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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO

DIPARTIMENTO DI ENERGIA, INGEGNERIA


DELL’INFORMAZIONE E MODELLI MATEMATICI

Corso di Laurea in Ingegneria Cibernetica

MISURE E STRUMENTAZIONE PER


L'AUTOMAZIONE

Fondamenti di metrologia

Docente: Valentina Cosentino

Perché misurare?
• Si misura per conoscere il mondo fisico, quantificando le
diverse grandezze che lo caratterizzano.
• L’informazione quantitativa su una grandezza fisica
(misurando) è ottenuta attraverso le misurazioni (o
misure), impiegando adeguati strumenti e secondo
opportuni metodi.

• Motivazioni di tipo commerciale e legale


• Motivazioni di tipo tecnico
• Motivazioni di tipo scientifico

1
Perché misurare?
Motivazioni di tipo commerciale e legale

– Determinare il valore (costo) di oggetti


– Determinare la qualità di beni
– Esempi:
• dimensione di terreni, stoffe, ...
• distanze da percorrere, ...
• quantità di grano, sementi, acqua, ...
– Regolare le transazioni commerciali
– Assicurare la corretta esazione di imposte
– Assicurare il rispetto di norme sulla sicurezza
– .....
3

Perché misurare?
Motivazioni di tipo tecnico

– Prove di accettazione
• Intercambiabilità fra i prodotti di più fornitori
– Prove per la verifica della qualità del processo produttivo
• Compatibilità fra pezzi provenienti da più processi
– Prove per la verifica della qualità dei prodotti finiti
– Confronto fra prodotti di fornitori differenti
– Accettazione del prodotto sulla base della prova eseguita

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Perché misurare?
Motivazioni di tipo scientifico
– Indagine sul mondo fisico per ottenere informazioni quantitative

– Conoscere un fenomeno fisico, per prevederne o controllarne il


comportamento
Metodo sperimentale (Galileo Galilei)
• Teorizzazione di un fenomeno fisico
– modello (matematico, …),
– legge fisica
• Esperimento sul fenomeno fisico
• Affinamento del modello
– modifiche,
– campo di validità
• Verifica sperimentale 5

Come misurare?

• Ci si accorda
– su una proprietà di un fenomeno, di un corpo o di una sostanza,
che può essere espressa quantitativamente  grandezza
(misurando)
– Esempio: lunghezza
– su un’unità di misura (e sul campione che la rappresenta)
– Esempio: metro, piede, palmo, ...
(problema: la conversione fra unità di misura differenti…)

– su un metodo di misura (confronto fra la grandezza da misurare


e il campione)
– sulla comunicazione del risultato del confronto, la misura,
corredata da una informazione sulla sua qualità (l’incertezza di
misura)

3
Come misurare?
• Comunicazione delle informazioni
– Intersoggettività dell’informazione
– Accordi per la comprensione del messaggio comunicato

• Accordo sulle procedure di prova (accordi specifici, norme nazionali


o internazionali)

ASPETTI IMPORTANTI:
• Compatibilità fra le misure eseguite in tempi e luoghi differenti e fra
le modalità di misurazione
• Ripetibilità e Riproducibilità delle misure
• Riferibilità della misura
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La misurazione richiede
• Un insieme di fenomeni o oggetti di cui si considera una determinata
proprietà (grandezza)
– Esempio: lunghezza, peso, temperatura, …
• Un insieme di relazioni empiriche definite sull’insieme, con
riferimento alla proprietà
– Esempio: equivalente, più grande
• Un insieme di numeri, con associate le relazioni fra numeri
– Esempio: numeri reali - uguale, maggiore
• La definizione delle funzioni di trasformazione che permettano il
passaggio:
– proprietà ⇒ numeri
– relazioni empiriche ⇒ relazioni fra numeri
– Esempi: equivalente ⇒ = (uguale)
più grande ⇒ > (maggiore)
• La definizione di una unità di misura con il relativo campione
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4
Misurare
• Misurare significa dunque acquisire e trasmettere informazioni sul
mondo fisico
• Il procedimento con cui si misura si chiama misurazione
• La misura di una grandezza (misurando) è generalmente definita
come il confronto quantitativo di questa stessa grandezza con un’altra
grandezza, omogenea con quella che si vuole misurare, che viene
considerata come unità di misura.
• L’unità di misura viene materializzata da un campione materiale; nei
metodi di misura strumentali il campione è implicito nella taratura
dello strumento.

• La misura è definita quando sono noti l’unità di misura ed una


espressione della sua qualità cioè di quanto il risultato si scosta dal
“valore vero” del misurando
• Il risultato di una misurazione, ossia l’informazione che si vuole
ottenere, si chiama misura, che rappresenta una stima del valore del
misurando a causa dell’incertezza nel processo di misurazione
9

Gli “attori” della misurazione

il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

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5
Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Il misurando è la grandezza sottoposta a misurazione. (ES: la


resistenza elettrica).

• Generalmente il misurando viene rappresentato attraverso un


modello matematico. (ES: V = R I)
11

Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Il campione realizza fisicamente l'unità di misura con la quale si


vuole confrontare il misurando.

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Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Con metodo di misura si intende la modalità con cui si esegue il


confronto fra misurando e campione.
• Il metodo di misura sfrutta, generalmente, un fenomeno fisico.

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Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Lo strumento è l'oggetto con cui si esegue il confronto fra misurando


e campione, secondo le modalità previste dal metodo impiegato.

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7
Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• L’utilizzatore coordina e supervisiona la sequenza di operazioni


previste dal metodo di misura impiegato, legge le indicazioni degli
strumenti, elabora le letture per ottenere il risultato della misurazione
• Può non essere "umano“ (es: sistemi automatici di misura)

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Misurazioni dirette e indirette


• Una misurazione diretta è un procedimento di misura che consente
il confronto diretto fra il misurando ed una grandezza di riferimento
della stessa specie (campione)
Esempi: misura di lunghezza con un metro, misura di tensione con un voltmetro…

• Una misurazione indiretta è un procedimento di misura in cui il


valore del misurando è ottenuto elaborando i risultati di una o più
misurazioni dirette effettuate su grandezze ad esso collegate
Esempi:
– Velocità: v = l / t
– Densità: δ = m / V
– Resistenza: R = V / I

La maggior parte delle misure è ottenuta per via indiretta (quasi sempre per
ragioni di comodità, costo, disponibilità di strumenti o campioni, ecc.)
Con riferimento agli esempi precedenti: la densità potrebbe essere ottenuta
anche con un densimetro; la resistenza potrebbe essere ottenuta per confronto
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con resistore campione…

8
Misurare
• Misurare significa dunque acquisire e trasmettere informazioni sul
mondo fisico
• Il procedimento con cui si misura si chiama misurazione
• La misura di una grandezza (misurando) è generalmente definita
come il confronto quantitativo di questa stessa grandezza con un’altra
grandezza, omogenea con quella che si vuole misurare, che viene
considerata come unità di misura.
• L’unità di misura viene materializzata da un campione materiale; nei
metodi di misura strumentali il campione è implicito nella taratura
dello strumento.

