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1750 “Macbeth e Banquo incontrano le streghe” di Whotton – prospettiva centrale, non c’è
dinamismo, foresta come dimensione terrena
VS
1783 “Streghe” (dal Macbeth) di Fuessli – streghe che guardano “oltre”, dimensione ultraterrena
Prototipo del teatro delle Passioni (emozioni totalizzanti che si impossessano di noi e a cui
soggiaciamo) – Fedra di Racine (1677) – passione erotica lacerante (amore per il figliastro
Ippolito, che però l’ha violentata).
Fine Settecento
Forte dialogo tra arte, scienza, letteratura, filosofia e medicina
Nuova scienza “psicologica” in Inghilterra già dal 1758 con William Battie – Treaties of Madness”
studia la follia dei soggetti shakespeariani
John Monro – follia che possiede il corpo, non più padroni di sé stessi e si seguono l’istinto, gli
impulsi, la fantasia (creazione interna di immagini mentali) e l’immaginazione (combinazione
creativa di immagini mentali)
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IL TEATRO ROMANTICO
Premessa
Germania : Ultimi anni del Settecento molti debiti nei confronti di Goethe e di Schiller. Il Secondo
romanticismo tedesco, che fa capo a Heidelberg e che produce le sue opere principali a partire
dall’inizio dell’Ottocento. Il Romanticismo penetra in profondità anche in altri paesi. In Inghilterra
assume un’importanza piuttosto rilevante, prima generazione di scrittori, poeti e saggisti: Coleridge,
Wordsworth: lake poets, per la zona naturalistica dove stabiliscono la loro dimora. La seconda
generazione: Keats, Shelley, Byron. Il nuovo pensiero nasce convenzionalmente con la
pubblicazione della prefazione alle Ballate liriche di Wordsworth e Coleridge, manifesto inglese del
Romanticismo.
Il Italia il Romanticismo arriva tramite un articolo di Madame de Stael, uscito nel 1816, “Sulla
maniera e l’utilità delle traduzioni”. La Stael è una seguace della nuova corrente di pensiero.
In Francia nel 1819-20 Géricault espone al Salon una scena di naufragio La zattera della Medusa.
Dal1824 i sostenitori francesi iniziano a radunarsi all’Arsenal, sede di una prestigiosa biblioteca. Il
gruppo è formato ad esempio da Victor Hugo, Deschamps, de Vigny, Dumas père, Prosper Merimè
1. Le teorie
L’arte romantica: le categorie generali
Friedrich Schiller, Lettere sull'educazione estetica dell'uomo (Briefe über die ästhetische
Erziehung des Menschen), trattato politico-culturale, (1795)
Arte come modalità di conoscenza, di scambio e di partecipazione umana.
Scoperta delle proprie peculiarità non per distinguersi ma per mettersi in dialogo con gli altri.
Friedrich Schelling, Filosofia dell’arte (1802) scegliere la forma della tragedia piuttosto che della
lirica o della narrativa equivale ad optare per la possibilità di fondere le massime espressioni che
costituiscono il fondamento dell’arte;
Schelling prende come esempio l’Edipo-re sofocleo. Divisone in atti, mescolanza di versi e prosa,
abbandono delle unità pseudo-aristoteliche, conformazione esterna della grande tragedia moderna.
Wilhelm August von Schlegel tiene un Corso di letteratura drammatica (1809), Esso costituisce
il veicolo principale della diffusione delle idee romantiche tedesche in Europa. È pubblicato in
francese nel 1814 e in inglese nel 1815, in italiano grazie a Gherardini nel 1817. Schlegel non
impiega il termine romantico come noi oggi, per riferirsi ad una schiera di filosofi e artisti
circoscritta al periodo che va dalla fine del XVIII secolo ai primi decenni del successivo, ma ad un
lasso di tempo più esteso.
Letteratura drammatica come forma organica (intima, viene da dentro) e non meccanica (concetti
esterni) ruolo dell’immaginazione, la tecnica compositiva non è il punto di partenza;
Genio è colui che obbedisce alle proprie regole;
Mescolanza: tragico/comico, prosa/versi pittura policroma
Superamento dell’unità di tempo/luogo aristotelica
Per la corrente maggioritaria del Romanticismo l’opera d’arte dev’essere il prodotto di un soggetto,
frutto della soggettività di chi la crea. Nello stesso ambito che vede la compresenza di conscio e
inconscio si colloca la nozione di sublime: principio elevato, divino, spirituale che contiene in sé
anche una componente spaventosa.
