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Orla

diario do brasil
campo agosto 2010
intro 3

Bene. Dovevo andare in


Madagascar, ma sono
andato in Brasile. Meglio
così.
Miracolosamente sono
riuscito a tenere un
diario, ad onnotare
qualche impressione nei
ritagli di tempo. O a
ritagliarmi un po' di
tempo per pensare
qualche impressione. Per
chi vuole farsi un'idea,
qui di seguito c'è qualche
riga di quelle scritte a
biro che restano nel
diario do brasil.
Si poteva scriverle
meglio, o riscriverle... ma
ho lasciato le parole così
come le avevo scritte là
sulla terra del Brasile, tra
un bicchier di succo e
quattro chiacchiere.
Grande semplicità e
considerazioni reali. Se
hai voglia di lasciarti
interrogare...
Davì
4
quarta feira (mercoledì)
28.07.10 - Salvador
Allora, tentiamo di attenerci
ai fatti. Viaggio lungo,
8+3=11 ore di volo, per
raggiungere l’altra parte del
mondo, emisfero sud. Siamo
a Casa Betania, suore del
Bambin Gesù. Il convento è
circondato da un muro di
cemento, sul bordo vetri
spezzati e filo spinato.
Andiamo a messa, Feno si
lancia subito in portoghese.
Poca gente, ma viva e
partecipe. C’è anche
Tomasia, Firmino (prete
missionario reggiano, ora
con famiglia tra Ruy Barbosa
e Salvador) e Ernesto (altro
prete missionario reggiano,
ora con famiglia a Salvador).
Si conclude con un momento
in cui ognuno esprime un
motivo di ringraziamento –
obrigado Senhor. Dalla
spiaggia arriva la musica
della discoteca. A letto,
domani sveglia presto.
quinta feira (giovedì) 5

29.07.10 – Ipirà
Agora é tempo de ser igreja,
caminhar juntos, participar.
Siamo in camera, al CTL (centro di
formazione per i leader di comunità)
di Ipirà. Giorno di viaggio, in
poltrona su onibus, super comodo.
Alla mattina aggressione in spiaggia
a Salvador. La colazione col cous
cous di miglio, papaya e banana… è
già indimenticabile. Abbiamo visto le
multinazionali a Feira de Santana,
due megastabilimenti Nestlé. La
Chiesa di Ipirà ha i neon blu, come
in Calabria.
C’è molta più terra che da noi, ma la
gente lotta per la proprietà della
terra. Contraddizioni. Il salario
minimo è aumentato… ma chi lo
riceve?
Molti leader di comunità sono
donne… forse bisognerebbe
considerare una riflessione seria sul
sacerdozio femminile. Le comunità
si fondano sulla parola di Dio e sulla
comunità, non sul prete. E se si
desse la possibilità di celebrare
l’eucarestia alla comunità? Teologia
della liberazione. Boa noite.
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sexta feira (venerdì)


30.07.10 – Ipirà
Oggi giornata di studio: Paolo sulla situazione della
Chiesa brasiliana, Fermino sulla storia della missione
in Bahia, Gianluca sui vari progetti attivi nella diocesi.
C’era anche Fernando. Ci è venuto a salutare il
vescovo André, molto informale, nessun squillo di
tromba ad annunciarlo.
Giò e Lollo sono già partiti per Ruy Barbosa, domani
andiamo ad Andaraì via Itaberaba. Ci siamo concessi
uma cerveja al mercato coperto di Ipirà. A messa a “il
Signore sia con voi”… si risponde “Sì è in mezzo a noi”
(e non “E con il tuo Spirito”).
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sabado (sabato)
31.07.10 – Andaraì
Irá chegar um novo dia. / Um novo céu, uma nova terre, / um novo
mar. / E nesse dia, os oprimidos, / A uma so voz irão cantar.
Na nova terra o negro não vai ter corrente, / e o nosso índio vai ser
visto como gente. / Na nova terrao negro, o índio e o mulato, / o
branco e todos vão comer no mesmo prato.

Bene. Sono nella mia stanza, dove abiterò per i prossimi giorni. Abito
con Sara e Giulia, Feno era stato qui 5 anni, con don Luigi. A messa
siamo accolti dalla musica pop brasileira (diffusa dai megafoni che
stanno sul campanile al posto delle campane). Il Vangelo si conclude
con un applauso.
A cena siamo da una signora che fa da parroco, è lei che ci ha
accolto dopo il lungo viaggio, km e km di niente, con qualche
paesino qua e là tra la terra rossa. I libretti in chiesa hanno come
sottotitolo “A comunidade ora, canta, luta e dança” (La comunità
prega, canta, lotta e danza). Mariaclara è la bimba che ci ha coinvolto
subito, giocando e scherzando con noi.
Le case sono di mille colori, c’è il fiume, e la scritta hollywoodiana
ANDARAI tra i monti. Bezinha porta un pappagallo verde dal becco
giallo sulla spalla, e lui parla.

