti idrogeologici

Risorse naturali
rn 1 caratteristiche, utilizzazione e opere di difesa dei corsi d'acqua
rn 2 giacimenti e miniere

Demografia
d 1 distribuzione della popilazione sul territorio
Popolazione sparsa: sotto 0,01 ab/ha
da 0,01 a 0,1 ab/ha
oltre 0,1 ab/ha
d 2 struttura della popolazione
Popolazione accentrata: 1 ab = 09 mm
d 3 variazione della popolazione
aumenti diminuizioni
da + 2% a + 6% da - 2% a - 6%
da + 6% a + 10% da - 6% a - 10%
da + 10% a + 14% da - 10% a - 14%
da + 14% per quinquennio da - 14% per quinquennio
d 4 movimento demografico naturale e migratorio
d 5 popolazione inattiva, occupata e disoccupata
d 6 popolazione scolastica

Agricoltura
a 1 classificazione e distribuzione delle colture prevalenti
1, seminativi: 2, prati e pascoli; 3, boschi; 4, colture legnose specializzati; 5, incolti.
L'area del quadrato rappresenta l'intero territorio comunale e le varie campatine
indicano le 5 categorie
a 2 bilancio agrario
Reddito del bestiame
Reddito dei seminativi
(1 mm=x milioni per i seminativi la base del rettangolo esprime gli ettari
coltivati, l'altezza il reddito unitario)
a 3 rendimento agrario
a 4 patrimonio zootecnico e bilancio foraggero
a 5 tipo e dimensione delle aziende agricole

Industria
i 1 classificazione, dimensione ed ubicazione degli esercizi industriali
i 2 valore della produzione industriale
i 3 rendimento industriale
i 4 risorse idriche per forza motrice utilizzare e disponibili
i 5 trasporto e distribuzione dell'energia elettrica
i 6 consumi di energia elettrica
Centri con impianto elettrico completo
Centri con impianto elettrico incompleto
Centri privi di energia elettrica
Centri di distribuzione di gas liquido
Campagne fornite di energia elettrica
Campagne fornite parzialmente
Campagne prive di energia elettrica per i comuni con
almeno 0,1 ab/ha di popolazione sparsa

A.P.I.C.E. S.r.l. 471a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
Commercio
c 1 classificazione, dimensione ed ubicazione degli esercizi commerciali
Negozi di generi alimentari
Negozi bar e caff
Osterie
Barbieri e parrucchieri
Rivendite sale e tabacchi
Altri negozi
Agenzie bancarie
c 2 fiere e mercati
c 3 finanze locali
Residenze
r 1 stato e consistenza delle abitazioni civili e rurtali: censimenti ufficiali
Vani occorrenti per sitemare la popolazione con coefficiente di affollamento=1
Vani esistenti = y vani = x mm
Vani in eccesso (per Comuni con coefficiente<1)
Vani inabitabili (grotte, baracche ecc.) 1 punto = X vani
r 2 stato e consistenza delle abitazioni civili e rurali: indagini dirette
r 3 computo del fabbisogno di abitazioni
Vani mancanti
Vani esistenti
Programmi immediati

Servizi per la vita associata


s 1 zone paesistiche, svago e riposo
Sale di spettacolo 1 mm = X posti
Campi sportivi
Cral e Soc. Sportive
s 2 alberghi
Alberghi
Letti in case private 1 mm = X letti
Aziende Aut. soggiorno e turismo
Comuni di interesse turistico
Associazioni Pro-Loco
s 3 scuole e asili
Asili esistenti
Asili necessari per ospitare un numero di bambini pari alla met
della popolazione scolastica
Orfanotrofi
Aule esistenti: in edificio scolastico
Aule di fortuna (da sostituire)
Aule necessarie per raggiungere il rapporto 1 aula/25 alunni
s 4 ospedali (servizi sanitari)
Medici condotti
Veterinari Consultori ONM
Levatrici Dispesari anti TBC
Farmacia Dispensari anticeltico e anticroma
s 5 convivenze
s 6 servizi pubblici
Uffici postali
Posti telefonici pubblici
Abbonati al telefono: 1 punto = X ab
Rivendite di giornali
Uffici Postali proposti
Posti telefonici proposti

A.P.I.C.E. S.r.l. 471b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
s 7 approvvigionamento idrico
Fognatre esistenti complete %
Fognature esistenti incomplete
Fognature da costruire parzialmente
Fognature da costruire integralmente
Fosse settiche
Acquedotto sufficiente
Acquedotto insufficiente o da rifare
Acquedotto mancante
Fontane pubbliche
Comunicazioni e Trasporti
ct 1 tracciato e caratteristiche delle strade statali, provinciali, comunali
ct 2 intensit media del traffico stradale
Corse giornaliere
Corse non giornaliere
ct 3 intensit, media del traffico ferroviario
ct 4 ferrotranvie, autolinee
ct 5 porti, aeroporti, transiti internazionali, linee di naviagazione interna

Econometria
. reddito di una collettivit
. 1 reddito collettivo
. 2 distribuzione dei redditi
. 3 indici di consumo e di benessere e disoccupazione urbanistica

Urbanistica
u 1 piani regolatori paesistici, intercomunali, comunali, di ricostruzione,
vigenti e in studio sintesi.

ELABORATI DEI PIANI REGOLATORI E DI ALTRI STRUMENTI URBANISTICI*

Piano regolatore generale Piano regolatore particolareggiato


P:R.G. P.P.

Atti tecnici:
a) Elaborati grafici a) Schema regionale a) Planimetria del piano regolatore generale
b) Planimetria rapp. 1:10000 oppure 1:5000 con relativa alla quota di territorio che interessa
l'indicazione dello stato di fatto esistente il piano particolareggiato
c) Planimetria rapp. 1:10000 oppure 1:50000 con b) Planimtria delle proposte di piano particolareggiato
le previsioni del piano e coi: , disegnata su mappe catastali che illustri la natura
divisione in zone del territorio comunale; rete e la portata delle limitazioni e dei vincoli e le
viaria riorganizzata: indicazione delle aree per caratteristiche delle zone destinate all'edificazione
edifici in scale minori per illustrare pi c) Profili regolatori, tipi architettonici, sezioni stradali,
dettagliatamente per es. un nucleo storico (eventauale) tipi di alberatura (eventuali)
a) Relazione illustrativa a) Relazione illustrativa
b) Atti elaborati
b) Documentazione fotografica (eventuale) b) Documentazione fotografica (eventuale)
c) Tabelle e dati relativi alle analisi c) Elementi catastali delle propriet da espropriare e da
d) Norme urbanistico-edilizie di attuazione vincolare
e) Piano finanziario contenente la stima degli espropri d) Piano finanziario contenente la stima delle indennit di
e l'indicazione dei mezzi finanziari occorrenti solo nel espropriazione e di vincolo e delle opere da realizae entro
caso che il Comune intenda procedere all'esproprio di il perimetro del P.P. e dei mezzi finanziari per provvedere
zone di espansione, fin dall'approvazione del P.R.G. ai alla spesa
sensi dell'art. 18 della legge urbanistica
Atti amministrativi Delibera di adozione del piano; osservazioni raccolte Delibera di adozione del piano; opposizioni raccolte
durante la pubblicazione durante la pubblicazione
Delibera con le deduzioni alle osservazioni Delibera con le deduzioni alle opposizioni

A.P.I.C.E. S.r.l. 471c Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Altri strumenti urbanistici

Atti tecnici:
Per i programmi di fabbricazione:
a) Elaborati grafici
Planimetria in scala 1:10000 o 1:5000 del territorio
comunale con l'indicazione delle zone di espansione e
delle zone abitative esistenti
Per comparti edilizi, i piani di lottizzazione, i piani
plano-volumetrici: gli elaborati di cui ai punti b) e c) dei PP,
con indicazioni dettaglate.

b) Atti elaborati a) Relazione illustrativa


b) Documentazione fotografica
c) Descrizione dei tipi edilizi ammissibili
(per i programmi di fabbricazione)

Atti amministrativi Delibera di adozione


Nel caso di programmi di fabbricazione la delibera di
adozione si riferir al Regolamento edilizio di cui il programma parte
integrante (o ne diviene il necessario completamento) in mancanza
di P.R.G.

ZONIZZAZIONE: CLASSIFICAZIONE DELLE AREE RISPETTO ALLA FUNZIONE (DESTINAZIONE DI USO)


COSTRUZIONI
ZONE Ammesse Ammesse condizionatamente
Abitazioni in genere Negozi, uffici, piccolo campi di gioco per
Zone residenziali di tipo intensivo bambini e tutti i servizi necessari al vicinato
di tipo semintensivo
di tipo estensivo

Zonedegli affari Uffici in genere Abitazioni in genere


(commercilai ed Grandi magazzini Autorimesse
amministrativi) Negozi
Luoghi di ritrovo

Zone industriali Fabbricati industriali ed uffici relativi Alloggi per il solo personale di custodia e di guardia
(industrie pesanti e Magazzini
leggere, ferrovie e porti, Depositi generali
magazzini e depositi
generali)

Zone dei servizi urbani Attrezzature di quartiere Alloggi pertinenti


(scuole, chiese, mercati, Attrezzature generali cittadine
ospedali, campi da gioco
e sport, parcgi, ecc.)

Zone rurali Fabbricati ed abitazioni per usi agricoli Luoghi di riunione, scuole, istituzioni
e rurali limitatamente alle esigenze assistenziali e sanitarie, chiese.
della conduzione del fondo

A.P.I.C.E. S.r.l. 472a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

QUARTIERI RESIDENZIALI: ORIENTAMENTO


Zone residenziali: classificazione delle aree rispetto all'intensit di utilizzazione edilizia
Densit territotiale di popolazione nei
EDILIZIA PREVALENTE CARATTERISTICHE quartieri residenziali completi di servizi
NEL QUARTIERE (abit./ha)
min. max.
Edilizia estentiva Costruzioni rade; casette a schiera, unifamiliari, semirurali;
l'altezza degli edifici fortemente limitata e piccolo il rapporto 30 150
tra area coperta ed area scoperta (in parte alle singole case, in
parte ad uso pubblico).

Edilizia semintensiva Ammette diversi tipi edilizi, differenti rapporti di occupazione del
150 300
suolo, della scala delle altezze, della distanza imposta tra i singoli edifici.

Edolizia intensiva Costruzioni fitte; massima utilizzazione planimetrica del suolo; altezza oltre 300
degli edifici: massima consentita dai regolamenti.

Zone degli affari. - Aree cen- alle strade di traffico rilevante Territoriale: Rapporto tra il numero degli abitanti
trali urbane, nelle quali sono con vincolo non aedificandi . Densit di e l'area della zona di insediamneto.
concentrati, prevalentemente, Aree situate nel raggio di m 200 popolazione
edifici pubblici, uffci e centri dai cimiteri.
Fondiaria: Rapporto tra il numero degli abitanti
commerciali: chiamate anche Paesistico o panoramico: pos-
e l'area pertinente alle abitazioni,
centri direzionali . sono consentire perimetri stabiliti
strade escluse.
Debbono essere dotate di co- dalle Soprintendenze ai Monu-
modi accessori e dampi par- menti: in esse pu essere con- Densit di Territoriale: Rapporto tra il volume edilizio ed
cheggi. cessa a volte la fabbricazione in edilizia area della zona d'insediamento.
accordo con la Soprintendenza. (o indice di
Zone Industriali. N. B. -In tali zone sono in genere Fondiaria: Rapporto tra il volume edilizio
-Comprendono aree destinate consentite le costruzioni smonta- fabbricabilit) ed area pertinente alle abitazioni,
sia alla lavorazione delle materie bili e quelle in precarie , in strade escluse
prime (botteghe artigiane, zone ragione di m/m 0,10,2 e per
miste artigiane, industrie leg- non pi di m 34 di altezza. N.P. -Per passare dalla densit di popolazione
gere, industrie pesanti, industrie A alla densit edilizia D si deve tener conto del-
nocive, ecc.), sia alla sosta delle Zone a verde privato. -In esse I'indice di cubatura per vano v (compreso tra m
materie prime o dei prodotti consentita l'edificazione se- 70 e 120 a seconda del carattere dellecostru-
(depositi, magazzini, ecc.), sia condo norme in genere molto zioni) e dell'indice di affollamento a (il cui valore
all'apprestamento di servizi restrittive, ed obbligatoria la desiderabile di 1 abitante per vano), secondo la
( officine ed autorimesse, centrali buona conservazione della flora formula:
elettriche, officine del gas, ecc.). ed il trapianto di nuovi alberi. Si
tratta comunque di una zona re-
Zone impianti. -Comprendono sidenziale.
aree di destinazione speciale per = D a in cui espresso in ab/ha, D in
v
attrezzature ed implanti. Zone a verde agricolo. -In esse
m/ha, a in ab/vano e v in m/vano.
Si distinguono in: sono consentite solo le costru-
a) Artrezzature di quartiere con- zioni e le residenze pertinentl
nesse cio direttamente ai com- all'agricoltura in ragione, queste
plessi residenziali: consistono, ultime, di circa m/m
generalmente, in: chiese, scuole, 0,010,02.
negozi e mercati rionali, centri
sociali e ricreativi, campi di Zone a verde pubblico e zone
giuoco, ecc . sportive. -Sono illustrate tra le
b) Attrezzature generali, come: attrezzature di quartiere e le at-
scuole superiori, negozi, mercati trezzature generali.
generali, ospedali, cimiteri, com-
plessi sportivi e ricreativi, auto-
stazioni, ferrovie, porti, aero-
porti, eliporti, ecc.

Zone di rispetto. -Fasce


- laterali

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TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

ATTREZZATURE DI QUARTIERE E LORO PROPORZIONAMENTO


Persone servite da Superficie minima in rapporto
Destinazione un impianto alla popolazione in m Note
min. media max. per abitante servito
Asilo nido 1000 2500 5000 0,30 0,60 I dati di superficie indicati a lato sono i
Scuola materna 1000 2500 5000 0,60 1,00 minimi atti a contenere i servizi, in caso
Scuola elementare 2500 5000 7500 0,90 1,80 di quartieri su aree destinate ai servizi
Scuola media 5000 7500 10000 0,90 1,80 sono pianeggiati.
Scuole professionali od altre Le superfici risultano per insufficienti:
scuole di quartiere 10000 15000 20000 0,90 1,80 1)quando il taglio dei lotti per servizi
Centro culturale con biblioteca irregolare, quando i lottti sono molto
pubblica 5000 10000 20000 0,30 stretti o molto allungati;
Centro sanitario, ambulatorio 5000 10000 20000 0,30 2) quando i terreni su cui insistono i
Centro religioso 2500 5000 10000 1,10 servizi hanno pendenze superiori al
Negozi e botteghe artigianali 100 250 500 0,80 57 %
Mercato coperto 5000 10000 20000 0,60 Nella tabella appaiono per le scuole
Ristoranti, pensioni 0,60 due valori minimi. I valori a sinistra
Cinema 10000 20000 30000 0,40 possono essere assunti quando per
Autorimesse 0,30 accordi tra Ministero dell'Istruzione e
Parco di quartiere in cui sono Comune, e grazie ad una buona solu-
esclusi i giochi 5000 10000 30000 3,00 zione urbanistica, possibile ai ragazzi
Zona centrale di giochi per delle scuole giovarsi degli impianti co-
bambini e ragazzi sotto i 14 munali per il tempo libero durante le
anni, con piccola palestra, ore di ginnastica e ricreazione. (Gli im-
laboratori, micropiscina e pianti comunali per il tempo libero sono
centro sociale specializzato 2500 5000 10000 2 il parco di quartiere e le zone di gioco
Zona centrale per giochi e sport e sport, i laboratori, la biblioteca pubbl.
di giovani ed adulti sopra i 15 anni I valori di destra vanno assunti quando
con palestra laboratori, piscina tali accordi mancano, e sopra tutto quan-
e centro sociale 5000 10000 20000 5 do la soluzione urbanistica non d un
Strade principali di quartiere contatto immediato tra lotti per scuole
e parcheggi pubblici per i e lotti per parco, giochi e sport. Infatti,
servizi su elencati 2,00 2,60 in tal caso necessario aumentare la
dimensione dei lotti delle scuole affinch
Le strade principali di quartire e i parcheggi hanno superfici necessariamente minori nel primo
contengono giardini a aree di gioco e
caso e maggiori nel secondo sportive.
Vedasi nelle pagine successive il dimensionamento analitico delle attrezzature di quartiere

ATTREZZATURE GENERALI E LORO PROPORZIONAMENTO


Destinazione Area percentuale Area minima Area professioanle Numero degli abitanti
Note
alla popolazione che impone l'impianto
Ginnasi e Licei 20000m 1 m/ab oltre 20000
Universit 2025 m/studente 310 ha oltre 100000 ab.
Ospedali 150300 m/letto 1m/ab. 5 letti/1000 ab. 15 letti/1000 ab. nelle
zone industriali. Max 800 letti/impianto.
Cimiteri 1,001,50 m/ab. A valle e sottovento all'abitato.
Rispetto m 200, salvo deroga prefettizia
Mercati generali non meno di 2 ha 0,05 m/ab ogni 40000 ab.
Mattatoi da 1,515 ha 0,251,00 m/ab. 10000 Sottovento ed a valle dell'abitato
Impianti di non meno di 1 ha 0,251,00 m/ab. 5000 1 m/ab. per citt sotto i 1000 ab. 0,50
depurazione m/ab. per citt sotto i 50000 ab. 1,00
m/ab. per citt sotto i 50000 ab.

