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Cultura per i Beni Culturali kermes

Associazione per il Restauro


del Patrimonio Artistico Italiano
Un Grand Tour con ARPAI È oramai certo che siano stati loro zia, Roma, Napoli, di uno tra i mille
per Kermes a far fuori Pietro da Verona, salito agli paesi della Bella Italia, percorri le
onori dell’altare come san Pietro Mar- campagne del Veneto, per dirne una, e
Avete mai sentito parlare di Tivoli e di tire, domenicano, inquisitore, nemico conta le ville che vi troverai. Possiamo
Villa Gregoriana? Spero proprio di sì, giurato dei Catari. Lo trovarono morto tirare dritto colle bende agli occhi,
dati i lavori titanici che son stati fatti poco lontano da Lentate, al margine di viaggiatori ciechi e testardi, soddisfat-
in questi ultimi anni per salvare que- un bosco impenetrabile, la testa spac- ti o inquieti per il nostro quotidiano?
sto paradiso diventato una discarica e cata da un colpo di acciaro, acciaro e Ti ho parlato di Lentate sul Seveso,
una forra disperata, sommersa dai fulmine, si legge nelle cronache. Il sapevi che c’era un posto che si chia-
rovi e impraticabile. bosco stesso inorridì per la morte del- mava così, alle porte di Milano, sape-
Non c’è museo o collezione che non l’invasato inquisitore e lo farà ben vi che in questo piccolo borgo quasi
abbia in galleria un paesaggio di Tivo- vedere Giovanni Bellini dipingendo la insignificante c’è un capolavoro stre-
li con i templi; un tempo erano gli morte del domenicano in un bosco e i pitoso? Ora, dopo il nostro restauro,
stessi viaggiatori a ritrarre il borgo e la boscaioli che tagliando le querce ne l’hanno scoperto in tanti e ci sono
selva, o raffinati pittori che produce- vedono stillare il sangue a fiotti dai viaggiatori che fanno un tour fuori dai
vano un soggetto a grande richiesta. fusti e dai rami, come in un dipinto terreni battuti dei grandi centri arti-
Ma Tivoli è prima di tutto uno conservato presso la Burlington Hou- stici e vi restano ammirati.
straordinario luogo di culto antico, se di Londra. Ci siamo impegnati assieme ai cit-
risalente a prima dell’età repubblica- I debiti si pagano, specialmente tadini di Lentate salvando questo ora-
na di Roma, vi si andava a consultare quelli con l’eternità. Stefano Porro, torio e i suoi affreschi offuscati e gra-
la Sibilla per aver responsi molto deli- discendente dei carnefici di san Pietro vemente danneggiati nei secoli.
cati, guerra sì o no, nascite, malattie, Martire, qualche tempo dopo fece
fortuna e quant’altro servisse. costruire un oratorio fianco al palazzo Vi parlo ora dei giganti adottati a
Era quindi indispensabile per e impegnò i migliori pittori del tempo, Padova da un gruppo di amici sotto lo
ARPAI affiancare il FAI nel restauro tra i quali Anovelo da Imbonate, tutti sprone di ARPAI.
dei templi sibillini di Tivoli, un posto conoscitori di Giotto che aveva dipinto Chi sono intanto questi giganti?
incredibile, ma caduto nel più tragico a Padova per Enrico degli Scrovegni. Bisogna tornare ai tempi di Francesco
oblio. Andate ora e vedrete quanto sia In poco più di un anno le pareti e le Petrarca e dei Carraresi, signori di
affascinante il percorso ritrovato e volte dell’Oratorio di Lentate si copri- Padova nel Trecento.
quanto siano evocatori i templi di rono di un immenso ciclo di affreschi, Il poeta venne chiamato a indicare
Tivoli. il più lungo in Occidente, con le storie al mondo chi fossero gli uomini più
di Stefano protomartire cristiano. La illustri dell’antichità di Roma. Il poeta
Andate anche a Lentate sul Seveso, Storia insegna, Enrico degli Scrovegni filosofo aveva pane per i suoi denti e
un borgo che non ha niente di speciale fece dimenticare la truculenta ripescò tra i grandi latini i re di Roma,
in sé, fin troppo saccheggiato dall’edili- empietà del padre Reginaldo grazie a i padri repubblicani e i valentissimi
zia senza testa, ma che ha conservato, Giotto e Stefano Porro quella dell’avo politici, i grandi storici, gli oratori, i
un po’ per miracolo un po’ per buona assassino di Pietro da Verona. Catone, Cicerone, qualche imperato-
volontà, un tesoro di rara qualità. Di fatto bisogna viaggiare, le emo- re, Antonino, Costantino, etc.
