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Il lessico dellalimentazione nel Tommaseo-Bellini

Facolt di Lettere e Filosofia

Corso di laurea in Letteratura e lingua. Studi italiani ed europei

Cattedra di dialettologia e didattica dellitaliano e sociolinguistica

Candidato
Sabrina Buccitti
N matricola 1333737

Relatore Correlatore
Prof. Ugo Vignuzzi Prof. Paola Cantoni

A/A 2015/2016
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INDICE

I. CAPITOLO PRIMO

1. Introduzione al Glossario. 4

2. Glossario ..5

II. CAPITOLO SECONDO

1. Introduzione ai tre gruppi...11

2. Gruppo 1.12

3. Gruppo 2.....19

4. Gruppo 3.23

III. CAPITOLO TERZO

1. Risultati27

2. Tratti fonomorfologici.31

3. Forestierismi e neologismi...34

4. Marche duso...35

5. Le fonti.47

2
3
I. 1. Introduzione al glossario

Una delle caratteristiche pi importanti caratterizzanti il Tommaseo-Bellini,


indubbiamente la vastit dellapparato di esemplificazione del vocabolario stesso, ottenuto
da un lato dallo spoglio dei testi antichi e dagli esempi tratti dal Vocabolario della Crusca,
dallaltro da una ricca fraseologia di esempi inventata dal Tommaseo stesso che elevava a
modello la lingua delluso tosco-fiorentino moderno. La presenza di molti collaboratori e
di molti specialisti delle singole discipline per le voci tecniche fa emergere lacune e
contraddizioni di vario genere, in particolar modo nelle voci polisemiche. La strutturazione
delle voci secondo un criterio logico, a partire dal significato pi comune e privilegiando
luso moderno, senza escludere il passato, costituisce il punto di forza del vocabolario; il
connubio perfetto tra diacronia e sincronia fa del dizionario del Tommaseo il primo
dizionario storico della nostra lingua.
Pertanto stato ritenuto necessario, nella prospettiva di unanalisi esplicativa e trasparente
della strutturazione formale e contenutistica del Dizionario, fornire un Glossario nel quale
sono riportate tutte le esemplificazioni (frasi, sintagmi nominali, proverbi) afferenti alla
sfera semantica della gastronomia poste sotto la lettera A del dizionario1.
Organizzando in tal maniera la ricerca, sar pi agevole consultare tale campione
linguistico a partire dal singolo elemento o frase. Consultando il Glossario sar anche
possibile verificare a quale lemma del vocabolario fanno riferimento le esemplificazioni,
riportate per esteso (negli aspetti che ci interessano) nel capitolo quinto.
Verranno prese in esame non solamente le definizioni proprie di Tommaseo stesso, ma
anche le frasi, i proverbi e le citazioni degli altri autori. Questa scelta permetter in futuro
di approfondire lo studio del dizionario, esaminando altre questioni che in questa sede
saranno solamente accennate.

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Sono tre le tipologie di lemmi selezionati dal Tommaseo-Bellini: i lemmi che hanno la prima accezione
legata allalimentazione, i lemmi che hanno la seconda o le seguenti accezioni dellalimentazione e i lemmi,
non legati allalimentazione, ma muniti di esemplificazioni riferibili allambito gastronomico. Per maggiori
informazioni su questa divisione si pu consultare il capitolo V.

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I. 2. GLOSSARIO

A A fumo senza brace e senza arrosto


A A fuoco lento
A Apparecchiata era la cena Ad una fonte limpida ed amena.
A Gli ha dato a bere la tale, o della tale bevanda
A Ho mangiato e bevuto non a necessit, ma a volont sensuale.

A bertolotto Posto avverb. co' verbi Mangiare, Bere, e sim., vale Senza pensiero al
pagamento, Senza spendere, A ufo. Modo basso e poco usato.
A boccone a boccone Posto avverb. A brano a brano, A pezzo a pezzo.

A bocconi Posto avverb. A pezzi. Si taglieranno tutt'a bocconi L'ossa e nerbi quant'elli
sono.
A centellini Usato per lo pi col verbo Bere, vale Interrottamente e A piccoli sorsi.
A ciambella Modo avverb. A guisa di ciambella, ecc.
A corpo pieno Dopo aver mangiato, Quando uno ben satollo.
A lesso La cozione di due maniere; una si per allessamento, l'altra si per
arrostimento. [ALLESSARE]

A minuto E chi vendesse vino a minuto dovesse pagare de' duo danari l'uno al
Comune.
A minuto Il padre di lui (d'Omero) in pubblica taverna fu venditore di vino a minuto.

A ogni poco Par che tu dica ancora a ogni po': Mangia, Giovanni, mangia col buon
pro.
A otta Se egli le trovava (le fiere) quando a otta avesse del pane, tutto il dava loro.

A peso Le case essendo disfatte in gran parte per far fuochi, e del pane avendone i
soldati a peso e mal cotto,
A peso Ogni carne e pesce si vendesse a peso, e ogni volato a certo pregio
convenevole.
A piena pancia col v. Mangiare e sim., vale Mangiare, ecc., infino a saziet.
Abbondanza contrario di carestia. Delle raccolte.
Abbondanza Furono nel Senese (l'anno 1370) le ricolte del grano manco che mediocri;
laonde fu fatto in Siena l'Ufizio del Biado, ovvero dell'Abbondanza.

Abbondanza Il (grano) quanto pi alz, tanto pi fece abbondanza per tutto;


calandone da tutti i confini della Chiesa.

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Abbonire La ruta sta volontieri sotto il fico, ed abbonisce i suoi frutti.
Acciambellato Part. pass. e Agg. Da ACCIAMBELLARE.
Acciuga Essere un'acciuga
Affamire Non par bello questo ludo; Io satollo, e tu affamire.
Affamire V. n. Patir fame.
Agresto Render agresto per uva acerba. Fig. Rendere la pariglia.
Agresto Uva acerba.

Agrume Dicono i savii che porri, cipolle e agli, e ogni agrume crudo, le fave, e ogni
legume fanno avere i sogni terribili e noiosi.

Crusca Quegli ch'abburatta la farina, e discevera la crusca dal fiore della gentil farina.
[ABBURATTARE]

Crusca Poni sullo stomaco la radice di malva trita e fritta, con sugna vecchia di porco;
aggiugnendovi crusca, fa andare assai bene. [ANDARE]

Cuocere Cuoci in acqua asta regia, e beva (l'infermo) la cocitura; ed sommo rimedio.
[ASTA REGIA]
Cuocere Gli mand dicendo (Gianfigliazzo al suo cuoco Chichibio) che a cena
l'arrostisse (una gr), e governassela bene. Chichibio, acconcia la gr, la mise a fuoco e
con sollecitudine a cuocere cominci. [ACCONCIARE]
DebitoMangiare a debito. [A PARTICELLA-62]

Decotto Per decotto. Di che vetro si fanno i caraffoni Da tener i siroppi e l'acqua
cotta? [ACQUA COTTA]
Delizia Se quest'acqua calda, che s ingordamente per delizia beevano, fosse pura e
schietta, ovvero acconcia e dolce. [ACCONCIO]
Digestione (il cocco) di buonissimo sapore, ma cos caldo e di cos dura digestione
che bisogna guardare di non abborracciarsene. [ABBORRACCIARE]

Dolce Serbo ancora in memoria quegli sciroppi dolci e acetosi che avrebbono
risuscitato un morto. [ACETOSO]
Dolce Vino non dolce, e che pende gentilmente nell'austero. [AUSTERO]

Dolce Che il vino non dolce si chiami a Roma vino asciutto, e perch non immolla tanto
il palato: n , come noi dichiamo, vino morbido, vino abboccato. [ABBOCCATO]

Dolce Il comune dei bevitori vuole il brusco. Io per me amerei il vino abboccato, cio
con un poco di vena di dolce, non dolce smaccato. [ABBOCCATO]
Fame Questi medici abbajano per la fame. [ABBAJARE]
Fame Arrabbiar dalla fame, Sentirne i morsi. [ARRABBIARE]

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Fame Posto avverb. col v. Mangiare. Con gran prestezza, A foggia di chi ha gran fame.
[ALLAFFAMATA]
Fame Un di lor ch'arrabbia dalla fame. [ARRABBIARE]
Farina Abburattatori della farina. [ABBURATTATORE]

Farina Del grano non arrivano a saperne far pane, quantunque arrivino a farne farina.
[ARRIVARE]
Farina Farina abburattata senza la crusca. [ABBURATTATO]

Farina Mescolare l'acqua con la farina per farne pasta, Impastare. Mescolare l'acqua
con la farina per farne pasta, Impastare. [APPASTARE]
Farinaceo Ed i bianchi grossi e farinacei, chiamati Ceci di Spagna. [ARIETINO]

Farinata Questi (un vecchio di cento dieci anni) mangiava due volte la settimana, e non
pi; e allora mangiava farinata di farro, e non avrebbe potuto mangiare altro, s per
l'usanza, e s per l'antichitade. [ANTICHIT]

Farinoso Cibo che si appiastriccia in bocca, dicesi per lo pi di cibo farinoso che non
abbia consistenza, e che non si possa spiccar dal palato. [APPIASTRICCIARE]
Farro Questi (un vecchio di cento dieci anni) mangiava due volte la settimana, e non
pi; e allora mangiava farinata di farro, e non avrebbe potuto mangiare altro, s per
l'usanza, e s per l'antichitade. [ANTICHIT]

Fava Come dicono i savi, ch'e' porri, cipolle, e agli, e ogni agrume crudo, le fave e ogni
legume, fanno avere i sogni terribili e nojosi [AGLIO]

Fornajo Accomodare il fornajo. Locuz. prov., che vale Assicurarsi il vitto per tutta la
vita. V. FORNAJO. [ACCOMODARE]
Fornello Ma sopra tutto si vegga che il fornello vada assai morto; ch, come andasse
caldo, il piombo non si potria mai calcinare. [ANDARE CALDO, A CALDO]

Fornello Si dice de' fornelli, fornaci, e sim., quando si d loro fuoco gagliardo; ed
contrario di Andar morto. [ANDARE CALDO, A CALDO]
Forno Del pane poco cotto, perch fatto cuocere sulla bocca del forno. Fare le
abboccature. [ABBOCCATURA]
FornoAvendo mandato uno tegame con uno lombo e con rista al forno. [ARISTA]

Fracido Per ristoro delle sopraddette cose sopravvenivano vini o agresti, o fracidi,
ovvero acetosi. [ACETOSO]
Fragola Coteste fragole sono ancora acerbine. [ACERBINO]
Fritto Poni sullo stomaco la radice di malva trita e fritta, con sugna vecchia di porco;
aggiugnendovi crusca, fa andare assai bene. [ANDARE]

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Frollato Un pezzo di bue ben ben frollato, E ben condito e cotto arcibenissimo.
[ARCIBENISSIMO]
Frumento Pensa alfine il buon padre di famiglia, E s'accivisce di frumento e vino.
[ACCIVIRE]
Frumento Tu chiedi di poter anco col secchio Bere il vin di tue vigne, ed il frumento Del
nuovo giugno accumulare al vecchio. [ACCUMULARE]
Frutta Detto di frutte, e sim., vale Conservato con qualche ingrediente, e per lo pi
nell'aceto. [ACCONCIO]
Guastare Il sale acconcia (condisce o saporisce) le vivande, e anco le guasta (quel che
torna bene, in eccesso diventa male). [ACCONCIARE]
Guazzetto Vedete dunque che vita la mia; Ch'arrosticin, intingoli, e guazzetti Vo sol
pensando colla fantasia. [ARROSTICINO]
Guazzetto E delle salse Agrestini e guazzetti. [AGRESTINO]
Gustare Gustare, per Bevere. [ASSAGGIARE]
Gusto Nel sapore si sente una certa acrimonia aromatica, che non offende il gusto.
[ACRIMONIA]

Insalare Dicesi anche Agresto il Liquore che si cava dall'Agresto premuto, il quale
s'insala, e si serba per condimento. [AGRESTO]

Insalare Convenendo che cercasse chi gli uccidesse (i due porci), acconciasse ed
insalasse[ACCONCIARE]
Insalata Acetarie sono le erbe che mangiansi in insalata. [ACETARIO]
Latte Stamane il latte non mi s' voluto abbonire, non ci fu modo a poterlo abbonire (da
farne burro). [ABBONIRE]

Latte Suppongo che una tal quantit di latte non possa essere accagliata, se non che da
una proporzionata dose di presame. [ACCAGLIARE]
Latte Arrosto, e caff e latte: cio, il Pane arrostito e imburrato per intingere nel caff
col latte. Cos in Tosc [ARROSTO]

Lesso Oggid Antipasto, quel che mangiasi dopo il lesso. Il mio desinare minestra,
lesso, e antipasto. [ANTIPASTO]
Limoncello L'acqua cedrata di limoncello. [ACQUA CEDRATA]
Limone Dicevasi propriamente pel genere di certi ortaggi di sapor forte ed acuto, come
di cipolle, agli, porri, ecc. Ora dicesi il pi spesso del genere de' limoni, delle melarance, e
di altri somiglianti frutti. [AGRUME]

Limone Oggi diciamo Agrume a' Limoni, Melaranci, Cedri, e altri frutti di questa spezie.
[AGRUME]

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Macellaro Termine de' macellari. un ferro con due o tre raffi uncinati per attaccare le
falde della carne. [ANCORA]

Macerare Li guadi, poich saranno macinati e appanati, si debbino macerare e


affinare. [APPANARE]
Mangiare Dammi bere, Gli ha dato mangiare. [A PARTICELLA-99]

Mangiare La barbarossa, la rinaldessa, il sangioghetto aspro a mangiare, ma sugoso, e


pienissimo di vino. [ASPRO]

Mantenere Mantenuto a chicche Ingrassato a pasticcini Stare a pane e acqua [A


PARTICELLA-37]
MarascaE queste si chiamano amarine, ovvero marasche. [AMARINA]
MaraschinoT. Quindi il Rosolio maraschino o amaraschino. [AMARASCO]

Melarancia Oggi diciamo Agrume a' Limoni, Melaranci, Cedri, e altri frutti di questa
spezie. [AGRUME]

Mele In mezzo a tanto zucchero e mele, alquanto d'alo e d'assenzio mescolare, affine
che per la amaritudine sia meglio conosciuta la dolcezza. [AMARITUDINE]
Mezzo-sapore I sapori de' frutti son varii, cio acerbo, agro, mezzo-sapore E
appresso: N tutti gli acerbi si fanno dolci. [ACERBO]
Miele Bevanda spagn. fatta d'acqua, di miele, e di spezie. [ALOSCIA]

Nocciuola Nocciuole, usandole arrostite, s ristringono in ventre, se a digiuno son


mangiate. [ARROSTITO]
PadellataO maestro abbachista, or dimmi tue, Quante uova vanno in una padellata?
[ANDARE]

Pan grattato Ed il brodo t'arrechi (la moglie) o il pan grattato, O t'apra l'uovo in sua
magion ben chiuso. [APRIRE]