Stazioni autolinee 2025 m/vettura 40001000m oltre 20000 ab. Presso la stazione ferroviaria
Grandi centri comm. 0,51,5 m/ab.
Teatri 0,81,4 m/spett. 15003000 posti
Campi sportivi da spet-
tacolo con tribune e
parcheggi non meno di 2 ha 0,5 m/ab. oltre 20000 Distinti dai campi sportivi di quartieri
di cui alla precedente tabella
Ippodromi 4050 ha galoppo
810 ha trotto
Grandi parchi urbani,
con grandi piscine e
vasche di acqua,
galoppatoi, bischi e
Distinti dai parchi di quartiere di cui
prati, campi di golf ecc. non meno di 20 ha 1015 m/ab. oltre 15000
alla precedente tabella
Se vi attivit di lavoro agricolo
Carceri 60100 m/deten. 2 ha max 1200 detenuti occorrono da 2000 a 2500 m
per detenuto
Musei e biblioteche di
conservazione 10000 Distinti dalle biblioteche di cui alla
tabella precedente
Caserme 3060 m/soldato 510 ha Fuori dall'abitato per ragioni di
traffico e di sicurezza

A.P.I.C.E. S.r.l. 473 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

LA ZONIZZAZIONE NEI SETTORI DESTINATI A NUOVI


QUARTIERI RESIDENZIALI

Zone per abitazioni, zone per serivi, zona a verde


pubblico.
Non essendo possibile dare esempi di zonizzazione in
tutti i tipi di settori, urbani, ci limitiamo a casi tipici di
d settori destinati a nuovi quartieri nelle grandi citt in
espansione.
a
Schema in alto a sinistra:
sei quartieri racchiusi in una grande maglia di arterie
veloci. Sono distingulbili: a) le zone destinate all'edifica-
a zione o
zone residenziali ; b) le zone destinate ad attrezzature
di quartiere: c) le zone destinate a servizi e parchi di
b settore o zone per attrezzature generali : d) le zone
destinate alle arterie di scorrimento veloce e loro fasce di
rispetto. Le caratteristiche delle zone a) sono analizzate
da pag. 485 a pag. 488: quelle delle zone b) sono
analizzate da pag. 476 a pag. 482: quelle delle zone c)
sono indicate a pag. 473 in linea dl massima. Nelle
a zone b) il tratteggio chiaro indica aule per le scuole, asili,
d chiese,mercati quello scuro indica verde di quartiere.
Schema in basso a sinistra:
c tre quartieri disposti lungo un'unica arteria di collega-
b
mento veloce con il vecchio centro.
Schema in basso a destra:
un complesso di tre quartieri realizzato a Stoccolma .
Tra le attrezzature generali, va prestata particolare at-
c c
tenzione ai grandi parchi urbani, che occupano da soli
gran parte della superficie da destinare alle attrezzature
Schema di sei quartieri racchiusi in una grande maglia di arterie veloci generali. Tra le attrezzature di quartiere va prestata
particolare attenzione all'insieme formato del parchi di
quartiere, campi per io sport e il giuoco nel quartlere,
c ecc. E come ogni quartiere deve esser dotato delle sue
b attrezzature di quartiere cos ogni settore urbano con
a
pi quartieri deve essere dotato di grandi parchi rico-
prenti superfici proporzionali al numero degli abitanti
d del settore.
c
Nel disegno in basso, relativo ad un nuovo settore di
Stoccolma, si notano quartieri entro ciascuno dei quali
c sono previste zone a parco pubblico: inoltre tra un
a b a quartiere e l'altro sono state mantenute vastissime zone
libere, anch'esse destinate a parco pubblico (di settore).
Nell'attuale Stoccolma esistono oggi m 100 di verde
Schema di 3 quartieri disposti lungo un'arteria veloce pubblico per ogni abitante e tale proporzione verr in
futuro mantenuta grazie all'ultimo piano regolatore. In
Inghilterra si progetta spesso :in base ad 80 m/abitante
di verde pubblico e a volte in base a 4050 m/
abitante; in Olanda in base a 2830 m/abitante; in
Germania in base a 5060 e cos in Svizzera. In Italia
potranno essere sufficienti 2325 m di verde pubblico,
10 dei quali da distribuire all'interno dei quartieri v. pag.
481 e da 1315 da distribuire nei diversi settori delle
zone di espansione. II verde pubbbco di settore (grandi
parchi urbani esterni ai quartieri) va progettato con
grandi specchi d'acqua naturali od artificiali, zone per
galoppatoi, campi di golf, campi di tiro, vaste zone a

A.P.I.C.E. S.r.l. 474 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
VARI TIPI Dl COMPARTI IN SETTORI DESTINATI A III tipo di comparto. -Pu essere sistematica- mune.
NUOVI QUARTIERI RESIDENZIALISTANDARDS mente adottato in tutte le citt in sensibile espan- IV tipo di comparto come sopra da a) ad i) ed
URBANISTICI E DENSIT DERIVANTI DALLA LORO sione. inoltre:
APPLICAZIONE Sl puo accollare ai privati quanto detto in a) b) c) e) norme sul rapporto tra abitanti nel comparto e
Definizione di comparto. -Un comparto un'a- d) e f) ed inoltre g) la realizzazione e la manu- servizi generali, (arterie di traffico veloce con re-
rea i cui proprietari si consociano volontariamente tenz one della quota di parco di settore che lative zone verdi di rispetto ed altre attrezzature
oppure obbilgatoriamente per realizzarvi quanto compete al quartiere o unit residenziale rica- generali); f) norme di realizzazione, manuten-
previsto dal Piano Regolatore Generale o da un dente nel comparto. (II IV tipo di comparto di zione, eventuale cessione al Comune di quanto
Piano Particolareggiato. Pu ovviamente contenere rara e difficile attuazione. Comunque si vedano le indicato in e).
propriet intestate ad un'unica persona. ultime colonne della tabella in fondo pagina. Uso delle tabelle. -La prima tabella vale come
Ragioni del comparto: 1) evitare squlibri nel Norme e minimi standards per la for ma- riferimento per tutte le altre. Esempio:
valori commerciali di aree destinate all'edilizia ed zione di comparti tipici in Italia. Si voglia realizzare un insieme di zone residenziali
aree contigue destinate alledilizia, a parco, strade I tipo di comparto: a) usuali norme su altezze e con densit 500 ab./ha e indice 5 m/m. La li-
o servizi: 2) consentire una progettazione urbani- distacchi dei fabbricati: b) definizione indici di nea di riferimento sar la 6 riga della prima ta-
stica ed edilizia pi libera, non vincolata da confini fabbricabilit territoriale di vicinato: c) norme di bella . Nella seconda tabella, alla 6 riga, tro-
preesistenti tra singole propriet confinanti; 3) realizzazione di strade di lottizzazione, verde stra- viamo che per formare un intero quartiere le cui
ridurre o annullare l'aggravio derivante ai bilanci dale e di vicinato, acqua, fogna, illuminazione. zone residenziali abbiano quella densit, la den-
comunali da nuove urbanizzazioni, essendo un d) norme di manutenzione e di quanto indicato in sit di quartiere deve essere di 250 ab/ha se si
comparto da considerarsi come un isolato nel c). II tipo dl comparto come per I I tipo ed noltre: vogliono rispettare i minimi standards indicati in
cui interno il privato pu essere obbIigato in vario e) definizione del rapporto minimo tra abitanti del basso per comparti del II tipo. E nella terza ta-
modo a sostenere tutte le spese di urbanizzazione e comparto ed area per servizi di quartiere (in Italia bella, alla 6 riga, troviamo che per formare un
manutenzione od una parte dl esse. in ragione di 20 m/ab di cui 10 per verde, sport comparto del lIl tipo caratterizzato da 500 ab/ha
Comparti obbligatori -Sl hanno con l'applica- e giuchi di quartiere e il resto per scuole, asili, nelle zone residenziali e quindl 250 ab./ha nel
zione dell art. 23 della Legge Urbanistica. mercato, cinema, chiese, bibiloteca, strade princi- quartiere, occorre che la densit calcolata nell'in-
Comparti volontari. -Si hanno quando un pri- pali dl quartiere e relativi parcheggi): tero comparto sia di 182 ab./ha. Cos all'inverso:
vato o un gruppo di privati avanza domanda di f) norme circa la realizzazione di strade, par- in un comparto del lIl tipo calibrato secondo e
urbanizzazione sulle proprie aree nel rispetto del cheggi, zone verdi, sportive e di giuoo, e relativa minimi standards indicati a sinistra, si vuole una
PR Generale, delle Norme di Attuazione e dei manutenzione: g) norme circa la sessione al Co- densit dl 168 ab./ha e il comparto sia per
minimi standards urbanistici che le Norme stesse mune di aree per scuole, asili, mercato, ecc. 10000 abitanti, leggiamo nella lIl tabella che il
devono sempre contenere (Vedansi note relative III tipo dl comparto come sopra da a) a g) ed comparto occuper 60 ha, solo 45 dei quali
all'uso della tabella, in basso). inoltre: destinati al quartiere vero e proprio (II tabella) e il
A scopo didattico definiamo quattro tipi di h) definizione del rapporto minimo tra abitanti del resto evidentemente a parco di settore le zone
comparti, in base alle zone in essi contenute: comparto e area da destinare al parco di settore residenziali occuperanno poi ha 25 (I tabella) e in
I tipo: i comparti contengono solo zone edifcabili (che in Italia pu essere di 15 m/ab.): essi la densit sar di 400 ab./ha.
con edifici residenziali, strade di lottizzazione e i) norme per la realizzazione del parco di settore
servizi di vicinato. e sua manutenzione, eventuale cessione al Co-
II tipo: i comparti contengono zone edificabili pi
zone per servizi di quartiere nella dovuta
proporzione.
III tipo: i comparti contengono, sempre in giusta
proporzione, zone edificabili pi zone per serv.
di quart. pi zone per parchi nel settore.
IV tipo: i comparti contengono in giusta propor-
zione tutti i tipi di zone, comprese quelle per
attrezzature generali (ospedali, mercati generali,
cimiteri, arteria di traffico veloce) avendo le dimen-
sioni e le proporzioni di piccole citta autonome o di
cittadine satelliti.
I tipo di comparto. (Vedi schema a lato). I TIPO DI COMPARTO II TIPO DI COMPARTO III TIPO DI COMPARTO
Generalmente poco conveniente. Si usa quando iI
Comune ha tutti i mezzi finanziari per fornire ad
limite di zone residenziali edificabili servizi di quartiere o di unit residenziale
ogni nuova urbanizzazione tutte le aree per tutti: comprese le strade principali di quartiere
comprese le strade di lottizzazione
servizi d quartiere, di settore e generali per creare
detti servizi, per mantenerli nel tempo. Si pu
limite di comparto
accollare ai privati soltanto: a) la costruzione di servizi generali
strade di lottizzazione,con relative fognature ed
illuminazione: b) la realizzazione del verde stradale parchi di settore urbano
e di cortile, c) la manutenzione di detti servizi di
Tabella per comparti Tabella per comparti Tabella per comparti Tabella per comparti
vicinato.
del I tipo del II tipo del III tipo del IV tipo
II tipo di comparto. (Vedi schema a lato). Indice di Abitanti per Ettari per Indice di Abitanti per Ettari per Indice di Abitanti per Ettari per Indice di Abitanti per Ettari per
Pi conveniente del I tipo ma non risolvente. Il fabbric. ettaro di 10000 fabbric. ettaro di 10000 fabbric. ettaro di 10000 fabbric. ettaro di 10000
nel comparto abit. nel comparto abit. nel comparto abit. nel comparto abit.
Comune deve avere ancora i mezzi per creare e comparto comparto comparto comparto
mantenere i servizi di settore e generali. Si pu 0,5 50 200,00 0,455 45,5 220 0,425 42,5 235 0,41 41 245
accollare ai privati quanto detto per I tipo, e 1 100 100,00 0,83 83 120 0,75 75 135 0,69 69 145
2 200 50,00 1,43 143 70 1,18 118 85 1,05 105 95
inoltre: 3 300 33,50 1,88 188 53,5 1,45 145 68,5 1,27 127 78,5
d) costruzione delle strade principali di quartiere, 4 400 25,00 2,22 222 45 1,68 168 60 1,43 143 70
5 500 20,00 2,50 250 40 1,82 182 55 1,54 154 65
dei verde di quartiere, degli implanti sportivi e di
6 600 16,60 2,72 272 36,6 1,94 194 51,6 1,62 162 61,6
giuoco di quartiere, con impianti d'acqua, fogna- 7 700 14,20 2,90 290 34,2 2,03 203 49,2 1,68 168 59,2
tura, illuminazione, e) la manutenzione dl detti 8 800 12,50 3,08 308 32,5 2,11 211 47,5 1,74 174 57,5
9 900 11,20 3,20 320 31,2 2,16 216 46,2 1,78 178 56,5
servizi di quartiere: (f) la cessiore al Comune di 10 1000 10,00 3,31 331 30 2,22 222 45 1,82 182 55
aree per scuole, mercati, biblioteche, ecc. 11 1200 9,10 3, 345 29 2,27 227 44,1 1,85 185 54,1
12 1200 8,30 3,50 350 28,3 2,30 230 43,3 1,88 188 53,3
13 1300 7,70 3,60 360 27,7 2,34 234 42,7 1,90 190 52,7
14 1400 7,30 3,68 368 27,3 2,37 237 42,3 1,92 192 52,3
15 1500 6,70 3,75 375 26,7 2,40 240 41,7 1,915 191,5 51,7

A.P.I.C.E. S.r.l. 475 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
abitazioni

negozi

A
G1 SE
zona sportiva 5 m/ab.
SM

SP centro di quartiere
G2 A
SE
G1 giardini e zone di rispetto

A parco di quartiere 3m/ab.


G1
SE

A asili
A
SE SE scuole elementari
G1
SM scuole medie e licei

SP scuole professionali

arteria veloce di collegamento G1 giuochi bambini 1m/ab.


S2 giuochi e sport per ragazzii 1m/ab.

Schema di quartiere residenziale

DIMENSIONAMENTO ANALITICO DELLE ATTREZZATURE DI QUARTIERE


LOTTI PER SCUOLE MATERNE (bambini da 3 a 5 anni)
A LOTTI PER ASILO NIDO (bambini da 1 mese a tre anni) NOTE
(3% circa della popolazione) (*) v. nota a pag. 473

1- Abitanti serviti (*) N 1000(*) 2500(*) 600 1000(*) 2500(*) DISTACCHI:


20 30 90 a) VERSO STRADA:
2 - Bambini ospitati N ~ 50 ~ 125
1 aula+refettorio, 3 aule+refettorio, min. m 2 se esiste
3 - Ambienti utili, aule 45 8 10 servizi+alloggio servizi+alloggio piazzale d'uscita,
insegnante insegnante
altrimenti m 6.
4 - Piani N 1 1 1 2 1 2 b) LATI SERVIZI:
5 - Superfici lorda 200 500 200 120 440 250
min. m 4 e comunque
coperta m
500 600 ~ 1000 560 480 1360 1000 h.
6 - Lotto minimo m
c) LATI AULE E
7 - Superficie per 200 500 640 540 1200 1100 AMBIENTI DI
zone di giuoco SOGGIORNO:
8 - Superficie per min. m 6 verso le zone
200 500 180 200 240 350
di giuoco; min. m 12
parcheggi e piazzale
e comunque 2h
di uscita. 2800 2400
1380 1220 4 6 14
rispetto ai confini del
16
9 - Superficie totale 900 1000 ~ 2000 lotto.
4 4 4 10 6
minima m 36 10 N PIANI DELLE
4 4 11 12 SCUOLE MATERNE
20
7 6 6 opportuno che le
6 scuole materne siano
20
10
14 ad un solo piano;
2 2
10 - Tipi di lotti per 7
2 solo eccezionalmente
11 6
edifici a 1 piano possono essere a 2p.
e il risparmio di area
6
minimo. La loro
20 26 8
8 10 6 10 capienza non dovrebbe
10 superare le 3 sezioni
6 con 30 bambini ciascu
12
na al massimo. Oltre
11 - Tipi di lotti per (non convenienti gli (non convenienti gli 2 i 2500-3000 ab.
6
edifici a 2 piano edifici a 2 piani) edifici a 2 piani) perci opportuno
aumentare il numero
di scuole

A.P.I.C.E. S.r.l. 476 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

B- LOTTI PER SCUOLE ELEMENTARI da 1 a 8 aule


Nota: le superfici indicate nella riga 9 sono superfici complessive da assegnare ai lotti nel caso in cui la strada non abbia gi adeguati pubblici piazzali di sosta e inoltre nel caso in cui il
quartiere non sia dotato di aree pubbliche attrezzate per i giuochi e lo sport dei bambini, aree che debbono risultare molto vicine alle scuole e riservate alle scuole almeno durate tutta
mattina dei giorni feriali.
Se la strada di accesso gi munita di spazi per la sosta e se il quartiere ha gi campi di giuoco ubicati e utilizzabili nel modo suddetto (grazie ad un accordo ufficiale tra Comune e
Ministero P.I.) i lotti possono essere proporzionati alle superfici di cui alla riga 6, aumentando le superfici stesse del 510%.

1- Abitanti serviti N. 300400 450600 1000 1500 5000


2 - Bambini ospitati N. 40 50 100 150 500
3 - Aule N. 1 2 34 6 18
4 - Piani N. 1 1 1 1 1 2
5- Superf. lorda coperta m 120 200 330 470 650 500
6 - Lotto minimo per solo
edificio m 500 750 1200 1800 2600 1600
7- Superf. zona giuoco m 400 550 1000 1400 2000 2000
8 - Parcheggi e piazzali
uscita (P+U)=m 150 250 450 600 825 800
9 - Sup. tot. min. dei lotti m 1050 1450 2650 3800 5415 4400

10 - Tipi di lotti
a= Distacchi su strada 40
55
2 m, se manca il parcheggio
e il piazzale di uscita
a 6 m; 40
38
35 50
b=Distacchi su lato
servizi h e mai inferiore a 35
20 30
m 4; c1
20 c1
20
c=Distacchi sui lati delle c1 c1 b
52 40
aule e di ambienti collettivi c1
45 c b c
38
2 h e mai inferiore a m 12; c1 24+30
b
25 c b a
b c c a
b b a a
a
c'=Distacco delle aule e di a
15 15 20
7.5 10 12 U P P P U P U P
ambienti collettivi verso spazi U P U P U

di giuoco riducibile a m 4.

