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Anno XL
31.05.2018
Numero
704
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
E i ragazzi
delle terze di
Quero Vas
sono andati a
Firenze
Analoga esperienza hanno vissuto gli
studenti della classi terze di Quero Vas,
partiti per Firenze appena dopo il ritorno
dei ragazzi di Alano. Anche per loro una
bella esperienza in una città d’arte, ric-
ca di storia e bellezza. Giorni di socia-
lizzazione e di scoperte che resteranno
a lungo nella loro valigia di ricordi. Di
questi intensi giorni resta anche la foto
di gruppo, l’ultima in basso, qui a lato,
che li ritrae sugli scalini degli Uffizi, do-
ve sono stati accompagnati per una vi-
sita guidata dai loro insegnanti. Non po-
teva esserci miglior conclusione del loro
percorso scolastico, con un viaggio
premio che ha saputo abbinare studio,
divertimento e complice amicizia.
2 LETTERE AL TORNADO
CRONACA
Incontri con le Quinte della primaria di Quero Vas
A scuola con i Donatori di Sangue
(M.M.) continuano gli in-
contri dei volontari delle
sezioni dei donatori di
sangue con i ragazzi del-
le scuole. Dopo l’incontro
con le classi terze delle
scuole medie, ora sono
stati gli alunni delle classi
quinte delle scuole ele-
mentari di Quero Vas ad
incontrare i responsabili
delle sezioni di Quero e
di Vas ed i loro aiutanti
per parlare della dona-
zione di sangue. Il mes-
saggio del dono, della
sua gratuità va promosso
fin dalle giovani genera-
zioni. A loro il compito, in
futuro, di proseguire
nell’attività solidale della
donazione di sangue ed
è importante informarli dell’importanza che questa scelta riveste per la salute del prossimo. Importante anche informarli
sugli stili corretti di vita che salvaguardano la loro salute e li metterà nella condizione di poter diventare donatori volon-
tari di sangue. L’incontro, con la collaborazione del corpo insegnante della scuola, ha visto gli alunni attenti e partecipi.
Al termine ad ognuno è stata consegnata una cartellina porta disegni con, all’interno, materiale divulgativo e oggetti uti-
li alla loro vita scolastica. In foto: Gli alunni delle classi quinte con le insegnanti e con i volontari dei donatori di sangue:
Silvano Susanetto (Quero), Roberto Sudiero (Vas), Enzo Maoret (A.F.D.V.S.).
4 ATTUALITÀ
(tratte dal libro Lettere di Egidio Forcellini al fratello Marco con la biografia di Egidio ed altre aggiunte edito nel
1876, a cura di Jacopo Bernardi e Francesco Corradini)
Oltre allo stesso Forcellini, anche coloro che gli vissero accanto si rifecero a Fener come paese di nascita: tra i tan-
ti, cito un suo discepolo, il Ferrari, che visse molti anni nel Seminario di Padova con il celebre maestro e che nella
sua opera Vitae illustrium virorum Seminarii Patavini (stampata nel 1815 e assai considerata da tutti gli autori suc-
cessivi) così scrive del Forcellini:
«Aegidius Forcellinius honesto genere natus est Phaenerii…»
Ricordo inoltre che nella rassegna di scritti e oggetti del Forcellini, allestita nel Seminario di Padova in occasione
del II centenario della morte (1968), spiccava il suo breviario sul cui frontespizio è scritto in bella calligrafia:
«Aegidius Forcellini filius Bernardini et Elisabeth de Fenero»
Addirittura il Museo Correr di Venezia contiene testimonianze in tal senso: vi sono custodite, infatti, ventiquattro let-
tere di Egidio al fratello Marco, istitutore presso la nobile famiglia dei Dolfin, diciannove inviate da Padova e cinque
da Fenero, oltre a nove lettere inviate invece da Marco a Egidio. Ecco qualche frammento degli scritti di Egidio:
Padova, 16 marzo 1739 (pag.428 - volume secondo)
«Che non abbia lettere da Fenero non mi meraviglio tanto, quanto di non averne da voi…»
Fenero, 4 settembre 1741 (pag.429 - volume secondo)
«Sono finalmente giunto qua il primo di questo e ho trovato la Madre in ottimo stato di salute, grazie a Dio»
