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Quindicinale

Anno XL

25.07.2018
Numero

707
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Pro Loco Caorera nel 60° della Madonna del Piave - pag. 1-2-3
Antonio Mondin conclude il “Tour Divide” - pag. 4-5
La 3a edizione di “Tra Storia e Malghe” - pag. 6-7
San Lorenzo 2018 - pag. 11
Raccolta funghi nel feltrino - pag. 22
Chiuso in redazione il 16.07.2018 - Prossima chiusura il 30.07.2018
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) € 25,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) € 50,00.
L’ABBONAMENTO PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla PRO LOCO di FENER; 2- con bonifico
sul c/c Banco Posta intestato alla PRO LOCO di FENER, IBAN: IT49 M076 0111 9000 0001 0153 328; 3- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano;
BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1

Manifestazione realizzata con il contributo


del Consorzio Bim Piave di Belluno
Comune
Quero-Vas

Pro Loco Caorera di Quero Vas


nel 60° della Madonna del Piave
Sabato 11 agosto 2018
Ore 20.30 presso chiesa di Marziai serata con GIORGIO FORNASIER
CANTI DI TRINCEA “GRAN DIO DEL CIELO”

Domenica 12 agosto 2018


Ore 12.00 PRANZO con BIGOI IN SALSA e GALLETTO AI FERRI
Ore 14.00 GARA DELLO SPIEDO “ricordando Saverio”
fra spiedisti limitata a 16 concorrenti
Ore 19.00 CENA CON SPIEDO
Ore 20.30 suona l’orchestra GNUCO ALPEN SGNAPPA BAND

I T I S S I M A
Lunedì 13 agosto 2018 FORN A
Ore 20.30 presso la chiesa di Caorera
Omaggio del “CORO OIO” alla MADONNA DEL PIAVE FRASC
con canti sacri e popolari

Martedì 14 agosto 2018


Ore 19.00 CENA con POLENTA GOULASH e COSTATA DI SORANA
è gradita la prenotazione Giusto 347 0511868
Paolo 349 4339855 - Silvia 347 9045917
Ore 20.30 Serata con SABRINA E LA SUA FISARMONICA

Mercoledì 15 agosto 2018


SOLENNE CELEBRAZIONE PER LA MADONNA DEL PIAVE
Ore 12.30 GRANDE PRANZO sotto il tendone con SPIEDO GIGANTE
POMERIGGIO INTRATTENIMENTI SUL PARCO
Ore 20.30 CENA
Pro Loco Caorera
www. prolococaorera.it
Ore 20.30 Serata con DJ NEW DANCE
Rasai - 7.18
2 ATTUALITÀ
3 ATTUALITÀ
4 CRONACA

Antonio Mondin, “l’iron-man di Campo”,


conclude il “Tour Divide”: mitico!
di Silvio Forcellini
Lo ha detto e lo ha fatto: Antonio Mondin ha compiuto l’impresa (che,
la prima volta, aveva dovuto abbandonare suo malgrado) di conclude-
re il “Tour Divide”, la più massacrante corsa in bici al mondo, che si
fa in completa autosufficienza e che si snoda dal Canada al confine col
Messico lungo le Montagne Rocciose, per complessivi 4.400 chilometri
e con 60.000 metri di dislivello positivo. La corsa parte infatti da Banff
e, attraversando in successione gli stati dell’Alberta e della British Co-
lumbia (in Canada) e gli stati del Montana, Idaho, Wyoming, Colorado
e New Mexico (in USA), arriva ad Antelope Wells, su strade di ogni ti-
po (ma spesso sconnesse). Ma, oltre alla distanza e al dislivello, quel
che fa del “Tour Divide” qualcosa al di fuori della norma sono le varia-
bili “impazzite” in cui ci si può imbattere: il clima estremamente mute-
vole (dal gran caldo al gran freddo), la neve e le slavine il vento e la
pioggia, i guadi, il deserto, il possibile incontro con animali non pro-
priamente “domestici” (grizzly, puma, serpenti a sonagli…), la preoc-
cupazione di trovare lungo il percorso cibo o acqua o un giaciglio dove
dormire…e chi più ne ha più ne metta. Toni, in questo suo secondo
tentativo, è partito da dove aveva lasciato la volta scorsa, da Helena
(capitale del Montana, USA), e in venti giorni è giunto al traguardo do-
po aver percorso esattamente 1.942 miglia, pari a 3.125 chilometri,
con una media di poco inferiore ai 160 chilometri al giorno (come pe-
raltro si era prefisso alla vigilia, vedi Tornado n. 704).
Così lo stesso Toni - ingegnere, libero professioni-
sta, classe 1949, di Campo - ha voluto raccontare a
caldo, lo scorso 30 giugno, la sua impresa a tutti co-
loro che giornalmente lo hanno seguito tramite inter-
net: «Ciao raga, è sabato mattina e sono sul bus per
Phoenix. I miei compagni di viaggio, a parte voi, so-
no stati: i profumi di rosmarino e finocchietto selvati-
co, lo scorrere lento di acque immacolate, il volare
sopra la mia testa di uccelli per centinaia di metri dei
quali vedevo solo l’ombra sul terreno passare a zig-
zag, il canto di cicale impazzite in zone senza alberi,
le eleganti antilopi dalle grandi orecchie guardinghe
e a branchi, le antilopi capre a fissarti fino ad una
certa distanza per poi scappare impaurite, un orso
che correva all’impazzata attraversando la mia pista nel mentre stava sopraggiungendo in senso contrario un pick-
up (paura controllata), le montagne che si innalzano di migliaia di metri sopra la tua quota che è sempre stata sopra
i 2.000 metri, gli altopiani a perdita d’occhio, le infinite distanze davanti a te, gli occasionali incontri di persone che
probabilmente non rivedrai, disposte ad aiutarti senza chiederti nulla in cambio, le praterie con mucche felici, il ver-
de di Montana, Idaho e Wyoming e il brullo e secco di Colorado e New Mexico, il modo d vivere degli americani, le
loro eccentricità, il loro modo d vestirsi, i loro tatuaggi, i loro pick-up e caravan e motor caravan enormi e poi le Har-
ley Davidson lungo le strade asfaltate, tutte montate da persone “datate” pieni di tatuaggi e con giubbotti di pelle e
bandane e con dietro la “lupacchiotta” ormai spennata dall’età o dal troppo vento, le loro “grassità” perché qui
l’obesità è un grosso problema, le loro abitazioni molto modeste rispetto ai nostri standards (d’altra parte loro sono
un popolo nomade che si traferisce di continuo da città a città e da stato a stato), il rumore del vento nelle orecchie,
il canto di Battiato o della Lennox o dei Pretenders o degli U2 o di Mika o dei Placebo o degli Red Hot Chili Pep-
pers, o il suono della chitarra acustica di Mark Knopfler, o la poesia di Peter Gabriel: questi sono stati gli odori, i
profumi, i rumori, i suoni e le visioni che mi hanno accompagnato. Non ultimo, infine, lo sferragliare della mia bici
sempre pronta ad assorbire le buche dei terribili “sterrati”».
E lo stesso giorno, anche Ilde (la moglie di Toni, per chi non lo sapesse) ha “postato” un intenso messaggio a
commento di quest’avventura: «Il giorno in cui ti sei messo a cercare i libri di inglese ho capito immediatamente che
qualcosa bolliva in pentola. “Cos’hai in mente?”, ti domandai a bruciapelo guardandoti dritto negli occhi. “Vorrei
terminare il Tour Divide”, fu la repentina risposta che mi spiazzò di brutto. E sapendo bene che nulla ti distoglie dai
tuoi intenti, non ho posto alcuna obiezione sperando in cuor mio che avresti cambiato idea. Ma lo studio preciso e
costante delle mappe, gli appunti diligentemente presi, la ossessiva visione in Tv di cronache relative, ben presto
hanno smontato le mie speranze. Mentre ti accompagnavo all’aeroporto il 5 di giugno, ad un certo punto mi chiede-
sti: “Sto facendo una cazzata?”. Non ti ho risposto subito e, soppesando bene le parole, mi sono limitata a dirti: “Fa’
5 CRONACA

quello che ti senti, non strafare, non metterti in pericolo…”, mentre l’ansia già mi attanagliava lo stomaco, cono-
scendo la portata dell’impresa. Giorno dopo giorno ho seguito il tuo viaggio sulle mappe, sgranando via via le tappe
prefissate, mentre maledivo quel localizzatore che, funzionando e non, non mi consentiva la verifica della reale si-
tuazione. Così notte dopo notte aspettavo con ansia un tuo messaggio rassicurante, e quando non arrivava...la
preoccupazione, soprattutto perché eri solo, mi toglieva il sonno, ma poi leggevo i tuoi post dettagliati, gli incorag-
giamenti e le tue risposte a volte scherzose, con la sensazione che stavi facendo esattamente quello che volevi, ed
ero felice per ciò che stavi vivendo, certa che non avresti mollato mai nonostante le difficoltà più o meno palesi.
BRAVO, ce l’hai fatta, con coraggio hai raggiunto il tuo traguardo, vincendo una grande sfida con te stesso e ti por-
terai nel cuore ricordi indelebili di fatiche, silenzi preziosi, paesaggi inusuali, persone speciali, sarai più ricco den-
tro... Non ti sarà facile tornare alla normalità e sicuramente dirai, rubando la frase a Verdone: Ne è valsa la pena,
ne è valsa veramente la pena”. E senza togliere nulla a questa grande esperienza, io mi auguro che tu riesca a tro-
vare profonde emozioni anche percorrendo sentieri più semplici, tra le nostre montagne, vicino a casa, ma soprat-
tutto in quello che di più importante hai, perché, come ti sento ripetere spesso, non c’è più tempo... Torna presto,
ma torna davvero! Tua moglie».
E Toni è tornato, vincitore, accolto a Campo dall’entusiasmo e da uno striscione di amici e parenti, con i quali poi ha
giustamente festeggiato, sabato 14 luglio. Che altro aggiungere se non: “Toni, sei un mito!”.

Queste, e molte altre foto scattate da Antonio Mondin durante il tragitto, sono visibili, con tanto di diario giornaliero, sulla sua pagina Facebook.
6 LETTERE AL TORNADO

La 3a edizione
di “Tra storia e malghe”
a cura del Plotone Esploratori Battaglione Feltre
Domenica 24 giugno, con tempo e temperatura
favorevoli, si è svolta la terza edizione di “Tra storia e
malghe”, camminata ludico sportiva con tre differenti
percorsi tra le montagne del comune di Alano di Piave.
Una giornata preceduta da settimane di preparazione e
un intenso lavoro, che alla fine hanno offerto
un’organizzazione perfetta alle oltre seicento persone
che domenica mattina, già dal primo mattino, si
apprestavano alle iscrizioni. Una breve illustrazione della
storia locale è stata fatta dal presidente del museo di
Campo, Luca Turchetto, che, seguito dal vicesindaco
Angelo Zancaner nonché ideatore della camminata, ha
voluto ricordare la figura di Orazio Piccolotto, ex sindaco
di Alano che tanto si era speso per il bene delle
montagne di Alano. Un pensiero è stato dedicato agli
amici morti in montagna, Domenico, Denny e Giuliano,
recentemente scomparso, ricordato dall’amico Angelo
per il suo amore verso la montagna e la grande simpatia, e al cui ricordo è stata dedicato il cartello della casera
Spinoncia, inciso a mano su legno di cedro e donato alla moglie Sandra e alla figlia Valentina, il tutto nella più
sincera commozione. E poi via, chi per il più corto, chi per il più lungo, ogni partecipante ha fatto il suo percorso, tra
formaggi e caffè, acciughe e anguria, capriolo e muflone, per poi finire con una pasta al ragù servita dal Gruppo
Alpini “Valderoa”. Il tutto allietato dalla Banda cittadina, meritevole come sempre, e a cui verrà devoluto parte del
ricavato. E non sono mancati i premi ai gruppi più numerosi e alle donne che con amore si sono dedicate a dar man
forte alla manifestazione. Un sentito ringraziamento va alla Protezione civile per il servizio radio, alla Banda
cittadina sempre presente e meritevole, al G.S. Alano per le iscrizioni, agli alpini sempre disponibili, a tutti i gestori
delle casere e delle malghe e a tutti i volontari presenti. Un particolare ringraziamento agli sponsor: Pasta
Sgambaro, Frutta e Verdura Iavazzo, Lattebusche e Fratelli Dal Zuffo. Insomma, un grazie grande, grande, grande
a tutti: evviva la montagna e chi la sa apprezzare. Foto Comaron.
7 LETTERE AL TORNADO

