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A te,

che hai scelto di avvicinarti al Reiki,


queste parole ti possano essere di aiuto.

Dentro di te,
un movente, un motivo, un impulso ti ha portato a questa scelta.

Ci sono impulsi di varie specie.


Alcuni sono desideri che originano dal cuore, dalla nostra parte pi profonda, di cui
spesso nemmeno ci accorgiamo;
quando ci accade, si sente di desiderare una cosa, si sente che averla possibile
ed cosa buona e naturale; si sente, molto spesso senza nemmeno riuscire a
spiegare a noi stessi il perch.
Altri, sono impulsi dettati dalla mente, che spesso in uno stato di paura elabora
una scelta, e decide di dirigersi verso qualcosa che possa portare un beneficio.

Non potranno certamente queste poche righe sostituire il lavoro di unintera vita,
tuttavia,
molto importante che tu sappia
che qualsiasi scelta e qualsiasi giudizio tu compia
(anche i giudizi che ti hanno portato a scegliere il Reiki),
altro non sono che fluttuazioni nella grande danza della vita nel regno di Maya.

Temere e sperare sono attivit dellanimo che viaggiano in coppia.


Perch questa corrispondenza?
Ti basti pensare a qualcosa che ti appare come bella: un oggetto che ti colpisce, uno
splendido panorama naturale che ti commuove, una persona che ti affascina o ti
stupisce.
Quando giudichiamo che una cosa bella,
sempre e necessariamente riterremo che unaltra cosa (si trovi davanti a noi o in altra
parte del mondo) brutta.

Quando giudichiamo un artista o un professionista come bravo,


qualcun altro, necessariamente,
in qualche parte del mondo,
sarebbe da noi giudicato pessimo o scadente.

Quando riteniamo che un ambiente sociale sia bello, buono, desiderabile,


allo stesso modo potremmo imbatterci in un altro ambiente sociale
che ci apparir il suo esatto contrario:
brutto, malefico.

Desideriamo ci che ci appare bello e buono; mentre ci che ci appare come il suo
esatto contrario, sempre (in un modo o nellaltro) vogliamo evitarlo.

Gli stati di coscienza che si possono provare quando ci si imbatte in qualcosa che si
vuole evitare, sono la rabbia, il disprezzo, la paura.

Sempre, in ogni caso, ci che non si vuole incontrare, lo si teme.


Se anche in alcuni casi tu possa ritenere di non aver timore di ci che non ti sembra
bello e buono,
perch comunque la sua esistenza non ti tange e non ti arreca disturbo o minaccia,
se ci rifletti,
comprenderai che in ogni caso, lo temi.
Infatti, non vorresti mai diventare come esso ; non vorresti mai che lo diventasse una
tua persona cara; non vorresti possedere un oggetto cos.
Sempre e comunque, respingi e temi ci che tu stesso, col tuo giudizio, hai reso
sgradevole.

C quindi qualcosa che si spera, cos come c qualcosa che si teme.

Riuscendo a raggiungere una condizione in cui nulla ci appaia pi desiderabile di


qualcosaltro, ovvero non avendo pi nulla da desiderare,
non ci sarebbe pi nulla da temere.

Il libro del Tao, un testo antichissimo, ci dice:


considera il corpo come il tuo se, e speranza e paura potranno colpirti;
considera tutto luniverso come il tuo se, e starai bene dappertutto.

La chiave di questo cambiamento dentro di noi, e soltanto l.

Come fare per raggiungere questo stato?


E quello che viene chiamato stato di Illuminazione.
Ci vuole tempo.
Ma nessun viaggio verrebbe portato a termine se non fosse stato iniziato.
Come iniziarlo e come trovare la strada che si potr continuare a percorrere?
In tanti modi.
Uno aver letto queste righe.

***

Ora, pensa a te e alle cose che hai compreso negli anni della tua vita.
Lascia scivolare il ricordo nelle valli della tua Anima e concediti di renderti conto di
quante cose ora sei consapevole; quelle stesse cose che tempo prima non riuscivi a
comprendere, a vedere o ad accettare.
Per quanto tu possa ritenere di vivere tra mille problemi o addirittura in quello che ti
sembra un inferno, troverai alcuni di questi tesori cresciuti nel tempo dentro di te.
Pu trattarsi anche di piccole cose.
Ad esempio, una maggiore tolleranza verso alcuni tuoi simili che al tempo ti
apparivano degli avversari da sconfiggere senza piet oppure delle persone senza
speranza; persone che ora invece guardi in modo diverso perch senti di capire cosa
si prova nei loro panni.
Ancora, pu trattarsi di un senso di altruismo che ti sbocciato dentro senza che te ne
accorgessi, anche soltanto nei confronti di alcune persone. Non importa.
Quello che importa, che questi aspetti di te sono fioriti nel tempo.
Oggi, ci sono. Ieri, non cerano.

Chiediti, ora, come questi tesori abbiano potuto fiorire.


Fai affondare nuovamente il ricordo nelle tue profondit.
Quelle consapevolezze, quelle comprensioni, quelle trasformazioni, sono avvenute
mentre sperimentavi una cosa bella?
Sono forse avvenuti mentre facevi lesperienza di avere ci che avevi sempre
ardentemente desiderato?
Pu essere, non da escludere.
Ma guarda ancora pi a fondo, senza censurarti nulla.

