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R.

ISTITUTO STORICO ITALIANO


PER IL MEDIO EVO
FONTI
PER LA

STORIA D'ITALIA
PUBBLJC,HE

DAL R. ISTITUTO STORICO 1TALIANO


PER IL MEDIO EVO

::;CRI1Tl RI • Sf.COLI I\ Xli

ROMA
NELLA SEDE DELL' ISTITUTO
PALA ZZO D EI FILIPPI N I
P IA ZZA Ot,LL' O ROL O G I O, 4

1942- xx
CODICE TOPOGRAFICO
DELLA

CITTÀ DI ROMA

A CURA

01

ROBERTO \·~1 r \TI '.'J I l'. GIUSEPPE ZCCCHETTI

VOLUME SECONDO

ROMA
T I POGRAFIA DEL SENATO

1942-xx
AVVERTENZA

incorporato nel Geronimiano, se avessimo potuto sperar


di trarlo fuori e di resticuirlo nella sua interezza. Ad
ogn i modo nel commento ne abbiamo fatto larghis-
simo uso.
Strettamente legati agli I tinerari sono i Papi· r z
degli oli di '.\!lonza, attinti alle lampade tombali, per la
regina T eodel inda. I\on si tratta di un testo topo-
grafico, ma di una documentazione dei sepolcri più
frequentati a lla fine del secolo sesto. Così per il valore
urbanistico che nel periodo, del quale ci occupiamo,
e
prendono i cimi teri, abbiamo inserito quel a tal ogo'
sulla cui epoca e natura si è tanto discusso.
Con l'Itinerario di' Eùzsz'edeln, dopo una lunga
sosta nelle catacombe, ritorniamo entro le mu ra della
città. L'Urbe ha già accolto tra le sue braccia parte
dei martiri una volta perseguitati, e noi nel ricalca re
le vie fiancheggiate dagli edifici cristiani e dai superstiti
monumenti pagani, alcuni non indicaci più nemmeno
col loro vero nome, sentiamo il destino che condannava
qu es ti a ll 'abbandono e alla distruzione.
Ma il quadro della trasformazione del volto di Roma,
da pagano a cristiano, prende uno speciale rilievo nella
narrazione storica del Li· ber Po n t zj i'c alt' s. In essa
cogliamo il divenire della nuova Roma, crescente sulla
vecchia con una forma tenace e tentacolare.
· In questa nostra seconda fatica, che abbraccia il
periodo dal quarto al dodicesimo secolo, la storia della
Chiesa trova una documentazione topografica, dal sor-
gere al suo trionfare. Indicaz ion i spesso scheletriche, a
guisa di elench i di lapidaria nudità; ma ogni voce è
la sintesi di una vicenda, che il paziente lettore vedrà
A\'\' E Il T I~ N Z .\ Xl

evocata e vagliata nell'opportuno commento, il quale


è informato ai criteri impiegati nel primo volume.
Dar la parola alle pietre, perchè in questo caso anche
« saxa loquuntur », e a quanto serve di conferma e
infonde calore di vita al documento let terario: inscri-
zioni, epigrammi damasiani, graffiti, tes ti d 'ogni genere,
sen za· dimenticare tutte le fonti agiografiche, specie le
passi· on es, storica men te leggendarie, ma topografi-
ca men te attendibili.

R. V ALENTINI e G. ZUCCHETTI.

Roma, luglio, 1942-XX.


DEPOSITIO EPISCOPORUM
DEPOSITIO MARTYRUM

La raccolta dei t~sti che s'intitola Cronografo del-


l'anno 354 è da tempo considera ta anche tra le prin-
cipali fon ti della cu Itura della tarda latinità, come della
storia della Chiesa.
Si tratta di un calendario illustrato della città di
Roma, un esemplare di lusso che un famoso libraio e
calligrafo papale, Furio Dionisio Filocalo, « titulavit »
verso l'anno 354, dedicandolo ad un personaggio molto
altolocato in politica, probabilmente cristiano: Valen-
tino; da identificare forse con quel Valentino che, dopo
essere s ta to<< tribunus protec torum ex primicerio», com-
pare come « dux Ill yrici » nel 349 e « consularis Picen i »
nel 365.
Se il << titulavit » nel pensiero di Filocalo equ ivalga
a« scripsit », non è agevole dimostrarlo; sìcchè restiamo
esitanti se de bba attribuirsi al famoso calligrafo l'in-
tiera compi lazione del calendario. Esso rispecchia le
necessità della vita prati ca g iornaliera e risponde alle
esigenze di un pubblico diverso per credenze, costumi,
abitudini; un misto di paganesimo e cristianesimo, per-
fettamente in tonato alle correnti spirituali del tempo.
E solo nel v secolo che i pagani diventano una mino-
Cod. Topo1r1" 11.
DEPOSITIO EPlSCOPORUM

ranza, ma al principio del IV essi formano ancora una


buona metà della popolazione. Basti pensare che lo
stesso Costantino, g iocando su abili eqùivoci, non osò
romperla definitivamente col culto tradizionale. In
Roma alla testa del partito pagano restava, presso che
intatta, l'aristocrazia senatoriale, custode, per un impe-
gno storico, dei mores mai·orum. E poi certo che gran
parte di quelli che presero il battesimo nel IV ed anche
nel v secolo conservarono nell'intimo una mentalità
pagana, non estirpata neppure dalla professione della
nuova dottrina. E Agostino fu costretto a coonestare e
coprire con la propria autorità l'acquiescenza provvi-
soria a certe sopportazioni, destinate ad esser presto
condannate e soppresse.
E cosl che il Cronografo dell'anno 354 si presenta
con un carattere eclettico; in sostanza questo almanacco
poteva servire con la stessa utilità ad un presbitero e ad
un pagano. Le parti componenti si succedono in que-
st'ordine: dalla dedica a Valentino si passa alla raffi-
gurazione si mbolica delle quattro più grandi città del-
l'Impero: ROMA, COSTANTINOPOLI, ALESSANDRIA, TRE-
VIRI. Senza soffermarci sulle parti successive, materia
caratteristicamente pagana, cioè le sette immagini dei
pianeti, le tabelle delle ore diurne e notturne, i segni
zodiacali, le figurazioni dei mesi e degli imperatori, e
omettendo al tresl le liste consolari e dei prefetti della
città, ecco, tra questi due latercoli, una tabella del com-
puto pasquale per il periodo 312-354, calcolata secondo
un ciclo di ottantaquattro anni. Aperta la via alla
intromissione di materia cristiana, seguono le due
Deposi'tz'ones, dei vescovi e dei martiri: la prima
DEPOSJTIO MARTYRUM 3

chiusa nell 'àmbito 254-352, cioè, a d un dipresso, nello


spazio cronologico dentro il quale il compilatore del
calendario si era circoscritto per il la tercolo dei pre-
fetti urbani (254-354); l'altra compresa tra la prima
metà del III secolo e il principio del seguente. Viene
in seguito quella lista dei vescovi romani, conosciuta
come Catalogo Lz'berz'ano: un indice donde si sviluppa
nella storiografia curiale il Li'ber Pontificalù, come dalle
Deposz'zt'ont' si giunge ai martirologi ed ai calendari
liturgici. A quest'opera evolutiva non resta assente
una forma di collaborazione anonima, intenta ad ag-
giornare e completare i vari latercoli, con l'aggiunta
di nomi, di ricorrenze festive o notizie entrate nell'uso
ed a conoscenza di tutti. Nell'età predetta, possedere
un calendario come questo, anche in veste più usuale
e dimessa, non era cosa comune: la rarità di tali com-
pilazioni obbligava il fortunato possessore a tener conto
di tutte le variazioni che potevano più particolarmente
interessarlo. Ed i cristiani, in materia, si trova vano
davanti a situazioni sempre nuove, ad assestamenti pre-
cari e mutevoli.
Quale valore critico potrà attribuirsi a questa parte
cristiana ? L'opera di Filocalo, certamente non estra-
nea alla compilazione, depone in favore di una atten-
dibilità senza riserva. Non era egli l'ammi ratore di
Damaso, non fu in ottimi rapporti col predecessore
Liberio? Or bene, tutto lascia ragionevolmen te sup-
porre che le liste citate siano emanazione diretta e
controllata dell'antichissi mo archivio della Chiesa, anche
senza pretendere di dar loro un carattere ufficiale. Ab-
biamo in esse un es tratto del calendario del tempo, e
4 DEPOSITIO EPISCOPORUM

possiamo vedervi un feriale romano, a lmeno integro per


l'età a cui si riporta. Ma come spiegarci allora l'elen-
cazione di un Silano novazianista, o di un Ippolito
scismatico ? La Chiesa primitiva, ferma nella credenza
sulla sufficienza del martirio per astergere ogni macchia
in chi fosse asceso a tanta altezza di perfezione,
non ha creduto di investigare sulla vita e le dot-
trine professate prima della gran prova (cf. MATTH. X,
22 e 32; Apocal. II , 10; C1PRIAN01 Epist. XII, 1, ed.
HARTEL) .
Le dueDeposi"tz"ones che qui ci interessano, sono due
documenti intimamente collega ti e costituiscono una
sola unità, un calendario di ricorrenze e celebrazioni
festive, quali osservava la Chiesa Romana nei tempi
sopra indicati. Un indizio della mutua relazione di
questi cataloghi degli anniversari dei pontefici e dei
martiri può ritrovarsi nel mancato ricordo di S isto
nella Dep. E pi'scoporum, perchè già elencato tra i
martiri. Anche cronologicamente la redazione delle
due liste potrà fissarsi nel 335-6 1 perchè nella D ep.
Episcoporum la data della morte del pontefice Sil-
vestro (335) compare nella successione regolare del-
l'ordine mensile degli anniversari, a l quale fanno aperta
eccezione i due pontefici Marco (t 336) e Giulio (t 352).
Non è improbabile che accanto alla lista delle deposi-
zioni de i martiri si fosse venu to formando un indice
degli anniversari della morte dei vescovi romani, alcuni
dei quali già saliti nella seconda metà del 1v secolo in
g rande venerazione.
La fin a lità a cui queste li ste erano ordinate può rico-
noscersi, secondo l'Achelis, da un peculiare indizio, l'ag-
DEPOSITIO MARTYRUM 5

giunta alla data commemorativa di Cipriano in Africa:


cc Romae celebratur in Callisti». Così che attraverso
queste indicazioni i fedeli erano informati del giorno e
del luogo in cui la Chiesa prestava a quel martire il
suo culto ufficiale. Si tratta dunque di una serie di
commemorazioni , rispetta te a Roma e celebrate nei cimi-
'
teri suburbani, ordina te per mesi, a scopo pratico,
proprio come nelle lis te analog he, compilate per altre
comunità. Si abbia presente quella lista antichissima,
in uso nella Chiesa di Cartagine, dove i vescovi e i
martiri, distinti nel nostro calendario, si presentano
fusi: cc H ic continentur dies nataliciorum m a r t y r u m
«e t d e p o s i t i o n e s e p i s c o p o r u m quos
« Ecclesia Carthaginiensis anniversaria [die] celebrat »
(cf. anche C1PRIANO, Epz'st. X II, 2 e XXXVII II , 4- 5,
e il decimo degli inni attribuiti a SANT1AM BROG10).
La fes ta era celebrata presso l'avello del martire;
sicchè il cristianesimo acce tta e san tifica la religione
dell a tomba, anzi la inna lza a centro diffusore della
devozione e del cui to.
I n tutte le segnalazioni anni versarie s'incontra il ri-
cordo della ca tacomba racchiudente il sepolc ro in vene-
razione; donde l'impor tanza del documento per chi si
propone d'illustrare la topografia cimiteriale di Roma.
In queste liste le indicazioni sono r idot te ai ter-
mini compatibili con la scheletrica fo rma di un calen-
dario: una data, un nome, una catacomba: al la prima
segue in genitivo, dipendente da depos iti o, il
nome del papa o dei martiri, accompagnato dall'indi-
cazione del cimitero. Nel caso di commemorazioni di-
verse sotto una stessa data, esse vengono introdotte da
6 DEPOSITIO EPISCOPORUM

una «et», e solo a llora l'ind icazione cimiteriale precede


i nomi dei martiri. A ques ta regola, osservata nella
Dep. Martyrum , sembra sottrarsi l'anniversario elen-
cato sotto le none d i set tembre, ma i nomi dei tre
ultimi martiri, pur a ppartenendo a Porto, possono rap-
presen tare un'aggiunta seriore, sebbene di età piuttosto
antica.
E naturale che in ques to nostro lavoro l'attenzione
si fermi di preferenza su i cimiteri, dove si tumulavano
quegli eroi che offrivano la vita in tes timonio della
propria fede, e dicevansi martiri. Già durante il loro
supplizio, e più dopo morte, essi salivano nella vene-
razione dei fratelli cristiani come privilegia ti, a cui il
Cristo aveva accordato la sorte di chiamarli a testimoni
della fed e. Ass6rti ad esempio per tutta la cristianità,
dalla venerazione si passava al culto (cf. AGOSTINO,
Contra Faustum, XX, 21, ed. I. ZvcHA).
La denominazione di questi luoghi di sepoltura nella
Dep. Epùcoporum è fatta dai loro epon imi; solo una
vol ta, nell 'anni versario di papa Giulio, il cimitero di Cal-
listo viene contrassegn ato con l'ind icazione del miliare
su ll'Aurelia, come nella Dep. Martyrum a l 14 ottobre.
Dei cimiteri elencati, tre in tutto, due portano lo s tesso
nome anche nella Dep. Marty rum; q uello di Balbina
non figura in ques t'ultima. Qui l'indicazione avviene
in modo difforme, quella desun ta dalla via è la più
comune; talvolta sulle grandi vie si determinano le
d istanze, o dal numero del miliare o da speciali edifizi a
quello corrispondenti: « miliario .m. »,<<.VII. ballistaria ».
Queste segnalazioni per noi approssimative, non erano
tali per i Romani del IV secolo, quando i cimiteri
DEPOSITIO MARTYRUM 7

cos tituivano la mèta di frequenti pellegrinaggi. L'uma-


nità dolorante accorse pres to alle cripte dei martiri a
cercarvi conforto, fortezza, rassegnazione, e poi espresse
la devota gratitudine con doni destinati all'adornamento
di quei santi luoghi, vigilati da assidue lampade.
Del resto, per sommarie che siano le indicazioni, più
particolareggiate non possono richiedersi ad un calen-
dario. Quando è la via che dà il nome al cimitero, ciò
denuncia una fase storica, nella quale chi è destinato a
divenirne l'epon imo non gode ancora di così larga vene-
razione, da far dimenticare il nome dell'antica strada
consolare, o questo fatto non s'è per anco generalizzato.
Ma a voi te la catacomba porta un nome di persona,
in cu i è da riconoscere il fondatore del ci mi tero o il
possessore del terreno; perchè, invalsa anche nelle fami-
glie cristiane l'abitudine della tumulazione lungo le
g randi arterie di viabilità, e data la crescente ripu-
gnanza alla cremazione, i ricchi concessero lo spazio
per i fratelli più poveri. Ed ecco le denominazioni:
Prisci lla, Giordani, Massimo, Ponziano, Pretesta to, Tra-
sone, a loro voi ta soggette a variare coll'intensificarsi
del culto di un dato marti re e col conseguente g ran-
deggiare della sua fama. NellaDep. Martyrum possiamo
sorprendere le fasi del prevalere di una denominazione
I

su ll'altra, e ne segnaliamo un isempio. Dall'anniver-


sario del 21 settembre (Jo4) siamo informati che Bas-
silla era stata deposta nel cimitero della Salaria Vec-
chia. Da lei e dalla via prendeva ancora il nome il
cimitero quando vi fu tumulato Ermete(«. v. kal. sept. »);
a l «.III. id. sept. » constatiamo che il nome di Bassilla
non ha bisogno di altre aggiunte per suggerire una in-
8 DEPOSITIO EPISCOPOIWM

dicazione inequivocabile. Attraverso identiche fasi la


catacomba della via Ostiense si chiamò da Timoteo,
quella di Massimo da Felicita, le due della via Ti-
burtina da Lorenzo e da I ppolito, quella della Labi-
cana da Gorgonio, ·quella dell'Aurelia da Calepodio,
il cimitero di Trasone da Saturnino, 4uello della via
N omen tana da Agnese.
Cogliamo così da questi documenti il processo di
sostituzione, nella nomenclatura dei luoghi, del profano
col sacro: un processo che a ndrà intensificandosi fino
a sopp iantare i nomi tradizionali delle stesse porte.
Ogni volta poi che a designare il cimitero non sembrava
sufficiente il nome del proprietario o fonda tore, si aggiun-
geva il vocabolo del terreno o del luogo più vicino:
«in Catacumbas », « in Comitatum », « ad Ursum Pilea-
« tum » e simili, nell ' intento di offrire una indicazione
più popolare, e accessibi le a tutti. La designazione,
comunque fatta, dati gli scopi pratici del calendario,
può ritenersi ufficiale.
Dalla seconda me tà del m secolo il culto dei martiri
s'era venuto generalizzando, fino a raggiungere l'evo-
luzione che i documenti di cui trattia mo ci presentano.
Sotto Costantino le tombe dei santi diventano un cen-
tro di culto e pellegrinaggio per il mondo cristiano;
sopra di esse, o nelle immediate vicinanze, si erigono
I
basiliche; le catacombe sono· munite di scale e vie
d'accesso alle cripte più venera te, i donativi ai sepolcri
dei martiri diventano più ricch i e prendono un valore
ed una consis tenza a rtistica.
Le comme morazioni ~lenca te sono di ma rtiri a pre-
valenza romani: quelli a poche miglia sulle vie Por-
DEPOSITJO MARTYRUM 9

tuense, Ostiense ecc. cadevano sicuramente nelle gm-


risdizioni suburbicarie. L' inclusione nel calendario di
Perpetua, F elicita, Cipriano si spiega con la coincidenza
della loro festa in Roma e in Cartagine, e costituisce
una prova degli stre tti legami che già s tringevano R oma
con l'Africa cristiana. PiÒ tardi questo sincronismo
festivo si estenderà ancora, quanto più diventeranno
sensibili i vincoli tra Roma e le altre comunità cris tiane
dell' Italia, Gallia, Spagna, Illirico.
E sula dal nostro c6mpito un esame s torico del
contenuto dei due documenti. Senza soffermarci d i
proposito sulla p resunta esclusione dei mar tiri dei primi
due secoli, basterà riflettere che il calendario segnalava
la lista delle commemorazioni osservate in un ristretto
limite cronologico, che il riconoscimento d i parecchi
martiri si deve all'età di Damaso, ed, in fin e, che ta lune
feste, pur esistendo, non avevano raggiunto tale noto-
rietà da essere elencate in un calendario. C'è poi chi
ha ritenuto che in R oma, fat ta eccezione degl i Apostoli,
si fosse perduta la me moria singo la dei martiri coronati
dalle orig ini apostoliche al secolo 111, e che la regi-
strazione delle date dei martìri e la celebrazione degli
anniversari sia stata iniziata solo dopo la persecu-
zione dioclezianea. Con ciò sarebbe esclusa l'ipotesi
della non comple ta integrità dei documenti esam inati.
Saremo molto brevi ci rca i manoscritti. Entrambe
le D eposz'ti'ones sono contenute nel cod ice della biblio-
teca di Vienna n . 3416 (cc. 46 r, 44 r v), già illustrato nel
primo volume (p. 82), ed in una tarda copia (sec. xvr) del
Cronografo nel codice di Bruxelles nn. 7524-7555 (cc. 186,
185) . un a_pografo del perduto manoscritto Lussem-
IO DEPOSITIO EPISCOPORUM

burgense, come risulta dalla seguente premessa: « frag-


« mentum istud sic descriptum ve tus tissimis charac te-
<< ribus extat a pud Ioanne m Brennerum, scribam sena-

« tus Luxemburge[nsis] » (cf. MoMMSEN in M. G. H.,


Chron. mi·n. I, p. 29). Altra derivazione dal Lussem-
burgense è rappresentata dal ca ta logo dei papi e dalle
nostre deposizion i contenute nel codice della Biblioteca
di Amiens n. 467, e copiate, come ivi si dice: «ex
« codice ms. a ntiquissimo d. n. de Francia praesid. in
«pari. Machliniensi ». Il cod ice del Brenner passò
prima a Cristoforo d'Assonville di Arras, poi a Renon
de Fra nce, che tenne la presidenza del parlamento
di Malines dal 1622 al 1628. La trascrizione dei passi
sembra avvenuta avanti il 1620 (cf. MoMMSEN, op.
cit. pp. 17-8).
I tes ti furono pubblicati da G . .13oucHER, De doctri'na
temporum commentari"us i'n Vùtorùtm Aqui'tanum, Ant-
verpi ae, 1634 e 1664, pp. 267-9 (cod. Bruxell.); da
C. IA NNINCK in Acta Ss. Bol!and. iun. VII, Antverpiae,
1717, pp. 185-6 (codd. Bruxell. Vi enn.); da J .G.EcKHART,
in Corp. hist. medù' aevi', Lipsiae, I , l 723, n. II I, pp. 23-4
(cod. Vienn.); dal MoMMSEN in Abhand!. der phi'!.-ldst.
Cl. der kg!. sachs. Gesel!schaft der Wissensch. Leipzig,
I, 1850 1 pp. 631-3 (codd. Bruxell. e Vienn.); dal Du-
CHESNE in L i'ber Pontificalù, Pa ris, I, 18841 pp. 10-2
(riproduzione dal MoMMSEN); di nuovo dal MoM MSEN in
M. G. H. c it. 1892, pp. 70-1 (codd. Bruxell. Vienn. Am.).
Tralasciamo le altre semplici ristampe.
La nostra edizione è condotta sui seguenti codici:
V = Biblioteca di Vienna, n. 34 16;
B = Biblioteca di Bruxelles, nn. 7524-55;
DtPOSIT!O MAR'rYRUM tI

A = Biblioteca di Amiens, n. 467 (che abbiamo


uiilizzato attraverso Mommsen; cf. O. H 9 LDER-EGGER
u. G. WAITZ, Reùe nach Nordfrankrez'ch u. Belgùn r883
in Neues Archi"v, X, 1885 1 p. 221 ).

Cf. H. AcHELts, Die Martyrologim, ibre Geschichle u11d ihr Werl, Berlin, 1900,
passim; A. PROFUMO, La memoria di s. Pietro 11el/a regiom Salario-No111e11/a11a
in R0m. Q11ar/a/sc/1rift, XXI Supplementheft, Rom, 1916; J. P. KmscH, Der
stadlromisc/Je c/Jristlicbe FÙlkale11dtr im A//ertum, Miinster in W. 1924; lo., Die
Grabstiitlen der. rom. Miirtyrer und ibre Stellung im liturgiscben Miirtyrerk11lt11s
in Rom. Quartalschr. XXXVIII, 1930, PP· 1o8-1 1; P. STYGER , Die rom. Kata-
kombt11, Berlio, 1933; lo. Rom. Miirlyrergrufte, Berlin, 1935, I, p. 7 e passimi;
H. LIETZMANN, Geschicbte der a/Jen Kirche, lii, Berlin, 1938, p. 237 segg.; V. L. K EN ·
NEDY, The Saints of l/u Cano11 of tbe Mass, Roma, 1938, limitatamente al
cap. The C11ll of /be Marlyrs, p. 75 segg.; A. FERRUA , Filocalo, l'amante della
bella lettera in Civiltà Cattolica, XC, 1939, I, p. 3 5.
12 DEPOSITIO EPISCOPORUM

DEPOSITIO EPISCOPORUM

.vi. KAL. tANUARTAS Dionisi, in Calisti <•> •


.rn. KAL. JANUAR. Felicis, in Calisti <•).

2. lanuar. 8

(1) Il papa Dionisio (259-68) so· ma11a, voi. II, Istituto di Studi Ro-
stenne, nello sviluppo del dogma cri- mani, 1939). L'esistenza di questo ci-
stiano, una strenua lotta contro il Sabel- mitero pot rebbe risalire, secondo le
lianismo e il Subordinazianismo (cf. E. vedute di G. LA PIANA (Rivista di
CASPAR, Gescbic/1/e des Papsllwns, I, archeologia cristiana, IV, 1927, pp. 179-
p. 91 sgg.; F. X. SEPPELT, Der A11f- 180), all'età di papa Vittore. La cripta
slieK des Papsllums, 1931, p. 63 sgg.). L', da Ponziano (t 235), che però vi
Della sua deposizione nel cimitero di fu deposto dopo la traslazione della sua
Callisto, oltre la testimonianza di que- salma dalla Sardegna, sino ad Eutichiano
sto indice, fa feJe il nome inciso nel ca· compreso \t 283), eccetto Cornelio,
talogo della tavola marmorea posta da servì ufficialmente come luogo di se-
Sisto III (G. B. DE Rossi, Roma sotter- poltura dei pontefici romani, nove in
ranea cristiana, Roma, li, 1867, pp. 33- tutto. (Cf. STYGER, L 'origi11e del ci111ite1·0
48; cf. anche Martirologio Ge,.011imia1I<> di S. Callisto mli' Appia in Rendiro11ti
in Acta Ss. nov. II, 11, p. 428). Seb- della Po11tifitia Accademia Roma11a di
bene non sia stato rinvenuto l' epitafio, Archeologia, IV, 1926, pp. 127 e 146-
questa deposizione nell'area prima, 153; Io. Papstkr)'pta 11ml Caciliagruft
cubicolo L', può ritenersi quasi sicura ili der Kallistkatakombe at1 der flia
(cf. STYGER, Dit 1·òmischtt1 J(atakombe11, A ppia in Zeitschrift f ur katholiscbe Thto·
pp. 36 e 48). Nelle fonti la data della logie, LVI, 1932, p. 67 sgg.; Io. Rò111.
deposizione oscilla tra il u .v1. » e il Miirt1•r. 1, p. 82: E. jos 1, il cimitero di
".vn. kal. ian. », ma viene comune- Callisto, Roma, 1933; G. DE ANGELIS
01ente accettato il 26 decembre. Il o' 0SSAT, La geologia delle catacombe
cimitero di Callisto, sul lato ovest del- 1'0ma11e, Città del Vaticano, 1938- 9,
1'Appia (via delle Sette Chiese), prese P· r 51 sgg.
il nome dal diacono Callisto, in seguito ( 2) Anche questo papa venne pre-
papa, che ne tenne l' amminislrnzione sumibilmente tumulato (275) nel cu-
(P11ilosopbu111e11a, IX, 11, 141 in HippolJ- bicolo L•. La tomba non è stata trovata,
tus Werkt, t. 111, p. 248, ed. P. WEND· ma l' indicazione ci è data, oltrechè dal
LAN D, Lipsiae, 1916) ed esegui pa· nostro testo, da l Martirologio Gero11i·
recchi lavori nel tratto dove si formò miano (29 decem bre), e la presenza di
la cripta papale (cf. G. W1LPERT, la Felice nella cripta dei papi è del tutto
cripta dei papi e la cappella di Stmta credibile (cf. STYGF.R, Die rò11•. Katak.
Cecilia 11el cimitero di Callisto, Roma, p. 48). Durante il suo episcopato sorse
1910, p. 15 sgg.; STYGER, op. cit. p. 34 l'eresia dei Manichei, e nella tarda tra-
sgg.; lo. Riimiscbe Miiftyrergrufte, I, dizione manoscritta delle sue gesta,
p. 77 sgg. ; C. CECCHELLI, Tre depo1·- egli app:ue come martire (cf. Caral.
tati i11 Sardeg11a estr. d.i Sardeg11a Rt>- codicum hagiograpb. Bibl. civit. Cart10·

DEPOSITIO MARTYRUM

PRID. KAL. lAN UAR. Silvestri, in Priscillae <•>.


.1111. rous lA NU ARIAS Miltiadis, in Calisti <».

2. la nuar. B mll1lades V

tmsis in A11a/ecta Bollat1dia11a . VIII, usato come luogo di sepoltur:i , e la


1889, p. 1ss n. 15 1). Per una confu. cosiddetta regione del criptoportico.
sione D:lta da omonimia, la tomba di L'intero complesso e le singole part i
questo papa Felice fu ritenuta si tro- sono illustrate dallo STYGER, dal punto
vasse sulla via Aurelia (cf. in seguito, di vista archeologico, storico, topogra-
p. 93 nota 4). fico e cronologico (L'origine del cimitero
( 1) La serie delle tombe papali, che di Priscilla mila via Salaria in Collteta-
con Gaio (t 296) si era iniziata in ma T/ieologica p11/1l. a Socie/ate Tlieolo-
un'altra regione del cimitero di Cal- gormn Polo11on1111, XII, 193 1, p. S sgg.
listo, quella detta di Eusebio, venne e Die ròm. Katak. p. 100; cf. Jos1,
interrotta dal periodo della confisca, loc. cit.).
che trasferì le sepolture dei papi nel (2 ) L'espressione u in cripta • usata
cimitero di Priscilla (cf. G. Sc11NEIDER per la sepoltura di Eusebio e per quella
GRAZIOSI, Studio topografico sulla tomba del suo immediato successore Milziade
tlel papa Jfilt,iadt ntl cimitero di Cal- (t 314) dal codice E dcl Libtr Po11tifi·
listo in Nu()Vo B11lletti110 di arc/ualogia calis (ed. cit. I, p. 167) ha fotto con buone
cristia11a, XX, 1914, p.77); dcl qu:1le la ragionj supporre eh' essi fossero sepoh i
più antica not izia è nelle nostre Depo- in cubicoli distinti dalla cript a pa·
sitio1zes (cf. Jos1 in Riv. are/i. crisi. X, pale; ma la cri pta di Milziade, ao-
1933, p. 333). Cosi Silvestro (cf. Mar- che dopo le proposte d' identifica-
tirologio GtrOt1i111ia110, 31 dccembre) fu zione del DE Rossi (Roma sol/. Il,
deposto (3 3s) nella basilica da lui stesso pp. 188-90) e dello Sc11NEJOER GRA·
foml.1 ta dominante il cimitero, che in se· ZIOSI (Studio top. ml/.1 tomba del papa
guito vediamo portare il nome dcl papa, MilzJadr, p. 5s sgg.), rim:ine so:mpre
divenuto tanto celebre da dare I' <tppel- sconosciuta. Il ricord o di Milziade,
lativo anche alla porta S:lluia. ~on notato sollo il 2 luglio nel .\ladiro-
si conosce l'iscrizione epi1imbh, ma logio Gero11imia110, non è d:t ritenere
l'a ,·elio, come troveremo in Gt:GLll LMO come duplicato della festa del 10 gen·
01 MA LMF~BURY. sarebbe COll~l\li lO in naia; bensi quale indice del p;iorno
un tumulo di m:irmo. 1 compendi rcli· dell'ordinazione (cf. K1Rsc11, Der stadt-
ciano e Cononiano del Uber Po11tijic11/is romische c/Jristlic/Je Ftstkalender im
(ed. Duc ttESNE, I, p. 80) precisano la Altert11m, p. 99). Milziade lou ò, come
collocazione del cimitero di Priscilla il suo predecessore Eusebio, cont ro il
al 111 miglio sulla via Salari.1 Nuova. pa~tito Eracliano, tenne un concilio
L:\ catacomba appartitmc ai più an· cdntro i Donatisti, e meritò da SANT' A·
tichi e conosciuti cimiteri cristiani di cosn~o una giusta difesa (De 1111iro
Roma, e prese il nome dall.i fondatrice l>aptismo, cap. 30, ed. M. PETSCtlENIG;
Priscilla, in cui non deve riconoscersi cf. CASPAR, op. cit. I, p. 109 sgg.;
una libcrta, ma una rnatro1u omonima SEPPELT, op. cit. P· 77 sgg. ; WILPERT,
dell:! famiglia p.itrizia degli Acili. Vi La fede della 01itsu 11asu11lt, Roma,
si distinguono quattro parti principali: 1938, p. 179). Fu l'ultimo p:ipa sepolto
il cosiddetto ipogeo degli Acili, un nel vero e proprio cimitero di Callisto
complesso di vie regolari, un arenario (cf. SCttNEIOER GRAz1os1, op. cit. p. 77).
DEPOSITIO EPISCOPORtJM

• XVIII. KAL. FEBR. Marcellini, in Priscillae <•>.


. lii. NON. MART. Luci, in Calisti <».
. X. KAL. MAI. Gai, in Calisti <i>•

2. ca listo V J. may V callsto V

( 1) Il Martirologio Gero11i111ia110 i11- nelle redazioni del Martirologio, è stata


dica la deposizione di papa Marcello variameotè spiegata, nè è il caso di
(t 309) sotto la data 16 gennaio; nes- insistervi. Della pietra tombale di
suno dei m:inoscritti piu antichi s.:gna questo papa è stato trovato, nel cimi-
il 1 s. Nel nostro testo va quindi messa tero di Callisto, cubicolo L•, un fram-
in rilie vo la differenza di un giorno nella mento, portante il solo nome, seaz'altr:i
data e la divergenza nella forma del indicazione (cf. KtRSCH, Der stadtro111.
nome « Marcellini "· Le fonti, a pro- christl. Fesi. pp. 101-2; Acta Ss. nov. Jl,
posito di questa confusione, sono state 11, p. 126 n. 6; STYGER, Die t'Om.
analizzate da E. SCHAEFER (Die Bede11- Katak. p. 48; Io. Rom. Miirtyr. II,
t1mg der Epigra111111e des Papstes Da- ta v, 46 a). Il suo martirio è forse crea-
111as11s I f1ir die Gescbic/Jte der Heiligm- zione di una tarda leggenda(cf. SEPPJ::L1"
verehrung in Epliemcridts Liturgicae, in Lexiko11 flir Theologie u11d Kircbe,
XLVI, 19J2, p. 166),ed è da ritenere VI, 1934, col. 6llo).
che cosi il Martirologio come la Depo- (3) Delle tre date relative al papa
si/io vogliano indicare la stessa persona Gaio, quali si ricavano dal Ma1·tirc1logio
e la stessa festa nel cimitero di Priscilla. Get'o11i111ia110 (Acta Ss. nov. II, 11,
Quindi la lezione del nostro testo va p. 202 n. 7), quella del nostro indice
corretta in " Marcelli » (cf. Krnsctt, (22 aprile) deve ritenersi, per la depo-
Der stadtrom. cln·istl. Fesi. pp. 100-1 ). sizione, storicamente sicura. Delle due
Marcello aveva la sua tomb:i nella ba- ::tltre, l'una (20 febbraio) deriva da uno
silica di S. Silvestro. L'avello era scambio di « .x. kal. mart. » per « .x.
distinto da un'iscrizione damasiana « kal. mai 11; l'altra del 1 ° luglio è forse
(Epigramma/a n. 48, ed. IHM ; cf. un duplicato di festività, che è impos-
SCHAEFER, Die Bedeut1mg &c. pp. 164- sibile oggi determina re (cf. G. ScHNEl·
170) ed ebbe tanra importanza, nell'in- DER, Osserva~io11i sopra la triplice deposi-
sieme dei monumenti del luogo, che :{iOm del papa Gaio ml cimitero di Callisto
la stessa basilica di S. Silvestro si de- in N. B11ll. are/i. crisi. XIII,p. 147 sgg.).
signò con l'appellazione ad sa11ct11m Papa Gaio sarebbe stato il primo, come
M1zrce/111m (cf. DucHESNE, La 11011vrlle già si è detto (v. p. 13 nota 1), a non
édition d11 Liber Po11ti.ficalis in ,\1~­ esser sepolto nella cripta L 1 del cimi-
lm1ges d' archéologie et d' /Jistoire, XVIII, .tero di Callisto, ma in un luogo un po'
1898, p. 389; o. MARUCCHI, li sepolc1·0 distante, del cimitero stesso, in un cubi-
ciel papa Marcellino in N. 8111/. arcb. colo che fu poi chiamato ad do11111um
crisi. Xlll, 1907, p. 118). Gaiim1, dirimpetto a quello di Euse-
( 2) La data « nn non. mart. » del bio (cf. STYGER, L' origille del cimi/ero
Martìrologio Gero11i111ia110 ha maggiori di S. Callisto, p. 127). L' iscrizione
probabilità di correttezza, e il 4 marzo greca ritrovata in frammenti nel cimi-
può ritenersi il giorno della deposizione tero, e ricostruita dal de Rossi, può
di Lucio tt 254). La sostituzione del vedersi in STYGER, Rom. Màrl)'f. Il,
nome cdulius» all'originario «Lucius», tav. 55 b.
DEPOSITIO MARTYRUM

.liii. NON. AUGUSTAS Stephani, in Calisti <•>•


.v1. KAL. OCTOBR. Eusebii, in Calisti C'J.
•VI. IOUS DECEMBR. Eutichiani, in Calisti C;>•
NON. OCTOBR. Marci, in l3albinae <•>.

1. Augull. B atdfanl B V callstl corr. su calisto V.

( 1) li Sacrammtario Leo11ianc, il in Sicilia, durante le agitazioni dd lapsi,


Martirologio Gero11imia110, il liber Po11- edivimori(cf. CASPAR,op. cit. I. p. 100).
tificalis, la Passio s1111cti Stepba11i e la Damaso lo ritenne come martire, seb-
tavola marmorea di Sisto III concorde- bene il suo nome nelle deposizioni dei
mente indicano la tomba di questo papa martin non figuri (cf OUCHESNB, Lib.
(t 257) nel cimitero di Callisto. Gu- Po11tif. I, p. 167; STYGER, op. cit. I,
GLIBLMO DI MALMESRURY prest:nta una pp. I 11-5). Fu sepolto nella regione
duplice segnalazione del sepolcro, sulla detta di Eusebio, quando, cessato il
via Latina e sull'Appia. A trarre in er- periodo della confisca, fu ripresa la se-
rore deve ave r contribuito la basilica poltura dei papi in questa zona del
che Demetria eresse, al terzo miglio cimitero di Callisto (cf. Sct1NEtoF.R-
della via Latina, al protomartire Stefano. GRAZlos1, Studio top. s11/la tomba di papa
L' epitafio non è stato trovato. Sulla Mil~iade, p. 77).
d~ta non cadono dubbi, anzi dal nostro (3) La data del nostro testo con·
testo probabilmente discendono gli altri corda con quella dei codici pùniores
calendari liturgici. Cf. P. FRANCHI dd Martirologio Gtro,,i111ia,,o; devono
DE' CA\'ALIERt, U11 rtcenù studio sul considerarsi emue quelle del Catalogo
luogo del martirio di s. Sisto Il in Studi Liberia1U) e del Liber Po11tificalis. Il
e Testi n. 33, 1920, p. 161 sgg.; KtRSCH, luogo della deposizione ci viene esatta-
Der stadt1ò111. &liristl. FesL p. 104; Acta• mente indicato anche nel codice Riche-
Ss. nov. II, 11, p. 412 n. i. noviense del Martirologio. L' epitafio
(2) L'anniversario della deposizione fu rinvenuto appunto nel cimitero di
di Eusebio cade il 26 settembre (309), Callisto. Cf. DE Rossi, Roma sott. Il,
conforme ali' indicazione di questo ca- pp. 70-2; Acta Ss. nov. li, 11, p. 639
talogo. Alle altre date, 2 ottobre e 8 de- additamtt1la; ST\'GER, Ròm. McirlJ''· II,
cembre (Acta Ss. nov. 11, Il, pp. 53 7 tav. 46 b.
e 639; cf. K1RSCH, Der stadt1 ò111. cllfistl. (4) Sul giorno della deposizione
Fest.pp. 10 4-5), si passò per quegli er- (7 ottobre) concordano col nostro il
rori originati da similitudini di indica· Catulogo Liberi11110, il Martirologio Ge-
:doni cronologiche, a cui si è accennato ro11i111ia1io ed i libri liturgici, cioè i
anche sopra. Del carme per lui,cqm- Sacrame11tari Gelasi11110 (codice $:111-
posto da Damaso (Epigr. n. 18; STYGER, gdllense} e Gregoria110. li cimitero di
Riim. Màrtyr. Il, tav. 54a ; cf.ScHAEFER, Balbina (questo titolo risulta anche d:1
Dit 8tdt11tu11g &c. pp. 171-4), conser- una iscrizione, E. D1E11L, luscriptio11es
vatoci dalle sillogi di Tours e di Lorsch, lati11ae cbristia11ae vtltrts, n. 21 49) fu
restano parecchi frammenti, in carat- ritrovato dal de Rossi nel 1867, molto
teri filocaliani, rinvenuti tr:i le macerie prossimo alla necropoli di Callisto.
del cimitero di C.11listo, coi quali è SuU' eponima del cimitero non si hanno
stato possibile restituirlo quasi inte· notizie ; essa però non deve esser con·
gralmente. Questo papa venne bandito fusa con l'omonima figlia del martire
r6 DEPOSITIO EPISCOPORUM

PRlD. JOUS APRIL. Iulii in via Aurelia, miliario .111. , in Calisti <•>.
1. loll V mllarlo V

Quirino. Una iscrtz1one darnasiana, calis (I, pp. r41 e 205) invece, cioè
pervenutaci mutila (Epigr. n. r 1), vien verso il v1 o vn secolo, vien fuori,
d.t taluni (DE Rossr, foscriptiones c'1ri· per il cimitero, il nome di Calepodio,
stia11ae 14rbis Romae uptimo saeculo a111i- il possessore o fondatore della cata·
quions, Il, p. 108 n. 59) ritenuta come comba, che risale almeno all'inizio
dettata per il papa Marco; ma c'è chi dcl secolo m (cf. STYGER, Die ròm.
ne dubita, o crede il contrario (Du- Kalak. p. 292). Anche nella fonte
CllESNE, Lib. Pontif. I, p. 204 nota 1 3; romana di cui si valse il primo redat·
S. COLOMBO, Appunti Danuuiani in tore del Martirologio Gero11imia110, il
Didaskaleio11, l, 1912, pp. 36 1-7). Se- cimitero dove riposava Giulio dovette
condo lo SCHAEFER (Die Bede11t1mg &c. avere una indicazione diversa da quella
p. 343) 1 Marco nell'epigramma darna- di Callisto, se il codice Bernensc ha
siano sarebbe rappresentato come uno « Romae in cimiterio Calepodi via Au-
dei primi asceti. L'indicazione dcl • relia tertio miliwo• ( Acta Ss. nov.11,
cimitero, sull'Ardeatina e sull'Appia, è 11, p. 184). Questo cimitero dunque,
originata dalla sua posizione tra le due designato nei più antichi testi come di
strade, per cui prevalse il nome del- Calepodio, venne poi nominato anche
l'una o dell'altra. Cf. STYGER, Vie ròm. dal papa Callisto, perchè quivi era la
Katak. p. 293 ; KrRSCH, Der sladtròtn. sua tomba. In qual modo Callisto mo-
c'1risll. Fesi. p. 1o6; A cta Ss. nov. ll, risse è incerto; la fama Jel martirio è
11, p. S43 n. 1. basata sulla Passio, un' inveniionc del
( 1) La successione cronologica di secolo vu. Rimane però da chiarire
questi due ultimi papi, in un ordine come mai fu sepolto nel cimitero di
del tutto diverso da quello seguito fino ' Calepodio, anzichè nella cripta dei
:il decimo nome della lìsta, è stata papi sull'Appia (cf. CASPAR, op. cit. I,
già messa in rilievo (p. 4). Altro p.39; SEPPELT, Der Aufstug des Papslt.
segno, che distingue dalle precedenti p. 4 3). Ippolito, che raccolse a carico
questa deposizione, consiste nel più di Callisto imputazioni anche incon-
dettagliato ragguaglio, della via e sistenti, tace sulla causa della morte
del miliare. La designazione auten- di lui (cf. CECCHELLI, Tre deportati in
tica della catacomba dovette essere Sardegna, p. 24). Nella nostra Depo-
• coerncterium Calcpodii, ad sanctum sitio la denominazione del cimitero deve
• Calixtum, via Aurelia,,_ Nella essere stata scambiata con la designa-
Depositio MarlJrnm essa è solo pre· zione simile della catacomba della via
cisata dal miliare : «in via Autelia Appia (cf. KIRSCH, Der slad/romische
« rniliario .m. ». Nel liber Po11/ifi- cbristl. Fesi. p. 103).
bEPOSlTIO MARTYRUM 17

ITEM DEPOSITIO MARTYRUM

.vm. KAL. IAN. Natus Cbristus in Betleem Iudeae<•>.

M ENSE IANUARIO •

.xm. KAL. FEB. Fabiani, in Ca listi <1 >, et Sebastiaoi, in Catacumba6 <1>.
5 .xu. KAL. FEB. Agnetis, in N'omentana <•>.
1. manlrum V 2. lann V lud"a A 4 . catacumbia Il

( t) La nascita del Cristo segna KrascH, le catacombe romane, Roma,


l'origine del cristianesimo ; ed è per 19B . p. 159; FBRRUA, Scavi a S. St-
la confessione di Cristo che i martiri af- bastia110 in Civiltà Catt. LXXXVIH,
frontarono i loro tormenti. Cf. H. DE- 1937, Il, pp. 362-3), prese poi il nome
LEHA YI! io Acta Ss. nov. li, 11, p. 7 n. 1. di S. Sebastiano, e si stende sotto la
(2) Cf. Martlrowrio Geronimiano basilica omonima. Cf. H. CtthAMY,
(20 gennaio). Nella cripta L' del Saint-Sibastien liors les M11rs, Paris,
cimitero di Callisto si legge :1ncora 1925; MARUCCHt, Le. ratacombe roma11e,
l'iscrizione origi nale in greco relativ;1 Roma, a. Xl E. F. p. 251 nota 1; F. FoR·
a questo papa (STYCl!R, Ròm. Mili IJr. NARI, S. Sebaslia110 «extra moenia "•
li, tav. 4S c), che fu marti ri zzato sotto Roma, 1934; STYCER, Die r6m. Katak .
Decio (:i50). Cf. STYCER, Scavi a S. Se- p. 177 sgg.; lo. R6m. Màrlyr. I, p. 139
bastiano in Ròm. Quartalsc'1r. XXIX. sgg.; DE ANCELIS D' 0ssAT, op. cit.
191 s. p. 100 sgg.; F. GRoss1 GoNDt, p. 186 sgg.
S. Fabiano papa e martire. La sua (4) Agnese, conosciuta già al tem po
tomba e le sue spoglie attraverso i se· di Damaso solo attra verso una tradl ·
coli. A proposito delle recmli scoperte zione, si crede venisse martirizzata
nella basilica di S. Sebastiano in Cala- in giovanissima età, forse sotto Vah:·
c11111bas, Roma, 191 6; OEJ.EHAYE in riano (cf. FRANCAI DE' CAVALIERI,
Acta Ss. nov. II, 11, p. so n. 1. Sani' Ag11ese 11tlla storia e nella leggenda,
(3) Sebastiano sembra abbia sofferto Roma, 1899 ; Io. lTltorno ad alcu1re
il martirio al tempo di Diocleziano ; rtmÌllisct11\t classiche mlle leggwdt
una matrona cristiana, Lucina, ne agfografiche drl secolo IV in Studi e
seppelll il corpo sull'Appia « in initio Testi n. 19, 1908, p. 141 sgg.; F. Ju·
« cryptae iu~tR vestigia Apostolorum ~ BARU, Sai11lr Ag11és vitrge ti mart_yre
(Acta Ss. i:rn. 11, p. 642; Ma1·tirologio de la voie Nomwla11t, Paris, 1907;
Geronimiano, 20 gennaio; cf. A. Du- A. MONACI, Per la data del martirio
FOUKCQ, Atude sur lts Gesta .\farty· tli s. Agnese io ~. Bull. arch. crisi.
rn 111 romaitls, Paris, 1900, p. 188; DELE· XX VIII, 1922, p. 33 sgg.; STYCER,
HAYE in Aria Ss. nov. n, ll, p. son. 1). Rom .•\ fù rt;r. I, pp.221-2). Anche il
li cimitero della via Appia, detto ad Ca· Martfro!ogio Gero11imia110 (2 1 gennaio,
lac11mbas, probabilmente dalle depres- cod. Rich.) e In Passio (Acta Ss. ian. Il,
sioni del terrc110 notevoli in quella p. 717) dicono che fu sepolt:i. sulla via
locali tà (cf. FRANCHI DE' CAVALIER! in Nomentana. Sul sepolcro venne eretta
Studi e Tt1ti 11. 27, 1915, p. 124 nota 2; la basilica di S. Agnese, e nella scala che

Cod. Toro~r.. Il. 2


r8 DEPOSITIO EPISCOPORUM

MENSE FEBRUARIO.

• vm. KAL. MARTIAS. Natale Petri de cat[h)edra C1>.

MENSE MARTIO.

NON. MARTIAS. Perpetuae et Felicitatis, Africae <».

MENSE MAIO• 5
. xnn. KAL. IUN. Partheni et Caloceri, in Calisti, Diocletiano
.v1111. et Maximiano .vm. coss. <i>.
2, 4. Martias corr. Martll B z. ca tcdra 8 Jl 5. lnnuarlo V 7. co~. om. JlA

dà accesso a questa si vede oggi l'iscri- Felicitatis in R orilegillm Patristic11111


zione di papa Damaso, originariamente fase. 43, Bona, 1938; FRANCHI DE' CA-
posta sulla tomba della santa (Epigr. VALIERI, La Passio ss. Perpel1111e et
n. 40; STYGER, op. cit. Il, tavola Felicitatis in Rom. Q11artalschr. V Sup-
82 a; cf. ScHAEFER, Die Bede11t1111g plementheft, 1896; H. LECLERCQ in
&c. p. 212 sgg.). Per la iconografia Dictio1maire d' archéologie chrétie1111e et
v. K. KùNSTLE, lko11ograpbie der Hei- de liturgie, XIV, 1, 1939, col. 393 sgg.).
ligen, Freiburg im Br., 1926, p. 40. Le due donne, e Cipriano, sono i soli
( 1) È questa la più antica menzione martiri africani ricordati in questo an-
che si abbia della festa della cattedra tico calendario festivo romano, senza
di san Pietro. L' origine non è ben che ia Rom:i ne esistesse la tomba.
nota ; si è congetturato che si tratti La presenza delle due martiri, nelle de-
della sostituzione di una fesca cristiana posilio11es, è generalmente considerata
a quell.1 pagana dei Carirtia, Cara come indice del loro culto in Rom:i
cognalio. Il 22 febbraio la Chiesa cele- dalla metà del IV secolo; ma i docu-
brava l'anniversario del conferimento menti noa ci fanno conoscere chiese o
a Pietro della sua calhedra episcopale, privati oratori dedic:iti alla loro venera-
nel giorno in cui il Salvatore pronunciò zione. La festa che figur:i nel Sacra-
le parole <<Tu es Petrus » : festa di mwlario Gelasia110 deve essere stata
una istituzione, e per ques to comune aggiunta in Gallia; esse non sarebbero
a tutta la cristianità dell'Urbe e del- state ricordate nell'antico testo rom:tno.
l'Orbe, e non localizzabile in una qua- Cf. KENNRDY, 11ie Sai11ts of lbe Ca11(J11
lunque cattedra di questa o quella of the! Mass, pp. 162-4.
I •
catacomba. Per una esposizione rias· (3)· Partemo e Caloccro avrebbero,
suntiva delle questioni che si riallac- secondo la Passio, subito il martirio
ciano a questa festa cf. P. BATLFFOL, sotto il consolato di Decio e di Grato,
Cathedra Petri, Paris, 1938, p. 123 sgg. cioè nell'anno 250 (Acta Ss. maii IV,
(2) Originarie di 17mburbo mi1ms, p. 303). L'armo .vuu. di Diocleziano
oggi Tebourba; furono martirizzate e l' .vm. di Massimiano corrisponde-
nel 203 sotto Settimio Severo a Car- rebbe invece al 304. Il DE Rossi (Ro-
tagine, i:: i loro corpi riposavano in ma sott. II, pp. 21 3-7) pensa che qui
una chiesa cimiteriale di questa città, possa tr:ittarsi di traslazìone di reliquie
dett:i basilica .IJaiornm (cf. M. I. VAN in luogo più sicuro al momento della
BEEi.:, Passio sa11clart1m Perpetuae et crisi dioclezianea; ma l'ipotesi non
DEPOSITIO MARTYRUM 19

MENS E IUN IO •

. 111. KAL. tuL. Pctri, in Catacumbas, et Pauli, Ostcnse, T usco et


Basso conss. <•>.

1. Om. V :l. Iullj 8 3. cons. V

sembra al DuFOURCQ. ( fitu de sur lts dei corpi, o listituzione della festa io
Gt sla Marlyr. pp. 185-6) soddisfa- loro onore. Con laiuto del Martiro·
cente, percbè il giorno indicato nel logio Gero11imia110 (29 giugno, cod. di
nostro testo, « .xm1. kal. iun. », corri- Berna), possiamo restituire i1nostro testo
sponde a quello della morte segnato cosi: « Romae natale sanctorum apo-
nella Passio (cf. FRANCHt DE' CAVALIERI, cc stolorum, Petri via Aurelia io Vati·
S. Bassi/la in Studi e Tesli n. 27, cc cano, Pauli vero via Ostiensi, utrum·
pp. 12 3-4; DELEHAVE, Trois dnles du "que in Catacumbas, Basso et Tusco
cale11d1 ier rotnai11 in A 11alecta Boli. « consulibus » ; Ja intendere che il
XLI, 1928, pp. 50-s e Acta Ss. nov. natalizio di san Pietro era celebrato
11, u, pp. 261-2). I due martiri erano nella sua tomba in Vaticano e quello di
venerati nella regione di Eusebio dcl san Paolo sulla via Ostiense ; mentre la
cimitero di Callisto (cf. anche .\fa rti- celebrazione di entrambi aveva luogo
rnlogio Gero11imiat10, 19 maggio e 20 ad Catacumbas (cf. K1RSCH, u feste
luglio). lvi, aU' ingresso di un cubi- degli apostoli s. Pitlro e s. Paolo nel
colo, si vedono ancora i loro nomi Martirologio Gero11imia110 in Riv. ardi.
graffiti da antica mano in scrittura crisi. II, 1924, pp. 57-61 ; KENNEDY,
maiuscola, e sopra, in scrittura corsiva Tbe Sai11ts &c. pp. 96-1 01). Quivi nel
mescolata con capitali, la data « tertio 191s furono intrapresi scavi e scoperti
« idus Fefrua " (DE Rossi, op. cit. Il, avanzi di una costruzione della metà
p. 211 e tav. XXXIII, 5), che avrebbe circa del m secolo, in forma d' un por·
carattere liturgico (cf. STYGER, Rom. tico con una corte (lriclia), che dovè
.\{Jrtyr, I, p. 123). Secondo il LIETI· servire al popolo adunato per il rito
MANN (Petrus u11d Paulus i11 Rom, Ber· del refrigerio. I graffiti greci e latini
lin-Leipzig, 1927, pp. 114-8), le due date che si leggono sulle pareti, conte nenti
19 maggio e 11 febbraio indicherebbero invocazioni agli apostoli Pietro e Paolo,
la morte e la traslazione, senza che perb sono prova inoppugnabile che si cre-
sia possibile distinguere quale debba :Il· deva alla reale presenza dei loro corpi
tribuirsi ali' una, quale ali' altra. L-a da· in quel luogo (cf. MA NCINI e MARUCCHI
tazione di questa parte della regione in 1oti:zie degli scavi di antichità, 1923,
di Eusebio viene precisata dn una iscri· p. ~ sgg.). Alcuni ammettono una
zione, nella quale il diacono Severo dice temporanea deposizione delle reliquie
di avervi preparato un c11bic11lwn d11plex dei due Apostoli ad Catac1m1bas nel
all'epoca di papa Marcellino (cf. K1RSCH, 258, duran te la persecuzione di Vale·
Pitture profane 11e//a catacomba dei ria no (DucHESNE, Lib. Pontif. I, p. civ;
Ss. Pietro t Marctlli110 in Riv. arch. crisi. l o. La •memoria Apostolo1u111 • dt la
X, p. 280; STYGER, op. cit. I, 11 J-6). via Appia in .\ fem. Po11tif. Accad. Rom.
(1) Abbiamo qui la prima testimo- Archeol. I, 1, 1923, p. 1 segg.; MARIJC·
nianza di un culto ufficiale dci due cm, La memoria upolcrale degli Apo·
Apostoli, accompagnato dalla data 258, stoli rnlla via Appia alltslata dal feriak
indicante o la traslazione delle reliquie del quarto secolo e dalla iscri1Jo11e del
20 OEPOSITIO EPISCOPORUM

M ENSE IULIO .

.v1. rnus. Felicis et Filippi, in Priscillae <•>; et, m IorJanorum,


Martialis, Vitalis, Alexandri <2>; et, in Maximi, Silani; hunc
J maximfs V vhalis om. A

papa Damaso in Dissert. Po11tif. Accud. qualche errori! di trascnz1one, agevo-


Rom. Arcbeol. ser. u, t. XIV, 19:10, p. :149 lato dalla disposizione del testo in due
sgg.; lo. le C<Jlac. rom. pp. 2S 1-2; colonne (cf. l:t critica di K!RSCH in
K1RSCH, Le catac. rom. pp. 166- 7; sul- Riv. arcb. crisi. VI, 1929, p. 390 e <li
1' epigramma di Damaso v. ScRAEFt.R, DELEHAYE, Tusco ti Basso co11S. in
Die Otdtutur1g &c. p. 1 5-1 seg.); ahri, Mtla11gis P. Thomas, Bruges, 1930,
facendo rilevare le difficoltà che prc· PP· 201-7).
senta la teoria della traslazione, riten· (1) Felice e Filippo sarebbero stati,
gono invece che il 258 indh:hi l'anno secondo la leggenda, due figli <li Fe-
in cui il papa ordinò la celebrazione licita (v. p. 21Dota1), martirizzati sotto
della festa sull'Appia, data I' impo~si· Marco Aurelio; per i quali papa Da-
bilità, in seguito alla persecuzione, maso composc un elogio (Epigr. n. 47;
di accedere alle tombe degli Apostoli cf. DELEHAYE, Les o,.igi11ts du culle
(FRANCHI DE' CAVALIERI in Studi e des 111arl)•rs, Bruxelles, 1933, p. 274
Testi n. 27, pp 124-s; 0ELEHAY!i in nota 1), quantunque di entrambi non
Acta Ss. II, 11, p. 343; W1LPERT in Rìi!. conoscesse una tradizione (cf. ScHA E·
arcb. cr ist. Xlll, i936, p. 30). Però, FER, Dìe Btdt11ltmg &c. p. 200-3). Altri
malgrado tutte le opposizioni, la teorh cinque esametri, nei quali si accenna
della traslazione, osserva il Ku1- ai due martiri, sembra fossero scritti
NEDY (op. cit. p. 101), resta I' uuica a commento delle pitture con cui Ce-
conciliabile .:on l'evidenza monumen- lestino papa aveva adornato il cimÌlt:ro
tale e documentaria di una memoria di Priscilla (lttM, Damasi tpigr. n. 91).
Apostoloru111 sul!' Appia (cf. anche I due martiri riposarono sotto laltare
L1ETZMANN, Pttrus tmd Pau/us, p. 109 principale della basilica di S. Silvestro.
sgg. e Petrus I omisc/ier Mifrt)'rtr in Nella base di una piccola colonna mar·
Sil'{_u11gsbericble der preussìscbm Aka· morea ritrO\'at;i nd 1888, forse appar·
dnnie dtr Wissenscbaften, Phil.-hist. tenente ad un ciborio, sono incisi, col
Klasse, XXIX, 1936, pp. 409- 10). Per giorno della commemorazione, i nomi
una diligcnte critica di tutte le fonti dei martiri Felice, Filippo, \'itale e
e delle opinioni più recenti sul tor- Marziale. Cf. STYGER, Rom. Miirlyr. I,
mentato argomen to cf. STYGER, Rom. pp. 247-8 e II tav. 86 b.
Martyr. I, p. r s scgg.; KENNWY, op. (2) Anche il cimitero dei Giordani,
cit. p. 93 sgg. Una véduta del tutto che forse prendeva il nome dai pro·
diversa è quella <li E. QuesT11' ( Tusco ti prietari del luogo, era situato sulla via
Basso cous11libus in Rmd. Po11tif. Accad. Salaria Nuov,1, tra quelli di Felicita,
Rom. Arcluol. V, 1923, pp. 14s-7), Trasone e Priscilla. Fu scoperto nel
il quale pensa che I.i nota dcli' anno maggio 1s78. M:miale, Vitale e Ales·
consola re di T usco e Basso sia stata, sandro sa rcbbcro stati altri tre figlì di
nella Dipositio, probabilmente in ori· Felicita (v. p. 21 nota 1). Il carme di Da·
gine un'addizione marginale destinata maso in lode di questi tre martiri, di-
a san Cipriano, e che sia passata agli strutto dai Goti, venne sostituito da
apostoli Pietro e Paolo in seguito a papa Vigilia {IKM, Damasi epigr. n. 89),
DEPOSITIO MARTYRUM 21

Silanum martyrem Nova ti forati sunt <1 l; et, in Praetextati,


laouari <•l .
.m. KAL. AUG. Abdos et Semnes, m Pomiani, quod est ad Ur-
sum Piliatum C1>.
1. martirem V Novatianì 111 marg. IJ pretextatae V A 3. sennes A pontiam V

che « hostibus expulsis omne novavit (2) Il cimitero di Pretestato, che


«opus''. Dei tre, pare che Alessandro prende forse il nome dal proprietarjo
sia salito in più alta venerazione. Il del luogo, giace nel lato est dell' Ap·
papa Simmaco migliorò appunto quel pia: risale alla prima metà del secolo 11
cimitero « propter corpus sancti Aie- e raggiunse un g rande sviluppo durnnte
« itandri" (lib. Po11tif. I, 263); e ad i secoli li! e 1v. Una descrizione delle
Alexa11drn111 è designato più tardi il ci- otto regioni in cui è stato diviso si veda
mitero dei Giordani. Cf. Jost, Il « Coe- in STYGER, Die riim. Katak. p. i46 sgg.;
« 111eteri11111 ford1moru111 » rnlla via 511- per i sarcofagi di carattere pagano ivi
laria N<r1.1a in Studi Roma11i, IU, 1922, rinvenuti c(. M. GOTSOIO W, Das Mu-
p. 49 sgg.; Io. Le pit111re ri11ve1111te 11el seum der Pnitexlat-Katakombe in Mem.
cimitero dei Giorda11i in Riv. arch. crisi. Po11tif. Accad. Rom. Archeol. IV, i938,
V, 1928, p. 167 sgg.; Io. Le iscri1Jo11i p. 29 sgg.; per il materiale epigrafico
ri11ve11ute nel cimitero dei Giordani i bi d. Jost, Note sul cimitero di Pretestato in
VIII, 1931, P· 183 sgg.; KENNEOY, nu Riv. arch. crisi. IV, p. i91 sgg., XII,
Sai11ts &c. p. q 1 sgg.; per la descri- 1935, pp. 7 sgg. e 227 sgg., Xlii,
zione delle regioni e della decorazione pp. 7 sgg. e 207 sgg.; per la geologia
J egli ambienti cf. STYGER, Die rom. DE ANGE1..1s o' OssAT, op. cit. p. 167
Katak. p. 261 sgg. sgg. Nella cripta quadrata, che il DE
(I) Il cimitero di Massimo, cosi Rossi scopri verso la metà del secolo
detto dal nome dell'ignoto poss~ssore sco rso, è graffita un' invocazione al
o fondatore, si trovava anch'esso sulla martire GennarotBull. arcb. cn'st. t863,
via Salaria Nuova, nelle vicinanze della pp. 2-4); nè su di lui possediamo altra
porta. Quivi erano venerati i sepolcri testimonianza storica all'infuori del·
di santa ·Felicita, probabilmente mar- l'epigramma (n. 22) di DAMASO, sebbene
tirizz ata sotto .\!arco Aurelio, e di Si- anch'egli non fosse meglio informato
lano, o Silvano, che la leggenda con- di noi (cf. STYGER, Rom. Miirtyl'. II,
giunge con altri sei martiri, supposti tav. 59 c; Jos1 in Riv. a1·cb. crist. IV,
figli di Felicita (cf. Martirologio Gero11i- p. 218 sgg.; ScHAF.FER, Die Bedeutung &c.
111ia110, q e 1oluglio), i quali si vedono rn f. pp. 189-94). L'autore della vita di
figurati negli avanzi di una pittura del Sisto li (Lib. Po11tif. I, p. 155) ritenne
vu secolo ritrovata nella catacomba (cf. Gennaro uno dei diaconi che con quel
DuFOURCQ, t1udest1r les Geil11 Mar- vescovo subirono il martirio, e la no-
tyr. pp. 223-4; DELEllAYE, lt11de sur tizia resiste alla crit ica (cf. ScttAl!FER,
le Légwdiu Romaill, Bruxelles, i936, op. cit. p. i91). La cripta di Gennaro,
p. 116 sgg.; STYGER, Rom. Mifrlyr. I, segnata N nel piano della sptlu11ca ma -
pp. 24 5-6 ). Per la sottrazione del gna (STYGER, Die rom. Katak. P· 155)
corpo di Silano da parte dei Novaziani del cimitero di Pretes tato, è descritta in
cf. DELEHA YE in Acta Ss. nov. II, 11, STYGER, ibid. pp. 1 57-9, ed è ritenuta
p. 364, e per il suo ritrovamento e la della metà circa del 1v secolo.
ricomposizione nella primitiva sepol- (3) Il cimitero di Ponziano ad Ursum
tura cf. STYCER, op. cit. I, p. 247. Pileat11m era sulla via Po rtuense (sopra
22 DEPOSITIO EPISCOPORUM

MENSE AUGUSTO •

. vm. rnus AUG. Xysti, in Calisti <1 >; et, in Praetextati, Agapiti et
Felicissimi (1).

Monteverde, presso I' odierna via Ales· sizione, anche nel Martirologio Gero-
sandro Poerio), e per analogia con 1111111a110 ( 6 agosto). Sisto II, ce lo
altre appellazioni si può congetturare fa sapere CIPRlANO (Epist. LXXX),
prendesse il nome dal fondatore o dal fu decapitato nella catacomba di Cal- ,
possessore del terreno. Un Ponziano, listo con i suoi diaconi (cf. FRANCHI
ricco cristiano di Trastevere, è ricor- DE' CAVALIERI, Un rece11te studio rnl
dato nella Passio di san Callisto ( Acla luogo del martirio di s. Sisto Il,
Ss. oct. VI, p. 441). Di Abdon e p. 147 sgg.; DELEHAYE, Recherches Sflt'
Sennen nulla sappiamo, non avendo le Ug. Rom. p. 42 sgg.; KENNEDY, The
la loro Passio alcun valore storico: i Sai11ts &c. pp. 118-9;Sl'YGER, Rom. Màr-
nomi ne attesterebbero l'origine orien- tyr. I, p. 89). Il suo nome ricorre nelle
tale. Il pit1 antico documento che si acclamazioni graffite che si leggono
abbia su di essi è la nostra Deposilio; ali' ingresso della cripta dei papi (MA·
una identica notizia ricorre anche nel RUCCHI, le catac. rom. p. 190; Sl'YGER,
Martirologio Gero11i111ia110, al 30 luglio op. cit. I, p. 91). Di lui parlano anche
(cf. KtRSCH, Der stadtrom christl. Fesi. due iscrizioni che nella cripta pose
pp. 2 5-6; B. MANNA, Co111fibi1ti allo il papa D.>.MASO. L'una (Epigr. n. 1:2;
studio del cimitero di Po11zia110 sulla viti STYGER, op. cit. II, tav. 47 a; cf. SCHAE·
Porl1u11se in Bulltlli110 della Co111111is- FER, Die Bedeulrmg &c. pp. 182-6)
sio11e Archeologica Co111u11ale di Roma, ritrovata sul posto, in piu pezzi, e ri-
LI, 1924, p. 163 sgg.; DELEHAYE, Re- composta ed affissa nella cripta stessa;
c/Jerc/Jes sur le légeridier Romai11 in A11a- l'altra (Epigr. n. 1 3; cf. SCHAI!l'ER, op.
lecta Boli. LI, I93J, pp. 38-41). Una cit. pp. 175-82) tramandataci dalla sil-
pittura del VI o vn secolo, nella cripta ai' loge Palatina, e di cui si sono rinvenuti
piedi della scala d'entrata della cata· solo piccoli frammenti. Lo Schaefer
comba, rappresenta i due martiri ve· ritiene che in questa iscrizione debba
stiti d'una specie di costume orientale, riconoscersi un documento storico per
con in testa un cappuccio a forma di il martirio di Sisto Il.
berretto frigio, e in atto di ricevere (2) Agapito e Felicissimo furono
la corona dal Cristo; li molto proba- diaconi di Sisto Il e suoi compagni di
bilmente era il luogo della loro primi- martirio (cf. FRANCHI DE' CAVALIERI,
tiva sepoltura (cf. WILPERT, l e pitture U11 rece11~ studio ml l11ogo del martirio
delle catacombe roma11e, Roma, 1903, di Sisto II, p. 172 sgg.). I loro nomi
pp. 79-80 e tav. 258; lo. Die romischen si leggono in un graffito del cimitero di
Mosaikm u11d Malereie11 der kirc/iJiche11 Pretestato insieme con quello di Gennaro
Bauten vom IV. bis Xlii. fahrhrmderl, (v. p. 21 nota 2), e in un altro ancora,
Freiburg im Br., Il, 1916, pp. 46-7; nel luogo in cui essi dovevano esser ve-
STYGER, Rom. Mìirtyr. I, p. 279). Sul nerati (STYGER, Rom. Màrtyr. II, tav. 58;
cimitero v. STYGER, Die ròm. Katak: cf. Jos1, le iscrizio11i damasiam i11 Pre-
pp. 278-8 1; DE ANcEus o' OssAT, op. testalo in Riv. arcb. crisi. IV, pp. 254-5).
cit. p. 1 3 sgg. In onore Ji questi martiri papa DAMASO
( 1) Lo stesso raggruppamento dei compose un carme, conservatoci dalla
tre martiri, col luogo della loro depo· silloge Turonense (Ejligr. n. 2~}, e la
DEPOSITIO MARTYRUM 23

.v1. mus AUG. Secundi, Carpoferi, Victorini et Severiani, Albano<•>;


et, Ostense, .vu. ballistaria <», Cyriaci, Largi , Crescentiani,
Memmiae, Iulianetis et Ixmaracdi C1l.
1111. mus AUG. Laurenti, in Tiburtina (4).

1. V 11 8 carpo fori A Albana A 2. VI B

pietra originale è stata ritrovata in due tero al settimo miglio della via Ostiense,
pezzi, quasi integra, nel 1927, nel pavi- in località detta Mezzo Cammino, fu.
mento della chiesa di S. Nicola ai Ce- rono rinvenuti dal Bosio, poi scampar·
sarini (cf. Jos1, op. cit. p. 234 sgg.; STY· vero. Tornarono di nuovo alla luce
GER, op. cit. II, tav. 59 a; SCHAEf'ER, nel 191 S (cf. N. Bull. m·cb. crisi. XXII,
Die Btdeut1111g &c. pp. 186-9). 1916, pp. 101-2, 233-8; XXIII, 1917,
(1) Cf. Martirologio Gero11imiauo p. 120; FoRNARI, Le recenti esplora'{_ioni
(8 agosto). Il cimitero di Albano, 11el cimitero di S. Ciriaco in Méla11ges
ov'erano sepolti i quattro martiri (cimi- cit. p. 57 sgg.). La chiesa di S. Ciriaco
tero di S. Senatore), fu scoperto nel sulla stessa via è menzionata nel Librr
1720. Nella cripta è una pittura del Po11tificalis, II, p. 14 S.
v secolo, che rappresenta il Redentore (3) «luli:tnac et Smaragdi» (cf. Acta
in mezzo a un gruppo di sei santi. Due Ss. nov. II, 11, pp. 424-5).
sono gli apostoli Pietro e Paolo, gli altri (4) li diacono Lorenzo fu sepolto,
potrebbero essere i nostri quattro mar- secondo la Passio, nella proprietà di una
tiri (cf. MARucc1:11, Le catacombe d' Al- vedova cristiana Ciriaca « io agro Ve-
ba110 in N. B111/. arcb. crisi. VIII, r902, « rano », sulla via Tiburtina (A11aùct11
p. 89 sgg.; F. LANZONI, Le diocesi d' Ita- Boli. LI, p. 93; v. anche Martirologio
lia, Faenza, 1927, I, pp. 118-9). Gero11imia110, 10 agosto; cf. DELEHAYE,
(2) Nei manoscritti della secondn ibid. p. 49 sgg.; KENNEDY, The Saillts&c.
recensione gallicana del Martirologio p. 24 sgg.). Sul luogo della deposi-
Gero11i111ia110 (8 agosto) si legge : « et zione mancano dirette indic:izioni let-
"in via Salaria Ostiensi »; il che ha terarie. Nelle vicinanze del probabile
fatto pensare, erroneamente, alla trasla- sepolcro di s:in Lorenzo sono state rin-
zione dall'una all'altra via (DE Rossi venute numerose iscrizioni greche e
in B11ll. nrch. crisi. r869, pp. 68-9), l.ltine, le quali dimostrano che il ter-
mentre sembra che i santi abbiano reno nel 1 e 11 secolo era adibito n
riposato fin dal principio sulla Ostiense sepoltura. Esso prendeva il nome da
(cf. OucHESNE, Les légendes de /' A li a Lucio Vero (ager Ver111111s), e venne in
Semita in Méla11ges d' are/i. et d'hist. possesso dei cristiani. In una perse-
XXXVl, r916-7, pp. 50-1; DELEHAYE cuzione il fisco occupò ivi il fondo di
in Acta Ss. nov. 11, li, p. 425). L' e- una Ciriaca (Lib. Po11lif. I, p. 182), che
spressione «. v11. ballistaria" del nostro passò nella tr;idizione come fondatrice
testo significherebbe la settima caserma- della catacomba, chiamata anche dal
fortilizio costruita a guardia dcl corso suo nome (cf. STYCER, Rom. Miirl_vr.
del Tevere, contro incursioni di navi I, p. 173 sgg.). Questa catacomba era
nemiche (cf. PROFUMO, La memoria di scavata dove si estende 1' attuale cimi-
s. Pietro, p. 48). Gli avanzi di un cimi- tero di Roma.
DEPOSITIO EPISCOPORUM

IDUS AUG. Ypoliti , in Tiburtina (i); et Pontiani, in ulisti <2 >•


.x1. KAL. SEPTEMB. Timothei, Ostense h>.

1. s. basslllae A ldlbs Augusti B i. tlmotel V

( 1) Cf. Martirologio Gerot1imia110 che pare siano stati due, tra il 390-s
(13 agosto). 11 cimitero di S. Ippolito e verso gli anni 402- 3 (J. V1vES, Pru·
sta sulla sinistra della via Tiburtina, da- dmtiana in Home11atge a A. Rubiò i
vanti a quello di S. Lorenzo. Si ritiene L'ucl1. Miscellània d' '1t11dis literaris
che Ippolito sia il prete novaz:ianista /1istorics i linguistics, Barcelona, 1936,
e antipapa, deportato in Sardegna in- voi. Il, p. 1 sgg.). La rinnovazione di
sieme col papa Ponziano, durante la questa chiesa sotterranea, per opera
persecuzione di Massimino il Trace. del prete Leone e di Damaso, è ricor-
Morto, come Ponziano, vittima del data in una iscrizione acrostica t lHM,
lavoro nelle miniere e delle febbri, Damasi epigr. n. 82). Dopo i danni
quando già era tornnto al dogma cat· subiti dai Goti, fu restaurata, verso il
tolico, fu ritenuto martire. La data Sl8, da uo prete Andrea, al tempo di
1 3 agosto starebbe a significare la papa Vigilio (ibid. n. 83; cf. K1RScH,
memoria della traslazione a Roma Dit Grabslàtten der rèimischen M4rl)'rtr
di entrambi i martiri nel 23 s o 2 36 1111d ihre Stell11ng im lilurgiscben M4rty-
(cf. DuFOURCQ, Etudi mr les Gesta ierlrnltus, p. 125; STYGER, R8m. MdrlJr.
Mar t. pp. 203-8; DELEHA YE in Acta Ss. I, pp. 187-8).
nov. Il, 11, pp. 439-40 e Recbercbes, (2) Cf. Martirologio Geronimiano
p. 58 sgg. ; STYGER, Die r6m. Katak. (13 agosto). Nel cimitero di Callisto,
p. 196; CECCRELLI, Trt deportati i11 Sar- all' ingresso della cripta dei papi,
degna , p. 28 sgg.). Nel terreno sovra- dove Ponziano fu deposto, tra i
stante il cimitero si è ritrovata una graffiti, se ne legge uno relativo a
statua d'Ippolito, oggi nel museo Late· lui ( cf. DE Rossi, Roma sott. Il, p. 80;
r:inense ( cf. G. Bov1N1, La statua di sa11- W1LPllRT, La cripta dei papi, p. 19).
t' Ippolito del Museo Lateranense in Bui/. Si è ritrovata pure, frantumat:i in più
Com. LXVIII, r94r, p. 109 sgg.). Su pezzi, l'iscrizione, in greco, originale,
Ippolito, DAMASO conosceva soltanto che dovè chiudere il sepolcro del
una tradizione, che egli non volle nè p:ipa, con un' aggiunt:i posteriore che
avvalorare nè infirmare : « Haec audita lo qualifica ma rtire (STYGER, Rom.
refe)rt Dam[asus, «probat omnia Chri- Miirtyr.1, p. 82e11, tav. 45b; cf. ~iA­
stuS» (Epigr. n. 37; ScHAEFER, Die RUCCHI, Osseroa~ioni sull' iscri:_i011e di
Bedeutung &c. pp. 194.9; Joc;1, Quattro papa Po1qia110 recentemente scoperta e
nuovi )rammenti del carme di Damaso su q11elle degli altri papi del l/l secolo
i11 onort di s. Ippolito in Ri'll. arcb. crisi. in N. Bull. arcb crisi. XV, 1909,
XIII, p. 23 r sgg.; lo. Altri tre fram- p. 3S sgg.).
menti del carme Damasiano in onore di (3) Cf. Martirologio Geronimiano
s. Ippolito ibid. XVI, 1939, pp. 320-2). (22 agosto). Per I' incertezz:i sulla
Della cripta d'Ippolito, che ha la forma personalità di questo manire v. DE-
d'una vera chiesa, e che è stata ritro- LBllAYE in Acta Ss. Il, lf, p. 457 e Les
vata negli scavi del 1882-3, ci ha origi11es du. c1ilte des martyrs, p. 289;
lasciato una descrizione PRUDENZIO e per la sua co11fessio collegata con
(Peristephanon, Xl, vv. 153 sgg.), il l:i cripta dell'apostolo Paolo, STYGER,
quale la visitò nei suoi viaggi a Roma, Rom. Miirtyr. I, p. 72.
DEPOSITIO MARTYRUM

.v. KAL. SEPT. Hermetis, io Basillae, Salaria vetere <•>.

MENSE SEPTEMBRE.

NON. SEPT. Aconti, in Porto, et Nonni et Herculani et Taurini<».


.v. rous SEPT. Gorgoni, in Lavicana <1>.
3. nonni ripere:v 4. Corr. lablcana B

( 1) Anche il Martirologio Geroni- tav. LI, nn. I 6-7). Inoltre nella de-
miaM (28 agosto) indica il sepolcro molizione di alcuni muri sovrastanti
di Ermete nel cimitero di Bassill:i. il cimitero si sono trovati due piccoli
Dalla Passio, priva di ogni fondamento frammenti di marmo appartenenti al
storico, risulterebbe che Ermete fu carme damasiano su sant' Ermete
prefetto di Roma, martirizzato sotto (cf. Jos1, !oc. cit.).
Adriano (Acta Ss. mail I, pp. 375-8); (2) Ercolano e Taurino (e forse
ma il nome è di schiavo o di affran- Aconzio, cf. Acta Ss. nov. 11, 11,
cato, e tradisce un'origine greca, ri- p. 489) figurano anche nel Martirologio
sultante altresl da un carme di DAMASO, Gero11imia110 allo stesso giorno; Aconzio
che si presume scritto in onore di e Nonno al 2 5 luglio (cf. KtRSCH, Die
lui (Epigr. n. 52; cf. Josr, Scoperta di stadlriim. ehristi. Fesi. pp. i 99-:1.00).
due frammenti del carme damasia110 1'11 Di Aconzio non abbiamo altra testi-
011ore di s. Ermete in Riv. arcb. crisi. monianza; soltanto, sappiamo da Aus1-
IX, 1932, p. 147 sgg.). Il pontefice LIO (Libellus in defe11sio1u111 sacrae ordi-
0

poeta ci dà su Ermete indicazioni cro- 11atio11is papae Formosi in E. Dii MMLER,


nologiche imprecise e lontane, atte- A uxili11s et V11lgari11s, p. 72) esservi
nendosi alla tradi zione. Nè egli si stato presso la riva del Tevere un
fermò all'elogio del martire, ma ne « titulus Sancti Acontii » . Nonno nel
decorò anche il sepolcro (cf. ScHAE- Martirologio Geronimiano (23 agosto)
FER, Die Bedeutung &c. pp. 232-4). e nella Passio di santa Aurea (Acta Ss.
Il cimitero di Bassilla (forse più cor· :rng. I\', p. 760) parrebbe identificato
retto che Basilia, cf. F. SA v10 in N. col martire Ippolito (cf. OuFOURCQ.,
B11/I. a1·cb. crisi. XVIII, 19 12, p. 11 sgg.) É tude sui· les G es t a .\.fa il y r. p. 24 7
si chiamò pure di sant'Ermete, ed è nota); ma il 0Et.EHAYE (Acta Ss. nov. II,
situato presso l'odierna via Bertoloni n, p. 460 e Recherches, p. 61 sgg.)
(cf. STYGER, Die riim . Katak. p. 245). pensa che si tratti di due persone di·
Della sua scoperta siamo debitori al stinte, e cioè di un Non no realmente
Bosro ( Roma sol/e,-ra11ea, Roma, 1632, martire di Porto e di Ippolito, il mar-
p. 563; cf. M. VAN CuTSEM, Une /e/tre tire della via Tiburtina, che era a
inUite d11 P. Gar,,et mr la catacombe Porto soltanto onorato. Di Ercolano
de Saint-Hermis in A11alecta Boli. LII, e Taurino è ricordato il martirio e la
1934, p. 334 sgg.). Ivi si sono rin- sepoltura in Porto nella Passio di santa
venuti un frammen to di cornice mar- Aurea e in quella di san Censorino
morea col nome di sant'Ermete in (Acta Ss. sept. II, p. 524); e i loro nomi
lette re, pare, filocaliane (Bu/I. arcb. appai ono insieme, col titolo di mar-
crisi. 1894, p. 14), e due iscrizioni tiri, in un antico sarcofago portueose
relative a Bassilla, oggi nel museo (DIEHL, Imcr. lai. christ. vet. n. 2008).
Lateranense (MARUCCHI, I mo11umwti ( 3) Martire nella persecuzione di
del 11mseo cristiano Pio Latera11e11se, Diocleziano, di cui non ci sono pervenute

Cod. 1'oposr., Il.


26 DEPOSITIO EPISCOPORUM

.m. mus SEPT. Proti et lacincti, in Basillae C•>.


.xvm. KA L. OCTOB. Cypriani, Africae; Romae celebratur in Ca-
listi >.
C2

2. & abraio tra Cyprlnnl ~ atrlcac V

notizie storiche, e da non confondere da lui ivi fatti eseguire (Epigr. n. 96;
con l'omonimo martire di Nicomedia cf. DE Rossi in Bull. are/i. crisi. cit.
(cf. DELEHAYE in Acta Ss. nov. II, u, pp. 32-4; S0tAEFER, loc. cit.; STvGi,R,
p. 497 n. 1). Il sepolcro era sulla via op.cit. I, p. 239 e Il, tav. 85 c.). La loro
Labicana nel cimitero ch11mato ad camera sepolcrale è oggi identificata.
Duas Lauros (cf. Martirologio Gero11i· Si tr:itta di una doppia cripta; nella se-
miano, 9 settembre), presso il mausoleo cond.1, in una nicchia chiusa da una la-
di sant' Elena (oggi Tor Pignattara); e stra di marmo, vennero riconosciuti,
il santo è ivi rappresentato nella pittura risparmiati dal fuoco, i resti mortali di
di un cubicolo (fine secolo 1v o inizio Giacinto, con qut:sta epigrafe: op lii IO\'S
del v) sotto il Salvatore e gli apostoli SEPTE8R YACINTH\'S MARTYR (G. M(AR·
Pietro e Paolo, e insieme con gli alt ri CHI], Afo1111mmli dtlle arti crisi. pri-
tre martiri principali della cJtacomba milivt nella metropoli del clistia11tsi1110,
(WILPERT, le pitture delle catacombe, Roma, 1844, p. 238 sgg.; DE Rossi
pp. 4\~ -6 e tav. 252). Conosciamo i11 8111/. arc11. crisi. cit. p. 28 sgg.,
anche liscrizione che a lui dedicò STYGER, op. cit. l', p. 237 e 11, uv. 85 b).
papa DAMASO ( Epigr. n. 31). Il marmo Del sepolcro di Proto si è rinvenuto un
originale, trasferito Jal cimitero dell.1 avanzo di architr.ive con la iscrizione
via Labicana alla chiesa di S. Mar- votiva SEPULCRUM PROTI M[artyris]
tino ai Monti, è andato perduto nel se- (MARCHI, loc. cit.; STVGER, op. cit. I,
colo xv111. Damaso sapeva che Gorgonia p. 237). Un'altra epigr.ife, conserv:ita
era stato prete (cf. ScnAEFER, Die 8t- dalla silloge di Einsiedeln, ricorda che
de11t1111g &c. pp. 203-5; STVGER, Rom. un prete Leopardo ornò il sepolcro
Màrlyr. I, pp. 211-2). di Giacinto martire (DE Rossi, I11srr.
(I) cr. Martirologio Gero11i111ia110 clii ist. Il, p. 30 n. 73: cf. Jos1, Stpul-
( 11 settembre). Proto e Giacinto, crnm HJaci11tlii martir'is Leopard11s pre-
secondo la tarda e leggendaria Passio sbyler ornavit in Rom Quartalsclir.
di sant' Eugenia (MIGNE, P. L. XXI, XXXII, 1924, p. IO sgg.).
coll. 1105-22), sarebbero stati i mae- (2) Nel cimitero di Callisto, nella
stri evangelid di Bassilla, condannati cripta di SJn Cornelio, vi sono pitture,
a morte con essa (cf. 01:: Rossi, l11 p.1rc della seconda metà del secolo v1,
cripta dei ss. Proto e Giaci11/o in 81111., nelle quali accanto a san Cornelio è
are/i. crisi. 1894, pp. 30-1 ). Sul loro rappresentato san Cipriano, il martire
sepolcro il papa 0AMA5<> pose un'iscri- vescovo di C.1rtagine (WrLPERT, l t
7.ione, metà dcli.• quale oggi si con- pitt111e dtlle catac. pp. 459-62 e tav.
sen •a nella chiesa dei Ss. Quattro 256). La r1gione di un tale avvicina·
Coronati (Epiv n. 19, cf. SCHAEFER, memo sta nel fatto che essi furono in
Die 8ede11trwg &c. pp. 205 sgg.. \'Ìt.l c:ongiunti d'amicizia e la loro festa
SnG~R, Rom . .\ fiìrl)r. I, pp. 238-9); ricorre\'a nello stesso giorno, sebbene
e un'altra relativa ai due martiri pose morissero in anni diversi (cf. Acta Ss.
anche il prete Teodoro, contemporaneo nov. Il, 11, p. 505; KBNNEDV, Tbt Sairlts
in circ~ di Damaso, a proposito di lavori &c. pp. 119-23). Cipriano fu anche
DFPOSITIO ~fARTYRC~i

.x. KAL. OCTOB. Basillae, Salaria vetere, Oiocletiano .v1111. et Maxi-


miano .vm. consul. <•l.

M~NSE OCTOBRE.
PRIU. rnus ocTon. Calisti, in via Aurelia , miliario .111. <».
5 McNSE NOVEMBRE.
. v. rous NOVEMB. Clementis, Semproniani, Claudi, Nicostrati, in
Comitatum Ci>.

2. corr. coss. 8 6. V corr. VI 8 claul V

un sostenitore dell'unità della Chiesa lezione, C. CECCHeLl.I - E. PsRs1co,


e del primato dei vescovi romani (cf. Ss••"1arcel/i110 e P1tlro. La chitsa e
SEPPELT, Der Aufstieg dts Papsllums, la cata comba, Roma, [1938), pp. 57-<J),
pp. s7-6o), onde a Roma se ne dovette e di cui la festa tradizionale cadeva
conservare con venerazione il ricordo. non il 9 novembre, ma l' 8 (cf. Mar-
\I) Cf. Jfartirologio Geroni111ia110 tirologio Grronimia110, che li indica
( 22 settembre). Il DE Rom (Roma come venerati «ad Caelio monte • ).
sol/. II, p. 21 5) e il MARUCClll (le calar. Su questi santi regna una grande oscu-
rom. p. 574) credono che Bassilla abbia rità. Secondo alcuni sarebbero da
sofferto il martirio sotto Valeriano, e identificare coo i murmorarii panno·
che qui !':mao v1111 di Diocleziano e vm nici, uccisi presso Sirmio sotto Dio-
di Massimiano, corrispondente al 304, cleziano e trasferiti in seguito a Roma
debba riferi rsi ad una traslazione; pen- (DucHESNI!, Lt culle ro11111i" des Quatrè.-
sano invece che sia da attribuirsi al Co11ro1111ts in Mtla11g. d'arch. et d' hist.
martirio FRANCHI DE' CAVALIERI in XXXI, 1911, p. 2p, sgg.; DELE-
Studi e Testi n. 27, pp. 123-5 e DE· HAYE, Le cultt des Quatre Co11ror111is a
LEHAYE in Acta Ss. nov. li. Il, p. s22. Rome in Analecta Boli. XXXII, 1913,
li KtRSCH (Le c11tac. rom. p. 62) distin· p. 63 sgg.; lo. Lts Passio11s dts Mar-
ue Bassilla martire della persecuzione i) rs ti /es gmres littJrairts, Bruxel-
di Diocleziano dalla fondatrice dd cimi- lt!s, 1921, p. 328 sgg.; lo. fitudt sur
tero omonimo. lr Ug. Rom. p. 64 sgg.; Acta Ss.
(2) li papa Callisto er.1 s.:polto, come nov. Ul, p. 748 sgg.; SnGER, op.
si è veduto, nel cimitero di Calcpodio cit. I, pp. 217-8; per il numero v.
(cf. anche Martirologio Gero11i111ia11<1, N. Vuuc', Q11tlq11rs oburoatio11s s11r
14 ottobre), ritrovato versp il terzo mi- la Passio Sa11rtoru111 Q11alt1tor
glio della via Aurelia, dirimpetto al Coro11atorr1111 in Riv. arcb. crist .
casale di Pio\' (cf. K1RSCH. l.t 111r111orie Xl, 1934, pp. 1)6-<]); secondo altri i
dei martiri sulle vie A111 tli11 t Co• 11tlia mdrtiri pannonici sarebbero stati DC'IU
in Studi t Testi n. 38, 1924, pp. 8~-4). sepolti, ma soltanto venerati, a Ronu,
(3) Sono i nomi dei Quattro Coro- e col volger del tempo, caduta io dimen-
nati, eccetto Clemente, che è st:tto ticanza la loro storia e la loro patria,
sostituito a « Castor • o " C.1stori us » sarebbero stati identificati con quattro
(cf. STYGER, Rom . .\1iirlyr. I, pp. 216-7; martiri anonimi romani (FRANCHI DE'
non manca però chi ritiene esatta la CAVALIERI, I Santi Quallro io Studi e
28 DEPOSITIO EPISCOPORUM

.m. KAL. DEC. Saturnini, in Trasonis <•>.

?viENSE DECEMBRE.

mus DECEMB. Ariston, in Portum <».


r. 0111. A 3.-pontum VB

Testi n. 24, 1912, pp. 64-5). Anche sul stato fatto romano dal suo martirio.
significato da attribuire alla espressione Egli in realtà nei primi mesi del 250
« in Comitatum >> non si è concordi : doveva trovarsi in esilio a Roma, e
mentre da taluni vi si vuol vedere patì il ma rtirio sotto Decio, o in un'altra
designata Sirmio (DucHESNE, op. cit. persecuzione successiva, come quella
pp. 233 -4 ; DELEHAYE, Étude sur lt Ug. di Valeriano (cf. FERRUA, S. Sa1tir-
Rom. p. 68); da altri vi si riconosce, 11ino martire cartagimse-romano in Ci-
più giustamente, un appellativo del ci- viltà Cau. XC, 1939, li, p. 436 sgg.).
mitero ad Duas Lam·os, dove i Quattro Le indicazioni dell'epigrafe damasiana
Coronati avrebbero avuto la loro se- però sono discordi da quanto si
poltura, e derivato dalla vicinanza al legge nella Passio Sisinnii, che il
latifondo imperiale, che li si estendeva PROFUMO (La memoria di s. Pietro,
(cf. DE Rossi in Bull. arei!. crisi. 1879, p. 61) ritiene più antica del pontificato
p. 76; G. ToMASSETIJ, La campagna di Damaso. Quindi, io Roma, su Satur-
romana, Roma, IIJ, 1913, pp. 389-90; nino già esistevano due storie difformi,
R. KANZLER, L'ultima scoperta di Au- l'una accanto ali ' altra (cf. ScHAEFEll,
gusto Bevig11a11i. Graffiti storici ml Die Bedmtu11g &c. pp. 228-32).
cimitero dei Ss. Marcelli1io e Pietro iu (2) Nel codice «in Pontum »; ma
Studi Romani, I, 1913, pp. 190- 1). la vera lezione deve essere « in Portu »,
( 1) Il cimitero di Trasone, sulla via come nel Martirologio Gero11imiano al
Salaria Nuova (sotto villa Savoià), 22 Jello stesso mese. Se Ariston poi
avrebbe preso il nome da un ricco per- sia da identificare con quello ricordato
sonaggio, proprietario del terreno, che nella Passio di san Sebastiano.(A eta Ss.
ivi seppell\ molti martiri, fra cui il vec- ian. Il, p. 63 S), rimane incerto (c( DE-
clùo Saturnino (Acta Ss. ian. Il, pp. 369- LEHAYE ibid. OOV. II, Il, p. 661 n. 34;
371). A questo DAMASO dedicò un elo- R. AIGRAIN in Dictio1111afre d' /Jisloire et
gio ( Epigr. n. 46), da cui si ricava che, de géoKraphie ecclisiasliq11es, IV, 192 5,
dapprima cittadino di Cartagine, era coli. 198-9).
I PAPIRI DI MONZA

Quando la venerazione dei corpi dei martiri era


ancora più forte del desiderio di possederne reliquie,
l'ambizione dei romipetae, devotamente peregrinanti per
i cimiteri suburbani, doveva contentarsi di riportare
alle proprie case, a titolo di reliquia preservatrice, un
poco d'olio tratto dalle lampade (luminaria) che vi
erano perennemente accese. Cosl i visitatori del santo
Sepolcro si tenevano paghi di raccogliere in piccole am-
polle metalliche, rotonde e piatte, dell'olio benedetto a
perpetuo ricordo della loro peregrinazione. Ad alimen-
tare queste lampade provvedeva con appositi lasciti la
pietà dei fedeli, la cui mistica fiducia e confidente devo-
zione attribuiva a quegli oli pregi e virtù inestimabili,
e lo s~esso Gregorio Magno, nell'agosto 598, ringraziava
l'ex console Leonzio del gradito dono dell'olio della
santa Croce « quod tactum benedicat » (Regùtr. epùt.
t. II , p. 36). ~
Nessuna meraviglia quindi !che una raccolta di oli
estratti dalle lampade dei cimiteri suburbani di Roma,
proprio all'epoca del predetto pontefice, venisse por-
tata e presentata alla neofita T eodelinda, come dono
regale, da un tale Giovanni, non meglio conosciuto.
Questo diligente e pio raccoglitore indicò in apposi te
30 I PAPIRI

targhette di papiro (pz'ttacz'a), raccomandate al collo di


ciascuna ampolla, a quale gruppo agiografico apparte-
nessero gli oli in quella fiala commisti. E Io stesso,
per ragioni che ora ci sfuggono, redasse un indice
(notula) degli oli dei martiri <e qui Romae in corpore
« requiescunt », terminan.te con questa indicazione:« quas
<e olea sancta tenporibus domni Gregorii papae adduxit

« Iohannis, indignus et peccator, domnae Th eodelin-


« dae reginae, de Roma». Notula e pz'ttacz'a, scritti
su papiro, si conservano in originale nel tesoro della
basilica di Monza; ma i pittacia, per essere quasi del
tutto svanita la tinta dell'inchiostro, sono oramai
quasi indecifrabili.
In base alla su riferita sottoscrizione della notula,
dal Muratori a l de Rossi i papiri erano stati circo-
scritti entro i limiti cronologici del pontificato di Gre-
gorio Magno (59o-604); senonchè l'ultimo editore, il
Sepulcri, dietro un esame paleografico e linguistico dei
due documenti , credet te di poter ascrivere i pt.ttaàa
alla seconda me tà del secolo vu e la notula al secolo
successivo. Di conseguenza questa non sarebbe più
una compilazione dello stesso raccoglitore, ma una tarda
copia dei p ittacia, eseguita per comodo della catte-
drale, de tentrice di quelle venerate reliquie.
La tesi del Sepulcri, combattuta con validi argo-
menti da A. Profumo, è oggi senz'altro abbando-
nata. Pare infatti pacifico che l'estensore della no -
t u. la non possa essere altri che lo stesso Giovanni, il
latore degli olea, il quale solo, parlando di sè nell'ag-
giun ta final e, poteva perme ttersi quelle formule di umiltà,
che non si usere bbero nei riguardi di una terza persona.
DI MONZA 31

Altrettanto perspicuo appare che con le parole « ten-


« poribus domni Gregorii » lo scrittore non si riferiva a
un passato, bensì a un presente, còme può provarsi
con espressioni consimili, tratte, per esempio, da carte
Farfensi e di S . Maria in Via Lata (GroRGI e BALZANI,
Il R egesto d·z" Farfa e HARTMANN, Ecclesz"ae S. Man:ae z"n
Vz"aLata Tabulari·um, passz.m). Quanto alle sgrammati-
cature rilevate dal Sepulcri, esse non costituiscono una
peculiarità del tempo, chè identiche se ne riscontrano in
documenti a nteriori, come nel Cronografo del 354. D a
ultimo le a rgomentazioni del Sepulcri a carattere paleo-
grafico hanno ben poco valore, non potendosi dalla grafia
distinguere con sicurezza periodi relativamente vicini.
Ciò posto, la data tradizional e della notula, pur nella sua
imprecisione, resta nella piena validità, e quell'elenco
conserva il carattere di un documento coevo ai pi"ttacz'a.
Pu bbl ichiamo i due testi in colonna, non tanto per
dare rilievo alle reciproche relazioni, quanto per met-
tere in grado il lettore di procedere all'integrazione di
quello dei due elench i che presenta qualche difetto nella
serie dei nomi.
Il confronto segnala queste differenze sostanziali:
nel primo pittacio è segnato solo san Pietro, a cui nella
notula è accoppiato san Paolo; nel secondo gruppo il pù-
tacio conserva le vestigia di un nome nella notula omesso;
nel quarto è la notula che raggruppa san Sisto con
L orenzo ed Ippolito, contro il pz"ttaào corrispondente; nel
quinto troviamo il nome « Y (... ) gion » col gruppo dei
santi Giovanni e Paolo, che nella notula è associato con
le martiri del cimitero di S. Agnese, di cui manca il
corrispondente pi"ttacz"o .
32 I PAPIR I

Il duodecimo pi.ttacio, elencando reliquie diverse


dagli oli (pare evidente l'accenno ad un frammento della
spugna con cui si scherni il Cristo assetato), difficil-
mente può aver relazione con le ampolle, e nella
notula esso non trova alcuna corrispondenza.
Gli oli di una ampolla raramente appartengono ad
un solo martire o ad un'unica tomba di uno stesso
cimitero; normalmente provengono da tombe plurime
e da cimiteri differenti. Dei quali, non facendosi
espressa parola, noi potremo, in base ai raggruppamenti
agiografici, indovinare i nomi e forse anche il settore,
ma nulla più. Pretendere di ricavare da questi elenchi
veri e prop ri itinerari, val quanto convertirli in testi
topografici e presupporvi un fine riposto, che nemmeno
incidentalmente si associò alle intenzioni del pio rac-
coglitore. Si pretende perfino di imporre una specie
di ordine logico alle visite di Giovanni, e di guidarlo
per i cimiteri suburbani, in base alle momentanee
comodità delle vicinanze, come se in materia la logica
potesse avere maggior ingerenza che il caso. Tutto al
più dalla notula, reda tta fo rs'anche sul filo conduttore
dei ricordi, senza aver sott'occhio i p ittacr.'a (il che spie-
gherebbe le lievi reciproche divergenze), potremo sup-
porre che Giovanni , iniziata la raccolta dalla tomba d i
san Pietro in Va ticano, presso la via Cornelia, si por-
tasse sull'Aurelia, passasse quindi a lla Salaria Nuova,
alla Tiburtina per fare una punta ta sul Celio e dirigersi
alla Nomentana, all'Appia, alle due Salarie, e termi -
nare con l'Ardea tina . Itinerario che ha un valore
puramente d ipendente dal presupposto che la notula
segua il succedersi delle visi te ai luoghi san ti, anzichè
D I M ONZA 33

il fortuito presentarsi dei pi'ttada nel momento della


trascrizione (se ques ta fu fatta dire tta mente su di
essi), salva la precedenza data ai principi degli apostoli.
Se per queste considerazioni i due documenti, spo-
glia ti . di ogni presunto valore topografico, tornano nel
loro significato storico, essi restano sempre i più atten-
dibili testimoni dei san ti che nel v1 secolo riscuotevano
la venerazione dei fedeli nelle catacombe romane. L 'e-
lenco appare poi incompleto, perchè mancano gli oli
delle vie Flaminia, Labicana, Latina, Portuense; è invece
annoverato qualche martire che, come Ercolano, non
si rinviene nei cimiteri di Roma fino ad oggi esplora ti ,
e qualche altro, come Ba uso, che non figura nemmeno
nei martirologi.
La notula fu pubblicata dal MURATORI, Anec-
dota latina, II, Mediola ni , 1697, pp. 191-2; dal Ru1-
NART, Acta prz'morum martyrum, Amstelae<lam i, 1713,
p. 619 sg.; dal MABILLON, Praefatz'ones in Acta SS. Ord.
SS. B enedicti·, Tridenti, 1724, pp. 648-52; da A. F. GoRI,
Thesaurus veterum dt'ptychorum, II, Florentiae, 1759,
p. 222; da A. F. FRISI, M emorz'e della Clii'esa Mon-
zese, D issertaz. I I , p. 6 1, poi nelle M emorie storiche di·
Monza, I , 20, II , 1 sgg. (con facsimile); notula e pz't-
tacz'a da G. MARINI, Papi'ri· diplomatici, Roma, 1805,
pp. 208-9, che per primo decifrò con abbastanza pre-
c isione la diffici le scri ttu ra, e da l DE Ross i, Roma
sott. crist. I , p. 175 sgg., che riprodusse Marini; fina l-
mente, con maggiore esattezza ancora, da A. SEPULCRI,
I papi'ri della basilica di' Monza &c. in Misceli. di' Studi
e Documenti offerta al Congresso Stor. lntern. dalla So-
cietà Stor. Lombarda, Roma e la Lombardi'a, Castello

Cod. Topoer., Il.


3;i 1 PAPIRI DI MONZA

Sforzesco, 1903, pp. 20-24 e in Archi"vt·o Stor. Lombardo


cit. pp. 258-62, dove è anche una riproduzione elio-
tipica dei papiri.

Cf. MURATORI, op. cit. p. 191 sgg.; FR1s1, Mem. della Cbiesa Monz.. cit.
p. 61 sgg. e Mem. Stor. di Mon'{a cit. I, 20, II, 1 sgg., 111, 1 1; MARINI, op. cit.
pp. 377-8o; DE Rossi, op. cit. pp. 133-4; G. BoNAVENIA, La silloge di Verd1111
, · e il papiro di Monz.a, Roma, 1902; SEPULCRI, op. cit. in Arch. Stor. Lomb. p. 241
sgg.; MARuccm, li valore topografico della silloge di Vtrd1111 e dtl papiro di
Mon'{a in N. Bull. archeol. crisi. IX, 1903, p. 344 sgg.; CH. DIEHL, Manuel d'art
Bna11ti11, Paris, 192), voi. I, pp. 310-2; A. PROFUMO, La memoria di San Pietro
nella regione Salario-Nomwlana, pp. 91-2; CABROL-LECLERCQ. Dici. d'nrcb.
cbril. ti de liturgie, I, 1924, col. 1737 sgg.; C. CECCHELLI, Noie ico11ograjiche
su alcune ampolle Bobbiesi io Riv. arch. crisi., 1927, p. 11 ); G. CASATI, Le
catacombe roma11e e il papiro di Mon'{a io Rivista di Mo11'{a, I, 1933, luglio
PP· 21-4.
I PAPIRI DI MONZA
I PAPIRI

PITTACIA

I.
ffi oleo sancti Petri apostoli <•>

IL
[sancti Panc]rati <»
sancti Arte[m]i <i> sancta Sofia cum tres fi[/Jias [s11as1<•)
[sancta Can]dida <sl et sancta Paulin[a) <6> sancta Lucina <1l
[sanct1] Processi sanct[i MJa[rliniJani <8> 5

( 1) Il pittacio elenca soltanto l'olio memorie dei martiri rnlle vie A1trelia t
della confessione di san Pietro, al quale Cornelia, pp. 68-9.
1a 110/11la associa quello dell'altro gra nde (4) Questo gruppo è indicato sulla
apostolo Paolo. Se questi oli furono via Aurelia e sull'Appia, ed i nomi
raccolti insieme, bisognerebbe pensare della madre e delle figlie si presentano
al luogo ad Catac11mbas sull'Appia, dove nella orma latina e greca (E. Fu-
entrambi gli Apostoli erano celebrati. SCIARO I, in Rii'. arcb. crisi. I, 1923,
Ma è probabile che la raccolta si i'ni- pp. 17 3-4, ne vorrebbe far due gruppi
ziasse proprio alla basilica di S. Pietro agiografici distinLi). Il fatto che nes-
~on l'olio del principe deg li Apostoli, suna fome lit urgica antica conosce una
e che poi la devot.1 pietà di Giovanni festa o commemorazione di queste
a~sociasse, nella 110/11la, al primo anche sante; che esse non sono menzionatt:
l'olio dcli' apostolo Paolo, se pure rac- nel Martirologio Gero11imia110; che,
colti in momenti diversi. La lista non infine, manca a loro riguardo una pre-
poteva ragionevolmente prendere più cisa indicazione di sepoltura, fa ri te·
autorevole inizio. nere che il culto di questo gruppo
(2) 11 primo s:rntuario al secondo leggendari<.> derivi da una falsa inter-
miglio della via Aurelia, per chi usciva pret:tzione di pitture o iscri zioni, di
dalla rorta omonima, era il· cimitero cui però oggi non rimane alcuna trac-
di S. Pancrazio, su cui sorgev,1 la b:i- cia nelle regioni cimiteriali conosciute
silica eretta in onore Jd celebre rn:irtire (cf. Kmsc11 Le 111d111orie &c. pp. 70-1;
roman o. STYGER, Rò111. Miiflyr. I, p. 2 7 1; A.
(3) Nella catacomba presso la ba- B1c io1. MAtR in Lex. f. 17ieol. 11. Kirche,
~ilica di S. Pancrazio, in due cripte, IX, 1937, col. 672). Il gruppo si ri-
cr.mo le sepolture di Artemio e di sua trova in una delle tavole affisse oel
figlia P.1olina (Paolino di altre fonti portico di S. Silvestro i11 Capitt, e con-
non pare .ltlendibile). cr. ){ lllSCll, Le tenenti la Notitia 11ataliciomm dei santi
DI MO NZA 37

NOT[ULAJ DE OLEA SANCTORUM MAl\TYRUM


QUI ROMAE IN CORPO RE REQUIESCUNT IDEST:

sancti Petri apostholi


sancti Pauli apostholi

5 [sane/ Ji Pane rati


sancti Arthemi
sanctae Sofiae cum tres fi l ias su:is
sanctae Paulinae
sanctae Luci nae
10 sancti Processi
sancti Martiniani

1. Not. Alcuni hanno lei/o No111fo, o//ri Notitia. Il &pu/crl preja1 Notula, a1-
pog~iondosi od uno trouri1ìnne fatta 11d t fJ .S:J 1npra un f n(lliO la1ciato in bianco in
1
11na Bibbitr, anco ra e1i1/enle 11e//'arcl1. Capilo/ore d1 Mo11;a e segnala g -
I

trasferiti dalle loro tombe primitive a cr. Le mm1orie &c. pp. 74-s;
KJRSCll,
questa chiesa (cf. DE Rossi, 8111/. are/i. L•ErtMANN, Pttl'lls 1111d Pa11/11.s, p. 179
crisi. 1882, pp. 39-40). sgg. ; STYGER, Die riim. Katak. p. 2 1.
(S) Nella Passio dei santi Pietro (8) Processo e Martini2no furono de-
e Marcellino, Candida a ppare 111 rela· capitati e sepolti sulla via Aureli2 presso
zione con i due martiri dcli' Aurelia un acquedotto, che sarebbe da idcnti-
Artemio e Paolina (cf. KrRSCH, Lt mt- fic2re con quello di T raiano (Acta Ss.
m orie &c. pp. 68-9; STYCER, Die r6111. iul. I, p. 270). Il cimitero che da loro
Katalt. p. 281). prendeva il nome costituiva una re-
. (6) Cf. nota 3. gione a sè, estenden tesi sotto pane
(7) I test i agiografici non ci aiutnno della villa Doria Pamphili, tra la via
a ricostruire un a tradi zione veramen te Aurelia e la basilica di S. Pancr:Ìzio,
storica intorno ad una santa Lucina in vicinanza del già casino dei Quattro
romana. li suo culto sembra che abbia Venti (cf. STYCER, Die riim. J-:atak.
la fonte nella Passio dei santi P rocesso pp. 287-9). Nel Martirologio Gmmi-
e Martiniano. In verità un ceno nu- 111ia110 (2 luglio) le tombe dei due m ar-
mero di matrone romane, tutte Lucine, tiri sono indicate «in cimiterio Damasi•,
att raverso le narrazioni agiografiche parole che il K1RSCH (Le memorie &c.
prendono una parte considerevole nel p. 73) vorrebbe sopprimere, ritenendole
culto dd martiri. Nessun calendario un' aggiunt:t poste riore; mentre il Du-
però o martirologio segnala una festa CllESNE e il DELEHAYE ( Acta Ss.nov.II,
di santa Lucina romana prima di Adone. . li, p. 348 nota 4) non contestano il va-
I PAPIRI

III.<•>
(l)
[sancti GJris:mtis
[sancii /]ason . .
[sancti Satu)r(11]ini . . . . . <J>

IV.
ffi sancti L ca11rtnli] <il
san cti ( YJpp(o/iti] 5

V.
sancti Yr .. Jgion sanctus Iohannis
et Paulus <6 >

1-3. Il ,l/nri11i, e/te vide il pillncio qrtandfl l'inchio1tro era me110 111anito, le1u:
Scs G .. rlsa ntl& Sc&.ju Darlas Scs Maurus I Srj J • • uaon et alil SCi multa milia I Sci . .
Saturninl et Se •. a(u)pìn lo '1•

lore di tale testimonianza. Sul cimitero serva lievi tracce della primitiva scrit·
sorgeva nel iv secolo una chiesa, che tura.
fu concessa ai Montanisti, in quanto (2) La Passio di Crisante e Daria
i due martiri, ritenuti Frigi, sarebbero conferma eh' essi, con Mauro e Gia-
stati seguaci di quella setta (A NONYMVS sone, furono sepolti sulla via Salaria
AUCTOR Pratdrstinali in MrGNE, P. L. (Acta Ss. oct. XI, p. 48 3; cf. Marti-
LIII, col. 616); ma poi venne resti· rologio Gero11imia110, 29 novembre).
tu ita al culto cattolico, e GREGORIO MA- Insieme con questi martiri riposava
GNO vi pronunciò una omelia nel giorno anche un !numero di mili/es, su cui le
commemorativo dei martiri, il che la- fonti sono discordi; ma che dietro la
scia supporre una chiesa di dimen- testimonianza di DAMAso(Epigr.n.43),
sioni piuttosto ampie (Ho111il. i11 Eva11- può esser fissato in sessantadue, come
gtli,1 , ll, 32 in MtCNE, P. L. LXX\'J, dovette leggersi nell'antico testo del
col. 1232). Cf. KtRSCH, Le memorie &c. Martitologio Gero11imia110 (c( l<IRSCH,
pp. 71-4; STVCER, Ròm . .\.ffirlJr. I, Der stadtrom. kristl. Festkal. p. 93).
pp. :i72-3. Del santuario, sorto sulla sepoltura dei
(1) Con questo g ruppo di martiri due primi, p:irla GREGORIO or TouRs
passiamo sulla via $3larL\ !\uova, e più (Liber i11 gloria mnrl)'rum, cap. 38 in
precisamente al cimitero di Trasone. M. G. H., Srript. rtr. Merovillg. I, p. S12).
Il pittacio, come oggi si presenta, con- il quale ricorda gli abbellimenti dovuti
DI MONZA 39

[snn ]c[li]Grisanti
tsancl]ae 0 (a)riae
sancti Mauri
sancti Iason
5 [et a)ii[iJ sancti multa milia
sane ti Sat[11r)nini
sa net i (A11pi)nionis Ci>

sancti Systi
[sancl]Ì L(a111rcnti
r o [sa11].:t i cYppJoliti

sanctorum Iohannis et Pauli

7. Il nr11/1•0 ('Omp/elamenln ., .1pf11ggia a/111 lellur.1 che .r~('f J:W il Marini del
pillacio ,, J.

a DAMASO(Epigr. n. 42; ScHAEFER, Dit Martirologio Geio11i111ia110 S.lluminoap-


Bedtulu11g &c. pp. 358- 63); e dove, pare già insieme, sotto la dat:i d.:llJ
stando :1lla silloge Virdu nense, questo su:i celebrazione (29 novembre), con
papa av rebbe posto un carme (Epigr. il gruppo agiografico qui riconl:lto
n. 42) a ricordo di martiri, dei quali (cf. anche ibid. 12 agosto).
« nomina nec numerum potuit retinere (4) Si è voluto restituire u Aupinio »;
« vetustas 11. La chiesa fu in seguito ma la congetturn rimane incerta, non
devastata dai Goti e poco dopo restau- ricorrendo tal nome in alcuno Jc1
rata (IHM, Domasi tpigr. o. 87; cf. DE martirologi.
Rossi, lllscr. cbrist. Il, p. 13 5 nota 9). (5) Con questo quarto gruppo Ji
Mau ro, che sta nella 11ot11la, fu cele- mart iri ci trovi:tmo ncll' agro Verano
brato da DAMASO in un epigramma sulla via Tiburtina. San Sisto, elen-
(n. 44; cf. SCHAEFBR, Dit Bedeutw1g &c. cato solo nella 11ot11la, non può far
pp. H6-8). parte del gruppo, pcrchè sepolto ne l
(3) Saturnino, Ji cui si fa cenno cimitero di Callisto sull'Appia.
anche nell:i Depositio mari) 111111, ebbe (6) L' inJicJlionc ci porta entro
presto gli onori di un culto fervente, per Roma, sul Celio, nella fJmosa basilica
cui nel soprassuolo cimiteriale crebbe dei Ss. Giovanni e Paolo. li pittacio
quell'oratorio che nel Catalogo dei ci- associa con questi il s:tnto <<Y[ .. ]gion »,
miteri dì Roma è preso come indice che secondo la 110 111/ll andrehbe piuttosto
del cimitero sottostante (cf. PROFUMO, raggruppato con Agnese e le alt re mar-
la memoda di s. Pietro, p. 57). Nel tiri della via Nomentana.
I PAPIRI

VI.
. . . . . [san]cta S[apiJentia Cl) sancta Spes sancta Fidcs sancta
[Caritas sancta] C[ae]ci[/i]a <~> sanctus Tarsicius (s)
. . . . et mu[/taJ mi[ii)a sanctorum'

VII.
sanctus Systus (8> sanctus Libcralis sanctus

1. Al Sepulcri parve di poter rilevare ~e so1herls nll'inirio di queJ/o pillac10; il


Marii1i però nulla leue al riguardn.

( 1) li pittacio dcli' ampolla conte- anti che ·notizie su Ji essa risalgono


nente gli oli presi nel cimitero •di alla Passio : leggendaria'!' (MoMBRIZto,
S. Agnese è andato perduto. A ricordo Sa11c/11arium , l, pp. 32-41), della fine
degli oli sicu ramente attint ivi da Gio- del v secolo, secondo cui sant'Urbano
v~nni, è rimasta la 110/u/11 . Del santo ne avrebbe deposto il cadavere « inter
" Y[.... )ion » non è facile suggerire u collegas suos episcopos "', cioè nel
una identificazione. cimitero di Callisto.
(z) La t10/11la ci permette una re - (S) Sembra abbastanza probabile che
sti tuzione quasi sicur:i dcl primo nome, il martirio di Tarsicio, conosciuto da
omesso o non più leggibile nel pittacio. DAMASO attraverso una tradizione di·
Il raccogliMre degli oli, da qualunque retta (Epigr. n. 14; cf. ScHAEFER, Die
parte venisse sull' Appia, in priri10 Buleufung &c. pp. 354-6), possa collo-
luogo sostò a S. Sotere, per pPi ,giun- carsi nella seconda metà del m secolo
gere al prossimo santuario di S. Sisto, o nel 1v. Tarsicio, anche se egli visse
e visitare la famos:1 cripta dei papi e posteriormente a papa Zefirino, fu con
di S. Cecilia. quest' ultimo raccolto in un tumulo,
(3) Di questo gruppo agiografico è dopo che i Goti ebbero devastate le
stato già detto (p. 36 nota 4). tombe del cimitero di Callisto. La se-
(4) Le questioni che si ricollegano poltura trovavasi sopra terra, ma è
a questa santa costituiscono uno dei oggi impossibile indicarla con esattezza.
punti più controversi dcli' agiografia · (6) Cf. Martirologio Gero11imia110
e della topografia cimiteriale. Le più ( 14 settembre). Il nome di Cornelio
DI MONZA

sanctae A[gnet]is et aliarum <1 l


mul[ta]rum mart[tyJrum
sancti Y [ . . . . )ion

sancta e So[lhJeris <•J


5 sanctae Sa[pie]ntiae
sancta e Sp[eiJ
sanctac Fides
sanctae Ca[rit]atis
sanctae ([a)e[ciliJae
1 o [sanct] i [ TJarsicii

sancti Cornilii C6l


et m ulta milia sanctorum <1l

[sanct]i Iohannis sancti Liberalis

3. Lacero il papiro. 4. Lacero il papiro. 5. Id. 14. Nel papiro si avverte


uno spa1io maggfore Ira . i no1hi ed i residui di a/ermi UIJni. Nella lrascri1ione del
. secolo Xl si legge sce lucine.

è scomparso dal pittacio. Sembra che zione di Cornelio; il resto si trovò


il nucleo del cimitero di Callisto, chia- (1852) quando fu scoperta la cripta.
mato dal de Rossi cripte di Lucina, sia (Roma sol/. J, 1864, pp. 250-1; STYCER,
stato scavato in un podere dei Ceci li. · Riim. Martyr. I, pp. 97-105 e li,
Papa Cornelio, con essi congiunto per tav. 51 a). Al disopra del sepolcro il
sangue, potè a questo titolo trovar qui papa Damaso pose un suo carme (n. 19;
posto (cf. STYCER, L'orig ine delle cripte cf. l'integrazione del DE Rossi, op. cit. J,
di Lucina sull'Appia in Rend. Ponti]. pp. 287-91 ); e un'altra iscrizione, col-
Accad. Rom. Archeol. Hl, 1925, p. 283; locat:i in basso e di cui oon rimangono
lo. Die 1·iim. Katak. p. 30). La trasla- che poche lettere, è attribuita dal
zione a Roma di Cornelio, morto in DE Rossi al papa Siricio, che avrebbe
esilio a Centocelle (2B), non fu effet- completato l'opera di Dam:iso (op. cit.
tuata verosimilmente prima della fine PP· 2 91-9).
del m secolo, sotto il pontificato di (7) Questa frase pare riferibile agli
Gaio (cf. ibid. p. 29); sotto il plpa ossari dei martiri del ci mirero di Cal-
Dionisio (2s9- 68) crede invece FRAN· listo, che stanno a dimostrare in quanta
CHI DE' CAVAUERI (La persecuzJ011e di venerazione fossero sa nta Cecilia ed i
Gallo i11 Roma in Studi e Testi n. 3 3, papi ivi sepolti (cf. p. 88 nota 2).
p. ~06). Nella vigna della famiglia (8) Con Fisto (non Sisto), Liberale,
Molinari sull'Appia il DE Ross i rin- Giovanni, Blasto e gli altri martiri, dt!i
venne (1849) un frammento dell'iscri- quali il prete Giustino avrebbe curato

Cod. Toposr.. Il.


I PAPIRI

sanctus Blastro et multa milia san [ctorum]


[et] alii .cxxu. et alii sancti .XL. • • . • .

\ 'III.
sancta Felic[itas <•>wm septcm filios su]os s.rnctus Bonifatius sanctus Hermis
sanctus cPrJotus sanctus .... sanctus M1aximilianus<» sanctus Crispus <1>
[sanctus H er]culanus (4) • • • • . . sancta BaJsilla 5

la sepoltura, passiamo all.1 Sai.tria s11bt11'bio in 811/l. Ca111. XXX VII, 1909,
Vecchia, al cimitero ad cliv1m1 C11cu· pp. 113- 5; MARUCCHI, Noti-z_ie in N.
meris. La chiesa era dedicata a Gio- 8111/. arc'1. crisi. XV, pp. 139-40).
vanni; nel sottosuolCJ riposavano Dio- « Liberatus » o « Liberalis n ci è noto
gene, Bonifaziano, Fisto, Blasto, Lon- soltanto a traverso due carmi, che
gino, Ludna, Liberato, Mauro ( cf. Mar- ·costituivano evidentemente uu solo
tirologio Gero11i111iano, 17 e 24 giugno). epigramma, trascritti nel secolo \'Il sulla
Del primo conosciamo anche l'iscrizione via Saluia \'ecchi:i dall'autore delta
posta sul suo sepolcro dopo la deva- silloge l:.aurcsamense quarta (DE Rossi,
stazione che la catacomba soffri da l11scr. clnist. Il, p. 101 n. 23 e p. 104
parte dei Goti (DE Rossi, l11scr. christ. n. 38). Dal testo si ricava che fu patrizio
II, p. 83 n. 25 e p. 100 n. 13; IHM, e console; ma il suo nome non figura
Damasi epigr. n. 99). li suo nome, con nei Fasti, onde si e indotti a suppor re
quelli di Blasto e Longino, è inciso che si tratti di uno di quei consoli suf-
io un antico cippo marmoreo adope- feti o designati, ùi cui molti nomi sono
rato come bar.e di :iltare nell:i chiesa sconosciuti (cf. DI:. Hoss1, lnsig11i sco-
di S. Marcello al Corso, e pri m:i con- perll 11el cimitero 1/i P1iscilla per le tsca-
tenente le reliquie dci detti martiri, va~io11i fallt mg/i 1J1111i 1888- 9 in 8111/.
ivi trasportate nel secolo vm. L'epi- arcb. crisi. 1888-9, pp. 54-5; DELEHAVI:.
grafe (secolo Xt o xu) deve ricordare in Acta Ss. nov. 11, 11, pp. 207 e 659).
una reposizione o una ricognizione ( 1) In questo pittacio, e corrispon-
(cf. G. GA·rrr, NotizJe di rtce11ti tro- dente sezione della 110111/a, vengono in
vamenti di a111ic'1itd i11 Roma e 11el certo modo confusi i martiri delle due
DI MONZA 43

[sancti .8)1astro et multorum sanctorum


[sed et] alii sancti idest .ccLxn.
[in llntt]m locum et alii .cxxn.
[et a/ii sancii] .XLV. quos omnes
5 [fo sl)inus presbiter colliga
[sancii La1mJnti martyris sepelivit

[sanctae FeliJcitatis cum septem


[jilios S]UOS
sancti Bo(niJf[a)ti
1o sancti Hermiti s

sancti Proti
sancti Iacynti
sancti Maximiliani
sanctus Crispus
1 5 sanctus Herculanus

sanctus Ba osa, <s>


sancta Basilia
1. L'angolo inftriort sinillro dtl papiro mancn. 2. sta ti la trascrii· dd u<". Xl.
sed ti s11ppli1u Maritti. 3. In uoum lra•<"rir. di. 4. ti alii sci lra1cr1r. <"ti.

Salarie, la Vecchi.i e la Nuova. A masi tpigr. n. 89; Lii>. Poritif. I, p. 227).


quesl'ultima app:artiene il sepolcro di (2) È menzionato nel M artirologio
Felicita (cf. Martirologio Gero11imiano, Gtronimia110 sotto il 26 agosto:« Rom:ie
2 3 novembre). li ra ccoglitore degli oli. «in cimitcrio Basillac Maximili:ini ».
tratto in inganno dalla piuurn murnle, Nella Notitia uclisiarn111 è chiamato
r~ppresentante Felicita in mezzo a setle « Maximus " • ma in Guc1.1~LMO MAL·
figure, ha cn:duto che qui riposassero MESBURIENSE (( Maximilianus ».
con lei i suoi sette figli. Il sepolcro (3) Il DucHESNE vorrebbe identificare
della martire pn re che venisse poi questo martire col cc Cri spolus >; ricor-
tra sreri to, dalla cripla souerrane~, dato nel Martirologio Gtro11i111ia110 al -
nella basi lica cost ruita sopra terra da i' 11 g iugno; congettur:i non :1cccn.1ta
papa lkmif.1cio I (cr. K1RSCH, Dit dal DELEllAYE (Acta Ss. nov. JI, 11,
Grabst1ille11 &c. p. 123). Questi volle p. 314 nota 6). Di un Crispo si p:irl:t
esser sepolto presso la sua pMrona, nella Passio dci santi Giovanni e P:iolo,
come indic:ino il .'vfartiro/ogio Gero11i- mettendone però la sepoltura sul Celio
111inr10 (-4 settembre) e il Libtr Ponti- (Acta Ss. iun. VII, p. 230) •
.ficalis (I, p. 228). La devozione del papa (4) Un santo di questo nome non si
a Felicita sarebbe nata dall'essersi egli ritrova in alcuna delle catacombe ro-
rifugi:uo in quel cimitero durante lo mane.
scisma di Eul:ilio, terminato, a suo cre- (5) Non ricorre in nessun maniro-
dere, per graida dell:i sant:i (IHM, Da- logio.
I PAPIRI

VIII!.
Lsedes nb]i p[rius] sedi[t sanctu]s Petrus et oleo (•)
.. sanctus A/Jex:mder [sanJctus Martialis C» sanctus [Mar].:ellu1s)
. . sanct]i Silvestri sancti Felic[is] sancti Fi[/Jippi et a[/iv-
rnm mu/t]orum sanctorum

X.
ffi sancti Seva[sli]ani sanctus Eu[tycius C1J sanctus QJuirin[11]s 5
sanctus Valerianus <~> [sanclus Tibttr]tius sanctus Maxim[11Js s:111ctus
Orba[n11Js sanctus Ja[111ta]rius

( 1) Il DE Rom ( La cattedra dir. Pietro accede re all'opin ione del de Rossi, non
nel Vaticano e quella dtl cemetuo Ostria- manca di ri levare la difficoltà che offre
110 in 811/1. arcb. crisi. 1867, pp. 37-40), ed la soluzione del problema, il quale po-
altri che lo han no seguito, ri feriscono trebbe forse esser chiarito da ulteriori
questa memoria dell 'apostolato di Pietro scavi nell a regione più antica de l cot·
al cimitero Maggiore sulla via Nomen- meterium M aius. Negli itine rari del
ta na ; di parere decisam ente contrario v11 secolo nessun accenno a questa cat·
è il MARUCCm (le catac. rom. pp. 466-7), tedra di s:rn Pietro.
che la colloca invece n el cimitero di (2) Alessandro, Marziale, e il Vitale
Priscilla s ulla Salaria Nuova. lo realtà, della 110111/a, presun ti figli di Felicita,
ne l cimitero Maggiore esiste una cat- ve nn ero d eposti nel cimitero dei Gior-
tedra scava ta n el tu fo, e in quello di dani. Al raccoglitore degli oli s fuggi
Priscilla , nella basilica di S. Silvestro, che questi tre martiri fossero i figli di
una nicchia , pare destinata :iJ altra Felicita, che egli credette di aver visi·
cattedra; ma d i queste SI! ne conoscono tato tutt i insieme nel cimitero di
ben undici, cosicchè le due sopra indi- Massimo.
cate, mentre non costitui scono una par- ( 3) Sul martire Eutichio noi posse-
ticolarità di quei cim iteri. non possono diamo l'elogio di DAMASO ( Epigr. n. 27),
altresì esser considerate come prova pervenutoci nella lapide originale, che
di una locale tradi?.io ne di una " sedes è stata ritrovata nella basilica di S. Se-
« s:rncti Petri '" Lo STYG ER (Die 1·ò 111. bastiano. Del martirio del santo, Da·
Katak. pp. 21 7 , 220- 1), che sembrà maso parl a attraverso una rivelazione;
DI MONZA 45

oleo de s[iJde ubi prius se<lit sanctus Petrus


sancti Vitalis
sane ti Alexand ri
sanctus Martialis
5 sanctus Marcellus
sancti Silvestri
sancti Felicis
sancti Filippi et aliorum multorurn sanctorum

sancti Sevastiani
IO sancti Eutycii
sancti Quirini
sancti Valeriani
sa net i Tiburtii
sancti Maximi
sancti O rba(niJ
sancti fanuarii

ma le spiccatissime analogie che il W AAL, Sa11t' Euticbio martire 11el ceme-


racconto presenta con quello di Luciano tero « ad Catacu111bas » in Rom. Quar-
di An1iochia (cf. FRANCHI DE' CAVA· talschr. XXIX, p. 269 sgg.; SCHAEFER,
LIERI, Di 1111a probabile fo11te della Die Bede11t1mg &c. pp. 3 1 3- 22; STYGER,
lrrgenda dei ss. Giova1111i e Paolo in Rom. Mart_ri-. I, pp. 143-5.
Struii e Testi o. 9, 1902, p. 58 nota 2) (4) r martiri sono topograficamente
lascerebbe supporre come fonte di Da· enumerati secondo il luogo della loro
maso una leggenda orientale. Eu1ichio sepoltura: subito dopo quelli che giace-
non è ricordato nè nella Depositio 111ar- vano nel cimitero di S. Sebastiano, sono
tyrum, nè nei Sacra111e11tari Leo11ia110, notati gli oli di Valeriano, Tiburzio,
Gelasia110, Gregoriano; nel Martirologio Massimo, Urbano e Gennaro. Col no-
Gero11imia110 (2 luglio, cod. di Bema) strd testo si trovano in perfetto accordo
figura erroneamente nel cimitero di Cal- gli /itinerari del v11 secolo, i quali ci
listo, anzichè in quello ad Catacumbas. dicono che, movendo da S. Sebastiano
Quasi con certezza prima di Damaso di per l'Appia verso nord, s'incontrava
un martire Eutichio (giacchè mancano una chiesa dei martiri Tiburzio, Vale-
anch e gli Atti) non si aveva notizia di riano e Massimo, un' ~!tra di S. Zenone,
sorta. E allora il suo rinvenimento e sotto terra giacev:ino vari martiri,
sarebbe compreso tra quei «multa tra cui Urbano e Gennaro (cf. Jos1,
«sanctorum corpora » che Damaso Le regio11i esplorale nel cimitero di Pre·
« requisivit et invenit, quorum [gesta) testato in Riv. arcJ1. crisi. IV, p. 196;
<< etiam versibus declaravit '" Cf. DE STYGER, Die rom Katak. P· 163). No-
I PAPIRI

Xl.
[sàn]cta Petronilla <•) sanctus Nereus sanctus Acilleus
[san]ctus Da[m)asus sanctus Marcellianus
[sanctttS] Marcus

XII.
t hic . de spong
sanctus lis sanctus a . 5
ia et oleo sanct
rum multa

ubile l omissione degli oli dei diaconi sformata in figlia di san Pietro; trasfor-
Ji Sis to li, Felicissimo e Agapito, che mazione antica e già attestata dalla
pur riposavano in questa regione cimi- Praxis Pell'i, il trattato gnostico ante-
t eriale. riore ad Ireneo, che si è scoperto nel
(1) Siamo sulla via Ardeatina. Pe- 1896 (cf. OurnuRCQ, t111de mr les Ges Ia
tronilla solo per il nome è st:ita tr:t· Ma r I)''" p. 254). Ess:i, almeno d:illa
DI MONZA 47

sanctae Petronillae filiae san eti Petri apostoli


sane ti Nerei
saneti Da masi
sancti Marcelliani
5 [sancti A1cilki
esancii Ma]rci

ffi Quas olea sa ncta tenporib(u]s


domni Gregorii papae a<ldu-
xit Iohannis indignus et pecca-
1 o tor domnae Theodelindae
reginae de Roma.

5. Acillel] Fuori po1to, come ri1u//a anche dal pillacio. 9. ti nell'interl.

metà del IV secolo, ebbe una speciale cimi/eri e il De /ocis sa11clis mnrtymm
venerazione nella catacomba di Domi· chiamano di S. Petronilla. Più a nord,
tilla. Presso di lei erano sepolti Nereo dall'altra parte della via, tra l'Arde.i·
ed Achilleo (nella 110/ula per un errore t ina e l'Appia, era la basilica in cui
distanziati) e sopra le loro tombe S9r· riposava papa Damaso, e, non lungi di
geva una chiesa, che il Catalogo dei Il, l'altra dei san ti Marco e Marcelliano
TAV. I.

k ISTlT. 'TOA. ITAL . PU. I L M. F.

PAPIRO DI .MONZA.
IL CATALOGO DEI CIMITERI DI ROMA

Come già osservammo nelle Deposi"ti'ones, e tro-


veremo confermato in altri testi, il numero dei cimi-
teri romani appare rilevante sin dalle fonti più antiche;
giacchè nelle sole adiacenze suburbane si annoverano
trentasei gruppi ci miteriali, senza computarne altri
ci nque in territori meno prossimi. In questo cata-
logo che prendiamo a illustrare sono omesse le vie
Nomentana1 Flaminia, Cornelia, Tiburtina, lungo le
quali la presenza di cimiteri è sicura.
Come essi si sviluppassero non è sempre accerta to.
A volte, nei primi tempi, i cimiteri cristiani continuano
le necropoli già in uso per i pagani, e fino a l 111 secolo
ci è dato riconoscere ipogei di cristiani e pagani in una
promiscuità che non sorprende. Più tardi, quando
presso alla tomba di un martire molto venerato s'era
già costituito un gruppo cimiteriale, nella sua circo-
scrizione veniva eretta una chiesa, l'a ltar maggiore della
quale ri su ltava sull'asse del sepolcro più in fama. Per-
chè, fatta eccezione degli Apostoli, fino allora i marti ri
furono tumul ati con gli altri cristiani, e solo speciali
segni caratteristici furono sufficienti per riconoscerne la
tomba. Del resto durante le persecuzioni di Decio,
Valeriano e Diocleziano anche per la deposizione di

Cod. 'l'opùll r., 11. 4


50 IL CATALOG O

martiri non deve essere stato agevole trovare partico-


lari cim iteri.
Da l 1v secolo il moltipl icarsi e l'acc.rescersi dei cimiteri
cristian i sono strettamen te in legam e con la diffusione del
cris tianesimo. La nuova religione fu prima accolta dalla
popolazione g reca dell'Urbe, allora considerevoli ssima
(SENECA,D1:at. XI I, 6, 26; GIOVENALE, Sat. III , 60-1 );
e si servl di quella lingua per attecchire in un ce to
sociale piuttosto basso, fatto di commercianti, profes-
sionisti, esercenti di vari mestieri. E l'adozione dcl
greco come lingua ufficiale della primitiva Ch iesa Ro-
mana presuppone un pubblico in maggioranza formato
da uomini a cui quella lingua fosse familiare. Ippoli to
(t c. 235) ancora l'usa, e il primo a introdurre anche
il latino nelle lettere ufficiali è il \'esco\·o Vittore (189-
199); fino a lui la lista dei vescovi romani presenta due
soli nomi latini. Le iscrizioni sepolcrali dei papi nel
cimitero di Callis to sono tutte in greco, eccettuata quella
di Cornelio (251-3). Sta di fatto che solo verso la metà
del III secolo la Chiesa Romana comincia a diventare
latina e trova in Novaziano il suo primo scri ttore, e il
gra nde processo di latinizzazione si compie verso la
fine di quel secolo. Con ciò non si nega la preesis tenza
di un considerevole elemento latin o; solo questo non
presenta una decisa prevalenza sul greco; tanto vero che
non prima della me tà del n secolo cominciano le tradu-
zioni dal greco dei testi liturgici per il culto divino.
Ma la diffusione anche in a ltri ce ti ed ambienti fu
p iu ttos to sollec ita, e quando Paolo sc risse da Corinto a i
Romani, questa comunità, nota per la sua fede, contava
nel suo seno alcune « ecclesiolae » (Ad Rom. cap. 16) ;
DEI CIMITERI DI ROMA 5I

più tardi, alla sua venuta in Roma, cristiani s1 trova-


vano nello stesso palazzo imperiale. L'HERRMANN vor-
rebbe riconoscere altrettanti cristiani nei condannati
sotto Tiberio, Caligola e Nerone per incesto, per adul-
terio con uno schiavo, per magia, o in quelli che furono
semplicemente deportati in Sardegna. All'età di Nerone,
stando a Tacito, Roma annoverava una « ingens multi-
« tudo christianorum », e la notizia riceve una esatta con-
ferma da una lettera di Clemente, scritta verso il 95
dell'èra nostra. La comunità era allora forte di parecchie
centinaia di adepti. Le prime catacombe com inciano
a funzionare. Sotto Settimio Severo (T ERTULLIANO, Ad
Scap. 4) il cristianesimo penetra nella nobi ltà, ed al
principio del m secolo sono già costituite in Roma sette
comunità destinate a un continuo incremento. Dalla
seconda metà di quel secolo è documentabile la presenza
di qualche cristiano nelle coorti pretorie, anzi tra
gli stessi ufficiali. Quando arriviamo all'età del vescovo
Fabiano (2 36-50) la Chiesa avverte ormai la necessità di
una ripartizione nelle sfere d'azione del clero, nei servizi
del culto e dell'assistenza ai poveri, vedove ed orfani .
Perchè in essa si è già costituito un patrimonio, il che
presuppone il concorso di fedeli ricchi e generosi, patri-
monio che permetterà, nel suo sviluppo, una più vasta
assistenza agli umili, e la costituzione di grandi cimiteri
con annessi stabilimenti per i servizi di manutenzione,
amministrazione e culto.
La prima s tatistica ufficiale della consistenza della
Chiesa Romana l'abbiamo dal \'escovo Cornelio: qua-
rantasei preti, sette diaconi, sette suddiacon i, quaran-
tadue acoliti, cinquantadue tra esorcisti, lettori ed
IL CATALOGO

ostiari , millecinquecento tra vedove e indigenti che


la Provvidenza divina alimentava nella sua Chiesa
(EusEBIO, Hùt. Eccles. VI, 43, I 1, ed. ScHWARTZ-
MoMMSEN). Ammontando il to tale del clero a circa
centocinquantacinque persone che avevano la cura di
un dato numero di anime, si può approssimativamente
calcolare a tren tamila la comunità cristiana del tempo.
Dall' inizio del secolo 1v il valore nu merico della
popolazione cristiana di Roma acquista sempre più
considerevole impor tanza, tanto da determinare in ta-
luni impera tori a tteggiamenti filocristiani. E se la
plebe cristiana all'occorrenza era anche blandita, nume-
ricamente doveva esser cresciuta a cifre impressionanti;
cioè essere divenu ta una forza politica.
L'espandersi delle catacombe lungo le strade che si
irradiano ·da Roma, lasciando la cinta Aureliana, è in
ragione diretta con le adesioni in massa alla nuova reli-
gione. I I Cronografo del!' anno 354 nomina già tre cimi-
teri sull'Appia: d i Callisto, di Pretes tato e ad Cata-
cumbas; sulla Labicana quello 1:n Comùatu; due sulla
via Tiburtina; uno sulla Nomentana; quattro sulla Sala-
ria: di Priscilla, dei Giordani, di Massimo, di Trasone;
quello di Bassilla sulla Salaria Vecchia; uno sull'Aurelia.
Ed altri dovettero esistere, alcuni dei quali molto anti-
chi. Più frequenti sono dunque le sepolture verso il
sud della città nelle adiacenze dell'Appia, Latina e
Ardeati na, come lungo le vie a nord, nelle dipendenze
delle due Salarie e della Nomen tana. Ma se si tengono
presenti i sepolcri dei martiri ad est, sulle vie Tibur-
tina e Labicana, e quelli ad ovest lungo la Por tuense e
l'Aurelia, vedremo la città come recinta entro un mae-
DEI CIMITERI DI R O MA 53

stoso anello d i santificazione, tale da giustificarne l'elo-


gio « martyrum sanguine rubeam ! ».
Intorno alle basiliche cimiteriali si · raggrupparono
dal I V secolo grandi camposanti sopra terra, con mau-
solei di forme varie, nei quali venivano tumulati, in
adorni sarcofagi, gli appartenenti a ricche famiglie.
A llora presero maggiore incremento tutti quei gruppi
di edifici necessari al culto ed ai vari servizi: bat-
tisteri, conventi, alberghi muniti di bagni per p el-
legrini, alloggi per inservienti, fossori, ministri del
cui to. E tutta una nuova vita, organizzata in assi-
stenza fraterna, fatta di pietà, che palpita e fiorisce
intorno ai luoghi consacrati dal cu lto dei martiri, e si
protrae nel te mpo, fino a che la guerra giunse a violare
anche la pace dei morti. J Goti furon o infes ti a lle
catacombe, ch e trovarono indifese fu ori della cinta Au -
reliana; abbattuti i sacrari, profanati i sepolcri , frantu -
marono fin le pi etre tombali con g li epigrammi di
Damaso, lasciando ~ papa Vigilio l'a rduo dovere di
una riparazione, opera che risultò necessaria men te
incompl e ta. Verso il secolo vm parvero a pparire 1
segni di un culto rinnovellato; ma fu per poco. Roma,
spopolata, si res tringeva nei nucle i in terni, ed i sob-
borghi, in assoluto abbandono, non più offrirono al
pellegrino sicurezza e accoglienza ospitale. Le cripte
vennero colmate, il loro cammino cadde in disuso e
solo poche basiliche rimasero aperte a lla \'enera zione
dei pellegrini. Dalle altre i resti dei martiri furono
pietosamente raccolti; e, trasferiti entro l'U rbe, so tto
gli altari vigi lati da lampade, continuarono a ricevere
il devoto omaggio dei fedeli.
TL CATALOG O

Il catalogo che pubblichiamo ha una trad izione ma-


noscritta risultante da cinque codici.
C = Chigiano A. V. 141 1 oggi nella Bibl. Vaticana,
membranaceo, di probabile origine Farfense, e conte-
nente, trascritti nella prima me tà del secolo XII, i Dz'a-
loghz' di san Gregorio Magno, con questa nota, di mano
del secolo xvn, in un fogli o cartaceo aggiunto in prin-
cipio: « Codex antiquus ms. dialogorum s. Gregorii
« Papae: videtur fuisse Patrum de Ara Coeli de Urbe
«ab anno 1260 usque ad annum 14661 quo ad Fratres
« Tuscanellae fuit translatus a P. Francisco de Carbo-
« nibus ». Nel primo fogli o di guardia, senza alcun rap-
porto col restO del volume, leggesi il catalogo cimite-
riale, di scrittura, a quanta sembra, un p o' più antica
di quella dei D1:alogh1:, e cioè della fine del secolo xr
o, al massimo, del principio del xn.
A = A shburnhamiano n. 1554 della Laurenziana
di Fi renze, membranaceo, scritto da una sola mano, ad
eccezione di alcuni spaz i, che, lasciati in bianco, vennero
rie mpiti da mano posteriore. Contiene una collezione
canonica divisa in due parti, intramezza te da ma terie
differenti, tra cui un catalogo dei papi fino a Ca llisto II ,
e la nostra lista dei cimiteri (c. r8 r). L'e tà del ms.
viene de termina ta dal catalogo papale, che si chiude
con Callisto (1r19-24), senza la durata del pontificato,
aggiunta in un secondo tempo. Altro indizio sicuro
sull'e tà del ms., si può riconoscere nella rota disegna ta
in rosso a e 4 r , coi nomi degli a pos toli Pie tro e Paolo
e quello di papa· Callisto.
L == cod. della Bi bl. Capitolare di Lucca n. 500,
membranaceo, dove, a seguito di notizie di storia ebraica,
DEI CIMITERI DI ROMA 55

greca e romana, troviamo: De portù R omanae urbis,


Stati"ones quas beatus Gregori'us prz'mus statuit, Cymi·-
teria (c. 1 3), R eliquz'ae quae requiescunt i'n basi'lica
quae dictur Sanct~ Sanctorum, e parecchi altri scritti,
tra i quali la cronaca dei papi di Martino Oppaviense,
termina nte con Nicolò III , e protratta fino a Giulio II
da mani diverse. L'arrestarsi della prima mano della
cronaca a Nicolò III , permette di fissare l'età del
codice tra gli anni 1277-80.
V = cod. Vat. Lat. 3851, membranaceo (sec. xv),
nel quale, in mezzo a materia varia, è contenuto anche
il catalogo delle regioni di Roma, sotto il titolo:
Regi'ones Urbù Romae natz'onum omnium domz'nae cum
breviariz's suù. In questo, dopo l'elenco delle vie, cioè
dopo la prima appendice, s'inserisce il catalogo dei
cimiteri (c. 42 r), e il numero totale («Cimiteria XVI »)
è ripetu to alla fine del « breviarium »o seconda appen-
dice; viene poi aggiunto il novero delle torri, dei merli,
delle porte di Roma, compresa la città Leonina, quale
a un dipresso si ritrova all'in izio di certe redazioni dei
Mirabilia. Il DE Rossi (Roma sott. I , 130), osservando
che nella raccolta è compreso un catalogo di papi da
san Pietro ad Urbano II , pensò che !' in tiero codice
potesse essere stato trascritto sopra un esemplare del-
l'età di quel pontefice (1088-99); ma fu giustamente
obiettato che se ciò può valere per il catalogo, lo stesso
giudizio non può es tendersi a tutti gli altri tes ti, di
materia diversa e indipendenti, tra i quali la R elatt'o
tripartita dcl patriarca di Gerusalemme a Innocenzo III
dell'anno I 199 (cf. P. GurnI, L 'antico documento cimi'te-
riale cristiano noto sotto il nome di' C a t a I o g o de i
IL CATALOGO

e imi t eri· di· Rom a in Rend. Pontif. Accad. Rom.


Archeol. I , 1923, pp. 186-8).
E =cod. della Bibl. dell'Escorial S. III. 27 1 cartaceo,
contenente il trattato di Frontino sugli acquedotti e il
testo delle regioni, col titolo R omae [Romanae?] Urbù
regionum brevis descripti·o, e con le stesse aggiunte
(c. 40) del cod. Vaticano, salvo l'accenno alla città
Leonina, eviden temente omesso. A c. 32 v si legge
« Romae anno nat. D omini .DCCCCLquinto. per me Ioan-
« nem Vynck, cler icum Colonien. diocesis, transcriptum
« feli citen >. Sebbene i cataloghi cimiterial i dei due codici
presentino qualche diversità r: ella grafia e nell'ordine,
pure è da ritenere che entrambi derivino, più o meno
dire ttamente, da un medesimo archetipo.
L e questioni che a l nostro testo si riferiscono ver-
tono specialmente sulla sua natura ed e tà; e una plausi-
bile soluzione può solo essere suggerita da un esame
delle sue fonti e della sua tradizione manoscritta.
Ritenuto una antica aggiunta all'autentica D escri·-
zione delle regiom·, il catalogo p rendeva per il DE Ross i
(Roma sott. I , p. 130 e L'z'ndfre antù hùsimo dei· cz'mz'teri·
romani· ùi un esemplare del secolo Xl in Bui/. di arch.
crùt. 1878, pp. 44-5) e per lo STEVENSON (Di· un nuovo
z'nsigne esemplare dell' antz'chùsùno z'ndfre dei· cz'mz'teri
crùti"ani di' Roma in Nuovo Bull. !di· arch. crz'st. III, 1897,
/
pp. 273-5) tutto il valore di quel vetusto documento,
donde la tendenza a riportarlo al secolo v1 (de Rossi),
e al v, forse agli ultimi decenni del rv (Stevenson).
Anche il PROFUMO (La memoria di· san Pùtro nella
regi'one Salario-Nomentana, p. r 2 nota) lo assegna al
v secolo, basandos i sullo sta to del culto sopratterraneo,
DEI C IMIT E RI DI ROMA 57

quale risulta dal testo. Lo JosI invece (// Coemete-


ri'um Jordanorum, p. 58) e lo STYGER (D ù rom. Katak.
p. 63) tendono ad abbassarne l'antichità fino al se-
colo vu.
Che il nostro documento facesse parte del corpo
dell'antico Catalogo regionario fu già escluso dal GUIDI
(L 'antùo 1:ndùe dei' Cimi"teri cristiani· di R oma in Studi
Romam:, III, 1922, pp. 76- 8) in base alla tradizione
manoscritta: si trova infatti inserito nel Cata logo solo
in due codici del secolo xv, mentre in a ltri tre, dei
secoli xm, XII e xI, si presenta o isola to od unito a d
a l tri tes ti che nulla ha nn o di comune col Catalogo su
<le t to; inoltre, come noi già sappia mo, i p iù autorevoli
codici del Regiona rio ignora no q uesto ind ice cimiteria le.
Conclusione: esso vi fu incluso a ssai ta rd i e non ne
cos tituì ma i, in tempi a ntichi , una pa rte integra nte.
Pa rtendo da ques ta consta tazione, ana lizzia mo il
tes to nei suoi ca ratteri intrinseci, e, per non dilungarci
t roppo, ria ssumiamo i risulta ti de l nos tro esa me.
i o. L' indice deve ri salire indubbia mente a d una
\'e tus tà rispe tta bile, perchè ci presenta i no mi primi-
ti,·i dei c imiteri , alcuni dei quali pres to sco mparvero.
Anche le chiese ivi ricorda te sono antichiss ime.
2 0 . I nomi dei cimiteri si trovano tutti nell a D epo-
sz"tio martyrum o ne l Martz'rologz'o Geronùniano meno
tre: il cimitero di D omitit!a, che però so tto q ues to
a ppella ti vo ricorre nella Passio dei san ti Nereo ed
Achilleo (sec. v1) ; il cimitero d i B asileo, un martire
ri cordato nella Passio d i santo Stefano papa e nel
Mari. Geronimi·ano (25 decembre), la prima volta senza
indizio della deposizione, la seconda come sepolto sul-

Cod. Topo gr., 11.


IL CATALOGO

l'Ardeatina; il cimitero ad lnsalatos, che con questo


appellativo, o con le sue varianti grafiche, altrove non
compare.
3° La chiesa ad Catacumbas fu da principio detta
degli Apostoli, ma in uno degli itinerari del v11 secolo
porta già la denominazione di S. Sebastiano, sebbene
il primo appellativo continuasse a sopra\·vivere, tanto
vero che su llo scorcio del secolo vm lo ritroviamo nella
biografia di Adriano I (Li"b. Poni. I, p. 508).
Per tutte queste ragioni anche noi non crediamo
di poter scendere col documento ad una età posteriore
al secolo VII.
Ma si tratta veramente di un documento mutilo ?
E: indubitato che esso presenta una tradizione mano-
scritta difettosa nel numero e, fatta eccezione per il
Laurenziano, anche nell'ordine. I cimiteri ricordati
salgono a sedici (codd. Vatica no, Escorialense) o dicias-
sette (codd. Ashburnhamiano, Chig iano, Lucchese), men-
tre, come s'è visto, erano più numerosi, e manca l'enu-
merazione delle catacombe della Flaminia, Nomentana,
Tiburtina, Trionfale o Cornelia. Questi difetti, secondo
il dc Rossi e lo Stevenson, non risalirebbero però all'ar-
chetipo, indubbiamente integro, ma alle alterazioni
introclottevi degli a manuensi. Opinione ugualmente
con tradetta dal Guidi, che si rifiuta di riconoscere nel
documento una sta tis tica di tutti i cimiteri, per vedervi
invece una specie di tavola di concordanza di appel-
lazioni diverse nel designare uno s tesso luogo, redatta
in un tempo in cui l'illanguidirsi del nome antico, e
la non ancora affermata prevalenza del nuovo, esigeva
siffatti riferimen ti, anche per evitare nei pellegrini il
DEI CIMITER I DI ROMA 59

pericolo della confusione. E l'ipotesi è certamente inge-


gnosa, anche perchè non ci obbliga a supporre muti-
lazioni; sebbene, allo stato delle cose, non possa dirsi
difinitiva.
I I testo fu pubblicato nel 1864 dal DE Rossi in Roma
sott. I, p. 131 e pp. 176, 178, r8o, 182 (cod. Vaticano)
e nuovamente nel 1878 in Bui/. di· arch. crùt. cit. p. 46
(cod. Chigiano); nel 1897 dallo STEVENSON in Nuovo
Bui/. di· arch. crùt. p. 260 (cod. Ashburnhamiano, con
una riproduzione in nota anche dei testi Vat. e Chig.);
e nel 1923 dal Gurn1 in Rendùont-z" cit. pp. 189, 193, 196,
200-3, sui tre codici indicati, più il Lucchese e l'Esco-
rialense, riprodotti anche in tavole eliotipiche.
Noi diamo il catalogo su tutti questi codici, seguendo
l'ordine regolare dell'Ashburnhamiano; degli altri il
Vaticano è affine all'Escorialense, il Chigiano al Luc-
chese.

Cf. DF. Rossi, Roma sol/. I, pp. 130-r, lo. in B11ll. arch. crisi. cit. p. 44 sgg.;
STEVENSON in N. 811/l. a1Cb. crisi. p. 2 ss sgg.; M. card. RAMPOLLA DEL TIN-
DARO, Di 1111 catalogo cimittriale romano in Atti li Congruso Interna~. di arcll.
rtist. lt1111to i11 Roma 11ell'aprilt 1900, Roma, 1902, p. 85 sgg.; STYGl!R, Il monu·
mento apostolico dr/l'Appia in Disserl. Po11/if. Accad. Rom. Arclleol. ser. 11, t. XIII,
1918, p. 25 sgg.; A. HARNA CK, Die missio11 u11d Ausbreil1111g des Chrisle11l1m11,
Lcipzig, 1924, Il, p. 799 sgg.; KtRSCH, Die Grabstattm der romiscl1w Murly1er,
p. r 16 sgg.; 1\. B. SCHUCllERT, Dir romisclie Kal111ro111beu-Maltrei im Wa11del der
J\1111stkritik in Rom. Q11altulscl". XXXIX, 1931, p. 7 sgg.; L. l-IERRMANN, D11
GolgMb11 011 P11lali11, Bruxelles; 1934; C. MERCURELLI, Il sarcofago di 1111 ce11t11·
rio11e prrlo1ia110 crist1a110 in Riv. are/i. crisi. XVI, pp. 93-4.
60 IL CATALOGO

Cymiterium Priscillae ad sanctum Silvestrum via Salaria<•>.


Cymiterium Iordanorum ad sanctum Alexandrum via Salaria <2 >.
Cymirerium ad Septem Palumbas ad caput sancti Iohannis in
clivum Cucumeris (Jl.
5 Cymiterium Trasonis ad sanctum Sarurninum via Salaria <4>.

C Ord(na: I. 2. 7, 8. 9· /O. 6. / I . J• .16. 1 7. 5· /2. I J. 15. 4. /./.,


V: 1. 2 . 7. 10. 8 9. 6. 11. J. 16. 17. 5. 12. t .'/· 15. 4.
L: 1. 2. 7. 9· 8. 10. 6. 11 . .J· 16. 17. 5· 12. 13. 15 • .s. 14.
E: /. 2. 7. 8. 9· 10. 6. Il. J· 16. 17. 5 · 12. 1.J. 15 4.
1. Clmlteria tolius Roman[c urbis] prtmdlt V Item X VI •unt cymltcrla prtm11/t L
Cimltcrlum umprt V Eymlterlum E prlMlle V in . via A 2. clmiterlum E lorda-
miorum A iordanoorum C L 3. c imltcrlum C ad fCptcm palumbas] ad aancinm
columbam V E loanols E 4 clibum C l cllvlum V 5. thruonia E

{ 1} Cf. p. 13 nota 1. Mercè gli scavi La notizia dell'esecuzione sulla via S1-
eseguiti dopo il 1889-90 si è potuto 1:1ria non pare attendibile; ma il luogo
rilevare che la basilica di S. Silvestro, della sepoltura è confermato dagli iti-
donde si accedeva per una scala, risa- nerari del vu secolo. Questo Giovanni
lente al 1v secolo, alla catacomba, era c:ra segnato anche nel Martirologio
costituita da due edifici absidati, posto Geronimiano, al 24 giugno, come il
l'uno di fronte all'altro ed eretti sulle Battista e l'Evangelista, dai quali venne
fondamenta di un'antica vili.i degli Acili forse assorbito (cf. DELEHA YU in Acta
Glabrioni. Intorno aveva oratori e mau· Ss. nov. li, 11, p. 334).
solei (cf. os Rosst, La b.isilica di S. Sil- ( 4) Cf. p. 28 nota 1. La ba sili ca
vestro sul cimitero t!i Priscilla io Bull. di S. Saturnino, distrutta da un incendio,
arch. crisi. 1890, p. 97 sgg. ; MARUèCHI, venne riedificata da Felice IV all a fine
La basr1ica papaù del cimitero di Pri- del primo trentennio dcl secolo v1 (Lib.
scilla in N. Bull. arch. crisi. XIV, 1908, Po11tif. I, p. 279); più tard i, andata di
p. 5 sgg. e Le calac. rom . p. 508 sgg.). nuovo in rovina, fu ricostruirn e deco -
(2) Cf. p. 20 nota 2. Secondo il rata con pitture da Gregorio IV (ibid.
sistema adottato in questo catalogo, II, p. 74). Il ToRRIGlO (i n 811l/. Com.
deve anche qui alludersi ad un edificio XIX, 1891, p. 147 nota) affcrm:i di
sorgente sul cimitero, dcl quale non averne ved1;1ti nel marzo dcl 1629 gl i
ci è però rimasta altr.i notizia (cf. Jos1, avanzi, cioè la tribun.i semici rcolare,
li « Coemel. jorda11ort1m », p. 57 sgg.). le mura e la porta, e che era lu nga
(3) Il cliv11s C11rnmuis si sa rebbe 16 dei suoi passi e brga poco meno,
trovato tra le moderne vie Paisiello, senza però il tetto. I vestigi e parte
Porpora e $pontini. Il prete Giovannj, delle antiche parietine erano state ~ià
qui ricord·\10 1 sarebbe stato fa1to deca· scgn:ilatc dal Bos10 (Roma soli. p. 488),
pitarc dall'imperatore Giuliano d3vanti circa ad 800 p:issi dalla porta Collina,
al simu l.1cro del Sole nel clivo suddetto. sopra la strada pubblica, andando verso
Lo afferma la Passio sancii Pi111e11iì (in il ponte Salario; il luogo riteneva sem-
DEl.EHAYE, t111de s11r le Ugm. Rom. pre l'antico nome di Saturnino, seb-
p. 262), la quale attesta pure che fu bene dal volgo si dicesse, corrottamente,
sepolto nello stesso luogo fra altri mar- Santa Citronioa. Cf. STYGER, Dii r 6m.
t iri ( « iuxta concilium martyrum " ). Katalt. p. 260.
DEI CIMITERI DI ROMA 6r

Cymiterium Basillae ad sanctum Hermeo via Salaria vetere <•>.


Cymiterium inter Duos Lauros ad sanctum Marcellioum et Pe-
trum via Lavicana <».

r. bassille V her m
A C hermcm L veterl L vetcre om V E 2. int cr] ad V E
duas LE lauros corr. su laurws V pctrum et marcelllnum V E 2-3. et pctrum om. CL

( l ) Cf. p. 2s nota l La basilica ltro dei Ss. Pietro e Marcelli110 in Rii•.


di S. Ermete, che pare risalga alla se- arc/1. crisi. VII, 1930, pp. 4 5-50; Un
conda metà del secolo 1v, sta nel cen- gruppo di cripte dipinte inedite del cimi·
tro del cimitero, al livello del secondo tiro dei Ss. Pietro e Marce/lfoo ibid.
piano. Consiste in un'ampia aula, di- pp. 203-5 e 234; U11 cubicolo co11 pittw e
vis:t in tre campate mediante archi profane fotditrnella calacamba dei Ss. Pie-
trasversali, e terminante in un'abside tro e Marcelli110 ibid. X. p. 284). Piet ro
con una n icchia rettangolare. È quasi e Marcellino, m art iri, secondo la Passio,
certo che Damaso portò anche in que- della persecuzione di Diocleziarw, ven -
st:l basilica le sue cure, perchè le let- nero seppelliti sulla via Labicana, al
tere di un blocco di m:irmo, forse a ppa r- terzo miglio (Acta Ss. iun. I, p. 169);
tenuto all'altare del martire, ri velano al quarto dice il Martirologio Gern-
la maniera fìlocaliana. La pìù antica 11imia110 (2 · g iugno, cod. di Berna).
rinnovazione Jella basilica pare debba Gli scavi ci han no restituito l'originale
attribuirsi a papa Pelagio II (Lib. Po11tif. sepoltu ra dei due martiri. Pare che
I, p. 309); un altro restauro fu eseguito da principio siano sta ti t umulati in uaa
da Adriano I (ibid. I, p. 509; cf. Jos1, comune galleri a, e che in un successivo
Scoptrta d' u11 altare e di pit111re 11el/a periodo la tomba sia stata isolata,
basilica di S. Ermete in Riv. arcb. crisi. cosicchè oggi essa si trova nel centro
XVII. 1940, p. 195 sgg.). Se ne in- di una la rg:i came ra del sottosuolo.
contra ancora menzione nel secolo x11. La iden ti ficazione è corroborata Jai
Il sepolcro di sant'Ermete non è stato graffiti incisi sulle pareti. Ivi papa
rinvenuto ; ma è probabile si trovasse DAMASO pose per Marcellino e Piet ro
sotto l'altare. Per la descri7.ione della un elogio, che ci è stato conservato
basilica e per i suoi r~pporti col cim itero da ll"autorc della Passio dei due santi
di Bassilla cf. STYGER, Die riim. Katak. (Epigr. n. 29), e di cui si è rinvenuto
pp. 245 -8 e Rom. Miirtyr. I, pp. 23 1-33; pure un frammento, in due pezzi (S!lldi
per l'es:1me strutturale R. l<R .\ UT- Roma11i, I. pp. 6 5- 6 e A. MuNoz, li
HEIMER, Corpus basilicar11m christia- restauro della rh iesa r del c/1ioslro dei
11arum Ro111ae, Citt:\ del Vaticano, I. Ss. Quattro Corcmali, Roma, 19 14,
19n, p. 195 sgg. p. 130; cf SCHAEFER, Di" Bedeiitrmg &c.
( 2) Il cimitero aveva denominazioni pp. 309-12). Il testo ci riport a ad una
diverse ( « ad Duas Lauros » e « inte r l e~~enda che Damaso ascoltò da bam-
« Duas La uros », cf. TERTULLIANO, bino. Nel vi secolo vi furo no eseguiti
Apologetict1111, XXXV, 9; «in «Comi- la,·ori sotto il papa Vigilio, che sembra
« tatu », cf. p. 27 nota 3). In esso ponesse li un'epigrafe simile a quelle
l'epitafio datato più antico ci riporta di lui fatte collocare in alt ri cimiteri,
all'a nno 307; ma le decorazion i pitto- e in cui si ricordava no le devasta-
riche possono farci risalire agli ul timi zioni dei Goti ( lHM, Dama si epigr. n. 89).
decenni del secolo 111 (cf. K IRSCH, Costantino, secondo il Liber Pontificalis
Pitt11 re iuedite di 1111 arcosolio del rimi- ( I, p. 182), avrebbe fond ato una basi-
62 IL CATALOGO

Cymiterium Praetextati ad sanctum hnuarium via Appia <•>.


Cymiterium Catacumbas ad sanctum Sebastianum via Appia <2'.

