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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XVIII - n° 194
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Governicchio
e di Francesco Butini
pressapochisti
Si sta facendo strada nella opi-
nione pubblica ed un po’ in tutti
gli organi di informazione che
questo governo gialloverde, che
vede insieme due forze politiche
opposte e contrarie non possa
sopravvivere per molto tempo
ancora. Molti osservatori preve-
dono che difficilmente l’attuale
coalizione riesca ad arrivare im-
mune fino al maggio prossimo al-
lorché verranno indette le elezioni
per il rinnovo del Parlamento Eu-
ropeo: sei mesi sono molti, forse
troppi per consentire all’attuale
compagine di sopravvivere nel bel
mezzo di polemiche ormai quoti-
diane che ne minano la continuità
e che ne mettono costantemente
in discussione la serietà di fronte
alla crescente gravità della situa-
zione finanziaria, economica e
sociale.
E’ un “governicchio” al cui inter-
no vi sono ministri assolutamente
inadeguati, pressapochisti, qual-
cuno anche che sfiora il ridicolo,
privi di un serio contenuto “tec-
nico”, parafrasando un concetto
preso dallo sport, in lite continua
tra di loro e soliti scaricare sulla
burocrazia ministeriale la loro pa-
lese incapacità.
segue a pag. 2
Dopo l’odierna bocciatura della manovra economica italiana da parte
della C.E, la nostra analisi un po’ scherzosa, e un po’ preoccupata
Babbo Natale
e la politica italiana
Questo è l’ultimo numero de “Il Centro”
dell’anno 2018 e il pensiero corre a Babbo
Natale, protagonista indiscusso (non me ne
vogliano i leaders politici) del mese di di-
cembre.
Come di consueto è un periodo molto in-
tenso per lui, per i suoi aiutanti e per le
renne della fenomenale slitta volante: tra le
letterine dei bambini e le letterone degli
adulti il daffare non manca. Eppure si dice
che anche lassù in Lapponia, mentre ferve
il lavorio di impacchettamento dei regali da
portare in tutto il mondo, l’Italia suscite-
rebbe molte preoccupazioni.
Con l’aria che tira per i migranti in Italia,
come sarò accolto quest’anno? si chiede
La redazione augura
Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
Dicembre 2018
Babbo Natale. Con tutte queste frontiere
che si vogliono chiudere, come li conse-
gno i regali agli italiani? Mica mi prende-
ranno a colpi di pallettoni, scambiandomi
per uno scafista dei cieli?
In verità Babbo Natale non comprende
molto la realtà italiana. Da un lato sente
dire che i migranti sono un’emergenza as-
soluta, per poi leggere un sondaggio sul
quotidiano “La Stampa” (8 ottobre 2018)
in cui si certifica che l’immigrazione costi-
tuisce la principale preoccupazione nean-
segue a pag. 2
Circolo Culturale “Il Centro” - Via Trieste 7 - Livorno
Martedì 11 Dicembre, h. 17.45
incontro con
Giovanna Cepparello
e Andrea Raspanti
Consiglieri comunali
della lista Futuro
Moderatore:
Dott. Fabio Del Nista
Circolo Culturale “Il Centro” - Via Trieste 7 - Livorno
Martedì 18 Dicembre, h. 17.45
incontro con
Rocco Garufo
Segretario comunale Pd
Moderatore:
Dott. Fabio Del Nista
 2 Politica
dalla prima pagina
Governicchio
e pressapochisti
E’ inutile sottovalutare una realtà che si
sta facendo strada nella opinione pub-
blica e cioè il timore crescente, la pau-
ra incombente di un futuro, a breve,
estremamente grigio: i sondaggi danno
ancora abbastanza stabile la fiducia della
maggioranza degli italiani a questa
scombicchierata maggioranza di gover-
no ma, a parte la loro veridicità molto
spesso messa in discussione, il motivo
di questa “permanenza di fiducia” è ri-
scontrabile anche nella carenza o, me-
glio, nell’assenza di valide alternative.
Quello che resta del centrodestra è chia-
ramente percepibile dalle difficoltà in cui
si trova a navigare, è il caso di Forza
Italia che lamenta sempre di più, la
mancanza di un leader autorevole dopo
l’invecchiamento del Cavaliere mentre
sulla sinistra il PD è ancora alla ricerca
di “un’anima” che probabilmente non
ha mai trovato.
E’ sperabile che lo svolgimento del
prossimo congresso, convocato, ci
sembra, a marzo e quindi troppo a ri-
dosso delle elezioni europee, apra una
nuova stagione per questo partito pro-
tagonista in negativo di una delle più
clamorose sconfitte che la storia ri-
cordi, ma persistono grossi dubbi che
riesca a riprendere un percorso lineare
e chiaro che, nel passato, pieno di con-
traddizioni, non è mai riuscito ad assi-
curare.
Gli altri cespugli del variegato e scom-
posto mondo della sinistra non ci sem-
brano proprio in grado di dire alcun-
ché: l’unica cosa seria da fare sarebbe
quella di costruire “un rassemblement”
di tutta la sinistra ma ci sembra un’ipo-
tesi difficilmente realizzabile visti i pre-
cedenti in materia.
Ed allora? Prima che questo dannoso e
mortificante fenomeno del populismo
e/o sovranismo, caratterizzato da un
pernicioso e dilettantistico pressapochi-
smo, acquisti ulteriori spazi fino a tra-
scinare l’Italia fuori dall’Europa e col-
locare il nostro paese lungo un percor-
so denso di insidie, è forse opportuno,
se non necessario, organizzare una
nuova presenza dei cattolici nella vita
politica.
E’ in corso un dibattito sereno, preci-
so. aperto e chiaro che sta ponendo il
problema di una presenza responsabile
dei cattolici: un qualcosa di cui questo
nostro Paese ha bisogno. Un Paese, il
nostro, che appare disorientato, impo-
verito ed impaurito e facile preda dei
venditori di false certezze di cui è per-
meata la presenza delle forze politiche
di questa decadente stagione.
I tempi, si legge in una nota pubblicata
anche su “Toscana Oggi” ci interpel-
lano attraverso l’esempio e gli insegna-
menti di San Paolo VI: uomo di identità
e di mediazione, di pace e di testimo-
nianza, di dialogo e di presenza, sopra-
tutto. di unità e di mediazione, di pace
e di testimonianza. Occorre ricreare un
tessuto solo dagli orditi lacerati nel tem-
po, per segnare un cammino comune
dai sentieri lungo i quali si era disperso
un popolo.
Naturalmente anche i cattolici che han-
no a cuore il bene comune devono sa-
per superare la dolorosa fase della fram-
mentazione che ne ha marcato, pur-
troppo, la loro storia in questi ultimi
venti anni. Devono, dobbiamo ritrova-
re il dialogo e la convergenza, rianno-
dare forme di aggregazione che li met-
ta e ci metta in grado di far valere nuo-
vamente il proprio peso e far sentire la
loro voce.
“Nessuno di noi, da solo - prosegue la
nota di Toscana Oggi - può sopravvi-
vere alle incertezze di questa stagione
fatta di odio montante. in cui le vec-
chie offerte di politica dimostrano di
essersi logorate in modo veramente ir-
reversibile”.
Se riuscissimo a “tornare insieme” po-
tremmo concorrere, in modo determi-
nante, alla creazione di quel bene co-
mune che è scopo essenziale della pre-
senza dei cattolici nel mondo. Altrimen-
ti, conclude, la nota “saremo del mon-
do”: e questa artificiosa e superficiale
collocazione serve solo, questo lo ag-
giungiamo noi, a sprofondarci “in una
eclissi totale senza speranza alcuna”.
Babbo Natale
e la politica italiana
che per il 6% della popolazione italiana.
Che strano Paese è l’Italia, borbotta Bab-
bo Natele. Stesso discorso per l’Europa:
da un lato arriva fino ai freddi villaggi del
Nord il vento altrettanto gelido che soffia
in Italia contro l’Europa, per poi scoprire
nell’ultimo sondaggio di Eurobarometro
(ottobre 2018) che il gradimento degli ita-
liani per l’Unione europea è effettivamen-
te il più basso di tutti nei Paesi del conti-
nente, ma il 65% degli stessi italiani non
solo è favorevole all’euro, con una per-
centuale persino superiore alla media eu-
ropea (61%), ma rappresentano coloro che
in Europa hanno fatto crescere maggior-
mente nell’ultimo anno il favore verso la
moneta unica. Addirittura gli italiani sa-
rebbero i primi in Europa con il 79% dei
favorevoli ad un maggiore coordinamento
delle politiche economiche dell’eurozona,
incluse le manovre finanziarie. Proprio
quello che si dice di non volere.
E allora? Allora a Babbo Natale non resta
che fare spallucce e continuare ad incarta-
re i regali del reddito di cittadinanza, delle
pensioni “a quota 100”, ecc. Nella speran-
za che non arrivi nel frattempo la procedu-
ra di infrazione da Bruxelles che rischia di
far saltare tutto. Ma il governo di Roma ha
preannunciato che qualunque lettera arri-
vi dall’Europa, i regali promessi agli italia-
ni arriveranno lo stesso. E così Babbo
Natale tira diritto.
Anche le sue preziose renne sarebbero
recalcitranti quest’anno a portare la slitta
dei regali in Italia: quando sentono parlare
delle consegne nella Penisola alzano gli
occhi al cielo e cercano di cambiare discor-
so. Bisogna capirle, sono pur sempre ren-
ne finlandesi, abituate ai rigori del clima e
ai rigori delle finanze, e tutti questi regali
per gli italiani non le convincono proprio.
Loro (gli italiani) si indebitano fino al col-
lo, si lamentano gli operosi quadrupedi, e
poi vogliono anche i nostri regali...
E poi le renne volanti temono il traffico
che potranno trovare. Tra autostrade con
sempre minore manutenzione, ponti che
rovinano drammaticamente e infrastruttu-
re ferroviarie che non si vogliono più rea-
lizzare, non è che tutti gli italiani andranno
per aria? E poi ci si mettono pure le Ferro-
vie a voler acquisire Alitalia, dicono le ren-
ne di Babbo Natale, così alla nostra pove-
ra slitta toccherà fare lo slalom tra treni
volanti non identificati!
Lo scherzo natalizio finisce qua. La realtà
riprende il sopravvento sulla fantasia, e la
Commissione europea ha definitivamente
bocciato la manovra economico-finanzia-
ria del governo italiano, mentre il valore
dello spread tra Btp italiani e Bund tede-
schi raggiunto in queste settimane preoc-
cupa non poco lo stesso ministro italiano
dell’Economia.
Il nuovo anno sarà decisivo per l’Italia e
per l’Europa. Per il momento, un augurio
di buon Natale a tutti i lettori de “Il Cen-
tro”.