Quelle comprensioni le hai sperimentate nella modalit pi alta, solo allorch hai
sentito di avere toccato il fondo,
dopo unesperienza che avresti voluto in tutti i modi evitare, unesperienza che ti ha
portato tanto dolore,
e ti ha portato a chiedere: PERCHE ?

Quando la mente, ossessionata da mille problemi, riconosce di non poter trovare una
via di uscita o una spiegazione, collassa,
e in quel preciso momento, la nostra Anima ritrova se stessa, libera dalla prigionia del
continuo chiacchiericcio mentale
e COMPRENDE.
Vede se stessa anche nellaltro, nella persona che riteneva lavesse fatta soffrire;
vede un disegno pi grande dietro ci che accade e che a noi, che ci ritenevamo al
centro delluniverso sembrava unicamente essere una sfortuna, un episodio
disgraziato e senza senso.

Il malato cronico, scopre che quei venti lunghi anni di malattia sono stati lunico
modo per costringerlo a rimanere con se stesso e a focalizzare la sua attenzione su
determinati aspetti della vita; aspetti dai quali sarebbe probabilmente fuggito se
avesse potuto dedicarsi a mille diversivi o comunque prendere altre strade..

La persona maltrattata, fa tesoro del dolore provato. Lo assapora, lo conosce. E da un


lato, inizia a chiedersi se vi sia un modo per ridurlo o addirittura per non provare pi
dolore. Dallaltro lato, comprende che la sofferenza provata, la stessa che pu
essere stata sperimentata da altre persone al suo livello evolutivo a causa di condotte
proprio da essa messe in atto nel passato.

Si potrebbe continuare allinfinito,


ma ci che emerge una limpida constatazione:
sono le esperienze difficili, quelle che percepiamo come sgradevoli, a portare
nascosto il dono dellapprendimento e dellevoluzione.
Qualcuno, le chiama prove.

Siano benedette queste prove, perch esse sole portano la vera chiave per trasformarci
dallinterno.

Perch chiamarle prove?


Perch come una vera e propria legge di causa ed effetto ogni nostra azione
produce immediatamente un cambiamento del flusso di ci che sar e di ci che
saremo.
Qualcuno chiama questa legge Karma.

E quando, di fronte ad un evento non gradito (una prova), lanima ancora


investita dal roveto della personalit (corpo, emozioni, mente), non riesce a coglierne
in modo pienamente cosciente il senso ed il valore e ad amare ci che accade, ma
cerca di resistere, opponendo resistenza, respingendo, difendendosi, spesso
addirittura con rabbia, cercando di rimbalzare tutto quanto si reputi sgradito, alla
fonte che lha inviato.

Quando questo accade, e attraverso unazione realizzata si va ad appesantire la


condizione di un essere senziente, si attiva la legge del karma.
Cosa accadr?
Che nel futuro di questa vita o in una prossima vita, quellanima dovr fare
lesperienza dello stesso avvenimento a ruoli invertiti. Prover su di se ci che si
fatto provare ad altri, con tutto il dolore che questo potr portare.
Solo allora, assaporando quel dolore, lAnima, se sar sufficientemente sveglia, potr
realizzare il doppio punto di vista.
In un attimo di eternit, in un attimo di Coscienza Divina, si vedr
contemporaneamente come laggressore e laggredito.
Questa Coscienza quella che ci fa evolvere.

Questo significa che la legge del Karma (con i suoi eventi dolorosi che potranno
ripercuotersi su di noi) aiuta la nostra evoluzione.
Questo significa nuovamente,
doppiamente,
che tutto ci che ci fa soffrire (sia un contesto sociale, una condizione di povert o di
malattia, una singola persona) ha un suo senso.

Senso che talvolta ci sfugge,


ma che sempre c
e risiede in quello che in una certa tradizione stato chiamato Tao:
la Fonte, padre e madre di tutte le cose limitate
di cui non si pu parlare, ma che si pu soltanto percepire con una sottile meraviglia.
La fonte da cui scaturito tutto, ci che noi abbiamo deciso di giudicare bello, brutto,
buono, cattivo.
Da quella fonte sono scaturiti gli Esseri che chiamiamo demoni e che possono essere
responsabili di una possessione;
da quella stessa fonte ne sono scaturiti altri, chiamati Angeli, chiamati (tra le altre
cose) a combattere i primi.
Da quella stessa fonte sono scaturite energie di Luce (quali il Reiki), ed energie molto
pi dense.
Alto e basso, flusso e riflusso, vittoria e sconfitta, bene e male movimenti eterni ed
infiniti, come lalternanza del cielo sereno al temporale.

Importi le mani con un auto trattamento reiki ti aiuter a stare meglio e a far girare
energia pulita in ogni parte di te,
esattamente come quando si cambia laria in casa.
Ma non potr trasformare il tuo modo di percepire unintera situazione.
Quel lavoro, devi volerlo tu.

Considera che il tuo Se (la tua parte pi profonda, la tua vera natura ed identit) sia il
Se condiviso da tutti i tuoi fratelli, anche di quelli che hai considerato malvagi,
e amati.
Amerai tutti.
Espanditi ancora di pi e considera che il tuo Se sia quello di tutto luniverso.
Inizierai a comprendere molti aspetti e molte problematiche che prima ti erano
rimaste velate, ed inizierai il cammino che ti porter a star bene dappertutto.

Con la lettura di queste parole, inizia qui il tuo cammino.

Da tutti Noi esseri di Luce e Guardiani del Pianeta, incarnati e disincarnati,


Buona strada.

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