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NOME COGNOME

TITOLO DELLA TESI

Sottotitolo
della tesi

EDITRICE PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA

Roma 2006
INTRODUZIONE

1. Ragione e scopo della ricerca


L’intuizione di due grandi studiosi del Vangelo di Matteo ha stimolato la
nostra ricerca. In un contributo del 1963, sull’ingresso di Gesù a Geru-
salemme (Mt 21,1-17), W. Trilling, autore della monografia dal titolo Das
wahre Israel, si esprimeva così: «La mitezza del re corrisponde a un impor-
tante lineamento dell’immagine di Gesù in Matteo»1. Prima di Trilling, in
uno studio che inaugurò la critica della redazione applicata al Vangelo di
Matteo2, G. Barth scriveva: «La prima cosa che deve impressionare è la
forte enfasi posta sulla bassezza di Gesù — nonostante l’intensificarsi della
sua maestà»3.
La nostra ricerca è partita, dunque, da questa intuizione di fondo: in
Matteo, il Messia-re figlio di Davide è tratteggiato con una forte connota-
zione di mitezza e di umiltà.
Una prima verifica lessicale ci ha dato conferma della fondatezza della
percezione. Prendendo in considerazione i quattro Vangeli4, infatti, ab-
biamo notato che l’aggettivo prau<j si trova solo in Mt (3 volte 5,5; 11,29;
21,5)5 e solo Mt, tra gli evangelisti, presenta esplicitamente la mitezza
come una qualità di Gesù (11,29 e 21,5). Matteo è pure il solo a definire il

—————————–
1
«Die Sanftmut des Königs entspricht einem wichtigen Zuge im Bild Jesu bei
Matthäus»: W. TRILLING, «Der Einzug in Jerusalem. Mt 21,1-17», 1963, 305.
2
Ci riferiamo allo studio di G. BORNKAMM – G. BARTH – H.J. HELD, ed., Über-
lieferung und Auslegung im Matthäusevangelium, 1960, 19654. Utilizziamo nel nostro
lavoro l’edizione inglese: Tradition and Interpretation in Matthew, 1963, 19822.
3
«Auffallen muß zunächst die starke Betonung, die die Niedrigkeit Jesu — bei aller
Steigerung seiner Hoheit — erfahren hat»: G. BARTH, «Das Gesetzesverständnis», 117.
4
Per una visione più generale di questa indagine terminologica, rimandiamo a G. DE
VIRGILIO, «La valenza teologica», 410-414.
5
Ancora 1x in 1 Pt 3,4 senza riferirsi a Gesù. Il sostantivo prau<thj — assente nei
Vangeli — è frequente nelle lettere paoline (8x), con qualche risonanza nelle altre
lettere del NT (3x). In 2 Cor 10,1 Paolo parla esplicitamente della mitezza (prau<thj) e
della mansuetudine (evpieikei,a) di Cristo.
6 «PERCHÉ IO SONO MITE E UMILE DI CUORE»