Nota: interessante notare


la maglietta mimetica
che indossa Clara nella
foto, davanti dice
“Bambino”, dietro
“dell’esercito cristiano”.
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domingo (domenica) il potere non è nelle mani di uno
01.08.10 – Andaraì soltanto ma dell’assemblea
riunita, della comunità.
Oggi è domenica. Giornata Qui c’è qualche posada (mini
libera prima di cominciare col hotel), ristorantino, si tenta un
progetto. Festa, la celebração lavoro legato al turismo della
(perché dato che non c’è il Chapada. Poi c’è chi ha un
prete non c’è la messa) è impiego pubblico, chi ha una mini
stasera, la messa non è mai al attività commerciale, chi se ne va
mattino. Stamattina siamo e chi non lavora.
andati a fare il bagno nel La celebrazione è dimostrazione
Paraguassu (il fiume che passa che i preti non sono
qui)… senza parole. Ci è anche indispensabili per vivere la fede
capitato di assistere a un in modo comunitario. Celebra la
batisado evangelico. L’idea era comunità, non il prete. Coordina
di andare a piedi, ma andando il leader Dinhu (che ci ha già
in là ci carica un tram, e al invitati a una festa sabato sera).
ritorno uno pseudo pick-up Alla fine, dato che era il
fiat (nel cassone insieme ad compleanno di una signora… c’è
altri 20 fino a casa). il discorso della figlia (un po’
Per cena Bezinha ha preparato telenovela), poi benedizione, e
macarrão (pasta), che essendo poi… state seduti che adesso
di grano tenero tende a passa il mangiare e il bere (i
scuocere… ma non è male! pastel sono buonissimi).
Dicono che il fascino italiano
abbia già colpito. La frutta ha
una marcia in più, l’abacaxis
(ananas) poi è un altro pianeta.
Alla consacrazione tutti alzano
le mani (non solo il
celebrante), segno evidente che
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segunda feira (lunedì)


02.08.10 – Andaraì
A zona rural produz e a
fome vai embora. (La
campagna produce e la
fame se ne va!) – Prima ti
valorizzo, tu produci e la
fame se ne va, è merito tuo.
Da noi sarebbe: io sono il
politico tal dei tali e ti do la soluzione, a questo tuo problema.
Abbiamo cominciato col progetto PASSO A PASSO, ci telefona Marta
alle 6.40 per darci la sveglia, si lavora dalle 7.50 alle 16.30. Lezione
al mattino, attività al pomeriggio (oggi toccava alla pallavolo e al
laboratorio di carta riciclata). Il progetto ora si regge senza l’aiuto
dei missionari, sostenuto dalla prefettura locale.
La salsina di pimenta a cena… è stellare! Poi una birretta brasiliana,
leggerina e servita rigorosamente ghiacciata (che se no, non sta
bene). Io sono nato in settembre, mi dicono che è il mese di Cosmo e
Damiao, grande festa nel culto del candomblé, e che tengo una
personalità forte. Il prefetto, un po’ sul brillo, ci viene a salutare (lui
è un bianco) e dice che siamo i suoi amici italiani… evocando la
telenovela PASSIONE.
Si parla così così, si capisce quasi tutto… dicono che evidentemente
abbiamo fatto un buon corso di portoghese (lode a Domingo).
Le case hanno un “anticasa”: uno spazio con dietro un sipario, con
divanetto, fatto apposta per accogliere la gente che entra. E se di
sera vuoi uscire… ti siedi semplicemente sui gradini di casa, e
aspetti che qualcuno passi di lì. Per le vie del paese ci riconoscono
già, Davì mi chiamano. A letto, che domani c’è il progetto.
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terça feira (martedì) crescono verdure dai colori
03.08.10 – Andaraì fantascientifici. Ci lavorano
alcune famiglie: metà va al
Secondo giorno nel progetto, progetto per preparare i pranzi e
facciamo un’scita coi bimbi metà a chi ci ha lavorato (che può
nel bairo alto. Piove, ma per la anche venderlo).
gente è come se non piovesse, La prossima settimana ci
sono goccioline fini molto vogliono incastrare in un festival
gustose. Il capofila guida gli della pizza e coinvolgere tutto il
altri a ritmo di tamburo, nella paese. Alcuni momenti sono da
scuola ci sono i cartelloni con cartellone Unicef per i bambini
le scritte di Boff. Scenetta, poi poveri, ma la sensazione è quella
torniamo al progetto. di una comunità rivolta al futuro,
Un po’ di calcio sulla pista, si lavora per un domani. Le
rigorosamente scalzi (infatti prospettive non ci sono, si lavora
mi sono massacrato un piede) per crearle.
e con palla un po’ sgonfia. Si A cena siamo ospiti, tutti in
gira in havaianas e maglietta. cucina, il tavolo è piccolo e le
Maglietta che non deve essere sedie poche, nessun problema…
fighissima, ma semplicemente riusciamo comodamente a cenare
maglietta, la sensazione di tutti (noi non avremmo invitato
non doversene curare è nessuno, o solo pochi intimi con
evidente. Abbiamo cominciato la tavola in ordine). Mangiamo il
a catalogare i libri del piatto tipico della festa, a base di
progetto, sono circa 600 salsiccia e banana verde: il
volumi tra favole, racconti, godò… buono!! Le stanze di casa
poesie, leggende e altro. non hanno il controsoffitto, tutte
Intorno ci sono gli orti con un le stanze sono quindi
sistema di irrigazione (che qui praticamente comunicanti.
non usa praticamente Passeggiatina, dicono che questo
nessuno), la terra è buona… è il periodo più freddo.
quarta - 04.08.10 – Andaraì 11