A.P.I.C.E. S.r.l. 477a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

C - LOTTI PER SCUOLE ELEMENTARI da 12 a 36 aule


Vedi nota per lotti di scuole elementari da 1 a 8 aule circa il proporzionamento dei lotti.
(*) le superfici con asterisco sono palestre e refettori, obbligatorie per scuole da 12 e pi aule.

1- Abitanti serviti N. 3000 5000 10000


2 - Bambini ospitati N. 300 A 500 B 1000
3 - Aule N. 12 18 36
4 - Piani N. 1 2 1 2 1 oppure 2
5- Superf. lorda coperta m 960+500 (*) 600+500 (*) 1440+600 (*) 1000+600 (*) 2000+1200 (*)
6 - Lotto minimo per solo
edificio m 4560 3000 6000 5400 11500
7- Superf. zona giuoco m 3000 3000 4250 4250 8500
8 - Parcheggi e piazzali
uscita (P+U)=m 1200 200 1850 1650 3500
9 - Sup. tot. min. dei lotti m 8760 7200 14140 11000 23000
(Per 10000 persone
conviene usare 2 lotti
eventualmente contigui
dei tipi da 5000 persone)

50 60 50 60
10 - Tipi di lotti 60 60
Distacchi b
a=Fronte su strada, se 50 50
c A c B
manca il parcheggio e il
c
piazzale di uscita a 6 m; c1 c
b c
b=Fronte su lato servizi h, b b
e mai inferiore a m 4; c1 90
75 50 b
85 c
b c b b
c=Fronte delle aule e di
ambienti collettivi 2 h c b
c c
b
e mai inferiore a m 12;

20 20 25
c'=Fronte delle aule e di U P U P
P U p U 15
ambienti collettivi verso spazi b b
di giuoco riducibile a m 4.

A.P.I.C.E. S.r.l. 477b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORMALE GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

D - LOTTI PER SCUOLE MEDIE INFERIORI (ragazzi da 11 a 14 anni - 7% della popolazione circa). (*) Per gli abitanti v. nota a pag. 473.
1 - Abitanti 2500* 5000(*) 10000(*)
2 - Alunni N. 180200 360400 720800
3 - Aule N. 6 12+palestra 24+2 palestre
4 - Piani N. 2 3 2 2 2
5 - Sup. lorda coperta m ~500 ~300 ~1300 ~900 ~2800 ~2000
6 - Lotto minimo m 1500 1250 3300 2700 6325 4600
7 - Sup. delle zone di
giuoco 1012 m/alunno m 2250 2250 3900 3900 7475 7475
8 - Sup. per parcheggi e
piazzale di uscita m 750 750 900 900 1700 1725
9 - Sup. totale minima m 4500 4250 8100 7500 14500 13800
4 17 25 14

4 17 25 13 25 17 4

65
14 22 14
10 - Tipi di lotti per edifici
2 piani 65

45 4
4
25
4 25
35
35
24

2 2
2
15 15 15

4 17 18 21

4 17 24 25 24 17 4

10.5 18.5 21 65
11 - Tipi di lotti per edifici a
3 piani
65

45 4
4
25
6 25 18
17 24

2 2 2
15 15 15

NOTE:
DISTACCHI:
a) VERSO STRADA: min. m 2 se esiste piazzale di uscita, altrimenti m 6.
h.
b) LATI SERVIZI: min. m 4 e comunque

c) LATI AULE E AMBIENTI DI SOGGIORNO: min. m 6 verso le zone di giuoco; min. m 12 e comunque 2h
rispetto ai confini del lotto.

A.P.I.C.E. S.r.l. 478 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORMALE GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
E - LOTTI PER CENTRI CULTURALI DI QUARTIERE CON BIBLIOTECA PUBBLICA
1 - Abitanti serviti N. 5000 10000 30000 NOTE
1) I centri culturali con bi-
2 - Volumi 500010000 1000020000 3000060000 blioteca pubblica sono edi-
3 - Piani dell'ed. N. 1 2 3 1 2 3 1 2 3 fici con sale per lettura riu-
nioni conferenze proiezioni
4 - Superf. lorda coperta m 250 130 100 250 250 180 1500 800 560 mostre ambulanti di ripro-
5 - Superf. lotto minimo m ~520 480500 450 ~900 700 900 3000 1700 1600 duzioni salette per lezioni di
lingue discoteca. ecc.
6 - Superf. zona verde 2) I depositi di libri con
relativo servizio di letture
per lettura all'aperto e m 250 250 250 480 480 480 1500 1500 1500 prestito costituiscono 1a
manifestazioni all'aperto parte essenziale di questi
centri che dovrebbero sor-
7 - Superf. parcheggi gere in ogni quartiere in
prossimit di scuole di centri
e piazzali di uscita. m 250 250 250 400 400 400 1000 1000 1000 commerciali cinematografi
8 - Superf.+ tot. min. m ~1020 ~980 950 ~1800 ~1580 ~1780 5500 4200 4100 uffici e comunque in punti
molto frequentati. Le biblio-
4 14 12 teche pubbliche sono essen-
4 14 4 zialmente biblioteche di
prestito e sono da distin-
4 guersi nettamente da
11 quelle di conservazione e
da quelle specializzate. In
34 Italia portano a volte ancora
18 il nome di biblioteche po-
polari. I prestiti vengono
2 2 fatti ai privati a scuole ad
11 Enti e Aziende con l'intento
6 12 12 di diffondere capillarmente
Non convengono edifici a 1 la cultura. Il personale fisso
9 - Tipi di lotti minimi per edifici costituito da 4 o 5 bibliote-
piano per biblioteche pubbli-
cari ogni 10000 persone
a 1 piano (e semi int.) che da 3000060000). servite
4 4 34 4 3) Le biblioteche pubbliche
18 4 sono collegate tra loro in
sistemi Ogni sistema
9 11.5 deve servire da un minimo
4 da 30000, un massimo di
4 1 milione di abitanti e pu
14
14 essere formato da un nu-
2 mero notevole di biblioteche
2 9.5
6 9 12 4) I sistemi a servizio di
30000 persone vanno do-
tati di almeno 22,5 libri
per persona servita, quelli
6 9 6 per 300000 di 1,52 libri
6 14 6 per persona servita quelli
per un milione e pi, di
12 6 almeno un libro per per-
6 sona servita (Norme della
18 Federazione Internazionale
14 dei bibliotecari).
3 5) In zone scarsamente abi-
3 tate ogni sistema deve
12 15 avere in dotazione dei
6 12
bibliobus in numero ade-
guato ai percorsi da com-
10 - Tipi di lotti minimi per edifici piere per raggiungereperio-
a 2 piani (semi int.) dicamente i vari centri (uno
6 14 6 6 54 6 ogni 500 km di percorso
6 18 6
circolare). Nei lotti in tali
9 6 23 casi va previsto lo spazio per
la rimessa dei bibliobus.
6 14 9 6) In zone urbane a bassa
9 densit ogni sistema do-
3 15
3 vrebbe essere costituito da
9 13 4 6 una serie, di biblioteche
6 12 15 15 pubbliche a distanza mas-
sima di 15002000 metri
l'una dall'altra In zone di
alta densit la distanza tra
9 38 9 le biblioteche di un sistema
9 12 9 dovrebbe scendere a 1000
e anche m 800600. Infatti
il raggio di influenza di ogni
16 26 biblioteca pubblica in me-
dia, di m 400500 in
9 9 zone urbane ad elevata
11. Tipi di lotti minimi per edifici (non convengono edifici a tre densit e di m t 8001000
a 3 piani (e semi int.) piani per biblioteche pubbl. da 59 74 14 in zone urbane a bassaden-
15 sit.
500010000 volumi).
6 6

13 18
12 15

A.P.I.C.E. S.r.l. 479 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

F LOTTI PER MERCATI COPERTI AL MINUTO CHIESE CINEMA


ABITANTI
SERVITI N 5000 10000 30000
MERCATI COPERTI 10 30 20
20 20 10
Note: MINUTO 10
20 20
La superficie lorda

coperta va calco-
10
lata in base a: 10
0,08 m/ab per
20
5000 ab. 0,06 30
m/ab per 10000
10 50
ab, 0,05 m/ab
10
per 3000 ab. e oltre P
Nella superficie del lotto
P
minimo sono inclusi
i parcheggi percompratori
(in base a1 posto macchina 1) 400 m P
circa ogni 2030 m cop) 1) 600 m 20
2) 1500 m
banchine di scarico e zone
libere su due lati del mercato 2) 2500 m P
La superficie del lotto varia da
0,3 m/ab per 5000 abit. a abitanti maggiore.
0,16 m/ab per 3000 ab.
(non opportuno che un solo 1) 1500 m 24800 m
mercato serva un numero di

15 30 10
CHIESE PARROCCHIALI
15
15 20 10 15
Note:
La superficie coperta della
chiesa calcolata in base a
60
0,15 m/ab il lotto della sola
chiesa (con distacchi di 15 m
40
verso i e 10 m
verso la zona parcheggi e la 10
zona per attivit ricreative
parrocchiali) risulta di 0,7 m 10
ab per 5000 ab e 0,56 m/ab
per 10000 ab. Nota: Poich una parrocchia comprende di norma 1000
Il lotto totale, comprese le 50 P anime per 30000 persone sarebbe opportuno prevedere
attivit ricreative da 11,2 35
3 chiese da 10000, o meglio, 1 per 10000 ed 1 per 20000
m/ab.
P
1) Superficie lorda coperta
della sola chiesa
2) Superficie del lotto minimo 15
20
per la chiesa considerando i
distacchi e l'area per parcheggi
3) Superficie zona per attivit
ricreative parrocchiali
1) 700 m 2) 3600 m
4) Sup. totale del lotto 1) 1500 m 3) 4200 m
3) 2400 m 4) 6000 m 4) 9800 m
2) 5600 m
CINEMA 40
7,5 7,5
Note
I posti del cinema sono 7,5
calcolati in base al 3% della 7,5 7,5
popolazione con un sup.
25
coperta di circa 0,08 m/ab.
7,5
I distacchi sui confini devono
essere all'altezza dell'edificio
I parcheggi sono calcolati in 60
base a 1 posto macchina ogni 35
Nota: non si prevede di norma per meno di
10 spettatori circa.
10000 abitanti.

5
5
1) Superficie coperta
22,5 1) 2400 m
P
2) Superficie del lotto minimo
2) 5700 m
in base dei distacchi, inclusa
32,5 P
la superficie per parcheggi.
1) 900 m
2) 2600 m

A.P.I.C.E. S.r.l. 480 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
G - LOTTI Dl QUARTIERE PER ATTREZZATURE PER IL TEMPO LIBERO vamente per a+b+c+d +e, si hanno come detto circa 10 m/ab.
I lotti di quartiere per impianti del tempo libero sono l'espressione moderna Oltre a queste attrezzature di quartiere, in una citt moderna va previsto
degli antichi lotti per giardini pubblici e non devono essere recintati n altro spazio per il tempo libero, ed in particolare almeno altri 15 m/
in tutto n in parte (eccettuati i tennis). Essi vanno illuminati come strade e abitante per grandi parchi urbani, con galoppatoi, grandi piscine, campi
piazze per consentire il giuoco serale. All'estero vengono proporzionati in da tiro, di golf, boschi, vastissimi prati, ecc.
base a 1520 ed anche 30 m/abitante (Inghilterra) mentre in Italia LOTTO PER 10000 PERSONE: VEDI FIGURA PER QUARTIERI DI 5000
possono essere proporzionati come indicato in questa tavola, tenuto conto PERSONE La superficie va proporzionalemnete raddoppiata (vedi schema
del clima e delle abitudini della popolazione: circa 10/ab. Gli impianti in alto) cos come vanno raddoppiati tutti gli impianti, le superici dei
sportivi costruibili in questi lotti non vanno confusi con quelli da spettacolo laboratori, ecc.
, n con quelli per allenamenti di societ sportive ed a loro riservati. Vi saranno due campi di calcio da m 45 x 90, due da 30 x 60, 6 tennis, 6
Possono invece essere riservati (solo alcune ore al giorno) a scuole, bocce, 8 campi per palla a volo le piscine avranno maggior numero di
aziende, ecc. Per almeno 6 ore al giorno, ed ogni sera devono essere a corsie, pu per bastare una sola palestra ed una sola pista da 100 metri.
disposizione di tutti come le strade e le piazze pubbliche. LOTTI PER QUARTIERI Dl 20 O 30000 PERSONE
Ogni lotto di questo tipo va dimensionato per contenere: Conviene realizzare due o tre lotti ciascuno per 10000 persone. Notabene:
a) parchi di quartiere, in cui sono vietati i giuochi, con prati, alberi, Nel disegno indicata un'ubicazione consigliabile per altri lotti delle
cespugli, fontane, panchine, ecc.; il terreno deve risultare ondulato (anche attrezzature di quartiere (centri commerciali, scuole, asili, ecc.). Con tale
artificialmente). Superficie minima 3 m/abitante. ubicazione gli alunni delle scuole di tutti i gradi possono giovarsi ogni
b) attrezzatura per il tempo libero di giovani e adulti, con un prato mattina, dei vicini campi di giuoco del giardino pubblico. Pertanto, i lotti
pianeggiante per giiuochi liberi, campi sportivi (senza tribune e senza delle scuole possono essere proporzionati, restrittivamente, senza quelle
recinzioni eccettuati i tennis) palestra, laboratori, piscina, ecc. Superficie parti che a pag. 477 e 478 sono indicate come zone per giuochi e
minima 5 m/abitante (di cui 2 a prato). disegnate con campo puntinato.
c) attrezzatura per il tempo libero dei ragazzi, con campi di costruzioni, Si ottiene cos nel quartiere un risparmio di circa 4 m/abitante. Sarebbe
teatrino all'aperto, una micropiscina, campo di calcio micron, spogliatoi, anzi preferibile adottare anche in Italia il criterio (usato in molte citt
laboratori, ecc. dEuropa e spesso in Inghilterra) di proporzionare i lotti di quartiere per il
Superficie minima 1,4 m/abitante (di cui 0,5 a prato): tempo libero in eccesso, e cio in base a 1415 m/abitante anzich 10, e
d) attrezzature per il tempo libero dei bambini, con vasche d'acqua per allinterno di essi, sui margini disporre scuole di quartiere, e la biblioteca,
sguazzare, vasche di sabbla, un padiglione per i giuochi al coperto, senza limitarne i lotti e senza porre recinzioni. Gli edifici risulteranno
qualche attrezzo (scivoli, altalene) e prato. circondati da giardino pubblico, realmente immersi nel verde.
Superfcie minima 0,6 m/abitante (di cui un terzo a prato).
e) le biblioteche pubbliche fanno parte delle attrezzature per il tempo
libero: per il proporzionamento dei relativi lotti vedi pag. 479, complessi-

m 250

corsa
salti ecc.
campo di calcio laboratori
zona dei giuochi prato giuochi liberi
per adulti per giovani e adulti per giovani e adulti
5 m/ab.
(45x90)
lotto della
spogliatoi biblioteca
pubblica

pattinaggio
piscina
bocce
pista delle
biciclette campo di calcio
lotto della scuola
media
prato dei per ragazzi
m 200 giuochi (20x60)
liberi per
ragazzi
(614 anni)
parco di quartiere scivolo,altalene
giostra prato dei giuochi liberi
spoglatoi
dei bambini (25anni)
dei ragazzi

laboratori teatrino
scivolo,altalene
giostra
dei ragazzi

zona del parco 3 m/ab. sabbia, vasche d'acqua ecc.


pista delle
biciclette campo delle
costruzioni

lotti per negozi, cinema, mercato, ecc. lotto della scuola elementare lotto di scuola materna e asilo nido

Tipo di lotto minimo degli impianti per il tempo libero in un quartiere di 5000 persone. Totale circa 5 ha

