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II
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Project
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cimen book. It has survived
Grammatica Visiva note only five centuries,
Teoria
but also the
della leap into electronic typesetting, remai-
Gestalt
ning essentially
Spazio, visione unchanged.
e percezioneIt was popularised in
the 1960s with the release of Letraset sheets con-
III
Grammatica Visiva e Teoria della Gestalt
eGutenberg Project
IV
Indice
Grammatiche Visiva e
Teoria della Gestalt VII
1. Il meccanismo della visione 2
2. Le teorie sulla percezione 20
3. Il linguaggio della grafica 67
4. Lintervista a Carlo Sini 88
I. Riferimenti 94
II. Indice delle immagini 107
III. Biografie degli autori 123
IV. Ringraziamenti 128
V
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ning essentially unchanged. It was popularised in
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VI
Grammatica Visiva e Teoria
della Gestalt
L
Lorem ipsum
esperienza didattica maturata durante il cor-
so di Graphic Design delisCorsosimply di dummy
Laurea intext of
Teoria
the printing and
e Tecnologia typesetting
della industry.
Comunicazione LoremlUniver-
presso Ipsum
sitbeen
has deglithe
Studi di Milano-Bicocca
industrys standard dummy confluita nella
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realizzazione di questa collana distribuita in diver-
since the 1500s, when an unknown printer took a
si formati elettronici, articolata in sette lezioni che
galley of type
intendono and scrambled
affrontare le diverseit to make a type
tematiche spe-
connesse
cimen book. It has survived
alla progettazione not only fivedella
grafica nellambito centuries,
comu-
but also thevisiva,
nicazione leap into electronic
snodandosi typesetting,
attraverso remai-
un costante
percorso
ning di analisi
essentially dello stato
unchanged. It dellarte, di osserva-
was popularised in
zione degli interpreti pi significativi e di esplora-
the 1960s with the release of Letraset sheets con-
zione degli scenari pi innovativi, fornendo di volta
in volta strumenti, spunti ed occasioni di riflessio-
taining Lorem
ne, confronto, partecipazione Ipsum passages,
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Come la grammatica PageMaker
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me di regole indispensabili per la corretta formula-
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zione di frasi e sintagmi, cos release of Letraset
la grammatica visiva
descrive un corpussheets
di principi e norme
containing Loremin base
Ipsumai
quali il mondo visivo si costruisce davanti ai nostri
passages, and more recently
occhi. Sapere riconoscere gli elementi che ne fanno
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parte e avere conoscenza delle publishing
sue regole softwa-
sintatti-
che permette di interpretare correttamente ilinclu-
re like Aldus PageMaker testo
ding versionsilofpunto
visivo, ma anche, rovesciando Lorem Ipsum.di
di vista,
costruire messaggiwith
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efficaci e di sicuro
release effetto.
of Letraset
Il presente volumesheets
vuolecontaining
accompagnare Loremil Iplettore
alla scoperta delle principali leggi visive attraverso
un percorso teorico e pratico.
VII
VII
1. Il meccanismo
della visione
PERCE ZIONE
L o studio della grammatica visiva e dei principi
che sono alla base della progettazione della comu-
nicazione visuale non pu prescindere dalla presa
di coscienza della dicotomia esistente tra visione e
percezione. Se la vista costituisce il mezzo attraver-
so cui recepiamo gli stimoli luminosi e, quindi, la
figura, il colore, le misure e la posizione degli og-
getti, la percezione visiva rappresenta il processo
mediante il quale il cervello elabora le informazioni
registrate dai nostri occhi e le traduce in dati pi
complessi che sono successivamente messi a dispo-
sizione delle funzioni cognitive superiori.
Al di l di quello che si potrebbe facilmente pensa-
re, infatti, il mondo visivo che sta davanti ai nostri
occhi (o, per utilizzare un termine pi filosofico, il
mondo fenomenico costituito dagli oggetti e degli
eventi che viviamo come presenti intorno a noi1 )
1. Gaetano Kanizsa,
Grammatica del vedere.
Saggi su percezione e gestalt
(Il Mulino, 1985), 34.
3
non la copia esatta - la fotografia - dellambiente
che ci circonda, ma il risultato di un intervento di
mediazione operato dal nostro cervello che, attra-
verso una complessa sequenza di operazioni, assimi-
la, manipola e organizza le informazioni sensoriali
provenienti dal mondo esterno.