Per una nuova presenza
dei cattolici in politica
“Siamo rimasti molto colpiti dagli ap-
pelli del Cardinale Bassetti per una nuo-
va presenza dei cattolici nella vita poli-
tica ... Una presenza responsabile dei
cattolici è qualcosa di cui questo Paese
ha bisogno: è disorientato, impoverito,
facile preda dei venditori di false cer-
tezze. Deluso dal passato, illuso dal pre-
sente, spaventato dal futuro”.
Queste parole, tratte da una lettera in-
viata recentemente al settimanale cat-
tolico “Toscana Oggi” a nome dell’as-
sociazione “Insieme per l’Italia” sono
state illustrate ai soci del Circolo cultu-
rale “Il Centro” da uno dei promotori del-
l’iniziativa, il giornalista dell’AgenziaAnsa,
Nicola Graziani. Il giornalista si propone
di raccogliere la sottoscrizione al docu-
mento da parte di tutti quei cattolici che
si identificano nello stesso.
“E’ necessario accogliere le parole del
Cardinale Bassetti e del Vescovo emeri-
to Gastone Simoni - ha iniziato Grazia-
ni - per evitare la scomparsa dei catto-
lici dalla vita politica. In questa azione
come cattolici non possiamo rappresen-
tare solo noi stessi ma aprirci anche ai
credenti laici che la pensano come noi
in quanto la politica è sempre sintesi ten-
dente al benessere e alla pace sociale. Il
successo che hanno Salvini e Di Maio
dipende dalla debolezza della nostra
L’accoglienza che nasce dal cuore. uappala.com
di Gianni Giovangiacomo
Nicola Graziani, giornalista dell’Agenzia Ansa.
struttura economica e sociale in cui il
ceto medio è stato abbandonato. L’Eu-
ropa dal 1945 ad oggi è notevolmente
cambiata ed è un bene che ci sia ma
bisogna riconoscere che il liberismo
sfrenato ha creato un disastro. Il vuo-
to politico e la crisi del PD sta a dimo-
strare che c’è bisogno di una nuova
offerta politica. “Mettendoci insieme
potremo concorrere alla creazione di
quel bene comune che è lo scopo es-
senziale della nostra presenza nel mon-
do”.
Il Cardinale Bassetti - ha ribadito Gra-
Politica 3
ziani - lancia un appello ai cattolici af-
finché si assumano le loro responsabi-
lità di fronte al Paese, è necessario per-
ciò agire concretamente e dare un se-
gnale di presenza, intanto dicendo “ci
siamo”. Ci sono da guida l’esempio e
gli insegnamenti di San Paolo VI°, la
dottrina sociale della Chiesa e la Costi-
tuzione.
L’intento - ha continuato il giornalista-
è prima di tutto quello di “stare insie-
me”, infatti unità, aggregazione, respon-
sabilità, vanno di comune accordo. Le
Leggi nascono dal cuore degli uomini,
perciò si richiede una nostra presenza
compatta per poter essere pervasivi nella
società per poterla trasformare. Dob-
biamo riappropriarci del nostro ruolo
specifico e, se vogliamo, la lettera in-
viata a “Toscana Oggi” è “una chiama-
ta alle armi”, vogliamo incontrarci, co-
noscerci, ritrovarci, non come una sorta
di ex combattenti e reduci, ma poter
arrivare a costituire un “movimento” per
partecipare alle prossime elezioni am-
ministrative per riappropriarci di un ruo-
lo politico che ci compete. Ci rivolgia-
mo alla maggioranza silenziosa che non
sa più chi votare e anche i laici possono
essere dei nostri, siamo aperti a tutte le
“persone di buona volontà”.
Ci sono tante persone per bene anche
tra gli islamici che non devono essere
trattati come lontani, si veda ciò che è
successo e succede in Francia. Le fir-
me che raccogliamo sono solo l’inizio
di un cammino, organizzazione e nome
ce li daremo in futuro, per ora sarebbe
opportuno creare un coordinamento a
livello provinciale.
Le parole di Nicola Graziani sono state
accolte favorevolmente dai presenti che
hanno sottoscritto il documento pro-
grammatico.
 4 Politica
Ancora una volta i soldi
non cadranno dal cielo
In un’intervista rilasciata nel marzo
2016 il capo economista della Banca
Centrale Europea (Bce) Peter Praet,
stretto collaboratore di Mario Draghi,
ebbe a confermare come fosse allora
allo studio la possibilità di creare mo-
neta per distribuirla direttamente ai cit-
tadini dell’Eurozona, sottolineando che
si trattava di uno strumento estremo che
però non poteva essere collocato al di
fuori delle ipotesi di lavoro della stessa
Banca.
Un tale intervento si riteneva che po-
tesse essere, in un non lontanissimo
futuro, parzialmente sostitutivo o addi-
rittura alternativo al quantitative easing
(Qe) per sostenere l’economia europea.
L’ipotesi riprendeva l’idea elaborata,
diversi anni prima, da Milton Friedman
(liberale e liberista - premio Nobel per
l’economia 1976) come critica alle te-
orie keynesiane concernenti i positivi
effetti della spesa pubblica per il supe-
ramento della stagnazione economica.
Per accelerare la ripresa dei consumi,
battere la deflazione e incrementare il
Pil, Friedman, provocatoriamente, ave-
va avanzato l’ipotesi definita dell’heli-
copter money, ovvero spargere banco-
note sulle città da elicotteri in volo. In
termini meno provocatori voleva indi-
Milton Friedman, liberale e liberista, premio Nobel per l’economia 1976.
di Sergio Costalli
care, come principale stimolo per la ri-
presa economica, la materiale distribu-
zione generalizzata di significative som-
me di denaro, anche attraverso una dra-
stica riduzione delle imposte dirette,
senza un preventivo, contemporaneo o
successivo drenaggio fiscale (imposte
indirette e/o patrimoniali).
Non si trattava di una stravagante uto-
pia, come invece da più parti fu rileva-
to; si trattava anzi di subordinare le ra-
gioni della finanza ai bisogni dell’eco-
nomia reale.
Tra coloro che accolsero con favore
questa estrema ipotesi di intervento tro-
viamo annoverati anche Ben Bernanke
(già presidente della Fed) e Adair Tur-
ner (politico ed economista). Anche il
Governo attualmente in carica [22/11/
2018], tra tante difficoltà oggettive e
con qualche incapacità soggettiva, in-
tende promuovere un’erogazione simi-
lare, attraverso il cosiddetto reddito di
cittadinanza, accompagnandola con la
promessa di riduzione delle imposte.
Il duplice intendimento [promesse] met-
te in luce l’assenza di una visione ma-
croeconomica condivisa, non in quan-
to vi sia contrapposizione tra gli stessi
strumenti individuati, tutt’altro, ma in
quanto le finalità attribuite a ciascuno
Peter Praet, capo economista della Banca Centrale Europea (Bce).
strumento dalle due parti contraenti il
contratto di governo non appaiono col-
limare.
L’immissione anticiclica nel sistema di
masse rilevanti di denaro, per mezzo di
erogazioni liberali a favore di un gran
numero di cittadini e senza drenaggio
fiscale a carico dei contribuenti, per es-
sere efficace deve aver luogo esente da
vincoli solidaristici o redistributivi e sen-
za l’assunto di finalità etiche ma esclu-
sivamente allo scopo di rilanciare i con-
sumi interni e di incrementare il Pil [a
meno che non si intenda avviare un di-
verso e ben più complesso ragionamen-
to riprendendo le ostracizzate ipotesi del
compianto professor Giacinto Auriti].
La manovra governativa invece, anche
nel caso che fosse messa in atto così
come propagandata, non potrebbe por-
tare alla tanto proclamata abolizione
della povertà [sic!] [consentitemi di
ometterne la motivazione per il rispetto
dovuto all’intelligenza dei lettori] e nep-
pure potrebbe rendere possibile un con-
comitante e immediato passaggio dal di-
vano al lavoro.
Per conseguire un significativo incre-
mento dei livelli occupazionali si dovreb-
be infatti attendere la lenta evoluzione
segue a pag. 5