Pancietta Il Corvino intendo che s'allegra: Antonietto rif la pancietta; noi altri ci
acconciamo tutti lo stomaco. [ACCONCIARE]
Pane Non vidi mai uno giusto abbandonato, n suoi figliuoli, andare accattando pane.
[ABBANDONATO]
Pane Pane accattato. [ACCATTATO]
Pignatta Condimento. N ci che de' mortali pel tinello Formano i cuochi, ornando le
pignatte Con acconcimi varii e condimenti. [ACCONCIME]
Pinocchio Acciaccare le noci, le mandorle, le pine, e sim., pi
com. Schiacciarle, Infrangerne il guscio con mazzuolo o con altro per cavarne il gheriglio,
la mandorla, il pinocchio. [ACCIACCARE]

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Salsiccia N solo dice la salsiccia passare i peducci, ma quelli insieme con l'aceto, che
a quegli un'accompagnatura mirabile. [ACCOMPAGNATURA]
Salsicciotto Il lor salsicciotto affettato sottile ha pi fragranza. [AFFETTATO]

VinoIl vino passo, che da' Greci tanto lodato, si fa coll'uve lasciate
appassire. [APPASSIRE]
VinoIn questa botte ci va tante misure di vino. [ANDARE]
Zuccaro Acqua acconcia con aceto e zuccaro. [ACETOSA]
Zuccaro Acqua preparata con zuccaro, e altro, per uso di bevanda. [ACQUA
ACCONCIA]
Zuccaro Qui la Crapula Dea tutta allardata, Sopra un carro di zuccaro guarnito, Da
due capponi arrosti (arrostiti) era tirata. [ALLARDATO]

Zuccaro Specie di acqua acconcia collo zuccaro e colle scorze di cedro [ACQUA
CEDRATA]
Zuccherino Par con gli anici e 'l mele un zuccherino. [ANICE]
Zucchero Aspergere di sale, di zucchero, e sim. [ASPERGERE]
Zucchero Bevanda fatta con agresto e con zucchero. [AGRESTATA]

Zucchero Il cioccolatte una mistura o confezione, fatta di varii ingredienti, tra' quali
tengono il maggior luogo il cacao abbronzato ed il zucchero. [ABBRONZATO]
Zucchero L'acqua cotta o cruda, o con zucchero o con mele acconcia, o con altra
simile zanzeverata. [ACCONCIO]
Zuppa La zuppa arciperfetta. [ARCIPERFETTO]
Zuppa Zuppa asciutta, con punto brodo o poco. [ASCIUTTO]

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II. 1. INTRODUZIONE AI TRE GRUPPI

I lemmi selezionati dalla lettera A del Tommaseo-Bellini per questa ricerca fanno parte
dellambito gastronomico. Questo legame alla sfera semantica dellalimentazione non ,
per, di un solo tipo e per comprendere meglio le tipologie di voci presenti in questo
lavoro si sono suddivisi in tre gruppi i lemmi presenti nel Lemmario, dove sono invece
ordinati tutti alfabeticamente.

GRUPPO 1

Fanno parte di questo gruppo tutte le parole che hanno come prima o unica accezione
quella di tipo gastronomico. quindi qui raccolto il lessico vero e proprio
dellalimentazione.

GRUPPO 2

Tutti i lemmi che, non nella prima accezione fornita nel vocabolario, ma nella seconda o
tra quelle che seguono, hanno un significato dellambito alimentare sono inseriti in questo
gruppo.

GRUPPO 3

In questo terzo gruppo vengono segnalate quelle voci che contengono, nellapparato di
esempi che spiegano i modi e i contesti duso, frasi, citazioni ed espressioni riconducibili
alla sfera semantica gastronomica.

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II. 2. GRUPPO 1

A BERTOLOTTO.
Posto avverb. co' verbi Mangiare, Bere, e sim., vale Senza pensiero al pagamento, Senza
spendere, A ufo. Modo basso e poco usato. Pulc. Luig. 3. 45. (C) Non mangeran cos a
bertolotto. Lipp. Malm. 6. 32. La guida ai fortunati campi Elisi, Dove si mangia e beve a
bertolotto.

A BOCCONE A BOCCONE.
Posto avverb. A brano a brano, A pezzo a pezzo. (C)

A BOCCONI.
Posto avverb. A pezzi. Vit. S. Margh. 150. (C) Si taglieranno tutt'a bocconi L'ossa e nerbi
quant'elli sono.

A CENTELLINI.
Modo avverb. Usato per lo pi col verbo Bere, vale Interrottamente e A piccoli sorsi. (C)

A CORPO PIENO.
Posto avverb. Dopo aver mangiato, Quando uno ben satollo. (C)

A LESSO
e ALLESSO. Posto avverb., dicesi di quella cuocitura che si fa in acqua per allessamento.
Red. Lett. 1. 439. (M.) Le carni sieno pi frequentemente cotte allesso che arrosto, e non
sieno mai condite con aromati. E 2. 196. Le carni sieno per Io pi cotte a lesso. E Cons. 1.
211. Per lo pi mangi carni allesso, e di rado carni arrosto. E 111. I cibi sieno sempre pi
frequentemente cotti a lesso che arrosto.Salvin. Disc. 3. 82. Si cuocono pi tostamente e in
minor tempo di quelle che si fanno allesso. T. Pi com. Allesso.

A PIENA PANCIA.
Post. avverb. col v. Mangiare e sim., vale Mangiare, ecc., infino a saziet. Car. Eneid.
lib. 2. (M.) Itene tutti Seco a goder del saginato bue A piena pancia

ABBONIRE.

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[T.] Far buono. Rendere di buona qualit. []

3. Giul. Stamane il latte non mi s' voluto abbonire, non ci fu modo a poterlo abbonire (da
farne burro).

De' frutti, e simil. Condurre a buona maturit. Soder. Tratt. Alb. 105. La ruta sta volontieri
sotto il fico, ed abbonisce i suoi frutti.

Targ. Alimurg. 288. In annate buone, ciascheduna spiga secondaria del grano impone in
due, cio abbonisce due granelli.

ACCIAMBELLATO.
Part. pass. e Agg. Da ACCIAMBELLARE.

ACCIUGA.
S. f. Specie di piccol pesce del genere delle Cheppie, che per lo pi si mangia salato.
Abbonda nel Mediterraneo. T. Da halec, halecula, e per le solite spostature alciuca,
acciuca, acciuga. Halec poi coll'h ha radice com. con sal ; alice era pesce salato in
genere. = Med. Lor. Beon. 3. 174. (C) Quattro acciughe legate a una stringa. Burch.
Son. 1. 126. Poi dar certe rotte per le acciughe. Soder. Cult. Ort. 199. Fra il radicchio
trito si dice bene (l'origano), come il suo fiore spicciolato sopra le acciughe accrescendo
lor grazia e sapore. Targ. Viagg.1. 407. Si fa intorno a quest'isola (della Gorgona) una
gran pesca d'acciughe d'ottima qualit. E 11. 407. Vi si pescano ancora (a Porto Venere)
in grandissima copia le alici o acciughe, che salate poscia, e accomodate in piccoli barili,
si mandano per diverse parti dell'Europa.
Salvin. Pers. Sat. 1. [Val.] Fammi veder che meglio di volere Meritare del popolo le voci,
E che, cose da cedro avendo detto, Lasciar non voglia carmi, che l'acciughe Involgere non
temano. (Il lat. ha: Linquere nec scombros metuentia carmina.) Ner. Sammin. 7. 3. Onde al
poema mio galante e dotto Non far ingiuria il tempo manigoldo, Che ogni cosa consuma,
e manda al fondo In fin che ci saranno acciughe al mondo. T. Qui pare che scherzi
accennando al senso predetto dell'involgere acciughe.
T. Prov. Tosc. 370. Senza capo come l'acciughe (Persona scapata).
T. Prov. Fitti come le acciughe, Gente molta in piccolo spazio.
2. Essere un'acciuga, dicesi per ischerzo di persona molto magra.
Valere un'acciuga, men d'un'acciuga; Non valere un'acciuga, Valere pochissimo. Albizz.
Fil. Rim. 84. (C) La legge tien valer men ch'un'acciuga.

AFFAMIRE.
V. n. Patir fame. Fr. Jac. Tod. Poes. Spirit. 794. (C) Non par bello questo ludo; Io satollo, e
tu affamire.

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AGRESTO.
Agg. Agreste, Salvatico. Pallad. (Mt.) Il sugo della mora agresta farai un poco scaldare e
bollire.Vit. Crist. L'altro modo si , che steano (stiano) ritti colli bastoni in mano,
mangiando l'agnello colle lattughe agreste. Pallad. Ottobr. 1. 4. La vite arbustina agresta.
[]

4. Agro, Acerbo, Di sapore disgustoso. Bocc. lett. Pr. S. Ap. (C) Per ristoro delle
sopradette cose sopravenivano vini o agresti o fracidi, ovvero acetosi. Pallad. Marz. 18.
(M.) Lo innacquare fa diventare le mele acide e agreste, imperocch la siccitade presta
loro suavitade e feconditade.[Val.] Segner. Incred. 2. 55. Quella volpe, che non arrivando
alla pergola sprezz l'uva, con infamarla di agresta, non era favola, era figura
perfetta. E 56. Si rivolgono le meschine a tacciare l'uva di agresta. []

AGRUME.
S. m. Da AGRO. [Bor.] Dicevasi propriamente pel genere di certi ortaggi di sapor forte ed
acuto, come di cipolle, agli, porri, ecc. Ora dicesi il pi spesso del genere de' limoni, delle
melarance, e di altri somiglianti frutti. = Pass. 36. (C) Dicono i savii che porri, cipolle e
agli, e ogni agrume crudo, le fave, e ogni legume fanno avere i sogni terribili e noiosi. M.
Aldobr. Primieramente sieno guardati da tutti i salsumi e agrumi, e
principalmente [Val.] Ant. Pucc. Capit. Moral. 4. 281. A noja m' (chi vuole udir, sel
oda) Chi mangia agrume, e poi tra le persone Senza riguardo a ragionare
approda. Rucell. Ap. 623. Ma non voglio sentir fiato, che spiri D'impudico vapor, n
d'odor tetro, D'agli, porri, scalogni, o d'altro agrume. T. Cocch. Disc. 2. 130. Han ragione
i Pittagorici di stimare molto l'aceto e tutti li sughi freschi acetosi degli agrumi e d'altri
frutti, e dell'erbe.
2. Oggi diciamo Agrume a' Limoni, Melaranci, Cedri, e altri frutti di questa spezie. Cas.
Galat. 21.(C) Come gli agrumi che altri mangia, te veggente, allegano i denti anco a te;
cos il vedere che altri si cruccia, turba noi. Sagg. Nat. esp. 231. Quei che lo fanno, sono
universalmente tutte le acque naturali e stillate, tutti i liquori acidi, e i sughi di tutti gli
agrumi. []

ABBURATTARE.
V. a. Cernere, Separare la farina dalla crusca, per mezzo del buratto ed anche dello staccio.
Benciv. Esp. Patern. volg. F. R. 48. (C) Quegli ch'abburatta la farina, e discevera la
crusca dal fiore della gentil farina. []

Vill. G. 884. (C) Si facea pane della farina del grano del Comune senza abburattare, o
trarne crusca. []

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N. pass. Marrin. Annot. Baldov. Lament. 59. (C) Sentii palpitarmi, ondeggiarmi il cuore,
come fa lo staccio che scosso in qua e in l nell'abburattarsi, cio nel separarsi la farina
dalla crusca.

ACQUA COTTA.
Acqua bollita. Cresc. Agric. volg. 1. 8. (C) L'acqua cotta fa minor
inflazione. [Val.] Adim. Sat. 3. L'uso del pan bollito e l'acqua cotta Sprezza talun de'
professor novelli. Tasson. Secch. Rap. 3. 8. Gran baron dell'impero, e lancia rotta, E
nemico mortal dell'acqua cotta.
2. Per decotto. Car. Mattac. 238. (C) Di che vetro si fanno i caraffoni Da tener i siroppi e
l'acqua cotta?

ACETOSO.
Agg. Da ACETO. Di sapore d'aceto, Che ha le qualit e il sapore dell'aceto, ed anche
Condito con aceto. Bocc. Laber. 64. (C) Le gelatine, la carne e ogn'altra cosa acetosa o
agra erano sue nimiche mortali. Cresc. Agric. volg. 9. E quando le cose acetose si
mangiano, contrastano alla putrefazione. Tass. Lett. 5. 172. Serbo ancora in memoria
quegli sciroppi dolci e acetosi che avrebbono risuscitato un morto. Mei C. Metod. Cur.
trad. 97. Una seconda fermentazione per le leggi, e pel meccanismo medesimo rende
acetoso quello che prima era vinoso.
2. Inacetito, Inforzato; detto del vino, e anche d'altri liquidi. Bocc. Lett. Pr. S.
Ap. 294. (C) Per ristoro delle sopraddette cose sopravvenivano vini o agresti, o fracidi,
ovvero acetosi. Pap. Cons. 1. 29. Mi parrebbe molto conveniente l'uso del siero depurato
col beverne ogni mattina a buonora sei o sette once, recente e senza principio di esser
forte e acetoso.
3. Per Acido, Agro. Cresc. Agric. volg. 230. (C) Certi (frutti del melo) son dolci, e certi
acetosi, e certi atri. Span. Tratt. Occh. volg. 8. Dopo la mundificazione si faccia cotale
unguento: togli sugo di melagrane acetose Montig. Dioscor. volg. 98. Quella (rombice)
che chiamano ossalide, per essere acetosa, utilmente si d bere in acqua o in
vino. Buonarr. Fier. 63. Io tutte l'erbe amare, e tutti i fiori, E tutte l'agre, e tutte l'acetose
A 'ndolcire imparai. E Tanc. 1. 1. E par 'n un certo mo' che 'l cor mi sfrizzi, Come chi
mangia cipolla acetosa. Pap. Cons. Med. 1. 83. Il maggior combattimento debbesi avere
con le sostanze acetose e saline, per loro natura attivissime e contumaci. E 151. Ogni
liquore acetoso privo affatto della parte oleosa, ignea e accendibile. Cocch. Disc. 2. 130.
L'aceto e tutti i sughi freschi acetosi degli agrumi e d'altri frutti e dell'erbe. []

AGLIAJO.
S. m. Luogo piantato d'agli. Lastr. Agric. 5. 262. (Gh.) Chi vuol un buon agliajo, Lo ponga
di gennajo.

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2. T. Agliajo, Venditore d'aglio, e anche l'Agliaro.

AGNELLACCIO.
S. m. Pegg. d'AGNELLO. Fr. Giord. Pred. R. (C) Don a lui per gran cosa un agnellaccio,
magro, e mal sano. T. Pi com. Carne d'agnello non buona.

AGNELLOTTO
e AGNELOTTO. S. m. Si usa generalmente in pl. Gli agnellotti si fanno di pasta di farina
di grano tirata a mo'di lasagne, e chiusovi dentro del battuto di pan bollito e polpa di
capponi, o d'altro pollame, acconcio con varie spezie; si cuocono nel brodo, e si dan per
minestra. Aj. 3. 14. Venivan via le minestre lattate, E gli agnelotti e i potaggi altri varii.

