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Santa Severina si erge su un alta roccia di tufo e si affaccia sul fiume Neto. Le prime notizie storiche
risalgono al VI – V Secolo a.C. quando Ecateo da Mileto parlò dell’antica città di Siberene, una colonia greca.
I Romani conquistarono la città e cambiarono il nome in Severiana. Alla fine del I Secolo a.C. la città aveva
usi e costumi Romani e divenne un importante centro culturale religioso ai tempi dei Bizantini (IX Secolo).
Mantenne gli usi e i riti ortodossi Greci per un lungo tempo. Nel IX Secolo arrivarono anche gli Arabi. La
dominazione Normanna è testimoniata dal castello e da preziosi oggetti nella Cattedrale. Dopo i Normanni
vennero pure gli Aragonesi e gli Angioini. Santa Severina ebbe indipendenza politica e amministrativa dal
1496 quando Federico III la concesse ad Andrea Carafa. Le successive famiglie migliorarono il destino della
città che alla fine della dominazione Carafa era in debito. I Ruffo, riuscirono a uscire dalla crisi. Il sistema
Feudale si concluse con i Grutther.
IL CASTELLO
Le popolazioni di età Greca e Bretti (IV – III Secolo a.C.) furono le prime a vivere sulla rocca. Più tardi il posto
fu popolato da Bizantini e Arabi. Le torri principali risalgono al periodo Normanno. Il Mastio dove erano
conservate le provviste fu costruito nel periodo Svevo. Le torri angolari sono Angioine. Nel XVI Secolo il
castello venne allargato e nel XVII Secolo i Grutther lo cambiarono: divenne il loro palazzo e venne
affrescato da Pietro Mattia Grutther e da Francesco Giordano. Il Castello venne comprato dal comune e
oggi vi si trovano un museo e il Centro Documentazioni Castelli e Fortificazioni della Calabria.
IL BATTISTERO
L’edificio venne fondato nel VII – IX Secolo come una Chiesa e nel XIII Secolo divenne un Battistero.
Presenta una pianta circolare e, all'esterno, è caratterizzato da tre corpi architettonici sovrapposti: corpo
cilindrico dell’atrio, tamburo ottagonale e lanternino cieco cilindrico. All’interno vi sono otto colonne che
supportano gli archi e la cupola a forma di ombrello. I muri sono decorati da affreschi bizantini e
rinascimentali.
LE CHIESE
La Chiesa dell’Addolorata era l’antica cattedrale della città e risale al 1036. Venne modificata nel XVIII
Secolo e pertanto non è possibile ammirare l’originale costruzione bizantina. Oggi mostra una singola
navata che porta al presbiterio decorata con trompe l'oeil di epoca Barocca e marmi policromi. La chiesa di
Santa Lucia risale al periodo normanno e ha una sola navata che porta alla parte più antica della
costruzione: l’abside è decorata a mattoni. La Chiesa di San Domenico è un edificio rinascimentale costruito
nel 1482. È possibile ammirare le rovine del monastero. La Chiesa e il monastero di Sant’Antonio risalgono
al XVIII Secolo.
IL MUSEO DIOCESANO
Il museo Diocesano venne fondato nel 1998 ed è situato nel palazzo episcopale affianco alla cattedrale.
Espone un esibizione di reperti archeologici (gioielli datati dal IX – III Secolo a.C.), oggetti bizantini e
normanni (VII – XII Secolo), il tesoro della cattedrale ( La reliquia di Santa Anastasia, un Crocifisso d’oro e
altri gioielli).
L’ARCHIVIO ARCIVESCOVILE
Il ricco patrimonio cartaceo e pergamenaceo, conservato nell'archivio arcivescovile, comprende alcune
cinquecentine, secentine e circa 5000 volumi, tra cui due preziosi incunaboli in folio. Il più antico dei
documenti è quello di Lucio III redatto nel 1183, nel quale si assegnano molti privilegi e si riconosce Santa
Severina come sede metropolitana. Il paziente lavoro di sistemazione dell’intero patrimonio cartaceo,
suddiviso in sei sezioni, costituisce oggi un importante punto di riferimento per tutti i ricercatori.