Ho appena bevuto un bicchiere di coca, qui in casa. Qui i bicchieri


sembrano vasi di marmellata. Il progetto acquisisce pian piano una
dimesione quotidiana di lavoro, i bambini ci chiamano “tio” (zio).
Non c’è un educatore a sorvegliare ogni 10/15 bambini… incredibile
eh?! E i bimbi sopravvivono benissimo, nonostante tutti i nostri
genitori apprensivi. Secondo il nostro modo di vedere, i bambini
devono essere messi in condizione di non potersi fare male, di non
incontrare pericoli (mettiamo anche la gomma agli spigoli dei mobili
di casa)… il che è finto, nella vita poi non sarà così. Qui è diverso, e i
bambini sono più scantati, giocano da soli e se uno si fa male o
litiga, un terzo va a chiamare l’educatore che allora interviene.
Scena: un gruppo sta facendo il tiro alla fune, casino. Una bimba dice
“fila”… pronto! Tutti in fila, si danno un numero, quando uno
sbaglia sotto un altro, si autoregolano e si mettono d’accordo. Senza
bisogno di un educatore/animatore che proponga un’attività e
spieghi le regole e sorvegli il gioco, ecc… Prodigioso? Bè, ci sono
sicuramente
aspetti di poca
cura dei
bambini
(anche perché
se hai 11 figli,
vedrai che sei
meno
oppressivo)…
ma si tratta
anche di
riconoscere
che non c’è
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sempre bisogno di controllare, presiedeva una donna! A cena


sapere e sorvegliare, che sono preparano la pasta per riguardo
capaci da soli. Dopo di che, alla Giulia, hanno capito che le
libertà e liberazione sono idee piace. Noi ci buttiamo sulle
che si innestano su tutto un banane, ce ne sono 5-6 varietà
vissuto coerente. diverse e ognuna si mangia in un
Per la cronaca, sono sull’uscio modo diverso (un po’ come da noi
di casa con la Sara a guardare i con le mele). TV sempre accesa, la
passanti, mentre scrivo. maggior parte dei canali sono
Prestare attenzione a chi passa pubblici quindi la gente non li
è un’attività che richiede un paga… da noi paghi il canone per
certo impegno. vedere la TV pubblica e nulla per
Anche la vita comunitaria ha i vedere i canali privati… saranno
suoi impegni, e trovare un ben strani questi italiani.
equilibrio di casa non è così Ci dicono che i bimbi spesso ci
scontato. sono addosso, perché loro
Siamo stati alla celebrazione, vorrebbero essere bianchi. Boa
omelia condivisa, canti e noite.
tamburi, e… udite udite…
quinta - 05.08.10 – Andaraì 13

