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ALESSANDRO M. RAVAGLIOLI, Gli Istituti speciatizsati delle Universita Ponuificie per la preparazione degli Edueatori vocazionali MI Magistero conciliare € postconciliare, segnalando Ia necessita di qualificare in maniera adeguata i pitt diretti responsabiti degli itinerari formativi al ministero presbi- terale € alla vita consacrata, ha pure evidenziato l'opportunita di organizzare appositi istituti e corsi organici finalizzati a dare risposta, il pit efficacemente possibile, a tale esigenza, Negli ultimi decenni, venendo incontro a queste indicazioni corroborate, in verita, dalla sempre pit! avvertita urgenza degli stessi educatori vocazionali a preparar- si per far fronte alle vecchie e nuove sfide formative — hanno preso forma € si sono consolidate, in ambito accademico, alcune precise realtd. Nella sottolineata convinzio- ne che lobiettivo principale dei prozrammi di questi centri possa essere raggiunto promuovendo, in primo luogo, una approfondita revisione della persona stessa detl"e- ducatore — “strumento” primario perché si instauri una pit corretta relazione di discer- rnimento ¢ di accompagnamento nei riguardi dei candidati alla vocazione sacerdotale € religiosa -, vengono presi in esame e presentati, nei loro obiettivi, programmi € meto- i essenziali, cinque diversificati percorsi formativi per formatori vocazionali, confi- gurati accademicamente, proposti da alcune Universita ¢ Atenei Pontifici di Roma. Estratto da « SEMINARIUM », A. XL (2000), n. 4, pp. 905-920, Gli Istituti specializzati delle Universita Pontificie per la preparazione degli Educatori vocazionali ALESSANDRO M. RAVAGLIOLI, Professore di Antropologia interdiscipli- are della vocazione cristiana presso la Pontificia Universita Gre- goriana (Roma) Direttore dell'Istituto Superiore per Formatori (“sponsorizzato” dall’Istituto di Psicologia della Gregoriana) Introduzione 1. Formare i formatori vocazional vertita S uuggerimenti magisteriali ~ conciliari e posteonciiari un'urgenza sempre piil ay- ie guardanti organizzazione di appositi istituti e corsi organici per Ia preparazione specifica degli educatori vocazionali, 8 sono, negli anni, moltiplicati ¢ approfonditi.' Cid & avvenuto, di pari passo, con la sempre pili crescente e avvertita urgenza di meglio qua- lificare e potenziare quanti sono chiamati a promuovere, discernere, accompagnare i cammini vocazionali al ministero presbiterale e alla vita consacrata dei giovani d’oggi, molti o pochi che siano, Tale domanda si & resa di grande attualita, negli ultimi anni, a partire, soprattutto, dalle numerose e diversificate sfide formativo- vocazionali, che investono l’intera Comunita ecclesiale, ma, in modo particolare, gli educatori di seminario, i responsabili della formazio- ne di persone che si votano alla vita religiosa, i direttori spirituali Tra queste figure, pitt direttamente interpellate, possono essere enu- ‘merati anche i responsabili degli Istituti secolari e quanti sono coin- volti in vecchie € nuove forme di impegno ministeriale e caritativo in seno alla Comuniti cristiana, di presenza e di testimonianza nella so- cieta civile. Inoltre, possono figurarvi gli stessi animatori della pa- "8 qui sufficienterichismare Optatam Totius 5; Pastores Dabo Vobis 66; Vintero documento della ConaREGAZIONE PER LEDUCAZIONE CATTOLICA, Ditettve sulla pre~ pparazione deg educator! nei semirart, in particolare 78 € 79. 06 SEMINARIUM N.4—2000 storale vocazionale, sia a livello diocesano come pure di congrega- zion e istitutireligiosi Chiamando in causa le sfide che toceano Ia formazione vocazio- nale = tra cui la preoccupante crisi quantitativa in ordine ai nuovi in- gressi e I*inesorabile processo di inveechiamento di sacerdoti dioce- sani e di professi/e solenni -, vanno tenuti presenti altri fenomeni, che sollevano seri interrogativi circa la qualita e l’incidenza della formazione offerta, nelle circostanze attuali, ai candidati al sacerdo- io ministeriale, alla vita religiosa e ad altri impegni ecclesiali. Tra questi fenomeni, si pud menzionare, anzitutto, quello, purtroppo sempre pit frequente e verificabile in presa diretta, degli abbandoni di giovani, talvolta giovanissimi presbiteri e consacrati, cio’ ordinati 6 professi solenni da pochi mesi o pochissimi anni, quindi, usciti ap- pena 0 quasi dalla cosiddetta fase di «formazione inizialen. Ancora, come viene indicato da rigorose ricerche sul campo, si ri- leva un dato di fatto per certi versi sconcertante. Dopo aleuni anni di formazione, la maggioranza dei candidati al sacerdozio ¢ alla vita consacrata (il 60-80% dei soggetti, testati a pitt riprese: all’entrata in vocazione, dopo due e quattro anni di permanenza in una istituzione ‘© comunita formativa), anche quando