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NICOLA MAGGI

LAURA TORRICINI COLLEZIONARE FOTOGRAFIA


Sommario LE TECNICHE ...................................................... 34
Positivi diretti ................................................. 34

INTRODUZIONE .................................................... 4 Materiali negativi ........................................... 34

BREVE STORIA DELLA FOTOGRAFIA .................... 6 Stampe da negativo ....................................... 35

Definizione ........................................................ 6 Tecniche non argentiche................................ 36

La nascita della fotografia................................. 6 Moderni procedimenti a colori ...................... 38

La stampa fotografica ....................................... 7 Stampe a sviluppo istantaneo........................ 39

Le grandi campagne fotografiche Stampe digitali ............................................... 39


dell’Ottocento .................................................. 7 FIRME, TIMBRI E ANNOTAZIONI ....................... 42
La nascita delle istantanee ............................... 8 Le firme .......................................................... 44
Le prime associazioni fotografiche ................... 9 I Timbri ........................................................... 44
Alfred Stieglitz e la nascita della “fotografia Le Annotazioni ............................................... 45
diretta” ............................................................. 9
LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO ................ 47
Nel segno di DaDa .......................................... 11
La manipolazione ........................................... 47
Europa Vs U.S.A. ............................................. 11
L’ambiente ..................................................... 49
Il Surrealismo e l’affermazione come Arte ..... 11
La luce ........................................................ 49
Professione Fotoreporter ............................... 12
L’umidità relativa ....................................... 50
Tra arte e pubblicità ....................................... 13
La temperatura .......................................... 50
Gli anni Settanta: Narrative Art e Conceptual
L’inquinamento .......................................... 50
Art ................................................................... 14
Gli agenti biologici...................................... 50
Gli anni Ottanta e il kitsch .............................. 15
Il condizionamento ........................................ 51
Gli anni Novanta e la Scuola di Düsseldorf ..... 15
Il grande formato nella fotografia
La fotografia in Italia ....................................... 16
contemporanea ............................................. 52
L’era digitale ................................................... 16
Gli interventi preventivi ................................. 53
LA VOCE DEL COLLEZIONISTA: FABIO CASTELLI 18
Gli interventi curativi ..................................... 53
TIRATURA & DIMENSIONI.................................. 23
Prevenire è meglio che curare ....................... 53
Tiratura ed Edizione: una definizione incerta. 24
Esposizione delle opere – Montaggi .............. 54
Edizioni limitate e illimitate ............................ 26
Fotografie laminate su pannello rigido ...... 55
Le Prove d'Artista ........................................... 27
Fotografie montate di faccia tipo Diasec
Le dimensioni.................................................. 28 (Face mounting) ......................................... 55
IL VINTAGE ......................................................... 29 GLOSSARIO ........................................................ 56
Alle origini del termine Vintage ...................... 29
Le Stampe Vintage.......................................... 30
Vintage = migliore? ......................................... 31
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Vintage sì, Vintage no ..................................... 32


A Robert Capa

[In occasione del centenario


della nascita del grande
fotografo Robert Capa,
Collezione da Tiffany pubblica
“Collezionare Fotografia“, la
prima guida online a “fascicoli”
dedicata agli aspiranti
collezionisti di fotografia
contemporanea].

[Collezione da Tiffany è il
primo blog, in Italia, ad
occuparsi di Collezionismo
d’Arte Contemporanea. Ogni
martedì e giovedì Collezione
da Tiffany offre ai suoi lettori
una tappa in questo strano
mondo parlandone da vari punti
di vista: storico, psicologico,
tecnico-pratico, finanziario e
legale. Ma anche
raccontandone le storie e le
esperienze più interessanti;
presentando i luoghi e i nomi
della scena artistica
contemporanea del nostro
Paese. Insomma, un blog
pensato per chi ama l’arte,
vorrebbe collezionarla ma non
sa da dove cominciare e,
soprattutto, dove e come
cercare.]
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COLLEZIONARE FOTOGRAFIA

© Collezione da TIffany
Date a parte, si può dire che il collezionismo di
INTRODUZIONE
fotografia sia ormai una realtà consolidata già
all’inizio del XX secolo anche se si dovranno
attendere gli anni Settanta per veder nascere il
mercato della fotografia come lo conosciamo
Il 2013 si è aperto in modo brillante per il oggi. In un solo decennio i prezzi delle fotografie
mercato della fotografia moderna e
quadruplicano e si moltiplicano le mostre
contemporanea che nella prima settimana di
dedicate dai musei a questa “giovane” arte,
aprile ha visto, a New York, battere all’asta 583 appuntamenti che approfondiscono la
opere per un valore complessivo di 30.7 milioni di
conoscenza di questo medium da parte del
dollari e un tasso di vendita dell’81%, più alto del
pubblico la cui attenzione per la fotografia cresce
10% rispetto allo stesso periodo del 2012.
a dismisura.
L’ottima partenza del mercato, ovviamente, non
poteva che riflettersi sulla fiducia di operatori e Negli ultimi decenni, infatti, oltre alle varie
collezionisti che cresce del 1.3% in sei mesi sezioni di fotografia aperte presso alcune grandi
arrivando a 70 punti in una scala dove il 50 è già istituzioni museali, come la galleria Joyce and
indice di una grande fiducia. E anche guardando Robert Menschel, dedicata alla fotografia
al futuro il barometro del mercato sembra moderna e contemporanea e inaugurata nel 2007
segnare “sereno” e il 2013 della fotografia presso il Metropolitan museum of art (MET) di
moderna e contemporanea dovrebbe essere un New York; sono stati creati In Europa diversi
anno estremamente positivo, anche se gli musei specifici. Alcuni di questi sono attivi da
operatori intravedono un margine di rischio molti anni: il Centre national de la photographie e
lievemente maggiore rispetto allo scorso anno. il Patrimoine photographique, confluiti nel 2004
nella Galerie nationale du Jeu de Paume, a Parigi,
Quelli appena citati sono solo alcuni degli
o il Musée de l’Elysée di Losanna, che esiste dal
indicatori che mettono in evidenza l’ormai
1985, e, sempre in Svizzera, il Fotomuseum di
conclamato successo della fotografia tra amatori Winterthur, creato nel 1994. In Italia, abbiamo il
d’arte e collezionisti. Un successo che parte da
Museo nazionale Alinari della fotografia (MNAF),
lontano, se si pensa che il collezionismo di
il Fotomuseo Giuseppe Panini a Modena e, dal
fotografia inizia, praticamente, con la nascita di
2004, esiste anche il Museo di fotografia
questo mezzo anche se ancora non si può parlare
contemporanea (MFC) a Cinisello Balsamo, che
di un collezionismo rivolto alla fotografia come
conserva importanti collezioni di autori italiani e
arte: si raccolgono carte-de-visites, immagini di
stranieri.
celebrità e foto di viaggio. Patria di questo proto-
collezionismo: l’Inghilterra, dove, già dalla metà Questa attenzione per la fotografia da parte del
dell’Ottocento, la galleria londinese P & D sistema dell’arte ha un immediato riflesso sul
Colnaghi rappresenta il lavoro di fotografi come valore di mercato di questo medium: alla metà
Roger Fenton e Julia Margaret Cameron. Sempre degli anni Novanta da Sotheby’s l’asta dedicata a
a Londra, peraltro, si tiene nel 1854 la prima asta Man Ray raggiunge il record del 99% di venduto,
di fotografie. Date, queste, che consegnano contribuendo alla stabilità del mercato; e,
all’Inghilterra un vero e proprio primato se si arrivando a tempi più recenti, nell’ultimo anno e
considera che dovrà passare almeno un secolo mezzo sono stati decine i nuovi record d’asta
prima che negli Stati Uniti avvenga qualcosa di stabiliti a New York e a Londra, tanto che alcuni
simile: la Marshal Sale, prima asta fotografica tra i fotografi più importanti figurano ai primi
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organizzata dalla Swan Gallery risale, infatti, al posti anche delle classifiche degli artisti più
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1952. venduti al mondo. Basti pensare al tedesco


Andreas Gursky le cui opere hanno superato i 2.7
milioni di euro o al canadese Jeff Walls i cui
lavori, poco più di un anno fa, non superavano i
700mila euro e oggi volano sopra i 2 milioni.

Nonostante questi record, la fotografia è uno dei


pochi settori dell’arte che è ancora possibile
ritenere “accessibile”, almeno dal punto di vista
economico. Non è un caso, d’altronde, che la
fotografia riesca ad attirare a sé collezionisti
abbastanza giovani, tra i 35 e i 40 anni, che
decidono di iniziare la loro “carriera” partendo
proprio da opere fotografiche.

Sfortunatamente, “accessibile” non sempre fa


rima con “comprensibile”: come molto spesso
succede nel mondo dell’arte, anche il mercato
della fotografia è guidato da una serie di regole
non scritte che però è fondamentale conoscere
per potersi muovere con sicurezza e piacere in
questo mondo. Da questa considerazione nasce
l’idea di questa guida che Collezione da Tiffany, il
primo blog italiano dedicato al collezionismo
d’arte contemporanea, pubblica in occasione del
centenario della nascita del grande fotografo
Robert Capa con l’obiettivo di avvicinare quanti
più appassionati possibili a questa forma d’arte e
di dare il proprio contributo per il decollo di un
mercato della fotografia che sia chiaro e
trasparante. Decollo che non può prescindere dal
coinvolgere i collezionisti di arte contemporanea.

Firenze, 05/06/2013
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BREVE STORIA DELLA socio, e vero “scienziato”, Joseph Nicéphore
Niepce (1765-1833), che già negli anni venti
FOTOGRAFIA aveva prodotto diverse eliografie, muore
prima di vedere questo riconoscimento. Nasce
così il Dagherrotipo (1839-1860 ca.): una
lastra ricoperta d’argento che, esposta ai

Q uando ci si avvicina alla storia della


fotografia, sono essenzialmente due gli
aspetti da tenere presenti . Il primo è di
vapori dello iodio (ioduro d’argento), messa
in camera oscura e posizionata davanti al
soggetto da riprendere, dopo una posa
carattere tecnico: fino agli inizi del XX decisamente lunga e un lavaggio in sale
Secolo la storia di quest’arte, infatti, non può marino e mercurio (per eliminare ogni residuo
disgiungersi dalla storia e dai progressi delle di ioduro d’argento che potesse continuare a
tecniche e dei materiali in quanto sono scurirsi), mostra un’immagine speculare
assolutamente vincolanti per i risultati, tanto dell’oggetto ripreso. Di una nitidezza e
che spesso, fototipi di epoca ottocentesca lucentezza sconvolgente per l’epoca, questa
sono valutati più per il medium che per tecnica rivoluziona il mondo del ritratto, ora
l’immagine. Il secondo aspetto è, invece, di alla portata di tutti, e della memoria familiare
carattere estetico: la fotografia ha sempre e collettiva. Rivela inoltre all’uomo la sua
avuto un rapporto molto contrastato con la pochezza nell’ osservazione diretta della
pittura, dal confronto con la quale non è mai natura, minando il suo senso di assoluto. Il
riuscita a liberarsi, sia che la si ritenesse serva dagherrotipo è un unicum, da cui è
sia che la si considerasse forma d’arte impossibile ricavare delle copie.
superiore, tanto che è stata spesso, e continua
ad esserlo, erroneamente giudicata con gli
stessi parametri estetici.

Definizione
Volendone dare una definizione, si può dire
che la fotografia è qualsiasi sistema che
permetta di convertire, in modo più o meno
permanente e visibile, immagini prodotte su
supporto con l’azione di radiazioni
ultraviolette e infrarosse. La sostanza chimica Figura 1 - Louis-Jacques-Mandé Daguerre, Natura morta,
che, per le sue doti di fotosensibilità, è stata 1837, Dagherrotipo
più usata è l’argento in alcuni suoi composti
come il nitrato d’argento e lo Ioduro Più o meno negli stessi anni, in Inghilterra,
d’argento. William Henry Fox Talbot (1801-1877) fa
esperimenti trattando fogli di carta con nitrato
d’argento e poi applicandoci sopra degli
oggetti (foglie, pizzi, etc.) ed esponendoli
alla luce; ne derivano immagini negative
La nascita della fotografia definite “disegni fotogenici” che vengono
lavati in un bagno di fissaggio con sale da
La fotografia ha una data di nascita cucina. Questi sono poi usati come negativi,
“ufficiale”: 9 luglio 1839 quando al posti a contatto con altri fogli sensibilizzati ed
procedimento fotografico di Louis Jacque esposti alla luce anche per un paio d’ore.
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Mandè Daguerre (1787- 1851), scenografo e L’uso protratto, però, li rende illeggibili in
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creatore di diorami, viene concesso il brevetto breve tempo; si deve allo scienziato Sir John
dall’Accademia delle Scienze di Parigi. Il suo F.W. Herschel (1738-1822) l’invenzione del
bagno di fissaggio definitivo: l’iposolfito di così, tutte le altre tecniche fino agli anni
sodio, usato ancora oggi. Nel 1841 Talbot Ottanta dell’Ottocento.
perfeziona la sua tecnica lasciando esposti alla
luce i fogli per poco tempo e “sviluppando”
poi, con bagni chimici, l’immagine latente
creando i primi negativi su carta: i calotipi ,
che vengono usati per creare positivi per
contatto. Tutta la stampa del periodo avviene
per contatto e non per proiezione così il
positivo ha sempre le stesse dimensioni del
negativo.

La stampa fotografica Figura 2 - Immagine realizzata con il procedimento del


collodio umido inventato da Frederick Scott Archer nel
La prima carta su cui viene stampata la 1851.
fotografia è un foglio imbevuto di soluzione
salina, detta “carta salata”. Questa, nel 1850, Dalla tecnica del collodio nascono quelli che
viene soppiantata dalla carta all’albumina vengono chiamati i “dagherrotipi dei poveri” :
(1850–1885ca.), inventata da Blanquart- l’Ambrotipo (1850-1870 ca.), praticamente
Evrard (1802-1872) usando le chiare d’uovo. un positivo ottenuto mettendo uno sfondo
Questa carta ha una finitura lucida e compatta nero alla lastra vetro, sviluppato e fissato e
e, una volta preparata, può essere conservata poi lavato con acido nitrico; il Ferrotipo (o
per molto tempo prima dell’uso. Sempre nel tintype), inventato dall’americano Hamilton
1839 lo scozzese Mungo Ponton (1801- Smith (1819-1903) nel 1856 e che usa lo
1880) scopre la fotosensibilità del bicromato stesso procedimento al collodio ma cambia il
di potassio e inventa, così, la prima tecnica supporto passando a delle semplici lastre in
fotografica non argentica: il bicromato, ferro che sono molto più resistenti e possono
esposto alla luce, diventa insolubile e, una anche essere spedite.
volta lavato, le particelle non sensibilizzate
vengono eliminate dal foglio; tale
procedimento si rivelerà fondamentale per la
fotoincisione. Questa scoperta permette, nel Le grandi campagne
1856, a Alphonse-Louis Poitevin (1819-
1882) di inventare sia le stampe al carbone, fotografiche dell’Ottocento
estremamente stabili e che possono essere
create in diversi colori in base ai pigmenti Alleggeriti i macchinari e i procedimenti, il
usati; sia la tecnica fotomeccanica della fotografo inizia a viaggiare sia a seguito di
collotipia per riprodurre fotografie con spedizioni scientifiche e naturalistiche, sia a
inchiostro tipografico. seguito di campagne belliche. Tra i primi:
Roger Fenton (1829-1869) che seguì la
Nel 1851 L’inglese Frederick Scott Archer guerra in Crimea. Sono soprattutto gli
(1813-1857) inventa il procedimento al americani che vanno alla scoperta del loro
collodio umido, un metodo per sensibilizzare territorio: memorabili le foto di Timothy
lastre di vetro e farne negativi mescolando i O’Sullivan (1840-1882) per la Geological
sali d’argento al collodio (fulmicotone). In Geographical Survey (1873) o quelle di
questo modo si elimina sia l’unicità e la Alexander Gardner (1821-1882)per la
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delicatezza del dagherrotipo sia la brunosità costruzione di parte della Union Pacific
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delle stampe ottenute da calotipi a causa della RailRoad.


fibrosità della carta. Il collodio soppianta,
Con la nuova tecnologia al collodio si fotografia, che vuole essere schietta e di
comincia a fotografare in modo sistematico immediata comprensione, è definita
tutto il bacino del Mediterraneo e il fotografo “topografica” per distinguerla da quella che,
occidentale si avventura anche nel mondo pur avendo magari gli stessi soggetti, è invece
orientale; si cominciano a esplorare le città mossa da finalità estetiche e usata come
europee e americane nei loro aspetti più mezzo di espressione personale.
poveri. La fotografia inizia così a rivestire
un’importanza capitale come documentazione
geografica, etnografica e sociologica. Un suo
uso massiccio è richiesto dalle
amministrazioni locali per testimoniare le
La nascita delle istantanee
condizioni di quartieri e popolazioni in
Nel 1880 il collodio cade in disuso ed è
un’ottica di risanamento urbanistico.
sostituito dall’emulsione alla gelatina al
bromuro d’argento che permette di preparare
Migliaia di vedute di monumenti, chiese,
le lastre in anticipo e di svilupparle poi in
palazzi o paesaggi sono scattate col solo
laboratorio; inizia così l’epoca della fotografia
scopo della vendita ai turisti. Tale è la
moderna: nascono le prime macchine
richiesta che si fondano delle vere e proprie
fotografiche portatili già con negativi inseriti
società editoriali dove dietro un solo nome
il cui sviluppo verrà fatto da appositi
famoso lavorano parecchi assistenti. In Italia
laboratori, permettendo così a tutti di scattare
le maggiori industrie del genere sono quella
fotografie, o meglio “istantanee” (snapshots)
fiorentina dei fratelli Alinari (fondata nel
per fissare un ricordo, senza nessuna pretesa
1852) e quella di Giorgio Sommer (1834-
artistica. L’emblema dell’epoca è lo slogan
1914) a Napoli.
con cui George Eastman, inventore della
macchina fotografica Kodak, pubblicizza la
Fa parte di questa produzione anche la
stessa: “Premete il bottone, noi faremo il
fotografia stereoscopica, scatti presi da
resto”. (Interessante sapere che la prima
macchine con due obbiettivi che danno
macchina fotografica Kodak lavorava con
l’illusione della tridimensionalità se visti
negativi circolari). Nel 1891 viene introdotta
attraverso uno stereoscopio. Questo tipo di
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Figura 3 - Alexander Gardner, Leavenworth, Il Ponte Lawrence & Galveston R. R. sul fiume Kansas, 1867. Immagine stereoscopica
realizzata per la campagna “Across the Continent on the Union Pacific Railway, Eastern Division”
la celluloide come supporto per i negativi e la diversi sullo stesso positivo, di lavorare la
gelatina sensibilizzata viene applicata sulle superficie col pennello e di usare carte
carta da sviluppo. colorate o di consistenze ruvide, tanto da
poter assimilare alcune stampe ad acquerelli. I
fotografi pittorialisti hanno così il mezzo
Le prime associazioni ideale per esprimere la loro artisticità
fotografiche attraverso lo strumento fotografico.