• La misura è definita quando sono noti l’unità di misura ed una


espressione della sua qualità cioè di quanto il risultato si scosta dal
“valore vero” del misurando
• Il risultato di una misurazione, ossia l’informazione che si vuole
ottenere, si chiama misura, che rappresenta una stima del valore del
misurando a causa dell’incertezza nel processo di misurazione
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“Errori e incertezze” nel risultato di una misurazione


• Per approssimazioni, per uso di metodi non idonei, per
caratteristiche intrinseche al metodo ed agli strumenti
utilizzati, per fattori esterni (grandezze di influenza), il
risultato della misurazione può essere diverso dal
“valore vero” del misurando: si commette quindi un
“errore” nel risultato della misurazione (idealmente, se valore
tale errore fosse noto, potrebbe essere corretto). vero

• Eseguendo ripetutamente la misurazione di uno stesso


misurando (anche nelle stesse condizioni: stesso
operatore, strumento, metodo, luogo, condizioni
ambientali) non si trova sempre lo stesso risultato, bensì
risultati tra di loro diversi a causa di “imperfezioni”
inevitabili nel processo di misurazione. Tali
imperfezioni non sono correggibili e pertanto la misura
sarà sempre affetta da “incertezza”
• Il risultato di una misura non sarà mai uguale al al
“valore vero” del misurando.
18

9
• Esempi
1) L’interazione del sistema misurato sul trasduttore.
(es: in una misura di portata di un fluido caldo, la risposta del trasduttore di
portata potrebbe essere modificata dalla temperatura del fluido).
2) Il carico strumentale.
Lo strumento elettrico che rileva l’uscita del trasduttore carica quest’ultimo con
la propria impedenza di ingresso, e pertanto si altera il valore della tensione a
vuoto prodotta dal trasduttore.
3) Stabilità del sistema ausiliario.
Nel caso di sistemi dotati di alimentazione elettrica, il segnale prodotto può
risentire della stabilità nel tempo della tensione di alimentazione.
4) Le condizioni ambientali.
Temperatura, umidità, altitudine, disturbi di natura elettromagnetica, ecc.
modificano le condizioni ideali di misura.

19

Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• La conoscenza del misurando è spesso incompleta e lo stato del


misurando può non essere perfettamente noto;
• La definizione del misurando può non descrivere completamente la
realtà fisica (il modello matematico può essere incompleto);
• Il processo di misura modifica il misurando (frequentemente nelle
misure industriali questo viene trascurato) 20

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Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• I campioni che si utilizzano nel confronto non sono ideali


(campioni sempre migliorabili);
• Non forniscono il valore esatto delle unità di misura ma solo una
loro (buona) approssimazione
21

Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Il metodo di misura sfrutta, generalmente, un fenomeno fisico,


che può non essere completamente noto.
• Generalmente il metodo non considera altri fenomeni che
possono interferire con quello utilizzato
22

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Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Il principio operativo impiegato differisce da quello ideale a


causa di: componenti non ideali, rumore generato internamente
allo strumento stesso, sensibilità alle condizioni ambientali,
taratura inadeguata, età, ecc.
• I dispositivi utilizzati non sono ideali 23

Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

l’utilizzatore

• Capacità ed esperienza dell’operatore hanno un ruolo


fondamentale nel processo di misura. (Es: esecuzione della misura
al “momento giusto”, valutazione della posizione di un indice su
una scala graduata, corretta interpretazione dei risultati di una
misura, elaborazioni corrette delle letture degli strumenti, ecc.)
24

12
Gli “attori” della misurazione
il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

Procedimento Software

l’utilizzatore

• L’errore dovuto al procedimento di misura è legato ad


approssimazioni ed assunzioni tipiche del metodo, dove spesso si
fanno delle ipotesi semplificative;
• L’errore del software è legato agli algoritmi matematici utilizzati
per il calcolo 25

Gli “attori” della misurazione


il sistema
misurato
il metodo il campione
il misurando
L’unità di misura
lo strumento

rni
e ni este
Fenom l’utilizzatore

• Sollecitazioni meccaniche, disturbi elettromagnetici, condizioni


ambientali (ad es. la temperatura) influenzano tutto il processo di
misura 26

13
Effetti
Se il processo di misura è ripetuto un certo
numero di volte, i risultati ottenuti sono
sempre differenti, anche se le condizioni di
misura non sono cambiate.

Se il processo di misura è ripetuto da un


altro operatore, con strumenti differenti, i
risultati della misura sono differenti (anche
riproducendo le stesse condizioni di
misura)

Ecco perché esprimere il risultato di una misura con un solo valore (e


un’unità di misura) è privo di significato!

27

Stima della misura

• In una misurazione l’operatore esegue una stima del valore del


misurando dovuta agli errori (scarti, scostamenti),
inevitabilmente connessi a qualsiasi processo di misurazione.

• Bisogna quindi aggiungere un’indicazione sulla qualità


della stima, cioè sulla sua capacità di rappresentare, con un
definito livello di probabilità, il valore del misurando,
esprimendo così “l’incertezza” di misura.

28

14
Risultato di una misurazione

• Per esprimere in modo completo il risultato di una


misurazione, sono necessari almeno tre elementi: il valore
della misura, l’unità di misura e l’incertezza.

• Il risultato della misura è il valore numerico assegnato alla


grandezza misurata (misurando).

• Il numero che esprime la grandezza misurata potrà essere


dichiarato solo con un certo margine di incertezza in quanto
numerosissimi fattori perturbano le condizioni ideali di lavoro e
si oppongono alla conoscenza esatta del mondo fisico (es.
grandezze di influenza)
29

Espressione del risultato di una misurazione

La fascia di valori è fornita indicando:


• estremi della fascia
- Esempio: I=[3,035 ÷ 3,043] A

• valore centrale e semiampiezza della fascia


– in valore assoluto
– Esempio: I=[3,039 ± 0,004] A
– in valore relativo (al valore centrale)
– Esempio: I=3,039 A ± 0,13%
30

15
METROLOGIA

• E’ la scienza che studia i processi ed i procedimenti di


misurazione delle grandezze del mondo fisico,
stabilisce i sistemi di misura e le relative unità di
base, definisce i campioni di riferimento.

31

Terminologia metrologica
Le definizioni sono tratte dal “Vocabolario Internazionale dei termini fondamentali e generali in
metrologia” (abbreviato in VIM). Nelle definizioni sono tra parentesi parole o espressioni che
possono essere omesse, se ciò non è fonte di equivoci.