Cedesi attività commerciale a Fener


Cedesi, a Fener, attività commerciale, consistente in un negozio di alimentari di 150 metri quadrati, più
magazzino e parcheggio. Per informazioni più dettagliate, contattare il 346.3120720 (Gabriele Putton).
8 LETTERE AL TORNADO

Più cura per le strade di Alano


segnalazione di Alda Panciera
Invio alcune foto che evidenziano, a mio parere, lo stato di
degrado in cui versano molte strade comunali di Alano.
Le erbacce hanno invaso buona parte della strada, rico-
prendo il guard-rail ed il ciglio, in molti casi sono cresciuti
perfino degli alberi, a dimostrazione che la manutenzione è
carente o inesistente da anni.
Come possiamo pensare che Alano possa in qualche modo
attrarre un flusso turistico, grazie a quelle che questa stes-
sa amministrazione ha più volte definito due grandi risorse -
il Piave ed il Grappa- se il paese sembra sempre più ab-
bandonato? Abbiamo a portata di mano delle zone bellissi-
me come, ad esempio, la Valle di S Lorenzo e il Pont de la
Stua, godibilissime in tutte le stagioni, ideali per giri a piedi
e in bicicletta. Da ogni via di Alano e delle sue frazioni si
può partire a piedi e camminare per ore o giorni interi, con
dislivelli che vanno dai 100 ai 1000 metri e oltre, su sentieri
ricchi di storia. Mi chiedo quali altre località di bassa quota
nelle nostre zone possano vantare una rete così fitta di
sentieri, adatta a tutti i gusti, dalla famiglia con bambini
agli esperti. Perché tutto questo non viene adeguata-
mente valorizzato e curato? Capisco perfettamente che
gli organici e i bilanci siano sempre più scarsi e che mol-
te amministrazioni si trovino in seria difficoltà a garantire
servizi che fino a qualche anno fa venivano dati per
scontati, ma vedo anche che Comuni limitrofi il loro terri-
torio riescono a curarlo meglio di noi. Varie realtà locali,
dove cittadini, associazioni ed amministrazione lavorano
in sinergia, si stanno impegnando per promuovere il
proprio territorio, organizzando eventi di qualità, instal-
lando una adeguata segnaletica e delle bacheche infor-
mative che aiutino l'ospite ad orientarsi nel territorio e lo
stimolino a conoscerlo, ben consapevoli che anche real-
tà minori e lontane dai principali flussi turistici come le
nostre, se ben raccontate diventano interessanti ed at-
trattive. Alcune di queste realtà sono riuscite a creare
negli anni degli eventi veramente interessanti che hanno
superato i confini locali per attirare un pubblico naziona-
le e internazionale.
Anche qui ad Alano alcuni eventi hanno dimostrato di
saper attrarre numeri importanti di visitatori, che si sor-
prendono di trovare, così vicino alla pianura, un territorio
un po' selvaggio, dall'aspetto tipicamente montano, tutto
sommato ancora integro e facilmente raggiungibile an-
che con i mezzi pubblici.
Ma qual è il biglietto da visita che offriamo a queste per-
sone e che cosa facciamo per invitarle a tornare?
Cordialmente, Panciera Alda

CRONACA

Tanti Auguri
Adele!
Adele Carelle (Emily) ha festeggiato il bel
traguardo dei 95 anni in terra friulana, a
Cordenons (Pn), dove attualmente si trova
ospite da suo figlio Bruno, circondata
dall’affetto dei propri famigliari.

Nella foto Adele con i figli: Bruno,


Antonella (a destra) e Cristina Bagatella (a
sinistra)
9 ATTUALITÀ

Università adulti/anziani di Belluno


“Le piccole comunità nell'era della globalizzazione”
di Michelangela Ceccotto
Sabato 19 maggio allo stadio del ghiaccio di Alleghe si è tenuto l'11° Convegno provinciale dell' Università
Adulti/Anziani di Belluno, organizzato dalla
sezione Alto Cordevole, guidata da
Celestino Vallazza: Vi hanno partecipato
480 iscritti. Tema dell'incontro “Le piccole
comunità nell'era della globalizzazione”.
Protagonisti: il relatore Ferruccio De Bortoli,
già direttore del Corriere della Sera,
l'avvocato Enrico Gaz, i giornalisti Marcella
Corrà e Maurizio Busatta e il moderatore
Roberto De Martin. Il presidente provinciale
don Attilio Menia, ricordando la nascita
dell’Università nel lontano 1984, ha
sottolineato che oggi questa “Scuola per
Adulti” che conta, nelle 13 Sezioni, 1705
iscritti, è una realtà provinciale che “mette
al centro il valore della persona, il diritto ad
una vita dignitosa e ad una cittadinanza
riconosciuta e tutelata”. Riferendosi poi
“alla partita del futuro dei nostri figli e nipoti” don Attilio ha annunciato il tema del Convegno: “Le piccole comunità
nell’era della globalizzazione” facendo presente la sua correlazione con la criticità molto attuale della piccola
provincia di Belluno, territorio tormentato già nel villaggio triveneto. Numerose e stimolanti le sottolineature offerte da
Ferruccio De Bortoli, presentato come autorevole e raffinato saggista, ma anche come presidente di Vidas (Volontari
italiani domiciliari per l’assistenza ai sofferenti, cioè ai malati terminali) che ha più volte sottolineato come il principale
valore sia il legame con la propria terra, l’investimento per il futuro. È necessario coltivare la consapevolezza di ciò che
si è (“i valori della terra di tuo padre”), senza avere timore della società aperta “perché nel passato, siamo andati… e ci
siamo integrati”. È con la pretesa del rispetto della nostra cultura, dei nostri valori, delle nostre tradizioni, che per primi
noi dobbiamo rispettare, che possiamo essere nella società multietnica. Un capitale sociale, ricco, profondo e articolato
di tante Associazioni, che fanno del bene e, spesso, non lo vogliono far sapere, secondo De Bortoli, preserva le piccole
comunità nella pluralità e quindi diventa possibile aver fiducia nel futuro. Se nel mondo anglosassone vige il concetto
della “restituzione” da noi il Cattolicesimo aperto e solidale è un elemento di speranza e di fiducia: esiste infatti una
tradizione di “restituzione” attraverso Associazioni territoriali che contraddistinguono le varie comunità, le quali
trasmettono un’eredità morale fatta di esperienze e di valori condivisi; di qui l’importanza delle piccole comunità. Organi
importantissimi sono quelli locali, elementi di prossimità, legami di forza per la comunità. E la comunità, con la
consapevolezza dei rischi, deve affrontare anche la sfida culturale del digitale da cui, sempre con senso di coscienza e
di appartenenza, possono nascere nuove opportunità di sviluppo, avendo presente che l’Unione Europea è un insieme
di minoranze che si rispettano e che fanno sussidiarietà nella prossimità. Stimolato dalle richieste dei giornalisti
intervistatori, De Bortoli ha poi affrontato vari altri problemi.
La globalizzazione col fenomeno della multiculturalità: non dobbiamo cadere nella “sindrome da ponte levatoio”
per salvaguardare la nostra identità, ma far crescere la società multietnica in modo intelligente per non creare squilibri
e non perdere la partita.
La comunità che sia davvero comunità, non museo, qualcosa di vivo, un laboratorio attivo, aperto. Se forti e convinti
delle nostre tradizioni e dei nostri valori non dobbiamo aver paura. Dobbiamo coltivare l’orgoglio di appartenenza senza
divenire “piccole patrie”.
I giovani: oggi lo scandalo maggiore sono i Neet (cioè quelli non impegnati nello studio, né nel lavoro, né nella
formazione). Due milioni di giovani “discarica umana”, grave sconfitta della nostra società. Che i giovani partano è un
bene se è una scelta, senza un senso di ingiustizia.
Investimenti sui servizi: devono essere sulla banda larga (senza digitale oggi “non si esiste”), così le piccole aziende
possono entrare nel mercato globale; in questo, Belluno ha tantissime possibilità.
I valori comunitari: tutela dell’ambiente ed economia condivisa; condivisione, quindi, non possesso, ma accesso e
uso consapevole.
Riforma del Terzo Settore: cosa buona il riconoscimento delle imprese sociali di una comunità civile e solidale; un
bene quello del volontariato che in Italia vede sei milioni che danno moltodi se stessi e del loro tempo.
In conclusione De Bortoli ha ricordato che lui, figlio di emigranti bellunesi poveri, ha acquisito dalla sua esperienza la
dignità nella povertà, l’apprezzamento di ciò che si è e di ciò che si sa, con l’apertura del cuore all’ospite e al
bisognoso.

Alto Trevigiano Servizi - Avviso chiusura sportello


Il 10 e 17 agosto 2018 lo sportello idrico integrato in Comune di Quero Vas sarà chiuso.
Gli utenti possono recarsi allo sportello di Montebelluna in Via Schiavonesca Priula, 86
aperto al mattino dalle 8,30 alle 13 e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle 14,30 alle 18,00.
10 CRONACA

Caorera, in ricordo di Giovanni Testolini


e di tutti i caduti in guerra
Il Gruppo Alpini di Caorera, il due giugno 2018 (Festa delle Forze Armate) ha voluto onorare, in segno di riconosci-
mento, un desiderio dei fondatori del Gruppo stesso:
Vinco Gallina, reduce di guerra, Giovanni Dorz, con-
sigliere sezionale, Vittorio Solagna, capogruppo de-
gli Alpini di Caorera, apponendo una targa in ricordo
del tenente Colonnello d’artiglieria Giovanni Testoli-
ni, reduce d’Africa, primo promotore per la realizza-
zione del monumento ai Caduti. La madrina Eleono-
ra Gallina, nipote del fondatore Vinco Gallina, ha tol-
to il drappo che ricopriva la targa, rendendo omaggio
alla sua memoria. Alla cerimonia hanno presenziato
i Gruppi di Santa Giustina (al quale Giovanni Testo-
lini era iscritto), di Lentiai, di Vas e di Marziai. La la-

pide è stata benedetta da don Francesco Maragno, parroco di Caorera, che ha anche celebrato la Santa Messa in suo
ricordo. Il Gruppo Alpini di Caorera ringrazia la Pro Loco di Caorera per il rinfresco offerto e grazie anche alla redazio-
ne per avere concesso questo spazio.
11

SCHOLA CANTORUM e SIMPATIZZANTI


COMUNE DI ALANO PRO LOCO ALANO
organizzano la tradizionale FESTA di

SAN LORENZO
03-04-05 Agosto 2018
PROGRAMMA:
Giovedì 02 agosto 2018
Ore 20.00: camminata serale (muniti di torcia ore 19.50 piazzale della chiesa di Alano)
Venerdì 03 agosto 2018
Ore 20.30: Torneo di baruchello, poi musica con e per i giovani
Sabato 04 agosto 2018
Ore 12.00: Apertura capanno e pranzo con il Circolo AUSER
Ore 20.30: Serata in musica
Domenica 05 agosto 2018
Ore 10.30: Santa messa a San Lorenzo
Ore 11.30: Apertura stand gastronomico
Ore 16.00: Giochi per tutti: baby caccia al tesoro, giochi con
l’acqua (tempo permettendo) e tante altre novità
Ore20.30: Serata in musica
Il tutto con pastasciutta, carne alla griglia,
contorni di stagione, polenta, vino, birra e… tanta allegria!

