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2 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 3
PREFAZIONE
Pangea
Via DAnnunzio 11. 60027 Osimo (An)
www.pangeacom.it Fodero bronzeo di spada celtica rinvenuto a Filottrano
4 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 5
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SABINI VESTINI
lla met del IV secolo a.C., mentre con le citt etrusche di Tarquinia, Faleri e ETRUSCHI
MARRUCINI
RETII in Asia Alessandro Magno fondava Cere, si era ripresa della scontta da par-
E TI il pi grande impero che si fosse mai vi- te dei Galli Senoni e dal sacco dellUrbe
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sto, lItalia era un mosaico di popoli (spes- ad opera di Brenno nel 386 a.C. In segui-
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I so riuniti in leghe) e citt-stato con livelli to alle decisive scontte inferte ai Volsci, MARSI
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IRI culturali e di organizzazione politica molto tornato ad essere uno stato importante, di- Roma
ERNICI CARECINI
diversi fra loro. NellItalia centrale gli Etru- mostr nuove mire espansionistiche oltre i DAUNI
schi godevano ancora di una certa egemo- conni meridionali, in particolare verso la
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nia, ma erano citt-stato spesso in lotta tra fertile valle del Liri. SA
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loro e solo occasionalmente collegate per Ugualmente in una fase di espansione
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contrastare pericoli comuni. Loro diretti erano i Sanniti. La tradizione vuole che essi
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CITTADINI ROMANI
contendenti erano le trib galliche, che nel si siano separati dai Sabini con una Prima-
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corso di ricorrenti migrazioni o spedizioni vera Sacra (Ver Sacrum), cio la migrazione MP
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militari verso sud, avevano quasi annienta- forzata dei giovani nati in un certo anno e I
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COLONIE LATINE
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to la nascente potenza romana; occupavano dedicati ad una divinit totemica, costretti
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ALLEATI LUCANI
la pianura Padana no allAdige (conne ad allontanarsi in cerca di nuovi territori.
CARTA GINESI
contro Cartaginesi ed Etruschi, laltra con- Sanniti avevano rapporti di liazione (se- di precedente insediamento etrusco, che
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SICANI
la situazione nel
LItalia nel 354 a.C. SICULI tro Iapigi, Sanniti, Lucani e Bruzi. condo la tradizione, con il medesimo rito aveva come centro Capua. I Sanniti mos- 338 a.C., dopo
Lungo la dorsale appenninica vi erano del Ver Sacrum) come i Frentani e i Lucani. sero allora guerra direttamente ai Campa- la Prima Guerra
Umbri, Marsi, Peligni e Sanniti, questi Lespansione sannita dei diversi touta (cos ni i quali chiesero lintervento di Roma. I Sannitica e la
ultimi premevano verso le coste, e in par- si chiamava lo Stato, diviso a sua volta in Romani colsero loccasione per contrastare Guerra Latina.
ticolare verso i Campani. Si aacciavano comunit pi piccole con villaggi diusi sul lavanzata sannita senza essere formalmen-
sullAdriatico Piceni, Pretuzi, Frentani, Ve- territorio, il pagus) avvenne principalmente te i primi a rompere il trattato in quanto
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stini e Marruccini. Gli Iapigi (Dauni, Peu- in due direzioni: Apulia e la Campania oc- chiamati in causa da una citt alleata ed
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cezi e Sallentini) erano insediati in Apulia. cupata da Greci ed Etruschi. inviarono un esercito verso Capua.
LIGURI
LINGONI ILL I Liguri occupavano lattuale Liguria, le Roma e Lega Sannitica, consce della Le notizie pervenuteci sono confuse sul-
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Apuane e parte del Piemonte. potenza che avevano e del rischio di im- landamento della guerra, che sembra avere
SENONI Importante la presenza cartaginese sulle pegnarsi in uno scontro che le avrebbe in- avuto un andamento alterno, con una pri-
coste della Sicilia occidentale e della Sar- debolite nei confronti di altri loro nemi- ma serie di vittorie romane e i Sanniti che
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UMBRI
ETRUSCHI
degna, al cui interno erano i Sardi. ci, preferirono un accordo (354 a.C.) che riuscirono poi a respingere le forze nemi-
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Roma, nel secolo precedente aveva con- stabil il corso del Liri come conne delle che al di fuori della Campania. Al termine
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quistato letrusca Veio e assunto un ruolo rispettive sfere di inuenza. di due anni di combattimenti il conitto
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DAUNI egemonico sulle altre citt latine, costi- Laccordo resse per circa un decennio, fu risolto per via diplomatica ristabilendo il
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tuendo una Lega, ed un certo controllo su no a quando i Sanniti non spinsero le vecchio trattato con alcune modiche che
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Sabini, Ernici e Aurunci, lottando con suc- loro mire verso la Campania settentrionale, portarono i campani sotto linuenza di
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LUCANI
cesso contro Equi e Volsci. territori compresi nella propria sfera di in- Roma, mentre i Sidicini passarono sotto il
SARDI TIN
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CARTA GINESI
BRUZII Mezzo secolo dopo, al termine delle uenza. Loccupazione di quei vasti e ricchi controllo sannita. Roma e Lega Sannitica
Guerre Sannitiche, di cui la battaglia di territori, per, preoccupava Roma, che per ebbero un periodo di pace durante il quale
Sentino il momento decisivo, Roma, con- intervenire aveva solo bisogno di un casus i Sanniti furono alleati dei Romani quan-
trollando lintera Italia centro-meridionale, belli. Questo si cre quando i Sanniti attac- do questi dovettero arontare la durissima
era pronta a diventare potenza egemonica carono i Sidicini, gente di lingua osca che guerra (340-338 a.C.) che li contrappose
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LItalia nel 290 a.C. del Mediterraneo. popolava il territorio di Teanum, che invo- alle citt ribelli della Lega latina.
6 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 7
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risalente al 304 a.C., con Taranto, sia fondando le colonie latine cise di rilasciare i prigionieri dopo averli Sanniti, e i loro alleati storici, ma anche SENONI
illustrante la resa di di Cales e Fregellae, questultima sulla spon- per umiliati costringendoli ad inchinarsi tutte le genti dellItalia centrale Etruschi,
Volaterrae Iguvium Sentinum
un citt oerta dal da sinistra del Liri, in aperta violazione del passando nudi e disarmati sotto un giogo Celti, Umbri unite con i Sanniti in una
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sannita M. Fannio trattato del 341 a.C. I Sanniti risposero fatto con le lance. Alla disfatta delle Forche autentica Lega delle Nazioni.