persevera nell’impegno voca- zionale, sembra restare “impermeabile” all’influsso della stessa pro- posta educativa, e, quindi, nella difficolta di raggiungere un qualche reale e durevole cambiamento delle predisposizioni consce, ma, so- prattutto, inconsce della personalita, in vista di un’assimilazione sempre piit profonda e convinta dei valori evangelici ¢ vocazionali covvero del proceso di una loro pitt autentica «internalizzazione».? Tale diffusa resistenza, radicata e attiva negli strati inconsei della personalita dei candidati, non sembrerebbe sciogliersi neppure per Pimmersione in significative esperienze spirituali (per esempio, il cosiddetto Mese Ignaziano’). Inoltre, essa non rimarrebbe estranea, ' Ch LM, Ruta ~ F, IMODA — J. RIDICK, Anuropologia della vocazione cristi ha. I. Conferme esistenciali, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1986, cap. 6: «In- flusso della formazione sulla potenzialita dt interalizzazione», 125-159. “CE. F. IMoDA, Esercizi Spirituali e psicologia. L'altezza, la larghezza e fa profondita (Ef 3, 18), Editeice Pontificia Universita Gregoriana, Roma 2000%, terza parte: «Gli Esercizi Spiritual ela trasformazione della persona», 29-40. AM. Ravacuous: Gi sttt specializat delle Universit Pontifii.. 907 ma, anzi, si ripercuoterebbe, in maniera rilevante, sulla stessa capa- cité di relazione con gli altri, sullo sviluppo psicosessuale e sul con- ‘rollo dei propri impulsi sessuali Da parte degli educatori vocazionali si sente poi ripetere, con una certa frequenza, che i giovani seminaristi religiosi di oggi sarebbero piir “fragili” di quanto non Io fossero quelli di ieri, cio’ incarnereb- ‘pero un «tipo antropologico» piit vulnerabile, di minore tenuta nel- Pimpatto con la vita e le sue prove, in generale; con Te esigenze del vangelo, della vita comunitaria, del ministero, in modo pit specifico. Caleando su questa osservazione, lascerebbero cosi trapelare, a volte esplicitamente, a volte implicitamente, un certo senso di inadeguatez- za e di impreparazione nell’affrontare il compito loro assegnato. 2, Quale formazione ai formatori? Rilevata Purgenza della richiesta di preparazione degli educatori vocazionali, quale genere di formazione pud risultare maggiormente utile a loro? ‘Anche solo alla luce delle poche sfide sopra richiamate, viene spontaneo affermare che occorrerebbero percorsi formativi in grado di preparare gli educatori a rilevare non solo le difficolta pitt accen- tuate della psicopatologia, oppure quelle legate a responsabili ¢ col- pevoli disimpegni e pigrizie dei soggetti, ma, ancora di pil, a tenere in debito conto e ad affrontare le difficolta che sono espressione di motivazioni e dinamismi inconsci. Come & stato dimostrato da pitt ri- cerche e sostenuto da pitt autori, infatti, in tutte le persone esiste ed agisce uno strato di inconscto affettivo non patologico.’ E, come evic denziato poco sopra, anche nelle persone in stato vocazionale si dan- ‘no, con alta frequenza (ripetiamo, nel 60-80% dei casi), disposizioni + Si veda, LM. RULLA € altri, op. cit, cap. 8: «Potenzialita di internalizzare ¢ c&- pecita di rlazione con gli altrin, 190-265; B. KiEty, «Candidates with dificult jn Celibacy: discernment, admission, formation», in Seminarium, n, 1 (1993), 107-118, SCE LIM, RULLA, Antropologia della vocazione cristiana, J. Basi interdiseipti- nari, EDB, Bologna 1997, cap. 6: «el eonscio e{"inconscion, 71-107 908 SEMINARIUMN. 42000 inconsistenti centrali,* cio’ dinamiche emotivo-affettive che, incon- sapevolmente, interferiscono, in termini negativi, con il proprio Jo ideale vocazionale e la sua effettiva attuazione. Tali «inconsistenze» vengono a limitare, a restringere Ia liberta delle persone, senza com- prometterla essenzialmente, Esse condizionano, ora pitt ora meno pe~ santemente, Ia crescita esistenziale del cammino cristiano e voeazio- nale, che & esigente itinerario di superamento di sé per amore del Signore e dei fratelli, fino a renderla meno spedita, se non addirittura a bloccarla quasi del tutto, almeno in particolari are della persona- ita. Per abilitare il pitt possibile a far fronte alle problematiche appena indicate, & indispensabile che i formatori vocazionali siano aiutati, in primo luogo ¢ soprattutto, a fare i conti con il «misteron che ognuno di loro é gid per se stesso.’ Occorre che siano introdotti a familiariz- zare con il proprio mondo interiore, sempre composto ~ a un tempo — di razionalita e di emotivita, di spiritualita e di «carnalita», di apertu- re verso linfinito e di chiusure meschine, di tensioni ideali, ma, an- che, di desideri e impulsi di bassa lega. Un mondo in cui slanci di autentico dono di sé si intrecciano con motivazioni egoistiche; dove le clotte psicologiche» possono facilmente frammischiarsi con quelle pid spiccatamente «spirituali», ora col prevalere delle une sulle altre, @ viceversa, quasi sempre in un continuum di piani e sfumature di- stinguibili, ma non propriamente scindibili. E tutto questo, sempre, in una mescolanza ¢ alternanza di livelli consci e di livelli ineonsci La persona stessa del formatore, infatti, nel suo attuale, finora rag- giunto stato di conversione complessiva (intellettuale, morale, reli- giosa)," &, al di la di nozioni e metodologie pedagogiche intellettual- mente apprese, lo «strumento» principale piv prossimo © concreto, a propria disposizione, per potere aiutare i giovani in ricerca, decisio- ne, crescita vocazionale. “CE. abid , 293-295; 302-305. "CE F. IMoDA, Sviluppo umano: psicologia e mistero, Piemme, Casale Monfer- rato (AL) 1993, cap. I: «ll mistero dell'uomo», 17-37; cap. I: «Riflessione antropo- lgica sul mistero dell'uomo», 38-76. "Si veda B. LoNERGAX, I! metodo in teologia, Queriniana, Brescia 1975, 283- 261. \ | A.M, RAVAGLIOLE Gli Itt specializzati delle Universita Ponce 909 1 lavoro di messa a punto e di verifica della propria persona e crescita, condotto con aiuto di qualificati «formatori di formatorin, che dovrebbe avere come conseguenza quella di una pit! approfondi- ta conoscenza di sé e di un pid adeguato controllo delle proprie risor- se e dei propri limiti, dei propri atteggiamenti esterni come pure del- Ie motivazioni e aspettative interiori — talora anche sfuggenti essenzialmente all’irrobustimento dell"intera personalita dell" educa- tore vocazionale ¢ di alcune sue capaciti indispensabili per poter af- frontare, non del tutto sguarnito, l'arduo e delicato compito formati- vo. Tra queste abilita individuiamo, tra Valtro, il riuscire sempre meglio nell’identificare le proprie modalita ambigue 0 di «doppiez- za» nella trasmissione di messaggi valoriali, ed essere cosi comuni- catori pit: coerenti e credibili di Cristo, del vangelo, degli ideali mo- rali e religiosi. Ancora, il sapersi relazionare con i singoli ¢ con Ia comunité, avendo una maggior avvertenza e padronanza delle pro- prie reazioni spontanee e immediate di simpatia o antipatia, di dom hazione autoritaria o lassista, di illusione e delusione. Infine, l'essere pitt consapevoli delle dinamiche regressive interpersonali e delle pressioni di gruppo, cosi da poter evitare di cadervi troppo facilmen- te o ingenuamente. Questo lavoro di profonda revisione personale, combinato con i corsi teorici ~ sempre ispirati all’antropologia cristiana ~ e con quel- lo di tirocinio pratico supervisionato, dovrebbe portare ad affinare la capacita di discernimento (= riconoscere la presenza e l'azione della Grazia di Dio, ma, anche, saper meglio distinguere le immaturita di natura psicopatologica da quelle pid propriamente tipiche di un cam- mino di crescita vocazionale) ¢ di accompagnamento nell'affrontare resistenze e difficolta consce e — almeno, a un certo livello e grado ~ anche ineonsce, comunemente riscontrabili nell’impegnativo itinera- rio di superamento di sé per vivere l'amore verso il Signore e verso i fratelli. A nostro avviso, gli Istituti e i Centri per formatori vocazio- nali, e, quindi, non per la preparazione di psicologi clinici e psicote- rapeuti tout court, dovrebbero mirare soprattutto al raggiungimento di questi obiettivi. ‘A qualcuno metodi e programmi, cosi delineati, potrebbero risul- tare molto, forse troppo esigenti. D'altra parte, ¢’é chi, autorevol- mira 910 SEMINARIUM 4 ~2000 gE mente, ci ricorda che in ambito educativo non & mai possibile «con- sentirsi scorciatoie mortificantin.” Inoltre, a pensarci bene, forse si tratta solo del minimo che si deve fare, almeno per tentare di avvici- narsi allo «scopo primo e principale di qualsiasi istituto per la forma- zione dei formatoti di futuri sacerdoti, religiosi o religiose, (...] quel- lo di formare per un reale (non apparente) cammino verso Ia santita (fr, Lumen Gentium capitolo V): questo vale sia per i docenti che per gli alunni aiutando entrambi a crescere continuamente nell’ascesi del cammino vocazionale, per diventare santi, non da canonizzare, ma agli occhi di Dio per la sua maggior glorian."” 