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schaft der neueren Zeit, Berlin, Bruno Cassirer, vol. I, 1906, p. 45.
11 E. Cassirer, Das Erkenntnisproblem in der Philosohie und Wissen-
questo passo e sulle sue implicazioni per il successivo sviluppo della «lo-
gica della conoscenza» di Cohen nel senso dell’«assenza di un fondamento
metafisico del pensiero puro» cfr. H. Holzhey, Platon im Neukantianismus,
cit., pp. 233-35. Sull’idea platonica come «fondazione» (Grundlegung o ipo-
tesi) anziché come «fondamento» cfr. anche H. Cohen, Kants Theorie der
Erfahrung, cit., p. 22. A. Laks, in Platon entre Cohen et Natorp, cit., p. 39,
muove invece a Cohen l’obiezione standard: «l’interpretazione [coheniana]
sembra sacrificare non solo l’oggettività dell’idea platonica, ma la sua im-
mutabilità: l’ipotesi scientifica nell’accezione di Cohen è in effetti per defi-
nizione rivedibile in funzione dei dati presi in considerazione e dell’evolu-
zione dei quadri di riferimento teorici».
20 M. Heidegger, Platons Sophistes (Marburger Vorlesung Winterseme-
nis di Cohen che Natorp compose nel 1902, pubblicata per la prima volta
in H. Holzhey, Cohen und Natorp, vol. II: Der Marburger Neukantianismus
in Quellen, Basel-Stuttgart, Schwabe & Co., 1986, pp. 5-40.
22 P. Natorp, Platos Ideenlehre, cit., p. 154.
23 P. Natorp, Platos Ideenlehre, cit., p. 407.
24 P. Natorp, Platos Ideenlehre, cit., pp. 281-99.
436 Massimo Ferrari
25
Questo aspetto è ben messo in luce da J. Servois, Paul Natorp et la
théorie platonicienne des Idées, cit., pp. 15-16, 67-71.
26 Cfr. ad esempio la Philosophie der symbolischen Formen, vol. III:
veda in tal senso quanto Cassirer scrive a proposito del Fedone platonico
nella sezione dell’Erkenntnisproblem dedicata a Marsilio Ficino: «Il Fedone
contiene la più profonda e insieme la più vasta fondazione logica della teo-
ria delle idee che Platone abbia mai formulato. Per la prima volta il “pen-
siero puro” viene riconosciuto nella sua autonomia e nella sua forza e viene
separato da tutte le altre istanze psicologiche. L’idea dell’immortalità diven-
ta lo strumento per la scoperta dell’originarietà della funzione del pensie-
ro e per la sua netta distinzione dalla sensazione e dalla percezione» (Das
Erkenntnisproblem in der Philosophie und Wissenschaft der neueren Zeit, 2a
ed. riveduta, Berlin, Bruno Cassirer, 1910, rist. Darmstadt, Wissenschaftli-
che Buchgesellschaft, 1995, vol. I, pp. 89-90, trad. it. di A. Pasquinelli con
il titolo Storia della filosofia moderna, Torino, Einaudi, vol. I, 1952, p. 113
[traduzione modificata]). Di tenore non dissimile sono le considerazioni sul
Teeteto che si leggono in Substanzbegriff und Funktionsbegriff, cit., pp. 434-
36, trad. it. cit., pp. 432-34.
Cassirer, Natorp e l’immagine di Platone 437
neueren Zeit, vol. I, cit., pp. 117-52, trad. it. cit., vol. I, pp. 143-80. Sui
risultati cui perviene Cassirer e sui suoi meriti in questo ambito di indagini
si rimanda a F. Volpi, Cassirer und die “Schule von Padua”, in Kulturkritik
nach Ernst Cassirer, a cura di E. Rudolph e B.-O. Küppers, Hamburg, Mei-
ner, 1995, pp. 245-54. Per una valutazione critica del «platonismo» come
categoria epistemologica atta a interpretare le origini della scienza moderna
cfr. inoltre il saggio di M. Fichant, Ernst Cassirer et les commencements de
la science classique, in Ernst Cassirer. De Marbourg à New York, a cura di J.
Seidengart, Paris, Cerf, 1990, pp. 117-40.
440 Massimo Ferrari
tone e Kant, Kant e Platone […] Questo è il tuo mondo! Questo si chia-
ma un mondo! Il tuo operare accademico così limitato […], questo lavoro
affannoso e incessante è davvero degno di una vita intera?».
39 Questa fase di trasformazione del pensiero di Natorp è già docu-
pp. 1-2, trad. it. di G. Gigliotti (condotta però sulla seconda edizione del
Cassirer, Natorp e l’immagine di Platone 443
sirer. Dalla scuola di Marburgo alla filosofia della cultura, Firenze, Olschki,
1996, pp. 215-54.
446 Massimo Ferrari
54 Cfr. E. Cassirer, Eidos und Eidolon. Das Problem des Schönen und
58
E. Cassirer, Eidos und Eidolon, cit., p. 163, trad. it. cit., p. 47 (tra-
duzione modificata).
59 E. Cassirer, Eidos und Eidolon, cit., p. 161, trad. it. cit., p. 44.
60
E. Cassirer, Eidos und Eidolon, cit., pp. 160-61, trad. it. cit., p. 45.
448 Massimo Ferrari
«Logos», VII, 1917/1918, pp. 224-46, raccolto anche nel volume Husserl,
a cura di H. Noack, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1973,
pp. 36-60 (il passo citato è a p. 44). Su Natorp, Husserl e Platone si veda
Ch. Möckel, Platon als «Gewährsmann» Husserls? Zur Platonrezeption im
Husserlschen Werk, «Recherches husserliennes», XII, 1999, pp. 77-111, ora
nel suo volume Phänomenologie. Probleme, Bezugnahmen und Interpretatio-
nen, Berlin, Logos Verlag, 2003, pp. 81-101.
67 Cfr. E. Cassirer, Die Philosophie der Griechen von den Anfängen bis
Platon, cit., p. 457, trad. it. cit., p. 153 (dove però Cassirer sembra scor-
darsi della distinzione che già Cohen aveva proposto tra eidos e idea pro-
prio al fine di opporre alla staticità del primo il carattere plastico di que-
st’ultima).
450 Massimo Ferrari
22.
74 Cfr. P. Natorp, Vorlesungen über praktische Philosophie, Erlangen,
sophie», I, 1888, pp. 178-93. Per una valutazione critica di questi contribu-
ti si veda E. Berti, Aristotele nel Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1992, pp.
26-27, 64-65, 71-73, che prende in considerazione anche la loro possibile
influenza su Heidegger.
76 Su questo punto si veda il recente contributo di S. Poggi, Aristo-
80
Cfr. I. Kant, Vom einem neuerdings erhobenen vornehmen Ton in der
Philosophie, in Kants gesammelte Schriften, Berlin, Reimer, 1902 sgg., vol.
VIII, p. 393.
81 E. Cassirer, Kants Leben und Lehre, Berlin, Bruno Cassirer, 1918,
83
E. Cassirer, Das Erkenntnisproblem in der Philosophie und Wissen-
schaft der neueren Zeit, vol. I, cit., p. 20 (abbiamo reso con il corsivo lo
spaziato del testo originale).