Ovunque, in Europa e in America, nascono Per capire questo fenomeno basta sfogliare
associazioni fotografiche che indicono alcune riproduzioni pubblicate nella rivista
concorsi, allestiscono mostre e premi, sempre “Camera Work” fondata da Alfred Stieglitz
però con una sorta di vassallaggio verso le (1864-1946) a New York. Anzi, forse, per
indicazioni delle accademie pittoriche e dei raccontare quanto succede in Europa e in
vari Salon internazionali. Al Camera Club di America a cavallo dei due secoli bisogna
Londra, Peter Henry Emerson (1856- 1936) proprio partire dall’esperienza professionale
tiene la conferenza “La Fotografia, arte di Stieglitz, il fotografo che più di tutti ha
pittorica” (1886) in cui, pur dichiarando la condizionato il modo di fare fotografia sui
fotografia superiore al disegno e all’incisione due lati dell’Oceano.
per aderenza alla natura, la sottomette alle
regole estetiche della pittura che, per lui,

Alfred Stieglitz e la nascita


della “fotografia diretta”
Già tra i più apprezzati partecipanti del
Photographic Salon europeo (esemplare The
Net Mender del 1894), Alfred Stieglitz
(1864-1946) dirige il “Camera Club” di New
York, diffonde i principi del pittorialismo
fotografico e, allestendo diverse mostre, dà
visibilità a autori emergenti come Edward
Figura 4 - Il primo numero di Camera Work fondata da Steichen (1879-1973)e Alvin Langdon
Alfred Stieglitz nel 1903 Coburn (1882- 1966). Nel 1902 fonda con
altri colleghi sia la Photo-Secession, i cui
corrisponde alla scuola di Barbizon, e
principale obbiettivo è far progredire la
colonizza tutta Europa con serie di suoi scatti
fotografia come arte pittorica, sia la rivista
di paesaggi (Naturalistic Photography),
“Camera Work” (1903- 1917).
sempre lievemente sfuocati (fluo), in cui la
mano del fotografo interviene nella resa
estetica del positivo. Emerson, nonostante I membri della Photo-Secession dominano
abbia successivamente rinnegato il suo anche la scena europea: nel 1908 al
lavoro, condiziona potentemente il gusto Photographic Salon di Londra sono esposte
fotografico dell’epoca se si pensa che le per lo più immagini di autori americani ed è
poche fotografie presenti ai Salon vengono evidente lo scarto tra la passività con cui gli
scelte da pittori e che il valore estetico europei si sono adattati allo stile pittorico
pittorico è la qualità dominante. impressionistico e le nuove strade che
percorrono oltre oceano, incarnate nella
fotografia esposta da Coburn Flip-Flap
Tale caratteristica è esaltata dall’introduzione
(1908).
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del procedimento di stampa alla gomma


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bicromatata che, con esposizioni successive


della carta, permette di sovrapporre colori
L’evoluzione di Photo-Secession porta Sono per lo più i fotografi americani che si
all’affermazione della fotografia come arte a dedicano alla purezza del mezzo: Edward
sé: «La forma si adegua alla funzione»; cioè si Steichen, che dal 1920 rinnega tutta la sua
cominciano ad elogiare fotografie che produzione precedente ; Paul Strand (1890-
sembrano fotografie, senza le manipolazioni 1976) che pubblica negli ultimi numeri di
presenti nelle opere precedenti. Lo scatto Camera Work e Edward Weston (1886-
fotografico deve essere identificazione di 1958) che rinnega il flou delle sue prime
soggetto e forma (Emblematica la fotografia opere per dedicarsi a una messa a fuoco nitida
di Stieglitz del 1907, The Steerage ). in ogni punto della stampa, essenzialità di
visione e ricchezza di dettaglio. Per Weston
Nasce così la Straight Photography, la estetica e tecnica si equivalgono.
“fotografia diretta” che implica una ripresa
del soggetto in sé e non come accessorio dei L’opera di Weston diviene d’ispirazione per
sentimenti del fotografo. Stieglitz apre la molti e nel 1932 viene fondato il gruppo
galleria “291” a New York e per primo “f/64”, la cui regola base rasenta il
espone accanto a fotografie opere di artisti dogmatismo più severo: la fotografia deve
quali Picasso, Picabia, Brancusi, Duchamp. essere a fuoco in ogni particolare, stampata a
Stieglitz ricerca in modo ossessivo la verità contatto su carta brillante in bianco e nero.
scevra da ogni condizionamento e la trova,
alla fine degli anni Venti, nel fotografare le Tra i membri più noti possiamo citare Ansel
nuvole, da lui definite “Equivalents”; in esse Adams (1902-1984) che dedica tutta la sua
lo spettatore riconosce da un lato il soggetto vita all’interpretazione della natura e a
semplice e banale, ma dall’altro anche una dominare le complessità tecniche della
valenza espressiva; la macchina fotografica riproduzione fotomeccanica.
dota immagini comuni di nuovi significati.
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Figura 5 - Paul Strand, Ritratto di Giovane, Francia, 1951


***

D
agli anni Venti del Novecento le
avanguardie artistiche, in primis il
Dadaismo, iniziano a interessarsi alla
fotografia facendo un uso del mezzo fotografico
per lo più evocativo, per cui spesso l’oggetto
ripreso è trasfigurato, assemblato, rivoluzionato,
portato a significare altro.

Nel segno di DaDa


E’ Marcel Duchamp (1887-1968) che
risemantizza la fotografia in maniera
rivoluzionaria, rendendo evidente il fatto che la Figura 6 - Un Fotogramma di László Moholy-Nagy realizzato
nel 1938 © VG Bild-Kunst, Bonn 2010
fotografia assomigli a un quadro ma in realtà
funzioni come un ready-made. In Duchamp Interessante rilevare come gli aspetti più
troviamo tutte le spinte artistiche che verranno poi innovativi della fotografia in questo periodo si
enucleate nel corso del secolo: dalla spostano di nuovo verso l’Europa, mentre
rappresentazione dell’ambiguità sessuale (Rrose l’America con Weston e Steiglitz si arrocca su un
Selavy – 1920 ca.) all’indifferenza verso la neopittorialismo che continua a seguire i
capacità tecnica (molte delle sue fotografie furono parametri dell’estetica pittorica e della perfezione
scattate dall’amico Man Ray), alla tecnica. La giovane nazione resta ancorata alla
contaminazione con altri mezzi espressivi ripresa pura del soggetto forse perché deve ancora
attraverso i fotomontaggi che, diversamente da finire di conoscere se stessa, il suo territorio.
quelli ottocenteschi che miravano ad un’assoluta Nasce in quest’ottica il grandioso progetto della
verosimiglianza, puntano più sull’associazione di Farm Security Administration del 1935 che
idee - mescolando fotografie, disegni e stampe ordina una campagna fotografica sulla condizione
tipografiche -, vengono usati soprattutto nelle della vita rurale statunientese. Memorabili i lavori
riviste e a scopi propagandistici, intrecciandosi di Walker Evans (1903-1975) e Dorothea Lange
così strettamente alla storia politica del primo (1895-1965) che sentono fortemente il valore
Novecento. della foto come documento e riescono in questi
reportage a trasformare il contingente in valore
assoluto.
Europa Vs U.S.A.
La pratica fotografica si libera da certe formalità e Il Surrealismo e
nascono così le Rayografie di Man Ray (1890-
1976) e i fotogrammi di Làszlo Moholy Nagy
l’affermazione come Arte
(1895-1946), creati con le tecniche ideate da
E’ soprattutto la poetica surrealista che, esaltando
Talbot nell’Ottocento; nascono le doppie pose di
la capacità di registrare in maniera automatica ciò
Aleksandr Rodcenko (18895- 1956) e i suoi arditi
che propone il mondo, vede nella macchina
tagli prospettici.
fotografica il mezzo ideale per questo fine,
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portando così la fotografia a essere riconosciuta


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arte per quello che è, senza bisogno di


manipolazioni manuali, di sovrastrutture estetiche.
In questa nuova ottica assurge a simbolo perfetto cronaca, agli scenari bellici e tutto questo
del Surrealismo Eugene Atget (1857- 1927) che materiale confluisce nelle riviste che si fanno
conobbe una straordinaria fortuna postuma per le sempre più numerose e diffuse, una su tutte
sue fotografie di scorci anonimi di Parigi, trattati l’americana Life (1937-) i cui fotografi sono i
come object trouvé e, non a caso, la sua fortuna primi ad essere mandati al fronte durante la
nasce dall’interesse dell’assistente di Man Ray, Seconda Guerra Mondiale.
Berenice Abbott.
Il fatto che le fotografie vengano fatte per essere
pubblicate fa sì che siano i redattori a scegliere le
immagini più adatte ad illustrare la storia,
andando così a formare quello che sarà il gusto
del pubblico, la sua attesa; sulla lunga distanza
questo condizionerà una larga parte della
fotografia cosiddetta “industriale”: da quella dei
paparazzi a quella pubblicitaria.

Compagna inseparabile dei fotoreporter è la


macchina fotografica automatica che, dagli anni
Trenta, è rappresentata dalla Leica, duttile in ogni
situazione, sia sulla scena dello sbarco in
Normandia con Robert Capa (1913-1954), sia
nelle istantanee “costruite” di Henri Cartier-
Bresson (1908 -2004). Proprio Cartier-Bresson ha
la capacità unica, riconoscibilissima e
difficilissima da replicare, di catturare l’istante in
cui il soggetto è nel suo aspetto più significativo,
con un’armonia di forme, espressione e contenuto.

Figura 7 - Eugène Atget, La Rue Quincampoix, Vue Prise de


Robert Capa, Henri Cartier- Bresson e, in maniera
la rue des Lombards, 4e arrondissement, 1908 - George ancor più precisa, Robert Frank (1924 – col libro
Eastman House collection The Americans - 1958), Williem Klein (1928-) e
Nell’ambito surrealista interessanti sono i lavori di Weegee (1899-1968 – col libro Naked city -
Brassai (1899- 1984), in particolare la schedatura 1945), si contraddistinguono per la loro continua
dei graffiti anonimi lasciati sui muri di Parigi, che tensione ad essere immersi nel mondo e per
anticipa l’aspetto della performance e dell’idea di cercare sempre la relazione uomo-mondo; famosa
arte pubblica che sarà centrale nei decenni la frase di Capa a riguardo: «Se una foto non è
seguenti. venuta bene vuol dire che non eri abbastanza
vicino». Questo approccio verso il mondo è lo
stesso che caratterizza la corrente dell’arte
Professione Fotoreporter Informale che domina Europa e America dalla
fine della Seconda Guerra Mondiale agli anni
Tra le due guerre si diffonde la professione di Sessanta e che in pittura ha risultati visuali
fotoreporter e il fotografo inizia ad essere diversissimi, basati sulla macchia, il grumo, la
presente ovunque: dagli eventi ufficiali, alla spontaneità del gesto.
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Figura 8 - Il numero del magazine Picture Post del 3 Dicembre 1938 con le foto di Robert Capa sulla battaglia del Rio Segre

Tra arte e pubblicità


Si arriva così alle porte degli anni Sessanta e La sospensione del giudizio, la forte voglia di
all’esplosione della Pop Art, incarnata senza relazionarsi col mondo, non in modo empatico,
dubbio dalla figura di Andy Warhol (1928-1987) ma identificandosi quasi nella macchina
e della sua Factory. E’ del 1964 anche il testo fotografica, si trova in tutta l’opera di Diane
rivoluzionario di McLuhan che con il suo slogan, Arbus (1923-1971), allieva di Lisette Model
“il medium è il messaggio”, enuclea finalmente (1901-1983), e famosa per le foto di “mostri”: il
l’importanza del mezzo con cui si vuole non-giudizio della Pop Art le permette di
comunicare. avventurarsi in qualsiasi ambito, con un desiderio
di accumulo di più soggetti possibili, fattibile
La Pop Art estranea oggetti di uso quotidiano dal principalmente grazie alla fotografia. Si apre, così,
loro contesto utilitaristico con l’isolamento e la strada a una maggior commercializzazione
l’ingrandimento (per esempio le scatole “Brillo”), dell’arte: la pubblicità inizia a servirsene e
dando loro un rilievo eccezionale, ma senza viceversa, e l’artista comincia a muoversi tra i due
esprimere alcun giudizio. La fotografia, nei mondi senza nessuno “scrupolo”, fino ad arrivare
riguardi del mondo, fa le stesse cose: separa un ad oggi dove un artista come David LaChapelle
oggetto dal suo contesto e lo esalta, ma al tempo (1963-) può usare l’identico suo prodotto per una
stesso non lo giudica. Da sempre la fotografia era pubblicità e per un museo.
stata criticata dall’arte ufficiale per queste sue
caratteristiche inalienabili, con la Pop Art invece
13

troviamo una coincidenza sorprendente: fondante


sia la frase di Warhol - «vorrei essere una
Pagina

macchina» - sia la sua passione per i ritratti fatti


nelle cabine automatiche per le fototessere.
film, congelando un attimo di un’azione che lascia
lo spettatore spaesato e curioso: impossibile
capire cosa è successo prima e cosa succederà
dopo (Cindy Shermann 1954-, Duane Michals
1932-); e quello che si richiama alla tipologia
degli album di famiglia per qualità fotografica e
per la presenza a volte di didascalie, come
nell’opera di Nan Goldin (1954-). La sua capacità
empatica coi soggetti è disarmante ed allarmante e
prevalica qualsiasi aspetto formale dell’opera per
evidenziare la totale fusione con il momento
ripreso; non a caso tutta una serie di fotografia
narrativa viene etichettata come “stile Goldin”.

Sia la Narrative Art che la Conceptual Art vanno


verso una denigrazione dell’aspetto tecnico-
formale della ripresa e della stampa fotografica,
da un lato, per evidenziare il più possibile la
Figura 9 - Andy Warhol, Coke, 1984, polaroid, pezzo unico. natura indicale della fotografia, cioè la sua
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. imprescindibile relazione col mondo e la sua
capacità di evocare emozioni e concetti (in sintesi:
il suo valore è più concettuale che formale);
dall’altro, perché sentono di dover combattere
ancora contro la dicotomia ottocentesca dove la
Gli anni Settanta: Narrative capacità tecnica pareva sopperire a un’incapacità
Art e Conceptual Art artistica.

Gli anni Settanta sono caratterizzati da movimenti


artistici che si allontanano sempre di più dalla
vecchia idea di immagine e si dedicano alla
performance e a modalità artistiche estemporanee:
Body Art, Narrative Art e Conceptual Art.

In tutte e tre la fotografia è stata necessaria per


eternare il gesto e il suo uso non è stato
meramente funzionale, bensì strettamente
connesso al messaggio dell’artista. Ciò che fa
Arnulf Rainer (1929-), con le sue pose goffe ed
estreme, oppure Urs Luthi (1947-) col suo
trasformismo ambiguo o, ancora, Luigi Ontani
(1943-) con la sua divertita e fantastica oniricità,
trova il vero mezzo espressivo nella fotografia
intesa come specchio in cui inverare una parte di
se e, in quest’ottica, si possono leggere e capire
artisti dai risultati del tutto diversi come Gina Figura 10 - Francesca Woodman, Untitled, New York, 1979-
Pane (1939-1990) o Francesca Woodman (1958- 80
14

1981).
Pagina

La Narrative Art può essere divisa in due filoni,


quello che si richiama a dei fermi immagine di
dall’abbandono del colore per certi soggetti e
Gli anni Ottanta e il kitsch l’uso quasi esclusivo del bianco/nero; una
caratterizzazione estetica che a volte può apparire
Questo aspetto di noncuranza tecnica scompare
stridente con la forte spinta alla rottura di canoni
negli anni Ottanta ad opera di due grandi figure
quali Robert Mapplethorpe (1946-1989) e Helmut presente nella fotografia contemporanea, ma che
di fatto connota la maggior parte della produzione
Newton (1920-2004) che con la loro opera
artistica del periodo. Solo un certo tipo di arte, che
sintetizzano perfettamente la ventata edonistica
vuole omologarsi all’uso popolare della macchina
di libertà ed emancipazione del decennio.
fotografica, fa uso del colore, ma spesso in
Mapplethorpe, con la sua qualità fotografica alta, maniera non calibrata, disattenta, proprio come
pittorica e precisa, ha la capacità limpida, pura ed succede per gli scatti della gente comune. E’ stato
essenziale di riportare sulla gelatina scene di atti William Eggleston negli anni Settanta a sdoganare
sessuali espliciti, in cui è spesso partecipe, in una un uso del colore calibrato e corretto ed elemento
completa fusione tra arte e vita (i suoi modelli portante del messaggio (“Triciclo”, 1970).
sono amici ed amanti).

Newton, invece, parte da una carriera di fotografo


di moda per approdare poi a personali e musei; Gli anni Novanta e la Scuola
crea un’arte algida e perfetta, ma lontanissima da
una qualche esperienza reale di vita: i suoi nudi di Düsseldorf
sono “troppo”, i suoi ambienti sono di una
ricercatezza stereotipata e solletica l’animo La cura formale nella costruzione dell’immagine
voyeristico dello spettatore che indugia alla di Mapplethorpe e Newton rivela come ormai
ricerca del dettaglio più lubrico. l’aspetto concettuale che vive nell’immagine
fotografica abbia preso il giusto sopravvento su
trite convinzioni pittoriche e fa sì che fotografi
trascurati negli anni Settanta proprio, per le loro
capacità, trovino negli anni Novanta un riscontro e
un successo planetario.

