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SDS/RIVISTA DI CULTURA SPORTIVA ANNO XXVI N. 72

Sommario 31
Trend secolari di involuzione
delle capacità motorie
53
Essere creativi è utile
Nicoletta Tocci, Patrizia Scibinetti
in età scolare Indicazioni metodologiche per
Bernadette Filippone, Claudio Vantini, lo sviluppo della creatività motoria
Mario Bellucci, Avery D. Faigenbaum,
Rita Casella, Caterina Pesce
Studio longitudinale su un campione

3
Allenabilità e differenze
regionale Italiano
62
Trainer’s digest
di genere A cura di Mario Gulinelli
Vladimir Issurin, Gilad Lustig
Aspetti che differenziano l’allenabilità
tra atleti e atlete e loro conseguenze
42
Trainer’s digest
Sollevamento pesi con i giovanissimi?

pratiche A cura di Mario Gulinelli


Movimento, sovrappeso e obesità
63
La ricarica dei carboidrati
Giuseppe Musolino

13
La Match-Analysis
45
L’allenamento intermittente
Disamina storica, illustrazione e confronto
tra i vari metodi di ricarica del glicogeno

Attilio Sacripanti tra scienza e prassi


Fondamenti scientifici e metodologici
della Match-Analysis (parte prima)
Roberto Colli, Antonio Buglione,
Elisabetta Introini, Stefano D’Ottavio
Costo energetico della corsa
69
Trainer’s digest
a navetta e della corsa in linea, A cura di Mario Gulinelli
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

indicazioni metodologiche e test L’allenamento della forza e della resistenza


per la programmazione di giocatori di calcio professionisti

23
La resistenza ai salti
dell’allenamento intermittente

Gilles Cometti, Giampietro Alberti


Pliometria e affaticamento pliometrico
(parte prima)
72
Summaries
Jack Wilmore Fisiologia dello sport Cesarino Il mio sport non è il tuo
David Costill e dell’esercizio fisico Squassabia Il bambino e un’attività sportiva
Laura a propria dimensione

Pagine 848
L’edizione italiana del manuale di Jack Wilmore
e David Costill, ricercatori e autori statunitensi Spiritelli Con il gioco e le attività sportive, i bambini
di fama mondiale, condotta sulla terza edizione sperimentano, conoscono, imparano: in una parola
americana pubblicata nel 2004, mette a crescono. Chi si dedica, nell’ambito delle attività
disposizione degli insegnanti di educazione fisica, motorie e sportive; ai bambini, dovrebbe essere
degli allenatori, degli istruttori di fitness, dei cosciente che il movimento è un potente e
medici sportivi, dei fisioterapisti, dei docenti divertente mezzo per favorire una crescita umana

Pagine 142
e studenti di scienze motorie e di chiunque si equilibrata, e comprendere che l’attività sportiva
2005

interessi ai problemi connessi con l’attività fisica, dei bambini ha caratteristiche e modalità diverse
la più aggiornata e completa pubblicazione rispetto a quelle degli adulti. Seguire e assecondare
sulla fisiologia dello sport e dell’esercizio fisico. la naturale predisposizione al movimento del
75,00 bambino, senza forzature e ricerca esasperata
di risultati, è riconoscergli diritto e dignità di
un soggetto “bambino” che cresce nel rispetto
delle proprie potenzialità. “Il mio Sport non è

2006
il tuo” è strutturato come il tentativo di un piccolo
Anatomia sportiva e giovane fruitore dello sport di collaborare con
Juergen Principi di anatomia funzionale dello sport gli adulti (istruttore, genitori, dirigenti, arbitri, ecc.)
per instaurare con loro un dialogo costruttivo che
Weineck La conoscenza dell’anatomia del corpo umano
è indispensabile a chiunque operi nel campo
13,00 li aiuti a comprendere il suo vero mondo, con
i suoi bisogni, le sue esigenze, aspirazioni, sogni
Pagine 320

dell’educazione fisica e dello sport. Attraverso


e condurli alla scoperta di soluzioni e strade nuove.
l’esposizione di elementi di citologia e istologia,
Gli Autori si rivolgono a tutti coloro che, in ambito
la descrizione dell’apparato locomotorio attivo
motorio e sportivo, operano con bambini di 6-11
e passivo e dei più importanti sistemi articolari
anni, per fare in modo che la connessione gioco,
e dei muscoli ad essi interessati, con notazioni
movimento, sport, sia la “via maestra” da
di biomeccanica, traumatologia e prevenzione,
percorrere per una crescita a misura di bambino,
l’analisi dei principali movimenti del corpo e
anche perché, in fondo in fondo..., giocare e fare
di quelli complessi dello sport e dei muscoli che
sport non piace solo ai bambini!
2004

vi intervengono, l’Autore risponde pienamente


al suo obiettivo di rendere accessibile l’anatomia
funzionale dello sport a tutti coloro che lavorano
nell’ambito della prestazione sportiva. Strutturato
Howley E.T.
28,00 in modo tale da fornire una visione approfondita Manuale dell’istruttore di fitness
della materia in esso trattata il testo è arricchito Franks B.D.
da un esauriente apparato iconografico che ne

Pagine 628
È un testo di riferimento fondamentale per
facilita la lettura e la comprensione. i professionisti del fitness e dell’attività fisica
diretta allo sviluppo della salute. Si tratta dell’opera
collettiva di un gruppo di ricercatori statunitensi
che illustra le basi scientifiche dell’attività fisica
Robert e del fitness; l’alimentazione e la composizione
Mc Atee P.N.F. Tecniche di stretching del corpo; le componenti della forma fisica;
facilitato la valutazione funzionale dei partecipanti ad
Pagine 126

2002

un programma di fitness; i traumi, la loro cura


L’Autore illustra l’applicazione pratica delle e la loro prevenzione; la programmazione
tecniche di allungamento P.N.F. (Proprioceptive e l’organizzazione delle attività di fitness.
Neuromuscolar Facilitation) attraverso una vasta
serie di immagini fotografiche. Nel volume sono
50,00
illustrati ventinove esercizi di allungamento
che interessano i principali gruppi muscolari.
1996

Un metodo facilmente assimilabile per curare, Juergen


prevenire, allenare ed aumentare il livello Weineck L’allenamento ottimale
delle prestazioni sportive.
Pagine 640

18,00
Analisi delle metodologie dell’allenamento
e dei relativi aspetti applicativi, in funzione
dei principi della medicina sportiva e
Vladimir dei fondamenti della fisiologia che regolano
Fondamenti dell’allenamento la prestazione atletica, con approfondimenti
Platonov
e dell’attività di gara specifici sui problemi del carico e delle capacità
2001
Pagine 480

di allenamento di bambini e adolescenti.

Sport olimpico e sistema delle gare olimpiche,


le basi dell’attività di gara. Le nozioni di tipo
morfologico, fisiologico, biochimico, biomeccanico,
41,00
metodologico generale e speciale, e le componenti
tecniche, tattiche e psicologiche che sono la base
scientifica del sistema di preparazione degli atleti
2004

olimpici; le capacità motorie, fattori determinanti Principi dell’allenamento


e metodologia del loro sviluppo. Gudrun giovanile
Fröehner La capacità di carico nell’età infantile
29,00 e giovanile
I bambini non sono adulti in miniatura e non
Pagine 200

vanno allenati come tali. Purtroppo la carenza


di conoscenze sui fondamenti biologici dei processi
Vladimir L’organizzazione dell’allenamento di sviluppo di bambini ed adolescenti, soprattutto
Platonov e dell’attività di gara delle loro reazioni ai carichi fisici, è un problema
per gli educatori fisici e gli allenatori. L’Autrice,
Pagine 380

La preparazione pluriennale degli atleti; già medico della Federazione di ginnastica


i macrocicicli, i meso- e microcicli, le unità dell’ex-Rdt, attualmente docente presso l’Istituto
d’allenamento e le loro componenti; la selezione
2003

di scienze applicate all’allenamento di Lipsia,


nello sport; l’orientamento, la direzione e espone quali siano i fattori di biologia dello sviluppo
il controllo della preparazione degli atleti; da considerare lavorando con bambini e adolescenti
i mezzi di rigenerazione e stimolazione e fornisce nozioni di carattere teorico e pratico
della capacità di prestazione; preparazione che permettono, da un lato di evitare il rischio
e attività di gara in condizioni geografiche 20,00 di non raggiungere i massimi livelli di sviluppo
2004

e climatiche diverse; i ritmi circadiani; fisico e di prestazione sportiva e di creare situazioni


l’alimentazione; i traumi e la loro prevenzione; pericolose per la loro salute, e dall’altro di
il problema del doping; le basi materiali e programmare lezioni od allenamenti adeguati
tecniche della preparazione e dell’attività di gara. alle caratteristiche di soggetti in via di sviluppo.
27,00

PER INFORMAZIONI E ORDINI: tel. 075 5997310 • fax 075 5990491 • www.calzetti-mariucci.it • sport@calzetti-mariucci.it
TEORIA DELL’ALLENAMENTO

Vladimir Issurin, Gilad Lustig, Sezione sport di alto livello, Wingate Institute, Natanya

Allenabilità e differenze di genere


3
Aspetti che differenziano l’allenabilità tra atleti
e atlete e loro conseguenze pratiche

Nello sport di vertice le differenze nelle prestazioni tra uomini


e donne diminuiscono sempre più. Ciò nonostante molti aspetti
delle differenze di genere sono poco chiari e ancora discussi.
Questa rassegna si pone dunque l’obiettivo di trattare e mettere
in evidenza le differenze di genere per quanto riguarda
l’allenabilità, tenendo particolarmente conto dell’importanza
delle diverse capacità motorie per le relative discipline sportive.

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72


Le differenze di genere nelle nelle fonti metaboliche responsabili della due generi nelle prestazioni sportive di alto
massime prestazioni sportive trasformazione dell’energia. Questa ipotesi livello è determinata da fattori fisiologici
sarà studiata nel successivo paragrafo. specifici di ciascun sesso che determinano
Esistono già numerosi dati che confronta- Se si affronta lo stesso confronto delle dif- l’allenabilità degli atleti e delle atlete.
no tra di loro le prestazioni muscolari dei ferenze tra i sessi negli sport e nelle disci-
due generi. La maggior parte di questi pline sportive che dipendono dalla forza L’allenabilità può essere caratterizzata
confronti riguardano un campione di sog- massima e dalla forza esplosiva, si deve come la capacità di un/una atleta di riu-
getti non allenati o diversamente allenati. stabilire, anzitutto, che in esse si trovino scire a migliorare il suo potenziale di lavo-
L’attenzione degli scienziati dello sport, condizioni identiche di realizzazione delle ro attraverso un allenamento specialmen-
però, fin dagli inizi dell’ultimo secolo, è prestazioni. Questo è il caso del salto in te organizzato e diretto ad un obiettivo.
4
5 km
14 35
12 10 km 30
Differenza (in %)

Differenza (in %)
10 1500 m 25
Maratona
8 400 m 20
6 15
4 10
100 km
2 5
0 0
100 1000 10000 100000 Salto Salto Salto Salto Slancio Strappo
Distanza (in m) in alto in lungo triplo con l’asta

Figura 1 – Le differenze di genere per quanto riguarda i record mondiali Figura 2 – Le differenze di genere per quanto riguarda il record del
nelle discipline di corsa (dati ricavati dal sito web ufficiale della Iaaf mondo nelle discipline di salto dell’atletica leggera e in quelle di solleva-
(International Association of Athletics Federations, Associazione interna- mento pesi (dati ricavati dai siti web ufficiali della Iaaf (International
zionale delle Federazioni d’atletica) (stato al 1 gennaio 2006). Association of Athletics Federations, Associazione internazionale delle
Federazioni d’atletica) e della Iwf (International Weightlifting Federation,
Federazione internazionale sollevamento pesi) (stato al 1 gennaio 2006).

stata attratta dalle grandissime prestazio- lungo, del salto in alto e del salto triplo nel- Le differenze di genere
ni degli atleti di alto livello. Uno dei pio- l’atletica leggera, dello strappo e dello slan- nei fattori fisiologici
nieri di queste ricerche è stato il Premio cio nel sollevamento pesi, in particolare determinanti la fitness motoria
Nobel A. V. Hill (1928) che ha rappresenta- nella categoria maschile e femminile dei 69
to graficamente i record mondiali sulla kg. Ciò permette di confrontare le differen- Per prima cosa debbono essere studiate le
corsa maschili e femminili, analizzando le ze di prestazione tra i due sessi in tipici differenze di genere nei grandi fattori
differenze che ne risultavano. Attualmente esercizi di forza esplosiva (i salti dell’atletica fisiologici che influenzano le prestazioni
il numero degli sport e delle discipline leggera) e di forza massima (strappo, slan- di vertice e l’allenabilità (cfr. tabella 1)
sportive nelle quali atleti e atlete gareg- cio, figura 2). I dati riportati nella tabella 1 contraddico-
giano nelle stesse condizioni è enorme- La gerarchia delle differenze di genere no l’opinione, largamente diffusa, della
mente aumentato: per questa ragione nelle massime prestazioni sportive si completa superiorità maschile per quanto
sono aumentate notevolmente anche le esprime come segue: riguarda le capacità funzionali durante
possibilità di confronto. carichi fisici spossanti. In realtà le donne
Un interesse particolare presenta il con- • discipline di velocità massima (corsa su presentano la stessa qualità muscolare
fronto nelle discipline di corsa, in quanto, 100 m): 7,1%; degli uomini, una maggiore resistenza alla
sulla base della lunghezza e della durata • discipline di resistenza anerobico-glico- fatica in carichi di media e elevata inten-
della gara, esse presentano un largo spet- litiche (corse dai 400 ai 1500 m): dal 9,7 sità, una migliore utilizzazione dei grassi e
tro che va da distanze molto brevi (100 m) fino all’11,2%; una capacità più rapida di recupero. I van-
e quelle estremamente lunghe (100 km). • discipline di media durata (dai 5000 m taggi degli uomini si basano principalmen-
Questo ampio spettro di durate del carico ai 10000 m): dall’11,6 al 13,2%; te su fattori antropometrici e sui fenomeni
di gara, permette di studiare quale sia • discipline di lunga durata: dall’8,1 al accessori di una più elevata concentrazio-
l’apporto delle diverse zone metaboliche 5,1%; ne dell’ormone sessuale maschile, il testo-
(figura 1). • discipline di forza esplosiva (discipline di sterone, che, grazie alla sua azione anabo-
La curva rappresentata nella figura 1 salto): dal 15,9 al 17,4%; lizzante provoca, tra l’altro, una maggiore
mostra un picco chiaramente accentuato • discipline di forza massima (strappo, ipertrofia muscolare, porta a una produ-
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che corrisponde alla disciplina dei 5000 m slancio): dal 22,6 al 30%. zione e uno svuotamento migliori delle
di corsa, dove la differenza tra maschi e riserve di glicogeno e evoca una più
femmine è del 13%. I valori minimi li tro- Se si confrontano le differenze di genere accentuata ipertrofia delle camere cardia-
viamo nella disciplina più brevi (100 m: nelle discipline di cui sopra si può osservare che sinistre.
7,1%) e in quella più lunga (100 km: che in quelle di forza esplosiva e di forza In base a tutto ciò si possono comprendere
5,1%). Si può supporre che la massima rapida troviamo una superiorità degli uomi- e spiegare meglio le differenze di genere
differenza tra i sessi che troviamo nei ni sulle donne molto maggiore che nelle per quanto riguarda le capacità motorie e
5000 m sia dovuta alla corrispondente discipline di velocità massima e di resisten- le prestazioni sportive. Nella tabella 2 viene
grande differenza di genere che esiste za. È evidente che la spiccata differenza tra i mostrato un quadro sintetico delle diffe-
Fattore Differenze di genere Cause Fonte

Composizione Le donne in media presentano un 10% Nei maschi l’ipertrofia muscolare è prodotta Åstrand et al. 2003
corporea In più di grasso corporeo relativo e di dagli ormoni sessuali, mentre le donne
conseguenza una minore massa presentano una maggiore sensibilità verso
muscolare relativa i recettori della lipolisi

Contrattilità Non esiste alcuna differenza nella La superficie della sezione trasversale muscolare Trapper et al. 2003
muscolare forza massima e nella velocità delle donne è minore, ma gli uomini non hanno
di contrazione per unità di sezione nessun vantaggio istochimico per quanto
di superficie muscolare riguarda il contenuto di fibre
5
Portata Gli uomini presentano una maggiore Nel cuore maschile la camera ventricolare sinistra Pelliccia et al. 2003
cardiaca portata cardiaca dovuta ad una è di dimensioni maggiori e, quindi, la funzione
maggiore gittata sistolica di pompaggio del sangue è migliore

Capacità Nei carichi muscolari di scarsa e media Le donne presentano adattamenti cardiovascolari Clark et al. 2003
di resistenza intensità le donne presentano centrali più favorevoli ed ratei ridotti di aumento Hunter et al. 2004
alla fatica una maggiore resistenza alla fatica della frequenza cardiaca. Gli uomini necessitano
e recuperano più rapidamente degli uomini di un rateo maggiore di impulso crescente per
riuscire a mantenere lo stesso carico

Utilizzazione In carichi di lunga durata l’utilizzazione Lo svuotamento delle riserve di glicogeno Friedlander et al. 1998
di substrati del glicogeno da parte delle donne è provocato dell’ormone sessuale: le donne Tarnopolsky et al. 1995
è ridotta ed è maggiore la combustione presentano un metabolismo lipidico più
dei grassi favorevole

Economia Nessuna differenza di genere in carichi Rifornimento energetico relativo alla massa Daniels, Daniels 1992
d’intensità relativa simile corporea simile in attività d’intensità simile

Fattore Negli uomini i valori del testosterone sono Dismorfismo sessuale del sistema endocrino, Medical Enciclopedia 2004
ormonale venti volte più elevati che nelle donne cioè funzione testicolare negli uomini

Tabella 1 – I più importanti fattori fisiologici che influenzano le prestazioni di vertice e l’allenabilità.

Fattore Differenze di genere Cause Fonte

Forza La forza massima di donne allenate è dal La responsabilità del 35% in più di massa Issurin,
30 al 40% minore che negli uomini. Se però muscolare degli uomini rispetto alle Sharobajko
la forza viene normalizzate rispetto alla massa donne deve essere attribuita all’effetto 1985
muscolare la differenza si riduce al 5 % anabolizzante del testosterone

Forza Gli uomini hanno vantaggi notevoli, specie L’ipertrofia delle FFT negli uomini è più Drinkwater
esplosiva negli esercizi che riguardano il tronco accentuata; gli uomini non presentano 1988
una superiorità per quanto riguarda
la contrattilità muscolare e l’output nervoso

Velocità Atleti e atlete ottengono valori medi Tra uomini e donne non esistono differenze Maud, Schultz 1986
massima e massimi simili se riferiti alla massa per quanto riguarda le riserve di fosfati Weber et al. 2006
muscolare degli arti inferiori e il metabolismo anaerobico alattacido

Resistenza Nelle donne allenate la capacità glicolitica Lo svuotamento delle riserve e la produzione Koots 1986
anaerobica riferita alla massa corporea è di circa il di glicogeno sono notevolmente stimolate Brooks et al. 1996
glicolitica 32% inferiore che in atleti allenati dalla concentrazione di testosterone

Capacità La capacità aerobica delle donne allenate è A causa del loro minore contenuto di emoglobina Drinkwater 1988
aerobica dal 10 al 25% inferiore che negli uomini; la e della loro gittata sistolica e portata cardiaca
differenza si riduce al 10% quando la capacità minori le donne presentano un rifornimento
aerobica viene riferita alla massa corporea d’ossigeno peggiore degli uomini

Resistenza Il vantaggio degli uomini è relativamente Gli uomini sono avvantaggiati per quanto Drinkwater 1988
aerobica scarso e diminuisce ancora di più con riguarda il rifornimento di ossigeno e Tarnopolsky et al. 1995
prolungata la durata del carico il metabolismo del glicogeno, mentre le donne
sono superiori nella capacità di resistere
alla fatica e nella combustione dei grassi
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Mobilità Le donne, come provato da diversi test, Le donne presentano una elevata elasticità Kibler et al. 1989
articolare presentano una superiorità per quanto dei tendini, dei legamenti e del tessuto
riguarda la mobilità articolare di tutto il corpo connettivo come anche una struttura ossea
più favorevole a livello delle articolazioni

Coordinazione Dopo il 18° anno di vita le capacità Le donne presentano un migliore orientamento Tittel 1998
coordinative delle donne sono del 10% spaziale nei compiti di motricità fine;
migliori che negli uomini le loro capacità di equilibrio sono migliori
grazie al loro baricentro più basso

Tabella 2 – Le differenze di genere nel campo delle capacità motorie degli atleti e delle atlete.
renze di genere per quanto riguarda le In tutto il mondo la capacità aerobica è Se si parla della resistenza aerobica nelle
capacità motorie e le loro cause. considerata un indicatore della resistenza discipline di resistenza di lunga durata tro-
Soprattutto la differenza tra i sessi che degli atleti. Qui presentano una chiara supe- viamo una differenza di genere solo relati-
riguarda la forza è uno dei temi preferiti di riorità provocata da una maggiore massa vamente scarsa, che può essere spiegata
discussione e di ricerca. La causa di questa muscolare e un migliore rifornimento d’os- con la maggiore capacità di resistere alla
differenza viene attribuita soprattutto sigeno alla muscolatura. Quest’ultimo fatto- fatica e di bruciare i grassi delle donne, van-
all’effetto anabolizzante del testosterone. re da un lato è dovuto alla migliore capacità taggi che aumentano con la durata crescen-
Un’affermazione comune è che i valori di trasporto dell’ossigeno del sangue, pro- te del carico. Gli uomini, però, sono superiori
assoluti della forza massima negli uomini dotta dal più elevato volume di emoglobina alle donne grazie ai loro vantaggi antropo-
sono molto più elevati. È opportuno ricor- (Drinkwater 1989) e dall’altro dalla maggio- metrici (arti inferiori più lunghi e di conse-
6 dare che l’ipertrofia e la corrispondente re gittata sistolica e dalla maggiore portata guenza lunghezza maggiore dei passi) e il
sezione trasversale delle fibre a contrazione cardiaca. Di fatto (Pelliccia et al. 1996) la loro migliore rifornimento d’ossigeno anche
rapida negli uomini sono molto più svilup- gittata sistolica, cioè la quantità di sangue nelle gare su ultradistanze come la corsa su
pate che nelle donne. Ciò vuole dire che la immessa in circolo ad ogni contrazione car- 100 km. Un’ipotesi diffusa è che le donne
superficie trasversale delle fibre FT negli diaca, nelle donne è minore a causa delle dispongano di una migliore mobilità artico-
uomini allenati è del 40% maggiore che in minori dimensioni del loro cuore, del minore lare degli uomini. La superiorità delle donne
quelli non allenati, mentre la relativa diffe- volume e della più piccola massa delle da questo punto di vista è stata provata in
renza tra donne allenate e non allenate è camere cardiache sinistre. Sebbene una nor- una ricerca condotta con test diversi su
solo del 15% (Drinkwater 1988). Di conse- malizzazione del massimo consumo d’ossi- oltre 2000 atleti/atlete di discipline diverse.
guenza gli uomini presentano un vantaggio geno riferita alla massa corporea magra, In tutte le misurazioni le atlete, di fatto,
notevole per quanto riguarda gli esercizi di riduca la differenza, questa rimane pur sem- mostravano che la loro mobilità articolare
forza veloce e di forza esplosiva. Questa pre notevole (Åstrand et al. 2003; Drink- era significativamente migliori di quella
superiorità, però, non è così evidente come water 1988). degli atleti (Kibler et al. 1989).
quella che riguarda la forza massima, per-
ché la velocità di contrazione del muscolo Discipline Durata Principali determinanti fisiologiche Superiorità
femminile è simile a quella del muscolo maschile
maschile (Trappe et al. 2003). Sia per quan-
to riguarda la forza massima sia la forza 100 m circa 10 s Contrattilità muscolare +
esplosiva la superiorità maschile diminuisce Massima trasformazione anaerobico-
alattacida dell’energia no
e diventa relativamente scarsa quando l’in- 400 m 43-48 s Trasformazione glicolitico-anaerobica
dice di forza viene normalizzato riferendolo dell’energia ++
alla massa muscolare. Massima trasformazione anaerobico-
La differenza di genere nel campo della alattacida dell’energia +
Contrattilità muscolare no
velocità massima è determinata da questi 1500 m 3,5-4 min Trasformazione glicolitico-anaerobica
fattori: dell’energia ++
Capacità glicolitico-anaerobica ++
• fattori nervosi, che non avvantaggiano 5 km 12,6-14,4 min Massima trasformazione aerobica
dell’energia ++
né l’uno né l’altro sesso; Capacità glicolitico-anaerobica ++
• contrattilità muscolare, che è quasi simile 10 km 26,30-29,5 min Massima trasformazione aerobica
tra uomini e donne; dell’energia ++
• fattori metabolici, per i quali la superio- Resistenza aerobica di lunga durata +
Capacità glicolitico-anaerobica +
rità degli uomini viene prodotta dalla Maratona 2,1-2,3 h Resistenza aerobica di lunga durata +
maggiore massa muscolare (Weber, Chia, Capacità di resistenza alla fatica _
Inbar 2006); Economia di corsa no
• una pronunciata ipertrofia delle fibre FT, 100 km 6,2-6,6 h Resistenza aerobica di lunga durata +
Capacità di resistere alla fatica –
per cui, anche se non di moltissimo, Economia di corsa no
negli esercizi di forza rapida gli uomini
sono avvantaggiati rispetto alle donne. Discipline di salto1
Salto in alto 0,182 Contrattilità muscolare no
Salto in lungo 0,11-0,122 Comportamento del ciclo allungamento-
La resistenza degli uomini nei carichi glico- accorciamento no
lotici di intensità elevata è maggiore di Salto triplo 0,10-0,122 Superficie della sezione trasversale
quella delle donne. Negli uomini allenati delle fibre FFT ++
anche l’accumulo ematico di lattato, quindi, Massa muscolare relativa ++
è notevolmente più elevato che nelle donne Sollevamento pesi
allenate in maniera simile (Kots 1986; Girata al petto 0,9-1,23 Contrattilità muscolare no
Issurin et al. 2001). Questa differenza negli Slancio 0,8-1,13 Superficie della sezione trasversale
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uomini è prodotta dalla relativamente mag- delle fibre FFT ++


Strappo 1,06-1,153 Massa muscolare relativa ++
giore produzione di glicogeno e dalla sua
migliore demolizione. Lo stimolo responsa-
bile è la più elevata concentrazione di Le più importanti determinanti fisiologiche delle differenze di genere in diverse discipline e misura
testosterone (Brooks et al. 1996). A ciò si della superiorità degli uomini. Legenda: +, misura media; ++, misura elevata; –, superiorità femminile;
no, nessuna differenza di genere; 1 La durata della discipline viene intesa come durata dell’impegno
deve aggiungere che, negli uomini, la più di forza (s); 2 durata dello stacco secondo Zaziorky 1995; 3 Fase attiva della durata del sollevamento
intensa attività dell’enzima glicolitico pro- del bilanciere, misurata da G. Hiskia nel Campionati mondiali (comunicazione personale).
voca un rateo più elevato del metabolismo
glicolitico (Simoneau, Bouchard 1989). Tabella 3 –
Anche la coordinazione è spesso considerata è migliore. Di fatto un identico programma
un settore nelle quali le donne sono avvan- di allenamento della forza contro resisten-
taggiate. Si tratta di una differenza che è ze elevate provocava sia negli atleti sia
particolarmente accentuata nel gruppo nelle atlete un notevole guadagno di forza.
d’età da diciotto a trent’anni (Tittel 1988). Ma il miglioramento ottenuto dagli uomini
Diversi ricercatori hanno accennato alle era meno marcato che nelle donne
migliori capacità di orientamento spaziale, (Wilmore, Costill 1993). Vale la pena di
allo spiccato senso del ritmo, all’equilibrio e ricordare che l’aumento della forza nelle
alla migliore coordinazione nella motricità atlete non andava di pari passo con un
fine delle atlete. L’ipotesi che è stata avanza- grande guadagno di massa muscolare. Ciò
ta è che gli ormoni sessuali possano influen- sta a significare che l’aumento della forza 7
zare le capacità motorie. Non esiste alcuna era causato, principalmente, da un miglio-
prova però che il risultato dei processi di ramento nervoso dei meccanismi della
apprendimento motorio sia diverso tra contrazione muscolare. Ma è altrettanto
uomini e donne (Mittleman, Zacger 2000). opportuno ricordare che questi risultati
Quanto abbiamo trattato finora ci permet- sono stati ottenuti in una ricerca con atlete
te di riunire in una tabella le determinanti di qualificazione non elevata.
fisiologiche specifiche per quanto riguar- Probabilmente la reazione all’allenamento di
da l’analisi delle massime prestazione atlete di vertice sarebbe stata diversa. Una
(tabella 3). supposizione che deve essere analizzata
È naturale che – oltre ai fattori antropo- attraverso l’esempio della seguente ricerca.
metrici e biomeccanici che sottostanno Un gruppo di atlete di alto livello praticanti
alle notevoli differenze di genere – l’atten- canoa-kayak (n = 10) ha partecipato, duran-
zione dei ricercatori sia stata particolar- te un periodo di preparazione di diciannove
mente attirata dalle determinanti fisiologi- simo di forza sono molto maggiori. La settimane, ad un programma impegnativo
che delle massime prestazioni sportive massima differenza di genere, malgrado il di allenamento delle capacità fisiche diretto
(cfr. la rewiew di Cheuvront et al. 2005). peso corporeo simile, si trova nella cate- al miglioramento della forza massima
Se ci si concentra sulle maggiori determi- goria 69 kg, ed è determinata dalla molto (Issurin, Sharobajko 1985). L’ipotesi era
nanti fisiologiche, si può affermare che maggiore massa muscolare relativa e la quella che, per migliorare le prestazioni di
nelle discipline nelle quali il vantaggio maggiore superficie della sezione trasver- canoiste che prendevano parte ad una gara
degli uomini è minore (corsa sui 100 m) o sale delle fibre FTT degli uomini. di 500 m della durata di due minuti, fosse
in quelle in cui alcuni vantaggi delle necessario un livello elevato di forza. Per
donne compensano altri svantaggi (100 Le differenze di genere rispetto questa ragione, durante tre unità regolari di
km) si possono osservare solo differenze alle reazioni di allenamento allenamento della settimana, oltre agli abi-
minimali tra i sessi. D’altra parte la massi- tuali esercizi di allenamento in acqua, fu
ma differenza di genere che si riscontra Per i ricercatori e gli allenatori è di grande eseguita un’elevata quantità di esercizi con-
nei 5000 m è molto marcata, poiché, in interesse la differenza di genere per quanto tro resistenze elevate. Furono controllate sia
questo caso, a determinare l’evidente van- riguarda l’effetto cumulativo di allenamen- l’alimentazione, sia l’assunzione di integra-
taggio degli uomini intervengono impor- to, soprattutto nell’ambito dell’allenamento tori alimentari delle atlete. L’effetto cumula-
tanti fattori metabolici cioè la capacità della forza , dove sono da attendersi note- tivo di allenamento fu valutato servendosi
aerobica e quella glicolitico-anaerobica. voli differenze. Si tratta, di un luogo comu- di misurazioni della forza massima di alcuni
Un semplice confronto delle differenze di ne in quanto gli atleti sono chiaramente gruppi muscolari in posizioni specifiche del
genere nelle discipline di corsa, nelle disci- avvantaggiati per quanto riguarda la sti- kayak. La forza veloce fu valutata attraverso
pline di salto e nel sollevamento pesi molazione ormonale dell’anabolismo, il che un test di simulazione della pagaiata della
mostra l’evidente superiorità maschile vuole dire che la loro allenabilità per quan- durata di 4 min su un ergometro specifico.
nelle discipline che dipendono dalla forza to riguarda un allenamento della forza che Inoltre fu determinata la massa corporea
massima e dalla forza esplosiva. La diffe- miri ad un aumento della massa muscolare (figura 3).
renza tra i sessi nelle discipline di salto,
tuttavia, è più scarsa che in quelle di solle- 12
vamento pesi. Le prime sono caratterizzate
da un impegno di forza di brevissima 10
durata (durata dello stacco). Questo pat-
Incremento medio

tern di movimento richiede una contrazio- 8


ne muscolare estremamente rapida e un 6
regime rapido del ciclo accorciamento-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

allungamento (Komi 1988). In ambedue gli 4


uomini non presentano alcun vantaggio
specifico di genere. 2
Nelle discipline del sollevamento pesi la
0
durata dell’impegno di forza (durata della MM Som F Som F/MM W-4 min
fase attiva di sollevamento del bilanciere)
è da sei a otto volte maggiore che nelle Figura 3 – Aumento relativo della massa muscolare (MM), somma delle misurazioni della forza
discipline di salto. L’esecuzione del movi- massima (SomF), della forza massima riferita alla massa muscolare (SomF/MM) e impiego di ener-
mento, di conseguenza, è relativamente gia (W-4min) indotti dall’allenamento nel test di 4 min di simulazione della pagaiata di canoiste di
più lenta e le esigenze di un impiego mas- alto livello (da Issurin, Sharobajko 1985).
In questo gruppo di atlete il programma di cato dall’allenamento della velocità (O’Tool dine per quanto riguarda la reazione all’alle-
allenamento portò ad una crescita note- 2000). Le reazioni di allenamento ad un namento della resistenza.
vole della massa muscolare. In base ai dati allenamento di intensità elevata, fino ad Alcuni atleti di alto livello praticanti canoa-
che abbiamo citato precedentemente que- un certo grado sono specifiche di genere. kayak, nove atlete e diciannove atleti di età
sto risultato sembra abbastanza inatteso. In persone non allenate questo tipo di tra diciannove e ventinove anni, furono
Le atlete ottennero un notevole guadagno allenamento provoca effetti simili. Così, ad controllati per tre mesi durante il primo
sia di forza muscolare sia di massa musco- esempio, un allenamento ad intervalli fati- periodo di preparazione. Il punto centrale
lare. Ciò vuole dire che vi fu un contributo coso della durata di 8 settimane in donne del programma di allenamento era lo svi-
di ambedue i meccanismi di miglioramen- e uomini non allenati provocava un luppo delle capacità aerobiche e della capa-
to della forza: l’ipertrofia muscolare e il aumento simile della massima capacità cità specifica di forza. Il piano settimanale
8 miglioramento del controllo nervoso della aerobica, del 19-21% maggiore rispetto al comprendeva da nove a dieci unità di alle-
contrazione muscolare. La forza veloce livello precedente all’allenamento (Weber, namento di una durata globale tra le 24 e le
media nel test dei 4 min all’ergometro Schneider 2002). La maggiore concentra- 27 ore. L’effetto cumulativo di allenamento
migliorò solo scarsamente, il che corri- zione di testosterone degli uomini portava, fu determinato tramite un test a carichi
spondeva agli obiettivi principali del pro- però, ad un marcato effetto di risparmio crescenti 4x500 m. Ad ogni livello di carico
gramma di allenamento. Si può affermare, del glicogeno muscolare (Brooks et al. venivano misurata la velocità media e la
quindi, che le atlete possono utilizzare 1996). Tarnopolsky et al. (1995) riferiscono concentrazione di lattato ematico. Inoltre
ambedue i fattori di miglioramento della che, attraverso opportuni interventi sull’a- furono determinata la soglia anaerobica
forza massima e possono reagire ad un limentazione e sui metodi di allenamento, (AnT) e la potenza massima (MaxP). Sia gli
allenamento della forza più efficacemente fu possibile ottenere, negli uomini, un atleti sia le atlete riuscirono a migliorare
di quanto supposto precedentemente.
Per spiegare il marcato effetto dell’inatte-
so adattamento delle atlete all’allenamen- 9
to della forza possono essere addotti
8 Femmine
almeno due argomenti che riguardano la
reazione e la sensibilità ormonale delle 7 Maschi
Incremento medio

atlete. Fahey et al. (1976) hanno riferito 6


che un allenamento intensivo della forza 5
negli atleti portava ad una diminuzione 4
della concentrazione di testosterone del
20%. Successivamente Cumming et al. 3
(1987) hanno stabilito una reazione simile 2
in donne che svolgevano un allenamento 1
con resistenze elevate. Però si deve ricor- 0
dare che l’effetto dell’ormone è determi- An T Max P
nato non solo dalla sua concentrazione,
ma dall’affinità dei recettori dell’organo Figura 4 – Incremento relativo della velocità alla soglia anaerobica (AnT) e velocità nella zona della
bersaglio. Nei muscoli delle donne l’affi- potenza massima (MaxP) in un periodo di tre mesi in atleti e atlete di alto livello praticanti kayak.
nità dei recettori verso gli ormoni anabo-
lizzanti è di un’altezza doppia rispetto ai
muscoli maschili (Kreig et al. 1980; Viru
1995). Nell’organismo femminile, di con- incremento del 41% della concentrazione notevolmente la loro capacità aerobica, cioè
seguenza, un notevole effetto anaboliz- di glicogeno muscolare, mentre la capacità la velocità alla soglia anaerobica migliorò
zante può essere ottenuto sia stimolando delle riserve glicolitiche delle donne non rispettivamente del 8,4-7,8% e la velocità
attraverso l’allenamento l’increzione del cambiava. alla MaxP aumentò rispettivamente del
testosterone, come pure attraverso una Di conseguenza, per quanto riguarda il 4,5–4,1% (figura 4). Non fu rilevato, quindi,
maggiore sensitività dei recettori bersaglio settore dell’allenamento glicolitico-anae- alcun effetto d’allenamento specifico di
nei confronti dell’ormone anabolizzante. Si robico l’allenabilità delle donne è limitata genere.
può ipotizzare che, nelle atlete di alto dalla loro minore capacità glicolitica. L’espressione specifica di genere della
livello, in base ad un adattamento a lungo L’allenamento aerobico è un settore nel coordinazione è gia stata citata preceden-
termine si produca questa possibilità di quale, normalmente, le donne possono temente (tabella 4). Esistono solo scarsi
compensazione della scarsa concentrazio- ottenere notevoli miglioramenti. Malgrado dati oggettivi sulle differenze tra i sessi
ne di ormoni anabolici, tipica dell’organi- siano svantaggiate per quanto riguarda il nella reazioni a programmi di allenamento
smo femminile. rifornimento d’ossigeno, donne allenate diretti al miglioramento della coordinazio-
Le differenze di genere per quanto riguar- possono aumentare la loro capacità aerobi- ne dei movimenti. Esperienze con atleti e
da le reazioni all’allenamento della velo- ca dal 10 al 30%. Un dato che è molto simi- atlete di alto livello in sport come la gin-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

cità massima e della forza esplosiva sono le a quello degli uomini (Wilmore, Costill nastica artistica, il pattinaggio di figura su
ambigue. Da una parte gli atleti presenta- 1993). Le esperienze di molte squadre ghiaccio, dimostrano che uomini e donne
no il chiaro vantaggio della maggiore iper- nazionali nelle discipline di resistenza pro- non presentano differenze per quanto
trofia delle fibre FTF (Drinkwater 1988) che vano che le donne possono realizzare gli riguarda l’allenabilità di abilità tecnica-
provoca una migliore reazione di allena- stessi volumi di allenamento aerobico degli mente molto difficili. Secondo l’opinione
mento verso gli esercizi di forza rapida. uomini e, inoltre, normalmente, ottengono generale le donne, però, sono più disposte
Dall’altra non vi è alcuna differenza di gli stessi effetti di allenamento aerobico verso abilità tecniche che richiedono in
genere per quanto riguarda la contrattilità degli uomini. La ricerca che illustreremo misura elevata mobilità articolare, equili-
muscolare e l’adattamento nervoso provo- rappresenta un esempio di questa similitu- brio e solo impegni moderati di forza,
La triade delle donna atleta: un presa di posizione della Commissione medica del CIO (9 novembre 2005)

Disturbi alimentari (perdita d’autostima, angoscia e depressione) che influenzano notevol-


mente i risultati. Se i tre fattori della triade dell’atlete si producono con-
temporaneamente le ripercussioni sul piano sanitario sono più gravi e la
vita delle atlete può essere a rischio.

