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DALI-C2
DIPLOMA
AVANZATO 2
DI LINGUA ITALIANA
«FIRENZE»
LIVELLO C2
Test modello 1
© Copyright 2009
ACCADEMIA ITALIANA DI LINGUA (AIL)®
casella postale 815
IT-50123 FIRENZE - Italia
Tel.: +39-349-1889507
Fax: +39-055-290396
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DALI-C2
ESAME DI DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE»
AIL®
DIPLOMA AVANZATO 2
DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE»
• LIVELLO C2 •
DALI-C2 • Test Modello 1
> Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER): livello C2 <
© Copyright 2009 by Accademia Italiana di Lingua (AIL)®, Firenze
- PARTE PRIMA -
Informazioni generali
• Scriva sul modulo delle risposte con un lapis morbido, del tipo 2B.
• Importante: Si ricordi di scrivere nome, indirizzo, dati anagrafici e sede d’esame sul
modulo delle risposte.
In bocca al lupo!
ASSOCIAZIONE PER LA DIFFUSIONE AIL, casella postale 815 Diplomi di Lingua Italiana «Firenze» - AIL® :
DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA IT-50123 Firenze - Italia DELI-A2 - Livello elementare
NEL MONDO E ORGANISMO DELLE Tel. +39 - 349-1889507 DILI-B1 - Livello intermedio I
SCUOLE DI LINGUA ITALIANA PER Fax +39 - 055-290-396 DILC-B1 - Diploma commerciale - livello intermedio
STRANIERI DILI-B2 - Livello intermedio II
DALI-C1 - Livello avanzato I
info@acad.it • www.acad.it DALC-C1 - Diploma commerciale - livello avanzato
DALI-C2 - Livello avanzato II
DALI-C2 / Modulo delle risposte - 1
Nome: Cognome:
Tel: Email:
Sede d’esame:
Nota bene:
• Marchi le risposte su questo modulo delle risposte.
• Scriva sul modulo delle risposte con un lapis morbido, del tipo 2B. ✐
• Cancelli ogni risposta che vuole cambiare con una gomma.
• Segni una sola soluzione per ogni domanda. Se per esempio
pensa che la risposta giusta sia “b”, marchi la soluzione così:
00 a b c d
• Si ricordi di scrivere nome, indirizzo, dati anagrafici e sede d’esame su questo modulo delle risposte.
1 Comprensione scritta
01 a b c d 04 a b c d 07 a b c d 09 a b c d
02 a b c d 05 a b c d 08 a b c d 10 a b c d
03 a b c d 06 a b c d
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
11 ❏ sì / ❏ no, perché:
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12 ❏ sì / ❏ no, perché:
13 ❏ sì / ❏ no, perché:
14 ❏ sì / ❏ no, perché:
15 ❏ sì / ❏ no, perché:
AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
2 Espressione scritta
16
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▼
AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
17 Titolo scelto:
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
18
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
3 Competenze morfosintattiche
19 a b c d e f g h i l m n
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20 a b c d e f g h i l m n
21 a b c d e f g h i l m n
22 a b c d e f g h i l m n
23 a b c d e f g h i l m n
24 a b c d e f g h i l m n
25 35
26 36
27 37
28 38
29 39
30 40
31 41
32 42
33 43
34 44
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
45
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
60
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AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
66 Trasformazione - seguito
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1 PROVA DI COMPRENSIONE SCRITTA
Durata: 60 minuti
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PRIMO INCONTRO
Nell'atrio del liceo Guarini erano esposti i risultati degli esami di licenza ginnasiale. Un
gruppo di ragazzi, tra i quali notai subito vari miei compagni, sostava tranquillo dinanzi
alla tabella delle medie. Appoggiai la bicicletta al muro, di fianco al portone di ingresso,
e mi avvicinai tremante. Nessuno aveva mostrato di accorgersi del mio arrivo.
“Beh, cos'hai?”, mi chiese Sergio Pavani dandomi un colpetto gentile sulla schiena. “Non
farai mica una tragedia per un cinque in matematica. Guarda me”, e rise: “latino e greco!”
“Su coraggio”, aggiunse Otello Forti. “Ho una materia da riparare a settembre anch'io:
inglese.”
