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ROMA, 30/11/2015
E, p.c. Ad Altri
CONTRO :
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ORAZIO FERGNANI
VIA DI BACCANELLO, 16 00060 FORMELLO – ROMA
MOBILE 391 1420055
E-MAIL : oraziofergnani@tiscalinet.it
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Il testo della Costituzione all’articolo 1 comma 2 dice : < ….La Sovranità appartiene al popolo, che
la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.>;
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari .. omissis…
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ..omissis …, che, … omissis … ,
impediscono … omissis … l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, etc., etc...
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Art. 11.L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con
gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento …….
Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e
controlla l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta
coltivatrice e aldiretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la
Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
IL FATTO
Nel 1985 s’è consumato ai danni del Popolo italiano un vero e proprio Golpe Istituzionale che
nessuno tra i pretesi guardiani della democrazia si è mai sognato di denunciare e neppure
sovvertire per ripristinare le libertà democratiche così infamente lese…(uno dei tanti colpi di Stato
perpetrati in questi ultimi decenni – che noi abbiamo sempre regolarmente denunciato – e di cui la
Magistratura dovrà rendercene atto quando andremo al potere).
Il 12 Dicembre 1977 nelle sorde, grigie e sordide stanze dei Kommissari della Comunità €uropea
veniva emanata una direttiva (la n°77/780) che al fine di favorire condizioni di concorrenza degli
istituti di credito del territorio comunitario, stabiliva la “liberalizzazione” dell’attività bancaria. In Italia
si diede attuazione alla direttiva attraverso successivi provvedimenti legislativi, l’ultimo dei quali il
D.P.R. 350 DEL 1985 (firmato da Pertini …. Con il placet dei sopracitati) … che così stabiliva :
Art. 1.
1. L'attività di raccolta del risparmio fra il pubblico sotto ogni forma e di esercizio del credito
ha carattere d'impresa, indipendentemente dalla natura pubblica o privata degli enti che la
esercitano.
2. L'autorizzazione all'esercizio di tale attività e' rilasciata dalla Banca d'Italia alle condizioni che
seguono, ferme le altre di applicazione generale … OMISSIS ….
Poche parole ma sufficienti a creare i presupposti d’una vera e propria sovversione istituzionale.
Infatti la natura dell’attività bancaria era stata fino a quel momento regolamentata dalle riforme del
1936 e dalla legge 141 del 1938 che così stabiliva :
Art. 1.
La raccolta del risparmio fra il pubblico sotto ogni forma e l'esercizio del credito sono funzioni
di interesse pubblico regolate dalle norme della presente legge.
Tali funzioni sono esercitate da Istituti di credito di diritto pubblico, da Banche di interesse
nazionale, da Casse di risparmio e da Istituti, Banche, Enti ed Imprese private a tale fine
autorizzati.
Art. 2.
Tutte le aziende che raccolgono il risparmio tra il pubblico ed esercitano il credito, siano di
diritto pubblico che di diritto privato, sono sottoposte al controllo di un organo dello Stato, che
viene a tal fine costituito e che è denominato «Ispettorato per la difesa del risparmio e per
l'esercizio del credito».
La legge del 1985, COME SI NOTA CHIARAMENTE, non qualificava più come attività di
“INTERESSE PUBBLICO” la raccolta del risparmio e l’erogazione del credito, che così
assumevano semplicemente “CARATTERE D’IMPRESA”, inoltre, dal controllo dal controllo dello
Stato si passava al controllo della Banca d’Italia , le cui quote, come pochi sanno, sono detenute
dalle stesse banche private le cui quote azionarie sono a loro volta possedute da SPA MOLTO
SPESSO (QUASI SEMPRE) DI NAZIONALITÀ STRANIERA.
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Da allora la giurisprudenza dei tribunali penali iniziò a statuire che il precedente quadro normativo
che stabiliva la natura pubblica dell’attività bancaria e, conseguentemente, qualificava come
incaricato di pubblico servizio il banchiere (anche di banca privata) quando operava come
collettore di risparmio e come erogatore del credito e, dunque, puniva come malversazione o
corruzione, o concussione, od abuso d’ufficio i comportamenti illegali che venivano tenuti
nell’ambito, NON POTEVA PiÙ AVERE VIGORE.