1. cimìterlum E 2. in cotacumbis A catecumbis V catecumbas E 2-1 di pa·


Kina 63. cym!terium calìxll ad sanctum sebastlanum ad cathacumbas via appia l, dove,
per errore, sono fusi insieme i due cimiteri.

lica cimiteriale iu onore di Pietro e il ricordo dei sepolti. Queste iscrizioni


Marcellino, ma di essa non rimangono ci permettono di affermare che la ba-
tracce. La basilica fu re9taurata da silica esisteva già nell'anno 356 o
Onorio I (lib. Pontif. I; p. 324) e 357, e che vi si continuò a seppellire
Adriano I, il quale rifece anche la scala fino ali' età carolingia. Sotto il suo
per la discesa alle cripte, che in quel pavimento, a destra della triclia, era
tempo era del tutto scomparsa (ibid. il sepolcro di san Sebastiano, destinato
I, p. 500). Cf. pure MARUCCHt, La cripta a dare più tardi il nome alla basilica,
storica dei ss. Pietro e Marcellino re- che, dopo l'abbandono del cimitero di
centeme11/e scoperta sulla via Labica11a in Callisto, divennt! il principale santuario
N. Bull.arch. crisi.IV, 1898, p. 139 sgg. dell'Appia. Due preti del titolo di Bi-
e p. 189 sgg.; STVGER, Rom. Miirtyr. sante sul Celio, Proclino e Urso, fecero
I, p. 205 sgg.; A. ScHUCHERT, Vie Gruft- ornare il sepolcro del martire sotto
a11lage der Martyrer Mar-zelli1111s 1md il pontificato d'Innocenzo I (401-1 7,
Pelrus ~u Rom 11nd ~u Seligenstadl am DIEHL, lmcr. lai. christ. vet. n. I 776),
Main, Mainz a. Rhein, (1938); CEC· forse devastato dai Goti (410). La
CHELLI-PERSICO, Ss. MarctUino e Pietro. chiesa fu restaurata da Adriano I (Lib.
La chiesa e la catacomba. Po11tif. I, p. 508), da Nicolò I, che vi
(1) Cf. p. 2 1 nota 2. Di una costruì anche un monastero (ibid. II,
chiesa cimiteriale dedicata a san Gen- p. 161), e da altri in seguito, fino a
naro non sappiamo nulla, sebbene la che assunse l'attuale forma per opera
notizia (Lib. Poritif. I, p. 420) del la ri- del cardinale Scipione Borghese. Cf.
costruzione del tetto nei "cymiteria" GROSSI GoNDJ, La data della costrn-
del gruppo dei martiri associati :i que- '{io1ie della cc basilica Apostolormn » sul-
sto santo legittimi la presunzione che 1' Appia in Civiltà Catt. LXIX, 191 8,
nella catacomba di Pretestato si ele- Ili, p. 230 sgg.; STYGER, Il mo11ume11to
vassero una o più chiese sopra tern1. apostolico della via Appia in Dissert.
(2) Cf. p. 17 nota 3. Il terreno Po11tif. Accad. Rom. Arc/Jeol. ser. 11,
sul quale s' innalza Li chiesa di S. Seba- t. XIII, p. 3 sgg.; LANCtANI, La
stiano divenne proprietà ecclesiastica cc memoria Apostolor11m » e gli scm1i di
circa la metà del 111 secolo ; prima era S. Sebastia110 ibid. t. XIV, p. 57 sgg.;
occupato da colombari o monumenti MARUCCHI, La memoria sepolcrale degli
funt!r:iri pagani. A questi venne sosti- Apostoli s11ll!1 via Appia ibid. p. 249 sgg.;
tuito un santuario dedicato agli Apo- DucHESNE, La «memoria Apostclorum »
stoli (memoria Apostolorwn), e Il presso de la via Appia, p. r sgg.; CHÉRAMY,
era la triclia, di cui si è parlato a p. 19 Sai11t- Si/lastie11 bors /es Murs; G. MAN-
nota i. Al principio del v1 secolo la CINI, San Sebaslia110 fuori le mura,
ll'iclia fu abbattuta, e al di sopra di Roma, [1928]; FORNARJ, S. Sebaslia110
essa fu costruita in onore degli Apo- «extra moe11ia »; lo. Il rilievo del com-
stoli una basilica cimiteriale, col pa vi- plesso moriw11e11tale di S1111 Sebastiano
mento in last re marmoree portanti scritto sulla t•ia Appia in Atti del l 11 Con-
DE I CIMITERI DI ROM.\ 63

Cymiterium Calixti :id sanctum Xixtum via Appia <•>.


Cymiterium Domitillac, Nerei et Achillei ad sanctam Petro-
nillam via Ardeatina (».

1. call~tl VE sanctl calix1i A sixtum CE sis1um V ~. domic1ll e /,E domiclle V


archilcl L V E 1-3.prctronill~m corr., p.ire, s11 Pe1rondlam L 3. ardentina L V

grrsso illlerna{. di Archeologia crrstia1111, Pare che sulla cripta sotterranea rac·
Roma, 1934, p. 315 sgg.; Josr, Riltn•i chiudente i martiri ~ereo, Achilleo
archeologici sugli scavi di S. Stbast1ano e Petronilla, sia stata costruita una
ibiJ. p. 32; sgg.; A. PRANDr, La 111111101 ia grande mtmoria, prima di Costantino
Apostolormn irz Catacumbas. Libro I. cresciuta in una basilica sotterranea
l/lustra\iolle del rilievo e studio atebi· cd abbelli ta di una iscrizione metrica
tellot1ico del complesso mo1w111t11tale, Città dam asia na in onore di Nereo e Achilleo
del Vaticano, 1936; [C. CELI), La me- (Epigr. n. 8). È questa la prima testi·
moria npostolica sull'Appia in Civiltà monianza storica che noi possediamo
Cali. LXXXVII, 1936, Il, p. 483 sgg., sui detti martiri, e l'elogio di Damaso
lii, p. 387 sgg. non concorda con la Passio, che è una re-
( 1) Cf. p. 12 nota 1. La basilica dazione della prima met:\'del v secolo o
di S. Sisto si vuol riconoscere nella del principio del v1. 0Jta la povertà del·
ulla tricbara posta accanto all'ingresso l'espressione poetica damasiana, non è
dcl cimitero di Callisto, e la CO· probabile vedere nell'elogio un accenno
st ruzio ne si fa da taluni risalire al a Nerone, per far risali re i due marti ri
p;ipa FabiJno (DE Rossi, R11ma so/I. li, al 1 secolo, e ditlicilmente essi appar-
pp. 6-9, III, 1877, pp. 468- 7 r ; cf. MA· tengono alle persecuzioni anche del u.
RUCCll r, La questio11e del sepolcro drl Due frammenti dell',iscrizione si ri o·
pnpa Zrffì rÌlto e del martire Tarsicio ven nero nel sepolcro dei due marti ri,
in N. Bull. are/i. crisi. XVI, 1910, scoperto nel 1 873, ma p.ire si tratti
p. 205 sgg. e Le catac. rom. p. 184), di una tarda copia (cf. SCHAEPER, Die
da altri al tempo della pace (W11 PliRT, Btde11t11ng &c. pp. 3 14-8). Sopra que·
La cr ipt11 dei papi, p. 93 sgg.). sta primitiva basilica ne fu eretta, verso
( 2 ) li cimitero di Domitilla, che IJ fine del I\' secolo, una più gr;iode
prese il nome da Flavia nomitilla seminterra12, a tre navate, durante il
moglie di Flavio Clemente e figlia di pontificato di Sirkio (390-5). in onore
una sorellJ degli imperatori Tito e Do- di sao ta Petronilla tcl. MAR UCCHI, Lt
miziano, giJce all'ovesl dcli' Ardeatina wtac. rom. PP· I 5 s-6). Nel giro dell':lb-
sulla vi.1 delle Selle Chiese, e crebbe: side si trova un trisomo mur.ito, dove
intorno :id una pree~istente necropoli si suppone fossero primitivamc ntc se-
p.1gana del 1 secolo. Secondo la polti Nereo, Achilleo e Petronilla, e
Ptlssio lcggend:i ria di Nereo e Achilleo, dinrnzi, in una colonna del ciborio,
questi sarebbero stati seppelliti in un si ha la raffigurazione del martirio
terreno di Domitilla sulla via Arde.1· di Achilleo, col nome del m•trtire.
tina, a un miglio e mezzo da Roma, Cf. STYGER, L'origiiu del etmitero di
presso la tom bJ di Petronilla (Acta Ss. 'Domitilla S11lf A•dtalina in Re11d. Po11tif.
mai1 lii, p. 11; cf. MARUCClll, .Wo1m- Acca.I. Rom. Arc/uol. V, p. 89 sgg.;
me11ti dtl cimiltro di Domitilla sulla t'Ìll Die rom. Jiatak. p. 6 3 s~g. e Rom.
.-lrdeati11a in Roma so/I. ci ist. Nuova Miirt)'r. I, p. 163 sgg.;A. M.ScHNEIDliR,
se rie, Roma, I, 1909-1..1, p. 15 7 sgg.). Dr1 Ei11ga11gzum Hypogae1rn1 Fla-
IL CATALOGO

Cymiterium Balbinae ad sanctum Marcum et Marcellianum


via Ardeatina <•>.
Cymiterium Basilei ad sanctum Marcum via Ardeatina <».
1. sancros CL marcelianum E 2. ardenrina l V 3. ardent ina /.

v i orn m in Rom. Mili. XLIII, 1928, Paris, 1908, p. 576), si trova a nord
p. 9 sgg.; R. KRAUTHEIMER-W. FRANKL, di quello di Callisto. Il W1LPERT (Ei11
Ruent discovel'ies in Cl1urchts ili Rome wichliger F1md 1:011 der K r_1·pta du Hti-
in America11 journal of Archaeol. XLIII, lige11 Marcus m1d Ma 1·cellia11us in Rom.
1939, PP· 397-8; OE ANGELIS o'OssAT, Q11artalschr. XXXVIII, p. 1 sgg.) ri-
op. cit, p. 110 sgg. conosce la primitiva camera sepol-
(1) In questo e nell'articolo se- crale dd due martiri in una rt:gionc
guente il DE Rossi (Roma sol/. I, p. 132) dell:i catacomba di Basileo sotto il giar·
riconosce l'u nica indicazione inesatta dino che è presso il chiostro di S. Cal-
del documento, perchè il cimitero di listo, come prove rebbe il ritrovamento
Balbina fu sotto la basilica di Marco, io quel luogo di un mattone graffito con
diversa da quella di Marco e Marce!· i nomi di en trambi i snnti; lo STYGER
liano, e propone di restituire il testo (Die ròm. Katak. p. 295) non crede di
cosi: « Cymeterium Balbinae ad san· pote rsi pronunciare in proposito. lnac·
« ctum Marcum » e (< Cymiterium Ba- cctt.1bile sembra l'ipotesi dd Marucchi,
• silei ad sanctum Marcum et Marce!- che vuol ravvisare nello stesso lu0go
« liaoum l>. Meno attendibile ci sembra la cripta dei martiri Greci (cf. KtRSCH,
l'opinione del Ot.:CHESNE (in Acta Ss. Die Grabstéittm &c. p. 128; W1tPllRT,
nov. Il, 11, p. 324 nota 9), il quale, La scoperta delle basiliche cimiteriali dei
basandosi sulle parole dd Martirologio Sa11ti i'Ylarco e Mal'cellia110 e Damaso in
Gtro11im1a110 « Romae cimiterio Bai- N. Bull. arch. crisi. IX, 1903, p. 4 3 sgg.;
« bioae via Ardeatina Marci et Mar- MARUCCHI, Discussioue critica sul luogo
« celliaoi » ( 18 giugno, cod. di Berna), recentemente aJtrib11ito ai sepolcri del papa
pensa che tanto il santuario di Marco Damaso e dei martiri Marco e .\1arcel-
e Marcelliano quanto la basilica di lia110 prmo la via A rdtali11a in N. B11ll.
Marco si trovasse ro nel cimitero di <Jrcb. crisi. Xl, 1905, p. 212 sgg.; Io.
Balbina; perchè ciò contrasterebbe col Brevi osseri•11zio11i archeologiche sulla
si3tem a seguito in qucst' indice, dove 1mova pianta della cripta della delle Co-
di ogni cimitero si indica sempre un /o1111e in Riv. arcb. crisi. Vll, p. 16 sgg.).
solo santuario, il principale. La Passio La chiesa dei Ss. Marco e Marcelliano
di san Sebastiano pone la sepoltura di è ricordata negli itinerari del v11 secolo
Marco e Marcelliano sulla via Appia, e nel Liber Po11tijicalis (I, p. 385 ).
al secondo miglio, nel luogo chiamato Era un ,edificio sopra terra, e i due
ad A1-enas (Acta Ss. ian. Il, p. 642). martiri g iacevano sotto un grandioso
La divergenza che si riscontra nei testi alta re.
quanto alla st rada (Appia o Ard1:atina) (2) La basilica costruita da pap:i Mar·
è più apparente che reale. estendendosi co, e dove egli riposava (Lib. Pontif.
il cimitero tra I.! due strade. Ad ogni I, p. 202; cf. Martirologio Geronimiano,
111odo il cimitero di Basileo, un mar- 6 ottobre), è indicata dal nome di
tire sul quale si hanno scarse e con- Ba !bina in una iscrizione della metà
tradittorie notizie (cf. QuENTIN, Les circa del v secolo (WI LPERT, Beilrtige
marlyrologes historiq11es du 111oye11- dge, ~11r chrisllichen Archtiologie in Rom.
DEl C IMIT E RI ÙI ROMA

Cymiterium Commodillae ad sanctum Fel icem et Audactum


via Ostiensi <•>.
Cymiterium Aproniani ad sanctam Eugeni:11n via Latina <».

1 comodille L E commodlle V commOdillç corr. su commo1ill~ A !anc1os Il Cl


fellces C audaetos C 2. hOilleosl A l os1fense C 3. Om. V E amponlanl l

Quartalschr. XV, 1901 , p. 41 nota 3). che appaiono come chierici, con ton-
Più tardi per la basilica invalse la su ra, tunica e pallio (cf. STYGER, Rom.
denominazione di Ma.reo, e soltanto .\1iirl)''· I, p. 266). l o onore di questi
questa conoscono gl'itinerari. Fu re· martiri, papa Damaso pose un' iscri·
staurata da Gregorio lii (Lib. Pontif zione (Epig r. n. 7). Ji cui si è rinvenuto
I, p. 420) e da Benedetto lII (ibid. 1111 frammento, oggi nel museo Late·
II, p. 147). Se ne vedevano ancora r:10ense (A.Sn.v ACNI, foscriptiones cbri·
gli avan zi nel 1640, quando di Il furono stia11ae urbis Romae septimo saec11lo anli·
tratti « molti pili antichi et altre sepol· q11iores, n. 6or6), e dalla quale risulta
«ture .. (WILPERT, op. cit. p. 42). che un presbitero Vero abbelli la pie.
(1) La personalità di Commodilla ci cola basilica, adornando il tumulo eJ i
sfugge del tutto; essa doveva, sicura- /i111i11a (cf. ScHABFER, Dit Btdt11/1111g &c.
mente o quasi, essere la proprietaria pp. 349-52). Un'altra iscrizione, gi unta
del terreno. Le iscrizioni più antiche a noi dimezza ta ~STYGER, op. cit. I,
del cimitero risalgono al 1v secolo. p. l 6S e Il, ta v. 9 1; S1LVAGN1, op .
.Alla tomb:i. dei due martiri (sui quali cit . n. 6Ql 7), ci fa sapere che forse
e( (DELEHAYf] , Lts sainls du cimitiére un prete felice apportò alla tomba
de Commodilk in A11alecla Bo//. XVI, nuove migliorie al tempo di papa Si·
1897, p. 17 sgg.) dava accesso origi· ricio (384-99). Più tardi Giovanni l
oariamente una scala, distrutta per (5 23·6) rinnovò il cimitero, probabil·
allargare la galleria, in cui i martiri mente la basilica che vi sorgeva sopra,
giacevano, in piccola basilica (sul luogo e Leone Ili (795- 816) ne ripa rò il tetto
della sepoltura si veda anche il Marti· ( Li/I. Po11tif. I, p. 276 e 11, p 2). Cf.
ro/ogio Geronimill'llO, 30 agosto). Pare STYGER, Die riim. Katak. p. 270 sgg.;
che al termine di questa fosse deposto B. BAGATTI, li cimitero di Co111111odilla
Felice, Adautto al principio, sotto la pit· o dei martiri Felice ed A darillo presso
t ura della Trnditio clat1iu1n. li cimitero, In v ia Ostierm, Città del Vaticano,
che sta nel colle a sinistra della via 1936; FERRUA, Le Ire Ro111e solltrrarl'e
Ostiense in vicinanza dell a basilica di in Civiltà Cali. LXXXIX, 1938, III,
S. Paolo, fu ritrovato dal BoLDETTI nel P· 406 sgg.; DE ANCELlS o'OssAT, op.
1720 (Osservazio11i rni cimiteri, Roma, cit. p. 58 sgg.
1720, pp. 342-3). il quale penetrò nella (2 ) Anche il Martirologio Ge1011i-
cripta dei due martiri; ma dopo pochi mia110, al 25 decembre, attest:a che
giorni la volta della cripta franò. Nel s:rnt'Eugenia era deposta «via Latina in
1903 si riprese l' esplorazione e la basili- « cimiterio Aproniani 11 (A cta Ss. oov.
chetta sotterranea fu di nuovo rimessa Il, 11 , p. 9 n. 34). Il nome di Aproniano
in luce. Si presenta di forma irregolare, ricorre come commeatariensc negli
con un arcosolio nel foodo e due ab- Acta Marcelli (Acta Ss. ian. II, p. 370);
sidi laterali. Le pareti sono affrescate ma non si rinviene prima di Beda al·
con pitture, nelle quali si vedono rap· cuna traccia di culto prestato ad un
presentati anche Felice eJ Adauuo, SJnt' Aproniano (cf. DELEH AYE, t111de

Cod. TopoKr., Il. 5


66 Il CATALOGO

Cymiterium Calepodii ad sanctum Calixtum via Aurelia<•>.


Cymiterium ad Insalatos ad sanctum Felicem via Portuensi <».
Cymiterium Pontiani ad Ursum Pileatum Abdon et Sennen
via Portuensi <i>.

1. calistum E 2. liiphalalos A insalsatos L portuense C 3. pilleatum C senen C


seiie L $ennem V 4. portuense C

sur le Ug. Rom. p. 29), nè la Passio di cola casa campestre ddla vigna Arrnc:I·
sant' Eugeni:i indic:i Aprooiano come lini (cf. STEVENSON in Bull. are/!. crisi.
proprietario dell'area cimiteriale. Ess:i 1881. p. ws; MARUCCHI, Le catac. rom.
dice che la santa fu sepolta « non loogc p. 75; STYGER, Rom. Mtfrt_n-. I, p. 273).
u ab Urbe, via Latirrn, in praedio eius (2) li cimitero stava suUa destra
«proprio» (MIGNE, P. L. XXI, col 1122; della via Portuense, un po' più distante
cf. DELEHA YE, op. cit. p. 17 t sgg.). Pare di quello di Ponziano; ma non è stato
che il cimitero di Aproniano debba ritrovato. Il nome, pervenutoci sotto
ravvisarsi a due miglia da Roma sulla le tre forme i11salatos, i11salsatos, i11pha-
via Latina. Ancora nel 1894 un in- latos, rimane inesplicabile. La conget-
gresso alla catacomb.1 era aperto nella tura del TOMASSE·rr1 ( N. 81111. arc/J. c1·isl.
vigna S.mt::imbrogio, ora della Ponti· V, 1899, pp. 78-<J), il quale vorrebbe
licia Commissione Archcologic:i; ma risalire a una forma primitiva ad i11J11·
in quel!' anno venne chiuso, firio a che latos,che richiamerebbe qualche rnppre-
nel marzo Jel 1937 um fr.urn sulla scntazione dci martiri Abdon e Sennen
sinistra della via latina, ali' :mg0lo di con mitre frigie, non persuade comple-
vi;1 Correnti, rivelava di nuovo l' e~i­ tamente. Quanto :!Ila basilica di S. Fe-
~tenza Ji quella regione c.1tacombale. lice, si ritiene che sia quella costruita
La bJsilica sul sepokro di sant' Eu- al terzo miglio della via Portuense da
genia si può rite11ere fosse già sorta nel Giulio I (cf. DucuEsNE, Lib. Po11tif. I,
\'I secolo; sotto il pontificato di Gio- p. 206 nota 8); e il Felice da cui essa
vanni VII (;05-7) era da lungo tempo s'intitolava non era il paoa Felice Il,
« distecta atque di ruta» ( Lib. Po11tif. I, ma un qualche martire celebre, che
p. 385). Verso la fine dcl secolo v111 diede il nome, come già vedemmo
fu restaurata da Adriano I, che vi fondò (voi. I, p. 31 5), anche all~ porta Por-
:rnche un monastero per donne (ibid. tuensc e a,1 un tratto della via ( cf.
1, pp. 509 e 5 1o). li luogo preciso KtRSCH, Le memorie dei mar/ili sulle
della sua situazione non è St•ttO ancora •11ie Aurrlia e Corntlia, p. 76 sgg. ). li
ritrovato. Sul cimitero e sulla basilic::i cimitero di Felice (la basilica?) fu rin·
cf. FERRUA, Una 111101;11 c11tacomba sulla novato più tardi d:t Nicolò I (Lib.
via Latina in Gi!iltà Catt. LXXXIX, Po11tif. Il, p. 16 1).
Il, p. 151 sgg.; Jost, Cimituo cristia110 (3) Cf. p. 21 noti 3. Alla b'lsilica
mila i•i11 Latina in Rit•. arc/1. crisi. t!i AOdon e Sennen accennano gli iti-
XVI, p. 19 sgg. e p. 197 sgg ;, XVII, nerari e anche il Liber Po11tific11lis, che
P· 7 sgg. la dice restaurata da Adri:rno 1 (Lib.
( 1) Cf. p. 16 not.1 1. Lo l>asilic:i Po11/if. I, p. 509) e da "icolò I (ibid,
sull:i tomba di Callisto fu costruita dal li, p. 161; qui si usa la parola e< cymi-
p:ip:i Giulio I (337-52). Si ritiene che • terium »). D:i quest' epoc:i se nl!
gli avanzi siano incorporati nella pie- perde ogni tr:icci:i.
NOTITIA ECCLESIARUM URB IS ROMAE

Allorchè da ogni parte del mondo cattolicizzato, i


pellegrini cominciarono ad affluire in gran numero
verso Roma, per pregare dinanzi alle tombe dei mar-
tiri, si pensò di munirli di apposi ti itinerari che li
gu idassero nelle loro visite devote. Ql:1este guide sono
giunte fino a noi e, per quanto redatte in epoca tarda,
rappresentano documenti topografici della più alta
importanza.
Con il precedente indice cimiteria le noi siamo entrati
nel vero corpo delle fonti topografiche della Roma cri-
stiana. Cronologicamente, ad esso tengono dietro gli
itinerari, differenti, come denuncia il loro fine, da
quelle omonime guide di viaggi, segnanti le tappe
lungo le grandi vie consolari, che ora mettevano in
comunicazione nazioni diverse. Qui il viaggio si compie
tutto nei dintorni dell'Urbe; le guide conducono il pelle-
grino da un cimitero all'altro. E così che esse stanno
alla topografia delle catacombe come i cataloghi regio-
nari alla topografia urbana.
Donde ci pervennero questi documenti ? La loro
dettagliata precisione ci vieta di credere che essi nasces-
sero nelle nazioni più presto cris tianizza te, come opera
dei primi visitatori di Roma. Noi non crediamo che qu~sti
68 NOTITIA ECC LE S IAR U M

schele trici indici di catacombe e basiliche possano ascri-


versi a grandi apos toli e organizzatori di pellegrinaggi,
come Benede tto Biscop e Wilfrido, Adelmo e Bonifacio.
T ante particolari conoscenze diffici lmente potrebbero
aspettarsi da un compilatore lonta no e scrivente anche
dietro ricordi immediati. Nate in Roma per i bisogni
locali, queste guide furon o porta te a li ' estero e quivi
trascritte e tra mandate. ei pellegrinaggi tengono il
primo luogo la Francia e l' Inghilterra che, dopo l'arrivo
di Agos tino, esce dal suo isolamento per rientrare nel
mondo la tino e nella tradizi one del suo passato. D al
598 le relazioni tra R oma e l' Inghilterra segnano un
continuo intensificarsi e i pellegrinaggi di Benedetto
Biscop a voi te univano al fin e religioso anche gli in-
teressi cultu rali, in quanto si riportavano da Roma in
Ingh ilterra molti libri « omnis divinae eruditionis ». E
fino al IX secolo l'afflusso dei pellegrini , a cui s'uni rono
quelli della Spagna e della Germania, non ebbe ter-
mine. Allora si generalizza rono a nche le traslaz ioni
delle rel iquie <lei martiri oltr'Alpe.

Viene primo in ordine di tempo quell ' itinerario che


va sotto il titolo diNotùz·a eccfesz·arum urbisRomae; indi -
cazione inesatta, perchè le chiese ivi ricordate, eccezion
fatta della basilica dei Santi Giovanni e Paolo, sono
tutte fuori della città, e oltre alle chiese si annoverano
anche i sepolcri dei martiri pos ti in cimiteri sotterranei.
Alla Noti'tia è unito, in ultimo, un accenno a i sacri
luoghi di Mi la no e una descrizione della basil ica Vati -
cana; ma, a lmeno questa, che comincia con una grande
URBIS ROMAE

sigla, come testo indipendente, si rivela, per lo stile e


per il contenuto, opera d'un autore diverso e di epoca
più tarda; ad ogni modo di poco posteriore alla metà
del secolo vm, perchè vi si trova menzione di opere
eseguite da Paolo I , mentre non si fa cenno a cappelle
e altari costruiti nel secolo rx (cf. DE Rossi, lnscrz'p-
tt'ones chrùt-ianae, II , p. 224 nota).
Il testo è contenuto in un codice già di Salzburg
n. 140, ora nella Bibl. Nazionale di Vienna n. 795,
membranaceo, della fine del secolo vm (cf. Ttt. S1CKEL,
Alcut'nstudt'en in Sz'tzungsberz'chte der k. Wt'ener Akademt'e
der Wz'ssenschaften, Phil. - hist. Classe, LXXIX, 1815,
p. 468 sgg.), scritto da più mani, e che comprende,
oltre la Notz'ti'a (cc. 184 r - 187 v) e il tes to topografico
che pubblichiamo in seguito, opere e lettere di Alcuino,
opere di sant'Agostino, lettere di Angilberto, una epi-
stola di Carlo Magno ad Alcuino, un trattato di orto-
grafia latina e l'alfabeto greco, runico e gotico.
L'epoca dell 'opuscolo è stata fissata dal DE Rossi
(Roma sott. crùt. I, pp. 144- 5). Esso fu evidentemerite
scritto sotto il papa Onorio I (625-38) o poco dopo
la sua morte, ma innanzi che T eodoro I (642-9) rinno-
vasse la basilica di S . Valentino. Infatti di Onorio
(che vien nominato ben tre volte) si ricordano alcu ni
restauri , tra i quali quelli esegu iti nella chiesa suddetta;
ricordo che non avrebbe avuto più ragione dopo il rin-
novamento della basilica da parte di papa T eodoro.
(Li'b. Pontij. I, pp. 332- 3).
Inoltre la data del pontificato di Onorio sarebbe
confermata anche dal fatto che nell'opuscolo non si
accenna ai martiri Primo e Feliciano, trasferì ti dalla
70 NOTITIA ECCLESJARUM

via Nomentana alla chiesa di S. Stefano sul Celio ad


opera di papa T eodoro verso il 648; nè delle reliquie
di sant'Anastasio, portate a Roma dopo il 628, anno
della morte del santo, ma vivente ancora l'imperatore
Eraclio, quindi non più tardi del 641, e venerate nel
monastero «ad Aquas Salvias ».
Autore della Notz"t-1:a fu senza dubbio un testimone
oculare, giacchè egli si mostra informatissimo. Pa r te
dall'interno della città, dalla basilica dei Ss. Giovanni e
Paolo, la sola chiesa urbana che àllora con tenesse corpi
di martiri, e va alla via Flaminia, poi percorre la Sa-
laria Vecchia e la Nuova, la Nomentana, la Tiburtina,
la Labicana, la La tina, l'Appia, l'Ardeatin a, l'Ostiense,
la Portuense, l'Aurelia, la Cornelia, fino a che arriva
alla tomba d i san Pie tro. Indica con esa ttezza l'orien -
tamento verso il quale si dirige; non segue sistema ti-
camente le vie principali, ma passa dall'una a ll'altra a
traverso diverticoli, senza rifarsi ogni voi ta dall 'inizio
della via, e indi cando di mano in mano le memorie
cristiane incontrate su ques te vie traverse; determina
con precisi particolari le basiliche e la topografia dei
gruppi agiografici, segna la ndo a ltresì se il ma rtire
giace sopra terra o sotto, se in una chiesa o in una
cripta, se a destra o a sinis tra del visitatore; nè si
a llontana dai cimiteri prossimi a Roma. Nei margini
sono state aggiunte tre postille: la prima della stessa
mano, le altre di un interpolatore, come può rilevarsi
anche dalla diversa grafia della parola (< ecclesia », che
nelle due postille è seri tta sempre con una sola c.
Per agevolare l'intelligenza del testo il DE Rossi
ritenne opportuno spiegare l' accez ione di taluni voca-
URBJS ROMAE

boli che m esso ricorrono, e che noi crediamo utile


riferire: « cubiculum » = sepolcro, applicabile a un
luogo sotterraneo, come anche a un edificio a cielo
aperto;« antrum »,«spelunca»= sepoltura sotterranea;
<< ecclesia » = edi ficio sacro sopratterraneo; « sursum » =

sopra terra ; « deorsum » = sotto terra; «ad sanc tum


« :vlarcum », cc ad sanctum D amasum » ecc., da in ter-
pretare per la chiesa sorta sopra terra sul loro sepolcro.
La Notùi'a, essendo stata trovata nel codice di Salz-
burg tra due lettere di Alcuino, fu dal FROBEN, abate
del monastero di S. Emmeramo, stampata nelle appen-
d ici ad Alcu1:ni· Opera omnia, t. II, par. II, Ratisbonae,
1777, pp. 597-8 ( = M IGNE, Patr. Lat. CI, coli. 1359-63);
avvertendo però che dalla presenza dello seri tto nel codice
non s'i ntendeva dedurre che fosse d'Alcuino, « licet nec
«ab illius pia curiosi tate, nec a consueto ipsius stylo
<< sit alienum »; onde accadde che taluni attribui rono

senz'altro ad Alcuino l'opuscolo. Una seconda edi-


zione, critica, fu data dal DE Rossi in Roma sott. crist.
I , pp. 138-40 e 175 sgg., il quale pubblicò l'appendice
riguardante la basilica Vaticana anche in lnscriptiones
christianae urbis Ror,zae, voi. Il , pp. 224-8 1 Romae,
1888. Di qui derivano tutte le successive' ristampe.

Cf. DE Rossi, op. cit. pp. 136-8, 144-5, 117-50, 155-6; J. Zr.rnNGFR,
Dit Beridite 1iber Ro111pilgn·. a11s 1/em Fn111Jmireiclu bis ~11111 )11/ir1 800 in Ro111.
Quartalsc/J1. Xl Supplèmcntheft, 1900; G. ScH°!'IEIOl-.R, (;/i 1111/111'1'1/ rrilnio di
c11111pila~io11e degli a11tic/1ì il111nari delle ralaco111bt R11111a11t in N. llrtll. aich.
crrst. XV, l<)OQ, p. 79 sgg; B. PiiSCI, L' il111trario Ro111111111 di Si~rric<> arciv.
Ct111te1 />11n• e la lista dti papi d11 /11i pc>rta/11 in lughiltn 111 in Rit·. 111< /i. crisi.
XIII. 1936, p. 43 sg~.; \\'. J. MooRl, Tiu Sr...:011 Pil!(1i111s lo Rcmu a11tl the Sebo/a
S1no1111111, Fribourg, 1937.
NOTITIA ECCLESIARUM

[D ENTRO R oMA.]

Primum in urbe Roma beatorum martirum corpora Iohannis


et Pauli tantum quiescunt, in basilica magna et valde formosa <•>.

1. Nel marf?ine superiore notitia ccclestarum urbi• romr 2-3 di paf{. 73. le prime
cinque linee del codice (Prlonum-Valentinus) 11>no state riscrille 1opra a//rellartle abrate.
3. tamcn cod.; il de Rosti (Ro'ma sol/. c risi ., I p. 175) annoia • fortasu tantum•

( 1) Sembra che verso la fine del Pauli ibid. n. 27, p. 4 3 sgg.; KiRSCH,
111 secolo l'abitazione di un tale Bi- Die riimische11 Titelkirchen im Altert11m,
0

sante sul Celio fosse convertita in una Padcrborn, 1918, p. 29; DELEHAYE,
domus ecclesiiu, cioè in un luogo desti- fit11de surle Lég. Rom. pp. 126-8). Con
nato alle riunioni liturgiche. Più tardi, chi siano da identificare questi due mar-
nel 1v secolo, un locale del palazzo tiri, è oggetto di controversia: vi si vuol
venne adattato ad oratorio, ed ivi vedere gli apostoli Giovanni e Paolo,
furono deposte, insieme con qudle di oppure Giovanni Battista e lapostolo
altri martiri, reliquie dt'i santi Gio- Paolo, opinione quest'ultima avvalo-
vanni e Paolo, le quali poterono facil- rata dal fatto che tra il quarto e il
mente far acquistare a quell'oratorio quinto secolo molte chiese furono con-
privato una grande celebrità e faTlo, sacrate io Italia in onore del Battista e
riguardare come una tomba dei mar- di Pnolo, e le loro reliquie furono ricer-
tiri. Non molto dopo, sullo scorcio catissime in O riente e in Occidente (cf.
di quel secolo, o piit probabilmente al LA NZONI, I titoli presbiteriali di Roma
principio del v, Pammachio, un nobile antica nella storia e 11ella legge11da in
e ricco romano, a cui inviarono lettere, Riv . arch. crisi. Il, p. 209). Quando si
san Gi rolamo, sant' Agostino, san Pao- perdette il ricordo delle vere reliquie
lino da Nola, e che la leggenda ci deposte ncll' oratorio del Celio, la
presenta figlio di Bisante, innalzò sul leggenda immaginò che Giovanni e
posto, a sue spese, una grande e sun- Paolo fossero due martiri romani, uccisi
tuosa basilic:i, come attesta un' iscri- nel proprio palazzo. La basilica è in-
zione, dei tempi forse di Leone I dicat.1 col titolo di Bizante in una
( 440-61 ), conservataci dalla silloge di iscrizione del tempo di Innocenzo 1
Lorsch, e che si leggeva ;,. illtroit11 ( 40 2-17; DJEttL, !user. lat. clirist. vet.
ecclesiae (DE Rossi, !user. christ. li, n. 1776 ), di Bizante e anche di Pam-
p. t 50 n. 20 ; !HM, Damasi epigr. n. 106). machio nel concilio di papa Simmaco
Di lì a qualche tempo nacque la leg- del 499 (A rta sy111iodornm /Ja/Jitar-Uw
genda della Passio, che è oper:f della Ro11111e in M. G. H., A11ct. 1111ti1J. XU,
fine ·del v o degli inizi del v1 secolo, p. 411 n. 4 , p. 412 n. 19, p. 413
e dove la casa di Pammachio diventa nn. 32, 33), di Giovanni e Paolo nel
quella dei santi Giova nni e Paolo secolo successivo ( Lib. Pontif. I, pp. 262,
(cf. DuFOURCQ, t1111le sm· lts Gesta 287; M. CoLAGROSSI , Di u11 111011f1-
mart yr . p. 146 sgg ; FRANCHI o~' t11e11lo scoperln presso il sepolC1·o apo-
CA v ALIERI, Di 1111a probabile (onte drlla stolico dell'Appia in N. Bill!. arc/J.
leggenda dei ss. Giovmwi e P.iolo in crisi. XV, p. 58; DE Rossi, luscr.
Studi e Testi n. 9, 1902 , p. 55 sgg. e Drl christ. I, p. 5 14 n. 112 3 ; Jos1 in
testo della P a s si o ss. [ oh 111111 i s et Atti del I Il Co11gresso fotuna :{_. di
TAV. JI.

11, . 1STlT . STQtt. 'TA1.. f'~· I l ~r. E .

No-r1TIA ECCLhS!ARUM (cod. Vienn. 795) .


URBIS ROMAE 73

[VIA FLAM/N/A.]
Deinde iotrabis per U rbem ad aquilonem; donec pervenies
ad portam Flamineam, ubi sanctus Valentinus martir quiescit via
Flaminea, in basilica magna, quam Honorius reparavit <•>, et alii
5 martires in aquilone plaga sub terra<».

5. mart lr con a8'8'iunla di h nell'inlerl. cod.

Arc!uol. crisi. p. 326; GREGORIO I, tonio Canevari e del padre Andrea


Rt.gisln1m epislolarw11 in M. G. H. t. I, Caragni, non sono rimaste di antico
p. 367), sebbene in seguito il tiwlo che le colonne della navata centrale
l'ammachii torni ad apparire unito ai e parte dei rnuri esterni (cf. S. ORTO-
nomi dei santi Giovanni e Paolo LANI, Ss. Giova1111i e Paolo, Roma, s. d.).
( Lib. Ponti(. I, p. 51 o) oppure da (1) Valentino sarebbe stato, secondo
solo (ibid. II, pp. 9, 20, 32, 77; cf. alcuni, un vescovo di Terni, che sub\
KIRSCH, op. cit. pp. 26-33 , 120-4 , il supplizio in Roma, e che qui fu, con
156-8). La chiesa fu elevata senza ogni probabilità, sepolto; secondo altri
dubbio nel perimetro d'una c;1sa ro- un martire romano (cf. DELEHA YE in
mana, come provano i resti ancora Acta Ss. nov. Il, 11, p. 92 n. 1 e Et11de
esistenti. Sotto di essa si è scoperto s11r le Ug. Rom. pp. 29- 30; EDM. M.
l'antico pavimento; in certe pani ri· DELLA PASSIONE [rUSClARDI), Studio
mangano anch'oggi le decorazioni ori· critico ml martire s. Valmlino di Terni.
ginali, le quali attestano che la c;1sa Terni, 193 5). Il cimitero è sulla destra
apparteneva a un cristiano; e si è ddla via Flaminia, al primo miglio fuori
conservato pure il piccolo oratorio della porta, sotto il versante occidentale
contenente una co11fessio, con pitture dt:i monti Parioli. Fu conosciuto, fin
a carattere religioso (cf. P. GERMANO da l xvi secolo, dall'Ugonio ( Thealrw11
DA S. STANISLAO, La casa Celi111011tam1 urbis Romae, cod. Barb. 1057, XXX,
dei ss. Giqvo.1111i e Paolo scoperta ed 67), e descritto dal Bos10 ( Roma sott.
illustrala, Roma, 189-1, p. 290 sgg. ; p. 576 sgg.) ; andato in abbandono,
W1LPERT, Die 1·0111ischm Mosaickm 1md venne di nuovo scoperto nel 1877. La
A1alereier1, II, p. 632 sgg.; Io. Le pit- più antica iscrizione risalirebbe al 3 r8,
ture della « co11fessio" sotto la lmsilica dei segno di un cimitero mb divo nei pressi
Ss. Gicwa1111i e Paolo in Scritti i11 onore della tomba di san Valentino ai tempi
di B. Nogara, Città del Va ticano, 1937, della pace. Le pitture non pare possano
p. 5I 7 sgg.; V. E. GASDIA, La casa ri portnrsi al di là del v11 secolo. Nel
paJ1,a110-cristitma del Celio. Ti I 11 l u s 1889 tornarono in luce anche gli
Byz.a11t1s sive Pammacbii, Roma, avanzi della basilica di S. Valentino,
1937 ; KENNEDY, 711e Sainls &c. p. 131 eretta dal papa Giulio I (33 7-5 2;
sgg.). Alla fine del secolo xvi la chiesa, Catalogo Liberiano in DucttESNE, Lib.
quantunque orm.1i t rasformata, doveva Po11lif. I, p. 9), restaurata, a qu:mto
pur sempre serbare il fascino della sua afferma il nostro itinerario, dal papa
antichità. Dopo però le demolizioni dcl Onorio (62 5- 38), e poco dopo ri co-
cardinale Filippo Howard (1677) e i re-
stauri settecenteschi dell'architetto An· Per I• nota (2) V. r•g. scg.

Cod. ToFo;;r., 11.


74 No TI TI A E e e LE.., I.\ R u ~I

LVIA S,n.4RJ.1 Vtccnu.]


Deinde vadis ad orientem donec venias aJ ccclesiam Ioh.111nis
martiris via Salina ria (1>: ibi requiescit Oiogcnus <» marcir et in
altero cubiculo Bonifacianus (}l marcir, et Fistus martir sub terra,
sub terr.t 13lastus manir. Deinde Iobannis m.trtir, posrea Longuinus 5
martir<4>. Deinde vadis ad australem via Salinaria, donec ''cnies ad
Sanctum Erme1cm <s>: ibi primum paus.1t in b:is(ilica BaJsiliss.1 <6 >
z-3. eccle5fa lohannl martlr cod 4. In origi11r t! stnto urillo honifadu5 martir,
poi fu correi/o honlfaclanus, cambinnJ,, u i11 a t ai:;r1u111{t11do nu 11ell'inltrl., e martlr
fu raso. 7. crmctem] IA r 11tll'i11ter/. pausatt>,1~ sllissa cod. La restltu;irme del
pa1SO e del de Rom' (op. cii. 1, p. 1 +9).

struita da Teodoro (642-9 ; L1b. ptrla di a11tichità cristìam 11ell' arta


Po11tif. I, pp. 332-3). Essa erJ a dt/la b11silirn mb11rba11a di S. Valwli110
tre navi e assai vasta; dai piedi del in 811/1. Ca111. LV, 1928, p. 26t sgg.;
monte, cui si appoggiava, doveva giun- lo. Ulltrron ossuva'.{_i1>11i S11l1t a11lichità
gere con la fronte fin quasi a toccar.: la rris/1a11e uopo te al primo miglio della
via Fl:lminia. lvi sarebbero state trasfe- lia Fla111i111a ibid. LVI, t928, p. t t9sgg.;
rite le reliquie del santo, forse dallo STVGl.R, Die 10111. Katak. p. 254 sgg.
stesso papa Giulio; sebbene il Marucchi e Riim .\f111l_ir. I, p. 251 sg-g.; I<1RSC11
creda ad una trasbzione all'età di Ono- in Lex f Thtol 11. h'irche , X, 1938,
rio. li nome di san Valentino è ricordato col. 478.
in una epigrafe metrica del v secolo (2) Verosimilmente i martiri collo-
circa, nella quale si parla di lavori di c.tti nella cripta dove prima giaceva il
abbellimento eseguiti« in martyris aula• corpo Ji san Valentino (cf. MARUCCHI,
da un medico Pastore (DIEHL, lnscr. Lt ratac. rom. pp. 6o2-3.
lai. christ. t!t/. n. 2141) ; e pare an- ( 1) Il cimitero aJ Septem Pt1/111nba1
che in un -iltro frammento di epigrafe (cf. p. 60 nota 3). Sulla Salaria \'cc·
della fine del secolo 111 o del princi- chia v. Jos1, La t•ia Salaria Vt/11s &.
pio dd IV. dove si legge AD DOMNl!M in Riv. nrcl1. c111/. I, t923, p. 19 sgg.
v[ALENTINUM) e R"f'RIGERET TIBI vf A- (2) Di Diogene conosc1amo l'iscri-
LENTll'US] ( MARUCClll, Le catac. 1'0111. zione posta sul suo sepolcro dopo la
p. 605 ). Tra le rovine Jella basilica devastazione ddlc catacombe f.tt la d:ti
si rin vennero pure alcuni avanzi di Goti (Dll Ro~s1, lnscr. chrisl. Il, p. 83
iscrizioni J.1masiane, di cui il Maruc- n. 2 5, p. 100 n. 13; I1m, Dn111asi epigr.
chi tentò il supplemento, e che ritenne n. 99). Cf. anche p. 41 not:t 8.
si riferissero a san Valentino Cf. .\IA- (3) Intorno :t Bonifaciano non si
RUCCHI, L11 cripta sepolcrale di S. Va- hanno alt re notizie.
k11ti110 11el/a t•1a Fla111i11ia, RomJ, 1878; (4) « Longinus » (cf. p .p not:t 8).
lo. il nmr/tro t la b.uilrca di S. Va- t S) Sul dmit~ro di S. Ermete cf.
lt11li110, Rom:i, 1<)04; lo. Di 1111.1 sco- p. 25 nota 1.
11osci11/a i>ert'.{_io11e da111asia11a i11 011orl (6) Basilissa è un.1 vari:mle di Bassilld,
del martire s. Jla/t11/i110 in N. 811/1. come lascia intendere l'aggruppamento
nrch. crisi. XI, p. 103 sgg.; Io. Sco- con sam'Ermctc (cf. p. 25 nota 1).
URB1S ROMAE 75

virgo et martir, in altera et martir Maximus <•>,et sanctus Ermes


marti r longe sub terra. Et in altera spelunca Protus martir et
Ia~intus, deinde Victor <» martir. Postea eadem via perveaies ad
Sanctum Pampulum martirem, .xxnu. gradibus sub terra {J).

5 [VI& SALARIA NuoPA.]

Deinde venies ad Sanctam Felicitatem <•> altera via, quae simi-


licer Sala.ria dicitur: ibi illa pausat in ecclesia sut'sum et Bonifacius

2, altero cod. 4. marcirum cod.

( 1) Ddla basilica sotterrane:t di ((XXIII!))' il De locis ((LXXX l>, GUGLIELMO


S. Ermete si è già detto (p. 61 nota 1); MALMESBURIENSE ((LX X))' e quest'ult ima
sul mart ire Massimo, o M.1ssimiliano, cifra sarebbe, secondo lo jos1, l'esatta
che avrebbe li riposato, cf. p. 4 3 not:t 2. (op. cit. I, pp. 43 e S 1). Il primo
(2) Anche il marti re Vittore, in periodo del cimitero pare d:ttabile tra
qm:sto luogo, è sconosciuto. Proba- la fine del 11 secolo e il principio del
bilmt:nte si fraintese il verso 111 (STYGER, Die ro111. Katak. p. 234),
hk V i et Or merult p=-ln111m 1 rrio r i Ile CC'lrOnam o senz' ahro dal 111 secolo <]osi, li
ddl'iscrizione posta nel cimitero da cimiluo al viale Rtgit1a Margherita in
papa DAMA SO (Epiff1·. n. 49}. Il DE· Riv. arei!. crisi. X, p. 209 nota 3;
LF.HAYE (Acta Ss. nov.11, 11, p. 258 n. 4) C. SERAFINI, Saggio irztorno alle morzete
però cosi vorrebbe leggere nel Marti- e 111tdaglio11i a11tic/Ji ritrovati utile cata-
rologio Gero11i111i1rno, al 17 maggio: combe di Paufilo ml/a i•ia Salaria Vt/us
« Romae via Salaria vetere fin cimi- Ì1l Roma in Scritti i11 011ore di B. Nogara,
« terio J B:isillae Victoris ». p. 421 sgg). La parte più n otevole è una
(3) li cimitero di S. Panfilo (presso doppia cappella, forse del principio del
la via Giovanni Pai~iello). in cui già v secolo, con un piccolo altare e due
il de !~ossi ed il Marucchi erano pene- cattedre scavate nel tufo, dove però non
trati (cf. DE Rossi, Una esplora1Jo11e s i sa quale martire fosse venerato. Sulla
s<>//1•rra>ua sulla via Salaria vecchia in persona lità di Panfilo siamo all'oscuro.
B11ll. arcb. crisi. 1865, pp. 1-2; Reso- Nel Martirologio Gero11imia110 si fa
co11ti drl/f 1ul1111a11~e tenute dalla Socie/a menzione di san Panfilo, vener:1to in
per le co11femrze d'archeol. crisi. in Africa, in Cesarea, in Sinnada. Ma
N. Bui/. 111cl1. crist. XXIV-XXV, se nell'eponimo del cimi tero, dice lo
19 18-9, p. 651, fu scoperto nel 1920 Jos1 (ibid. p. 53) sia da riconoscersi il
(cf. Josr, Il rimi/ero di l'a11jilo in fondatore di esso, ovvero soltanto il
H.iv. arei!. crisi. I, p. 1) sgg., lll, 1925, nome d'un martire venerato in tarda
p. s 1 sgg. }. Gli iti ncr:iri del VII secolo et:\, le cu i reliquie potrebbero ad es.
sono concordi nel rilt:varnt: la profon- e5Scre state trasla te dall'Africa su lla
dità, poidi.: soltanto pt:r cs~o se11to110 Salaria Vecchia per l'invasione van-
il bi~ogno J'indic.ire il numero dei dalica, non possiamo stabilire.
gradini; sehbcne n on di:ino tutti un:1 (4) li cimitero di Massimo ad S. Ftli-
c if1 J uguale:. Il nostro testo ne indica citatem (cf. p. 21 nota I) .


NOTITIA E'CCLES !ARU~

papa et rnartir in altero loco, et fili i <1) eius sub terra deorsum .
Deinde eadem via pervenies ad ecclesiam Sancti Saturnini papae <»
et martiris; in altera ecclesia Daria virgo et martir pausat et Cri-
santus marcir. Postea pervenies eadem via ad speluncam ubi
sancta Hila ria <i> martir; deinde eadcm via ad Sanctum Alexandrum 5
martirem: ibi pausant Theodo\us et Eventus <+>, et longe in interiore
spelunca Alexander martir requiescit. Postea ascenùens eadem via
3. crisanti cod.

( 1) Deve correggersi « filius », da di Crisanto, Dari.1, Mauro e Giasone.


riferire a Felicita, cioè Silano o Sil- (4) Il DE Rossi (Roma sott. I, pp. 142
vano, venerato nella basilicbetta sot· e 149) osse rva che i santi T codulo cd
te rranea. Evenzio giaccnno al settimo miglio
(2) Saturnino, deposto nel cimiterodi della via Nomcnt.tna e non sulln Sa-
T rasone (cf. p. 28 nota r), non fu papa. laria Nuova "a,! S.tnctum Alexau-
(3) Di Ilaria si p:trb nella Passio !<drum », dove trov.1vansi invece Mar·
dei sa nti Crisanto e Daria, indican· ziale e Vita le. Ritiene qu indi eh<.',
done il luogo della sepoltura con caduti nel codice alcuni nomi, altri
termini generici ed imprecisi (Acia ne siano stati suppliti da chi, ignaro
Ss. oc t. XI, p. 482). Nel .\ farliro lo· dei luoghi, fece confusione dei due
gio Ge ro'lli111ia110 è ricorda ta con Cri· diversi Alessandri; che ai di della pace
santo, Dari a, il marito e i figli al 12 davano il nome l'uno ad un cimitero
agosto, e al 31 decembre tra le sette della pri ma via, l'altro ad uno dell.1 sc·
vergini sepolte nel cimitero dei Gior- ccnda (il cimitero dei Giordani). Onde
dani. Se la martire sia sempre l:t stessa, propone di restituire il testo cosi: 11 dcin-
non è chiaro: lo credono alcuni, lo «de eadem via ad Sanctum Alexandrum
negano altri (cf. Jost, li 11 Coemet. jorda- 1< martyrem, ibi p1usant (Manial is t:t
1< 11oru111 » , p. 69 nota 4). La Notili11 1< Vitalis in ecclesia J et longe in inte·
tccltsiarnm nomina Ilaria e non le 1< riore spelunca Alcxandcr ma rt yr
sette vergini ; il Dt locis, al contrario, « requiescit ». Anche lo Jos1( Il" Cnr-
:rnnovera llari:t tra le sett~ \·ergini; <1 1111/. jorda11orum 1>, p. 60) ritiene che
l'itincrnrio di GUGLIELMO MALMESBU· l'introd u?.ione dei due no mi Even7.iO
nrENSE ricord:t tanto Ilari:i quan to un' (. e T eodulo, in quesw punto, si:i do·
l;irina tra le sette \'ergini ; e cosi anche vuta a un interpob torc, 110ichi: si tr:ttla
il Liber Po11tijicalis (I, p. 509) dis tin· di due martiri sepolti in un s.111rnario
gue il cimitero di S. Ilaria da quello delb via Nome11t:111a chi;: non i: ricor-
de i Giordani con le sette \' ergin i. Dal d.110 d;1Jl':mtore della Noti/io. A con-
nostro testo risulterebbe che Ilaria si rernrn egli aggiunge pure che, nell"iti-
trovava !Cpol ta in una « spdu nca » tr.1 nerario De l1•ris, di Evcnzio e Teodulo
il cimitero di Trasone e quello dei non v'è tmccia alcu n ~ nel i>:1s:.o reb-
Giorda ni. Molto proba bi Imente h 111110 ti vo .11 gruppo J ci Gior,fani, e solo in
ragione coloro che, i11 base al .\fortiro- un codi ce essi ricorrono, ma in un:i
logio Gtrù11i111ia110, a GUGLIELMO MA L· postilla interlinear<:. Al.:ssandro dun -
MESBUR!ENSE e al libu Po11tificalis, que era uno dei i>re,un ti figli di Feli-
disti nguono due llarie, una da ricolle- cit:t, sul quale \'Cdi jost, op. cit.
garsi :tl le sette vergin i, l'altra al gruppo P· S7 sgg.
URBIS ROMAE 77

ad Sancti Silvestri ecclesiam <•>, ibi multitudo sanctorum pausat:


primum Silvester sanctus papa et confessor et ad pedes eius san-
ctus Syricus C» papa, et in dextera parte Caelestinus <i> papa et Mar-
cellus episcopus, Philippus et Felix martires et multitudo sancto-
rum sub altare maiore, et in spelunca Crescencius (4) martir, et in
altera sancta Prisca Cs) martir ; et Fimitis <6> pausat in cubiculo
quando exeas. et in altera sancta Potenciana martir et Praxidis <1>.

(1) Il cimitero di Priscilla. (5 ) Questa Prisca viene considerata


(2) Di papa Siricio ci è stata con- identica alla martire di cui si festeg-
servata lepigrafe, a cui nella silloge giava io Roma la mi:moria il 18 gen-
Virdunense sono premesse le parol1:: naio. In tal giorno molti codici del
« Ad Sanctum Silvestrum ubi an te pau- Martirologio Gero11i111ia110 hanno « Pri-
« s:i vit super ilio alta re» (!HM, D1111111si « s~ae virginis » e alcuni aggiungono
epigr. n. 93; cf. DE Rossi, ]11Scr. christ. « martyris >>, senza però indicnione di
Il, p. 133 n. 5). luogo; solo il codice Epternacense,
(3) Anche di papa Celestino cono· anteriore alla metà del secolo v111, ha
sciamo l'epigrafe (IHM, Damasi epigr. «et Roma e via Salaria Priscellae »(Acta
n. 92). Egli aveva decor:ito la basilica di Ss. oov. 11, 11, p. · 47 ). Una Priscilla o
S. Sih·estro con pitture (lettera di AJria- Prisca è invocata già dal 1v secolo in
no I in Epis!olue K11roli11i aevl, Ill, p. 50), un graffito vicino a quello di Crescen-
le qua li rappresentavano l'ingresso dei zione (cf. STYGER, Die rom. Katak.
martiri Felice e Filippo nella Gerusa- p. 110; MARUCCHI, Il sepolcro del papa
lemme celeste e contenevano uo' all u· MMcelli110, pp. 130. 132); e una per-
sione ai dogmi dell'i ncarnazione e della sona cosi chiamata è senza dubbio
resu rrezione della carne (DE Rossi, l11scr. da ritenere come fondatrice del cimi·
clirist. II, p. 62 n. 2 e p. 138 n. 23; tero (cf. p. 13 nota 1 e STYGER, loc. cit.)
DucMES!'IE, Lib. Po11tif. I, p. 231 nota 5). Quale rapporto poi interceda tra la
(4) La cripta di Crescenzione è stata marti re della via Salari:\ e la omonima
identi fica ta. Dalla basilica di S. Sii· chiesa dell' Avent!no, non è ben chiaro
vestro si scende per una scala a una (cf. l<IRSCH, Die riim. Titelkircben,
srnnza con le part:ti r icoperte di ma· pp. 103, 162-3 ; LANZONI, I lito/i prr-
merosi graffiti, tra cui si legge questa sbiteriali, p. 247 sgg.; DElEHAVE in Acta
invocazione : « Sa\ba me domne Cre- Ss. cit. p. 47 additammta).
« sce ntione meam luce . .. » ; e di qui, (6) Forse è da correggere «Simetri»,
per un corto ambulacro, si arriv.1 ad come nel Dr. lo<is e in GUGLIELMO
un cubicolo che è ce rtamente il sepol- MALMESBURIENSE; un prete martirizzato
cro del martire, come prova questa con altri ventidue compagni, e che la
iscrizione trovata proprio incontro al beata Prassede seppdlì cc in coemeterio
cubicolo: « Felicissimus et Leopar[da « Priscillae »(Acta Ss. maii IV, p. 299).
« comparaveru.1t sibi] bisomum at Cri- Sulla determinazione locale della tomba
« scentl ionem martyrem prope] introi- vedi le ipotesi del MARUCCill (Il sepolcro
« t[um) » (STYGER, Riim. Miirl)'r. I, del papa Marcellino, p. I p.).
p. 248 e II, tav. 87 a ; cf. MARUCCHI, (7) Secondo gli Atti (Acta Ss.
Il sepolcro del papa Marce/lfoo, pp. 12 5- maii TV, pp. 298-9), Pudenziana e
9 e Le catac. rom. pp. 505-7). Prassede sarebbero state figlie del no·
:-JOTITIA ECCLESlARUM

[ ViA N o MHNTANA.]

Et poc;tea vadi-; ad orientcm quou<;que pcr\'enies ad s:inctam


Emercl n)tianam <•> martircm, qu:te pausat in e.::clesi:i sursum, et duo
manircs in spelunca dcorsum, Victor et Alexander <». Oeinùe via

bile Pudcn tc, il qu.tle trasformò la a fogliami, alcune lettere rosse, che, per
propri.\ c1s:1 del vico PJ trido in .:hies.1: essere quasi affatto cancellate, non potè
i loro corpi avrebbero a \'UtO sepoltura leggere(Ro111a sol/. I, p. 438). Vi pène-
presso il padre, nd cimitero di Pri· trò di nuovo l'ARMELLINt nel 1876, e in
scilla (cf. KtRSCH, Dir 10111. Tittlkircbe11, quelle lettere riuscì a leggere la pa-
pp. 149-5 1; LANZONI, 1 li/oli presbìlt- rola EMERENTIANETIS; onde ritenne di
liali, p. 224 sgg.). essere in presenza della cripta della
(1) Emcrcnzian:t è <lett:t dall:i leg· santa. Il corpo di lei sarebbe stato,
gend.1 ~orelb di bttc di s:mt' Agnese, sui primi tempi della pace, trasferito di
m:irtiri1.1.1t,1 poco dopo questa, e de post 1 li nella basilica eretta appositamente
«in confìnio agelli bc:itissimac virginis sopm terr,1 (Scnperta della cript11 di
« Ar.:nctis » ( .4rta Ss. ian. II, p. 717). s. E1111re11-zi111111 1 Rom:i, 1877). Ma
li cimitcnl in cui fu sepolt.1 st:iva sull 1 con trario 3 quc5ta ipotesi si e did1 i:1-
\'i,1 Nomentana, ed è chirnuto nelle r:1to lo Jos1 (Cot111tloi11111 mai11s in Ri11.
:111tid1e fonti « maim », for\c pe rchè il 11rc/1. rdst. X, p. 7 sgg.), facendo ossi.: r-
più gr.inJ c <lellJ \'i.1, o in r;1 pporto al nrc che di tJlc tr.1~lazione non si ha al·
vicino e :issai più piccolo dmitero di cuna memori.i nè indizio, e che la cripta
S. A ~nc~e. Il nome risult.1 da un frn111- dctt:1 di sa nta Emerenziana e le poche
111cnto d'i ~criziooc dcl \'I secolo cir..:~1, g:illcric ad c~.1 adi.1.:enti sono posteriori
rnrovJto nelle demoli1ioni dcll'antic.1 .lllc gallerie 1ld p1:1no superion.', e pre-
chics 1 di S. S.1lva1orc pres'o pon1c cisamente dcl secolo IV, come l'unic.1
Hotto nel Tr.1st1:vere, ma pro\·enientc sc.11.1 per la qu:i le :id esse si discendeva.
seni'\ dubbio d.tl cimitero dell:t Nomcn- Dunque è impossibile che in quel luogo
t.ul.l: '(\'! KAL. OCTOll. Mi\llr\'RORO[m sia stato il sepokro di sant.1 Emcrcn-
ili ci111i) fl R\' MA!ORl. \ tCTOR!S FELl[cis 1i~na, che dobbiamo in\'ece ritenere
p11pitu l 11/tll/rÌ ?] F. \Il lH'-:TIA!':ETtS r r fosse all'aperto, nel punto ove sorse
AL~XA-.:[,lti] (in Bui/. Ccm. Xl, 1883, l:i basilic:i. >=i:Il:i cripta non si do-
l l\". XX; StLYAGl-:l, l11scr. christ. vrebbe riconoscere che un comune
11. 1274; cf. Sn·c~ll, UiJ111 ••\ forl:>·1·. I, cubicolo sepolcrale del 1v secolo, in
p. 227); e dal i'vfa,.til olo,~io Gero11i111ia11(1 cui veni ,.a ri.:ord:it:i la martire dcl
( 16 settembre), che ci,(,\ rn.:he una inJi- I11ogo, forse soh a nto col suo nome seritto
cazione più p.irticolan: dcl luogo: in rosso (cf. anche STYGER, Dit 11ìm
« Rom:u: 'i.1 1'omcntana a.I C_1prea1n in f.'11/ak. p. 21 9). ~cl 1932 (cf. j ost, op.
"cimitcrio maiore \ 'ictoris. Fdicis, Ah:- ci t. p. 7 s~g.) è st~t:i t rov:ua nel ci-
" xandr i, l':ipi.1c, Emcrcnti:metis» (cf. Dc mitero una r:ipprcscntazione di due
Rossi, /)(/ l11og,1 appe/1111011 11 C" p 1·e 11111 defunti genuOcs'i ai piedi di una sa nta,
in /1111/. C(l111. cit. p. 24 I ~gg.) . Fin nell:t quale prob:ibilmentc è d.1 rico-
Jal 16..>1 il l3os10 penetri> in um cripta nos.:e ri.: Emeri.:nzi:in.1.
di que>to .:ìmitcro, do\'c vide intorno (2) Il cimitero e il compl.:sso mo·
a una grln mcchiJ, l.l\'Or.ltJ di stucco numentale, conosciuto con il nome di
URBlS ROMAE 79

Numentana ad ecclesiam Sanctae Agnae quac formosa est, in qua


sola pausat, et ipsam episcopus Honorius miro opere reparavit <•>.

[VIA TIBU.RTIN.4.]

Postea illam viam dernitcis et pcrvenies a<l sanctum Ypolitum


5 martirem, qui requiescit sub terra in cubicu lo, et Concordia (il mulicr
1. formosa) foriiosa cod. 2. et ipsam] Da qui si inip'a 1111a scrittura più sottile,
ma probabilmente della 1/essa mano. reparavil] I corr. su I 1· demittis) llemitus cod.
ypholhum cod., corr. su yplitu 5. tera cod.

basilica di S. Alessandro, vennero sco- (1) La chiesa di S. Agnese fu edi-


perti nel 18 54 nella località Pietra ficata, sul sepolcro della martire, da Co-
Aurea (oggi Coazze) al vu miglio stantina figlia di Costantino imp.:ratore
della via Nomentana. La più antica tra il 337 e il 349 (DE Rossi, !user.
iscrizione rimonta al secolo 1v. lvi, chrisl. II, p. 44 n. r 2); venne restau-
oltre ad Alessandro, erano sepolti :mche rata da Simmaco (498-p4; Lib. Po11-
i martiri Evenzio e Teodulo. Il luogo tif. I, p. 263); e ricostrnita nella forma
di sepoltur.i dei due primi è ben deter- che conserva tuttom da Onorio (62 5-
minato dall'altare che vi fu cretto sopra 638; ibid. I, p. 323). Questi decorò
e dall'iscrizione dedicatoria del vescovo l'abside con un mosaico che rappre-
Urso, tuttora esistenti. lnvecj! per senta Agnese in costume d'imperatrice
Teodulo pare sia avvenuto uno spo- bizantina, avente ai piedi gli strumenti
stamento della primitiva memoria, del su0 martirio, e fiancheggiata da due
ch'era distinta da quella degli altri dHe pontefici, Onorio, che offre un modello
martiri; e ciò dopo che la tomba fu della basilica, e, forse, Simmaco (cf. DE
forse devastata dalle genti di Alarico Rossi, Miuaici et istia11i e saggi dei pa-
o di Genserico nel v secolo (cf. STVGEH, vi111e11ti delle c/Jiese di Roma a11tel'iori al
Ròtn. Miirtyr. l, pp. 257-9; G. BEL- secolo xv, Roma, 1899). Al disotto del
VEDERI, La basilica e il cimitero di mosaico Onorio pose un 'iscrizione me-
S. Alessa11dro in Riv. arch. crisi. XIV, trica ancora esistentt: (oE Rossi, illscr.
1937, p. 7 sgg. e XV, 19381 p. 225 sgg.). c/Jrist. Il, p. 89 n. 42); e un'altra, con-
L:i Passio, e cosi pure il Libtr l'outifi- temporanea, tr.1mandataci dalle sillogi
calis e l'itinerario di GUGLIELMO MAL- epigrafiche, si leggeva ncll'arco(ibid. 11,
MESBURIENSE, fanno di Alessandro il p. 89 n. 43). La chiesa subi in seguito
papa che resse la Chiesa d;tl 105 al 11 5; nuovi restauri, gli ultimi dei quali verso
ma non c'è r;1gione per credere eh' egli la metà del secolo scorso. Cf. CF.cCllELLI,
fos~e un martire e che dovesse esser S. Arnese fuori le mura e S. Cosl<lll'.{ll,
sepolto tanto lungi dalla città. Il culto Roma, s. d.; KRAUTllEIMER, Corpus basil.
del nostro sant' Alessandro si sviluppa I, p. 14 sgg.; per g li clementi bizantini
tardi. Non esiste traccia di lui e dei nell'architettura dell:1 basilica v. F. W.
suoi due compagni di sepoltura nel DEICHMANN,5. Ag11esef11ori le 11/ttra
Sacramentario Leo11ia110 e oel Gelasia110, 1md die byza11ti11ische Frngt i11 der fnih-
mentre il gruppo figura sotto il 3 mag- cbristlicbw Arc/Jilektttr Ro111s in BJza11-
gio nei codici Epternacense e Berncnse ti11isrh~ Zeilschrijl, XLI, 1941, p. 70 sgg.
del Martirologio Ge1011i111ia110 (cf. KEN- (2) Concordia, secondo la fontastica
NEDY, Tiu Sai11ts &c. p. 1S1 sgg.). Passio di sant'lppolito (A11alecfa Boll.
80 NOTITIA ECCLESIARUM

eius martir ante fores, altero cubiculo sancta Triphonia regina et


martir, et Cyrilla filia eius et martir, quas Messius Dccius inter-
fecit, uxorem et filiam <1 l, et sanctus Genisius C» manir. Postea
pervenies ad ecclesiam Sancti Laurenti i: ibi sunt magnae basilicae
duae, in qua rum speciosiore et pausat (J) ; et est parvum cubicu- 5

2 . Messius] meditus cod.; la corr. e del Froben , settdlo dal de Rossi. lledus)
U11'allra ma110 sci·i•.<e i11 mar11 i11c con SCl(llO di richiamo Claudius (d. A c la Ss . oct. Vili ,
p. J 19). 5. speciosiore) quls specloriorem coJ. li de Rom (op. cii. I, p. 139) rite11e11a
che il sen.w {se 11011 le precise parole Jell'originale) f osse; • in quurum (illa) quac
speciosior est pausat •

LI, pp. 94, 96), sarebbe stata la nutrice stiani, istantaneamente si converti, e fu
di lui, e « iuxta corpora sanctorum decapitato (cf. QuEN"rtN, Les 111arly1'01.
« Yppoliti et ceterorum » l'avrebbe se- /Jist. p. 533 sgg.; F RANCHI DE' CAVA·
polta, dopo il manirio, il prete Giu- LIERI, S. Gmesio ·di Areiate &c. io S l11di
stino. Cf. anche .\farlirologio Gero11i- e Tesi i n. 65 , 193 5, p. 203 sgg.). Il
mia110, 2 2 febbraio. DELEHAIE (Acta Ss. nov. Il, Il, p. 464
( 1) Anche Trifonia e Cirilla figu- n. 1) ritieni: che si tratti di un solo
rano nella Passio di sant' l ppolito, Genesio, que llo di Arles, del qua le a
rispetti vamente come moglie e figlia Roma si venera va la me moria (cf. anche
di Decio, e ambedue sepolte nella P. RoASENDA, li mimo romano Gemsio
stessa cripta in cui riposava Ippolito in Didaskaleio11, n. s., VII, fase. 20,
(A11al. Boli. cit. pp. 97-98). Ma è 1927, p. 93 sgg.). A Genesio IÌl de-
stato osservato che la qualifica attri- dicat a una chiesa od oratorio sopra
buita alle due donne rispetto a Decio terra, di ~ui Gregorio III (7 31 - 41) re-
non trova alcun riscontro nella storia, staurò il tetto (Lib. Po11t1f. I, p. 419),
e che il nome di ti po ~ervile portato e che si è voluto riconoscere nei muri
d a Trifonia rende poco credibile che incorporati in un casale poco distame
ella fosse moglie dell'imperatore; tutto dall'ingresso del cimitero di S. Ippolito
al' piu potrebbe essere st:ita concubina, (DE Rosst, Il cimitero di S. Ippolito
come l'affrancat11 Marcia di Commodo presso la via Tiburlilla e fa sua pri11-
(cf. DE Rosst in Bull. arcb. crisi. I 882, cipale criptn storica ora dissepolta in
pp. 26- 7 ; DUFOURCQ, fitude sur /es 811//. arcb. crisi. 188~, pp. 23, 52-3;
Ges la Martyr. p. 202). Le tombe MARUCCHI, Le catac. rom. p. 370;
di santa T rifonia e Cirilla, e cosi pure cf. STYGER, Rom. Miirlyr. I, p. 19 1).
quella di Concordia, sono scomparse. (3) Una pri ma chiesa a cielo aperto
Sotto Leone I V (8.-17-55) si ricorda sopra il sepolcro di san Lorenzo fu
una traslazione d' Ippolito « cum suis edificata dall' i111peratore Costan tino, e
« familiis » alla basilica dei Quattro comunicava per mezzo di una do ppia
Coron ati ( lib. Pontif. Il,p. 11 s; cf. STY- scala col sotterraneo in cui giaceva il
GER, Rii111. Miù-lyr. I, p. 191). corpo dc l martire(Lib. Po11tif. I, p. 18 r).
(2) Conosciamo due santi di questo Il papa DAMASO pare vi ponesse un' i-
nome, commemorati nello stesso giorno scrizione conservata ci dalle sillogi di
(25 agosto) : il famoso martire di Arles Lorsch e di Pietroburgo (Epigr. n. p;
e il leggendario mimo romano che, pa- cf. SCHAEFER, Die Bede11/1111g &c. p. 220
rodiando davanti a Diocleziano i cri- sgg.). e tra gli anni 384- 41 7 un pre-
URBIS ROMAE 8r

lum extra ecclesiam in occidente. Ibi pausat sanctus Habundius


et Herenius mart ir, via Tiburtina, et ibi est ille lapis qucm tollent
digito multi homines nescientes quid faciunt <•>, et in altera ecclesia

1 . in hoc occidentur rod.; cf. 1ù Ro11i, or. dt. p. 1 39 nota alla linea :J, 3- ecdula]
eccrlsla cod.

sbitero Leopardo lavrebbe 1 ime~sa S. Lortnto Juo1 i le mura in Rill. arcb.


quasi a nuovo (DE Rossi, litscr. cbrisl. r1 ist. XI, p. 28s sgg., il quale però
II, p. 1 55 a. 3). Piu tardi, dietro la nel controverso problema della storia
basilica cos tant iniana, cioè ad ovest monumentale delle due basiliche si
di essa, ne fu costruita una seconJa, allontana, i~ qualche punto, dalle con-
che per le sue proporzioni fu chi.1mata clusioni su esposte. Ancora di più se
maior, e che viene attribuita a Sisto I U, 11e allontana C. DA BRA ( La basilica
sebbene il passo del Liber Po111ificalis 111 a i or di Sa11 Lorwto J1101·i le 11111ra,
(I, p. 2 34) da cui si vuol desumer ciò, Homa, 1939), il quale ritìene cbe il
sia d,1 taluni riferito a S. Lorenzo in sant ua rio di S. Lorenzo fosse costituito
Lucina; ad ogni modo questa basilica dal secolo 1v di due nuclei distinti: del·
esisteva già nel secolo v, come atte· l'edificio costantiniano super armarlo
suno due iscrizioni forse di quell'epoca cryplat, poi pelagiano (basilica maior)
(Dt~.HL, !user. lat. c/11 isl. 'l'fl. n. 21 29), e ddla cripta (hasilica speciosior); nel
e come lascia supporre un accenno ad secolo x111 la cript:i cessò di esistere;
una du plice auL1 che fa PRUDF.NZIO nel I.i tomb.1 del santo fu portata nella
Ptris1epha11011 ( li, v. 550). Sotto Pela- basilica pelagiana e allora si costruì il
gio II (579- 90; Lib. Ponlif. I, p. 309; DE gr:inde corpo di chiesa a tre navate,
Rossi, lnscr. chrisl. II, p. 63 n. 10, p. 1o6 che fu aggiunto alla basilica pelagiana,
n. 46, p. 157 n. 9) la basilica costanti· IJ quale a sua volta divenne presbi-
niana fu demolita, il terreno fu sc.1~·ato terio della nuova basilica.
e abbass:tto fino al livello della tomba (1) Di Abondio e Ireneo si parla
del martire, e a questo livello venne nella Passio di sant' Ippolito (A 11altcla
cost ruita una nuova basilica, utilizzando Roll. I.I, p. 96). dove è detto che furono
le colonne ddl'anticJ e con<;ervandone sepol ti « iuxta corpus beati La urentii
l' absiJe. È quesu la basilica sp1cio· «in crypta in agro \'era no• (cf. anche
s1or, o 111n•a come è chi:im 11.1 nel De Martirologio Gero11imia110, 2 3 agosto).
locis. Onorio III finalmenti: (1216-27; Del piccolo cubicolo in cui riposavano
L1b. Po11t1f. Il, p. 453) riunì le due basi· i due martiri non è rimasta traccia.
lichc in u11a sola, e da allor.1 l'edificio StJndo al De locis, invece, Aboodio
non ha più subito modificazioni C3SCn· .1 v rebbe riposato sotto lo ste sso altare
zLili, ~ebbene sia stato anche · nel se- in cui giaceva Lorenzo; la pietra, che
colo scorso rest:iurato e JecorJto. Cf. fu leg:11a al collo di Abondio, quando
S. PESAR INI, Co11trib11to all11 s/01 i11 1/rlla lu gettato nella fogna, sarebbe sta ta
basilica di Sa11 Lorw~o s11/la via T1h11r- conservata fuori della chiesa nel por-
li11a in Sl11di Roma11i, I, p. 37 sgg.; tico; e il sepolcro di Ireneo non si
Duc11ES.._f., l.J sa11ct11aire dt Saint Lau· intende bene se fosse nel luogo mede-
1e11I in Mlla11g. d'arcb. rt d'bisl. XXXIX, ~imo dov'era la pietra o altrove. Il
1921-22, p. 3 sgg. ; STYCF.R, Rom. OE Rossi (Bull. arcb. crisi. 1864,
M1ìrtyr. I, p. 1;5 sgg.; e KRAUTll EIMER, pp. 4 3-44) e lo STEVENSON (Cubicolo
Co11trib11ti per la storit1 della b11silirn di co11 graffiti storici ml cimiltro di Ci·

CoJ. Topogr., 11. 6


82 >JOTITIA ECCLESIARUM

sursum multi martires pausant. Prima est Cyriaca Cr>, sancta


vidua et martir, et in altero loco sanctus Iustinus, et iuxta eum
sanctus Crescentius <» martir et multitudo sanctorum, longc in spe-
lunca <leorsum sanctus Romanus <il martir. Poste~ ascendes ad
ecclesiam S.mcti Agapiti (4) martiris et diaconi sancti Systi pap:..c. 5

1 iaca in N. 811/1. arc/1. crisi. I, 1895 1 tina (Acta Ss. iul. IV, p. 3)9: cf.
pp. 82-83) hanno rite11uto che il "cu- DELEHAYh ibid. nov. II, 11, p. 338 11. t;
« biculum parvum » fosse fuori dell'in· STYGER, op. cit. I, p. 201 ).
gresso della basilica m t)?giore, che (3) Romano, secondo l:t Passio(A11a-
guarda ponente, e dove, nel fare i lecta Boli. LI, p. 91 ), fu decapitato • foras
fondamenti dcl muro di cinta del « muros portae Salariac » e seppellito
campo santo attuale, fu rinvenuta «in cripta in agro \'erano 11 (cf. Marll·
l'abside di una cappella con numerose rologio Gero11imia110, 9 ago:.to). :\ell.1
tombe ed iscrizioni, e perfino un fram- Passio è qualificato« mi lesi; (A11al. cit.
mento di epigrafe dam:t~iana; avanzi, p. 90)1 nel Uber Po11tificalis (!, p. 155),
in seguito, di nuovo distrutti o sepolti. dove si trova, insieme con Crescenzio,
li MARUCClll preferiva invece porre nel gruppo dei personaggi martirizzati
il cubicolo presso il portico della basi- Jopo pap:i Sisto, è detto • ostiarius ».
lica pelagiana (ibid. p. 8 ~ ). (4) li Librr Po11tijicalis (!, p. 252)
( 1) Nelb Passio di s.int:t Ciriaca, mar- attribuisce la costruzione di questa
tire sono Decio, è detto: ttCorpus vero chiesa, << iuxta basilicam Sancti Lau-
<• cius christiani in pracdio eiusdcm « rentii •,.i Felice Ili (483-92). L' ~i­
« sanctissimac mart vri~ ~epclierunt in sten7.a di una chiesa dedic1tJ ad .\gapito
« ;tgro Verano non longc :i corporé in questo luogo, potrebbe giustific:mi
«beati Lauremii a parte occidentali » con i nessi della leggend:1 popolare di
(Acta Ss. aug. I V, p. 404). L:t chiesa san Lorenzo, che cominciò a crescere
"sursunl» ~ forse la chic':t • mai0r • tìn dal secolo 1v, mm1cciando di
di S. Lorenzo? travolgere la tradizione storica sul
(2) Giustino e Crescenzio f,mno martirio di papa Sisto Il e dei suoi
anch'essi p.trte di quel gru ppo di se- compagni (cf. FRANClll DI'' C.WALlhRI,
polture tra Lorenzo ed Ippolito che C:11 rtcmtt stiulio sul illogo drl 111arli1 io
rimane ancora da scoprire (cf. STYCF.R, di sa11 Sisto II, pp. 17-1-S ). La chiesa fu
Rom. ,\1u1 f)'r. I, p. 191 ). Il primo era restaurata da Adrirno I e Leone Ili
un prete che figura ncll.1 Passio di san (l1b. Po11tif. !, p. 507 e Il, p. 33), nrn
Lorenzo, e che fu sepolto « in 4rypta noo se ne conosce la ~ituuione precisa.
«in agro \'erano» (Acta Ss. St:pt. \', Secondo la nostra fonte, si tro\•ava dopo
p. 475); il sccon lo nd U/Yr P111/i- S. Lorenzo per chi andava verso Roma,
jirnlis (I, p. 15 S) è chiamato « lector » , come :ifTermano anche gli altri due
e viene martirizzato, con Loren1.0 t•d itiner:1ri 1 e sulla collina. Il FoRNARI (Re·
altri, quakhc giorno Jopo Sisto Il l1qJ011e c11ca tma 1111ut•11 1 tgill11e ci111ilt·
(cf. Yarti1 o/oj!i1> Gei 1mi111ia110, 4 agosto). tialt a S. LNm\O in R1t·. 11rcb. crisi. \'I,
Un "Crt:s,cns » e un • lustinus • sono pp. 183-61 crcJene dì averne rinvenute
ricordati pure tra i sette fr:nelli nella le tracce. Cf. pure CtCCHliLLI, Notertllt
Pamo di santa Sinforos<1; ma questi topog1'aficlu su c/Jiest ro111a11e in Riv.
riposavano :il 1x miglio della via Tibur- arch. aist. XIV, pp. 347-8.
U R B I S R O ;\I A E

[VIA LABICA.V.4..]

Ad Helenam <•> via Canpania <» multi martyres pausant. In


aquilone parte ecclesiae Helenae <1> primus Tiburtius (4) martir.
Postea intrabis in speluncam: ibi pausant sancti martires Petrus
5 presbyter et Marcellinus martir. Postea io interiore antro Gor-
gooius martir, et m ulti alii, et in uno loco in interiore spelunca
.XL. martires <s>, et in altero .xxx. martires <6>, et in tercio IIII
Coronatos, et sancta Helena m sua rotunda.

2. helena cod. conpanla cod. J. haelenae cod. co11 la orima a espunta.


4. spluncam cod.

( r) È la rc:gione ad Duas Lnuros, (4) Stando alla Passio di san Se·


sulla via Labicana, dove sorgeva, in for- bastiano, Tiburzio, condotto al terzo
nrn di una vasta roto nda con cupola, il miglio della via Labkana, sarebbe stato
mausoleo di sant' Elena, la madre di i.•i ucciso e sepolto (Acta Ss. ian. II,
Costantino. Od monumento ri111an· p. 641 ; cf. Martirologio Gero11imin110,
gono ancora importanti a\·anzi (cf. T. 11 agosto). A lui dedicò un carme
AsHBY e G. LUGLI, La uillri dti Flavi DAMASO (Epigr. n. 30; cf. SCHAEFF.R,
cristiani «ad duas ùiu1·os » e iL rnb11r- Vie Be.le11t1mg &c. pp. 349-52). L'ora-
ba110 imperiale ad oriente di Roma in torio di questo martire, eretto con
Mem. Po11tif. Accad. Rom. Archeol. Il, molta probabilità sul luogo della sua
1928, p. 1 57 sgg.). D.1 EuSEino (Etç sepoltura, è stato identificato in una
-ròv ~(ov -rnu µotxotp(ou K<i.>va-rotv-r(vou basilichetta sopra terra del cimitero ad
~ixatÀt<i.>ç, III, 47) sappiamo che Co· Duas Lauros, :i nord dcl mausoleo di
staatino trasportò il corpo della madre sant'Elena, e presso l:t quale era la
ml T"Ìjv ~otaLÀCUOU<JotV fi6ÀtV, cioè a scala che mette va direttamente alla
Roma; e il grande sarcofago di porfido cripta sotterranea dei santi Pietro e
in cui t:sso fu deposto è oggi ndla sala Marcellino ( cf. \1A RUCCHI, La ci ipta
a croce greca del museo Vaticano (cf. storica dei ss. Pietro e Marcelli110, pp. 18 r .
FRANCHI DE' CAVALIERI, Il sarcofago 183 e Le catac. rom. p. 315).
di sa11t' Elwa p1 ima dti r1stauri del se· (S) Il DELf.HAYE (Acta Ss. nov. li. 11,
colo xvm in N. 8111/. are/i. crist. XX Vll, p. 39 n. 17) crede siano i celeberrimi
1921, p. 15 sgg.; G. RooF.NWALDT, quaranta martiri di Scbastia, onorati il
Zu111 Sarkophag der Hele11a in Scritti i11 9 marzo, e le cui reliquie furono divise
011ore di B. Nogara, pp. 389-93). J. in molti luoghi. Ne l Mal'lirologio Ge-
EaERSOL'f (Sarc11p/Jages i111piria11x de rn11i111icI110 sono ricordati sulb via Li·
Rome et de Co,.sta11ti11ople io B)'\Oll· hicana, al q gennJio. Cf. FRANCHI
tiuisc/Je Zeilscbrift, XXX, 1929-30, DE' CAVALIER!, J s1111li Q11ara11ta mar-
pp. 582-7) nega che il sarcofago \'a· tiri di Sebastia in Studi e Testi n. 49,
ticano sia quello di sant'Elena. 1928, p. r SS sgg.
(2) Errore di lettura, per Labicana? (6) Anche questi 30 martiri figurano
(3) La chiesa nel mausoleo di S<lll· nel M111 tirologio Gero11imia110, al 22 de-
t'Elena. cembre, ma non se ne sa altro.
NOTITIA ECCLESIARUM

[VIA LATINA.]

Deinde pervenies ad sanctum Gordianum martirem, cuius cor-


pus requiescit sub altare magno in ecclesia S;tncti Epimachi <•>,
et Quintus et Quartus <» martires iuxta [eum] ecclesiae in cubiculo
pausant, et longe in antro Trofimus <i> martir. Deinde pervenies 5
3. epimahl cod. 4 . eum 0111. cod.

( 1) Gordiano, dice la Passio, fu di una chiesa dedicat:i a saot' Epim:ico


sepolto sulla via Latina «non longe (come qui nel nostro testo) o a san
«ab urbe Rom<1, sed quasi milliario Gordiano (come nella topografia Eio-
" plu3 minus uno... in crypta », dove sidlense). Al cimitero del martiri Gor-
prima era stato seppdlito saat' Epimaco diano td Epimaco, che era il primo
(Acta Ss. maii Il, p. 552). Ua elogio santuario a cui :irrivavano i pellegrini
metr ico del martire, che, secondo la dopo usci~i dalla porta Latina, appar-
silloge di Tours (IHM, D11111asi epigr. terrebbero, secondo lo Jost (Ci111itero
n. 79), si leggeva «in nietropi via», cicè crislia110 sull11 via Lati11a in Riv. arcb.
&ulla via che dalla porta Metrobia con- crisi. X VII, pp. 31-5), le gallerie vedute
duceva alla via Latina, :mribuisce ad dal Boldetti nella vigna Moir:iga; le gal-
un prete Vincenzo una rinnovazione lerie ritrovate nella costruzione di una
dell'area marmorea e forse dell' iotiera casa al vicolo dell'Acqua Mariana; e
cripta «llimio perfecta labore». La rin- tutto il materiale archeologico rinve-
novazione potrebbe riportarsi a dopo le nuto nella villa Acquari. A tale ipotesi
devastazioni gotiche. Ep imaco avrebbe non può opporsi il ritrovamento dcl-
sofferto il martirio in Alessandria d'E- i' iscriiione « t Ec corpora scòr. Gor-
gitto; e di là le sue reliquie sarebbero « diani et Epimacbi •>, avvenuto nel
state trasferite a Roma. Gordiano ed cimitero ad Duas Lauros della via L:i-
Epimaco, in origine indipendenti, ven· bicaoa, che sarebbe un falso del dia-
gono congiunti insieme in tarde fonti, cono Deusdona (cf. H on.EtT, op. cit.
quali la vita di Adriano nel liber Po11ti- p. 10 e tav. l ).
.ficalis e gl'itinerari del vu secolo. Nel (2) Quinto e Quarto nel Martiro-
Martirologio Gero11imiat10 al 9 maggio logio Gero11imia110 (10 maggio) si pre-
appare solo Gordiano, a meno che il sentano deposti •ad Centum Aulas >>,
« Primoli '" che segue, non sia corru- luogo che potrebbe forse riconoscersi
zione di « Epimachi »;al 10 dello stesso dove il Boldetti visitò un cimitero si-
mese, nel codice di Berna, sono addi- tuato sotto un colle, in cui miravasi
tati tutt'e due, ma in cimiteri diversi un'antica fabbrica io gran parte diroc·
(Gordiano nel suo cimitero della via La- cata con vari archi e stanze a guisa di
tina, Epimaco nel cimitero di Pretestato bagni. Cf. Jos1, Cimitero &c. in Riv.
sull'Appia). I due codici che rappresen· are/i. crisi. XVII, p. 36.
tano la redazion e primitiva del Sacra- (3) Trofimo è ignoto come martire
mentario Gelasiano conoscono solo una romano. Nel Martirologio Gero11imia110
festa di Gordiano (cf. W. HOTZELT, Gor- si fa menzione al 18 settembre di un
dian urid Epimacus in Rom. Q11artalscbr. Trofimo venerato in Antiochia, al 19
XLV, 1938, p. 1 sgg.). Però deve am- io Sioaada di Frigia, al 28 novembre
mettersi lesistenza, sulla via Latina, in Oriente, al 5 decembrc forse io
URBIS ROMAE

eadem via ad speluncam: hic requiescit <1 > t eadem via sancta
Eugenia virgo et martir in cubiculo ecd esiac pausar, et in altero
loco Emisseus <» martir.

[VJA À PPIA.]

5 Postea pervenies via Appia ad s<1nctum Sebastianum martirem,


cuius corpus iacet in inferiore loco, et ibi sunt sepulcra apostolorum
Petri et Pauli, in quibus .XL. annorum requicscebant, et in occi-
dentali parte ecclesiae per gradus discen'dis ubi sanctus Cyrinus <il

z. t ccleslae) eeci ~od.

s
Ni comedia (Acta Ss. nov. Il, li, pp. 15, cando qua lsiasi indicazione d i luogo,
S17 n. 20, 62 5, 636 n. 15; cf. FRAN- non poss iam di re se siano da a ttribu ire
CHI DE' CAVALIEIU, Del martirio di al nostro. Cf. Josr, Cimitero &c. in
s. Trofimo e di alcune epigrafi crislia11e Rii·. arcb. crisi. XVI, p. 29.
dell'Asia Mi11ore in Studi ,, Testi n. 49, ( 3) San Quirino fu vescovo di Siscia
p. 101 sgg.; Jos1, Cimitero &c. in Riv. (Sisst:k) in Pannonia; avrebbe sofferto
arcb. crisi. XVI, p. 27). U n alt ro Tro- il martirio nel 3o8, a Sa va ria, e sarebbe
fi mo sa rebbe stato vescovo di Arles, stato là sepo lto in una basilica presso
e ci appare come il primo a postolo la «porta Scarabatensis » (cf. St. PAU·
della Gallia, sped ilo vi dallo stesso s~n LOVICS, La basilica di S. Q11iri110 11el-
Pietro. Il tardo ma rtirologio di Adone l'a11/ica Sav11ria in Corv ina, Rassegna
lo identifica con un discepolo d i san italo-1111gliuese, 1938, n. 3, pp. 227-8).
Paolo (cf. S. L EONIS MAGNI Epislolae Quando nel v secolo i barbari invase ro
in MJGNE, P. L. LI V, col. 88 1; KrnscH 1.1 Pannonia, i cristiani, fuggendo, por-
in Lex. f. Tbeol. 11. Kirche, X, col. 306). tarono seco a Homa il corpo di san
( 1) Qui e' è evidentemente una la- Quirino, « qucm \'Ì:l Appia, milliario
cuna. Secondo il DE Rossi (Roma sol/. « tertio sepelie ru n t in basi lica a posto·
I, p. 149), dove va essere ricordato S te- « lorum Pctri et Pauli, ubi aliquando
fano col suo d ero, co me negli altri due cc iacuerunt, et ubi s. Sebastianus ..
itinerari. « requiescit, in loco qui dkitur Gta-
(2) « Emisseus » è corruzione, per cc cumbas »(Acta Ss. iun. I, pagina 375;
« Nemeseus », « Nemesius » . Un mar- v. anch e Martiroloi;i•• Gero11i111ia110,
ti re di questo nome, sepolto « iuxta 4 giugno; cf. QuENTIN, Maityr. bis/.
« locum ubi decollatus est, in via La- p. 274). PRUDENZIO celebrò questo VC·
" tina non longe ab Urbe >>, apparisce scovo in Peristerha11011, V JI. La qualifica
negli Atti di s:ioto Stefano papa (A cta di papa ch e si dà qui nel nostro testo al
Ss. a ug. I, p. 142). Sulla sua perso- martire, non rico rre negli altri due iti-
na lita stori.:a però non abbiamo no- nernri. li mausoleo di san Qui rino (la
tizie sicure, e nem meno fonti litur- cosi detta Platouia) si trov ;1 ,Jietro l:i
g iche. La s illoge di Lorsch ci ha basi lica di S. Sebastiano. E un edificio
conserva to due distici che vennero posti di forma irrt!gobre, co~truito al pri n·
sulla to mba di un martire Nemesio ci pio del v secolo o neg li ult imi anni
(IHM, Da111asi epigr. n. 80); ma, man · dd rv, in cui si scopri una iscrizione
86 NOTITIA ECCLESIARUM

papa et martir pausat; et eadem via ad aquilonem ad sanctos mar-


tircs Tiburtium et Valerianum et Maximum <1 >. Ibi intrabis in
speluncam magn:tm <» et ibi invenies sanctum Urbanum <1> epi-
scopum et confessorem, et in altero loco Felicissimum et Agapi-
tum, martires et diaconos Syxti, et in tercio loco Cyrinum <•> mar- 5

z-3. lntrabls-lbl) Agg. i11 margine aalla llessa mano, con UfrllO di richiamo
5. d1aconus cod.

a grandi lettere bianche su fondo rosso, (2) La «spelunca magna» è una re-
in versi esametri, mutila, col nome di gione del cimitero di Pretestato, ne.Ila
Quirino (cf. A. DE WAAL, Dil Apostel- quale un descenso, a destra del mo-
grufl ad Catacumbas in R iim. Quar- derno quadriportico, immette diret-
talschr. IJl Supplementheft, i894, p. 100; tamente. Vedasi la descrizione in
STYCER, Rom. Miirtyr. I, p. 153). Le STYCER, Die rom. Katak. p. 1 S4 sgg,
· reliquie del martire pare siano state de- (3) È controverso se il papa Urbano
poste in una cripta quadrata di circa fosse sepolto nel cimitero di Pretestato
due metri di lato, rivestita di lastre di o in quello di Callisto. Alla seconda
ma rmo, e situata sotto il pavimento, opinione inclinò il DE Rossi (Roma
verso il mezzo. Cf. DucnESNE, la « me- sott. II, pp. sz-4), in base specialmente
« moria Aposlolorum » de la via Appia, al ritrovamento nella cripta dei papi
pp. 8-w; FoRNARI, S. Sebastia110 «extra di un frammento di coperchio di sa r·
« momia » pp. I 5-19; STYCER, op. cit. cofago COll l'iscrizione OYPBANOC E[ 7t(-
P· 'SI sgg. OX07tOç]; la prima trova invece con-
(1) La sepoltura di Tiburzio, Vale- ferma nella Passio di sant'Urbano papa
riano e Massimo era nel cimitero di (Acta Ss. maii VI, p. 1 l) e nel Liber
Pretestato. li Martirologio Gu011imitwo Po111ificalis (I, p. 143). li Martirologio
presenta due diverse indicazioni: «in CÌ· Gero11i111ia110 (25 maggio) dice: «in
<<mite.rio Praetextati » (r 1 aprile), <<in « coemeterio Praetextati natale UrbJni
« cimi terio Callisti» (2 1 stesso mese). «episcopi '" senza che sin possibile
li DE Rossi (Roma sotl. li, pp. 131-6) capire se si tratti del papa o d'un
pensò a una tra~lazione; ma il DELE· vescovo omonimo. Cf. WJLPERT, la
HAYE (Acta Ss. nov. II, 11, p. 201 n. 13) cripta dei papi &c. pp. 17-8, 33-4;
crede che la seconda indicazione topo- 0 1,LEHAYE in Acta Ss. nov. Il, 11, p. 262
grafica sia stata inserita per errore. n. 44. e p. 273 n. 3S; Jos1, Il cimitero
Dagli itinerari t!el vn secolo e da un di Callisto, p. 21; STYCER, Die riim.
passo della vita di Adriano I nel libu Katak. p. 49 e Rom Miirt)'r. I, p. 81,
Po11tificalis (I, p. S09) pare si possa ri- Il, t3 V. 49 C.
cavare una traslazione di questi tre mar- (4) Nella Passio dei santi Alessan-
tiri e dei seguenti, Urbano, Feli cissimo, d ro, Evenzio e Teodulo si parla di un
Agapito, Quirino, Genna ro, Zenone Quirino, padre di santa Balbina, se-
dalle loro cripte in tre chiese cimiteriali polto sulla via Appia cc in coemeterio
giacenti l'una presso l'altra (cf. STYCER, «Praetextati» (Acta Ss. maii I, p. 378);
Die rii111. Katak. p. 163), di cui però e in un frammento d' iscrizione, a ca-
non è stato possibile, lino ad ora, sta- r:nteri del secolo v, rinvenuto nel detto
bilire con ~icurezza la posizione (cf. cimitero, è ricordato t ra i marti ri ivi
MARUCCHr, Le catac. rom. p. 299). venerati anche Quirino (cf. MARUCCHr,
URBlS ROMAE

tirem, et in quarto Ianuarium {•) martirem, et 10 tcrtia ecclesia


sursum sanctus Synon <•> martir quiescit. Eadem via ad Sanctam
Caecilia111 <il ; ibi innumerabilis multitudo martirum: primus
Syxtus papa et martir, Dionisius papa et martir, Iulianus (4)
t. Il primJ1 in nel/'1nlerl. 2. rursum cod.

Ossen:a~ioni sulr iscri~ione dtl papa Po11· a quella dd papi, e lo STVGER (Papst-
iJa110 &c. p. 45 e tav. I n. 2). Di lerypta 1md Céiciliagriift, p. 75 sgg. e
lui si fa pure menzione nel Martiro- Die riim. Katak. p. 51 sgg.) ritiene di po-
logio Gtro11imia110 (30 aprile). Cf. tervi distinguere cinque periodi. Con
STYGER, Rom. Mari) r. I, p. 136. un primo si risalireb~ anteriormente
( 1) La vicinanza con Felicissimo e all'epoca della grande pace. In un se-
Agapito conferma quanto abbi.imo detto condo, che giungerebbe all:i fine del
indietro (p. 21 nota 2), che in questo 1v secolo, cominci:ino nella cripta gli
Gennaro sia da vedere uno dei diaconi adornamenti in marmo e in mos:1ico
di Sisto Il, piuttosto che uno dei sette a somiglianza di quanto si era fatto
figli di Fdicita (cf. STYCER, Die 1ò111. nella cripta dei papi. Nel terzo si
Katalr. p. 164). procedette :id ampliamenti. li quarto
(2) Zenone, del qualc nulla sappia· periodo si lascia riconoscere dni lavori
mo di sicuro. di rinnovamento, probabilmente in se-
(3) Nel \'li secolo, dunque, Cecilia guito alle profanuioni dei Go1i (410)
era ancora venerata nel cimitero di e dei Vandali (4 55): i mosaici scom-
C.1llisto. Al principio del secolo 1x p1rsi \"cancro sostituiti con pitture, che
in\•ece il suo corpo non era più a posto. non hanno alcunJ relazione con santa
Qu:indo nel!' 817 il pap.l Pasquale I ne Cecilia, e che ci riport:ino ali' età di
fece ricerca, non riusci a trovarlo; ma Simmaco, t ra I.i fine del v e l'inizio
avendo nell' 821 ordinato nuove inda- dcl v1 secolo. Il quinto periodo, per
gini, lo rinvenne, a quel che attesta il la prima volta, compreadc monumenti
Liba Po11tificalis (Il, p. 56), «io cimi· di Cecilia. Gli affreschi che la uffi-
u terio Pr:ietextati ». E cosi credono il guraao, le incisioni graffite. sono in·
DucttllSNE (ibid. p. 65 nota 20), il QuEN· ùizio di un culto Jocalt: della s:inta.
TIN (in Dictio1111airt d' arclu'ol. cbrét. Questa rinnovazione fondamcntak, che
rt de lit. Il, li, 1925, coli. 2733-5), il non si limitò alle sole pitture, può ri-
DELEllAYE (Ét11dt sur k Ug. Rom. portarsi al IX ~colo, senza che si ~ppia
pp. 88-93), supponendo che il corpo però se anteriore o posteriore :ti pre-
si:t stato trasportato, in un momento sunto ritrovamento delle reliquie di
imprecisabile (forse ai tempi dell' inva- Cecilia da parte di Pasquale I.
sione longob.trùa), da un cimitero dcl· (4j Questo ignoto papa Giuliano
I' Appi.i ad ua :iltro. li DE Rossi al sembra debba identificarsi col Giulboo
contrario (Roma sott. Il, p. 136), il ricord:ito nel .\{art1rofogio Gero11i111ia110
KJRSCH (Die htilit,e Cààlia i11 dtr al 9 agosto (cf. 01 LEHAYE in Acta Ss.
1ò111is<ht11 Kircbe dts Altert11111s, Padcr- nov. il, 11, p. 429 n. 27); e secondo
born, 1910, pp. 54-7), FRANCHI OR' In ricostruzione fattane dal OF Rossi,
CAVALIERI (Reet1iti st11d1 i11tor110 a s. Ct· il nome doveva leggersi anche nell:i
cilia in St11di e Testin . 24, pp. 22-}, 37) last ra marmorea che Sisto III pose nella
pensano che Cecilia sia rimasta sem- cripta dei papi (Roma sott. 11, pp. H -
pre nel cimitero di Callisto e sia stJt:I 48, 64-5, 226-7). Cf. anche SnGt:R,
li ritrovata. La sua cripta era vicin,1 Rom. Màrl)'· I, pp. 87, 90·
88 NOTIT I A ECC L ESIARUM

papa et martir, Flavianus (•) martir, sancta C:iecilia virgo et martir,


.Lxxx. martires <•> ibi rcquiescunt deorsum . Zeferinus Ci> papa et
confessor sursum quiescit, Eusebius pap.1 et martir longe in antro
requìescit, Cornelius papa et martir longe in antro altero requiescit.
Postea pervenies :i<l sanctam virginern Soterem (4l t't martirem, 5
[eaJem via venis :id ecclesiam parvam uhi decollatus est sanctus
Xystus cum diaconi bus suis) <s>, cuius corpus iacet ad aquilonem.
r. Flavianus) La prima a corr. su u 3. confessor] ar cod., errore tvide11te.
antro] n ntll'i11terl. altera cod. 6-7. Le pamle Ira pare11/eti aggiunte in marg Ìllt,
cll11 ug110 di richiamo, da u11a mano diverta, ma coeva.

( 1) Fabiano. Per la forma cf. DE dti papi, p. 105 sgg.) vorrebbe ricono-
Rossi, Rom. sol/. Il, p. 62. scere nella cella trichora situata a una
(2) Nel marti rologio di FtoRo di certa distanza dalla cripta dei papi,
Lione, al 4 marzo : " Roma e via Ap- in direzione d'occidente; il MARUCCHt
« pia sanctorum martyrum oètingt!n- (La questione del sepolcro del papa Zef-
« torum qu i sunt positi in cimiterio ad firi110, p. 205 sgg.) nell'altra cella tri-
« sanctam Caeciliam » (QUENTJN, Les chora che si trova proprio sopra la
martyrologes hist. p. 328), e cosi auche cripta dei papi. Cf. p. 40 nota 5.
ADmrn, che h:i però « Dcccc » (ibid. (4) Il cimitero di Santa Sotere era
p. 46 3). Nel De locis « Dccc» . Non tr.1 l'Appia e l'Ardeatina, ma non è
essendo stato ritro,·ato nel cimitero un stato ritrovato; come pure non è ri-
luogo che potesse contenere un:i cosi masta traccia della basilica che vi sor-
ingente moltitudine, si è giustamente geva sopra, e Ji cui il papa Stefano II
pensato ad un poliandro, in cui fossero (75 2-7) restaurò il tetto caduto (Lib.
stati messi gli scheletri tolti foori dai Po11tif. I, p. 444). La vergine Sotere,
sepolcri (per adoprar questi una seconda antenata paterna di s:mt' Ambrogio, è
volta) e collo~ati l'uno ~ccanto all'.tlt ro dJ questo celebrata per la b.:llezza delle
in file sovr,1pposte e divise da strati di forme, la nobiltà della stirpe e il co-
terra. Col tempo si cominciò a rite· raggio tDt exliortatiom virgi11itatis, XII,
n.:rc quell'ossa rio per una sepoltura in 82; De virgi11ibm, 111, 6). Nel Martiro-
ma~sa di martiri (cf. DE Rossr, RcJ11111 logio Gero11i111ia110 ricorre più volte, e
sol/. Il, pp. 155-61; WrLPErtT, La cripta al 6 f~bbraio con queste parole: "Romae
dei papi, pp. 75-80). «via Appia in cimiterio eiusdem natale
(3) Zefirino venne deposto, come af· « Soteretis (Soteris) virginis » (cf. DE-
ferma il liber Po11/ificalis (I, p.139), «in LEHA YE, Trois dates d11 cala11drier ro-
"cymiterio suo, iuxta cymiterium Ca- 111ai11, p. 59 ~gg.). V. anche DE Rossr,
« listi, via Appia». li luogo rim:ine sco- Roma soli. IIl, p. 5 sgg.; J. W1rr1c, S.
nosciuto; 111:1 dovette essere identico Soteris 11111/ i/J1·e Grabsliille in Rom.
con le cosi dette cripte di Lucina, per- Q11Mlalschr. XIX, 190>, p. 50 sgg. e
chè nelle vicinanze di quel complesso p. 105 sgg.; i\hRuCCtn, La cella tricorn
sotterraneo non esiste altro cimitero detta di Sa11ta Solere in N. Bull. are/i.
di epoca tanto anrica (cf. STYGrlR, R6111. crisi.XIV, p. 157 sgg.
MiirlJ1'. I, p. 8o). In seguito il suo (S) Qi.;alcuno ha voluto identificare
corpo fu trasportato in un oratorio SO· questa chiesa, ricordata nella presente
pra terra, che il WILPERT (La '1·ipta not3 marginale (che il DE Rossi, Roma
URBIS ROMAE

[ViA ARDEATINA.]

Et dimittis viani Appiam et pcn·enies ad Sanctum Marcum


papam et martirem, postea a<l Sanctum Damasum < > papam et rnar- 1

tirem, via Ardiatina, et ibi in altera ecclesia invenies Juos Jiacones


5 et martires Marcurn et Marcellianum, fratres germanos, cuius cor-
pus guiescit sursum sub magno a ltar~ ; deinde discendis per gradu~
ad sanctos martires Nereum et Achileu111. ·

( V1A Osr1ENSE.]

Et sic vadis ad occidentern, et invenies Sancturn Felicem <»


10 episcopum et martirem, et discendis per graJus aJ corpus eius, et
sic vadis ad Sanctum Paulum <i> via Ostensi, et in australi parte

soli. I, p. 149, ritiene fuori di posto) e Damaso, come risulta dal Liber. Ponti·
nell:i topografia di Einsiedeln, co n la ficalis (1, pp. 212-3), e alla qua le apportò
basilichetta tuttora esistente presso la. migliorie anche Giovanni VJI (ibid. I,
scala del cimitero di Callisto. Ma p. 385). Cf. WJLPERT, La scoperta delle ba·
l'identificazione è tutt'altro che sicura siliche ci111iteriali dei Sa11ti Marco e Mar-
(cf. STYCER, Ròm. Mtirtyr. I, p. 90). celliallo e Damaso, p. 43 sgg. ; M11RUCCHI,
Osserva il DucHESNE (lettera in WrL- Discussio11e critica ml luogo 1·ece11te111wte
PERT, La c1·ipta dei papi, pp. 82- 4) allribuito ai sepolcri del papa Damaso
che nel vn secolo la storia dd papa e dei martiri Marco e Marullia110
giustiziato sulla cattedra episcopale nel presso la via Ardeatina, p. 191 sgg. ~
cimite ro di C:1llisto, non si applicava più WILPERT, Beitrtige z111· cbristlicbm Ar-
a Sisto II, il quale ne aveva un'altra, chiiologie in Rom. Q11artalschr. XXII,
che lo faceva morir suppliziato, coi I 9o8, p. 124 sgg.; MARUCCHI, Esame
suoi due diaconi, sul cliviis del tempio di 1111 op11scolo di mo11s. G. Wilpert ri-
di Marte, presso l:i purta Appia; e qui g11arda11/e a/ermi miei studi rnlle Cata-
appunto, a sinistra, uscendo dalla porta, combe ro111a11e, Roma, 1909, p. S1 sgg.
sarebbe stato l'oratorio di cui parlano i STYGER, Die rom. Ktttak. p. 293.
testi su detti. Esso dovette esser fondato (2) Il sa n Felice del cimitero di Co m-
nel v11 od vm secolo, quando racconti modilla è sem pre congiunto con il
come h1 passione dei santi Lorenzo, commartire Adaucto. Qui rimane iso-
Sisto e Ippolito godevano di gr;;n cre- lato e pon a l'attributo di vescovo.
dito. Anche di questo oratorio però ( 3) L' a postolo Paolo fu sepolto in
non è rimasta traccia. un' :m~a cimiteriale ali' aperto a poca
( 1) Del sepolcro di Damaso sap- distanza dalla via 0;,tiense, nella pro-
piamo solo che doveva trovarsi sulla prietà d' una matro na cristian a Lucina
sinistra della via Ardeatina, nei pressi ( cf. STEV ENSON, Osserv az.io11i sulla topo-
dcl cimitero di Callisto. Era in una grafia della v i11 Ostie11se e rnl cimitero
basilica sopra terra o seminterrata, iYl!t f11 sepolto l' apostolo s. Paolo in N.
oggi scomparsa, costruita dallo stesso B111l. arch. crisi. lll, 1897, p. 283 sgg.

Cod. Topogr., Il.


No T I TI A E e e L Es I A R u ~!

cerne ecclesiam Sanctae T eclae <•> supra montem posi tam, in qua
corpus cius quiescit in spelunca in aquilone parte.

[VIA PonuENSE.]

In occidentali parte Tiberis ecdesia est Beati Felicis martiris,


2 eios ntll 'mlerl. 4. liberi cuJ.

e L'area dì l11rn1a sulla t•i11 Ostimse parte. Cf. P. FR. KEHR, Italia Po11t1f.
ibid. IV,p. 6osg~.; [C~Lt), Sulle memorie I, pp. 164-5; B. TKIFONE, lt carte dtl
t 1no1mmt11ti dei ss. apostoli Pietro e 11w11asttro di S 111 Paolo di Roma in
Paolo a Roma m Civillò Catt. LXXX\'!, Arcb. Soc Rom. di sl<Jr. patr. XXXI,
1935, 111, p. 582 sgg.; Io. L'area del 1908, p. 167 sgg.; PESARINt, La basi-
sepolcro di s. Paolo detta "di L11ci1111 » lica di S. Paolo rnlla via Ostiense prima
sulla Ostiwse ibid. LXXXVII, 1936, dtnt i1111011a'{io11i del sec. XVI in Studi
I, p. 129 sgg.; DE ANGELIS o'OSSAT, Romani, I, p. 386 sgg.; I. ScHUSTER, La
op. cit. p. 49 sgg.). Sulla tomba del basilica e il 111011asltro di S. Paolo fuori
martire, co~tantino elevò una basilica le mura, Torino, 1934; E. Ln' AGSINO,
di modeste proporzioni ( Ub. Po11tìf. Sa11 Paolo sulla via Ostimse, Roma,
J, p. 178). Nel 386 Valentiniano Il, s. d.
Teodosio ed ArcaJio diedero ordine al ( r) Si ha notizia di parecchie sante
prefetto Sallustio di ricostruirne una con questo nome, senza che sia possibile
pili grandi.' (Episl. 1111ptra/orum po11ti- determinare la Tecl.i a cui qui si allude.
fic11111 alio111m in Cor~. Script. Ecc/es. Pii1 famos.i di tutte fu la discepola di
Lai. XXXV, p. 46 n 3) e l'opera fu san Paolo, che era però sepolta :i Se-
condotta a termine sotto Onorio (StL· leucia (cf. STYGER, Rom. Mi.irlyr. I,
VAGNI, lt11cr. clirisl. n. 4780). Una p. 28 3). Il cimitero, già conosciuto dal
targhetta di bronzo, destinata ad essere BowETII (OsunJa'{ùmi sopra i cimilui,
sospesa al collo forse d'un cane da pp. 548-9), che non seppe dargli un ap·
pecoraio, con questa iscrizione • ad ba- pellativo, è stato identificato dall'AR·
" silica apostoli Pauli et dominorurn MELLINI (Das wiedtrgtfundene Orato-
« nostrorum, Felicissimi pecor[ariì] »,è rium 11. Ccnnetuium der H. Tbtela in
dal de R~si riportata ali' epoc:i della Ròm. Q11arlalsclir. III, 1889, p. 343 sgg.
cost ruzione ordinata dai tre Augusti e IV, p. 159sgg.)con quello sulla piccola
(ibid. n. 4779). In seguito Galla Pia· collina presso il Ponticello di S. Paolo.
cidia, sorella di Onorio, continuò la Il complesso sotterraneo consta tli due
decorazione della basilic:t sotto gli parti: la cripta e il cimitero; e la data
auspici dcl papa Leone I, collle.risulta può ricavarsi d:i alcune iscrizioni ritro-
dilli' iscrizione lungo il gi ro dcli' arco vate i11 situ, di cui la più antica risale
trionfale (ibid. n. 4784). Altri lavori forse al 354 e un'altra agli anni 381·
eseguirono, nello stesso secolo, un 388. Anche gli affreschi, con rappre-
prete Felice e un levita Adeodato sentazioni bibliche, possono riferirsi :il
(ibid. n. 4783), e tra la fine del secolo VI secolo 1v. Il carattere esotico di tutto
e il principio dcl vn un Eusebio (ibid. l'insieme e 11 nome di Tc:cla lasci:mo
n. 4794). Parecchi papi rivolsero le con probabilità supporre che il cimitero
cure loro alla manutenzione e all'ab- appartenesse ad orientali (cf. STYGER,
bellimento di questa basilica, che l'in· op. cit. I, pp. 283-4). V. anche DE
cendio Jel 1!h3 distrusse in grandissima ANGELIS o'OSSAT, op. cit. pp. 70-2.
lJRBIS ROMAE

10 qua corpus e1 us quiescit, et Alexandri < > martiris [et sanctac


1

Sabinae <» maniris. Deinde etiam in aquilone pane ecclesiae Sancti


Pauli paret ec[cJlesia Saneti Aristi <1> et Sancta e Christinae et Sanctae11
Victoriae, ubi ipsi pausane]. Deinde discendis ad aquilonem, et
5 invenies ecclesiam Sanctae Candidae (4) virginis et martiris, cuius
corpus ibi quiescit. Discendis in antrum et invcnies ibi innume-

1-4. Le parole tra pareittesi so110 seri/le parte 11ell'il1tcr/. e parie i11 margine
da/1.1 steun mano che ha fallo l'ag&iuntn preceJn1te. 4. \Ìctorc cod. 6. Discendi~]
Ln prima s nel/ 'interi.

(1) Chi sia stato questo Alessandro, p. 434); sebbene nella copia dell'mo i11-
\'Cner:ito nella chiesa di S. Felice non si cis.1 in marmo, e tuttora conservata, si
s:t (cf. DE Rossi, Roma sol/. I, pp. 182-3 ). legga « monasterium S. Aristi " (StL-
(2) La Sabina, che compare qui in \' AGNJ, /user. e/iris/. n. 4790). D'al-
un'aggiunta al codice, pare sia da tra parte, accettando la lezione Aristo,
identific.ire con quella del!' antico titolo come personalità diversa dall'Edisto
del!' Aventino. Un.1 martire di questo martire laurentino, scomparirebbero i
nome nou figura nel martirologio ro- vincoli di parentel,1 con le due martiri
mano del 1v e v secolo, e la sua feste\ insieme con lui ricord.tte nella leggenda,
è semp re celel.irata nell.1 chiesa del- e non si vedrebbe la ragione per l.l
1' Aventino, non già nelle catacombe. qu3le l'autore ddb nota marginai.:
Ed ali' Aventi no taluni riferiscono l'e- avesse potuto associare con Aristo, sulla
spressione della Passio (Acta Ss. 3ug. via Portuense, una martire venerata a
VI, p. 504) « oppidum Venùincnsium" Bolsena e un' ahrn in Sabina rcf. DE-
(= A,•entincnsium »);cosa che farebbe LEHA VE, S. HMi sie t'I S. Oreste in A 11t1·
riportare in Roma anche le altre indi- ltc/11 Boli. XLII, 1924, p. p 5 sgg.; LA'I·
cazioni topografiche dello stesso docu- 7.0NJ, Le d10crsi d'Italia, I, pp. 102-3,
mento. Con ciò verrebbe contradctta 536-41, 348-50).
l'opin ione del Dufourcq, e di altri, da (4) Anche il Mnrtirolcigio Ccro11i-
noi rift:rita nel voi. I, p. 246 nota 2. mia110 indic:t santa Candida: « :td Urs(1m
Cf. I<rnscll, Die 10111. Titelki1c/ie11.pp.99 "Pilt:atum" (3 ottobre), "in 'imiterio
e 165-6 e in Lex. f. Tbeol. 1t. J<irclit, « l'ontiani » (2 dccembre); e di una
IX, col. 51; LANZON t, T tifo/i pres/11te- matrona Can<lid.1, che avrebbe sepolto
rit1li, pp. 251-2; DFLEHA\'F. in Arta Ss. il .:orpo di s;in Pime11io, si parl.1 nella
nov. II, 11, p. 475 addita111t11/11. P11ssio di lJllCsto santo tin D1:.n11A YE,
(3) 11 SA \ ·10 (S. E.listo od 01 esu r op. cit. p;1g. 263). Il DELEHAYE (ibiJ.
co111pa~11i 11111rtiri di La11rm/tl in R1•111. p. 140) non crede di poter identific~re
Q1111rtalsc/.or. XXIX, p. 29 sgg.) ri- questa con la C.indid.1 del m.1rtirologio;
conos..:ercbhc nrl gruppo agiografico ma non ritiene tull.l\'Ìa improbabile
qui ricnrddto s,1 111 ' Edisto, con 1.1 fl?(li.1 che l'agiografo abbia pt:nsato alla s:tnta
Cristina e l.1 sua domc;tica Vittori:1, che ripos:l\'.t nel cimitr10 a1I Ursu111
uccisi .1 L:tun:mo. e più t.mii tr.isror· Pilt11/11111 :1 fianco Ji Pimenio. La bJ-
Liti a Ronu. L' n « mon.1Mcri11111 S. I le· 'ilk.1 \'Cune rinnov::it.t da AdriJno I
"Jisti " pr.:sso I.i chiesa <li S. Paolo (Li/i. l'v11t1f. I, !'· 509). Cf. SnccR,
.1pp.1re in m1.1 ,1,m.11ione fatta d.1 CRF- Dit 10111. l\11t.1k. p. 2tl 1 e Ro111 .•\!.11 t_1 1.
GORJO 1 nel 6»4 (Regi1/1. tpist. t. Il, '· p. 2lli.
~OTITIA ECCLESIARUM

rabilem multitudinem martirum: Pumenius <•> martir ibi quiescit,


et Milix <» martir in altero loco, .et omnis illa spelunca inpleta est
ossibus martirum. Tunc ascendis et pervenies ad Sanctum Ana-
stasium hl papam et martirem, et in alio Polion <•l martir quic:scit.
Deinde intrabis in ec(c)lesiam magnam: ibi sancti martires Abdo et 5
Sennes quiescunt. Deinde exeas et intrnbis ubi sanctus lnnocen-
tius <s> papa et martir quiescit.

(VfA ÀURJ!UA.)

Deinde ambulas ad sanctum Pancratium <6>, cuius corpus quie-


,, in) I corr. su a cO<i.

(1) Secondo la Passio, il prete Pi- (3) Del papa Anastasio (399-40 1)
menio sarebbe stato sepolto «in cripta, cosi dice il Li/ler Po1itificalis (I, p. 218 ):
« in cimiterio Pontiani ad Ursum P i- t< sepultus est in cymiterio suo ad
« leat um » (DELEHA Yll, Étude cit. p. 263, « Ursum Piliatum ». L'espressione
cf. p. 124 sgg.; Martirologio Gero11i- «in cymiterio suo>>, s ta ad indicare,
mia110, 2 decembre). In questo cimi tero, come osserva il Duc11ESNE (ibi<l. p. 21 9
sopra il muro di chiusura dcl cubicolo nota S), che Anastasio aveva nel
sepolcrale di Milix e Pimenio, si vedono grande cim itero di Ponziano la sua
ancora le immagi ni dei due martiri: tomba in un luogo speciale. Questa
il primo col vestito proprio della corte però non si è rin\'enuta. Cf. Marli-
bizantina, il secondo con l'abito dell e rologio Gero11imiauo, 19 decembre.
figure sacre (cf. W1LPE1ff, Le pillure &c. (4) Nel cimitero di Ponziano, Pol-
pp. 45 3-4 e t av. 255, 1). li nome di lione è rappresentato in un affresco, fra
Pimenio si legge anche nella iscrizione i san ti Marcellino e Pietro (cf. W JLPERT,
delle rel iquie trasferite alla chiesa di Le pillw·e &c. p. 453 e tav. 255, 2).
S. Silvestro i11 Capite; e in due altre Fu probabilmente un martire panno·
iscrizioni ritrovate sotto l'altare mag - nico, in Ponziano soltanto venerato,
giore di S. Salvatore i11 Co1·te nel Tra- o di cui si trovava ivi qualche reliquia,
stevere (cf. B11ll. arcb. crisi. 1891, pa- perchè dietro la pittura che lo rappre-
gina 149 sgg.). senta non v'è alcun posto per il suo
(2) O ltre alla rappre~entazione di sepolcro (cf. MANNA, Co11fributi n/lo
cui abbiamo p:irlato nel la nota prece- studio del ci111iltro di PonzJa110 sulla
dente, Mii ix figura pure nel!' affresco, vin Porlumst, p. 179; STYG llR, Ròm.
che decora la parete di prospetto del Miirl)•r-. I, p. 277 ).
sepolcro di Abdon e Sennen, a fianco ( S) Anche della sepoltura di q11es10
<l ei due martiri: qui port:t, come sol- papa (401-17), che il Liber Po11-
dato, la tunica succ inta e la clamide tificalis (1, p. 222) dice essersi tro-
(cf. W!LPERT, Le pitture &c. p. 79 e vata « in cym iterio ad lJrsum Pi lea-
tav. 258). Il nome ricorre in un graffito " tum » ( cf. Martirologio Get'011ì111iauo,
del cimitero <li Ponziano ( cf. DE Ross i 12 marzo), non i: rimasta traccia.
in 811/1. arch. crisi. 189 1, p. 150), e (6) È il cel.,bre giovi netto, cono-
nelle iscrizioni di S. Sil vestro i11 Capite sciuto soltanto attraverso la Passio leg-
e <li S. Salvatore i11 Corte citate. genJaria, che pa re debba riportarsi al
URBIS ROMAE 93

scit in formosa ecclesia via Aurelia, quam sanctus Honorius papa


magna ex parte reaedificavit, et in illa ecclesia intrabis longe sub
terra et invenies Ardhimium <•> martirem, et in altero loco sanctum
Paulinum <•>martirem, et in altero antro sanctam Sobiam martirem
5 et <luae filiae eius Agapitc et Pistis hl martires, et ascendis sursum
et pervenies ad ecclesiam; ibi quiescunt sanctus Processus et Mar-
tinianus sub terra, et sancta Lucina ''irgo et martir in superiori.
Deinde pen·enies eadem via a<l sanctos pomifices et martires duos
Felices <4>. Postea ea<lem via pen·enies a<l ecclesiam : ibi in veni es

2. parte reaedificavll) par tcrc ocdifìcuvit cod. 5. filli cod. 6-7. manlanu• cod.
7. In ripetuto due volte.

\' I secolo (cf. FRANCHI oF.' CAVALil:RI. parla di una rinnovazione integrale
Drlla lrggwda di s. Pa11c1·a\iO 10111ano in ( "a solo»); ma non c'è discordanza
Studi e Tuli n. 19, p. 77 ~gg.). Avrebbe col «magna ex p:irtc »del nostro testo,
sofferto il martirio al tempo dì Diode· perchè alcuni muri del I\' secolo sembra
zbno, sull'Aurelia, e Octavilla lo sep- siano stati consen•atì. La chies1, che
pellì nella vìcìna catacomba «in sepul- esiste sempre 'ullo ~ tesso posto, i: st 1tJ
« çhro novo» (cf. Martirologio Gtro- ri fott'1 in tempi moderni. cr. PESARll'I,
11i111ia110, 12 maggìo, cod. di llern:1). La '' ipta stpolrralt di s. Pa11cra~io t la
Sul sepolcro del martire forse sor· sua basilica sulla v ia A111tlia in N. Bui/.
geva una piccola chiesa fin dal 1v se· arcl1. crirt. XXVIII, p. 71 sgg. ; Fu-
colo, poi ingr~ndita d:i papa Simmaco SCIARDI, Catacombe, basilica t c011vwlo
( lii•. Po11tif. I, p. 262). GR1,coR10 0 1 di Sa11 Pa11cra'{io, Roma, 1929; STYGER,
Tou11s dice che la tomb:i di P:in- Rom. Martyr. I, pp. 269-7 1.
crJzio era collocata al di I.\ d~i CJn· (1) «:\rthc.:111iu11111.
celli posti sotto l'arco del coro (Liber (2) Cf. p. 36 nota 3.
i11 gloria 111art)'r111n, cap. 38); e la basi- (3) Cf. p. 36 nota 4.
lica dovev.i essere :ibbast:1111a spazio~a. (4) I due pontdici I-dice I (t 2 j 4 l
perchè \'Crso lo stesso 1empo G1uco1Ho e Felice Il (t 365 ), che, st:indo 111che
~I ACl'W convocò h il popolo, pronun- :ille noti1ie le~gc11d.1ric accolte nel
dando un'omeli 1 in occ.1sio11c della Liber Po11tifi(lllis (I, pp. e 58, 21 1 ) , erano
lesta dcl santo (Homil. 111 Eu1111geli11, vc.:ner.iti nel \ ' I \CColo in una b:isilk.1
Il, 27 inM1C'IF. P. L. LXXVl, col.1 204). .11 secondo migli11 della viJ Aureli:i.
01101 io I trovò la basilic:1 cc vc1ust.11e ! Ma è noto che Felice I fu se polto sulla
« conrect.1111, extra corpu~ mart \·ris ne.' via Appia nel ci111i 1ero di Callisto, e
1• glectu :11niquitatis extrnctam » ; e non è conosciuta nè ;1111111i~sibile un:i
«abrasa vctustat is mole, ruìn:1q ue mi- 1rn~l :11icmc sulJ',\urcli.1. Invece qui
" n mtc • .i fundamentis novitcr plebi \'erme re.1lmente seppellito Felice 11.
"Dd construxit, et corpu~ nurt\•ri\, r.letto papa dopo che Lib<..rio nel 355
u quoJ "" obliquo :iu:ac iaccl>.ll, alt.iri lu mand:110 in i:~ilio d:ill' imperatore
"insignibus ornato mt!t.11li~, lorn pro· Costanzo, non fu riconos.:iuto d:il po·
"prio colloc:wit " (DE Ro~c;1 , Insci . polo, e qua11Jo Liberio tornò, nel 358,
c/mrt. Il, p. 24 n. 28 e p. 15 6 11. 5). l·gli dovètte ritir.1r~i, n.:: 'i p:trli) piu
And1t: il Liber Pc>111iji(tl/i< ( I, r. )24) di lui. fu propria111\:J\l c! .111tip:1p:i, però
94 NOTITIA ECCLESIARUM

sanctu111 Calistum papam et martirem, et in altero [loco] m supe-


riori domo sanctu'> Iulius <•> papa et martir.

[ V1A CoRNEUA.]

Et sic intravis via Vaticana donec pervenies ad basilicam Beati


Petri, quam Constantinus, imperator totius orbis, condidit, eminen- 5
tem super omnes ecclesias et formosam, in cuius occidentali plaga
beatum corpus ei us quiescit <».

1 . loco supplisce de Roui. in ripetuto due 1•0//e. 4. bassilicam cod. S· Con-


stantìnus] con 11el/'i11terl.. e 11el rifrO, in cnrri1po11:iem;n, rasura. orbis] or bis, con
rnsurn 11el meno. end. 7. Qut se;p1e il pa110 relativo ad alcune clrieu di Milano,
eo11 i s1111ti elle vi riposm1a110.

l:i leggenda ne ha fatto un s.tnto ed un adattamento di un anteriore sepolcro


un martire. tr:isportando presso il suo pagano, avrebbe eretto una memoria il
sepolcro anche la tomba di Felice I. prete, poi papa, Anacleto (Lib. Po11tif
Il sito del cimitero dei «duo Felices » 1, pp. 55, 12 5) e più tardi costrul una
si è voluto riconoscere a destra della grandiosa basilica Costantino (ibid. I,
via Aurelia, presso il bivio con la via pp. 79, 176), che col tempo divenne
del Casale di Pio V entro la vigna Pd- l:t principale dell'Urbe. All'estremità
lcgrini, O\'C è l'ing resso ad un piccolo della navata di mezzo, sopra il sepolcro
intreccio <li gallerie completamente:: de- ddl' Apostolo, incurva vasi l'arco trion-
vasta te. Il Liber Poutifiralis (locc. citt.) fiile, ricoper10 da un grande mos.iico,
attribuisce la costruzione della basilica, in cui l'imperatore era rappresentato
dove avrebbero riposato i due Felici, in atto di offrire al Salvatore ed al
t.into a Felice 1 qunnto a Felice II; principe degli Apostoli il modello della
e non è impossibile che:: quest'ultimo nuova chiesa (cf. A. L. FROTHINGHAM in
avesse edificato il santuario in cui venne Rwue arcbiolo~ique, I, 188 3, p. 68 sgg.;
deposto. C:f. K1Rsc11, le 111m1orie dei CASPAR, op. cit. I, pp. 124-5). Una
martiri sulle vie Aurelia e Co111elia, didascalia in lettere d'oro commentava
p. 76 sgg. e Dir Grahstiille der Ftlicrs cosi la figurazione:
d110 p011tificts ti 111arl_1ns a11 der via A11- Quod Ju;e I C' mundus ~urrexit in astrA triumphans
1 rlia in Rt1111. Q1mrtal;·chr. XX X Ili, I-I.mc Consta.ntinu!I: viccor 1ibi condiJit :mlam.
1919, p. t sgg.; StLVACNI. Ln topogr11ji11 (SIL VAGKC, fosu. "" ist. n. 4092).

cimìlerialr della vili Aurelia in Rit'. nrrb. Un'altra iscrizione, posta nell'abside,
crisi. IX, pp. 1 io- 3; STYGHl, Rii111. es:1lt,1va la magnificenza delJ'opera di
Miirtyr. l, p. 273. Costantino, e di uno dei suoi figli
( 1) li pipa Giulio I non era morto (Costante) che l'aveva completat:1 (ibid.
m:1rtire (cf. f<IRSCH, Le 111em. dei 111a1·- n. 409~) . Il Ubn Po11tificalis non ci dà
titi s11/lt v ie A111 elir1 e Cornelia, p. 8"1). della chie::s.i un.i descrizione sistema-
(2) La via \'nticana è la via Cor- tica, e troppo fuggevoli notizie o cir-
ndia, presso b qu:ile:: fu sepolto san coscritte a semplici particolari ci hanno
Pietro dopo il martirio. Sulla tomba lasciato PAOLINO 01 NOLA (Epislll/ae,
di lui, costituita, a qu:rnto sembra, da Xlii, 13, eJ. HARTEL) e PRUDENZIO
C R R I S H O ~I :\ E 95

Intr.intc [te] in porticum Sancti AnJreac (•), occurrit tibi in


~ inistra manu altare S.tncti Laurcnti C2 >, dcindc Sancti Viti, deindc
1. Nel coJ. f- in mar;.rùu. ,fa /a/1111n 111terprelo/o Po~tca 1'111 pr11bab1/mente 1/
"'Il'"' dov('l'a richiamareil lell,,rc "" r1turno dello 11arr<1;ltl111' ad ar11omento ro1110110
dnpo l'tnltrru;iont 1opra 111di.-a1.1. [te) a;<g1u11;:e .le Rn.ul. porilum cnn ci Of:gtunto
nell'tnlt'rl. cod. saoctac co.J.

(Perisl1pha1w11, Xli, vv. 31 - 2); meglio Cìt·iltti Cuti. L.\XX\'I, Il, pp. 247 sgg.
informato, attraverso il diacono Agi- e ;87 s~g.; Jll, p. 167 sgg.; M. Cu-
lulfo. sembra GRLCORIO 01 T ouRs ( L1b. RATI, Docw11e11ti t 1 iarcbt per la storia
in glorill marlyrum, Cdp. 28; cf. Ou· dell'a11tica basilica l'utira11a . I. T1BERt1
CllESNE, Le Li ber Po 11tifie11 li s ALPHAR '"' 1 Dt B111ili<ar Vatic1111ar a11-
w Ga11lr a11 vie si}clt in JW1111g. J'a1 eh. ti~uiss1ma ~t 111n 111 Slt11rtura in Studi e
ti ,/' lnst. Il, 1882, pp. 2 77-8). Le Ji- 'Jesti n. 26, 1914; llu11 sHs, Le chuse
11u:ns1oni Jcll'cdificio ci sono pervenute di Roma 11el mtdio rt•o, Firenze, 1927,
Jtlra1:erso un frammento Ji antologi.1 p..pi!; A. MuNoz, S. Pìrlro ùz Vali·
cpigrJlica dcl \'Il secolocirc.1 (coJ. PJri~. e 1110, Roma, s. d.; CutRAMY, Sawt-
1\071. c. 61). Della primiti1:J forma Puirt de Ro11u, l'.ms, [1933); H.CHRIST,
della f.icci.1ta .1bbiamo una r:tpprc- Z11r E1klàr1111;: dts T-Jor1111ge11 C,11md-
stnta7.ionc in un codice di Farfa Jd risses ~r h'o11st.mlir1iuhtt1 I'ttt1 sin rdu
secolo x1 (Eton College n. 124; cf. 111 Rom in Rh•. 111c/1 crisi. Xli, p. 193

GRISAR. An11lrcta Rom. I, p. 465 '~K· ~gg.; G. TARDI);!, Bas1l1ca l'a11,-1111a e


e t:iv. X). Questa antica basilica scom· 801gbi, Roma, (1937].
p:irvc tra i secoli xv e X\I; la demo· l•J li portico dell:t chiesa e.li S. An·
li7.ionc ini1iata sottt1 Nicolò \', fu com JreJ. Questa cr.1 un:i delle tlue rotonde
piuta da Giulio II. Alla ricomuzionc destin:tte in origine :i sepoltura della
.:nncor:.cro il Bramante, 11 Sang:illo, RJf· famiglia i111pcrL1lc, 111a che :tve,·a ser-
facllo e Michelangelo. li .Maderno, sollo vito ben poco ai lini per cui na stata
Pao!o \',condusse a termine h f.iccia1a, costruita. 1-u tra~formau in chiesa
e AlessanJro \'li affidò al Bernini JJ papa Simm.ico al principio dcl se·
I' innJlzamcnto dcl colonn:ito. Cf. Du- colo\'! (Lib. Pc1ntif. I, p. 16 r) e distrutta
cui::s-.; E, Lib. Po11lif I, p. 193 not.t 61; verso il I SQO. Cf. m Ro~1. ]user.
GR1S~R, op. cit. p. 274 sgg.; :\. SrA· chrisl. Il, p. 221 11ota 1; Ot.:CHES:-.E,
l'\LTON 8ARNES, Saint Ptltt i11 Romt Valtea11a in ,\ flla11g. 1t'a1ch. ti tfbist.
1111d bis lo111b 011 lhe Vatica11 llill, Lon- XXII, 1902, pp. 389-90. 394-398; CEK·
don, 1900; KEHR, llalia Po11t1jicia, I, RA TI, op. cit. p. 1 3 l nota 1; 11. Km. THF,
pp. 132-3; W1LPER·r, Das Grab du Z11111 Mausolr111n do westnimisrbm Dy-
hl. l't'lrus im Licbtt dtr gtSchìclitliclw1 111islie bei Alt-Sa11kt-Ptttr in /<0111. Mili.
Nacliric/ile11 in Verei11sclirift ./ 11 do X LI, 1931, p. 19 sgg.
Gorrtsgm 1lschafl, 1907, p. 7 sgg. ; Io. L11 (2) Questo, e gli alt.11i che seguono,
lt•mba di san Pietro, Roma, 1ci22; Io. L.1 erano dentro h chi..:~.1 Ji S Andrea.
lmnba Ji s. Pietro in Riv. 11rch. '' ist. 11 Liber Po11tifu1ilis (I. p 261) tralascia
XIII, p. 27 sgg.; LIETZ\IAN"I, PttrrH Lorenzo e \'ito, che può compkuno
1md Pau!11s, p. 190; Cu. Gu1c~a.BERT, lx:11e, con la ni.:.;hi.1 J'entr JlJ e quella
La slp11lture de sairzl Pitrrt in Rnmt Ji fondo consacrata a ~ant'..\ndrcd, I.i
bisloriqae, CLX \'Ili, 1931, p. 22 S sgg.; serie degli .iltJri, corrispondenti alla
[Cf.tt), Sulle memorie t 11101111111e11li dt1 rotonda orl11cliora (d. D1,;cui-:sN1-., Vati-
ss. apostoli Pietro e Paolo a Roma in ccwu, p. 390).
NOTITIA ECCLESIARUM

Sancti Cassiani <•l, deinde ipsius Andreae in medio rotundae; et sic


Sancti Thomae, et sic Sancti Appollinaris, novissimeSancti Syxti <2 >.
Egrediente vero, accipiet sanctus te Martinus <i>, et deducet ad san-
ctam Petronellam C4l. ! bi te primo accipiet Salvator mundi <s>, adsi-
gnatque sanctae Anastasiae, et illa sanctissimae Genetrici Dei, quae 5
te commendat sanctae Petronellae, ut te ~educat ad filium ·suum
Salvatorem mundi, qui te per beatum Theodorum mittit ad san-
ctum Michaelem archangelum <6>, ut eius suffragio iterum ad san-
ctissimam suam Genetricem <1l deducaris, ut illa te reddat XII Apo-
stolis <8l, qui per beatum Petrum (9) principem apostolorum iterum 1 o
mittunt ad sanctam Mariam <•0 l. Ex cuius latere sinistro te Leo
4·5. adsii;natque] d su rasura 5. genetrfcls cod. 7. beatum] e nell'inter/.

( 1) Nel Liber P011lijicalis (I, p. 261 ): (6) Nel vestibolo che univa la chiesa
« sancti Cassiani et sanctorum Proti di S. P etronilla alla basilica Vaticana.
«et Yacinti» . L'ALFARANO (CERRATI, op. cit. p. 132)
(2) Errore, per « Sossi i » (cf. Lib. lo iodica «a dextera parte dicti vesti·
Ponti/. I, p. 261); un diacono dell:l (\ buli in angulo ad occideotem ».
chiesa di Miseno ricordato negli Atti (7) L'oratorio costruito da Paolo I
di san Gennaro (Acta Ss. sept. V I, (Lib. Ponti}. I , p. 465 ; cf. DE Rossi ,
pp. 866, 870; cf. DE Rossi, foscr . christ. foscr. cbris t. II, p. 22 S n. S). Portò il
Il, p. 246 n. 8 a) nome di S. Ma ria in Oratorio e anche
(3) L'altare di S. Martino « a nte de Ca11cellir, dai cancelli di bronzo che
« Sanctum Andream » è menzionato ne precludevano l'ingresso alle donne
nel Liber Po11tificalis, 11, p. 33. (cf. P. M ALLI O, Descriptiobasilitae Vati-
(4) L'altra rotond3, la più occiden· canae in DE Rossi, lmcr. chrisl. Il,
tale, in cui erano stati sepolti Maria p. 20 3 n. 9; M. VEGIO, De rebus an-
moglie di Onorio, Teodosio 11 ed altri tiquis memorabilibus basilicae S. Petri
membri della famiglia im periale, fu co- Romae in Acta Ss. iun. VII, n. 125;
minciata a trasformare in chiesa da l ALi'ARANO, p. ..p).
papa Ste fano II per trasferirvi, dalla v ia (8) Non se ne ha altrove notizia.
Ardeatina, il corpo di santa Petronilla, l9) Corrispond~ all'oratorio di S. A-
secondo un desiderio espresso dal re driano, dove fu seppellito il papa A-
dei Franchi Pippino il Breve. Il tra- driano L lvi per un certo tempo venne
sferimento avvenne poi sotto il succes- custodi ta la cattedra di san Pietro (cf.
sore Paolo I, nel 757 (cf. DuCHESN-E,. CERRATI, op. cit . p. 41 note 1 e 2).
Vaticana, pp. 390-1 ). Fu distrutta , a ( 10 ) Il CERRATI (op. cit. p. 40 nota 1)
causa dell 'erezione della nuova tribuna dice: u credo s i debba supporre non
m eridionale di S. Pietro. tra g li anni «appoggiato al muro ma elevato in
151 4-9 (cf. K oErnE, o p. cit. p. 13). «mezzo alla navata: in tal modo si
(S) Da qui a Teodo ro si indicano «capisce come il pellegrino, giunto là,
i sei altari che si trovavano entro la «avesse a sin istra l'altare di $. Leone,
chiesa di S. Pet ron illa, e che con le «e che dovesse tornare a passarvi vi-
due porte venivano a corrispondere <il le « cino quando dall'oratorio di S. Leone
celle di quest'altra rotonda oclachora. «si avvia va verso l'altar maggiore»-
URBIS ROMAE 97

papa<•> acc1p1et, re<lditque iterum eiJem Genetrici Dei <», cuius


auxilio tandem pervenies per cryptam ad caput beati Petri <1> prin-
cipis apostolorum, et exinde pervenies ad altare ~iaius eiusque con-
fessionem <•>, et exinde, post fusas poenitentiae lacrimas, vadis ad
5 locum uhi idem beatissimus apostolus apparuit cui<lam m:msionario
suo <s>. Tum ad eiusdem quoque Sancti Apostoli altare, quod no-
mine Pasroris nominatur, ubi ferunt lapsum mansionarium per
bcatum Perrum apostolum a ruina esse defensum <6>. Tum etiam
1. Corr. su acclples 2. per cryptam] Tra le due parole 11na /ti/tra abra1a.
~· pocnilcntiae] la prima e corr. 1u n

( 1) La tomba di Leone I fu in ori- « ligneis g radibus sub lampade pos1t1s,


gi ne nel portico; in seguito (688) venne « stabat, et lampadis rcCovcbat lumen,
tr:tsportata entro la chiesa da papa Ser- « cum repeote beatus Petrus aposto-
gio, che l'adornò di marmi, di piuure " lus in stola candida deorsum in pavi-
e mosaici (Lib. Po11l1f. I, p. 375; S1L- cc m ento constitit, ciquc dixit: "Con-
VAGN1, l11Scr. christ. n. 4 148 a;cr.CEP.· • liberte, quare tam ci tius surrexisti?"
RATI, op. cit. p. 38 nota 4). «Quo <lieto ab oculis aspicientis eva-
(2) V. p. 96 nota 10. " nuit ». La cc ianua » a cui si ac-
(3) Poichè è certo che il capo di cenna era quella con la quale si
san Pietro non fu mai conserv:ito fuori chiudevano i pectoralia dinanzi alla
del sepolcro, distaccato dal corpo, e confessione (cf. DE Rossi, /user. chrìst.
no n è credibile che, nel secolo v111 Il , p. 227 nota 13).
la tomba dell'apostolo fosse accessibile t6) Quest'altare si trovava sulla si-
a chiunque, il DE Rossi annota ( fo scr. nistra di chi usciva dai cancelli avanti
christ. Il, p. 226 nota 11): «opinar la confessione. Nd Lrber Po11tific:11is
« cryptae, id est hypogaei co11ftssio11is, (Il, p. 116) è Jeuo ornlol'i11111 Beati
« partem sanctiorem,quae adiri poterat, Postoris mar/Jris e in MALLIO tin oE
•ab anon ymo dici ad caput beati Ptlri, Rossi, !11Scr. c/Jrist. II, p. 219 n. 100)
• quod supra ipsum apostoli caput im- sanctus Pastor; ma, come osserva giu-
• mioeret ». stamente il DE Rossi (ibid. p. 227
(4) Sopra la cripta era situata la nota 14), la pa rol:t cc Pastoris » nel
confessione, cioè una cappella o groua, nostro anonimo deve riferirsi a una
in cui si apriva un pozzo, chiuso da due qualche rappresentazione di pastore,
grate, e attraverso il qu ale, solunto, si anzichè al santo di questo nome. Il
poteva vedere la camera sotterranea in CERRATI (op. cit. p. 60 nota 1) pensa
cui riposava l'Apostolo. Al di sopra che nell'altare potesse essere raffigu-
della confessione sta va l'altare mag- rato il Signore che dice a san Pietro:
giore. Cf. DucHESNE, L1b. Po11tif. I, «Pasce oves meas ». Il titolo di
p. 194 nota 61; CERRATI, op. cÌI. p. 27 « pastor » d:i to a san Pietro ricorre
nota 1. anche in GREGORIO MAGNO (Dialogi,
(5) Dell'app:iri2ione a Teodoro, cu- III, 2 5) e in una epistola di Stefano Il
stode della chiesa, parla GREGORIO (MtGNE, P. L. LXXXIX, col. 1022).
MAGNO in Diologi, III, 24 : u quadam Non sappiamo invece a che cosa pre-
• nocte dum citius ad melioranda iuxta cisamente si alluda con la salvazione
u ianuam lumina surrcxisset, cx more del mansionario.

Cod. Toposr., Il. 7


NOTITIA ECCLESIARUM

tibi pergendum est ad porticum uhi vivificae crucis vexillum ser-


vatur <•>, teque ad fontem ingrediente altare est in ·muro Beati
Georgii martyris <1 >; tum ad Sanctum Iohannem Evangelistam,
eoque salutato pervenies ad Sanctum lohannem Babtistam <i>, coque
<lucente curre ad Praesepe Sanctae Mariae Ci), eoque osculato perge 5
ad porticum Petronellae, gaudensque ascende ad Gregorii lectum,
patris sancti, in quo spiritum reddidit, Deo datori dignum munus,
et ibi ha bes alta ria .xt. <s>; indeque discende atque festina ad ora-
tionem Sanctae Mariae, quae Antiqua dicitur <6>. Deinde ad bpides

+· ba6 cod. 6. lec1il? cod. 8. adque rod. 8-9. horat!onem cod.

( 1) L'oratorio della Santa Croce luogo dove fu aperta nel 1300 la porta
costruito da papa Simmaco (lib. Po11- santa. Giovanni VII lo aveva deco·
tif. I, p. 261) e che anche MALLIO (in rato di mosaici (Lib. Pontif. I, p. 385).
DE Rossr, Inscr. cbrist. Il, p. 2o6 ( S) Il portico di Petronilla non
n. 28) indica • iuxta fontcm ». Già è menzionato altrove, ma se ne può
fatiscente al tempo di leone 111, venne determinare la posizione, sapendo che
da questo papa rifatto e decorato di la c:ippella di S. Gregorio era situata
marmi preziosi e mosaici (Lib. Ponti/. presso la b:isilic:i, a destra del portico
Il, p. 17). Fu distrutto sotto Nicolò V di entrata. Di quest:i si ha ricordo
(cf. VBGIO, n. 116). anche nel liber Pontificalis (Il, p. 196):
(2) Il fonte battesimale rimontava « oratori um Beati Gregorii ubi eius
a papa Damaso (cf. os W AAL, Das « lectus habetur, iuxta ecclcsiam prin·
Baptisterium des Papstes Damasus bei « cipis apostolorum ». Quanto agli un·
St. Peter in Rom. Quartalscbr. XVI, dici ahari, poich~ sembra impossibile
1902, pp. 58-61; FBRRUA, Dei primi potessero esser contenuti io cosi piccolo
Ballisleri parrocchiali e di quello di spazio, si è dal DE Rossi congettu-
S. Pitlro in particolare in Civiltà Cali. rato (lnscr. cliri$I. 11, p. 228 nota 20)
XC, ll, p. 1 50 sgg.). Leone III lo che si trov.1ssero nella contigua basi·
ampliò per adattarlo ai cresciuti bisogni lica di S. Vincenzo; e il DucHESNE (Vati-
del tempo, e lo abbelli (lib. Po11tif. II, ca110, pp. 420-1), riprendendo una
p. 17). All'età del Vsc10 (n. 116) era tale congettura, e notando che dopo
distrutto; ma si vedevano ancora i ca- Stefano V non si fa più parola d'un:i
nali sotterranei. Dell'altare di S. Gior- cappella di S. Gregorio nel luogo sud-
gio non si ha altra memoria. detto, non crede improbabile che 1:1
(3) 1 due oratori di S. Giovanni chiesa di S. Vincenzo fosse identica
Battista e di S. Giov:inni Evangelista all'oratorio detto del letto di S. Gre-
furono costruiti da Simmaco " ad fon- gorio, e che vi sia stato un cambia·
• tem » (lib. Po11tif. I, p. 262), e cono· mento di nome, tra il Ix e il xli secolo.
sciamo le iscrizioni che vi erano appo- (6) Il Dli Hosst (Imcr. r/Jrist. II.
ste (StLVACs1, foscr. chi ist. nn. 4137, p. 228 nota ai nn. 21-23) pensa che
4138). Cf. CSRRATI, op. cit. p. 49 nota 2. pos:.a alludersi all'immagine della Ver-
(4) Dice • curre •, perchè l'ora- gine che si trovava nel portico frontal.:
torio era lont11no dalla parte della della basilica e di cui parla l'ALFARANO
basilica fino ra descritta, e ,cioè nel (p. 117).
URBIS ROMAE 99

purpureos, qui in medio pavimento iacent et in modum crucis positi


sunt <1 >; et exinde ad corpus sancti patris Gregari <» eundum est,
et ex eo loco ad Sanctam Mariam quae Nòva dicitur Ci>.

( 1) Sempre nel portico di fronte. l'epitafìo. Cf. CeRRATr, op. cit. p. 86


(:i) Il corpo di san Gregorio Ma· nota 7; M. ANORIEU, la chaptlk de Saint
gno era all'~tremità sinistra del · por· Grigoire da11S l'a 11citrmt basiliqut Va.
tico per chi entrava nella basilica, lica11e in Riv. arcb. crisi. Xlll, pp. 61-3.
«ante secretarium • (Lib. Po11tif. I, (3) Credesi sia l'oratorio costruito
p. 312; GIOVANNI DIAC. S. Gregorii M. da Paolo 1 ( Lib. Pontif. I, p. 465),
vita, IV, 68; MALLIO in DE Rossi, chiamato S. Maria nd Grada (ibid. loc.
1'1scr. cbrist. 11, p. 209 n. 38). lvi sor- cit.), e poi ili Turri (ibid. 11, p. 339;
geva un altare ( Lib. Po11tif. 11, p. 18 MALuo, op. cit. in Acta Ss. iun. VII,
e p. 42 nota 7 3), e si leggeva un'iscri· n. 122; t\LFARANO, p. 126). Si tro-
zione sepolcrale, di cui si può veJere vava ai piedi del campanile innalzato
il testo in SILVAGNI, fom·. clirist. da Stefano Il, e poteva bt:nissimo, nel
n. 41 56. Più tardi il corpo fu traspor· tempo in cui scriveva il nostro ano·
tato Ja Gregorio IV nell'interno della nimo, esser detto novo. Cf. DE Rossi,
basilica (Lib. Po11tif. Il, p. 74), ma nel luscr. christ. Il, p. 228 nota 24 ; (ER·
luogo dell:i primitiva sepoltura rimase RATI, op. cit. p. 126 nota 1.
DE LOCIS SANCTIS MART YRUM QUAE SUNT
FORIS CIVITATIS ROMAE.
ECCLES IAE QUAE I NTUS ROMAE HABENTU R

Il DE Rossi (Roma sott. crùt. I, p. 136) osservò che


anche il titolo di questo itinerario, De loàs sanctù
martyrum quae sunt forù àvi'tatù Romae, non rispondeva
esattamente al suo contenuto, poichè, ·oltre ai luoghi
suburbani, sono indicate in esso le chiese dentro la
città; ma a noi se mbra che non vi sia inesattezza, e
che si tratti di due parti distinte, delle quali la prima
ha per titolo De loàs &., la seconda t lstae vero
ecclesi'ae 1:ntus Romae habentur.
Il testo ci è stato tramandato da tre codici:
A = cod. della Bibl. Nazionale di Vienna n. 1008,
già di Salzburg n. 178, membranaceo, del secolo ix o x,
il più corretto di tutti. Contiene opere di sant'Ago-
stino, di san Girolamo, di san Gregorio Magno, di Eu-
cherio vescovo di Lione e altr i scritti di carattere reli-
gioso o riguardanti cose naturali. Alla fine, tra un
sermone per la domenica dopo l'o ttava di Pasqua e
un De ortu et obi'tu Patrum, trovasi l'itin erari o (cc. 189 v-
191 r).
B = cod. della Bibl. Ui:1iversitaria di Wilrzburg
Theol. fol. n. 49, membranaceo. L' i ti ne rari o sta di
102 DE LOCIS SA?\CTIS MARTYRUM

seguito al Martirologio di Beda, ma sembra di mano


un po' più recente; e cioè del secolo x, mentre il Mar-
tirologio pare del 1x.
C = cod. della Bibl. Nazionale di Vienna n. 795,
già di Salzburg n. 140, di cui abbiamo parlato nella
precedente introduzione. L'itinerario è a cc. 187 v-
191 v ; sebbene venga di seg uito alla Noti'tia ecclesz·arum
urbi's Romae, è tuttavia di scrittura diversa, ma coeva.
Presenta parecchie aggiu nte interlineari e marginali;
delle quali alcune sono prese dalla Notz'ti'a ecdesz'arum,
a ltre da una fonte ignota, ma indubbiamente autorevole.
Vi si possono dis tinguere due mani: una più antica
che comprende le postille alle vie Appia, Latina, Labi-
cana-Prenestina e T iburtina, ed u na posteriore relativa
alle due Salarie e alla F laminia; è incerto se debba
riconoscersi una terza mano in una delle postille della
Salaria Vecchia.
Come ha dimostrato anche qui il DE Rossi (op.
cit. p. 145), l' itinerario è al pari del preceden te anteriore
alle pri me traslazioni dei martiri dai cimiteri alla città;
infatti nella basi lica di S. Stefano non si ricordano i
santi Primo e Feliciano che vi furon deposti da papa
Teodoro nel 648, e i martiri Simp licio, Faustino e Via-
trice portati dentro Roma nel 682 sono additati ancora
nel loro primitivo sepolcro sulla via Portuense. Di più
là dove si parla delle basiliche di S. Agnese e di S. Valen·
tino, mirabilmente ornate, par di vedere un 'allusione ai
recenti restau ri di papa Onorio I e T eodoro; e il capo
di sant'Anas tasio, che fu portato a Roma alquan ti anni
dopo il 628, è già indicato alle Acque Salvie. Per tutte
queste ragioni l'itinerario, almeno nella forma in cui

QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE 103

oggi lo possediamo (poichè non è da escludere che


la prima compilazione sia s tata fatta circa i tempi
di Pelagio II ), dovrebbe risalire agli ultimi anni di
Onorio I o al principio <lei pontificato del suo succes-
sore T eodoro.
Contrariamente a l precedente, questo 1tmerario
comincia dalla basilica di S . Pietro, percorre la via
Cornelia, l'Aurelia, la Portuense, l'Ostiense, l'Ardea tina,
l'Appia, la Latina, la Labicana-Prenestina, la Tibur-
tina, la Nomentana, la Salaria Nuova e Vecchia, e
finisce alla chiesa di S. Valentino sull a via Flam inia,
spingendosi però anche ad Albano. A rigore non
è un vero e proprio itinerario, ma una notizia delle
chiese e dei sepolcri posti lungo ciascuna via, a cui
devono riferirsi le determinazioni di vici nanza o lon-
tananza, come pure gli altri rapporti indicativi; ta lvolta
disordinata, oscura per la sua brevità, e in cui si rav-
v icinano tra loro luoghi anche assai lontani. Il DE
R ossi (op. cit. pp. 150-3) la ritiene epitome d'una
descrizione più distesa, cioè d'un Lz'ber de locis sanctis
martyrum quae sunt forz's civùatz's Romae, compilato
circa 1 tempi di Onorio I , il quale doveva essere
un 'accurata enumerazione topografica de' subu rbani
sepolcri e memorie de' martiri e de' santi, con qualche
cenno storico aggiunto ad alcuni nomi e con le iscrizioni,
segnatamente metriche, riferite ai debiti luoghi. Da
paragrafi d i questo Lz'ber, trascurati dall'epitomatore o
troppo abbreviati, saltando indebitamen te la menzion e
di qualche santo o chiesa, potrebbero derivare, sempre
secondo il de Rossi, quelle aggiunte del cod. 795 che
abbiamo detto di provenienza ignota.
104 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

A quale scopo sia stato messo al termine dell'i tine-


rano l'elenco delle chiese intramuranee, non è chiaro,
come resta tutt'altro che evidente il criterio seguito
nel loro ordinamento. Dall'ultima frase della lista,
lasciata incompleta, si potrebbe scoprire nel compila-
tore la volontà di redigere un catalogo delle stazioni
nelle varie chiese di Roma, celebrate fin dall'età del
papa Ilaro (461-8); ma non ci spieghiamo il mancato
ricordo di tante al tre chiese che invece appaiono in
documenti anteri ori, come nel Comes per le Epistole
del rito romano puro, conservato nel codice di Wtirz-
burg e redatto a ll'inizio del secolo vn. Due sole cose ci
sembra di dover mettere in rilievo: S. Anastasia solle-
vata per dignità fino a l terzo posto, e indicata quale
deposito delle croci stazionali appartenenti ai rioni; e
l'appellativo di Rotunda usato per la chiesa di S . Maria
ad Martyres, che ritroviamo anche nell'lndex sollem-
nium collectarum et stati.onum S. R. E. pubblicato dal
MABILLON in Museum ltali"cum, t. II, p. 5461 di epoca
forse più tarda.
Il testo fu ed ito per la prima volta, sul codice di
Wtirzburg, dall'EcKHART, Commentarù· de rebus Fran-
àae orùntalù, Wirceburgi, t. I , 1729, pp. 831-3; pi ù
tardi, sui codici di Salzburg 140 e 178, dal FROBEN,
ALCUINI Opera omni·a, voi. II ,! par. 11, r777, Append.
pp. 598-600 (= MrGNE, Patr! Lat. CI , coll. 1363-5);
e in fin e un'edizione critica su tutti e tre i codici diede
il DE RossT, Roma sott. crùt. I , pp. 141-3, 175 sgg.
L'URLICHS, Cod. urb. Rom. top. pp. 82-5 1 ristampò il
tes to sulle edizioni dell'E ckhart e del Froben. Le altre
ristampe sono state fatte sul de Rossi.
QUAE SUNT FORIS ClVITAT1S ROMAE

Cf. DE Rossi, op. cit. 1, pp. 135-8, 145, 150-3, 156; ScHNEIDER, Gli
autori e il criterio di compila-zìo11e degli a11tichi itillerari &c. cit. p. 79 s~g.;
G. MoRIN. Le plus ancieu Com es ou lectiomzaire de l'Eglise Romaine ia Revue
Bé11édictim, XXVII, 19w, p. 41 sgg.; KIRSCH, Origi11e e carattere p1·indtivo delle
slaiJ011i liturgiche di Roma in Rmd. Pontif Accad. Rom. Arcbeol. lll, 1925,
p. 123; lo. Vie Statio11skircbett des .'vi issale Roma1111111 mii eitler U11tusucl11mg
ubu Ursprung 1md E11twic'/cl1mg der liturgischen St11tio11sfeier, Ecci es i a Orans,
XIX Band, Freiburg im Br., 1926; Io. L'origine des Statio11s Uturgiques d11 Missel
• i
Romain ia Ephemerides Lilurgicae XLI, 1927, p. 137 sgg.; R. HIERZECGER, Col-
l ec ta und SI a ti o. Vie ròmischen Statio11protessio11e11 im f ruhe11 Mittelalter in
Zeitschrift fur katboliscbe Theologie, LX, 1936, p. 511 sgg. Per le pitture delle
chiese romane nei primi secoli cf. W1tPERT, Vie romischen Mosaikw u11d Ma-
lereiw der kirchlicht.11 Bauten vom IV. bis X/Il. jalirlnmderl, Freiburg im Br.,
1916; E. KrrzING ER, Ròmische Malerei vom Begi1111 des 7. bis 'Z"' Mille des 8.
j abrlmnderts, Mùnchen, : 936.

Cod. Topog-r., Il .
106 DE LOCIS SANCTIS MARTYHUM

DE LOCIS SANCTIS MARTYllUM QUAE SUNT FOIUS


CIVITATIS ROMAE

[ Vu eORNJ:.LJA.]
Prìmum Petrus in parte occidencali cidtatìs iuxta Y1am Cor-
neliam ad miliarium primum 1n corporc requie~cit, et pontilìcalis 5
ordo, cxcepto numero pauco, in coJem loco in tymbis propriis
requ icscit <•>.
lbi quoque iuxta eandem viam scdis est Aposcolorum, et mensa
et recubitus eorum Jc marmore facta usque hoJic apparet; mensa
quoque, modo altare, quam Petrus manibus suis fecit, ibidem est. 10
luxta eandem quoque viam, sancta Rufina, san..:ta Secunda <», s.incta

1.Dava11ti a que1tv titolo, 11el margillr. 1111'a11/ica 1110110 lta scritto dc li bro <.:
sanctorum R martìrum C I· Prlmum] K prrmette C, aJ indicare il rri11dpio del
para/!"ra/o, poiche 111 qlie1to cod1u 1 cap(>l'trll •11>n sono sempre dutìnti, come 1n1•ccc nel
cod. 11108. 4-5. corntlium Il corneltom C 8. eanJcmI n 11el/'111/erl. A apos1ulorum C
9. odic C 11. lux1a) K premei/e 11el/'i11terl. C cadem A 8 C

( 1) Le tombe dei papi si :iggrup- ed il'i scpoltc (Acta Ss. iul. lii, p. 31).
parono intorno alla 111t11101 ia dcli' Apo Lo Sn.\'ENSO'I (in KRACS, Rtal-E11c_1-
stolo fino .11 236, tranne per quelli kfopt1die dtr ilir istliclw1 Allei 1/11l111tr, 11,
che 111or1rono lontani da Roma. Da p. 128) vuol riconoscere la chiesa delle
quell'anno sappiamo che per quasi un Ss. Rufina e Second.1 in :tlcune rntichc
secolo i pJpi vennero deposti nellJ rovine tra il nono e il decimo miglio
criptn dcl cimitero di C1llìsto; m.1 dell:i \'iJ Corndia. A quel che n.trr:t
poi, ,rnchc raggiunta l,1 vi ttoria dcl un.1 fonte non controllabile: con tcs1i
c rìs1i:incsimo, si continuò a seppellirli .rntcnticì, ess.t s.1 rcbhe stata erctlJ d.1
nei cimiteri suburbmi. Con Leone I Giulio I e rinnovata da Damaso (cf.
sì ritorn.1 alla sepoltura in Vaticano, Bos10, 1<0111u sol/. p. 117'. L,1 basi-
scbbc11c l'uso regolare .:ominciassc lica Jc:I iv se.:olo fu rifatta da papa
con Simplicio (.181), r.1t1.1 appen.1 Adriano I ( Lib. Po11tif. I, p. 508 l, e
quJkhc cccc1ione. CL S n-c1:.R, Vie dil'cnnc poi sede dì una diocesi subur-
riim. l\a/11L p. 48 sgg. hi.::iria, rkord.1ta lìn d:il ~crnlo \, ~h.:
( 2) Il ,\f,1r/11 ol,>gio (,uo11i111ia11CJ, .11 portò i nomi ,fi l.ori11111, di Sell':t Can-
10 luglio: « Vi,1 Corndì:t 111ìliarìo \liii dida e di Sa111.1 H111i11.1 ( cf. TOMASSI 1 n,
« Rulinac <!t Sccund.1c » ; e la Passio f.11 C//lllpag1111 Y<!lll. JI, 1910, pp. 41\7- 8 ;
11:1rr.1 che le due sorelle furono 111.ir- l\i,11K, !111li11 Po111y· 11, pp. 24-7; K1Rsc 11,
tirizz:ite in una sch·a «in \"Ì.1 Corndi:i Lt 111<111ont clri 111. 11ir, mite 'l!te llmd1a
u ab urbe Roma mili.mo dc.:imo, in ( L'CJ111di11, pp. 9.1-6; LAS2.0:0.I, Lt ,fio·
« lundu qui dì.:ìtur Buxo» (oggi Boccca) f<'SI, J, pp. 506 7 ).
QUAE SUNT FORJS CJVITATIS ROMAE 107

Maria, sanctus Marius, sanctus Ambacu, sanctus Audafax <1 l et alii


quamplurimi sancti iacent.

[VIA A URELIA.]

Inde haud procul in s1mstra manu iuxta viam Aureliam, san-


5 ctus Processus, sanctus Marcianus <•l, sanctus Pancratius, sanctus
Paulinus, sanctus Arthemius, sanctus Felix, sanctus Calisrus, san-
ctus Calopus <il cum multis sepulti ìacent.