Venerdi 10 Agosto ore18,30


S. Messa nella chiesetta di San Lorenzo
12 ASTERISCO

La britola
di Meneghin geom. Marcello
Ai tempi de la nostra giovinezza,
pasadi in armonia e tanta contentezza,
se vivea de robe semplici e dughi all’aperto
che noaltri doveni se fea al posto de smartphon,
internet e videogiochi che ades più o meno tuti avon
La roba che ne piasea proprio tant
al era de trovarse in tanti e tuti quanti
a dugar o a contarse a voce alta
quel che se avea fat dopo l’ultima olta.
Me sente in dover de ricordar Guido che al stea
lontan, sora Scevenin ma quando che al podea
al vegnia in paese a pasar momenti bei
par trovarse co noaltri come che se fuse fradei.
La roba bela che lu l’avea sempre in te la testa l’era la ”britola”
quel cortel curvo e picenin che al avea sempre in scarsela
par poder far picoli laori o intagli su legn de cornoler
o de altro material sempre pronto da incider .
Come che al rivea in te la nostra compagnia
al ghe dea sfogo subito a la so mania,
a la so passion: na britola lucida e splendente
che al ne mostrea come oggetto raro ed avvincente.
Na matina de Pasqua, dopo la messa de le oto,
erion tuti a dugar sul “rigoleto” da Orlando, anca mi ere là
e quando che al è rivà mi ghe ho domandà:
Guido fame veder l’ultimo sogno de la to mente
Lu, metendo le man in te le scarsele e no trovando gnente,
al è restà imbalsamà parché la so arma al la avea asada a casa.
Scuro in volto e sgorlando de quà e de là la testa
al à urlà forte: “al di de Pasqua senza britola no l’è gnanca festa!”
E subito de corsa a casa, un’ora a piè par ndar a Scievenin come an toro
e n’altra ora par tornar par far veder a tuti al so tesoro.
De ani ghe n’è pasadi tanti tanti.
Guido e molti amici i è ndati avanti
e qua dò no i duga pi al rigoleto da Orlando,
ma la me memoria no la è ancora al bando
e la me fà ancora veder la britola che sora le nuvole, la sù in alto,
Guido al ghe mostra a tuti sempre più contento,
parchè ades nol pol proprio pì desmentegarla a casa

AUSER

Circolo Auser “Al Caminetto


Alano di Piave e Quero Vas
Sabato 4 agosto
alle ore 12:30
si terrà il tradizionale
pranzo di San Lorenzo
in collaborazione con la
Schola Cantorum di Alano
di Piave.
Si festeggiano i compleanni dei nati nei mesi di luglio e agosto.
Il pulmino partirà da Quero alle ore 11:30, passerà ad Alano alle ore 12:00 e a Vas su richiesta.
Affrettatevi per le prenotazioni in sede
per informazioni e prenotazioni: sede Auser Quero Vas 0439 787861
dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle 17:00
13 AUSER

Con il Circolo Auser “Al Caminetto” di Alano di Piave e Quero Vas


Picnic in Valle di Schievenin
di Ivana Bernardele
Domenica 1 luglio 2018 un gruppo di oltre 50 soci ha festeggiato i compleanni degli “auserini” nati nei mesi di maggio e
giugno con un picnic in Valle di Schievenin. Il pranzo si è tenuto nell’apposita area che è stata completamente rinnova-
ta di recente ed ora risulta molto vivace ed accogliente. Il pranzo, preparato e servito dalla Signora Sabrina, la quale ci
ha accolti in modo cortese e familiare come veri amici, è stato molto apprezzato dai soci “auserini” che senza dubbio
gradiranno la possibilità di riproporre in futuro una simile festa in un contesto così attraente. Dopo la consueta sotto-
scrizione a premi, fortunatamente il bel tempo ha permesso anche di camminare un po’ e di riposare piacevolmente
all’aria aperta. I partecipanti all’evento hanno potuto godere appieno di un paesaggio montano unico nel suo genere,
uno dei più belli della provincia.

Nella foto: la presidente signora Elda Franzoia consegna l’omaggio floreale ai festeggiati: Teresa Sivieri, Fedora Sil-
vestrin, Irma Dalla Piazza, Giuliana Fantinel, Renato Dal Zuffo, Teresina Tessaro, Renata Melchiorri, Mauro Uttone e
Annalisa Bertoncin.
14 CRONACA

Dal 25 al 29 luglio al Parco del Piave di Fener

Il Reset Festival 2018


a cura di Silvio Forcellini

Come anticipato nel numero scorso, dal 25 al 29 luglio si svolgerà, al Parco


del Piave di Fener, l’ottava edizione del “Reset Festival”, organizzato
dall’associazione “Libero Pensiero”. Oltre alla musica (ben venti
quest’anno gli artisti che si esibiranno su due distinti palchi), ci saranno - nei
pomeriggi dal mercoledì al sabato - quattro laboratori creativi adatti ai bam-
bini dai 5 ai 10 anni e curati dall’associazione “Il Collettivo”. E il sabato non
mancherà nemmeno “Reset Volley”, giunto alla sua terza edizione.
15 CRONACA

Fener,
Fener, aiuola
aiuola curata
curata grazie
grazie ai
ai privati
privati
di Silvio Forcellini
di Silvio Forcellini
Nella foto a fianco, lo spazio verde all’interno del-
Nella foto a fianco, lo spazio verde all’interno del-
la rotatoria di Fener così come si presenta abi-
la rotatoria di Fener così come si presenta abi-
tualmente. Da qualche anno, infatti, una ditta
tualmente. Da qualche anno, infatti, una ditta
specializzata si occupa della pulizia dell’area, in-
specializzata si occupa della pulizia dell’area, in-
tervento finanziato dalla Pizzeria da Ezio di Ala-
tervento finanziato dalla Pizzeria da Ezio di Ala-
no e dall’Hotel Ristorante Tegorzo di Fener in
no e dall’Hotel Ristorante Tegorzo di Fener in
cambio della pubblicità in loco (e il Tegorzo si in-
cambio della pubblicità in loco (e il Tegorzo si in-
teressa da anni anche della messa a dimora e
teressa da anni anche della messa a dimora e
della cura dei fiori nell’aiuola lungo via Nazionale,
della cura dei fiori nell’aiuola lungo via Nazionale,
anche grazie all’apporto di alcuni volontari, vedi
anche grazie all’apporto di alcuni volontari, vedi
articolo in altra parte del giornale). Se l’area
articolo in altra parte del giornale). Se l’area
all’interno della rotatoria si presenta regolarmente
all’interno della rotatoria si presenta regolarmente
pulita, non così si può dire del resto del paese:
pulita, non così si può dire del resto del paese:
dalla piazza (della cui pulizia si occupano spesso
dalla piazza (della cui pulizia si occupano spesso
e volentieri i titolari del bar gelateria Due Valli)
e volentieri i titolari del bar gelateria Due Valli)
alle strade principali e secondarie (quella dal ca-
alle strade principali e secondarie (quella dal ca-
pitello di San Benedetto al cimitero, ad esempio),
pitello di San Benedetto al cimitero, ad esempio),
per non parlare del Parco del Piave, dove vengono regolarmente abbandonati rifiuti di ogni genere. Incuria e male-
per non parlare del Parco del Piave, dove vengono regolarmente abbandonati rifiuti di ogni genere. Incuria e male-
ducazione la fanno da padroni, quando a volte basterebbe veramente poco: come dice un noto proverbio, “Spazza
ducazione la fanno da padroni, quando a volte basterebbe veramente poco: come dice un noto proverbio, “Spazza
davanti alla tua porta, e tutta la città sarà pulita”…
davanti alla tua porta, e tutta la città sarà pulita”…

In
In breve
breve
di Sandro Curto
di Sandro Curto
DE BONA RICONFERMATO PRESIDENTE A.B.M. L’architetto Oscar De Bona, già presidente della Provincia di
DE BONA RICONFERMATO PRESIDENTE A.B.M. L’architetto Oscar De Bona, già presidente della Provincia di
Belluno, assessore alla Regione Veneto e Presidente di “Longarone Fiere”, è stato riconfermato, per il triennio
Belluno, assessore alla Regione Veneto e Presidente di “Longarone Fiere”, è stato riconfermato, per il triennio
2018-2021, alla guida dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
2018-2021, alla guida dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
IL “BELVEDERE” DIVENTA RESIDENCE PER ANZIANI Dopo parecchi anni di chiusura, l’albergo ristorante “Bel-
IL “BELVEDERE” DIVENTA RESIDENCE PER ANZIANI Dopo parecchi anni di chiusura, l’albergo ristorante “Bel-
vedere” di Colmirano ha riaperto i battenti come “Istituto San Vincenzo - residence per anziani”. In questi mesi ci
vedere” di Colmirano ha riaperto i battenti come “Istituto San Vincenzo - residence per anziani”. In questi mesi ci
sono stati parecchi lavori di ristrutturazione e adattamento che hanno portato all’inaugurazione avvenuta domenica
sono stati parecchi lavori di ristrutturazione e adattamento che hanno portato all’inaugurazione avvenuta domenica
1° luglio. I primi ospiti sono stati trasferiti dalla vicina “Villa Colmirano” (l’ex preventorio).
1° luglio. I primi ospiti sono stati trasferiti dalla vicina “Villa Colmirano” (l’ex preventorio).
AVVISO AGLI ABBONATI Nonostante sia passato un anno e mezzo dall’aumento della quota di abbonamento, ar-
AVVISO AGLI ABBONATI Nonostante sia passato un anno e mezzo dall’aumento della quota di abbonamento, ar-
riva ancora qualche vaglia postale con la cifra di €. 20,00. Ricordiamo quindi agli abbonati disattenti che la quota
riva ancora qualche vaglia postale con la cifra di €. 20,00. Ricordiamo quindi agli abbonati disattenti che la quota
annuale per l’Italia è di € 25,00 per 18 numeri. Ormai che ci siamo, invitiamo tutti a controllare sempre la scadenza
annuale per l’Italia è di € 25,00 per 18 numeri. Ormai che ci siamo, invitiamo tutti a controllare sempre la scadenza
che è ben evidenziata sull’etichetta-indirizzo. Qualche numero lo mandiamo a tutti ma poi procediamo alla sospen-
che è ben evidenziata sull’etichetta-indirizzo. Qualche numero lo mandiamo a tutti ma poi procediamo alla sospen-
sione e ogni anno sono almeno una trentina gli abbonati cancellati che poi rientrano. Tutto tempo perso per noi.
sione e ogni anno sono almeno una trentina gli abbonati cancellati che poi rientrano. Tutto tempo perso per noi.
Grazie!
Grazie!
LETTERE AL TORNADO