A.P.I.C.E. S.r.l. 481 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
SUPERFICI COMPLESSIVAMENTE OCCUPATE DAI
LOTTI DELLE ATTREZZATURE Dl QUARTIERE
(ANALIZZATI NELLE SEI PAGINE PRECEDENTI)
Disegno a destra
Schema di quartiere con nucleo di attrezzature.
Sr = Superficie destinata ai lotti residenziali e relative
strade di lottizzazione.
S5 = Superficie destinata all'insieme dei servizi diquar-
tiere e alle strade principall del quartlere . Sr
Sq = Superfcie totale del quartiere = Sr+Ss. SS Sr
Nel disegno (scala 1:4000) della presente tavola ana-
lizzata la composizione di Ss in un quartiere di 1000abi- SS
tanti.
Disegno in basso
1) Su una maglia di metri 100 x 100, nell'ipotesi di dover
progettare le attrezzature di un quartiere di 10000abi- d) 2 per scuole elementari per 5000 ab. I'una (500 allievi l'una) (pag. 477),
tanti, sono stati riuniti su unico disegno tutti i lotti perat- escludendo la zona verde del lotto(*);
e) 2 per scuole materne per 5000 ab. I'una (200 allievi l'una) (pag. 476,
trezzatura di quartiere dimensionati nelle tavole prece- escludendo la zona a verde del lotto (*):
denti, pi lo spazio per alcuni altri servizi indispensabili. f) 2 per asili nido;
Comprese le strade principali di quartiere, risulta una su- g) 2 per parrocchie per 5000 abitanti (pag. 480);
perficie complessiva di 20 ha (20 m/abitante). h) 1 per lotto per scuola media per 10000 ab. (pag. 478, esclusa la zona a
verde del lotto (*)
2) Trattandosi di quartiere per 10000 abitanti, sono stati i) 1 per lotto per mercato per 10000 ab. (pag 480):
previsti: I) lotti per attrezzature del tempo libero consistenti in un parco di quartiere,
a) 3 lotti per negozi (dei quali, due per 10 negozi l'uno campi per giovani, adulti, ragazzi e bambini, per un totale di 10m/tab.:
ed uno per 2530 negozi) essendo noto che occorre m) lotti per nerozi di artigiani, rimesse, ecc.;
n) un'incidenza di 1m/ab per superficie da destinare all'istruzione professio-
prevedere un negozio ogni 150200 abitanti; nale e superiore;
b) 1 per cinematografo per 10000 ab. (pag. 480); o) incidenza delle strade principali di quartiere (2,5 m/ab.).
c) 1 per biblioteca pubblica per 10000 abitanti (pag. 3) A parte lievi varianti, la superficie risultante di 20 m/abitante, una
479, escludendo la zona a verde del lotto (*); costante (ovvero un minimo standard ) da tener presente nella
progettazione di qualsiasi tipo di quartiere moderno in Italia essa non di-
pende dal tipo di edilizia residenziale formante il quartiere ma unicamente
dal numero degli abitanti su esso previsti. Le variazioni ed oscillazioni at-
torno alla costante 20 dipendono dalla composizione della popolazione:
infatti se la popolazione percentualmente pi ricca, rispetto alla media ita-
liana, di bambini e di giovani, sono necessarie superfici maggiori per
100 strada di lottizzazione scuole, asili, campi sportivi e di gioco (nei proporzionamenti di queste tavole
si tenuto conto della media suddetta).
INCIDENZA
SUPERFICIALE 4) Dovendo pertanto progettare un nuovo quartiere, noto il numero A di
SCUOLE
lotto per CAMPI GIUOCHI LIBERI
PROFESSIONALI
abitanti che dovr contenere, opportuno, fin dall'inizio della progetta-
per giovani e adulti
(2 m/ab.)
E SUPERIORI zione, individuare la superfcie
(0,9 m/ab.) Ss = A x 20
necessaria a tutti i servizi. Se Sq la superficie totale di cui si dispone. Si ot-
terr poi la superficie S, da destinare ai lotti, per edifici residenzlali e rela-
lotto per CAMPI DI GIUOCO tive strade di lottizzazione
PISCINA E LABORATORI PER
GIOVANI E ADULTI
lotto per Sr = Sq S
SUOLA MEDIA
(3 m/ab.)
(0,9 m/ab.)
Si otterr inoltre la densit territoriale in S dall'espressione A/Sr (esprimendo
S in ha).
lotto per lotto Inoltre con l'ausilio delle note e tabelle che seguono (pagg. 486 e 488) si
10 NEGOZI 10 NEGOZI
lotto per PARCO DI QUARTIERE potranno individuare i tipi di edifici che possono risolvere megilo il pro-
500 (3 m/ab.) blema.
lotto per lotto per
CHIESA CHIESA 5) In considerazione di quanto gi ricordato nella pag prec. (v Notabene) la
PARROCCHIALE PARROCCHIALE maggior parte dei lotti riuniti nel presente disegno pu essere risolta con un
lotto lotto unico lotto dimensionato in base d 1415 m/abitante, contenente sui bordi
asilo asilo
nido lotto perCAMPI E PRATI DI GIUOCO nido gli edifici delle scuole di tutti i gradi e quello della biblioteca pubblica, tali
lotto per per BAMBINI E RAGAZZI lotto per m 100 edifici non pi circondati da recinzioni definenti i rispettivi lotti, risulteranno
SCUOLA (2 m/ab.) SCUOLA meglio immersi nel verde. Vedansi anche gli esempi della pagina sucessiva.
MATERNA MATERNA
(*) Nel disegno sono state abolite le zone verdi per giuochi dei lotti per le
lotto per lotto per 25+30 NEGOZI lotto per scuole, in considerazione dellubicazione ipotizzata e di quanto detto nel
BIBLIOT. SCUOLA
SCUOLA
ELEMENTARE PI UFFICI ELEMENTARE
Notabene della pagina precedente.
lotto per AMBULATORIO
lotto per
CINEMA ECC.
ARTIGIANI RIMESSA mercato

m 400
Lotti per l'attrezzature di un quartiere di 1000 abitanti
Superficie complessiva, comprese le strade principali 20... pari a 20 m/ab

A.P.I.C.E. S.r.l. 482 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

ESEMPI Dl DIMENSIONAMENTO ED
UBICAZIONE DELLE ATTREZZATURE Dl
QUARTIERE INQUARTIERI DIVERSI
In questa tavola sono messi a confronto due quar-
tieri completi delle attrezzature analizzate nelle
tavole precedenti.
Nel quartlere di West Ham si segue il criterio della
concentrazione degli spazi verdi, in forme com-
patte, e della loro ubicazione al centro delle zone
edificabili; subito all'lntorno degli spazi verd si
vedono le sagome bianche della chiesa, degh
edifici scolastici, dei centri sociali.
La soluzione schematica, molto simile nel con-
cetto a quanto didatticamente espresso dal dise-
gno della tavola precedente.
Nel complesso di Torino Falchera esiste invece una
compenetrazione reciproca di tutti gli elementi del
quartiere. Gli amplissimi spazi verdi e per giuochi
tutti comuni si alternano alle abitazioni. Scuole
e asili sono immersi nelle zone verdi. II gruppo di
negozi, mercato, biblioteca, ecc. al centro del
quartiere. Unit di abitazione per 10000 persone a West Ham (Londra)
Un terzo tipo di quartiere realizzato in Italia nel realizzato tra il 1845 e il 1950
1955 (e derivato dagli schemi americani di Cla- 1, scuole materne, elementari e medie: 2, chiesa; 3, centro
rence Stein del 1925-1930) quello di pag. 476. culturale; 4, negozi, mercatino, uffici; 5, asili nido.
In esso le zone verdi assumono una forma molto
allungata, di spina, con slarghi in cui sono collocati
alcuni servizi. Le abitazioni sono disposte ai lati
della spina verde e le strade per auto sono esterne
a tutto il quartiere formando cintura. Questi tre
esempi (molti altri se ne possono fare) indicano la
ricchezza di possibilit offerte al progettista, pur
restando fermi i concetti assunti, e pur rispettando
i minimi prestabiliti nei rapporti tra superfci desti-
nate ai servizl e numero degli ablitantl serviti.
importante ricordare che i valori forniti, nelle
tavole precedentl sono valori minimi, il che con-
1
sente, se lo schema o l'occasione lo richiede, di
discostarsene a piacere: solo importante non
scendere al disotto di essi. 5
Altra precauzione da prendere durante la pro- 5

gettazione iI controllare costantemente che ogni


funzione cui un certo settore destinato, possa 1
4
3

2
svolgersi senza intralciare altre funzioni cui sono
destinati settori vicini. Ad esempio, in un qualche 1

caso reale necessario disperdere le zone per


giuochi, in tante diverse aree in prossimit delle
abitazionl anzich in prossimit delle scuole, si
5
dovr curare che le grida di chi gioca non distur-
bino coloro che stanno in casa, che i palloni non
arrivino a colpire finestre troppo vicine, ecc:men-
tre la vicinanza delle scuole non crea nterferenze,
poich durante le ore di scuola non vi sonoprati- autostrada TORINO-MILANO

camente ragazzi che possano giocare all'esterno e


quando i ragazzi possono giocarvi, le scuole sono
Unit residenziale per 5000 abitanti a Falchera (Torini) realizzata tra il 1959 e il 1955
chiuse o ora di ginnastica o dl ricreazsone.
1, scuole materne ed elemtari; 2, chiesa; 3, centro culturale; 4, negozi, mercato, uffici; 5, asili nido
Altrettanto, va controllata l'ubicazione reciproca
discuole, mercati, biblioteche, ecc.

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NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
ZONE EDIFICABILI E LORO REGOLAMENTAZIONE - TIPI EDILIZI E CARATTERISTICHE DELLA FABBRICAZIONE
A B C D E F G H I L H
Qualica secondo la densit Intesivo Semintensivo Estensivo Rado
Denominazione del tipo edilizio blcco chiuso casa a torre casa in linea blocco aperto casa a schiera palazzina villino casa a schiera casa isolata villa edilizia
S area minima
---- ---- ---- ---- ---- ---- 1000 ---- 2000 3000 5000
U del lotto (mm)
P area massima
---- ---- ---- ---- ---- ---- 250 ---- 250 ---- ----
E coperta (mm)
R
F percentuale
I massima di area
C coperta rispetto
I all'area del lotto 5/10 3/10 4/10 4/10 3/10 3/10 2/10 1/10 1/20 1/50
E 1/100
mas. assoluta (m) 1822 40 2225 18 15 15 12 8 7 7 ----
massima relativa
A rispetto alla
L larghezza stradale
T o agli spazi liberi
E antistanti 1 0,5 1 1 1 0,75 0,66 0,5 0,3 0,2
Z
Z numero massimo
A dei piani

56 10 67 5 4 4(4) 3(5) 2 2 2
Distacchi min. dalle strade (m) --- 10 --- --- 3 --- 5 6 8 10 5
(vedi il N.B.) dai confini (m) --- 10 12 (1) 8-4 (2) 6 (3) 8 8 10 (6) 8 10 ---
Lunghezze massime --- 20 --- 50 --- 25 20 60 --- --- ---
fonti minime --- --- --- --- 20 --- --- 30 --- --- ---
cortili ammesi
e cortili ammesse ----- ----- ----- ammesse ----- ----- ammessi cortili interni -----
chiostrine e chiostrine chiostrine chiostrine tipo patio
V ammessi ar-
A retramenti
R purch per
I arretramenti sviluppo ----- ammessi arretramenti purch ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
E non inferiore lunghezze non inferiori a m 20
al doppio
della
profondit
Massima dentit m/m 1512 10 87 5,5 5 4,5 3 2 1 0,2 0,01
fondiaria (indi- 0,02
ce) massimo di
fabbricabilit
rispetto all'area 150000 80000
del lotto) m/ha 120000 100000 70000 5500 50000 45000 30000 20000 10000 2000 100200
Costruzioni
vietate nei
cortili. Pos-
sono essere (1) (2) (3) (4) (5) (6)
Annotazioni resi obbliga- ----- distacchi distacchi dai distacchi solo ammesso un ammesso un distacchi solo ----- ----- -----
tori i porti- solo dai confini interni m dai confini piano attico piano attico dai confini
canti. Cortili confini interni 1015 interni e su parziale parziale interni e su
ampi due distacchi dai strada max 60% max 40% strada
volte altezza confini laterali m 7 area aperta area coperta

Gli indici di fabbricabilit delle zone di diversa intinsit edilizia calcolati sulle zone edificabili, escludendo cio i servizi di
quartiere si possono cos ripartire:
da 01 edilizia; da 14 edilizia estensiva; da 4 7 edilizia semintensiva; da 7 10 edilizia intensiva; oltre 10 superinten-
siva.
N.B. Le misure riportate sono del tutto indicative - per i distacchi conviene fare riferimento, anche nei regolamenti edilizi al-
langolo di isolazione (vedi pagina precedente).

A.P.I.C.E. S.r.l. 484 Manuale dellArchitetto


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NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA
Una volta diviso il territorio da pianificare in zone (vedi pag. precedente) e dopo aver disegnato la maglia di veloci collegamenti tra le diverse zone, si procede con disegni ere-
golamenti alla pianificazione particolereggiata in ciascuna zona. Nelle zone destinate alledificazione, disegni e regolamenti tenderanno ad assicurare tre laltro un buonsoleg-
giamento agli edifici che vi sorgeranno e ad evitare le introspezioni. Si tender cio ad unutilizzazione economica del terreno ma senza pregiudizio per le condizioni igieniche e
sociali dei futuri abitanti. Occorre a tale fine tener presente i seguenti elementi: 1) caratteristiche volumetriche e funzionali degli edifici che dovranno sorgere nella zonaconside-
rate: 2) caratteristiche altimetriche e planimetriche dei terreni destinati alledificazione; 3) latitudine alla quale si opera; 4) orientamenti preferibili in relazione ai sovrastanti punti
1,2,3; 5) distacchi minimi tollerabili per evitare l'introspezione ed assicurare la necessaria riservatezza allinterno di ogni edificio.

A Orientamento dei corpi di fabbrica


N N N N
NO NO NE NO NE NO NE
NE

O E O E O E O E

SE SE SO SE SO SE
SO SO
S S S S
1, orientamento Nord-Sud. Completa insolazione delle due fronti dell'edificio. Nessuna finestra a Nord-Sud. Al disotto del 45 parallelo carenza
a di sole nei mesi di novembre, dicembre e gennaio: 2, orienta,mento secondo l'asse eliotermico. Migliore insolazione nelle ore antimeridiane d'inverno.
I casi 1 e 2 sono convenienti per corpi di fabbricatripli (disimpegno centrale ed ambienti sui due fronti); 3, orientamento Nord-Est Sud-Ovest. Ottimo per
gli ambienti a Sud-Est (insolazione antimeridiana e nelle prime ore pomeridiane), non alterano per gli ambienti a Nord.Est. Conveniente per corpi di
fabbrica tripli con alloggi di 3-4 vani, con soggiorno e letti a Sud-Est, servizi e scale a NOrd-Ovest; 4, orientamento Est-Ovest. Inadatto per costruzioni a
corpo triplo. Pu convenire per costruzioni a corpo semplice o doppio (servizi e disimpegni a Nord) o alle case isolate. Richiede un maggior distacco dei fabbricati rspetto ai precedenti.

a
h max h media h max
h media 21-VI 21-VI
h min
h min 22-XII
22-XII
44 6'
33 5'
61 9' 67 9'
b 21 5'
15 1'


EUROPA CENTRALE MILANO
h max h max
h media h media 21-VI
21-VI h min
Distacco tra gli edifici per 45. In Italia b . a . a b h min 22-XII
se i terreni sono pianeggianti. 22-XII
47 6' 51 6'
In considerazione di quanto illustarto in c conviene, 74 9'
70 9'
nei regolamneti edilizi, fare riferimento ad un angolo ROMA 28 6'
24 6'
opportunatamente scelto, piuttosto che il rapporto tra a eb. PALERMO
Va inoltre imposto un minimo assoluto per a (circa 20 m) onde
Altezza minima, media e massima del sole sull'orizzonte
evitare l'introspezione (v. pag. precedente).

B - Altezza del sole sull'orizzonte e distanza tra i corpi di fabbrica in alcune citt europee su terreni pianeggianti

21 20 WIRSBADEN
18
FRANCOFORTE SUL RENO
VARSAVIA
PRAGA
16 15 STOCCOLMA

30%
C - Distacchi minimi tra edifici su terreni di diversa pendenza a parit di angolo

Nei terreni con giuntura a Nord, una pendenza del 35% gi sufficiente per obbligare ad un 20% 45
raddoppiamneto delle distanze. Le giaciture a Sud
a m20 hanno un'influenza molto minore sui distacchi. a m20
10%
45

0%
nord sud 0%
10%
nord sud
20%
GIACITURA A SUD GIACITURA A NORD
30%

A.P.I.C.E. S.r.l. 485 Manuale dellArchitetto


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NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

ZONE EDIFICABILI RESIDENZIALI TIPI DI LOTTIZZAZIONE E RELATIVE DENSIT TERRITORIALI

CASE A SCHIERA E IN LINEA D = 0 ; f = F


TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densit terr. in Densit terr. in Densit terr. in
Altezza Distacchi caso di DF=h ma Distacchi caso di DF=1,5 h ma Distacchi caso di DF=2 h ma
Piani h. DF=h non < di m1520 DF=h < non di m1524 DF=h non < di m 2428
DL=0 (f=F) DL=0 (f=F) DL=0 (f=F)
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha
min. min. min.
1 4 1520 130 105 90 ~80 2024 122 96 85 ~79 2428 105 80 70 ~60
min min min
2 7,25 1820 250 165 134 ~120 2224 220 152 125 ~110 2628 190 135 114 ~108

3 10,50 min 20 350 205 155 ~130 min 24 315 192 150 ~130 min 28 270 173 137 ~130

4 13,75 min 20 450 235 174 ~150 min 24 400 225 168 ~141 min 28 350 205 155 ~135

5 17,00 min 20 550 260 188 ~155 min 25,50 465 240 162 ~150 min 34,00 380 216 164 ~140

6 20,25 20,25 650 280 195 ~160 30,35 490 245 180 ~152 40,50 395 220 165 ~140

7 23,50 23,50 675 285 200 ~165 35,25 500 250 182 ~154 47,00 400 224 166 ~140

8 26,75 26,75 700 290 202 ~170 40,00 510 315 183 ~155 53,50 405 225 167 ~141

10 32,25 32,25 720 300 206 ~170 50,00 540 260 186 ~155 66,50 416 226 168 ~143

15 49,50 49,50 780 302 208 ~175 74,00 550 261 187 ~156 100,00 424 228 169 ~145

20 67,75 67,75 830 304 210 ~180 98,60 560 265 188 ~157 131,50 430 229 170 ~146

25 82,00 82,00 840 306 212 ~180 129,00 570 266 189 ~158 164,00 435 230 171 ~147

30 98,75 98,75 850 308 214 ~180 148,15 580 270 190 ~160 197,50 440 231 172 ~148

12 tabelle relative a lottizzazioni semplici:


Relazioni tra densit territoriali in comparti
di vario tipo e tipi edilizi usati nellelottiz-
zazioni delle zone edificabili residenziali di
ogni comparto (segue a pag. 448). Ogni
lottizzazione e caratterizzata dal numero Esempio della tabella 1
di piani degli edifici, dai distacchi frontali Casa a schiera a 1 e 2 piani e case
DF tra due fili di edifici che si fronteggiano in linea da 4 a 5 piani con
e dai distacchi laterali DL tra un edificio e DF
D distacchi minimi DF = h Scala 1:4000
f
laltro. I distacchi laterali sono eguali a
zero nei casi di edifici a schiera o in linea.
I distacchi frontali sono in funzionedellal-
tezza ma non minori di 20, 24, 28 metri
per evitare lintropezione. Inoltre: F = Df DF
fronte di un lotto, ed F=fronte di unedifi-
cio (si suppongono edifici profondi 11me-
tri).