[ V1A P oRTUENSE.]

luxta viam Portuensem, quae et ipsa in occidentali parte ci-


1o vitatis est, sanctus Abdon et sanctus Sennis, sanctusque Milex et
sanctus Vincentius 'c4>, sanctus Polion, sanctus lulius <s>, sanctus

4. lnde) K pnmelle nel/'inter/. C haut A C Aurelìam) Co1·r. w haure da a/Ira


mano L 5. marttanfs 8 C pancrantlus A 8 C 9. luxta) K premei/e nell'inlerl. C
vìam] vero ngG". 8 C 10. sennes B

( 1) Nel Martirologio Gero11imia110 se (2) « Martin fan us '"


ne fa ricordo al 16 ge nn a io : « Romae (3) cc Calepodius ». Fu sepolto da
«via Corne lia miliario Xlll in cimi- Callisto " in coemetcrìo eiusdem >>,
« terio eorum passio sanctorum Marii, probabilmen te in una delle c ri pte prin-
« Manhae, Audifacis et Abacuc», e al cipa li. Sia per il culto ch e venn e
20 dello stesso mese. Al t 5 gennaio formandosi intorno alla sua tomba , sia
s i legge: «via Cornelia Ambacum » . perchè desig nato come martire nella
La Passio dice che, "ducti via Corneli a, Pa ssio Callisti, Calepodio fu ritenuto
cc miliario tertio decimo a d nymphas pe r tale; ma ciò non è provato da alcun
« Catabassi, ibi in eodem loco decollati documento archeologico o liturgico
cc sun t sub arenario, Marius, Audifax (cf: K1RscH, Lt memorie &c. pp. 83-4).
«et A bbacuc; Martha vero in nympha (4) Nel!' affresco del cimitero di
« necata e st » (Acta Ss. ian. II, p. 583). Ponziano, in cui è rappresentato Cristo
Il luogo corrisponde alla tenuta di in :mo di incoronare Abdon e Seoneo,
Boccca, dove fu eretta una chiesa, ai fianchi di questi ultimi sono dipinti
di cui è memoria in una bolla di a ltri due santi . coi loro nomi, cioè
Leone IV dell' 854 (L. ScHIAPARELLI, Milix e Vincenzo (scs BICENnus); il
Le carie 1111/icbe dtll'arcbivio Capitolare secondo un sa nto locale, sconosciuto.
di S. Pielf'o in ra1ica110 in Arch. Soc. Cf. WJLPERT, Le pitture &c. p. 79 e
Rom. di stor.patr. XXIV, 1901,p.435) tav. 258.
e in un' altra di Ad riano IV del 1 J 58 (5) Un san Giulio sulla via Por-
(81111. Vatica1wm, I, 57j. Di essa esiste tuen se non è ricord ato in alt re font i.
ancora un avanzo (cf. ToM11SSETrI, La Non è improbabile che in questo iti·
campag11a rom. 11, p. 489; KJRSCH , Le nera rio sia avvenuto uno scambio con
memorie &c. pp. 96- 9). la vb Aurelia.
108 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Pymeon, sanctus Felix, sanctus Simplicius, sanctus Faustinus,


sancta Beatricis dormiunt <•>.

l VIA OSTIENSE.]

In parte autem australi c1v1tatis, iuxta viam Ostensem, Paulus


apostolus corpore pausat, et Timotheus episcopus et m:myr, de 5
quo meminit liber Silvestri<», ibidem dormit, et ante frontem eius-

t. pfmeon A sympllcius C 2. sanctus A8 C doriii 8 C: dormitlo A 4. In) K


prnnelle nell'ìnlerl. C autem] au A huius C 0111. 8 e
5. thimotheus

( 1) Martirologio Gero11i111iat10 (29 lu- tpigr. n. 6•). Dall' abside si passava


glio): « Romae via Portuensi ad Sextum per una galleria al sepolcro dei mar-
« Philippi, Simplicii, Faustini, Via- tiri, sul quale si ammira ancora una
« tricis », e cosi anche la Passio (Acta pittura, del VI secolo, in cui sono
Ss. iul. VII, p. 47). Questo cimitero rappresentati, nel mezzo il Salvatore,
era al settimo miglio della via Por- a dest ra Simplicio e Viatricc, a sinistr:i
tuense, vicino a quello di Generosa, Faustino e Rufìniano, un santo scono·
proprietaria del terreno, come risulta sciuto, nggiunto probabilmente per una
dal!' iscrizione del sarcofago in cui p:irticolare devozione del donatore della
furono racchiuse le spoglie dt:i tre pittura (cf. DE Rossi, Ro111a sol/. Ili,
martiri, allorchè, verso la fine del VII se· p. 656 sgg. e tav. LI; W1LPERT, Le
colo, furono trasportate dentro Roma, pittm·e &c. pp. 457-9 e tav. 262). Sul
nella cappella di S. Paolo, attigua alla cimitero v. DE Rossi, op. cit. III, p. 647
chiesa di S. Bibiana (cf. STVGER, Rom. sgg.; STYGER, Ròm. Miirtyr. I, p.287; OE
Martyr. I, p. 288 ). Il luogo è stato ANGELIS o'OSSAT, op. ciL p. 32 sgg.
ritrovato in cima a una collina, sulla (2) Negli Act11s Silvestri (MoMBR1210,
riva destra del Tevere, presso il bosco II, p. 508) si narra che Timoteo, illustre
dei Fratelli Arvali. Vi si sono rinve- uomo cristiano, venne da Antiochi:i a
nuti avanzi di una basilica. Dallo predicare a Roma, dove fu decapitato.
sterro dell'abside e delle pareti di fondo, Una cristianissima donna, Theon, « in
cominciato nel settembre del 1936, «suo hortulo non longe a scpultura
risulta che le mur:iture vanno riportate "Pauli apostoli cius corpusculum su-
a due epoche differenti: la prima ali' età " sccpit ". La citazione dell'itinerario
damasiana, l'altra, più rozza, all'epoca s'incontra anche in Jue iscrizioni: mc
di papa Vigilio (cf. Josr, Cimituo di REQU!ESCIT CORPUS BEATI TYMOTHF.I
Ge11erosa in Riv. a1·c/1. crisi. X VI, M.\RTYR. Q, LECITUR IN VITA BEATI
p. 323). Tra le macerie torn:irono SILVESTRI PP. e CORFUS S. TH!MOTHEI
alla luce. nd secolo scorso, anche MART. Q. IN Vl'rA $ . SILVESTRI l'P. LE·
due frammenti dell'epistilio con l'iscri- c1TuR (Sn·cER, Rom. Marty,.. I, p. 72).
zione: «... [FA]t.:STtNO Vr.~TRIC! ...», Sul cimitero v. DE ANG ELIS D'OssAT,
in lettere fìlocalianc (IHM, Damasi op. cit. PP· 56- 7.
QUAE SUNT FORIS CIVITATJS ROMA E 109

dem basilicae oratorium est Stephani <1> martyris; lapis ibi, quo
lapidatus est Stephanus, super altare est positus.
Inde haud procul in meridiem mon:isterium est Aquae Sal\'iae,
ubi caput sancti Anastasi est, et Locus ubi decoll.nus est Paulus <»;
2. stdanus A C :J. l nde] K prtmtllt ntll'intt r f. C haut A C 4. ca pud e
anastl 8 decolatus e
( 1) Di un monastero intitolato a mazione dell' Ost iense, si fa risalire d:t
S. Stefano, non lungi dalla fronte della tal uni a Narsete, da altri a Onorio I.
basilica, il Sl!Vl!RANO (Memorie sacre Nd secolo v11 veniva chiamato mona·
delle sell' chiese di Roma &c., Roma, stero dei Cilici, dalla patria dei mon:tci
t68o, I, pp. 384-5) credette di aver ri- che vi soggiornavano ( MANS1, Conci/. X,
trov:tto alcuni :tv:mzi: cioè la porta, col. 903, a. 649); e nella Vita di sn11
due colonne di marmo e i resti della Nilo (M. G. H., Script. IV, p. 61 7) t:
tribun:t. Esso è ricordato in una let- scriuo cc g raecanicae gemi sempcr a<l-
tera di GREGORIO 1dcl604 (Regisir. epist. « dictum » . Questo carattere greco co-
t. Il, pp. 4 33-4); ed è indicato dalla for- stitul il principale motivo per deporvi il
mol:i 87 dcl L1ber di1mws Rom. po11lif. capo del martire persiano Anastasio, por-
(<lei tempo forse di Gregorio Il, 7 t s- 31) tato a Roma, come si è detto, verso la fine
• intro atrio beati Apostoli Pauli» del pontifi~ato J i Onorio I, o poco dopo.
(ediz. StCKEL, p. t 14 ; cf. KEttR, flalia Da ciò venne al monastero l'appellativo
P<mlij. I, p. 170). Onde può precisar- di S. Anastasio, già in uso nella vita di
sene l'ubicazione, davanti la facciata Adriano I ( Lib. Pontif. I, p. s12) e negli
della basilica, su d'un fianco del qua- atti del concilio di Nicea del 787, dove i
dril:ttero porticato (cf. ScHlJSTER, La vicari di papa Adriano afferma rono che
basilica t il monastero di S. Paolo f11ori le l'immagine e il capo del mart ire cu-
m11ra, p. 13). ~ella formola cit. risulta stodivansi in Roma •in monastcrio »
già abban<lon:uo, e viene commesso al (MANSI, op. cit. XIII, col. 58o). L:i dc·
preposto dcl cenobio di S. Cesario di nominazione Aq11a Salt•i11 compare nel
provvedere anche al suo mantenimento. Liber Po11tificalis, per la prima volta,
I due monasteri figurano uniti in carte nella biografia di BeneJeuo Ili (li,
Sublacensi del 961 e 967 (Regesto S11bla- p. 145). Che alle Acque Salvie fosse
ce11se del secolo x1 a cura di L. ALLODI e stato decapitato san Paolo è riferito
G. Li,v1, n. 139 p. 190, n. 127 p. 177), in negli Alti apocrifi dfgli Apostoli (R. A.
una delle qua lì si legge «monastcrium... Ltl'SIUS, Die apokr.1'jllit11 Apostelg1Scl1i-
« S:rncti Stephani et Ces~rii qui vocatu r c/Jlw 1111d Apostrllege11de11, voi. li, par. 1,
« Qu:muor Angulos », appellazione de- 1887, p. 399) e in GREGORIO I (Re·
rivante dal quad riportico. Finalmente gistr. episl. t. II, p. 434 ). Cf. G. A.
ritorna il semplice titolo J i S. Stefano SARTORIO, L'abba~ia ciste rcimse dflle
in un privilegio di GREGOR IO VII, con Tre Fonta11e in N1101•a A11tologia , 1 set-
dicitura identica a quella della lettera tembre 1913, p. JO sgg.; F. ANTO·
di Gregorio I (TRIFONE, l e carlt dtl NELLI, I primi monasteri di 11101111ci 01 it11·
111n11astrro di S. Paolo in Arc/J. Soc. tali i11 Roma in Riv. arc/J. Cl ist. V,
Rom. di stor. patr. XXXI, p. 279). Da pp. 109-14 ; S. Paolo e le Tre Fo11ta11e.
allora non se ne trova più sicura not izia. XXI I ucoli di storia messi ;,. luce da
( 2) li monJstero aJ Aq11as Sa/1.•ias, 1111 111011aco cisterce11se trappista, Roma,
posto sulla via Laurentina, una dira - 1938-41.
I IO DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

prope quoque basilicae Pauli ccclesia Sanctae Teclae est, ubi ipsa
corpore iacet. Et non longe inde ecclesia Sancti Felicis est, ubi
ipse dormit, cum quo, quando ad caelum migravit, pari te r pro-
pera ba t Ad a u c tu s <•>, et ambo requiescunt in uno loco; ibi
quoque et Nemescus <» martyr cum plurimis iacet. 5

[VIA ÀRDEATINA.]

Iuxta \'Ìam Ardcntinam ecclesia est Sanctae Petronellae; ibi


quoque sanctus Nereus et sanctu~ Achileus sunt et ipsa Petronella
sepulti. Et prope eandem viam sanctus Damasus papa dcpositus
est et soror eius Martha Cl), et in alia basilica non Jonge Marcus 1o
et Marcellianus sunt honorati, et aJhuc in alia ecclesia :ilius Marcus
cum Marcellino in honore habetur.

[ ViA APPIA.]

Iuxta viam Appiam, in orientali parte civitatis, ecclcsia est San-


ctae Sutcris martyris, ubi ipsa cum multis martyribus iacet, et I 5
iuxta eandem viam ecclesia est Sancti Sixti papae, uhi ipse dormit;
ibi quoquc et Caecilia virgo pausat, et ibi sanctus Tarsicius et san-
ctus Geferinus in uno tuim1lo iacent, et ibi ·sanctus Eusebius et
sanctus Colocerus et sanctus Parthenius per se singuli iacent, et

1. ecclaesia C, dm•e ricnrrrmn nncht' lr trrajie eclcsln, aecclesla, occclesie 2. F.1] K


premei/e 11ell'h1terl. l' 5. nornescus IJ 7. luxta] I\ p1·rmelle nell'lt1terl. C 9. F1) f(
premei/e ntll'interl. (. 10. sororl so nrl/'ittterl. A 11 ecclufa ne//'interl. A
14. luxU) I\ premei/e ne//'11t/er/. C 16. S) xtf A 1;. quoque cedlfa 8 tarsìti us C
to. se om. 8

(I) Cf. DAMASO, Epigr. n, 7. interpretati que~ti versi che erano nel -
(2) Un :\emcsio sulla via Ostiense nell'epigrafe dettata da DAMASO (Epigr.
t: ricorJ.110 anche in GuCLIFLMO MAI .· n. 9) per I.i sua tomba, e dove con
MESBURIENSF., e si è \'Oluto ricono- Marta si allude alla sorella di Lazzaro:
sct:rnc il s.:polcro in un locu lo nella
~ohcre qul potuit le.calia \!incula mortis,
basilicbctt:l del cimitero di Commo-
Post rcnebr.u fratrcm, post tCT'ria Juminasohs
dilla; ma, sembra, senza ragione (cf. AJ surcros ttttum M..1.rthae donare sorori.
B.~CArn, li cimitero di Commodilla,
pp. 56-8). Cf. Sc11Nh1DF.R, Gli a11k>ri e il Cl'ilerio
(3) La sorella di papa Damaso chiil· di compila~Jo11t degli anticbi iti11era1 i
mavasi Irene. Si sono erroneamente dellr rata c. rom. p. 8 3.
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE I I I

.occc. martyres ibidem requiescunt. Inde haud procul in cmu-


terio Calisti Cornelius et Cyprianus C1> in ecclesia dormiunt.
Iuxta eandem viam quoque ecclesia est multorum sanctorum,
id est Ianuarii, qui fuit de .vu. filiis Felicitatis maior natu, Urbani,
5 Agapiti, Felicissimi, Cyrini, Zenonis fratris Valentini, Tiburti, Va-
leriani [et MaximiJ et multi martyres ibi requiescunt.
Et iuxta eandem viam ecclesia est Sancti Sebastiani martyris
uhi ipse dormit, ubi sunt et sepulturae Apostolorum in quibus .xt.
annis quieverunt; ibi quoque 'et Cyrinus martyr est sepultus. Per
10 eandem vero viam pervenitur ad Albanam civitatem, et per ean-
dem civitatem ad ecclesiam Sancti Senatoris, ubi et Perpetua C» iacet
corpore et innumeri sancti et magna mirabilia ibidem geruntur.

(VJA LATINA.]

Iuxta v1am vero Latinam ecclesia est Sancti Gordiani, ubi ipse
r 5 cum fratre Epimacho in una sepultura; ibi quoque Quartus et
Quintus; ibi Sulpicius et Servilianus <i> et sancta Sofia<~> et
Trophimus cum multis martyribus sepulti dormiunt.

1. lode] K premei/e nel marG. C baut C baut h nell'interl. A 2. Callstl] calis


A 8 C, a cui un'altra ma110 ha a{flf· ti i11 C ciprianus 8 C dormlt A O dorm 8 dormi!]
Et in altera spelunca sanctus calocerus dlaconus a9g. da una prima mano ili C ne//'i11terl. e
nel marg. 3. luxta] K premei/e C 4. Id est ripetuto;,. C fillis) s 11ell'inter/. C
5. Felicissimi) slml nell'intert. A cirinl C tlburtll 8 6. et maximi atrs· nell'inter/.
da una prima ma110 i11 C 7. Et] K premei/e C 8. aposllorurn C 12. corj5 A
corpor 8 corpi" C et In magn:i A 14. luxtu) K premei/e C 16. sulpltius C
17. rrofimus A marrlrlbus C

(1) L'errore deriva dall'aver veduto 1, p. 118. Del tutto sconosciuta in


dipinte insieme le immagini di papa questo luogo è un:i martire Perpetua.
Cornelio e di Cipriaoo. li liber Po11ti· (3) Sulpicio e Scrviliano, come si
jicalis (!, p. 2 39) indica come fondatore l.:gge nella Passio dei santi Nereo e
di una basilica di S. Cornelio Leone l. Achilleo (Acta Ss. maii Ill, p. 13),
Però nessun avanzo è tornato in luce furono decapitati sotto Traiano, e
fio qui (cf. STYGER, Rom. M iirl:Jr. I, deposti «in praedio eorum, via Latina,
p. 108). « milliario secundo " · Il Bos10 vide
(2) Senatore e ricordato nel Martiro- presso la chiesa di S. An gelo in Borgo
logio Gero11imia110, al 26 settembre. Sul questa isc rizione: « Simplicius [da cor-
cimitero cf. DE Rossi, Le catacombe di « reggere Sulpicius) es martyr I Ser-
Alba110 in Bu/l. ai·c/J. crisi. 1 869, p. 65 " vilianus es martyr", che ritenne fosse
sgg.; MARUCCHI, Le catacombe di Al·
ba110, p. 89 sgg.; L ANZONI, Le diocesi, Per la noia (4) v. pag. seg.
II2 DE LOCIS SANCT1S MARTYRUM

Et iuxta eand~m viam basilica Tertuliani <1 > est, ubi ipse cum
multis martyribus iacet. Ecclesia quoque Sanctae Eugeniae iuxta
eam viam est, ubi ipsa cum matre sua in uno tumulo <» iacet; ibi
sanctus StefanusCll papa cum toto clero suo numero .xxvm. (~) mar-
tyres dormit ; ibi sanctus Nemeseus, sanctus Olimphius, sanctus 5
Simpronius, sanctus Theodolus, sanctus Superius, sanctus Oblo-
teris, sanctus Tiburticaous<s> martyres suot sepulti [et eadem via
ec (c]lesia est Sancti Stephani protomartyrisJ (6>.
1. E1] K premette C basilica nell'foterl. A tertullanl est bastlica 8 C stepbanus B
5. dormii om B dorm C olymphlus C 6. sympronfus C thcodutus 8 C 7. Le pa-
role tra parentesi agg. nell'interl. da una prima mano i11 C

l' antico titolo del sepolcro dei due (cf. DUFOURCQ, Étude sur les Ges ta
santi, quivi trasportato dal loro cimi- Martyr. p. 194).
tero; I' iscrizione era stata già letta (5) Tutti questi martiri fanno parte,
dal MANUZIO <<in horto aedis S. Mi· tranne « Obloteris » e « Tiburticanus »,
« chaelis regionis Leoninae». Cf. Jos1, del gruppo ricordato intorno a santo Ste-
in Riv. arc/J. crist. XVI, p. 30. fano, e sono dalla Passio(ActaSs. aug.1,
(4) Una Sofia martire romana, de- p. 142) fatti deporre sulla via Latina
posta sulla via Latina, è sconosciuta. o presso la stessa. Siccome tali nomi
Cf. p. 36 nota 4 e Jos1 io Riv. arch. non figurano. eccetto Nemesio, negli
crisi. XVI, p. 31. altri due itinerari, può sospettarsi di
(r) «Tertullini ». La Passio indica un'aggiunta, derivata dalla Passio.
Tertullino sepolto «in via Latina, se- In questa, invece di « Exsuperius »,
« cundo milliario... in crypta arenaria» si legge « Exsuperia» .
(Acta Ss. aug. I, p. 143). Il cimitero (6) Demetria Anicia costruì questa
non è stato però ritrovato. Cf. FERRUA, chiesa sopra un suo fondo, al tempo
Una 1111ova catacomba &c. pp. 153-4; di Leone I (440-6 1). Nel secolo IX
Jos1 in Riv. arc/J. crist. XVI, p. 31 doveva essere ancora officiata, perchè
e XVII, p. 36. una epigrafe ricorda l' erezione del
( 2) Non è esatto che giacessero campanile sotto Sergio li ad opera di
«in uno tumulo '" se per tumulo va un Lupo « grigarius » (Museo Naz.
intesa una stessa arca sepolcrale (cf. MA- delle Terme), e perchè nel lìber Pon-
RUCCHI in N. Bull. arch. crisi. XIV, tijicalis (II, p. 116) si rammentano i
p. 180 e in Roma so/I. crist. Nuova doni offerti alla chiesa da Leone IX.
se rie, I, pp. 68-70). Pare ancora rappresentata in una icno-
(3) Qui I' autore equivoca con la grafia di Roma del secolo xm (DE
basilica, al terzo miglio della via La- Ro$s1, Pia11te ic11ografiche e prospettiche
tina, eretta io onore del protomartire di Roma, p. 84 e tav. I). Tornò. alla
Stefano, e non del papa deposto « in luce nel 1857-8 (cf. L. FORTUNATI, Re-
«Callisti » (cf. ]osi in Riv. arch. crisi. laz.io11e gmera/e degli scavi e scoperte
XVJ, p. 31). Identico errore s'incontra fatte lungo la via Latina, Roma, 1859).
nella vita di Leone IV (Lib. Po11tif. II, Negli scavi fu rinvenuta in frantumi
p. 116 ). I' epigrafe dettata da Leone per De-
(4) Le fonti dissentono su questo metria (DIEHL, Imcr. lat. c/Jrist. vel.
numero. che sembra vada ridotto n. 176 5).
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMA E 113

[ Vi11 LABICANA-PRENESTINA .]

Iuxta v1am vero Lavicanam ecclesia est Sanctac Elcnae, ubi


ipsa corpore iacet ; ibi sancti isti dormiunt: Petrus, Marcellinus,
Tiburtius, sancti .xxx. milites, Gorgonius, Genuinus C•>, Maximus,
5 IIII Coronati, id est Claudius, Nicostratus, Simpronianus, Castorius,
Simplicius <·~ ibi et in cryptis sub terra innumcra martyrum mul-
litudo sepulta iacet. ciuxta viam ,·ero Penestrinam IUXta aquae-
<lu~tum ec[cllesia est Sancti Stratonici <i> episcopi et martyris, et
Sancti Castoli (4), quorum corpora longe sub terra sunt sepultaJ.

IO eVr... TtBURTINA .]

Iuxta viam Tiburtinam Lpropc murum civitatis e[c]clesia est Sancti


lanuarii episcopi et martyris <s>, eademque viaJ ecclesia est Sancti

2 . l uxta) K premei/e C 3 tacei nell'Inter/. A;- açç., parte nd riso, parie t1t'll'inlt'rl.,
in C 4. tyburttus A 6. simplfcius t' collocato a/tajinedt'I paraçrafo, dopo llcet (r 7), In C
6. cruptls 8 sub terra om. A 7. lactnl B I-# rarolt' tra pare11tn1 a!ff!· nel ma•·K· 1u·
puiore del cod. da una prima ma1to in(.; a luxta é premt'llO K 11. luxla) K prt'11tt'lle e
Le parole Ira parmlt'n agg. da 1111a prima mano, nello I/USO rigo t' in marçine, ;,, e

( 1) Questo nome ricorre soltanto qui romane in 811/l. arch. c/1rist. 1865, pp. 9-
e in GucuELMO MALMESBURlllNSE. Nel 10; O. Iom, Il cimitero di S. Castolo M.
Ma,.tirologio Gero11imia110 (9 ottobre): Roma, 1904 ; A. BARTOLI , Fra111mwti
" Homae inter Duos Lauros Genuini"· di sarcofago cristiano ri11vm11ti a S. Ca·
(2) Cf. p. 2 7 nota 3. stulo sulla via Labica11a in N. 8111/. arc/1.
( 3) Il vescovo e martire Str:1tonico crisi. XIV, p. 127 sgg.). Nel Martiro-
ci è ignoto. Sappiar110 soltanto che le logio Gero111mia110 al 12 gennaio: • Ro-
sue reliquie furono trasportate Ja Pa- cmae via Lavicana •. Castolh ("condo
squale I nella chi.:sa di S. Prassede ( v. l'acuta restituzione del Ducttl!SNS, in
iscrizione in MARUCCHI, Basiliq11ts ti Igli· Acta Ss. nov. Il, 11, p. J8); al 16
us de Romt, Paris- Rome, 1909, p. 325). marzo: « Romae in cimi terio elusdem
(4) Il cimi tero di S. Castolo fu sco- «via Lavicana natale sancti Castuli•;
perto nt:l 1672 da RAFFAELio F AllR IITTI ;11 30 novembre Ca~tolo è ricordato
( fosuiptiom1111 a11tiq11nr11111 q11ae i11 aedi· senza l'indicazione della via. Anche
b11s paternis asurva11t11r expliwtio, Ro· secondo la Passio (Arta Ss. nrnrt. Ili,
mac, 1702, p. 556) presso port a Mag· pp. 61 i-2) la sepoltura di Castolo si
giore, fra la via Prenestina e la Labicana, sarebbe trovat:t sulla via Labicana.
in vicinanza dell'acquedotto di Cl3udio. Un carme in onore Ji lui ci è stato
LI fu trovata un'iscrizione in cui si di· tramandato dalla silloge Turonensc
cc\·a che alcuni defunti er:rno se polti (IH\I, Damasi tpigr. n. 81 ). Cf. STYGER,
\ 1icino al martire san Castolo. Altre Rom. Martyr. I, p. 212.
scoperte vennero fatte nel 1861 ( cf. 01:. (S) la chiesa è indicata « iuxta por-
Rossi, Rivista generale dtllr rscava\_ÌOlli " tam Sancti L:rnrentii » in GRECO·
t ricerc/ie che ora si fa11110 11elle cataco111be RIO MAGNO (Dialogi, IV, 56) e « foris

Cod. Topogr., Il. 8


I I 4 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Agapiti multum honorabilis martyrum corporibus. Et prope ean-


dem viam ecclesia est Sancti Laurenti maior, in sua corpus eius
primum fuerat humarum, et ibi basilica nova mirae pulchritudinis,
ubi ipse modo requiescit; ibi quoque sub eodem altare Abundus
est depositus, et foris in portico lapis est, qui aliquando in collo 5
eiusdem Abundi pendebat, in puteum missi; ibi Hereneus, Iulianus,
Prirnitivus, T acteus, Nemeseus, Eugenius, Iustinus, Crescentia-
nus <•>, Romanus sunt sepulti, et sancta Cyriaca, sancta Sirnferosa
et Iustina <•) cum multis martyribus sunt sepulti.
Inde in boream, sursum in monte, basilica Sancti Hyppoliti est, ro
ubi ipse cum familia sua tota .xv1111. martyres iaceL <i>: carcer ibi est
1. Et] K premetle C 3. purcritudlnis <. 6. misi 8 C prlmtavus C 7. iustinus) nus
11el/'inlerl. A fusti C 7-8. crescentianis C 8. simperosa A symferosa 8 slmfcro-
san us C, dove è stato trasferito per errore il nus omesso ili !ustlnos 9. mariyres C
sepu lti om. Ae IO. lndc] K premette e hlpolitl Be
«porta Beati Laureotii» nel Liber basilica di S. Lorenzo Sinforosa e i suoi
Po11tificalis (I, p. 505). Da FLAMINIO figli; che invece, secondo la Passio, sareb-
VACCA (Memorie dirnrie a11tichità tro- bero stati deposti ali' ottavo o nono
vnte ili diversi luoghi della città di Roma miglio della via Tiburtina (Arta Ss. iul.
in FL. NARDINJ, Rom<L a11tica, t. IV, IV, p. 359); al nono, ~econdo il Marti-
p. 10) si ricava che verso la fine del rologio Gero11imia11n (27 giugno e 18 lu·
secolo xvi, presso la porta di S. Lo· glio; cf. DELEHA YE io Actu Ss. nov. 11,
renzo, furono ritrovati avanzi cospicui, 11, p. 382 e Étude sur le Ug. Rom.
pare riferibili a questa basilica e al pp. 121-3). Infatti al nono miglio furono
cimitero mb divo cresciutovi intorno. ritrovati i ruderi di una piccola basilica,
L'interpolatore del nostro testo, adope- a cui un'altra maggiore ne era stata
rando l'attributo «episcopus »,confonde in seguito addossata, forse nel secolo
evidentemente il diacono romano, se- \"Il; nel quale complesso lo STEVENSON
polto nel cimitero di Pretestato, col riconobbe il santuario dei martiri Sinfo-
martire della Campania. Cf. CEC- rosa e figli (La basilica doppia di S. Sill-
CHELLT, Noterelle top. su chiese ro1111111r, f aro sa e dei sttle rnoi figlirloli scopert11
pp. 348-50. al 110110 miglio della ·via Tib11rli11a in
( 1) I martiri Giuliano, Primitivo, Bull. arc/J. crisi. 1878, p. 75 sgg. e in
Tacteo (Stacteo), Nemesio, ELJgenio, Gli sludi i11 Italia , Roma, t878; cf. STY-
Giustino e Crescenziano s,1rebbero i GER, Ròm. Mari)''" I, pp. 20 1-2) .
sette figli di Sinforos~ , che ci richia- (2) « lustinus ».
mano un gruppo aoalogo, quello di (3) Nella Passio di sant' Ippolito si
santa Felicita, il cui nome nel signi- narra che questi e la sua famig lia (cioè
ficato corrisponde appunto a Sinforosa. i suoi servi di ambo i sessi, in numero
Ci trove remmo davanti ad una ~eplicr. di dici,1nnove) subirono il martirio fuori
ddb stori a della madre dei Maccabei 1Jella porta Tiburtina, e i loro corpi, la-
e ad una imitazione della Passio di sciati «io campo iuxta nimpham ad latus
santa Fdicita. Ali' infuori di questo «agri Verani »,furono seppelliti nel me-
nostro testo, nessuno ricollega con la desimo luogo (A11a/ecta Boli. LI, p. 95).
QUAE SUNT FORIS CIVITA TIS ROMAE I I 5

in quo fuit Laurentius; ibi est Trifonia uxor Decii Caesaris et


Cyrilla filia eius; inter utrasque Concordia et sanctus Geneseus,
et multi martyres ibi sunt.

(VIA N OMENTANA.]
5 luxta viam Numentanam est Sanctus Nicomedes (•) et iuxta ean-
dem viam basilica Sanctae Agnes mirae pulchritudinis, ubi ipsa
corpore iacet, propeque ibi soror eius Emerer.tiana, in alia tamen
basilica dormit. Ibi quoque [in] siogulari ecclesia Constantia, Con-
stantini filia, requiescit <•l; sanctusque Alexander, sanctus Felicis,
ro sanctus Papia <il, sanctus Vietar et alii multi ibi dormiunt.

[VIA SALARIA Nuor.11.]


Iuxta viam Salariam ecclesia est Sanctae Felicitatis, ubi ipsa iacet
corpore; ibi et Sillanus filius eius, unus de .vu., est sepultus, et Bo-
1. qua J. B C 2. clrllla B 5. luxta] K premei/e C nlchomedus C 6. pulcrl·
ludlnis C 7. prope iblque A 8. In 0111. A 8 C, Off8· de Rossi 10. sancta papla A B (,
12. l uxta) K premei/e C est 0111 A

( t) Un santo di tempo non deter- 62 5) e restaurata da Adriano 1 ( Ub.


mina bile, e ricongiunto alla Passio dei Pontif. I, pp. 321 e 5 II).
santi Nereo ed Achilleo. Il cimitero, (2) Questa chiesa è una trasforma-
già conosciuto dal BosJo (Roma sott. zione del mausoleo di Costantina, figlia
pp. 4 35-6), fu identificato dal DE Hoss1 di Costantino Magno, morta nel 354,
(B11U. are/i. crisi. 1864, p. 95 e 1lS65, e sepolta sulla via Nomentana {AM·
pp. 49·5 3) con una catacomba ritrovata MIANO M A RCELL. Rernm geslart1111 libri,
nel 1864 vicino alla porta Nomentana, XXI, 1, 5). In età posteriore, si ri-
facendosi lavori nell~ villa Patrizi; ma tenne che la chiesa avesse avuto per
la catacomba, per le sue modeste di - titolare una santa Costanza, igno·
mensioni, ha l'aspetto di un sepolcreto rata affatto dagli antichi documenti
privato, e non present:i nulla che della lit urgia romana. Il DuFOURCQ
ricordi san Nicomede; onde lo Jos1 (Ét11de s11r /es Gesta Martyr.
volle invece riconoscere il cimitero di p. 216) pensa che l'analogia del nome
Nicomede nelle gallerie rinvenute nt::I abbia a poco a poco trasformato la figlia
1920, quando si costruirono gli edi- di Costantino, che non s'era certo di-
fici per il Ministero delle Comunica- stinta per la regolarità della vita, nella
zioni (Resoconto ad1ma11z_e per le co11fer. zia Costanza, circondata da grande ve-
ti' are/i. crisi. in N. 811/1 are/i. crisi. nerazione, come si ric:iv:i dal Liber
XXVI, 1920, pp. 44-5). La Passio Po11tijicalis. C( CECCHELLT, S. A g11ese
pone la sepoltura del martire « iuxta fuori le 11111ra e S. Costan:{.a,· DE AN-
« muros, via Nomentana » (MoMBRIZtO, GELIS D'OsSAT, Chiesa di S. Costan:{.a
Il, p. 295). Sul cimitero sorgeva una in Palladio, IV, 1940, pp. 44-5.
chiesa dedicata da Bonifacio V (619- Per la nou (j) v, p•g. seg.
116 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

nifacius [papa]<•> cum multis sanctis ibi dormit. Iuxta eandem


viam sanctus Saturninus cum multis martyribus dormit [in
alia quoque ec[c)lesia sanctus Chrisantus et Daria virgo<» et .LXII.
martyresJu>; propeque ibi sanctus Alexander et sanctus Vitalis san-
ctusque Martialis, qui sunt .111. de .vu. filiis Felicitatis, cum multis 5
martyribus iacent ribi in interiore spelunca sanctus Theodolus et
Eventus] C4>. !bi et .vu. virgines, id est sancta Saturnina et sancta
Hilaria, sancta Dominanda, sancta Serotina, sancta Paulina, sancta
Donata, sancta Rogantina requiescunt Cs>.
Iuxta eandem viam Salariam sanctus Silvester requiescit [ad 10
pedes eius s:mctus Syricius papa] <6> et alii quamplurimi, id est san-
ctus Caelestinus [papa] l1>, sancta Potcntiana, sancta Praxidis, sanctus
MarceUus [episcopus] <8>, sanctus Crescemianus, sanctus Maurus,
t . bonlfatlos C papa a/!8" lltll'inttrl. da una lttOnda mano in C lbt dor A ib domi C
lbl donn B l oxta] K ,remtllt C para 1gg. ntl/'i11ttrl. da una •«011da ma110 i11 C 2. mu·
tyrl& C dor 8 dorffi C 2-3- le paro/e t ra p4rtnte1i af!lf· tttl/'inltr/. da una UCOnda mano
ili e 6. u parole tra partnlui as8· ntl/'(nterl. da una uconda mano in e IO. l uxta] K
premttlt C I0-11. li! paro/t Ira partnteii afrf!. nt//' inttr/. da tma UC()n,(a mano in l'
12. papa allll· ntll'inttr/. da una 1tconda mano in C praxedls 8 12-3 unc1u s ntll'inttrl. A
13 eplscopus ass· in }int di rigo da 'ltna ltt:onda mano in e

(3) Dagli Atti leggendari di san Mar- (2) Dalla Notitia te&I.
cello si apprende che Papias e Mauro (3) Cf. p. 38 nota 2.
erano due soldati, i cui corpi vennero (4) Dalla Notilia rccl.
sepolti «io via Numcntana .. . ad oym· ( 5) M artirolngìo Gei 011i111ia mi (3 1
« phas beati Petri, ubi baptizabat »(Acta decembre) : « Romae via Salaria in
Ss. ian. II, p. 371). I due santi ricorrono « cimiterio Iordanorum Donatae, Pau·
anche nel Marlirologio Gero11imia110 al « linae, Rogatae, Domioandae, Sero-
16 settembre; e sarebbero attest,1ti in- " tinae, Saturninae, Hilarbe ». Le sette
fine, ~condo il DE Rossi ( Bull. arcb. vergini, senza i nomi, sono ricordate
&risi. 1877, p. 10), da una iscrizione, anche nel Libtr Po11tificalis (1, p. 509).
oggi nel museo Lateranense, trovata Ma intorno ad esse siamo completa-
presso le terme di Diocleziano, nella mente ali' oscuro, nè sappiamo a quale
quale si nominano Papro e Ma11roleo11e persecuzione debbano riportarsi. Tut-
(SILVAGNI, ltis<r. clirisl. n. 1478); ma tavia si è osservato che il supplizio
l'identificazione non sembra al QuENTIN delle sette vergini canoniche e diaco·
( Marlyr. /iist. p. 278) molto sicura. nes~c è un fatto che si constata, oltre-
Papias comparirebbe in una iscrizione chè a Roma, anche a Sirmio, a Co-
mutila del t:Of"mtleri11111 ,\ faius , se è rinto, ad Aocira, e ad esso fa riscontro
giusto il completamento che oc è stato nel genere maschile il massacro dei
fatto (cf. p. 78 noia 1); Mauro è forse sette diaconi romani nel zs8 (cf. Acta
identico al suo omonimo dcl cimitero Ss. nov. Il, n, p. 17 n. 4).
di Trasone (cf. KJRSCH in Ltx. f. Theol. (6) Dalla Notitia rccl.
"· Kirche, VII, 1935, col. 9). (7) Dalla Notitia eccl.
(1) Dalla Notilia eccl. (8) Dalla Notilia tccl.
QUAE SUNT FGRJS CIVITA TIS ROMAE 11 7

sanctus Marcellinus, sancta Prisca, (sancta FimitisJ <>, sanctus Pau- 1

lus <»,sanctus Felicis, uous de .vn., sanctus Philippus, unus de .vn.,


sanctus Semetrius, et in una sepultura (sub altare maiore]hl .CCCLXV.
Per eandem quoque venitur viam ad ecclesiam Sancti Mi-
5 chaelis C4l, .vu. milìario ab Urbe.

[ V1.i1 SJLARIA VE'CCH/J.]


lnde haud procul in occidentern iuxta ~iam [eandem] <s> in
cryptis sub terra .Lxxx. gradibus sanctus Pamphilus et sanctus
Candidus sanctusque Cyrinus cum multis martyribus iacent. Et
1 o inde io occidentem tendentibus apparet basilica Sancti Hermes, ubi

ipse manyr iacet clonge in terra) <6>. Ibi sunt sanctus Crispus et
sanctus Herculanus et sanctus MaximilianusC7l et sancta Basilessa et
[in altera spelunca] <8> sanctus lacintus et sanctus Protus [sanctus
Victor] (9) et sanctus Leopardus <10> cum multis martyribus sepulti.
a. sa ncta Fimitls aG'f!· nel/' interi. da una uconda mano in C 2. sanctus phillppus
unus dc v11 om. A 3. le parole tra parente1i agg. nel/' interi. da una seconda mano
i n C CCCLXII 8 4·5· michahrlls 8 7· tnde] K premei/e C haut A C undem agg-.
in fine di rir;o da una seconda maiio in C 8. crupll$ B pamphilius A 9. lacet 8 Et] K
premette C 11.le parole Ira parentesi tlfl'G'· nell'i11terl. da tma seconda mano in C so ni]
est A e 12. Corr. da una lt'COnda mano lii basilissa e 13. Le parole tra parentesi Of!fl·
nell'interl. da uno seconda ma110 in Ce cancellata /'et che precede; a In è premu10 K
l aclnctus 8 13-4. sanctus victor as1r· nell'intei·I. da u11a seconda mano i11 C

( 1) D:tlla Notitia ecci. Giubileo, che portava il nome di «mons


(2) Nd cimitero di Priscilla, al «S. Angeli n ancora nel 1391 (cf. TOMAS·
piano primo, è una grande aula a volta, SETTI, Della campagna romanci in Arch.
del 11 secolo, destinata certamente ad Soc. Ro111. di stor. patr. XIV, 1891 ,
adunanze liturgiche. Li presso trovasi p. 11 9). Siccome però il ricordo di
un cubicolo con la iscrizione in marmo una chiesa co~i distante da Roma non
PAVLVS e nella parete a sinistra l' ac- ricorre negli altri itinerari, sorge le-
clamazione « Paule vivas >>. 't. forse gitthno il sospetto di una interpola-
questo il martire di cui si parla nel· zione; tanto più che il segue11te : «lode
litinerario (cf. :'v!ARUCCHI, Le catac. « haud procul » non ci :illontana da
rom. pp. 471-2). Homa, ma ci fa rinianere nella circo-
( 3) Dall:i. Notitia ecci. scrizione 1opografica dei gruppi pre-
(4) Il Sacm111e11ta1·io Leo11ia110 e il cedenti.
Martirologio Gero11imia11c segnano al ( S) Cioè la Sa lari a.
29 ~ettern bre la dedicazione di questa (6) Dalla Nolilia ecc[.
basilica. Il Martirologio la indica al VI (7) Cf. p. 43 nota 22.
miglio dtlla Sal;uia; il Liber Pontifi- (8) Dalla Notitia tee/.
calis (II, p. 1 3) al v11, come nel nost ro ( 9) Dalla Notitia ecci.
testo. Si elevava, già fin dalla metà ( 10) Forse il presbitero che visse sulla
dcl v secolo, nella collina di Castel fine del secolo 1v e il principio del v,
118 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Inde non longe est in occidente ecclesia Sancti Iohannis mar-


tyris, ubi caput eius in alio loco sub altare ponitur, in al io corpus:
ibi sanctus Diogenis et sanctus Fistus et sanctus Liberatus et san-
ctus Blastus et sanctus Maurus <•> et sancta Longina <» mater
Iohannis sunt sepulti (et alii mille .ccxx11. martyres]. 5

[VIJ FLJ.l/IN/A.]

lnde prope iuxta viam Flamineam .ipparct ecclesia mirifice


ornata Sancti V.1lentini martyris, ubi ipse corpore iacet et multi
sancti ibiJem sunt sepulti (in aquilonali. plagaJ CJl,

t ISTAE VERO ECCLESIAE INTUS ROMAE HABENTUR ro


Basilica Constantiniana quae et Sah-atoris ipsa quoque et Sancti
Iohannis dicitur M .
1. I ode] K prtmtllt C ses ioli mir B 2. capud C 5. f..t parole tra parrnttsi
a1111. nt'll' interi. da una ler;a mano i11 C 7. lnde] K prtmrllr C 9. lr parole tra
parr11tr1i alJ/J· 11el marginr il1/rriore da una ueonda ma110 in C 10 t om. C
11-2. nasllica- dicitur 0111. A

e alla cui munificenza si debbono re- cui sorgeva, Costantiniana dal fonJato-
stauri m:llc chie;c e nei cimiterl. Il rc, e finalmente di S. Giovanni,. pare
suo nome si legge in una iscrizione dagli oratori dei Santi Giovanni Battista
ricordante i l.ivori da lui l'Seguiti sulla e Giovanni Evangelista, annessi 21 con-
tomba del martire Giacinto (STYGER, tiguo battistero. Devastata dai \' an
Ro111. Martyr. I, pp. 239-40). Uo Leo- d.1li di Genserico (455), fu restaurat.1
pardo, ~condo un tardo testo leg- da Lt:onc I (Lib. Pont. I, p. i3q); il
gendario, sarebbe stato martirizz.ato successore llaro e poi Giovanni IV
in Roma sotto Giuliano, ma sepolto cost ruirono oratori attorno al b;1tti-
ad O tricoli (cf. Acta Ss. sept. Vili, stero (ibid. I, pp. 242, 330); Adria-
p. 417 sgg. ; DuFOURCQ. Ét11de sur les no I, Sergio Il (ibid. 1, p. 507; II,
Gesta Martyr. p. 229). pp. t 1-27, 91) eseguirono nuovi re-
( 1) Mauro non figu ra .altrove, in StJ uri nella basilica, che più tardi
questo cimitt:ro nè in questo aggrup- \'enne in gran parte distrutta dal
pamento agiogr:ifico. terremoto dell' 896. Riedificata da
(2) « Longinus ». Sergio III (ibid. Il, p. 236), restaurata
(3) Dalla Notiti11 teel. e decorata da parecchi dei papi che
(4) Fu fondata dJ Costantino sui \'ennero Jopo, raggiunse un alto g rado
castn1 11ova Snuia11a e sopra un gran- di splendore al tempo del giubileo
dioso edificio app.1rh:nuto ai Laterani, dcl 1 300 sotto Bonifacio VIII. Fu in
e dedicata al Sllv.uorc. Fu detta basi· seguito rovinata dJi due incendi dcl
lica Ltteranense o Laterana dal luogo in secolo XIV ( 1308, 1361 ), e riparata la
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE 1r9

Basilica quae appellatur Sancta Maria Maior <•>.

prima volta da Clemente V, la seconda l'arco trionfale si legge ancora l' iscri-
da Urbano V e Gregorio XI. Quasi zione «Xystus epìscopus plebi Dei » ;
tutti i papi successivi rivolsero le mentre l'altra, metrica, che conteneva
loro cure alla basilica Lateranense; la dedica alla vergine Maria, e stava
ma essa dai tempi di Innocenzo X, nella p:irte interna dell'ingresso, ci è
che la fece rinnovare dal Borromini, pervenuta solo attraverso le sillogi
fino a Leone XIII, che sostitul la vec- epigr:ifiche (UE Rossi, Inscr. cbrist. II,
chia abside con un 'altrn costruita Jal- p. 71 n. 42, p. 98 n. 6, p. 139 n. z8).
1' architetto Vespignani, è venuta per- s
La dedicazione è segnata al agosto nel
dendo il suo aspetto antico. Cf. Marlìrologio Gero11imia110. Dal seco-
RoHAULT DE FLERY, Le Latra11 au lo v1, se la copia lapidaria della dona-
MoJen-dgt, Paris, 1877; PH. LAUER, zione di Flavia Santippe del secolo IX
Le Palais de Latran, Pari'S, 1911; OR- (MARIN I, Papiri diplomatici, p. 141
TOLAN I, S. Gi01Ja1111i in Laterano, n. XCJ e p. 299 sgg.) riproduce esatta-
Roma, s. d.; WILPERT, La decora~ione mente l'antico originale, e secondo
costa111inia11a della basilica Laterauense altri dai tempi di Sisto Ili o addirit-
in Riv. arch. crisi. VI, p. 53 sgg.; KR.WT- tura fin dall'inizio, la chiesa prese il
HEIMER, La fa;ade a11cie1111e dt Sai11t- cognome ad Prnesepe, da un oratorio
Jean de Latra11 tì Rome in Revue ar- o cripta in cui si vedeva una imita-
chiologiqut, 193), pp. 231 -5. Intorno zione del presepe di Betlemme (cf.
alle esplorazioni compiute di recente GRISAR, A11alecta Rom. I, p. 577 sgg.;
sotto il pavimento della chiesa cf. Jost, G. FERRI Le carte dell'archivio Libe-
Scoperte nella Basilica Costa11tilliana ·al riano in Arcb. Soc. Rom. di s/M. patr.
Laterano in Riv. arcb. crist. XI, p. 335 XXVII, 1904, PP· 151-2; E. LAVA-
sgg.; c. MERCURELLI, Scavi sotto la CNINO e V. MoscHINI, S. Maria Mag-
Basilica Lateranense in Palladio, III, giore, Roma, s. d., pp. 6-7; A. Scuu-
1939, pp. 184-6. CHF.RT, S. Maria Maggiore ~" Rom. I.
( 1) Generalmente si identifica con Die Grimdu11gsgeschicbte der Basilika
la basilica costruita dal pa pa Liberio 1111d die 11rspru11glicbe Apsisa11l11ge, Città
presso il macello di Livia ( Lib. Pontif. del Vaticano, 1939, p. 16 nota 4). In
I, p. 208), che Sisto III avrebbe rin- questa nostra lista s' incontra per la
novata e dedicata alla Vergine; sebbene prim:i volta l'appellativo « Maior »,
qualcuno si mostri propenso a cre- che è r imasto fino ad oggi. Più tardi la
dere che Sisto I Il non restaurasse chiesa è stata detta ancht: «ad Nives»,
la preesistente basilica di Liberio, ma nome che allude alla leggenda della
costruisse, a un:i certa distan7.a da que- fondazione di S. Marfa Maggiore da
sta, una nuova fabbrica ab imis ( cf. pane di papa Liberio dopo cadut:i la
G. BLAs1orr1, La basilica di S. Mar-in neve sull'Esquilino in piena estat<.:
Maggiore a Roma in Boll. d' Arte del (cf. GRISAR, op. cit. p. 585 nota 2).
Ministero della P. lstnqJ011e, 19 r4, Fu restaurata da Adriano l, Pasquale I,
p. 20 sgg. e p. 136 sgg.; lo. La basi- Eugenio III, e in modo anco r più note-
lica di Liberio su/l' Esq11ili110 erronea- vole sotto Nicolò IV, quando fu data
mente idw tifica/a con la basi/ic11 di all'interno quella disposi zione di parti
S. Maria Maggiort in Atti IV Co11- che la chiesa conserva tuttora. Deco-
gresso Naz.. Studi Romani, II, 1938, razioni vi eseguirono Callisto JIJ, Ales-
p. 351 sgg.; CECCHELLI, S. Maria ì11 Tra- sandro VI, Sisto V e Paolo V. L:i
stevere, Roma, s. d., pp. 161-2). Nel- facciata moderna ì: dovuta a Bene-
120 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Basilica quae appellatur Sancta Anastasia, ubi cruces servantur quae


portaotur per stationes <•>.

detto XIV, che affidò l'opera al Fuga. la chie5.1 fu costruito un battistero


Cf. MARUCCH1, Basiliq11es &c. p. 149 (DF. Rossr, op. cit. p. 150 n. 19).
sgg.; B1As1orr1, La basilica Esquili11a di D:1lla iscrizione su ricordata si apprende
S. Maria ed il pala\\O Apostolico a pud che più tardi, sotto il papa Ilaro(461-8),
S . Maria m Mai orem, Roma, 1911 Severo e Cassia due ignoti personaggi,
e opp. citt.; l.A VAGNINO e MOSCHINI, ne ornarono l'abside con un mosaico.
op. cit. ; WILPERT, La proclama<_ìone efe- Nelle sottoscrizioni al concilio Ro-
sino e i musail"i del/a basilica di S. Maria mano dt:I 499 la chiesa figura come
Maggiore in A11alecta Saci a TarraC<J- o. titulusAnas1asiau (Acta S)•nhoàoru'"•
11emia, VII, 193 1, p. 197 sgg.; B. BIA· pp. 4 13-4 on. 36, 50, 61), senza l'ap-
CllITI, Indagini illlort10 alra11tica nbside pellativo u saoctae », per cui il Du-
della basilica di Sa11la Maria Maggiore CHliSNll (Sai11le-At1astasie in Mélat1g.
in R111d. Ponti/. Accad. Rom. A rcheol. d' arch. et d' hisl. VII, 1887, pp. 389-
IX, 1933, p. 33 sgg.; lo. Ossen•az_io11i sui 393) pensa che la designazione debba
'"usaici della navata centrale nella ba- derivare dal nome della fondatrice,
silica di S. Maria M aggiore in Roma forse 11 madre di Anastasia, moglie
ibid. XIII, 1938,p. 101 sgg.; lo. Jntorrw di Fl. Avito Mariniano console nel 4l 3,
ai musaici dtlla 11avata ce11traU nella ba- o qualche altra sua parente più anziana.
silica liberia11a di S. Maria Mag1iore Quando, sotto l'imperatore Leone I
ibid. XV, 1940, p. 47 sgg.; N. DENIS- (4 S7-74) le reliquie di sant' Anastasia,
BouLET, Lu mosaiq11u a111iquts de da Sirmio, furono trasportate a Costan·
Sai11le-Marie-Majeurt in Ga\tfte des tinopoli, il culto della martire si dif-
Beaux-Arts, 1936, p. 65 sgg ; l. Dli fuse, oltrechè in Oriente, anche in
BRUYSf., :V1U111e ricerche ico11ografitbe Ocddente, e in Roma SJli a un alto
s11i mosaici iùl/'arco lrio11fale di S. Maria graJo di considerazione, attaccandosi
Maggiore in Riv. arch. crisi. Xlll, alla chies:i che porta v:i gi~. per altro
p. 2 39 sgg.; ScHUCHSRT, op. cit • il quale, motivo, il nome di Anastasia, e che
bas:andosi sull'esame critico completo div1:n11e « titulus Sanctac Anastasiae ».
di tutte le fonti Jntichc, e sui risultati Uua leggenda che correva in Roma
forniti dai lavori di restauro e dagli dopo il secolo v1 identificava la mar-
scavi, studia i tanto discussi problemi tire di Sirmio con una romana, colle-
dcll:i prima origine del monumento e ganJone il ricordo col martire di Aqui-
le sue relazioni con I' Jnh:riore edificio lei:i Crisogono (cf. KIRSCH in Dici.
Ji Liberio. d'11rch. chrl/. ti de lìtrirg. I, n, 1924,
( 1) La chiesa di S. Anastasia a pie' coli. 1919-20). La chiesa, che ebbe
del Palatino, dalla parte verso il Te- un:i particolare importanza fin dnll'ori-
vere, esisteva già nel secolo 1v, come ginc, per la sua situazione isolat:i in
si ricava da una iscri7ione che ricorda me7.zo :il quaniere centrale di Rom:i,
le pitture fattevi eseguire da papa raggiunse una posizione di primo or-
Damaso (DE Rossi, lnscr. christ. Il, dine nel periodo bizantino, venendo su-
p. 24 n. 25 e p. 1 so n. 18). Essa bito dopo le due cattedrali, del Late-
sorgev:l sopra una casa con bo1teghe, rano e di S. Maria Maggiore. Col
della metà circ:1 del Ili secolo (cf. tr:1111on10 del regime dei Bizantini co-
KRAU'rHEIMER, Corpus. basil. I, pp. 50- mincia la decadenza anche per questa
S1). Nei primi anni dd se.:olo v presso chiesa, che od secolo IX pare abbia
QUAE SU~T FORIS CIVITA TIS ROMA E I 21

Basilica quae appellatur Sancta Ma ria Antiqua <•>.


1. Om. B

ormai perduto il suo posto di privilegio. lita da Giovanni VII (lib. Po11tif. I,
Fu resta urata eh Leone III, e di que- p. J85), che ne decorò tutto il presbi·
st 'epoca è tutta l'ossatura superstite; terio, facendo s tendere uno strato d' in·
da un Azo, presbitero del titolo, nel tonaco sopra gli affre~chi anteriori; altre
1140-3; da Sisto IV; dal cardinale pitture vi furono eseguite al tempo di
Roberto de Viue nel 1s 1o; dal car- Zaccaria, e in una :ippare la figura
dinale Bernardo de Sandoval Royas, di un Teodoto, probabilmente fo zio 1
che ne ricostrul la facciata nel 16o5; di Adriano I, che offre alla Vergine
da Urbano Vili, che rifece di nuovo la cappell.1 (protesi) da lui decor.tta;
la facciata, dopo appena ventisette anni; :iltre ancora sotto P:iolo I e Adria-
e dal cardinale Nufio da Cunha, che nel . no I e io epoche posterio ri. La chiesa
172 1-22 ne ridusse l'interno alla forn1a pare fosse ' abbandonata verso la metà
attuale. Cf. DuCHESNE, op. cit. p. 387 del IX secolo, re, tando :illora al culto
sgg.; G RISAR, A11altcta Rom. I, p. 19s soltanto l'atrio, in cui vennero ritro-
sgg.; K1RscH, Dù rom. Tittlkircbt11, v1ti dipinti che possono assegna rsi
pp. 18 - 23, 16o-2; PH. B. W HITf.HEAD, al secolo Xl (d. P. ToESCA, Storia
"/1ie cburch of St. Anastasia in A11ter. delr arte italuwa, Torino, I, 1927,
journ. of A r&haeol. 1928, p. 405 sgg.; p. 213 ). Dice il liber Pontijicalis, nella
E. jUNYENT, la mai.<on romaitit J11 11/re vita di Benedetto lii, dte Leone IV
de Sainle A11astasie in Riv. arcb. crisi. a ve va costruitodalle fondamenta • viam
VII, p. 91 sgg ; KRAUTtlEIMER, op. « iuxta Sacram • la basilica • beatae
cit. I, p. 43 sgg. $. Anastasia, davanti cc Dei Genitricis qui(/) vocatur Antiqua •
ali.i quale: si apriva la grande piazza (II, p. 145), e poco appresso che Bene-
dcl foro Bo:irio e dove si rico llcga var.o detto fece un dono • in basilica beatae
le strade provenienti dall'interno e dal cc Dei Geoitricis quae olim Antiqua
mare, era il punto di riunione (col/teta) « voc.a batur, nunc autem sita est iuxta
per le pro~essiooi che si dirigeva~o «via Sacra• (loc. cit.; il DucHESNE
verso la chies:a duv' e ra fissata la statio crede sia da supplire: e nunc autem
(cf. HtERZEGGER, Col/ec ta und Sta l i o, e Nova dicitur qua e•). Nella vita poi di
s
p. 35). Nicolò I si afferma che Leone IV aveva
( 1) Di questa chiesa, costruita sulln edificato dalle fondamenta la chiesa
biblioteca a nnessa al tempio del Divo • virginis Mariae quae primitus Antiqua
Augusto, si ha. la primn menzione in « nunc autem Nova vocatur » (ibid.
quc:sto nostro testo, ma la sua origine II, p. 1 58). Inoltre in parecchie carte
d.:ve risalire alla fine del v secolo del Tab11lari11m S. Mariae Nova.e,
(cf. W. DE GRuNEISEN, S11i11te Marie del secolo x1. la chiesn ha il titolo
A11tiq11e avec le co11co11rs de HueLSEN, « vir~inis Mari ac: dominae nostr:ie quae
G10RG1s, fEDERICI, DAVID, Ronie;1911, « olim Antiqua vocabatur nunc autem
pp. 4 38- 9, 4 50; E. TEA, la basilica u Nova•. Tutto ciò fece ritenere ad
di Sa11ta Maria A111iq11a, MiL'lno, 1937, alcuni che S. Maria Antica fosse da
pp. J J, J6). Dopo l:i metà del se- identificare con S. Maria Nova, oggi
colo VI la basilica subi una r.1dicale S. F rancesca Romana; altri invece si
trasformazione, che la ridusse al tipo dichiararono di opinione contraria. Noi
bizantino, e verso la metà del secolo intendiamo le parole del Liber Po11tifi-
successivo venne rinnovata nelle pit- calis nel senso che Leone I V ricostr uì
ture e nelle iconografie. Poi fu :ibbel- poco distante, presso In via Sacra, la

Co.i. I opos r., 11. 8'


122 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Basilica quae appellatur Sancta Maria Rotunda C•>.


Basilica quae appellatur Sancta Maria Trnnstiberis; ibi est imago
sanctae Mariae quae per se facta est C».
z. transtyberls 8 e
chiesa di S. Maria Antic~ che si trovava I, pp. 110 e 317). La dedic:i è anche
forse in rovina. La nuova chiesa venne ricordat:i in una iscriiione di Boni·
considerata come una continuazione facio Vl11 in onore di Bonifado IV
dell'altra, e potè quindi dirsi che (DIEH L, ltiscr. lali11ae, tav. 37 d). Co-
prima si chiamava Antica ed ora Nova. stante Il nel 663 asportò il rivesti·
Del resto gli scavi hanno dato ugione meato di tegole di bronzo dell'antica
ai sostenitori della non identità delle cupola (lib. Po11tif. I, p. 34 3), che fu
due chiese. Nd luogo da noi indi· poi restaurata e ricopc::rta di lamine di
cato, sotto il Palatino, sono tornati piombo da Gregorio Ili tibid. I, p. 4 19).
in luce gli avanzi di una chiesa, già Questa rivestitura venne io seguito rin·
cominciati a scoprire fin dal 1702; e novata da Martino V (ibid. Il, p. 544)
sono indubbi:imente di S. Maria Antica, e da Nicolò V. Ad Urbano VIll si
percbè ciò risulta dall'iscrizione mu· deve un rest:iuro del portico, donde
raie della protesi : « ~ THEODOTUS però furono rimossi gli ornamenti in
«PRIMICERIO DEFENSORUM ET OISPEN· bronzo per fonderli ed adibirli ad altri
« SATORE SANCTE DEI GENETRICIS SEN· fi ni. Alessandro VII eresse due co·
« PERQUI! BIRGO MARIA QUI APPELLATUR lonne di granito nel lato orientale del
« ANTlQUA ». Cf. GRISAR, Archeologia pronao; e col tempo la chieS;1 venne
in Civiltà Call. XLVII, 1896, VI, p.458 isolata dalle modeste casupole che le
sgg.; LII, 1901, I, p. 228 sgg., p. 727 sgg. si erano addossate, attorniandola. cr.
e R oma alla fine del mondo a11tico, Homa, ARMELLJNI, Le cliiese di Roma dal se·
1930, I, p. 213 sgg.; V. FEDERICI, S.Maria colo IV al XIX, nuova ediz. a cura di
Antil/ua e gli ultimi scavi del Foro Ro· C. CECCHEtLI, Homa, 1942, pp. 589-
111a.1w in .o/rch. Soc. Rom. di s/or. patr. 92, 1374-s; MARUCCHI, Bast1iques &c.
XXIII, 1900, p. 517 sgg.; G. McN. pp. 412-6; GRISAR, Il Pa11theo11 ili Roma
RusHFORTH, Tbe clmrch of S. Maria e la sua dedica~io11e falla d11 Bo11i-
Antiqua in Papers of t/Je British Scbool f acio 1 V in Ci-1.!iltà Catt. LI, 1900,
at Rome, I, 1902, p. 1 sgg.; DE GRC- X, pp. 210 sgg.
NEISEN,op. cit.; CH. DIEHt, Sai11te Marre (2) Una fonte coeva, il Catalogo
Antiq11e in }oumal des Sava11ts, 1915, Liberiano (eJ. DucHESNE, p. 9), attri·
p. 49 sgg.; HuEtSEN, Le chiese, pp. 309- buisce al papa Giulio I due basiliche
3 10; P. LUGANO, S. M aria Nova, Roma, nel Trastevere: una sull'Aurelia «ad
s. d., p. 3; TEA, op. cit. Sul significato « Callistum >>, cioè quella nella cata-
dell'epiteto A11tiq11a v. I. DA vro in DE comba di Calepodio, e un'altra «re·
GRilNEISEN. op. cit. p. 4p., secondo il « gione XI!lI iuxta Callistum », che è
qua le il titolo sarebbe Mato proprio quella di cui qui si parla. In che con·
della diaconia, la prima istitui ta, e da sistcsse la memoria di Callisto, presso la
essa sarebbe passato nell'uso ordinario quale la chiesa fu edificata, non è facile
alla chiesa; di questo parere è anche stabilire. Un collare di schiavo del se-
TEA, op. cit. pp. 35-6. colo 1v ricorda un' « ar(e]a Callisti»
(1) Il Pantheon, trasformato da Boni· (C. I. L. X V, n. 7193), che potrebbe
facio I V ( 608- 15) in chiesa della Beat.t essere la località indicata nel Catalogo
Vergine e di tutti i Martiri (Lib. Po11tif. Liberia110. Quanto all'affermazione del
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE r23

Basilica quae appellatur Apostolorum Iacobi et Philippi <1 >.


1. Om. A apostulorum C
Liber Ponli/ica/is (I, p. 141), che Cal- gioe prevalse su ogni altra. La b:isilica
listo « fecit basilicam trans Tiberim >>, ebbe vari restauri (Lib. Po11tif. I, p. 509;
si i: sospettato possa trattarsi di un Il, pp. 80, 120, 147); fu ricostruita da
equivo.;o del relativamente tardo com· Innocenzo li (ibid. II, p. 384), e tra -
pilatore, e si è fatto anche osserv:ire sformata dai !.\\'ori che in tempi suc-
che il nome di basilica nel più antico ce~ivi vi furono eseguiti, specialmente
periodo cristiano è applicato a quel sotto Nicolò V, Sisto V, Clemente Vili,
qualunque luogo ove si svolge 1:t sinassi Pio IX. In occasione degli scavi pro-
liturgica, e che perciò si potrebbe risa- mossi da quest'ultimo, vennero ritro-
lire ali' idea della casa privata, del vati resti di antichi edifici, ma non
comacu/um in cui, secondo la Passio si a rrivò alle sostruzioni del iv se-
(Acta Ss. oct. VI, p. 439), Callisto colo, che debbono giacere molto sotto
raccoglieva la comunità (CECCllELLI, l'attuale pilno stradale. Cf. P. G. R1-
S. Maria in Trastevere, pp. 21-2). Del NALD1-Bucc1, Cmni storici e descri:zio11e
resto, stando al libtr Po11tificalis, Cal- della sacros1111t11 basilica Tras/tverina,
listo sarebbe romano, «de regione Ur- Roma, 1889; MARUCCHI, Basiliq11es &c.
« bera vennatium ", il che permette p. 428 sgg.; A. Tutu, L'1111tico titolo
rebbe di riallAcciarne i ricordi proprio di S. Maria in Trastevere in N. Bull.
col quartiere del Trastevere. Ad ogni arcb. christ. XVI, pp. 259-262; In. Il
modo, nei documenti del secolo iv e v problema arcbeofogico di Santa Maria i11
la basilica porta il nome di Giulio Tmstevere in Atti I I Co11gresso Naz..
(Epist11lae imperatorum pontificum alio- Studi Ro1na11i, I, 1931, p. 238 sgg. ;
rum in Corp. Script. Ecci. Lat. XXXV, 1, KrnscH, Vie 1·0111. Titdkircbm, pp. 10.i-8;
p. 2; Acta Syribodormn, a.499, pp. 411-2, CECCHELLI, op. cit. Della immagine
414 nn. 7, 28, 51); ma nel corso della Vergine, ricordata nel testo, e<l
del VI secolo conserva ancora l.1 remi· oggi perdut.1, il CECCHEl.Lt (op. cit.
niscenza di papa Callisto, perchè nel pp. 28-·9, 123 -4, 151-7) crede rimanga
concilio dd 595 appare un ct presbyter una restituzione nella Madonna della
« tituli Sancti Iuli et Calisti » (GRECO· Clemenza della cappell 1 Altemps, attri-
RIO I, Regislr. epist. t. I. p. 367). Verso buibile all'età di Giovanni VII.
questa età l:i chiesa dovette avere an · (1) L:i basilica, secondo una ipotesi
che un sacello dedicato alla Vergine, al molt0 dubbia dcl DucHESNE, s:irebbe
cui nome essa è intitolata in un docu- st:tt;t eretta da Giulio I << ri.:gione VII
mento del 587 (L BRU7.ZA, Regesto della « iuxta forum divi Traiani » 1 e chia-
cbiesa di Tivoli in 5t11di e Doc11111mti m:lla in origine <<basilica lulia » ( Cata-
di storia e diritto, 1880, p. 130). In se- fogo Liberiano eJ. DuCllESNE, pp. 8, 9;
guito questa appellazione si congiunge Ufo. Pontif. I, p. 205 e nota 4). Più
all'antica di Callisto, come riscon- probabile è che la fonJ,1sse Pelagio I
triamo in una donazione, dd Vll-\'111 (556-61; Lib. Po11tif. I, p. 303), e che
secolo in circa secondo il DF. Hoss1 la conducesse a termine il succe~sore
( U11'epigrafe di do1111z.ic111e alla basilica Giovanni 111, il quale la dedicò agli
di S. Maria i11 Trastevere in 811/1. arc/J. apostoli filippo e Giacomo (ibid. f,
c/Jrist. 1870, pp. 113- 5), del 1x-x1 se- p. 305; DE Rossi, lnscr. christ. 11,
condo il CECCHeLLI (op.cit. pp. 139-40); p. I 39 n. 27). Pc:rò in seguito la deno-
e nella vita di Adri:mo I ( Lib. Po11tif. I, minazione si estese a tutti gli Apostoli.
p. 509). Poi I' in titobzionc :illa Ver- Gi.\ nt:lle vite di Adriano I e Leone Ili,
ÙE LOCIS SA'NCTIS MARTYRUM

Basilica quae appellatur Iohannis et Pauli, ubi ipsi ambo in uno


tumulo iacent <1 >.
Basilica quae appellatur Cosmae et Damiani <».
B.asilica quae appellatur Sancti Laurenti, ubi graticula eiusdem ha-
betur Laurenti {J). 5

si legge « ecclesia Apostolorum in via Ss. Cosma e Damiano al Foro Roma110


«Lata» ( Lib. Po11tif. I, p. 500, li, p. 28) in N. Bui/. arcb. crisi. XIX, 1913, p. 14 3
e in BENEDETTO DI s. ANDREA DEL So- sgg.; lo. Tbe cburcli oj Ss. Cosma e
RATIE (Chronicon, p. 163) « ecclesia Damiano io America11 f 011rnal of Ar-
«Sanctorum apostolorum Iacobi et Phi· cbaeology, 1927, p. l sgg.; B1Asm111
cc lippi, que nos vocitamus Sancti Apo· e WHtTEHEAD, La ç/iiesa dei Ss. Cosma
u stoli ». Dopo i restauri di Paolo I, t Damiau~ al Foro Romano e gli. edi-
di Adriano I, di Leone III, la chies11 fu fici preesistenti in Rend. Po11tif. Ace.id.
rinnovata dalle fondamenta per opera Rom. A 1·clieol. voi. III, p. 83 sgg.;
di Stefano V (lib. Po11tif. I, pp. 465, B1As1orrr, La basilica dei Ss. Cosma
500; II, pp. 28, 195). In seguito la e Damiano dal rifacimmto di Ur-
restaurò li cardinal Giuliano della Ro· ba"o Vlll ad oui in Atti I Co11gresso
vere sotto Sisto IV (V. FORCELLA, lscri· Na'{_. Studi Roma11i, I, 1929, p. 689
;i:ioni delle cbiese e d'altri edificii di sgg.; KRAUTHEIMER, Corpus basi/. I,
Roma. dal secolo Xl fino ai giorni nostri, p. 137 sgg. WILPERT, Die ròm. Mo-
li, p. 228); e fu interamente rifatta fra saiken u. Maler. 11, pp. 1070-4, Abb.
il 1702 e il 1742 da Carlo Fontana e Bd. III, p. 102.
Niccolò Micchetti ; la fronte attuale si (3) Sorse su parte dell'area occupata
deve al duc:i Giovanni Torlonia ( 1827). da l quadrante dell'Horologi11111 di Augu-
Cf. GRISAR, A11alccta Rom. r, p. 611 sgg.; sto. Quando fu eletto un successore a Li-
ARMBLLINJ, Lr cbitse, pp. 309-12, berio, i seguaci di Damaso si adunarono
12 56-8; MARUCCHI, Basiliq11es &c. «in Lucinis» (3~6), termine col quale
pp. 390-2; HUELSEN, Le chiese, p. 202; pare si accenni, più che a una vera basi-
CECCHELLI in Riv. arcb. crisi. VII, lica, a una domus ecclesiae (Epist. imper.
pp. 311-2; F. SANTILLT, La Basilica po,,t, aliorum, p. 2). Il KrRSCH (Die 1·òm.
dei Ss. Apostoli, Roma, s. d; KRAUT· Titelkirc/m1, pp. 8-1-2), sottintendendo
HEIMER, Corpus basil. I, p. 79 sgg. * aedibus »,vuol riconnettere« Lucinis »
( t) Cf. p. 7 2 nota I. a un nome di persona, probabilmente
(2) Costruita da Felice IV (526-30; a una matrona cristiana che avrebbe
Lib. Ponlif. I, p. 279; DE Rossi, M11- consacrato al culto la propria casa;
saici; Io. lnsc1·. cbrisl. II, p. 71 n. 41, altri (C. MoHLBF.RG, Un'a11tica desiv1a·
p. I 34 n. 4, p. Vi2 n. 28, p. 353 o. 7, '{ione romana di sta:i;io11e u ad Sanct1m1
p. 439 n. t 32) nel tempio degli Dei Pe- « La11renlimnad Tita11 »in Rwd. Pont1f.
nati e nell'edificio rotondo, detto tem- Accad. Rom. Arcbeol. IV, p. 267)
pio del Divo Romolo, che, sulla _vi a vede nel vocabolo forse un'indicazione
Sacra, gli serviva da vestibolo. Fu re- di l_ocalità,daricongiungerecon un culto
staurata da Sergio I, da Adriano I, da a Giunone Lucin:i, che dal Cispio si
Leone III ( Lib. Pontif. I, pp. 37 5, 508, sarebbe trasferito anche nel campo
Il, p. 28), e ridotta allo stato -odierno Marzio. «Titulus Lucioae» si legge in
da Urbano VII!. Cf. WHtTF.HEAD, Degli una iscrizione del cimitero di S. Va-
a11ticbi edifici compo11e11ti la chiesa dei lentino, che può risalire al v1 secolo
QUAE SUN.T FORIS CIVITATJS ROMAE

Basilica quae appellatur Vincula Petri, uhi habetur catena qua Pc-
trus ligatus est <1 >.

o al principio del v (MARU(;CHI, La ba· riconosciuta nella sottoscrizione di un


silica e il cimitero di S. Valwlillo, p. 98), legato pontificio al concilio di Efeso del
e nel concilio del 499 (ActaSy11hodornm, 43 r, il quale firma così il breve sino-
p. 414 on. 57, 62); ma a cominciare dale al clero e popolo di Costantino·
dal secolo VI si trova aggiunto il nome poli, circa la deposizione di ?\estorio:
di S. Lorenzo (GREGORIO I, Registr. « Philippus Apostolorum ecclesiae pre-
episl. t. I, p. 102, II 2). Nelle sotto- « sbyter» (MAss1, Concil. IV, col.1303).
scrizioni al concilio del 595, accanto Nel IV secolo venne forse eretta a
al titolo di S. Lorenzo non compare titolo una casa della comunità cristiana,
più l'appellativo di Lucina (ibi<l. t. I, in cui le adunanze liturgiche si face-
p. 367). La chiesa, di cui rimane vano in onore degli Apostoli. Poi,
oscura l'origine, fu restaurata da Be- con elargizioni della famiglia impe-
nedetto II ( Lib. Po11/1f. I, p. 363), da riale, sotto Sisto III e per intercessione
Adriano I (ibid. I, p. 507), e da alcuni del presbitero Filippo, sul primitivo
papi del secolo Xli, e completamente titolo venne innalzata una basilica dedi-
trasformata dai lavori eseguiti tra il cata ai principi degli apostoli Pietro
1596 e il 1650. Cf. MARUCCHI. Basili- e Paolo (oE Rossi, l11scr. c/Jrist. II,
q1m &c. p. 405 sgg.; PESARINI io Studi p. 110 n. 6 7, p. 114 n. 3). Dall'inizio
Ro111at1i, I, P· 5 3 sgg.; KIRSCH, Die rom. del v secolo furono qui custodite, come
Titelkirc/u11, pp. 80-4; MoHLBERG, op. preziosa reliquia, le catene dell'apostolo
cit. p. 261 sgg.; L. HuErrER - E. LA- Pietro (ibid. II, p. r 34 o. 1; cf. GRISAR,
VAGNINO, S. Lonrqo in Luci11a, Roma, Della insignt tradiz.io11e romana i11tor110
s. d.; KRAUTH EIMER, Basiliche paleocri- alla calma di san Pielro nella basilica
slinm di Roma: San Loren1-o i11 Lucina Eudossia1111 in Civiltà Catt. XL V!Ill,
in L' lllwtra~Jone Vaticana, VI, 1935, 1898, lii, p. 205 sgg.). E che ciò fosse
pp. 667-8; KRAUTHEIMER-fRANKL, creduto anche. altrove, lo dimostra la
Recwt discoveries in Clmrches in Romt, domanda di siffatta reliquia, che pn:-
pp. 388-92. Sul supplizio della gra- sentarono a Roma nel 519 i legati del
ticola, che la critica moderna rigetta futuro imperatore Giustiniano. A mo-
come leggendario e improbabile, cf. tivo di queste catene la chiesa prende
FRANCHI DE' CAVALIERI, S. Lore11z.o il nome "a(d] Vi ncula S. Petri apo-
e il rnppliz.io della graticola in Rom. « stoli » nella biografia di Simmaco Lib.
Quartalschr. XIV, 1900, p. 159 sgg.; Ponti{. I, p. 261) e in una iscrizione di un
DELEHAYE, Rechuches sur le Ug. Rom. prete Severo, da riportare agli anni 533-5
p. 50 $gg.; e sulla identificazione pd (GRrSAR, A11alerta Rom. I, pp. 1 sz-3),
ddla chiesa, in cui si conservava I~ Nel 544 ARATORE lesse il suo poema
graticola del martire, con S. Lorenzo in De aclibus Apostolornm « in ccclesia
Lucina cf. P ESCI, L'itinerario ro111a110 di «Beati Petri, quae vocatur ad Vincula »
Sigerico arciv. di Ca11ttrbury &c. (Praefatio al poem:i, ediz. G. PERUGJ,
PP· 51-5. Roma, 1911, p. 83). Però nelle sotto-
( 1) Poichè nell'antico testo del Mar- scrizioni dei concili del 499(Acta Sy11/Jo.
tirologio Gero11i111ia110 verosimilmente dorum, pp. 413-4 nn. 39, 42, 49) e del
mancava la notizia che si legge in S95 (GREGORIO 1, Registr. episl. t. I,
alcuni manoscritti, al 1° agosto, la più p. 367) si riaffaccia l'antica denomi-
antica menzione di questa chiesa va nazione "titulus Apo~tolorum ». Dal
r26 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Basilica quae appellatur ad Sancta Adriana !•>.


Basilica quae appellatur Sancti Crisogoni <».
2. 1trl&0goni 8

secolo \'lii ne compare un:i nuova, e in PROCOPIO ( Dt bello Gotb. I, 2$, 19-
« titulus Eudoxiae •, qua~i per un ri- 20), che afferma essere cosi dai Ro-
torno retrospetti\'O .1lla costruz_ione di mani chiamate le Parche. Più tardi la
Sisto lii, dovuta spe~i alm cnte alla mu- chiesa fu dttta i11 T1ib11s Foris. Oggi è
nificenza di Eudossia. M.1 la denomi- scomparsa, in seguito al ripristino
nazione delle catene dopo il mille pre· della Curia. Cf. M. DArrOLI, Appu11/i
v.ile ed è quell.1 che è restata nel per la storia di S. Adria110 11ell't1il mo·
tempo. Alla chiesa, gtà restaurata da den1a in Are/i. Soc. Rom. di s/or. pntr.
Adrbno I ( Lib. Po11tif I, p. 508), fu. XLIII, 19201 p. 323 sgg.; HUELSl!N, Le
rono apportati, nei secoli xv e xn, no· cl1iesr, pp. 260-1; Cl!CCHELLI, La Curia
tevoli mut~menti d.1i lavori di Sisto IV che risorge in Capitolium, giugno 1933;
e Giulio I I. !'Jegli sc:ll'i del 1876 KRAUTHEIMl:.R, Corpus basi/. I, p. I
vcnnc ritrovato sotto i ~ radini dell 'al sgg.
l'.1har maggiore un anti.:o sarcofago (2) Il « titulus Chrysogoni » già ri-
dd 1v ~ccolo con reliquie dei fratelli corre nel concilio del 499 (Acta Sy11ho-
M:1cc:1bci. Cf. ARMllLLISI, Le cbiest, tlorm11, pp. 411-2 nn. 9, 14, 26); per il
pp 260-3, 1416; MARUCCHI, Basi/i· periodo anteriore non possediamo alcun
ques &~. pp. 311-9; K1RSCH, Die 1om. ricordo. In due iscrizioni invece del
Tittlkircl1t11, pp. 4)- 52; lo. S. Putro 521 e 522 l°'ILVAGNI, fosrr. cbrisl.
ad Vinrnla in Rii-. a•cb. crisi. li, nn. 4279, 428o) il titolo è chiamato
pp. 80-3; GRISAR, Arrbeolo;?ia in Ci- « S.incti Crisogoni »,e cosi nel!\! sotto-
i•iltil Ca//. XLVIII, 1897, XI,p.7 19 sgg.; scrizioni al concilio dcl 595 (GREGO·
FERRUA, Della ftSla dei ss. Maccabei e RIO I, Registr. rpist. t. I, p. 367). Al
di u11 a11/ico sermone 1" foro onore ibid. secolo \'I appart(ngono pure due :iltre
LXXXIX, Ili, pp. 321-7. iscrizioni, nelle quali il titolo viene in-
(1) L:i chiesa di S. Adriano, fonda t.1 dic.tto «beati martyris Crisogoni » e
da Onorio I nell'aula della Curia (Lib. Il s:tncti m:irtyris rCrisogooiJ » (SILVA·

/'1•11/if. I, p. 321) scnn alcuna altl'ra· GNI, op. cit. nn. 4 312, 4 367; Dé Rossi,
iion~ dd fabbricato, ed eretta in dia- Roma sott. III, pp. 519 1 521). Un culto
conia Ja Adriano I, che la restaurò (ibid. del martire aquileiense Crisogono sa-
I, pp. 508-9). Pasqu1le Il I.i dedicò rebbe stato importato a Roma nella
di nuovo nel 1101 (ibid. I I, p. 30>), e metà del v secolo, e poi al principio
un' altra consacrazione ebbe luogo nel del \'I localiaJtO nel titolo omonimo,
1228 (foRC1:.LLA, /sc1. li, p.49). L'edi- sostituendo il nome del fond:1tore
ficio allora vennc moJifi.:ato, ed altri (cf. D1JFOURQ.fi111dtsurles Cesta Mar-
cambiaP1enti subi nel 1589 e nel 1656 '·' r . .p. 121; KENl\l:.DY, 711e Saints &c.
(ibid. Il, p. 52 n. 147 e p 54 n. 153 l pp. 129-30). L:t chiesa primitiva po·
Portav:i l':tppell.itivo d1 in Trihus F11tis, 1rebbe ris,11ire al primo terzo del 1v se-
Jalle s1:uue delle tre Sibille, che PLINIO colo; subi via via Jlcuni cambiamenti, e
(N11t111a/is Hisloria, XXXIV, 22) ci dice nel secolo v111 Gn.:go rio III l,1 restaurò
essersi trovate presso gli antichi Rostri, e decorò di pitture, costruendovi vicino
cioè vicinissime :ill.1 Curh. L'appel· anche w1 monaMero (Lib. Po11tif. I,
!azione Tria Fata ricorre già in Ci· p. 418). Il cardinale Giovanni da
PRl\~O nel 250 (Episl. XXI, p. 531) Cr.:ma edificò una nuova chiesa sopra la
QUAE ·suNT FORIS CIVITA TIS ROMA E 127

Basilica quae appellatur Sancti Georgi <•>.


Basilica quae appellatur Sanct; Clementis <».

basilica antica, con la stessa orienta· denominazione « S.1nti Georgii in Ve-


zione, ma un poco più a destra, e la inau- « lum aureum,.; corruzione « Velum
gurò nel 1129 (FORCELLA, /scr. Il, p. 169 "aureum 11 dell'antico • Velabrum »
n. 487) ; il cardinale Scipione Borghese, u Velavrum -'· Gregorio IV (ibid. Il,
nel secolo xvu, la trasformò secondo i p. 76) vi eresse intorno dt:i ponici,
gusti del tempo. Avanzi delb chiesa ornandoli con pitture, rifabbricò con
primitiva sono stati rilm:ssi in luce da· somma cura l'JhsiJe dalle fond'lmenta
gli scavi. Cf. ARMELLlNt, lt chine, e ricostruì la sacrestil. Sul principio
pp. 847-9, 1281-2; MARUCCHI, Basillquu del secolo xm la chiesa dovette subire
&c. pp. 45:i-7; Io. L'aulica basi/ira cli un rifacimento, e a quel tempo ri sal-
S. Crisogono. i11 Trastevere rtce11te11m1te gono il bel campanile e il portico at-
scoperta sotto la chiesa alluaù in N. Bui/. tuale. Nel secolo seguente il cardinale
arc/1. crisi. XVII, 191 I, p. 5 sgg.; Iacopo Caetani Stefan~chi (t 1343)
Mu~oz, Chiesa di S. Crisogono in St11di fece dipingere l'abside con l'affresco
Romani, I , pp. 428-30; KIRSCH, Die tuttora esistente, opera, pare, del Ca-
rom. Tiltlkirchen, PP· lo8-13; MANCINI, vallini ; poi la ..:hies:i andò in deca-
Gli scavi sotto la basilica di S. Crisogono denza. La resta11rò il Muòoz nel 1926;
111 Trastroere in Rend. Ponti/. Accad. e dalle indagini compiute in tale occa-
Rom. Archtol. II, 1924, p. 137 sgg.; sione, come pure dai frammenti venuti
M. MESNARO, La basiliqut deSaint-01ry· in luce, si può ritenere che già nel
sogone à Rome, Città del Vaticano, secolo v o all'inizio del \'I ~istesse sul
193 S; KRAUTHElMER, Corpus basil. I, luogo una chiesa, fo rse di minori pro·
p. 144 sgg. porzioni. Cf. A RMF.LLINI, Le cbiese,
( 1) S. Giorgio in Vela bro. La più pp. 776-8, 1302-3; MAR UCCHI, Basili-
antica notizia di questa chiesa sarebbe ques &c. pp. 26 6-70; llUELStN, Lr. chim,
in una iscrizione del 461 o 482, dove pp. 25 5-6; MuNoz, li restauro drl/a
si nomina un « Jector de Belabru » basilica di S. Giorgio al Velobro a Roma,
(OIEHL, /tlscr. lai. crisi. vel. n. 1271 ), Roma, 1926.
se però fosse sicuro che si allude5SC (2) Chiesa antichissinu, r icordata
alta chiesa, anzichè al domicilio del fin dalla prima metà del secolo 1v in
chierico, e che si trattasse di S. Giorgio un collare di s'hiavo, con le p.11ole
anzichè di S. Anastasia, situata poco «dominicum Uementis» (C.I.L. XV,
distante. Per ave re un'indicazione più n. 7192; cf. LF.CLF.RCQ in Dici. d'arch.
attendibile dohbiamo scendere alta vita clm't. ti de lit. IV, 11, 1921, coli. 1385 - 6).
di Leone Il (Lib. Po11tif. l, p. 360), In essa s0no stati rinvenuti frammen t i
nella quale, in ùna nota aggiunta nei di un'iscrizione che ~i è creduto spettas·
manoscritti della classe E, si legge che sero a un elogio dannshno di SJn Cle-
per ordine del papa fu edificata « aecde· mente, ma i cui carntteri sembrano
« si:im iuxta Velum aureum in honore di epoca poste riore (oE Rossi in Bull.
« be.ni Sebastiani ... necnon in honore arcb. crisi. 1870, p. 148; lllM, Damasi
• martiris Georgii ». Però la prima tprgr. n. 60; Ci;cCHEL1.1, Sa11 Clemwtt,
notizia ben cena, per datazione, è Roma, s. J., p. 167). La menziona
nella vita di Zaccaria (ibid. I, p. 4 34), SAN GIROLAMO (De t•iw il/11stribus,
nella quale si vede anche che la chie- c:ap. 15, ed. G. HEROING, Lipsiae, 1879),
sa, già diaconia, porta ormai la sola come esistente gi:\ da tempo, avanti
128 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Basilica quae appcllatur S.· ~::tae Agathae <•>.


I. agate C

la sua partenza daRoma(385); sotto LAN, Tbe basilica of S. Ottntnte i11


papa Siricio (384-99) vi furono com- Rome, Tipografia Vatican:1, 1934, p. 6).
piuti dci lavori, attestati da una Un grande nuovo restauro si ebbe
dedica monumentale, di cui riman- al principio del secolo xvm, sotto
gono soltanto frammenti (DE Rossi, Clemente XI. In seguito agli se.ivi
8111/. cit. p. 147 e CECCHELLI, op. cit. iniziati verso la metà del secolo
p. 166); al tempo di papa Zosimo scorso, è stata rinvenuta la basilica
(417) vi si tenne un concilio (Episl. sotterranea e sono stati ritrovati gli
imper. pontif. al. I, I, p. 99); altri lavori avanzi dci due edifici romani su cui
vi esegui il prete Mercurio (che fu poi essa sorgeva. Uno, che ne sostiene
papa Giovanni Il) al tempo di papa per intero i muri perimetrali, ricorda
Ormisda (514-23; oERoss1, 811/l.cit. per la tecnica costruttiva certi ambienti
pp. 143-4, tav. X-Xl e CECCBELLI, op. della domus aurta; l'altro, su cui posa
cit. p. 167). La chiesa figur.t come uti· l'abside, è un'abitazione che ci riporta
« tulus ClementiSJ> e « Sancti Clemen- al periodo delle grandi imprese edilizie
« tis '' nelle sottoscrizioni al cancilio del dei Flavi. Cf. G. Mu1.LOOLY, Sai11/
499 (Atta Syrihodorum, pp. 411-2 nn. 6, Cltm1t1t pope aud 11111rl)'r a11d bis basi-
24) e come • titulus Sancti Clemeo- lica in Romt, Rome, 1873; NoLAN,
~ tis» t0 quelle del concilio del 59S op. cit.; KtRSCll, Die 10111. Titelkirdm1,
(GREGORIO I, Registr. epist. t. I, p. 367). p. 36 sgg. ; jUNYENT, La primitiva
Per essa probabilmente accadde quel basilica di S. Clemente e le roslru~Jo11i
'hc si verificò per altre chiese titolari a11ticht cii costanti in Riv. arGb. crisi.
dcli.i città. Un Clemente nel 111 secolo V, p. 231 sgg. ; Io. Els primiti11s
donò alla comunità cristi.toa la sua orige11s i dtst11rotllume11t del litol de
abitazione, convertita presto in chiesa Sani Cle111t11t de Roma in A11alecta sacra
e da lui denominata; durante il vi secolo Tarraco1wuia, V, 1929, p. 321 sgg.;
il fondatore del titolo è scambiato col lo. La bas. superior dtl titol de San i Cle -
discepolo degli Apostoli e terzo o quarto menl de R. i lts seves reformes successivu
vescovo di Roma (cf. KENNEOY' nie ibid. VI, 1930, p. 25 1 sgg.; lo. ll tilolo di
S11i11ts &. pp. 11 4-7). La chiesa fu re S. Cleme11te i11 Roma, Roma, 1932 ; lo.
staurata da Adriano I (Liò. Po11tif. I, N11<r11e indagini sotto la bas. primitiva di
p. 505), ma dovette subire danni al San Ck111tnle in RitJ. arç/1. crisi. XV,
tempo dell'incendio di Roberto il Gui- p. 147 sgg.; CECCHELLI, op. cit.; KRA UT·
scardo e andar sempre più in ro- HEIMER, Corpus basil. I, p. 118 sgg.
vina, tantochè sotto Pasquale Il ( 1099- ( 1) S. Agat:1 irl Sub11ra, restaurata
1118) il titolare, cardinale Anastasio, o costruita da FI. Ricimero, «magister
ne cominciò, servendosi come b.isc « utriusque militiae » tra il 462 e il 470
dcli' antico edificio, la ricostrutione a (os Rossi, foscr.cbrist. 11, p. 438 n. 127).
un livello più alto, condotta poi a Fu per un certo tempo chiesa Jel
termine ( 1128) da Pietro, forse il suc- Goti ; ma Gregorio Magno la restituì
cessore nel titolo, che potrebbe identi- al culto cattolico, p.irc nel 592, dedi-
ficarsi con Pietro Pisano (GArrt, Di candola a S. Agata (l1b. Pontif. I,
1111 1111ovo mo11ummto epigrafico relativo p. 312; GREGORIO I, Registr. epist.
alla b11silica di S. Cltmrnte in 81111. t. I, p. 253 e Dialogi, TII, 30). Venne
Com. XVII, 1889, p. 467 sgg.; L. No- rcstaur:i ta da Leone IIl ( Lib. Po11ti(. 11,
QUAE SUNT FORIS Cl VITATlS ROMAE 129

Basilica quae appellatur Sancti Stefani <•>.


Basilica quae appellatur Sancti Marci <».
Basilica quae appellatur Sancti Marcellini <i>.

1. llcphanl 8 3. sancii om. B

p. i 5) e altre volte in seguilo, tantoche (2) Chiesa eretta, s1ando alla tra·
oggi poco rimane dell' antico edificio. dizione, « iuxta Pallacinis-e dal papa
Cf. c. HUl!LSEN, c. CECCHELLI, G. Marco nel 336, molto probabilmeote
G10VANNONI, u. MONSERET DE V1L· sopra la sua abitazione privata, adibita
LARD, A. MuNoz, S. A gata dei Goti, per le adunanze del culto (lib. Po11tif.
Roma, i924 ; HuELSEN, Le chiese, I, p. 202). ' Un ulector de Pallacinc»,
pp. 166- 7; KRAUTHEIMER, Corpus basi/. ricordato io una iscrizione del 348 circa
I, p. 2 sgg. (DIERL, lnscr. lat. christ. vet. n. 1267 b),
(1) La chiesa fu fondata dal papa potrebbe essere stato addetto a questa
Simplicio (lib. Ponti{. I, p. 249), se- chiesa, che in seguito troviamo men-
condo alcuni sul t/Jolus del Macellum zionata nelle sottoscrizioni dcl concilio
Mag1111m, e finita di decorare da Gio- del 499 come «titulus Marci• (Acta Sy-
vanni l e Felice IV (cf. MARI NI in MAI, 11hodorum, p. 414 on. p,64)ed in quelle
Scr. 11tt. 11011a coli. V, 15 3 nn. 1-3; DE del S95 come ctitulus Sancti Marci•
Rossi, foscr. cbrist. Il, p. 1 52 on. 29 e (GREGORIO I, Registr. episl. t. 1, p. 367).
32). Venne dedicata di nuovo da Teo· Fu restaurata da Adriano I (lib. Pontif.
doro I (MARINI in op. cit. V, 152 n. 4; I, p. 500) e rinnovata da Gregorio IV,
DE Rossi, op. cit. II, p. i 52 n. 30), dopo abbattuta dalle fondamenta l'an-
restaurata da Adriano I (Ub. Po11tif. tica costruzione che minacciava rovina
I, p. 5 io), da Innocenzo Il (ibid. 11, (ibid. li, p. 74). L'edificio fu radical·
384), e ricostruita ex i11trgro da Ni- mente trasformato d:i Paolo Il nel se-
colò V (FoRcELLA, Jrcr. VIII, p. 208). colo xv, e l'interno subì modificazioni
Nella seconda metà del secolo x v1 per iniiiativa di Nicolò Sagredo (se-
venne in qualche parte ri.lttata da colo xvn) e del cardinale Angelo Maria
Gregorio XIII (ibid. p. 2 10), che la con- Quirini (secolo xvm). Cf. PH. DENGEL,
cesse al collegio Germanico- Unga rico. Palasi 11nd Basi/ilta Sa ri Mar co ;,, kom,
Oggi si chiama S. Stefano Rotondo, Rom, 191 3; K n~scn, Die 1òm. Titelkir-
denominazione che non ricorre nelle cbeu , pp. 87-90; F. llERMANIN, Sa11
fonti medioevali. Cf. DE Rossi, La basi· Marco, Roma, s. d.
lica di S. Stefa110 Roto11do "' il 111011as1,ro ( 3) « Marcellini » sta per « Marcelli ».
tli S. Erasmo in Studi e doet1111mli di La fondazione della chiesa viene attri-
storia e diritto, VII, 1886, p. i 11 sgg.; buita a papa Marcello dagli Acta Mar·
ARMELLINi, Le chiese, pp. 1S7-62, 14 S7 · relli (Acta Ss. ian. II, p. 373) e dal
14 58; MARUCCHI, Basiliques &c. pp. 219- libtr Po11tifealis ( I, p. 164), che, dipen-
2 3: A. STEINHUBER, Gescbicbte du Colk- dendo dagli Acta leggendari, non co-
gi11111 Germa11icum-Hu11gt1rrcu111 ili Rom, stituisce uoa fonte attendibile. La più
Freiburg i. Br. I, 1906, p. 143 sgg.; antica menziooe si riscontra in una
llUELSEN, Le chiese, p. 474; KRAUTHEI· lettera del prefetto di Roma Simmaco,
MER, Sa11to Stefa110 R0Jo11do a Roma e dell'anno 418 (Epist. imp. po11tif. alio-
la cbiesa del Sarl/o Sepolc1 o a Gernsa· rum, p. 60), ed il titolo figura nelle
l1111111e in Riv. arch. crisi. Xli, p. s1 ~gg. sottoscrizioni del concilio del 499 come

CoJ. Topogr., Il. 9


IJO DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM

Basilica Sanni Micbaelis Archangeli <•>.


Bdsilica Sancti Bonifaci martyris, ubi ipse dormit <».

I. mlcbabel11 A 8 C arca ngeli C 2. bonlfatl C

« titulus Marcelli » (Acta Sy11/1odornm, invece presso il Tevere nella regione


p. •'1 4 no. 56, 65) ed in quelle del 595 ad · Eltphantem e crede che poi vi si ;
'con l'aggiunta u sancti » (GREGoRJo I, aggiuagesse il culto dei santi Abbaciro
Registr. epist. t. I, p. 367), il che pennette e Giovanni.
di supporre che la chiesa sorgesse (2) Questa chiesa esiste tuttora
sul!' abitazione privata di un Marcello, sull' Aventino. Oltrechè nel nostro
poi idenùficato col papa omonimo. catalogo, ncorre più tardi, come dia-
Venne restaurata da Adriano I (Lib. conia, nella vita di Leone III (Lib.
Ponlif. I, p. 509), e riedificata dalle Po11tif. II, pp. 9, 21 ). Essendo ignoto al
fondamenta, in seguito ad un incendio M artirologio Geroni111ia110 un manire
demolitore ( 1s19), su disegno del San· romano Bonifacio, deve trattarsi di un
sovino. Essendosi però la fabbrica della santo omonimo, trasferito, alla fine
chiesa protratta quasi per tutto Usecolo, del secolo VI o negli inizi del vn,
altri artisti, come ad es. il Sangallo, dalla Siria a Roma in seguito ali' in·
collaborarono alla ricostruzione. La vasione araba. La chiesa fu concessa
facciata odierna è opera del sec. xvii. al metropolita Sergio (a. 977}, da
Allora la chiesa ebbe un'orientazione Benedetto VII per istit uirvi un cenobio
diversa dal!' antica, e I' ingresso fu benedettino (A. DBGRASSI. ApJl'ndice
trasferito verso la via Lata, dove prima epigrafica, n. 4 in L'Istituto di StMdi Ro·
era labside. Nel 1912, a fianco della mani, Roma, 1941, p. 198); porta ancora
chiesa, venne ritrovata la piscina di un un solo nome nell'iscrizione deJ 984,
battistero, che si può ritenere rimo~ti in cui Crescenzio racconta d'aver preso
ali' cpcxa del primitivo titolo. Cf. G. l'abito monacale nel convento « Sancti
ALBARELLI, Il titolo di S. Marcello in "martiris invicti Bonifatii » (ibid. n. 5,
via Lata e la scoperta di 1111 antico bat- p. 199), e in un'altra pre~sochè contem-
tistero in N. 811//. arc/J. crisi. XIV, poranea (ibid. n. 3. p. 198). A comin-
pp. 109- 29; K1RSCH, Die r6m. Titel/tìr- ciare dal 987, in diplomi di donazione,
cht11, p. 77-80; L. MuNoz G...sPARINI, il nome di Bonifacio compare ac-
S. Marcello al Corso, Roma, s. d. coppiato con quello di S. Alessio
(1) Probabilmente è la basilica di ( M O NACI, Regesto di S. Almio al-
S. Michele Arcangelo, già esistente al r Aventino in Arch. Soc. Rom. di stor.
tempo di papa Simmaco (Lib. Po11tif. patr. XXVII, pp. 366-68), un santo
I, y. 262), e che si suole identrficare sconosciuto in Occidente fino a questo
con S. Arcangelo, chiesa congiunta tempo, come prova la sua assenza
con quella di S. Eufemia i11 vico Pa- Jai martirologi, calendari e libri litur-
tricio (cf. HuELSEN in Grsta Po11t. Rom. gici, e di cui la venerazione si dif-
ed. M oMMSEN, p. 283 e le chiese, fuse in Roma per opera del metro-
p. 387; CECCHELLI, Studi e doc11111mti polita Sergio e dei suoi comp:igni del
sulla Roma sacra, I, Roma, 1938, cenobio dell'Aventino (cf. K1RSCH in
pp. 41-3). Il M ARCHliTTI LONGlll Dici. d'hisl. et de gilogr. ecclés. Il, 1914,
( Elephas herbarius e Curtis Domi11at coli. 379-81 e in Lex f. Theol. u.
Miccitiae in Rt11d. Po11tif. Accad. Rom. Kìrcbe, I, 1930, col. 259). In seguito
Arcluol. IV, p. 321 sgg.) la colloca Alessio ebbe la prevalenza, e rimane
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE I 3I

Basilica
Basilica
Basilica
Basilica
5 Basilica
In his omnibus basilicis per certn tempora puplica m tio geritur.

1-5. Basilia. 0111. B C 6. staclo e


tuttora il titol.ire della chiesa e del p. 125 sgg.; G. B. LUGARt, S. Bo11ifazJo
monastero. La chiesa fu rifatta nel e S. Alessio 11ell' Avwfi110 in Dissert.
secolo xu; resuura ta nel 1 582 pcrch ~ Po11tij. Accati. Rom. Arc/Jeol. ser. 11,
minacciava di cadere; e finalml!ntl! t. V, 1894, p. 1 sgg.; MONACI, op.
nel 1750 trasformata per opera del cit. XXVII, p. 351 sgg. e XXVur,
cardinale Quirini. Cf. F. NERINI, 1905,p. 151 sgg. p. 395 sgg.; L. ZAM-
De ltmpw ti &<>enobio Sa11ctorum Bo- BARELLI, Ss. 8011ifacio e AltSsio ali' At·e11-
11ifacii e/ .-1/exii bistorica mo1111me11la, ti110, Roma,s. d.; KRAUTHEIMER, Corp11s
Romae, 1752; D ucllESNE, Notes sur In basi/. l, pp. 41 - 2; L. BIANCHI, Un faro
topograpbie de Rome a11 111oye11-dge in di ro111a11ità !a l' l sliluto di Studi Ro-
Mélang. d'arcbeol. e/ d'bist. X, 1890, mani cit. p. 1 S9 sgg.
GUGLIELMO D I MALMESBURY
Gesta regum Anglorum
(lib. IV, capp. 351-2).

Su Guglielmo di Malmesbury sappiamo ben poco.


:E probabile che sia nato intorno al 1080; fu monaco
nell'abbazia Benedettina di Malmesbury, dove rice-
vette la sua educazione, e ivi tenne l'ufficio di biblio-
tecario, che gli permise la conoscenza diretta non solo
delle fonti della storia: inglese, ma di quella di altre
regioni e degli scrittori classici e sacri, in possesso
delle biblioteche d'Inghilterra. Nel 1140 gli fu offerta
la dignità abbaziale, che non accettò. Come il tempo
della nascita, così ci è ignota l'epoca della morte; ma
poichè l'ultima sua opera rimane improvvisamente
interrotta a l 1142, si suppone ch'egli sia morto in quel -
l'anno, o poco dopo, se allora egli restò soltanto ina-
bilitato al lavoro.
Oltre a biografie di carattere storico ed agiografico,
a commenti sul Vecchio T estamento e ad alcune opere
teologiche e filosofiche, compose anche libri di storia,
tra cui i Gesta regum Anglorum, che, movendo dai tempi
della occupazione romana, arrivano fino al regno di
Enrico I. L'opera, che è dedicata al conte R oberto di
Gloucester, figlio di Enrico I , subì dei rifacimenti: la
134 GUGLIELMO DI MALMESBURY

prima redazione ter mina a l 1 I 2 0, la seconda a l 112 8 e


la terza presenta aggiunte fino al 1140: Nel quarto
libro egli inserisce una narrazione della prima crociata
seguendo Fulcherio di Chartres, un autent ico crocia to,
e a l luogo ove si parla del passagg io delle milizie per
l' Italia, sotto il comando di Roberto, fratello del re
d'Inghilterra, di Roberto di Fiandra e di Stefano di
Blois, e dell 'aiuto ch'essi diedero al pa pa Urbano II
per rientrare in Roma, tenuta dalle genti di G uiberto
(l'a ntipapa Clemente III ), Guglielmo interrompe il
suo racconto per una digressione (capp. 351- 2), intro-
ducendo anche un componimento poe tico d'Ildeberto
di Lavardin sulla città eterna e un ca talogo delle porte
e luoghi santi di Roma. Il primo con proba bi-
lità fu comunica to diretta mente dall 'autore allo s to-
riografo, il secondo provenne dai tesori delle librerie
inglesi o dalle notizie sparse nei manoscritti tra le
compilazioni di varietà cronologiche o tra quelle liste
di imperatori, pa triarchi ecc. che Gug lielmo ci dà in
altre parti dell a sua storia . La digressione si chiude
. col !amento dello scempio che si faceva allora dei
luoghi santi roma ni: « Haec sun t [cap. 353] R omana
« sanctuaria, haec sunt in terris d ivina pignora; et
« tamen in tra hoc quasi caeles te promptuariu m insano
«furore gens ebria, tum, cum illuc peregrini venerunt,
« foedo ambitu omnia turba bant, et supra ipsa sancto-
« rum corpora civilem li babant sanguinem, dum non
« possent satiare pecuniarum libidinem ».
Se non è poss ibile indicare più precisamente la fonte
che servì a Guglielmo per la sua descrizione di Roma,
egli certo ebbe so tt'occhio un documento, a carattere
GESTA REGUM ANGLORUM 135

topografico abbastanza antico, in quanto nomina delle


catacombe che nel secolo xu erano ormai obliate. Il
DE Rossi (Roma sott. crz'st. I, p. I 46) dice che il docu-
mento doveva essere certamente posteriore al 648,
perchè le reliquie dei santi Primo e Feliciano sono
additate già sul monte Celio, , e anteriore alle maggiori
traslazion i dei martiri avvenute nei secoli v111 e 1x:
Anzi dal fatto che le reliquie di Simplicio, Faustino e
Beatrice non sono nominate nè tra le memorie sacre
della via Portuense nè tra quelle dell'interno d i Roma,
mentre si annoverano parecchi martiri giacenti dentro
la città, egli ritiene che il documento sia anteriore al
682 1 non sembrandogli probabile che la solenne e re-
cente traslazione dei tre santi predetti venisse dimen-
ticata da un autore il quale avesse scritto sul finire
del vn o negli esordi dell'vm secolo. Ad ogni modo,
pare che Guglielmo non abbia copiato letteralmente
l'antico testo, ma abbia cercato, come dice egli stesso,
di ritoccarlo nella lingua: <<e t ne quis obscuri tate ver-
<< borum causetur se a cognitione rerum reiici, erit sermo
« quotidianus et levis »; sebbene non possa indovinarsi
in che sia consistito questo lavoro di adattamento e
di semplificazione. L'autore enumera di mano in mano
le porte e i gruppi agiografici distribuiti sulle vie corri-
spondenti, con molta esattezza (salvo rare eccezioni),
ma senza d istinguere i martiri del sopratterra da quelli
del sot toterra; nè sempre procede dalla porta verso la
campagna, ma talvolta, come per le vie Appia e Salaria,
segue un ordine inverso. Le porte sono indicate col
nome classico e con quello contemporaneo, secondo una
numerazione progressiva, che prende inizio dal Vati-
136 GUGLIELMO DI MALMESBURY

cano, a somiglianza del De locù, per poi continuare,


tenendo la destra, nella stessa direzione della Notz"ti'a.
Si accenna inoltre ai luoghi dei santi dentro Roma: sul
Celi o, sull 'Aventino e, sembra, sul Quirinale (mon te
Nola) .
L'edizione è condotta sopra i seguenti codici, che
sono i principal i delle tre famiglie A B C m cui li ha
classificati lo Stubbs :

A' = Londra, British Museum, Arundel 35, scritto poco


dopo il r 130.
A•= Londra, Brit. Mus. Addit. 23147 1 quasi dello stesso
te mpo.
A = Cambridge, Trin. Coli. R. 7. 101 circa il r 170.
3

A 1 = Oxford, Bodleian. Lib. Laud. mise. 5481 secc. xu-


x11 1.

A =
5
Oxford, Al! Souls Coli. 35, sec. xrv.
B' = Londra, Brit. Mus. H arlelan. 447 1 sec. xm.
B• = Londra, Brit. Mus. Royal 13. B. 19, sec. XIII.
B3 = Oxford, Bodleian. L ib. 712, sec. xiv.
C' = L ondra, Brit. Mus. Royal 13. D. 2 sec. xn.
1

c· = L ondra, Brit. Mus. Royal 13. D . 5, sec. XIII.


C3 = Oxford, Al! Souls Col!. 33, sec. xu.

Dopo l'edizione di GIROLAMO CoMMELIN m R erum


Bri'tannz'carum, i'd est · Anglt,'ae, Scoti'ae vz'cz'narumque
i'nsularum ac regionum, scrz'ptores vetustiores ac prae-
à pià, Heidelbergae, 1587 1 che comprende però solo
es tratti dei primi t.re libri, i Gesta regum Anglorum
furono pubblica ti da H ENR v SAVILE in Rerum Angli·-
carum S criptores post Bedam praeàpui·, ex vetustùsimis
codi'àbus manuscrt'plù nunc prt'mum z'n lucem edi'tt,', Lon-
GESTA REGUM A~GLORUM 1 37

clini, 1596, e Francofurti, 1601 , ma scorrettamente.


Un'edizione molto migliore diede THOMAS DuFFUS H AR-
DY, W1LLELMI MALM ESBURIENSlS MONACHI Gesta regum

Anglorum, Londini, 1840 (ristamp. in MrGNE, Patr. Lat.


CLXXIX, 1899) 1 e un'altra definitiva WILLIAM STUBBS,
WILLELMI MALMES BURI ENS IS MONACHI De gestù regum
Anglorum lt"bri qui·nque, London, 1887-9 in R erum
Britannùarum medii aevi scriptores. I 1 frammento delle
porte e dei cimiteri fu pubblicato da FR ANCESCO BIAN-
CHINI in ANASTASII BIBLIOTHECARII De vùù Romano-
rum Pontijicum, Romae, t. II , 1723, pp. cxu-cxur (su
l'ediz. di Francoforte del 1601) e ristampato in MrGNE,
Patr. Lat. CXXVII, 18791 coli. 375-J; dal DE R ossr
in R oma sott. crùt. I, p. 175 sgg. (su l'ediz. d i Londra
del 1840); dall'U RLICHS, Cod. urb. R om. top. pp. 86-<)
(sulla cit. ediz. di Francoforte).

Cf. DuPrus HARDY, prcfaz. all'ediz. cit.; STUBBS, prcfaz. all'cdiz. cit.; M. MA-
Nll'rus, Gtscl1icbte der lntefoiscbw Lileint11r des Millelallus, Munchcn, lii, 19p,
r· 466 sg_~.; DE Rossi, op. cit. I, pp. 134- 5, r46, 153-4, 156; ScHNELOtR,
Gli autori e il criterio di compila'{_. degli a11ticbi ititterari &. cit. p. 79 sgg.; Jos1. la
t•1a Salaria Vetus e i suoi cim itui cristiani io Riv. arc/1. crisi. I, pp. p-3.

Cod. Topop., 11.


138 GUGLIELMO DI MALMESBURY

[0E URBE ROMA.)

De Roma, quae quondam domina orbis terrarum, nunc ad


comparationem antiquitatis videtur oppidum exiguum; et de Ro-
manis, olim rerum dominis genteque togata<•>, qui nunc sunt
homiuum inertissimi, auro trutinantes iustitiam, praetio veoditances 5
caoonum regulam; de Urbe, inquam, et urbicis quicquid conarer
dicere, praevenerunt versus Hildeberti, Cenom:inensis primo episcopi,
post etiam Turonensis archi episcopi(•): quos hic cum inseruero,
non ideo faciam ut alieno labore pa rtam gloriam in me transferam ;
sed erit ingenurie mentis indicium, si, cius non invidus gloriae, 10
apponam testimonium venustae facundiae.

[VERSUS HILDEBERTJ, DE R OMA (1).]

Par tibi, Roma, nichil, cum sis prope tota ruina;


Quam magni fueris integra, fracta doces.

1. I titoli 10•.o Indicali soltanto i11 C' 4. ollm om. 8 1 • 1 ·1 Cl sunl] dlcuntur
A'·'·J 8" 1 hominu A'·'·J 6. dt-in.,uam] de urbano quldtm B'·"J 7. primo om A 1-f
8. pos1-archieplecopl om. A 1- f 10. glorfat ) gFc A 1-J IJJ 11. vttus1ç AJ 12. Quei/o
titolo anche in C:J

( 1) VtRGILIO, Am . I, 282. Yax scio:quu fuuim, vix Rom:ic: Roma rec.ordor,


Vis sinu occ•sus vcl mcminiuc mci.
(2) lldeberto fu trasferito dalla sede
Gratior hacc i1C1ura michi aucccuibus illis;
di Le Mans a quella di Tou rs nel 1125. Maior aum pauper clivitc, itanrc iaccns.
(3) Per questi versi cf. B. HAUR~u, Plu1 aqu .lis ''cxilla crucis, plus C.uart Pctrus,
Les M lla11ges pottiq11es tl'Hildeberl de PluJ cinctis ducibus vulgus incrm< dtdi1.
Su1ns domui terru, J"fcr-num din.na pubo ;
Lat'Ordi11 , Pa ris, 1882, pp. 5<}-63, il Corpora 111n1, animas fracta iaccnsquc rr.go.
quale corresse, sui codici e sul Balu· Tunc miscne plebi, modo prindpibu.1 tcncbnrum
zio, il testo dato dal BEAUGtNDRE Impero j tunc urbcs, nunc n1e.a regna polus.
(H1 LDEBERT1 Opera, Parisiis, 1708, 1 H4· Quae ne Cauaribus videar deberc vcl umia,
F.t spccics rcruni mcque meosquc trahat,
133 5). Egli pubblicò a nche (pp. 64-5), Ar1norum vis ili& ptrit, ruit alu senatus
riveduto, un altro carme dello stesso Gloria , procumbunt tempia, tbe:atra iacent,
l ldcberto, in cui si fa una viva apologia RoJlra vacant, edkta silent, su.a praemia dc.sunt
della nuov:i Roma, met ropoli dcl mondo l:mleritil, populo iura, c.o lonus agris;
Durus cquu, iudtx rigidus, pltbs libtra quo11<bm
cristiano : Quacrìt, 1m11. r•titur otia, lucra, iugum.
Dum stmulacra midu, dum num1na vana placcrrn1, bta iacc:nt ne forte mtus spem ponat in llhs
Mihtia. poputo, mocn1bu1 alta fui; Civii et evac:uet spcmque bonumquc cruda .
At 1imul tffig1u ara1que 1upcr1thiosas Crux aedu alias, aJios prominit honoru,
Dciidcns , uni sum famulata Oto, Mitnibus tributns regna supema suis.
~ucrunt ucc1, cccidcrc ralatìa divOm, Sub cruce rex 1ervit, ud libcr, lege tcnttur,
Scrnvlt populus, dcgenerav1t cqucs. Scd daadcrna Rttcns; iu.t1osa tremit, .sed amat.
GESTA REGUM ANGLORUM

Longa tuos fastus aetas destruxit, et arces


Caesaris et superum tempia palude iacent.
Ille labor, labor ille ruit, quem dirus Araxes
Et stantem trcmuit et ceci<lisse dolet;
5 Quem gladii regum, quem provida iura senatus,
Quem superi rerum constituere caput <1 >;
Quem magis optavit cum crimine solus habere
Caesar, quam socius et pius esse socer (2),
Qui, crescens studiis tribus, hostes, crimen, am1cos
io Vi domuit, secuit legibus, emit ope <i>;
In quem, dum fieret, vigilavit cura priorum;
Iuvit opus pietas hospitis, unda locum C4>.
2. palude] Corr. zu plaude A1 plaude A2, in marg. corr. palude plaude AJ·-1 BJ
12 . quem ] laborem scllfcet in mare., di altra ma110, A'

Fundit avarus opes. sed 11bundat; focncrAl ;dem 1 anche dei tempi avvenire. Ne l nostro
Sed bene custodii si .1 uper u1ra locat.
Quis 1tladio C.·1Cl ar, quis sollicituJinc consul,
poeta l'accorato rimpianto d'una Roma
Quis rhetor lingua, quac mc-a U$tra manu ~ignora del mo11do, possente per armi,
Tanta dcdcre michi ? Stud ii' et Jcgibus ho rum leggi, cultura, si compone nella rasse-
Obcinui tcnu; crux dcdlt una polum. gnazione al volere divino, che umiliava
Cf. P. E. ScHRAMM, Kaiser, Rom 1md la città pagana per solleva rla all'apo·
Renovatio, Leipiig, 1929, I, p. 296, che geo di una dominazione immortale,
riporta una traduiione dei d ue carmi, non sul cor po, ma sullo spirito, me-
in verità, non semp re felice; e MANI· diante la fede nel Cristo.
TIUS, Gescbichte der lat. Lit. des Mili. (1) Dunque la grandezza di Roma è
III, pp. 863-4. I versi di Ildeberto sor· concepit a come la risultante di valori
gono dal contrasto, spontaneo in uno spirituali e politici : la protezione cele·
spi rito educato al culto di Roma, tra ste connessa alla forza delle armi e
un passato di incomparabile grandezza alla s:ipienza delle leggi.
e l'umiliazione del presente, quanJo (2) Lo sfrenato desiderio della domi-
la città soffriva ancora delle ingiurie nazione spinge Cesare alla soppres·
di Enrico IV e degli orrori del sac· siom~ di Pompeo per non averlo col·
cheggio normanno. La senti ta anti- lega nell' imperi11111, e soffoca in lui la
tesi nel mondo interiore del poeta, voce del padre, che toglie alla figlia
prende la forma del cont rasto tra due il proprio marito.
coscienze universali e contra rie, di cui (3) Secondo Ildebeno la preminenza
Romn impersonava la sintesi e la di Cesare si affermò attraverso tre
sovrapposizione: paganesimo e cristia· principi politici: con la forza contro i
nesimo, natu rale e sopr:mnaturale, ter- nemici; con la inflessibilità della legge;
restre e celeste. Antitesi e sovrap· con l'accaparramento di amici, anche
posizione che nell'abito mentale de l attraverso la corruzione.
tempo si concretano in simboli: l'aquib (4) Il sorgere e grandeggiare della
e la croce, Cesare e Pietro, partico- potenza è attribuito alla cu ra degli
larmente cari alle creazioni umanistiche amichi padri, alla fusione delle stirpi
qo GUGLIELMO DI MALMESBURY

Materiam, fallros, expensas axis uterque


Misit, se muris obtulit ipse locus C•l.
Expendere duces thesauros, fata fav.orem,
Artifices studium, totus et orbis opes.
Urbs cecidit, de qua si quicquam dicere dignum 5
Moliar, hoc potero dicere: « Roma fuit ! i> .
Non tamen annorum series, non fiamma, nec ensis
Ad plenum potuit hoc abolere decus.
Cura hominum potu'it taotam componere Romam,
Quantai:n non potuit solvere cura deùm. IO
Confer opes marmorque novum superùmque favorem,
Artificum vigilent in nova facta manus;
Non tamen aut fieri par stanti machina muro,
Aut restaurari sola ruina potest.
Tantum restat adhuc, tantum ruit, ut neque p:trs stans I 5
Aequari possit, diruta nec refici <•J.
Hic superùm form as superi mirantur et ipsi,
Et cupiunt fictis vultibus esse pares.
Non potuit Natura deos hoc ore creare
Quo miranda deùm signa crea vit homo. 20
V ultus ad est his numinibus, potiusque coluntur
Artificum studio, quam deitate sua Ci>.
Urbs felix, si vel dominis urbs illa careret,
Vel dominis esset turpe carere fide! (4J
1. ma1erlem A •-f 15-6. Tantum-re Rei 0 111. tutti i codici.

sopravvenute nel Lazio, al Tevere co- (3) L' antica plastica fogg iò i numi
me via del commercio marittimo. in cosi mirabile perfezione di forn1e,
( 1) Le ricchezze materiali di tutto il che essi stessi non sdegnerebbero tanta
mondo concorse ro all ' abbellimento di scultorea bellezza; cd il loro culto
Roma, insieme con l'arte dei più con· sorse dalla venerazione verso il magi·
sumati maestri. stero dcli' arte.
( 2) L'immortalità di Roma trionfa (4 ) Felice città se non avesse pa-
della forza del Fato, incapace di di- droni, o se i suoi signori sentissero
struggere a pieno quanto aveva no la vergogna di mancar tanto spesso
messo insieme uomini degni di un di fede! Il poeta ha presenti i tradi-
destino immortale. Le gigantesche menti della nobiltà, tanto a Grego-
rovine restano per Ildeberto come rio VJI, quan to ad Enrico IV. Il mar-
segni di una tecnica inim itabile e chio della venalità grava va su i baroni
irraggiungibile. romani, per concorde giudizio degli
GESTA. REGUM ANGLO~UM

CDE NUMERO PORTAR UM ET SANCT1s RoM.\E.J

Parvane sunt haec ad demonstraodam in tanta urbe vel olim


bonorum dignitatem, ve! modo malorum maie sta~em ? Sed, ne
quid honori desit, adiciam et port:uum numerum et multitudinem
5 sacrorum cinerum; et, ne quis obscuritate verbo rum se causetur
a cognitione rerum reici, erit sermo coùdianus et levis.

(PRIMA PORTA.]

Prima porta Cornelia, quae modo dicitur porta Sancti Petri <•>,
et via Cornelia. Iuxta eam ecclesia Beati Petri sita est, in qua
IO corpus eius iacet, auro et lapidi bus parata; et iam nullus hominum
scit numerum sanctorum martyrum, qui in eadem ecclesia pausant.
In eadem via est altera ecclesia, in qua requiescunt sactae virgines

j. honorum 8 1 "·1 C' ·2 6. a rerum cognltlonc A 1 -1 rerum causarum 81 rcrum


vel causarum J)'- 2 10. auro) et argento Of!f{· A 1 -f lam om . A 1-f IJ} 11. sanctorum
om. C' -'·J 12. via) SesMe ccclcsla altera in B' ·•

storici, anche prima che tale tendema di A11relia110 e di Probo in Bull. Com.
prendesse le precise forme del tradi· LIX, 1932, pp. 78-9). Oggi non ne ri-
mento nella lolla tra G regorio VII ed mangono tracce. L'appellativo uS. Pe-
Enrico IV. In una glossa alla bio· ce tri »,come fu già detto (voi. I, p. 31 S
grafia di Gelasio Il è stigmatizzata la nota 4), deve attribuirsi alla porta Au-
m:ilafede dei Frangipani con questa relia sulla sinistr:l del Tevere, in corri-
espressione: uCencii Fraiapaoe,qui fra i:i spondenza dcl ponte Elio. Ciò risulta
«fide rectius voc:arentur- (l.M. MARCII, da PROCOPIO (De btlfo Gotb. I, 19, 4), il
Liber Po11tijica/is &c. Barcinone, 19 15, quale distingue un:i porta Aurelia deua
p. 166). L'HAUR~.Au (op. cit. p. 66), :anche di S. Pietro, dati' altra transti·
meno a ragione, vede nell'ultimo di stico benna detta Pa ncraziana (I, 13, 1),
un :iccenno agl'i mperatori Enrico 111, facendo implicitamente intendere che
IV e V. la pt ima era al di q ua dcl Tevere; e
( 1) La porta Cornelia, di cui si fa l:i <;Onferm:i di questa ioterpretazione
qui solo ricordo e che prendeva nome emerge anche dai riferimenti topogr:i-
dalla vi.i omonim:i, si apriva sulla ri va fici del cap. 11 dello stesso Procopio.
destra del Te vere, nd muro di forti· Non è d:i escludere però che in una et:\
ficazione che univa, ad ovest, il mau- non precisabile, m:i anteriore alla com-
soleo di Adriano al fiume. Della port a pilazione dell'itinerario di Guglielmo
:ibbiamo due rappresentazioni : una an- Malmesburiense, l:i design:izione «S.Pe-
teriore ad Alessa ndro VI, l'altra se- << tri » fosse passata alla po rta Cornelia,
condo la ricostruzione da lui · rattanc che, mediante un portico, da,•a accesso
(G. B. G1ovESALE, Le porte del reci11to alla basilica Vaticana.
GUGLIELMO DI MALMESBURY

Rufina et Secunda. In tenia ecclcsia sunt Marius et Martha;


etiam Audifax et Abacuc, filii eorum.

[ SECUNDA PORTA.]

Secunda porta Flamminea, quae modo appcllatur Sancti Va-


lentini <•>, et via Flamminea; et cum ad pontem Molbiutn pervcnit, 5
vocatur via Ra vennaoa, quae a<l RaYennam ducit <». Ibi in primo
miliario foris sanctus Valeotinus in sua ecclesia requiec:cit.

t. ccclesf u] builica A 1-J 4-5. Aammfnfa JJ•.2.J C' Hamlnca C 2 6. ravcn·


niana 11•-J qul3 8'·"1 7. In ecclcsfa sua ,p-J

( r) La porta si chiamò di S. Valen- torri vengono rialzate a $0miglianza


tino dalla prossima chies:a omonima, di quelle della pona Appia; cosicchè
ma continuò a mantenere anche I' ap- le due porte, donde uscivano dall'Urbe
pellativo classico di Flaminia. Nel se- le più importanti vie consolari, ebbero
colo xv, data la sua prossimità al Tevere, una storia, dal punto di vista costrut-
si disse pure Flumentana, e, almeno d.1lla tivo, non molto diversa. Nel t 561-2
stessa epoca, porta del Popolo, dalla il \'ignota disegnò per Pio IV una nuova
vicina chiesa di S. Maria, così appel- porta, consistente in un arco centra le
lat:i. E questa è IJ denomin:izioue che fiancheggiato da due larghe torri qua-
ha sopravvissuto. Ogg: è siata scar- dr:ingolari, di cui le pani più basse
t:ll.1 la vecchia ipotesi che attribuiva erano :tntiche; e più tardi (1655) il
:i Sisto I V la distruzione della port.L Bernini aggiunse l'attico. Nel 1877-9
antica, per ricostruirne un ':iltu, sosti- le torri furono sacrificate alle esigenze
tuendo con b:mioni quaJ r:lti lt torri del traffico moderno. Cf. C. L. V1s-
semicircolari •'i Onorio. Le vicende CONT1 e V. VESPIGNAN I, Delle scopei·/e
della porta, almeno ·ome possono ri avt•et111/1 per la demoli~io11e delle torri
cavarsi da elemt:nti strutturali, da an- dellt1 porla Flaminia in Bull. Com. V,
tiche figurazioni e descrizioni, sem- 1877, p. lt c sgg · ToMASSETTI, La
br:1110 poter~i riassumere iP questi campagna romana, III, pp. 202·4;
termini. Origin:1riamente nata mono- I. A. RICHMOND, TIJe .ity tV 11/ of impe-
fora, e fiancheggiata da b:istioni semi rial Rome, p. 191 sgg.; G10VEXALF,
circolari, fu restaur:ita a due forn~i. op. cit. P· 79 sgg.
In un secondo tempo sarebbe stat3 (2) Non la via Flaminia, come ~i
ricostruita la torre aJ occidente. In è inteso, i . seguito a una falsa le-
un terzo momento, come in altre zione Jel testo di Guglielmo pul>bli-
porte, le torri furono trasformate <la cato d11l'URUCHS (Cod. urbis Rom. top.
semicircolari a qu1drangola ri, e rive- p. 87: « quia ad Ravcno:im dudt » );
stite di marmi sottraili aJ antiche ma la via C:issia, che si staccava
tombe. In questo stesso momento dalla Flaminia subito dopo il ponte
larco ritorn.1 a un sol fornice e le Milvio.
GESTA REGUM ANGLORUM I 43

[TERTIA PORTA.]

Tertia porta Porciniana <•>, et via eodem modo appellata, sed


cum pervenit ad Salariam, nomen perdit<i>: t:!t ibi prope, in eo loco
qui dicitur Cucumeris, requiescunt martyres lohannes, Festus~
5 Liberalis, Diogenes, Blastus, Lucina; et in uno sepulchro ducenti
sexaginta, et in altero triginta.

[QUARTA PORTA.]

Quarta porta et via Salaria, quae modo Sancti Silvestri dicitur <i>.
Ibi iuxta viam sanctus Hermes requiescit, et sancta Vasella et Protus

2. portlciana B' portlnlana CJ 4. festus iohann~s B'" J C1 ..·J 6. quadra-


glnta A 1 -f 9. vasllla A'"-4

( 1) « Porcioiaoa » è corruzione di greca incisa nel concio in chiave del-


Pinciana. Generalmente si ritiene fosse l'a rco. Quando fu compilata la descri-
una posterula del recinto di Aureliano, zione delle mura, che è io appendice
trasformata in porta durante i restauri all'itinerario di Eiosiedeln, la porta era
di Onorio nel 403 (cf. LANCIANr,. Le chiusa, a meno che oon si tratti li di una
m11ra di A11relia1w e di Probo in B11ll. posteriore aggiunta marginale. In qual
Com. XX, 1892, p. to2; S. B. PLATNER· epoca sia stata riaperta oon sappiamo;
TH. Asusv, A Topographical Dìctio11ary ma. negli scrittori, dal secolo xu io poi,
of ancienl Rome, p. 4 12; LUGLI, I mo· di chiusura non si fa più cenno, e nel
11ume11ti autic/Ji di Roma e suburbio, secolo xv si ha notizia delle gabelle
Il, p. 170); di opinione diversa è il che vi si paga vano. Nel 1808 fu chiusa
GIOVENALE (op. c.it. p. 84 sgg.). Il di nuovo e riaperta nel 1887. Cf. To-
RICHMOND (op. cit. p. 169) distingue MASSETTI, Della campagna rom. in Arch.
tre periodi. In un primo tempo la Soc. Rom. di stor. patr. Xl, 1388, p. t 6o;
porta aveva un'importanza secondaria. Io. Del sale e focatico del Com1111e di
Essa era fiancheggiata ali ' est da un Roma nel medio tl'O ibid. XX, 1897,
muro-torre semici rcolare, e sotto pas- p. 361; RICHMOtm, op. cit. p. 1 S9 sgg.;
sa va una strada della quale s'ignora il GIOVENALE, op. cit. p. 84 sgg.
nome. Il secondo periodo coincide con p) La via Pinciana prendeva il suo
l'aggiunta della galleri a al muro e di nome dal colle omonimo, che a sua
una torre ad ovest; e la porta passò volta non potè averlo prima del 1v se-
da terza a seconda classe. Nel terzo colo, quando divenne una proprietà
per iodo, nel quale fu senza dubbio chia- della gens Pi11cia (cf. RICHMOND, op. cit.
mata porta Pinciana, essa ricevette un P· I 59).
assetto definitivo come opera di for- (3) Nome derivato dalla vicina basi·
tificazione. Fu restaurata da Narsete, lica di S. Silvestro nel cimitero di
secondo quel che lascia supporre la croce Priscilla. Quanto all'appellazione Be-
GUGLIELMO DI MALMESBURY

et lacinctus, Maxi[ mi)lianus, Herculanus, Crispus; et in altero loco


prope requiescùnt sancti martyres Pamphilus, Quirinus, septuaginta
gradibus in imo terrae. Deinde basilica Sanctae Felicitatis, ubi
requiescit illa et Silanus filius eius, et non longe Bonefacius martyr.
Ibidem in altera ecclesia sunt Crisantus et Daria et Saturninus et 5
Maurus et Iason et mater eorum Hilaria et alii inaumerabites.
Et in altera basilica sanctus Alexander, Vitalis, Martfalis, filii sanctae
Felicitatis, et sanctae septem virgines, Saturnina, Hilarina, Domi-
nanda, Rogantina, Serotina, Paulina, Donara. Deinde basilica
Sancti Silvestri, ubi iacet marmoreo tum ulo coopertus; et martyres 10
Caelestinus, Philippus et Felix: et ibidem martyres trecenti sexa-
ginta quinque in uno sepulchro req uiescunt; et prope Paulus et
Crescentianus, Prisca, Semetrius, Praxedis, Potentiana paw;ant.

[QUINTA PORTA.)

Quinta porta Nt:mentar.:i <•>: ibi sanctus Nicor,1edes presbyter 15

et martyr; itemque via eodem modo dicitur. luxta viam ecclesia


t. maxillanus i codd. 3. lbi A1-f 4. silvanus BJ e• 6. et iason et maurus A'-f
9. serantlna ci.>.J 1). Ibidem BJ C' "·1 ,

Àt<Jap(a, che s'incontra in alcuni ma- mente demolita. Sotto le due torri si
noscritti di PROCOPIO (De bello Go/11. scoprirono due tombe, di Q. Sulpicio
I, 18, 19; 22, 9), p~re riferibile, non a Massimo e di Cornelia figlia di Lucio
questa, ma alla porta Pinciana, pros- Scipione e moglie di Vatieno (d.
sima al qu artiere ge nera le di Belisario PLATNER-AsHav, op. cit. pp. 478-9,
(c(. RICHMOND, op. cit. p. 185). La 486- 7). Nel 1873, sul luogo da essa
port:i fu, come le altre, protetta da occupato, fu eretta una nuova porta
due torri semicircolari, ornate a somi- dal Vespignani; a sua volta abbattuta
glianza di quelle della Nomentana e La- nel 1921. Cf. RrcHMOND, op. cit.
tina, e costruita sopra un disegno stereo- p. 185 sgg.; G10VI!NALE, op. cit. pp. 70-2.
tipo. In uo secondo momento, al tempo ( 1) Si trovava tra la seconda t la
di Onorio, le torri vennero sopraelevate terza torre a destra di chi esce da
t! la loro parte inferiore fu ricoperta con porta Pia e fu chiusa dal papa Pio IV,
travertino. Grande oscuri tà involge la quando nel 1564 costruì la nuova porta,
storia della porta nelle età successive, che da lui prese il nome. A differenza
ma un largo rifacimento di m attoni, delle altre porte di Aureliano, questa
forse determinato dal collasso dell'arco ha gl i stipiti in opera laterizia e, a
in travertino, pare attribuibile a ll'epoca detta del Hicbmond, sarebbe l'unica
di Belisario. Già ro vinata dal tempo, porta originale di questo tipo giunta
fu g ravemente danneggiata dal bom- fino a noi. L'architettura semplice e
bardamento del 1870, e successiva- dimessa e ra io relazione con la me-
GESTA REGUM ANGLORUM

Sanctae Agnetis et corpus; in altera sancta Emerenti:lna et mar-


tyres Alexander, Felix, Papias. In septimo mil!ario eiusdern viae
sanctus papa Alcxander, curn Eventio et Theodolo, pausat.

[SEXT A PORTA.]

j Scxta porta et via Tiburtina, quae modo dicitur porta Sancti


Laurentii <•>. Iuxta hanc viam iacet sanctus Laurentius in sua ec-
clesia et Abundius martyr. Et ibi prope in altera ecclesia paus:mt
hi martyres: Ciriaca, Romanus, Iustinus, Crescentianus. Et ibi non
longe basilica Sanct i !politi, ubi ipse cum familia sua pausat, id
10 est decem et octo. Et ibi requiescunt beata Trifonia uxor Decii,
et filia eius Cirilla et Concordia nutrix eius <». Et in altera parte
viae illius est ecclesia Agapiti martyris.
1. altera ccclcaia A '-f 2. fcllx alcxand cr papfas A 1- f 3. pauaant B' "·J
6-7. ccclcala om. A 1-I 10. tripbona A 1-f trlfcna BJ <." trl fom• 8 1 trifona C"J
t 1. nutrtx ypolltl A 1- f 12. sanc ii agaplti A1·f

diocre importllnza della No mentaoa, zione fatta incidere dal senato e dal
una via a carattere vicinale. La torre popolo di Roma in o nore di Arcadio
a nord è ancora con servata in gran e O norio « ob instauratos Urbis aeter-
parte ; ed è costituita da una base cu- " nae muros, portas ac turres, egestis
bica , su cui si eleva una costruzione « imme nsis rude ri bus»; 1: ad orn amen to
semicircolare; l'altra, a sud, poggia della porta stessa furono da l prefe tto
sopra uno dei sepolcri delhl via No Macrobio Long iniano posti i simulacri
mentana , che nel 1827 fu riconosciuto dei due imperatori (C./. L. Vl,n. l l<)O;
per quello del g rande or:1tore Q uinto RICHMOND, op. cit. pp. 32-3). La
Aterio.Cf. R1cHMON D,op.cit .p.93 sg~.; porta subi danni nel 1410 per un bom-
G10VENALil, op. c it. pp. 7i-4. A quest a ba rdamento di q uattro giorni contro i
porta, e non all:i porta Maggiore, va Napoletani di re Ladislao, che ivi s i
riferito l'appd lativo «della Donna'" erano a sserragliati (ANTONIO DI P IETRO,
che troviamo in testi posteriori (SI· Diarimn Rom. p. 55); e le torri quadr:rn·
GNORILI, Descdplio urbis Romar; To- golari, che ogg i si vedon o, sono dovute
MASSE"rTI, Del sale e foc11tico &c. p. 361 ; al cHdinale Alessandro Farnese. Altri
AN"rDNto 01 PIETRO DELLO SCHIAVO, restauri furono eseguiti d al cardinale
Diarium Rom. pp. 17 e 9 7). AntnnioCa rafa, al tempo di Sisto V, per
( t) Cosi chiamata dalla vicina basi· la sistemazione d ello speco de ll 'acqua
lica di S. Lorenzo, a cui di lì si acce- Felice. Cf. H1c HMOND, op. cit . p. 170
deva. Una porta per la qua le Aureliano sgg.; GIOVENALE, op. cit. pp. 58-62;
aJoperò il preesistente a rco cost ru ito da LuGu, op. cit. Il, p. 194; L. MARIANI,
Augusto per convogliare sopra la via Ti- lavori di sistemazione alk porle di Roma
bunina le acque Marcia-Te pu la-Giu lia. in Bui/. Com. XLV, 19 18, p. 207 sgg.
Nella cortina originale di travertino, I l ) Questo « eius » n on va riferito a
che sta fra le due torri , si legge l'iscr i- Cirilla , ma a Ippolito (cf. p. 79 nota l).

Cod. Topop., Il. IO


GUGLIELMO DI MALMESBURY

[SEPTIMA PORTA.)

Septima porta modo Maior dicitur, olim Sircurana C•> dice-


batur <», et via Lavicana, quae ad Beatam Helenam tendit Ci>. Ibi
sunt propc, Petrus, Marcellinus, Tiburtius, Genuinus, Gorgonius,
et quadraginta milites, et ali i innumerabiles; et non longe sancti 5
Quatuor Coronati.

[0CTAVA PORTA.]

Octava porta Sancti lohannis, quae apud antiquos Assenarica (~l


dicitur Cs>.

2. siracusana 8 1• 2 C2 ·J 9. dicebatur 8'"'

( 1) Sessoriana. massi su cui era 111c1s:1 l'iscrizione di


(2) La porta Maggiore, detta anche Arcadio ed Onorio, chi.: vennero dili-
Sessoriana dal nome dcli ' importante gentemente ricomposti sopra un muro
fondo imperiale che vi si estendeva, nel piaz1ale esterno. Inoltre Gregorio
corrisponde alle due antiche porte restrinse l'ampiezza dei due fornici del-
Prenestina e Labicana. I nomi s' in- l'acquedotto con du<! diaframmi ad
contrano usati promiscuamente, ma arco rim piccolito e merlati', che furono
su tutti prese il sopravwnto quello di tolti via nel 1916. Cf. HtCHMOND, op.
Maggiore, che è oggi rimasto. Aure- cit. p. 205 sgg.; G10vEN ALE, op. cit.
liano costruì la duplice porta in fron te p. 48 sgg.; MARIANI, op. cit. p. 195 sgg.
al grande arco a due fornici con cui (3) l i m3usoleo di S. Elena.
l'acquedotto di Claudio attraversava (4) Asinaria.
le vie Prenestina e Labicana, ed eresse ( 5) La porta Asina ria, che figura qui
ai fianchi du e torri quadrate, e nel per l:i prima volta col nome di S. Gio-
111ez'zo una rotonda racchiudente il se- vann i, fu in o'r igine una semplice poste-
polcro del fornaio Eurisace, degli ultimi rub, sulla via omonima, nel mezzo di
tempi della Repubblica. Sulla porta due torri quadrate che <listavano tra
corrispondente alla via Labicana venne loro la lunghezza medi:i interposta trn
scolpita un'iscrizione relativa ad Ar- le altre torri del recinto Aureliano.
cadio e ad Onorio (C. I. L. VI, n. 1189), In un secondo p<!riodo, per spezzare il
identica a quell:i della pom Tiburtina. troppo lungo intervallo tra la porta La-
Nel 966 la porta Maggiore aveva uno bicana e la Metrobia, e dare un accesso
dei fornici aperti (.la porta Prenestina), al Cdi o i11 corrispondenza dell'antica
e l'altro chiuso (la porta Labicana) ; porta Cdimontana, si aggiunsero, tra le
cf. Regesto Sublace11u, docc. 118, 119. due torri quad rate e la porta, due torri
Le due torri furono più volte restau- semicircolari :i qu:ittro piani, e fin quasi
rate, e specialmente da Nicolò V. Alla all"altezza di queste si alzò il muro,
fine, nel 1838, Gregorio XVI demolì le munendolo di finestre e di una nuova
to rri e le porte, rimettendo in luce il merlaturn ; cosicchè la porta Asinaria
sepolcro di Eurisace e conservando i divenne una delle più maestose della
GESTA REGU M A~GLORUM 147

(NONA PORTA.)

Nona porta Metrosi <•> dicitur (2), et coram istis ambabus via
Latina iacet.

[DECIMA PORTA.]

5 Decima porta et via Latina dicitur (J>. Iuxta eam quiescunt in


una ecclesia martyres Gordianus et Epimachus, Sulpicius, Servi-
lianus, Quintus, Quartus, Sophia, Trifomus. Et ibi prope, in

z. metrosa 8 1 .> 6-7. seasserianos 8 1 .2e• scarserianus LJJ valerlanus C' ·J


7. trl phomus A 2 trifenus 8 1 "·J triphenus C' .2.J

cinta, ed anche oggi, quantunque il nome della via che vi passava sotto ;
chiusa, conserva la parte esterna quasi più ta rdi dalla parte interna della cinta
intat ta. Secondo il RICHMOND (op. cit. vi si appoggiò una to rre, a guisa dì
p. 159) la ricost ruzione dt!lla porta controporta, probabilmente per ospi tare
potrebbe essere attribuita a Masse01.io, un corpo di guardia. Nel 115 7 la torre
secondo altri :ilio stesso Au reliano o ad dovette. esser riparata, come si può ar·
Onorio (GIOVENALE, op. cit. pp. 66-7 ; g uire da una iscri zione eh<! vi sì vede
LUGLI, op. cit. Il, pp. 212-4). Il re mura ta e che ricorda rest;1uri eseguiti in
Ladislao la foce murare nel maggio dcl que l tratto delle mura (cf. /uvml. Mo11.di
1408 insieme con altre porte della città Roma dei Cultori di arrbitel/ura, Roma,
(cf. ANTONIO DI PIETRO, Diarimn Rom. 1908- 12, p. 427 ). La porta si crede
pp. 30- 1); fu poi riaperta, definì· sia stata chiusa al tempo di Callisto Il
tivamente chiusa quando nel 1574 ( 1 122), qua odo la Marrana venne intro·
venne rimpiazzata, un po' ad est, con la dotta in Roma per un canale scoperto,
porta S. Giovanni attuale. Cf. RICH· fatto passare sotto la porta stessa. Fi·
MONO, op. cit. 144 sgg.; GIOVEN ALE, g ura ancora come chiusa io documenti
op. cit. p. 65 sgg.; MARIANI, op. cit. e piante dei secoli successi vi. In questi
P· 194. ultimi anni sono stati riaperti al t raf·
( 1) « Metrobi » o « Metrovi ». fico alcuni nuovi fornici, a un li -
(2) La porta Metrobia (questa sembra vello molto più a lto. Cf. ToMASSETn,
la forma più esatta, cf. RICHMOND. op. op. cit. IV, pp. 13-s; R1cHMOND, op.
cit. 142; G1usEPPE e FRANCESCO ToMAS· cit. pp. 142-4; G1ovEN"ALE, op. cit.
sE:rn, La campagna romana, IV, 1926, pp. 68-9.
pp. 13- 4 \ non è chiaro donde derivi (3) La porta Lati na conservò q ue-
il suo nome, che si è pensato di ricon- sta denomina zione antica per tutto il
nt!tte.re con « Metrobius" e « Metro- medio evo; solo in do=umcnti dcl
" bianus ", personaggi ricorrenti in secolo Xlii s'incontrn l'appellativo cc Li-
iscrizioni del tardo Impero (C. I. L. III, « bera >>. In documenti pii.t tardi le due
on. 972, 973, 1028). Da principio fu, indicazioni, la vecchia e l:i nuova, si
come la porta Asina ria, una posterula alte.mano, finchè il nome classico pre-
senza proprie torri, e non si conosce vale, come dimo strano le pia11te icno·
GUGLIELMO DI MALMESBURY

ali o loco, T ertullinus; et no'n longe ecclesia Beatae Eugeniae, in


qua iacet et Claudia mater eius, et Stephanus papa curu clero suo,
numero decem et novero, et Nemesius diaconus.

[UNDECIMA PORTA.]

Undecima porta et via dicitur Appia <1 >. lbi requiescunt sanctus 5
Sebastianus et Quirinus, et olim requieverunt ibi Apostolorum
corpora . Et paulo propius Romam sunt martyres Ianuarius, Ur-

grafiche edite tra i secoli xv1- xvm. va llo, e sopraelevate di due piani.
È una delle porte meglio conservate cd La parte intermedia, con i due fornici,
e bbe fin dall'origine un solo fornice. venne a restringersi in misura del-
Delle due torri rotonde che la fian- l'ingrandimento delle torri, e il cam-
cheggiano, quella di ovest è in gran mino di ronda del primo piano rimase,
parte antica, quella di est invece e com'era, coperto, mentre nel piano
stata intieramente ricostruita sulle vec- superiore le porte delle torri davano
chie linee. L'ampiezza del fornice accesso ad un nuovo cammino di ronda
aureliano, eccezione che si riscontra scoperto e protetto da merli. Nello
solo in questa porta, è stata in un tempo stesso tem po venne costruita una
successivo ristretta, sia a scopi difen- corte interna, a cui servì come retro-
sivi, sia per agevolare le manovre della porta larco dell'acqua Antoniniana.
sa racinesca di chiusura. Sulla fronte In seg uito le torri furono rivestite per
esterna, nel cuneo in chiave dell'ar· l'altezza Jei primi dm: piani con basi
milla, è s.:olpito il monogramma co- quadrangolari, in basso di marmo; e
stantiniano, mentre nel cuneo dellii fu ricostruita b parte intermedia, tra-
fronte interna è incisa la croce bizan- sform ando la porta bifora in mono-
tina. Dai più si ritiene che gl' impor· fora. Ad Onorio si attribuiscono i
tanti restauri fatti alla porta si debbano principali lavori. È da notare che la
attribuire ad Onorio (TOMASSETTI, op. croce di antico tipo .:on le invocazioni
cit. IV, p. 8; PLHNER-ASHBY, o p. cit. greche ai santi Conone e Giorgio, scol-
p. 409; Lucu, op. cit. Il, p. 22:2); pite sulla chiave dell'arco interno, ci
il GiovENALE (op. cit. p. 96) li crede fanno risalire ad una età molto ante-
invece di Narsete. Fu dal principio dcl riore all'anno 536 (cf. R1CHM01'D, op.
secolo xv in pvi varie volte chiusa per cit. p. 108); e con ciò rimane infir-
ragioni belliche e sanitarie; e chiusa ri- mata la teoria di coloro che ammet ·
mase dal 1808al 1911,salvopochi mesi tono uoa restaurazione della porta per
del 1827. Cf. RtCHMOND, op. cit. p. 100 opera di Belisario. Adattamenti a Ila
sgg.; GIOVENALE, op. cit. p. 9 1 sgg. torre di est sembrano attribuibili al
(1) La porta Appia originale era a secolo xv; i merli della parete fra
due fornici e aveva ai fianchi due le due torri sono fattura moderna, da
torri semicircolari, di ti po simile a porre tra gli anni 1747-1821. Altri
quello delle porte Ostiense, Nomen- restauri ai merli, al parapetto e alla
t ana e Latina. In un secondo periodo torre di ovest sono stati eseguiti t ra il
le torri furono prolungate in avanti I926-27. Cf. RICHMOND, op. cit. p. 121
prendendo una forma a ferro di ca· sgg.; GIOVENALE, op. cit. p. io6 sgg.
GESTA REGUM ANGLORUM 149

banus, Xenon, Quirinus, Agapitus, Felicissimus. Et in altera


ecclesia Tiburtius, Valerianus, Maximus. Nec longe ecclesia Caeci-
liae martyris, et ibi reconditi sunt Stephanus, Sixtus, Zepherinus,
Eusebius, Melchiades, Marcellus, Euti..:ianus, Dionysius, Antheros,
5 Pontianus. Lucius papae, Optatius <•>, Iuliauus, Calocerus, Parthe-
nius, Tarsicius, Policamus (>l martyres. Ibidem ecclesi:i Sancti
Cornelii et corpus. Et in altera ecclesia, sancta Sotheris; et non
longe pausant martyres Ipolitus, Adrianus, Eusebius, Maria, Martha,
Paulina, Valeria, Marcellus; et prope Marcus papa in sua ecclesia.

IO [ 0 E VIA ARDEATINA.1

Inter viam Appiam et Ostensam est via Ardiatina Cll, ubi sunt
Marcus et Marcdlianus. Et ibi iacet Damasus papa in sua ecclesia;
et non longe sancta Petronilla et Nen:us et Achilleus et alii plures.

r q ulnllnus C' •·J 2. no n longc C"J 4. cu tlchianus n' ·"J C"J a n1cros .4 1- f
BJ C'"·J S· colocerus l'" ·J 7. ecc lesia om. R'"·I C'·I sancte C' " sancta nm. Cl
ti. O•llenscm 8'" e• o•tlensa m (;J a rdeati na BJ cr.>.; 13 pe1 ronel la A 1- f

(1) Ouato fu vescovo Vesceritano la porta Ardea tina, che conco rda anche
in Mauretania e dopo il 428 il suo corpo con quello della lista di Einsiedeln,
venne t rasferito io Roma e sepolto nella può forci ritenere che in questo tempo
catacomba di Callisto. Il suo nome la porta fosse già chiusa . Essa si tro-
si ritrova nella tavola marmo rea di vav:i fra la dodicesima e l:t tredicesima
Sisto lii tra i vescovi stranieri; e un torre ad ovest della porta Appia; pare
affresco, che lo rnppresenta nella cri pta fosse simile alle primitive Metro bia e
di Cornelio, sta :t dimostrare la de- Asinaria, a un solo fo rn ice e sen za
vozione che riscoteva. Negli scavi torri proprie; e scomp:irve nel 1 SJ8,
del 1863 vennero alla luce nel cimitero q uando il Sanga llo l.1 incorporò nel
di Callisto SPtte frammenti di una suo bastione, costruit o per incarico di
iscrizione relativa ad Ottato, il quale P.aolo lii. POGGIO 8RACCIOLINI (De
sarebbe Hato anch e in relazione episto- l·arielale fo rl1111ne in URLICHS, Cud. 11rb.
la re co n sant' Agostino a proposito della Rom. top. p. 242) riferisce di aver letto
generazione delle anim e (AGOSTI NO, su questa porta, ~ llora chiusa, la fa-
Episl11lae, P. IV, p. 137, ed. A. Gow- mosa iscrizione di Arcadio ed Ono rio
BACHER; cf. STYGER, Rom. Màrl)·r. I, rig uardante il restauro delle mura, delle
pp. 1o6 e 11 7-8). porte e delle torri; ma alcuni mettono
(2) Uno sconosciuto santo, che con in dubbio l'esattezza di tale in forma-
Sebastiano e Quirino, è r:1ppresentato zione. Cf. H UELSEN, La porta Ardea-
nella cripta di Cecilia (cf. STYCER, tiria in Rom. Mili. IX, 1894, p. p 1 sgg . ;
Rom. Martyr. I, p. 85). RICHMO ND, op. cit. pp. 21 7-9; G1ovE-
(3) Il silenzio del nostro testo circa NALE, op. cit. pp. 62-3.
GUGLIELMO DI MALMESBURY

[ D UODECIMA PORTA.]

Duodecima porta et via Ostensa dicitur, modo porta Sancti


Pauli vocatur <1 >, q uia iuxta eam requicscit in e.:clesia sua. lbidem-
que Timotheus martyr; et non longe, in ecclesia Sanctae Teclae•
sunt martyres Felix et Adauctus et Nemesius <». In Aqua Salvia 5
est caput Anastasii martyris.

2. ostlcnsa nr.•.J <.:J o•tiensls e• 3. !n sua occl~sl a C' 5. audactus BJ e:•

(1) Questa porta che, al pari del- dell'arco urbano quanto dcl suburbano,
l'.\ppia, è una delle più grandiose Jella e ri prodotta in grande dimensione sul
cinta Aureliana, (u in origine a due fi anco della torre orientale. Uno degli
forn ici, fiancheggiJti Ja Jue torri semi· archi del!J controporta fu chiuso, ma
circolari. In un second o periodo, forse non si sa se questo avvenisse allora o
al tempo di Massenzio, fu aggiunta una nel successivo periodo p.1pale. Non
controporta, anch'essa a due fornici, e sembra poi ammissibile che il POGGIO
vennero rin forzate cd elevate le torri. (De t 1arirtate forl1111ae loc. cit.) abbia
In un terzo periodo, sotto Onorio, per letto sulla port:i Ostiense 1.1 già r icordata
ragioni Ji sicurezza, h pona esterna epigrafe di Arcadio ed Onorio, inquan-
fu trJsformat.1 in monofora, e fu rico- tochè 11 parc:te l.ipiJc:a non ne presenta
struita e modificata la parete frontale traccia, nè è possibile supporre sia stata
fr:i le torri. Queste furono innalza te ricostruita dopo la vbit:1 del Poggio,
di un piano e rinforzate alle basi con il quale forse confuse la porta Ostiense
una copertura Ji tr J ve rti no bianco. Le con la Portuense (cf. RICHMOND, op.
trasformazioni subite d.llla port.i nel- cit. p. 5}). La denominazione di porta
l'ct.i bizantin.i pare possano riJur~i al Ostiense ricorre già nel I\' secolo io
rafforzamento della base della tor re AMMIANO MARCELLINO (XVII, 4, 12);
orh:ntale e alla wstituzionc di feritoie quella Ji porta S. Paolo, nella descri-
aJ un certo numero di finestre (cf. iione del Tevere dello PSEUDO-ETICO
lhc ttMONu, op. cit. p. 109 sgg.; LUGLI, (voi. I, p. 315) e in PROCOPIO (De
op. cit. II, p. 241 sgg.). Secondo il bello Gotb. II, 4, 3, 9), e dcri\'ava dalla
G10VENALE invece (op. cit. p. 102 sgg.) vicina ba,ilica dell'Apostolo. Nel 1410,
le radicali trasformazioni della costru- essendti la porta tenut:i dai soldati Ji
zione sarebbero da attribui re :i Narsete, Ladislao, fu bombardata e guastata
il quale avrebbe sostituito alla porta dalle milizie della ChieSJ (AsTONIO
bifora Ji Aureliano una monofora; DI PIETRO, Diarium Rom. P· ss>; più
avrebbe costruito la camera di manovra tardi, nel 14 5 1, venne restaurata da
eJ i sovrapposti casotti di guard ia, e Nicolò V. C( RICHMOND, op. cit. 109
restaurato radicalmente le torri. Con- sgg.; G1ovENALll, op. cit. p. 96 sgg.
troprova di ciò sarebbe la croce bizan- (2) Questi martiri sono erronea-
tina incisa nel cuneo in chiave, tanto mente posti nella chiesa di S. Tecla.
GESTA REGUM ANGLORUM

(TERTIADECIMA PORTA.]

Tertiadecima porta et via Portuensis dicitur <•>. lbi prope sunt,


10 una ecclesia, martyres Felix, Alexander, Abdon et Sennes, Si-

meon, Anastasius, Polion, Vincentius, Milex, Candida, Innocentia <2>.

[QUARTADECIMi\ PORTA.)
5
Quartadecima porta et via Aurelia, q~ae modo porta Sancti
Pancratii dicitur <1>, quia iuxta eam requiescit in ecclesia sua;- et alii

2. portutnsis dicltur et via A'- f 6. aurea C"J a• porta om. C1 ·•·J 7. In t QI


tcclesia B'"
( 1) Questa porta sorgeva 4 70 me- (2) Non è vero che questi marti ri r i-
tri a sud-ovest dell'attuale porta Por. posassero tutti in una medesima chiesa.
tese, costruita sotto Urbano Vili, nel (3) Anche questa porta, come la
1643,e compiuta da Innocenzo X, di cui precedente, fu sostituita coo un'altra da
si vede ancora ivi lo stemma. L'antica Urbano VIII, nel 1644, quando ricostrul
porta Aureliana era a due fornici, con le mura Gianicolensi. Essa, a quanto
torri semicircolari, come le altre che si ricava dalle piante prospettiche dei
si aprivano per il traffico dell'Urbe secoli xvr e xvu, stava nell'angolo for-
sulle più importanti arterie strada li mato dalle mura sulla sommità del
(Appia, Flaminia, Ostiense). Nella Gianicolo; era ad un fornice, e con
cortina, al di sopra dei fornici, era incisa Jue torri quadrangolnri, secondo il tipo
l'iscrizione in onore di Arcadio ed Ono- comune Onoriano. Dalla descriziooe
rio, che si leggeva sulle porte Tiburtina di AUDEBERT (io RICHMOND, op. cit.
e Labicana. In che consistesse qui pp. 221-2) apprendiamo che vi era
l'opera di Onorio non è chiaro; pare stata aggiunta una controporta a niat-
che egli sopraelevasse l'attico e le torri. toni da Paolo III; e che la porta esterna,
La porta fu la sola che al tempo di molto antica, era costruita di grosse
Onorio conse rva~se il doppio fornice, pietre, sulle quali erano anche incise
in rela zione ali' importanza economica parecchie vecchie iscrizioni, che per
di Porto nel commercio del v secolo l'antichità mal si potevano leggere.
e all'esistenza di un frt:q uentato scalo Quelle pietre dovevano provenire dalle
in quel tratto del Tevere. La chiusura prossime tombe della via Aurelia.
del\' arco di ovest è verosimilmente Quanto alla controporta, è probabile
connessa col declinare dell'attività com- che Paolo 111 restituisse solta nto, con
merciale di Porto dopo le invasioni sa- una nuova struttura, una preesistente
racene dell ' 846, e con le precauzioni corte interna, di cui l'antica porta sa·
prese allora da Leone IV. Cf. RICH· rebbe stata munita. La porta di Ur-
MOSD, op. cit. P· 200 sgg.; GIOVENALE, bano VIIl fu distrutta dai Francesi
op. cit. pp. 56-8. nell'assedio del 1849 e ricostruita odia
GUGLIELMO DI MALMESBURY

martyres, Paulinus, Arthemius, sancta Sapientia, cum tribus filiabus


Fide, Spe, Charitate. Et in altera basilica Processus et Martinianus;
et in tenia Felices duo; et in quarta sanctus Calixtus et Cale-
podius; et in quinta sanctus Basilides <•>, duodecimo miliario.
Intra urbem in monte Caelio sunt martyres Iohannes et Paulus 5
in sua domo, quae est facta ecclesia post eorum martyrium; et
Crispinus et Crispinianus, et sancta Beneùicta <». In eodem monte
est ecclesia Sancti Stephani prothomartyris, et ibi reconditi sunt
martyres Primus et Felicianus CJ>. In monte Aventino sanctus

2. liaslllca] Agg. marrlrc~ 1o 1 -J 4. duodecimo lntra urbtm Romam mlllarlo A 1-s


om. Romam 01. 2 J C:" 2 ·J

forma attuale da Pio IX. In PROCOPIO KIRSCH, Le nwnorie dei martiri sulle
( De btllo Goth. I, 18, JS; 23, 1; 28, 19) 11ie Aurelia e Corntlia, p. 86 sgg.
è già chiamata portJ di S. Pancra zio e (2) ~ella Pussio dei santi Giovanni
P.incraziana, dalla chiesa del m a rtire e Paolo è detto che Crispino, Crispi-
omonimo, ed evidenteme nte la sostitu- niano e Beuc:detta furono sepolti sul
zione fu adottata per evitare la confu- Celio «in domo loan ni s et Pauli. non
sio ne con la porta Aurelia u S. Pt:tri »; u longe ab ipsis » (Acta Ss . iun. VII,
m:i l'antico nome di Au relia ricorre p. :2}0· 1). L'episodio di questi tre santi
ancora nella lista J i Ei nsieJdn e in altri è ritenuto, nella Passio, una intrusione ;
documenti di epo.:a posteriore. Cf. no nostante si sia creduto di a'•e r ritro-
R1c11Mo so, op. cit. pp. 221-3; G10\·E· vato l.1 fossa in cui essi eran sepolti,
NALE, op. cit. pp. 74-6. e si voglia riconoscere 1,1 loro presenza
(1} Il Ma,-/irologio Gero11i111ia110 al nelle due celebri scene di martirio che si
1o g iugno: « Ron1ae, via Aurelia, 111i- vedono ncll.1 confessione superiore della
« liario Xlii i narnle Basilidi ~ », e al 12 « dom us C aelimontana •l (cf. GASDiA,
gi ugno:« Rom.te, ,.i:t Aurelia, miliari o v Lu cas11 pag1mo-cristia1111 del Ctlio,
• Basilidis ». Il numero più esJttO PP· 64- 5, 137, so8 sgg., SH >·
sembra «d uodecimo• del nostro iti - ( }) Primo e Feliciano, a quanto
nerario, per.:hè corrisponde al sito della afferma la Passw, sarebbe ro stati sepolti
ci ttà di Lorium (pre~so l'odierno Ca· « aJ arcus Numentanos ... iuxta a n:-
stel di Guido), nel cui territorio sor· « narium ». Alcuni anni appresso in
gcv.1 la chiesa eretta sull.1 tomba de l loro onore fu costrui ta una basilica «ab
martire Basilide. In quella regione, « 11rbe· Roma milliario quartodecimo »
a destra dell'Aurelia, sono stati anche ( Arta Ss. iun. Il, p. 152 ) . Il Martiro-
rinvenuti vestigi d1 un cimitero sotter- log1t1 Gtro11imia110 (9 giuguo) indica il
raneo (cf. STEVl-.NSO'll in KRAUS, Real- luogo di sepoltura • via ~omentana
E11c)•lrlopadit dtr cbristl. Allertb1imer, 11, e ad a rcas miliario xv ab Urbe ».
p. 1:28 ; ARM ELL!N!, Gli a11tichi rimitrri Del cimitero si sono voluti veder degli
cristia11i di Roma e d' ltaliu, Roma, indiz i sotto la chies:i dei Ss. Primo
t893, p. 61 S sgg.). La Passio di B:isi· e Feliciano presso Mentan:i (cf. Bo-
lidc ci è pervenut.1 in tre recensioni StO, Ro ma .<oli. p. .p6 ; STEVENSON,
(Acta Ss. iun. lii, pp. 6- 11). C( Raoco11to co11ftr. soc. ml/ori are/i. crist.
GESTA REGUM ANGLORUM 1 53

Bonefacius et in monte Nola <•> sancta Tatiana pau-;ant.

in Bull. arch. crisi. 188o, p. ro6). ( 1) Sconosciuto in Ro ma. Ma con·


Al tempo di papa Teodoro (642- 49) siderato che il M«p-ròp1ov Tijç O.yl«ç
i corpi dei du e martiri furono tra- TaTllXllijç ci indica il sepolcro di questa
sferiti nella chiesa di S. Stefano sul santa nella VI regi one augustea ( Alta
Celio ( Lib. Ponti(. I, p. 332), dove Stmila) e che i cau.loghi di Parigi, To·
rimane ancora il mosai co dell'epoca, rino e dd Sig norili ci segnalano una
che ci rappresenta i det ti martiri in chiesa di S. Ta ziana sul Quirinale
costume milit:u e, ai fia nchi di una ( H UBLSEN, Le chitu, p. l4 n. 364, p. 2 7
grande croce e con i loro nomi (cf. È. o. 24, P· 46 n. I so). ci sembra di poter
MALE, La 111os1Jiq1u de l'église de S. Sie· aderire all'ipotesi di coloro che iden-
fa110 Rotondo à Rome in Scritti i11 onore tificano e.on questo colle il •mons Nola •.
di B. Nogara, pp. 257-62). L' iscri- t probabile che dell'intiera parola a Qui-
zione appostavi dal pontefice è stJta « rinati• nella tradi zione manosc ritta
conserv.ita dalla silloge di Lorsch (or. siano rimaste le due ultime sill2bc, che
Rossi, lnscr. chrisl. 11, p. 152 n. 30). vennero poi male mterpretate da co -
È questo il piu antico ricordo di tra . pist i ignari Ji topogr.1fi.a romana (cf.
slazione di reliquie di martiri nell' in· FRANCHI os' CAVALIERI, S. Martina in
terno Jell.1 città. Rom. Quartalschr. XVII, 1903, p. 228).

Cod. Topa~r., Il. 10·


SILLOGE EPIGRAFI CA
ITINERARIO
DESCRIZIONE DELLE MURA D I ROMA
DEL COD. EIN SIEDLENSE.