3. Istituti e Centri specialiccati delle Universiti Pontificie 0 ad esse collegati Ed eccoei al noceiolo ¢ finalita principale di questo contributo: la presentazione sintetica e circoscritta delle realta, attualmente operan- ti, presso le Universita e Atenei Pontifici romani, per la preparazione degli educatori vocazionali. Queste, tra Istituti ¢ Centri, si contano sulle dita di una mano: sommate, infatti risultano essere cinque, Tut- te impegnate nel tentativo di rispondere all’urgenza di «formare i formatori», si diversificano tra loro quanto a portata di programmi, di metodi, di durata, di livelli perseguiti di approfondimento. Per la presentazione delle singole realta ci si é valsi, oltre che di una conoscenza diretta di almeno tre di esse, anche del materiale, fatto di opuscoli e depliant, a disposizione. Tale materiale ed even- tuali ulteriori informazioni possono essere richieste direttamente ai responsabili di queste variegate istituzioni formative, o presso le se- greterie delle rispettive Universita di appartenenza, “Ch Grovannt Paoto Il, Discorso all'VIIP Canvegno dell Associazione Cattoli- ca Internazionale dete Isituzioni di Scienze dell'Eucazione, in L Osservatore Ro- ‘mano, 19 Aprile $998, 5 "LAM. Ruut, Grazia e realizzaztone di sé, in LLM. RULLA (8 cura di), Artropor logia della vocazione eristiana. III; Aspetti interpersonali, EDB, Bologna 1997, 9. AM, Revacuioul Gli sti specializeat delle Universiti Pontifiie out mL Istituto di Psicologia della Pontificia Universita Gregoriana Questo Istituto," cresciuto in seno alla Pontificia Universita Gre- goriana di Roma, inaugurd in sordina le sue attivita nell’ ormai lonta~ ho anno accademico 1971-1972. Suoi iniziatori € promotori: il gesui- ta Luigi M. Rulla, ora professore emerito, e il suo diretto collaboratore e confratello Franco Imoda, attuale Rettore della stessa Gregoriana. Forti di uno specifico interesse ¢ di rigorose inday scientifiche, che, agli inizi degli anni 70, andavano avviando negli USA e che coinvolgevano diverse centinaia di vocationers ~ semina- risti, novizi e novizie — messi a confronto con gruppi di controllo composti da loro coetanei aici,” pensarono subito al nuovo Istituto ¢ al suo iter formativo in vista soprattutto di una pitt adeguata prepara- zione degli educatori alla vita religiosa e sacerdotale, dei direttori spirituali per i Seminari e dei docenti degli [stituti Teologici Come recita il suo pit! aggiornato programma degli studi,” scopo principale dell'Istituto & quello di «preparare specialisti in psicologia che integreranno le dimensioni soprannaturale, spirituale e psicologi- ca nelle attivita apostoliche e educative di cui sono responsabili». Come indica il sintetico depliant di presentazione," tale obiettivo di fondo & perseguito sia sul piano teorico sia su quello pratico. Sul pia- no teorico \'Istituto si propone di offrire una visione antropologica «Per una lettura approfondita del metodo e degli obietivi di questa istituzione formativa, ef. A. CeNcist, Una istiuzione al servizio detla formasione, in P. IMoDA (a cura di, Antropologia interdisciplinare e formazione, EDB, Bologna 1997, 581 606. "2 Citea i metodi e i risultati raggiunti in queste ricerche si pud fare riferimento almeno a LM. RULLA, J. RIDICK, F. IMoDA, Entering and Leaving Vocation: Intra- psychic Dynamics, Gregorian University Press-Loyola University Press, Rome-Chi- ago 1976: LIM. Ruuta, F. ImopA, J. RIDICK, Structure psychologique et vacation. Motivations d’entrée et de sortie, Editrice Pontificia Universita Gregoriana, Roma 1978; ID., Antropotogia della vocazione cristiana. Vol. I: Conferme esistenziall, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1986. TL rimando & al programma del presente anno accademico 2000-2001, che si ud richiedere direttamente alla Segreteria della PUG. Come il programma, vero © proprio opuscolo di dettagliata presentazione di tutti eorsi dei diversi anni, anche il depliant pud essere richiesto presso la Segrete- ria della Pontificia Universita Gregoriana, 912 SEMINARIUM W. 4~ 2000 cristiana «che, tenendo conto dei valori cristiani oggettivi ¢ rivelati come pure dell’importanza delle motivazioni subconsce, possa offti- re un solido fondamento al compito di aiutare gli altri a crescere nel- la propria vocazione». Per quanto concerne poi il piano pit pratico, la formazione include lapplicazione di acquisizioni e metodi della moderna psicologia del profondo alla direzione spirituale, alla valu- tazione delle vocazioni sacerdotali e religiose, alla formazione di re- ligiosi e religiose, seminaristi, membri di istituti secolari e cristiani impegnati, con riferimento ai fattori della vita personale sia indivi- duale sia di comunitin, Nell"insieme teorico e pratico del programma triennale approntato, "Istituto si prefigge di favorite nei suoi studenti una crescente integra- zione delle conoscenze psicologiche con una visione teologica della vocazione cristiana. Questa integrazione, oltre che attraverso il taglio fortemente interdisciplinare impresso ai vari corsi, la si cerca di attua re soprattutto mediante sistematici incontri di revisione personale del singolo studente con uno dei professori. Tali incontri, che costituisco- no una vera e propria analisi o psicoterapia didattica per il singolo stu- dente, per gli obiettivi specifici perseguiti possono essere pitt adegua- tamente definiti «collogui