Sie sind auf Seite 1von 32

Reti di Calcolatori, A.A. 2005/06 M. Cesati / E.

Betti

Reti di calcolatori

Lezione 3
Lez. 3 — 1 M. Cesati / E. Betti

La realtà nel mondo delle reti

• OSI Reference Model

• Internet Protocol Suite (architettura TCP/IP)

Attenzione! Un modello di riferimento non è una architettura di rete:

• Il modello di riferimento definisce solo numero, relazioni e caratteristiche funzio-


nali dei livelli, non definisce i protocolli effettivi

• L’architettura di rete definisce, livello per livello, i protocolli effettivi


Lez. 3 — 2 M. Cesati / E. Betti

Open Systems Interconnection Reference Model

• prodotto dalla International Standard Organization (ISO)

• standard de iure per la connessione dei sistemi aperti

• modello comune per confrontare le diverse architetture di rete

• non definisce protocolli specifici → non è una architettura di rete


Lez. 3 — 3 M. Cesati / E. Betti

I principi di progetto dei livelli OSI

• Ogni livello deve avere un diverso livello di astrazione

• Ogni livello deve avere una funzione ben definita

• I livelli devono essere tali da

– minimizzare il passaggio di informazioni tra i livelli

– evitare troppe funzioni in un livello

– evitare troppi livelli


Lez. 3 — 4 M. Cesati / E. Betti

I 7 livelli OSI

Livello Nome Unità scambiata

7 Application APDU
6 Presentation PPDU
5 Session SPDU
4 Transport TPDU
3 Network pacchetto
2 Data Link frame
1 Fisico bit
Lez. 3 — 6 M. Cesati / E. Betti

Host e router nel modello OSI

I protocolli dei 4 livelli superiori considerano solo gli host finali

I protocolli dei 3 livelli inferiori considerano tutte le coppie di calcolatori coinvolte


Lez. 3 — 7 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Fisico


Ha a che fare con la trasmissione di bit “grezzi” sul mezzo fisico:

deve fare in modo che se parte un bit “1”, arriva un bit “1”, e non un bit “0”, e viceversa

Tipiche specifiche definite dal livello:

• tensioni scelte per rappresentare 0 ed 1

• durata (in nanosecondi) di un bit

• modalità di trasmissione simultanea

• forma dei connettori


Lez. 3 — 8 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Data Link (1)


Il suo scopo principale è, per quanto possibile, controllare gli errori di trasmissione
ed evitare che tali errori, se riconosciuti, siano passati al livello superiore

Deve quindi:

• raggruppare i bit da inviare in PDU chiamate frame


e aggiungere delimitatori al frame (framing)

• inviare i frame in sequenza

• aspettare un acknowledgment frame (ack) per i frame inviati

Lunghezza del frame: dal centinaio al migliaio di byte (1 byte = 8 bit)


Lez. 3 — 9 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Data Link (2)


Il livello deve anche:

• gestire gli errori di trasmissione:


– errori in ricezione (un frame non viene completato)
– perdita di frame (timeout per un ack)
– duplicazione di frame (dovuta a perdita di un frame di ack)

• realizzare meccanismi per l’invio dell’ack:


– con frame separati
– con piggybacking (da pickaback, “portare sulle spalle”)

• regolare il traffico

• per reti broadcast, arbitrare l’accesso al canale (sottolivello MAC)


Lez. 3 — 10 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Network


Controlla il funzionamento della communication subnet.

Alcune delle sue funzioni:

• routing dei pacchetti:


– routing statico (fissato ogni tanto e raramente variabile)
– routing dinamico (continuamente aggiornato fra un pacchetto all’altro)

• gestione della congestione della communication subnet

• accounting (contabilizzazione) del traffico

• conversione di dati nel passaggio fra una rete ed un’altra (indirizzi da rimappare,
pacchetti da frammentare, protocolli diversi da gestire, . . . )
Lez. 3 — 11 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Transport


• Frammenta i dati che arrivano dal livello superiore in pacchetti

• Trasmette i dati alla peer entity finale

• Isola i livelli superiori dalla tecnologia particolare della rete sottostante

• Utilizza connessioni di livello network:


– una connessione network per una connessione transport
– molte connessioni network per una conness. transport (alto throughput)
– una connessione network per molte connessioni transport (multiplexing)

• Controlla il flusso di dati della connessione (flow control)

• Offre varie tipologie di servizio (connection-oriented affidabile, connectionless,


broadcasting,. . . )
Lez. 3 — 12 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Session

