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Nella XIV edizione dell'Enciclopedia Britannica, anno 1954, venne pubblicata una
delle prime definizioni di ipnosi su base scientifica. L'autore era Milton H.
Erickson (1901-1980), uno psichiatra diventato famoso soprattutto per i suoi studi
sull'ipnosi clinica avendo pubblicato complessivamente oltre 150 articoli
sull'argomento nell'arco di 60 anni di lavoro e ricerca. Erickson ha definito
l'ipnosi come un tipo molto particolare di comportamento complesso e insolito, ma
normale, che in condizioni opportune pu� essere sviluppato probabilmente da tutte
le persone comuni e anche dalla gran parte di quelle che hanno problemi di salute.
Si tratta principalmente di una speciale condizione sia psicologica sia neuro-
fisiologica nella quale la persona funziona in un modo speciale, un modo in cui la
persona pu� pensare, agire, e comportarsi come nel normale stato di coscienza o
anzi anche meglio, grazie all'intensit� della sua attenzione e alla forte riduzione
delle distrazioni. In questa situazione focalizzata, la persona che sta funzionando
ipnoticamente non solo mantiene la capacit� di usare la volont� o la ragione, ma
dimostra anche di essere meno manipolabile, al punto che non � in alcun modo
possibile costringerla ad agire contro il suo volere.
Anzi, gli stessi fallimenti dell'ipnositerapia dimostrano che a volte � difficile
persino raggiungere gli obiettivi che pure si desiderano fortemente. La sola
relazione ipnotica utile tra ipnotista e soggetto ipnotico � quindi quella basata
su una profonda e sincera collaborazione al fine di raggiungere gli obiettivi
personali dell'interessato. Dato che l'esperienza ipnotica � molto individuale,
essa mantiene un carattere inesplicabile e affascinante, ma per questo stesso
motivo continua a rimanere esposta a persone che cercano di sfruttarla in direzioni
non scientifiche e anche a sperimentatori con buone intenzioni, ma privi di una
competenza ipnotica sufficiente. Ci� vale anche per chi opera in ambito clinico con
l'ipnosi come infermieri, operatori sociali, ipnologi-hypnotherapist, medici,
psicologi, terapeuti, e personale paramedico.
Per esempio, nell'ipnosi l'eventuale processo terapeutico non dipende affatto dalle
parole o dalle azioni dell'operatore come comunemente si crede, ma deriva
interamente da una riorganizzazione interna che solo il paziente medesimo pu�
portare a termine in un ambiente favorevole (Erickson, 1948). Inoltre l'esperienza
ipnotica � straordinariamente pi� importante e riabilitante di qualsiasi
ingiunzione o suggerimento (Erickson, 1944). Infine, ci� che si sviluppa in trance
deriva dalle attivit� del soggetto ipnotico e non dalle suggestioni (Erickson,
1948), inoltre l'operatore non pu� controllare n� la trance n� i fenomeni ipnotici
(Erickson, 1962 e 1967).
Il termine: "Ipnosi" proposto da James Braid non � certo quello pi� adeguato per
sintetizzare e descrivere quanto avviene in quella condizione particolare di
funzionamento dell'organismo umano detta ipnosi. In detta condizione sono coinvolti
aspetti neuro-psicofisiologici particolari, una relazione interpersonale e
l'impiego di potenzialit� specifiche del soggetto. Lo stesso Braid nel 1847
sostitu� il termine ipnosi con monoideismo.
Attualmente l'ipnosi � definita negli ambienti universitari come "la manifestazione
plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata in una precisa
rappresentazione mentale, sia autonomamente (autoipnosi), sia con l'aiuto di un
operatore con il quale si � in relazione".[16]
� inoltre opportuno differenziare i termini: ipnosi e ipnotismo, intendendo con
"ipnosi" lo stato particolare, psicofisiologico (trance) del soggetto e con
"ipnotismo" la metodica e le tecniche impiegate dall'ipnotizzatore per realizzare
l'ipnosi.
Diverse sono ancora oggi le teorie e le interpretazioni del fenomeno che si
confrontano. In termini neurofisiologici l'ipnosi viene interpretata come
condizionamento, apprendimento, inibizione ed eccitazione corticale e in termini
psicologici � interpretata come rapporto interpersonale, come suggestione, come
gioco di ruoli, come regressione e come transfert; alcuni[chi?] addirittura
sostengono che l'ipnosi non esista in quanto per spiegare i fenomeni osservati non
� necessario ricorrere al concetto di ipnosi. Tutti punti di vista plausibili e
tutti rientranti in ci� che oggi sappiamo essere l'ipnosi. L'ipnosi non � altro che
"la manifestazione plastica dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata".
Quest'ultima � la definizione fatta propria dal CIICS (Centro Italiano di Ipnosi
Clinica e Sperimentale)[17].
Un'importante revisione delle teorie di Mesmer fu proposta dal medico inglese James
Braid (1785-1860). Braid diede un'interpretazione fisiologica al fenomeno studiato
e introdusse il termine ipnosi oltre al termine neuro-ipnotismo nel suo lavoro
pubblicato nel 1843 (Neurypnology)[10], al fine di superare l�ipotesi mesmeriana
del fluido magnetico e introdurre la teoria secondo la quale i fenomeni ipnotici
dipendevano esclusivamente da �un'impressione sui centri nervosi�. In un lavoro
successivo (Observations on Trance or Human Hybernation) Braid rifer� di aver
sperimentato su s� stesso l�autoipnosi: nel 1844 sub� un grave attacco di
reumatismi in seguito al quale non riusc� a dormire, n� a girare la testa o alzare
un braccio a causa di dolori lancinanti. Coadiuvato da due assistenti, Braid
ricorse all�autoipnosi riuscendo a liberarsi dai disturbi reumatici e dal dolore
per diversi anni successivi[11]. Braid introdusse anche il concetto di
�monoideismo�, vale a dire la focalizzazione dell�attenzione e della concentrazione
su un singolo oggetto. Tra i meriti delle ricerche di Braid sono da ricordare lo
spostamento dal concetto di trance a quello di suggestione e che quest�ultima � un
elemento sia dell�induzione ipnotica, sia dei suoi effetti terapeutici; l�avere
chiarito che il soggetto ipnotizzato non pu� essere forzato ad agire contro la sua
volont�; inoltre che l�ipnosi � uno stato psicofisiologico che non richiede di per
s� l�operatore e pu� essere autoindotto[9].
