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Dott.

Marco Fringuellino -

Acustica 2 - Lezione quarta


Modelli per il locale Regia
Sale di ripresa
Dott. Marco Fringuellino -

Studi di registrazione (locale regia e sale di presa): breve storia


p Presupposti tecnici:
• 1861: Philip Reiss sviluppa il microfono a contatto (telegrafo), padre del microfono
con elettrodo a carbone;
• 1871: Meucci inventa il ricevitore telefonico
• 1924: H. Rieger descrive il primo diffusore elettrodinamico (Blatthaller)
p Sviluppo storico della sala di presa e dei locali regia:
1) 1881: “International Exhibition of Electricity” di Parigi: prima registrazione
microfonica (Palco dell’Opera) con trasmissione a distanza ad una camera ricevente,
trattata con drappi per ridurre rumore e riverberazione.
2) anni ‘20: il locale regia è chiamato “amplifier room“ ed ha drappeggi su pareti e
soffitto; la sala di presa era molto smorzata. Monofonia.
3) successivamente il locale regia venne costruito per avere acustica simile alle
camere normali, della vita di tutti i giorni (anche per il parlato): un diffusore
omidirezionale irradiava il campo a tutte le superfici riflettenti.
4) 1954: studi di H. Scherchen in uno studio sperimentale a Gravesano.
• Testa artificiale
• riverberazione e ritardo artificiali (elettronici)
• in regia 20 diffusori al soffitto più due a larga banda in camera.
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Studi di registrazione (locale regia e sale di presa): breve storia


5) 1960:
• studi di R. Vermeulen e Alkin sulla acustica degli ambienti
• Introduzione della stereofonia.
• Locale regia con riverberazione di ~ 0.5 s.
6) 1970:
• studio comparativo di E.J. Voelker su 4 tipologie di locali regia (1974).
• sale di presa molto smorzate
• sviluppo dell’effettistica elettronica
7) 1980:
• linee guida sul locale regia della European Broadcasting Union (1981).
• rinascita delle sale di ripresa riverberanti à Stone Rooms
8) 1983: modello LEDE per il locale regia.
9) 1985: E.J. Voelker, “Control Rooms for Music Monitoring”, Journal Audio
Engineering Society n° 33(5).
10) 1989 modello RFZ per il locale regia.
11) 1991 modello NON-ENVIRONMENT per il locale regia.
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Regia:: elementi di progettazione


Regia
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Regia: requisiti fondamentali


p Linee guida sul locale regia della European Broadcasting Union (1981):

• VOLUME: preferibile attorno ai 40 m3, mai inferiore ai 30 m3. Il motivo è la scarsa


densità modale alle basse frequenze con evidenti non uniformità spazio-temporali
del campo acustico.

• RIVERBERAZIONE: il tempo di riverberazione permesso è 0.3 ± 0.1 s. Al di sotto


dei 100 Hz non vi erano imposizioni.

• LOUDNESS: con un rumore di fondo inferiore a 30 dBA, non dovrebbe superare


gli 85 dBA, per garantire un rapporto S/N di 55 dBA.

• AREA DI ASCOLTO STEREOFONICA: deve avere un angolo di apertura


(diffusori - postazione di missaggio) di circa 60° ± 10°.
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Regia: requisiti fondamentali

DIMENSIONI e FORMA: attuali indicazioni della AES

• AREA: è richiesta un’area compresa fra i 30 ed i 70 m2.


• VOLUME: è richiesto • 80 m3.
Il motivo è il miglioramento della risposta in bassa frequenza:
• frequenza di Schroeder non troppo alta,
• evitare la scarsa densità modale alle basse frequenze,
• evitare non uniformità spazio-temporali del campo acustico.
• Le regie multicanale devono essere più grandi di quelle stereo (Area • 40 m2)
• FORMA: ottimizzazione della distribuzione modale, con assenza di pareti
parallele e ottimizzazione del rapporto dei lati.
• ALTEZZA: è preferibile compresa fra i 3 ed i 4 m.
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Regia: isolamento
• Essendo la control room un ambiente dedicato all’ascolto critico della musica
necessita di un elevato isolamento, per ottenere il valore di NCB voluto.