In pieno Trecento la famiglia dei zioni che si hanno leggendo un bel I signori di Padova allestirono così
Porro aveva un castello e comandava libro, pur bene illustrato, non sono una galleria di exempla e idealmente
su terre e villaggi della Brianza ov’era- comparabili a quelle che ti avvincono s’inserirono tra i grandi dei tempi
no emissari dei Visconti e degli Sforza, e talora ti mozzano il fiato, in viaggio antichi. I pittori della generazione
rappresentanti dei duchi e alleati del- per il gran Libro Italia, il Paese che successiva a Giotto illustrarono que-
l’imperatore Carlo IV di Lussemburgo, conserva un tesoro d’arte e di cultura sto ciclo eroico e la corte di Padova
amico del Petrarca e fondatore dell’U- inestimabile e non meno difficile da ebbe modo di offrire agli occhi del
niversità di Praga. Passavano gran conservare. Recentemente ho letto tempo una sala monumentale come
parte del tempo a reggere il fronte che il patrimonio della Toscana, da poche, e così avvincente da non avere
armato dei duchi, a fare gli ambascia- solo, ha più siti di quello di tutta la pari in tutta Europa.
tori presso i potenti vicini, tra i quali i Penisola iberica. Non c’è da farsi Passarono i Carraresi e arrivò
signori di Verona e l’imperatore stesso. vanto, piuttosto da preoccuparsi! Venezia trovando la grande sala cor-
Non erano assolutamente d’accordo Come si fa a tener testa al vegliardo rotta da tutti i mali del tempo e da
con i domenicani che spiavano la millenario o centenario, il Patrimonio improvvidi restauri che avevano cari-
buona fede del popolo di Dio, nutriva- artistico italiano, pieno di perle scin- cato di altre corruzioni e sfigurato gli
no invece simpatia per i Catari della tillanti, tutte indispensabili e tutte eroi petrarcheschi. Si decise di rifare
Francia meridionale, presenti anche stupefacenti. Prova ad entrare in un tutto salvando il tema ma impaginan-
nelle campagne del Milanese, terre di museo qualsiasi, grande o piccolo, del do diversamente il complesso monu-
caccia dei Porro e dei loro signori. nostro Paese, in una chiesa di Vene- mentale di immagini. Nella metà del

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Cinquecento si riprese a contare chi monumentali e si attraversano sale e sono interamente coperte di scaffali
fossero i giganti da evocare, ovvia- saloni che hanno visto tutta la storia che contengono una varietà infinita di
mente la lista del Petrarca era eccel- della città prima e dopo i Medici. Si spolette di filo di seta, lana o cotone e
lente ma s’introdussero anche nuove arriva alle terrazze che dominano la altre fibre speciali, ma il vero ferro del
personalità. Pittori toscani e veneti città e quasi tutta la Toscana, almeno mestiere è l’ago e la mano abilissima
furono impegnati nella nuova impresa una bella fetta del magnifico paesag- delle tessitrici e ricamatrici che passa-
che cancellò quasi totalmente l’opera gio di colli, fiume, tetti, cupole, borghi no anni interi per salvare un arazzo o
trecentesca e nacque la nuova, gran- che coronano Firenze. un paramento prezioso.
diosa, Sala dei Giganti con l’intento Queste terrazze erano il passo di Noi vi abbiamo portato un arazzo
manifesto di citare la dignità del ronda dietro i merli di coronamento fiammingo della corte sforzesca di
governo veneziano e il suo diritto di del palazzo e portano alla Sala delle Vigevano, un monumento per taglia e
regnare nel cuore dell’antica Padova Bandiere, il deposito di stendardi e qualità, che appartiene al piccolo ma
di Tito Livio. ornamenti civili per le cerimonie del straordinario museo della città di
Questa sala fu prestata ai fasti cit- comune fiorentino. Vigevano, superba per la sua piazza
tadini e alle occasioni di celebrazione La sala è uno spazio molto vasto stupenda.