4
001
5
Il ruolo del cervello nel processo di percezione visi-
va, oggi unilateralmente riconosciuto, stato a lun-
go dibattuto dagli studiosi che, negli anni, si sono
raccolti attorno a due scuole di pensiero diametral-
mente opposte.
6
A risolvere almeno parzialmente la disputa fu lo
psicologo gestaltista Kurt Koffka che, nel 1935, po-
nendosi la domanda retorica Why do things look as
they do?, contribu a sgretolare le convinzioni dei se-
guaci del realismo ingenuo, mostrando come il loro
ragionamento risultasse fallace davanti a particolari
categorie di immagini - le illusioni ottiche - in cui
a stimoli identici corrispondono percezioni diverse.
002
7
Lepisodio segn un punto di svolta nel lungo di-
battito, decretando il rapido declino del realismo in-
genuo in favore della posizione del realismo critico
che, come detto, postula una netta distinzione tra
mondo fisico e mondo percepito e pone, semmai, il
problema pratico della misura del grado di corri-
spondenza tra i due.
8
complesso sistema di lenti naturali (rispettivamen-
te la cornea, il cristallino e il corpo vitreo) e com-
pletato da una sorta di pellicola (la retina), raccoglie
tali stimoli e li convoglia sui recettori della retina.
003
9
Questultima traduce i dati recepiti in impulsi
elettrici che sono inviati prima alla cellule nervo-
se, dove linformazione affinata in base a mec-
canismi innati e legati allesperienza, ed infine,
per il tramite del nervo ottico, al cervello, dove
avviene lelaborazione definitiva dellinformazio-
ne visiva.
10
004
004. Rappresentazione
3D del processo visivo-
percettivo.
11
Il processo sommariamente descritto qui sopra
riflette solo parzialmente la complessit del no-
stro sistema percettivo. Pensiamo alla composi-
zione dello spazio: essa si fonda su tre dimen-
sioni (lunghezza, altezza e profondit), mentre
gli stimoli luminosi producono sulla retina delle
immagini bidimensionali, assolutamente prive di
profondit. Come possibile, dunque, che il no-
stro cervello, a partire da unimmagine bidimen-
sionale, sia in grado di dare origine allesperienza
di un mondo tridimensionale? La risposta si cela
dietro i cosiddetti indizi di profondit. Tra questi
si distinguono quelli di tipo fisiologico e quelli di
carattere cognitivo, spesso utilizzati nellambito
della comunicazione visiva per suggerire il senso
della tridimensionalit.
12
in base al grado di tensione dei muscoli ciliari),
la disparit binoculare (ossia lo scarto esistente
in termini di punto di vista tra locchio destro e
locchio sinistro) e la convergenza oculare (ovve-
ro il meccanismo per quale lasse visivo destro
e quello sinistro si avvicinano o si allontanano
a seconda della distanza delloggetto da fissare).
005
13
I secondi, invece, meritano qualche parola in pi: in
questa sede, per, ci soffermeremo solo su quelli pi
importanti.
006
14
Molto importante anche lindice di grandezza re-
lativa, in base al quale oggetti di grandi dimensioni
tendono ad apparire pi vicini rispetto ad oggetti
identici ma pi piccoli.
007
007. Esemplificazione
dellindice di grandez-
za relativa: il cerchio pi
grande pare fisicamente
pi vicino di quello dalle
dimensioni pi ridotte.
15
Da non confondersi con il principio di grandezza
familiare che, invece, viene applicato dal nostro si-
stema nervoso quando, in assenza di altre informa-
zioni di profondit, la conoscenza delle dimensioni
consuete di un certo oggetto tende ad influenzare la
distanza a cui ci appare.
008
16
Infine, laltezza relativa, per il quale pi un oggetto
alto rispetto al livello dellorizzonte, pi apparir
distante.
009
17
Il quadro generale che in questo capitolo abbia-
mo cercato di presentare al lettore non restituisce
unidea esaustiva dei meccanismi attraverso i qua-
li il sistema visivo-percettivo trasforma gli stimoli
luminosi in adeguate rappresentazioni mentali, ma
ha il pregio di metterne in luce la complessit e di
sottolineare, una volta di pi, il ruolo centrale del
sistema nervoso, la cui creativit legata a matrici
diverse, fondate su determinanti genetiche e psico-
logiche ancor prima che fisiche.
18
2. Le teorie sulla
percezione
ORGANIZ ZAZIONE
C ome abbiamo visto nel primo capitolo, la per-
cezione visiva un complesso processo neurale che
trasforma i dati sensoriali registrati dai nostri occhi
in informazioni pi complesse in cui spesso conver-
gono la nostra conoscenza del mondo e lesperienza
passata.