Paradigmatica la coppia Becher, Bernahard (1931-


2007) e Hilla (1934-), fautori di una fotografia
rigorosa ed oggettiva basata sulla schedatura del
mondo; eredi di August Sander (1876- 1964) e del
suo grandioso progetto di Face of our time,
osteggiato dal regime nazista; riprendono la sua
impostazione asciutta, documentaria per la
catalogazione di “tipi”, nel loro caso non umani
ma architettonici (silos, industrie etc.). Insegnanti
all’Accademia di Düsseldorf formano artisti come
Candida Hofer (1944-), Thomas Ruff (1958-),
Thomas Struth (1954-) e la loro influenza è
Figura 11 - Helmut Newton, Ecco vengono II, dalla serie Big evidente nelle opere di tutti e tre. Interessante è
Nudes Paris 1981 © Helmut Newton Estate notare come per questo gruppo sia nodale anche la
dimensione e la collocazione della foto
Il meccanismo di portare a livelli qualitativamente
nell’esposizione museale. Nulla è lasciato al caso:
alti contenuti di “serie B” , quali la pornografia,
15

la foto è concepita in un punto preciso di una


infrange del tutto le barriere tra contenuti “alti” e
sequenza decisa dal fotografo ed è inamovibile e
“bassi” e attua appieno l’ingresso del kitsch
Pagina

inalienabile dalla stessa; le dimensioni, spesso


nell’arte. Ingresso che pare sancito anche
enormi, aumentano, da un lato, il senso di
straniamento (per esempio le “fototessere” di uso ed abbandono. Il movimento è caratterizzato
Ruff), dall’altro, agevolano l’immersione totale da un’attenta cura formale dello scatto
dello spettatore nell’immagine ( le “biblioteche” (prospettiva, bilanciamento luci, etc.); immagini
della Hofer). belle che non nascono da un gusto estetico, ma
dalla volontà di inverare un’esperienza umana.
Alfiere del movimento è Luigi Ghirri (1943-
1992)coi suoi paesaggi dai colori brumosi,
dimessi e discreti che, formalmente perfetti, danno
una sorta di tranquillità e di piacere estetico per
poi turbarci con il vero messaggio sottostante. Di
non meno rilievo l’opera di Gabriele Basilico
(1943) che dichiara esplicitamente di rifarsi
all’insegnamento di Walker Evans per la sua
fotografia descrittiva, inverata soprattutto nei
paesaggi architettonici. Nei suoi scatti Basilico
mira a una sospensione del giudizio su quanto
riprende e a un dialogo continuo col mondo
perché: cosa ci condiziona di più di quello che ci
sta intorno?

Sulla stessa linea si muovono Olivo Barbieri


(1953-), Guido Guidi (1941-), Mimmo Jodice
(1934-) e pochi altri che hanno fatto grande la
fotografia italiana nel mondo; ma all’interno del
contesto italiano il loro esempio ha creato solo
epigoni con pochi guizzi di originalità.

Figura 12 - Thomas Ruff, Portrait (M. Roeser), 1999


L’era digitale
La fotografia in Italia Altro spartiacque nella storia della fotografia è
l’arrivo della tecnologia digitale che, sovvertendo
Nel panorama italiano spicca negli anni Settanta
la modalità di ripresa dell’immagine, ha creato
l’opera concettuale di Franco Vaccari (1936-), sia
inizialmente problemi di ordine teorico, di fatto
a livello fotografico che teorico, con la superati e smentiti dall’uso libero ed entusiasta da
pubblicazione nel 1979 di “La fotografia e
parte degli artisti di questa nuova possibilità
l’inconscio tecnologico”, testo in cui difende il
artistica. Col digitale l’immersione nel mondo è a
carattere basso della fotografia e ricusa il concetto
360 gradi, 24 ore al giorno e allo stesso tempo la
di autorialità nell’atto fotografico; esemplare in tal creazioni di mondi onirici e paralleli non ha più
senso la sua esposizione a Venezia del 1972. limiti. Artisti e materiali si moltiplicano a
L’autonomia della macchina fotografica è
dismisura ed è in pratica impossibile seguirne
perfettamente esplicitata anche nelle opere di percorsi ed evoluzioni.
Giulio Paolini (1940).
Il crescente successo della fotografia ha fatto sì
Negli anni ottanta vediamo emergere sul territorio
che privati (gallerie, collezionisti) ed istituzioni
nazionale un movimento nuovo ed originale che si (musei, fondazioni) si aprissero anche alla
incentra sul paesaggio visto non in maniera scoperta di artisti non occidentali (soprattutto
16

trionfalistica, “da cartolina”, ma come paradigma africani ed orientali) portando alla pubblicazione e
della precarietà di ciò che siamo; un paesaggio
Pagina

diffusione delle loro opere, ampliando


“debole” sempre al confine tra urbano e rurale, tra
ulteriormente il panorama da analizzare.
Maurizio Galimberti (Como, 1956)
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Ritratto di Fabio Castelli, 2003,


mosaico Polaroid,
Pagina

cm 82x48, opera unica


Courtesy: Fabio Castelli
LA VOCE DEL COLLEZIONISTA: il resto del mercato dell’arte contemporanea,
infatti, anche per la fotografia esistono regole
FABIO CASTELLI non scritte che un collezionista (o aspirante
tale) deve assolutamente conoscere per non
incorrere in brutte sorprese. Nel
collezionismo, come in altri campi della vita,
d’altronde, niente è più prezioso
l ruolo della fotografia d’arte nel mercato

I dai primi anni Novanta ad oggi si è


solidamente definito. Negli anni è
aumentata l’attenzione delle grandi istituzioni
culturali per questo medium e, parallelamente,
dell’esperienza e, nel nostro paese, la persona
più autorevole nel campo del collezionismo di
fotografia è certamente Fabio Castelli
fondatore, tra le altre cose, del MIA Fair –
Milano Image Art, la più importante fiera di
si è formato nei suoi confronti un interesse fotografia che si tenga in Italia.
sempre più ampio da parte dei collezionisti.
Tutto ciò ha fatto sì che artisti di primo piano Nicola Maggi: Lei ha iniziato a collezionare
come Cindy Sherman, Andreas Gursky o fotografia negli anni Settanta. Come è
Richard Prince continuino a registrare risultati cominciata questa sua avventura?
strabilianti nelle aste internazionali. Record a
parte, quello della fotografia rimane ancora Fabio Castelli: «Nella mia vita ho
uno dei punti di accesso privilegiati per chi si collezionato moltissime cose diverse. Tra
avvicina al collezionismo d’arte queste la grafica, di cui ho creato
contemporanea, permettendo ai giovani un’importante collezione che andava dagli
collezionisti di mettere insieme una collezione incunaboli fino ai contemporanei, toccando
di pregio con budget tutto sommato contenuti. tutti i supporti tecnici che poteva offrire. Ad
II fatto che le fotografie siano potenzialmente un certo punto, in questa mia disamina
più economiche non significa, però, che ci si approfondita di tutte quelle che sono le
debba approcciare al collezionismo di questa tecniche e le dimostrazioni del massimo
forma d’arte in modo superficiale. Come per risultato ottenibile da esse, sono arrivato al
18
Pagina

Figura 13 - Fabio Castelli ritratto da Angela lo Priore


cliché-verre che, come lei sa, è praticamente dell’arte. Anche sotto il profilo storico
un disegno fatto su un vetro traslucido che dell’evoluzione culturale, l’importanza della
viene messo su una carta fotosensibile ed fotografia è enorme, ha una valenza
esposto alla luce per poi sottoporre la carta al straordinaria. L’impressionismo nasce dai
processo di sviluppo e fissaggio. primi fotogrammi mossi della fotografia, da
Caratteristiche che ne fanno un vero e proprio Muibridge in poi; con la nascita del
trait d’union tra la stampa e la fotografia. Da pittorialismo, ha dato la possibilità alla pittura
questo incontro ho deciso di approfondire la di andare verso l’astratto e ha aperto la strada
fotografia». alle avanguardie storiche. C’è
un’intersecazione straordinaria e la
comprensione di tutto ciò è proprio il bello di
collezionare, almeno per me, poi ognuno
colleziona nel suo modo».

N.M.: La fotografia sta riscuotendo un


successo sempre maggiore, in particolare
tra i giovani tra i 25 e 30 anni attirati anche
dal fatto di poter acquistare delle opere di
un certo pregio a prezzi ancora accessibili.
Che consiglio si sente di dare a questi nuovi
collezionisti?

F.C.: «Bisogna sempre vedere


l’atteggiamento. La generazione di cui parla,
che poi è quella di mia figlia, purtroppo
guarda troppo al discorso investimento.
Spesso la prima domanda che fanno è:
Quanto varrà nel futuro? Questo non può
essere il primo punto, l’investimento deve
essere inteso come acquisto oculato: comprate
qualcosa da una galleria che abbia un certo
Figura 14 - Jean Baptiste Camille Corot, Le jardin
d’Orace,1855, cliché –verre, cm 38x30.9. Courtesy: Fabio
prestigio e una certa storia; l’opera di un
Castelli autore che abbia un impegno serio
nell’attività che svolge e, soprattutto, qualcosa
N.M.: All’inizio su quali artisti si è che vi piace che soddisfi il vostro gusto
fermata la sua attenzione? estetico e vi gratifichi. Uno dei test
fondamentali della qualità di un’opera è la
F.C.: «Fin dall’inizio ho adottato lo stesso durata nel tempo del piacere di averla davanti
tipo di approccio che avevo utilizzato per la agli occhi. Se compri la fotografia di un
grafica, partendo dagli “incunaboli” della mazzo di fiori, sicuramente uno fresco, messo
fotografia arrivando fino ai contemporanei. In in un bel vaso, ad un certo punto ti dà molto
questo modo ho dato vita ad una collezione di più che vedere sempre quell’immagine.
che ripercorre tutta la storia della fotografia Devi capire quale beneficio trai dal guardare
dai Dagherrotipi fino ad oggi. Per me, costantemente un’opera e, quindi, deve essere
d’altronde, collezionare è stato sempre un un lavoro che ha un contenuto non
modo per conoscere. Ho cercato di riempire, esclusivamente estetico, ma che dica
così come facevamo con le figurine, questo qualcosa di più, che ti faccia pensare ogni
album immaginario della storia della volta che lo vedi, che sia un memento per
19

fotografia con immagini che permettessero di qualcosa che sai essere importante. Quindi, il
Pagina

avere una visione coerente e logica di come si primo approccio deve essere questo. E deve
inseriva questo grande viaggio nel mondo essere fatto con consapevolezza: riguardo sia
alla galleria che all’autore, il quale deve fondamentali per dare un costrutto al mercato
garantirti una continuità della sua presenza sul della fotografia. Tutte queste piccole cose
mercato e quindi la possibilità di poterlo sono fondamentali».
seguire, presupponendo anche un
miglioramento delle sue quotazioni e un N.M. Quello delle tirature è un tema
interesse del pubblico». delicato nella fotografia che vede prendere
dai vari attori posizioni diverse, in
N.M. Nella sua lunga carriera di particolare se messo in rapporto con le
collezionista qual è stata un’esperienza che dimensioni della fotografia...
l’ha segnata particolarmente nel suo modo
di muoversi sul mercato? F.C.: «Io affermo che sia truffa fare delle
edizioni diverse a seconda delle dimensioni.
F.B. «Ero a Paris Photo, compro un’opera di Se della stessa immagine stampi 3 esemplari
un artista internazionale da una grande di una dimensione e 10 di un’altra, secondo
galleria, tiratura 3 esemplari, e pago l’anticipo me devi dire che fai una tiratura di 13
per tenerla ferma. Mentre giro per la fiera mi esemplari suddivisi in dimensioni diverse. E’
viene in mente la possibilità che ce ne siano vero che la dimensione fa parte del linguaggio
altre copie. Visto che so che c’è questa artistico però non è talmente importante da
consuetudine, chiamo per chiedere di farla diversa: è la stessa immagine più grande
controllare. Sul momento mi rassicurano per o più piccola. Quindi di quell’immagine tu ha
poi, però, richiamarmi e dirmi: ho chiamato fatto 13 copie. Poi, quando farai
l’artista ce ne è un’altra tiratura di 5. A successivamente un catalogo ragionato, dirai
questo punto sono tornato allo stand della che di quell’immagine ne hai fatte 6 di un tipo
galleria e chiedendo di rilasciarmi un e 7 dell’altro. In sostanza l’importante è il
certificato in cui la mia opera risultasse la numero 13 più, eventualmente, 1 o 2 prove
numero 2 di una tiratura di 8, al che mi d’artista. Questa è la tiratura».
rispondono che questo non è possibile perché
ne è già stata venduta una anche dell’altra N.M. : le prove d’artista … altro tasto
serie. A quel punto ho richiesto indietro i delicato…
soldi. E questo è un aneddoto per dire che
questo mal costume è diffuso. Tutti i galleristi F.C.: «Quello delle prove d’artista è un altro
e gli artisti tentano di fare i furbi con il tema con cui gli autori, diciamo, bypassano
risultato di far scappare il collezionista che l’obbligo di dichiarazione di tiratura: la prova
rimane fregato. Queste regole del gioco sono d’artista va dichiarata esattamente come la
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Pagina

Figura 15 - Olivo Barbieri, Monteggiano, 1986, stampa cromogenica, cm 22x45,5. Courtesy: Fabio Castelli
tiratura. Nella tiratura ci sono 5 copie più due
prove d’artista e devono essere dichiarate
altrimenti uno fa 20 prove d’artista e utilizza N.M.: Dal punto di vista del valore
questo escamotage per fare le tirature che economico vi è qualche differenza tra le
vuole; oppure per fare la bella figura e dare varie copie?
all’asta charity un’opera di cui esiste una
tiratura ma di cui do una prova d’artista. E F.C.: «Non cambia assolutamente nulla. Fare
questo tradisce coloro a cui sono state differenze tra una fotografia 1/5 rispetto a una
regolarmente vendute perché si aumenta il 5/5 è assolutamente feticismo puro perché
numero di copie sul mercato. La dichiarazione non c’è nessun degrado. Diciamo che nella
di tiratura deve essere espressa dicendo, ad grafica si giustifica maggiormente, in
esempio: 5 copie + 2 prove d’artista. Se particolare nella punta secca dove quando si
vogliamo essere ancora più precisi e toccare arriva verso la 15 o la 20 si schiacciano le
una questione di riconoscimento, i numeri barbe per cui cambia il segno, o
delle copie della tiratura sono in numeri arabi nell’acquaforte quando, diciamo, il rame
e quelli delle prove d’artista in numeri comincia a consumarsi e serve un’acciaiatura
romani. Si mutua, praticamente, l’esperienza che lo rende più rigido e meno fresco. Ma già
della grafica che usa questo stesso sistema di nella litografia tutto ciò è meno visibile.
numerazione». Tornando alla fotografia, ci possono essere,
invece, prezzi che aumentano perché siamo
vicini all’ultima copia disponibile e quindi
cala l’offerta rispetto alla domanda. E’ questo
è lecito ma è un atteggiamento che non amo:
21
Pagina

Figura 16 - Claus Goedike, VII 34, 1999, stampa cromogenica montata su legno e plexiglas, cm 56x70. Edizione 2/5+1 p.a.
Courtesy: Fabio Castelli
un po’ troppo orientato al business». N.M.: A proposito di prezzi, se si vuole fare
un acquisto oculato è necessario sapere
N.M.: La prova d’artista, invece, che qual è il valore economico di un artista,
valore ha rispetto ad una copia della avere dei punti di riferimento ma questo
tiratura? non è sempre facile in particolare se si
tratta di artisti non ancora arrivati al
F.C.: «Uguale. E’ un modo per differenziare. mercato secondario (quello delle aste per
Diciamo che la prova d’artista è quella che il capirsi, ndr)…
fotografo si tiene per sé e alla fine te la vende
quando non ci sono più copie disponibili. F.C.: «Certo, quando parliamo di nomi che
Oppure gli serve per remunerare chi fa parte iniziano ed essere presenti nelle aste, sono
del progetto: a te stampatore, invece di darti sicuramente più controllabili ma si ha sempre
dei soldi, di do un’opera, una prova d’artista. la possibilità di verificare. Se il tuo
Diventa moneta per coloro che sono coinvolti interlocutore è una galleria seria mi fiderei Se,
nella produzione dell’opera. Può capitare, invece, uno si fida del proprio gusto e compra
però, che costino meno perché sono opere cose il cui riferimento non è oggettivabile
meno direttamente coinvolte nel circuito, per attraverso prezzi d’asta deve sapere che può
cui magari uno vuole monetizzare un ricavo a partire da meno di 1000 euro e arrivare fino ai
fronte di un costo sostenuto per produrre le 2500-3000 euro. Quando i prezzi cominciano
opere ed è quindi disposto a fare uno sconto ad andare sopra i 5000 euro, invece, lì i
sul prezzo, sul valore rispetto a quello del riferimenti li può avere guardando gallerie
mercato perché per lui è un ricavo della sua diverse. E’ molto difficile che uno abbia
attività produttiva». difficoltà. Diciamo che l’approccio giusto è
quello di iniziare con opere che hanno prezzi
relativamente bassi in modo tale da capire
cosa gli piace e poi girare».

Immagine di sfondo: Paolo Parma, Untitled


22

#0015, Al di là della luce, 2011, stampa giclée su


Pagina

carta cotone, cm 60x60. Edizione 2/3


purtroppo trascurata; ciò che può essere triste
e poco interessante alla luce del giorno può
TIRATURA & DIMENSIONI assumere una magnifica qualità nella
penombra tra il tramonto e il buio».