A.P.I.C.E. S.r.l. 486a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

1 3 F
CASE ISOLATE, DISTACCHI LATERALI D = F:f =
3 4
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densit terr. in Densit terr. in Densit terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=1/3f (f=3/4F) DL=1/3f (f=3/4F) DL=1/3f (f=3/4F)
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha

1 4 min 20 130 81 72 ~68 min 24 90 76 68 ~64 min 28 79 70 62 ~58

2 7,25 min 20 190 135 114 ~108 min 24 155 122 100 ~90 min 28 142 110 94 ~85

3 10,50 min 20 270 173 137 ~120 min 24 235 160 130 ~116 min 28 200 138 116 ~110

4 13,75 min 20 340 200 155 ~138 min 24 300 188 146 ~128 min 28 260 170 135 ~119

5 17,00 min 20 410 227 168 ~150 25,5 350 205 155 ~135 34 285 178 142 ~125

6 20,25 20,25 490 250 180 ~160 30,35 370 210 160 ~140 40,50 295 187 144 ~127

7 23,50 23,50 500 253 182 ~165 35,25 375 214 163 ~139 47,00 300 188 146 ~128

8 26,75 26,75 520 255 184 ~168 40,00 380 216 164 ~140 53,50 305 189 147 ~128

10 32,25 32,25 540 257 186 ~170 50,00 405 225 167 ~141 66,50 310 191 148 ~128

15 49,50 49,50 580 265 192 ~175 74,00 410 227 168 ~143 100,00 318 192 149 ~128

20 67,75 67,75 620 270 194 ~178 98,60 420 228 169 ~145 131,50 322 193 179 ~129

25 82,00 82,00 630 278 196 ~179 129,00 425 229 170 ~146 164,50 328 194 150 ~129

30 98,75 98,75 640 280 198 ~180 148,15 430 230 172 ~147 197,50 330 195 150 ~130

Ogni tabella offre le den-


sit ottenibili in comparti
D
del I, II, III e IV tipo come F Esempio della Tabella 2
definiti a pag. 475, D
F Case in linea da 8 piani;
quando si faccia ricorso
distacchi D F = 1,5 h
agli stessi minimi stan-
dards ivi indicati (per lot-
Scala 1:4000
tizzazioni complesse v.

DF DF

A.P.I.C.E. S.r.l. 486b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Un esempio di lottizzazione sempilice paragonato a tre esempi corrispondenti di lottizzazioni complesse, ottenute usando gli
stessi tipi edilizia e mantenendo la stessa densit territoriale.
Scopo della presente pagina dimostrare l'opportunit del ricorso al sistema dei comparti: gi sufficiente formare
sistematicamente comparti del I tipo, come definiti a pag. 475 per consentire a parit di densit territoriale, notevoli libert
compositive.

Le 12 tabelle di pag. 486 e 488, sono formate su lottizzazioni semplici e perci vanno lette tenendo presente che, ad ogni
lottizzazione semplice, possono corrispondere infinite forme dilottizzazioni complesse.

A.P.I.C.E. S.r.l. 487 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

1 2
CASE ISOLATE CON DISTACCHI LATERALI D = f:f =
2 3
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densit terr. in Densit terr. in Densit terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=1/2f DL=1/2f DL=1/2f
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/haab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha

1 4 min 20 85 73 57 ~54 min 24 80 69 63 ~58 min 28 70 60 57 ~55

2 7,25 min 20 170 127 106 ~96 min 24 145 112 98 ~89 min 28 128 105 90 ~82

3 10,50 min 20 235 160 130 ~11 min 24 210 150 18 ~110 min 28 180 130 110 ~94

4 13,75 min 20 300 188 146 ~128 min 24 265 171 36 ~120 min 28 230 158 128 ~115

5 17,00 min 20 370 210 160 ~140 25,50 310 177 143 ~123 34,00 250 165 134 ~117

6 20,25 20,25 430 230 172 ~148 30,35 325 186 148 ~126 40,50 260 170 135 ~118

7 23,50 23,50 450 238 174 ~150 35,25 330 195 154 ~130 47,00 265 171 136 ~120

8 26,75 26,75 470 240 178 ~151 40,00 335 197 155 ~134 53,50 270 172 137 ~122

10 32,25 32,25 480 250 179 ~152 50,00 360 207 157 ~138 66,50 275 173 139 ~123

15 49,50 49,50 520 256 185 ~155 74,00 370 210 160 ~139 100,00 280 174 140 ~124

20 67,75 67,75 550 262 188 ~157 98,60 375 214 163 ~140 131,50 285 178 141 ~125

25 82,00 82,00 560 264 190 ~159 129,00 380 216 164 ~141 164,50 290 182 143 ~125

30 98,75 98,75 570 267 191 ~160 148,15 385 217 165 ~142 197,50 295 187 145 ~125

A.P.I.C.E. S.r.l. 488a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
NORME GENERALI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA

1
CASE ISOLATE CON DISTACCHI LATERALID = f:f = F
2
TABELLA 1 TABELLA 2 TABELLA 3
Densit terr. in Densit terr. in Densit terr. in
Altezza Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in Distacchi caso di DF come in
Piani h. DF=h tabella 1 DF=h tabella 2 DF=h tabella3
DL=f DL=f DL=f
I II III IV I II III IV I II III IV
(N.) (m) (m) ab/ha ab/ha ab/haab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha (m) ab/ha ab/ha ab/ha ab/ha

1 4 min 20 65 58 54 ~50 min 24 61 55 50 ~58 min 28 52 45 43 40

2 7,25 min 20 125 104 88 ~100 min 24 110 100 80 ~70 min 28 95 81 72 ~65

3 10,50 min 20 175 128 107 ~100 min 24 158 122 100 ~90 min 28 135 107 92 ~85

4 13,75 min 20 225 150 125 ~110 min 24 200 138 116 ~110 min 28 175 128 107 ~95

5 17,00 min 20 275 175 138 ~120 25,50 232 160 130 ~115 34,00 190 135 114 ~105

6 20,25 20,25 325 182 144 ~125 30,35 245 162 132 ~115 40,50 195 136 115 ~110

7 23,50 23,50 335 198 150 ~130 35,25 250 165 134 ~116 47,00 200 138 116 ~110

8 26,75 26,75 350 205 155 ~135 40,00 255 168 135 ~116 53,50 202 139 117 ~110

10 32,25 32,25 360 209 159 ~140 50,00 270 173 137 ~120 66,50 207 145 118 ~110

15 49,50 49,50 390 220 166 ~140 74,00 275 175 138 ~120 100,00 212 146 119 ~110

20 67,75 67,75 415 227 168 ~145 98,60 280 177 139 ~125 131,50 214 147 120 ~110

25 82,00 82,00 420 288 168,5 ~145 129,00 285 178 141 ~125 164,50 215 148 121 ~110

30 98,75 98,75 425 229 169 ~145 148,15 290 180 142 ~125 197,50 220 150 122 ~110

A.P.I.C.E. S.r.l. 488b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT
ORGANIZZAZIONE DELLA VIABILIT

Per assicurare i collegamenti, si attua un


ordinamento viario mediante reti capaci di
permettere la circolazione dei veicoli da un
punto ad un altro
Elementi delle reti viarie
tronchi (per consentire gli spostamenti)
nodi (per consentire gli scambi da un tronco
ad un altro).
Caratteristiche delle reti
a) reti primarie: assicurano una notevole ca-
pacit di traffico, con tronchi che permettono
un transito veloce e con nodi che permet-
tono un rapido scambio (generalmente adi-
verso livello): corrispondono a tipi di strade
di rapido transito o di autostrade:
b) reti secondorie: assicurano una grande
capacit di traffico, ma con velocit ridotta: rete primaria
sezioni stradali ampie e nodi ad incrocio di rete secondaria
tipo normale: rete terziaria
c) reti capillari (o di distribuzione) assicurano
nodi con scambi attrezzati a diverso livello e con pari importanza dei tronchi
la distribuzione del traffico in tutti i punti
" " " " con diversa importanza dei tronchi
dove si intende giungere con i veicoli: la ca- per pari
" " " " " " "
pacit di traffico dei tronchi sar limitata,
dovendo solo soddisfare al transito locale a Dati di dimensionamento
bassa velocit. Da integrare con parcheggi I= larghezza
per la sosta dei veicoli; Ingombri L= lunghezza
Veicoli* Velocit
d) reti pedonali: assicurano la circolazione R= raggio massimo
del pedone, dal punto di partenza (origine) (iscrizione in curva)
al punto di parcheggio del veicolo, ovvero Pedoni...... I = m 0,60 0,65 3 4 Km/h
da quest'ultimo al punto di arrivo Veicoli a trazione L= m 6,00 (a un mese)
(destinazione). Possono essere cormpleta- animale........... m 10,00 (a due mesi) 10 15 Km/h
mente indipendenti, ovvero affiancate m 12,00 (a tre assi)
I= m 1,501,90
(marciapiedi) alle reti veicolari, secondarie o
Velocipiedi, motorini 15 20 Km/h
capillari .
e motocicli......... L= m 1,80 2,00; I= m 0,70 0,90 30 50 Km/h
Tempo di percorrenza (o distanza vir- Autoveicoli passeggeri
tuale). Tempo complessivo occorrente ad un individuali........... L=m 3,005,50; I=m 1,201,50R = m1015
individuo per portarsi da un punto ad unal- collettivi............... L=m 9,0012,00; I= m 1,602,40R= m 25
tro della citt, comprendente i percorsi da Autoveicolo merci: max 50 Km/h
compiere a piedi e sui vari mezzi ditra- furgoncini............... L=m 2,003,50; I= m 0,901,20 R= m 510
sporto (individuali o col!ettivi) usufruibili. autocarri.............. L=m 4,8012,00; I= m 1,702,40R = m 20
Linee isocrone.-
isocrone.-Sono le curve che coinci- automezzi speciali L= m 12,0024,00; I = m 1,702,40R= m 30
dono con i punti raggiungibili nel medesimo (semitrailer od a
tempo di percorrenza rispetto ad un punto rimorchio)
dato (centro). La loro rappresentazioneper- Sono considerati solo i veicoli della circolazione ordinaria. Per gli altri veicoli, generalmente
mette di raffgurare in una visione sintetica la in sede propria, v. il capitolo mezzi di trasporto
facilit della percorrenza nell'area urbana,in
condizioni medie. (Velocit pedonali: 4 km/ zona rappresentata dal rapporto tra il flusso e l'area della zona
h; animali: 8 km/h, velocipedi: 12 km/h: (generalmente espressa in ettari).
tram autobus-filobus: 1525 km/h; auto: Corsie:
30 40 km/h: metropolitana: 305O km/ per pedoni. ............................ m 0,75
h). Generalmente si tracciano perequidi- per veicoli a trazione animale 2.25
stanze temporali di cinque o di dieci minuti. per velocipedi . 0.90
Flussi e densit di traffico.-
traffico.- ll flusso di traf- per motorini e motociclette 1 ,25
fico relativo ad una data zona costituito per autoveicoli individudli e furgoncini 2,75
dal numero totale (volume) di veicoli, inen- per autocarri .... ... 3,00
trata ed in uscita dalla zona in un dato

A.P.I.C.E. S.r.l. 489a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT
ORGANIZZAZIONE DELLA VIABILIT

Le larghezze delle corsie sopraindicate sono valide per la genza e raggio minimo in corrispondenza del verticale. I
circolazione urbana. Per circolazione extraurbana occorre raggi si scelgono in funzione delle velocit massimeam-
considerare, per la generalit dei veicoli, corsie di m 3,00 messe; per strade urbane di interesse primario non sido-
per strade normali, di m 3,503,75 per strade veloci o vrebbero scendere al di sotto di m 150; per quelle diinte-
autostrade. Piste di accelerazone e decelerazione. resse secondario non si dovrebbero scendere al disotto di
Sono le sedi, ad una o pi corsie, nelle quali si debbono m 50. Pendenze
Pendenze Pendenze massime per autosrtade:
portare i veicolo per aumentare o diminuire le lorovelo- 33,50 %; per strade urbane di impostanza primaria:
cit, in modo da inserirsi o disinserirsi dalle corsie dinor- 4,505%; per strade urbane di secondaria importanza:
male transiro, senza provvocare discontinuit nel flusso di 77,50%; per altre strade: 1012% (limite trazioneani-
traffico. Le rispettive lunghezze sono funzione dellavelo- male con carico utile); per rampe forzate (tratti brevi):
cit massime per le quali sono progettate le strade cui si 1518%. Nei cambiamenti di livelletta necessario tener
connettono . Per le zone urbane sono sufficienti, di conto dellinserzione di curve di raccordo di ampiorag-
norma, lunghezze di 3050 m; per le strade esterne o gio. Per strade con livellette variabili, tutte nello stesso
per le autostrade occorrono lunghezze dai m 150 in su. senso, preferibile adottare profili convessi checonsen-
Curve. Sono generalmente di raggio circolare, con tono migliore visibilit e migliore effetto estetico.
raccordi parabolici in prossimit dei punti di tangenza;
ovveero di raggio variabile (si preferiscono archi dilemni-
scata o di clotoide) con raggio infinito ai punti ditan-

A.P.I.C.E. S.r.l. 489b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT
a) strade primarie (o veloci)

2.50 3.75 3.75 3.50 3.00 3.00 2.25 5.50


23.50
27.50
Sezione tipica autostradale
A3 corsie per ciascun senso, con spartitraffico. Per questo tipo lo spartitraffico
non va mai ridotto a meno di m 3.

3.50 3.50 3.50 3.00 3.50 3.50

24.00
14.00
A 2 corsie per ciascun senso, con strade laterali di servizio A 2 corsie per ciascun senso

b) strade secondarie
1) strade suburbane

3.50 3.50 3.50 3.50 3.50


1.50 3.50
14.00 15.50
Strada a carreggiata unica Strada carreggiata divise

3.00 3.50 3.50 3.50 3.50 3.50 3.50 3.00


1.00
17.50 10.00
Traffico veloce sulla carreggiata principale e traffico locale sulla carreggiata accessoria

3.00 3.50 3.50 1.20 1.20 1.20 3.50 3.50 3.00


6.00 14 m 4 corsie
43.40
Tranvia e traffico veloce in sede propria e traffico locali ai lati

2) strade urbane

2.50 2.70 2.70


3.50 3.50 3.50 3.50 4.50

17.00 30.00

A.P.I.C.E. S.r.l. 490 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT

3,50 3,50 3,00 3,00 3,00


13,00 5,60 6,00 ~ 4,00
1,40
Con tranvia a raso della pavimentazione A 4 corsie con tranvia in sede propria e careggiate divise

4,00 4,50 3,50 3,50 3,50 1,40 6,80


15,30 15,30

A 6 corsie con tranvia in sede propria e careggiate divise

c) strade di distribuzione in quartieri residenziali

3,50 3,00
2,00 1,50 1,00 1,00
0,50
Per borgate agricole e semirurali (edilizia aperta ed estensiva)

2,00 5,00 2,75 2,75


0,50 1,50 5,50 1,50
Per solo traffico locale (edilizia aperta ed estensiva) Per piccolo traffico di collegamento locale (edilizia aperta ed estensiva)

2,00 1,50 3,00 3,00 1,50


5,00 1,50 6,00 1,50 5,00 3,50 3,00
6,50
Per traffico di tipo normale con alberatura e pista per biciclette
Strada urbana a senso unico con tranvia

1,50 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00


6,50 9,00 6,00
3,00
Per traffico laterale di maggiore importanza ed alberatura unilaterale Strada urbana a senso unico

A.P.I.C.E. S.r.l. 491 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT

2) incroci canalizzati
B) incroci e smistamenti a raso
Le intersezioni a livello posso convenzional-
1) incroci a rotatoria
mente dividersi in:
1) intersezioni a 3 bracci
isole direzionali

lunghezza della <75


zona di scambio da 75
a 45

.
manovre d'intreccio
<75

a) intersezione a Y: langolo tra gli assi strada < 75; b)


isola di rotazione intersezione a T: langolo tra gli assi strada compreso
. tra 75 e 105; c) obliqua.
asse della corona giratoria
2) intersezioni a 4 bracci
larghezza della corona giratoria
da 75
. a <75
curva d'uscita
<75

curva d'ingresso

da 75 a 150
a) normale retta: langolo fra gli assi strada compreso tra 75 e 105;
b) obliqua (a X); c) sfalsata retta: langolo tra gli assi strada compresa
Esempi tipico di una rotatoria e nomenclatura fra 75 e 105.

3) intersezioni complesse ed a pi bracci

Esempi schematici di intersezionni canalizzate

Una corsia di svolta a destra impiegata quando occorre proteggere un forte movimento
di svolta. Questa protezione si giustifica anche, per movimenti meno intensi, quando
langolo di svolta molto acuto.

In questo caso tutti i movimenti di svolta sono protetti. La sistemazione si presta per volumi
elevati con forti volumi di svolta.

In questo caso, in cui vengono protette ambedue le svolte a destra, occorre che il canale per
la svolta a destra sulla strada principale sia stretto il pi possibile, per scoraggiare svolte a
sinistra proibite.

Questa intersezione si presta a smaltire volumi elevati. La strada principale, a 2


Intersezione a T canalizzata mediante una sola isola divisionale. Lo spazio per lisola corsie, portata a 4 corsie, separata mediante isole divisionali, in modo da disporre
ricavato con lallargamento allo sbocco e con limpiego di elevati raggi di curvatura per le di una corsia per il traffico diretto e di una corsia per quello di svolta.
svolte a destra. La testa dellisola arretrata rispetto al bordo della strada principale per
facilitare le svolte a sinistra. Questa sistemazione si presta per strade a 2 corsie, con volumi
molto variabili, eventualmente con allargamento della carreggiata principale.

A.P.I.C.E. S.r.l. 493 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT

Sistemazione canalizzata dello sbocco di una strada a 2 corsie su una strada a


4 corsie separate di striscia mediana di larghezza superiore ai m 4. Nel caso
che la striscia mediana sia molto larga, si pu introdurre anche un'isola cen-
trale (indicata punteggiata) per ottenere una pi efficace separazione del traf-
fico diretto da quello di svolta.

In questa sistemazione sono previste corsie di svolta a destra su tutti e


quattro i rami, da impiegare quando si abbiano forti movimenti di svolta
a destra, assieme ad un certo traffico pedonale. una sistemazione
particolare che si attua quando le manovre complementari di svolta a
sinistra non sono molto intense.