Grandezza (misurabile)
Attributo di un fenomeno, corpo o sostanza, che può essere distinto
qualitativamente e determinato quantitativamente
In senso generale: lunghezza, tempo, massa, temperatura, resistenza elettrica …
In senso determinato: lunghezza di una data barra, resistenza di un dato filo …

Misurando:
Grandezza in senso determinato sottoposta a misurazione
Misurazione:
Insieme di operazioni che ha l’obiettivo di determinare un valore di una
grandezza

Principio di misura:
Base scientifica di una misurazione
Esempio: effetto termoelettrico applicato alla misurazione di una temperatura
32

16
Terminologia metrologica
Procedura di misura:
Insieme delle operazioni, descritte in termini dettagliati, usate per effettuare
determinate misurazioni secondo un dato metodo
Nota: esso è di solito registrato in un documento, a volte chiamato esso stesso
“procedura di misurazione” o “metodo di misurazione”

Metodo di misura:
Sequenza logica di operazioni, descritte in termini generali, utilizzate per
eseguire una misurazione
Esempio: metodo di sostituzione, metodo di zero, …

Risultato di una misurazione:


Valore attribuito ad un misurando, ottenuto mediante misurazione
Nota: un’espressione completa del risultato di una misurazione comprende
informazioni sull’incertezza di misura

33

Terminologia metrologica

Unità di misura:
Termine di riferimento adottato, per convenzione, per confrontare una grandezza
con altre della stessa specie

Valore (di una grandezza):


Espressione quantitativa di una grandezza in senso determinato, generalmente in
forma di una unità di misura moltiplicata per un numero
Esempio: lunghezza di una barra 5,34 m; massa di un corpo 0,15 kg; …

Valore vero (di una grandezza):


Valore coerente con la definizione di una data grandezza in senso determinato.
Nota: il valore vero è il valore che sarebbe ottenuto da una misurazione perfetta;
i valori veri sono per natura indeterminati.

34

17
Terminologia metrologica
Errore (di misura):
Risultato di una misurazione meno un valore vero del misurando
Note:
Poiché un valore vero non è determinabile, in pratica si usa un valore
convenzionalmente vero (valore attribuito ad una grandezza in senso
determinato ed accettato, a volte per convenzione, come avente
un’incertezza adatta per un dato scopo); esso e anche denominato “valore
assegnato”, “migliore stima del valore”, “valore convenzionale”.
Esempio: il valore assegnato alla grandezza realizzata da un campione di
riferimento
In connessione a “valore vero” si usa l’articolo indeterminativo “un” (e
non l’articolo determinativo “il”) perché vi possono essere diversi valori
compatibili con la definizione di una data grandezza in senso determinato

Incertezza (di misura):


Parametro, associato al risultato di una misurazione, che caratterizza la
dispersione dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando
35

Terminologia metrologica
Accuratezza
Grado di concordanza tra il risultato di una misurazione ed un valore vero del
misurando

Ripetibilità (di risultati di misurazioni)


Grado di concordanza tra i risultati di successive misurazioni dello stesso
misurando effettuate nelle stesse condizioni di misura
Tali condizioni sono denominate “condizioni di ripetibilità” (es: stessa procedura di
misura, stesso strumento, stesso luogo, ripetizione delle misure entro un breve
periodo di tempo)

Riproducibilità (di risultati di misurazioni)


Grado di concordanza tra i risultati di misurazioni dello stesso misurando
effettuate cambiando le condizioni di misura

36

18
Accuratezza vs. ripetibilità – una rappresentazione intuitiva…

RIPETIBILITÀ Valore vero

Misure accurate e con


buon grado di ripetibilità
PRECISIONE

Misure poco accurate e Misure con buon grado di


ripetibilità ma poco 37
con scarso grado di
ripetibilità accurate 37

Terminologia metrologica

Il risultato di una misurazione non è un numero ma un intervallo di valori.


Ciò fa perdere significato al concetto di misure uguali che è sostituito con
quello di misure compatibili

Compatibilità delle misure


Condizione che si verifica quando le fasce di valore assegnate in diverse
occasioni come misura dello stesso parametro nello stesso stato hanno
almeno un elemento in comune
(definizione da Norma UNI 4546 “Misure e misurazioni – Termini e definizioni
fondamentali”)

38

19
Compatibilità delle misure
• Esempio:
• a e b sono compatibili
a • b e c sono compatibili
prova
b • a e c NON sono compatibili

misura

• In generale per le misure compatibili NON vale la proprietà transitiva


– Se a comp. b e b comp. c, non necessariamente è a comp. c

• Sono mutuamente compatibili le misure che hanno almeno un


elemento in comune fra tutte le fasce di valore
39

Terminologia metrologica

Per la determinazione delle caratteristiche metrologiche di uno strumento si


procede a operazioni di confronto delle indicazioni fornite dallo strumento con
i valori di grandezze di riferimento ad esso applicate, ritenute note, e ottenute
dai campioni.

Taratura:
Insieme delle operazioni che stabiliscono, sotto specificate condizioni, la
relazione tra i valori di una quantità indicati da uno strumento o da un sistema
di misura e i corrispondenti valori realizzati dai campioni. (VIM)

Il significato e il valore di una operazione di taratura dipendono dalla


credibilità dello standard di riferimento e dalle modalità con cui viene
realizzato il confronto.
Una procedura di taratura garantisce la riferibilità delle misure quando viene
effettuata da un organismo riconosciuto o accreditato a livello nazionale o
internazionale.
40

20
Taratura vs. calibrazione
La calibrazione è l'operazione in cui uno strumento di misura viene regolato in
modo da migliorarne l’accuratezza.
L'operazione richiede il confronto con delle misure di riferimento prodotte utilizzando uno
strumento campione. Spesso sono necessarie anche conoscenze specifiche dello strumento
(normalmente in possesso del costruttore e del relativo servizio d’assistenza)

Calibrazione:
Insieme di operazioni svolte su un sistema di misura, affinché esso fornisca
indicazioni prescritte in corrispondenza di determinati valori di una grandezza da
sottoporre a misurazione
La taratura verifica le caratteristiche dello strumento mentre la calibrazione cerca
di migliorarle.