Stampata per la prima volta nel 1942 ed

I l 1° novembre 1941, il fotografo e


ambientalista americano Ansel Adams,
famoso per i suoi paesaggi in bianco e
nero, scatta, da una spalletta della Route 84,
Moonrise, Hernandez, New Mexico. «E 'stata
esposta al MoMa di New York nel 1944,
Moonrise, Hernandez, New Mexico, diventerà
nel tempo estremamente popolare attraendo,
sempre di più, l'attenzione dei collezionisti.
Un crescente successo che ha spinto Ansel
fatta dopo il tramonto, c'era un bagliore Adams a stamparne la bellezza di 1300 copie
crepuscolare sulle cime distanti e nuvole. - in tutta la sua carriera senza che questo abbia,
ricorderà Adams nel 1943, quando la foto fu alla resa dei conti, intaccato il suo valore né
pubblicata sull'annuario US Camera - I valori artistico né di mercato. Basti pensare che nel
di luminosità medi di primo piano sono stati 2006 una stampa dello scatto realizzato dal
collocati sulla "U" dell'esposimetro Weston fondatore del gruppo f/64 è stata battuta
Master. Apparentemente i valori della luna e all'asta da Sotheby's per circa 610 mila dollari,
delle cime lontane non si trovano al di sopra contro una stima iniziale tra i 150 e i 250
della "A" dell'esposimetro. Alcuni possono mila. Nel 2010, sempre Sotheby's, ne ha
considerare questa fotografia un "tour de battuta un'altra, di grandi dimensioni, per 518
force", ma io la considero una fotografia mila dollari. A seconda delle dimensioni,
piuttosto normale di un tipico paesaggio del copie di Moonrise, Hernandez, New Mexico,
New Mexico. La fotografia al crepuscolo è
23
Pagina

Figura 17 - Ansel Adams, Moonrise, Hernandez, New Mexico, 1941


sono state vendute per tutti i prezzi. Tiratura ed Edizione: una
La storia della fotografia di Ansel Adams è un definizione incerta
caso esemplare di come l'applicazione del
concetto di tiratura e edizione alla fotografia Il concetto di tiratura arriva alla fotografia
possa risultare, alla resa dei conti, una d'arte dal mondo della grafica e, in
forzatura dovuta, in primo luogo, al mercato. particolare, dalle stampe del XX secolo che,
Sono per prime le gallerie, infatti, che già proprio per motivi di mercato, vedono
dagli anni Cinquanta iniziano a chiedere ai l'introduzione di nuovi comportamenti e
fotografi delle rarità e delle edizioni limitate. norme. In primo luogo la stampa di un
Pur rimanendo sempre una scelta dell'artista, numero prestabilito di esemplari che, nel loro
infatti, la limitazione di un'edizione influisce insieme, compongono l'edizione e il cui
sul valore di mercato di un'opera e, numero rappresenta la tiratura. Un po' come
conseguentemente, sul suo prezzo di vendita, avviene nei quotidiani: se leggete il colophon
secondo la “classica” logica della domanda e di un giornale troverete indicata la tiratura di
dell'offerta. Negli anni, la questione della quella determinata
limitazione di edizione.
un'edizione, della
numerazione delle L'entità di una
stampe, è stata tiratura, nella
oggetto di un grafica moderna,
acceso dibattito che viene stabilita in
ha visto coinvolti, base a vari fattori,
per primi, proprio i in primo luogo il
fotografi divisi tra potenziale
chi accettava questa mercato.
idea e chi la
riteneva, invece, A differenza delle
un'imposizione stampe antiche,
quasi contro natura quindi, il punto di
nei confronti di un riferimento non è
mezzo, la più lo stato di
fotografia, che “salute” della
aveva nella lastra che, di
riproducibilità una impressione in
delle sue impressione, si
caratteristiche Figura 18 - Susan Hiller, Auras and Levitations, 2011. Nell'angolo in deteriora, facendo
fondanti. Non è un basso a sinistra si può vedere la numerazione dell'edizione dalla quale perdere di qualità
caso, d'altronde, se capiamo che si tratta dell'esemplare n. 5 di una tiratura di 10. (e di valore)
fino agli anni all'esemplare ma
Ottanta i fotografi si sono limitati a datare e una stima della domanda.
firmare le stampe. E, anche quando
decidevano di numerare le stampe, questo Definito il numero degli esemplari che
rappresentava più una dichiarazione di intenti: comporranno l'edizione e eseguita la tiratura, i
di fatto si numera a priori ma si stampa on fogli venigono così numerati a matita in uno
demand. Procediamo, però, con ordine. dei due angoli inferiori della stampa. La
numerazione è composta, solitamente, da due
cifre in numeri arabi separate da un trattino
24

diagonale, X/Y, dove X rappresenta il numero


Pagina

dell'esemplare e Y il totale della tiratura.


Parallelamente a questo tipo di numerazione
se ne sviluppa un altro con cifre in numeri interpretazione tanto da parte dell'artista
romani impiegato per indicare, all'interno di quanto del mercato. Tra le varie scuole di
una medesima tiratura, esemplari con pensiero ne esiste una più conservatrice a cui
caratteristiche diverse come, ad esempio, la appartengono quei fotografi che creano delle
tipologia di carta utilizzata. Questo doppia edizioni basate sull'immagine in sé: se
numerazione, con gli anni, è stata poi dichiarano un'edizione di 50 esemplari potete
utilizzata anche per differenziare gli esemplari essere ragionevolmente certi che sul mercato
riservati all'autore e quelli destinati all'editore. non ne esistano più di 50, e questo a
A queste tirature si è aggiunta, poi, quella prescindere dalle loro dimensioni. In altre
delle Prove d'Artista (p.d.a.), una volta parole è l'immagine che conta e questo anche
escluse dal mercato e destinate ad amici, se le dimensioni, come vedremo, hanno
critici e collaboratori. Questa differenza di comunque una loro importanza per quanto
numerazione ha creato, come si può ben riguarda il linguaggio dell'artista.
capire, una certa confusione, in quanto sugli
esemplari è indicato una consistenza della A questo modo di interpretare l'edizione se ne
tiratura che non corrisponde a quella reale. affianca un secondo a cui fanno capo quei
fotografi che realizzano edizioni illimitate di
Con lo sdoganamento della fotografia come esemplari dalle dimensioni più piccole e
forma d'arte e il costituirsi di un suo mercato e edizioni limitate di quelli più grandi. In
di un suo collezionismo, si riversa in questo questo caso sono le dimensioni a dettar legge:
mondo quanto detto relativamente alla tiratura ad ogni grandezza corrisponde una edizione
nella grafica d'arte moderna, contraddizioni diversa con una differente tiratura (e
comprese. Nella fotografia, come nella grafica numerazione). Capite bene che, stando così le
d'arte, il termine edizione sfugge ad una cose, i confini che dovrebbero delimitare con
definizione universale e questo rende le cose chiarezza la definizione di edizione si fanno
abbastanza complicate, in quanto soggette ad abbastanza labili e, con essi, le certezze del
25
Pagina

Figura 19 - Un'edizione limitata


collezionista. E certo non è applicabile una Naturalmente i relativi prezzi saranno diversi
definizione estremamente rigida che vorrebbe a seconda delle dimensioni. Questo approccio
l'edizione composta da esemplari tutti permette di sapere con certezza l’identità
stampati nello stesso momento, sulla stessa totale dell’edizione senza correre il rischio di
carta, con gli stessi tempi di esposizione e lo trovare sul mercato ulteriori copie stampate
stesso equipaggiamento. con la scusa di dimensioni diverse o di carte
diverse, o altro, e messe in circolazione per
Dal nostro punto di vista, la definizione più interessi di parte ma che di fatto inflazionano
corretta di edizione è quella sostenuta anche il mercato.
da Fabio Castelli, collezionista di fama
internazionale da tempo impegnato a creare le Edizioni limitate e illimitate
condizioni per un decollo del mercato della
fotografia che si fondi su un collezionismo
Ferme restando le due scuole di pensiero
consapevole: il termine edizione indica
indicate, è possibile dire che con il termine
l’insieme di un corpus prestabilito di
edizione si indica quante volte è stata
esemplari il cui numero è detto tiratura. Non
stampata un'immagine: se l'artista decide di
c’è bisogno che tutti gli esemplari siano stati
stamparne un unico esemplare si parla di
stampati nello stesso momento ma, se previsto
pezzo unico, mentre se ne vengono stampati
dall’autore, possono esserlo in momenti
più esemplari questi sono da considerarsi tutti
successivi e in dimensioni diverse, a seconda
originali e non delle riproduzioni.
della domanda del mercato.
Un'edizione, inoltre, può essere limitata o
illimitata; numerata o non numerata a
Secondo questa definizione, dunque, è
discrezione dell'artista. Anche se spesso si
sufficiente che l’artista definisca a priori
ritiene che un'edizione limitata valga di più
l’entità dell’edizione per poi stampare,
rispetto ad una non limitata questo non è
successivamente, le copie a seconda delle
necessariamente vero e, a tal proposito,
richieste pervenute,, apponendo la
l'esempio di Moonrise, Hernandez, New
numerazione successiva. Per esempio: se
Mexico di Ansel Adams parla chiaro. Infine,
l’autore decide che la sua immagine può
come detto, un artista può scegliere se
essere stampata in tre diverse dimensioni
numerare o meno un’edizione. Se si tratta di
(30x40; 60x80; 90x120) e che l’edizione
una edizione limitata la numerazione, come
totale deve ammontare a 12 esemplari, le
avviene nella grafica sarà a due cifre, separate
copie, a prescindere dalla dimensione, anche
da un trattino diagonale, in cui il numero a
se stampate in tempi diversi porteranno la
destra indica il totale degli esemplari esistenti
numerazione da 1/12 a 12/12 in modo che
e quello a sinistra il numero dell'esemplare in
stampe di dimensioni diverse siano incluse
questione. Nel caso di edizioni illimitate,
comunque nell’ambito di una stessa tiratura.
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Pagina

Figura 20 - Oliver Boberg, Neubau, 2001, C-Print, 17/20. In questo caso la numerazione è apposta sul retro della foto
invece, la numerazione sarà del tipo #10: Franco Fontana che, negli anni Settanta,
indicando in questo modo l'esemplare n.10 di sperimentando il mezzo fotografico, ha
un totale indeterminato. dichiarato edizioni di 100 pezzi per poi
stamparne solo alcune copie ma numerate
A tal proposito è da sottolineare come comunque X/100.
l'eventuale aumento di copie di un'edizione
non fa perdere valore di mercato all'opera se a Le Prove d'Artista
farlo è l'autore stesso. Non è un caso, infatti,
se alcuni artisti non hanno voluto che, dopo la
Comunque la si pensi, in un mercato della
loro morte, si realizzassero altre stampe da
fotografia d'arte in continua evoluzione con
negativo: la scelta del tempo di esposizione
valori in costante crescita, l'edizione limitata è
della carta e il bilanciamento dei toni, infatti,
diventato quasi un obbligo per il fotografo
avrebbe bisogno sempre della supervisione
interessato a lavorare in questo mondo sempre
del fotografo. Per questo il numero degli
alla ricerca del pezzo unico e della rarità. La
esemplari di un'edizione può non
stessa logica che sta alla base della scelta
corrispondere al numero dichiarato. E' il caso,
dell'edizione limitata, ossia quella del numero
ad esempio, di Richard Avedon, i cui lavori
chiuso, ha fatto sì, peraltro, che sul mercato
non sono stati più stampati dopo la sua
stiano apparendo, sempre più spesso, le
scomparsa – per sua stessa richiesta –
cosiddette prove d'artista, originariamente,
lasciando presumibilmente “incomplete”
come visto anche per la grafica, non destinate
edizioni che, in origine, prevedevano anche
al mercato ma riservate all'artista o utilizzate
100 esemplari. Ma questa situazione la
da questo come ricompensa per un
ritroviamo anche nel lavoro di artisti come
collaboratore molto stretto o un critico.
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Pagina

Figura 21 - Sara Rossi Amalia, dalla seria Casa Reale, 2004, II/II p.d.a. Grazie alla dicitura apposta dall'artista sul retro
dell'immagine, sappiamo che si tratta della seconda prova d'artista di due realizzate per quest'opera.
Normalmente le prove d'artista sono un alle immagini. E' il caso, ad esempio, dei
massimo di tre e vengono numerate, a lavori realizzati dagli esponenti della Scuola
differenza dell'edizione, con numeri romani. di Düsseldorf - Thomas Ruff e Andreas
Al di là di questa differenza, dal punto di vista Gursky in testa - che, pur portando avanti
del mercato devono essere considerate alla percorsi artistici personali, hanno in comune
stregua delle altre stampe. la posizione “oggettiva” nei confronti del
soggetto fotografato, la “disumanizzazione”
delle immagini, la sperimentazione su grandi
Le dimensioni formati. Oppure, tanto per rimanere in Italia,
alle fotografie metropolitane di Olivo
«Quando si compra una fotografia è cruciale
Barbieri, con le quali l'artista modenese
capire le dimensioni dell'edizione del lavoro
indaga nelle memorie dei luoghi che si
in questione. Si dovrebbe conoscere, inoltre, il
modificano, che cambiano forma e rapporti
numero delle prove d'artista realizzate della
dimensionali.
stessa immagine. Come pure se gli artisti
hanno utilizzato lo stesso negativo per
Da quanto detto emerge in modo chiaro come
stampare una versione più grande o più
i fattori che determinano la scelta di un
piccola di uno stesso lavoro, ciascuna delle
formato possano essere molteplici. Si va da
quali corrisponde ad una edizione. Tutto ciò è
motivi prettamente artistici ad altri puramente
fondamentale per comprendere l'universo di
economici. Questa varietà di motivazioni, ci
copie disponibili di una stessa immagine, allo
ricorda come una fotografia non debba essere
scopo di capire e assegnare il giusto valore
valutata a partire dalla sua fisicità. Nel
alla foto in questione». L'autore di questa
valutare l'opera fotografica, l'elemento
dichiarazione è nientemeno che Nick
dimensionale deve essere maneggiato con
Simunovic, direttore della Gagosian Gallery
cura e, in primo luogo, deve essere letto nel
di Hong Kong che rappresenta artisti come
più ampio contesto dell'opera complessiva di
Andreas Gursky che detiene, con Rhein II
un fotografo: è fondamentale capire se la
(1999), il più alto record d'asta per una
scelta di una dimensione sia una scelta
fotografia: 4.3 milioni di dollari. Ma cosa
artistica o se, invece, non sia un escamotage
determina la scelta di un formato piuttosto che
per eludere i limiti imposti dalla pratica
di un altro nella stampa di una fotografia?
dell'edizione limitata.
Fino alla metà degli anni Novanta, gli artisti
sceglievano i grandi formati per potenziare
l'effetto empatico dell'immagine, per un
maggior coinvolgimento dello spettatore
davanti alla fotografia appesa al muro in
occasione di una mostra. Un tentativo,
dunque, di avvicinare l'immagine fotografica
a quella pittorica sotto il profilo dell'impatto.
Il grande formato in questo caso costituiva,
peraltro, un elemento di rarità che influiva in
modo positivo sul prezzo: pochi esemplari di
grandi dimensioni ad un prezzo più elevato
contro un numero molto più vasto di stampe L'opera di Thomas Ruff Substrat 26 III, del 2005
in formato più piccolo e dal costo più (280 x 188 cm), installata in una sala di Palazzo
contenuto. Banci Buonamici a Prato, in occasione della
mostra organizzata nel 2010 da Dryphoto Arte
28

Con la fotografia contemporanea la


dimensione diventa un elemento interno alla Contemporanea.
Pagina

ricerca del fotografo che opta per il grande


formato al fine di dare un nuovo significato
IL VINTAGE Kertesz o Henri Cartier-Bresson. Ma cos'è
questa parola magica che fa lievitare così
tanto i prezzi?

N
ei primi anni Ottanta, il mercato
delle fotografie di Ansel Adams fa Alle origini del termine
registrare un crollo vertiginoso.
Vintage
Immagini che pochissimi anni prima si
vendevano tra i 4000 e i 16000 dollari vedono
il loro valore quasi dimezzarsi: sono gli effetti
della recessione, l'offerta supera la domanda Con molta probabilità, durante la vostra vita,
e il mercato si ferma. Oggi le opere del la parola vintage vi sarà apparsa davanti agli
fotografo americano, come abbiamo visto occhi nelle più svariate occasioni. Dal mondo
parlando di Tiratura&Dimensioni, sono della moda a quello della musica, infatti,
arrivate a valere attorno ai 100mila dollari nel questo termine è tra i più utilizzati (e abusati)
caso di particolari stampe Vintage della degli ultimi decenni. Nato dal latino
famosa Moonrise, Hernandez, New Mexico, vindēmia, filtrato attraverso il francese antico
scattata da Adams nel 1941 e stampata nel dove diventa vendenge, l’aggettivo Vintage è
1942. E' l'effetto di un cambiamento nel stato coniato, in primo luogo, per indicare vini
mercato avvenuto negli anni Novanta e che ha di particolare pregio diventando sinonimo
visto un incremento di interesse, appunto, per dell’espressione d’annata. Dal mondo
le cosiddette stampe vintage che argina la dell’enologia questo termine si è poi diffuso
stampa “senza regole” di nuovi esemplari dei in tutti i campi possibili assumendo, di volta
lavori di artisti come Adams ma anche Andre in volta, connotazioni specifiche. Nella moda,
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Pagina

Figura 22 - Il termine vintage dal vino si è diffuso a vari settori. In primo luogo alla moda dove esistono addirittura
guide per vestire, truccarsi e pettinarsi vintage.
tanto per fare un esempio, con vintage si affatto foto d'epoca nell'accezione più comune
connota un capo di abbigliamento non di questa espressione...
classificabile come semplicemente “usato” ma
d’epoca, di lusso o firmato (pensate agli Le Stampe Vintage
occhiali anni Settanta tornati di moda
ultimamente). Ma, a seconda delle mode e del
settore, Vintage diventano determinati oggetti
che assurgono quasi a ruolo di icone e così lo In un mercato dell'arte sempre affamato di
potrebbe essere una Fender Stratocaster degli pezzi unici e rarità, l'avvento di un medium
anni Sessanta o un pianoforte Rhodes come la fotografia che, idealmente, permette
autentico, così come un orologio Casio o un la creazione di opere riproducibili all'infinito,
Commodore 64 degli anni Ottanta. Dai pone una sfida senza eguali. Una sfida che gli
negozi di usato à la page a eBay, vintage – operatori del settore hanno affrontato, negli
come recita anche la anni, introducendo
definizione reperibile limitazioni in grado di
su Wikipedia, «è un arginare rischi come,
attributo che definisce ad esempio, la
le qualità ed il valore svalutazione di una
di un oggetto prodotto determinata opera
almeno vent'anni dovuta ad un eccesso
prima del momento di offerta. Per dirla
attuale e che può con Walter Benjamin
altresì essere riferito a il mercato dell'arte
secoli passati senza cerca di “salvare”
necessariamente l'aura dell'opera d'arte
essere circoscritto al e con essa,
Ventesimo secolo. Gli ovviamente, il suo
oggetti definiti valore economico. In
Vintage sono una visione non
considerati oggetti di dissimile da quella
culto per differenti esposta dal critico
ragioni tra le quali le tedesco, infatti, il
qualità superiori con mercato vede nella
Figura 23 - Egon Egone, Tuscan Cypresses, 1926, vintage,
cui sono stati prodotti, se stampa ai sali d'argento,cm 34x25. Courtesy: Fabio Castelli riproducibilità dell'opera
confrontati ad altre d'arte la messa in crisi
produzioni precedenti o successive dello della stesso concetto di autenticità, legato
stesso manufatto, o per ragioni legate a motivi all'unicità e all'irripetibilità dell'opera. Per
di cultura o costume». questo, dopo la numerazione delle stampe e
l'introduzione dell'edizione limitata, fa la sua
E la fotografia? Come spesso accade nel comparsa il termine vintage che sta ad
mercato dell'arte, molte delle certezze che indicare, secondo la definizione più
pensiamo di avere vivendo nel mondo comunemente utilizzata, una «stampa eseguita
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“normale” si incrinano. Quando si parla di dall'autore (o da un laboratorio sotto il