Questi testi si conservano in un codice del monastero


di Einsiedeln (Svizzera), che appartenne a l monastero
Fabarùnse (Pfafers nel can t. di S. Gallo), come rile-
vasi da una nota, del secolo xiv o xv, scri tta nell'ul-
tima carta: « iste liber es t monasteri i Fabariensis »,e che
fu in un'epoca ignota « dni Ulrici de M urtzuls », secondo
che è indicato in principio. Il codice, mem branaceo,
miscellaneo, porta il n. 326 e il titolo esteriore, di mano
del secolo XIV, Gesta Sa!vatorù. Evangelz"um Nùodemi·;
e consta di cinque parti, scritte ciascuna da una mano
diversa, e riunite insieme con lega tura del secolo xm:
1. Notae lu!ù Caesar-ù; 2. Ceste> Sa!vatorù [evangelo
di Nicodemo]; 3. Quod diversi·tas cu!parum dz.versz"tatem
fact"at poenitentt"arum [canoni penitenziali]; 4. l'i tine-
rario con altri scritti di cui ora parleremo; 5. la conver-
sione di Costan tino alla fede cristiana e il ritrovamento
della croce per opera di Elena. La parte quarta, che
abbraccia le cc. 67- 97, comprende: una silloge d'iscri-
zioni, pagane e cristiane, quasi tutte riguardanti la
città di R oma, alcune poche Pavia (cc. 67-J9); l'iti-
SJtLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

nerario e la descrizione <delle mura (cc. 79-86); un'appen-


dice liturgica dei riti romani della Settimana santa
(c~. 86 v-8); e un'antologia di carmi latini (cc. 88-97),
tra i quali, in fine, si legge l'epitafio di Gerolto, morto
nel 799 e sepolto nella basilica del monastero di Augia
Dives (Reichenau, sul lago di Costanza), e l'epitafio
di Bernaldo, vescovo di Argentoratum (Strasburgo), che
fu educato in quel monastero e figura tra i frati defunti
(17 aprile 840) nel Necro!og,io Augiense (in Mon. Germ.
kùt., Necro!. I, p. 275). Questa quarta parte, come atte-
sta la scrittura tutta d'una mano, la numerazione dei
quaternioni e l'affinità della materia contenuta, doveva
formare prima di esser legata nella miscellanea un vo-
lume a sè; e poichè l'antologia dei carmi latini fu quasi
certamente scritta, per i riferimenti che vi si trovano,
nel monastero di Reichenau, così anche tutto il resto
della quarta parte si ritiene scritto nel secolo 1x o x
a Reichenau o dietro un archetipo proveniente di là.
La compilazione dell ' itinerario Einsiedlense deve
essere anteriore alla fondazione della città Leonina (848-
852), perchè di questa non è cenno nell'itinerario e
nella descrizione delle mura che g li fa seguito, e poste-
riore a i tempi di Onorio I (625-38), perchè vi si ricorda
il « monasteri um Honorii » da lui fondato, e posteriore,
parrebbe, anche alla fondazione del monastero di S. Sil-
vestro per opera di Stefano II (752-7) e Paolo I (757-67),
perchè un S. Silvestro si menziona presso S. Lorenzo in
Lucina e la colonna di Antonino. Dunque l' itinerario va
riportato ai tempi incirca di Carlo Magno, e con ciò,
dice il DE Ross i (lnscr. chrùt. II , p. 14) concorda anche
l'appendice liturgica messa di segu ito alla topografia; la
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

quale forse è di un pellegrino cne vide in Roma le solen-


nità della Settimana santa e a nnotò le principali ceri-
monie quali non prima certamente del 687, e nel se-
colo VIII e nel principio del IX, solevano farsi dal papa.
L'au tore, come avverti per pri mo il DE Rossi (R oma
sott. crùt. I , p. I 54), deve essersi servito d'una pianta di
Ro m~, perchè gli edific i ch'egli indica alla destra e
alla sinistra non sono sempre quelli che fiancheggiano
materialmente la via, ma talvolta cosi lontani che non
potevano scernersi se non in una carta topografica;
e dello stesso pensiero è il LANCIANI (L'itt.'nerario di'
Ei'nsùdeln e l'ordi'ne di' B enedetto canoni'co in M onumenti'
antichi pubblicati dall'Accad. dei Lincei, I , coli. 445-6).
L' H UEL SEN invece (La pianta di R oma dell'Anom'mo
Ei'nsi'dlense in Dissert. della Pont. A ccad. Rom. di'Archeo-
logi·a, ser. n , t. IX, 1907, p. 382 sgg.) sostiene che non
si tratti di una semplice copia di una pia nta, e neppure
di un itinerario vero e 'proprio, ma d i un'epitome, in
molti luoghi troncata e confusa, di un itin erario molto
più ricco di notizie, il quale era annesso ad una pianta
di Roma, p robabilmente circolare, tracciata con l'a iuto
di pian te anteriori, rimontanti all'ultimo periodo del-
l'antichità. Secondo I' H uelsen un avanzo dell' itin e-
rario originale rima rrebbe nel frammento inseri to in
mezzo a lla sill oge ep ~g ra fica del medesimo cod ice, fram-
mento che corrisponde, nell'ultima parte, a l tracciato
dell' itinerar io einsied lense da porta Appia a lla Schola
graeca ma in cu i tutto è più chiaro e bene ordinato.
Non sfuggì però all' H uelsen la difficoltà d'indovinare
per quale motivo si sarebbe accorciato un testo già
per sè non lunghissimo; onde a noi par più probabile
SILLOGE EPIGRAFrCA. ITINERARIO

che il frammento della silloge epigrafica non sia


altro· che un itinerario a sè, tracciante il percorso
per la visita alle tombe dei due Apostoli, e dove,
data anche la disposizione delle voci tutte di seguito,
e non su due colonne, l'ordine è stato più facilmente
conservato.
L'autore del documento einsiedlense ha tracciato
undici itinerari, spingendosi ançhe fuori della città, dove
però si indicano alcuni santuari soltanto. Lo studio
di questo importante testo ci ha persuaso che tutto
il suo valore topografico è strettamente legato alla sua
struttura formale. Alla mancata intuizione di questo
carattere e di questa fragilità, quasi vitrea, della sua
conformazione, consistente in una serie ben congegnata
di relatività e di rapporti fra le singole voci, deve per
noi attribuirsi l'oscuramento della sua indiscussa auto-
rità. Fossero questi itinerari tracciati da chi ne seguiva
il percorso su di una carta, o da chi evocasse, fino al
dettaglio, la realtà topografica dei vari luoghi, il compi-
latore volle additare, con precisione, al peliegrino i
monumenti che avrebbe incontrato o veduto alla sua
destra o alla sua sinistra. Questa raggiunta evidenza
topografica, nell'archetipo misurata al centimetro, era
fatalmente destinata a perdersi non appena si fosse
smarrita la cons~pevo lezza, che il valore del documento
consisteva nella più fedele e quasi meccanica riprod u-
zione dell'originale. Invece quella delicata struttura
venne violata, alterate le distanze, sovvertito l'ordine
delle voci, tutto adattato, spesso, alle esigenze della
carta su cui si trascriveva. Di qui l'abbrivo ai topo-
grafi per ricostruzioni affatto arbitrarie.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

T enendo presente questa peculiare natura del docu-


mento e persuasi delle alterazioni da esso subite nella
tradizione manoscritta, in questa edizione siamo stati
rispettosi il più possibile dell'unico codice supers tite,
ma siamo riusciti, crediamo, molte volte, riportando i
vocaboli al posto primitivo, a dare ai singol i itinerari
l'evidenza che avevano una volta. Niente rimaneg~ia­
menti nell'ordine dei vocaboli, ma solo spostamenti
cauti e lievi, e, sopra tutto, uno sforzo interpretativo per
arrivare ad intendere a pieno le scheletriche indicazioni
del testo, proiettandole sempre sul terreno della realtà
topografica. Con questi criteri ci allontaniamo da al-
cuni precedenti studiosi, specie dall'Huelsen, che tal-
volta proponeva di violentare il testo più che non aves-
sero fatto, inconsapevolmente, gl i antichi amanuensi.
Però giusta era la conclusione dell ' illustre archeologo
tedesco: « Posto sul confin e delle due grandi fasi della
«storia della città, la Roma pagana dell'Impero e la
cc Roma cristiana della Chiesa, l' itinerario di Einsiedeln
«sta isolato, quasi senza compagni e senza derivazioni:
<e esso in quel periodo oscuro della storia, se non illumina

cc piena mente la topografia della città, nondimeno


«getta un po' di luce, e perciò per i nostri studi rimarrà
«sempre sommamente pregevole » (op. cit. p. 420).
La descrizione delle mura, che si presenta come
appendice ali' itinerario, ma che ne differisce sostan-
zialmente, perchè priva di ogni caratteristica delle
guide redatte ad uso dei pellegrini, è forse, tra le
fonti medioevali, quanto di meglio si abbia dal punto
di vista informativo. Essa ci dà un in ventario s tati-
stico delle varie sezioni delle mura, da porta a porta,
160 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERAR10

con le indicazion i numeriche delle torri, merli, posterule,


latrine, finestre maggiori e minori. Secondo lo J o R DAN
(Topogr. II, pp. 173- 4), questa descrizione rispecchie-
rebbe lo sta to delle mura quale era al tempo dell'impe-
ratore Onorio (403), e si baserebbe sopra la misurazione
del geometra Ammone, che Olimpiodoro assegna a
quell'età. Veramente la natura del documento non
sembra che presen ti le caratteristiche dell'opera di un
geometra, il quale non avrebbe tralasc iato di darci la
lunghezza del perimetro e forse anche le d istanze
radiali. Invece gli elementi di cui si dà la s tatistica
parrebbero rispondere a un fine difensivo, per offrire
una visione sinottica dello stato delle mura in ordine a
un eventuale restauro. Che la compilazione della lista,
o, meglio, del suo archetipo, non possa risalire all'età
onoriana, è provato dall'omissione della porta Clausa,
presso il cas tro Pretorio, la quale al tempo di Onorio
era aperta, come dimostra l'architettura di tipo ono-
riano; e cosl anche dall'appellativo « clausa » usato per
la porta Pinciana, la quale fino al 537 sicuramen te era
a perta; sempre che l'omissione della prima porta e
l'aggettivo « clausa », riferibile a ll'altra, fosse già nel
testo originale. Inoltre sembra dimostra to che le sei
torri del mausoleo di Adriano debbano assegnarsi al
tempo di T otila, e avremo quindi un nuovo indizio per
spostare ancora la data del documento fin dopo il 552.
Il R ICHMOND (op. cit. pp. 43-9), che ritiene la lis ta come
una s ta tistica delle parti architettoniche delle mura,
quand'esse erano in uno sta to di rovina, ai fini di un
futuro generale restauro, scarta l' ipotesi dello Jordan,
e sostiene che i termini cronologici del documento pos-
DEsCR1Zl0NE DELtE MURA DI ROMA

sano comprendersi tra il 440, anno in cui siamo infor-


mati sullo stato rovinoso delle mura (N ovellae Valentz'-
niam·, V, 3), o il 552 se l'« H adrianium »è il castello di
T otila, e il secolo vin, a llorchè quattro papi, Sisinnio,
Gregorio II e III , e Adriano I attesero al res tauro della
c inta. Che la lis ta rappresenti lo stato delle mura in
un momento di rovina, può desumersi, sempre secondo
il Richmond, dalle disuguaglianze di rapporti nella
distribuzione di « necessaria » e e< propugnacula » tra i
vari settori, disarmonie che sarebbero state eliminate
in un'opera di ricos truzione organica.
Nella nos tra edizione diamo, oltre il testo dell'iti-
nerario e delle mura, riveduto sul codice, anche un
estratto delle voci e dei passi della silloge epigrafica che
interessano la topografia. I frammen ti topografici, Il inse-
riti , non stanno per un e rrore, ma hanno, co me osservò il
D E R oss r (lnscr. christ. II , p. 14), con le iscrizioni un

certo collegamento. D o po i titoli di Proco e Giacinto


sulla via Pinciana, segue il frammento topografico che
dà i nomi di ma rtiri sepolti nello stesso luogo, e di quelli
che erano tra le vie Aurelia e Portuense, ai quali pure
dovevano forse essere acco mpagnate in origine iscrizioni.
Quindi v iene il framm ento che si riferisce a i martiri della
via Appia e Ardeatina, e, sotto, l' iscrizione del sepolcro
di N ereo e Achilleo. L'ultimo frammento topografico con
le iscrizioni che seguono, e con al tre che sembra siano
nell a silloge fu ori di posto e che debbano riportarsi qui ,
indicano la visita alla basilica di S. Pietro, a S. Paolo, a ll e
tombe dei ma rtiri pe r la via che dall'Os tiense conduce
a ll'Ardeatina e all'Appia, e il ritorno in città. L'a u~o re
della si lloge, che compilò probabilmente la sua raccolta

Co;i. Topo&r., I l. Il
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

verso la fine dell' vm secolo, non sem bra sia quello


s tesso dell'itinerario, per cer te differenze ch e si notano
nelle denominazioni dei luoghi; o se fu lo stesso, egl i
non si ser vì di un'unica fonte. L 'edizione più accurata
e completa della silloge è quella del DE R ossi , lnscr.
chrùt. II , p. 18 sgg.
L ' itinerario fu pubblicato difettosamente in Vetera
Analecta, Parisiis, IV, 1685, p. 481 sgg. (ediz. in fol.
1723, p. 358 sgg.) dal MABILLON , il quale trascrisse le
voci· di seguito, n on accorgendosi ch e andavano invece
dis poste su due colonne; di lì lo riprodusse il BI AN-
CHINI in ANASTASII BIBLIOTHECARII De vz.tù Rom. P on-
tificum, II , pp. c xxv1-xxxv11 (= MIGNE, Patr. Lat.
CXXV II , col. 347 sgg.). Un'edizione diligente, a guisa
di fac-simil e, diede G. H AENEL, Der R egi·onar der Stadt
Rom i·n der Handschrijt des Klosters Ei'nsz'edeln in Are/i.
fur Plii'lologz'e und Padagogz'k, V, 1837, pp. 132- 7;
t.
poi vennero le edizioni dell'U RLICHS, Cod. urb. Rom.
topogr. pp. 70-1 (da Haenel); dello j oRDAN, Topogr. II,
pp. 646-63 (da H aenel, con le correzioni del Mommsen);
del L ANCIANI, op. cit. coli. 43<)-461 con un'ampia illu-
s trazione; e finalmente dell' H u ELSEN, op. cit. p. 392 sgg.,
con una riproduzione fotog rafica del testo.
L a descrizione delle mura fu pubblicata, oltrechè
dal M a billon e dal Bi a nchini, da H AENEL (op. ci t.
pp. 137-8), URLICHS (op . cit. p. 78), J oRDAN (op. cit.
pp. 578-80), RICH MOND (op. cit. p. 268).
Cf. C"' p. lnsr1. lai. \'!, 1, p. 1x sgg.; joRDAN, op. cit. p. 329 sgg.; DE Rossi,
Roma so/I. c1 ist. I, pp. 135, 1461 154->, 156; lo. Piaule ic11ograficbe e prosptllicht
di Roma, pp. 70-71; lo. fosrr. e/iris/. 11, p. 9 sgg.; LANCIANI, op. cii. col. 437 sgg.,
HuELSE:-:, op. ci t. p. 379 sgg.; S1t \' AGNI, 1\'"'wo ortffoamwto delle sillogi epigrafiche
di Roma 1mlt1io1i 11/ suolo Xl in Disuil. Poutif. Arcad. Ro111. A1cl1eol. ser. 11, t. XV,
192 1, p. 181 sgg.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

ESTRAT '.fO DALLA SILLOGE EPIGRAFICA.

I N PONTE T tBURT!NO <•>.


[C. I . L. VI, n. 11 99 a h]

I N PONTE SANCTI P ETRI <».


5 tl bid. n. 97 JJ.

I N A DR IA NIO (J).

[/bid. nn. 992, 99 1, 9/?Jl.

IN ARCU SANCTI P ETRI (4).

[DE Rossi, lnscr. cbrist. Il, p. 20 n. 6J.

IO I N ARCU INTUS RoMAE <s>.


[C. I. L . .VI, n. 11 96].

I NTus RoMAE <6>.


[/bid. VI, 11. 1728 a hJ.

clbid. VI, n. 125 21.

( 1) Il ponte dell a via Salaria, sul· torie sui Goti. Si trovava <l ava nt i al
l'Aniene, distrutto Ja Totila nel 547, ponte Neroniano (cf. Lucu, I 1110 11 .
fino alla superficie delle acque, e rico- a11t. di Ro111a, 11, p. 310; Ili, p. 94).
struito da Na rsete nel 565. (6) L'iscrizione lu veduta un tempo
(2) Il ponte Elio. io S. Giovanni e Paolo sul Celio; un
(3) Il mausoleo di Ad riano. altro esemplare giaceva nel secolo X\· 1
(4 ) L'arco maggio re e trionfale della io una strada tra il Campidoglio e il
basilica Vaticana. foro Traiano.
(5) L'arco di Arcadio, Onorio e Teo- (7) Nel fornice tuttora esistente in
dosio eretto dal senato e dal popolo un cortile di uno stabile al n. 14 di via
Romano per co mm emora re le loro vit- del Na zareno.
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

I N ABSIDA SANCTl PETRJ.

[DE Ros.s1, lnscr. christ. II, p. 21 n. z.oJ.

I N AMBONE SANCTI PETRI.

[!bid. p. 2I nn. I r , r I a].

5
[C. I. L. VI, n. z 66o].

IN COLUMNA TRAlAN I.

[lbid. V I, nn. 960, 96 71.


[/bid. VI, n. 9971.

IN ARCU PROXlMO PONTI PETRI <». IO

[lbid. VI, n. II84J.

I N THERMIS DlOCLE'flAN!.

[lbid. VI, n. IIJO].

IN PORTA PRAENESTINA.

[/bid. VI, nn. 1256- 58]. l 5


[lbid. VI, mi. n78, 1402J(il.

I N PONTE SUPERIORE TRANS TIBERIM (4).

[lbid. VI, 1t. u75J.


IO. ponte cOd,

( 1) Il teatro di Marcello. SEN, Topographie der Stadi Rom im


(2) L'arco di Graziano, Valentiniano Alterl11m, I, 111, pp. 597-8; LUGLI, J 111~1 .
e Teodosio eretto tra il 379 e il 383 a11t. III, pp. 94, 2 59.
di fronte al ponte Elio, sulla sponda (3) Queste due iscri1.ioni erano, la
sinistra del fiume, al termine d'un gran- prima nel macello di Livia, la seconda
dioso porticato costruito da quegli im- sul monumento di C. Dillio Vocula.
peratori (portic11s 111axi111ae). Cf. HUEL· (4) Il ponte Cestio.
OESCRlZlONE DELLE MURA DI ROMA

PROPE PONTEM. BALINE UM I u uoR UM AKARIORUM <•>.

I N ABSIDA SANCTAE ANAS[TAS]IAE <».


[DE Rossi, lnscr. christ. Il, p. 24 n. 25].

IN FORO PALATINI (1).


5
[C. I. L. Jll, n. 11771.

I N A ECLESIA SANCTA E SAVINAE (~).

[DE Rossi, lnscr. cbrist. Il, p. 24 11. 27).

I N ABSIDA SANCTI PANCHRATll <s>.


IO [lbid. p. 24 Il. 28].

IN OBELISCO BATICANO <6 >.

[C. /. L. VI, n. 8821.

IN VIA APPIA (7)_

clbid. VI, 11 . 12701.

I N A RCU IN CI RCO MAX!MO <•>.


[lbid. V I, n. 944].

(1) Il ti tolo del bJgno non è :ihri- e Graziano, per cur.1 di Flavio Eupraxio,
meoti conosciuto (cf. M oMMSèN, Epigrtz· prefetto della città.
phischt A11altlte11 io Btriçhte uber d1t (4) Sull'Avemioo.
Vtrha ndlu11Ke11 dtr kg/. siidis. Gn<il- (5) Sulla via AureliJ.
sc/1afl der Wissensçhafte11, JI, 18 50, (6) Quello eretto da Caligola nella
pp. 188, 308). spina del ci rco Ji Gaio e Nerone.
(2) La chiesa a pie' Jel Palatino. (7) L'iscrizione riguarda il clivo di
(3) Di questo foro sappiamo solo Marte.
quel che si ricava dall'iscrizione:· che l8) L'arco di Tito, commemorante
cioè fu dato in dono al popolo Romano l'impresa contro i Giudei. Si apriva
dagli imperatori Valentiniano, Valente nel mezzo del lato curvo del circo.
166 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

IN SEPTIZONIO.

[Ibid. VI, n. 10321.


[DE Rossi, Inscr. christ. Il, p. 2 5 n. 32].

I N MONUMEN TO (•).

[!bid. p. 2 5 n. 33 a]. 5

Ao SANCTUM SEBASTIANUM C».


[/bid. p. 25 n. 34].

IN BASI CONSTANTINI <i>.


[C. /. L. VI, n. I l 41).

IN ARCU SEVERI (4) . IO

[/bid. VI, n. IO 3 3J.

IN CAPITOLIO Cs>.
[/bid. VI, nn. 89, 937,' 938].

I N ARCU C ONSTA NTINI.

[/bid. VI, n. I I 39].

Ao VII LucERNAS (6l.

[Ibid. VI, n. 945].

IN CA PITO LIO.

[/bid. VI, nn. 1014, 472, 1708, 562, 1472, 916].

( 1) Di M. Camurio Sorano. (5) Nei templi di Saturno, di Vespa-


(z) La chiesa di S. Sebastiano iii Pa. siano, della Concordia ai piedi del Cam-
lit/io (cf. DE Rosst, /mcr. christ. II, p. 15). pidoglio.
(3) La base della statua equestre di (6) L'arco di Tito, cosi detto da l
Costantino nel Foro. candelabro a sette bracci che vi è
(4) Di Settimio Severo nel Foro. scolpito.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

Ao TrnER[1M).
[/bid. VI, n. 77 JJ.

h: MONUM. IN VI A S ALARIA (•J.

[DE Rossi, lnscr. christ. Il, p. 27 11. 49].

5 ITEM IN [v i a Salar)IA (2) .

re. I. L. VI, 11 . 1016 a, b, C] .

IN IANICULO ANTE A ECLESIAM loHANNIS ET PAULI ( 1).

lDE Rossi, lnscr. c/Jrist. 11, p. 28 11. 5 1 J.

IN AECLESI A SANCTI PAULI (4).

IO [/bid. p. 28, 11. 52].

lN ABSIDA AD FONTEM.

[lbid . p. 28 11. 5)) .

. IN THEATRO POMPEI!.

rC. I . L. VI, 11. 1 r91] .

( 1) li monumento che Cn. Domizio (3)/Quc.:st:t chiesa è ri cordata sol-


Primigenio e sua moglie Afr.mi:i, li· tanto d:il nostro anonimo (cf. anche
berta di Ru rro , fecero per sè e per i p. 19 1); e poid1è qui lisc rizione ri-
loro liberti. g uarda un edit to del prefetto Claudio
(2) L'iscri zione è di Marco Aurelio Giulio Ecclesio Dinamio de fra11dib11s
e Commodo (i l nome di quest'ultimo 111ole11di11ariornm, la chiesa doveva tro-
è sta to abrnso) e riguH<la la determi- varsi presso le moli11ae, cioè oelle vici -
na zione del sito entro il qua le si do· nanze di portaS. Pancrazio (cf. H uELSEN,
vevano riscuotere certi dazi e gabelle, Le c/Jim, pp. 277-78).
a fine di evitare litigi , per tal motivo, (4) Alla sommità dell'arco t rio n-
tra mercanti e pubblicani. fa le.
168 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

IN BIBLIOTHECA SANCT! G1rEGORJJ QUAE EST IN MONASTERIO

CLITAURI [Clivi Scnttri] UBI IPSE DYA.LOGORUM [libros] SCRIPSIT (i) ,

[DF. Rossi, Inscr. christ. li, p. 28 n. 55J.

[ibid. p. 29 1111. 56, 56 a]C».

ANTE PORTAM fLAMINEAM IN VI A h>. 5


rC. /. L. VI, 11. 10 161.

IN IPSA VIA fLAMINEA <


•>.
lTEM IBID EM IN IPSO MONUMENTO, ITEM IN IPSO MONUMENTO.

[/bid. VI, n. 10047 a , b, e].

( 1) li monastero di S. Andrea, poi CIANI, Ancitnl Rome i11 tbe lig/11 of mi>-
detto di S. Gregorio, che il papa Grego- dern discuveries, p. 197. Sulla biblio
rio Magno fondò verso il 58o nella sua teca cf. H. I. MARROU, A11to11r de la
cas.1 (cf. lluELSF.N, Le cliitse, pp. 256-7), bibliot/Jlqrit du pope Agapit in Mlla11g.
e che divenne un cent ro attivissimo d'arch. et d'/1ist. XLVlll, 1931, p. ll4
di cultura e di evangelizzazione. Si sgg.; F. M1LKAU - G. LEYH, H,wdbucb
chiamò mo11astrl'i11111 Clibuscauri, clivi der Bib/iotheknuissmsc/,aft, Leipzig, Ili,
Scauri, i11 clivo .'ìr1111ri, e simili, dal 1910. pp. 102-3.
nome della strad:1 che sali va dalla ( 2) Si danno misure relative a loca•
valle tra il Palatino e il Celio su que- li tl, probabilmente della via Flam inia.
st'ultimo colle. Nella seconda metà ( 3) Iscrizione identica a quell:i della
<ld secolo x il monastero porta ancora nota 29, salvo che, nell'intitolazione,
la Juplice intitolazione di S. Andrea e Severo AlessJnJro è sost ituito a Com
S. Gregorio ( Reg. Sublacmu, p. 125 modo.
n. 81 e p. 116 n. 73 ), poi quest'ul- (4) ~cl monumento sepolcrale del
tima prevalse (cf. G1usAR, li 1no1111slero celebre :rnrig:i circense Publio Elio Gutta
primitivo di S. Gregor;,, Ma~noal Ctlio in Calpurn iano dei tempi di Adriano o J i
Cit·iltà C1111. LIII, 1902, VI p. 711 sgg.; Antonino Pio. A questo monumento
MAR ucc111, Bt1siliq11es &c. p. 212 sgg. ; sembrano esser appartenute le lastre
HuELSEN, Lrrbirse, loc.cit.; V. MOSCHINI, mJ rmoree con rilievi di quadrighe in
S. Gregoiio al Celio, Roma, s. d. ). Le cors.i, rinvenute tra il materiale di co-
grandiose mur.i in rovina non lungi struzione, quando nel 1877 fu distrutta
dalla chiesa, che sembrano designare la torre destr.-1 della porta Flaminia (cf.
lo spazio di un'ampia s:ila, p:ire siano V1scoNTI e VESPIGNANI, Delle scoptrle
i resti della biblioteca di Gregorio. avve1111/t ptr la dtmoli:{_io11t dtllt torri
Un disegno dt questi avanzi t rovasi della porla Flaminia, pp. 200-1 ; GA rr1,
in J. H. PARKER, A catalogue of JJOO No1ti:{.it di rtetnli lrtn•anrenti di 011/icllittl
historical Pl1otographs of A11tiq11ilies in Roma e nel suburbio in Bull. Ccm.
i11 Ro111e a11d /111ly, 1879 e in LAN- XXX IX, 191 1, pp. 187-9l).
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

I N ADRIANIO.

[/bid. VI, 1111. 992, 991, 985, 986, 987-90, 993-95J.

IN VIA P1NCIA IN SEPULC HRO PROTI MARTYRIS.

[IHM, Damasi epigr. n. 49J.

5 IN SEPULCHRO Y ACJNTHI.
[DE Rossi, Inscr. christ. II, p. 30 n. 7J].

IN VIA PINCIA.

Pamphilus, Basilissa, Protus, Yadnthus, Hermes (•). Ubi Do-


minus caecum inluminavit; arcus, murus <». Inter Aurelia et Por-
' o tuensis sanctus Processus et Martinianus et Panchratius, Abdo et
Sennes.
IN VIA APP[IA] (3)_

Soter, Xistus, Urbanus, Marcellianus et Marcus, Ianuarius, et


aeclesia uhi decollatus est Xysrus, Sebastianus.

l 5 IN SEPULCHRO NERE! ET ACHILLEl IN VIA APPIA (4).

[!HM, pamasi epigr. n. 8].

A PORTA SANCTI Pt::TRI USQUE AD SANCTUM PAULUM <s>.

17. IN PORTA cod.

(1) Questi martiri erano sepolti sulla PROCOPIO, De bello Gol/i. I, l3, 3->).
via Pinciana, che imm etteva nella Sa· (3) E Ardeatina.
)a ri a Vecchia. (4) Il sepolc ro di Nereo e Achilleo
(l) Forse una pittura, iscrizione od era sulla via Ardeatfoa.
edicola a ricordo della restitu?.ione della (5) È qui indi cata, come si è g ià
vista ad un cieco. Si potrebbe pen- detto, la strada da percorrere per la
sare al miracolo operato da Dio, per visita alle tombe deg li ApostoH. Tor-
mezzo di sant' Alessandro, sulla nutri ce nrndo dalla basilica Va ti cana, si entra
del figlio di sant'Ermete (Acta Ss. maii in città per la porta di S. Pietro. si
I, p. 377); ma la leggenda non presenta va verso Cam po dci Fiori, poi, g irando
alcuna relazione coi riferimenti topo · sotto il Campidogl io, si passa per S. An-
g rafici del nostro testo. L'arco ci è sco- gelo in Pescheria e il teatro di Marcello,
nosciuto; quanto :il muro, potrebbe al· si prosegue lungo la riva sinistra dcl
ludersi al cosi detto «muro rotto», del Tevere e si arriva alla port.1 Ostiense
quale si raccontavano cose mirabili (cf. e a S. Pao lo. D,dla via Ostiense, per

Cod. Topogr., Il.


170 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

IN s. Sancti Laurentii <•> et theatrum Pompeii,


et per porticum usque ad Sanctum Angelum <» et templum
Iovis <i>. IN o. Tbeatrum <•>.

la strada dellt: Sette Chiese, si va ali' Ar- << Damasi vocatur ». In origine era
deatina e ali' Appia, fino al cimitero di orientata con l:i. fronte sulla via del
S. Seb:istiano. Si rientra quindi per la Pdlegrino. Allorchè nel secolo xv
porta Appia, e per la via che conduce il cardinale Riario fece costruire il
alle terme di Caracalla e al circo Mas- pal:i.zzo, detto poi della Cancelleria,
simo si arr iva a S. Anastasia. essa fu distrutta, rit:dificata con un
( 1) La chiesa di S. Lorenzo «in Da- orientamento diverso, e incorporala nel
« maso» costruita dal papa Damaso, che palazzo stess~. Cf. MARUCCHI, Basiliques
anche il liber Po11tijicalis ll, p. 212) &c. pp. 419-22; KIRSCH, Die rom.
indica « iuxta theatrum »;e che fu chia- Titelkircbtn, pp. 84-7;' HuELSEN, le
mata pure «in Prasino » dalla scuderia chiese, P· 284; LAVAGNINO, Il palano
di una delle fazioni del circo, la pra- drlla Ca1icelleria t la cbiesa di S. lo-
si11a, esistente li presso. Altra prova rm;zo ili Damaso, Roma, s. d.
sul fondatore di questa chiesa forni- (2) La chiesa di S. Angelo i11 foro
scono due iscrizioni damasiane: l'una Pisciu111 (in Pescheria), costruita, come
collocata probabilmente nell'abside, e attesta un'iscrizione (in GRISAR, A11a-
che ricordava la dedica del tempio a ltcla Rom. I, pp. 173-s e tav. II! n. S)
Cristo, grazie all'ausilio di san Lorenzo da Teodoto, zio di Adriano I, nel 7 S5
(Epigr. n. 55) ; l'altra, anch'essa scom- o 770. Il MuNoz (U11 angolo di Roma
parsa, posta « in introitu ecclesiae » medioevale in L'Urbe, aprile 1942, p. 6
(ibid. n. s7). Dalla dicitura di questo sgg.) ne vorrebbe riportare la prima
secondo epigramma, in cui si accenna origine ai seéoli v-v1, basandosi sulla
alla costruzione di edifici per gli ar- , tecnica muraria dell'arco che trovasi in
chivi, non è chiaro se Damaso ingran- asse con la porta principale della chiesa
disse un precedente locale già desti· e che Joveue essere eretto in funzione
nato a questo scopo, o ne edificasse uno di essa. Da principio fu dedicata al-
del 1utto nuovo, presso la casa del padre i' apostolo Paolo (cf. iscriz. cit.). Il
eretta a titolo. L'archivio era quello del cardinale Andrea Peretti la rinnovò
titolo, perchè l'archivio principale 1.lclla internamente nel 1611; un successivo
Chiesa doveva presumibilmente essere restauro si ebbe nel 1741 per opera
stato già collocato nel palazzo Latera- del cardinale Girolamo Colonna ; e un
nense (cf. MILRAU-LEYH. op. cit. III, restauro generale tra il 1869-70. Cf.
pp. 52-3). Il nuovo titolo fu chiamato, MARUCCHt, Basiliq11es &c. pp. 422- 5;
dal fondatore, « titulus Damasi » (Acta HUELSEN, Le chiese, p. 196; G. BoGGI
Synhodorum, p. 411 n. 1S), poi « titufus Bos1, la diaconia di S. A11gelo in Pe-
«Sancti D:i.masi» (GREGORIO I, Regislr. scheria, Roma, 1929; KRAUTHEIMER,
episl. t. I, p. 367). Quando in se- Corp11s basil. I, p. 66 sgg.
guito il nome di san Lorenzo venne (3) Nell'interno del portico di Ot-
dato alla chiesa, fu aggiunto «in Da- tavia, dove era stata costruita l:i chiesa
« maso», per distinguerla dalle altre di S. Angelo, sorgeva in :i.ntico il tempio
chiese dedicate allo stesso santo. GRE· di Giove Statore, e il nome doveva
GORIO MAGNO nei Dialogi (IV, 32) essere stato esteso agli avanzi che dentro
la inJica : « aecclesia beati Laureoti il portico ancora rimanevano.
« martyris, quae ex nomine conditoris (4) Di Marcello.
DESCRIZIONE DELLE MUR:.A DI ROMA

Iterum per porticum <•> usque :ld Eleph:lntum <».


Inde per scolam Graecorum h>;
ibi in sinistra aeclesia Graecorum <•>;
ibi est aqua subtus montem Aventinum currens <s>.

( 1) Il LANCIANI (L' ititl. col. 5o8) t:tva: «Veram CC\Smedin11. La pri·


fa di questo e dell'altro nominato prima, mitiva chiesa, di piccole proporzioni,
due portici distinti, uno a sinistra ed uno sorgeva entro le rovine della · sia/io 1
a destra; mentre, secondo l'HuELSEN A1111onae ed era sormontata da un
(La pianta, p. 419), è da intendere il monumento in travertino e tufo (il
percorso stradale stesso. tempio di Cerere, Libero e Libera) che
(2) C f. voi. I, p. 120 nota 4. Il simu· minacciava di schiacciarla e che per
Iacro dell' elefonte pare rimanesse a essere demolito, insieme con la chic·
lungo nel medio evo nella sua posizione setta, richiese l'opera di molti lavo·
originaria, e nel secolo iuv,sparito forse ratori per ci rca un anno. La nuova
il marmo o bronzo, se ne couscrvava costruzione risultò d'ogni parte isolat:i,
il ricordo in un:i pittura, sulla fronte essendo stati spaziati via i ruderi
di una casa presso il pontt; di S. Maria esistenti. Nicolò I edificò li presso
(oggi ponte Rotto), che rappresentava un palazzo • ad opus atque utilitatem
un elefante ed un gigante. Dall'ele· pontificum »,rifece la sacrestia, aggiunse
fante prendeva nome ancora nel se· un bel triclinio, un or:ttorio di S. Ni-
colo xn, come provano i Mirabilia (JoR· cola di Bari, e resuurò il portico (Lib.
DAN, 1òpog,.ap'1ie de r Stadi Rom im Po11tif. 11, pp. 154, 161). Un' :altra
A/krlum, Il, p. 641) e un privile~io riedificazione della chiesa viene attri·
dr Anacleto II (W AODING, A1malu Mi· buita a Calli~to II e al suo camerario
11ornm, Ili, 1931, p. 291), una contrada Alfano, di cui si leggono i nomi in
urbana, di cui il MARCHETTI LONCIHI alcune iscrizioni (GIOVENALE, La basi-
(Eùphas /Jerbari"s &c. p. 305 sgg.) ha lica di S. Maria ili Cosmtdin, Roma,
cercato <li <letermi11:1re i confini. 1927, pp. 63-4); m::t pare (ibid. p. 403 )
(3) Deve allude rsi alla C'>rporazione che i lavori fossero iniziati, sul cadere
dd Greci, che erano molto numerosi dd secolo x1, dal cardinal e Giovanni
in quella parte essenzialmente commer- Gaetano, poi papa Gelasio II, e che
ciale della ciui , tAntochi: la vicina ripa venissero continuati dal camerario Al·
del fiume si chi:1111:iva " ripa Gr.ieca » fano, fino a che C'\llisto II po1è pro·
(Ottonis lii diplo11111/a in M. G. H. cedere alla cons:icrazione il s maggio
p. 620 n. 209). del 1123. Dcturpat:t da su~cessivi
(4) S. Maria e/e scbola Graeca o restauri, la chiesa è stata recentemente
ili Cosmedin, che risale prob:ibilmente rimessa prcss' :t poco nello stato in cui
al VI secolo. L'origine biz.1ntina pare era nel secolo xu. Cf. GRISAR, S.te Ma·
rivelata dallo stesso appellativo« in Co- I ie i11 umnedi11 in Rt1111e der art ,,,,;.
"smedin » (xooµl8 tov), che s'incontra tie11, IX, 1898, p. 181 sgg.; MARUCCHI,
anche in chiese Ji Ravenna e di ~a· Basiliqrus &c. pp. 270-8; HUELSEN, Le
poli. Adriano I (Lib. Po11tif. I, p. 507) cliiese, p. p8; G10VRNALE, op. cit.
rinnovò dalk fond:11111:nt:1 la chic:sa, (5) L'acqua Appia (cf. FRONTINO,
che già aveva il titolo cli diaconia, e I, 5 e 22), secondo LANCIANI (L'ilfo.
che appan·c :ii contemporanei vera· col. S12) e HuELSlìl> (La pia11ta, p. 4 19);
mente degn.l dd cognome che por· il rivo, invece, che attraversa\·a la valle
SitLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Scala usque in montem Aventinum <•>


et balneum Mercurii C».
Inde ad portam Ostensem.
Inde per porticum usque ad aeclesiam Mennae <1> et <le Mennae
usque ad Sanctum Paulum apostolum.
Inde ad Sanctum Felicem et Au<lactum 14> et Emeritam <s>.
Deinde <6> ad Sanctam Petronellam et Nereum et Achilleum.
Inde ad Sanctum Marcum et Marcellianum.
Inde ad Sanctum Soterum <1>.
Inde <8> ad Sanctum Sixtum; ibi et sanctus Fa vian us et Antheros Io

et Miltiades.
3. ostensls cod.

del circo Massimo, secondo A. P1GANIOL in Roma, che aveva per suo pat rono
(Lts origi11es du Fornm 13oariwn in sa n Menna (DE Rossi, lnscr. r/Jrist.
Mélang. d'arch. et tl'/iist. XXIX, 1909, II, p. 4ss; cf. DucHESNE, Le s1111·
pp. 129-30),segu!to da A. VON GERKAN ct11aire d' Aboukir in Bull. de la Soc. arrh.
(Der Lauf der rom. Stadtma11tr vom d' Alexa11drit, III, 1910, u. s. pp. 4-5).
Kapitol :(llm Avmtin in Rom. Mitt. Verso lo stesso tempo GREGORIO MA-
XLVI, 1931, pp. 168-9). GNO pronunciò nella chiesa una delle
( 1) Deve essere la scala Cassii del Cata· sue omelie (Ho111. i11 Eva11g. II, 35 in
logo regionario(cf. voi. I, p. 143 nota 2). MIGNE, P. L. LXXVI, col. 12 59), dalla
(2) Menzionato soltanto qui. Era quale si ricava che essa trova vasi a una
forse in con nessione con l'aqua Mer- certa distanza dalla città: «Quia Jon-
curii, che aveva le sorgenti nelle vici · « gius ab urbe digressi sumus, ne ad
nanze di porta Capena (Ov1DJO, Fasti, « reverteodum nos tardior hora prae-
V, 673) e che correva parallela :i.I circo « pediat » &c. Un restauro vi esegui
Massimo fin presso la chiesa di S. Ana- Leone III (Lib. Po11tif. Il, p. 2). Dopo
stasi:i, dove veni va raccolta in due ba- il secolo Xlii se ne perde ogni tra ccia
cini comunicanti fra loro (cf. L.~NClANI, (cf. DucHESNE, Lib. Po11t1f. Il, p. 34
I Come11/ari di Frnnti110, pp. 221-3); nota io; HU ELSEN, Le cliieu, p. 387).
LUGLI, I monum. ani. Il, pp. 272-3). (4) « Adauctum "·
L'ordine delle voci però lascerebbe pre- ( 5) Emerita (Merita) e D~gna ven-
sumere il « balneum » a sud-ovest del· gono ricordate come deposte in Com-
lAventino. modilla. Alcuni (Ka nder, Bonavenia,
(3) Menna (e più esattamente Me- Wilpert) ne riconoscono la sepoltura
nas) fu un celebre martire egiziano, nel sepolcro a forno, regione dell'are-
di cui le reliqu ie riposavano presso Ales· nario; altri (Marucchi, Bagatti) lo ne-
sandria e il culto si era largamente ga no. Allo st~to delle cose sarà pru-
diffuso in Oriente e in Occidente (cf. dente concludere che il sepolcro ci è
LECLERCQ in Dictio11naire d'arch . c/Jrét. ancora sconosciuto. Cf. BAGATTI, Il
et de li/11rg. XI, 1, 1933, col. 324 sgg.). cimitero di Commodilla, p. 83.
Il primo· ricordo della chies:i si ha in (6) Si passa alla via Ardeatina.
una iscri?.ione del 589, fatta incidere (7) « Sanctam Soterem ».
da una corporazione di Alessandrini (8) Si entra nell' Appia.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 173

Inde ad Sanctum Cornelium.


Inde ad Sanctum Sebastianum.
lode revei:tendo per viam Appiam ad ecclesiam ubi sanctus
Syxtus cum suis diaconibus decollatus est.
5 Inde ad portam Appiam;
ibi forma !opia <•>, quae venit de Marsia et currit usque ad ripam.
Inde ad cocleam fractam <».
Inde ad arcum Recordationis <».
IN s. Thermae Antoninianae. IN o. Xystus ( 4),
6. lbl] Precede un mìnu1rolo 1ehino, raffig urante la porla. 9-1 di pa81na se·
f!V"'lt. Xytt u's IN s. 1etnbra 111 ra111 ra .

(1) L'acquedotto derivato da lla Mar· vero e di Commodo, che devono essere
eia ·e che attraversava lAppia sul· state dentro le mura Au reliane, in vici-
l'arco detto impropri amente di Druso, nanza immediata dell:i pona.
presso la poru, ali' interno. La deno· ( 3) Probabilmente l'arco di Dr uso
mioazione di e Iovia • venne da qual- (cf. voi. I, p. 91 nota 4, e HUELSEN, La
che resta uro eseguito da Diocleziano. pianta, p. 416):
La e forrua lovia •, corrispondeva a Ila (4) Chies:i ricordata nei Dialogi di
«forma Antonini:ma », la qu:1le però, SAN GREGORIO (IV, cap. 17) e nelle
come è noto, andava alle terme di sottoscrizioni al concilio Romano del
Caracalla, anzichè « usque :id ripam >>. 59 5 (GREGORI O I, Registr. tpist. t . I,
La discordanza si è voluta d:1 taluno p. 367); e secondo il K1RSCH (Dit rom.
spiegare con una reale differenz.i di Titflkirc/Jen, p. 12), che l'identifica col
meta delle due « forma e» (LUGLI, I mo· «titulus Crescentianae•, :inche in quelle
num. aut. II, p. 357); da altri con la dd concilio del 499· La restaurò A·
supposizione che le parole « et currit driano I ( Lib. Po11tif. 1, p. 5o8>, In-
• usque ad ripam • siano fuori di po- nocenzo III (ibid. 11, p. 452), Sisto IV,
sto e vadano riferite ali' acqua Appia, e le diede l'aspetto moJuno il cardin:ile
di cui si p:trla sopra, a p. 71 r. 4 ( AsHRV, Filippo Boncomp;igni nd secolo xv11.
171t AqULducts of Ancimt Romt, p. 50). Gli scavi hanno dimostmtoche l'attuJle
A noi sembra più verosimile pensare chiesa deve essere st:lla costruita ndla
che la «forma lovia» andasse in re:ihà navata mediana dell'antica, la cui str ut-
alle terme di C1rncalla, ma poi si tura mur:irb presenta le caratteristiche
scaricasse nel Tevere, oppure che, ca- degli eJifici dd v secolo e il cui pa-
dute le terme in disu~o. il corso del- vimento gi:ice qualche metro più in
l'acqua che le alimentava, fosse deviato b:i.sso dell' odierno. Cf. ARMELLINI, Le
verso la riva dd fiume. cbitu, pp. 633-5 , 1451 - 2; MARUCClll,
( 2) Secondo il LANCIANI ( L' iti11. Basiliquu &c. pp. 168·9; HuELSEN, Le
col. S1 5) si tratterebbe for, e di un chiest , pp. 4 70-1 ; K1RSC ll, A11~eigrr f1ir
mausoleo di bizzarra architettur.1 sulla christlicbe Arcluiologie in Rorn. Quartal·
destra dcli' Appia iotramurane:i; se- schr. XLIII, 1936, pp. 296-7; A. Zuccm,
condo l'HUELSEN (La pianta, p. 416) Roma Do111e11ica11a, Firenze, 1938, I,
si potrebbe invece pensare alle rovine di p. 323 sgg.; BIANCHI in Osm valore
un grande nicchione delle ter me di Se- Rornano, gennaio 2, 3, 11, 12, 1939.
174 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

11-1 s. Nereus et Achilleus <•>.


Inde per porti.::um usque ad formam <1'.
Inde ad VIC das (1 >; ibi Sancta Lucia (4) et Septizonium.

(1) Davant i .1 S. Sisto stava, ed esi- zato, da I.eone III ( Lib. Po11lij. Il,
ste tuttora, la chiesa dei Ss. Nereo ed p. H ; cf. Resoconto adu,,. Soc. conftr.
Achilleo, pur essa antichissima, poichè arrluol. crisi. io N. Bull. arch. crisi. X1,
si tr0\'3 già menlionata come u titulus pp. 274-5; KRAUTHEI M ER-FRA~KL,
u Fasciolae • nell'epitafio dcl lettore Rtce11I discoverirs ifl Churches in Rome,
« Cinnamius Opas » del 377 (StLVAGNI, pp. 392- 4); in seguito andò i~ abban·
lnscr. cllfist. n. 48 1S) e come ude dono, e fu di nuovo restaurata d:i Si·
u Fasciola» in altre due iscrizioni, di sto 1V, e un secolo più tardi dal Baronio.
cui la sccond:a è de llo stesso secolo o Cf. MARUCC HI, Basiliq11es &c. pp. 163- 8;
dcl principio dc l seguente (B11/l. arrh. K IRSCH, Die ròm. Tiltlkircl1e11, pp. 90- 4;
crisi. I875, pp. 50- 4; 1879, p. 92), rin- ll uELSEN, Le cl1itse !oc. cit.
venute nella basilica dd Ss. !\ereo ed (2) Il portico potrebbe essere, se·
Achilleo sulla via Adeatina, e che pro- condo il LANClANJ (L'ititz. col. p5),
v:ino l:i relnione esistita tra il nostro fino ad un d:ito punto, quello fronteg·
titolo e la basilica cimiteriale. L'uso gi.rnte le terme Antonioiane.
del «de» st:i evidentemente ad indi· (J) « Septcm viae » si ritiene da
care che non si tr:illa del nome della taluni corru zione di « Septizonium »,
fond.micc, m.1 di designazione localt:. e propriamente una traduzione errata
La tradizione che vuol ricollegare il della forma popolare « Sept(iz)odium »
nome all:i fasc iola perduta d:i san =È7tTÒ'. 68o( (cf. HUELSEN, Topogr. I, 111,
Pietro sulla via Nov11, men tre, evaso p. 100 nota 134 ; PLATNER - ASHBY,
d:i l carcere, fuggiv<1, deriva da un mo- op. cit. p. 475) ; ma poichè il Setti·
ti vo della leggend.i popolare cristiana, zonio è ricordato subito dopo, ere·
3Ccolta d!!ll'autore della Passio dei diamo più verosimile l'opinione di
sant i Prncesso e ~fartiniano (Acta coloro che vogliono riconoscervi un
Ss. iul. I, p. 270). Il padre del pap.1 nodo di sette vie presso il Scttizonio,
Felice Ili (483-92) era "presbiter de corrispondenti probabilmente alle sette
« t itulo Fasciolae » ( Lib. Po11tif. I, "ie attuJli che conducono all'arco di
p. 252) e il titolo figura più tardi Costa111ino, al Laterano (clivus Scaun),
nelle sottoscrizioni al concilio del 499 alla porta di S. Sebastiano (via Appia),
(Ac/11 S)'11/Jotloru111. pp. 413-4 nn. 40, a S. Balbina, alla porta S. Paulo, al
41, 53). Invece nel concilio del 595 Vclabro (lungo il circo Massimo) e
app:ire il « titulu~ Sanctorum Nerei et alla chie~:1 di S. Bonaventura (cf.
«Achillei» (GllECORIO I, Reffis/,-, episl. Duc11ESNE, Lib. Po11tif. Il, p. 40
t. I, p. )67), che deve esser venuto nota 49).
fuori nel secolo v1, con la sostitu- (4) Questa di.iconia è ricord ata nel
zione, al titolo originario, del nome dei Liber Pontificalis (Il, pp. 11, 2 1, 79)
Jue 5anti a cui era deJic:ita la basilica con l'appdlati,·o «in \'Il vias•, e nel
cimiteriale, con la quale il santuario secolo Xli è detta « S. Lucia Palatii in
intramurJneo tro\'av:isi, come si è detto, « cyrco iuxta Septa Solis » (KEHR, /tal.
in rdazione. }:cl secolo IX la chies;i Po111if. I, p. 4 ; H. W. KLEWITZ, Die E11·
fu ricostrui t:i, in vicinanza dell'antica slrl1u11g tltS K11,.Ji,,alko/Jegi11ms in Zeil·
e ad un livello semibilmente rial· sclmft der Savig11y-Stiftu11g, Kan. Abteil.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 1 75

IN s. Circus Maximus. IN DEX. Palatinus.


Et sic per porticum maximum <•> usque ad Anastasiam, et
inde semper.

I N VIA OsTENSI.

5 (DE Rossi, lnscr. christ. II, pp. 31-32, n. 75].

I N SEPULCHRO SANCTI f ELICIS.


[IHM,Damasi epigr. n. 7J.

I N BASIL ICA SANCTI SEBASTIANI.

[/bid. n. 261.

XXV, 1 9~6, p. 120). Doveva sorgere ladistru~io11e dei suoi avan~i sotto Sisto V
fra il caput Circi (parte curva del circo in Bull. Com . XVI, 1888, pp. 297-8;
Massimo) c il Settizonio. Già innanzi BARTOLI, I documenti per la storia del
la fine del secolo xvi era caduta in Setli'{onio Severia110 e i diseg11i inediti di
rovini\ ; ma i suoi ruderi crede lo StE· Martm v1111 Heemskerik in Boli. d' A rie
VENSON, che durassero in piedi ancora del Ministero della P. Istrn~ione, 1909,
per qualche tempo, e ne sa rebbe docu- p. 253 sgg.; lo. La diaco11ia di Sa11ta
mento l'epigrafe in versi leonini di un Lucia ili Setti~ottio in Arch. Soc. Rom. di
vetusto affresco della Vergine col bam- stor. patr. L, 1927, p. 59 sgg.; H uELSEN,
bino, ricordata assieme alle rovine di Lt chitsf., p. 305).
una chiesa nella silloge epigrafica del (1) Fra il circo Massimo e il Pal:i-
Bos10-SEVERANO: « Prope Septisolium tino non v' era strada a cielo aperto,
«in ruinis cuiusd:1m templi, in vinca: ma serviva d:i strada l'ambulacro este-
« Maximus ecce Pate r gremio q11e111 fert ri ore terreno del ci reo ( cf. LANCIANI
«pia Mater» (// Settiz.onio Severiano e L'iti11. coli. 515-6).
176 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

ITINERAR I O

A PORTA SANCTI Pt::TR! USQUE AD SANCTAM L UCIAM IN 0RTHEA ( i).

IN s. Circus Flamineus <». IN o. Sancti Laurentii in Damaso.


Rotunda. Theatrum Pompei. Cypres-
[s)us <i>. 5
Thermae Commodianae <•>. Sancti Laurentii <s>. Capitolium.

2. I titoli e le indicn1io11i l1< s., IH o. 10110 di re11ola i11 inchio1tro rouo. 3. 111 u. -
IN s. cod., inverten.fo le due indica1io11i. 4- 5. Cypresus cod.

( 1) Dal ponte Elio si segue lo stesso (2) Erroneamente confuso con lo


percorso dell'itinerario precedente fino stadio di Domiziano.
al gruppo pompeiano, poi si prosegue (3) Si è pensato a un edificio o luogo,
per via delle Botteghe Oscure, la chiesa di qualche interesse per il visitatore,
di S. M:trco, il foro Traiano, si tocca che d:ill' albero prendt!SSC il nome
il foro Romano, si gira verso la Su- (LANCIANI, L'.iti11. col!. 450-1). l\oi
burra, si devia io direzione del vic11s non escluderemmo anche un' albe-
Lo11g11s per ritornar qui ndi alla Suburra, rata di cipressi (" cupressus" : " cu-
e si arriva a S. Luci:i in Orphta pressi •; cf. PETRONIO, Salirne, 131, 2;
sull'Esquilino. Sembra strano che il CLAUDIA NO, De 'apt11 Proserp. III,
termine di questo ir ioerario sia se· 370).
gnato dall.i chiesuola di S. Lucia. (4) Le terme di Agrippa, forse am-
Il LANCIANI (L'itin. col. 455) cn:de pliate o restaurate da Commodo (cf.
piuttosto che il termine si debba ricer· LANCIANI, L'itiu. col. 4 p ).
care nella voce «in Orphea •, nome ( S) S. Lorenzo i11 Pallacillis, mo-
proprio di regione; vale a dire che il nastero che prendeva il nome d.11 di-
pellegrino sia condotto sino all'arco di stretto Pallaci11ae in cui era situJto.
Gallieno, o porta Prenestina serviana, Si ha ricordo in CrcE.RONE (Ora/io pro
caposaldo di primo ordine anche in Stx. Roscio Amui110, 18) Jellc « balneae
pieno medioevo. - La chiesa di S. Lu· «Pallacinae» e di <<un vicus Pa.ll.1einae»
eia rimonta a Onorio I ( Lib. Po11/1f. (ibid. 1 32), che pare congiungesse
I, p. 324), ed è ricordata pure nelle vite l'estremit:\ settentrion.de del circo Fla·
di Leone III, Gregorio IV, Leone IV minio col principio dell.1 via Lata (cf.
con l'appellativo i11 Orphta ( Lib. Po11tif H i;ELSEN, Topogr. I, 111, pp. S55- 6).
II, pp. 1 1 1 21, 2R, 77, 110), n:miniscenza Il monastero è menzionato pi{1 volte 11el
ddl'antico lacus Orphci. In seguito fu Lihtr Po11tifiralis (I, p. 507; II, pp. 22,82,
detta in Siliu, d:ii seki dell.i stra.la 14 5 dove il nome di I orenzo si trova
ad essa adiacente, e i11 cap11t Suburat. congiunto con quello di Silvestro, 1 53-
cr. ARMELL!NI, Lt cbie.<e, PP· 27J-4; 154) e in una bolla di Agapito 11 dcl 9 55
KEHR, !tal. Ponti/. I, p. 5; HUELSEN, (FEDERICI in A rch . Soc. Rom. di slor. patr.
Le chitse, p. 3o6. XXII, 1899, p. 274). Il GRIMALOI (in
bESCRIZIONE DEtLE MURA Dt ROMA

Forum Traiani et columna eius. Sancti Sergii <•>, ubi Umbilicum


Rornae.
Tiberis <•>. ARCUS SEVERI.
Sancti Hadriani <J>. Cavallus Constantini <1>.
5 Sancti Cyriaci (•>. FoRUM RoMANUM.
Sancta Agatha; ibi imagines
Pauli et sanctae Mariae <s>. Sue URA.

MA RTINELLI, Roma ex elh11ica sa&ra posto per tutto il medio evo accanto
exposita, Romae, 16SJ, p. 36>) dice che alla chiesa di S. Marti na. Cf. sulla
la chiesa di questo nome si t rovava in statua L. ou ]AROIN, Del simulacro tibt·
faccia al palazzo Mattei e che fu di- ri110 di Marf orio e delle sta trte a.ffi11i
strutta allorchè venne fa bbricato, nel in Mem. Pontif. Accad. Rom. A rcheol.
secolo xvi, il monastero di S. Caterina III, 1932, p. 35 sgg., il quale crede
dci Fuaari. L' HuELSl!N (Le chiere, che si tratti di un simulacro del T e-
pp. 29 1-2) respinge la congett ura dcl vere, collocato in antico nel Comizio.
Marchetti Longhi, che la identifica con (3) Cf. voi. I, p. 17J nota 3.
gli avanzi trovati nel 1911 sotto il cortile (4) La chiesa dei Ss. Qui rico e Giu-
del palazzetto di Venezia, e crède che litta, di cui si trova qui la prima men-
fosse situata so pra la ro vina del circo zione, e che si fo da taluni risalire ai
Flaminio, sotto l'attuale palazzo Petroni. tempi di papa Vigilio ( 538-55). Poi-
( 1) Diaconia che sorgeva nel luogo chè il Libe1· Po11ti/icalis non ne parla
dei Rostri del periodo imperiale, presso mai, si pensa che in un primo tempo
l'arco di Settimio Severo, a pie' dcl potesse a\·ere un'altra dedicazione. No-
tempio della Concordia, e chiamata tevoli restauri vi eseguirono Sisto I V
anche dei Ss. Sergio e Bacco. Di- e nel 1 584 il cardinale Alessand ro de'
strutta anteriormente all'assunzione al Medici, poi papa col nome di Leone Xl.
pontifica to di Ad riano I , fu da questo Nei tem pi successivi se ne cambiò total ·
papa ricostruita in for ma più ampia mente il carattere e anche l'orienta-
e con maggior decoro (lib. Po11tif. I, mento. Esiste tuttora in via di Tor
p. S12). Alla fine del secolo Xli il de' Conti. Cf. A. RAVA, Santi Quirico
cardinale Lotario dei conti di Segni, a e Giuliltn in 81111. Com. LXI, 1933,
sue spese, ne rinno,·ò le p:ireti, il tetto, p. 217 sgg.; L. MoNTALTO, llldagini t
l'altare, il presbiterio: divenuto pap.1, ipotni sulla china dei Ss. Quirico e
vi fece costrui re din:inzi un portico :i Gi11/it111 in Bolletti110 dtl R. Istituto di
colonne. Nel secolo xv la chiesa fu archeologia e storia dell'arte, VI, 19 36,
restaurata ancora da Sisto IV. Essendo p 127 sgg.; G1ovANNONI, La chiesa dei
ridotta in cattive condizioni, Pio IV la Sa 111i Quirico t Giulittn i11 Roma estr.
fece abbattere del tutto, pare nel 1562. d:igli .411i del Il Conveg110 Nar... di
Cf. Al<MELLINI, Le cbiese, pp. 659-61, storia dell'architel/ura (Assisi, 1937).
1445 - 6; KEHR, !tal. Po11tif. I, p. 102; (5) Di queste immagini di Paolo e di
1-luELSEN, Le chieu, pp. 46 1-2. santa Ma ria, non si ha altrove notizia.
(2) L'Hu1·LSEN ( Ln pia11ta, p. 408) Nel mosaico dell'abside di S. Agata
ritiene giustamente, col Fea, il Bunsen, dei Goti, distrutto nel 1859, era rappre-
il Becker e altri, c}ie si debba inten· sentato il Salvatore con i dodici apo·
dere il celebre simulacro di Marforio, stoli. L'HuELSliN (l.a pia11ta, p. 394)

Cod. Torogr., Il. 12


178 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Thermae Constantini. Pudentiana in \' ÌCO P:itricii <•>.

proporrebbe di correggere u imagines • titulus Sancti Pudentis ». In una


u sanctae Paulinae et sanctae Mariae », iscrizione pe rò, ritrovata nell:i cripta
poichè le reliquie di queste due sante sepolcrale di sant'lppolito sulb via Ti -
si conservavano (non è però certo se fin burtin:i, si affacci:1 la denomin:izione
dal tempo dell'anonimo Einsidlense) « titul i Pudenti:mae », dove la e< cc-
nc.!lb chiesa di s. AgJta. Il CECCHELLI « clesia Pudenti.tna 11, cioè del fon -
( S. Agala dti Goti, pp. 66-7 1), dando datore Pudente, è di venut.1 titolo di
ali' u ibi » un senso lato, come a qui Pudentiana (OamL , op. cit. n. 11.p);
«presso"• e mancando l'attributo santo e nella vita di Adriano I (Lib. Po11tif.
davanti a Paolo, pens1, riferendosi alla I, p. 508), a proposito dei restauri da
probabile esistenza di un bagno co- questo eseguiti, si legge: cc titu lu m Pu-
struito da un Paolo (forse il pontefice « dentis, id est ecclesia Sanctae Pudcn-
Paolo !), che in tale edificio si doves- " tianae, in ruinis pracvcntam noviter
sero vedere rappre~entnti l:t \'ergine e cc rcstauravit ». Nel v:i no in cui è
il costruttore dedicante. stata stabilita la chiesa si è ricono-
( 1) La leggenda la fa ri~ali re ai tempi sciut.1 un:i sala termale del 11 secolo, il
di Pio I (cf. Ltb. Po11tif. I, p. 1 p e p. 133 che confermerebbe la pre~enza. in quel
nota 8), ma il più antico documento si luogo, delle temJe di ~ov:1to ricord at e
curo è l'epigrafe di un Leopardo " lector negli Atti (Acta Ss. maii IV, p. 299;
ude Pudentiana » del 384 (SJL\'AGNI. cf. PLATNER-ASHl.IY, op. cit. p. 532).
Iimr. cbrìst. n. 3200). Fu costruita La chiesa fu rinnovata dalle fonda -
sotto il papa Siricio {DIEllL, lnsir. lai. ment:i sotto Gregorio \ 'Il (FORCELLA,
cbrisl. ve/. n. 1772) e gli abbellimenti lscr. Xl, p. 137 n. 26 2), e restaurata
interni vennero termin:lti sotto Inno- al tempo di Innocenzo lii (iscrizione
cenzo I, al tem po dci quali papi risale io PFIRIGNA NI, op. sotto cit. p. 12), per-
il magnifico mos:iico dell':ibside, in cui dendo quasi del tutto il suo aspetto
il S:ilvatore in trono sorregge un libro originario. v n 'ulto!riore e dcfinit iv:i
:i peno con la scritta « Dominus conser- trasforma ?.ione subi per opcrn del car·
u va tor ecclesiae Pude ntianae ». Proba· dinalc En rico C:ietani, durante il pon-
bilmente nelle due ligure muliebri che tific:ito di Sisto V (FoRC!oLLA , voi. cit.
sono tra gli apostoli devono ricono- p. 138 n. 264 ). Cf. .\ R~I~LI INI, Le
!tcersi, anzich~ Pudcn1iana e Prassede rbìtSt, pp. 240-), 1420·2; ~hRt.:CCHI,
(DF. Rossi, ,\f11miC1), I' c• Ecclesia cx Bas11iq1us &c. p. 36 ~ sgg.; K1Rsc11, Dir
« ci rcumcisione » e quella cc ex genti· riim. Tìtelkirrbm, p. 61 S!(g.; lfuELSEN,
cc bus » ( cf. T O ESCA, op. cit. pp. r 69-io; Le rliim, pp. 424-5; W. KòHUR,
G. MATTH111E,li11111Sairo rn111a110 di Sa11/a Das Apsis111osaik i·on Sta. P11dm;;Ja11a i11
P11dt11zJana in 81111. cl' :Irte, 19 37-8, Rom als Sti/dokummt in Forsclnmgm
p. p 8). In una cpignfo d'un presbitero \111' Ki1Clit11gtschirlile 11111/ ~11 r c/11islli-
del 489 (D1EH1, op. cit. n 1142 nota), clim K1111sl, 1931, p. 167 s~g; .\. PETRI·
nelle sottoscrizioni .il concilio del .J99 G~ASI, La 1'11silica ,/i S. P111lmzia11a
(Acta S_111/;0Jo111m, p. 411 nn. 1 1, 12), i11 Ro1111 suo11do gli sra1•1 recmtmu11tt
in un':iltra epigr.11t: d'un lettore del ue1:11ili, Roma, 193 4 ; Ft.RRUA, La
518 (D1rnL, op. cit. n. 1272) figura cbina di S. P11dnq,i1111a in Cit~·11ù
come « titulus Pud..:nti~ •>, e nelle sot- C111t. LXXX\'11, 1936 1 I\', p. 494 sgg.
toscri1ioni .il concilio dd 595 (GREGO- Sl1I cc vicus PJtriciu) » v. voi. 1, p. 61
RIO I, Rtgistr. ep1sl. t. I, p. 367) come 1101:1 7.
DESOUZIONE DELLE MURA DI ROMA 17 9

Sancti Vitalis in vico Longo, Lauremii in Formonso, ubi ille


ubi cavallliJ opt[imiJ <•>. assatus est <>J.
( 1) Chiesa fondata al tempo di In· n. 1249). Nella vita di Leone llI (Lib.
nocenzo I, in seguito ad un lascito di Po11lif. II, pp. 2 e ~ 2) ricorre « Sancti
una illustre donna Vestina, e dedicata « Vitalis »,che fi n da quel tempo aveva
ai martiri milanesi Gervasio e Protasio già prevalso sulle altre denominazioni.
(lib. Po11tif. I, p. 220). La scelta del La chiesa fu in gran parte ricostruita
luogo, oltrecbè dalla posizione della da questo papa (Lib. Po11tif. II, p. 2).
proprietà che Vestina aveva legato alla Nel 1475 Sisto IV la ridusse a una sol.1
Chiesa Romana: pare fosse dovuta anche navata, ed altri restauri vi furono ese·
a1 fatto che nella zona relativamente guiti sotto Clemente Vlll nel 159 5.
estesa, e ricca e popolosa, tra S. Mar- Dei tempi di Innocenzo I, oggi non
cello, S. Pudenziana, S. Susanna, S. Pie· ri mangono più che labside, la facciata e
tro in Vincoli, non esistev<tno chiese la prima travata dt:ll:i nave centra le. cr.
titolari. Il culto dei due martiri Ger- ARMELLINI, Le c/Jiese. pp. 235-7, 1472;
vasio e Protasio si era, da Milano, MARUCClll, Ba;i/iques &c. pp. 378-9;
diffuso nell'Occidente ; e fo rse il presbi· KrnscH, Die ròm. Titelkirchw, pp. 68-
tero Leopardo, che ebbe parte nella 70; HuELSEN, Le c/Jiese, pp. 488-9; R.
fondazione del titolo, aveva portato in VIELLIARD-, Sahlt-Vilal. Le dernier e11
Roma di ritorno da Milano, dov'era date des litres romai11s in Riv. are/i. crisi.
andato latore di una l.:ttera di pap:i. Si · XII, p. 103 sgg.; L. HuETIER e V. GoL-
rido contro l'eresia Giovini.ma tMANSI, zto, Sa11 Vitalt, Roma, s. d.; JuNVENT,
Co11cil. Ili, col. 664), alcune reliquie, che Le recenti scopute nella c/Jiesa li10/11 re
passarono in possesso di Vestina e fu· di S. Vitale in Riv. arch. crisi. X VI,
rono poi deposte nella basilica. Il ti- p. 129 sgg. - li « vicus Longus » ern
tolo venne per lungo tempo denomi· un a strada tra il Quirinale e il Viminale,
nato d:tlla ricca e generosa donatrice che presso le terme di Diocleziano si
« titulus Vestinae »;e cosi figura nelle congiungeva, per mezzo di un altro
sottoscrizioni al concilio del 499 ( .4cla tronco st radale, all'Alta Semita. Lori-
Sy11/iodorum, pp. 411-2 on. 2, 10, 2 5). cord..ino L1v10 (X, 23, 6), FESTO (De
In quelle invece del 595 (GREGORIO I, 'llerb. sig11if. p. 270), VALERIO MASSIMO
Registr. epist. ,, t. I, p. 367) si presenta (Facl. ti dici. mem. Il, 5, 6), PLUTARCO
il " titulus Sane ti Vitalis », secondo la (De fori. Ro111. 10),due iscri zioni (C. l.L.
leggenda padre dei due martiri, dd VI, nn. 97 36, 10023) e il Liber Po11tifi-
quale s'era diffusa la venerazione per calis (I, p. 221). Cf. HUELSEN,Zur Topo-
la fama della chiesa di Ravenn;\; e il grnphie des Q11iri11als in Rlufo. Mweum ,
nome di san Vitale s'incontra and1e XLIX , 1894, pp. 382-4. - Con l'espres-
nella dwimlialio pro septiformi /eta· sione «cavalli opti mi » ~ono indicate le
11ia di GREGORIO MAGl'<O (ibid. t. Il, due colossali stJtue d.:i Dioscuri insieme
p. 367). Però in una lettera ddlo ai loro cavalli, og~i sulla piazza del Qui·
stesso GREGORIO (ibid. t. 11, p. 27 5) rinale, e in origine forse collocate ncllt!
del 5 ottobre 600 ritorn a la denomina- vicine terme di Cosuntino. Cf. A. Ml·
zione «Sanctorum Protasi et Gcrvasi », CHAEl.IS, M o11/t Cat·allo in R(·im. Mili.
quantunque non fosse caduta d'uso XIJI, 1898, p. 248 sgg.; E. Pt'fcRsEN,
l'antica « Vestinae >>, come è provato Dù Dioskiiren 1111/ ,\fo11lt Cat•allo und
dal!' iscrizione sepolcrale dell' acolito jutimw, ibid. X\', 1900, p. 309 sgg.
Abundanzio, non anteriore al VI se· (2) La prima notizi~ di qu esti chiesa
colo (DIEHL, l11scr. lai. chrisl. ve/. i.: nella vit..t di Adriano l (lib. Po11tif.
180 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Sanctae Eufemiae in vico Patri- lterum per Suburam. Thcrmae


cii<•>. Traiani. Ad Vincula< 2 >.

2. A PORTA SANCTI PETRI USQUE AD PORTAM SALARIAM (l).

PER AR CUM(4).
IN SINISTRA. Sancti Apollinaris<s>. h: o. Circus Flamineus <6>; ibi 5
Sancta Agnes <1>.

I, p. 507), dove si dice che il papa «geli, qui ponitur iuxt:t titulum Pu-
restaurò la chiesa di S. Lorenzo« quae « dcmis » (cf. p. 130 nota 1 ). Il
« appellatur ad Formonsum »; e due sito preciso risulta dalla pianta del
altri ricordi sono nella vita di Leone lii BUFALINI (FR. EttRLE, ln pia11ta di
(ibid. II, pp. 11, 120), dove la chiesa Roma di Leo11ardo Bujalini, dtl 1J;1,
è detta " in Formonsum » e et quae Roma, 191 1, foglio O). L'edificio
« ponitur in Formonsis ». Si crede fu distrutto quando Sisto V costruì
che l'appellativo possa veni re dal nome la via rettilinea tra il Quirinale
del fondatore. In seguito si disse (Ss. Domenico e Sisto) e l'Esquilino
S. Lorenzo «in Panisperna >>; altr.i (S. Maria Maggiore); ma le vestigia
denominaziom: oscura, da riconnettersi rimasero ancora per parecchio tempo.
forse con le distribuzioni di pane e l descrittori della Roma sacr.t della fine
prosciutto che ivi si sarebbero fatte dcl secolo xn e del principio del xvn
al popolo. La chiesa fu rinnovata le adJitano sull'angolo Jel ouadrivio, a
completamente dal cardinale Gi~como destra, andando da via Urbana verso
Colonna sul principio del secolo xiv; S. Maria Maggiore (cf. LANCIANt, M i-
e trasform:tta ancom sotto i pontifi- scella11ta topog rafica io B11ll. Com. XIX,
cati di Pio IV e V e di Gregorio XIII. pp. 307 - 8; lo. Storia dtgli scavi di
Un ultimo restauro si ebbe nel 1892-3. Roma, IV, pp. 130-1; HUELSEN, Le
Cf. P. ANDREA DA R occA 01 PAPA, .Me- chitse, pp. 249-50).
morie sloricht della chiesa e monastero di (2) «Ad Viocula » è da tener sepa-
S. lorw<,o i11 Pa11isper11a, Roma, 1893; rato dal te rmine precedente.
MARUCCHJ, Basiliques &c. pp. 374-S; (3) Dal ponte Elio si va verso l'at-
H uELSEN, Le chiese, pp. 292-3 . - li tuale piazza Colonna; si segue quindi
luogo dove san Lorento fu martirizzato una linea un po' a sinistra del Tritone,
non è ben conosciuto. La Passio (in si taglia diagonalmente il qua rtiere di
A11altcla Bo/I. LI, p. 91) pone il mar· Villa LuJovisi e si arriva alla porta
tirio nelle terme di Olimpiade (sulle Salaria.
quali cf. voi. 1, p. 21 s nota s). (4) L'arco di Arcadio, Onorio e
( 1) Restaurata dal papa Sergio I Teodosio.
(lib. Po11tif. I, p. 375), ai tempi del (S) Di questa chiesa, dedica ta al ce-
quale era già « per multa tempora lebre martire ravennate, ignoriamo le
« •. distecta ». Nella vita di Leone lii origini. t:. ricordata, oltrachè nel no-
(i biJ. II, p. 24) si fa menzione del
monastero « S. Euphcmiac et Archan- Per le noie (6) e (7) v. pag. ••g.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 181

Thermae Alexandrianae et Sancti


Eustachii <•>.
Sancti Laurentii in Lucina. Rotunda et thermae Commodia-
nae.
5 Oboliscum C». FoRMA V1RGI NIS. Colurnna Antonini .

stro anonimo, nella vita di Adriano I nella vita di Leone III (Lib. Ponti/ II.
(lib. Po11tif. I, p. 504). Secondo la de- p. :21); come basilica in quella di Gr~­
scrizione dell' UGONIO (Historia ddle gorio IV libid. II, p. 75). :E:: detta nei
sla-zio11i di Roma che si celtbra110 la Qua- documenti medioevali «in Platana »
dragesima, Roma, 1 588, p. 285 r e v) o « iuxta templum Agrippae » (cf.
aveva tre navi, appoggiate in parte H UELSEN, le chiese, p. 2 51 ). Può darsi
sopra colonne e in parte sopra pilastri e che la diiesa fosse restaurata, nel 991,
muri, sostituiti alle colonne mancanti. da Stefania, moglie di Alberico II, poichè
Era preceduta da un portico chiuso in una isc rizione sull'architrave, sopra
assai grande, e per entrarvi si scende- due delle colonne della fila a sinistra,
vano alcuni gradini. Benedetto XIV si leggeva che erano state donate da
la fece rieJificare nel 1748 dal Fuga. essa (A. KrRCHER, Historia Eustachio-
Cf. ARMELLINI, Le chiese, pp. 421-3, Mariana, Romae, 1665, p. 15 5 sgg.).
1256; HUELSEN, le chiese, pp. 200-1; Fu riconsacrata nel 1196 da Cele-
KRAUTHEIMER, Corpus basi/. I, p. 77. stino III (FORCF.Lu.., lscr. Il, p. 385
(6) Non circo Flaminio, ma stadio n. 1177) e ri..:ostruita al principio del
di Domiziano. secolo X\"111. Di antico non rimane
(7) Chiesa ancora esistente in piazza oggi che il campanile, il quale deve
Navona e menzionata per la prima essere opera dd secolo xn o xm. Cf. MA-
volta qui nel nostro itinerario. Si ha RUCCHI, Hasi/iqr1es & p. 510; L. T. To-
notizia di una consacrazione fatta da PIN11 Storia Eustachia11a, Roma, 1895;
Callisto II nel 112 3 (FORCELLA, lsc;. IX, HuELSt,N, op. cit. pp. 251 - 2; KRAUT-
p. S13). In una bolla di Urbano III HliIMER, Corpus basi/. I, p. 216 sgg.
( 1 186), in cui si annoverano le filiali (1) L'obelisco del campo Marzio
Ji S. Lorenzo in Damaso, è Jetta « Je (v. voi. J, p. 148 nota 6), a proposito del
« griptis Agonis » (HUELSEN, Le chiese, quale PLINIO (Nat. Hist. XXXVI, 72-
p. 132). Ave va l'ingresso nel lato 7 3) scrive: « Ei, qui est in campo, divus
opposto all'.attualc, cioè sulla odierna « Augustu~ aJdiJit mirabilem usua1
via dell'Anima, da dove per mezzo «ad deprendendas solis umbras die-
di una scala si scendeva all'oratorio. « rumque ac noctium ita magnitudi-
Sopra fu costruita l'attuale chiesa ba- " nes, strato lapide ad longituJinem
rocca da Innocenzo X. Cf. ARMELLINI, « obelisci, cui par fi eret umbra bru-
le cbiest, pp. 469-70, 1230 ; ' MARUC- • mae confectae die sexta hora paula-
cm, Basiliq11es &c. pp. 416-9; j uBARU, « timque per regulas, quae sunt ex
Safote-A g11is vierge ti martJ•re de la « aere inclusae, singulis diebus dccre-
voie No111w/a11e, p. 109 sgg.; HUELSEN, « secret ac rursus augesceret, digna
Le chiese, p. 168; KRAtJTHEIMER, Corpus « cognitu res, ingenio Facundi Nevi
basi/. I, p. 40. « mathematici. Is apiéi auratam pi-
(1) Di essa si fa menzione come « lam adJidit, cuius vertice umbra
diaconia fin dal tempo di Gregorio Il «colligeretur in se ipsam, alias enor-
(KEHR, Italia Po1itif 1, p. 97 on. 1-2) e « miter iaculante apice, ratione, ut
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Sancti Silvestri; ibi balneum C•). Sancta Susanna C>J et aqua de


forma Lateranense Cil.

2. latera nensae cod.

« feru nt, a capite hominis intellecta ». inizi.lii dal fratello e predecessore di


Al tempo di Plinio però, cioè dopo P.1010, Stefano JI, che intcndev,1 dt:di-
circa trent'anni, l'osservazione non care l'edificio, in ricordo del suo vi.1ggio
corrispondeva pii1. Quando l'obelisco in Francia, ai santi Dionisio, Rusti~o
sia caduto, non si sa; alcuni ritengono cd Eleuterio (BENEDETTO 01 S. AN-
nell'incendio di Roberto il Guisc;irdo. DREA DEL SoRArrE, Chro11. p. 81;
Verso la fine del secolo xv fu sco· Vita Ss. Dig11ae ti Merilae in MAR-
pena la platea con i gradi e le linee TINELLI, p. 356 ; PIETRO MALLIO in
di metallo dorato e negli angoli i HuELSEN, le chiese, p. 128). La chiesa
quattro venti in mosaico (cf. Excerpla maggiore infatti fu intitolata a san
a Po111po11io &c. in Studi t Docum. di Dionisio, mentre l'oratorio interno ai
s/or. e dir. III, 1882, pp. 59- 60); mentre santi Stefano e Silvestro (DuCHESKE,
l'obelisco sul principio del cinquecento S11illt- De11is in via Lata io Mela11g.
giaceva an~ora semisepolto (cf. LAN- d'arcb. et d'hist. XX, 1900, pp. 320-2).
C!AN!, Storia degli scavi, I, pp. 1 36, 169). Negli antichi documenti del monastero
Sisto V avrebbe voluto dissotterrarlo si trova tanto l'appellativo « Stephani
e rimetterlo in piedi, ma, essendo tutto «et Diooisii et Silvestri » quanto il
in pezzi e d.tnneggiato dal fuoco, al semplice ((Silvestri», e talvolta anche
Font.ma non parve che meritasse l:i t< Silvestri et Dionisii » oppure «Dio-
pena (cf. LANCIA:\!, op. cit. IV, p. 151). « nisii et Silvestri». Al titolo si uni-
Lo trasse invece fuori con grande spes:i sce frequentemente il cognome « cata
e difficoltà, dai sotterranei delle casu- «Pauli » (FEDERJCI, Regesto del 111011ast.
pole sotto cui si trovlva, Benedetto XIV di S. Silvestro de Capite in Are/i.
nel 1748 (iscrizione sulla casa n. 3 in Soc. Rom. di stor. patr. XXII, passim),
piazza Gabriele d'Annunzio), e sotto con cui si allude alla casa di papa Paolo
Pio VI fu eretto in piazza Monte Ci- sulla quale sorse l'edificio; e a co-
torio. Cf. HuELSEN, Topogr. I, 111, minciare da un documento del 1194
pp. 6w-12; LANCIAN!. TheRuins a11d (FEDERICI, op. cit. p. 509 n. 40) la
Excavalio11s of A11cimt Rome, pp. 466-8; determinazione «de capo urbis Rome»,
LUGLI, I 1110/llltll. a111. ur, pp. 191-4. poi èon le varianti «de capo Urbis,
(I) S. Silvestro i11 Capite. Narra il «in capp, de capite>> (FEDERICI, op.
Liber Po11tificalis t T, p. 464) che Paolo I cit. pas;im). Il primo cognome fu
edificò nella propri,1 casa un mona- continuato ad usare di regola col tit0lo
stero in onore dei santi Silvestro e dei tre santi Stefano, Dionisio e Sil-
Stefano papi; e che nell:l parte supe- vestro, il secondo col semplice Silve-
riore costrul un oratorio ( « oraculum »), stro, e « S. Silvestro in Capite» o «de
in cui depose i corpi dei due santi, ed «Capite» fu la denominazione che poi
entro la cinta del mon.istero una chiesa prevalse e rimase, e che erroneamente
di mirabile bellezza. Ciò è confernwto si suol ricongiungere alla reliquia del
anche da una bolla dello stesso papa capo di san Giovanni Battista (cf. FE-
del i61 (in M. G. H., Co11cil. lI, 66-7).
P.ire però che i I.i vori fossero stati Per le note (>)e (3) v. pag. seg.
DESCRIZIOXE DELLE MURA DI ROMA

Sancti Felicis m Pincis C1>. Thermae Sallusti:rnae et pirami-


dem <».
DERICI, op. cit. p. 221 nota 1). L'ap- nelle sottosérizioni invece del 595 ci
pellativo t< ioter Duos Hortos », che si presenta il t< titulus Sanctae Su-
trovi.11110 in G1ovANNI DIACONO e in s mnae » (GREGORIO I, Negistr. epist.
P1ETRO .\1ALLIO (Ht.:ELSE'I, Ll chiest, t. I, p. 367). Adriano I rifece alla
p. 128), non ricorre mai nei documenti. chiesa il tt:tto ( Lib. Po11tif. I, p. 507);
L.i chiesa si conservo, p.ire, nella forma Leone III la ricostruì dalle fondamenta,
primitiva fino ai tempi d'Innocenzo lii, dando forma di grande basilica, con
che vi esegui restauri, e fu inline ridotta portici, al precedente edificio angusto
nella forma attuale sotto il pontific.110 ed oscuro (ibid. I I, p. 3; DE Rossi,
di Clemente VJII. Cf. FEDERICt, op. cit. l11scr. christ. 11, p. 441 n. 149), e
p. 213 sgg.; DucttES'IE, op. cit. p. }I 7 ponendovi un mosaico in cui erano
sgg. j HUELSEN, op. cit. pp. 465-7. rappresentat i Carlo Magno e il papa
(2) Nel Marlirologio Gt1011i111ia110 che presentava la basilica da lui rico·
( r 1 agosto) già si ricorda la festa di struita (G. C1AMPINt, Veltfll Mo11immta,
santa Susanna «ad Duas Domos iuxta Romae, II, 1747, p. 140 tav. XLII).
cc Diocleci:mas », e l'appellativo cc aJ Li presso Leone eresse anche un b1tti-
cc Duas Domos » ricorre pure nella \·Ha stero (Lib. Po11t1f. loc. cit.). Le demo-
di Sergio I ( Lib. Po11tif. I. p. 371 ), lizioni eseguite nel 1938 hanno messo
in quella di Adriano I (ibid. I, p. 507), in luce piccoli resti di murature clas-
e in una iscrizione del VII secolo, se- siche di \·ari periodi, che si ricollegano,
condo il supplemento dcl Dli Rossi almeno in parte, agli import:inti avanzi
(Un' i11sig11e epigrafr di do11a~io11r di di edifici antichi visibili nei sotterranei'
f 011di f alla alla chiesa di S. S11sa1111a della chiesa (Notiz.,iario in B111l. Com. cit,
tlal papt1 Sergio I in Bui/. nrch. crisi. p. 251). La chiesa attuale risa le ai
1870, p. 93 e tav. Vlll). La spicga- restauri eseguiti trJ. il 159s e il 16o3
1ione di tale appcllJtivo, stando alla dal cardinale Rusticucci. Cf. Du-
P1wio di santaSusann.i (Acta Ss. au~.11, CHESNE, Les lége11drs ile l'Alt a Se -
p. 632), dovrebbe mere.usi nella tra- mila, PP· 28-9, n - 12. KIRSCH. Dit
dizione, che diceva essere stata la riim. Tittlkirrl1t11, pp. 10-4; HUELSEN,
chies.1 eretta sulla cas.1 di Gabinio, Lr cbirse, pp. 486-7; htA'IClll DF.' CA-
p1dre di Susanna, e su quella vicina \'ALIERI, S. S11sa1111.1 r il titulus Gai
di un Gaio, identificato dalla le!{gend 1 in St11di t Tes/1 n. 49, p. r 85 sgg.;
col papa omonimo. li Quirinale era , I<RAUTHEl\tF.R-FMANKr., Rrceut discoi·e-
del resto, un qu 1rticre popolato di case ' irs i11 C/m1clus i11 Romt, pp. 398-400;
p.1tri7.ie, e SC:t\'Ì praticati sotto la chiesa Cr:ccHF.LI r in AitMl·LUNt, Le Cbieu,
di 'i. Susanna hanno dimostr.1to l:t pp. . 1459-60.
presen1a di im porunti .w.1nzi di costru- (3) Il nome di cdormJ L1tcrancnsis»
zioni (cf. LANCI \NI in 811/l. dr/I' /usi. do\•rebbc riferir~i ;111' :icqua Claudia;
di cormp. 11rc/1ed. 1869, pp. 229-30; ma non si può prov:irc che un r.1mo
.\'ol1\1a1io in Bull. Com. LX\'[, 1939, di questa sia st.tto condotto sul Quiri-
p. 2 51 ). La chiesa n.:lle s •ttosrnzioni n:ih: (d. LANCI.\ SI, 1.'11111. coll. 4 s9-
;11 con.:ilio del 499 figure rebbe come 46o; Ht:F.L\F"I. L.1 pi1111t.i, P· 39 5).
u mulu~ G.1i » ( Arta Sp1boJ<> 111111, p. 41 3 ( I ) Di questa ..:hit:~:i, dedi.:11~ a san
nn. 11 , .n), sebbene alcuni riteng.ino Felice di >:ol.1 1 si IJ cenno nel Sacra-
che questo titolo fosse prossimo a
S. Susanna, ma non con essa identico;
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

3. A PORTA NuMENTANA uSQUE FORUM RoMANUM <•l.

IN s. Thermae Oiocletianae. IN o. Thermae Sallustianae.


Sancti Cyriaci <». Sancti Vitalis. Sancta Susanna et cavalli mar-
morei.

mmlario Gregoriano (ed. L11rrtMANN, via del Quirinale (oggi XXIV Maggio),
p. 18 n. 19); probabilmente in un per la discesa del Grillo, fino al foro
epigramma di Damaso (SILVAGNI, Se Romano; secondo I' HuELSEN (Lu
il carme Damasiano d1 s. Felice ap· pia11la, p. 399) invece, e con maggiore
parle11ga veramenù a Nola in Riv. aderenza ai monumenti indicati sulla
arch. crisi. XII, p. 219 sgg.); e nel destra del percorso, si sarebbe se·
Liber Po11tijicalis (!, p. 500), dove è guita l'attuale via della Dataria, via
detto che, essendo ormai in rovina, della Pilotta, e per il foro Traiano
Adriano I la rinnovò. Pare che con· si sarebbe arrivati a quello Rom:rno.
servasse ancora il suo nome primitivo ( 2) La chiesa porta il nome del
nel I 547 (cf. ARMl!LLINI, Le chitSt, fondatore, sul quale manca ogni no-
p. 417), ma nel catalogo dcl 1 s)5 non tizia storica, e che col tempo venne
si trova più nominata. Stando alla confuso con il martire omonimo.
pia11ta del BUFALINI (foglio LM), la Nelle sottoscri zioni al concilio del 499
chiesa si elevava tra porta Pinciana figura come oc titulus Cyriaci » (Acta
e la Trinità dd Monti. Cf. ARMELLISI, S)t1bodoru111, p. 41 2 nn. 21, 22); in
op. cit. pp.•p6-7, 1292; HuELStoN, quelle in,·ecc del S9S come« titulus San·
Le cbiese, p. 2 52. « cti Quirilci » (GREGORIO J, Rrgislr.
(2) Le te,rme S:illustiane ricorrono epist. t. I, p. 367). Fu restaurata da
negli Atti dei santi (cf. jOROAN, To· Adriano I (Lib. Po11/lf I, p. SOì ) e
pogr. II, p. 124). Per la piramide consacrata di nuovo sotto Urbano Il
pare debb:i intendersi l'obelisco S:illu· (l\EHR, Italia Pontif. 1,p. 61). Col tempo,
stiano (v. voi. I, p. 290). che sarebbe essendo ormai fJtiscente, Sisto I\' ne
qui indicato sulla destra della strada, portò altrove il titolo. !: ricordata
mentre stava indubbiamc:nte sulla sini· ancora m:lla :lassa di Pio IV, ma in
stra. Il LANCIANI (L'iti11. coli. 460-1), un catalogo Jelle chiese del tempo di
data questa considerazione, ha pen· Pio V è detta rovinata (cf. RAVA,
saio a un edificio a più ordini rientranti, S. Ciri.zco i11 Tbermis in Roma, 1928,
da collocare nei gi:lrdini di S1Jlustio, p. 165). In un documento del 1010
ovvero a un sepolcreto piramidale nel (FEDELE in Arcb. Soc. Rom. 1/i slor.
trou co dell.l Sabri:t, compreso fra le pntr. XXVII, p. 44) è indicata « intro
porte Salaria e Collina; ma è stato confu- « thermas Dioclitiano »; io un altro del
tato d:ill'HU"-LSEN (Lu pianta, pp. 395-6), 1309 (F"-RRI ibid. XX X, 1907, p. 144
il quale ritiene che si tratti proprio n. 103) sono menzionate due pene di
dell'obelisco, trasferito nel codice dalla vigna dentro la citt3 •ad thcrmas Dio-
parte sinistra della strada alla destra. « cletianas, iuxu medium modiulum,
(1) Dalla porta Nomentana si per- « positum ante portam ecclesie Sancii
corre una line:i corrispondente all'at· « Ciriaci ». Nel secolo xr11 se ne ve·
tuale via XX Settembre. Alla fine devano ancora gli avanzi. Il loNIGO
di questa, secondo il LANClANI (L' iti11. (in HuELSEN, I.e cl1iese, p. 246) dice:
coli. 461 - 3), si sarebbe contin uato per oc giace bora quasi distrulta dcnt ro la
DESCRIZIONF. DELLE MURA DI ROMA

Saoctae Agathae in diaconia(•). Sancti Marcelli.


Monasterium Sanctae Agathae<». Ad Apostolos.
Thermae Constantini. Forum Trajani.
Saocti Hadriani.
5 In via Numeotana foris murum:
IN SINISTRA. Sanctae Agnes. IN DEXTR A. Sancti Nicomedis.

3. Constantinl] Nel cod. segue tu/la 1/ersa colonna In via Numentann - Nicomedis

«vigna dei Padri di S. Maria degli (P. AOINOLFI, Roma nel/' età di meno,
~ Angeli)) j e il MARTINELLI (Roma. ex Roma, Il, 188 I, p. 94 nota 7) e S. Agata
et/mica sacra exposita, p. 354): "vesti· «in Equo Marmoreo» nel catalogo delle
« gia cernuntur in vinca monachorum diaconie, del secolo xu, contenuto nel
« Carthusianorum, ca parte qu:i, tr:ins- cod. Vat. Reg. 712 (KEHB, Italia Pontif.1,
" actis horreis Urbani octavi, pro- p. 5). L'HuELSEN (op. cit. p. 399) pensa
« ceditur per viam Piam ad urbis possa essere identica con la «chiesa
"portam ». La pianta delle terme Dio· « ruinata nella vigna delli Giannucci >>,
clezianee attribuita ad ANTONIO DA che viene annoverata subito dopo S. Vi-
SANGALLO il vecchio (BARTOLt, Mo· tale nel catalogo delle chiese di Roma
11umenti antichi di Roma nei disev1i sotto il pontificato di Pio V (in Hua-
degli Ujfit.,i, Firenze, voi. I, tav. XCVI) SEN, Le chiese, p. 97 n. 31 ); e ag-
ci mostr:i la chiesa dent ro le ~erme, giunge che la « vigna di Gi rolamo
fra l'angolo nord dell'edificio centrale " Ginucci notaro » corrisponde quasi
e un'esedra (il « medius modiolus ») esattamente al sito del pubblico giardino
del recinto esterno; e da varie altre sul Quirinale. La posizione della chiesa
prove si può rite nere che veramente all'estremità dcli' Alta Semita, presso la
si trovasse entro il recioto delle terme, Consulta, è confermata anche dall'ap-
ali' incirca dove ora è l'angolo del partenenza ad essa, al pri ncipio dcl
palazzo delle Finanze, tra via Pa- secolo xm, della chiesuola di S. Salva-
strengo e via Cernaia. Cf. KIRSCH, tore de Cornulis, situata in vicinanza
Die 1·6m. Titelkirche11, pp. 7 5-7; HuEL· ai cavalli marmorei (PorrttAST, Reg.
SEN, Le cbiese, pp. 24 5-6; RA VA, op. • Po11tif. Rom. I. n. 2 53 1). Cf. HuELSEN,
cit. ; KRMJTHEIMER, Corpus basil. I, Le chiese, p. 166; HuELSEN, CECCHELLI,
pp. 115-17. G1ovANNONI &c. S. A gata Jt i Goti,
( 1) S. Agata de Caballo sul lato p. 61 sgg.).
merid ionale dell'Alta Semita, verso la (2) Il monastero annesso a S. Agata
sua estremità occidentale, e non la cele- de Subura e da cui questa traeva anche
bre basilica suburra M (cf. HuELSEN, il cognome ili Monasterio. Molti, sulla
La pia11la, pp. 397-9). i: ricordata base d'un p:isso del Liber Po11tijicalìs
nel Chro11icon di BENEDETTO o r S. AN- \I, p. 402), lo credono edificato da Gre-
DRRA DEL SoRATrE (p. 164) e in una gorio Il (7 15- 31); ma l'attribuzione
bolla di Celestino III del r 192 ( Bull. non è sicura. La prima menzione sto-
Val. 1, p. 15), dove si dice che trova- rica s'incontra nella vita di Leone III
vasi in « regione Caballi Marmorei». (ibid. 11, pp. I s. 22). Cf. HUl!LSEN,
La chiesa è chiamata S. Agat:i «de CECCHELLI, G10VANN0:-<1 &c. S. A gata
« Caballo » in un istrumento del 1291 dti Goti, p. 47 sgg.

Cod . Topogr., Il.


186 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

4. A PORTA F LAMINEA USQUE VIA L ATERANENSE <1 >


.

Pariturium <». Sancti L:mrentii in Lucina.


Sancti Silvestri. Et sic per porti-
cum (J) usque columnam AN TONINI. Oboliscum .
.Forma Virginis fracta {4J. Colummt Antonini. 5
Sancti Marcelli. Iterum per por-
ticum usque via Lateranenst: <s>.

( 1) Qui l' itinerario segue l' antica tunquc il LANCIANI (L'iti11. col. 467)
vi.i Fl.Lminia intramuranea, chiamata fJccia o~scrvarc che, dalla caduta del-
per un tratto via Lata, fino ai piedi dd l'Impero in poi, lt: riparazioni periodiche
Campidoglio, dove passava la grande dell'acquedotto si arrestano tutte al
arteria di comunic;iziooe tr J la basi- Trivio, mc111re la rimanente parte degli
lica di S. Pietro e quella di S. Gio- archi, attraverso la pianura campense,
vauni ( « via Lateranenis » ). fu definitivamente abbandoD:ita.
(2) Parola oscura, di cui si tt:ntò di (5) TI LANCIANI (L'iliti. coli. 468-
trovare una rassomi,dianza col «pari- 473 ) congiunge « Iterum per porticum
<< torium » della bolla di Benedetto V11I « usque » con "Ad Apostolos >> e pensa
del 1018 (MIGNE, P. L. CXXXIX, col. che il portico possa esser quello della
1621 n. r) e col << fundum paritorum" di stazione Jc:l l.1 prima coorte dei vi-
una concessione enfiteutica di Leone ve- gili. L' HuELSEN invt:cc (La pia11t11,
scovo di Velletri del 946 (Arcb. Soc. pp. 400-1), seguendo il Bccker e lo
Rom. di stor.patr. Xli, 1889, p. 74); ma Jordan, unisce « lterum-usque » con
queste località erano situate in cam· « via[m] Lateninense[m]" che segue
pngna, fuori di Roma. Noi, conside- nella colonna di destra, e crede non
rando .:he il « Pariturium » viene a inverosimile si alluda alla « porticus
trovarsi nella regione i11 L11ci11is, cosi « Saeptorum ». Questa seconda opi-
detta, secondo taluni, dal culto alla nione è certamemc la più attend ibile,
Jea protettrice dei parti, potremmo salvo che, dovendosi la posizione dei
pensa re a qualche cosa in relazione << Saepta >1 spostarsi, come si è visto
con questa divinità; perest:mpio, un'i~ti-. nel voi. I, verso via dcl Seminario,
tuzione assistenziale per le partorienti il portico lungo la via Lata dev'essere
o un edificio di statistica delle nascite, stato un altro; cioè qudlo di cui si sono
una volta funzionante sul Cispio (d. scoperti a più riprese gli avanzi, dalla
D10N1s10 o' A l.ICARNASSO, A 11tiq11itales via dcl Caravita fino all'asse della via di
Romanae, IV, 1 5, 5). S. Marco (cf. Gu. GArr1,Saepta !11/ia &c.
(3) Pare che qui si possa ricono- in Bui/. Com. LXU, 1934, pp. 126-8).
scere la po,.liet1s Vipsania (cf. vol. I, Nè si vede la necessità di rimanegghrt:
p. 111 nota 3). il testo, come propone l'Huelsen, sup·
(4) Cosi chiamavasi il tronco delle ponendo un disordine negli articoli.
arcuazioni della Vergine dal Trivio al Anche poco prima ci vien dato l'intiero
castello di via dcl Seminario. Questo percorso del portico fino all'estremo
stato dell' acquedotto è da supporre limite segnato dalla colonna di Anto-
risalisse ad epoca anteriore ai restauri di nino, tornando poi sui monumenti
Adriano I (Lib. Pontif. l, p. 520); quan- situati in questo tratto. Qui abbiamo
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

Ad Apostolos. Thermae Alexandrianae.


Sancti Eustadii ,et Rotunda.
Thermae Commodiaoae.
Minervium <•> et ad Sanctum
5 Marcum.
In via Flaminea foris murum:
In sinistr:l. Tiberis. In dcxtera. Sancti Valentini.

A PORTA TIBURTINA usQUE SuauRA <2 >. 5.


Sancti Isidori <i>. Forma Claudiana <•>.
1. Aposlolos] Nel cod. teK"e sulla 11eua colonna In via llaminea - valentiul.

un caso analogo: si dà prima l'inticra (2) Questa parte del\ 'itinerario che
lunghezza del portico fino al suo sbocco ha affaticato i topografi, tanto da indurre
sulla vi:l Lateranense, e si ritorna poi I' HUE!.SEN (La pianta, p. 402) ad UD
su questo percorso per additare i mo- cambiamento nell'ordine delle voci,
numenti che si tro,·avano sulla destra acquista, :i nostro avviso, chiarezza
e sulla sinistra. qualora si riferisca alla colonna destra
(1) Il tempio di Minerva Chalcidica del testo I' indicazione «Via subtus
(v. voi. I, p. 127 nota 2), sulle rovine del « montem ». Ne risulterebbero due
quale fu costruita la chiesa di S. Maria tracci:iti autonomi per raggi ungere la
i11 Minerva o mpra Mitierua111. La tradi- Suburra dalla porta Tiburtina. Il
zione vuole che questa chiesa esistesse primo :indrebbe, a un dipresso, dalla
già ai tempi del papa Zaccaria (741- p), porta suddetta alla odierna pi:izza Vit-
che l'avrebbe data alle monache Basi- torio Emanuele, donde si spingerebbe a
liane di Costantinopoli, riparate a Roma S. Maria Maggiore per tornare indietro
durante le persecuzioni degli Icono- fino a S. Eufemia sul vico Patricio.
clasti ; ma il primo ricordo sicuro è li secondo, dalla porta Tiburtina, se-
quello che troviamo qui nell'itinerario guendo I' ~icquedotto della ~:t;cia-Te­
Einsidlense. Nella seconda m età del pula-Giulia, raggiungerebbe !:i porta
secolo Xlii passò in possesso dei Do- Viminale, e scendereb'be per il vico
menicani, i quali nel 1280 (breve di Ni- Patricio alla Suhurra, indicando al
colò Ili del 24 giugno, Po..-rHAST, Reg. pellegrino chiese ad una cert:i distanza
Po11t1f. Rom. Il, n. 21723) cominciarono dal percorso.
a trasformare l'antico modesto edificio (3) Di questa chiesa, oggi scomparsa
nel magni fico tempio tuttora esistente. e di cui non si conosce la precisa
Cf. P. T. MASETTI, Memorie istoric/Jedel/a posmone, si vuol vedere un ricordo
c/iiesa di S. Maria sopra Mi1u1·1111, Hom:i, nella vita di Leo ne JlI (lib. Po11lif.
1855; ARMELLINI, Le cbiesc, pp. 592-8, Il, p. 24); cosa però neg:ita dal CEC·
1361-4 ; FR. J. J. BERTHIF.R, L'église CHELLI (Note su chirse e case romane
de la Mi11troe à Rome, Rome, 1910 ; spuialmmte del mtdio evo in 811/l. Com.
R. SPINELLI, S. Maria soprn Minerva, LXIV, 1937, pp. 236-7). Rimane
Roma, [1924]; HuELSEN, Le chine,
pp. 346-7. Per la noia (~) v , p•g. scg.
r88 SILLOGE EPIGRAFICA.. ITJNERARlO

Saoctì Eusebii <•).Via subtus mon tem <». Thermae Diocletiani.


Sanctus Vitus (1). Sanctae Agathae (il.
Saoctae Mariae in Praesepio. Sancti Vitalis.
Iterum Sancti Viti <s>. Sanctac Pudentianae.

molto dubbio se ad essa si riferisca u macellum parvum » (il macello Ji


l'accenno di un documento del Re- Livia), e nel 1238 Gregorio IX la ricon-
gestc Sublacmse del 965 (p. 181 n. 130). sacrò "in honore[m] beatorum Eusebii
Cf. HuELSEN, Le chiese, pp. 278-9. «et Vincentii • (foRCliLLA, lscr. X,
(4) t l'acquedotto della Giulia, p. 405 n. 46o). Altri restauri vi furono
che si distacc:t va da quello della apportati nel 1711 e 17 50. Nell'abside
Ma rcia-Tepula-Giulia nei pressi della dell'antica chiesa era rappresentato a
porta Tiburtina e andava al Nympbewn, mosaico l'Agnello divino tra :i Itri
di cui si vedono gli avanzi in piazza agnelli, con sotto un distico elegiaco,
Vittorio Emanuele. Qui, come osserva allusivo :illa rappresentazione, conser·
l'HuELSEN (La pianta, p. 403), l'autore vatoci da PIETRO SABINO (DE Rossi,
ha esteso il nome di u forma Clau- liiscr. cbrist. II, p. 4 36 n. 117). Cl.
diana » a tutti gli acquedotti del!' alti· ARMELLINI, Le chiese, pp. 996-1000,
piano esquilino. 1291; K1RSCH DiL rom. Tittllrircbw,
l i ) Secondo la tradizione, le origini pp. 58-61 ; HuELsE:N, Lt c/Jim, p. 251;
della chiesa si ricollegano a un prete KRAUTHE!MER, Corpus basi/. I, p. 209.
Eusebio, martirizzato nel IV secolo sotto (2) Il valico corrisponde :\Ila port:t
Costanzo(cf. Acta Ss. aug. Ili, pp. 166- Viminale Jell' aggere Serviano. Cf.
167); e un Eusebio, fondatore del titolo, LANC!ANI, L'itin. coli. 477-8.
è menzionato nel .\fartirologio Gero11i· (3) S. \'ito i7I Macello, indicato
miario (14 agosto) : u Eusebii, tituli sui nella vita di Leone III ( Lib. Po11tif. II,
uconditoris». Abbiamo poi un gr:iffito pp. 1 2, 21) come diaconi.t. La chiesa,
del cimitero dei Ss. Pietro e Mar· che tuttora esiste presso larco di Gal·
cellina, del 1v secolo incirca, relativo lieno, fu ricostruita da Sisto I V poco
a un lettore cede Eusebi » (W1tPERT, lontano dJl luogo primitivo, e fu di
Bei/rage \"" cliristlicbe11 A rc/Jaologie in nuovo restaurata sotto Gregorio XVJ
R6m. Quartalsc/1r. XXII, p. 81); I! e al principio di questo secolo. Cf. AR·
un epitafio, forse di un presbitero «tituli MELLISI, Le cbitst, pp. 1oo:i-4, 1473 ;
« Eusebi »,del 474, fu rinvenuto nello Bt~SlOTTI, Le diaco11ie carJi11ali-;Jt e la
stesso cimitero (ibid. p. So). « Timlus di11co11ia di S. Vito i11 .\.focello, Rom:i,
« Eusebi » si legge ancora nelle sotto- 1911; I IUBLSEN, Le cbiese, pp. 499-
scrizioni al concilio del 499 (Acta soo; CECCllELLI, Note SII cbitu e case
Synhodorum, pp. 412-3-5 no. 18, }5,66); roma11e, pp. 24 5-6.
invece in quelle del 59S appare il u t1- (4) S. Agata ili diafo11i11.
« tulus Sancti Eusebi » (GREGORIO I, ( 5) Questa indicazione, che J'HUEL·
Registr. episl. t. I, p. 367). La chies:i fu SEN (La pianta, p. 402) trova impos·
restaurata da Zaccaria ( Lib. Po11tif. I, sibile, si può sp;egare supponendo che
p. 435) e rinnovata da Adriano I (ibid. terminasse a S. ~laria Maggiore 1:1
p. 508). Nel secolo X BENEDETTO DI via seguita dal pellegrino, il quale
s. ANDREA DEL SoRATT1i(Chro11. p. 165) fosse obbligato di ritornnre all'arco di
la chiama u ecclesia S:mcti Eusebii iuxta Galliena per arrivare al vico Patricio.
DESCRIZIONE DELLE MùRA DI ROMA

Sanctae Eufemiae. Sancti Laurentii in Formonso,


ubi assatus est.
Monasterium Sanctae Agathae.

ITEM ALIA VlA TIBURTIN A USQUE AD SANCTUM V1TUM (•). 6.

5 Forma Claudiana. P ER AR CUM <2 >. Sanctae Agathae (Jl,


Sanctae Bivianae <+>. NIMPHEuM<s>. Sancti Eusebii.
In via Tiburtina foris murum:
In sinistra. Sancti Ypoliti. In dextera. Sancti Laurentii.

7. In via - Laurentii) Sulla 1U1M linea nelle due colonne del codice.

( 1) Non riteniamo necessario il (4) De-dic:ua dal p2 pa Simplicio


supplemento ((ALIA VIA [A PORTA] (468-83; Lib. P~11tif. I, p. 249) e si-
" TIBURTINA» suggerito dall'HUELSEN tuata non lungi dal monumento chia-
(La pia11ta1 p. 403), in quanto il mato volgarmente tempio di Minerva
tronco stradale poteva essere qui in- Medic:1. È però incerto se Simplicio
dicato dal nome della via, anzichè consacrasse una nuova costruzione o
designato d:il punto di partenza. li qualche vano appartenente a un edi-
tr:icciato di questa strada, che andava ficio romano. Al tempo di Leone III
dalla porta Tiburtina a S. Bibiana, a vi ern già annesso un monastero (ibid.
S. Eusebio, ai cosiddetti Trofei di II, p. 24). Fu restaurata, come sem-
Mario e a S. Vito è rimasto fino ai tempi bra, da Onorio Ili (FORCELLA, lscr. XI,
nostri, e sono stati anche scoperti p. I 14 n. 229) e trasformat:t da Ur-
avanzi, della pavimentazione (cf. LAN- bano vm, che affidò I' incarico dei
C!ANI, L'itill. col. 479). lavori :ti Bernini. Nella struttura at-
(2) Tanto il LANCIANI (L'iti11. col. tuale non rimangono avanzi nè romani
479), quanto l'HUELSEN (La pitmta, nè paleocristiani. Cf. MARUCCHI, Ba-
p. 403) credono sia un fornice della siliq11es &c. pp. 344-5; FERRI, Le carte
«forma Claudiaaa », più nobilmente dell'arcbivio Liberiano in Arch. Soc.
ornato delle altre arcuazioni. Rom. di stor. patr. XXVII, pp. 15 3- 6;
(3) Una chiesa di S. Agata sul- HuELSEN, Le cbiest, p. 2. q ; E. DoN-
!' Esquilino è sconosciuta. Però da un CKEL, St1uiie11 uber de11 Kultus der hl.
documento Jel Rtg. Sublaceim (n. 14 Bibiana in R 8m. Quartalsc!Jr. XLIII,
a. 973) si ricava l'esistenza Ji un p. 2 3 sgg.; Io. Der c11lt11s der hl. Bi/lia11a
campo di S. Agata in vicinanza della i11 Rom in Riv . urch. crisi. XIV,
e massa Iuli:ma », press' a poco nella p. 125 sgg.; KRAUTHliIMER, CorpttS
località risultante dal nostro itinerario basi!. I, p. 94.
(cf. CECCHELLI in ARMELLINI, Le cbitse, ( s) Il ninfeo di piazza Vittorio Em:i-
p. 1228). nuele.
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

7. A PORTA AURELIA USQUE AD PORTAM P RAENESTINAM (•>.

Fons Sancti Petri, ub1 est carcer Molinae. Mica Aurea (1>. San-
eius (a). ctae Mariae.

( 1) Dalla porta Aurelia si discende guardare il carcere Mamertino. Una


il clivo Gia nicolcnse fino alla odierna osservazione però del LUCARI (/1 Gia·
pi:izza <li S. ~faria in Trastevere, poi 11icolo &c. pp. 23-4) non ci sembr.1
~i continua verso 11 ponte Maggiore trascurabile. Se l'indicazione « Fons
(ponte Rotto), e, attra verso questo, si « S.111i;ti Petri ubi est carcer eius »
va, p:issando per S. Giorgio in Velabro appartiene realmente al Foro, è strano
e per la via <li S. Teodoro, al foro che non ricorra mai negli itinerari 1,
Romano ; di qui si continua pel foro 2 , 8 , quando l'anonimo Einsidlense
T ransitorio, si percorre la Suburra fino passa, per ben tre volte, dinanzi al
a S. \'ito, e per l':intica vÌ'\ Labicana- carcere Maml'rtino.
Prenestina (via Principe Eugenio e via (3) La "mica aurea» in Trastevere
di port•I Maggiore) si raggiunge la porta sarebbe menzionata, prima dell'ano-
Prenesti11J. nimo <li EinsieJeln, soltanto io una la-
(2) Il LA~CtASI (L'iti11. col. 481), pide sepolcrale cristiana della fine dcl
rimandando al MtCliAELIS (Rom. Mili. vt ~ecolo o del principio del vu, rin-
188], p. 2 s8 ', ritiene che: l'indicazione venuta nei prati sotto il Gianicolo, in
debba riferirsi alle memorie: e tradi- prossimità della chiesa di S. Cosimato,
zioni vetuste del martirio Jcl principe se « Miciurea » è li nome di luogo,
degli Apostoli sul Monte d'oro, e di come parve al GATTI (Della Mica aurea
tale opinione è anche G. H. l uGt.RI 11tl T1 astevert in B11ll. Com. XVII,
(Il Gianicolo luogo dtlla m•cifissio1u pp. 392-3), anzichè di persona (HUEL·
di san Pitlro, Roma, 1905, p. 2osgg.; li Set" in Rom. Mili. VI, 1891, p. 1t18;
culto di sa11 Pietro sril Gia11icolo e il Li· FEDhLF, Ca rte del mo11astero dei Ss. Co·
bro Pontrficale Rat1tmiatr, Rom:t, 190;, s111a e Damia11<> i11 Mica A111ta in
p. 36); mentre il M.~RUCClll (Di a/cime A re/i. Snc. Ro111. di slor. pntr. XXI, 1898.
recmti p11bblicatio11i, 11el/e q11ali si acce111111 p. 466 nota 4). In seguito l'appella-
111/a q11estio11e 1/fl martirio dtlr apostolo th·o «in Mica Aurea» si trova :tggiunto
s. Pietro iTl Roma in N. Tlull. arc/1. a due chiese della regione Trastibcrina,
crist. V, 1899, pp. 114-11 5; Lr me11101ie cioè a quella dci Ss. Cosma e Da-
degli apostoli Pietro e Paolo i11 Roma, miano (S. Cosirnato) e a uo'altr:t di
Roma, 1903, p. 15 sgg.; ~a _c1ocifissio11r S. Giovanni (cf. HuELSES, Le cNese,
rli s. Pietro 1u/ l'atira110 in N. Bull. Xl, pp. 240, 273). Dal nostro itinerario
pp. 160-3; Pit/10 e Paolo a Roma, To· si desume che doveva trattarsi di un
rino-Roma, 1934, p. 27 sgg.) e il Du- luogo od edificio situato tra porta
CHESSF. (Le For11111 c'1rétie11, Rome, 1899, S. Pancra?.io, presso cui erano le « 1110-
pp. 2 3 6), che negano, con i pii.I, << linac »,e S. Maria in Trastevere. La

qualsiasi rapporto del martirio di san dcnominJzionc si estese col tempo Jll:t
Pietro col Gi:rnicolo, credono che que- zona sottopost:t al Gianicolo, in cui si
st' indic:izionc dcli' itinerario sia st.lta trova vano le due chiese sopra indicate.
spostata: essa dovrebbe riunirsi al Sul signifi~ato della parola «mica»
gruppo dei monumenti del foro Ro- v. ,·ol. I, p. 91 nota 7. Il G.-.111 però
mano che viene poco dopo, e rÌ· (op. cit. p. 397) suppone che qui si di·
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA

Sancti lohannis et Pauli. Sancti Chrisogoni et Sanctac


Caeciliae <•>.
Per pontem Maiorem <».
Sancti Georgii. Sancti Sergii. Palatinus. Ad Sanctum Theodo·
5 rum (Jl.

Per ar cum (4).


Capitolium. Umbilicum. Sancta Maria Antiqua.
3. Per ponltm d1 1t9uito a ~ri;il dtlla l111ta uguentt, t malorcm nt/l'inttr/. 1opra
Palatinus 6. l'cr ar ndla 11tssa linra d1 Umbllicum, cum 11t/1' 11tltrl 1npra Sanela Maria.

cesse «mica aurea» la sabbia dd luogo, Noi. Scaui, 1900, pp. 12 sgg. e 230-1;
oppme che umica aurea» esprimesse G10nNALE, Ricercbe arc/Jitet1011iclie della
sost antivamente il concetto di quakhe basilica di S. Ctrilia in Trastevere io
cosa che u micat aureo fulgore». Cos111os catholiws, 1902, p. 648 sgg.;
( t) Chiesa fond:lla, secondo 1:1 tra- Io. Scavi i11111111{1 a/111 basilica di Satrla
dizione, sulla casa in cui la santa subi il Cwlia i11 Trastever1 in N. Bull. arc/J.
marttno. li titolo gi~ esisteva al prin· cml. IJJ, pp. 2~9-54; \·. StANCHI CA-
cipio del v secolo, per~bè ricordato GLIESI, 5. Cecilia e la sua basilica 11el
nel M artirologio Gtro11imia110 (22 no· Trastevere, Roma, 1912; K1RSCH, Die hl.
vembre), e in un cpitafìo frammentario, Cacilia i11 der rii111, Kirclu cit.; lo Die
da tabile tra il 379 e il 464 {DtEHI, ròm. Titelkird1e11, p. 11 3 sgg.; KKAUTllEI·
illscr. lai. chrisl. vtl. n. 3 36). I pre- MER, Corpus basil. I, p. 9 5 sgg.
sbiteri del « titulus Sanctae Caeciliac,. (2) Il ponte Emilio.
si sottoscri vono :ii concili del 499 (Acta (3) !\on si conoscono le origini
S)liho.lorum, pp. 41 1, 414 on. 3, 54) Ji quest.1 chi..:sa che, stando al mo-
e 595 (GREGORIO I, Registr. epist, t. r, SJico Ji cui è adorna l'JbsiJe, deve
p. 367). Nel IX secolo, ess.:ndo la risalire all't:tà bir.antina, cioè a circa
chiesa orma i in rovina, Pasquale J la il secolo v11. Fu rit:Jifìcata da Ni-
ricostru\ più splendida che in pas· colò V, forse in più piccole dimensioni,
salo, e a breve distanz:i d:iU' :inti:a .iJ eccezione della tribuna, e restau-
( Lib. Po11tif. II, p. 56). I restauri eh.: r.ita più tarJi ( 1674) dal cardinale
vi furono eseguiti nel 1 59') dal cardi- BJrberioi. Cf. ARMt:LLINI, le cbitse,
aak Sfondrati, nel 1724 dal cardinale pp. 649-p, I 46o ; MARUCCHI, Basili-
Acquavi va e nel 18 23 d~I carJin.1le ques &c., pp. 243-6; HuELSEN, lt
Doria ne cambiarono il carattere. ~/Jiese, p. 489.
li primitivo titolo sarebbe stato innal- (4) Non è ben chi.1ro a quale arco
zato sopra una grande abita zione si allud3. Il LASCIASI (L'ititi. col. 483)
romana, appartenente ad una cristiana pens.i possa trattarsi di uno degli
Cecilia, che l'avrebbe donata alla arcus /atertcii della basilica Giulia
comunità. Col nome della donatrice gil fatiscente, anzi cadut:i in rovina,
si sarebbe poi confusa la marùre che il popolo chiamJva arcus Romuli.
della catacomba di S. Callisto sulla L' HuELSES (La pia11ta, p. 404) segna
via Appia. Cf. P. CROSTAROSA, Sco· invece l'arco di Severo; certo a torto,
perle i11 S. Cecilia i11 Trastevere in perchè ques1 'arco nell'itinerario è sem-
N. Bull. arch. crisi. V, p. 261 sgg., VI, pre designato col proprio nome, e
1900, p. 143 sgg., p. 265 sgg.; GAT"rt, pcrchè si trovava dopo l'u umbilicum ».
192 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Equus Constantini <•>.


Sancti Hadriani. Sancti Cosmae et Damiani.
Forum Ro manum.
Sancti Cyriaci et thermae Con- Palatium Traiani<»; ibi ad Vin-
stantini. cula. 5
.Monasterium Saoctae Agathac.
Su su RA. Sancta Lucia in Orthco <i>.
Sancti Laurentii in Formonso. Sancti Silvestri et Sancti Mar-
Sancti Vitalis. tini (4).
1. Equus Con ne/In st111n linea di H adrian!; alantlni rre//'i>rlerl. 1opra Sancii Cosmae

( 1) Abbiamo trasportato a destra cd esercitato le funzioni di prete tito·


questo monumento, nell'itinerario in- lare, avanti la sua elezione al papato.
dic:uo nel mezzo, perchè in tale posi- Ad ogni modo, fin dal rv secolo il ri-
zione non potevan trovarsi che archi, cordo del papa Silvestro era in qualche
ponti, acqucJotti, strade, a traverso cui maniera collegato col culto in questo
il pellegrino passava. luogo, come dimostrn l'iscrizione «san-
(2) Le terme di Traiano. ucto Silvestrioancilla sua votum solvii.,
(j) «Orphea». incisa sopra una ricca lampada vo-
(4) Xci liber Po11t1jicalis (I, p. 170) tiva, cbe si rinvenne nel 1632 nel giar-
~i legge che il p:ipa Silvestro fondò dino del convento in prossimità dcli.i
una chiesJ nel "prnedium », cio.:: nel chies:i (VIHL!ARD, op. cit. p. 121 sgg.).
pal:izzo, di un suo prete, di nome Nelle sottoscrizioni al concilio dcl 499
Equizio, pn:sso le terme di Domiziano ricorre il « titu lus Equitii 11 (Acta SJ•-
tTrJiano), che si chiamò « titulus 11/iodomm, pp. 411-3 nn. I}, 34, 43);
« Equitii ». Di que~to « praedium » e ma in un catalogo dei papi del principio
del primitivo titolo di Equizio riman- del secolo v1 (framm. Laurenziano
gono avanzi sotto l'attuale chiesa di in DucHESNE, Lib. Po11tif. I, p. 46)
S. Martino ai Monti, che sono stati troviamo già l'appellativo di S. Sih·c-
illustr.1ti dal VrnLLIArtO (Lu origi11es stro, e u titulus Sancti Silvestri» si
du tìlre de SaÌllt-Martill au:c Mo11ts legge nelle sottoscrizioni al concilio
ii Rom•, Roma-Parb, 19p, p. 24 sgg.; del 59) tGRECORIO I, Rtgistr. epist.
cf. ossen•azioni in Bui/. Com. LXI, t I, p. 367). Intanto Simmaco (498-
p. 247). Questi però h.i notato che 514) :weva, accanto alla chiesa di
il passo su riferito dcl Uber Po11lifi- S. Silvestro, dedicato a san Martino
calis cd un altro, sempre della vita di una! basilica, costruita a sue spese da
~an Silvestro, in cui ~i p:irh della fon- un .'nobile di nome Palatino (framm.
dazione del titolo dcli' E~qui lino, non La urenz. cit.). La b:isilica di Sim-
ricorrono nella red.izione primith•a, maco, dopo essere stata restaurata da
cioè nei compendi Feliciano e Cono Adriano I ( Lib. Po11tif. I, p. so7), fu
ni:ino, e che quindi non si può con rifatta, in un luogo non molto lon-
sicurezza att ribuire la fondazione del t:ino, da Sergio Il (844 - 7). e allora il
titolo al papa Silvestro. Esso ris.ili- titolo si cambiò in quello dei Ss. Sil-
rcbbè più indietro. al corso dcl secolo 111; vestro e ~nino (ibid. II, p. 92; iscri-
e Sitv~stro avrebbe li soltanto abitato zione in S1LVACN1, La basilica di S. Mar-
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 193

Sancra Pudentiana er Sancta Eu- Palatium ìuxta Iherusalcm <•>.


femia.
Sancta Maria Mai or. Palatium Pilati (2 >. Hierusalem (1>.

ti110, r oratorio di s. Silvesll'O e il titolo pp. 31-4; HUliLSEN, Lechiese. pp. 382-3;
costa11tinia110 di Equi:{iO in Arch. s()(. VTELUARD1 op. cit.
Rom. di stor. patr. XXXV, 191 :i, p. 412). ( t) Da qui al monastero di Onorio
Poi il nome di S. Silvestro cadde e l'ordine delle voci si presenta inver-
r imase solo quello di S. Martino, coo tito. - Il • palatium iuxta l hcrusalcm •
l'appellativo in Mo11tib11s, che già ve- è il palazzo Sessoriano, già di pro-
diamo io uso nel secolo xu, e che si prietà imperiale forse fio dall'origine;
conservò in seguito. La chiesa di S. Sil- certamente' fin dal secolo 1v. Le
vestro fu restaurata da Adr iano I (Lib. tegole con bolli recanti i nomi di Com-
Po11tif. I, p. 505) e nuovi restauri vi modo e di Settimio Severo fanno fissare
ve nnero eseguiti nel secolo Xlii (cf. la data della costruzione tra il 180 e
V1 ELLtARD,op. cit . p. 102 sgg.) ; la sala il 21 t circa; la tecnica muraria ri·
liturgica primitiva, dopo secoli di ab- sponJerebbe a quella usata nel primo
bandono, fu restituita al culto verso quarto dcl m secolo ( cf. KRAUTHl!lMER ,
la metà del Seicento (cf. A. FILIPPINI, Corpus basi!. I, p. 177). Da princi-
Ristrello di tutto quello che appartime pio, quando non esistevano ancora le
aTl'anticliità e ve11eratione della chiesa mura Aureliane, tutto il complesso
dri Ss. Silt•eslro e Marti110 de' Mo11/i dovette costituire una \'llla suburbana,
di Roma, Roma, 1639, p. 7 sgg.). La sul tipo di tante altre che sorgevano
chiesa Ji S. Martiuo, ricostruita come lungo le grandi strade dell'agro Ro-
si è detto dl Sergio Il, e condotta a mano. La parola « Sessorium » ricorre
termint: per la parte decorativa dal in un passo, corrotto, di PLUTARCO
suo successore Leone IV ( lib. Po111;j. ( Galba, 18,3), nel quale viene indicato
Il , p. 131 e iscriz. cit.), ebbe dei rc- come luogo delle esecuzioni capitali, e
Mauri sotto Innocenzo Jll; ma poi negli scolii dello PssuDACRONE (Schol.
seg uì un periodo di oscurità fino al in Horati11m, Epod. 5, 100; Serm. I, 8,
secolo x vi, quando vi dedicarono le 14). Il re Teoderico, ment re era in
loro cure i cardinali Ca rafa, Bo rromeo, Roma nel 500- 1 , vi fece decapitare un
Paleotto, e :il secolo x v11, allorchè fu suo ufficiale (ANONIMO V ALESI ANO in
promosso, per opera del p. Filippini, un .\.{. G. H., Chro11. mi11. I, p. 324 n. 69).
rinnovamen to artistico della basilica. Cf. LUGLI, I 111011. aut IJI, pp. 486-9<>).
Altri lavori furono eseguiti nel 1676, (2) Questo « palatium Pilati» è
nel 1741 1 nel 1780, nel 1793, fino :il segnato nell'itinerario sulla colo nna
mod erno restauro dovuto al •Fondo sinistrn, prim:i di S. Maria Maggiore,
culto. Cf. SILVAGNI, op. ci t. p. 329 e l'HuELSEN (la pia11ta, p. 405) lo
sgg.; I 1>. Il titolo costa11ti11ia110 di Eqr1itio colloca nell'altura del Cispio. Ma io
in N. 811/l. arr/J. crisi. XIX , p. 167 sgg.; un testo di Mirabilia e Indulgenze
W1LP"-RT, Die rom. Mosaikw 1111d .\ fa. contenuto nel codice Vat. L.:u. 4265
lrrrim, I. pp. 322-n; K1Rsc11, Die (secolo xiv ), a proposi to della chiesa
1 0111. T itellrircbw, pp. 41-5; lo. I sn11- di S. Croce in Ge rusal emme s1 legge
tua1 i d~111rstiri di martiri 11ei titoli ro (c. 214 v): «Ex alia parte versus
mani rd altri simili sa11t1UJ1 i rulle chitst « SJactum Johannem in Laterano est
cristia11e t 11ellr case prhmtr di fedeli
in Re11d. Po1it1J. Arrad. Ro111. A1 chtol.11, p., •• not• (i) v. r•g. seg.

Cod Tapocr., Il. I 3


194 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Sanctus Vitus. Nympheum M. Amphitheatrnm (2 l.


Sancta Biviana. Forma Lateranense. Monaste-
rium Honorii (J>.
Forma Cla[u)diana. Porta Prae nestina.
In via Praenestina C•l foris mu- 5
rum: Forma Claudiana <sl.
Sancta Helena. Sanctus Marcel-
linus et Petrus
4. ciadiana cod.

« domus Pylati »; onde abbiamo cre- I, p. 179), forse nella cappella di sant' E-
duto di dover trasportare l'indicazione lena. Cf. GRISAR, A11alecta Rom. I,
sulla colonna destra. Dalle Memorie p. 556 sgg.; G. B1As10TTI e S. PEsA-
(p. 10) di FL. VACCA risulta che dinanzi RINJ, Pillure del Xli serolo scoperte nella
alla chiesa dei Ss. Quattro Coronati, basilica di Sa11/a Crnce i11 Gernsalwmze
scavandosi in certi canneti, si trovò, a Roma in Studi Roma~ii, I, p. 260 sgg.;
tra frammenti di marmo ivi trasportati ORTOLANI, S. C1·oce in Gerusalemme,
per ridurli in calce, un epitatio di Roma, s. d.; HUELSEN, Le c/Jiese,
Ponzio Pilato. Il ricordo di Pila to in p. 243 ; KRAUTH EIMER, Corpus basil. 1,
Rom a e spiegabile con l'atteggiamento p. 165 sgg. .
della primitiva trad izione cristiana nei (r) Di piazza Vittorio Emanuele.
riguardi del procuratore romano, che (2) L'anfiteatro Castrense.
non solo lo assolse da ogni complicità O) 11 monastero fondato da l papa
sulla morte del Cristo, ma ne fece un Onorio I nella sua casa presso il La-
cristiano, almeno nel suo convincimento te rano, in onore degli apostoli Andrea e
interiore (TERTULLIANO, Apologelic11m, Bartolomeo ( Lib. Po11tif. I, p. 324), re-
XXT, 24, ed. H. HOPPE; cf. HERRMANN, staurato più tardi da Adriano I (ibid. l,
Du Golgolha n11 Pala /hz, p. 9). p. 506), e ricordato nella vita di
( 3) La chiesa di S. Croce in Gerusa- Leone Ill (ibid. II, p. 22). Pare si
lemme. fu fondata da Costantino uin pa- trovasse nel luogo ove oggi sorge l'o-
tc latioSessoriano»(lib. Po11tif. I, p. 179) spedale di S. Gio\·anni, presso il batti-
e restaurata da Gregorio II (ibid. I , stero della basilica; ivi esiste ancora
p. 40 1), Adriano I (ibid. I, p. 508) e una cappella ded icata a sant' Andrea.
Lucio II (ibid. II, p. 385 ), che la rin- Cf. DuCHESNE, Lib. Po11tif. I, p. 327
novò completamente. Benedetto XIV nota 21 e li, p. 4 3 nota 80; HuF.LSEN,
la trasformò nella chiesa atluale. Il Le c/Jiese, p. 195.
suo nome ufficiale era « Hierusalem », (4) Propriamente Labicana.
come si ricava anche d:i una iscrizione ( 5) Abbiamo trasportato, contrari:i-
di Valentiniano, P lacidia ed Onoria (DE mente a quanto si legge nel codice,
Rossi, fo scr. christ. li, p. 4 35 n. 107), « Sancta Hdena. Sanctus Marcellinus
dagli atti del sinodo romano del 501 «et Petrus » sulla sinistra e la <t Forma
(A eia Syubodornm, p. 4 28) e da passi <t Claudiana » sulla destra, perchè ta le
0

del Liber Pontijicalis ( locc. citt. e II, era la loro posizione rispetto alla via
pp. 12, 20, 121, 195); denominazione Labicana. In rapporto :illa vera via
che si riattaccava evidentemente con Prenestina, le voci sarebbero and::1te
la reliquia della croce ivi deposta (ibid. tutte sulla destra.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 195

A PORTA SANCTI PETRI USQUE PORTA A SINARIA (•). 8.

Per ar cum.
Circus Flamineus ; ibi Sancta Sancti La.urentii in Damaso.
Agnes.
5 Thermae Alexandrioae. Tbeatrum Pompei.
Sancti Eustachii. Rotunda. Cypre[sJsus.
Tbermae Commodianae. Sancti Laurentii.
Minerviam <2 >; ibi Sancta Ma- Capitolium.
ria in Minerva <i>.
10 Ad Sanctum Marcum. Sancti Sergii; ibi Umbilicum
Romae.
Forum Traiani et columna eius. Saocti Georgii <•>.
Tiberis <s>. R. <6> PER AR CUM SEVERI.
Sancti Hadriani. Forum Roma num <1>. Sancta Maria Aotiqua.
1 5 Sancti Cosmae et Oamiani. Ad Sanctum Theo<lorum.
Palatius Neronis < >. Aeclesia Palatinus.
8

Sancri Petri (9).

9. in Minerva n~I cod. ugue a Sancll Laurcntil d~lla linea 7.

(r) Dal ponte Elio all'arco di Se· delle chiese, del secolo xm, è ricordato
vero nel Foro, si segue lo stesso cam· un S. Giorgio «a Sancta Adrian o n
mino del primo itinerario; quindi si (H UELSEN, L e chitst, p. 23 n. 292),
attra,·ersa il for<> Homano, percorrendo che, dal punto di vista topografico, coin·
la via Sacra, si gira a destra il Co· ciderebbe con l'ordine di questo itine·
!osseo, e per la via dei Ss. Quattro si rario ; ma non se ne ha da altre fonti
arriva a S. Giovanni io Laterano, e di documentata l'esist~nza.
qui alla porta Asinaria. (5) V. p. 177 nota 2 .
(2) « Minervium ». (6) Forse <e Recto». Cf. HuELSEN,
(3) L'appellativo cci o Minerva» non La pia'1ta, pp. 408-9.
può riferirsi a S. Lorenzo i11 Palla· (7) «Forum Romanum », nel CO·
ci11is dell'altra colonna, corue sta nel dice, è segnato nella colonna sinistr2.
codice. Doveva essere unito qui a (8) Al LANCIANI ( L'itill. col. 494)
S. Maria, o essere scritto in margine, sembra debba intendersi la basilica di
e fu messo dal copista fuori di posto. Costantino.
(4) Generalmente in questa indica· (9) Questa voce va ~cparata dalla
zione suol ravvisarsi S. Giorgio al Ve· seguente «Ad Vincula ».Qui si all ude
labro, che però resta molto lontano dai alla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
pressi del Foro. Nel catalogo parigino iri via Sacra, che il Liber Pontifealis
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Ad Vincula. Arcus Titi et Ve- Testamentum C•l. Arcus Con-


spasiàni <1>. stantini.
Palatium Traiani. Amphithea- Meta Sudante.
trum.
Ad Sanctum Clcmentem. Caput Affricac. 5
Monasterium Honorii. Forma Q uattuor Coronati <1>.
Claudiana.

(I, p. 465) indica « iuxta templum Ro- coll. 499- 500); ma etrambe le ipotesi ·
« mae ». Fu edificata da Paolo J (loc. non appaiono soddisfacenti.
cit.), e deve essere scomparsa assai (3) Chiesa che dovette esser co-
presto, forse quando venne fondata struita, tra la fine del rv e il principio
la basilica di S. Maria Nova. Però del v secolo, nel luogo dove esisteva
essa manca già nel catalogo delle chiese un titolo eretto sulla casa di una ma-
di Roma del tempo di Leone Ili. Cf. trona Emiliana. Fino al termine del
DucHESNE, Le Forum chréti111, pp. 15- v secolo il titolo mantenne il suo antico
19; LANCIANI, L'itin. colL 494·6; HuliL· appellattivo di « tìtulus Aemilianae»
SEN, La pianta, p. 409 e Le chiese, (Acta Synhodomm, pp. 412-3-4 on.
p. 422; PRANDI, Vicende edilitie della 16, 38, 60); dal v1 secolo entra in uso
ba1ilica di S. Maria Nova in Rend. Pont. la denominazione « Quatuor Coronato-
Accad. Rom. Archeol. XIIJ, 1938, p. 228. «rum» tGREGORIO I, Registr. epist. t. I,
( 1) L'arco di Tito eretto nel settore p. 367), senza che però la più antica
più alto della Sacra via, a ri cordo venisse completamente dimenticata.
della presa di Gerusa lemme. Non tro· La chiesa è ricordata già come centro
viamo accenno al monumento negli del culto di questi quattro martiri nel
scrittori classici, a meno cbe alla inci- Martirologio Geronimiano (8 novem-
piente costruzione non alluda MARZIALE bre). Onorio I la riedificò (Lib. Po11tif.
(De speclac. JI, 2). Ad ogni modo, I, p. 324), Adriano I la restaurò (ibid.
l'iscrizione, tuttora esistente, ci fa sa- I, p. s12), e Leone IV tibid. II, p. 1 1 S)
pere che era dedicato soltanto a Tito; la rinnovò dalle fondamenta, abbellen-
l'attribuzione anche a Vespasiano deriva dola. Incendiata dai Normanni nel
da inesatta interpretazione di essa : 1084, fu ricostruita, ma in minori
e S. P. Q R. divo Tito, divi Vespasiani proporzioni, da Pasquale II e dedi-
e fìlio, Vespasiano Augusto», Il LAN- cata nel 1116 (ibid. 11, p. 305; cf.
CIANI (L'iti11. col. 496) mette in r ilievo FORCELLA, Iscr. VIU, p. 289 n. 717;
il particolare cbe il pellegrino non KEHR, Papsturkundet1 Ì1I • Umbrien in
passa sotto l'arco, ma lo gira dalla Nachricbtm von der kii11igl. Gesfllschaft
parte di ponente; a meno che anche der Wissenscbaften ~" Giitlinge11, Phil-
qui, osserviamo noi, non sia avvenuto hist. Klasse, 1898, p. 379 n. 5). Sue·
uno spostamento della voce. cessivi restauri vi eseguirono il cardi-
(2) La località rimane ignota. C'è nale spagnolo Alfonso Car illo sotto
cbi ha creduto ri conoscervi una se- Martino V, il papa Pio IV, e nel 162 3- 4
c.onda nomenclatura dell'a rco di Tito, il cardinale Giov. Garzia Millini, che
e chi ba ricongiunto il vocabolo al fece cambiare la decorazione dell' ab-
Chartu/arium (cf. LANCIANI, L' ili11. side, distruggendo gli affreschi .di Pa·
DF.sCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 197

Patriarchium Lateranense<•>. Sancti Iohannis in Lateranis.


Porta Asi naria.

D E SEPTEM VllS USQUE PORTA METROVIA <». g.

In sinistra. Iobannis et Pauli. In dextera. Cli vus T auri (J).

squalc II, e trasformare !:i cripta. del pontefice ; fu il ce ntro culturJle per
Cf. I. Gu1RAUD, Le li/re des Sai11ts Qua- la preparJzionc al s:icerdozio e alle
Ire Couro1111és au moye11-dg' in fi11ules alte dignità ecclesiastiche, con scuole,
d' /Jist. du moyw-iige dédiis à Gabriel biblioteca ed archivi. Vi eseguirono
Mo11od, Paris, 1896, p. 2 35 sgg.; Mu Noz, lavori Zaccaria, Adri.1110 1, Leone Ili,
Il restauro della chiesa e del chiostro Gregorio IV. D:mneggi:tto certamente
dei Ss. Quattro Coronali cit.; KlRSCll, anch 'esso dal terremoto che sotto Ste-
Die ròm. Tìulltircben, pp. 3 Mi HUELSEN, fano VI rovinò gran parte della basi-
Le chiese, pp. 427- 8. lica, dovette essere restaurato da Ser-
( 1) La residenza dei papi, insl;li- gio II; più tardi lo abbellirono lo-
lata nel palazzo dell'aotica e illu- nocenzo Ili e Bonifacio VIII. l\el
stre famiglia romana dei L:iterJni, che secolo xiv fu due volte devastato dal
sotto Costantino faceva parte dcl do- fuoco ( 1308 e 136 1), e i papi al loro
minio imperiale e che da lui fu do11,1to ritorno da Avignone, trov:indolo forse
alla Chiesa. Nel palazzo del Laterano, in cattive condizioni, semirono il biso-
chiamato domus Faustae (la sccon J:i gno di t rasferirsi al Vaticano. Final-
moglie di Costantino), il papa Mil- mente Sisto V demolì quJnto rimaneva
ziade raccolse nel 313 un concilio, JeU 'antico « patriarchium >>, facendo
in cui furono condannati i Donatisti erigere il palazzo attuale. Cf. Ro-
(OPTATO 01 M1LETO, De scbismale Do- HAULD DE FtEURY. le l atra11; LAUER,
11alistarum, I, 23 in M1GNF. P. L. Xl, op- cit.; G10VE.'<ALE, li Battistuo Lale-
col. 93 1) ; ma, come osserva il LAUER ra11tme 11elle reu11ti illdagi11i dtlla Poni.
( le palais de Latra11, pp. 26-7). non Commissione di A rc/Jeologia Sacra,
risult~ da ciò che la Chiesa Romana Roma, 1929, pp. 48-5 '-
ne sia stata in possesso fin d'allora; (2) Dal Settizonio, per la via dei Ss.
può darsi benissimo che, in occasione Giovanni e Paolo, ~i sale alla piazza
del concilio, l'impera trice abbia sem- della Na vice Ila e da qucst.a si )Cende
plicemente messo a disposi l ione del a porta Metrobia. Quindi, per l'oJiema
papa un locale del suo pal. izo, di vi:i di Druso, ~i pJSsa sulla via Latina
dimensioni sufficienti per accogliere e la sinistra dell' Appia.
l'assemblea dei vescovi. Solo con Sil- (3) «Chvuscauri ».Con questa indica-
vestro i papi avrebbero cominciato ad zione deve intendt'rsi non già la strada,
abitare in Late rano (LAUER, op. ci t. che non poteva esser segn1lata sulla
p. 36). Per un tempo abbastanza lungo destra, ma il monastero di S. Andre:a,
il « patriarchium » costituì la sede del .1 quale in altri documenti del tempo
governo della Chiesa, con gli uffici della è chiamato, come si è vi)tO (p. 168
gerarchia cen trale e l'a bitazione privata nota 1), « monasteri um Clivuscau ri '"
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

Forma Lateranense. Ad Sanctum Stephanum in Cae-


Ad Sanctum Erasmum <1>. lio monte <2>.
Sancta Maria Dominica <i>.
Item alia via de porta Metrovia<•>.
In dextera. Ad Sanctum Sy- 5
stum.
z-6. Nei cod. :
Ad unct um erasmum Item alla via de porla metrovia . In dextera
Sanc ta m aria domlnlca ad &anctum syxium. In sinis tra accl~la

( 1) La chiesa ed il monastero di avere S. Stefano sulla sinistra, e non


S. Er,1smo si fanno risalire al secolo v1, sulla de5tra.
ma qualche notizia sicur.t si ha solo (3) S. Maria «Dominica,, o «in
nella seconda metà del vu, col pontefice « Domnica » nell'itinerario è registrata
Adeodato, che ivi crebbe cd arricchi il sulla sinistra, ma noi abbiamo creduto
monastero di nuovi edifici e di fondi di trasponarla sulla destra, conforme
rustici (Lib. Po11tif. I, p. 346). Nel se- alla realtà topografica. L'appellativo
colo x il monastero fu unito, per ordine deriva da « dominicum • dato ai titoli,
di Leone VII (jAFFt·LOEWENFELD, Ret. e la chiesa doveva esistere, come a;a-
Po11tif. Rom. I, n. 36o8), a quello di Su- conia, già dal principi!' del pontificato
biaco, e nel secolo xm fu assegnato a di Adriano I (cf. OUCH'ESNE, Lib. Po11tif.
monache benedettine (F. CAMOBREco, Il II, p. 65 nota 17). La più antica men ·
monastero di S. Erasmo sul Celio in Ar&li. zionc ~ nella vita di Leone IlI (ibid.
So&. Rom. di stor. patr. XXVJII, 1905, 11, pp. 9, 14, 16, 19, 30). Pasquale I,
p. 288). Figura ancora nel catalogo essendo ormai la chiesa cost ruita da
del ' 55S (et: HuELSEN, Le &biest, p. 82 parecchio tempo e prossima alla rovina,
o. 66), ma non in quello di Pio V; e la riedificò più grande e più bella (ibid.
dovette s.:omparire prima del 1561, Il, p. 55); la rinnovò al principio del
pcrchè in quell'anno si rinvennero sul Cinquecento il cardinale Giovanni dei
Celio gli avanzi della chiesa di S. Erasmo Medici (poi Leone X), e molti lavori di
(CAMOBRECO, op. cit. p. 199). La posi- restau ro vi eseguì, sotto Pio VII, il cardi·
zione è indicata nella bolla di Leone Vll nale Raffaele Riario Sforza, e in epoca
«ante venerabilem titulo sancti Christi successiva il cardinal Consolini. L'ap-
« protomartyris Stephaai ecclesiam •; pellativo attuale di S. Maria in Na1:itella
e I' UGoNto (Histor.a dtllt stazJ011i &c. non risale oltre il secolo xv1, e proviene
p. 192) dice che stava a mano manca dalla piccola nave situata sulla piazza
vi.:ino ali' entrata della chiesa di S. Ste· dinanzi :illa chiesa, che è copia fatta
fano. a. DE Rossi, La basilica di eseguire da Leone X di un esempla1 ~
S. St1fano Rot011do ed 1l 1no1uistero di antico, forse un ex voto posto r:ella vi-
S. Erasmo, p. 131 sgg. ; C.otOBRECO, cina edicola di luppiter red11x, nei castra
op. cit. p. 265 sgg. ; HuELSEN, Le chiese, peregrina. Cf. AR MELUNI, lt chiese,
p. 249. pp. 6 t 1-3 ; .\o1ARUCCRI Basiliquts &c.
( 2 ) Coot rariameute al L \ NClANI pp. 21 7 9; HuELSEN, Lt chiese, pp. 331 ·2.
(L'1ti11. coli. 503, 507), I' HuELSEN ( La (4) Il tratto di strada (oggi via di
pia11ta, p. 110) sostiene che il vian- Druso) che da porta Metrobia va a sboc-
d:tnte seguisse lodierna e antichissima care poco sopra il punto di riunione
vi.i delta Navicell.i e dovesse quindi d.:11' Appia con la Latina.
DESCRlZIONE DELLE MURA DI ROMA 199

In via Latina intus in c1v1tate:


In sinistra. Aeclesia Sancri Io-
hannis <•>.
Extra civitatcm:
5 In sinistra. Oratorium Sanctae In dextera <2 >. Sancti Ianuarii.
Mariac <i>. Oratorium Sancti Systi.
Sancti Gordiani. Sancta Eugenia. Ad Sanctum
Theodorum <•>.

DE PORTA APPIA USQUE SCOLA GRAECA. h: VIA APPIA .

IO Forma lobia Cs>.


Coclea fracta.
Arcus Recordation is.
T hermae Antoninianae. Sancti Xysti .
Sancri Nerci et Achillei.
1- 14. Nel coJ.
In via latina l otus In cl vit ate Sanctl lohan nis
In sinistra Extia clvharem. In dcxlcra sanctl lanuurll
Oratorium sanctac marlac Orator lum sanctl sy•tl
Sanctl gordiani Sancla eugenia. Ad unctum 1heodorum
d c porta appia usquc sco la greca In via appia
coclea fracta. T hcrmac antoninlan3c forma !obla. Sancii ncrtl cl achillei
Arcus rccordationls Sanci i xystl

(1) L'antichissima chiesa di S. Gio· dopo da parte del cardinale Girolamo


vaoni Evangelista situata al di qua Albani. cr. G. M. CRESCIMBENI, L'islO·
della porta Latina. Dai bolli di mattoni ria della cbiesa di S. Giovr11111i at1at1/i
col nome di Tcodcrico, si fa risalire al porta Lali11a, Roma, 171 6; ARMELLINt,
tempo tra il 49S e il 526. Fu rico- Le cbiut, pp. 63 s-6, 1314; MARUCCHI,
struita da Adri2no I ( Lìb. Pontif. I, Basiliquu &c. pp. 170-1; Sn·ci;R, op. cit.
p. so8) e dedicata di nuovo da Cele- p. 261 sgg.; HuELSEN, lt cbiese, p. 274.
stino 111 nel 119 r (FORCELLA, lscr. Xl, (2) Quest':ila destra della via Latina
p. 161 o. 297; cf. per la data STYGER, La \'iene estesa fi no :illa sinistr:i dcli' Appia.
decora'{_io11e a fresco del Xli ucolo della (3) Non alt rimenti documentato.
cbiesa di S. Giovarmi a 1tlt por I a,:, (4) Probabile corruzione, per 1Theo·
Lati11a111 in Studi Romani, II, 1914, «dolum».
p. 263 nota I ; KRAUTHEIMER, An ( S) Abbi:lmo trasportato nel meZ10
ol"ie11tal basilica ;,, Rame: S. Giova1111i I 1 «Forma fobia• e I'• Arcus Recor-
a Porta Lati11a in Amer. journal of « dationis », che nell'itim:rario figura-
h chaeology, XL, 1936, p. 485 sgg.). no, rispettivamente, sulla destra e sulla
Altri restauri riceve tte verso la metà sinistra ; attenendoci :illa verosimile
del secolo xvi, sotto Pio IV, per opera posizione di questi due cavalcavia.
del cardinale Crivelli, e ritocchi poco Appoggiandoci poi al frammento inse-
200 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

l NoE PER PORTICUM uSQuE AD FORMAM. PcR VII v1As <•>.

IN Circus Maximus.
SINISTRA. IN DEXTERA. Sancta Lucia.
Mons A\'entinus. Septizonium <». Palatinus.
Et sic per porticum usque ad Sanctam Anastasiam.
Item in eadem via <1> extra ci- 5
vitatem:
Ad Sanctum hnuarium. Sancta Petronella. Nerei et A-
chillei.
Marci et Marcelliani. Ad San-
ctum Soterum. 10
Ubi Systus martirizatus est. Sancti Cornelii, Xysti, Faviani,
Sancta Eugenia. Antheros et Militiadis.
Ad Sanctum Theodorum (4). Ad Sanctum Sebastianum.

u. IN<s > VIA PoRTENSI EXTRA CIVITATEM: IN DEXTRA. Abdo et Sennes.

In via Aurelia extra civitatem :


[/n sinistra]. Sancti Pancratii. In dextra. Processi et Martiniani.
In via Salaria extra civitatem:
[/11 sinistra]. Sancti Saturnini. In dextra. Sanctae Felicitatis cum
. vn. fi liis.

J. Scp11zonium 1ulla c(l/011na 1i11illra dopo Avcminut cod.


16· 20 . Nel cod.:
In via aurtlla txtrach h atem. In dotra sancii pancratil. procu~• ti martinta nl
In via salarla extra clvltal<m. In destra uncll suurnmt. sanctat ftllchatb com . v11. filtts

rito nella silloge epig rafica (p. 17-i), (3) I sepolcri qui elencati non ern no
abbiamo trasferito dalla destra alla lut ti sulla via Appia: ncll' aln destra
sinistra la chiesa dd Ss. Nereo ed si comprendono santua ri che sorgevano
Achilleo. anche presso lArdeatina, e lala sini·
(1 ) "Pu \"Il \ ' IA S » , che nel co- st r:i viene estesa fi no all.1 destra della
dice è scritto di seg uito a « FORMAM » , Latina.
senza Sl·gno di pun1eggi:itura, ,va stac· (4) Cf. p. 199 nota 4.
ca 10 da ciò che preced~; cf. p. 174, dove (S) Qui l'amanuense ha confuso i11·
s: legge << lnde ad VII vias ». sieme le colonne di destra e di sinistra,
(l) Il Scttizonio, indicato nel testo e il passo viene dato da noi ~ccondo
sulla sinistra, si trov:iva invece sul l.l la restituzione dcl DE Rossi (Roma
destra, come il Palatino (cf. p. 175). sol/. I, p. 15 5).
DESCRIZ10:-.IE DELLE MURA DI ROMA 20 1

In via Pinciana extra civitatem:


[/n sinistra]. Sanctae Basilissae. In dextra. Sancti Pamphili.
Proti et Yacinthi . Sancti Her- Sane ti Iohannis ca put.
mctis.

1·4 Nel cod.:

In via plnctana extra clvitatwi in dextra


saoctae b11tltssu. sanctl pamphlll
proti et yaclnthl. aanc tl hermet ls aancti iohannls caput.

Cod. Toposr., Jt.


202 SILLOGE EPIGRAFICA. ITI NERARIO

DESCRIZIONE DELLE MORA

A <•> porta Sancti Petri cum ipsa port:i usque portam Flami-

( 1) Intorno al monumentale anello verso la città con grandi archi e prov·


murario, che circonda la città, è sorta vedu te di feritoie al di fuori. Al di
tutta una letteratura, non sempre di sopra di questa elevazione venne fatto
pareri concordi. Il RICHMOND (The city correre qud cammino di ronda che
W1J// &c. pp. 17 sgg. e 241 sgg.) distin· prima coron.iva le mura, munito di un
gue, nella storia ddle mura, parecchi parapdto e di merli. Tale sopraele·
periodi. Nel primo la città fu ricinta vazionc importò di conseguenza I' in·
da Aurdi:rno con un muro di circa 26 nalzamento, e talvolta una costruzione
piedi di altezz~, per il timore di un' in· ex "ovo delle torri, che presero una
cursione dci barbari. li muro infatti forma più grandiosa e maestosa delle
era dest inato a tener lontano un eser- precedenti. Anche le porte subirono
cito sprovvisto di macchine d'assedio, notevoli cambiamenti, per adattarle
e assomigliava generalmente a un ter· alle murJ; anzi due, l'Appia e I' Asi-
rapieno, sul tipo del limu germanico naria, vennero addirittura ricost ruite
o britannico. Nella parte superiore sul mod ello di quelle di Torino, Spa·
correva un cammino di ronda scoperto lato, Treviri. Cosi I' intiera opera pro-
e riparato verso I' esterno da un mu· tettiva assunse un aspetto quale diffi·
rello guarnito d'una merlatura rada e cilmente si sarebbe potuto ritrovare in
disuguale. In alcuni settori, per ragioni tutto il m ondo romano. Questo largo
che non conosciamo, ma certo di ca- rifacimen to è attribuito a Massenzio,
rattere difensivo, la cinta saliva fi no sia perchè dopo Massenzio, e fino ad
ali' altezza di 3S piedi, per la soprat:le- Onorio, non occorrono circostanze
vazione di una galleria sormontata dal storiche da giustificare una ricostru·
solito camminamento. Le mura ave· zione delle mura; sia perchè il cara\tcre
vano torri massicce quadr.ue, e porte generale dell'opera, e quello partico·
ad uno o due fornici, a seconda del- lare di akuni dettagli, lasciano ragio-
1' importanza del traffico della via nevolmente pensare ch'essa appartenga
sottostante, fiancheggiate da due torr i a lui. Inoltre da un passo del Cro-
semicircolari. Per gli sbocchi stradali 11ografo dr/ J54 ( voi. I, p. 28 1) si rkava,
di secondaria importanza si aprivano sebbene le mura non siano esplicita·
qua e là « postcrulae » ad un solo fornice mente nominate, che Massenzio, al·
e sprovviste di torri. Aureliano aveva l' avvicinarsi di Costantino, dovette
dato tutte le disposizioni per questa provvedere a rendere sempre più effi.
enorme recinsione dell' Urbe nel 271, dente la difesa di Roma.
prima di partire per la guerra co ntro Di un terzo restauro, al tempo di
i Palmireni, e l'opera, affidata ai «col- Arcadio ed Onorio (401-3), u audito
«legia • fu portata innanzi con criteri « rumore Getarum 11, fanno testimo·
uniformi ed utilitari, senza però trascu- nianza CLAUDIANO (Panegyricus dt stx/o
rare completamente anche l'estetica, comu/a/u Ho11orii, vv. 519-36) e le trt
specie nei tipi delle porte. iscrizioni collocate sopra tre porte, a
In un secondo periodo le gallerie, memoria dci lavori eseguiti dal senato
costruite in particolari settori, vennero e dal popolo Romano alle mura, alle
estese a tutto il circuito murario, aperte porte e nllc torri, sotto la prefettura di
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 203

neam <1 >: turres .xvi., propugnacul::t .DCCLXXXII. <», posternas


Flavio Macrobio Longiniano (C. 1. L. tomo alle mura; e perchè gli assalti
VI, nn. 1188-90). La fisonomia delle nemici si effettua vano per solito dal
mura non fu ·alter;ita; il rifacimento si nord, fece chiudere con pietre la porta
limitò alla stretta necessità. Al di fuori Flaminia (PROCOPIO, De bello Gotb. 1,
fu tolto l'enorme cumulo di materie di 14, 15; 19, 16). Dieci anni dopo, nel
scarico; e le porte venn ero abbellite 546, Totila, entrato io Roma per la
con la messa in opera di marmi e de- porta Asina ria, disfece in parecchi punti
cora zioni. le mura, per circa un terzo di tutto il
Alt ri restau ri segui rono a inte r:i.ralli ci rcuito (ibid. lii, 22, 7); e quando
più o meno luoghi. Un editto di Teodo- Belisario, partito Totila, rie ntrò in città,
sio Il e Valentiniano III del 440 (Novel- non essendo in grado d i restituire in
lae Vale11ti11ia11i, V, J) contiene l'ordine breve i t ratti di mura abbattuti, in
che il prefetto avrebbe dovuto dare per venticinque giorni, con il lavoro inde-
la ripa razione delle mura, torri e porte, fesso di tutto l'esercito, li rifece alla
che erano $ labefactata ». Siccome poi • meglio, con muro a secco (ibid. Ili,
seguì nel 442 un terremoto (C. I. L. 24, 6). Manca ogni noti zia di restauro
VI, nn. 32086-90; cf. PAOLO DtACONO alle mura riferibile a Narsete, sebbene
Historia Romana, XIII, 16) che rovinò, taluni vedano in lui non solo un restau-
olt re a vari edifici cittadini, le mura, ratore della cinta, ma g li attribuiscano
specialmente tra la porta Tiburtina ed gran parte dell'opera di Belisario (cf.
il fiume, è presumibile che anche ciò G10VENA!.E, Le porte del rtcinto di Aure-
richiedesse immediati lavori di re- lia110 e di Probo, p. 46).
stau ro. Ulteriori restauri si ebbero nel se-
In oltre alcune lettere d i CASSIODORO colo vm, per iniziativa di qua ttro papi,
(Variae, I, 2 5; li, 34; cf. ANONIMO Sisinnio, Gregorio II e Ili, e Adriano
V ALESIANO, n. 67) alludono ad una re- (Liii. Po11tif. I, pp. J88, 396, 420, 501;
staurazione degli edifici <li Roma d u- F.SCHNEIOER, Die Epitapbim der Ptipstt,
rante la prima decade del VI secolo; Rom, 1933, p. 25 n. 30 vv. 13-4). No-
ma no n è possibile precisare, dalla tevole specialmente l'opera dell'ultimo,
dizione dell ':\Utore, se in questa furono ta ntochè il DE Rossi (Piante icnografiche
comprese anche le mura della città. e pro spett. di Roma, p. 71) e il LANCIANI
Ad ogni modo alcuni bolli di mattoni, (le mura di Aurelia110 e di Probo, p. 101
ritro vati, stlrebbero ad attestare, a n- nota 2) non esitano a ri attaccare ad essa
che nei ri guardi di esse, l'opera rico- l'origine della descrizione contenuta
struttiva di Tcoder ico (cf. RICHM OND, nel codice di Einsiedeln.
op. cit. p. 37). (1) Delle mura sulla sinistra del
Dopo T eodcrico lo stato delle mura, fiume, dal ponte Elio fino alla porta
per circa un trentennio, non subi mo· Flaminia, non rim:ingono tracce, salvo
di ficazioni degne di essere segnalate, una sezione di que l tratto che una volta
mentre aJ esse era ri serba to un c6m- si estendeva dalla porta Flaminia ali.i
pito importantissimo durante la g uerra sponda del Tevere. Che lungo il fiume
Goti ca. Nel 536, quando Belisa rio en- corresse un muro, si ricava in partico-
t rò in Roma, prese cura della cinta ro- lar modo da un passo di PROCOPIO (De
vinata in più settori; diede poi ad ogni brll. Gotb. I, 19, 6- 7); dal bisogno di un
merlo una forma, in piano, di I- per ripa ro, data la facilità di g uadare il
proteggere i difensori anche dal lato
sinistr0 ; scavò una profonda fossa at- Per la nota ( 2) v. p•g. scg .
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO

.m. (I), necessariae .1111. ~», fenestrae maiores forinsecus .cvn.,


minores .txvr. CJ>.

fiume, specialmente nei periodi di ma· menzionata in documenti anteriori :il


gra; e dall'esistenza di posterule in 1 177, presenta tutta \•ia le caratteristi·
questa zona. Come fosse il muro Io che di una posterula ant ic.i, pe rchè
dice l'autore citato: basso e comple- ivi metteva capo una vecchia st rada
tamente sprovvisto di torri. E allora diretta alla slatio marmorn111, e per
dove collocheremo le sedici torr i indi· aver tratto probabilmente il nome
cate dalla lista di Einsiedeln lungo dagli horti Domitiae che si estende-
questo percorso? Otto se ne conoscono vaoo di rimpetto nella riva opposta.
nella sezione dalla porta Flaminia al Cf.C. CoRVIStERI, Dtllt posterule tibtri11t
Tevere (v. pianta del MAGGI 1661, in tra la porta F/a111i11ia ed il po11te Gia11i·
.C. ScACCIA SCARAPONI, Lt pia11te di colmse in Arc/J. Soc. Rom. di slor. patr.
Noma, Roma, 1939), di cui la maggior I, 1878, p. 79 sgg.; RrcHMOND, T/Je cii)'
parte andò distrutta nella sistemazione wall of imperial Romt, pp. 236-8.
del Lungotevere. È qu asi certo che le (2) Questi • necessaria » rientrano
rimanenti dovessero innalzarsi nel muro in un sistema di esigenze igieniche, an·
di r:iccordo d ella porta di S. Pietro che se nell'interno non prese111avano
con la sponda del fiume, nel lato est, alcun conforto. Si tratta va di una CO·
in corrispondenza delle nove segnala- struzione semicircolare, sporgente all'e·
teci dalla lista nell'altro muro di rac- sterno della cinta e poggiante su robu~te
cordo della pane ovest. mensole di trave'rtino. Siccome a pp:i·
{2) Questi merli, numerati in se- iono generalmente nella parte più :ilta
zioni da porta a porta, si presentano del muro, la loro costruzione appartiene
con una rilevante dissimetria, della al momento in cui questo \'enne soprae-
quale oggi non è agevole inJùvinJr la levato. Di tali latrine se ne consc n •:i
ragione. V. le congetture dcl R1ct1· integra una sol:i, ad est della porta Sa-
MONO in op. cit. pp. 45-6. laria. Allo stato attuale d elle mura,
( 1) Di queste « posternae » o « po- non è possibile determinare quali criteri
" sterulae », t ra la porta di S. Pietro e abbiano presieduto alla loro cotloc:i-
la Flnminia, se ne conoscono quattro. zione. Nella nostra fonte si pre~entano
Ln posterula di S. Martino, già di irregolarmente distribuite. Cf. R1c11 -
S. Agata, e chi.imata «ant ica» fin dal MON0, op. cit. pp. 84-6.
962. Era a capo di un g ruppo di (3) Il R1c 1rno-io (op. cit. pp. 46-8)
st rade molto importante che andavano ritiene che i termini « fenestrae maiores
dalla via Flnminia, per il mausoleo di u forinsecus »e« fenestrae minores » non
Augusto, al fiume. La posterula Ji abbiano un preciso senso, se vengono ri-
S. Lucia Quatuor Portarum, che ricorre spet tivamente riferiti alle finestre delle
nei documenti fin dal 1002, e che aveva torri e alle feritoie della parte esterna
adiacente l'altra Jell.i Pila, ancb' essa del muro, perchè il numero risulterebbe
conosciuta Ja documenti dcl 955 e eccessivo. Per questo egli suppone una
1010. AmbeJue si trovav:mo n~lle vici· inversion e nei termini, e proporrebbe
nanze delle Cico11iat Nixae, cioè d i quel· 1.1 seguente lettur.1: cc fenestrae minores
l'approdo fluvia le donde i vini fiscali « forinsecus » = fc:rito ie, e « fcnestrae
venivano portati al tempio del Soli.", • maiores • (da sottintendere • intrin-
anche in etl posteriore aJ AureliJno. =
• secus ») arcate delle gallerie dal lato
La posterula Dimizia, che sebbene nou della città. Noi invece, prescindendo


DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA zo5

A porta Flaminea cum ipsa porta usque ad portam Pinciaoam clau-


sam : turres .xxv1111. <•>, propugoacula .ocxLim., necessariae .m.,
feoestrae mai-0res forinsecus .Lxxv., minores .cxvu.
A porta Pinciana clausa cum ipsa porta usquc ad portam Sala-
5 riam: turres .xxu., propugnacula .CCXLVI., necessariae .xvu.,
fenestrae maiorés forinsecus .cc., minores .CLX.
A porta Salaria cum ipsa porta usque Numentanam: turres .x. <1 >,
propugnacula .cxcvnu., necessariae .11., fenestrae maiores forin-
secus .Lxxi., minores .LXV.
10 A porta Numentana cum ipsa porta usque Tiburtinam ( J): tu rres
.LVII.<+), propugnacula .occcv1., necessariae .u., feoestrae ma-
iores forinsecus .ccx1m., minores .cc.

dalla questione del numero, resa sempre all'età onoriana, mentre la primitiva
più ardua dalle mutazioni a cui le mura porta è scomparsa. Non se ne conosce
sono andate soggette, ritorni.imo alla il nom1: originario, ma vi passava sotto
comune interpretazione, che vedeva la strada che, partendo dalla porta Vi·
nelle « fenestrae maiores » quelle delle mi nale, divideva poi con la Tiburtina,
torri e delle cortine di raccordo, e nelle alla quale congiungevasi, il traffico per
« fenestrae minores »le feritoie. Anzi- Tivoli-Sulmona-Adriatico. In seguito,
tutto per non violentare la dicitura del avendo la Tiburtina preso sempre ma g·
testo, e poi perchè la descri zione eviden· giore importanza, la strada più a nord,
temente ha per oggetto lo stato esterno venne meno frequent ata e forse passò
delle mura, in ordine alla loro efficienza d'uso. Non è però determinabile
difensiva; senza dir che il termine t<fe- quando la porta fu chiusa ; certo essa
" nestrae maiore!s » a significa re le grandi ebbe sempre un'importanza secondari:i,
arcate delle gallerie ancora visibili, ap- anche se in quakhe momento storico
pare tull'altro che proprio. il traffico locale salì ad una certa consi·
( I) Le torri oggi esistenti sono J1:razione. La porta non ebbe mai
quindici ; il RICHMOND (op. cit. p. 269) torri. Fu restaurata da Belisa rio;
propone di leggere t< xx1111 >1 in luogo subi modificazioni per dar luogo al
di « XXVllU ». passaggio dello speco dell'acqua Felice,
(2) Il numero è giusto, qualora si sotto Sisto V; e nel 1628 nuovi rc-
escludano le due torri della porca: quindi st:iuri vi apportò Urbano Vili. Cf.
anticamente lo sta to delle mura e'ca RICHMOND, pp. 181 -4; GIOVENALE. Op.
diverso, o la lista è erm1a, il che è più cit. PP· 63-5.
verosimile (RICHMOND, op. cit. p. 269). (4) li numero delle torri dall:t porta
(3) Tra la Nomentana e la Tibur· Chiusa alla Tiburtina è di diciotto; nel
tinl è omessa la «porta Cl a usa u, come settore delle m ura rimanenti non è
poi si omettono l'Ardeatina e la Sctti- facile trovare il posto per trentanove
miana, perchè certamente fuor d'uso e torri, quante ne mancano pt:r raggiun·
dimenticate. L:i « Clausa », adiacente gere il «LVII». Il R1CHM01'D (op. cit.
al lato meridionale del castro Pretorio, p. 269) crede sia caduto un « X>> , e si
nella sua forma attuale può risalire debba correggere « Y.LVll ».
206 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERAR10

A porta Tiburtina cum ipsa porta usque ad Praenestina[rn]: turres


.xv1m. <•>, propugnacula cum porta Praenestina .cccn., neces-
sariae .1., fenestrae maiores foriosecus .Lxxx., minores .cvm.
A porta Praenestina usque Asinariam: turres .xxvi., propugna-
cula .01111., necessariae .vi., fenestra e maiores forinsecus .CLXXX., 5
minores .CL.
A porta Asinaria usque Metroviam: tum:s .xx. <2 >, propugnacula
.cccxw., necessariae .un., fenesrrae maiores forinsecus .cxxx.,
minores .CLXXX.
A porta Metrovia usque Latinam: turres .xx. hl, propugoacula 10
.ccxc1111., necessariae .xvu., fenestrae maiores forinsecus .c.,
minores .cLxxx.111.
A porta Latina usque Appiam : turres .xu. (4l, propugnacula
.cLxx1111., necessariae .vu., fenestrae maiores forinsecus .Lxxx.,
minores .Lxxxv. 15
A porta Appia usquc ad Ostensem <s>: turres .XLVIITI. <6>, propu-
gnacula .ocxv., necessariae .xxvm., fenestrae maiores forinsecu s
.cccxxx., minores .CC.LXXXIII!.
A porta Ostensc usque ad Tiberim: turres .xxxv. <1>, propugna-
cula .occxxxm., necessariae .xv11., fenestrac maiores forinsecus 20
.cxxxvm., minores .ccx1.