Cristo con una bella endiadi, prau<j kai. tapeino,j6, con una formula di
auto-rivelazione (11,29).
Partendo da questa indagine preliminare di tipo lessicale e andando
avanti nella ricerca, ci siamo trovati di fronte a dati che confermavano l’in-
tuizione iniziale. Nella più lunga citazione dei canti del servo di Jhwh che
si trovi nei Vangeli, Matteo presenta l’opera di Gesù prendendo a modello
il servo del Signore di Is 42,1-4 (cf. Mt 12,18-21). Questa citazione viene
inserita per giustificare il ritiro di Gesù dall’attività pubblica e la proibi-
zione, fatta ai guariti, di manifestarlo agli altri (12,16-17). L’aspetto insoli-
to di questo evento è che Matteo non ha, nel suo Vangelo, il dato teologico
del «segreto messianico» che si trova, invece, in Marco. Che funzione ha
dunque l’ordine di Gesù? L’ipotesi è che Matteo rilegga il segreto mes-
sianico di Marco alla luce dell’umiltà del Cristo, come aveva già intuito
G. Barth7. Il recente commentario di A. Mello ha ripreso il concetto: «il
segreto messianico diventa, in Matteo, una questione di mitezza e umiltà
(cf. 11,28-30)»8.
Questa visuale cristologica non poteva non avere ripercussioni nel
campo ecclesiologico perché, fra l’altro, nel Primo Vangelo, cristologia ed
ecclesiologia si corrispondono come in nessun altro Vangelo. Abbiamo,
così, proseguito nella ricerca e ci siamo resi conto che, in Matteo, la rivela-
zione del Regno è destinata ai praei/j (5,5) e ai nhpi,oi (11,25) — e non ai
sofoi, ed ai sunetoi, (11,25) — perché Gesù, prau<j kai. tapeino.j th/|
kardi,a|, costituisce il modello del primo destinatario della rivelazione
divina (cf. 11,27). E ancora: sebbene non sia stato Matteo il primo
evangelista che ha applicato al discepolato l’immagine del paidi,on (cf. Mc
10,15), certamente però è lui a caratterizzare il paidi,on come colui che si
abbassa (18,4). La tapei,nwsij in Mt caratterizza l’immagine dei discepoli
(18,4), perché essa qualifica anzitutto l’immagine di Gesù (11,29),
contraddistinguendo la comunità cristiana rispetto al modello farisaico
(23,12). In questo modo l’abbassamento e la piccolezza diventano una
condizione senza la quale è impossibile appartenere al Regno. Non è un
caso che, in Matteo, sia il sostantivo paidi,on che il verbo tapeino,w siano
rapportati all’ingresso dell’uomo nella basilei,a (Mt 18,3-4)9.

—————————–
6
In Paolo i due sostantivi corrispondenti si trovano insieme riferiti ai cristiani, ma
non a Cristo: Ef 4,2 e Col 3,12.
7
G. BARTH, «Understanding of the Law», 123, n. 2.
8
A. MELLO, Evangelo secondo Matteo, 1995, 222.
9
La Bibbia CEI (19973) traduce tapeino,w con «farsi piccolo».
INTRODUZIONE 7

2. Status quaestionis
Ci siamo resi subito conto che, nonostante i diversi e buoni studi
esistenti sull’uno o l’altro testo di Matteo, nessuno di essi offriva un’imma-
gine esaustiva dell’importanza che il Primo Vangelo conferisce alla catego-
ria teologica, cristologica ed ecclesiologica della mitezza.
Soprattutto negli ultimi dieci anni, sono stati spesso studiati ora l’uno ora
l’altro dei testi matteani che contengono il motivo della mitezza-umiltà di
Gesù, ma, per quanto ci risulta, non esiste finora una monografia con uno
studio comprensivo dell’argomento.
Negli anni ottanta D.J. Verseput ha pubblicato una monografia, dal titolo
The Rejection of the Humble Messianic King. A Study of the Composition
of Matthew 11-12, EHS.T 23, Frankfurt a.M 1986. Lo studio riguarda i cap.
11-12 del Vangelo di Matteo da un punto di vista redazionale. L’accento
dell’autore è sul dramma rappresentato dal rifiuto di Israele all’appello del
Salvatore misericordioso. Un rifiuto che comporta il giudizio su «questa
generazione» e l’assunzione dei discepoli di Gesù come la vera famiglia di
Dio (p. 8).

[…]

Titolo 2

Titolo 3
PRIMA PARTE

DALLA GALILEA A GERUSALEMME


IL CAMMINO DEL MESSIA
MITE E UMILE DI CUORE
IN MEZZO AL SUO POPOLO
CAPITOLO I

Il banditore del Regno ai poveri: Mt 5,3-12

Il primo testo rilevante, che presenta al lettore il paradosso di un Messia


dei poveri e dei miti, è il testo delle beatitudini. Il discorso della montagna
nella composizione di Matteo occupa il posto d’un discorso program-
matico, che già H. Windisch aveva compreso come proclamazione delle
condizioni di entrata nel Regno10, e le beatitudini costituiscono il solenne
portale d’ingresso. Si tratta di uno dei passi evangelici più studiati e non è
nostro compito esaminarne tutti i dettagli, ma solo focalizzare i tratti che
toccano da vicino il nostro tema.
Nel cammino del lettore cercheremo, dunque, di concentrarci sulla
comprensione della figura del Messia che si ricava leggendo i primi capitoli
del racconto, per poi convogliare il nostro interesse sui tratti messianici che
si trovano in Mt 5,3-12.