• E’ necessario valutare:
- l’isolamento dall’esterno;
- l’impianto di ventilazione;
- l’isolamento fra sala di presa
e regia;
- l’isolamento delle strutture
apribili (porte, eventuali
finestre);
- il rumore di fondo prodotto
internamente nella regia.
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Regia: rumore di fondo e isolamento


Il vetro regia è uno spazio acustico chiuso e come tale deve prevedere la riduzione
delle onde stazionarie al suo interno:
• vetri non paralleli;
• forte assorbimento interno.
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Regia - rumore di fondo

• Sovente il locale regia è disturbato dal rumore di fondo delle


apparecchiature, delle loro ventilazioni, dall’aria condizionata: spesso si
raggiunge Laeq,T ~ 35 ÷ 45 dBA.
• L’indice NCB (Balanced Noise Criterion) considerato accettabile è al
massimo NCB = 25.
• Se il rumore di fondo è troppo elevato sarebbe opportuno progettare una
sala adiacente solo per le apparecchiature (Machinery Room).
• Se il rumore di fondo è troppo elevato sarebbe necessario monitorare ad
alto volume, mantenendo un rapporto segnale-rumore S/N ~ 55dBA, con
evidenti disagi all’operatore ed alla resa del lavoro.
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Regia - Bilanciamento delle frequenze


• Un requisito fondamentale richiesto al locale regia è quello di avere una risposta in
frequenza il più possibile uniforme su tutto lo spettro di frequenze udibili (Flat
Response).
• Nelle regioni di bassa frequenza esistono però problemi dovuti alla bassa densità
modale ed al bassissimo fattore di sovrapposizione modale, che possono alterare
fortemente la risposta in frequenza.
• E’ indispensabile cercare di ottenere la distribuzione modale migliore possibile alle
basse frequenze, studiando la geometria della stanza.
• Si deve evitare assolutamente di
avere pareti parallele per prevenire
fenomeni di Flutter Echo e per
migliorare la distribuzione modale.

Confronto fra la distribuzione spaziale del modo


(0,3,0) di una stanza a base rettangolare e il
modo analogo di una stanza a pareti non parallele
aventi la stessa superficie di base (“manuale della
registrazione sonora” - Ed. Hoepli)
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Regia - Modi ed equalizzazione

• Dal punto di vista della distribuzione nella spazio della pressione, il campo
acustico è tutt’altro che diffuso alle basse frequenze.
• In prossimità delle frequenze di risonanza della camera è dominato dalla
distribuzione modale del modo interessato.
• Ciò può essere causa di gravi problemi, per il fatto che gli altoparlanti o
l’operatore possano trovarsi in un ventre o in un nodo del modo.
• Un’analisi modale in bassa frequenza della regia potrebbe aiutare a
determinare queste distribuzioni e, successivamente, ad eliminarle con
l’inserimento opportuno di correttori acustici (diffusori, bass traps, risonatori di
Helmoltz accordati) .
• Nelle regie del 4° tipo di Voelker, il problema si risolve con una
riequalizzazione in banda stretta dell’ambiente alle basse frequenze.
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Esempi di onde stazionarie in una regia: f = 80 Hz

SPL
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Esempi di onde stazionarie in una regia: f = 128 Hz

SPL
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Regia - Modi ed equalizzazione


Nell’esempio riportato a lato sono mostrati i
livelli di pressione sonora rilevati nella
posizione dell’ascoltatore di un piccolo locale
regia:
1 - contributo dell’altoparlante di sinistra
2 - contributo dell’altoparlante di destra
Si nota l’elevata disuniformità del campo
sonoro dovuta al fatto che, per i modi eccitati
dall’altoparlante di sinistra, la posizione
dell’operatore è un nodo.
Con l’introduzione di correzioni strutturali della
camera (in questo caso superfici riflettenti), la
distribuzione modale è stata cambiata,
ottenendo le due curve corrette 3 (sinistra) e 4
(destra).

Audio Engineering Handbook


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REGIA: LINEARITA’ della RISPOSTA IN FREQUENZA


La risposta in frequenza deve essere contenuta entro i limiti definiti dalla AES dopo il
forum giapponese HDTV, i quali impongono:
• fra 40 Hz e 2 kHz uno scostamento massimo di ± 3 dB in riferimento al livello medio
aritmetico Lm della risposta in ampiezza.