Sui ragazzini thailandesi rimasti prigionieri nella grotta


Sui ragazzini thailandesi rimasti prigionieri nella grotta
Ma
Ma che
che cos’hanno
cos’hanno didi diverso
diverso
dai bimbi
dai bimbi migranti
migranti da
da salvare
salvare
lettera di Alberto Zanobini (direttore generale dell’ospedale pediatrico “Meyer” di Firenze)
lettera di Alberto Zanobini (direttore generale dell’ospedale pediatrico “Meyer” di Firenze)
segnalazione di Silvio Forcellini
segnalazione di Silvio Forcellini
Mi chiedo che cosa abbiano di diverso i bambini thailandesi bloccati da giorni nelle grotte rispetto ai piccoli migranti
Mi chiedo che cosa abbiano di diverso i bambini thailandesi bloccati da giorni nelle grotte rispetto ai piccoli migranti
che vagano nei gommoni nel Mediterraneo, in attesa anch'essi di essere salvati. Che cosa scatta di diverso nella
che vagano nei gommoni nel Mediterraneo, in attesa anch'essi di essere salvati. Che cosa scatta di diverso nella
psicologia di noi occidentali? Perché mentre il primo caso sollecita in tutti noi il tifo per il salvataggio, il secondo in
psicologia di noi occidentali? Perché mentre il primo caso sollecita in tutti noi il tifo per il salvataggio, il secondo in
vari strati della popolazione non attiva gli stessi meccanismi paterni e materni di solidarietà e vicinanza? Non siamo
vari strati della popolazione non attiva gli stessi meccanismi paterni e materni di solidarietà e vicinanza? Non siamo
forse padri e madri anche dei piccoli africani in fuga e disperatamente in cerca di accoglienza allo stesso modo dei
forse padri e madri anche dei piccoli africani in fuga e disperatamente in cerca di accoglienza allo stesso modo dei
giovani thailandesi la cui vicenda da giorni ha mobilitato tutto il mondo per il loro salvataggio? Forse perché in que-
giovani thailandesi la cui vicenda da giorni ha mobilitato tutto il mondo per il loro salvataggio? Forse perché in que-
sto ultimo caso all’uscita del tunnel una casa lontana che non è la nostra li accoglierà? Madri e padri che in ansia li
sto ultimo caso all’uscita del tunnel una casa lontana che non è la nostra li accoglierà? Madri e padri che in ansia li
aspettano li riabbracceranno e dunque non coinvolgeranno da vicino le nostre vite e le nostre case. Come umani
aspettano li riabbracceranno e dunque non coinvolgeranno da vicino le nostre vite e le nostre case. Come umani
dovremmo sapere ricercare nel profondo di noi stessi i sentimenti di paternità e maternità per ogni piccola creatura
dovremmo sapere ricercare nel profondo di noi stessi i sentimenti di paternità e maternità per ogni piccola creatura
sofferente nel pianeta, anche se questa è più vicina e per questo apparentemente più minacciosa.
sofferente nel pianeta, anche se questa è più vicina e per questo apparentemente più minacciosa.
16 LIBRI

Terre Bruciate
Pasubio, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Grappa:
viaggio nella terra che non c’è più
Viaggio nel paese che non c’è più. Potrebbe intitolarsi così il libro di Luigino Caliaro e Andrea Vollman “Terre bruciate”,
fresco di stampa per Edizioni DBS. 248 pagine con introduzione di Mario Isnenghi che documentano con precisione
l’Altopiano dei Sette Comuni, il Pasubio e il Monte Grappa prima, durante e dopo la Grande Guerra.
È un percorso nel tempo scandito da inquadramenti storici e dalle
voci di testimoni diretti degli eventi: per citare qualche nome
Emilio Lussu, Paolo Monelli, Carlo Emilio Gadda, Eugenio
Montale, Gabriele D’Annunzio. A parlare sono però soprattutto le
immagini. Sono oltre 200, in gran parte inedite, moltissime da
riprese aeree e in gran parte riprodotte a piena pagina: offrono al
lettore un punto di vista completamente diverso dalla guerra fin
qui raccontata dalle altre pubblicazioni mettendo in evidenza
l’orrore delle devastazioni sul territorio dell’Altopiano dopo quasi
quattro anni di insensati combattimenti. Guardare attraverso
questi scatti il prima e il dopo del conflitto è un pugno allo
stomaco, di quelli che tolgono il respiro. Tanto il mondo che
immortalano ante 1915 è bucolico quanto la devastazione di case
chiese, paesaggi è straziante. Per il lettore è quasi una
sensazione fisica, un silenzio straziante che accompagna lo
scorrere delle immagini volutamente senza didascalia nelle parti
dedicate al 1918. Le parole non servono – sembrano dire gli
autori – le foto conservano un orrore che parla da solo. A
distanza di cento anni da allora i segni della distruzione
permangono, ma sono celati nel paesaggio. Ecco perché la
scelta di chiudere il volume con una rassegna di foto aeree
scattate da Fabio Ambrosini. Le trincee e i buchi delle bombe visti
dall’alto sono ferite nel verde: difficili da cogliere dal basso,
testimoniano l’eternità di quanto è stato. La conca di Asiago - con
le sue strade, le sue case, i suoi monumenti - è be lla come una
cartolina. “È la giusta rinascita di queste “terre bruciate” – concludono gli autori – difficile senza queste foto capire
davvero cosa accadde qui cento anni fa. Osservarle e confrontarle con l’oggi fa rimanere la storia attaccata addosso.
Un cataclisma naturale non avrebbe potuto davvero fare peggio”.
Gli autori
Luigino Caliaro, vicentino, è un fotogiornalista e ricercatore storico del settore aeronautico. Specializzato in riprese
fotografiche aeree aria–aria, collabora con tutte le principali testate aeronautiche mondiali e ha pubblicato oltre una
ventina di libri di carattere fotografico e storico dedicati all’aviazione. Tra i suoi lavori più recenti a soggetto storico Ali
dall’Adige al Brenta, una ricostruzione fotografica del ruolo dell’aviazione nel settore alpino (Aviani Editori,2015),
L’aviazione francese in italia 1915-1918 (Edizioni Aeronautica Militare 2016), Americani in Italia (Rossato Editore
2017), realizzato con Andrea Vollman e Francesco Brazzale e Rosso Corsa (Luckyplanebooks 2017) sui fasti delle
gare di idrovelocità della Coppa Schneider. Con la DBS Edizioni, nel 2017 ha pubblicato assieme a Luca Girotto,
Fuoco sull’Ortigara, volume sull’impiego delle artiglierie ferroviarie francesi durante la battaglia dell’Ortigara. Nel 2013
gli è stato conferito il titolo Pionieri del progresso aeronautico per la sua attività di divulgatore e promulgatore della
conoscenza aeronautica.
Andrea Vollman è nato a Padova. Laureato in filosofia, si interessa di storia e letteratura. E' autore di alcune raccolte
di poesia per le “Edizioni dei Dioscuri”, di Angelo Bellettato. La frequentazione assidua dell'Altopiano dei Sette Comuni,
porta alla realizzazione, con Francesco Brazzale, di “Grande Guerra, Britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni” e
“Grande Guerra, Francesi sull'Altopiano dei Sette Comuni”, Gino Rossato Editore. Con Francesco Brazzale e Luigino
Caliaro ha realizzato “Grande Guerra, Americani in Italia, nascita di una superpotenza”, Gino Rossato Editore. Con
Marco Crestani è autore di “Freya e Vera, la forza delle donne”, Priamo Editore, sulle figure di Freya Stark e Vera
Brittain. L'interesse storico si manifesta inoltre attraverso visite ai luoghi e incontri con associazioni, biblioteche e istituti
scolastici.
Luigino Caliaro e Andrea Vollman, “Terre bruciate. Pasubio, Altopiano dei sette Comuni, Monte Grappa”, Edizioni DBS, 2018
EAN 9788833680118 € 22
Per info: Laura Pontin – Coordinamento editoriale - info@edizionidbs.it

Ridon insieme
ASTERISCO

di Alessandro Bagatella
Al prete de la preson ghe domanda a Salvatore, co na facia da rimprovero: “diseralo che, to pare, quando che al gnen
a saver cosa che tu ha combinà?” Risponde Salvatore: “Al pol domandarghelo subito; al e in te la cela qua vizin”.
Dal Dotor
An abitante de Quero Vas al và dal dotor par diversi acciacchi. Al dotor, dopo averlo visità, al ghe domanda: “Bevelo?”
“Sì”, ghe risponde al malà. “Da ancoi, dis al dotor, me toca torghe al vin, al bianco e al nero, tuti do”. “Grazie dotor, al
varde de tormelo bon”, risponde al malà.
17 LETTERE AL TORNADO

Italia in nero
di Angelo Ceccotto
Il titolo sembra una provocazione ma fa riflettere la realtà,
quella che viene rifiutata innanzi a chi è “diverso”. Lo spunto
per il mio articolo l’ho colto su La Stampa del 2 luglio,
meditando sulla foto che parla chiaro di quale sarà l’Italia del
futuro. Non mi si dica che è uno scandalo, è solo l’inizio che
benevolmente si deve condividere. In merito alle diversità
spesso mi affiorano le immagini di quei bambini e bambine
africani obbligati a scavare alla ricerca di qualche diamante o
di oro, argento e altro per soddisfare le nostre esose esigenze
quotidiane tralasciando la dignità e il meritato boccone di
pane per questi bambini. Non solo bambini ma popoli che
abbiamo conquistato e privato delle loro materie preziose,
che oggi rincorrono quelle terre che li hanno resi schiavi
umanamente ed economicamente. Retorica? Non credo se
abbiamo il coraggio di farci un esame di coscienza o di
recarci in quelle terre conquistate e sfruttate; allora ci si potrà
rendere conto che ancor oggi fa comodo mantenere ogni
dominio su chi non sa difendersi dalla povertà e dalla miseria
ovunque. Ritornando alla foto allegata, dove le atlete
appaiono gioiose, quattro graziose e determinate ragazze di
colore riscattate del loro serio impegno sportivo, fiere di tanto
carattere da abbagliare perfino Matteo Salvini che le voleva a
Pontida, così ha riportato l’articolista. Come non essere
orgogliosi e tifare per loro, italiane che indossano con orgoglio
la maglia con sul petto la scritta “ITALIA”. Che piaccia o no,
questa è la realtà la quale ci porta a chiederci quale politica abbiano fatto negli anni i Ministeri dello Sport, se non
rincorrere società di comodo e non l’imposizione per uno sport giovanile che dia a
costoro la possibilità di confrontarsi con realtà diverse. Come non essere indignati
nel vedere squadre di ogni specialità composte nella stragrande maggioranza di
stranieri strapagati, chiudendo così l’opportunità ai nostri giovani di emergere
professionalmente e aspirare anche loro a un posto di lavoro dignitoso. Ne è
conferma ed evidente esempio quanto accaduto in merito al campionato del
mondo di calcio in Russia, dove è venuta meno la presenza dell’Italia esclusa per
mancanza di giocatori qualificati, ma l’amara sorte sta nella partecipazione a questi
campionati, di giocatori di nazionalità diverse che giocano in squadre italiane.
Questi siamo noi italiani, privi della dignità nazionale ma tifosi devoti all’interesse
societario delle squadre. Io auguro a queste ragazze un promettente futuro poiché dimostrano fierezza del loro
traguardo e della loro italianità.
18 RASSEGNA STAMPA

Dopo aver lavorato nel settore della moda a Milano, è rientrato nella Pizzeria da Ezio,
aperta dal padre ad Alano di Piave. Maniacale cura degli impasti con lievitazioni di 72 ore,
ricerca delle materie prime di qualità e di uno stile originale.