1. Il cammino del lettore (1,1– 4,16)


All’inizio del racconto un autore presenta generalmente le coordinate
della lettura e lo statuto della narrazione. Matteo presenta la «storia delle
origini» in 1,1– 4,1611 come il prologo del vangelo12, la prima parola del
—————————–
10
H. WINDISCH, Der Sinn der Bergpredigt, 9.
11
La struttura del racconto di Matteo è un problema complesso e ancora non risolto.
Non è nostro compito soffermarci ora su questo problema. Assumiamo semplicemente
la struttura che ci sembra fino ad oggi la più idonea ad esprimere il pensiero di Matteo.
Le strutture più seguite nel corso degli anni sono state fondamentalmente due. La prima
è basata su un frammento antico (cf. H.B. GREEN, Matthew, Poet of the Beatitudes, 17)
e sull’ipotesi di B.W. BACON, The «Five Books» of Matthew (1918), che l’opera di
Matteo fosse composta di cinque libri, ciascuno dei quali conteneva una sezione narra-
12 «PERCHÉ IO SONO MITE E UMILE DI CUORE»

racconto. In termini musicali, si potrebbe dire che il lettore si trova dinanzi


a un’ouverture, dove sono già in germe tutti gli elementi portanti del
messaggio; in questo modo il lettore sa che cosa e come dovrà affrontare la
storia.
Questo prologo, diviso in due sezioni (1,1–2,23; 3,1–4,16), presenta la
persona di Gesù e il suo destino negli avvenimenti della sua nascita —
infanzia (1,1–2,23)13 — e nella manifestazione all’inizio della sua attività
(3,1-4,16). L’autore mostra ai suoi lettori i tratti rilevanti della persona di
Gesù, vista nelle sue due relazioni fondamentali: con il Padre e con gli
uomini. Vale a dire, il testo ci parla dell’identità messianica di Gesù, della
sua origine e della sua missione14.

1.1 Gesù: figlio di Davide, figlio di Abramo, figlio di Dio (1,1–2,23)


Il racconto inizia con un titolo: Bi,bloj gene,sewj VIhsou/ Cristou/ ui`ou/
Daui.d ui`ou/ VAbraa,m (1,1).
Il personaggio, sin dal primo versetto, è posto in relazione con Davide e
con Abramo. Figlio di Davide è un titolo messianico15, e il lettore com-
prende immediatamente che la relazione di Gesù con Davide deve occupare

tiva e una discorsiva. Questa ipotesi è stata abbandonata, perché difficilmente si può
dimostrare che il vangelo di Matteo sia una nuova Torah scritta in polemica con il
giudaismo, e perché di fatto la struttura non rispetta il processo narrativo. La seconda
ipotesi, quella proposta da J.D. KINGSBURY, si basa su due cesure che si trovano in 4,17
e 16,21: VApo. to,te h;rxato o` VIhsou/j. Esse permettono di dividere l’opera matteana
in tre parti: I (1,1–4,16): Presentazione di Gesù nella storia delle origini; II (4,17–
16,20): Missione di Gesù; III (16,21–28,20): Passione, morte e risurrezione di Gesù.
Nonostante questa ipotesi sia criticata da alcuni studiosi (cf. DAVIES – ALLISON,
Matthew, I, 61), essa rispetta il processo narrativo e ci sembra fino ad oggi la più valida.
Noi la seguiremo e per le sue articolazioni ulteriori rimandiamo a M. GRILLI, «Matteo»,
2310-2311.
12
In passato la maggior parte degli esegeti consideravano i primi due capitoli, come
il prologo; ce ne sono altri che espandono il prologo fino al capitolo quattro. Cf. U. LUZ,
Theology, 22; J.D. KINGSBURY, Matteo, 53; E. KRENZ, «The Extent of Matthew’s
Prologue», 409-414.
13
Questi racconti sono denominati comunemente «vangelo dell’infanzia» (Mt 1–2;
Lc 1–2).
14
Cf. M. GRILLI, «Matteo», 2310.
15
Cf. b. San 97a-98a; SalSalom 17,21-35; 18,5-9; anche cf. Is 11,10; Ger 23,5;
33,15.
CAP. I: IL BANDITORE DEL REGNO AI POVERI 13