Lo fissai inebetito. Eravamo stati compagni di classe e di banco dalla prima elementare,
abituati fin d'allora a studiare assieme, un giorno a casa dell'uno e un giorno a casa
dell'altro, e convinti ambedue della mia superiorità. Non passava anno che io non fossi
promosso a giugno, mentre lui, Otello, doveva sempre riparare qualche materia: ora
inglese, ora latino, ora matematica, ora italiano.
E adesso, di colpo, sentirmi paragonare a un Otello Forti, e proprio da lui per giunta!
Trovarmi sbalzato d'un tratto al suo livello!
Quello che feci e pensai nelle quattro o cinque ore seguenti non vale la pena di
raccontarlo per esteso. Mi abbandonai ad un lungo, disperato vagabondaggio senza
meta. Verso le due del pomeriggio mi aggiravo ancora, in bicicletta, lungo le Mura degli
Angeli, dalle parti di corso Ercole I d'Este. A casa non avevo nemmeno telefonato. Il volto
rigato di lacrime, con il cuore traboccante di una immensa pietà per me stesso, pedalavo
▼
Mi fermai sotto un albero: uno di quegli antichi alberi - tigli, olmi, platani, castagni - che
di lì a una dozzina d'anni, nel gelido inverno di Stalingrado, sarebbero stati sacrificati per
farne legna da stufe, ma che nel '29 levavano ancora ben alti al di sopra dei bastioni
cittadini i loro grandi ombrelli di foglie.
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Deserto assoluto, intorno. Il viottolo di terra battuta che, come un sonnambulo, avevo
percorso fin lì da Porta San Giovanni, proseguiva serpeggiando fra i tronchi secolari
verso Porta San Benedetto e la stazione ferroviaria. Mi sdraiai nell'erba, bocconi accanto
alla bicicletta, con il viso che mi scottava nascosto nella piega del gomito. Aria calda e
ventilata attorno al corpo disteso, desiderio esclusivo di star così, a occhi chiusi. Nel coro
narcotizzante delle cicale, soltanto qualche suono spiccava isolato: un grido di gallo
proveniente dagli orti dei dintorni, uno sbattere di panni prodotto forse da una lavandaia
attardatasi a fare il bucato nell'acqua verdastra del canale Panfilio, e infine, vicinissimo,
a pochi centimetri dall'orecchio, il ticchettio via via più lento della ruota posteriore della
bicicletta ancora in cerca del punto di immobilità.
“Pss.”
Mi trovavo a circa metà strada di quel tratto delle mura urbane, lungo su per giù tre
chilometri, che comincia da corso Ercole I. Il luogo è sempre stato particolarmente
solitario. Lo era trent'anni fa, e lo è ancora oggi, nonostante che a destra, specialmente,
cioè dal lato della zona industriale, siano spuntate in pochi anni decine e decine di
variopinte casette operaie contro cui il bruno, cespuglioso, selvaggio sperone
semidiroccato del baluardo quattrocentesco appare di giorno in giorno più assurdo.
“Ehi, ma sei proprio anche cieco”, fece una voce allegra di ragazza.
Dai capelli biondi, di quel biondo particolare striato di ciocche bianche che era soltanto
suo, riconobbi immediatamente Micòl Finzi-Contini. Si affacciava dal muro di cinta come
da un davanzale, sporgendone con tutte le spalle e appoggiandovisi a braccia conserte.
Sarà stata a non più di venticinque metri di distanza. Era lontana, ma riuscivo a vederle
gli occhi; che erano chiari, grandi, troppo grandi forse, allora, nel piccolo viso magro da
bambina.
▼
“Sono stata al Guarini stamattina, con Alberto, a vedere i quadri. Ci sei rimasto male,
eh?” si affrettò a dire. “Ma perché non vieni più vicino, così faccio a meno di sgolarmi.”
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Era la prima volta che mi rivolgeva la parola. Di più: era la prima volta, praticamente, che
la sentivo parlare. E fin da allora notai quanto la sua pronuncia assomigliasse alla strana
pronuncia di suo fratello Alberto su cui non avevo mai riflettuto. Parlavano ambedue nello
stesso modo: lentamente, in genere, sottolineando certi vocaboli di poco rilievo, di cui
essi soli sembravano conoscere il vero senso, il vero peso, e invece sorvolando
bizzarramente su altri, che uno avrebbe detto di importanza molto maggiore. La
consideravano, questa, la loro vera lingua, la loro inimitabile, tutta privata deformazione
dell'italiano. Ad essa davano perfino un nome: il finzi-continico.