di crescita vocazionale». Questi «colloguin € la pratica «clinicay supervisionata (comprende un tirocinio di atti- vita diagnostica presso una clinica psichiatrica, e un lavoro ancora pitt intenso di valutazione di personalita e poi di psicoterapia e di colloqui pedagogico-vocazionali con soggetti prevalentemente non affetti da psicopatologie, presso il Centro di Consultazione della Gregoriana), costituiscono una delle pit qualificanti peculiarita del programma Queste attivit, cost personalizzate, assai impegnative ¢ implicanti de- licate responsabilita, obbligano Ia direzione dell'Istituto ad una seria selezione dei candidati, ad un numero alquanto ristretto di studenti ac- cettati (una quindicina per anno), ¢ a rinnovare o meno opportunita, a quelli accotti, di proseguire nel programma, Di seguito indichiamo le materie che si affrontano nel corso dei tre anni. Primo Anno ~ Antropologia della vocazione cristiana; Psicologia dello sviluppo umano; Psicologia dello sviluppo morale; Spiritualita della vita consacrata ¢ presbiterale; Spiritualita biblica (temi scelti) AM. Ravas YoU: Gl Ista spectalizzat delle Universita Pontifiee 913 Struttura dell’esperienza della fede cristiana; Psicopatologia (prima parte); Elementi di statistica. Secondo Anno ~ Spiritualita biblica (temi scelti); Valutazione della personalita (interviste e tests); Psicopatologia (seconda parte); Analisi dell’esperienza mistica; Introduzione alla psi- coterapia; Psicodinamica e psicoterapia della famiglia; Pratica clinica con supervisione (prima parte). Térzo Anno — Dinamica di gruppo; Di- scernimento degli spiriti: aspetti teologici e psicologici; Pratica clinica con supervisione (seconda parte); Introduzione alla psicologia sociale; Pratica di psicoterapia con supervisione; L’esperienza dell’integrazio- ne psico-spirituale; Strutture dinamiche del processo mistico; Esame comprensivo scritto; Stesura della dissertazione per la Licenza. [primi due anni, che costituiscono il cicto che porta al grado a cademico di Baccellierato, puntano alla introduzione e formazione generale nelle discipline psicologiche e sacre, nonché al metodo del- la ricerea scientifica. 11 terzo anno, che da solo costituisce il ciclo che si conclude con il conseguimento della Licenza in Psicologia, porta gli studenti ad una pitt approfondita conoscenza delle materie apprese ¢ li avvia sempre pitt al lavoro psicopedagogico vocazionale e alla ricerca scientifica. II terzo e ultimo ciclo consentito, che com- porta un anno di intensa attivita clinica con supervisione, ¢ poi av- vio di un lavoro di ricerca che si conclude con la stesura di una dis- sertazione, porta al Dottorato in Psicologia Questi ultimi due gradi accademici sono riconosciuti in Italia co- me equipotlenti ad una laurea dell’universita statale richiesta per ac- cedere all’esame di stato necessario per l"iscrizione all’Albo degli Psicologi Italiani Coloro che hanno conseguito gradi accademici presso I’Istituto di Psicologia della Pontificia Universita Gregoriana, in questi trent’anni di vita e di attivita di formazione di qualificati psicologi e educatori vocazionali, sono ormai alcune centinaia, provenienti da oltre cin- quanta nazioni appartenenti a tutti e cinque i continenti, Aiutati negli anni della loro preparazione a crescere nella conoscenza di sé ¢ nel dilatare la propria effettiva liberta interiore, impegnati a svolgere il loro compito nell’ambito della formazione al ministero presbiterale € alla vita consacrata, dovrebbero essere maggiormente in grado di aiutare le persone loro affidate. oid SEMINARIUM N 4~ 2000 gee 1 preside attuale dell'Istituto, al quale ci si pud rivolgere per informazioni pi approfondite e per le domande di iscrizione, é il ge~ suita Bartholomew M. Kiely." M11 Centro Interdisciplinare per la Formazione dei Formatori nei Seminari della Pontificia Universita Gregoriana Sempre presso la Pontificia Universita Gregoriana di Roma, tro- viamo anche questo nuovo Centro. Iniziato nell’anno accademico 1996-1997, sotto Megida della stessa Congregazione per I’Educazio- ne Cattolica, in collaborazione con gli Istituti di Spiritualita ¢ di Psi cologia della medesima Universita, ha il suo referente e coordinatore nella persona del gesuita Maurizio Costa."