La sede della Banca centrale europea (BCE) a Francoforte.
da pag. 4
delle opportunità originate dalla reazio-
ne a catena innescata nel sistema Paese
dall’avvenuta erogazione. Lo sviluppo
di nuove e diffuse attività imprendito-
riali, conseguente all’ampliamento del
mercato e al miglioramento delle aspet-
tative, per potersi radicare necessitereb-
be di essere supportato anche da signi-
ficativi investimenti pubblici e privati nei
diversi settori strategici, ad iniziare dal-
la formazione e dalla ricerca, dall’inno-
vazione tecnologica e dall’ambito infra-
strutturale e logistico.
Considerato inoltre che gli investitori
privati hanno la necessità di program-
mare in un’ottica di medio e di lungo
periodo si porrebbe contestualmente
l’esigenza [che comunque sempre si
pone!] di un quadro politico saldo e
duraturo, in grado di garantire la sostan-
ziale continuità amministrativa e di indi-
rizzo, cosa che il Governo in carica, per
la sua stessa natura, per la propensione
alle più estemporanee esternazioni e per
la sua composizione bicolore, al di là
delle dichiarazioni giurate dei suoi espo-
nenti, non è palesemente in grado di ga-
rantire. Per l’attuazione pratica, secon-
do i criteri ab origine annunciati, della
promessa erogazione liberale si frappo-
ne comunque un preesistente, conosciu-
Politica 5
to e insormontabile impedimento, che tari del contratto di Governo ci verran-
si colloca proprio nella natura stessa del- no a dire che l’inadempimento delle
l’operazione: l’avvenuta cessione della clausole negoziali è avvenuto per col-
sovranità monetaria [irreversibile ri- pa dell’Europa e per le cospirazioni del
nuncia]. Bilderberg group. Qualcuno proverà a
Disponendo infatti di una moneta co- convincerci, dopo aver messo al sicuro
mune ma non esclusiva la Repubblica i propri averi, che è nostro interesse ab-
Italiana, per sua libera scelta, non può bandonare l’euro e magari anche l’U.E.
emetterla [tramite la Banca d’Italia] Argomenti simili costituiranno il fonda-
in autonomia, secondo le sue necessi- le di scena della prossima, imminente,
tà. Ogni euro di cui abbisognano gli Stati campagna elettorale. Se sarà farsa o tra-
aderenti se lo possono procurare sola- gedia per ora non è dato sapere.
mente in tre modi: o attraverso l’inde-
bitamento o attraverso l’imposizione fi-
scale o con la cessione di beni. Pertan-
to non può farsi immissione di massa
monetaria aggiuntiva, a costo zero, se
non da parte della sola Bce; se e quan-
do lo vorrà [forse mai].
Gli Stati aderenti possono gestire solo
partite di giro: quanto erogano con una
mano ai cittadini con l’altra debbono
togliere ai contribuenti. Sfrondato da-
gli orpelli l’agognato reddito di cittadi-
nanza si qualifica, conseguentemente
allo stato attuale, come una classica e
più che usuale ipotesi di redistribuzio-
ne dei redditi, tradizionale promessa
fatta al popolo in campagna elettorale
che, pur ingenerando molte aspettati-
ve, non serve per promuovere la cre-
scita. Poiché la sindrome dello scorpione
è sempre in agguato, tra poco i firma-
 6 Attualità
CONFINDUSTRIA WORKSHOP
SULL’ECONOMIA CIRCOLARE
Alla luce di uno dei modi possibili di de-
finizione dell’Economia, ovvero quella
materia che si occupa di studiare la allo-
cazione delle risorse scarse, e, qui in par-
ticolare, parlando della tecnologia, pro-
duttività e uso efficiente di queste risor-
se al servizio di uno sviluppo economico
sostenibile, si è svolto il workshop “Ma-
nagement e imprese alla sfida dell’Eco-
nomia Circolare”, organizzato da Confin-
dustria nazionale, Confindustria Tosca-
na e Confindustria Livorno Massa Carra-
ra, con la collaborazione dell’Associazio-
ne 4.Manager.
Quella svoltasi nella sede di Livorno ha
costituito la tredicesima tappa del roa-
dshow nazionale di Confindustria rivolto
alle imprese, ed ha fornito informazioni
ed approfondimenti sulle opportunità le-
gate alle logiche della circular economy
ed alla normativa nazionale ed europea
afferente. Quindi, economia circolare
come nuova frontiera dello sviluppo in-
dustriale e della sostenibilità.
“L’economia circolare ha l’obiettivo di
mantenere più a lungo possibile il valore
dei prodotti, dei materiali e delle risorse,
riducendo la produzione dei rifiuti al mi-
nimo. In tal modo, la sostenibilità e le per-
formance dei processi produttivi cresco-
no di pari passo, favorendo lo sviluppo di
nuovi prodotti e tecnologie, a beneficio
anche delle future generazioni”- ha detto
Corrado Neri, coordinatore Commissione
Ambiente di Confindustria Toscana.
“Per queste ragioni è necessario abbas-
sare i toni della tradizionale polemica tra
attività produttive e ambiente: quella am-
bientale è una questione di sistema e
un’occasione concreta di rilancio per la
nostra industria e per l’occupazione. I
mercati stanno già muovendosi con que-
sta convinzione: diverse multinazionali
hanno già avviato progetti mirati, ma non
c’è bisogno di essere grandi per essere
circolari. Sono davvero tante le piccole
realtà, anche in Toscana, che stanno im-
boccando la strada dell’economia circo-
lare rendendo i loro processi sempre più
sostenibili”.
di Cristina Battaglini
Hanno portato i loro saluti il presidente Pier Luigi Porta (ricercatore Enea), Tiziana
di Confindustria Livorno Massa Carrara Cardone (Retimpresa Confindustria) sulla
Alberto Ricci e l’assessore all’Ambiente simbiosi industriale, le piattaforme e le reti
e difesa del suolo Regione Toscana Fe- d’impresa a supporto dell’economia cir-
derica Fratoni; Caterina Mancusi (area colare.
Politiche Industriali di Confindustria na- Hanno chiuso i lavori, condotti da Cesare
zionale) ha sottolineato come le imprese Peruzzi, direttore Toscana 24-Sole 24 ore,
non sempre purtroppo dispongano delle le testimonianze aziendali, eccellenze del-
informazioni, della fiducia e del contesto la nostra Regione: Livio Giannotti (presi-
normativo adeguato per adottare soluzio- dente Revet SpA), Alessandro Giari (am-
ni improntate all’economia circolare, e che ministratore unico Rea Impianti), Andrea
pertanto Confindustria ha sviluppato Paniconi (responsabile sistemi di gestio-
questa iniziativa proprio per l’informazio- ne Chi-Ma Florence SpA), Giulia Pasquini
ne, l’aggiornamento e la condivisione di (corporate Brand Manager Lucart SpA),
esperienze e buone pratiche, rivolta alle Cristina Squarcialupi (consigliere delega-
imprese e al management, attraverso azio- to Chimet SpA).
ni mirate che puntano a far emergere le
opportunità legate al modello economico
circolare, ad attivare dinamiche di know-
ledge-sharing e a diffondere le best prac-
tice disponibili nel Paese.
Marco Frey, professore ordinario di Eco-
nomia e Gestione delle imprese, direttore
del gruppo di ricerca sulla sostenibilità
Scuola S. Anna di Pisa e presidente del
Comitato Scientifico Symbola, ha illustra-
to le notevoli opportunità per le aziende
di migliorare il proprio impatto ambienta-
le e la propria capacità competitiva. Sono
seguiti altri interventi di Cinzia Tonci
(Ministero dello Sviluppo Economico),
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 Attualità 7

UN ALTRO INQUIETANTE FATTO CONTRO I FIGLI DEGLI EXTRACOMUNITARI

Questo è razzismo latente

razze e religiose diverse ha sempre tro- Egualmente dicasi per quelle forze politi-
di Enrico dello Sbarba vato legittimanza, finisca nelle tenebre che e sociali che si riconoscono nei prin-
dell’intolleranza e della discriminazione è cipi essenziali della convivenza e che si
sicuramente giunto il momento che le isti- definiscono paladini delle uguaglianze tra
L’episodio di forme di truce razzismo, or- tuzioni, in primo luogo, intervengono con razze diverse: forse è giunto il momento
mai senza più confini, sta rapidamente decisione per contenere un fenomeno le di una protesta convinta per impedire che
dilagando un po’ in tutto il paese e trova cui conseguenze sarebbero gravissime prevalga l’odio razzistico che si sta dif-
nella Lega il partito di riferimento di un per il prestigio e la dignità del nostro pa- fondendo pericolosamente nel nostro pa-
fenomeno che sta assumendo dimensio- ese. ese.
ni sempre più preoccupanti. Dopo il gra-
vissimo precedente della Sindaca di Lodi
che ha cercato di impedire ai figli degli
immigrati regolari di utilizzare il servizio
mensa, è ora la volta dell’on. Mario Lolini
e del segretario provinciale del Carroccio
Andrea Ulmi di Grosseto che si dichiara-
no molto preoccupati per la presenza nel-
le scuole di figli di extracomunitari poten-
ziali portatori di infezioni, di traffici illeciti
o peggio; le aule, lamentano i due compa-
ri, non vengono disinfettate: “vogliamo
evitare - aggiungono - rischi per i nostri
connazionali”.
Meno male che, di fronte a queste vergo-
gnose ed incredibili dichiarazioni, si sia-
no immediatamente mobilitati i dirigenti
degli istituti scolastici entrati nel mirino
dei due esponenti della Lega assicuran-
do che non esiste nessun pericolo di “con-
taminazione”, è tutto sotto controllo.
Questa vergognosa speculazione politi-
ca offre un quadro drammatico della deri-
va “razzista” verso cui si sta inoltrando il
nostro paese. ■ Ingegneria Multidisciplinare
E’ una notizia raccapricciante che ormai ■ Manutenzione e Montaggi di Aerogeneratori Eolici
si sta sviluppando priva come è di freni ■ Manutenzione e Montaggi di Impianti Industriali
inibitori anche perché trova “convinti ■ Service Management e Ispezione & Expediting
sostenitori” in gangli importanti della Etra, Ricerca e Selezione Personale
politica nazionale e dello stesso gover- ● P.E.S. COMPANIES ● P.E.S. COMMERCIAL PARTNERS
no. HEADQUARTERS
Se non vogliamo che il nostro paese, una Via E. Mattei 11 - 57016 Rosignano S. (LI) ITALY
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 8 Attualità
Ricordo
di Enrico
Mattei,
un Grande
Italiano
(eds) - Ogni tanto vale veramente la
pena di ricordare qualche grande ita-
liano che ha tracciato, in maniera in-
delebile, la storia del nostro paese. Eb-
bene chi più di Enrico Mattei - il Presi-
dente dell’ENI, rimasto profondamen-
te nel cuore degli italiani, può assurge-
re a quella “primazia”? Forse il solo
Alcide De Gasperi può minarne il pri-
mato.
Il dott. Giuseppe Accorinti, già ammi-
nistratore delegato di AGIP Petroli fino
agli anni ‘90 ed uno dei principali col-
laboratori del Principale, come ama de-
finirlo, è certamente, il più acuto ed
attento “descrittore” di questo Grande
Italiano che ha lasciato un solco pro-
fondo nella storia democratica e nello
sviluppo economico del nostro paese.
E per il dott. Accorinti, ogni anniver-
sario della tragica morte (ormai si par-
la sempre più convintamente di omici-
dio) è una data, un evento funesto che
non possono essere dimenticati. A 56
anni dal delitto, ogni 29 ottobre, la fi-
Il dott. Giuseppe Accorinti, già amministrato-
re delegato di AGIP Petroli
Enrico Mattei (1906-1962, già Presidente dell’Eni.
gura e l’opera di Enrico Mattei ven-
gono sempre solennamente ricordate.
E non soltanto nella Sua Matelica, in
provincia di Macerata, ma anche a San
Donato Milanese, a Roma ed in molte
altre località si svolgono cerimonie,
molto spesso presenziate dagli studen-
ti, nelle quali vengono ripercorse “le
nobili gesta” di questo grande figura
di italiano che, se avesse potuto pro-
seguire nella Sua nobile missione,
avrebbe sicuramente cambiato, per
molti aspetti, la storia del mondo. Con
Lui, molto probabilmente, l’esodo di
massa dall’Africa, il fenomeno tristis-
simo ed angosciante dei “migrantes”
non avrebbe avuto modo di esistere
nelle drammatiche dimensioni alle quali
assistiamo
Anche in occasione dell’ultimo anni-
versario della scomparsa non sono
mancate iniziative , a Roma, al gratta-
cielo ENI all’EUR, l’attuale ammini-
stratore delegato Claudio Descalzi ha
tenuto una delle celebrazioni più belle
e “sentite” in ricordo del fondatore-
“Quello che lega oggi ENI e Mattei è
più di una semplice memoria”, ha sot-
tolineato il giovane manager ,”il co-
raggio, la capacità di innovare, la vi-
sione prospettiva che da Lui abbiamo
ereditato sono i valori che caratteriz-
zano oggi il nostro modo di lavorare e
la nostra capacità di trasformarci e rin-
novarci continuamente” mettere al
centro le persone, il vero motore della
nostra azienda”.Ed il riferimento al-
l’Africa è stato il trait d’union della ce-
rimonia commemorativa. Mattei, di
fronte alla tragica realtà di quell’im-
menso continente, intuì che doveva-
mo fare qualcosa in più che semplice-
mente investire per l’export. Doveva-
mo catturare tutto il potenziale dome-
stico per aumentare lo sviluppo loca-
le, coinvolgere maggiormente il paese
produttore creando delle “JV” al 50%.
Coinvolgere il Paese era l’unico modo
per crescere insieme ed essere rico-
nosciuti.
Tale consapevolezza ci ha portato a
rinunciare ad un’ottica di sviluppo in-
dividualista, guidata da una logica di
profitto di breve termine puntando in-
vece ad una crescita di lungo termine.
Seguendo questo percorso, mirabil-
mente indicato dal grande Presidente,
quella che era una iniziale debolezza è
diventata la nostra forza, la nostra cul-
tura, la base di quello che oggi chia-
miamo modello”dualflag” della nostra
scelta di contribuire allo sviluppo delle
realtà in cui operiamo.
La nostra collaborazione, ha concluso
il Presidente dell’ENI ha sempre cer-
cato di anticipare i bisogni locali e si è
progressivamente ampliata al punto di
diventare “noi stessi locali”.
Fin qui la cerimonia a Roma ma non
possiamo dimenticare le iniziative as-
sunte da APVE (Associazione Pionieri
e Veterani ENI) di cui lo scrivente si
onora di fare parte e che per due man-
dati, come componente del consiglio
direttivo, ha partecipato alle lodevoli ini-
ziative legate alla memoria di quel
“Grande Italiano” che è stato il Presi-
dente Mattei, il Principale, come an-
cora lo cita il caro dott. Giuseppe Ac-
corinti, che continua lodevolmente e
con grande entusiasmo la sua impor-
tante missione, essere stato testimone
di una esaltante stagione: quella della
rinascita dell’Italia.
 Attualità 9