AGRESTATA.
S. f. Da AGRESTO. Bevanda fatta con agresto e con zucchero. (C)

ALBUME.
S. m. Il Bianco dell'uovo, al quale diciamo pi com. Chiara. Aff. al lat. Albumen. Cr. 5. 17.
2. (C) Della polvere, ovvero de' suoi frutti cotti con albume d'uovo, si faccia
impiastro. E 5. 48. 10. Dibatterai l'albume d'alcuno uovo con acqua fredda assai, infino a
tanto che faccia schiuma. Tes. Br.2. 35. Se il tuorlo non sostenesse l'albume, certo egli
cadrebbe nel fondo dell'uovo.

[M.F.] Chiara e Chiarata, nel suo stato natur. Bianco, se assodata. Albume il term.
scientif.

2. [Val.] Valer tuorlo ed albume. Prov. Valere ogni cosa. Pucc. Centil. 79. 97. Ma'
Romagnuoli hanno sempre in costume Di tradire, e cacciar l'un l'altro via, Perch ognun
vuol per s 'l tuorlo e l'albume. Non usit.
3. E per simil. Stor. Tob. 37. (M.) Allora cominci a uscire degli occhi a Tobia un albume,
come d'uovo. []

ALL'AFFAMATA.
Posto avverb. col v. Mangiare. Con gran prestezza, A foggia di chi ha gran fame.
(Mt.) T. Non com.

ALLESSARE.

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V. a. Aff. ad Elixare. Cuocer nell'acqua, Cuocere a lesso. A. It. Fr. (Mt.)

ALLESSO.
Part. e Agg. sinc. di Allessato. Da ALLESSARE. Cotto a lesso. Red. Cons. 1. 175. (M.)
Oltre la minestra, si mangi sempre della carne allessa, e la carne sia o castrato o capretto
o vitella, [Cam.] Firenz. Op. 1. 404. Duo paja di capponi, un paja allessi, con un poco di
vitella morbida per amor de' lasagnotti. [Val.] Fortig. Rim. Cap. 9. Vin generoso, che di
molto coste, Vuolci, ed empirne bocce e cantimplore, E spolparsi pollastre allesse e
arroste.

2. T. Quasi prov. Male allesso e peggio arrosto. Di faccenda che non sa andar bene in
modo nessuno.
3. Chi la vuole allesso e chi arrosto. Altro modo fam. Di opinioni e voglie discordi.

Panan. Poet. Teatr. 5. 3. (Gh.) Uno allesso la vuole, un altro arrosto; E s'io do un colpo al
cerchio della botte, Dalle due parti mi fo avere in tasca, E sul mio capo la gragnuola
casca.

4. Sost. Lall. son. innanzi all'En. trav. (Viani.) Schiumar l'allesso. Non buscar pure un
pignattin d'allesso.
5. Posto avverb. T. Carne allesso.

AMBROSIO.
[T.] Agg. D'ambrosia, Che ne spira l'odore, o n'ha il sapore. Non ha es. che di moderni. Il
Monti l'Ambrosio manto. Il Foscolo: L'olio ambrosio, con che Giunone si fa bella. Ma
l'anal. degli usi lat. lo fa lecito nella poesia mitologica o faceta, e nel linguaggio erudito.
Anzi la sua forma dice che in prima egli Agg., e poi per ell. Stazio: Ambrosio
liquore. Colum. Sughi. Prud. Nettare. Marz. Vivande. Virg. Chiome. Apul. Corpo. Claud. S
eno.

APPANNAGGIO.
S. m. Dal v. lat. de' bassi tempi APPANARE. significante Dar pane, Alimentare.
Portogh. Apanagio; spagn. e franc. Apanage; ingl.Appanage. (Gh.) Assegnamento,
Patrimonio, Corredo.

2. T. Assegnamento, fatto dai regnanti ai secondogeniti o ai principi del sangue. [M.F.] In


questo senso, pi com. agl'It. Piatto.

3. Per estens. si dice anche di qualsivoglia assegnamento per ricognizione o per altro. Filic.
Pros. 103. (Gh.) Due belli Auditorini avremo in Firenze; ma che dir l'Astudillo? e che gli

17
daremo per suo appannaggio? Lam. Dial. cit. dall'Alberti. Antonio tira 50 soldi solamente
d'appannaggio. Vivian. Lett. cit. c. s. E in grazia del S. Principe suo figliuolo, fermato
l'appannaggio che in luogo di quella n'avea sostituito.

4. Fig. Ci ch' proprio d'alcuno, Prerogativa, Dote particolare, e sim. Salvin. Pros. tos. 1.
7. (Gh.) Viene ad essere la nostra lingua uno de' regali dello Stato, e uno appannaggio de'
nostri Principi. E 1. 28. Fino a che in onore ed in pregio della toscana lingua sar, bello
appannaggio di questi fioritissimi Stati.

T. Nel senso del 3 e del 4 non da abusarne; sebbene anche Retaggio, e altri tali,
abbiano sim. usi di estens. o tras.

APPARECCHIATURA.
S. f. Da APPARECCHIARE. Lo apparecchiare, Apparecchio, Apparecchiamento. Non
com. Zibald. Andr. (C) Fece una grande apparecchiatura della mensa.

ARANCIATA.
S. f. Da ARANCIO. T. Acqua con sugo d'arancio e zucchero, o anche senza; non pi
bollita, come dice la Crusca.

[Sel.] Sciloppo di aranciata, o Aranciata anche semplicemente, la Mistura cotta di sugo


di aranci e zucchero a consistenza scilopposa.

2. Colpo dato altrui con un arancio scagliatogli addosso. Lam. Dial. p. 337. (Gh.) Oh se
conosco sino io che dite cose da aranciate (cio Da farvi tirar dietro le arance fracide).

ARROSTIMENTO.
S. m. Da ARROSTIRE. L'atto e L'effetto dello arrostire. Volg. Mes. (C) La cozione di due
maniere; una si per allessamento, e l'altra si per arrostimento. E
appresso: L'arrostimento cuoce e riduce a maturazione l'umido soverchio.

ASCARUOLA.
[T.] S. f. Specie di Radicchio. (Fanf.) (Credo, in altri dial. Scaruola.)

AZZIMELLA.
S. f. Cibo fatto di pasta azzima. (C)

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II. 3. GRUPPO 2

ABBAJARE.
V. n. Dicesi dell'ordinario modo con che il cane manda fuori la voce. []

12. Per estens. Dicesi in modo famigliare Abbajare dalla fame o per gran fame, e vale Aver
grandissima fame. Cos Ho una fame che abbajo. [M.F.] Varch. Stor. L. 16. Questi medici
abbajano per la fame.

Cos pure per esten. Abbajare dalla sete, di gran sete. E anco: Ci si abbaja dal caldo, per
gran caldo. []

17. Chi troppo abbaja empie il corpo di vento. Prov. che dicesi. T. di chi si vanta, e
minaccia, e intanto non s'apparecchia, onde poi mal riesce. = Bern. Orl. 1. 10. 30. (C) Dice
il proverbio che chi troppo abbaja S'empie il corpo di vento e non di pane (D'Astolfo, che
millantava, e cadde).

ABBOCCATO.
Part. pass. e Agg. Da ABBOCCARE. []

3. Aggiunto di vino. Tendente al dolce, Soave alla bocca. Salvin. Annot. Fier. 437. (C) Il
comune dei bevitori vuole il brusco. Io per me amerei il vino abboccato, cio con un poco
di vena di dolce, non dolce smaccato. E Annot. Bocc. Comment. D. 348. (Gh.) Vino dolce
e abboccato, e a bere soave. E Disc. 3. 82. (C) Che il vino non dolce si chiami a Roma
vino asciutto, e perch non immolla tanto il palato: n , come noi dichiamo, vino
morbido, vino abboccato. Forteg. Ricciard. 23. 62. Vini v'eran tutti, Dolci, abboccati,
tondarelli, asciutti. Magal. Lett. scient. 14. Vini gentili e abboccati.
4. A modo di sost. Questo vino ha l'abboccato.

5. Detto generalmente di sapore. Gradevole, Amabile. Salvin. Pros. Tosc. 1. 514. (C) Sopra
il mele sono innalzati i fichi: non ha che fare la dolcezza di questi colla dolcezza di quello.
L'una sazievole, l'altra abboccata e gustosa.
6. Abboccato e segnato. Dicesi del fiasco che saldo di bocca, ed ha il bollo della giusta
tenuta.

7. Abboccato dicesi anche di persona che mangia assai e di ogni cosa. T. In pi dialetti di
buona bocca, che anche abboccato e segnato, preso dal fiasco. V. il preced. = Rusp. Sen.
3. 198. (C) Gli poi tanto abboccato, Che all'arca di No, come a un pasticcio,
Diluvierebbe il ripieno e l'orliccio. Mongil. Cical. 3. 1. 221. Quegli che non ispendono,
sono i pi abboccati e di maggior pasto degli altri.

[M.F.] Abboccato e segnato, o semplicemente abboccato. Chi mangia di tutto, chi non
schizzinoso.

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ABBRONZARE.
V. a. Quel primo e leggiero abbruciare che il fuoco o alcun altro corpo fortemente scaldato
fa delle cose nella loro superficie o estremit per cui esse prendono un colore presso che
simile a quello del bronzo. Avvampare leggermente. T. Nel dialetto veneto Bronza il
carbone acceso e anche la moccolaja del lume; questa forse pi che bronzo, come par
credere la Crusca, l'origine del vocabolo. []

3. N. pass. Detto di cose. Ricett. Fior. 77. (C) Bisogna avvertire di non levare crude quelle
cose che debbono esser cotte, n di cuocerle troppo che elle si abbronzino o ardano.
Soder. Cult. Ort. 180. Aggiungerai un poco di mosto cotto affinch (la salsa) non
s'abbronzi, e si vada scaldando adagio adagio.

5. Si usa altres per Abbrustiare, Abbrustolire, Abbruciacchiare, preso l'effetto per l'atto.
[M.F.] Ma dell'abbruciare le gambe e i piedi del pollame morto per torne la ruvida pelle, in
Tosc. meglio Abbruciacchiare.
6. Tostare. Dicesi di cose commestibili e sim. Ricett. Fior. 76. (C) Lo adustare o
abbronzare scaldare certe medicine mettendole sopra un testo o sopra un ferro ben
caldo, tanto, che le parti di fuori si secchino, e vengano abbronzate. []

10. Modo proverb. Non curarsi che abbronzi l'arrosto che non ha a capitar su la sua tavola.
Non curarsi dell'altrui danno.

ACCHETATO.
[T.] Part. pass. Da ACCHETARE. Bocc. Decam. 2. 164. (C) Venuto il giorno chiaro, e
alquanto la tempesta acchetata.
[Val.] T. Liv. 1. 70. Acchetato il rumore (sedato). Vit. S. Gio. Batt. 3. 256. La corte tutta
acchetata.
T. Acchetata la fame.

ACCIAJATO.
Part. pass. e. Agg. Da ACCIAJARE. (Chim.) Ridotto in acciajo. [Selm.] Tadd. Lez. Or 1.
255. Qualunque sostanza carbonosa, che, messa in contatto col ferro infuocato, possa
cedergli pi o meno di carbonio in istato di grandissima divisione, ne rende acciajata la
superficie e le comunica durezza. []
4. Nel senso del 3 d'Acciajare. Benciv. Cur. malatt. (C) Vino acciajato creduto
medicamento convenientissimo agli itterici. Red. Lett. fam. 3. 182. Bere vino
acciajato. [Tor.] E L. Mor. 128. Questo vino acciajato lo deve fare nella seguente maniera,
cio a dire mettere in un sacchettino di pannolino due dramme d'acciajo limato, e per tre
giorni stia questo infuso in un fiasco di vino rosso; in capo a tre giorni cavi l'acciajo, ed il

20
vino lo metta in piccoli fiaschettini, perch, se stesse scemo, diventerebbe nero come
l'inchiostro, e V. S. non lo potrebbe bere. = Bertin. Fals. Scop. 145. (C) Medicamenti
acciajati. Pap. Tratt. Var. 207. Moderato medicamento acciajato

ACCONCEZZA.
S. f. astr. di ACCONCIO. Ornamento, Adornezza. []
3. Attitudine. Salvin. Disc. 1. 351. (C) Vino di grandissima facilit e acconcezza a
digestire il cibo. []

ACCONCIO.
Agg. e Part. con uso d'aggettivo. T. Atto all'uso non senza eleganza. Acconcio ha pi chiara
l'idea dell'ordine; Atto, dell'efficacia. Cosa atta appropriata; cosa acconcia appropriata
in modo gentile. Metro acconcio; cavallo atto al corso; sella acconcia al cavallo. Atto ha
anche mal senso, Acconcio no, se non fosse ironia: anima adulatrice atta a ogni vilt; gli
ornamenti semplici sono pi acconci a vera bellezza. Quand'anche acconcio non
sottintenda idea d'eleganza, indica attitudine vie maggiore. []
22. Condito. Soder. Cult. Ort. 293. (C) Mangiasi (il sisembrio) condito con olio, sale, ed
aceto in insalata; ed ancora cotto, acconcio nel medesimo modo.
23. Detto di frutte, e sim., vale Conservato con qualche ingrediente, e per lo pi nell'aceto.
Fag. Rim. 4. 181. (C) Come ci fate voi di cose sconce? Se di San Biagio questa qui la
piazza, Dove sogliono star le cose acconce?
Ulive, Lupini acconci, Purgati con ranno, e quindi metti nell'acqua salata o nell'acqua pura,
che comunem. diconsi Indolciti. (M.).
24. Di bevande, nel senso del 36 di Acconciare. Grazz. Lez. 49. L'acqua cotta o cruda, o
con zucchero o con mele acconcia, o con altra simile zanzeverata. Red. Ditir. 36. (C) Da
mia masnada Lungi sen vada Ogni bigoncia Che l'acqua acconcia Colma si sta. E Cons. 1.
121. Loderei l'uso del brodo, o di qualche acqua acconcia. [Cam.] Aver. Lez. 3. 200. Se
quest'acqua calda, che s ingordamente per delizia beevano, fosse pura e schietta, ovvero
acconcia e dolce. = Pap. Cons. Med. 1. 131. (C) Bevendo acqua di Nocera o pura o
acconcia con iscorza di qualche pomo odoroso. Cocch. Cons. Med. 2. 38. Acque acconce,
o fredde o calde. []

AFFUMICARE
e AFFUMMICARE. V. a. Tingere di fumo. Aff. al lat. Fumicare e Fumigare. [Val.] Ros.
Sat. 3. Affumicar le tele ed il colore, Empier le gallerie de' tuoi capricci, Ficcandogli per
man di grande autore.
[M.F.] Si dice che un camino affumica tutta la stanza, quando la gola di esso non ricere il
fumo, che per ci si sparge nella stanza medesima.

21
2. (Ar. Mes.) [Cont.] Lo stesso che Affumare. Cell. Oref. 102. (Sp. Mil.) Imper non vengo
alla distinzione di questo spolverezzo, n dell'affummicare, perch universalmente si sa
per ognuno.
[M.F.] Affumicare i prosciutti, Tenerli al fumo perch secchino, e prendano un
leggerissimo odore di fumo. [...]