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Victor Hugo, prefazione al Cromwell (1827)* distingue tra brutto e grottesco: il primo è ciò che è
difettoso, il secondo è applicabile solo al campo dell’opera d’arte, deformazione reale ottenuta
attraverso la trasfigurazione dell’oggetto compiuta dall’artista. Il grottesco è capace di suscitare
stupore, riso o orrore. Il sublime contempla il brutto insieme al bello, il grottesco è il brutto
applicato al campo estetico, quindi il grottesco è una categoria del sublime.
2. I generi spettacolari
La centralità del visivo: la situazione parigina
A metà dell’Ottocento Parigi e Londra sono centri permanenti dello spettacolo europeo.
1680 primo Teatro Francese: Comediè Francaise – rappresentata Fedra di Racine
1718 Theatre de la Foir e Theatre Italienne ostacolati da quelli ufficiali per ordine del re
1791: decreto di liberalizzazione dei teatri
1803-1815: Napoleone difende i grandi teatri dalla concorrenza
Teatri secondari: Theatre Ambigu-comìque (qui viene rappresentata con grande successo nel 1806
la Selina di Guilbert de Pixèrècourt), Baudeville, de Varietè, de la Galtè
1847 The Théâtre Lyrique was one of four opera companies performing in Paris during the middle
of the 19th century (the other three being the Opéra, the Opéra-Comique, and the Théâtre-Italien).
Si trovano in Boulevard du Temple
Comédies à vaudevilles: nel primo ‘800, canzonette satiriche su motivi popolari, orecchiabili,
diffuse alla fine del Seicento, si propone la parodia del testo originale, es parodia di Rinaldo.
Spettacoli molto brevi, solo in un atto, rappresentati più di uno a sera.
Trama: temi d’attualità, politici, religiosi, sempre con prudenza per evitare la censura. Piccola
borghesia, o attualità (ferrovia, luce, gas). Gli intrighi di ordine amoroso, opposizione ai genitori,
rubare denaro a parente.
Férie: argomento fantastico, ambientata in spazi irreali o sovrannaturali, abitata da personaggi come
fate, giganti, gnomi. Apparato spettacolare esaltato e gli effetti scenici sono molti e complessi.
Ballet: i protagonisti sono italiani (es coreografo Viganò), ma è la Francia la culla del balletto
romantico.
1832 La Sylphide di Nourrit. Storia ispirata al racconto di Nodier Trilby, il folletto di Argail, è
ambientata in Scozia
Pantomima: in larghissima parte muto, l’intrigo è reso dal linguaggio gestuale. Storia scandita in
un atto e diverse scene, dura una due ore
Burlesque: testo in versi interamente cantato, parodico. Carattere metateatrale, può deridere una
pièces famosa o una moda teatrale. Diverse danze, eseguite dai cantanti stessi
3. L’arte dell’attore
Il sistema dei ruoli
Le compagnie europee primottocentesche classificano gli actores secondo determinate categorie,
sulla base delle quali sono distribuiti i personaggi. Ai cantanti d’opera le parti sono assegnate a
seconda delle qualità della voce, i personaggi dei danzatori si distinguono in nobili, di mezzo
carattere e comici. Queste classi sono definite ruoli (o impieghi), ci dedichiamo a quelli relativi al
teatro di parola, il “maggiore”. Ruolo ≠ parte(serie di battute di pertinenza di un certo personaggio
in un determinato copione.
Quattro quadri: Italia, Inghilterra, Paesi tedeschi, Francia. Gli impieghi sono classificati in base a
categorie disomogenee: sociali (padre, madre), psicologiche (innamorato, tiranno), tecniche (primo
attore, attore comico).
Italia primo Ottocento, i ruoli non sono numerosissimi:
il primo attore, prima attrice a cui spettano le parti principali;
il padre, o nobile, genitore o persona anziana;
il caratterista, figure comiche, anche drammatiche, gli aspetti buffi sono mischiati a quelli
seri;
il tiranno, personaggi di malvagio o individui tirannici;
l’amoroso, specializzato nelle parti dell’innamorato;
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seconda donna che può essere serva o madre;
generici: attori che interpretano solo parti molto piccole di pochissime battute o senza, una
sorta di comparse le quali non pronunciano nessuna frase.
Il ruolo esige peculiarità fisiche, perciò il primo attore ha un aspetto gradevole, è robusto, ed è
dotato di una voce potente, la prima attrice è bela, come gli amorosi di entrambi i sessi, e apparire
giovani, madri e padri anziani.
