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Il rifasamento dei trasformatori Mt/bt

13-2-2008

La costante richiesta di aumento di energia e la creazione di nuovi insediamenti urbani e produttivi e la sempre maggior attenzione al
miglioramento dell'efficienza energetica, hanno portato gli utenti ad avere una maggior consapevolezza del fatto che impianti elettrici
correttamente progettati, installati e manutenuti garantiscono qualità di prestazioni, elevate performance prestazionali e riduzioni dei
consumi.<br /><strong><br />I perché del rifasamento</strong><br />Prima, però, di trattare l'argomento di come, quando e quanto
rifasare i trasformatori, è necessario fare una piccola introduzione sul perché si rifasano gli impianti e i macchinari in generale.<br />Si
definisce "rifasamento", un provvedimento atto a migliorare il fattore di potenza (cos) di un carico in un punto della rete elettrica, in
modo da ridurre, a pari potenza attiva trasportata, il valore della corrente circolante sulla rete.<br />Rifasare significa pertanto diminuire
la potenza reattiva assorbita dal carico o che attraversa una determinata sezione della rete, fino ad annullarla in corrispondenza di un
valore ideale di cos=1.<br />Al fine di ridurre la circolazione dell'energia reattiva lungo le proprie linee elettriche, di distribuzione
primaria nei tessuti urbani consolidati e nelle aree industriali, gli enti distributori impongono un limite inferiore al fattore di potenza del
carico, addebitando all'utente un corrispettivo per ogni kVar/h prelevato secondo determinate proporzioni rispetto alla energia attiva
kW/h prelevata dall'utente.<br /><p>I costi aggiuntivi conseguenti al mancato rifasamento di una rete elettrica di media estensione,
sono talmente elevati da determinare mediamente un rientro dell'investimento per un impianto di rifasamento, nell'arco di massimo 2
anni<br />Il rifasamento diminuisce le perdite di energia e le potenze apparenti a cui proporzionare macchinari e le linee elettriche,
determina una razionale utilizzazione dell'energia elettrica, riducendo l'effetto delle correnti magnetizzanti dei carichi e le perdite, per
effetto joule, nei cavi e nei dispositivi presenti sulla rete di distribuzione dell'energia.<br />Nei circuiti elettrici la corrente è in fase con la
tensione quando siamo in presenza di un carico ohmico (resistenze), mentre è sfasata in ritardo se il carico è induttivo (motori,
trasformatori a vuoto) e in anticipo se il carico è capacitivo (condensatori).</p><p>La corrente totale assorbita, ad esempio, da un
motore è determinata dalla somma vettoriale di:<br />• IR corrente ohmica dovuta alla componente resistiva del carico;<br />• IL
corrente reattiva dovuta alla componente induttiva del carico;<br />• Si definisce fattore di potenza il rapporto tra potenza attiva e
potenza apparente secondo quanto indicato e richiamato dalla trigonometria osservando il triangolo delle potenze;</p><p>Questo
risulta ovvio dal fatto che circuiti elettrici puramente induttivi, capacitivi o resistivi sono solo teorici, nella realtà dell'installazione elettrica
esistono circuiti non teorici o ibridi che presentano spesso caratteristiche ohmico induttive o ohmico capacitive.<br /><br
/><strong>Scarica in PDF le figure relative all'articolo</strong></p><br /><br />A queste correnti sono associate le seguenti
potenze:<br />• Potenza attiva associata alla parte resistiva del carico;<br />• Potenza reattiva associata alla parte induttiva del
carico;<br />La potenza reattiva induttiva, avendo valore medio nullo nel periodo, non è utile ai fini della produzione di lavoro
meccanico e costituisce un carico supplementare per il fornitore di energia, che lo impegna a sovradimensionare i propri generatori.<br
/>Il parametro che definisce l'assorbimento di potenza reattiva induttiva è il fattore di potenza.<br />Si definisce fattore di potenza il