Identificazione della triade della donna atleta


Anoressia
Bulimia Se si vuole prevenire l’evoluzione di questi disturbi e migliorare la prognosi
è importante identificare precocemente le atlete che possono sviluppare
la triade della donna atleta. Per questa ragione sarebbe opportuno sotto- 9
porre le atlete che presentano sintomi di disturbi alimentari e/o mestruali
ad un esame approfondito da parte di un prestatore di cure sanitarie. Per
disturbi alimentari si intende soprattutto il ricorso a metodi eccessivi di
controllo del peso, l’iperfagia bulimica e/o la restrizione alimentare. La
Aumento triade della donna atleta non necessariamente si manifesta nelle atlete
Menarca del rischio
ritardato di fratture da stress magre, ma può interessare atlete di ogni taglia. I medici, i prestatori di
Amenorrea Bassa densità ossea cure sanitarie e gli allenatori dovrebbero essere informati dei fattori di
rischio che sono: i fattori culturali che associano magrezza a popolarità e
Disfunzioni mestruali Osteoporosi
successo; i precedenti di disturbi alimentari; gli sport nei quali sono
importanti la magrezza o un peso particolare. L’allenatore/l’allenatrice
Quando spingono le atlete a raggiungere risultati di eccellenza allenatori, svolgono un ruolo di primo piano anche nell’identificare le atlete a rischio
medici delle squadre, prestatori di cure sanitarie, Federazioni internazio- o che presentano sintomi di uno dei disturbi propri della sindrome.
nali e gli organismi che dirigono lo sport hanno l’obbligo di individuare le
costrizioni, le manovre e le situazioni in grado di pregiudicarne la salute. Trattamento della triade della donna atleta
Un numero notevole di atlete è sottoposto alla pressione del dovere rag- Un trattamento efficace della triade della donna atleta richiede l’interven-
giungere un peso o una massa grassa irrealistici. Per farlo alcune di esse to di una equipe interdisciplinare composta da un nutrizionista, uno psico-
si sottopongono a regimi alimentari draconiani e squilibrati con il rischio di logo e/o uno psichiatra diretta da un medico sportivo. L’obiettivo del trat-
scivolare gradualmente in gravi disturbi alimentari quali l’anoressia o la tamento è di ricostituire l’equilibrio energetico, reintrodurre sane abitudini
bulimia nervose. Tali disturbi alimentari possono produrre, a loro volta, alimentari, reintegrare la salute mentale, normalizzare i cicli mestruali e
una scarsa disponibilità di energia (cioè un apporto d’energia inferiore a migliorare la salute ossea. Uno degli aspetti essenziali del trattamento
quella che viene spesa) che può alterare il ciclo riproduttivo e provocare sono i consigli nutrizionali. Se l’atleta è incapace di seguire le raccoman-
amenorrea. L’associazione tra alimentazioni disturbata e irregolarità del dazioni del medico e del nutrizionista occorre avviarla al consulto di uno
ciclo mestruale provoca, infine, una diminuzione degli estrogeni endogeni psicologo o di uno psichiatra specializzato in disturbi alimentari. Un incre-
e di altri ormoni che portano all’osteoporosi. Di qui l’espressione triade mento dell’apporto alimentare, associato ad un aumento di peso provo-
della donna atleta che definisce l’associazione tra amenorrea, osteoporo- cherà le ricomparsa delle mestruazioni e un aumento della densità ossea.
si e disturbi delle condotte alimentari. Si potrebbe rendere necessaria anche una riduzione degli allenamenti. Le
atlete amenorroiche spesso sono trattate con una terapia ormonale
Ripercussioni della triade della donna atleta anche se le prove scientifiche a sostegno di questi metodo sono poco
sulla salute e i risultati sportivi probanti. Un altro aspetto cruciale del trattamento è rappresentato dall’e-
Bambine e adolescenti: la pubertà rappresenta una tappa fondamentale ducazione delle atlete, dei loro allenatori e del loro ambiente. Le atlete
della crescita. L’aumento del tasso di estrogeni è legato a importanti che soffrono d’anoressia e di bulimie dovrebbero essere escluse dalla
modificazioni cliniche (crescita ossea ed aumento del contenuto di mine- gare. Gli allenatori dovrebbe fare comprendere alle giovani donne che
rali ossei) e alla saldatura delle epifisi. La pratica regolare dell’esercizio allenano che è la loro buona salute – e non il loro peso – a permettere
fisico è essenziale per lo sviluppo ottimale delle fanciulle, sia sul piano loro di realizzare i migliori risultati. Se l’allenatore fornisce il suo appoggio
fisico sia sul piano psichico. Un’alimentazione inadatta (in particolare uno al trattamento prescritto, l’atleta sarà stimolata a seguirlo.
scarso apporto energetico) però fa si che le giovani atlete incorrano in un
rischio maggiore di un ritardo di crescita e di maturazione, in una amenor- La prevenzione della triade della donna atleta
rea primaria e in una diminuzione delle prestazioni, alle quali si potrebbe- La prevenzione dei disturbi alimentari permette di prevenire la triade della
ro aggiungere una statura insufficiente, scarsa densità di minerali nelle donna atleta, È essenziale che gli allenatori sensibilizzino maggiormente
ossa e una amenorrea secondaria. Un cambiamento del loro regime ali- le loro atlete verso questo problema spiegando loro meglio quali sono i
mentare e/o un alleggerimento dei loro programmi di allenamento per- principi nutrizionali di base e il loro effetto sulla salute e i risultati. Alle
metterebbero di recuperare il ritardo rilevato a livello dell’accrescimento atlete, al loro ambiente e ai professionisti della salute dovrebbero essere
della lunghezza e della massa delle ossa e di riavviare lo sviluppo pubera- offerte possibilità di seguire programmi di formazione. I test annuali di
le, che potrebbe, dunque, ridurre i deficit di crescita. Comunque, se la controllo che vengono realizzati prima della stagione d’allenamento e ago-
maturazione è gravemente ritardata o l’epifisi prossima alla fusione in nistica dovrebbero comprendere questionari e esami che siano in grado di
queste atlete si potrebbe produrre un’alterazione definitiva della statura. individuare i primi segni della triade della donna atleta. Per questo scopo
Per questa ragione si raccomanda di seguire l’alimentazione, la crescita e ci si potrebbe servire anche degli incontri organizzati con medici. Infine,
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lo sviluppo di tutte le giovani atlete, specialmente nel caso che pratichino sarebbe necessario stimolare i Comitati olimpici nazionali, le Federazioni
uno sport nel quale l’apparenza fisica o la magrezza sono un elemento sportive internazionali e nazionali a dare vita a programmi di sensibilizza-
positivo in termini di risultati di gara. zione su questo problema e, per quanto possibile, a modificare i regola-
Atlete adulte: una scarsa disponibilità di energia, se associata a compor- menti per ridurre gli effetti della corsa alla magrezza e i cattivi comporta-
tamenti patogeni per quanto riguarda il controllo del peso, predispongono menti alimentari che ne deriva.
le atlete adulte a disfunzioni mestruali, a una diminuzione della massa Il testo completo della presa di posizione sulla triade della donna atleta
minerale ossea, a un aumentato rischio di fratture da stress e a un incre- del Gruppo di lavoro della Commissiome medica del CIO: “Women in
mento potenziale del rischio di osteoporosi precoce e di malattie cardia- sport” può essere trovato in:
che. I disturbi alimentari spesso sono associati a problemi psicologici www.olympic.org/uk/organisation/commissions/ medical/index_uk.asp.
mentre gli uomini sarebbero superiori in
Capacità Differenze nell’allenabilità
quelle abilità motorie che richiedono
motorie
molta forza o forza rapida. Gli allenatori
del settore dell’alto livello riferiscono che
Forza Atleti e atlete presentano un potenziale identico di miglioramento dei meccanismi
massima nervosi della contrazione muscolare. Gli uomini sono avvantaggiati per quanto
gli atleti sono superiori quando si tratta di
riguarda l’ipertrofia muscolare, che, in parte, può essere compensata dalla maggiore apprendere nuove abilità motorie e di con-
sensibilità dei muscoli delle donne verso gli ormoni anabolizzanti endogeni. trollare nuovi attrezzi, mentre le atlete
sono più costanti e sensibili quando si
Massima Gli atleti sono avvantaggiati a causa della marcata ipertrofia delle FTF.
tratta di lavorare su dettagli tecnici. In
velocità Non esistono differenze di genere per quanto riguarda l’adattamento nervoso generale, comunque, gli atleti di alto livel-
10 (alattacida) ai carichi di velocità massima e di forza esplosiva. lo, indipendentemente dal loro sesso, pre-
sentano lo stesso livello di allenabilità per
Resistenza A causa della maggiore concentrazione di glicogeno, determinata da quella
quanto riguarda esercizi e abilità coordi-
glicolitico- di testosterone, gli atleti presentano un potenziale maggiore di aumento nativamente impegnativi.
anaerobica della capacità glicolitica. Malgrado i numerosi dati sulla mobilità
articolare riferiti ai sessi sono carenti quel-
Resistenza Malgrado il peggiore rifornimento di ossigeno, le atlete reagiscono nella stessa
li sulle reazioni all’allenamento. Si può
aerobica misura degli atleti all’allenamento aerobico (trasformazione dell’energia supporre che i vantaggi morfologici delle
per via aerobica e resistenza di lunga durata). donne (tendini, legamenti e tessuto con-
nettivo più elastici, geometria articolare
Coordinazione Atleti e atlete dispongono di un indentico potenziale di miglioramento. La misura
favorevole) spieghino la loro migliore alle-
delle possibilità di miglioramento delle abilità tecniche non dipende da fattori di genere. nabilità nei confronti di compiti motori
che richiedono una misura elevata di
mobilità articolare. Il livello relativamente
Mobilità Si può supporre che le donne, in base a vantaggi morfologici del loro sistema
articolare muscolare-scheletrico possano essere allenate meglio degli uomini.
elevato pre-allenamento delle donne,
comunque, può ridurre la loro reazione di
allenamento rispetto agli uomini relativa-
Tabella 2 – Le differenze di genere nel campo delle capacità motorie degli atleti. mente meno flessibili. Si può pensare che,
normalmente, le donne siano più allenabili
degli uomini per quanto riguarda la mobi-
lità articolare.
I dati che abbiamo finora citato permetto-
no di trarre conclusioni positive per quan-
to riguarda l’allenabilità delle varie capa-
cità motorie delle donne (tabella 4).

Riepilogo
L’allenabilità come caratteristica generale
tipica dell’uomo è estremamente impor-
tante per il coaching, l’allenamento e la
scienza.
Purtroppo questo fatto spesso viene sot-
tovalutato o se ne tiene conto solo intuiti-
vamente. Con i nostri lavori abbiamo ten-
tato di chiarire e spiegare l’allenabilità
rispetto a tre fattori – ereditarietà, livello
di risultati e sesso.
L’ereditarietà è stata illustrata attraverso
una ricerca su dinastie di atleti nella quale
sono contenuti i dati riguardanti dieci
famiglie di atleti di alto livello (Issurin,
Lustig, Szopa 2004). Nello sport il proble-
ma dell’ereditarietà riguarda un ampio
spettro di determinanti biologiche, delle
quali fanno parte sia caratteristiche soma-
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tiche e fisiche sia le reazioni ai programmi


di allenamento diretti allo sviluppo delle
diverse capacità motorie.
FOTO MASSIMO COGLIATI

La predisposizione per sport diversi pre-


suppone cioè una combinazione ottimale
di indici somatici, dei quali un gruppo è
notevolmente dipendente dall’ereditarietà
(ad esempio, le misure di lunghezza del
corpo: statura, lunghezza degli arti), altri
ne dipendono solo mediamente (ad esem-
pio, le misure di larghezza del corpo: spal-
le, cosce), mentre altri ancora mostrano
una dipendenza dall’ereditarietà solo scar-
sa (ad esempio, il grasso corporeo). Allo
stesso modo molte reazioni all’allenamen-
to sono notevolmente determinati da fat-
tori genetici (ad esempio, la velocità mas-
sima, la capacità glicolitico-anaerobica)
mentre altre dipendono in misura molto
minore da fattori genetici e per questo
sono molto più allenabili (ad esempio, la
forza massima, la capacità aerobica, la
coordinazione dei movimenti).
Diversamente da molti lavori precedenti
nella ricerca che abbiamo citato è presente
una concezione ottimistica dell’allenabilità
della maggior parte delle caratteristiche
sportive specifiche.
Il secondo punto di vista sull’allenabilità
parte dall’idea che essa cambi con lo svi-
luppo sportivo. Per cui esiste la tendenza
generale per cui l’allenabilità diminuisce
con l’aumento del livello di risultati sporti-
vi. In altri termini, più qualificato ed esper-
to è un atleta, minore è la sua sensibilità
agli stimoli di allenamento rispetto ad
atleti più giovani. Ne derivano due conse-
guenze pratiche:

• la quantità degli esercizi efficaci dimi-


nuisce con l’aumento del livello sportivo
(effetto dell’imbuto);
• per quanto riguarda gli esercizi di svi-
luppo, il livello della loro specificità per
la disciplina praticata deve aumentare
con l’aumentare del livello di risultati.

Secondo il ritmo di miglioramento indivi-


duale delle capacità sportive specifiche, gli
atleti possono essere classificati in high,
medium, low responder1.
Evidentemente per quanto riguarda gli
atleti high responder si tratta di persone
che dispongono di una straordinaria alle-
nabilità. Questa particolarità è estrema-
mente importante per la selezione del
talento.
Le particolarità di genere legata all’allenabi-
lità sono state studiate in riferimento alle
massime prestazioni sportive, ai loro pre-
supposti fisiologici e agli effetti cumulativi
di un allenamento sistematico. Le massime
differenze di genere sono marcate in quelle
discipline sportive che richiedono forza
massima (dal 22,6 al 30%), forza esplosiva
(dal 15,9% al 17,4%), e una combinazione
della massima capacità aerobica e della
capacità glicolitico-anaerobica (dall’11,6 al
13,2%). Differenze minori di genere sono
tipiche delle discipline di velocità massima
(7,1%) e di quelle che richiedono una resi-
stenza aerobica di lunga durata (dall’8,1
fino al 5,1%). Va sottolineato che le atlete
presentano vari vantaggi: una migliore resi-
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(1)
Responder è un termine mutuato dal Simoneau J. A., Bouchard C., Human variation in skeletal muscle fiber proportion and enzyme activi-
campo medico-biologico dove è usato per ties, Am. J. Physiol., 257, 1989, E567-572.
indicare un soggetto “risponditore”, nel Tarnopolsky M. A., Atkinson S. A., Philips S. M. et al., Carbohydrate loading and metabolism during
quale cioè si osserva una risposta soddisfa-
cente ad un particolare trattamento, ad exercise in men and women, J. Appl. Physiol., 78, 1360-1368.
esempio farmacologico. Tittel K., Coordination and balance, in: Dirix A., Knuttegen H. G., Tittel K. (a cura di), The Olympic
book of sports medicine, Vol. I of the Encyclopedia of Sports Medicine, Blackwell, 1988, 194-211.
Trappe S., Gallagher P., Harber M. et al., Single muscle contractile properties in young and old men
and women, J. Physiol., 2003, 552, pt.1, 47-58.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Viru A., Adaptation in sport training, Boca Raton CRC Press, 1995.
Gli Autori: Prof. Vladimir Issurin, Gilad Lustig, Weber C., Schneider D. A., Increases in maximal accumulated oxygen deficit after high-intensity
Sezione sport di alto livello, Wingate Institute, interval training ar not gender dependent, J. Appl. Physiol., 92, 2002, 1795-1801.
Natanya, Israele. Weber C., Chia M., Inbar O., Gender differences in anaerobic power of the arms and legs – a scaling
Indirizzo degli Autori: Prof. Vladimir Issurin, issue, Med. Sci. Sports Exer., 38, 2006, 129-137.
Wingate Institute, Natanya, Israele. Whipp B. J., Ward S. A., Will women soon outrun men?, Nature, 335, 1992, 6355, 25.
Traduzione italiana di Mario Gulinelli da Leistungs- Wilmore J. H., Costill D, L., Training for sport and activity: The physiological basis of the conditioning
sport, 6, 2006, 25-31. process, Champaign, Ill., Human Kinetics, 1993.
Titolo originale: Geschlechtsunterschiede in der Zatsiorsky V. M., Science and practice of strenght training, Champaign, Ill., Human Kinetics, 1995.
Trainierbarkeit von Sportlerinnen und Sportlern
13

SCIENZA DELL’ALLENAMENTO

Attilio Sacripanti,
Facoltà di medicina, Corso di laurea in scienze motorie,
Università di Roma 2 “Tor Vergata”;
Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA)

La Match-Analysis
Fondamenti scientifici e metodologici
della Match-Analysis (parte prima)

Gli sport di situazione sono sempre più al centro dell’interesse del pubblico. La teoria dell’allenamento di questi sport
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

è una materia d’elevata complessità andando dall’allenamento fisico allo studio delle strategie locali e globali.
Attualmente la tecnologia, grazie alla Match-Analysis è in grado di fornire un utile supporto al lavoro dell’allenatore.
Si trattano quindi i fondamenti scientifici e metodologici nonché le implicazioni tecnologiche proprie della Match-Analysis
di questi sport. La trattazione si sviluppa in due parti metodologicamente connesse. La prima è una descrizione generale
delle tecnologie adoperate dai sistemi più avanzati, che sono essenzialmente legate all’identificazione del moto degli atleti
ed al rilevamento della loro interazione con gli avversari e dei fondamenti scientifici posti alla base, sia del moto, sia
dell’interazione di tali atleti. La seconda cercherà di evidenziare l’utilizzo della Match-Analysis legato alla teoria
dell’allenamento, suddivisa per comodità in tre livelli, il primo – allenante - teso al condizionamento fisiologico dell’atleta,
il secondo livello – addestrante - teso al miglioramento biomeccanico della tecnica ed allo studio degli invarianti
di competizione, il terzo - addestrante avanzato - teso allo studio delle strategie locali ed infine a quelle globali.
Introduzione maggiori resistenze, sulla base del più La Match-Analysis
dichiarato individualismo che ci pervade e e l’Analisi Notazionale
In questi tempi di rapida e veloce evolu- che trova difficoltà ad inserirsi nel concet-
zione della nostra vita, con l’irrompere to, necessario, di lavoro di gruppo, che le Quando ci si chiede come possa esser nata
della telematica e delle nuove tecnologie nuove tecnologie sottintendono. la Match-Analysis, ovvero, in base a quale
ad essa connesse, anche il mondo dello La “Coaching Science” è vista all’estero necessità; l’ovvia risposta è essa può con-
sport sta subendo una lenta, ma irreversi- come una sub-disciplina della Pedagogia siderarsi un’estensione sperimentale del-
bile trasformazione verso una sempre più dello sport che come sappiamo è un’area l’analisi della performance di un singolo
accentuata applicazione dei metodi scien- critica della scienza dello sport (Haag 1994). atleta, ai casi complessi di due atleti che si
tifici in ogni campo. Dalla prestazione del Proprio come è avvenuto in medicina, ove incontrano, o di un sistema complesso di
14 singolo, all’analisi degli sport di situazione l’introduzione di tecnologie innovative non atleti interagenti fra loro che si incontrano
duali e di squadra (per la definizione di ha distrutto la figura del medico, ma l’ha con un altro sistema di atleti.
sport di situazione duali e di squadra, cfr. esaltata sviluppandone la professionalità in Nello sport come nella vita, la necessità di
riquadro: La classificazione degli sport). maniera più soddisfacente, rendendolo annotare le azioni, per ricordarle o per stu-
E come sempre, davanti ad ogni rivoluzione capace di operare con un metodiche meno diarle è antica come il mondo, si pensi ad
annunciata, gli addetti ai lavori possono invasive ed in campi prima impensati; così esempio (non sit iniuria verbis) alla lista della
scegliere se rifiutare in blocco tali innova- nello sport, la gestione delle nuove tecnolo- spesa che ogni donna compila da secoli.
zioni, o se gestirle per garantirsi migliori gie da parte degli allenatori, li renderà sem- Storicamente per moltissimi anni l’analisi
risultati stando così al passo con i tempi. pre più adatti ad affrontare le difficoltà del degli sport di situazione è consistita essen-
Tutti sanno che nel mondo anglosassone loro compito, facendo raggiungere loro zialmente nelle schede d’osservazione che
l’interesse, e dunque l’utilizzo dei metodi risultati sempre più efficaci. venivano riempite da un osservatore “tec-
scientifici nello sport, ha grande rilevanza La Match-Analysis, infatti, può rappresen- nico” durante le competizioni.
e continuità storica, per cui è facile vedere tare, specie negli sport di situazione, la Queste notazioni erano spesso vergate
gruppi di esperti lavorare in sintonia su di chiave di volta che sulla base e con l’aiuto con simboli personali che, come la steno-
una squadra o su di un atleta. delle nuove tecnologie, può fornire la carta grafia, rendevano l’informazione compat-
In Italia l’introduzione della tecnologia e vincente nelle mani dell’allenatore e della ta e rapidamente comprensibile al suo
della scienza nello sport, incontra forse sua equipe. estensore.

La classificazione dei vari sport

Varie possono essere le classificazioni degli sport: In generale gli sport di situazione possono dividersi in: duali e di squadra.
Ogni classe si dividerà ancora in due subclassi: senza contatto e con con-
1. in funzione dell’impegno energetico (classificazione fisiologico-biomec- tatto (detti di situazione puri).
canica (Dal Monte 1983); Come sport duali senza contatto prendiamo in considerazione l’esempio
2. in funzione della complessità del movimento per produrre la performance del tennis e tennis tavolo, nella condizione singolo, negli sport duali con
(classificazione fisico-biomeccanica): contatto tutti gli sport di combattimento.
Nella tabella sono riassunti gli obiettivi dell’analisi biomeccanica in ciascu-
sport ciclici (movimento base ripetuto nel tempo): quegli sport in cui, na delle classi e subclassi di sport.
l’espletazione della performance sportiva si riduce essenzialmente ad
un definito movimento che viene ripetuto ciclicamente nel tempo e
quindi il moto e la performance possono esser studiati, analizzando Analisi biomeccanica
questo movimento base (corsa, nuoto, ciclismo...);
sport aciclici (movimento base effettuato una sola volta): quegli sport
in cui, l’espletazione della performance sportiva si riduce ad un movi- Sport duali
mento specifico che viene effettuato una sola volta nel tempo e Senza contatto Individuazione del moto,
quindi il moto e la performance possono esser studiati, analizzando di alcune condizioni particolari
questo movimento speciale (lanci, salti...); e dell’interazione
sport ciclico-alternati (più movimenti base ripetuti ciclicamente ed alter-
nativamente nel tempo): quegli sport in cui, l’espletazione della perfor- (servizio + moto + interazione)
mance sportiva si può individuare in due o più movimenti base che ven- Con contatto Individuazione del moto,
gono effettuati alternativamente nel tempo e quindi il moto e la perfor- questa volta più complesso
mance, per la indipendenza delle azioni simultanee, possono esser stu- e dell’interazione
diati, analizzando singolarmente questi movimenti (corsa ad ostacoli, (moto + interazione)
3000 siepi...);
sport di situazione (movimenti senza un pattern di ripetibilità): quegli sport Sport di squadra
in cui, l’espletazione della performance sportiva non può individuarsi in Senza contatto Individuazione del moto,
una periodizzazione semplificativa dei movimenti che vengono effettuati, di alcune situazioni standard,
a causa della presenza di uno o più avversari. Non vi è quindi uno sche- e dell’interazione sia
ma fisso nel tempo ed al moto non può applicarsi il teorema della indi- strategica sia dinamica
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

pendenza delle azioni simultanee. Per cui non può essere studiato ( servizio + moto + passaggi
mediante azioni semplici sommate o connesse, in quanto la presenza + interazione)
dell’avversario, che cerca di contrastare la tecnica, rende la situazione
che si crea non ripetibile, ma solo classificabile statisticamente parlan- Con contatto Individuazione del moto,
do. Lo studio del moto ha significato solo su base statistica, pertanto estremamente complesso,
non ha senso trattare l’argomento mediante la fisica newtoniana, ma e dell’ interazione sia
bisogna utilizzare metodiche più efficienti e meno approssimate. Il moto strategica sia dinamica.
deve, dunque, essere studiato con le metodiche della fisica statistica ed (moto + passaggi + interazione)
in quanto sistema dinamico, con l’ausilio della teoria del “Chaos”.
In una fase intermedia con la venuta dei 1. posizionamento ottimale del sistema
nuovi computer si è passati ad una elabora- d’acquisizione: spesso in un sistema
zione via, via più sofisticata dei dati, sebbe- multivideo i campi focali di visione delle
ne essi fossero sempre rilevati con il meto- camere si sovrappongono in parti del
do delle schede. In seguito si è passati alle campo e hanno zone d’ombra per altre
tecniche di ripresa con analisi manuale dei parti del campo;
dati. Infine alle riprese e valutazione auto- 2. calibrazione: sono quei processi che
matica di alcuni semplici problematiche di hanno lo scopo di determinare in modo
squadra. In ultimo ai nostri giorni, essendo- univoco le posizioni sul campo, attra-
si enormemente evoluto l’hardware ed il verso l’identificazione dei parametri
software si è giunti ai moderni metodi di interni dell’hardware, correggendo in tal 15
analisi e di rilevamento automatico su modo le distorsioni ottiche del sistema.
ampie superfici. Dei fondamenti scientifici e Sono questi i metodi che permettono di
metodologici di questi ultimi tratteremo in trasferire oggetti tridimensionali in uno
questo articolo. spazio a due dimensioni;
La trattazione si svilupperà in due parti 3. registrazione delle immagini: la regi-
metodologicamente connesse, la prima strazione delle immagini per match di
avrà per oggetto una descrizione generale lunga durata ad esempio 90 min, rap-
delle tecnologie adoperate dai sistemi più presenta solo un problema di capienza
avanzati, che sono essenzialmente legate per il sistema. Normalmente la quantità
all’identificazione del moto degli atleti ed d’immagini da immagazzinare per una
al rilevamento della loro interazione con partita di calcio è circa di 900000, per
gli avversari e dei fondamenti scientifici un sistema di cattura a 50 frames al
posti alla base, sia del moto, sia dell’inte- secondo e per 624 x 328 pixel;
razione di tali atleti. 4. digitalizzazione delle immagini e com-
La seconda cercherà di evidenziare le fina- approssimazione di conoscere il moto libe- pressione: la stessa quantità con la com-
lità della Match-Analysis ed il loro utilizzo ro di una coppia per gli sport duali o quello pressione M-JPEG delle immagini e la
essenzialmente legato alla teoria dell’alle- coordinato di una intera squadra. loro digitalizzazione produce 108000 fra-
namento, che è stata suddivisa per como- Anzi, in vista del giro economico associato, mes che possono occupare su un Hard
dità in tre livelli: si sono sviluppati principalmente i sistemi disk solo 21,7 Gigabyte di spazio;
di squadra. 5. tracking: i sistemi di tracciamento degli
1. primo livello allenante teso al condi- In effetti i sistemi commerciali attualmen- spostamenti nel tempo, possono essere
zionamento fisiologico dell’atleta; te in vendita sono solo una semplificazio- manuali (l’operatore può eseguire il
2. secondo livello addestrante teso al ne non troppo precisa dei sistemi d’azione tracking con il mouse) o automatizzati (i
miglioramento biomeccanico della tecni- multipersona. software di riconoscimento delle imma-
ca ed allo studio degli invarianti di com- Tali sistemi, molto complessi, sono pratica- gini eseguono automaticamente il com-
petizione; mente ancora di ricerca e richiedono un’in- pito, con l’uso di algoritmi matematici
3. terzo livello addestrante avanzato teso terazione strutturata tra gli atleti e l’am- avanzati);
allo studio delle strategie locali ed infine biente in cui si muovono. Le caratteristiche 6. post processing dei dati di moto: il post
alla messa a punto di quelle globali. generali di questi sistemi sono: processamento dei dati di traiettoria otte-
nuti, sia manualmente che automatica-
Generalità sulle tecnologie 1. grandezza maggiore e particolarità dello mente risulta necessario, in quanto le
dei sistemi di rilevamento spazio degli stati dove vengono rappre- traiettorie automatiche contengono un
sentati gli atleti; certo numero d’imprecisioni, mentre le
Gli sport di squadra hanno beneficiato 2. esplicita capacità di ricerca di un oggetto; manuali sono troppo drastiche nel cam-
immensamente dello sviluppo dell’analisi 3. capacità di parziale descrizione dell’in- biamento di direzione. Pertanto per otte-
notazionale computerizzata automatica. terazione multipla fra gli atleti; nere traiettorie fisiche plausibili bisogna
Normalmente le informazioni fornite da 4. definizione delle primitive temporali smussare le curve ottenute con un altro
questi sistemi possono essere usate per delle azioni, procedimento matematico automatico,
ottenere varie funzioni utilissime per l’al- 5. capacità di seguire l’intenzionalità; quello dello smoothing;
lenatore: feedback immediato delle azioni 6. necessaria difficoltà dei modelli fisico- 7. analisi degli errori: vi sono diverse sor-
di gara, possibilità di sviluppare database matematici di descrizione del fenomeno. genti d’errore che possono inficiare le
delle azioni o dei fatti salienti, indicazioni traiettorie ottenute. Bisogna pertanto,
di aree, sia tecniche sia strategiche, che Questi sistemi di rilevamento del moto su per quanto possibile, individuarle e cor-
possono essere migliorate; possono inoltre ampie superfici si sono sempre più evoluti reggere gli errori derivati. Gli errori pos-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

essere facilitate valutazioni di vario genere ed oggi persino con quelli commerciali è sono essere generati da: movimenti delle
che l’allenatore deve svolgere nel suo possibile ottenere il tracking degli atleti, e estremità dell’atleta, errori introdotti
mandato. quindi le loro traiettorie di spostamento dalla compressione delle immagini, errori
nel tempo, anche per gli sport di squadra. di marginalizzazione nei pixel, imperfetta
I metodi di rilevamento del moto Appare opportuno conoscere, a questo calibrazione degli strumenti, errori dell’o-
umano su ampie superfici punto, le più importanti tra le varie proble- peratore (se presente).
matiche tecniche, che si devono affrontare
Ovviamente a livello commerciale sono stati con l’utilizzo di tali sistemi, formati gene- Già da qualche anno si sta provando una
subito sviluppati prototipi o sistemi opera- ralmente da telecamere e software di let- nuova metodologia di riconoscimento
tivi che permettono con più o meno tura delle immagini, altamente sofisticati. attraverso uno spazio fittizio dei colori
Contro – Essenzialmente costi elevati se si L’obiettivo della Match-Analysis
desiderano sistemi avanzati e aumento
delle possibilità d’errore: Individuati e definiti sia il moto, sia l’inte-
razione degli sport di situazione di contat-
1. errori dell’osservatore – dati errati in to, si è finalmente in grado di rispondere
entrata; in modo efficace alla domanda, qual è il
2. errori dovuti all’Hardware ed al Software fine ultimo della Match-Analysis?
utilizzati, errori dovuti alla cattiva inter-
pretazione delle informazioni ricevute, 1. Individuare per via automatica informa-
non per incapacità dell’allenatore, ma per zioni dirette o indirette sull’impegno
16 mancata conoscenza del modo di svilup- fisiologico degli atleti in competizione,
pare tali informazioni da parte del soft- in modo da utilizzare tali dati per la fase
ware, non potendo quindi contestualiz- di condizionamento fisiologico.
zarle in un range di definizione. (Allenamento di Primo livello)
2. Ottenere informazioni automatiche sulla
Il modello biomeccanico biomeccanica della tecnica specifica del
degli sport di situazione singolo atleta, e dati basati su statistiche
e frequenze che permettono di indivi-
Usualmente la performance è funzione duare nell’ambito di ogni sport una serie
delle skill e delle capacità degli atleti, ma i di situazioni dette “invarianti di compe-
giochi sportivi sono da considerarsi pro- tizione” che devono essere ripetute in
cessi interattivi fra due opponenti (singoli, fase di allenamento addestrante per far
doppi o squadra ). acquisire agli atleti la capacità di gover-
Il comportamento negli sport di situazione nare facilmente queste situazioni che si
dipende: dall’interazione fra il livello di skill ripetono con determinata frequenza in
Figura 1 – Esempio di trasformazione in colore degli atleti, dalle situazioni che cambiano nel ogni incontro.
dell’immagine (da Porikli, Haga 2004). corso del tempo ed infine da eventi random. (Allenamento di Secondo livello)
Un modello di gioco sportivo valido deve 3. Ricavare dal tracciamento automatico
possedere l’abilità di descrivere l’interazione delle traiettorie, informazioni sulle fasi
fra gli atleti ed il comportamento dinamico transitorie ricorrenti dette “Strategie di
dove ad ogni giocatore corrisponde un in campo (moto). Le statistiche e le valuta- situazione locale” (di attacco – contrat-
colore. In tale modo si cerca di ottenere zioni di frequenza ottenute dall’analisi nota- tacco – difesa - mantenimento del van-
informazioni sul moto globale del sistema, zionale standard, non danno risposta a que- taggio – recupero dello svantaggio, ecc.)
evitando gli errori dovuti a mascheramen- sta necessità. e dati complessi sul moto globale della
to reciproco degli atleti (figura 1). In termini di descrizione matematica avan- squadra in rapporto alla squadra avver-
Tutti questi sistemi sono tesi ad individuare zata gli incontri degli sport di situazione, sia saria detti “Strategie globali” derivanti
primariamente le traiettorie di spostamento duali che di squadra, possono essere inqua- dai moduli di gioco adottati.
e le modalità d’interazioni fra gli atleti, in drati nella teoria dei sistemi complessi (Allenamento di Terzo livello)
modo da ricavare da esse le informazioni adattivi, tali sistemi sono composti di agenti
relative alle strategie che poi saranno valu- interagenti (gli atleti) che continuamente si Nel seguito di queste riflessioni sui fonda-
tate o utilizzate dagli allenatori. adattano (strategia) cambiando le regole menti scientifici e metodologici della
Bisogna ricordare che l’analisi notazionale interne (passaggi) appena l’ambiente (la match analysis tratteremo, con maggior
classica, come quella manuale, può fornire squadra avversaria) o la loro percezione approfondimento, dei singoli livelli di alle-
statistiche e frequenze, mentre i nuovi siste- dell’ambiente vari. namento indicando tra l’altro alcune delle
mi di analisi oltre a ciò forniscono anche Questa definizione da conto che per lo stu- metodiche automatiche più utilizzate nel-
informazioni sulle traiettorie e quindi sul dio teorico-sperimentale del moto in campo l’elaborazione dei risultati da parte dei
tipo di moto che si sviluppa in quel determi- non è più possibile usare la fisica e la conse- software avanzati.
nato sport. guente matematica Newtoniana, ma bisogna
necessariamente usare tecnologie avanzate L’Allenamento di Primo livello
Nuovi sistemi automatici – ed ad esse associare metodiche di valutazio-
Pro e contro ne più sofisticate di Biomeccanica e Fisica Le informazioni di tipo fisiologico (dirette o
avanzata, come: la Meccanica statistica, la indirette) acquisite mediante la Match-
Questi sistemi di analisi automatica dell’in- Teoria dei giochi, la Sinergetica, l’Analisi dei Analysis, devono essere utilizzate come
contro, come è stato precedentemente rile- Sistemi stocastici e la Teoria del Chaos. input per sviluppare le metodiche di allena-
vato hanno fornito preziosi benefici alla L’analisi biomeccanica avanzata degli sport mento di 1° livello – quelle tese al condizio-
metodologia dell’allenamento, ma come di situazione, permette una visione unifican- namento fisiologico del soggetto.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

ogni tecnologia essi presentano anche degli te di questi sport che si associano tutti, sia
svantaggi, forse meno evidenti, ma pur duali sia di squadra, al moto di tipo La fase allenante
sempre presenti. Vediamo dunque riassunti Browniano, mentre si diversificano ovvia-
i pro e contro di questi sistemi. mente sulle interazioni tra duali e di squa- Cosa è l’allenamento di Primo livello? Sulla
dra, ove questi ultimi mostrano una comune falsariga della nota definizione del prof.
Pro - Nessuna notazione manuale, l’incon- costanza di base legata, sia all’interazione Vittori: “l’allenamento è l’organizzazione
tro è fornito già in forma digitale, tutte le strategica, sia a quella dinamica (cfr. inserto: dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed
immagini e le loro analisi vengono conser- Analisi biomeccanica avanzata degli sport di intensità tali da produrre sforzi progressiva-
vate su supporto ottico. situazione). mente crescenti che stimolano i processi
fisiologici d’adattamento dell’organismo e Atleta: M.
favoriscono l’incremento delle capacità fisi- 12,0
che e tecniche dell’atleta, al fine di consoli-
dare ed esaltare il rendimento di gara”, si

Energia (J)
8,0
comprende che dall’analisi dei dati otte-
nuti in competizione si deve risalire, per
valutazione diretta, o indiretta, ad esem- 1,0
pio al consumo energetico medio che un
atleta ha, nell’esecuzione dei gesti caratte-
ristici del suo sport o del suo ruolo speci- 0
fico nell’ambito della squadra. 0 700,0 1400,0 2100,0 2800,0 17
Tempo (s)

Figura 4 – Termogramma di una tecnica di judo. Figura 5 – Confronto tra i dati di consumo d’os-
KTH soggettivo
12 sigeno e la ricostruzione dalla temperatura
Velocità di corsa (m/s)

Un esempio furono i lavori sviluppati superficiale.


8 dall’Autore in collaborazione con i proff.
6 Dal Monte e Faina nel lontano 1990 presso Normalmente per gli sport di squadra i dati
la Scuola dello Sport del Coni in cui con l’u- vengono ricavati da atleti forniti di GPS
4 tilizzo di una termocamera si aveva l’indi- personali e monitorati nel corso dell’incon-
2 cazione diretta dei muscoli più caldi (con tro di allenamento.
precisione di 0,1 °C) dopo una performance Altra possibilità è fornita dai dati fisiologi-
0
0 46 (figura 4) e si tentò anche un collegamento ci ricavati ad esempio da cardiofrequenzi-
Tempo (min) con il consumo di ossigeno totale (figura 5) metri portatili sulla cui base si possono
mediante un’opportuna equazione di con- opportunamente programmare gli allena-
Figura 2 – L’intermittenza dell’impegno fisico nessione (figura 6). menti dei cicli settimanali (figura 7).
nell’esempio della variazione delle velocità in
una partita di calcio (D’Ottavio, Tranquilli 1992).

G Camminare
T Corsa lenta
S Corsa veloce
SS Corsa molto veloce
S
SS

G T
T G
G

T T

T
T
T

G
SS
S
S

S = Superficie corporea dell’atleta h = Altezza dell’atleta


T

Ts = Temperatura superficiale della pelle Sc = Numero di Sherwood


G
T

Ta = Temperatura media ambientale D = Diffusività molecolare in aria


T

σ = Costante di Stefan-Bolzman λ = Calore latente di evaporazione


ε = Emissività della pelle e s = Pressione parziale di vapor d’acqua della pelle
T k = Conduttività termica del fluido e a = Pressione parziale di vapor d’acqua dell’ambiente
S

S p = Superficie effettiva del polmone M s, a = Massa del vapore


SS G A
Re = Numero di Reynolds
T

R = Costante dei gas


SS

Tva,vs = Temperatura virtuale della pelle e dell’ambiente


T

Pr = Numero di Prandtl
l = Dimensione toracica dell’atleta P = Peso dell’atleta
Figura 3 – Movimenti di un singolo giocatore Figura 6 – Equazione di raccordo temperatura – consumo di ossigeno (Sacripanti 1990).
durante una partita di calcio (Bosco, D’Ottavio
1992).
100%
90%
Normalmente i software automatici com- 80%
merciali non forniscono informazioni o dati 70% < 70
diretti sull’impegno metabolico degli atleti 60%
70-80
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

in gara. 50%
Ovviamente tali dati possono essere ricavati 40% 80-90
o da dati di letteratura, o da valutazioni 30% 90-100
indirette come quelle mostrate nelle figure 2
20%
e 3 ricavate da studi condotti da D’Ottavio,
10%
Tranquilli e Bosco, D’Ottavio (D’Ottavio,
0%
Tranquilli 1992; Bosco, D’Ottavio 1992). Lunedì Mercoledì Venerdì Domenica
L’utilizzo di tecnologie avanzate può per- Martedì Giovedì Sabato
mettere anche il riscontro diretto dell’impe-
gno fisiologico degli atleti in competizione. Figura 7 – Ciclo di allenamento settimanale basato sulla frequenza cardiaca.
Analisi biomeccanica avanzata degli sport di situazione

Equazioni del moto e traiettorie conseguenti Poiché i cambi di direzione sono equiprobabili, cioè su di un gran numero
di combattimenti, non esiste una direzione privilegiata, allora il valor medio
L’approccio metodologicamente corretto per individuare le equazioni del di F’ su una sequenza casuale di direzioni è nullo, ovvero: (F’) = 0
moto e le conseguenti traiettorie passa attraverso: la definizione del siste- Se si può dimostrare sperimentalmente che questo è vero, cioè che le
ma biomeccanico e l’individuazione delle forze in gioco su tale sistema. Da traiettorie su di un numero molto grande di combattimenti non hanno una
ciò sarà possibile ricavare le equazioni del moto e le traiettorie più probabili. direzione privilegiata (ovvero occupano tutto lo spazio) allora il moto del
sistema è di tipo Browniano passivo, classico (vedi figura A).
Teoria unificata degli sport duali di situazione con contatto
18
Definizione del sistema biomeccanico duale

1. Coppia di atleti chiusa: i due atleti hanno dei punti di contatto fissi e
semirigidi: “le prese”. In tal modo i due atleti perdono la loro individua-
lità e si fondono in un sistema unico in equilibrio stabile, che si sposta
per il terzo principio della dinamica, mentre le forze di reazione esistenti
saranno, in questo caso, la risultante delle forze di spinta-trazione pro-
dotte da ambedue gli atleti.
2. Coppia di atleti aperta: i due atleti non hanno punti di contatto fissi e
per conservare la loro condizione di equilibrio instabile saranno al meglio
approssimati da un pendolo rovesciato, mentre grazie all’esistenza del-
l’attrito si potranno spostare per il terzo principio della dinamica.

Individuazione delle forze agenti

La caratterizzazione dell’ambiente di competizione ci porta facilmente ad


individuare le forze esterne agenti sugli atleti:
Figura A – Dromogrammi di 1, 1, 7, 12 combattimenti di Judo.
1. la forza di gravità;
Dimostrazione sperimentale dell’assunto precedente (Matsumoto et al.
2. la forza d’impatto e/o di spinta-trazione prodotta dall’avversario;
1978).
3. le reazioni vincolari prodotte dal suolo/tappeto e trasmesse mediante
l’attrito. Se modelliamo questo random walk come processo di Markov e seguiamo
Smoluchovski, la “causa fisica” che produce il meccanismo Browniano o
Il moto l’evoluzione random della gara permette di ottenere la probabilità di base.
Dunque per gli sport duali possiamo scrivere la probabilità di transizione
Il sistema “Coppia di atleti”, compie spostamenti “casuali” prodotti dalla base Q ed ottenere le soluzioni della probabilità condizionale P che ci for-
variazione di velocità di coppia, o dal cambio di direzione della risultante niscono, al limite del tempo infinito, la probabilità di trovare l’atleta tra x
delle forze generate dai due atleti al fine di creare una “situazione” oppor- ed x+dx al tempo t :
tuna, che permetta di applicare la tecnica risolutiva, ove “casuale” defini-
sce la condizione che: statisticamente non esiste una direzione privilegiata
degli spostamenti.
Questo moto è possibile, grazie all’attrito presente al “contatto” tra piedi e che fornisce la soluzione
materassina, in base al 3° principio della dinamica.
L’equazione generale che descrive questa situazione dinamica è la secon-
da legge di Newton (F = ma).
Nella forza generalizzata F compariranno sia i contributi “attrito” che quelli
“spinta-trazione”.
Essi rappresentano, impulsi agenti su brevissimi intervalli di tempo.
Pertanto la singola variazione è espressa dalla δ di Dirac dell’impulso u Teoria unificata degli sport di situazione di squadra con contatto
della forza elementare.
Dove u rappresenta la variazione del momento meccanico ∆ v m. Definizione del sistema biomeccanico “squadra”
L’Equazione di tipo Langevin del moto nel primo modello di Sacripanti è:
Gli atleti della squadra non hanno dei punti di contatto fissi e per conserva-
re la loro condizione di equilibrio instabile saranno al meglio approssimati
singolarmente da un modello a pendolo rovesciato, mentre grazie all’esi-
= Massa dell’atleta stenza dell’attrito si potranno spostare per il 3° principio della dinamica sul
= Accelerazione dell’atleta campo di gioco. Gli atleti della squadra sono collegati, tra loro, dall’intera-
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= Coefficiente di attrito zione strategica.


= Velocità dell’atleta
= Variazione del momento meccanico Individuazione delle forze agenti
= Funzione delta di Dirac
= Tempo
La caratterizzazione dell’ambiente di competizione ci porta facilmente ad
Essendo la risultante delle spinte/trazioni di tipo “casuale” non è possibile individuare le forze esterne agenti sugli atleti:
predire la traiettoria in un singolo incontro, ma l’analisi statistica estesa ad
un numero significativo di competizioni, permette di trarre informazioni sul 1. la forza di gravità;
comportamento del sistema. 2. le reazioni vincolari prodotte dal suolo e trasmesse mediante l’attrito.
Analisi biomeccanica avanzata degli sport di situazione

Il moto

Ricordiamo che il moto globale della squadra è ciclico, ovvero per ogni
punto segnato si ritorna alla condizione iniziale. Le equazioni che reggono il
moto di un atleta negli sport di squadra sono più complesse. Questi sport
vengono meglio approssimati mediante i moti Browniani attivi, piuttosto che
con i passivi classici, usati per gli sport duali, in quanto in questo caso è
necessario considerare il contributo del consumo d’ossigeno preso dall’am-
biente, più l’interazione reciproca fra gli atleti. 19
Esplicitando i termini, l’equazione di tipo Langevin del moto, proposta dal
secondo modello dell’Autore, tiene conto sia della respirazione, sia dell’
interazione meccanica (urto + schivata):

Ovvero, in forma compatta, l’equazione di tipo Langevin proposta dal


secondo modello di Sacripanti si può scrivere:

= Massa dell’atleta
= Accelerazione dell’atleta
0 = Coefficiente di attrito
= medio dell’atleta
= Quadrato della velocità
= Efficienza per la conversione dell’energia interna
= Velocità desiderata
= Direzione voluta
= Velocità attuale
= Angolo direzionale di deviazione
= Costante di repulsione fra gli atleti
= Dimensioni toraciche degli atleti
= Distanza fra i centri di massa
= Vettore normalizzato di distanza fra gli atleti
= Costante di interazione fra gli atleti
= Costante normalizzata della distanza relativa
= Costante direzionale
= Angolo di schiavata
= Variazione del momento meccanico
= Funzione delata di Dirac
= Tempo
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Poiché i cambi di direzione sono sempre equiprobabili, ma con un punto


di accumulazione, cioè su di un gran numero di incontri, non esiste una
direzione privilegiata. Allora il valore medio di F’ su una sequenza casuale
di direzioni è nullo, cioè: (F’) = 0
Se si può dimostrare sperimentalmente che questo è vero, cioè che le
traiettorie su di un numero congruo di incontri non hanno una direzione
privilegiata (ovvero occupano tutto lo spazio) allora il moto del sistema è di Figura B – Dromogrammi per il basket ed il calcio per un numero limita-
tipo Browniano attivo, generalizzato, vedi figura B. tissimo di analisi. Dimostrazione sperimentale della Brownianità del moto.
Analisi biomeccanica avanzata degli sport di situazione

Modellando questo random walk come processo Markoviano e seguen- 1. contropiede immediato,
do Erenfest, la “causa fisica” che produce il meccanismo Browniano, o 2. manovre verticalizzate,
l’evoluzione random della gara, permette di ottenere la probabilità di 3. attacco manovrato,
base. 4. attacco per linee orizzontali,
Dunque per gli sport di squadra possiamo scrivere la probabilità di transi- 5. melina.
zione Q e cercare di ottenere le soluzioni della probabilità condizionale P
che è legata al valor medio al limite del tempo infinito della probabilità di Le soluzioni della probabilità condizionale P sono legate al limite del valor
trovare l’atleta tra x ed x+dx al tempo t. medio nel tempo della probabilità di trovare l’atleta tra x ed x+dx al
20 tempo t:

ha difficile soluzione – però sotto la condizione


con valor medio
il suo valor medio è

Queste equazioni mostrano che di fatto il moto che è alla base di tutti gli
sport di situazione con contatto è essenzialmente un moto Browniano
generalizzato attivo. Questa affermazione dimostrata sperimentalmente
Il modello proposto da Erenfest e modificato dall’autore, permette, di otte- dai dromogrammi di tutti gli sport di squadra, permette di utilizzare la
nere la probabilità di base di questo processo Markoviano in funzione del vastissima letteratura relativa al moto Browniano ed ai sistemi stocastici,
metodo di attacco. Per gli sport di squadra si può scrivere la probabilità di in modo tale che molti risultati, con le opportune riconsiderazioni relative
transizione Q in funzione del tipo d’attacco α (1 <
_α< _ 5) dove il parame- allo sport, sono già stati ottenuti e con semplici estensioni operative
tro α varia nel seguente modo: possono essere assunti come validi anche per i casi in studio.