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ETRUSCHI
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stringendo accordi con altre citt campane Caudine segu una tregua, a garanzia della Scontti ma tuttaltro che annientati,
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al console Quinto Populonia
Camerinum
Rusellae
Fabio Rulliano, lo come Nuceria, Nola e Napoli (o almeno la quale 600 cavalieri romani rimasero come i Sanniti erano consci che non sarebbero Vetulonia
Volsinii I
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stesso che fu poi frazione osca presente in citt, mentre la ostaggi. mai stati in grado, da soli, di scongge- PRE
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Narnia
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vincitore a Sentino. maggioranza greca era probabilmente lo- Nei cinque anni successivi Roma riprese re i Romani. Roma, ormai diventata una VE RRU
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Musei Capitolini, romana). lattivit diplomatica contro la Lega San- potenza di tutto rispetto, incuteva timore FR
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Roma. Nel 327 a.C., dopo che i Lucani ebbero nitica stringendo accordi con citt apule nelle altre popolazioni italiche, e quindi Roma
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Sora RECI
scontto Taranto e quindi liberato i San- e peligne. Furono poi impegnati a sedare entrarono nella lega antiromana Sanni- ROMA
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niti da una minaccia sul fronte meridio- una rivolta dei Volsci (proprio nellarea del ti, Etruschi, Galli e Umbri (ad esclusione E LATINI V O SA
Luceria
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nale, questultimi ebbero mano libera Liri) i quali furono a loro volta aiutati dai delle citt di Gubbio e Camers, Camerino), ROMANI
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di trasferire parte dellesercito al nord. Sanniti, facendo cos di nuovo esplodere il oltre a vari popoli minori (probabilmente ROMANI SENZA DIRITTO DI VOTO MP HIRPINI
ALLEATI LATINI AN
A Napoli, con la fazione sannita al conitto. Dopo successi in Apulia e contro Sabini, Pretuzi, Vestini, Marsi). Roma ri- Neapolis I
COLONIE LATINE
potere, un esercito di 6000 sanniti i Volsci, i romani furono scontti a Lautu- spose allaccerchiamento inizialmente per LUCANI
ALLEATI DEI ROMANI
aveva occupato la citt; dietro ri- lae, presso Terracina, e i Sanniti avanzarono via diplomatica alleandosi con Peligni,
PROBABILI ALLEATI SABELLICI DELLA LEGA ANTIROMANA
chiesta della fazione greca, Roma occupando il Lazio meridionale, da dove Marruccini e Frentani (accerchiando il GRECI
invi nellager napoletano e nella per ritirarono parte dellesercito per difen- Sannio da Nord-Est) e stringendo un pat-
valle del Volturno due eserciti, dersi dalla potenziale minaccia di Taranto, to antigallico con i Piceni. etrusco e con lalleanza con i Lucani (che La situazione
mentre la guarnigione sannita a favorendo cos il contrattacco romano. Nel La guerra esplose nel 302 a.C., con un erano pur sempre parenti dei Sanniti), territoriale
Napoli fu fatta allontanare dai 312 a.C. i Romani avevano riconquistato il attacco romano preventivo in territorio completando laccerchiamento del Sannio. dellItalia centrale
greci con uno stratagemma; Na- Lazio e la Campania settentrionale. alla vigilia della
poli strinse quindi unalleanza con Nel 311, allarmati dalla crescente po- Guerra Italica
Roma. Questo, unito alla presenza
romana sul Volturno, in pieno terri-
tenza romana, intervennero le citt meri-
dionali dellEtruria. Scontti a Sutri lanno
GLI INTERVENTI DALLA GRECIA NEL IV SEC.
torio sannita, sanc linizio del conitto,
limitato, nei primi due anni, ad una serie
di scaramucce.
seguente e perse altre posizioni, gli Etru-
schi furono costretti ad accordi sfavorevoli.
I Sanniti, approttando dellimpegno
N el corso del IV secolo, notevole
fu il ruolo, non solo culturale, del
mondo greco nelle vicende della peni-
rente, condizionandone il conitto con
Roma, per la minaccia che costituirono
per i Sanniti.
I Romani tentarono di porre ter- romano a settentrione, attaccarono le forze sola italiana. Liniziativa pi importante, alla ne
mine allo stallo inviando un eser- romane presenti in Apulia. Roma rispose Taranto come capola delle citt ita- di questo periodo, fu quella di Agatocle,
cito di 20.000 uomini attraverso il attaccando il Sannio occidentale ma fu co- liote (le poleis della Magna Grecia), per che, con la sua politica di orizzonte el-
territorio dei Sanniti Caudini no stretta a ritirarsi. Il 305 a.C. fu lanno ri- opporsi ai barbari italici o iapigi, si lenistico, per le sue relazioni con lEgitto
al cuore del Sannio, verso Malies solutivo del conitto. I Sanniti assalirono rivolse, per il grande prestigio militare di Tolomeo, Cirene e Demetrio Polior-
(Benevento), nel territorio irpino. la regione falerna, in Lazio, ma furono du- acquisito dai Greci nel periodo imme- cete, con Siracusa al centro del mondo
Il comandante (meddix tuticus) ramente scontti e i romani contrattacca- diatamente precedente, a condottieri italiota e siceliota, fu capace, tra laltro,
della Lega Sannitica, Gavio Pon- rono su due direttrici, una contro lesercito come Archidamo da Sparta (345-341 di mutare anche latteggiamento, tradi-
zio, intu lintenzione dei consoli sannita in ritirata verso Bovianum, capita- circa), Alessandro il Molosso, il fratello zionalmente ostile, etrusco.
romani e radun le truppe sulle le dei Pentri, espugnandola, laltra verso il di Olimpia, madre di Alessandro Ma- In particolare le sue campagne contro
alture attorno alla Gola del Cau- Sannio settentrionale. In seguito alle gravi gno (333-330 circa), agli spartani Acro- Cartagine ne rivelano la lungimiranza:
dio (le Forche Caudine, passaggio perdite e alla minaccia costituita da Taran- tato e Cleonimo (no del IV sec.). Tali in un certo senso Roma ne colse leredit
obbligato verso la regione degli Irpi- to, i Sanniti accettarono un nuovo trattato interventi ebbero un ruolo non indie- politica.
ni) e dopo che lesercito romano vi era (304 a.C.) favorevole ai Romani.
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metallica lunga i comandanti, che venivano eletti annual- di Roma (come le citt latine) o genti tingente di 1.000
circa 60 cm e con mente, con compiti non solo militari. A I veliti, la fanteria leggera che Roma, nei secoli precedenti, aveva cavalieri, che ebbe un ruolo di rilievo
una piccola punta di ciascuno dei due consoli, i magistrati su- Oltre un quarto dellorganico di una le- costretto con la forza allalleanza, come nelle fasi iniziali dello scontro.
forma piramidale. premi eletti annualmente, in caso di guerra gione, secondo Polibio, era costituito dai Peligni, Marsi e Frentani, o assogettato Il contingente campano contribu a
Ne esistevano due veniva adato il comando di due legioni Velites. Si trattava di uomini che non pote- il caso dei Volsci o di Veio, ad esem- supplire alla cronica mancanza di buoni
tipi, uno pi leggero assieme ai contingenti alleati. Se necessa- vano permettersi una panoplia completa, o pio e inglobati nellager romano; op- e numerosi cavalieri da parte di Roma.