* Questo corso specifico per Ia formazione dei formatori di seminia- risti, di giovani presbiteri e di persone consacrate, come sottolineato nell’opuscolo di presentazione, «ha lo scopo di offrire una visione integrale e integrante dei vari aspetti della formazione sacerdotale, umano-spirituale-pastorale-religiosan. Olire le lezioni cattedratiche previste dal programma, attraverso seminari ed esercizi pratici viene offerta l'opportunita di esperienze personali-pedagogiche coerenti con la visione complessiva proposta, ‘Tra queste esperienze, in stretta connessione col corso che ha per og- getto IT Seminario oggi: persone, strutture e ambiente, viene offerta quella di visite guidate a seminari ¢ collegi romani. Tale esperienza conoscitiva & sostanziata dall’incontro con i responsabili delle stesse istituzioni vocazionali, e, ancor pit, dalla ripresa e dall'approfondi- mento in gruppo, in forma seminariale, di quanto visto e appreso nel- le varie visite. Inoltre, collegato al corso Principt di integrazione per un'antropologia della vocazione cristiana ¢ Io sviluppo, in vista di » Pud essere contattato all Istituto di Psicologia ~ Pontificia Universita Grego- riana ~ Piazza della Pilotta, 4 ~ 00187 Roma ~ Italia ~ Tel. 06-67015311 ~ E-Mail kiely@unigre.it P, Maurizio Costa lo si pud contattae presso la Pontificia Universita Gregoria- ra (per Vindirizzo si veda la note precedente) ~ Tel. 06-67015278 ~ E-Mail: cor sta@unigre-utbe.it AM, Ravacuious: Gli Isttut speciale ti delle Universita Pontfcie. ois una migliore ¢ pid profonda conoscenza delle proprie qualita ¢ dei propri limiti, ¢, pitt oltre, in vista del ruolo di formatore e delle sue esigenze, si offre la possibilita di una serie di colloqui con persone preparate nel campo dell’ integrazione umano-spirituale-religiosa. Questo corso, della durata di due semestri, consente il consegui- mento di uno specifico Diploma. Con gli opportuni e necessari com- pletamenti di corsi prescritti e opzionali, ¢ di alcuni seminari, conformemente al piano di studi concordato con il Preside dell’I tuto di Spiritualita della PUG, oltre l’elaborazione di una tesi scritta e Pesame finale, & possibile conseguire una Licenza in Teologia Spi- rituale, pitt specificamente orientata verso la formazione sacerdotale. Il programma, aperto a 20-25 persone, senza escludere a priori formatori gia in carica, & organizzato soprattutto per coloro che, da parte dei Vescovi e dei Superiori Maggiori, si pensa destinare, in un futuro pitt 0 meno prossimo, a compiti nella formazione iniziale, e, per cid stesso, necessitano di una prima formazione in quanto forma- tori. In rapporto al pur ristretto numero di eoloro che possono essere accettati, assai numerose risultano essere le loro diversificate prove- nienze nazionali (quest’anno, per esempio, superano la dozzina). Ta- le ampio spettro di rappresentativita di provenienza e di culture sem- bra, di fatto, costituire una delle caratteristiche di spicco di questo Centro che, in tal modo, viene incontro ad una crescente esigenza, avvertita un po” ovunque, ML 'Istituto Superiore per Formatori, «sponsorizzatoy dall Istituto di Psicologia della Pontificia Universita Gregoriana Questo Istituto fu avviato nell’estate del 1977, sotto il nome di «Scuola per Educatorin, da don Alessandro Manenti, presbitero della Diocesi di Reggio Emilia, con l’aiuto di altri, come lui, ex-alunni ita liani dell’Istituto di Psicologia della PUG." Dal 1988 si articola in © Per une conoscenza pil approfondita della genesi e sviluppo storico, come pur re dei metodi e modalita pratiche di questa esperienza formativa per formatori voca- ional, ef. AM, RavaGLIOLL, «Scuola per Educatoriy: una storia, un metodo, in F IMoDA (a eura di), Antropologia interdizeiplinare e formazione, EDB, Bologna 1997, 607-627, 916 SEMINARIUM N. 4~ 2000 due sezioni: I'una, che serve maggiormente gli «utenti» delle regioni settentrional italiane (Sez, «Castello di Torrazzetta», Borgo Priolo — Pavia); l'altra, che serve maggiormente quelli delle regioni centrali (Sez. «Casa S, Benedetto, Fossato di Vico ~ Perugia). Dal 1992 & collegato organicamente, per via di «sponsorizzazionen, all’Istituto di Psicologia della Gregoriana. E stato eretto all’attuale rango di «lstituto Superiore» dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, ‘con decreto a firma del Card. Pio Laghi, nell'aprile 1997. La stessa Pontificia Universita Gregoriana, a quanti portano a termine V’itine- rario teorico e pratico proposto, rilascia il diploma di «Magistero in Scienze per la Formazione», unico nel suo genere. Come recita il depliant di presentazione, lo scopo principale di questo Istituto consiste nel «preparare persone capaci di integrare, nelle attivith formative ed apostoliche delle quali sono responsabili, Ie dimensioni spirituali con quelle psicologiche». Tra i suoi destina- tari naturali possono figurare, quindi, gli educatori di seminario e per la vita consacrata, i direttori spiritual, gli animatori vocazionali Ricalcando il modello offerto dall’impostazione dell’Istituto esponsotizzanten, due sono le modalité formative principali che il programma quadriennale (consta di un anno propedeutico e di tre an- ni istituzionali) si prefigge di coniugare strettamente: una ¢eorica, Paltra pratica. La prima punta all'analisi