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Anno XL
10.10.2018
Numero
710
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
In collaborazione con:
Associazione Amici del Museo della Grande Guerra - Banda Setteville
di Alano) risalendo poi verso piazza Martiri e raggiungendo l’arrivo presso la Casa delle Associazioni, qui si trova il ri-
storo finale, gestito dalla Pro Loco, con mele e thè caldo e con l’offerta di un gadget.
Dalle 11,30 entra in funzione la distribuzione di pastasciutta, magistralmente preparata dai volontari del gruppo Alpini e
Schola Cantorum, che quest’anno hanno sopportato un afflusso costante di gente fino alle 14,30 con circa 1600 por-
zioni di pasta.
Ci si può anche rifocillare al bar gestito dalla Pro Loco con
birra alla spina, vino, bibite e caffè, degustando un panino al
formaggio o alla sopressa e una porzione di patatine fritte.
Novità di quest’anno anche il gelato che si poteva acquistare
presso lo stand “Gioia Gelato”.
All’arrivo è possibile l’acquisto di una maglietta dell’evento,
ammirare i costruttori di ceste e impagliatori di sedie Toni e
Cristian o ancora acquistare il miele di Romeo.
Finito di rifocillarsi e finalmente arrivate le “scope” la manife-
stazione si conclude con la consegna dei “cesti” agli 8 gruppi
più numerosi e alla donna e all’uomo più maturi. A seguire
inizia lo smontaggio di tutto fino a sera, ma che si pro-
trae per alcuni giorni.
Ringraziare tutti riportandone i nomi è impossibile, ma
alcuni numeri ci aiutano a capire lo sforzo e la collabo-
razione messi in campo: 15 associazioni, una 70na di
volontari nel giorno dell’evento per gestire partenza e
arrivo, altri 60 nei 7 ristori e punti info, 21 di vigilanza
lungo il percorso e per servizio scope; senza contare
coloro che tengono puliti i sentieri, aiutano a montare e
smontare, e il nostro foto reporter Claudio, grazie al
quale a breve potrete consultare le foto nel sito
http://www.prolocoalano.it nelle sezioni “Gallery“ oppu-
re “Giro delle Fontane”.
Chi scrive, avendo il compito di seguire la parte ammi-
grafo di fama mondiale, di cui ricorre il 250° anniversario della morte. Assieme all’opera
di Egidio, ben esposta e del pari spiegata da don Riccardo Battocchio, direttore della
sezione antica della biblioteca del seminario, assistito dalla bibliotecaria dr.ssa Giovan-
na Bergantino, i partecipanti hanno potuto ammirare la quantità davvero considerevole
di libri custoditi sugli scaffali della biblioteca. Libri antichi, che tramandano gli interessi
intellettuali dei secoli passati e che spaziano, per argomento, su ogni ramo della scien-
za, cultura, letteratura, senza preclusioni. E’ stato emozionante potersi avvicinare alle
carte di Egidio Forcellini, nella sala che porta il suo nome, osservare i suoi appunti, la
sua grafia minuta, fitta, fitta a riempire ogni spazio del foglio, quasi toccare le prime edi-
zioni del Totius Latinitatis Lexicon, il suo monumentale capolavoro, diventato riferimento
per gli studiosi della latinità e nuovo punto di partenza per i tanti che hanno poi contri-
buito a farlo crescere con i necessari aggiornamenti, dovuti agli studi ed approfondimen-
ti sulla lingua latina. Don Riccardo ha sottolineato la caratteristica principale di Egidio
Forcellini: essere grande nella semplicità. Costanza, applicazione, passione hanno reso
possibile l’esplicitazione del suo genio e la compilazione di un’opera come il Lexicon,
ancor oggi apprezzato dagli studiosi del settore e che sarebbe riduttivo definire come un
dizionario, un vocabolario, almeno nella concezione che ne abbiamo oggi, essendo
strumento utile per meglio capire la lingua latina. Grazie a internet è possibile consultare
le pagine del Lexicon. Accedendo al sito della biblioteca del seminario, che illustra storia
e peculiarità dell’istituzione fondata nel 1670 dal vescovo Gregorio Barbarigo e che è
stata nel Settecento e nell’Ottocento «un centro di cultura di livello superiore, in grado di
competere con gli stessi istituti delle facoltà universitarie», si trovano rimandi anche
all’opera di Egidio Forcellini e consigliamo vivamente la navigazione in questo tesoro,
reso disponibile dalla attuale tecnologia moderna (http://www.bibliotecaseminariopda.it).