(a sinistra), lanciato rio, eserciti di minore consistenza erano troppo giovani per operare con la fanteria pure si trattava di genti che erano legate Livio descrive i cavalieri campa-
per primo, e uno pi adati ad un pretore. di linea. Loro compito era disturbare con a Roma da comuni interessi difensivi, ni come un corpo scelto; facevano
pesante (a destra) Il console nominava sei tribuni mili- il lancio di giavellotti o pietre le linee av- come Piceni, Campani e Marruccini. quindi parte, con ogni probabilit,
con gittata pi tum, a due dei quali era adato, a turno, versarie prima dello scontro con la fanteria Proprio i Campani, gente di lingua di quel nucleo di fanti e cavalieri
breve. il comando di ogni legione. Il nerbo della pesante. Erano protetti da un leggero scudo osca e ceppo sabellico, durante la cam- alleati particolarmente valorosi che
legione era costituito dai centurioni, sicu- circolare (parma) e un elmo, a volte sem- pagna che culmin nella battaglia del formavano gli extraordinarii.
ramente scelti tra i soldati con maggiore plicemente di cuoio, su cui, come riportato
esperienza. da Polibio, applicavano pezzi di pelliccia
Le due centurie di ogni manipolo era- (spesso di lupo), per essere meglio identi- Lequipaggiamento difensivo comprendeva La cavalleria
no comandate ciascuna da un centurione cati dai comandanti, ma con un probabile lelmo di bronzo, una piasta pettorale (kar- La cavalleria ro-
e quello della centuria di destra (centurio originale signicato totemico. diophylax), uno schiniere nella gamba sini- mana, i cui compiti
prior) aveva il comando dellintero mani- stra (quella rivolta al nemico) e un grande erano soprattutto la
polo. Ogni centurione era coadiuvato da Hastati e Principes, il nerbo della legione scudo ovale e ricurvo, composto di listelle ricognizione e linse-
dei sottuciali: loptio, il secondo in co- I manipoli degli hastati erano quelli della di legno sovrapposte coperte da cuoio. Al guimento dei nemici, era nu-
mando, un vessillifero (signifer), un corni- prima linea, destinati al primo impatto con tempo di Polibio larmamento comprende- mericamente scarsa e forse anche
cen (suonatore di corno, per dare gli ordini lavversario, mentre ai manipoli dei prin- va una spada e due giavellotti (pila), uno di qualit mediocre. I suoi membri
in battaglia), e da un cipes, il or ore dei soldati, era destinato pi pesante dellaltro; per possibile che provenivano dallaristocrazia (ordine Eques romano
comandante della il compito di penetrare nei varchi aperti al tempo della battaglia di Sentino uno dei equestre) ed erano probabilmente
guardia (tesse- dagli hastati e iniggere il colpo decisivo. due schieramenti fosse armato con una equipaggiati come opliti, con elmo, corazza
lancia (hasta) in luogo dei pila. anatomica e scudo, lancia e spada. Cavalca-
vano a pelo, senza stae, cio senza poter
Triarii, i veterani caricare lancia in resta.
I triari, i veterani dellesercito schierati
in un numero circa pari alla met degli ha- Gli eserciti alleati
stati/principes, erano lultima schiera della Gli alleati di Roma fornivano contin-
legione e generalmente usati solo come genti di fanteria pari a quelli romani ma
ultima risorsa, in situazioni di dicolt, cavalieri in numero tre volte superiore. Gli
tanto da ispirare la massima res ad triarios alleati (socii) venivano divisi in due alae po-
redit (la cosa ridotta ai triari) per indicare ste ai anchi dello schieramento romano;
situazioni disperate. Polibio li descrive ar- ogni alae, al comando di tre praefecti roma-
mati di una lunga lancia (hasta) al posto dei ni era divisa in non ben denite coorti. Le
pila, ma per il resto equipaggiati come gli turmae della cavalleria venivano disposte ai
altri legionari (i pi ricchi potevano per- anchi delle alii di fanteria, forse insieme
mettersi cotte di maglia di ferro, come in agli equites romani. Le truppe pi valorose
uso tra i Celti); possibile che al tempo (sia fanti che cavalieri) andavano a formare
della terza guerra sannitica larmamento di una specie di corpo speciale, gli extraordi-
tipo oplitico non si limitasse alla lancia ma narii, usato, ad esempio, come avanguardia
Triario Hastato / Principe Velite comprendesse tutta la panoplia. durante le marce di trasferimento.
12 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 13
I NEMICI DI ROMA
Sotto, un capo
celta, con elmo e
cotta di maglia di I CELTI E I SANNITI Ipotesi ricostruttiva di
carro celtico da guerra.
ferro, armato di Guerrieri sanniti
spada e gaesum,
un giavellotto
interamente di ferro
D ella Lega antiromana al tempo del-
la terza Guerra Sannitica facevano
parte Sanniti, Celti, Etruschi ed Umbri. A
territoriale in Italia, i
Celti occuparono terri-
tori gi etruschi, umbri e
I Sanniti
Lesercito della Lega Sannitica era
comandato da un magistrato eletto (con
da un aresco di
Paestum della ne
del IV sec. a.C...
(quindi costoso questi si devono probabilmente aggiungere piceni quanto alla sempli- poteri sia civili che militari, capo del touta) In basso, a sinistra,
e probabilmente altre genti minori o singole citt italiche. ce predazione di beni e schiavi, aancata detto meddix tuticus. Oltre alla presenza di la ricostruzione
riservato alllite dal mercenariato. ununit scelta, la legio linteata, i cui mem- di un guerriero
aristocratica) dotato I Celti La fanteria era quella di gran lunga pi bri consacravano s stessi alla lotta, sappia- sannita.
di grande forza di Al Sentinum i padroni di casa, per cos numerosa, ma la componente pi impor- mo che il resto dellesercito sommava ad
penetrazione ma di dire, erano i Celti, o Galli secondo i romani tante di un esercito celtico, quella che fece oltre 20.000 uomini, per un totale di circa
gittata limitata.
A destra, un
(Glatai o Kltai, in greco), divisi in varie
trib accomunate da lingua e cultura simi-
la dierenza contro le statiche falangi etru-
sche o romane, era la cavalleria. Formata
40.000 combattenti divisi in due corpi, det-
ti exercita. Livio dice che uno dei due eser-
LE FORMAZIONI DI
guerriero nudo, le. Il territorio di Sentino era occupato da dai membri pi importanti e facoltosi del- citi portava bianche tuniche di lino e scudi COMBATTIMENTO
difeso solo dallo circa un secolo dalla trib dei Senoni, cos laristocrazia, era costituita sia da cavalleria coperti dargento (in probabile riferimento
scudo, cos come
descritto nei testi
e nelliconograa
come la Romagna e le Marche a nord del-
lEsino, mentre proseguendo a settentrione
sincontravano Boii, Lingoni, Insubri, Ce-
montata che da carri da guerra. Questul-
timi, che ebbero un ruolo signicativo alla
battaglia del Sentinum, non erano usati per
alla legio linteata) e laltro tuniche colorate
e scudi dorati; questi particolari sono per
da prendere con una certa cautela.