Fenero, 18 agosto 1750 (pag.433 - volume secondo)
«Alli 14 sono giunto sano e salvo in questo paese della miseria, dove per carestia delle biade i poveri fan compas-
sione: specialmente la sorella Zuanna, che era stata ier l’altro a pranzo meco, ha raccontato le piaghe dei Benati
assai profonde e sanguinose»
(tratte dall’opera Alano, la memoria e l’immagine di una Comunità edita nel 1993, a cura di Giancarlo Follador)
Tutte le lettere custodite al Correr di Venezia sono riportate nella ponderosa e documentatissima opera in quattro
volumi Alano, la memoria e l’immagine di una Comunità voluta dall’Amministrazione Piccolotto. A pagina 422 del
secondo volume, nella parte dedicata a Egidio Forcellini, si legge:
«Anche da Fener, dal paese natale dove trascorre abitualmente la fine estate, non dimentica di esortarlo ad uno
studio assiduo e di stimolarlo ad assumere una dieta alimentare più igienica. Nella lettera del 28.9.1937, in seguito
al proposito manifestato di far una capatina a Fener, Egidio dice che è sì contento di vederlo, ma che si accerti del
pieno consenso di Ca’ Dolfin…»
Potrei continuare all’infinito, ma credo che quanto proposto sia già sufficiente per far chiarezza in modo definitivo su
un equivoco la cui causa «va ricercata forse nel solito errore in cui cadono facilmente storici e giornalisti che con-
fondono le parrocchie con i paesi» (da La difesa del popolo dell’8 settembre 1968).
Bailley nel 1826. a Lipsia a cura dello Scheller nel 1828, a Prato a cura di Francesco De Vitt dal 1860 al 1878, per-
ché non prodotte dalla tradizione del Seminario di Padova.
«Egidio Forcellini nacque il 26 agosto 1688. Completati gli studi presso il Seminario di Padova e divenuto sacerdo-
te, affiancò Iacopo Facciolati (1682-1769), allora Prefetto degli studi, nella revisione del Calepinus septem lin-
guarum (un dizionario compilato dal bergamasco Ambrogio da Calepio, stampato a Reggio Emilia nel 1502, del
quale si ebbero ben 12 edizioni nella Tipografia del Seminario). Più che di una revisione, però, il Calepino aveva bi-
sogno di un vero e proprio rifacimento. Nel 1718 il Forcellini si accinse, sempre su indicazione del Facciolati, a “ma-
nipolare” il cotto e ricotto dizionario, con lo scopo di presentare le forme dei classici a chi volesse «latina intelligere
et latina scribere», ben lontano probabilmente dall’immaginare l’esito dell’impresa. L’opera procedette lentamente a
causa della difficoltà e della mole del lavoro e a causa di altri incarichi nel frattempo affidati al Forcellini (per un cer-
to periodo fu anche direttore spirituale dei chierici). Finalmente il 24 marzo 1753 giunse alla conclusione del suo la-
voro. Il Forcellini rilesse pazientemente e corresse per intero i volumi autografi e, dal 3 dicembre 1753 al 13 novem-
bre 1761, ne sorvegliò la copiatura, diligentemente eseguita da un impiegato della Tipografia che conosceva il lati-
no, Ludovico Violato. Sperava che i superiori decidessero la stampa del suo Lessico, ma allora il Seminario era tut-
to un cantiere per la ricostruzione voluta dal cardinale Rezzonico. Stanco di attendere, nel 1765 si ritirò al suo pae-
se natale distribuendo il suo tempo tra lo studio, il lavoro manuale e
l’esercizio del ministero pastorale. Egidio Forcellini muore il 5 aprile 1768
ma il suo nome rimane inseparabilmente unito al Lexicon totius latinitatis,
detto comunemente Il Forcellini. Il 1° gennaio 1769 si decide di affidare a
Gaetano Cognolato (1728-1802) la stampa del Lexicon totius latinitatis, che
comparve in quattro volumi nella primavera del 1772, anche se con la data
del 1771. La monumentale opera si guadagnò ben presto l’ammirazione de-
gli studiosi. «Il Lessico della lingua latina - scriverà Nicolò Tommaseo - è ti-
tolo di fama, anzi di gloria e al Forcellini e al Seminario di Padova..., che nu-
trì tanti uomini dotti e buoni». Nel 1805 uscì la seconda edizione, nella quale