Permette agli utenti su diversi calcolatori di stabilire sessioni di lavoro tra di loro

Una sessione è analoga ad una connessione transport, però può fornire servizi
supplementari quali:

• controllo della direzione del traffico

• sincronizzazione tra applicazioni basata su token management

• frammentazione di lunghe attività (ad esempio, trasferimento di file) in tronconi


rieseguibili indipendentemente
Lez. 3 — 13 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Presentation

Si occupa della sintassi e della semantica delle informazioni da trasferire

Servizi tipicamente svolti:

• nell’host di partenza, convertire tipi di dati standard (stringhe, interi, . . . ) in una


rappresentazione comune “on the wire”

• nell’host di arrivo, convertire la rappresentazione “on the wire” dei tipi di dati
standard nella rappresentazione specifica dell’host
Lez. 3 — 14 M. Cesati / E. Betti

Modello OSI – Livello Application

Fornisce tutti i protocolli utilizzati dalle applicazioni comunemente usate dall’utente.

Ad esempio:

• Posta elettronica

• Terminale virtuale

• Trasferimento di file

• World Wide Web


Lez. 3 — 15 M. Cesati / E. Betti

Internet Protocol Suite

Internet deriva da ARPANET, una rete geografica di derivazione militare americana

L’obiettivo fondamentale era l’affidabilità: la rete doveva continuare a funzionare


anche se intere porzioni di essa fossero state distrutte

Col tempo, Internet si è espansa in tutto il mondo ed ha acquisito la capacità di


integrare reti utilizzanti ogni tipo di tecnologia ed architettura

Per chi è interessato alla storia di Internet: http://www.isoc.org/internet/history/

L’architettura di Internet è chiamata Internet Protocol Suite, ed anche, impropriamen-


te, architettura TCP/IP e TCP/IP reference model
Lez. 3 — 16 M. Cesati / E. Betti

I livelli TCP/IP

modello OSI modello TCP/IP

Application Application
Presentation
Session
Transport Transport
Network Internet
Data Link
Fisico Host-to-Network
Lez. 3 — 17 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Host-to-Network

Corrisponde ai livelli Fisico e Data Link del modello OSI

L’architettura TCP/IP non specifica nulla in questo livello: deve solo garantire che il
calcolatore possa trasmettere pacchetti sulla rete

I protocolli utilizzati possono dunque variare da calcolatore a calcolatore e da rete a


rete
Lez. 3 — 18 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Internet (1)

È il livello fondamentale dell’architettura: permette agli host di inviare pacchetti su


qualunque rete e instradarli verso la loro destinazione

Il tipo di servizio che offre è

• connectionless (tolleranza ai guasti!)

• best effort (ossia non affidabile)


Lez. 3 — 19 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Internet (2)

Definisce un formato standard dei pacchetti

Definisce un protocollo chiamato IP (Internet Protocol)

Principalmente svolge compiti di:

• routing dei pacchetti

• controllo della congestione


Lez. 3 — 20 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Transport

Consente la comunicazione tra le peer entity degli host sorgente e destinazione


(“end-to-end”)

Sono definiti due diversi servizi, con relativi protocolli:

• un servizio connection-oriented affidabile

• un servizio connectionless non affidabile


Lez. 3 — 21 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Transport – TCP

Il servizio connection-oriented e affidabile è definito da un protocollo chiamato TCP


(Transmission Control Protocol)

Il servizio riceve un flusso di dati e lo spezzetta in pacchetti, che vengono ricomposti


in ordine e “senza errori” dall’entità di pari livello sull’host destinazione

Il servizio gestisce anche il controllo della velocità di trasmissione (flow control)


Lez. 3 — 22 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Transport – UDP

Il servizio connectionless e non affidabile è definito da un protocollo chiamato UDP


(User Datagram Protocol)

Il servizio riceve un pacchetto che invia all’entità di pari livello sull’host destinazione

I pacchetti possono arrivare in ordine diverso da quello dell’invio, o non arrivare affatto
Lez. 3 — 23 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Application (1)

Fornisce tutti i protocolli utilizzati dalle applicazioni

Poiché mancano i livelli OSI Session e Presentation, le relative funzionalità devono


essere realizzate direttamente dalle applicazioni che le richiedono (nessun supporto
è fornito dall’architettura)