Questo è da
considerarsi veramente
un obiettivo ottimale e
arduo da raggiungere;
comunemente
scostamenti dell’ordine
di ± 5 dB sono già
considerati un buon
risultato.
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REGIA: TEMPO DI RIVERBERAZIONE

• Il tempo di riverberazione deve essere contenuto entro i limiti definiti dalla AES
dopo il forum giapponese HDTV, riportati nel grafico, a partire da un tempo di
riverberazione medio Tm calcolato fra 250 Hz e 2 kHz secondo la relazione:

1
V  3

Tm = 0.25 ⋅  

 V0 
in cui V è il volume della regia e V0 = 100 m3 il volume di riferimento.

• È preferibile ottenere Tm = 0.2 ± 0,05 s a 500 Hz.


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REGIA: TEMPO DI RIVERBERAZIONE


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Regie stereo - posizione fonico e sorgenti


• E’ necessario che la postazione del fonico sia sull’asse di simmetria Left - Right
passante per il centro della congiungente i due monitor Far Field, per preservare
l’immagine stereo del suono.
• Dal punto di vista modale la postazione di missaggio deve essere tale da evitare il
centro geometrico della camera. Ci si scosti dal centro geometrico sull’asse Front -
Back almeno di 1/4 della lunghezza d’onda corrispondente alla frequenza di taglio
inferiore dei woofer. Evitare che la testa dell’operatore si trovi a metà dell’altezza
(dimensionamento soffitto).
• L’angolo di apertura al vertice del triangolo postazione
fonico - monitor Far Field sia 60° ± 10°.
• La Base Stereo B (distanza fra i canali L ed R) deve B
essere:
2•B•4m ~ 60°
• La Distanza di ascolto D dai monitor deve essere uguale
alla base stereo ma è tollerabile: D
2 • D • 1.7 B m.
• L’altezza dei monitor H deve essere 1.2 m ma è tollerato:
1.2 • H • 2 m.
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Regie: posizione fonico e simmetria della stanza


NO SI

• E’ necessario che le riflessioni delle pareti laterali siano simmetriche


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Regie: posizione fonico e equipment symmetry


NO SI

• E’ necessario che le riflessioni delle attrezzature


(console, monitor, outboard, ecc.) siano simmetriche.
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Regia: sistemazione dei monitor


• Le riflessioni del suono contro pareti, soffitto o pavimento
creano cancellazioni per interferenza ad inversione di fase
• In particolare se d è la distanza del fronte del monitor
dalla parete posteriore, le cancellazioni per inversione di
fase dovute alle riflessioni posteriori si hanno quando la
distanza 2d percorsa dall’onda riflessa è uguale alla
semilunghezza d’onda della frequenza fc che viene
cancellata per controfase, ossia:
d

fc = c
4d

• L’ampiezza della cancellazione dipende dal’energia dell’onda


riflessa, ossia dal coefficiente di riflessione della parete e dalla
distanza.
• E’ inutile tentare di equalizzare la risposta nel gap, in quanto
aumentando il segnale diretto si aumenta anche la componente
riflessa.
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Regia: sistemazione dei monitor


Le possibili soluzioni al problema sono:
1. La migliore soluzione è l’incasso dei monitor (Flush Mounting) perché:
• evita le cancellazioni per inversione di fase dovute alle riflessioni
posteriori;
• elimina le diffrazioni degli spigoli della cassa;
• migliora l’efficienza delle basse frequenze.
• Corretta areazione della cassa per evitare surriscaldamenti
2. Per piccoli monitor (spessore < 25 cm) è possibile posizionarli contro
la parete, in quanto:
• la frequenza di cancellazione è alta, a valori ai quali la direttività è
pressoché frontale;
• restano le diffrazioni degli spigoli della cassa;
• va corretto il boost radiante delle basse frequenze (- 6 dB).
3. Posizionare i monitor lontano dalla parete, affinchè:
• la frequenza di cancellazione sia più bassa della frequenza di taglio
inferiore dei monitor stessi;
• restano le diffrazioni degli spigoli della cassa;
4. Utilizzare un subwoofer, posizionando monitor e subwoofer in modo tale che:
• la frequenza di cancellazione dei monitor sia più bassa della frequenza di crossover (lontani dalla parete);
• la frequenza di cancellazione del subwoofer sia più alta della frequenza di crossover (contro la parete);
• restano le diffrazioni degli spigoli della cassa;
5. Rendere fonoassorbente alla frequenza di cancellazione la parete posteriore (o quelle di interazione).
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Locale regia: requisiti fondamentali

p Studio comparativo su 4 tipologie di locali regia (E.J. Voelker 1974-1985):