si tenne conto degli studi e delle osservazioni annotate dal Cognolato, che
aveva raccolto un buon numero di correzioni e di voci nuove, come pure delle postille che Clemente Sibiliato (1719-
1795) aveva apposte a una copia del Lessico. Nel 1816 Giuseppe Furlanetto (1775-1848), professore e Rettore del
Seminario, considerato il fondatore del Museo Civico di Padova, pubblica una Appendix ad totius latinitatis Lexicon,
nella quale raccoglie le aggiunte del Cognolato non inserite nell’edizione del 1805 e voci “nuove” messe a disposi-
zione degli studiosi dalle nuove scoperte archeologiche e manoscritte. Nel 1827 si intraprende la terza edizione del
Lexicon con l’aggiunta di cinquemila vocaboli e la correzione di diecimila errori. Ormai il Lexicon era un dizionario
universale della lingua latina che accoglieva voci del periodo anteriore ai classici e dei periodi successivi fino a quel-
lo della media latinità. All’inizio del 1834 l’edizione era pronta. Alla sua morte il Furlanetto lasciò al Seminario una
copia piena di postille, note, osservazioni raccolte dopo l’edizione da lui curata. Nacque l’idea di una quarta revisio-
ne del Lessico. L’impresa fu affidata a Francesco Corradini (1820-1888),
Prefetto degli studi, poi Rettore del Seminario e insegnante all’Università.
Iniziò il lavoro nel 1854 seguendo una nuova più logica distribuzione della
materia e dei significati: espunse parecchie false edizioni, corresse passi
con lezioni erronee, aggiunse nuovi termini e parecchi significati alle parole
note, dispose più ragionevolmente articoli e voci, ecc. Nel 1888 il Corradini
muore: era arrivato solo alla voce repuerasco. L’incarico di continuare la re-
visione fu affidato al professore di studi biblici e di lingue orientali Giuseppe
Perin (1845-1925), il quale arrivò velocemente alla conclusione del lavoro
nel 1898. In quest’ultima edizione del Lexicon tutti i nomi propri furono
espunti e raccolti in un Onomasticon, che vide la stampa nel 1926. Dal bre-
ve percorso appena tracciato emerge chiaramente come la storia e il senso del Lexicon totius latinitatis, non siano
legati solo al genio e all’opera di Egidio Forcellini, che pure vi lavorò instancabilmente per quasi quarant'anni. Gene-
razioni di maestri han proseguito sul solco da lui aperto, continuamente aggiornando e migliorando un’opera che
non voleva essere solo un omaggio al glorioso ma datato mondo classico, bensì strumento aggiornato e prezioso
per la formazione letteraria e culturale di futuri pastori. Il Barbarigo voleva che la preparazione dei suoi preti fosse
piantata su una robusta formazione di carattere umanistico-letterario. «Non mi curo tanto - diceva - che i miei semi-
naristi diventino bravi matematici, bravi filosofi, né anche bravi teologi, quanto desidero che siano bravi rettorici».
Stupisce forse questa importanza data agli studi letterari. In realtà, lo studio del latino e del greco, come di lingue
vive, e la lettura dei classici altro fine non aveva che l’acquisto dell’arte di scrivere e di spiegare correttamente il
proprio pensiero. Il Barbarigo voleva dei preti capaci di esprimere nel modo più chiaro i pensieri più alti. Diremmo
oggi, voleva dei maestri di comunicazione. Il Lexicon totius latinitatis si inscrive entro questa sensibilità e questo
clima culturale. In quest’opera non solo il Forcellini risplende ma una certa tradizione del Seminario si esprime e si
riconosce».
Per chi volesse visitarla: BIBLIOTECA DEL SEMINARIO VESCOVILE DI PADOVA - Via del Seminario, 7 - SEZIO-
NE ANTICA - Orario di apertura: dal martedì al giovedì 9.30-14.00 - Tel. 049.2950811 (portineria) o 049.2950835
(diretto) - Mail: info@bibliotecaseminariopda.it - Sito: www.bibliotecaseminario.it - SEZIONE MODERNA - Orario di
apertura: dal lunedì al giovedì 9.30-17.00 venerdì 9.30-12.30 - Tel. 049.8230013 - Mail: biblioteca@fttr.it - Sito:
www.bibliotecafttr.it
8 ALPINI
Trento: stupendo!