I Galli, con tutta probabilit, non avevano vere forma-
zioni di combattimento, raggruppandosi attorno alle
insegne dei clan o attorno ai guerrieri pi valorosi che
dellepoca. nomani, e altri. La trib era un insieme di caricare direttamente le schiere avversarie; Dal repertorio iconograco e archeolo- incitavano gli altri con azioni di sda. Non bisogna per
Questusanza aveva clan, comandate da un re (rix) eletto tra i il carro veniva piuttosto usato per terroriz- gico, oltre che dalle fonti come Livio, sap- pensare che fossero una massa incontrollabile, erano ca-
forse anche un guerrieri. Al vertice della gerarchia sociale zare lavversario con la semplice massa alla piamo che i guerrieri indossavano, sopra paci invece a disporsi in formazioni aperte o chiuse, che
signicato religioso vi erano i sacerdoti (druidi) e i guerrieri, a carica e il frastuono, correndo poi attorno una corta tunica, un pettorale detto spon- sfruttavano la capacit difensiva oerta dai grandi scudi,
o sciamanico, con cui seguivano gli uomini liberi (artigiani, al nemico per lanciare giavellotti, oppu- gia (forse perch una spugna applicata sul e con queste a muoversi, come testimoniato da Livio o
un possibile stato di contadini, commercianti) e gli schiavi. La re come trasporto veloce di guerrieri di retro della corazza fungeva da autori pi tardi come Cesare.
alterazione psichica guerra era quindi un aare riservato alla rango che combattevano poi appiedati. ammortizzatore) e una caratte- Pi problematica la comprensione delle formazioni
indotta. sola classe guerriera, che doveva la sua ric- I Galli, noti per spavalderia e indisci- ristica cintura di bronzo, forse ri- di combattimento dei Sanniti. Di questi, le fonti lettera-
chezza e prestigio alla pratica stessa della plina, di alta statura e biondi, portavano coperta di tessuto o cuoio. Indossa- rie pervenute non descrivono chiaramente disposizione
guerra, nalizzata non solo allespansione grandi ba; alcuni, con acqua e calce, si vano inoltre un elmo di bronzo, del sul campo e modo di combattere, ma si pu comunque
sbiancavano i capelli che poi pettinavano tipo Montefortino o della variante ipotizzare unorganizzazione non assai diversa dalla le-
allindietro formando una sorta di cresta. italica dellelmo attico, sui quali era- gione romana manipolare. La legio linteata, una sorta di
I guerrieri si distinguevano indossando il no applicate delle piume o creste corpo di lite di cui parla Livio riferendosi alla campa-
torques, un caratteristico collare rigido. metalliche, e uno o due schinieri. gna del 293 a.C. era composta di 10 unit minori di
Le armi consistevano in lance e gia- Portavano uno scutum ricurvo 1.600 manipulares cadauna, forse a loro volta divise in
vellotti, larma principale era per la lun- che Livio descrisse di quattro unit di 400 uomini. Livio, riferendosi al resto
ga spada, molto adatta alluso di taglio, forma trapezoidale, per dellesercito, chiama queste unit di 400 uomini coorti,
fatta per con metallo di scarsa quali- facilitare i movimen- dividendole in due manipoli (comandati da un centurio
t, tanto da potersi piegare facilmente. ti, oppure scudi ovali o prior e posterior), a loro volta formati da due centurie.
Larmamento difensivo comprendeva circolari. Le armi erano La descrizione liviana potrebbe riportare alcuni anacro-
un elmo di bronzo, pi o meno del tipo il giavellotto (le teretes nismi, inserendo termini e strutture note dal pi tardo
Montefortino diuso in tutta lItalia, aclydes, munite di unap- esercito romano del suo tempo, per lesistenza della tat-
uno scudo piatto di forma per lo pi ovale pendice lungo lasta per tica manipolare tra i sanniti spiegherebbe anche la sua
e, per i pi ricchi, una cotta di maglia di aumentarne la spinta inziale adozione da parte dei romani proprio durante le guerre
ferro, che poi iniziarono ad adottare an- con laiuto di una correggia) sannitiche. La divisione della coorte in due manipoli,
che i romani. Testimonianze letterarie e e lance. Non risultano armi potrebbe far pensare ad una divisione dellesercito in due
iconograche spesso mostrano guerrieri da taglio, che pure dovevano es- linee, una armata di giavellotti e scutum, laltra, di tipo
completamente nudi, protetti solo dallo sere diuse, forse simili alle ricche spade oplitico, con aste e scudo rotondo, identicabile in alcu-
scudo, forse unit scelte di guerrieri par- lanceolate delle genti sabelliche dei se- ne ragurazioni plastiche o su aresco.
ticolarmente valorosi. coli precedenti.
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A sinistra, un oplita
I NEMICI DI ROMA
GLI ANTEFATTI POLITICO-MILITARI
etrusco, in una
ricostruzione basata ETRUSCHI ED UMBRI ALLA BATTAGLIA
sul celebre Marte di
Todi statua di scuo-
la etrusca del IV sec.
Si noti la caratteri-
E truschi ed Umbri (almeno secondo
Livio) non presero parte allo scontro
del Sentino, per possibile che, oltre a
sia pure collegate (in modo incostante) in
una lega sacra delle dodici principali cit-
t, che non furono quasi mai unite nella
G ellio Egnazio riusc a far riprendere
ai Sanniti liniziativa strategica, met-
tendo a frutto laccorta politica di alleanze
dopo la battaglia del Sentino attaccarono
gruppi Sanniti in ritirata, iniggendo loro
gravi perdite! - e quello dei Vestini, avendo
Elmo italico del
tipo Montefortino
rinvenuo nel
sca corazza lamella- rivestire unimportante ruolo nellottica ge- lotta contro Roma, ma solo alcune di esse maturata dopo la pace subita con la secon- risalito il corso dellAterno per scendere santuario sannita di
re e lelmo del tipo nerale della guerra, alcuni contingenti fos- mentre altre potevano rimanere neutra- da guerra contro Roma e che aveva anche poi dalle montagne a Rieti, alleata come Pietrabbondante.
etrusco-corinzio, sero comunque presenti alla battaglia. li e forsanche alleate. Qualcosa di simile visto una crescente volont da parte delle Norcia, Spoleto e Foligno. La guerra era Elmi di questo tipo
derivato dallelmo dovette avvenire anche in occasione della citt dellEtruria interna centro-settentrio- iniziata dal casus belli oerto dallalleanza erano diusi in
greco che copriva Gli Etruschi terza guerra sannitica, per cui alcune citt nale, di reagire allespansionismo di quella stretta tra Roma e i Lucani, quando que- tutta lItalia centrale
tutta la faccia, ma Gi antichi avversari dei Sanniti, che a presero parte attiva nella Lega antiromana, che si stava congurando come uno stato sti furono assaliti dai Sanniti. Il Sud, tan- e usati, quindi sia
in Italia usato solo loro sottrassero la costa campana, dei Galli altre furono alleate di Roma. capace di organizzare, oltre la dimensione to larea apula che quella lucana, n dalla dai Sanniti che dai
come casco. che occuparono a loro volta ne occuparono Non sappiamo con precisione come fos- cittadina, una struttura territoriale con un guerra precedente era stato considerato Romani, dai Celti e
A destra, un guer- i territori a Nord dellAppennino, e con al- sero armati i guerrieri etruschi allinizio del tessuto di relazioni originale ed ecace importantissimo dai Romani, sia per aprire altri popoli.
