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Linguaaraba

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La lingua araba (

, alarabiyyah o semplicemente
, arab)
Arabo
una lingua semitica, del gruppo centrale. comparsa per la prima volta
Arabiyya
nell'Arabia nord-occidentale dell'Et del Ferro e ora la lingua franca del
mondo arabo.[2] Per popolazione araba si intendono coloro che vivono dalla Parlato in Algeria, Arabia Saudita,
Mesopotamia all'est fino ai monti anti-libanesi ad ovest, nell'Arabia nord- Bahrain, Egitto, Emirati
occidentale e nella penisola del Sinai. Arabi Uniti, Giordania,
Kuwait, Iraq, Libano,
L'arabo classico la lingua liturgica di 1,7 miliardi di musulmani e l'arabo Libia, Marocco,
standard moderno una delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Mauritania, Oman,
Unite.[3][4][5][6] Si parla di forse ben 422 milioni di persone che la parlano Qatar, Siria, Somalia,
(nativi e non nativi) nel mondo arabo[7], rendendola la quinta lingua pi Sudan, Tunisia,
parlata del mondo. Palestina, Yemen dalla
maggioranza, e in molti
altri paesi, come lingua
di minoranza.
Indice Regioni Vicino Oriente arabo,
1 Storia Nordafrica
2 Letteratura Locutori
3 Alfabeto Totale 211.290.000 (2012)
4 Dialetti Classica 5[1]
5 Nozioni di grammatica
Altre informazioni
5.1 La frase nominale
5.2 L'articolo determinativo Scrittura Alfabeto arabo
5.3 Le declinazioni Tipo VSO essiva
5.4 Il verbo
Tassonomia
6 Cenni di fonologia
Filogenesi Lingue afro-asiatiche
7 Parole di origine araba in italiano
Lingue semitiche
8 Premi Nobel per la letteratura di lingua araba Semitiche Centrali
9 Note Semitiche Centrali
10 Bibliograa Meridionali
10.1 Dizionari
10.1.1 Dialetti arabi moderni Statuto ufciale
10.2 Grammatiche Ufciale in Algeria
10.2.1 Dialetti arabi moderni Arabia Saudita
10.3 Alfabeto arabo Bahrein
10.4 Sociolinguistica Ciad
10.5 Introduzione alla lingua Comore
10.6 Inuenza dell'arabo sull'italiano
Gibuti
11 Voci correlate Egitto
11.1 Dialetti arabi
Emirati Arabi Uniti
11.2 Dialetti neolatini inuenzati dall'arabo
Eritrea
11.3 Varie
Giordania
12 Altri progetti
Israele
13 Collegamenti esterni Iraq
Kuwait
Libano
Storia Libia
Marocco
La scrittura dell'arabo classico si svilupp dalla forma tardo-nabatea Mauritania
dell'aramaico. L'alfabeto aramaico dei nabatei, con la loro capitale Petra, Oman
un precursore della scrittura araba. La scrittura dei graffiti arabi era Palestina
soprattutto aramaica o nabatea. Secondo il Kitab al-Aghani (Il libro dei Qatar
canti), tra i primissimi inventori della scrittura araba ci furono due cristiani Siria
di al-Hra (Zayd ibn Bammad e suo figlio). A Zabad (a sud-ovest di Aleppo) Somalia
sono state trovate delle iscrizioni cristiane in tre lingue (siriaco, greco e Sudan
arabo), degli anni 512-513 d.C., finora le pi antiche testimonianze scoperte Tunisia
della scrittura araba. Yemen
Una delle lingue
evidente come i cristiani arabi abbiano giocato un ruolo nella storia della
nazionali di:
lingua araba nel VI secolo. I testi pi antichi di un arabo classico risalgono
Mali
al III secolo d.C. e presto si svilupp una poesia araba in ambito semitico. La
Niger
lingua e la scrittura araba furono ulteriormente sviluppate alla corte di al-
Senegal
Hra, la citt araba sulla riva occidentale dell'Eufrate del Sud la cui sede
vescovile spesso citata, e che fu un grande centro cristiano ancora prima di Regolatoda Nel Mondo arabo:
Najran nell'Arabia meridionale: qui si studiava l'arte dello scrivere, molto Arabic Language
prima che fosse praticata in generale nel resto della penisola arabica. L'arabo International Council.
fu infine fondamentale per il senso dell'unit e dell'identit degli arabi. In Algeria: Consiglio
Supremo della lingua