LA GIORNATA NAZIONALE CELEBRATA DA CONFINDUSTRIA LIVORNO MASSA CARRARA

“INDUSTRIAMOCI – PMI DAY”

La Giornata nazionale delle piccole e medie imprese “INDUSTRIAMOCI – PMI
DAY”, promossa da Confindustria su tutto il territorio nazionale con la partecipa-
zione di 1100 aziende in 90 Province e di circa 42000 studenti, è giunta quest’anno
alla sua nona edizione e si è svolta oggi venerdì 16 novembre.
All’iniziativa ha aderito anche la Piccola Industria di Confindustria Livorno Mas-
sa Carrara, guidata da Maurizio Bozzi, che ha dichiarato: “L’interscambio tra il
mondo produttivo e quello dell’istruzione è importante perché rappresenta un’oc-
casione per raccontare le vere storie delle nostre imprese, la loro identità, le
passioni degli imprenditori e l’entusiasmo dei loro collaboratori e permette di
apprezzare i rapidissimi cambiamenti in atto nelle aziende per cogliere le opportu-
nità della quarta rivoluzione industriale ed essere pronti a nuove sfide. L’auspi-
cio che noi imprenditori condividiamo è quello di riuscire a trasmettere tutti questi
valori ai giovani che sono i veri protagonisti delle imprese del futuro”
Il PMI Day si propone infatti di rafforzare la percezione del ruolo sociale dell’im-
presa, mostrare le passioni e le competenze del mondo produttivo, presentare ai
giovani gli sbocchi occupazionali offerti dal territorio e comunicare valori che
prodotti e i servizi da soli non riescono a far percepire. E’ una occasione per
parlare di aziende in positivo e farle apprezzare come luogo di innovazione e
parte attiva del territorio, per sfatare luoghi comuni e pregiudizi sul lavoro, capire
la centralità del ruolo dei “tecnici” in azienda e rendersi direttamente conto del-
l’attenzione alla sicurezza.
Le aziende, che hanno ospitato alcune classi quinte ad indirizzo chimico,
meccanico, elettronico ed informatico dell’ITIS GALILEI di Livorno e dell’’
ITIS MEUCCI di Massa sono: Bozzi Spa (meccanica di precisione) e Erre-
Due Spa (prodotti per la generazione e la purificazione di gas) per l’edizio-
ne di Livorno; Bencore
Srl (produzione di pan-
nelli compositi in termo-
resine a struttura alveo-
lare), Benetti Macchine
Spa (produzione mac-
chine e utensili per
l’estrazione e squadra-
tura del marmo) e Euro
Moto Service Srl (im-
piantistica elettrotecni-
ca e automazione) per Alcuni scatti fotografici delle visite presso alcune Aziende
quella di Massa Carrara. che hanno aderito alla giornata.
10 Cinguettare
Moltissimi i visitatori a Maredivi-
no a Livorno. La manifestazione
delle eccellenze vitivinicole e gastro-
nomiche (tra cui "C'è olio e olio" )
del territorio della provincia di Livor-
no, magistralmente organizzata dal-
la Fisar. Un successo che conferma
quanto di importante e di buono si
può mettere in campo animati dalla
competenza e passione di tante per-
sone. La Fisar a Livorno è una squa-
dra numerosa e vincente! Bastereb-
be prendere esempio da loro per
fare anche di altre manifestazioni
(spesso costose e poco partecipate)
dei capolavori!
A Maredivino, nelle accoglienti
sale della Stazione Marittima, tra
gli ospiti anche l'Istituto Agrario
"Bettino Ricasoli" di Siena con i vini
da loro prodotti (Chianti colli senesi,
Quarto rosso, Classe 52). Una co-
struttiva esperienza di confronto con
i produttori dei "super vini" della
Costa livornese.
A proposito di eccellenze in Tosca-
na, a Ponsacco, Alessio Tessieri,
dopo avere realizzato una Scuola di
formazione di cucina e pasticceria
di elevato prestigio (aperta a giova-
ni che desiderano imparare mestieri
richiestissimi ma anche a professio-
nisti che necessitano di aggiorna-
mento e a cultori ed amatori della
cucina e del buon gusto), ha appena
messo in produzione del cioccolato
da "estasi". Tessieri, patron del cioc-
colato, ha iniziato nel 1997 a sele-
zionare le piantagioni migliori (tra cui
quelle gestite direttamente da lui in
Venezuela) e ottenere i più eccel-
lenti cacao che gli hanno consentito
di proporre una gamma di cioccola-
te da primato. Adesso con il nome
Noalya gli amanti del cioccolato po-
tranno degustarne ben 33 tipi di in-
discussa qualità. Provare per crede-
re! www.noalya.com
Molti problemi potrebbero essere
risolti con successo attraverso una
reale collaborazione capace di sa-
per guardare "oltre". Invece, nono-
Cinguettare
di Luca Lischi
stante gli studi e le ricerche che con
le loro analisi dovrebbero servire
per programmare (i dati demogra-
fici ci prospettano cambiamenti
epocali per i servizi dei nostri ter-
ritori), non si vogliono fare scelte
e trovare soluzioni possibili e im-
mediate e così si preferisce riman-
dare. Spesso per paura di perdere il
consenso. Poi si constata che il con-
senso si perde comunque e i proble-
mi permangono ossidati e incancre-
niti per un immobilismo sterile e pue-
rile.
Questo "puntare i piedi", questo
"denigrare" gli avvisi che giungono
dall'Europa sul richiamo ad una at-
tenta e scrupolosa analisi delle scel-
te per non cadere in una crisi econo-
mica, è un modo arrogante e super-
ficiale di "fare politica". La politica è
dialogo e confronto e deve sempre
ricercare il bene comune. Far au-
mentare lo Spread dovrebbe preoc-
cupare e invece si "urla" senza riflet-
tere sulle conseguenze di scelte "rigi-
de ed inappropriate" con una Mano-
vra che molti saggi (non politici di par-
te) invitano urgentemente a "rivede-
re".
Gli studenti
del Bettino
Ricasoli di
Siena,
Alessio e
Marianna
Tessieri con
il loro
cioccolato a
Maredi-
vino.
Sotto: una
panoramica
sulla
manifesta-
zione.

Non solo in Italia
manifestazioni filo Islam
Ma, altrove, le reazioni sono diverse.
Gli olandesi non amano......Mahler!!
In Olanda ad un concerto di musiche
di Mahler, presente la regina Beatri-
ce, il direttore della orchestra (mus-
sulmano) ha esordito invitando tutti a
convertirsi all’Islam.
Immediatamente tutti gli orchestrali
si sono alzati ed hanno lasciato il pal-
coscenico.
di Andrea Iardella
Il tuttologo
Lungi da noi, poveretti, pretendere o
tentare di attaccare il Vicepresidente
del Consiglio nonché “potente” Mini-
stro degli Interni, on. Matteo Salvini.
Ci permettiamo solo di avvertirlo che,
in ogni occasione, occorrerebbe sem-
pre avere un po’ di buon senso.
E’ voluto intervenire anche sulla squa-
lifica (solo due giornate) all’attaccan-
te del Milan Higuain “il pepita”. Per il
nostro, “tifoso dei rossoneri”, doveva-
no esserne almeno il doppio!!! Mah.
forse, cosa ne pensate voi lettori, non
vi sembra che stia esagerando:
Alla fine, “i tuttologhi” vengono a
noia!!.
Il Ministro di “ferro”,
alias Danilo Toninelli
No, non si tratta del Ministro degli In-
terni, il Prefetto Cesare Mori, definito
il “ministro di ferro” durante il regime
mussoliniano mandato in Sicilia dal
duce per sconfiggere la mafia, per la
cronaca abbiamo visto tutti com’è an-
data a finire. Si tratta del Ministro pen-
tastellato “Danilo Toninelli” che ogni
tanto, parecchio “tanto” ama mettersi
in evidenza. Potremmo aprire una ca-
sistica sul caso ma ci limitiamo a cita-
re l’ultima. Con gli occhi sbarrati, quasi
fuori dalle “orbite”, al momento del ri-
sultato del voto in Senato sul decreto
Genova ma che conteneva anche il
discusso provvedimento della sanato-
ria sui misfatti edilizi di Ischia (mentre
parlavano gli esponenti della opposi-
zione, ostentavan0 disinteresse giocan-
ure
lat
ip go
S “mise un like su un post in cui si parla-
do con il telefonino) ha gonfiato il pet-
to, si è alzato con il pugno chiuso esul-
tando in maniera così scomposta
(qualcuno ha aggiunto “bambinesca”)
da sollevare le proteste di tutte le op-
posizioni al punto che la Presidente
Casellati è intervenuta dichiarando che
“qui non siamo all’asilo”.
Tutto può accadere
La maggioranza gialloverde ha eletto
la senatrice leghista Stefania Puccia-
relli presidente della Commissione Di-
ritti Umani del Senato incarico rico-
perto, nella scorsa legislatura dal sen.
Manconi del PD. Vi è stata una vio-
Le
rime di
Franco
Biancani
Il musulmano
Ferma un taxi un musulmano,
con maleducato gergo
al tassista da la meta:
“Presto, portami in albergo!”
Il tassista sta ascoltando
la canzone di un complesso
un pochino rumoroso
che riscuote gran successo.
“Spengi subito la radio!”
gli comanda il musulmano
con lo sguardo incattivito
giallo come di caimano.
Spigolature 11
lenta reazione da parte di PD e LeU
che avevano proposto Emma Bonino.
Hanno accusato la parlamentare spez-
zina di essere gravemente inadegua-
ta, alla luce di alcuni pronunciamenti
nel passato contro i migranti e le mi-
noranze in genere aggiungendo che
va di “forni per migranti”. Natural-
mente, ogni commento è superfluo.
E su Livorno
Non possiamo chiudere questa nostra
pagina senza un “grato pensiero” di
elogio e di avanti tutta alla giunta gril-
lina livornese. L’assessore al traffico,
il fiorentino, sta pensando di tracciare
“strisce blue” anche lungo lo pareti dei
palazzi per completare l’opera del re-
gime grillino in salsa livornese. A pro-
posito, mi capita di incontrare parec-
chi cittadini che si lamentano, man-
dando “livornesamente” a quel pae-
se la giunta grillina: chi è causa del
suo mal pianga se stesso! Ed evitia-
mo di parlare della raccolta dei rifiuti
urbani “porta a porta”!!
“Sai che al tempo del Profeta
questa musica infernale
non l’avevano inventata,
o infedele occidentale?”
Il tassista ferma il taxi,
poi la musica zittisce,
apre lo sportello all’uomo,
con un cenno l’ammonisce.
Con la mano dice «scendi»
e lo sguardo è più severo.
“Ma che cosa stai facendo?”
fa allarmato il passeggero.
“Sai, al tempo di Maometto,
quando lui ha profetato,
il motore come il taxi
non l’avevano inventato.
Quindi, allora, vaffanculo,
non toccare lo sportello,
resta su quel marciapiede
ed aspetta lì il cammello!”
 12 Livorno
LA SCOMPARSA DI UN CARISSIMO AMICO E PERSONA PER BENE
Ciao
Valter!
di Enrico Dello Sbarba
Ci sono momenti nella vita nei quali tutto
sembra perduto. Ecco, questa è la sensa-
zione provata subito dopo la telefonata
con la quale mi è stata comunicata la triste
notizia della improvvisa scomparsa del mio
grande amico Valter. Un vuoto incolmabile
angosciante insieme ad un sensazione di
vuoto.
Insieme a Valter ho trascorso larga parte
della mia vita politica, prima nella D.C. poi
nel Partito Popolare e da sempre abbiamo
condiviso gioie e dolori: nella parte termi-
nale, sicuramente, più i secondi delle prime.
Ci dividemmo, ma solo politicamente,
quando la Margherita decise di immolarsi
e scomparire nel Partito Democratico. Io
Il ricordo
di Luca Lischi
Quando persone a noi care lasciano
questa vita terrena proviamo un senso
di smarrimento e di dolore. Valter Neb-
biai, un sagace e appassionato politi-
co, che ha dedicato una intera vita alla
politica con incarichi prestigiosi a ser-
vizio della sua amata città, il 17 no-
vembre si è incamminato nel "nuovo
mattino". Quanti hanno avuto il dono
di conoscerlo ricorderanno la sua pas-
sione e dedizione per la politica e per
la sua capacità di dialogo nel ricerca-
re sempre risposte costruttive per il bene
comune. Persona preparata e gioviale,
dotata di una spiccata simpatia e intel-
ligenza. Con lui ho avuto il piacere di
condividere momenti di riflessione e
formazione negli incontri promossi dal-
la Diocesi con "Il Progetto Culturale".
Conserverò con gioia l'esempio di un
uomo aperto al confronto e capace di
donare fiducia con la sua competenza
ed eleganza.
Valter Nebbiai
non ero convinto di quella che fu definita
una mera operazione di vertice, meglio de-
finita dagli esperti "una fusione a fred-
do". Ma i rapporti con Valter furono sem-
pre caratterizzati da una affettuosa amici-
zia e da una reciproca stima. Durante la
sua prima esperienza di assessore al bi-
lancio (giunta Lamberti) fece parte della
commissione istituita dal Ministero degli In-
terni e fui proprio io a suggerire il nominati-
vo di Valter ad un sottosegretario del partito
popolare: risultò un'ottima scelta perchè
Valter aveva acquisito nella Sua esperien-
za, un alto livello di professionalità.
Ogni passaggio della politica nazionale o
locale era motivo di valutazioni e giudizi
che trovavano sempre una comune con-
sonanza.
Ci siamo incontrati per l'ultima volta nella
sede de Il Centro, pochi giorni prima della
Sua dolorosa scomparsa, per un incontro
nel corso del quale è stata discussa, in-
sieme al giornalista quirinalista Nicola Gra-
ziani, l'esigenza di una riproposizione dei
cattolici in politica di fronte allo sfascio di
tutto il bagaglio dei valori su cui era sorta,
dopo la tragedia della guerra, la nuova Ita-
lia democratica.
Ciao Valter, la tua scomparsa lascia un
vuoto difficilmente colmabile.
IN OCCASIONE DEL LORO 50°
ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO
Salvatore D’Angelo
e la gentile consorte
ricevuti
da Papa Francesco
Il caro amico Salvatore D'Angelo -
socio fondatore del nostro Circolo -
e la moglie signora Lucia, in occa-
sione del loro 50° anniversario di
matrimonio, hanno avuto, il grande
onore, di assistere giovedi 6 dicem-
bre, alla Santa Messa celebrata dal
Santo Padre nella Cappella della
"Domus Sanctae Marthae" .
All'amico Salvatore ed alla consorte,
gli auguri e le congratulazioni più vive
e affettuose da parte della redazione
de Il Centro oltre che per il loro cin-
quantesimo anniversario, anche per
avere avuto questo prezioso" omag-
gio" da parte di Papa Francesco.