un posto di rilievo nella storia, se l’autore si è preoccupato di farne men-


zione prima di ogni altro aspetto. Figlio d’Abramo fa riferimento al Padre
del popolo d’Israele (cf. Mt 3,9) e a colui tramite il quale la benedizione di
Dio avrebbe raggiunto le genti (cf. Gn 12,3; 18,18)16. Gesù, dunque, si
presenta all’interno di una storia, la storia di Israele e, come figlio di questa
storia, è chiamato a rappresentarla e svelarne il senso.
L’albero genealogico che segue introduce sempre di più il lettore nella
storia di Gesù, perché la genealogia, di per sé — mettendo in rapporto
l’individuo con la storia che lo precede — ne inquadra la persona e la
funzione. Matteo presenta uno schema di 14 generazioni, ripetuto per tre
volte (vv. 2-6a; 6b-11; 12-16). Lo schema numerico corrisponde allo stile
degli antichi che amavano esprimersi con queste categorie17. È un linguag-
gio cifrato che però il lettore conosce perché l’era messianica era anche
designata con schemi numerici (cf. Dn 9,24-27; 1En 93,1-10; 2Bar 53–74).
In questo modo l’autore presenta Gesù come il compimento del piano di
Dio che ha accompagnato la storia del suo popolo di generazione in
generazione fino alla realizzazione della promessa messianica che si
adempie in Gesù il Cristo: da Abramo, il padre da cui tutto inizia, a Davide,
il re per eccellenza, attraverso la crisi dell’esilio fino a Gesù, l’Unto in cui
la storia d’Israele raggiunge il suo vertice escatologico.

[...]

—————————–
16
Per enfatizzare questo fatto Matteo inserisce nella genealogia i quattro nomi delle
donne di origine straniera: Tamar, la Cananea o aramea; Rahab, la Cananea; Rut, la
Moabita; Bersabea, l’hittita. Anche i magi, nel racconto della nascita di Gesù, sono visti
in questa prospettiva. Matteo riprende questo motivo nella conclusione del suo Vangelo,
con la commissione del Messia esaltato e potente di fare discepoli tra tutti i popoli
(28,18-19).
17
Cf. U. LUZ, Matthew 1-7, 38; DAVIES – ALLISON, Matthew, I, 161-165.
SIGLE E ABBREVIAZIONI

1. Le abbreviazioni della Bibbia, del Targum, della letteratura rabbinica seguono


le istruzioni di Bib 70 (1989) 577-594.
2. Per le abbreviazioni dei manoscritti di Qumran abbiamo tenuto conto della
numerazione contenuta nella lista di F. GARCÍA MARTÍNEZ, Testi di Qumran,
trad. italiana di C. Martone, Brescia 1996, 721-775. Per la versione italiana dei
manoscritti abbiamo usato questo stesso testo.
3. Per la traduzione italiana degli scritti apocrifi abbiamo utilizzato P. SACCHI,
Apocrifi dell’Antico Testamento, I-II, Torino 1989.
4. Le abbreviazioni delle riviste e collane sono secondo S.H. SCHWERTNER,
International Glossary of Abbreviations for Theology and Related Subjects. Peri-
odicals, Series, Encyclopedia, Sources with Bibliographical Notes, Berlin – New
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[...]
INDICE DEGLI AUTORI