ALLEGRETTO.
[T.] Dim. d'ALLEGRO. []

3. Allegretto dal vino, men che Brillo. Ma pu, per eufem., dire anco Ubbriachezza bell'e
fatta. []

NCORA.
S. f. (Mar.) [Fin.] Stromento di ferro a due braccia, il quale, gettato in mare, al cui fondo
s'apprende colle sue marre, serve poi a trattenere il bastimento, mediante la gomena o la
catena che ad esso l'unisce. Nell'Ancora distinguonsi varie parti come: il fuso, il ceppo, la
cigala, l'occhio, le braccia, le marre, le unghie, la croce, il diamante, le orecchie. = Aff. al
lat. Ancora, dal gr. , derivante forse da , che vale Adunco. Fors'anche
primitivamente dalle voci celtiche Anc, Ferro, e Cor, Becco, Rostro.
Bret. Ancor; ingl. Anchor; fiam. Anker; sass. ant. Ancre, franc. Ancre;provenz., spagn.,
portog., catal. Ancora. []

11. ncora. (Ar. Mes.) [M.F.] Termine de' macellari. un ferro con due o tre raffi uncinati
per attaccare le falde della carne. []

ANDARE IN CAFARNAU.
Fig. Andar perduto, o sim. Franc. Sacch. Nov. 224. (Mt.) Considerando che questa
vivanda conveniva tutta andare in Cafarnau, se non tenesse altro modo (perch il
compagno divorava tutto). [M.F.] Frase viva ancora per Mangiare, Ingollare, Andare nello
stomaco il cibo.

22
II. 4. GRUPPO 3
A PARTICELLA.
[] 7. T. Direzione della mente e dell'animo []

Allegr. Rim. Lett. 185. E perch i' non ambisco A fumo senza brace e senza arrosto, I
cortigian' per mi stian discosto.[]
13. Quindi l'effetto del fine conseguito o da conseguire. []
S. Bern. Tr. Cosc. 60. (Gh.) Ho mangiato e bevuto non a necessit, ma a volont sensuale.

14. E perch uno de' fini l'uso, e ad un uso son fatte le cose; per queste tre idee nell'a si
congiungono. []
Bocc. g. 6. n. 4. (Gh.) Mand (la gru) a un suo buon cuoco che a cena l'arrostisse. []

16. E perch causa e occasione sono idee che commutansi, e l'atto insieme col tempo
dell'atto fanno l'occasione parere e essere causa; per anco nell'uso della particella queste
idee trovansi unite. []

Col fare sovente l'a ha senso prossimo all'uso moderno del da; se non che anco i moderni
sovente a quel modo l'adoperano. D. 1. 21. (C) I cuochi a' lor vassalli Fanno attuffare in
mezzo la caldaja La carne con gli uncin'. []
18. Coll'idea d'azione a porta l'essere, lo stare e altri verbi simili. []

E senza i verbi essere, stare, o sim. Lasc. c. 1. n. 5. (Gh.) Trovato il Tribolo e altri suoi
amici, a bere []

30. VIII. L'idea di fine chiama quella di mezzo, l'idea di mezzo quella di strumento e di
modo: il modo accompagna quelle d'azione e di moto; onde dicesi anco maniera, che porta
nell'origine le due idee. Per l'a indica i modi varii del fare e del muovere, e mezzi e
strumenti.
T. Sen. Pist. Alla natura solo pane e acqua bisogna; a questo avere niuno povero. []
34. Mezzo o strumento. Della stessa persona. []
T. A ferro e a fuoco, a fuoco lento, a sassate. Menare, comandare a bacchetta. []
36. Quindi l'idea di somiglianza e conformit. []
Magal. Notiz. Chin. 73. (C) Perle a pera (in forma di).
37. La materia. D'arredi e vesti. []

Di cibo. Soder. Tratt. Alb. 4. (C) Le ghiande macinate a farina, fanno un pan tetro e
duro. Nov. Ant. C. 10. Il cavallo nutricato a latte d'asina. T. Mantenuto a chicche
Ingrassato a pasticcini Stare a pane e acqua. []

23
40. Contrapponesi al da per meglio rappresentare coi confini del luogo i termini del
moto. []
Anche senza il fino. T. Com. Lodare a cielo Parlare, lodare, mangiare a saziet. []
45. Variet di luogo. []
Ar. Fur. 15. 76. (C) Apparecchiata era la cena Ad una fonte limpida ed amena. []

Bocc. g. 9. n. 9. (Gh.) A capo del ponte si sedea. D. 3. 5. Sedere a mensa. E ivi. Sedere a
banco.
46. Presenza []
D. Com. Stare alle costole, anco nel trasl., come Mangiare alle spalle. []

48. L'idea di tempo congiungesi con quella d'atto nei varii momenti dell'atto: n senza
perch momento applicasi al tempo e al moto, all'azione e all'importanza di quella. []
Red. Lett. 127. L'acqua con la quale dee innacquare il vino a pasto. []

53. Vita e morte. Petr. Danz. Quando il soave. (Gh.) Or foss'io spento al latte ed alla culla!
(per non vedere Madama de Sade). []

54. XI. Le idee di tempo e di luogo si appuntano in quella del numero. E prima sentasi
della quantit in gen. = Bocc. Dec. 3. 254.(C) Ben forniti a denari e care gioje. Tocc.
Parer. 31. Quando era scarso a danari dell'erario, metteva fuori del suo. Red. Let.85. A
Firenze il Luglio e l'Agosto si sta male a pesce. []
59. Divisione per misura. []
Uzzan. Prat. Merc. 4. 189. (C) Vndevisi (a Genova) olio a barile Grano a mine. []
62. Qui cade l'idea di prezzo, valore e mercede. []
Vill. G. 755. La gabella del vino si vende a minuto. Bocc. Dec. 117. Gran mercatante io
trovai l che schiacciava noci, e vendeva gusci a ritaglio. []

Vill. M. 182. Davano il buon grano a soldi venticinque lo stajo. Pungil. c. 19. p. 185. (Gh.)
Molti ne uccisono, eccetti quelli che morirono di fame; e poi gli altri venderono trenta a
denajo. Com. Dare a pago, A credenza, A fido, Dar la bottega a mezzo (a patto di partire
il guadagno), Mangiare a debito. []

99. Omettesi anco laddove suol precedere all'inf.; oggid meno che un tempo; pure c' de'
modi usitati tuttavia. []

Ma ne' modi Dammi bere, Gli ha dato mangiare, il tosc. lo tralascia, quando sia locuzione
cos indeterminata; dir per gli ha dato a bere la tale, o della tale bevanda. = Cresc. l. 5.
c. 51. (Gh.) Contro la dissenteria vale il sugo delle foglie dato a bere.

24
ABBOZZOLARE.
N. pass. Formare intorno a s il bozzolo. Detto de' bachi da seta e di alcuni altri insetti
quando si convertono in crisalide. []

2. [M.F.] Rappigliarsi, Diventare bozzoluto. Questa farina messa nell'acqua si abbozzola


tutta. Voce dell'uso vivente.

A BERLINGOZZI.
Posto avverb. A forma di berlingozzi. Alleg. 290. (C) Hanno il color delle castagne lesse, E
son bernoccolute e a berlingozzi, Di pietre mal formate e mal commesse.

ACCONCIAPADELLE.
S. m. Chi acconcia le padelle. Panciat. Cical. 21. (C) L'odio ch'ella (Venere) aveva con
questo acconciapadelle (Vulcano). Pi com.Rassettapadelle.

ACCURATO.
[T.] Part. pass. Da ACCURARE. Della forma del mero part. V. l'es. in Accurare.
2. Agg. Fatto o esercitato con cura. T. Virt accurata nell'adempiere i proprii doveri.
Accurata carit, ospitalit, assistenza, amministrazione, educazione. []
T. Accurato vestire, Mangiare. []

ACQUA COTTA.
Acqua bollita. Cresc. Agric. volg. 1. 8. (C) L'acqua cotta fa minor
inflazione. [Val.] Adim. Sat. 3. L'uso del pan bollito e l'acqua cotta Sprezza talun de'
professor novelli. Tasson. Secch. Rap. 3. 8. Gran baron dell'impero, e lancia rotta, E
nemico mortal dell'acqua cotta.
2. Per decotto. Car. Mattac. 238. (C) Di che vetro si fanno i caraffoni Da tener i siroppi e
l'acqua cotta?

AFFINARE.
V. a. Ridur fino, sottile, minuto. (C)
2. Per Affilare, Aguzzare; [] T. Prov. Tosc. 228. Per dimenar la pasta il pan s affina
(l'esercizio, anche travaglioso, rende migliori). [...]

25
AGGIRONATO.
Part. pass. e Agg. Da AGGIRONARE. [Val.] Libr. Sidr. 107. Il giallo dell'uovo si ene la
terra, che aggironata dall'acqua e assisa sopra l'acqua altres, come il giallo dell'uovo
ene aggironato e assiso sopra il bianco dell'uovo.

A ISONNE.
Posto avverb. Lo stesso che A ufo. Modo basso. T. Forse corruzione di Eleison: quasi Per
carit.

[] 2. Per In abbondanza. Red. Ditir. 46. (C) Ma i Satiri ch'avean bevuto a isonne. T. Red.
Lett. A ufo e a isonne.

ALLOGLIAMENTO.
S. m. [Bor.] Istupidimento, come quello che avviene in chi ha mangiato pane allogliato.
Non usit.

AMBRATO.
Part. pass. e Agg. Da AMBRARE. Red. Ditir. 37. (C) I sorbetti, ancorch ambrati, E
mill'altre acque odorose, Son bevande da svogliati, E da femmine leziose.

ANDARE IN BRODA.
Disfarsi, Liquefarsi. (C)

2. Fig. Andare in broda di succiole, o pi volgarm. in brodo. T. Di chi si compiace


soverchio di una cosa, e dimostra il suo gusto di fuori, e per dolcezza pare struggersi.
(Fam., e iron. per lo pi.)
3. Nello stesso signif. dicesi anche Andare in broda di fagiuoli

APPEZZETTATO.
[T.] Part. pass. [M.F.] Ridotto in pezzetti. C'era sulla tavola del pane appezzettato.

AVVENIRE.
[T.] V. n. Il venire de' fatti nel tempo; tanto de' soliti e necessarii, quanto degl'insoliti e che
pajono casuali. []

26
2. Siccome Venire da denota l'idea di causa, similm. Avvenire da, e anche col Per, e altri
modi siffatti. []

T. Buonar. Cical. 3. 1. 89. Per cos fatto addomesticamento del pane con gli altri cibi,
avvenuto in qualunque tempo, e appresso qualunque popolo, che il pane, composto e
mescolato con altro, s' avuto in usanza. In forma pi antiq. Cavalc. Med. cuor. 190. (C)
[]

III. 1. RISULTATI

Il Dizionario Tommaseo-Bellini nasce con la consapevolezza, propria della sua epoca, di


fornire litaliano agli italiani. Nonostante il progetto colossale, portato avanti dalleditore
Pomba, Tommaseo si occup principalmente di esprimere, non curandosi delloggettivit
che un Dizionario dovrebbe avere, le proprie idee morali, civili e letterarie firmando con
T. queste voci estremamente personali. Ovviamente, come ricorda anche Serianni
(2006c, 56) la grande lessicografia del passato non era ancora condizionata, come avviene
oggi, dalla ricerca di unasettica neutralit. Ma quello che rappresenta il vero punto di
forza del Dizionario il criterio con cui vengono organizzate e strutturate le voci: un
criterio che privilegiava non pi il significato pi antico o etimologico, ma lordine delle
idee, ovvero un significato pi comune a livello logico, non privandosi degli esempi degli
scrittori illustri e non del passato.

Proprio seguendo questordine didee, Tommaseo di preoccupa di contraddistinguere le


voci pi comunemente utilizzate da quelle ritenute arcaiche.

Molte voci sono infatti precedute da una crocetta per indicare termini caduti in disuso, altre
invece sono accompagnate dalla dicitura Inusit, Non com, e non usit e seguite dal
suggerimento dei termini pi comuni.

Esaminando le voci arcaiche e confrontandole con la quarta edizione della Crusca,


contemporanea allopera di Tommaseo e sicuramente tra i modelli pi significativi
dellepoca, ho avuto modo di notare che alcune tra le voci menzionate come antiche da
Tommaseo, sono completamente estranee al Vocabolario2: ALBUMINE3,

2
Da intendersi fino alla quarta edizione del Vocabolario della Crusca. Molte voci infatti, sono presenti nella
quinta edizione.
3
ALBUMINE. S. m. Lo stesso che Albume.

27
ARRANCIDIRE4, AFFUMARE5, ACETARE6, AMARICARE7, ANTIMENSA8,
AGGIRONATO9, AGRESTARE10, ALIDAMENTE11 sono solo alcune.
Tra i casi sopra citati, merita un appunto il lemma AFFUMARE: nel confronto nato con la
quarta edizione del Vocabolario, in cui non presente il lemma affumare, si evince dalla
voce FUMARE che la forma privilegiata era quella con il raddoppiamento, FUMMARE12,
poich vi il rimando a questa.
Lattenzione allimpiego dei lemmi nel parlato permette a Tommaseo di affiancare, nel suo
Dizionario, voci tipiche del registro aulico e solenne (prevalentemente in disuso) a voci
estrapolate dal registro medio e talvolta basso, come ad esempio ANDARE A
VIGNONE13.

Indubbiamente lo scopo del Tommaseo quello di rendere fruibile la lingua italiana,


aspetto questo fondamentale anche e soprattutto per leditore, e in molte voci, per

4
ARRANCIDIRE. V. n. ass. Da RANCIDO. Divenir rancido; e dicesi delle cose grasse, oleose, ecc., quando per
vecchiezza si guastano. Inusit. (Mt.) [G.M.] Comunem. Irrancidire.
5
AFFUMARE e AFFUMMARE. V. a. Tingere col fumo. (T. Non com.) Aff. al lat. Fumicare.
6
ACETARE. [T.] V. a. [M.F.] Rendere acido per mezzo dell'aceto. Non com.
7
AMARICARE. V. a. Rendere amaro. (Gh.)
2. [Camp.] Fastidire con cibo o bevanda amara. Serm. Sacr. 23. Due volte diedero a bere a Cristo, cos
amaricandolo; cio quando el crucifissero, e poi quando lo domandoe in croce. E avvegna che lo gustasse,
nientedimeno non lo inghiottio, solo ne amaricoe le labbra, la lingua e la bocca. E Med. Pass. G. C. Una
spongia abbeverata di fiele e di aceto misto, e porserla alla sua santa bocca, e tutta le fu amaricata.

8
ANTIMENSA. S. f. comp. Da Anti, in senso di Invece, e Mensa, Tavola. (St. Ecc.) Specie di tovaglia
consagrata, di cui fanno uso i Greci ne' luoghi ove non v' altare. (Mt.)

9
AGGIRONATO.
Part. pass. e Agg. Da AGGIRONARE. [Val.] Libr. Sidr. 107. Il giallo dell'uovo si ene la terra, che aggironata
dall'acqua e assisa sopra l'acqua altres, come il giallo dell'uovo ene aggironato e assiso sopra il bianco
dell'uovo.

10
AGRESTARE.
V. a. Esacerbare, Aspreggiare. Da AGRESTE, in signif. metaf. di Acerbo, Aspro. Introd. Virt. 79. (M.) Quale
magro e afflitto per troppo digiunare, e agrestando il corpo di molta astinenza.