Lasciandomi scivolare giù per il declivio erboso, mi accostai alla base del muro di cinta.
Per quanto ci fosse ombra - un'ombra che sapeva acutamente di ortiche e di sterco -,
faceva più caldo laggiù. E adesso lei mi guardava dall'alto, la testa bionda al sole,
tranquilla come se il nostro non fosse stato un incontro casuale, assolutamente fortuito,
ma come se, a partire magari da quando eravamo bambini piccoli, non si contassero
nemmeno più le volte che ci eravamo dati convegno lì, in quel posto.
“Vuoi che ti faccia venire dentro?”, aggiunse. “Se vuoi ti insegno come devi fare.”
Dio mio! Quanti anni sono passati da quel remoto pomeriggio di giugno? Più di trenta.
Tuttavia, se chiudo gli occhi, Micòl Finzi-Contini è ancora là, affacciata al muro di cinta
del suo giardino, che mi guarda e mi parla. Era poco più che una bambina nel 1929, una
tredicenne magra e bionda con grandi occhi chiari, magnetici. Io, un ragazzetto in calzoni
corti, molto borghese e molto vanitoso, che un piccolo guaio scolastico bastava a gettare
nella disperazione più infantile. Ci fissavamo entrambi. Al di sopra di lei, il cielo era
azzurro e compatto, un caldo cielo già estivo, senza la minima nube. Niente avrebbe
potuto mutarlo, e niente l'ha mutato, infatti, almeno nella memoria.
01 Il protagonista si reca al proprio liceo per vedere i risultati degli esami di licenza
ginnasiale e:
d) nota che nell’atrio del liceo, dove erano esposti i risultati degli esami,
passeggiavano nervosamente alcuni suoi compagni
04 La reazione del protagonista per la bocciatura era stata così violenta che:
06 Lo scrittore descrive con precisione la cornice del suo primo incontro con Micòl:
a) in un parco vicino alle Mura degli Angeli, in un afoso pomeriggio, dove tutto
era silenzio a parte il rumore di una lavandaia che stava facendo il bucato
b) in un parco con alti alberi, ed in lontananza rumori precisi: il canto di un gallo,
il brusio delle cicale ed il suono caratteristico della banda del paese
c) a metà strada del tratto di mura che parte da corso Ercole I, in mezzo ad
assurde casette operaie; silenzio totale intorno, solo il rumore della ruota
della sua bicicletta
d) il viottolo di terra battuta lungo le mura, deserto; pochi suoni isolati ed un
caldo insopportabile che lo costringe a cercare rifugio sotto l'ombra di alberi
secolari
07 Durante il suo primo incontro con Micòl, il protagonista ricorda di aver notato di
lei in particolare :
a) i grandi occhi di un azzurro acceso, quasi blu e troppo grandi forse in quel
suo piccolo viso di bambina
b) il colore dei suoi capelli: un tipo di biondo castano che non aveva mai visto
prima
c) il fatto che non si fossero mai parlati, anche se la sua voce gli era familiare
d) il suo modo di parlare lento e bizzarro, come quello del fratello
d) il cielo era azzurro, compatto, caldo, con solo qualche piccola nube
a) tristezza
b) ironia
c) compassione
d) rabbia
Segni le sue risposte, dal numero 11 al numero 15, sul modulo delle risposte.
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Per 25 Euro, in due ore, è possibile imparare i primi rudimenti di un'arte antica e
complessa del compiacimento e dell’intrattenimento.
Capofila delle maestre del corso rapido per geishe è Akiko Korimo, 40 anni, bellezza
orientale e un'esperienza di 20 anni trascorsi in Giappone proprio come maiko. Sarà lei
a spiegare la complicata arte della vestizione del kimono, l'abito tradizionale giapponese
che può richiedere fino ad un'ora per la sola “montatura”, e della sua realizzazione. Oltre
▼
Ma non solo. Chi vorrà intraprendere i corsi di approfondimento, con un costo integrativo
da definire rispetto ai 25 Euro di iscrizione all'associazione, potrà imparare anche ad
acconciarsi come geisha e ad indossare gli okobo, i tipici sandali in legno da vestire con
i calzini bianchi. Tra le altre attività che le iscritte al corso potranno imparare ci sono
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anche canto e danza. La tradizione delle geishe, nell'accezione occidentale del termine,
risale al diciottesimo secolo e prevedeva l'intrattenimento delle classi nobili proprio
attraverso il canto e la danza. Paradossalmente i primi esempi di intrattenitrici giapponesi
erano però uomini ma furono soppiantati presto dal fascino di queste misteriose donne.