Denis Lovatel, da manager a pizzaiolo


Vengono dal tutto il Veneto e da gran parte del centro-nord ad
Alano di Piave per la pizza di Denis Lovatel. Una pizza davvero
speciale, se muove così tanti affezionati verso la sponda sinistra
del Fiume Sacro alla Patria, dove la Marca Trevigiana si inerpica
sulle pendici dei monti bellunesi, teatro di entrambi i conflitti
mondiali. Ezio Lovatel, padre di Denis, lavoratore indefesso e
temprato dall’ingombrante storia del suo territorio, ha aperto qui
il suo locale nel 1977 ottenendo subito un grande successo. Cer-
to, erano altri tempi, la pizza era la festa familiare del sabato e
della domenica sera, non esistevano le pizzerie gourmet, né la
sterminata varietà di farciture cui siamo abituati oggi. Già allora, tuttavia, girava voce che il DNA fosse eccellente: le
mamme e le nonne raccontavano a figli e nipoti che la “pizza di montagna” era così diversa dalla “pizza di pianura”,
così buona e croccante grazie all’acqua cristallina che sgorga dalle vicine vette. Denis Lovatel, un passato da ma-
nager della moda a Milano e oggi orgoglioso maestro lievitatore, non conferma la vox populi ma di un elemento non
si priverebbe mai: l’acqua della vicina Valle di Schievenin, luogo incontaminato dove è difficile incontrare anima vi-
va. Insieme, ovviamente, alla sua ricetta segreta: l’impasto tramandato dalle mani paterne, un mix di biga e grani
antichi, fatto lievitare per 72 ore con tecniche particolari che creano delle piccole bolle all’interno della pasta. Quelle
che permettono il mantenimento dell’inimitabile croccantezza anche quando la pizza è fredda, molti minuti dopo
l’impiattamento. «Sono estremamente legato alle mie radici, e fin da quando sono tornato ad Alano, nel 2009, ho
deciso che avrei conferito al mio prodotto una forte identità di montagna», dice Denis. «Per prima cosa ho pensato
al clima in cui vivo. Pertanto ho perfezionato la ricetta di mio padre, puntando sulla croccantezza anche nell’ipotesi
della pizza da asporto che, si sa, tende sempre a perdere determinate caratteristiche. I risultati mi hanno dato ra-
gione: la mia pizza è stata ribattezzata “crunch” e non serve spiegare il perché». La straordinarietà del lavoro di Lo-
vatel, tuttavia, non si ferma all’impasto. Le farciture sono sempre state di qualità eccellente, grazie a prodotti di pre-
sidi Slow-Food e a km. 0 e a sapiente fantasia negli accostamenti. Ad oggi, la sua invenzione di maggior successo
è la pizza “colori gustosi”: una base di pomodoro San Marzano DOP, stracciatella, mandorle tostate, olive taggia-
sche, pomodorini confit, tutti di filiera rigorosamente controllata. Quest’anno, tuttavia, il pizzaiolo bellunese ha fatto
un salto di qualità: non si accontenta più del prodotto eccellente, lo vuole anche eco-sostenibile, prodotto da azien-
de rispettose dell’ambiente e del territorio. Quindi, i salumi proverranno soltanto da allevamenti selezionati (ad es.
quelli del maiale dei Nebrodi) e le verdure saranno tutte bio. Al tempo stesso, Lovatel utilizzerà tutte le parti del pro-
dotto, evitando qualsiasi spreco. Un esempio? La pizza con casatella trevigiana DOP, perlage di acciuga e tutte le
parti del broccolo di Bassano: il fiore cotto a bassa temperatura, la foglia fritta, le scaglie ricavate dal gambo. Mate-
riali che un tempo non sarebbero stati utilizzati, ma che oggi trovano impiego grazie alle nuove tecniche di cottura.
Lovatel nei prosssimi giorni presenterà il suo progetto di pizza eco-sostenibile a New York, all’importante “NY Fancy
Food”: «è un onore per me presentare la mia pizza di montagna rispettosa dell’ambiente a una manifestazione così
importante. Spero di dare un piccolo contributo alla valorizzazione della nostra identità, che ha tanto da dare anche
fuori dal territorio veneto».
da “Il Gazzettino” del 27 giugno 2018

Un giovane imprenditore raccoglie l’eredità dello storico locale riproponendolo in una veste nuova.
Andrea Riboni: «L’enogastronomia ha un grande potenziale nel far crescere il settore turistico»

Vas, riapre la Locanda


dei sapori perduti
C’era una volta e c’è ancora. L’antica Locanda Solagna di Quero
Vas riparte dal sogno di un giovane imprenditore. È Andrea Ri-
boni, della famiglia Solagna, ad accogliere l’eredità del noto lo-
cale del Basso Feltrino, proiettato verso la pianura ma con i piedi
ben piantati tra le montagne bellunesi, e a farlo ripartire dopo un
raffinato restyling. Sabato dalle 18.30 la riapertura al pubblico,
per un brindisi inaugurale tra vini locali, stuzzichini a chilometro
zero, visita alla cantina e anticipazioni sui menù estivi.
Il restauro Nata nel 1956, oggi la Locanda Solagna si presenta
ai suoi clienti abituali e a quelli che vorranno scoprirla con una
veste nuova. Rinnovata sia dal punto di vista architettonico che
per quel che riguarda la creatività in cucina. Tutto il cantiere, la
scelta dei materiali e lo stile impresso agli spazi, parlano di un
19 RASSEGNA STAMPA

forte attaccamento al territorio. La Valbelluna è incastrata nei muri e nel pavimento, nelle sale si respira l’aria di
montagna, si calpestano pietre locali e si tocca legno delle foreste bellunesi. Per gli arredi sono stati utilizzati legno
di rovere, castagno e larice, le pietre sono Biancone di Asiago e Rosso di Castellavazzo ed è stato fatto anche gran
uso del ferro, come citazione e tributo al maestro Carlo Rizzarda. Muri e pavimenti sono la testimonianza di questa
staffetta di eccellenza che si tramanda nel tempo: le pareti mostrano antiche pietre a vista e i pavimenti marmette
tipo veneziana, mentre il lavabo che impreziosisce l’antibagno risale al 1910 ed è interamente in pietra.
Il progetto C’è molta Valbelluna in questo progetto e c’è molta voglia di riscatto per questa terra, ma soprattutto si
nota la caparbietà di un giovane imprenditore, Andrea Riboni, che raccolta l’eredità della tradizione della sua fa-
miglia, ha deciso di crederci e di investire dove è nato. «Credo che il tu-
rismo possa e debba diventare centrale nell’economia della Valbelluna -
spiega Riboni -, e in tutto questo il settore eno-gastronomico ha molto,
moltissimo potenziale da esprimere. Raccolgo un’eredità importante,
ma non voglio stare fermo ad aspettare che le cose accadano. La crea-
tività va alimentata, il futuro va costruito. Vedo un nuovo fermento farsi
strada, io vorrei essere parte attiva di questo cambiamento e farmi tro-
vare preparato sia per quel che riguarda il nuovo approccio della cuci-
na, sia per quel che attiene ai servizi e all’accoglienza». La riapertura
porterà con sé diverse novità in cucina. La parola d’ordine sarà genui-
no, ma in questo nuovo corso di Locanda Solagna grande attenzione
verrà riservata anche all’estetica e i piatti del nuovo menù potranno tro-
var posto tranquillamente nelle più patinate riviste di gastronomia.
La cultura cibo-vino «Non siamo solo un luogo dove si mangia, si beve e si può dormire» - aggiunge Riboni - «la
nostra ambizione è quella di diffondere la cultura del buon cibo e del buon vino, la cultura dello scegliere consape-
vole e dello spostarsi lentamente. Apriamo le porte perché vogliamo condividere un messaggio, oltre che la gioia
per il risultato raggiunto». L’invito, rivolto a tutti, è per sabato dalle 18.30. Per chi vuole fermarsi a cena è necessa-
ria la prenotazione.
da “Il Gazzettino” del 28 giugno 2018

Il provvedimento si rende necessario per far fronte ai numerosi “furbetti”.


L’ingresso sarà consentito ai residenti tramite il chip della tessera sanitaria.
Il sindaco Bogana: «Con questo sistema riusciremo a migliorare qualità e quantità dei conferimenti».

Alano, all’ecocentro arriva la sbarra


Più controlli sui materiali conferiti all’ecocentro comunale di Alano di Piave: la giunta guidata dal sindaco Serenella
Bogana pensa all’installazione di una sbarra che regoli gli accessi al servizio comunale ma soprattutto che stani i
furbetti. Come è noto, gli ecocentri comunali sono un servizio ottimo che il Comune offre ai propri cittadini per con-
ferire tutte le tipologie di materiali e sono altresì un’occasione per migliorare la qualità della raccolta differenziata.
Però qualche furbetto che li utilizza nel modo non propriamente corretto c’è e quindi molte Amministrazioni stanno
puntando su un controllo degli accessi mediante sbarra. Partendo da questo, la giunta alanese ha sviluppato un
progetto che da una parte punta al controllo e dall’altra al miglioramento di ciò che viene portato. «Il nostro obiettivo
è quello di ottimizzare il conferimento dei rifiuti all’interno del nostro eco-centro comunale», spiega il primo cittadino.
«Andremo quindi a riorganizzare gli spazi e migliorare la modalità di apporto da parte degli utenti. Ricordiamo che
l’area è già stata oggetto di un importante intervento ma questa ulteriore opera straordinaria consentirebbe di am-
pliare la tipologia del materiale che potrà essere conferito». Oltre all’ottimizzazione del servizio la giunta intende
modificare anche la modalità di accesso al centro di raccolta comunale. «Attualmente l’ingresso è disordinato e so-
prattutto ci sono delle situazioni un po’ ambigue», dichiara la Bogana. «Ci sono cittadini che conferiscono moltis-
sime volte all’ecocentro e vogliamo capire effettivamente cosa portano; inoltre rileviamo una grossa quantità di
scarti edili conferiti e anche questo ci sembra strano, per questo vogliamo puntare su un maggior controllo. Per fare
questo la nostra idea è quella di installare all’ingresso una sbarra; non abbiamo ancora definito come si dovrà aprire
ma l’ipotesi più probabile è che si alzi con il rilevamento del chip della tessera sanitaria. La chiavetta è laboriosa per
cui la scelta di una tessera con microchip da rilevare è secondo noi la scelta più semplice e immediata». Questo
permetterebbe di identificare chi entra all’ecocentro, che è aperto tre giorni alla settimana, e controllare cosa porta.
«Per poter finanziare questo intervento abbiamo fatto richiesta di finanziamento su un bando centrato proprio sul
miglioramento dei centri di raccolta dei rifiuti comunali», chiude il sindaco. Il costo del progetto non è altissimo,
stiamo parlando di 40mila euro, vedremo se riusciremo a ottenere questo contributo; noi siamo fiduciosi».
da “Il Gazzettino” del 29 giugno 2018

Molto soddisfatta la sindaca di Alano Serenella Bogana:


«La gente apprezza proposte fatte di cultura e natura»

Storia e malghe: binomio vincente


Passeggiando nel passato: domenica la terza edizione della camminata ludico-motoria “Tra storia e malghe” orga-
nizzata dall’associazione “Plotone Esploratori Feltre” in collaborazione con il Comune di Alano di Piave e il mondo
20 RASSEGNA STAMPA

associativo del territorio si è conclusa con un grande successo. Tre erano i percorsi fra i quali gli iscritti potevano
scegliere: uno di 5, uno di 11 e uno di 15,5 chilometri. Tutte e tre le opzioni prevedevano la percorrenza di facili
sentieri e strade montane che si snodano fra le cime teatro dei combattimenti del primo conflitto mondiale e che,
contemporaneamente, attraversano territori ora, come un tempo, brulicanti di preziose erbe dalle quali i tanti bovini
trasportati in altura nei mesi estivi, traggono il nutrimento necessario per la produzione del latte dal quale si ricava-
no gli apprezzati formaggi del Grappa. Alla partenza era presente anche la sindaca di Alano Amalia Serenella Bo-
gana che si è detta soddisfattissima del grande successo ottenuto dall’iniziativa fin dalla prima edizione. «Gli oltre
600 iscritti - ha tenuto a sottolineare il sindaco - stanno a significare che la gente apprezza questo tipo di proposte
che mettono assieme gli aspetti storico, naturalistico e ludico. Le nostre montagne - ha proseguito - si prestano a
queste attività perché sono state teatro della Grande Guerra, offrono prodotti enogastronomici di tutto rispetto e of-
frono una sentieristica curata». Al termine dei molti e ben forniti punti di ristoro, i camminatori hanno avuto l’oppor-
tunità, giunti a casera Camparonetta, di usufruire del pranzo finale preparato dal locale gruppo alpini “Monte Valde-
roa” guidato da Valentino Rech. «Siamo orgogliosi - ha detto lo stesso capogruppo - di poter contribuire alla buona
riuscita di questa indovinata manifestazione e lo facciamo preparando una abbondante pasta asciutta che serviamo
a tutti i partecipanti. Credo - ha concluso Rech - che la collaborazione fra le associazioni costituisca l’anello portan-
te di iniziative come questa». Rech ha poi ricordato che il 14 e 15 luglio, a conclusione delle celebrazioni per il cen-
tenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale, «l’annuale celebrazione in Alta Val Calcino offrirà un’irrinunciabile
momento di riflessione su come le circostanti cime di Col dell’Orso, Salarolo, Valderoa e Fontanasecca siano state
il teatro di un fondamentale momento storico per i nostri territori».
da “Il Gazzettino” del 29 giugno 2018