Gli italiani mangiano poco, mi dice la


cuoca del progetto… “non vorrai
mica diventar magrolino
magrolino??”. La Giuly si è fatta il
piercing, un’amica, a mano, ghiaccio,
ago e via! Al pomeriggio escursione
scalando rocce (in havaianas come
sempre – che si rivelano meglio degli
scarponi Ferrino), per arrivare a
toccare la scritta Andaraì tra i monti
(che mi aspettavo gigante e invece
nao é gigante nao). Scendendo ci
sono delle pozze di acqua rossa, e in
estasi naturalistica mi tuffo.
La chiacchierata ha avuto per tema le
ragioni e le conseguenze dei
problemi legati alla sessualità e Nota – Tornato a casa ho
all’affettività per come è vissuta qui, visto “BESOURO“, un film
Taijara ci ha raccontato la sua di cui mi avevano parlato
visione. Gravidanze a 13-14 anni, un po’ tutti, la storia di un
incesto, disgregazione famigliare. Il guerriero di capoeira della
paradosso è che nessuno pensa siano Bahia. E cosa scopro… il
cose normali… ma ormai sono così nostro amico capoerista
comuni, che nessuno fa niente. Nildo è stato il
Domani comincia la novena. In responsabile delle
piazza abbiamo conosciuto Nildo, un coreografie del film
mestre di capoeira che ci vuole fare (nonché suonatore di
una lezione privata per birimbao in un paio di
superprincipianti. scene). Ma pensa te…
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sexta - 06.08.10 – Andaraì
In casa non c’è acqua. Niente doccia? Amuchina gel?
Vedremo…
Oggi si festeggiano i compleanni degli ultimi tre mesi al
progetto, regali palloncini e torta. Torta non è torta, è “bolo”,
cioè un rito. Si tratta di 4 o 6 o più torte, affiancate e
impilate, con uno strato di marmellata tra i vari piani. Torte
dolcissime, ricoperte di glassa bianca alta 2 dita, poi decorate
con panna azzurra. Pittoresco e impressionante da vedere.
Martedì pensavo che la settimana di lavoro al progetto fosse
infinita, è già venerdì ed è volata. Siamo stati all’inizio della
novena. Qua funziona che si comincia nelle case della gente.
Prima casa: una ventina di donne, un’anziana mi chiede se
per favore le passo i fuochi d’artificio che tiene sopra alla
credenza. Pronto! E via coi fuochi, botti da capodanno. E’
folclore e un po’ pacchiano… ma ha un senso: da noi la
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preghiera è un fatto privato che si fa
accendendo una candela in silenzio,
qui l’aspetto comunitario è più forte,
si fa sapere a tutti che in quella casa
ci si sta riunendo per pregare.
Seconda casa: pasticcini e salatini
spettacolari.
In piazza: celebrazione coordinata da
un leader di comunità nostro amico
(26 anni). Dopo andiamo a farci una
birretta e salta fuori la canzone AI SE
EU TE PEGO.
Chiedo ad un’amica quali sono le cose
che ha fatto più fatica a capire di noi,
quando è venuta in Italia: prima cosa,
perché la gente lavori così tanto (lei
lavora 8 ore al giorno, ma il modo è
diverso), il nostro essere schiavi
dell’efficientismo. Seconda cosa la
chiusura delle persone, per andare da
qualcuno devi farti invitare e fissare
ora e data, qua vai e bussi alla porta
(non c’è neanche il campanello, e
internet e sms li usano anche loro).
Poi loro che parlano di erbazzone, che
già a Bologna non sanno cosa sia… si
vede il segno della missione reggiana.
L’Italia mediata attraverso Reggio
Emilia, come per me parlare del
Brasile in realtà sarà parlare della
Bahia. Molti pensieri in testa…
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sàbado - 07.08.10 - Andaraì
Oggi Paraguassu. Ma un altro lato, ancora
meglio! “pic-nic”… con 7 kg di fagiolata,
banane, riso, pimenta, verdura, carne… tutto.
Pentole, tovaglie, piatti… in spiaggia alla
calabrese insomma. Cibo ottimo come
sempre… sto cominciando ad assuefarmi alla
farinha. Stasera festa in discoteca… dove hanno
precisato che si balla appiccicati e non “alla
europea”.
La celebrazione della novena è sempre molto
viva, canti che inneggiano alla danza. Forse,
come scrive Boff, uno dei rischi qui è di dare
talmente tanto rilievo alla dimensione sociale…
da far passare in secondo piano la conversione
personale (un po’ il contrario di quello che
accade in Italia, dove pensiamo che il mondo
vada male ma non possiamo farci nulla, e tutta
l’attenzione è sul singolo, individualizzata).
Le donne son donne, e si conoscono
smaltandosi le unghie :-) . Ci portano a vedere
le stelle… emisfero sud, cielo diverso come dice
Lollo… parecchio diverso!
La festa (che resterà per sempre nella mente di
Michi) funziona così: l’ingresso è 4 R$ (un po’
meno di 2 €), per entrare devi scegliere se
metterti il braccialetto verde/giallo/rosso
(verde sei libero, giallo così così, rosso sei
fidanzato)… e poi via di musica brasileira! E qui
salta fuori un altro successo… REBOLATION…
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domingo - 08.08.10
Marimbus + Igatu
Domenica, è arrivato Feno. Stiamo caricando la cisterna.
Siamo andati a Marimbus, che tradotto significa che il ritrovo è alle
9.00, ma in realtà la gente comincia ad arrivare alle 9.00… alle 10.30
ci siamo tutti e partiamo. 2 in moto e 10 nel cassone di un fiorino
che non si apriva più, quindi siamo passati su un pick-up. Siamo
passati attraverso i campi (un parte = km di strada nella foresta) del
fazendeiro per arrivare al fiume, lì prendiamo le barche e
cominciamo a remare tra le ninfee.
A Igatu una parte è stata recuperata per un timido tentativo
turistico, per arrivare ci sono 40 min di strada di pietra. Poi messa e
processione (davanti a TUTTE le case del paese e con immancabili
fuochi artificiali). Un bimbo mi chiede dove abito, gli rispondo “in
Italia”… allora lui comincia a chiamare tutti i suoi amici per
mostrargli il marziano-italico in questione.
La liturgia stasera l’ha coordinata Dariana, che ci ha anche invitato a
cena domani. Martedì arrivano gli altri. Si percepisce il contrasto tra
la dimensione di campo (con gli altri italiani) e il senso domestico
(con gli altri qui ad Andaraì).
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segunda - 09.08.10 - Andaraì
La domenica di pieno ritmo si fa sentire,
torniamo un po’ prima dal progetto… un
po’ di descanço. Anche riposarsi… ne
val la pena, siamo impregnati di un
efficientismo che a volta si fa sterile.
Per i prossimi giorni hanno comprato
una montagna di succulenta frutta.
Stamattina in classe, i bimbi ci hanno
messo un’ora e mezza per scrivere
marca/prezzo/prodotto di
un pacchetto di pasta… una
qualche scuriata ci vorrebbe
forse. La vita di casa
continua ad essere palestra
di relazioni.
A cena eravamo ospiti
dell’allegra famigliola di
Dariana, sono 11 figli, casa
abbastanza grande, persone
accoglienti. Ci raccontano dei
tempi in cui i missionari
reggiani erano qui, del gruppo giovani
che c’era, del fermento, della casa di
carità, dell’esperienza vocazionale per i
giovani… di com’era bello. Andati via
loro (l’ultimo don Luigi nel 2005), in
poco tempo è caduto tutto. Forse anche
nel nostro stile missionario allora c’è
qualcosa da rivedere…
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terça - 10.08.10 - Andaraì