Geisha però non significa solo apparenza e oltre ai vestiti e al trucco per diventarlo
bisogna sviluppare altre doti. Come quella della preparazione del tè.
Tutto questo in sole due ore e a soli 25 Euro? Naturalmente il corso per geishe express
è solo un assaggio di quello che le iscritte potranno imparare se vorranno approfondire
l'argomento. E lo potranno fare direttamente nella sede milanese della ConsumatorItalia,
a viale Ranzoni 21, iscrivendosi ai corsi di approfondimento per geishe, o seguendo le
indicazioni delle maestre che forniranno indirizzi utili e testi per soddisfare la loro voglia
di oriente.
“Noi forniamo solo i primi rudimenti - spiega Alessandro Miano, presidente milanese di
ConsumatorItalia - poi saranno gli iscritti a decidere come proseguire questo percorso.
Abbiamo lanciato un'idea e ora vediamo quale sarà la risposta delle milanesi. Siamo i
primi in Italia a realizzare un'iniziativa del genere, ma in Giappone esiste già un corso
rapido per geishe. È proprio a questo che ci siamo ispirati.”
Ed è appunto di questi giorni la notizia che in una stazione termale della cittadina di Ito,
nel centro del Giappone, è stata organizzata una “geisha academy” per turiste. Qui per
soli 100 Euro le signore potranno scegliere tra corsi di uno o due giorni, al costo di 104
o 154 Euro, e impareranno l'arte del kimono, del trucco, della danza, del canto e infine,
non dimentichiamolo, anche della seduzione. “Le posture e l'etichetta della geisha
incarnano lo spirito dell'ospitalità - ha dichiarato Hiromitsu Mushiaki, tra gli organizzatori
dell'academy - spero che le nostre studentesse possano carpire il segreto della bellezza
di queste donne giapponesi.”
Segni le sue risposte, dal numero 11 al numero 15, sul modulo delle risposte.
Sì / no, perché?
Sì / no, perché?
Sì / no, perché?
Sì / no, perché?
15 La vacanza può essere intesa in vari modi: un periodo di totale relax, l’occasione
per realizzare il viaggio dei propri sogni, o il momento a lungo atteso per fare
tanta attività fisica.
C’è chi sceglie la pace ed il silenzio di vecchi monasteri, e chi un avventuroso
safari in qualche savana. O chi invece ne approfitta per fare un corso di lingua
straniera.
Sì / no, perché?
2 - A) RIASSUNTO DI UN BRANO
Nello stesso edificio di via Margutta dove abitavo, nel corridoio a pianterreno, tre porte
più in là della mia, aveva il suo studio un vecchio pittore che si chiamava Balestrieri.
L'incontravo spesso, avevo scambiato qualche parola con lui, ma non lo frequentavo:
come tutti gli uomini che non pensano che alle donne, Balestrieri era di una estrema,
quasi insultante freddezza con le persone del proprio sesso, quali che ne fossero le
condizioni e l'età, ravvisando evidentemente in loro altrettanti possibili rivali. Balestrieri
era un uomo piccolo dalle spalle molto larghe e dai piedi molto grandi, due difetti che
non si curava di nascondere, anzi metteva in vista indossando enormi giacche sportive
a quadroni, e calzando antiquate scarpe lustre e affusolate. La faccia aveva molto della
maschera carnevalesca o del satiro pompeiano: capelli bianchi come l'argento, volto
rosso acceso, sopracciglia nere come il carbone, naso prominente, bocca grande, naso
puntuto. L'espressione di questa faccia era un po' imbambolata e, tuttavia, sotto sotto
inquieta. Di lui avevo sentito dire da alcuni pittori anziani che lo conoscevano bene, che
era un maniaco sessuale e che aveva incominciato a dipingere in gioventù unicamente
per attirare, con il pretesto della pittura, delle donne nel suo studio. Balestrieri era agiato,
non viveva del proprio lavoro, non esponeva mai e, in certo modo, dipingeva per se
stesso. Quanto alla qualità, tutti erano d'accordo nel dire che si trattava di pessima
pittura. Una o due volte, preso da curiosità, avevo tentato di sbirciare i quadri dal cortile;
e avevo intravisto alcune grandi tele scure nelle quali si distinguevano a malapena
enormi nudi femminili dalle forme eccessive e dagli atteggiamenti poco naturali.