Il rettore del seminario, don Giampaolo Dianin, ha poi completato l’accoglienza del
gruppo, accompagnandolo nella visita al refettorio, alla cappella interna, ricca di prege-
voli opere pittoriche e di un antico crocefisso ligneo. Il viaggio studio è terminato con la
visita all’adiacente chiesa di Santa Maria del Pianto, antico santuario conosciuto come
chiesa di Santa Maria del Torresino (http://www.parrocchiadeltorresino.it), accolti dal
parroco don Luca Fanton, cicerone per l’occasione nell’illustrare la storia di questo edifi-
cio, del 1718, una delle più alte espressioni del tardobarocco veneto settecentesco,
progettato da Gerolamo Frigimelica, al cui interno c’è anche un moderno altare realizzato su disegno dell’architetto
Carlo Scarpa, frequentatore del Basso Feltrino e oggetto di studio in un recente convegno organizzato al Centro Cultu-
rale di Quero. Una piacevole sorpresa a Padova è stato l’incontro con la conterranea Antonella Meneghin, figlia di
Marcello e Anita di Fener, che ha introdotto la comitiva al seminario, assistendola poi al ricco buffet preparato per rifo-
cillare i visitatori in una gradita pausa nel corso della visita. (La foto di gruppo è di Settimo Rizzotto)
6 ATTUALITÀ
Info: Biblioteche di Alano di Piave e Quero Vas - Il bando è scaricabile dal sito: www.comune.alanodipiave.bl.it
e dal sito http://www.unionesetteville.bl.it/
LETTERE AL TORNADO
ATTUALITÀ
STORIECOCCOLE
con Cristina Gianni
LETTURE PER BAMBINI PICCOLINI
ACCOMPAGNATI DA MAMMA E PAPA'
Nozze d’oro
per Silvana e Bruno
(S.C.) Era il 15 aprile 1968 quando i nostri abbonati di Se-
gusino Bruno Coppe e Silvana Dal Piva si univano in
matrimonio nella chiesa di Villa di Villa. Cinquant’anni do-
po hanno festeggiato con figlie, parenti e amici
l’importante traguardo delle nozze d’oro al ristorante “Da
Baiocco” di Lentiai dove li troviamo nel tradizionale taglio
della torta. Felicitazioni dalla Redazione e appuntamento
per le nozze di diamante.
COME ERAVAMO
12 LETTERE AL TORNADO
ASTERISCO
Alla Locanda
Solagna,
lanciati nel futuro
senza dimenticare il passato
(M.M.) Possiamo rassicurare gli
affezionati avventori di Carla e Gerardo:
la conduzione della loro Locanda, a
Vas, è affidata in buone mani. Ce ne
siamo resi conto nella visita che, come
redazione, ci ha regalato Andrea
Riboni, componente sempre della
famiglia Solagna, appassionato
cicerone nel mostrarci il risultato dei
notevoli lavori di restauro della locanda.
Nel fervore delle sue parole si
percepisce una proiezione nel futuro,
una passione che, nel mentre
accarezza e valorizza le cose fatte in
passato, già vola a pregustare i possibili
sviluppi dell’attività ricettiva, declinata in
nuove opportunità per gli avventori della
locanda. Una propensione dinamica
che si intuisce anche nel leggere la
frase riportata vicino al banco di
mescita, nella quale il futuro diventa un
sapore che aiuta a degustare meglio il
cibo e, aggiungiamo noi, la vita.
Una energia positiva, quella di Andrea,
contagiosa, che lo ha spinto ad adottare
soluzioni originali nell’opera di restauro
della locanda, che lo sprona alla ricerca
di materiali di qualità per accontentare il
gusto degli avventori. Qui si potrà
trovare soddisfazione per il palato, ma
anche per gli altri sensi, ammirando
architettura, arredi e richiami alla
propria storia, che resta bussola di vita.