11
ALIDAMENTE.
Avv. Aridamente.
2. Fig. Grettamente, Scarsamente. Allegr. 159. Ediz. Crusc. (Gh.) Come oggid avvien di quella misera
pagnotta ch'e (i) baccalari nostrali, quasi altrettanti Iddei moderni, a spizzico e di rado in un maghero tinello
alidamente spruzzolano addosso a' poveri poeti del nostro tempo.

12
FUMMARE e FUMARE. Definiz: Far fummo. Lat. fumare, fumum emittere. Gr. ,
.

13
ANDARE A VIGNONE.
Modo basso. Andare alle vigne, a oggetto di rubare l'uva. Malm. 1. 55. (C) Che parte per la via vanno a
vignone, E parte fanno un sonno a pi d'un fico.

28
appianare la differenza di pronuncia di alcuni termini, per forza di cose determinata da
variazioni diatopiche, vi anche unindicazione di pronuncia:

Allazzerire Mangierei quella braciuola, ma ancora no: lasciala almeno allazzerire


(zz dolci).14

Appanaggio Sebbene venga da Pane, gl'It. raddoppiano la consonante, come in tanti


altri casi.15

Acqua Acqua scriviamo, non Aqua, perch cos fu scritto anco ne' tempi che l'ortografia
italiana s'atteneva pi al latino, e perch la pronunzia toscana e di tutti i dialetti fa sentire
la C.16

Il Dizionario risulta essere quindi frutto di una costante ricerca di lingua, una lingua
comune e viva da praticare effettivamente in ogni ambito, che Tommaseo attinge
dalla letteratura popolare e dalle testimonianze di un parlato toscano degli incolti,
depositari, a suo avviso, di un uso non corrotto. Per questo, come scritto anche nella
Prefazione, il Dizionario si discosta molto dal Vocabolario della Crusca, in special modo
per quanto riguarda le corrispondenze latine e greche:
I modi latini e greci, fatti dalla Crusca corrispondere ai nostri, li tralasceremo; e perch, non li
potendo apporre a ciascuna voce o locuzione, non potendo cio n dovendo formare un Dizionario
comparato delle due o delle tre lingue, cio delle due o tre civilt, il lavoro riuscirebbe imperfetto
e insufficiente; e principalmente perch gli impossibile rinvenire nel latino e nel greco forme di
dire che corrispondano a capello alle nostre, anco in quella serie di idee dove la presente civilt
pare che pi si conformi all'antica: onde non potrebbero siffatte dichiarazioni non trarre e
gl'inesperti e gli stranieri in errore circa il significato e l'uso de' modi italiani, ora restringendolo
e ora allargandolo indebitamente. Basta bene che nelle spiegazioni dell'italiano coll'italiano il
compilatore per necessit debba affrontare cotesto risico, e s'ingegni al possibile di scansarlo,
senza moltiplicare a bel diletto le difficolt e a se stesso e a' lettori.17

Nonostante lavversit, seppur parziale, nel riportare nel Dizionario corrispondenze latine e
greche, Tommaseo dimostra di non essere affatto resto ad includere proverbi ed
espressioni colloquiali dal toscano e da altri dialetti minori, come quello siciliano,
piemontese o veneto.

14
Esempio tratto da ALLEZZERIRE
15
Esempio tratto da APPANAGGIO
16
Esempio tratto da ACQUA
17
Ibid., Prefazione

29
ABBOMBARE. N. e N. pass. Inzuppare. Mattiol. C. 1.c. 66. (Gh.) Pi odorato quello
(bedellio) che si abbomba di vino per l'uso delle cose sacre. T. Imbombarsi in questo senso
vive in qualche dialetto.

ABBOCCATO. Part. pass. e Agg. Da ABBOCCARE. []7. Abboccato dicesi anche di


persona che mangia assai e di ogni cosa. T. In pi dialetti di buona bocca, che anche
abboccato e segnato, preso dal fiasco.

AMOSCINA. S. f. (Bot.) [D.Pont.] Frutto dell'amoscino, variet di susino comune.


3. T. M. Prov. Ho il cuore come una susina amoscina. Come dire Ristretto, e quasi
Aggrinzito dalla pena. In Sicilia: Pruna arrappata, avvizzita; quindi il prov.: Aiu u' cori
com'un prunu arrappatu. E forse Amoscina da Moscio. Il pop. tosc.
pronunzia Moscina senza l'A innanzi. Susine moscine.

ACCETTO. Vive nel Veneto nell'uso d'Accettare un po' di bere, o altro, profferto, per
cortesia.

Un caso da menzionare a parte quello rappresentato dalla parola ZUCCHERO, la quale


viene utilizzata nelle forme zucchero e zuccaro, indistintamente. Nei lemmi ACQUA
ACCONCIA, ACQUA CEDRATA troviamo la parola zuccaro mentre nel lemma
AGRESTATA, troviamo zucchero. Da qui, il confronto con il Vocabolario della Crusca,
nella sua quarta edizione:

Dizionario Tommaseo-Bellini Vocabolario della Crusca


ACQUA ACCONCIA. ACQUA CONCIA,
o ACQUA ACCONCIA.
Acqua preparata con zuccaro, e altro, per
Definiz: Acqua fatta con zucchero, e
uso di bevanda.
altro per uso di bevanda.
Lat. aqua mulsa; aqua
saccharo, et odore condita

ACQUA CEDRATA e ACQUA CEDRATA.


Definiz: Spezie d'acqua acconcia con lo
ACQUACEDRATA. Specie di acqua
zucchero, e colle scorze di
acconcia collo zuccaro e colle scorze di
cedro, cedrato, e simili.
cedro, e sim

30
AGRESTATA. S. f. Da AGRESTO. AGRESTATA.
Bevanda fatta con agresto e con zucchero. Definiz: Bevanda fatta con agresto, e
con zucchero.

Interessante notare che in nessuna delle Crusche vi riferimento al lemma ZUCCARO, e


non vi nemmeno un rinvio. Il termine Zuccaro infatti da ricercare nel lessico duso
toscano, come dimostra il fatto che possiamo trovarne il lemma nel Vocabolario domestico
napoletano e Toscano di Basilio Puoti, in cui sotto il lemma ZUCCARO troviamo la
seguente definizione:

ZUCCARO: SUST. MASCH. Materia dolce di color bianco, che si cava per via
despressione dalle canne della pianta chiamata pure ZUCCARO, ed anche da altri
vegetabili. Zucchero. 18

III. 2. TRATTI FONOMORFOLOGICI


Tra i fenomeni che vanno segnalati, non possiamo non menzionare labbondanza di
troncamenti ed elisioni, alcuni tra i quali porteranno anche alla formazione di varianti dei
lemmi. Molteplici sono i casi apocope dopo L, N e R (Chi vuol vin dolce, non imbotti
agresto (Chi VUOL il bene, prepari il bene, e no il suo contrario19, Lupo affamato mangia
PAN muffato20, AFFETTAR salame, prosciutto, mosciame21, MANGIAR pane e aglio22)
come diffuso e normale allepoca e volendo i compilatori dellopera rendere nella grafia
il modo della reale pronuncia.

RIDUZIONE DEL SUFFISSO -RJ > -J

Erroneamente si potrebbe facilmente associare lesito -aro a una provenienza non toscana
della parola ,tuttavia bisogna tenere conto del fatto che per influenze settentrionali e
meridionali si diffusa anche in alcune aree toscane la forma -aro. Rohlfs le riconosce nel
pistoiese e a Firenze:
Il suffisso -aio costituisce la evoluzione fonetica normale di -arius in Toscana. [] In italiano
antico il plurale di -aio era regolarmente ari, per esempio i sellari, fornari, carbonari. Solo pi

18
Vocabolario domestico Napoletano e Toscano, compilato nello studio di Basilio Puoti, Napoli, Libreria e
tipografia simoniana, 1841
19
Esempio da AGRESTO
20
Esempio da AFFAMATO: . Prov. Tosc. 56. A chi affamato, ogni cibo grato. E ivi. Lupo affamato
mangia pan muffato.
21
Esempio da AFFETTARE
22
Esempio da AGLIO

31
tardi, dal Trecento in poi, per analogia con fornaio si formato il plurale i fornai, i carbonai, che in
Toscana e nella lingua scritta oggi la forma normale. Daltro lato anche lantico plurale
penetrato in parte nel singolare, su fornari formandosi fornaro. Influenze settentrionali e
meridionali possono aver contribuito aduna pi larga diffusione di aro []. Nella lingua scritta
esiste [] la forma non toscana [] accanto a macellaio anche macellaro, e nel pistoiese accanto a
Fornaio la forma fornaro. A Firenze c una Via dellAnguillara23.

Anche Serianni avverte che:


A proposito delle forme in -aro, -arello e sim. Si terr conto che, non certo la spinta, ma almeno
unindulgente tolleranza per la loro ammissione in lingua sar venuta proprio dal fiorentino, che fin
dai primordi conosceva il tipo -aro in un certo numero di voci (per trattamento semidotto o anche
per rimodellamento sul plurale: avversaro, danaro, notaro ecc.24

Quindi, anche in questo caso, si riporta probabilmente nel vocabolario una forma diffusa
nell'uso di Firenze. Alla lettera M del vocabolario la voce MACELLARO presente,
ma solo con il rimando alla forma MACELLAJO, completa, questultima, di definizioni e
esempi ma con la dicitura del Tommaseo:

MACELLAJO MACELLAJO e MACELLARO. [] T. A Fir. Macellaro pi com.


che Macellajo.25

ANCORA. [] T. Termine de' macellari. un ferro con due o tre raffi uncinati per
attaccare le falde della carne26.

23
G. ROHLFS, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, trad. ital., Torino1966-1969,
terzo volume, p. 393.
24
L. SERIANNI, Norma dei puristi e lingua duso nellOttocento, Accademia della Crusca, Firenze 1981, p.
79.
25
MACELLAJO MACELLAJO e MACELLARO. S. m. Colui che macella, e vende la carne delle bestie
macellate. (Fanf.) L'agg. ed il sost. Macellarius, aureo lat. Nelle Gl. Mai sost. Macellio. T. A
Fir. Macellaro pi com. che Macellajo. = Buon. Fier. 2. 4. 15. (M.) Son, verbigrazia, diversi coltelli Da
macellari, e da far carne molti, Red. Ins. 25. (C) Fu gi benissimo osservato da' macellai, e dalle
donnicciuole. [Val.] Fortig. Ricciard.4. 63. Ma come grosso can di macellajo De' cagnoletti l'abbajar non
cura. []
26
NCORA.
S. f. (Mar.) [Fin.] Stromento di ferro a due braccia, il quale, gettato in mare, al cui fondo s'apprende colle sue
marre, serve poi a trattenere il bastimento, mediante la gomena o la catena che ad esso l'unisce. Nell'Ancora
distinguonsi varie parti come: il fuso, il ceppo, la cigala, l'occhio, le braccia, le marre, le unghie, la croce, il
diamante, le orecchie. = Aff. al lat. Ancora, dal gr. , derivante forse da , che vale Adunco.
Fors'anche primitivamente dalle voci celtiche Anc, Ferro, e Cor, Becco, Rostro.
Bret. Ancor; ingl. Anchor; fiam. Anker; sass. ant. Ancre, franc. Ancre;provenz., spagn., portog.,
catal. Ancora.

32
E, ancora, troviamo
AGNELLARO [] Cos sentesi anco in Tosc. gridare l'Agnellajo27
AGLIAJO [] Venditore d'aglio, e anche l'Agliaro.28

Da menzionare a parte il caso di ACQUACEDRATAJO29, termine che probabilmente


Tommaseo ha ascoltato in Toscana e che suggerisce di sostituire con il pi comune
CAFFETTIERE, nonostante questultima nasca dal sostantivo francese cafetier, da
collocarsi nel sec. XVIII.

Nel Vocabolario della Crusca il lemma ACQUACEDRATAIO viene incluso a partire dalla
quarta edizione, sotto la definizione che vende acqua cedrata mentre nel Vocabolario
domestico napoletano e Toscano troviamo la stessa definizione in corrispondenza del
lemma ACQUAIUOLO30.

SUFFISSI PEGGIORATIVI
Per quanto riguarda i suffissi con funzione peggiorativa -accio e -iccio (rispettivamente
dalla base latina ACEUS e CIUS), gli esempi presenti nelle voci del vocabolario
confermano la funzione peggiorativa che si diffusa in Toscana, diversamente da quella
accrescitiva diffusa nellItalia settentrionale e meridionale31
AVANZATICCIO, ABBRUCIATICCIO;
AGNELLACCIO, FONDACCIO32, ARROSTACCIO;

27
Esempio tratto da AGNELLARO.
28
Esempio tratto da AGLIAJO
29
Colui che vendeva acquacedrata, altre bevande acconcie, liquori spiritosi, e che poi vend anche caff e
cioccolata, oggid pi com. Caffettiere. T. Il Goldoni, che pure scrisse la commedia del Maldicente alla
bottega del Caff, chiama i caffettieri Acquacedratai, voce ch'egli avr sentita in Toscana.

30
ACQUAIUOLO Dicesi da noi colui che vende acqua gelata girando per la Citt, o stando ad una tavola
tutta piena, e sparsa, e adornata di bicchieri d ogni misura, e di limoni, e melarance. Acquacedrataio.

31
G. ROHLFS, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, cit., pp.365-369

32
AMMORCHIATO. Detto del vino, equivale a Divenuto torbido per cagione di fondaccio, di posatura e di
sporcizia.

33
Inoltre troviamo molti peggiorativi con suffissi uccio33 e -uzzo34.

Questultima questa desinenza non che la pi immediata e semplice alterazione della


precedente. Questi figurano meglio nei discorsi con la desinenza di -uccio, lasciando quella
di -uzzo al linguaggio ordinario e basso.
BARCHETTUCCIO, PETTEGOLUCCIO, BORGUCCIO;
BICOCCUZZA, BORGUZZO;

III. 3. FORESTIERISMI E NEOLOGISMI


Il Dizionario di Tommaseo risulta essere unopera controversa dal punto di vista dei
forestierismi. Infatti, proponendosi come un dizionario delluso a tutti gli effetti, ammette
tecnicismi e voci di arti e mestieri fino ad allora escluse dal vocabolario della Crusca, sul
modello dei dizionari francesi.

Tuttavia, lo stesso Tommaseo, si rende conto che alcuni termini scientifici non hanno
corrispondenze italiane e sceglie di escludere tali voci dal Dizionario trattandole come
nomi proprii. In alcuni casi, riportare delle voci barbare risulta essere indispensabile
ma Tommaseo le marca negativamente, consigliando la forma italiana (qualora ci fosse)
oppure facendone derivare la radice dal latino (il pi delle volte erroneamente).
Noi dunque escluderemo per ora i termini di scienza e d'arte che non hanno forma italiana, che
son come nomi proprii; escluderemo i nostrali tanto barbari che la scienza stessa non li ha in tutti
i libri e in tutte le scuole sicuramente accettati. Quello di che chiediamo licenza, gli , cos per
saggio, a taluna di queste forme e ai gallicismi pur troppi che macchiano lo scrivere e il parlare
nostro, apporre un segno che consigli a scansarli, e talvolta proporre il modo italiano da potersi
adottare. Ma questa sar mera proposta, chiaramente distinta dalle norme dell'uso accettato
oramai.35

Il pensiero di Tommaseo riguardo la purezza della lingua, si pu trovare riassunto anche


sotto la voce GRAMMATICA del Dizionario:
GRAMMTICA e GRAMTICA. [T.] S. f. Studio ragionato de' vocaboli e delle locuzioni d'una o
pi lingue, e del loro congegno. Arte del correttamente parlare e scrivere, senza solecismi n

33
Di questa desinenza peggiorativa la crusca reca solo i seguenti derivati: ammalatuccio, arrogantuccio,
belluccio, calduccio, cattivelluccio, gialluccio, infernuccio, menomuccio, palliduccio, teneruccio, tisicuccio,
vaguccio, vecchiuccio.

