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kermes Cultura per i Beni Culturali
Cinquecento si riprese a contare chi monumentali e si attraversano sale e sono interamente coperte di scaffali
fossero i giganti da evocare, ovvia- saloni che hanno visto tutta la storia che contengono una varietà infinita di
mente la lista del Petrarca era eccel- della città prima e dopo i Medici. Si spolette di filo di seta, lana o cotone e
lente ma s’introdussero anche nuove arriva alle terrazze che dominano la altre fibre speciali, ma il vero ferro del
personalità. Pittori toscani e veneti città e quasi tutta la Toscana, almeno mestiere è l’ago e la mano abilissima
furono impegnati nella nuova impresa una bella fetta del magnifico paesag- delle tessitrici e ricamatrici che passa-
che cancellò quasi totalmente l’opera gio di colli, fiume, tetti, cupole, borghi no anni interi per salvare un arazzo o
trecentesca e nacque la nuova, gran- che coronano Firenze. un paramento prezioso.
diosa, Sala dei Giganti con l’intento Queste terrazze erano il passo di Noi vi abbiamo portato un arazzo
manifesto di citare la dignità del ronda dietro i merli di coronamento fiammingo della corte sforzesca di
governo veneziano e il suo diritto di del palazzo e portano alla Sala delle Vigevano, un monumento per taglia e
regnare nel cuore dell’antica Padova Bandiere, il deposito di stendardi e qualità, che appartiene al piccolo ma
di Tito Livio. ornamenti civili per le cerimonie del straordinario museo della città di
Questa sala fu prestata ai fasti cit- comune fiorentino. Vigevano, superba per la sua piazza
tadini e alle occasioni di celebrazione La sala è uno spazio molto vasto stupenda.
dello Studium univesitario che ancora riservato al restauro dei manufatti Il restauro del traviamento del
oggi è custode di questo monumento. tessili, degli arazzi principalmente, figliol prodigo è durato anni e si è
Anche qui c’era da fare, i secoli non affidato all’Opificio delle Pietre Dure. appena concluso. La storia del figliol
perdonano. Era necessario provvedere L’Opificio delle Pietre Dure, nome prodigo è un cavallo di battaglia di
alla conservazione degli affreschi che pieno di fascino, fu fondato nel secon- artisti di ogni epoca, quasi tutti i pit-
avevano problemi molto complessi e do Cinquecento per fabbricare stipi e tori l’hanno prodotta o ne hanno
talora gravi. Infiniti tentativi di manufatti preziosi ornati di commes- ripreso qualche episodio perché è una
restauro nel corso dei secoli li aveva- si in pietre dure, specialità riservate storia sempre attuale. Ribellione, ten-
no sfigurati annientando gran parte al lusso dei Medici e dei regnanti tazione, seduzione, imbroglio, pace,
della loro qualità estetica. Il restauro d’Europa. pietà e grazia, c’è qualcosa per ogni
(ARPAI, Fondazione Cassa di Rispar- La sede dell’Opificio, scuola eccel- stagione nel percorso della vita degli
mio di Padova e Rovigo, privati dona- lente di restauro, è in un palazzo di uomini.
tori amici di ARPAI) era molto costoso via degli Alfani, nel cuore della città, e L’arazzo di Vigevano è un immenso
e impegnativo anche sotto il profilo i suoi vari distaccamenti, secondo la paesaggio, pieno di donne e di bei
esecutivo. specialità di restauro, sono dislocati cavalieri, di abiti lussuosi e di gioielli
L’idea guida è stata di far adottare i in varie sedi cittadine. fiabeschi, di sogni irrealizzabili e di
vetusti giganti, giganti per eccellenza e Ma torniamo alla Sala delle Ban- tentazioni, di vanità, ma ogni bel ballo
gloria, giganti per taglia dell’opera pit- diere, sul tetto di Palazzo Vecchio. ha fine e le grinfie del tempo traggono
torica, da generosi donatori che biso- Oggi è prevalentemente abitata da i bellimbusti a penitenza. Poi c’è la
gnava trovare. I giganti sono cinquan- donne, restauratrici di preziosi tessili. mano del padre, un cuore incessante-
ta, quasi altrettanti sono stati i padri- Grandi tavoli che sembrano telai oriz- mente innamorato, docile e pieno di
ni, una bella impresa, non priva di zontali sono il campo di battaglia di misericordia, insomma una storia a
ansie finché non è stata completata. questa specialità del restauro. Sono lieto fine, esemplare: il traviato si redi-
Andate adesso a vedere questa sala, tavoli fatti per stendervi sopra gli me, il padre lo accoglie e ordina che
prima tetra e quasi illeggibile, ora arazzi o i drappi di grande dimensione sia ammazzato il vitello grasso per dar
trionfante per lo smalto dei colori ritro- ed hanno un bordo staccato per per- segno evidente della clemenza che è
vati e l’eccellenza della composizione. mettere alle restauratrici di passare una grande virtù ed è in sé una ricom-
l’ago da sopra e da sotto, lavorano pensa, piena di gioie insperate.
Questo Grand Tour ARPAI è fatto di infatti srotolando falda a falda i pre-
almeno centosessanta tappe, troppe ziosi manufatti e procedendo lenta- Prossimamente riprenderemo il
per percorrerle d’un fiato, c’è da per- mente con scrupolosa precisione. Il nostro Grand Tour per fare tappa a
dere l’orizzonte, anzi la trebisonda, laboratorio appartiene alle immagini Genova, a Roma, a Firenze ancora: ci
come si usa dire da qualche parte. che evochiamo dal passato, chi vi si sono sorprese e nuovi restauri di cui
Ma certe tappe non si possono per- avventura si carica di secoli e di silen- abbiamo già anticipato nei mesi scor-
dere, prendiamo ad esempio un luogo zio. È un luogo straordinario perché si a proposito del loro avanzamento,
che io trovo talmente straordinario da ha l’aspetto di una bottega artigiana ora sono in fase di conclusione ed
farci un pellegrinaggio a piedi. del Medievo e nasconde molto bene la avremo nuovi documenti da proporre.
È all’ultimo piano del Palazzo Vec- straordinaria tecnologia che ai nostri
chio di Firenze, luogo già per sé asso- giorni lo qualifica tra i migliori labora- Gian Antonio Golin
lutamente magico. Si salgono le scale tori europei di restauro. Le pareti Direttore ARPAI