riero umbro, con un terni rapporti con gli Umbri, gli Etruschi III sec. a.C. La maggior parte dei reperti sul piano politico, militare ed economico. un fronte alle spalle dei Sanniti quanto an- Questo elmo,
equipaggiamento si unirono ai loro nemici per contrastare archeologici e delle fonti iconograche ri- Inoltre, non dovevano mancare agli Etru- che per controllare gli sbocchi della transu- facente parte
misto di tipologia laltra e sempre pi pericolosa minaccia: salgono a periodi precedenti, e anche fonti schi preoccupazioni per la crescente sen- manza invernale, acquisendo cos un ruolo di unoerta
picena-latina Roma. I rapporti con lUrbe (che nei primi quasi contemporanee, come le decorazioni sibilit marinara romana rivelata dalla fondamentale nei confronti delle genti votiva, era forse
(antiquato elmo secoli della sua vita era una citt sostanzial- nel sarcofago delle Amazzoni, risentono fondazione di colonie marittime e i trattati della Lega Sabellica e minacciando gli in- appartenuto ad un
piceno, scudo mente etrusca) dal V secolo erano ostili. pesantemente della stereotipata inuenza con Marsiglia e Cartagine. teressi economici dello stesso Sannio. Le militare romano
circolare) ed etrusca Non bisogna per pensare ad una ostilit stilistica greca. Si pu comunque pensa- Questultima citt era in quei tempi in operazioni militari avevano visto lattacco (probabilmente di
(corazza e tra entit statuali unitarie, perch lEtruria re che gli etruschi avessero mantenuto la durissima lotta con Agatocle di Siracusa, al Sannio, ad Est dallApulia e da Ovest alto rango, visto
schinieri); era un insieme di citt-stato indipendenti, tattica e la panoplia oplitica, aancati da nei cui confronti le citt etrusche appunto dalla media valle del Liri e dalla Campa- la preziosit del
la spada la cavalleria e fanteria leggera. Loplita etru- sembra che stessero mutando lantica ini- nia settentrionale; addirittura Cneo Fulvio reperto) scontto
versione sco del III-IV sec. a.C. aveva una corazza micizia nei confronti della metropoli sice- sarebbe riuscito a saccheggiare Aodena, dai Sanniti.
italica della composta di numerose sottili lamelle me- liota, avendo inviato rinforzi di uomini e avendo risalito la valle del Sangro grazie
machaira talliche cucite sul corpetto di cuoio o lino. navi. Il fatto nuovo, e rivelante, fu proprio allalleanza con i Peligni. I Romani non si
greca. la possibilit di coalizzare in senso antiro- erano potuti sostenere per nel territorio
Gli Umbri mano potenze no allora tradizionalmente nemico e si erano dovuti accontentare
Dal punto di vista territoriale, lUmbria avversarie, come i Sanniti, gli Etruschi e i di darlo al guasto. A Roma quando
era anchessa un insieme disunito di citt- Galli, forse recuperando per questi ulti- giunse la notizia della nuova dislo-
stato (trifu), di cui a volte restano le impo- mi una nuova pressione migratoria. Pro- cazione degli avversari, si percep il
nenti mura poligonali. LUmbria era unarea prio questa componente fu indubbiamente pericolo che incombeva: fu organiz-
compresa tra altre che ebbero grande in- lelemento di maggior preoccupazione per zato un arruolamento esteso per-
uenza sulla propria cultura; in particolare i Romani: la loro minaccia si stava rinno- no ai liberti, Appio Claudio si ritir
Etruria e Piceno erano aree di importante vando. Anche gli Umbri, dopo la fonda- con le sue truppe dalla Campania
importazione di materiale anche bellico, zione della colonia latina a Narnia davano Settentrionale, cui reagirono i Sanni-
tanto da rendere ben dicile distinguere segni di una preoccupazione tale da supe- ti con uninvasione - che pur essendo
armi ed armature (e oggetti interessanti ai rare la didenza nei confronti dei Galli evidentemente solo un diversivo - fu
ni ricostruttivi come i bronzetti) importati Senoni che avevano loro strappato territori arrestata solo grazie allintervento
da quelli prodotti in loco, in genere su mo- che si aacciavano allAdriatico, tanto che di Q. Fabio Rulliano e Volumnio Flamma
delli etruschi, piceni o gallici. Si pu quin- il maggior numero delle genti umbre ave- che fondarono allora due nuove colonie
di pensare che il guerriero Umbro fosse un va aderito allalleanza con i Sanniti. Cos il Sinuessa e Minturno di chiara importanza
oplita (se poi combattesse in formazione pi forte contingente sannita era riuscito a strategica. Le operazioni si concentrarono
falangitica non dato a sapere), aancato raggiungere il collegamento con gli Umbri, per il momento nellEtruria Centrale, tra
da truppe leggere. Il suo equipaggiamento gli Etruschi e poi i Galli, con unaudace - e Chiusi e Perugia, con alterne e non chiaris-
era un misto di armi e armature principal- non si sa quanto dicile - marcia, attraver- sime, allo stato attuale della ricerca e sulla
mente di tipo etrusco e piceno. sando il territorio ostile dei Peligni - che base delle narrazioni pervenute, vicende.
16 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 17
L a preoccupazione delladdensarsi
di un poderoso esercito formato da
quattro grandi popoli indusse i Romani ad
complesse operazioni precedenti, nel testo
liviano, si svolgono nei pressi di Chiusi, il
cui antico nome (Camars) pu aver deter-
laltra alleata umbra di Roma, come punto
di riferimento delle operazioni precedenti
la battaglia; accogliere questa versione in-
gli altri coalizzati. Per latteggiamento de-
gli Umbri si pu formulare unaltra ipotesi;
innanzitutto non tutte le comunit erano
con le culture delle
genti connanti
e, via mare, con il
agire, probabilmente nel timore che i loro minato equivoci con la citazione di Polibio duce ad unaltra ipotesi per la marcia dav- schierate nellalleanza antiromana. Inoltre mondo greco.
stessi alleati, e i Piceni no allora neutrali, relativa a Camerino. Il luogo di raccolta vicinamento: i romani e i loro alleati sareb- i Galli erano o Senoni, che avevano strap- All inizio del
decidessero o fossero costretti a mutare dellesercito romano sembrerebbe, sulla bero transitati per il valico di Colorito, pato terre agli Umbri, o addirittura nuo- III sec. a.C. gli
atteggiamento. base di uninterpretazione di Livio, ab- seguendo quellantico percorso che fu poi vi venuti, corrispondenti ad unulteriore apporti culturali
Si mosse cos lesercito dei due consoli, bastanza condivisa, essere stato Aharna, sostituito dalla via Flaminia. spinta migratoria. Per di pi non potevano pi signicativi
Q. Fabio Rulliano, con la prima e la terza lattuale Civitella dArno, a dieci chilo- La questione della partecipazione di mancare, proprio fra i gi inquietanti Galli, venivano dai Galli
Legione e P. Decio Mure con la quarta e la metri da Perugia. Da questa localit, per consistenti contingenti umbri ed etruschi, mercenari, come si pu evincere tanto dal Senoni.