Germania periodo 1830-50 studiato da Doerry, prima non abbiamo molte informazioni. Otto
famiglie di personaggi:
eroi, amorosi, padri e antagonista -> uomini
eroine, amorose, madri e soubrettes -> donne
da queste si diramano varie categorie, per esempio quelle del padre d’eroe, del padre borghese, il
primo nobile, l’altro più brillante e comico. O dell’amoroso sentimentale, del bonvivant e
dell’amoroso timido.
Assenza del primo attore e primattrice. Succede che se la figura più importa è, per esempio,
l’innamorato, viene affidata all’amoroso sul livello gerarchicamente più alto.
Francia abbiamo la Comédie-Française, compagnia finanziata dallo Stato, i suoi attori assunti per
lo più a tempo indeterminato sono moltissimi, un quarantina. Si distinguono alcune grandi
categorie:
primi attori, comici, amorosi, nobili, vecchi, troisième roles. -> uomini
giovani, ingenue, coquettes, soubrettes, vecchie -> donne
confidenti: uomini e donne, ruolo secondario.
I grandi protagonisti
Parigi
Gli attori dei teatri cosiddetti minori, almeno per i primi 30 anni dell’Ottocento sono molto
più naturali di quelli della Comédie-Française, più impostati, formali e composti. Gli
interpreti delle sale dei boulevards, sono particolarmente abili in ambito mimico e attenti
alla gestualità acrobazie. Inoltre data la quantità di generi misti questi attori sono tenuti a
saper danzare, cantare con maestria, versatili sul piano tecnico.
Nel 1827 alcuni artisti inglesi compiono una tournée a Parigi, potando la drammaturgia
shakespeariana. I personaggi erano resi in modo più naturale di quanto avvenisse a Parigi.
Gli inglesi mostrano come anche la drammaturgia ”alta” possa obbedire a prassi sceniche
meno regolari.
Da qui in avanti le modalità recitative nei teatri parigini maggiori cominciano a cambiare in modo
sensibile.
Resta il fatto che gli attori romantici francesi non lavorano alla Comédie, ma nei boulevards:
Fréderick Lemaitre e Marie Dorval, il primo mai ingaggiato dalla compagnia e l’altra solo per un
breve periodo.
Marie Dorval attrice che prova realmente le emozioni del suo personaggio. Lamaitre dichiara di
essere stato impressionato dalla Dorval e dalla verità dei suoi sentimenti espressi recitando
Frédérick Lemaitre, che si appassiona in scena, piange lacrime reali, soffre realmente le pene del
suo personaggio. Hugo su di lui: per L occorre parlare di trasfigurazione, una condizione d’essere in
scena contrapposta alla più triviale rappresentazione. Ha una visione unitaria della sua parte, cerca
di leggere il personaggio secondo un’ottica coerente dall’inizio alla fine dell’opera.
In Italia abbiamo Tommaso Salvini (Otello, Amleto, Re Lear), Ernesto Rossi (come Salvini) e
Gustavo Modena
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In Germania Ludwig Devrient (Franz nei Masnadieri, Shylock nel Mercante di Venezia), uomo
caldo, eccede con l’alcol, genio sregolato, modalità interpretative: attore romantico più tipico.
ATTORE IDEALE per Hoffmann: l’attore quando legge il dramma deve essere in grado di evocare
con verità e vivezza il personaggio voluto dal drammaturgo, non solo, deve anche dominare con
verità anche il minimo movimento.
In Inghilterra Edmund Kean, fissa con precisione in sede di prove ogni azione ed ogni inflessione
vocale, che poi ripeterebbe nello spettacolo in modo rigoroso. In realtà Kean tende a recitare
frettolosamente le battute che non lo prendono, impaziente di arrivare alle frasi che ritiene
significative e appassionate, alle quali infonde un’intensità travolgente. L’attore inglese, pur
discontinuo nella resa del personaggio, sarebbe acceso da un forte pathos.
La scenografia del teatro di parola in Italia è piuttosto mal fatta e la sua scelta spetta al capocomico.
I mezzi di trasporto sono lenti e non troppo capienti, perciò le troupes si spostano da una piazza
all’altra con tre, quattro fondali generici di tela o di carta arrotolati, che usano indifferentemente per
pièces, anche molto diverse tra loro..
L’opera e il balletto prevedono la creazione di décors ad hoc per gli specifici spettacoli.