Pagina

stampe vintage, infatti, non si intendono controllo dell'autore) in un periodo non


superiore ai due o tre anni dopo la data dello
scatto dell'immagine stessa». Anche se alcuni economico maggiore, rispetto ad altre stampe
autori fanno salire questo tempo fino a cinque più tarde della stessa foto, rende quasi il
anni, vale sempre la regola secondo la quale termine vintage sinonimo di migliore, proprio
più questo è breve, maggiore è il valore della come accadeva, in origine, per il vino.
foto. Le stampe realizzate molto dopo lo
creazione del negativo, anche realizzate dallo Vintage = migliore?
stesso autore, tendono ad avere un valore di
mercato minore. Tutto ciò innesca un sistema
premiante che predilige, dunque, alcune
stampe di uno scatto rispetto ad altre, Quella che potrebbe sembrare una definizione
tutelando, così, in modo ancor più stringente, perfettamente accettabile, negli anni ha dato
la rarità dell'opera. Non solo, in alcuni vita ad un acceso dibattito che ha avuto – e
momenti, il vintage è stato interpretato quasi continua ad avere – partecipanti illustri come
come sinonimo di autentico, in quanto questo Allan Douglass Coleman, fotografo e primo
concetto si basa sull'idea che essendo la critico fotografico del New York Times.
stampa molto vicina al momento dello scatto, Secondo Colemann la definizione “ufficiale”
questa rispecchi maggiormente le intenzioni di Vintage presenta due problemi di base: da
dell'artista. Non a caso, il loro valore un lato, infatti, sembra dare per scontato che
31

Figura 24 - Joost Schmidt, Rilievo di un uomo in corsa, 1932, vintage, stampa ai sali d’argento, cm 5,8x7. Courtesy:
Pagina

Fabio Castelli
le prime stampe, come detto, siano le l'associazione internazionale dei mercanti di
migliori; dall'altro, sembra implicare il fatto fotografia d'arte, nata con l'intento di
che niente se non una stampa vintage sia mantenere standard elevati in questo
meritevole dell'attenzione dei collezionisti. particolare mercato – ha recentemente
Questo approccio, afferma il critico del NYT, suggerito ai suoi membri di sostituire la
non tiene conto di una parte essenziale di parola vintage con la semplice indicazione
questo particolare medium e, allo stesso delle due date relative allo scatto e alla
tempo, ignora il metodo di lavoro adottato da stampa. Un suggerimento che, però, presenta
tantissimi fotografi, tra i quali anche alcuni numerose vulnerabilità: in primo luogo legate
dei più grandi come Bill Brandt o il più volte all'accuratezza delle datazioni.
citato Ansel Adams: conservare per anni i
negativi per svilupparli molto dopo il loro Vintage sì, Vintage no
utilizzo o tornare su un particolare negativo in
tempi successivi per reinterpretarlo. Non è
raro, d'altronde, che le
stampe più tarde Un volta di più la
realizzata da un parola d'ordine del
fotografo o da un collezionista deve
laboratorio sotto la sua essere: cautela.
supervisione, siano in Sostenere in modo
realtà migliori delle assoluto il primato del
prime. «Il punto vintage sulle altre
essenziale – scrive a stampe, è un
tal proposito A. D. approccio da non
Colemann sul sito web ritenersi
dell'Archivio di Bill completamente
Brandt - è che un corretto. Come visto,
fotografo può avere un il primato cronologico,
rapporto continuo con infatti, non è detto che
i suo negativi, talvolta coincida con quello
lungo quanto la sua qualitativo. Oltre a
Figura 25 - Hans Bellmer, La Poupée, 1937- 1939, vintage,
vita. Questo è un stampa ai Sali d’argento colorata a mano, cm 14,8x14,2. ciò, a seconda delle
elemento legato alla Courtesy: Fabio Castelli epoche, può essere
natura stessa del molto difficile
medium. Comprendere questo fatto è cruciale stabilire con certezza cosa sia realmente
per un collezionista che intenda sviluppare un Vintage o no. Come racconta il collezionista
approccio coerente alla fotografia». Egli Alex Novak, membro fondatore, tra le altre
giunge così a chiedere che venga formulata cose, del Getty Museum Photographyc
una nuova definizione di vintage in quanto Council, «specialmente quando la data di
quella attuale, secondo lui, inquadra solo un stampa valica il 1953 diventa difficile dire
aspetto del problema. quando una stampa è realmente Vintage senza
32

Ma i dubbi sulla definizione di vintage ricorrere a test molto costosi». E questo a


causa, principalmente, di particolari
Pagina

sembrano non affliggere solo personalità


come Colemann. La stessa IPAD - sbiancanti aggiunti in quel periodo alle carte
fotografiche che fanno sì che molte stampe luce di migliorate capacità tecniche. La cosa
vintage risultino identiche a stampe più tarde. migliore, allora, è valutare caso per caso,
artista per artista, tenendo sempre presente
Anche per questo, non sono molti i mercanti che una stampa Vintage può arrivare a costare
in grado di distinguere, realmente, una stampa anche 10 volte il prezzo di una stampa più
vintage e, non a caso, se per i galleristi il tarda. Una maggiorazione che talvolta ha un
problema viene risolto con il certificato di senso, altre meno. Ed è giusto che ogni
autenticità, le case d'asta, normalmente, non collezionista si interroghi e faccia le sue scelte
danno alcuna garanzia in questo senso, con consapevolezza anche giungendo alla
certificando solo l'attribuzione dell'opera ad decisione “estrema” di acquistare più stampe
un determinato artista. di un'opera, temporalmente distanti tra loro, al
Un esempio di quanto possa essere spinosa la fine di documentare i vari cambiamenti. Una
questione? Nel 1994 un esemplare della soluzione che, ad esempio, potrebbe
fotografia Powerhouse Mechanic di Lewis interessare chi sta mettendo insieme una
Hine viene battuto da Christie's per 90 mila collezione dedicata all'opera di un solo artista
dollari. Nonostante un numero improbabile di o ad un solo genere.
originali firmati di Hine presenti sul mercato,
sono poche le richieste di spiegazione: a
garantire il tutto basta il nome di Walter
Rosemblum, fonte delle immagini e curatore e
conservatore dell'opera di Hine fin dal giorno
della sua morte, avvenuta nel 1940. Ci vorrà
un giovane fisico, Michael Mattis, coadiuvato
dall'esperto forense del FBI, Walter Rentanen,
specializzato nell'analisi della carta, per
scoprire la realtà, ossia che si trattavano di
falsi vintage: dalle analisi risultò che la carta
era fatta con polpa di legno e non con gli
stracci, e quindi posteriore agli anni Trenta.
Inoltre questa era risultata positiva per quanto
riguardava la presenza di quegli agenti
sbiancanti che abbiamo detto essere stati
introdotti negli anni Cinquanta e che la
rendono luminescente se esposta a raggi
ultravioletti. Infine, fu rilevato un piccolo
cambiamento nel logo Agfa del timbro a
secco: prova finale che la foto, in realtà, era
una stampa realizzata tra il 1958 e il 1975.

Alla difficoltà di determinare ad occhi nudo


l'autenticità di una stampa vintage posteriore
ai primi anni Cinquanta, va poi aggiunto
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quanto sostenuto anche da Colemann circa il


Sullo sfondo: Lewis Hine, Power house mechanic
Pagina

fatto che alcuni artisti ritornano su un working on steam pump, 1920


negativo per rielaborarlo, talvolta anche alla
LE TECNICHE in particolari condizioni, possono apparire sia
positivi che negativi.

Ferrotipo (1856 – 1870 ca.) – Fogli di ferro,


laccati di nero e coperti da un’emulsione

D iversamente da altre arti, in cui la


tecnica di produzione dell’opera ha
generalmente poche o minime
variazioni o innovazioni lungo periodi storici
piuttosto lunghi, la fotografia ha collezionato,
sensibile, in genere gelatina al bromuro, ma
anche al collodio che, dopo lo sviluppo, dà
un’immagine positiva di riflesso.

in quasi due secoli di vita, una quantità


straordinaria di processi fotografici sia per
riprendere le immagini sia per riproporle su
Materiali negativi
un supporto durevole. E, come già detto
altrove, soprattutto per quanto riguarda la
Disegno fotogenico (1839) – Fogli di carta su
fotografia storica, spesso la tecnica ha più
cui è spalmata una sostanza sensibilizzante e
valore del soggetto.
poi esposti alla luce con un oggetto (pizzo,
foglia etc.) appoggiato sopra. Inventato da
Di seguito si presenta una carrellata in ordine,
Talbot.
cronologico, delle principali tecniche di
stampa fotografica tentando di darne brevi ed
Calotipo (1841- 1860 ca.) – Negativo su carta
esaustive descrizioni.
o stampa positiva diretta. Primo procedimento
in cui l’immagine dopo l’esposizione rimane
latente, ha bisogno cioè di essere “sviluppata”
tramite un lavaggio successivo
PRIMA PARTE all’esposizione. Procedimento inventato da
Fox Talbot, tra le varie migliorie quella della
ceratura della carta di Gustave Le Gray nel
1851 che rendeva il foglio più trasparente. Il
calotipo permetteva di ottenere copie a
Positivi diretti contatto; le stampe, però, presentavano una
certa granulosità dovuta alle fibre della carta.
Dagherrotipo (1839-1860 ca.) – Immagine Negativo all’albumina (1848 – 1852 ca.) –
fotochimica unica su lastra di rame argentata: Preparazione di lastre fotografiche negative su
è un positivo diretto con destra e sinistra vetro con albume d’uovo, il procedimento fu
invertite rispetto al soggetto. La lastra veniva velocemente soppiantato dal collodio umido,
esposta ai vapori di iodio per la ma rimase a lungo per la stampa.
sensibilizzazione, spesso i dagherrotipi erano
colorati con pigmenti per assimilarli ai ritratti Negativo al Collodio Umido (1850 – 1870
pittorici. Erano conservati in appositi “case” – ca.) – Molto più sensibile del procedimento
cornici con vetro sigillate per preservarli più a all’albumina. Le lastre in vetro dovevano
lungo e inserite custodie in pelle finemente essere esposte e sviluppate subito dopo la loro
lavorate. Le lastre usate erano di misure preparazione, ancora umide, altrimenti
standardizzate: cm. 21.5×16.5; 10.5×8; 7×5.5; perdevano la sensibilità. Il procedimento al
16×12; 8×7. collodio umido fu sostituito da quello al
collodio secco (1864) creato addizionando al
Ambrotipo (1853 – 1865 ca.) – Dal greco collodio sostanze idrosolubili per cui le lastre
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“indistruttibile”. Lastra di vetro su cui si potevano essere preparate ed usate a distanza


stendeva collodio umido. In genere si tratta di
Pagina

di tempo. In genere il collodio si usa per le


ritratti fortemente sottoesposti che, osservati stampe ad annerimento diretto.
Negativo alla gelatina secca (1871- 1920 ca.) oscura e si usa con carte a strati multipli o
– Lastre di vetro su cui è stesa una gelatina politenate.
sciolta in acqua che ha in sospensione
bromuro d’argento che permette La diversità di questi due procedimenti, oltre
un’esposizione veloce, anche di cose in che dai medium su cui sono usati, si può
movimento. Prodotta in fabbrica, non più notare anche dai toni dei grigi delle stampe
artigianalmente. Questi negativi sono usati stesse: più caldi nei primo, più freddi nel
per le stampe a sviluppo. secondo.

Negativo al Nitrato di Cellulosa (1920 – Tutti i procedimenti descritti di seguito sono


1940 ca.) – Prodotto dalla Kodak dal 1883, in bianco/nero.
materiale flessibile, antenato dei rullini, molto
usato anche nel cinema. Ha però una serie di Carta Salata (1840-1860) – Semplici fogli di
svantaggi in quanto non è stabile, è carta da disegno imbevuti di cloruro di sodio
infiammabile e tende a sbriciolarsi. con soluzione di nitrato d’argento (un solo
strato). La superficie sensibilizzata veniva
Negativo all’Acetato di Cellulosa (Safety posta a contatto con un negativo e, per azione
film) (1939 – 1950) – In sostituzione del della luce, i sali d’argento si trasformavano in
nitrato, ha il vantaggio di non essere argento metallico, con effetto rossastro
infiammabile, ma non è molto stabile e si dell’immagine. Dopo l’annerimento diretto
restringe deformandosi nel tempo. veniva virata e fissata.

Negativo al Triacetato di Cellulosa (1947-) Carta Albuminata (1851- 1900 ca.) – Il


– Usato ancora oggi, materiale durevole e foglio di carta veniva ricoperto con bianco
stabile. d’uovo nel quale erano sciolti bromuro di
potassio e acido acetico (due strati). Una volta
Negativo al Poliestere (1940- 1960) – E’ il asciutta una soluzione di nitrato d’argento
più resistente ma molto caro. Usato solo dai veniva agitata sulla superficie, poi di nuovo
professionisti. (è il PET, lo stesso delle asciugata. Questa è il primo tipo di carta che
bottiglie). viene prodotto industrialmente. La carta
sensibilizzata era messa a contatto con il
negativo. Poi la stampa veniva messa in una
soluzione di cloruro d’oro che le dava una
Stampe da negativo sfumatura di un marrone intenso, fissata in
iposolfito di sodio, lavata completamente e
asciugata. Le albumine sono molto sottili e
con il tempo tendono ad arrotolarsi, per
Nelle stampe vanno distinte, soprattutto per
questo le si trova generalmente montate su
l’Ottocento, quelle fatte ad Annerimento
supporti di cartone.
Diretto (POP- Printing out paper), cioè
quando la carta sensibilizzata è a diretto
Carte Aristotipiche (1886- 1920) –
contatto con il negativo e poi esposta alla luce
Comprendono sia positivi al collodio ad
per molto tempo, dette anche stampe a
annerimento diretto sia positivi alla gelatina
contatto; e quelle fatte per Sviluppo (DOP –
ad annerimento diretto (carta al citrato). Il
Developing out paper) in cui si impressione
foglio di carta era coperto prima da uno strato
sulla carta un’immagine latente che diviene
di barita (solfato di bario) e su questo era
visibile con il bagno di sviluppo. Il
stesa l’emulsione o di gelatina al cloruro
procedimento POP decade nel Novecento e in
d’argento o di collodio (tre strati). Potevano
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genere veniva usato con carta a un solo strato;


essere di aspetto lucido se erano virate con
mentre in procedimento DOP è quello che si
Pagina

cloruro di sodio o opaco se veniva aggiunto


continua ad usare anche oggi nella camera
dell’amido all’emulsione. Essendo
difficilissimo distinguere tra le due emulsioni
si può procedere a un test dell’acqua:
poggiando una goccia d’acqua sulla superficie NOTA: Tutte le stampe di cui abbiamo
si noterà che la gelatina rigonfia mentre il parlato sopra in genere vengono sottoposte a
collodio è impermeabile. Le carte Viraggio, che è un trattamento chimico che
aristotipiche ebbero una notevole diffusione, serve a migliorare la stabilità di una
sostituendo quasi completamente quelle fotografia e trasformare il colore di
albuminate, ma intorno al 1920 caddero a loro un’immagine argentica. L’argento si unisce
volta in disuso. ad un altro composto quale oro, platino,
selenio, uranio e zolfo. I primi due tipi di
Carta alla gelatina ai Sali d’argento (1880/) viraggio sono i più stabili, danno toni caldi
– Foglio di carta con barita ed emulsione di all’immagine, ma sono i più costosi; gli ultimi
gelatina con generalmente bromuro d’argento, due danno il caratteristico color seppia.
perché è il sale più sensibile. Carta a tre strati
usata in camera oscura con ingranditore e luce
elettrica (DOP). Per migliorare la stabilità
della stampa nel tempo si è aumentato il
numero di lavaggi a cui viene sottoposta la
Tecniche non argentiche
carta (sviluppo- doppio fissaggio- stop) per
Ci sono procedimenti che sfruttano la
sopportare tutto questo è stata creata una carta
fotosensibilità di elementi chimici diversi
detta politenata che ha uno strato di plastica
rispetto all’ argento.
sia sul retro sia tra la carta e l’emulsione. La
carta baritata però si conserva meglio nel
Platinotipia (1880- 1930 ca.) – Carta
tempo.
sensibilizzata con sali di platino e ossalato
36
Pagina

Figura 26 - Minor White, Window Easter Sunday, Rochester NY, 1963. Stampa ai sali d'argento. 28x35.5 cm. Courtesy:
Fabio Castelli
ferrico, quest’ultimo, modificandosi in ferroso stampa al carbone. Un procedimento si basa
per esposizione alla luce, fa si che i sali di sulla proprietà della gomma arabica, in
platino si trasformino in platino, metallo ben presenza di bicromato di potassio, di
più stabile dell’argento. E’ una carta a un diventare insolubile se esposta per qualche
unico strato e si stampa per annerimento tempo alla luce. Un pigmento viene mescolato
diretto. Fu messa sul mercato dalla con la gomma bicromatata e applicato sulla
Platinotype Company di Londra, essendo però superficie di un foglio di carta da disegno.
molto costosa decadde durante la Prima Carta a due strati e ad annerimento diretto.
Guerra Mondiale venendo sostituita dalla più Molto usata dai pittorialisti perché si può
economica Carta al Palladio, che sfrutta intervenire con altri strati di gomma e
esattamente lo stesso procedimento ma con i pigmento per rafforzare le zone deboli e
sali di palladio. inoltre si possono fare modifiche con
pennello.
Cianotipia (1880- 1910) – Anche detta Blue-
print perché l’immagine finale è di colore
blu. Metodo veloce
SECONDA PARTE
basato su sali di ferro,
carta a un unico strato e
ad annerimento diretto.
Nelle due sezioni
Oggi è usato per
seguenti ci sono forse
planimetrie.
indicazioni un po’astruse
e di difficile
Procedimento al
comprensione, il motivo
carbone (1860/) – Si
per cui sono state
stende sulla carta una
compilate è perché uno
miscela di particelle di
possa avere un minimo di
carbone, gelatina e
guida tecnica a quello che
bicromato di potassio.
acquista soprattutto nella
Carta a due strati e ad
fotografia contemporanea
annerimento diretto.
poiché con il prevalere
Dopo l’esposizione le
dell’aspetto industriale
parti non impressionate
spesso su molti supporti
venivano lavate,
moderni è praticamente
ottenendo cosi
impossibile qualsiasi tipo
un’immagine con
di restauro in quanto le
chiaroscuri proporzionali
composizioni dei medium
alla densità e alla Figura 27 - Wilhelm Von Gloeden, Seated youth and
sono troppo complesse e
trasparenza del negativo. child holding vases of roses, 1914. Stampa salata
misteriose.
virata seppia. 39.5x29 cm. Courtesy: Fabio Castelli.
Per migliorarne i mezzi
toni si creò un procedimento di trasporto
Serve anche a sfatare un’errata idea di una
(transfert) su carta al carbone acquistabile in
maggior qualità in senso di durata delle
commercio in tre differenti colori: nera,
stampe moderne..anzi, quasi più della stampa
seppia e bruno-rossastra. In pratica
antica la stampa moderna ha bisogno di essere
l’emulsione esposta, indurita, veniva staccata
maneggiata con cura, poco esposta, non
dal foglio originale e riposizionata su un
piegata e la sua durata è comunque inferiore.
nuovo foglio. Poiché l’immagine così era
rovesciata, solitamente si eseguiva un
Deve essere il gallerista o chi per esso ad
secondo transfert.
37

essere in grado di comunicarvi tutti i dati


tecnici dell’oggetto, su che tipo di carta è
Pagina

Procedimento alla gomma bicromatata (


stato stampato, con quali inchiostri e con
1855/) – Semplificazione delle tecniche di
quali macchinari, le referenze dell’eventuale stabilità. I procedimenti più stabili oggi sul
laboratorio in cui il lavoro è stato stampato. mercato sono :

 Fujicolor Crystal Archive (1997) notato sul


verso della stampa
Moderni procedimenti a  Kodak Endura (2002) notato sul verso
della stampa
colori  Una volta che i colori hanno virato è
impossibile ripristinarli.