Abbiamo fatto un po’ di capoeira con
Nildo. Cominciano ad arrivare gli altri
(prima la Lele e la Giuli con Albert, poi
Pier e l’Enrica)… tutti in estasi per
Andaraì. Gli altri dicono che noi 3
sembriamo già di casa, qui. In effetti la
sensazione è di averli accolti a casa
propria, domattina li portiamo in giro
(Dacimar ci farà da guida). Uma
caipirinha e due chiacchiere con gli
ospiti italiani…
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quarta - 11.08.10 - Andaraì


Siamo andati con gli altri per monti e per cascate… tuffi e acqua
rossa con tinte di nero (e con noi c’era anche Ace Ventura). Michi e
Ste sono arrivati da Utinga con Enzo, sono in forma. Mancano solo
Lollo e Giò. Al pomeriggio facciamo un giro in paese, e girando in
gruppo siamo “gli italiani”… non più i 2-3 nuovi abitanti che
lavorano al progetto. Ritrovarsi insieme è bello, ma si perde un po’ il
senso di integrazione coi brasiliani. Le donzelle da Taijara a farsi
smaltare le unghie e chiacchierare, il gusto nei loro occhi nel fare
ciò… è un mistero della fede.
Il gruppo… chi è più adulto tende, in buona fede, a voler dire come
le cose vadano fatte. Siamo così, non abbiamo l’idea che ognuno
possa trovare il suo modo… vogliamo sempre dire qual’è il modo
giusto, e spesso pensiamo che il nostro modo sia quello buono per
tutti. Siamo impostati così (ci hanno trasmesso un sapere razionale e
infallibile, le nostre certezze sono solide). E forse siamo impostati
male. Poi ci ripenso…
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quinta - 12.08.10 - Andaraì


Oggi la giornata è cominciata con un’intensa
condivisione di metà percorso. Ottimo pranzo, una
briscola in 5, poi Paraguassu, parte alta… dove c’è
la cascata… grande spettacolo.
Feno prepara la sua leggendaria carbonara (l’uovo
lo aggiunge alla fine, all’ultimo momento)! Luigi
prepara la sua ottima caipirinha… perfetta mistura
italo-brasileira. Oggi tornando dal fiume si
ragionava delle differenze di stile e di obiettivi tra
un missionario e un cooperante. Domani sera c’è il
festival della pizza.
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sexta - 13.08.10 - Andaraì


Giò e Lollo pare si siano beccati un virus, così ha
detto il medico del punto di salute… che è verde.
Come verde è il CRAS (centro ricreativo), verdi sono
le mura del progetto, delle scuole e di ogni edificio
pubblico. Di più, anche la divisa di tutti quelli che
hanno un impiego pubblico (finanziato dalla
prefettura) è verde. E’ il prefetto che ricorda che
tutto quello che è verde gli appartiene, l’ha fatto lui,
tu con la polo verde sei di mia proprietà…
ricordatene quando vai a votare.
Paraguassu lato spiaggia oggi.
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sàbado - 14.08.10
Andaraì
Siamo sui gradini davanti a
casa ad aspettare il mini-
onibus che ci porterà in
giro. Da privilegiati, dato
che avremo quello della
prefettura… cosa che
normalmente ai giovani di
qui non accade. Con noi
portiamo anche alcuni
nostri amici brasiliani.
Meta è il canyon del Pai
Inácio e il Poço do diabo.
Qui la natura si fa
spettacolo, scenari
inaspettati. Se la bellezza
salverà il mondo, la Bahia
ha dei buoni presupposti. E
stasera noi di Andaraì
siamo ospiti di Edivaldo
per cena.
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domingo - 15.08.10
Andaraì
A Sesso c’è la sagra,
l’Assunta. Ad Andaraì c’è
la sagra, Nossa Senhora
da Gloria. Giò è ancora in
ospedale, per fortuna è
qui e non a Itaberaba.
L’ospedale è un po’
sgarruppato… ma c’è.
Stamattina alle 6.00 è passata la fanfara coi
tamburi… a svegliarci per l’alvorada (la processione
del mattino, che finisce in piazza dove tutti
portano qualcosa e si fa una
megacolazione). Oggi è giorno di
festa.
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segunda - 16.08.10 - Andaraì