Studio dell’interazione

L’interazione per la coppia

Se passiamo allo studio dei principi fisico-biomeccanici che sono alla base dell’interazione che si può sviluppare per un sistema duale con contatto allo-
ra essi saranno differenziati a seconda dei regolamenti di gara, per comodità in sistema chiuso e aperto (figura C).
Coppia chiusa secondo il modello di Sacripanti Coppia aperta secondo il modello di Sacripanti
a a

b b
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Figura C1 – Principi fisici base dell’interazione della Figura C2 – Principi fisici dell’interazione coppia
coppia chiusa: a) applicazione di una coppia di forze; aperta basati sulla teoria degli urti: a) applicazione a
b) applicazione di una leva. breve distanza; b) applicazione a lunga distanza.
Analisi biomeccanica avanzata degli sport di situazione

Teoria unificata dell’interazione di squadra Quindi il lancio nelle sue varie possibilità e nelle sue due espressioni inte-
rattive:
L’interazioni di connessione strategica delle squadre si basa sul lancio Interazione strategica – passaggio
(passaggio) effettuato con le catene cinetiche superiori o inferiori. Interazione dinamica – tiro
L’interazione dinamica contro la squadra avversaria si basa sul lancio è l’azione biomeccanica di base che, primariamente rappresenta, l’intera-
effettuato con le catene cinetiche superiori o inferiori. zione in tutti gli sport di squadra (Figura D).

21

a b c

a b c

Figura D – a, b, c esempi di passaggi negli sport di squadra (interazione strategica); d, e, f esempi di tiri negli sport di squadra (interazione dinamica).

Altra soluzione utilizzata per ricavare dati Senza entrare nello specifico degli esercizi dre, è più indicato esprimere la differenza
d’impegno metabolico è quella di analizzare utilizzati, è norma comune da parte dei pre- valutata, non come variazione percentuale
in termini statistici alcuni video e ricavarne paratori utilizzare dei test per valutare l’ef- o variazione della media, ma come variazio-
dati connessi essenzialmente alle durate fetto dei programmi sviluppati. Poiché spes- ne della media rispetto alla deviazione
temporali, del tipo: Range del lavoro; lavoro so questi test si basano su misure di perfor- standard fra gli atleti valutati (∆media/DS).
medio; lavoro medio totale; % del periodo mance mediate dagli esercizi di atletica, Questa metodologia fornirà al preparatore
di lavoro totale. A questi dati vengono nor- appare opportuno un momento di riflessio- indicazioni più significative e personalizzate
malmente aggiunti il Periodo di riposo ed il ne metodologica sul significato di questi per l’Allenamento di Primo livello della
rapporto Lavoro-Riposo. Il passo successivo risultati. La migliore misura generica di tali squadra.
è di trasformare quantitativamente questi valori è la variazione percentuale, ma una
dati con il complemento di valori fisiologici data variazione percentuale nella capacità di (1. continua)
ricavati dalla letteratura scientifica più un atleta a produrre, ad esempio, potenza,
aggiornata, in modo da ottenere dati più può portare differenti variazioni percentuali
possibile vicini all’impegno fisiologico a seconda del tipo di esercizio eseguito. L’Autore: Attilio Sacripanti, Maestro Cintura nera
“vero”. Tutto ciò per comprendere che un Per i fitness test degli sport di squadra, biso- 5 Dan, Arbitro internazionale B di Judo, è laurea-
corretto Allenamento di Primo Livello deve, gna convertire le variazioni percentuali in to in fisica nucleare, dirigente di ricerca ENEA e
professore di Biomeccanica dello sport presso la
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diremo, mimare al meglio le condizioni variazioni di medie standard. Una squadra si Facoltà di medicina, Corso di laurea in scienze
fisiologiche imposte dalla competizione valuta con i fitness test, ma non vi è una motorie, Università di Roma 2 “Tor Vergata”.
(Deutsch et al. 1998). relazione chiara tra fitness test sulla perfor-
Ovviamente ogni ruolo nel caso degli mance e performance della squadra, per cui L’articolo è l’elaborazione in vista della pubblicazio-
sport di squadra ha un profilo differente come si può interpretare, per una squadra, ne della relazione tenuta dall’Autore al 2°
di richiesta energetica e diviene imperati- una piccola variazione globale o una diffe- Seminario di Formazione continua per Tecnici spor-
tivi di Alto livello dal titolo: "La Match-Analysis"
vo quantificare queste differenze e modu- renza nei fitness test sulla performance? organizzato dalla Scuola dello Sport del Coni, che si
lare opportunamente i conseguenti stimo- È buona norma usare la variazione standar- è svolto il 20 maggio 2006, presso il Centro di
li allenanti sulla base di queste indicazioni. dizzata, nota anche come: media Cohen o Preparazione Olimpica Acquacetosa "Giulio Onesti"
(Kelton 1999). statistica D di Cohen. Pertanto per le squa- di Roma.
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

Gilles Cometti, Facoltà di scienza dello sport,


UFR STAPS Digione;
Giampietro Alberti, Istituto di Esercizio fisico,
salute e attività sportiva, Facoltà di Scienze
motorie, Università degli Studi, Milano
23

La resistenza
ai salti
Pliometria e affaticamento
pliometrico (parte prima)

Il modello prestativo di molte discipline


sportive prevede la ripetizione, spesso in
successione rapida, di un numero elevato
di salti o di rimbalzi realizzati in modalità
ciclica o con differenti forme di impulso.
Per descrivere la capacità di eseguire
efficacemente queste azioni motorie
ripetute in successione si potrebbe
utilizzare il termine “resistenza ai salti”,
intendendo così la capacità di mantenere
l’efficienza del gesto prestativo realizzato
in condizioni di regime pliometrico
o di lavoro a carattere pliometrico,
nonostante l’affaticamento. Nel caso
di azioni di balzo effettuate con modalità
intermittente, come nel caso della
pallavolo o in forma ciclica, come in
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI

alcune discipline dell’atletica leggera,


ci si chiede quali siano i meccanismi che
intervengono a limitare la performance.
Per migliorare la capacità di recuperare
la fatica e mantenere l’efficacia della
performance per consuetudine si
chiamano in causa le cosiddette qualità
aerobiche. Oggi però sappiamo che in
questo tipo di affaticamento intervengono
anche altri fattori appartenenti
al gruppo delle caratteristiche di tipo
neuro-muscolare, dei quali l’allenamento
deve tenere conto. In questa prima
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parte si analizzano inizialmente alcuni


lavori di ricerca che si sono occupati
di questo argomento e che si sono
rivolti a sforzi di tipo molto prolungato
e successivamente anche studi mirati
a prestazioni diverse, come ad esempio
serie di 100 salti e rimbalzi realizzati
in particolari condizioni sperimentali.
Introduzione Pliometria e maratona Picco d’impatto Picco di propulsione

In molte specialità sportive e in differenti Come già accennato, per effettuare valuta-
discipline atletiche si ha la necessità di zioni in condizioni di affaticamento marca-

Forza (peso corporeo)


effettuare e di ripetere una grande quantità to le ricerche si sono inizialmente orientate 3
di salti o di rimbalzi che richiedono spesso verso la maratona (Nicol et al.1991; Avela
anche differenti forme di impulso. Per et al.1998). L’andamento della qualità degli 2
descrivere la capacità di eseguire efficace- impulsi al suolo è stata misurata attraverso
mente queste azioni motorie ripetute in due metodiche principali: la valutazione di
successione si potrebbe utilizzare il termine uno sprint di 20 m effettuato prima e dopo 1
24 di resistenza all’affaticamento pliometrico la maratona e un particolare test di Drop Tempo (s)
o ancor meglio di “resistenza ai salti”: Jump eseguito su carrello (figura 1).
Ammortizzazione 0,1 Propulsione 0,2
• per esempio nella pallavolo, così come per Prima Maratona Dopo Figura 3 – Rappresentazione schematica delle
la maggior parte delle discipline indoor, i pressioni verticali registrate alla piattaforma di
giocatori effettuano i salti in modo inter- forza durante l’appoggio del piede (Novachec
mittente e non regolare (aciclico) e nel 1998). Si distinguono due picchi: il primo cor-
finale della partita la capacità di elevazio- risponde alla presa di contatto del piede sulla
Drop jump Drop jump
ne diminuisce in efficacia; pedana e il secondo all’azione propulsiva.
• nel mezzofondo invece gli impulsi per le
falcate di corsa si succedono in modo reno (Chang e collaboratori 2000) e viene
regolare (ciclico), ma quali sono i mec- definito picco di impatto, il secondo è il
canismi che intervengono a limitare la risultato della forza di propulsione e viene
performance? chiamato picco attivo. Nella figura 4 sono
Sprint 20 m Sprint 20 m riportati i risultati misurati prima e dopo
Di solito, per migliorare la capacità di recu- la maratona.
perare la fatica e mantenere l’efficacia della Figura 1 – Protocollo di valutazione della qua-
performance si chiamano in causa le cosid- lità dei movimenti di impulso prima e dopo la Prima Maratona Dopo
dette qualità aerobiche. Oggi però sappia- maratona (Nicol et al. 1991; Avela e coll.
mo che in questo tipo di affaticamento 1998).
intervengono anche altri fattori apparte-
nenti al gruppo delle caratteristiche di tipo Il protocollo di valutazione utilizzato da
neuro-muscolare e di ciò deve tenere conto Nicol e collaboratori (1991) per analizzare
l’allenamento. lo sprint comprendeva anche l’analisi delle
I lavori di ricerca che si sono occupati di pressioni verticali registrate al suolo duran-
questo argomento si sono rivolti, inizial- te gli appoggi (figura 2). *
mente, a sforzi di tipo molto prolungato *
Pressione Pressione
(maratona) e solo in seguito anche a pre- 200 ms
Prima Maratona Dopo
stazioni diverse come ad esempio a serie
di 100 salti (o rimbalzi effettuati in appog- Figura 4 – Risultati delle pressioni verticali
gio palmare nel caso di esercizi per le durante il contatto del piede nel test di Drop
braccia) realizzati in condizioni sperimen- Jump effettuato prima e dopo la maratona. Lo
Sprint Sprint schema riportato a destra evidenzia, dopo il
tali, utilizzando carrelli e piattaforme.
picco di impatto, un marcato abbassamento
(Avela et al. 1999).
In questa prima parte dell’articolo e nella
successiva, verranno analizzati questi argo-
menti: I risultati delle prove di sprint e di Drop
Pressione Pressione
Jump, registrati dopo la maratona, mostra-
• pliometria e maratona, secondo gli studi Figura 2 – Risultati concernenti le pressioni
no una globale diminuzione della perfor-
effettuati da Nicol e da Komi; verticali provocate dagli appoggi durante gli mance di circa il 20% e anche il profilo
• pliometria “ripetuta” in particolari con- sprint effettuati su tappeto scorrevole. Nel delle pressioni al suolo risulta modificato.
dizioni sperimentali (uso del carrello): grafico di destra, la curva punteggiata si riferi- Nella figura 4 è riepilogato il protocollo dei
attraverso i risultati ricavati da una sce al test effettuato dopo l’affaticamento. Si test di Drop Jump eseguito al carrello.
serie di severe prove di salto (per gli può osservare che dopo il picco di impatto si Come si può notare il profilo delle pressioni
arti inferiori e poi per quello superiori) verifica un abbassamento della curva e un verticali registrate alla piattaforma, prima e
in ricerche condotte dagli stessi Autori aumento della durata (Nicol et al. 1991). dopo l’affaticamento, presenta delle modi-
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e da altre equipe di ricerca (Horita e ficazioni molto evidenti: un aumento del


Avela); picco di impatto e anche una diminuzione
• pliometria “ripetuta nelle condizioni di Proseguendo l’analisi del dettaglio della del picco di propulsione. Inoltre si verifica
allenamento” attraverso i dati ricavati curva delle pressioni verticali registrate un aumento del tempo totale di contatto
dagli studi condotti da Skuvidas e rea- sulla piattaforma di forza (figura 3) si del piede.
lizzati, per l’appunto, con modalità di osserva che si tratta di una tipica curva di L’analisi dettagliata del confronto tra i
salto (Counter Movement Jump, CMJ, e contatto al suolo di uno sprint e appaiono grafici delle pressioni verticali, quindi,
Drop Jump, DJ) tipiche delle condizioni due picchi: il primo corrisponde alla presa mette in evidenza tre interessanti varia-
di allenamento. di contatto (impatto) del piede con il ter- zioni (figura 5):
b • aumento del grado di flessione al ginoc- L’aumento dei tempi di contatto è risultato
chio (1); di circa il 30% ed è stato accompagnato da
• tempi di contatto più lunghi (2); una severa diminuzione della resistenza allo
Fatica
a • maggior lavoro durante la spinta (3). stiramento. Per quanto concerne gli arti
superiori, il marcato aumento del picco di
c Esercizio pliometrico impatto si è tradotto in modifiche neuro-
0,1 0,1 0,2
“ripetuto”, successioni muscolari che sembrerebbero assomigliare
Figura 5 – Variazioni dei parametri relativi alle
di salti ad intensità elevata a quelle osservate nei test di salto effettuati
pressioni verticali (registrate nel test effettuato dopo la maratona: un aumento della preat-
prima e dopo la maratona): (a) aumento del Le ricerche precedentemente citate erano tivazione (che determina l’aumento della
riferite ad una tipologia di sforzo molto pro- stiffness), accompagnata da una riduzione 25
picco di impatto, (b) diminuzione del picco di
impulso, (c) aumento della durata dell’appoggio. lungato e certamente lontana dal modello della tolleranza allo stiramento (con la con-
prestativo e dalle esigenze delle cosiddette seguente perdita della capacità di imma-
• aumento del picco di impatto; discipline di potenza o da quelle degli sport gazzinare energia elastica) e un aumento
• diminuzione del picco di impulso; di squadra. Per questo, verranno ora citati del lavoro durante la fase di spinta.
• aumento della durata complessiva altri lavori di ricerca che si sono occupati di Alla figura 10 sono illustrate in forma
del tempo di appoggio. salti concatenati in successione. schematica le modificazioni provocate dal-
In queste ricerche si sono studiati movimen- l’affaticamento conseguente ad una suc-
Queste modificazioni suggeriscono che in ti, descritti nelle figure 8 e 9, con le caratte- cessione continua di salti. Come detto,
condizioni di affaticamento si verifica un ristiche del ciclo stiramento-accorciamento rispetto ai parametri indagati, l’affatica-
cambiamento nel modo di gestire dell'im- intenso e più breve (Stretch Shortening mento si manifesta con modificazioni
pulso (figura 6). Cycle, SSC) sia per gli arti superiori (Gollhofer simili a quelle riscontrate a carico degli arti
et al.1987) sia per gli arti inferiori (Horita inferiori nel test successivo alla prova di
b 2000). maratona.

Prima Dopo
N N
a 1600
1600 100 volte
1200 1200
c
800 800
400 400
0,1 0,2
0 0
a – Aumento della preattivazione 0 20 40 60 80 100 0 20 40 60 80 100
b – Diminuzione della tolleranza allo stiramento Tempo di contatto (%) Tempo di contatto (%)
c – Piegamento maggiore, Pressione verticale Pressione verticale
lavoro maggiore durante la spinta
Figura 8 – Modificazioni delle pressioni verticali registrate nel corso di una serie di 100 salti ese-
Figura 6 – Gli effetti delle modificazioni delle guiti al carrello (Horita, 2000).
pressioni al suolo: l’atleta aumenta la stiffness
neuromuscolare dell’arto in appoggio attraver- Inizio Fine
so una maggiore attivazione, conseguente ad
uno choc di impatto più marcato, ma utilizza in
minore misura il riflesso da stiramento a causa
dell’impulso più debole e di conseguenza è
costretto a compensare con un tempo di spin- F 100 200 300 400 500 600 100 200 300 400 500 600
100 volte
ta più lungo. Tempo di contatto (%) Tempo di contatto (%)

Gli effetti della fatica sui parametri della


falcata si possono riassumere come nella
figura 7:
100 200 300 400 500 600
Tempo di contatto (%)

Figura 9 – Modificazioni del picco di impatto e del tempo di contatto (appoggio in presa palmare)
durante 100 rimbalzi eseguiti con gli arti superiori e con il carrello (Gollhofer et al. 1987).
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1
3

Maggiore rapidità Flessione Tempo di spinta


al contatto più accentuata meno rapido
2
Maggiore pre-attivazione
Figura 7 – Gli effetti della fatica sulla biomec-
canica della corsa: aumento del piegamento al Figura 10 – Modificazioni di alcuni parametri neuromuscolari registrate dopo l’esecuzione di 100
ginocchio (1), tempi di contatto più lunghi (2), salti effettuati in successione: maggior rigidità al contatto, piegamento al ginocchio più accentua-
maggior lavoro durante la fase di spinta (3). to, tempo di spinta meno rapido.
Il recupero dopo affaticamento In altri studi, Pullinen e collaboratori (1997) • all’alterazione del ciclo stiramento-accor-
pliometrico hanno valutato l’evoluzione (“risalita”) della ciamento;
forza dopo affaticamento; anche in questo • alla modificazione dell’architettura mus-
Nell’ambito della metodologia e della piani- caso viene affermato che sono necessari da colare.
ficazione dell’allenamento è anche opportu- tre a quattro giorni per recuperare le condi-
no sapere quanto tempo serve per il recupe- zioni di normalità. Il ciclo stiramento-accorciamento
ro, ovvero quanto ci vuole affinché i para- La fase di recupero degli esercizi pliometrici
metri indagati ritornino alle condizioni di ripetuti presenta quindi due momenti topici: Come detto l’affaticamento altera l’effica-
normalità. Infatti anche la capacità di recu- cia del ciclo stiramento-accorciamento
pero post-affaticamento e dopo affatica- • immediatamente dopo lo sforzo; (SSC).
26 mento pliometrico è stata oggetto di studio • due giorni dopo lo sforzo. Il confronto fra le registrazioni elettromio-
Per quanto concerne le curve delle pressio- grafiche (EMG) effettuate prima e dopo la
ni verticali, nelle ricerche già citate, Avela e Ishikawa e collaboratori (2006) parlano di maratona (figura 13) evidenzia, infatti,
collaboratori (1999) hanno constatato recupero bimodale e spiegano la presenza l’abbassamento del riflesso da stiramento;
(figura 11) il verificarsi di due momenti di dei “due tempi” in questo modo: anche la stiffness neuromuscolare risulta
particolare disagio: immediatamente dopo alterata e il soggetto è costretto a com-
lo sforzo e circa due giorni dopo. • il primo (subito dopo lo sforzo) dipende- pensare aumentando la fase di spinta
rebbe da adattamenti metabolici e dai durante l’appoggio.
2 giorni dopo

4 giorni dopo

6 giorni dopo

danni muscolari, ivi comprese le rotture


20 ore dopo

delle miofibrille; L’architettura muscolare


• il secondo picco di indolenzimento (quel-
Prima

Dopo

lo che si manifesta due giorni dopo) La distinzione delle fibre tra lente e rapide
0 sarebbe legato a fenomeni infiammatori non consente di fornire una spiegazione a
-400 causati dai processi di riparazione dei tutte le trasformazioni indotte dal proces-
danni muscolari. so di allenamento così come alle differen-
-800
ze interindividuali tra gli atleti.
-1200 Le cause dell’affaticamento Però le più recenti ricerche sull'architettu-
-1600 pliometrico ra muscolare segnano un avanzamento
* fondamentale e aiutano ad interpretare e
-2000 ** Le cause dell’affaticamento si possono meglio comprendere gli adattamenti cau-
ricondurre a due fenomeni: sati dall’allenamento.
Figura 11 – Evoluzione della pressione vertica-
le (Avela e coll. 1999) registrata dopo una Prima
Dopo
prova di maratona. Si osserva che la riduzione
più marcata è collocata in due diversi momenti:
immediatamente dopo l’affaticamento e due
giorni più tardi.
**

Se poi si considera l’evoluzione dell’ampiez-


za del riflesso miotatico (figura 12) si ritro- VL
vano questi due momenti temporali partico-
larmente “sensibili” e sembra essere il calo
del riflesso da stiramento il responsabile
della diminuzione del picco d’impulso.
VL
Sol *
0,8

0,6 Sol

* *
0,4

0,2
* * * * *
0,0
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Prima

Dopo

20 ore dopo

2 giorni dopo

4 giorni dopo

6 giorni dopo

Figura 12 – Evoluzione dell’ampiezza del rifles- 200 ms


so da stiramento dei muscoli soleo e vasto
interno; i decrementi significativi si manifesta- Figura 13 – Le modificazioni del riflesso da stiramento prima e dopo la maratona registrate a cari-
no subito dopo la prova di affaticamento e due co del muscolo vasto esterno (in alto) e del soleo (parte centrale della figura). La risposta riflessa
giorni più tardi. risulta diminuita e ciò spiegherebbe la riduzione del picco di impulso (in basso) (Avela e coll. 1999).
Spessore muscolare
Fascicoli di fibre

Angolo di pennazione

Aponeurosi

27

Figura 14 – Esempio di analisi muscolare mediante immagini ottenute con la tecnica ad ultrasuoni.

L’analisi in vivo della riorganizzazione delle Fibre di lunghezza maggiore possiedono


fibre muscolari effettuata con le tecniche un più elevato numero di sarcomeri in
con ultrasuoni, messe a punto da Fukunaga serie. Questa condizione è importante in
e Kawakami negli anni ‘90, ha certamente quanto risulta essere uno dei fattori che
contribuito a migliorare la comprensione favoriscono la velocità. Inoltre, più l’ango-
del funzionamento del muscolo. lo di pennazione è ridotto, maggiore è la
Lo studio e l’analisi delle immagini ottenu- forza espressa. Studi condotti da Abe e
te con queste tecniche ad ultrasuoni con- collaboratori (Abe et al. 2000) nel 2000 e
sentono, infatti, di ottenere valutazioni da Kumagai e collaboratori, (Kumagai et
(figura 14) molto precise circa: la lunghez- al. 2000) sempre nel 2000, hanno dimo-
za dei fascicoli, la lunghezza delle aponeu- strato che i parametri appena citati varia-
rosi, l’angolo di pennazione, lo spessore no da atleta ad atleta. Abe e collaboratori
del muscolo. (2000) hanno valutato che esiste una dif-
ferenza tra sprinter e corridori di lunga
lena e che i velocisti dispongono di fibre
più lunghe con angoli di pennazione infe-
riori.
Kumagai e collaboratori (Kumagai et al.,
oltre a confermare queste diverse catego-
Aponeurosi rie di tipizzazione degli atleti, hanno fatto
ancora meglio dimostrando l’esistenza di
differenze significative tra due diversi Le ricerche rivolte allo studio dell’architet-
Fibre gruppi di sprinter. Infatti i velocisti di più tura muscolare prima e dopo l’allenamen-
a elevata qualificazione, con prestazioni to rappresentano sicuramente un elemen-
b vicine a 10 s sui 100 m, possiedono fibre to innovativo per migliorare la conoscenza
più lunghe (e dunque fibre che dipongono degli effetti dell’allenamento. I recentissi-
di un numero maggiore di sarcomeri in mi studi di Ishikawa e collaboratori (2006),
serie) e angoli di pennazione più ridotti autori che abbiamo già citato a proposito
rispetto a sprinter con prestazioni vicine a del recupero, hanno valutato gli effetti dei
11 s. Questa predisposizione alla corsa salti ripetuti: 100 salti effettuati al carrel-
Figura 15 – Rappresentazione della disposizio- veloce ha certamente delle origini geneti- lo, seguiti da un’ulteriore serie di salti per
ne delle fibre con l’angolo di pennazione (a) e che, ma può essere condizionata anche raggiungere l’affaticamento completo
la lunghezza dei fascicoli. dal tipo di allenamento. (figura 16).

Dopo
Prima
0 2 ore 2 giorni
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Aponeurosi Aponeurosi Aponeurosi Aponeurosi

Fibre a Fibre a
Fibre a
Fibre a
b b b b

100 volte + Serie ad esaurimento

Figura 16 – Schematizzazione del protocollo utilizzato da Ishikawa e collaboratori (2006) con le valutazioni muscolari effettuate prima e dopo le due
serie di salti con carrello.
Dopo
2 ore 2 giorni

Riposo
Aponeurosi
Fibre

Contrazione

28

Figura 19 – Quadro riassuntivo delle valutazioni effettuate da Ishikawa e collaboratori (2006)


a rispettivamente due ore e due giorni dopo le serie di salti ripetuti. Due ore dopo, nelle condizioni di
muscolo decontratto, le fibre risultano più lunghe e l’angolo ridotto, mentre durante la contrazione
b le fibre si accorciano maggiormente e l’angolo aumenta. Dopo due giorni si verifica un rigonfiamen-
to del muscolo con le aponeurosi che appaiono più distanziate a causa del processo infiammatorio,
la contrazione è più ridotta e il raccorciamento più debole.

Aponeurosi Gli stessi parametri sono poi valutati a più


riprese dopo lo sforzo. Nella figura 19 sono
Fibre schematizzate, riepilogandole, le fasi più
significative che corrispondono a due ore e
a due giorni dopo lo sforzo. I dati più inte-
Figura 17 – Il metodo di misurazione dei para- ressanti sono quelli che si producono due
metri muscolari studiati: lunghezza e angolo di giorni dopo: lo spessore del muscolo risulta
pennazione delle fibre. aumentato in conseguenza dei processi
infiammatori, le fibre riducono la loro capa-
cità di accorciarsi e la forza prodotta appare
Nella figura 17 è invece rappresentato il diminuita.
metodo di misurazione utilizzato per valu-
tare la lunghezza dei fascicoli delle fibre e In conclusione: gli esercizi pliometrici ripetuti
l’angolo di pennazione. innescano un processo di “disturbo” dell’archi- Lesioni muscolari
Le valutazioni dei parametri descritti sono tettura muscolare e di questo va tenuto conto
state effettuate con il muscolo a riposo nell’organizzazione dell’allenamento.
(decontratto) e successivamente nelle con-
Nebulina Tinina Desmina
dizioni di contrazione isometrica massima-
le. Nelle figure 18 e 19 sono riepilogati i La successione degli eventi
comportamenti delle fibre nelle due diffe-
renti situazioni. Ma quale è la causa che determina la dimi-
nuzione del riflesso da stiramento? Secondo
Prima quanto afferma Komi (2000) il punto di ini-
zio dei processi è situato a livello muscolare. Diminuzione della tolleranza
In conseguenza della fatica alcuni elementi dello stiramento
Riposo
(proteine) del sarcomero, principalmente la
titina, ma anche la nebulina e la desmina
entrano in sofferenza e ciò provoca indolen-
zimenti e provoca la diminuzione della tolle-
ranza allo stiramento (figura 20). Il riflesso Perdita d’energia potenziale
da stiramento diminuisce e si modifica la
Contrazione rigidità muscolare. Si riduce la capacità di
immagazzinare e restituire energia e il sog-
getto è costretto a compensare realizzando
una azione di spinta di maggiore durata con Maggiore lavoro durante
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

la spinta
conseguente maggiore consumo di energia.

Figura 18 – Valutazioni dei parametri muscolari In conclusione: è necessario intervenire a livel- Figura 20 – Schema esplicativo della successio-
(lunghezza delle fibre e angolo di pennazione) lo degli elementi muscolari per preparare l’atle- ne di eventi che determina la minore efficacia
ottenute con il muscolo a riposo e nelle condi- ta a questo tipo di indolenzimenti. Diventa del ciclo stiramento-accorciamento (SSC) cau-
zioni di contrazione isometrica. Durante l’azio- importante utilizzare un lavoro di muscolazione sata dall’affaticamento. Il punto di partenza di
ne muscolare isometrica (anche se si tratta di che stimoli la struttura del sarcomero e a que- quanto accade è situato a livello muscolare e
contrazione statica) le fibre si accorciano e sto riguardo sembra che il lavoro eccentrico sia dipende principalmente dalla titina (Komi 2000
l’angolo di pennazione aumenta. particolarmente indicato per sollecitare la titina. modificato).
Capita a volte che la nostra lingua, con-
trariamente ad altre, si avvalga di molte
glosse soprattutto riferite alle definizioni,
non tanto scientifiche, ma di natura tec-
nica e metodologica e pertanto utilizzi lo
stesso termine per definire azioni motorie
differenti o al contrario termini diversi per
lo stesso esercizio. Talvolta queste moda- 29
lità o licenze espressive rendono le
descrizioni più suggestive, ma, metodolo-
gicamente, potrebbero generare qualche
confusione.
Per questa ragione non si dovrebbe utiliz-
Anche per quanto concerne i balzi sarebbe opportuno utilizzare una terminologia che fosse
zare il termine di pliometria per tutti i
coerente con le indicazioni metodologiche che hanno contribuito maggiormente alla selezio-
movimenti che si realizzano con azione di
ne dei mezzi di allenamento più corretti per favorire il miglioramento prestativo. In Italia sono
stiramento-accorciamento rapido (Stretch
state suggerite da Carlo Vittori e in Francia da Alain Piron.
Shortening Cycle o SSC), ma si dovrebbe-
Secondo Vittori i mezzi di allenamento dovrebbero essere suddivisi in: generali, speciali, spe-
ro distinguere gli esercizi di “vera” pliome-
cifici.
tria da quelli che si potrebbero definire a
Ad esempio, i balzi orizzontali con tecnica alternata che rientrano nel gruppo degli esercizi
“carattere pliometrico”.
dinamici a carico naturale, possono essere considerati esercizi specifici per un triplista ed
Il lavoro pliometrico si distingue da quello
esercizi speciali per un velocista.
a carattere pliometrico per il fatto che
Sempre utilizzando l’esempio dei balzi orizzontali a tecnica alternata, la loro esecuzione può
nella pliometria si realizzano due condi-
essere orientata allo sviluppo della massima ampiezza oppure di un’ampiezza ragionevol-
zioni: il tempo di contatto al suolo deve
mente più ridotta ma eseguiti in massima velocità. Inoltre l’appoggio dei piedi, rispetto alla
essere minimo e il successivo tempo di
linea di avanzamento, potrebbe essere effettuato con tecnica incrociata o divaricata.
volo deve risultare massimo1. Questo è
Inoltre, sempre secondo le indicazioni di Vittori, è necessario distinguere i balzi alternati
possibile solo nelle esecuzioni di salto
dalla corsa balzata.
verso il basso con successivo rimbalzo
Naturalmente la suddivisione in balzi simultanei (piedi pari), alternati e successivi (stesso
dove contatto e successivo volo sono
piede) è riferita alla tecnica esecutiva dei balzi orizzontali, anche se in alcuni casi specifici
legati ad una precisa altezza di caduta,
potrebbe essere estesa anche ai balzi verticali.
quella che poi consente nel successivo
A questo scopo ci permettiamo di suggerire il seguente quadro sinottico:
salto verso l’alto, di sviluppare la massima
potenza. Tutti gli altri esercizi che sfrutta- Balzi
no le diverse forme di rimbalzo o che addi-
rittura utilizzano gli arti superiori (in questo
ultimo caso anche per considerazioni Verticali Orizzontali
legate al buon senso) dovrebbero essere
definiti esercizi a carattere pliometrico.
Se così non fosse, dato che la corsa è
tutto sommato una successioni di rimbal- • Senza piegamento • In ampiezza
zi, l’azione del correre, soprattutto nella al ginocchio incrociando l’appoggio
fase lanciata della corsa veloce, si dovreb- divaricando l’appoggio
be chiamare esercizio di pliometria. • Con piegamento
al ginocchio • In velocità
incrociando l’appoggio
(1)
Alberti G., Silvaggi N., Aspetti metodologi- • Senza contromovimento divaricando l’appoggio
ci per il miglioramento della forza e della da fermo
potenza muscolare, Atleticastudi, 37,
2006, 2, 3-16. • Con contromovimento
singoli o continui

• Con contromovimento Simultanei


e molleggio Alternati
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

singoli e continui Successivi


(1. continua)
• Verso il basso
con arresto o con blocco
Indirizzo degli Autori: del movimento ad un certo
G. Cometti, UFR STAPS Digione, BP 27877, 21078, angolo al ginocchio, in eccentrico,
Digione Cedex (Francia); con salto successivo • Corsa balzata
G. Alberti, Istituto di Esercizio fisico, salute e atti-
vità sportiva, Facoltà di Scienze motorie, Università
degli Studi di Milano, Via Kramer 4/A, 20129,
Milano).
Pagine 144 Cometti Gilles
MANUALE DI POTENZIAMENTO Bibliografia
MUSCOLARE PER GLI SPORT
DI SQUADRA Abe T., Kumagai K., Brechue W. F., Fascicle
length of leg muscles is greater in sprinters than
distance runners, Med. Sci. Sports Exerc., 32,
2000, 6, 1125.
Una raccolta di esercizi nuovi e originali per Avela J., Komi P. V., Interaction between muscle
l’allenamento e il potenziamento muscolare degli stiffness and stretch reflex sensitivity after
atleti, nella quale le illustrazioni che accompagnano long-term stretch-shortening cycle exercise,
Muscle Nerve, 21, 1998, 9, 1224-1227.
la spiegazione di ogni esercizio ne rendono immediata Avela J., Komi P. V., Reduced stretch reflex sen-
la comprensione e l’applicazione. Gli esercizi proposti sitivity and muscle stiffness after long-lasting
possono essere utilizzati in ogni sport e disciplina stretch-shortening cycle exercise in humans,
sportiva, ma il libro contiene sezioni particolari Eur. J. Appl. Physiol. Occup. Physiol., 78, 1998, 5,
dedicate al calcio, alla pallacanestro e alla pallavolo 403-410.
che lo rendono uno strumento prezioso di lavoro Avela J., Kyrolainen H., Komi P. V., Altered reflex
per gli allenatori di questi sport.
sensitivity after repeated and prolonged passive
muscle stretching, J. Appl. Physiol., 86, 1999, 4,
2002

1283-1291.
20,00 Chang Y.-H., Huang H.-W., Hamerski C. M., Kram
R., The independent effects of gravity and inertia
on running mechanics, J. of Experimental
Biology, 2000, 203, 229-238.
Fukunaga T., Kawakami Y., Kuno S., Funato K.,
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Cometti Gilles in human, J. Biomech., 30, 1997, 5, 457-463,
Review.
Pagine 280

METODI MODERNI Gollhofer A., Komi P. V., Miyashita M., Aura O.,
Fatigue during stretch-shortening cycle exerci-
DI POTENZIAMENTO ses: changes in mechanical performance of
MUSCOLARE – ASPETTI TEORICI human skeletal muscle, Int. J. Sports Med., 8,
1987, 2, 71-78.
Horita T., Komi P. V., Nicol C., Kyrolainen H.,
Stretch shortening cycle fatigue: interactions
among joint stiffness, reflex, and muscle mecha-
Un testo che si propone come punto di riferimento nical performance in the drop jump, Eur. J. Appl.
per allenatori, docenti e addetti ai lavori interessati Physiol Occup Physiol., 73, 1996, 5, 393-403.
ad approfondire gli elementi scientifici sulla forza Erratum in: Eur. J. Appl. Physiol 74, 1996, 6, 575.
per pianificarne al meglio l’allenamento. Si tratta Horita T., Komi P. V., Nicol C., Kyrolainen H.,
di una panoramica a trecentosessanta gradi sugli Interaction between pre-landing activities and
aspetti teorici dell’allenamento della forza, che stiffness regulation of the knee joint musculo-
parte dai fattori che regolano la sua espressione,
skeletal system in the drop jump: implications to
performance, Eur. J. Appl. Physiol. 88, 2002, 76-
per arrivare ai metodi di sviluppo della stessa. 84.
Horita T., Komi P. V., Nicol C., Kyrolainen H.,
Effect of exhausting stretch-shortening cycle
1997

exercise on the time course of mechanical


26,00 behaviour in the drop jump: possible role of
muscle damage, Eur. J. Appl. Physiol. Occup.
Physiol., 79, 1999, 2, 160-167.
Ishikawa M., Dousset E., Avela J., Kyrolainen H.,
Cometti Gilles Kallio J., Linnamo V., Kuitunen S., Nicol C., Komi
P. V., Changes in the soleus muscle architecture
Pagine 328

METODI MODERNI after exhausting stretch-shortening cycle exerci-


se in humans, Eur. J. Appl. Physiol., 2006, 4.
DI POTENZIAMENTO Komi, P. V., Stretch-shortening cycle: a powerful
MUSCOLARE – ASPETTI PRATICI model to study normal and fatigued muscle, J.
Biomech 33, 2000, 1197-1206.
Komi, P. V., Stretch-shortening cycle, in: Komi P.
V. (a cura di), Strength and Power in Sport,
Osney Mead, Oxford, Blackwell Science Limited,
2003, 184-202.
Manuale pratico con un ampio numero di proposte Kumagai K., Abe T., Brechue W. F., Ryushi T.,
operative per l’allenamento e lo sviluppo della forza. Takano S., Mizuno M., Sprint performance is
Si parte dai metodi operativi per arrivare ad illustrare related to muscle fascicle length in male 100-m
la pratica dell’elettrostimolazione finalizzata al sprinters, J. Appl. Physiol., 88, 2000, 3, 811-816.
miglioramento della forza, l’alternanza di regimi Nicol C., Komi P. V., Marconnet P., Fatigue
e i metodi combinati e la pianificazione ad esempi. effects of marathon running on neuromuscular
performance, Scand. J. Med. Sci. Sports, 1991, 1,
18-24.
Novachec T. F., The biomechanics of running.
Gait Posture, 7, 1998, 1, 77-95.
1998

Pullinen T., Leynaert M., Komi P.V., Neuro-


26,00 muscular function after marathon, in: Abstract
book of the XVI ISB Congress, August 24-27,
Tokyo, 1997.

PER INFORMAZIONI E ORDINI:


tel. 0755997310 • fax 075 5990491• www.calzetti-mariucci.it
sport@calzetti-mariucci.it
EDUCAZIONE FISICA

Bernadette Filippone, Istituto universitario di Scienze motorie, Roma; Claudio Vantini, Ufficio regionale scolastico della Regione Trentino-
Alto Adige, Trento; Mario Bellucci, Istituto regionale ricerca educativa del Lazio, Roma; Avery D. Faigenbaum, The College of New Jersey,
New Jersey; Rita Casella, Istituto di Scienza dello sport, Università di Goettingen; Caterina Pesce, Istituto universitario di Scienze motorie, Roma

Trend secolari di involuzione delle capacità


motorie in età scolare 31

Studio longitudinale su un campione regionale Italiano

FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI

La riduzione dell’attività fisica nei paesi industrializzati è un fenomeno che non investe più soltanto la popolazione adulta,
ma si allarga anche ai giovani, già a partire dall’età prescolare. Ne conseguono allarmanti trend secolari di involuzione
dell’efficienza fisica in età pediatrica. L’interesse della letteratura internazionale è centrato sull’obesità e sulla perdita
di capacità di prestazione aerobica, che rappresentano i principali fattori di rischio per la salute, mentre sono ancora molto
scarse e geograficamente circoscritte le indagini sull’involuzione delle capacità motorie coordinative. Con il presente studio
abbiamo verificato l’esistenza di trend secolari di involuzione delle capacità motorie, in particolare di quelle coordinative,
su un campione regionale italiano di oltre 1000 studenti che sono entrati nella scuola secondaria nel corso del quindicennio
1999-2004. Abbiamo voluto offrire un esempio di come si possano estrarre informazioni scientificamente rilevanti dai dati
di una valutazione educativa pluriennale delle prestazioni motorie degli scolari, effettuata senza fini di ricerca scientifica
a priori. La novità dei risultati di questo studio è che il trend secolare involutivo investe l’efficienza fisica nella sua accezione
più vasta, e cioè non limitata all’efficienza aerobica, ma estesa anche alle prestazioni coordinative di controllo veloce e
di resistenza alla forza degli arti inferiori e del busto. Questa involuzione secolare risulta essere tanto più preoccupante,
in quanto sembra pregiudicare il naturale sviluppo longitudinale delle prestazioni nel corso dell’età evolutiva. Invece le
uniche prestazioni che sono andate migliorando nel quindicennio considerato sono quelle di coordinazione oculo-manuale
e di forza veloce ed esplosiva ad elevato contenuto tecnico. Tuttavia non sembra trattarsi di un reale trend secolare di
miglioramento, quanto piuttosto di una tendenza ad uno sfruttamento accelerato del naturale potenziale di incremento,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

che si riflette in una successiva stagnazione dello sviluppo longitudinale delle prestazioni. Questi risultati portano a riflettere
sull’importanza di una larga base di efficienza fisica e coordinativa, sviluppata in maniera ottimale per garantire la crescita
ulteriore delle prestazioni motorie nel tempo. D’altra parte inducono anche a riflettere sull’opinabilità di apprendimenti
precoci di abilità tecniche che, se non supportati da un’ampia base di capacità, potrebbero poi causare una rapida
stagnazione delle prestazioni. L’ultima parte dell’articolo offre indicazioni operative per perseguire l’obiettivo di sviluppare
un’ampia base di capacità motorie, modulando in modo integrato tutti i parametri dell’attività fisica. Si tratta sia
di parametri quantitativi (durata, intensità, frequenza), la cui modulazione ha effetti diretti sull’efficienza fisica, sia
di parametri qualitativi (variabilità della modalità esecutiva), la cui modulazione serve ad arricchire il bagaglio
di competenze motorie da mettere a servizio del processo euristico e creativo di soluzione di sempre nuovi compiti motori.
Il problema della perdita retti di sedentarietà (Dollman, Norton, et al. 2006). Infatti nella letteratura interna-
di efficienza fisica Norton 2005). Le conclusioni indicano che zionale viene evidenziata una riduzione della
nella popolazione giovanile l’attività fisica praticata da bambini e adole- capacità di prestazione motoria e in partico-
scenti in contesti chiaramente identificabili lare di quella aerobica, che rappresenta il
La globalizzazione, processo identificato ori- quali il trasporto attivo, l’educazione fisica principale fattore di rischio per l’efficienza
ginariamente nel settore commerciale, si scolastica e lo sport organizzato sta dimi- fisica collegata alla salute nei giovani ovvero
estende ormai trasversalmente in tutti i nuendo in molti Paesi, già a partire dall’età nei bambini e negli adolescenti (Tomkinson
domini del comportamento umano, ivi della scuola materna. La perdita di moto et al. 2003a).
incluso quello motorio. spontaneo, più che dello sport e dell’attività Nella tabella 1 vengono presentati gli studi
Infatti si assiste ad una riduzione dell’atti- fisica strutturati, sembra essere la causa più recenti riguardo alla presenza di trend
32 vità fisica generalizzata a tutti i Paesi indu- principale del decremento di spesa energeti- secolari di involuzione delle capacità di effi-
strializzati, che investe gli individui precoce- ca che concorre al drammatico aumento di cienza fisica e di prestazione motoria in età
mente, già prima della scolarizzazione sovrappeso e di obesità in età pediatrica evolutiva negli ultimi decenni. Da questo
(Wydra 2004). La quantificazione oggettiva (Eisenmann 2006). quadro sinottico si evince che l’obiettivo

Autore Età Nazionalità Parametri di efficienza Periodo


del campione fisica, capacità motorie

Bunc et al. 1997 12-15-18 anni Repubblica Ceca Capacità aerobica – 1996 vs 2001
Sviluppo somatico +

Dawson et al. 2001 10-14 anni Nuova Zelanda Attività fisica + Un decennio

Dollman et al. 2005 Bambini 12 → Vari Stati Attività fisica in contesti Anni ’80 →
sportivi e non-sportivi –

Dordel 2000 7-11 anni Germania Capacità coordinative –

Eggert et al. 2000 Bambini I-II elementare, Germania Competenze psicomotorie 1985 vs 1995
anche disabili di base –

Eisenmann, Malina 6-18 anni Stati Uniti Capacità aerobica ≈ Un ventennio


2000 (VO2max)

Mahmoud et al. 2002 10-13 anni Ungheria Capacità aerobica – 1975-2000

Przeweda, Dobosz 7-19 anni Polonia Efficienza fisica – 1979-1989 -1999


2003 Composizione corporea +

Raczek 2002 Età scolare Alta Slesia Efficienza fisica e


capacità coordinative – 1965 vs 1975 vs 1995
Sviluppo somatico +

Tomkinson et al. 6-19 anni 11 Stati Capacità aerobica – 1980-2000


2003a (VO2max)

Tomkinson et al. 12-15 anni Australia Capacità aerobica – 1995-2000


2003b (VO2max)

