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Betti
Reti di calcolatori
Lezione 10
Lez. 10 — 1 M. Cesati / E. Betti
Il modello di riferimento
5 Application
4 Transport
3 Network
2 Data Link
1 Fisico
Lez. 10 — 2 M. Cesati / E. Betti
Protocollo HDLC
• HDLC = High-level Data Link Control
• È un protocollo Data Link standard emanato dall’ISO
• È derivato dal protocollo SDLC (Synchronous Data Link Control) della
architettura IBM SNA
• Si è poi evoluto nei protocolli CCITT LAP (Link Access Procedure) e LAPB dello
standard X.25
• È orientato al bit (non ai caratteri): usa la tecnica del bit stuffing per il framing
• Il codice per la rivelazione di errori è una variante del CRC-CCITT (la variante
facilita la rilevazione dei flag byte persi)
• La gestione della trasmissione e flusso è essenzialmente un protocollo sliding
window “Go back N” con numeri di sequenza a tre bit, dimensione massima
della finestra di trasmissione pari a 7, NAK e piggybacking
Lez. 10 — 3 M. Cesati / E. Betti
Protocollo SLIP
• SLIP = Serial Line IP
• È il più vecchio protocollo Data Link utilizzato nell’architettura Internet Protocol
Suite (1984), nato per collegare workstation Sun alla rete Internet tramite modem
• Spedisce pacchetti IP terminati dal carattere 0xC0 (usa character stuffing
sostituendo 0xDB 0xDC al posto di 0xC0 entro il pacchetto IP)
Protocollo PPP
• È uno standard Internet ufficiale (RFC 1661, 1662, 1663, 2153, e molti altri)
• Rilevazione d’errori con codice polinomiale, con 16 o 32 bit di controllo per frame
• Generalmente non usa numeri di sequenza e ack , quindi non offre realmente un
servizio affidabile (ma possono essere attivati, cfr RFC 1663)
Lez. 10 — 6 M. Cesati / E. Betti
• NCP (Network Control Protocol): specifico per ciascun protocollo di livello Net-
work supportato; negozia i vari parametri del protocollo Network (ad esempio
per il protocollo IP: indirizzi IP, routing, . . . )
Lez. 10 — 7 M. Cesati / E. Betti
Il modello di riferimento
5 Application
4 Transport
3 Network
2 Data Link
(Medium Access Control)
1 Fisico
Lez. 10 — 9 M. Cesati / E. Betti
Il servizio di arbitraggio del canale è svolto dal sotto-livello MAC (Medium Access
Control) del livello Data Link
È basato sul multiplexing: FDM (Frequency Division Multiplexing) oppure TDM (Time
Division Multiplexing)
Due possibilità:
Due possibilità:
• Rilevazione dello stato del canale (carrier sense): ciascuna stazione può stabilire
prima della trasmissione se il canale è libero od occupato
• Nessuna rilevazione dello stato del canale (no carrier sense): ciascuna stazione
non può stabilire prima della trasmissione se il canale è libero od occupato
Attenzione! Poiché il canale è broadcast, ogni stazione può sempre stabilire dopo
l’invio di un frame se si è verificata una collisione oppure no
Lez. 10 — 14 M. Cesati / E. Betti
Protocollo ALOHA
• Nato negli anni ’70 per la rete a onde radio dell’arcipelago delle Hawaii
• Si applica a qualunque sistema con stazioni non coordinate tra loro e unico
canale di comunicazione
• Due versioni:
Pure ALOHA
• Una stazione inizia a trasmettere non appena un frame è pronto per essere
inviato
• Nuovi frame vengono generati con una distribuzione di Poisson con media infe-
riore ad un frame per frame time
• Vecchi e nuovi frame vengono generati con una distribuzione di Poisson con
media pari a G frame per frame time
Lez. 10 — 18 M. Cesati / E. Betti
• La probabilità che k frame (vecchi o nuovi) siano inviati in un certo frame time è
pari a
Gk e−G
Pr(k) =
k!
S = G × P0
Slotted ALOHA
Protocolli CSMA
L’efficienza dei protocolli ALOHA è bassa perché ciascuna stazione inizia a trasmet-
tere senza prima verificare se il canale è già impegnato
I protocolli CSMA (Carrier Sense Multiple Access) sono molto più efficienti.
• 1-persistent CSMA
• Nonpersistent CSMA
• p-persistent CSMA
Lez. 10 — 24 M. Cesati / E. Betti
1-persistent CSMA
Prima di trasmettere, ciascuna stazione ascolta il canale
Nonpersistent CSMA
Prima di trasmettere, ciascuna stazione ascolta il canale
p-persistent CSMA
Protocolli CSMA/CD
Nei protocolli CSMA/CD (Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection) cia-
scuna stazione interrompe la trasmissione del frame non appena rivela la collisione
• confrontando la potenza del segnale ricevuto con quella del segnale trasmesso
• rilevando stati della funzione segnale che non codificano bit fisici
(cfr. codifica di Manchester)
Lez. 10 — 29 M. Cesati / E. Betti
Ciascun periodo di contesa è suddiviso in più slot temporali, ciascuno dei quali è
sufficientemente lungo da poter rilevare senza incertezze la presenza o l’assenza di
collisioni
Lez. 10 — 30 M. Cesati / E. Betti
Se il tempo occorrente per inviare un segnale tra le due stazioni più distanti è T , lo
slot di contesa deve essere lungo almeno 2T