Sotto, il probabile sesta; vi era inoltre un grosso contingente raggiungere la zona di Sassoferrato, vi il forse va arontata sia valutando per quan- testo di Livio quanto dal fatto che la greca Sotto, un ipotetico
itinerario seguito di cavalleria romana e mille cavalieri scelti percorso che da Gubbio - allora una delle to scrive Livio sullesito dello scontro nel- Ancona, fondata dai siracusani allinizio del guerriero piceno,
dallesercito sannita, inviati dalla Lega Campana e un esercito poche citt umbre alleate a Roma - porta lipotesi che questi fossero stati presenti, sia IV secolo, era un centro di raccolta appun- con elmo e spada di
nel 296 a.C., per di alleati e di Latini pi numeroso di quello al Passo dello Scheggia, laltro, che porta alla luce dellepisodio dei disertori chiusi- to per tale tipo di truppe che costituivano tipo gallico; lunico
raggiungere i stesso dei Romani. Altri due eserciti furono alla Piana di Fabriano. Sembra da esclu- ni (testimonianza, peraltro, delle tensioni il nerbo degli eserciti delle citt italiote e carattere peculiare
territori umbri inviati - e si rivelarono assai importanti - a dere invece la via che attraversa la gola di politiche e sociali nelle citt etrusche) che siceliote. Tutto ci poteva permettere, agli piceno il pettorale,
ed etruschi, e, fronteggiare lEtruria, coprendo Roma uno Frasassi. Da Fabriano ci sono due varianti, avrebbero suggerito a Q. Fabio Rulliano di occhi degli Umbri, laggregarsi di realt ricordo di usi pi
nellanno seguente, nel territorio falisco e laltro, addirittura, una che passa da Collegiglioni e Genga, convincere i comandanti delle forze roma- ben pi destabilizzanti dei Romani: un arcaici.
i possibili percorsi nellagro vaticano, alle porte della citt; sul riallacciandosi con il percorso provenien- ne lasciate a coprire Roma di avanzare in contatto diretto con i contingenti galli pu
seguiti dai Sanniti fronte meridionale, verso il Sannio, il pro- te da Frasassi, superata la gola, ma appa- territorio etrusco operando razzie e distru- averli indotti ad una politica pi prudente,
e dagli eserciti console Lucio Volumnio combatteva con re eccessivamente tortuoso; il pi facile zioni. per probabile che questa campa- considerando anche le scelte dei Piceni.
consolari di la seconda e la quarta Legione. quello che costeggia lattuale linea ferro-
Decio e Fabio per Vi sono diverse ipotesi per il percorso viaria Fabriano-Sassoferrato: questultima
raggiungere i pi probabile per questa massa di combat-
territori sentinati.C E L tenti e le relative salmerie. Il teatro delle
direzione avrebbe permesso un adeguato
controllo rispetto al nemico. Da Civitella
I PICENI, SPETTATORI NEUTRALI
I
TI
dArno alla piana di Fabriano, il tragitto Piceni (Picentes) erano un popolo ita- articolata, con al vertice unaristocrazia
SENONI pi breve quello che dalla Valle del Chia- lico di lingua osco-umbra, stanziato guerriera. I corredi funerari maschili
Sentinum scio giunge a Casa Castalda proseguendo nel Piceno settentrionale almeno dal evidenziano, con abbondanti armi
Iguvium
per la Valle del Rasina e Gualdo Tadino V sec. a.C. Secondo Plinio il Vecchio oensive e difensive, continuamen-
PIC
a Fossato di Vico. Questultima localit - con una versione per non concorde te aggiornate nelle fogge, probabili
ETRUSCHI
EN
raggiungibile anche da Foligno, che per in con altri autori antichi - sarebbero ve- indizi di una diusa pratica di
I
Perusia Aharna
Camerinum questo periodo era un centro umbro alleato nuti dalla Sabina ed il loro nome sarebbe mercenariato. Agli inizi del IV
Clusium
UMBRI ai Sanniti. Alla luce di queste ipotesi e va- dovuto al picchio (picus), uccello sacro a secolo si vericarono eventi che
lutando la rapidit delle comunicazioni ro- Marte, sotto la cui guida, avrebbero mi- avviarono la destrutturazione
mane per quellecace diversivo narrato da grato nellambito di un ver sacrum inse- della cultura picena: invasione dei
I Livio, che alla vigilia della battaglia induce rendosi cos in un territorio caratteriz- Galli Senoni, che danneggi an-
TUZ
PRE i contingenti Etruschi, almeno per la gran zato da una cultura orita dallVII sec. che i vicini Umbri, e la fondazione
SABINI parte se non tutti, ad abbandonare il cam- a.C. - denita medio-adriatica - non della colonia greca di Ancona.
Narnia Reate VESTINI po, potrebbe far non escludere, nonostan- priva di signicative sub regioni. I Piceni, che precedentemente
te i rischi tattici, proprio il percorso che I Piceni, organizzati in una lega, ave- avevano raggiunto accordi con Roma,
Falerii MARRUCINI
da Gubbio conduce allimpervio passo di vano in Ausculum il loro centro pi im- non aderirono alla grande coalizio- ne
Scheggia, anche in considerazione dellad- portante e presso lattuale Cupra Marit- antiromana, molto probabilmente perch
EQUI destramento acquisito dallesercito romano tima il santuario dedicato alla dea Cu- minacciati al Nord dai Galli e dai Sanniti
ROMANI PELIGNI
ROMANI SENZA MARSI nelle precedenti campagne nel cuore del pra, luogo di scambi con Umbri, Etru- a Sud - e forse anche dagli stessi Umbri a
Roma
DIRITTO DI VOTO Sannio e del ruolo di quei contingenti al- schi, Greci, Dauni e forse uno dei punti Occidente - preferendo restare neutrali, al-
ALLEATI LATINI
ERNICI SA leati, che non dovevano mancare, di Marsi, di riferimento della via dellambra. La leandosi poi con i romani allinizio del III
COLONIE LATINE NN
ALLEATI DEI ROMANI ITI Marrucini, Peligni e Vestini (questi ricon- societ picena appare gerarchicamente secolo.
PROBABILI ALLEATI
DELLA LEGA ANTIROMANA VOLSCI
dotti allalleanza con Roma nel corso dei
18 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 19
Sotto, schema
ipotetico delle
fasi nali della
C on la ripresa dei romani, i Galli ser-
rarono i ranghi, scudo contro scudo,
impedendo il corpo a corpo. I primi pre-
ramento dei Galli ed abbandonandoli nella
mischia.