Wedderkopp et al. 9 anni Danimarca Efficienza fisica – Dal 1985-1986


2004 Obesità + al 1997-1998

Tabella 1 – Quadro sinottico dei principali studi sui trend secolari di involuzione della capacità di prestazione motoria in età evolutiva.
Leggenda: + trend positivo; – trend negativo; ~~ nessuna variazione significativa.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

di questo andamento (trend) negativo in età Il fenomeno della diminuzione dell’attività prevalente di tutti gli studi è analizzare gli
evolutiva è resa difficile dal fatto che non fisica nei bambini e negli adolescenti si andamenti secolari di riduzione di quelle
esistono chiari valori di riferimento per la riflette direttamente non solo nel crescente prestazioni motorie che rientrano nell’am-
salute (baseline) di attività fisica non strut- problema del sovrappeso e dell’obesità, ma bito dell’efficienza fisica per la salute, con
turata1 di bambini ed adolescenti nei vari anche nei trend secolari di peggioramento particolare riferimento ai parametri della
ambiti di attività giornaliere. delle prestazioni motorie e degli indici di funzionalità cardiovascolare e quindi della
Esistono rassegne che tentano di riassumere efficienza fisica, con tutte le conseguenze prestazione aerobica. Come si può osserva-
i dati di attività fisica riferiti ad una vasta negative a livello cardiovascolare e metabo- re dalla maggior parte degli studi riportati
gamma di contesti e di estrarre indici indi- lico (Donati et al. 1993; Riva 2001; Andersen nella tabella 1, la capacità di prestazione
aerobica risulta aver subito un progressivo rispetto agli anni ’70, la coordinazione dei no la batteria. Si può concludere che il
decremento nell’ultimo quarto di secolo. bambini in età di scuola primaria tende ad naturale sviluppo delle prestazioni coordi-
Tra i vari lavori citati, quello di Tomkinson e involversi. Tale fenomeno diviene significa- native nell’età della scuola primaria appare
collaboratori (2003a) presenta la maggiore tivo nel momento in cui si analizzano sepa- ridotto rispetto ai decenni passati e che
estensione. Gli Autori hanno messo a con- ratamente le popolazioni urbane e rurali, in prestazioni di suddette capacità sembrano
fronto i risultati di test di efficienza aerobi- quanto le prime mostrano rilevanti ritardi essere addirittura stagnanti.
ca somministrati a bambini e adolescenti dello sviluppo coordinativo (cfr. anche Particolarmente interessante è lo studio
tra i sette e i diciannove anni d’età apparte- Eggert et al. 2000). trentennale sui trend secolari effettuato in
nenti ad undici paesi industrializzati in un Ma il dato più importante è che questa ten- Polonia da Raczek (2002). Nel periodo dal
arco temporale di veni anni, dal 1980 al denza generale di regressione coordinativa 1965 al 1995 in Polonia è stato osservato
2000. Questa analisi ha messo in evidenza nei giovani negli ultimi venticinque anni un progressivo incremento degli indici 33
un significativo declino della funzionalità diventa più evidente all’aumentare dell’età corporei (statura, peso, ecc.), in contrasto
aerobica in età evolutiva negli ultimi venti del bambino. Infatti, i risultati ottenuti nello con l’opposta tendenza decrescente delle
anni, con una riduzione media di 0,43% dei
valori per anno. In particolare in Italia
(Buonaccorsi, comunicazione personale, in
Tomkinson et al. 2003a), la prestazione
risulta essere mediamente diminuita dal
1981 al 2000, dello 0,9% per anno, con
valori oscillanti da 0,4% a 1,5%.
Se da un lato la comunità scientifica che si
occupa della promozione della salute ha
messo a fuoco che il problema della ridotta
efficienza aerobica, del sovrappeso e delle
malattie ad essi associati emerge già in età
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI

pediatrica, si presta invece meno attenzio-


ne ai trend secolari involutivi delle altre
capacità motorie e in particolare di quelle
coordinative. Infatti le capacità coordinati-
ve sembrano essere oggetto d’interesse
prevalentemente di chi si occupa di popo-
lazioni speciali, per identificare disturbi
individuali di sviluppo della coordinazione
(Developmental Coordination Disorders,
DCD, Wilson 2005) o di chi si interessa di studio di Dordel (2000) con il Body Coordi- misure di capacità di prestazione motoria.
popolazione sportiva, per ottimizzare l’ap- nation Test (Schilling 1974) segnalano che L’Autore presenta un quadro molto artico-
prendimento tecnico-sportivo (Neumaier, nell’attuale generazione la frequenza di casi lato di varie capacità motorie in bambini e
Mechling 1996; Nieber 2004). di bambini e adolescenti che mostrano sca- adolescenti, evidenziando una sostanziale
Per contro, sono pochi gli studi su campioni denti prestazioni coordinative aumenta involuzione di molte prestazioni soprat-
giovanili che non presentano né patologie, dagli otto agli undici anni. In altre parole, la tutto nel settore energetico–condizionale,
né storia di attività sportiva agonistica e che forbice del divario di prestazione motoria ovvero nelle capacità condizionali di effi-
permettano di effettuare valide generalizza- coordinativa fra le generazioni passate e cienza fisica, e una stagnazione nel settore
zioni sull’intera popolazione apparentemen- quelle più recenti si divarica all’aumentare informazionale-coordinativo, quindi delle
te sana. Tali lavori, nella quasi totalità dei dell’età dei bambini. capacità coordinative. La caratteristica più
casi, provengono da un’area geografica e Questo fenomeno viene confermato anche inquietante è la segnalazione che, con il
culturale limitata all’Europa orientale, in cui dallo studio di Eggert e collaboratori (2000) passare delle generazioni, il trend di peg-
la tematica della coordinazione in età evo- che mette a confronto le prestazioni di bam- gioramento degli indici complessivi di
lutiva è stata particolarmente oggetto di bini di scuola primaria del 1985 e del 1995 capacità di prestazione motoria si anticipa
studio a partire dagli anni ‘80 (Hirtz et al. mediante una batteria di test psicomotori ad età inferiori. In altre parole, a conferma
1985). Fra questi studi, rare sono le ricerche (Diagnostiches Inventar psychomotorischer degli andamenti rilevati da Dordel (2000),
sui trend secolari delle capacità coordinati- Basiskompetenzen, DMB, Inventario diagno- con il passare dei decenni si assiste ad una
ve. Questa carenza rispecchia il fatto che stico delle competenze psicomotorie di base, anticipazione dell’età critica in cui le pre-
ancora oggi non si riconosce la rilevanza Eggert, Ratschinski 1993). stazioni motorie dei bambini assumono
degli aspetti coordinativi del movimento Se le prestazioni dei bambini di sette-dieci caratteristiche negative rispetto ai valori
nella crescita della persona ed il loro basila- anni del 1995 tendono ad essere peggiori di normativi del passato.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

re contributo finalizzato al raggiungimento quelle dei loro coetanei del 1985 in tutti i Altre pubblicazioni in ambito culturale
di una migliore qualità di vita. Infatti non si test della batteria, tali differenze diventano tedesco sulla pratica motoria e sportiva in
può prescindere da essi se si vuole promuo- ancor più macroscopiche all’aumentare età evolutiva non fanno che confermare
vere la salute mediante l’attività fisica e/o dell’età. A conferma di ciò le prestazioni del queste tendenze secolari (Boes 2003;
monitorare gli andamenti secolari dell’effi- campione di sette anni del 1995 erano Wydra 2004), ma mancano ancora, nel
cienza fisica in età evolutiva. significativamente peggiori in cinque degli panorama della letteratura in ambito
Una delle poche rassegne sui trend secolari undici test rispetto a quelle dei loro coeta- motorio-coordinativo, indagini internazio-
della coordinazione motoria in età evoluti- nei del 1985. Mentre nei bambini di dieci nali comparabili a quelle esistenti sul ver-
va, che abbraccia gli ultimi venticinque anni v’è un peggioramento significativo sante dei trend secolari di efficienza fisica
anni (Dordel 2000) indica che nel 2000, nella quasi totalità dei test che compongo- energetico-condizionale.
La ricerca: analisi dei trend 1 2 3 4
secolari nelle capacità motorie
in età evolutiva
Data la carenza di ricerche sui trend seco-
lari che prendano in considerazione non
solo le capacità motorie energetico-condi-
zionali, ma anche quelle coordinative, si è 5 6 7
provato a verificare l’esistenza di trend
secolari su una banca dati raccolta a livel-
34 lo scolastico nel corso di un quindicennio.
Si tratta di un campione di convenienza di
oltre 1000 ragazzi di scuola secondaria di
primo grado (scuola media) della provincia
di Bolzano, che sono entrati nella prima
8 9 10
classe negli anni 1989-2004 e sono stati
sottoposti ad un’ampia batteria di test
motori, sia coordinativi che condizionali,
dalla classe I alla classe III. Questo ha con-
sentito di effettuare sia uno studio tra-
sversale sia uno studio longitudinale dei
dati. Nello studio trasversale si sono com- 11 12 13
parate le misure rilevate sui bambini in
entrata in I media dal 1989 al 2004 per
verificare l’eventuale esistenza di stagna-
zioni o trend involutivi. Nello studio longi-
tudinale sono state confrontate le misure
rilevate sui bambini in entrata in I media
con le misure ricavate sulle stesse persone Figura 1 – Rappresentazione grafica dei compiti motori dei tredici test della batteria ideata da
alla fine della III media, per verificare se il Vantini (2000).
naturale sviluppo delle capacità motorie
dagli undici ai tredici anni si è modificato perché promuove lo sviluppo di test di compiti motori molto vari sotto il profilo
dall’inizio degli anni ’90 ad oggi e con valutazione variati e motivanti che spesso coordinativo, che hanno in comune la
quali modalità. ottimizzano l’aspetto educativo e non quel- durata dell’esecuzione e il parametro misu-
lo prestativo della valutazione in educazio- rato: il massimo numero di ripetizioni cor-
La validazione dei test motori ne fisica e nell’avviamento allo sport. Ad rette in un tempo dato (30 s).
esempio, la banca dati considerata per que- A causa di ciò, prima di intraprendere le
Probabilmente sul territorio nazionale esi- sto studio deriva dalla rilevazione effettua- analisi trasversali e longitudinali dei dati
stono molte altre banche dati pluriennali ta con una batteria di test motori che com- per verificare l’esistenza di trend secolari, è
analoghe a quella presentata, frutto di prende non solo alcuni test standard di stato necessario applicare procedure preli-
un’assidua e continuativa valutazione delle velocità (30 m, 60 m), di resistenza (test di minari di analisi statistica per (1) ridurre o
prestazioni motorie della popolazione stu- Cooper), di forza esplosiva (lancio dorsale) e eliminare le eventuali ridondanze della bat-
dentesca da parte di insegnanti di educa- di abilità atletiche (salto in alto, in lungo), teria dei tredici test (analisi fattoriale) e (2)
zione fisica. I problemi che impediscono ma anche una batteria di tredici test non validare tali test (validazione concorrente
un’adeguata circolazione di queste infor- validati (ideati e pubblicati da Vantini 2000; per criterio e verifica dell’attendibilità test-
mazioni preziose sono molteplici. Da un Azzolini, Vantini 2000) (figura 1). Si tratta di retest (figura 2)).
lato, spesso non viene fatto uso di canali di
diffusione appropriati, ma solo di mezzi di
pubblicazione locali. Dall’altro lato, la man- Validità
canza negli ultimi venti anni di una o più
Associazioni nazionali di educazione fisica
che rappresentassero la maggioranza dei Oggettività Attendibilità Rilevanza
professionisti del movimento non ha favo-
rito e promosso gli scambi culturali, l’attua-
zione di sinergie con altre realtà professio-
nali, la crescita lavorativa mediante conve- Interclasse Intraclasse Contenuto Criterio Costrutto
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gni, pubblicazioni, dibattiti e riviste scienti-


fiche ad ampio respiro.
Infine, spesso non vengono usati solo test Test-retest Equivalenza ANOVA Concorrente Predittivo
motori standardizzati, già validati in lette-
ratura e per i quali esistono dati normativi
di riferimento. In ambito educativo questo è
da considerarsi al tempo stesso un limite, Split-halves Alpha KR20
poiché ostacola l’interpretazione e la com-
parabilità dei dati, ma anche una risorsa, Figura 2 – Diagramma di flusso della validazione (modificato da Morrow et al. 2000).
L’analisi fattoriale (analisi delle compo-
Batteria di test Fattore 1 Fattore 2 nenti principali, PCA) ha messo in eviden-
(Vantini 2000) (peso fattoriale dei test) (peso fattoriale dei test) za che i tredici test di Vantini si raggrup-
pano in una struttura bifattoriale, in cui
1° test 0,758 0,348
dieci test concorrono a saturare il primo
2° test 0,725 0,163 fattore, e i rimanenti tre test il secondo
3° test 0,732 0,034 fattore (tabella 2). Analizzando il conte-
4° test 0,795 0,292 nuto dei test che si riuniscono nel primo
5° test 0,764 0,357 fattore, si evince che tali prove sono
6° test 0,811 0,369 accomunate dalla capacità coordinativa
di controllo veloce della forza2, poiché in 35
7° test 0,408 0,749
8° test 0,685 0,059 tutti questi test viene richiesto di effet-
9° test 0,655 0,417 tuare il massimo numero di ripetizioni
10° test 0,468 0,614
possibili in un tempo dato (Roth 1989).
Inoltre è da notare che i test con i pesi
11° test 0,623 0,362
fattoriali maggiori all’interno del primo
12° test 0,652 0,495 fattore (> 0,70) sono i primi sei, che con-
13° test 0,041 0,809 sistono nell’effettuazione di salti o balzi
variamente coordinati. Tali prove sono
Tabella 2 – Struttura fattoriale della batteria di test motori di Vantini (2000). Il fattore 1 rispec- accomunate non solo dal tipo di capacità
chia la capacità di controllo veloce della forza, il fattore 2 rappresenta la capacità di timing percet-
tivo-motorio.
coordinativa principalmente implicata, ma
anche dal tipo di effettori, che risulta
essere una discriminante essenziale nella
valutazione delle capacità motorie (Do-
nati et al. 1994). Perciò i test 1-6 (Vantini
2000) sono stati classificati come test di
misurazione della capacità di controllo
r = 0,685*** veloce degli arti inferiori. Le altre valuta-
zioni che concorrono al primo fattore, ma
con un peso fattoriale inferiore a 0,70,
sono invece individuabili come test di
Salto in lungo da fermo misurazione della capacità di controllo
veloce del busto, poiché i principali effet-
tori sono rappresentati dalla muscolatura
addominale o dorsale (ad eccezione del
12° test, in cui prevale l’impegno degli
arti inferiori). Il secondo fattore, invece,
r = 0,717*** raggruppa i restanti tre test, basati sulla
coordinazione oculo-manuale nel lancio
di palle di peso diverso da stazioni e con
Curl-ups
tecniche diverse. All’interno del secondo
fattore, il test con il maggiore peso fatto-
Cerchio riale è il 13°, che richiede lanci e riprese
Fune ripetute di palline da tennis. Il peso fatto-
riale inferiore degli altri due test, che
richiedono lanci della palla zavorrata dalla
60 cm

stazione eretta o da proni tende ad essere


r = 0,619*** inferiore, evidenziando la richiesta di
230 cm

80 cm

maggiore impegno muscolare. Se ne


deduce che il contenuto caratterizzante di
questo fattore è percettivo-motorio piut-
tosto che quello esprimente la forza, per
cui il tipo di capacità motoria che acco-
muna questi test è prevalentemente la
Figura 3 – Rappresentazione capacità di timing o di adattamento per-
grafica dei tre test più
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cettivo-motorio.
300 cm

rappresentativi della batteria Linea Benché l’analisi di contenuto effettuata


di Vantini (2000) e dei test Palline di lancio
da tennis sui raggruppamenti di valutazioni derivati
utilizzati come criterio per
la validazione concorrente dall’analisi fattoriale consenta già di com-
(salto in lungo da fermo, prendere qual è la componente motoria
modificato da Eurofit 1993; più significativa misurata dai test, solo
curl-up, modificato da Morrow correlando le prestazioni di queste misu-
et al. 1994; test del pendolo, razioni con le prestazioni in test già vali-
modificato da Hirtz 1985). Test di orientamento spaziale – arti superiori dati si può ottenere una indicazione scien-
tifica. In questo modo, infatti, si realizza
una validazione concorrente per criterio, in 60 test 1
cui il test già validato funge da criterio per 13
55 test 2
stimare la validità del nuovo test (figura 50 test 3
2). Perciò il successivo passo di validazione 45 test 4

Variazione % prestazione
è stato quello di scegliere, da ciascuno dei 40 test 5
tre raggruppamenti di misurazioni indivi- 35
duate con l’analisi fattoriale (test di capa- test 6
30 test 7
cità di controllo veloce degli arti inferiori, 25
del busto e di adattamento percettivo- 7 test 8
20
motorio), il test più significativo per test 9
36 15 10
oggettività e/o per peso fattoriale, al fine 10 3 lungo test 10
di validarli mettendoli in correlazione con 4
5 9 alto test 11
corrispondenti test-criterio. Fra i test che 0
1 60 m test 12
12
si raggruppano nel primo fattore sono 1989-1994 6 test 13
-5
stati scelti il 5° (arti inferiori) e il 9° -10 8 11 60 m
(busto), mentre fra i test riuniti nel secon- 5
-15 lungo
do fattore è stato scelto il 13° (figura 3). È 2
-20 alto
da notare che il 9° test, implicando princi- 1995-1999 2000-2004
palmente l’attivazione della muscolatura
addominale, è importante non solo in ter- Figura 4 – Variazione percentuale della prestazione motoria nei tredici test della batteria di Vantini
mini di capacità coordinativa di controllo (2000) e nei test atletici di corsa sui 60 m piani, di salto in alto e in lungo, negli studenti che
motorio, ma anche come elemento di fit- hanno frequentato la I media nei quinquenni 1995-1999 e 2000-2004 rispetto alla prestazione dei
ness funzionale. Per effettuare la valida- loro coetanei del quinquennio 1994-1998, che funge da valore di riferimento. Tale baseline è indi-
zione concorrente, questi tre test sono cata graficamente dal segmento orizzontale che interseca l’asse delle ordinate al valore 0.
stati somministrati ad un campione di
ventitrè bambini di I media parallelamente degli anni ‘90 ad oggi, visibili dal confronto Complessivamente, i risultati dell’analisi sta-
ad altrettanti test già validati e pubblicati delle prestazioni degli studenti che erano tistica (MANOVA) evidenziano un andamen-
in letteratura (figura 3): il salto in lungo da entrati in Ia classe nel primo quinquennio to generalmente negativo delle prestazioni
fermo (dalla batteria Eurofit 1993), il curl- con le prestazioni degli studenti entrati nei motorie dall’inizio degli anni ’90 agli anni
up (dalla batteria Fitnessgram (The Cooper quinquenni successivi. Poiché non tutti gli più recenti. La figura 4 esprime graficamen-
Institute 2006)), il test del pendolo (test di alunni hanno svolto tutti i test della batte- te questo trend. Le prestazioni degli studenti
capacità di orientamento spaziale dalla ria, la numerosità effettiva dei dati per ogni che frequentavano la Ia media nel quin-
batteria di test coordinativi per la scuola di test e per ogni quinquennio va da un mini- quennio 1989-1994 sono state utilizzate
Hirtz et al. 1985). mo di 52 a un massimo di 264 casi. come valori di riferimento (baseline) per
Tutti e tre i test di Vantini correlano signi- indicizzare le variazioni nei successivi quin-
ficativamente con i rispettivi tre test-crite- 20 quenni (1995-1999 e 2000-2004), espresse
rio (cfr. coefficienti di correlazione riporta- in termini di variazione percentuale rispetto
ti all’interno della figura 3). 15 alla prestazione degli studenti del primo
Per quanto riguarda l’attendibilità delle quinquennio. Perciò valori positivi, al di
misure e specificamente la loro stabilità 10 sopra della baseline, indicano una tendenza
nel tempo, essa è stata verificata con la di incremento rispetto al passato, mentre
metodica del test-retest. Quarantadue 5 valori negativi, al di sotto della stessa, indi-
bambini di età analoga a quella dei bambi- 1995-1999
cano trend di peggioramento rispetto al
ni testati da Vantini nel quindicennio 0 passato. Per alcuni test, per i quali mancano
1989-2004 sono stati sottoposti ai sud- le rilevazioni nel primo quinquennio (1989-
detti tre test di Vantini (2000), due volte a -5 1994), sono state utilizzate le prestazioni del
distanza di una settimana e tali misure 2000-2004
secondo quinquennio (1994-1999) come
sono state sottoposte a correlazione intra- -10 baseline per il terzo quinquennio, cioè per
classe (ICC). Tutti e tre i test di Vantini calcolare i trend dalla fine degli anni ’90 ai
sono risultati significativamente affidabili, -15 primi anni del 2000 (figura 5). Dal quadro
con coefficienti di correlazione intra-clas- generale dei trend delle prestazioni motorie
-20
se pari a 0,842 per il 5° test, 0,911 per il 9° negli anni considerati prevale un andamen-
test e 0,779 per il 13° test. to involutivo dal passato ad oggi per quanto
Lancio dorsale
riguarda le prestazioni aerobiche (test di
Lo studio trasversale Cooper Cooper), quelle di forza esplosiva (lancio
30 m dorsale) e le prestazioni coordinative di con-
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Il campione è formato da 1137 studenti trollo motorio veloce di vari distretti musco-
(586 maschi e 551 femmine) di scuola Figura 5 – Variazione percentuale della presta- lari (arti inferiori, addominali, dorsali: test n.
zione motoria nel test di Cooper, nel lancio dor-
secondaria di I grado di Bolzano, che sono 1, 2, 5, 6, 8, 9, 11 della batteria di Vantini).
sale e nella corsa sui 30 m piani, negli studenti
stati valutati in Ia classe negli anni 1989- che hanno frequentato la I media nel quinquen-
È da notare che il fenomeno di decremento
2004. Esso è stato suddiviso in tre sotto- nio 2000-2004 rispetto alla prestazione dei di capacità di prestazione motoria più evi-
gruppi corrispondenti a tre quinquenni: loro coetanei del quinquennio 1995-1999, che dente – e generalizzato a quasi tutte le pre-
1989-1994, 1995-1999 e 2000-2004. Si è funge da valore di riferimento. Tale baseline è stazioni motorie considerate – è quello a
verificato, per ogni test della batteria, se indicata graficamente dal segmento orizzontale partire dal secondo quinquennio, e cioè
esistono trend secolari negativi dall’inizio che interseca l’asse delle ordinate al valore 0. dalla fine degli anni ’90. Dal primo al secon-
do quinquennio, invece, e cioè dalla prima In conclusione, questa analisi dei trend Specificamente è stato formulato il seguen-
alla seconda metà degli anni ’90, emergono secolari fa emergere due principali fattori te quesito: “Poiché il livello prestativo delle
invece segnali di tendenza positiva di alcune di rischio per l’età evolutiva. Da un lato un capacità motorie in entrata in Ia media è
prestazioni motorie. Analizzando la tipologia decremento delle prestazioni aerobiche, già andato peggiorando dall’inizio degli anni
di test nei quali ciò emerge (figura 4), si ampiamente documentato nella letteratura ‘90 ad oggi, di conseguenza il più limitato
nota che si tratta specificamente di presta- internazionale (Tomkinson et al. 2003). bagaglio motorio può condizionare negati-
zioni in cui sono determinanti le capacità Dall’altro lato, un calo di prestazioni coor- vamente il potenziale di miglioramento nel
coordinative percettivo-motorie (test con la dinative, assai meno documentato (Dordel corso del triennio di scuola secondaria di Io
palla, 7°, 10° e 13° di Vantini), e la forza 2000), che si riflettono nelle progressive grado?” Tale ipotesi implica che chi possie-
veloce o esplosiva (30 m, 60 m, salto in perdite di capacità dei bambini di effettua- de una bassa capacità di prestazione moto-
lungo, salto in alto). Un’ipotesi interpretativa re un efficace controllo veloce della produ- ria di base e particolarmente un basso livel- 37
è che il miglioramento emerso dalla prima zione di forza dei vari distretti muscolari, lo di capacità coordinative, perché non le
alla seconda metà degli anni ’90 sia dovuto che non sia quella selettivamente legata ha sviluppate in modo adeguato durante le
alla diffusione dell’avviamento dello sport a all’apprendimento di tecniche sportive. A fasi sensibili dell’età della scuola primaria
cui si è assistito particolarmente in quegli questo punto viene spontaneo chiedersi se (Starosta, Hirtz 1989), negli anni seguenti
anni. Nonostante non si disponga di dati l’involuzione della capacità di prestazione potrebbe possedere limitate potenzialità sia
sull’esperienza sportiva degli studenti del motoria emersa nel nostro campione di di migliorare tali capacità motorie e sia di
nostro campione precedentemente al loro studenti di Ia media a partire dall’inizio apprendere nuove abilità. Se questa ipotesi
accesso in Ia media, atti ad avvalorare tale degli anni ’90, indice di un peggiorato svi- è vera, confrontando le prestazioni motorie
ipotesi, essa divent plausibile se si considera luppo motorio in età prescolare e di scuola in Ia e in IIIa di ciascuno studente, separata-
la specificità delle prestazioni nelle quali è primaria, possa aver compromesso il mente per i tre quinquenni considerati, si
emerso il trend di miglioramento. Infatti, i potenziale di ulteriore sviluppo delle capa- dovrebbe riscontrare che gli studenti all’ini-
test nei quali l’incremento si mantiene fino cità motorie negli anni successivi. Inoltre, è zio degli anni ’90, che cominciavano la Ia
all’ultimo quinquennio sono quelli atletici di interessante cercare di capire quale effetto media con presupposti di prestazione

Test 2° Test 8°
50 19
18
45 17
Numero di ripetizioni in 30 s

Numero di ripetizioni in 30 s

16
40 15
14
35 13
12
30 11
10
25 9
8
20 7
1° classe 3° classe 1° classe 3° classe
1989-1994 1995-1999 2000-2004
Figura 6 – Miglioramento della prestazione in test di controllo veloce della forza degli arti inferiori (2° test di Vantini) e della muscolatura addominale
(8° test di Vantini) dalla Ia alla IIIa classe in studenti degli anni 1989-1994, 1995-1999 e 2000-2004.

corsa e salto, nei quali la prestazione è con- abbia, sullo sviluppo della capacità di pre- motoria migliori dei loro coetanei subentra-
dizionata dall’apprendimento tecnico. Si stazione nel corso dell’età evolutiva, il ti negli anni più recenti, hanno realizzato
ritiene che il miglioramento delle prestazioni trend secolare di miglioramento che abbia- un progresso più sensibile delle prestazioni
tecnico-atletiche non debba dare adito a mo rilevato per alcune prestazioni a carat- motorie dalla Ia alla IIIa classe. Il secondo
falsi ottimismi, considerato il quadro gene- tere tecnico-sportivo riconducibile, plausi- quesito, relativo a quelle prestazioni che nel
rale di involuzione di molte prestazioni bilmente, all’avviamento allo sport. corso del quindicennio considerato hanno
motorie che emerge dagli altri test della mostrato invece un trend positivo, è il
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batteria. Infatti potrebbe essere che i bambi- Lo studio longitudinale seguente: “un più elevato livello di abilità
ni, nell’avviamento sportivo, siano portati a motorie e tecnico-sportive di corsa, lanci e
specializzarsi in prestazioni di forza rapida o Per rispondere ai suddetti quesiti si è pro- salti, quale quello evidenziato negli studenti
esplosiva, ad elevato contenuto tecnico, a ceduto ad analizzare i trend di sviluppo del quinquennio più recente, predispone i
discapito della resistenza aerobica (test di longitudinale delle capacità motorie dalla Ia bambini ad un migliore sviluppo di queste
Cooper) e della resistenza alla forza (batteria alla IIIa media in bambini testati nel corso prestazioni nel tempo?”
di Vantini, nella quale il controllo motorio del quindicennio che va dal 1989 al 2004, Il campione preso in esame per lo svolgi-
veloce deve essere esercitato per 30 s in per verificare se l’andamento longitudinale mento di questo lavoro è formato da 764
forme coordinativamente variate ed impe- di incremento delle prestazioni motorie si è studenti (393 maschi e 371 femmine)
gnando diversi distretti muscolari). modificato dall’inizio degli anni ’90 ad oggi. facenti parte del più ampio gruppo analiz-
Test 7° Test 13°
21 26

20 24
Numero di ripetizioni in 30 s

Numero di ripetizioni in 30 s
19 22
20
18
18
17
16
16
38 14
15
12
14 10
13 8
12 6
1° classe 3° classe 1° classe 3° classe

1989-1994 1995-1999 2000-2004

Figura 7 – Miglioramento/peggioramento della prestazione in test di coordinazione oculo-manuale (7° e 13° test di Vantini) dalla Ia alla IIIa classe in stu-
denti degli anni 1989-1994, 1995-1999 e 2000-2004.

zato nello studio trasversale, del quale di Vantini) e le prestazioni tecnico-atleti- Conclusioni e indicazioni
erano disponibili misure di prestazione nei che (salto in alto, salto in lungo)3. I risulta- operative
test motori sia in I a che in III a classe. ti mostrano un cosiddetto ‘effetto tetto’
Questi dati sono stati analizzati mettendo (esemplificato graficamente per il 7° test Da questo insieme di risultati derivano in
a fattore, per ogni test motorio della bat- nella figura 7) Per questo tipo di presta- sostanza tre informazioni fondamentali. La
teria3, i tre quinquenni e le due misure zioni motorie, che comportano tutte una prima, emersa dallo studio trasversale, è la
ripetute in I a e III a classe (MANOVA a più o meno forte componente di abilità conferma dell’ipotesi che esiste un trend
misure ripetute su uno dei due fattori). tecnica, il fatto di accedere in Ia media con secolare involutivo della resistenza aerobi-
Il primo risultato è che la prestazione nella livelli di prestazione già elevata non sem- ca associato – ed è questa la novità del
quasi totalità dei test motori migliora bra predisporre i ragazzi ad continuare ad nostro studio – ad una involuzione delle
dalla Ia alla IIIa classe Ma al di là di questo avere miglioramenti sensibili. Questo prestazioni coordinative di controllo velo-
prevedibile effetto generale, ciò che inte- effetto tetto significa piuttosto che negli ce della forza, che sono indicative anche di
ressa rispetto alle ipotesi della ricerca è anni precedenti è stato già rapidamente un decremento della capacità di resistenza
verificare se il miglioramento della presta- sfruttato il naturale potenziale di sviluppo alla forza già su un intervallo di tempo di
zione dalla dalla Ia alla IIIa classe sia pre- della prestazione. La prestazione abile si poche decine di secondi. Questi sono da
sente in misura analoga o diversa dagli ipotizza sia destinata a crescere in misura considerarsi chiari fattori limitanti dell’ef-
inizi degli anni ‘90 ad oggi. I risultati in minore o a stagnare negli anni successivi. ficienza fisica intesa nella sua accezione
alcuni test di controllo motorio veloce Addirittura, nel caso del test più significa- più vasta, comprensiva degli aspetti condi-
degli arti e del busto (ad es. 2° e 8° test di tivo di coordinazione oculo-manuale (13° zionali e coordinativi della motricità e
Vantini) confermano l’ipotesi di partenza. I test di Vantini), che mostrava un trend della salute. Questa involuzione secolare
bambini delle annate più recenti, che secolare di miglioramento molto pronun- risulta essere tanto più preoccupante, in
entravano in Ia media con livelli di presta- ciato (figura 4), nel confronto dalla Ia alla quanto sembra pregiudicare lo sviluppo
zione più bassi rispetto ai loro coetanei IIIa classe è stato osservato un crollo o una ulteriore delle prestazioni nel corso dell’età
dell’inizio degli anni ‘90, a differenza di stagnazione delle prestazioni proprio degli evolutiva, come emerge dallo studio longi-
questi ultimi mostrano una stagnazione studenti che entravano in Ia media con tudinale per alcune prestazioni di capacità
delle prestazioni dalla Ia alla IIIa classe o elevati livelli di prestazione in questo test di controllo veloce della forza degli arti
trend di miglioramento più scarsi. Ciò è e cioè gli studenti dei due quinquenni più inferiori e del busto.
spiegabile riferendosi al concetto di fasi recenti. Ciò potrebbe significare che quel La seconda importante informazione, che
sensibili. Probabilmente nell’età della boom forse rappresenti solo un semplice emerge dall’incrocio dei risultati dello stu-
scuola primaria i bambini del quinquennio sfruttamento rapido, con l’avviamento allo dio trasversale e di quello longitudinale, è
più recente hanno sviluppato le capacità sport, del potenziale di trasformazione che esiste invece un trend secolare cre-
motorie, in particolare quelle coordinative, positiva in questo tipo di capacità ed abi- scente per prestazioni di coordinazione
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in maniera peggiore rispetto ai bambini lità oculo-manuali, senza sbocchi vantag- oculo-manuale e prestazioni tecniche di
degli anni ‘90, e ciò li predispone a svilup- giosi per lo sviluppo a medio e lungo ter- forza veloce ed esplosiva. Tuttavia questo
pi futuri minori o nulli. mine delle prestazioni motorie. Questa è risultato non deve trarci in inganno, poi-
Il secondo quesito riguardava lo sviluppo, una ipotesi che dovrebbe far riflettere ché proprio quelle prestazioni che sono
dalla Ia alla IIIa classe, di quelle prestazioni quando, nell’avviamento allo sport, chi andate migliorando nell’ultimo quindicen-
in cui nell’ultimo quindicennio si erano tenta di massimizzare la crescita di alcune nio, sono quelle che tendono di fatto a
evidenziati trend secolari di miglioramen- prestazioni motorie alla ricerca precoce subire rallentamenti o a stagnare nel corso
to, e precisamente le prestazioni di coordi- del talento rimane poi sorpreso da succes- dello sviluppo individuale. Perciò occorre
nazione oculo-manuale (7°, 10°, 13° test sive stagnazioni. domandarsi se si tratti di un reale trend
secolare di miglioramento o, piuttosto, di l’età evolutiva. La maggior parte degli tente e non supervisionato. È importante
una tendenza negli anni, ad uno sfrutta- intervention study sull’efficacia di pro- sottolineare che la pratica di attività strut-
mento accelerato del naturale potenziale grammi strutturati di attività fisica per turate, nella maggior parte dei casi, non
di miglioramento, che non contribuisce l’età evolutiva (cfr. la rassegna di Strong et compensa la perdita del cosiddetto moto
affatto ad ottimizzare lo sviluppo motorio al. 2005) propone programmi di attività spontaneo e di tutto quel grande volume
in età evolutiva. fisica di intensità da moderata a vigorosa di attività non strutturata che in passato
Questi risultati ci portano a riflettere sul- (MVPA, che nei bambini si può definire era basata sulla spontanea ricerca di solu-
l’importanza di una larga base di efficien- corrispondente ad una frequenza cardiaca zioni motorie a problemi della quotidia-
za fisica e coordinativa, sviluppata in >150 bpm (Faigenbaum, Bellucci 2003), di nità. L’attività destrutturata, però, tende a
maniera ottimale per garantire la crescita durata da 30 a 45 min e di frequenza da ridursi considerevolmente nelle società
ulteriore delle prestazioni motorie nel tre a cinque sedute settimanali (figura 8). I industrializzate, in particolare modo nei 39
tempo. D’altra parte inducono anche a contesti di attività motorie strutturate dei grandi centri urbani, come si evidenzia
riflettere sull’opinabilità di apprendimenti bambini sono la scuola e i Centri di avvia- dall’involuzione delle prestazioni motorie
precoci di abilità tecniche che, se non sup- mento allo sport. I rari studi italiani nella (Dordel 2000; Eggert 2000). Tale attività
portati da un’ampia base di capacità, scuola italiana danno indicazioni incorag- sembra addirittura non sufficiente per la
potrebbero poi causare una rapida sta- gianti, ma necessitano di ulteriori esten- prevenzione dei rischi cardio-vascolari nei
gnazione delle prestazioni. Al fine di indi- sioni a campioni rappresentativi prima di bambini (Andersen et al. 2006).
viduare percorsi validi di intervento, resta poter essere generalizzabili (Faigenbaum, Complessivamente, le linee guida interna-
la necessità di intensificare la realizzazio- Bellucci 2003). È piuttosto assai probabile zionali raccomandano almeno 60 min di
ne di studi sperimentali sull’attività fisica che esista una forte variabilità interscola- attività giornaliera da moderata a vigorosa
in età evolutiva (Shepard 2003). Tali studi stica nel peso dato all’obiettivo dello svi- (Strong et al. 2005). Considerato il fatto che
devono essere centrati sia sui parametri luppo dell’efficienza fisica per la salute e il livello di attività fisica praticata in età
quantitativi, sia su quelli qualitativi del- quindi nell’aderenza agli standard consi- evolutiva predice attendibilmente il livello
l’attività fisica. gliati dalla letteratura internazionale. Nel di attività nella successiva età adulta
Per quanto riguarda i parametri quantita- contesto dell’avviamento allo sport, inve- (Telama et al. 2005), diventa cruciale getta-
tivi, la loro modulazione ha effetti diretti ce, i parametri di intensità dipendono re le basi di uno stile di vita sufficiente-
sull’efficienza fisica per la salute, poiché strettamente dal tipo di sport praticato e mente attivo già dall’infanzia, per contra-
per svilupparla e mantenerla si deve sot- dal livello di prestazione e, quindi, non stare i trend attuali di mancanza di movi-
toporre il fisico ad una certa quantità ed sono generalizzabili. Comunque riguarda- mento (Ketelhut et al. 2001) che si instau-
intensità di lavoro (Bazzano, Bellucci, no solo una parte della popolazione giova- rano già a partire dalla scuola materna
2001). Da questo criterio di fondo deriva- nile. Al di fuori delle attività motorie e (Reilly et al. 2004).
no prescrizioni specifiche sulla frequenza, sportive strutturate, il movimento giorna- Per quanto riguarda i parametri qualitativi
durata e intensità dell’attività fisica per liero dei bambini è tipicamente intermit- dell’attività motoria in età evolutiva non

Parametri dell’attività fisica strutturata in età evolutiva

Quantitativi Qualitativi

Parametri Frequenza Durata Intensità Modalità esecutiva

Richieste di capacità coordinative Richieste di apprendimento di abilità

Metodo della variazione Variabilità della pratica

Variazione Variazione Variazione Variazione


dell’esecuzione delle condizioni dei parametri dei vincoli
motoria ambientali interni esterni
del movimento del movimento

Direzione Condizioni ignote Durata assoluta vs. Riduzione


Velocità Controllo visivo ridotto timing relativo
Forza Compiti doppi Esplorazione
Ampiezza Dopo sforzo fisico Forza assoluta vs.
Ritmo Varie dimensioni forza relativa Capitalizzazione
del movimento di oggetti-bersagli
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Accenti ritmici Varie distanze Tipo di effettori vs. dei gradi di libertà,
Almeno Almeno Da moderata Esecuzione Superfici di appoggio sequenza del compito
Prescrizioni tre volte 30 minuti a vigorosa controlaterale diverse di attivazione e del contesto
alla settimana al giorno (MVPA) Esecuzione Varia assistenza degli effettori
a specchio didattica

Fonti AGSM 2005 Hirtz et al. 1985 Pesce 2002


Strong et al. 2005 Schmidt, Wrisberg 2000
Andersen et al. 2006 Vereijken, Bongaardt 1999
Figura 8 –
esistono affatto linee guida altrettanto Contemporaneamente o prima ancora che si mente accennata. Essa necessiterebbe di
strutturate, ma una molteplicità di indica- diffondessero le conseguenze applicative di ulteriori specifici approfondimenti, esu-
zioni derivanti da intervention study che questi due principali approcci all’apprendi- lando dal contesto del presente lavoro.
analizzano singoli aspetti qualitativi delle mento motorio, sull’altro versante della cor- È necessario rivedere le filosofie dell’educa-
esperienze motorie. Tali parametri qualitati- tina di ferro, la scuola europea orientale zione fisica, delle scienze motorie, dell’av-
vo sono centrati sulla modalità esecutiva dei (Hirtz et al. 1985) proponeva un ‘allenamen- viamento allo sport in età giovanile
gesti motori e cioè sulle richieste di capacità to’ delle capacità coordinative, denominato (Bazzano et al. 2007). Quantità e qualità
coordinative e di apprendimento di abilità metodo della variazione, che riassume in sé delle attività fisiche in età prescolare devo-
che le diverse modalità esecutive comporta- proprio le conseguenze operative dei due no essere riviste in un’ottica di acquisizione
no (figura 8) Uno dei concetti chiave di un approcci americani all’apprendimento moto- di stili di vita attivi (Riva 2001; Bazzano et
40 approccio qualitativo all’attività motoria è la rio. Infatti il metodo della variazione consiste al. 2007).
variabilità della pratica (figura 8). da un lato nel diversificare i parametri dell’e- Il problema cruciale di chi si occupa di atti-
Su di esso convergono sia le scuole culturali secuzione motoria (ampiezza, velocità, dire- vità motorie e sportive per bambini è riusci-
dell’Europa orientale che si sono concentra- zione, posizione di partenza, ritmo e accenti re a coniugare nella pratica l’esigenza di
te sullo studio e sulla valorizzazione delle ecc.), dall’altro nel differenziare i parametri appropriati standard qualitativi e quantita-
richieste coordinative dei compiti motori e del contesto ambientale (attrezzi, superfici, tivi del movimento che possano frenare i
sportivi (Hirtz et al. 1985; Roth 1989), sia le stimoli ambientali e afferenze sensoriali, trend involutivi sia sul fronte dell’efficienza
scuole di pensiero americane che hanno assistenza didattica, etc.) (figura 8). Quindi, fisica per la salute, sia sul fronte dello svi-
studiato gli aspetti applicativi delle teorie da un’analisi integrata di queste fonti cultu- luppo motorio coordinativo (figura 8). Il
dell’apprendimento motorio (Pesce 2002). È rali, risulta che per promuovere lo sviluppo problema dell’efficienza fisica per la salute
molto interessante notare che esistono con- delle capacità coordinative è utile combinare che decresce drammaticamente nei bambini
vergenze su come realizzare la variabilità entrambi le forme di variabilità della pratica non si può risolvere attraverso la traduzione
della pratica partendo da questi approcci (prescrittiva ed euristica) che vengono consi- per bambini dei modelli di attività di fitness
culturali diversi che, per ragioni storiche, gliate per potenziare l’apprendimento di abi- per adulti (Bazzano et al. 2007), così come il
sono rimasti quasi completamente segregati lità motorie. Ciò significa che colui il quale problema della selezione e promozione pre-
per vari decenni. L’approccio cosiddetto voglia finalizzare correttamente l’apprendi- coce del talento sportivo non può distoglie-
cognitivo all’apprendimento motorio ha mento tecnico-sportivo in età evolutiva, re dall’obiettivo primario dello sviluppo
identificato specifiche modalità di variazio- ovvero principalmente allo sviluppo motorio multilaterale delle capacità motorie e dalla
ne dell’esercitazione che risultano essere coordinativo e non esclusivamente alla pre- consapevolezza che non si deve esaurire
particolarmente efficaci per ottimizzare stazione sportiva, possa integrare efficace- rapidamente il potenziale di miglioramento
l’apprendimento di gesti motori precisi e al mente le variazioni prescrittive dei parametri con apprendimenti tecnici fine a se stessi
tempo stesso adattabili. Operativamente si dell’esecuzione motoria e le variazioni euri- (Pesce 2002).
tratta di prescrivere all’allievo sequenze stiche dei gradi di libertà del compito e del
variate di esercizi che alternano l’esecuzione contesto (Pesce 2002). In altre parole, l’eser- Note
di gesti motori diversi, oppure di prescrivere citazione prescrittiva di specifiche varianti (1)
variazioni sistematiche dei parametri cosid- esecutive, che consente di strutturare e per- Per attività fisica non strutturata si intende
l’insieme delle attività motorie spontanee o
detti ‘superficiali’ dell’esecuzione dei singoli fezionare programmi motori, non dovrà ser- libere che non prevedono la supervisione del
gesti motori, che sono la durata assoluta, la vire a far raggiungere all’allievo la maestria professionista di scienze motorie.
(2)
forza assoluta e il tipo di effettori (rispetti- tecnica, bensì ad arricchire il bagaglio di Le capacità coordinative vengono trattate in
vamente pratica ‘randomizzata’ e ‘variata’, competenze motorie da mettere a servizio questa sede seguendo la categorizzazione pro-
posta da Roth (1989), che si ritene molto utile
cfr. Pesce 2002 e Schmidt, Wrisberg 2000, del processo euristico di soluzione di sempre dal punto di vista operativo. In primo luogo,
per spiegazioni più dettagliate di questi tipi nuovi compiti motori. Infatti nell’approccio Roth considera le richieste di coordinazione
di variabilità della pratica). euristico la variabilità esecutiva è intesa motoria lungo il continuum velocità-precisio-
Dall’altro lato, l’approccio cosiddetto eco- come valore da massimizzare nella produ- ne, distinguendo quindi fra capacità di coordi-
nare i movimenti sotto pressione temporale e
logico all’apprendimento evita invece di zione di gesti motori, in quanto indice di capacità di coordinare i movimenti con preci-
prescrivere all’allievo a priori determinate creatività motoria (Tocci, Scibinetti 2004). sione. All’interno delle capacità di coordinazio-
variazioni sistematiche dei parametri di Ciò diverge nettamente da un approccio ne veloce e precisa, Roth differenzia ulterior-
movimento, ma si focalizza sulla necessità all’apprendimento motorio finalizzato alla mente le capacità coordinative di controllo
di variare i gradi di libertà del compito riproduzione, quanto più esatta possibile, di motorio (i.e. controllo inter-segmentario com-
plesso in condizioni costanti) da quelle di adat-
motorio e del contesto per aiutare l’allievo, specifici modelli di coordinazione motoria tamento percettivo-motorio (i.e. adattamento
indirettamente, a scoprire e sperimentare quali i gesti tecnici di un dato sport. È da della coordinazione a condizioni ambientali
autonomamente molteplici soluzioni del considerarsi che la creatività motoria, al di là variabili). Ne derivano quattro categorie di
compito stesso (Pesce 2002). Si tratta, del suo importante ruolo nello sviluppo capacità coordinative: di controllo motorio
veloce, di controllo motorio preciso, di adatta-
operativamente, di aiutare il giovane a motorio del bambino, ha il valore aggiunto mento percettivo-motorio veloce e di adatta-
scoprire e sperimentare in modo autono- di essere associata a caratteristiche psicolo- mento percettivo-motorio preciso.
(3)
mo diverse soluzioni possibili di un dato giche positive per lo sviluppo psico-sociale Si consideri che non tutti i test motori utilizzati
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