Insomma, se chi erogava credito o raccoglieva risparmio fuori dalle condizioni previste dalla legge,
o dai regolamenti interni, o commetteva abusi nella gestione del risparmio, fino all’approvazione
del D.P.R. 350/1985 era passibile di pesanti sanzioni penali…
Dalla promulgazione del D.P.R. 350/1985 in poi costui … banchiere o altro affine … ricade nella
disciplina dei reati comuni, e assai difficilmente comportamenti abusivi dei costoro – tranne casi
limite di volgari sottrazioni di denaro – hanno potuto essere penalmente puniti…
Pensiamo al caso Parmalat e ai fidi stratosferici concessi all’azienda, già ampiamente decotta, di
Tanzi e ai tanti crediti allegri concessi dai banchieri agli amici. Pensiamo alla gestione dei risparmi
di tanti Italiani, andati in fumo per la criminale propensione delle banche a contrabbandare come
rendite sicure titoli ad alto rischio e destinati al macero virtuale e reale… Pensiamo ad esempio
alle vicende Fiorani, ma soprattutto pensiamo alle migliaia di miliardi di euro dissolti nel nulla nella
lotta all’ultimo sangue delle banche “italiane” ed europee per fondersi, comprarsi, “scalarsi”…
Da una situazione di tutela prioritaria ed indefettibile dell’aspetto sociale del credito e del risparmio
si è passati così ad una situazione di totale deregolamentazione ed infame opportunistico
brigantesco de regolazione, permissivismo, mafioso lassismo, di totale ed infame travisazione del
rapporto di distribuzione della ricchezza nazionale attraverso l’attività bancaria realizzata in un
ottica sociale che è il fine unico ed ultimo dell’emissione monetaria.
Questo stravolgimento logico/morale/solidale non solo dal punto di vista del controllo penale sulle
condotte ma, soprattutto, dal punto di vista sociale ed economico dell’attività bancaria, svaluta,
deprime e svilisce questa onorevole attività prevista dai legislatori del 1936/1938 come MEZZO
per l’ordinata corretta, equanime e solidale della crescita economica e….
Per quanto fin qui sommariamente esposto (MA CHE VA AD ACCUMULARSI ALLE CENTINAIA
DI FATTI COSTANTEMENTE DA NOI DENUNCIATI) … e con il supporto di una pur modesta
cultura ed intelligenza … è facile, e alla portata di chiunque voglia… capire come sia un’emerita
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fandonia ed una perfetta presa in giro affermare (come ultimamente avviene da più parti – tipo la
corrente economista caldeggiata da vari “economisti” che supportano le teorie di tale Warren
Mosler (sedicente economista – ma in realtà banchiere/ finanziere..) e appoggiata talvolta da
personaggi vicini al Movimento 5 Stelle di Grillo… Nonché da altre fazioni politiche… Che per
risolvere i problemi del Paese occorre la ripubblicizzazione delle merci e dei servizi – un tempo
pubblici (prima della razzia iniziata da tal Romano Prodi – ci vergogniamo a dargli un qualunque
titolo) .. la qual cosa questi “ECONOMISTI” si dimenticano di evidenziare … e che sta però a valle
di un sistema bancario/monetario PRIVATO che questi vorrebbero immutato… Con tutti i risvolti e
le disarmonie, ingerenze, sopraffazioni, negligenze, distorsioni che questo sistema ha ampiamente
dimostrato di coinvolgere e trascinarsi a rimorchio…
Questo è il vero problema di fondo su cui nel 1985 visto che si andava
sottraendo allo Stato e ai cittadini la “sovranità monetaria” occorreva
ineludibilmente porre la richiesta di delega della sovranità bancaria e
monetaria … prima come consultazione preliminare alla discussione
della legge 350/85 e dopo la promulgazione come conferma o modifica
attraverso un referendum abrogativo/confermativo
È stato Pertini a sottrarre il controllo delle Banche allo Stato ha voluto aggiungere pure questa
perla alle sue inettitudini… Un infame che per la pubblica opinione passa per sant’uomo…
Pertini… oltre che delinquente nell’animo .. era anche esteriormente perfetto nel suo “aplomb”
quasi britannico (solo di facciata) in relatà nel suo più profondo essere un perfetto ed “UTILE
IDIOTA” dei Banksters della Commissione €uropea … e siccome dopo di ciò non serviva più… fu
invitato a dimettersi anzitempo….TRE GIORNI DOPO LA FIRMA …. e rilevato nella carica da un
altro infame del suo stesso calibro un tal Francesco Cossiga da Sassari che in veste di “esperto”
nel ‘64/65 si era impegnato nella “riorganizzazione” dei servizi segreti … e facente parte anche lui
a pieno titolo del gruppo dei Sardi (Berlinguer; Manconi; Segni; Silienti, Pisanu, Cossiga appunto, e
tantissimi altri) tutti dell’ordine britannico.
L’Infame Sandro Pertini (che l’inferno lo bruci in eterno) aveva combinato un’altra
delle sue epocali porcate…. Un decreto del presidente della repubblica che sottrae
il controllo delle banche italiane allo Stato ! E stravolge il senso dell’articolo 47 della
Costituzione. Per di più violando pure anche l’articolo 54 della Costituzione….
Azioni che poi moltissimi altri altrettanto infami hanno fino ad oggi ampiamente
condiviso, continuato, ampliato.
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c) provvedere affinchè sia ripristinato senza alcun indugio lo “statu quo ante”.
Chiediamo inoltre di essere avvisati in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art.
405 c.p.p., e di essere sentiti personalmente
IN FEDE.