In inglese:
taratura si traduce “calibration”;
calibrazione si traduce “adjustment” (termine spesso usato nelle normative
internazionali e riportato in italiano anche con i termini aggiustamento, regolazione
o messa a punto). 41

Il ruolo della metrologia


La standardizzazione
• La globalizzazione dell’economia comporta lo spostamento di capitali e
tecnologie, impianti e apparecchiature, beni e servizi, risorse e informazione,
in ogni parte del mondo.
• Parallelamente a ciò, si pone l’esigenza di misurare in modo coerente e
universalmente accettato i beni e servizi scambiati.
• A tale scopo sono nati gli standard, ovvero accordi scritti, riguardanti
specifiche tecniche oppure regole per l’applicazione uniforme delle
definizioni e delle norme.
• Il loro obiettivo è quello di assicurare che i materiali, i prodotti, le procedure
o i servizi ad essi conformi, risultino adatti allo scopo per il quale sono
previsti, realizzati e venduti.
• La conformità ad una normativa internazionale, universalmente riconosciuta,
agevola gli scambi, in quanto non sono più necessari i controlli tecnici ad
ogni passaggio e su ogni aspetto del bene scambiato, ma sono sufficienti
quelli fatti una sola volta.
42

21
Enti di standardizzazione
IEC
ingegneria
ISO CENELEC elettrica ed
Nel mondo
IEC elettronica
CEI
CEN
In Europa CENELEC ISO
Tutti gli altri
xxxxUNIxxxx CEN settori
In Italia
CEI UNI

ISO: International Organization for Standardization


IEC: International Elecrotechnical Commission
CEN: Commissione Europea di Normazione
CENELEC: Comitato Europeo di Normazione Elettrotecnica
UNI: Ente Nazionale di Unificazione
43
CEI: Comitato Elettrotecnico Italiano

Il ruolo della metrologia


La riferibilità delle misure
• Le misure devono essere comparabili e per questo è necessario un
grado di accordo sui risultati ottenuti.
• Affinché le misure siano tra loro comparabili, occorre che vengano
riferite a campioni universali, attraverso una “catena ininterrotta di
riferimenti”.
• Compito della metrologia è costruire i vari “anelli” della catena di
riferibilità e assicurarne in corretto funzionamento.

44

22
Terminologia metrologica
Riferibilità
Proprietà del risultato di un misurazione consistente nel poterlo riferire a
campioni appropriati, attraverso una catena ininterrotta di confronti

45

Ambiti della metrologia


La metrologia investe due ambiti distinti, ciascuno con specificità ed
esigenze proprie:
 la metrologia scientifica e tecnica
 la metrologia legale.

Compito della metrologia scientifica e tecnica è quello di realizzare, riprodurre,


mantenere nel tempo e disseminare, cioè rendere disponibili, nelle attività
scientifiche, tecniche e industriali, i campioni primari delle unità di misura delle
diverse grandezze fisiche, in accordo con la definizione che per ciascuna di esse è
data dal Sistema Internazionale delle Unità (SI).
Questo compito è affidato, a livello più alto in ciascun Paese, agli Istituti nazionali
di metrologia, i quali sono chiamati a garantire la riferibilità non solo nell’ambito
nazionale, ma anche nei confronti di altri Paesi e, più in generale, a livello
internazionale.

46

23
Compito della metrologia legale è quello di verificare che tutti gli strumenti
di misura impiegati nelle transazioni commerciali o per i quali specifiche
disposizioni legislative prevedono ben definiti requisiti di riferibilità e di
affidabilità, rispondano ai requisiti previsti dalla legislazione vigente o da
documenti normativi concordati nell’ambito dell’Organizzazione
Internazionale di Metrologia legale (OIML).

Per quanto concerne l’Italia, i compiti di metrologia legale sono svolti, alle
dipendenze del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato,
dall’Ufficio Centrale e da Uffici decentrati a livello provinciale, presso le
Camere di Commercio.

Obiettivi :
 stabilire quali misurazioni effettuare, le prestazioni minime sulle
operazioni di misura, le modalità di misurazione (da eseguire con
strumentazioni certificate, di data classe metrologica)
 sottoporre a controlli regolamentari gli strumenti di misura destinati
alla vendita diretta al pubblico, alle transazioni commerciali tra imprese, a
misurazioni finalizzate a stabilire multe e sanzioni, al controllo della salute
pubblica, alla sicurezza, alla protezione ambientale.
47

L’organizzazione della metrologia scientifica e tecnica


CGPM
Conférence Génerale des Poids et Mesures
CIPM
Comitée International des Poids et Mesures
BIPM
Bureau International des Poids et Mesures

EUROMET
Organismo per la collaborazione Europea per i Campioni di Misura

EA
European Accreditation (ex WECC)

MRA
Mutual Recognition Agreement
48

24
METROLOGIA SCIENTIFICA
METROLOGIA SCIENTIFICA EETECNICA
TECNICA

Livello Convenzione del metro


Livello CGPM
Internazionale
Internazionale CIPM
BIPM
Livello
Livello
Europeo
Europeo WECC
EA EUROMET M &T
MRA
Livello
Livello Istituti metrologici primari
Nazionale
Nazionale IMGC IEN ENEA
INRIM
Servizio di Taratura
SIT– ex SIT
ACCREDIA ACCREDIA
Sistema Nazionale di Centri di taratura SIT ex SIT
Taratura (SNT) Utilizzatori di strumenti

49

L’organizzazione della metrologia


INRIM
Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica
nato dalla fusione di IMGC (Istituto di Metrologia Gustavo Colonnetti, CNR di
Torino) e IEN (Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris” , Torino)
[DECRETO LEGISLATIVO 21 gennaio 2004, n.38]
ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
ACCREDIA
(ex SIT - Servizio di Taratura in Italia)

IMGC: per i campioni riguardanti le unità di misura impiegate nel campo della
meccanica e della termologia;
IEN: per i campioni riguardanti le unità di misura del tempo e delle
frequenze e per le unità di misura impiegate nel campo dell'elettricità, della
fotometria, dell'optometria e dell'acustica;
ENEA: per i campioni nazionali delle unità di misura impiegate nel campo
delle radiazioni ionizzanti.
50

25
A livello mondiale

 attività del BIPM:


• Stabilire le unità fondamentali, conservando i campioni fondamentali.
• Effettuare il confronto tra unità nazionali ed internazionali.
• Organizzare confronti internazionali a livello di unità nazionali.
• Stabilire le costanti fisiche fondamentali.

I confronti eseguiti sui campioni degli Istituti Metrologici Primari consentono


di stabilire l’equivalenza dei campioni realizzati e conservati nei vari paesi.
E’ dunque assicurata l’armonizzazione dei risultati delle misurazioni in un
ambiente quanto più vasto possibile.

La direzione e supervisione dei lavori del BIPM è affidata al CIPM, il quale è


sottoposto all’autorità del CGPM, composto dai delegati di tutti gli stati
firmatari della Convenzione del Metro.

 attività del CGPM:


• Stabilire ed attuare misure volte ad assicurare la diffusione del SI.
• Approvare le nuove risoluzioni scientifiche internazionali. 51

ACCORDO DI MUTUO RICONOSCIMENTO


(MRA – Mutual Recognition Agreement )
RICONOSCIMENTO MUTUO DEI CAMPIONI DI MISURA NAZIONALI
E DEI CERTIFICATI DI TARATURA E DI MISURAZIONE EMESSI
DAGLI ISTITUTI METROLOGICI NAZIONALI

L’accordo di riconoscimento mutuo (MRA) è stato redatto nel 1999 dal CIPM; esso
è destinato alla firma dei direttori degli istituti metrologici nazionali (NMI) degli
Stati membri della Convenzione del Metro.