compito motorio in un dato contesto della persona (Scibinetti, Tocci, Zelli 2006), e per lo studio trasversale sono presenti in quello
longitudinale, in quanto per alcuni di essi (test di
ambientale accompagnandolo lungo un l’approccio didattico creativo alle attività Cooper, lancio dorsale, 30 m, 60 m) non esiste
percorso di scoperta guidata che inizia motorie sembra contribuire significativa- un numero sufficiente di casi che hanno ripetu-
riducendo i gradi di libertà del compito e mente allo sviluppo dell’autostima (Theo- to la rilevazione in Ia e in IIIa classe.
del contensto, per poi passare ad esplorar- dorakou, Zervas 2003).
li, fino ad arrivare a sfruttarli e capitaliz- In conclusione, la terza ed ultima infor-
zarli al meglio (Pesce 2002; Vereijken et al. mazione che emerge da questo studio è Indirizzo degli Autori: IUSM, Dipartimento di
1999, per una spiegazione più dettagliata una conseguenza delle precedenti ipotesi scienze della formazione per le attività motorie e
della modulazione dei gradi di libertà). esplicative e dagli Autori viene esclusiva- lo sport, Piazza L. De Bosis 15, 00194, Roma.
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Trainer’s digest ciò sulla motricità si vedono nel peggioramento dei risultati in quasi tutte
le forme principali di sollecitazione motoria. In Germania una ricerca che
ha confrontato la fitness di bambini di dieci anni del 1980 con quelle di
bambini della stessa età del 2000 ha provato una diminuzione della
capacità aerobica, della forza di salto e della flessibilità dal 10 al 20%,
sia nei maschi sia nelle femmine (Bös 2003). I risultati del Shuttle Run
Test di circa 130 000 bambini e adolescenti (da sei a diciannove anni) di
undici Paesi dimostrano che, negli anni dal 1981 al 2000 la diminuzione
media annuale della capacità di prestazione aerobica è stata di circa lo
0,5% ogni anno, per un totale di circa il 10% (Tomkinson et al. 2003). Il
42 mondo nel quale possono muoversi i bambini è notevolmente cambiato.
Alla crescente urbanizzazione e tecnologizzazione si aggiunge, come
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI

detto, il ruolo svolto dalla mancanza di modelli familiari. In alcune ricer-


che statunitensi e tedesche si è rilevato che i figli di genitori fisicamente
attivi erano notevolmente più attivi di quelli di genitori sedentari. E se
l’importanza dei mezzi audiovisivi come fattore di produzione di sovrappe-
so e obesità è certa, essa non può essere considerata l’unica causa che
determina la mancanza di movimento nella vita quotidiana. In una meta-
nalisi realizzata da alcuni ricercatori dell’Università statale della California
di San Diego (Marshall et al. 2004) nella quale è stato studiata la corre-
lazione tra televisione-videogiochi-computer, contenuto di grasso corpo-
Movimento, sovrappeso e obesità reo e attività fisica in soggetti tra tre e diciotto anni si è visto che era
significativa, ma troppo scarso per essere clinicamente rilevante, che vi
era una correlazione negativa tra attività fisica/televisione-computer, ma
Movimento, gioco e sport sono presupposti essenziali per lo sviluppo fisi- che, anche in questo caso, si trattava di una correlazione debole. Per cui
co, motorio, emotivo, psicosociale e cognitivo dei bambini, la cui natura- si è giunti alla conclusione che la responsabilità della carenza di movi-
le spinta al movimento appare oggi notevolmente limitata dall’evoluzione mento deve essere attribuita non solo a televisione-videogiochi-compu-
tecnologica, dall’urbanizzazione, dalla scomparsa di spazi per il gioco ter, ma anche ad altri fattori, dei quali il principale è la riduzione dell’atti-
infantile, dal consumo della televisione e influenzata da modelli di vita vità di movimento nella vita quotidiana. Le conseguenze della diminuzio-
familiari e del gruppo dei pari spesso negativi. La maggior parte degli ne della capacità di prestazione fisica e dello stato di forma degli adulti
studi sull’effetto dell’attività fisica sulla salute dei bambini e degli adole- dovute all’ipocinesi sono ormai provate ma, per quanto riguarda i bambi-
scenti non si è concentrata sugli effetti positivi, ma soprattutto sugli ni, non esiste lo stesso numero di ricerche su questo aspetto. Si postula,
effetti negativi della scarsità di movimento in particolare sul ruolo che però, che, a lungo termine, la sedentarietà provocherebbe le stesse con-
essa ha sullo sviluppo del sovrappeso e dell’obesità. Un recente articolo, seguenze che sugli adulti. Senza una quantità sufficiente di movimento e
pubblicato nella rivista tedesca di medicina dello sport, nel quale alcuni possibilità di esercizio fisico vengono a mancare i necessari stimoli allo
collaboratori dell’Istituto per la ricerca cardiocircolatoria e dell’Istituto per sviluppo psicomotorio. Il deficit motorio, la scarsa capacità di prestazione
lo sport scolastico e lo sviluppo dello sport della Scuola superiore di sport motoria e la mancanza di esperienze percettive elementari che ne deriva-
di Colonia (Graf et al. 2006) hanno riassunto aspetti, rapporti e consigli no possono causare un circolo vizioso, per cui la mancanza di esperienze
che riguardano proprio questo problema rappresenta un buon punto di di successo porta sempre più ad evitare le attività motorie e sportive e a
partenza per alcune riflessioni su questa problematica. Nella Repubblica preferire un’occupazione sedentaria del proprio tempo libero. Le possibili
federale di Germania, ricordano gli Autori, circa l’80% dei bambini svolge conseguenze di una limitata esperienza motoria possono essere irrequie-
una qualche attività motoria in una Società sportiva e, nelle fascie d’età tezza, goffaggine e rifiuto del movimento come anche labilità emotiva,
fino a 15 anni, ciò riguarda circa cinque milioni e mezzo di bambini e carenze di concentrazione e di stimoli. Se vi possa anche essere una
adolescenti. Se ciò è vero, è altrettanto vero però che, in termini assolu- influenza negativa sui risultati scolastico non è del tutto chiaro. Di questo
ti, il tempo medio durante il quale bambini e adolescenti sono in movi- aspetto e di altri riguardanti gli effetti dell’attività fisica su ragazzi in età
mento è chiaramente diminuito: Bös et al. (2001) hanno dimostrato scolastica, si sono interessati un gruppo di esperti statunitensi che, per
che, se in Germania negli anni ‘70 il volume dell’attività di movimento incarico della Division of Nutrition and Physical Activity and Adolescentes
dei bambini da 6 a 10 anni era tre-quattro ore al giorno, attualmente è and School Health del Center for Disease Control and Prevention del
drammaticamente sceso a circa un’ora, nella quale i bambini si muovono Department of Health and Human Services del Governo statunitense
intensamente solo da 15 a 30 minuti, mentre passano circa nove ore hanno sottoposto ad una valutazione sistematica (1220 abstract e 850
seduti. Altre ricerche riferiscono che, in una giornata, il periodo di tempo articoli, in lingua inglese, dal 1980 ad oggi) gli studi e le ricerche sugli
durante il quale bambini e adolescenti sono fisicamente attivi va da una effetti di una attività fisica regolare su numerosi aspetti della salute fisi-
a due ore (Kleine 2003). Settimanalmente i maschi si muovono due ore ca, della salute mentale, sulla riuscita scolastica, ecc. allo scopo di met-
in più delle femmine e l’attività motoria di ambo i sessi aumenta nei fine tere a punto raccomandazioni sulla quantità e le caratteristiche di un’atti-
settimana (da 1,8 ore nei giorni normali a 2,3-2,6 ore nei fine settima- vità fisico-sportiva in grado di ottenere risultati positivi sia sulla salute che
na). Negli Stati uniti, in uno studio longitudinale che ha esaminato, per sui comportamenti (Strong et al. 2005). I risultati di tale ricerca – appro-
dieci anni, le attività di tempo libero di 2379 ragazze caucasiche e afroa- data come altre alla conclusione che i ragazzi in età scolare dovrebbero
mericane (Kimm et al. 2002) si è rilevato che il consumo di energia, partecipare quotidianamente ad un’ora o più di attività fisiche e sportive
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misurato in unità metaboliche (MET), diminuiva notevolmente con l’en- d’intensità da media ad elevata, adeguata alle loro capacità, divertente e
trata nella pubertà, che la riduzione più evidente si rilevava tra il 14o e il basata su tipi diversi di attività – hanno messo in luce come vi siano
16o anno d’età, e che vi erano differenze notevoli tra i due gruppi etnici, prove scientifiche sufficienti che permettono di individuare effetti positivi
con la ragazze afroamericane quasi completamente inattive tra quindici e dell’attività fisica, ad esempio, sul sovrappeso e l’obesità. A tale proposi-
diciotto anni, mentre ciò riguardava solo due terzi delle ragazze caucasi- to occorre ricordare, ancora una volta, come questi rappresentino un
che. In Europa non esistono ancora ricerche di questa ampiezza, ma problema di rilevanza sociale anche nel nostro Paese. Secondo i risultati
alcuni studi di minore ampiezza confermano che, negli ultimi dieci anni, dell’indagine Multiscopo del 2000 condotta dall’Istat che riportano lo
vi è stata una notevole diminuzione di attività ricche di movimenti sia stato dell’arte del sovrappeso e dell’obesità infantile e adolescenziale in
nella vita quotidiana sia nel tempo libero. Quali conseguenze abbia tutto Italia (Brescianini, Gargiulo, Granicolo 2000) nel campione totale
diminuzione del BMR (Basal Metabolic Rate, indice metabolico basale).
Una conseguenza della mancanza di movimento – si tratta di un risultato
15’ 15’ che si rileva in tutte le classi d’età, dalla scuola dell’infanzia all’adole-
scenza – è che i bambini e gli adolescenti sovrappeso o obesi si distin-
guono negativamente dai loro coetanei normopeso per la loro capacità di
15’ 15’ prestazione fisica, anche se criticamente ci si deve chiedere se ciò rap-
presenti una conseguenza del fatto che muovono di meno a causa del
loro peso elevato o se, invece, possibili deficit motori abbiano prodotto
frustrazione, crescente inattività e, quindi, sovrappeso e obesità.
Sicuramente continue frustrazioni nelle prestazioni fisiche, nei giochi e
nelle attività sportive sono un fattore che contribuisce ad allontanare dal- 43
Attività l’attività fisica e che porta a preferire attività sedentarie con la relativa
intensa (min) 15’ 15’
cattiva alimentazione. Secondo ricerche condotte in Germania (Graf, in
stampa) in un follow up quadriennale si è riusciti a dimostrare che, indi-
Attività pendentemente da un intervento preventivo scolastico, bambini che
moderata (min) 15’ 15’ 15’ 15’
erano obesi nel primo anno scolastico per l’80% continuavano a restare
tali anche alla fine del quarto anno scolastico e non presentavano alcun
Attività della vita
quotidiana (min) 5’ 5’ 5’ 5’ 5’ 5’ miglioramento delle prestazioni, sia nella corsa sia nella coordinazione. È
interessante notare che alcuni ricercatori belgi dell’Università di Lovanio
(Deforche 2003) hanno rilevato, in soggetti sovrappeso e obesi, risultati
peggiori nei test nei quali era importante il peso corporeo, ad esempio
Figura 1 – Rappresentazione schematica della piramide del movimen- quelli di resistenza, ma non in quelli indipendenti da un elevato peso cor-
to infantile per i consigli concreti vedi tabella sotto. poreo. Risultati simili sono stati trovati dai ricercatori dell’Istituto di car-
diologia della Scuola superiore di sport di Colonia (Dordel et al. 2005)
(maschi e femmine) dai 6 ai 17 anni, si rilevava un 20% di soggetti in per quanto riguarda la mobilità articolare o compiti coordinativi nei quali
sovrappeso e un 4% di soggetti obesi. È ormai accertato che, oltre ad non si deve spostare tutto il peso corporeo. Le esperienze di successo
uno stato socioeconomico o un livello di istruzione bassi, a un ambiente che si possono produrre in questi tipi di compiti motori indicano, quindi,
che non offre stimoli e possibilità di movimento, alle molte ore trascorse una strada che potrebbe essere battuta nei programmi terapeutici per
quotidianamente davanti alla televisione o al computer, la diminuzione aumentare la motivazione e contribuire al miglioramento delle capacità
dei movimenti nella vita quotidiana rappresenti uno dei fattori essenziali psicomotorie di bambini e adolescenti sovrappeso e obesi. Graf et al.
del sovrappeso e dell’obesità. Già nel 1956, gli statunitensi Johnson, (2006) ricordando che le influenze negative della sedentarietà sulla salu-
Burkes, Mayer, autori del primo articolo citato su Med-line sul rapporto te degli adulti sono state provate più volte, e che fattori di rischio cardio-
tra sedentarietà e obesità nelle studentesse delle High-School, scriveva- vascolari e problemi ortopedici dovuti all’obesità si rilevano già nei bambi-
no che l’aumento di massa corporea nelle allieve sovrappeso della scuo- ni – anche se si può solo supporre che siano legati alla mancanza di
le del Massachusetts avveniva principalmente nei mesi invernali e lo movimento – affrontando la domanda di quali debbano essere il volume
attribuivano alle scarse possibilità di movimento tipiche della stagione più e l’intensità dell’attività motoria infantile per garantire uno sviluppo sano
fredda dell’anno. Attualmente, oltre ad altri fattori un ruolo fondamentale osservano come ad essa non si possa dare una risposta certa. Come
nello sviluppo del sovrappeso, anche se non determinante, viene attribui- possibili raccomandazioni citano quelle della American Heart Association
to alla televisione: infatti, già nella scuola dell’infanzia si trova una corre- – un’ora quotidiana di movimento, limitazione dell’inattività completa a
lazione tra sovrappeso e elevato consumo televisivo (Rapp et al. 2005) meno di due ore – o l’utilizzazione della cosiddetta Piramide motoria dei
mentre negli adolescenti che passano più di cinque ore quotidiane bambini (vedi tabella 1, figura 1). La situazione attuale e l’importanza del
davanti al televisore, la probabilità di diventare obesi sarebbero circa tre movimento per i bambini e gli adolescenti rendono indispensabile che
volte maggiori di quella dei loro coetanei che ne passano solo tre nell’ambiente in cui vivono e si sviluppano si creino sufficienti possibilità
(Gortmaker 1996). Perciò molti gruppi di lavoro, specie anglo-americani e occasioni per la loro attività motoria, aumentando, ad esempio, le zone
concentrano i loro programmi d’intervento sulla riduzione del consumo di dedicate al gioco infantile nelle aeree urbane, creando percorsi sicuri per
televisione, anche perché il tempo trascorso immobili davanti ad essa andare e tornare da scuola a piedi, aprendo i cortili, le palestre e gli
spesso è accompagnato da un consumo più elevato di calorie e da una impianti sportivi scolastici nelle ore in cui non c’è lezione e durante le

Quotidianamente (min) Intensità Scala di Borg Esempi

Attività intense 2 x 15 min Sudorazione ≥ 6 = faticosa Educazione fisica scolastica, attività


totale: 30 min o affanno di tempo libero, ad es. giocare con gli amici

Attività moderate 4 x 15 min Senza sudorazione 3-5 abbastanza pattinare in linea, giochi di movimento,
totale: 60 min o affanno faticosa ecc.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Attività della vita 6 x 5-10 min _ _ Andare a scuola, fare commissioni


quotidiana minimo 30 min andando a piedi, in bicicletta, o con i pattini,
aiutare nelle faccende di casa, ecc.

Inattività: da 6 a 12 anni _ _ Televisione, PC, playstation


(oltre le ore massimo un’ora
di scuola) > 12 anni
massimo due ore

Tabella 1 – Consigli sulla Piramide del movimento infantile (da Graf et al. 2006).
CHILT I – Prevenzione primaria – Iniziato nel 2001 in dodici scuole elementari
• Educazione sanitaria (insegnamento generale, a orientamento pratico, 1 h per settimana)
• Pausa attiva (quotidiana)
• Pausa con attività motoria (quotidiana)
• Potenzialità: modello di lezione d’educazione fisica
• Individuazione dei cosiddetti bambini a rischio (II fase)

CHILT II – StEP iniziato in tre scuole elementari


StEP TWO (Sport-Ernährung-Prävention, prevenzione attraverso sport e alimentazione) – Criterio di ammissione:
BMI maggiore/uguale al 90° percentile secondo Kromeyer-Hauschild et al. Intervento (durata 1 anno): oltre alla partecipazione
44 al CHILT I nell’insegnamento scolastico normale, per questi bambini è prevista un’assistenza intensiva e un’intervento specifico
di sostegno basato su un’unità di educazione alimentare, 60-90 minuti di sport due volte alla settimana e ogni semestre
un incontro serale con i genitori sull’alimentazione e le modificazioni del comportamento.

CHILT III – Prevenzione secondaria presso la Scuola superiore di sport di Colonia


Criterio di ammissione: da otto anni d’età, BMI superiore o uguale al 97° percentile secondo Kromeyer-Hauschild et al.
Intervento (durata 1 anno): programma di attività sportiva due volte alla settimana insieme a una consulenza regolare intensiva
sull’alimentazione e assistenza psicologica sia dei bambini sia dei loro genitori.

Tabella 2 – Il programma di CHILT (acronimo di Childrend’s Health Interventional Trial) un programma di prevenzione per i bambini, in tre fasi, pro-
mosso dall’Istituto di medicina dello sport e di ricerca cardiocircolatoria della Scuola superiore di sport di Colonia, in collaborazione con l’Istituto per
la didattica dello sport e con l’Istituto per lo sport individuale (attualmente Istituto per la motricità e la tecnica del movimento) (da Graf et al. 2006).

vacanze, offrendo possibilità di movimento nelle scuole dell’infanzia e In Germania sono stati ottenuti risultati sulla promozione della salute nella
nelle scuole elementari, soprattutto nel quadro del tempo pieno. Negli scuola che dimostrano come misure d’insegnamento dirette a creare una
Stati uniti, il Commitee of Sports Medicine and Fitness and Commitee of maggiore attività fisica scolastica possano, sicuramente, condurre ad un
School Healt dell’American Academy of pediatrics nel 2000 ha formulato miglioramento di alcune capacità coordinative selezionate, ma che di esse
alcune proposte molto chiare dirette a migliorare il tempo dedicato al non profittano i bambini sovrappeso o obesi (Graf et al., in stampa).
movimento e quindi la capacità di prestazione fisica degli allievi delle Risultati positivi, però si possono ottenere con una prevenzione selettiva
scuole: nella scuola elementare e con programmi specialmente diretti a bambini
sovrappeso od obesi. Così, nel quadro dello StEP TWO Sport – Ernährung
• formulare programmi che promuovano un’attività fisica divertente per – Prävention (CHILT II), un programma per i bambini sovrappreso e obesi
tutto l’arco della vita, che comprendano: delle scuole del’infanzia, svolto in tre fasi (cfr. tabella 2), Graf, Koch et al.
- un’educazione fisica globale, preferibilmente quotidiana, e un’edu- (2005) sono riusciti a provare che programmi che prevedono un intervento
cazione sanitaria dalla scuola dell’infanzia fino a dodici anni d’età; nella scuola e nelle famiglie possono condurre a un minore aumento del-
- lo stanziamento di risorse adeguate per la realizzazione dei program- l’indice di massa corporea (BMI) e della circonferenza addominale, alla
mi, per il personale, per le attrezzature e per gli impianti; diminuzione della pressione sistolica e a un incremento della capacità di
- l’impiego di specialisti in educazione fisica e di insegnanti specifica- resistenza. Sembra, quindi, che un intervento adeguato possa essere utile
mente preparati per i programmi di educazione fisica e quelli di per i bambini obesi, mentre per quelli “solo” sovrappeso un effetto positivo
educazione sanitaria; si ottiene già mettendo in luce l’esistenza di questo stato (Graf et al., in
• insegnamenti e programmi di attività fisica nelle scuole che vengano stampa). Se si parte da questi risultati, e da quelli di altri modelli di inter-
incontro ai bisogni e agli interessi di tutti gli allievi, compresi quelli che vento, si vede che occorre sempre tenere conto dell’intero ambiente in cui
presentano infermità, menomazioni, alterazioni dello sviluppo, disabi- vive il bambino: famiglia, scuola dell’infanzia o scuola elementare, oppor-
lità, obesità, stili di vita sedentari e non sono interessati agli sport di tunità di movimento offerte nel tempo libero, condizioni di spazio. Oltre alle
squadra o alle tradizionali attività sportive competitive. informazioni e alla sensibilizzazione verso questa problematica di genitori,
• La creazione di condizioni che, dal punto di vista fisico e sociale, sti- insegnanti delle scuole dell’infanzia ed elementari, occorre coinvolgere
molino e rendano possibili attività fisiche in ambienti sicuri, le cui anche i medici scolastici e i pediatri perché individuino precocemente stati
componenti sono la supervisione degli adulti, programmi d’insegna- di sedentarietà e i sintomi ad essi associati in modo da prevedere un inter-
mento e istruzione con metodi adeguati di allenamento, attrezzature, vento terapeutico. Genitori ed educatori non dovrebbero dimenticare il loro
indumenti e impianti sicuri. ruolo di modelli. Se si vuole poi che scuole dell’infanzia, scuole elementari
• Programmi scolastici di educazione fisica e sanitaria che aiutino gli allie- e quartieri d’abitazione offrano spazi adeguati e attraenti per il movimento
vi a sviluppare conoscenze, atteggiamenti, abilità motorie, comporta- infantile è assolutamente necessario che di queste problematiche si fac-
menti e la fiducia necessarie ad uno stile di vita fisicamente attivo. ciano carico le Autorità amministrative locali e statali e le forze politiche,
• Un’attività fisica extra-curricolare (da svolgere al di fuori delle normali come elementi costitutivi di una politica di promozione della salute nella
lezioni di educazione fisica) che si rivolga ai bisogni e agli interessi di quale l’intervento diretto a contrastare le conseguenze della mancanza di
tutti gli allievi. movimento e dei fenomeni ad essa connessi sia un elemento determinan-
• L’inserimento di genitori e insegnanti nei programmi di attività fisica te. I segnali d’allarme sulla diffusione dei fenomeni legati alla mancanza di
extracurricolare, in modo tale che sostengano la partecipazione dei movimento e al sovrappeso in bambini, adolescenti e adulti sono tali,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

loro figli ad attività sportive e prendano coscienza dell’influenza che infatti, che non è difficile prevedere che, senza misure adeguate, nel futu-
possono esercitare come modelli di uno stile di vita attivo. ro l’incremento delle patologie che essi provocano abbia buone probabilità
• Prevedere programmi di formazione di insegnanti, allenatori, animatori di diventare di dimensioni tali che anche il migliore sistema sanitario nazio-
di attività ricreative, educatori sanitari e personale scolastico in grado nale difficilmente sarà in grado di farvi fronte.
di promuovere tra i giovani l’educazione ad uno stile di vita attivo, che Mario Gulinelli
preveda la pratica dell’attività per tutto l’arco della vita.
• Valutare regolarmente i programmi scolastici di educazione e di atti-
vità fisica, comprese le modalità d’insegnamento, la natura e il livello (La bibliografia del presente Training’digest può essere consultata sul sito
dell’attività degli allievi, l’adeguatezza e la sicurezza degli impianti. www.calzetti-mariucci.it)
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

Roberto Colli, Facoltà di Medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze motorie, Università di Roma Tor Vergata, Federazione italiana
pallacanestro, Roma; Antonio Buglione, Facoltà di Medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze motorie, Università di Roma Tor Vergata;
Elisabetta Introini, Federazione italiana kayak; Stefano D’Ottavio, Facoltà di Medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze motorie,
Università di Roma Tor Vergata, Federazione italiana gioco calcio

L’allenamento intermittente tra scienza e prassi 45

Costo energetico della corsa a navetta e della corsa in linea, indicazioni


metodologiche e test per la programmazione dell’allenamento intermittente
FOTO SCUOLA DELLO SPORT

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Il costo energetico della corsa a navetta su distanze brevi come 10 e 20 metri è stato misurato in diretta mediante
metabolimetro portatile Cosmed K4 2, e posto a confronto con il costo energetico rilevato invece durante corse lineari.
Successivamente sono state elaborato le equazioni utili a definire le velocità ed i ritmi di un piano di allenamento che si
avvale della metodica intermittente. Ai fini di aprire un dibattito critico viene espresso un disaccordo sul fatto che
normalmente
. le velocità raggiunte durante l’ultimo step del test di Léger o dello Yo-Yo endurance vengono correlate
al VO2 max. Anche in questo caso la tesi sostenuta nell’articolo è validata dal controllo in diretta del consumo di ossigeno
durante l’esecuzione del test. Infine si propone un semplice test submassimale da campo per gli sport di squadra, utilizzando
una corsa a navetta su 20/22 m con la metodica intermittente 20 s/20 s, che consente di valutare il grado di fitness
aerobica e se il soggetto in questione ha bisogno di un supplemento di lavoro metabolico, oppure dispone dei presupposti
aerobici minimi che soddisfano i target degli sport e dei relativi modelli fisiologici della prestazione.
Introduzione
Negli sport di squadra è sempre più diffuso
l’uso dei test a navetta su una distanza di
20 m. Tali test derivano da un applicazione
del test di Léger (Léger e coll. 1980); in essi
l’atleta è sottoposto a seguire un dettato
sonoro che scandisce il tempo e quindi la
velocità di percorrenza che, durante il test,
cresce secondo frazioni di tempo diverse nei
46 vari protocolli proposti. Abbastanza recen-
temente Bangsbø et al. (1992) hanno codi-
ficato vari test a navetta, tra cui lo YO-YO
endurance test che risulta tra i più utilizzati.
Alcuni Autori propongono di considerare le
velocità massimali raggiunte nell’ultimo
step di tali test come determinazione della FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
VAM (velocità massimale aerobica) e, facen-
do ricorso ad elaborazioni teorico
. matema-
tiche, come predittori del VO2max del sog- Numero soggetti (10) CE (J/m/kg) VO2 (l/min) Lattato (mM/L)
getto. Dalla letteratura si evince che poco si
Corsa continua in linea a 10,29 km/h 4,67 ± 0,18 2,89 ± 0,26 2,3 ± 1,0
è indagato per monitorare e quantificare il
costo energetico (CE) della corsa a navetta. Corsa a navetta continua su 20 m a 10,29 km/h 5,20 ± 0,13 3,19 ± 0,25 3,40 ± 1,9
In un articolo pubblicato su questa rivista, Differenza 11% 10%
Bisciotti e coll. (Bisciotti 2000) hanno indi-
P< 0,001 0,001 0,001
cato, tramite calcoli teorici, quanto può
aumentare il CE di tale corsa alle varie
Tabella 1 –
velocità, riportando una formula:

VAM = 1,50 · velocità navetta – 4,01 In questo caso, sui dieci soggetti abbiamo si riscontra che il CE cambia in misura
ottenuto i risultati riportati nella tabella 1. molto più veloce di quanto non fosse stato
e proponendola agli addetti ai lavori al fine Dall’analisi dei dati risulta, quindi, che cor- calcolato teoricamente da altri Autori.
di pianificare gli esercizi di allenamento. rere ad una velocità di 10,29 km/h a navet- Il nostro studio si è basato sulla misura-
Prendendo spunto da questa ragionevole ta costa circa l’11% in più rispetto alla zione del CE a velocità molto più elevate,
proposta nella nostra ricerca, quindi, abbia- corsa in linea. ricorrendo alla verifica sperimentale basa-
mo voluto verificare se l’aumento del CE La
. velocità quindi, conosciuto il CE ed il ta sul confronto tra CE della corsa a
nella corsa a navetta segua effettivamente VO2, può essere cosi ricalcolata1: navetta intermittente (con pause compre-
un equazione teorica rettilinea. se tra 5 s e 30 s) e quello della corsa con-
Per questa ragione, presso il laboratorio di Velocità
. della corsa in linea = tinua a navetta. Tale procedura è stata
ricerca “Carmelo Bosco” del Corso di Laurea = VO2 (navetta)/CE (corsa in linea) utilizzata poiché non è pensabile sostene-
in Scienze motorie dell’Università Tor cioè: re a navetta uno sforzo, per esempio, di 14
Vergata di Roma, abbiamo realizzato una km/h, per più di un tempo limitato di 60 s
serie di esperienze volte a determinare il 42,48 ml O2/min/kg · 21 o poco più, e quindi non avremmo potuto
costo energetico della corsa a navetta tra- (conversione da ml O2 a Joule)/4,67 = calcolare in maniera ottimale il CE.
mite metabolimetro portatile (Cosmed = 191 m/min ovvero 11,46 km/h Quindi abbiamo fatto correre i nostri stu-
K4b2) ottenendo alcuni riscontri, a nostro denti alla stessa velocità sia in corsa conti-
avviso di un certo interesse scientifico, ma In questo caso pertanto correre a 10,29 nua a navetta che intermittente sullo stes-
soprattutto di un certo interesse pratico km/h a navetta costa come correre in linea so percorso a navetta di 20 metri.
vista la loro diretta applicabilità. a 11,46 km/h. Ciò evidentemente è dovuto Entrambe le modalità di effettuazione
Per tali esperienze abbiamo utilizzato dieci ad un maggior costo metabolico dovuto ad delle prove sono durate 6 min alla velocità
soggetti, studenti del corso di Laurea in azioni muscolari di frenata e ripartenza. di 10,29 km/h, per 8 volte 6 x 20 metri in
Scienze Motorie, tutti praticanti attività Aumentando l’intensità di corsa, come pre- 42 s, con recupero di 21 s nel caso della
sportive (età media 26,7 ± 4,7; altezza visto in genere nei protocolli di valutazione, navetta intermittente (tabella 2).
media 178,0 ± 6,4; peso medio 75,1 ± 6,4) e
abbiamo misurato il CE della corsa continua Numero soggetti (10) CE (J/m/kg) VO2 netto Lattato netto
a 10,29 km/h (tale velocità deriva dalla pos-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

(ml/min) (mM/L)
sibilità di identificare ogni 20 metri ed ogni
7 s la correttezza della stessa tramite conet- Corsa intermittente a navetta su 20 m 5,61 ± 0,15 2,42 ± 0,2 2,2 ± 0,8
a 10,29 km/h, 42 s/21 s rec.
ti posti a terra e l’utilizzo di una base acu-
stica computerizzata). In seguito abbiamo Corsa a navetta continua su 20 m a 10,29 km/h 5,19 ± 0,13 3,19 ± 0,33 3,4 ± 1,9
confrontato questi stessi soggetti su una
Differenza 8,1% -31,4%
corsa alla stessa velocità media sviluppata
su tratti da 20 metri da percorrere a navetta P< 0,01 0,001 0,05
(avanti ed indietro). La durata della prova in
entrambi i casi era di 6 min. Tabella 2 –
Valori medi su sei soggetti CE (J/m/kg) VO2/kg VO2/kg Lattato (mM/l)
(velocità, e tempo di corsa/recupero) netto esercizio steady state

Corsa intermittente a 10,29 km/h 42s/21s 5,58 ± 0,15 32,4± 0,90 30,9 ± 0,9 2,3 ± 0,8
Corsa intermittente a 11,43 km/h 36s/18s 5,82 ± 0,15 35,7 ± 1,10 33,2 ± 1,4 2,5 ± 1,0
Corsa intermittente a 12 km/h 36s/18s 6,03 ± 0,22 38,0 ± 0,22 36,6 ± 1,7 2,7 ± 1,1
Corsa intermittente a 13,68 km/h 20s/20s 6,67 ± 0,15 36,2 ± 0,80 35,0 ± 0,7 3,1 ± 1,5
Corsa intermittente a 14,4 km/h 20s/20s 7,23 ± 0,22 41,3 ± 1,20 39,5 ± 2,1 7,0 ± 3,2
47
Corsa intermittente a 15,84 km/h 15s/30s 8,29 ± 0,18 34,8± 0,70 32,8 ± 1,5 4,4 ± 1,6

Tabella 3 –

In pratica è risultato che (cfr. tabella 2) Dall’equazione descritta nella figura 1, quin- le velocità medie più utilizzate dai prepa-
quando si corre a navetta con metodica di, è possibile ricavare tutte le relazioni esi- ratori e metodologi dell’allenamento
intermittente il CE (a parità di velocità) è stenti tra le diverse velocità a navetta su 20 soprattutto negli sport di squadra.
superiore del 8,1%, e ciò potrebbe essere metri e le velocità lineari corrispondenti. L’equazione corretta perciò risulta essere:
spiegato: Purtroppo l’equazione non è lineare, quindi
è leggermente più complicata, ma si tratta Velocità in linea =
• dal possibile maggior costo in O2 dovuto solo di un equazione di 2° grado, facilmen- = 0,289 · velocità navetta2 –
alla resintesi della CP; te risolvibile. – 4,727 · velocità navetta + 30,36
• dalla necessità di una ripartenza da fermo
nella navetta intermittente che risulta CE navetta = 0,0673 · velocità navetta2 –
meno economica rispetto al lavoro conti- – 1,2732 · velocità navetta + 11,576 Secondo Colli e coll.
nuo, dove si utilizza sempre la componen- Secondo Bisciotti e coll.
30
te elastica dei muscoli delle gambe, dovu- Dove la velocità è in km/h e si riferisce alla

Velocità lineare (km/h)


ta alla frenata ed alla ripartenza che evi- velocità media sulla navetta di 20 metri. 25
dentemente fanno risparmiare qualcosa Da questa equazione è possibile quindi rical-
in termini di costo metabolico. colare quale sarebbe la velocità del soggetto 20
se corresse in linea (CE corsa in linea dei
15
Detto ciò abbiamo sviluppato diversi proto- nostri soggetti = 4,67 J/m/kg).
colli nei quali diminuendo la durata della 10
fase attiva ed aumentando le intensità di
corsa abbiamo determinato i CE a velocità Velocità (km/h) Secondo Secondo 5
navetta 20 m Colli et al. Bisciotti et al. 9 11 13 15 17
diverse comprese tra 10 e 16 km/h, mante- Velocità navetta (km/h)
nendo la durata dell’esercizio intorno ai 6 10 11,94 10,99
min. Figura 2 –
11 13,46 12,49
Tutti i dati (valori medi ± DS) riportati nella
12 15,39 14,01
tabella 3 si riferiscono all’esercizio intermit- Nella figura 2 viene rappresentata la curva
tente compiuto da sei soggetti. 13 17,81 15,51 da noi ottenuta insieme a quella proposta
Da questi valori facilmente ricaviamo una 14 20,81 17,01 da altri Autori derivata però da calcoli teo-
equazione che ci descrive l’andamento del 15 24,48 18,52 rici.
CE della corsa a navetta su 20 metri a velo- 16 28,89 20,02 Un altro aspetto dal quale i dati sperimen-
cità diverse. tali ci dissuadono, è quello di calcolare la
Tabella 4 – VAM dall’ultima velocità dello step rag-
Corsa navetta 20 m = giunto nel test a navetta.
= 0,0673 velocità navetta2 – La tabella 4 mostra i dati teorici proposti da Le nostre esperienze ci portano a sostenere,
–1,2732 velocità navetta + 11,576 Bisciotti e coll. (Bisciotti 2000) confrontati invece, che la VAM (velocità aerobica mas-
con i dati da noi ottenuti
. attraverso la misu- sima) andrebbe individuata attraverso altri
R2 = 0,9981 razione diretta del VO2 e del relativo CE. calcoli, che debbono tenere conto del CE
Come possiamo notare i dati si differenzia- della tipologia della corsa a cui ci si sotto-
no in quanto probabilmente non è possibile pone.
9,0
affidarsi ad una semplice ipotesi meccanica Da alcuni studi da noi condotti sul CE del
8,5
e matematica che evidentemente, seppur calciatore professionista (Buglione, Colli,
8,0
CE (J/m/kg)

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

apprezzabile, risulta non corrispondere alla D’Ottavio 2005 non pubblicati), appare
7,5
realtà. che la sua economia di corsa non è parti-
7,0 Escluse le velocità inferiori ai 12 km/h, il colarmente elevata ed il suo CE si aggira
6,5 costo energetico risulta pertanto crescere intorno ai 4,5 J/m/kg, a differenza dei
6,0 non in maniera lineare, ma parabolica e maratoneti e corridori che si situano net-
5,5 quindi gli errori aumentano all’aumentare tamente sotto i 4 J/m/kg.
5,0 della velocità, tanto che già a 14 km/h l’er- Se consideriamo. che un calciatore medio
8 10 12 14 16 18
rore è di oltre 3 km/h, a 16 km/h circa 9 presenta un VO2max di circa 60 ml/min/kg,
Velocità (km/h)
km/h (circa il 30%). Ciò va sottolineato la. VAM si calcola dividendo la quota utile di
Figura 1 – soprattutto in quanto sono proprio queste VO2max (56 ml/min/kg che va moltiplicato
.
senza praticamente aumentare il suo VO2,
Step Yo-Yo Velocità CE navetta VO2 netto Velocità anche se la potenza metabolica richiesta
endurance navetta (m/s) (J/m/kg) esercizio (ml/min/kg) lineare (km/h) corrisponde a 71 ml/min/kg, chiaramente
dovuta ad un massiccio ricorso alle fonti
5 10,00 5,5740 44,20 11,96 energetiche anaerobiche.
6 10,50 5,6272 46,90 12,68 Nella figura . 3 è possibile verificare come si
sviluppa il VO2 durante un test navetta di
7 11,00 5,7141 49,90 13,49
uno dei giocatori che è stato sottoposto al
8 11,50 5,8346 53,30 14,40 test di Léger (o YO-YO endurance) .(figura 3).
9 12,00 5,9888 57,00 15,42
È interessante notare come il VO2max si
48 raggiunga tre step prima dell’esaurimento,
10 12,50 6,1766 61,30 16,57 mentre la FC continua ad aumentare.
11 13,00 6,3981 66,00 17,85 È facilmente visibile, pertanto, che per svi-
luppare una velocità di 14 km/h a navetta
12 13,50 6,6532 71,30 19,27
(quindi nella fase terminale del test di Léger
13 14,00 6,9420 77,10 20,86 o Yo-Yo endurance) occorre una richiesta
14 14,50 7,2644 83,60 22,60 energetica pari a 77 ml/min/kg. Quindi . di
almeno 17 ml/min/kg superiore al VO2max
15 15,00 7,6205 90,70 24,53 dei giocatori di sport di squadra riportato
Tabella 5 – nella letteratura specializzata.
In sostanza il test di Léger o Yo-Yo endu-
rance test individuano, quindi, una poten-
per 21 per trasformarlo in J/min/kg) per il Si desume quindi che identificare la VAM za complessiva erogata . che non è certa-
CE (4,5 J/m/kg). Dividendo questi due dati con la velocità raggiunta al termine del mente predittiva del VO2max.
otteniamo 261,33 m/min che corrispondo- test rappresenti una procedura assoluta- In una serie di dati raccolti da Castagna,
no a 15,68 km/h. mente inadeguata, in quanto al termine D’Ottavio e coll., che hanno sviluppato il
Lo stesso soggetto che raggiunge una velo- del test il soggetto richiede una potenza test di Léger con il metabolimetro portatile
cità di 14 km/h nel test a navetta, secondo metabolica pari ad almeno il 30-50% in su trentadue giocatori di calcio e pallacane-
precedenti lavori (ad esempio, Bisciotti e più della massima potenza aerobica (60- stro si rileva una notevole variazione dei
coll. 2000) avrebbe una VAM di 17 km/h in 65 ml/O2/kg) come possiamo vedere dalla dati calcolati tramite le tabelle indicate da
linea, evidentemente sovrastimata. tabella 5 che tiene conto del CE della corsa diversi
. Autori per la determinazione del
Il CE nella corsa dei calciatori ci risulta a navetta da noi misurato. V O2max. Ciò dipende, evidentemente, dal
più elevato di quello a cui siamo abituati Tanto per avere un idea, la VAM nella navet- fatto sopradiscusso, e cioè che questi dati
dalla letteratura (circa 4 J/m/kg), e se ta 20 m di un giocatore che ha circa 57 riguardano una potenza metabolica com-
prendiamo quello dei giocatori di palla- ml/min/kg è (come si ricava dalla tabella) di plessiva e non soltanto la potenza aerobica.
canestro è ancora più elevato (ci avvici- circa 12 km/h. Ciò si ottiene con un sempli- Abbiamo quindi riprodotto questo proto-
niamo ai 5 J/m/kg, dati di di Prampero e ce calcolo: collo valutativo sui dieci studenti ed il risul-
coll. 2003). . tato è stato il medesimo. Questo fatto si
D’altro canto è noto che in un test a carichi VO2 = (CE · velocità navetta) evidenzia soprattutto con le donne, che
crescenti (ad esempio sul nastro trasporta- e cioè trasformando il dato in unità di hanno una capacita anaerobica inferiore
tore) la velocità di esaurimento (cioè quella misura più comunemente utilizzate: rispetto all’uomo e fanno risultare valori
a cui si ferma il corridore) non corrisponde (5,98/21) · (12 · 1000/60) = molto bassi con questo test.
alla
. VAM, ma alla capacità di stimolare il = 57 ml/min/kg. Quindi che fare: non utilizzare più il test di
V O2max congiuntamente alle capacità di Léger o lo Yo-Yo endurance test? e cosa
contrarre un debito anaerobico: la quota di Ove 21 è l’indice di conversione di 1 ml di fare in alternativa?
acido lattico che si rileva al termine di tale O2 in joule e 12 indica la velocità in km/h .
prova risulta di 9-13 mM, cui va aggiunta la Il nostro gruppo di studio, inoltre,
. tramite Allenare il VO2max con le prove
quota della componente anaerobica alatta- il monitoraggio in diretta del .VO2 ha rile- intermittenti
cida che si aggira intorno a 30 ml/kg. Le vato che il soggetto con tale VO2max pro-
due quote anaerobiche sono distribuite su segue tranquillamente il suo test YoYo Ci siamo posti il problema, quindi, di come
tutto il test in quanto il rifornimento di endurance per almeno altri 3 step, pur utilizzare questo lavoro di ricerca in termini
ossigeno avviene ad ogni istante e si espri- pratici per l’allenamento. Si è tutti d’accor-
me in ml/min/kg, mentre il debito anaerobi- VO2 do nel considerare la metodica intermitten-
co viene considerato come quantità fissa FC te come un mezzo di allenamento della
6000 220
espressa in ml/kg. 210
potenza aerobica e, in Italia, un chiarissimo
5500
È quindi lecito supporre che la VAM non esempio dell’utilizzo di questa metodica
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5000 200
corrisponda alla velocità di esaurimento 190 con la duplice finalità tecnica e metabolica
4500
del test di Léger o di Yo-Yo endurance, e 180 è visibile nei programmi di allenamento del
4000
soprattutto . non si dovrebbe stimare il 170 nuoto proposti da molti anni dallo staff
3500
valore del VO2max dalla velocità di esauri- 160 della FIN, Saini, Castagnetti e Bonifazi
3000 150
mento, che sul piano metodologico risulta (Bonifazi 2004).
2500 140
evidentemente - ancora più errato. È altrettanto vero, inoltre, che tali concetti
2000 130
Utilizzando quindi tali assunti fisiologici, 8 10 12 14 16 metodologici vengono puntualmente uti-
vengono di seguito (tabella 5) ricalcolati i Velocità (km/h) lizzati per l’allenamento della potenza
riferimenti per l’allenamento. Figura 3 – aerobica negli sport di squadra.
Cosi facendo otteniamo .automaticamente
nell’apposita colonna il VO2/kg necessario
FOTO SCUOLA DELLO SPORT

per tale lavoro.