13 CRONACA
In breve
a cura di Sandro Curto
FIERA D’AUTUNNO Si svolgerà domenica 14 ottobre la tradizionale Fiera d’Autunno ad Alano di Piave.
GITA AL CASINO’ DI NOVA GORICA E’ in programma per sabato 20 ottobre una gita al casinò “Perla” di Nova
Gorica in Slovenia con partenza nel pomeriggio e ritorno nella notte. Per maggiori informazioni e adesioni rivolgersi
al bar gelateria “Due Valli” di Fener entro domenica 14 ottobre.
A DAL CANTON-MASCHIO LA SCOPA DI CARPEN Terza edi-
zione della gara di scopa all’asso organizzata dall’Inter Club
“M.Moratti” al bar “Piave” di Carpen sabato 29 settembre. Dopo
le due vittorie di Curto-Licini arrivano sul podio più alto i veterani
Franco Dal Canton e Alfonso Maschio, ottant’anni entrambi fra
pochi mesi, che, in una finale senza storia, superano Giuseppe
Scarpa e Gianni Secco protagonisti di due clamorose rimonte
nelle partite precedenti. Terzo posto, pari merito, per Mondin-
Piccolotto e Coppe-Longo. Ottimo e abbondante, come sempre,
il rinfresco offerto da Giuliana ed Enzo del bar “Piave” (nella foto
di Piero De Faveri, le due coppie finaliste).
14 CRONACA
In foto: in alto, da sx: i gagliardetti si preparano per la cerimonia; Presenti i vessilli di Biella e Bassano del Grappa; in
basso, da sx: Alpini di Alano, Crespano, Biella intorno al cippo; Gli alpini Alanesi con l’ex Presidente Nazionale Perona
ASTERISCO
La foto di copertina
La valle di Schievenin è stata ripresa dall’alto del Monte Cornella, in una splendida giornata di sole, dal nostro abbona-
to Settimo Rizzotto, che condivide l’immagine con i nostri abbonati. L’aria tersa ha consentito uno scatto ben definito,
supportato da una adeguata attrezzatura fotografica. Nello specifico, Settimo ha usato, stando ai metadati dello scatto,
una Fujifilm X-T2, il 27 settembre scorso, alle ore 14,49, con tempo di esposizione 1/125, numero F=11, Iso 200.
15 AUSER
compagna nella visita di Villa Foscari, “La Malcontenta”, realizzata da Andrea Palladio per i fratelli Nicolò e Alvise Fo-
scari. La villa dall’aspetto maestoso vanta splendide decorazioni interne e un giardino molto curato. Qualche foto e via:
ci imbarchiamo sul battello che ci aspetta attraccato al pontile fuori dei cancelli della villa. La giornata è calda e soleg-
giata tanto che molti gitanti si accomodano al piano superiore della motonave. Il battello scorre dolcemente sulle acque
tranquille del Brenta e i naviganti, accarezzati da una lieve brezza fluviale, sono incantati dalle innumerevoli e maesto-
se ville della Riviera circondate da una splendida natura lussureggiante. A Mira visitiamo Villa Widmann che si sviluppa
su tre piani. All’interno il salone centrale è riccamente decorato da affreschi e stucchi con soppalco al primo piano ri-
servato ai musicisti. Mobili d’epoca e lampadari policromi in vetro di Murano stupiscono per la loro grandezza e pregia-
ta lavorazione. Pranziamo nel ristorante Villa Ducale di Dolo e poi proseguiamo fino a Stra dove Villa Pisani, la regina
delle ville venete, ci appare in tutta la sua grandezza e maestosità. La Villa, proprietà del doge Alvise Pisani, fu ceduta
a Napoleone, e successivamente all’Impero Asburgico. Oggi è un museo nazionale, visitato giornalmente da numerosi
turisti e appassionati di arte e storia. Al calar del sole sbarchiamo nel pontile della storica Scalinata Cinquecentesca del
Portello a Padova, dove scendiamo ancora emozionati per aver superato con il battello tre chiuse, dieci ponti girevoli e
compiuto trentatré chilometri di navigazione.