segnalazione di Claudio Spadetto
Domenica 13 maggio, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il Ministro della Difesa
Roberta Pinotti e con il sorvolo delle frecce tricolori, che ci hanno indicato la via, con il loro sempre bel tricolor, si è
svolta a Trento la 91a Adunata Alpini. Noi alpini del gruppo Valderoa di Alano di Piave, eravamo presenti assieme
alle tantissime penne nere del Feltre; tanta la folla assiepata lungo il tragitto, che ininterrottamente applaudiva, grande
anche la nostra emozione e nel nostro animo la consapevolezza e la fierezza di essere i discendenti di quegli uomini,
che 100 anni fa combatterono e morirono per la Patria, per renderla unita e libera. Un ringraziamento particolare alle
nostre spose, che sono sempre al nostro fianco pazientando, al vice sindaco Angelo Zancaner, a tutta la cittadinanza di
Trento e al nostro Padreterno che ci ha donato una magnifica giornata di bel tempo, ”visto le previsioni meteo”.
Concludo con una frase tratta da un inno trentino, scritto da Ernesta Bittanti moglie di Cesare Battisti, che riassume
tutta la bellezza di questa adunata:
Le tue verdi vallate, / bianco di cime nevose, / rosseggianti su coste selvose, / dolce festa di vaghi color.
9 CRONACA
Eureka! Funziona!
segnalazione a cura di un genitore dei ragazzi
E' questo il titolo del
concorso/laboratorio,
organizzato da
Federmeccanica e
Giovani Industriali
Belluno-Dolomiti, al
quale hanno partecipato,
oltre a svariate classi di tutta la
provincia, anche i ragazzi delle classi
seconde delle secondarie dell'Istituto Comprensivo di
Quero Vas e Alano di Piave.
I ragazzi, dopo essere stati divisi in gruppi di 6-7, hanno
ricevuto un kit con il quale dovevano progettare, costruire,
descrivere e pubblicizzare un giocattolo.
Il giorno 16 maggio 2018 al Teatro Comunale di Belluno si sono
svolte le premiazioni di questo concorso - con 60 progetti
partecipanti, 4 premi per le primarie e 2 per le secondarie - e
uno dei progetti della 2a B di Alano ha vinto uno dei due
premi a disposizione; ha vinto con la progettazione, la
costruzione e la pubblicizzazione di un nastro trasportatore; il
tutto progettato e costruito in autonomia e senza utilizzare altro materiale oltre a quello del kit in dotazione.
I ragazzi facenti parte del gruppo, con i relativi incarichi,sono: Giovanna Doro (progettista) e Giulia Pisan (diario di
bordo) di Alano di Piave; Alberto Scattolin (costruttore) di Valdobbiadene; Damiano Valmassoi (pubblicitario), Marco
Longo (costruttore) e Diego Proverbio (progettista) di Quero Vas.
I ragazzi si sono molto impegnati nel progetto ed oltre alla soddisfazione di aver visto riconosciuto il loro lavoro ed
impegno si sono portati a casa un bell'assegno da 500,00 Euro che condivideranno con i compagni della classe 2a B.
Ci sembrava giusto, in un anno come quello che volge al termine che per svariati motivi è stato molto difficile e
complicato, dare il giusto risalto a quei ragazzi che hanno la voglia, la pazienza e la forza, nonostante tutto e tutti, di
impegnarsi e mettersi in gioco per ottenere dei risultanti eccellenti; tutto questo tenendo in considerazione che anche
altri lavori presentati dai nostri ragazzi sono stati comunque lodati.
Il progetto vincente è stato disegnato al computer utilizzando un software di progettazione grafica, che per dei ragazzi
delle medie è già “tanta roba”; ed altrettanto vale per quel che
riguarda la parte pubblicitaria e del diario di bordo, tanto da
lasciare piacevolmente meravigliati gli stessi presentatori ed i
giudici del concorso, nonostante, negli anni passati, avranno
sicuramente visto migliaia di progetti realizzati.
Avendo avuto più volte i ragazzi a casa per la realizzazione, vi
possiamo assicurare che si sono impegnati in ore ed ore di
lavoro per tutte le fasi necessarie all'esecuzione della loro
creazione.
Quindi vogliamo ribadire il Nostro plauso a questi ragazzi e ci
piace sperare e pensare che possano essere di stimolo per
tutti quei ragazzi, e sono troppi, che pensano che la scuola sia
una inutile perdita di tempo.