Siamo andati a fare un bagnetto al Paraguassu. Poi processione e
messa: 3 ore. Processione è processione. Fuochi e damigelle eleganti,
per aspettare il sorteggio che decide chi incoronerà la madonna
l’anno prossimo. La banda veniva da Mucugé.
Serata a guardare le stelle… il gioco proposto dagli amici brasiliani
era “chi parla italiano deve pagare una penitenza”, e qui potremmo
dire che Lollo ha vinto il premio di migliore in campo narrando una
delle sue emblematiche avventure.
Oggi si va al poço azul (meglio la foto che la descrizione).
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terça - 17.08.10 - Andaraì
Giò sta meglio, ed è partito con Lollo, Feno e
l’Alessia. Ieri sera hanno fatto la festa al
gruppo degli italiani, hanno cercato di farci
assaggiare robe tipiche (e si sono così
impegnati che è stata l’unica volta che c’era
della roba un po’… ostica)… da ricordare il
brodino orrendo con sentore di vin brulé.
Lodevole tentativo di insegnarci il forrò,
Albert mooolto recettivo.
Adesso ultime chiacchiere che alle 2 se ne
vanno tutti. Domani riprendiamo la vita
brasiliana locale… per un certo verso ne sono
contento. I giorni in giro tutti insieme… fa
gruppo, vita comunitaria… ma facevamo un
po’ conquistadores. Basta immaginare la
scena di 10 persone che camminano l’una
accanto all’altra al centro della strada… è
diverso che passeggiare in 2 o 3 e fermarsi
con chi si incontra.
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quarta - 18.08.10
Andaraì
Ritorno alla quotidianità.
Ieri sera ci siamo fermati
sulle pietre davanti a casa
di Dacimar a cantare con
padre Miguel. Mentre
eravamo in piazza è
arrivata la mia vecchia
amica della casa di fronte
(così si definisce lei) e mi
ha regalato il CD della
band musicale di suo
genero… un sound
bahiano un po’ mieloso,
che in questo momento si
diffonde per la casa.
Sempre lei, con fare un
po’ voodoo, mi ha detto
che "chi beve l’acqua di
qui, qui deve tornare".
Al progetto, ridendo e
scherzando, ci han
chiesto di pensare ad
un’eventuale
collaborazione per un
progetto con gli
adolescenti… lingue e
informatica. Vedremo…
28 scuola non ti dicono niente, se fai
la stessa asinata ma sei scuro… ti
sospendono. I bianchi sono
pochi, la preside lo è… e
sicuramente se sei bianco, i tuoi
sono amici suoi.
Oggi al progetto abbiamo
preparato la festa della lettura
che si farà domani. Si lavora con
calma. Noi se dobbiamo fare 3
cose, le facciamo… poi facciamo
una pausa (prima il dovere poi il
piacere ti dice la mamma fino a
sfinirti). Loro no, lavorando
conversano, si prendono il tempo
quinta - 19.08.10 di un caffé e un succo, di salutare
Andaraì chi passa. Magari in due ore
fanno quello che noi faremmo in
Ho lavato un po’ di roba. La una… dopo noi avremmo un’ora
Sara dormicchia. La Giulia da riempire con altro (non è che
intreccia braccialetti tricolori ci aumenti il tempo libero per
(verde, bianco, rosso) da vivere meglio). Resta da vedere se
regalare agli amici di qui, il fare sempre di più, accumulare
souvenir italico. Le chiacchiere esperienze e attività… sia un
di ieri sera con Dacimar e la valore così insindacabile. In
vecchia amica hanno avuto per fondo perché?
tema i massimi sistemi, Dio, la Coi tuoi colleghi hai un “rapporto-
Chiesa, la tutela della terra, di-lavoro”… noi ci siamo scordati
l’ecologismo, il prossimo, la del “rapporto” e ci è rimasto solo
razza negra. Alcuni ragazzi il “lavoro”… forse dovremmo
dicono che se sei bianco a riscoprire i succhi di frutta…
sexta - 20.08.10 - Andaraì 29