Si tratta di un campionato di ENDURO MTB organizzato da ASD Dolomiti Riders di Arsiè e Team CMC Cycling Ex-
perience di Valdobbiadene, nato lo scorso anno come alternativa “meno impegnativa” al Campionato Triveneto, con
lo scopo di avvicinare giovani ed appassionati al mondo delle gare di questa particolare disciplina. Sul fianco del
Massiccio del Grappa, con oltre 60 km di sentieri e un territorio
che spazia fra i 200 e i 1700 metri di altitudine, Alano ha tutte le
carte in regola per ospitare una competizione di Enduro MTB e
per questa gara abbiamo scelto un mix di terreni che sia un
“riassunto” di cosa le ruote di una mountain bike possono trovar-
si di fronte in queste valli. Pur rimanendo in un raggio ristretto,
affronterete grandi lastre di roccia, terriccio, argilla, sassi smossi,
ghiaia e prati, ma la componente maggiore sarà sempre appan-
naggio della roccia nuda, a tratti insidiosa, a tratti una sicurezza,
e HARD ROCK ci è sembrato il nome ideale per riassumere la
scarica di adrenalina che si ha scendendo questi sentieri. Tratti
molto larghi con tantissime traiettorie possibili, altri invece stretti
abbastanza da permetterne solamente una o due, un mix di pe-
culiarità che soddisferanno tutti i gusti. I sentieri ricalcano anche
una parte della storia del territorio, trincee della guerra che ora
offrono curve e sponde mozzafiato o vecchie strade utilizzate nel
dopoguerra per portare a valle i prodotti della montagna. Le sali-
te non sono una passeggiata e per questo abbiamo predisposto
due punti di ristoro. Ai primi 50 preiscritti verrà consegnato un
pacco gara; la preiscrizione dà anche la possibilità di usufruire di
un prezzo speciale per cena e pernottamento presso l’Hotel Tegorzo. Casco integrale, paraschiena e ginocchiere
sono obbligatori.
Data la sua posizione strategica rispetto al percorso di gara e alla disponibilità dei gestori, il Chiosco Bar-H di
Schievenin ospiterà la partenza e l’arrivo, mentre la quasi totalità dei km di gara saranno nella frazione di Campo. I
17 LETTERE AL TORNADO
La Desmontegada 2018
foto di Tristano Dal Canton
Nelle foto di Tristano Dal Canton, alcuni momenti della Desmontegada 2018, andata in scena sabato 29 settembre
con partenza da Malga Piz, in territorio alanese, e arrivo all’azienda agricola Gallina di Quero, con tappe - che han-
no visto una notevole partecipazione di pubblico - nelle piazze di Alano e di Quero.
19 CRONACA
LETTERE AL TORNADO
Contribuiamo al miglioramento della qualità dell’aria
di Panciera Alda
Con l’arrivo della stagione fredda, in tutta la pianura padana e anche nelle nostre zone, si ripresenta puntuale il pro-
blema della qualità dell’aria (aumento dei vari gas inquinanti, tra cui il pericoloso benzopirene, e delle polveri sottili).
Questi inquinanti sono prodotti principalmente dal traffico veicolare, dai processi di combustione industriale e, in inver-
no, dal riscaldamento domestico ed industriale. In inverno, inoltre, la situazione peggiora notevolmente a causa del fe-
nomeno dell’inversione termica, per cui l’aria calda sale e quella fredda ristagna in basso formando una specie di “co-
perchio” che trattiene gli inquinanti. Tale fenomeno è particolarmente evidente in tutta la pianura padana che, lo
ricordiamo, è tra le aree più inquinate d’Europa. Nelle nostre zone la legna rappresenta una fonte essenziale di riscal-
damento, ma anche la legna produce benzopirene e polveri sottili. Vi sono però alcuni semplici accorgimenti che
tutti noi possiamo mettere subito in atto per usarla nel modo più appropriato, evitando inquinamento inutile:
Usare solo legna naturale, seccata da almeno due anni
Stoccare la quantità di legna giornaliera in ambiente asciutto e riscaldato
Lasciare un certo spazio tra la legna e le pareti laterali della camera di combustione
Usare legna spaccata, piuttosto che tonda, in modo che bruci velocemente
Accendere il fuoco dall’alto, creando un castelletto all’interno della camera di combustione
NON bruciare legno trattato con fitofarmaci, verniciato, plastificato o truciolare
NON usare legna verde o umida, poiché l’umidità presente è causa di cattiva combustione
NON usare legna rotonda intera, poiché ostruisce il flusso d’aria nella camera di combustione
NON sovraccaricare la camera di combustione
NON soffocare il fuoco, chiudendo le prese d’aria
Aggiungere i pezzi di legna sulle braci ardenti, in modo che la legna ricominci subito a bruciare (le maggiori
emissioni si hanno in fase di accensione ed in caso di combustione lenta e difficoltosa)
Effettuare la pulizia periodica della canna fumaria
Se possibile, sostituire la stufa vecchia con quelle nuove a doppia combustione, che garantiscono rendimenti
migliori e consumi inferiori.