La lingua araba ha preso "in prestito" da altre lingue non solo le parole araba.
profane, come ad esempio il termine qar (dal latino castrum, In Arabia Saudita:
accampamento, cittadella), bens anche parole che sono state molto Accademia della Lingua
rilevanti per il Corano e per altri usi della lingua: cos la parola qalam (dal Araba.
greco kalamos), che significa "calamo", attraverso il quale per i musulmani In Egitto:
Dio ha insegnato agli uomini ci che essi prima non sapevano. Dalle fonti Accademia della Lingua
semitico-ebraiche o cristiane derivano: Araba.
In Giordania:
srat = il giusto cammino, guida del cammino (dal latino strata,
strada lastricata) che si trova in posizione centrale gi nelle sure di Accademia giordana
apertura del Corano; dell'arabo.
sra = un pezzo di scrittura; In Israele:
rabb = Signore (nel Corano riservato solo a Dio); Accademia della Lingua
abd = servo (nel Corano riservato solo al servizio di Dio);
Araba.
al-ramn = il Clemente (due volte programmaticamente nelle sure di
apertura, assieme alla parola dal suono simile al-ram = il In Iraq: Accademia
Misericordioso). delle Scienze.
Il siriaco qeryqn (= lettura nella liturgia) dimostra un legame con il In Libia: Accademia
nome alQurn (attraverso il verbo affine qara'a leggere ad alta voce). della Lingua Araba.
Ma ancora pi importante: la parola che il Corano conosce "per il solo Dio" In Marocco:
fu utilizzata in Arabia gi prima di Muhammad per il massimo Dio (il Dio Accademia della Lingua
superiore): Allh (il padre di Muhammad si chiamava per esempio servo Araba.
di Allh = 'abd Allh) risult, se di origine puramente araba, dalla In Siria: Accademia
contrazione alIlh, cio il Dio. Secondo altri autori, per, esso potrebbe della Lingua Araba.
aver avuto anche un'origine non araba, bens generalmente semitica In Somalia:
(reminiscenze dell'ebraico Elohim e dell'antico siriaco alaha = il Dio). Ad Accademia della Lingua
ogni modo, ancor oggi gli ebrei, i cristiani e i musulmani, in arabo non Araba.
conoscono alcun'altra parola per Dio che Allh, e per questo Allh va In Sudan:
semplicemente tradotto con Dio. Accademia della Lingua
Araba.
La lingua araba fa capo al ceppo semitico, alla cui radice gli studiosi hanno In Tunisia: Beit Al-
postulato un capostipite unico, definito protosemitico, che fu il probabile Hikma Foundation.
mezzo di espressione dei primi semiti nella stadio linguistico comune, cio
Codici di classicazione
prima che il gruppo umano semitico si frammentasse geograficamente in
ISO 639-1 ar
vari gruppi migratori, diversificandosi culturalmente. Quando ci avvenne, ISO 639-2 ara
diversi millenni or sono, dal protosemitico derivarono lingue diverse,
ISO 639-3 ara (http://www.sil.or
ciascuna delle quali assunse, con il tempo, peculiari caratteristiche
g/iso639-3/documentati
morfologiche e lessicali; la tesi pi accreditata comunque indicherebbe il
on.asp?id=ara) (EN)
serbatoio dei semiti nella penisola araba. Comunque la lingua araba venne
diffusa tra il VII e il XII secolo, sull'onda delle conquiste islamiche, in tutto il Glottolog arab1395 (http://glott
Nordafrica, dove venne ad affiancarsi ai dialetti berberi, e in un'ampia fascia olog.org/resource/lang
che copre tutto il Medio Oriente fino ai confini della Persia. Oggi lingua uoid/id/arab1395) (EN)
ufficiale in tutti i ventidue paesi che aderiscono alla Lega araba; e una delle
Linguasphere 12-AAC
lingue ufficiali di tre organizzazioni internazionali: la Lega araba, l'Unione
africana e l'ONU. Un grande numero di persone parla arabo come seconda Estratto in lingua
lingua, lingua veicolare o lingua del culto. La tradizione islamica considera Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
l'arabo lingua sacra in quanto impiegata nel proprio testo sacro, ovvero il .