I Galli da parte loro, si ricompattarono
battaglia. sero a bersagliarli con pila e giavellotti an- e riformarono la testuggine (formazione
I galli si chiudono che raccolti al suolo. Pur non tratti molti compatta di scudi). Fabio ordin allora
in una formazione Galli caddero tramortiti o ebbero gli scudi ai 500 cavalieri campani dellala destra di
compatta inutilizzabili per le lance insse che li sbi- cessare lattacco ai Sanniti per dirigersi alle
mentre i romani lanciavano, aprendo cos pericolose brecce. spalle dei Galli, seguiti dai principes della
dellesercito di Allala destra Fabio era riuscito a tempo- III legione, allo scopo di colpire quanti
Decio li circondano, reggiare, aspettando che la fatica si facesse stavano scappando dal massacro che stava
coadiuvati sentire tra i Sanniti. Quando si accorse che avvenendo nella testuggine.
dalla cavalleria gli assalti nemici avevano perso di vigore, Quinto Fabio, con tutti gli uomini rima-
campana dellala ordin alla cavalleria di avanzare sul anco nenti, dopo aver promesso in voto un tem-
destra inviata da avversario ed alla fanteria di avanzare passo pio e le spoglie nemiche a Giove Vincitore,
Fabio insieme ai passo, stanando il nemico dalle posizioni su insegu i Sanniti in fuga no allaccampa-
sopraggiungenti cui era attestato. Resosi conto che i Sanniti, mento nemico. L, a causa delle porte trop-
manipoli dei a causa della spossatezza, non opponevano po strette per far passare lintera massa di
prinicipi. una seria resistenza, lanci la fanteria al- quanti speravano di riparsi allinterno della
Il resto delle forze lassalto, comprese tutte le riserve, e diede palizzata, si accalcavano i sanniti a ridosso
dellala destra ai cavalieri il segnale per la carica. I nemici della trincea, e l, tra i tanti, cadde Gello
romana e dei socii, non ressero lurto e le linee si sfaldarono, Ignazio, il comandante sannita. Ricacciati
inseguono i sanniti mentre un numero sempre pi consistente di l della trincea, con un breve scontro fu
nella loro fuga di Sanniti si diede ad una fuga precipitosa conquistato anche laccampamento.
disordinata. verso laccampamento, superando lo schie- Tra Galli e Sanniti, i caduti, secondo la
PIC
ETRUSCHI
EN
UMBRI
I
dirigersi poi su Cominium (nei pressi del- Cosa
Asculum
L a battaglia del Sentino, per quanto scontti e diverse citt (Perugia, Arezzo, taquila), dove si erano asseragliate le forze Roma SA
NN
ITI
fondamentale per gli esiti della guerra, Cortona) furono costrette ad impegnarsi in sannite. Lesercito di Carvilio conquist Beneventum
Tarentum
non pose immediatamente ne ai combat- un trattato quarantennale. Nel corso dello Cominium, contemporaneamente a quello Paestum
timenti. I Celti si ritirarono a nord, mentre stesso anno anche gli Umbri scomparvero di Papirio Cursore che ad Aquilonia scon-
i superstiti sanniti si ritirarono in patria, dalla scena bellica; le loro citt divennero sse la Legio linteata i cui superstiti si rifu- LItalia nel 268
duramente contrastati nel tragitto dai Peli- alleate di Roma. I Sanniti approttarono giarono a Bovianum. La doppia scontta, a.C., dopo le
gni, schierati a anco di Roma. Fabio, che dellimpegno romano sugli altri fronti per con oltre cinquantamila caduti, fu un colpo guerre tarantine e
CARTAGINESI
decise di non occupare il territorio del Sen- colpire in Apulia e nella valle del Liri. Mo- da cui i Sanniti non poterono pi risolle- GRECI loccupazione del
tinum ritirandosi al di l degli Appennini, bilitarono inoltre tutti gli uomini disponi- varsi, anche se gli scontri continuarono in Syracusae
Piceno
una volta giunto a Roma ebbe il merita- bili in vista di un prossimo attacco romano. altre aree del Sannio per altri due anni, no
to trionfo decretato dal Senato. La guerra In particolare crearono un corpo speciale a che non cess ogni residua resistenza. e Galli Boi (preoccupati per lavanzata ro-
contro i Sanniti, per, non era ancora nita la Legio linteata, cosiddetta perch con- Vasti territori furono incorporati nel- mana che ora lambiva le loro terre); nel
(quello stesso anno riuscirono a saccheg- sacrata entro un recinto di candido lino lager romano e nella colonia di Venusia, 283 avvenne la battaglia decisiva presso il
giare i territori degli Aurunci) e si protrasse i cui membri erano costretti a dedicare la mentre la Lega Sannitica perse molte citt lacus Vadimonis (lattuale lago di Bracciano,
ancora no al 290 a.C., ma ormai pratica- loro vita agli di nella lotta contro i nemici; e fu costretta ad un trattato di alleanza con nel Viterbese). In seguito alla vittoriosa
mente solo allinterno del Sannio. formazioni del genere erano forse gi esi- Roma, e quindi obbligata a fornire truppe battaglia i romani occuparono le terre dei
Lanno successivo alla battaglia del Sen- stite in passato. al suo esercito. Senoni (ager gallicus) fondando le colonie
tino, nel 294, dopo una terribile epidemia Soggiogate le popolazioni che era- I Romani costituivano ormai la potenza di Sena Gallica e, poco dopo, di Ariminum,
che colp lUrbe, i romani dovettero ripren- no state alleate dei Sanniti, il 293 a.C. fu egemone in tutta lItalia centro-meridiona- costituendo cos gli avanposti per la succes-
dere le armi contro i Marsi acquisendo il lanno del crollo sannita anche sul proprio le. Infatti, oltre che con i Sanniti, in quegli siva conquista della pianura Padana, cosa
pieno controllo dellItalia centrale e gli territorio. Due eserciti romani, al comando anni di guerra Roma aveva stretto trattati che avvenne dopo la prima Guerra Punica
Etruschi. Questultimi furono duramente di Spurio Carvilio e Papirio Cursore, pene- di alleanza con citt etrusche e umbre, con (264-241 a.C.).
i Falisci, i Vestini, i Marruccini, Marsi e Pe- I Sanniti, dal canto loro, tentarono
Carta dellItalia LINGONI ligni, i Piceni, i Lucani e gli Apuli; aveva unultima volta di sollevare la testa unen-
centro-meridionale BOI incorporato sine suragio (ossia come citta- dosi a Taranto e al suo alleato Pirro, re del-
LIGURI CE
al termine della LT dini romani ma privi del diritto di voto) i lEpiro (a testimonianza della rilevanza as-
Guerra Italica I Sabini e gli Umbri di Spoleto e Foligno, e sunta dalla potenza romana) nelle Guerre
SENONI install nuove trib nelle terre sottratte ad Tarantine (282-272 a.C.). Al termine del-
Equi e Volsci. Dedusse inoltre numerose la guerra contro Pirro, Roma aveva ormai
colonie, compresa la colonia di Hatria, nel- acquistito il completo controllo sullintera
PIC
ETRUSCHI UMBRI la terra dei Praetuttii, e di l a poco quelle Italia meridionale, con le citt greche che
EN
Fulsiniae
Spoletium
sovranit da mare a mare. I Piceni non ebbero sorte migliore: nel
Hadria
TUZ
I Nel 285 i Galli Senoni ripresero la guer- 268, accusati (a torto o a ragione), in se-
PRE
SA
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VES
TIN
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I ra saccheggiando il territorio delletrusca guito alla guerra contro Pirro, del mancato
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RRU
MA Arezzo e Roma mand truppe in aiuto rispetto dei patti sottoscritti, vennero in-
I
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EQUI
PELIGNI
EN degli etruschi al ne di tutelare la via di vasi e scontti presso Ascoli Piceno, e dal
TA
Roma
MARSI NI comunicazione tra lUrbe e il centronord. quel momento diventarono fedeli alleati
Cominium DAUNI I romani furono per scontti e i Galli di- di Roma anche durante i tempi duri delle
I Aquilonia
OL
SC
Interamna
IA lagarono verso sud. Mario Curio Dentato, guerre puniche.