34
Sono ammessi nella crusca i seguenti derivati: Affamatuzzo, affettatuzzo, brillantuzzo, debiluzzo,
dispettosuzzo, fanciulluzzo, forteruzzo, fortuzzo, impiccatuzzo, stiticuzzo, superbuzzo, teneruzzo,
tignosuzzo, vermigliuzzo.
35
Dizionario della Lingua italiana, Tommaseo-Bellini, Introduzione

34
barbarismi, n errori di pronunzia o di ortografia, n viluppi di costrutto contrarii all'indole della
lingua. Tes. Br. 1. 4. (C) La prima grammatica, che fondamento dell'altre scienze; e questa
c'insegna parlare, leggere e scrivere sanza vizi o di barbarismo o di solecismo.

Di seguito alcuni esempi, estrapolati dalla lettera A del Tommaseo-Bellini.


ABBANDONO T. Modo franc. Parlare, operare con abbandono, cio con fiducia o
franchezza tale, che l'uomo paja abbandonarsi alla fede altrui, o ai movimenti del cuore
proprio. Ma non barbaro l'Abbandono di se stesso in Dio, o nella persona amata; come
diciamo, Abbandonarsi all'altrui volont.

ABBRUTIRE. [T.] V. a. Rendere l'uomo simile al bruto nello stato della mente o
dell'animo, o nell'atto esteriore. E anco Neutr. pass. Modo franc., non necessario,
essendoci Imbestiare, Imbestialire; e in altri sensi Istupidire e sim. Per non registriamo
gli analoghi Abbrutimento e Abbrutito.

ACCLIMARE. V. a. e N. pass. T. Usato da' Tosc. e non dal popolo, e proposto da taluni
nel senso del franc. Acclimater, non ha forma punto barbara, ed senza comparazione
meglio d'Acclimatare. L'uso de' buoni scrittori prover se basti o no
il Naturarsi, il Fare, il Crescere, il Moltiplicare, l'Assuefarsi (nel senso del
Virg. Consuescere), e altri parecchi.

ABITACOLO [] 4. (Mar.) Abitacolo. Term. Marin., che vedesi notato come


francesismo in qualche Dizionario di nostra lingua, ma che esce da mille bocche in
Genova, nella Liguria, a Livorno; vale quell'Armadietto in cui sta la Bussola del
Timoniere, o il Compasso di Rotta della nave, e chiamasi anche Chiesola. V.

III. 4. MARCHE DUSO

Nonostante il fatto che allepoca in cui apparve il Tommaseo - Bellini litaliano parlato non
era ancora un bene nativo per la maggior parte della popolazione che abitava la penisola
italiana gi troviamo una grossa attenzione agli usi parlati. In questo il Tommaseo -
Bellini segue una tradizione gi anticipata dal Vocabolario della Crusca che, fin dalla
prima edizione del 1612, si propone di stabilire un equilibrio fra la presentazione degli usi
scritti e di quelli tipici del parlato, come scritto nella Prefazione:

35
[] Deesi parimente avvertire, che oltre alle voci ritrovate negli autori di quel buon
secolo, nabbiamo nelluso moltissime altre [] parendoci bene darne notizia, per non
impoverirne la nostra lingua, nabbiam registrate alcune, e per loro confermazione,
abbiamo talora usato lesemplo dalcuni autori moderni, tenuti da noi per migliori36

Ovviamente grande spazio occupato dai termini scientifici e delle arti e mestieri, come
dichiarato fin dalla prefazione. Questi sono svariati e qui se ne riporteranno solo alcuni,
rilevati dallo studio della lettera A del Dizionario:
Term. dei Medici ACQUA ARGENTATA
Term. dei lanajuoli ACCINTOLARE, AFFETTO
Term. astron. ASPETTO
Term. darchit. AGGETTO
Term. dAritm. ABACO
Term. daucupio e dagricoltura AFFANTOCCIARE
Term. derudiz. ANTISTROFE
Term. de botanici ALBERETTO
Term. de calzolai ALLUNGO, ALZO
Term. de canonisti e de teologi AFFINIT
Term. de carrozzieri ALLISCATOJO
Term. de Conciatori ADDOBBO, ALLUDA
Term. de conciatori di pelli AGGANCIARE
Term. de legisti A CONTESTO

Term. de medici ACQUA DEL LEGNO, ACQUA FAGEDENICA, ACQUA


MERCURIALE,
Term. de muratori AFFILETTARE
Term. de naturalisti ACHILLEO, AGATATO, ADNATO
Term. de partitori ACQUA DI BIANCHI
Term. de pittori ADOMBRARE
Term. de retori e de grammatici ALLITTERAZIONE
Term. de sarti ALLUNGATURA

36
Dalla Prefazione alla I edizione del Vocabolario della Crusca.

36
Term. de setajuoli ADDOPPIATORE, ADDOPPIATURA
Term. deglimbianchini AMMANNIRE
Term. degli agricoltori ACQUAJO, AD ARCO, ADDORMETARE, ADDORMENTATO,
Term. degli Agrimensori A CORPO
Term. degli architetti A CROCIERA
Term. degli oriolai A CILINDRO
Term. degli scolastici ACCADENTE
Term. degli scultori AFFONDARE
Term. degli uccellatori AJUOLA
Term. dei marinai ACQUA
Term. dei mineralogisti ACQUA IMPIETRITA
Term. dei setajuoli ACQUA
Term. del giuoco delle carte A MONTE
Term. dellant. Ret. ANADIPLOSI
Term. dellarchitettura AGGETTATO
Term. dellarte della lana AFFETTARE, AFFETTATO
Term. della vecchia chimica ANIMA
Term. delle saline AJONE
Term. di architettura militare A CORNO
Term. di arte ADUNGHIARE
Term. di galera ACCIURMARE, ANCO
Term. di geometria ADJACENTE
Term. di giuoco ACCUSATA
Term. di giurisprud. ALBINAGGIO
Term. di maneggio AGGIUSTATO, ALLUNGARE
Term. di marinari ACQUA VIVA
Term. di medicina ADDOLCIRE
Term. di pellicceria ALLINEARE
Term. filosof. e teol. AB ESTRA

37
Term. gram. AVVERSATIVO
Term. gramm. AFFONDARE
Term. leg. ACQUISTARE, ALIMENTARIO
Term. legale ADDIMANDATORE, AGERE
Term. marin. ABITACOLO
Term. medico ACQUISITO
Term. milit. APPALTARE
Term. mistico e scritturale ADOMBRARE
Term. molto usato dal volgo ALLEGAMENTO
Term. musicale ACCOMPAGNATURA
Term. scientif. ALBUME
Term. specialmente de medici ADDOLCITIVO

Dallo spoglio del lessico gastronomico sono state invece rilevate 201 marche duso che di
seguito verranno riportate suddivise in ordine alfabetico e ripartite secondo i cinque assi di
variazione linguistica.

Le note disomogeneit a livello compilativo danno vita a conflitti e ridondanze anche


allinterno delle abbreviature e delle marche duso. Infatti troviamo in numerosi casi lo
stesso marcatore presente sia nella sua forma estesa sia in quella contratta. Ad esempio si
usano con la stessa frequenza volgarm, e volgarmente, in gen. e in genere.

Si pu notare che molte marche duso presentano abbreviazioni e che, molto spesso, alla
stessa marca duso corrispondono diverse abbreviature. Ad esempio troviamo modo prov. e
modo proverb., inusit e non com., nelluso dicesi e si dice nelluso, ant., antic. e antiq..

La maggior parte delle marche duso trovate (93 marcatori duso) sono relative alluso e
quindi allasse diafasico. Qui sono compresi i modi di dire, i proverbi e anche le
imprecazioni da non ridire, oltre alle espressioni pi convenienti da utilizzare secondo il
Tommaseo.

Un altro insieme molto esteso (67 marcatori) rappresentato dalle marche duso
riconducibili allasse diacronico (o sincronico). Tra queste troviamo i modi comuni, le
frasi vive e anche forme o grafie considerate obsolete.

I marcatori compresi nella variazione diatopica sono 26 e sono relativi principalmente a


voci delluso fiorentine e Toscane. Ci sono pochissimi riferimenti ad altri dialetti e due
richiami specifici al dialetto veneto.

38
Gli assi diastratico e diamesico sono quelli che presentano il minor numero di occorrenze
(rispettivamente 12 e 2). Sono qui compresi i modi bassi e usati dal popolo e riferimenti
alla lingua parlata e alla pronuncia popolare toscana.

Si riporta di seguito un grafico a torta in cui si pu notare pi immediatamente la


situazione appena delineata e lelenco ripartito tra i cinque assi di variazione e in ordine
alfabetico di tutte le marche duso della alla lettera A del Dizionario Tommaseo-Bellini
relative allambito gastronomico.

Ripartizione tra gli assi di variazione linguistica delle marche


d'uso nel Dizionario Tommaseo-Bellini

DIASTRATIA DIAMESIA DIACRONIA DIAFASIA DIATOPIA

DIASTRATIA
anche si dice, ma bassamente e in gergo AVVINAZZARE
Dicesi anco in modo basso ALTOPASCIO
dicesi volgarmente AFFETTATO
Il pop. tosc. pronunzia AMOSCINA
modi bassi AGRESTO
Modo basso AGUZZARE, ANDARE A VIGNONE
modo basso e poco usato A BERTOLOTTO
pi volgarm. ANDARE IN BRODA
Prov. dei contadini ACQUA

39
Un campagnuolo tosc. ABBONDANZA
usato dal popolo AGOGNARE
Volgarmente ARACHIDE

DIATOPIA
A Lucca, e anche fuori di Tosc. ABBACCHIO
che si dice pure da' Toscani pi comunem. ACETO
Cos in Tosc. ARROSTO
cos meglio apparisce non essere gallicismo ATTEPIDIRE
Cos sentesi anco in Tosc. gridare AGNELLARO
del dial. tosc. ALA
Dicesi anco nel Veneto ASCENSA
dicono i Toscani ALBO
era anche voce tosc. ACCOZZARE
Il pop. tosc. pronunzia AMOSCINA
in altri dial. ASCARUOLA
In Cors. e in altri dial. AVANZUME
in pi dial. ASSAURIRE

In pi dialetti ABBOCCATO

In qualche parte di Toscana forse vivo AJONE

In questo senso i Tosc. ADACQUARE

in Tosc. meglio ABBRONZARE


l'usano i Fiorentini ALARE
Nel dialetto veneto ABBRONZARE

Prov. Tosc. ACCIUGA, ACERBO, ACETO, AFFAMARE, AFFAMATO, AGLIO,


AGNELLO, AGRESTO, AMARO, APPETITO, ARROSTIRE, ARROSTO,
ACCONCIARE, AFFOGARE, AFFUMICATO, ALLEGARE, AMMOLLARE,
ANNEGARE, APPARECCHIARE, ARDITO, ASCIUTTO, ASSAGGIARE,
ACCADERE, ACQUA, AFFINARE, AMICO, ANDARE, ASCENSA

40
senese AGGIOGLIARE
Un campagnuolo tosc. ABBONDANZA
Vive in qualche dialetto ALICE
Vive in Tosc. AFFORZATO
Vive nel Veneto nell'uso ACCETTO
Vive nelle campagne tosc. AITARE

DIACRONIA
A questo modo non com. APPETITO
Anco per quel che oggi si dice ABBONDANZIERE

ant. ACERBIT, ACERBO, ACETOSIT, ADACQUATO, ADULTERATO, AGILIT,


AGGUAGLIARE
Antic. ACQUOSO, AFFATICARE, AJUTO,
Antiq. ABBRUCIARE
comunem. ARRANCIDIRE
Comunissimo APPETITO
Dal v. lat. de' bassi tempi APPANNAGGIO
dell'uso ACERBINO
dicesi ABBAJARE, ACQUA, ADDOBBO, AFFIORATO, AGUZZAMENTO,
ALLUPARE, APICIO, AUSTERIT
Dicesi anche A DIGIUNO, AGRESTO, AGHETTO, AJATA, ANDARE IN BRODA
Dicesi in modo famigliare ABBAJARE
Dicesi in prov. ARROSTO
dicesi nell'uso ALBERELLO
dicesi per lo pi A DIETA
dicesi propriam. ACCAGLIARE
dicesi proverb. AGNO
dicesi talvolta anco ALINA

41
dicevano anco i Lat. AMMOSTANTE
dicevasi in antico ALBO
diciamo pi com. ALBUME
era anche voce tosc. ACCOZZARE
Frase viva ancora ANDARE IN CAFARNAU
In qualche parte di Toscana forse vivo AJONE

in questo senso non s'usa ABBORRACCIARE

Inusit. AMMUFFIRE, ARRANCIDIRE, ARRANCIDITO


Lat. barb. ASCIUGARE, ASSAGGIARE
Negli Ant. ACCOMPAGNARE
Nel senso del lat. AJUTARE
Nel senso odierno AZZIMO
nell'ant. ital. valeva AGOGNARE
Nell'uso dicesi AGGOZZARE
Non com. ACETARE, ACETELLA, AFFAMARE, AFFAMATICCIO, AFFIORATO,
AFFUMARE, AFRO, AGRESTOSO, AJUTATIVO, ALARE, ALLAFFAMATA,
ALLAPPARE, ALLESSAMENTO, AMANDOLATA, AMARICCIO, AMARITUDINE,
AMMOZZARE, ANNACQUAVINO, ANTICHIT, ANTIGUSTARE, APPASTARE,
ARMARIO, ASSENTARE, AVVINARE
Non com., ma pi it. ALIMENTOSO
Non ha es. che di moderni AMBROSIO
Non in uso ABETINO
Non pi com. ARROSTO
Non usit. ALLOGLIAMENTO, ARIDO, ARISTA
Oggi diciamo AGRUME
Oggid ALAMANNA, ANTIPASTO, ARROSTICCIANA,
pare un poco pi com. ALA
per lo pi dicesi APPETITO