1) Primo tipo: Locale regia ad alta riverberazione
• RIVERBERAZIONE: il tempo di riverberazione è ~ 0.8 s.
• RIVESTIMENTI: in legno.
• RIFLESSIONI: le riflessioni del suono sono complete.
• APPLICAZIONI: non adatta al parlato, alla musica con voce, ed a generi musicali
che non siano di tipo organistico o corale
2) Secondo tipo: Locale regia a semi-riverberazione
• RIVERBERAZIONE: il tempo di riverberazione è ~ 0.4 s.
• RIVESTIMENTI: pareti frontali e soffitto con materiali fonoassorbenti; pareti laterali e
posteriore con superfici riflettenti orientate non sulla postazione di missaggio.
• RIFLESSIONI: creazione di percorsi sonori delle prime riflessioni che abbiano un
tempo di ritardo all postazione di missaggio superiore ai 20 ms: (initial gap delay)
• APPLICAZIONI: non adatta al parlato; buona per musica disco, pop, jazz.
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Locale regia: requisiti fondamentali


1) Terzo tipo: Locale regia ad acustica mirata (“Aimed Acoustics”)
• RIVERBERAZIONE: il tempo di riverberazione è ~ 0.25 s; locale molto smorzato. La
risposta in frequenza del tempo di riv. Deve essere lineare decrescente a partire dai
50 Hz.
• RIVESTIMENTI: tutte le pareti laterali ed il soffitto con materiali fonoassorbenti; la
parete posteriore deve essere totalmente assorbente (“acoustic sink”); presenza
superfici riflettenti orientate non sulla postazione di missaggio.
• RIFLESSIONI: creazione di percorsi sonori delle prime riflessioni che abbiano un
tempo di ritardo all postazione di missaggio superiore ai 20 ms: (initial gap delay);
ridotte anche le riflessioni di ordine superiore, ma non totalmente per permettere la
presenza del tempo di riverbero voluto ( evitare una camera sovrasmorzata).
• APPLICAZIONI: adatta a tutti gli usi.
2) Quarto tipo: acustica mirata con diffusori elettroacustici
Questa camera è in tutto uguale alla camera del terzo tipo, con l’unica differenza che
le riflessioni non vengono ottenute con riflettori fisici, ma con un sistema elettronico
in cui il suono è ritardato, equalizzato in terzi d’ottava, e riprodotto da diffusori
elettroacustici montati nella metà posteriore del locale. E’ un locale a risposta in
frequenza variabile a seconda dell’uso richiesto.
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Locale regia: requisiti fondamentali


Comparazione delle 4 tipologie di Voelker (Audio Engineering Handbook)
Dott. Marco Fringuellino -

Regia: necessità di un modello costruttivo


• richiesta base: il locale regia deve influenzare il meno
possibile la riproduzione del suono per non alterare il giudizio
dell’operatore;
• deve evitare problemi di distribuzione modale alle basse
frequenze;
• deve presentare una linearità della risposta in frequenza in
accordo con le richieste AES;
• deve avere una bassa riverberazione in accordo con le
richieste AES;
• deve presentare una corretta diffusione del campo;
• deve evitare distorsioni, alterazioni della spazialità sonora
percepita, ecc.
• deve avere un rumore di fondo tale che NBC < 25;
• Le prime riflessioni che arrivano entro i primo 15 ms devono
essere di livello inferiore di almeno 10 dB rispetto al campo
diretto.
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Regia: necessità di un modello costruttivo


p Modelli:
• modello L.E.D.E.® (Synergetic audio concepts) - (1978) Don & Chips Davis

• modello RFZ - (~ 1989)

• modello NON-ENVIRONMENT - (~ 1991) Tom Hidley & Phillip Newell

• Modello IMPULSE RESPONSE CONTROL - M. Fringuellino e R. Pisani

• Modello TOTAL DIFFUSIVE - George Massenburg

• Modello SAE (Stealth Acustic Environment) – G. Zappata

• Modello REGIE 5.1


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Locale regia: modello LEDE® (Live End Dead End)


End)
p IDEA PORTANTE:

• Dead End: è la parte frontale della camera, acusticamente assorbente


– evita la sovrapposizione acustica del segnale diretto con le prime riflessioni
dovute all’ambiente, causa di forti anomalie e distorsioni dalla risposta in frequenza;
– la regia LEDE ha una risposta in frequenza uniforme in tutta la zona di missaggio.