Nei primi anni dell’Ottocento le scenografie per l’opera e la danza, persino la maggior parte degli
oggetti sono dipinti non tridimensionali.
Alessandro Sanquirico, autore di un gran numero di décors alla Scala.
I suoi lavori sono in buona parte bidimensionali, ma spesso prevedono anche praticabili, come
scale, ponteggi e simili.
I lavori di soggetto solo vagamente storico, sono ambientati in posti meno autentici rispetto ai lavori
prettamente storici. I Montecchi e I Capuleti sono collocati in una Verona d’invenzione.
Nelle scenografie italiane le ambientazioni naturali spesso sono il riflesso delle passioni che
agitano il personaggio principale, o luoghi che interpretano il sentimento romantico di una natura
animata, partecipe degli affanni e delle sventure viventi.
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Germania, la presenza di una direttrice anti-illusionistica e convenzionalizzante. Schinkel si
oppone alla scenografia illusionistica. Concepisce un proscenio neutro a colonne, fisso,
formalizzato e un palcoscenico predisposto in modo da accogliere uno specifico fondale
bidimensionale, ad ogni nuovo spettacolo, non concretizza il progetto.
Secondo Tieck esistono due generi di scenografia: 1)illusionistica e 2) convenzionale, tipica della
grecità, dei misteri medievali e del teatro elisabettiano, al quale è più interessato. Evento: Sogno di
una notte di mezza estate dato nel 1843. La scenografia di Gerst doveva essere strutturata in tre
luoghi su tre livelli diversi, collegati tra loro da scale visibili al pubblico (piani diversi: Marcia
nuziale sulle scale, interventi delle fate, salti giocosi di Puck). Tieck e lo scenografo concedono
qualcosa anche all’illusione, il praticabile lo mascherano con tele dipinti raffiguranti palazzo di
Atene con colonne, bosco incantato.
Dramma in cinque atti di Friedrich Schiller, rappresentato nel 1782 a Mannheim, fu un successo
clamoroso
Schiller influenzato da Goethe: lento dispiegarsi della trama (2 anni) no unità aristoteliche
Sturm und Drang nel teatro: testo che si dipana lungo una linea orizzontale (non ci sono grandi
picchi, i coup de theatre sono diluiti in una trama complessa (sedare le emozioni dello spettatore
prima che si scatenino del tutto)
Prefazione: è una “storia drammatica” non per la complessità ma per il contenuto – penetrare nel
cuore dell’uomo, passioni amorose e oscure; l’opera d’arte vive di contrasto (virtù emerge solo
contro il vizio).
Fase sturmeriana, situazione di vita ed economica precarie per Schiller - dolore
Schiller si indigna per l’eccesso di razionalismo dei suoi coevi nulla è più sacro o ha valore, tutto
è calcolato (Franz non si pente mai, prega=ipocrita)
Karl è l’altra sfera, o Bruto o Catilina, aborrito o amato (dal padre Maximilian o da Amalia),
ammirato o compianto Patto inscindibile coi masnadieri, non può stare con Amalia. Si consegna
alle autorità tramite un contadino, che può sfamare la famiglia con la taglia riscossa = pentimento.
Dramma in 5 atti
Spagna del 1519, Don Carlos (Re)
Vi recita Juliette Douhet (amante di Hugo)
Prima rappresentazione, 15 febbraio 1830 – bagarre tra i più giovani rivoluzionari e i più vecchi
conservatori
Nella prefazione ribadisce quanto detto in quella del Cromwell – ruolo del popolo come pubblico,
che rende immortale l’arte
OPPOSTI: Vecchio/giovane (Zio Silva e Donna Sol) – aggrapparsi alla vita sposando la giovane
fanciulla.
Eleganza/goffaggine del re nascosto nell’armadio quando va di notte a trovare Donna Sol, di cui è
innamorato.
Destino: Ernani, capo della masnada contro il re e amante di Donna Sol, non può sfuggire alla
morte – inizialmente salvato da Silva in nome dell’ospitalità e promette di dare la vita per lui; si
scopre essere nobile e sposa Donna Sol ma dopo 3 suoni di corno si ricorda del giuramento fatto a
Silva, che per gelosia reclama la sua vita. I 3 muoiono (Donna Sol per amore, Ernani per il
giuramento e Silva senza più potersi aggrappare alla vita)
Romeo e Giulietta
1792 Pietro Andolfati traduce e allestisce Romeo e Giulietta – tragedia urbana con Lieto fine.
1826 Cesare della Valle duca di Ventignano – Romeo e Giulietta