Diapositive Ektachrome e Kodachrome –


Stampe Cromogeniche – C print (1940/) – Entrambe a base di coloranti cromogeni e
Sono le fotografie a colori che tutti hanno a quindi con le stesse problematiche delle
casa. La composizione è complessa, fino agli stampe. Le Kodachrome sono più stabili
anni ’70 il supporto era cartaceo o in acetato perché i copulanti sono nel rivelatore: non ci
pigmentato (Kodak dal 1940). Sul supporto sono dunque copulanti residui nelle immagini
primario vengono stesi diversi strati a strati. Essendo tutti prodotti industriali e
contenenti coloranti JMC (Giallo-Magenta- frutto di brevetti l’indicazione del tipo di
Ciano). L’immagine è molto instabile a causa materiale è sempre stampigliata sull’oggetto.
della fragilità chimica dei coloranti. Dal 1970
con in supporti in RC Paper si ottiene miglior
38
Pagina

Figura 28 - Luigi Ghirri, Senza Titolo, della serie: Paesaggi di Cartone, 1971. Stampa cromogenica su carta al polietilene.
18.5x23 cm. Courtesy: Fabio Castelli
La sovrapposizione delle tre immagini
avviene per trasferimento (dye transfer). Si
Procedimento a colori per distruzione di prepara una matrice di gelatina che assorbe la
coloranti (Detto anche Dye destruction) materia colorante in misura proporzionale alle
luci e alle ombre e che, messa a contatto con
Cibachrome 1963 – Ilfochrome 1991. la carta, dà luogo all’immagine colorata.
S’impone a partire dal 1980. Si basa sulla
dustruzione selettiva dei coloranti JMC Le tecniche a carbone, alla gomma
distrubuiti in tre strati in cui sono presenti bicromatata e dye transfer richiedono tre
anche sali d’argento. Supporto di poliestere e negativi distinti. Se il soggetto è immobile, è
polietilene. L’immagine finale è di coloranti facile fare esposizioni in tempi successivi, ma
azoici, prodotti sintetici, che sono stabili; il se si devono riprendere soggetti in movimento
problema è la stabilità meccanica del medium bisogna fare esposizioni simultanee. Le tre
che si divide in bande. matrici di gelatina sensibilizzata
corrispondente alla selezione tricromia blu,
verde e rossa, vengono inchiostrate in giallo,
magenta e ciano, e stampate su uno stesso
Stampe a sviluppo supporto di carta alla gelatina dando una
stampa a colori.
istantaneo
Questo procedimento ha un’ottima stabilità
all’oscurità mentre alla luce reagisce molto
meglio delle stampe cromogeniche.
Polaroid – Si divide in due tecniche: quella in
cui il negativo e il positivo sono separabili
(1947 Polaroid b/n – 1963 Polacolor – 1984
Fuji instant film FP 100) e quella in cui c’è un Stampe digitali
blocco unico con uscita automatica
dall’apparecchio, detto sistema integrale
(1972 SX 70). Soprattutto il sistema integrale
ha i coloranti molto instabili alla luce (infatti i Stampe a getto d’inchiostro – Sono le più
grandi formati professionali sono sempre in comuni, mercato molto diffuso, anche
positivo/ negativo separabili), all’umidità e al “casalingo”. Difficile darne una descrizione
calore. E’ il procedimento più instabile di precisa perché le caratteristiche di una stampa
tutti. dipendono dal tipo di stampante, dal tipo di
inchiostro e dal tipo di carta. Dopo un periodo
Procedimento a colori per trasferimento di di “stampa selvaggia” si è sentita la necessità
coloranti (Detto anche Dye transfer) di regolamentare questo tipo di stampa per
poter dare parametri di qualità e durevolezza.
In commercio con diversi nomi, come
Pinatype (1880), Eastman Wash-off relief Stampa a getto d’inchiostro “fine art” IRIS
(1936). Tra il 1945-1994 prodotto da Kodak e – Nel 1987 nasce la prima stampante IRIS
poi dal 1995 Dye Tranfer Corporation per il (nome commerciale) e negli anni Novanta le
mercato americano. IRIS-print o Giclée hanno avuto la loro età
dell’oro. Usata soprattutto da artisti o per
E’ usato principalmente da artisti e mondo riproduzioni. Si può usare con qualsiasi tipo
professionale.,è il procedimento più caro ma di carta, sia semplice o con strato di gelatina.
anche più stabile. Sulla carta c’è una strato Si basa sulla quadricromia (JMCK). Sono
39

baritato e uno di gelatina brillante più tre stampe molto fragili perché i colori non sono
Pagina

strati (matrici) in gelatina caricati ciascuno dentro la carta, ma sopra, quindi sono soggetti
con JMC. a colature in presenza di umidità o acqua e a
forti sbiadimenti in presenza di luce. Per comparire negli anni Novanta ed è diventata
ovviare a questo a volte le stampe venivano in fretta il procedimento più usato sul mercato
verniciate, ma dopo un po’ la stessa vernice si della stampa fotografica. Le carte sono
deteriora e a volte assume un colore giallastro. vendute dall’industria delle stampanti. Copre
sia il mercato amatoriale che quello
Stampa a getto d’inchiostro pigmentato di professionale-artistico per i prezzi molto più
tipo “fine art” – Iniziano ad essere usate bassi delle stampe “fine art”. Le carte essendo
negli anni Novanta, soprattutto per le industriale hanno una struttura molto
produzioni di artisti che spesso si rivolgono complessa e nei loro strati sono inseriti anche
ad atelier specializzati in questo tipo di agenti protettivi anti-UV, anti-ossidanti e filtri
stampa. In genere si usa una carta stile ottici, possono essere usate con coloranti o
“acquerello” (Sommerset, Hahnemuhle, pigmenti e possono essere di due tipi:
Lyson, Velin d’Arches) perché gli inchiostri
pigmentati sono più adatti alle carte opache, è  Carte microporose: strato ricevente
possibile usarli però anche su carte brillanti. minerale che rende la carta poco
E’ poco raccomandabile verniciate gli flessibile e quindi non va arrotolata. Se
inchiostri pigmentati su carta opaca nella viene stampata a coloranti è molto
speranza di dare lucentezza. Grazie sensibile all’acqua e alla luce, se invece
all’inchiostro pigmentato (che non è a base viene stampata a pigmenti è davvero
d’acqua) le stampe risultano più stabili, ma i molto sensibile all’abrasione.
colori sono comunque sensibili alla luce e alle  Carta con strato ricevitore a polimero
abrasioni. assorbente: meno sensibile
all’inquinamento, all’acqua e
Stampa a getto d’inchiostro su carta all’abrasione.
commerciale multistrato – Inizia a
Rispetto ad altre stampe il problema di queste
40
Pagina

Figura 29 - Jiang Zhi, Rainbow n. 1-6, 2006. Digital color print. 80x120 cm. Edizione 6/12. Courtesy: Fabio Castelli
con carta commerciale è che spesso il
deterioramento non è ne progressivo né
lineare.

Elettrofotografia (Stampe Laser) – Nel


1975 nasce la prima stampante laser e da
allora il mercato si è allargato notevolmente.
Col tempo la qualità delle stampe è molto
migliorata, sonno comunque prodotti non
pensati per un mercato patrimoniale. Si dice
che a volte i fotografi usano questa tecnologia
per realizzare “sterline fotografiche” cioè
vendere molte copie delle loro fotografie.
Segue lo stesso principio delle fotocopiatrici e
per questo motivo le stampe sono molto
fragili poiché il toner può deteriorarsi
polverizzandosi soprattutto se si utilizza carta
plastificata. Molto instabili alla luce.

Riccardo Varini, Serie Silenzi S18-09, 2012.


Stampa su carta cotone 100% Epson
Velvet Fine Art, a pigmenti K3. 30x45 cm.
Ed. 1/27 + II p.a. Courtesy: Fabio Castelli
41
Pagina
FIRME, TIMBRI E Francis Bauer, il contatto del fotografo e
ricercatore francese in Inghilterra a cui viene
ANNOTAZIONI affidata l’immagine durante il soggiorno per
la presentazione alla Royal Society.
Un’annotazione fondamentale per la
datazione e l’attribuzione che farà Gernsheim

N
el 1827, Joseph Nicéphore Niépce si
reca alla Royal Society di Londra per ma anche per la stessa storia della fotografia.
presentare la sua scoperta che lui
chiama ancora Eliografia ma che, di fatto, è
passata alla storia come la prima fotografia:
un’immagine di fabbricati e di tetti adiacenti
la sua abitazione, Le Gras, a Saint Loup
deVarennes, vicino a Chalon sur Saône,
ripresa dopo un’esposizione di circa otto ore
effettuata con una camera oscura posizionata
davanti a una finestra.

Figura 31 - Il retro della foto di Niépce con le annotazioni di


Francis Bauer

Questo aneddoto ci fa capire quanto i “segni”


presenti su una fotografia possono essere
rilevanti per chi si interessa di questa arte e,
magari, vuole diventarne un collezionista.
Quando si decide di comprare una fotografia,
Figura 30 - Joseph Nicéphore Niépce, Vista dallo studio infatti, deve essere sempre attentamente
della casa di Le Gras, 1827.
valutata la presenza o meno, su di essa, di
Oggi conservata presso la Gernsheim firme, iniziali, timbri o la loro assenza. Per
Collection dell’Harry Ransom Humanities alcuni artisti, infatti, può essere molto
Research Center dell’Università del Texas, importante come un’immagine è stata firmata.
questa prima fotografia è data per persa per Se pensiamo, ad esempio, alle foto di Edward
più di un secolo, ossia fino al 1952, quando è Weston, pietra miliare della storia della
stata ritrovata da Helmut Gernsheim che la fotografia a cui si deve l’avvicinarsi di questa
data, appunto, 1827, grazie ad una arte al linguaggio delle avanguardie di primo
annotazione presente sul retro dell’immagine Novecento, il loro valore può oscillare anche
in cui si legge: «Il primo risultato ottenuto di diverse migliaia di dollari a seconda che
spontaneamente dall'azione della luce da Mr. siano firmate o meno. Per altri fotografi, in
Niepce. Chalon sur Saône. 1827. Il primo particolare quelli europei attivi tra le guerre,
42

successo dell’esperimento del Signor Niépce invece, la presenza o meno della firma incide
Pagina

di fissare in modo permanente un’immagine decisamente meno sul loro valore. Le stampe
dalla natura». Autore di questa iscrizione è tarde non firmate, realizzate dopo la morte di
un artista, inoltre, possono esporre il recto di un’immagine, voglio ricordare che la
collezionista ad un alto rischio di frode o di loro presenza è bene che sia documentata
speculazione, perché non ci sono garanzie sul fotograficamente ai fini assicurativi e per il
numero degli esemplari presenti sul mercato ritrovamento delle opere in caso di furto o
e, molto spesso, sono solo delle cattive smarrimento, secondo quanto stabilito dallo
imitazioni degli originali. Non dobbiamo standard internazionale per la descrizione dei
dimenticare, infatti, che nella maggior parte beni culturali Object ID, elaborato nel 1993
dei casi, la miglior garanzia che un’opera dal J. Paul Getty Trust, lanciato nel 1997 e
fotografica mantenga il suo valore è che sia oggi adottato dalle principali forze
una stampa vintage, firmata e rara. Ancora dell’ordine, tra le quali FBI, Scotland Yard e
una volta, dunque, è difficile dare una ricetta Interpol.
precisa ma è necessario valutare caso per caso
e questo mette ancor più in evidenza la Per questo, quando si osserva un’opera
necessità, da parte del collezionista, di avere fotografica in una galleria e si sta decidendo
un buona preparazione. se acquistarla o meno, conviene sempre
vedere anche il retro della foto, a costo di
Detto questo, prima di analizzare i vari farla smontare: non accontentatevi di quello
“segni” che si possono trovare sul verso o sul
43
Pagina

Figura 32 - Edward Weston, New Mexico, 1941. In basso a destra è stata evidenziata la sigla con le iniziali del suo nome e
la data.
che vi viene detto, verificate sempre tutto! un’etichetta in cui vengono riportati anche i
dati della galleria. E’ un’abitudine recente ma
Le firme che sta prendendo sempre più piede tra gli
artisti.

Come per la pittura o per la grafica d’arte,


I Timbri
anche nella fotografia ha preso piede, in modo
ormai consolidato, l’abitudine da parte
dell’artista di firmare i vari esemplari. Un Anche se non mancano artisti che timbrano a
modo per “rivendicarne” secco, o in modo
la paternità ma anche per tradizionale, le
garantirne l’autenticità. proprie opere –
Ma dove si trova la in Italia
firma? Se avete possiamo citare,
passeggiato per una fiera ad esempio, i
o per una mostra di Readymade di
fotografia, adesso, molto Maurizio
probabilmente, vi starete Galimberti –
chiedendo come mai non l’abitudine di
avete visto la firma applicare il
dell’autore sulle foto proprio timbro
esposte. La risposta è sulle opere
molto semplice: se alcuni appartiene più
fotografi firmano la allo stampatore o
propria opera in basso, al montatore che
proprio come fanno i non all’artista.
loro colleghi pittori, sono Ma viene
invece la maggioranza utilizzato anche
quelli che preferiscono dalle Agenzie o
apporre la propria firma dalle Fondazioni
sul retro dell’immagine, che curano
assieme alla data e alle l’opera di artisti
eventuali indicazioni ormai scomparsi.
relative al titolo Non è raro,
dell’opera, alla serie. Figura 33 - Vista fronte / retro di Via Marina (1990), fotografia di inoltre, che sul
Usualmente firma ed Mimmo Jodice. Sul retro si può vedere la firma dell’autore. retro delle
informazioni vengono fotografie siano
scritte a matita, e questo a fini conservativi, presenti timbri che rimandano a collezioni
ossia per evitare danni futuri all’opera. private o pubbliche a cui le opere sono
appartenute in passato. Il timbro non
Talvolta, la firma e le informazioni di cui sostituisce la firma o l’etichetta ma,
44

abbiamo appena parlato, possono essere normalmente, vi si affianca riportando dati


applicate sull’opera (o sul passepartout se non
Pagina

ulteriori e relativi, appunto, al soggetto che


addirittura sul retro della cornice) con l’ha apposto.
Le Annotazioni

Cosa dire, infine, delle annotazioni…


dovendone fare un elenco per tipologia
probabilmente non basterebbe un libro. Sul
retro delle fotografie (ma anche sul davanti)
se ne trovano di tutti i tipi: dalle dediche,
tipiche delle stampe Vintage, all’indicazione
del titolo, passando da dichiarazioni di intenti

a note che hanno tutto il sapore degli appunti


di viaggio, in cui è descritta la genesi di uno
scatto, fino ad indicazioni tecniche – come la
dicitura “Fotografia non manipolata al
computer” che applica Gianni Berengo
Gardin – o di destinazione d’uso, come quella
che si trova dietro la celebre fotografia di
Robert Capa del soldato lealista che cade in
punto di morte durate la guerra civile
spagnola, sul cui si legge: «Robert Capa //
Not for Reproduction».

Edward Weston, Excusado, 1925. Nell’angolo


in basso a sinistra è possibile vedere le iniziali
del nome del fotografo poste vicino alla
numerazione della serie. Nell’angolo in basso
45

a destra, invece, troviamo la firma e la data.