 Obiettivi
• stabilire il grado d’equivalenza dei campioni di misura nazionali mantenuti
dagli NMI;
• provvedere al riconoscimento mutuo dei certificati di taratura e di misurazione
emessi dagli NMI;
• fornire in questo modo ai Governi e ad altre parti un solido fondamento ad altri
e più estesi accordi legati al commercio internazionale, agli affari ed alle attività di
regolamentazione.

52

26
ACCORDO DI MUTUO RICONOSCIMENTO – (MRA)

 Procedimento d’attuazione
• confronti internazionali di misurazioni, denominati confronti chiave;
• confronti internazionali supplementari di misurazioni;
• messa in opera da parte degli NMI di sistemi di qualità e dimostrazione della
propria competenza.

 Risultato
• dichiarazione da parte di ciascun istituto delle proprie capacità di misurazione,
che sono inserite in un database gestita dal BIPM e pubblicamente accessibile
tramite il Web.

 I direttori degli NMI che firmano l’MRA:


• accettano i procedimenti, specificati nell’accordo, intesi a stabilire la base dati;
• riconoscono i risultati dei confronti chiave e supplementari inseriti nel
database;
• riconoscono le capacità di misurazione e taratura degli altri istituti aderenti
all’accordo, riportate nel database.
53

A livello europeo

L’EUROMET unisce i Laboratori Nazionali di Metrologia dei paesi


dell’Unione Europea.

 scopo dell’EUROMET:
• sviluppare la cooperazione tra i laboratori nazionali di metrologia.
• assicurare un uso efficace degli strumenti metrologici

L' EA nasce nel 1997, unificando le attività di EAC (European Accreditation


for Certification) e di EAL (European Accreditation of Laboratoire). L’EA
coordina i Servizi Nazionali di Taratura dei vari paesi.

 scopo dell’EA:
• sviluppare, valutare e assicurare accordi di mutuo riconoscimento dei
certificati di taratura.

Gli accordi di mutuo riconoscimento sono funzionali a facilitare la libera


circolazione dei certificati di taratura.
54

27
A livello nazionale

Gli Istituti Metrologici primari hanno il compito di realizzare e conservare i


campioni nazionali delle varie grandezze, e di procedere periodicamente al loro
confronto con i campioni delle altre nazioni. Essi hanno inoltre il compito di
disseminare le unità di misura, definendo ed attuando le procedure per
garantire, ad ogni livello di applicazione, la riferibilità ai campioni nazionali.

Il Sistema Nazionale di Taratura, (istituito con la legge n°273/91), è costituito


dagli Istituti Metrologici Primari (IEN e IMGC – oggi riuniti nell’INRIM – e
ENEA) e dai Centri di Taratura ACCREDIA (ex SIT).
Il Sistema Nazionale di Taratura prevede la supervisione del MIUR (Ministero
Istruzione Università e Ricerca) e del MAP (Ministero delle Attività
Produttive) che coordinano le attività degli istituti metrologici primari, delle
strutture di accreditamento, dei centri di taratura.
Esso assicura la riferibilità ai campioni nazionali dei risultati delle misurazioni.

Gli strumenti di misura riferibili ai campioni nazionali garantiscono


l’esecuzione di misurazioni le cui misure sono mutuamente compatibili
55

56

28
Il risultato di questo sistema, che garantisce il trasferimento delle unità di
misura dal livello di riferimento dei campioni primari a quello applicativo
attraverso una catena ininterrotta di confronti, è che le misurazioni effettuate
sono riferibili sia ai campioni italiani sia ai campioni nazionali di altri paesi

57

ACCREDIA, SIT e l'evoluzione


dell'accreditamento dei Laboratori di taratura
A partire dal 1979 gli Istituti metrologici primari IMGC/CNR, IEN e INMRI/ENEA, per
mezzo delle loro Strutture di Accreditamento, coordinate da una Segreteria Centrale, hanno
effettuato l'accreditamento di numerosi Laboratori metrologici secondari quali Centri di
taratura, costituendo così il "SIT - SERVIZIO DI TARATURA IN ITALIA".
Con la legge 273/91 è stato costituito il Sistema Nazionale di Taratura.
Il 1° gennaio 2006 è diventato operativo l'INRIM, Istituto Nazionale di Ricerca
Metrologica, che ha unificato IEN e IMGC/CNR. Il SIT ha continuato a operare, come
servizio dell'INRIM, in modo da garantire i requisiti stabiliti dalla normativa nazionale ed
internazionale, nonché la partecipazione agli accordi di mutuo riconoscimento.
Il 20 marzo 2009 è stata costituita la Società Consortile a responsabilità limitata denominata
"Consorzio Pubblico per l'accreditamento (COPA SCrl)", che ha condotto l'accreditamento
dei Laboratori di taratura fino al riconoscimento di ACCREDIA da parte del Governo in
qualità di ente unico nazionale di accreditamento.
Con la stipula della convenzione tra INRIM e ACCREDIA, dal 1° luglio 2010
l'accreditamento dei Laboratori di taratura viene svolto esclusivamente dal Dipartimento
Laboratori di taratura di ACCREDIA, che assicura la continuità con il passato di SIT,
garantendo le conoscenze e le competenze maturate in più di trent'anni di esperienza.

58

29
L’organizzazione della metrologia
METROLOGIA LEGALE
METROLOGIA LEGALE

Livello
Livello OIML: Organizzazione
Internazionale
Internazionale OIML Internazionale di
Metrologia Legale
Livello
Livello
CE: Commissione
CE / WELMEC
Europeo
Europeo
Europea

Livello
Livello Ufficio Centrale Metrico WELMEC: (Western)
Nazionale
Nazionale European Legal
Uffici Metrici Provinciali
Metrology
Cooperation
Utilizzatori di strumenti
(Impegnati nelle transazioni commerciali)
59

A livello mondiale

 obiettivi dell’OMIL:
• coordinare e armonizzare a livello internazionale i regolamenti
amministrativi e tecnici sulle misure e le strumentazioni di misura dei
paesi membri.

L’OIML agisce attraverso direttive internazionali recepite dai singoli membri


(56 stati membri + 45 paesi osservatori).

Organi dell’OIML sono:


– “Bureau Internazionale di Metrologia Legale ” (BIML), che coordina i
lavori delle segreterie nazionali.
– “Conferenza Internazionale di Metrologia Legale”, che prende le decisioni
fondamentali sull’OIML (budget, politiche di lavoro, adozione direttive
internazionali).

60

30
A livello europeo

 ruolo della Commissione Europea:


• coordinamento dell’opera di armonizzazione dei regolamenti
nazionali.