Una buona combustione si riconosce da: Una cattiva combustione si riconosce da:
Fumo denso da giallo a grigio scuro e con
Fumo quasi invisibile e senza odore odore a causa dell’umidità o delle sostanze
Cenere leggera, di colore grigio chiaro o bianca nocive presenti nella legna
Poca fuliggine nei camini Cenere pesante e scura
Basso consumo di combustibile Notevole consumo di combustibile
Fiamma rosso chiaro o blu Fiamma rosso scuro
Ricordo inoltre il divieto assoluto di bruciare, insieme alla legna, qualsiasi tipo di rifiuto, dal pannolino alla bottiglia di
plastica, dall’imballo per alimenti alla carta, sia essa di giornale e/o plastificata (ricordiamo che la carta di giornale è per
sua natura piena di inchiostro che bruciando emette sostanze tossiche).
Ricordo infine che molte amministrazioni hanno recepito il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera
che proibisce di bruciare ramaglie all’aperto. Invito pertanto le amministrazioni locali, qualora non lo avessero già fatto,
a recepire le suddette indicazioni come mezzo utile alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Sui siti di ARPA VENETO/Uso della legna come combustibile e di REGIONE VENETO/Come scaldarsi corret-
tamente con legna è possibile scaricare opuscoli con informazioni ed immagini sull’uso corretto della legna da
ardere.
20 JUDO
A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE | Palestra Comunale in Via Don P. Codemo | Tel. 0439 779457 | Cell.
348 0447706
ATTUALITÀ
AVVISO
Si informa che la Ditta Mobilità di Marca s.p.a. (MOM), azienda di trasporto pubblico, ha confermato il prolungamento
della linea 122 con transito per Quero centro (attivato a partire dall’anno scolastico 2017/2018) e ha istituito una nuova
corsa della linea 126 (Valdobbiadene-Fener-Quero-Vas) con transito a Fener alle ore 14,10 per consentire agli studenti
che frequentano gli istituti superiori di Montebelluna di raggiungere il centro di Quero e di Vas.
I suddetti servizi saranno effettuati solo nei giorni scolastici, per l’intero anno scolastico 2018/2019 (come da calendario
regionale) e l’onere è stato assunto dal Comune di Quero Vas.
21 ATTUALITÀ
LETTERE AL TORNADO
percorsi - Simioni ha rivendicato i risultati raggiunti per invertire la rotta. Se per il rinnovamento del parco mezzi
(l’età media dei bus è di 13 anni) bisognerà aspettare ancora qualche mese, nel frattempo si è intervenuti sulla ma-
nutenzione straordinaria su 700 macchine. Sono 108 le gare pubblicate, di cui 62 già aggiudicate, per un importo
complessivo di 176 milioni. Grazie al ripristino delle forniture di pezzi di ricambio, finora deficitarie, i guasti agli im-
pianti di aria condizionata si sono ridotti di oltre il 50 per cento. È previsto invece per aprile 2019 l’arrivo dei primi
227 bus acquistati tramite piattaforma Consip, ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 250 nel 2020-2021. Pro-
segue, in parallelo, il revamping di 60 minibus elettrici che dovrebbero entrare in servizio dalla prossima primavera.