Tuttavia è possibile operare partendo da
diversi metodologici presupposti: per
esempio la prima scelta si effettua sull’in-
tensità dell’impegno del sistema aerobico
(ultima colonna).
Velocità Si seleziona una intensità metabolica di
finale 13 circa 35-36 ml/min/kg e, se si vuole lavo-
Leger km/h rare su azioni intense e veloci, si sceglierà 49
la prima soluzione cioè un percorso di 22
% della Velocità Durata Pausa Metri Spazio CE VO2
velocità (km/h) della fase (s) x in 5 s (J/m/kg) netto
m da coprire in 5 s effettuando 15 s di
finale attiva frazione (m) (ml/min/kig) lavoro (tre percorsi consecutivi a navetta)
Leger (s) (m) e recuperando per 30 s.
Se invece si vuole lavorare su intensità più
13,0 60 0 217 18,1 6,40 66,0 blande e maggiormente sulla durata della
85% 11,1 20 20 61 15,3 5,72 25,1 frazione si sceglierà un percorso di 20 m
90% 11,7 20 20 65 16,3 5,89 27,4
da percorrere in 6 s per cinque volte (30 s
di lavoro) con una pausa di 15 s.
95% 12,4 20 20 69 17,2 6,12 30,0
Se invece vogliamo lavorare ad una inten-
100% 13,0 20 20 72 18,1 6,40 33,0 sità più elevata, di 45-46 ml/min/kg, utiliz-
105% 13,7 20 20 76 19,0 6,74 36,5 zeremo la distanza di 20 m da percorrere in
110% 14,3 20 20 79 19,9 7,13 40,5 4 s per due volte (8 s di lavoro) con recupe-
115% 15,0 20 20 83 20,8 7,58 45,0 ro 25 s (se vogliamo privilegiare l’intervento
120% 15,6 20 20 87 21,7 8,09 50,1 muscolare intenso), altrimenti svolgiamo un
125% 16,3 20 20 90 22,6 8,66 55,8
lavoro su 21 m in 5 s per quattro volte (20 s
di lavoro) con recupero 20 s oppure un
130% 16,9 20 20 94 23,5 9,28 62,2
lavoro su 18 m in 5 s per otto volte (40 s di
135% 17,6 20 20 98 24,4 9,96 69,4 lavoro) con recupero 15 s.
Tabella 6 – In tutti e tre i casi sappiamo che avremo
lavorato ad un’intensità metabolica molto
simile. Se prendiamo
. ad esempio un cal-
Velocità Distanza Tempo per Durata totale VO2 richiesto ciatore con VO2max di 55 ml/min/kg, que-
(km/h) navetta (m) tratto (s) (min:s) teorico (ml/min/kg)
sto
. lavoro sarebbe all’incirca al 90% del
V O 2 max (escludendo. naturalmente la
9 x 15 s/30 s 15,84 22 5s 6 min 45 s 35,1 quota basale, il V O2max netto è di circa
9 x 20 s/20 s 13,88 19 5s 6 min 00 s 35,5 51-52 ml/min/kg).
7 x 36 s/18 s 11,40 19 6s 6 min 18 s 33,3 Riportiamo nella tabella 7 il dato speri-
mentale che abbiamo verificato su sei sog-
Tabella 7 – getti in rapporto alla proposta teorica ed il
riscontro pratico con il metabolimetro.
Abbiamo scelto di sviluppare tre allena-
CE VO2 VO2 totale VO2 (ml/min/kg) Lattato menti a parità di intensità metabolica con
(J/m/kg) richiesto (ml/min/kg) durante ultimi (mM/L)
(ml/min/kg) 3 min (steady state) le tre modalità.
Tramite il metabolimetro
. portatile abbiamo
9 x 15 s/30 s quindi
. misurato il V O2
in termini. assoluti
a 15,84 km/h 8,29 ± 0,17 35,1 34,8 ± 0,7 32,8 ± 1,5 4,4 ± 1,6 (VO2max), e successivamente il VO2 neces-
sario allo svolgimento della prova, . facendo
9 x 20 s/20 s
a 13,68 km/h 6,67 ± 0,15 35,5 36,2 ± 0,8 35,0 ± 0,7 3,1 ± 1,4
riferimento al valore medio del VO2 consu-
mato negli ultimi 3 min dell’esercizio.
7 x 36 s/18 s I risultati sono esposti nella tabella 8. Come
a 11,4 km/h 5,82 ± 0,15 35,2 35,7 ± 1,1 33,2 ± 1,4 2,5 ± 0,9 possiamo notare nella tabella 8, la richiesta
energetica totale è vicinissima a quella
Tabella 8 – richiesta,
. mentre nella fasi di steady state il
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VO2 appare lievemente sottostimato del 5-


Per facilitare il lavoro dei preparatori fisici, In pratica abbiamo immesso l’equazione che 6%. Questo significa che durante l’azione
abbiamo strutturato un foglio elettronico, regola il rapporto tra costo energetico e specifica il sistema aerobico produce il 5%
(tabella 6) molto semplice, che consente di velocità di corsa a navetta su 20 metri. d’energia in meno del previsto perché, evi-
individuare a che intensità stiamo allenando Selezionando dapprima a quale intensità si dentemente la richiesta di energia viene sod-
il nostro metabolismo aerobico mentre svi- intende lavorare rispetto alla velocità massi- disfatta dalla componente anaerobica e in
luppiamo una serie di navette intermittenti ma raggiunta nel test di Léger (o YO-YO particolar modo da quella alattacida. Quindi
su una distanza intorno ai 20 metri. endurance test), viene immessa successiva- nella tabella sarà opportuno considerare
Il prospetto è stato elaborato, evidentemen- mente la modalità di lavoro e di recupero, questa
. parziale riduzione di intervento del
te, con i dati ricavati dalla ricerca precedente. ad esempio 30 s lavoro e 20 s pausa. VO2 durante il lavoro intermittente.
È consigliabile invece proporre un test
Numero soggetti Età Altezza Peso VO2 max CE a 10,29 km/h submassimale di natura intermittente, del
(maschi) (anni) (cm) (kg) (ml/min/kg) in linea (J/m/kg)
tipo 20 s di lavoro e 20 s di pausa su 12
ripetizioni (circa 8 min di lavoro totale)
96 23 ± 3 179 ± 7 75 ± 5 56 ± 8 4,43 ± 0,26 alla velocità raggiunta nel test a navetta a
carichi crescenti (per valutare l’impegno
Tabella 9 – metabolico ed anche per verificare la
distanza da coprire in 5 s vedi la tabella
interattiva) e verificare quindi se i giocato-
Percorso di corsa 10,29 km/h (lavoro 12 km/h (lavoro 14,4 km/h (lavoro ri riescono a mantenere la velocità per
50 a navetta di 10 m continuo x 4 min) intermittente 18 s/18 s intermittente) tutte le ripetizioni, verificando se possibile
x 8 ripetizioni) 10/25 s x 8 ripetizioni la % di Fcmax che si raggiunge.
Di notevole aiuto può risultare, inoltre,
CE (J/m/kg) 6,70 ± 0,16 9,02 ± 0,53 14,01 ± 0,76 potere effettuare un prelievo ematico per
la determinazione del lattato prodotto e
VO2 (ml/min/kg) 54 ± 10 43 ± 20 49,00 ± 30 del rendimento metabolico.
Lattato (mM/l) 7,3 ± 30 6,2 ± 2,20 7,80 ± 1,30 Dopo qualche settimana, quindi, ripetere-
mo il controllo (in un normale allenamen-
VO2 steady state 51 ± 20 42 ± 20 44,00 ± 1 to) senza che i giocatori si accorgano di
(ml/min/kg) eseguire un test, se non per la presenza di
un cardiofrequenzimetro.
Tabella 10 – Naturalmente se l’allenamento è stato ben
CE 10 m pianificato la FC diminuirà e ciò aiuterà a
La distanza dell’allenamento 20
CE 20 m capire il livello di miglioramento, natural-
a navetta mente, se il protocollo valutativo utilizzato
18
rimane inalterato.
16
CE (J/m/kg)

Un altro aspetto importante nell’allena- Un'altra prova che risulta a nostro avviso
14
mento a navetta è la distanza scelta. utile riguarda un test a velocità standard,
Abbiamo ripetuto, perciò, lo stesso lavoro 12 senza l’effettuazione della prova massimale.
precedente misurando con il metabolimetro 10 Infatti, ad esempio nella . pallacanestro
diverse prove a velocità diverse, in modo da 8 sappiamo che un valore di VO2/kg di 55-60
poter avere anche per una distanza di 10 m 6 ml/min/kg è già sufficiente per un gioca-
una curva che ci descrivesse il costo energe- 4 tore esterno (play guardia ala).
8 10 12 14 16 18
tico a diverse velocità e, quindi, successiva- Velocità (km/h) Il test sarà il seguente: sempre utilizzando
mente abbiamo realizzata una stima dell’im- CE navetta 10 m =
il lavoro 20 s/20 s protratto per esempio
pegno metabolico con diversi modelli di = 0,27 velocità navetta 10 m2 – per 6-7 min, si identificherà nella apposita
allenamento. – 5,12 velocità navetta 10 m + 31,16 tabella una velocità adeguata
. per raggiun-
I soggetti di questo studio anche in questo Figura 4 – Corsa continua ed intermittente su gere questo valore di VO2. Nel caso specifi-
caso sono studenti di Scienze motorie percorsi di 10 m a navetta. co possiamo identificare una velocità di 16
mediamente allenati. Questi sono i loro dati km/h da sviluppare su un percorso di 22
di riferimento (tabella 9, media ± deviazione Cosa fare? metri in 5 s per 4 volte prima della pausa
standard): di 20 s. In questo caso otteniamo una
Abbiamo rilevato il costo energetico, della Naturalmente il buon senso deve farci richiesta energetica pari a 54 ml/min/kg
corsa a navetta su tre velocità corrisponden- ragionare. Secondo la nostra idea, è oppor- che corrisponde a circa 58 ml/min/kg lordi.
ti a 10,29-12,00-14,40 km/h, il primo con tuno continuare ad utilizzare il test di Sappiamo anche che, durante la prova, il
metodica continua, gli altri ovviamente con Léger o lo Yo-Yo endurance test, almeno giocatore non raggiungerà questo valore,
metodica intermittente. per i giovani atleti dato l’impegno massi- ma una quota inferiore di circa il 5%.
Facciamo presente che la velocità di 14,4 male che consente il totale esaurimento. Quindi, se lo misuriamo con il metaboli-
km/h era già molto elevata. Ciò viene testimoniato dal raggiungimento metro troveremo 55-56 ml/min/kg (lordi)
Oltre al costo
. energetico sono .stati rilevati in tutti i test dalla FCmax o comunque di con l’opportuna correzione del 5%. A que-
anche il VO2max, il lattato, il VO2max allo valori approssimativamente di 3-4 battiti sto punto se il giocatore riesce a mante-
steady state. I risultati sono riportati nella inferiori ad essa. nere tale intensità per tutte e dieci le ripe-
tabella 10. Al contrario per i giocatori adulti tale test tizioni (lavoro totale 6min40s) sappiamo
In pratica si può notare che già correndo potrebbe essere utile solo la prima volta che,. come minimo, possiede questo valore
per 4 minuti a 10,29 km/h su un percorso durante la preparazione estiva, in quanto di V O2max e soprattutto la capacità di
a navetta di 10 metri, i soggetti raggiun- spesso al retest ci si accorge che la FCmax mantenerlo per questa durata. E anche se
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.
gevano . valori di VO2/kg molto prossimi al raggiunta è nettamente inferiore al primo avesse 65 ml/min/kg non saremmo certa-
loro VO2max, con una discreta produzione test, inficiando quindi la validità del con- mente preoccupati per il suo livello di fit-
di acido lattico. trollo. In tal caso prendiamo il valore di ness aerobica. Se invece non riuscisse a
Da questi dati quindi ricaviamo l’equazio- riferimento solo per determinare la FCmax sostenere queste ripetizioni si prenderà
ne (figura 4) che mette in rapporto per (primo test). nota a quale ripetizione si è fermato e lo
questa distanza, la velocità ed il costo Assolutamente da non . considerare invece confronteremo più avanti dopo alcune
energetico. Tale equazione verrà inserita in la valutazione del VO2max, per i motivi ai settimane di allenamento.
un altro foglio elettronico dove potremo quali abbiamo fatto ampiamente cenno in Al fine di sostenere le nostre ipotesi con
modulare il lavoro intermittente. precedenza. prove sperimentali abbiamo effettuato su
VO2max VO2 scelto per VO2 durante Lattato % FCmax %VO2max %VO2max Numero di step
(ml/min/kg) l’esercizio l’esercizio (mM/l) dal 3 min durante scelto per completati a
(ml/min/kg) (ml/min/kg) l’esercizio l’esercizio 16 kmh 20 s/20 s

A 59 53,0 46,6 8,3 93% 79% 90% 10


B 70 54,8 51,5 7,0 91% 74% 78% 10
C 53 55,3 46,4 10,6 97% 88% 104% 7
D 52 50,0 46,4 7,1 95% 89% 96% 6
E 52 56,1 46,8 9,7 96% 90% 108% 6 51
F 48 50,3 42,4 8,8 96% 88% 105% 4

Tabella 11 –

sei giocatori di pallacanestro di medio dere una potenza che sviluppi circa 60 I giocatori hanno eseguito il seguente
livello,
. un test con controllo diretto del ml/min/kg, che nel nostro caso corrisponde test-allenamento:
VO2 mediante metabolimetro portatile per (come è facilmente ricavabile dal foglio 12 ripetizioni di 4 x 22 metri in 5 s (velo-
verificare il comportamento dei parametri elettronico) a una navetta da 23 metri. cità media 15,85 km/h), quindi 20 s di
metabolici. È interessante notare che i due soggetti lavoro e 20 s di pausa (dalla tabella 6 si
Le procedure del test davano modo ai sog- che sviluppano una .potenza metabolica ricava che la potenza metabolica richiesta
getti di continuare le ripetizioni fino a più elevata del loro VO2max, sono anche era di 52 ml/min/kg, quindi nell’esercizio si
quando riuscivano a mantenere l’intensità quelli che producono più acido lattico. raggiungevano circa 47 ml/min/kg).
richiesta (senza cali di velocità), mentre si Anche la % FCmax sembra fornire buone Durante l’esecuzione del test gli allenatori
annotava il tempo di percorrenza. Nella indicazioni.
. I due soggetti che presentano erano posti sulle righe del cambio di senso,
tabella 10 sono indicati gli step completati un VO2max elevato raggiungono il 91-93% per evitare accorciamenti che avrebbero
in tempo utile e dopo quanti step ciascun contro oltre il 95% degli altri che, inoltre, inficiato la qualità del test. Una videocame-
giocatore si è fermato (tabella 11). sono costretti a fermarsi prima. ra era collocata in modo tale da poter
In pratica notiamo che a questa intensità, Un ultima prova sperimentale longitudinale osservare il comportamento dei giocatori
durante l’esecuzione della prova i soggetti che abbiamo eseguito per verificare se la ed i loro ritardi visualizzati da birilli posti a
(escluso
. F che si ferma a un livello di nostra proposta avesse senso pratico riguar- distanza di 2 metri uno dall’altro.
VO2max. molto basso) raggiungono un valo- da quattordici giocatori di una squadra gio- Durante la prova veniva registrata anche
re di VO2 durante l’esercizio di poco inferio- vanile di pallacanestro di livello nazionale, la FC tramite Polar Team System, valutan-
re al 90% della richiesta: ciò significa che che, in preparazione a un Campionato euro- do la media dal 3° min fino alla fine dell’e-
nei calcoli alla richiesta energetica dell’eser- peo di categoria, si è sottoposta ad un test sercizio. Nessun giocatore ha mostrato
cizio si deve aggiungere un 10-12%. In. pra- di allenamento, dopo aver svolto in entrata ritardi durante l’esecuzione di questo test.
tica quando vogliamo stimolare un VO2 di il test di Léger, eseguito per determinare la Dopo 6 min di recupero svolto attraverso
circa 55 ml/min/kg netti dobbiamo richie- loro FCmax. azioni di tiro in leggero movimento (FC

Velocità FCmax FC FC Ritardo FC FC Ritardo Differenza Differenza


test Léger 10x4x22 8x6x19,5 19,5 (m) 10x4x22 8x6x19,5 19,5 1-2° test 1-2° test
(km/h) 1° test 1° test 1° test 2° test 2° test 2° test 22 m 19 m

A 12,74 192 183 186 27 182 182 40 -1 -4


B 12,62 191 180 180 39 175 177 22 -5 -3
C 13,28 200 186 188 182 184 -4 -4
D 13,66 192 172 174 169 172 -3 -2
E 12,74 200 188 192 40 175 179 4 -13 -13
F 12,70 200 187 192 182 186 -5 -6
G 14,50 201 176 179 175 178 -1 -1
H 13,44 205 184 191 179 184 -5 -7
I 13,40 199 183 188 174 178 -9 -10
L 12,90 202 189 191 182 185 -7 -6
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

M 12,66 193 185 182 42 175 180 2 -10 -2


N 13,30 200 185 189 176 180 -9 -9
O 12,62 189 178 180 15 175 178 -3 -2

Media 13,12 197,2 182,8 185,8 32,6 177 180,2 2 -5,8 -5,3
DS 0,55 5,1 5 5,9 11,4 4,1 3,9 17 3,6 3,6

Tabella 12 –
media 75%-80% della FCmax) i giocatori ricordiamo rappresentano la componente
affrontavano un'altra prova del tipo 10 x 6 energetica di pronto impiego, atta ad ero-
volte 19,5 metri in 5 s (velocità media gare potenze elevate) con continuità rap-
14,05 km/h), quindi 30 s di lavoro e pausa presenta sicuramente una forma diversa
15 s (la potenza metabolica richiesta, di lavoro aerobico, che si deve potenziare
quindi, era sempre di 52 ml/min/kg). In per risintetizzare CP e ciò, quindi, verosi-
questo caso cinque giocatori hanno accu- milmente aumenterà gli enzimi a ciò pre-
mulato un ritardo oscillante tra i 15 e i 42 posti, la loro potenza biologica e probabil-
m totali nelle ripetizioni. Per inciso ciò mente determinerà anche un aumento del
mostra come anche solo l’aumento della CP muscolare totale.
52 durata della fase attiva provochi qualche Tutto ciò deve avvenire facendo intervenire
problema in più. Un aspetto che stiamo in misura non elevata il meccanismo latta-
studiando per la determinazione delle cido (intorno a 2-8 mM), per evitare di
durate nei lavori intermittenti di tutte le sconfinare al di là certi livelli metabolici che
specialità negli sport di mezzofondo. non interessano prestazioni come quelle
Questi cinque giocatori sono stati sottopo- degli sport di squadra. Da ricordare che già
sti ad un lavoro supplementare intermit- Bosco (Bosco 1991) nella sua proposta di
tente generale, mentre per gli altri è stato lavoro per il condizionamento aerobico
sviluppato un lavoro metabolico speciale denominata CCVV, cioè corsa con variazio-
durante l’allenamento di pallacanestro ne di velocità (serie di sprint di pochi
verificato attraverso il controllo della FC secondi seguiti da corse a velocità di recu-
durante la seduta tecnica. pero ideale: 70-80% della FCmax con un
Dopo circa venticinque giorni abbiamo ripe- rapporto sprint:recupero di 1:10-15) faceva
tuto il test-allenamento, trovando che solo riferimento al fatto che il sistema aerobico
un giocatore su cinque di quelli in ritardo si potenzia specificamente negli sport di
peggiorava, mentre negli altri quattro il squadra facendolo lavorare indirettamente
ritardo si abbassava drasticamente. Tutto il a ripristinare le scorte di CP e nel contempo
gruppo mostrava una diminuzione della FC a metabolizzare il lattato prodotto e diffuso
media di circa 10 batt/ min. I risultati sono dalle fibre muscolari FTF ad elevata attività
visualizzati nella tabella 12. glicolitica (durante la fase attiva dell’allena-
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
mento) nelle fibre a contrazione lenta STF
Conclusioni (durante il recupero).

Alla fine di questa prima fase dello studio, tervento di esercizi di corsa più brevi ese- Note
possiamo essere certi che il metodo inter- guiti ad intensità prossime al massimo.
mittente rappresenta la forma primaria di Per poter modulare l’allenamento intermit- (1)
Il valore di 42,48 /mlO
. 2/min/kg si ricava da
allenamento per i giochi sportivi e che la tente, le sue distanze ed i recuperi abbiamo 3,19 l/min che è il VO2 dei soggetti dell’espe-
sua opportuna modulazione, sia attraverso elaborato quindi la relativa tabella interatti- rimento, diviso per il loro peso medio di 75,1.
corse in linea sia attraverso corse a navet- va che tiene conto dei riferimenti fisiologici
ta, e la modulazione della durata della fase e metodologici.
attiva e del relativo recupero e dell’inten- È anche vero comunque che questi sistemi La bibliografia del presente articolo può essere
sità, può costituire da sola una grande ric- di allenamento presentano un certo grado consultata e scaricata dal sito www.calzetti-
chezza di metodi di lavoro diversificati di monotonia e dopo un po’ risultano mariucci.it
nella varie fasi della preparazione degli molto noiosi per i giocatori.
Gli Autori mettono a disposizione sul sito del
atleti degli sport di squadra. È stato dimostrato (ad esempio Castagna, Corso di laurea in Scienze motorie della Facoltà
Distanze più lunghe rettilinee possono D’Ottavio 2005) che la FC tende ad essere un di Medicina dell’Università di Tor Vergata di
essere utilizzata nelle prime fasi di allena- buon alleato dell’allenatore ed è in grado di Roma, una tabella elettronica che ognuno può
mento, mentre l’uso di distanze più brevi fornire indicazioni attendibili. Appare per- utilizzare per costruire il proprio programma sia
con variazioni di senso permette contem- tanto logico ricorrere anche a metodi dove di valutazione che di allenamento. L’indirizzo del
poraneamente un maggior impegno sia presente la palla e permettere al giocato- sito è www.scienzemotorie.uniroma2.it
muscolare. re di effettuare azioni ad alta intensità in Gli Autori: prof. R. Colli, Vice-coordinatore scientifi-
In tal senso non si capisce l’utilità dei cosid- forma specifica. co del Laboratorio “Carmelo Bosco”, Facoltà di
detti lavori intermittenti di forza dove i sog- Se ciò non dovesse accadere si dovranno Medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze
getti prima corrono in linea, poi, per com- modificare i parametri dell’esercitazione motorie, Università di Roma Tor Vergata; prof. A.
pensare la mancanza di cambi di senso, si affinché il giocatore possa lavorare ad una Buglione, Laboratorio “Carmelo Bosco”, Facoltà di
fermano e cominciano a sollevare pesi. È intensità pari ad almeno il 90% della sua Medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze
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motorie, Università di Roma Tor Vergata; Elisabetta


ipotizzabile, secondo noi, operare invece su FCmax. I metodi intermittenti generali Introini, responsabile Settore maratona, Federazione
opportune accelerazioni e decelerazioni ad risultano comunque essere strumenti otti- Italiana Canoa Kayak; prof. S. D’Ottavio,
alta intensità su brevi distanze per ottenere mi per il controllo delle variazioni dovute Coordinatore Scientifico Area tecnico sportiva,
effetti anche migliori in termini sia musco- all’allenamento, ed i test da noi proposti Teoria e metodologia dell’allenamento, Facoltà di
lari sia coordinativi e conseguentemente sembrano indicare una strada più medicina e chirurgia, Corso di laurea in Scienze
. semplice motorie, Università di Roma Tor Vergata,
più vicini e specifici al modello di prestazio- per identificare sia il livello del VO2max, ma
Responsabile area tecnica Settore giovanile e scuo-
ne degli sport di squadra. anche e, soprattutto, le variazioni che la, Federazione italiana gioco calcio.
La fase più specifica (periodo avanzato di intervengono con l’allenamento. Allenare a Indirizzo degli Autori: Laboratorio "CARMELO
preparazione e di gara) prevede quindi l’in- “svuotare e riempire” i serbatoi di CP (che BOSCO", Via Columbia s.n.c., 00133 Roma.
PSICOLOGIA

Nicoletta Tocci, Patrizia Scibinetti, Istituto universitario di Scienze motorie, Roma

Essere creativi è utile


Indicazioni metodologiche per lo sviluppo della creatività motoria 53

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

La maggior parte delle metodologie di sviluppo della necessariamente, dai risultati degli studi sul pensiero, per
creatività riguardano l’incremento di questa capacità poi confrontare queste acquisizioni con le linee di ricerca
nel dominio del pensiero, mentre gli studi teorici e perseguite nell’ambito delle attività motorie. Sulla base
sperimentali sulla creatività motoria, sulle metodologie di questo confronto, sono proposte alcune linee guida utili
d’incremento e sulla valutazione sembrano esigui. alla progettazione e all’applicazione di una metodologia
Per questo motivo, l’analisi degli Autori parte, per l’incremento della creatività motoria.
Quali dimensioni considerare Dalla creatività in generale un modo o nell’altro, in un ambiente che
per sviluppare la creatività: ai micro-domini: supporta questo comportamento. Infatti, la
l’approccio dei sistemi l’Amusement Park Theoretical motivazione e l’ambiente stimolando un
incremento della produttività, potrebbero
Studi recenti sulla creatività (Csikszen- In questa direzione, uno dei modelli più consentire una maggiore produttività crea-
tmihalyi 1996; Rathunde 1999) partendo recenti è l’Amusement Park Theoretical tiva. Ad un livello successivo del modello
dalla natura multifattoriale del comporta- (APT) elaborato da Baer e Kaufman (2005). queste dimensioni saranno trattate in
mento creativo, lo hanno indagato secondo modo più specifico rispetto al dominio.
l’approccio dei sistemi individuando le

Requisiti iniziali
dimensioni sulle quali operare. Intelligenza Le aree tematiche generali: stabilito che
54 In questo tipo di studi, la creatività è vista una persona ha i livelli richiesti d’intelli-
Motivazione
come un sistema composto da tre elementi: genza e di motivazione ed opera in un
ambiente appropriato, è necessario consi-
il dominio: rappresentato da una discipli- Ambiente derare l’area tematica generale in cui è
na, un’area di conoscenza e di contenuti, impegnata, per valutare se possiede le abi-
di studi, di abilità, di tecniche, di simboli e lità necessarie e i tratti associati con la
forme, regole e procedure, riconosciuto creatività in quell’ambito.
Relazioni interpersonali
all’interno di una cultura; Risoluzione problemi personali
Baer, Kaufman (2005) hanno individuato,
Aree tematiche generali

Comunicazione tramite l’analisi fattoriale, tre aree temati-


il campo: che consiste nelle persone coin- Scrittura che generali all’interno delle quali ricado-
volte nel ruolo di esperti ed autorità, che no nove domini. L’appartenenza di un
selezionano i contenuti che possono esse- dominio ad una determinata area discri-
Hands on: arte, manipolazione
re considerati nuovi e quindi, meritevoli di di materiali, dominio motorio
mina le abilità necessarie per la sua appli-
essere preservati all’interno del dominio; cazione.
Le tre aree sono:
Matematica e scienze
l’individuo: con un particolare tipo di back-
ground, d’esperienze, di percorso formativo, • l’area che riguarda la creatività nell’em-
di abilità e di personalità, che dopo aver patia e nella comunicazione (domini
Domini

sviluppato le competenze appropriate del Attività motorie delle relazioni interpersonali, della comu-
dominio potrebbe produrre un qualche tipo nicazione, della risoluzione dei problemi
di trasformazione in esso. personali e della scrittura);
Microdomini

• l’area che riguarda la creatività nella


Le proprietà che emergono da un sistema, in Discipline delle attività motorie manipolazione concreta di materiali,
questo caso la creatività, dipendono dall’in- definita HANDS ON (domini dell’arte in
terazione tra le componenti, ossia dalle generale, delle arti manuali e delle atti-
interazioni tra le persone, i campi e i domini, Figura 1 – L’Amusement Park Theoretical vità motorie);
per cui ognuno influenza l’altro e ne è di (Baer, Kaufman 2005). • l’area che riguarda la creatività nella
seguito influenzato. Di conseguenza, è priva matematica e nelle scienze.
di senso la ricerca su un fenomeno come la
creatività condotta su elementi isolati del Questo modello, di tipo gerarchico, parte da Il dominio: all’interno di ogni area temati-
sistema, ad esempio separando la persona un primo livello (requisiti iniziali) dove si ca generale troviamo diversi domini della
dal suo contesto socioculturale. considerano gli elementi più generali della creatività, ognuno con il proprio profilo
Porre l’accento sul fatto che la creatività creatività al di là della forma che questa specifico, che condividono alcune dimen-
dipende dalla combinazione particolare di può assumere, per poi scendere progressi- sioni mentre differiscono profondamente
diversi fattori (cognitivi, affettivi, motiva- vamente, nei livelli successivi, verso un’im- su altre (Kaufman 2002a, 2002b, 2003, in
zionali e contestuali) che operano simulta- postazione sempre più specifica che riguar- Baer, Kaufman 2005).
neamente, implica che una metodologia da i domini ed i micro-domini. Analizziamo A questo livello del modello APT è molto
efficace per il suo sviluppo deve necessa- brevemente i vari livelli di questo modello. importante stabilire il profilo di alcune
riamente comprenderli tutti. Ad esempio, dimensioni in riferimento ai singoli domini.
un limite evidenziato dalla ricerca è che la Il livello dei requisiti iniziali: i requisiti Rispetto alla motivazione, la ricerca sug-
creatività è stata concepita essenzialmen- iniziali sono le abilità necessarie per ogni gerisce che un comportamento creativo, in
te come un fenomeno legato al pensiero, tipo di produzione creativa, indipendente- genere, prevede una motivazione di tipo
in particolare al pensiero divergente1. Di mente dal dominio. Riguardano aspetti intrinseco. Questa affermazione mostra
conseguenza, le diverse tecniche d’incre- quali l’intelligenza, la motivazione e un dei limiti quando entriamo nello specifico
mento, spesso si sono limitate solo a que- ambiente appropriato. È necessario pun- dei domini (Baer, Kaufman 2005). Infatti,
sta componente del comportamento crea- tualizzare, che sebbene tutti questi requi- sembra che se per alcune attività, come ad
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

tivo, aprendo un serrato dibattito sulla siti iniziali siano necessari per la creatività esempio quella poetica, la motivazione
loro reale efficacia (Cropley 1999; Plucker, in generale, il grado specifico d’ognuno intrinseca sia fondamentale, per altre, ad
Runco 1999). varia nei diversi domini. esempio quella giornalistica, sembra più
Un modo per superare questi limiti potrebbe Inoltre, in questo primo livello, le dimensio- importante quella estrinseca.
essere quello di formulare un modello, che ni della motivazione e delle caratteristiche Per quanto riguarda i tratti di personalità, gli
considerando tutti gli elementi del fenome- dell’ambiente, sono prese in considerazione studi non solo hanno cercato di individuare
no, potrebbe fornire una guida per la strut- in modo molto generale. Semplicemente quelli legati al comportamento creativo in
turazione dei programmi d’incremento della come la necessità di essere motivati a fare genere, ma hanno anche mostrato che alcu-
creatività. qualsiasi cosa, per una qualsiasi ragione, in ni tratti potrebbero essere importanti in
alcuni domini e non in altri. Ad esempio, intesa come il “saper scegliere le azioni più la correlazione tra le varie capacità moto-
sebbene l’apertura alle esperienze sia in adatte alle necessità del momento, nel rie è bassa, quindi, la prestazione può
qualche modo importante per i matematici, minor tempo possibile e con la migliore essere spiegata solo considerando l’inter-
diventa essenziale per gli artisti (Feist 1999, dinamica di esecuzione” (Andolfi et al. vento di molteplici fattori (Schimdt 2000).
in Baer, Kaufman 2005). 2003). Secondo Gardner (1983) l’intelligen- Da qui, gli studi volti ad individuare le sin-
A livello del dominio, l’ambiente è esami- za cinestetico corporea è la capacità di gole capacità motorie e i fattori che con-
nato per l’indirizzo che può dare verso un usare il proprio corpo in modi molto diffe- corrono alla capacità di prestazione, gli
particolare dominio e non in altri, consi- renziati e abili, per fini espressivi oltre che studi sulle procedure di programmazione,
derando inoltre, che alcuni atti creativi concreti. Inoltre, è la capacità di lavorare controllo e apprendimento delle abilità di
richiedono un particolare sfondo creativo. abilmente con oggetti, tanto quelli che movimento e sui fattori in grado d’in-
Invece rispetto alle opportunità, la dispo- implicano movimenti fini delle mani quanto fluenzare sia l’apprendimento sia l’esecu- 55
nibilità di risorse (economiche, strumenti,
materiali) viene considerato il fattore che
influenza l’accesso alla conoscenza del
dominio.
Infine, la conoscenza che gioca un ruolo
molto importante a livello dei domini.
Infatti, al di là delle aree tematiche generali,
che raggruppano i domini secondo delle
dimensioni e delle abilità comuni, ogni
dominio ha un proprio sistema di cono-
scenze scarsamente sovrapponibile con
quello di un’altro.

I micro-domini: sebbene ci siano molti


aspetti in comune tra tutti i compiti che
fanno parte di un dominio, ci sono anche
grandi differenze che suggeriscono che le
abilità creative sviluppate in un dominio,
non solo non si possono trasferire in altri,
ma non è possibile utilizzarle per compiti
differenti pur nello stesso dominio (Baer
1993, 1998; Nickerson 1999; Weisberg
1999; Lubart, Guignard 2004, in Baer,
Kaufman 2005). Il Fosbury Flop: un esempio storico di creatività motoria.

Questo modello teorico consente di tra- quelli più globali che interessano tutto il zione motoria, secondo approcci diversi.
sformare gli studi sulla creatività in gene- corpo. Sulla base del modello dell’intelletto Sarebbe auspicabile sviluppare questi temi
rale in ricerche che riguardano la creati- di Guilford (1967), Antonelli e Salvini (1978) di ricerca nell’ambito della creatività
vità nei singoli domini e i relativi micro- hanno suggerito una rappresentazione del- motoria e realizzare degli studi sulle rela-
domini, con immediate ricadute sulla for- l’atto intelligente dell’atleta, inteso come zioni tra intelligenza motoria e creatività
mulazione dei programmi formativi e sui “espressione fisica dell’intelligenza” (Cratty motoria.
metodi di valutazione. Le implicazioni, che 1972, in Antonelli, Salvini, 1978). L’atto Rispetto alle aree tematiche generali Baer,
di seguito abbiamo cercato di tracciare, motorio intelligente ha un contenuto com- Kaufman (2005) hanno inserito il dominio
mostrano dove, per ogni livello del model- portamentale, che a livello delle operazioni motorio nell’area definita HANDS ON, atti-
lo, è possibile indirizzare la ricerca nel prevede la comprensione e valutazione nente allo sviluppo della creatività nella
dominio motorio. della situazione, la rievocazione degli sche- manipolazione concreta di materiali. A tale
mi motori, l’utilizzo di questi comporta- proposito, sono interessanti i risultati di
Le implicazioni del modello APT menti (produzione convergente) o la crea- uno studio simile condotto su dei liceali
per lo studio della creatività zione di nuovi (produzione divergente) in turchi, in cui l’analisi fattoriale evidenzia
motoria modo da risolvere determinati problemi. A che la creatività motoria non rientra signi-
livello del prodotto il modo di organizzare ficativamente in nessuna area tematica. Ciò
Rispetto al modello dell’APT, al livello dei le informazioni riflette l’abilità intellettiva potrebbe significare che non sono state
requisiti iniziali, Baer e Kaufman (2005) del soggetto in relazione alla complessità ancora individuate in modo esauriente le
introducono la dimensione dell’intelligen- dei problemi di una data disciplina. aree tematiche in cui può esprimersi la
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za come uno dei fattori di base per la pro- Rispetto allo studio delle capacità e abilità creatività propria di diversi domini (Oral et
duzione creativa. specifiche alla base di questa intelligenza, al. 2004, in Baer, Kaufman 2005).
Nell’area motoria, l’obiettivo delle prime in modo simile a quanto è avvenuto nelle Scendendo nello specifico dei domini,
ricerche su questo argomento, era verifica- ricerche sull’intelligenza, anche nel domi- Baer, Kaufman (2005) ritengono che le
re l’influenza delle attività motorie sull’in- nio motorio si è cercato un fattore “g” dimensioni della motivazione, dei tratti di
telligenza (Antonelli, Salvini 1978) senza motorio, ossia una capacità motoria gene- personalità, dell’ambiente e della cono-
prevedere l’esistenza di un dominio auto- rale alla base di tutti i movimenti e di scenza siano particolarmente attinenti al
nomo. tutte le discipline (Aglioti, Facchini 2002). I tipo di produzione creativa. Vediamo bre-
Attualmente, gli studi hanno identificato risultati degli studi volti ad individuare il vemente le dimensioni della motivazione,
un ambito proprio dell’intelligenza motoria fattore “g” motorio, hanno mostrato che della personalità e della conoscenza.
Nel dominio delle attività motorie, sono tono all’individuo di risolvere in modo inu- rie sono rappresentati dalle singole discipli-
state formulate varie teorie sulle motivazio- suale un determinato problema motorio. I ne, ognuna caratterizzata da un particolare
ni specifiche alla pratica sportiva ed è stata presupposti di questa capacità sono il prin- contesto e da un proprio corredo di capa-
formulata la seguente classificazione: cipio dell’anticipazione, la rappresentazione cità e abilità percettivo-motorie e procedu-
mentale del movimento, la memoria moto- rali, che rende complesso il trasferimento di
• fattori primari alla base della motiva- ria e le esperienze di movimento accumula- conoscenze dall’una all’altra. Ad esempio,
zione: rappresentati dal gioco e dall’ago- te. Meinel ritiene inoltre che una spiccata nella pratica sportiva esiste un fenomeno
nismo; fantasia motoria preveda un livello di capa- definito “asimmetria del trasferimento” che
• fattori secondari alla base della moti- cità coordinative molto elevato. rende svantaggioso utilizzare una cono-
vazione: rappresentati dai fattori psico- A partire dal decennio precedente, alcuni scenza acquisita all’interno di un contesto
56 biologici (es. omeostatici), psicologici (es. autori (Wyrick 1968; Sherrill et al. 1979; leggermente differente, rispetto a quello in
affettivi), socio-culturali (per esempio, Bertsch 1983) hanno posto le basi per uno cui si opera (Aglioti, Facchini 2002). Inoltre,
autorealizzazione e affiliazione) e psico- studio scientifico della creatività motoria, a differenza di quanto si potrebbe ipotizza-
patologici (es. sentimento d’inferiorità) prendendo spunto dalle ricerche sul pen- re non è detto che tra attività affini il tra-
(Antonelli, Salvini 1978). siero creativo. sferimento sia maggiore e comunque posi-
Partendo dagli studi di Guilford (1967), la tivo. La pratica di attività affini è spesso
Anche in questo dominio, se esiste nelle creatività motoria è stata definita come: sconsigliata in quanto, data la somiglianza,
persone un orientamento motivazionale "le combinazioni delle percezioni dentro l’atleta potrebbe trasferire dall’una all’altra
dominante (intrinseco o estrinseco), que- nuovi schemi motori che permettono la movimenti inadatti (Aglioti, Facchini 2002).
sto si potrebbe modificare all’interno di soluzione di problemi prestabiliti o l'e- Infine, mentre la ricerca sul transfer fra
situazioni specifiche (Caprara, Pastorelli spressione di un'idea o di un'emozione movimenti simili (transfer ravvicinato) ha
2002). Probabilmente, anche nel dominio attraverso il corpo umano…" in modo da prodotto risultati con chiare ricadute appli-
motorio il tipo di motivazione e le relazio- produrre risposte varie ed originali agli sti- cative, il transfer fra movimenti diversi
ni tra quella intrinseca e quella estrinseca moli (Wyrick 1968). (transfer distanziati), che è più pertinente
andrebbero indagate maggiormente in Individuando altri approcci allo studio del riguardo alla creatività motoria, ha fatto
funzione non solo delle caratteristiche pensiero creativo: "...la creatività motoria si scarsi progressi in un centennio di ricerca
individuali, ma anche in funzione del tipo presenta come un insieme di comporta- (Barnett, Ceci 2002).
d’impegno (agonistico, nel tempo libero menti che comprendono la fluidità, la fles-
ecc.) e della disciplina. sibilità, originalità ed elaborazione, così La didattica della soluzione
Gli studi sulla personalità in ambito sportivo come aspetti emotivi tra cui la capacità di dei problemi motori
si sono incentrati sulle dimensioni di perso- affrontare rischi, la curiosità, l'immagina-
nalità più correlate con la prestazione di suc- zione ed il coraggio..." (Sherrill et al. 1979). Per comprendere come intervenire per svi-
cesso, sulle differenze tra praticanti e seden- Sulla stessa linea è la definizione di Bertsch luppare la creatività motoria, è importante
tari e sui differenti profili in funzione della (1983) il quale sostiene che la creatività definire per quale tipo di compiti questa
disciplina motoria (Antonelli, Salvini 1978). motoria è: "la capacità di un soggetto di capacità risulta necessaria. Gli studi di psi-
Negli ultimi anni, gli studi sul ruolo dei fat- generare comportamenti motori caratteriz- cologia cognitiva, infatti, hanno individua-
tori della personalità hanno subito un forte zati dalla fluidità, dalla flessibilità e dall'ori- to che sono le caratteristiche strutturali
declino, a favore delle ricerche sull’influenza ginalità". del compito da risolvere l’elemento che
delle differenze individuali in particolari con- Nel precedente articolo pubblicato su que- discrimina le abilità ed il tipo di processo
testi di prestazione e su quelle attitudini per- sta rivista (Tocci, Scibinetti 2003), abbiamo di soluzione più efficace per raggiungere
sonali (ad esempio, ansia di competizione, accennato ad alcuni studi sulla creatività l’obiettivo (Sternberg 1996).
self-confidence) in grado d’influenzare il motoria in relazione all’età, al genere, ai È stata, quindi, proposta una classificazio-
rendimento sportivo (Caprara, Pastorelli tratti di personalità e al contesto. Ulteriori ne che distingue in:
2002). studi hanno indagato le relazioni tra crea-
La conoscenza nel dominio motorio, ossia tività motoria, capacità e abilità motorie, • compiti ben strutturati, caratterizzati
l’individuazione dei contenuti propri del livello di prestazione e livello d’esperienza da uno stato iniziale ed un obiettivo
dominio motorio di cui è necessaria l’acqui- motoria (Stroup, Pielstick, 1965; Philips chiari, che in genere prevedono un unico
sizione, è sviluppata nell’ambito dell’intelli- 1969); la formulazione di strumenti di processo di soluzione ed un’unica rispo-
genza motoria mentre è carente rispetto valutazione validi ed attendibili (Wyrick sta corretta. Se si conosce lo strumento
all’individuazione delle capacità e dei proces- 1968; Brennan 1983; Bertsch 1983; Truan, da utilizzare e impegnandosi per un certo
si alla base della creatività motoria. Una delle Bejumea 2004); la valutazione dell’effica- periodo di tempo la soluzione è quasi
prime forme d’interesse sulla creatività si cia delle metodologie d’incremento della scontata. Il processo di soluzione si fonda
trova nell’opera di Meinel (1977), che intro- creatività motoria (Rowe 1976; Lubin, sul rispetto e sull’utilizzo di regole e si
duce il concetto di fantasia motoria. Meinel Sherril 1979). Ogni filone di ricerca ha snoda in modo più o meno lineare;
la inserisce tra le capacità coordinative spe- mostrato risultati contradditori. Inoltre, si • compiti mal strutturati, caratterizzati
ciali e indica che ogni qualvolta ci troviamo evidenziano alcuni limiti che riguardano: da uno stato iniziale ed un obiettivo non
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di fronte: “alla creazione di nuovi movimenti l’assenza di un indagine mirata verso le chiaro, che presentano diverse vie di
si esprime una capacità coordinativa che discipline motorie e le relative abilità spe- soluzione e non prevedono un’unica
definiamo fantasia motoria… [ossia]… la cifiche; gli strumenti di valutazione non risposta corretta. In questo tipo di pro-
capacità di risolvere creativamente problemi ancora perfezionati; l’esiguità dei campio- cesso non è possibile procedere secondo
motori, variando, ristrutturando e creando ni; le insufficienti informazioni sui pro- la metodica precedente del passo dopo
nuove forme di movimento…”. grammi di sviluppo della creatività ed i passo, anzi per giungere alla soluzione
La fantasia motoria si fonda sull’abilità di tempi di sperimentazione ridotti. spesso è necessario ristrutturare il pro-
porsi dei problemi motori in modo nuovo Ultimo livello del modello APT sono i micro- blema e il procedimento in modo nuovo
ed autonomo e sulle capacità che consen- domini, che nell’ambito delle attività moto- e diverso.
Nel dominio motorio i meccanismi alla base scrittivo che fanno riferimento alla teoria
della risposta dipendono dalla quantità e dei programmi motori generalizzati e, appli-
dalla qualità delle informazioni da elabora- cando il principio della variabilità della pra-
re, dal modo in cui sono percepite ed ela- tica in modo sistematico e strutturato pun-
borate e dall’interazione tra la persona e i tano al consolidamento e al perfezionamen-
propri modelli interni (closed skills) e l’am- to di programmi sempre più complessi e
biente (open skills) (Saibene all’ottimizzazione dei processi di parame-
et al. 1986). trizzazione. Rimandando all’articolo di Pesce
Per spiegare la produzione (2002), le strategie impie-
e il controllo della risposta gate di pratica variata in
motoria, si è giunti alla for- questo tipo di esercita- 57
mulazione di due teorie, zione puntano a
secondo due approcci differenti costruire dei programmi
ma non alternativi. utili ad eseguire con
L’approccio cognitivo dei programmi esattezza tutte le varian-
motori e, in particolare, la teoria dei pro- ti motorie incluse in una
grammi motori generalizzati (Schmidt 1975; determinata classe di
Schimdt, Wrisberg 2000, in Pesce 2002) nire movimenti. Questi pro-
potrebbero svolgere un ruolo centrale nella la soluzio- grammi producono com-
soluzione dei compiti motori ben strutturati. ne più efficace portamenti che, indipen-
Questo approccio punta alla strutturazione ad un compito, in dentemente dalla situazio-
e alla memorizzazione di programmi motori, un contesto e in ne, si realizzano sempre nello
ossia di una serie di comandi che guidano e funzione delle proprie stesso modo. Di conseguenza, le
controllano centralmente l’esecuzione del competenze attuali. Questo è esercitazioni sono caratterizzate
movimento corretto. Tali insiemi di comandi possibile anche grazie al fatto che le unità dal fornire all’allievo chiare indica-
motori prendono il nome di programmi coordinative possiedono un certo grado di zioni sulla condizione di partenza, su quella
motori generalizzati in quanto ciascuno di autonomia e il sistema presenta proprietà di d’arrivo e sulla procedura di soluzione da
essi è responsabile dell’esecuzione non di un auto-organizzazione (Kelso 1995) in funzio- utilizzare per raggiungere l’obiettivo; regole
singolo movimento, ma di un’intera classe ne dello stretto rapporto tra percezione e che devono essere assolutamente rispettate,
di movimenti con caratteristiche superficiali azione. A questo proposito, sono interessan- senza la possibilità di inserire variazioni
variabili. Questi programmi, perciò, rispon- ti le ricerche che suggeriscono l’esistenza di autonome. Ovviamente, questo tipo di pro-
dono efficacemente alla variabilità dei com- un sottosistema d’elaborazione delle perce- cesso è utilissimo, ma affinché si realizzi un
piti grazie alla presenza dello schema moto- zioni definito percettivo-motorio, finalizzato trasferimento positivo dell’apprendimento è
rio, che è uno schema di regole sul rapporto all’azione. Questo sistema, essendo caratte- necessario che ciò che abbiamo appreso in
esistente fra i diversi tipi di parametrizzazio- rizzato da un lato da un’alta velocità di ela- passato possa essere applicato a situazioni
ne e i loro effetti sull’esecuzione motoria. Di borazione dell’informazione relativa al nuove e questo non è sempre possibile
conseguenza, di fronte ad un compito movimento degli oggetti e del corpo, dall’al- (Mayer 1983; Antonietti 1996, in Sternberg
motorio ben definito, l’attualizzazione di un tro da breve memoria e scarsa consapevo- 1996), tanto più quando ciò che è stato
dato programma motorio è la procedura lezza, potrebbe offrire una rappresentazione appreso fa capo ad un programma motorio
corretta che consente di giungere all’unica della situazione completa e nello stesso generalizzato diverso da quello responsabile
risposta esatta. Un esempio sono tutte le tempo flessibile che renderebbe molto effi- dell’esecuzione del nuovo movimento da
attività closed skills. cace il controllo del movimento (Spinelli, apprendere. Quindi, in questo caso il pro-
L’approccio ecologico-dinamico (Turvey, Zoccolotti 2002) e riteniamo potrebbe gio- gramma diviene un ostacolo alla soluzione e
Carello 1988; Kelso et al. 1990, in Pesce care un ruolo importante nella prestazione risulta molto difficile eliminarlo (Glucksberg
2002) sembra essere un modello più atti- motoria creativa. 1962, in Sternberg 1996) in quanto tende a
nente alla soluzione dei compiti motori mal Nel dominio motorio, sono molto rare le strutturare modalità di risposta stereotipate,
strutturati, frequenti nelle attività open condizioni di attività assolutamente closed poco flessibili ed esercitate in un ambiente
skills. Questa impostazione considera la skills e attività completamente open skills e le cui condizioni sono fortemente controlla-
risposta motoria il prodotto di un sistema quindi di compiti motori perfettamente ben te e lasciano poco spazio all’imprevedibilità
dinamico complesso composto dalle carat- strutturati o mal strutturati. Queste abilità si e alla variabilità. L’unica variabilità contem-
teristiche anatomo-funzionali della persona, distribuiscono, tra i due estremi, secondo un plata è, infatti, quella dei parametri superfi-
dal tipo di compito motorio e dal contesto continuum e all’interno di ogni singola ciali del programma, quali la durata assolu-
in cui viene svolto, che interagiscono tra disciplina i due tipi di compiti possono esse- ta del movimento o la forza applicata in
loro. La risposta motoria è il prodotto di un re entrambi presenti. Una ricerca intelligen- valore assoluto. La risoluzione dei compiti
sistema che deve gestire un’enorme quan- te prevede la scelta del tipo di processo effi- mal strutturati richiede, invece, l’acquisizio-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

tità di fattori diversi, definiti gradi di libertà. cace per le caratteristiche del compito, ne di particolari procedure e non di rispo-
Per ridurre il carico di lavoro, l’approccio mantenendo la flessibilità che consente di ste. Infatti, di fronte a questo tipo di pro-
ecologico ipotizza che il sistema riduca i passare dall’uno all’altro ogni qualvolta ce blemi non sono utilizzabili i nostri schemi
gradi di libertà passando spontaneamente ne sia bisogno. Di conseguenza, la situazio- usuali e le informazioni sono troppe da
da pattern instabili a pattern stabili di coor- ne ottimale d’apprendimento sarebbe quella trattare contemporaneamente, quindi sono
dinazione dei segmenti e muscoli impegnati che integra i due tipi d’approccio (Colley, più appropriate altre strategie definite euri-
nel movimento (Bernstein 1967, in Pesce Beech 1988; Lee 1998; Davids et al. 2001, in stiche. Esse sono procedure di semplifica-
2002). Di conseguenza, la variabilità nella Pesce 2002). zione e di riduzione della complessità per
risposta non è un limite, ma l’espressione In ambito educativo e sportivo, le metodo- trovare soluzioni soddisfacenti ai problemi
delle possibilità che una persona ha di for- logie più utilizzate sono quelle di tipo pre- (Simon 1979, in Sternberg 1996).
Le metodologie didattiche che fanno rife- zione della conoscenza di base necessa-