Sistemazione canalizzata a bulbo adatta nel caso in


cui la strada diretta sia a carreggiate separate o con-
senta un opportuno allargamento. Indicata nel caso di
velocit elevate ed ove le svolte a sinistra non siano
ambedue molto intense (altrimenti si avrebbero difficolt
di scambio). Lo STOP sulla strada che si immette
richiesto dal traffico prevalente sulla strada diretta.

Nel caso di forte traffico su una direttrice pu essere adottato questo


schema, che impone alle svolte a sinistra una rotazione attorno all'isola
centrale, la quale frazionata per non disturbare il traffico diretto. Questa
Sistemazione canalizzata a bulbo in cui sono realizzato corsie separato per soluzione si presta allorch un'isola circolare gi esistente si dimostra
le svolte a destra, onde favorire volumi maggiori. inefficiente per mantenere una disciplina rotatoria, per motivi di dimensio-
namento, oppure al fine di evitare l'uso di impianti semaforici a pi fasi,
richiesti dall'intensit di certe svolte a sinistra.

Sistemazione di interiezione a X fra strade


di diversa importanza. Le isole triangolari
sono opportunamente munito di invito in
entrata e la profilatura delle testa terminali
della ferisce mediane contente una corretta
Semplice canalizzazione di un'intersezione a 4 bracci, mediante isole divisionali. effettuazione delle svolte. Il traffico sulla
Questa disposizione contente lo smaltimento di volumi variabili entro ampi limiti, strada di minore importanza controllato
essendo la sua capacit, in pratica, funzione delle larghezze previste. mediante STOP .

A.P.I.C.E. S.r.l. 494 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
VIABILIT

Isole di canalizzazione.
L'isola di canalizzazione una porzione dell'area di
intersezione sulla quale, con vari sistemi, si impedisce
il transito ai veicoli. Esse possono essere convenzio- d
nalmente divise in tre categorie. in relazione alle a
funzioni che debbono assolvere:
c
c) isole direzionali (o di canalizzazione vera e pro-
pria):
studiate per controllare e dirigere le manovre dei
veicoli, soprattutto di quelli in svolta: possono assu- b
mere forme e dimensioni diverse a seconda della
situazione dell'intersezione (isole: a, c, g).
b) isole divisionali:
vengono usate per separare correnti di traffico equi-
verse o in senso opposto allo sbocco sulle intersezioni
fra strade e carreggiate non separate. Sono partico-
larmente utili nel controllo delle svolte a sinistra
soprattutto nelle intersezioni oblique (isole: b, d, e, f, e
h).
c) isole di rifugio:
sono usate principalmente nelle zone urbane in
corrispondenza di carreggiate molto larghe per faci-
litare l'attraversamento dei pedoni o per consentire il
carico e lo scarico dei passeggeri dai mezzi pubblici.
Le isole a, c, d, e. f, possono assolvere anche fun-
zione di rifugio, oltre la funzione principale.
Le isole possono essere delimitate da cordoli f g
(sormontabili o insormontabili) salienti dalla pavi-
mentazione oppure realizzate a raso mediante pavi-
mentazioni particolarmente scabre o semplicemente
tracciate mediante verniciatura.
In linea di massima nelle zone extraurbane conviene zona di sosta 225
ricorrere a cordoli sormontabili. h 50
50
I cordoli sormontabili (a barriera) debbono essere 25
impiegati perle isole di rifugio pedonale e in gene- 325
rale in tutti i casi in cui si voglia proteggere l'interno 200 250
dell'isola.
175

zona di approccio raccordata


isola divisionale sporgente all'isola colore e scabrezza della
A con cordoli superficie in contrasto con quelli
B C Tipi di cordoli insormontabili (a barriera). Misure in mm
della pavimentazione

cordolo sormontabile eccetto


il caso di isole di rifugio
superficie dell'isola
zona centrale di allargamento in genere a prato
non sporgente pavimentazione
A B C
PIANTA - Isola tipica di canalizzazione. Pianta e (a destra) sezioni
mezzeria SEZIONE A-A
200 100 superficie dell'isola carreggiata
in genere a prato
250 75 pavimentazione
200 100
100 100 50
zona di approccio raccordata SEZIONE B-B
all'isola; colore e scabrezza della
superficie in contrasto con quelli della pavimentazione punto pi elevato

450 450
300 250 150
125 SEZIONE C-C
Regolazione del traffico
150 125
100 150 1) regolazione a mano
50 2) con segnaletica fissa - Orizzontale, Verticale
3) semaforica

Tipi di cordoli sormontabili (misure in mm)

A.P.I.C.E. S.r.l. 496 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI
Pendenze massime delle strade METROPOLITANE Le metropolitane moderne si svilup-
Tipo della strada Pendenza Note Vetture capaci di 100150 passeggeri: lar- pano in prevalenza con percorsi sot-
Strade di grande 2% Ammissibile qualche livellatta col ghezza m 2,403,20; lunghezza m 1520;
traffico in pianura 5% e brevi livellette col 6%
terranei nel centro delle citt e si
altezza-m 33,60. estendono alla periferia in trincea o
Strade di grande 4% Ammissibile qualche livelletta sino
Un convoglio si compone normalmente di 47 eccezionalmente a livello. l percorsi
traffico in montagna al 7% e brevi livellette con l'8%
Strade di medio
vetture (New York 12). sotterranei possono essere a bassa
34%
traffico in pianura Velocit commerciale, tenendo conto delle fer- profondit (generalmente sotto le
Strade di medio mate, 3035 km/h. strade) o pi profondi (svincolati dalla
67%
traffico in montagna Banchine lunghe m 100120, larghe m rete stradale e dalle fondazioni degli
Strade secondarie 2,504,50. edifici). La metropolitana di Londra
56%
in pianura Scartamento dei binari: distanza netta tra i bordi raggiunge la quota di m 40 sotto il
Strade secondarie Ammissibili livellette con interni dei funghi delle rotaie m 1,435
78% livello stradale, quella di Mosca m 35,
in montagna il 910% (scartamento normale). quella di Berlino si sviluppa invece a
Strade esclusivamente Raggi di curvatura: di norma non scendono al
20% bassa profondit.
pedonali
disotto di m 75.
Rampe e scalinate 50%
Pendenza massima. 3035%.
Cordonate 12%
Fermate: distanti fra loro m 500800 nelle zone
Valori minimi convenienti assegnati ai raggi di centrali e m 10001500 nelle zone suburbane.
curvatura in ragione dei tipi di strade Zona di influenza: in zone centrali m 400 per
parte in zone periferiche m 800 per parte. 2.70
In pianura In montagna La sagoma di spazio libero occorrente in una 2.95
Tipo m m linea si determina in base alle dimensioni della
Autostrade................... 300 vettura, coi franco minimo di cm 80 lateralmente 3.10
3.65
Strade importanti........ 150 40 e cm 50 al disopra.
Strade di media Le stazioni delle metropolitane debbono essere
100 50 servite da ingressi che permettano il facile e
importanza..................
spedito accesso a mezzo di ampie scale fisse o
Strade secondarie........ 25
mobili; debbono essere poste in un tratto rettili-
Nelle curve, specie in quelle a raggio minimo, si provvede neo della linea con livelletta orizzontale o < 10%
alla sopraelevazione del ciglio esterno inclinando il profilo Banchine delle stazioni: possono essere laterali o
trasversale della strada con pendenza del 610 , verso l'in- centrali; la loro larghezza varia normalmente da
m 2,50 4,50; la lunghezza m 100 circa. Sezioni di metropolitana di Londra
terno; si tende tuttavia ad adottare pi diffusamente curva-
ture a raggio variabile. Le metropolitane corrono in sede propria: sopra-
elevate (oggi in disuso), in trincea (specialmente
nelle zone periferiche), sotterranee.
Velocit max in km/h 30 40 50 100 120 180
Raggio minimo in m 10 15 30 100 150 500

Sagoma limite autoveicoli: in altezza m 4,00 2.32 8.00 2.32

in larghezza m 2,50
4.30 4.30
3.35
5.50
2.2175 3.565 2.2175
a volta
a traveta 6.24
1.10 1.10
2.80 2.80
8.64
normale
4.00 3.60 3.60
6.11
A B 6.90

Altezza dei sottovia. A, a volta; B, a travata. 12.60


1.10 1.10

filo linea 16.12 0.50


trefolo di guardia Sezioni della metropolitana di Roma

altezza libera per 4.50


4.50 veicoli stradali

3.90
4.00 1.20
4.20
Altezza delle linee aeree nei passaggi a livello o 7.10
comunque attraversanti una strada. Vale per tutte
le linee e riguarda ostacoli di qualunque natura 0.70
(fili della trazione elettrica, di linee telefoniche, ecc.) 7.58
5.30
4.10 4.10 5.20

2.00 2.00 1.20


14.40
Sezioni della metropolitana di Milano Sezioni dela metropolitana di Parigi

A.P.I.C.E. S.r.l. 497 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI
Velocit dei raggi di curvatura Gallerie: altezza in chiave m 6, lar-
Veloc. max Raggio min. ghezza (v. sagoma).
AUTOFILOTRANVIARI Note
km/h di curvatura Stazioni: possono essere di testa (non
AUTOSUS
solamente per essere terminali, ma
Vetture normali (4050 posti): larghezza m 2,50; 45 m 180 I raggi di curvatura di norma non scendono
spesso per l'importanza della citt), o
lunghezza m 12. 90 m 500 al disottto di m 500 per ferrovie principali,
miste.
Vetture articolate capaci di 80100 posti. 120 m 1500 di m 200 per ferrovie secondarie.
Debbono: a) essere situate in piano o
Velocit commerciale: con fermate ogni 200 m,
Fermate: distanti fra loro m 200300 in zone centrali, m su livellette con pendenza massima del
1617 km/h:
400600 in zone periferiche. 2,53%;
con fermate ogni 400 m. 25 km/h.
Zona di influenza di una rete tranviaria larga m 600700 (m b) essere possibilmente rettilinee:
300350 per parte). c) non avere comunque livellette uscenti
TRAM ELETTRRICI URBANI
in salita su entrambi i lati, possibilmente
Vetture motrici normali a due carrelli (capacit
FERROVIARI averle in discesa;
circa 100 passeggeri): lunghezza circa m 14,
Scartamento dei binari: normale m 1,435 tra i bordi interni d) essere ubicate favorevolmente ri-
larghezza m 2,35.
dei funghi delle rotaie, nei rettifili. In curva aumenta fino spetto ai centri urbani anche in rap-
Vetture articolate a 3 carrelli (capacit 150 200
ad un massimo di m 1,465. porto ai collegamenti coi vari quartieri.
passeggeri): lunghezza 1824 m, larghezza m
Le linee ferroviarie non debbono costituire barriera allo Lunghezza utile dei binari di entrata e
2,35.
sviluppo della citt e delle sue comunicazioni. Quando i di uscita: m 600650.
Velocit commerciale, tenendo conto delle fer-
tracciati non si sviluppano sufficientemente lontani dalla Lunghezza marciapiedi servizio viaggia-
mate, 1020 km/h.
zona urbana debbono svilupparsi su un piano diverso da tori: ferrovie principali m 180500 :
Scartamento dei binari: distanza netta tra i bordi
quello della rete stradale. in trincea o in rilevato: preferi- ferrovie secondarie m 100150.
interni dei funghi delle rotaie m 1,435 (normale),
bile il rilevato che permette comunque le comunicazioni a Superficie: la superficie del fabbricato
m 1,00 (ridotto).
mezzo di sottopassaggi. viaggiatori pu essere stabilita con suf-
Interesse tra due binari: dipende dalla larghezza
Nelle grandi citt le stazioni per viaggiatori sono separate ficiente approssimazione in funzione del
delle vetture e dai margine trasversale di due
da quelle merci e spesso, per non raggruppare molte linee traffico: rapporto di m 5 circa per ogni
vetture affiancate (di solito m 0,400,50). Perci
in una sola grande stazione. Anche le stazioni viaggiatori 100 viaggiatori annui.
varia generalmente tra m 2,40 e m 3,00.
sono pi di una, raccordate tra loro (una stazione viaggia-
Ingombro di una doppia linea, con spazio laterale
tori non deve superare i 2224 binari).
per i passeggeri, m 6,507,00. Cavalcavia a semplice binario in piano
Raggi di curvatura: di norma non scendono al 0.70mm
per ferrovie di piccolo traffico
disotto di m 25; tollerati sino a m 1513 in
30%0
circostanze di vincolo assoluto e per tronchi di Pendenze massime
scarsa importanza. per ferrovie di grande traffico 7.00
Pendenza di una linea tranviaria non superiore al 15%0
56%. 5.50

Sezioni rilevato a semplice binario e a due binari


3.30
Sagoma limite italiana 1.435
Sagoma internazionale per carri merci
h H
2750 0.45
200 3.50 2.00
1100 Cavalcavia a due o pi binari
800 4.70 0.70mm
500 5.50

552 6.56
2975 r=1675 1.435 2.12 1.435
1550 1550 5.50
225 3100 2.00
3200
2.00
4300 4280 7.96
4000 8.56
3247 1490 4245
1410
1225
1180
150 325 1010 2.00 2.12 3.665 2.00
750
175
430 caso di presenza di palificaz. normale al
binario
250 130 370 400 230 140
Ponti ferroviari
Piano caricatore per ferrovia 5.00 2.50 2.50 1.10
3.55
a scartamento normale
1.10
1.45 1.60 0.40
1.05 1.05
0.625 0.70
0.90 l l l l/2 A
1.05 B l/2 l l l l l l/2
0.85 l/2
0.60 1.40 Ponti ferroviari: A, a semplice binario; B, a due o pi binari

3.75 Franchi minimi rispetto alla massima piena m 1,00


2.50 a 1/10
2.90
2.10
1.00 0.75 0.60

b=1+a/10 Max 1.00 Max


Sagome per ferrovie a scartamento ridotto
A, scartamento m 1,00; B, scartamento m 0,75.

A.P.I.C.E. S.r.l. 498 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI
AEREI AEROPORTI DIMENSIONAMENTO DEGLI ELEMENTI
Piste di atterraggio
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE Lunghezza: v. tabella delle caratteristiche di identifica-
ICAO - Organizzazione dell'Aviazione Civile In-
zione;
ternazionale. Gli Aeroporti vengono caratterizzati dalla
larghezza: per le categorie A e B m 60 (piedi 200) per le
lunghezza della pista massima e dalla portanza o
categorie C,D, E m 45 (piedi 150) per le categorie F e G
Piste di rullaggio (occorrenti per le
carico massimo per ruota singola che la pista pu manovre a terra dei veicoli dalla pi-
m 30 (piedi 100)
sopportare. sta di volo alle aree di parcheggio
Strisce di volo
Categorie per lunghezza di pista lunghezza: uguale alla lunghezza della pista d'at- sosta e manutenzione)
terraggio, aumentata di m 60 (piedi 120) su ciascuna Lettera di
Lettera di
identificazione
Lunghezza base della pista massima delle due testate di estremit;
identificazione Larghezza
A m 2550 (piedi 8400) ed oltre (con i larghezza: m 300 (piedi 1000), cio m 150 dall'asse
della pista, per le piste strumentali; della pi lunga
quadri reattori si giunge a m 4000 circa)
B da m 2150 (piedi 7000) incluso, a m m 210 (piedi 700), cio m 105 dall'asse della pista, per pista servita
2550 (piedi 8400) escluso ogni altra pista di categoria A, B o C; m 150 (piedi 500), A m 30 (piedi 100)
C da m 1800 (piedi 5900) incluso, a m cio m 75 dall'asse della pista, per ogni altra pista delle BoC m 23 (piedi 75)
2150 (piedi 7000) escluso rimanenti categorie. D m 18 (piedi 60)
D da m 1500 (piedi 5000) incluso, a m Piani di avvicinamento: superfici trapezoidali aventi
E m 15 (piedi 50)
1800 (piedi 5900) escluso la base minore coincidente coi limite della striscia ed in-
E da m 1280 (piedi 4200) incluso, a m clinate verso l'alto all'esterno: si identificano per mezzo FoG m 12,5 (piedi 40)
1500 (piedi 5000) escluso dell'area di avvicinamento (A B C 0), data dalla proie-
F da m 1080 (piedi 3500) incluso, a m zione orizzontale del piano, e per mezzo della pen-
1280 (piedi 4200) escluso denza.
G da m 900 (piedi 3000) incluso, a m
1080 (piedi 3500) escluso

ELEMENTI CHE Limiti di rispetto per le piste


COSTITUISCONO GLI Lettere di Distnza minima tra un punto qualunque dell'asse Distanza minima fra un Distanza minima fra un
AEROPORTI identificazione di una pista di rullaggio e l'asse di una pista punto qualunque dell'asse punto qualunque dell'asse
Aree di atterraggio, com-
della pista di una pista di rullaggio e di una pista di rullaggio e
prendenti le superfici esclu-
sivamente destinate all'e- pi lunga strumentale non strumentale l'asse di un'altra pista di un ostacolo fisso
sercizio del volo; per gli servita rullaggio
aeroporti dotati di piste, metri piedi metri piedi metri piedi metri piedi
l'area di atterraggio pu A 210 700 165 550 100 325 54 180
ridursi ad una o pi strisce B 195 650 150 500 90 300 50 165
diversamente orientate, in-
C 180 600 135 450 75 250 42 140
tendendosi per striscia l'in-
sieme della pista e delle D 180 600 105 350 75 250 38 125
aree laterali e di testata E 180 600 105 350 60 200 30 100
costituenti le necessarie F 165 550 90 300 45 150 30 100
zone di sicurezza. G 165 550 90 300 38 125 24 80

Categoria per portanza di pista


Lettera di Carico scelto per ruota m 60(200') area di avvicinamento
identificazione isolata semplice C
A asse della pista
1 kg 45000 (libbre 100000)
2 kg 35000 (libbre 75000) pista B n
3 kg 27000 (libbre 60000) striscia D
4 kg 20000 (libbre 45000) Piani di avvicinamento
5 kg 13000 (libbre 30000) A B = larghezza della striscia; C D = m 1200 (piedi 4000) per piste strumentali
6 kg 7000 (libbre 15000) m 750 (piedi 2500) per le latre piste h = m 3000 (piedi 10000).
7 kg 2000 (libbre 5000)
La caratteristica viene normalmente definita perimetro della superficie orizzontele
dalla combinazione della lettera e dellindice superficie di transizione superficie
di identificazione conica 1:20
3000m (10000')
superficie di avvicinamento superficie
di tutte le piste strumentali e orizzonatle 45 m (150')
Attrezzature aeroportuali, comprendenti le zone di so- delle piste principali destinate ai
sta, gli edifici e le installazioni per il funzionamento servizi aerei internazionali quando la centro geometrico
dello scalo e per il ricovero dei velivoli. lettera di identificazione : A,B,C,D approssimato area
atterraggio
prolungamento della
ELEMENTI CHE INTEGRANO GLI AEROPORTI
superficie di avvicinamento pendenza 1:50
Superfici limite di sicurezza, costituite da un complesso pendenza 1:40
di superfici ideali, ai disopra delle quali non consentita
limite estremo 1200 m 750m (2500')
la presenza di ostacoli od ingombri, sia naturali che (4000')
artificiali, esse si distinguono in: raggio della superficie orizzonatale
a) piani di avvicinamento; superficie di avvicinamento visuale
b) piano orizzontale;
Veduta in piano delle superfici limite di sicurezza
c) superfici di transizione;
d) superficie conica.