21
La disputa tra le due scuole di pensiero non fu cosa
nuova, ma riaccese unantica rivalit mai realmente
sopita che fondava le sue radici nellantica Grecia
e nellanalisi delle determinanti esperienziali nello
studio della conoscenza.
010
22
La teoria che da lui prende il nome fu elaborata in-
torno alla met del XIX secolo e sostiene che la per-
cezione non la somma lineare dei dati sensoriali
(quelli che lui chiama sensazioni elementari), ma il ri-
sultato di unoperazione complessa che, muovendo
da essi, e sovrapponendovi processi di associazione
e di apprendimento, conduce ad una sintesi creativa
e personale.
23
Bench limitata allo studio della percezione, la te-
oria di Helmholtz contribu a diffondere i germi
di quella posizione filosofica ed epistemologica poi
passata alla storia con il nome di costruttivismo cogni-
tivo,3 secondo la quale il mondo che esperiamo quo-
tidianamente non un dato oggettivo ma il risultato
dellattivit costruttrice della nostra mente.
24
2.2 La teoria della Gestalt
25
sumono propriet differenti in base alle unit in cui
sono inserite. Viene cos rifiutato lAssociazionismo4
e i suoi assunti di fondo, come la combinazione di
elementi quali sensazioni, percezioni e immagini in
forza di leggi di mera contiguit.
4. Corrente psicologica e
filosofica, nota anche con In aderenza a questa filosofia, la
i nomi di Elementarismo percezione visiva viene spiegata
e di Atomismo, secondo
la quale ogni evento psi- come un processo immediato e di-
chico complesso deriva
da elementi psichici pi namico, avulso da a logiche ester-
semplici, tra loro legati da ne (come associazioni, inferenze
leggi di associazione.
Per ulteriori informazioni e giudizi), in cui un ruolo fonda-
si veda: http://www.sa-
pere.it/enciclopedia/asso mentale svolto dalle leggi di uni-
ciazionismo+%28psicolo ficazione formale, ossia da principi
gia%29.html
26
innati (e in quanto tali indipendenti dallesperienza
esterna) relativi alla forma, al colore e al movimen-
to che sono attivati dalle caratteristiche intrinseche
dello stimolo e che guidano il nostro sistema occhi-
cervello verso lorganizzazione del campo visivo.
Ne deriva che:
27
importante per sapere che:
6. Gaetano Kanizsa,
Grammatica del vedere.
Saggi su percezione e ge-
stalt (Il Mulino, 1985),
71.
28
2.2.1 Legge della vicinanza
7. Ivi, 48.
8. Ibidem.
29
011
012
011. Il logo UNIM e lu-
nificazione in base alla
legge della vicinanza
30
013
31
2.2.2 Legge della somiglianza e del
destino comune
32
016
33
018
34
Una naturale derivazione di questa legge il princi-
pio del destino comune, che si basa sulla somiglianza
di comportamento:
10. Ibidem.
020
35
2.2.3 Legge della continuit di
direzione
In altre parole:
il sistema visivo sembra funziona-
re in modo che un segmento rettili-
11. Davide Cremonesi, neo tende ad evitare bruschi cam-
Dalla Percezione alle il-
lusioni ottiche (2010), biamenti di direzione e pertanto,
10. Lavoro svolto e con-
validato nellambito del ad un incrocio con altri segmenti,
corso di Psicofisica e si unifica di preferenza con quello
Percezione tenuto dal
professor Natale Stucchi, che continua nella medesima dire-
ordinario dellUniversi-
t degli Studi di Milano- zione. Anche le linee curve tendono
Bicocca. a mantenere per quanto possibile il
12. Gaetano Kanizsa, proprio andamento e, dopo un in-
Grammatica del vedere.
Saggi su percezione e gestalt crocio, continuano fenomenicamen-
(Il Mulino, 1985), 52-53. te nel segmento che meno si discosta
da tale andamento.12
36
021
37
2.2.4 Legge della chiusura
38
022
39
2.2.5 Legge della Prgnanz
40
026
41
029
42
031
032
43
2.2.6 Linfluenza dellesperienza
passata
44
Il filmato disponibile on-line all indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=falIQVhQm0c
Gli spot pubblicitari realizzati da Saatchi & Saatchi per Enel nel 2004
sfruttano il principio di esperienza passata in senso evocativo.