Negli ultimi mesi lo studio di Balestrieri era frequentato da una ragazza che si recava da
lui tutti i giorni. Ebbi modo di osservarla con una certa attenzione, se non altro perché mi
accorsi quasi subito che lei osservava me. Sempre vestita da ballerinetta secondo la
moda del momento, con una leggera camicetta sbuffante e una gonna molto corta e
ampia che pareva sostenuta da una crinolina, ella dava l'idea di un fiore capovolto, dalla
corolla sbilenca e oscillante, che andasse in giro camminando sopra i pistilli. Il volto
l'aveva rotondo, da bambina; ma una bambina cresciuta troppo in fretta e iniziata troppo
presto alle esperienze muliebri. Era pallida, con un'ombra leggera sotto gli zigomi che
faceva parere smunte le guance, e una folta capigliatura bruna e crespa tutto intorno il
▼
Diversamente dalle altre donne di Balestrieri che filavano dritte a testa bassa verso lo
studio del vecchio pittore, questa attraversava il cortile con una lentezza che pareva
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Roma, 16 marzo - Ladri in azione nelle ville sulle colline dei Castelli Romani.
Bottini favolosi e tanta paura fra i residenti. Si prevede un abbassamento dei
prezzi degli immobili in tale area …
☛ Scriva una lettera di protesta al direttore della televisione nazionale del suo
Paese per denunciare la qualità pessima della programmazione televisiva degli
ultimi anni.
“PIERO CHIARA”
Giocano e assaggiano. Si divertono e servono aziende per capire cosa lanciare sul
mercato __45__. Con qualche controindicazione.
Alzi la mano __46__ chi non ha mai sognato, da piccolo __47__, di poter fare questo
singolare mestiere: collaudatore di giocattoli, avendoli tutti gratis.
Oppure la variante per i più golosi: assaggiatore di merendine. E caramelle, e
cioccolatini, e ovetti e ogni altra diavoleria sfornata __48__ dall'industria dolciaria.
Quel mestiere, per smodate fantasie __49__ di intere generazioni di bambini, esisteva
già da tempo (lo inventarono, manco a dirlo __50__, gli americani negli anni Cinquanta),
ma solo nell’ultimo decennio ha sviluppato metodologie scientifiche, abbattendo __51__
sempre più l’età dei collaudatori e assaggiatori: oggi c'è chi comincia a fare test
addirittura ad un anno, assistito __52__ da genitori e tate.
Oggi in America vanno oltre __53__ e scelgono ragazzi per test (nome in codice, “Alpha
Pups”) chiedendo all’interno del loro gruppo chi sia il più “cool”, il più “figo”. “È lui”,
rispondono. E allora si va da costui, e da un'altro, e da un'altro ancora, a catena __54__,
finché qualcuno non risponde: “il più figo sono io”.
Questa è la tecnica usata dalla «Hasbro», multinazionale del giocattolo, un metodo
destinato a fare scuola __55__ nel mondo. Oggi è prassi __56__ in tutte le aziende.
Con procedure severissime, anche trecento test per ogni modello, e sperimentazioni di
almeno tre anni.
Il parere dei piccoli conta __57__ al 70 per cento. Ma non è solo un gioco.
Finire sotto i riflettori __58__ del marketing può essere pericoloso. Ci sono rischi che
riguardano la sicurezza, prodotti non ancora testati e gli ingredienti dei cibi; ci sono rischi
che riguardano più la sfera psicologica del bambino, ma resta il fatto __59__ che “la loro
spontaneità è vincente: per questo sono i migliori testimonial.”
“GALILEO GALILEI”
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10 gennaio 1610 - Galileo, servendosi del telescopio, scopre fenomeni celesti che
confermano il sistema copernicano. Ammonito dal suo amico delle possibili conseguenze
di tali scoperte, Galileo afferma la sua fede nella ragione umana.