delle dimensioni spirituali e psicologi- che della personalita umano-cristiana presa in se stessa, nel suo svi- luppo pitt o meno riuscito, nelle sue relazioni con Dio ¢ con gli altri, centro il quadro di riferimento offerto dalla Rivelazione cristiana me- diata da un‘antropologia interdisciplinare (teologica, filosofica, psi- cosociale) della vocazione. Essa trova la sua attuazione nei vari corsi ~ tutti residenziali — distribuiti nei tre anni (per la precisione, tre stati piene) istituzional La seconda modalita, quella pit pratica, sempre come recita il de- pliant di presentazione, «mira a favorire nei formatori stessi una pil profonda conoscenza di sé che meglio li predisponga ad una crescita personale ¢, in una seconda fase, li introduca ad un tirocinio di atti- vita formative con supervisione degli insegnanti», Concretamente ha inizio nell'anno propedeutico (coincide col periodo ottobre-maggio AM. Ravaatiott Gli fttwt specializati delle Universita Pontifcie. oi precedente Mestate dell’eventuale inizio) con Pavvio, sotto la guida di uno degli insegnanti dell’Istituto (il pid vicino al luogo di residen- za del candidato), dei cosiddetti «colloqui di crescita vocazionalen. Due alla settimana, proseguono anche negli anni successivi. Dopo la seconda estate di corsi, tutto cid conosce un ulteriore sviluppo nel la- voro supervisionato di «discernimento», cui si aggiunge, dopo la ter- za, anche quello di «accompagnamenton Di esperienze che ricalchino, pitt o meno fedelmente, l'imposta~ zione di questo Istituto, condividendone, quindi, anche la visi tropologica, il metodo e il programma, ne esistono, sparse nel mon- do, una diecina. Anchesse avviate, sostenute ed animate da ex-alunni dell'Istituto di Psicologia della Gregoriana, le ritroviamo in Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Filippine, India, Irlanda, Mes- sico, Spagna, Stati Uniti, Taiwan.” 1 Corso di formazione permanente per Formatori Vocazionali di Vi- ta Consacrata (Universita Pontificia Salesiana) Questo Corso, avviato nell’anno accademico 1985-1986, presso TUPS, dal salesiano don Pietro Gianola, consolidatosi successiva- mente sotto la guida di don Vittorio Gambino, @ oggi diretto da don Giuseppe Roggia.” Della durata di circa un semestre (quest’anno avra inizio il 14 febbraio 2001 e si concludera il 31 maggio), esso si pre- figge, come sottolinea il depliant illustrativo, di «rispondere alla ne- cessiti di riqualificazione dei formatori nella vita consacrata ¢ nella soviet di vita apostolican. Nel suo insieme, il Corso intende offrire stimoli di riflessione sulla formazione vocazionale e di serio lavoro su ™ Per informazioni essenziali anche su queste Scuole e, naturalmente, sul'Istit- to Superiore per Formatori, ci si pud rivolgere allattuale Direttre detlo stesso Is tuto, don Alessandro M. Ravagtioli ~ Almo Collegio Capranica ~ Piazza Capranica, ‘98 — 00186 Roma ~ Tel. 05-6920541 ~ Fax 06-6792903. "Per informazioni ci si pud rivolgere al Prof. Giuseppe Roggia ~ PSE. Istituto di Metodologia per fe Vocazioni ~ Universita Pontificia Salesiana ~ Piazza dell’ Ateneo Salesiano, 1 ~ 00139 Roma ~ Tel. 06-872901 (Centrino) ~ 06-87290615 ~ Fax 06- 87290526, 918 SEMINARIUMN, 4~2000 se stessi al fine di sostenere un autentico rinnovamento spirituale pedagogico in quanti sono impegnati in un lavoro di formazione. Pertanto, stoi destinatari privilegiati risultano essere persone che hanno alle spalle un’esperienza operativa gia di qualche anno e sono tuttora responsabili della formazione iniziale delle vocazioni consa- crate; oppure sono responsabili dei corsi di formazione permanente; oppure sono membri di équipes provinciali o internazionali di anima zione vocazionale. In questo senso, sempre citando testualmente il depliant, «non si tratta di un Corso di Rinnovamento, Formazione di base per Formatori o di semplice Formazione Permanente alla Vita Consaerata, ma di un Corso di Formazione Permanente di idoneita pedagogica per coloro che attualmente sono gia formatori e vogliono aggiornare la loro preparazione di base». Per quanto concemne i contenuti propost, il programma del Corso viene dispiegato entro cinque ambiti o dimensioni. + Dimensione spirituale: in questo ambito si pone in primo piano Mesperienza dello Spirito (vita di preghiera, sacramentale ¢ fiturgica) quale dinamismo fondamentale per potere avviare sostenere la pro- pria crescita interiore; si approfondisce lo studio della spiritualité nella storia della Chiesa; si promuove fa formazione all’'accompagna- mento; si favorisce Pintegrazione della propria vita come storia di salvezza. + Dimensione biblico-teologica: entro questa prospettiva si pre- sentano i contributi del Magistero in ordine alla vita consacrata; si ri- flette sul ministero della vita consacrata