Corano.
.
Di grammatica non semplice, l'arabo presenta, come le altre lingue
Ywld Jmy an-Ns rra Mtswyn Fy al-
semitiche, la flessione interna dei sostantivi e dei verbi. Soltanto lo scheletro
Krmh Wlqwq. Wqd Whbw Qla
consonantico delle parole rimane invariato, mentre infissi e vocali si
Wmyra Wlyhm N Yml Bhm Ba
combinano per ottenere le pi sottili sfumature. Ricco di consonanti uvulari,
Brw al-Kh.
spiranti e faringali ostiche agli europei, si tuttavia dimostrato una lingua
molto adatta alla poesia. Oggi l'arabo si presenta frazionato in un gran
numero di dialetti, non sempre mutualmente comprensibili; mentre la
lingua classica da tutti conosciuta come la lingua dei media, delle
pubblicazioni, dell'istruzione, della religione e dei rapporti internazionali del
mondo arabo.

Letteratura
La letteratura araba prende l'avvio con le Mu'allaqat, poesie di argomento
Nazioni dove l'arabo la sola lingua
lirico, erotico o guerresco, scritte nel VI secolo da un gruppo di poeti
ufciale (verde), bilingue parlato dalla
nell'ambiente dei beduini nomadi, tra cui spiccano Antar e Imru l-Qays. A
maggior parte (blu) e in minor parte
queste segue a ruota la compilazione del Qurn (Corano), per i musulmani
(azzurro).
parola divina trasmessa dall'arcangelo Gabriele al profeta Muammad
(Maometto), con la quale si apre il capitolo dell'Islm. Queste prime composizioni rappresentarono l'inizio di quella che, nei
secoli successivi, sarebbe diventata una letteratura d'importanza mondiale. Le opere di narrativa, storia, filosofia, teologia,
poesia, sia originali sia di derivazione greca e persiana, che meriterebbero di essere menzionate, sono numerose. Ricordiamo ad
esempio l'antologia Alf layla wa layla (Le mille e una notte), tuttora apprezzata e continuamente tradotta e ristampata nel
mondo. Da allora l'arabo ha continuato ad essere, per centinaia di milioni di persone, una valida lingua letteraria.

Alfabeto
L'alfabeto arabo consiste di 28 consonanti, pi un grafema particolare (hamza) e alcuni simboli grafici particolari. Tre di queste
consonanti hanno un valore semi-consonantico (o semi-vocalico, se si preferisce), servendo anche a indicare l'allungamento degli
unici tre suoni vocalici esistenti nell'arabo classico (fuah):

a
u
i

In realt nei vari dialetti ('amma) i suoni vocalici "e" e "o" trovano appieno accoglienza. Questo rende particolarmente ardua la
soluzione della traslitterazione in alfabeto latino perch, se in arabo classico il nome "Muammad" prescriverebbe l'uso appunto
delle vocali "u" e "a", nel parlato ci non detto che avvenga. Si avr allora (in modo perfettamente legittimo) "Mohammed" o,
addirittura (rispettando la realt fonetica di certe aree arabofone) "M'hammed". Meno corretto ma non in maniera dirimente
mescolare le cose e creare ad esempio "Muhammed" o "Mohammad". Spesso si preferisce, per uniformit, usare con coerenza il
sistema "classico", comunemente chiamato "arabo letterario". Questo per evitare le variet fonetiche che si presentano
numerose, a seconda delle nazioni arabofone. La stessa cosa vale per l'articolo determinativo arabo "al-" che, con circa met delle
lettere dell'alfabeto, assimila la prima consonante che incontra mentre resta invariato con le restanti lettere. Le lettere che
assimilano l'articolo sono dette lettere "solari" e sono, ( ta), ( tha), ( dal), ( dhal), ( ra), ( zay), ( sin), ( shin), ( sad),
( dad), ( ta), ( za), ( lam) ( nun); quelle che non lo assimilano sono chiamate lettere "lunari" e sono ( alif), ( ba), ( gim),
( a), ( kha), ( ayn), ( ghayn), ( fa), ( qaf), ( kaf), ( mim), ( ha hafifa), ( waw), ( ya). Si avr cos "ash-shams" (il sole),
"ar-rajul" (l'uomo), "an-nr" (la luce) ecc; mentre si avr "al-qamar" (la luna), "al-kitb" (il libro), "al-bint" (la ragazza), ecc.