Stanza di lavoro di Galileo a Padova. È notte. Galileo e Sagredo, avvolti in pesanti mantelli, sono
al telescopio:
Sagredo: (guardando attraverso, a mezza voce) Il bordo esterno della falce è tutto
seghettato, irregolare, scabro. Sulla parte buia, vicino alla fascia chiara, si
vedono dei punti luminosi. Uno dopo l’altro emergono dall’oscurità. Da quei
punti s’irradia la luce, invadendo zone sempre più vaste, che vanno a confluire
nel resto della parte chiara.
Galileo: Come spieghi quei punti luminosi?
Sagredo: Non può essere.
Galileo: Come, non può essere? Sono montagne.
Sagredo: Montagne su un astro?
Galileo: Montagne altissime. E le loro cime ricevono i primi raggi del sole nascente,
mentre le pendici sono ancora nell’oscurità. Tu vedi la luce del sole scendere
man mano dalle cime verso le vallate.
▼
Sagredo dice a Galileo di vedere il bordo esterno della falce tutto seghettato,
irregolare, scabro. Che sulla parte buia, vicino alla fascia chiara, si vedono dei
punti luminosi che, uno dopo, l’altro emergono dall’oscurità. E che da quei punti
s’irradia la luce, invadendo zone sempre più vaste, che vanno a confluire nel
resto della parte chiara.
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00 a b c d
4 Comprensione auditiva
4-A INTERVISTA
Attinenza: Attinenza: Attinenza: Attinenza:
61 sì no 64 sì no 67 sì no 70 sì no
Attinenza: Attinenza: Attinenza: Attinenza:
62 sì no 65 sì no 68 sì no 71 sì no
Attinenza: Attinenza: Attinenza: Attinenza:
63 sì no 66 sì no 69 sì no 72 sì no
73 a b c d 75 a b c d 77 a b c d
74 a b c d 76 a b c d 78 a b c d
▼
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DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA IT-50123 Firenze - Italia DELI-A2 - Livello elementare
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STRANIERI DILI-B2 - Livello intermedio II
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DALI-C2 - Livello avanzato II
AIL - DIPLOMA AVANZATO 2 DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE» - LIVELLO C2 - DALI-C2 • Test Modello 1
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80 A Bruxelles è stato varato un accordo
81 In Italia la disoccupazione
82 Nella fusione fra i due partiti italiani Alleanza Nazionale e Forza Italia
5 Esame orale
Da riempire dagli esperti!
4 - A) INTERVISTA
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Ascolterà un’intervista.
62 Emilio Solfrizzi si sente molto emozionato per il solo fatto di trovarsi in radio.
68 “Tutti pazzi per amore” è una serie televisiva dove presto anche Cotroneo
apparirà come attore non protagonista.
☛ Ora indichi, fra le 12 affermazioni, quali frasi hanno attinenza col testo e quali
no.
Sentirà la rubrica una seconda volta e, per ogni affermazione, scelga, fra le
alternative - a, b, c, d - a disposizione, quella che giudica più adatta.
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78 Luca Argentero:
☛ Legga poi gli inizi delle frasi, dal numero 79 al numero 84.
Sentirà il giornale radio una seconda volta e completi le frasi con parole sue,
secondo quanto ascoltato nel giornale radio.
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81 In Italia la disoccupazione …
82 Nella fusione fra i due partiti italiani Alleanza Nazionale e Forza Italia …
Ascolti il giornale radio una seconda volta e completi le frasi, dal numero 79 al
numero 84, con parole sue, secondo quanto ascoltato nel giornale radio.
DIPLOMA AVANZATO 2
DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE»
• LIVELLO C2 •
DALI-C2 • Test Modello 1
> Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER): livello C2 <
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☺ ☺
- PARTE TERZA -
ESAME ORALE • PROVA A COPPIA
TESTO AD USO
DELL'ESAMINATORE
Candidati A & B
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5 ESAME ORALE A COPPIA
Durata: 30 minuti ☺☺
Introduzione
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PRIMA PARTE:
Dialogo/recita da sviluppare su un canovaccio dato
(tempo: 8 minuti)
Vi ricordo che in questa prova d’esame dovete conversare fra voi, perciò
vi prego di mettervi l’uno di fronte all’altro e di presentarvi brevemente:
Candidati A: 1 minuto.
Candidati B: 1 minuto.
Oggi, nella scuola dove lei insegna, è giorno di ricevimento e lei si appresta a sostenere
un colloquio con il signor/la signora Rossi, genitore del suo studente Paolo Rossi.