Entro i primi di ottobre partirà anche «il sondaggio» per
dotare Atac di mezzi ibridi, meno inquinanti rispetto ai
modelli attualmente in uso. Tra i pilastri del concordato,
l’aumento dei ricavi poggia in gran parte sulle misure
antievasione: più verificatori, trasferiti dalla «sacca dei
fuori posizione», che dovrebbero raggiungere quota
250 entro la fine dell’anno. Finora la stretta sui free ri-
der (chi è avvezzo a non pagare il biglietto) ha fatto re-
gistrare un aumento delle sanzioni (+ 10%) e dei pas-
seggeri controllati (+9%). A puntellare il piano di rilan-
cio, l’aumento di produttività e la lotta all’assenteismo.
Target centrato, secondo l’ad di Atac, anche grazie
all’accordo con i sindacati (i costi per il lavoro straordi-
nario si sono ridotti del 10%) e l’unità operativa con
funzione di counseling che ha visto diminuire del 30-
40% le chiamate per malattia. Per quanto riguarda le
politiche di marketing la riorganizzazione in chiave digi-
tale ha contribuito a spingere le vendite, che nei primi
sette mesi dell’anno sono cresciute del 2,3%. La lista degli obiettivi messi a segno nonostante la situazione «dram-
matica» ha galvanizzato la sindaca, che si è detta «molto soddisfatta». Se non fosse che Virginia Raggi, nel riven-
dicare la scelta di mantenere Atac in mano pubblica, ha azzardato: «Stiamo scrivendo la storia. Quando un anno e
un giorno fa abbiamo depositato l’istanza di ammissione al concordato, in un momento in cui molti avrebbero voluto
vederci sparire dalla faccia della terra, abbiamo creduto nel risanamento. Manchiamo di visione? Eccola, la nostra
idea di futuro. Era impensabile che la più grande azienda di trasporto pubblico andasse in concordato e invece...».
da “Il Corriere della Sera” del 19 settembre 2018
momenti. Il primo, svoltosi in mattinata, consistente in una gara di motoseghe in quota, nel quale veniva valutata
l’abilità da “boscaiolo” dei concorrenti che si dovevano cimentare in quattro prove: il cambio della catena della mo-
tosega, il taglio di un palo che, cadendo, avrebbe dovuto colpire e, possibilmente, far scoppiare un palloncino posto
a debita distanza, il taglio di un tronco con la manèra restando all’interno di una determinata zona del tronco e cer-
cando di raggiungere l’obiettivo nel minor tempo e con meno “manerate” possibili e il taglio di una fetta di palo sul
quale era posto un bicchiere pieno d'acqua che non sarebbe dovuto cadere. Il secondo momento, svoltosi nel po-
meriggio, prevedeva una gara multipla di traino della “mussa”, corsa con la carriola e abilità e precisione nel lancia-
re il “pindol” con il “pandol” (classico gioco locale). «Si è trattato di un’iniziativa ben riuscita - ha spiegato la stessa
Tiziana Miuzzi che ringrazia il vicesindaco Angelo Zancaner, Andrea Piccolotto e Antonio Codemo per la collabo-
razione che hanno fornito all’organizzazione - che quest’anno abbiamo messo in piedi all’ultimo momento ma che,
visto il successo ottenuto, contiamo di riproporre, pubblicizzandola per tempo, anche nella prossima stagione. Ab-
biamo avuto l’onore di avere fra di noi a dirigere le gare la campionessa internazionale di motosega Stefania Gero-
nazzo giunta quinta ai recenti campionati del mondo». Dal canto suo il vicesindaco Zancaner ha voluto sottolineare
come malga Piz abbia vivacizzato in maniera inedita l’estate sulle montagne alanesi contribuendo in maniera so-
stanziosa all’organizzazione di quattro importanti eventi quali la camminata “Fra storia e malghe”, la “4 passi in ami-
cizia”, la gara di motoseghe e la desmontegada che si svolgerà sabato. Questi i podi delle due gare. Motoseghe: 1.