CRONACHE CITTADINE
Che fortuna (o che sfortuna)
vivere a Livorno!
di Franco Spugnesi
Come tutti gli anni la pubblicazione delle
classifiche, redatte da alcuni giornali eco-
nomici, delle città dove si vive meglio su-
scita commenti e discussioni, giustificate
da un comprensibile campanilismo e an-
che da parametri di giudizio inevitabilmen-
te arbitrari.
La nostra provincia non si è classificata
male neppure quest’anno, 20esima per “Ita-
lia oggi” e addirittura 17esima per “Il sole24
ore”, e, pur perdendo qualche posizione è
terza in Toscana, dopo Siena e Firenze, ri-
spettivamente ai posti 11 e 12, distaccan-
do alla grande i cugini pisani addirittura
47esimi e lucchesi finiti addirittura al 54esi-
mo posto.
Ora a noi comuni cittadini, che viviamo la
città di Livorno (la classifica ricordiamolo
riguarda tutta la provincia che offre varie
situazioni di eccellenza) non ci sembra di
godere di tali condizioni di felice vivibilità
, occorre perciò approfondire quali sono i
dati positivi che ci portano tanto in alto
Non disponiamo di dati disaggregati che
distinguano le rilevazioni effettuate nella
città capoluogo da quelli originati dal re-
sto della provincia per cui è inevitabile una
certa approssimazione.
Vediamo. Sembra che eccelliamo nel setto-
re “Ambiente e servizi”, grazie alla spesa
sociale degli enti locali addirittura al primo
posto in Italia(questo ci sembra totalmen-
te attribuibile ai comuni della costa) e nei
servizi bancari e postali; andiamo bene
anche nel settore “cultura e tempo libero”,
classificandoci al decimo posto grazie ai
posti a sedere nei cinema (secondi in Ita-
lia) e all’indice di pratica sportiva dove sia-
mo terzi, e infine per il numero di ristoranti
e bar che ci collocano all’ottavo posto na-
zionale.
Galleggiamo nel settore “ricchezza e con-
sumi” appena 40 esimi e solo grazie alle
pensioni riscosse, “giustizia e sicurezza”
52esimi , “lavoro e innovazione” 62esimi, e
infine sprofondiamo in “demografia e so-
cietà” appesantiti dal tasso di natalità, in-
dice di vecchiaia e percentuali di laureati
tutti oltre il 90 posto.
Il primo commento suggerisce che i dati
positivi sono in massima parte effetti na-
turali, il bel tempo, il clima mite, tutti doni
del buon Dio che fortunatamente sono
fuori dalle mani dell’amministrazione co-
munale 5 stelle e dal governo del cambia-
mento di Nogarin e complici.
Altri parametri, lavoro, ricchezza, sicu-
rezza non sono cosi positivi e sostenuti
per quote importanti dalla provincia, as-
sai più dinamica in tema d’iniziative pic-
colo industriali e artigianali del capoluo-
go.
Il Tirreno ha dedicato una trionfale pagi-
na intervistando personaggi noti, felici di
stare a Livorno, molti però abitano lonta-
no e riducono la loro presenza a pochi
giorni l’anno, presenza spesso di vacan-
za, di stacco dalla vita frenetica della gran-
de città, che fa apprezzare il ritmo blando
della vita livornese, il mare, le infradito, e
poi, lo possiamo dire tra noi, i livornesi
normalmente sono simpatici e prendono
la vita con leggerezza.
I guai iniziano, per noi poveri cittadini che
abitiamo tutti i giorni la città, quando af-
frontiamo, quotidianamente, gli sposta-
menti in auto tra rotatorie e semafori per
niente “smart”, quando il mezzo per la rac-
colta dell’immondizia “porta a porta” pas-
sa alle sei del mattino, quando ci destreg-
giamo per trovare un parcheggio anche
Livorno 13
blu a pagamento, quando paghiamo le ta-
riffe per i servizi pubblici tra le più alte della
Toscana, quando sopportiamo attese bi-
bliche per una visita o un intervento nel
nostro ospedale quasi centenario.
Quando cioè siamo costretti a misurarci con
l’amministrazione comunale 5 stelle che si
è rivelata in questo quinquennio, fortuna-
tamente quasi finito, incapace di gestire
Livorno nonostante la buona volontà, ap-
pesantita da un’inutile pregiudizio ideolo-
gico, agitando un “cambiamento” senza
avere un progetto per il futuro e neppure la
capacità di costruirlo.
Chiudiamo con una parola di speranza,
confortati anche dalla scadenza elettorale
ormai prossima, la prossima classifica an-
nuale veda Livorno scalare velocemente le
posizioni godendo di buoni voti per lavo-
ro, innovazione e sicurezza.
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 14 Livorno

Importante missione per il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale

Stefano Corsini a Singapore

tion; con Kenneth CHIA, direttore ese- mera di Commercio Italiana a Singapore e
di Cristina Battaglini
cutivo della Singapore Maritime Founda- presentazione di “Italian Logistic and Ship-
tion; incontro con la Camera di Commer- ping- Focus on the North West Italy Logi-
Il presidente dell’Autorità di Sistema Por- cio Internazionale di Singapore e la Ca- stics System”.
tuale del Mar Tirreno Settentrionale Ste-
fano Corsini (nel ri-
quadro) si è recato a
Singapore in occasio-
ne della seconda mis-
sione in Asia, organiz-
zata dal The Interna-
tional Propeller clubs,
con la partecipazione
di 40 delegati da tutta
Italia ed i rappresen-
tanti di nove Autorità
di Sistema Portuale per sviluppare rela-
zioni di business. Questi i momenti clou
della tre giorni (conferenze, visite e incon-
tri): la visita al porto di Singapore, in par-
ticolare l’osservazione del progetto del
Tuas Terminal, che prevede la costruzio-
ne di una nuova area portuale in grado di
movimentare fino a 65 milioni di TEU
(+85% rispetto ad oggi); la conferenza
“L’iniziativa Belt & Road: una visione del
cluster marittimo italiano e di Singapore”;
la cena con l’Ambasciatore italiano S.E.
Raffaele Langella; la visita alla Singapore
Exchange; l’incontro con Chew Sutat, exe-
cutive vice presidente e Head of Equities;
con Simon Neo, direttore regionale per
l’Asia della International Bunker Industry
Association; con Esben Poulsenn e Mi-
chael Phoon, presidente e direttore ese-
cutivo della Singapore Shipping Associa-