V Bovianum PI
Suessa SANNITI GI per proteggerre Roma, invi lesercito non La denitiva sistemazione del territorio
ROMANI Malventum
CA Saticula Venusia MESSAPI direttamente contro le truppe celtiche ma italiano si ebbe solo nel 91-89 a.C., dopo la
ROMANI SENZA DIRITTO DI VOTO MP
AN penetr invece nel territorio dei Senoni, sanguinosa Guerra Sociale, al cui termine
I
ALLEATI LATINI radendo al suolo tutti i centri abitati, co- tutte le popolazioni italiche (confederati,
I
EC
LUCANI stringendo cos i Galli a tornare in patria. sine suragio, colonie latine) ottennero la
COLONIE LATINE
GR
Terme
30 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 31
S
Sentino. Scontro fra nazioni e incontri in una
orto nel 1860, il Museo dal 1958 ha sud-picena (Ancona, Fa- nazione, Atti del Convegno di Camerino
4 LItalia prima e dopo le Guerre Sannitiche
sede nel prestigioso complesso archi- briano, Pitino, Castelbel- - Sassoferrato, 10-13 Giugno 1998, Roma,
tettonico del Palazzo Ferretti. Il moderno lino, Cupra Marittima, 2002. 5 La prima Guerra Sannitica
AA.VV. (a cura di A.M. Adam e A Rouveret),
allestimento inaugurato nel 1988, dopo le ecc.).
Guerre et societ en Italie aux V et IV sicles
Sopra, elmo gallo- tristi vicissitudini del periodo bellico e del Gli ultimi secoli della Civil- avant J.C. Les indices fournis par larmement 6 La seconda Guerra Sannitica
italico in bronzo da terremoto del 1972, permette la visita, con t picena, quelli riferibili al periodo preso in et le tecniques de combat. Table ronde cole
Montefortino. un percorso cronologico continuo, delle esame in questo lavoro, sono relativamente Normale Suprieure, 5 mai 1984, Paris, 1986. 7 La III Guerra Sannitica e la Lega delle Nazioni
AA.VV., Italia Omnium Terrarum Alumna,
In alto a destra: Sezioni Preistorica e Protostorica, questul- carenti in quanto a reperti venuti alla luce, Milano, 1988. Gli interventi dalla Grecia nel IV sec.
testa di guerriero tima incentrata sulla Civilt Picena (X-III soprattutto per quanto riguarda laspetto BRIZZI G., Il guerriero, loplita, il legionario. Gli
piceno da Numana sec. a.C.) e sui Galli Senoni (IV-II sec. militare. Si pu comunque aerma- eserciti nel mondo classico, Bologna, 2002. 8 Lesercito romano: la legione e la formazione
BRUNO B., La terza guerra sannitica, Roma,
(V sec. a.C.) a.C.), che costituisce la maggiore at- re che continua e forse si accentua 1906. manipolare
trattiva del museo. linusso culturale di altre civilt, in CLEMENTE G., Guida alla storia romana,
Di prossima apertura la Sezione particolare quella greca (dai porti di Milano, 1977. 10 Lesercito romano: velites, hastati. principes,
CONNOLLY P., Greece and Rome at War, London,
Romana che ospiter preziosi reperti Ancona e Numana) e gallica. 1998.
triarii, equites, socii, extraordinarii
tra cui il fregio e il frontone in terra- Molto ricche anche le collezioni FRACCARO P., Opuscula IV. Della guerra presso i Gli alleati di Roma
cotta da Civitalba, gi da ora in esposi- dei reperti dei Galli Senoni, provenienti Romani, Athenaum, Pavia, 1975.
zione; riproposto in copia ricostruttiva, soprattutto dalle necropoli di Filottrano e ILARI V., Gli italici nelle strutture militari 12 I nemici di Roma: i Celti e i Sanniti
romane, Milano, 1974.
sul terrazzo pi alto che domina la vista Arcevia. Interessanti anche dal punto di LENDON J.E., Le ombre dei guerrieri, Torino, Le formazioni di combattimento
dal porto, esposto il celebre gruppo vista degli aspetti bellici, i corredi fune- 2006 (ed. it.).
dei Bronzi dorati di Cartoceto (gi bri comprendono armi (lance e spade LEVI M. A., LItalia antica, Milano, 1968. 14 I nemici di Roma: Etruschi ed Umbri
MOSCATELLI U., Precisazioni in merito alla
ospitato dal Museo di Ancona ed da taglio, spesso piegate per ren- topograa della cosiddetta battaglia del Sentino
ora a Pergola), che unipotesi lo derle inutilizzabili, a scopo di (295 a.C.), Macerata, 1983. 15 Gli antefatti politico-militari alla battaglia
vuole proveniente proprio da oerta religiosa), elmi, tra cui MUSTI D., Polibio e limperialismo romano,
Napoli, 1978.
Sentinum. il celebre elmo da Montefor- PARETI L., Storia di Roma e del mondo romano,
16 Gli eserciti verso Sentino
Come gi detto, sono di tino, che ha dato il nome a Torino, 1952. I Piceni, spettatori neutrali
notevolessimo interesse le tutta questa tipologia di elmi RAWSON E., The Literary Sources for the
Premarian Army, in P.B.S.R. (Papers of the
collezioni dei reperti Pice- diusi in tutta larea italica, 18 Gli schieramenti
British School at Rome), 39, 1971.
ni, provenienti sia dallarea e monili legati allo status di SALMON E.T., Il Sannio e i Sanniti, Torino, Lager sentinate
nord-picena (come Novilara) che guerriero, quali i torques. 1985 (ma prima edizione inglese 1967).
SAULNIER CH., Larme et la guerre chez les 19 Il campo di battaglia
peuples samnits, Paris, 1983.
Sopra, corona SAULNIER CH., Larme et la guerre dans le Le fonti letterarie
doro e torques da monde trusco-romain, Paris, 1980.
Montefortino. SEKUNDA N., NORTHWOOD S., HOOK R., Early 20 Lo scontro iniziale e il sacricio di Decio Mure
Roman Armies, London, 1995.
A centro pagina, SOMMELLA P., Antichi campi di battaglia in La Devotio
elmo gallico da Italia, Roma, 1967.
Filottrano. TAGLIAMONTE G., I Sanniti. Irpini, Pentri, 24 Le fasi nale dello scontro
Carricini, Frentani, Biblioteca di
A destra, fregio con Archeologia, 25, Milano, 1996.
scena di saccheggio TORELLI M., Storia degli Etruschi, Roma-Bari, 26 Gli eventi dopo Sentino. Le conseguenze della
da parte di guerrieri 2001. battaglia del Sentino e della Guerra Italica
galli (sopra) e
Risorse da Internet
frontone templare TITO LIVIO, Ab Urbe condita (http://www. 28 Il sito archeologico di Sentinum
(sotto) ragurante splash.it/cultura/latino/livio/ab_urbe_
lincontro tra condita/) 29 Il museo di Sassoferrato
POLIBIO, Istoriai (http://www.perseus.tufts.edu/
Dioniso e Arianna, cgi-bin/ptext?lookup=Plb.+toc)
entrambi da http://www.sanniti.it 30 Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche
Civitalba.
32 SENTINUM, 295 a.C. SENTINUM, 295 a.C. 33