45
035
46
stato dimostrato che :
037
47
2.2.7 Larticolazione figura-sfondo
038
48
Il primo a dirigere la propria attenzione verso
questinteressante aspetto della percezione visiva fu
Rubin (1921), le cui riflessioni furono riprese alcuni
anni dopo in modo pi sistematico da Koffka, che se
ne fece portavoce. Ma fu Rubin a dimostrare che:
49
Una certa influenza ha lorientamento spaziale:
tendono cio ad essere figura le zone del campo i
cui assi coincidono con le direzione principali dello
spazio, la verticale e la orizzontale. [...]
Naturalmente quando nessuna delle condizioni
menzionate privilegia una parte del campo sulle al-
tre, si ha una situazione di ambiguit, nella quale
domina linstabilit e la continua reversibilit del
rapporto figura-sfondo.
In tale caso, esercita un certo ruolo anche limpo-
stazione soggettiva dellosservatore, che mediante la
direzione dellattenzione pu influire sulla riparti-
zione figura-sfondo risultante.19
039
50
Ne una perfetta esemplificazione il celebre vaso di
Rubin dove possibile vedere, alternativamente, ora
due volti ora un vaso. Infatti, i due volti ed il vaso
non possono essere percepiti contemporaneamente:
040
51
041
52
042
53
2.3 Il movimento del New Look
of Perception
22. Il funzionalismo la
corrente psicologica nata
alla fine dellOttocento
negli Stati Uniti secondo
la quale i fenomeni psi-
chici devono essere letti
non singolarmente, ma
come funzioni median-
te le quali lorganismo si
adatta allambiente fisico
e sociale.
54
Seguendo questa corrente di pensiero, gli esponenti
del movimento furono in grado di dimostrare che
la percezione visiva, oltre a rispondere ai principi
descritti con perizia dalla scuola della Gestalt, pu
essere influenzata da dati puramente soggettivi,
come il significato emotivo attribuito allo stimolo,
o le motivazioni, i bisogni e le aspettative maturate
dal singolo individuo.
55
e deve solo essere raccolta dal soggetto, senza lin-
tervento di funzioni cognitive superiori. Ma questo
non significa che esista una sola visione possibile:
linformazione percettiva contenuta nellambiente,
infatti, non data a priori ma si viene a costruire
dalla relazione che si instaura fra loggetto e lindivi-
duo. A queste informazioni insite nella stimolazione
originaria Gibson ha dato il nome di affordance, ne-
ologismo coniato per indicare linsieme di azioni che
un oggetto invita a compiere su di s.
043
043. La maniglia della
porta uno dei pi celebri
esempi di affordance: lin-
vito a ruotare e spingere.
56
2.5 La teoria computazionale
di Marr
57
Per questo si rende necessario un terzo livello, nel
quale il nostro cervello completa la rappresentazio-
ne per mezzo di informazioni pi accurate, generan-
do una schema tridimensionale questa volta ogget-
tivo, in grado di riflettere la complessit del campo
visivo.
58
2.6 Le illusioni ottiche
59
La tendenza innata ad organizzare la realt che si
manifesta ai nostri occhi sempre e comunque in base
alle leggi di unificazione formale il motivo che ge-
nera in molti casi il curioso fenomeno delle illusioni
ottiche.
60
044
61
046
047
62
048
63
050
051
64
052
65
3. Il linguaggio
della grafica
COMUNICA ZIONE
P ur limitatamente alle condizioni di progetta-
zione e di fruizione, pensare alla componente visi-
va di una comunicazione significa principalmente
creare identit, discriminazione e gerarchia. Anche
nelle condizioni pi sfavorevoli, infatti, sono questi
gli scopi delle manipolazioni ostensive, ai fini, da un
lato di veicolare un messaggio e, dallaltro, di ope-
rare delle scelte comunicative che guidino lutente
nella fruizione e quindi nella ricezione dello stesso.
68
3.1 Identit, riconoscibilit e
memorabilit
69
La corretta identificazione dellemittente della co-
municazione permetter di associare un concetto
o unidea a una determinata azienda piuttosto che
a un determinato oratore e questo consentir, per
esempio, di rivolgere domande o di creare un con-
tatto diretto per avere maggiori informazioni o - po-
tenzialmente - un contatto commerciale.