Il WELMEC è stato fondato nel 1990 dalle autorità nazionali di metrologia


legale dell’Europa Occidentale (UE e Mercato Economico Europeo), ma oggi
ne sono membri anche paesi dell’Europa Centrale e orientale

 ruolo del WELMEC:


• armonizzare regolamentazioni e metodi di controllo tra i paesi membri
• promuovere mutui riconoscimenti di diversi paesi nell’ambito della
metrologia legale.

61

A livello nazionale

In Italia, la responsabilità della Metrologia Legale è del Ministero delle


Attività Produttive (MAP), “Dipartimento di Armonizzazione e
Sorveglianza del mercato”.

L’ Ufficio Centrale Metrico (UCM), che afferisce al MAP, è incaricato di:


i) Stabilire i regolamenti;
ii) Organizzare i servizi di misura e analisi dei metalli preziosi;
iii) Garantire la tutela dei consumatori;
iv) Ispezionare le attività di preimballaggio;

Esso dispone di propri laboratori, oltre a numerosi laboratori sparsi nelle


diverse regioni d’Italia (Uffici Metrici Provinciali)
Del comitato consultivo dell’UCM fanno parte anche rappresentanti
dell’INRIM, assicurando così coerenza tra la Metrologia Scientifica e
Legale e la riferibilità delle misure al SI.

62

31
Sistema Internazionale (SI)

Perché un sistema di unità?


In passato le unità di misura facevano riferimento a manufatti assai spesso
"locali", talvolta "antropomorfi"
– Il piede, il pollice, …

Al contrario, perché sia possibile ottenere misure compatibili operando sullo


stesso misurando ovunque nel mondo occorre disporre di unità di misura
“universali”.
I dispositivi di misura devono essere tarati con misurandi riferibili a campioni
riconosciuti come primari nel contesto più ampio possibile.

E’ un problema di:
• Accordo tra paesi
• Possibilità di impiegare oggetti o apparecchi (i campioni) che si possano
confrontare facilmente
63

Sistema Internazionale (SI)


Storia:
• 1875: ratifica della Convenzione del Metro da parte di 17 stati e nascita
della CGPM (Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure)
• 1948: 9° CGPM, si avvia il lavoro su un sistema di misura unitario
(Sistema Giorgi)
• 1960: con la XI CGPM, approvazione del SI

In Italia:
• DPR 802/1982: obbligo dell’uso del SI in Italia
• Legge 273/91: Servizio Nazionale di Taratura in Italia
• DM 591 D.M. 30 nov 1993: su proposta degli Istituti Metrologici Primari,
si definisce l'insieme dei campioni nazionali di alcune unità di misura del
Sistema Internazionale per quanto riguarda sia le unità SI di base sia alcune
unità derivate. Per ciascuna di esse viene indicato il campione (e la relativa
incertezza), l'istituto che lo realizza, mantiene e dissemina.
64

32
Sistema Internazionale
Derivato dall’estensione del sistema razionalizzato di Giorgi.

• Si basa su:
– sette unità di misura “di base”
– due unità di misura “supplementari”
– un numero opportuno di unità di misura “derivate” che si
ottengono combinando le precedenti secondo regole molto
semplici.

• le unità di misura di base sono quelle fondamentali per eseguire


tutte le possibili misurazioni, senza introdurre inutili ridondanze.
• le unità supplementari si riferiscono a grandezze geometriche, sono
adimensionate, e nelle formule di generazione di unità derivate
possono essere omesse
65

Sistema Internazionale
Grandezza Unità SI
nome simbolo
Lunghezza metro m
Massa kilogrammo kg
Tempo secondo s unità di base
Intensità di corrente elettrica ampere A
Temperatura termodinamica kelvin K
Quantità di sostanza mole mol
Intensità luminosa candela cd

Grandezza Unità SI
nome simbolo
unità supplementari
Angolo piano radiante rad
Angolo solido steradiante sr
66

33
67

Sistema Internazionale
• Sistema assoluto, indipendente, completo, coerente, razionalizzato,
decimale

 Assoluto: i campioni non sono legati ne’ al tempo ne’ al luogo della
misurazione
 Indipendente: nessuna unità di base si esprime mediante le altre
 Completo: numero di unita’ di base sufficiente per derivare, mediante le
relazioni stabilite dalle leggi della fisica, le unità delle altre grandezze
(unità derivate).
 Coerente: i coefficienti per le nuove unità sono sempre di valore
unitario e i multipli e i sottomultipli delle unità di misura, il cui uso può
essere comodo, sono decimali
 Razionalizzato: non vi e’ 4 pigreco in certe espressioni
elettromagnetiche
 Decimale: multipli e sottomultipli decimali

68

34
Sistema Internazionale
unità derivate
• Le unità SI derivate si ottengono combinando tra loro le unità di base
in monomi del tipo seguente:
mα · kgβ · sγ · Aδ · Kε · molξ · cdη
con coefficiente numerico 1; gli esponenti α, β, γ, ecc sono numeri
interi (compreso lo zero).

• Esistono:
 Unita derivate con nome proprio
– esempi: frequenza, hertz, Hz = s-1 ; forza, newton, N = m kg s-2
 Unità derivate senza nome proprio, espresse attraverso il
monomio che la definisce in termini di unità di base (o di altre unità
con nome proprio)
– esempi: velocità, m s-1 ; area, m2
69

Grandezza Unità SI Espressione Espressione


in funzione in funzione
di altre delle unità SI
Nome Simbolo unità SI Fondamentali Sistema
Frequenza

Forza
hertz

newton
Hz

N m·kg·s
s
-1

-2
Internazionale
2 -1 -2
Pressione pascal Pa N/m m ·kg·s
2 -2
Energia, lavoro, joule J N·m m ·kg·s
quantità di calore
Potenza, flusso watt W J/s
2
m ·kg·s
-3
unità derivate
Energetico
Carica elettrica coulomb C s·A con nome
2 3 -1
Potenziale elettrico, volt V W/A m ·kg·s ·A
tensione elettrica
-2 -1 4 2
Capacità elettrica farad F C/V m ·kg ·s ·A
2 -3 -2
Resistenza elettrica ohm Ω V/A m ·kg·s ·A
-2 -1 3 2
Conduttanza siemens S A/V m ·kg ·s ·A
elettrica
2 -2 -1
• Il SI riconosce 18 unità
Flusso d'induzione weber Wb V·s m ·kg·s ·A
magnetica derivate con nome proprio
Induzione tesla T Wb/m
2
kg·s ·A
-2 -1 (derivano da nomi di
magnetica
2 -2 -2
scienziati famosi)
Induttanza henry H Wb/A m ·kg·s ·A
Flusso luminoso lumen Lm cd·sr
2 -2
Illuminamento lux Lx lm/m m ·cd·sr
-1
Attività (di un Becquerel Bq s
radionuclide)
2 -2
Dose assorbita gray Gy J/kg m ·s
2 -2
Equivalente di dose sievert Sv J/kg m ·s
70