Risolto dalla Provincia il rischio smottamenti


nella Val di Falladen
QUERO VAS. Vegetazione tagliata e una rete metallica a doppia torsione accompagnata dall’impiego di tecniche di
ingegneria naturalistica. Il Servizio difesa del suolo della Provincia è intervenuto in Val di Falladen, poco a monte
della località Borgo Chiesa nel territorio di Quero per mettere fine ai movimenti franosi che avevano interessato
l’area negli anni 2014 e 2015. Nel 2015 la Provincia provvede ad affidare la redazione di una relazione geologica
dalla quale emerge la principale causa di dissesto, attribuibile allo schianto di un albero, il quale aveva favorito la
successiva erosione della scarpata per dilavamento. Ora l’intervento risolutivo che stoppa anche gli episodi di
ostruzione della carreggiata stradale segnalati dal Comune di Quero Vas. I lavori di consolidamento sono appena
terminati. «Con piccoli passi», riferisce il consigliere provinciale don delega alla Difesa del suolo, Massimo Borto-
luzzi, «stiamo risolvendo piccoli e grandi dissesti. Questo è uno degli interventi riusciti».
da “Il Corriere delle Alpi” del 29 giugno 2018

Mucche in “adozione” in cambio di formaggi:


è l’idea di malga Piz
ALANO DI PIAVE. Adottare a distanza una mucca versando un contributo per dare
una mano al mantenimento dell’alpeggio e ricevendo in cambio formaggi e ricotte.
A patto però di andare di persona in malga a ritirarli e a conoscere la “propria”
mucca. L’originale iniziativa l’hanno lanciata i gestori di malga Piz, ad Alano, che
hanno preparato un “book fotografico” delle loro mucche sulla pagina Facebook
“Malga Piz formaggio e non solo”, dove si può scegliere la preferita. Per adottare
una mucca è quindi sufficiente un versamento di 55 euro, direttamente in malga
oppure ai mercati dove malga Piz è presente con i propri prodotti: venerdì dalle 17
alle 19 a Quero Vas, sabato mattina a Feltre al mercatino agricolo, domenica mat-
tina a Valdobbiadene. Con quella somma si darà una mano ai malgari per il man-
tenimento della malga e dell’alpeggio estivo in quota. Ma si riceverà anche in cam-
bio la “carta di identità” della mucca adottata. Poi non resta altro da fare che pro-
grammare una escursione fino a malga Piz: andando a conoscere “di persona” la
mucca adottata si potranno ritirare prodotti per un valore equivalente, scegliendo
tra il premiato Morlac di malga Piz, ricotte e altre specialità.
da “Il Corriere delle Alpi” del 9 luglio 2018

La foto di copertina
ASTERISCO

(M.M.) Ci è rimasta in archivio questa bella immagine di fedeli attorno alla grotta della Madonna di Lourdes, situata in
fondo alla valle di Schievenin. Di solito in agosto si rinnova l’appuntamento per i fedeli, che si ritrovano a pregare in
questo ameno luogo di culto. La foto risale al 15 agosto 2012 e l’autore dello scatto non viene segnalato nei metadati,
mentre invece apprendiamo che è stata usata una Nikon D700, esposizione 1/30 di secondo, sensibilità regolata su
200 ISO, lunghezza focale 70 mm, numero F=11. Credo che la foto sia di Settimo Rizzotto. In caso di errata attribuzio-
ne siamo pronti a rimediare, scusandoci fin d’ora con l’interessato.
21 ATTUALITÀ

CRONACA
Borgo Carpen
Lavori di manutenzione
all’oratorio di Santa Barbara
di Alessandro Bagatella
Si sono svolti il mese scorso, a cura del Comune, alcuni lavori necessari di
manutenzione all’oratorio di Santa Barbara, a Borgo Carpen di Quero Vas. La
struttura era stata ceduta al Comune qualche anno fa, contemporaneamente
alla donazione di un’area da adibire a parcheggio. I lavori sono stati eseguiti
dal Comune, con l’aiuto degli abitanti del luogo, i quali si interessano quoti-
dianamente affinché l’oratorio sia in ordine, senza segni di degrado, punto di
culto e devozione non solo per la gente di Carpen, ma per tutti i devoti di
Santa Barbara. L’oratorio è anche un ricordo dei tanti minatori di Carpen che
hanno voluto la sua costruzione e che negli anni, con sacrificio, hanno contri-
buito al suo sostentamento.
Il Comune e gli abitanti della frazione meritano davvero un encomio per la
sensibilità dimostrata.
22 ATTUALITÀ

Raccolta funghi 2018 nel feltrino


L’Unione Montana rende noto il nuovo regolamento
Novità introdotte dalla L.R. 7/2012
Con l'entrata in vigore della L.R. 7/2012 sono state apportate alcune modifiche e integrazioni alla L.R. 23/96 “Discipli-
na della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati”.
Le novità più importanti riguardano:
 la sostituzione del tesserino e del permesso con una ricevuta di versamento facente tito-
lo per la raccolta dei funghi
 l'innalzamento del quantitativo limite giornaliero
 l'inasprimento delle sanzioni amministrative
TITOLO PER LA RACCOLTA
La raccolta dei funghi è subordinata al rilascio per i non residenti nel territorio dell’Unione Mon-
tana Feltrina del titolo per la raccolta.
Il titolo per la raccolta è la ricevuta di versamento di un contributo per la raccolta dei funghi epigei spontanei fre-
schi, stabilito nel suo ammontare da un minimo di € 7,00 ad un massimo di € 75,00 in funzione del periodo di validità
del titolo.
Il contributo previsto dovrà essere versato con le seguenti modalità:
Esclusivamente a mezzo versamento su conto corrente bancario intestato all’Unione Montana Feltrina:
n. IT76 Z 02008 61110 000103457602 (Unicredit Spa Via Peschiera 32032 Feltre BL).
Contributo per il TITOLO PER LA RACCOLTA (solo non residenti nell’Unione Montana Feltrina)
 Giornaliero € 07,00
 Settimanale € 16,00
 Mensile € 31,00
 Annuale € 75,00
Il titolo per la raccolta, ovvero la ricevuta del versamento, dovrà riportare nella causale:
 Nominativo ed indirizzo del titolare
 Tipologia del titolo: (giornaliero, settimanale, mensile o annuale),
 Data di decorrenza,
 Raccolta prevista nel territorio del Comune di________(specificare nome del Comune).
Dovrà essere esibita con un documento di identità in corso di validità su richiesta del personale addetto alla vigi-
lanza. Attenzione la mancanza delle indicazioni di cui sopra rende nulla la ricevuta di versamento e di conseguenza il
titolo per la raccolta.
Età minima per il rilascio: 14 anni.
Per i minori di anni 14 la raccolta è consentita purché accompagnati da persona munita di titolo per la raccolta. I funghi
raccolti da un minore di 14 anni concorrono a formare il quantitativo giornaliero consentito agli accompagnatori già au-
torizzati.
Il regolamento è consultabile sul sito dell’Unione Montana Feltrina e sui siti dei Comuni dell’Unione
Ulteriori informazioni sui funghi e la loro raccolta si possono trovare sui siti qui elencati,
http://www.venetoagricoltura.org/argomento/funghi/
http://www.regione.veneto.it/web/economia-e-sviluppo-montano/raccolta-funghi

LETTERE AL TORNADO

Grazie dalla famiglia di Giuliano Spada


Sandra e Valentina ringraziano di cuore quanti hanno partecipato
al loro dolore per la perdita di Giuliano e per le cospicue
donazioni che verranno devolute in parti uguali in favore dell'AIL
(Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma) e
dell'LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica).
Inoltre, un particolare ringraziamento ad Angelo Zancaner che in
occasione del giro delle malghe ha donato un ricordo in memoria
di Giuliano e del suo amore per Spinoncia.
23 CRONACA

Campionato di 3a categoria Bellunese


Per la ASD Ponte Tegorzo
un finale amaro
I mitici giocatori della compagnia Fenerese hanno saputo disputare un
campionato molto equilibrato e difficile dando prova che sono ancora tra le più
agguerrite squadre della terza categoria Bellunese, vincendo all’ultima partita il
proprio girone (A). Purtroppo però si sono arresi di fronte alla compagine della
ASD Vita e Sport di Belluno nella finalissima per il titolo provinciale 2018 disputata a Foen lo scorso 30 Giugno
perdendo per 1-3.
Ecco il tabellone completo della terza Categoria Bellunese:
Cavarzano – Ponte Tegorzo 2-6; Ponte Tegorzo – Quadrifoglio 4-4; Mugnai – Ponte Tegorzo 4-4; Ponte Tegorzo –
Cavarzano 8-0; Quadrifoglio – Ponte Tegorzo 4-4 e Ponte Tegorzo – Mugnai 8-0.
Classifica Finale girone A: Ponte Tegorzo 9; Mugnai 9 (passa il Tegorzo per gli scontri diretti); Quadrifoglio 5 e
Cavarzano 1. Nello spareggio per accedere alla finale Regionale PonteTegorzo – Vita e Sport 1-3.

A Quero si gioca…
Presso il campo da bocce all’allestito in piazza Marconi a Quero si gioca…

Fiori unici…
talmente unici
che vanno a ruba…
Devono essere proprio dei fiori speciali quelli sistemati in via Nazionale a Fener,
lungo il marciapiede che porta all’Hotel Tegorzo; talmente speciali che ne sono
stati “presi” una ventina dai soliti ignoti.
L’area verde è allestita gratuitamente, da anni, dai F.lli Gerlin con Armando e
collaboratori che ne curano sia l’allestimento che il mantenimento.

Auguri a mamma Sabina


Il 17 Maggio c'è stato il tuo compleanno, di solito non si dice l'età ma
i 50 come i 18, non si scordano mai. Mezzo secolo mamma! Che tra-
guardo! E per un avvenimento così importante due righe vanno sem-
pre scritte, te le meriti. Con questo piccolo articoletto volevamo sem-
plicemente ringraziarti di tutto. Abbiamo cercato di rendere il tuo 50°
compleanno il più bello e speriamo di esserci riusciti.
Non ti abbiamo mai ringraziato abbastanza per tutto quello che fai

per noi e questo è il primo passo, sei speciale,


sei la mamma, moglie, zia, figlia, sorella che
tutti vorrebbero e che noi siamo fortunati ad
avere. Ti vogliamo un mondo di bene mamma,
anche se non sempre te lo dimostriamo. Ah e
ricorda una cosa, se qualcuno ti chiede l'età,
non dire che hai 50 anni, ma digli che ti sono
piaciuti così tanto i 25 che hai voluto ripeterli
una seconda
voltaI
24 ATTUALITÀ

Dal 3 luglio: cambiate le tariffe postali

Dolci montagne LIBRI

Prealpi Bellunesi e Trevigiane: escursione in una terra d’incanti


Le Prealpi trevigiane e bellunesi sono terre di miti: racconti popolati da per-
sonaggi della tradizione orale contadina ma anche da uomini e donne le cui
vite sono state così incredibili da sembrare quasi immaginate. Lo sa bene
Danilo Stramare che a questi luoghi ha dedicato il suo ultimo libro, “Dolci
montagne. Percorso paesaggistico e sentimentale lungo le Prealpi Bel-
lunesi e Trevigiane”.
Non è una guida, anche se l’autore divide la sua narrazione in giornate di
cammino offrendo indicazioni preziose – dislivelli, tempi di percorrenza, diffi-
coltà, itinerario – a chi volesse ripercorrere i suoi passi. Il libro è piuttosto un
racconto fatto di aneddoti, leggende, tradizioni che ha per filo conduttore il
paesaggio: bellissimo, a tratti antropizzato ma sempre capace di svelarsi in
una sorprendente varietà di flora e fauna. Ad accompagnare l’autore nel suo
andare è l’amico Gianni Guarnieri, come lui innamorato di queste montagne
considerate minori al cospetto delle più imponenti Dolomiti e che per questo
hanno avuto il privilegio di essere meno frequentate. “Qui – spiega l’autore –
il viaggiatore può ritrovare silenzio e solitudine che regalano i percorsi ad al-
ta quota, ma senza dover affrontare salite impervie e impegnative. Queste
montagne sono dolci, appunto, percorribili con tranquillità anche dai meno
allenati”. Si parte da Milies, antico borgo segusinese che sovrasta la valle
di Stramare (TV), e da qui in cinque tappe si giunge fino a Col Visentin,
alle porte di Belluno. Ad accompagnare il lettore tante foto, tutte a colori, che
regalano squarci su animali, architetture, scenari, ambienti. “È un percorso
che merita davvero di essere definito Via delle Prealpi – spiega Stramare –
adatto sia a camminatori che per escursioni a cavallo, con i cani, le biciclette o con gli sci d’alpinismo. E’ così bello e
ricco che lo ameranno anche i bambini: e per genitori o nonni sarà l’occasione per aiutarli a scoprire il mistero della lo-
ro terra. I luoghi della nostra memoria sono in fondo parte di quel che siamo: noi e i nostri figli”.
Danilo Stramare, Dolci montagne, Edizioni DBS, 2018. € 14 EAN 9788833680071
Per info: Laura Pontin – Coordinamento editoriale - info@edizionidbs.it
25 LETTERE AL TORNADO
 