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E-mail: info@porto.livorno.it
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qui
Diocesi
di Fabio Figara
“Essere sempre
unito a Gesù,
ecco il mio
programma
di vita”
Morto in giovanissima età a causa di
una grave malattia, Carlo Acutis è sta-
to dichiarato Venerabile il 5 Luglio 2018
da Papa Francesco. Quest’anno, per la
ricorrenza dei 20 anni della consacra-
zione, la Parrocchia S. Rosa ha dedica-
to al Servo di Dio il nuovo oratorio.
Una vita breve ma intensa, ricca e ri-
colma d’amore verso Gesù Eucaristia e
verso il prossimo: così potremmo defi-
nire il percorso terreno di Carlo Acutis,
un esempio non solo per ogni adolescen-
te, proprio nell’anno del Sinodo dei Ve-
scovi sui giovani, ma per ogni cristiano
che nella quotidianità e nei piccoli gesti
quotidiani voglia vivere la propria santi-
tà, seguendo la luce della Parola di Dio.
Carlo nacque a Londra il 3 maggio 1991:
i suoi si erano trasferiti a causa del la-
voro del padre, Andrea. Grazie all’af-
fetto dei suoi cari e all’educazione rice-
vuta, Carlo imparò da subito ad amare il
Signore, tanto che poté ricevere la Pri-
ma Comunione ad appena sette anni.
Da quel momento, non mancava alla
Santa Messa un solo giorno. L’amore
verso Cristo, racchiuso nell’Eucaristia,
unito ad una forte devozione verso la
Vergine Maria, rappresentavano la sua
Livorno 15
Carlo Acutis
“autostrada per il Cielo”, come era so- 12 ottobre 2006, a soli 15 anni, e sepol-
lito dire lui stesso. Studente delle Suo-
re Marcelline prima e dei Gesuiti poi,
to oggi ad Assisi, Carlo lascia un esem-
pio, una luce in quest’epoca disordinata
tornato in Italia la sua Parrocchia di ado-
zione fu S. Maria Segreta a Milano. Un
e confusa per molti giovani come lui.
Ispirandosi alla sua vita, in occasione
adolescente qualsiasi, ma già conscio del ventesimo della consacrazione della
dell’importanza della pienezza della vita,
così come indicata da Gesù. “Tutti na-
Parrocchia di S. Rosa, tra il 3 e il 4 no-
vembre, durante la festa parrocchiale
sciamo come originali, ma molti muo- indetta per la ricorrenza, è stato inaugu-
iono da fotocopie”, affermava. rato il nuovo oratorio dedicato proprio
Esperto informatico, creò un sito per al giovane Servo di Dio, scelta voluta
la ricerca dei Miracoli eucaristici, i cui fortemente dal parroco padre Maurizio
risultati possono essere ammirati nella De Sanctis.
mostra permanente allestita in suo ri- Luogo abbellito dai murales dei ragazzi
cordo, e visionabile sul sito e dall’opera che rappresenta il volto di
www.miracolieucaristici.org. Carlo, dipinta dal pittore Massimiliano
Attento ai bisogni del suo prossimo, Luschi, è stato inaugurato alla presenza
purtroppo contrasse una forma di leu- della famiglia di Carlo, che ha portato
cemia fulminante, periodo di sofferen- testimonianze e aneddoti sulla vita del
za atroce che visse come dono offerto giovane, e del Vescovo di Livorno Mons.
a Dio e alla Chiesa. “Offro tutte le sof- Simone Giusti. Per l’occasione, la San-
ferenze che dovrò patire, al Signore, ta Messa domenicale è stata poi cele-
per il Papa e per la Chiesa - diceva - brata dal Cardinale Giovanni Battista Re,
per non fare il Purgatorio e andare dritto celebrazione conclusa con la Benedizio-
in Paradiso.” ne e distribuzione del Pane di Santa
Tornato alla Casa del Padre a Monza, il Rosa.
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16 Livorno

Accogliamo un’altra pagina dei lavori effettuati dagli studenti del Vespucci-Colombo del prof. Rocco Musolino
che hanno partecipato alla Fiera Didacta di Firenze.

UN INTRATTENITORE ECLETTICO CHE HA ALLIETATO LE SERATE DI TUTTI NOI
Valerio D’Alelio: grande protagonista
nel panorama musicale nazionale
Valerio: un grande intrattenitore musicale,
grande protagonista delle estati dorate a
Castiglioncello prima al Ciucheba e poi al-
l'Astragalo ha vissuto e sta vivendo una
prestigiosa carriera. Lo abbiamo incontra-
to, dopo tanti anni, casualmente a Quer-
cianella all’hotel Bel Soggiorno a cena e
la serata fu impreziosita dai suoi struggenti
ed eccezionali programmi musicali degli
anni dorati, quelli del ventennio ‘60 e ‘70.
Da qui la ripresa dei contatti dopo tanti
anni e questo “revival” di un uomo che ha
dedicato alla musica leggera la sua vita
professionale.
Ed infatti dopo la frequentazione del Con-
servatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha
iniziato la sua brillante carriera negli anni
‘60, nel ‘66 suonava con il gruppo dei
“Modi” e successivamente come batteri-
sta e sassofonista con “I Covi” e poi l’epo-
ca d'oro che lo vedono protagonista nei
locali storici più “in” a Roma, il Piper poi
quello di Viareggio ed ancora il Pipistrello,
il Brigadoon, il Titan a Roma. Si sviluppa
la collaborazione musicale con i grandi Um-
berto Bindi, Bruno Martino e Romano
Mussolini, si aprono le porte della RAI
come attore con registi come Vito Molina-
ri e Antonello Falqui.
Negli anni ‘80 ha collaborato con Tony
Renis.
E la sequenza dei successi è inarrestabile:
Festival Internazionale di S. Vincent, il suc-
Cultura 17
cesso del 45 giri al Festivalbar, a Bussola
domani con il brano “Io e poi tu e poi noi”
con Totò Savio.
Dal 1977 la scelta è per il pianobar con
esibizioni in tutta Italia come cantante, sas-
sofonista, tastierista, percussionista e con
l’ausilio di basi musicali. Il repertorio di
musica da ascolto e da ballo abbraccia
svariati generi musicali: classici nazionali
ed internazionali, american graffiti, anni
‘60, dance ‘70/’80, cantautori italiani, Na-
poli ieri ed oggi, bossa nova, swing, lati-
no americano.
Poi, personaggio decisamente eclettico e
capace di creare un buon feeling, eccolo
vivere l’esperienza delle crociere sulla
famosissima nave “Pacific Princess”.
Valerio si definisce un “intrattenitore”
eclettico e capace di creare un buon fee-
ling con il pubblico arricchendo le sue esi-
bizioni con aneddotti e racconti di storia
musicale, sviluppa rapporti di collabora- Gran Hotel Mont Blanc di Courmayeur, allo
zione con Andrea Bocelli e Sergio Cam- Sheraton di Roma, al Grand Hotel Porto-
mariere. venere, al Plaza di Pisa ed all'Hotel Palazzo
Negli ultimi anni ha continuato a suonare di Livorno: ci fermiamo qua perché l’elen-
in locali a Roma all'ex Bagaglino insieme a co sarebbe troppo lungo.
Dario Ballantini, in locali storici della Ver- Abbiamo voluto illustrare la straordinaria
silia quali: “La capannina” di Franceschi, carriera di Valerio, un personaggio che
il Bistrol di Forte dei Marmi. Ha una pre- onora la città di Livorno: “un intrattenito-
stigiosa collezione di collaborazioni con re” eclettico capace di creare un feeling
alcuni dei più famosi locali italiani ed al- con il pubblico anche perchè abile ad al-
l'estero: Grand Hotel de Paris a Montecar- ternare le esibizioni musicali con aneddoti
lo, al Grand Hotel Savoia di Cortina ed al e flash di storia musicale.
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 18 Cultura
Quattro uomini e una data da ricordare De Gasperi, Monnet,
Schumann, Adenauer e 1949: nasce il Consiglio di Europa
C’era una volta
la Giornata Europea
della Scuola
di Mario Lorenzini
Quattro uomini e una data da ricordare
De Gasperi, Monnet, Schumann, Ade-
nauer e 1949: nasce il Consiglio di
Europa, 25 Paesi dell’Europa ne fan-
no parte. Sede Strasburgo.
Comitato dei Ministri e Assemblea
parlamentare (molo più tardi sosti-
tuita dal Parlamento europeo).
Il Consiglio di Europa si occupa del-
le condizioni di fatto del sistema de-
mocratico presente in tutti i Paesi
aderenti e in particolare del godimento
dei diritti umani, della tutela dell’am-
biente, del patrimonio architettonico,
del territorio. Si occupa dei problemi
dell’educazione nel senso della sua
modernizzazione e dell’attuazione
del diritto all’istruzione per tutti,della
pianificazione del valore del titolo di
studio.
Riletti oggi questi intenti fanno veni-
re i brividi.La memoria va a ritroso e
ci si domanda ma quali risultati ab-
biamo raggiunto in oltre sessanta
anni?
Lasciamo perdere.
Anno scolastico 1959-60.
Il Ministro della Pubblica Istruzione
è Guido Gonella. Nasce la Giornata
Europea della Scuola.
Sono coinvolti gli studenti di tutta
l’ltalia(ma anche di Francia e Ger-
mania) delle ultime classi della scuo-
la elementare, media e secondaria(la
riforma della scuola media arriverà
solo nel 1962)
Viene fissata la data e per quella data
gli studenti saranno impegnati a
esporre il loro pensiero, si fa per dire,
sull’Europa che deve nascere non solo
fra i politici ma in modo particolare
fra i cittadini e soprattutto fra i gio-
vani.
I confini ancora sono sorvegliati,non
c’è ancora la libera circolazione,gli
scambi fra giovani ancora molto
limitati.La stessa conoscenza delle
lingue è scarsa e la moneta unica è
ancora un miraggio.
La scuola è preparata a questa pro-
va? Ricordo che ci fu molta perples-
sità fra gli insegnanti specialmente a
livello di scuola media e di avviamen-
to professionale perché i libri di te-
sto erano piuttosto poveri e altri mezzi
di informazione erano molto super-
ficiali. Mancava insomma il mate-
riale su cui fare una lezione prepara-
toria.
Meglio nei licei e negli istituti tecni-
ci che avevano una classe docente
giovane,impegnata anche politica-
mente per cui parlare di Europa po-
teva essere un trampolino di lancio
specialmente se il tema di qualche
loro alunno fosse alla fine emerso.
Perché la Giornata aveva lo scopo di
selezionare i tempi migliori a livello
provinciale poi regionale e infine na-
zionale con il premio di un viaggio a
Strasburgo.
La Giornata ebbe successo.
Ricordo che i migliori tempi nella
provincia dove abitavo provenirono
DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano
AREZZO
San Giovanni Valdarno
Montevarchi
Terranuova Bracciolini
Loro Ciuffena
Viale Santa Margherita (AR)
.............................................
SIENA
Abbadia san Salvatore
Sovicille
.............................................
FIRENZE
Viale Guidoni (FI) *
San Polo (FI)
Fucecchio
* in ristrutturazione
dalle scuole dei piccoli comuni per-
ché i Sindaci si erano dati daffare per
fornire materiale ai docenti che a loro
volta si impegnarono come non era
mai accaduto.
La Giornata si ripetè per venti anni e
sempre con crescente interesse per-
ché nel frattempo l’Europa aveva in-
cominciato a camminare abbastanza
spedita.In una parola i giovani crede-
vano in questa Europa anche attraver-
so gli scambi fra gli studenti e la libe-
ra circolazione.
Perché fu soppressa? Difficile dirlo.
E fu uno sbaglio.
Ma di sbagli ne abbiamo fatti tanti.
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Sergio Costalli, Fabio Figara, Gianni
Giovangiacomo, Luca Lischi, Mario Lo-
renzini, Franco Spugnesi, Lorenzo Tac-
cini.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadri-
foglio” sas di Palandri Giulia & c., Livorno -
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)
Giornale chiuso in tipografia il 27/11/2018
.............................................
LUCCA
Gallicano
Antraccoli
Altopascio
Ponte alla Ciliegia
.............................................
PISTOIA
Panicagliora
.............................................
LIVORNO
Via Cattaneo (LI)
.............................................
PISA
Montecatini Val di Cecina