dello Studium univesitario che ancora riservato al restauro dei manufatti Il restauro del traviamento del
oggi è custode di questo monumento. tessili, degli arazzi principalmente, figliol prodigo è durato anni e si è
Anche qui c’era da fare, i secoli non affidato all’Opificio delle Pietre Dure. appena concluso. La storia del figliol
perdonano. Era necessario provvedere L’Opificio delle Pietre Dure, nome prodigo è un cavallo di battaglia di
alla conservazione degli affreschi che pieno di fascino, fu fondato nel secon- artisti di ogni epoca, quasi tutti i pit-
avevano problemi molto complessi e do Cinquecento per fabbricare stipi e tori l’hanno prodotta o ne hanno
talora gravi. Infiniti tentativi di manufatti preziosi ornati di commes- ripreso qualche episodio perché è una
restauro nel corso dei secoli li aveva- si in pietre dure, specialità riservate storia sempre attuale. Ribellione, ten-
no sfigurati annientando gran parte al lusso dei Medici e dei regnanti tazione, seduzione, imbroglio, pace,
della loro qualità estetica. Il restauro d’Europa. pietà e grazia, c’è qualcosa per ogni
(ARPAI, Fondazione Cassa di Rispar- La sede dell’Opificio, scuola eccel- stagione nel percorso della vita degli
mio di Padova e Rovigo, privati dona- lente di restauro, è in un palazzo di uomini.
tori amici di ARPAI) era molto costoso via degli Alfani, nel cuore della città, e L’arazzo di Vigevano è un immenso
e impegnativo anche sotto il profilo i suoi vari distaccamenti, secondo la paesaggio, pieno di donne e di bei
esecutivo. specialità di restauro, sono dislocati cavalieri, di abiti lussuosi e di gioielli
L’idea guida è stata di far adottare i in varie sedi cittadine. fiabeschi, di sogni irrealizzabili e di
vetusti giganti, giganti per eccellenza e Ma torniamo alla Sala delle Ban- tentazioni, di vanità, ma ogni bel ballo
gloria, giganti per taglia dell’opera pit- diere, sul tetto di Palazzo Vecchio. ha fine e le grinfie del tempo traggono
torica, da generosi donatori che biso- Oggi è prevalentemente abitata da i bellimbusti a penitenza. Poi c’è la
gnava trovare. I giganti sono cinquan- donne, restauratrici di preziosi tessili. mano del padre, un cuore incessante-
ta, quasi altrettanti sono stati i padri- Grandi tavoli che sembrano telai oriz- mente innamorato, docile e pieno di
ni, una bella impresa, non priva di zontali sono il campo di battaglia di misericordia, insomma una storia a
ansie finché non è stata completata. questa specialità del restauro. Sono lieto fine, esemplare: il traviato si redi-
Andate adesso a vedere questa sala, tavoli fatti per stendervi sopra gli me, il padre lo accoglie e ordina che
prima tetra e quasi illeggibile, ora arazzi o i drappi di grande dimensione sia ammazzato il vitello grasso per dar
trionfante per lo smalto dei colori ritro- ed hanno un bordo staccato per per- segno evidente della clemenza che è
vati e l’eccellenza della composizione. mettere alle restauratrici di passare una grande virtù ed è in sé una ricom-
l’ago da sopra e da sotto, lavorano pensa, piena di gioie insperate.
Questo Grand Tour ARPAI è fatto di infatti srotolando falda a falda i pre-
almeno centosessanta tappe, troppe ziosi manufatti e procedendo lenta- Prossimamente riprenderemo il
per percorrerle d’un fiato, c’è da per- mente con scrupolosa precisione. Il nostro Grand Tour per fare tappa a
dere l’orizzonte, anzi la trebisonda, laboratorio appartiene alle immagini Genova, a Roma, a Firenze ancora: ci
come si usa dire da qualche parte. che evochiamo dal passato, chi vi si sono sorprese e nuovi restauri di cui
Ma certe tappe non si possono per- avventura si carica di secoli e di silen- abbiamo già anticipato nei mesi scor-
dere, prendiamo ad esempio un luogo zio. È un luogo straordinario perché si a proposito del loro avanzamento,
che io trovo talmente straordinario da ha l’aspetto di una bottega artigiana ora sono in fase di conclusione ed
farci un pellegrinaggio a piedi. del Medievo e nasconde molto bene la avremo nuovi documenti da proporre.
È all’ultimo piano del Palazzo Vec- straordinaria tecnologia che ai nostri
chio di Firenze, luogo già per sé asso- giorni lo qualifica tra i migliori labora- Gian Antonio Golin
lutamente magico. Si salgono le scale tori europei di restauro. Le pareti Direttore ARPAI

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