Pagina
Recto e Verso della foto Morte di un miliziano
lealista di Robert Capa (Spagna, 1936 – © Robert
Capa / International Center of Photography /
Magnum Photos). Sul retro si possono vedere
numerosi timbri e annotazioni. In particolare
46

quella del fratello Cornell Capa nella quale è


Pagina

raccontata la storia di questa fotografia.


specializzato. Se una volta capitava che fosse
LA CONSERVAZIONE E IL un restauratore di carta (libri, stampe,
disegni), che si improvvisava esperto di
RESTAURO fotografia partendo dal presupposto che era
costituita dallo stesso materiale a lui noto,
oggi sono molti gli specialisti preparati in
materia di fotografia e quindi si possono
Quello che segue non vuole essere un ottenere consulenze o interventi più che
manuale del fai da te nella conservazione e garantiti.
restauro delle opere fotografiche che, di fatto,
sono materie delicatissime e che hanno
bisogno di tempo, studio, esperienza e
ambienti idonei, ma piuttosto vuole far
Quelle che scriviamo di seguito sono delle
emergere quanti accorgimenti l’appassionato
indicazioni generali di comportamento e delle
di fotografia deve imparare ad avere se vuole
prese di coscienza di quello a cui si va
far sì che la sua collezione abbia una buona
incontro iniziando un rapporto d’amore con
possibilità di durare nel tempo e di non
la fotografia
deprezzarsi a causa di una cattiva
conservazione che ne
Quasi tutto il materiale fotografico era ed è
può minare la stabilità.
sensibile ai fattori
ambientali, non solo
Insomma, se sognate
alla temperatura,
di poter esporre in
all’umidità relativa,
pieno sole, in salotto,
all’inquinamento
magari vicino a un
atmosferico, ma anche
camino, un’opera
alle sostanze ossidanti
fotografica e pensate
emesse dai materiali
che per ridarle
da costruzione, quali
lucentezza ed
vernici murali, arredi
eliminare sporco e
in legno, cartoni e
polvere basti una
persino le buste o
passata di alcool, non
confezioni originali
stupitevi se dopo pochi
anni l’immagine sarà utilizzate
Figura 34 - Se una volta capitava che fosse un restauratore di per
irriconoscibile e proteggere i materiali
carta che si improvvisava esperto di fotografia oggi sono molti
gli specialisti preparati in materia fotografici. Vediamo,
irrimediabilmente
rovinata. dunque, come
dobbiamo comportarci con le nostre
Ricordiamo che la fotografia non è un poster, fotografie.
né un quadro incorniciato; una semplice
spolveratura un po’ aggressiva potrebbe La manipolazione
rigarne la superficie in modo irrimediabile,
una passata di vetril sul vetro o sulla plastica La difesa principale che un collezionista può
di montaggio potrebbe innescare reazioni attuare per mantenere in buono stato le
chimiche imprevedibili e deleterie per proprie opere è una corretta manipolazione.
l’immagine. Ed è bene non toccare neppure i Alcune regole semplici e una rigorosa
vecchi adesivi presenti sul retro delle disciplina permettono di evitare un gran
immagini. numero di alterazioni meccaniche dovute ad
47

errate manipolazioni umane: segni


Nel dubbio (e riguardo alla fotografia si è d’impronte, rotture di lastre, stampe lacerate o
Pagina

sempre nel dubbio) meglio, davvero, non fare sgualcite, negativi rigati, ecc.
nulla e rivolgersi a un restauratore
Questo è quello che si dovrebbe fare: test rigoroso valuta gli effetti dei materiali di
conservazione sui materiali fotografici.
 trasportare i documenti su un vassoio Attualmente molti produttori e fornitori di
 imparare a tenere la fotografia con due materiale di conservazione eseguono questo
mani o supportarla con un cartoncino più test sui loro prodotti. Se possibile, quindi,
rigido; acquistate prodotti che hanno superato il PAT
 indossare guanti di cotone puliti quando o richiedete che tutto il materiale di
si consultano i materiali fotografici e non conservazione acquistato debba averlo
toccare mai il lato dell’emulsione superato.
dell’immagine fotografica (esempio:
stampe, negativi, diapositive, lucidi, ecc.); La carta e il cartone dovrebbero essere
 limitare i tempi di manipolazione, poiché conformi ai seguenti criteri:
calore e umidità prodotte dalle mani
possono comunque deformare le
immagini;
 preparare una superficie di lavoro e di  alta percentuale di cellulosa (oltre 87%);
studio pulita;  pH neutro (attorno al 6.5-7.5);
 non utilizzare nastri adesivi, graffette,  bassissimo contenuto di zolfo;
cavalieri, puntine o elastici sul materiale  legante neutro, libera da lignina, da
fotografico; non utilizzare mai carpette o particelle metalliche, acide, perossidi,
buste in PVC. formaldeide e da agenti nocivi derivanti
dall’incollaggio.
Tutti i materiali di conservazione dovrebbero
superare il Photographic Activity Test
(PAT), come indicato negli standard in base
alla norma ISO 145523-1999 PAT. Questo
48
Pagina

Figura 35 - I materiali fotografici dovrebbero essere manipolati indossando sempre guanti di cotone puliti.
L’ambiente intermittenti.

Per attenuare gli effetti nefasti della luce


Per valutare o migliorare l’ambiente in cui si
naturale, esistono tre soluzioni possibili:
andranno a conservare le opere bisogna
prestare attenzione a vari parametri:
 le sale d’esposizione devono essere
orientate a nord,
La luce  installare tende esterne,
 impiegare filtri sulle finestre.
Lo spettro visibile della luce (violettoblu-
verde-giallo-arancione-rosso) si situa su
lunghezze d’onda fra i 400 e i 750 nm. Sono
le radiazioni che precedono (ultraviolette) e Per la luce artificiale vediamo che le lampade
quelle che seguono (infrarosse) che incandescenti, con filamento al tungsteno, non
determinano principalmente il deterioramento emettono radiazioni UV ma provocano una
dei supporti fotografici: i raggi UV colorazione giallastra come pure una forte
provocano uno scolorimento dello strato emanazione di calore. Mentre le lampade
dell’immagine mentre i raggi IR fanno alogene (iodio + quarzo), offrono una resa
apparire un ingiallimento. Inoltre, più la migliore dei colori ma un’emanazione di
lunghezza d’onda è piccola, più essa origina calore superiore a quelle al tungsteno. E’ utile
reazioni importanti nei materiali organici dotarle di un filtro UV. La lampada meno
quali cellulosa, collagene, pigmenti organici, dannosa è quella fluorescente, anche in questo
ecc. va sempre però installato un filtro UV
policarbonato.
Va evitata la luce naturale e le fonti di
illuminazione devono essere messe lontane E’ importante ridurre l’intensità luminosa:
dalle opere, per evitare il surriscaldamento
delle stesse. Per questo andrebbero  150 lux per stampe moderne in bianco e
privilegiati i sistemi di illuminazione nero,
49
Pagina

Figura 36 - Va evitata la luce naturale e le fonti di illuminazione devono essere messe lontane dalle opere, per evitare il
surriscaldamento delle stesse.
 50 lux per stampe a colori e per le copie  i materiali a colori dovrebbero essere
del diciannovesimo secolo. conservati in ambienti a bassa
temperatura (sotto i 2° C e 30-40% di UR)
E’ , infine, limitare i tempi di esposizione e per assicurare la durata.
per questo sono consigliate luci intermittenti.  per le collezioni fotografiche composte
da differenti procedimenti è
L’umidità relativa raccomandato il tasso di umidità relativa
del 35-40%.
Se è troppo bassa aumenta gli effetti
dell’elettricità statica e provoca screpolature L’inquinamento
sull’emulsione. Se troppo alta si genera
un’idrolisi dei coloranti e della gelatina che L’inquinamento atmosferico ha innumerevoli
favorisce la formazione e in seguito la effetti dannosi sui supporti fotografici. Alcuni
proliferazione di determinate spore e di alcuni gas, quali l’anidride solforosa, l’ossido
funghi all’interno dell’emulsione. d’azoto, i cloruri e i solventi, attaccano
l’argento metallico ossidandolo.
La temperatura
Stesso discorso per le particelle solide
dell’aria (minerali e organiche) che
Questo fattore si combina strettamente con danneggiano
l’umidità relativa. Una
l’emulsione e
temperatura troppo
provocano delle
elevata attacca la
rigature indelebili. Tra
gelatina e provoca dei
gli inquinanti che
distacchi
possono danneggiare
dell’emulsione. Al
le pellicole si
contrario, una
comprendono i
temperatura bassa
perossidi (derivanti
associata ad
dalla carta e dal
un’umidità relativa
legno), composti di
adeguata favorisce un
cloro, ossidi di azoto,
notevole allungamento
diossidi di zolfo,
della vita dei supporti Figura 37 - L’inquinamento atmosferico ha innumerevoli acido solfidrico (di
fotografici. Va da sé che effetti dannosi sui supporti fotografici
solito gli elastici
fluttuazioni di
possono contenere
temperatura e umidità dovrebbero essere
zolfo), impurità nelle colle, gas emanati dalle
evitate.
vernici, ozono prodotto da fotocopiatori e da
certe lampade e apparecchiature elettriche,
Fluttuazioni di temperatura e umidità ammoniaca, fumo, insetticidi, polvere,
dovrebbero essere evitate particelle abrasive e funghi. Sono consigliati
filtri d’aria a carbone attivo e moquette a
Generalmente la temperatura dovrebbe essere bouclé, piuttosto che rasata, perché pezzetti di
mantenuta più bassa possibile e costantemente fibra abrasivi possono essere rilasciati dal
monitorata; di seguito alcuni dati generali, pelo rasato per un tempo molto lungo.
fermo restando che le scelte vanno fatte dopo
aver consultato uno specialista, soprattutto per
i materiali a colori: Gli agenti biologici
50

 le stampe e i negativi in bianco e nero I supporti fotografici sono facilmente attaccati


dovrebbero essere conservati ad una da certi funghi e da certi batteri. Funghi e
Pagina

temperatura sotto ai 18° C e l’umidità batteri s’installano sullo strato argenteo e


relativa (UR%) attorno al 30-40%; distruggono l’immagine. Quando si
acquisiscono documenti fotografici, è utile conserva.
procedere ad un attento esame di ogni
supporto fotografico onde separare i pezzi Differenti tipologie di materiali fotografici,
contaminati. Questi ultimi dovranno essere come vetro e pellicole fotografiche, stampe a
affidati a un restauratore specializzato, il contatto, fotografie a colori, lucidi dovrebbero
quale procederà a trattamenti fungicidi, essere conservate separatamente. Soprattutto,
insetticidi e battericidi. sarebbe opportuno conservare ogni tipo di
materiale su pellicola isolato da altri tipi di
Per quanto concerne i pezzi in buono stato, il pellicola. Tale organizzazione protegge gli
rispetto delle condizioni di conservazione altri supporti fotografici dai prodotti nocivi
(temperatura + umidità relativa) rappresenta derivanti dalla degradazione del nitrato di
la miglior garanzia contro ogni agente cellulosa e degli acetati di cellulosa. In
biologico. È importante separare i supporti particolare, l’acido nitrico che si forma dalla
che si stanno deteriorando da quelli in buone degradazione del nitrato di cellulosa può far
condizioni: i materiali in corso di sbiadire le immagini su argento, far diventare
deterioramento, infatti, producono sostanze di morbidi e perfino appiccicosi i leganti di
degradazione che possono indurre gelatina e corrodere i contenitori e gli armadi
deterioramenti in altri supporti fotografici. di metallo. Questo tipo di organizzazione per
qualità dei materiali rende anche più efficiente
ed efficace il monitoraggio dello stato della
Il condizionamento raccolta.
Per condizionamento nel mondo della
La soluzione migliore per le fotografie di
conservazione e del restauro si intendono tutti
piccolo formato non è conservarle in quadro
quei materiali e quelle pratiche atte a
ma collocare ogni singola foto in una busta di
conservare nel modo più corretto possibile un
carta idonea (opaca o mylar), riducendo così i
oggetto. Riguarda, quindi, non solo il tipo di
possibili danni alla fotografia, e aggiungere
carta o di plastica con cui si copre una
protezione grazie anche all’uso di un
fotografia ma anche la posizione in cui la si
cartoncino di supporto che permetta di
51
Pagina

Figura 38 - La soluzione migliore per le fotografie di piccolo formato è conservarle in una busta di carta idonea
(opaca o mylar)
manipolare la foto senza toccarla. come l’incurvatura.

Per i grandi formati, invece, la messa in E’ ottimale avere due livelli di contenitori:
cornice può essere un mezzo di busta e scatola, ma va comunque evitato
conservazione, in genere con polipropilene l’affollamento di pezzi in scatole o cartelle.
per la protezione contro l’acqua. Ci vuole Tutto il materiale, inoltre, deve avere inerzia
l’introduzione di uno spessore , o chimica comprovata. Il condizionamento
distanziatore, nell’interfaccia immagine-vetro, corretto è molto utile in quanto crea un effetto
per evitare problemi d’aderenza tampone da T e HR, protegge dalla luce e da
difficilmente reversibili e risolvibili. danni meccanici.

Attenzione particolare deve essere data alle Il grande formato nella


stampe fotografiche di grande formato
montate su cartone, poiché spesso il cartone fotografia contemporanea
originale è acido e estremamente fragile: la
fragilità del supporto può mettere a rischio la La fotografia contemporanea spesso ha grandi
stessa immagine perché il cartone può formati e questo porta a diversi inconvenienti:
rompersi danneggiando la fotografia.
 peso
Una volta che le fotografie sono state  instabilità fisica
collocate in cartelle, raccoglitori o buste,  natura dei materiali e del montaggio, che
possono essere immagazzinate verticalmente, può essere fatto con supporti inadatti
o orizzontalmente, in scatole con apertura sul come il legno o in maniera irreversibile
fronte per agevolare l’estrazione e la come con lastre di metallo.
ricollocazione. L’immagazzinamento  Inoltre, mentre per la fotografia storica
orizzontale delle fotografie è generalmente si conoscono abbastanza bene
preferibile alla conservazione verticale, materiali e tecniche, la fotografia
poiché lo scaffale, o cassetto, permette un contemporanea, in cui gioca un ruolo
naturale supporto e evita danni meccanici preponderante l’industria, ha strutture
52
Pagina

Figura 39 - Per i grandi formati la messa in cornice può essere un buon mezzo di conservazione
e composizioni complesse, spesso composizione chimica dei supporti, che
coperte da brevetti o segreti può essere una fonte di alterazione, ma
industriali, per cui è difficilissimo anche perché, a volte, il montaggio può
poter intervenire in maniera certa su creare tensioni nell’originale causando
alcuni problemi. Di fatto, le alterazioni deformazione o incrinature
chimiche e biologiche sono dell’immagine).
irreversibili e i danni sono evidenti
anche nell’alterazione dei colori e Gli interventi curativi
bisognerebbe eliminarne le fonti
come: colle, adesivi, spore, supporti Di fronte a una necessità oggettiva
inadatti, sempre con l’attenzione a non d’intervento, per cercare di ripristinare lo
modificare l’opera. stato ottimale dell’opera bisogna prima di
tutto ricordarsi che, spesso, meno si fa e
Soprattutto per l’opera d’arte contemporanea meglio è, e poi si può procedere ai seguenti
sono indispensabili informazioni tecniche e passaggi:
storiche sull’opera e si dovrebbe avere sempre
presenti le scelte dell’artista concernenti  riposizionamento in piano dell’opera;
l’esposizione. Sarebbe importante conoscere  consolidamento degli strappi e delle parti
anche il nome del montatore. Per opere di mancanti;
grande formato che invece non hanno  reintegrazioni.
montaggio è importante ricordare di non
arrotolarle perché ci sono rischi di rotture e di E’ da notare che se per le foto contemporanee
deformazioni irreversibili. si tende a chiedere molto spesso un restauro
estetico, molto legato al valore di mercato, per
Gli interventi preventivi quella storica si pensa più a un restauro
archeologico.
Una volta in possesso di una fotografia
sarebbe opportuno far verificare da uno Prevenire è meglio che
specialista se ha bisogno dei seguenti
interventi: curare
 pulizia; Nell’acquisto di un’opera fotografica bisogna
 rimozione adesivi; richiedere informazioni precise
 smontaggio (non solo per la sull’assemblaggio, il condizionamento, le
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Pagina

Figura 40 - Ogni fotografia dovrebbe avere un suo imballaggio dedicato realizzato con materiali certificati
condizioni di archiviazione e quelle Montaggi
d’esposizione; spesso il come è vissuta
un’opera è evidente già da come il gallerista
Ci sono norme internazionali che
ce la propone. L’oggetto dovrebbe avere un
regolamentano i parametri espositivi e i
suo imballaggio dedicato, realizzato con
materiali da usare (uno su tutti lo AFNOR Z
materiali certificati, e facciamo attenzione
010 – jun 2005 e segg.) e indicano, per
anche a come il personale la manipola: a volte
esempio, quali tipi di trattamento del legno
il segno di impronte digitali sull’immagine
sono idonei per le teche espositive o quali
appare dopo molto tempo che l’opera è stata
vernici speciali possono essere usate, fermo
toccata nella maniera scorretta; ricordiamo
restando che vadano applicate almeno tre
inoltre che non esistono procedimenti di
settimane prima dell’utilizzo, in modo che
restauro che possano ripristinare l’opera, a
tutti i solventi o altri prodotti chimici siano
volte si tenta di coprire il danno con ritocco
evaporati.
pittorico, ma su superfici lisce e brillanti
spesso è impossibile.
Riguardo ai metalli vanno prediletti alcuni
tipi di acciaio galvanizzato o inossidabile,
Per il restauro delle foto a colori va tenuto
oppure alluminio o alluminio Dibond
presente che nessun restauro è possibile nel
(alluminio speciale, marchio registrato).
caso di un alterazione chimica dei coloranti,
che è di fatto la principale forma di degrado;
Per i materiali plastici sono raccomandati
l’instabilità dei coloranti può portare a viraggi
polietilene, polipropilene, gli acrilici, i
di colore dovuti al degrado di collanti residui
policarbonati e il plexiglass, mentre gomme e
sulla carta o al degrado dei coloranti stessi.
siliconi possono rilasciare nel tempo elementi
di deterioramento molto pericolosi. Da evitare
Con la fotografia a colori ci troviamo ad
il poliestere, poichè sulla superfici brillanti
affrontare problematiche conservative assai
crea un effetto di ferrotypage e a causa
complesse, in quanto, da un lato, c’è una
dell’elettrostatica può creare delle bande sulla
grande sensibilità dei coloranti ai solventi e
superficie dell’immagine.
agli inquinanti, dall’altro, c’è una cattiva
conoscenza dei materiali fotografici dovuta,
Per l’esposizione è sempre consigliabile che
come detto, a questioni di mercato industriale.
l’opera sia chiusa correttamente in una
L’unico modo per preservarsi da spiacevoli
cornice, per le stampe digitali su superfici
scoperte è attuare da subito interventi
porose o le Iris questo aiuta a prevenire il
preventivi che controllino luce, temperatura,
contatto con l’ozono, gas tra i più dannosi per
umidità relativa e contaminanti.
loro ed elemento molto presente nelle città a
causa dell’inquinamento.
Esposizione delle opere –
In linea generale è auspicabile che solo
materiali a norma, tra adesivi, colle e carta,
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Pagina

Figura 41 - Questo disegno mostra, in sezione, un montaggio archivistico per fotografie d’arte
debbano essere messi a contatto con l’opera. e l’immagine diventa in pratica un oggetto in
Sul mercato c’è una predominanza di supporti plastica.
plastificati e per questi non si è ancora trovata
nessuna soluzione soddisfacente in caso di Le alternative meno invasive sono:
deformazioni fisiche .
 Assemblaggio tramite adesivo a doppia
I montaggi contemporanei hanno il difetto di faccia amovibile dal pannello di supporto.
essere in gran parte irreversibili, mentre  Assemblaggio pieno tramite strati
sarebbe consigliabile, per le stampe digitali sacrificabili per lo smontaggio.
fine art su carta, interporre uno strato di carta  Assemblaggio con cerniere.
tra l’opera e l’assemblaggio fatto su Dibond o
su alluminio o su pvc. O creare un montaggio
su cerniera, simile a quello delle litografie.
Non avere un vetro davanti all’immagine
porta a danni meccanici e da inquinanti.

I montaggi dei grandi formati si possono


dividere in due gruppi:

Fotografie laminate su pannello


rigido

Nel tempo possono presentare una


deformazione del supporto che implica quella
dell’opera, oppure avere difetti di incollatura
che possono provocare bolle sulla superficie o
creare interstizi per la polvere. Se non sono
protette da passepartout queste immagini
possono avere evidenti alterazioni cromatiche
dei bordi e sulla superficie.