Andrea Piccolotto; 2. Adriano Carraro; 3. Bruno Paiarin. Giochi: 1. Jacopo Codemo; 2. Alex Ziliotto; 3. Thomas
Bragagnolo.
da “Il Gazzettino” del 25 settembre 2018
La quinta
La quinta elementare
elementare di
di Alano
Alano nel
nel 1960/1961
1960/1961
(S.C.) Sempre dall’archivio di Giuseppe Franzoia ecco un’altra bella foto con gli alunni della quinta elementare di
(S.C.)
AlanoSempre
nell’annodall’archivio di Giuseppe
scolastico 1960/1961 conFranzoia ecco un’altra
il loro maestro Cristianobella foto con gli alunni della quinta elementare di
Codemo.
Alano nell’anno scolastico 1960/1961 con il loro maestro Cristiano Codemo.
ASTERISCO
Matia
al sà laorar
di Alessandro Bagatella
Matia al sà laorar
In te sto scatto
amatoriale, lu al se dà da
Ivo e Luisa:
uniti
da 50 anni
Nelle foto: le iscrizioni, il gruppo degli organizzatori, i premiati e, qui sopra, gruppetto di donatori queresi
LETTERE AL TORNADO
Avvistato il Balech…
di Tristano Dal Canton
Per pochi secondi è stato avvistato, presso uno dei per-
tugi che portano alla sua dimora interna all'omonimo ca-
stagno secolare, il folletto Balech...Non sappiamo se sia
l'originale, forse si tratta di un'elaborazione moderna,
forse un discendente. Forse stava guardando i passanti,
forse pensava fosse ancora estate, viste le miti tempera-
ture del periodo, più probabilmente stava facendo scorte
di castagne per l'inverno...
Il Tornado lo ha comunque immortalato, e di questo for-
se appare un po' scocciato in volto..
Il Balech
Nel paese di Cilladon, frazione di Quero Vas, è situato
un mitico e centenario castagno, con un'età superiore ai
400 anni, molto noto nel paese e in tutta la valle per via
di una leggenda che narra di uno spiritello dispettoso che si divertiva a infastidire gli abitanti (che lo chiamarono Ba-
lech), e quando essi riuscirono a trovarlo, per non farsi catturare lui si nascose nel castagno, e nessuno lo rivide più.
Allora gli abitanti decisero di chiamare il castagno come lo spiritello. Oggi quel castagno è appunto "Il Castagno del Ba-
lech".
Il Castegner (dal cartello davanti al castagno-testo liberamente
tratto da testimonianza orale raccolta da Alessandro Bagatella
negli anni ‘68/’70):
C'era una volta, a Cilladon, una numerosa comunità che viveva
dedicandosi all'agricoltura. Chi curava il bosco, chi falciava l'erba
dei prati e chi, infine, si occupava degli alberi da frutto. Proprio in
cima, dove finiva la borgata di Cilladon, si potevano notare i resti
di una casupola, diroccata dal tempo; fra i suoi miseri muri caduti
trovavano rifugio i contadini, quando, stanchi di lavorare, voleva-
no farsi un riposino. Al suo interno buttavano foglie, resti di vege-
tali e quant'altro poteva servire per fare un comodo giaciglio. Fra
tutto questo c'erano anche i resti di un castagno, un albero che
cresceva rigoglioso nella località e proprio da questi attecchì una
piccola pianta, germoglio di una castagna gettata nel mucchio. Gli
anni passarono e il germoglio si fece piantina, la piantina divenne
albero e prese forma di un bel esemplare di castagno. Una pianta
molto bella e maestosa, che non mancò di attirare l'attenzione
degli abitanti di Cilladon. Le sue radici erano così sviluppate che
avevano avvolto i resti delle vecchie mura. Qualcuno pensò an-
che di sfruttare un albero così rigoglioso e tentò un innesto con la
varietà di castagna a precoce maturazione, detta della Madonna.
Il castagno ebbe così doppia possibilità di fruttificare: da una par-
te la castagna selvatica, dall'altra quella della Madonna. Intanto
gli anni passavano e il castagno continuava a crescere. Il suo
tronco divenne sempre più grande fino a raggiungere gli undici
metri di circonferenza.
SPORT
32 ATTUALITÀ
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