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Lei è molto irritato e deluso sia dal comportamento dello studente sia da quello della sua
famiglia: è infatti il terzo colloquio al quale i genitori di Paolo sono stati chiamati e,
nonostante lei abbia già fatto presente che lo studente è maleducato in classe,
indisciplinato e studia poco, nulla è cambiato.
Oggi, per la terza volta, è stato chiamato al ricevimento dei genitori dal professore/dalla
professoressa di italiano di suo figlio, Paolo Rossi.
Secondo lei questo professore/essa ha preso di mira suo figlio e continua a tormentarlo
senza che ce ne sia davvero motivo: lei vede che suo figlio a casa studia!
Forse ci sono altri problemi. Ne parli col professore/essa e cerchi di porre fine, una volta
per tutte, a questa incresciosa situazione.
Esaminatore: Leggete il seguente brano tratto dal racconto “Lui e io” di Natalia
Ginzburg e scambiatevi commenti e riflessioni, ricorrendo anche a
paragoni tra il vostro modo di essere e quello dei due personaggi
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“Lui e io”
Lui ha sempre caldo; io sempre freddo. D'estate quando è veramente caldo non fa che
lamentarsi del gran caldo che ha. Si sdegna se vede che m'infilo, la sera, un golf.
Lui sa parlare bene alcune lingue; io non ne parlo bene nessuna. Lui riesce a parlare, in
qualche suo modo, anche le lingue che non sa.
Lui ama il teatro, la pittura, e la musica: soprattutto la musica. Io non capisco niente di
musica, m'importa molto poco della pittura, e m'annoio a teatro. Amo e capisco una cosa
sola al mondo, ed è la poesia.
Variante 1:
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Città d’arte dove si paga l’ingresso alle chiese, ma anche piccoli centri che hanno nel
paesaggio l’unica risorsa: chiunque abbia qualcosa da tutelare, ci mette sopra un ticket.
Il rischio è che ogni Municipio si risvegli, e dopo aver permesso scempi e abusivismi a
non finire, abbia soprassalti ambientalisti a nostre spese.
Secondo voi, è giusto che i turisti contribuiscano con un ticket alla manutenzione del
patrimonio artistico e paesaggistico o la ritenete un’ennesima e, per giunta, iniqua
tassa?
Esaminatore: Adesso, prendendo spunto da quanto appena letto, discutete tra di voi.
Variante 2:
IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Eluana, la ragazza che da 17 anni era in coma vegetativo è morta. È morta perché i suoi
genitori, rispettando il suo testamento biologico, hanno deciso di staccare il sondino che
la alimentava.
E così se ne è andata la ragazza che, nel silenzio del suo stato vegetativo, ha messo in
crisi il sistema istituzionale ed i rapporti tra i vertici dello Stato italiano, incrinato quelli col
Vaticano e lacerato tutte le coscienze.
Esaminatore: Adesso, prendendo spunto da quanto appena letto, discutete tra di voi.
Ago, filo e pane fatto in casa: per risparmiare si usa la fantasia. Il racconto dei lettori nello
spazio che Repubblica.it e Kataweb hanno dedicato alla crisi:
C'è chi ha messo su un orto, e chi ha bandito dal frigo i cibi precotti, chi filtra l'acqua per
non comprare più le bottiglie di minerale e chi ha una sim per ogni operatore e prima di
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Per sopravvivere alla crisi gli italiani si sono armati di fantasia e hanno riscoperto le
buone abitudini di risparmio che sembravano ormai passate di moda. Ed hanno
cominciato a tagliare le spese per il parrucchiere, per l’estetista, per i prodotti
preconfezionati e sull’abbigliamento.
E c’è anche chi ha preso in mano ago e filo ed ha imparato a cucire. Il motto comune è
“Basta sprechi!”
Esaminatore: Adesso, prendendo spunto da quanto appena letto, discutete tra di voi.