Cominciano i saluti, segno che appare un


orizzonte di fine per questa nostra
esperienza missionaria. Oggi è il giorno
del folclore, e siamo andati con tutti i
bimbi a fare una festa con spettacoli vari
sulle leggende popolari. Una leggenda
interessante è la “mula sem cabeça”… si
narra che una donna che volle sposare un
prete fu condannata ad essere un
quadrupede con le fiamme al posto della
testa. Evidentemente evento ricorrente al
punto da generare una leggenda.
Altro dettagli significativo:
l’amplificazione! Nulla, strade di polvere,
maglie coi buchi… ma una cassa gigante
con prolunga su una cariola non manca
mai!! Giretto al quartiere alto, poi ho
comprato un po’ di farinha che da noi
non si trova. E due paia di havaianas al
modico costo di 3 € l’uno… giusto per
dare l’idea del rincaro che ci fanno in
Italia.
Ogni gesto ora è per la nostra
despedida… il che toglie la calma
dell’ordinarietà, ma tant’è. Dacimar ha
proposto la sua ontologia della conquista
amorosa “alla brasiliana”… che può
durare tra i 2 e i 4 secondi. Sento un po’
di stanchezza, e ora siamo ospiti a cena.
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sabado
21.08.10
Andaraì
Scene strazianti. 3
bimbi, fratelli, ci
bussano alla porta
per colazione. Gli
offriamo qualcosa,
e uno con gli occhi
lucidi, guardando il
vaso coi biscotti,
chiede se può
portarli tutti a
casa… che là è
tutto finito, è
rimasto solo un po’
di zucchero e caffé.
Stamattina ci siamo
fatti il bagno in un
altro rivolo con
cascate… qui
vicino. E al
pomeriggio
Paraguassu…
ovviamente, con
tanto di tuffi e
Dacimar che dice “è
pericoloso, voi a
casa non fatelo!”.
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domingo - 22.08.10 - Andaraì


Ultimo giorno qui. Per ora.
E’ domenica e una signora ci aspetta per colazione. Ieri sera ci hanno
fatto assaggiare l’acarajé, una poltiglia con un po’ di tutto e una
pasta fatta coi fagioli bianchi… buono! Non esiste nessun sapore
italiano che assomigli… è impossibile dare l’idea del gusto. Ad ogni
saluto ci chiedono se torniamo, quando torniamo.
Ci stiamo scambiando mail e orkut (che qui facebook non lo usa
nessuno). Ci hanno detto, con un po’ di tristezza, che comunque si
sono dovuti abituare al fatto che qui gli italiani passano, stringono
amicizia, scambiano i contatti… poi la gente si sente per un mese,
con l’euforia del viaggio ancora viva… poi più niente, nessuno scrive
più, una delusione.
Emerge tutta la loro attenzione e contraddizione per le relazioni.
32 Consumano rapporti dopo due
minuti… ma in tutte le case mettono
la coca sul tavolo “perché sappiamo
che alla giulia piace”. Sanno
stranamente aspettare, sono capaci
di dire “ti aspetto, ci vediamo tra due
anni”… con l’espressione del volto
che avrei io dicendo “buon viaggio, ci
rivediamo tra due mesi”.
Paradossalmente l’incertezza del
futuro si fa certezza di una presenza
che può attendere, non c’è nessun
motivo per non farlo. Noi diremmo
“eh… tra due anni… chissà dove sarò
e cosa starò facendo… non ci
vedremo più…”.
Magari hai un figlio a S. Paolo, un
altro a Salvador, 3 qui, uno là. Sanno
bene che anche a distanza le
relazioni restano tali, e si portano
avanti. Noi siamo un po’ meglio sul
qui ed ora… ma sul saper aspettare,
attendere, ricordare, fare memoria…
siamo decisamente messi peggio.
Forse ci manca l’idea di saudade.
Loro rievocano sempre “saudade di
qualcuno/qualcosa”, noi tendiamo a
dimenticare alla svelta per andare più
leggeri verso il nuovo. Col rischio di
accumulare e non tener stretto nulla.
Pensando…
33

segunda - 23.08.10
Ruy Barbosa - Salvador
Siamo arrivati da dove siamo
partiti, Casa Betania, Salvador.
Stamattina ad Andaraì abbiamo
salutato tutti, piangevano.
Siamo passati dalla casa di
carità a Ruy Barbosa e lì ci
siamo ritrovati con tutti gli
altri, bello… ma fa già Italia, si
parla in italiano adesso. Luigi
ha detto che ci aspetta qui.
Feno racconta, di viaggi, di
misericordia, del ricominciare.
Grazie.
34 attraversando il crogiolo di
questa immensa, sguasta e
affascinante capitale. Di gente ce
n’è per tutti i gusti, e c’è la casa
di Jorge Amado: è azzurra. Poi c’è
la chiesa dei nobili tutta ricoperta
d’oro… ma noi andiamo alla
messa degli schiavi:
partecipatissima e vivissima
celebrazione.
Il problema non è che noi
abbiamo canti più spenti, è che
qui la gente partecipa di più alla
liturgia. La vita della comunità
non è la vita del prete. E’ la vita
della comunità.
terça - 24.08.10 - Salvador
Prendo in mano la caneta, al buio,
e tento di scrivere con la luce del
cellulare. Albert dorme già da un
po’ e Ste si è sparato un po’ di
spray per il mal di gola.
Stamattina siamo andati in
spiaggia, oceano. Spiaggia
lunghissima, non si arriva
praticamente mai dove non si
tocca. Alle 15.00 ci passano a
prendere per andare in centro…
pardon orario bahiano, alle 16.30.
Un’oretta per arrivare in centro
quarta - 25.08.10 privilegiati. 35