“Buoni” a Natale!
di Ordesio Bellini
Ci sono alcune parole che da almeno un
secolo ricorrono sulla bocca di tutti quelli
che intendono bloccare ogni parola e ge-
sto dell’avversario, “sempre, comunque e
a prescindere”.
Due sono senz’altro quelle più usate: “co-
munista e fascista”. Io sono nato e in par-
te cresciuto nell’Appennino parmense
quando ancora piccolo negli anni cinquan-
ta venni ad abitare a Livorno. Da un paese
a quel tempo “molto democristiano” mi ri-
trovai in una città dove molti mostravano
il pugno chiuso, sventolavano bandiere
rosse, funerali senza prete, ecc.. Ero pa-
recchio spaventato. Erano quasi tutti co-
munisti o almeno lo sembravano; e quan-
do dicevo che stavo a Livorno gli amici
subito dicevano “città di comunisti”!
Poi li ho conosciuti, mi ci sono abituato,
poi pian piano con gli anni sono sparite le
manifestazioni politico-folkloriche e ora
non dico di averne nostalgia ma se penso
a quella gente di quel tempo sorrido.
Sulla parola fascista non so che dire. Dopo
l’esperienza dura del Paraguay dove ho
conosciuto da vicino una delle peggiori
dittature latino americane degli anni 70
insieme ai vicini argentini, brasiliani e cile-
ni quando sento parlare di fascismo fran-
camente ho l’impressione di non capirci
più tanto.
Comunque ora è presa di mira anche la
parola “buonismo” e già che ci avvicinia-
mo al Natale vorrei ragionarci un po’ so-
pra, visto che da sempre questa è una fe-
sta dove sembra che almeno per un gior-
no diventiamo tutti “BUONI”.
Io nella vita ho conosciuti tante persone
buone. Ho un ricordo vivo di un contadi-
no veramente buono, anche se gran be-
stemmiatore. Fu il mio maestro di “mocco-
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li” quando ero un bambino e abitavo per
qualche anno a Castellina Marittima, pa-
ese di mio padre. Ma io lo ricordo sempre
come uno veramente buono e quando
bestemmiava mi immagino Dio che com-
mentava “ ma senti lì, ma dove le trova!”
Poi ci sono i buoni “da morti”. Guardan-
do la bara tutti più o meno dicono “era
tanto buono”. Ma anche senza morire ci
sono dei “buoni” che sono dei morti vivi.
Sono buoni perché fanno sempre e co-
munque i fatti loro.
Ci sono poi i “buoni - ingenui” dove il
cervello è totalmente schiacciato dai sen-
timenti, forse più esattamente dalle sen-
sazioni. Sono nati così quasi condannati
a essere buoni, quasi senza loro merito.
Immagino che loro probabilmente andran-
no diretti in paradiso (ho i miei dubbi),
mandando altri all’inferno per tutti i guai
che combinano e che qualcun altro deve
poi riparare facendo la parte del cattivo.
Poi ci sono i buoni – furbi. Sono buoni
per interesse privato o di tipo economico
o politico. Ce ne sono sempre stati tanti e
ce ne sono molti anche ora. E’ una cate-
goria di persone che non mancheranno
mai nei secoli. Sono maestri nel vendere
la bontà che “è” in loro. Ne fanno pubbli-
cità e spesso ci fanno anche fortuna.
I buoni allo stato puro non esistono.
Come si riconosce che uno è veramente
buono? Non saprei! Io uso un criterio di
discernimento preso dal Vangelo “nes-
suno ama più di coloro che sono disposti
a dare la vita per gli altri”. E ci sono tanti
modi di dare la vita e senza necessaria-
mente arrivare al punto di dare la vita in
senso cruento ti accorgi subito dallo stile
di vita, dal linguaggio, dalla coerenza se
sono veramente buoni. Tutti facciamo
gesti e compiamo azioni buone. E questo
è un motivo di speranza. Ma essere “buo-
ni” ha a che fare con una sostanziale co-
erenza di vita.
Cultura 19
Il cosiddetto “buonismo” corre un rischio
di fondo: divide in forma troppo interes-
sata le persone in buoni e cattivi e ognu-
no decide spesso a prescindere in quale
categoria collocarsi e in quale collocare
gli altri.
A Natale a me piace pensare non solo al
Bambino che nasce, ma al Bambino desti-
nato a crescere. Quando il vecchio Sime-
one da buon israelita prende tra le sue
braccia il Bambino è felice di averlo final-
mente veduto e può quindi esclamare “ora
lascia che il tuo servo vada in pace”, os-
sia “posso morire felice”. Non so se avrà
fatto alla Madre qualche complimento cir-
ca la bellezza fisica del figlio, ma certa-
mente vede in lui subito profeticamente il
Bimbo divenuto uomo adulto mandato dal
Padre a dare vita al mondo, vita eterna, vita
in abbondanza. Ha già ben chiaro la mis-
sione futura del pargolo e non lo nascon-
de alla Madre con parole dure e crude.
“Il padre e la madre di Gesù si stupivano
delle cose che si dicevano di lui. Simeone
li benedisse e parlò a Maria, sua madre:
«Egli è qui per la rovina e la risurrezione
di molti in Israele, segno di contraddizio-
ne perché siano svelati i pensieri di molti
cuori. E anche a te una spada trafiggerà
l’anima».
Per il cristiano prendere sul serio il Natale
è certo occasione di festa e di bontà, ma
noi conosciamo già come va a finire la sto-
ria di quel bimbo, storia che da quel gior-
no è diventata la falsariga su cui anche
noi dobbiamo misurare la nostra bontà.
Altrimenti tutto diventa folklore. Una fe-
sta tra le tante a misura di noi italiani par-
ticolarmente “festaioli”. Corsa ai regali con
l’ormai consueto ritmo del “io ti do qual-
cosa a te e tu dai qualcosa a me”. Anche i
regali non son più regali ma merce di scam-
bio, triste criterio per misurare spesso non
la nostra bontà e generosità, quanto piut-
tosto la nostra popolarità.
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La passione giovanile per i soldatini
Per non dimenticare
di Massimo Cappelli
Da oltre un anno, complici i miei due ni-
potini di quattro e sei anni, ho riscoperto
una antica giovanile passione: quella per
i soldatini. In casa avevo già alcune sca-
tole della Atlantic, risalenti agli anni set-
tanta, quelli di mio figlio bambino, con
soldatini in scala 1/72 della seconda guer-
ra mondiale, ed ho iniziato a dipingerli.
Poi ne ho comprate molte altre, della Air-
fix, dell’Italeri e della Waterloo 1815, una
ditta livornese specializzata in questo set-
tore, con la originalità di una attenta ricer-
ca per uomini e mezzi dell’esercito italia-
no.
La cosa pian piano è divenuta più profes-
sionale e ho iniziato a collocare i soldatini
dipinti in piccoli diorami riproducenti sce-
ne della seconda guerra mondiale.
Per rendere più veritiero e vicino alla real-
tà il tutto, ho iniziato una ricerca storica
che mi ha portato a ripassare ed appro-
fondire quanto avvenuto in quel periodo.
Oltre al solito internet, dove si trova di
tutto e di più, ho integrato le mie letture
con libri che narravano episodi e fatti di
quegli anni.
Ne cito alcuni: “Alamein 1933-1962” di
Paolo Caccia Dominioni (ed. Longane-
si), dove si narrano in dettaglio le batta-
glie combattute con eroismo dai nostri
soldati contro le preponderanti forze al-
leate in uomini e mezzi e tutto ciò che le
ha precedute e seguite.” La lunga mar-
cia” di Gian Carlo Fusco (ed. Sellerio)
dove si racconta la campagna di Russia
e le capacità dei nostri alpini, “La guerra
di Albania” e “Le rose del ventennio”
sempre di Gian Carlo Fusco (ed. Selle-
rio), dove si narra quanto accaduto in
Grecia, dalla invasione italiana sino all’8
Settembre 1943 e ai martiri di Cefalonia,
oltre a numerosi altri fatti del periodo.”I
fantasmi dell’Impero” di Cosentino, Do-
daro e Panella (ed. Sellerio) dove ci si
addentra, anche se in chiave romanzata,
in episodi per altro su base documenta-
le, riguardanti la conquista dell’Africa
Orientale Italiana. Mi fermo qui. Ebbene
da diversi autori, con stili diversi, emer-
gono alcune costanti che dobbiamo ri-
cordare.
La prima è che l’Italia si avventurò nella
seconda guerra mondiale senza avere una
reale cognizione di quelle che sarebbero
state le forze in campo. Sovrastimando le
proprie e quelle dell’alleato tedesco, sot-
tostimando quelle degli avversari. Una
tragedia nella quale molta parte ebbe la
vanità del Duce, che non voleva essere
secondo al suo compagno di sventura, il
Fuhrer.
Per questo morirono decine di migliaia di
nostri soldati in Africa, in Russia, in Gre-
cia e fu distrutto il nostro Paese e le no-
stre popolazioni.
La seconda è l’eroismo dei soldati italia-
ni, mandati al fronte con mezzi nettamen-
te inferiori a quelli delle truppe alleate.
Eroismo ad El Alamein dei paracadutisti,
bersaglieri e carristi, eroismo degli alpini
nelle gelide steppe russe. Eroismo anche
dei quadri ufficiali al fronte, meno di quelli
nei Quartieri Generali, ancor meno degli
alti ufficiali nei palazzi romani.
La terza considerazione è la mancanza di
una organizzazione comparabile a quella
inglese o anche dell’alleato tedesco. Man-
canza di organizzazione e confusione nel-
la linea di comando spesso dovuta a per-
sonalismi, risentimenti, colpevoli accon-
discendenze ai voleri del Duce.
Eppure quando l’Italia entrò in guerra le
piazze erano piene di gente, del popolo
italiano, quasi festante e plaudente alla
notizia che “la dichiarazione di guerra è
già stata consegnata agli ambasciatori di
Gran Bretagna e Francia”. Un popolo ,
Cultura 21
come altri hanno giu-
stamente sottolineato,
non consapevole e
non ragionevole, nel
senso letterale del ter-
mine, cioè non dotato
di ragione.
L’Italia allora volle se-
guire la Germania con-
tro gran parte dell’Eu-
ropa, poi contro la
Russia e gli Stati Uniti
e tutti i Paesi della sfe-
ra di influenza britan-
nica, dall’India all’Au-
stralia. In pratica tutto
il mondo escluso il Giappone, altro alleato
dell’asse “Roma-Berlino-Tokio”. Un asse
che si dimostrò molto debole.
Si pensi che nelle battaglie di El Alamein
le forze italo-tedesche si misurarono con-
tro reparti inglesi, indiani, australiani,
sud africani, neozelandesi, francesi e
greci. Per di più con l’appoggio di mate-
riali e mezzi, tra i quali carri armati pe-
santi, forniti dagli Stati Uniti. A quei tem-
pi risale il motto “molti nemici, molto
onore”, ma anche molti lutti e una Italia
distrutta.
Non dobbiamo assolutamente dimentica-
re tutto questo.
L’Europa unita ci ha assicurato settanta
anni di pace. Eppure oggi , con il governo
attuale giallo-nero, abbiamo nuovamente
iniziato a risentire i “me ne frego” di triste
memoria, questa volta proprio contro l’Eu-
ropa.
Ed è in corso una sorta di piccola guerra
economica che vede l’Italia contro tutti i
partners europei. Anche qui chi ha già ini-
ziato a rimetterci sono numerosi cittadini
che vedono scendere i loro risparmi man
mano che lo spread aumenta. Ma altret-
tanto e ancor più numerosi sono i cittadini
che continuano a sostenere i partiti al go-
verno, sperando nelle promesse fatte, dif-
ficilmente realizzabili.
Mi sembra che, con le dovute distinzioni
di importanza e gravità, si stiano ripresen-
tando stili e comportamenti di governo che
in passato hanno portato disgrazie al po-
polo italiano che se ne è accorto sempre
dopo.
 22 Cultura
Sara Bellucci la fotoamatrice:
un attento e delicato occhio su Livorno
di Lorenzo Taccini
In tema di analisi, contributi, critiche ed
esaltazioni circa la città di Livorno, le sue
unicità e la sua popolazione così partico-
lare, incontriamo una giovane ragazza di
22 anni, appassionata di politica e di foto-
grafia. Si presenta quindi Sara Bellucci con
il suo occhio attento, la sua singolare e
pungente capacità di analisi critica dei
tessuti societari, la sua passione nei con-
fronti della città di Livorno, sua patria
natale e tutt’ora sede di residenza.
Sara Belluci, anni 22, passione fotoama-
trice: cosa dobbiamo aggiungere al qua-
dro che presenta la tua persona?
Attualmente sono iscritta al corso di
Scienze politiche e relazioni internazio-
nali presso l’Università di Firenze ed il
mio principale obiettivo è proprio quel-
lo di concentrarmi sullo studio universi-
tario. Tuttavia ho maturato in me una
forte passione per la fotografia, così
come per il viaggio -specificatamente in
moto con mio padre- e tengo molto a col-
tivare anche queste passioni per me tan-
to importanti.
E da dove nasce dunque questa tua pas-
sione per la fotografia?
Anch’essa la devo a mio padre: è stato
lui, già fotoamatore, a trasmettermi la
passione per la fotografia e ad insegnar-
mi le basi ed i trucchi del mestiere. Co-
minciai proprio con la sua Reflex, pas-
sando poi ad una “mirrorless” (una ti-
pologia di fotocamera mancante del si-
stema a specchio tipico della Reflex, che
permette quindi di osservare dal mirino
la scena come se tu stessi guardando at-
traverso l’obiettivo n.d.r.). Ultimamente
Sara Bellucci
sono passata all’upgrade con una Re-
flex nuova che mi permetta anche di fare
video, poiché sto dedicandomi anche a
questo nuovo interesse.
Di interessi pare che tu ne abbia molti…
Sì, sono interessata a molte cose, a par-
tire dalla musica (pur essendo negata
nel campo!) e dal cinema. L’altra mia
grande passione legata alla fotografia è
proprio la mia città: Livorno.
Andiamo con ordine: come leghi la pas-
sione da fotoamatrice con l’amore verso
la tua città.
Partiamo dal presupposto che per me la
fotografia è il mezzo per creare ricordi.
Adoro, infatti, fare foto-
grafie ad eventi come
compleanni, lauree e ri-
correnze simili, così da
immortalare un ricordo
che possa rimanere nel
tempo ad arricchire, ma-
gari con una bella corni-
ce sul comodino della ca-
mera, la vita del soggetto
ripreso.
Livorno è stata, invece, il
primo soggetto realmen-
te fotografato ed ecco
come si legano i due ele-
menti. Fu proprio mio padre a portarmi
sul lungomare ed attivare in me questa
passione così forte… In realtà è da tanto
tempo che non fotografo più la città, ma
mi piacerebbe lavorare ad un progetto
che racconti la “livornesità”, facendo
foto magari al mercato, ad alcuni perso-
naggi “caratteristici”e sopratutto riusci-
re a cogliere come un livornese viva il
proprio ambiente.
E quali sono secondo te le caratteristiche
meritevoli di essere raccontate e riprese
dalle tue fotografie?
Ricordo che una volta, ad un raduno di
moto con mio padre, un non toscano af-
fermò: <<Mi hanno detto che i Livornesi
sono come i Californiani in America>>.
Se, in effetti, stiamo a pensare alla nostra
spensieratezza, ai nostri surfisti, alla no-
stra accoglienza nei confronti della di-
versità, possiamo individuare quegli ele-
menti unici e caratteristici che meritano
di raccontare la nostra particolarità.
Attualmente, però, sembra che soffi un
vento contrario rispetto a quel clima e quei
principi ai quali si ispiravano le leggi livor-
nine, forse proprio in particolare in quei
quartieri “popolari” maggiormente carat-
terizzati dalla accoglienza della diversità.
In effetti qui si entra nel campo del mio
sguardo “politico”, oltreché fotografico,
in campo sociale e cittadino. Innanzitut-
to ritengo che questa chiusura nei con-
fronti del diverso sia un elemento sempre
più diffuso a livello globale. Localmente
non c’è dubbio che anche Livorno stia
rientrando in questo vortice e se ciò ca-
pita maggiormente nei quartieri dove ri-
siedono i ceti generalmente meno abbien-
ti, significa che costoro hanno sentito per
troppo tempo trascurati i loro bisogni
dalla rappresentanza politica di segno
opposto, che avrebbe invece dovuto tu-
telarli… E’ però mia convinzione che
molte convinzioni politiche siano sem-
plicemente dovute all’ignoranza.
E Sara Bellucci, “da grande”, vuole entra-
re in politica? O che cosa farà?
Diciamo che il mio progetto futuro non
è ancora precisamente chiaro: avrei vo-
luto invero fare la giornalista, ma mi
sto sempre più appassionando alle que-
stioni ambientali ed umanitarie e vorrei
provare a lavorare in questo ambito at-
traverso al fotografia, magari in una
ONG.