DIPLOMA AVANZATO 2
DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE»
• LIVELLO C2 •
DALI-C2 • Test Modello 1
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- PARTE TERZA -
ESAME ORALE • PROVA A COPPIA
TESTO AD USO
DEL CANDIDATO
Candidato A
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Candidato
5 ESAME ORALE A COPPIA
Durata: 30 minuti
A
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PRIMA PARTE:
Un dialogo/recita da sviluppare su un canovaccio dato
(tempo: 8 minuti)
“Lui e io”
IL TESTAMENTO BIOLOGICO
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- PARTE TERZA -
ESAME ORALE • PROVA A COPPIA
TESTO AD USO
DEL CANDIDATO
Candidato B
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Candidato
5 ESAME ORALE A COPPIA
Durata: 30 minuti
B
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PRIMA PARTE:
Dialogo/recita da sviluppare su un canovaccio dato
(tempo: 8 minuti)
“IL GENITORE”
“Lui e io”
IL TESTAMENTO BIOLOGICO
DIPLOMA AVANZATO 2
DI LINGUA ITALIANA «FIRENZE»
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SOLUZIONI
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DALI-C2 - Livello avanzato II
Soluzioni del Diploma avanzato 2 «Firenze» AIL (DALI-C2 • TM 1) c1
1-B) Brano tratto dalla stampa con 5 domande cui rispondere per iscritto (10 items)
“Una ‘Piccola Ito’ a Milano - Corso rapido per geishe”
11) = sì, perché tra le tante offerte ora è disponibile un corso per geishe.
12) = no, perché non si tratta di un testo che illustra le disparità fra i sessi.
13) = sì, perché il corso punta proprio alla conoscenza del mondo delle
geishe.
14) = no, perché in nessun modo nel testo si affronta il tema della
prostituzione.
15) = sì, perché nel testo non si parla di come trascorrere le vacanze.
Galileo gli domanda come spiega (1) quei punti luminosi, e Sagredo risponde
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che la cosa (2) non può essere. Allora Galileo gli dice che sono montagne e
Sagredo si domanda come possano esserci (3) montagne su un astro.
Galileo gli spiega che sono (4) montagne altissime le cui (5) cime ricevono i
primi raggi dal sole nascente, mentre le pendici sono ancora nell’oscurità. E gli
dice che lui sta vedendo (6) la luce del sole scendere man mano dalle cime
verso le vallate. Sagredo risponde che tale affermazione (7) contraddice tutti
gli insegnamenti d’astronomia da duemila anni in qua, e Galileo gli conferma
che è proprio così e che ciò che lui ha visto in quel momento (8), non è mai
stato visto da nessuno all’infuori di loro due (9).
Sagredo contesta che la luna possa essere (10) una terra con monti e valli
come la nostra, così come la terra non possa essere (11) una luna e Galileo gli
risponde che terra e luna possono essere simili (12), un corpo celeste tra
migliaia, e lo invita a guardare (13) ancora. E gli chiede se vede (14) la parte
in oscurità proprio tutta buia.
Sagredo risponde che guardando (15) con attenzione la vede (16) soffusa di
un lieve chiarore grigiastro, ed alla domanda di Galileo su quale luce possa
(17) essere, non sa rispondere. Allora questi gli spiega che è la luce della terra,
ma per Sagredo questa è un’assurdità perché a suo avviso (18) non può la
terra, un corpo freddo, mandare luce.
Galileo gli risponde che la terra manda luce così come la manda la luna, poiché,
essendo entrambi (19) astri illuminati dal sole, risplendono. Aggiunge
inoltre (20) che come (21) la luna appare a noi, così (22) noi appariamo alla
luna, e che (23) dalla luna, la terra viene vista (24) a volte in forma di falce, a
volte di emisfero, a volte di sfera intera, ed a volte per niente (25) Ed alla
domanda dell’amico se non ci sia (26)) differenza alcuna tra la luna e la terra,
lo conferma (27)
Sagredo gli ricorda che poco meno di dieci anni addietro (28) un uomo,
Giordano Bruno, era salito (29) sul rogo per avere affermato (30) esattamente
la stessa cosa, ma lui nuovamente conferma ed invita l’amico (31) a non
staccare gli occhi dal telescopio, poiché ciò che lui sta vedendo (32) è che non
c’è differenza tra cielo e terra e che quel (33) giorno, 10 gennaio 1610, l’umanità
scriverà (34) nel suo diario: abolito il cielo! Affermazione che a Sagredo
appare (35) spaventosa.
80) A Bruxelles è stato varato un accordo per un fondo d’urgenza per Paesi in
difficoltà di bilancio.
82) Nella fusione fra i due partiti italiani Alleanza Nazionale e Forza Italia i
patrimoni resteranno separati.
83) L’arrivo della primavera, in Italia, però c’è ancora neve al centro sud.