Salvador Una delle questioni più


problematiche, di cui parlano
A casa Betania oggi è arrivato subito tutti… è il problema delle
anche don Marco. relazioni affettive e della
Chiacchierando a ruota libera sessualità… di tutti i progetti
con Giò, facevamo un paio di educativi missionari che abbiamo
considerazioni, impressioni a visto non ne esiste uno su questo
caldo. Sulle nostre missioni… tema.
che manca un progetto di Siamo andati al mercato modelo
sviluppo vero e proprio, un per un po’ di compere, poi
progetto comune. Ogni pranzo alla comida al kilo:
missionario ha un potere intelligentissimo sistema che
enorme qui, e può agire come funziona al posto delle nostre
meglio crede. mense/self-service, tu riempi il
La storia delle missioni che ci è piatto, c’è un prezzo al kg, pesi il
stata presentata in realtà è la piatto, paghi quello che mangi,
storia delle peculiarità delle stop. Pomeriggio alla chiesa di
persone missionarie. E dire che Bonfim… luogo dei famosi
qua la cosa più evidente è il braccialetti dalla pedagogia
coinvolgimento e la interessante: non basta il solo
partecipazione dei laici… i desiderio, devi accompagnarlo da
nostri missionari sono tutti una promessa/un impegno… se
preti. la rispetterai, il desiderio si
Forse siamo dei fazendeiro che realizzerà quando il braccialetto
usano soldi, risorse e potere si rompe. Interminabile ritorno a
per buoni scopi, invece che per casa, qui il traffico si fa sentire
ridurre le persone in schiavitù. eccome.
Ogni missionario può essere Dopo cena acarajé e pastel (ottimi
solitario quanto vuole, in ogni entrambi)… lì dalle baracche in
caso qui si arriva e si resta riva all’oceano. Boa noite.
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quinta - 26.08.10 - Salvador
Sveglia di Lollo com sempre. Io, Lollo e Giò dobbiamo
prendere un onibus, direzione “LAPA” e scendere alla
fermata “bom preço”… queste le istruzioni della Jé. Ok, la
fermata ce la ricordiamo e la troviamo subito, arriva LAPA,
sbracciamo, si ferma, saliamo. Chiediamo giusto per
sicurezza se ferma al bom preço… al che il bigliettaio chiede
“Ma quale?!” (in effetti sarebbe come chiedere se un nostro
tram ferma alla COOP)… “il primo che si incontra” diciamo
noi. Lui ridendo dice che il primo che
si incontra è nella stazione della
rodoviaria -> il che non va per niente
bene! Capiamo che ci sono 2 LAPA,
uno segue l’oceano, l’altro gira
nell’interno. Scendiamo, cambiamo
fermata e prendiamo l’altro LAPA, alla fine arriviamo. Lollo
uomo di poca fede avrebbe preso volentieri un taxi.
Dopo il calcetto in spiaggia, tutti a pranzo da Tomasia (di
Andaraì). Dalla finestra i grattacieli nella nebbiolina, rispetto
alle nostre capitali sembra una megalopoli senza storia. Poi
un giro nel quartiere ricco, sull’Avenida 7 setembro. Anche i
negozi più piccoli hanno 6-7 commessi… come li
pagheranno?
Jé dice che vivere a Salvador è meglio rispetto all’interno, ci
sono più possibilità di vita. Anche se si perde in socialità.
Match di pictionary e a letto…
Maglietta OLODUM comprata… ovviamente! Curioso che M.
Jackson ci abbia girato un video insieme (They don't care
about us), loro lottano per i diritti della razza negra… lui non
ha fatto altro che cercare di diventare bianco :-D …
37
sexta - 27.08.10
Salvador
Siamo stati in un villaggio playmobil, l’isola
che non c’è, la terra delle fate. Si tratta di
una zona turistica a un’oretta da
Salvador… con villaggio da rivista Alpitour,
spiagge
bianche e
palme
spioventi.
Lettini
tranquilli e
piscina, anfore
in giardino,
doccia in
spiaggia… un
mondo
popolato
esclusivamente
da bianchi, con
i brasiliani a
fare le guardie
al perimetro. Sembra finto.
Ma l’oceano che si insinua tra le dune a
formare un fiume poco più in là… è vero.
Uno scorcio di paradiso da film, mancava
solo Morgan Freeman vestito di bianco.
Abbiamo preparato la maglietta da regalare
a Feno.
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sabado - 28.08.10 - Salvador


Salvador, ci sto volando sopra. Si riparte per
l’Italia, via Lisbona. Stamattina ultima messa
qui a Casa Betania, la suora ha voluto farci
una foto… chiamando Feno -> “padre
Ernesto”. Poi un po’ di spiaggia, sole, calcetto,
samba.
Ci è mancato un incontro conclusivo di
restituzione coi nostri missionari, come i
primi giorni ad Ipirà. Preti non solo che
insegnano, ma che apprendono anche, dai
laici. Abbiamo vissuto nelle missioni per un
mese, sarebbe stato buono comunicare le
nostre impressioni, quello che passa a un
primo sguardo. Ciò che questo tempo ci ha
trasmesso.
Un saluto a Jé e Duda, che l’anno prossimo
verranno in Italia.
Até…
davide orlandini - orladawo@libero.it

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