Noi siamo Figli delle Stelle


di Sara Balzan
Finite le scuole, l’estate era raggiungere la nonna
Buonasera, Virginia in campagna, a Fener. Senza conoscere
mi chiamo Sara Balzan sono nata a Bolzano, ma da diversi le strade, i nomi Valsugana.. Feltrina si mescola-
anni e dopo qualche giro, vivo a Roma. Sono molto legata a vano al vento che s’infilava dai finestrini socchiusi
Fener e ai luoghi limitrofi perché da bambina ci trascorrevo della macchina in viaggio verso i giorni più belli. La
l'estate con mia sorella Barbara. La nonna, Virginia Rizzotto in strada rubata alla roccia spariva nei tunnel di pietra
Balzan, aveva una casa in Cuniol, che d'estate si riempiva di per sfuggire a strapiombi spietati, custodi di storie
"foresti", tra loro tanti bambini più o meno coetanei con i quali, di guerra e di uomini unici. Le emozioni iniziavano
inutile dirlo, le vacanze diventavano indimenticabili. Quando ora, scorgendo la casa dei nonni dall’alto tra il ver-
riesco "salgo" a trovare le persone care, tra loro le mie due ul- de dei monti che accompagnano il Piave, e che
time zie rimaste la Tina, vedova di Ivo Balzan in Faveri e la ancora lo fanno, senza unire commenti sui vuoti
Dina Balzan da Belluno, che avete celebrato nell'ultimo nume- che restano delle case lasciate, incomprese, per-
ro de Il Tornado per i suoi 89 anni. Quando passo a trivarla, se. La salita suonava il nostro arrivo a Cuniol. Era
do sempre un'occhiata alla rivista, soprattutto agli articoli che un suono di gloria, di entusiasmo innocente,
ricordano la storia di quei posti che di storie ne conservano un’esplosione di vita serena, di affetti e di ritrovi.
diverse da raccontare. Noi bambini tutti, di nuovo lanciati in avventure
Le scrivo perché, per sottolineare l'affetto che nutro forte per campestri pazzesche, in giochi incredibili e fanta-
le vostre terre, vorrei contribuire con un piccolo pezzo scritto sie senza limiti. Tutti fratelli e sorelle mescolati e
dove ripenso al bene che mi fa essere stata e tornare ogni legati da nonni e zie imprestati e spartiti, come lo
volta a Fener. erano le case dalle morbide tende a strisce al po-
sto di porte ed i tavoli fioriti sotto pergole di vigna
(M.M.) Con piacere riceviamo la lettera di Sara e condividia- dagli acini ancora verdi che, senza fretta, ci guar-
mo il suo ricordo dei bei giorni trascorsi a Fener. davano crescere felici. La noia mancava; solo sva-
ghi e invenzioni. Pomeriggi infiniti di ristorante ser-
vendo capricciose e risotti fatti di tronchetti di legno
scelti tra gli scarti ammassati in bottega dai Santangelo. Le gite di
comitive sgangherate tra i boschi guadando l’Ornic (quando
c’era) alla ricerca di ciclamini rubini, contenendo il timore di incro-
ciare orbetelli schifosi. Cerimonie solenni o improbabili esequie a
topini e uccellini trovati tra i sassi del greto appassito. Entravamo
in racconti di streghe, fate, fantasmi, leggende per restare al di
fuori del mondo fino all’ora di cena. Questi giorni di libertà senza
fine ci facevano sentire giganti. Le compagne davvero più grandi
le seguivamo con incanto, come nei fotoromanzi, mentre ascolta-
vano la radio, cantando Baglioni, Tozzi, Sorrenti e preparandosi
per uscire la sera per poi tornare in ritardo accompagnate in moto
da Roberto, Fausto, Giuliano (lui era il più bello di tutti, ciao Giu-
liano!). A noi però bastava il gelato. Lo annunciava il bip-bip
dell’Apecar trasformato in gelateria itinerante, direttamente dalla
piazza centrale di Fener. Per lui la salita di Cuniol aveva un suo-
no diverso: di limone, di menta, di fragola, di cioccolato, di caffè,
di banana,.. che splendore! E che lusso! Ma quanto è facile la fe-
licità? Quei giorni così densi di vita e di futuro per tutti non resta-
no solo un ricordo urlante, ma fanno parte di quello che siamo
oggi, di ciò che portiamo di meglio dentro di noi e che resiste in-
solubile dal tempo. Ovunque, per sempre, rimarremo tutti uniti da
invisibili fili affettivi, perché noi siamo figli delle stelle…Ed io mi
sento figlia di questa terra.
In foto: da sinistra in basso, Sara e Barbara Balzan; sopra da sinistra: Sandra Carobba (moglie dall'appena scomparso
Giuliano Spada da Alano di Piave) e Patrizia nostra cugina sempre di Bolzano. La nonna Virginia; la casa in Cuniol.

COME ERAVAMO

Insieme al “Boss”…
Riconosciuti
anche gli altri commilitoni di Gianfranco
(S.C.) Per dovere di cronaca riproponiamo la foto già pubblicata nello scorso
numero in ricordo del “Boss” Gianfranco Favero con i nomi dei due commili-
toni che sono con lui a Ceva in Piemonte nel 1971.

 Quello al centro, facilmente riconoscibile per fisionomia e statura, è il


nostro abbonato Amedeo Mondin,
 l’altro è l’alanese Pier Giovanni Codemo, purtroppo da tempo dece-
duto causa un incidente stradale.
26 ATTUALITÀ

Stazione Fener: gli orari dei treni estivi


27 ATTUALITÀ

Auto ibride ed elettriche


Arrivano a Feltre le colonnine pubbliche per la ricarica
Il Comune di Feltre sottoscriverà un protocollo di Intesa con ENEL X MOBILITY S.R.L. per la
realizzazione di una rete di ricarica elettrica per veicoli in ambito urbano. La decisione pren-
de le mosse dal fatto che il trasporto continua a contribuire all'inquinamento atmosferico,
all’aumento delle emissioni di gas serra e a numerosi impatti ambientali. Tema che a Feltre,
territorio come noto molto esposto, per struttura geomorfologica, all'azione degli inquinanti
atmosferici, risulta di particolare rilievo ed attualità. L'attuale amministrazione comunale ha
dichiarato da tempo di considerare obiettivi prioritari il risanamento e la tutela della qualità
dell'aria, tenuto conto delle importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e sull'ambiente, ri-
conoscendo che la mobilità elettrica presenta grandi potenzialità in termini di riduzione dell'inquinamento sia atmosferi-
co che acustico.
La giunta del Colle delle Capre ha così deciso di accelerare sul versante della promozione e del sostegno alla mobilità
elettrica dando il via libera alla sottoscrizione di un accordo con Enel X Mobility. La società provvederà, sostenendo in-
teramente i costi dell'operazione, all'installazione e alla manutenzione di alcune colonnine per la carica delle auto ibride
o elettriche; il Comune fornirà gli spazi dove posizionarle e il supporto logistico necessario. E' prevista l'installazione fi-
no a un massimo di 7 colonnine, in grado di rifornire, ciascuna, due auto contemporaneamente. Il progetto si concretiz-
zerà nell'arco dei prossimi mesi e rappresenta uno dei primissimi esempi in tal senso in provincia di Belluno.
“Con questa decisione diamo una risposta utile tanto ai nostri concittadini quanto ai turisti: sempre di più sono infatti
quelli che si avvicinano ai mezzi elettrici o ibridi e a una mobilità sostenibile; al contempo proseguiamo sul percorso fat-
to di scelte orientate al rispetto ambientale e alla tutela della salute”, commenta l'assessore all'ambiente Valter Bonan,
che, a tale proposito, annuncia: “A breve sarà attivato anche un servizio bike sharing con biciclette elettriche a pedala-
ta assistita. Stiamo valutando dove posizionare le rastrelliere e come configurare esattamente l'investimento per rende-
re la proposta quanto più aderente alle necessità dei cittadini”, conclude Bonan.
Feltre, 25 giugno 2018

Eventi pubblici: l’Unpli accoglie con favore iniziative


per semplificare procedure e ridurre costi
Roma, 14 luglio – “Accogliamo con favore le iniziative che mirano
a snellire gli obblighi scaturenti dall’attuale normativa che regola
l’organizzazione degli eventi pubblici” lo afferma il presidente
dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, Antonino La Spi-
na, commentando le azioni avviate e annunciate, comprese
quelle di iniziativa parlamentare, al fine di semplificare le pro-
cedure e ridurre i costi previsti per l’organizzazione di eventi e mani-
festazioni pubbliche.“La sicurezza è l’interesse primario ma diversifi-
care gli obblighi e gli oneri a carico delle associazioni in relazione al-
la tipologia ed alla dimensione degli eventi – prosegue La Spina –
consentirebbe di salvare decine di iniziative che altrimenti, come ac-
caduto in più parti d’Italia, non potrebbero realizzarsi. Alla luce
dell’esperienza maturata sul campo siamo pronti a fornire un concre-
to contributo sul tema ed in tal senso auspichiamo di essere ascolta-
ti”.
14 Lug, 2018 in Comunicati Stampa / News UNPLI
28 ATTUALITÀ

100 anni 100 foto


1918 -2018 cartoline da un lontano passato
Al Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi viene ospitata per 10 giorni,
dal 19 al 29 luglio, la mostra temporanea “100 anni 100 foto. 1918 -2018 cartoline da un lontano passato”, promossa
dall’Associazione Maestri del Lavoro, Consolato provinciale
di Treviso che espone 100 immagini concesse dalla Öster-
reichische Nationalbibliothek di Vienna. L’aspetto più inte-
ressante della mostra sta nel fatto che le foto sono sta-
te scattate in Veneto, tra le province di Belluno, Treviso
e Venezia, dai reporter di guerra austriaci al seguito delle
truppe di occupazione, tra l’ottobre del 1917 e l’ottobre del
1918, durante l’An de la fam.
I fotografi austriaci intendevano quindi documentare i luo-
ghi del fronte, i nuovi territori occupati, le loro bellezze pae-
saggistiche e architettoniche e anche la popolazione ivi re-
sidente. Proprio questo quest’ultimo aspetto, a prescindere
dal tono propagandistico della foto militare, documenta la
nostra società rurale in una sorta di istantanea del 1918,
con numerosi rimandi agli aspetti della vita contadina. Per
questo motivo una parte delle foto è esposta all’interno del-
le sale del museo, in continuità con i temi delle var ie sale.
In alcuni si casi si vedrà come un oggetto di uso comune
per i lavori agricoli, come la gerla, utilizzata normalmente
per il trasporto a spalla di legna, fieno o altri prodotti, di-
venne il mezzo nel quale riporre i pochi oggetti personali
prima di fuggire di casa davanti all’avanzata nemica. Le
immagini toccanti delle donne sfollate cariche di pesi e
masserizie dicono più di tante parole.
L’esposizione è curata dal Maestro del Lavoro Lando Ar-
bizzani che il giorno dell’apertura sarà disponibile per visite
guidate gratuite.
Gli orari sono gli stessi del museo: da martedì a giovedì
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30
sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30.
Via Seravella - 32030 Cesiomaggiore - tel. 0439438355 -
www.museoetnograficodolomiti.it
CRONACA