Abegg: 221 Behm: 43


Agostino: 23; 30; 32; 39 Beilner: 104
Albertz: 32 Berger: 237; 238; 246; 256
Alexander: 114; 198 Bertram: 30; 76; 87
Allegro: 36 Betz: 26; 28; 29; 44; 54; 65; 88; 242
Allison: 20; 21; 26; 28; 29; 31; 32; Beuken: 121
37; 39-42; 51; 54-57; 61; 62; 65; 73; BGD: 57; 68; 80; 116; 122
77; 79; 82; 84; 87; 88; 96; 98; 104; Billerbeck: 34; 42; 44; 45; 72; 76;
111; 115; 117; 122; 128; 138; 139; 87; 90; 93; 105; 167; 172; 240
Blenkinsopp: 115; 200
143; 157; 172; 176; 178; 181; 182;
Bloch: 200
184; 187; 188; 200; 201; 230; 236;
Block: 119; 184
244; 253
Bonnard: 89; 142; 147; 151
Ambrogio: 32
Bornkamm: 9; 55; 238; 243; 249;
Aristotele: 34
258
Arvedson: 65; 66; 73
Brown, M.L.: 30
Atkinson: 215
Brown, R.E.: 264
Bacchiocchi: 84; 85; 248
Brueggemann: 204
Bacon: 19
Budd: 202
Barbaglio: 78
Bühner: 129
Barth: 9; 10; 23; 55; 112; 117; 126;
Bullinger: 98
128; 176; 192; 233; 234; 235; 243;
Bultmann: 41; 65; 80; 81; 155
244; 246; 251; 258
Burger: 238
Barthélemy: 188
Burnett: 62
Bartnicki: 167; 184
Byrne: 121
Bauer, D.R.: 60
Carroll: 150; 151
Bauer, J.B.: 89
Casalini: 32; 54; 138
Bazylinski: 211 Cazelles: 30
BDB: 116; 169 Charette: 99
BDR: 68 Charlesworth: 199; 211-218; 221;
Beaton: 118; 122 225; 238
Beda: 145 Chilton: 114; 115; 125
292 «PERCHÉ IO SONO MITE E UMILE DI CUORE»

Chisholm: 147 Erma, Pastore di: 92


Cimosa: 209; 210; 211 Esser: 31
Cirillo: 60 Evans: 61; 187; 197; 199; 211; 221;
Civit: 257 225; 226
Clemente di Roma: 86; 92. Fabris: 258
Clemente di Alessandria: 199 Fabry: 43; 147
Collins: 197; 204; 205; 211; 215; Feuillet: 62
221; 225; 229; 230; 235 Filone: 35; 45
Condra: 197; 211; 215; 226; 229 Fisher: 171
Conrad: 150 Fitzmyer: 60; 181; 228
Cope: 253 Flavio Giuseppe: 204; 226; 228; 237
Cousland: 240 Flint: 61; 225
Cranfield: 242 Foerster: 21; 45
Cromazio: 32; 37; 38 Fraine: 43
Crossan: 187 France: 138
Davenport: 214 Frankemölle: 37; 122; 138
Davies: 16; 20; 21; 28; 29; 31; 32; Frerichs: 221
37; 39-42; 51; 54-57; 61; 62; 65; 73; Friedrich: 104
77; 79; 84; 87; 88; 96; 98; 104; 111; Fumagalli: 15; 28; 250
115; 117; 122; 128; 138; 139; 143; GANT: 57
157; 172; 176; 178; 181; 182; 187; García Martínez: 33; 43; 267
188; 230; 236; 244; 245; 246; 253 Garland: 257; 259
De Conick: 88 Gelin: 247
de Jonge: 204; 206; 210; 211; 212; Gerleman: 45; 46
213; 217; 218; 219 Gibbs: 182; 236; 238
De Virgilio: 9; 94 Giovanni Crisostomo: 61; 73; 84;
Deutsche: 65 128; 145; 156
Di Lella: 32; 93 Girolamo: 32; 125; 145
Dibelius: 65 Giustino: 177; 198
Duling: 182; 236; 237; 238; 239; 240 Gnilka: 14; 48; 57; 79; 80; 87; 116;
Dumais: 29; 31; 38; 54 117; 122; 127; 138; 140; 142; 172;
Dumbrell: 90 174; 176; 187; 188
Dupont: 26; 28; 29; 32; 37; 38; 39; Good: 176; 191
41; 44; 45; 51; 52; 54; 72; 73; 147; Gordon: 171
164; 186; 187; 241 Gray: 35
Ekblad Jr: 116; 122 Green: 19; 29; 37; 138; 147; 186;
Elliger: 121 253
Epitteto: 144 Green, J.B.: 111
Epstein: 42 Green, W.S.: 221
INDICE DEGLI AUTORI 293