nella Chiesa; si studia la vo- cazione ¢ si offrono spunti circa il suo discernimento. + Dimensione antropologica: vengono presentate le attuali sfide culturali alla vita consacrata; si offrono spunti per un approccio so- ciologico al mondo giovanile; si prospetta l’approceio psicologico della vocazione e della relativa formazione; si affrontano le proble- matiche delle situazioni di crisi e relativo accompagnamento. + Dimensione ecclesiale e carismatica: in questo ambito vengono affrontate le tematiche inerenti gli stati di vita del cristiano; il rap- porto tra carismi e comunione ecclesiale e tra vita consacrata ¢ Chie- sa locale; la complessa interazione tra missione della Chiesa, ineultu- razione e vita consacrata. AM, RavAGuows: Gli stint specializat delle Universit Pontificte 919 «+ Dimensione pedagogico-esperienziale: qui si focalizzano metodi e mezzi della formazione; si tratta della figura del formatore ¢ della équipe formativa; si prospettano linee di accompagnamento persona- le e di colloquio formativo, come pure itinerari di formazione parti- colare La metodologia di lavoro prevede il collegamento unitario dei contenuti, apertura interdisciplinare e V'attenzione agli aspetti peda~ gogici e metodologici della formazione vocazionale, collegati con i contenuti teologici, antropologici e pedagogici. Tra i numerosi mezzi adottati per realizzare quanto appena evidenziato, spicca quello di tuna settimana di convivenza, durante la quale i partecipanti sono sol- Iecitati e aiutati a ricostruire, anche per iscritto, la propria vicenda umana, spirituale, vocazionale, e, sotto la guida di alcuni moderatori, profilare un proprio progetto o programma di impegno € di crescita. 11 Centro per gli Educatori nei Seminari dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Temporalmente é I'ultimo Corso, sorto in seno alle Universita © ‘Atenei Pontifici, pensato ¢ attuato per promuovere la formazione permanente dei rettori e formatori dei seminar. Tale Centro, giovane frutto del Regina Apostolorum — I"Ateneo Pontificio diretto dalla Congregazione dei Legionari di Cristo -, come espresso nell’elegan- te opuscolo di presentazione di quella che nell’estate 2001 sara Iun- dicesima edizione del Corso Internazionale per Formatori nei Sem! nari, si prefigge soprattutto «la finalita di aiutare i Vescovi diocesani nella preparazione e nell’aggiornamento di coloro che si dedicano al- la formazione dei futuri presbiterin. 11 Corso, residenziale,” della durata di cinque settimane (25 giu- gno ~ 29 luglio 2001), «si realizza in un clima di solida spiritualitin (per la prima settimana, per esempio, anche se proposti come facol- tativi, sono previsti gli Esercizi Spirituali). E presentato come «un ™ La sede di svolgimento: Centro di spirituaita «Domus pacis et vitae» ~ Via ‘Trento, 29 ~ 21038 Leggiuno (Varese) ~ Italia ~ Tel. 0332-647200, 920 SEMINARIUM N.4~ 2000 corso internazionalen (in effetti si svolge in italiano, inglese, spagno- lo ¢ francese, con traduzione simultanea), «pratico e teorico, con una visione integrate del processo formativo, attento alle sfide della cul- tura moderna, che promuove la partecipazione attivan. Ogni edizione si caratterizza per un seminario monografico ¢ il tema specifico che in esso viene trattato. In quella della prossima estate, per esempio, tale seminario sara su «Ministero del presbitero € comunione gerarchicay. Per il resto, si danno lezioni sistematiche articolate su quattro moduli: quello pastorale (importanza della pa- storale vocazionale; strategie per la promozione vocazionale; criteri di discernimento), quello teologico (la chiamata al sacerdozio € la mediazione ecclesiale; il seminario, comunita ecclesiale educativa; la funzione ministeriale dei formatori), quello pedagogico (principi del processo formativo; la maturazione umana del seminarista; la pre- shiera e la sequela di Cristo; la carita pastorale e i suoi canali; svi- luppo intellettuale e formazione accademica; educazione per la co- munione ecclesiale; contributo della psicologia al processo formativo), quello organizzativo (il progetto formativo; I’équipe di formatori; equilibrio tra liberta e disciplina). Ogni giorno, poi, in una particolare sessione di confronto, si prenderanno in esame anche casi pratici. Ognuna di queste sessioni prevede l’analisi del fatto da parte di uno dei partecipanti e, successivamente, il dibattito aperto all’as- semblea, Il Direttore accademico del Centro é Padre Francisco Mateos; Vorganizzatore, cui rivolgersi per informazioni e per le iscrizioni, & Padre Carlos Maria Garcia.” IL recapito di Padre Carlos Marla Garcia ~ Ateneo Pontificio Regina Apostolo- rum ~ Via degli Aldobrandeschi, 190 - 00183 Roma ~ Tel. 06-66527800.

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