• Live End è la parte posteriore della camera, acusticamente diffondente:


– permette di evitare l’insorgere dell’Effetto Haas, evitando cioè che le riflessioni
giungano all’orecchio del fonico con un tempo di ritardo (rispetto al suono diretto)
inferiore ai 15-20 ms
– la regia LEDE crea un campo acustico molto ben diffuso con spettro uniforme;
ciò è ottenuto con le molte riflessioni diffuse (non speculari), causate dalla parete e
dal soffitto posteriori, disegnati in modo da evitare prime riflessioni sulla postazione
del fonico
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p 7 criteri fondamentali Locale regia: modello LEDE®
1 - Guscio esterno:
– deve essere largo a sufficienza da
permettere migliore distribuzione modale
delle basse frequenze;
– può essere asimmetrico;
– deve essere progettato con una
ottimizzazione modale.
2 - Guscio interno:
– deve essere simmetrico;
– la frequenza di transizione (crossover
frequency) fra le basse frequenze che si
distribuiscono sul guscio esterno e le
frequenze (acustica geometrica) che si
distribuiscono sul guscio interno dovrebbe
essere circa la frequenza di Schroeder del
guscio interno (lmin=dimensione minima
della regia) :
fx = 3c/ lmin
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Locale regia: modello LEDE®


3 - Cammino altoparlanti - orecchie dell’operatore:
– deve essere anecoico;
– la sua estensione temporale deve essere almeno ITG + 2 ÷ 5 ms.
4 - Dall’intervallo temporale a cui ha termine l’effetto Haas il campo sonoro deve
essere altamente diffuso (alle frequenze geometriche).
5 - Interazione con la strumentazione (altoparlanti, microfoni, console, ecc.):
– le riflessioni dovute alla presenza degli strumenti e oggetti vari non deve incidere
sulla richiesta di cammino anecoico richiesta al punto 3.
6 - Assenza di EES:
– l’EES è un fronte sonoro che può giungere all’ascoltatore in anticipo sul suono
diretto;
– l’EES può essere dovuto a percorsi sonori alternativi all’aria, in cui l’onda si
propaga più velocemente (ad es. irradiazione degli altoparlanti sulle strutture,
propagazione al pavimento o al soffitto e re-irradiazione in aria al postazione di
missaggio).
7 - Riflessioni posteriori:
– le superfici rigide della Live End devono essere progettate in modo tale garantire
una distribuzione di riflessioni intrecciate a pettine che generino un campo diffuso
ad elevata densità.
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Locale regia: modello LEDE®

Ecogramma di una regia LEDE.


Dott. Marco Fringuellino -

Studio HIT FACTORY – New York


Dott. Marco Fringuellino -

IMAGINA STUDIO - Torino


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IMAGINA STUDIO - Torino


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Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)
p IDEA PORTANTE:
• eliminare le prime riflessioni (early reflections:
ritardo inferiore ai 15 ms) in una zona (larghezza
~ 3,5 m, lunghezza ~ 0,9 ÷ 1,2 m, altezza ~ 0,9 ÷
1,8 m) contenente la postazione dell’operatore.
– Permette di evitare l’insorgere dell’Effetto
Haas;
– La regia RFZ può essere ottenuta con il
corretto progetto (sulla base delle leggi
dell’acustica geometrica) delle inclinazioni delle
pareti e del soffitto.
• Creare il giusto tempo di riverbero con l’uso di
materiale assorbente, posto prevalentemente
nella parte frontale della regia.
• Creare le condizioni di campo diffuso con
l’inserimento di diffusori nella parte posteriore
della camera.
Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Regia a pareti laterali parallele: presenza di Regia a pareti laterali inclinate: creazione
early reflections nella zona di operazione. della RFZ nella zona di operazione.
Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Regia a pareti laterali parallele: presenza di early reflections nella zona di operazione.
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Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Regia a pareti laterali inclinate: creazione della RFZ nella zona di operazione.
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Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Regia a soffitto parallelo al pavimento: presenza di early reflections nella zona di operazione.
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Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Regia a soffitto parallelo al pavimento: creazione della RFZ nella zona di operazione.
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Locale regia: modello RFZ (Reflection