Grelot: 101; 114-117; 119; 121-123; Instone-Brewer: 178


125; 214; 218; 219 Ireneo: 199
Grilli: 16; 20; 22; 28; 31; 40; 54; 59; Jacobs: 196
61; 121; 131; 135; 138; 140-143; Jacobson: 237
145; 148; 150; 152; 153; 159; 160; Jeremias: 73; 114; 119; 120
183; 239; 240; 247; 256 Johnson, B.: 121; 122
Grundmann: 53; 90; 93; 118; 248 Johnson, M.D.: 62
Guelich: 30; 31; 32; 51 Kaiser: 207
Gundry: 29; 57; 72; 79; 88; 97; 104; Kertelge: 39
115; 116; 117; 122; 125; 126; 143; Kim: 115; 124; 125
146; 174; 175; 176; 178; 230; 253 Kingsbury: 20; 21; 25; 54; 57; 60;
Haag: 104 102; 112; 134; 181; 182; 247
Hackenberg: 81 Klausner: 16; 85; 172; 196; 197;
Hagner: 26; 30; 34; 41; 44; 47; 49; 199-201; 203; 205; 211; 215; 217;
54; 103; 104; 106; 112; 117; 122; 218
127; 128; 138; 146; 167; 241; 253 Klijn: 216
Hallo: 171 Klostermann: 79; 143
Hanfmann: 171 Koch: 40
Hanson: 226 Köhler: 179
Hare: 49 Koole: 116; 126
Harrington: 22 Köster: 155
von Hase: 53 Krenz: 20
Hauck: 34; 35; 90 Kugler: 221
Healey: 74 Künzel: 72; 84
Held: 9; 57; 238; 243 Laansma: 86; 204; 230; 248
Hengel: 25; 214; 227 Laato: 124; 197
Hensel: 85 Lachs: 44; 45
Herdner: 171 Lagrange: 65; 98; 143
Hermant: 138; 140 Lana: 213; 214
Hesse: 196; 197 Légasse: 72; 75; 76; 77; 78; 144;
Hiers: 187 145; 151; 190; 252
Hoffmann: 81
Hollander: 218; 219
Hooker: 187
Horsley: 226; 227; 228
Horury: 199
Hunter: 79; 89; 98
Ignazio: 92; 182 [...]
Ilario di Poitiers: 30; 32; 82; 145
INDICE DEI RIFERIMENTI BIBLICI

Gen 1,22: 18 Es 21,25: 46-47, 261, Dt 7,9-10: 55


Gen 1,28: 18 274 Dt 8,6: 33
Gen 2,9: 66-67 Es 23,1.7: 194 Dt 10,18: 164
Gen 3: 143 Es 23,1-8: 96 Dt 11,26-28: 19
Gen 3,18: 292 Es 23,12: 74 Dt 16,19: 96, 190
Gen 3,22.24: 66, 67 Es 23,8: 190 Dt 17,18-20: 140
Gen 6,4: 292 Es 28,30: 187 Dt 17,19-20: 172
Gen 6,5: 253 Es 34,6: 55 Dt 19,14: 163
Gen 6,9.18: 47 Es 34,7: 55 Dt 19,18-19: 229
Gen 9,1: 18 Dt 21,18-21: 235
Gen 11,4: 291 Lv 8,8: 187 Dt 25,4: 74
Gen 12,7: 33 Lv 16,8: 187 Dt 25,13-16: 254
Gen 15,18: 33 Lv 18,25-28: 33 Dt 26,17: 33
Gen 18,22-33: 47 Lv 19,15-16: 96 Dt 27,17: 163
Gen 24,35: 19 Lv 19,16: 50 Dt 28,1-46: 19
Gen 27: 19 Lv 19,18: 127-128, Dt 28,30-33: 54
Gen 27,28: 232 193, 261 Dt 28,63: 117
Gen 27,39: 232 Lv 19,36: 254 Dt 28,63-64: 33
Gen 32,27: 19 Lv 25,23: 33 Dt 29,26: 41
Gen 34,30: 96 Lv 26,32-33: 33 Dt 30,11-14: 208
Gen 37,12-36: 187 Dt 30,15-16: 82
Gen 38,14: 51 Nm 14,18: 55 Dt 30,15-20: 19
Gen 42–45: 187 Nm 26,55: 187 Dt 31,16: 41
Gen 43,9: 51 Nm 27,21: 187 Dt 31,17: 163
Gen 44,32: 51 Nm 30,3: 261 Dt 33,8: 187
Nm 33,55: 292 Dt 33,28: 232
Es 5,21: 96
Es 20,16: 96 Dt 1,8: 33 Gs 18,10: 187
Es 20,5-6: 55 Dt 5,9-10: 55 Gs 23,13: 292
Es 20,8: 74 Dt 5,14: 74 Gdc 11,29-40: 261
Dt 5,20: 96 Gdc 11,30-31: 262
296 «PERCHÉ IO SONO MITE E UMILE DI CUORE»