42
Pi com. ACCIACCARE, AGNELLACCIO, A LESSO, AMARASCHINO,
AMAROGNOLO, AMMANNIRE, AMMUFFIRE, AMPOLLUZZA, APPETITIVO,
APPETITO, ASPRINO, AVVINATO
pi com. agl'It. APPANNAGGIO
Pi comunem. APPETIRE, APPETITO
pi comunem. dicesi ACRE
Pi comunem. dicono AFFOGARE
pi nell'uso A DENTI APERTI
presso gli antichi ABBONDANZA
presso gli antichi anche ACCAPIGLIARE
Presso i nostri antichi AFFETTATO
Quel che anticamente dicevano [], adesso dicono [] ANTIPASTO
Secondo l'orig. gr. ALIMURGIA
Si dice ancora ALAMANNA, A LIRA E A SOLDO
si dice fam. ACERBINO
Si dice generalmente ALARE
si dice in lat. ANIMELLA
si dice nell'uso AMARO
Si usa generalmente AGNELLOTTO
usato invece di ALBATRELLO
usavasi anco in prosa come oggid in certi sensi ACRO
Vive in qualche dialetto ALICE
Vive in Tosc. AFFORZATO
Vive nel Veneto nell'uso ACCETTO
Vive nelle campagne tosc. AITARE
Voce dell'uso vivente ABBOZZOLARE
Voce lat. e gr. AUSTERO

43
DIAMESIA
anco nella lingua parlata ALA
Il pop. tosc. pronunzia AMOSCINA

DIAFASIA
Anche nel trasl. ACERBINO
aveva, e pu avere, senso pi lato. ANNONA
Buono segnatam. AFFAMATORE
che dicesi anche con vocabolo pi proprio ABBRUSTOLIRE
che si dice anche ABBRUSTOLIRE
detto propriam. ACERBO
dice meno che APPETITO
dice pi che APPETITO
dicesi celiando APPETITO
Differisce da ACQUETTA
Dim. che non vezzeggiativ., ACERBINO
Dim. e avvilit. AFFAMATUCCIO
dim. quasi vezz. ACQUOLINA
Direbbesi anco APPANARE
Diremmo anche A FRUSTO A FRUSTO
Diremo piuttosto APPETITO
Fam. ANNAFFIARE
Fam., e iron. per lo pi ANDARE IN BRODA
familiar. ASSODARE
Familiarm. ALA

fig. A TUTTO PASTO, ACERBO, AFFAMATO, AFFAMATUCCIO, AGLIO,


AGNELLINO, AGNELLO, AGNO, AGRESTO, AGRORE, ALLA BANDA,
ALIMENTO, ALLARDATO, ALTOPASCIO, AMARO, AMMORCHIATO, ANDARE A

44
BRODETTO, ANDARE IN CAFARNAU, ANDARE, ARRANCIDITO, ARDITO,
AROMATIZZARE, ARROTARE,
Fig. fam. ARZILLO
Frase de' mugnai. AGUZZARE
Il com. A ROSTO, ALLARDARE, ANICE,
Imprecaz. da non ridire. ANNEGARE

In gen. ABBONDANZA, AFFAMATO, AFFETTARE, ALBERGO, ANNONA,


ANTICHIT, APPETENZA, ASTINENTE
in genere ABRASIONE, ACCATTAPANE, ACCIUGA, AMANDOLATA,
in modo assol. AMMOSTARE

in senso di spregio AVANZUME


in senso equivoco ARISTA
in signif. metaf. AGRESTARE

Lo stesso che A ISONNE, A ROSTO, A VOLONT, AFFUMICARE, AFFUMICATO,


ALEATICO, ALLODOLA, ANFILA, APPASSIRE,
Locuz. Prov. ACCOMODARE, ADDOLCIRE,
Locuz. proverb. fig. AFFETTARE
Locuz. proverb. AGLIATA, ARROSTO
meglio che ANDARE
Men com. ABETE, ABOMINABILE
men comunem. ABROSTINE
Meno com. ABBRUSTOLIRE
Modi dell'uso, giustificati dall'orig. greca. ANNEGARE
Modi proverbiali AGRESTO
modi tolti dal giuoco fanciullesco A RUFFA RAFFA
Modo avverb. A CENTELLINI, A CIAMBELLA
Modo com. ABUSO
Modo dello stil giocoso ARMARE
modo enfatico. ARRABBIARE
Modo fam. ACQUOLINA, AGLIETTO, ALLESSO

45
Modo iperb. ARRABBIARE
Modo prov. ARROSTO
modo proverb. ABBRONZARE, APICIO
Modo quasi prov. AGLIO
Nel senso pur. fig. AGRORE
Nel Trasl. ha senso di biasimo alquanto grave, e pare eufemismo AGRETTO
non da abusarne APPANNAGGIO
per cel. AGRO

per esten. ABBAJARE, ACCATTATOZZI, AITARE, APPANNAGGIO, APPETITO,


ARRABBIARE
per estens. in mal senso AVANZUME
Per iperb. AMMAZZATO
Per iron. ARCISQUISITO
per metaf. in istile giocoso AFFRITTELLARE
per simil. ACRE, ALBUME, ANDARE A GUSTO, ANTIPASTO, AVVINATO
Pi comunem., e sopratutto nella prosa si dice ARISTA
Pi determinat. ACCOMODARE
Pi dispr ACCATTATOZZI
pi eletto ALA
pi nell'uso A DENTI APERTI
Pi propriam. AGIO, ARRABBIARE
Pi specialmente dicesi ACRIMONIA
pi trito in usi comuni AMICO
Propriam. ASPRINO
Prov. ALBUME, APPETITO, ARISTA, ARROSTO, ALLEGARE
Prov. che dicesi ABBAJARE
Prov. dei contadini ACQUA
Proverbial. in senso figurato. ACCONCIARE
pu essere in certi luoghi pi conveniente e efficace AMICO

46
quasi modo proverb. AMBROSIA
Quasi prov. ALLESSO
Scherzosamente ARCIPERFETTO
segnatam. alle opere d'arte bella ABBOZZARE
Segnatam. APPETITO, ASSODARE, ASTENERE, ASTINENTE, AUSTEREZZA,
ALBERGO
segnatam. celiando, dicesi ANNAFFIARE
Segnatam. del pane. ANNONA
Segnatam. di liquore ALLUNGATISSIMO
Segnatam. fig. ATTEPIDIRE
Segnatam. in senso pi aff. ACQUISTARE
segnatam. nell'opinione degli uomini. AGLIO
suona pi efficace ALA
T. de' cacciatori APPANNATO
Term. dell'arte della lana AFFETTATO
termine de' fornai ATTACCATURA

Trasl. ABBACCHIO, ABBOCCONARE, ACERBUCCIO, ACETO, ACQUOLINA,


AFFAMATO, AGNO, AGRO, ALLECCORNIRE, AMAROGNOLO, AMMOSTARE,
APPETITO, ACCENDERE, ACCENDENTE, ACCENDIMENTO, AFFOLLATO
Voce dell'uso AGGANGARE
voce fam. da non usare in soggetto grave ACQUACCHIATO

III. 5. LE FONTI
Con lo scopo di confrontare il dizionario di Tommaseo con il pi autorevole vocabolario
dellepoca, ovvero il Vocabolario degli Accademici della Crusca, si qui deciso di
ricercare ed elencare gli autori che compaiono pi frequentemente in modo da notare
eventuali corrispondenze o divergenze con il Vocabolario.

La ricerca si limiter alla lettera A del Dizionario e ai lemmi relativi al lessico


gastronomico.37

37
Tutti i lemmi presi in esame si possono consultare nel capitolo LEMMARIO

47
Gli autori pi ricorrenti sono: Anton Maria Salvini (44 ricorrenze), Francesco Redi (44
ricorrenze), Giovanni Boccaccio (42 ricorrenze), Giovan Vittorio Soderini (38 ricorrenze),
Dante Alighieri (30 ricorrenze), Piero De Crescenzi (28 ricorrenze), Giovanni Tozzetti
Targioni (26 ricorrenze), Francesco Berni (24 ricorrenze), Niccol Forteguerri (23
ricorrenze) e Lorenzo Magalotti (22 ricorrenze).

Autori pi ricorrenti tra le citazioni della lettera A del


Dizionario Tommaseo-Bellini
50
40
30
20
10
0

Di seguito invece, verranno elencate in ordine alfabetico le fonti maggiormente citate:

Ar.e Arios. Fur. L'Orlando Furioso di messer Lodovico Ariosto. Venezia, Valgrisi, 1603,
in-4. Milano, Pirotta, 1818, in-4. Torino, 1830, in-8.

Bern. Orl. L'Orlando innamorato di Matteo M. Bojardo, rifatto tutto di nuovo. Venezia,
Eredi di Lucantonio Giunta, 1541 e 1545, in 4. E Fiorenza (Napoli), 1725, in-4. E ivi,
Molini, 1827-28, vol. 3, in-12

Bern. Rim. Rime burlesche del Berni e d'altri. Libro primo, Firenze, Giunti, 1548. Libro
secondo, ivi, 1555, in-8. Si cita anche la ristampa di Napoli con la falsa data di Londra
e Firenze, 1723, vol. 3, in-8.

Bocc. Decam. Il Decamerone. Firenze, Giunti, 1587, in-4. Amsterdam (Napoli), senza
nome di stampatore, 1718, vol. 2, in-8. Parma, Blanchon, 1812, vol. 8 in-16, oltre
qualche altra delle migliori edizioni; e specialmente quella di Lucca, 1761, in-4, alla
quale serv di norma il celebre testo a penna scritto nel 1384 da Francesco di Amaretto
Mannelli, che si conserva nella Laurenziana, al n. 1 del banco XLI, e che fu poi consultato
anche dagli Accademici della quarta impressione del Vocabolario. L'abbreviatura Bocc.

48
Canz., e i due numeri aggiunti, significano la Giornata nella quale p osta la Canzone, e
la stanza.

Buonarr. Fier. La Fiera, commedia in versi, divisa in cinque giornate, ciascheduna delle
quali contiene cinque atti; colle Annotazioni d'Anton Maria Salvini. Firenze, Tartini e
Franchi, 1726, in-fol. I tre numeri aggiunti alle citazioni degli esempi, indicano la
giornata, l'atto, e la sce na di ciaschedun atto.

Cresc. P. Agrar. Volgarizzamento del Trattato dell'Agricoltura di Piero de' Crescenzi, di


nuovo rivisto e riscontrato con Testi a penna dall'Inferigno (Bastiano de' Rossi). Firenze,
Giunti, 1605, in-4. Si allega il libro, il capitolo, ed i numeri di ciascun capitolo, i quali
in detta edizione sono posti di dieci in dieci versi. Fu ristampato con molte correzioni, in
Napoli, Mosca, 1724, vol. 2. in-8. in Verona, Vicentini e Franchini, 1851-52, vol. 3, in-8.
Gli antichi Accademici si valsero ancora d'altri Testi a penna, non avendo trovata
bastantemente sicura la stampa fiorentina procurata dall'Inferigno.

Magal. Lett. sci. o scient. Lettere scientifiche ed erudite. Firenze, Tartini e Franchi, 1721,
in-4.

Malm. o Malmant. Il Malmantile racquistato, poema di Perlone Zipoli (Lorenzo Lippi).


Firenze, con la data di Finaro, 1676, in-12. Ivi, Stamperia di S. A. R., alla Condotta,
1688, in-4. Ivi, Mocke, 1731, in-4. Ivi con le note del Minucci, del Biscioni e di A. M.
Salvini, Tipografia Bonducciana, 1788, vol. 2, in-4.

Red. Lett. Lettere. Firenze, Manni, 1724-27, vol. 2, in-4; il primo dei quali fu anche
ristampato dal medesimo nel1731. E ivi, Magheri, 1825, in-8.

Ricett. Fior. Prov. Ricettario fiorentino. Firenze, eredi di Bernardo Giunti, 1567, in-fol.
Ivi, Giunti, 1573, in-fol. Ivi, Cecconcelli, 1623, in-fol. Ivi, Vangelisti e Matini, 1670, in-fol.
Ivi, per Giovan Filippo Cecchi, 1696, in-fol. Si citano ancora le Provvisioni e Capitoli,
che stanno in principio e talora in fine delle suddette edizioni: tutte e cinque le quali si
notano via via co' numeri progressivi 1, 2, 3, 4, 5, premettendoli alla pagina della edizione
che si allega. Si cita anche la Lettera dedicatoria de' fisici e degli speziali, indirizzata al
Granduca Ferdinando in data del 15 novembre1597, premessa all'edizione del Ricettario
di quell'anno e dell'anno 1623, che copia pagina per pagina l'edizione del 1597, fatta da
Giorgio Marescotti. Firenze, in-fol.

49
Soder. Colt.o Coltiv. Trattato della Coltivazione delle viti. Firenze, Giunti, 1600, in-4. Ivi,
Manni, 1734, in-4. Sta a carte 179 e segg. del summentovato Testo della
Magliabechiana, numero 74, palchetto IV

Si poi notato che in ben 50 casi, le fonti sopracitate si trovano nel Vocabolario della
Crusca.

Di seguito verranno elencati rispettivamente a sinistra e a destra gli esempi tratti dal
Tommaseo- Bellini e dalla quarta Crusca.

A DIGIUNO A DIGIUNO
Bern. Rim. 1. 34. Una mattina a buon'otta, a Bern. rim. Una mattina a buonora a digiuno.
digiuno.
A MINUTO A MINUTO
Bocc. Nov. 77. 3. (C) Non per vender poi la Bocc. nov. 77. 3. Non per vender poi la tua
sua scienza a minuto, come molti fanno. scienza a minuto, come molti fanno.
A TUTTO PASTO A TUTTO PASTO
Bern. Orl. 1. 8. 15. Serviano a tutto pasto Bern. Orl. 1. 8. 15. Serviano a tutto pasto
quelle donne Succinte a mezza gamba in quelle donne Succinte a mezza gamba in
bianche gonne. bianche gonne
A TUTTO PASTO A TUTTO PASTO
Malm. 1. 66. E perch ossequii avea sera e Malm. 1. 66. E perch ossequj avea sera, e
mattina, E 'l titol di signora a tutto pasto. mattina, E 'l titol di signora a tutto pasto.
ABBAJARE ABBAIARE
Bern. Orl. 1. 10. 30. (C) Dice il proverbio che Bern. Orl. 1. 10. 30. Dice il proverbio, che chi
chi troppo abbaja S'empie il corpo di vento e troppo abbaia S'empie il corpo di vento, e non
non di pane (D'Astolfo, che millantava, e di pane
cadde).
ABBOCCARE ABBOCCARE
Buonarr. Fier. 134. 2. (C) Quand'un zinzinna, E Buon. Fier. 3. 2. 3. E quand'uno sbevazza, E
quando uno sbevazza, E che abbocca la zinna che abbocca la zinna Del fiasco, e della tazza.
Del fiasco e della tazza. []
ABBROSTITO ABBROSTITO
Ricett. Fior. 272. (C) Croste di pane abbrostite. Ricett. Fior. Croste di pane abbrostite,
macerate in aceto per mezz'ora.
ABBURATTATO ABBURATTATO
Cresc. Agric. volg. 424. (C) Farina di grano Cr. 9. 30. 2. Appresso vi si faccia impiastro,
abburattata. con farina di grano abburattata.
ABROSTINE ABROSTINE e ABROSTINO

50
Soder. Coltiv. 122. Ecco l'abrostino, o colore, Soder. Colt. 122. Ecco l'abrostino, o colore
prodotto dalla natura per supplimento di tutto prodotto dalla natura per supplimento di tutto
quello, dove mancassero l'ignoranze degli quello, dove mancassero l'ignoranze degli
uomini. E appresso: Se ne truova del bianco uomini, ec. se ne trova del bianco ancora, il
ancora, il quale fa il medesimo effetto al vin quale fa 'l medesimo effetto al vin bianco, che
bianco che fa 'l nero al nero. fa 'l nero al nero.
ACCATTATO ACCATTATO
Lipp. Malm. 7. 49. (C) Pane accattato. [] Malm. 7. 49. E li trov buon pane, e buon
formaggio, Tutto accattato, ed erbe crude, e
cotte. (qu Lat. commodatus.)
ACCOMPAGNARE ACCOMPAGNARE
Cresc. Agric. 451. (C) S'accompagnino insieme Cr. 9. 64. 2. S'accompagnino insieme buoi
buoi d'ugual potenza. d'ugual potenza.
ACCOMPAGNATURA ACCOMPAGNATURA
Buonarr. Fier. 107. 1. Bella accompagnatura Buon. Fier. 2. 5. 2. Bella accompagnatura
d'ufiziali! Ufiziali, piloti e capitani! d'ufiziali! Ufiziali, piloti, e capitani.
ACCOPPIARE ACCOPPIARE
Bern. Rim. burl. 1. 65. Io non v'accoppier Bern. rim. Io non v'accoppier, come le pere, O
come le pere, E come l'uova fresche, e come i come l'uova fresche.
frati. []
ACCURATEZZA ACCURATEZZA
Soder. Coltiv. 97. (C) Volendo fare un vin E Colt. Sod. 97. Volendo fare un vin buono ec.
buono userai questa accuratezza userai questa accuratezza.
ACERBEZZA ACERBEZZA
Cresc. Agric. volg. 171. L'uve, le quali Cr. 4. 18. 1. L'uve le quali conservar vogliamo,
conservar vogliamo, si voglion cogliere senza si voglion coglier senza guastarle, che non
guastarle, che non sieno per acerbezza aspre, sieno per acerbezza aspre, n per maturezza
n per maturezza magagnate. magagnate.