Gli sviluppi successivi di interpretazione dell'ipnosi si devono ai lavori di
Ambroise-Auguste Li�beault (1823-1904), un medico di Nancy, e di Hippolyte Bernheim
(1837-1919), famoso neurologo parigino. Insieme fondarono la Scuola di Nancy. La
scuola di Nancy si trov� a dover opporre studi e teorie sull'ipnosi alla scuola di
Jean-Martin Charcot (1825-1893) che operava all'Ospedale della Salp�tri�re di
Parigi. Mentre per la scuola di Nancy l'ipnosi era un fenomeno psicologico normale
e tutti i suoi fenomeni potevano essere spiegati con la suggestione, Jean-Martin
Charcot considerava l'ipnosi un fenomeno patologico, una nevrosi isterica
artificiale.
L�ipnosi conobbe applicazioni anche in chirurgia: i primi ad aver sperimentato
l�ipnosi per l�analgesia chirurgica furono John Elliotson e John Forbes in
Inghilterra. Il 12 aprile 1829, Jules Germain Cloquet effettu� il primo intervento
con anestesia ipnotica in Francia, asportando una mammella a una paziente
ipnotizzata, che non sent� dolore e non ricord� l'operazione subita al risveglio.
Nel 1830 Jean Victor Dudet estrasse il primo dente in anestesia ipnotica. Nel 1880
Ambroise-Auguste Li�beault produsse analgesia totale in un travaglio di parto della
durata di 22 ore[12].
L'ipnosi � un fenomeno psicosomatico che pu� essere causato tramite una suggestione
dovuta ad un'immagine o un suono che il soggetto percepisce intensamente. Coinvolge
sia la dimensione fisica che la dimensione psicologica del soggetto a cui viene
sottoposto. � una condizione particolare di "funzionamento" dell'individuo che
consente di influire sia sulla sua condizione psicofisica che sulle sue condizioni
di comportamento.
L'ipnosi � una condizione molto simile al sonno, provocata artificialmente da un
operatore o dal soggetto stesso (autoipnosi) che, trovandosi in questo stato, �
come privo di coscienza e di volont�.
La disciplina che utilizza l'ipnosi in ambito terapeutico si chiama ipnoterapia.[1]
Alcune tecniche utilizzate nell'ipnoterapia varcano il confine della scienza,
risultando pseudoscientifiche, poich� non sempre si fondano scientificamente.
L'ipnosi intesa come potenzialit� della mente umana pare essere impiegata fin
dall'antichit�; Charles Arthur Mus�s (1972) scrive di aver trovato un'antica
registrazione di una seduta ipnotica nella incisione di una stele egizia risalente
al regno di Ramesse XI della XX dinastia egizia, circa 3.000 anni fa[3].
Nel papiro di Ebers (circa 1.500 a.c.) si descrivono rituali magici che inducono la
persona in uno stato alterato con il fine di guarirla. Il papiro di Leida,
risalente al regno di Ramsete XII, descrive una tecnica di induzione ottenuta
facendo dondolare una lampada davanti agli occhi della persona. Caldei, Medi,
Persiani, Egizi, Aztechi, Maya, Zapotechi, praticavano rituali simili. Tra gli
indiani l'ipnosi e l'autoipnosi (dei fachiri) sono praticate da almeno duemila
anni, gli Ebrei si avvalevano di pratiche ipnotiche per indurre la divinazione. Tra
gli indiani Chippewa la trance ipnotica indotta attraverso la ripetizione del canto
dello sciamano aveva funzione analgesica [4] e di preparazione all'insegnamento dei
costumi tribali nei riti di iniziazione dei giovani alla pubert�. [5]
Il primo tentativo di considerare scientificamente l'ipnosi si ebbe nel 1772 con
F.A. Mesmer, che ne diede una spiegazione scientifico-naturalistica ritenendo che i
fenomeni organici fossero influenzati dal magnetismo gravitazionale e che la
malattia fosse causata dall'alterazione nel corpo di un fluido necessario a
connettere gli uomini ai corpi celesti: la guarigione poteva essere ottenuta
applicando al corpo dei magneti che riequilibrassero il fluido bio-cosmico. Mesmer
comprese il valore del legame terapeutico e ridusse l'uso dei magneti a favore
delle relazione, ma pochi ne capirono l'importanza e l'ipnosi venne delegata ai
teatranti di strada che ne favorirono l'uso popolare. [6]
Secondo Gualtiero Guantieri (1927-1994)[7], l�ipnosi, al pari di ogni altra
disciplina, presenta due fasi che trapassano gradualmente una nell'altra: da una
fase empirica, prescientifica, fondata esclusivamente sull'osservazione dei
fenomeni, si passa ad una fase scientifica, caratterizzata soprattutto dalla
descrizione e classificazione dei fenomeni rilevati, nonch� dalla ricerca del come
e del perch� essi possano prodursi.