Rt 3,11: 70 Sal 24,4-5: 20


Ne 9,27: 46 Sal 25,4: 25
1Sam 1,11: 163 Sal 26,3: 167
1Sam 2,1: 46 Tb 4,6-11: 96 Sal 33,16: 214
1Sam 2,4-8: 177 Sal 33,16-17: 289
1Sam 2,7: 125 Est 1,4: 51 Sal 33,18-19: 214
1Sam 10,17-27: 264 Est 5,11: 51 Sal 34,11: 14
1Sam 13,13-14: 264 Est 7,10: 277 Sal 36,8-10: 101
1Sam 14,40-42: 187 Sal 37,9: 67
1Sam 15,23: 264 Gb 1,5: 122 Sal 37,16: 14, 152
1Sam 16,1-13: 264 Gb 5,12-13: 288 Sal 37,17: 14
1Sam 18,1-4: 197 Gb 12,18: 264 Sal 37,19: 14
1Sam 19,1-7: 197 Gb 15,14-16: 253 Sal 37,25: 14
1Sam 20: 197 Gb 17,3: 51 Sal 37,35: 177
1Sam 25,2-35: 104 Gb 18,5-6: 99 Sal 37,39: 47
Gb 20,5-6: 177 Sal 41,2: 128
2Sam 14,17: 172 Gb 21,17: 99 Sal 46,2-3: 46
2Sam 23,22: 292 Gb 22,16: 29 Sal 49: 59
Gb 28: 113 Sal 49,8: 14
1Re 3,11-13: 280 Gb 28,15-16: 197 Sal 51,7: 253
1Re 3,28: 171 Gb 28,28: 113 Sal 52,4: 78
1Re 8,32: 194 Sal 52,4-6: 59
1Re 8,46: 253 Sal 1,1-6: 19 Sal 52,9: 214
1Re 11,36: 258 Sal 1,3: 59-60 Sal 52,10: 59
1Re 15,4: 258 Sal 1,6: 82 Sal 57,4: 78
1Re 17,1: 232 Sal 5,12: 46 Sal 57,7: 46
1Re 21: 70 Sal 7,15-18: 46 Sal 58,12: 67
Sal 7,17: 20
2Re 5,20-24: 104 Sal 9,3: 46
2Re 21,22: 33 Sal 9,16: 46
Sal 10,4: 113
1Cr 29,12: 51 Sal 11,5-6: 143 [...]
Sal 14,1: 113
2Cr 1,12: 51 Sal 16,11: 25
2Cr 16,9: 143 Sal 18,2-4: 214
2Cr 17,5: 51 Sal 18,29: 99 1Gv 1,8: 253
2Cr 17,6: 33 Sal 20,8-9: 289
2Cr 18,1: 51 Sal 21,8: 214 Ap 2,7: 67
2Cr 32,27: 51 Sal 23,1-3: 24 Ap 3,17: 96
INDICE DEI RIFERIMENTI BIBLICI 297
INDICE GENERALE

PREFAZIONE .................................................................................................. 7
INTRODUZIONE .............................................................................................. 9
1. Ragione e scopo della ricerca ................................................................... 9
2. Status quaestionis ..................................................................................... 11
3. Metodo e piano di lavoro ......................................................................... 12
3.1 Prima parte: analisi dei testi ................................................................... 13
3.2 Seconda parte: sintesi teologica ............................................................. 16

PARTE I
DALLA GALILEA A GERUSALEMME
IL CAMMINO DEL MESSIA MITE E UMILE DI CUORE IN MEZZO AL SUO POPOLO

CAPITOLO I: Il banditore del Regno ai poveri (Mt 5,3-12) ........................... 19


1. Il cammino del lettore (1,1–4,16) ............................................................. 19
1.1 Gesù: figlio di Davide, figlio di Abramo, figlio di Dio (1,1–2,23) ...... 20
1.2 Gesù compie la giustizia
in obbedienza al disegno del Padre (3,1–4,16) .................................. 22
1.3 L’annunciatore del Regno (4,17–5,2) ..................................................... 24
2. Componenti formali del testo .............................................................. 26
2.1 Articolazione della prima sequenza (vv. 3-10) .............................. 28
2.2 Articolazione della seconda sequenza (vv. 11-12) ......................... 28
3. Interpretazione del testo ........................................................................... 29
3.1 Il regno ai poveri (5,3-10) .................................................................. 30
3.2 La beatitudine dei perseguitati (5,11-12)............................................ 47
4. Conclusione 50