A.P.I.C.E. S.r.l. 499 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI

Pendenze: Superfici di transizione: superfici sterno con pendenza 1/20.


per piste strumentali.........................1/50 piane di raccordo tra striscia, piano Attrezzature varie: non si possono
per piste principali di categoria ABCD 1/50 di avvicinamento e superficie oriz- definire criteri e norme particolari di
per altre piste di categoria ABCD 1/40 zontale: partono dai limiti laterali dimensionamento e proporziona-
per piste di categoria EF...................1/30 delle strisce e dai bordi laterali dei mento, dipendenti da molteplici fat-
per piste di categoria G....................1/25 piani di avvicinamento, estenden- tori, collegati sia ai caratteri fisici
Superficie orizzontale: porzione di piano dosi verso l'esterno e verso l'alto con della zona in cui sorge l'aeroporto.
orizzontale situato a m 45 (piedi 150) al pendenza 1/7. sia all'importanza ed al traffico ae-
disopra del livello medio dell'area di atterrag- Superficie conica: superficie che si reo che vi si svolge.
gio; delimitata da un cerchio di raggio di m appoggia alla periferia della super-
4000 (piedi 13000) e di centro coincidente con ficie orizzontale e le cui generatrici si
il baricentro dell'area di atterraggio. estendono verso l'alto e verso l'e-
4000 m
1:40

1:20

superficie orizzontale 1:50


60m 45m 60m superficie conica
superficie di avvicinamento
area di avvicinamento 3000m
centro geometrico approssimato dell'area di atterraggio
Sezione verticale tipo delle superfici limite di sicurezza secondo l'asse della pista strumentale, o della pista principale, degli aeroporti destinati
ai servizi aerei internazionali, quando la lettera di identificazione della pista A, B, C, oppure D.
4000 m
da 1:40 a 1:25 a seconda della lettera di identificazione

1:20

superficie orizzontale superficie conica


60m 45m 60m
superficie di avvicinamento
area di avvicinamento 3000m
centro geometrico approssimato dell'area di atterraggio
Sezione verticale tipo delle superfici limite di sicurezza secondo l'asse di una pista non compresa fra quelle indicata nella figura precedente

VEDUTA ASSONOMETRICA DELLE SUPERFICI LIMITE DI SICUREZZA

superficie conica 1:20

superficie di avvicinamento visuale


da 1:40 a 1:25
superficie orizzontale 1:50 superficie di avvicinamento di
45 m (150') tutte le piste strumentali e delle
piste principali degli aeroporti
destinati ai servizi aeree internaz.
quando la lettera di identificazione
superficie di transizione A-B-C-D
1:7

A.P.I.C.E. S.r.l. 500 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI

60m 1050 m 75m


75m
300m (1000) pista

E 95m (315') F'


D
C
B
A 30m (100')
6m 3m

A' B' C' D' E' 300m F'


300m 240m 300m 300m
150
300m 1050m
1350
C
B 65m
A 45m
30m
11m 19.2m
4,5m
B' C'
42m A' 42m 50m(16,7') 50m(16,7') 60m(200') 60m(200')
(140') (140')
EF 95m
D
85m

26.4m 30m

D' E'F'
70m (233') 70m (233') 75m (250') 75m (250')

Porzioni di spazio illuminate


1, pianta; 2, sezione longitudinale; 3, sezioni trasversali. La porzione di spazio da illuminare rappresentata in questa figura corrisponde ad un
inclinazione dell'allineamento di discesa compresa fra 2 3 3,5 gradi. Quando l'allineamento di discesa supera questi limiti, pu essere necessario la
porzione di spazio da illuminare.

C
B

D A

Planimetria del nuovo aeroporto del Malpensa (Milano)


A, superficie orizzontale, h = m 145; B, superficie conica; C, superficie orizzontale, h = 45; D, piano di avvicinamento.

A.P.I.C.E. S.r.l. 501 Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI

ELIPORTI Per larea di manovra o piatta- Per le superfici di avvicinamento, da


forma le dimensioni sono le se- considerare solo in prosecuzione dei lati
Gli eliporti si possono classificare guenti: minori della piattaforma, si adottano i
in tre categorie: seguenti dati.
Max Lunghezza Larghezza
I classe: a grande traffico, per eli- Categoria diametro della della Quando non possa disporre di aree
cotteri di grandi, medie e piccole di- dei rotori piattaforma piattaforma di atterraggio demergenza in prossi-
mensioni. mit delleliporto, la pendenza si ab-
II classe: a medio traffico, per eli- I classe m 30 m 120 m 90 bassa ad 1/20. In tal caso il trapezio si
cotteri di medie e piccole dimensioni. II classe m 25 m 90 m 45 limiter a raggiungere la quota di m 36
III classe: a piccolo traffico, per III classe m 20 m 60 m 30
e si prolungher in forma rettangolare
elicotteri di piccole dimensioni (v. figg. fino alla quota di 90. In casi eccezionali
1, 2, 3). sono consentiti anche accordi curvi.
Larea di avvicinamento corri-
sponde alla proiezione orizzontale della
superificie di avvicinamento (figg. 5 e
6).

1 2 piattaforma pendenza
15 1/8
3 m 90

4 5 4 15

6
Fig. 4 - Superfici di avvicinamento

Fig. 1 - Pianta schematica al piano dellarea di


manovra di un eliporto di I classe.

1, elistazione e torre; 2, rampa di accesso; 3, area di


carico e scarico; 4, fabbricati servizi; 5, elevatore elicot-
teri; 6, area di rispetto; 7, area di manovra.

1/8
7 10' 90
A
1
720
SEZIONE
7 6
2
4 4 180

3
15

5 A
a 360+a

15

Fig. 2 - Pianta schematica di un eliporto di 180


II classe.

1, sede stradale; 2, elistazione con torre ed uffici;


3, area di rispetto; 4, posizioni di carico; 5, area
di manovra; 6, parcheggio riservato; 7, parcheg- Fig. 5 - Superficie ed area di avvicinamento con pendenza 1/8
gio pubblico.
A, area di manovra; a, larghezza area di manovra.

A.P.I.C.E. S.r.l. 502a Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI

PIANTA

m 36 1/20
2 50'
1 A 90
2 3 3
720 1080
1800
SEZIONE
4

180
5
15
A 360+a
a
15
180
PIANTA
Fig. 3 - Pianta schematica di un eliporto di III
classe.
Fig. 6 - Superficie ed area di avvicinamento con pendenza 1/20
1, elistazione ed uffici; 2, area di carico e scarico; 3,
area di parcheggio, 4, area di rispetto; 5, area di A, area di manovra; a, larghezza area di manovra.
manovra.

A.P.I.C.E. S.r.l. 502b Manuale dellArchitetto


TECNICA URBANISTICA
TRASPORTI COLLETTIVI

qupta minima di
limite laterale limite laterale superf. crociera
area manovra m 90 avvicinamento m 90 Superfici ed aree di transizione: sono
1/2
m 45 1/2 laterali alle corrispondenti superfici ed aree di
m 0.00 m 0.00
avvicinamento ed hanno pendenza 172 (figg. 7,
m 90 m 90
SEZIONI 8, 9 e 10).

Aree di emergenza: dovrebbero distare


non pi di m 180 dai limiti della piattaforma e
m 0.00 consentire la discesa con pendenze da 1/2 a
m 45 m 90 1/4. Sono necessarie per apparecchi monomo-
m 0.00 tori e quando l'eliporto in aree urbane.

Aree di rispetto: sono necessarie per con-


sentire le operazioni di atterraggio e decollo
senza disturbare, con il flusso d'aria prodotto, le
PIANTA
operazioni di carico e scarico di altri elicotteri. Si
Fig.7 - Superificie ed area di transizione con pendenza 1/2 dispongono lateralmente ai lati lunghi dellapiat-
ed avvicinamento con pendenza 1/8 taforma e debbono avere una larghezza non
inferiore a m 6.
superficie di transizione 1/2
Aree di parcheggio, di segnalazione, di
attesa e prova motori, di servizio e manu-
manu-
15
tenzione, di carico e scarico, ecc.: sono altre
90 aree necessarie per completare l'attrezzaturaeli-
90 15 portuale e variano a seconda delle caratteristi-
180
che del traffico.
area di manovra
superficie di avvicinamento 1/8

Fig. 8 - Schema assonometrica delle superfici di avvicinamento con pendenza 1/8


e delle superfici di transizione con pendenza 1/2

m 90 m 90 quota minima di m 90
m 36 crociera
m 0.00 m 0.00
limite laterale area di manovra limite laterale superficie avvicinamento
m 90
m 90 m 90
m 36

m 0.00 m 90
m 36
m 0.00

Fig. 9 - Superficie ed area di transizione con pendenza 1/2 ed avvicinamento con pendenza 1/20

superficie di transizione 1/2

90

90 15
36 90
15
180

superficie di avvicinamento 1/20 area di manovra

Fig. 10 - Schema assonometrica delle superfici di avvicinamento con pendenza 1/20


e delle superifici di transizione con pendenza 1/2.

A.P.I.C.E. S.r.l. 503 Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

Per opere complementari delle auto- 1530 tra loro. Cordoli della carreg- Illuminazione: di svincoli, di stazioni, di
strade si intendono tutte quelle attrezza- giata: avranno essenzialmente lo gallerie, dl aree di servizio e di par-
ture che insieme al corpo stradale vero scopo di costituire un fianco consistente cheggi e loro relativi imbocchi.
e proprio concorrono a formare e a della pavimentazione ed a seconda dei Impianti a verde: posti particolarmente
completare l'opera in modo da ren- casi potranno essere sormontabili od sulla banchina centrale spartitraffico
derla percorribile con sicurezza e con insormontabili. Guardrails: protezioni con funzione di antiabbagliamento e di
conforto degli utenti. poste ai lati della sede stradale, e interruzione della monotonia del per-
Si possono distinguere tre categorie di costituenti una barriera continua corso.
opere complementari (rigida od elastica a seconda dei tipi), In fase di studio, escludendo la siepe
Opere complementari di sicurezza. tale da ricondurre in carreggiata il continua per i suoi effetti secondari, si
Opere complementari di assistenza e veicolo che tendesse ad uscirne. Para- terr conto che:
conforto. petti: posti in corrispondenza dl opere a) Cespugli disposti a schermi distanti
Opere complementari di esercizio e d'arte sia sulla sede stradale che sui circa m 20 l'uno dall'altro sono suffi-
manutenzione cavalcavia sorpassanti l'autostrada cienti per ottenere un effetto antiabba-
stessa. Il parapetto autostradale gliante soddisfacente.
OPERE COMPLEMENTARI bene che sia calcolato per assorbire b) opportuno che i cespugli costituenti
Dl SICUREZZA l'urto di un automezzo del peso di kg schermo non siano uguali di forma:
Le opere complementari di sicurezza 1200 che urti il guardrail ad una velo- una loro successione irregolare
sono costituite da: cit di 120 km/h con un angolo di col1tribuisce a togliere la monotonia
Segnaletica: orizzontale (a terra) everti- impatto di 16 e un angolo di uscita dl del percorso .
cale (cartelli) di pericolo, prescrizione e , e con una velocit residua di 65 c) Le essenze da usarsi devono essere di
preavviso. Delineatori: paletti segnali- km/h. Il corrimano va calcolato per un varie specie in relazione al colore ed al
mite (in sostituzione dei massicci para- carico concentrato, al centro della periodo di fioritura per ottenere zone
carri) saranno costruiti in materiali leg- campata, di kg 400. Nel caso dicaval- fiorite in quasi tutti i periodi del l'anno
geri In modo da non costituire ostacolo cavia sorpassanti l'autostrada (o in casi (Ligustrum cinense, Pyracantha Yuana-
apprezzabile 2gli urti, con visibilit ac- analoghi) i parapetti saranno integrati nensis, Mahonia Aquifolium ecc.).
centuata da zone rifrangenti e posati con reti di protezione. Recinzioni: atte
normalmente sul bordo destro della ad impedire l'ingresso in autostrada sia
carreggiata ad una distanza di m dei pedoni che di animali.

autoclave
elettropompa cancello
parch. mezzi pesanti parcheggio mezzi pesanti
parcheggio esterno
lavaggio mezzi pesanti
rifornimento mezzi pesanti

ristorante
parcheggio auto
pista accelerazione
rifornimento auto

rifornimento carburanti

pista di decelerazione
cancello
parcheggio auto parcheggio auto
elettropompa
ristorante parcheggio esterno
cabina elettrica
autoclave
parcheggio mezzi pesanti

Fig. 1 - Aree di servizio disposte ai lati della carreggiata. Adottate sull'Autostrada del Sole in prossimit di Parma

A.P.I.C.E. S.r.l. 504a Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

d) Per ragioni economiche e per otte- mente in luoghi panoramici o di la velocit del proprio mezzo fino al
nere il migliore attecchimento op- qualche interesse turistico. Disposte raggiungimento delle velocit consen-
portuno che vengano piantate essenze a coppie ai margini dell'autostrada tite al traffico sulla autostrada .
giovani. e contrapposte per facilitarne gli al- Attrezzature dell'Area di Servizio:
e) Nei tratti liberi da impianti arbustivi, lacciamenti (acqua, luce, telefono, Esse comprendono:
ossia tra un cespuglio e l'altro, op- forza motrice ecc.), esse servono Impianti di rifornimento e di assi-
portuna la creazione di prato formato ciascun senso di traffico. stenza degli automezzi. - Debbono
da talee di piante erbacee striscianti, In taluni casi il problema pu essere avere come minima dotazione:
le quali formeranno un tappeto er- risolto con una sola area di servizio Ufficio per il personale.
boso di vari colori e non avranno disposta al centro delle delle corsie Spogliatoio per almeno tre persone
bisogno di opere di sfalcio. opportunamente allontanate in quel con annessi servizi igienici
Raccordi: per la viabilit ordinaria, punto (v. fig. 4). (eventualmente docce).
innestantesi nella sede autostradale Allacciamenti con l'autostrada. - Salottino di sosta per gli utenti.
con piste di accelerazione (di norma Dall'autostrada si passa all'area di Magazzino scorta di gomme, olii,
m 120+40) e di decelerazione (di servizio per mezzo di un imbocco pezzi di ricambio di prima necessit,
norma m 50+80). Sono realizzati con che preceduto da una pista di ecc.
svincoli di tipo a trombetta, olandese, decelerazione (dl norma m 50 + Servizi igienici destinati agli utenti.
ecc. 80) e si svolge di solito lungo una Officina per piccole riparazioni, la-
curva a raggio variabile di varia vaggio, grassaggio, ecc.
OPERE COMPLEMENTARI Dl ASSI- ASSI- lunghezza: sia la pista che la curva Distributori di benzina. gasolio, mi-
STENZA E CONFORTO consentono all'automobilista di ri- scela, acqua ed aria compressa.
Vengono definiti come opere comple- durre gradualmente la velocit della In taluni casi si pu prevedere un
mentari di assistenza e conforto quei macchina sino a velocit adeguate parcheggio per i mezzi in riparazione.
complessi che permettono all'utente di al movimento all'interno dell'area. Impianti di ristoro. - Debbono avere
sostare e trovare ristoro per s e assi- Dall'area di servizio si pu raggiun- come minima dotazione:
stenza per il proprio automezzo. gere l'autostrada per mezzo di uno Ufficio del gestore.
Tali opere si distinguono in: sbocco o che, a simiglianza del- Locale per bar e tavola calda (min. 15
Aree di servizio. Aree di parcheggio. l'imbocco, si svolge lungo una curva posti). Sala ristorante per non mero di
a raggio variabile dl varia lun- 60 coperti. Cucina attrezzata per il
AREE DI SERVIZIO ghezza ed seguito da una pista di servizio contemporaneo di almeno 75
Dislocazione. - Devono essere dislo- accelerazione (di norma m coperti, con annessa dispensa per la
cate (v. figg. 1, 2, 3). tra una stazione 120+40) che consente all'automo- conservazione delle derrate.
e l'altra ogni 3040 km, possibil- bilista di aumentare gradualmente

A.P.I.C.E. S.r.l. 504b Manuale dellArchitetto


OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

parcheggio esterno

cancello
stazione di servizio

parch. mezzi pesanti


riforn. carburante ristorante pista di accelerazione
parch. auto

parch. auto pista di accelerazione

parch. mezzi pesanti rifornim. carburanti


parcheggio esterno
stazione di servizio

Fig. 2 - Area di servizio con posto di rostoro " a ponte ".


Adottata sull'Autostrada del Sole in prossimit di Fiorenzuola.

pista di accelerazione

pista di accelerazione parch. auto e


mezzi pesanti

ristorante

parch. auto e
mezzi pesanti parch. esterno

Fig. 3 - Area di servizio unica accessibile con svincolo di tipo olandese.