Purtroppo capita troppo di rado, ma... il merito va premiato e
riconosciuto. Sempre e comunque!
Forza ragazzi, avanti così. Il futuro è Vostro. Ma perché
questo sia vero ci vorranno impegno e sacrificio in tutto quello
che farete.
Foto tratte dalla pagina Facebook di GGI Confindustria Belluno-Dolomiti
Gianni
in
pensione!
Domenica 6 maggio festa
a sorpresa per il
pensionamento di Gianni
Dalla Piazza, di Quero, al
ristorante Castel di Prada,
con i colleghi di lavoro,
amici e famiglia.
11 COME ERAVAMO
Minatori queresi
in Belgio
(S.C.) La foto a fianco risale alla fine
degli anni Quaranta ed è stata scattata a
Seraing, in Belgio, dove i sei giovanotti,
tutti originari del comune di Quero, si
trovavano a lavorare nella miniera di Co-
lar. Dei sei sono rimasti in vita i soli fra-
telli Berton, Giovanni, classe 1929, e
Pietro, classe 1931, che ci ha fornito la
foto per la pubblicazione. Da sinistra
troviamo Pietro Berton, Vittorino Curto,
Giovanni Berton, Delfino Curto, Pietro
Spadarotto e Rocco Farella.
Un bel gesto
(S.C.) Sono passati più di 25 anni dal 21 agosto 1992 ma il gesto che ha vi-
sto protagonista il nostro abbonato di Alano Angelo Simioni merita di esse-
re ricordato e segnalato ai nostri lettori. In quel giorno Angelo ritrovò davanti
al Caffè Speranza in piazza Martiri ad Alano un portafoglio contenente
452.000 lire e documenti che portò subito alla stazione dei carabinieri di
Quero i quali, in base ai dati della patente di guida, rintracciarono il proprie-
tario, tale Renato Furlan da Treviso, e riconsegnarono il tutto. A fianco, il
verbale dei carabinieri che attesta il fatto sopra descritto.
Alpini feneresi
all’adunata
di Bologna (1969)
(s.for.) Nella foto fornitaci dal nostro abbonato
fenerese Luciano Spada, è ritratto un gruppo di
alpini feneresi all’adunata nazionale di Bologna
nell’aprile del 1969. In piedi, da sinistra: Mario
Durighello, Bepi Cargnelli, Umberto Candiani,
Gaetano Melchiori, Renato D’Orlando, Franco
Franzoia e Orazio Cassandro, accosciati, sempre
da sinistra, Sergio Storgato e Luciano Spada. Il
bambino con la bandiera è Lucio Franzoia.
12 CRONACA
Il tradizionale appuntamento del 1° maggio è stato organizzato dal gruppo “Fener I Giovani”
Amore per il proprio paese e rispetto delle tradizioni. E’ questo che, da qualche anno, spinge un gruppo di “giovani”
(si fa per dire) del posto a riproporre un’usanza che affonda le sue radici addirittura nel 1800 quando la popolazione
di Fener, la prima domenica di maggio, era solita recarsi al Piajo in processione per le
cerimonie religiose e per una scampagnata confortata dai tepori primaverili. Impegno che è
culminato, due anni fa, nell’illuminazione permanente della croce in ferro che sovrasta la
frazione, croce inaugurata l’8 aprile 1984 e che aveva preso a sua volta il posto di una croce in
legno benedetta nel dicembre 1949 dall’allora vescovo di Padova Girolamo Bortignon e poi
“abbattuta” dalle intemperie e dagli attacchi del tempo. E’ stato davvero un successo il pic-nic
alla Croce del Piajo organizzato dal gruppo “Fener I Giovani” lo scorso 1° maggio, favorito
anche dalla bella giornata di sole. Oltre cinquanta i partecipanti - provenienti anche da paesi
vicini - che hanno gustato l’ottima grigliata preparata dai rinomati chef del gruppo (ora guidato
da un “triumvirato”: Mario Bozzato, Gianni Gerlin e Massimo Storgato). Tra gli intervenuti, saliti
a piedi al Piajo, meritano una citazione particolare Bruno Zavarise, classe 1936, ed Enrichetta Roman, classe 1935,
entrambi in piena sintonia con lo spirito “giovane” che da sempre aleggia sull’evento (ed è emblematica la foto di
Enrichetta con Marika Schievenin, ossia la più giovane e la meno giovane: tra loro ottant’anni di differenza).