Le vocali brevi (a, u, i) sono indicate da tre diversi segni posti sopra o sotto la consonante che precede immediatamente quella
vocale, con un piccolo tratto obliquo soprastante la "a" (detto fata), con uno identico ma sottostante la "i" (detto kasra) e con
una sorta di piccolo nove, con coda pi accentuata, soprastante la "u" (detto damma). Tra i simboli particolari appartenenti alla
scrittura araba troviamo:

Sukun: un cerchietto posto sopra una lettera e indica l'assenza di vocalizzazione della lettera stessa, e si pronuncia come
una leggerissima aspirazione.
Shadda: un segno simile alla lettera greca "" posto in orizzontale sopra una lettera e ne indica il raddoppiamento.
La lingua araba si scrive da destra verso sinistra. Le 28 lettere che compongono l'alfabeto hanno 4 forme differenti a seconda che
si trovino all'inizio di una parola, in mezzo, alla fine o isolate. Solo 6 lettere non legano a sinistra con le altre e perci hanno solo
la forma iniziale e finale. Esse sono:

Alif:
Ra:
Zai:
Dal:
Dhal:
Waw:

Esistono altri "simboli" particolari che sono costituiti dall'unione di 2 lettere o caratteri:

la lam-alif ( ) nata dall'incontro appunto di una Lam ( )e di un'Alif (;)


l'Alif madda ( )composta da un'Alif con una linea ondulata al di sopra ed come se fosse un'alif seguita da un'altra alif (il
suono che rappresenta una A lunga);
l'Alif wasla composta da un'Alif con una specie di ricciolo al di sopra di essa; in corpo di frase non viene pronunciata;
L'Alif maqsura ( )che ha il suono di una "a" lunga posta in ne di parola.

Esistono vari sistemi di traslitterazione dall'arabo.

Dialetti
Nel mondo arabo si parlano molte varianti dialettali della lingua
araba, spesso molto diverse tra loro. Mentre esiste un arabo ufficiale
standard (fuah) che viene usato per la comunicazione scritta e in
situazioni formali, per la comunicazione orale viene usato a livello
pubblico l'arabo standard oppure, a livello privato, la lingua dialettale.
Alcuni di questi dialetti sono solo parzialmente comprensibili dagli
arabi che vengono da regioni diverse. In particolare i dialetti del
Maghreb sono considerati molto diversi dall'arabo standard. Mentre le
persone di buon livello culturale sono in genere capaci di esprimersi
nell'arabo ufficiale, la maggioranza degli arabi usa generalmente solo I differenti dialetti arabi.
il proprio dialetto locale. Al giorno d'oggi i dialetti egiziano e siriano
sono probabilmente i pi conosciuti e compresi nel mondo arabo,
grazie alla grande popolarit della filmografia egiziana e siriana.

Nozionidigrammatica

La frase nominale
La frase nominale formata da un soggetto e da un predicato. Il soggetto pu essere un nome o un pronome, mentre il predicato
pu essere un aggettivo, un pronome, un nome preceduto da preposizione o anche una frase stessa.

In arabo, fra il soggetto e il predicato non si usa il verbo essere, che sottinteso. (nell'arabo classico, il verbo essere, cos come lo
conosciamo noi italiani, non esiste). Quindi una frase come "Dove sei?" si tradurr "Dove tu?" (m. o f.): - ayna anta/anti?
oppure "Chi lui?" "Chi lui?" ( - man huwa?) e "Chi lei?" "Chi lei?" ( - man hiya?).

L'articolo determinativo
In arabo esiste un solo articolo, determinativo, invariabile per tutti i generi e numeri, che "al-"(-). L'articolo si attacca alla
parola, di modo che illibro sar alkitab ().