35
Sistema Internazionale
grandezze derivate con nome

71

Sistema Internazionale
grandezze derivate con nome

72

36
Sistema Internazionale
grandezze derivate con nome

73

Sistema Internazionale
Alcune unità, pur essendo fuori dal
Sistema Internazionale, sono entrate
unità non SI ammesse
talmente nella vita di ogni giorno da Nome Simbolo Valore in unità SI
non poter essere messe al bando. minuto min 1 min = 60 s
Esse sono indicate nella tabella a
ora h 1 h = 60 min = 3 600 s
fianco.
giorno d 1 d = 24 h = 86 400 s
Tutte le altre unità non indicate nella grado ° 1° = ( π/180) rad
tabella debbono essere abbandonate sessagesimale
e sostituite con unità SI. minuto ' 1' = (1/60)° =
Esempi: di angolo =(π/10 800) rad
• potenza dei motori delle automobili secondo " 1" = (1/60)'=
in kilowatt e non in cavalli di angolo =(π/648 000) rad
(1 CV = 0,735499 kW), litro l, L 1 l = 1 dm3 = 10-3 m3
• la quantità di calore negli impianti tonnellata t 1 t = 103 kg
termici in kilojoule anziché in grandi
bar bar 1 bar = 105 Pa
calorie (1 Cal = 4186,8 kJ).
74

37
Sistema Internazionale
Multipli e sottomultipli

Quando l'unità SI è troppo grande o troppo piccola per certe


misurazioni, si possono usare suoi multipli o sottomultipli decimali.

Per soddisfare le esigenze di tutti gli utilizzatori del Sistema


Internazionale, la Conferenza Generale dei pesi e delle Misure
(CGPM) ha stabilito 20 prefissi moltiplicatori, con fattore tra 10-24 e
1024 , con nomi speciali.

75

Sistema Internazionale
Prefissi SI

1 000 000 000 000 000 000 000 000 1024 yotta Y
1 000 000 000 000 000 000 000 1021 zetta Z
1 000 000 000 000 000 000 1018 exa E
1 000 000 000 000 000 1015 peta P
1 000 000 000 000 1012 tera T
1 000 000 000 109 giga G
1 000 000 106 mega M
1 000 103 kilo k
100 102 etto h
10 101 deca da

76

38
Sistema Internazionale
Prefissi SI

0,1 10-1 deci d


0,01 10-2 centi c
0,001 10-3 milli m
0,000 001 10-6 micro µ
0,000 000 001 10-9 nano n
0,000 000 000 001 10-12 pico p
0,000 000 000 000 001 10-15 femto f
0,000 000 000 000 000 001 10-18 atto a
0,000 000 000 000 000 000 001 10-21 zepto z
0,000 000 000 000 000 000 000 001 10-24 yocto y

77

Sistema Internazionale

Prefissi SI

Esempio:
Corrente elettrica molto piccola o molto grande
0,000 005 A 500 000 A
Si ha :
5·10-6 A= 5 µA 500·103 A = 500 kA

78

39
Alcune regole per scrivere correttamente nomi e simboli
delle Unità di misura SI
I nomi per esteso delle unità di misura devono sempre essere scritti con lettera
minuscola (newton e non Newton), privi di accenti o segni grafici (ampere e non
Ampère).
I nomi delle unità non hanno plurale, eccetto il metro, il kilogrammo, il secondo,
la candela, il radiante e tutte le unità derivate, multipli e sottomultipli.
I simboli delle unità di misura devono essere scritti in minuscolo, oppure, se
deriva da un nome proprio di persona, con la prima o l'unica lettera maiuscola (si
scrive: Pa per i pascal, N per i newton, m per i metri).
I simboli non devono essere seguiti dal punto, salvo che si trovino a fine periodo.
Quando l'unità di misura è scritta vicino ad un numero si deve usare il simbolo e
questo va posto sempre dopo il valore numerico (si scrive: 12 kg e non 12
kilogrammi oppure kg 12).
Il prodotto di due o più unità va indicato con un punto a metà altezza o con un
piccolo spazio tra i simboli (si scrive: N·m oppure N m).
Il quoziente tra due unità va indicato con una barra obliqua o con esponenti
79
negativi (si scrive m/s oppure m s-1).

Alcune regole per scrivere correttamente nomi e simboli


delle Unità di misura SI

L'unità se non accompagna la relativa misura deve essere espressa con il suo
nome e non con il simbolo, ad eccezione delle formule e degli elenchi di
simboli (si scrive: "Il kilometro è una lunghezza" e non "Il km è una
lunghezza").
Il simbolo di un multiplo o sottomultiplo si scrive facendo precedere il simbolo
dell'unità da quello del prefisso, senza interposizione di un punto o di uno
spazio (si scrive: MPa, kg, cm, kW).
Nel caso dell'unità kilogrammo per formare multipli e sottomultipli si utilizza il
grammo, non il kilogrammo.
Es: 10-3g = 1 mg; 106 g = 1 Mg (ex tonnellata).
Attenzione: la lettera k minuscola indica il prefisso di multiplo
decimale kilo (= 1.000) mentre la lettera K maiuscola indica la temperatura in
gradi kelvin.

80

40
Regole di scrittura

81

Regole di scrittura

82

41
Regole di scrittura

83

Regole di scrittura

84

42
Regole di scrittura

85

Regole di scrittura

86

43
Campioni delle unità di misura
Dopo aver definito le unità di misura, nasce l’esigenza di fornirne
una rappresentazione “tangibile”, i CAMPIONI.

I campioni possono essere


• naturali, cioè basati su un fenomeno fisico (es. effetto Josephson
per il campione di tensione)
• artificiali, cioè realizzati tramite prototipi che materializzano la
relativa grandezza (es. prototipo del metro)

Un campione deve essere:


• assoluto (il suo valore non deve dipendere dal luogo in cui è
conservato)
• stabile (il suo valore non deve variare nel tempo)
• riproducibile e disseminabile (deve essere possibile realizzare delle
copie fedeli da conservare in luoghi diversi)
87

Campioni delle unità di misura

88

44
Campioni delle unità di misura

I progressi della ricerca scientifica e, contestualmente, le sempre


maggiori esigenze tecnologiche portano a realizzare campioni di
qualità sempre migliore, con incertezze sempre più basse.

In corrispondenza a ciò, anche le definizioni delle unità di misura


si modificano, per ridurre i margini di incertezza entro cui il
corrispondente valore può essere considerato noto, durante
l’impiego del relativo campione.