3. mlnoru] malotes cod. 4. usque] Stl(ut rasura, forse di ad

(1) Se ne conoscevano diciotto; ma cortina fra lo spazio di due torri (RICH-


il taglio praticato per il passaggio della MOND, o p. cit. P· 269).
ferrovia ne h.1 fa tte scomparire qua t· (4) Se ne conoscono undici, e come
tordici. dodicesima può essere computata la tor-
(2) Ne conosci:tmo tredici ; il Rtor · retta del!' acqua Antoniniana (RrCH·
MONO (Op. cit. p. 269) pensa che il MOXD, Op. cit. p. 270).
«xx» del testo si:i corruzione d'un (S} Tra la porta Appia e l'Ostiense
originale "xv». In q uesto caso il è su 'ta omessa l'A rdeatina , che dovev:i
numero sarebbe esatto, qua lo ra alle già esser chiusa.
tredici torri conosciute si aggiungano (6) Il numero qua rantanove sembra
le due della porta <li pa rtenza, con- inferiore al vero, conoscendosene cin-
forme al metoJo che sembra ordina- quanta (R tCll MOND, op. cit. p. 270).
riamente seguito. (7) Se ne conoscono ventitre, ma
(3) Se ne conoscono diciannove; molte delle torri sulla sponda del fiume
ma può essere considerat.1 come ven- sono scomparse (RICHMOND, op. cit .
tesim:i la cost ruzione sporgente in una P· 270).
)

DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 207

A flumine T yberi usque ad portam Portensem: tu rres .1111. < >, pro- 1

pugnacula .LVllll., fenestrae maiores forinsecus .x., minores .xv.


A porta ·Portensi usque Aureliam: turres .xxvmr. C», propugnacula
.cece., oecessariae .11., fenestrae maiores forinsecus .cxxxvn.,
5 minores .CLXII!.
A porta Aurelia usque Tiberim (J): turres .xxnn. e~>, propugnacula
.ccc.xxvu., n~cessariae .x1., fenestrae maiores forinsecus .cu.,
mmores .cxxxi.
A Rumine Tiberi usque ad portarn Sancti Petri : turres .v1111. (sl,
10 propugnacula .cccc.Lxxxv1111., fenestrae maiores forinsecus .xxr.
et minores .vn., posternae .li. (6).
PoRTA SANCTI PETRI. IN HADRIANIO sunt turres .v1., propugnacula
.cLxmr., fenestrae maiores forinsecus .x1111., minores .xvm. <1l.
Sunt simul turres .CCCLXXXIII., propugnacula .vuxx., posternae .v.,
15 necessariae .cxvi., fenestrae maiores fo rinsecus .il.Lxvi. (8l.
1. ponen~i cod. 13. xvtttt cod. 15. Nel cod. manca il totale delle fmes lre mi11or i.
(r ) Anche la piaota del MAGGI mo- MONO (op. cit. p. 238}, seguendo il LAN;
stra quattro torri, qualora si comprenda CIANI ( Formae U1·bis Romae, tav. 14), la
nel numero quella est della porta sposta piì.1 a sud, verso il Triga1·ium, un
(RICHMOND, op. cit. p. 270). punto abbastanza importante per i tra-
(2) Se ne conoscono soltanto qui n· sporti fluviali. La seconda potrebb'essere
dici, ma devono essere state. di più situata, col CORVISIERI (op. cit. pp. I 56-
(RICHMOND, op. cit. p. 270). 159), incontro al vicolo del Polverone,
(3) Tra l' Aurelia (Pancraziaoa) e il sebbene manchino prove definitive al
Te vere è omessa la porta Settimiana. riguardo (cf. RICHMOND, op. cit. p. 238).
(4) Se ne conoscono diciassette. Il (7} La t rasform:izione del mausoleo
TEMPESTA ( Urbis Romae prosprctus r59 J, di Adriano in fortezza risale forse ai
riprod. di FR. EHRLE, Città del Va- tempi di Onorio. Un ulteriore al lar-
ticano, 1932) ne segna venti; ma com- gamento si ebbe sotto Toti la (PRo-
putando le du e della porta Settimiana, coP10, De bello Goth. IV, 33, 14-6),
e aggiu ngendone due a quelle che e i dati della lista di Einsiedeln, che
vanno di li al Tevere, si arri va a ven- chiama l'intero complesso « Hadria-
t iquattro (RICHMOND, op. cit. p. 270). « nium », dc,·ono riflettere lo stato del
( 5) Non resta alcuna traécia nè delle fortilizio dopo quest' ultima modifica-
torri nè del muro. zione. Cf. RICHMOND, op. cit. pp. 20-6.
(6) Una di queste posterule porta il (8) In questo elenco riassuntivo ri-
nome de Episcopo, ed è ricordata in dne sultano io meno quau ro torri, ses-
donazioni dell'anno t013 (Regesto di santa merli, cinque latrine. e io più
Farfa, compilato da GREGORIO 01 Ct..- diciannove finestre maggiori ; il che sta
TINO, a cura di ). GIORGI e u. BALZANI, a dimostrare le alterazioni subite dalle
nn. 665, 666). li CORVISIERI (op. cit. cifre ndla tradizione mrnos.:ritta, e il
pp. 155-6) la collocava in corrispon- valore relativo che può essere att ribuito
denza del ponte Vat icano, ma il R1ctt- alle singole indicazioni numeriche.
• . hTIT. S TCll'. I( \ • >tlt Il M, [.

DESCRIZIONE DELLE. MURA 01 ROMA (co<l. Einsied. 326).


IL LIBER PONTIFICALIS
E LE SUE CON TINUAZI ON I

Il valore topografico del Lt:ber Pontijicalù può dirsi


fino ad oggi più intufto che conosciuto nella sua reale
consistenza. Nessuno infatti s'era ancora provato a
raccogliere, in una specie di corpo, tutti gli accenni
topografici, in modo da permetterne una analisi alla
luce de.ll'archeologia e della storia.
Eppure trattasi di una fqnte di prim'ordine, oltrec~è
per l'autenticità dei documenti donde ci provengono
le notizie, p er la immanenza del fattore topografico in
un racconto storico che si protende per secoli.
Anche a ltri testi non mancano di notizie topografiche
preziose, ma si tratta spesso di indicazioni a carattere
fr.a mmentario e discon tinuo: solo il Liber Pontijicalù
ci permette di assistere, in una v isione panoramica
continuativa, alla reazione secolare opposta da una
immensa metropoli alle forze degli uomini e del tempo,
congiurate a trasformare, se non a cancellare e dissol-
vere, quanto era espressione materiale e durevole di
culti o di istituzioni di un mondo, con cui una società
nuova non desiderava con tatti. Con questo noi non
crediamo affatto ad una volontà distruttiva del cri stia-
nesimo. Nelle biografie dei papi compresi fra i secoli

()od. Topo;;-r., Il. 14


210 IL "unER PONTIFICALtS ' 1

111 e 1v la Roma pagana affiora nello sfondo evanescen te,


come veduta dalla distanza delle vie. consolari, lungo le
quali s'aprono, sotterra, le ca tacombe.
La fison omia dell'Urbe non appare affatto mutata,
anche se la nostra fonte non ricorda che un numero
limitato di templi, terme, acquedotti, teatri, mercati.
Se allora non mancavano persone che avevano una
gran voglia di manomettere le costruzioni antiche, è
anche vero che l'autorità statale ancora imponeva un
doveroso rispetto delle opere d'arte e dei monumenti:
« sicut sacrificia prohibemus, ita volumus. publicorum
« operum ornamenta servari » (Cod. Theod. XVI, 10,
1 5). Siamo nel gennaio 399; ma una disposizione infor-

mata agli stessi criteri era sta ta già emessa dal no-
vembre 346 (ib id. XVI, 10, 3). Una funzione quasi
statale degli antichi templi vien documentata fino al
370 1 nel quale anno fu pubblicata nel Pantheon una
ordinanza imperiale ad Olibrio, prefetto di Roma, sulla
ammissione dei libertini in talune corporazioni. Per
l'occasione il Senato era stato convocato nel Pantheon,
secondo l'antico costume di radunarlo talvolta nei
tem pli (ibid. Xliii , 3, 10; cf. O. SEECK, Regesten d.er
Kaiser u. Péipste, p. 8). Del resto, anche contro il
divieto imperiale, ancora vivevano i cul ti di Ves ta, Mitra
e Cibele, radicati in particolari centri di superstizione.
Verso il secolo v la visione topografica nella nostra
fonte diventa più vasta e le denominazioni antiche
con tinuano ancoraa ricorrere: il templum Ma muri,
la ca t h ed r a 1api d e a F 1or i a n a, la regione
.e a p u t T auri che si stendeva SUI giardini di
T . Statilio Tauro, il p a 1a ti u m Licinia n u m , le
E LE SUE CONTINUAZIONI 2I I

terme di Traiano, il Sicininum , il vicu s Longus,


il c 1i v u s P a tric i u s, il c 1iv u s Sa 1 u ti s ecc.
Se i nomi però res tano, la trasformazione urbana
già assume proporzioni impressionanti. Da lla fine del
secolo IV san Girolamo consta tava con compiacimento
la dissoluzione della religione pagana e l'abbandono dei
templi: «Auratum squale t Capitolium, fulig ine e t ara-
« nearum telis omnia Romae tempia cooperta sunt,
« movetur urbs sedibus sui s e t inundans populus· ante
« delubra semiruta, currit ad martyrum tumulos ...
<< di quonda m na tionum cu m bubonibus e t noc tuis in
« solis culminibus remanserunt » (Ep. CVII , nn. 678-<)).
E vero che Cla udiano nel 404 ancora ammirerà stupito
dal Campidoglio l'augus ta bellezza del F oro', ma tre
anni dopo (407) Arcadio, Onorio e T eodosio bandiscono
dovunque quei simulacri che i pagani onoravano ancora
di un culto. I te mpli, le a re passan o in uso dello Stato,
quando i legitti mi possessori non sono costre t t i a di-
struggerle (Cod. cit. XVI , ,10, 19). Già Cos tantino
disapprova va (325) gli spe ttacoli cruenti dei gladiatori,
e le stragi umane finiscon o da l 404 e i I ud i andarono
in dissuetudine, fin che verso la metà del secolo VI (s23)
l'Anfitea tro vedrà le ult ime ve n a ti o n e s e il circo
Massimo verso il 550 le ultime corse.
Coll'inizio del secolo v sorge, per un decreto di
papa Marcello , quella , o,rganizzazione dell'assistenza
spiritua le che la Chiesa loca lizza nei ti t o I i . S i tratta
di palazzi di pri vati dona tori, adibiti prima come
luoghi di raccolta e di culto. Confiscat i e in gran
( 1) Pa11tg)•r. de sexlo co11ml<1fa Ho11orii in M. G. H., Auct. A111iq. X, p. 237,
vv. 44-5 2.
212 IL •<-1.IBER PONTIFICALIS"

parte distrutti in forza dell'editto di D iocleziano del


303, vennero restituiti per l'editto di Galerio del 311 ,
come proprietà cotlettiva della comunità cristiana, e
poi, col nome di titoli, pa~sarono a sedi dell'ammini-
strazione spirituale. Li troviamo per tutta Roma: su
tutti i setti colli e nelle valli sottostanti, in tutte le
quattordici regioni. Per alcuni di questi edifici sacri
conosciamo con certezza la fondazione tra l'epoca di.
Costantino Magno e il principio del v secolo.
Intanto la costruzione di chiese si fa più frequente;
esse si circondano di quadriportici con battisteri, ninfei,
cantari, bagni, vasche. Gli edifici crollanti per l'età
sono des tinati a somministrare le loro pietre, i loro or-
nati alle nuove fabbriche, sebbene dal 376 anche ques to.
guasto legale <lei monumenti fosse stato vietato. La
funzione urbana delle terme, condannata dai cristiani,
è da tempo cessa ta; t'amo vero che capita nella nostra
fonte di sentir ricordato un istituto di bagni solo per pre-
cisare la collocazione di un titolo. Altre chiese vanno ad
annidarsi dentro gli antichi edifici o ne occupano parte
dell'area. Un settore del circo di Gaio e Nerone ha ce;
duto lo spazio alla basilica del principe degli Apostoli;
il palazzo dei Laterani ha ospitato la chiesa di S. Gio 7
vanni ed è diventa:to il patn:archz"um, la sede del ponte-
fice;_quello Sessoriano ha fatto posto alla basilica H ieru-
salem; fin che gli stessi imperatori concederanno aree
pubbliche per la costruzione di templi cristiani, come
avvenne della meridiana di Augusto, utilizzata per la
chiesa di S. Lorenzo in Lucina; o, come Foca, lasce-
ranno che il Pantheon venga consacrato e prenda il
nome di S. Maria ad ilfartyres (609),' o, come Eraclio,
E LE SUE CONTINUAZIONI 213

perme tteranno di copri re la basi lica di S. Pie tro


(625-38) con le tegole dorate del tempio di Venere e
Roma.
Parimenti S. Stefano sul Celio sorge sopra cos tru-
zioni, pare, pagan e; S. Pudenziana sulle terme cli No-
vato; S. Andrea sull'E squ ilino in una sala del palazzo
di Giunio ~asso, anche se ne è rispettato l'ornato con
emblemi isiaci; e S. Sebastiano nel te mpio su ll 'altura
orientale del Palatino, anche se è di proposito evitata
la cella, che imponeva un sacro rispetto come un mira-
colo immanen te (CASSIO DORO, Variae , VII , r 5). Se a
qu esto punto, cioè alla fine del sesto secolo, diamo una
occhiata alla Roma d i Gregorio Magno, essa ci appare
ancora quella grande e bella metropoli (unica a l mondo),
per la quale lo stesso Belisario perorò presso T otila,
onde si guardasse dal distruggerla (PROCOPIO, De bello
Goth. III , 22); ma vicino alla Roma pagana, la cristiana
appare orma i già grande e monumentale, capace insomma
di competere per le sue chiese e basiliche con le gran-
dezze del passato.
Giungiamo così al secolo vm, quando le diaconie
hanno già ereditato la pesante funzione dell'annona.
La città viene integralmente cris tia nizzata. Manten-
gano o no le diaconie una amm inistrazione laica, a lla
loro effici enza dovettero sicu ramente essere interes-
sati lo Stato, fin che sussistette, la Chiesa, la stessa
organizzazione civica, non meno degli istituti cari-
tativi esistenti. Fatto è che, materialmente, le dia-
conie con gli a nnessi monas teri vanno ad occupare
o edifici prima destinati all'Annona, o monumenti
antichi.
214 IL " LIBER PONTlFICALIS "

Ed ecco che S. Maria in Cosmedin si estende sopra


l'Aedis Cererù,Liberi· et Liberae;S.Teodoro si piazza nel
cuore degli Horrea Agrippi'ana; S. Sergio e Bacco nei
Rostra ; S. Maria Antica nella biblioteca d'Augusto;
S. Cosma e Damiano nel tempio degli dei Penati e
nel cosl detto heroon del divo Romolo; S. Vito nel Ma-
cello di Livia; S. Maria in Aquiro nella basilica di Ma-
tidia; S. Lucia nel Settizonio; S. Eustachio nelle terme
Alessandrine; S. Maria in Via Lata nei portici fiancheg-
gianti la Flaminia; S. Maria Nuova fra i colonna ti ante-
riori del tempio di Venere e Roma; S. Adriano occupa
l'aula della Curia.
A lla fi ne dell'v111 secolo il gran corpo della Roma im-
periale è quasi irretito dentro una maglia densissima di
basiliche, chiese, titoli, diaconie, monasteri, oratori,
ospizi, ospedali che, se non trasformano del tutto il
volto di Roma, spostano verso nuovi cen tri gli interessi
materiali e spiri tuali della cittadinanza. Fin la tenacia
della tradizione romana sembra staccarsi dalle monu-
mentali grandezze della latinità, per rifiorire intorno a
nuove g lorie, a nuovi monumenti, destinati a rifondere
l'orbe nell 'U rbe, nel segno di un a ltissimo valore ideale.
L 'attività costruttiva dei papi e il loro interesse edi-
lizio non sono più assorbi ti dalla manutenzione o abbel-
limento delle ch iese esistenti: la necessità per Roma di
provvedere anche alla propria difesa, nell'abbandono
totale da parte di Bisanzio, ha fatto convergere sul pon-
tefice gli sguardi. di tutti, come a nume tutelare e
vero signore temporale. Per l'importanza che prende
questa funzione politica, alcuni papi, più e meglio degli
imperatori di Bisanzio, si sentono g li eredi legittimi
E LE SUE CONTINUAZIO:\I 2 r5

degli antichi diritti romani, i legittimi difensori del


popolo, donde il risorgere di una coscienza del rispetto
per i grandi monumenti , considerati testimoni di una
potenza ancor viva e operante, anche se trasformata.
C'è ancor molto in piedi dell'antica Roma. Nella
nostra fonte echeggia il ricordo dei Tr ia F a t a, del-
l'E lefante erbario, della contrada in Or p h e a, del
mausoleo di Adriano, del Velabro, del Sessorio, del
campo Marzio, del c I iv u s S c a uri ; e alcuni p on-
tefici chiameranno a raccolta, davanti al perico lo sara-
ceno, i popoli del Lazio, dell a T uscia e della Campania
per restituire nella loro efficienza strategica le mura
Aureliane, o ripristineranno le varie f orma e della
Sabatina, della Giovia, della Claudia,_ della Vergine,
che da tempo avevano privato la ci ttà della dovizia delle
loro acqu e salutari.
Siamo però orma i vicini a ll' ultima fase della vita
degli antichi monumenti, quando le rivalità e gli
odi delle grandi famiglie romane li trasformera nno in
fortilizi: e sarà la più deleteria profanazione che subi-
ra nno quelle augu ste reliquie di un passa to di g loria.
E ques to il colpo d'occhio, omessi copiosi partico-
lari, che dal punto di vista topografico ci o ffre il L iber
Pontificalù: in altri termini una grandiosa sintesi della
materiale trasformazione del centro del paganesim o nell a
sede mondiale del cris tianesim o, trasformazione accom-
pagnata dal len to progressivo oscuram ento della po-
tenza imperiale; da un al terno avvicendarsi di pelle-
grini e di penitenti in cerca di reliquie o di perdono, di
sovrani che spesso con la spada nel pugno si sp ingono
fino alla tomba di san Pietro per legittimarvi l'acquisto
216 IL " U BER PONTIFICALIS "

di una corona, di lotte e contrasti, da cui uscirà il


primo principato civile romano.
Nelle note abbiamo segu ito le vicende delle singole
costruzioni, attraverso i secoli, richiamandoci al me-
todo del primo volume.
Quanto alla fo rmazione del Li.ber Pontificalù, ci limi-
tiamo a sunteggiare le notizie più accredita te e accettate.
Questa g rande s toria dei papi in forma di biografie
a schema fisso, e talvolta a formule stereo tipate, deriva
da anonimi impiegati di curia. Le biografie, brev i e
semplici all'inizio, si fanno sempre più nutrite, finchè
col chiudersi del ve il principio del VI secolo cominciano
a prendere il sapore e il colore della contemporaneità.
Dal VI secolo il L i.ber assume l'aspetto d'una specie
di memoriale s torico della politica papale e dell'ammini-
strazione della Chiesa, redatto, quasi, per un uso interno.
Con molta probabilità il pontificato di Felice IV ~
da riconoscere come il termine della prima redazione,
eseguita forse da un chierico romano sotto il pontifi-
cato di Bonifacio II (s30-2). Il catalogo Feliciano
rappresenta un estratto di questa prima redazione,
come nel catalogo Cononiano, che va fino al papa Conone
(686-J), viene . riconosciuto il compendio della stessa
redazione, e, per il seguito, di una redazione ulteriore.
Da anonimi impiegati di curia vennero poi raggruppate
le successive biografie, alcune a carattere ufficiale e re-
datte durante la vita dello stesso pontefice. E sse giun -
gono fino ad Adriano II o a Stefano V (886); la biografia
di Nicolò I appartiene forse ad Anastasio bibliotecario.
Le precedenti possono ascriversi ad uomini di minor
levatura, che attingevano tuttavia le .notizie alle fonti
E LE SUE CONTINUAZIONI

ineccepibili dell'Archivio ecclesiastico, donde il valore


delle indicazioni a carattere topografico.
Dopo una pausa, durata attraverso il secolo x e gran
parte del XI, in cui non si ebbero che aridi cataloghi,
solo qua e là corredati di qualche breve notizia sto-
rica, le estese biografie ricominciano da Gregorio VII
per opera di diversi contemporanei, gli scritti dei qu ali
presero un carattere unitario e ufficiale nelle redazioni
del chierico romano Pandolfo (c. I 137), del bibliote- ,
cario Pier Guglielmo di S. Gilles ( r i42) e di altri ano-
nimi che protrassero il racconto fino alla morte di
Martino V (1431). Al resto penserà la storiografia uma-
nistica con a capo il Platina.
Resta a dir brevemen te dei criteri con cui diamo gli
estratti. Tenuto conto dello scopo strettamente topo-
grafico di queste nostre raccolte di testi , i frammenti
scelti sono ordinati al fine illustrativo della vita di
ciascun monumento. ,Quanto appariva estraneo o su-
perfluo a questo scopo, è stato omesso senz'altro.
Abbiamo pure generalmente tralasciato quei passi in
cui si menzionano località e monumenti già in prece-
denza ricordati , senza aggiunte di qualche significato.
E intuitivo che quando parliamo di testo del Liber
Pontijicalù ci riferiamo (salvo che si indichi esplicita-
mente il contrari9) ,alla seconda edizione. Perdutasi la
prima molto presto, la restituzi one del testo originale
tentata dal Duchesne, combinando i due compendi,
il F eliciano ( = F) e il Cononiano ( = K) - derivati
ambedue, in piena autonomia, dalla prima edizione -
si fonda su criteri troppo personali e malsicuri per
poter dare l'affidamento necessario. Solo in certi casi

l'od. Topog r., li.


218 IL "LIBER PONTIFICALIS"

i due compendi F e .K ci danno alcune tracce sicure


del!' antico testo da cui dipendono; e all'occorrenza
ne è stato tenuto il debito conto.
Non essendo questo il luogo di fare nuove classi-
fiche di manoscritti, accettiamo quelle già pacificamente ,
accolte nelle edizioni critiche moderne. Lo stesso di-
ciamo delle sigle per rappresentare i codici. Solo av-
vertiamo, per la valutazione dell'apparato critico, che
tutti i codici del Lz'ber Pontificalz's propriamente detto
poss.ono venir divisi in tre classi. Le due prime segnano
due serie di recensioni nettamente distinte. La prima
classe viene rappresentata dai codici A, il principe dei
quali è il Lucense 490, del secolo VIII. La seconda classe
comprende specialmente i codici B, il cui principe è il
Napoletano IV A 8, del secolo vn; si possono ancora distin-
guere, dentro questa classe, due famiglie: l'una con bio-
grafie posteriori a Stefano I I, l'altra che non procede col
racconto oltre a questo papa. L'originale di tutto il
gruppo risale a un'epoca molto vicina alla morte di Ste-
fano II (7 57). La terza classe abbraccia i codici misti, o
contaminati; dei quali molti si avvicinano tanto alla
classe B, da poter essere aggruppati con essa, e vengono
rappresenta ti da C e D: altri se ne discostano di più e
vanno per conto loro; di questi i principali sono E, G, H .
Per stabilire il testa, ci siamo serviti delle edizioni
critiche esistenti; cioè: 1) per il periodo da san Pietro
a papa Constantino (t 715), delle edizioni di Duchesne
e di Mommsen; 2) per il periodo da Gregorio II (715-
731) a Urbano II (1088-99), dell'edizione di Duchesne;
3) per il periodo da Pasquale II (109g-u8) a Onorio II
(1124-30), di quelle di Duchesne e March.
t LE SUE CO'STINUAZJONI 21 9

Quanto alle varia n t i s iamo s tati parchi, accogl iendo


soltanto quell e che ha nno qualche valore topografico,
e riducendo al minimo quelle puramente grafiche.
Le biografie papa li pri ve di quals iasi accenno topo-
g rafico, sono s tate senz'altro trascurate .

La prima edizione del Li'ber Pontificalù vide la luce


in Magonza n el 1602: ANASTASII S. R. E. BIBLIOTHECARII
Hùtoria de vdù romanorum Pontificum a b. Petro apo-
stolo usque ad Nz'colaum I, nunquam lzactenus typù ex-
cusa. Dei'nde vi'ta H adriani Il et Steplzam· V I auctore
Guillelmo bt'bli'othecario. Ex biblz'otheca Marci' Ve/seri
Augustanae r[ei]p[ublùae] l l viri, curata dal gesuita
GIOVAN NI B uvs di Nimega; e l'esemplare a lui fornito
dal Welser era copia del cod. Vaticano . 3764. Il testo
di Magonza fu riprodot to nelle edizioni successive: di
CARLO ANNIBALE f ABROT, Parisiis, 1649 (ri s tamp. a
V enezia nel 1729); di FRANCESCO B1 ANCHrN1, R omae,
voi. I , 1718; voi. II , 1723; voi. III, 1728; voi. IV, curato
dal nipote Giuseppe, 1735; il voi. V , con cui l'op era
doveva finire, non fu pubblicato (ris tamp. in M1G NE,
Patr. Lat. CXXV I I - CXXVI II , 1852); di A NTON IO
L uoov1co M URATORI, in R erum ltalicarum Scriptores,
t. III , Mediolani , 1723. I n quell'epoca s i ebbe pure
l'edizione di GIOVANNI VrGNOLI (Romae, voi. I , 1724;
voi. II , 1752 ; voi. III , 1755; il secondo e terzo
volume furon o cu ra ti dal n ipote Pie tro Giuseppe Ugo-
lini) : ma questa edizione in cui si cercò di migliorare il
testo, mettendo a profitto le varianti di alcuni mano-
scritti, rappresentò invece u n regresso su lle anter iori,
sia per lo scarso numero e la poca autorità dei mano-
220 It "'LIBER PO~TtFICAUS"

scritti adoperati, sia per l' inabilità dell'autore a servir-


sene. Con la monumental e edizi one del D ucH ESNE,
Le Li'ber Pontijicalù, texte, i'ntroducti'on et commentat're,
Paris, t. I, 1886, t. II , 1892, l'opera venne finalmente
a riposare sopra un solido fo ndamen to critico; e dopo
qualche anno ad essa seguì l'altra, per certi riguardi
non meno pregevole, del MOMMSEN, Gesta pontificum
Romanorum, voi. I (fino a Costantino t 715; il voi.
secondo non è s tato pubblicato), in Mon. Germ. hùt.
Berolini , . I 898. U na edizion e del tes to di Pandolfo,
limi tata alle biografie da Pasquale II ad Onorio I I,
diede il padre MARCH sopra u n codice di T ortosa (L i.ber
Pontijicalù prout exstat i·n codice manuscripto Dertusenst·
textum gemtt'num complectens, hactenus ex parte inedt"tum,
PANDULPHI scriptorù pontificù', Barci none, 1925)'.

cr. DUCHESHE, Prcfaz. al Lib. Po11tif. cit.; MOMMSEN, Prefaz. ai Gnln


Po11tif. Rom. cit.; MARCII , Pn.:faz. al Libtr Po11tif. cit.; E. CASPAR, Gesrl1iciJlf
drs Papst111111s, II, 193), pp. 314-20; SE.PPELT, Libtr Po11tif. in Lexiko11 f. 17ieo-
logù rwd Kirche, \'I, coli. 551-2; F. HERMANIN, Rome au Moyw Agt, P:1ris, 1927;
V IELLIARO, lts 11/1 ts romai11s eJ les dtux tditio11s du L i be r Po n I i f i e a I i s
in Riv. arcb. rrist. \ ', pp. 89-103; LESTOCQ.UOY, Administratio11 de Rome ti
Diaco11ies d11 1'11• nu IX< sitclt, p. 261 sgg.; GRISAR, Roma alla ji11e dfl mo111/o
a11tico (trad. di R. MERCATI e aggiunte di A. BARTOLI), Roma, 1930; KIRSCH ,
Origi11e t carnttert degli a11ticbi titoli cristiani n Roma, p. 39 sgg.; A. KALSBACH,
Die U111w1111d/1111g 1/ts luid11isclm1 in das christlicbr 10111ische Stadtl>ild in Sciwli11
sacra, '17ieologiscbe Festgabe fii r K. f. Sch11/tt , KOln, 1935, p. 71; CECCHloLLI,
Aspetto di Roma 111ctlioev11/e in L'Urbe, IV, rtgosto 1939, p. ' 1 sgg.

( 1) Ci duole che particob ri motivi abbiano impedito al p. March di col-


laborare con noi nel fissue il testo del Lrber Po11tifiralis. Ad ogni modo gli
siamo grati di qualche notizia di cui ci siamo giovati in questa prefazione, e
della piena :id~-sione con la quale avev:i. accolto il nostro desider io.
E LF. S UE CO~Tl~CAZIO;-.oI 221

LIBER PONTlFICALIS

8 EATUS PETRUS - sepultus est via Aurelia, in templum Apoltinis <•J,


iuxta locum ubi crucinxus est, iuxta palatium Neronianum <»,
in Vaticanum, iuxta territurium Triumphalem <i>.
i . templo F A.'·4·f·6 8 1 ·6c• 1polllnis A 8 1 D a ppolinisC' 3pollonls ~li altri. 4 . t>a ti ·

c1no Af.6 vaticano A' C2 In te rrhurium F In krriturlo I\. trfumphale F Al·• 8 1

( 1) Non si ha notizia di un tempio 21 ), e di cui Nerone si ser"iva per


di Apollo in Vaticano; si conosce in· sfogare la sua passione d i :iuri ga rr.-.-
Vt'Ce un ager A pollinis argmtei nel In CITO, Ab exc1ss11 divi Augusti, XIV,
zona di monte Mario e della via Trion· 14). È ricordato anche nella vita di
fale, ma a tropp:i distanza d:il luogo in Elag:ibalo (Hist. .4.11g11sta, 2 3). Himase
cui fu sepolto san Pietro (cf. ScHN~I· in piedi fino all' inizio del 1v secolo,
DER GRAz1os1, Nou di topog rafia e di qu:indo una p.rne con~idercvole venne
epigrafia in BuU. Com. :\~I, 191 3, distrutta per fabbricarl'Ì sopra la b1Si-
pp. 54-7; A. STRONG, Sep11lchral Re- lica cost~ntioiana di S. Pie1ro. Pii1
litf of a Pritst of Bello11a in Papers of tardi, nel mezzo ddl'arcna, furono co-
the British School al Rome, IX , 1920, s truit i i due g rrndi m.1 usolei roton.!i,
p. 2 0 5 sgg.). L 'opinione più attendi- su cui cf. p. 95 nota 1 e p. 96 not:i 4.
bile è sempre quella dcl D uCHESN & Dal GRIMALDI (Hui;1s~s, Il circo dì
(L ìb. Po11tif. I, p. 119 nota 13 e p. 193 Nero11e al Vatic11110 srco11do lii descri·
nota 61; Vatica 11a, in Méla11g. XXII, zJom ì11edita 11el r<'dirr A111brosia110 di
pp. 8-9), che possa cioè tramrsi del Giacomo Gri111aldi in .\fiscelln11en Ce-
celebre tempio della Magna Mater, an· ri1111i, Milano, 1910, p. 257 sgg.) np·
corn in funzione alla fine del 1v secolo. prendiamo che le due nav:itc meridio-
La confusione, già esistente nel sincre· nali dell a basilic:i di S. Pietro, cioè il
tismo pagano degli ultimi tempi, tra muro esterno e i Jue colon nat i, poggia-
Cibele, Mithra-Sole ed Apollo pub esse- vano sopra tre muri pH.illcli dcl lato
re stata causa del cambiamento di nome settentrionale del circo. Egli ci for-
nel linguaggio popola re. Si noti anche nisce anche le mi~ure dcl cir~o ste~so,
che il collegio dti Quindecttnt•iri sacris sulle quali però cf. C'liMRATI, op. cit.
f aciundis presic:deva tanto al culto di Ci· p. xxxvi. Se poi i cnrrern, che e ra no
bel e qu:rnto a quello di Apollo. L'es pres- fiancheggiati da due tor ri, colloca te in
sione però « in templum », a meno modo asimmetrko rispetto all'asse lon·
che non sia da intendere nel signifi· gitudinale dt:I circo, ~i trovassero ad
cato di vicinanza, è inesatta; perchè 0\'CSt, come S('gn:I il LANCIANI ( Formn
la sepoltura Jell'Apostolo doveva tro- Urhis Romnt, 1a''· 13). o :iJ est, .:ome
varsi, se mai, presso e non dentro il indicano K1 i,_pi,.wr- ll u10LSf.N ( Fonuae
santuario di Cibele. Urbis Romae A 11tiq11ae, tav. Il ), è con-
(2) Il circo di Gaio e Ne rone co· troverso; m.1 la second~ opinione sem·
struito da Caligola (SUETONI O, Cai11s, br.1 più probabile (cf. H u~LS~N , Il cirro
S4 ; Pt1s10, Nat. Hisl. XV I, 20 1 e di Nerone cit. pp 262- 5). - La voce
XXXVI, 74>,dovcClaudio fece dare fre-
quenti spettacoli tSUETONIO, Cla111li11s,
IL "LlBER PONTlFICALIS"

LtNUS- sepultus est . . . in Vaticano.


CLETUS <•> - de regione vico Patricii <2>- scpultus est iuxta corpus
beati Petri in Vaticanum.
CLEMENS- de regione Caeliomonte CJ) - fecit .vn. regiones, diviJit
notariis fidelibus Ecclesiae, qui gestas martyrum sollicite et cu- 5
riose, unusquisque per regionem suam, diligenter perquireret <•>.
ANECLITUS - memoriam beati Petri construxit et conposuit, dum
presbiter factus fuisset a beato Petro, seu alia loca ubi episcopi
reconderentur sepulturae Cs>; ubi tamen et ipse sepultus est iuxta
corpus beati Petri. ro
1. vaticanum F ba1lcanum Af 2. !uxta corpus] In basilica K 3. batlcano A 1
1· v111 A' 7. anlclltu s K anecletus e• E' anacletu s gli nitri. 8-10. seu alla !ci.ca ..
sepulturae •. loxta corpus beati Pttrl om. F K, e pare si tratti di i11tupola<ione del u -
eo11do editort'.

« palatium » nelle fonti medioevali è raggruppamento amministrativo ;!ella


usata, senza distinzion e, per indicare popolazione, ma soltanto un modo
monumenti di carattere diverso. usuale per indicare il domicilio (cf. Du-
(3) Le pertinenze ddla via Trionfale. CHESNF., Les dgio11s de Rome a11 lllO)'etl-
Anche SAN GIROLAMO (De viris illustri· age in Méla11g.d'arcb. et d'bist. X, p.138).
bus, cap. 1) localizza presso questa via ( 3) È la vecchia denominazione della
la sepoltura dell'apostolo Pietro. Allora regione li. Se la basilica di S. Cle-
la via Cornelia nella pri m:i p.irte del suo mente vénne costruita, come pare, sulla
antico percorso aveva perduto il proprio casa di proprietà di colui che poi fu il
nome, in seguito alla costru zione della primo papa di questo nome,l'abita ?.ione
basilica Costantioian~, consen•andolo si s:trcbbe trovata, stando all:t cli vi sione
solo al di là di questa. Tra il ponte di antica, piuttosto nella regione lll.
Adriano e la b.isilka non rimanevano (4) Accanto alla divisione a mmini-
che la vi:i Trionfale e l'Au relia; la Cor- strativa e ufficule della città di Roma
nelia era stata ridotta ad un portico in qua tto rdici regioni, parrebbe che con
chiam:ito di S. Pietro (cf. DucHESNE, Clemente ne ven isse istituita un'altra,
Vatica11a in Mna11g. XXII, pp. 6-1>. in sette, d i ca rattere puramente e~cle·
( t ) Sembra che questo pontefice, il siastico, in quanto che ai notai prepo·
qun lc non figura nella lista d'Ireneo stivi sarebbe spettato soltanto il compito
nè di Eusebio di Ce~~rea , non sia altro della redazione degli A cta m11rtyrum.
che una variante di Anacleto (o A nen- Ma ness un alt ro documento testimonia
cleto). che dette origine a uno sdop- la funzione che qui vorrebbe attri buirsi
piamento di pcrsonJ. • ella serie dei ai notai, e ci troviamo di nanzi a uno
papi il posto di Anacleto sarebbe tra dei primi indizi, di quella tendenu,
Lino e Clemente (cf. DucHESNE, Ub. particolare :il Uber Po11tificalis, a pro-
Po11tif. I, pp. LXIX- Lxx: CASPAR, o p. iettare nel tempo antico istituzioni che
cit. I, pp. 8-14 e 569-70). si verificarono invece piu tardi.
( l) Qui l'espressione non è un ter- (S) Nella memoria non :ivrebbero
mine ufficiale corrisponden te ad un potuto trO\'a r posto che gl' immediati
E LE SUE CONTINUAZIONI 223

EvARISTUS- titulos in urbe Roma dividit presbiteris 0l - sepultus est


iuxta corpus beati Petri in Vaticanum.
ALEXANDER - de regione Caput Tauri <» - sepultus est via Numen-
tana, ubi decollatus est, ab urbe Roma non longe, miliario .vu.<i>.
5 X YSTus - de regione via Lata - sepultus est iuxta corpus beati Petri
in Vaticanum.
T ELESPHOR - sepultus est iuxta corpus beati Petri in Vaticanum .
YGINUS - sepultus est iuxta corpus beati Petri in Vaticanum.
Prns - sepultus est iuxta corpus beati Petri in Vaticanum - (Hic
IO ex rogatu beatae Praxedis dedicavit ecclesiam thermas Novati,
in vico Patricii, in honore sororis suae Potentianae) <~>.

1. cvvaristus A B'·'·1 evarcstus E' 2 vatìcano 8 1 batìcano A 2 6. vaticano a6


7. thelespor F thelesfor K telcsphorus A' batlcano A vaticano 8 1 ·6 8. batlcano A
vaticano C2 9-ll· Pio colloc<JnO dopo Aniceto F K Af CJ·4 E'·J vaticano 8 1 ·6 bati-
cano A'· f .6 Hlc - Potentlanae 10/0 in E' e derivnti.

successori di san Pietro; e la necessità Tauri, da collocare, sembra, sull'Esqui-


di allargare la zona di sepoltura può lino; e Ta11ri11a fu chiamata la porta
spiegart: in qualche modo la modifica- di S. Lorenzo. La denominazione di
zione apport:lta al testo primitivo ''al « c:1put Tauri» sarebbe venuta dalle
secondo redattore. teste di toro usate forse come motivo
(1) Abbiamo qui un altro esempio ornamentale nei possessi di T. Sta-
di anticipazione di fatti, poichè la tilio Tauro, che si estendevano su gran
fondazione dd titoli presbiteriali, nella parte della V regione augustea (cf. DE
sua maggior parte, pa re debba ripor- Rossi e GArri, Miscella11ea di notizie
tarsi al lungo periodo dt pace che /libliografiche e crificbe per la topografia
seguì la persecuzione di Valeriano. Nel e la sto1·ia dei 11101111met1li di Roma in
periodo precedente soltanto case pri- 811/l. Com. XVIII, 1890. pp. 280-3;
vate o sale di riunione erano adibire P. ,GRtMAL, l.tS Horti Tauriani in
alle necessità del culto (cf. CASP1\R, o p. Mha11g. d' ai cli. ti d'liisl. LIII, 1936,
cit. I, p. 54; KJRSCH, Origine e carat- p.' 265 sgg.).
tere degli a11/ichi titoli cristiani in Atti (3) L'autore, tratto in inganno dal·
11 I Cong resso Naz.. Studi Ro111a11i, voi. I, l' omonimia, confonde questo papa, con
1934, P· 39 sgg.). ogni probabilità sepolto in Vaticano
(2) Questa regione viene io seguito e dagli 3ntichi scrittori non ritenuto
indicata nella biografìa di Anastasio Il martire, col martire Alessandro della
col numero V, sebbene la tradizione via Nomc11tana.
manoscritta si presenti li incerta e (4) Qut:sta notizia dipen,fe dagli Atti
confusa. Ad ogni modo in fonti mc· delle s,111tc: Pudenziana e Prassede (cf.
dioevali abbiamo ricordo di un forum DuCHESNE, li/I. Po11lif I, p. I 33 11ota 8)-
224 IL " LIBER PONTlFICAUS"

ANICITUS - scpultus est iuxta corpus beati Petri in Vaticano<•>.


SoTER - sepultus est iuxta corpus beati Petri (2).
faEUTllER (z75-89) - sepultus est iuxta corpus beati Petri m Va-
ticano.
V1cTOR (I89-99) - sepultus est iuxta corpus beati Petri 10 Va- 5
ticanum .
Zr:PHERINUS (z99-2I7) - sepultus est in cymiterio suo, iuxta cymi-
terium Calisti, via Appia <J>.
CALISTUS (2z7- 22) - natiooe Romanus, ... de regione Urbera-
vennantium M - fccit basilicam trans Tiberim Cs> - sepultus est xo
in cymiterio Calepodi, via Aurelia, miliario .111. - fecit alium
cymiterium via Appia, ubi multi sacerdotes et martires requie-
scunt, qui appellatur usque in hodicrnum diem cymiterium
Calisti.
URBANUS (222-30) - sepultus est m cymiterio Practextati, via 15
Appia <6J.
PoNTIANUs (230-5) - Quem beatus Fabianus ... sepelivit in cymi-
terio Calisti, via Appia.
ANTEROS (235-6) - gestas martyrum diligenrer a notariis exqui-
si vit et in ecclesia recondit - sepulrus est in cymiterio Ca listi, 20
via Appia.

1. luxt• • vatlellno] In cymoterlo calistl 1/ lello completo. 2. iuxta- Petrl ] in cymlterlo


c.dls1I via appia id. 3 cleutherius K A"' ·J+6 In va tlcu no) apo•toll BC"J D 5-6. batl·
cano A" J.6 vaticano CJ B'·J·4 E' 7. zy pherinus F uphlrinus Jtl.J .6 zepyrlnu. E:;J
9-IO urbcrabennatlum K. 1 u rbera»ennatl um AJ.6 11 . ca llpodl A 1 aliud A4· f.6 E 13. bodlerno
die A ' 17 I'o11;iano col/rxano dopo A11terote FCJ ·4 E 1·J 17-8 In - Appia) In cimi·
teno catacumbas K 19. anterus K antheros A4 8 1 ·~ J l' antherus A' '·J·J·6 martyrum)
Se1111e et legcntlum 111 · ' · ) clcgentlum A 4 20. rccoo'did it A1·6 V El.J

(1) Cf. ibid. I, p. LXI. (4) Il quartiere che prendeva il nome


(2) Cf. loc. cit. dai classari di Ravenna, i quali ave·
(3) Poichè nell:i t:i vola marmorea Ji vano l.1 lo ro caserma nel Trastevere, ai
Sisto JJI (cf. p. 238 nota 5) non figura il piedi dcl Gianicolo (cf. HuELSEN, Noie
nome di Zefirino tr:i i papi sepolti nel di lopografia ro111a11a a11lira e medieval&
sotterraneo, è prob:ibilc che la tomba in B11/I. Com. LV, p. 85 sgg.).
di lui, almeno da quel tempo, ~i tro· (5) S. Ma ri:i in Trastevere.
vasse nella basilichettn s11rs11111, con- (6) Cf. p. 86 nota 3.
forme alla indicazione degli it incrnri.
t LE SUE CONTINUAZ10N1 225

f Al!IANUS (z36-50) - regiones dividit diaconibus <1 > et fecit .vu.


subdiaconos, qui .v11. notariis inminerent, ut gestas martyrum
in integro fiJeliter colligerent, et multas fabricas <» per cymi-
teria fieri praecepit - sepultus est in cymiterio Calisti, via Appia.

5 CoRNELIUS (z5r-3)- rogatus a quodam matrona Lucina, corpora


apostolorum beati Petri et Pauli de Catacumbas <i> levavit noctu:
primum quidem corpus beati Pauli accepto beata Luci~a posuit
in praedio suo, via Ostense, iuxta locum ubi decollatus est (4);
beati Petri accepit corpus beatus Cornelius episcopus, et posuit
IO iuxta locum ubi crucifixus est, inter· corpora sanctorum episco-
porum, in templum Apollinis, in monte Aureum <s>, in Vati-
canum, palatii Neroniani - Decius <6> •.• cCorneliumJ iussit prae-

1. divislt A E 3-4. et-pra eccpi t O'll. F 6. beati om. K 81 fC 2 E acceptum À'


1
IO .iuxca locum) ad l• tuS Be DE Il. !empio K 8 1 E apollln is A I 8 D apollonh 81i

altri. aureo F KM B C1 • 2 6
11 - 2 . vulcano K 8 E

( 1) Con Fabiano comincia il primo plizio di san Paolo ad Aquas Salvias


tentativo di una organizzazione interna (cf. p. 109 nota 2), perchè lo spazio
della Chiesa Romana. Pare che Fabiano che corre tra questo luogo e la basilica
affidasse :ti sette Ji aconi lincarico del- della via Ostiense non può essere indi-
)' :1postolato nelle regioni. La bre've no- cato che molto imprecisamente con la
tizia, tratta da I Catalogo Uberia110, « hic parola « iuxta ».
« regiones di\·iJi t diaconibus• può essere (5) Confrontando questo passo con
interpretata nel senso che egli assegnò, l' altro dell a vita di san Pietro (p. :221 ).
pe r t.: necessitit del culto, a ciascun si notano ident iche designazioni topo-
diacono due n:gioni augustee, come grafiche, tranne il •mons Au re us >>,che
3nche che creasse un:i nuova divisione per indicare il Vaticano s'incontra so-
regionale dell<t citt:\, d.il punto di vista lamente qui; mentre di regola tal e
dell'assistenza spirituale, scn z:i rispet- appellazione è riferita al Gianicolo.
ta re la vigente divisione amministrativa Potrebbe trattarsi di una glossa fuor
(cf. CASPAR, o p. ci t. 1, pp. 5 1-2). di posto, segnata in o rigine a ucrucifixus
( 2 ) Secondo il DE Rossi 'Rqma soli. I, «est» , da chi aveva presente la tradi-
pp. 117, 199; Il, p. 278 sgg.) ricntrereb· r.i one di un ma rtirio dell'Apostolo sulla
bero in questi l.1vori la sala sotterranea collina Gianicolense.
cent rale nella scwnda area del cimitero (6) li racconto provirne da lla Passio
Ji Callisto e 1111 ' esedra a tre :ibsidi 11el Come/ii (E. S CHELESTRATE, A11tiq11itas
so;>rassuot..> della stcs~a regione cimi- Ecclesiae disserlalio11ibus, mo11imwlis ac
teriale. 110/is illustrata, Romae, l, 1692, pp. 188-
(3) Cf. p. 19 nota 1. 190). È da osscrva reperòche Cornelio
(.~ ) Il Liba Pontijicalis si allontana non potè esse r condannato da DecÌ(I,
qui dalla tr:iJizionc, che colloca il sup- morto circa due anni prima.

Co.i. ·1opogr., 11.


2 26 IL ..· LIBER PONTl FlCALIS "

sentari sibi in T ellude ... (•) ante templum Palladis . . . et praecepit


duci eum ad templum Martis <2 l ut adoraret ; quod si non fe-
cerit, dicens capite truncari. Qui etiam decollatus est hl in locum
supradictum ·.. Cuius corpus . . . collegit beata Lucina cum clericis
et sepelivit in crypta, iuxta cymiterium Calisti, via Appia , in 5
praedio suo.
Luc1us (253-4) - sepultus est m cymiterio Calisti, via Appia.
STEP HANUS (254~) - sepultus est in cymiterio Calisti , Yia Appia.
X YSTUS II ( 257-8) -. capite truncatus est, et cum eo alii sex dia-
cones Felicissimus, Agapitus, lanuarius, Magnus, Vincentius et 10
Stephanus - post tertia die passus est beat~s Laurentius - Q ui
Yero [Xyst11s1 sepultus est in cymiterio Calisti, via 1\ppia ; n:un
.vi. diaconcs supra<licti sepulti sunt in cymiterio Praetext:ni l4),
1. Inter ludc A' 2 in tdlure Af·J.6 in lntellude B C In lmerlude m E PalladbJ
palati! A s. In - callstl] luxta cymitcrlu m ca listi In a r1 nar1o (arinaria) 8 C
( 1) Per «io Tellure•, le vicinanze (4) Soltanto Felicissimo e Agapito
dcl tempio Ji Tellus. In molte passioni erano sepolti nel cimite ro di Pretestato;
di ma rtiri il processo si svolge i11 Ttl· gli altri qua tt ro, di cui i nomi dati d:il
lude, davanti o prt'SSO il tempio di Uber Po11/ificalis sembrano con ogni
Pallade; e il ucrelari11111 della prefet· verosimiglianza auten tici, furono invece
tura urbana, dove il prefetto :immini· deposti in quello di Callisto. Questi
st ra va la giusti zi:\, cr:l detto lell11re11se ultimi vengono ricordati in modo
(cf. LA NCtANI, Gli tdifici dtlla ptrf~t1111a vago da DAMASO tEpigr. n. 1 2 v. 4) 1
urba11a Jra la Ttl111rt t le /erme d1 senza indicazione di nomi e di numero.
Tito e di Traia110 in H11/l. Com. XX, Anche SAN CIPRIANO ( Epist. LXXX, 1)
pp. 31- 2). Stando alle Passio11es, I' cdi· parla di quattro diaconi uccisi insieme
fido Junque :adibito alla tratuzi0ue dei con Sisto "in cimiterio •. La sepoltura
processi doveva t rovarsi in prossimità dci commaniri di Sisto in due cimiteri
del foro di Nerva, nel quale era appunto diversi può spiegarsi con la supposi·
il tempio di Pallad.:. cr. [DF.LEHAYE], zione che Felicissimo e Agapito, sfug·
L' Ampbi1/Jltllrt Flaviw ti ses muirons giti alla st rage nel cimitero di Callisto,
da11S lrs lix/es hagiograpliiques in A11a· venissero poi sorpresi per via o nel
lecta Boli. XV I, pp. 2p -5 . prossimo cimitero Ji Pretestato, e m~s­
(2) Fuori dell:l porta Appia. sacrati (cl. FRANCHI os' C...vALtERI in
( 3) Egli morì inve.:e .t Centocelle, Sludi e Tesli n. 31, pp. 173-4). Che
scru:a css.:re stato martirizzato, come l'autore dd libu Pontificalis riunisca
attesta il C11talogo Li1'triano : •Post hoc i sei diaconi in uno si.:sso cimitero,
•Centumcellis expubus; ibi cum gloria può esser conseguenza Jell' impreciso
cdormitionem acccpit • (in Ducl!ESNE, ricordo laM:iato da Damaso per uno dei
Lib. Pont1f I, p. 6). Le sue reliquie, gruppi, e della venerazione invece in
in seguito, furono portate a Roma (cf. cui erano presto saliti Felkissimo e
p. 40 nota 6). Agapito.
E LE SUE CO'.'JTINUAZ!ONI 227

via Appia; supradictus autem beatus Laurentius in cymiterio


Cyriaces in agrum Veranum, in crypta, cum aliis multis lTlar-
tyribus.

DIONYSIUS (259- 68) - presbiteris e(clesias dedit et cymiteria et


5 parrocias diocesis constituit «> - sepultus est in cymiterio Ca-
listi, via Appia.

FELIX (269- 74) - fecit basilicam in via Aurelia, ubi et sepultus


est .. . miliario ab urbe Roma .11 . <».

EuTYCIANUS (275- 83) - per diversa loca .cccxu1. martyres manu


10 sua sepeli vit <i> - sepultus est in cymiterio Calisti, via Appi:l.

GAIUS (283-96) - regiones dividit diaconi bus (4) - sepultus est in


cymiterio Calisti, via Appi<l.

M.\RCELLINUS ( 296-304) - Marcellus<s> presbiter collegit ... corpora


rMarcellini, Claudii, Cyrini, A11toniniJ cum presbyteris et dia-
'5 coni bus cum hymnis et sepelivi t in via Salaria, in cymiterio

4-5. d,>dlt] divldit K E"J cymitcria] minisl•ria tiJ·J ·J d Jioccsc• ;t>·6 et dloccsls 86
7. fcch - Aurdia om. F K 7-S. ubi - es1) •epultu• est in cimherio suo via Aurllla F K 8. mi.
liarlo·ll nm. I\ g. eu1ychlanus Af.6 eu tichlanus 8 1 E' eu1hychlanus BJ CCCLXII A2.J 8 1
9- 10. manus su:is A 1 84 11. regiones -d inconibus om. F 14-5. cum presb. - hymnls om. F K

( 1) Abbiamo qui la più <llltica n otizia (3) Non si ha notizia dì una perse-
della organiuazione pn:sbiteriale, come cuzione sotto Eutich iano. La con tu-
sotto Fabiano si è incontrata quella della sione potrebbe esse r nata da quaalo è
costituzione diacona le (cf. CASPAR, op. detto neg li itinerari del v 1 1 secolo, cht:
cit. I, p. 54). Secondo il DucHESNE(lìl>. in S. Silvestro, sulla via S:ilaria, si vene·
Pou/if. I, p. 157 nota 3), qui paroc/Jia sta· rava una tomba coi resti di 362 o )65
rebbc per diocesi episcopale, e cliousis martiri (cf. Duc HESNE, Lib. Po111if 1,
nd senso di diocesi metropolit ana o pri- p. 159 11ot.1 2 e Co\WAR, op. cii. I.
ma?.iale. Quindi a Dionigi viene attri - p. 84 nOt~ I).
buita, prima l'istit uzione di un governo ( 41 Ripetizione di <1ua11to è stato già
presbiterble sulle chiese 11 rbane e sui detto a riguardo di p;1pa Fal>i:rno.
cimiteri del suburbio, e poi la delimita- < 5) La vita di M.trcellino dipende da
zione delle diocesi episcopali, comprese un ,1 perduta Passio, come pure dagli
nell.1 circoscrizione primaziale del papa. Acta dipende l':iltra di Marcello, scritti
(2) Anche in questo luogo si i! fatta che fanno pa rte d i u11 ciclo di rom a 11,i
confusione tra il papa Felice e un santo sacr i raggruppantisi intorno alla ma-
omonimo; il p:ip:i fu sepolto nel cimi- trona Lucina (cf. CASPAR, op. cit. I,
tero di Callisto. PP· 97-8).
228 IL "UBER PONTIFICALIS "

Priscillae, in cubiculum qui patet usque in hodiernum diem ...


in crypta iuxta corpus sancti Criscentionis <•>.
MARCELLUS (3o8- 9) - de regione via Lata - fecit cymiterium via
Salaria<», et .xxv. titulos in urbe Roma constituit quasi dio-
cesis <i>, propter baptismum et paenitentiam multorum qui con- 5
1-2. in cubfculum - Criscentlonls om. K in cubiculo claro Af.6 1:: quod Al E 2. e re·
scen,ionls A 2 crescentionis E 3. de - Lata om. P K 3-1 di pas-. seg. fecit - mar-
tyrum om. F fecit] hlc rogavit quendam matronam nomine prlscillam et fecit E cymi-
terium) Segue novelle (noille, noblle) C2 ·1·4 5-1 di pag. ug. maltorum - paganlg om. K

(1) Dal carattere modesto del se- 1880, p. 8; OuCHESNE, Etude .w r le Li-
pokro di questo papa. in contrapposi- be1· Po11tif icalis, Paris, 1877, p.77).
zione con le sepolture dei vescovi nella (3) Il Liber Po11tijicalis attribuisce
catacomba di Callisto, è nato il sospetto l' istituzione dei titoli a parecchi papi,
che un martire sconosciuto sia stato e considera il numero venticinque come
scambiato per il papa Marcellino (cf. risa lente a un'antica t rad izione li,
CASPAR, op. cit. 1, p. 99 nota 1). Ad pp. 122, 143, 244). Questo passo do-
ogn i modo, se trattasi realmente del vrebbe essere inteso ne l senso che
papa, la ragione della sepoltura nel ciascun titolo abbraccia va una parte
cimitero di Priscilla, deve ricercarsi, della comunità cristiana a somiglianza
come per il suo successore Marcello, di diocesi, cioè di p:irrocchia, e senza
nella confisca del cimitero di Callisto che i limiti coincidessero con quelli
fatta fin dal 303 da Diocleziano (cf. . delle regi oni civili (cf. V1 ELLIARll, ltS
STYGER, Rom. Màrlyr. l, pp. 115- 6). origines du li/re de Sainl-Mar/in aux
( 2) Questo cimitero, secondo la testi- Monls, p. 3 ; CASPAll, op. cit. I, p. 54).
monianza di alcuni codici, si sarebbe Nelle sottoscrizioni :il concilio del 499
chiamato di Novella, nome che rico rre (Acla S) 11/Jodoru111, pp. 410- 5) s' incon·
0

anche nei Gula Liberii, un apocrifo trano più di vet11icinque tit01i; ma è


simmachianodel principio del \' I secolo, da notare che alcune delle chiese tito·
dove è indicato al lii miglio della via lari vengo no ivi indicate con du.;: o
Salaria e non distante dal cimitt!rO più nomi ; nelle segnature poi del
~triano (MIGNE, P. L. VIII, col. 1389 concilio del 595 (GR EGORIO I, Regislr.
cap. 2 e col. 1391 cap. 5). Il de Rossi epist. t. I, pp. 366-7) sono nominati!
lo r iconosce a destra della via Salaria, soltanto ventiquattro chiese, ma ag-
davanti a quello di Priscilla, negli ipo· giungendo"i S. Anastasia, che Slp-
gei che comunicano con esso per gal- piamo essere stata pur essa un titolo,
lerie arenarie. Tait! settore potrebbe si rnggiunge esattamente il numero
'benissimo, per il tempo, risali re a Mar- di venticinque. Dal!' esame ddla di-
cello, perchè non contiene alcuna sepol- stribuzione topogr:ifica dei titoli risulta
t ura che possa farsi rimontare a una eh' essi si trovavano quasi tutti in
dàta anteriore a questo papa. Il nome zone relativamente periferiche. Al-
Novella si vorrebbe ricollegare a una i' epoc:i della loro creazione il paga-
Priscilla iuniore, discendente dal!' an- nesimo era ancora in una posizione di
tica fondatrice del cimitero omonimo predominio, e i cristiani si astennero
( cf. DE Rossi, Roma sott. I, p. 189; Bull. volutamente dal fondare chiese dove
a1'c11. crisi. 1873, p. 7, 1877, pp. 67-8, erano più folti i monumenti antichi
E LE SUE CONTINUAZIONI 229

vertebantur ex paganis et propter sepulturas martyrum< 1 >- dam-


natus est<2 >in Catabulum <i>- Matrona quaedam, nomine Lucina, ...
domum suam nomine beati Marcelli titulum dedicavit - corpus
[Marce/li] .. . beata Lucina ... sepelivit in cymiterio Prìscillae,
5 via Salaria C•>.
EusEBIUS (3ro) - sepultus est in cymitcrio Calisti, via Appia Cs'.
M1LTIAD ES (3ro-4)- sepultus est in cymiterio Calisti, via Appia (6>.
1-1. damnarus - catabulum om. F K 2-3. ca·abolo E carabu lo f{li altr i. ma trona -
dedica vii 11m. F K titolo Af.6 3-4. corpus - scpclivlt] ~erultus est F K 5. via sa -
larla om. K 6. calisri] Segue in c ripta E 7. meltiaJes A 2 ·J+f Cl E' meJ chlades Bf C2
mekhiadis JJ6 sepu ltus - Appia om. F via Appia om. K Appia] Sef{ue In cripta E

(cf. OucHESNE, Lu titres presb)·térnux ai la ti dell.1 via Flaminia, stavano i


t.I les diaco11ies ìn Me'la11g. d' arch. et titoli di Marcello e di Ludna (poi
d' hisl. VII, pp. 230-3). Cosi nd cuore S. Lorenzo) ; e pilt ad ovest, nell a
della città, ai pìedi del Palatino, si regione del circo' Flaminio,· quelli di
trovava il solo titolo di S. Anastasia, Marco e di Damaso. Cf. KrnscH, Die
che do,·ev.i servire per quattro regioni ròm. Tilelkirche11; lo. I sa11tuari dome-
augustee, la I V, Vili, X e Xl. Nel q uar- stici di 111artiri ·1ui lito/i ro111a11i &c.
tiere transtiberino, occupato in grnn p. 2 7 sgg.; lo. Origi11e e carattere
pa rtt: da g iude i e da cristiani, ~rano degli a11tichi titoli ci istia11i n Roma,
i titoli di Giulio (poi Gìulio eCallìsto), p. 4 I sgg.; LANZONt. i titoli 1·1·es1'i-
di C risogono, di S. Cecilia; sull 'Aven· teri11li &c. p. 195 sgg.
tino i tito li di S. Sabìna e di Prisca, (r) L'ufficio dd preti titolari, esten-
e sull'Aventino mino re quello d i S. Bal- dendosi anche :ii cimiteri subu rba ni ,
bina (identico forse ali' antico titolo di doveva riguardare la stpolt ura non
Tigrid:i), mentre g iù in b:i.sso presso solo dei martiri, ma d i tutti i cri -
l'Appia stavano i titoli di F asciohi (poi stiaui.
dei Ss. Nereo cd Achilleo) e di S. Sisto (2) L'aulort: de l Liber Po11ti/ica/is
(anteriormente, secondo taluni, di Cre - aveva prete ntc gli A cla Ma rulli ( Acta
scenzi:111a, ma con molt.t incert ezza). Ss. ian. Il, p. 37 3)
Il Celio aveva due chiese, il titolo d1 (3) La scuderi a e deposito di merci
Bizan te o P:immachio (poi dd Ss. Gio- della corpora zione Je i calabole11ses, cioè
vanni e Paolo) e il titolo di Em iliana dei pubbl ici spedizionieri (Cod. 17ieod.
( poi dei Ss Quattro Coronati). Nella XIV, Ili, 9- 10; CASSTOOO RO, Variae,
vallata tra il Celio e l'Esquilin<> erano il Ili, 10, 2).
titolo di Clemente e quello de i Ss. Mar- (4) Contrariamente al racconto deg li
eeli i no e Pietro (probabilmente. in pre · Atti, segui to t 1ui dal Libtr Poutificalis,
cedenza, di Nkomede e di S. Matteo). pare più probabi le che Marce llo sia
Sull 'Esquilino aano situati i titoli di s tato bandito da Mass<!nzio, pe r porre
Prassede, d i Eusebio, di Pudente, Jegli un termine alle sedizioni dei lapsi, e
Apostoli, di Equizio (poi S. Silvestro); chi: sia morto io esilio. li suo cadavere
sul Quirinale quell i di Vestina (poi fu poi riport,<to a Roma.
S. Vitale), di Ga io (poi S. Susanna), di ( S) Cf. p. 1 5 nota 2.
Ciriaco. Nella parte bJSSa della città, t6) Cf. p. 1 ~ nota 2.
IL "lIBER PONTIFICALIS"

SILVESTER (3r4-35) - fecit in urbe Roma ecclesiam in praedium


cuiusdam presbiteri sui, qui cognominabatur Equitius, quem
titulum Romanum i:onstituit, iuxt:t thennas Domitian:is, qui
usque in hodiernum diem appellatur titulus .E.quitii, ubi et
haec dona constituit <•>: ... domum in urbe curo balneum, in Sici- 5
nini <2 > regione . . . ; bortum intra urbem Romam, in regione
ad Duo Amantes <11 ... ; domum in regione Orfea, intra urbe -
Huius temporibus fecit Const.mtinus Augustus basilicas ist.is quas
et ornavit: basilicam Constantinianam, ubi posuit ista dona : ...
cameram basilicae ex auro tritnita in longum et in latum ... <~> 10
Fontem sanctum, ubi baptizatus est Augustus Constantinus, ex
lapide porfyreti~o et ex omni parte coopertum imrinsecus t:t
fori s et desuper et quantum aquam continct ex argento puris-
simo ... In medio fontis columna porfyretica qui portai fiala
aurea ... In labio fontis baptisterii agnum aureum fundentem 1 5
aquam ... ; ad Jexteram ::igni Salvatorem cx argento puris-
simo .. ; in laeva agni beatum Iobannem Baptistam ex argento, ...

1. praedio 8 f ·6 D E 5. baln ~o 8 1·6 DE 7. urbem B' DE 8·7. di J'Of: . sri;.


Hulu s • epi ~cori nm. /-' 8. baslllcas is r.s om. K 9 . <.:ons1anHniana m] Sei;ue et a lt• s
quas cl oru av il K 10. frfmtta Af.6 B' 1rimme I:: 11 , Cons1an1i11us] Set;ut a sa nc10
stlveslro K 12-3. et cx omni - aquam om. K

(t) La mJggior parte Jei ma no· e SAN GIROLA MO; ma su ciò cf. ,-ol. I ,
scritti Jell.i seconda redazione ri por· p. 97 nota 5.
tano Ji nuovo la stt:ssa notizi1 alla fi ne ( 2) :-.lome Ji deriv.uiooe ignotJ,
dell.1 biogra fi.i di Silvestro, però con che qui Jesigna un qua rtiere sull' Esqui-
nou:voli varianti drca le don1tiooi che lino. Cf. H uEtSEN . Topogr. I, 111, p. 3J6
il papa avrebbe fo tto al titolo. Q.)1anto nota 34 e PLAT NEK- A SHBY, op. ci t.
alle terme presso le quali il titolo sor- pp. 488-9.
geva, la prima \'ella sono chiam Hte (3) Co11osciamo una chiesa di $. Sai·
u Oomitian1e» , ~ome nel testo di un v.11ore ad D11os A111a11tes, da ide ntificJ rsi
concilio apocrifo attribuito al papa Sil- forse con S. Salva tore presso l'odierna
vestro (CH. Po1SNEL in Mélang ti' arcb. piazz:i del Collegio Rom:ino (d. H UEL·
t i d' bisl. VI, 1886. p. 4); la seconda SEN, Le cl1itse, p. 6o 1); ma nel passo dcl
si aggiunge. ali' appellati vo Domiziane, L1br1 Pontificalis sembren:bbc si allu·
«qui cognomin:mtur T raianae ", come de~se .1 una località sull' Esquilino
nel Conslit11t11 111 Silvestri, un apocrifo (cf. Duc11F.sNE. Ub. Po11w. 1. p. 188
si111mJchiano ( ~1 1G\IE, P. L VII I. noi.I 12 .
col. 83 2). A Domiziano sembrerebbe ro {4) La volta dell'abside in lamine
attribuirle anche il Cbronograpb~s a. Jf 4 d'oro.
E ·LE SUE CONTINUAZIONI 231

cervos argenteos .vn. fundentes aquam C•> - fecit basilicam beato


Petro apostolo in templum Apollinis, cuius loculum Ca) cum
corpus sancti Petri .. recondit ... Et exornav,it supra columnis
purfyreticis et alias columnas vitinens, quas de ·Graecias per-
5 Juxit (J) . Fecit autem et cameram basilicae ex trimma auri
fulgentem - fecit .. basilica!n beato Paulo apostolo ex sugge-
stione Silvestri episcopi - fecit .. basilicam in palatio Sess9-
riano , .. ubi et nomen ecclesiae dedicavit, quae ·cognomiflatur
usque in hodiernum diem Hierusalem - fecit basilicam sanctae
1. basHicam) ex rogatu Silvestri preude in K E • 1-1. beali petri apostQll A' B'
templo A'·6 DE ·2·. In - Apollinis om. K apollo~fs Bf CJ appollonls 8JC 1 • 2 4. vlterlas K
de grecla K C:1 E 5. extrema cx K cx trema B'-J+6 cxtrimmam BJ éxtrcmam B
trimiram A' tremltam AI . 6. aposrulo A' 7-8. sesAOria.num 8 1 s<n•oriano B 2 - f
sossorlanum s6 CJ 1osorianum C' sosorlano n &-9.
ubf - Hferusal~m om. F ercle-
siae .. que - dlem om. K

( 1) Il bat tistero attuale di S. Gio- che Costantino fu bat tezzato in punto di


vanni, costruito coa materiali antichi, morte presso Nicomedia (cf. F.]. DoEL·
11on risale oltre l'età di Sisto Ili (cf. GER, Die Taufe Km1.slauti11s 1md jbre Pro·
H. KOHLER, 'i11 de11 Spoliw im Bapti- blet11e in Rom. Quartalscbr.'XIX Supple·
steri11111 der Lateranbasilika !n Ròm. mentheft, 1913, pp. 403 sgg. e 4 16 sgg.).
Mili. LII, 1937, p. 106 sgg.). Pe rò, ( 2.) li sarcofago Jo"e i I corpo era
in b;ise agli scavi, si sono pot(\te deposto.
fi~s~re noa solo le formt: arch itettoniche (3) Dalle informa zio11i' di GREGOHIO
del battistero costantiniano. ricono· 01 TouRs (Libei in gloria marl) r.
scendone la pianta, le foadazioai del cap. 27, p. 5041 sappiamo che le
muro pt:rimetrale e quelle dei pilastri colonne di porfido, 111 numero d i
interni che l' h.anno rafforzato, ma si quattro, sòstene\'ano il cibori o del-
è accertata 1' esistenza di un fonte 1' altaré; le altre vi1inet: « mirne cl i-
battesimale anter'i ore a quello di Co- « ga111iae, ca ndore niveo" a vrebbero
st antino, provvisoriamente eretto fin sostenuto il ciborio del sepolcro, sot-
d:ii tempi forse di papa Milziade, toposto ali' alt:ire. Pare che q11este
e a cui si rifeci réhbe la dedicntio l>ap- quattro ultime colonne venissero so-
tisteri a11tiq11i segn;1rn :il 29 giugno stituite con altre11an1e di argento da
nel Mal'lirologio Gero11i111ia110 (èf. Gm- Gregorio Magno (Lib. Po11tif. I, p. 312),
VENALE, Il Battiskro Later41u11se &c. e poi facessero parte delle sei co-
p. 56 sgg. l. La · notizia invece dcl lonne cht: Gregorio Ili trovò erette
battesimo. di Cost.tntino al L:11er.1no, «ante confessionem » e portò al nu-
deriva da una leggenda che fece la sua mero di dodici (ibid. I, p. 417; cf. GRt-
apparizione a Roma nella seconda metà s11n, A11alecla Ro111. 1, p. 303 ). Oggi
del v secolo t: il cui fondo, a parere del otto di esse figurano nelk quatt ro tri-
LEVISON (Komta11tiniscbe Sche11A-t111g rmd bune della cupola di S. Pietro; uaa
Si/vester-Lege11de in Stridi e Testi a. 38, si trova nella cappell.i della Pietà; tre
p. 165 sgg.), è di origine roman:1. Eu- :111darono perdu te nei vari trasporti.
SEBIO ( Dt vita Co11sta11tilli, I V, 6 3-4) dice Cf. CERRATI, op. cit . p. 53 sgg.
2 32 IL " LIBER PONTIFICALIS "

martyris Agnae ex rogatu filiae suac et baptisterium <•>- fecit


hasilicam beato Laurentio martyri via Tiburtina in agrum Ve-
ranum supra arenario cryptae, et usque ad corpus sancti Laurenti
martyris fecit grados ascensionis et descensionis. In quo loco
construxit absidam et exornavit marmoribus purphyreticis - 5
fecit . . basilicam beatis martyribus Marcellino presbitero et
Petro exorcistae in territorio inter Duos Lauros et mysjleum ubi 1
mater ipsius sepulta est Helena Augusta, via Lavicana, miliario
.111. - Hisdem temporibus constituit beatus Silvester in urbe
Roma titulum suum in regione Ili iuxt,a thermas Domitianas IO
qui cognominantur T raianas, titulum Silvestri ... Obtulit et
omnia necessaria titulo Equitii - sepultus est in cymiterio
Priscillae, via Salaria, ab urbe Roma miliario .111.

M ARCUS (336) - fecit duas basilicas: unam via Ardiatina, ubi


requiescit, et a\iam in urbe Roma iuxta Pallacinis - Ex huius 15
suggestione obtulit Constantinus Augustus basilicae, quem cymi-
terium constituit <» via Ardiatina, fundum Rosarium - sepultus
est in cymiterio Balbinae, via Ardiatina, quem ipse insistens fecit.

Iuuus (337- 52) - Fecit basilicas .11. : una in urbe Roma iuxta

1. agnen A'" agnls K rogatu] &su~ oon11anilae F E 2-5. martyri - purphyre-


1ici11 om . F vi a • purhyrttlcls om. K 3. arenarium C2 ·J_. 4. gntdus A2 IP C1 D
7. In ttrr llurlo solta1110 A 2 ·1 6 7-1 0. Inter - 111 om. F mosyleum s6 mo6lleum C' mu-
sileum A1 et myalleum om. K 8-g. via· lii om. K 9- 12. Hisdem - Eqoltli 01a. F K E
IO. termas B C'·J Il. que 81(:2 11. SllYtstrl] aequilil e• 14-7. fecit - rosarium
'"''· F K un• A1•2 ardeatina A 1 • 2 ·1·1 15. 1cl11 A 1 • • 16. quam E 16-17. cym1-
1trlo s6 ardeatina A 8 1 ro•arum 8 1 E 18. ardta tlna Al 6 8 1 E vfa a rdlatlna om. K
qucm - fcclt F K Al E 19-2 di pag. seg. F'eclt - Portuense om. F K In urbe romana E
in urbem roma m A1 om. B<.: D

(J) Di questo ba ttistero nan 'è ri- tistcro in S Ag nese è provata da qu anto
masta traccia. Qualcuno ha voluto si legge nel Liber Po11tificalis (I, p. 227),
riconosce rlo nel mausoleo di Costan- che cioè nel 419, t rovand osi il papa Bo-
tina, per l:i decor:izione musiva a ca- nifacio impedito l'accesso al Laterano
rattere ba ttesimale, e per il fatto che dal suo competitore Eulalio, ccelebra vit
vi si sono rinvenute la vasca e con- e baptismum Paschae io b:r.silica Beatae
dutture per I' a.:qna ; ma tale ipotesi " m:irtyris Agnae • ( cf. FERRUA, Dei pri-
è rc:spi11ta dal CECCHELLI (5. Agntse mi Bauisttri parrocchiali &c. pp. 147-8).
f1101 i le mura e S. Coslar•\n, pp. 28-30). ( 2) D:indogli la dignità di un pub-
Ad og11i modo, la presenza di un bat· blico cimitero della Chiesa.
E LE SUE CONTINUAZION I 233

forum <•> et altera trans Tiberim; et cymiteria .m. (•) : unum


via Flamminea, alium via Aurelia et alium via Portuense -
sepultus est via Aurelia, in cymiterio Calepodi, miliario .m.

L1BERIUS (352- 66) - ha~it<tvit in cymiterio Sanctae Agnae<il .. Con-


5 stantius .. revocavit Liberium de cymiterio .. , et eregit Felicem
·de episcopatu .. , et revocavit Liberium - Qui depositus Felix
de episcopatum habitavit in praediolo suo via Portuense, ubi et
requievit in pace<•> - Liberius ornavit dc platomis marmoreis
sepulchrum sanctae Agnae - fecit basilicam nomini suo iuxta
ro macellum Libiae - scpultus est via Salaria, in cymiterio Pri-
scillat! <s>.

1. altera 1rans Tiberim] a lla m via Haminìa 8 CO E 3. via aurelia om . K cali.


pod i F K A1 6 8 2 ·) mlltario 111 0 111. K miliarlo] Segue ab urbe romana E 4, habitavit.
Agna.: 0111. F agnes A 1 • 2-f ·6 5. de cymiterio om. K e iech FAf·6c• egecit A2 E
elecerunt K 6. cpi•copato B' et revocavit Liberlum om. K 6-7. Qui - episcopatum
om. K 7. via Portuense om. F K &-w. Liberius • Llbiae om. F K 9. aiinaes A 1
agncs A2 ·f 9- 10. l'<ch • Libiae om. 13 CD via Sa laria om K.

( 1) Nella basilica presso il foro si sono inconcili.i bil i. Nessun fondamento


crede indic:ita la chiesa Jei Ss Apo- h a poi il racconto del duplice episco-
stoli ; l'altra è la basilica d i S. Maria pato (cf DucHESNE, Lib. 1'0111ij·. I,
in Tr.istevere. pp. c xx- v; CASPAR, op cit. I, p. 1891.
(z) "cymiteria >> nel s ignificato di ( 5) Sul luogo della deposizione di
basiliche cimiteri ali : cioè eg li cos1rui Liberio t acciono completam ente g l'ili·
la basilica di S. Va lentino sulla Fla- nerari del v11 secolo; prova in.liretta
minia, la basilica nd cimitero di Cale- che egli non era in venerazione, seb·
podio sull'Aurelia e la basilica proba bil- bene fosse ricordato con rispetto da
mente Ji S. Felice sulla via Portuense. due uomin i dell:i gencrakione a lui
(3) La dimora di Libe rio nel cimitero vicina, AMBROGIO (De virgi11ib11s, III,
di S Agnese, al suo ritorno <lall' esilio cap 1) e il vescovo ANASTASIO I
(358>, è pura leggenda. Forse i lavori (I ~ voN DEN GHEYN, La lettre d11 pape
eh' egli fece eseguire in quel luogo, A11astase /tr sur la c011dem11alion d'Ori-
indussero il biografo a farlo fermare tèlle in Rev. d' /Jist. et de litt relig . IV,
li prima dcl suo ingresso in città 1899, p 1). Certo a Ila sua fama dovet-
(cf. DucHESNE, Lib. Pcmlij. I, p 208 tero nuocere I.: leggende felici<1nc L:i
nota 10) . lunga iscriiione scpo lcr:ile versificata
(4) Il Felice àeposto sulla via Por- della silloge Centulense, che akuni (de
tucnse non è da confondere con I' anti- Ross i, Duchesne, Batiffo l) ritennero
papa Felice, ann overato nella tarda dettat:i per Liberio, sicu ramente non gli
tradizione papale dd Libtr Po11tificalis appa rtiene, come può ricava rsi d a l
tra i papi legitti mi; anche perchè le v. 42: « lnsuper e xilio deced is martyr :id
date obituarie dell'uno e dcli' altro « astra » (cf. CA SPAR, op ci t. I, p 591).

Cod. Topof!r., Il.


234 IL "LIBER PO NTIFJCALIS "

FEL1x Il (356- 65) - feci t basilicam via Aurelia - capite trun-


catur <•> . . . iuxta muros U rbis, ad latus forma T raiana - corpus
eius chrisciani ... sepelierunt in basilica supradicta eius, via
Aurel ia.
0AMASUS (366- 84) - feci t basilicas <luas: un:i beato Laurentio iuxta 5
theaLrum C» et :dia via Ardiatina, ubi requicscit; et dedicavic
platomam in Catacumbas, ubi iacuerunt corpora sanctorum apo-
stolorum Petri et Pauli, quam et versibus exornavit (1) - se-
pultus est ,·ia An.liatina in basi lica sua .. iuxca matrem suam et
germanam suam C4>. IO

S1R1c1us (384- 99) - sepultus est in cymitcrio Priscillat!, Yia Salaria.

1. Aurelia] Ses1u millario ab urbe 11 uM et requlevll F ut-i •I requlucot K


capile 1runca1ur) pnsus est BC' J I> E c1pite 1runca1ur] 111 civltatc cor1n1 Af.6 IJ
1 - 2.

CD E 1-4. capite - Aurelia) sepultusque est K l iux r" • T ralnna 0111. B CD forme E
1ratanl F A2 E 4. Aurelia ... In mitiario secundo B C ()E 5. fech - requ lcsci t 0 111. K
unam JIJ f.6 8 2 ·1 CD E 5-6. beato· et alla om. F allam ;tJ /Jf C2 E o.
"ia · requlesch
et om. H C D ardeatina A2 et ) hic I\ 7. In catacumMs et dedlcavlt plaMman E
6-8. et In ca1atymbas ubi l1cuerunt corpora sanctorum a postolorum pctrl et paull, In quo
loco platomam ipsam ubi i1cuerun1 corpora s1nct1 ver.ibus C\orna"h A et alla In catl-
cumbas ubi iacueruut corpora sanc1a apos1olorum oetri el paoli in quo loco pla1omam
ipsam ubl lacuerunt corpora sancta versi bue exornavlt 8 C /) li-9. e1 - sutt 0 111. F
7. pla1onlam e• F. pla1omum K 9. ard~atlna A e•
ç>-10. cum matre sua cl germana F
om. I\ 11 . via Salarla 01n. I\

(1) Que~•c parole, sul presumo mar- vata dalle sillogi epigrafiche (DAMASO,
ti rio di Fdke 11, rassomigliano molto, Epigr. n. 26).
osse rva il DucHESNe ( Lib. Po11tif I, (4) Negli s.:a vi del r903, pr~ticati
p. cxxv), a una fi na le di passione, e nel la r1:g ionc 111edi.111a del cimitero di
devouo ri ferirsi a uuo sconosciu to mar- Marco e M.ircclliano, tra il mJteri ale
tire Felice, di\•erso dal papa omonimo. di sterro n n nc alla luce un pezzo
(:i l L a chiesa di S. Lorenzo in Da· dcli' iscrizione sl'polcrale metrica, che
maso presso il teatro di Pompeo. L'al- D.iniaso a ve va composto per sua ma-
tra pare si trovasse presso quella di dre: « Hic Damasi m ater posuit Lau·
Marco e Marcellia no; ma il preciso " rentia membra» ( WI LPERT, L11 sco-
luogo dove essa sorgeva, col sepolcro ptrta &c. in .V. 811/l. 111 cb. crisi. I X,
del papa, non è conosciuto. pp. 52-5; MARUCCHI, Omn•a\ioni sto-
( 3) Si cr. il DuCHES:-IE ( l11 ,,, t lii or i a rie/Jr e<I epigrafic/Je sulla iscri\Ulllt ret m ·
A po s I o lor 11 m de la 11ia Appia, /e111e11fe scopt1 lrt della madre dtl p.1pa
pp. 3-5), che ha rip reso in esame Damaso ibid. p. S9 sgg.; Io. Discussio11e
h t radizione manoscritta del passo. critica &c. ibid. Xl, p. 193 sgg.). L'iscri-
Sembr:t che « platoma" significhi la zione per la sorella ci è pervenuta in-
lastra di marmo su cui era incisa tegra nel codice di Lorsch (Epigr.
liscrizione. Quesu ci è stata conser- n. 10).
E LE SUE CONTINUAZIONI

ANASTASIUS (399- 402) - Fecit . .. basilicam quae Jicitur Crescen-


tiana, in regione II, via Mamurtini, in urbe Roma <•> - sepultus
est in cymiterio suo <» ad Ursum Piliatum.
I NNOCENTJUS (402- I7) - <ledicavit basil icam Sanctorum Gervasi et
5 Protasi <1> ex devotione cui usdam inlustris feminne Vestinae,
laborantibus presbiteris Ursicino et LeoparJo et diacono Li-
viano ... Et constructam usque ad perfectum basilicam, . . titu-
lum Romanum constituit et in eodem domi nico optulit: ...
domus iuxta basilica Libiana <•l ... ; balneum in eodem loco,
IO iuxta templum Mamuri Csl ••. ; domus in clivum Salutis <6l bai-

1-2. Fccit - Roma om. F K crescentiniann A2 2. in om. e• in via 8e2 •J DE ma-


mo rt ir i Af .6 e4 mamurtlna 8"1·4 C1 mamortlna 8> mamertina E 2-3. in - suo om. F K
3. suo om. Af·6 urso pi lato FK ursupilentum R' ursupiliaium B"J·i CJ ursupilatum 81 C'"
4-9 di pafr. ug. dedicuvlt - ornari om. F K S· devotlone] SelJUe ttstamentl Be DE
6. ursino A•.;.6 6-7. libia no Be Dr:: B. romane Ai 86 romc gli a//ri. 9-7 di pan.
u;:r. domus - Numenta noe 0 111. A2 Q. domos A 1 E basil icam llblanam B"J E' 10. ma-
mo.>ri Ai·6 marmurl n6 d.>mos A1 ~CI domum BJ E

( 1) II KIRSCH ( Die n'im. Tiltlkirclm1, I e 11, una modifìc azio11e di confine.


p. 25l ritiene che il« titulus Cresccntia- Se invece l'autore allude :illa Il regione
« n:ic ».ricordato nelle souoscrizioni al ecclesiastica, in questa pot rebbe rien -
concilio Homano del 499. preesistesse trare tanto S. Sisto quanto la zona
al p:ip.1 An:istasio, il quale nel posto adiacente al ca rcere Mamertino (cf. DE
di un'antic:i e picco[;\ « Gotteshrns » Rossi, Roma sol/. Ili, pp. 515-6).
avn:bbe ..:ostruito una nuov:1 chiesa, (2) L'espressione va intesa nel senso
ch'egli identifi.:a con S. Sisto, sul pri n- che Anastasio fu sepolto nel cimitero
cipio de lla via Appia. La« via Ma111ur· di Ponziano in una tomba speciale, di-
« tini " pe rò, non fac il111ente iden ti fi- stinta dalle due basiliche di S. Candida
cabile nella topografia rom a n:t del basso e dei Ss. Abdon e Sennen.
Impero, si potrebbe riavvicinare al c.tr- ( 3) Oggi S. Vitale.
cere ~a m ertino o al cli1·11s Ma11111ri \4) Potrebbe pensa rsi alla basilica
(virns .V.a11111111rli11i negli Atti di s:inta « iuxta nrncellum libiae » (S. Maria
Susanna, Acta Ss. ;tug. II. p. 632 ); nei Maggiore); ma le parole « in eodem
quali casi la basilica :111Jrebbe ri.:c::rca ta «loco» della successiva donazione, dove
lon tano da S. Sist0. D'altrn parte non si tratta di località nelle adiacenze di
sappiamo se I' indicazione della regione S. Vitale, fa rebbero piuttosto ritenere
li si riferisca :ill.1 de limitazione augu· che si alluda a una « domus Ubiana»
ste:1 o a quella Jelle sette n:gioni ec- (cosi chiamata dal di acono Liviano?
clesiastiche. Nel primo caso, siccome cf. H uELSEN, Zur Topograpbie des Q11i-
S. Sisto si troverebbe de;:ntro la I re- ri11als, p. 382) presso questa basilica.
gione, bisognerebbe suppo rre o un cr· (5) Si è già parlato (voi. I, p. 108
ron: nella tr.1dizione manoscritta del nota 2 e p. 216 nota 2) di una statua
Libfr Po11ti1icalis, o che fosse interve-
nuta, data l:i .:ontiguit:\ delle regioni Per I• not• (6) v. p•g . seg.
t1. " LIBER PONTIFICALlS"

neata ... ; domus Emeriti, iu clivum Mamuri, intra urbe Roma,


iuxta basilicam ... ; domus iu clivum Patrici<•> arbitrata <»; do-
mus iuxta basilicam, in vicum Longum, quae cognominatur ad
Lacum ... ; domus ad cathedra lapidea Floriana <i> ... ; pistrinum
in vico Longo, qui cognominatur Castoriani ... ; balneum in 5
vicum Longum, qui cognominatur Templus ... ; siliquas .111.,
uncias .111. ponae Numentanae (4) - constituit ut basilicam Beatae
Agnae martyris a presbiteris Leopardo et Paulino sollicitudini
gubernari et tegi et ornari - sepultus est in cymiterio ad
Ursum Pileatum. 10

ZostMUS (4I7-8) - sepultus est via Tiburtina, iuxta corpus beati


Laurenti martyris <s>.

1. domos A 1 Bf CJ E clyvo E marmorl e6 mamurtlnl C2 urbem B1 ·i·6 E ro-


mam B'·f om. E 2. domum A 1 clyvo E domum s6 E 3. vico longo E 4. cathe-
dram lapideam Bf C2 E florlanam E 5. quod 8 1 cas torini 86 C' c•storani CJ 8 1- 4
cutorano E 6 . vico longo 8 1 ·6 E templum Ai sr-4 E 7. porta numentana Af ·6
8. 'agncs Af·6 a presbitcris] presbiterorum Af ·6 leopardi et paulin l Af·6 sollichodine
AH 6 B 2 ·J.4.6 D 10. plll iatum A•·j plliatum 82·1·4 CJ 11. via Tiburtina om. K

e di un vicus Mamuri. Il « templ um » ( 2) La casa è eletta « arbitr:ita »


deve qui ricollegarsi alla tradizione perchè le rendite erano sotto sequestro
locale di Veturio Mamurio, e probabil- al momento della dona?.ione; tanto è
mente all'edificio in cui una volta forse vero che nel testo manca I' indica?.ione
trovavasi la statua di questo perso- del reddito.
n:iggio. (3) Da ricongiungere forse col tem-
(6) Un cccliv usSalutis»,cheprendev,1 pio di Flora.
il nome dal collis Salutaris o dal tempio (4 l Una parte dd gettito della ga-
di Salus, ricorre anche in una lettera bclla di introito dd la porta Nomcn-
di SIMMACO (V, 54, 2) e un «vicus» tana.
dello stesso nome in una iscrizione ri- (5) Col crescere della venerazione
trovata sotto 11 monastero delle Sacra- per san Lorenzo, aumentò nei fedeli
mentate all'ini?.io di via dd Q11irin:1le il desiderio di esser sepolti presso la
(C. I. L. VI, addii. a. 3 t 270). Cor- su;i tomba ; cosiccht: si dvv1:tte :mche
rispondeva press'a poco alla via della costruire una cripta nutwa dietro il
Consulta (cf. HuELSEN, T1>pogr. 1, Ili, tumulo dcl santo e rendere pii! acces-
p. 405 ). sibile la discesa al sotterraneo. Dal
( 1) Probabilmente cosi si chiamava Liber Poutificalis sappiamo che • ad
allora l'ultimo tratto del i•irns Pn- « sanctum Laurcntium 11 furono sepolti,
tricius, clte saliva verso la spianata con Zosimo, Sisto lii e llaro (cf. STY-
delle terme di Diocleziano. GER, Die rom. Katuk. P· 188).
E LE SUE CONTINUAZIONI 237

BoNIFATIUS (4I8-:z:z) - ordinatur... in basilica Iuli <1> habi- -


tavìt. .. in cymiterio Sanct:ie Felicitatis martyris, via Salaria <» -
fecit oratorium in cymiterio Sanctae Felicitatis, iuxta corpus
eius, et ornavit sepulchrum sanctae martyris Felicitatis et sancti
5 Silvani (i ) - sepultus est via Salaria, iuxta corpus sanctae Feli-
citatis.

CAE LESTINUS (422- 32) - dedicavit basilicam Iuli, in qua optulit,


post ignem Geticum, patenam (4) - sepultus est in cymi terio
Priscillae, via Salaria.

ro XvsTUs III (432- 40) - fecit basilicam Sanctae M:iriae, quae ab


antiquis Liberii cognominabatur, iu xt:t macellum Libiae, ubi
et optulit hoc: ... domus Pal mati, intra urbe, iuxta inibì basi-
licae, cum balneum et pistrinum ... ; domus Claudi, in Sici-
ninum <s> ... ; cenacula a regiae gradorum adhaerentes basilicae
15 - Fecit autem basilicam sancto Laurentio, quod Valentinianus

1. ordlnatur - iuli om. F K lul ie A 1 " F. 1 3-5· fecit - Silvan i om. F K 3-4. iux1a -
Felicilalls om. A65. via Salaria om. K 7-8. dedicavi! - Geticum om. F K 9. via sa-
laria om. K 1cr-10 di pag. see. feci I - construxil om. F 1cr-1 t. qua e - c0gnomina·
t>a1ur om . K 11-10 d i pag. Uf!. ubi - cons1ruxit 0111. K 12. domos A' e• urbem BI<? F.
urbem romam A 13. balneo B'·f ·6 C1 E pistrl no H2 domos At.f B4 13-,,. sici11um
A l.i 86 ll sicl11ium 8 2 C 1 rs-3 di pafi. sei(. Feci! - cxornavit om. lJ CV E

( 1) Non già nella basilico di Giulio competitori dovette molto allont.111a rsi
(in Later.1110), bensl in quella di S. ~lar­ da l~oma (cf. Ducm.S'.'IF., Lii>. P1•11lif. I.
cello (cf. (ASPAR, op. cit. I, p. 36 1). p. 229 not 16; CASPAR, op. cit. I, p. 363
Q ui l'errore è st ato gene rato dall a iden · not ar; STYGrrn, Rom . Miit'lyr. I, p. 247).
tica noti zia che rn:orre nella vit:i di (3) Nelle :ilrre fomi Sil:rno, fig lio di
Bonifacio Il (c( DucHESNE, Lii" Po11t1f. relicit,1.
I, P· L XI !). \4) Generalmente vi si riconosce
(2) Allorchè, in seguilo alle com- l'altuale S. Ma ria in Tr:istevere, che
peti zioni con L mtipapa Eula lio, rice- Cckstino avrebbe dedicato in seguilo
vette l'ordine imperiale di abbandonare a ri11no,·amemi ed ilizi. Con tro questa
la cinà. È sembrato a t.duno che il comune opinione, il CECCHELLI (5. .'vla-
luogo di esilio fosse t roppo vic1110, t 1·ia i11 Trasltvtre, p. 2)) ri tiene piL1
che proba bilmcnlc i rest auri eseg uiti probabile identificarvi la basiiic:i di
nella c:naco111ba dal pon tefice possano Giulio presso il roro T raia no.
ave r fatto sorge r l' idea di una sua (5) Due località sconosciute, che
per111ancnz:1 costi; per quanto dalla però, dall'accenno al « Sicininum »,si
susseguente na rrazione biogr:1fica ri- possono collocare sull'Esquilino, nelk
sul ti che ne l'uno 11è l'alt ro dei due adi:icenze di S. Maria M:iggiorc.
IL " LIBER PONTIFICALIS "

Augustus concessit <•> - Fecit . . . monasterium C•) in Cata-


cumbas; fecit et fontem baptisterii ad Sanctam Matiam et
columnis porphyreticis exornavit Ci) - constituit columnas in
baptisterium basilicae Constantinianae, quas a ternpore Con-
stantini Augusti· fuerant congregatas, ex metallo purphyretico 5
numero .vm., quas erexit cum epistolis suis et versibus exor-
navit C4>, et platoma in cymiterio Calisti, uhi conmemorans no-
mina [scripsil] episcoporum <s> - huius temporibus fecit Petrus
episcopus basilicam in urbe Roma Sanctae Savinae, uhi et
fontem construxit <6> - sepultus est via Tiburtina, in crypta, 1 o
iuxta corpus beati Laurenti.
1-2. catatymbas A' 1-7. feci! - exornavit] fecit in baslltcam constantinianam
ornamentum super fontem, quod ante non erat, Id est epistllla marmorea d columnas
purfyrctica~ cregit, quas cvnstantlnus augustus congregaus demislt et lussit ut erlge-
rentur quas et versibus cxornavit 8>.J C' 6. epistilia B>.J C' E epistoila D 7. pla-
tomam 8 1 e• et] agg. feclt Ai .6 B CD E ca listi] Segue via appia Al .6 B CO E
7- 8. ubi
nomina eplscoporum et martyrum scripslt commcmorans /J L" DE, e con qualche sposta-
mento di pttrole A> .6 8-10. hulus - const ruxit 0111. 8 CO 9. rom a orn. E sabine A2
10. in crypta om. K 11. ad sanctum laurentlum F K

( 1) Alcuni credono S. Lorenzo in cramento dd ba ttesi mo (c f. LAL"Ell, Le


Lucina. L'intervento di \'alentiniano pal. de Lalra11 , PP· 4 s-6; GIOVENALE,
sare bbe giustificato dalla concessione Il Bai/istero Latua11enu, p. 89 sgg.;
di un'~rea statale , quella. cioè, della F. J. DòLGER, Die foschrift im Bapti-
merid iana di Augusto. Gli scavi più slerium S. Giova1111i i11 Fo11te a11 der
recenti hanno dimostrato l'esistenza di Latera11ensischen Basilika a11s dn Zeit
n :sidui appartenenti a una gran de ba· Xyst11s /JI (432-40) tmd die Symbolik
silica a tre navate sotto l'attuale chiesa des T1111Jbrw111ms bei Leo dem Grossm
di S. Lorenzo in Lucina. Il tipo di co- in A11tike umi Christenlum, Il, 1930,
struzione ci riporta alle alt re basiliche pp. 252-7).
erette da Sisto lii: S. Maria Maggiore e (5) Questa grande lastra di marmo
s. Sabina (cf. KRAUTH EIMER-FRANKL, non c'è perve nuta, ma nella cripta pa-
Rtcent discoveries i11 C/111rcbu i11 Rome, pale dd cimitero di Callisto si può
p. 388 ). riconoscere il posto d ov'era s tata af-
(z) Lo scopo della istituzione con · fissa. Ne ha data una ricostruzione il
si stette nel\" :.issicurare alla basil ic:i la DE Rossi (Roma soli. li, p. 33 sgg.),
regolarità del culto. li m onastero, ca· in base al late rcolo conservatoci dalla
duto in rovin:t ai tempi di :\icolò I, si lloge Turonensc ( foscr chrisl. Il,
pare si a st:ito da lui ricostruito (Lib. p. 66 n. z 3a), con opportun i comple-
.Pontif. II, p. 161 ). menti suggeriti dal Martirnlogio Gero·
(3) Oggi scomparso. 11imir1110. Nella predetta ricostruzione
(4) Le otto col onne ancora sorreg· figurano, oltre i nomi dei vescovi ro-
gono l'architrave (epist)'lia) ottagonale, m:mi, altri di sedi diverse.
che reca in ogni faccia un disti co de lla (6) La basilica di S. Sabina fu co-
iscri7.ione di Sisto III, esaltante il sa- minciata dal presbitero ro mano Pietro,
E LE SUE CONTINUAZIOl\1

L EO (440-6r) - Hui us temporibus fe cit Demetria, ancilla Dei,


basilicam sancto Stephano via Latina, miliario .111., in praedio
suo - Hic renovavit basilicam Beati Petri apostoli (•) et Beati
Pauli post igaem di vinum <». Fecit vero cameram in basi-
1-J. Huius - suo om. F I\ 1. demitria A 1
apostolum om. F apostoli) et cameram a9siuttifOllO i mana1eri11i A, " le lluit parole
/1>rnano, fuse in •nodo diverSI> nel l'Ontuto dei l'IJdd. sucassivi.

di nazionalità illi rica, sotto il pontifi· Rom A rcluol. :-cr. 11. t. X111, p. l 19 sgg.;
cato di Celestino I, come si ricJv:i Io. L11 basilica di Su11tu Sa/1i11a ;,, Roma,
dall'antica iscri zione io mos;iico tuttora Milano, i919; lo. L'lglise de Sai111t
esistente, nel!' interno, sopra la grande S11bi11e à Rome, Homa, 1924 ; Jo. fl re·
porta centrale (in BERTtmm. l'rglise stauro della bnsi1ica dì Sa nta Sabina,
de Sai11 lt·Sabiue à Rome, Roma, 1910, Homa, 19 38; K IRSCB, Die riim. Titel·
p. 248). Al tempo di Sisto III può kirrbm, pp. 96- 100; Io. An\eìgrr fur
essere s1.11a condotta a termine, quando cbrisllicbe A rclui(lfogie in Rom. Qriartal-
Pietro era già salito alla dignità ve- sclirift, XLIII, p. 2•n; LANWN1, 1 titoli
scovile. A questo Pietro però s1 do- presbiteriali, pp. 213 .j, 2) I ·2; MARROU,
vrebbe sohJnto l'ampliamento di un Sur ùs origi1us ./11 Jilre 'omain de Safole
preesistente luogo di culto d1e pren· Sabine in A rcb. Fratrum l'ratdicutorum,
deva il nome d.11la fond~tricc Sll>ina. Il, 1932. p. 316 sgg.; MALE, Études sur
Gli sca,·i eseguiti sotto la chiesa hanno /es lglises ro111u111ts. L'iglise Sai11te·
rimesso in luce gli ava nzi di una c.1s:1 S11bi11e io Rw11e des Veux Mo11Jes, 1 juio
privat,1 del 11 o Ili secolo. Per tutto 19 38, p. S5~ sgg.; I. T AU RISANO, Sa11/a
il secolo v, come fanno fede un epi· Sabina, Ho ma, s. d.
t,1fio conscrv~ to in S. Paolo fuori le ( 1) L'opl!ra di Leone I .ivrebl,c, tra
mu ra (S11..VAGNI, ln scr. cbrisl. n. ) 1 S4 ) l'altro, rigu.i rd:i to I.i decorazione i1!
e le sottoscrizioni al concilio del 499 mosJico della primitiva fa.:ciata costao-
(Acta S,r11hodor11111, p. 41 2 n. 30, p. 4 11 tin i.u1a. Ne so~tenncro le spese, come
11. 58; dh·ersamentc a p. 411 n. 8), diceva l'epig r:ife, il già prefetto e con·
il titolo è chiamato «S~bi n aen; ma nel sole ordinario i\hri111a110 e l.1 sua .:oo·
v1 secolo la chiesa si trova gi.'I dedicata sorte Anastasia (S1L\ \Gs1, lnscr. cbrisl.
.t santa Sabina (GREGORIO, I, Rt;:islr. n. 4 t02). Il soggetto puo vedersi nel
epist. t. I, pp. 109 e 367; S1t.VAGN1, codice Farfensc: del collegio di Eton
op. cit. n. 6o88), anche qui per una (G1<1SAR, A11alec/a Rom. I, pp. 479-8 1).
evidente iJen tificazione della fonda- ( 2 ) f l;ivori Ji Leone I in S. Paolo con-
t rice dcl tit olo con una mart ire omo· sistettero nel rifacimento dcl tetto eroi·
nima. Fu restau rata da Leone lii, Eu- lllto, non si sa prccis.1111cnte per quale
genio Il e da alt ri pontefici, lino :t che cau5J (S1LVAGS1, lnsr'. cbrisl. n. 4783;
sotto ~isto V perdette l'antico Jsrcuo, PE~A KINI, Ut111 pagi1111 1111wa 1ulli1 storia
che le Ili restituito in tempi rc<cnti tiella basili•a di Sa11 l'11cJlo sulla via
dJ Antonio .\lunoz. Cf. BERTHll R, op. Oslimse in Dìsurl. Po11/. Accad Rom.
cit .; MuNoz, Indagini s11ll11 chiesa di Arrbrol.ser. 11, t. Xlii, p. 203 ~g.); nellJ
Sa11ta Sabilla s11/f Aw11tino in Studi restit uzione dell'acqu,1 ~Ila fontana del·
Romani, Il, p. 329 sgg.; Io. Studii l'atrio(SIL\'AGX1,op.ci1.11. 47SS); e ncl-
sulle basiliche romane di S. S11bi1111 t 1'.1ver portato a termine l'opera di Teo-
di S. Pramde in Dissert. Poni. A ccad. do~io e di Valentiniano {ibid. n. 4784).
lL "LIBER PONTIFICALIS "

lica Constantiniana <1>. Fecit autem basilicam beato Cornelio


episcopo et martyri, iuxta cymiterium Calisti, via Appia -
constituit monasterium apud Beatum Petrum apostolum C•l
sepultus est aput Beatum Petrum apostolum <i>.
Hr LARUS (46r-8)-Hic fecit oraturia .!IL in baptisterio basilicae 5
Constantinianae: Sancti Iohannis Baptistae et Sancti Iohannis
Evangelistae et Sanctae Crucis, omnia ex argento et l1pidibus
pretiosis <•>: . . . nympheum et triporticum ante oraturium Sanctae
Crucis, ubi sunt columnae mirae magnitudinis quae dicuntur

1-z. Feclt - Appia om. K BC O 3-4. constltuit - apostolum 0111 . Al apostolum]


Se11ue quae nuncupatur sanctorum iohannts et pauli in E 3. apud - apostolum] In basilica
beati pelrì FK ap. 1-asillcam b. pctrl apostoli C2·J·4 E 5. bylarl os AJ CJ hllarlus 92.J.6 O
5 -1 0 di pafJ'. us. Hic fecit - Luna 0111. F K 9. mirae - dlcuntur om. B CO E

( 1) Pii! che dtll'abside (Duchesoe, (3) Fu tumulato u in extrema por·


L au cr), pare che qui si tra tti del sof- « ticu .. ante secretarium >>, dove G10·
fitto Jelb chiesJ, danntggiato dal s ac- VANNI DIACONO (Sancii Gregorii M.
cheggio vandalico (45 5). vita, IV, 68) lesse l'epitafio, oggi sco m-
(2) Questo monastero, se è esatta pa rso, con quelli di Simplicio, Gelasio
l'indicazio ne dei codici E, che lo chia- e Simmaco. In seguito il corpo venne
mano dei Ss. Giovanni e Paolo, si sa· trasft:rito, come si è già detto (p. 97
rebbe trov:ito, anzichè a nord della basi- nota 1), da Sergio I dentro la basilica.
lic:i, secondo la segnalazione dell'Alfa· (4) Gli oratori dei Ss. Giovanni Bat·
rano, piuttosto ad ovest dell'antica tista cd Evangelista erano situati ri-
abside. Di esso si fa menzione pii! volte spettivamente a sinistra e a dest ra del
nel Liber Po11tijicalis, nel constiluto Battistero, entrando dal portico delle
sinoJale (732) di Gregorio III (O. GON- Ss. Rufina e Seconda. Che la costru-
THER, Kritische Beitriige zu den Akte11 zione risalga ad Ilaro è testimoniato
der romische11 Sy11ode in Neues Archiv, da iscrizioni (LAUER, Le pal. de Ln-
XVI, 1890, p. 245) e in privilegi di tra11, pp. 53-6). L'oratorio del Bat-
Giovanni XIX e Benedetto IX (MtGNE, tista conservava ancora, sebbene ritoc-
P. L. CXLI, coll. 1129, 1355). In un cati, i mosaici della volta all'età del
documento di S. Maria in via Lata Panvinio e del Ciampini; mentre l'altro
(1030) è chiamato « maior » e in dicato dell'Evangelista è pervenuto fino a noi
«ad Sanctum Petrum" (HARTMANN, nella primitiva forma e con la deco-
Ecclesiae S. Mariae i11 v ia Lata tab11- razione dc::lla volta (cf. ibid. pp. 56- 7).
lari11m, I, o. 55 , p. 69). Pare sia scom· L'oratorio di S. C roce, demolito sollo
parso allorchè Nicolò V cominciò la Sisto V, si elevava a nord-ovest della
costruzione della nuova abside di S. Pie- ca ppclla di S. Giovanni Battista; ri-
tro, aozichè sotto Paolo V come rac- chiamava, nella forma a croce greca,
conta il Cancellieri (cf. Du c HESNE, Vatì- il mausoleo di Galla Placidia a Ra-
c1111u in Méln11g. d'arch . et d'bisl. XXXIV, ven na; ed era incrostato di marm i
1914, pp. 324- 5; Hur:LsEN, Le chiese, preziosi e ornato di mosaici (cf. ibid.
p. 278). P· 57 sgg.).
E LE SUE CONTINUAZIONI

ecatonpentaicas, et concas striatas duas cum columnas purphy-


reticas raiatas aqua fundentes; et in medio lacum purphyreti-
cum cum conca raiata in medio aquam fundentem, circumdata
a dextris ve! sinistris in medio cancellis aereis et columnis cum
5 fastigiis et epistulis, uodique ornatum ex musibo et columois
aquitanicis et tripolinis et purphyreticis <•l - fec it monasterium
ad Sanctum Laurentium et balneum et a.lium sub aere et praeto-
num. Fecit autem et biblioth ecas .II. in eodem loco <2>. Item
monasterium · intra urbe Roma ad Luna <il - sepultus est ad
IO Sanctum Laurentium, in crypta, iuxta corpus beati episcopi Xysti.

1. exatonpeniaicas A 1 ecatonpentala!cas CJ 8 1 -4 G E ' conchas 8 1 columnis A'·6 C'


1-2. porfyretlcls C2 por6retlcis E foraris Af·6 ragiata• fora tas G ragia ti• foratis E
aquam B"l G E' 3. clrcumdata A' 5. epistullis B1 Cl eplstollis A2 B6 eplstllils
8 2 ) C' musivo BJ E 6. monaster lo A' monasteriu A' monasterla 8 1 ·4 CJ G E
7. et - aere om. BCDEG 7-8. praeiorium] Se;.r ue sancto stcpbano. Fecit autem ora-
torlum sanctl stephani In baptisterio lateranense B CO E G 9. urbem Af· 6 Bi C2 DE
roma om . B C O E lunam Bf .6 r;• DE 10. In crypta om. K e plscorl om. F K B6
xysti episcopi A 2 ·6 C

( 1) Davanti all'oratorio si stendeva la prima del successivo cominciò la


una specie di peristilio (11y111plm1111), distruzi one di questo ricco monumento.
chiuso per tre la ti da un portico, con Al tempo del Panvinio non rimanevano
colonne di straordinaria grandezza, de- che mi seri a vanzi (cf. LAUER, Le palais
nominate eca/011pentnicas o ecato11pe11- dt Latra11, p. 63).
tal·1ira.<, espressione determinabile so l- {2) Il monastero di S. Stefano, che
tanto per il sig nificato numerico. Ai ·sorgeva nel luogo dell'a ttuale. Nelle
due lati del peristilio si trova vano due immediate vicinanze si trovavano i due
bacini striati gettanti acqua, con co- stabilimenti termali (uno per i bagni
lonne di porfido; nello ~pa7.iO inte r- caldi, l'altro a ll'aperto ~r i freddi) e
m edio stava una fontan a di porfido la casa di abitazione (praetorium), forse
con un a conca s triau, pure versante vi lla pontifi cia, provvista di due biblio-
acqua, circondata da c;ancelli di bronzo teche, cioè, verosimilmente, di due rac-
e da colonne con i loro coronamenti co lte di coJ ici, una g reca e l'altra latina.
ed epistilii; e dovunque ornamenti a (3) Loca lità sconosciuta. La con-
mosaico e co lo1 ne Ji Aquitania, <li ge ttura dd Bianchini, che vo rrebbe
Tripoli e di porfido. A questo com- r:i vvicinare a questo passo l'iscrizione
plesso monumentale, che richiamava trovata presso S. Eusebio, relativa a UD
b magn ificenza e suntuosità dei por- edificio eretto in onore di S. Lo renzo da
tici roman i dcli ' Impero, pare debb.i un arcidiacono llaro, rim au e assai dub-
rife rirsi un 'is.:ri zione (DE Rossi, lnscr. bia, perchè il monaste10 di S. Lorenzo,
c/Jrist. Il, p. 147 n. 12), dalla quale a cu! egli si riporta, pare debba ricer-
risulta che Ilaro do\'e tte di Il rimuo- carsi a una notevole distan za da S. Eu-
vere un immemo cumulo di rovine sebio ( cf. DucHESNE, Les 111011 dtsstrv. de
per dar luogo alln sua costruzio ne. Sai11te- Marie-Majeure in Milang. d'arcb.
Tra la seconda met:i del secolo 1x e rt d'hist. XXV!l, 1907, pp. 484- 5).

Cod. Topogr., Il. 16


IL "LIBER PONTIFICALIS "

StMPLicrus (468-83) - Hic dedica vit basilicam Saneti Stephani in Cae-


lio monte<•>, in urbe Roma, et basilicam Beati apostoli Andreae,
iuxta basilicam Sanctae Mariae<», et aliam basilicam Sancti Ste-
phani, iuxta basi licam Sancti Laurenti <1>, et aliam basilicam intra
urbe Roma, iuxta palatium Licinianum, beatae martyris Bibianae, 5
uhi corpus eius requiescit <•>. Hic constituit ad Sanctum Petrum
apostolum et ad Sancturn Paulum apostolum et ad Sanctum
Laurentium martyrem [h)ebdomadas ut presbyteri manerent,
propter paenitentes et baptisrnum: regio III ad Sanctum Laureo-
1-Q. Hl c - requle11eit om. F K 2. aposLuli A 1 3. stefani A1 5. urbem romam C2 D
romam om. E llclanum A2 B"f.6 (co1·r. Bf j luclnlanum C' vibiane BJ biviane C'
7. apostolnmbis om. F K apostulumhi• A 1 7-8. et - martyrem om. A2 ma rtyrem om. F K
9. penitentes et baptismum) baptismum et peniten tlam (-a) petentlbus F K dc re-
g ione ltr F K regloncm g li a/ll"i . .

( 1) S. Stefano Rotondo. che si conservano, e dalle ri pro,fu?.ioni


(2) Il papa trasfo rmò in chiesa e che ci hanno lasciato il Sangallo, il
dedicò, fra il 471 e il 483, un'an tica Ciampini e i disegn:nori raccolti nel
sala fatta costruire da Giunio Basso Corpus di Cassiano del Pozzo. Cf.
console nel 331 (B11ll. ore/i crisi. 1871, HueLSEN, op. cit. pp. 17<)-81 ; lo. Dit
p 27). Il pal:tzzo di Giu ni o Basso era Basilica des limius Bassus 1md die
passato in possesso di Flavio Valila. Kirc/Je S. A11drea cala Barbara ai~( de111
che col predio sull'Esquilino lo donò, Esq11i/in in Feslsrhrift frir juli11s Scblos-
morend o, alla Chiesa (DIEHL, foscr. ' se,., Wien, 1927, p. B sgg.; LUGLI-
lat. e/iris/. vet. n. 1785). L' aula, ric- AsHBY, La basi/ira di Giunio Basso
camente adornata con deco razioni in rn//' Esquilillo in Riv . arch. Cl'ist. IX,
opera settile, venne da Simplicio adat- p. 221 sgg.; KRAUTHEIMER, Corpus l>asil.
tata alle esigenze del culto cristiano I, PP· 64- 5; G. DE j ERPHANION, R11l-
e dedicata a sant' Andrea, al quale letiil d' arcbéologie cbrltie1111e et bJ'z.a111ille
fino allora nessuna chiesa era stata in Orientalia Christia1111 Periodica, 1V,
vot:ita in Roma. In seguire la chiesa 1938, pp. 528-n.
portò gli appellativi di i11xta Praese- ( 3) Pare si elevasse non lungi dal-
pe111 e di ral11 Barbara patricia. Nella l'a ngolo sud- est dell'a11uale chies~ . Vi
metà del secolo xv era già mezzo sarebbe stato sepolto un Leone vescovo
scoperta, e ridotta a pollaio, secondo la e martire, di cui si ritrovò sul luogo,
testiri1onianza di G10VAN~I Ru<.:EL LAI frammenrn ria, l'iscrizione sepolcrale,
(li Giubileo dr/I' a11110 r 4 50 in A rch. Soc. dalla quale siamo informati chi: egli,
Ro111. di stor. pail'. IV, 1881, p. 574), e prima della sua conversione, aveva Il
due secoli pii1 tardi BhNEDE'ITO MELLINI una villa c:im pestrc, per godersi le gioie
ci dav:i una descri1ione dei vestigi che della \'it:i (DAMASO, Epi,:1'. n . 3 3). Sim-
ne rimanevano (in HuELSEN, Le chitse, plicio avrebbe quindi dedicato soltanto
p. 180). Avanzi dei muri si vedono un edificio già preesisten te. Cf. DE
ancora entro il già monastero di S. An- Rossi, 8111/. affh. c>ist. 1864, pp. 54-6.
tonio. Della splendida decora zione pos- (4) 11 « pal:itium Licinianun1», che
siamo farci un' idea dai pochi framment i ricorre anche nella Passio di santa Bi-
E LE SUE CONTINUAZIONI

tiurn, regio prima ad Sanctum Paulum, regio VI vel septima ad


Sanctum Petrum C•l - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli.
Fa1x III (483-92) - ex patre Felice presbitero de. titulo Fascio-
lae<2> - fecit basilicam Sancti Agapiti iuxta basilicam Sancti Lau-
5 renti martyris - sepultus est in basilica Beati Pauli apostoli Ci>.
GELASIUS (492- 6) - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli .
ANASTASIUS lI (496-S) -de regione V (4) Caput Tauri - sepultus est
in basilica Beati Petri apostoli Cs>.
SvMMACHUS (498-5r4) - Hic fecit basilicam Sancti Andreae apostoli
10 apud Beatum Petrum <6>, ubi fecit: ... oraturium Sancti Thomae
1. VI vcl om. F K 2. ad beato pe1ro (- um - um) F K 3. presbitero om. Bf
3-4. de - Fasclolae om. F K Bf 4-5. feci! - martyrls 0111. F K 5. in - apostoli] apud
bealo Paulo (- um - um) F K 6. In - apos1otl] apud beatum Pe1rum F K 7. quinia
A2 ·f·6 8 D quinta tau ma C"l·4 E G capud C' E A' 8. in - aposioll] apud bca!um pelrum
In vaticanum F ad bea1um Pctrum K 9. apostull g-6 di pag. 246. Hlc - Alexandrl
om. F apostuli A 1 10. aput A' ad D 10-6 di pas-. 246. ubl- i\lexandrl] e! ornavit tam
eam quam alias qnamplures cx auro argentoque plurimo. Hlc fui! cons1ructor ecclesiarum K

biana (Bibliothera Casùumis, III, Flori- 111analmente i titol:iri delle chiese d~lla
legium, p. 192), sar.:bbestata una costru- · · VI e VII regione(i titoli - diamo sempie
zione o un complesso di costruzioni nei delle i11dicazioni app rossima1 ive - di
giardini dell'imperatore Licinio Gal· Giulio, di Crisogonn, di Ceéilia, di Da-
lieno(cf. GRJ.\IAL, Les H or ti Tau1' i a 11 i maso, di Marco); in S. Paolo quelli della
pp. 280-2). Secondo la Passio, Bibiana I (di Sabina, di Prisca, di Ball'ina, di Fa-
fu sepolta nella sua casa, accanto alla sciola e forse .ti S isto); in S. Lorenzo
madre e alla sorella ~io cubiculo Romae qut:lli della III (d i Prassede, dr Eu~ebio,
«ad caput Tauri, iuxta palatium Lici- di Pudente, degli Apostoli, di Equizio,
« niaoum, ad formam Claudianrn. di Marcellino e Pietro, di Clemente).
( 1) Con questo decreto sulla orga- ( 2) Lo stesso persnnaggio che fu
nizzazione parrocchiale, Simplicio in- incaricato da Leone I di ri parare la
tendeva collegare strettamente il st:r- basilka di S. Paolo, e di cui nel mona-
vizio religioso delle catacombe con stero rimane ancora l'iscrizione sepol-
quello delle basiliche maggiori poste crale (S1LVAGNr, lnscr. chrisl. n. 4958).
fuori della città: S. Pietro, S. P:iolo e (3) Dov'era sepolta la sua fam iglia.
S. Lorenzo. Data l'affluenza dei Ro- ( 4) Augustea.
mani e dei pelleg rini in queste basiliche, (5) L'epitafio in SILVAGNI, l11scr.
il servizio spirituale era troppo grave christ. n. 4149.
perchè potessero disimpegnarlo i preti (6) Questa attività edilizia in S. Pie-
titolari, anche se esenti dall'ufficiatura, tro va connessa con le difficoltà che
affida ta a monaci. Per ovvia re all'in- Simmaco incontrò nei primi anni. del
conveniente, Simplicio stabili, io base pontificato (501-6) per p:trte degli ade-
alla divisione delle region i ecclesia- rent i all'anti papa Lore nzo, che gli im-
stiche, che in S. Pietro restass~ ro setti- pedirono di abitare nel Laterano.
244 IL " LIBER PONTIFICALI$ "

apostoli ... ; confessionem Sancti Cassiani et Sanctorum Proti et


Yachinti ... ; oraturium Sancti Apollinaris ... ; ~raturium Sancti
Sossi . . . Item ad fontem, in basilica 13eati Petri apostoli,
oraturium Sanctae Crucis... Fecit autem ora tu ria .n.: Sancti
fohannis Ev:mgelistae et Sancti Johaonis Baptistae ... (i) ; quas 5
cubicula omnes a fondame nto perfecta construxit. Basilicam vero
Beati Petri marmoribus oroavit. Ad cantharum Beati Petri
cum quadriporticum ex opere marmoribus ornavit et ex musivo
agnos et cruces et palmas ornavit<». Ipsum vero atrium omnem
conpaginavit; grados vero ante fores basilicae Beati Petri amplia- 10
vit et alios grados sub tigno dextra laevaque construxit. Item
episcopia in eodem loco dextra laevaque fecit(i>. Item sub grados
in atrio alium cantharurn foris in campo posuit, et usum necessi-
tatis humanae fecit (4). Et alios grados ascendentibus ad Beatum
Andream fecit et cantharum posuit. Hic fecit basilicam Sanctae r 5
martyris Agathae, via Aurelia, in fundum Lardarium; a fun<la-
mento cum fontem extruxit (s) - fecit basilicam Sancti Pancrati ... ;

1. sancii A 5.-6. quas-omnes) quc omnia A'"f·6 B"J DEG 7. sancii 8 2 exor-
navit BJ C2 cantarum AJ 9. omne A2 8 2 E6 G 10 . gradus A 2 ·i·6 8 2 C' D sancii A
pelrl apostoli A 11. gradus 8 2 12. gradus A 2 8 2 14. gradus A'-' 8 2 16. fundo Ci
E6 G lardario A2 ·6 17. fonte construxit CJ 9>.;.4 E'·6 G

(1) Simmaco, non potendo celebrare pera di Simmaco resta in una iscrizione
il battesimo pasquale nella basilica La- ch'era collocata• in dextro atrio » (ibid.
teranense, ebbe cura di costrui re io Va- Il, p. 53 o. ))·
ticano quegli stessi oratori che erano (3) La forzata dim ora in S. Pietro
attorno al battistero di S. Giovanni, o bbligò Simnnco a costruirsi presso la
e che avevano, per il loro significato basilica due residenze, che furono la
simbolico, un nesso con il rito della prima origine del palazzo Vaticano.
iniziazione. (4) Questo secondo can1aro era sulla
( 2) Il quadriportico pare esistesse fin pia zza, davanti alla gradinata che dava
dal tempo di Simplicio (DE Rossi, accesso all'atrio,e sembra fosse connesso
l11scr. christ. Il, p. 148 o. 13). Del con luoghi di decenza per comodita
cantaro ci danno più tardi notizie i dei pellegrini affluenti alla basilica. È
Mirabilia (jORDAN, Topogr. II, p. 626) descritto da PIETRO MALuo (DE Rossi,
e P1ETRO M ALL IO (DE Rossi, lnscr. lmcr. chrisl. II, p. 220 n. 103 ).
christ. II, p. 220 n. 102 e p. 428 nota 67), (5) La basilica è indicata «io colle
secondo i quali esso allora consisteva «Pino» in una bolla di Leone IX, dove
in una grande pigna di bronzo, donde si ricorda anche la «casa Larda ria io al
sgorgava l'acqua, cadente io un bacino secondo miglio Jell' Aurelia (ScHIAPA-
contornato da colonne porfiretiche, con RELLI, Le caru a111iche delfaah. Capit.
ornamenti di animali. Ricordo dell'o- di S. Pietro ù1 Valicano in Arcb. Soc.
E LE SUE CONTINUAZIONI 245

fecit autem in eodcm loco balneum <1>. Item aput Bcatum Paulum
apostolum: in basilicam renovavit absidam, quae in ruina inmi-
nebat, et post confessionem picturam orna,•it et camcram fecit
et matroneum ... ; et ant~ fores basilicae grados fecit in atrium
5 et caot[h)arum; et post absidam aquam introduxit, ubi et balneum
a fuodamento fec it <2>. Intra civitatem Romaoam, basilicam
Sanctorum Silvestri et Martini a fund:m1ento construitit iuxta
Traianas ...h>. Ad Beatum Iohannem et Paulum fccit grados post
absidam <~>. Item ad Arch.ingelum Miclucl basilicam ampliavit
10 et grados fecit et introduxit aquam <s>. Item a<l Sanctam Mariam
oratorium Sanctorum Cosmae et Damiani a fondamento con-

1. ad l ' 1. basilica B"J C' E G rulnam B CD E 4. matron lum C' gradui AJ.6
R. 1hermas (1trmas) 1raianas C"J ·~ E bu1os E6 G sanc1os. A' gradus A' ·' B' E"6
10. sradu& A' B' J E 1 ·6 &anela mJrla A 1

Rom. di stor. patr. XXIV, p. 471). guiti :ia Eusebio (cf. p. 89 noia 3).
Il cimitero intitol:ito alla stessa santa, La fontana, collocata nel piazzale anti-
si dice, nella biografa di Leone IV stante all'ingresso principale della basi-
(lib. Po11tif. Il, p. 114), che trov:1v.1si lica, con l'iscrizione esaltrnte l' o pera
fuori porta S. Pancrazio, e nei Mirnl>ilia di Leone l , è ricordata anch e nella sil-
(JoROAN, Topogr. 11, p. 618) «ad gi ro· loge epigrafica, non di Cola di Rieozo,
tt lunl». Pare che la basilic:i, gi:\ di- come rit enn e il DE Rossi (biscr. christ.
ruta al tempo di Adriano IV (ScmA· 11, p. p8 o. 10), ma, pare, di Poggio
PARELLI, op. cit. p. 298), sorgesse sullJ 13racciolini (cf. StLVAGN I, lnscr. christ.
sinistra dell'A urelia, qu:asi nel sito del J, p. XXXI n. 8).
cimitero dei Ss. Processo e Martiniano, (3) A Simmaco deve attribuirsi la
e vada ricercata probabilmente nel cost ruziooe ex 11ovo della chiesa di
colle su cui sta il p:alazzo della Villa '>. Martino e un ampliamento dell'at-
P:unphili (cf.S1LVAGNI, La lopogrnji.1 Cl· tigua chiesa di S. Silvestro (cf. V1EL-
1111teriale della via Aurelia, p. 1 r 2 nota 1 ). 1 IAKD, les origi11es du tilre de Safot-
( 1) Si dove trattare forse di un in- Marti1i a11x Mo11/s, pp. S3-5). La le-
g randimento di un santuario già esi- zione « basilicam Sanctorum Silvestri
stente, perchè la necessità di un b.1gno «et Martini », data qui dai codici della
lascia supporre che il luogo fosse già seconda redazione della vita di Sim ·
molto frequentato (cf. KtRSCH, le me- maco, riflette l'appellativo corrente
morie dti martiri sullt vie A11r'1ia e all'età dei loro trascri1tori, cioè nel
Com e/in, pp. 65-6). secolo 1x o più tardi (cf. StLVAGNJ,
( 2) Non è possibile precisare la pane La basilica di S. Martino, p. J72).
di :ibbdlimentoo ricostrU1ione spellante (4) Per questa scala, costruita dietro
a Simmaco, ma la prese nza del cantaro, l'abside della chiesa dei Ss. Giovanni e
esistente già dal tempo di Leone I, e Paolo sul Celio, cf. GASOIA, la casa
del bagno ci viene confermat:i dalla paga110-crislia11a del Ctl10, pp. 220-1.
iscri zione io cui si parla dci lavori ese· (5) Cf. p. 130 nota 1.
IL "LIBER PONTIFICALIS"

struxit ... (•) Item ad Beatum Petrum et ad Beatum Paulum et ad


Sanctum Laurentium pauperibus habitacula construxit... Hic
reparavit basilicam Sanctae Felicitatis <1l, guae in ruinam inmi-
nebat. Hic absidam Beatae Agnae, quae in rui11am inminebat,
et omnem basilicam renovavit - Hic fecit cymiterium lorda- 5
norum in melius, propter corpus sancti Ah:xandri - sepultus est
in basilica Beati Petri· apostoli .

HoRMISDA (5r 4-23) - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli <il.

loHANNES (523- 6) - refecit cymiterium W Beatorum martyrum


Nerei et Achillei, via Ardiatina; item rcnovavit cymiterium 10
Sanctorum Felicis et Audacti <s); item renovavit cymiterium
Priscillae <6). - sepultus est in basilica Beati Petri C1l.

FEux llll (526- 30) - Hic feci t basilicam Sanctorum Cosmae et


Damiani in urbe Roma, in loco qui appellatur via Sacra, iuxta

3. qui A' 8 C1 /) iam E' 2-4. Hic - lnminebat om. A D 7. In - apostoli] apud
bcatum Petrum F K 8. in - arostoli] apnd beatum Petrum F K 9.-12. refecit - l'ttrl
om. F K 11. adaucti Af·6 adauti Bf 13-3 di pag. ug. Hlc - refec it om. K
14. In - Sacra om. F

( 1) Trova vasi dietro labside di lS) Secondo il BAGATTI (Il cimitero


S. Maria Maggiore. Col tempo si chia· di Commodilla, pp. 111-2) l'opera di
inò semplicemente S. Cosma, e quando Giova11oi I dovette, con ogoi probabi-
nella ·chiesa si stabili la confraternita lità, consistere nell'allargamento di una
dei pittori, cambiò il nome io S. Luca. galleria, riducendola ad una vera basili·
Fu distrutta sotto Sisto V, per l'ingran- chetta con due absidi; e nell'abbellire il
dimento della piazza. cr. DucHESNE, pio luogo, facendo dipingere la Traditio
Les 111011asteres desserva11ts de Sai11te- clavi11m, gli intonachi delle absidi con
Marie-Maje11re, pp. 480-4. il motivo delle palme, e comporre il
(2) L'o ratori o di Bonifacio I. g rande mosaico al termine della basili-
(3) Fu sepolto nel pavimento del chett:i stessa.
portico di S. Pietro, e l'epitafio, dedi- (6) Verosimilmeate la basilica di
catogli dal figlio Silverio, fu ritrovato S. Sii vestro.
dal DE Rossi in un codice del 1x secolo (7) Nel portico della basilica. L'epi-
contenente i poemi di Alcuino (S1L- tafio è stato identificato dal DE Rossi
VAGNI, Inscr. chrisl. n. 4150). in un gruppo d'iscrizioni provenienti .
(4) La parola « cymiterium » deve dall'atrio di S. Pietro e contenute nel
anche qui prendersi oel senso di basi- cod. Parigino Lat. 8071, in base al
lica (cf. DE Rossi, Bull. al'ch. crisi. verso : « antistes Domini procumbis
1874, p. 15). Per il restauro da attri· « victima Christi » '(StLVAGNI, lnscr.
bnirsi a questo papa cf. ibid. p. 70. christ. a. 41 p ).
E LE SUE CO:\TNUAZIO:\I

templum urbis Romae <1 >. Huius temporibus consumpta est


incendio basilica Sancti martyris Saturnini, via Salaria , quam
a solo refecit - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli <».

BoN IFATIUS II (530 -32) - ordinatur ... in basilica Iuli <1> - sepultus
5 est in basilica Beati Pctri apostoli (4).

loHANNES II (533- 5) - de Caelio monte - sepultus est in basilica


8l'ati Petri ai>ostoli <s>.

AGAPITUS (535 -6) - clericus a Sanctos Iohannem et Paulum <6> -


corpus ... translatum usque in basilicam Beati Petri apostoli,
ro uhi et sepultus est <1>.

S11.VERIUS (536-7) - Ingressus .. Vilisarius . . m urbem Romam ..


custodiis et monitionibus vel fabricis murorum aut repara-
tione fossati ci rcum<ledit civitatem Romanam et munivit -
ecclesias et corpora martyrum sanctorum exterminatae sunt a

3. in - Petri] apud beato pe1ro F, elle jìrii1ee con questa vita. ad bcatum pc1rum K
8. clcricu~ - Pnulum om. K ad 02 de Af 6 9. translu1um est romam KAl ·6 u'que
0111. K 11. fn 111·bc roma Ar.J 12. m1111ilionlbu~ Af.6 u6 C' D 12-~. rcp:1ra1lo11e AJ·f.6 E,
rcrar»tioncm gli altri. 14. extcrminata Af·6 U" 6

(1) Si ri tenev:i che Felice IV avesse nell,t parte ovest del pntl'Ìarr/1i11m e
trasform:ito in chiesa l'antico edificio prospiciente sul rn111p11s L11ùrnnmsis
rom:ino mediante la costruzione del- (attuale piazza di S. Giovanni). Si trnv.1
l'abside, ma sembra che questa risalg:i menzionata ;anche in una lettera di
:il t\' secolo. Felice l'avrebbe soltanto GREGORIO I (Rtgistr. tpisl t. Il, p. 365).
decorata col mos:iico ancora esistente. La denominaziont: esatta s:1rebbe, se-
la~cianJo intatto il resto dell'edificio condo il LAUER(T.t pnl. de l.11tra11, p. 39),
(cf. KRA UTHE IMER, Corpus basi/. I. "b;.1sili~a Iuli a», da Giulia, figlia di
pp. r 42-3 e l'iscrizione dedic:itoria in Nerva e moglie di Vero, o da Elena
DF.Hoss1, Musaici). Il tnnplum 111·/lis Flavia Giulia, figli:i di Costantin o.
Romae è quello di Venere e Roma e ( 4) L'epitafìo in Sn.VAGNI , lnscr.
non la basilica di Costantino, come christ. n. 4 r 53. Un frammento nelle
pensò il DucHESNE ( Templum Rm11ne &c. grotte Vatic:1nc (0. DuFRLSNF., les
in .\1tla11g. aarch. ti d'hist. VI, p. 25 cr.vptn Vt1ticams, P.iris, r 9 02, p. 64
sgg.; cf. Rull. Com. XXVlll, 1900, n. 124).
p. 303 nota 3). (5) L'epitafio in SIL\'.o\G..;1, lnscr.
{2) L' epatafio io StL\'AGNt, lmcr. ciirist. n. 4 t 54·
rl1rist. n. 4152. (6) La chiesa dcl Celio.
(3) Una sala per ricevimenti ufficiali (7) L'epitafio non ci ~ pcn·enuJo.
lL " LlBER PONTIFICALlS "

Gothis <1 > -· Abiit Vilh<;arius in palatio Pinciano <2 > - falsi
tcstes ... dixerunt quia nos vicibus invenimus Silverium papam
scripta mitteotem ad regem Gothorum: « veni ad portam, qui
« appellatur Asinariam, iuxta Lateranis, et civitatem tibi trado »
- Tunc ( Vilisarius] fecit.. Silverium papam venire ad se in 5
p:ilatium Pincis ... ; ingressus lohannis, subdiaconus regionarius
primae regionis, tulit pallium de collo eius ... Tunc Xystus,
subdiaconus regionarius regionis sextae, .. nuntiavit ad clerum,
dicens quia domnus papa depositus est.

V1GJLTUS (537-55) - Fecit Vilisarius patricius xenodochium in ro


via Lata (1) - Anthemus scribon, veniens Romae, invenit eum
l Vigilimn] in ecclesia Sancta e Caeciliae - [Totila]... iotra vit
Romam a porta Saocti Pauli - corpus [ Vigilii] sepultus est ad
Sanctum Marcellum, via Salaria (4).

PELAGIUS (556-6I) - initiata est basilica apostolorum Philippi et I 5

2. vodbus C' 3. qoae Af·6 8 2 ·1 C 2 E 4. latHanas C4 E 11. romam AJ· f .6 8 2 ·J6.


14. Salarla] Sesue In cymherio prisclllae Af C"4 E

(1) Sì è già avuta occasione di ri· viene indicata dalla chiesa <li S. Maria
conia re le devastazioni compiute dai in Trivio (presso la fontana di Trevi),
Goti nelle c:uacombe. Le epigrafi che che un'iscrizione metrica, superstite,
p:nlano dei restauri allora eseguiti, di bassa et~, attribuisce, non sap-
hanno accenti di esecrazione per questi piamo coa quanta ragione, a Belisario
barbari che « Moverunt sanctis bella (cf. HuELSEN, Le chiese, pp. 365-6).
«nefanda prius,, ; e qua e là si accenna Pare sia quello stesso xenodochio
al « furor hostilis », al cuo re sacrilego, che nella vita di Leone III (lib.
alla « effera rabies », all'offesa fatta al Po11tif. II, p. 12) è chiamato o. Fir-
sacro diritto dei morti (DE Rossi, /mcr. mis » ed attaccato a un oratorio di
ch1'ist. II, p. 100 n. 18, p. 137 n. 20, S. Maria.
p. 83 n. 25, p. 100 n. 13 e n. 18, p. 84 (4) Presso la tomba del papa Marcello
n. 29). nella t>asilica di S. Silvestro sulla via
(2) Da privato possesso dei Pinci, Salaria. Le sue benemerenze nei re-
divenne in seguito proprietà imperiale. stauri delle catacombe della Salaria, più
La udomus Pinciana» è ricordata in delle altre danneggiate dai Goti, forse
C1.ss1000RO (Variae, III, 10), il quale non sono sufficienti, come qualcuno
ci fa sapere che le decorazioni mar- vorrebbe credere, a spiegare perchè
moree, st:iccate dall'edificio, vennero, egli non abbia trovato posto tra i suoi
pe r ordine di Teoderico, trasportate antecessori nel portico di S. Pietro.
dai catabolensi a Ravenna. Certo non risultano segni di culto, presto
(3) L'area di questo xenodochio o tardi, a lui auribuito.
E LE SUE CONTINUAZIONI 2 49

Iacobi (•); qui dum initiaretur fabricari, mortuus est et sepultus


est in basilica Beati Petri apostoli <».
l oHANNES III (56r-74) - amavit et restauravit cymiteria sanctorum
martyrum (J>. Hic instituit, ut oblationem et amula \"el lumi-
5 naria in easdem cymiteria per omnes dominicas de Lateranis
ministraretur (4) - perfecit ecclesiam apostolorum Philippi et
Iacobi et dedicavit eam Csl - retenuit se in cymiterio Sanctorum
Tiburtii et Valeriani, . et habitavit ibi multum tcmporis (6J -
sepultus est in basilica Beati Petri apostoli <1>.
ro BENEDICTUS (575-9) - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli,
in secretarium es>,
1. qui - fabrlcari om. K quae A"f E' 2. est om. K 3. ama•it et om. K 4. con-
stlt ult K B' 6. min istrarentur AD E 1 apostolorum 0111. K 7. et· cam om .K reti·
n ult AJ·f 8"6 11 . secratarium A1 B"J·6 O secretarlo K 1 A2 E6 G secratario K'

(1) L'iscrizione cont~mporanea, an· la serie delle dispos izioni per il culto
cora esistente sull'architrave della porta delle catacombe, e reagisce ad una
d'ingresso, ricorda l'opera iniziata da tendenza all'abbandono, manifestatasi
Pelagio e il compimento di papa Gio- dal momen to in cui cessarono in quelle
vanni, riconoscendo ad ambedue ugual le tumula zioni normali. Cf. DE Rossi,
merito (DE Rossr, lnscr. christ. li, Roma sotl. I, p. 218 sgg.; III, p. 527 sgg.
p. I 39 n. 27). ( 5) Per il compimen to dell 'edificio
(2) L' epitafio in StLVAGNI, lnscr. iniziato da Pelagio, si vedano, oltre
s
chrisl. n. 41 5. La sepoltura si tro- l'iscrizione già citata alla nota 1, a nche
vava , secondo la testimonianza di i dist ici che stavano nell'abside e di cui
PtETRO MALLIO, «ante secreta rium ». il VoLATERRANO, nel secolo xv, lesse
(3) Quali restauri a bbia eseguito nei ancora il primo (DE Rossi, lnscr. cbrist.
cimiteri questo papa, non si sa. Il II, p. 65 n. 18, p. 248 n. 14, pp. 354-5),
Wu.PERT (Le pitture &c. pp. 461-2) (6) Questo allontanamento tempo·
gli vorrebbe attribuire gli affreschi rap· raneo del papa dal Laterano, pare sia
presentanti Cornelio e Cipriano, Sisto stato cons ig liato dai torbidi che segui-
ed Ott ato nella cripta di S. Cornelio rono la caduta in disgrazia di Narsete
(catacomba di Callisto); ma non pare (cf. CASPAR, op. cit. II, p. 350). Gio-
di questa opinione lo STYGER (R iim. vanni III av rebbe soggiornato nelle
Mti rt)'Y. I, p. 1o6), il quale si limita cost ruzioni sopratterra dcl cit11itcro di
soltanto ad assegnarli al secolo v o Pretestato sull' Appia.
al più tardi all'inizio del v1. (7) Il sepolcro si trovava davanti al
(4) Con queste provvidenze, a carico secretario (cf. PtETRO MALL tO in Acili
dell'amministrazione centrale ecclesia- Sa11ct. n. 49 ; MAFFEO VEGIO, n. 142;
stica, circa l'offerta del pane, del vino ALFARANO, p. 118).
e dei ceri per la celebra zione della (8) Cf. MALLIO in DE Rossi, lnscr.
messa domenica le nelle basilicbe cimi- cbrisl. II, p. 208 n. 36; VEGtO, n. 142;
teriali, Giovanni III si riattacca a tutta AL~"ARANO, p. 119.

Cod. Topos r., 11.


IL "LIBER PONTIFICALIS "

PELAG!US II (579 -90) - domum suam fecit ptochium pauperum


senum - fecit cymiterium Beati Herll)etis martyris <1 > - fecit
supra corpus beati Laurenti m:irtyris basilicam a fondamento
constructam <» - sepultus aJ Beatum Petrum apostolum <i>.
GREGORIUS (590- 604) - dedicavit ecclesia Gotborum, quae fuit in 5
Su bora, m nomine beatae Agathae martyris (4) - domum. suam }
consti~it monasterium <s> - sepultus in basilica Beati Petri apo-
stoli, ante secretarium <6>.
SABTNIANUS (604 -6) - fu nus eius eiectus , est per portam Sancti
Iohannis, ductus est foris muros civitatis ad pontem Mul- t o
bium <1> - sepultus est in ecclesia Beati Petri apostoli <8>.

1-4. domum - constructam om. K 1. xenodochiurt1 A B>.J C1 synodochi um Al C' D


~· ecclesiam B>.J.4 CJ E' G quae fuit 0111 . K est AC' D 6. subura K Af 7-8. in - apo-
stoli) ad beatum pctrum apostolum A D 9. •avinia nus AD Ef ir• 1. fu nus - mulblum
om. K eiec tum A 2 ·f E' G e~t om. AD 10. duc1um Af E' G eductus B"J·4 C1 "
1c>-11. mulvium A' Ef milvium A2 molvium AJ B"J f E' molblum C2 D

( 1) Si tratterebbe di una rinnova· form. 24. pp. 17-8; M. G. H., Epist.


zione della chiesa sopratterra (cf. STY· Karolfoi nevi, t. lii, p. 50).
GER, Ròm. Miirtyr. I, p. 233). ( s) li monastero in clivo Scauri.
(2) Una rassegna della entità .dei (6) Ugualmente è indicato il luogo
lavori promossi da questo papa nella di sepoltura di Gregorio dal suo bio-
primitiva basilica di S. Lorenzo l'ab- grafo GIOVANNI DIACONO t)V, 68) e
biamo nell'iscrizione metrica dedica· piu tardi da PIETRO MALLIO (in DE
toria, fatta restituire, dietro la testi- Rossi, lnsrr. chrisl. Il, p. 209 n. 38).
monianza ·degli antichi raccoglitori di L' epitafio in S1LVAG1'I, !user. christ.
epigrafi, sull'a reo trionfale. Nel mo- n . 4156. Due fr;;mmenti rimangono
S;tico dell'arco stesso restau rato e sup- nelle grotte Vaticane (OuFRESNE, op.
plito nelle parti perite, si vede Pelagio cit. p. 66 n. 12 5).
col moddlo della basilic:i nelle m:mi (7) b proba bile che la politica eco-
(DE Rossi, Musaid) . nomica di Sabiniano, restri ttiva in con-
(3) Nel portico, sotto il pavimento fronto a qu.ella di Gregorio I , glì avesse
( ALFARANO, pp. 118-9). procu rato delle inimicizie; e il lungo
(4) Gregorio. con gran concorso di percorso estraurbano del funerale po-
popolo esultante e lit.iniante, prese trebbe spiega rsi come misura preven-
possesso dell.t chiesa degli Ariani, da tiva contro eventuali dimostrazioni
due an ni chiusa, e la dedicò al culto ostili (cf. CASPAR, op. cit. II, p. s18).
cristiano, trasportandovi le reliquie dei (8) Nel portìco, sotto il pavimento
santi Sebastiano ed Agata, e abbellen- (ALFARANO, p. wj). L'epitafio io
done le pareti con pitture e mosaici StLVAGNI, fo scr. christ. n. 4157. Un
(cf. GREGORIO !, Dinlogi, 111, 30; lo. fr:immento nelle grotte Vaticane (Du-
Registr. epist. t. l, p. 2) 3; Uber di11rn11s, FRESNE, op. ci t. P· 79 n. I 54).
E LE SUE CONTlNUAZ! ONl

BONIFATJUS III (606-7) - sepultus est in ecclesia Beati Petri apo-


stoli <1>.
BoNIFATius IIII (608 IS)- petiit a Focate principe templum qui
appellatur Pantheum, in quo fecit ecclesiam Beatac Mariae sem-
.5 per virginis et omnium Martyrum <•> - domum suam mona-
sterium fecit b> - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum (4).
DEUSDEDIT (6r5-8) - sepultu,s .est ad Beatum Petrum apostolum <s>.
BoNIFATIUS V (6r9-25)- perfecit cymiterium Sancti Nicomedi et
dedicavit eum <6> - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum <?>.
IO HONORIUS (625-38) - investivit regias in ingresso ecclesiae eius
[Beati PetriJ, quas vocant Mediana, ex argento <8l - levatae
3. petit 8 CJ quod A2 ·J E' 4. panthcus A 2 pantheon E' 4-5 . sem~r - mar·
tyrum om. K 8-9· perfecit - eum om. K fecit A' s6 8. aanctl om. A2 nfcomedls A1
nicodcmi Ai C'f 10-1. investlvlt - argento om. K elus- vocant] malores qui appellatur
BC DE 11. medlanas D

(1) Nel portico, presso la tomba di suo secondo successore, in S1LVAGNI,


Gregorio I (MALLIO in DE Rossr, I11sc1" lnscr. christ. n. 4 160.
christ. II p. 211 o. 42). L'epitafìo in (6) Qui, come altrove, con «cymi·
SJLVAGNI, Imcr. rhrisl. n. 4 I 58. « terium » vien designata la basilica so-
(2) Questa richiesta di Bonifacio IV, vrastante, che questo papa avrebbe o
come il consenso dato più tard i da portata a termini:: o costruita ex 110110.
Eraclio per la rimozione delle tegole La dedicazione è stata regist rata nei
dd tempi o di Roma. dimostrano la Sacramwtari Ge/11sia110 e Gregoriano
immanenza dell'autorità imperiale in e nei Martirologi (Acta Ss. nov. Il, 11,
Roma, nonostante le funzioni assunte p. 291 ; QuENTIN, Les martrrologu
d al papato nel governo cittadino con bi;/, pp 5 ' ' 3 50, 429, 482, 697, 698).
Gregorio Magno. La Chiesa, con l'ac- (7) L'epitafio in StLVAG:>:r, ltiscr.
quisto del Pantheon e la dedicazione e/iris/. n. 4162.
ali.i Vergine, di venta.va proprietaria di (8) La porta centrale ddla basilica,
uno dei pii1 bei monumenti che fos- che da questo rivestimento prese il
sero allora dentro la città (cf. CASPAR, nome di A rgmtta. Le lastre memlliche
op cii. Il, p 5:9; DoELGER, Regestm furono asportate dai Saraceni e rin -
der Kaisernrk1111dw, I, n. l 5~). novate da Leone IV ( Lib. Po11tif. II,
(3) Qualcu no ha ritenuto nella Mar- p. 1 27). Queste duravano ancora al
sica, ma pa re piuttosto in Roma (-f. te mpo della fa11ci111lezza di PIETRO
DucHES~E, Lib. Po11tif. I, p. 3 17 11ota. .\1ALLJO (in Acta Ss. n. 15 7; cf. VEG IO,
l ), sebbene non possa determin.1rsi a n. 143), ma poi vennero tolte. Euge·
quale monastero si alluda. nio IV fece fondere la porta in bronzo
(4) >lei portico (MALLJO in DE Rossi, da l Filarete (..:f. CERRATI, op. cit. p. 10
!user. rhrist. Il, p. 208 n. 37). L'epi- nota 2). Sui ba ttenti dell:i porta ono-
t:il'io in SILVAGN r, l11scr. e/iris/. n. 4159. riana si leggevano due isc rizioni (S11:-
(5) L 'epitafio, apposto da Onorio, VAGNI, lnscr. rb risl. nn. 4119, 4 120).
lL " LIBER PONT1FICAtlS"

sunt trabes in ecclesia Beati Petri numero .xv1. Hic cooperuit


ecclcsiam omnem ex tigulìs acreis, quas lev~vit de templo qui
appellatur Romac, ex concessu piissimi Heraclii imperatoris <•>
- fecit ecclesiam Beatae Agnac martyris, via Numentana, mi-
liario ab urbe Roma .m., a solo, ubi requiescit, quem undi- 5
que ornavit <2 > ••• ; fecit absida eius<lem basilicae ex musi bo CJl
- fecit basilicam Beati Apollenaris martyris in urbe Roma,
in porticum Beati Petri apostoli, qui appellarur ad Palmata, a
solo <•> - Fecit ecclesiam beato Cyriaco martyri a solo, via
Ostense, miliario .vu. <s> - fecit ecclesiam Beatorum marty- 10
rum Quattuor Coronatorum, quem et de<licavit - Reno-
vavit et cymiterium Beatorum martyrum Marcellini et Petri,
,·ia Lavicana - fecit basilicam beato Pancratio martyri, ,·ia
Aurelia, miliario sccundo, a solo - (Et ibi constituit mola in
murum in loco Traiani, iuxta murum civitatis, et formam qui 1 5

1. xv11 K n6 opuuh AD 2. 1abulis K E' 3. conKnsu A' n6 E1 G 4. eccle·


sia A 1 via Nomentaua om. K 5. a aolo om. K s-6· quem • ornavlt 0111. K 6. fecit -
muslbo nm. K absldam C'" E abside A6 8"1·• 6 CJ ~· fech. solo 0111. K 7. ba-
silica A' basillcam BJ apolln1ris BJ C' 8. p«rtlco B"J.4 C' ad om. AD 9-13' Fecfl.
Lavfcana om. I\ 9. ecclesla A 1 n6 basilica A 1 CJ qulrfaco A i.J D 13-4. martyrf -
Aurelia om. K 14. m!lfarlo] Septt ab urbe roma AD 14- 2 dt rog. 1eg. Et. Tyberh
1010 ;,. E 1·6

(t) Una gran pane di queste te· RATI, op. cit. uv. I hb), e venne de-
gole di S. Pietro esistevano all'età del molita in occasione dei lavori per la
B10NOO (Roma illst. I, 51). Paolo V nuova facciata di S. Pic:tro, al prin-
le spedi ad Ancona per fonderle e con- cipio del secolo XVII (cf. ARMELLINI,
vertirle: in bombarde (Cl!RRATI, op. cit. Le cbieu, p. 916 ; HuELSEN, Le cbirse,
p. 20 nota 2 ) . p. 201).
(1) L.1 decor.1z1one interiore della (5) Questa chiesa, elevata io onore:
chiesa era cosi riassunta nella iscrizione di Ciriaco dal papa Onori o nel cimi-
dell':irco(cit. a p. 79 notn 1): «aula tero della via Ostiense, è esistita fino
« micat variis decorata metallis» . al tempo di PtETRO MALLIO (in Act11 Ss.
(3) L'iscri1ione dell'abside (cit. ibid.) n. 165). li Bos1o(Roma soli. p. 165) ne
cdebra gli effetti della luce, che, gra· ritrovò gli a\'anzi al \'li miglio, a metà
zie alla rinnovazione della chiesa per della collina prospiciente il usale chia-
oper.1 di Onorio, allontanava le tene· mato di S. Ciriaco; e tale identifica-
bre da cui fino allora era stata av- zione è stata confermata dag li scavi
volta la tomba della martire. del 191 s, dai quali è risult:ito anche
(4) La basilica venne eretta alla che Onorio costruì l'edificio a solo
estremit:\ sud del portico, come in· (cf. FoRsARI, Lt reu11ti esplor. ntl ri-
dica J.1 pi:inta dell' ALFARANO (in CER· 111itero di S. Cirii1co, p. 69).
E LE SUE CONTINUAZIONI 253

-
deducit aqua io lacum Sabbatinum, et sub se formam qui con-
ducit aqua Tyberis <1 >) - Fecit ecclesiam Beatae Luciae <» in
urbe Roma, iuxta Sanctum Silvestrum, quem et dedicavit - Fecit
ecclesiam Beati Adriani in Tribus Fatis, q~am et de<licavit
5 - Fecit autem in domum suam iuxta Lateranis monasterium
in honore sanctorum apostolorum Andreae et Banholomaei, qui
appellatur Honorii - sepultus est uhi supra <i>.

SEVERINUS (640) - devastatus est episcopius Lateranensis a Mau-


ricio cartulario et Hisacio patricio et exarcho Italiae, dum
10 adhuc electus esset domnus Severinus (4l - renovavit absidem
Beati Petri apostoli ex musibo, quod dirutum erat <s> - sepultus
est ad Beatum Petrum apostolum <6>.

loHANNES IIII (640-2)- fecit ecdesiam beatis martyribus Venantio,


Anastasio, Mauro et aliorum multorum martyrum, quorum
r5 reliquias de Dalmatias et Histrias adduci praeceperat, et recondit
eas in ecclesia suprascripta, iuxta footem Lateranensem, iuxta

-r7. feclt - Honorlì om. K 2. ccclcsia A' 3-7. feclt - Honor!I solo in 8 1 ·J·4
7. ubl supra) ad bcatum pctrum apostolum KG In basilica pctri apostoli C'·J.4 E 8-g. de-
vastatus - I 1allae om. K devastarum A1 ·1 8 1 •f·f ·6 C1 E 8. cpiscopium A1 ·f 8 2 C1 E
lateranense Af B"f E 10. abs.l dam A1 J32.J-'f E' 11 . disruptum O 13-1 di poi(. ug.
fcclt - ornavi! om. KJ 15. dalmatia A2 /12 ·J E' hlstrla 8"• CJ E' G praecfperat A' C1 • 2

(I) Non è facile stabilire il valore una conseguenza dei torbidi scoppiati
di questa evidente interpolazione. Pe rò in seguito ai dissensi tra il papa e l'im-
·la presenza di molini sul Gianicolo è peratore per I' Ekthesis del concilio di
documentata fin dai se~oli precedenti, C:ilcedonia (cf. CASPAR, op. cit. 11,
nè d'altra parte può sorprendere l'in- p. 257 e L. BRF.HIER - R. AICRAIN,
gerenza del papa nell 'amministrazione Histoire ile I' Eglise, Paris, V, 1938,
civile della città. PP· I 33-4).
(2) S. Lucia in Orplua, presso S. Sii· ( 5) Il rinnovamento di Severino do-
vestro sull'Esquilino. vette forse limitarsi :1 un ripri st ino
(3) Nel portico di S. Pietro. Cf. dell 'antico mosaico, perchè la primi-
l' epitafio in StLVAGNt, lnscr. christ. tiva iscrizione dedic:itori:i posta md-
n. 4161. l'abside continuava ancora a sussistere
(4) Questo s:i.:cheggio del Laterano, nel secolo 1x (cf. S1LVAGN1, !user. cb,.;s1.
che non sembra sia da mettere in n. 4094 ; M. G. H.. Episl. Karoli11i nevi,
dubbio, come qualcuno h:i pensato III, p. 291.
(LAUER, Le p11l. de Latra11, p. 81 ), fu (6) L' epitafio non ci è pervenuto.
IL "LlBER PONTlFlCALIS"

oraturium.Beati Iohannis Evangelistae, quam ornavit (•) - sepul-


tus est ad Beatum Petrum apostolum.
TH EODORUS (642-9) - Et ingressus LDmmsJ Romam, fugit Mau-
ricius aù Beata Maria ad Praesepe <•> - levata sunt corpora
sanctorum martyrum Primi et Feliciani , qui erant in arenario 5
sepulta, via Numentana, et adducta sunt in urbe Roma ; qui
et recondita sunt in basilica Beati Stepbani protomartyris <1>
- Fecit et ecclesiam beato Valentino, via Flammioea, iuxta
pontem Molbium, a solo (4) _ Fecit et oratorium beato Sebastiano
intro episcopio Lateranense <s> - fecit et oratorium beato Euplo ro

1. qu cm A1B'+6o y.1 di pag. us. E1 - ornavit om. K 4. rclevata (;4 F:


6. nomcntana 84 6 qnoe A' R. accclcsia A' !). molvlum AJ·f C'"'·f E acbastlano]
st efano A 2 Allvcatro CJ·4 F. 10. intra A 2 ·f

( 1) La cappella piazz1ta oel gran dizione tra la NotiJia eccluiarnm 11rbis


portico si tuato tra l'oratorio di S. Gio- Romae (p. 7 !), che at,tribuisce ad Ono-
va a ni Evangelista e I' ingresso del rio il resta uro della "basilica magna »
Bat tistero, fu un riadattamento di UD sulla Flaminia, e questo rifacimento
edificio precedente. Nel mosaico, del- « a solo» di un papa posterio re <li
1' epoca, che adorna l:t parete di fondo circa quattro anni. Si è tcntat:i una
e l'abside, sono rn ppresentati, coi loro conciliazione delle due testi monianze,
nomi, Pao/i11ia1ms, Teli11s, Asterius, A11a- su pponendo in Teodoro il continuatore
stasius, Maurns, Stptim11s, Antiocbi1w11s, dell'opera di Onorio. Ma tale idea
Gaiam1s, Ye11a11tius, Dom11io. Inoltre vi rimane dubbi:i, per il fatto chc una
figurano due pontefici: Giovanni IV ricostruzione ex 11ovo non può conside-
che porta un modello ddla cappdla, e r.1rsi la continuazione di un semplice
forse T eoJoro l, 11 quale si dovrebbe resta uro. D'altra pane 11 Liber P011li-
il completamento dell'opera. Al di jicalis, che diligentemeote elenca i la-
sotto del mosaico si legge un'iscr izione, vori eseguiti da Onorio nelle ch:ese
ricordante il papa Giovanni, che «sa- cimi teriali di Roma, tace su quelli di
•cri fontis simili fulgente metallo I Pro- S. Valentino; nè se ne fa cenno neg li
« vidus instaatcr hoc copulavit opus» a Itri due itinerari del vn secolo.
(os Rossi, M11saici ; cf. LA UER, Le pal. ( 5) Questo oratorio, non ricordato
de Latra11 , p. 8 1 sgg.; I. DELALLE in altrove, non pa re possa identificarsi
Riv. arch. crisi. VI, pp. 383-4). con la basilica di Teodoro del palazzo
(2) Questo appellat ivo della basilica Lateranense, che era una grande sala;
di S. Maria Maggiore compare nel Liber e nemmeno con l'oratorio di S. Sil-
Po11tificalis qui per l:i prima volta; il che vestro, come pot rebbe far pensare la
potrebbe lascia r qualche dubbio sulla lezione data da qualche codice, e nata
fedeltà della riproduzione della lapide forse dal fatto che quest'ultimo orato-
di Flavia Santippe (cf. p. I 19 nota 1) . rio stava vicino alla basilica di Teo-
O) Sul Celio. doro (cf. LAUER, Le pal. de Latra11,
(4) Salta agli occhi una certa contra- p. 88).
E LE SUE CONTINUAZlON I 255

martyris foris pona Beati Pauli apostoli, quem eciam ornavit <1>
- sepultus est ad Beatum Petrum apostolum <».
MARTINus( 649-53)- fccit synodum ... in ccclesia Sai vatoris <i>, iuxta
episcopio Lateranense - Et tollentes [missi ab imperatore] sanc-
5 tissi mu'm Martinum papam de ecclesia Sal vatoris, qui et Con-
stantiniana appellatur, perduxerunt Constantinopolim.
EuGENIUS (654-7)- de regione prima Aventinense (4 ) - sepultus est
ad Beatum Petrum apostolum.
V1TALIA NUS (657-72) - venit imperator [Constantinus Attgttstus] ad
1o Lateranis et lavit, et ibidem pransit in basilica Vigilii <s> - .XII.
dies in civitate Romana persevernns, om nia quae erant 1n aere
ad ornatum civitatis deposuit; sed et ecclesiae Sanctae Mariae
ad Martyres, quae de tigulis aereis erant, discoperuit et in regia
urbe cum alia diversa, quas deposuerat, direxit <6> - sepultus est
I 5 ad Beatum Petrum apostolum.
1. martyri C' quod A"J E 3. fecit synodum] congr<gavit episcopos K 3-4. iux1a -
Lateranen se om. K 4. cplscoplum A»J·J Bf E G 4-6. Et· constan1inopollm om K
5. quae A2 J ci.• E' G 7· advcntinense 8 E e 9· veniti ambulavlt A' IO. et la vi!
om. K in -Vigili! om. K iulii E' 10-1 . Xli· perseverans om. I\ 13. descoperui t A 1
discooperuit AJ·f 8 6 D 13-14. regiam urbem BJ.f 6 C'" E

( 1) L'oratorio, costru ito da Teodoro l:itivo di Costantin iana, da ora prende


era in connessione col portico che univa la de nominazione «Sal vatoris».
la bJsili.:a di San Paolo con la porta (4) Si tratta della prima regione ec:-
omonima (Lib. Po11lif. I. p. 508), e tro· clesiastica, abbracciante le regioni Xli
va vasi non lungi dalle mura della ci ttà e XIII augustee. Una conferma può
e dalla piramide di Caio Cestio, sulla trovarsi in GREGORIO I, Registr. epist.
destra di chi usciva dalla porta (cf. t. I, p. 10 9 n. 10.
Mo NACt, Reg. dt ll' abba~ia di Saul' A· (5) Un:i sa la per ricevimenti e ban-
lessio ali' Avwtino, p. 384). Dovette chett i presso l'abitazione papale, e che
scomparire d urante il secolo xv, pe rchè doveva risal ire all'età di papa Vigilie
figura ancora nel catalogo dd Signo- (cf. G10VANNI DIAC. Sancii Gregorii }vf.
rili, ma no n in quello dt:l q92 (cf. vita, II, 25 ; CASPAR, op. cit Il, p. 582).
HUELSEN, Lt chiese, P· 250). (6) Costante Il (l uglio 66 3) portò via
(2) P1 ETRO MALLIO, che riferisce il le tegole Jet Pantheon, sebbene, per la
principio dell'epitafio di qut:sto papa, donazio11e di Foca, fosse già chiesa e
cè ne indic:i la sepoltura «in po rti cu qui ndi pro prietà e.:clesiastica. Nè que-
« pontificum » (oE Rossi, ftzscr. cl1nst. sta, come risulta dal testo, dovette es·
II, p. 211 o. 49; v. an ch e GRECO· sere la sol a spoliazione d egli ornamenti
ROVIUS-HUELSEN, Le tombe dei papi, in bronzo, che ·poi, mentre navigavano
p. 23• n. 21). verso Costantinopoli , furono a Siracusa
(3) La basil ica del Laterano, che catturati dai Saraceni, e finirono in
fino a qui ha port:ito sempre l'appel- Alessandria (Lib. Po11tif. I, p. 346).
E LE SUE CONTINUAZIONI 2 57

Pauli apostoli dedicavi t <•> - (Huius almi pontificis iussu eccle-


siam iuxta Velum Aureurn in honore beati Sebastiani aedificata
est, necnon in honore martiris Georgii) <2 > - sepultus est ad
Bearum Petrum apostolum.