Le lettere lunari dell'alfabeto, ovvero quelle labiali e gutturali, prendono l'articolo cos com', mentre tutte le altre lettere,
chiamate anche solari, prendono l'articolo con una variante: perdono la Lam dell'articolo e la prima lettera della parola si
raddoppia. Esempio: shams = sole, ash-shams = il sole.

Le declinazioni
Anche l'arabo, come alcune altre lingue, ha desinenze per esprimere la funzione all'interno della frase: la amma (
/u/) la
marca del nominativo (caso del soggetto), la fata (
/a/) per l'accusativo, ovvero il complemento oggetto, e infine la kasra (
/i/)
per il caso obliquo (per tutti i complementi diversi dal complemento oggetto). In particolare, il caso obliquo importante per la
costruzione dello stato costrutto, quello che funge da complemento di specificazione. Esempio: "il libro del ragazzo", kitbual
waladi, in cui il primo termine, ossia "il libro", non prende mai l'articolo pur essendo determinato e al caso nominativo (notare la
-u a fine parola), mentre il secondo termine, "del ragazzo", prende l'articolo e il caso obliquo (notare la -i). In una catena di casi
obliqui, ad esempio "il libro della figlia del maestro", solo l'ultimo termine prender l'articolo: kitbubintialmuallimi, "Il libro
della figlia del maestro". Per esprimere invece l'indeterminazione in arabo si usano sempre le tre vocali gi citate ma raddoppiate
(es.
damma, al nominativo indeterminato, sar scritta ). La pronuncia non sar pi "u" ma diventer "un" (lo stesso vale per

fata e kasra, che rispettivamente saranno lette "an" e "in"). Il fenomeno del raddoppiamento vocalico a fine parola si chiama
"nunazione" (termine per sottolineare il raddoppiamento della "nn" ( )e che in arabo chiamato tanwn, per indicare appunto
il "rafforzamento della "nn" (la lettera araba equivalente cio alla "N"). In arabo l'aggettivo segue sempre il nome e ne segue
genere, numero e caso (es. una bella casa=baytun jamlun, mentre la bella casa=al-baytu al-jamlu). Nella lingua parlata e nelle
forme dialettali di arabo il sistema di declinazione non viene evidenziato.

Il verbo
La radice del verbo arabo (e da cui nascono poi i rispettivi avverbi, sostantivi ecc...) pu essere formata da tre o da quattro lettere
(la maggioranza dei verbi presenta trilitterismo). Questi vengono chiamati verbi semplici. Vi sono per anche forme dette
"aumentate" (nove in tutto), e ognuna di esse rappresenta un certo valore semantico (es. la seconda forma ha valore perlopi
causativo, la terza di reciprocit, la quinta di passivit, etc.) che si esprime con l'aggiunta di lettere alla radice del verbo, secondo
dei paradigmi.

Come in altre lingue anche in arabo esistono dei verbi irregolari, che si formano quando nella radice trillittera vi sono la
semivocale o ( o anche entrambe) che darebbero una pronuncia cacofonica se precedute e/o seguite dalle desinenze verbali.
Quando un verbo irregolare ha o all'inizio, il verbo si dice 1 debole o assimilato; se al centro, si dice 2 debole o concavo; se
alla fine, 3 debole o difettivo.

Il verbo arabo possiede solo due tempi, cio il perfetto e l'imperfetto:

1. il perfetto indica ogni azione che si sia svolta nel passato: ha solo il modo indicativo;
2. l'imperfetto indica un'azione che si svolge/che si sta svolgendo/che avr luogo in futuro. Ha il modo indicativo, il congiuntivo,
l'imperativo, l'innito sostantivato (madar), il participio attivo/presente sostantivato (ism al-fil, letteralmente "nome del
facente"), il participio passivo/passato sostantivato (ism al-mafl; letteralmente "nome del fatto") e il condizionale iussivo
(una sorta di esortativo negativo).
La coniugazione regolare si rif al modello del verbo ( faala, fare).

Lo stesso madar di faala, fil (letteralmente "il fare") significa VERBO, poich FARE indica una qualsiasi azione generica.
Cennidifonologia
La pronuncia dell'arabo si differenzia notevolmente nei vari Paesi in cui parlato e anche all'interno di essi. Esiste per una
forma considerata standard, chiamata arabo moderno standard. In questa forma la lingua araba comprende 5 fonemi vocalici e
28 consonantici:

Nota: tutti i simboli indicati tra due barre rappresentano suoni IPA (Alfabeto Fonetico Internazionale).