Il programma
di Dicembre
di Angela Simini
Prima di presentare il programma di dicem-
bre al teatro Goldoni , è doveroso soffer-
marsi sulla scorsa produzione lirica, l’ope-
retta di Mascagni “Sì”. Nuovo allestimen-
to della Fondazione Goldoni, è tornata
sulla scena dopo oltre venti anni dalla sua
ultima apparizione a Livorno (1996) sul
palco della Gran Guardia ed ha replicato
un grande successo. L’operetta, con le
regia di Vivien Hewit, ha dato si sé un’im-
magine risplendente, efficace, risponden-
te al tema. In sala anche il soprano Cecilia
Gasdia, madre di Anastasia Bartoli, il so-
prano che ha debuttato nel ruolo di Vera e
che ha sfoderato una bella voce.
Decisamente in parte e in tono il bravo
tenore Fabio Armiliato, che è stato il Ma-
estro di tutto il cast formato dai giovani e
bravi esordienti di Opera Studio. Ed un al-
tro grande ritorno sulla scena è stato quel-
lo del soprano Alessandra Rossi nel ruolo
di Sì. Generoso e sicuro il Coro preparato
da Luca Stornello e di gran classe l’Orche-
stra della Toscana che ha trovato guida
sicura nel direttore Valerio Galli. Lo spet-
tacolo è stato ripetutamente applaudito.
Ed ora diamo un’occhiata al cartellone di
dicembre. Tace la lirica fino ad anno nuo-
vo invece sono numerosissime le propo-
ste di altri settori.
La Prosa si presenta martedì 4 dicembre,
ore 21.00 con “Fronte del porto” spetta-
colo di Alessandro Gasmann.
Mercoledì 12 dicembre , ore 21.00 è la
volta di Botanica, con Deproducers e Ste-
fano Mancuso.
Giovedì 20 dic. ore 21.00 si apre il setto-
re della Danza con Lo Schiaccianoci, Bal-
letto di Mosca “La Classique”, musiche di
Cajkovskij, coreografie di Marius Petipa.
Domenica 9 dic. - ore 17.00 - hanno inizio
i Concerti di musica classica “Al Chiaro
di Luna” così chiamati perché durante
l’esecuzione resta aperta la copertura
della vetrata sul soffitto, per cui si intra-
vede il cielo. Appuntamento con Ars
Cantica Choir & Form Rassegna di Poli-
fonia Città di Livorno. Programma :
G.F.Handel e The Messiah.
Giovedì 6 dicembre, ore 21.00, ha inzio
alla Goldonetta la fortunata serie di con-
certi organizzati dal M° Carlo Palese. Al
pianoforte Kamil Pacholec esegue Cho-
pin e i suoi eredi.
EVENTI:
Giovedì 5 dicembre, ore 21.00 Enrico Ni-
giotti esordisce in Cenerentola Tour in
Teatro 23
collaborazione con The Cage
Sabato 15 dicembre, ore21.00 è la volta
del musical A Chrismas Carol
Domenica 16 dicembre, ore 21.00 : Lillo
& Greg in Gagman, I fantastici Sketch.
Lillo & Greg
è in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:
LIVORNO:
Libreria nuova di Biagini Silvia,
corso Amedeo 23-27
Libreria Feltrinelli, via di Franco
Edicola Cairoli, via Cairoli 18
Edicola Nelli, piazza Cavour 39
Edicola P.zza Grande
lato Farmacia Ospedale
Edicola Bianchi, via del Porticciolo
Edicola Attias, corso Amedeo
Edicola piazza Matteotti
Edicola Ramagli e Rossi
via Calatafimi
Edicola Paolini (Baracchina Bianca)
piazza S. Jacopo
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113
Edicola Barcellona, via Goito
Edicola Borghi, corso Amedeo
angolo via dell’Origine
Tabaccheria Cioni, via Roma 133
Tintoria Rossi, corso Mazzini
Ed. Martelli Anna Lisa
via Meucci 5 (Coteto)
Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare
Edicola Dharma, Viale Antignano 115
Edicola Bini-Filippi, Via del Litorale
(largo Vittime delle Fobie)
Tabaccheria-Edicola di Rolle Marco
via C. Puini 97 - Antignano
Ristorante “La Barcarola”
viale Carducci 39
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria
L’Edicola, Via Aurelia 512
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende
Edicola Vallini, via O. Chiesa
Tabacchi-Edicola Bicego, via Aurelia 459
VADA:
Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3
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