70
Inoltre ci si pu rifare al manuale di immagine coor-
dinata, qualora questo fosse disponibile, per utiliz-
zare, secondo le indicazioni che vi sono contenute,
il carattere aziendale, eventuali font accessori o sosti-
tuitivi, i colori istituzionali primari e/o altri abbi-
namenti con colori secondari, eventuali tagli delle
immagini, trattamenti grafici particolari, come lu-
so di singoli elementi connotativi, texture o format
particolari per rimanere coerenti con limpostazione
comunicativa generale.
71
Tuttavia, la riconoscibilit va garantita non solo
allidentit dellemittente, ma anche al singolo ele-
mento del progetto complessivo, mantenendo al suo
interno un linguaggio che, pur soddisfacendo le esi-
genze comunicative di ogni singolo contenuto, sia
coerente, omogeneo, unitario e sistematico.
3.2 Discriminazione
72
menti di elaborazione visiva di cui disponiamo. Se in
alcuni settori esistano gi forme compositive conso-
lidate e forme semiotiche particolari e stabili,27 altri
ambiti sono privi di linguaggi cosi stabili e ricor-
renti e perci il rischio quello di inventare sempre
nuove soluzioni per essere creativi anzich seguire
quantomeno prassi diffuse.
73
Allinterno del contenuto informativo stesso per
si possono andare a ritagliare degli elementi di di-
scriminanti visive: le titolazioni, le didascalie o le
legende, etc. Facendo un parallelismo con il libro o
una pubblicazione editoriale sono questi gli elemen-
ti che costituiscono in genere i peritesti.
054
74
3.3 Gerarchia, spazio e griglia
75
056
057
76
3.3.1 Contrasto
77
058
78
3.3.2 Ripetizione
79
060. Lutilizzo di ele-
menti ricorsivi immedia-
tamente riconoscibili che
permettono di collegare
un contenuto informativo
ad un altro (come icone, 060
link, elenchi puntati e nu-
merati) di fondamentale
importanza per dare uni-
tariet alla comunicazio-
ne e favorire la corretta
fruizione del messaggio.
80
3.3.3 Allineamento
81
061. Allineare il testo in
modo corretto impor-
tante per agevolare la let-
tura e mantenere un ordi-
ne compositivo di fondo.
061
82
Gli allineamenti e la griglia compositiva dellarte-
fatto comunicativo possono essere costruiti a par-
tire da punti significativi di intersezione delle linee
create dal posizionamento dei macro elementi. Per
esempio, nel caso di una presentazione, la linea di
base ed il margine destro e sinistro di una titolazio-
ne o della testata di una slide.
062
83
3.3.4 Prossimit
063
063. Il raggruppamento
degli elementi che sono
concettualmente affini
concorre a rendere pi
chiara la struttura della
pagina ed aiuta il ricono-
scimento del messaggio.
84
Gli elementi che non appartengono a questa unit
concettuale dovrebbero essere mantenuti spazial-
mente separati, cos che a colpo docchio sia possibi-
le capire che cosa va insieme e cosa no.
85
064
86
4.Lintervista
Carlo Sini
89
065
90
Il filmato disponibile integralmente on-line al
seguente indirizzo:
http://vimeo.com/egutenbergprj/grammatica-
visiva
91
La regola strutturale non obbedisce a ragioni strutturali
ma a ragioni di altra natura che caratterizzano il senso
del messaggio, non il suo semplice significato.
Carlo Sini
92
I. Riferimenti
Bibliografia
95
9. Bollini, Letizia, e Massimo Greco. Organizzare pre-
sentazioni efficaci. Progettare e realizzare diapositive per
parlare in pubblico. Hoepli, 2008.
96
18. Gibson, James Jerome. The ecological approach to vi-
sual perception. Houghton Mifflin, 1979.
97
26. Kanizsa, Gaetano. Grammatica del vedere. Saggi su
percezione e gestalt. Il Mulino, 1985.
98
35. Klee, Paul. Teoria della forma e della figurazione. Fel-
trinelli, 1959.
99
44. Messina, Laura. Percezione e comunicazione visiva.
CLEUP, 2000.
100
52. Tufte, Edward R. The cognitive style of PowerPoint:
pitching out corrupts within. Graphics Press, 2006.