Suoni vocalici

vocali semplici: /i/, /u/, /a/ (tutte con suono corto o lungo)
dittonghi: /aj/, /aw/ (simili ma non uguali ai dittonghi ai e au)
Consonanti

Dentali /
Labiali Interdentali Alveolari Palatali Velari Uvulari Faringali Glottali
semplici enfatiche

Nasali m n

sorde t t k q
Occlusive
sonore b d d
d~g1

sorde f s s x~4 h
Fricative
sonore z ~z ~4

Approssimanti l2 j w

Vibranti r

Quasi tutte le consonanti possono essere corte o lunghe (geminate). La pronuncia enfatica si realizza avvicinando la parte
posteriore della lingua alla faringe.

Nell'arabo ufficiale standard non esistono i suoni vocalici /o/ ed /e/ e i suoni consonantici /p/, /v/ e // (c di cera), se non in
alcune parole importate da altre lingue.

Paroledioriginearabainitaliano
Nel corso del Medioevo numerose parole arabe entrarono nell'italiano, specie in settori in cui gli Arabi eccellevano: navigazione e
commercio, matematica ed astronomia. In qualche caso l'origine del termine storicamente dimostrabile; cos nel caso di
ammiraglio, che indic dapprima "capo, comandante", e solo nel sec. XII in Sicilia e nel XIII altrove si fiss nel significato di
"capo delle forze di mare". L'espressione araba drsin'a ("casa del mestiere", poi "luogo di costruzioni navali") trova
accoglimento in Italia sotto diverse forme: arzan (poi arsenale) a Venezia, darsena a Genova, a Pisa tersanaia, ad Ancona
terzenale, a Palermo terzan, la prima forma ebbe fortuna italiana ed europea. Genova stata anche centro di irradiazione del
cotone. Da Salerno deve essersi divulgato taccuino per mezzo del Tacuinum sanitatis (da taqwm, "corretta disposizione").
Termini entrati nel commercio sono: magazzino, fondaco, dogana, gabella, tariffa, fardello, tara; zecca (conio delle monete),
carato, risma, sensale, ecc. Attraverso gli scambi commerciali sono giunti lo zucchero e lo zafferano, l'azzurro o il lapislazzuli, ecc.
Termini marittimi sono: libeccio, scirocco, gomena, cassero (quest'ultimo vocabolo gli Arabi lo presero dai Bizantini e questi a
loro volta dai Romani, dal latino castrum[8]). Attraverso il confronto con lo spagnolo alczar ("fortezza", "palazzo", "reggia"),
appare un altro fenomeno linguistico: in Spagna gli arabismi presentano spesso (non sempre) forme in cui appare conglutinato
l'articolo al (carciofo = alcachofa; cotone = algodn, zucchero = azcar, fondaco = alhndiga). Tale indizio si incontra
nell'italiano algebra e algoritmo: si sa che attraverso la Spagna musulmana sono giunte in Europa le cifre arabiche, che gli Arabi
avevano ricevuto dall'India. Il termine cifra era propriamente lo "zero", novit essenziale nel nuovo sistema di numerazione.
Anche i termini di astronomia (zenit; nadir; auge, "apogeo" di un astro; Aldebaran; Vega; almagesto; almanacco, da almankh,
"tavole astronomiche"[9]) sono giunti attraverso traduzioni dall'arabo fatte in Spagna. Nella medicina entrarono vocaboli come
sciroppo e ribes. Si sa che la medicina araba influenz molto la scuola medica salernitana. L'abilit degli Arabi come coltivatori
ed irrigatori fece s che molte coltivazioni entrassero in Europa: limone, albicocco, carciofo, zibibbo, melanzana,
tamarindo[10].[11] Termini arabi sono scacchi (dalla lingua persiana attraverso l'arabo[12]), zara e gioco d'azzardo[13], califfo,