13 CRONACA
Terminato il pranzo, la giornata è continuata in allegria con una piccola lotteria, il cui utile servirà alla manutenzione
della croce, e in musica, con gli assoli di chitarra di Paolo Serrangeli, che “le ha cantate chiare” anche qui.
Insomma, una gran bella giornata.
Ringraziamenti Il gruppo “Fener I Giovani”, dalle pagine del Tornado, ringrazia tutti i partecipanti che hanno reso
possibile il pieno successo della giornata; la famiglia Todoverto, che ha fornito la chiave della sbarra per
accedere al Costesèl; Alessandro Sacco, che ha messo a disposizione la “motocarriola” per il trasporto delle
“vettovaglie” dal Costesèl al Piajo; infine, i locali e gli esercizi commerciali che hanno generosamente contribuito
alla lotteria: “Jole Bar”, bar gelateria “Due Valli”, “La Caneva”, Alimentari Putton Gabriele e “Gioia Gelato”.
Torna
lo School Festival
di Silvio Forcellini
Per il quinto anno consecutivo, torna lo School Fe-
stival, promosso dal Comitato Genitori dell’Istituto
Comprensivo di Quero Vas, dalla Pro Loco di Fener
e dall’associazione “Libero Pensiero” di Alano in col-
laborazione con la Pro Loco di Quero e il G.S.Alano.
La borraccia
della
Grande Guerra
di Tiziano Piovesan
Camminare in montagna con gli amici è la mia passione e tro-
vare, dopo 100 anni, una borraccia austriaca della Prima Guer-
ra Mondiale, nel bosco, non è una cosa facile.
Info su “Spash Volley” Sia sabato 7 che domenica 8 luglio funzionerà un chiosco ben fornito con birra a fiumi e
spritz a volontà. E per la cena? Quest’anno la grande novità della pizza, in collaborazione con i ragazzi del “Reset”.
La sera del sabato, infine, “aperitivo arrogante” con happy hour dalle ore 18; special guest della serata: dj Simone
Lucati e dj Nathan Bolzonello. Per info: Loris: 349.2690001 - Daniela: 340.8084640 - Luca: 320.3666390 - mail:
splashvolleyalano@gmail.com.
18 RASSEGNA STAMPA
Buono il bilancio 2017 con tante iniziative. Ammontano a oltre 11mila i chilometri
che i volontari hanno percorso nell’effettuare il “trasporto solidale”.
Nei guai per la cocaina a Fener, rischiava vent’anni, ma era un piccolo pusher
Battaglia dell’avvocato fenerese Paolo Serrangeli: «Testimoni intimiditi per avere risposte».
La difesa dell’unico imputato per droga si scaglia contro i metodi degli investigatori.
mo chi abbia compiuto questo atto, anche se possiamo immaginare visto che per “ricordo” è stata lasciata questa
bandiera veneta, ma è stata una cosa che ci ha lasciati senza parole e con tanta amarezza». La bandiera veneta è
stata prontamente rimossa già nella mattinata di ieri da parte della polizia locale alanese. Il Comune annuncia che
presenterà denuncia ai carabinieri, nella speranza che gli autori possano essere individuati grazie alla videosorve-
glianza della zona.
da “Il Gazzettino” del 13 maggio 2018
CRONACA
staremo a vedere perché le variabili indipendenti sono molte (clima, neve, slavine, guadi, deserto, vento, pioggia…
e chi più ne ha più ne metta)». Che altro aggiungere se non un grande “in bocca al lupo” (in senso lato, ben
s’intenda) a Toni.
“Impagliatori” alanesi
alla Fiera di Quero
di Silvio Forcellini
A integrazione del bell’articolo di Cristina Dalla Rosa
sulla Fiera di Quero, apparso sul numero scorso, se-
gnalo anche la presenza di due “impagliatori” alanesi,
Cristian Gazzola e Toni Zancaner, che hanno attirato
l’attenzione dei numerosi presenti con le loro “creazio-
ni”, sedie o ceste che fossero. Nella foto, Cristian e
Toni al lavoro nella piazza di Quero.