5 BENEDICTUS II (684-5) - Hic ecclesiam Beati Petri apostoli sed


et Beati Laurenti martyris, qui appellatur Lucinae, restaura-
vit - Hic dimisit omni clero, monasteriis diaconiae Ci> et
mansionariis auri \ibras .xxx. - sepultus est ad Beatum Petrum
apostolum (4),

1-3. Huius -Georgil 10/0 E' 5-7. Hlc- restauravi! om. K 5. ccclesfa A' B6 o
6. quae AJ·i E 7-8. monasterlls - man slonailis om. K dlaconiae - manslonariis om. C4
7. diaconibus. A'·J dlaconils Ai

( t) La traslazione delle reliqu:e dei impe riale, divenuta nel secolo vu quasi
tre martiri dal cimitero della via Por· inesistente; furono fondate da laici ed
tuense, lascia supporre che il luogo ebbero in origine un 'amminisfrazione
fosse divenuto inaccessibile e quasi di- laica, aiutata da monaci, che si occu-
ment icato. Le rovine della cappella pavano specialmente dei bisogni spi ri-
attigua a S. Bibiana furo no vedu1e tuali. Nella seconda metà del sec. Vili,
dal Bosio e poi dal Melliai (d. HuEL- col cambiamento sopravl'enuto nei rap-
SEN, Le cbi1Se, p. 41 5). Il sarcofago porti lr:1 Roma e l'Impero bizantino,
originale, ia cui vennero a llora depo- la Chiesa assorbe le diaconie, che di-
sti i martiri, si conserva nella canonica ventano organismo ecclesiastico, e di
di S. Maria Maggiore. cui il numero, sotto il papa Adriano I,
(2) Con la dedicazione ai due mar- viene fissato in 18; totale no n mai sor-
tiri soldati Sebastiano e Giorgio, i ri- passato in seguito, anche se ebbe luogo
cordi della Chiesa latina e greca si qu:ilche sostituzione. A differenza dei
univano 1ns1eme. Anche sulla porta titoli, le diaconie sorsero, per lo più,
di S. Sebastiano, come vedemmo, era sopra monum enti pu bblici, e nel centro
stato posto il 11ome di san Giorgio. della città; parecchi!! sopra edifici appar-
( 3) Qui si parla per la prima ,volta tenu ti all'annona e situati nelle vie che
delle diaconie. In passato era s tato menav a no direttamente al gran porto di
il papa che aveva diviso fra sette dia- Roma, ai piedi dell'Aventino, presso
coni la cura assistenziale delle sette il quartiere g reco di S. Maria in Co-
regioni ecclesiastiche. Ora invece at- sme<lin (cf. DucHESNE, Lrs tilt·es pre-
torno a una chiesa, a cui restò poi il s/>ytérnux et /es diaco11ies, p. 2 36 sgg.;
titolo di diaconin, sorgono stabilimenti CABROL-LECLERCQ, Dici. d' arthéol.
di beneficenza e di distribuzione di vi- cbra. et de lilur. IV, 1, 1920, pp. 735-8;
veri; e tale organizzazione non ha alcun J. L ESTOCQUOY, Admi11istration de Rome
rapporto topografico con la divisione et Diaco11ìes du YIT< au Ylll• silcle in
regionale ecclesi:istica. Stando ali' opi- Riv. arcb. crisi. VII, p. 261 sgg.).
nione del Lestocquoy, le diacon ie avreb- (4) L' epitafio in GREGORov1us-
bero preso la successione dell'annona HuELSEN, op. cit. p. 24• n. 2 3·

Cod. Topogr, Il. 17


IL 11
LIBER PONTIFICALIS"

loHANNEs V (685- 6) - sepultus est ad Beatum Petrum aposto-


lum <•>.

CoNON (686-7) - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum.

SERGIUS (687-JoI)- in titulo Sanctae Susannae, qui et Duas Domos


vocatur, presbiter ordinatus est - populus Romanae urbis in 5
duas partes divisus est; et una quidem pars elegit Theodorum
archipresbiterum, alia vero Paschalem archidiaconum. Et qui-
dem Theodorus ... interiorem partem patriarchii tenuit; Pa-
schalis vero exteriorem partem, ab oratorio Sancti Silvestri, et
basilicam domus luliae, quae super campum respicit, occupavit <» ro
- primati iudicum et exercitus Romanae militiae vel cleri, si dici
est, plurima pars et praesertim sacerdotum, acque civium multi-
tudo ad sacrum palarium perrexerunt. Et ... in personam ...
Sergii ... concordantes se contulernnt; eumque ... in oraculum
Beati Caesarii, Cbristi martyris, quod est intro suprascriptum 15
palatium <1>, introduxerum, et exinde in Lateranense episcopio ...
deduxerunt - Exercitus autem Ravennatis ingressus per por-
tam Beati Pctri apostolj ... in Lateranense episcopio venit -
Egressus vero idem beatissimus pontifex foris basilicarn qu:i.e
dicitur domni Theodori pap.1e, ... (4) et sedens in sedem sub 20

" Con Conone lermi11a K 4· et] ad D IO. basilica Ar., DE G 13. rerl'Ona
A"l BI C' 2 G 17. ruve11nas Af CJ 18. eplscoplum Ai DE 19. basilica A'·J Il
20. sede Al lfl·J D

( 1) L' epitafio ibid. p. 25• n. 24. pensa l'H uELSEN (nie Kirchen dts liti·
(2) T eodoro occupò l'interno del pa- ligw Cauari11s i11 Rom in Studi r Trsti
lriarc/Ji11111, cioè la p:.rte est, a sinistra 11. 38, pp. 382-5; Le r/Jiese, p. 234).
della granJc scah d'ingresso,lel palazzo; Ciò risulta ben chh ro dal rac.:onto in-
Pasquale la zona a I ovest. J3ll'oratorio tegrale di questa biografia. È ricordato
di S \ilve~i ro, che •·ra a destra Jdla • intra palatio• .rnche in una lettem di
gr.1nde sca!a, fino al campus Laura- GREGORIO I (Rtgis/r. episl. t. 11, f· 365
11t11sis, cic•è press'.1 poco lo spJzio n. I). Cf. Duc11ESNE, Le PalatÌll chrt·
occupato dal pala7.ZO moderno (d. Du- liw in N. B11ll. are/i. crisi. VI, p. 19 sgg.
CHESNE, Liii. Po11tif. I, p. 377 not:i 7). (4) Uu~ sala che pare si trovas~e
( 3) L'oratorio di S. Cesario entro il vicina all'entrata principale del pala1'o
palaz10 imperiale del Palatino, e non e all'oratorio d1S. Silvestro (cf. LAUER,
quello del palazzo Lateranense, come Le pal. dt Latra11, p. 90).
E LE SUE CONTINUAZIONI

Apostolos <•>, generalitatem militiae et populi .. honorifice su-


scepit - Hic, tegnum et cubicula quae circumquaque [Beati
PetriJ . . . basilicae sunt, quae per longa tempora stillicidiis et
ruderibus fuerant disrupta, studiosius innovavit ac reparavit. Hic
5 musibum, quo<l ex parte in fronte ·atrii eiusdem basilicae fuerat
dirutum, innovavit C». Similiter et specula eiusdem ecclesiae,
tam quae super sedem vel regias argenteas maiores sunt, reno-
vavit. Hic corpus beati Leonis ... pontificis, quod in abdito
ioferioribus secretarii praedictae basilicae positum foerat, facta
IO diligentius tumba, in denominata basilica publico loco ... repo-
suit <il - Hic tegnum et cubicula uni versa in 'circuitu basilicae
Beati Pauli apostoli, quae longa per tempora vetustate confecta
fuerant, studiosius innovavit ac reparavit. Similiter et trabes
fecit de Calabria adduci, et guae in eadem basilica vetustissimas
I 5 invenit, renovavit - Hic imaginem apostolorum vetustissimam,
quae erat super fores eiusdem basilicae, mutavit <•> - Hic fecit
ambonem et cyburium in basilica Sanctorum Cosmae et Da-
miani .. ; trullum vero eiusdem basilicae fusis chartis plumbeis
cooperuit atque munivit <s>. Hic cyburium basilicae Sanctae
20 Susannae <6>, guo<l ante ligneum fuerat, ex marmore fecit -
9. inferloris Af E 11. tlgnum Af 8"6 13. ac reparavlt om. A 1 J3'/of ·6 16. mutavlt]
renovavh A1 8 16. super] ante 8 20. antea BJ·f.6 O

(1) Una stazione lungo il portico « extremo iacuit sub marmore templi,
che andav:i dall'oratorio di S. Silvestro - Quem iam pontificum plura sepulchra
a quello di S. Lorenzo (Sa11cla Sa11clo· « celant" (GREGOROVIUS-HUELSEN, op.
rnm attuale). Al di sopra del seggio cit. p. n*). Si trattava quindi di restituire
erano le immagini degli apostoli Pietro alla pubblica venerazione ( « publico
e Paolo, che si dicevano venute a Roma «loco») una tomba quasi dimenticata.
«nullo ductore" (CENCIO CAJ.1. Ordo (4) Rinnovò il mosaico, rappresen·
Rom. in Liber Cmsmm1, p. 312, cap. 80). tante gli apostoli, sulla fronte della
(2) Questa innovazione del grande basilica.
mosaico della facciau, non importò (5) Copri con lamine di piombo la
mutamenti nel disegno della compo- cupola del cosi detto tempio del Divo
sizione, che si mantenne a un dipresso Romolo che, come si è visto, serviva
immutato dall'età di Leone I a quella da vestibolo al la chiesa.
di Gregorio IX (cf. GRISAR, Analec/a (6) Sergio, che era stato prete di
Rom. I, pp. 481-2). questo titolo, e che ne conosceva la po-
(3) La ragione <lei trasferimento ci vertà, volle abbellirlo e provvedere con
è data anche dai versi dell'iscrizione donazioni ai bisogni del culto, come si
metrica posta da Sergio: a Hic tamen ricava dalla carta cit. a p. i83 nota 2.
260 IL "LIBER PONTIFICALIS "

Hic basilicam Sanctae Eufimiae, quae per multa tempora fuerat


distecta, cooperuit ac renovavit - sepultus est in basilica Beati
Petri apostoli.

loHANNES VI (7or- 5) - Hic fecit in basilica Beati Andreae apostoli,


qui ponitur infra ecclesia Beati Petri principis apostolorum, arn- 5
bonern noviter - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum.

loHANNES VII (705-7) - Hic fecit oratorium S:10ct1e Dei Gen.e-


tricis 1ntro ecclesiam Beati Petri apostoli, cuius parietes musi bo
depinxit, illicque aur.i et argenti quantitatem multam expendit
et venerabilium Patrum dextra laevj!que vultus erexit <•> - Hic 10
restauravit basilicam Sanctae Eugeni;1e, qui longo per tempore
distecta atque diruta fuerat - L:tboravit autem et in cymiteriis
Beatorum martyrum Marcelliani et Marci, Damasique sancti
pontificis. Fecit vero et imagines per diversas ecclesias, quas,
quicumque nosse dcsiderat, in eis eius vultum depictum rep- I 5
periet <». Basilicam itaque Sanctae Dei Genetricis, qui Antiqua
vocatur, pictura decoravit 11>, illicque ambonem noviter fecit «~>
et super eandem ecclesiam episcopium, quantum ad se, construere
maluit <s> - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum, ante
altare Sanctae Dei Genetricis, quem ipse construxit <6>. 20

1 eufemiae B"J E' 5. Infra] l~xta B 6. sepultus-apostolum om. A 10. vultos A'
n6 C' G 11. restauravlt b1slllcam) fec lt oratorium B longa per tempora 8 2 12. lavo-
ravlt A' 13. marcellln l AJ G !5·6. repperit A'·J BJ·J quae Ai·f 8 E 18. ad] a A'
per 8 2 1~20. sepultus - oonstruxlt om. A

( r) Questi ricchi mosaici, che prima delle immagini che qut:sto papa (ecc
di esser distrutti furono disegnati per p6rre nelle chiese in cui esegui lavori.
ordine di Paolo V, possono vedersi in (3) Su questa decorazione pittorica
DE GR ONEISEN, op. cit. p. 280 e cf_ ToEScA, op. cit. ·I, p. 213-4; TEA,
tavv. IC. LX V-LXVIII. Frammenti op. cit. pp. 67-9, I 34.
originali si conservano nelle g rotte (4) cr. TEA, op. cit. pp. 103- 4.
Vaticane, :i S. Maria in Cosm.edin, nel (5) Egli portò qui il suo e piscopio,
Museo Lateranense e fuori di Roma. per non allontanarsi daJl'ab'ta:z:iòne pa-
Vi era rappresentata La Vergine col terna e fors'anche, pensa qualcuno, per
B:imbino, avente alla sinistra san Pietro una tacita affermazione di possesso nella
e alla destra san Paolo (cf. CERRATI, dimora dei Cesari (cf. DE GRùNEISEN,
op. cit. p. 106 nota 2). op. cit. p. I 5 nota 3 e p. 22 nota 1 e
(2) Il ritratto di Giovanni VII che si TEA, op. cit. pp. 66, 8i-4).
con~erva nelle grotte Vaticane (DEGRu- (6) L'epitafio in GREGORovrns-
NEISEN, op. cit. p. 280) può darci un'idea Hum.sEN, o p. cit. p. 26• n. is.
E LE SUE CONTINUAZIONI 261

S1sJNNrus (7o8) - calcarias pro rec;tauratione murorum iussit de-


quoquere - sepultus est aJ Beatum Pet rum apostolum.
CoNSTANTINUS (708-I5) - sepultus est ad Beatum Petrum :ipo-
stolum.
5 GREGORIUS li (7I 5-JI) <1 > - Hic exordi0 pontificatus sui calcarias
dequoquere iussit; a portico<» Sancti Laurenti inquoans, huius
civitatis muros restaurare decrcverat; et aliquam partem fadcns,
emergenti bus incongruis variisque tumulti bus, praepeditus est <1>
- maximam partem basilicae Beati Pauli apostoli, quae ceci-
1o derat, allatis de Calabria t~abibus, cooperuit (4), et altare a novo
refecit et cyburium argenteum quod fuerat ruina quassatum.
Sancti Laureati pariter ecclesiam foris muros sitam, quac tr:i-
bibus coofracris ruinae iam erat \'icioa, repara vit; atque aquam
fistulis coopagetis post multum tempus in eandem ecclesiam re-
15 duxit, diversasquc ecclesias in ruinis positas innovavit - mona-
steria, quae secus basilicam Sancti Paul! erant ad solitudinem
deducta, innovavit <s> - gerocomium, quod post absidam Sanctae
Dei Genetricis ad Praesepem situm est, monasterium instituit <6>,
3. ttg'num Af 3-4. sepultu•- apostolum oin. A 6. a porta (;4 D 14. conpagl·
natls D 17. ab&lda BJ 4 18. praesepe 8 2 DE

( 1) Della vita di Gregorio Il didmo (Rtgisfl". rpi.st. t. Il. p 1 ::1 5 n. 124, p. t 26


la seconda redazione, più completa , e nn. 1::15, 126, p. 127 11. 127.)
dal punto di vista topog rafico :ttten· ( S) Presso l:i 10 ub~ ; dell'.1postolo
dibile quanto la prima (cf. DUCHESNE, Paolo si co11os.:ono due monasteri,
Li/I. Pontif. I. pp. ccxx-ccxxm e Les quello fc,1111i11i !c di S. Stefano e l'altro
nunuuUres tkssero. tk Sai11te-Marie- di s. c~<>ario abit ato da monaci (cf.
Majeur1, p. 482). p. 109 nota 1).
(2) Porta ? (6) Quest'asiln di ve~chi, del qu Jlc
(3) I pericoli ~hc inco111bevdaO su abbia1110 qui la data dellJ tra sforma-
Roma da parte dei 13izamini e dei . ziunc in monastero, dove ·a trovarsi
Longob:irdi, e la minaccia dei Sa rAceni presso l' oratorio dl'i Ss. CosmJ e
nel Mcdit runeo, facevano sentire il Damiano, da cui il mo nastero pre~e
bisogno di un rafforzamento delle mu rJ. il nom e. Esso è rico rdato nella vitJ
(4) Anche il suo omonimo prede- di Lcontc III ( Li/I. 1'011tif. Il, p. 23) e
cessore Gregorio I rra stato costretto a in un documento del 99X-~, co n la
ricorrere alla Calabria, dove la Chiesa dcsignJzione, oscura, di Uspa11i (FB-
aveva terre di sua pro prietà concesse DllLH, Tabul. S. Praudis in Arch. Soc.
in cnfitcu~i, per procurarsi travi .fi Hom. di slor. palr. XX VII, pp. 41, I p.
lunghezza corrispondente alle dimen· Cf. DucttESNE, Lu mo11astéres desserv.
siooi delle chiese di S. Pietro e S. Paolo de Sainte-Marit-Majeure, p. 480 sgg.
IL "LIBER PONTIFICALIS "

atque monasterium iuxta positum Sancti Andreae apostoli, quod


Barbarae nuncupatur <•>, ad nimiam deductum desertionem, in
quo ne[c) unus habitabatur mooachus, adscitis monachis ordi-
navit, ut utraque monasteria ad Sanctam Dei Genetricem sin-
gulis diebus atque noctibus Deo laudes canerent - fluvius qui 5
appellatur Tyberis, alveum suum egressus, sese per campe-
stria dedit . . . et portam quae Flamminia dicitur ingressus
est. Transcendit interea aliquibus locis et muros urbis atque
ultra basilicam Sancti Marci per p!Jteas se extendit, ita ut in
via Lata ad uoam et semis staturam aqua eiusdem fluminis 10
excrevisset, acque a porta Beati Petri apostoli usque ad pontem
Molvium aquac se distenderent, iuxta Remissam vi ipsius fiu-
miois se de<lit < » - Hierusalem ecclesiam saoctam, quae multo
fuerat distecta tempore et circumquaque porticos vetustate
quassatos, trabibus deductis cooperuit ac reparavit; ammonem 1 5
etiam marmoreum in eadem ecclesia fecit - Oratorium sane
in patriarchio in nomine beati Petri apost~l i diversis ornatum
metallis a novo fecit et circumquaque altaris parietes deargen-
tavit ac depinxit .xn. apostolos <i> - Post . . [matrisJ obitum
domum propriam in honore sanctae Christi martyris A:gathae, 20
addiris a fondamento cenaculis, vd quae monasterii erant
necessaria, a novo construxit (4) - in Salario ponte Spolitini
atque hinc inde <luces Longobardorum, circumdantes Roma-
•. lu•ta potitum 10/0 A e G 3· OtC E nt ' " altri. 7. porta BJ+J 12. mol-
t-lum 84 14. dtttcta E 15. amboncm /) 18. rtftch E 22.spolllanl Bf spolellnl E

( 1) ~fonastero sorto intorno alla ba- ( 3) Di questo oratorio non si ha altra


silica di S. Andrea per la munilicenr.a notizia (cf. LAUER, Le pal. de latra11,
ddla patrizia lfarbara, corrispondente p. 9 1).
cd amica di Gregorio I (cf. DucHESNE, (4) L:i casa privatJ di Gregorio,
ibid. p. 487 sgl(.). trn sform:ita in " onastero, sembrerebbe
(2) L'inondazione dovette aver luogo al CECCHELLI ( H UELSEN, CECCHELLI,
11cll'autunno Jel 7 16 e si estese fino a lla GIOVAN NONI &c. S. A gala dei Goti, p .49)
b.1sili ca di S. Marrn :ii piedi del Campi- idcntifi.:abile con S. Agata del Capo
Joglio. Sulla destra del Tevere le :icque d' Africa ; ma ad altri (KRAUTHEIMER,
coprirono la ion:i d~ 1 ponte \iilvio all .1 Corpus basil. I, p. 1 3 nota 2) p:ire
• rcrnissa >>, che era un luo~o presso impossibile stabilire a qua le delle selle
S. Pietro, corrispondente prcss'a poco a chiese tle,licatc a S. Ag.1ta in Roma
quello d'.>ve ora sorge l'obdisco (cr. Du- si poss 1 ri ferire questo accenno del
CHESNE, Lib. Po11tif. I, p. 41 1 nota 14). Liber Po11lijicalis.
E LE SUE CONT INUAZIONI

norum fines, hoc [ut ponti/ex a sua sede amovereturJ praepe-


dierunt - Liutprandus rex . . . cum tota sua hoste in Neronis
campo C•> coniunxit.

GREGORIUS III (73r- 4I) - Hic concessas sibi columnas .v1. oni-
5 chinas volutiles ab Eutychio exarcho, duxit eas in ecclesiam
Beati Petri apostoli, quas statuit erga presbiterium, ante con-
fessionem; tres a dextris et tres a sinistris, iuxta alias antiquas
sex filopares <». Super quas posuit trabes et vestivit eas argento
mundissimo, in quo sunt expressae ab uno latere effigies · Sal-
ro vatoris et apostolorum et ab alio latere Dei Genetricis et san-
ctarum virginum - Hic fecit oratorium intro eandem basilicam,
iuxt;; arcum principalem, parte virorum, in quo recondivit in
honore Salvatoris sanctaeque eius Genetricis reliquias sancto-
rum apostolorum vel omnium sanctorum martyrum ac confes-
r5 sorum, perfectorum iustorum, toto in orbe terrarum requie-
scentium <i>. Quorum festa vigiliarum a monachis trium
monasteriorum illic servientium .. in eodem loco celebrare in-

4-5. o nicinas A vol ubiles A C' G 6. ergo] iuxta 8 4 11 . in tra A C' 12. rccon-
dld!t n6 13. honorem A 8 2 E G

(1 ) li nome di Nerone fu da to, a s pon den za della nau machia e del mau -
ragione o a to rto, a più loca lità pros- soleo di Ad ria no .
sin1e a i giudini e al circo c he si ( 2) Cf. p. 231 nota 3. L'aspetto
es tende vano sul colle Va tica no. PR o - dato da G regorio al presbiterio può
c o P10 d esig na con Népwvoc; rrt8(ov un vedersi nell'a ffresco dt:lla Do11a zJ011e di
tratto d i terreno fuori della porta Costanli110 che Ra ffaello dipinse più
Aurelia (De bello Goth. I, 21S, 16) t: tard i in Vaticano.
in un altro passo ind ica il ca m po di (3) Su q uesto ora to rio cf. p. 96
Nerone co111e vicin o a un grand e s tad:o nota 1o. Nella vita di Leone III (Lib.
antico , nel qualt: un te mpo combat- Po11tif. li, p. 1 5) è chiama to S. M~ ri a
tevano i g lad iatori <ibid. Il, I, 4-S)· .'vfedia11a. È ricord ato anch e d a P IETRO
La denominazion e cont n uò ad essere MALLI O ( in Acta Ss. n. 11 ), da MAF-
in uso fin verso il 1000, poichè in u n FEO VcG IO (n. 130) e da ll ' A LFARANO
do;umento .kl 98q si indica a ncora (p. 57) . Nel 14 9 5 Innocenzo Vlll rin-
un:i via «qu i duci t ad pr~t a N.:ron is et novò l'altare per collocarvi la sant a
« ad po rtam Beati P ctri a postoli (ScmA- la nci a mand ata d:\ Bi s~ n zio (FORC ELI A.
PARELLI, Le ca rie u11ticbe ddl'a1·c/1. Capit. lscr. VI, p. s 1 n. 106). L'o ratorio
di S. Pietro in Arcb. Soc. Rom. di stor. dovette es st:r demolito J ,1G iulio 11 nel
pafl·. XX IV, p. 443). li «campus Ne- r 507. al princi pio d ei l:ivori per la
« roni s » av rebbe qu in di com preso una basil ica Vaticana (cf. CERR.n l , op. c it.
zona sulla destra del Te vere, in corri- p. s7 no ta 1) .
IL " LlBER PONTIFICALIS "

stituens in canone ita a sacerdote dicendum . . . Quam institu-


tionem .. in eodem oratorio tabulis lapideis conscribere fecit <•>
- Fecit .. in oratorio sancto, quod Praesep~ dicitur, imaginem
auream Dei genetricis amplectentem Salvatorem - Hic renovavit
tectum Sancti Chrysogoni martyris et cameram sive parietum 5
picturas - Construxitque monasterium erga eundem titulum,
Sanctorum martyrum Stepbani, Laurenti atque Cbrysogoni <2>
- renovavit monasterium Sanctorum Iobannis Evangelistae, Io-
hannis Baptistae et Sancti Pancratii, secus ecclesiam Salvatoris
antiquitus institutum, quod ab omni ordine monachico extiterat 10
niruia incuria distitutum <i>- Fecit autem et tectum a noviter simul
et cameram Sancti Andreae apostoli ad Sanctum Petrum apo-
stolum, quam depinxit - basilicam Sancti Calisti (4) pontificis
et martyris, paeoe a fundamentis dinitam, novis fabrrcis cum
tecto construxit ac totam depinxit - tectum basilicae San- 15
ctorum Processi et Martiniani a novo construxit, subposita
pila fabricis fortissimis post eorundem sanctorum veneranda
corpora, ad firmamentum murorum basilicae sanctae - in ec-
clesia Beati Genesii martyris tectum noviter restauravit - in
basilica Sanctae Dei Genetricis, quae appellatur ad Martyres, 20
tectum vetusta caria demolitum purgare fecit ad purum, et cum
calce abundautissimo seu chartis plumbeis noviter restauravit,

10. fns1hutam B1 1 t. d~stitutum 8 2 CJ E 18. fundamenlUm CJ 19. a noviter E G

( t ) I monaste ri attorno a S. Pietro in CANO (Chro11. mo11. Cas. I, 2), sa rebbe


quest'età (732) ernno quelli de i Ss. Gio- stato fondato dai monaci di Monte-
vanni e Paolo, di S. Stefano maggiore cassino rifugiatisi a Roma al tempo di
e di S. Martino {cf. K EMR, Italia Po11tif. Pelagio II, dopo che il loro monastero
I, p. 144 sgg.). fu distrutto dai Longobardi. L'ultima
(2) Nel monas tero abitarono da menzione della chiesa d i S. P.rncrazio
principio mon ac i benedettini (cf. KElm, si ha in un documento del 122 7 (cf.
op. cit. I. p. 124). Hu ELSEN, Lt chiese, pp. 409- 410).
(3) RicorJato senza nome da GRE· ( 4) Secondo taluni si tratterebbe
GORJO I ( Dial. Il proem. p. 73) e più della basilica cimiteriale di Callisto
volte nel Libtr Pontifica /is col titolo sulla via Aurelia (DucHESNE, Lib.
di S. Pancrazio ti, p. 506, II, pp. I 5, 22). Po11tif. I, p. 424 n ota 20; CECCHELLI,
Da questo viene indicato, <>!tre c he S. Ma,-ia in Trastevere, p. 30); secondo
« secus ecclesiam Sai vatoris >>, anche ahri in vece della chiesa omonima del
«post» e « iuxta basilicam Salvatoris». T ras te vere \KEHR, Italia Poutif. I, p. 128;
S tando a quel che narra L EONE MARSI· HuELSEN, Le c/Jiese, p. 234).
E LE SUE CONTINUAZIONI

et quaeque per circuitum eiusdem tecti fuerat dissipatum novo


nitore construxit - basilicam Sanctae Dei Genetricis, quae appe-
latur Acyro <•>, in qua antea diaconia et parvum oratorium fuit,
eam a fundam entis longiorem et latiorem construxit atque
5 depinxit - diaconiam Sanctorum Sergii et Bachi, sitam ad
Beatum Petrum apostolum, in qua pridem parvum oratorium
erat <», a fundamentis ampliori fabrica dilatavit - in cymiterio
Beatae ·Petronillae stationem annue dare instituit <i> - accubita,
quae sunt ad Beatum Petrum in ruinis posita, a fundamentis
10 noviter restauravit atque depinxit - basilica Beati Mar..:i,
sitam foris muros huius civitatis Romanae, via Appia, eius
tectum dirutum a novo rcfecit - in ecclesia Beati Pauli apo-
stoli mutavit trabes numero .v. atque totum eiusdem basilicae
tectum ab arco altaris et usque ad regias recursit ac restau-
15 ravit (4 l. Mutavit autem trabes in Sancta Dei Genetrice ad
Praesepe numero .v. Fecit vero a novo ecclesiam Sanctorum
Marcellini et Petri iuxta Lateranis <s>. Etiam et cymiteria

3. ad giro A a gyro 84 ad C'yro C' aquiro E' anie 8 4. eum A 8. dari CLJ G
9. fundamento A 11. si!a A 14. arcu 8 2 ·J 4 E

( 1) Oggi S. Ma ria in Aquiro (sulle ( 3) Il rifiorire del culto per PetronilJ3


variazioni dell'appellativo cf. HUEI SEN, può esser messo in rapporto con la
Le cliiesr, pp. 310-1). t una dell e particolare venerazione che ebbe per
diaconie fondate sul recinto di un questa santa il re dci Franchi Pippino
tempio (di Matidia). la basilica di ( cf. STYCER, Ròm. Marl)•r. I, pp. 169- 70).
Gregorio lll si mantenne nelle sue (4) La restaurazione del tetto si
linee fondamentali fino alla ricostru· estese dall'arco trionfale all'ingresso
zione fattane dal card inale Salviati nel della basilica.
159o(FORCELLA, lscr . II, p. 444 n . t 365 ). (S) La chiesa dei Ss. Pietro e
Cf. ARMELLINI, Le .:him, pp. 381 - 3, Marcellino, dedicata ai due martiri del
•H4· cimitero ad Duas Lauros, esiste tut-
(2) L'or:itorio di questa diaconi;t, tora all' in crocio delle vie Labicana e
Jdla quale non a bbiamo altre testi- Merulana. Comparisce per la prima
monianze storiche, si vuol riconoscere volta nelle sottoscrizioni al concilio
nel S. Sergio palatii Carttli, che figura del 59S (GREGORIO I, Regislr. episl.
presso il Vaticano nella lista di CENCIO t. J, p. 367) e sembra che in essa si
CAM. (Ordo Rom. in Liber Ceus111m1, I, fosse, durante il \'I secolo, trasferito
p. 301 n. 63). L'ALFARANo (p. 50) il titolo di una chiesa vicina, che
lo identifica con una chiesa all'angolo nelle sottoscrizioni del 49.J ( A cta S)llbO·
esterno nord- est dcl transetto di dornm, p. 412 n. 20, p. 413 n. 37,
S. Pietro, distrutt3 quando si edificò p. 41 2 n. 23) figurerebbe contempo-
la nuova basilica. raneamente coi nomi di Nicomede e

Cod. Topogr. , 11.


266 IL "LIBER PONTIFICALIS"

Beatorum martyrum Ianuarii, Urbani, Tiburtii, Valeriani et


Maximi, eorum tectum in ruinis positum a novo perfecit -
plurima pars murorum huius civitatis Romanae restaurata est;
alimonia quoque artificum et praetium ad emendum calcem
de proprio tribuit - Veniensque [rex Liutprandus] Romam, 5
I
in campo Neronis tentoria tetendit - sepultus est in ecclesia
Beati Petri apostoli<•>.

ZAcHARlAS (741-52) - Hic in Lateranense patriarchio, ante basili-


cam beatae memoriae Theodori papae, a novo fecit triclinium,
quem diversis marmorum et vitro metallis atque musibo et io
pictura ornavit; sed et sacris imaginibus tam oratorium Beati
Silvestri quamque et porticum decoravit <» - Fecit autem a fun-
damentis, ante scrinium Lateranensem, porticum atque turrem<J>,
ubi et portas aereas atque cancellos instituit et per figuram Sal•
vatoris ante fores ornavit; et per ascendentes scalas in supe- · r 5
rioribus super eandem turrem triclinium et cancellos aereos
construxit, ubi et orbis terrarum descriptione depinxit (4) atque

8. lateranensi Bf C' 11. tam ,in A B"J·4 C1

di Matteo, quello da l fondatore del (2) Fu un:i delle prime cure che
titolo, questo dal santo a cui la chiesa Zaccaria ri volse al patriarcliium, già
era dedicata (cf. DucHESNE, Les titres abbandonato dai tempi di Giovanni VII
presb)•léraux &c. pp. 228-9; K1RSCH, e di cui g li edifici erano in deperimento.
Die ròm. Titelkirclun, pp. 54-8). Oltre L 'opera suntuosa, nella quale il papa
Gregorio III, la restaurò Benedetto III profuse il suo patrimonio privato, do-
(li/1. Po11t1f. Il, p. 147 varianti), e la vetce esser terminata prima dell'otto-
ded icò di nuovo nel 1256 Alessandro IV bre 745, perchè in quel mese si tenne
(FORCELLA, lscr. XI, p. 397). Essendo un concilio nell'attigua basilica di S.
ormai ridotta in condizion! i~reparabili, Teodoro (M. G. H., Epist. 111erov. et
fu riedificata nella forma attuale da ka rol. aevi, I, p. 316).
Benedetto XIV nel 1752 (ibid. p. 398 (3) Non è possibile determin ar!! in
n. 6 13, p. · 399 n. 614). Cf. anche quale punto del palaz1.0 Lateranense
HuELSEN, Le chiese, pp. 4 19-20; CEc- si trovassero la torre e lo « scrioium »
CHELLl-PERSTCO, Ss. Marcelli110 e Pietro. di Zaccaria ( cf. LAUER, Le palnis de
La chiesa e la calaco111ba. Latr1m. p. 92).
(1) PnrrRo MALL!O riferisce un rolo (4) In questa rappresen tazione del·
verso dell'epitafio di questo papa, che l'orbe, fatta quasi sicuramente in rap-
fu t umulato a destra dell'altare mag-- porto con la propagazione della fede,
giore nel coro dei! canonici, dove poi fu può vede rsi un proseguimento dell'uso
sepolto anche Eugenio Ili (cf. GREGO- romano di mettere sotto gli occhi del
ROv1us-HuELSEN, op. cit. p. 26• n. 26). pubblico una veduta dell'estensione
E LE SUE CONTINUAZIONI

diversis versiculis ornavit. Et omnem patriarcbium paene a


novo restauravit; in magnam enim penuriam eundem locum
invenerat. Hic in ecclesia Sanctorum ptincipum apostolorum
Petri et Pauli C•> pendeotia vela ... fecit - In venerabile ... pa-
5 triarchia ... bea~i Georgii martyris ... papa in capsa reconditum
repperit caput ... Qui [papaJ ... io venerabili diaconia eius nomini,
sitam in hac Romana ci\'.i<ate, regione secunda, ad Velum Aureum,
illud deduci fecit - defunctus Theodorus maior filius Megisti
cata Xanthi ... praedium ... situm quinto ab hac Romana urbe
10 miliario, via T iburtina, in quo et oratorium Sanctae Caeciliae
esse dinoscitur, beato Petro dereliquid. Quod ipse. . . papa
magnae constructionis fabricis atque picturis decoravit ; ... praedia
et domum cultam beato Petro eundem locum iure perpetuo
statuit permanendum; qua e et domus culta Sanctae Caeciliae
r5 usque in hodiernum diem vocatur (2), Construxit quippe in ea
et oratoriurn Sancti abba Cyri, ubi et multas sanctorum con-
didit reliquias - Huius temporibus contigit subito tegumen ti-
tuli ... martyris Eusebii cadere. Qui s:mctissimus vir ... , sicut
antiquitus fuit, rursus quod ceciderat reparavit atque optime
20 restauravit - multa loca sanctorum in meliorem statum per-
duxit C» - sepultus est ad Beatum Petrum apostolum <•>.
4. venerabili C2 E G 6. capud C' 8. lllum ducì A 21. scpultus - apostolum 10/0 B D

dell'Impero, e un precedente delle cui pare sorgesse una villa di Cecilio


tavole che molti secoli piil tardi, cioè Metello Numidico. Le dom11s c11ltue
al tempo di Gregorio Xlll, saranno erano costituite da un insieme di fondi
dipinte nella gall~ria delle carte ia con abitazioni sparse, e destinate al
Vaticano, e rimarranno come un monu- ripopolamento e alla bonifica delle cam-
mento insigne dell'unità geog rafica pagne abbandonate e dev~state; quella
e spirituale d'Italia. fondata da Zaccaria rimase di proprietà
( 1) Non si sa a quale chiesa preci- del pontefice per volontà dell'istitutore
samen te si :illuda; potrebbe pensa rsi e fu amminist rata dalla camera papale.
al titolo« Apostoloru111 ad Vincula». Il Dopo ci rca tre secoli ( 1073) era ridotta
DuCHESNE ( Lib. Ponti/. I, p. 438 nota 39) a una semplice << curtis S. Caeciliae »
ritiene che invece di «ecclesia » debba (cf. TOMASSETTI, Della campagna rom.
leggersi « e cclt:siis» e intendere le Jue in Arcb. Soc. Ro111. di s/or. patr. XXX,
basiliche del Vaticano e della via PP· 3 5 3-4).
Os tiense. (3) Il nome di Zaccaria non è legato
( 2) L'oratorio di S. Cecilia doveva ad alcuna notevole costruzione ex 11ovo;
riconnettersi al culto ivi prestato all3
martire, che forse ereditò il fondo su Per la nota (~) v. pag. stg.
268 IL "LIBER PONTIFlCALlS"

STEPllANUS II (752-7) restauravit .. quattuor in hac Romana


urbe sita antiquitus xenodochia <•>, quae a diuturnis et louginquis
temporibus destituta manebant et inordinata - a novo fondasse
dinoscitur et xenodochium in Platana - foris muros huius
civitatis Romanae, secus basilicam Beati Petri apostoli, duo fecit 5
xeoo<lochia ... quae et sociavit ... diaconiis illico foris existentibus
perenniter permanere, id est diaconiae Sanctae Dei Genetricis
et Beati Silvestri<» - rcstauravit basilicam Sancti La urenti
super Sanctum Clementem sitam, regione tertia <i>, qu:ie a
dal punto di vista edilizio egli fu piut- occidentale del portico. Dopo il mille
tosto un conservntorc, e la sua opera non se ne trova più ricordo (cf. Du-
dal patriu 1 chit1111 si estese poi a gran CHESNE, Vaticana in Mila11g. d' u,-cb.
parte delle chiese urbane, che restaurò et d' /Jist. XXXIV, pp. n5-6; HuEL-
ed abbelll. SEN, Le <biese, p. 324). La seconda è
(4) PIETRO Mt.LLIO(m Acta Ss. n. 87) indic:ua, sempre nella stessa vita ( loc.
«io porticu pontificum »; cf. MAFFEO cit.),u iuxta hospitalt: SJncti Gregorii »;
VEGto, n. 142; ,\Lf .~RANO, p. 119. si sarebbe trovJta davanti al p.tlaz10
( t) Nel Lrber l'o11tificalis, oltre gli della Penitenzieria e sarebbe stata de ·
babitac11la per i poveri e pellegrini molita sotto Pio IV (cf. DucHESNE, op.
costruiti da Simmaco presso S. Pietro, cit. p. 134; HuELSEN, op. cit. p. 468).
s: Paolo e S. Lorenzo, abbiamo avuto La creazione di queste due diaconie
fin qui il ricordo di due xmodochia, non va attribuit:t nè a Sterano 11 nè
quello di Belisario sulla via Lata e ad Adriano I, ai qua li comunemente
l'altro istituito da Pelagio II sulla sun sì fanno ris:ilire. 11 primo non fece
casa; ai quali potrebbe aggiungersi il altro che incorporare in esse l'ammini-
gerocomio preS!>o S. Maria Maggiore str.tzione degli xwodocliia da lui fondati;
convertito in mon:istero d:i Gregorio Il. Adriano le rest1urò e le rimise in cf·
Ma dalle lettere di Gregorio l ci risulta, ficienza come istituti di c.irità pubblica,
in Roma, l'esistenza di ahri tre xe11odo· che verosimilmente da una ammini-
cbia: dt via Nwa (Registr. episl. t. I, strazione laica passarono ad una eccle·
p. 68), A11icliio111111 (ibid. t. Il, p. 46 siastic:1 (cf. L ESTOOl.t:OY, Adrni11istra-
n. 8), Valerii (ibid. t. li, pp. 87 e 97). tio11 de Rom e ti Diaconits, p. 287 ).
(2) La prima di queste diaconie, in- (3) li Du<.: llF.SNE{Lib. Po11tij.I, p.457
dicata nella vita di Adriano I « foris nota 1 5) vorrebbe identificarla con
« porta Beati Pctri apostoli in caput S. Lorenzo a1/ 1'a11rtll1m1 ricordato ncll:t
cc port ici 11 (Lib. Po11tif. I, p. 506), è vita di Adriano I, e che appunto si
forse da identificare con la chiesa sarebbe trovato nell:i circoscrizione
g Sancta e i\la ri:ie in O r:itorio qui est tlella lii regione: eccles:astica, tra S. Cle·
«in capo de portico •,di cui si parla mente e S. Pietro in Vincoli (cf. HuEL-
nel privilegio di leone IV dcl1'85 4 in SEN, Le cbitst, p. 297). Il vocabolo
favore dd monastero di S. Martino de Ta11ro in questa località ci verrebbe
(ScHIAPARtLLI, Le carte a11t. detrarcb. documentato anche dalla d1iesa di
Capii. di S. Pittro in A1cb. Soc. Rom. S Silvestro, eh.: pare si chbmassc: tanto
di stor. p11tr. XXI\', p. 43-1), e doveva de Tauro quanto de Tlurmis (le terme di
esser situ lt.I al principio della parte Traiano); cf. HuELSEN, op. cit. p. 469.
E LE SUE CON TINUAZIONI

diuturnis temporibus diruta manebat. Restauravit et tegumen


cimiterii Sanctat: Soteris, quod ceciderat - (tribus<•> monasteriis
qui a prisco tempore in ecclesia Beati Petri apostoli .. officium
persolvuntur adiungens quartum (•), ibidem monachis qui adhuc
5 in ipso coniungereotur officio instituit) - (multa corpora san-
crorum cpestifer Aislulfus] effodiens, eorum sacra cymiteria ad
magnum animae suae detrimeutum :ibstulit) - (fecit super bàsi-
licam Beati Petri apostoli turrem, quam ex parte inauravit et
ex parte argento investivit, in quo tribus posuit campanis, qui
10 clero et populum ad officium Dei invitarent) (3) - (renovavit
in atrium ante fores Beati Petri apostoli, qui qua<lriporticos
dicitur, columnas marmoreas. v111., mirae pukhritudiuis, sculptas,
quae desuper quadris composuit et aereum desuper coulocavit
tegumeu <~>. Fecit autem et iuxta basilicam Beati Petri apostoli
r5 et ab alia parte Beati Andreae apostoli, in loco qui Mosileus
appellabatur <s>, basilicam in honore sanctae Petronillae, quae .. .
Pippino rege iu Francia spoponderat, ut beatae Petronillae corpus

2-5. trlbus - inst ituil solo B D 7-10. fccil - i11vitarent solo B D 10-1 di paff. Uf(.

rcnovavit - conlcx:arct 8 D

( 1) Per il valore di queste interpo· per una tor re campanaria che fu rite·
bzion i nella tradi?.ione manoscritta del nuta essere di S. Pietro (cf. DE Rossi,
Liber Po11tificalis, cf. DucHESN E, I, lnscr. c/11 ist. Il, p. 275 nn. 19, 20).
PP· CCXXV - V!. La forma dell'antko campani le dd-
(2) 11 monastt:ro d i S. Stefano mi· l'epoca di Stefano 11 , e di qudlo rico-
nore. Si trovav a dove oggi è la sa~re­ struito d.l Leone 111, non è conos.:iuta;
sti a della basilic.1 Vaticana, e s i chiamò ma I I. ECGEK ( Tun·is campa11ana
pure de Agulia dalia prossimità all'obe- Sa11cti Petri in Mededeeli11gm rn11 bel Ne-
li~w, prima che fosse trasportato ne l de1 lt111dsc/J Hisloriscb ftistit1111t te Ro11u,
luogo attuale. Fu demoli to sotto Pio VI }v, 1935, p. 59 sgg.), ba~anJosi sopra
(cf. K1.;HR,llalia Po11tif. I, p. 148; ·fonti storich.: e disegni, ce n<! ha data
DUCHF.SNE, Valica11a in .\1élt111.1;. d'arc/1 . la descrizione 11el periodo dal secolo Xlii
et d'bist. XXXIV, pp. 328-3 1; H uELSEN, al Xvii, quando fu distrutto.
Le cliifst, p. 4 72; CECCHELLI in AR· (4) Si tratterebbe della rinnovazione
MELLNI, Lt cl1ies(, pp. 1454, 14 j6). del cantaro nd mezzo del quadriportico
(3) Qui s i avrebhe la prinu notizia dell'atrio, mediante la sostitu zione di
sulla torre campanaria della basilica otto colonne, la incorniciatura delle
di S. Pietro. Una conferma pot rebbe medesime e la sov rapposizione di
vede rs i nella sostitu?.iooe arbitraria e u na cupola bronr.ea (cf. GRIMALDI in
metricamente errata ,lei nome Stefano \'1GNOL1, Lib. Po111if. II, p. 96 nota 5).
a quello di Martino, nell'epigramma (>) Cf. p. 96 nota 4 .
Il "lIBER PONTIFICALIS"

ibidem conlocaret) - sepultus est in b:lsilica Beati Petri apo-


stolorum priocipis <1) .
PAULUS (7J7-6 7) - ( operans ... in cymiterium ubi prius beata Pe-
tronilla sita quiescebat, foris porta Appia, miliario ab urbe Roma
plus minus secundo, exinde eius ... corpus cum sarcofago mar- 5
moreo, in quo reconditum inerat, absrulit... Eundemque ..
corpus cum praefato sarcofago ... in ecclesia Beari Petri apo-
stoli . . . deportavìt et ìn Museleo ilio iuxta ecclesiam Beati An-
dreae apostoli, quem ... Stephanus papa eius germanus, dum
:ldhuc superstes erat, ecclesia in honore ipsius sanctae .. . Pe- IO
tronillae fieri decreverat, ipsum.. collocavit corpus ... , eal')-
demque ecclesiam restaurans ad honorem sanctae Petronillae,
picturis miro decore inlustra vit) C» - magnam sollicitudinis curam
erga sanctorum cymiteria indesinenter gerebat; unde, cernens

3-1 ). operans- inl ustravlt solo 8

( 1) PIETRO MALLIO indica la sepol- que secoli di storia vi avevano riun ito.
tura «in porticu pontifkum » e rife. leone IV tentò di rip:trare alla meglio
r isce il verso iniziale dell'epitafio (DF. allo scempio (ibid. II, pp. 114, 118).
Rossi, !user. cl1risl. li, p. 21 2 n. 67; o·à quel momen to un silenzio, che
GRF.GoRovrus-HuELSEN, op. cit. p. 27• arriva fino all'e tà di Filippo il Bello,
n. 27). grava su questa cappella. Fu allora
(2) Avvenuto il trasporto del sarco· che si sp:trse la voce di un trasporto
fago di santa Petronilb, Paolo 1 adornò in Francia di reliquie di santa Petro-
la cappella di un ciclo di affreschi, nilla. In verità il sarcofago riapparve
esistenti ancora nel secolo xv, che alla luce, in Roma, quando Luigi Xl
raccontavano la storia di Costantino, riaffermò sulla chiesa il patronato fran-
difensore della Chiesa, come lo era cese e fece rin11ovare l'altare (1 474).
Pippino il Breve. Ma chi :mkchi il Sisto IV dette notizia al re di Francia
mausoleo di :Ioni cospicui fu Leone III di questo ritrovamento (MARTÈNE, Ve/.
(Lib. Ponti[. 11, pp. 3, 10, 15, 18, 20, script. et mon. ampi. co/l. t. II, col.
27, 31), nell 'intento di renderlo sempre 1470). TI sarcofago fu conser vato per
piu degno di Carlo Magno, che ad ogni lungo tempo nella sacrestia, e nel 1574
suo ritorno vi trovava nuovi orna- le reliquie furono t ratte fuori per esser
menti. Da allora la cappella rimase deposte in un altare provvisorio, donde,
sott0 la protezione ddla casa Caro- nel 1606, vennero trasferite nell'altare
lingia, quale simbolo dell'alleanza del per es!c preparato Qella nuova basilica
papato coi re di Francia. Non con- (cf. DuCHE.SNE, Vatira11a in Méla11g.
servò però a lungo questo splendore, XXII, pp. 390--4; CERRATI, op. cit.
perchè nell' 846 gli Arabi la depre- pp. 69 e 13 S; MALE, Les cbape//es de
darono insieme con tutta la basilica, Sai11te Pttronille in Reuue de Deux
asport ando gli immensi tesori che cin- Mondes, 1938, 15 janvier, p. 345 sgg).
E LE SUE CONTINUAZIONl 271

plurima eorundem sanctorum cymiteriorum loca neglectu ac


desidia antiquitatis maxima demolitio11e atque iam vicina ruinae
posita, protinus e:idem sanctorum corpora de ipsis <lirutis ab-
stulit cymiteriis. Quae ... infra hanc civitatem Romanam in-
5 troducens, alia eorum per titulos ac diaconias seu monasteria
et reliquas ecclesias cum condeccnti stu<luit recondi honore <•> -
in sua propria domu monasterium a funJamentis in honore
sancti Stephani, scilicet martyris atque pontificis, nc:cnon et
beati Silvestri, idem pontificis et confessoris Christi, construxit.
10 Ubi et oraculum in superioribus eiusdem monasterii moeniis
aedificans, eorum corpora ... con<lidit. Infra claustra vero ipsius
monasterii ecclesiam mirae pulchritudinis a fun<lamentis novi-
ter rnnstruxit, quam musi bo et marmoribus decorans et omnem
illic ornatum in auro argentoque et diversis speciebus largiens, ...
I 5 illkque innumerabilium sanctorum corpora, quae de praefatis
demolitis abstulit cymiteriis, ... condidit - fecit noviter eccle-
siam infra hanc civitatem Romanam in via Sacra iuxta templum
Romae in honore sanctorum apostolorum Petri et Pauli, ubi
ipsi beatissimi principes aposcolorum, tempore quo pro Christi
20 nomine martyrio coronati sunt, dum Redemptori nostro funde-
rent preces, propria genua flectere visi sunt; in quo loco usque
15. innumerabilium] multitudluem vrnerabi lium B

( 1) Il biografo di Paolo I dip1·ndc, constituto s i d eve esser tenuto conto


con og ni verosimiglianza dal constituto so lo di quelle reliquie c he pote\'ano
dcl luglio j 61 , con .:ui questo papa li interessa rt-. A conferma delle tra~la·
dotava il monastero Ja lui fonda to 1io11i fatte ndb chiesa dci Ss. Stefano
wlla pro pria c.isa (M. G. H. , Co11cilia, e ~il '"estro (S. Silvestro i11 Capite) riman·
11, p. 64 n. 12 ), e della cui au tenticità gono ancora nel port ico della chiesa
non semb ra si possa dubitare. È ve ro stessa le due iscrizioni del secolo x 1, che
.:11e tra la reJazione Jel liber Pc>11· enumera no le reliquie delle sa nt e e dei
t(ficalis e il testo dd com tituto corre santi i,·i trasferite (in MAllUCCHI , Basi·
un ,1 di ffcrema sulla co lloc;1zione del!.: liques &.:. pp. 398-9). li constituto Ji
rel iqu ie estr:llle dai cim ite ri, in qu.rnto, Paolo I è più co mpleto dcl Liber Pl)u-
secondo il Liber Po11tificnlis, sarebbero tijicalis circa k cause della rovina delle
state di vise t ra le va rie chiese titola ri, ca1:1combe; non sol tanto attribuibile
diaconie e monaste ri, mentre, stando all 'incuria deg li uomin i, ma ,inche a ll a
al constituto, sa rebbero state con tutta profa nn io ne de i Lon~ofordi, che non
solennità liturgi<:a riposte nella chiesa contenti di .1ver trasformato in stalle
de i Ss. Stefan o e Sil\'eStro da Paol o :ilcuni cim iteri, avc:,"1110 estra tto e por-
costruita presso il mon aste ro ; ma nd tato st:.:o ossa di m :irtiri.
IL " LIBER PO~TIFJCALIS"

[h)actenus eorum genua pro testimonio omnis in postremo ven-


tu rae generationis in quodam fortissimo silice esse noscuntur
designata < > - (renovavit tegmen infra ipsam civitatcm ecclesiae
1

Sanctorum Apostolorum prope via Lata, quae iu magna erat


ruina posita) - infra ecclesiam Beati Petri apostoli foris muros 5
huius civiratis Romaoae, noviter oraculum in honore sanctae
Dei Genetricis construxit, iuxta oratorium Beati Leonis papae,
secus fores introitus Sanctac Petrooillae a1que Beati AnJreae
apostoli, musi bo et di,·ersis metallis eum adornans ... ln quo
oraculo et sepolturam sibi construxit <» - (Fecit autem et in ro
atrium, ante turrem Sanctae Mariae ad GraJa, quod vocatur Para-
diso, orarnlum ante Sa lvatorem, in honore s:mctae Dei genetricis
Mariae miro opere, et dc:cora,•it magnifice) <1> - eius corpus per
flumen Tiberis ... transfretantes [Romani cives et aliae nationes]

3-5. renovavil- po&itu 10/0 8 10-3. f'ecit - magnifice B

(1) Sulla chiesa Jei Ss. Pit'tro e Paolo sltlgtschicblt11 und Apostelltgmdm, 11,
cf. p. 195, nota 9. La notizia Jella pietra par. 1, p. 326 sgg.). dove sono ricordate
con le impronte delle ginocchia dei due pure le pietre che su quella strada
:1 posto li si ricongiunge alla leggenda conservavano la memoria del trionfo
romana di Simon Mago. li p. LUGANO degli apostoli sul mago. Poi la devota
ne ha esaminate criticamente le fonti fantasia di GREGORIO 01 TouPS (liber
( Lt mtmorie legge11darie di Simo11 .\fago i11 gloria marlJr. cap. 27) immaginò
e della m11 voluta in ~. B11ll. arcb. crisi. sulle pietre duae fossulae, sopra le quali
VI, p. 29 sgg.). l testi più antichi avéan posato le ginocchia gli apostoli
non contengono elementi leggendari, oranti.
ed :t~ccnnano solo agli sforzi di Pietro (2) Cf. p. 195 nota 9 Anche io questo
per annullare gli effetti della predica- oratorio pare che Paolo I depositasse
zione e dei prodigi cli Simone; ma una parte delle reliquie trauc dalle
ARNOBto, sul principio dcl secolo rv, Cltacombe (MALLto in DE Rossi, lnscr.
p:irla gi:\ dcl volo di quest'ultimo e della cbrisl. II, p. 203 n. 9; ALFARANO,
conseguente cadut:t (AdverS11s nalio11es, p. 42).
li, cap. 12). Il racconto però della gara (3) Cf. p. 99 nota 3. La chiesa,
sulla \'i.1 Sacr:i, e alla presenza anche restaurai.I nel 1449 da Nicolò V, è
di Paolo, s'incontra per la prima \'Olta riprodotta in un disegno del Grimaldi,
negli A/li di Pietro e Paolo, apocrifi & ·e nd frontone sembra porti rapprcsen·
non anteriori al v secolo (L1Ps1us, Ac/11 tata l':iscensione di Cristo, che sarebbe
Pell'i, Acta Petri et Pauli &c. Lipsiae, opera dei tempi di Paolo I (cf. GRISAR,
1891, p.21 1 n. 77), e nella Passio I 111011w11e11ti dtl Paradiso 11tlfaulica
sa111lonun apos/o/orn111 Petri et Pa11li basilica Vatica11a in Civiltà Ca/I. L \',
Jdlo PSWDO-MARCHLO (ibid. p. 167 1904, II, pp. :ios-6; CtccHELL1 in
n. s6; d. LIPSIUS, Die apoltr)phen Apo· ARMELLINI, le chrese, p. 1 J8o.
E LE SUE CONTINUAZIONI

ad Beatum Petrum . . . deportavcrunt et 10 praelato ab eo


constructo oracolo eum sepelierunt <•>.
STEPHANUS III (768-72) - Toto quidam dux, Nepesinae c1v1tatis
dudum habitator, cum suis germanis ... aggregantes ... multi-
5 tudinem exercitus atque catervam rusticorum, ingredientesque
per port:im Beati Pancratii in hanc Romanam urbem, adque in
domo antedicti Totonis armati adsistentes, elegerunt. .. Con-
staminum, fratrem eiusdem T otoni.s - in oratorio Sancti Lau-
rentii <» intro .. patriarchium [lateranense] . .. consecratus est
10 - Sergius et Waldipertus ... cum Reatinis et Furconinis
atque aliis Langobardis ... coniunxerunt. _. in lune Romana111
urbem ... , occupantes pontem Salarium. Al io vero die, trans-
ientes per pontem Molvium, venerunt ad portam Beati Petri;
et deinde pergentes, adpropiaverunt ad portam Beati Pancratii ...
15 et nequaquam de Genuculo ipsi Langobardi ausi sunt descen-
dere - fugiit ... Constantinu<; cu111 .. Passivo et Theodoro ..
in basilica Sal vatoris [in Laterano); et desccndentes ad fontes,
in ecclesia Sancti Venantii, aliquantulum ibidem resederunt.
Et considerantes melius se posse salvari in vestiario, as..:en-
20 derunt illuc, intus oratorium S:mcti Caesarii <i> ingredientes -
congregans \.Valdipertus ... aliquantos Romanos, pergentt:sque
in monasterio Beati Viti (4), -abstulerunt exinde Philippurn pre-
sbiterum, quem elegentes ... , eum in basilica Salvatoris more
solito deduxerunt - Qui [Philit>p11s1 et per scalam quae ducit ad
12-3 . 1ran •e11nte~ B 15. lunuculo 8 23. ellgentes C n F. G 24. tscnlam lJ'I

(1) P1rcnw MALLIO (oF. Rossi, lnscr. pella di S. Ces:iri•> al Laterano, come
l11c. cit.) riferi sce che sul suo sepolcro er:i dd ,·cstiario, è sconosciuta. Da questo
scritto : ((Hic requiescit Pa ulus papa». passo però sembre rebbe: potesse rica-
(2) L'attuale Sa111:ta Su11c/orum. Era varsi ch'cssa si tro,·asse nella pa rte
l:t cappella pri,·ata papale, dove furono occidenta le dc:I palazzo, presso il Batti·
r;1c.::olte insigni reliquie. Venne rèstau- stc:ro (cf. H UELSF.:-1 , Die Kirchen du hl.
rata da Onorio 111 e rin novata dalle Cauari11s in Ro111, p. 382)
fondamenta souo Nicolò Ili (cf. Gn1· (4) Pare sia da in ten de re il mona ·
SAR, Die ri5111isc/u Kapelle Sancta St111- stero de Sardas su ll 'Esquilino, e non g i:\
ctorn111 &c., Frciburg im Br. 1908; PE- u n n10o:istero annesso alla diaconia
TRIGNAN 1, Il santuario della Scala Santa, omonima (cf. H UELSE1' 1 Le chiese, p. 500;
Città del Vaticano, 1941 ). CF.CCHELLT, Noir SII chiese e case 1 oma11e,
(3) La precis:i s ituaz ione della cap· p. 245-6).

C.:od. Topogr., li. 18


274 IL "UBER PONTIFICAUS "

balneum <•> descendens, .. ad suum reversus est monasterium ...


Christoforus primicerius ... aggregans in Tribus Fatis omnes
sacerdotes ac primatus cleri et optimates militiae (•> ... pariter
concor<laverunt ... in persona ... beatissimi Stephani; pergen-
tesque in titulo Beatae Caeciliae, ... eum pontificem elegerunt -
congregati aliquanti perversi, ... Teodorum scilicet episcopum
in monasterio Glibuscauri retrudi fecerunt... Passibum vero
in monasterio Sancti Silvestri direxerunt... Constantinus ...
in monasterio Cellanovas ... <1> deportatus est - quidam iniqui
7. clivoscauris. con vos su rasura di seconda mano, A dibu~ cauri D cllbu•
caorls E G pa~sivum B CE 9. cellat 8 2 nova D

( 1) A questo « balneum » si discen- vento di S. Saba presso Gerusalemme,


deva per il portico che era aderente alla da cui forse provenivano i monaci greci
torre; ed esso si trovava in vicinanr.a che si stabilirono sul piccolo Aventino;
del paracellMi1m1, località bassa e scar- ad essi succedett~ro ,·erso il stc,• lo x
samen te illuminata, nella parte del pa- od xr, secondo taluni, i Benedettini di
lazzo verso I' orntorio di S. Lorenzo Montecassino, nel 114 5 i Cluniacensi,
( Lib. Po11tif. I, p. 503 e Il, p. 8 r). e nel 1 503 i Cistercensi. Poi, al tempo
(2) Cf. p. 126 nota r. Questa assem· di Gregorio XIII, subentrò il collegio
blea, alla quale partecipa l'intiero popolo Ge rmanico-Ungarico. Al monastero
romano insieme con i rappresentanti del era annessa una chiesa, che pare risalisse
mondo ecclesiastico e militare, si svolge al VI o v11 secolo, e che fu probabil-
nell'antico Comizio, eviJente ~egno di mente distrutta da qualche terremoto
una sopravvissuta tradi zione, che faceva od incendio. Al di sopra di quella
capo alle abitudini dell'età repubblicana. venne costruita la chiesa attuale, di
(3) Il monastero di S. Saba, di cui proporzioni più vaste, che qualcuno
le origini si fanno risalire ai tempi di vorrebbe riporta r.: verso il 900, ahri
Gregorio I (G1ovANNl D1Ac., S. G1·e· più in giù, al secolo xu. Restauri vi
gorii M. vita, I. 9 e bolla di Lucio li furono eseguiti sotto Innocen1.0 III,
del 1145 in MrGNE, P. L. CLXXIX, sotto Pio li, dal carJinale Francesco
col. 931 n. 9 1). Ma la pii1 antica no- Piccolomini, e a l principio del corrente
tizia sicura per datazione è questa del secolo. Cf. GRJSAR, S. Saba sull'Avm-
Liber Po11ti/icalis ; al monastero si ac- ti110 in Civiltà Catt. LII, 1901, Il,
cenna pure nella Vita s. Grtgflrii AJ[ri· p. S8:) sgg., lll , p. 719 sgg.; LIII, 1902,
f[eutirii, vescovo forse tra la fine <lei V, p. 194 sgg.; LVI, 190 5, III, p. 2rn
vi secolo e il principio del rn. e scritta sgg.; WJLPERT, Le pitture dell'oratorio
dall'abate LEONZIO a l11i di poco poste· di S. Silvia in Mèla11g. d'arc/i . et d'/Jisl.
riore, sebbene quella compilazione sia XX VI, 1go6, p. 15 sgg. e Die rò111.
molto leggenduia e priva d'indicazioni Mosaik. 11. Mal. II, p. 100 2; STYGER, Dir
cronologiche. Dai testi, come pure .\.falereiui i11 der Basilika des bi. Saba s
dall'esame del monumento, sembra ri- auf dem kl. Avmti11 in Rom.Quartalschr.
sultare che il mon astero fu fondato tra XXVIII, 1914, p. 49 sgg. ; ANTONELLI,
il 6so e il 700. L'epiteto Cella nova è un I primi monasteri di 111011aci orim tali in
ricordo di Laurn 11ova, il famoso con- Riv. al'ch. c1·ist. V, 1928, pp. 114-8; LE-
E LE St.:E CONTI NUAZION I 275

Camp:mini, qui hic Roma advener;mt, .. . Gracilem ex. .. custodia


abstollentes, ... duro Colosseo C > advenissent, ill ic eius oculos
1

eruerunt - directus est quidam Christophorus vicedominus


cum multitudine popu li eum [W aldipertwn.J comprehenden-
5 dum. Ipse vero ... fu giit in ecclesia Sanctae Dei genetricis
semperque virginis Mariae quae appdlatur ad Martyres . Quem
exinde isdem vicedomin us abstraxit ... eumque in teterrima
retrudi fecerun t custodia, quae vocatur Ferrata, in cellario
maiore <2>. Et post modicos dies ipsum de eadem custodia
ro eicientes., .. eumque proicientes in terra, iuxta transendam campi
Lateranensis <i>, ei us effoderunt oculos et linguam ipsius... absc i-
derunt; dirigentesque illum in xenodoch io Valcrii <">,ibidem . . .
vitam nnivit - Nam Gratiosus, ... congregans aliquantos Ro-
manorum, profecti sunt pariter ad portam guae appellatur
15 Portuense - Christophorus in monasterio Sanctae Agathae <s>
dc<luctus, ... vitam fini vit. Sergius vero, in mona sterio Cli-
buscauris deportatus et postmoùum in cellario Lateranense

1 . romam 8 C grutil ein 8 2 . co losco H /J collo~co CE' coloseum Ef 8. qu i A


11. val eri ae 8 2 · } v• ler io 84 14 . qui A 1 5. por tu neo se A 10-7. cll bus scauris /J'f
elibus cauri e

s r ot:QUoY, No tes mr l'églisr. de Si. Saba Valerìs (Lib. Pv11t1J. li, p. 25 ); e una
in Ril'. 11rcli. crìst. V I, p. 3 1 3 sgg. ; te rza in un documen to de l Regesto Sub-
M. MARGOTrr, Le l. icwde q11i11dici voltt
0
/acmse dell"a. 837 (p. 10 1 n. 60). Lo
uct•lari della cliie.ct di San Saba in L' IJ. xcnodochio sa rebbe so rto sulle rovine
l!Lstraz.io11e Jlatica11a, IX, 1938, p. 165 del pabno dei Vakri nel Ce lio; nelle
sgg. ; CECCHEI.LI in A1t MELLINI, Le pertinenze dello st~sso palazzo \'C nne
chim, pp. 1 ~26-8 . anche fondato il monaste ro di S. Erasm o,
(I) SeconJo l' HuELSEN (Note di tv- cr. DE Rossi, La casa dei JIale rii rnl
pograjir1 roma11a antica e 11uditi•ale in Celio ed il 1110111/Slero di S. Erasmo in
8111/. Com. LI V, q27, p. 62) qu i si St11di P Doc11111wti di stor. e dir. V II,
all uderebbe no n all'a n fi teatro Flavio, p. 2 3s sgg.; GA·rn , La casa Celi111011-
ma al colosso d i Nerone. ta1111 dei Valerii &c. in Brtll. Com. XXX,
(2) Una prigione nei sotte rranei dcl 1902, p . 14 5 sgg.; CAMOBRECO, il 1110-
La terano . llrlSlero di S. Erasmo, pp. 270-1; Ccc-
(3) La ba rriera che limit a va la piazza c11ELLI, Noterelle topogrnjicbe s11 chiese
Ja v:i.nti a l pa lazzo Jel Latera no (ci. Dt.:- 101111111e, pp. H)-6.
CHESNE, Lib. Po11t1f. I, p. 482 nota 2 5) . ( S) A giudizio dcl CF.CC HELLI, si trat-
(~ ) Se ne inco ntra b prima menzione terebbe dt:l monaste ro di S. Agat a di
n elle le ttere di GnECORIO M. (Registr . Capo d'Africa (cf. HuELSEN, CECCHELLI,
epist. t. II, pp. 87 e 9 7) ; un' :1ltra nella G1ov.\N:-<01'I S.:c., S. A gata dei Goti,
vita di Leone lii, con la variante a pp. 50 - 1) .
IL " LIBER PONTIFICALIS"

deductus, . . . illic usque ad transitun1 ... pontificis extitit - Qui


[Step/J(lnus] et sepultus est ad Beatum Petrum apostolum.

1-IA DRIANUS (772 95) - de regione via Lata - spiritalibus studiis


et castitatis modestiae ... insistebat, ... plrse,·erans in ecdt!sia
Sancti Marci, quae vicina domus suae esse vidctur - [Hadria1111s1 5
direxit .. ministros ut demonstrarent locum ubi ipsum Sergium
interrecerunt acque sepelie runt. Et properantes, venerunt u~que
in Merulanam, ad ar.:um depictum «l, qui est secus viam quae
<lucit ad ecclesiam Sanct.1e Dci Genetricis ad Praesepc - [/-la-
drianus] iussit contradl!re. . . Calvulum ... et .. Camp:tninos IO
pracfecto Urbis, .. deductiquc Elefanto, in carcere publico (»,
illic quoram universo populo examinati sum - Atrium ...
Beati Pauli ecclesiae, qucxl antea nimis desolatum existebat,
ubi boves atque caballi ingrcdiebantur. ad pabulandum propter
hcrbam quae ibidem nascebatur, ... pontirex ex marmori bus r 5
pulchris sterncre fecit tectum ... Beati Laurenti lforis
111ttros] basilicae maiore, qui iam dbtectus erat et trabes eius
confractae, noviter fecit - Ecclesia ,·ero Be.lii Marci, cuius
tectum iam ''etustate positum vicina ruinac cxistebat, Jepositis
vctustissimis travibus et aliis fortissimis inposi1is, a noviter 20
ipsum tectum atque portica in circuitu fecit, eandemq111: cede-
1. llllc usque) llllc<jue O 11. lefan10 A 1;. dislcclUm A 18. ecclc•lam J)
19. •fclnac 8 21. drcuìtum BO 21-1 dt pag. U8. tandcmquc-rcs11ura,i1 1)111. A

( 1) Contrniamentc n quanto e re· Olitorio ' lii dia<o11ia di S. l\'icola • i11


dev.1 il DuCHliSSE (L1b. Po11t1f. l, p. 515 « Ca rare» in He11.I. Pouf. Accad. Rom.
nota 11), I'• arcus depictus», situ.110 Ar<hed. \', 1928, p. 213 sgg.} sostiene
in ua punto imprecisabile della ~lern· .:he nei secoli \'ll-\'111 uno tld tre
lana, non ha niente a che fare con templi superstiti di questo foro, quello
I'arcus Ba silii o Basilidis o Formae che ~ nord, fu adibi to a c.1rcere, e il tèmpio
serviva Ja ingresso nel recinto dd attiguo, quello di mezzo, fu tramutato
campo Lateranense, Jalla parte ddla in chiesa cristiJna, dedic;lta a san Ni-
via Celimontaad (cl. H u1:.LSEN, Le chiese, cola , il patrono dei ca rcerati. li MAR-
pp. 20 8 e 462 ; PLA'NER-ASHBY, op. CHETI'I LONGlll 'Eifplms herbari111 &c.
cit. p. 35). p. 3 39 sgg.) proporrebbe d'id entificare
( 2) Il carcere pubblico pare si tro- questa prigione con il « carcer ad .1 rcum
vasse allora in un edificio del foro '' Stillae » o « Stellae » , o più es..'l tta-
Olitorio, e che da esso abbia preso mente u Stillans '" forse il cosl de tto
l'appellativo la chic:s:t di S. Nicola i11 arco di Augusto, alla testata dcl ponte
Carcere. Il BARTOLI (/ templi del foro Emilio.
E LE SUE CONTINUAZIONI

siam restauravit. Arwra vero tria, quae vetususs1ma erant, . . .


noviter fecit - Tectum vero basilicae Beati Laurentii, quae po-
nitur ad Taurellum <1), dum nimis vetustissimum inerat, omnes
eius trabes novas ibidem posuit, eumque restauravit . . . Basi-
5 licam vero Beati Fdicis, positam in Pincis, quac in ruinis erat
et tectum eius distectum existebat, facto eodem tecto, novirer
ipsam ecclesiam renovavit... Renovavit eriam et tectum b.1si~
licae Beati Laurentii, quae appellatur O:imassi, ... ubi requ ie-
scit corpus sancti Damassi <». BJsilicam itaque Apostolorum in
10 via Lata, portica in circuitu renovavit, qua.e antea initiaverat
ei us praedecessor, domnus Paulus papa, et non expleverat <i>,
omnia ... praefatus beatissimus pontifex reparavit, simulque
et tectum maiorem rest.wra\'Ìt. Nam apsi<lam ipsius ecclesiae
cer11t·ns . . . iam ruinae vkinam existentem, cancalis ferreis
r5 eandem absidam confirmare fecit, et ita eam renovavit ... Ci-
miterium itaque Beatorum Petri et Marcellini via Lavicana,
iuxta basilicam Be:itae Elenae, renovavit; et tectum eius, id
est Sancti Tiburtii et eorundem Sanctorum Petri et Marcellini,
noviter fecit, et gradas eius, qu:ie descendunt ad eorum sacratis-
20 sima corpora, noviter fecit, quoniam nullus erat iam descensus ad
ipsa sancta corpora. . . Fe..:it .... et vestes du:ts . . : unam super
altare Beati Adriani, et alia super altare Sanctae Martinae (4) •••

:z-3. .:iuae ponltur) q uod priu< A 8. damasi V 9. damascl A 13. apsida A E


19. gradus 8 qui 8 22. allam B l' D

( 1) Cf. p. 268 nota 3. In C1:.Nc10 (3) Questo grandioso quaJ riport ico,
CAM. (Ordo Rom. in Lib. Ce11s1111111, 1, conforme :dio stile delle antich e ba-
p. 304 ) è nomin ata una chiesa Ji siliche cristiane, d oveva racchiudere un
S. Marco de Taurtllo; ma an.:he d i que- atrio co n in mezzo il tradizionale can-
sta l'ubicazione è sconosciuta ( cf. H uEL- taro.
SEN, Le chiese, p. 297) . (4) Costruita sulle rovine del Se-
( 2 ) Anche in un lemma premesso al - crdari111n se11a/11s e qui menzionata per
l'epigramma 57di l)A ~IA SO, nellasillog:c la prima volta. Come si vede piu
Laureshamense (e<l. h:1M, p. 58) è detto: tardi nelle rapp resentazioni di Antonio
«in ecclesia Beati Lau reatii martiri>, in da Sangallo e del Peruzii, era colk-
«qua requiescit sanctus Damasus papa ". gata con l'altra basilica, di S. Adriano,
Il corpo fu tra sportato lì dalla via Ardea· per mezzo di un portico e di una specie
tina, e d:il Liber Po11ti.ficalis (I, p. 500) Ji corte (cf. LANCI ANI, L'aula e gli
risulta che fu depos to ncll 1 pa rte po- uffici dtl Smato Romano in Alti Accad.
steriore dell'altare della basilica. Li11cei, ser. lii, Memorie, Classe Scieri\t
IL "LI BEH PONTJFICALIS"

Tcctum <lcnique tituli Beatae Priscae <•>, quae iam casurum


erat et in ruinis positum, noviter fecit . . . In ecclesia vero
Bcatorum Cosmac t:t Damiani in Tribus Fatis vestcm . ..
feci t - Et sicut bonus pastor omnes Dei ccclt:sias, tam extra
muros Romanae urbis quamque infra muros, a<l lauJem Dei 5·
restauravit atque decoravit. Verum etiatn et rnuros atquc
turres huius Romanae urbis, quae di ruti crant et usque ad
7. dlrurerant A

,\fornir, voi. XI, 1883, p. I sgg.). Fu zione dcl titolo si riattaccava invece
rc~taur:tta da Leone lil ( Ub. Po11tif. al ricordo di Prisca, contemporanea.. di
Il , p. 281, e successivamente da ,'\ lcs- san Paolo e moglie di Aquila (cf. CEC·
sandro J\', c riconsJcrata nel 12 56 CllEI LI, Gli Apostoli a Roma in Are/i. Soc.
(roRCILL .\ , lscr. VII, p. 415 11. 838). Rom. di stor. patr. LX, 1937, pp. 70.2).
Sisto \' la concesse alla compagnia dc i Il titolo, nella vita di Leone lii (l.ib.
pittori, quando fu de111olita l,1 chiesa di Po11tif. Il p. 20), è chiamato di Aquila
S. Luca presso S. M.1ria M.1ggiore; e e Prisca, e cosl pure in una iscrizione
d.t allora questa denominazione si as· del secolo 1x o x, riporta t;t da PIETRO
sociò all'Jntica di S. MJrtina o anche SABINO (DE Rossi, Inscr. cbrist. Il,
la sostituì. Final111ente fu r.:stau r.ll.t p. 44 3 n. 165 ), che si leggeva nell' in·
sotto UrbJno \'Ili da Pietro da Cor- gresso della chiesa, ma dove Prisca e·
10na, che ne rialzò il livello, mentre caratterizza•a come vergine. Secondo
la precedente costrutione venne a ser- la Passio (A cta Ss. iaa. Il, pp. 5S1-2)
vire co111c di aipta. il corpo di questa santa sarebbe s1,1to
( 1) La più an tica menzione s'incontr J portato dalla via Ostiense dentro Rom a
in una iscrizione sepolcrale trov.ua dal papa Eutichirno e deposto « iuxta
presso S. PJolo fuori le mura, contclll· « arcum Romanum in ecclesia Sancto-
por.inca, o quasi, al sinodo dcl 499, u rum martyrum Aquilae et Priscac ».
gi.1cchè in an1bedue il titolo è chiam.1to Tutto ciò deriva dalla identificazione
(( l'riSClC » (S!l. VA(;NI, illsc1·. christ. della fondatrice del titolo:con una santa
n.) 1 Sj; A .:la SJ 11boJ111 11m, p. 4 13 n . 45), omonima, senZJ eh..: però \'i ~ia alcuna
e non "Srnctae Prisca e •, come invece base reale. La chiesa, come hanno
nel ~i110Jo del 595 l GRFGORIO I, Re· messo in luce gli ultimi scavi, sorge so-
gislr. Epist. t. Il, p. 367). Sulla pcr- pra un mitreo. Fu riedificata, pare, da
sonalit.\ di Prisca non abbiamo sicure Pasquale li nel secolo XII (EADMERO,
notizie storiche. Si ritiene eh' essa Vit.1 sa11cti A11sel111i, Il, 64 in M1GNE,
appartenesse alla c.1\ata del senatore P. L. CL \'lii, col. 11 1), e ridotta di
Gaio Mario Pudente Corneliano, il lunghezza, con l'arretramento della
qu.1le, stando ali.i tcsti111oniaaza di una facci:ita, prob.ibilmenle nei restauri che
ta vola in bronzo riO\•enuta (1776) nel andarono da Callisto III al cardinal Giu-
gi.1rdino presso la chiesa, fu eletto, st iniani, \"erso il 1600. Cf. K1RSCH, Die
nel 222, a proprio patrono dai rappre- rom. Titrlkirchw, pp. 101 - 3; LANlONI,
~cntanti di Clunia in Spagna. Prisca I titoli presbittriali, pp. 2 12 , 247-50;
.1nebbc poi ceduto una p.1rte dell':1vi10 HuELSE:-<, Le chiese, p. 424 ; FERRUA,
palizzo, per trasformarlo in ti tolo. li mitreo sollo la cliirsa di S. Prisca
\" crso la linc Jd ~cco:o VIII I.i fonda· in Bui/. Com. LXVIII, p. 59 ~gg.
E lE SUE CO~TINUAZIONI 279

fondamenta destructi, renovavit atque utiliter omnia in circuitu


restauravit; ubi et multa stipendia tribuit, tam in mercedes
eorum qui ipsum murum fabricaverunt, quamquè in ipsorum
alimentis, simulque et in calce atque diversis utilitatibus usque
5 aù centum auri libras expendit - constituit in monasterio Sancti
Stephani cata Barbara patricia (•>, situ m ad Beatum Petrum
apostolum, congregationem monachorum, ubi et abbatem ...
ordinans, statuit ut sedulas laudes in ecclesia Beati Petri per-
solvant, sicut et cetera tria monasteria; ut duo monasteria per
10 latern ipsius ecclesiae Deo nostro canant laudes; quoniam ipsum
monasterium in magna desidia et neglectus incuria positus
ernt, et nul~um officium divino cultu ibidem exhibebatur -
Decernens ... ut ... centum fratres nostri Christi pauperum,
etiam et si plus foerint, aggregentur in Lateranense patri:uchio
I 5 et constituantur in portico, quae est iuxta scala quae ascendit
in patriarchio, ubi et ipsi pauperes depicti sunt, ... statuens ut . ..
rnntummodo in ... subsidiis et cotidianis alimentis pr:iedicto-
rum ... pauperum cuncta ... percnniter erogentur - construxit

10. Jatere A O 14. aggregarcn tu r DE 15. portlcu BE sca lam CE

( t) Nel constituto sinodale di Gre- pap'1 è stato ritrovato inciso in un


gorio Ili del 732 è chiamato scmpli- architrave. Ai tempi di Eugenio JV
crmcnte S. Stefano (GONTHEll, Kritiscbe o di Sisto IV le fabbri che furono asse-
Reitriige &c. p. 245), meatn: in docu- gnate a sede dell 'ospizio degli Abissini,
menti successivi si aggiunge cala Galla e ~Ila fine di quel secolo la chiesa è
e 111aior (cf. HUELSEN, Le chiese, p 477). di regola chiamata Fratrn111 Indiano·
:-ldla pianta dcll'ALFARANO è segnato mm, come allora gli Abissini venivano
con la lettera b (CERRATt, op. dt. tav. I). den ominati. Fu restau rata da Cle-
L~ fonda zione pare si do::bba riattacc,ire mente Xl nel t 706 ; oggi conserva il
:illa matrona Galla, l:t figlia di Simma- nome di S. Stefano degli Abissi11i o dei
co, che, rimasta ,·edova, si ritirò in un Mori. Cf. HuELSl:.N, loc. cit.; P. MAURO
monastero presso la chiesa di S. Pietro r>A LEONESSA, S. Stefano Maggiore degli
(GR EGORIO MAGNO. J)itzlogi, \'I, 14). Abissini, Città del Vaticano, 1929;
All'età di Leone Ili il monaslero, in G10v ANNON I, La chiesa v aticana di Saulo
parte già fati~cente, vo::nne rkostruito, Stefa110 Maggiore - Trovamenti e resta uri
insieme con la chiesa anness.1 ( Lib. in .\efunorie Poni. Accad. Rom. Arcbeol.
Po11tif. II, p. 28), che recentemente è IV, 1934, p. t sgg.; S. EuRINGER,
to rnala in luce in forma di b,tsilica a Sa11 Stefano dei Mori ( Vatika11stadt) in
tre n:wate. Leone lV vi aggiu nse poi Onens Cln istia1111s, 193 5, p. 38 sgg.;
una cripta anulare simile a quella della CEC:CIIELLJ in ARMFLLtNt, Le chiese,
confessione di S. Pio::tro, e il no1t1e del P· 1-153·
280 Il " llBER PONTIFICALIS"

atque aedificavit . .. [in patriarehio Latera11wse] 110\'iter turrem


mirae pulchritudinis decoratam, cohaerenti porticu qui descendit
ad balncum; ubi et deambulatorium, sci\icet solarium, cum
cancellis aereis nimis pulcherrime construi fecit. Scd et por-
ticum ipsam, quac vetustate diruta inerat, nimis utiliter reno- 5
vavit et picturis atque marmoribus ean<lem turrem, et cuncta
aedifìcia ab eo noviter constructa, decoravit - omncs .. [aposto-
licae aulae Beati Petri] grados maiores, qui ascendunt in atrio,
simulque et ex duobus porticibus, qui ascendum in candem
ecclesia m ex utriusque l:iteribus, renovavit; sed et cunctum pa\'i- 10
mentum ipsius ecclesiae, ubi marmores con fractae erant, a<ll hJi-
vitis aliis pulcherrimis, melioribus marrnoribus renova\'Ìt. Portica
vero ex utriusque lateribus suprascriptae cccllsiae, in quibus con-
fractae trabes inerant et tectum ruinae vicinum positum erat, po-
sitis novis travi bus, ipsum tcctum noviter faciens, restaura ,·it r5
- iam per ernluta viginti annorum spatia, forma quae \'Ocatur
S:ibb.1tina, nimis confracta existens, per quam decurrebat aqua
per centenarium in atrio ecclesiae Beati Petri apostoli, simulque
et in balneo iuxta candem ecc\esiam situm, ubi ... pauperes,
qui ad accipiendam elemosinam in paschalem festi\'it:ttem annue 20
occurrunt, la va re solebant, et cx qua Ji,•ersae 111ol.1e in Genu-
culo machinabantur, aqua ex eadem forma neque in atrio
Beati Petri, nequc infra ch·itatem decurrebat, dum ipsa forma,
ut dictum est, diruta extitit, quoniam et .c. arcoras ipsius formae
magnae altitudinis constructos a fundamcntis demolitos arquc 25
destructos, iam nulla spes videretur esse eosdem arcos vcl prac-
fatam fonnam reaedificandi atque restaurandi, ipse ... pr:iesul,
:iggregans multitudincm populi, per scrnctipsum ad fabrh:andum
atque restaur:indum eandem fo rmam propcra,·it,et t:mtam cur:im
ac sollicitudin(!m in eiusdem formae fabrica cx[hJibuit, qui etiam 311
noviter a fundamento eam renova\'it atque restauravit. Et con-
festim centenarium illud, qui ex eandem formam in atrio ecclc-
siae Be,Hi Petri decurrehat, dum per nimi:im neglcctus incuriam

2. co.rentem A ~· constitui H /J 7. grudus B 11. confracti 1'.\--4 · cnnfracti Il


11.vlcionm 0 111 . H 1 ;. nov ls F. novlbu• fili .1/lri. 11(, c~ntlnarium A( ' n madnu
bantur A 29. pracparnvh F. 31. iilum 8 /)
E LE SUE CONTINUAZIONI

plumbum ipsius centenarii furtim iam plurima pars exinde abl:ita


fuisset, rdiquum plumbum conquassatum, protinus isdem prae-
cipuus pastor, addita multitudine plumbi, ipsum centenarium
noviter tecit, et ... aqua in atrio Beati Petri simulque et in
5 praefato balneo, verum etiam et intus civitatem; i<l est in Ge-
nuculum ubi molae machinabantur, sicut antiquitus abundanter
decurri fecit <1 >- isdem .. pontifex fecit per diversa ti tuia vela, .. per
unumquemque titulum numero .xx.... , quae fiunt simul vela
sirica numero .ccccxt. <,> - per diversas diaconias fecit. .. vela, ,.'
1o per unaquaque diaconia numero .v1., qui fiunt simul vela numero
.xcvi. (3) - forrnam qui lobi a vocatur, qui per evoluta .xx. anno-
rum sp.Hia nimis confracta rei.lcebat, a fu ndamentis restaurare
fodt c:11 - in basilica Beati Apollenarii ... vela . . . optulit - Dum
vero forma quae Claudia vocatur per annorum spatia demolita
I 5 esse videbatur, unde et balneus Lateranensis de ipsa aqua !avari

5-0. j!enaculum A g~nucuto E macin•baotur A 11. ·forma O quae iobia 8


13. apollonaris C f> aroll~naris E.

( 1) Il decorso dell'acqua Sabbatina .ille sedici già es:stenti, di d ue nuove,


in città era stato interro tto al tempo cioè di S. Adriano e dei Ss. Cosma e
dell'as~e,ìio d• Astolfo nel 7 56. /\d ria no, Damiano (cf. DucHES!'I'., Les tilres p1·e-
valendosi del contributo della pubbl ca sbytira11x &c pp. 2 36, 238; LESTOCQUOY,
m ano d'opera, rifect: le arcuazioni A dministra tio11 de Rome et Diaco11ies,
in ruvina per lungo tratto e rinnovò pp. 287-8).
il t ubo di piombo dentro il quale scor· l 4) Qui non sono specificatt: le ra-
reva l'a.:qua, restituendone l'affiusso ai gioni che indussero Ad riano a qllesto
molini del Gianicolo e all'a tri o e baf;no rest:wro, m.1 poichè ripresero lo stesso
Ji S. 'Pietro. Cf. sull'uso di quest'acqua disegno Sergio Il ( Lib Po11tif . Il p. 91) e
presso la detta basilica PIETHO MHLIO Nicolò l ( ib·d. II, p. 154), entrambi p.:r
in Acta Ss n. 127 e ALi'ARANO, p. 110 . rifornire Roma di acqua, come è espres-
(2) Da queste indicazioni, i titoli, samente detto nel testo, deve desumersi
al tempo di Adriano, risulterebbt:ro che quest'acquedotto tenesse un po-
ventidue, cio~ tre in meno di que lli in sto principale ne ll'approvvigionamento
precedenza conosci uti. M incherebbe ro iJri.:o della città. Con la denominni onc
i titoli di Silvestro e Marti no e di " lo via» si sarà dt:signato l'intiero si.ste·
Nereo cd A.:hilleo passati forse già ma ;draulico Jella Marcia, a .:ui furono
diaconie, e il titolo di Marcellino e rivolte speciali provvidenze da pane Ji
Pietro ( cf. K1RSCH, Dir ròm . Titelltirchm, Diocleziano. 1:~cquedotto, in rovina
pp. 15-6). già da vent'anni, si pub supporre che
(3) Anche da questi dati si ricava soffrisse per le stesse cause che avevano
il numero delle diaconie, che adesso determinato la sospt:nsione dell'acqua
erano salite a diciotto, con l'aggi unta, Sabat ina.

Cod. To pogr., 11.


IL " LIBER PO?\TIFICALIS"

solebat, et in baptisterio ecclesiae Salvatoris domini nostri Iesu


Christi et in plures ecclesias in die sanctum Paschae decurri
solebat ; et dum modica aqutt de praenominata forma intus
civitatem decurrebat, prospiciens ... praesul, aggregans multi-
tudinem populi partibus Campaniae, per semet ipsum ad fabri- 5
candum atque restaurandum eandem formam Yicibus propera,·ir.
Et tantam curam ac so\licitudinem in eiusdem formae fobri..:a
ex(hJibuit, qui etiam a noviter eam renovavit :itque restaurnYit.
Et confestiro qui ex e:ide111 for mam aquae in prnefato balneo
etiam et intus civitatem sicut ex antiquitus abundanter <lecurri 1u
fecit - in basilica maiore quae appellatur Sanctae Dei Gene-
tricis t 1>, qui aderat iuxta basilicam Sancti Laurentii martyris
adque levitae, ubi eius sancturo corpus requiescit, foris muros
huius civitatis Romae, obtulit vela - Tectum vero tituli Beati
Clementis, quae iam casurum er:it et in ruinis positum, regio11is r 5
tertiae, a noviter rest.1uravit. Necnon et basilic?m Beati Sih·estri
confessoris atque pontificis, sita in Orfea, quae iam in ruinis
posita erat et tectum eius erutum existebat, facto eodem tecto, a
noviter ipsam ecclesiam renovavit. Simili modo et in ... basi-
lica Beati Petri apostolorum principis, dum per olitana tempora 20
vetustissimas trabes ibidem existebant, cernens isdem ... pon-
tifex, mittens Ianuarium vestiarium suum, cognoscens eum
idoneam personam, cum moltitudine populi, mutavit ibidem
trabes numero .xnn.; atque totum eiusdem basilicae tectum et
portica a noviter restauravit - forma quae Virginis appellatur, 2 5
dum per annorum spatia demolita atque a ruinis piena existebat,
vix modica aqua in urbe Roma ingrediebat, ... a noviter ea111
restauravit, et tantam aquam abundaatiae praefulsit, qui paene
totam civitatem satiavit. T ectum denique basilicae Beati Ianuarii

9· forma R 10. civltatem-antiquitus om . A 15. quod [) qui E 16. silvesl rii A


21. cernere! E idem 8 22. vestararlum (; 23. multitudinem I> E muravi t A
z7. urbcm romam ingrtd iebatur 8

( 1) La basilica « maior" di S. Lo· questa nuova denominatione è venuta


renzo (cf. p. 80 nota 3) qu i apparisce in uso all'età di Adriano (cf. Du-
per la prima volta messa sotto il nome CH ESNE, Le Sanctuaire de Safot - Lau-
della Vergine, e con ogni probabilità rent, p. 20) .
E lE SUE CO~Tl~UAZIONI

martyris, sitam foris porta Beati Laurentii martyris atque levitae,


a noviter restauravit. Item in cimiterio Beatorum martyrum
Abdon et Sennes, foris porta Portuense, vestem .. obtulit - con-
stituit diaconias tres foris porta Beati Petri apostolorum principis,
id est: una quidem sanctac et gloriosae semper virginis Dci gene-
tricis Mariae dominac no!>trae, quae ponitur in Adrianium <•>; alia
vero suprascriptae sanctae et intemer.itae dominae nostrae, quae
ponitur foris porta Beati Petri apostoli in caput portici; necnon
et alia diaconia guae appellatur Sancti Silvestri, quae ponitur
1o iuxta hospitale Sancti Grcgorii. Quas suprascriptas diaconias ..
in abditis sine mi sericordiae fructu repperiens, a noviter restau-
ravit; ubi ... constituit ut per unamquamquc [h)ebdomadam . ..
cum psallentio a diaconia usque ad balneum pergerent, et ibi-
dem ... pauperibus elemosina fieri - [in basilica Beati Pauli
15 apostoli] cernens existentcs trabes per prisca tempora vetustas,
ad modicumque ruituras, sicut superius in basilica Beati Petri
apostolorum principis, disponens lanuarium fìdelissimum vestia-
rium suum cum multitudinem populi, sed et ipse .. . pastor
per semetipsum frequentans, totam a novitcr resmuravit. In
20 qua et mutavi t trabes maiores numero .xxxv.; et per circuitum
eiusdem ecclesiac a noviter portica omnia renovavit - dum ...
repperuisset mon.1sterium quondam Honorii papac in nimia
desolatione per quandam neglegentiam e\'enire, ... a DO\'Ìter
eum aedifìc:i,·it atque dita\'it; et abbatem cum ceteros mooacbos
25 reguL1rirer ibidem vita degentes ordioa\'it. Et constituit eos in
basilica Salvatoris, quac et Constantiniana, iuxta Lateranense
paçriarchio posita, officio celebrari ... ab uno choro, qui dudum
singulariter in utrosquc psallebant, monachi rnonasterii S:incti
1. 'hum E fori•) ad J'; ponam /J h: 3. P9r 1am /J 9. silvtsll 1 A 14. clcmo-
synam f: 17-8. ves1lararium A r!t muhitudinc n fJ 2z. repperl<S~t DE 24. cetcrh
monachi- B

( 1) L:t piccola chiesa, che piì1 urd1 una nuova più loni ano, verso la metà
fu chiamata S. MariJ Trn11spadi11a o del Borgo, che tuttora esiste col titolo
i11 Transpadi11u, si tro\•:t\ a \'icino ~I di S. Maria i11 T111>1spo11ti1111. Cf.
mausoleo di Adri~no, e venne de molita DuCHESNE, Vutica11u in Mna11g. d'nrch.
.rl tempo di Pio I\' per l'.1111pliamen10 et d'hist. XXXIV, p. 3)6; HuELSEN,
delle fortificazioni. Pio \' nt: cost ruì Le chies(, pp. 370-1.
IL "LIBER PO:\TIFICALIS"

P,mcratii ibi<lem posito; et ab altero .:horo monachi iamfati mo-


nasterii Sancti Andreac et Bartholomaei qui appellatur Honorii
papac - tcctum tituli Beatae Sus:innae martyris, qui appellatur
Duas Do111us, situm iuxta Sanctum Quiriacum, quae iam casurum
erat et in ruinis positum, a nO\'Ìter restauravit. Simili modo
et titulu111 Beati Cyriaci martyris seu ecclesia Sancti Laurenti,
quae appellatur ad Formonsum, pariter eas a noviter restau-
ravit. Immo et basilicam Salvatoris, quae et Constaminiana
vocatur, iuxt:l Lateranense patriarchio in ruinis posita, una cum
quadriporticis suic; :itriisque et fontes, a noviter, sicut ecclesias 10
Beatorum principum Petri et Pauli, renovavit, in qua et mu-
tavit trabes maiores numero .xv. - monasterium S:incti Lau-
renti, qui appellatur Palatinis, in desertis repperiens, a noviter
cum restaurans atq ue in omnibus ditans, coniungens ei alium
mona'> tcrium iuxta ipsum positum, sdlicet Sancti Stephani qui I 5
cognominatur \' agau<l:i <1>, or<lina vit monachos et constituit ut
in titulo Beaci Marci P•>ntificis atque confessoris officium fun-
gercnt - considcrans plurirnorum populi salutem eo quod super
ripam lìu111inis in ea porticum , quae <lucit ad Beatum Petrum
apostolum, artam et angustam existens viam, vim <•> transeuntes 20
ad eundem Bcatum apostolorum principem Petrum perveniebant,
plus qu.tm .x11. milia tufos a litore ah·ei Auminis in funda-
mentis ponens, a solo usque ad summum tegnum mirae ma-
gnitu<linis porticum reparavit; guae porticum usgue a<l gradac;
Beati Petri no,·itcr restaura,·it. Diaconia vero Sanctae .. . 25
i\:1ariac, guae appellatur Cosmidin, dudum bre,·e in ae<lificiis
existens, sub ruinis posita, maximum monumentum de tuber-
tinos tulos super ca depenJens, per anni ci r.:ulum plurima
4. domo. Il F. drtacum D 7. formosum E 13. pnln•tlnl• A •i-8. oflìcio
fn ngercntur Rt' 11 roriicu• VC gradus R C F. ~li mariae] A;!fi'· schole greclac E
2'. èJITI (, f': UtlllllOl circuii /luchn11t".

( 1) Fu 1Jentitìc.11n con S. SteLno dt origine galli..:a, e un « Bacaud.1 » figurJ


Pi11ea o dcl CJc.:o(D11chesne, Kehr ); opi· 1r:1 i sottoscrittor i <lei concilio l<om:rno
nione n 111 conJi"i~a Ja altri ( Huelse n) dcl 531 (cC. T/us. li11g. lai. II, p. 1681;
per la no11:,·olc ,list.ini.1 tra questo H uF.LSf.N , Le r/1iesr, p. 486).
monastero e 'i. Lo renzo ili Pallaci11is. (2) « A forza», u a fatica »; me no
« Y:1g wd 1 » è 11n nome d1 person:i, di prob.thilmcnte «in gran numero».
E LE SUE CONTINUAZIONI

multitudo populi congregans, multorumque lignorum struem


incen<lens, demolivit. Simulque collectio ruderum mundans,
a fundamentis aedificans, praedictamque basilicam ultro citroque
spatiose largans, tresque absidas in ea construens, ... veram
5 Cosmidin amplissima noviter reparavit l 1 l. Pariter et titulum
Beati Laurentii martyris, qui appellatur Lucinae, seu ccclesiam
Beati Martioi, sitam iuxta titulum Sancti Silvestri, simulque
et basilica Beati Agapiti martyris foris muros, iuxta Sancturn
Laurentium posita, quae prnefatae ecclesiae a priscis temporibus
10 marcuentes, in ruinis mole evenerunt; quas ... antistes ... in
omnibus una cum porticibus earum noviter nimio decore reno-
va vit. Verum etiam tituli Saneti Sixti seu et b:tsilicae Sane ti
Adri:tni a noviter simi li modo renovadt acdes. Vidclicct et
basi licam Beati Pancratii m:myris, nimia vetusta te dirutam atque
I 5 ruinis praeventa ... , omnia in integro a noviter nimio dccore, un:t
cum monasterio Sancti Victoris ibidem situm, rest:tura\•it <».
Item ... basilicae S:tnctae Dci Genetricis ad Praesepe, quae a
priscis temporibus tot:I marcucrat, ultro citroque restaurn,·it, et in
sarta tect:1 eiusdem eccl C's i:ic posuit trabes maiorcs .xx. Simili
20 modo et basilic:irn Sancti Eusebii, undique renov:111s, rcstauravit.
Camera \'ero Beati Petri apostùlorum principis, in omnibus dii.tru-
ct:tm acque dirutam, cxcmplo oliiano sculpenc; di,·crsis colorilrns,
noviter fecit (3>. Ponicus ,·ero, qu:te ducit ad Beatum P:1ulum

'· Jcmolitus est e E to. marccs«nt•• F. dé•'•n•runt F. •'· 1013 mn. /I li . ("0.

mrram 1-: zi-2. dis1ructa atque dlruta Il

t t) Le r~ rti Jdl'Jmpliame1no delb p:irc qui per la pri111J \"Olt.1 col 1 itolo
diaconia do\• ute ad Adri.1110, che mise Ji S. Vittore, mentre 111 un1 c.1r1:1 dcl
in opera i materi:di del monllmemo 1018 è chiamato dei Ss. Vittore e
antico distnitto con un immenso rogo. P.rncrazio (ScHIAPA ""L1. 1, l.t ''" tr 1111/.
sono su te diligentemente studiate d~ I dd/"arcb. Cap. di S. Pit/111, p. 4S 1) e
G10\'ENALE, La basilica di S M11iit1 lll nei do.:umo:nti Jc:l :.ecolo Xli 1111m..istcro
Commlill, p. 294 ~gg. "S. P.incratii Tr;instiberim u (cf. KFHR ,
(2) La fondazione Ji questo mona- /tal. Pontif. I. pp. 176-j).
Mero risale :i GKEGOKIO I, che sostituì ( 3) Egli dovette lirmtar:.i .<I ripristino
( 594), con uua congregazione di monaci, dd mosaico quale era st:ito rifatto ai
i preti, i quali avevano, per negligenzJ, tempi òi Sevcrin •. L'abside, v<!nuta più
l:isci21a SCD7.3 culto 1:1 chiesa (Rrgistr. t:irJi in rovina, fu rl'.staurnta di nuovo
rpist. t. I, p. 252). li mon.1stcro .tp· d:i Innocenw lii (cf. ALFARANO, p. 30).
JL "LIBER PONTJFJCALIS"

apostolum a porta una cum ecclesia Sancti Eupli usque ad praedi-


ctam basilicam Sancti Pauli, noviter restauravit. Immo et por-
ticus, quae ducit ad Sanccum Laurentium foris muros a porta
usque in eadem b;tsilicam, novitl.!r construxit. Hic idem almificus
vates eandem basilicam S:mcti Laurentii martyris, ubi sanctum
cius corpus quiescit, adnexam basilicae maioris, quae dudum
isdem praesul construxerat, ultro citroque noviter restauravit.
Immo et ecclesiam Sancti Stephani iuxta eas sita, ubi corpus sancti
Leonis episcopi et martyris quiesdt, similiter undique renova-
vit, una cum cymiterio Beatae Cyriacae seu ascensum eius. rn
Verum etiam et basilicam Hierusalem, quae in Suxorio sita est,
et olitanas eius marcuerant trabes, mirifice ipsas mut:rns, ex
omni restauravit parte. Pariter et titulum Apostolorum, quae
appellatur Eudoxiae ad Vincula, totam eius noviter restauravit
ecclesiam - basilicam Sanctae Rufinae et Secundae, quae po- 1 5
nitur in episcopio Silvae CanJidae, quae ab olitana vetustate
marcuerat, una cum baptisterio summo studio renovavit - ba-
silicam Beati Cosmae et Damiani, sitam in Tribus Fatis, quac
a nimia vetustate ... trabes eius marcescentes defecerant, noviter
renovavit totam - ecclesiam Beati Iohannis Baptistae, sitam 20
iuxta portam Latinam, ruinis prae\·entam, in omnibus noviter
renovavit - ecclesiam Apostolorum foris parta Appia, miliario
tertio, io loco qui appellatur Catacumbas, ubi corpus beati
Sebastiani martyris cum <tliis quiescit, in ruinis praeventam,
noviter restaura vit - titulum Pudentis, id est ecclesia Sancta e 2 5
Pude11tianae, in ruinis praeventam, noviter restauravit - ecclesia
Sancti Leucii .. . posita via Flamminea, miliario ab urbe Roma
plus minus .v., <l um ... in ruinis ex Jumis atque vepribus cir-
cumvallata rcpperuisset, noviter eam restaurans, mirae magnitu-
dinis domoculram ibidem beato Petro... aedificavit <1> - Titulum 30

4. ad caudcm H 8. sit am E n. resta uravi! IJ 22- 10 di pag. se11 . portam appfam T:


2R. exumis B D ex humis E et dumls Ducliesne.

( I ) Da una lettera di GREGORIO l del primicerio Mastalo e Jal fecund i·


(Rrgislr. rpist. t. Il, p. 341) risulta che cerio Gregorio le parti di loro spet-
l:t chiesa ebbe anche anntsso un mona· ta11z:1 dei fondi e casali insieme con
ste n>. Adri:ino I comprò d:igli eredi la chiesa, tot:ilmente a bba ndonau (Lib.
E LE SUE CONTIKUAZIONI

vero Sanctae Praxedis, ex parte ruens, in integro renovavit -


basilicam Sancta.e Eugeniae, tam intus quamque foris, noviter
restauravit. Simili modo et basilicam Sancti Gordiani atque
Epimachi, seu cymiterium eiusdem ecclesiae Simplicii et Servi-
5 liani, atque Q uarti et Quinti martyribus, et Bcatae Sophiae, una
cum cimiterio Sancti Tertullini, foris porta Latina, noviter re-
novavit - ecclesiam Beati Tiburtii et Vale riani atque Maximi,
seu b<tsilica Sancti Zenoni, una cum cymiterio Sanctorum Ur-
bani pontificis, Felicissimi et Agapiti atque lanuarii seu Cyrini
1o martyribus, foris porta Appia, uno cohaerentes loco, quae cx
priscis marcuerant temporibus, noviter restauravit - titulum
Saoctae Dei genetricis ... Mariae, quae vocatur Calisti, trans Ti-
berim, noviter in integro ex omni restauravit parte - titulum
Sancti Marcelli, via Lata situm, noviter restauravit - basilicam
I 5 cymiterii Sanctorum martyrum Hermetis, Proti et lacinti atque
Bassillae mirae magnitudinis innovavit. Cymiterium vero San-
ciae Felicitati~ via ?alaria, una cum ecclesiis Saocti Silani mar-
tyris et Sancti Bonifacii confessoris atque pontificis, uno cobae-
rentcs solo, mirae re~.ta.ura vit magnitudinis <tl. Seu et basi licam
20 Sancti Saturnioi, in praedicta via Salaria posita, una cum cymi-
terio San.:torum Crisanti et Dariae renovavit, atque cimiterium
Sanctae Hilariae innovavi t. Immo et cimitcrium Iordanoorum,
videlicet Sanctorum Alexandri, Vitalis et Martialis martyribus,
6. portam la1inum E 8. ~enonis E 14, bnilicas B CD 16. ba•illa~ O 17. sii·
vani O 18-9. coherente DE 19. scd e t H 21 ch rysan ll E n. iordanorum D

Po11tif. l, p. 509), e ne fece un a do1111ts Rom. dì stor. palr. XXXI, p. 282). Della
culla, che si est<:'Se per lungo tratto chiesa, di cui il GALLE-rn (Del primi·
della Flaminia. La loc:tlità, situata cerio &c. Rom.i, r 776, p. 54 nota 1)
al quinto miglio dalla porta Fontina le, poti: a ncora osservare le rovine dell'a b-
prese dalla distanza il nome di Qui11· side e del campanile, non rimangono
tus, e la domus culla nel 996 aveva già tracci!. Oggi il luogo è chiamato Prati
perduta la sua importan za cd era d i· di Tor di Q1tit1to, da una to rre: ivi co·
venta ta un sem plice casale de Quinto struita circa il mille a d ift'.Sa della do-
(Ollouis lll Dipfomala in M. G. H., 111us culla ( cf. KEHR, Italia Po11tif. 1,
Diplom. reg. et imp. c,,.m. t. li, p. 620). p. 157; TOMASSE"ITJ, la cawpag11a rom.
Però il nom e di S. leucio continuò a Ili, pp. 239- 41 ).
sopravvivere, come si vede da una bolla l' i La chiesa di S. felicita con i
( 1081) di Gregorio Vll (TRIFONE, Le due nratorì di S. Si lva no e S. Boni·
çar~ del mo11. di S. Paolc in Arch. Soc. facio.
288 IL " Lil3ER PONTIFICALIS "

seu sanctarum septem virginum, ooviter restauravit. P:iriter


in eadem via Salaria cymiterium Sancti Sih·estri confessoris
atque pontificis aliorumque sanctorum multorum, in ruinis po-
situm, renovavit - ecclesiam Sancti Felicis, positam foris portam
Portuense, no,·iter restauravit; simulque et basilicam Sancto- 5
rum Abdon et Sennes atque Beatae Candidae una cum ceteris
sanctorum cymiteriis, in idipsum pariter renovavit. Idem ...
basilic<1s .. Beati Adriani martyris seu Sanctorum Cosmae et D.1-
miani, quas noviter restauravit, diaconias constituit - Item prae
ni mia eius sollc!rti cura atque industriam ex aquaeductus Sab- 10
batinae noviter formale a fondamento aeùificans ... , Beato Petro
apostolo Aut!ntia aquae perduxit, tam in fontcs basilicae, quod
per ,·ehicula implebantur, quam in atriis eiusùem basilicae simul
b:ilnc:o, utilitate percgrinorum ~eu ibidem servientium procu-
rante - basilicam Beati primi martyris Stephani, sitam in Caelio 15
monte, quae per olitana tempora marcuerat, maximas in ea
deferens trabes, tam mole basilicae quamque portica mirifice
intriosecus et extrinsecus nodter renovavit - in basilicam Beatae
Eugeniae, quae iandudum eius renovaver:H almitas, ... monasre-
rium puell:trum, noviter ibidem a fundamentis aedificans, con- 20
stituit - titulum Parilmachii Sanctorum Iohannis et Pauli, quod
per elapsos marcuerat annos, omnia sarta tt!cta eidem titulo
renovavit - Ecclesia... Beatae Agnes m:myris seu basilica
Bcat:te Emereotianae, pariter etiam et ecclesiam Beati Nicomcdis
sir;; m foris porta Numentana, simul et cyrniterium Beati Yppo- 2 5
liti martyris iuxta Sanctum Laurentium, quae a priscis mar-
cuerant temporibus, noviter restauravit. Pari modo et ecclcsia
Beati Christi martyris Stephani, sitam iuxta pracdictum cymi-
terium Saneti Yppoliti, sim iliter restaura vit - noviter dedicavit
atque constituit monasterium Sanctorum Adriani atquc Lau- 30
rentii, quod in ruinis marcescens a priscis temporibus um-
quam in cripta a saecularibus habitabatur; ipse... antistes

5. por1uensem E 10. curam E indu11rla 8 aqu1eductu 8 12 fontcm R


21. elusdcm tltuli E 23. agnttis E baslllcam E ~1· tcclt•la B 25. site E rort1n1
nomtnlanam 8 26. t cclolam D l!r-2 ti1 r•1;:. s•G· 11ovltcr-aed11icavitJ fedi . .. 1 novo
èccl. unc1I hatrianl et laurcntil qui d lruta crat in c ripta ctn.cula sccularia A
E LE SUE CONTINUAZIONI

noviter eum restaurans, io praedictorum sanctorum, vi<'.ldicct


Adriani et Laurentii , nomine aedificavit <1 >- sarta tecta tituli San-
ctorum Quattuor Coronatorum, quae in ruinis existeb:mt, tra bes
ibidem plures imponens, omnia noviter restauravit - diaconiam
5 Sanctorum Sergii atque Bachi, eiusdem diaconiae dispensator,
propter metum templi, quod situm super eam videbatur, ever-
tens super eandem ecclesiam, a fundamentis ipsam basilicam
exterminavit. Quam restaurare minime valens ... , bic praesagus
anùstes a fundamentis in ampliorem restauravit decore nimio
10 statum - Basilicam .. monasterii Beati Aoastasii <» .. una cum
vestario seu ygumenarchio ceterisque aedificiis, pt!r incuriam
monachorum nocturno silentio exusta, a fondamenta usque ad
surnmum tegoum con busta sunt. Quo audito ... praesul ... ,
velociter currens, repperuit eam adhuc ardentem et solummodo
15 arca eiusdem martyris lympsani eruta in media corte iacente.
Cetera vero sanctuaria seu ministeria, tam in ecclesia, quam
in vestario, ab ipso igne conflata suat. Qui ... , extinguens
ignem, ... a flammiferis ruinis eruta aoviter in meliori stat_u
praedictam ecclesiam cum vestario et ygumenarchio ceteraque
20 aedificia renovavit ac restauravit - conspiciens muros huius
civitatis Romanae per olitana tempora io ruinis positos, et per
loca plures turres u~que ad terram eversas, per suum soller-
tissimum studium totas civitates tam Tusciae quamque Cam-
p.rniae congregans, una cum populo Romano eiusque suburbanis
25 necnon et tota ecclesiastica patrimoni a, omnibus per pedicas
di,·idens, cum sumptis dapibusque apostolicis, totam urbcm in
,. nomine E nomcn gli nitri ,-4. sarra-restauravit om. A 8. qucm 8 11. ve·
~tlarfo 8 Il 13. tecnum A 14. reppcrl t BE 15. curte 8 E 18. mcllore D
19. vcs1iaro 8 [)

( 1) Forse dapprima era dedic:no a tanto il titolo di Adriano. U. chiesa,


SJ n Lorenzo; Adriano ae've aver ag- che pare si trovasse preMO langolo
giunto il nome del suo patrono. li sud di S. Maria Maggiore, sarebbe scom-
monastero, coi due nomi, è ricordato parsa al tempo di Nkolb V per l' in-
anche in una carta di S. Pra ssede del grandjmento del palazzo della basilica
998-9 tFl:.DELE, Tabul. S. Praxedis, ( cf. DucHESNE, les mana.si. dessero.
p. 43). Si vuole identificare con S. Lo- de Sai11te-Marie-Majturt, pp. 484-6;
renzo iuxla G ratlatas (cf. HuELSt.N, le Hi.;ELSEN, op. cit. p. 297).
cl1iese, p. 287). In seguito conservò sol- t:z) Ad Aquas Salvias.

Cod. ropogr., 11.


IL "LIBER PONTIFICALIS"

circuitu restaurans renovavit ac decoravit - In vicesimo enim


praelati . . pontificis anno, mense decembrio .x.v. indictione, Au-
vius Tiberis, a suo egressus alveo intumescens, sese per cam-
pestria dedit. Qui etiam prae nimia inundatione portam quae
dicitur Flamminea ingressus, ipsam a fondamenta evellens 5
portam, usque ad arcum qui vocatur Tres Falciclas <•>.eam de-
duxit. Interea et muros in aliquibus transcendit locis atqtie
ultra basilica Sancti Marci, regammans per porticum Palla-
cinis, per plateas se extendens usque ad pontem Antonini <»,
ipsum evertens murum, egressus, in suo se iterum univit alveo; IO
ita ut in via Lata amplius quam duas staturas eiusdem fluminis
aqua excrevisset, atque ad porta Beati Petri usque ad pontem
Molvium aquae se descenderent; iuxta Remissam vim ipsius
flumi nis se dedit. .. Sed plures dies aqua Roma detenuit invasa ...
Qui . . antistes . .. per sandalam orantibus via Lata cibos alebat, ut I 5
non fame neca rentur, eo quod minime a suis domiciliis exire quie-
bant prae nimia multitudine aquarum - Idem .. praesul portas·
aereas maiores mirae magnìtudinis decoratas, studiose a civitate
Perusinae eas deducens, in basilica Beati Petri apostoli ad turrem
compte erexit <1> - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli <•>. 20
5. f11mminlam 8 fundamtnlo IJ 6. falcicla A corr. calcicla flaciclu 8 {)
facclclas CE 8. buillcam 8 D 12. portam 8 E 13. olvtum AB dlsctndtrtnt A
14. romam BE 17. althudine E

( 1) L'arco sulla via Flaminia, dedi· di Costantino (cf. LANCIANI in Bull.


cato forse a Marco Aurelio, e chiamato Com . XXIV, 1896, pp. 2}9-41 ; PLAT-
dal secolo xvi in poi «di Portogallo», NER-ASHBY, op. cit. p. 33).
perchè congiunto alla Stde dell'amba· (2) li ponte Aurelio (ponte Sisto).
sciata portoghese (palazzo Pere11i- (3) Sono le tre porte che davano ac-
Fiaoo). Fu demolito, come si legge cesso all'atrio di S. Pietro. Dovettero
in un:1 iscrizione affissa in questo pa· appartent:rc :i qualche antico edificio
lazzo. da Alessandro VII nel 1662. di Perugia, poichè di esse cosl scrive
Ne rimangono varie rappresenta zioni PIETRO MALLIO (in Acta Ss. n. 16o):
eseguite nei secoli xvi e xvn. Nel me- « in portis aeneis, quae super gradus
dioevo e nel Rinascimento fu chiamato « B. Petri fuere, videlicet ia introitu
nelle maniere più strane. L' appellativo u ecclesiae S. Mariae ia Turres, argen-
che figura qui nel Libtr Po11tificalis è « teis litteris (sicut nos vidimus et cum
oscuro; ma deve probabilmente riattac- « fratribus saepissime legimus) adno-
carsi a qualche rappresentazione che "tata fuere, videlicet Pcrusium, Fesulae,
si vedeva nell'arco. Questo fu deco- u Clusium, Bulsinum, Assisium etc.».
rato con scultu re tratte da più antichi C(. anche ALPARANO, p. 19.
monumenti, come poi si fece per l'arco (4) La tomba di Adriano si tro·
E LE SUE CONTINUAZIONI

LEO III (795-8I6) - Sarta tecta vero basilicae Beati Petri apostoli,
id est navem maiorem, seu et aliam navem super altare, cum
quadriporticos, simul et fontes aquae ante fores argenteas, verum
etiam et turrem cum cameris suis, a summo usque ad summum,
5 omnia et in omnibus noviter restauravit. Praesertim imago Sal-
vatoris curo regiis mirae pulchritudinis depictae ad decorem
suprascriptae ecclesiae, in fastigio sub arco maiore, posuit <•>.
Pari modo et in basilicam Beati Pauli apostoli atque in basi-
lica Salvatoris instar imagines fecit et constituit - Sarta tecta
1o vero tituli Beatae Anastasiae, quae a priscis temporibus per
incuriam marcuerant, et p.1ene casurae erant, ... noviter restau-
ravit. · Similiter et titulo Sanctae Sabinae studiose renovavit -
renovavit sarta tecta Beati Felicis et Audacti martyrum, iuxta
Sanctum Paulum apostolum, seu et basilica Sancti Menae, atque
15 thuli Beati Vitalis Christi martyris, necnon et cimiterium Beati
Xysti atque Cornelii, via Appia; simulque et cimiterium Sancti
Iutici <1 >, via Lavicana, ... quae per olitana marcuerant tempora
atque ruerant - camera .. basilicae [Beati Pauli] in modum Beati
Petri apostoli noviter fecit - Fecit .. . et in basilica Salva-
20 toris, quae appellatur Constantiniana, camera mirae magnitudinis
- titulum Beatae Susannae, ... dum breviter constructus fuisset,

3. quadri p<>rl lcu E - cus V ( = Framm. Vatfr. s~cc. X-Xl). el ad fontes atquc
ante C E V ). et om. E V imaginem C V 8. basilica C E V 12 . simul DV tltulum CE
I J. adaucti e e
14. basilicam e
E sancta c tutti i codici. mennae E V I) . vitali o

vava presso l'oratorio di S. Leone IV, op. cit. p. 1 53 n. 5), dove tuttora si
JoYe, secondo l' interpolatore di Pie- vede ( cf. DE Rossi, L' foscripti01i d11
tro Mallio, sa rebbe stato l'altare di tombeau d' Hadrirn I c01nposée el gravi.e
S. Adriano martire (DE Rossr, foscr. en Frn11ce par ordre de 01arlemagne in
cbrisl. li, p. 203 n. 8), di cui si perdè Mélang. d'arch. et d'hisl. VIII, 1888,
il ricordo dopo che ivi fu sepolto il p. 478 sgg.).
papa om onimo. Al tempo del VEGto, ( 1) Probabi lmente un trittico sopra
(n. 122), circa il 14 50, l'oratorio era il ci borio.
scomparso e non rimaneva che la pie- (2) li cimitero di S. Zotico al de·
tra con l'epitafio scolpito in Francia cimo miglio della v ia Labicana, come
per o rdine di Carlo Magno, probabil- è indicato anche nel Martirologio Ge-
mente opera metrica d i Alcuino o d ella ro11i111ia110 (Acta Ss. nov. II, 11, p. 85
sua scuola. Questa iscrizione fu tra- n. 5). Cf. STEVENSON, Il cimitero di
sportata da Gregorio XIII, nel 1574, Zotico, Modena, 1876; MARUCCHI, Le
nel portico de lla basilica (CERRATI, catac. rom. pp. 660-x.
IL " LIBER PO~TIFIC/\l IS "

etiam per olitana tempora ipsi parietes marcuissent, ... eum in


amplum largivit aedificium et noviter in altum fodiens, firmis-
si mum posuit fondamentum; et eruta planitie mirifice excelsa su-
per ipsa fondamenta aedificavit ecclesia111 cum absida de musivo
amplissimo et caticumioia mirifica atque camera decorata, seu
presbiterium et pavimentum marmoribus pulchris ornavit. Ve-
rum etiam dextra laevaque et portica eius cum columnis mar-
moreis construx.it. Sed et baptisterium super suprascriptam
basilicam constituit - Fecit autem et in patriarchio Lateranense
triclinium maiorem super omnes trid ineos nomini suo mirae 1o
magnitudinis decoratum, ponens in eo fondamenta fi rmissima
et in circuitu lamminis marmoreis ornavit, atque marmoribus in
exemplis stravit et diversis columnis, tam purfireticis quamque
~Ibis et sculptis, cum basibus et liliis simul posti bus decoravit (•).
Et camera cum absida de musibo seu alias .11. absidas dh-ersas 15
storias pingens super marmorum constructione pariter in circuitu
decoravit - iuxta ecclesiam Beati Petri apostoli, in Acoli (1), fecit
triclinio maiore mirae pulchritudinis decorato et absida de musibo
ornata, alias et absidas duas dextra laevaque super marmores
picturae splendentes. Et in pavimento marrnoreis exemplis stra- 20

1. l psas par!etlnas e; F. 1-2. eum - largivrtJ ampllavlt E largavit e; ~9- super-


basillcam] lbl E 8. 1uprascriptam Dueht1ne. se CD 13. tam om CD 15. absidu om. O

( 1) Q uesto tricli nio, in cui il papa I mosaici e gli affreschi tccltsi11stico


Leone lii ricevet te u rlo Magno nel- polilr&i 11tll' a11tico palaz.~o latua11mu
1'8oo, si trovava nella parte orientale in Riv. arcb. crisi. XII, pp. 167- 9.
del patriarcbium, che, risparmi:ita da ( 2 ) A questo edificio sembra si torn i
Sisto V, fu, al principio del se-colo xvu, ad acccnuare nella vita d i Gregorio I\'
quand'era ormai crollante, assegnata (Lib. Po111if. Il, p. 81 ). Il D ucHES NE
come dimora ai Penitenzieri. Le ul· ( Vatica11a in Mtln11g. d' arrb. et d'bist.
time trncce del triclinio scomparve ro XXXIV, p 338 sgg.) lo ideutificJ
sotto Cl..:mentc Xli (1730-40); ma il con la do11111s Aguliae di BENEDElro
su.:cessore Benedetto XIV fece ese- CAN. (lib. Po/itic11s in Lib. Ce11su11111,
gui re, dietro una copia rkavata prima 11, p. 143), dove il papa e la sua
della distruzione, un facsimile del mo- corte alloggi.ivrno quando dal La-
saico eh.: orn.1v:t l'abside principale, e teran o :andavano a celebrare le vi-
che tuttora vediamo sulla piazza di gili e a S. Pielro; e co n i vestigi veJuti
S. Giovanni in una specie di abside da MAFfEO VEGIO (in DE Rossi l11Jcr.
ali' aperto, nel fianco dell'o ratorio detto clirist. 11, p. 3S 1) e da lui creduti d'una
Sa11cla Sa11ctornm. Cf. LAUER, Le pa- chiesa. u Acoli » corrisponderebbe ad
ais de Latru11, p. 105 sgg. ; G. LA DNEll, « Agulia » (obeli,co).
E LE SUE CO~TINUAZIONI 293

tum et ceteris amplis aedificiis, tam in ascensum scalae quamque


post ipsum triclinium, compte fccit - fecit [in basilica Beali Petri
apostoli] presbiterio noviter totum in marmorum pulchritudinis
sculptum compte erectum - Et in diaconia Sancti Bonifacii [jecit
5 vestetn]... Et in diaconia Sanctorum Nerei et Achillei fecit veste ...
Et in diaconia Sanctae Dei Genetricis, qui vocatur Dominica, fecit
veste ... - Nona vero indictione ... subito tcr rae motus factus
pridie kl. mai., ecclesia Beati Pauli apostoli ab ipso terrae motu
concussa, omnia sarta tecta ruerunt .. . <•>; pontifex ... , instar sicut
ro ex antiquitus existebat, ampia et maxima fortitudine ponens, in
meliorem deduxit statum et in meliorem speciem ca marmo-
ribus decoravit, tam prebisterio quam tota ccclesia marmoravit
et eius portica renovavit. Simulque et in navem, quae est super
altare, sarta tecta omnia noviter restauravit ... Necnon et fenestras
r5 ipsius ecclesiae mirae pulcritudinis ex metallo gypsino <» deco-
raYit <i> - fenestras ... [ecc/esiae BeaJi Petri] ex metallo gypsino
decoravit; et alias fenestras de vitro diversis coloribus deco-
ravit - presbiterium [Beati A ndreae] ex marmoribus sculptis
ornavit - presbiterium [Bealae Petronillae] ex marmoribus sculptis
20 decoravit - in monasterio Sancti Silvestri fccit vestes .11.: una
in basilica maiore .. et alia fondata in oratorio - In monasterio
Sanctae Luciae in Herenatis (4 ) fecit vestem - in diaconia Sanctae

6. domnlca E V 8. motum C E V 11. renatis E aeraenat is C

( t) La noti zi:1 di questo te rremoto, Je\':1 all'ipogeo. Egli deve :1vcr ripa-
avvenuto nell'8or, è registrnt.1 pure rato anche il mosa ico dell'arco trion-
negli .-lnnales reg11i Fra11co111111 ( in fJle, che nel!J roneua in cui oggi si
Script. re r. Grrm. i11 1wm1scbol p. 114). pre~cnt.1 non potrebbe farsi ris;1lire al
(l) La selenite (cf. MuNOZ, Il rt· secolo v.
sta11ro della basilica di S. Gioi gio al (~) Il mon:istcro e g i:\ ricordato da
Vel11bro, p. 27 ). G REGORIO I coi nomi dei Ss. Andrea
( 3) Una iscrizione, di cui rinune un e Lucia (Rtg1str. rpist. t. n, p. 27 5 ) ed
piccolo frammento, ma che fu lctu per an che con la semplice .1ppcll.1zione
imcro dal MA RCAR INI (111scdptiotus Rw111i (Di11/ogi, IV, 13). Dopo il se-
a11tiq11ae basiliwe Sancii Pauli ad t•1a111 colo x continua ad essere menzionata
Ostie11st111, Romae, MDCLIV, p. xxxrn unJ chies.1 d1 S. Luci.i i11 Ra1ati (cf.
n. 485; cf. ScuuSTER, La basilica t il Il u ~ LSlN, Lt rliim, pp. 3 04- ~). Un
mo11aslero di S. Paolo, pp. 32- 3), ricorda dowm<'nto d1 S. Mari,1 No,·a dd I 162,
che Leone 111 ornò « miro Ji;:core » nel quale ~ i kgge « ad Cimbrum vd
I' ing rc:sso pt:r cui dall'abside si scc:n· «ad Sanctam LuciJm Romnc in monte
294 IL "LIBER PONTJFlCALIS "

Luciae in VII vias fecit vestem - in diaconia Sancti Eustatii


fecit vestem - fecit in patriarchio Lateranense triclinium mirae
magnitudinis decoratum cum absida de musibo, seu et alias
absidas Jecem dextra laevaque, diversis storiis depictas apo-
stolos gentibus praedicantes, cohaerentes basilicae Constanti- 5
nianae; in quo loco et accu bita collocavit, et in medio concam
porphireticam aquam fu ndentem; necnon et pavimentum ipsius
marmoribus diversis stravit <•> - in oratorio Sanctae Dei Gene-
tricis, sito in senodochio Firmis, fecit vestem - in diaconia Antiqua
fecit vestes - in diaconia Sancti T heoJori fecit vestem - Fecit et 1o
io basilica Beati Archaogeli, qui ponitur iu Septimo, vestem - in
monasterio Sancti Agapiti, qui ponitur a<l Vincula <», fecit
vestem - io diaconia Sancti Viti fecit vestem - in diaconia in via
Lata (1J fecit vestes - in ba silica Beati Archangeli, quae ponitur in

1. eustathil E eust ahii G 12 vlncu la CE vinculam gli nitri.

«Pipino» (FEDELE, Tab. S . .\tlariae Novae dedicata da Sergio I. Oggi però nes·
in Arcb. Soc. Rom. di stor. palr. XXVI, suna prova può essere addotta a con-
190}. p. 27 n. 89, v. pu re p. 83 n. 131 ), ferma d'una tale asserzione; tran ne una
fa ritenere che si trovasse prt:sso i T ro· tradizione registrata nelle lezioni JV
fei di Mario sull' Esqu ilino. Cf. ANTO· e V dell'oflìzio che si recitava un tempo
NELLI, I primi monasteri di monaci orie11· nella basilica, da cui risulterebbe la
/ali it1 Roma, pp. 107-8. cos truzione <li una chiesa, sopra l'ora -
( 1) Questo secondo triclinio co- torio sotte rraneo, pe r opera di Teofi-
struito da Leone III era nella parte del la tto e Teodora, e la dedicazione da
patriarcbium dove sorge l'attuale pa- parte di un papa Sergio, che non può
lazzo. Li più tardi fu l'aula co11cilii, esse re se non il llI (cf. FEDELE, Teo-
alla quale si acced<!va dalla basilica per dora 11ella liturgia in Scritti varii di
alcuni g radini di marmo. L' iscrizione erndizJ011e e di critica i11 onore cli R. Re-
dell'abside centrale, decorata a mo- 11ier, Torino, 19 12, p. io65). Prima
saico, è riferita da PIETRO SABINO notizia sicuramente documentata è que-
(DE Rossr, Inscr. cbrist. II, p. 425 sta del Liber Po11tific11lis. Nel 10 49
n. 57). Leone IX, con molti vescov i e ca rdi-
(2 ) Monaste ro indicato anche altro ve nali, depose nell'altare maggiore un
nel Liber Po11tificalis (II, p. 24) in pros· numero cospicuo di reliquie, che ven-
simità della basilica Eudossiana, e nero ritrova te nell'agosto del 1491
identificato dal DuCHESNE (ibid. p. 41 (STEFANO INFESSURA, Diario della cittti
nota 6 3) con l'abbazia di S. Maria i11 di Ro111a, pp. 268-9). In quest 'ulti mo
111011asterio. anno, wtto Innocenzo VIII, si com in ciò
( 3) 11 BARONIO afferm a nei suoi a demolire l'antica chi esa e a costruirne
A n11ali (a. 701, ca p. 9) di aver letto una nuo\•a, abbattendo l'a rco trionfale
negli antichi documenti conservati nel- (arws Novus Dioclelia11i) sopra cui la
l' archivio della chies<1, ch'essa era stata chiesa, in parte, era edi1icata (ibid.
E LE SUE CONTINUAZIONI 295

vicum Patricii, fecit vestem - in basilica Beati Petri apostoli super


altare Sanctae Dei Genitricis ... , quae appellatur Mediana, fecit
vestem - baptisterium [in basilica Beatì Petri] conspiciens quia iam
prae nimia vetustate ruinae proximum inerat, et quia angusrior
5 locus populi existebat qui ad baptismum veniebant ... , a funda-
mentis ipsum baptisterium in rotundum ampia largitate con-
struens, in meliorem erexit statum, atque sa~rum fontem in medio
largiori spatio fundavit, eumque in circuitu colurnnis porphireticis
decoravit et in medio fontis columnam posuit, et super co-
ro lumnam agnum ex argento purissimo fundentem aquam ...
Necnon et altarem maiorem sub absidam construxit ... Ipsum
vero baptisterium diversis in circuitu decoravit picturis. Ora-
torium vero Sanctae Crucis . . , quod iam prae nimia erat
vetustate ruiturum . . ., a fundamentis simul cum absida novo
1 5 aedificio erexit et ad perfectum usque perduxit, atque ipsam
absidam, ex musibo diversis decoratam picturis atque marmo-
ribus, miro splendore ornavit - obtulit per universas sanctorum
sacras ecclesias huius almae Romae ... coronas ve! etiam cani-
stros ..., videlicet (1>: in ecclesia Salvatoris domini nostri, quae

5. veniebat CE V 11. abslda V 19. domini nostri salvatorls E V

p. 268). Più tardi, ai tempi di Ales- Ss. Marcellino e Pietro, S. Stefano de


sandro VII, Cosimo da Bergamo rifece Baga11d11, di cui però le prime due
linterno e Pietro da Cortona la fac- figurano in altro punto di questa stessa
ciata. Cf. KEHR, !tal. Po11tif. I, p. 78; biografia papale. Alla disposizione dei
L. CA VAZ.ZI, La diaconia di S. Maria nomi nella lista sembra abbiano pre-
i11 'l:ia Lata e il 111011aslero di S. Ciriaco, siedut0, salvo alcune eccezioni, il cri·
Roma, 1908; N. TURCHI, S. Maria in terio della importanza e quello topo-
via Lata in Romana 7èll11s, II, 1913, grafico. Così dalla basilica Lateranense
p. 101 sgg.; HuELSEN, Le chiese, p. 376. si passa al le chiese dedicate alla Ver·
( 1) Queste elargizioni, che pare ab- gioe, agli apostoli, a san Giovanni,
biano avuto luogo nell'8o6, ci offrono ai martiri piL1 venerati. Seguono, ec-
un catalogo pressochè completo delle cetto le chiese della Madonna già re·
chiese rom~ne allora esistenti. Le gistrate, i titoli, disposti per regioni
omissioni, secondo l'Huelsen, sareb- ecclesiastiche, e le diaconie, elencate
bero le seguenti: S. Felice i11 Pi11cis, cominciando da lla parte meridionale
S. Ermete, Ss. Giovanni e Paolo in della città e terminando al Vaticano.
Ia11ic11/o, Ss. Pietro e Paolo in Sacra Poi vengono i monasteri in quest'or-
via, che ricorrono nell'itinerario <li dine: indipendenti, addetti al servizio
Einsiedeln; e S. Basilide i11 Menila11a, liturgico delle gr:indi basiliche, e mo·
S. Martina, S. Lorenzo ad Taurelfo111, nasteri di minore importanza. Chiu-
IL "LIBER PONTJFICALIS"

appellatur Constantiniaoa... ; in basilica Sanctae Dei Genetricis ad


Praesepem ... ; in el'.clesia ipsius Genetricis Dei in titulo Calisti... ;
in diaconia eiusdem Dei Genetricis, quae appella1Ur Antigua ... ;
in ecclesia Beatae Dei Genetricis, quae appellatur ad Martyres . . . ;
in diaconia ipsius Dei Genetricis, qua e appellatur Cosmidi . .. ; in 5
diaconia Sanctae Dei Geoetricis, quae appellatur Dominica... ; in
diaconia eiusùem Dei Genetricis, quae ponitur in via Lata ... ;
in diaconia Sanctae Mariae in Ciro ... ; in diaconi.i Beatae Dei
Genetricis foris porta Beati Petri apostoli ... ; in diaconia ipsius
Dei Geoetricis, quae pooitur in Adriano ... ; in oratorio eiusdem 10
Dei Genetricis, qui ponitur in senodochio Firmis ... ; in ecclesia
Beati Petri apostoli ... ; in ecclesia Beati Pauli apostoli ... ; in ecclesia
Beati Aodreae apostoli, quae ponitur ad Beatum Petrum apo-
stolum ... ; in ecclesia Beati An<lre.ie apostoli, quae ponitur iuxta
Praesepem ... ; in titulo Beati Petri apostoli, qui appellatur Eodo- I 5
xiae ... ; in ecclesia Beati Iohannis Baptistae, quae ponitur iuxta
patriarchium Lateranense... ; io ccclesia Beati Ioh:rnnis apostoli
et Evangelistae, quac ponituc ubi supra. .. ; in ecclesia Beatissimi
Stephani primi martyris, quae ponitur in Caelio monte ... ; in basi-
lica Apostolorum, quae ponitur in via Lata .. . ; in musilco Beata e 2 0
Petronillae, qui ponitur ad Beatum Pctrum apostolum ...; in cccle-
sia (H]ierusalem, quae ponitur in Susurrio ...; in ecch:si:t Beati L:rn-
rentii martyris, quae ponitur foris murum ... ; in ecclesia Beati
Apolena rii martyris... ; in basilica Beati Pancratii martyris, quae
ponitur foris murum .. . ; in ecclesia Beati Va lentini martyris, quae 2 5
ponitur foris murum, ubi eius sacratissimum corpus requiescit. .. ;
in titulo Beati Clementi martyris atque pontificis .. . ; in ritulo
Beatae Savinae martyris. .. ; in titulo BeatisrsimorumJ Aquilae et
Priscae ... ; in titulo Sanctae Balbi11ae< >•.• ; in ecclcsb Beati Xixti
1

5. co<mcdln E G. domnica E I' 9. <quat ronilur> toris CE V 2~. appol lln•ri• E


arollenarlì C 2i · clcmentls E 29. prlscill1e n

dono la lista cinque oratori, de i quali ( 1) Il titolo di S. Balbina appa re


tre in altrettanti xmodoc/1in ed uno in nclll! sottoscrizioni al sinodo del 595
un o~p~dale. Cf. llU ELSEN, Osserv. rnlla (GR&GORIO I, Rtgislr. epist. t. I, p. 367),
biografia di Leone li I 11el Li b. Po 11 I . e forse anche prima in una isc rizione
in Ruul. Po11t. Ro111. Accad. Arcluo/. I, frammenta ria TI scE BA •• • • (DE Rossi,
1923, p.107 sgg.; Lt rhiesr, pp. 1\·-v. Ro11111 sol/. 111, p. 515), che proviene dal
E LE SUE CO~TIN UAZIOS I 297

martyris atque pontificis ... ; in titulo Beati Laurenti martyris, qui


appell atu~ Lucinae ... ; in titulo ipsius martyris, qui appellatur Da-
massi. .. ; in ecclesia ipsius martyris, quae ponitur Formonsis ... ;
in titulo Pamachi; .. ; in titulo Emilianae ... ; in ti culo Sancti
5 Eusebii ... ; in ecclesia Beatae Praxedis... ; in ti tu lo Pudentis... ; in
ti tu lo Beati Vitalis martyris ... ; in ritulo Beatae Susannae ... ; in
titulo Sancri Cyriaci ... ; in titulo Beati Marcelli martyris atque
ponti6cis ... ; in titulo Beati Marci martyris atque pontificis, qui
appellatur in via Lata ... ; in titulo Beatae Anastasiae ... ; in titulo
1o Beatae Caeciliae ... ; in titulo Beati Grisogoni martyris ... ; in dia-
conia Sanctorum Nerei et Achillei ...; in diaconia Sanctae Luciae
in VII vias ...; in diaconia Sancti Bonifacii. .. ; in diaconia Sancti
Georgii...; in diaconia Sancti Theodori ...; in diaconia Sanctorum
Sergii et Bacbii ... ; in diaconia Sanctorum Cosmae et Damiani ... ;
r5 in diaconia Sancti Adriani martyris...; in diaconia Sancti Arcban-
geli ...; in diaconia Sancti Eustachii ...; in diaconia Sanctae Luciae,
quae appellatur Orphea ... ; in diaconia Beati Viti .. .; in diaconia
Sanctae Agathae ...; in diaconia Sanctorum Silvestri et Martini,
qu:i.e ponitur iuxta Orphca ... ; in diaconia Sancti Silvestri, quae
20 ponitur iuxta Beatum Petrum apostolum ... ; in diaconia Sancti
Martini, quae ponitur ubi supra <1>... ; in monasterio Sancti Sa·

~-3. damas1 CE V 14. b1chl (. V 16. eustathii C 17. viti man)riS qui ponltur
in manllo E V 21. ubi 6Upn] lux1a beatum petrum apostolum lnstar E V

cimitero si tu:ito alla biforcazione delle Fu restaur:aa ultimamente ( 1928) dal


vie Appia e Ardea tina. Da qualcuno Muiioz. Cf. KIRSCH, Die riim. Tiu/-
si crede che questa chiesa sia iden- kircbw, pp. 94-6; LANZONl1 I titoli
tica :il « titulus Ti g ri dae » del le sol· pmbiteriali, pp. 2 r 4 , 25 3-4; P. M ARAN·
tosc rizioni al concilio del 499 (Acta CET, La bns1liq11t de Stt-Dalbine, Paris,
Sy11hod.m1111, p. 412 n. 27, p. 413, n .46). 193 1; M u~oz, Il restauro di 1111a basi-
Fll costruita su una sa la del g rande lico cristiana: Sa11/a Sabilta in Capito-
p;ilazzo di Chilone (cf. YOI. J, p. 139 liu111, VII, 193 1, p. 34 sgg.; KRAUT·
nota 1 ). Un arciprete« til. sanctae Bai· llEJMER, Corpus basi/. I, p. 84 sgg.
« bi nac » sottoscri\'e la boll.1 di Paolo I ( t) Le due diaconie di S. Martino e di
dcl 76 t in fayore dcl monistero di S. Silvestro e rano cosi pror.sime tra loro,
S. Silvestro;,, Capite (.\/. G. H., Ca11d/. che in qualche documento si fondono
11, p. 70). La chiesa. che per l.1 sua in una sola. La chic:sa della di.iconi.i
struuura , pare possa ris.ilire ad .:poca di S. Martino si chiamò S . M:irt ino
molto anteriore al 59 5, non ha subito de Cortina o ili Portiw. Più tardi di-
nel corso dei secoli gravi alterazioni. ven ne la cappella del palazzo del Prio-

Cod. ropolf'r., Il.


IL " LIBER PONTIFICALIS"

bae ... ; in monasterio Beati Anastasii martyris ... ; in monasterio


Sancti And~eae, qui ponitur in elibus Scauri ...; in monasterio Bea-
tae Agathae martyris, qui ponitur super Subor:i ... ; in monasterio
Sancti Erasmi, qui ponitur in Caelio monte . .. ; in monasterio
Sancti Silvestri ... ; in monasterio Beati Laurentii martyris, qui 5
appellatur Pallacini...; in monasterio ~aneti Pancratii, qui ponitur
iuxta basi lica Salvatoris... ; in monasterio Sanctorum Andreae et
Bartholomaei, qui appellatur Honori ...; in monasterio Sancti Ste-
pbani, qui ponitur iuxta Lateranis <•>...; in monasterio ipsius primi
martyris Stephani, qui ponitur ad Beatum Petrurn apostolum .. .; ro
in monasterio Sanctorum Iohanois et Pauli, qui ponitur iuxta
Beatum Petrum apostolum ... ; in monasterio Sancti Martini <»,
qui ponitur ubi supra ... ; in monasterio Sancti Stephani ubi supra,

2. cllbus caorl C V

rato di Malta e scomparve coo questo nuove ripa r.i zioni (ibid. Il, p. 1 H)·
sotto Alessandro VII, per l'amplia- lvi esisteva una scuola preparatoria.
mmto della piazza di S. Pìetro (cf. dove si poteva giungere alla pien"1
EHRLE, Ricerc/Je su alcune a11tiche chiese conoscenza delle scienze teologiche, e
del Borgo di S. Pietro in Disser/. Po11t. nella qua le studiò lo stesso Leone IV
Acrad. Rom. Archeol. ser. Il, t. X, nella sua giovinezza (ibid. 11, p. 1o6).
pp. 36-7; DuCHESNF, Vatica11a io Mé- · La precisa ubicazione del monastero
lt111g. d'arcb. et d'bist. XXXIV, pp. 334- viene determinata da un documento
5; HUELSEN, le cliim, P· 386). dcli' 854 : « post absidam io introitu
( 1) Si ritiene che questo monastero « ecclesie beati apostolorum priocipis •
abbia rapporto con quel!' oratorio di (ScHIAPARELLI, l e carte Qllf. dell'arcb.
S. Stefano al Laterano, fatto risalire Cap. di S. Putro in Arch. Soç. Rom. dr
dalle variant i di alcuni manoscritt i stor. patr. XXIV, p. 4 33). In un altro
del l.iber Po11tificalis al papa llaro (.I, documento dt'I 1043 (ibid. p. 464) il
p. 245 r. 2), e che il Duc1rnsNE ( li, monastero è chiamato di S. M;rtino
p. 43 nota 80) crede cont iguo o idt:ntico 1/e Sassa, dal nome di una signora
all' oratorio di S. Venanzio. contemporanea, che doveva vantare
(2) S'incontra per la prima ,vqlta su que llo un qualche diritto. Nella prima
nel constituto sinodale di Gregori o III metà dcl secolo xiv pare si trovasse
del 732 (GONTllER, Kritiscbe Beilriige di nuovo in rovi na, poichè non è elcn·
&c. p. 245). Essendo ormai in rovina, cato nel catalogo torinese delle chiese
fu restaur.110 quasi per intero, dalle di Roma, compilato tra il 1313 e il
fondamenta, da Leone Ili ( Lib. Pontif. 13 39, e al tempo di M... ffEO VECIO
li, p. 28); ma il rest3uro non valse (n. 118) era ridotto a un oratorio con
a ferm are la decadenza dell'edificio, pi.:cole casupole, che allora vennero t<r
che poco dopo, al tempo di Leone IV, talmente disfatte. Cf. EHRLE, Ricer-
minacciava ancora di cadere per la clie su alcu11e at1fiche chiese del Borgo di
lunga vecchiaia, e fu rono necessarie S. Pietro, pp. 4-5.
E LE SUE CONTINUAZIONI 299

qui appellatur cata Galla patricia ...; in mooasterio Sancti Caesarii,


qui ponitur ad Beatum Paulum apostolum ... ; in monasterio
Sancti Stephani ubi supra ... ; in monasterio Sanctorum Cosmae
et Damiani, qui ponitur iuxta Praesepem ...; in monasterio Sancti
5 Andreae, qui appeUatur Massa Iuliana <1 >••.; io monasterio Sancti
Adriaoi, qui ponitur iuxta Praesepem... ; in monasterio Sancti Cas-
si ani, qui ponitur iuxta Sanctum Laurentium fo ris murum ...; in
monasterio Sancti Stepbaoi, qui ponitur ubi supra (2).• •; in mooa·
sterio Sancti Victori, qui ponitur ad Sanctum Pancratium ... ; in
IO monasterio Sancti Grysogooi ... ; in monastcrio Saoctae Mariae,
quae appellatur Ambrosii <i> ••• ; in monasterio Sanctae Mariae,
quae appellatur Iuliae (4) ••• ; in monasterio S.mcti Andreae, qui
1 o. Grlsogool] gregorll D

( 1) Dopo questo primo ricordo nel sorgeva pure la chiesa di S. Giuliano,


Liber Po11tijicalis, troviamo menzionato con la quale il vocabolo massa lriliana
il monastero di S. Andrea Ìll massa può essere in qualche relazione. Cf.
lu/iaria anche in un documento di DucHESNE, LtS monast. dtsserv. de
S. Prassede del 998-9 (FEDELE, Tab. Sainle-Marie-Majeure, p. 488 sgg. ;
S. Praxtdis in Arch. Soc. Rom. di stor. HuELSEN, Le c/1im, pp. 187 e 4 59 ;
patr. XXVII, p. 43 n. 2), e la chiesa ZuCCHI, Roma Dommica11a, I, p. 1 53 ssg.
dello stesso titolo in una bolla di Ce- (2) I monasteri Ji S. Cassiano e di
lestino Ili del 11 92 (F1m1u, Le cat'le S. Stefano, presso S. Lorenzo, ai tempi
dtll'arch. liberia110 ibid. p. 452 S· 10). di Leone IV erano abbandonati e ri·
Identica deve essere la chiesa di S. An· dotti in grande povertà e desolazione,
drea che ricorre senza alcun appellativo Il papa ne riedificò uno, che portò i
in certe e.irte Snblacensi (Reg. Subi. nomi di ambedue i monasteri prece-
p. 25 11. 10 a. 1005 ; p. 43 n. 15 a. denti (Lib. Poritif. 11, p. 13).
1015 ; p. 60 n 21 a. 105t). P:ire che (3) Pare che questo monastero possa
nel 1272 sia succedut'l una nuO\'a identifica rsi con la chiesa chiamata
fonti 1zione do,•uta al cardinale Otto- dapprima S. Maria de .\1axima, poi
bo11i e chiamata S. Andrea de Fractis. S. Ambrogio della Massima, e che sorge
Questo monastero fu soppresso nel 143 3, tuttora sull' :1re:i del portico di Filippo.
e i suoi beni concessi a S. Maria Mag· Cf. HUELSEN, Le chiese, p. 344; P. SPEZI,
giore (FERRI op. cit. in Are/i. Soc. Rorli. Alc1111e cbiese lombarde i11 RorM estr.
di SIM, p11t1. XXX, 1907. p. 158 n. 199 tiJIJa Rivista Rosmi11in11a, fase. I, anno
e p. 159 11. 200). La massa lulia11a era 1938, PP· 3-4.
una loc;11ità entro Rom3, sull'Esquilino, (4) Da una carta del 1046 e d.1
11ci pressi di S. Scolastica (situata sul altre del 1185, citate da DOMENICO
confine tiella regione Il I e della IV TORDI in Co,.riere di Roma, UI, n. 129,
ecclesiastiche) e di S. Vito (Rtg. Subi. risulterebbe che il monastero in quei
p. 168 n. 120 a. 967, p. 37 n. 14 tempi portava i nomi di S. Maria e
a. 973; p. l) n. 10 :i. 1005; p. 43 n. 15 S. Anastasio luli11 o de/11lia. Urbano lii
a. 1015; p. 60 n. 21 a. 1051 ). L1 nel 1186 annoverava la chiesa di
IL " LI BER PO~ TIFICALIS"

ponitur iuxt.t basilicam Apostolorum <•>••. ;in oratorio Sancti Ste-


phani, qui ponitur in Dulciti (» ..• ; in oratorio Sanctorum Sergii
et Bach ii, qui ponitur in Calinico (i l ... ; in monasterioSancti Aga-
piti, qui ponitur iuxt:i titulum Eudoxiae ... ; in oratorio Sanctae
Agnetis,qui ponitur in monasterio qui appellatur Oua Furna<4>.. ; 5
in oratorio Sancti Viti, qui ponitur in monasterio qui appellatur de
SarJas (sl ..• ; in monasterio Sanctae Vivianae <6l ..• ; in oratorio

2-3. sergi et bachi V E

S. Maria J11/i11 tra le dipendenti dd (ANTONIO 01 P1F.TRO, Diar. Ro111. p. 77).


S. Lorenzo in Damaso (HuF.LSEN, Le La chiesa soppravvive tuttora nella
cinese, p. t ì3 n. 46). Al principio piazza della Madon na dei Mon ti, sotto
dd secolo xvi, dal culto che vi aveva il titolo di Madonna del Pascolo.
sant'Anna, si chiamò di S. Anna o di (4) li mouastc:ro già esisteva nella
S. Mari:1, e questa duplice intitolazione prima metà del secolo Vili, perchè
si manten ne almeno fino :igli ult imi Grego ri o 1l gli locò J ue mnssc del
ann i di quel secolo (cf. iscrizione della p:nri monio del!' Appia ( L1b. Cmsr111 111,
campana in TORD I, art. cit.). Col titolo I. p. 352 varianti). Più tardi Pasquale I
di S. An na de i Funar i o dei Falegn~mi, fondò un monastero di S. Prassede,
la chiesa arri vò al 1887, quando fu demo- per monaci greci, e che probabi Imente
li ta. Cf. A RMELLl'll, le rhim, pp. 546- non fu che una t rasformazione del
55 1, 1355; HuELSEN, op. c1t. p. 340. preesistente di S. Agnese, come lasci ~
( 1) In bolle del secolo x11 1 è detto :inche supporre 1,1 costruzione da parte
«de Beveratica», «in Biberati.:a» (GRE· dello stesso pontefice J i un orato rio in
GORIO IX, Reg., I, n. 932; URBANO IV, onore di questa santa nel monastero
id. I, n. 43 1). La chiesa è menziona ta predetto ( Lib. Po11tif . Il, p. 54 e p. 64
ancora nel catalogo del 155 5 ti n HuEL- nota 12) . Nel 998- 9 il monastero,
SF.N, l e chiese, p. 80 n. 17). trasformato ormai in lati no,. si presenta
( 2) « Dulcitius » è nome personale ; fuso con quello dei Ss. Adriano e Lo-
ma dell' oratorio non ci è pervenuta renzo, conservando fem pre l'appellativo
alcun' altra notizia. Duas F11rnas (FEDELE, Tab. S. Praxtdis
( 3) Nella vi ta di Benedetto lii si in Arch. Soc. Rom. di stor. pat1" XXVII,
lt!gge: " qui appellatur Callinici » (Lìb. p. 43). L"ult ima me nzione ddla chiesa
Po11tif. Il , p. 146). L'esatta situazione del di S. Agnese «nella piaZl.a di S. Maria
monastero ci è da ta da una boll.1di Grl!· «Maggiore" è nel cata logo di Pio V del
gorio VI del 1 0 ~ 5, Jove è detto: « mona- l 572 (H uF.LSEN, Lr rhim, p. 96 11 . 15).
« steri um Sancti s~rgii quoJ nuncupatur tr. FR. A. FERRETI'l. S. Ag11tse nel C11/lo in
"Canelicum, si111m Romae regione /Jnsario11e, ser. 3a, 1·01. V lll , 19 11 ,p.2 18
«quarta, in Subura, cum ecclesia Sanctae sgg.; DucHES}IE, Les 111011asl. desserv. de
« Euph v111i:ic i11xta se posita( m) » (Ar- S11ill/e-.'vfolÌe-Maje11re, pp. 485 - 7.
chivio P11leograjico /tal voi. VI, tavv. 2 - (5; In questa lista l'oratorio è elen-
3). In docu menti posteriori lo stesso cato tra Jue monasteri dell'Esqu ilino·;
monastero è designato « in Subura » J i qu i la supposizione che debba ricer-
o «de Subura >> 1 HuELSl:.N, Le chieu,
p. 463) e :inche « de turre Seburra » Per la nota ( 6) ' · p.ig. seg.
E LE SUE CONTINUAZIONI 3o t

Sanctae Luciae, qui ponitur in monasterio de Renati ... ; in orato-


rio Sanctac Mariae, qui ponitur in monasterio Michaelis <•> • •• ; in
monasterio Sancti Sergii M . .. ; in oratorio Sanctae Agathae mar-
tyris,qui ponitur in Capud Africi <J> ••. ; in monasterio Sanctorum
5 Eufem iae et Archangeli, qui pooitur iulCta titulum Pudentis ... ; in
mooasterio Sancti lsidori <•> .•• ; in oratorio Sanctae Agathae mar-
tyris, qui ponitur in monasterio Tempuli <s> .•• ; in oratorio Sancti

5. cuphimlae V 7. tempi! C oratorio] monastcrio D

carsi nella stess:i località. Il monastero u beate Marie que in Michaelcdicitur '"
di S. Vi to che s'incontra in altri passi e viene unita con la chiesa dei Quattro
del Liber Pontificalis e in carte Subla- Coronati, c\·idcntemente non molto
censi pare sia identico, come già si è lont:ina.
detto (p. l7 3 nota 4), al monastero (1) Si riti ene che possa essere lo
dr Sardas. stesso monastero « ·aneti Sergii et
(6) Non po>sed,iamo sull'origine del cc Bachi post formam aquacductus pa·
monastero una più antica documenta· « triarchii La1eraneosis », ricordato
zione. In principio fu chiamato wl- nella vita di Pasquale I (lib. Po11t. li,
tanto «Sane tac Bibianae• o « Vivianae, p. 58), e chiamito cc Sanctorum Sergii
a cui di solito si :iggiungeva la deter· « et Bachi iuKta arcum Basi! . . » in un
mi nazione topogralica "quod ponitur ad documento del 12 S3 del monastero di
« Ursum Pileatum ». Nel primo tren- Sasso\'i vo, 1M. FALOCI PCLIGNA~I. I
tennio del secolo x1 si riscontrano le marmorari ro1111wi a Sassoi•it'll in A rc/1.
intitol:tzioni "$aneti Christi mart\·ris f'tt la storia rrrl. dell'U111b1ia, Il, 1915.
"Simplicii et Bi via ne » (a. I 009 ), p. 580).
«Sanctorum Simplicii et Fau~ti ni atque (3) L' indicazio ne « Caput Africae >>
« Bi\·iane »(a. 1020). «Sanctorum Sim- non ci lascia dubbio sulla posizione
« plici, F:iustini et Beatricis et Sanctc approssimativa del monastero, dcl quale
« [Bi via ne]» (a. 1029), con la deter- però non è ricordo in altre fonti.
minazione topogr.1lica già indicat,1 e (4) L' HUELSF.N (Le chiese, p. 278)
l'~ltra « iuxta fo rm:i Claudia prope identilica queMn monastero con la
«porta Maiorc » ; ma si vede continua re chiesa di S. Isodoro, fra la porta Ti-
anche il semplice titolo della vergine bu rtina e S. Eusebio, dell'itinerario di
Bibiana. li monastero, fra gli anni l:insieddn.
1438- 9 venne soppresso da Eugenio IV ( 5) Secondo la leggenda (B~RTlllER,
per la condotta scandalosa di quelle Cbro11iquu du 11u•11astère tle Su11 Sisto
monache, che però conti nuarono a di- ti dr Sa11 Do111t11ico e Sista d ROmL,
morarvi fino :ti 1HO, quando furono Lev:1n10, I, p. p), sarebbero \•bsuti in
distribuite in altri conventi. Cf. FERRI, Roma tre fratelli che :ibit:tvano nel
Lt rarte dell'ard1. liberia110 in Arcb. Soc. luogo detto S. Agata i11 Tttrri. Ad uno
Rom. di stor. p11tr. XX VIl, p. 1) 5 sgg. di essi, T empulo, "vita mirifica con·
(1) Se ne trova menzione sohanlo « versanti », fu rivelata in ~ogno l'esi
in una bolla di Pasquale Il del 1116 stenza entro Rom:t di una sacra imma-
( K 1-.HR, Papsturl11111Jm ili U111brit11, gine acheropit:t, che, ritrovata, venne
p. 379 n.5), in cui la chiesa è chiamata da lui riposta nella chiesa vicina alla
JL "LIBER PONTlFICALIS"

Caesarii, qui ponitur in monasterio de Corsas <1>...; in monasterio


Sancti Simmitrii . .. ; in oratorio Sanctae Mariae, qui ponitur in
monasterio Aquae Salviae<»... ; in monasterio Sancti Donati, qui
ponitur iuxta titulum Sanctae Priscae C1>• •• ; in monasterio Sancti
Iohannis, qui ponitur in Appentino (4). •• ; in oratorio Sanctae Ma- 5
riae, qui ponitur in monasteriode Lutara <s> ... ; in monasterio Hie ·
rusalem, qui ponitur ad Beatum Petrum apostolum <6 >••• ; io mo-
2. simltri C semctrfl E aymctril V

sua abitazione, la quale, in seguito a In un altro passo della vi ta di Leone I V


una serie di miracoli verificatisi, cambiò (ibid. Il, p. no) è detto che questo
la Jenominazione primitiv:t di S. Agata papa fondò nella propria casa un
in quella di S. Maria in Turri. Da monastero in onore dei santi Simmetrio
Tempulo avrebbe preso il nome l'an· e Cesario; il che lascerebbe supporre
nesso monastero, di cui però non si ch'egli avesse riunito la comunità delle
conosce l'epoca dell 'origine (cf. Reg. Corse a quella antica di S. Simmetria,
Subl11c. p. 168 n. 120 a. 967; p. 143 di cui si fa già allusione in una lettera
n. 98 a. 1015; p. 144 n. 99 a. ro35). di GREGORIO I (Regislr. epist. t. li,
Più tardi, in una bolla di Onorio III p. t8o). Nel secolo xv il monastero
del 1221 1 «in Tempuli» si trova cam- fu incorporato a S. Sisto con tutti i
biato «in Tempere» (P. PRESSUTTI, suoi beni. Cf. HuELSHN, Die Kircben des
Regesta Ho11orii papae III, I, p. 536 lieìligen CaesaritH ili Rom, pp. 386-9;
n. 3285) ; allora, essendo la chiesa e ZuccHJ, Roma Dommica11a, I, p. 297 sgg.
il monaste ro diminuiti nella loro capa- ( 2) La terza delh! tre chiese innal·
cita spirituale e temporale, il papa zate nell'abbazia delle Tre Fontane,
trasfc:ri le monache nel prossimo con- chiamata Scala caeli, perchè a san Ber·
vento di S. Sisto. Nel catalogo di To- nardo, li celebrante, apparve una scala
rino del secolo successivo la chiesa è mistica su cui l'anima per la qu:ile
data per deserta e non ufficiata (Hun- pregava saliva al cielo, liberata d.t i
SEN , le chiese, p. 37 n. 279). Un avanzo tormenti del Purgatorio. Venne rifatta,
se ne vuol ri conoscere in alcuni rudc:ri, in seguito ad improvvisa rovina, nel
con tracce d'un campanile, sul principio 1582 da Giacomo della Porta. Cf. AR-
della passeggiata archeologica. Cf. ibid. MF.LLINI , Le chiese, p. 11 ; 1.
pp. 167, 367-8; ZUCCHI, fl 111011asteri11111 (3) Non ricorJato altrove.
Trmpuli (S. Maria i11 Tw1port) in Rit•. (4) Si dovrebbe iden tificare con
Mch. crisi. XIV, p. 353 sgg. S. Maria in Aventino (cf. MARTlN Et 1.1,
(1) Questo monastero situato quasi Roma ex etlmic11 sacr11 &c. p. 186).
dirimpetto a S. Sisto, sulla destra del- ( S) Sconosciuto.
!' Appia, era, ali ' eta di Leone IV, deso- (6) Qualcuno ha creduto corrisponJ.1
lato e ridotto ad abitazione privat,1, alla chiesa di S. Vincenzo (CERRATI,
per opt!r:t di uomini empi. Il papa lo op. cit. p. 98 nota 3), ma tttle iden-
restaurò e vi istituì di nuo\'O un con- tificazione, come è ~embr.1 to an~he
,·ento di monache (Lib. Po11tif . Il, ali' HuusEs (l t rliit se, p. 498), è sc111.1
p. 111)1 che conservò il nome primi- fondamento. Il monastero vit!ne ricor-
ti,·o de Corsas o Corsarum, forse perchè dato pure ncll:i vita di Leone I\' (Ub.
le mon:iche provenivano d:illa Corsica. Po11tif. li, p. 134 ).
E LE SUE CONTI:-IUAZIO~I 303

nasterio Sanctae Agnetis qui ponitur foris porta Numentana C•>••• ;


in monasterio Sanctae Eugeniae, qui ponitur foris porta Latina ... ;
in oratorio Sancti Gregorii, qui ponitur in campo Martis C•J••• ; in
oratorioSanctaeLuciae,qui ponitur in xenodochium qui appellatur
5 Anicbiorum Ci> ... ; in oratorio Sancti abba Cyri, qui ponitur in
xeoodochium qui appellatur a Valeris (4) •.. ;in oratorio Sanctorum
Cosmae et Damiani, qui ponitur in xenodochium qui appell.itur
Tucium<s>... ;in oratorioSancti Peregrini, qui ponitur in hospitale<6>

( 1) Non se ne conoscono le origini. ti110di S. Maria i11 campo Marz.io in


Fu da principio abitato Ja monache l'Urbe, aprile 1939, p. 24 sgg.
13enedettinc, e Uco 0 1 FAR FA ( Destrnrtio (3) Da uaa iscrizione trovata nella
111011asl. Farfmsis, p. 40) .1fferma che il via Jelle Botteghe Oscure (C. 1. L. VI,
principe dei Rom:mi Alberico inca ricò o. 1676) risulterebbe che fabbriche
OJdone di Cluny di riformarlo. P.i· della famiglia degli Anici si sarebbero
squJle li (111 2 ), espulsi i chierid per trovate io quella zona, e quindi si ri-
la loro condotta riprovevole, tornò a tiene che lo xenoJochio, già ricordato,
mcuervi le monache (K rnR, Pa.ps1111 - come si è visto, da Gregorio I, sorgl!l>se
lu111de11 i11 R1J111 in Nad1ricblt11 t't>ll d. sull' area poi occupat.i dall.1 chiesa Ji
kgl. Gestii. d. Wiss. '.{· Gotti11gt11, 1900, S. Luci:i de Calcarario (S. Lucia dei
p. 155 n . 1 1) . Innocenzo VIII nel Ginnasi, oggi scomparsa). Cf. HUEl.SEN.
1489, dopo aver innalzato il monastero lt cl1ùse, p. 306·
ad :ibbazia, lo concesse ai c:111onici (4) Di quest'oratorio, esistente ne llo
regolari di sant' Agostino (cf. KeHR, xenodochio dei Va lcri sul Celi o, di cui
lta/. Po11tif. I, p. 1 58). già si è parlato, non rimane altra no·
(2) Sembra che fin dal principio del t izia. Cf. CECCliELLr, No/ere/le topo·
secolo v11 esistesse nel campo Marzio graficlu s11 c/Jiese ro111a11e, pp. 34 5- 6.
un convento Ji monaci basiliani, otli- (5) Il DucHl'.SNE (lib. Po11tif. li,
cia nti una chiesetta, forse già da allora p. 46 nota 108) non escluderebbe che
dcdicat.t a san G regorio Nazianzeno. potesse essere iJemico allo xen0ttochio
Sotto papa Zaccaria sarebbero suben- viat Noi·at nominato Ja GREGotuo I
trate io quel luogo monache prove- (Registi . epist. t. I, p. 68), sebbene ne
nienti da Costantinopoli, :u1ch' ~sse rimanga incerta la posizione; I' I lutL-
b.1siliane. Nel secolo x il monns1ero por- SEN (le cbiest, pp. 242-3) invece vor-
tava la doppia intitolazione di S. Maria rebbe mettere i11 rapporto I' ~ppell.1 tivo
e S. G regorio i11 campo Martio (Reg. cc Tucium >> con la medioevale acqua
S11blac. p. 169 n. 121a.937), dal no me Tucia o Toc ia, una deri\'aiionc dcl-
anche di un altro oratorio esistente l'AppiJ pe r i servizi Jel ptochio late-
accanto a quello predetto e dedicato ranense (cf. COR\'ISlliRI, Dell'acqua
a S. M.iria ddl.i Conc~zionc. Poi ri- Truia i11 Ro111u 11rl medio evo in Buo-
mase solo l'appellativo di S. ~lari.i. 11a1111/i, ~er. :?•, voi. \', 1870 1 p. 183).
Il monastero è stato soppresso nel 187 3. l6) Questo ospcd.llc fu .;o,truito
Cf. KEH R, /tal. Po11tif. I, pp. 86-j; Ja Ilo stes~o Leone lii, come viene
ll uELSEN, Le cbiese, p. 320 ; A. FRAC- attestato da due p.1ssi dcl Liber Po11-
CARETA, Notiz.ie sul mo11astero be11ede1- tificalis: luno (I I, p. 28) c he lascia
IL " LIBER PONTIFICALIS"

dominico ad Naumachiam - Sarta tecta [basìlicae Salvatoris quae


appellatur Constantiniana] cum quadriporticos, ~imul et ad fontes
omnia et in omnibus noviter restauravit. Sirnul et fenestras de
absida ex vitro diversis colori bus decoravit atque cooclusit; et
alias fenestras basilicae ex metallo gypsino reparavit - fecit ... in 5
oratorio sancti Andreae [in diaconia Dei Genetricis quae appellatur
Antiq1'a] vela - sarta tecta basilicae Beatae Dei genetricis ...
Mariae... , quae appellatur ad Praesepern, omnia noviter restauravit.
Cubicula vero iuxta ecclesia Beati Petri apostolorum principis,
quae nimia vetusta te marcuerant et iam paene ruitura erant ... , a r o
fundamentis firmissimum ponens aedificium, in meliorem erexit
statum. Fecit et uhi supra, iuxta columnam maiorem (•>, balneum
in superiore positum constructum in rotundum, mirifice deco-
ratum. Gradus vero in introito eiusdem basilicae, tam sub

14. introhu) a1rto CE V

qualche dubbio, in quanto vi si pà'rla rarono la chiesa, che era or111a1 1n


di un ospeJale costruito in Naumachia, rovina, come è detto nell'iscrizione
in onore del beato Pietro apostolo, posta soll.1 sua fronte. Essa esiste
senza alcuna menzione di S. Pelle- tuttora nella via della Cancellata, a
grino; l'altro (Il, p. 57) che, ricordando 6dosso dcl muraglione Vaticano. La
l'ospedale di S. Pellegrino, sempre regio Naumachiue comprendeva nel
presso S. Pietro e nell:i Naumachia, medio evo un settore abbastanza esteso
ne attribuisce esplicitamente la p1ter- t ra il Vaticano e il mausoleo di Adriano,
nità a Leone IJI. Un documento del a nord della via Cornelia. La deno-
1030 ci fa sapere che la chiesa si tro· minazione, oltrechè nei documenti dei
vava non lungi dnlll! mura della città secoli x-xn, si incontra anche 11ella
Leonina; che l'altura sopra di essa era Passio di san Sebastiano (Acla Ss. iao.
da tutti chiamata monte di S. Pelle- 11, p. 649). cr. DE WAAL, Ei11 Chri·
grino; e che davanti alla chiesa portava stusbìld aus der Zeit Leo's Ili in Rom.
una via detta Sacrata (HARTMANN, Eccl. Quarlalschr. III, p. 386 sgg. ; HuELSEN,
S ..\fariae in via La/a tabul. I, o. 55, li Gaia1111m e la Naumachia Vatica11a
p. 69). Inoltre, fra le donazioni nomi- in Dissert. Poni. Accad. Rom. A rcbeol.
nate in una concessione di Leone IX, ser. 11 , t. Vlll, 1903, p. 374 sgg. ;
del 1053, all'arciprete e ai canonici A. NAEF, L' église de Sa11 Pellegriuo,
di S. Pietco, incontriamo «ecclesiam l'1mcinme r/JapeUe de la gardt Suisse
« Sancti Peregrini una cum hospitale drs Papu a Rome in Awzeiger fur
"e[t ter]ra vacante iuxta se et Dal· schwàzer Altertu1nsk1mde, N. F. XIII,
" machia )) (SCH IAPARELLI, le carte a11t. 191 I , p. 82 sgg.
dell'arcb. Cap. di S. Pietro io ,frcb. (1) L'obelisco del circo di Gaio e
Soc. Rom. di stor. patr XXIV, p. 474). Nerone che s' innalzava presso J:i ro·
Nel 1590 i canonici di S. Pietro restao - tonda di S. Andrea.
E LE SUE CONTINUAZIONI

porticum quam etiam in introitu, noviter restauravit <1 >. Fecit et


iuxta eosdem grados, parte dextra atrii, domum a fundamentis
mirae magnitudinis et pulchritudinis decoratam, in qua etiam et
accubitos collocavit. Fecit et iuxta eandem domum, pro sub-
5 sidiis Christi pauperum atque peregrinorum, balneum a funda-
mentis mire decoratum - hospitalem . beato Petro apostolo, in
loco qui Naumachia dicitur, a fµodamentis noviter cons\ruens,
diversa illic domorum aedificia decoravit, atque ecclesiam in
honore beati Petri principis apostolorum a novo construxit.
10 In qua etiam ecclesiam sanctorum Cbristi martyl'Um corpora
deferens, recondivit; et omnia, quae in' praedicto bospitale erant
necessaria, construxit - monasterium Sancti Cbristi martyris
Stephani, qui appellatur cata Galla patricia, quod prae nimia
verustate iam emarcuerat atque ex parte corruerat, ... a funda-
15 mentis simul cum oratorio firmum iaciens fundamentum, in
meliorern erexit statum. Gradus vero, per quos iogressus est
in ecclcsia Beati Petri apostoli a Sancta Andrea apostolo, quem
vetustate consumptae erant, a novo refecit. Pari modo et mona-
sterium Beati Martini confessoris atque pontificis, situm ubi
20 supra, quod nimia fuerat vetustate quassatum. paene omne a
fundamentis restauravit. Sarta tecta vero basilicae Beati Andreae
apostoli, quae appellatur ~ata Barbara patricia, quae per olitana
iam fuerant tempora vetustate consumpta, noviter restauravii -:
sarta tecta Beatae Luciae martyris) quae ponitur in Orphea, a
25 novo refecit - sarta tecta Beatae Balbinae martyris, quae iam
paene ruitura erant, in melìus restauravit - sarta tecta basilicae
Beatorum martyrum Cosmae et Damiani, sita in via Sacra, miri-
fice restaura vit - sarta tecta basilicae Beatae Martinae martyris,
sita in Tribus Fatis, in melius restauravit - sarta tecta tituli
30 Beati Lamentii martyris, qui appellatur Damassi, noviter restau-
ravit - sarta tecta basilicae Beati Valentini martyris, sita via
Flamminea, guae iam prae nimia vetusta te ruitura erant, ... miri-

Il. recondiit V 17 . que e 3 2. llamioea E

( 1) I grndioi che davano accesso per i quali si entrava dal!' atrio nella
ali ' atrio vengono distinti da quelli basilica.