CAPITOLO II: Il Figlio mite e umile di cuore (Mt 11,25-30) ......................... 53


1. Il cammino del lettore (5,17–11,24) ......................................................... 54
1.1 La legge del Messia (5,17–7,29) ........................................................ 54
1.2 Le opere del Messia (8,1–9,34) .......................................................... 56
1.3 Associazione dei dodici all’opera del Messia (9,35–11,1) ................ 59
1.4 Il messia contestato (11,2-24)............................................................. 59
1.4.1 I dubbi di Giovanni (11,2-19) ..................................................... 60
360 «PERCHÉ IO SONO MITE E UMILE DI CUORE»

1.4.2 L’incredulità delle città della Galilea (11,20-24) ........................ 62


2. Componenti formali del testo ................................................................... 63
2.1 Delimitazione del testo ...................................................................... 63
2.2 Articolazione del testo ....................................................................... 64
2.2.1 Movimento della prima sequenza (vv. 25-26) 66
2.2.2 Movimento della seconda sequenza (v. 27) 67
2.2.3 Movimento della terza sequenza (vv. 28-30) 68
2.3 Unità e movimento di tutto il brano 69
3. Interpretazione del testo 70
3.1 La rivelazione ai piccoli (11,25-27) 70
3.1.1 L’inno di lode al Padre (vv. 25-26) 71
3.1.2 Conoscenza reciproca Padre-Figlio (v. 27) 78
3.2 L’invito alla sequela (11,28-30) 83
3.2.1 Invito e promessa agli affaticati e agli oppressi (v. 28) 83
3.2.2 Invito e promessa del Messia mite e umile (vv. 29-30) 86
4. Conclusione 98

CAPITOLO III: Il Servitore obbediente (Mt 12,15-21) 101


1. Il cammino del lettore (12,1-14) 102
2. Componenti formali del testo 106
2.1 Delimitazione del testo 108
2.2 Articolazione del testo (12,15-21) 108
2.2.1 Articolazione della prima sequenza (vv. 15-17) 108
2.2.2 Articolazione della seconda sequenza (vv. 18-21) 108
3. Interpretazione del testo 109
3.1 Il Messia che guarisce (12,15-17) 109
3.2 Il servitore obbediente (12,18-21) 111
3.2.1 La redazione di Matteo 112
3.2.2 L’interpretazione di Mt 12,18-21 117
a) L’investitura e la missione (v. 18) 117
b) Il carattere della missione (vv. 19-20) 123
c) I risultati della missione (v. 21) 127
4. Conclusione 127

CAPITOLO IV: La comunità dei piccoli (Mt 18,1-14) 131


1. Il cammino del lettore (12,22–17,27) 131
1.1 Il profeta rifiutato (12,22–13,58) 132
1.2 Il Messia - Figlio di Dio confessato (14,1–16,20) 133
1.3 Il Figlio prediletto - Servo sofferente (16,21–17,27) 134
2. Componenti formali del testo 136
2.1 Articolazione del testo 136
INDICE GENERALE 361

2.2 Composizione formale della prima sequenza (vv. 1-4) 139


2.3 Composizione formale della seconda sequenza (vv. 5-14) 140
2.3.1 Il v. 5 140
2.3.2 I vv. 6-9 141
2.3.3 I vv. 10-14 141
3. Interpretazione del testo 141
3.1 La grandezza nel Regno (vv. 1-4) 142
3.2 La preoccupazione per i piccoli (vv. 5-14) 149
3.2.1 I vv. 5-9 149
3.2.2 I vv. 10-14 152
4. Conclusione 153

CAPITOLO V: Il re-Messia mite entra in Gerusalemme (Mt 21,1-17) 157


1. Il cammino del lettore (19,1–20,34) 157
1.1 Il didaskalos della logica paradossale del Regno (19,1–20,16) 158
1.2 Il Figlio dell’Uomo venuto per servire e dare la vita (20,17-34) 159

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