24 CRONACA
ATTUALITÀ
Judo:
Judo: qualificazione
qualificazione juniores
juniores
JUDO
A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE | Palestra Comunale in Via Don P. Codemo | Tel. 0439 779457 | Cell. 348 0447706
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27 LETTERE AL TORNADO
Foto, qui sopra, di Francesco Resegati: località al Borgo di Schievenin 26.12.1971 capitello e altarino dedicato alla Madonna e
statua deposta nella nicchia. Sotto il titolo: copertina del nostro periodico del 2012 dedicata al capitello di Schievenin.
Auguri
Teresa!
I famigliari di Teresa Mori,
residente a Quero, le rinnovano
gli auguri per il bel traguardo delle
88 primavere e perché continui
con lo stesso spirito positivo per
tutti i giorni futuri che il destino le
vorrà riservare. La grinta non le
manca e già questo è un buon viatico
per i prossimi anni. Auguri, Teresa!
28 COME ERAVAMO
Era il 13 aprile del 1997 quando è stata scattata questa foto, nel corso dell’escursione organizzata dal Circolo Culturale
4 Comuni, dalla Biblioteca Civica in collaborazione con gli Amici del Tomatico e del Grappa. La partenza fu da Alano di
Piave, con prima sosta in Spinoncia per poi fare merenda a Malga Camol. In quest’ultimo luogo è stata scattata la foto
che qui propongo ai lettori per ricordare quelli che ci hanno preceduto e ricordare quei bambini qui ritratti ora diventati
grandi. Senz’altro si ricorderanno del sottoscritto, che durante le escursioni li invitava a raccogliere “scaie”, frammenti
di granata, che poi ho portato ad Armiro Scariot che stava costruendo l’Alpino, che possiamo ora ammirare sul Monte
Palon. Anche tutti noi possiamo sentirci partecipi di questa opera d’arte.
“Bei anni, se era tuti pì doveni, pieni de alegria”
CRONACA
La cicogna
è planata
a Segusino
di Alessandro Bagatella
Il diciassette novembre scorso, da “Cupido” – ristorante pizzeria – è planata la cico-
gna, allietando la famiglia ed i clienti, consegnando il fiocco rosa di Ginevra Schieve-
nin, figlia di Elisa e Denis.
Cicchetti e cultura
"6 incontri in gelateria con gli autori della Panda Edizioni"
Il maggio-giugno feltrino ospita quest’anno una rassegna particolare per la presenza di sei autori che presenteranno i
loro libri nella Gelateria Dolomiti (via Tezze, 13 - Feltre). L’editore Andrea Tralli di Panda Edizioni, Castelfranco Ve-
neto, e l’editor e scrittrice Vania Russo, per l’agenzia di servizi editoriali The Ghost Reader di Feltre, hanno pensato di
invitare appassionati lettori ed estimatori delle serate estive a godere di un intrattenimento culturale che accompagnerà
i feltrini per sei martedì – dal 22 maggio al 26 giugno a partire dalle ore 18.00 – affrontando diversi argomenti grazie
al confronto con gli autori che interverranno per spiegare non solo la genesi narrativa o saggistica delle loro opere, ma
anche per approfondire tematiche tra loro diversissime e non sempre rintracciabili nell’editoria attuale.
Il calendario degli incontri prevede il 29 maggio la presentazione di cinque autori dell’antologia “Oltre l’apparenza”, rac-
colta di storie tra spettri e opere d’arte. Il 5 giugno la rassegna ospiterà lo scrittore Gianluca Ascione con “Le canaglie
del venerabile”, un thriller ambientato nella Treviso fascista. Seguirà il 12 giugno l’incontro con Gianpaola Tedeschi con
“Il cuore della mia Africa”, un viaggio emotivo tra le ragioni e le complessità di una tra le zone più povere e problemati-
che del mondo. Il 19 giugno lo scrittore Graziano Turrini presenterà Veleni. La morte chimica in Brasile, per discutere
della poco conosciuta realtà dei prodotti chimici che ingabbiano la libertà agricola fino a sottomettere intere popolazioni
alla dipendenza da sementi e prodotti chimici ben studiati, politica cui partecipano anche succursali italiane. Chiuderà
la rassegna Alessandro Coppo con il suo “Birra. Il manuale definitivo dedicato alle persone normali”, per scoprire
l’essenziale sulle amate bionde (o ambrate, rosse, nere, ecc.) senza impazzire con tecnicismi da chimici della bollicina.