sultano, alcova, alcool (dall'arabo di Spagna alkul "polvere finissima per tingere le sopracciglia"[14]), alchimia ("pietra
sultano, alcova, alcool (dall'arabo di Spagna alkul "polvere finissima per tingere le sopracciglia"[14]), alchimia ("pietra
filosofale"), caraffa, tazza, ragazzo (dall'arabo raqq "fattorino, corriere"[15]), bizzeffe ("in abbondanza"), gazzarra (dall'arabo di
Spagna algazara, "mormorio"), salamelecco (da sal'm alaik, pace su te), alambicco, racchetta ("palma della mano", poi
"arnese della stessa forma e funzione"). Il nome degli Assassini, prima di diventare un nome comune, era adoperato con preciso
riferimento alla setta degli Ismailiti radunati attorno al Vecchio della Montagna.[16]

PremiNobelperlaletteraturadilinguaaraba
Naguib Mahfouz (1988, Egitto)

Note
1. ^ Statistica Ethnologue 2009, ethnologue.com. URL consultato il 30 giugno 2013.
2. ^ Al-Jallad. The earliest stages of Arabic and its linguistic classication
(Routledge Handbook of Arabic Linguistics, forthcoming), academia.edu.
3. ^ Christianity 2015: Religious Diversity and Personal Contact (PDF),
gordonconwell.edu.
4. ^ The Future of the Global Muslim Population, pewforum.org.
5. ^ "Table: Muslim Population by Country | Pew Research Center's Religion &
Public Life Project", pewforum.org.
6. ^ Ofcial Languages, un.org.
7. ^ world-arabic-language-day, unesco.org.
8. ^ cssero in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/cassero/)
9. ^ almanacco in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/almana
cco/)
10. ^ tamarindo in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/tamarin
Naguib Mahfouz, premio Nobel per
do/)
la letteratura 1988
11. ^ Bruno Migliorini, Ignazio Baldelli, Breve Storia della lingua italiana, ed. Sansoni,
1984, pag. 79-81.
12. ^ scacco in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/scacco/)
13. ^ aardo in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/azzardo/)
14. ^ lcol in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/alcol/)
15. ^ ragazzo in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/ragazzo/)
16. ^ Manlio Cortelazzo, Paolo Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, ed.
Zanichelli

Bibliografia

Dizionari
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Eros baldissera, Il dizionario di arabo, Seconda edizione, Zanichelli, Bologna, ISBN 978-88-08-19598-2 (Versione Plus)
Eros Baldissera, Arabo compatto, Seconda Edizione, Zanichelli, Bologna, 2008, ISBN 978-88-08-06891-0
Eros Baldissera, Il Mini di Arabo, Zanichelli, Bologna, 2009, ISBN 978-88-08-23782-8

Dialetti arabi moderni

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ISBN 978-2-910728-55-7

Grammatiche
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Rosaria Zanetel Katrib, Gihad Hassan Katrib, Parliamo l'arabo. Grammatica, Padova, Editore Zanetel Katrib, 1987
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Younis Tawk, As-salamu alaikum. Corso di arabo moderno, Torino, Ananke, 1996, ISBN 88-86626-10-X (II edizione
aggiornata, 1999, ISBN 88-86626-53-3)
Claudia Maria Tresso, Lingua araba contemporanea - Grammatica ed esercizi, Milano, Hoepli, 1997, ISBN 88-203-2316-8
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2010, ISBN 978-88-203-4552-5
Alma Salem, Cristina Solimando, Imparare l'arabo conversando. Corso elementare, Roma, Carocci, 2011, ISBN 978-88-
430-5349-0
Luc-Willy Deheuvels, Grammatica araba - Manuale di arabo moderno con esercizi e cd audio per l'ascolto, Edizione italiana
a cura di Antonella Ghersetti, Bologna, Zanichelli,
2 voll., vol. 1, 2010, ISBN 978-88-08-16298-4; vol. 2, 2011, ISBN 978-88-08-12103-5

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Jack Smart, Frances Altorfer, Impara l'arabo con Zanichelli, Bologna, Zanichelli, 2013, ISBN 978-88-08-22976-2