Fotografie montate di faccia tipo


Diasec (Face mounting)

Si tratta di far aderire l’immagine di faccia al


vetro tramite l’eliminazione dell’aria tra i due:
questo da un effetto bagnato e aumenta la
saturazione dei contrasti, ma è solo
un’illusione di protezione poiché il montaggio
è realizzato tramite adesivo a base di silicone
che rilascia acido acetico o composti
ammoniacali che rovinano l’immagine;
oppure tramite una pellicola adesiva per
pressione, oppure con sistema sottovuoto
(Vacuum Diasec – marchio registrato). In
genere si usa il plexiglas che a sua volta è
55

sensibile a umidità relativa e calore, in tal


modo assomma le sue alle problematiche Sullo sfondo: un’immagine dello Edward
Pagina

della fotografia. Lo smontaggio è impossibile Steichen Photography Study Center


GLOSSARIO Alogenuro d'argento, usato in fotografia per
rendere sensibile la superficie di lastre e
pellicole, combinato poi con la gelatina
Si riporta, qui di seguito, il vocabolario permette la preparazione di emulsioni molto
minimo dell’aspirante collezionista di sensibili.
fotografia. L’elenco proposto non ha la
pretesa di essere esaustivo ma vuole solo
fornire quei termini fondamentali per iniziare

C
a muoversi in questo mondo nonché fornire
un riassunto dei temi più importanti affrontati
nei vari fascicoli di questa guida.

CALOTIPO

A Negativo su carta o stampa positiva diretta.


Primo procedimento in cui l’immagine dopo
l’esposizione rimane latente, ha bisogno cioè
di essere “sviluppata” tramite un lavaggio
sduccessivo all’esposizione. Procedimento
AMBROTIPO inventato da Fox Talbot, tra le varie migliorie
Dal greco “indistruttibile”. Lastra di vetro su quella della ceratura della carta di Gustave Le
cui si stendeva collodio umido. In genere si Gray nel 1851 che rendeva il foglio più
tratta di ritratti fortemente sottoesposti che, trasparente. Il calotipo permetteva di ottenere
osservati in particolari condizioni, possono copie a contatto; le stampe, però,
apparire sia positivi che negativi. presentavano una certa granulosità dovuta alle
fibre della carta.
ARCHIVIO FOTOGRAFICO
Insieme di fotografie (negativi e positivi), CAMERA OSCURA
attrezzature fotografiche e altri materiali. Può Lo spazio di lavoro per lo sviluppo e la
venire inteso anche come spazio fisico di stampa di pellicole fotografiche e la
conservazione dei materiali. realizzazione di stampe.

AUTENTICA CARTA ALBUMINATA


Certificato, posto sul retro dell’opera, Tecnica inventata nel 1850 da Blanquart-
contenente i dati di produzione di Evrard. Un foglio di carta del tipo da disegno
provenienza. veniva coperto da uno strato di albumina
contenente del sale e sensibilizzato agitandolo
leggermente in soluzione di nitrato d'argento;
la stampa avveniva per annerimento diretto.

B L'immagine di solito veniva sottoposta ad un


viraggio all'oro e poi fissata.

CARTA BARITATA
BARITE Rivestita generalmente di gelatina - solfato di
Solfato di bario. Polvere bianchissima stesa bario. Inventata nel 1881.
nelle carte fotografiche dette appunto baritate,
tra l'emulsione e il supporto in carta. CARTA AL CARBONE
Carta fotografica ai sali di cromo usata in
56

origine per ottenere positivi fotografici con


BROMURO D'ARGENTO caratteri simili ai disegni a carboncino. Si
Pagina

tratta di solito di un foglio di carta sottile


ricoperto di una pellicola di gelatina
bicromatata contenente particelle di carbone o lavorate. Le lastre usate erano di misure
altro pigmento. Le stampe al carbone, ideate standardizzate: cm. 21.5x16.5; 10.5x8; 7x5.5;
da Alphonse Poitevin (1855-56) sono molto 16x12; 8x7.
durevoli. Fra quelle commercializzate dopo il
1889 la carta Artigue, detta charbon-velour, e DIBOND
quella Fresson, detta charbon-satin. Il Dibond è una lastra composita costituita da
due lamiere in alluminio, spessore 0,3
CARTA SALATA mm/cad., con interposto un nucleo in
Semplici fogli di carta da disegno imbevuti di polietilene. L'assoluta planarità e la perfetta
cloruro di sodio con soluzione di nitrato finitura in colore bianco assicurano un
d'argento (un solo strato). La superficie accurato allineamento delle lastre sia di
sensibilizzata veniva posta a contatto con un piccolo che di grande formato ed un'elevata
negativo e, per azione della luce, i sali definizione della stampa.
d'argento si trasformavano in argento
metallico, con effetto rossastro dell'immagine.

E
Dopo l'annerimento diretto veniva virata e
fissata.

C-PRINT
Sono le fotografie a colori che tutti hanno a
casa. La composizione è complessa, fino agli EDIZIONE
anni ’70 il supporto era cartaceo o in acetato Con il termine edizione si indica l’insieme di
pigmentato (Kodak dal 1940). Sul supporto un numero prestabilito di esemplari il cui
primario vengono stesi diversi strati numero è detto tiratura. Non c’è bisogno che
contenenti coloranti JMC (Giallo-Magenta- tutti gli esemplari siano stati stampati nello
Ciano). L’immagine è molto instabile a causa stesso momento ma, se previsto dall’autore,
della fragilità chimica dei coloranti. Dal 1970 possono esserlo in momenti successivi e in
con in supporti in RC Paper si ottiene miglior dimensioni diverse, a seconda della domanda
stabilità. I procedimenti più stabili oggi sul del mercato. Un’edizione, inoltre, può essere
mercato sono: Fujicolor Crystal Archive limitata o illimitata; numerata o non numerata
(1997) notato sul verso della stampa; Kodak a discrezione dell’artista. Anche se spesso si
Endura (2002) notato sul verso della stampa. ritiene che un’edizione limitata valga di più
Una volta che i colori hanno virato è rispetto ad una non limitata questo non è
impossibile ripristinarli. necessariamente vero. Se si tratta di una
edizione limitata la numerazione sarà a due
cifre separate da un trattino diagonale in cui il
numero a destra indica il totale degli

D esemplari esistenti e quello a sinistra il


numero dell’esemplare in questione. Nel caso
di edizioni illimitate, invece, la numerazione
sarà del tipo #10: indicando in questo modo
l’esemplare n.10 di un totale indeterminato.
DAGHERROTIPO
Immagine fotochimica unica su lastra di rame
argentata, è un positivo diretto con destra e
sinistra invertite rispetto al soggetto. La lastra
veniva esposta ai vapori di iodio per la
sensibilizzazione, spesso i dagherrotipi erano
57

colorati con pigmenti per assimilarli ai ritratti


pittorici. Erano conservati in appositi “case” –
Pagina

cornici con vetro sigillate per preservarli più a


lungo e inserite custodie in pelle finemente
acqua calda e allora appare l'immagine. Lo

F sviluppo è fatto con un pennello. Se sulla


carta si versa acqua caldissima, tutto il
pigmento viene tolto. Le zone deboli possono
essere rafforzate rivestendo nuovamente la
carta con gomma arabica e pigmento. In
questo modo si possono applicare colori
FINE ART diversi sullo stesso foglio di carta. Molte
Termine con il quale si indica un tipo di combinazioni sono così possibili: si può
stampa molto accurato destinata al rivestire di gomma un foglio di platino e
collezionismo. stamparlo di nuovo per dargli maggiore
profondità.
FOTOINCISIONE
Procedimento fotomeccanico che utilizza la
fotografia per ricavare, su lastra di zinco o di

H
rame sensibilizzata, un'incisione a rilievo,
dalla quale si possa ottenere, con la stampa
fotografica, la riproduzione dell'originale. Si
basa sull'invenzione di Fox Talbot che nel
1852 brevettò un metodo per incidere lastre di
zinco o rame appositamente sensibilizzate, HYBRID DIGITAL PRINT
dalle quali trarre stampe. Nel 1858 ne Stampa fotografica da file fotografico digitale
migliorò il procedimento ricoprendo il ottenuta con l’impiego dell’attrezzatura film
rivestimento di gelatina e bicromato di printer, ossia macchinari che impressionano la
potassio con polvere di resina. In generale pellicola con una luce laser.
tutti i procedimenti di fotoincisione si basano
sulle proprietà della gelatina bicromatata o del
bitume di diventare insolubili dopo
l'esposizione alla luce.
I
G IMMAGINE LATENTE
Immagine invisibile a occhio nudo che si
forma nell'emulsione fotografica colpita dalla
luce. Diventa visibile (viene rivelata)
GOMMA BICROMATA (PROCEDIMENTO mediante l'azione chimica del bagno di
ALLA) sviluppo.
Semplificazione delle tecniche di stampa al
carbone. il procedimento si basa sulla
proprietà della gomma arabica, in presenza di
bicromato di potassio, di modificare la propria
idrosolubilità se esposta per qualche tempo
alla luce. Quanto più forte è l'azione della luce
sulla gomma bicromatata tanto meno
facilmente questa si scioglie. Un pigmento
L
viene mescolato con la gomma bicromatata e
applicato sulla superficie di un foglio di carta LAMBDA
58

da disegno, che viene quindi lavato. Una volta Tipo di stampa digitale da file su carta
fotografica che viene impressionata mediante
Pagina

asciutto, il foglio viene messo sotto un


negativo ed esposto alla luce. Poi si lava con la proiezione di tre fasci di luce laser colorati
RGB (rosso, verde e blu). La Stampa particolare che nel far scomparire l'immagine,
Lambda, il cui nome deriva da quello della solidificava la gelatina grazie al bicromato di
macchina, si distingue dalle altre tecnologie di potassio, proporzionalmente alla quantità di
stampa digitale per la totale assenza di retino, argento dell'immagine. Questa veniva
la nitidezza, la “naturalezza” e ricchezza dei inumidita in modo da far assorbire acqua alla
toni e delle sfumature. gelatina. Sulla superficie veniva steso
inchiostro litografico o grasso. Nei chiari e
nei mezzi toni dove la gelatina era ben
impregnata, l'inchiostro non aderiva.

M Successive passate di inchiostro steso a


pennello permettevano di raggiungere l'effetto
desiderato. Il nome deriva dalla fusione della
stampa originale e il pigmento oleoso.
MODERN PRINT OLEOTIPIA
Stampa fotografica ottenuta da negativo Procedimento di riproduzione fotografica con
originale eseguita a distanza dalla data di inchiostro grasso, su carta gelatinata,
scatto dall'autore o sotto la sua guida. preventivamente trattata con bicromato di
potassio, utilizzato per lo più nella
riproduzione di stampe artistiche; fu
realizzato nel 1855 da Poitevin. Tipo di

N
stampa al pigmento.

P
NEGATIVO
Immagine ottenuta esponendo alla luce una
pellicola o una lastra trattata con materiale
fotosensibile i cui valori tonali sono invertiti
rispetto a quelli del soggetto fotografato.
PORTFOLIO
NUMERI F Cartella in cui sono raccolte fotografie scelte
Serie di numeri che indicano le aperture con e organizzate generalmente dallo stesso
cui si è impostata una lente. Più alto è il autore. Oppure edizione limitata di un gruppo
numero, più stretta è l’apertura: f/16, ad di immagini selezionate da un gallerista o da
esempio, è più stretto che f/11. un editore d'arte conservate un una cartella, o
contenitore.

PROVA D’ARTISTA (P.D.A.)


Una o più stampe sperimentali dell’artista

O realizzate e dichiarate oltre la tiratura


ufficiale. La prova d’artista originariamente
non era destinata al mercato ma riservata
all’artista o utilizzate da questo come
ricompensa per un collaboratore molto stretto
OLEOBROMIA
o un critico. Normalmente le prove d’artista
Procedimento di stampa fotografica dovuto a
sono un massimo di tre e vengono numerate, a
59

C. Welborne-Piper nel 1907 e nello stesso


differenza degli altri esemplari dell’edizione,
anno proposto anche da L. Wall, rimasto in
con numeri romani. Al di là di questa
Pagina

uso fino al 1930. La matrice argentica su carta


differenza, dal punto di vista del mercato
al bromuro veniva immersa in un bagno
devono essere considerate alla stregua delle tendono ad arrotolarsi, per questo le si trova
altre stampe. generalmente montate su supporti di cartone.

STAMPA AL CARBONE
Questo procedimento di stampa consisteva

R nello stendere sulla carta una miscela di


particelle di carbone, gelatina e bicromato di
potassio. Dopo l'esposizione le parti non
impressionate venivano lavate, ottenendo cosi
un'immagine con chiaroscuri proporzionali
RIPRODUZIONE alla densità e alla trasparenza del negativo.
Copia di ogni immagine, oggetto, o Per migliorarne i mezzi toni si creò un
documento che sono una imitazione fedele e procedimento di trasporto (transfert) su carta
fatta senza intento a ingannare. Spesso sono al carbone acquistabile in commercio in tre
fatte con tecnica meccanica, come quella differenti colori: nera, seppia e bruno-
fotografica o processi di stampa. Esse rossastra. In pratica l’emulsione esposta,
possono essere anche in altri media, esempio, indurita, veniva staccata dal foglio originale e
incisione di un dipinto, o di una differente riposizionata su un nuovo foglio. Poiché
dimensione dall'originale. l'immagine così era rovesciata, solitamente si
eseguiva un secondo transfert.
RISTAMPA
Nuova stampa da negativo. STAMPA CIBACROME
La stampa Cibachrome (o Ilfochrome, o R-
print), messa a punto nel 1963, s’impone a
partire dal 1980. E’ di fatto, il primo
procedimento a colori industriale a fornire

S immagini capaci di competere in durata con il


bianco e nero. Si tratta di un processo di
stampa positivo-positivo, ossia dalla pellicola
alla carta. Si basa sulla distruzioni selettiva
STAMPA A CONTATTO dei coloranti JMC distribuiti in tre strati in cui
Stampa ottenuta esponendo la carta sono presenti anche sali d’argento. Supporto
fotografica a contatto con il negativo. di poliestere e polietilene. L’immagine finale
L'immagine sulla stampa ha lo stesso formato è di coloranti azoici, prodotti sintetici, che
di quella del negativo. sono stabili; il problema è la stabilità
meccanica del medium che si divide in bande.
STAMPA ALL’ALBUMINA
Stampa a contatto su carta carta ricoperto con STAMPA DIGITALE
del bianco d'uovo nel quale erano sciolti Termine generico col quale si indica una
bromuro di potassio e acido acetico (due stampa generata con processi elettronici e
strati). Una volta asciutta una soluzione di impressa direttamente sul supporto da
nitrato d'argento veniva agitata sulla stampare.
superficie, poi di nuovo asciugata. Questa è il
primo tipo di carta che viene prodotto STAMPE INKJET (A GETTO D’INCHIOSTRO)
industrialmente. La carta sensibilizzata era Sono le più comuni, mercato molto diffuso,
messa a contatto con il negativo. Poi la anche “casalingo”. Difficile darne una
stampa veniva messa in una soluzione di descrizione precisa perché le caratteristiche di
cloruro d'oro che le dava una sfumatura di un una stampa dipendono dal tipo di stampante,
60

marrone intenso, fissata in iposolfito di sodio, dal tipo di inchiostro e dal tipo di carta. Dopo
un periodo di “stampa selvaggia” si è sentita
Pagina

lavata completamente e asciugata. Le


albumine sono molto sottili e con il tempo la necessità di regolamentare questo tipo di
stampa per poter dare parametri di qualità e sopportare tutto questo è stata creata una carta
durevolezza. detta politenata che ha uno strato di plastica
sia sul retro sia tra la carta e l’emulsione. La
STAMPA IRIS O GICLÉE carta baritata però si conserva meglio nel
Nel 1987 nasce la prima stampante IRIS tempo.
(nome commerciale) e negli anni Novanta le
IRIS-print o Giclée hanno avuto la loro età
dell’oro. Usata soprattutto da artisti o per
riproduzioni. Si può usare con qualsiasi tipo
di carta, sia semplice o con strato di gelatina.
Si basa sulla quadricromia (JMCK). Sono
stampe molto fragili perché i colori non sono
T
dentro la carta, ma sopra, quindi sono soggetti
a colature in presenza di umidità o acqua e a TIRATURA
forti sbiadimenti in presenza di luce. Per La tiratura indica la quantità di copie stampate
ovviare a questo a volte le stampe venivano per ogni singola opera fotografica. Può
verniciate, ma dopo un po’ la stessa vernice si variare da pochi esemplari a un numero
deteriora e a volte assume un colore giallastro. infinito poiché le ristampe non comporta
deterioramento dell’originale che avviene,
STAMPA POSTUMA invece, nell’incisione.
Fotografia stampata da negativo originale
dopo la morte dell'autore. Sono dette anche
Estate Prints.

STAMPA AL PLATINO
Processo di stampa utilizzato per il bianco e
V
nero che impiega una carta sensibilizzata con
sali di platino e ossalato ferrico. Quest’ultimo, VINTAGE
modificandosi in ferroso per esposizione alla Stampa eseguita dall’autore (o da un
luce, fa sì che i sali di platino si trasformino in laboratorio sotto il controllo dell’autore) in un
platino, metallo ben più stabile dell'argento. periodo non superiore ai due o tre anni dopo
E’ una carta a un unico strato e si stampa per la data dello scatto dell’immagine stessa.
annerimento diretto. Fu messa sul mercato
dalla Platinotype Company di Londra, VIRAGGIO
essendo però molto costosa decadde durante Trattamento chimico che serve a migliorare la
la Prima Guerra Mondiale venendo sostituita stabilità di una fotografia e trasformare il
dalla più economica Carta al Palladio, che colore di un'immagine argentica. L'argento si
sfrutta esattamente lo stesso procedimento ma unisce ad un altro composto quale oro,
con i sali di palladio. platino, selenio e zolfo.

STAMPA AI SALI D’ARGENTO


E’ il processo di stampa più utilizzato per il
bianco e nero e utilizza una carta a tre strati in
camera oscura con ingranditore e luce
elettrica (DOP). Il Foglio di carta è trattato
con barita ed emulsione di gelatina con
bromuro d’argento, perché è il sale più
sensibile. Per migliorare la stabilità della
61

stampa nel tempo si è aumentato il numero di


lavaggi a cui viene sottoposta la carta
Pagina

(sviluppo- doppio fissaggio- stop) per


Collezione da Tiffany
62

Via Atto Vannucci n. 14 - 50134 - Firenze


info@collezionedatiffany.com -
Pagina

www.collezionedatiffany.com
Fondatore: Nicola Maggi

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