Docente
rimento all’approccio ecologico-dinamico Sospensione ria per operare creativamente, stimolan-
sono euristiche e hanno come obiettivo Il feedback informa doli all’esercizio e alla perseveranza. Li
controllare e sfruttare progressivamente aiutano ad affrontare le frustrazioni e il

semidefinito
tutti i gradi di libertà che nascono dall’in- fallimento, così che sviluppino il corag-

Compito
terazione tra la persona, il compito e il Si indica la fase iniziale gio di provare il nuovo e l’inusuale;
contesto. Sommariamente, questo con- e l’obiettivo del compito • presentano un comportamento coopera-
trollo si acquisisce passando attraverso tre tivo e uno stile d’insegnamento che pro-
fasi di difficoltà crescente: la fase della duce la tolleranza e l’integrazione sociale.
riduzione dei gradi di libertà, la fase dell’e- Flusso d’idee Il loro ruolo è quello di facilitatori, quindi
58

esplorazione
splorazione dei gradi di libertà e la fase dirigono il processo, proteggono le idee e
della capitalizzazione dei gradi di libertà forniscono una grande varietà di mate-

Libera
Chek list
che consente di trovare la miglior risposta Stimolare le reazioni riali restando fuori dai contenuti affinché
motoria a un dato compito in un dato Lista degli attributi gli allievi possano trovare in modo auto-
contesto considerati i prerequisiti motori Approccio morfologico nomo la risposta più efficace. Inoltre, uti-
attuali dell’individuo (Vereijken et al. 1992, lizzano una forma di feedback che è
1997, in Pesce 2002). Per raggiungere profondamente diversa da quella utiliz-
questo obiettivo, invece di esercitare la Utilizzo d’oggetti e/o attrezzi zata nell’insegnamento prescrittivo.
di stimoli

in forma codificata e non


Varietà

singola risposta motoria è importante sti- Nell’insegnamento prescrittivo il feed-


Utilizzo del corpo come
molare il processo di soluzione autonomo oggetto/attrezzo
back controlla: gli incentivi o le ricom-
e spontaneo, che attraverso procedure di Utilizzo dello stimolo musicale pense servono a limitare la scelta dei
soluzione sempre diverse conduce a rispo- comportamenti, inibendo così la creati-
ste motorie differenti. vità.
La teoria ecologico-dinamica e la didattica Nell’insegnamento euristico il feedback
Suddivisione in sotto-gruppi
di gruppo

euristica sono dal punto scientifico quanto informa: gli incentivi o le ricompense
Lavoro

che lavorano ad uno stesso


di più vicino alla creatività motoria sia progetto o a parti diverse
non sono altro che degli stimoli che for-
stato sviluppato nel dominio motorio. del progetto niscono alternative utilizzabili, idee o
direzioni rilevanti. In questo modo,
Indicazioni metodologiche anche la creatività viene stimolata.
per lo sviluppo Figura 2 – Indicazioni metodologiche per lo
della creatività motoria sviluppo della creatività motoria. Sospensione del giudizio

I metodi per lo sviluppo della creatività, in Ruolo del docente Per creare il giusto clima, la sospensione
genere, tendono a stimolare l’associazione del giudizio è lo strumento elettivo di tutte
di dati di varia natura, siano essi già imma- Sono stati compiuti molti studi per definire le metodologie applicate allo sviluppo
gazzinati in memoria o provenienti dall’am- le caratteristiche più idonee. Dipendono, della creatività. In un processo di ricerca di
biente, in modo da realizzare una configu- infatti, dall’insegnate il tipo di clima, di soluzioni innovative, dove sia le procedure
razione nuova e rilevante. Quindi, cercano relazioni interpersonali e di programmi svi- che le risposte possono essere molto
di modificare gli usuali schemi mentali e di luppati all’interno dell’addestramento. diverse, non avrebbe alcun senso parlare di
comportamento, incrementando le capacità Le indagini hanno mostrato che gli inse- comportamenti giusti o sbagliati. Inoltre,
percettive, la capacità di manipolare pen- gnanti, in genere, considerano la creatività un processo di ricerca che si fonda sul
sieri, sentimenti ed oggetti e l’apertura come qualcosa che dovrebbe essere svilup- superamento dell’ovvio non potrebbe che
verso il nuovo. pata. Ma, ulteriori analisi hanno evidenziato essere limitato da un giudizio affrettato.
Infatti, se da una parte è ipotizzabile l’esi- che questo apprezzamento riguarda essen- Infine, la sospensione del giudizio implica
stenza di un potenziale creativo, dall’altra zialmente il processo, mentre spesso disap- non solo la libertà dalle reazioni degli altri
questo potenziale rischia di essere una provano i tratti di personalità associati con ma anche lo sviluppo nell’individuo della
possibilità mancata se non si eliminano la creatività. capacità di difendere il proprio operato
quelle condizioni che ne limitano l’espres- Tra le caratteristiche più salienti del com- durante il processo di ricerca.
sione e non si acquisiscono gli strumenti portamento docente in grado di stimolare la Sospendere il giudizio significa, anche,
per utilizzarlo in modo efficace. creatività, la ricerca (Cropley 1999) ha indi- superare i blocchi sia interni che esterni.
Sulla base di quanto finora è stato realiz- viduato che gli insegnanti in grado di svol- Un esempio è rappresentato dai blocchi
zato nell’ambito del pensiero creativo, e gere questo ruolo forniscono un modello di culturali che inducono al conformismo per
considerando le peculiarità del dominio comportamento creativo rinforzandolo la paura delle conseguenze che un compor-
motorio, abbiamo elaborato alcune indica- anche negli allievi che sono, inoltre, protetti tamento “diverso” può generare. Oppure i
zioni metodologiche (figura 2) in grado di dalla pressione al conformismo e dalle criti- blocchi emotivi che determinano delle cro-
favorire lo sviluppo della creatività moto- che. Inoltre: niche manifestazioni d’insicurezza e ansietà
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ria. tra le quali possiamo indicare la paura di


Queste indicazioni riguardano: • sono molto sensibili ai bisogni e alle fallire e del giudizio, la timidezza, l’incerta
potenzialità degli studenti e quindi in autostima.
• il ruolo del docente, grado di sostenere la loro individualità. Per quanto riguarda i blocchi esterni, la
• la sospensione del giudizio, Accolgono seriamente i loro suggeri- sospensione del giudizio crea condizioni
• la tipologia del compito, menti e le domande; ambientali ricettive che incoraggiano e
• la libera esplorazione, • incoraggiano gli allievi all’auto-appren- sostengono il funzionamento creativo.
• la varietà di stimoli, dimento, all’auto-valutazione ed all’au- Infatti, è stato notato che non solo il giu-
• il lavoro di gruppo. toespressione. Li motivano all’acquisi- dizio palese, ma anche le parole impulsive,
i toni di voce, e la gestualità, per quanto apprendimento e di risposta che possono
inconsapevoli, possono produrre un clima limitare la creazione di nuove possibilità.
che impedisce lo sviluppo di comporta- Questo tipo di processo consente di muo-
menti innovativi. versi a largo raggio nello spazio delle possi-
bilità senza fermarsi in nessun luogo, di
Tipologia del compito motorio scoprire indizi nascosti e di evitare di limita-
re la ricerca per un motivo qualsiasi. Nella
Un aspetto cruciale della metodologia è la fase esplorativa è fondamentale imparare il
forma dei compiti proposti. Abbiamo in valore “dell’inibizione dell’impulso”, che
precedenza illustrato la differenza tra com- consente di non fermarsi pigramente alla
piti ben strutturati e mal strutturati. In prima idea. Inizialmente, questa fase preve- 59
questa metodologia il tipo di compito si de l’utilizzo del movimento spontaneo che
situa in una posizione intermedia ed è indi- facilita l'emersione di una risposta
cato come semi-definito. Per compito motoria non stereotipata e l'espe-
semi-definito s’intende una condizione in rienza del contenuto emotivo ed
cui la fase iniziale e l’obiettivo del compito espressivo del movimento.
sono chiaramente esplicitati, come nel caso Il processo d’esplorazione
dei compiti ben strutturati, mentre è total- può essere realizzato
mente assente la procedura per raggiunge- secondo due modalità
re l’obiettivo e non è prevista un’unica differenti, ma non alter-
risposta corretta, come nel caso di quelli native l’una rispetto
mal definiti. Questa particolare condizione all’altra. Alcune pro-
sembra facilitare il processo creativo cedure puntano a
(Bertsch 1983), in quanto da una parte, si lasciare fluire i com-
escludono le difficoltà legate alla compren- portamenti così
sione del compito e del suo obiettivo, dal- come si presenta-
l’altra, proprio la presenza dell’obiettivo sti- no, in modo ana-
mola il processo creativo fornendo un logo a quando si
tema intorno a cui coagulare gli sforzi. apre un rubinetto
Anche se è possibile prevedere dei compiti e si consente all’ac-
con livelli crescenti di difficoltà in funzio- qua di scorrere. Ad
ne dell’età e del livello di capacità, la esempio, immaginando
struttura semi-definita consente di non di volere lavorare sulla
variare necessariamente il compito perché percezione dello spazio,
automaticamente varieranno i processi di sulla sua organizzazione e
soluzione e il tipo di risposte, in funzione sull’orientamento, indichiamo
delle variabili suddette. L’aspetto che agli allievi come compito semi-
invece deve essere adattato in funzione definito la realizzazione di una
dell’età è la forma con cui questi sono mappa. Scelto un punto di partenza,
presentati. Con i bambini si privilegia una ogni allievo descrive liberamente
comunicazione basata sull’uso delle favo- nello spazio un percorso con il
le, delle metafore o di situazioni della vita corpo. Il percorso può avere varie
reale. Il lavoro è presentato sottoforma di dimensioni, può contenere forme
gioco simbolico, che nasce quando azioni diverse e luoghi particolari e ha ben
di routine e gli oggetti quotidiani sono definito il punto di partenza che
usati in maniera atipica e giocosa. Con gli deve coincidere ogni volta con il
adulti, nonostante, l’uso di parole che punto d’arrivo. Si ripete il percorso
possono evocare delle analogie, i compiti fino a quando si è certi di averlo
sono presentati in modo scarno, sottoli- ben memorizzato. La procedura
neando l’importanza di essere molto con- che punta a lasciar fluire i com-
centrati e focalizzati sulle percezioni sti- portamenti è attivata richiedendo
molate dall’esperienza. Essenziale nella agli allievi di procedere lungo il
presentazione dei compiti non fornire percorso, sia utilizzando il mag-
nessun tipo di esempio, per non correre il gior numero di modalità di spo-
rischio che gli allievi limitino la loro ricer- stamento sia curando la ricerca
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ca, focalizzandosi su quanto proposto. di quelle meno usuali.


Altre procedure, invece, tendo-
Libera esplorazione no ad incrementare ed accele-
rare questo flusso, aiutando
Le caratteristiche dello spazio dei problemi l’allontanamento da alcune
creativi determinano la necessità di attuare modalità abituali di compor-
un processo di ricerca fondato sull’esplora- tamento e aumentando la
zione flessibile in completa libertà e sicurez- possibilità di generare nuove
za. Acquisire questa procedura significa connessioni. Alcune di queste
rivedere le nostre abituali modalità di procedure sono:
• Checklist: che consiste in un elenco di potremmo elencare un certo numero di non e del corpo come oggetto dello studio.
verbi e/o aggettivi che sono scelti e alternative. Ad esempio, sotto corpo Questi rappresentano una fonte di sempre
applicati al compito. potremmo elencare le varie parti (dorso, nuove possibilità di movimento per il fatto
Ad esempio, sempre rispetto alla mappa, ginocchia, etc.) e le sue qualità (grasso, che i diversi attrezzi sollecitano differenti
possiamo richiedere di eseguire gli spo- rigido, ecc.). Sotto il movimento potrem- caratteristiche motorie ed emotive. E dal-
stamenti associandoli a concetti quali la mo elencare le diverse categorie di movi- l’altra, una scelta accurata del brano musi-
leggerezza, la stanchezza o la pericolosità mento (salti, lanci, ecc.), e i diversi para- cale che, dal punto di vista ritmico, melo-
oppure ad azioni quali l’esagerare, il metri esecutivi (velocità, ampiezza, ecc.). dico ed armonico, deve corrispondere
ridurre o il riarrangiare. Sotto il tipo di percorso potremmo elen- esattamente agli obiettivi di ordine tecni-
care le diverse forme (linea retta, linea co, emotivo ed espressivo che intendiamo
60 • Forced relationship (Stimolare le rela- curva, ecc.), la direzione, la fronte. Sotto sviluppare.
zioni): che crea delle connessioni tra effetti speciali potremmo elencare la Dal punto di vista cognitivo, l’esperienza
uno stimolo sensoriale qualsiasi ed il musica, gli oggetti, le persone, gli odori, la con gli oggetti consente di lavorare anche
compito. Ad esempio, si può richiedere luce. Quindi l’allievo potrebbe prendere sull’eliminazione della fissità funzionale,
di procedere lungo il percorso ad occhi casualmente degli elementi da ognuna definita dalla psicologia cognitiva come la
chiusi, in modo da attivare maggior- delle liste e collegarli tra loro in una fissazione su una particolare funzione del-
mente gli altri sensi; si possono porre nuova idea di mappa. Ad esempio, l’oggetto per cui non si è in grado di vede-
lungo il percorso alcuni oggetti e/o per- potrebbe selezionare il dorso, strisciare, re in esso la possibilità di svolgere altre
sone con cui l’allievo deve entrare in linea curva e la musica come elementi funzioni. Le vecchie abitudini interferisco-
relazione. Relazione che può prevedere casuali, uno da ogni lista di attributi, per no con le nuove percezioni, mentre la
sia la manipolazione concreta dell’og- poi metterli insieme o adattarli in modi creatività coinvolge la trasformazione
getto sia l’uso di questo come fonte d’i- differenti. mentale, la percezione di nuovi significati,
spirazione del movimento senza coin- nuove combinazioni e relazioni che deriva-
volgerlo direttamente; si può scegliere • Analogies (Analogie): con questo metodo no dal superamento delle barriere percet-
un brano musicale e richiedere, sulla è sollecitata la capacità dei soggetti di tive.
base delle sensazioni suscitate dalla rappresentare il compito utilizzando ana-
musica, di ricercare modalità di sposta- logie e metafore. L’associazione non ste- Lavoro di gruppo
mento diverse. reotipata, può riguardare un’analogia tra
il corpo e un oggetto, una persona, un’e- Uno strumento metodologico il cui valore
• Attribute listing (Lista di attributi): che mozione, uno spazio familiare, conside- educativo è già stato ampiamente docu-
prevede di selezionare un aspetto specifi- rando che ciò che è significativo nelle mentato è il lavoro di gruppo, dove ogni
co del compito e quindi di focalizzarsi in analogie, non è la somiglianza nei conte- persona è sollecitata a fornire un contri-
modo particolare su di esso, individuan- nuti quanto la corrispondenza tra i siste- buto attivo alla ricerca creativa. Questa è
done degli attributi. Quindi, agli attributi mi strutturali di relazione (Gentner 1983, una condizione molto stimolante per la
si possono applicare le procedure prece- in Sternberg 1996). Ad esempio, posso quantità e qualità di contributi diversi che
denti per variarli o connetterli con uno spostarmi lungo il percorso “come se” è in grado di generare, consentendo, inol-
stimolo remoto. Ad esempio, se si prende fossi una palla, un elastico tirato da qual- tre, di raggiungere l’obiettivo anche nel
in considerazione il corpo si potrebbe sce- cuno, un tronco di legno, un bambino caso di livelli di abilità motorie notevol-
gliere di procedere lungo il percorso solo piccolo, una persona anziana, un animale, mente diversificati. Inoltre, il gruppo supe-
con una parte di esso (dorso, ginocchia, o fossi arrabbiato. Oppure la mappa può ra le barriere esterne legate all’autorità e a
ecc.), mentre rispetto alla mappa si rappresentare un luogo conosciuto (la una organizzazione gerarchica. Infatti,
potrebbe selezionare solo una forma casa, una stanza, un giardino, una strada, questo tipo di struttura invece di conside-
(linea retta, curva, ecc.) la direzione o la il percorso quotidiano verso la scuola, rare il valore delle attitudini individuali e
fronte e rispetto al movimento una cate- ecc.) a cui si possono associare dei gesti e stimolare la loro applicazione, tende a
goria di movimenti o un particolare para- dei movimenti collegati a quel luogo. rinforzare gli automatismi, il conformismo,
metro esecutivo (velocità, ampiezza, ecc.). la non assunzione di rischi e di responsa-
Quindi, all’attributo scelto si applica un Varietà di stimoli bilità, attraverso il meccanismo dei premi e
termine, come nel caso della Cheklist, per delle punizioni. In tal senso, riteniamo che
cui al lavoro sul dorso posso associare la Il carburante necessario per i nostri mec- il lavoro di gruppo, fondato sull’assunzio-
qualità della stanchezza o l’azione di stri- canismi associativi è rappresentato, dalle ne di pari responsabilità e sulla elaborazio-
sciare. Oppure uno stimolo remoto, come informazioni immagazzinate in memoria e ne autonoma e condivisione delle scelte
previsto nella procedura delle Forced rela- dalle impressioni sensoriali che arrivano al tra i membri del gruppo, sia la condizione
tionship, tipo la musica, un’immagine nostro cervello dalle fonti più svariate. Più più idonea per l’emersione di comporta-
come dorso-cucchiaio o un significato informazioni forniamo al nostro cervello menti creativi. D’altronde, il gruppo si
come dorso-sconosciuto. maggiore sarà la probabilità di creare delle trova nella condizione in cui il comporta-
correlazioni tra loro. Senza mai dimentica- mento creativo non solo è accettato, ma
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• Morphological approach (Approccio re che la qualità delle associazioni dipende anche auspicato, aumentando così la pro-
morfologico): che prevede l’utilizzo della sia dalla quantità sia dalla ricchezza degli babilità che esso si presenti.
procedura della lista di attributi (Attribute stimoli. Si tratta, quindi, di fornire molti Il lavoro creativo svolto individualmente è
listing) applicata al compito nel suo com- materiali diversi da manipolare, infatti, più più difficile proprio per l’assenza dell’azio-
plesso e non solo a parte di esso. Nella le associazioni sembrano remote più è ne stimolante e di sostegno che può arri-
nostra esperienza della mappa, possiamo probabile la produzione di un’idea origina- vare dall’esterno e in genere si realizza
elencare alcuni dei seguenti attributi: il le. Nel nostro dominio le fonti di stimolo successivamente quando la persona è in
corpo, il movimento, il tipo di percorso, gli più immediate sono da una parte, l'utilizzo grado di replicare da sola i processi appre-
effetti speciali. Sotto ogni sezione dei grandi e piccoli attrezzi, codificati e si con l’attività di gruppo. Anche se, non
bisogna dimenticare che esistono attitudi- bastoni – usare attrezzi simili in palestra
Note
ni individuali che fanno preferire l’uno sarebbe stato cercare guai!...” (Goleman et
rispetto all’altro. al. 1992). (1)
Per amplificare gli effetti appena illustrati, Naismith ed i suoi studenti attraverso un Il pensiero divergente è il pensiero creativo,
alternativo e originale. È sollecitato da
si può suddividere il gruppo in vari sotto- processo per tentativi ed errori perfezio- situazioni aperte, come quelle sociali, e che
gruppi che operano lavorando su soluzioni narono le regole del gioco. Unico proble- ammettono più soluzioni alternative.
alternative. I sotto-gruppi possono lavora- ma: ogni volta che veniva segnato un Secondo Guilford il pensiero divergente è
re ad uno stesso progetto o a progetti canestro la partita si doveva interrompere misurato da tre indici:
diversi, ma indipendentemente l’uno dal- per togliere la palla dal cesto di frutta. Ma fluidità: parametro quantitativo basato sul-
l’altro, per poi confrontarsi ed apprezzare anche questo fu risolto. l'abbondanza delle idee prodotte;
flessibilità: capacità di cambiare strategia ed 61
le analogie e le differenze. L’importante è elasticità nel passare da un compito ad un
fare attenzione al clima che si crea tra i Indirizzo degli Autori: Nicoletta Tocci, Patrizia altro che richiede un diverso approccio;
gruppi, evitando l’instaurarsi di situazioni Scibinetti, IUSM, Dipartimento di Scienze della originalità: capacità di formulare soluzioni
formazione per le attività motorie e lo sport, uniche e personali che si discostano dalla
competitive, per le ricadute che potrebbe- Piazza Lauro de Bosis n°15, 00194, Roma.
ro avere a livello dei singoli, delle relazioni maggioranza.
nicolettatocci@tiscali.it
interpersonali e sulla prestazione creativa. patriziascibi@tiscali.it
Le indicazioni metodologiche che abbiamo
appena illustrato potrebbero essere un
punto di partenza nel lavoro sulla creati- Bibliografia
vità motoria. Resta ancora aperta la ricer-
ca sull’identificazione delle abilità creative Aglioti S. M., Facchini S., Il cervello motorio, in: Philips J. A., Comparison of motor creativity with
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Trainer’s digest
Sollevamento pesi con i giovanissimi?
62
a cura di Mario Gulinelli

Da anni l’allenamento con i pesi con i giovanissimi e in particolare la pratica solo se sono adeguati alle particolarità delle varie età, ma ciò vale per qual-
giovanile del sollevamento pesi sono oggetto di discussione e non mancano siasi sport dove programmi di allenamento e forme di competizione inadatti
coloro che sostengono che ambedue dovrebbero essere evitati fino alla possono aumentare il rischio di danni. Se si allenano bambini e adolescenti
completa maturazione. Il problema è stato affrontato dagli statunitensi è essenziale tenere conto dei fattori legati allo sviluppo. Secondo i canadesi
Pierce, Byrd, Stone in una presa di posizione e una rassegna della letteratu- Bayli e Hamilton ad un atleta di talento sono necessari da otto a dodici anni
ra pubblicata nel numero d’autunno 2006 della rivista del Comitato olimpi- per arrivare all’alto livello. Un processo che secondo Pierce, Byrd, Stone è
co statunitense Olympic Coach (Kyle C. Pierce, Ronald J. Byrd, Michael H. naturale nella pallacanestro o nel football americano, dove negli Usa prima
Stone, Position statement and literature review: Youth weightlifting, di arrivare al professionismo un atleta li pratica tre anni nella scuola media,
Olympic Coach, 18, 2006, 3, 10-12). Negli Stati Uniti, l’allenamento con i quattro nelle scuole superiori e da quattro a cinque anni a livello di College,
pesi con i bambini e soprattutto la pratica giovanile del sollevamento pesi mentre nel sollevamento pesi (come in molti altri sport) spesso si tende ad
sono stati oggetto di controversie e incomprensioni, iniziate con una presa accelerare questo processo. Per quanto concerne l’età d’inizio dell’allena-
di posizione dell’America Academy of Pediatrics (AAP) del 1983 secondo la mento nel sollevamento pesi, gli ungheresi Ajàn (Presidente della
quale il sollevamento pesi presentava una percentuale elevata di infortuni e Federazione internazionale di sollevamento pesi) e Baroga sostengono che
per questo ne andava evitata la pratica da parte degli adolescenti, e conti- il suo stadio iniziale dovrebbe trovarsi in una età dagli 11 ai 16 anni. Se si
nuate con un ulteriori prese di posizione una, del 1990 – nella quale si inizia a 11-12 anni l’obiettivo centrale dell’allenamento deve essere la pre-
ammetteva una allenamento della forza con i giovanissimi purchè condotto parazione fisica generale comprendente vari esercizi dinamici e esercizi
da sotto la supervisione di adulti ben preparati, ma si sconsigliava la pratica diretti a sviluppare le abitudini motorie necessarie allo sviluppo sia fisico
del sollevamento pesi, del power lifting e del body building – e un’altra del che sportivo, e un allenamento specializzato non superiore al 40% del
2001, che riaffermava tale posizione, malgrado alcuni Autori avessero già tempo globale. Oltre agli esercizi con il bilanciere, nell’allenamento dovreb-
messo in rilievo l’inesistenza di prove scientifiche sufficienti di traumi poten- bero essere integrate attività di atletica leggera, ginnastica, giochi sportivi
ziali legati ad un allenamento con i pesi in età prepuberale e alla pratica del (pallacanestro, pallavolo) e il nuoto. Gli obiettivi del secondo anno di allena-
sollevamento pesi. Nel 1998, l’American College of Sports Medicine mento (da 12 a 13 anni d’età) sarebbero lo sviluppo fisico generale (50%
ammetteva la possibilità di un allenamento con i pesi da parte di pre-adole- del tempo di allenamento) e nella preparazione speciale l’accento dovrebbe
scenti e adolescenti, ma non con pesi massimali, per cui la sua posizione essere posto sulle “corrette abitudini esecutive” nell’apprendimento delle
poteva essere interpretata come contraria alla pratica competitiva del solle- tecniche degli esercizi di gara. Negli anni successivi si introdurrà gradual-
vamento pesi. Nel 1996, la NSCA (National Strenght and Conditioning mente un allenamento più specializzato, tenendo presente il principio che
Association), con una ampia rassegna della letteratura e una presa di posi- per ottenere elevati risultati a lungo termine, ogni fase dell’allenamento
zione si dichiarava a favore di un allenamento con i pesi con bambini e ado- deve essere costruita su quella precedente e porre le basi per la successi-
lescenti, se realizzato con programmi appropriati e supervisionato da allena- va. In Bulgaria, paese che ha ottenuto grandi successi nel sollevamento
tori professionisti. Ma in essa, anche se non vi era un riferimento specifico pesi, l’età consigliata per iniziare l’allenamento in questo sport è 10 anni,
alla pratica del sollevamento pesi, si sconsigliavano “competizioni interindi- con un piano di allenamento costruito in modo tale da armonizzarlo con lo
viduali” e quindi indirettamente la pratica di questo sport. Tale pratica e i sviluppo. L’accento è posto su quello sviluppo fisico generale compatibile
movimenti balistici ad essa associati erano oggetto di critica per l’elevato con le qualità fisiche che saranno necessarie successivamente, per cui l’al-
numero di traumi ad essi collegati. Ma, secondo Pierce, Byrd, Stone, vi lenamento comprende esercizi di irrobustimento generale di tutto il corpo
sarebbero scarse prove oggettive a supporto di tali critiche: rassegne e studi (allenamento con sovraccarichi, ginnastica, acrobatica), esercizi diretti allo
sul tipo e la percentuale di traumi associati al sollevamento pesi indicano sviluppo della resistenza e della capacità cardiovascolare, esercizi di
che sono inferiori a quelli riscontrabili in altri sport (football americano, pal- destrezza e di sviluppo della mobilità articolare, evitando un accento sullo
lacanestro, ginnastica artistica, calcio rugby). Come in altri sport le cause sviluppo della resistenza cardiovascolare che comprenda esercizi tipicamen-
dei traumi vanno ricercate in carenze o difetti nella tecnica, nel sovraccarico te aerobici (corsa prolungata, ciclismo, nuoto su lunghe distanze, ecc.) in
eccessivo, nella fatica, in attrezzi inadatti e, soprattutto, nella mancanza di quanto limitano l’adattamento all’allenamento alla forza e alla forza rapida.
una supervisione qualificata. È ovvio che, quando si parla di bambini gli A conclusione del loro lavoro, Pierce, Byrd, Stone osservano che, come in
aspetti controversi del sollevamento pesi e le incomprensioni si moltiplichi- ogni altro sport, l’allenamento e le competizioni di sollevamento pesi
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no, ma secondo Pierce, Byrd, Stone esiste una certa quantità di informazio- dovrebbero essere realizzate mettendo in atto le opportune misure di sicu-
ni che indicano che, sotto appropriata supervisione, questa attività è meno rezza: in una pratica normale sottoposta alla necessaria supervisione il
dannosa di altri sport. Inoltre, il tasso di traumi negli esercizi che prevedono potenziale di traumi è notevolmente basso, anche se si tratta di un proble-
il sollevamento di pesi sembra minore che in altre forme di allenamento ma che richiede ulteriori ricerche scientifiche, dirette a chiarire le differenze
della forza. Vi sono ricerche che permettono di affermare che vi sono meno tra dati ricavati dalla pratica e ipotesi che riguardano potenziali traumi. Per
rischi di quanto si creda, specialmente se allenamento e gare sono adattate cui, non esisterebbero dubbi che una pratica competitiva del sollevamento
alle varie fascie d’età e adeguatamente supervisionate. Pierce, Byrd, Stone pesi può essere adatta per ragazzi e adolescenti che siano seguiti da alle-
sottolineano che tale conclusione deve essere vista nell’ottica di un approc- natori qualificati che conoscono e comprendono le scienze dello sport, spe-
cio scientifico all’allenamento e alle gare: l’allenamento con i pesi o la prati- cialmente per quegli aspetti che riguardano i vari stadi dello sviluppo fisico e
ca del sollevamento pesi possono essere adatti a bambini e adolescenti psicologico e siano capaci di applicarle nella loro attività.
ALIMENTAZIONE

Giuseppe Musolino, Facoltà di Medicina e chirurgia, Università di Messina

La ricarica dei carboidrati 63

Disamina storica, illustrazione


e confronto tra i vari metodi
di ricarica del glicogeno

FOTO VISION

Il metodo della ricarica dei carboidrati è Le tecniche ed i consigli riportati in questo articolo esprimono solo
attuato da molti anni dagli atleti di varie le esperienze dell’Autore e quelle di altri studi ed hanno perciò uno scopo
discipline sportive, soprattutto degli sport puramente informativo. È sconsigliato l’utilizzo di una qualsiasi di queste
di resistenza. Il lavoro parte da una metodiche senza aver prima consultato il parere del proprio medico.
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disamina storica per sviluppare, attraverso


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il confronto, un’analisi critica dei diversi Generalità


metodi utilizzati sino ad oggi. Infine viene
esposta la metodica impiegata nel body Il carico di carboidrati, detto anche rimbalzo glucidico, rebound o ancora carbing
building, basata sul consumo di sodio- up, é una metodica complessa, utilizzata solo prima delle gare, per supercompen-
carico di potassio, con relativa descrizione sare i muscoli di glicogeno. Maggiori riserve di glicogeno equivalgono, almeno in
della tecnica, dei possibili vantaggi certi sport, a miglior performance. È indicato, infatti, per prove di lunga durata,
e della potenziale pericolosità. come la maratona, lo sci di fondo, il ciclismo, il nuoto di fondo, il calcio.
Il metodo Åstrand dizione nota come acidosi metabolica, o
chetosi.
Il metodo della ricarica dei carboidrati fu La chetosi consiste nell’aumento di alcuni
ideato nel 1967 dai ricercatori svedesi metaboliti (corpi chetonici e acidi ammini-
Bergstrom e Hultman (Bergstrom, Ultman ci) nel sangue. Questi si formano appunto
1967), che, insieme ad altri ricercatori, ne durante i processi di degradazione degli
sperimentarono per primi una tecnica, acidi grassi e degli aminoacidi, per con-
chiamata anche “metodo classico”, o temporanea limitata disponibilità di glu-
“metodo Åstrand”, in onore al famoso fisio- cosio. In presenza di carboidrati, sono a
logo. loro volta degradati fino alla completa
64 Esso si basa su alcuni principi: combustione, con relativa produzione di
molta energia.
1. in condizioni normali, la concentrazione La chetosi è caratterizzata da una costel-
di glicogeno varia tra 1,5 e 2 g per ogni lazione di sintomi (debolezza muscolare,
100 g di tessuto muscolare; fatica, nausea, emicrania, vertigini, confu-
2. in seguito a dieta ipoglucidica, come sione, irritabilità, ansia), i quali, oltre ad
dimostrato da Bergstrom, Hultman essere un pericolo per la salute, facilmen-
(1967), la concentrazione scende a 0,6 g; te conducono ad un declino della resa
3. facendo quindi seguire a questa fase atletica. Con l’unica eccezione del body
una dieta iperglucidica per tre giorni, il building (in cui anzi un certo grado di
livello sale da 2 fino a 3,5 g; chetosi, per breve tempo, è auspicabile), è
4. se, però, durante la fase ipoglucidica, i una condizione da evitare accuratamente.
livelli di glicogeno vengono depleti attra- 2. Lo stress ipoglicemico iperattiva il siste-
verso attività fisiche prolungate, la suc- ma nervoso ortosimpatico: se, infatti, la
cessiva ricarica può portare la concentra- glicemia si abbassa fino a 20-30 mg/100
zione a 4 g e anche più per ogni 100 g di ml, aumentano considerevolmente sia le
massa magra (Bergstrom, Hultman 1967, catecolamine (in particolar modo l’adre-
figura 1). nalina), sia i glucocorticoidi (specie il cor-
tisolo), sia gli ormoni iperglicemizzanti,
Glicogeno

come il glucagone, con il chiaro fine di


25% in più di glicogeno

compensare l’ipoglicemia attraverso


meccanismi neoglucogenetici.
immagazzinato

FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI 3. Il cervello, che non utilizza acidi grassi,
ma solo glucosio, necessita giornalmen-
In generale, dunque, è adatto per attività te di circa 120 g di zuccheri. È evidente,
di resistenza, con durata maggiore. a 90 quindi, che spesso una dieta ipoglucidi-
min, mantenute al 70-90% del VO2max. ca non soddisfa tali esigenze, per cui il
È da precisare, comunque, che la ricarica corpo è costretto a rivolgersi ancora una
dei carboidrati non ha . effetti sulla forza, volta ad operazioni neoglucogenetiche
Giorni di ricarica
sulla resistenza o sul VO2max: essa aumen- per assicurare l’omeostasi.
ta solo la capacità di protrarre un’attività Figura 1 – Concentrazioni di glicogeno musco- 4. Ogni grammo di glicogeno viene imma-
fisica condotta a tasso aerobico massimo. lare dopo scarica dei depositi a 0,6 g (linea gazzinato insieme a 2,7 g di acqua
Ciò significa reggere un ritmo di gara azzurra) e quasi a zero (linea rossa). (Kreitzman 1992). Portando perciò, in
sostenuto e comunque non inferiore a seguito a replezione dei carboidrati, la
quello abituale, altrimenti l’effetto del Con tale metodica, l’atleta, ottenuta la concentrazione di glicogeno a 3-4 g per
“nuovo” glicogeno incorporato sarà solo deplezione del glicogeno in seguito a lavoro ogni 100 g di massa magra, aumenterà di
quello di produrre un precoce affatica- prolungato e a esaurimento, rimane a riposo conseguenza il peso totale dell’individuo.
mento, con serie possibilità di non riuscire nei sei giorni precedenti la prova. Considerando un atleta con 50 kg (500
a portare a termine la prova (Colgan1993). Contemporaneamente, dal sesto al quarto etti) di massa magra, potremmo avere:
Inoltre, al momento di valutare un possibi- giorno, l’apporto glucidico sarà solo del 10
le inserimento di tale strategia nutriziona- % delle calorie totali, mentre nei restanti tre 500 etti x 3 g = 1500 g
le nell’ambito della preparazione di un giorni raggiungerà il 90%. Con questa tecni- (glicogeno totale immagazzinato)
atleta, oltre a verificarne l’effettiva utilità ca si raggiungono concentrazioni di glicoge- 1500 g x 2,7 g = 4050 g
nello sport in questione, occorre tenere no pari a 2,2 g/100 g di tessuto muscolare. (peso totale acquisito)
sempre in considerazione un fattore prati- Il metodo presenta, però, delle grandi insi-
co: come vedremo, queste tecniche tendo- die. Il soggetto in questione sarà dunque
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no a portare l’atleta, in breve tempo, da aumentato di 4,05 kg al termine della