rapporto tra potenza attiva e potenza apparente secondo quanto indicato e richiamato dalla trigonometria osservando il triangolo delle
potenze<br /><strong><br />Perché rifasare un trasformatore Mt/bt</strong><br />I trasformatori per la trasformazione dell'energia
elettrica nelle cabine di distribuzione possono essere realizzati in due differenti tipologie: trasformatori in olio, il cui raffreddamento non
richiede particolari ausili, e trasformatori isolati in resina, raffreddati in maniera forzata o naturale.<br />Indipendentemente dalla
tecnologia costruttiva scelta per queste macchine elettriche statiche, è sempre opportuno prevedere un rifasamento fisso dei
trasformatori Mt/bt, in quanto - anche se funzionanti a vuoto (ad esempio durante la notte o il sabato e la domenica o comunque in
assenza di carico) - assorbono potenza reattiva di tipo induttivo che deve essere compensata mediante l'inserzione di batterie di
condensatori che offrono, sulla rete elettrica, una potenza reattiva capacitiva.<br />Il calcolo della potenza capacitiva necessaria può
essere realizzato utilizzando la formula approssimata: <p>Q = Io% * Pn / 100</p><p>Dove:<br />Io = corrente a vuoto (fornita dal
costruttore dei trasformatori)<br />Pn = potenza nominale del trasformatore</p>In alternativa, non disponendo dei dati richiesti, si
possono utilizzare delle tabelle differenziate per tipologia di trasformatori con caratteristica di perdite normali o a basse perdite oppure
grafici estrapolati con prove varie.<br />Ovviamente, esiste una sostanziale differenza in termini di potenza rifasante necessaria, a
seconda che il trasformatore di potenza si trovi in funzionamento a vuoto o a carico.<br />Resta però chiaro che generalmente
dobbiamo preoccuparci maggiormente del funzionamento a vuoto, in quanto nel funzionamento a carico la potenza rifasante
necessaria sovente viene fornita a valle da gruppi di rifasamento (armadi) automatici.<br /><br /><strong>Dimensionamento della
sezione dei cavi <br /></strong>Nel dimensionare la linea è consigliabile maggiorare la corrente assorbita Ib da carico (in questo caso
un condensatore o una batteria di condensatori):<br />• del 30% per tener conto delle componenti armoniche;<br />• del 10% per tener
conto della tolleranza sul valore nominale di capacità del condensatore.<br /><br /><strong>Scarica in PDF le tabelle relative
all'articolo</strong><br /><br />Di conseguenza i cavi di alimentazione devono essere dimensionati per portare una corrente pari a:
<p>Ib = 1,3 • 1,10 • Ic = 1,43 Ic</p><p>dove:<br />Ib è la massima corrente assorbita dal condensatore;<br />Ic è la corrente assorbita
dal condensatore alimentato alla tensione dell'impianto (Un):</p><p>questo per effetto della formula </p><p> (vedi formula a
lato)</p><strong><br />Dimensionamento degli apparecchi di protezione e comando<br /></strong>La corrente nominale e la soglia
magnetica dell'interruttore automatico devono essere scelte in modo tale da:<br />• evitare scatti intempestivi della protezione termica:
In (o Ir) ³ 1,43 • Ic;<br />• permettere la messa in tensione del condensatore. L'inserzione di un condensatore equivale a stabilire un
cortocircuito per un periodo ari al tempo di carica. <br />La corrente di inserzione dipende dal tipo di condensatore, singolo o in batteria
automatica, dalla capacità del singolo elemento e dalla induttanza a monte del condensatore (rete).<br />In conseguenza a quanto
detto, l'interruttore automatico deve avere una soglia di intervento istantaneo elevata.<br />Per limitare la corrente di inserzione si
consiglia l'installazione di induttanze di limitazione.<br /><br /><strong>Scarica in PDF i box di approfondimento relativi
all'articolo</strong>

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