101
Sitografia
1. A LIST apart
http://www.alistapart.com/
2. Illusione ottica
http://it.wikipedia.org/wiki/Illusione_ottica
4. Logolog
http://38one.com/logolog
6. Percezione
http://it.wikipedia.org/wiki/Percezione
102
8. Sensazione e Percezione
http://www.unipa.it/frapax/supportodidattico/materiali/
PSICOLOGIA2005/percezione-attenzione.ppt.pdf
103
13. Facchini, Rossella. I principi della Gestalt e
limpaginazione di una pagina Web
http://grafica.html.it/articoli/leggi/300/i-principi-
della-gestalt-e-limpaginazione-di-una-pagina-web/
104
18. Trussardi, Alberto. Comunicazione visiva: fattori
che determinano la formazione della figura
http://www.webfandom.com/comunicazione-visiva/
comunicazione-visiva-fattori-che-determinano-la-forma-
zione-della-figura/
105
II. Indice delle
immagini
Disclaimer
108
001. Davide Cremonesi e Valerio Radice, Cervello e per-
cezione (2011). Opera derivata da Taures, Brain diagram
it (2010) e da Selket Ventral-dorsal streams (2007).
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Brain_dia-
gram_it.svg?uselang=it
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ventral-dorsal_
streams.svg
109
005. AzaToth, Focus_in_an_eye (2007). Opera adattata
da Erin Silversmith Focus_in_an_eye (2006).
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Focus_in_an_
eye.svg
110
010. Hermann von Helmholtz. Tratto da Practical Physics
(Macmillan, 1914).
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Hermann_
von_Helmholtz.jpg?uselang=it
111
015. Inarea Identity and Design Network, Original Ma-
rines (2005-2006)
http://www.inarea.com/work/work/original-marines-
124,clienti.html
112
020. Acidzero, Windows 95 logo (2008).
http://www.flickr.com/photos/acidzero/3003824193/
113
026. Inarea Identity and Design Network, CartaSi
(2000-2002).
http://www.inarea.com/work/work/cartasi-91,clienti.
html
114
032. Herb Lubalin, Mother and Child, 1966.
http://charlesdaoud.com/blog/?p=121
115
037. Melinda, logo ufficiale. Tutti i diritti riservati.
http://www.melinda.it/
116
043. Peldia, Nuova casa Pelodia - teaser #1 (2010).
http://www.flickr.com/photos/pelodia/5480226545
117
049. Paul Nasca, Anomalous motion illusion1 (2007).
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Anomalous_
motion_illusion1.png
118
053. William Ely Hill, My Wife and My Mother-In-
Law (1915).
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:My_Wife_
and_My_Mother-In-Law_(Hill).svg?uselang=it
119
057. Robin Williams, The Non Designers Design Book
cover. Copyright 2004 Robin Williams. Used with per-
mission of Pearson Education, Inc. and Peachpit Press.
h t t p : / / w w w. p e a c h p i t . c o m / s t o r e / p r o d u c t .
aspx?isbn=0321193857
120
061. Davide Cremonesi e Valerio Radice, Allineamento
(2011). Opera liberamente tratta e rielaborata dal materiale
del corso di grafica tenuto dalla professoressa Letizia Bol-
lini presso lUniversit degli Studi di Milano-Bicocca.
121
III. Biografie
degli autori
Letizia Bollini
ARTchitetto.
Dottore di ricerca presso il Politecnico di
Milano, si occupa dal 1995 di progetta-
zione di interfacce multimodali e comuni-
cazione visiva.
Docente incaricato del corso di laurea in
Disegno Industriale del Politecnico di
Milano, Scienze di Internet a Bologna,
dal 2006 ricercatore presso il Diparti-
mento di Psicologia dellUniversit degli
Studi di Milano-Bicocca.
Coniuga lattivit libero professionale
(Extrasmall.it, fondato nel 1998) con lim-
pegno nella ricerca teorico-metodologica,
nella didattica e nella divulgazione.
124
Davide Cremonesi
125
Valerio Radice
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IV. Ringraziamenti
U n sincero e doveroso ringraziamento rivolto
alla professoressa Letizia Bollini, che ci ha guidati
in questo affascinate viaggio alla scoperta del mon-
do del Graphic Design e delle sue molteplici sfac-
cettature, sganciandosi dalle classiche logiche ac-
cademiche per abbracciare un progetto avvincente
e innovativo, le cui difficolt hanno costituito uno
stimolo a confrontarci con le pi attuali sfide tecno-
logiche con la passione e limpegno che ci ha saputo
trasmettere.
Davide e Valerio
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Il progetto eGutenberg nasce nella.a. 2010-11
come attivit didattica sperimentale allinterno
del CdL in Teoria e Tecnologia della Comunica-
zione e del Corso di Grafica di Comunicazione e
Psicologia di Milano Bicocca.