Cod. Topogr., li. 20


306 IL "LIBER PONTIFICALIS "

fice a novo refecit ; quadriporticus vero basilicae Apostolorum


in via Lata, intus et foris, omnia sarta tecta ipsarum noviter
restauravit - sarta tecta basilicae Beatae Agathae martyris, sita
super Subora, quae prae nimia· vetustate iam emarcuerant, novi-
ter restauravit - feci t in patriarchio Lateranense oratorium a 5
fondamento in honore beati Archangeli<•>, quem in segnino opere
fi rmissime costruens, quod etiam éx musibo seu dive~sis picturis ;
atque pulcherrimis marmorum metallis diversis coloribus un-
dique ornavit - Macron[e]am vero ipsius Lateranensis patriarchii
quae extenditur a campo et usque ultra ,imagines Apostolorum, IO
quae prae nimia vetustate ruitura erant, a fundamentis simul
et sarta tecta, necnon et solarium, ab imo usque ad summum
noviter restauravit, et in melius fi rmissimis marmoribus stravit,
atque cameram ipsius rnacroneae noviter fecit et diversis istoriis
pictura mirifìce decora vit <» - sàrta tecta basilicae Beati Stephani I 5
primi martyris, constituta via Latina, miliario tertio, quae per
multa iam annorum curricula vetustate erant confecta et ruinis
proxima, nO\'Ìter reparavit - sarta tecta Beati Basilidis martyris,
sita in Merulana, noviter restauravit Ci> - Ingressum vero cor-
poris [basilicae Beati Pauli apostoli] .. . ex marmoribus candidis 20
miro decore ornavit, atque regias aereas ibidem posuit. Super
columnas vero marmoreas, quae stant in circuitu altaris ipsius
Doctoris mundi, ubi trabes quondam ligneae positae fu erant
et iam nim ia vetustate emarcuerant, . . . super ipsas columnas
lilios poni fecit et super ipsas lilias ex metallis marmoreis 2 5
platomas posuit, Jivcrsis picturis mirae magnitudinis et pulchri-
tudinis opus decoravit. In oratorio ... [basilicae Beati Petri apostoli]
Dei Genetricis .. , quae diçitur domni Pauli papae, fecit veste -
in diaconia Sancti Ar~h.angeli ... super altare Sancti abba Cyri ..
25. ipsos lilios CE V

( 1) li Rasponi e il G rimaldi attri- TIUS PAPA FIERI IUSSIT (cf. LAUER, op


buiscono alla facciata di questo edificio cit. p. u8).
(distrutto nel 1613) un frammento (2) li portico della facciata setten-
d'iscrizio ne, che v:i probabilmente re- trionale del palazzo.
stituito così: [Hoc oratori11111 a fu 11da- (3) Ricorre soltanto q ui, e non è pos-
menlis Cll.-Otllt N. Zro)ita PETRI AD sibile determinare la sua precisa posizio·
H ONOREM ARC HANGELORUM LEO T ER- ne lungo il percorso deil:i via Merulana.
E LE SUE CONTINUAZIONI

vestem obtulit C•> - conspiciens ecclesiam Beatorum martyrum


Nerei et Achillei prae nimia iam vetustate defìcere atque aquarum
inundantiam repleri, iuxta eandem ecclesiam noviter a funda-
mentis in loco superfore ecclesiam construens mirae magnitu-
5 dinis et pulchritudinis decoratam, . . dona obtulit - Sarta tecta
vero Beati Agapiti martyris, sita iuxta basilicam Beati Laurentii
martyris foris murum, qui iam prae nimia vetustate emarcuerat,
noviter restauravit - Sepultus est in basilica Beati Petri
apostoli {2)_

ro STEPHANUS IIII (8I6-7) - in oratorio Sanctae Barbarae martyris in


Subora (J l fecit vestem - sepultus vero est in basilica Beati
Petri apostoli.
PASCHALIS (8I7-24) - In ... basilica [Beati PetriJ, ante aditum quae
ducit a<l corpus, in loco Ferrata, altare constituit, in quo et ...
r5 beati Xisti ma rtyris atq ue ponti fì cis corpus [hJonestissime collo-
ca vit, ubi et super arcum musi bo exornatum decenter instruxit (4)
16. et super] desuper CE

(1 ) Forse la chiesa che piìt tardi, A11al. Rom. I, p. i 74) fa sorgere il dubbio
nella vita di Gregorio IV (Lib. Poni. che, nelle prime due fonti su indicate,
II, p. 75), è chiamata« Beati Abbacyri e nel nostro passo, possa esservi un'al-
«et Archangeli ad Alefantum »; anche lusione a questa chiesa.
BENEDETTO DI S. ANDREA DEL SORATTE (2) La primitiva tomba scomparve
(Cliro11. p. 165) ricorda una chiesa di al principio del secolo xn, quando
S. Angelo c<Ìuxta Oumen Tyberis» con Pasquale Il fece trasportare i corpi dei
altari dedicat i ai santi Abbaciro, Gio- papi Leone II, lU e IV, con tutta
vanni e Barbara; e d'una chiesa dei probabilità, nell'oratorio di Leone I
Ss. Ciro e Giovanni « non longe a (cf. CERRATI, op. cit. p. 38 nota 4).
« flumine Tiberi» si fa menzione nella (3) Non ricorre altrove.
Vita sa11cti Gregorii M. (IV, 91) di (4) Un altare presso la cancellata che
GIOVANNI DIACONO. Il Bos10 ( Roma recingeva la confessione di San Pietro
sott. p. 123) credette di averne ritro- ç~. 8 della pianta dell'ALFARANO). Fu
vati i vestigi presso il ponte di S. Maria, èledicato, come è detto più oltre, ai papi
nella riva del Tevere dietro S. Maria Sisto li e Fabiano, le cui reliquie furono
in Panico, a motivo delle pitture che ivi trasportate dal cimitero di Callisto.
ancora vi si vedevano (cf. HuELSEN, L'arco, al quale qui si accenna, esisteva
Le chiese, p. 162; MARCHETTI LoNGHI, ancora a I tempo di P1ETRO MALLI O (DE
Eleplias herbari11s &c. p. 328 sgg.). Ma Rossi, Inscr. clirist. II, p. 2 IJ n. 7 5).
la presenza delle reliquie dei santi Secondo la descri zione dell'ALFARANO
Abbaciro e Giovanni nella iscrizione (p. 34), l' altare si sarebbe trovato al
che dovette trovarsi fin da principio di sotto di una copertura sostenuta da
in S. Angelo in Pescheria (GRISAR, quattro colonne e adornata di mosaici.
308 TL "LIBER PONTlFICALIS "

- in eadem ... Beati Petri ecclesia, iuxta ingressum quae ducit


ad Beatam Petronillam, oratorium summae magnituJinis atquc
pulchritudinis decoranter construxit, et su per columnas, in quadri-
ficio camer:mtes, musi bo pulchrisque metallis decoravit. In quo
et corpora beatissimorum martyrum Processi et Martiniani... 5
recon<lidit <•> - per quorundam gentis Anglorum desidiam ita
est omnis illorum habitatio, quae in eorum lingua burgus dicitur,
Aamma ignis exundante conbusta, ut etiam nec vestigia pristinae
habitationis in eodem loco inveniri potuisset. Cuius exuberantes
incendio, paene tota porticus quae ducit ad basilicam Principis IO
apostolorum ignis fomitem devastavit. Unde postmodum ...
beatissimus pastor ... silvarum copia pro lignorum utilitate [rnb-
ministrabal], quatenus domicilia, sicut ante in eodem loco fuerant,
utiliter restaurarent. Porticus etenim, quae ab eadem clade vastata
est, decenter quam fuerat, in melius firmissime restauravit <» - l)
Ecclesiam ... Beatissimae Christi martyris Praxedis, quae quon-
darn a priscis aedificata temporibus, nimio iam lassata senio, ita
ut fundamentis casura ruinam sui minaretur, ... illius ruinam
2. pelronellam CE 3 decora ntes Duche1ne. 15. fuerat] Agg. antea C 17. a om CE
nfrnla Duche1nt. 18. UI a CE

(1) L'oratorio era presso la porta (fine del primo tretlteaaio dcl se·
di bronzo, per la qua le si accedeva a colo v111). In principio si trattò di
S. Petronilla e a S. Andrea. Nell'ora· una o due case modeste per i pelle-
torio Pasqual e aveva raccolto le spoglie grini che intendevano chiudere la loro
dei due marti ri Processo e Marùniano vita presso la tomba di san Pietro; in
in una co11cba porpbyrelica, e, per la seguito la Scbola divenne un distretto o
l""everenza verso di loro, aveva chiuso quartiere, costruito lungo il portico che
il luogo con cancelli di bronzo; nè conduceva al1:1 basilica dell'Apostolo.
ivi potevano entra re le donne (MA-LI.IO L'incendio è ricordato dalle crona-
in DE Hoss1,111scr. clirist. Il, p. 204 n. 10; che Sassoni sotto gli anni 816 e 8 15.
cf. anche Vnc 10, Il. 12 e ALFARANO, L' importnma che il quartiere Sassone
P· 4 4). acquistò può riconoscersi nella deno·
(2) Nulla può di rsi con sicurezza sul minazioue Ji « posterula dei Sassoni 1>
fondatore e la data della Se/io/a Suxo11um, data a una porta della città Leoni na.
che aveva 13 sua sede in questo borgo Questa colonia inglese, come le altr e
andato in fiamme. Solo quando i dei Frisoni e dei Franchi, era a bba •
pellegrinaggi verso Roma divennero stanza numerosa e, in caso di neces·
popolari e presero un carattere perma- sità, faceva parte dell 'esercito roma no.
nente, allora dovette aver inizio la Cf. MooRE, Tbe Saxo11 P11grims le Rome
Schola, che può farsi risalire al sog- a11d tbe Sc/1ola Saxo111m1, pp. 94- 5, 108,
giorno in Roma del re lne del Wesse x 91 nota 4.
E LE SUE CONTINUAZIONI

ante praevidens, eidernque ecclesiae curam adhibens, illic pervigil


saepius existens, in alio non longe demutans loco, in meliorem
eam quam dudum fuerat erexit statum i•>. AbsiJam vero eiusdem
ecclesiae musibo opere exornatam, variis decenter coloribus
5 decoravit C•>. Simili modo et arcum triumphalem, eisdem rne-
tallis mirum in modum perficiens, compsit (3) - multa corpora
s:mctorum dirutis in cimiteriis iacentia, ... in iamdictae Sanctae
Christi martyris Praxedis ecclesia, quam mirabiliter renovans
construxerat, ... deportans recondidit (•> - construxit in eodem
ro loco a fundamenti s coenobium, guod et nomine sanctae Praxedis
virginis titulavit <s> - in eadem ecclesiam fecit oratorium Beati
11. ecclesla C E

( 1) Il titolo è già nominato in una Capitoli1m1, llI, 1927-8, p. 44 1 sgg.;


iscrizioae sepolcrale del 491, trovata MArrHIAE, Lo facciata della chiesa di
nel cimitero di S. Ippolito. Secondo S. Prassede a Roma in Boli. d' Arlr,
questa, la figlia Fausta di un tale 1937-38, pp. 51 8-21.
Argirio compra il loculo dai presbiteri (2) Il mosaico dell' abside è un a im i-
del titolo di S. Prassede, se è esatta ta zione di quello della chiesa dei
l' integrazione PRAXEDIS delle so le let- Ss. Cosma e Dami ano, ma le figure no a
tere RAXS rimaste nella lapide (DE Rossi hanno più vigore reale, le tinte non
in Bull. arch. crist. 1882, pp. 64-5). danno risalto alle forme nè profondità
Ad ogai modo, la forma completa del allo spazio (cf. DE Rossi, Musaici; ToE-
titolo ci vien data dalle sottoscrizioni SCA, op. cit. I, p. 399). Tra le figure
ai concili dcl 499 e del 595 (Acla del centro (il Redentore, san Pietro,
Sy11hodorwn, p. 410 n. I , P· 4 14 n. 55; santa Pudenziana, sa n Zenone, san Pao-
GREGORIO I, Regislr. epist. t. 1, p. 367). lo, santa Prassede) è anche Pasquale 1,
Dopo il fondamentale restau ro d i co l nimbo q uadr:ito, in a tto di offrire il
Adriano I, la chiesa fu riedificata, co me m odello della c hiesa. Al di sotto della
è qui detto, da Pasquale in un luogo g rande composizione figur:niva e sim-
poco lontano, e conserva an cora, no- bolica si legge l'isc riz ione dedicatoria.
nostante i lavori eseguitevi in e poc he {3) Sull' a rco trionfale vennero, con
diverse, il carattere architetto nico degl i e vidente ri ferimemo alla traslazione
edifici dell' vm e 1x secolo. La fronte delle rel iq ui e fatta d,1 Pasquale I, rap-
dell'atrio dell'antica chiesa sarebbe St3ta preseat.ite turbe d i eletti guidati da
sul clivus Subura1111s. Sull'analog i:i d i aageli e accolti da P k tro e Paolo alle
altri tito li, anche questo fu forse co- po rte de lla Gerusale mme celeste. An-
struito sopra una casa privata, co ncessa che qu esta com posizione però manca
da una pia donna Prasside o Prassede di vivezza ra p pre~c:nt ati v.-1 lcf· T oESCA,
alla comunilà cristiana, prima dell a fin e op. cit . p. 398).
del secolo v. C f. KIRSCH, Die rii111 . (4) Il ca1alogo di queste reliq uie di
Titt lkirche11, pp. 5 2-4 ; LANZON I, I litoli santi ci è da to da una isc rizione tut-
presbileriali, pp. 212, 224- 8; MuNoz, tor.i esistente ne lla chiesa lin DucH ESN E,
St11dii e restauri mlle chiese di Roma: Lib. Poni. li, p. 64).
S. Giorgio al Velabro - S. Prassede in ( 5) Un mo naste ro di m onaci greci,
3IO IL " LI BER PONTIFIC ALIS "

Zenonis Christi martyris, uhi et ... eius corpus pooens, musi bo


:implianter ornavit < > - fecit in iamdicto monasterio oratorium
1

Beatae Agnetis Cbristi martyris, mirae pulchritudinis exorna-


tum - E~cl esia m ... Sanct:ie Dei genetricis .. . Mariae dominae
nostrae, quae appellatur Domi nica, olim coostructam et iam 5
ruioae proximam, . .. ampliorem melioremque quam ante fuerat
a funda mentis aedificaos, renovavit. Absidamque eiusdem ec-
clesiac musibo mirifice decoravit <» - durn . .. ad Sanctae Dei
vi rginìs Christique martyris Caeciliae ecclesiam adveniret, nimio
iam quassata senio, eiusdem ecclesiae moenia et iam a fonda- 1u
mentis ruitura videns, quae per olitana tempora defectu vetu-
statis marcuerant et paene ruinis confracta, diu antiquitus la-
cerata rnanebant, dato studio operis in loco eodem magnifico
opere nov:11n coostruere ecclesiam coepit, et perficere satis me-
liorem quam fuerat studuit - construxit monasterium in honore 1 5
sanctarum virgi num seu martyrum Agathae et Caeciliae iuxta
ipsius ecclesiam, in low qui dicitur Colles Iacentes h>, in quo et
monachorum ... congregationem, pro cotidianis laudi bus in prac-
fato titulo Sanctae Caeciliae .. . dccantandis, constituit. Et pro

S· domnlra CE

J i cui si ignorano le vicende nei primi Qui era sepoh:i la mJdre di PJsquale,
se'°li dopo la sua fondazione. Alla fine di cui si vede ancora il ritratto.
Jd secolo x il cenobio, che non ospi· (2) ~cli' arco trion fale vennero r:tp·
t.ivJ più monaci greci, fu unito a quello prescntJti gli a postoli incedenti verso
Jei Ss. Lorenzo ed Adriano presso il Cristo, secondo uno schema già
S. Maria Maggi ore (cf. FEDELE, Tab11l. vccd1io. Pii1 nuov.i è invece la com-
S. Praxedis, pp. 27-8). posizione a mosaico <leUa conca absi-
( 1) Il sacello di S. Zenone rappresenta dale (DE Rossi, Musaici): nel mezzo
una Jellè pii.I c:i ra tteristiche opere dei l.1 Vergine, circondata da angeli a<lo·
mosaici sti rom.mi Jel IX secolo, per r.111ti, e il pontefice ing inocchi ato pe r
la irregol:irità dd le tessere nella forma badarle il piede. L' origin:ilità del·
e nell:i dimen~iooe, come :inche per l'opera ,.a :inche ricercata nel colorito
trovarsi disgiunte e inclinate in modo con1r.1st:1111c delle di\'erse parti, uni-
diverso, cosi dJ produrre una incom- forme n<'i volti di molte delle figure,
p.irabile morbiJetZa di toni (cf. T oESCA, vi1'r.111te invc.:e nei visi degli angeli
op. cit. p. 397 ). Sopr.1 la port.i d' in· (..:f. ToE!rcA, op. cit. p. 396).
gresso sta la scgue111c iscriz:one: (3) Un.1 più precisa indicazione topo·
gr.ifica, di quella risultante J,11 testo,
P.uchalis rr.i.c,ulis nru' d~.::or fulgil in aula. è impossibile, per mancanza d i ahri
Quod pi.t optuht vou ltuJun rcJ4lcre do. Jowmcnti.
E LE SUE CONTINUAZIONI 3I I

subsidio.. . atque stipendiis monachorum . . . hospitale Sancti


Peregrini, positum ad Beatum Petrum apostolum, in loco qui
vocatur Naumachia, ... cum fundis et casalibus atque massis ...
si ve agris vel vineis etiarn domi bus, ... in eo<lem monasterio
5 confirmavit - fecit in ornamentis ipsius ecclesiae tSanctae Cae-
ciliae] absidam musi bo opere decoratam <1 l - monasteriis ...
quidque haberent ioquirens, repperit monasterium Sancti Sergii
et Bachii, post formam aquaeductus patriarchii Lateranensis po-
situm, rebus omnibus desolatum - in oratorium Beatissimorum
IO martyrum Processi et Martiniani, situm infra ecclesiam Beati
Petri principis apostolorum, quod et idem ipse construxit, obtulit
imaginem - In oratorio ... Bcatissimorum mar.tyrum Xisti et
Fabiani [infra ecclesiam Beati Petri] ... fecit gabathas - obtulit
in ecclesia Beati Petri apostoli in Centumcellas <2 > calicem -
I 5 ecclesiam Saoctae ... Mariae, ... quae appellatur ad Praesepem,
cernens quondam tali more constructam, ut pO,st sedem pontilicis
mu\ieres, ad sacra missarum sollemnia stantes, prope adsistere
iuxta pontificem viderentur, ita ut si aliquid conloqui pontifcx
3. mans! s (,' 8. bacchi E

(1) Anche il mosaico dell'abside (2) Ceatocelle era un nome frequente


di S. Cecilia (DE Rossi, Musaici) è per indicare ruderi antichi nella cam-
modellato sulla com posizioue antica pagna Romana (cf. HuELSEN, il Gaia-
dei Ss. Cosma e Damiano. Le parti num t la Nau111ac/Jia Vatica11a, p. 376).
della scena presentano però un nesso D'una località cosi chiamata, nella
prospt:ttico invertito, con la figura del regione del Vaticano, è ricordo i11 un
Redentore portata in primo piano; a tto di vendita del 989: cc medietatem
al\' intorno gli fanno corona i santi «de terra semeotaricia ... Positam foris
Pietro, Cecilia, Paolo, Agata ed il pon- «porta BeatiPetri apostoli intro parieti-
tefice Pasquale I, col nimbo quadrato ccnas qui appellanturCentecellas, locum
e il modello della chiesa. Le diverse «qui vocatur Stainello» (ScHIAPARELLI,
figure sono piuttosto indicate da linee Le carte ani. dell'Arcb. Cap. di S. Pie/t'O
e da tinte distt~se, che n on avvicinate in Arch. Soc. Rom. di slor. patr. XXIV,
a lla realtà dal colore; e la tecnica dci p. 443 ), e in una bolla di Leone IX
mosaicisti dell'epoca presenta in quest'o- del 105 3 : « ecclesiam $aneti Peregrini
pera ua carattere di maf!gior decadenza «una cum hospitale e[t ter]ra vacante
(cf. ToESCA, op. cit. p. 400). L'iscri- c<iuxta se et Dalmachia usque in Cen-
zione che e a l di sotto del mosaico «tumcellis et rivum qui dt!scendit per
ricorda lo squallore io cui era ridotta cc ,·alle Arnccto per tempora t!t vadit in
la chiesa, la ricostruzio ne di papa << Oalmachia si ve Ga ian o et terra sgi-
Pasquale e la solenne traslazione dci « rante in via iuxta murum » (ibid.
corpi di Cecilia e compagni. P· 474).
IL "LIBER PONTIFICALIS"

cum sibi adsistentibus voluisset, ex propinqua valde mulierum


frequentatione, nequaquam ei sine illarum interventione liceret,
et largum ibidem locum inesse, qualiter inde sedem mutari
valeret, cerneret, dato operis studio, coepit indesinenter agere
sedem inferius positam sursum ponere, ut eo familiarius Do- 5
mino preces fondere posset, quo consortia populorum modeste
declinare potius constitisset; denique sedem opti me quam du-
dum fuerat pulcherrimis marmoribus decoratam condidit, et
undique ascensus, qui bus ad eam gradiatur, construxit; pavi-
mentumque altaris erigens, pretiosissimis marmoribus stravit <1>. 1 o
Erexit sane sex inibì ante confessionem sacri altaris purpureo
colore columnas, quas super et candidi marmoris trabem po-
suit, purpureis dextra laevaque marmoribus nectens, novis illas
scilicet caelaturis exornans, satis commode decoravit <2 >. Presbi-
terium quoque ipsius ecclesiae, diversis marmoribus quam I 5
pridem fuerat, in melius reparavit - sepultus .. est in ecclesia
Beati Petri apostoli <i>.
EuGENIUS II (824-7)- ecclesiam BeataeSavinae martyris, positam in
Ad ventino monte, . .. post pontificalem si bi adtributam gratiam,
ad meliorem cultum perduxit et picturis undique decoravit <•>. 20

7. consthuisset e 8. puicherrime e ro. preclosis e


( 1) Il 111att·o11eum in S. Maria Mag· (3) TEGANO (Vita ffl11dowici imper.
giore, come pure in altre chiese, era a. 824 in M. G. H., Script. Il, p. 597)
collocato in basso e costituito da una afferma che il popolo di Roma vietò
galleria semicircolare dietro l'abside, di seppellire nella chiesa di S. Pietro
dalla quale, aura verso arcate larga· il corpo di Pasquale prima della suc-
mente aperte, si poteva veJere nel pre· cessione di Eugenio II, il quale comandò
sbiterio. Di li le donne avevano modo che: fosse sepolto «in loco quem ipse
di avvicinarsi molto al pontefice e « vivus construxerat ». Le costruzioni
udire ciò ch'egli diceva ai suoi assi- a lui spettanti, in S. Pietro, sono,
stenti. All'inconveniente sì rimediò come si è veduto, l'oratorio dei Ss. Pro-
portando in alto il seggio episcopale. cesso e Martiniano e l'altro dei Ss. Si·
Tale innalzamento rese necessario an- sto e Fabiano. L 'ALFARANO (p. 44)
che que llo dell'altare:. Cf. DuCHESNE, iodica senz'altro, come luogo della
Lib. Po11tif. Il, p. 67 nota 30. sepoltura, il primo di questi oratori.
(2) Quattro delle colonne, erette da (4) Non è possibile, precisare l'opera
Pasquale sul limite del presbiterio, forse decorativa di Eugenio 11. O rdinaria-
sono quelle che oggi sorreggono il bal- mente viene attribuita a questo papa
dacchino dell'altar maggiore. la Scbola canlorwn, perchè Pompeo
E LE SUE CO~Tl~liAZIO:\I 3I 3

VALENTINUS (827) - de regione via Lata.

GREGORIUS Iill (827- 44) - ecclesiam Beati Saturnini martyris, foris


portam Salariam constitutam, quae vetustate nimia et longo
iam senio a fundamemis ceciderat, novis fabricis acdificare
5 coepit et picturis variis decora\'Ìt - corpus beati Grcgorii huius
uni\•ersalis Ecclesiae praesulis ... ex loco sepultus quo prius
fuerat tulit, et non longe ab eo in alium no,·iter constructum,
infra ecclesiam Beati Petri apostoli, summo honorc pcrduxit ...
et oratorium suo sancto nomine tirulavit, absidamquc eius
1o desuper aurato musi bo depinxit <•>. In quo scilicet orat0rio sancto-
rum corpora beatorum martyrum Sebastiani, Gorgonii ac Ti-
burtii ex cymiteriis quibus ante iacebant perduxit, et unum-
quodque eorum separatis altaribus collocaYit - ccclcsiam ...
Beati Marci ... , quae ob nimiam vetustatem crebro casura esse
15 videbatur, ... a fundamentis prius eiecit, et postmodum no,·is
fabrici s totam ad meliorem cultum atque decorem perduxit,
absidamque ipsius praenominatae basilicae musibo aureis super-
inducto coloribus cum summa gratulatione depinxit<». Fecit
vero sarta tecta eius omnia nova, et quicquid in ea ante vile

5. coeph] ftclt CE

Ugonio lesse ancora nel secolo xvi sul (2) Anche questa dc.:orazionc absi·
cancello di cinta le parole: « Eugenius dale della basilka Ji S. Marco ricorda
« secundus papa romaous ». Un'altra il mosaico dei Ss. Cosma e Damiano.
iscrizione, attualmente nella stessa Nel mezzo sta il Cristo benedicente,
Sc11ola ca11tor11111 (TAURISAl-10, Sa11ta contornato dai santi Marco p:ip:i, Aga-
Sabina, p. 7) ricorda la traslazione pito, Agnese, Felicissi mo, Marco Evan·
nella basilica delle reliquie di Ale~­ gelis1a e dal p:ipa Gregorio, col nimbo
sandro, Tcodulo ed Evenzio, ordin:11.1 quadrato e il modello della basilica da
da Eugenio; pero quei versi leonini lui ricostruita (Df. Rossi, Musaici).
devono essere posteriori ad Eugenio Le figure, nel loro ascetismo immobile,
Ji almeno un secolo. sono andate perdendo sempre pii1 il
( 1) Gregorio I V si ritiene abbia calore umano, e la tecnica dcl mosaico
1r2sportato il corpo di san Gregorio è inferiore anche a quella dei tempi
.Magno all'estremità orientale dell'ul- di Pasquale I (cf. To~SCA, op. cit .
tima navat.i di sinistrJ dcllJ basilica, p. 4 0 1; ll F.RMA'll'\, Sa 11 .\forro, p. 54).
detta poi di S. Andre:i {d. C1:.RRATJ, Sotto leg~esi l'iscri1ione dedic:uoria,
op. cit. p. 86 nota 7; A~DRIEU, La rlw· con l'invocazione J san Marco per
pdle df s11i11t G1 égoi1t d1111s /'1111rit"1111( la felicità temporale e ~piritu.de del
bas1/iq1u Vaticmu, p. 63 sg~). papa.

t:od. J'opo11r, 11. 20·


IL "LIBER POl\TIFICALIS"

cognoverat, pretiosum postea esse maluit - fecit .. vestem ... in


ccclesia Beati Abbaciri atque Archangeli ad Alefantum - Fecit
autem in ecclesia Beati Christi martyris Georgii ... hinc inde
porticos, quos etiam ad decorem ipsius basilicae variis ornavit
picturis. Absidam vero eiusdem diaconiae a fundamenris ... cum
summo studio compsit. Hic .. pontifex, dum <liligenter cerneret
quod eiusdem ... diaconiae secretarium prae nimia temporum
vetustate marcesceret, noviter ... ad meliorem erexit honorem -
sarta tecta basilicae Beati Adriani martyris, posita in via Sacra,
quae prae nimia vetusta te marcuerat, noviter restauravit - fecit in I o
patriarchio Lateranense triclinium mirae magnitudinis decora-
tum, cum absida de musi bo C•l; seu et alias absidas duas, dextra
lae\•aquc posita in paracellaria, variis storiis depictas - Fecit ... in
ecclesia Apostolorum ad Vincula vestem - formam quae Sabba-
tina nuncupatur, quae iarn per plurimos annos confracta atque I 5
disrupta esse videbatur, dato operis studio, sicut a priscis fuerat
aedificata temporibus, ita quoque eam ... a noviter aedificare
atque construere visus fuit; ita ut ad ecclesiam Beati Pctri
apostoli atque ad Ianuculum, sicut prius ita et nunc, indif.
Auenter decurrat - iuxta latus ... basilicae [5anclae Dei Gene- 20
tr icis, quae more vetemm mmc usq11e Ca listi trans Tiberi111
dicit11r] monasterium a fundamenti s statuit et novis fabricis de-
cora\'it ... Eo igitur tempore, saepedicta ecclesia quibusdam per
circuitum locis longo senio erat pracrupta, sed eam firmissimi ~
undique munitionibus restauravit et in ea sanctum fecit Praese- 2)
pium, ad similitudinem Praesepii Sanctae Dei Genetricis quae ap-
pellatur Maioris - Fecit ... infra ambitum i psius ecclesiae [Bealae
Dei genetricis Mariae quae af>pellat11r Calisti et CorneliiJ ope-
rosam decoramque restructionem. Nam prius altare in humili
loco situm fuerat, paene in media testudine, circa quod plebs 30
utriusque sexus conveniens, pontifex cum clero plebi confuse

I· QU4S e F: I\. navil cr e 13. Infra par.icellulum eE 16. dalo om. <:

(1) Rohault de rlcury ritrovò, fa- tribuna che credette a v1:r appartenuto
cendo degli scavi ai piedid ell' absid1: a questo triclinio (cf. LAUER, Lt palais
di Benedetto XIV, avanzi di un'antica de Latum, p. 121).
E LE SUE CONTI~UAZIONI

immixto, sacra misteria celebrabat; sed et sancta corpora bea-


torum Calisti et Cornelii et Calepodi, !n meridiana plaga
ecclesiae tumulata, postergum populi iacentia, non condigne
honorificabantur. Quod religiosus idem papa non leve tulit,
sed solerti solitoque studio cum intima industria operam adhi-
bens, rnirificum opus inchoans, optime consummavit. Nam
effosso clandestino antro, . . . praefata sancta corpora elevans,
in occidentali plaga eiusdem ecclesiae, hoc est in ambitu al>-
sidae, honorifice collocando occuluit; circa quae quam maximae
IO molis aggregans aggerem, comptum miris lapidibus tribuna)
erigens, decoravit. Supra quae conf~ssionem, respicientem ad
ortum solis, miri operis caelaturarum ornata compagine coap-
tavit, infra consurgentes siquidem bases altaris, quod miri metri
et ornatus modulo ex argento perspicue comens, in honore
J5 sanctae Dei genetricis Mariae ... , elato scilicet priori, erexit
inter consurgentes pulchri operis gradus. Ante quod presbi-
terium ampli ambitus operosi operis funditus construxit, cui
ex septemtrionali plaga Lapidibus circa saeptum matroneum
adposuit C•> - ea quae in ecclesiae Beati Petri apostoli foris muros
20 longo iam senio quassata videbantur, ad pristinum statum cul-
tumgue perduxit. Nam paene totam porticum super oratorium
Sanctae Dei genetricis Mariae, quod Mediana dicitur, noviter
ex tra bi bus ceterisgue lignis ob decorem b:isilicae dedica vit.
Immo et aliam similiter porticum ante valvas argenteas novo
25 opere cultugue praecipuo perfecit. Necnon et in fronte p:ira-

2. mediana E 3. lacentlum D " · compagc C

( 1) Due fini si pro pose Gregorio nel modo segu ente. Ncll'àmbito Jel-
con questa rico~truzionc di S. Maria l'a bside fu scavato un :rntro profondo,
in Traste vere: rimuove re l'inconve- Jove, trasferi ti i sa nti corpi, si elevò
niente del contatto del clero col po- al disopra un suggesto, decorato di
polo, dovuto alla strana posizione del· ma rm i prezios i. Su questo fu eretta
l'altare in mezzo alla navat:i cent rale la confessione vòlta ad oriente, tra le
( cr p3ene in meJia testudinc »), ed as· sorgenti basi dell 'a h:ire che si veniva
segnare un luogo di sepolt ura più degno costruendo. o~vant i all'altare, rimosso
ai corpi dei s;in ti Ca llisto, Cornelio e l'ant ico, si costruì tx 11ovo il presbite-
Calepodio, elle, tumulati nella parte rio, ampio e ben adornato ( cr am pii
sud della chiesa, rimanevano :ille spalle cc ambitus operosi operis ») ; e al suo
dt!i fedeli. Il di segno venne .111uato fianro settentrionale il matroneo.
IL "LIBER PONTIFICALIS"

disi iamfatae ecclesiae principali musibo cuncta, quae a pnsc1s


temporibus in eodem pariete erant <liruta, velocitate nimia
pingere ac restaurare decrevit <•l. Renovavit simul et porticum
eiusdem ecclesiae, quae super gradus eius esse perspicitur, per
quos populus orationis voto indifferenter habet ascensu111. 5
Fecit etiam iuxta Accolam, pro quietem pontificis, ubi post
orationes matutinales ve) missarum officia eius valeant mem-
bra soporari, hospicium parvum, sed honeste constructum, et
picturis decoravit eximiis - fecit et in patriarchio Lateranensi,
pro utilitate ~ive usu pontificis, prope oratorium Sancti... 10
Laurentii, habitaculum satis idoaeum, ubi et quies est optima,
et cum clericis suis pootifex, inde egrediens, omnipotenti Do-
mino debitas potest laudes persolvere. lgitur post baec .. de
aedificiis iam dirutis, et prae magnitudine temporum paene ca-
suris, quae infra palatium ab antiquis patri bus videbantur esse . 1 5
constructa, ... novo culto et opere a fundamentis erexit atque
conposuit. Nam descensum qui paracellarium respicit, per quem
antea homines veluti in nocte ascendebant ve! descendebant,
ita noviter reformavit ~t nulla inde trnnseuntes deinceps, ut
ante, obscuritas valeat praepedire. A quo videlicet loco usque 2 0
ad oratorium Sancti Laurentii cuncta, quae erant vetera, restau-
ravit, et alia nova adiecit, in quibus .111. camiaatas<» fie ri iussit.
Renovavit immo et balneum, quod iuxta paracellarium situm
est, a fundamentis per totum, et marmoribus ceterisque placa-
bilibus operibus decoravit. Nam prius vetustatis longitudine 25
casurum esse videbatur, aisi mens ve) optimum tanti pontificis
studium eum ad priorem statum reducere decrevisset C1l - Se-
pultus est .. in basìli'ca Beati Pctri apostoli C4l,
SERGIUS 11 (844-7) - in basilica Salvateris, guae Constantiniana nun-
cupatur, mirae pulchritu<linis opus explevit. Nam ambitus sacri 30
altaris, qui strictim in ea fuerat olim constructus, largiorem
6. acoli C quie1e E 19. reoovavlt D 25. longlludlnem Du(h,sne.

(1) Restaurò il mosaico che sta\•a (3) Cf. LAUl:.R, Le palais de Lalran,
in fronte del vestibolo verso la piazza. pp. 121-2.
(:2) Sale munite di camini monu- (4) L:i posizione del sepolcro ci è
mentali. ignota.
E LE SUE CONTINUAZIONI

proprio digito designans, a fundamentis perfecit, pulcrisque


columnis cum marmoribus desuper in gyro sculptis splendide
decora vit, ubi nunc sacra plebs in administratione sacri largiter
consistit offici i <1>... Ubi etiam confessionem mirificam ... con-
5 struxit... Et ali ud · quidam opus ante fores huius ... ecclesiae
valde optimum fecit, quia sacra pridem quae latebant populis
limina, summo studio omnibus manifesta constituit, cum pulchri
decoris ibidem arcos a fundamentis construxit; quos etillm
variis picturis nitide decoravit <» - cameram Praesepii domini
to nostri Iesu Christi, quod basilicae Beatae Dei Genetricis .. conecti-
tur, quae Maior ab omni bus nuncupatur, argenteis tabulis ac
deauratis, habentes storiam dominicae Inca rnationis atque Na-
ti vitatis beatae Dei genetricis Mariae, magnifice atque praecipue
perornavit, quod nullus pontificum per tot annorum curricula ad
I 5 tanti <lecoris speciem perducere arbitravit - formam quae Iovia
vocatur, quae per evoluta annorum spacia demolita atque a ruinis
piena existebat, ... a noviter eam restauravit; et tanta aqua abun-
danter praefulsit, qui paene totam civitatem s:itiavit - Auvius qui
:ippellatur Tiberis, alveum suum egressus est .. . Et ingressus est
20 per posterulam, quae appellatur Sa nct,1e Agathae, in Romanam
urbem ... Transcendi t intcrca in aliquibus locis et muros urbis,
et cgressus est in ccclesiam Beati Laurentii, quae appellatur
Lucinae. Et exinde ingressus est ad Beatam . .. Dei Genetricem
qu;ie posita est in via Lata, et inde transivit ad Beatum Marcum -
25 Scth1olam cantorum , qu:ic pridem O rph anotropheum vocabatur,
..:um prae nimia vetustatc ia m em.1rcuerat et paene in ruina
positJ atque confracta a priscis temporibus videretur, .. . :t
funda mentis in meliorem, ut olim fuerat, statu m noviter restau-

6. peregi t CE 7. composult C 8. const rueret CE

(1) Allargò h cinta de l pre~biterio, portico a colonne, decorato con mosaico.


perchè il clero (sacrn plebs) potesse Questo passo dcl Liber Po11tificalis è
con maggiore comocli tù osservar<! il s tato erroneamente utilizzato dli redat-
cerimon ia le. tore della boll:t di P:isquale II per la Scab
(2) Si trattò ddla trasfornuzione del Sant:i, che non scmbr:i abbia inteso esat-
nartece chiuso, che era davanti ::111' in- t:1mente «sacra limina » (cf. LAUER, Le
1-( rcsso della basilica, in uno spazio~o pa/ais de Latra11 , p. 128 nota 2).
IL "LIBER PONTIFICALI$"

ravit <1>. Ceterum etiam et in oratorio Beati Stephani proto-


martyris, quod positum est in ipsa schola, fecit velum ... <1 > - ba-
silicam Beati Romani maniris, quae non longe ab urbe foris porta
Salaria sita est, quae a priscis temporibus persenuerat et paene
casura erat, ... a fuodamentis in signino opere construxit; quam 5
etiam titulo Sanctorum Silvestri et Martini parrochiam esse de-
crevit - Ecclesia etenim Beatissimi Martini ... , quae quondam
pri.scis aedificata temporibus, nimio iam lassata senio, ita ut
a fundamcntis casura ruinam sui minaretur, ... in alio non
longe demutans loco, in meliorem eam quam ùudum fuerat IO
erexit statum. Hic... multa corpora sanctorum, dirutis in ci mi-
teriis iacentia, ... quaerens atque inventa colligens, ... deportans
recondidit (J) - in iamdicta ... ecclesia focit in a bsida~ fenestras,
quas ex vitro et diversis coloribus decoravit, sed et presby-
terium ex marmoribus sculptis ornavit <•> - iuxta latus ipsius I 5
( 1) La Sebo/a ca11torwn sarebbe stata sgg.; lo. l'a11tica • Schola cantorn11111
istituita, o riordinat:i, da Gregorio I romana e la sua fi1u. 1u.l 1J70 io Note
(G JO\'A!'NI 011.c. Sancii Gregorii Ma- d'arcbivio ptr la storia mruicale, Roma,
g11i t•ita, Il, 6). Nel Liber dirm111s l. 1924, p. 191 sgg.; Jos1, Lrcwres,
(form. 97) porta il nome di (I Orfaao- scbo!a ca11torum, clerici in Epbemerides
cc trophium ,, ; in una lettera di Paolo 1 Liturgiclle, XLIV, 1930, pp. 285- 7.
:i Pippino, del 761-7, è chiamata (2) Da questo punto il DucHESNH
«<>cola cantorum» (M. G. H., Epist. III, ha distribuito il testo su due colonne::
p. 553); io un documento Sublacense a sinistra la redazione del codice Far-
del 919 figurano tutt'e due le deoo· nesiaoo ES; a destra quella degli altri
mioazioni «Scola cantorum qui appel- manoscritti. Noi abbiamo seguito la
" latur Orphanotropio » (Reg. Sublac. prima, come piÌI completa, tenendo
p. I 59 n. 112). L'oratorio è detto ael presente la seconda per il commento.
secolo Xlii • S. Steph:mus Orphoao- (3) L'elenco dei martiri trasferiti
" trofia 11 (Catalogo di Parigi, a. 212 nella chiesa è dato dalla redazione
in lfoELSEN, le r/iieu, p. 22 ); nel se- della colonna destra del DuCHESNE
colo successivo «de Scola cantoris »,e (p. 9J-4), derivante forse da una iscri·
non era più ufficiato (Catalogo di Tori110, zione posta nella chiesa stessa, e della
n. 297 ibid. p. 37J. In quest'ultimo ca- quale oggi non rimane che una tarda
talogo sta tra le due chiese di S. Ma11eo copia della seconda metà del sec. xvu.
e S. Bartolomeo sul principio della via affissa nella parete destra della scali-
Merubna, e li ,·anno quindi situati nata della cripta (StLVAGNt, la basi·
anche l'oratorio e la Sebo/a canwrum; lica di S. Martirio, p. 428 sgg.
la quale fu soppressa da Urbano V (4) Nell'ambone, non ricordato qui
nel 1370. Cf. R. C1.s1M1R1, la ., Schola tra le opere di questo papa, si leggeva:
ca11torum » dli Patriarchio latera11enst •Salvo domno nostro beatissimo Ser-
11e!l'alto e basso mtdioroo in Canta11- • gio papa iuniore » (SILVAGNt, op.
tibus orgauis I . .. Roma, 19::14, p. 46o cit. p. 414).
E LE SUE CONTINUAZIONI

basilicae cSancti Martini] ... monasterium in honore beati Petri


apostoli ac Pauli, Sergii et B:ichii, sanctique Silvestri et Martioi
a fundamentis construxit <1> - Benedictus rponti.ficis frater] . ..
curam ecclesiasticam et publicarn necessitatem omnia in muris
5 parietum et aedifìciis diversis expendere coepit, in tantum ut
diu noctuque incessanter laborando et vexando non defìceret ...
Destruxerat ... ecclesiam . .. Beati Martini, quae fuerat opere
mirabili antiquitatis constructa, ut, sub praetextu istius deiectionis
et reaedificationis, liberius valeret depraedationes ... peragere
ro - Sepultus .. est in basilica Beati Petri apostoli <2 >.
LEO IIII (847-55)- sedilia in ingressu de marmoribus patriarchii
construxit, quae nullus pontificum ut perficeret arbitravit.
Nam et solarium, quod .. . Leo tertius papa construxerat, cum
prae nimia vetustate; fractis travibus, in ruinis cerneretur
15 emersum, noviter pulcrius in meliorem speciem restauravit -
accubitum [in Laterano], quod ... Leo. . . tertius papa a fun-
damentis construxerat et 01~mia ornamenta ibi para verat, tunc
prae nimia vetustate et oblivione antecessorum pontificum
deleta sunt . . . Iste ... Leo 'quartus ... omnia ornamenta sive
20 alimenta ... ooviter reparavit et ad usum pristinum magnifice
revocavit Ci>- Saxorum vico validus ignis im·asit, qui flammarum
virtutibus cuncta conburere coepit validius; ... ventorum flatibus

11. dc om. eE 12. arbitratus est e 21. valldiu~ om. e


(.1) La costruzione di quc:sto mona· phetici, et elia11i ord. Il. Virg. Mari.1e
stero, iaizi:ita da Sergio, fu condotta a de monte Canmli, t. IV, p. 468). Cf.
termine dal suo succeswre leone IV S1LVAGNI, op. cit. p. 400 sgg. ; Vm.·
(cf. iscrizione in SrtVAGNI, op. cit. LIARD, l es origi11es Ju tit1·e de Sai11t-
pp. 411-2 n. 9). P1ETRO MALLJO ri- Mar/Ìl1 aux Mo11ts, p. 88 sgg.
ferisce due versi (secolo IX?) che si (2) La tomba di Sergio II,come risuha
leggevano in una stanza affrescata con dall'ultimo distico Jell'epit:ifio conserv,1·
pitture, e che doveva se rvire da bi · toci da PIETRO SABINO, s i trova'"'
blioteca (ibid. p. 41 1 n. 8). Nel mo· nella cappella dei Ss. Sisto e Fabiano
nastero abitarono, successivamente, i (GREGOROVIUS-Ht:ELSEN, op. cit. p. 2~J*
Benedettini, il clero regolare e i Ca r· n. 30).
melitani; a questi ultimi fu affidato (3) Questo restau ro si riconnette con
da Bonifacio VIII ( 1299) con l'obbligo la tendenza Jel papa Leone al ripri-
di istituirvi uno studio di teologia stino di antichi costumi :rndati in disuso
(I. B. DE LEZANA, A1males sacri, pro- (c f. LAUER, Le palais de latran, p. 129)
J20 IL " LlBER PONTIFICALIS"

altius extendebatur ignis io aere, cuncta conburens atque com-


minuens, ita ut propius Beati Petri .. . basilicae perveniret,
Saxorum Laogobardorumque <•> domos ac porticum concremans
atque diripiens < > - Fecit quidem in basilica Sanctorum IIII Fra-
1

trum vestem - monasterio Co rsarum, quod iuxta basilica Beati 5


Xisti martyris atque pontilìcis situm est, quod quoruodam ma-
lorum hominum fuerat operi bus desolatum et ad saecularem habi-
tationem perductum, . . . perfectius restauravit- in oratorio quae
,·o~atur Beatae Barbarae [in basilica Dominat 11ostrae i11xta San-
c;tum Laurmtitlm foris nmros] obtulit \'estero . .. ; et in oratorio 10
supradictae ecclesiae, Beati Nicolai, donavit vestem ... ; et in ora-
torio Sancrne Eugeniae feci t vestem .. . Et infra moeniae ecclesiae
[Beali S1epl1a11i foris muros], io oratorio Beati Leonis martiris, fe-
cit vestem - Et . .. obtulit in ecclesia Beatae Dei genetri cis ...
Mariae . . . , quae ponitur infra .. . monasterio qui vocatur Cor- r 5
sarum, .. ''estem - monasterium, quod mmc S,mcti vocatur Ste-
phani et Cassiani, restaurans, muneribus ac divitiis locuplctissi me
perornavit - intra basilica Beati Petri apostoli oraculum mirae
pulcritudinis summique decoris construxit, quod pulcris marmo-
ribus circumdans, splendide compsit; absidamque eius ex musibo 20
aureo supcrinducto colore glorifìce decora,·it. In quo etiam . ..
corpus beati Leonis confessoris atque pootifìcis recondens, sacrum
dt:super construxit altare <1> - in monasterio Sancti Caesarii in
5. monasterium CE
( 1) li sito dcli.i Srliola dei Longo· Saxor111n o Saxo1111111 . li colle Saccorum
bard i è stato st.1bil ito dall'EHRLE (Rì· o Saxo1111111 è probabilmente identi co
cerche su alcune a11ticbe chìtse del Borgo con quello del cortile dì S. Damaso.
di S. Pietro, p t 8 sgg.) e da l DE W AAL cr. MOORE, op. cit. p. 95 nota 2.
(La« Sebo/a F1a11coru111 e /'ospizio Teuto- (l) Incendio immorta lato dall'affre-
« 11iro del Campo Sa11/o 11el secolo XV», sco di Haffaell o nelle stanze Vatìcaoe.
Roma, 1897, p. 5). Essa trovavasi nelle (3) Deve trattarsi di una ricostru-
prossimìtà dell.1 ruga Fra nrige11a o zione, percbè l'oratorìo di S. Leone è
Fra11cìsca, che nel medio evo aadav.1 gìà ricordato nella \"Ìta di Paolo I
da Ila porta Virìd tiria 3lla piazzetta o (Lib. Po11t1f. I, p. 465). La posizìooe
cortina posta avaotì 3lla faccìata di dell'altare ri sulta da una lettera di
S. Pietro. La chiesa di quest a comu· Adri.rno I (a. 78 1) all'arciprete Fui·
ni tà era S. Giustino, indicata nei do- rado (Coli. 811/la111111, Bre11i11m Sacro-
cumcntì fo 111011/e Saccoru111, che a lcun i sanclae Basil. Vatica11ae, Romac, t . Il!,
ritengono indicazione es:i.tta (E11RLE, t15 2, Append. p. :z). Cf. Cl!RRATI,op.
op. cii. pp. 21-2), altri co rruzione d ì dt. p. J8 nota 4).
E LE SUE CONTINUAZIONI 321

Palatio (•) fecit vestem - fecit in cimiterio Beatae Agathae mar-


tyris, quae ponitur foris porta Beati Pancratii martyris, vestem -
Fecit ... in oratorio Sancti Adriani [in basilica Beati Petri] ve-
stem - de Romanae urbis statu ac restauratione murorum, qui
5 longo iam seoio ad verustatem infracti dirutiqlfe funditus vide-
bantur, coepit ... tractare ... ; ideo ... omnes praenominatae mu-
ros ci vitatis Romanae duodecima et quidem instante indie rione <»
renovare atque ad priorem cultum decusque tota mente alacri-
tatis curavit. Et non solum muros, quos diximus, celeri fieri
ro agilitate praecepit, sed et portas, quibus omnis saepe clauditur
civitas, novo cultu lignisque praevalidis ob inimicorum metum
si ve terrorem reaedificari festinantius iussit... Quapropter ..

5. atquc ve1usta1e nimia frac1I CE 7. el quidem om. CE 8-9. men1ts alacrltate CE

(1) Di un monastero greco sul logo delle abbazie di GIOVANNI D1A·


P.1latino parla ElNH ARDO nella Tra11s- CONO e di P1ETR0 MALLJO (in H uELSEN,
latio sa11ctornm Ma rcellini et Petri (in Le chiese, p. 128) con g li appellativi
M. G. H., Script. XV, 1, p. 242 cap. 5), «de Palatio >>, «in Palatio i>. L'H uEL-
ricordando il colloquio (a. 827) del suo SEN (op. cit. pp. 2 p-3), sulle indica-
notaio con un monaco B.1silio, venuto zioni di un altro documento di S. Mari:i
da Costantino poli, che ivi soggiornava Nova del 1238 (FEDELE, op. cit. XX VI,
d.1 oltre due anni, presso altri Greci, p. 379), vuol ri conoscere la chiesa di
eh<:: erano della stessa professione ( cf. S. Cesario nelle rovine segnalate dal Li-
DELEHAVE, A propos de Sai11t-Césaire gorio (Rii111 . .\1itt. X, 1895, tav. IX)
rlu Palati11 in Remi. Pon i. Arcad. RC1111. qu asi nel centro dello Stadio del Pala-
Archeo/. III, p. 4 5 sgg.); e in quel tino (opi nione non condivisa dal CEC·
.:nnn:nto mori nel 990 san Saba il CHELLI in ARMF.LLINI, Le c/Jiese, p. 12j6),
giovane, inviato ad Ottone III da l e pensa che al monastero attiguo po!,.
pat ri zio di Amalfi (P1TRA, A11alecta sano :wer appartenuto gl i ambienti
sacra, I, pp. 311-3). Parlando della decorati con affresch i cristiani descritti
elezione di Eugenio III nel 114 s, il dal BARTOLI ( 5c<'perta tffll'ora/orio f
Uber Po11tijicalis (Il, p. 386) chi:una del 11101111st'1·0 1/i S. Cesario sul P11/ati110
il monastero« Sancti Caesarii »,e ~em­ in N. 8111/. 11rc/J. o isl. Xlll, pp. 200-4 ).
plicemente cosi vien detto anche in un Della chiesa si f.t ancora menzione
documento di S. M.1 ria Nova del 11s3 al principio del ~ecolo X\' nel cosid-
(FEDELE, Tab11/. 5. Maria Novae in dt:tto Anonimo i'vbgli.ibechiano (UR-
Arcb. Soc. Rom. di stor. prrtr. XXV, 1902, uc11s, Cod. uri>. Romae topogr. p. 156).
p. 185 n. 67); mentre in un alt ro do- cr. K!!Al'THEl~l~R, Corpus basi/. I,
cumento del medt:simo archivio del p. I 13.
1157 (ibid. p. 200 n. 78) figura con l 2) Questo restauro Ji:lla cima A u-
l'appellativo « G rccorum >>, e in un,1 reliana :i vvenne ne11'848-9, a seconda
bolla di Alessa11dro III del 1166 (K1:11R, del giorno in cui si è fatta cominciar<::
!tal. Po11tif. 1, p. 77 n. 2 3) e nel cata- l'indizione.

CoJ. 'turo;: 1 , l I. 21
IL " LlBER PONTIFICALIS ''

maximam de Romana urbe curam ac sollicitudinem .. pontifex


gerens, undique ad meliorem novumque cultum perducta, .xv.
ab ipso solo turres, quas fundicus dirutas per circuitum urbis rep-
perit, novis fabricis restaurari praecepit. Quarum denique . 11.
iuxta Portut!nsem portam ita prudenter ac sapienter ... ab ipsa 5
ora Tiberis, id est iuxta litus fluminis, aedifìcari disposuit, ut nul-
lus prius hominum vel cogitare vel considerare valebat . .. Ipsam
igitur turrero non solum lapidibus, verum etiam ferro munire
curavit, quatinus, si oecessitas fuerit, per eundem locum nulla
valeat navis transire. Quod noviter opus constructum et Ro- 10
manae urbi defensionem praestat et videntibus non modicum
sed grande miraculum, quia curo magna sapientia, subtili pru-
dentia et [hJonestate patratum est-basilicam [Sanctorum Illl Co-
ronatomm] .• ., quae per olitana curricula temporum quassata
vetustatis defectu et paene ruinis confracta diu antiquitus vide- I 5
batur convulsa, ... in splendidiorem pulcrioremque statum per-
duxit a fundamentis - fecit in oratorio . . Beatae Barbarae, qui
consitum est infra ecclesia Sanctorum IIII Coronatorum <•>, co-
rona - in oratorio Beati Pastoris martyris [in ecclesia Beati Petri]
vestem •. fecit. Necnon et in oratorio Beatae Dei Genetricis, qui 20
ponitur ad ambone <», .. fecit vestem. . . Necnon in oratorio
qui ponitur ad fontem <J>, feci t .. vestem - Et in oratorio Sancti
Sixti (4) [in ecclesia Sanctorum III 1 Coronatorum]. . fecit vestem ..
Et in oratorio Sancti Nicholai .. fecit vestem - aliquando ad mu-
rum, quae circa ecclesia Beatissimi Petri apostoli habebamus 25
inceptum, aliquando per diversa artifìcum opera, quicquid neces-
sarium videbatur, per eos [captos Saracwos] omnia iubebamus
deferri - Fecit ... campanilem [in ecclesia Beati Andreae apostoli]
et posuit campana cum malo aereo et cruce exauraro - Fecit ...

5. ad ipsa C S--9. ferreis mu 11i re curavil ca1enis E 1 ~. con s1ruc1um CE


29. exaurata e

(1) Su questo oratorio cf. M uNoz, canonici, dirimpelto a quello del S. Pa·
1l restauro della chiesa e del chiosl1'o Store (ALFARANO, pp. 57, 59-60).
dei Ss. Quattro Coro11ati, p. 28 sgg. (3) L'oratorio di S. Gi ov:rnni Battist3.
(2) L 'oratorio costrui to d:i Grego- ( 4) Cf. MuNOZ, Il rtsla11ro .!ti/a
rio III e situato presso il coro Jei chiesa &c. pp. 37-8.
E LE SUE CONTINUAZIONI 323

in aede propria, quam ipse a fundamentis fieri disposuit, quam


ex iure parentorum suorum sibi etenim accesse videbatur,
monasterium ancillarum Dei, in honorem sanctorum Simetri
et Caesarii-.ìn ecclesia Beatae Dei genetricis ... Mariae •. . trans
5 Tiberim, absidam, guae prae nimia vetustate ruitura manebat, .•.
restauravit - dum universa Romanorum nobilitas, pro illa quam _
iamdudum depraedatione .• . Saraceni intulerant, nimia Jamenta_-
tione consisteret, ne deinceps, nisi t:cclesia Beati Petri apostoli
muris undique munita citius foret, peiora valuisscnt committe-
ro re, . .. pontifex magnam pro Romanis omnibus coepit [h)abere
angustiam ... ; [hJuiusmodi protinus consilium sum[pJsit, ut hoc
ipsurn ... Lothario . . . indicaret Augusto, quatenus per illius . ..
adiutorium adque consilium civitatem illam, quam praedccessor
eius Leo papa tercius erga ecclesiam praeoominati apostoli
l 5 aedificare coeperat, et multis iam in locis fundamenta posuerat,
licet post suum transitum a quibusdam ablata fuissent homi-
nibus, ita ut nec aditus appareret ubi prius incohationem prae-
latus meruerat murus, quod ... desideratum opus ... ad effectum
vellct perducere. Hoc ... Caesar agnoscens, magna est ilico Jae-
20 titia et exultatione repletus; rogansque iamfatum ... praesulem...,
ut quantotius tanti operis fabricam ... perficeret. Ad quarn ipse
cum suis fratribus non modicas argenti libras di rexit, ut, sicut
dictum est, tam proficuum opus indeliberatum minime remaneret
- secundo praesulatus illius anno praefata civitas aedificandi
2 5 sumsit exordium; et in sexto consecrationis suae, utpote ma-
gnis ac mirabilibus omnis est fabricis civitas undique consum-
mata <•>••. Ipse .. pontifex ore suo tres super eundem murum

2. accesslsse v!debat e; 3. simitrl C E 5. emlnebat eE

(1) Pare che l' iniziativa di fortifi· ' di raccoglic:re fondi in tutto il regno,
care la zona attorno a S. Pietro ve- in quanto l'opera di difesa ridondava
nisse dall'imperatorc: Lotario, il quale, ad onore dell'intera cristian ità. I Fran-
Jopo il saccheggio da parte dei Sara- chi si sentivano in dovere di aiutare
ceni dell'agosto 846, diede ordine, col Roma, come figli verso una madre
suo capitolare dell'ottobre successivo (M. G. H., Capitularia reg. Franco-rum,
incirca, di recingere il luogo con un t. II, p. 65 n . l03 capp. 7-8; cf. LAuER,
solido muro, affinchè il fatto non si Le pobne de la Destruction de Rome et
ripetesse mai più. Fu anche ordinato lu origines de la cité Leonine io Milang.
IL "LIBER PO:-JTIFICALIS "

orariones. . . dedit . . . Primam ... super portam quae respicit ad


sanctum Peregrinum . ... Secundam ...super posterulam, ubi
mirum in modum castellum praeminet, quae vocitatur Sancti
Angeli... Terciam .. .super posterulam nliam quae respicit ad
sc[hJolam Saxonum,quae ex eorum vocabulo Saxonum posterub 5
appellatur <•>... Fuitque <lie ilio magna cunctis laeticia, videlic<:t
die septimo et ,·icesimo mensis iunii - portas, infanda quas,
destruxerat progenies argentoque Saracena nudarat, erexit, mul-
tisque argenteis tabulis luciAuis saluti ferisque historiis sculptis
decoravit et in meliorem speciem, q ~am pridem fuerat, repa- 1o

ravit - in exordio sui pontifici i, cum porticus partis laevae


Beati prae nimia vetustate Petri basilicae cecidisset, celeri stu<lio
praeclarius renovavit. Nam et ipsius praecipuae sarta tecta
ecclesiae magnis travibus procaciquc artificio elevatis luciflue
reno,•avit. Qui etiam porticum, qua e Sancti Andreae cohaeret 15
ecclesiae, cum cerneretur casura, in mel ius noviter restauravit.
Nam et camera, quae ante portas argenteas iamdictae aubc
esse conspicitur, ... renovans decoravit. Et multas piae opc-
rationis in eadem species ecclesiam fcci t - porticum quac
ante basilicam Sanctae Dei Genitricis consistit, quae iuxta basi- :w
licam Sancti Laurentii sita est foris muros, clarius ac fìrmius
renovavit - In ecclesia Beati Martini confcsso ris atque pontificis,
foris porta Beati Petri apostoli, [obtulitJ canistrum - in ecclcsi.1
Sanctac Dei genctricis Mariae, quam ipse ... pontifex a fun-

d'ardi. ti d'/Jisl. XIX, 1899, pp. 31 2-3). patr. XIX, 1896, pp. 126-9 ; ScHusnu,
A Leone IV non si dovrebbe dunque La basi/. r il 111011ast. di S. Paoli',
alt ro che la ripresa del disegno, e la pp. 40-1).
pressione su Lotario perchè fosse presto (t ) Delle tre porte, la prima mct·
tradot to in effe tto. L'opera, inì zi:ltasi teva in comunicazione la basilica c0i
oell' 848-9. fu termina ta il 2rgiugno pr.ttì J i Nerone, la seconda con la
852. La nuova città, dal nome del città, la terza col Trastevere. Sopra
papa, fu chiamata « Leo nian:i » (Lib. ciascuna furono poste iscrizioni: d ue
Po11tif. 11, p. 124). Più tardi Gio- ricopiate, pue da POGGIO B RACCIOLINI
vanni VIII far:\ costruire una uguale (cf. p. 24 5 nota 2), sulle porte S. Pel-
ci nta fort ificata auomo alla chiesa di leg rino e S. Angelo, un'altra. sulla stess.1
S. Paolo, e quest'altr.:i città, dal nome port:I s. Angelo, da MAPFEO VEGIO
del fondatore, si chiame rà «Giovan- (DE Rossi, lnscr. christ. n, p. 324 11 . 6,
« nipoli 11 (cf. TOMASSETI't, Della cam- P· 32 S n. 7, p. 3-17 n. 4). L'iscrizione della
pagna rom. in Arch. Soc. Rom. di stor. porta verso il Trastevere non si conosce.
E LE SUE CONTINUAZIONI 325

damentis supra scbola Saxonum noviter construxit, obtulit


veste C•> - Beati Silvestri et Martini ecclesiam, quam domnus
Sergius praedecessor eius noviter ab imis ae<lificaverat muris,
quidem pulchrisque decoravit ac depinxit coloribus, cuius etiam
5 pulchritudo usque ·hodie humanis oculis admirationem praestat
- monastcrium Beati Martioi, quo<l longo senio erat casurum,
miris domorum aedifìciis restauravit et ad honorem meliorem,
quam prius fuerat, fuoditus decoravit <•1- Sepultus .. est in ec-
clesia Beati Petri apostoli Ci>.
10 BENEDICTUS Ill (855-8) - In ... basilica [Sa11ctae Dei Genetricis ...
quae Praesepe mmwpatur] baptisterium, distectum quod multa
per tempora manserat, ... restauravit et ad pristinum statum
perducere procuravit - Fecit autem in basilica Beatae Dei Geni-
tricis qui vocatur Antiqua, quam a fundamentis Leo papa viam
15 iuxta Sacram construxerat, vela - In mense ... quinto consecrationis
huius ... pontifìcis, id est mense ianuario ... <4>, fluvius qui ap-
pellatur T yberis alveum suum egressus est ... et ingressus

2. silvestri et om. e 3. noblliter e

( 1) Alcuni ritengono si tratti della a. 156 1) per opera di Antonio da San-


ricostruzione di u na più antica chiesa gallo, fu cambiato in S. Spirito i11 Saxia
dello stesso titolo ; altri, dando alla frase (cf. HuELSEN, Le chiese, pp. 363- 4).
« noviter constru xit » il significato di (2) Queste noti zie tro vano la loro
una costruzione ex 11ovo, pensano conferma nella iscrizione absidale in
invece, che la chiesa venisse edifi~ata lette re d 'oro a mosaico di Leone IV,
da Leone IV, d o po il famoso incendio tra manda taci dalla si lloge di PI ETHO SA-
del borgo (cf. MooRE, op. cit. p. 95 BINO (in SILVAGNI, La basil. di s. M.ar-
not ,1 3). Innocenzo 111, nei primord i ti110, pp. 411 - 3).
del suo pontificato, sulle rovine della U) La tomba primitiva di questo
ormai deserta Schola Saxo1111m, intra- papa scomparve, con qll elle dei suoi
prese la fondazione del grande ospedale .bmonimi Leo ne Il e III, quando, come
d i S. Spirito (cf. A. CANE'lZA e M. CA - si è v i ~to (p. 30 7 nota 2), i loro corpi
SA LINI, Pio istituto di S. Spirito e vennero da Pasquale Il trasportati nel-
ospedali riuniti di Roma, Homa, 1933, l'oratorio di Leo ne I.
P· \'I sgg.; o. MONTENOVESI, L 'ar- (4) Secondo questa nota c ronolo-
cbiospedale di S. Spirito ill Ro111a. Sauio gica, l'inondazione sa rebbe avvenuta
di docume11taz.io11t in Arch. Soc. Rom. tra il 29 e il 3 t gl!nn ai o 856, am messo
di stor. patr. LXII, 1939, p. 177 sgg.). li che la consacrazione del papa sia da
nome della chiesa, forse dopo il n:- po rre al 29 settemb re 8 5 5. Però que-
stauro eseguito sotto Paolo !Il e Pio l V sto contrasta con la data del 6 gen-
(FORCELLA, Im·. VI, p. 395 n. i21 0 naio (Epifania) indica ta poco appresso.
326 IL "LIBER PONTIFICALI$"

est per posterulam, qui appellatur Sanctae Agathae, in urbcm


Romanam, ora diei. . . Transcendit interea aliqUibus locis et
ingressus est in ecclesia <1 > Beati Silvestri, ita ut ex grados qui
ascendunt in basilica Beati Dionisii prae multitudine aquarum
ne unus videretur, excepto unus quj superius erat; et exinde 5
expandit super plate~m qui vocatur via Lata, et ingressus est in
basilica Sanctae Dei genetricis Mariae, quae ibidem; tantumque
intumuit aqua, qui etiam portae ipsius ecclesiae non viderentur
prae multitudine aquarum. Et inde ascendit per plateas et
vicos usque ad clivum Argentarii (2). Exinde regammans, 10
ingressus est per porticum qui est positus ante ecclesiam Sancti
Marci, in mense supradicto, die .v1., apparitio domini nostri lesu
Christi secundum carnem, id est Theophania. Inde impetum
faciens, coepit decurrere in cloaca guae est iuxta monasterium
Sancti Silvestri et Sancti Laurentii martyris, qui vocatur Pal- I 5
!acini - Optulit ... in monasterio Sancti ... Anastasii, qui vocatur
Aqua Salvia, gabatbam - in basilica Beatae Dei Genitricis, guae
oUm Antigua vocabatur, nunc autem sita est iuxta via Sacra <il,
fecit veste - sarta tecta ecclesiae Beati Petri ... , id est navem
maiorem et alia nave quae super corpus eius est, magnis tra- 20
vibus inpositis, numero .v11., procacique artificio elevatis, luciflue
renovavit <+> - in ecclesia Beatae Dei genitricis ... Mariae ..., guae

( t) Quasi certamente da sostituire fece eseguire il mosaico dell'abside e


con « in monasterio •l, conforme a aggiungere l'artistico campanile, pro-
quanto si legge nella vita di Nicolò I cedendo a una nuova dedicazione della
(cf. DuCHESNE, Saitlt-De11is i11 via Lata, chiesa nel I 161. Essa fu restaurata
P· 323). ancora da Onorio III, e trasformata
(2) Il nome di questa strada, che dai lavori del 16 15 sotto Paolo V ;
metteva in comunicazione il Foro col dopo i quali non rimase di antico che
campo Marzio, girando attorno alle una parte dei mosaici e il campanile.
pendici orientali del Campidoglio, ca- Io quel tempo la chiesa assunse anche
pita qui per la prima volta, sebbene l'altra denominazione di S. Francesca
dovesse essere in uso da tempi più Romana, dalla santa ivi sepolta e cano-
antichi e riconnettersi alla basilica degli nizzata nel 1608. Cf. LUGANO, S. Ma-
Argentari. ria Nova; PRANDI, Vice11de tdilitie della
O) S. Maria Nova. Siccome al fon- basilica di S. Maria Nova, p. 197 sgg.
datore, Leone IV, non ern bastato il (4) Dopo Gregorio Magno, avevano
tempo per decorarla, l'opera tu portata eseguito restau ri al tetto anche Ser-
a termine dal suo secondo successore gio I (Lib. Po11t1f I, p. 375), Adriano I,
Nicolò I. l o seguito Alessandro III che richiese a Ca rlo Magno un maestro
E LE SUE CONTINUAZIONI

ponitur trans Tyberim, absidam maiorem ipsius ecclesiae, quae


in ruinis posita, noviter atque [a) fundamentis faciens, ad melio-
rem erexit statum ; fcnestras vero vitreis colori bus ornavit et
pictura musivo decoravit; necnon et porticum atque baptiste-
5 num cum secretario, omnia et in omnibus sarta tecta noviter
renov.avit. Cymiterium vero Beati Marci confessoris atque
pontificis, qui ponitur foris porta Appia, qui in ruinis iam
positus, omnia restauravit. Necoon et in ecclesia Beatorum
Petri et Marcellini martyrum, cuius tectum iam vetustate po-
IO situm vicinum ruinae existebat, depositis vetustissimis travibus
et aliis impositis, noviter ipsum tectum atque portica in cir-
cuitu omnia noviter restauravit - Sepultus . . est ante fores
basilicae Beati Petri apostoli <•>.
N1coLAUS (858-67) - fecit in monasterio Sancti Stephani et Silve-
I 5 stri, quae noviter fundavit sanctae recordationis domno Paulo
quoodam papae, in ecclesia maiore qui voca1ur Sancti Dio-
nisii, ... vela - Mense octobr. die .xxx. indictione . vm. <» fluvius
qui appellatur Tiberis alveum suum egressus est - Item ...
pontifex forma quae vocatur Iocia <il, at vero iam per evo-
20 lllta annorum spada nimis confracta existens, per quam decur-

6- 12. Cymiterium - restaura vit] 1d b1Sillc1m butorum martyrum pctrl et marccll ini
que In crulana sita est proptravlt. Quam omni vetustate solut1m ruinaque coofnctam
lnvcnlt, scntibus coopertam trlbulfsq"e rcplctam, Ila ut nullus In ea adltus pandcretur.
Culus mox fondamenta validissimo edificio rcnoVlns In meliorcm statum ut prldem focr1l
rutauravlt . lo qua nunc populi ad l1udcm di vi ni nomio ls propcrat et conRult plcnitudo.
Inter hK ad cimiterium beati marci confessoria atque pontifich sancto d eductus est spirltu,
quod intcr applam ardcatinamquc positum esse vlam cognoscltur, multisque rulnls con·
quassatum reperii atqoc contritum. Quod summo certaminc rel cvans mlrltìcc contru xlt ac
decor1vlt, dlvlnlquc c ultus mbterlum quod multos per tcmporum ab co curaus disccsscrat,
uatult ac restauravit E6 8. posltis Ouchnnt . 1 1. in ali ls codiri <' D11cheint.

di legname per in viarlo nel territori o siderio del papa essere tumulato fuori
di Spoleto alla ricerca di tra vi adatte della basilica, ritenendosi indegno « se
( M. G. H., Epist. III, p. S9 3), e Leone III «soda re piis » (DE Rossi, J11scr. eh risi
( Lib. Po11tif. Il, p. 1). li, p. 2 14 n. 78; GRECORo,·1us-HuELSEN,
( 1) La tomba di questo papa ci viene op. cit . p. 29 • n. 31 ; cf. VECIO nn. S7 e
da PIETRO MALLIO indicata presso la 143 ; ALF.\RAIW, pp. Il s-6, che rileva
porta Argentea, all'esterno, a destra di l'eleg:rnza del sepolcro marmoreo).
chi entrava. L' epitafio, ricopiato dallo (2) Anno 860.
s tesso Mallio, ci fa sapere che fu de- (3) Per « Iobia ».
328 IL " LIBER PONTIFICALIS"

rebat aqua per centenarium in Romana urbe, a fundamcntis


ad fabricandum atque restaurandum eadem forma praepa-
ravit - in ecclesia . .. Genitricis Dei et domini nostri Iesu
Christi, qui vocatur Cosmidi, fecit hospitium largum ac spa-
ciosum satisque praecipuum, ad opus atque utilitatem pontificum, 5
ubi quotieos oportunum fuerit, cum omnibus qui cis famulan-
tur, amplissime hospitentur <1 > - Ecclesiam ... Dei genitricis ...
Mariae, quae primitus Aotiqua, nunc autem Nova vocatur,
quam ... Leo IITI papa a fundamentis construxerat, sed picturis
eam minime decorarat, . . . pulchris ac variis fecit depiogi co- I o
!oribus, augens decorem, et plurimis corde puro ornavit spe-
ciebus - Renovavit in basilica Dei genitricis Mariae, quae dicitur
Cosmidi, secretarium <», ibique pukbri operis fecit triclinium
cum caminatis, ad honorem et decorem eius CJ>. Pari modo,
iuxta idem secretarium porticum renovans, illic construxit atque 15
aedificavit oratorium in honore sancti marcyris ... Nicolai (4) -
Renovavit ... cymiterium Beati Felicis manyris et confessoris,
via Portuensi. Necnon et cymiterium ea<lem via ad Ursum
Pileatum, ubi corpora sancrorum Christi martyrum Abdon et
Sennes requieverunt, iam in ruinis posicum, pulchro ac miro 20
restauravit honore. Via autem Appia, in cymiterio Sancti
Christi marryris Sebastiani in Catacumba, ubi apostolorum
corpora iacuerunt, quod multis ab annis ruerat, mcliori illud
fabrica renovans, monasterium fecit - Claudorum ... atque
caecorum... et divcrsis poenis affeccorum, in portico Beati 2 5

4. e 13. cosmcJin E 8. nO\'I om. E

( 1) Su questo palazzo pontificio cf. due prim e s ta n ze dcll':ittualc sncrestia,


GtOVENALE, la basilica di S. Mai ia e sa rebbe scomp.1rso nel 1647. l la·
i11 Cosmuli11, pp. 278-9. vori al portico dovettero consistere in
(2) Si tratterebbe d 'un resta uro alla risarcimenti :i quello costruito da
s:1cres1ia di Adriano I (cf. ibid. p. 279). Adriano I, due metri circa sotto l'at-
(3) Un refettorio vicino alla sacre· tuale (cf. ibid. pp. 280-1; CF.cCHELLI,
stia, dove i sacerdoti potevano ris to- L'oratorio di S. Xicolò presso la ba-
rarsi Jopo celebrata la mcss:i e deposti sil:ca di S. Maria i11 Cosrntdi11 in
i paramenti sacri (cf. ibid. pp. 279-8o). Misulla1ua dtlla Dep11ta~io11e Roma11a
(4 ) L'orato rio di S. N icola di Bari di storia patria n. 10, Roma, 1938,
avrebbe corrisposto, per u n:i mct<\, alle p. 269 sgg.).
E LE SUE CONTit\UAZIO~I

Petri apostoli iacentiurn, ad oram Tiberini fluminis ad sitim


auferendam non posse gressus conspiciens tendere, ac diver-
sarum gentium quae undigue pro scel erib~s apostolica limina
propriis expetebant, utilitatem . .. attendens, iussit ... formam,
5 qui multis a temporibus ruerat et ad B~atum Petrum apo-
stolum ob hoc agua non <lucebatur, in meliorem quam
fuerat, certamine quamplurimo, revocari statum; ita ut non
solum hominibus profuerit debilibus, sed etiam omnibus eccle-
siam Beati Petri ... adeunribus praecipuum opus extiterit, sicuti
1o in hactenus ad decorem Leonianae urbis luculenter conspicitur
ac habetur. In patriarchio ... Lateranensi <lomum pukhcr-
rimam nimisque <lccoram fieri iussit (1 l; et oratorium Sanctae
Dei Genitricis illic construens, ... ,·estes . . optulit - corpus eius
sepultum est ante fores basilicae Beati Petri <».
15 H ADRlANUS II (867- 72) - basilicam Nicolaitanam (1), guam ... papa
r icolaus a fundamentis adeo luculenter cum tribus aquaedu-
ctibus fabref.tctis extruxerat, ut omnes Lateranenses basilicas
sui pulchritudine superaret, iuxta votum decessoris sui picturis
variis decoravit (~>.

1-2. ~ltumauferendum f)ucheine. 4. formam aqueductum Ducht1nt. formam om C


10. io om C.

( 1) La ba~ilica che poi fu compiuta (3) cc Nicolaitanus » era l'appcll:itivo


da Adriano II, e che forse in seguito antonomastico di Adria no Il, come fau-
divenne la cappella di S. Nicola (cf. tore e seguace delle direttive di Ni-
LAUER, le palais dt L11tra11, p. 134). .:olò I (L1b. Po11tij. Il, p. ' i6).
(2) Pre!>:.O la porta dd Giudizio (4) Sebbene la biografia sia rimasta
(MALLIO in UE Rossi, /user. christ. li, interrotta e manchi quindi qualunque
p. 11 s n. So); nell'atrio av:tnti le porte accenno al sepolcro, da PIETRO SABINO
di S. Pietro, non lungi dal suo prede- sappiamo che esso si trovava nella
cessore.: (ADONE, Chro11. in M. G. H., parte destra del tempio, sotto un inter-
Script. 11, p. 323). L'cpitafio, meno colunnio, nelle prossimità della s:icre-
i primi quattro versi. è in MALLIO (loc. ~th (DE Rossi, fosa. chrisl. Il, p. 4 19
cit.); coi completamenti in GREGORO· n. 10). Dt:ll'cpigr:ife, copiata dallo
\'IUS-II UELSEi.:, op. cit. p. 30• n. 32. \tesso Sabino, meno l'ultimo distico
La '>Ola parte destra della 1.ipide, ritro- (loc. cit. ), riman gono quattro fram-
vata nel 1775 nel pa\'imcnto della \'C.:· menti nelle grotte V:iticanc(DuFRESNE,
chia sacrc~1ia, si conscn·a oirgi nelle op. cit. pp. 73-4 n. 14 3). L'intera iscri-
grotte Vaticane (DUFRES-;E, op. cit. 1ionc con i suppkmeoti in GRECORO-
p. 49 Il 99\. nn -HuEL~Ei.:, op. cit. pp. 31 •-32• n. 33·

li'
330 IL "LIBER PONTIFICALIS"

STEPHANUS V (885-9r) <1 > - de regione via Lata - ecclesiam Bea-


torum apostolorum Iac,obi et Pbilippi, quae nimio senio con-
sumpta ruinae proxima inerat, a fundamentis renovavit - ora-
torio Sancti Thomae, sito in monasterio Sancti Andreae apostoli
iuxta basilicam Apostolorum, fecit vestem - tribuit .. . in bospi- 5
tale . . Beati Gregorii, in porticu Beati Petri apostoli <2 >, Ser-
monum sanctorum librum - in oratorium Beati Gregorii,· ubi
eius lectus habetur, iuxta ecclesiam principis apostolorum,
veniens sese . . in orationem dedit.

3. rulois proxlma venerai E6

(1) Mancano tra Adriano e Stefano fondato da Gregorio I, dove più tardi
le biografie dei papi Giovanni VIII funzionava una specie di elemosineria
(872-82), Marino (882-4) e Adriano Il1 apostolic:i per i pellegrini. ~ segnato
(884-5), che forse, per ragioni a noi con le lettere tnm nella pianta dell' AL·
ignote, non furono mai scritte; oppure, FARANO, e si trovava nella parte sini-
ma ciò par meno verosimile, non tro- stra della piazza andando verso la ba·
vandosene traccia io alcun manoscritto, silica, non lungi dai gradini di questa
andarono i>erdute. (CERRATI, op. cit. pp. 23 e 130).
(2) Deve t rattarsi dello xenodochio
E LE SUE CONTlNUAZlONI 33 1

CONTINUAZIONE DI PIETRO GUGLIELMO.


I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV

FoRMOSUS (89r- 96) - (Hic per picturam reoovavit totam eccle-


siam Beati Petri principis apostolorum) <•>.

5 STEPHANUS VI (896-7) - Huius tcmpore ecclesia Lateranensis ab


altare usque ad portas cecidit <2>.

SERGIUS III (904- II) - basilicam Sancti Iohannis, quae appellatur


Constantiniana, quae temporibus domni Stephani VI papae ceci-
derat, a solo reaedificavit et diversis donis et ornamentis ditavit,
10 sicut ex utraque parte parietum litteris exaratum usque hodie
legi potest ante columpnas aereas quae sunt coram altari <1>.

loHANNES XII (955- 64) - (Iohannes de regione via Lata) -


elcctus... est domnus Leo ... de regione quae vocatur clivo
Argentarii.

15 L EO VIII (963- 5) - de clivo Argentario.

( 1) I passi chiusi t ra p:irentesi ap- uomini per tagliare il legno necessario,


partengono ai cataloghi o alla recen· ma questi avevano trovato resistenza
sione del secolo xv. La notizia deriva nelle genti del luogo (MANSl, Co11cil.
dal Cbro11ico11 di BF.NEDETTO DI S. AN- XVIII, coli. 229, 232). V. le due iscri·
DREA DEL SORATTE (p. 156). Una dc· zioni, a cui qui si accenna, in LAUER,
scrizione delle pitture ci lasciò il GRI· Le palais de Latra11, pp. 139- 40; di esse
MALDI (Mih n-z Bibl. du i41/e1 Fra11· parlano anche BENEDETTO DI s. AN·
çaisrs d' Ath~111s et' de Ro11u, I, p. 248). DREA, p, I 54 e GIOVANNI DIACONO, Lib.
(2) BENEDETTO DI S. Al-IDREA (p. l 54) de ecc/es. Lalera11e11si, cap. XIX. Altre
pone erroneamenll! questa catastrofe due epigrafi rel:itive al restauro di Ser-
sotto Sergio Ill. Cf. A 1males Ala· gio si leggevano al tempo di Giovan ni
111a1111ici in M. G. H., Saipl. I, p. ~3 Diacono, una nell'abside e l'altra al
a. 896. disopra della porta della basilica, nel-
(3) Giovanni JX avc,·a già pensato l'interno {LAl.:ER, le palais de latra11,
alla ricostruzionedell:i basilica e invìa10 pp. I 38- 9).
3 32 CONTINUAZIONE DI PIETRO GUGLIELMO

BENEDICTUS VI (973-4)- (de regione VIII sub Capitolio)<•>.

loHANNES XIITI (983-4) - m tanto eum [Bonifatiimz VIIJ odio


habuerunt sui [Romani], ut post mortem eius caederent eum et
lanceis vulnerarent, atque per pedes trahereot, nudato corpore,
usque in campum ante caballum Constantini <2>. 5

loHANNES XV (985-96) - de regione Gallinae Albae CJl - (de


Gallina Alba - oratorium Sanctae Mariae in Gradibus pictura
decoravit) <•>.

GREGORlUS V (996-9) - (Cui rebellans Crescentius in castello


Sancti Angeli captus et truncatus, per pedes in monte Malo <s> 10
suspensus est).

lottANNES XVII (roo3) - de regione Biveratica - ( Je regione Sancti


Clementi).

loHANNES XVIII (Ioo4-9) - de regione secus portam MetroYi.

SERGIUS IIII ( I00_9-I2) - (de regione alla Pina) (6>.

GREGORIUSVII (zo7J-85)-apuJ Sanctam Mariam Maiorem ad Prae-


sepe ... a quo<lam Centio Stephani captus fuit et perductus in
domum praedicti Centii, quae domus posita erat in loco qui vo-

(1) lJ DucHESNE ritiene che non Della statu:i si fa per la prima volta
possa trattarsi della regione VllJ augu- menzione nella vit:i di Giovanni X lii
stea, poicbè tale divisione non era (lib. Pontif. li, p. 252).
più in uso; e che la regione debba (3) La regione cosi chiamata corri-
esser cercata dalla parto del campo spondeva alla IV ccclesiasùca (cf. Gnll-
Marzio (Lib. Po11tif. li, p. 256 nota 3 e GORIO I, Rtgistr. tpist. t. I, p. 17s).
Les "'gio11s de Rome au moyen-tige, (4) Forse l'oratorio presso S. Pietro,
p. 14 1). dedicato alla Vergine e designato ad
(2) La piazza dcl Laterano, dove, Gradus nella vita di Paolo I.
durante il medioevo e fino al 1s38, (S) Questa, e la indicazione coeva
si trovò la celebre \tatu.i equestre di s.
che si trova in BENEDElTO DI ANDREA
Marco Aurelio, ritenuta erroneamente DEL SoRATIE (p. 1s 1), costituiscono le
di Co:nantino, forse dalla prossimità ad più antiche testimonianze dell'appella-
edifici ai quali il nome di CoStantino tivo Malus dato al monte Mario.
si riconnetteva (cf. LAUER, Le palais de (6) Deve tratta rsi della regione Pi-
Latran, p. 144; CASPAR, op. cit. I, p. 129). neae.
I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV 333

catur Parriuni <•> - Rex cHeinriwsJ Capitolium ascendit, domos


omnes Corsorum <•l subvertit . .. Dehinc Septem solia h>, in
quibus Rusticus ncpos .. . pontificis consedebat, obsidere cum
multis machinationibus attemptavit, de quibus quamplurimas
5 columpnas subvertit - Robertus Guiscardus ... aditurn ... per
portam Flammineam ·habuit... Immo ipse cum suis totam re-
gionem illam, in qua ecclesiae Sancti Silvestri et Sancti Laurentii
in Lucina sitae sunt, penitus destruxit et fere ad nichilum redegit;
dehinc ivit ad castrum Sancti Angeli, do~num papam de eo
ro abstraxit secumque Lateranum deduxit; ... coepit. .. regiones
illas, circa Lateranum et Coloseum positas, igne comburere <.i.>.

TJRBANUS II (ro88-99) - apud Sanctum Nicolaum in Carcere <s>, in

( 1) Il palazzo dei Cenci, con la re- 166; GOFFREDO MALATERRA, De rebus


lativa torre, sorse sopra una parte del- gestis Rogerii Calabriae et Sìciliae co-
l'arca del teatro di Balbo (cf. L. CAL- mitis et Roberti G11iscardi ducis fratris
LARI, I palaz:zi di Roma e lt case eius, pp. 79-80).
d'importairza storica e artistica, Roma, (5) Non si conosce l'età di fonda-
[1932), pp. 344-5; E. AMADEI, Le torri zione di questa chiesa, che non figura
di Roma, Roma, 1932, p. I I 1). nell'elenco di Leone III. L' ARMELUNI
( 2) La famiglia dei Corsi, che aveva , (Le chim, p. 770) riporta al secolo 1x
le sue case sul Campidoglio, nel luogo l'iscrizione che tuttora vi si legge, nella
dove una volta era il tempio di Giove seconda colonna a destra di chi entra,
Capitolino, e che parteggiava per Gn:- e che enumera le offerte di un mag-
gorio VII. giordomo Anastasio. Un'altra iscri-
( 3) li Setti zonio. zione, nella parete destra, con l'elenco
(4) Verso la fine di maggio dcl 1084 dei doni fatti da un Romano prete e
Roberto il Guiscardo penetrò in Roma rettore, è del 1088 (ibid. pp. 768-70).
dalla porta Flaminia o, come altri dice, La chiesa, sotto Pasquale II, appare
dalla Pinciana. Nell'urto con le mi- come diaconia cardinalizia ( Lìb. Ponti/.
lizie di Enrico IV, in campo Marzio, II, p. 295 nota 12). Fu amplia ta da
rimase devastato il quartiere dov'erano Onorio Il e ridedicata in onore di san Ni·
le chiese di S. Lorenzo in Lucfoa' e cola nel 1128 (FORCELLA, lscr. IV, p. 119
S. Silvestro in Capite. Ricondotto il n. 261). Gli ultimi restauri ebbero luogo
papa da castel S. Angelo al Laterano, nel 1 599 per opera del cardinale Pietro
scoppiò un conflitto tra Normanni e Aldobrandini, su disegni Ji Giacomo
Romani, essendo quest'ultimi esaspe- della Porta. Traeva il suo appellativo
rati dal trattamento sofferto. Fu al- dal carcere dei tempi bizantini, erro-
lora che i Normanni appiccarono l'in- neamente chiamato Tulliano nelle fonti
cendio, che distrusse i quartieri circo- posteriori al secolo xu (cf. HuELSBN,
stanti al Laterano e al Colosseo (Gurno Le chiese, p. 392; BAKTOLI, I templi
VESC. 01 FERRARA, De scismate Hilde· del Foro Olitorio e la diaconia di S. Ni-
brandi in M. G. H., Script. XII, pp. 165- cola «in Carcere 11 1 pp. 222-5).
334 CONTINUAZIONE DI PIETRO GUGLIELMO

domo Petri Leonis ... animam Deo reddidit <•l; atque per Trans-I
tiberim propter insidias inimicorum in ecclesia Beati Petri, ut
moris est, corpus eius <lelatum est et ibi honori6ce humatum <».
PASCHALIS II (Io99-rr8)- comitante turba cum cantu Lateranum
Yectus, ante eam porticum, quae est ab australi plaga ad basi- 5
licam Salvatoris, quam Constantinianam dicunt, adducitur; equo
descendit, locaturque in .sede quae ibidem est (J), deipde in.
patriarchali <•>, ascendensque palatium, ad duas curules deve-
nit <s> ... Et locatus in utrisque, ... per cetera palatii loca solis
pontificibus Romanis destinata, iam <lominus, vel sedens vel 10
transiens, electionis modum implevit - Corsorurn domus, vide-
licet Stefani et fil iorum et fratrum eius atque nepotum, iam
per domnum papam P. omnes destructae erant. Qui Stefanus
nimis in ira exarsit, ecclesia m Beati Pauli ... apprehendit ...
His sti mulis primores curiae instigati, ccclesiam Beati Pauli I 5
et oppi<lum, quo<l Stefanus occupabat, ... caute aggrediuntur ... ;
c:ipta turri, patentibus portis, copiis introductis, sentiunt su~ito
quod non suspicabantur. Utrimque pugnatum est acriter: illis

<-
5. est 0 111. Il Pandolfo, cod. di T ortosa), 111ppl. H1 <- Pietro Guglielmo, cod.
Vat. Lat. 3']62) nell'inter/.

( 1) ll papa, non trovando forse suf- (4) Il trono pontificale, situato in


fidcntementc sicura, in quel torbido fondo all'abside della chiesa.
momento di scisma, la dimora nel L:i- (S) Due seggi di porfido, probabil-
tera no, accettò l'ospitalità di un suo mente provenienti da antiche terme.
fautore, che aveva la casa fortificata li papa salito al palazzo e cinto il bal-
t ra le mura dcl teatro di Marcello. theum, da cui pendevano sette chiavi e
(2) Veramente la consuetudine Ji sette sigilli, si assideva nell'uno e nel-
seppellire i papi in S. Pietro si era ve- l'altro,e quindi, impugnando upa fmJla,
nuta interrompendo con Giovanni X. prendeva possesso delle altre parti del
Questa tumul:izione fatta là, dovette patriarchio. Uno di questi seggi ' si
anch'essa esser conseguenza del con- trova oggi al museo del Louvre, l'altro
trasto delle fazioni. , PIETRO MALLIO al museo Vaticano. Le medesime ce-
indica la tomba • iuxta [Hadriani] ora- rimonie vengono più tardi descritte
• torium . . . in Vaticano» (DE Rossi, anche da Cencio, ma si avvertono nei
1111cr. chrisl. li, p. 203 n. 8); all'età del dettagli già alcune differenze. Cf. Du-
VEc10 (n. 115) ne era scomparsa ogni CHESNE, Lib. Po11tif. IT, p. 3o6 nota 4;
traccia. LAUER, ù palais de Latran, pp. 1 S7-9;
(3) La stdu stercoraria, che si tro- A NDRlEU, Le pontiftcal romain au PllOJ·çii-
vava davanti al portico della chiesa, 4ge, Città del Vaticano, t. li, 1940,
al di fuori dell'atrio. p. 266 sgg.
I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV 335

interior turris et ardua porticus servabat vires, istis facilis in-


gressus et certa auxilia augebant audaciam. Mane domnus
papa cum plenitudine civium oppidum ingrcssus, cepit quaeque <•>
- Romae, Lateranis, in basi lica Salvatoris, fulmen turrim
5 sacram percussit, partem culminis et gallum aeneum, vento
versatilem, campanasque deiecit, et quassato angulo eiusdem
basilicae sepulcbrum • • • papae, quod erat inferius, omnino
<lextruxit. Aedern S:ll1cti Pauli ex tribunali igne de cacio tactarn,
ut et tecti plumbum conflaretur et trabes visibiliter arderent,
10 profecto arderet tota, nisi aqua et auxilio Apostolorum con-
fluentes populi Urbis obstarent; monstrant indicia trabes -
Romae, in porticu Gallae <», vidi id quoque prodigìum ... -
Secunda fe ria [paschaii], eunti domno cpapaeJ ad basilicam
Beati P., iuxta radicem pontis T raiani Ci> cum tumultu se
15 puer ille [in Urbi praefectum electus] opposuit, confirmari
petiit - Ebullire totam, machinis et tormentis ea parte qua
Capitolii rupes aedibus P. L~onis imminet, contigue ordinatis,
quicquid armis, igne, manu, infcrri poterat, invidia magis quam
ratio moliebatur - Et data licentia legatis Constantinopolitani
20 imperatoris, quos ibidem cPraenesteJ receperat, deliberaturus beati
Petri basilicam, incautis hostibus, Romam in porticum <•>venit
7. scpulchrum) lacuna di una parola in H ; manca tvidtnttmentt il nomt dtl pon·
ttjict. 8. u ctam) deatrnxlt aKK· ntll'inttrl. H'

(1) Il DucHESNE (Lib. Pontif. Il, p. 240), dal foro Boario all'estremo del
p. 307 nota 16) assegna questa cacciata lato settentrion2le dd circo Massimo.
dei Corsi, che si erano impossessati di (3) I1 ponte di Adriano, attribuito,
Giovaanipoli e di tutto il patrimonio per una confusione di nomi, all'imme-
Ji S. Paolo, ai primi mesi Jel 11o6. diato successore.
(2) Qui si ha la più aot ica denomi· (4) Il DucHESNE (Lib. Po11tif. II,
naz ione di questo portico, che in ap· p. po nota 61; cf. anche EHRLE, Ri-
presso viene chiamato Gallatorum (BE· cerche su alwm antiche cbiese del Horgo
Nl!DtITO CAN. Liber Polili&us in Liber di S. Pietro, p. p ) intende la città Leo-
Censu111n, t. II, p. 145 cap. 16). Se- nina. « ln porticu Beati Pctri •è datata
condo il CECCHELLI (La Mado1111u di uoa lettera di Pasquale, del 1 11 8 , diretta
S. Maria itz Portico io Roma, Il, 1924, a Guido di Chur (jAFFll-LoEwl:.NHLD,
p. 27) si sarebbe esteso dalle adiacenze Rtg. Poni. I, n. 6630); e «in porticu
di S. Nicola in Carcere sin quasi al « S.rncti Petri apud \;a11n1.1chiam » è
cosiddetto tempio della Fortuna Vi rile; fatto morire il papa nella biografia del
secondo il MARCHETTI LONCll! (Por· codice Harleiano n. 633 ( W. LEv1sos,
tìcus Gallatorum in B141/. Cqm. LII, 191 ), Aus E11gliscl1t11 Bìbliothekt11 in Nerus
336 CO~TINUAZIOKE DI PIETRO Gl!GLIELMO

- gleba [corpus Paschalis].. ab ipsis patri bus honorifice est


deport:lta in basilicam Salvatoris, in sede propria, in patriar-
chio, dextro latere templi, in mausoleo purissimi marmoris
talapsico opere sculpto <•> - ecclesiam Sancti Adriani in Tribus
Faris .11°. anno sui pontificatus dedicavit, et ecclesiam Sanctae 5
Mariae, positam in regione Areolae, in loco qui vocatur
Monticelli, similiter consecra\•it <»; verum etiam ecclesiam
Sanctorum Quatuor Coronatorum, quae tempore Roberci
Guiscardi, Salernitani principis, destructa erat, a fundamentis
refecit atque consecn\\ it anno pontificatus sui .xvu., mense 1o
ianuario, die .xxm•.

GELASIUS II (III8-9) - Urbanus, primum Hostiensis episcopus,


postea papa Romanus, ... a quondam famosissimo viro atque il-
lustri Petro Leone Romae in insula Licaonia<i>, intra duos egregii
T yberis pontes, vix ab inimicorum insidiis sustentatus, matro- I 5
narum Romanarum et aliquando muliercularum pauperum ele-
mosinis regebatu r - Diaconiam Romae, quam Sanctam Mariam
in Cosmydin vulgariter nuncupant, ... super omnes alias inal-

2. basilica H 7. In Mootlcelll /)uchw1t. 14. Pctro Lcooc ntll'inltrl. 1-1 Leone


corr. da mano p~ltr. Ltonls H 1 Lconls Ducht111t . 18. allas H H', om. Duchnnt.

Archiv, XXXV, 1910, p. 4o8). Da p. 517 n. 13 S3). Per distinguere la


quest'ultima indicazione, però, sembre- chiesa da un'altra omonima, situata in
rebbe che con la parola « ponicus 11 monte Giordano, talun i documenti ag-
dovesse intendersi non già l'intera città giu ngono, come il nostro, il nome della
Leonina, ma il porticato che da castel contrada (Aru111la). Cf. HuasEN, le
S. Angelo andava a S. Pietro. cbiese, pp. 349-50.
( 1) Codice Harleiano cit. (p. 409): (3) L'isola Tiberina è chiamata Li·
« sepultus es t ad dex teram altaris in caonia in documenti datati, che per-
«alabastro pulcherrimo "•e GIOVANNI mettono di risalire alla metà del x se·
DIACONO (Liii. de eccl. laler. cap. IX, colo; ma dai Gesta martyrum, di cui
p. 400), dopo ave r parlato dell'altare, ron è sempre facile stabilire l'epoca
prosegue : « lnde per directum ad di redazione, si può ricavare cbe lo
oc dexteram iacet Paschalis papa li ». stesso appellati \'O doveva essere in uso
(2) Non è sicuro se la chiesa sia stata a Roma fin dal secolo v. Quanto
riconsacrata. nel 1 143 da lnnocen~o U, all'origine della parola, non s'è data
rimanendo incerta. la interpretazione del ancora una spiegazione soddis&cente.
primo verso di una epigrafe da cui ciò si Cf. M. BESNlER, L'ile Tibfrine da11s l'art·
vorrebbe desumere (FORCELLA, Jscr. V, tiq»iU, p. 76 sgg.
I CATALOGHI E LA RECE~SIO:\E DEL SECOJ..0 XV 337

ta verit, requirenti sagaciter Luce clarius enitescet <•> - Comes


Sanctae Mariae in Aquiro, Grisogonus Sancti Nicolai in car-
cere Tulliano, Stephanus Sanctae Luciae de Silice in mona-
srerio quodam, quod Palladium dicitur C», infra domos Leonis
5 et Cencii Fraiapane <i>, pariter convenerunt, ut iuxta scita ca-
3 dc] in Due/rune. 5. et ] AIJ/I· scelestls, sollolinealo, H f'raiapanc] AG8· qui frafa
fide re1:tfu1 \tOCarcntor, sOltolitteatn, li

( 1) Si allude alle cure dedicate da Rom. di stor. patr. XX V, p. 178, XXVI,


Gelasio nei trent'anni in cui avev.i 38; Ntcrologi cit. p. 105); nel secolo
tenuto questa diaconia, che cercò di successivo, in una bolla di Onorio III
far emergere sopra le altre chiese di ( 1z16), figura come monastero « Sancti
Roma (cf. G1ovENALB, La basilica di «Sebastiani quod dicitur Palladia» ( Bull.
S. Maria in Cosmedin, pp. 254-7). Dal· Rom. ediz. di Torino, Jll, p. 306). Oggi
l'ultim:i frase parrebbe che l'opera di sul luogo rimane la sola chiesa di S. Se-
lui venisse sminuita o non r icevesse bast iano; ma accanto si vedono parti
un espresso app rezzamento. d'una costruzione medioevale che do-
(2) Fondato sull'angolo del Palatino vevano appirtenere al monastero. _Il
che guarda il Colosseo, prob:1bil111entc: nome « Palladium., si riconnette, con
ncll:i seconda metà del secolo x, da un ogni verosimiglianza, al ricordo del tra-
Pietro • lauJabilis medicus • ( Ntcrologi sferimento dcl Palladio, dal tempio di
e libri affini della provfocia Romana a Vesta, sul Palatino ; dove pare si con-
c"ra di P. Ec1m, I, p. 107; c( F1mF.LE, servasse ancora verso la metà dcl se-
U11a chiesa del Palatino. S. Maria « i11 colo 1v, giacchè in una iscrizione di
« Pallara 11 in Arcb. Soc. Rom. di stor. quell'epoca si menziona un « praepo·
patr. XXVI, pp. 356-8) ;esisteva gi3 nel- « situs Palladii Palatini u (C. I. L. X,
l'anno 977, come si ricava dall'cpitJfìo n. 6441 ). Ad ogni modo, come osserva
di un tal Merco, uno dei primi abitatori il FEDELE ( U11a chiesa &c. pp. 369-
del monastero (FEDELB, op. cit. p. 349 370), la denominazione di «Palladium»,
nota 2; CECCHELLI in Archit'Ìo Pa/t.•grn· distinta d'l quella di • Palatium »,durò
fico /tal. voi. V, fase. 53. tav. 30, 1). La a tra\•erso il medioevo per indicare
pili antica denominazione di questo fu de- la regione del P.llatlno situata a sini-
sunta dal nome del fonda tor. : «dc Pctro stra di chi s:ile la via che muove dal-
«medico» (F1:.0ELE, op. cit. pp. 35 7-8) ; l'arco di Tito (ascensa Pala/ii). Quando
in una bolla di \lessandro Il (1061- si aggiunse il nome reg ione, si disse
73) è detto (( aubatia Sanctoru m mar· t< regio dc Palladio» e «regio Palla-
cc tyrum S~bastiani et Zosimi (sic), « dia ll, donde poi vennero le Jenomi·
« quan1 vulgares usitato nomine Pa- nnioni di « Pallaria l> e « Pallara ».
« lariam solent nuncupare » (M. G. fl., (3) È noto che i Frangipani con le
Script. VII, p. 729 not:i 51l; piu tardi, loro case e fortc;izc a vcvano occupato
nel secolo xn, si chiamò "Pallaqii •, g ran parte del Palatino, e col crescer e
"de P:illaria •>, e Sanct.: Maric in Pal- della loro potenza si estesero io tutta
" ladia., o e de Palladio •, e portò anche quella zona sotto il colle che dal
i tre nomi di S. Maria, S. Seb:isti:ino e tempio di Venere e Roma anda,·a al
S. Zotico (CE..,CJO CAM. Ordo Rom. in Colosseo, agli archi di ·Tito e di Co-
Lib. Ct11s1111111, I, pp. 301, 309 ; F1:.0ELI:., stantino, al circo Massimo, al Giano
Ta/111/. S. Mariat Noi•ae in A 1 rii. Soc. Quadrifronte, a S. Teodoro.

Cod. Topogr., Il. 22


CONTINUAZIO>IE DI PIETRO GUGLIELMO

nonum de electione tractarent - convenit rnultitudo Romana .. . ,


regiones duoJecim Romanae civitatis, Transtiberini et Insu-
lani <•l; arma arripiunt, cum ingenti strepitu Capitolium scan-
dunt - papa ... , per viam Sacram graùiens, Lateranum ascendit
- papa ... , ad domum Bulgamini ... confugiens, latuit - Latuit 5
domnus pap<t, melius quam hospitatus sit, in ecclesiola quadam
quae Sanctae Mariae in Secundocereo dicitur <2 >, intra domos
illustrium virorum Stephani Normanni, Pand ulfì fratris eius et
Petri Latronis Corsorum.
CALIXTUS II (III9-24)- Legati missi in scriptis pacem offerunt ; 10
et quemadmodum in Lateranensi palatio tabula privilegii re-
praesentat <J>, pax ad velie papae ab imperatore simul et rècepta

9. cursorum H 11. privilegio H H '

(1) Alla divisione urbana in sette e dirillo i11 onore rii E. Besta, Mibno,
regioni ecclesiastiche ne era succeduta Il, [19 19), PP· 244, 251 ).
un'alt ra, informat.1 agli stessi lini assi· (2 ) Il papa, dopo essersi rifugiato
stenziali e corrìsponJente alle diciotto nella cas:i di Bulgamino, che doveva
diaconie (cf. D uCHliSNE, lib. Po11tif. Il, trovarsi presso il Tevere, m;1 in un
p. 253 nota 7). Accanto a questa però, luogo in cui la st rada ern ostruit:i da
ne l Xli secolo, ne esisteva :rnche una dumeti, fuggi per via fluviale. Al suo
con carattere militare, in base alla quale ritorno rimase nascosto nella piccola
il popolo era diviso in dodici regioni chiesa di S. Maria Ìll Sec1111do certo, che
cistiberine, oltre i Trasteve rini e gli pare si debba identilicart: col cosiddetto
abitanti dell' i11s11la. Non è possibile tempio della Fortuna Virile (cf. MAR·
precisare linizio di questa nuova ripar- CHETI! LoNGHI, S. Maria de Sec1111dicerio
tizione, che si presen ta per la prima in 811//. Com. LIV, p. 9 3 sgg.). Gli A11-
volta in due documenti pressoché con- 11ales Romani (p. 347) ci danno un rac-
temporanei, il nostro e il Liber Politicus conto differente in qualche det1aglio,
di BENEOErro, dove nel corteo papale facendo sostare il papa, prima della p:ir-
figurano i «milites drachonarii portan- tenza, «in regione $.mcti Angeli [ iu foro
tes XII « vexilla que bandora vocantur" « Pisciwu], in ecclesia Bo::atae Mariae
(cap. 21 in Ub. Cmsuum, Il, p. 146; «qua.: sita est supt:r fluvium Tiberis >>,
cf. CENCIO CAM. Ordo Rom. cap. 7 ibid. e dopo il ritorno, «in Ripam, apu t
I, p. 292). Tuttavia i decarcones dell'età « heredes Stephani Ocdonis, in ecclcsia
di Giovanni XIII mandat i a morte in « Bcatae Mariae Secundicherio "·
numero di dodici, verosimilmente uno (3) Il tcstodd concordato di Worms,
per rione, (lib. Po11tif. li, p. 252) po- che venne trascritto sulla parete di
trebbero già farne sospettare l'esistenza; un'aula attigua alla cappella di S. Ni·
se anche non è da risalire, come pare cola, dove fu eseguita anche una serie
fosse pt!r Ravenna, al periodo bizantino di rappresentazioni dei t rionfi dei papi,
(cf. B. PAHADISI, Decwrchia bi~a11tina durante la lotta per le investiture, sugli
e decma lo11gobarda in Studi di storia antipapi. Lo less.e ancora, sebbene i
I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV 339

est et perpetuo annuente Domino stabilita - Fecit ordinationes


in Urbe cardinalium et episcoporum quamplures: primo dom-
num Petrum Leonem cardinalem Sanctae Mariae in Transtiberi,
ubi oleum fluxit <•> - Hic pro pace servanda turres Cencii,
5 domnae Bonae et Iniquitatis <i>, dirui et ibidem non reparari
praecepit; Saxa, optimae forticiae super Romam, a Monaldo
comite emit et honori Sancti Petri adiunxit - Aquam ad Urbem
reduxit, molendina cum vineis iuxta lacum aptavit <i>, ecclesiam
Sancti Nicolai io palatio fecit, cameram amplia vit et pingi, sicut
10 apparet hodie, miro modo praecepit <+> - Sepultus est Laterani
iuxta domnum papam Paschalem <s>.
2 . primo] in atrK· ne//' interi. da mD110 po!I. H 1 3. Corr. da mano post. Leonls H'
Transtlberlm H 1 4. ubl om. H 1J, suppi. Vuchesne. 4-10. Hlc praeceplt in calce H
)· lnfquitas quidam homo fuit vicinus <...encii domul acff. in marK. H, om. H 1 Unqultatis
Ducheme. et repararl non ibidem praecepit March. 9. Nlcholal H' 10-1. ~epul­
tus - Paschalem in calce H

caratteri fossero ormai quasi svaniti, il ( 2) Cencio Frangipane e Bona mo-


PANVINIO nel secolo xvr (De praecipuis glie di Giovanni Frangipaoe. f< Ini-
11rbis Romae sanctioribusque basilicis, « quitatis » pare si chiamasse una delle
quas Septem Ecclesias vulgo voca11t, liber, torri di Cencio, e il nome le sarebbe
Romae, 1570,p. 173 sgg.). Cf. LAUER, venuto dalla turpe aggressione a Ge-
Le palais de Latran, pp. 170-1 ; h1sio 11; prima s'intitolava forse da
LADNER, 1 mosaici e gli affreschi eccle- Giovanni padre di Cencio. Cf. EHRLE,
siastico-politici 11ell' a11tico palaz.z.o La- Die Fra11gipa11i &c. io Méla11Kes oj]el'ls
/ernnense, p. 269 sgg. à M. Chatelai11, 1910, p. 452; TEA,
(1) Il fatto dell'olio, a cui non si La rocca dei Frangipani alla Velia in
è alieni dall'attribuire una certa ere· Arch. Soc. Rom. di stcr. patr. XLIV,
dibilità riconnettendolo con fenomeni 1921, pp. 240 e 254.
vulcanici (cf. CECCHELLI, S. Maria i11 (3) Secondo la biografia, più ampia,
Trastevere, pp. 8-<J), risaliva molto scritta da BosONE (Lib. Po11tif. II,
indietro nel tempo. La Cronaca di p. 379), l'acqua sarebbe stata derivau
SAN GIROLAMO (p. i58 h) lo riporta al da ant ichi acquedotti, non specificati,
41 av. C., narrando che nella taverna e condotta alla porta Lateranense (Asi·
meritoria del Trastevere (una specie di mria) per costruirvi un abbeveratoio
ospi~io per i veterani romani) scaturi per cavalli, per alimentare molini,
dalla terra l'olio, che continuò a scor-! e per utilizzar!,\ da ultimo a scopo
rere per una intiera giornata, signifif di irrigazione. Ne l Liber Cmsuum
cando la g razia del Cristo venturo (cf. ( I, p. R) incontriamo il ricordo di
anche CASSIO DIONE, Hist. Rom. te rre, vigne e molin i «de Lacu » con·
XL VIII, 4 3, 4). Sulla taverna si ri- cessi dalla S. Sede ai canonici Late·
tenne, nel medioevo, che fosse sorta ranens i con l'obbl igo di un canone
la chiesa di S. Maria in Trastevere. annuo.
Un accenno si trova pure nei Mirabi- (4) Cf. p. 329 not:i 1.
lia (JoRDAN, Topogr. II, p. 643 ). (S) Era sepolto tra Pasquale II ed
340 CONTINUAZIONE DI PIETRO GUGLIELMO

HoNORIUS II (II24-30) - illecti fatuique conveniunt intra Beati


Iohannis basilicaro; in ecclesia, quae Sancti Pancra.tii dicitur <•>,
episcopi ac cardinales intraruot - Lambertum Hostiensem epi-
scopum papam acclamaverunt;_<leinde in symis <2 >, quae ante ec-
clesiam Beati Silvestri sitae sunt, sine mora eum composuerunt. 5

Onorio Il (GIOVANNI DtAC. Lib. de volta menzione nel 1227 (cf. HullLSEN,
ecci. lat. cap. lX, p. 400). le chiese, p. 410).
(I) L'oratorio del monastero di (2) Le due sedi~ curuli, già ricor-
S. Pancrazio in Laterano (GIOVAN~l date (p. 334), che prendevano il nome
DrAc. loc. cit.). Al tempo di Inno· qui indicato d~lla forma semicircolare
cenzo II era chiamato di S. Maria e della spalliera, corrispondente alla let-
S . Pancrazio. Se ne trova per l'ultima tera sigma (C).
INDICI
I.

NOM I P ROPRI E COSE NOTEVOLI

Abacuc, Ambacu sanctus 107 •, 142 '· Anastasius II papa 24 3 1.


Abdon martyr 21i, 66i, 921, 107 1•, Ancclitus papa 2 2 2 7.
l 5 l l , I 69 io, 32 8 1 9. Anglorum gens 308 6,
Abundius, Abundus martyr 1 14 •, 6, Anicirns papa 224 1.
145 7. Anthemus scribon 24 8 11 •
Achilleus, A chileus, Acilleus martyr Antheros, Anteros papa, sanctus 149 •,
891, lto a, 149 1i , 169 1 s, 1721, 172 1•, 200 n, 224 •9.
174 1; oleum 46', 47 l. Antoninus martyr 227 •4,
Acoli (in), iuxta A ccolam 292 11, 3 l 6 6 , Aqua subtus montem Aventinum cur -
A conti us marty r 2 5 3. rens 17 1 4.
Adau ctus, A udactus martyr 6 5 1, 1 1o 4, Aq uaeducti tres basilicae Lateranensis
150 l . Nicolaitanae 329 16.11.
Adventinus, Aventinus mons 152 91 Aquae Salviae 10 9 l; Aqu a Salvia
l 7 l 4 1 I 72 11 20 0 l, 312 19, I 50 S, 326 17.
Adeodatus papa 2 56 1. Araxes 13 9 J.
Aed es L eon is IIII papae 323 1. Arcus Constantini l 66 1•, l 96 1-•.
Africa, A ffri ca 1&•, 2 6 '· - depictus in M erulana 2 76 •.
Agape martyr 93 s. - [di Graziano, /lalwti11ia110 e T eo-
Agapitus diaconus et martyr 22 ', &64-l, dosioJ l 6 4 10.
l l l l , 149 1, 226 1•. - in circo Max imo l 6 5 1s.
- papa 247 •. - intus Romae [dt An:adio, Onorio
Agatho papa 2 56 1J. e Teodosio] 163 10, 180• 195'.
Agnes, Agna martyr l 7 s, 79 '-', l 15 6-7, - qui vocatur Tres Falciclas 290 6.
145 1 2339; o le um 41 1. - Recordatio nis ( Drusi 1) l 7 3 s,

[Aistulfus) 269 •. 199 "·


Albana civitas 1 1 i 10, "· [Romu li ?) 191 6.
Alexander martyr [via Nomcntana) - Severi 166 ••, 177 l, 195 •l.
76s, 78•, 115 9, 145'· - Titi 196 1; ad VII Lu cernas
- martyr [via Salaria) 20J, 45 1, 761, 166 16,
116•, 144 1, 2466;oleum 44 1 • - [via Pincia] 169 9.
- papa 14 5 i, 2 2 3 1. Arcus, arcora, arcorae 2 77 1, 280 11,'6 •
Amphitheatrum [Castrense) 194 1. Ariston, Aristus sanctus 2 & 1, 9 1 J.
- [ Flavium) 196 •-s. Arthemius, Ardhimius sanctus 93 i,
Amu la 249 4, 107 6, 152 1; ole um 36 J, 37 •.
A nastasii (caput) ad Aquas Salvias Audifax, Audafax sanctus 107 1, 142 •.
1094,1506. Aupinio sanctus, oleum 39 7.
A nastasi us I papa et martyr 92 1-4,
l 51 •, 2 35 '· Balineum Iuliorum Akario rum 16 5 1.
3H INDICI

Ballistaria 2 3 '· Bonifaci us V papa 2 5 1 •.


Balneum ad S. Laurentium 2.41 7. - Vll papa 332 •-J.
- diaconiae S. Mariae in Hadria- Burgus 308 i.
nio 28 3 11.
- diaconiae S. Silvestri iuxta hospi- Caecilia virgo et martyr 8 7 J, 8 8 •,
tale S. Gregorii 2 8 3 11. 11 0 11; oleum 40 •, 41 '·
- domus Palmati 237 •1. Caecus illuminatus 169 9.
- in patriarchio Lateranensi 2 7 4 •, Caelestinus papa, martyr 77 1, 116 11,
281 •s, 282 9. 144 .. , 237 7,
in Sicinini regione 2 30 s-6. Caelius m ons 152 s, 1, 198 '·'.
- iuxta basilicam S. Pancratii 245 •. 2476, 2561-4, 288•s-i6,
:- iuxta ecclesiam B. Petri apostoli 298 4.
280 19, 281 s. Caesar 139 ', '·
- iuxta ecclesiam S. Silvestri [in Ca- Calabria 2 59 •4, 26 1 •0 •
pite) 182 1. Calcariae 2 6 1 •, s.
- iuxta templum Mamuri 235 9-••. Calepodius, Calop us 107 1, 152 l-4.
- Mercurii 172 '· Calinicum 300 l.
- post absidam basilicae B. Pauli Calistus, Calixtus I papa, martyr 2 7 41
245 s. 94 1, 1076, 1521, 2249.
- quod cognominatur Templus 236 s-6. - II papa 338 ••.
Basilia, Basilissa, Basilessa, Vasella Calocerus martyr 18 •, 1 1o •9, 149 s.
martyr 27 1 , 741, 117 1' , 1439, Calvulus 176 ••.
169 •; oleum 42 '• 43 ''· Campaniae civi tates 189 11-'4.
Bassus consul 19 l . Campanini 275 1, 276 1•, 182 s.
Bauso sanctus, oleum 43 ''· Campus apud basilicam B. Petri apo-
Beatrix sancta 108 •, 2 56 •s-•6. stoli 2 44 •1.
Benedicta sancta i p 7. - Late ran ensis 258 ••, 275 1•-11 ,
Benedictus frater Sergii 11 papae 319 J. 306 ••, 332 s.
I papa 249 ••. - Martis 303 l.
II papa 2 57 s. - N eronis 263 1 -J, 266 6.
II I papa 3 2 5 ••. Candida martyr [via Portuensi) 91 s,
V I papa 332 1. I SI 4.

Betleem 17•. - sancta [via Aurelia], oleum 36 4.


Bibiana martyr 242 6. Candidus sanctus 1 17 '·
Bibliotheca s. Gregorii 168 •. C~non missac 164 ' ·
Bibliothecae 241 •. Canones 13 8 6.
Blastus, Blastro martyr 7 4 s, 1 18 4, Capitolium 16 611,11, 1766, 191 1, 195•,
143 s; oleum 42 •, 43 '· 333 •, 338 i; Capitolii rupes 335 ''·
Bonifacianus martyr 74 •. Caput Affri cae 196s, 301 4.
Bonefacius sanctus 152 9- 153 •. Ca.rccr publicus 17(; 11 •
Bonifacius, Bonifatius, Bo nefacius s. Laureniii 114 11 , i r 5 '·
papa I, martyr 7 5 1-76 •, 1 15 •J- - s. Petri 1 90 '·
1161, 1444,153 1, 237 1 ;oleum421, - Tullianus, v. ecclesia S. Nicola.i in
43 '· Carcere.
Il papa 24 7 4. Carpoferus martyr 23 •.
III papa 251 •. Castellum, cas1 rum Sancti Angeli
1111 papa 2 5 1 1. 324 l-4, 332 9-••, 333 9.
N O M I P R O P R i E C O S E N O T E V O.L I 3~ 5

Castolus sanctus 1 13 9. 2696, 270 1•, 2711,4,161 288 7,


Castorius sanctus 1 1 3 5. 313 11 ; diruta 271 ',J,•6, 309 7,
11 11
Catabulum 119 '· 318 - , 3276.1.
Cata Xanthi 167 9. Coemeterium Bb. martyrum Abdon et
Catena s. Petri 115 1 ; v. Vin cula. Sennen 283 '-J.
Cathedra lapidea Floriana 136 •. B. Agathae martyris 3 2 1 1-•.
- Petri, v. Natale. S. Agnae 233 •, s.
Cavalli marm orei 184 J-4; optimi 179 '· Albani 23 1.
Centcnarium 180 18, J', 281 1, 1, 328 1. Ss. Alexandri, Vitalis et Martialis
Centius Stepha.ni 331 17, 18. 287 •i.
Centumcellae 311 14, Aproniani 6 5 J.
Charitas, Caritas sancta 152 ';oleum Balbinae 1 5 •, 64 •, 2 3 2 1 1, 18.
40 '1 41 8. Basilei 64 J.
Christina sancta 9 1 J. Basillae 25 •, 26 •, 6 1 •.
Christoforus primicerius 2 74 '. Calepodii 66 •, 2 24 "• 2 3 3 J.
- vicedominus 27 511 7, •s. Calisti 1 2 ', J, 1 3 ', 1 4 ',i, 15'•»1,
Christus 17 >, 258 1s, 262 :o, 271 91 191 16 •, 17 •, 18 6, 22 1, 24 •, 26 •-1,
••, 279 •J, 282" 288 >a, 305 1, ••, ' " 17 .., 6 3 1, l l l 1-2, 2.14 1-8, 11_1:, 'J-•4,
308 16, 309 s, 310 1 , l, 9, 3 14 l, 1 1-18, ••, 2z5 •, zz6 s, s, 1 >, 227 5.6,
326 11.•J, 328 J-<. ••, .. , 2 2 9 6, 1, 2 3 8 1, 240 '·

Chrysogonus S. Nicolai in Ca rcere - in Catacumbas 1 7 •, r 9 ', 62 ',


33 7 '-J. 225 6, 234 1, 286 •i, 328 "·
Circus Flamineus [stadio di Domi- - Ss. Chrysanti et Dariae 287 •o.u,
ziano] 1761, 180 6, 195 J. in Comitatu 2 7 1.
- Maximus 1 6 5 •s, 17 5 1, 200 '· Commodillae 6 5 1 •
- Neronianus, v. Palatium Nero- Cyriacae, Cyriaces 2 27 1 -i, 286 ••.
nianum. S. Damasi papac 260 11-1 •.
Claudia mater s. Eugeniae 1 1 2 J, 148 '- Domitillae, 63 '·
Claudius martyr [via Labicana] 27 6, inter Duas Lauros 6 1 1 •
I I J S. B. Felicis martyris et confessoris
- [via Salaria) 227 '4. via Portucnsi 3 2 8 17.18,
Clcmens martyr 2 7 6, Ss. Felicis et Adaucti q6 10.11.
- papa 222 •. S. Felicitatis 237•-1, 2.87•6.•7,
Clcrus 112•, 148 2 , 2488, 257 7, B. Hermetis martyris 150•, 287 •s.
269 •0 , 3141 1 ; cleri primatus 274 J. S. H ilariae 287 "-''.
Cletus papa 2 2 2 '. ad Insalatos 6 6 '·
Clivus Argcntarius 326 1•. Iordanorum 20 ', 60 •, 246 5.6,
Cucumeris 60 •, r 4 3 •. 287 "·
Marnuri 236 •. S. Iutici [Zotici) 29 1 •6-•;.
Patricius 2 3 6 '· Marcelliani et Marci 260 1 '-'l.
Salutis 2 3 5 10. Marcellini et Petri 2 sz ''. 2 7 7 16, 18.
Scauri 168 ', r97 •, 298 '· B. Marci papae J2 7 6.7,
Cloaca iuxta monasterium S. Silvestri Maximi 20 1.
et S. Laurentii in Pallacinis 3 26 Ncrei et Achillei 63 ', 246 9-'0.
14 .. 15 . Ni comedis 2 51 s, 9.
Coclea fracta 1 7 3 7, 1 99 "· Parnphili r 1 7 s, 1 44 '-J.
Coemeteria 225J-i, 227•, 249i-i,s, B. Petron illac 2 6 5 s, z 70 J.

Cod. J'opot;r .• li.


IND I CI

Coemet eriu m Pontiani ad Ursum P ilea- Constantinus [ Constans II) 2 55 9.


tum 211 1 661, 23511 2369-•0 , 328•8.19. -papa 2611.
- in Porrn 2 5 i, 2 8 i. Constantius II impcrator 233 H.
- via Portuensi [S.Felicis ?) a33 '· Cornelius prpa et martyr 88 •, 1 l 1 ',
- Praetcxtati 2 l •, 2 2 ', 62 11 2 24 15, 200•', 225 s; o leum 41 11 •
226 •1. Crescentianus martyr [via Ostiensi) 2 3 '.
- Priscillae l 3 •, l 4 11 20 ', 60 11 - Crescencius, Criscentio martyr [via
22715- 2281, a29•, 2321:.11, 2 33 10.11, Salaria] 77s, 116 11, 144 11, 228 1 •
234 11, 237 8-9, 246 "-". - martyr[via Tiburtina] 821, 1141-8,
- S. Sebastiani in Catacumbas J28"-"· 145 s.
- ad Septem Palumbas 60 i. Crescentius 3 3 2 9.
- Septem Virginum 288 1. Chrisantus, Crisantus, Grisantes mar-
- S. Silvestri confessoris atq ue pon- tyr 763-41 116 J1 144 s;oleum38 1,
tificis 288 '. 39 '·
- ccdesiae Simplicii et Serviliani Crispinianus sanctus l sz
1.

287 H. Crispinus sanctus 152 7.


- S. Sotheris 269 '· Crispus sanctus 1 l 7 11, 144 •; oleum
- S. Tertullini 287 6. 42 4, 43 ' 4•
- S. Tibu rtii 277 18; Ss. Tibur tii et Cruces regio num 120 •.
Valeriani 249 1-B; et Maicimi 265 111 Crucis vexillum 98 1.
266 1-'. Cypres[s)us 176 4-S, 195 6.
- Trasonis 28 •, 60 5. Cyprian us martyr 2 6 ', l 1 l • .
- Ss. Urbani pontificis, Felicissimi, Cyriaca 82 •-', l 14 a, 145 s
Agapi ti et Ianuarii 2 8 7 9. Cyriacus martyr 23 ' ·
via Flaminia 2 3 3 '· Cyrilla marty r, 80' 115 ', 145 11 •
via Salaria 22 8 l-4. Cyrinusmarty r[viaA"ppia] 86s, 111 s.
B. Xisti et Cornelii 291 1s-16. 149 1·
B. Yppoliti martyris 2 88 15-161 '9. - [ via Sala ria] 1 17 9, l 44 ', 227 '4.

Z epherini papae 2 24 1-•.


Colles lacentes 3 lo 11. Dalmatia 2 5 3 15.
Coloseum, Colosseum 275 ', 333 "· Damasus papa 1 1o 9, l 49 1', 2 34 s,
Columna Antonini l 8 l s, 1 86 H, 6. 277 9; oleum 46 ', 47 J.
· - maior, v. Obeliscum. Daria martyr 76 J, l 1611 144 s; oleum
- Traiani 164 7, 177 •, 195 "· 39 '·
Comes S. Mariae in Aquiro 33 7 '-'. Decius impera tor So', 11 5 1, 14 5 ••,
Concordia martyr 79 S, 11 5 ', l 45 "· 225 "·
Conon papa 258J. Demetria 239 '·
Con stantia Cons tantini filia l l 58, 2 3 2 1 • Deusdedit papa 2 5 l 7.
Constantini caballus, equus 16 6 8, r 7 7 •, Diacon i 225 •, 227 11, 141 •s.
192 1• 332 s. Diaconi X ysti 86 s, 8 8 1, 1 7 3 •, 2 2 6
Constantinopolis 2 55 6, •J-14. 9 ..11, IJ,

Constantinopolitani imperatoris legat i Diaco nia S. Agathae 297 17.18.


3 35 '9-'•. - S. Archangeli 297 15-161 306 '9; al-
Constantinus frater T otonis 273 7.1, 16, tare S. Abba Cyri 306 19.
274 8. - S. Bonifacii 293 •, 297 1'.
- imperator 94i, 1158.91 1668, -Ss. Cosmae et Damiani 2888.9,
230 8, 11, 232 16, 238 4-l . 2 97 14·
NOM I PROPRI E CO SE NOTE V OL I 347

D iaconia S. Eu.uachii 194 •, 197 ''· Domus Corsorum 333 •-1 ; Petri La-
- S. Dei Genitricis in caput portici tronis 338 9; Stephani 334 "·
168 7, 18 3 •, ••-•J, 196 •-9. Emeri ti 236 '·
- S. Dei Geniuicis quae appellatur Gregorii I papae 2 50 s-6.
Acyro 2651; S. Mariae in Ciro Gregorii II papae 262 ••.
196 •. Hadriani I papae 276 s
- S. Dei Genit.r icis quae vocatur Honorii I papae 2 5 3 s.
Dominica 293 6, 296 6. Ss. l ohannis et Pauli 1 sz '·
- S. Ceorgii 267 6, 197 11 - 13; absida ad Lacum 236 1-•.
3 14 s; secretari um 31 4 7. Langobardorum 320 1.
- B. Hadriani 188 •, 197 '!. Leonis et Cencii Fraiapane 3 3 7 H.
- S. Luciae in Orphea 297 16-• 1. Libiana (?) 2 35 '·
- S. Luciae ad V 11 vias 174 J, 200 ', Lucinae 2 2 9 1.
193 "• 294 •, 197 " -"· Palmati 13 7 "·
- S. Mariae Antiquae 194 '• 2961, Pauli 1 papae 2 71 7.
304 6-1. P elagii 11 papae 2 50 •.
- S. Mariaequae appcllatur Cosmidin Petri Leonis 3 34 1 ; aedes 3 35 1 1.
184 •s-•6, 196 s, 336 11-1•. in regione Orphea 230 7.
- S. Mariae in Hadrianio 28 3 l-', in regione Sicinini 2 30 s-6,
••, •J, 2 96 ••. Saxorum 320 J •
- S. Martini iuxta B. Pctrum aposto- Stephani Normanni et P:mdulfi
lum 197 ••-". fratris eius 3 38 •.
- Ss. NereietAchillei 1931, 297 1 • - 11 • - Totonis 2 7 3 1.
- Ss. Sergii et Bacchi [in Foro) D om us culta S. Caeciliae 267 11-•s.
289 •-7, 297 'J-••. - B. Pctri 286 1•.
- Ss. Sergii et Bacchi ad B. P etru m Donata sancta t 16 91 144 9.
26 5 s. Donus 254 1.
- S. Silvestri iuXla hospitalc S. Gre- -papa 156 6.
gori; 2 li 8 a, 2 8 3 9, ••, 13. Duae D omus 284 •
- Ss. :Silvestri et Martini iu xta Or- Duas Lau ros (inter) territorium 232 7.
phea 29 7 ,g_,,. Dulciti (in) 300 •.
- S. Theodori 294 '°• 297 •J. Duo Furna 300 s.
- S. Viti 294 11, 197 11.

Dialogi s. Gregorii 168 '. Ecclesia 24 7 ••, 26 1 1 1, 29 5 11- 1•.


Diocletianus 1 l! •, 2 7 •. Ecclesia B. Abba Cyri atque Archangeli
Diogenes martyr 743, 1r8J, 143 s. ad Alefanturn 314 •.
Dionisiu s, Dionysius papa et martyr - Ss. Abdon et Sennen 92 1-6, 200 1 1,
I 2 '• 8 7 <, I 49 4, 2 2 7 4. 2 8 8 l-6

Dominanda sancta 1 r 6 a, 144 •-9 - S.Agapiti 821, 113°-114 1, 145",


Domus b:ilneata 23511 - 236 1 • 243 •, 185 1, 307 '·
Bonifatii IIII 2 5 1 s. - S. Agathae [in Esquilino) 189 5.
Bulgamini 338 l. - S. Agathae [via Aurelia) 244 •s-•';
ad ca th edram Florianam 236 •. fons 2 44 •7.
Centii 332 ••. - S. Agathae in diaconia 18 5 1 , 188 •.
Claudii 2 3 7 •1. - S. Agathac r 28 •, 177 •;super Su-
in dirn Patricio :trhitrata 236 '. bora 306 1; Gothorum in Subora
in clirn S:.lutis z 3 5 ••. 1 50 s-6; sarta tecta 306 l.
INDI C I

E cclesia S. Agoae via Non:entana 79 1, Ecclesia S. Balbinae 305 •s.


11 5', 1'1:4 1 6-14 51, 1S_s4, i319-232• - S. Basilidis [via Aurelia) 1p •.
236 1-•, 246 •-s, 1 p •, 2S8 1 l; absida - B. Basi lidis [via Merulana) 306 1•.
246 •, 152 6; b:iptister ium 232 '· - S. Basi lissae 74 1, 201 '·
- S. Agnetis in circo Flaminio [sta- - S. Bibianae 189 '• 194 ', 241 s,
dio di Domnr.iano] 1 80 1, 19 5 M. 2. 56 14.15.

- S. Anastasiae 120 •, 17 5 ', 200 •; - S. Bonifacii 130', 287 11


[inscriptio) io absida 16 l. s '_ S. Cacciliae (Transtiberim) 191 r~•,
- B. Andreae apostoli 241 1 ; cata 248 "• 310 9; absida 3 11 '·
Barba ra 162 1-', 196 1•-•1, 305 "-"; - S. Caeciliae [via Appia) 149 •-1.
sarta tecta 305 "· - S. Calisti [via Aurelia) 66 1, 93'1-
- B. Andreac apostoli, infra eccle- 94 1, I 51 1 -4, 264 11·1l.
siam B. Peui, ad B. Pe trum 143 '• - S. Candidae 91 !, 28 8 '·
144 1•-1s, 160 •, 269 •s, 270 1.,, - S. Castoli 1139.
196 12 - 11, 30 5 •7, 3 z 2 •8; altare S. An- - S. C hrysogoni, Chrisogoni, Criso-
dreae 96 1; altare, oratorium S. Ap- goni 1 26 ', 191 1, 264 s; camera,
pollinaris 96 ', 244 '; altare S. Cas- tectum 264 s; pictu rac 164 '·
siani 96 1; altare S. Laurentii 95 '; - S. Clementis 1 2 7 ', 196 !1 2 68 9.
altare S . Martini extra S. Andream - Constantiniana 230 9, 238 •,239 •-
961; altareS.Syxti [Sossii) 96 1 ;altarc, 240 1, 140 s-', 255 '·', 283 ''• 284 '-'•
oratorium S. Thomae 96 ', 243 10 ; 291 '°• 294 s-', 296 1, 316 ''• 334 6 ; •
altare S. Viti 95 •; ambo 160 s-6; Constantiniana, Salvatoris et Sancti
camera 264 "; campanile 32 2 ''; lohannis 118 " -" ; S. Iohannis in
confcssio S . Cassiani 244•; confessio La1eranis 19 7 1, 331 7.1, 340 1-•; Sal-
Ss. Proti et Yachinti 244 1-'; fores vatoris 2551, 264 ' • 273 11, •J, 282 1,
introitus basilicac z 72 •-9; gradus 283 1 6, 28 48-'I, 29 1 ,_,, 19-•• . 295 19-
244 1•; porticus 9 5 1, 314 1s; pre- 2961, 2981, 316•9, 334!, 335•,
sbiterium 293 1•; rot unda 96 •; tcc- 33 6• : Lateranensis 3 3 1 s; absida ad
tum 16411. fontem 167 "; agnus aureus 2 30 •s;
- S. Angeli [in foro Piscium) 170 •. altare [maius) 3 16 l•-11, 3 31 61 11;
- S. Apollinaris, Apollenaris, A pol- a rcus pict uris decorati 3 17 •; atria
lenarii, Apolcnarii 180 s, 1 p 1. 284 •• ; baptisterium 230 ''• 238 •,
2 8 I 1l, 2 96 1J.t4. 240 1, 282 1; camera 230 1•, 239 •,
- Apostolorum ad Catacumbas 286 "· 291 ••;cancelli aerei 241 •, 266 1•, 16;
- Apostolorum via Ostiensi 156 •. cervi argemei 2 3 1 •; colu mpnae
- Apostoloru m lacobi et Philippi aereae 3 3 1 11 ; columnac aquitanicae
12 3 1, 14 8 11 - 249 •, 6, ·330 s; Apo- 241 s-6; columnae cum cpis tOlis, ver-
stolor um 18 5 ', 18 7 '; Ss. Aposto- sibus exornatae 238 l, s-1; columnae
lorum propc (in) \'ia Lata 2 72 H, cum fastigiis et epistOlis 2 4 1 •-s;
277 t-••, 196 1' ·' 0 , 300 1; basilica col umnae ecatonpcntaicae :i.40 9 -
iuxtn forum 232 19 - 233•; absida 24 11; columnae purphyreticae 2301•,
277 11, 11; portica in circui1u 177 1•; 24 1 s-6; columnae tripolinae 24 1 s-';
quadriporticus 306 •; to:rtum maius conchae suiatae, raiatae 241 1-1 ;
277 IJ. coofessio 3 17 •; fenesuae 304 l-•,
- B. Archangeli in Septimo 294 "· 304 !; fons [Costantini imperato ris)
- Ss. Aristi, Christinae et Victoriac 2 30 , 1•, 1J, 2 5 3 •'; font es 2 7 3 1;,
11

91 H. 284 1•, 304 '; fores, portae 31 7 s,


N O Ml PROPRI E COSE NOTEVOL I 349

3 3 I 6; imago Salvatoris depicta in Ecclesia S. Felicitatis 7 5 6-1, 115 11 ,


fastigio sub arcu maiore 2 9 1 s-6, 8_9; 144 l, 200 19, 246 l.
[inscriptiones Sergii I II papae] - B. Gcnesii 264 18-19; tectum 264 19.
3 31 1•-11 ; lohannes Baptista ex ar- - S. Dei Gcnitricis quae appellatur
gento 230 17; mausoleurn Pascha- Acyro (Aquiro) 265 >-1;S. Mariaein
lis II papae 336 3, 339 11 ; nym- Aquiro 337 1.
pheum 240 8; oratorium Sanctae - S.. Dei Genitricis in titulo Calisti
Crucis 240 5-7, 1-9; quadriporticus 296 •; quae dicitur Calisti, trans
2 8 4 10, 3 04 1 ; sedes patriarchalis Tiberim 3 14 ,._,.; Calisti et Cor-
3348; [signum] Salvatoris argenteum nelii 213 1 7-'8; altare [maius] 3 14
23016; sepulchrum • • • papae 3351; 1 9-J•, 3 15 11 ; corpora Calisti, Cornelii

saxta tecta 304 1; triporticus 2408; et Calep·odii 3 1 5 1,7; matroneum


turris sacra 3 3 5 •-s. 3 15 18; praesepium 314 1s-l6; presbi-
Ecclesia S. Cornei ii 1 1 11 , 149 6-1, terium 3 15 16- n; tribuna! JI 5 1•.
173 1, 2401.1. - maior, S. Dei Genitricis [iuxta ba-
- Ss. Cosmae et Damiani in Tribus silicam S. Laurentii foris muros)
Fatis 124 1, 192 ;, I 9 5 1i, 246 11-1•, 282 11 - 11 , 320-9-10, 324 11 ; porticus
2 59 17.18, 2 78 '-3, 286 17-18, 288 8-9, 324 19.
30 5 16_17; ambo et cyburium 2 59 17; - B. Dei genitricis Mariae infra
tr ullum 2 59 18; sarta tecta 305 1 6- 1 1. monasterium Corsarum 3z.o «-16.
- Crescentiana 235 1-1 • - B. Dei genitricis Mariae m via
- S. Cyriaci, Quiriaci [in Thermis) Lata 317 'l-'•, 326 1, 8; portac
184J, 2844. 326 a.
- B. Cyriaci [via Ostiensi] 2 S2 9-10. - S. Dei genitricis Maria e supra
- S. Darnasi 89 1, 149 "• 2 34 9. schola Saxonum 3z.4 11-1•.
- B. Dionisii J264; 327 16-11; gra-• - S. Georgii 127 •, 191 4, 195 11,
dus J2 6 1. 3 14 l ; pic~urae 3 145; portiçus 3 14 <.
- S. Emerentianae I I 5 7-', 288 13-'•. - Ss. Gervasi et Protasi z. 3 5 •, 7.
S. Epimachi 84 J. -S. Gordiani 111 14, 1476-1, 1991;
S. Erasmi 198 1 • Gordiani atque Epimachi z.87 H.
Eudoxiae ad Vincula 286 1•. - S. Hadriani 177 41 185 •, 19z. ' •
S. Eufemiae in vico Patricio 180 1, 195 1 4, 253•, 277 11, 285 "-1J, 2888,
189 1, I 93 1- 1; 260 1. 336 4-s; ad Sancta Adriana 126 ';
- S. Eufemiae via Appia 256 9. sarta tccta 3 14 9.
- S.Eugen iae 651, 851, 112', i48 1, - B. Helenae 83 2 -1, 113', 146 i,
r99 7, 200 '', 260 11 , 287 ', 288 18-19. 194 7, 277 17-' 3; rotunda 83 8.
- S. Eupli 286 1. - S. H cnnetis 61 ', 74 11 l r 7 10,
- S. Eusebii r88 ', 189 6, 285 ••. 201 l-4, 287 14.
- S. Eustachii, Eustadii 181 1-', 187 1 1 - Hierusalem 193 •, 1, 23 1 1,9, 262 1J,
I 95 6. 286 11 , z96 "-"; ambo 262 11; pnr-
- S. Felicis in Pincis 18 3 1, 2 7 7 H; ticus 262 14.
tectum 2 7 7 6 • - S. Hyppoliti, !politi 114 10, 145 9,
- S. Felicis via Aurelia z.27 7. i 89 a.

- S. Felicis via Portuensi 66 ', 90 •, - S. Ianuarii [via Appia] 62 1, 111 4,


288 4. 199 51 200 7.
- S. Felicis et Adaucti 6 5 1, 1 1o ', - S. lanuarii [via Tiburtina] 1I3 11 - " ,
172 6, 291 13. 28z.•?-283 1; tectuin 282 1 9.
350 INDI C I

E cclesia S. Iohannis in clivo Cucu-


°'
E cclesiaS. MarceUini [via Lata) 129 1,
meris 601, 74 1 -1, 11 8 1 -t, 101 l. t 8 5 •, t 86 7.
- B. Iohaonis iuxta portam Latinam - Ss. Marccllini et Pctri (ad Duas
199 1 -J, 286 ••. Laurea) 6 I 1 -1, I 94 1-•, 13 2 ,_,;
- B. Iobannis Baptistae iuxta Pa- gradus 277 ''; porticus 327 11 - 11 ;
triarchium La ternanese 140 s-6, 296 tectum 3279, 11 •
16 ... 17. - Ss. Marccllini et Petri [via Mc-
- S. Iobannis Evangclistae iuxta rulana) 2 6 5 16-•1.
Patriarchium Lateranense 240 S-7, - S. Marci 187 H, 195 ••, 276 •-s,
296 •7-••. ••; absida 3 13 11-1• ; porticus 2 76 11,
- Ss. Iohannis et Pauli 71 •-1, 1 24 •, 326 11 - 11 ; t cctum 276 ''-"• 313 •9.
152 s-', 1671, 191 1, 19 7•, 245 1, - S. Marci [in Pallacinis) 129 •,
247 •; absida 245 9; g radus 145 •. 231 •S, 262 9, 190 I ,
- S. Isidori 187 9. - S. Marci [via Appia) 641, 89•-l,
- Iu lii 237 •, 147 •. 149 9, 16 5 ••; tectum 26 5 "·
- Iulii [iuxta for um T raianum? - Ss. Marci et MarceUiani 64 •, 89 •-s,
T ranstiberim ?) 2 3 7 7. 110 1 0-11, I 71 I, 200 10.
- ad Lacum 23 6 H. - Ss. Marci et Marcellini 110 11 - 1 ' .
- S. Laurentii in Damaso 1 70 •, - S. Ma riac Antiquae 12 t •, 191 7,
176 J-4, 195 1, 234 s, 277 1-•; tcc- 195 ••, 260 ''-''• 325 •i-••; ambo
tum 277 7. 160 11; cpiscopium 160 ••; picturac
- S. Laurentii in Fo rmonso, quae 260 17.
ponitur Formonsis 179 •-:, 189 •, - S. Mariae in Cosmidin 18 51, •, s,
192 •, 2 84 6-7, 297 l. 3 2 8 l-4; G raecorum t 71 l; absidae
- S. Laureo ti i in Lucina 1 24 •, tres 18 5 •; hospitium pontificum
181 J, 186 ', 195 1, 237 •s; 257 6, 328 •-l; oratorium S. Nicolai 328•';
317"-'l, 3331-9 • secretarium 328 •J, •s; triclinium
- S. Laurentii in Pallacinis 17 6 '• cum caminatis 328 11-••; porticus
2 32 ••- 1 1. 328 •s.
- S. Laurcntii ad Taurellum 168 •, - S. Mariac Domiaicae 198 i, 310
277 1 -1; tectum 277 1 • H; absida 310 7-'.
- S. Laurentii (via Tiburtina) 80 •, - S. Mariae Maioris 119 •, 193 J,
11 4', 145'-1, 189•, 232', 241 10, 242 l, 245 ••, 314 "· 317 ••-11 , 3Jl
242 •, 1-•, 2 4 3 •-s, 2 50 1, 261 .., ''-'7; Liberi i appellata 2 3 7 11 ; ad
282 "-'l, 185•-9, 186s-6, 188 •6, Praesepc, in Praesepio, Pr:iesepis
296 11 - 1 1, 299 7, 307 '-7, 310 9-• 0 , 188', 254•, 261 1 1-1• , 26 5 1 s-•6, 28 5•1,
324 ••-11 ; absida 132 '; gradus 132 •; 296 1-', 299 4, 6 I 304 7-B, 3 I I 1l j
babitacula pauperum 24 6 •; porticus absidn 26 r 11; baptisterium 238 ',
114 l; porticus quae ducit ad S. J2 5 11 ; caenacula 2 3 7 ••; columnae
Laurentium 286 1 -1; tectum 261 "• purpurcae 3 r 2 "-"; confessio 312 11;
2 76 ''-''· fons 238 •; pavimentum altaris 312
- S. Leucii 286 ''-''· 9-••; praesepium 3 14 ''- 11, 3 1 7 '-' 0 ;
Liberii 233 '• 237 "· prcsbiterium 3 12 ••-•s; sedes ponti-
- [domus?) Libiana 235 9. ficis 3 t t ''• 3 t 2 1, s, 7; t.abulae argen-
- S. Luciae in Orphea 176 ', 192 1, teae et dcauratac 317 11 - 11 ; sarta tecta
253 ', 305 '<; de Silice 337 l. 2 8 5 •9, 304 7; trabes 26 5 •s-16, 2 8 5 ''·
- S. Marcelli [via Salaria) 248 ••. - S. Mariae in Minerva 195 •-9.
NOM I PROPRI E COSE NOTEVOL I 351

E cclesia S. Mariae ad Martyres 2 s 1 M, altare 261 10 ; altare Doctoris mundi


255 11- 11, 264••, 275 s-', 296•; Ro - 306 "-'J;, arcus altaris 26 5 ••; atrium
tunda I 2 2 1, I 76 S, 1 81 l, I 8 7 ', 145•, 276 11 ; balneum 245 s; camera
ss
195 '; tectum 2 •i, 264 "-26 5 1. 245 i, 291 1•; cantharus 245 s; co-
- S. Mariae in M onticelli 3 3 6s-'. lumnae 306 "• "4-•s; confessio 24 5 i;
- S. Mariae Novae 326 1•, 328'; pic- cyburium 261 11 ; fenestrae 293 1•- 1s;
turae 328 9-". fores 24 5 •, 2 59 16, regiae 26 5 14,
- S. Mariae in Secuodocereo 3 38 '-1. regiae aereae 306 "; frons basilicac
- S. Mariae T ranstiberim 12 2 ', 108 '-109 1 ; gradus 2454; habita-
190•-i, 22 4 1•, 232 1,-233•, 323 •-s; cula pauperum 146 1- 1 ; imago apo-
absida 3 2 J s-'; absida maior J 2 6 "- stolorum vetustissima 2 59 •s-''; ima-
317 •-1; baptisterium 317 H; fene- go Salvatoris sub arcu maiore 291 t ;
strae 32 7 J; imago s. Mariae 1n '-l; ingressum ad corpus 306 19-•o; ma-
musivum 327 4; porticus 327 • ; sc- troneu m 2 4 5•; na vis super altare
cretarium 327 s; sarta tecta 327 s. 293 1l-•4; porticus 283• 0-", 293 11;
- ubi Marius et Martha, Audifax et presbiterium 29 3 "; sepulchrum
Abacuc 112 1-•. Felicis Ili papae 243 s; tectum
- B. Martinae in Tribus Fatis 265 14, 293t, 1•, J35'i tegnum et
2 77 '', 30 5 ti-''· cubicula 2 59 "; trabes 2 8 3 1s, ••,
- B. Martini 2856-1, 3181, 3191; 2 84 "• 306 'J.

absida 318 1J; fenestrae 3 18 •J; prc- Ecclesia B. Pauli apostoli iuxta S. Bi-
sbiter ium 3 18 1•-1l. bianam 256 1• -257 1.
- B. Martini foris portam B. Petri - B. Petri apostolorum principis
apostoli 3 2 4 " -•J. 94•-s, 141'• 11 , 164 1, i, 231 •-a,
Menae, Meonae 172 4, 291 14. 239 J, 240 l, 242 ,_,, 243 10, 244
- S. Michaclis [via Salaria] 117 4-l. i.'-1, 10, 246 1, 2 5 11-•, 157s, 260
- S. Michaclis Arcbangeli 130 1, s,•, 263 s-',"• 264u-1i, 265'•'•
245 9, 194 1•; g radus 245 1•. 168 s, 2691-•, 1•, 270 7.8, 272 s,
- monasterii B. Anastasii 289 10.18. 273 1 ,279 6.1,•, 284 1•-11 , 288 11 -n, •l,
- Ss. N crei et Achillei 89 1, 11o1, 290 191 292 •7 1 29 5 1, 31 296 11.u,
172 1, 199 14, 200 7-', 2 46 9- 1 •, 1)-141 "> 297 io, 298 10, n, 1 31 302 1,
307 , _.; gradus 89 '· 304 9, u, ••, 308 •, •o-u, 31 I 10_11,
- S. Nicolai in Carcere 3 3 3 "• 3 3 7 •-J. 3 14 18.19, 31 5 1•, 3 16 1 , •, 320 •,
S. Nicolai in palatio 339 •-t. 322 •s, 323 '• 324 I', i•,''• 329 s-',
S. Nicomcdis 18 5 '• 288 ... '-9, J 3 O 6, a, 3 J I I-•, 3 J 5 •l-'4, 10-11;
S. Pamph ili 201 1 • absida 164 1,253 10.11,295 "; accu-
S . Pancratii 92 91 93 1-', 151 1, bita 26 5 9-10, 30 5 •; aditus ad corpus
200 ''• 244 ''• 251 •J, 285 13-14, 296 307 1J-1• ; altare S. Apostoli, Pastori s
,..,s, 299 9; absida 165 9; balneum 97 6; altare XII Apostolorum 9 6 9-1•;
2 45 '· Dei Genitricis quae appellatur
- S. Pauli apostoli 89 "• 91 '-l, 110 1 , Mediana 295 •; altare B. Georgii
t5 0J, 167 9, 169 17, 172 s, 231 '· 98 •-l; altare S. Mariae Aatiquae
239 J-4, 2421, 243 1,s, 245 '-'. •, 246 1 , 98 9; altare maius 97 l, 295 ";
2 59 " -", 14, ' '• 261 9, 16, 26 5 "-'l, altareS. Michaelis Archangeli 961-•;
276 13, 284 1 • -11 , 286" 291 8, "• altar e S. Petri sub nomine Pastoris
1)..14, 18, 293 •, 296 "• 299" 306 •o, 97 1; altare B. Xisti 307 1•-•s; al-
334 1•, •s, 335•; absida 245 1,s; taria Sebastiani, Gorgonii ac Ti-
352 INDICI

burtii 313 1J; ambo 16 4 J, 321 11 ; dicitu r domni Pauli papae 96 a.,,
arcus 163 8, 263 11, 291 7; imago 3061 1-iS; oratorium B. Dei Genitricis
Salvatoris 29 u-~; atri a 2 88 13; atrium quod ponitur ad ambonem 322 10- 11 ;
2 44 9, •J, 256 6, 259 s, 26 9 u, 280 oratorium B. Gregorii 3 13 9· 1l ; (ora-
s, 18, "-'J, 1•-JJ, 28 1 4, 30 5 '; atrium torium) ad corp us s. Gregorii 99 '•
quod. voc. Paradisus 272 11 - 1', 315 1 s, 3139; oratorium ad lect ums. Gre-
3 16 1; balneum 288 14, 304 11 -••, gorii 9 8 6-1, 330 7-9 ; oratorium S.
30 5 s; baptisterium 29 5 l, 6, 11 ; ca- loha nnis Baptistae 98 4, 244 hl ;
mera 2 3 1 s, 28 5 " - '3, 29 1 4, 18_19, oratorium S. Iohannis Evangelistae
32 4 17; campanae 269 9; cantharus 98 i, 244 4-l; oratorium iuxta in-
244 1, 13, 1s; columnae in medio fon- gressum ad B. Petronillam 308 1 ;
tis 295 10; columnae filopares 263 oratorium S. M ariae in Gradibus
1-8 ; columnae marmoreae sc ulptae 332 1; orat. S. Mariae Novae 99 1;
269 "; columnae onic hinae volutiles orat. B. Pastoris martyris 322 19;
263 H, 1; columnae purphyreticae orat. ad Praesepe S. Mariae 98 s,
2314, 2958; columnae in quadri - 264 J -4; or at. Ss. Processi et Mar-
ficio camerantes 308 3-4; columnae tiniani 308 '-5, 3 1 1 9-'°; oratorium,
v1t1neae 2 3 i 4; co nfessio 9 7 J-4, oraculum B. Leonis papae 96 11-97 1 ,
26 3 6-7; crypta ad caput 97 '; cubi- 320 18- 11; 2 72 7; or ator ium Xisti et
cula 244 s, 2 59 ', 304 9; effigies Dei Fabiani 311 "- 11; pavimentum ec-
Genitricis et ss. virginum argenteae clesiae 280 1•-11 ; porticus 280 9, ' '.
26 3 ••-"; effigies Salvatoris et apo- 282•s, 3 15'+; 3 16 •, 3 2 4 11.1" 3 28
stolorum argenteae 26 3 1 • ; episcopia •s-329 1 ; porti cus ad Palmata 252 8;
2 44 11 ; fenestrae 293 16-18; F errata presbi terium 26 3 6, 293 l ; quadri-
307•4; fons 9 8>, 2443, 288 1i, porticus 244 s, 2 56 7, 269 11, 291 J;
29 1 1, 2951; fores, portae 244 1•, sarta tecta 291 1, 3 24 11, 326 19; se-
2 51 10, 2 59 1, 16, 26 9 11 , 290 •7-18, cretarium 249 11 , 2 50 s, 2 59 9; sepul-
29n, 295 1 314 1-8; gradus 244•0, tu rae pontificum 222 '-J, 9- 1•, 223
11 , 11 , 280 7, 284 1 4, 304 1•, 305', 16; i, s, 1, s, 9, 22 4 i, i, J, s, 243 -i, 6, s,
habitacula pauperum 246 '; hospi- 2 461,s, "• 24 7 l , 4-S, 6-7, 9- 10, 249 ' -',
tium iuxta Accolam 316 8; imago 9, 10_11, 2. 50 •, 7- 8, u, 2 51 1, 2, 6, 1, 9,
apostolorum ve1ust1ss1ma 2 59 15; 253 '', 25 4 ', 255 1 , •, •s, 256 s, 1', 1J,
imago Paschalis papae 31 1 " ; la- 2 57 •, 8-9, 2 58 1 - ' , J, 2 59 10, 260 1- J,
pides purpurei 98 8-99 '; loculus 6, 19, 261 •, )-4, 266 6-1, 267 .. , 270
s. Petri 2 3 1 1 -1; locum ubi Petrus i-• ; 272 io, 2731, 276 ', 307 B-9, " - ",
apparuit cuidam mansionario 97 s; 3 I 3 16-17, 3 16 i8, 319 10, J 2 5 8-9,
monasteria 204 4, 26 3 16.11, 269 •-1, 32 7 11 - 1i, p 9 14, 3 3 4 •-J; specula
2 79 9; oracu lum S. Dei genitr.icis 2 59 6; tectum 280 14, 1s, 282 '+; te-
Mariae ante Salvatorem 272 "-1 1, gnu m 2 59 ' ; tegum en aereum 269 1•;
2 7 3 •; oraculum S. Dei Genitricis trabes 252 1, 2638-9, 280 1•-1l, 28 4 11 ;
iuxta orator ium B. Leonis papae triclinium maius 2 9 2 · ,g_,. 2 9 3 1 ;
9 6 .., 97 1, 263 11 -•J, 26 4 " 272 6- 1•; turris campanaria 269 B- 9, 2 72 11 ,
oratoriu m S. Adriani 96 1•, 32 i J; 290 1 9, 291•.
oratorium S. Cru cis 9 8 •, 244 4, 295 Ecclesia B. Petri apostoli in Centum-
" - 16; ad fontem 322 " -"; oratorium cellas 3 1 1 •4.
S. Dei Genitricis 260 7-8, 10, 1 • ; B. Petri in Naumachia 305 8-9.
oratorium S. Dci Genitricis quae - B. Petri via Portuensi 2 56 '-'.
NOMI PROPRI E COSE NOTEVOLI 35°3

Ecclesia Ss. Petri et Pauli ( ?) 26 7 3-4. Ecclesia B. Silvestri in Orfea 28..z ''• 1 9;
- Ss. Petri et Pauli via Sacra Ss. Silvestri et Martini 192 1-', 245
I 9 5 16.17, 2 7 I 16.19. 6.7, 32 5 2.
- S. Petronellae, Petronillae [ad - S. Silvestri [via Salaria] 77 •, 1449-' 0,
B. Petrum] 96 M, 2 70 8-11 ; altare 253 J; tumulus s. Silvestri 144 •0 •
S. Anastasiae 96 s; altare S. Ge- - Ss. Simplicii et Serviliani &c.
nitricis Dei 96 s; altare S. Mi- 287 •-s.
cha<!lis Arca ngeli apud S. Petro- - S. Sixti [via Appia] 110 16, 173 9,
nellam 96 8; altare S. Petronellae 1 99 I).

96 6; altare Salvatoris 96 4, 7; altare - S. Sixti, Systi, Xisti [via Appia)


B. Theodori 96 1; fores 272 8; por- 63 1, 172 ••, 198 s-6, 310 s-'·
ticus 98 6; sarcofagum s. Petronillae - S. Sotheris 110 '•-1l, 149 1, 172 9,
270 s,1. 2.00 10 ... 11.