una diminuzione del proprio peso corpo- 1. Durante la fase di deplezione, la dieta ricarica e questo spiega i motivi per i
reo (nella fase di svuotamento) ad un ipoglucidica porta il corpo ad utilizzare quali la ricarica non é adatta per attività
aumento dello stesso (nella successiva altre fonti per ottenere energia, cioè i brevi ed anaerobiche:
fase di replezione). Tale variazione ponde- grassi e le proteine (neoglucogenesi): ma, - non c’è abbastanza tempo per consu-
rale può avere un riscontro psicologico soprattutto se l’apporto di proteine ali- mare il glicogeno in eccesso;
negativo sull’atleta, che potrebbe in tal mentari è insufficiente, l’organismo non - l’aumento di peso rappresenterebbe
modo (sebbene precedentemente messo in esiterà a “cannibalizzare” gli aminoacidi un’inutile zavorra da portare dietro
guardia) avvertire un fallimento. dei muscoli. Tutto ciò porta ad una con- durante la prova.
Questo meccanismo di “traino” dei car-
boidrati nei confronti dell’ acqua, si veri- Giorni dalla gara Metodo Astrand Metodo Sherman-Costill
fica, in senso inverso, anche nel momen- Allenamento Carboidrati Allenamento Carboidrati
to in cui il glicogeno viene utilizzato,
allorché l’acqua verrà espulsa nella stessa 6 Nullo 0-10% 80%x90’ 50-60%
misura (2,7 g di acqua per ogni grammo 5 Nullo 0-10% 60%x40’ 50-60%
di glicogeno utilizzato). 4 Nullo 0-10% 40%x40’ 50-60%
3 Nullo 80-90% 30%x20’ 70%
Comprendere questi meccanismi fisiologi- 2 Nullo 80-90% 20%x20’ 70%
ci è indispensabile per gli atleti, soprattut-
to per quelli che devono stare attenti al 1 Nullo 80-90% Nullo 70% 65
proprio peso corporeo. Il metodo Sherman-Costill può apportare circa 2,05 g di glicogeno ogni 100 g di muscolo.
Per inciso, inoltre, è utile far notare come
molte diete “moderne” sfruttino quest’ul-
timo fenomeno, basandosi su bassi appor- (Nielsen 2004; Christ-Roberts 2004; Saka- Il Regime dissociato scandinavo
ti glucidici, che svuotano le riserve di gli- moto 2004).
cogeno. Questa perdita, abbiamo visto, si 2. Deplezione e ricarica avvengono solo nei Un’ulteriore metodica di ricarica dei car-
accompagna a quella dell’acqua: di conse- muscoli allenati, anzi esauriti. Da esperi- boidrati é rappresentata dal Regime dis-
guenza, il peso corporeo diminuisce anche menti di Bergstrom, Hultman (1967) si sociato scandinavo, che si svolge in due
rapidamente, cosa confusa da molti come dimostrò come, allenando una gamba fasi:
una perdita di grasso corporeo. Ecco per- sola fino all’esaurimento, in seguito a
ché in una o due settimane chi segue que- successiva alimentazione iperglucidica di Fase I (svuotamento)
sto tipo di diete perde anche diversi chilo- tre giorni, i livelli di glicogeno in quell’arto Dal sesto al quarto giorno antecedente la
grammi, riacquistati, per contro, ancor più aumentavano del doppio rispetto a quelli gara, l’allenamento sarà intenso e a
rapidamente (spesso quasi in una notte!). pre-esercizio. La concentrazione dell’altra esaurimento, ma riguarderà solo i gruppi
gamba rimaneva invece invariata. muscolari impegnati in gara.
Il metodo Sherman-Costill L’alimentazione sarà ipoglucidica, iper-
Nonostante ciò, Costill propone una dimi- proteica, iperlipidica, ma normocalorica.
Alla luce di queste obiezioni sollevate al nuzione dell’allenamento fino al giorno
metodo Åstrand, Sherman e Costill (1981) della gara. Eppure é un punto determinan- Fase II (arricchimento)
hanno promosso un altro metodo di ricari- te per la riuscita di una perfetta ricarica! Nei tre giorni precedenti l’evento, il lavo-
ca, che, pur non raggiungendo i livelli di gli- Gli atleti, da parte loro, effettuano quasi ro muscolare si ridurrà ad un prolungato
cogeno del metodo “classico” (Costill é d’ac- sempre lunghi e lenti esercizi aerobici, come riscaldamento e l’alimentazione diven-
cordo che la resintesi sia collegata al grado il tapis roulant o la cyclette. Questo é un terà iperglucidica, anche se sempre nor-
di deplezione), ha però il merito di mante- errore, perché si finirà per svuotare, e con- mocalorica.
nere l’atleta in condizioni decisamente seguentemente ricaricare, solo i muscoli
migliori (Sherman 1981). Con questa tecni- impegnati dal tipo di attività svolto (nel caso Le modalità di ricarica
ca, dal sesto al quarto giorno precedente la dell’aerobica, quasi sempre le gambe). Gli
gara si seguirà un’alimentazione in cui l’ap- altri gruppi muscolari non usufruiranno di Innanzitutto va calcolata la quantità di car-
porto di carboidrati corrisponderà al 50- un così alto livello di glicogeno e questo boidrati da caricare. Sull’esempio di prima,
60% delle calorie totali. In questo stesso sarà un handicap, soprattutto in quegli ricordando che ogni 100 g di muscolo pos-
frangente, l’allenamento passerà dall’80% al sport, come la maratona, ad esempio, in cui sono arrivare a trattenere fino a 4 g di gli-
60% e poi al 40%. Nei restanti tre giorni i vi é spesso l’esaurimento delle riserve di cogeno, un soggetto con 50 kg di massa
carboidrati verranno aumentati al 70% e gruppi muscolari come braccia, spalle, nuca magra dovrà assumere in totale 2 kg di
l’allenamento continuerà a scemare, finchè e schiena. glucidi (500 etti x 4 g = 2000 g), da ripartire
il giorno prima della prova si sospenderà Inoltre, praticare l’attività aerobica allo scopo nei giorni di ricarica.
totalmente (tabella 1). di svuotare i depositi di glicogeno non é l’i- Come ripartire questa quantità? Esistono
Il metodo Sherman-Costill può apportare deale, in quanto, in successiva fase di ricari- tre possibilità.
circa 2,05 g di glicogeno ogni 100 g di ca, essa mostra un basso tasso di resintesi
muscolo. (2-8 mmol/kg/ora), superata in questo dal- 1. Carboidrati crescenti
Tuttavia, anche al metodo Sherman-Costill l’allenamento con i pesi (1,3-11mmol/kg/ora) Il giorno della prova (giorno 0) si dovrebbe
devono essere mosse alcune critiche. e dall’allenamento allo scatto nella corsa raggiungere la quota massima di carboi-
(15-33,6 mmol/kg/ora). E poiché l’allena- drati da ricaricare (esempio 80% delle
1. Un’alimentazione iperglucidica sarà tanto mento con i pesi attiva praticamente tutti i calorie totali) (tabella 2).
efficace, sotto il profilo della ricarica, distretti muscolari, é proprio questa l’attività
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quanto più la fase di svuotamento avrà da prediligere attraverso serie lunghe ed


abbassato la concentrazioni dei depositi estenuanti (Colgan 1993). Giorni dalla gara Carboidrati
di glicogeno. La metodica di Costill, inve- Bisogna semmai porre attenzione all’inten- 3 65%
ce, non propone assolutamente una dra- sità dell’esercizio (Goforth 2003), che, se da 2 70%
stica deplezione, che dovrebbe avvenire al una parte valorizza lo svuotamento, dall’al-
1 75%
fine di stimolare l’attività della glicogeno- tra potrebbe essere causa di dolore musco-
sintetasi, l’enzima addetto all’operazione lare, che interferirebbe con il rendimento in 0 80%
di immagazzinaggio del glicogeno, senza gara (in particolare, l’allenamento eccentri-
il quale è molto probabile che i carboidra- co potrebbe rallentare la resintesi anche Tabella 2 – Esempio di ricarica con carboidrati
ti in eccesso diventino grasso corporeo del 25%). crescenti.
Oltre a presentare l’insidia di potenziali pro- giorno della prova). Il problema potrebbe Per ovviare al problema del digiuno not-
blemi gastointestinali (flatulenze, meteori- essere rappresentato dal fatto che non si turno, poi, è possibile consumare nell’ul-
smi, aerofagie, ecc.), il problema principale asseconderebbe la fisiologica increzione timo pasto della giornata la quantità
di questo tipo di ricarica è di natura pratica, della glicogeno-sintetasi e non si “sfame- totale di carboidrati (questa volta com-
in quanto è materialmente difficile intro- rebbero” da subito le cellule a digiuno da plessi e magari insieme ad una piccola
durre tutti i carboidrati previsti il giorno giorni. quantità di proteine, grassi e fibre, così
della gara, soprattutto se la prova si svolge Da notare che tre giorni di ricarica fin qui da rallentare la digestione e permettere
al mattino. Inoltre, dopo i primi giorni di proposti sono solamente indicativi: questi un rilascio stabile di glucosio nel sangue)
ricarica, verso il terzo giorno sopravviene dipendono infatti da vari fattori, primo fra che si dovrebbe assumere durante la
spesso un senso di nausea, che rende diffi- tutti la percentuale di massa magra, che notte, in modo da continuare a mante-
66 coltoso portare a termine il programma. determina la quantità di glicogeno imma- nere attiva la resintesi del glicogeno
Agendo in questo modo, si rispetterebbe gazzinabile. anche in questo periodo.
forse il corpo, riabituandolo gradualmente 6.Nelle seconde 24 ore preferire i carboi-
a digerire i carboidrati (anche se quel 65% Dieci regole d’oro drati complessi (amidi), con basso indi-
del primo giorno di reintroduzione è già ce glicemico, che tendono a stabilizzare
una “bella botta” per un organismo privato A questo punto, al fine di operare un’otti- i livelli glicemici ed insulinemici.
da giorni), ma occorre ricordare che, come male programma di ricarica, é opportuno 7.Il giorno prima della gara ripetere quanto
vedremo, la velocità di ricarica diminuisce ricordare il rispetto di alcune regole fon- fatto il giorno prima ancora (tabella 5).
una volta che questa è iniziata e si rischie- damentali.
rebbe solo di “far uscire l’acqua dal vaso”. Giorni dalla gara Carboidrati
1. Assicurarsi di svuotare le riserve, attraver-
2. Carboidrati decrescenti so esercizi ai pesi lunghi e a esaurimento, 6 2-3 g/kg FFM
Il percorso da seguire è inverso a quello che coinvolgano tutto il corpo. 5 —
succitato (tabella 3). Contemporaneamente, come sopra osser- 4 —
vato, è preferibile non scendere al di sotto 3 25-30 g/kg FFM
Giorni dalla gara Carboidrati dei 120-100 g di carboidrati al giorno, al
2 15 g/kg FFM
fine di mantenere il carburante minimo
3 80% per il cervello. 1 —
2 75% 2. Iniziare a reintrodurre i carboidrati imme- Tabella 5 – Quantità di carboidrati da assume-
1 70% diatamente dopo la fine dell’ultimo alle- re in scarica ed in ricarica per ogni kg di
0 65% namento in fase ipoglicemica. La tempe- massa magra (FFM: free fat mass).
stività é un elemento determinante: alcu-
Tabella 3 – Esempio di ricarica con carboidrati ni studi hanno infatti dimostrato che un
decrescenti. ritardo di anche solo due ore riduce l’effi-
cacia della ricarica (Jentjens 2003). 8.Mantenere l’apporto idrico come d’abitu-
Questa tecnica riempie subito le riserve di 3. Nelle prime 24 ore di ricarica, assumere dine nei giorni di alimentazione ipogluci-
glicogeno per poi adattare la quota gluci- fino a 25-30 g di carboidrati per ogni kg dica (é anzi preferibile aumentare un po’
dica nei giorni seguenti, ma presenta di massa magra: stimando in 75 g/h la tale quantità, al fine di scongiurare ogni
quell’80% di carboidrati al primo giorno, velocità massima di assorbimento pericolo di disidratazione, che, oltre a
che, ancor più di quella sopra esposta, (Kochan 1979), il soggetto con 50 kg di costituire un rischio per la salute, com-
costituisce un quasi certo problema dige- massa magra finora preso in esame, prometterebbe la resintesi successiva).
stivo per l’organismo. dovrà consumare circa 100-130 g ogni Nei giorni di ricarica, calibrare i liquidi
due ore. con i carboidrati, al fine di sfruttare il già
3. Schema a diamante 4. Nelle successive 24 ore la velocità di osservato potere trainante di quest’ultimi
È un programa in cui la quota glucidica va resintesi diminuisce e quindi é necessa- nei confronti dell’acqua. Il giorno della
in crescendo fino al giorno precedente la rio adeguare l’apporto glucidico a circa gara bere fino a 20-30 minuti prima del-
gara, per poi diminuire il giorno stesso 15 g/kg di massa magra (dosi da circa l’inizio della prova (in modo da avere il
della prova (tabella 4). 60 g ogni due ore). tempo di svuotare la vescica).
5. Altro problema: quali carboidrati assume- 9.Durante la fase di ricarica, sfruttare le
re? Contravvenendo all’opinione comune, capacità dell’insulina di trasportare nella
Giorni dalla gara Carboidrati
sarebbe meglio prediligere i carboidrati cellula elementi fondamentali come il
3 65% semplici nelle prime 24 ore (Lambert potassio, integrando, se necessario, l’ali-
2 75% 2004), preferibilmente sotto forma di mentazione con supplementi. Ma atten-
1 80%
bevande. La maggior quantità di glicoge- zione, perchè la condizione di acidosi in
no è infatti immagazzinabile nelle prime cui ci si trova in scarica (e perciò anche a
0 65%
dieci ore ed è proprio in questo momento inizio ricarica), avrà causato iperkaliemia
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che le cellule, “affamate” da giorni di e perciò il reintegro del potassio non va


Tabella 4 – Esempio di ricarica “a diamante”. digiuno glucidico, sono più recettive mai intrapreso a inizio ricarica, ma solo
(Nielsen 2003). Una buona idea è quella di quando, corretta l’acidosi col reintegro
È una buona via di mezzo tra le altre due iniziare il reintegro glucidico con una glucidico, sarà rientrato nelle cellule.
metodiche, di cui prende i vantaggi (rein- bevanda composta da 200-250 g di mal- 10.Concludere la ricarica come si è inizia-
troduzione graduale dei carboidrati e todestrine e glucosio (da sorseggiare in 3- ta: 200-250 g di carboidrati (bevanda a
quindi minor “ingolfo” digestivo) ed evita 4 tempi a distanza di 15-20 min): così base di maltodestrine, senza glucosio
alcuni aspetti negativi (problemi gastroin- facendo si gioverà anche del reintegro stavolta) da tre a un’ora prima della
testinali, nausea, difficoltà di alimentarsi il importantissimo dell’acqua. prova.
La ricarica dei maratoneti
I maratoneti sono stati i primi atleti ad
applicare il metodo della ricarica dei carboi-
drati. Essi sono effettivamente quelli più
avvantaggiati da tale dieta anche per il
fatto che hanno più difficoltà, rispetto ad
altri atleti, ad assumere glucosio durante la
prova.
Il primo in assoluto fu il britannico Ron Hill,
che nell’occasione vinse i Campionati 67
Europei di Atene del 1969, raggiungendo e
staccando nel finale il belga Gaston
Roelants, il favorito.
Subito dopo qualcuno lesse i lavori svedesi
e pensò di utilizzare quel metodo anche per
i maratoneti italiani. È da tenere presente,
però, che i soggetti su cui erano state fatte
le ricerche in quel tempo si allenavano
meno di quanto fanno oggi i nostri amato-
ri. Negli anni, poi, questi atleti ridussero via
via i giorni di dieta ipoglucidica, arrivando a
fare un solo pasto ipoglucidico (quello
serale del quart'ultimo giorno), seguito dai
tre di ricarica. FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
Come sopra esposto, tra i fattori che fanno
aumentare il contenuto di glicogeno nei
muscoli, oltre alla dieta, c'è l'allenamento. Un caso speciale: retico, che tratterrà più potassio nelle cel-
Nonostante ciò, i maratoneti di oggi nell'ul- la ricarica nel body building lule. L’apporto di potassio verrà per ora
tima settimana precedente la competizione mantenuto nella media del fabbisogno
si allenano con quantità limitate di lavoro; I body builders sono l’unica categoria di quotidiano.
contemporaneamente qualcuno di loro atleti che non utilizzano la ricarica per L’allenamento si baserà su alte ripetizioni
effettua un giorno di dieta ipoglucidica scopi prettamente ergogenici, ma per portate all’esaurimento e sarà di lunga
prima di effettuare i tre giorni di alimenta- valorizzare doti estetiche, quali la pienezza durata, ma di bassa intensità (Goforth
zione iperglucidica, mentre la maggior parte ed il volume muscolare, in modo da dare 2003).
compie soltanto gli ultimi tre giorni di carica. al fisico un aspetto più pieno, ma contem- Il quinto e il quarto giorno precedente la
poraneamente più magro. gara si ripeterà esattamente quanto fatto
Non essendo per loro un problema (ma nel sesto giorno. La chetosi sarà ora aumen-
anzi spesso un vantaggio) l’aumento di tata, come dimostrerà una serie di sensazio-
peso conseguente a replezione dei carboi- ni, quali fatica, stanchezza, irritabilità e
drati, possono spingere la ricarica fino al dolore muscolare (Dorchy 2002).
limite. Il terzo giorno antecedente la manifesta-
I culturisti, inoltre, aggiungono un’altra zione, subito dopo l’allenamento (preferi-
strategia, chiamata consumo di sodio-cari- bilmente svolto al mattino, in modo da
co di potassio, molto delicata e potenzial- avere più tempo per “ricaricare”) si inizierà
mente pericolosa, perché, manipolando ele- il reintegro dei carboidrati.
menti quali l’acqua corporea, gli elettroliti Ipotizzando un regime con carboidrati
ed il glicogeno, tende ad alterare il naturale “decrescenti”, si potrà cominciare allora
equilibrio cellulare e, più in generale, l’o- con 1,2 g/kg/ora di carboidrati rapidamen-
meostasi dell’organismo. Anche con questo te disponibili (es. polimeri del glucosio),
tipo di metodica si comincia sei giorni fino a coprire le prime quattro ore, ripar-
prima della gara, abbassando la razione tendo il tutto in più somministrazioni ad
glucidica al 20% del totale delle calorie intervalli di 30 minuti (Lambert 2004).
giornaliere. Contemporaneamente, a salva- Successivamente, si proseguirà con dosi
guardia del patrimonio proteico muscolare, dimezzate di carboidrati ogni due ore (Ivy
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si aumenterà l’apporto protidico (Lambert 1998), fino a coprire l’80% delle calorie
2004), in modo da coprire il 60-70% del totali, mentre le proteine si ridurranno al
totale calorico. I lipidi colmeranno la 10% dell’introito calorico totale.
restante percentuale calorica (10-20%) con L’apporto di sodio in questo giorno verrà
la presenza di una relativa quota di acidi ancora mantenuto alto, in modo da tratte-
grassi essenziali. nere l’acqua indistintamente sia nel com-
L’assunzione di acqua verrà aumentata del parto intracellulare, che in quello extracel-
150%, così come quella del sodio. Tale lulare. Questa metodica farà apparire i
aumento del sodio è utile in quanto pro- muscoli ancora “lisci” e gonfi a tre giorni
vocherà la secrezione dell’ormone antidiu- dalla gara (rischiando di diventare fattore
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Giorni dalla gara Carboidrati Allenamento Chetosi Acqua Sodio Potassio
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1 70% Pose NO -4 g/carbs NO >>>
York, ed. Advanced Research Press, 1993, 102.
Dorchy H., Sports and type I diabetes: perso-
0 65% Pose NO -4 g/carbs NO >>> nal experience, Rev. Med. Brux., 23 2002, 4,
A211-7.
Tabella 6 – Schema riepilogativo del percorso di scarica e ricarica utilizzato nel body building. Hultman E., Hermansen L., Saltin B., Muscle
glycogen during prolonged severe exercise,
Acta Physiol. Scand., 71, 1967, 334-346.
Ivy J. L., Glycogen resynthesis after exercise:
di preoccupazione per l’atleta), ma non é un Nei due giorni precedenti la gara verrà effect of carbohydrate intake, Int. J. Sports
problema, perché, eliminando il sodio suc- mantenuto un apporto glucidico un po’ più Med., 1998, 19, S142-145.
cessivamente e con il potassio a livelli più basso (75-70%), a causa della già osservata Kochan R. G., Lamb D. R., Lutz S. A., Perrill C.
alti, l’acqua verrà indirizzata direttamente diminuzione della velocità metabolica di V., Reimann E. M., Schlender K. K., Glycogen
nella cellula. Molti atleti eliminano il sodio ricarica. synthase activation in human skeletal muscle:
dalla dieta troppo a lungo, sbagliando, per- Contemporaneamente si provvederà a rein- effects of diet and exercise, Am. J. Physiol.,
ché l’omeostasi determinerà, tramite l’aldo- tegrare gradualmente il potassio. L’attività 236, 1979, E660-E666.
sterone, una ritenzione ancora maggiore, fisica in fase di ricarica consisterà in 30-60 Jentjens R., Jeukendrup A., Determinants of
post-exercise glycogen synthesis during
con effetti opposti a quelli sperati. minuti di allenamento isometrico (pose), short-term recovery, Sports Med., 33, 2003, 2,
La chetosi, intanto, in conseguenza del rein- che migliorerà la separazione muscolare e 117-144.
tegro glucidico, dovrebbe essere rientrata. la capacità di reggere i confronti sul palco, Goforth H. W. Jr, Laurent D., Prusaczyk W. K,
Da questo momento, l’acqua da assumere senza causare eccessivi dispendi energetici Schneider K. E., Petersen K. F., Shulman G. I.,
andrà calcolata considerando 2,7 g per ogni che interferirebbero con i processi di resin- Effects of depletion exercise and light training
grammo di carboidrato ingerito, compren- tesi del glicogeno. Il sodio verrà ora elimi- on muscle glycogen supercompensation in
dendo a tale scopo anche l’acqua utilizzata nato e la chetosi dovrà essere scomparsa. men, Am. J. Physiol. Endocrinol. Metab., 285,
eventualmente per cucinare i cibi e quella Se effettuata in questo modo, la ricarica 2003, 6, E1304-311.
Kreitzman S. N., Coxon A. Y., Szaz K. F.,
cosiddetta “metabolica”, cioè quella che si eliminerà tutta l’acqua extracellulare, senza Glycogen storage: illusions of easy weight loss,
forma durante la digestione degli alimenti, bisogno di ricorrere a pratiche inutili e peri- excessive weight regain, and distortions in
per ossidazione dell’idrogeno in essi conte- colose, come l’uso di diuretici (tabella 6). estimates of body composition, Am. J. Clin.
nuto: Nutr., 56, 1992, 292S-293S.
Conclusioni Lambert C. P., Frank L. L., Evans W. J.,
Macronutrient considerations for the sport of
100 g di glucidi originano 55 g di acqua bodybuilding, Sports Med., 34, 2004, 5, 317-327.
A distanza di quasi quattro decenni dalla
100 g di protidi originano 41 g di acqua sua ideazione, la ricarica dei carboidrati Nielsen J. N., Richter E. A., Regulation of glyco-
100 g di lipidi originano 108 g di acqua gen synthase in skeletal muscle during exerci-
resta ancora un metodo valido per ottene- se, Acta Physiol. Scand, 178, 2003, 4, 309-319.
re modificazioni delle performance atleti- Nielsen J. N., Wojtaszewski J. F., Regulation of
che. Tuttavia, l’aumento del peso corporeo, glycogen synthase activity and phosphoryla-
In realtà, comunque, poiché parte dell’ac- i metodi di deplezione glucidica, i tempi e i tion by exercise, Proc. Nutr. Soc., 63 2004, 2,
qua viene anche destinata dall’organismo modi di reintroduzione, il tipo di competi- 233-237.
alle sue funzioni vitali (plasma, termore- zione e la condotta di gara, sono tutti fat- Sakamoto K., Arnolds D. E., Ekberg I., Thorell A.,
golazione, ecc.) è buona norma considera- tori potenzialmente influenti sulla buona Goodyear L. J., Exercise regulates akt and gly-
cogen synthase kinase-3 activities in human
re un apporto idrico extra, portando quei riuscita di un programma di carico. skeletal muscle, Biochem. Biophys. Res.
2,7 g a 3-4 g per ogni g di carboidrato Occorrono quindi una buona conoscenza Commun., 25, 2004, 319, 2, 419-425.
ingerito. dei meccanismi fisiologici ed una grande Sherman W. M., Costill D. L., Fink W. J., Miller J.
Spesso si nota l’inutile pratica di molti body esperienza tecnica per poter applicarla nel M., Effect of exercise – diet manipulation on
builder di ricorrere all’acqua distillata, nella modo corretto, pena un peggioramento muscle glycogen and its subsequent utilization
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

convinzione di non assumere così sodio. In della prestazione, oltre che, cosa ancora during performance, Int. Journal of Sports
verità, l’acqua “normale” ha quantitativi di più importante, un possibile danno alla Med., 2, 1981, 114-118.
sodio marginali, per cui va benissimo allo salute dell’atleta. Sherman W. M., Costill D., The marathon: die-
tary manipulation to optimize performance,
scopo. Se necessario (ma spesso è una Am. Journal Sports Med., 1984, 12, 44, 1984.
necessità meramente psicologica), si può L’Autore: Giuseppe Musolino, laureato in dieti-
stica, diplomato Isef, è stato quattro volte Zachwieja J. J., Costill D. L., Pascoe D. D.,
ridurre il quantitativo di acqua nelle dodici Campione italiano di body building e vanta Robergs R. A., Fink W. J., Influence of muscle
ore precedenti la prova, ma occorre ritorna- quindici anni d’esperienza come praticante e glycogen depletion on the rate of resynthesis,
re a bere, secondo il bisogno individuale, allenatore nel campo del fitness. Med. Sci. Sports Exerc., 1991, 23, 44-48.
durante il pompaggio. musolino.press@email.it
Trainer’s digest
69

FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI


L’allenamento della forza e della resistenza dei giocatori di calcio professionisti

La bravura di un giocatore di calcio dipende da varie componenti, comu- professionisti di livello internazionale è tra i 55 e i 68 ml · kg · min, con
nemente identificate nella tecnica, nella tattica e nelle capacità organico- valori di picco individuale maggiori di 70 ml · kg · min. Tali valori, simili a
muscolari. Determinare quale sia l’importanza relativa di una di queste quelli di altri sport di squadra, sono largamente minori di quelli di atleti di
componenti nella capacità di gioco di un calciatore, specialmente delle vertice degli sport di resistenza nei quali sono stati misurati valori
. che arri-
prime due è molto difficile. Ma, comunque, si può affermare che, per vano a 90 ml · kg · min. Quei giocatori che posseggono un VO2max eleva-
quanto riguarda i fattori organico-muscolari, la forza e la prestazione to dispongono di maggiori riserve di glicogeno che li mettono in grado di
muscolare siano capacità che determinano la prestazione del calciatore in mobilitare quantità maggiori di energia durante sprint e altre prestazioni
misura quasi simile alla resistenza fisica. J. Hoff, N. Kähler, e J. Helgerud impegnative di gioco e presentano anche una maggiore velocità di recupe-
della Facoltà medica dell’Università norvegese per la scienza e la tecnica ro (Ekblom 1986; Bangsbø, Mizuno 1988). Si tratta anche dei giocatori
di Trondheim, sia per riuscire a valutare la prestazione nel gioco del calcio che eseguono il numero maggiore di sprint e che più frequentemente par-
sia per cercare di elaborare metodi efficaci e indicazioni per l’allenamento tecipano alle situazioni decisive di gioco. Poiché le riserve di glicogeno
basati su tale valutazione, in un loro articolo di rewiew, pubblicato nella durante la partita diminuiscono, le fonti di energia . alle quali si deve fare
rivista tedesca di medicina dello sport, hanno descritto l’allenamento, i ricorso sono gli acidi grassi: i giocatori con un VO2max elevato utilizzano
principali parametri e le modalità di test della capacità di resistenza e di queste fonti secondarie di energia in modo più efficace, risparmiando in
forza di giocatori professionisti di calcio (Hoff J., Kähler N., Helgerud J., questo modo le riserve di glicogeno come fonte rapida di energia per
Training sowie Auusdauer- und Krafttests von professionellen situazioni di gioco più intensive e faticose. Per questa ragione riescono a
Fussballspielern, Deutsche Zeitschrift für Sportmedizin, 57, 2006, 5, correre più a lungo a intensità elevata prima che il loro rendimento dimi-
116-124). Gli Autori, all’inizio del loro articolo ricordano che, secondo nuisca a causa della diminuzione del glicogeno e l’accumulo di lattato.
Bangsbø (1994) l’intensità media di lavoro di un giocatore di calcio duran- Normalmente, in questi giocatori la diminuzione della prestazione che si
te i 90 min della partita si trova in prossimità della soglia del lattato (Tlac) o osserva nel secondo tempo o è assente o è presente in misura molto limi-
secondo Reilly all’80-90% (1990) della FCmax. A causa dell’accumulo di tata rispetto ad altri giocatori. Altri importanti fattori della prestazione
lattato che si produce nelle fasi nelle quali l’intensità di lavoro è superiore aerobica, secondo gli Autori, sono la soglia del lattato .e l’economia di
alla media – va ricordato che durante una partita di calcio, questi periodi corsa (definita normalmente come spesa energetica (VO2) rilevata nel
di massima intensità spesso rappresentano i momenti più interessanti del corso di. un test standard (velocità prefissata) al nastro trasportatore o
gioco – è fisiologicamente impossibile mantenere un’intensità adeguata- come VO2 per metro durante la .corsa). Si tratta di due fattori dei quali si
mente elevata per un lungo periodo. Per cui durante una partita fasi di deve tenere conto, insieme al VO2max, quando si programma un allena-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

lavoro d’intensità elevata sono seguite da fasi di intensità minore durante mento per il miglioramento delle capacità di resistenza. Per quanto riguar-
le quali il lattato accumulato viene demolito. Un giocatore di calcio, ideal- da l’allenamento di queste capacità gli Autori citano ricerche condotte da
mente, dovrebbe essere in grado di mantenere la stessa intensità di gioco Helgerud et al., anche essi dell’Università norvegese di scienza e tecnolo-
per tutti i 90 min della partita. Numerose ricerche dimostrano, però, che, gia (Helgerud et al. 2001) sull’efficacia di un allenamento ad intervalli 4 x
nel secondo tempo, si osservano una riduzione della frequenza cardiaca 4 min al 90-95% della massima frequenza cardiaca, in una squadra di
media, del glucosio ematico e del tasso di lattato, che indicano una mino- calciatori juniores d’alto livello, metà della quale si allenava secondo que-
re attività dei giocatori durante il secondo tempo stesso. Come è noto, il sto principio per otto settimane, due volte alla settimana, mentre l’altra
fattore più importante che determina
. la prestazione nelle
. capacità di resi- serviva da gruppo di controllo, proseguendo il suo allenamento abituale.
stenza è rappresentato dal VO2max. Il valore medio del VO2max di giocatori Rispetto al gruppo di controllo, nel gruppo che applicava il programma di
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allenamento ad intervalli, monitorato attraverso videoanalisi di due incon-
tri, uno precedente .e uno successivo all’allenamento, fu osservato un
aumento medio del VO2max di 6 ml · kg · min-1, un aumento della distan-
za di corsa percorsa di 1700 m, un aumento del 24% dei contatti con la
palla, un numero doppio di sprint rispetto al gruppo di controllo, e un
aumento dell’intensità media di lavoro durante la partita, misurata come
percentuale della FCmax, mentre, durante il periodo di allenamento,
rimanevano invariati, senza peggioramenti, l’altezza media di salto, la
forza, la velocità di sprint, la velocità e la precisione nel calciare e la qua-
70 lità dei passaggi. Lo stesso tipo di allenamento fu applicato, sempre da
Helgerud et al. (Helgerud, Kemi, Hoff, 2003), su una squadra della
European Champions League arrivando agli stessi risultati. Mentre
Helgerud per le loro ricerche avevano utilizzato come mezzo di allenamen-
to corsa in salita e corsa su ergometro a nastro con aumento della pen-
denza, Hoff et al. (Hoff, Wisløff, Kemi, Helgerud 2002) hanno dimostrato
che lo stesso risultato si poteva ottenere con un percorso d’allenamento
(figura 1) nel quale veniva utilizzato un pallone. Inoltre fu osservato che il
gioco su un campo di gioco di . dimensioni minori, con certi presupposti
può avere lo stesso effetto sul VO2max, ma con un. limite fino a circa 65
ml · kg · min-1. Il mantenimento di un maggiore VO2max dipende da un
minimo di una-due unità di allenamento specifico alla settimana.
In base a queste ricerche . gli Autori raccomandano, per l’allenamento
diretto all’aumento del VO2max, un programma che prevede un allena-
30 m mento ad intervalli di 4 x 4 min al 90-95% della FCmax, con fasi di 3 min
di recupero attivo al 70% della FCmax per la riduzione del tasso di lattato.
I mezzi di allenamento consigliati sono corsa in salita, allenamento sull’er-
gometro a nastro o un allenamento con il pallone su un percorso specifico
(figura 1). Per quanto riguarda la misurazione dei parametri della capacità
di resistenza, gli Autori ricordano che, con lo sviluppo di nuovi strumenti di
misura portatili e di dimensioni ridotte per il rilievo dei parametri metaboli-
10 m

ci, attualmente è possibile misurare direttamente il consumo d’ossigeno .


durante test specifici e raccomandano la misurazione diretta del VO2 su
un ergometro a nastro o mentre si corre su un percorso speciale. Il test
dovrebbe essere integrato dalla determinazione dell’economia di corsa.
Per quanto riguarda le capacità di forza, in una partita di 90 min, secondo
Reilly, Thomas (1976) in media ogni 90 s si produce un’azione di sprint,
che dura da 2 a 4 s e gli sprint rappresentano circa dall’1 all’11 % della
distanza corsa in una partita, che corrisponde dallo 0,3 al 3,0% del
tempo effettivo di gioco con il pallone. Inoltre un giocatore di calcio pro-
fessionista durante una partita esegue oltre cinquanta cambiamenti di
direzione che richiedono un notevole lavoro di forza muscolare per mante-
10 m

nere l’equilibrio e il controllo del pallone. Per questa ragione, secondo gli
Autori, per quanto riguarda le capacità fisiologiche fondamentali necessa-
rie in una partita di calcio, la forza e la potenza hanno un ruolo della stes-
sa importanza della resistenza e la forza massima è un parametro fonda-
mentale che influisce sulla prestazione, il cui incremento, normalmente è
in stretto rapporto con l’aumento della forza relativa. Già nel 1977 Bührle,
Schmidtbleicher sono riusciti a stabilire l’esistenza di una relazione signifi-
2m

cativa tra forza massima della muscolatura degli arti inferiori – misurata
come carico massimo in una ripetizione (1 RM) di un mezzo squat – l’ac-
celerazione e la velocità di locomozione. Questo rapporto è stato confer-
15 m

mato recentemente da una ricerca di Wisløff U. et al. (Wisløff, Castagna


Hegelrud, Jones, Hoff 2004) condotta su diciassette giocatori professioni-
10 m

sti di alto livello nei quali è stata analizzata la relazione tra la forza massi-
ma nella semi-accosciata, la capacità di sprint (su 10 m, 30 m, corsa a
navetta 10 m) e il salto verticale (figura 2).
Attraverso l’aumento della forza della contrazione muscolare nei muscoli
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

Partenza interessati si possono migliorare sia la capacità di accelerazione, sia pos-


sibilità tecniche come cambiamenti di direzione, scatti e controllo dei
Figura 1 – Percorso specifico. per l’allenamento ad intervalli d’intensità cambiamenti di velocità (Bangsbø 1991).
elevata e la misurazione del VO2max. Il percorso segue le frecce e viene Come noto, secondo la letteratura, la forza muscolare dipende dalla sezio-
eseguito conducendo la palla (correndo all’indietro tra i punti A e B). ne trasversale del muscolo. Ma è ipotizzabile che, nello sviluppo della forza
Per l’allenamento il percorso viene coperto 4 x 4 volte ad una frequen- muscolare, un ruolo notevole venga svolto dall’adattamento nervoso, seb-
za del 90-95% della FCmax con 3 minuti di recupero attivo al 70% bene secondo la letteratura esso si limiterebbe solo alle sei-otto settimane
. della
FCmax per la riduzione del lattato, mentre per misurazione del VO2max della fase iniziale dell’allenamento della forza. Hoff et al. (Hoff, Berdhal,
i giocatori debbono aumentare
. gradualmente l’intensità in modo tale Bråten 2001) però hanno osservato miglioramenti analoghi in una squadra
che raggiungono il loro VO2max dopo 6 min. di Coppa del mondo di salto con gli sci, che per dieci anni aveva svolto un
A B
2,2 4,5

2,0 4,3
10 m sprint (s)

30 m sprint (s)
1,8 4,1

1,6 3,9
71
1,4 3,7

1,2 3,5
140 160 180 200 220 140 160 180 200 220
1 Ripetizione massima (kg) 1 Ripetizione massima (kg)
C D
4,6 70
10 m corsa a navetta (s)

Altezza del salto (cm)


4,4 60

4,2 50

4,0 40
140 160 180 200 220 140 160 180 200 220
1 Ripetizione massima (kg) 1 Ripetizione massima (kg)

Figura 2 – Correlazione tra 1RM, prestazioni di sprint e di salto in giocatori professionisti di calcio (Wisløff et al. 2004).

allenamento speciale di salto dall’accosciata, il che vorrebbe dire che l’a- capacità di sprint e di salto, ma anche della capacità di prestazione aero-
dattamento nervoso, come tutti i processi fisiologici non si limita alla fase bica. Per quanto riguarda questo ultimo punto, gli Autori ricordano che
iniziale. Secondo Behm, Sale (Behm, Sale 1993) probabilmente la velocità finora esistono scarsi studi sull’effetto dell’allenamento della forza sulla
di movimento che si vuole raggiungere ha un ruolo maggiore della velocità prestazione aerobica. Se si considera che l’obiettivo primario dell’allena-
reale nel produrre il massimo effetto possibile nell’allenamento specifico mento della forza precedentemente descritto è quello di migliorare gli
della velocità e basano i loro consigli per il miglioramento dell’adattamento adattamenti nervosi senza provocare ipertrofia, la tesi che l’allenamento
nervoso fondamentalmente su due principi: 1. scegliere resistenze o pesi della forza aumenta necessariamente il peso corporeo, per cui riduce la
elevati per allenare le unità motorie rapide, che sono quelle che sviluppano prestazione di resistenza, secondo loro non sarebbe più sostenibile. Inoltre
la forza maggiore, ricorrendo ad una resistenza o a un peso dall’85-95% di è stato dimostrato che un allenamento della forza massima, come quello
1RM, per favorire la massima contrazione; 2. lavorare alla massima velo- precedentemente descritto che prevede poche ripetizioni, numero non
cità possibile contro la resistenza o il peso scelti. elevato di serie, sovraccarichi elevati e massima velocità di mobilitazione,
Il gruppo di lavoro di Hoff, Almaasback ha dimostrato che carichi elevati aumenterebbe la resistenza aerobica. Questo tipo di allenamento in scia-
con l’accento sul massimo reclutamento della forza hanno effetti molto tori di fondo produceva un miglioramento dell’economia di lavoro attraver-
efficaci sull’aumento della velocità e della forza di movimenti di tiro, ad so la riduzione del consumo d’ossigeno (Hoff, Helgerud, Wisløff 1999;
esempio su giocatrici di handball (Almaasback et al. 1996; Hoff 1995). Hoff, Gran, Helgerud 2002) e migliorava l’economia di corsa del 4,7%
Lo stesso programma di allenamento, basato su semiaccosciate, poche (Helgerud, Kemi, Hoff 2003 ). Hoff et al. in ricerche su saltatori con gli sci
ripetizioni (4-5) e 4 serie con accento sulla massima mobilitazione contro (Hoff, Berdal, Braten 2001; Hoff, Helgerud, Wisløff 1999) hanno rilevato
la resistenza ha permesso di ottenere effetti molto buoni sulle capacità di che questo tipo di allenamento produce risultati positivi anche sulla capa-
sprint e di salto di giocatori di calcio, senza che il loro peso corporeo cità di salto. Il miglioramento della prestazione aerobica va ricondotto a
aumentasse (Hoff, Gran, Helgerud 2003). Per cui, dopo avere passato in quello dell’economia di corsa. Venendo alla determinazione dei parametri
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

rassegna numerose forme di allenamento per il miglioramento della capa- della forza, gli Autori a conclusione della loro rassegna consigliano di rile-
cità di sprint e della capacità di salto di giocatori professionisti di calcio, varli attraverso la determinazione della forza massima in una ripetizione (1
Hoff, Kähler, Helgerud, come metodo elettivo consigliano un programma RM) dell’esercizio di semi-accosciata, il tempo di sprint sui 10 e sui 20-
di allenamento della forza con poche ripetizioni (quattro) contro resistenze 40 m e la misurazione dell’altezza di salto. Per una misurazione più preci-
elevate (85-95% di 1 RM), concentrato in modo specifico sulla massima sa raccomandano, inoltre, di determinare l’andamento cronologico dell’in-
mobilitazione (velocità di movimento) durante la fase concentrica. La resi- cremento della forza su una piattaforma dinamometrica.
stenza e il peso andrebbero aumentati ad ogni nuova unità di allenamen- Mario Gulinelli
to. Per mantenere il livello di forza raggiunto basterebbe una unità di alle-
namento di questo tipo ogni una-due settimane. Con questo tipo di alle- La bibliografia dell’articolo originale può essere consultata e scaricata da
namento della forza si otterrebbe non soltanto un miglioramento della www.calzetti-mariucci.it
72
Summaries
Trainability and gender differences
Vladimir Issurin, Gilad Lustig
without a priori scientific research aims. The results
of this study have shown that long-term involution
Jumping endurance (part one)
Gilles Cometti, Giampietro Alberti
In elite sports the gap between the athletic achieve- relates to physical efficiency in its broadest sense, The performance model for many sporting disci-
ments of women and men is narrowing constantly. i.e. not limited to aerobic efficiency, but extended plines requires the repetition, often in rapid suc-
Even so, many aspects of gender differences remain to the coordinative capacities of rapid control and cession, of a large number of jumps or bounds
unclear and disputable. This review seeks to consider stamina of the lower limbs and the torso. This long- performed in a cyclical manner or with different
and shed light on gender differences in trainability, term involution is the more worrying in that it forms of impulse. To describe the ability to effec-
with special reference to the importance of various appears to hamper the natural longitudinal tively perform these repeated motor actions in
motor abilities in the corresponding sports disci- improvement of performance during the age of sequence, the term “jumping endurance” might
plines. development. The only performances that improved be used, taken as the ability to maintain the effi-
over the five-year period considered were those of ciency of the athletic motion performed under
The Match Analysis (part one) oculo-manual coordination and highly technical plyometric conditions or as work of a plyometric
Attilio Sacripanti rapid and explosive force. Even so, this does not nature despite fatigue. In the case of bounding
Situation sports are increasingly practised with the appear to be a real long-term improvement, rather actions carried out in intervals, as in volleyball, or
interests of the public in mind. Theory on training in the accelerated exploitation of natural growth in a cyclical form, as in some track athletics disci-
these sports is a highly complex matter, going from potential, which is reflected in a subsequent stag- plines, the question was posed as to the mecha-
physical training to the study of local and global nation of the longitudinal development of perfor- nisms involved in restricting performance. To
strategies. Nowadays, technology designed to carry mance. The results obtained give cause to reflect on improve the ability to stave off fatigue and main-
out match analysis can supply useful support to the the importance of a broad base of physical and tain the effectiveness of performance, the so-
trainer. This article explains the methodological and coordinative efficiency, developed in an optimal called aerobic qualities are usually called into
scientific foundations and technological implica- manner to ensure the further growth of motor per- play. Nowadays however we know that with this
tions of match analysis. The article will be developed formance over time, and on the debatableness of type of fatigue other factors are involved,
in two parts, which are methodologically connected. the early learning of technical skills which, if not belonging to the group of neuro-muscular char-
The first part contains a general description of backed by a broad capacity base, may lead to a acteristics, which the training method should
advanced technologies applied to match analysis, swift stagnation of performance. The final part of take into account. The first part of this article
basically tied up with the identification of the ath- the article gives practical suggestions on efforts to analyses some researches that have looked at this
lete’s movement, a survey of interactions with develop a broad base of motor capacities, modulat- question, using prolonged exertion, and subse-
opponents and the scientific foundations of move- ing in an integrated manner all parameters of phys- quently studies centring on different types of
ment and interaction. The second part will attempt ical activity, both quantitative (duration, intensity, performance, such as a sequence of 100 jumps
to link the results of match analysis with training frequency), whose modulation has direct effects on and bounds performed under particular test con-
theory, broken down into three operating levels: physical efficiency, and qualitative (variability of ditions.
first level, athlete’s physiological conditioning, sec- execution), whose modulation serves to enrich the
ond level, biomechanical improvement of technique base of motor abilities at the disposal of the heuris- The usefulness of creativity
and study of “competition invariant”, third level, tic and creative process involved in solving new Nicoletta Tocci,
advanced training, connected with the study of motor tasks. Patrizia Scibinetti
local and global strategies. Most methodologies to develop creativity focus on
Intermittent training, science and practice raising this ability by exerting control over one’s
Long-term regression of children’s Roberto Colli, Antonio Buglione, thought processes, while there appear to have been
motor abilities Elisabetta Introini, Stefano D’Ottavio few theoretical and experimental studies on motor
Bernadette Filippone, Claudio Vantini, The energy expenditure of shuttle running over dis- creativity, on methodologies to increase creativity
Mario Bellucci, Avery D. Faigenbaum, tances such as 10 and 20 metres was measured and on relative evaluations. The analysis of author-
Rita Casella, Caterina Pesce directly using the Cosmed K4 metabolic measure- saccordingly looks first at the results of studies on
The reduction in physical activity in industrial coun- ment system and compared with energy expendi- thought processes, then compares them with
tries is a phenomenon affecting not just the adult ture measured during straight-line running. The researches conducted in the sphere of motor activi-
population but also youngsters, and even pre- equations needed to define the speeds and rhythms ties. In light of this comparison, some guidelines are
school children. The result is an alarming long-term of a training schedule using the intermittent proposed that might be useful for the design and
trend regarding a regression in physical efficiency method were then formulated. For the purpose of application of a methodology for increasing motor
among children. The main interest of international opening a critical debate, disagreement is expressed creativity.
literature centres on obesity and the loss of aerobic as to the fact that speeds reached during the final
capacity, while studies on the involution of motor step of the Léger test or the Yo-Yo
. endurance test The loading of carbohydrates
and coordination capacities are still few and geo- are normally correlated to the VO2 max. In this case Giovanni Musolino
graphically confined. This study seeks to ascertain too the hypothesis put forward in the article is cor- Methods for recharging carbohydrate levels have
the existence of long-term trends regarding the roborated by the direct control of oxygen consump- been put into effect for many years by athletes in
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVI n.72

regression of motor capacities, especially coordina- tion during the performance of the test. Finally, a several sports. The article starts with an historical
tive capabilities, on a regional sample in Italy of simple submaximal field test is proposed for team examination and, through comparison, develops a
over 1,000 pupils that entered secondary schooling sports, using a shuttle run over 20/22 m using the critical analysis on different methods used up to
during the period 1999-2004. We have attempted 20 s/20 s interval test, used to assess the degree of the present time. A separate chapter is devoted to
to provide an example of how scientifically relevant aerobic fitness and whether the athlete in question the method used in body building, based on sodi-
information can be extracted from data obtained requires extra metabolic work or possesses minimum um consumption-potassium intake, with relative
from a long-term educational evaluation of the aerobic capacities to meet the targets of the relative description of the technique, possible advantages
motor performance of schoolchildren, conducted sports and physiological models of performance. and dangers.

Nell’abstract New eyes for coaches pubblicato nel n° 71, il nome di uno degli autori è M. Besi, e non M. Basi, come erroneamente indi-
Errata Corrige cato. Ce ne scusiamo con l’interessato.

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