Dialogano con gli autori l’editor professionista Vania Russo e l’editore Andrea Tralli. L’evento è organizzato in collabo-
razione con la Gelateria Dolomiti (via Tezze, 13 - Feltre) e la libreria Walter Pilotto (via Tezze, 30 - Feltre).
Ingresso libero.
Contatti: info@theghostreader.it vania.russo@gmail.com info@pandaedizioni.it
24 giugno - Autore: Alessandro Coppo - Titolo: Birra. Il manuale definitivo dedicato alle persone normali
Birra: la tua bevanda preferita, altrimenti non avresti preso in mano questo libro. Vorresti im-
parare le differenze tra una Weizen e una Bock? Ti sei sempre chiesto cosa diavolo sia una
“doppio malto”? Queste IPA così di moda... ma che significa la sigla “IPA”? Lo so, caro ami-
co di pinta: hai tentato di informarti sul web e sei annegato nell’oceano di informazioni che
t’hanno rovesciato addosso i mastri sapienti del luppolo. Ecco perché ho scritto questo ma-
nuale: qui troverai l’essenziale, tutto ciò che ti può essere utile conoscere sulle amate bionde
(o ambrate, rosse, nere, ecc.) senza impazzire con tecnicismi da chimici della bollicina. Un
po’ di storia, gli ingredienti, la lavorazione e soprattutto una piacevole descrizione dei princi-
pali stili di birra con relative differenze, qualche abbinamento gastronomico e tante conside-
razioni personali frutto di anni di lavoro dietro ai banconi dei bar. Perché́ io non sono un pro-
fessore dell’orzo maltato ma un barista, e come tale parlo e scrivo: semplice, chiaro e da
dietro un bancone. A te, persona normale desiderosa d’abbeverarsi alla gioiosa spina della
conoscenza senza paura d’esser bocciata, ho dedicato questo manuale.
ASTERISCO
La foto di copertina
Foto scattata qualche anno addietro a Pian de Coltura in Comune di Lentiai dalla nostra abbonata di Pedavena Maria
Stimpfl. Più precisamente la foto è stata scattata con una Nikon Coolpix L16 il 10 maggio 2011 alle ore 16 e ventotto
minuti circa, Iso = 64, Nr. F = 3,2, tempo di esposizione 1/544 s. L’immagine ci offre un prato imbiancato dalla fioritura
del narciso, fiore di cui diamo qui di seguito alcune note esplicative.
Narciso Selvatico. Narcissus poeticus L. Descrizione Spettacolari sono le fioriture che si osservano in aprile e mag-
gio nei pascoli montani dove la specie è presente e talora abbondante. I fiori sono generalmente unici e portati da uno
stelo fiorale alto 20-50 cm. Essi sono grandi 4-6 cm ed hanno petali bianchi con un corona cilindrica centrale (paraco-
rolla) corta, gialla con bordo rosso-aranciato. La pianta ha foglie basali lineari allungate e bulbo sotterraneo che si trova
anche a 20 cm di profondità̀ nel terreno. Ambiente Vive nelle boscaglie, nei prati e nei pascoli montani e tra gli 800 e i
1600 m di quota. Sul Monte Baldo è talora molto abbondante, ma solo nella parte più meridionale della catena. Curio-
sità̀ Il bulbo della pianta è tossico! La salvezza di questa specie, raccolta con molta intensità̀ per le feste primaverili,
sta nella profondità̀ del bulbo, che non viene danneggiato quando il fiore viene colto. Molte varietà̀ derivate dalle specie
spontanea sono coltivate nei giardini e da esse si ricava un’essenza usata in profumeria. Secondo la leggenda questi
fiori nacquero dal sangue di Narciso: il bellissimo giovane innamorato della propria immagine riflessa nell’acqua di una
fonte, che si uccise per il dolore di non poterla avere. Il nome Narciso deriva dal greco “narké” che significa “stordimen-
to, sonno” in riferimento all’azione narcotica del penetrante profumo.
In Cina il narciso simboleggia felicità e prosperità, ma, secondo diversa interpretazione, può anche ricordare
l’immagine del sole, come riportato nel Cantico dei Cantici. Per altri è simbolo di amore eterno (da parte di Dio), di bel-
lezza, di purezza, di fertilità.
Specie che gode di alta protezione in varie regioni e/o province italiane, in base a normative specifiche di tutela.
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