89

Campioni delle unità di misura


Un esempio: il metro
Il metro fu inizialmente definito (XVIII secolo) come “la
decimilionesima parte di un quadrante di meridiano terrestre”. Nel
1889 si stabilì come prototipo internazionale del metro la distanza
tra due riferimenti incisi su un’asta di platino-iridio, conservata nei
laboratori del BIPM a Sevres (incertezza dell’ordine di ± 10-7).

Prototipo del campione di


lunghezza (IMGC)

90

45
Campioni delle unità di misura
Un esempio: il metro

I progressi nelle misure inteferometriche e gli studi sull’emissione


luminosa dei gas monoatomici hanno condotto alla definizione del
metro come “1.650.763,73 volte la lunghezza d’onda emessa nel
vuoto dagli atomi del nuclide 86 Kr, nella transizione dal livello
2p10 al 5d5” (1960 – incertezza dell’ordine di ± 10-9).

Con l’attuale definizione del metro, come “lunghezza del tragitto


percorso dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo di
1/299.792.458 di secondo” (1983) si è raggiunta un’incertezza
dell’ordine di ± 10-12

91

I campioni primari in Italia


Sfruttare i soli campioni delle u.d.m. fondamentali per ricavare quelli di
tutte le u.d.m. derivate, mediante le leggi della fisica che ne definiscono i
legami, richiede delle competenze ed uno sforzo tale che a questa
soluzione, anche se rigorosa, viene usualmente preferita quella che vede
l'uso di un numero ridotto, ma comunque ridondante, di campioni .
In Italia si è scelto di realizzare 25 campioni.

UNI 10003 - D.M. 591 30/11/1993 “Regolamento concernente la


determinazione dei campioni nazionali di talune unità di misura del SI in
attuazione dell’art.3 della legge 273/91 ”

Il D.M. 591 contiene, per tutti i campioni nazionali, una serie di note
tecniche concernenti la loro realizzazione e i contributi all’incertezza
attribuita a ciascun campione

92

46
I campioni primari in Italia

Sono conservati dagli Istituti Metrologici Primari (INRIM, ENEA)

Sono date informazioni del tipo:


• elementi utili all’identificazione del campione
• i confronti internazionali a cui il campione ha partecipato
• incertezze di categoria A e B
• le eventuali altre realizzazioni del campione nazionale
• .....

La tabella seguente riporta l'elenco di tali campioni nazionali, il


nominativo dell'Istituto metrologico responsabile della loro
conservazione, e l’incertezza ad essi relativa
93

Simb Istituto
Grandezza U.d.m. Incertezza relativa
olo responsabile

Unità di base

Lunghezza metro m IMGC ± 3,4·10-10 a 1 m

kilogram-
Massa kg IMGC ± 8·10-9 a 1 kg
mo

Tempo secondo s IEN ± 3·10-13 per tempi > 105 s

Intensità di
corrente ampere A IEN ± 1,5·10-6 da 100 µA a 1A
elettrica

Temperatura da ± 0,1 mK a ± 3,4 K da


kelvin K IMGC
termodinamica 24,6 K a 2500 K

Intensità ± 5·10-3 da 100 cd a 500


candela cd IEN
luminosa cd 94

47
I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

95

I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

96

48
I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

97

I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

98

49
I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

99

I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

100

50
I campioni primari in Italia - unità di base (Manifesto SI)

101

Unità derivate

rad
Angolo piano radiante IMGC ± 0,24 µrad (assoluta)

Massa kilogram-
volumica mo al kg·m-3 IMGC ± 7·10-7 a 2330 kg·m-3
(densità) metro cubo

kilogram-
Portata in ± 4·10-4 da 0,2 kg·s-1 a 5
mo kg·s-1 IMGC
massa kg·s-1
al secondo

Forza newton N IMGC ± 2,5·10-5 da 2 N a 100 kN

da ± 5·10-6 a ± 5·10-4 da
Pressione pascal Pa IMGC
100 Pa a 1 GPa

Pressione
pascal Pa IEN ± 6·10-3 da 0,3 Pa a 1 Pa
sonora 102

51
Potenza ± 2·10-6 da 1 V a 10 V e da
watt W IEN
elettrica 100 µA a 1 A

Tensione
volt V IEN ± 5·10-7 da 1 V a 10 V
elettrica

Intensità di volt al ± 1,5·10-3 da 10 V/m a 60


V·m-1 IEN
campo elettrico metro kV/m

Resistenza
ohm Ω IEN ± 3·10-7 da 1Ω
elettrica

Capacità
farad F IEN ± 5·10-7 da 10 pF a 1 nF
elettrica

103

Flusso di
± 1,5·10-3 da 1 µWb a 10
induzione weber Wb IEN
mWb
magnetica

Induzione
tesla T IEN ± 3·10-3 da 1 mT a 25 mT
magnetica

Induttanza henry H IEN ± 2·10-5 da 1 mH a 1 H

± 6·10-3 da 2000 lm a 3000


Flusso luminoso lumen lm IEN
lm

Attività becque- da ± 1·10-3 a ± 3·10-2 da 1


Bq ENEA
(dei radionuclidi) rel kBq a 20 kBq

104

52
Dose ± 5·10-3 a 0,1 Gy a 30 Gy
gray Gy ENEA
assorbita in grafite

Densità di
flusso di neutroni al
± 3,7·10-3 per neutroni
neutroni secondo s-1·m-2 ENEA
veloci
al metro quadrato

coulomb al
Esposizione
kilogrammo C·kg-1 ENEA da ± 5·10-3 a ± 1·10-2

105

I campioni primari in Italia – alcune unità derivate


Tensione
Grandezza tensione elettrica
Unità di misura volt
Simbolo V
Conservato IEN
Incertezza (scarto tipo) ± 5•10-7
Realizzazione: dal campione nazionale
di tempo tramite effetto Josephson

Particolare del discendente utilizzato


nell’esperienza Josephson

106

53
I campioni primari in Italia – alcune unità derivate
Tensione

107

I campioni primari in Italia – alcune unità derivate


Resistenza

Grandezza resistenza elettrica


Unità di misura ohm
Simbolo W
Conservato IEN
Incertezza (scarto tipo) ± 3•10-7
Realizzazione: effetto Hall quantistico

Veduta d’insieme del laboratorio in


cui viene mantenuto il campione
nazionale di resistenza

108

54
I campioni primari in Italia – alcune unità derivate
Resistenza

L’effetto Hall consiste nell’apparizione di


una f.e.m. E trasversale su un conduttore di
spessore d, percorso da una corrente I e
sottoposto ad un’induzione magnetica B, ad
essa normale.
BI
EH = K H = RH I
d
KH = 1/ne [m3/A s] è una costante del
materiale, legata al numero n di elettroni in
conduzione per unità di volume ( e = unità di
carica elettrica).
EH e RH dipendono dalla temperatura.

109

Per saperne di più…


http://www.inrim.it/ldm/index_i.shtml

110

55

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