I primi servizi offerti, con relativi protocolli, erano:

terminale virtuale TELNET


trasferimento di file FTP (File Transfer Protocol)
trasferimento di messaggi UUCP (Unix to Unix Copy Protocol)
posta elettronica SMTP (Simple Mail Transfer Protocol)
Lez. 3 — 24 M. Cesati / E. Betti

IPS – Livello Application (2)

Successivamente sono stati aggiunti al livello molti altri servizi, quali:

indirizzi simbolici DNS (Domain Name Service)


sincronizzazione temporale NTP (Network Time Protocol)
booting via rete BOOTP (BOOTstrap Protocol)
prelievo di posta elettronica POP (Post Office Protocol)
news (gruppi di discussione) NNTP (Network News Transfer Protocol)
esecuzione remota di procedure RPC (Remote Procedure Call)
World Wide Web HTTP (HyperText Transfer Protocol)

Attenzione! Questi sono servizi e protocolli, non applicazioni


Lez. 3 — 25 M. Cesati / E. Betti

Confronto fra i modelli OSI e TCP/IP

I due modelli si somigliano perchè

• entrambi sono basati su una pila di protocolli tra loro indipendenti

• ciascun livello ha funzionalità simili

Il modello OSI è nato come modello di riferimento, solo più tardi è stato effettivamente
realizzata una architettura corrispondente

L’Internet Protocol Suite è nata come architettura di rete, e solo successivamente è


stata considerata come un modello di riferimento
Lez. 3 — 26 M. Cesati / E. Betti

Pregi e difetti del modello OSI

è un modello molto generale

i livelli non sono ben progettati:


– Session e Presentation sono praticamente inutili
– Data Link è stato sdoppiato per le reti broadcast
– funzionalità duplicate in vari livelli (ad es, gestione degli errori)

l’internetworking non è stato quasi considerato

a livello Transport e superiori, solo servizi connection-oriented

non ha avuto successo commerciale


Lez. 3 — 27 M. Cesati / E. Betti

Pregi e difetti del modello TCP/IP

descrive fedelmente l’architettura TCP/IP

non è applicabile ad altre architetture

non vi è chiara distinzione tra servizi, interfacce e protocolli

notevole successo commerciale (standard de facto)

a livello Network (Internet), solo un servizio connectionless

molti protocolli del livello Application sono ormai obsoleti (ad es., TELNET)
Lez. 3 — 28 M. Cesati / E. Betti

Il nostro modello di riferimento

5 Application
4 Transport
3 Network
2 Data Link
1 Fisico
Lez. 3 — 29 M. Cesati / E. Betti

Autorità internazionali (1)

• PTT (Post, Telephone and Telegraph): amministrazione nazionale che gestisce


i servizi trasmissivi (Ministero delle Poste e Telecomunicazioni)

• ITU (International Telecomunication Union): organismo internazionale dell’ONU


che emette le specifiche tecniche che devono essere adottate dalle varie nazioni
per la radiofonia e la telecomunicazioni.

• CCITT (Comité Consultatif International Telégraphique et Teléphonique): fino al


1993, la sezione dell’ITU concernente le telecomunicazioni. Oggi chiamata ITU-
TSS (ITU - Telecommunication Standard Support), ne fanno parte i vari PTT
(ministeri delle poste e telecomunicazioni) dei paesi membri dell’ONU.
Lez. 3 — 30 M. Cesati / E. Betti

Autorità internazionali (2)

• ISO (International Standard Organization): il principale ente di standardizzazione


internazionale.

• ANSI (American National Standards Institution): rappresentante USA nell’ISO; è


una organizzazione privata senza fini di lucro.

• UNINFO (UNIPREA): rappresentante italiano, per le reti, nell’ISO.

• IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers): organizzazione professio-


nale mondiale degli ingegneri elettrici ed elettronici; ha gruppi di standardizza-
zione sulle reti.
Lez. 3 — 31 M. Cesati / E. Betti

Autorità internazionali (3)

• IRTF (Internet Research Task Force): comitato rivolto agli aspetti di ricerca a
lungo termine in merito alla rete Internet.

• IETF (Internet Engineering Task Force): comitato rivolto agli aspetti di ingegne-
rizzazione a breve termine della rete Internet.

• IAB (Internet Architecture Board): comitato che prende le decisioni finali su nuovi
standard da adottare per Internet, di solito proposti da IETF o IRTF.

• Internet Society: Associazione di membri interessati ad Internet, che elegge i


componenti dell’IAB.

Das könnte Ihnen auch gefallen