- S. Petronellae, Petro nillae [via -S. Stephani [in Caelio monte) I 19 1,


AI<leatina] 63 •-1, 11 01, 200 8, 152 a, 198 1, 242 1-i, 1541, 288 1s,
1
- B. Praxedis 297 s, 308 6; absida. 296 1'-19; porticus 288 11.
309 3-S; arcus 309 s-6; oratorium - S. Stephani [via Tiburtina) 241 3-4,
B. Zenonis 3 10 1; translatio mar- 286 s, 288 17• .-, 320 n.11.
tyrum 309 6.9. - S. Stephani protomartyris [via La-
- Ss. Processi et Martiniani 1p ', tina) 1128, 239', 30615.16.
200 16, 264 •s-•8; tectum 264 •s. - S. Stratonici 1 13 8.
- Ss. Proti et Yacinthi 20 1 3. - S. Susannae 2 59 19-• 0 ; absida 292•-l;
- S. Pudentianae, Potentianae 178 1, baptisterium 292 '; camera 292 s;
188•, 1931, 22311, 286•s-•6. catecuminia 292 l ; cyborium 2 59
- Ss. Quattuor Coronatorum 196 1, 19- 20 ; porticus 292 1..J; presbiterium
252 10. 11, 3 22 13_14, 3361-s.; o'rato- 182" 184 1, 292 4-9.
rium S. Sixti J2 2 "-'3. - S. Teclae 90 1, 1 1o •, 150 •.
Ss. Quattuor Fratrum 320 •-s. - Tertullini 112 1.
- B. Romani 3 18 2 -3. - S. Theodori 191 •-s, 19 5 1s, 199 1-•,
- Ss. Rufinae etSec undae 141 12 -1421, 200 13.
286 1s; baptisterium 286 11. - Bb. Tiburtii, Valeriani atque Ma-
- S. Sabinae 1651, 2389; fons238 ximi 2 8 7 1-• ; tectum 2 66 '·
8-1•; picturis decorata 3 12 18. - S. Yalentini ? 3 1, 1 18 7.1, t.f2 1,
- S. Saturnini 60 s, 76 1 -1, zoo 19, 187 1, 2 54 8, 296 •s-16 ; sarta tecta
247 ', 287 19-2•, 313 '; picturis de- 30 5 l '.
corata 3 1 3 1. - S. Venantii 253 •1, 273• 8•
- S. Sebastiani [via Appi~) .62 ', 8 5 - ad Vincula Petri 125 1, 180',
s,s, 111 7, 173>, 1758, 200 13. r 92 4-l, 196 1 ; Apostolorum ad
- S. Scbastiani [in Palatio] 166 6 . Yin cula 3 14 ••.
- B . Sebastiani et Gcorgii martyris - S. Vitalis 179 1 , 1841, 1881, 1929;
iuxta Velum Aureum 257 1 - ' . v. Ge.rvasi et Protasi.
S. Senatoris 111 11 . - S. Viti 188', 4, t89•, 194•.
S. Sergii 177 •, 191 •, 195 ••. - ubi s. Xystus decollatus est 8 8 6.7,
S. Silani 287 •7. 169 1•, 1731-4, 100 1', 296 29-297 1.
S. Silvestri [in Capite) c82 ', 18 61, - S. Zenonis 87 1 - ' , 287 8.
293 "• p61, 333 1; S. Stephani et Elephantus r 7 1 •, 176 11 •
B. Silvestri 2 7 1 1 u 1. Eleuther papa 124 3.

Cod. Topo;:r., Il. 23


354 I N DIC I

Emerentiana martyr 7 &1 -3, 1 151, l 4 5 1• Focas imperator 2 5 r 3.


Emerita sancta l 72 6. Fons s. Petri 190 >.
Epimachus sanctus l l 1 •i, 147 6. Fo rma 1 74 ', 200" '·
Eq uitius presbiter 2 30 '. - Claudia, Claudiana 187 9, 1 8 9 s,
Eugenius [sanctus] 1l4 7. 194 4, 6, 196 7.8, 281 •4,
- I papa 255 1. - in usum basilicae B. Petri apostoli
- Il papa 3 12 18. 329.:
Eusebi us martyr 149 8. - Iobia, !opia 173 6, 199 10, 281 11 ,
- papa et martyr 15 '• 88 >, 110 18, 2 8 2 J, 6, 1, 9, 3 17 'l- 1 7; Iocia 3 2 7 ,,_
149 4, 229 6. 3 28 '.
Eu1ychianus, Èutycianus papa r 5 3, - Lateranensis 182', 194 ', 198 1 ,
1494, 227 9. 3 I I s.
Eutychius exarcha 263 s. - Sabati na 280 •L •1, 288 ••-•s,
Eutyci us sanctus, oleum 44 l, 45 ••. 3 l 4 ' 4-'0 •
Evarist us papa 2 2 3 • - T raiana 234 ', 252 •i, 253 ' ·
Eventus martyr 76 6, 116 1. - Virginis, 163••, 181 s, 18 66,
28 2 1 l-'9.
Fabianus, Flavianus papa, martyr 1 7 4, Formosus papa 3 3 1 J.
88 1 , 172 ••, 200 11 , 225 '· Fo rum Palatini 16 5 s.
Faustinus sanctus 108 •, 256 •i . - Romanum 177 s, 184 •, 192 J,
Felices duo 93 s.9, 1 52 3. 195 •4.
Felicianus martyr 1 9. sz - Traiaoi 177 1 , 1853, 195 ",233 1 •
Felicissimus martyr 2 2 J, 8 6 4-S, 1 rr ;, Fossatum 247 1 3.
149 •, 226 ••. Fraiapaae Cencius 3 3 7 l.
Felicitas marty r Africae 18 4. - Leo 337 4 •
- sancta 7 5 1, l l l •, 115 "-'J, 144 3; Francia 269 11.
lilii 424, 76 1, 1114, 11 5 1 3, r16l, Fundus Lardarius 244 •6.
l 17 ', 144 1, 200 •9, 237 4; ole um - Rosarius 232 •1.
42 3, 43 7.8. Furconin i 2 7 3 ••.
Felix [via Por tuens i] 233 7.
- martyr [via Ostiensi] 6 5 •, 89 9- 1 0, Gaius papa 14 3, 227 "·
150 s, l 7 5 6. Galla patricia 299 •, 305 •J.
- martyr [via Salaria] 20 ', 77 •, Gelasius I papa 24 3 6.
117', 144 11 ; oleum 44 J, 451. - I I papa 3 3 6 '', 3 38 4, s, 6
I papa 12 3, 2 2 7 1. Genese us, G enisius martyr 80 J, 1 1 5 '.
II papa 107 6, 23 4•. Genua apostolo rum Pctri et Pauli
Illpapa2431. 27 1 21 - 272'.
IIII papa 246 '3. Genuinus sanctus 1 13 41 146 •.
presbyter 2 4 3 3. Georgi i martyris (caput) 267 i-s.
sanc tus 66', 90•, 108 ', 1513. G esta martyrum 2 2 2 1, 224 •9, 2 2 5 '.
233 6 • Gordianus sanc tu s 84 ', 111 ·~, 147 6 .
- sanctus [via Nom en tana) 1 15 9, G o rgonius martyr 2 5 •, 8 3 4-l, 1 1 3 •,
145 '. 146 4, 313 11 •
Fides sancta 152 •; oleu m 401 , 41 1. Go thi 248 1, 3, 2 50 i ; Geticus ign is
Fimitis sancta 7 7 6, 1 I7 r. 2 3 7 8.
Fistus, Fcst us, Systu s sanc tus 40 •, 7 4 4, Gracilis 2 7 5 '·
118i, 1434; oleum 40 •. Graecia 2 3 1 4.
NOMI PROPRI E 'COSE NOTEVOLI 355

Graticula a. Laurentii 124 •. I anuarius martyr 2 1 ', 148 1, 169 •3;


Gratiosus 2 7 5 •3. oleum 44 1, 45 16.
G regorius I papa 4 7 8, 2 50 5, 313 5. - vestiari1;1s 282 "• 283 11.
II papa 2615; mater 262 1 9. Iason sanctus 144 6; oleum 38 ', 39•.
III papa 263 •. lmagines Pauli et s. Mariae 177 6-1.
IIIIpapa 313', 31 4 6, 315•, 316 16. lmagos. Mariae 122'-l.
V papa 332 9. l nnocentia martyr 151 •.
VII papa 332 16, 333 1, 9. lnnocentius papa et martyr 92 6-1,
235 •.
Habundius sanctus 8 r •. Insulani 338 •-3.
Hadrianium 1636, 169•, 207 1', 2836, Iohannes martyr 74 s, 11 8 5, 143 •;
296 ••. oleum 41 •3.
Hadrianus martyr 149 a. I papa 246 9.
- I papa 276 3. II papa 2 4 7 6.
- II papa 329 •5. I II papa 249 3.
[Heinricus) rex 333 '· IIII papa 2 5 3 •1.
Helena sancta 8 3 ',a, 11 3 ', 3, 146 1, v· papa 2 58 '·
232 8, VI papa 260 •.
Heraclius imperator 2 p 3. VII papa 260 1; imagines 2601•-•s.
Herculanus martyr 2 5 l, l 1 7 1' , XII papa 331 '"
144 1 ; oleum 4 2 5, 43 •s. XIIII papa 332•.
Hereneus martyr, 8 1 ', 114 6. XV papa 332 6.
Hermes martyr 2 5 •, 7 5 •, 1 1 7 ••, 11 , XVII papa 332· 11•
143 9, 169 8; oleum 42 3, 4 3 ••. XVIII papa 332 ••.
Hilaria, H ilarina martyr 7 6 s, 1 1 6 8, - subdiaconus 248 o.
144 6-8. Iohannis martyris (caput) 603, 118 1
-•;

H ilarus papa 240 s. oleum 41 •1.


Hildebertus Cenomanensis episcopus - et Pauli oleum 38 6-1, 39 "·
r3 81,n. [Irene] soror Damasi papae 110 ••
Hisacius patricius et exarcha 2 53 9. 234 ••.
Histria 253 •s. Italia 2 5 3 9.
H onorius I papa 73 •, 79'. 93•, 251•0, Iudea 17 >.
284" Iuliana martyr 2 3 3.
- II papa 340 '· lulianus martyr 1 1 4 6.
Hormisda papa 246 8, - papa et martyr 87 •-88 •, r49 s.
Hospitale ad Naumachiam 3038-304 1 , Iulius papa, martyr 1 6 •, 94 ', 2 3 2 19.
305 6-1, 311 1
-'. - sanctus 107 "·
- S. Gregorii 28 3 ••, 3 30 5- 6• Iustina sancta 11 4 9.
Hyppolitus martyr [via Appia] 149•. lustinus presbiter, martyr 82 1 , 1 14 i,
- Ypolitus sanctus, episcopus [via 145 8 ; oleum 435.
Tiburtina] 24 1, 79•, 114 11 , 145 9, I xmaracdus martyr 2 3 3.
18 9 8; oleum 38 s, 39 ••.
Lambertus Hostiensis episcopus 3403-4.
Ianiculum, lanuculum, Genuculum Langobardi, Longobardi 2 7 3 11, •s,
167 1, 273 15, 280"-'" 281 s-6, 3 20 1; duces 262 '3.
314•9. Largus martyr 2 3 t.
l anuarius diaconus 871 , 22 6 ••. Lateranis (ad, de, in, iuxta) 248 •,
IN DICI

149s, 2531, 255 10, 265•1, 1989, Marcellus martyr 149 9.


335 4; Laleranum 339 ••. - papa 14 •, 77 H, 116 11, 228 i;
[ Laurentia) mater Da masi papae 2 34 9. ole um 44 '• 45 s.
Laurentius episcopus et martyr 286 '-9. - presl>iter 227 •1.
- martyr 2 3 41 4 3 '• 114 ',4, 1 15 •, M arcian us sanctus 107 4-l.
226 11 , 127•, 2311-•; oleum 38•, 39'· Marcus diacon us et martyr 149 ''.
Leo I papa 96 11 - 97 1 , 139 •, 320 "· 169 11; oleum 46 1, 47 '·
I I papa 156 ••. martyr 11 0 "·
I II papa 2 9 1 •, 3 19 •1, •' , 3 2 3 1._16. - martyr (\ia Appia) 149 •.
IIII papa 319 11 , 32 5 14, J28 '· - papa, martyr 232 •4.
VIII papa 331 1 1,•s. Maria sancta 106 11 -107 1 •
Leoniana civi tas 323 1 1-•4; urbs 329 10 ; Marius sanctu~ 107 •, 141 •.
murus 321 •4.•s-313 •&; porta ad S. Marsia [Marcia aqua) 173 '·
Peregrinum 324 •-•; posterula ad M artha [\·ia Appia) 149 •.
castellum $.Angeli 324J; posterula - [via Co rncliaJ 141 •.
Saxonum 324•-s. Martialis sanctus 20 1, 1 16 s, 144 1;
Leopardus pr~biter 235 '• 236 •. oleum 44 '. 4 5 •.
- sanctus 1 1 7 14. Mart inianus sanctus 9 3 6.7, 1 51 1 ,
Liber sermonu m sanctorum 330 6 -7. 169 '°i oleum 36 •, 37 "·
- Silvestri 108 '· M artinus papa 15 5 I.
Libcralis, Liberatus sanctus 1181, 1431; - sanctus 96 1.
oleum 40 4, 4 1 11. Martyres XVI III 114 111 148 1.
Liberius papa 133 4, 237 "· xxx 836, 113 4,143 6.
Linus papa 221 '· XL (mili tcs) 4 ', 83 61 146 s.
Liutprandus rex 26 3 •, 266 s. L X II 116 1-4.
Livianus diacon us 13 5 '-7. LXXX gg >.
Longinus, Long uinus, Longina mar- CC XX!l 118 s.
tyr 741 1184, 143 1. CCLX 143 s- 6.
Lotharius Aug ustus 313 11, ' ' • " · CCC XLII 227 '·
Lucina matrona, beata 12 5 s, 1, 2 26 4, CCCL XV 144 11 - 11 •
229 4 . DCCC 111 1 •
- viigo et mar tyr 93 7; oleu m 3154, 37 9. M CC XXII 11g •.
L1.cius papa 14 ', 149 s, 226 7. Martyrum muharum oleum 4 1 1 •
Luna (ad) 24 1 '· Massa l uliana 299 s.
Lycaonia insula 3 3 6 •4. Mauricius chartulariu s 2 5 3 8-9, 2 54 H.
Maurus sanctus 1 16 •J, 1 18 •, 144 6,
Macellum Lìbiac z 3 3 ••, 2 3 7 " · 253 •4; oleum 39 J.
Magnus diaconus 226 1•. Maximianus impera tor 18 1, 27 •-'.
Malus mons 3 3 2 ••. Maximilianus (Maximus) sanctus 7 5 1,
Mansionarius basilicae B. Petri 9 7 7. 117°, 144•; oleum 4z4, 43•1.
Marcellianus diaconus, martyr 149 '', Maximus [via Labicana) 113 •.
169 •; oleum 46 ', 47 •. - •anctus, martyr [via Appia) 86 '•
Marcellin us marty r [via Ardeatina) 111 •1 149•;oleum 44 6,4 5•4.
110°. M egistus 267 •.
- martyr [via Labica na) 834, 11 31, M elchiades papa 149 •.
1464. M emmia martyr 2 3 l.
- papa, sanctus 1 17•, 2 27 11. M ensa Apostolorum 106 '-9.
N O MI P R OP R I E COSE N O TE V OL I 357

Mensa modo altare a b. Petro facta extra muros 299 6-7 ; S. Stephani et
106 '· Cassiani po 16-•1.
Merulana 2 76 s, 306 ''· Monasterium in Catacumbas 238 •-',
Meta Sudans 1 96 3. 328 ~.
Mica Aurea 190 '. - CeUanova 274 9; S. Sabae 297 21 -
Milex martyr 107 10, 1514. 298 '·
Milites XXX sancti, 113 •; v. Mar- - S. Chrysogoni 299 ••.
tyres XL. - de Corsas, Corsarum 302 •, 3 20 s,
MiJix martyr 92 '. •s-•6.
Miltiades papa 13 ', 17211, 20011, 2291. - Ss. Cosmaeet Damiani iuxta Prae-
Minervium 187•, 1958. sepe. antea gerocomium 26 1 •1-•8,
Mola 252. ••; molae in laniculo 280 "- 262 4, 299 3-4 .
", 2 8 1 s-6; molinae 190 '. - in domo Bonifatii II Il papae 2 5 1
M olendi na 339 8. s-•.
Monaci Syri 2 56 "· - S. Donati ad S. Priscam 302 3.
Monaldus comes 3396-1. - Duo Furna 300 5.
Monasteria 2571, 271 5, 311 6. - Ss. Eufemiae et Archangeli ad ti-
- secus basilicam S. Pauli 26 1 1 1-1 6. tulum Pudentis 30 1 4-S.
Monasterium Ss. Adriani et Laurcn- - S. Eu~cniae extra portam Latinam
tii 288 J•-J•, 289 •-•; S. H adria ni 3o3 '·
iuxta Praesepe 2 99 s-6. - S. H crasmi in Caelio monte 2 56 J,
- S . Agapiti ad Vincul:i 294 1 ' , 298 4.
300 J-4. - Hierusalcm ad B. Petrum apo-
- S. Agathae in d omo Gregorii II stolum 30: 6-7.
papae 262 ••-". - Honorii 19+ '-l, 196 6, 283 " ; Ss.
- S. Agathae in Subura 185', 189J, apostolor um Andreae et Bartholo-
192 6, 298 •-J. ma ei 253 s-6, 284:, 298 7-8.
- Ss. Agathae et Caecili ae 3 1 o 1 1- 16, - S. Iohannis in Aventino 302 •-s.
J I I 4. - Ss. Iohannis Evangelistae, Iohannis
S. Agnetis 302 1-303 •. Baptistae et S. Pancratii secus eccle-
- S. Andreae cata Barbara 262 •. siam Salvatoris 264 8-9.
- S. Andreae in clivo Scauri 1 68 '-', - Ss. Iohannis et Pau li ad B . Petrum
274 7, 27 5 1 6- 11, 298 •-'. apostolum 240 l (?}, 298 11 - 1 >.
- S. A ndreae iuxta basilicam Aposto- - S . lsidori 301 6.
lorum lacobi et Philippi 299 " - - iuxta basilicam S. D ci Genitricis
300 1 3 30 •; o ratorium S. Thomac trans Tiberim 3 14 "·
330 3-4. - S. Laurentii in Pallacinis 284 "-'l,
- S . Andreae q uod appellatur Massa 2 98 t- 6•

Iuliana 2 99 •-s. - S. !Luciac in H erenatis, de Rcnati


- Aquae Salviae 10 9 J ; Sancti Ana- 293"-'', 301 '·
stasii 289 ••, 298 •, 326 •6-•7. - ad Lunam 241 9.
- S. Bibianae 300 1. - de Lutara 302 s-6.
- quod appellatur Boetiana 2 56 1 • -11 • - S. Mariae Ambrosii 299 10 -11.
- S. Caesarii ad B. Paulum aposto- - S. Mariae Iuliae 299 11 - 1 ' .
lum 299 •->. - S. Martini ad B . Petrum aposto-
S. Caesarii in Palatio 320 1 J-32 1 '· lum 298"-1 1, 305•8-•9, 3256.
- S. Cassiani ad S. Laurentium - Michaelis 30 1 '.
I NDICI

Monasterium q uod Palladium dicitur 295 1


6, 306 1, 307 r6, 308 •, '309 ••
337 l-4. 3IO 1, I, 3 Il 6, J I J 10, 17, 3 14 1' ,
- S. Pancratii 283 18-284 •, 298 6-1 ; 316 1, 320 ......
1
340 •

- Bb. Pctri ac Pauli, Sergii et Bac- Natale ·Petri de cathedra 18 '.


chi, Ss. Silvestri et Martioi 3 19 '-'. Naumachia 304 1 , 305 1, 311 l.
- Prucdis 309 10.11, 3 10 '; orato- Ncccssariac 204 1 , 20 5 ', s, •, 11 , 206 1 -1,
rium B. Agoctis 3 1 o 1 -3. s, •, "• ••, 11, 207 •, 1, 1s, 244 11.
- pucllarum in basilica B. Eugcniae Ncmeseus, Ncmcsius, Emisscus martyr
2 8 8 1' ·' 0 • [via Latina) 851, 112s, 1481.
- S. Scrgii 301.1; Ss. Scrgii et Bacchi - ma rtyr [via Ost iensi) 1 1 o s, 1 50 s.
post formam Lateraoeosem 311 7-•. - martyr [via Tiburtina) 114 7.
- Ss. Silvestri et Laurcntii 3 26 1 s- 1 6. Nepesina civitas 2 7 3 1.
- S. Simmitrii 301 1.•; Ss. Simetrii Nercus martyr 89 1, 110 •, 149 1 1,
et Caesarii 3 2 3 l-•. 169 1s, r 72 1, 174 •; oleum 4 6 1 ,
- S. Stephani ad B. Paulum apo- 47"
stolum 299 •-1. Nestorianitac 256".
- S. Stephani ad B. Petrum apo- Nicolaus I papa 327 1• .
stolum 298 ,.••; cata Barbara 279s-'. Nicomcdes martyr r 1 5 s, 144 1 s-•6.
- S. Stephani cata Galla 298 1 } - icostratus martyr 2 7 •, 113 s.
299 1• 305 Il, Nonous martyr 2 5 l.
- S. Stephani iuxta Lateranis 298•-9. Notarii 222 s, 224 •9, 22 5 i.
- S. Stephaoi iuxta S. Laureotium Novatiaoi 21 1 •
extra muros 241 '-1,
299 •. Nympheum 189 6, 194 1 •
- Ss. Stephani, Laureotii atque
C hrysogooi 264 7, Obeliscum 181 s, 186 s.
- Ss. Stephani et Silvestri in domo - Vaticanum 16 5 "; columna maior
Pauli I papa e 17 1 7-9, 3 2 7 1._is; 304 "·
S. Silvestri 274 •, 293 •0 , 298 H. Oblotcris martyr 1 1 2 '-7.
- S. Stephaoi Vagauda 284 1s- 1 6. Olimphius martyr 1 1 2 s.
- Tcmpuli 301 7. Oppidum B. Pauli 334 1 6, 3351; turris
- S. Victoris ad S. Paocratium 2 8 5 334 11, 3 35 1 ; porticus J 351 •
16, 299 '-'· Optatus martyr 149 s.
- B. Viti 2 7 3 "; de Sardas 300 '-1. Optimatcs militiac 2 74 !.
Mons Aureus 225 11 • Oraculum in monasterio Ss. Stephani
- Nola [Quirinali• ?) 15 3 1 • et Silvestri 2 7 1 10, 2 9 3 ".
Monticelli 33 6 7. Oratorium S. Abba Cyri io domus-
M ooumentum 166 •, 1671, 168 •, culta S. Caeci.liae 267 16.
I
284 17, - ~· Agathae martyris in capu t
Muri urbis Romac 1 1 3 "• 140 ', i69 '• .A'.fricae 301 l ....
i 85 s, 1876, 1891, 194s-', 234', - S. Agathac martyris in monasterio
247 1 ' , 252 1 1, 261 1 ,1, 262•, 2661, T cmpuli 30 r •-1.
268 . , 278 '· 279 J, 289 1 0.11, 2901, - S. Agnctis in monastcrio Duo
10
, 321 •, '-1, '• 324 "· Fu rna 300 •.
Musibum, musivum opus 241 s, 244•-9, - S. Andrcae [in diaconia S. Mariae
252 6, 253 11 , 2591, 260•, 266 1 • , Antiquae) 304 •-1. -
2 7 I 11, 2 72 9, 292 4, 151 i&, 294 l, - B. Barbarae in basilica Dominae
NOMI PR OPRI E COSE NOTEVOLI 359

nostrae iuxta S. Laurentium foris OratoriumStephani martyrisad B. Pau-


muros 320 8-9. lum 109 1.
Oratorium B. Barbarae infra cccle- - B. Stephani protomartyris in Schola
siam Ss. Quattuor Coronatorum Cantorum •3 18 1 - ' .
322 17. - S. Systi [via Appia] 199 6.
S. Barbarae in Subora 307 1•-11 • - in xenodochio Valerii 303 s.
- S. Caeciliae [via Tiburtina] 267 ••. - S. Viti in monasterio de Sardas
- S. Caesarii in monasterio de Corsas 300 6.
30 1 7-302 1 • Orphanotrophium 3 l 7 •s.
- B. Caesarii in Palatio 258 ••-1s.
- Ss. Cosmae et Damiani ad S. Ma- Palatinus mons 16 5 s, 1 7 5 •, 19 r •, 19 5
riam ad Presepe 245 "· 16, 200 J; Palatium 2 58 16, 321'.

- Ss. Cosmae et Damiani in xeno- Palatium Licinianum 242 s.


dochio Tucio 303 6-1. - Neronianum [il circo di Nerrme]
- S. Eugeniae ad S. Laurentium 195 16, 221 3, 225 1
'.

3 20 11-12. - Neronis [la basilica di Costantino]


- B. Eupli marcyris foris portam B. 19 5 16.
Pauli apostoli 254 10-255 1 • - Pilati 193 3.
- S. Dei Genitricis in xenodochio - Pinciaoum 248 •, 6.
Firmis 2 94 8-9, 2 96 1•-11 • - Sessorianum r93 1, 231 7-&; Susur-
- S. Gregorii in campo Martis 303 3. r ium 296 "; Suxorium 286 11 •
- B. Leonis martyris ad S. Lau- - Traiani 1 92 4, r 9(J 3.
r entium 320 "-13. Pallacinae 232 1s, 298 6, 326 1s- 1 6.
- S. Luciae in monasterio de Renati Palmata (ad) 252 a.
300 7-301 1. Pamphilus martyr 75•, r r78, 144 ',
- S. Luciae in xenodochio Anichio- 169 8.
rum 303 4-S. Pancratius sanctus 92 9, 107 s, 169 10 ;
- olim in S. Mariae in Aquiro 26 5 3. oleum 36 3, 37 s.
- S. Mariae in monasterio Aquae Papia sanctus 1 1 5 ••, l 4 5 '·
Salviae 302 '· Pariturium 1 86 i.
- S. Mariae in monasterio de Lu tara Parriuni 333 1 •
302 s-6. Parrociae 2 2 7 s, 3 18 6.
- S. Mariae in monasterio Michaelis Parthenius martyr 1 86, l 1 o•9, r 49s-6.
JO I 1
-'. Paschalis archidiaconus 2 58 7.
- S. Muiae (via Lalina] 1 99 s-6. - I papa 307 1 l .
- B. Nicolai [in basilica S. Maria e - I I papa 3 34 4; 336 1 -3 ; sepulchrum
iuxta S. Laurentium] 3 20 1 •- 11 , 139 ••.
322 14. Passivus 273 16, :174 1.
- S. Nicolai [in ecclesia Ss. liii Co- Pacriarchium, Palatium, Episcopium
ronatorum] 322 14. Lateranense 197 1 , 2·5 3 •, 2 54 10 ,
- S. Peregrini ad Naumachiam 303 a. 2554, 2588, 16, 18, 26211, 266•, 267 11,
- in ecclesia Ss. Quattuor Corona- 273 9, 279 14, 283 l6-•1, 2849, 294•,
torum 3 2 2 " · 296 171 306 51 91 J I I 8, 3 l 6 91 3 19 11 1
- in diaconia Ss. Sergii et Bacchi 26 56. 16 , 333 101 334 4 , 8,9 , 336 1 -l, 338 4,
- in monasterio S. Stephani cata "; absidac 292 11, 294•, 31 4 1 '-'l;
Galla 30 5 •s. accubita 294 6, 319 1 6; aedificia ab
- S. Stephaoi io Dulciti 300 •-'. antiquis patribus constructa 3r6 1• -1 6;
INDI C I

aedifica ab H ad riano papa con- Paulus apostolus 19 •, 8 5 1, 89 11,


structa 28 0 '-1; aquaCductus 329 16- I 08 •-!, I 09 4, I I I I, 148 6.7, I 50 ]1
11; balneum 280 l, 316 •J; basilica 2 2 5 s-', 1, 13 4 h ', 3 2 8"-'l; ole um

domus Iuliae 158 10 ; basilica Ni - 37 • .


colaitana 329 11 , 15; basilica T heo- - martyr (in Caelio m onte) 72 1,
d ori papae 158 14, 26 6t ; basilica 152 s; oleum 38 1.
Vigilii 2 55 1•, picturis decorata - martyr [via Salaria) 117 1-', 144 "·
329 1•; camera cum absida ex mu - - . I papa 27oi, 272 10, 277 11 , 306 18,
sivo 292 1s; caminatac 316 "; can- 32 7 is.
celli 266 1•, 16, 280 • ; ccllarium Paupercs 179 1J, 16, 2 80 19, 18 3 1•, 30 ss,
maius 275 •-9; columnae 292 1i-1• ; 3 36 16,
concha porphyretica 2 94 '-1; custo- Pelagius I papa 148 1 s.
dia quac vocatur Ferrata 2 7 5 •; - II papa 250 1 •
dcambulatorium 280 1; descensus Peregrini 288 1 • , 305 s.
3 16 17; figura Salvatoris 266 1•· 13; Perpetua martyr (Africae) 18 4.
forcs, porta.e 266 1•- 1s; imagines XI I - (Albani) I I I 11 •
Apostoloru m 262 19, 306 1•-11 ; loca Perusina civitas 290 11.19,
ponti lici bus desti nata 3 34 1•; matro- Petron illa sancta 6 3 1 -l, 1101, 149 1l ,
neum 306 i-'; o ratorium B. Ar- 269 11, 170 J-4, 10.11, n; oleum 4 6 1,
changcli 306 t; oratorium B. Cae- 4 7 '·
sarii 2 73 1 • ; oratorium S. Dci Gcni- Petrus apostolus 19 •, 47 1, 85 1, 94 1,
tricis 329 11 - 11; o ratorium S. Lau- 97 s-•, 106 •-s, 111•, 12 5 •-i, 141 10 ,
r cntii 27 3 •-9, JI 6 "; oratoriui;n 1486-1, 221 ', 222•, 225 1, 1•, 23 41-•,
B. Pctri apostoli 262 16.11; ora to- 32610 328 11-•1; altare 1069·'";
r ium B. Sebastiani 254 9; o ratorium memoria 2221; oleum 36 •, 37 i.
S. Silvestri 2 58 9, 266 " -", 340 •-s; - episcopus 2 38 •-9.
orbis terrarum descriptio 266 11; - presbiter et martyr 83 4.1, 1 1 3 i,
pavimeotum 294 7; pictura Apo- 146 4 ,
stolorum gentibus praedica ntium Petrus Leonis 336 •4, 339 1.
294 •-s; pictu ra pauperum 279 16; Philippus martyr 20 ', 77 4, 1 1 7,'
picturae 292 1'; porti cus 266 1'-'l, 144 11 ; oleu m 44 l, 45 '·
279 1s, 280 •, 3 34 s; scalac 266 1s, - presbite r 2 7 3 "·'l.
273 ,., 279 1s; scrinium 166 1i ; se- Picturae 24 51, 260 11, 2646, 1J, •s, 265 s,
des curules1 simyae 3341, 34 0 •; 1•, 266 11 , 17, 267 "• 270 1 J, 280 '·
sedcs [stercoraria] 3 34 1; sedcs sub 292s, 10, 294•, 295 1', 1', 3061-•, 1s,•',
Apostolos 158 10-159 1; sedilia in 312:•, 3179, 328 1•, 33 1 1, 3327.
ingrcssu 3 19 11 ; solarium 28 0 11 Pippinus rex Francoru m 26911.
306 11, 319 11; tabula privilegii 338 Pistis martyr 9 3 s.
11
; triclinia 266 9, 16, 292 10, 294 •, Pistrinum Castoriani 2 3 6 •-1.
31 4 11 ; turr is 26613,161 2801,6; - in domo Palmati 13? •J.
vestia rium 2 7 3 1 9. Pius I papa 223 9.
Paulina sancta [via Appia] 149 9. Plateae 2629, 2909,9, 326'.
- oleum [via Aurelia] 36 •, 371. Platoma 2331, 134 1, 238 1.
- (via Salaria) 1 16 I, 144 9. Plebs 3141 1; sacra 31? l.
Paulin us [via Aurelia] 93 H, 107 s-', Plumbu m 28 1 '.
I 51 1 • Policamus marcyr 149 '·
- prcsbiter 136 •. Polioo martyr 92 4 1 107 11 , 151 •.
NOMI PR O PRI E COSE l\OTEVOLI 361

Pons Antonini 290 '· P ortae r41 •, 41 32 1 1 •.


[ Caestius) 164 •7. Ponicus usque ad Elephantum 171 •.
Maior 191 J. usquc ad formam 17+'• 200 1 •
Meruli 256 '· GaUae 335 1 ' .
Molbius 142s, 250 1 • -11 , 2549, Maxima 17 5 ', 200 4.
161 ... . ., 273 •J, 290 " -'l. [Octaviae) 170 •.
Salarius 262 '', 17 3 "· Pallacinis 290 1. 9,
Sancti Petri 163•, 164 1 0. - ad S. Paulum 1724, 285•J.
Tiburtinus 16 3 " - ad B. Petrum 28 3 •, 284 ''• 308
Tra.i ani [ Hadriani) 3 35 •4, 10.11, ' 4-'S, 335 "·
P on tcs duo ad insulam Lycaoniam Saxorum et Langobardorum 3201.
336 ••-•s. - usque viam Lateranenscm 1861-•.
Pontianus papa 24 •, 149 !, 2 24 •7. - [Vipsania ?) 186 J-4.
Pontificalis ordo 106 s-'· Portus 2 5 J.
Porta Appia 148 !, 173!, 1999, 206 1l, Posternae 203 1 -204 •, 207 11, ••; po-
16, 170 4, 286 "• 287 ••, 327 7. sterula S . Agathae 317 ••, 3 26 •.
- A sinaria 146•, 195 1 , 197 1 , 2064,7, Potentiana martyr 771, 116 "• 144 11.
148H; S. Iohannis 146•, 250,·••. Praediolum Liberi i papae 2 3 3 l.
- Aurelia 1 5 r. 6, 190 1, 20 7 l, ' ; S. Praedium D emetriae 2 39 •-1.
Pancratii 1 51 6.7, 2 7 3 6, ••, 3 2 1 •. Equitii 2 30 •->.
- Cornelia 141 •. - Lucinae 22 5 •, 2 26 '·
- Flaminea, Flamminia 7 3 1, 14 2 •, - Theodori 267 '·
168 s, 186 •, 202 1 -203 •, 205 •; Praefectus Urbi 2 76 11 , 3 35 11.
262 7, 290 41 1, 333 •; S. Valcn- [Praeneste] 3 35 ••.
tini 14 2 4-S. Praetorium 241 7-~.
- Latina 147 s, 206 10, 11, 286 "• Praxedis, Praxidis marty r 7 7 l, 1 16 11,
287 6, 303•. 144 1 1, 223 1 •.
- Metrovia 14 7 2 , 197 1, 198 •, Primates iudicum 2 58 11 .
206 7, ••. Primicerius 2 74 •.
- Numcntana 144 •s, 184 •, 20 5 1, 1•, Primiti\•us martyr 1 14 ?.
136 '· 288 "• 303 '· Primores cu riae 3 34 •s.
- Osticnsis 150', 172 1, 2061619 ; Primus martyr 1 p 9.
S. Pauli 150 J, 248 11, 255 1 , 286•. Prisca martyr 7 7 6, 1 17 •, 144 •1.
- S. Petri 141•, 169 1 1, 176', 1801, Proccssus sanctus 9 3 6, 1o7 4-•, 1 ; : "
195 1 , 202', 2079, 1 ' , 258 17.18, 262 11, 169 10; oleum 36 1, 37 ••.
273 •J, 283 •, 8, 290 12, 296 '· 324 •J. Prodigium 335 "·
- Pinciana, P o rciniana 14 3 ', 205 1,•. Propugnacula 203 •, 20 5 ', s, s, 11 ,
- l'ortuensis 151 •, 207 1, i, 2 7 5 14-•!, 20 6 i, •-s, 1-s, 10 ... 11 1 11.. ,.,, 1 6_1 7, , 9 _rn .
2831, 288•-l. :07 •-1, 6-1, 1 0 , 11, ....
- Praenestina 164 ••, 190 •, 194 •, Prmus manyr 26 1 , 75•, 11711,
206 1 , • , • ; Maior 146 1 ; Sircurana 143 '• 169 •; oleu m 421. 43 "·
146 '· Ptochium 2 50 •-1.
- Salaria 1So •, 20 5 •-l, l, 31 3 1, 3 18 Pudentiana 178 •, 188 4.
l-4; S. Silvestri 143 •. Pumenius, Pymeon martyr 92 •, 108 •.
- Tiburtina 145s, 18 71, 205 1 •, Pyramis 183 •-'.
206 •; S. Laurentii 145 5.6, 2616,
283 •, 286 l. Quartus martyr 84•, 11 l'S, 14 71, 287~.

l'od. Topr;gr., li.


IND I C I

IIII Coronati martyre& 83 6.1, 113 s, 10 7 9-••, 117 s, 118 1 •, 138 1, " ' •
1466-1. "•
1
l , I 39 6, 140 S, 6, 9, 'l, 141 •, ',
Quint us martyr 8+ 4, 111 1 6, 147 1, 1481, 152 s, 163 10- 1' , 177', 199•, 4,
287 s. 200 s-','4, •s, •1, 201 •, 223 •,4, 217 a,
Quirinus, Cyrinus martyr [vtscovo di 228 4, 230 •, 231 9, ••, 11, •s, •9,
Siscia] 8 5 a, 11 1 •, 1+8 6; oleum 134" 235" 136 •, 237 11, 238 '·
44 s, 45 11
• 241 '· 242" s, 245 6, 246•4, 247 11 ,
•1, 148 4, 11, IJ, 152 s, '· 2 53 l, '·
Ravenna 14 2 ' ; Ravennatis cxcrcitus 254 1-•, 2 5 5 .., "• •1, 2 56 ••, ... 26 5 11,
258 1 7. 266 s, 267 ' • ' • 268 ,_., 271 •, .,,
Reatini 273 •• . 272 1, 6, 273 ', 11 - 1' , 275 •, 278s,1,
. Recubitus Apostolorum 106 '· 280 •J, 281 s, 282 ••, ••, ''• ''• 289",
' Regio I 243 •, 248 7.; Aventinensis 2 90 ·•, 2 9 5 ••• 3 l 7 •l,>•-11, JI 8 J,
2
55 '· 31 1 4, '• 11 , 321 1 , 316 1 - ' , 118 •,
- II 235•1 ad Velum Aureum 2677. 335 •, "• ' '. •s, "• 336 '•-•1, 338 ',
- III 241 9-243 •; iuicta tbermas 6
339» · ' ·
Domitianas (Trai~nu) 232 1• , 2689, Romani cives 138J-4, 1149, 258 s, 1 >,
28 2 •S-•6. 259 •, 169 ••, 171 •4, 27311, 275
V Caput Tauri 223 l, 2431. •J- 1 •, 280 ••, 281 'l, 183 ••, 284 ••,
VI 243 •, 148 •. 285•, 28914, 295s, 312', 3151,
VII 243 •. 316 s, 323", 3321, 3351, 11, 338 •;
VIII sub Capitolio 332 •. Romana militia :z-58 11 ; uni versa
- Arcolae 3366. Romanorum nobilitas 323 '·
- Biveratica 331 11. Romanus martyr 82 •, 114 a, 1451.
- Caelimontis 221 4, Rufina sancta 106 11, 142 •.
- S. Clementis 332 11- 11. Rusticus 333 J,
- clivi Argentar ii 3 3 1 •J-•4, •s.
- ad Duo Amantes 1306-1. Sabatinus lacus 253 •.
- Gallinae Alba e 3 31 '; de Gallina Sabina sancta 91 i.
Alba 331 ' -7. Sabinianus papa 2 50 ' ·
- Orpbea 230 1. Sancti XL .. , oleum 41 >.
- alla Pina [Pineae] 332 •s. XLV, oleum 43•.
- secus portam Me trovi J 3 2 •4. CXX II, oleum 42 ', 43 i.
- Sicinini 13 0~6; Sicininum 13 711-•4, CCLX II, oleum 43"
- ecdesiarum S. Silvestri et S. Lau- CCC L XV 117 1.
rentii 33 3 ' -7. Sanctorum multorum olea 4 31 44•,451•
- Urberavennantium 224 9-••. - multa milia, olea 39s, 401, 41 11,
- via Lata, 22 3s, :u8i, 2 76i, 3 1 31, 42 '·
330 •, 33 1 11• Sapientia sancta 152 •; oleum 40 •,
- vici Patricii 212 •. 41 s; filiae 152 1 - ' .
Regioncs 2 12 4, '• 215 •, 12 7 11, 3 38 '. Saraceni 322 ''• 3231, 314 •.
- circa Lateranum et Coloseum po- Saturnina sancta 1 16 1, 144 •.
sitae 33311. Saturninus sanctus 28 •, 60 s, 76 •-J,
Reliquiae 253 •s, 163 11, 267 11. 116>, 144s;olcum 381, 39'.
Robertus Guiscardus 333 s, 336 •-9. Saxa 339 '·
Rogantina sancta 1 16 9, 144 9. Suones 3 19 11, 3 20 1, 314 s.
Roma 26 ', 37 '• 47 11, 72 '• 73 ', 106•, Scala in montem Aventinu m 172 1 •
NOMI P R O P R I E COSE NOTEVOLI 363

Schola Cantorum 3 1 7 1s, 3 1 8 '· Siricius, Syricius papa 771, 11 6", 2 34"·
- Graeca 17 1 t, 1999. Sisinnius papa 26 1 •.
- Saxonum 324 s, 325 1· Sixtus, Xistus, Xystus I papa 22 3 s.
Sebastian us martyr 1 7 4, 6 2 '• 8 5 s, - II papa 22 '• 63 •, 82 s, 86 s,
I I I 7, 148 6, 16 9 14, 2 86 14, 3 I J tt j 87 4, 88 '-1, 110 •6, 149 1, 169 13, •4,
oleum 44 !, 4 5 '· 173 ' • 216 9; oleum 39•.
Sccunda sancta 106 "• 142 •. - III papa 237 10, 241 ••.
Secundus martyr 2 3 1 • Sophia sancta [via Aurelia) 93 •; oleum
Sedes S. Petri, oleum 44 1, 4 5 '· 36 3, 37 1; .filiae 36 3, 93 s.
Semetrius sanctus 1 17 l, 144 •i. - [via Latina] l l 116, 147 1, 287 s.
Semnes martyr 21 i, 661, 926, 107 1•, Sossius sanctus 96 •.
I 5 l J1 169 tt 3 28 '°· Soter papa 214 •.
Scmpronianus martyr 2 7 6. Sotheris sancta 88 s, l 10 ••-•s, 149 1,
Sena tor sanctus 1 1 1 ". 169 •J; oleum 41 4.
Septem viae 174 1, 197 l, 200 •, 294 •, Spcs sancta 15 1 •;oleum 4 0 1, 41 6.
2
97 "· Spoletini 2 6 2 "·
Septizonium 166 1, 174 1, 2001, 3331 ; Spongia 46•.
columnae 333 s. Statio 131 ', 26 s •; stationes 120 1 •
Scrgius 273 ••, 27 5 16, 276 6. Stephanus diaconus 14 9 1, 226 "·
I papa 2 5 8 4. Luciae de Silice 337 3.
II papa 316 ''• J2 5 1. I papa 15 1, 112 4, l 48 ', 226 •.
I II papa 33!7. II papa 268 •, 270 9.
IIII papa 3 3 2 1s. I Il papa 2 7 3 J .
Serotina sancta 1 16 •, 144 9. IIII papa 307 1• .
Servii ian us martyr 1 1 1 ' ' • 14 7 6-1, V papa 330 1 •
287 4-S. VI papa 33 1 s.
Severianus martyr 23 1 • Stratonicus martyr 1 13 9.
Severi nus papa 2 5 3 •. Subdiaconi 2 2 5 1 - 1 •
Sibura, Su bora, Subura 17 7 1, 180 1, Subdiaconus rcgionarius 24 8 '·
1871, 192 1, 2506, 2983, 3064, Sulpicius 1 1 1 16, 14 7 6.
307 "· Superius martyr 1 12 6.
Signinum opus 306 6, 318 i. Symmachus papa 243 9.
Silanus, Silvanus 20 J- 2 1 1, 1 15 11, 144 4,
2 3 7 4-S. Tacteus martyr 1 14 7.
Silvae Candidac episcopium 286 ''· Talapsicum opus 336 4.
Silverius papa 247 "• 248 '• s. Tarsicius martyr 1 1 o •1, 149 '; oleu m
Silvcster papa, san ctus 1 3 •, 7 7 •, '• 4oi•, 41 •0 •
108 6, 116 10, 230 •, 23 1 7, 232 9, Tatiana sancta 153 •.
2 7 1 " ; oleum 44 J, 45 6- T aurinus martyr 2 5 3.
Simeon martyr 151 l·•. Tecla sancta 90 ', 110 1.
Simferosa sancta 1 1 4 '· Telesphor papa 2 2 3 1.
Simplicius [via Labicana] 113 6. Tellure (in) 226 •.
- martyr [via Portuensi] 108 1, Tcmplum Apolli nis 2211, 225 ",
256 •s. 2J 1 1 •

- papa 242•. Concordiae 289 '·


Simpronianus sanctus 1 1 3 s. Iovis 170 1 - 1.
Simpronius sanctus 1 1 2 s-6. Mamuri 2 35 10.
INDI C l

Tcmplum Martis 2 26 1. Titulus Calisti 296 ' i S. Mariae Tran.t-


Palladis 22 6 1. tiberim 2 8 7 " - 1 i, 3 39 J.
- Pa ntheon 2 5 1 l-4. B. Chrysogoni 164 s, 297 ••.
- Urbis Romae 247 1, 252 1-J, 2 7 1 11. B. Clemcntis 282 14- 11, 296 •1.
Tertullinus, Tertulianus 112 1, 148 •. B. Cyriaci 18 4 6, 2971.
Testamentum 196 >. Emilianae 297 •; Ss. Quattuor
Theauum [ Marcelli) 164 s, 1 70 i. Coronatorum 289 1 -1.
- Pompeii 167 1i, 170 1, 176 s. 19p, - Equitii 2 30 •,4, 2 3 2 11 ; Ss. Silvettri
2346. et Marti ni 318 ' 1 Silvestri 1321•-11 •
Theodelinda regina 47 1 • -11 • - S. Euscbii 267 17.rS, 297 H.
Theodolus martyr [via Latina) 1 12 '. - Fasciolac 24 3 J-<.
- [via Nomentana) 766, 1 16', 145J. - Ss. Gcrvasi et Prowi 235 4- 1 ;
Theodorus 1rchipresbitcr 2 58 6, • . B. Vitalia 291 •s, 297 '·
- filius Megisti 267 •. - B. Laurentii in Damaso 197 •-1,
- papa 25+ J. 30 5 1 9-l•.
Theophania 3 2 6 •J. - B . Laurcntii in Lucina 2 8 5 s-',
Thcrmae Alcxandrinae 181 1, 187 1, 297 •-•.
195 5. - B. Marcelli 129 l, 28 7 •1-1 •,
- Antoninianae 17 3 9, 199 •1. 297 7.
- Commoclianae 176 ', 18 1 3-•, 187 1, - B. Marci 284 •7, 197 ,_,_
195 7. - Pammachii, Ss. l ohannis et Pauli
Constantini 178 1, 18 5 1, 192 •-s. 288 .., 297 •.
Diocletianae 164 '', 184•, 188'. - S. Praxedis 187 '·
Domitianae 2301, 232 ••. - B. Priscac 278 1, 302•; Bb. Aqui-
Novati 123 1•. 1.ac et Pri~ac 296 ''-'' ·
Sallustianae 18 3 •, 184 •. - Pudcntis 286 •s, 297 s, 301 s.
Traianae, Traiani 180 ', 24 5 '· - S. Sabinac 191 11, 296 1 1- 1 •.
Thomas sanctus 96 •. -S.Sixti 185 11•
Tibcris, Tybcris 90 •, 18 7 7, 206 ''• - S. Susannae 1581, 28 4 1-<, 291 11 ,
207•,6,9, 253•, 262 6,10,11.11, ~12• •, 2
97
6

284 1 9; 290 l, 3 I 7 19, 322 6, 325 1 7, (Totila) 248 "·
327 •9, 319 ', 336 is. Toto dux 2 731, 7.
- [figura) 1773, 195 11. Traiani locus 2·52 •s.
Tibu rticanus martyr 1 1 2 1. Transtibcrim 122 •, 164 •;, 334 1- 1 ;
Tiburtius martyr [via Appia) 86 ', Transtiberini 338 '.
111 s, 149 •, 313 "-";oleum 446, 45 11. Tria Fata 2 5 3 4, 17 4 ', 2 7 8 l, 2 S 6 1•,
- martyr [via Labicann) 83•, 113•, 30 5 ''· I
146•,177 1•. Triphoni~;regina et martyr So•-•, 11 51 ,
Timotheus martyr 2 + •, 108 s, 1 50 4. 145 ••.
Tituli 123 •, 118 4, 2301, 135 1-•, Triumphalc tcrritorium 121 4.
2 7 I 51 18 I 7,8. T rophimus martyr S4 s, 11 1 17, r47 7.
Titulus B. Anastasiae i91 ••, 297 '· Tu rres 103 1, 20 5 •, s, 1, ••, 106 1, 1, 1,
- Apostolorum, Eudo(iac ad Vin- •o, 1J, •6, *9, 1.07 •, 1, •, •, n, t.4, '2 78 1,
cui.a 2 8 6 •J-14, 300 4; B. Pctri apo- 289.•>, 322 l.
stoli 296•s-•6. - duae iuxta Portucnsem portam
- S. Balbinae 296 ''· 322 4-l.
- B. Caeciliae 274!, 2979-10, 310 19. Turris domnac Bonae 339 s.
N OM I P R OPR I E C. OSE NOTEVOL I 365

T urria Cencii 339 4. 290 11 , •s, 294 " - 1•1 296 1, 297 9,
- I niquitat is 334 s. 306 •, 317••, 326 '·
- Late.r anensis 266 •1, 16. Via Lateranensis 186 1, '-'·
Tusciae ci,v itates 2 &9 1 1. - Latina 65 1, 8 5 1, 11 1 4, 112i,1,
Tuscus consul 19 '· 147•-i,s, 199 1, 239', 30616.
- Lavicana 25 •, 1:13, 113 ', 1461,
Umbilicus Romae 177 1- 1, 1911, 2328, 252•1, 277 16, 291 17.
1 95 0 Mamurtini 235 i.
' -"·
Urbanus l papa 86 1, 111 •, 148 1- ,- Mer ulana 306 19.
149 •, 169 1i, 2 24 1s; oleum 44 1, - Nomentana, Numentana 17 s, 78 •,
45 is. 79'1 II5 S,6, 14416, 145', 185s,
- Il papa 3 3 3 1'. 336 "· 2231-•, 252•, 25 4 6.
Ursicious presbiter 2 3 5 6. - Ostensis, Ostiensis 19 •, 2 3 ', 24 ',
U rsus Pileatus 2 1 H, 66 i, 2 3 5 1, 65\ 89 11 , 1081, 14 9", 150 1 ,
236 1•, 328 1 L 19. 175 •, 225 1, 252 9-• 0, 256 •.
- Pincia, Porciniana 169 1, 1, 201 1,
Vagauda 284 16. 143 '·
Valentinianus imperator 237 •s- 238 1. - de porta Metrovia 198 •.
Valentinus martyr 73 i, 1 1 1 s, 11 8 1, - Po rtuensis 66 ', •, 10 7 9, 15 1 ',
14 2 •, 7. 169 9-10, 200 ••, 233 "1,
256 1-',
- papa 313 •. 328 18.
Valeria martyr 1499. Praencstioa 11 3 1, 194 s.
Valcrianus martyr 86 ', 1 11 s-6, 149 '; - Ravennana 142 6.
oleum 44 6, 45 "· - Sacra 246 1•, 27 1 •1, 305 11, 3149,
Vaticanum 221•, 222 1,J, 223 2 ,1,1,9. 325 1•-•s, 326 181 J38•.
22 4 1, •, .s, 6, 225 ll-1 1 , - Salaria [nova et vetus] 2 5 11 2 7 1,
Veranus ager 227 ', 232 ' -l. 60 1,', 51 6 I 1, 7 4 l 16, 7 5 6, 76 ', 4, S, 71
Vestina 235 s. I I 5 1', 116 1-', 10, 117 4, 7, 143 J, 8,
Via Appia 62 1, ', 63 •, 8 5 >, 89 ', 1671, s, 2001•, 227•s, 228'i-1,
I I O 14, 16, I I I J, 7, 10, I 48 51 149 11 , 229s, 232 •1, 233 1•, 23411 , 237 ', s, 9,
I 6 5 13, 169 1', 1S, I 7 3 l, 199 9, 200 S, 247', 248 1•, 287 11,••, 288•.
22 4 ' l, '1, 225 •, 226s, 11 s, •:, 2271, - subtus montem 188 •.
6, ••, "• 229 6, 7, 240" 2569, 265 11 , - Tiburtina 23 •, 24 •, 8 r '• 113 11 ,
286 '" 291 16, 328". "• 114', 145 s,6,121 18941 7, 232•,
- Ardeatina, Ard iatina 6 3 31 64 '• i, 236 11 , 238 ••, 267 ••.
S9 •, 11 0 1, 149 11 , 232 1•, 18, 234 6, 9, - Vaticana 9+ •.
246 1•. Victor martyr [via Nomentana] 78 •,
- Aurelia t6 1, 271, 66•, 93 1, 1, 9, I I 5 10 .

107•, 151 6, 169 9, 2oo •s,2 21', - [via Salaria] 75 1, 1 1 7 i,


224 11, 227 1, 233" l, 234 1, l-•, - papa 22 4 l .
244 10· Victoria sancta 9 1 •.
Campania 8 J 1. Victorinus martyr 2 3 •.
- Cornelia 106 4-S, s, 141 9. Vicus L ongus 179 1, 2 3 6 3, s, 6.
- Flaminea 7 3 3-•, 1 18 1, 142 s, - Patricius 178 1, 1801-', 222', 223 11 ,
I 6 8 S, 7, I 8 7 6, 2 3 3 ', 2 5 4 8, 286 11, 2
95 •
1

30 5 l•. - Saxorum 3 19 "·


Vigilius papa 24 8 10.
IN D I C I

Vilisarius 247 11, 248 •, s, ••. Xenodochium a Valeriis 2 7511, 303'.


Vi nceotius diaconus 216 ••. - in via Lata 248 ••.
- martyr 107 "• 1 51 • . Xistus papa 307 •s; oleum 39 •.
s
Vincula Pe tr i 12 •-i, 1 80 ' · - subdiaconus 248 7.
Virgioes VII 1 161, 1448.
Vitalianus papa 2 5 5 '· Yacinthus martyr 26 •, 7 s 1, 11 7 11,
Vitalis 20 1, 116 •, 144 7; oleum 4 5 '· 144 '• 169 s, ' ; oleum 4 3 " ·
Vitrum 266 ••, 3 18 ••. Ygious papa 223 ' ·
Y[ . ..]gioo, Y(. . .]ioo sanctus, oleum
Waldipertus 2 7 3 ••, " 2 7 s •, s. 38 '• 41 ].

Xeoodochia duo secus basilicam B. Zacharias papa 266 '·


Petri 268 s-6. Zenon, X e non, Synon martyr 8 7 ',
Xeoodochium Anichiorum 30 3 H . I l I l , I 49 ', 3 I O '·
Firmis 294 '• 296 "· Zepherinus papa 88 •-1, 110 ••, 14 9 l,
in Platana 2 68 •. 21 4 7.
Tucium 3031-•. Zosimus papa 236 11 •
Il.

OPERE C ITATE

1. ACHEl.IS H., Die Martyrologien, 1 5. AL!!XANOER Il PAPA, Bulla in M.


iltre G11clticltte umi iltr Wtrt, G. H., Script., Vll, Hannoverae,
Berlin, 1900. 1846.
2. Acta s. lanuarii in Acta Ss. sept. 16. ALPHARANUS TrBERrus, Dt Basi-
VI, 1867 . lùat Vaticanae antiquiuima et nqva
3. Acta s. Marce/li in lieta Ss. ian. I 1, structura, pubb!. da M. CERRATI
(1866). in Studi e Testi n. 2 6, Roma, 19 14.
4. Acta Petri ti Pauli, v. LrPsrus. 17. AMADEI E., Lt torri di Roma,
5. Acta s. Susannat in Acta Ss. aug. Roma, 193 2.
Il, 1867. 18. fil1BROSIUS (SANCTUS), De altor·
6. Acta Ss.= A<ta Sanctorum quo/· tatione'llÌrginitatis in MICNE, Patr.
quot orbt coluntur . . . colltgit . .. Lat., XV I, Parisiis, 1845.
I. BOl.LANDUS &c., Antverpiac, 19. - De virginibus, ed. O. F ALLER,
ed. la 1643 - ; Parisiis, ed. 39 Bonnae, 193 3·
I 863. 20. - Hymni s. Ambrosio attributi in
7. Acta synlz()(/orum ltabitarum Romat MrCNE, Patr. Lat., XVII, Parisiis,
a..ccccxcv1111., .01., .ou., ed. TH. 1845.
Mo~MSEN in M. G. H., lluct. 21. AMMIANUS MARCELl.INUS, &rum
antiq., X I I, Berolini, ·1894. gestarum libri qui supersunt, ed.
8. Actus Silvtstri io MoMBRrT1 us, C. U. CLARK adiuvaotibus L.
Sanctuarium. TRAUBE et G . H ERWEL, Berolini,
9. ADINOLFI P., Roma nell"ttd di 19 10.
m=o, Roma, II, 1881. 22. ANASTASIUS S. R. E. BIBLIOTHE·

10. Aoo, Ex cltronico usque ad a. 869, CARIUS, Historia devitis Romanorum


ed. G. H. P ERTZ in M. G. H., Pontificum a b. Petro ap. usqut ad
Script., I I , lfannoverae, 18 2 9. Nicolaum I, nunquam ltactenus typis
I I. AORIANUS 1 PAPA, Epistolat in excusa. Denidt dt vita Hadriani I I
M. G. H., Epist. Karolini atvi, 111, et Stepltani VI auctore GUILLE LMO
Berolini, 1899. BIBLIOTHECARIO. Ex bibliotlz«a
12. ALB ARELLI G., Il titolo di S. M ar- Marci Ve/seri &c., Moguntiae,
a/lo in via Lata e la scoptrta di 1602.
un antico battisttro in N. Bull. 23. - Historia de v1111 Romanorum
arclt. crist., X I V, 1908. Pontificum &c., cu111 notis C. ANNrB.
13. ALCUINUS, Opera omnia, ed. FRO· FABROTTI, Parisiis, 1649; Venetiis,
BEN, Ratisbonac, II, 1777. 1729.
14. ALEXANOER Il PAPA, Bui/a in Ar· 24. - De v itis Roma11orum Pontijicum
chi<uio Paleografico Italiano, voi. V I, a b. Petro apostolo ad Nicolaum I
tavv. 7-8, Roma, 1906-1924. adi«tis vitis Hadriani 1l et Ste-
INDICI

p/iani /I/ auctore GUI LLELMO Bl- 36. ANTONIO DI PIETRO DELLO ScHIA-
BLIOTH ECARIO, opera et studio FR. VO, Diarium Romanum, a cura di
BLANCHINI, Romae, voi. I, 1718; FR. ISOLDI in Rer. /tal. Script. del
voi. II, 1713; voi. III, 1728; MURATORI, nuova ed., t. XXIV,
voi. I V [a cura di GIUSEPPE BIAN- par. V, Città di Castello, 19 17.
CHINI], 17 JS· 37. ARATOR, De actibus Apostolorum,
25. ANASTASIUS 8f8L., Vitae Romano- ed. G. PERUCI, Roma, 1911.
rum Pontijirum &c. in Rtrum Ita- 38. ARMELLINI M., Scoperta del/a
licarùm Scriptoru del MURATORI, cripta di S. Emerenziana, Roma,
t. I II, Mediolani, 172 3. I 877.

26. - libtr Pontijiralis stu de gestii 39. - Das witdtrgefundtne Oratorium


Romanorum Pontificum . . . emen- u. Coemtttrium der h. Thtrla in
davit, supplevit !on. VICNOLI, Ro- Rom. Quartalschr., III, 1889 e
mae, voi. I, 1724; voi. II, 17 p ; I V, 1890.
voi. III [a cura di PIETRO Giu- 40. - Cli antichi cimiteri cristiani di
SEPPE UCOLINI), 1755. Roma e d'Italia, Roma, 1893.
27. - Jlitat Romanorum Pontijicum [ed. 4 1. - le chiue di Roma dal secolo IV
di FR. BIANCHINI] in MICNE, Patr. al XIX, nuova ediz. a cura di
lat., CXXV II-CXXV III, Pari- C. CECCHF.LLI, Roma, 1941.
siis, 1879-80. 42. ARNOBIUS, Adversus nationts libri
28. ANDREA DA ROCCA DI PAPA (P.), /III, ree. A. REIFFERSCHEIO io
Me111orie storiche della china e Corpus Scriptorum Ecdesiasticorum
monasttro di S. Lorenzo in Panis- latinorum, voi. I V, Vindobonac,
perna, Roma, 1893. I 87 S·
29. ANDRIEU M., la chapelk de Saint 43. ASHBY TH., The Aqueducts of
Grlgoirt dans t'andennt basiliqut Ancimt Rame, edited by I. A.
Jla ticant in Riv. are/i. crist., XIII, RICHMOND, Oxford, 1935.
1936. 44. - e LUGLI G., La villa dei Flavi
30. - ù pontificai romain au moytn- cristiani •ad Duas lauros • e il
4gt, Città del Vaticano, t. I I, suburbano imptriak ad oriente di
1940. Roma in Mtmoru della Po11tijiria
31. Annaks Alamanmci, ed. G. H. Accademia Romana di Arrhe<Kogia.
PERTZ in M. G. H., Stript., I, li, Roma, 1928.
Hannoverae, 1826. v. PLATNER.
3 2. Anna/es regni Francorum, ed. FR. 45· AVDEBERT in RICHMOND, The
KURZE in Script. rer. Germ. in City Wall ef imperial Rome.
usum schol., llaonoverae et Lipsiac, 46. AIJCUSTINVS (SANCTUS), Co11tra
I 89 5· Faustum libri XXXIIJ, ed. I. ZY·
3 3. ANONYMUS AVCTOR Praedestinati CHA in Corpus Script. Ecci. lat.,
in M1CNE, Patr. Lai., LI Il, Pari- voi. XXV, Viodol onae, 1891 .
siis, 1 86 s. 4 7. - Dt unico baptismo, ed. M. PET-
34. ANONYMVS VALESIANUS, ed. TH. SCHENIC in Corpus Script. Ecd.
MoM~1SEN in M. C. H., Clzronica Lat.,vol. LIII, Vindobooae, 1910.
minora, I, Berolini, 1892. 48. - Epistulat, ed. A. GoLDBACHER
35. ANTONELLI F., I primi monasteri in CGrpus Script. Ecci. Lat., voi.
di Monaci orientali in Riv. arrh. XXXIIII, Viodcbooae, 1895-8.
crist., V, 1928. 49. Aux1uus, libellus in defensiqnem
OPtRt CITATE

JacrM ordinatianis papM Formosi 6x. BENEDETTO DI S. ANDREA DEL


in E. DiiMMLER, Auxilius "nd SORATTE, Clzronican, a cura di
V"lgari"s in Quellen u. Forsclz" ngen G. ZUCCHETTI in Fanti per fa
zur Gesclziclzte des Papsttltums im Storia d'Italia pubbl. dall' Ist. Stor.
Anfange des z.elznten Jal1rlzunderts, !tal., voi. 5 5, Roma, l 920.
Leipzig, 1886. 62. BENEDICTUS VIII PAPA, Bulla in
50. BAGATTI B., Il cimitero di Commo- MIGNE, Patr. Lat., CXXXIX, Pa-
dilla o dei martiri Felice ed Adautto risiis, l 853.
presso la via Ostiense, Città del 63. BERTH!ER J. ]., L'lglise de la Mi-
Vaticano, 1936. nerve à Rome, Roma, 1.9 lo.
5 l . BARTOLI A., Scoperta dell'oratorio 64. - L'lglisede Sainte-Sabine à Rome,
e del monastero di S. Cesario sul Roma, 1910.
Palatino in N. Bull. arclz. crist., 6 5. - Clzroniques du monastère de San
X III, 1907. Sisto et de San Domenico e Sisto
52. - Frammenti di sarcofago cristiano à Rome, Levanto, I, 1919.
rinvenuti a S. Castulo mila via 66. BESNIER M., L 'fs/e Tiblrine danJ
Labicana in N. Bull. arclz. crist., l'antiquitl, Paris, 1902.
XIV, 1908. 67. BIAGETT! B., Indagini intorno al-
53. - I documenti per la storia dei l'antica ahside della basilica di San.la
Settizonio Severiano e i disegni ine- Maria Maggiore in Rend. Pontif.
diti di Marten van Heemskerik in Acead. Rom. Arclieol., I X, 193 3.
Boli. d'Arte del Ministero della 68. - Osservazioni sui musaici della
P. Istruzione, Roma, 1909. navata centrale nella basilica di
54. - Monumenti antichi di Roma nei S. Maria Maggiore in Roma in
disegni degli Uj/izi di Firenze, Rend. Poni. Accad. Rom. Jlrcheol.,
Roma, 1914. XIII, 1938.
55. - La diaconia di Santa Lucia in 69. - Intorno ai musaici della navata
Settizonio in Archivio della Società centrale nella basilica Liberiana di
Romana di storia patria., L, Roma, S. Maria Maggiore in Rend. Poni.
1927. Accad. Rom. Archeol., XV, 1940.
56. - I templi del foro Olitorio e la 70. BIANCll! L. in L ' Ossef"!Jator1 Ro-
diaco11ia di S. Nicola t in Carcere • mano, gennaio 2, 3, l 1, 12, 1939.
in Rendiconti Poni. Accad. Rom. 7 r. - Un/aro di romanitd in L'Istituto
lfrdiéol., V, Roma, 1928. di Studi Romani, Roma, r 941.
57. BATIFFOL P., Catlzedra Petri, Pa- 7i. BIANCHI CAGLIESr V., S. Cecilia
ris, 1938. e la sua basilica nel Trastevere,
58. BE EC K {VAN) I., Passio sanctorum Roma, 191 i.
Perpetuae et Felicitatis in Fforile- 73. BIAS!OTTI G., La basilica Esqui-
gium Patristicum, fase. 43, Bonn, lina di S. Maria ed il palazzo
1938. Apostolico apud S. Ma r iam
59. BELVEDERI G., La basilica e il Maiorem, Roma 191x.
cimitero di S. Alessandro in Riv. 7 4. - Le diaconie cardinalizie e la
arth. crisi., XIV, 1937 e XV, diaconia di S. Vito in Macello,
1938. Roma, 1911.
60. BENEDETTO CAN., Liber Pofiticus 7 5. - La basilica di S. Maria Mag-
in Liber Ce11suum ed. FABRE-Du- giore a Roma in Boli. d'Arte del
CHESNE, t. I I. Ministero del/a P. Jstruzione, 1914.

Cod. Topogr., li. 24


370 INDICI

76. B I ASIO'M'I G., La basilica dei 91. BUFALINI L., la pianta di Roma
Ss. Cosma I! Dami,zno dal rifacime11to dei 1551, ediz. di FR. EHRLE,
di Urba110 //III ad oggi in Atti Ro ma, 19r1.
I Congruso Naz. Studi Romani, 92. Bull. Com. = Bullettino della Com-
Roma, I, 1929. missione archeologica Comunalt di
7 7. - La basilica dt Liberio sull' Esqui- Roma, Roma, 18 7 2 - .
lino erroneamente identificata con la 9 3. Bullettino di archeologia cristianc1
basilica di S. Maria Maggiore in di G1ovANN1 BATTISTA DE Rossi,
Atti I// Congrmo Na~. Studi Ro- Roma, 1863-1894.
mani, Roma, I I, 1938. 94. CALLARI L., I palazzi di Roma e
78. - e P ESARIN I s., Pitture del Xl! le case d'importanza storica e arti-
secolo scoperte 11ella bruilica di Santa stica, Roma, [ 19 32].
Croce i11 Gerusalemme a Roma in 95. CAMOBRECO F., Il monartero di
Studi Romani, Ri<uista di archeologia S. Erasmo sul Celio in Arch. Soc.
e storia, Roma, I, 1913. Rom. di stor. patr., XX V II I,
7 9. - e WHITP.HEAD PH . B., La chie- I 90 5·
sa dei Ss. Cosma e Damiano al Foro 96. CANi-,ZZA A. e CASALI~! M., Pio
Romano e gli edifici preesistenti in Istituto di S. Spirito r ospedali riu-
Rend. Pontif. Aaad. Rom. Ar- niti di Roma, Roma, 1 9 JJ·
clteol., voi. lii, 1925. 97. Capitularia regum Francorum, t. 11,
So. Bibliotheca Casinensis. 11 l. Florile- edd. A. BoRETrus et V. KRAUSF,
gium, Typis Montis Casini, 1877. in M. C. H., Legum uctio 11,
81. BION DO FLAVIO, Roma instaurata, Hannoverae, 1897.
Basileae, 1559. - CASALINI M. 1•. CANEZZA.
82. Bocci Bos1 G., la diaconia di 9&. CASATI G., Le catacombe rf/maJU
S. Angelo in Pescheria, Roma, 192 9. t il papiro di Monza in Riv ista
83. BoLDETTl M ., Osservazioni sui di Monza, I, luglio '1933.
cimittri, Roma, 1720. 99. CAS IMIRI R ., L ·antica • Seno/a
84. BoNAVENIA G., La silloge di //er- • cantorum • romana e La sua fini!
dun e il papiro di Monza, Roma, ntl 1370 in Note d'arclti<uio per
1902. la storia musicale, Roma, I, 1924.
8 5. Bos 10 A., Roma sotterranea, Roma, 100 - La • Seno/a cantorum t del Pa-
1632. triarchio laterantnse ntll'alto e
86. BouCHER G., De doctrina umpo- b.1sso medio,"?JO in Cnntantibus or-
rum commrmtarius in //ictorium ilqui- ganis / ... , Roma, 19 2 4 .
tanum, A mverpiae, 16 34 e 1 66 4. 101. CASl'AR E., Geschichte der Papst-
87. BovrN1 G., La statua di sant'l p- tums, Tubingen, 19 30- 1933.
politodl'i Muuo Lr1terane11se in Bull. 102. CASSIODORUS, //ariM, ed. TH.
Com., LXV !ll, 1941. MOMMSEN in M. G. H., Auct.
88. BRACCIOLJNI Poccm, Devarietatt a11tiq., X li, Berolini, 1894.
fortunae in l l RLICHS, Codex urbis 103. CASSIUS Dio, Hirtoria Romana,
Romae topograplti.u1. ed. I. ì\1 ELBER, Lipsiac, 1 890-
89. BRtHI ER L.-AICRAIN R., Hi- 192 8.
stoire de l'l glist, Paris, V, 1938. 104. Catalogo liberiano in D ucHESNE,
90. BRUZZA L., Reguto della chiesa Liber Pontijicalis, t. I.
di Ti<uoli in Studi e Documenti di 1o5. CatalGgus codicum ltagiogrnphi-
storia ,. diritto, I, Roma, 1880. corum Bibliotllt!cae ci-vitatis Camo-
OPERE CITATE 371

tensis in Analecta Bollandiana, menti dei ss. apostoli Pietro e Paolo


Paris-BruiteUes, VI II, 1889. a Roma in La Civiltà Cattolica,
106. CAVAZZI L., La diacrmia di R oma, L X XX VI, 1935, II e
S. Maria in via Lata e il mona- II I.
stero di S. Ciriaco, Roma, 1 908. 1 u. [CELI C.), L'area del sepolcro di

ro 7. Ci::cC HELLI C., La M adonna di s. Paolo detta «di Lucina» sulla


S. Maria in Portico in Roma, Ostiense in La Civiltà Cattolica,
R oma, II, r 9 2 4. LXXX VII, 1936, I.
10 8. - Note iconografiche su akuneam- r 2 3. - La memoria apostolica sull'Appia
polle Bobbiesi in Riv. arch. crisi., in La Civiltà Cali., LX XXVIII,
I V, 1927. r 9 36, I I e I I I.
ro 9. - Epitaffio in Archivio Paleo- 124. CENCIO CAM., Ordo Romanus, in
grafico /tal., voi. V, fase. 53, Liber Censuum, ed. F ADR E-D U-
tav. 30, r, Roma, 1932. CHESNE, t. I.
1 ro. - I.a Curia che risorge in Capi- u 5. CttéRAMY H., Saint- Sebastien hors
tolium, R oma, giugno 1933. I.es Murs, Paris, 192 5.
'r r 1. - Gli Apostoli a Roma in Arclz. 126. - Saint- Pierre de Rome, Paris,
Deput. Rom. di storia patr., LX, [19 33).
1937. 127. CHRI ST H., Zur Erkliirung des
112. . - Noterelle topograji;he su chiese T-fOrmigen Grundrisus der Kon-
romane in Ri<-.;. areh. crisi ., X I V, stantinischen Peterskirdie in Rom in
193 7· Riv. arch. crisi., XII, 19 35.
11 3. - Note su chiese e cast! roma11e 128. Chronographus a. 354, ed. Ttt.
specialmente del medio e<t•o in MOMMSEN in Abha~dlungerr der
BulL. Com., LXIV, r9 37. kgl. siichs. Cesellschaft der Wis-
1 r4. - Studi e documenti suLla Roma senschaften, Ph ilo l. - hist. Klasse,
sacra, I, in Miscellanea dell.1 Leipzig, I, 1850 e in M. G. H. ,
R. Deputaz ione Romana di stor. Chronica minora, I, Berolini,
p:itr ., Roma, 193 8. 1892.
r 15. - Aspello di Roma medioevale, 129. C I AMP INI G., //etera 1\llonimenta,
in L'Urbt, Ro ma, IV, agos to R omac, II, 1747.
1 939· r 30. CICERO ( M. T ut.Lrus), Oratio
1 1 6. - Tre deportati in Sardegna estr. pro Sex. Roscio Ameri110, ed. A.
da Sardegna Romana, voi. 11 ., K t.0Tz, Lipsiae, 19 19.
Istituto di Studi Romani, Roma, 1 3 r. Ct.AUD I ANVS, De raptu Proserpi-

939·
I 11ae, ed. Ttt. BrRT, in M . G. H. ,
r r 7. - S. Agnese fuori U: mura e S. Co- Auct. antiq. X, B erolini, 1 892.
stanza, Ro m a, s. d. 1 3 2. - ! Paneg)1 ricus de sex/o co11sulatu
11 8. - San Clement.!1 Roma, s. d. HJ;norii. ed. TH . BmT, ihid.
11 9. - S. Maria in Tmstevere, Ro- 1 33. Codex Theodosùmus, ed<l . TH.
ma, s. d. MOMMSEN - P. M. M EYER, Bc-
1 2 0. - e P t.RS LCO E., Ss. Marrelfino e rolini, 190 5.
Pietro. l a cl1ies.1 <' la ca tacomba, 134. COLAGROSSI M., Di un monu-
R oma, ( 1938). mento scoperto presso il sepolcro
v. ARMELLIN l. apostolico dPl/' Appia in N. /111!/.
v. II UEL SEN . ardi. crisi., XV, 190 9.
r 2 1 . [C EL I C.), Sulle mrmoril' e monu- 13 e;. Co/lectio BullnrtJm, Brecr.•ium Sa-
372 INDI C I

crosanctae Basilicae Vaticanae, Ro- 150. 'DE ANCEL!S o' OssAT G., Chiesa
mae, I, 1747 e Ili, 1752. di S. Costanza in Palladio, Roma,
136. COLOMBO . S., Appunti Damasia11i I V, 1940.
in Didaskaleion, T or ino, I, 1912. 15 1. D E BRUYNE L., Nuove ricerche
t 3 7. Concilia, t. II, ree. A. W ERMIN- iconografiche sui momici dell'arco
GHOFI', in M. G. H ., Legum trionfale di S. Maria Maggiore
sectio III, Hannoverae et L ipsiae, in Riv. arch. crist., XIII, 19 36.
1906-1908. 152. D EGRASS I A., Appendice epigra-
1 38. Constitutum Silvestri in MICNE, fica in L ' Istituto di Studi Romani,
Patr. Lat. VIII, Parisiis, 1844. .Roma, 1941.
139. C. I. L. = Corpus lnscriptionum 1 53. D E GRUNE!SEN W., Sainte M arie

Latinarum, Berolini, 186 3 - . Antiqueavec le concoursde HuEL-


I 40. CORVISIERI C., Dell'acqua Tocia SEN, GIORGIS, FEDERICI, DAVrD,
in Roma nel medio evo in Buonar- Romc, 1911.
roti, Roma, ser. 2 3 , voi. V, 1870. 154. D EICHMANN F. W., S. Agnese
141. - Delle posterute tiberine tra la fu ori le mura und die byzantinische
porta Flaminia ed il ponte Giani- Frage in derfriJ!zchristlichen Archi-
colense in Arch. Soc. Rom. di tektur Roms in Byzantinische Zeit-
slor. patr., I, 1878. schrift, Leipiig u. Berlin, X LI,
142. CRESCIMBENI G. M., L'istoria 194 I.
della chiesa di S. Giovanni avanti 155. DE j ERPHA NION G., Bulletind'ar-
porla Latina, Roma, r 7 16. chéologie clwétienne et byzantine in
143. CROSTA ROSA P., Scoperte in S. Ce- Orientalia Christia11a Periodica,
cilia in Trastevere in N. Butl. arch. Roma, IV, 193 8.
crist., V, 1899 e VI, 1900. 156. D ELALLE I., recensione in Riv.
144. CuTSEM (VAN) M ., Une /et/re arrh. crisi., VI, 19z9.
inédite du P. Gazet sur la cata- 157 . DELEHAYE H., L ' Amphithéatre
combe de Saint- Hermès in A11a/ccta Flavien e/ ses env irom dans les
Boli., LII, 1934. textes hagiograpl1iques in Analecta
145. CYPRIANUS, Epistulae, ed. G. Boli., XV I, 1897.
HARTEL in Corp . Script. Ecci. 158. - Les saints du cimitère de Com-
Lat., voi. III, u, Vindobonae, modilk, ib:d.
18 7 I. 159. - Le culle des Qua/re Couronnés
146. DA BRA G., la basilica mai o r d Romein Ana/ectaBoli., XXXI I,
di San Lorenzo fuori le mura, 191 3·
Roma, 1939. 160. - les Possions des Martyrs et
147. DAMASUS, Epigramma/a. Accedunt /es genres littéraires, Bruxelles,
Puudo damasiana a/iaque ad Da- 1921.
mmia11a i11lustra11da ido11ea, ree. 161. - S. Hédiste et S. Oreste in Ana-
M. lH M, Lipsiae, 1895. lecta Boli., XLII, 1924.
148. DATTOL! M., Appunti per la 162. - A propos de Saint-Césairc du
storia di S. Adriano nell'etd mo- Palatin in Rend. Poni . Accad.
der11a in Arch. Soc. Rom. di stor. Rom. Archeol., III, 1925.
patr., XLIII, 1920. 163. - Trois da/es du calendrier rom a in
149. DE ANCELIS o'OssAT G., La in Analecta Boli., XL I, 1928.
geologia delle catacombe 1·omane, 164. - Tusco et Basso cons. in Mélan-
Città del Vaticano, 1938-39. ges P. Thomas, Bruges, 1930.
OPERE C ITATE 373

165. DELEHAYE H., Rtchen:hes sur le 18 t. DE R OSSI G. B., Del luogo ap-
Légendier Romain in Analecta Boli., pellato a d Cap r ea m in Bull.
LI, 1933. Com., XI, 1883.
166. - L es origines du culte des mar- 182. - la batilica di S. Stefano Ro-
tyrs, Bruxelles, 19 3 3· tondo ed il monastero di S. Erasmo,
167. - Etudesude Légendier Romain, ibid.
Bruxelles,
9 3 6.
I r 8 3. - la casa dei Vale rii sul Celio
168. DE LEZAN A I. B., Anna/es sacri, ed il monastero di S. Erasmo in
prophetici et eliani ord. B. Virg. Studi e Documenti di ttolza e di-
Mariae de monte Carme/i, Romae, ritto, V II, 1886.
IV, 1645. 184. - L'imcriptiondu tombeaud'Ha-
169. DENGEL PH., Palasi und Ba- drien I composée et gr<l'Vét en France
silika San Marco in Rom, Rom, par ordre de Charlemagne in Mé-
1913. langer d'ard1lolcgie et d'histoire,
l 70. DENIS-BolJLET N ., Les mosaiques Paris- Rome, VIII, 1888.
antiquesde Sainte- M arie-Majeure t8 5. - Inscriptiones chrittianae urbi!
in Gazettt des Beaux Arts, Paris, Romae septimo saeculo antiquiorei,
1936. Romae, 18 57- 1888.
I 7 I . D E ROSSI G. B. La Roma sotter- 1 86. - Intigni scoperte nel cimitero
ranea crirtiana, Roma, 1864-7 7. di Priscilla per le ucavazioni
172. - Ri<uista generale delle escava- fatte negli an,ni 188 8-9 in Bui/.
z,ioni e ricen:he che ora sifanno nelle arch. crisi., 1888-9. ·
catacombe romane in Bui!. arch. 18 7. - la basilica di S. Silvestro tu/
crisi., 1865. cimitero di Priscilla in Bult. arrh.
1 7 3. - Una esplorQl{.ione sollerranea crist., 1890.
sulla via Salaria vecchia, ibid. 188. - La cripta dei!!. Proto e Gia-
1 7 4. - L a cattedra di s. Pietro nel Va- cinto in Bul/. arch. crist., 1894.
ticano e quella delcemetero Ou riano 189. - Musaici cristiani e saggi dei
in Bui/. an:h. crisi., t867. pavimenti delle chiese di Roma an-
1 7 5. - Le catacombe di Albano in Bull. teriori al secolo XV, Roma, 1899.
an:h. crist., 1869. 190 . - e GATTI G., Miut llanee di
176. - Un'epigrafe di donazione alla notizie bibliografiche e critiche per
basilica di S. Maria in Trastl!'vere la topografia e la storia dei monu-
in Bull. ard. crist., 1870. menti di Roma in Bfl.11. Com.,
177. - Un'insigne epigrafe di dona- X VII I, I 890.
zione di fondi fatta alla chiesa di 191. D E W AAL A., Ein Chri!tusbild
S. Susanna dal pppa Sergio 1, ibid . aut der Zeit Leo's III in Rom.
178. - l 'indiu anti~hfssimo dei cimi- Quartahchr., II I, 188 9.
teri romani in un esemplare del se- t92. - Die Apottelgruft a d Cata-
colo Xl in Bull. arch. crisi., 1878. c umbas in Rom. Quartal.!chr.,
1 79. - Piante icnografiche e prospeui- III Supplementheft, 1894.
che di Roma anteriori al secolo 19 3. - la Schola Francorum e l'o-
XVI, Roma, 1879. spizio Teutrmico del Campo Santo
180. - Il cimitero di S. Ippolito presso nr.l secolo XV, Roma, 1897.
la via Tiburtina e la sua pri11Cipale 1 94. - Das Baptisterium des Papstes
cripta storica ora dissepolta in Bull. Damasus bei St. Peter in Rom.
ardi. crist., 188-z. Quartalschr., X VI, 1902 .
374 INDI C I

195. DE WAALA.,Sa11t' Eutichioma1·tire 1 10 . DuCHESNE L., Templum Romae,


nel cemetero f ad Catacumbas & in Templum Romuli in Mélang.
Rom. Quartalschr., XXIX, 1915. d'arch. et d'hist. VI, 1886.
1 96. Dictio1111aire d' archéologie cl1ré- 1 1 1. - l es titres presbytéraux et Lu
tie111ze et de liturgie pubi. par diaco111es in Mélang. d'arch. et
F . CABROL et H . LECLERCQ, Paris, d'hist., VII, 1887.
1913 - . • 1 12 . - Sainte-Anasta.rie ibid.
197· Dictionnain d'histoire et de géc- 2 1 3. - Les régions de Rom e au mo;1en-
. graphie ecclésiastiques pubi. so us dge, ibid .
la directi on de A. BAUDRILLART, 114. - Notes sur la topographie de
A. VoCT e t U. Rouz1Ès, Pa ris, Rome au moyen-dge in Mélanges
1912 - . d'arch. et d 'hist., X, 1 890.
1 98. DIEHL CH., Sainte Marie Antique 21 5. - la nouvelle édition du Li ber
inJournal des Savants, Paris, 191 5. P o ntific a lis in Mélcmg .d'arch.
199. - Manuel d'art Byz-:intin, Pa ris, et d'hist., XVIII, 1898.
l, 192 5· 11 6. - Le Forum chrétien, R om e,
:i.0-0. DIEHL E., lnscriptiones latinae, 1899.
Bonnae, 1912. 2 l 7. - Le Palatin chrétien in N. Bull.
20 1 . - lnscriptiones latinae christia11ne a rdi. crisi ., VI, 1900 .
veteres, Berolini, 1925- 31. 218. - Saint-Denis in v ia Lata in
201. DIONYSIUS H ALICARN. , A11tiqui- Mélang. d'arch. et d'hist., XX,
tates Romanae, ed. C. J ACOBY, 1900.
Lipsiae, 1885- 915. 219. - Vaticana in M élang. d'arch. et
203. Do LCE R F. ]. , Die Taufe Kon- d'hist ., XXII, 190 2, e XXXIV,
s1anti11s tmd ihre Probleme in Rom. 191 4.
Quartalschr., Xi X Supplement- 2 20. - Les monastères dessef'<Vants de
heft, I 91 3· Sainte-Murie-Majeure in Mélang .
204. - Regesten der Kaiserurkunde11 des d'arch. et d'hist., XXVII, 1907 .
Ostriimischen Reichs, Moachen u. 2 2 1. - Le sanctuaire d' Aboukir in Bu/l.
Berlin, 1924-1932. de la Société arrhlologique d' Ale-
20 5. - Die lnschrift im Baptisterium xandrie, Alexand rie, I I I, 191 0.
S. Giovanni in Fon/e au der Late- 2 ~ 2. - l e culte romain des Quatre-
ranensiscl1e11 Basilika aus der Zeit Couronnh in Mélang. d'arc/J. et
Xystus' I I I (432-440) und die d'hist., XXX I, 191 r.
Symbolik des Taufbnmnens bei Leo 2 2 3. - Les légendes de l'Alta Semi la
dem Grossen in A11tike und Ch1·i- in M élanges d'arc/1. et d'histoire,
stentwn, MOster i. W., I I, 19 30. XXXV I, 1916-7.
206. D oNC KE L E., Studie11 iiber den 22 4. - Le sanctuaire de Sai11t-lau-
Kultus der hl. Bibiana in Rom. rmt in Mélanges d 'arch. et d'l1ist.,
Quartalschr., XLIII, 1935. X XXIX, 1921-22.
207 . - Der Cu/tus der hl. Bibiana in 2 2 5. - La "memoria A postolorum * de
Rom in Riv. arch.a-ist., X I V, r 93 7. la via Appia in Mem. Ponti[
208. D uc HESNE L., Étude sur le L ib e r Accarl. Rom. Arrheol., I, 1, 1923.
Po 11 tifi e al i s, Pa ris, 1 8 77. 216. D UFOURCQ A., Étttde sur !es Gesta
209. - [,e lib er Pontificalis 1Wartyrum romnins, Paris, 1 9 0 0 .
en Caule au V I' siède in Mélang. 217 . DUFRESNE: 0 ., les Ctyptes //ati-
d'ard1.etd'his1.. Il , 1881. canes, Paris, 1902.
OPERE C IT ATE 375

228. Du JAR DIN L., Del simulacro ti- aevi, t. I, in M. G. H., Epistola-
berino di Maiforio e delle statue rum t. II I, Bcrolini, 1892.
affini io Mem. Poni. Accad. Rom. 241. Epistulae imperatorum pontificum
Archeol., III, 1932. aliorum, inde ab a. CCCLXVII ad
- DURANO U. v. MARTENE. a. DLIII dataè, Avellana quae
219. EADMERUS, /lita sancii Anse/mi dicitur collectio, ree O. GuENTHER
in MIGNE, Patr. Lat., CLVIII, in Corp. Script. Ecci. Lat., voi.
Parisiis, r 86 3. XXX V, Vindobonac, 1895- 9 8.
2 30. EBERSOLT J., Sarcophages impé- 242. EuRINGER s.,San Stefano dei Mori
riaux de Rome et de Constantinqpfl' (Va tikanstadt ) in seiner Bedeutung
in B_'fZtlJ1tinische Zeitscl1rift, X X X, fur die abeuinische Spracl.wissen-
r929-3 0 . schaft und Missiomgeschichte in
231. ECKHART J. G., Corpus histori- Oriens Christia11us, Dritte Serie,
cum medri aevi, L ipsiae, I, r 7 2 3. Zehnter Band, Leipzig, 1935.
2 3 2. - Cqmmentarii de rebus Fran- 24 3. Eusenrus, Etc; -ròv j3tov -roù µ.a-
ciae orientali;, Wirceburgi, I, Y.p(ou Kwvcn11v-r(vou j3txo~Àéwc;,
1 729· ed. I. A. H E1 KF.L, Lipsiae, 1902.
233. EDMONDO (P.) M. DEI.I.A PAS - 244. - Historia Ecclesiastica, ed. E.
SIONE [FUSCIARDI] ,Catacombe, ba- SCHWARTZ - TH. MOMMSl:N,
silica e convento di San Pancra11:io, Lipsiae, 1903-09.
Roma, 1929. 245. Excerpta a Pomponio &c. in Studi
2 34. - Stu.iio critico sul martire S. Va- e Documenti di storia e diritto,
lentino di Terni, Terni, 19 35. I Il, 188 2.
2 3 5. H., Turris campanaria
EGGER 246. Ex v ita s. Nili abbatis in M. G. H.,
Sancti Petri in M ededeelingen van Script., I V, Hannove rac, 1841.
het Nederlandsch Historisch lnsti- 247. FABR ETTI R., Jnscriptionum anti-
tuut te Rome, Ewede Reeks Dee!, quarum quae in aedibus patl'rnis
V, 's Gravenhage, 1935. asservantur explicatio, Romae,
136. EHRl.E FR., Ricerche su alcune 1702 .
antiche chiese del Borgo di S. Pietro 248. FA!.OCI Put.IGNANJ M., I mar-
in Dirsertaz.ioni Pont. Accademia morari romani a Sassovivo in
Rom. Archeol., ser. 11, t. X, Ro ma, Arch. per la storia ecclesiastica
I 907. del!' Umbria, F oligno, I I, 1 9 t 5.
231. - Die Frangipani und der Unter- 249. F EDELI:: P., Carte del monastero
gwg dts Arcl1ivs und der Biblio- dl'i Ss. Cosma e Damiano i11 Mica
thek der Papste am Aifang des llurea in h<h. Soc. Rom. di stor.
Xli. J ahrhunderts in Mélanges ef- patr., XXI, 1898.
ferts à M. Chatelain, Paris, 19 r o. 2 50. - Tabuiarium S. Mariae Novae
238. EINH ARous, Translatio et mira- in Arch. Soc. Rom. di !lor. patr.,
cula sanctorum Marce/lini et Pe- XXV, 1902 e XXVI, 1903.
tri, ed. G. WAJTZ in M. G. H., 2 5 1. Una chiesa del Palatino. S. Ma-
-

Script., XV I, 1, Hannoverae, ria i< i11Pallara » in Arei!. Soc.


1887 . Rom. di stor. patr., X X VI, 1903.
239. Epistolae Karolini aevi, t. 111, 2 5 2. - Tahularium S. Praxedis in /lrcl1.
io M. G. H., Epistolarum t. V, Scc. Rom. di star. patr ., XXVII,
Bere.lini, 1 S99. 190 4.
i+o. Epistola.e N/àD"..vingici et Karolini 253. - Teodora 11el/11 liturgia in Srritt
IND I C I

varii di erudi'X.ione e di critica in quello d1e appartiene all'antichità e


onore di R. Renier, Torino, 19 1 2. vtnera'X.ionede//a chiesa dei Ss. Sil-
2 54· F~:oF.RIC I V., Rtgnto del monastero vestro e M artino de' Monti di
di S. Silvutro de Capite in Arch. Roma, Roma, 16 3 9.
Soc. Rom. di stor. patr., XX Il, 269. FORCELLA V., lscrixionide/luhitst
1899. e d'altri edifaii di Roma dal s.ro/o
2 55. - S. Maria Antiqua e gli ultimi Xl fino ai giorni nostri, Roma,
scavi dtl Foro Romano in Ard. Soc. 1869-188 4.
Rom. di stor. patr., XX I II, 1900. 270. FORNARI F., Le recenti tsplora-
2 56. FERRETTI A., S. Agnese nel culto 'X.ioni nel cimitero di S. Ciriaco
in Btssarionl', Roma, ser. 3a, in M!langes d'ard. et d'hist.,
voi. VII I, 1911. xxxv i. 19 16- 7.
257. FERRI G., le carte dell'Archivio 2 7 1. - Rtlaziont circa una n1'ova re-
liberiano in Arch. Soc. Rom. di gione cimiteriale a S. Lortn'X.o in
stor. patr ., XXV I I, 1904 e Riv. arch. crisi., VI, 1929.
xxx. 1907. 272. - Il rilievo del complesso monu-
258. FERRUA A., la chusa di S. Pu- mentale di San Sebastiano sulla
dem:.iana in la Civiltà Catt., <via Appia in Atti del I II Congresso
LXXXV II, 1936, I V. lnltrnM.. di ard1tologia cristiana,
259. - Scavi a S. Sebastiano in la Roma, 1934.
Civiltà Catt., LXXXV I II, 193 7, 2 7 J· - S. Stbastiano •extra moeniat,
Il. ibid.
260. - le tre Rome sotterranee in la 2 74. - S. Stbastiano « txtra moenia t,
Civiltà Catt., LXXX I X, 1938, Roma, 1934.
III. 275. FORTUNAT I L., Rtla'X.ione gene-
2 6 1. - Una nuova catacomba sulla rale degli scavi e scoperte falle
via latina in La Civiltà Catt., lungo la via Latina, Roma, 18 59.
LXXXIX, 193 8, I I. 2 76. FRACCARETA A., Noti'X.it sul mo-
262. - Dellaftsta dtiss. Maccabei e di nasttro btntdttlino di S. Maria in
un antico urmone in loro onore, ibid . Campo Manz;io in L'Urbt, I V,
263. - Filocalo, l'amanti' della bella aprile 1939.
lettera in la Civiltà Catt., XC, 277. FRANCHI oe' CAVALlER! P ., La
1939, I. Passio ss. Ptrptli«U et Felicitati1
264. - Dei primi Batlisteri parroc- in Rom. Quartalschr., V Supple-
chia/i e di quello di S. Pietro in menth eft, 1896.
particolare in la Ci-viltà Ca/I., 278. - Sant'Agntu nella storia t nella
XC, 1939, I I. leggenda, Roma, 1899.
26 5. - S. Saturnino martire cartagi- 2 79. - S. lortn'X.O e il suppli'X.io d~/Ja
nese-romano, ibid. graticola in Rom. Quartalschr.,
266. - // mitreo sotto la chiesa di X I V, 1900.
S. Prisca in Bui!. Com., 1. X V I II, 280. - Di una probabik fonte della
1941 . /eggtt1da dei 11. Giovanni t Paolo
267. FESTUS (SEXTUS POMPEIVS), De in Studi e Ttsti n. 9, 1902.
<verborum significatu quae super- 281. - Del /l'Ilo della Passio 11. I o-
sunr cum PAULI epitome, ed. W. han nis e I Pauli, ibid.
M. LIN DSAY, Lipsiae, 191 3. 282. - S. Martina in Rom. Quartal-
26 8 . FILIPPINI A., Ristretto di tu/lo 1chrift., XVII, 1903.
OPERE CITATE 377

283. Ft ANCHI DE' CAVALIERI P., 301. GATTI G., Di un nuovo monumento
Della leggenda di 1. Pancrazio ro- tpigrafico relativo alla basilica di
mano in Studi e Tuti n. r 9 1 1908. S. Clemente in Bull. Comm., XV II,
284. - Intorno ad alcune reminùunze 1889.
classiche nelle leggende agiografiche 302. - Della Mica Aurea nel Traste-
del ucolo I Y, ibid. vere, ibid.
28 5. - I 1anti Quattro in Studi e 303. - La casa Celimontana dei Va-
Testi n. 24, 1912. lerii e il monasttro di S. Erasmo
286. - &<enti studi intorno a s. Ce- in Bui/. Com., XXX, 1901.
cilia, ibid. 304. - Notizie di reunti truvamenti
287. - S. Bassilla in Studi e Tuti di anticlrìtd in Roma e nel suburbio
n. 27, 1915. in Bui/. Com., XXXVII, 1909
288 . - La persecuzione di Gallo in e XXXIX, 1911.
Roma in Studi t Tnti n. 33, 1920. - v. De Rossi.
289. - Un recentt studio sul luogo del 3os- GATTI Gu., « Saepta fu/ia • e
martirio di 1. Siito Il, ibid. « Porticus Aemilit1 • nella « Forma
290. - Il sarcofago di sant'Elma • Urbist in Bull. Com., LXII,
prima dei ru tauri del secolo xv 111 1934.
in N. Bull. arclt. crist., XXV II, J06. GERKAN (voN) A., Der Lauf der
191 !. rom. Stadtma~r vom Kapito/ zum
29 1. - Dtl martirio di s. Trofimo t d1 Aventin in Rom. Mitt., XL VI,
akunt tpigrafi cristiane del/' Asi.i I 93 !.
Minort, ibid. 30 7. GERMANO (P.) DA S. STANISLAO,
292. - I santi Quaranta martiri di St- La casa Celimo11tana dti ss. Gio-
bastia, ibid. van11i e Paolo scoperta ed illustrata,
293. - S. Susanna e il titulu1 Gai, ibid. Roma, 1894.
294. - S. Gmuio di Areiate &c. in 308. Guta Libtrii papat in M1cNE,
Studi e Testi a. 65, 1935. Patr. Lat., VIII, Parisiis, 1844.
i9 5. FRISI A. F., M tmorie della Chiua 109. Gesta pontifirum Romanorum, cd.
Monzese, Milano, 177 4. TH. MOMMSEN, t. I , in M. G. H.,
296. - Memqrie storie/te di Monza, Berolini, 1898.
Milano, 1794. 31 0 . GHEYN (VON DEN) J., la lettre
297. FRoNT1NUs (SEXTus Iuuus), De du pape Anastase I" sur la con-
aquaeductu urbis Romae, ed. F. dem11ation d'Origjne in Re<v. d'hi-
KROHN, Lipsiae, 1911. stoire et de littlraturt rtligitusts,
298. FROTHINCHAM A. L., Une mo- Paris, I V, t 899.
1al<fue constantinitnne inconnue d 3 11. GIOVANNI DIACONO, Libtr de
Saint-Pierre de Rome in RtvUI' tccluia Latera11ensi irr LAIJ'ER, Le
• rdr!ologique, Paris, I, 188 3. palais dt Latran.
299. GALLETTI P. L., Del primiurio 3 1 2. - Sancii Grtgorii Magni vita
della Santa Stde Apostolira e di in MtC Nt::, Patr. Lai., LXXV,
altri u.ffiziali maggiori del sacro Parisiis, 1 849.
Palagio Lateranense, Roma, 1776. 31 J· GIOVAN NONI C., La dun a v ati-
300. GAsDlA V. E., La casa pagano- cana di Santo Stefano Maggiore.
cristiana dtl Celio. Ti tu I u s By - Trovamenti e restauri in ,\ft m.
zantis sive Pammachii, Pont. Accaà. Rom. Arclrtol., I V,
R oma, 1937. 1 934·

Cod. Topogr., Il.


IN DI C l

3 14. GIOVAN NONI G ., La chiesa dei 328.GRIMALP., Lts Horti Tau-


Santi Quirico t Giulitta in Roma ri a ni. fitude topograjique sur la
estr. dagli Atti del II Coll'Vegno rcgion de la porle Majeure in
Naz. di storia dell'architettura, Mélani:es d 'arch. et d'ltist., LI II,
Assisi, 193 7. 1936.
3 15. GIOVENALE G. B., Scavi innanzi 329. GRIM ALD I G. in VtGNOLI, Liber
alla basilica di Santa Cecilia in Pontijicalis, t. I I.
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Ili, 11197. tthnica sacra exposita.
3 16. - Riu rcht arrhittttoniche della JJ 1. GRISAR H., Archeologia in La C1-
basilica di S. Cecilia in Trastecuere viltd Catt., XLVII, 1896, V I ;
in Cosmos Catholicus, Roma, 1902. XLVII I, 1897, X I ; LII,190 1, 1.
317. - La basilica di S. Maria i11 332. - S. t• Marie in Cosmedi11 d Romc
Cosmedin, Roma, 192 7. in Recuue de l'art chrétien, Lille,
3 18. - Il Battistero L atera11enst nelle XLVII, 1898.
recmti indagini della Pontifaia J 33. - Della insigne tradizione romana
Commissione di arrheologia sacra, intorno alla catena di 1an Pietro
Roma, 1929. nella ba1ilica Eudossiana in Ci-
319. - Le porttdtl recinto di Aureliano 'Viltd Catt ., XL Villi, 1898, I 11.
e di Probo in Bull. Com., LI X, 334. - llnalecta Romana, I, Roma,
1932. 1899.
G0Lz10 V. v. H uETTE R. 335· - Il Pc1nthe1m in Rama e !cl
320. GORI A. F., Thtsaurus 'Vtlerum sua dedicazio>1e f alfa da Boni-
diptychorum, Florentiae, I I, 17 59. facio I fl in la Civiltà Catt., L (•
J2 1. GREGORIO DA CATINO, li Reguto 1900, X .
di Far/a, a c ura d i I. GroRGI e 336. - S. S11basttll'Aventino in L11 Ci-
U. BALZAN I, Roma, 1879-1914. 'l.'iltd C1111., LII, 1901, Il, III;
J22. GREGORIO DI TovRs, Liber in LIII, 190 2, V ; LVI. 1905, Ili.
gloria mar~yrum, cd. B. KRUSCH, 337· - li monastero primitivo di
in M. G. H., &riptorum rer. Mt- S1111 Grrgori!J .\fogno al Celio in La
rovingicarum, t. I, Hannoverae, Civiltà Catt., LIII, 1902, VI.
1884. 338. - I mMumenti del Paradiso nella
323. GREGORIO MAGNO, Dialogi, a antica basilica flaticana in La Ci-
cura d i U. M ORICCA, in Fonti viltà C.m., LV, 1904, I I.
per la Storia d' ltalia pubbl. dal - 339. - Die romische Kapelle Sancta
l'Ist. Stor. !tal., voi. 57, Roma, Sanctorum und il1r Scltalz, Frci-
19 24. buri; i. Br., 1908.
324. - Homi/iae in Evangelia in Mr - 340. - Roma alla ji11e del mondo antico
GNE, Patr. Lat., LXXV I, Pa- (t rad. di R. M ERCATI e aggiunte
risiis, 1849. di A. BARTOLI), Roma, 19 30.
32 5. - Rci:istrum rpistolarum, edd. P. 341. GROSSI GONU I J'.., S. Fabiano
E WALD et L. M. H AitTMANN, in papa e martire. La JUa tomba e
111. G. H., Bcrolini, 18 91-9. le sue spoglie atlrtn:erso i U<oli.
326. GREGORIUS IX, Lu Registru, par A proposito delle recenti rcoperte
L. AuVRAY, Par:s, t. I, 1896. nella basilica di S. Sebastiano in
327. GR EGOROVIVS F. - H uELSEN C., Ca t acumbas, Roma, 191 6.
Le tombe dei papi, Roma, [ 19 3 1]. 341. - La data dt!lla costruzione della
OPERE CITATE 379

•basilica Apostolorum t rull' Appia 35 3. GuTSCHOW M., Das Mustum der


in La Civiltà Ca11., LX IX,1918, Priit<xlat-Katakomhe in Mtm .
Il I. Pont. Accad. Rom. Archlol., I V,
343. Gu101 P ., L'antico indice dei ci- 1938.
miteri cristiani di Roma in Studi 3 54· HAEN EL G., Drr Regionar der
Romani, Il I, 192 2. Stadi Rrm1 in dtr Handschrift des
344. - L'antico d0<umento cimiteriale KlaJters Einsil'dtln in Arrhi<u fur
cristiano noto sollo il nome di Cata- Philologie und Pa.Jagogik, Lcipzig,
logo dei cimiteri di Roma in &nd. \'. 1837.
Pontif. llaad. Rom. Arduo/., I, 355. H ARNACKJ\., Die Mmion und
1923. Ausbreitung d,·s Christentums,
345. GVIGNEBERT CH., La rlpu/turt Lcipzig, I I, 1924.
de saint Pierre in Revue liistorique, 356. HARTMANN L. - MERORES M.,
Paris, CLXV III, 1931. Ecdesiae S. Marine in via Lata
346. GVI LLELMVS MALMFSDURIENSIS, Tabularium, Vindobon~e, 189 5-
Gesta regum Anglorum in Rerum 191 3.
Britannicarum, id nt Anglia,, 357. H AVRÉAU H., l.rs 1111/angn poé-
Scotiae vicinarumque inmlarum ac tiques d' Jlildebert de La-1.•ardin,
regionum, scriptorts 'Vtt1111io1·n ac Paris, 1882.
praedpui, ed. J-IJERONY\1US Co'<f- 358. HFR~IANIN F., Romt au M())'tn-
MFLINVS, Heidelbergac, I 5l!7. Agl', Paris, 192 7.
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rum Anglicarum Scriptorn post 360. H ERRMANN L., Du Golgotha au
Bedam pnu·cipui, ex vetustiuimis Palatin, Bruxelles, 1934 .
corlicibus manuscriptis nunc primum 361. HIERONYMUS (SANCTUS), Chro-
in lucem editi, ed. H ENRY SAVILE, nico11, cd. R. 11 ~.LM, L eipzig,
Londini, 1596; Franc-ofurtì 160 1. 1913.
348. - Cesta regum AngltJrum, ed. 362. - De viris illustribus, cd. G. HFR-
TttOMAS Dvfl't.:S ll ARl>Y, Lon- DING, Lipsi:ie, 1879.
dini, 1840. 363. - Epistul.u, ree. I. ll1LBFRC, io
H9· - Cuta regum Anglorum in M1- Corp. Script. Ecci. Lai., voli. LIV-
CNE, Patr. Lat., CLX X I X, Pa- LVI, Vindobon:ie-Lip;,ìac, 1910-
risìis, 18 55. 1918.
3 50. - De gestis regum Anglorum libri 3 64. H IFR ZFGCER R., Co li ec t a und
quinque, ed. WrLLIAM STUDBS, S rati o. Die riimiscltt11 Srations-
Londoo, 1887-9, in R,,·um Hri- prozessionrn im f riihen Mit1el-
tannicarum medii aMJi scriptores. alter in Zeitscl1rif1 /Ur ka t/10-
J5 r. GUNTHER O., Kritiscltt Bcitrligt lisclte Tht'ologit•, Innsbrurk, LX,
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in Neues Arrhj.v der Cesrllschaft 365. H1 L1>FBFRTUS, OpPra, ed. A.
far altere deutschr Ctscliicl111- BF.AIJGF N ORE, Parisiis, 1 708.

ku1uf,., H anno,·cr, X\' I, 1 S90. 3 66. H IPPOLYTl'S, Phi/,sophumena, ed.


3 p. GurRAVD I., Le tim dn Sc11n1I P. \YENl>LAND, L1psi:ie, 1916.
Quatre Couronnb au mo;en- tige 367. HOLOER-EGGER 0. u. WAITZ G.,
in l tudes d'hiJt du moyen-4ge Reise nach Norc(frr1nkreich u.
dldiés à Gabrit'l Alonod, Pari~, Belgien 1883 in Neues Ardi., X,
1896. 188 5,
IND1Ct

368. HOTZELT W., Gordian und Epi- Mul'loz A., S. Agata dei Goti,
macuJ in Rom. Quarta/schr., Roma, 1924.
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369. H uELSEN CHR., Jahruberichttiber 3 82. H UETTER L. e GoLZIO V., Sa11 //i-
neue Funde umi Forschungen zur la/e, Roma, s. d.
Topographie der Stadt Rom in 383. - e LAVACNINO E., S. L orem:o
Rom. Mitt., VI, 1891. in lucina, Roma, s. d.
370. - Zur Topographie des Quirina/s 384. IANNINCK C., in Acta Ss. Bol-
in Rheinisches Museum far Phi- land. iuo. VII, Antverpiae, 1717.
/o/ogie, Bonn, XLIX, 1894. 385. INPESSURA STF.PANO, Diario della
3 71. - la porta Ardeatina io Rom. città di Roma, a cura di O. ToM-
Mitt., IX, 1894. MASINI, in Fonti per In Storia
372. - Jl Gaianum e la Naumacl1ia d'Italia pubbl. dall'Istituto Stor.
//aticana in Diuertazioni Poni. !tal., voi. 5, Roma, 18 90.
Accad. Rom. Archeo/., ser. 11, 386. Inventario dei Monumenti di Roma
t. VIII, Roma, 1903. (Associazione Artistica fra i Cul-
373. - Topographie dcr Stadt Rom tori di Architettura), Roma, 1908-
rm Altertum, I , 111, Berlin, 191 2.
1906. 387. JoRDAN H., Topograpl1ie dcr
374. - la pianta di Roma del/'A110- Stadi Rom im Alterlum, Berlin,
11imo Ei11sidlense in Diuert. Pont. Il, 1871.
Accad. Rom. Arduo!., ser. 11, t. 388. ]osi E. Il * Coemeterium Jorda-
I X, 1907. *
c norum sulla via Salaria Nova
375. - Il circo di Nerone al //aticano in Studi Romani, III, 1922.
secondo la descrizione inedi la nel 3&9. - la via Salaria //etus
codice Ambrosiano di Giacomo Gri- e i suoi cimiteri cristiani in Riv.
maldi in Miscellanea Ceriani, Mi- arrh. crist., I, 192 3.
lano, c910. 390. - Sepulcrum Hyacinthi martiris
376. - Osservazioni sulla biografia di Leopardus presbiter ornavit in
Leone 111 nel l i b e r P o 11 t i - Rom. Quartalsclir., XXXII, 1924.
fi ca lis in Rend. Prmt. Accad. 391. - le iscrizioni dmnasiane in
Rom. Archeo/., I, 192 3. Pretestato in Riv. ard. crisi.,
3 77. - Die Kircherr des heiligen Cae- IV, 1927.
sarius i11 Rom in Studi e Testi 392. - le regioni esplorate nel cimitero
n. 38, 1924. di Pretettato, ibid.
378. - Die Basilica· des I un i u s 393. - Note sul cimitero di Pretestato
Bauus und die Kirclie S. An- in Riv. arrh. crisi., I V, 19 2 7;
dr ea cala Barbara auf dem XII, i93s; XIII, 1936.
Esguili11 in Festsclirift filr Juliut 39<j!. - le pitture rùrvenute nel cimi-
Schlouer, Wien, 192 7. ! tero dei Giordani in Riv. arrli.
379. - l e chiese di Roma 11e/ medio crisi., V, 1928.
ecuo, Firenze, 1927. 395. - lectores, schola cantorum, ete-
380. - Note di t2}ografia romana rici in Ephemerides Liturgicae,
antica e mediecuale in Bui/. Com., Roma, XLIV, 193 0.
LIV, 1927 e LV, 1928. 396. - l e iscrizioni rinvenute nel cimi-
381. - CECCHELLI C., GrovANNONI tero dei Giordani in Riv. arrh.
G., MONNERET DE V1LLARO U., crist., VIII, 193 i .
0PERt CITA'rR

397. Jos1 E., Scoperta di due fram - 413. JUNYENT E., La basilica superior
menti del carme damasiano in onore del titol de Sani Clement de Roma
di s. Erme~e in Riv. arch. crisi., i les secues reformes succeuives in
IX, 1932. Analecta Sacra Tarraconensia, VI,
398. - Il cimitero al viale Regina 1930.
M.'lrgherita in Riv. arch. crist., 414. - Nuove indagini sotto la basilica
X, 1 933· primitiva di San Clemente in Riv.
3 99· - Coemeterium maius, ibid. arch. crist., XV, 1938.
400. - Il cimitero di Callisto, Roma, 41 5. :____ Le recmti scoperte nella chiesa
1 93 3· titolare di S. Vitale in Riv. arch.
4 o r. - S ·operte nella Basi/fra Costan- crist., XVI, 1939·
tiniana al LateranfJ in Riv. arch. 416. IUYENALIS (DECIMUS !UNIUS),
crist., XI, 1933· Saturae, ed. C. F. HERMANN,
40 2. - Riliecui archeologici sugli scavi Lipsiae, 1926.
di S. Sebrutiano in Atti del III 417. KALSBACH A., Die U111<Wandlung
Omgresso Internaz. di archeologia des heidnischen in das christlic!te
cristiana, Roma, 1934· romische Stadtbild in Scientia
403. -Quattronuoviframmentidelcar- sacra, Tlteologische Festgabe fur
me di Damaso in onore di s. Ippolito Kard. Schulte, Koln, 1935·
in Riv. arclt. crisi., XIII, 1936. 418. KANZLER R., L'ultimascopertadi
404. - Cimitero di Generosa in Ri-v. Augusto Becuignani. Graffiti storici
arrh. crist., XVI, 1939. nt'l cimitero dci Ss. Marcellino e
40 5. - Altri tre frammenti del carme Pietro in Studi Romani, I, 1913.
Damasiano in onore di s. Ippolito, 419. KEHR P. FR., Papsturkunden in
ibid. Umbrien in Na<hrichten von der
406. - Cimitero cristiano sulla via konigl. Gesellschaft der Wimn-
Latina in Ri<u. arrh. crist., XVI,i schaften, Phil-hisr. Klasse, Gt>t-
1939 e XVII, 1940. tingeo, 1898.
407. - Scoperta d'un altare e di pit- 4zo. - Papsturkunden in Rom, ibid.
ture nella basilica di S. Ermete 1900.
in Riv. arch. crisi., XVII, 1940. 4z 1. - Italia Pontificia, Berolini, I,
408. Iozz1 O., il cimitero di S. Ca- 1906.
stolo m., Roma, 1904. 422. KENNEDY V. L., Tlie Saints e{ the
40 9. JuBARU F., Sainte Agnes vierge Canon cf the Mass, Roma, 1938.
et martyre de la voie Nomentane, 423. KtEPERT H. - HUELSEN CttR,
Paris, 1 90 7. Formae urbis Romae arztiquae,
410. JuNYENT E., La primitiva basi- Berolini, 191 2.
lica di S. Clemente e le i:ortru- 424. KtRCH l!R A., Historia Eustachio-
z.ioni antiche circostanti in Riv. Mariana, Romae, 1665.
arch. crist., V, 19z7. 425. KIRSCH J. P ., Die heilige Ciicilia
41 1. - Els primitius orige11s i dtse11- in der romischen Kirche des Al-
rotllamend del titol de Sant Cle- tertums, Paderborn, 191 o.
ment de Roma in Analecta Sacra 426. - Die romischerz Titelkirchen in
T arraconensia, Barcelona, V, 19z9. ALtertum, Paderborn, 1918.
4 1 2. - La maison romaine du ti tre de 4z7. - Der stadtromische christliche
Sainte Anastasie in Riv. arclt. Festkalender im Altertum, MUn -
crisi., V II, 19 30. steri. W., 192 4.
INDICI

428. K IRSCH J. P., I santuari domettici 441. KI RSCH J. P., Un cubicolo con pit-
di martiri nei titoli romani ed altri htre profane inedite nella catacomba
simili santua·i nelle rhiese cristiane dei Ss. Pietro e· Marcellino, ibid.
e nelle case priv ate di f edeli in 442. - Le catacombe romane, R oma,
Rend. Pont. Ace ad. Rom. Ar'Cheol., 19 3 3.
II, 1924. 443. - Origine e carattere degli anticlii
429. - Le f este degli apos_toli s. Pietro titoli cristiani a Roma in Atti III
e s. Paolo nel Martirologio Ceroni- Congr. Naz.: di Studi Romani,
miano in Riv. arch.crist., Il, 1924. Bologna, I, 193 4.
430 . - Le memorie dei mar tiri sulle 444. - Anzeiger fur christliche Ar-
vie Aurelia e Cornelia in Studi chiialogie in Rom. Quartalschrift,
e Testi n. 38, 1924. XLII I, 19 36.
43 t. - Die Crabstiitte «der Felices duo 44 5. K1Tz1NCl!R E., Romische M alerei
• pontifaes et martyres » an der via vom Beginn des 7. bis zur Mitte des
Aurelia in Rom. Quartalschr., 8. ']ahrhunderts, Mtlnchen, 19 36.
XXXII I, 1925. 446. KLEWITZ H. W., Die Entstehu11g
432. - Origine e carattere primitivo du Kardinalkollegiums in Zeitschr.
delle stazioni liturgiche di Roma der Sa·vigny-Stfftung,fur Rec/1 /s-
in Rend. Pontif. Accad. Rom. A r- geschichte, Kanon. Abt., W eimar,
cheol., III, 1915. XXV, 1936.
43 3. - S. Pietro ad //incula in Riv. 447. K OHLER H., Zu den Spolien im
arr:h . crisi., Il, 192 5. Baptisterium der Lateranbasilika
434 . - Die Stationskirr:hen des Mi s - · · in Rom. Mitt., LII, 193 7.
sale R o m a n u m mit einer 448. KoHLER W., Das Apsismosaik
Untersuchung aber Ursprung und von Sta. Pudenziana in Rom als
Entwick/ung der liturgischen Sta- Stildokument in Forschungen z ur
tionifeier , E e c l c s i a O r a 11 s , Kirr:hengeschichte und zur christ-
Neunzehnter Band, Freiburg i. /ichen Kunst, 193 x.
Br., 1926. 449 . K oETH E H., Zum Mausoleum
43 5. - L'origine des Stations liturgiques der•.»estromiiche Dynastie bei Alt-
du Miuel RomcJin in EplumPrides Sankt- Peter in Rom. Mitt., XLI,
Liturgicae, XLI, 1927. 193 i.
436. - in Riv. arch. crisi., V I, 1929. 450. KR AUTH EIMER R ., Cont1·ibuti f'tr
43 7. - Die Grabstiitten der romischen la storia della basilica di S. Loref/'Zo
M iirty rer und ihre Stellung im li- f uori le mura in Riv. arr:h. crist.,
turgischen Mar~vrerkultus in Rom. X l, 1934.
Quartalschr., XX XVI I I. 1930. 451. - Basiliche paieoffistianedi Roma:
4 3 8. - Pittu.-e inedite di un arcosolio San Lorenzo in Lucina in l" Il-
de/ cimitero dei Ss. Pietro e Mar- lustrazione Vaticana, Ci ttà del Va-
cellino in Riv. atYh. crist., V II, ti cano, VI, 1935.
1930. 4 52· - l a fa çade ancienne de Saint-
439. - Un gruppo di cripte dipinte 'Jean de latran à Rome in Revue
inedite del cimitero dei Ss. Pietro archéologique, 1935.
e M arcellino ibid. 453· - Santo Stefano Rotondo a Roma
440. - Pitture profane nella cata- e la chiesa del Santo Sepolcro a
comba dei Ss. Pietro e Marcellino Ceru1alemme in Riv. ardi. crisi.,
in Riv. arch. crisi., X, 1933. XII, 1935.
OPERE CITATE

454. Kll AUTHElMER R., An orientai 468. L ANCI AN[ R ., //aria in Bull.
basilica in Rome : S. Giovanni a Com., XXIX, 18 9 6.
Porta Latina in Amrrican 'Jour- 469. - The Ruins and Excavations
na/ of Ardzaeology, XL, 19 36. of Ancim t Rome, Londo n, 1898. ·
HS· - Corpus batilicarum christiana- 470 . - Le escavazioni nl'I Foro in
rum Romae, Città d el Va ticano, Bul/. Com., X X V I I I, 1900.
I, 1937 - · 471. - Storia degli sca'Vi d i Roma e
456. - and FR ANKL W ., Recent diuo- notizie int1Jm o alle collezioni ro-
v erin in Churrhn in Romt in mane di antichità, Roma, I, r9 02
American Journa/ of Arrhatol., e IV, 1911.
XLIII, 1939. 47 2. - la •memoria Apostolorum t ,.
45 7. K ii NSTLE K ., lltonographil' d,•r gli sca<Ui di S. Sebas tiano in Dis-
Ht iligen, Freiburg i. Br., 19 26- 8 . sert. Ponti}. Aaad. Rom. Arrheol.,
45 8· LADNER G., I mosaici e gli affre- ser. 11, t. XI V, 1919.
schi ecclesiastico-politici nt ll'n11tico 47 3. LAN ZO:-< I F., I titoli presbiteriali
palazzo Lateranense in Ri'V. ard r. di Roma antica nella storia e
crist., XII, 1935. nella leggm:la in Riv. arch. crist .,
459· L ANCIANI R ., in Bullettino del- li, 1925.
/' lnstituto d i corrispondenza ar- 47+· - l e di«tsi d"Jt.:ilia dalle origini
dttologica, Roma, 1869. al principio dtl Sl'(O/~ VII (a. 604\,
460. - I Comentarii di Frontinfl m- in Studi e Tait n. 35, Fa,•n1a,
torno le acque e gli ac7uedot1i in I 92 7·
il tti della R. Accademia dei Lin- 4 7 5. L A Pr Ai-A C., in Rivista di
cei, sec. 3 3, Memo ri e della cl,1sse arch. crist., I V, 1927,
di scienze morali, stori ch e e fi lo- +76 . L AV FR P 11., I.e poème de la
log iche, I V, t 8 So. Destructio11 de Romr !!I /es origi11es
46 1. - l'aula e gli uJlici del Sr11.1 to de la cité l lo11i11e in Mélanges
Romano in A tti Accad. lincri, d'arrh. et d'ltist., XIX, 1899.
ser . 3a, M emo rie delh c las;e di 47 7. - Le palaisde Latra11, Paris, 1911.
scienze mo rali &c., Xl, 1883. 4 78 . L AVACN I NO E., IL pal=o della
461. - Ancient Rome in the ligltt of Cancelleria e la china di S. lo-
modem dùc1YVeries, London, 1 888. re=o in Damaso, Roma, s. d.
463. - Miscellanea topograjirn in Bui/. 4 79. - San P.:iol~ iu/Ja viu Ostiense,
Com., XI X, 18 91. Roma, s. J.
464. - l 'itinerario di Einsirdr/11 e /" Or- 4 8::>. - e M OSCH I NI V., Sonia Nlar ia
dine dt Benedetto canonico in Mo- M aggiore, Roma, s. d.
numenti antichi pubbl. per c ura - v. Hu err ER.
d eUa R. Accad. d ei Lincei, M i- 4 81. L EO M ACNUS l' Al' A, Epistolae
lano , I, 18 9 1. in M1c1a:, Patr. lat ., LI V,
465. - Cli edifi: i della prifellura ur- Pa risiis, 1 846.
bana fra La Tellure e le terme di 4 8z. L EO YIAR>IC.\NUS, Chr~nica mona-
Tito e di Traiano in Bui/. Com., sll'rii Casinensis, cd. \\' . W ArrEK-
xx, t 8 91. BACH, in .'\,/. G. H., Script., V I I,
46 6 . - l e mura di Aureliano e di Hannovera,-, 1 846.
Probo in Bull. Com., X X, 1 892. 4 8 3. L EOST rus, S. Gresrorii Agrigen-
467. - Forma Urbis Romae, M edio- tini vita in MtCNE . Patr . Gr .,
lani, 1893-90 1. X C VI I I, Pa risi is, 186 5.
INDICI

484. LESTOCQUOY I., Notes sur t'lglise 496. LI ETZMANN H ., Geschichte der
de St. Saba in Riv. ardi. crist., alten Kirche, Berlin, II I, 19 38.
VI, i929. 497. L1coR10 P. in Rom. Mitt., X,
485. - Administration de Rome et Dia- 1895, tav. IX.
conies du V/11 au IX1 siède in 498. L!PSJUS R. A., Die apokryphen
Riv. m-di. crist., VII, i930. Apostelgeschichten und Aposlt!lle-
486. LEVISON W., Jlus Englischen genden, Braunschweig, 18 8 3-90.
Bib/iotheken in Neuu Archiv, 499. - Acta Petri, Acta Petri et Pauli
xxxv, 1910. &c., Lip~iae, 18 91.
487. - Konstantinische Schenkung und 500. L1vrns (TITUS), Ab Urbe con-
Silvuter-Legende in Studi e Testi dii.i libri, ed. w. WEISSENBORN -
o. 38, 1924. M. MUELLER, Lipsiae, 1926-30.
488. Lexiltonfilr Theologie und Kirche. 50 1. LONIGO M. m HUELSEN, le
In Verbind ung mit Fa<:hgelehr- chiese.
ten und mit K. HoPMANN als 502. LUGANO P., Le memorie leggt!n-
SchriftJeiter herausgegeben von darie di Simon Mago e della sua
M. BucHBERGER, Freiburg i. Br., volata in N. Bull. arch. crist.,
r93 0 - · VI, 1900.
- LEYH G. v. MILKAU. 503. - S. Maria Nova, Roma, s. d.
489.Liber (Le) Censuum de 50+ LUGARI G. B., S. Bonifazio e
i' Egiise Romaine, pubi. par P. FA- S. Alessio nel!' Aventino in Disur-
BRE et L. DuCHESNE, Paris, taz. Pontif. Accad. Rom. Archeol.,
191 0. ser. n, t. V, t894.
490. Liber diurmu Romanorum Po11ti- 50 5. - IL Gianicolo luogo della croci-
.ficum, ed. TH. E. SICKEL, Vin- fissione di san Pietro, Roma, 1 90 5.
dobonae, 18 89. 506. - Il culto di san Pietro sul Giani-
491. Lìber legum mvellarum div. //a- colo e il Libro Po11tijicale Ra-ven-
lentiniani A., ed. P. M. MEYER, nate, Roma, 1907.
Berolini, r 90 5. 507. LUGLI G., 1 monumenti antichi di
49 2. Liber Pontijicalis prout exstat Roma e suburbio, Roma, 1930-
in codice manu;cripto Der/usensi 1940.
textum genuinum complectens, hac- 508. - e ASHBY TH., la basilica di
tenus ex parte ineditum, PAN- Giunio Basso sul!' Esquilino in Riv.
DULPHI scriptoris pontifici editus, are/i. crist., IX, 1932.
illustratus, commentarius auctus -v. ASHBY.
a I. M. MARCH, Barcinone, 509. M ABILLON J., /Teiera A11adeta,
192 5· Parisiis, I V, 1685.
49 3. l i ber (le) P o 11 tifi e al i s, 510. - Museum Italicum, Luteciae
texte, introduction et commentaire Parisiorum, Il, 16 89.
par L. DUCHESNE, Paris, 1886-92. 5 1 1. - Praefatio11es in Acta Ss. Or-
4 94. LIETZMANN H., Pl'trus und Pau- dinis s. Benedicti, Tridenti, 1 7 2 4.
lus in Rom, Berlin-Leipzig, 1927. 5r 2. MALATERRA GOFFREDO, De re-
49 5. - Pt!lrus riimischer Martyrer in bus gestis Rogerii Calabriae et
Sitzungsberichte der preussùchen Siciliae comitis et Roberti Gui-
Akademie d. Wismuc/1aften, Phil.- scardi ducis fratris eiu.· in Rer.
histor. Kla ssc, Bcrlin, XXIX, ltal. Script., nuova ediz., t. V,
1936. par. 11 Città di Castello, [ 19 2 8)
ÙPERt C' I TATÉ

51 3. MÀLE 1L La mosalqiu de l'lglist tropoli del crùtianu imo, Roma,


de S. Stefano Rot1111do d Rome in 1844.
Scritti in onore di B. Nogora, Città 528. M ARG ARINI c., ln1Criptionts an-
del Vaticano, 1937. tiquM basilicM Sancti Pauli ad
5 1 4. - L u chapelles de Saintt Pi- v iam Ostienu m, Romae, 1654.
tronil/i in R~ de Deux Mon- .S29· MARGOTTI M. , Le v icende quin-
des, Pari!, janvicr 1938. dici volte steolari della chiesa di
51 5. - ~tudts 111r ks lglists romaintt. San Saba in L 'llbtstrax.i011e Y ati-
L'lglise dr Sai11te Sabine in Revu taffa, IX, 1938.
des Deux Mondes, juin 1938. 510. MARIANI L., Lavori di tistema-
516. MALLIO P., Descriptio basilica/' zione alle porte di Ro,,.a in Biii/.
YaticanM in Acta Ss. Bollaad. Com., XLV, 1918.
iun. VII, e parzialmen te in DE 5J 1. MAJUNI G., Papiri diplomatici,
Rossi, lnscr. christ., li. Roma, 1805.
5 t 7. M ANC INI G., Scavi sotto la basi- S 3 2. - in MAI, Scriptor11m veterum
lica di S. Sebastiano sul/' .Appia nova collectio, Ro mae, V, 18 3 1.
.Antica in Notizie degli 1cavi di 533. MARROU H . I., Autour de la bi-
antichità, 192 3. bliothèque du pope .Agapit in Ml-
5 1 S. _.:. Gli 1cavi sotto la basilica di lang. d'arrh. et d'liist ., XL V III,
S. Crisog11110 in T rastevere in 1 9 3 I.

Rend. Ponti/. Auad. Rom. Ar-. 5H· Sur les or iginu du titrt romain de
chtol., 11, 1924. Sainte Sabine in Arcli. Fratrum
5 19 . - San Sdlastiano fuori le mura, PrMdicatorum, Romae, Il, 1932.
Roma, [1928). 535· MARTe NE E. - DURANO u., Vt-
520. MANITIUS M., Gu chichte dt'r la· lt rum 1criptorum et monumentorum
teinischen Literatur du Mittel- ampliuima colltctio, Parisiis, t. I I ,
alter1, Mo nchen, I 11, 19 3 1. I 744.
541. MANNA B., Contributi allo SIN· 536. MARTIALIS ( M . VALERl lJS), De
dio del cimitero di Ponziano sulla spectaculis [Epigramma/on libtr],
via Portuense in Bull. Com., L I, ree. W. H ERAWS, Lipsiae, 192 S·
1924. s37. MARTINELLI, Roma tx etlinica
521. MANSI I. D., Sacrorum Concilio- 1acra exposita, Romae, 1653.
rum nova et ampliuima colkctio, 538. Martyrologium Hieron1mianum ad
Florentiae, t. X, 1764 ; t. X III, recensionem H ENRICI QUENTIN.
1767; t. XV III, 177 3. Comm entarius pcrpetuus H1PP0 7
523. MAR ANGET P., L a basilique dr LYTI D ELl! HAYE. In .Acta Sancto·
Ste-/Jalbi11e, Paris, 19 3 r. rum, nov. t. I I , pa r. Il, Bruxellis,
544 . MARCHETTI LoNGH t G., Porti- 1 93 I.

cus Galiatorum in Bui/. Co/,, .,' L I I, S 39· M ARUCCH I 0., La cripta sepol·
1925. crak di s. Valentino ntlla via Fla-
52 5. - Elephas lurbarius e Curtis Do- minia, Ro ma, 18 7 8.
minae Miccinae in Rend. Pont. 540 . - La cripta Jtorica dei u. Pietro
Auad. Rom. Àrrheol., I V, 1926. e M arre/lino rtcenttmenle l(operta
526. - S. Maria de Secuadictrio in sulla via Labicana in N. Biii/.
Bui/. Com., LIV, 1927. arrh. crist., I V, 1898 .
527. M[ARCHI) G., Monumenti delle HL - Di alcune rtctnti pubblicazioni,
arti cristiane primitive nella me· nelle quali si accenna alla qutstiont

Cod. "fopOGT., Il
~86 lNDICt

del martirio dell'aportolo s. Pietro lii secolo in N. Bull. arch. crist.,


in Roma in N. Bull. arch. crisi., xv, 190 9.
V, 1 ~ 99. 557· MARUCCHt 0 ., Monumenti del
542 . MARUCCHI O., Le catacombt! d' cimitero di Domitilla sulla fVia Ar-
Albano in N. Bull. arch . crisi., deatina in Roma sott. crisi., nuova
VIII, 1902. serie, Ro ma, 1, 190 9-1 4.
543. - Il valore topografico della sil- 558. - I monumenti del museo criiliano
lcge di V erdun e del papirodi Monza Pio Lateranense, Milano, 191 o.
in N. Bull. arcl1eol. crisi., IX, 559. - Laquestionedelsepofcrodelp<ipa
1903. Zeffirino e del martire Tarsicia in
544. - Le memorie degli apostoli Pietro N. Bull. arch. crist., XVI, 1910.
e Paolo Ì1l Roma, Roma, 190 3. 560. - L'antica basilica di S. Crisogono
54 5. - Il cimitero e la basilica di in Trastevere recentemente sco-
S. /Talentino, Roma, 1904. perta sotto la chiesa attuale in N.
546. - Osservazioni storiche ed epi- Bull. arch. crisi., XVII, 1911.
grafiche sulla iscrizione recente- 56 t. - La memoria sepolcrale degli
mente scoperta della madre del papa Apostoli sulla via Appia attutata
Damaso in N. Bull. arch. crisi., dal f eriale del quarto secola e dalla
X, 1904. iscrizione del papa Damaso in
547. - La crocifissione di s. Pietro Dissert. Ponti[ Accad. Rom. Ar-
. sul Vatica110 in N. BulL. arch. cheol., ser. 11, t. XI V, 1920.
:rist., XI, 1905. 562. - N ota sulle memorie cristiane
548. - Discussio11e critica sul luogo re- esplorate nello sca'l.Jo di S. Seba-
centemente attribuito ai sepolcri del stiano dalla Commissione di Archeo-
papa Damaso e dei martiri Marco logia sacra in Notizie degli scavi
e Marcellia110 presso la via Ardea- di antichità, 192 3.
tina, ibid. 563. - Scoperta di antichità cristiane
549 . - Il sepolcro del papa MarcelLi110 in nell'area della basilica suburbana di
N. Bui/. arch. crisi., XI II, 190 7 . S. Valentino in Bull. Com., LV,
550. - Di u11a sco11ociuta iscrizio11e da- 1928.
masiana in onore del martire s. Va- 564. - Ulteriori osservazioni sulle an-
lentino, ibid. tichità cristiane scoperte al primo
551. - La basilica papale del cimitero miglio della via Flaminia in Bull.
di Priscilla in N. Bull. arch. crist., Com. , LVI, 1928.
XIV, 1908. 565. - Brevi osservazioni archeol.ogiche
552. - La cella tricora detta di Santa sulla 11uava pian la della cripta detta
Solere, ibid. delle Colanne in Riv. arch. crisi.,
553. - Basiliques et églises de Rome, VII, 19 30.
Paris- Rome, 1909. 566. - Le catacombe romane, Roma, a.
554. - Esame di un opuscolo di mons. XI E. F.
G. Wilperl 1·igaardante alcani 56 7. - Pietro e Paolo a Roma, To-
miei studi sulle catacombe romane, ri no-Roma, 1934.
Roma, 190 9. 56 8. MASETTI P. T., Memorie istoricl1e
555. - Notizie ibid. della chiesa di S. Maria sopra Mi-
5 56. - Ouer·vazioni sull'iscrizione di nerva, Roma, 18 55.
papa Ponziano recentemente sco- 569. MATTHIAE G., Il mosaico roma110
perta e su quelle degli altri papi del di Santa Pudenziana in Boli.
OPERE C I TATE

d'Arte del Ministero dell'Educa- tni sulla chiesa dei S.s. Quirico e
zione Naz ionale, 193 7- 8. Giu/itta in Bollellino del R. Isti-
570. MAT T Hl AE G., La facciata della tuto d'archeologia e storia dell'arte,
chiesa di S. Prassede a Roma, ibid. Roma, V I, x936.
571. MAURO DA L EONESSA (P.), S. 58 5. MoNTENOVEsr O., L'arr:hiospe-
Stefano Maggiore degli Abissini, dale di S. Spirito in Roma. Saggio
Città del Vaticano, 1939. di documentazùme in Arr:h . Deput.
572. MERCURELLI c., Il sarcofago di Rom. di stor. patr., LXII, 1939.
u11 ctn turione pre lariano cristiano 5 86. 1\11. G. H. = Monumenta Ger-
in Riv. arch. crisi., XV I, 1939. maniae Historica auspiciis Socie-
57 3. - Scavi sotto la Basilica Latera- tatis aperiendis fontibus rerum Ger-
nense in Palladio, II I, 19 39. manicarum medii aevi edid it G.
574. MESNARD M., La basiligue de H. PERTZ, Hannove.sae, 1826 - .
Saint-Chrysogone à Rome, Città 587. MooR E W. ]., The Saxon Pil-
del Vaticano, i935. grims to Rome and tlie Schola Saxo-
57 5. M1CHAELIS, Le trntichità della num, Fribourg, 1937.
città di Roma descritte da Nicolao 588. MORrN G., Le plus ancien Comu
Muffel in Rom. Mitt., III, 1888. ou lectionnaire del' Église Romaine
576. - Monte CavalJo in Rom. Mitt. in Revue Bénédictine, Paris- F ri-
X I II, 1898. bourg en Br., XXV II, 1910.
577. MILKAU F. - LEYH G., Handbucll 589. MOSCHINI V., S. Gregorio al Ce-
der Bibliothekswissenschaft, Leip- lio, Roma, s. d.
zig, I I I, r 940. - v. LAVAGNINO.
578. Mirabilia urbis Romae in JoR DAN, 590. MULLOOLY G., Saint Clement
Topograp/1ie der Stadi Rom im pope and martyr and his basilica
Altertum, II, r 8 7 i . in Rome, Roma, 1 8 7 3.
579. MoHLBERG C., Un'antica desi- 59 i. MUNOZ A., Chiesa di S. Criso-
gnazione romana di stazione « ad go110 in Studi Romani, I, 1913.
« Sanctum Laurentium ad Titan * 592. - I l restauro della chiesa e del
in Rend. Pontif. Accad. Rom. chiostro dei Ss. Quattro Coronati,
Archeol., I V, 1926. Roma, r9r 4.
580. MOMBRIT!US (BON I NUS), Sanc- 593. - Indagini sulla chiesa di Santa
tuarium seu //itae sanctorum, Pa- Sabina sull'Aventino in Studi Ro-
risiis, 191 o. mani, Il, I914·
58 r. MOMMSE N TH., Epigraphische 594. - Studii sulle basiliche romQ11e di
Analekten in Berid1te iiber die //er -! S. Sabina e di S. Prassede in
handlungen der kgl. sii.chs. Gel Dissert. Poni. Accad. Rom. Ar-
sellschaft der Wissenschqften, I I, cheol., ser. li, t. XI II, 1918.
1850. 59 5. - La basilica di Santa Sabina in
582. MONACI A ., Regesto di S. Alessio Roma, Milano, r919.
alt' Ave11tino in Arr:h. Soc. Rom. 596. - L 'église de Sainte Sabine à
di sto1-. patr., XXV II, 1904 e Rome, Roma, 1 924.
XXV III, 1905. 597. - Il restauro della basilica di
583. - Per la data del martirio di S. Giorgio al //elabro a Roma,
s. Agnese in N. Bull. arch. crist., Roma, r 926.
XXVI II, 1922. 59 8. - Studii e restauri nelle chiese di
584. MONTALTO L., Indagini e ipo- Roma: S. Giorgio al f/elab ro -
DICI

S. Prauede in Capitolium, Il I, GNE, Patr. Lat., XI, Parisiis,


192 7-8. 1845.
599. Mu lioz A., li restauro di una 61 4. ORTOLANI S., S. Gi11Vanni in Lalt-
basilica cristiana : Santa Sabina in r flf/O, Ro ma s. d.

Capitolium, VII, 1931. 6 r 5. - S. Croce in Gerusalt mme,


600. - Il restauro della basilica di Roma, s. d.
Santa Sabina, Ro ma, 193 8. 6 16. - Ss. Gi11Vanni e Paolo, Roma, s.d.
601. - Un angolo di Roma medio!'tlaie 6 17. Ottonis 111 diplomata in M . C.· H .,
in l'Urbe, aprile 1942. Dipl. rrgum ti imptratorum Gtr-
602. - S. Pietro in //aticano, Ro ma, maniat, t. II, H.lnn ovecae, 1893.
s. d. 6 18. Ov1 DIUS (P) NASO, Fastorum libri
603. M ui:oz GASPARINI L., S. M ar- ///,ed. F. W. LENZ, Lipsiae, 1932.
cello al Corso, Ro ma, s. d. 619. PANVINIO ONOFRIO, De prae-
604. MuNTZ E., Rechercl1es surl'oeuvre cipuis urbis Romae sanctioribu1que
archlologiqur de J . Grimaldi in basilicìs quas Septem Ecdesiae
BibliotMq11e du éc1Jlts frmifaises <1.Jufgo vocanl liber, Romae, 1 570.
d' AtMnes t i de Rome, Paris, I, 620. PARADISI B., Decarchia bizantina
1877. e drcena longobarda in SJudii di
605. MUR ATO RI L. A., Anecdota latina, storia t dirirlo in omm• di E. Bnlt1,
Mediolani, II, 1697. Milano, Il, (1939).
606. NAEF A., L'lglist de San Pelle- 621. PARKER ) . H., A catalogut of
grino, i 'ancirr.11r ehapelle de la 3300 historical Photographis rf
g.1rd~ Suisse du Papes à Rome in Antiquitil'! in Rome and ltaly,
Anzeiger far scl.<weiz~r. Alter- London, 1879.
t11mskunde, Zllrich, N. F ., XII I, 622. Passio Abdon et Sem1en in Acta
19 I [. Ss. i u I. V I I, i 8 6 8.
6 0 7. Necrologi e libri affini della pro- 623. Passio !. Agnetìs in Acta Ss. ian.
vincia Romana, a cu ra di P. Ec101, Il, (1 866).
I, in Fonti pa La Storia d'Italia 62 4 . Pmsi~ ss. Alexandri, E<Unilii et
pubbl. dall' lstituto Stor. Ita l., Tluoduli in Acta Ss., mai i I, 1 866.
voi. 44, Roma, 1908. 62 5. Passio s. Aurtae in Acta Ss.,
608. Ntcrofogium Augen.u , ed. FR. L. aug. I V, 1867.
B AUMANN, in Jl,f. G. H., Necrrr 626. Passio s. Basilidis 111 Acta Ss.,
lr,gia Germani~, t . I, Berolini, iu n. 111, 1 867.

188 8. 627. Pauio s. Basil/ae in MIGNE,


60 9. NERINI F., De templo t i coenobio Palr. Lat., X XI, Parisiis, 1 849.
Sanctorum Bonifacii et Alexii hi- 62 8. Passio 1 . Bibianae in D ELAHAYE,
storica monumento, Romae, 1752. .Ptude sur le Lég. Rom.
6 i o . NO LAN L., The basilica of S. Cle- 629.;Passio s. Caedliae ibid.
mente in Rame, Tipografia Vati- 630. Passio s. Calisti papae in Acta
c-ana, 19 34. Ss., oct. V I, 1 906.
61 1. Notiz ie degli scavi di antichità, 63 1. Passio s. Castuli in Acta Ss.,
Roma, 18 76 - . mart. 111, 186 5.
612. Nuovo Bullettino di archeologia 63 2. Pmsio s. Censorini in Acta Ss.,
cristiana, R oma, 1895- 1922. sept. li, 1 868.
613. 0PTATUS FP. M1LEVITANus, De 633. Passio s. Ciriacae in Acta Ss.,
schismate Donat11tarum in M1- aug. I V, r 86 7.
OPERE C ITATE

6 H· PaJJio Conulii in ScH EL ESTRATE, 6 55. Passio s. Romani ID Anal«ta


Antù111itaJ Eccluiat diu . mon. ac Bo//., LI, 1933.
noi. illustrata. 6 56. Passio Rufinae et S«u11dae in
635. Passio Crisantis ti Dariat in Acta Ss., iul. PI, 1867.
Acta Ss., oct. XI, 1870. 657. Passio s. Sabi11ae in Acta Ss.,
636. PaJJio s. Eugmiat in MICNE, aug. V I, 1 868.
Patroicgia latina, X X I, Parisiis, 6 58. Passio s. SehaJtiani in Acta Ss.,
1849. ian. Il, [ 11166).
637. Passio Gordiani in Acta Ss., maii 6 59. Pauio s. Simphorosat in Acta
II, 1866. Ss., iul. I V, 1868.
6 38. PaJsio Hermttis 1n Aaa Ss., 660. Pauio Sisinnii in Aaa Ss., ian.
maii I, 1866. Il, (I 866).
6 39. Passio s. Hyppoliti in Analecta 66 1. Passio s. Susa11nae in Acta Ss.,
Boli., LI, 1933· aug. Il, 186 7.
640. Passio ss. lohannis et Pauli in 662. Passio Tertullini in Acta Ss., aug.
Acta Ss., iun. VII, 1867. I, 1867.
6,p. Passio s. laurenti in Analecta 663. Passio s. Urbani papae in Acta
Bo//., LI, i933. Ss., mai i V I, 1866.
6.p. PaJsio ss. Marii, Marthat, A11di- 66 4. PAULIN US NoLANUS, Epistrtlae,
facis t i Abacuc in A<ta Ss., ian. ree. G. DE H ARTEL, in Corp.
I I , I 866. Script. Ecd. lat., voi. XXVII II,
643. PaJsio ss. Ntmesti, Olimphii, Sim- Vindobonac, 1 894.
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VII, 1868. I, 191 3.
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~tude sur k Ltg. Rom. via Ostitnst prima delle innuva-
6 52. PaJ1io ss. Primi ti Feliciani in zioni del su. XVI, ibid.
Acta Ss., iun. Il, 1867. 6 70. - Una pagina nuova nella storia
6 53. PaJ1io s. Priscae in Acta Ss., d,/la bari/ira di San Paolo sulla
ian. Il, [1866). v ia Ostiense in Dissert. Poni.
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390 I ND I C I

671. P ESAIUNI S., La cripta sepolcrak Libro I. /llustraz. del rilievo t


di s. Pancrazio e la sua Basilica studio architettonico del compleuo
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OPERE C ITATE 39 1

699. Règtsta Pontificum Romanorum 712.RusHFORTH G. McN., Tlre


ab condita Eccltsia ad a. post Chri- church ef S. Maria Antiquo in
stum natum MCXCVIII, ed. PH. Papers of tl1c 81'itish Sclrool al
JAFFÉ. Editionem secundam corre- Rame, Londo n, r, 1902.
ctam et auctam auspicii s G. WAT· 713. Sacramentario Ctlasiarto, ed. H .
TENBACH curaverunt s.
LoEWEN· A. \V11.so N, Oxford, 1894.
FèLU, F. K ALTEN BR UNNER, P. 7 l 4. Sacramentario Gregoriano, ed. H .
E WALD, L ipsiae, I, 18l!5. L1ET7.\1 A'l'I, MO nster 1. \\' .,
700. Rtgnta Pontificum Romanorum 19 2 [.
inde ab a. post Chnstum natum 715 . Sacramentario Ltoniano, ed. C.
JllCXCVIll ad a. MCCCIV, ed. A. L. F ELTOE, Cambridge, 1896.
PoTTHAST, Berolini, I - II, 1874- 7 1 6. S. Paolo t li' Trr Fontane. X X I I
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a cura di L. ALLODI e G. LFv1, 1938-41.
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della Pontificia Commissione di Ram. Quartalsdir., XXIX, 192t.
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plrag der Hekna in Scritti in 011ort verelrrung in Ephtmerides litur-
di B. Nogara, Città del Vati - g icae, XLV I, 1932.
cano, 1937. 722. SCHELFSTRATF F.., llnti9uitas Ec-
70 7. Rom. Mili. = Mittt ilungm dn cksiae dw,rtattonibus monimentis
k. dtut. archiiolagischen lnstituts, ac notis illustrata, Romac, I, 16 92.
Rom. Abteilung, Rom - Mun- 723. SCHIAPARFl.1.1, l i' carie antiche
chen, 1886 - . dell'archivi o Capitolare di S. Pie-
70 8. Rom. Quarta/scl1r. = Romischc tro in VatiCfmo in Arrh. Soc. Rom.
Quartalschrift f christlir/11• 11/ttr- di star. patr., XXI V, 190 1.
lhumskunde u11d fiJr Kirclie11ge- 724. SCHNEID ER A. M., Der Eingang
schiclrte, Rom, 1887 - . zum Hypogamm Flaviorum in
70 9. ROHAU LT or F LrRY, /,r latrai/ Rom. Mili., XLIII, 1928.
au .lloy•en-dgè, Paris, 1877. 72 )· SCHNEIOER F ., Die Epitaphien
7 10. RucELLAI G10\ ANN I, li Giubi- der Piipste, Rom, l 9 33'
leo dell'a11na 1.J50 in //rch. Soc. 726. SCHN EIOFR G., Osurvaziorti so-
Rom. di stor. p..ar., I V, l 8ll 1. pra /11 triplia deposizione dtl papa
71 1. RUIN ART TH., //f/a primorum Gaio nel cimitero di Cal/iuo in
martyrum, Amstelodami, 17 1 3. N . Bui/. arch. criu., X 11 I, 190 r
INDICI

72 7. SCH NEIDER G., Cli a1'tori t ilcri- Star. lntern. dalla Società Stor.
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itinerari delk caJacombe Romane in Castello Sfor zesco, 1903.
N. B11ll. arrh. crist., X V, 1909. 741. SERAFINI C., Saggio intorno alk
728. SCHNEIOER GRAZIOSI G., Note mane te e medaglioni a" tichi ri tro-
di topografia e di epigrafia in va ti nelle catacombe di Panfilo
B"I/. Com., XLI, 19 13. sulla via Salaria l'etus in Roma
729. - Studio topografico sulla tomba in Scritti in onore di B. Nogara,
del papa Milziade nel dmittro Città dcl Vaticano, 1937.
di Callisto in N. Bull. arrk. crist., 742. SEVERANO G., Memorie sacre
XX, 1914. delle sette chiese di Roma e di
7 30. SCHRAMM P. E., Kaiser, Rom altri luoghi che si trovano per le
umi Rt110<Vatio, Leipzig, 1929. strade di eue, Roma, I, 1680.
7 3 1. ScHVCHERT A., Die romische 743. Sic KEL TH., Alcuinstudien in Sit-
Kataliomben-Malerei im Wa,,dtl z ungsberickte der lt. Altademie der
dtr Kunstliritilt in Rom. Quar- Wimnsckaften, Phil.-hist. K lasse,
talschr., XXX I X, 1931. Wicn, LXXIX, 1875.
732. - Die Cruftanlage der Mar~yrer 744. S1CNOR ILI N., Descriptio urbis
Marzellinus und Petrus zu Rom Romae (ms.).
und zu Stligen stadi am Main, 7H· SrLVAC NI A., La basilica di San
Mainz a. Rh ein, [ 193 8). Martino, l'oratorio di S. Silvestro
733. - S. Maria Maggiort zu Rom. r il titolo costantiniano di Equizio
I. Dit CriJndungsguchichtt der in Arrh. Soc. Rom. di J/or. patr.,
Basililta umi die unprangliche Ap- xxxv, 1912.
sisanlage, Città del Vaùcano, 746. - Il titolo costantiniano di Equizio
1 939· in N. Bull. arrh. crist., X I X,
734. ScHUSTER I., La basilica e il 191 3·
monastero di S. Paolo fuori le 747. - Nuovo ordiname,,to delle sil-
mura, Torino, 1934. logi epigrafickt di Roma anteriori
735. Scriptores HistoritU Augustae, ed. al secolo Xl in Diuert. Poni.
E. H OHL, Lipsiae, 1927. Accad. Rom. Arrlieol., ser. 11,
736.SEECK O., Reguten der Kaiser l. xv, 1921.
und Papstt, Stuttgart, 1919. 748. - lnrcriptiones christiantU urbi!
737· SENECA (L. ANNAEUS), Dialogo- Romae septimo raeculo antiquiores,
rum libri Xll, ed. E. HERM ES, Romae, 1922- 35.
Lipsiae, 1 92 3. 749. - La topografia cimiteriale della
738. SEPPELT F. X., Det· Aufstieg dts via Aurelia in Riv. arch. crisi.,
Papsttums, Leipzig, 1931. IX, 1932.
739. - Liber Pontijicalis in lexilton 7 50. - Se il carme Damasiano di
f. Tktol. und Kirrlu, voi. VI, s. Feliu appartenga vtramentt a
1 934· Nola in Riv. arrk. crist., XII,
740. SEPULCRI A., I papiri dtlla baJi- 1 935·

lica di Monza " le reliquie i11'!1iate 7 S1. SPEZI, Alcune chiese lombarde in
da Roma in Arrkivio Stor. Lom- Roma esu-. dalla Rivista Rosmi-
bardo, Milano, ser. 3•, voi. XIX, niana, Domodossola, fase. I, 1938.
1903 e in Misctll. di Studi t 7 sz. SPI Nl!LLI R., S. Maria sopra Mi-
Documenti offerta al Cougresso nerva, Roma, [ 1924).
O PERE CITATE 393

7 5 3. STAPYLTON BARNHS A., Saint 76 7. STRONG A ., Sepulchral Relief of a


Peter in Rome and his tomb on Priu t oJ 81dlona in Paptrs of the
the Va1ica11 Hill, London, 1900. British School at Romt, I X, 1920.
7 H · STEINHUBER A., Gtschichte dts 768. STYCER P., La decorazione a fre-
Collegium Germanicum-Hungari- sco del Xli ucolo della chiem di
cum in Rom, Freiburg i. Br., I, S. Giovarmi a nte portam La-
1906. i in a m in Studi Romani, li,
755.STEPHANUS Il PAPA, Epistolae in 1914.
MtGNE, Patr. l at., LXXXIX, 7 69 . - Dit Malereien in dtr Basilika
Pa ris iis, t 8 50. des hl. Sabas auf dem kl. Ave11ti11
756. STEVENSON E., IL cimitrro di Zo- in Rom. Quartalschr., XXVIII,
tico, Modena, 18 76. 1914.
757. - La basilica doppia di S. Sin- 770. - Scavi a S. Sebastiano in Rom.
farosa e dei sette suoi figliuoli Quartalschr., XXIX, 1915.
1coperta al nono miglio della via 7 7 r. - Il monumento apostolico delu1
Tiburtina in Bul/. arrh. crùt., via Appia in Disurt. Poni. Accad.
18 78 e in Gli studi i11 ltali<1, Rom. llrrht!ol., ser. 11, t. X I 11,
Roma, 1878. 1918.
7 58. - Bmilica di Giulio I in Bull. 77 2. - L'orig ine delle cripte di lucina
arrh. crisi., 188 1, sul/' Appia in Rend. Poni . Accad.
7 59· - Katdomben in KRAUS, Real- Rom. llrrhtol., Il I, 192 5.
Enryklopadie dtr chriul. lllter- 773- - L'origintdelcimittrodi S. Cal-
thumer, Frcihurg i. Br., 11, 1 886. listo sull' llppia io Rt'lld. Poni .
7 60. - IL Settizonio Severitwo e la Accad. Rom. Archeol., I V, 1926.
distruziont dei suoi avan~i sollo 774. - L'origine del cimi1tro di Domi-
Sisto // in Bull. Com., XVI, tilla sul/' llrdeatina in Rend. Poni.
t 88&. Accad. Rom. llrrheol., V, 1927.
76 r. - Documenti dell' archivio della 7 7 5. - L'orig ine del cimitero di Pri-
cattedrale di Velletri in //rrh. Soc. scilla sulla Pia Salaria in Coller-
Rom. di stor . patr., X 11, 1889. tanea Theologica pubi. a Socittate
761. - Cubicolo con graffiti storici nel Theologorum Polonor11m, X I I,
cimitero di Ciriaca in N. Bui/. 1 93 I.

arch. crist., I, 189 5. 776. - Papstkrypta und Ciiciliagruft


76 3. - Scavi e scoptrlt "'"" ct1l<1· in d<'r Kallistkatakombt tifi dt!r
combe romane in .V. Bull. <1rrh. //ia Appia in Zt itschrift f ur
crist., li t, t89 7. katholische Theologie, LV I, 193 1.
76 4. - Di u11 11uovo insig11e t'lrmplare 7 7 7. - Die Romischt n Katakomben,
dell'antichissimo indice dei cimiteri Berlin, 19 33.
cristitwi di Roma in N. Bui/. arrl1. 77'1.. - Romische Marrynrgrufu, Bcr-
crist ., lii , 1897. lin, 1935.
76 5. - Osservazioni sulla topografia 779. SUETONl\.'S (C.) TRANQUILLUS, De
della v ia Ostiense e sul cimitero <vÌtt1 Carsarum, ed. M . IH~1 , Lip-
ove fu upolto l'apostolo s. Paolo, siae, 19z7.
ibid. 780. Sn1MAClJS (Q. AuRtLll'S), Quae
766. - L'area di Luci11a sulla vta supersunt, ed. O. SEEC K, in
Ostiense in N. Bui/. arch. crist., l'Vl. G. H., Auct. an tiq., VI,
I V, 1898. Berolini, 1883.

Cod. '/ opo(fr., Il


394 IND I CI

781. T AC!TUS (CORNBL!US), Abexctuu 798. ToRRICIO F. M ., in Bull. Com.,


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L ipsiac, 193 o. 199· TRIFONE B., Le carte del mona-
7 81. T AR DINI G., Ba;ilica Yaticana stero di San Paolo di Roma in
e Borghi, Roma, ( 19 37]. Arch. Soc. Rom. di stor. patr.,
7 8 3. T AU RISANO I., Santa Sabina, XXX I, 1908.
Roma, s. d. 800. TuLLI A., L'antico titolo di Santa
784. TEA E., La rocca dei Frangipani Maria in TrflfU<Vere in N. Bull.
alkz Ptlia in Are/i. Soc. Rom. di arch. crist., XV I, 1910.
stor. patr., XL I V, i 92 1. 80 1. - Il problema arehefJllJgico di
78 5. - La basilica di Santa Maria Santa Maria in Trastevere in
Antiqua, Milano, 19 37. Atti Il Congrmo Naz. Studi
786. TECANO, Pita flluduwici impera- Romani, Roma, I, 19 3 1.
tor is in M . G. H., Script., 11, 802. TURCHI N., S. Mar ia in via Lata
Hannovcrae, 182 9. in Romana Tellus, Roma, li,
787. TEMPESTA A., La pianta di 19 13.
Roma del 1593, r iprodotta da 803. Uco 01 FARFA, Destructio mona-
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1932. "ZAN1, in Fonti per la Storia d' J-
788. TERTULl.IANVS, Ad Scapukzm in talia pubbl. dall'lst. Stor. !tal.,
MICNE Patr. lat., I, Parisiis, voi. 33, R_oma, i903.
1866. 804. UCONIO P., Historia delle Jta-
789. - Ap~logeticum, ree. I. MARTIN, :z:ioni di Roma che si celebrano la
Bonnae, 1933. Quadraguima, Roma, 1588.
7 90. Thuaurus Linguar. Latinae, cditus So 5. - Theatrum urbis Romae, cod.
auctoritatc et consilio acad cm ia- Barb. ro57.
rum quinque, Lipsiae, 1900 - . 806. URBANUS I V, Les Registres,
791. TOESCA P., Storia dell'ar te ita - par J. Gu1RAVD, Paris, 1901-6.
liana, Torino, I, 1927. 807. URLICHS C. L., Codex urbis Ro-
792. T OMASSETTI G., De/Uz campagna mae topographicus, Wir ceburgi,
romana in Are/i. Soc. Rom. di 1871.
stor. patr., X I V, 189i; XIX, 808. VACCA FLAMINIO, Memorie di
1896; XX III, 1900; XXX, varie antichità trO'Uate in diversi
1907. luoghi della città di Roma in
793· - Del sale e focatico del Comune FL. NARDINI, Roma antica,
di Roma nel medio evo in Arch. Roma, I V, 1820.
Soc. Rom. di 1/or . pntr., X X, 1 897. 809. VALF.RIUS MAXIMUS, Factorom
794. - Di tm nome lo} ograjico subur- et dictorum memorabilium libri IX,
bano t crùtiano in N. Bull. arch. ed. C. KEMPf, Lipsiae, 1888.
crist ., V, 1899. 81 o. VEC IO M., De rebus antiqui1
79 5. - La campagna romana, Roma, memorabilibus basilicae S. Petri
I, 1910; Il, 19 10; I II, 1913; Romae in Acta Ss., iun. V 11, e
(e FRANCESCO), I V, 1926. parzialmente in DE Rossi, Inter.
796. TOPINI L. T., Storia Eusta- christ., I I.
chiana, Roma, 18 9 5. 81 I. VERCILIUS (P. MARO), Aeneidit
797. ToRDI DOMENICO, in Corriere libri X 1I, cd. G. J ANELL, Lipsiae,
di Roma, I I 1, n. 1 29. 1920.
OPERE C I TATE 395

- VESPIGNANI V. v. VISCONTI. S 2 5. - La scoperta delu basilicht cimi-


8 12. VIELLIARD R., Lts titrts romains teriali dti santi Marro e Marcel-
et /es deux éditions du • Liber liano e Damaso in N. Bui/. arch.
• Pontijicalis • in Riv. md. crisi., crisi., IX, 1903.
V, 1928. 816. - Lt pitture delle catacombe ro-
8 1 3. - Lts origines du titre de Saint- mane, Roma, 1903.
Martin aux Monu d Romt, Ro- 827. - Lt pitturedell'oratoriodi Santa
ma-Paris, 1931. Silvia in Mllang. d'arrh. ti
814. - Saint-Vita/. Le dernitr en datt d'hiu., XXV I, 1906.
dts titres romains in Riv. arrh. 828. - Das Crab dts hl. Petrus 1m
crisi., XII, 1935. Lichtt der guchichtlichen Nach-
815. VISCONT I C. L.e VESPIGNANI V., richten in //ertinschrift 11 I der
Delu scopertt nvvenuli! per la Corrugese//sd1af1, Koln, 1907.
demolizione delle torri dc/la porta 829. - La cri,ota dei papi e la cappella
Flaminia in Bui/. Com., V, 1877. di San/a Cecilia nel rimitero di
8 16. //ita ss. Dignar et Meritar in Callisto, Roma, 191 o.
MARTINELLI, Roma rx et/mica &c. 8 30. - Die romischen Mosaiken und
817. V1ves )., Prudentiana in Homt· Malertirn drr kirrlichtn Bauten
natge a A. Ruhiò i Lluch, Misa!· vom IV. bis Xlii. Jahrhundtrl,
lania d'istrulis literaris historics i Freiburg i. Br., 1916.
/inguistics, Barcelona, I I, 19 36. 8 3 1. - La tomba di San PÌl'tro, Roma,
81 8. VuL1c ' N ., Quelquu oburvations 192 2.
sur La Passio S anc to rum 8 3 2. - La decorazione costantiniana
Quattuor Coronatorum in dl'lla basilica Lateranmse in Riv.
Riv. arch. crist., X l, 1934. a1«h. crist., V I, 1929.
8 r 9. WADDING L., Anna/es Minorum, & 33. - Ein wirhtigtr Fund von der
Ad Claras Aqu:is, 111, 193 1. Krypta drr Heilige11 Marcus und
820. WHITEHEAD PH . B., Drgli antichi Marullianus in Rom. Quartalschr.,
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1901!. Alessio ali' Avn1ti110, Roma, s. d.
INDI C I

8 40. ZETTINCER J., Dit Btrichte ubt r 8 41. Z uCCHJA., li monasterium Ttm-
Rompilger aus dm1 Frankenri!iche pu/i (S. M aria in Ttmpore) in
bis z um Jalire 800 in Rom. Riv. are/i. crisi., X I V, 19 37.
Quarta/schr., X I Supplementheft, 841. - Roma Domenicana, Firenze,
1900. 1938-41.
CONTENUTO DEL VOLUME

t\ \"\"ERTE:\ZA • . . • • • • • • • • . • . • . . Pag. IX
DF.POSITIO El'ISCOPORUM. DEPOSITIO \!ARTYRt.:M
J PAPIRI DI MONZA • • • • . • • • 29
IL CATA LOGO OF.I CIMITllRI DI ROMA 49
!\OTITTA ECCLESTARUM URIJIS HOMAE 67
DF. LOCIS SANCT IS MARTYRUM QUAI\ SUNT FORIS Cl\'ITATI~ llOMA~.
ECCLESIAE QUAF. 1:-.·1 US ROMAIJ HAB~.NTUR • 101
GUGLIELMO 01 .MALMhSBURY, Gnta Regum A11glo111111 133
SILLOGE F.PIGRAFICA. inNhRARIO. DESCRIZIONE DELLh MURA UI ROMA

del cod. Ei nsiedlen~e . . . . . . . . . 1 5)

IL Liber Po11tificalis E LE SUE CONTINUAZIONI 20<)

i'IOICI:
I. i\omi propri .: cose notevoli .
IJ. Opere citate. . . . . . . .
T AVOl Il:
I. Papiro di Molll~.
Il. ~otitia ecclesiarum, cod. Vic1111. i 95·
lii. Dc~rizione delle mur:t di Rum1, cod. EimieJ. 326.
I\". l.1bn· Po11tijicalir, co-1. Lucche~e 490.
CJrt 1 J..:lle cataco:nbt: romane.
Piant.1 di Roma nei secoli \ 111 "'·
..
..··..
..

J. /ppo/lfo
• Dm. Anontmo

t/ I A

Lauros

Genero::,a
• Chilomerri
z J
A . l'Al(ON/

CARTA DELLE CATACOMBE ROMANE


,

MONS MA LV S
POR.TA SALARIA
(S Silveslr1)

PORTA PI~

PAL.1-T!V,.,

PINCIANVM

POSTERVLA
S. AGATHA E

NAVMACHIA

C /V/TAS . POR.TA
S'; PER.EGRINI ------
PORTI CV o
.5. srEPHAl{I
MA/0/1.1$

CIRCVS I NERONIANVS
J . STEPHANI f'llNOIUS
-...__ _,.._..__ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ • • • .;. p..Q-ST~;_~~A-

L E o N 1 A N A sAxONVM

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J. l<fiNETIS

/ PO RTA TJBVRTINA
(s Lauren!ii)

I o 111 • POR.TA PRAENESTINA


(5e1Jo riana . Màior)

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NEI SECOLI V III - XI "''
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POR.TA AR._DEATINA

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R. . FALCON! d/se nò T . MAR.TIS


Finito di stampare oggi. r 2 ottobre 1942-xx
nella tipografia del Senato.
Edizione di treccntocinquanta esemplari.

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