ACERBISSIMO ACERBISSIMO
Cresc. Agric. volg. 178. (C) L'agresto secco Cr. 4. 26. 1. L'agresto secco cos da fare :
cos da fare . Togli l'uve acerbissime, e pesta Togli l'uve acerbissime, e pesta.
e priemi
ACERBO ACERBO
Cresc. Agric. volg. 176. L'uve colte troppo Cr. 4. 22. 5. L'uve ec. colte troppo acerbe fanno
acerbe, fanno il vino pi acerbo. il vino pi acerbo.

ACETATO ACETATO
Soder. Colt. 100. (C) Invasellalo (l'aceto) in Sod. Colt. 100. Invasellalo in botte acetata, e
botte acetata, e sar buono. sar buono (l'aceto)

ACETOSITA ACETOSITA

51
Cresc. Agric. volg. 194. (C) Se olio d'uliva si Cr. 4. 35. 4. Conviensi adunque trasmutare in
metta nei vaso tanto che cuopra la superficie testi il vino ec. acciocch non s'affoghi, ed
del vino, ottimamente dall'acetosit si abbia respirazione, se dell'acetosit non si
difende. E 182. Conviensi adunque trasmutare tema.
in testi il vino acciocch non s'affoghi, e Ricett. Fior. 59. Il ribes una pianta, che ha il
abbia respirazione, se dell'acetosit non si gambo rosseggiante, che volge al verde, tenero;
tema. il sapore del quale dolce con alquanto
2. Il Sapore acido. Ricett. Fior. 32. (C) Il d'acetosit.
sapore del quale (ribes) dolce con alquanto
d'acetosit.
ACQUETTA ACQUETTA
Soder. Coltiv. 77. (C) Alcuni volendo fare Sod. Colt. 77. Alcuni volendo fare acquetta alla
acquetta alla romanesca, dirompendo il vino e Romanesca, dirompendo il vino, e
diguazzandolo bene con un baston tondo dal diguazzandolo bene ec.
cocchiume per quattro ore, vi pongono un po'
pi sale e acqua per met.

ACQUISTARE ACQUISTARE
Bocc. Dec. 5. 185. (C) Spendendo Federigo Bocc. nov. 49. 4. Spendendo adunque Federigo,
oltre ad ogni suo potere molto, e niente ec. e niente acquistando, siccome di leggieri
acquistando, le ricchezze mancarono. avviene, le ricchezze mancarono.
ACQUOLINA ACQUOLINA
Malm. ivi. Sente venirsi l'acquolina in bocca: Malm. 7. 10. Sente venirsi l'acquolina in bocca.
Si sente consumare dall'appetito, e per questo
gli soprabbonda la saliva in bocca
ACREDINE ACREDINE
Ricett. Fior. 28. (C) Lo averlo (il cinnamomo) Ricett. Fior. 28. Lo averlo (il cinnamomo)
assomigliato alla ruta non rispetto assomigliato alla ruta, non rispetto all'odore
all'odore ma per l'acredine del sapore del cinnamomo soavissimo, ed ingratissimo
nella ruta, ma per l'acredine del sapore.
ACRIMONIA ACRIMONIA
Ricett. Fior. 23. (C) Nel sapore si sente una Ricett. Fior. Nel sapore si sente una certa
certa acrimonia aromatica, che non offende il acrimonia aromatica, che non offende il gusto.
gusto.
AFFAMATISSIMO AFFAMATISSIMO
Bocc. Dec. 5. 176. (C) Fuori trattone il Bocc. nov. 48. 12. A due mastini il gitt, li
cuore, a due mastini il gitt; li quali quali affamatissimi, incontanente il
affamatissimi, incontanente il mangiarono. mangiarono.

AGLIO AGLIO
Bocc. nov. 72. 5. E quando le mandava un
mazzuol d'agli freschi, che egli aveva i pi belli

52
Bocc. Nov. 72. 5. E quando le mandava un della contrada in un suo orto.
mazzuol d'agli freschi, ch'egli aveva i pi belli
della contrada.

AGRESTINO AGRESTINO
Soder. Colt. 81. (C) Taglierai tutti gli acini Soder. Colt. 81. Taglierai ec. tutti gli acini
agrestini e non maturi. E 123. Di questa agrestni, e non maturi.
lambrusca n' un'altra razza, che conduce E Soder. Colt. 123. Di questa lambrusca n'
l'uva sempre agrestina, minuta e un'altra razza ec. che conduce l'uva sempre
rossiccia. E 125. Bisogna corle (le uve) sane, agrestna, minuta, e rossiccia.
non punto maculate o malmenate, non fuor del E Soder. Colt. 125. Bisogna corle (le uve) sane,
dovere mature, n agrestine. non punto macularte, o mal menate, non fuor
del dovere mature, n agrestne.

ALARE ALARE
Malm. 2. 56. E in su due sassi posti per alari, Malm. 2. 56. E in su due sassi posti per alari
sopra un altro sedendo, i pi distese Sopra un altro sedendo i pi distese

ALCHERMES ALCHERMES
Ricett. Fior. del 1567. a. c. 151. (Gh.) Ricett. Fior. 174. Lattovaro alchermes di
Lattovaro alchermes di Mesne Mesue.

ALLUPARE ALLUPARE
Malm. 4. 22. (C) Se morte fin di tutte le Malm. 4. 22. Se morte fin di tutte le sciagure,
sciagure, Come allupar mi sento, ancor che Come allupar mi sento, ancor che morto?
morto?
AMABILE AMABILE
Buon. Fier. 2. 3. 4. Vini amabili, scarsi; Buon. Fier. 2. 3. 4. Vini amabili scarsi, bruschi
bruschi, in copia. in copia.

AMARASCA AMARASCA
Malm. 3. 58. (C) Ha nobil bardatura, tinta in Malm. 3. 58. Ha nobil bardatura tinta in broda
broda Di cedri, di ciriege, d'amarasche. Buon. Di cedri, di ciriege, e d'amarasche.
Fier. 2. 3. 4. Vin d'amarasche, lacrime e Buon. Fier. 2. 3. 4. Vin d'amarasche, lacrime, e
raspati Pi che da contentarsi. E sc. 12. Oh raspati Pi che da contentarsi.
E Buon. Fier. sc. 12. Oh bellezza di fragole, oh
bellezza di fragole, oh dovizia, Pi che altro di
dovizia Pi che altro di prugne, e d'amarasche!
prugne e d'amarasche.

AMAROGNOLO AMAROGNOLO
T. Ricett. Fior. 18. Il liquore (del balsamo Ricett. Fior. Il liquore di colore tan oscuro
dell'Indie occidentali) di sapore ec. di sapore amarognolo.
amarognolo, molto acre

53
AMMOLLARE AMMOLLARE
Soder. Colt. 37. (C) O veramente tenendo (la Soder. Colt. 57. O veramente tenendo (la
marza) in un bicchier d'acqua fresca chiara ad marza) in un bicchier d'acqua fresca chiara ad
ammollare ammollare.

AMOSCINA AMOSCINA
Ricett. Fior. 189. (C) Amoscine fresce numero Ricett. Fior. Amoscine numero cento; bolli in
cento, bolli in acqua comune quanto acqua comune quanto basta.
basta. E 191. Amoscine numero sessanta, E Ricett. Fior. altrove: Amoscine numero
passule purgate once sei. Infondi ogni cosa in sessanta, passule once sei; infondi ogni cosa in
siero di capra. siero di capra.
ANACARDINO ANACARDINO
Ricett. Fior. 94. (C) Simile a quello che Ricett. Fior. 94. Simile quello, che
chiamato mele anacardino. chiamato mele anacardino.

ANDARE ANDARE
Bocc. Decam. Introd. p. 96. (Gh.) Egli non si Bocc. Introd. 45. Egli non si disdice pi a noi
disdice pi a noi l'onestamente andare, che l'onestamente andare, che faccia a gran parte
faccia a gran parte dell'altre lo stare dell'altre lo stare disonestamente.
disonestamente.

ANDARE A GUSTO ANDARE A GUSTO


Bern. Orl. 2. 3. 66. (C) Ma quella donna non Bern. Orl. 2. 3. 66. Ma a quella donna non
andava a gusto. andava a gusto.

ANDAREA TAVOLA ANDARE A TAVOLA


Bocc. Nov. 29. 25. (C) Sentendo le donne e' Bocc. nov. 29. 25. Sentendo le donne, e' cavalieri
cavalieri nel palagio del Conte adunati per nel palagio del Conte adunati per dovere andare a
dovere andare a tavola, l se n'and. tavola, l sen'and.

ANDARE ALLA BANDA ANDARE ALLA BANDA


Bern. Orl. 2. 27. 46. (C) Va la galea Bern. Orl. 2. 27. 46. Va la gala stranamente
stranamente alla banda . alla banda

ANGELA ANGELA
Soder. Colt. 119. (C) E l'uva angela e zibibo Soder. Colt. 119. Altre ce ne ha ec. queste sono
bianco e nero. ancora di tre volte, e di cinque, e l'uva angela, e
zibibo bianco, e nero.

ANNEGARE ANNEGARE
Bocc. Nov. 17. 53. (C) Lei in mare, gi eran Bocc. nov. 17. 53. Lei in mare, gi eran pi
pi anni passati, essere annegata. anni passati, essere annegata.

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APOSTEMA APOSTEMA
Cr. 3. 7. 12.(C) La farina gli raunamenti, Cr. 3. 7. 12.La farina ec. gli raunamenti, cio
cio, enfiature e apostemi matura. E enfiature, e apostemi matura.
appresso: Il grano con sale mischiato le E Cr. appresso: Il grano, con sale mischiato, le
aposteme matura e apre. E5. 48. 17. Lo aposteme matura, e apre.
impiastro delle rose cotte e peste, non premute, E Cr. 5. 48. 17. Lo 'mpiastro delle rose cotte, e
poste sopra il caldo apostema, lo solve e peste, non premute, poste sopra 'l caldo
rompe. E cap. 50. 2. Le sue cime (del rovo) apostema, lo solve, e rompe.
vagliono contro le calde aposteme. E E Cr. cap. 50. 2. Le sue cime (del rovo) ec.
appresso: Contro i caldi apostemi vi si pongono vagliono ec. contro le calde aposteme.
suso le foglie delle sue sommitadi. E Cr. appresso: Contro i caldi apostemi vi si
pongano suso le foglie delle sue sommitadi.

APPARECCHIATO APPARECCHIATO
Bocc. Nov. 92. 9. (C) E per la man presolo, Bocc. nov. 92. 9. E per la man presolo, nella
nella camera apparecchiatali ne 'l men. camera apparecchiatali nel men.

APPASSIRE APPASSIRE
Soder. Colt. 89. (C) Il vino passo, che da' Greci Soder. Colt. 89. Il vino passo, che da' Greci
tanto lodato, si fa coll'uve lasciate appassire. tanto lodato, si fa coll'uve lasciate appassire.

APPETITO APPETITO
Bern. Rim. 1. 33. (C) Ha perduto il gusto e Bern. rim. Ed ha perduto il gusto, e l'appetito
l'appetito.

APPRESTO APPRESTO
Bocc. Nov. 99. 21. (C) Ed avendo ogni Bocc. nov. 99. 21. Ed avendo ogni appresto
appresto fatto, ed essendo per cavalcare, disse fatto, ed essendo per cavalcare, disse alla sua
alla sua donna. donna.
ARMARE ARMARE
Ar. Fur. 27. 54. (C) Avendo armato il re di Ar. Fur. 27. 54. Avendo armato il Re di
Sericana Di sua man tutto il re di Tartaria Sericana Di sua man tutto il Re di Tartaria.

ARROSTO ARROSTO
Malm. 5. 22. (C) Che Baconero, il quale un Malm. 5. 2. Che Baconero, il quale un
avventato, Nel dar la palla all'altro di avventato Nel dar la palla all'altro di nascosto,
nascosto, Senza guardarla prima, avea Senza guardarla prima, avea scambiato, E preso
scambiato, E preso un granchio, e fatto un un granchio, e fatto un grande arrosto.
grande arrosto.

AVERE APPETITO AVERE

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Bern. Orl. 1. 2. 65. (C) Ecci, diceva, alcun Bern. Orl. 1. 2. 65. Ecci, diceva, alcun altro
altro giostrante Ch'abbia qualche appetito di giostrante, Ch'abbia qualche appetito di cascare?
cascare

Il Dizionario Tommaseo-Bellini presenta in molti casi un numero di esemplificazioni


maggiori rispetto al Vocabolario della Crusca (quarta edizione): infatti vi sono altri 62
esempi, oltre i 50 sopracitati, che non troviamo nel Vocabolario riguardanti le medesime
fonti. Ad esempio troviamo riferimenti a AR. FUR. anche in AJUTARE, ANETO,
ACCHETARE, APPARECCHIATO, AZZUFFARE, e riferimenti a Boccaccio nelle voci
OGNI POCO, AGRO, AMARINO, ARANCIATA, ACCORGERE.
Sono presenti, inoltre, nel Tommaseo-Bellini, delle voci non esistenti nella Quarta Crusca:

A BERTOLOTTO, A CREPA PANCIA, A LESSO, A ROSTO (nella forma ARROSTO),


ABBRUSTOLIRE, ABBRUSTOLITO, ACQUA COTTA, ALIMENTOSO,
ALLAPPARE, ALLEGROCCIO, APPOZZARE.

Queste saranno tutte incluse nella Quinta Crusca ad eccezione di ALLAPPARE, non
presente in nessuna edizione del Vocabolario.

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