Progetto per l'Autostrada del Sole.

parcheggio auto
rifornimento carburanti

parcheggio mezzi pesanti

Fig. 4 - Schema di area di servizio centrale.


Progetto per l'Autostrada del Sole.

Servizi igienici per il personale. per uso pubblico intercomunale. neamente con notevole risparmio sulle
Servizi igienici per gli utenti. l posti di ristoro sono in genere spese di gestione (v. fig. 5).
Magazzino per il deposito degli ar- due: uno per ciascuna delle due
redi e materiale vario. aree. L dove la convenienza lo Posteggi.- Sono distinti secondo i
Negozio per la vendita di generi di suggerisca, e come in taluni casi vari tipi di automezzi:
conforto e di prodotti locali. stato fatto con ottimi risultati, il posto Posteggi per automobili: varia-
Spaccio tabacchi. di ristoro pu essere uno solo: costi- mente dislocati
Locale per assistenza turistica. tuito a cavallo dell'autostrada, serve
Cabine telefoniche (min. 2) abilitate le due aree di servizio contempora-

A.P.I.C.E. S.r.l. 505 Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

6.00

6.00

6.00

6.00
pista decelerazione pista accelerazione
6.00

Fig. 7 - Parcheggio ridotto a semplice piazzola di sosta. Adottato sull'Autostrada del Sole in prossimit di Calenzano.

all'interno dell'area ed in prossimit ristoro, piazzali di rifornimento e di criterio di massima, alternate con le
degli impianti di ristoro od a poca parcheggio ne saranno inframezzati. aree di servizio e poste in luoghi di
distanza da questi. I piazzali di parcheggio, in partico- particolare interesse turistico o pano-
Posteggi per mezzi pesanti: general- lare, saranno posti in maniera daes- ramico.
mente ricavati nella parte posteriore sere ombreggiati da piante di altofu- I parcheggi possono essere anche di
degli impianti di ristoro per non creare sto. dimensioni ridotte e costituire sempli-
ingombri e lasciare libera la visuale Tutta l'area di servizio deve essere cemente piazzole di sosta: in ogni caso
dell'autostrada dalla sala del risto- separata dalla autostrada da una devono sempre essere divisi dall'auto-
rante. larga fascia verde che faccia da filtro strada da una sufficiente aiuola (v. fig.
I posteggi per le automobili devono al traffico convulso dell'autostrada 7).
offrire nei loro complesso la possibilit stessa: tuttavia, sia in prossimit del- OPERE COMPLEMENTARI Dl ESER-
di parcheggio a 5060 automezzi . l'imbocco che dello sbocco si deve CIZIO E Dl MANUTENZIONE
La capienza dei posteggi per mezzi avere l'accortezza di porre a dimora FABBRICATI Dl STAZIONE (per sole
pesanti varia su pi ampia scala e pu vegetazione bassa per non creare autostrade a pedaggio).
andare da un minimo di 810 auto- ostacoli alla visibilit, Saranno progettati in funzione degli
mezzi per aree di servizio di medio Parcheggi esterni. - Riguardano le impianti di automazione e di controllo
traffico ad un massimo di 2530 per aree di servizio dislocate in luoghi adottati. Constano generalmente di un
aree di servizio particolari. particolarmente panoramici o turistici. unico corpo di fabbrica antistante il
Viabilit interna. - Economia di im- Posti in prossimit dell'area di servizio, piazzale di stazione, ove il traffico ca-
pianto e facilit di movimento all'in- al di fuori della sua recinzione e co- nalizzato in corsie a senso unico rag-
terno dell'area consigliano di ridurre al municanti con essa attraverso un pas- giunger Ie porte di entrata o di
minimo indispensabile la viabilit in- saggio pedonale chiuso da un can- uscita. Qui avverranno le operazioni di
terna. In ogni caso le strade ad un solo cello a giostra, consentono l'accesso consegna o convalida biglietti e l'esa-
senso devono avere un minimo di m 6 al posto di ristoro anche ai non utenti zione pedaggi. Si pu tener conto che
di carreggiata ed un minimo di m 7,50 dell'autostrada e ad eventuali passeg- ciascuna porta possa smaltire circa
le strade a doppio senso. geri di prendere gli autobus in sosta 450 veicoli/ora in entrata e 225 in
Illuminazione. - Piste di accelera- nell'area. uscita (qualora il pagamento avvenga
zione e decelerazione, imbocchi, sboc- AREE Dl PARCHEGGIO in uscita).
chi, piazzali di rifornimento e di par- I criteri informatori per l'allacciamento La porta e costituita essenzialmente da
cheggio e viabilit interna devono es- con l'autostrada, la viabilit interna, i una cabina provvista dei dispositivi di
sere illumminati per consentire lamas- piazzali di sosta, il verde ecc. delle automazione e di controllo, ove uno o
sima facilit di accesso, deflusso emo- aree di parcheggio sono in tutto simili due esattori provvederanno alla con-
vimento all'interno dell'area anche di a quelli gi descritti per l'aree di servi- segna dei biglietti ed alla esazione dei
notte. zio. pedaggi. Detta cabina pogger su
Verde.
Verde - Di primaria importanza nel- Destinate alla sola sosta degli auto- un'isola spartitraffico e sar protetta
l'area di servizio la vegetazione: essa mezzi, le aree di parcheggio (v. fig. 6) contro eventuali urti da contrafforti
deve contribuire in larga misura a dare sono sprovviste degli impianti di rifor- (bumpers) posti sulle testate dell'isola
all'automobilista senso di quiete e di nimento e di ristoro. Tuttavia, affinch stessa ad una distanza opportuna a
riposo . anche in queste lautomobilista trovi garantirne l'assoluta efficacia senza
La vegetazione dovr preferibilmente un minimo di conforto, le aree di peraltro intralciare la visibilit. Detti
essere caratteristica del luogo ovel'a- parcheggio saranno provviste e servizi bumpers saranno provvisti anterior-
rea di servizio sorge, e quanto pi igienici. Per ci che concerne la dislo- mente di lampeggiatori di luce aran-
possibile varia. Impianti di assistenza e cazione esse devono essere, come cione.

A.P.I.C.E. S.r.l. 507a Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

Una pensilina disposta trasversal- segnaletica di emergenza). stessa. Salvo per autostrade di lun-
mente alle porte protegger dalle Nella seconda zona due locali ghezza limitata, esse presuppongono
intemperie le operazioni degli esat- (capo della stazione e Polizia) sa- altre stazioni intermedie.
tori. Sulla pensilina, in corrispon- ranno opportunamente disposti con Stazioni intermedie (v . Urbanistica
denza di ciascuna corsia, un sema- larga visibilit sul tratto di strada da ). Disposte lateralmente all'auto-
foro a luce verde e rossa indicher controllare un ufficio esattori strada stessa e raccordate ad essa
all'utente se la porta in esercizio o (controllo denaro e compilazione con svincoli e piste di raccordo.
chiusa. Aste zebrate girevoli od una rapporti di turno) con cassaforte per Per stazioni intermedie a due sole
segnaletica opportuna occluderanno il versamento giornaliero, servizi porte (v. fig. 9) una in entrata ed una
quelle porte temporaneamente non igienici, spogliatoio ed eventual- in uscita e dove previsto un traffico
in esercizio. mente un piccolo locale scaldavi- limitato, il fabbricato e la cabina di
II fabbricato annesso avr dimensioni vande. Eventuali impianti rice- esazione potranno essere riuniti in un
relative al numero di porte della sta- trasmittenti troveranno posto nello unico corpo posto su di una banchina
zione. ufficio Polizia. spartitraffico centrale.
Sar distribuito di massima in due Adiacente al fabbricato sar previ- Stazioni a barriera (v. fig. 10). -
zone (preferibilmente su due piani). sto lo stazionamento, possibilmente Con piazzale disposto lungo l'auto-
Nella prima zona saranno distribuiti coperto, per almeno due automezzi strada interessata. La zona centrale di
gli impianti generali di automazione di servizio. detto piazzale sar libera e riservata
e di controllo, i quadri elettrici (con A seconda delle caratteristiche, al deflusso del traffico in prosegui-
eventuali batterie di emergenza o della lunghezza e dellordinamento mento sull'autostrada: le zone laterali
gruppo elettrogeno), la caldaia per dell'autostrada interessata le sta- saranno riservate all'ingresso ed all'u-
l'impianto di riscaldamento, un ripo- zioni possono essere classifficate in: scita con funzionamento simile alle
stiglio (scope, attrezzi vari, apparec- Stazioni dl testa (v. fig. 8). Poste stazioni intermedie,
chi antincendio, coni di gomma e all'inizio ed alla fine dell'autostrada

CD

CP UT CM CP UT CM CP UT CM

CD, Centro Direzionale;


UT, Ufficio di Tronco;
ST ST ST ST ST ST
CM, Centro di Manutenzione;
PM, Posto di Manutenzione;
ST ST CP, Casermetta di Polizia;
ST ST ST ST ST ST
ST, Stazione.
CP PM CP PM CP PM CP PM CP PM CP PM

2 sezione 1 sezione 2 sezione 1 sezione 2 sezione 1 sezione


~75 km ~75 km ~75 km ~75 km ~75 km ~75 km
Opere complementari
~150 km di esercizio e~150
manutenzione:
km schema
~150distribuzione
km

fabbricati su 1autostrada
tronco a pedaggio 2etronco
articolata in tronchi 3(Autpstrada
tronco
del
Sole)

A.P.I.C.E. S.r.l. 507b Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

bumper con cordolo


lampeggiatore insormontabile

porta
5.10 reversibile

filo pensilina
caldaia
3.10
quadri
elettrici
ripostiglio
9.00
cabina
apparecchi esazioni
automazione pedaggi
controllo pedana

asta
chiudiporta

15.85

servizi spogliatoio
controllo

atrio 7.85
capostazione radio e
polizia

semaforo a luce rossa e verde


pensilina
fabbricato di
stazione
asta zebrata girevole
cabina esaz
lampeggiatore a luce pedaggi
arancione
pumper C

Fig. 8 - Stazione di testa per autostrade a pedaggio. Adottata sull'Autostrada del Sole.
A, planimetria; B, pianta primo piano; C, prospetto lato uscita.

A.P.I.C.E. S.r.l. 508 Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

pedana

9.70

pedana

box con ripartitore


radiotelefono
stabilizzatore quadro contatori
antenna radio

cassaforme

alimentatore
riscaldamento

deumidificatore C
batterie ferro nichel remote-recorder
orologio

radiotelefono

vuoto apparecchi
radio elettrici spogliatoio

vuoto apparecchi esattori servizi


automaz. control.

bumper in calcestruzzo registratori quadro comandi elettrici lampeggiatori


C

antenna radio lampeggiatore

Fig. 9 - Soluzione di stazione intermedia a due sole porte per autostrade a pedaggio. Adottata sull'autostrada del Sole.

A.P.I.C.E. S.r.l. 509 Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

ingressi ed uscite traffico in proseguimento sull'autostrada


pista di accesso dallo svincolo

Fig. 10 - Esempio di stazione a barriera per autostrada a pedaggio. Adottato sulla Firenze-Mare. Planimetria

ALTRI FABBRICATI COMPLEMENTARI tratto di sua pertinenza, sia dal punto unautovettura riservata al soccorso
La progettazione dei fabbricati comple- di vista amministrativo che da quello stradale.
mentari attinenti l'esercizio e la manu- tecnico. Officina: con apparecchiatura per l'or-
tenzione di un'auto strada, presuppone Detto ufficio sar di norma suddiviso in dinaria manutenzione dei mezzi e pic-
lo studio preliminare degli schemiorga- tre settori: cole riparazioni.
nizzativi e dellorganico previsto in rap- Gestione amministrazione dei perso- Magazzino: deposito attrezzi d'uso e
porto all'esercizio stesso. nale, controlli contabili, rilievi statistici. materiali minuti di consumo.
Centro Direzionale (v. fig. 11). - Gene- Manutenzione: opere manutentorie Sar inoltre previsto un ufficio per il
ralmente un unico organismo centrale, normali, stagionali e straordinarie. magazziniere, spogliatoi, servizi igienici
di norma ubicato al baricentro dellau- Servizio di traffico: Polizia della strada, e locali accessori come di norma, oltre
tostrada interessata, controlla e dirige sicurezza ed assistenza stradale. ad un impianto di rifornimento carbu-
l'intera organizzazione L'ufficio sar provvisto dei locali neces- ranti.
In esse sono sistemati gli uffici ammini- sari in rapporto all'organico stabilito, Eventualmente vi sar ricavato unallog-
strativi e tecnici, una sala per riunioni e oltre a quelli del distaccamento di Poli- gio per un guardiano. .
conferenze, un centro meccanografico zia: un locale per apparecchiaturerice- Posto di Manutenzione (v. fig. 14). - Ad
(od impianto simile, a seconda dei cri- trasmittenti con distribuzione preferibil- integrazione del suddetto Centro, in
teri di automazione e controllo adottati) mente su due reti (una in esercizio con zone di montagna o particolarmente
con locali per la raccolta, il controllo e eventuale collegamento con la pi vi- nevose bene prevedere, su sezioni di
l'archivio dei biglietti erogati, servizi cina stazione meteorologica ed una di lunghezza 5075 km di autostrada, dei
igienici e locali accessori come di Polizia ed assistenza stradale), servizi Posti di Manutenzione con fabbricati
norma adottati in fabbricati per uffici. igienici e locali accessori come di simili ai precedenti, salvo la riduzione
Sar opportuno prevedere anche una norma adottati in fabbricati per uffici. dimensionale, in cui troveranno posto
sala di rappresentanza con una mostra Al piano terreno sar ricavata una ri- oltre ad una vasta autorimessa, un uffi-
permanente delle maggiori opere del- messa per un'autovettura di pronto in- cio del capo sezione, spogliatoi, servizi
l'autostrada. tervento. igienici e locali accessori, ed una sala di
Qualora la lunghezza considerevole di Aggregato a ciascun ufficio di tronco attesa attrezzata per eventuale pernot-
un'autostrada suggerisca un'articola- il Centro di Manutenzione. tamento operai. Questo ultimo locale
zione su tronchi (di media 150 km cia- Centro dl Manutenzione (v. fig. 13). - trova la sua giustificazione nell'organiz-
scuno). dal Centro Direzionale dipende- Fabbricato di tipo industriale. Sar po- zazione normalmente adottata per il
ranno gli uffici di tronco. sto su di un vasto piazzale di deposito servizio tempestivo di sgombero neve.
Ufficio di Tronco (v. fig. 12). Ogni uffi- all'aperto dei macchinari e materiali di In dipendenza dell'ordinamento e degli
cio di tronco che, con i relativi impianti, uso (sale, inerti, bitume, ecc.) e sar organici previsti, potranno far capo al-
sorger in corrispondenza di una sta- suddiviso in: l'ufficio di tronco altri fabbricati comple-
zione al baricentro del tronco stesso, Ricovero mezzi: autorimessa al coperto mentari come casermette per posti di
avr il controllo di quanto avviene, nel per vari automezzi e con almeno Polizia e centri della Croce Rossa.

A.P.I.C.E. S.r.l. 510a Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE
35.00
5.00 5.00

aiutante magazz.
servizi caldaia

parcheggio 10.58
coperto garage polizia automezzi
parcheggio
coperto

capo polizia servizi magazz.

1.20

35.30

capo ufficio assist. archivio servizio


geometri servizi utenti segreteria
manutenzione di tronco disegni assistente traffico
servizi

MANUTENZIONE GESTIONE 12.16

assist. assist. assist.


riunioni manutenz. attesa economia corrieri cassa capo ufficio
telefono radio

10.00 Fig. 12 - Ufficio di Tronco. Adottato sull'Autostrada del Sole.


Sopra, pianta piano terreno, sotto, pianta primo piano.
soccorso
stradale
Fig. 13 - Centro di Manutenzione. Adottato sull'Autostrada del Sole.
Casermetta di Polizia (adottate sullAutostrada
del Sole). - Occorrono per lalloggio e lavvicen-
damento dei raparti il cui sistema di assistenza
sar preferibilmente articolato su tre servizi:
Servizio Traffico e Sicurezza;
ricovero Servizio Assistenza Stradale;
mezzi 36.35 Polizia della Strada.
I fabbricati distribuiti uno ogni sezione, ed uno per
piazzale di servizio ogni tronco, saranno dotati di apparecchiature
46.85 radio-telefoniche in continuo contatto con le pat-
tuglie in servizio. I locali comprenderanno (v. fig.
15): un ufficio per il comandante del distacca-
mento, una sala riunione e mensa, una cucina,
camerate per lalloggio guardie ed una camera
45.35 per il comandante, servizi igienici e locali acces-
sori. Le autovetture di norma vengono ricoverate
caldaiaufficio
nelle adiacenti autorimesse del Centro o Posto di
Manutenzione
Centro C.R.I. - Composto di un locale di attesa,
un locale di visita e medicazione, un locale per il
locale officina tettoia medico di guardia con impianto telefonico, servizi
lavagg.
operai wc wc magazzino capo igienici. Sar prevista anche unautorimessa per
uffic.
unautobulanza di pronto soccorso.

A.P.I.C.E. S.r.l. 511 Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

centro
meccanografico

servizi tecnici servizi amministrativi

A.P.I.C.E. S.r.l. 510b Manuale dellArchitetto


AUTOSTRADE
OPERE COMPLEMENTARI DELLE AUTOSTRADE

36.00

locale operai
custode

servizi
soccorso
stradale ricovero mezzi 10.4

magazzino caldaia

Fig. 14 POSTO DI MANUTENZIONE. Adottato sull'Autostrada del Sole.

25.10

ufficio camerate

ufficio

magazzino

refettorio soggiorno 21.50


servizi
cucina

ufficiale

camerata camerata

Fig. 15 CASERMETTA DI POLIZIA. Adottata sull'autostrada del Sole

A.P.I.C.E. S.r.l. 512 Manuale dellArchitetto

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