(ed. orig. Teach Yourself Complete Arabic, Londra, Hodder Education, 2010

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Carlo Alfonso Nallino, L'arabo parlato in Egitto, Milano, Hoepli, 1900 (rist. Cisalpino-Goliardica 1983, ISBN 88-205-0080-9.
Giulio Soravia, Manuale di arabo parlato basato sul dialetto egiziano, Bologna, Clueb, 2007, ISBN 978-88-491-2958-8.
Olivier Durand, Grammatica di arabo palestinese, Studi semitici N.S. 14, Roma, Universit di Studi "La Sapienza", 1996.
Elie Kallas, Yatabi lebnaaniyyi. Un "livello soglia" per l'apprendimento del neo-arabo libanese, Venezia, Cafoscarina, 1990,
ISBN 88-85613-55-1.
Wasim Dahmash, Elementi di arabo damasceno, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2010, ISBN 978-88-6134-431-0.
Olivier Durand, Annamaria Ventura, Grammatica di arabo mediorientale, Milano, Ulrico Hoepli Editore, 2017, ISBN 978-
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Alfabeto arabo
Jolanda Guardi, Hocine Benchina, Scrivere arabo, Milano, Studio Edizioni, 2001.
Antonio Pe, Alif Ba. Pronunciare leggere e scrivere l'arabo con un metodo facile e divertente, Milano, Studio Edizioni, 2003.
Quaderno di scrittura. Arabo, le basi, Collana Quaderni, Chivasso, Assimil Italia.
Wasim Dahmash, Scrivere l'Arabo, Roma, Universit La Sapienza - Edizioni Nuova Cultura, 2005, ISBN 978-88-893-6212-
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Silvia Pierucci Sapio, Le lettere arabe spiegate a mio glio, Pisa, Marchetti Editore, 2014, ISBN 978-88-99014-03-2

Sociolinguistica
Chrif Choubachy, La sciabola e la virgola, traduzione dal francese di Luisa Cortese, Milano, ObarraO, 2008, ISBN 978-88-
87510-51-5

(ed. orig. Le sabre et la virgule, L'archipel, 2007)


Introduzione alla lingua
Michele Vallaro, Parliamo arabo? Prolo (dal vero) di uno spauracchio linguistico, Torino, Promolibri Magnanelli, 1997, ISBN
88-8156-063-1
Giuliano Mion, La lingua araba, Roma, Carocci, 2007, ISBN 978-88-430-4394-1
Martino Diez, Introduzione alla lingua araba. Origini, storia, attualit, Milano, Vita e Pensiero, 2012, ISBN 978-88-343-2321-
2

Inuenza dell'arabo sull'italiano


Lorenzo Lanteri, Le parole di origine araba nella lingua italiana, Padova, Editore Zanetel Katrib, 1991

Vocicorrelate

Dialetti arabi Dialetti neolatini inuenzati dall'arabo


Arabo egiziano Lingua siciliana
Arabo levantino Lingua mozarabica
Arabo maghrebino
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Collegamentiesterni
traduzione (https://translate.google.fr/?hl=fr#ar/it/): sito per fare la traduzione dall'arabo in italiano.
storia della lingua araba (http://www.lescahiersdelislam.fr/Histoire-et-evolution-de-la-langue-arabe_a137.html): l'origine della
lingua araba:
Risorse gratuite sulla lingua araba (http://www.ulissesantus.it/lingua-araba.html): Link e risorse gratis sulla lingua araba:
grammatiche, dizionari, glossari, corsi online, auto apprendimento...
tastiera araba (http://www.clavier-arabe-plus.ma/tastiera-araba-it.php): Tastiera virtuale araba per scrivere e cercare sul
web.
Impariamo l'arabo (http://www.territorioscuola.com/youtube/index.php?key=%22Adil%20Bravo%22) Video lezioni per italiani.
Tastiera online in arabo (http://www.clavier-arabe.eu) Per apprendere la scrittura in arabo.
Appunti di arabo di Andrea Benazzo, qitty.net.
Corso di arabo per italiani, corsoarabo.altervista.org.
Corso di arabo (in inglese), madinaharabic.com.
Lingua araba, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF, marzo 2013.
Risorse lingua araba Sguardo sul Medio Oriente, sguardosulmedioriente.it.
Controllo di autorit GND: (DE)4241223-7 (http://d-nb.info/gnd/4241223-7)

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