Carpen, ricordando Angelo Mazzocco


di Alessandro Bagatella
E’ stato ricordato con una semplice, toccante cerimonia
Angelo Mazzocco, di Carpen, ex combattente e prigioniero
in Russia. Il 14 giugno scorso, a vent’anni dalla sua morte,
sono state riesumate le sue spoglie mortali, per traslarle a
nuova dimora nella tomba di famiglia, dove riposano anche
i genitori. Così hanno voluto la sorella, i nipoti e parenti,
quale riconoscenza per i suoi sacrifici in Russia, dove fu fe-
rito ad un braccio e riportò il congelamento dei piedi. Epi-
sodi che non gli furono mai riconosciuti! Tornato vivo per

miracolo a casa, mi rese una testimonianza che ancora


al pensiero mi fa rabbrividire. Nelle foto, scattate dal sot-
toscritto, alcuni momenti della cerimonia, alla presenza
dei nipoti, del Gruppo Alpini Carpen e di una rappresen-
tanza di Bergamo. Non poteva mancare don Firmino,
parroco di Carpen e Sanzan.
In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale il con-
sigliere Tiziano Curto.
I famigliari ringraziano tutti coloro che hanno partecipato
alla mesta cerimonia.
29 ASTERISCO

Il Santuario di Caravaggio
Meta, in passato di tanti pellegrinaggi
Nel numero scorso abbiamo pubblicato un racconto di Olivo Andreazza, che narrava le vicissitudini di un gruppo di pel-
legrini in cammino verso il Santuario della Madonna di Caravaggio, per implorare la fine della siccità. Adesso propo-
niamo una breve nota storica sul luogo citato nel brano di Olivo, davanti al quale passiamo chissà quante volte in un
giorno, senza trovare il tempo per una sosta, una preghiera o una semplice visita per avvicinarci alla sua storia.

Orario di apertura ore 9-18 S.Rosario tutti i giorni ore 16 Confessioni Sabato dalle 16 alle 18
Le due maggiori festività che si celebrano in Santuario: 26
maggio (Anniversario dell’Apparizione) e 8 settembre (Nativi-
tà di Maria). In questi giorni, preceduti da un triduo di prepa-
razione, numerosi fedeli giungevano a San Vito la sera della
vigilia, trascorrevano la notte presso il Santuario e assisteva-
no alla prima Messa del mattino. Nelle feste mariane e nei
giorni 23, 26 maggio, un Breve Apostolico del 6 maggio 1879
assicura privilegi spirituali e indulgenze ai pellegrini che con
devozione si recano al Santuario.

Pala dell’altare, opera di Vincenzo Caretta, donata dallo


stesso autore e benedetta il 26 maggio 1828. Raffigura
l’apparizione della Madonna a Giovannetta Vacchi (26
maggio 1432) e la fonte miracolosa scaturita dal terreno
nel paese di Caravaggio, poco lontano da Bergamo.
30 LETTERE AL TORNADO

Governare l’Italia non è facile


di Angelo Ceccotto
La volubilità degli italiani è unica, come già espresso da qualche commentatore giornalistico, sottolineando come il
governo di Angela Merkel in pochi anni si sia visto di fronte cinque diversi Presidenti del Consiglio italiani. Si noti
che, dopo il crollo della destra italiana berlusconiana e leghista che ci aveva portato sull’orlo del baratro, sorgeva la
voglia del cambiamento e di metterci in sicurezza per non fallire o arrivare alle condizioni della Grecia. Eravamo a
un passo dal fallimento tanto che urgeva la necessità di porre un drastico intervento per salvare la barca che
affondava, così che le miracolose opinioni partitiche del salvataggio contrastavano tra loro in modo stridente, tutte
impraticabili senza tenere in conto la gravità del momento. Così che si ricorse a un governo dei tecnici che, con
difficoltà, mise delle pezze tanto da guadagnare una modesta fiducia europea e internazionale. Questo però non è
bastato perché, pressato dai nostalgici politicanti, si ricorreva a un governo politico guidato dal centrosinistra, il
quale anch’esso inciampò nella sfiducia interna dovendosi dopo breve tempo dimettere. Nel frattempo emergeva
l’esuberanza del giovane Matteo Renzi, politico di mestiere: da Presidente di Provincia a Sindaco di Firenze per
due mandati, oltre a essere un abile oratore la cui linea politica emerse con la “rottamazione” (intesa come
rinnovamento), ossia con un radicale cambiamento di politiche e di personaggi che da troppo tempo soggiogavano
la sorte del nostro paese. Questo ha fatto presa sull’elettore italiano tanto da dare a lui una straordinaria fiducia
raggiungendo con il proprio partito il 40,8 %. Una fiducia in Renzi tanto straordinaria da essere incaricato alla guida
di un nuovo governo. Tale incarico divenne molto pericoloso laddove, all’interno del suo partito, iniziava una guerra
intestina dei parlamentari di vecchio corso e di certi “correntisti” tanto da assistere giorno dopo giorno al venir meno
della fiducia interna al suo partito e a insinuazioni demagogiche delle opposizioni. Da qui il declino del “renzismo”,
anche a fronte di provvedimenti che diedero respiro e positività all’economia nazionale. Forte e feroce fu la rivalsa
degli oppositori, interni ed esterni al governo, verso questo Premier che, forte della concreta dialettica, aveva
stizzito un po’ tutti facendolo passare da riformatore a illusionista. Non gli fu conveniente il referendum sfidando la
sorte partitica che l’ha castigato con una spietata campagna denigratoria avversa, costringendolo a lasciare il
governo. Nostalgia del “renzismo”? Considerando quanto visto e ascoltato qualche giorno fa al Senato, dove sono
volate piccanti insinuazioni tra la nuova maggioranza senatoriale, una certa nostalgia l’avrei se non altro per quel
provvedimento abrogativo dello stesso Senato, rifiutato dall’opinione pubblica, che avrebbe avuto funzioni
parlamentari molto diverse e non ripetitive con la Camera. Credo che a molti verrebbe la nostalgia di chi ha avuto il
coraggio di lanciare il cambiamento. Forse un giorno, nel comprendere la politica incompresa in quel momento, ci
renderemo conto dell’occasione perduta. A Renzi subentrava il moderato Premier Gentiloni, di grande prudenza e
modi persuasivi, che portò avanti il programma del suo predecessore dando ulteriore impulso all’economia
nazionale e acquisendo ulteriore prestigio interno ed europeo. Ma agli Italiani, immemori ed esigenti se non egoisti,
questo non bastava, cosicché con il voto del 4 marzo 2018 cambiarono lo scenario politico italiano premiando i
fautori delle grandiose promesse “populistiche” con modalità facenti presa come al tempo di Matteo Renzi. Tutto
sembrava facile poiché ognuno rivendicava la vittoria elettorale. Ma la realtà istituzionale costrinse i pretendenti a
governare insieme e con fatica e contraddizioni a formare un nuovo governo. Nasceva così il governo Conte,
Presidente del Consiglio non eletto, affidandogli il mantenimento delle promesse dei suoi vicepremier vincitori delle
elezioni. Promesse alcune delle quali già ora vengono affrontate con parole evasive trovando alquanti ostacoli, altre
positive, mancando però all’ordine del giorno quelle primarie tanto decantate mettendole in cantiere più avanti, così
hanno detto. La faciloneria del governare ha messo il freno anche a questi venditori di miracoli, poiché
l’approvazione delle leggi inciampano nei vari passaggi istituzionali. Ora ci si accorge e ci s’aspetta la resa dei
conti. Ma io sono fiducioso dal momento che non do per scontato che tutto vada male, sono fiducioso, anche se
vedo risalire della nebbia governativa che oscura quel “contratto” che dovrebbe portare lo sviluppo economico, il
lavoro, le quattrocento leggi da abolire. Non vorrei che fossero solo promesse elettorali convincenti ad acchiappare
gli italiani fiduciosi di un cambiamento che potrà essere solo un miraggio…
31 ATTUALITÀ
32 ATTUALITÀ

13 giugno 2018

Anno 2017
BILANCIO DEMOGRAFICO NAZIONALE
 Prosegue nel 2017 la diminuzione della  Le cancellazioni per l’estero sono stabili, intorno alle
popolazione residente già riscontrata nei due anni 114 mila unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati,
precedenti. Al 31 dicembre risiedono in Italia mentre sono più di 40 mila per gli stranieri, in leggera
60.483.973 persone, di cui più di 5 milioni di diminuzione rispetto agli anni precedenti.
cittadinanza straniera, pari all’8,5% dei residenti a
livello nazionale (10,7% al Centro-nord, 4,2% nel  Le acquisizioni di cittadinanza registrano una battuta
Mezzogiorno). d’arresto rispetto al trend crescente degli anni
precedenti: nel 2017 i nuovi italiani superano i 146 mila.
 Complessivamente nel 2017 la popolazione
diminuisce di 105.472 unità rispetto all’anno  In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità:
precedente. Il calo complessivo è determinato dalla nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6
flessione della popolazione di cittadinanza italiana milioni). La cittadinanza più rappresentata è quella
(202.884 residenti in meno), mentre la popolazione rumena (23,1%) seguita da quella albanese (8,6%).
straniera aumenta di 97.412 unità.  Si conferma la maggiore attrattività delle regioni del
 Il movimento naturale della popolazione ha Nord e del Centro, verso le quali si indirizzano i flussi
registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi migratori provenienti sia dall’estero sia dall’interno.
200 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini
stranieri (quasi 61 mila unità), mentre per i residenti MOVIMENTO MIGRATORIO CON L’ESTERO PER
italiani il deficit è molto ampio e pari a 251.537 unità. CITTADINANZA. Anni 2012-2017
 Continua il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il 35 0.000
terzo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo
30 0.000
milione (458.151, -15 mila sul 2016), di cui 68 mila
stranieri (14,8% del totale), anch’essi in diminuzione. 25 0.000

 I decessi sono stati quasi 650 mila, circa 34 mila in 20 0.000


più rispetto al 2016, proseguendo il generale trend di
crescita rilevato negli anni precedenti dovuto 15 0.000

all’invecchiamento della popolazione. 10 0.000

 Il movimento migratorio con l’estero fa registrare un 50 .000


saldo positivo di circa 188 mila unità, in lieve aumento
rispetto all’anno precedente. 0
20 12 20 13 20 14 20 15 20 16 20 17
 Nel 2018 aumentano le iscrizioni dall’estero: poco Iscritti da ll'e stero stra nieri cancellati pe r l'e st ero stra nie ri
più di 343 mila (erano 300.823 nel 2016), di cui l’88% Iscritti da ll'e stero italia ni cancellati pe r l'e st ero it alian i
riferite a stranieri.

POPOLAZIONE RESIDENTE PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Al 31 dicembre 2017


POPOLAZIONE AL 31 DICEMBRE 2017 VARIAZIONI RISPETTO AL 31 DICEMBRE 2016
RIPARTIZIONI Comp. %
GEOGRAFICHE di cui di cui % Comp. % Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione
Totale Pop.
stranieri stranieri Pop. Totale totale totale % straniera straniera %
Straniera

Nord-ovest 16.095.306 1.727.178 10,7 26,6 33,6 -8.576 -0,05 22.260 1,31
Nord-est 11.640.852 1.225.466 10,5 19,3 23,8 3.750 0,03 13.126 1,08
Centro 12.050.054 1.319.692 11,0 19,9 25,7 -17.470 -0,14 24.261 1,87
Sud 14.022.596 624.866 4,5 23,2 12,1 -48.565 -0,35 30.042 5,05
Isole 6.675.165 247.238 3,7 11,0 4,8 -34.611 -0,52 7.723 3,22
Italia 60.483.973 5.144.440 8,5 100,0 100,0 -105.472 -0,17 97.412 1,93

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