(Reflection Free Zone)
Zone)

Vista in pianta e laterale di una regia RFZ. Ecogramma di una regia RFZ.
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Studio NOISE FACTORY - Milano


Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello Non


Non--Environment
La regia di mastering

p IDEA PORTANTE:

• Bass traps (“trappole acustiche”) e tecniche di assorbimento in bassa frequenza; si


prefiggono lo scopo di:
– risolvere i problemi in bassa frequenza delle regie;
– rendere la resa dei monitor simile a quella ottenibile in una camera anecoica,
fino a frequenze molto basse ( ~ 20 Hz);

• La regia appare di dimensioni più grandi alle basse frequenze:


– il particolare design delle bass traps permette alle basse frequenze di
distribuirsi come in una camera più grande delle dimensioni reali della regia.
– La camera così realizzata mostra caratteristiche modali in bassa frequenza
tipiche di grandi ambienti, molto più grandi dell’equivalente distribuzione modale
della stessa camera priva di bass traps.
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Locale regia: modello Non


Non--Environment
p Monitor dead approach:

• dal punto di vista dei monitor la camera si presenta semi-anecoica, ossia


totalmente assorbente escluso il pavimento, mantenuto riflettente;
• dal punto di vista degli operatori, la camera si presenta riflettente dal pavimento, da
una parete rigida frontale e dalle superfici delle apparecchiature, per fornire le
necessarie riflessioni e mantenere una acustica accettabile (intesa come vivezza)
alle frequenze medie e alte, adatta per il parlato e per le attività di regia. ;
• la scelta del pavimento riflettente è basata su criteri di psico-acustica che mostrano
come le riflessioni verticali siano quelle che disturbano meno l’immagine sonora
creata dai monitor;
• in definitiva la camera ha solo due pareti (frontale e pavimento) riflettenti, mentre
tutte le altre sono coperte da bass traps correttamente dimensionate per spostare
in più in basso possibile l’effetto anecoico.
• La camera così realizzata mostra caratteristiche modali in bassa frequenza tipiche
di grandi ambienti, molto più grandi dell’equivalente distribuzione modale della
stessa camera priva di bass traps.
Dott. Marco Fringuellino -

p struttura delle Bass traps:


• pannelli fonoassorbenti inclinati:
– sono costituiti di un pannello solido sottile
ricoperto di materiale assorbente;
– sono inclinati di circa 45° nella direzione
di provenienza dei fronti d’onda;
– svolgono funzione assorbente per le
frequenze medie e alte, mentre per le
basse si comportano come guide d’onda.
• Pannelli laterali:
– assorbono le basse frequenze;
– la loro dimensione maggiore è legata alla
semi-lunghezza d’onda della più bassa
frequenza che può essere assorbita;
• parete diaframmatica:
– relativamente “trasparente” alle basse
frequenze, che percepiscono le
dimensioni della regia estese fino al muro
strutturale;

Modello Non
Non--Environment
Dott. Marco Fringuellino -

Modello Non
Non--Environment
Dott. Marco Fringuellino -

Modello Non
Non--Environment
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Locale regia: modello Non


Non--Environment

• La figura mostra il decadimento dell’impulso di una regia Non-Environment in cui i


componenti delle bass traps sono aggiunto progressivamente:
– a differenza delle camere convenzionali il decadimento non è lineare;
– le onde perdono rapidamente la loro energia nei primi istanti del decadimento.
Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello Non


Non--Environment

• La figura mostra la risposta in frequenza (modulo e fase) di una regia Non-


Environment dotata di un sistema di monitor dotato di :
– elevata SPL
– filtro passa alto a con frequenza di tagli superiore20 Hz;
– TAD 2001 compressor driver.
Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello Non


Non--Environment
p vantaggi delle regie Non-Environment:
• possono offrire un sistema di monitoraggio near-field su tutto lo spettro di frequenze
udibili (20 Hz ÷ 20 kHz);
• presentano una elevatissima chiarezza;
• presentano una elevata definizione dell’immagine spaziale sonora;
• offrono una elevata percezione dei dettagli più fini del brano riprodotto;

p svantaggi delle regie Non-Environment:


• sono molto costose
• necessitano di un grande spazio al rustico
• necessitano dell’impiego di monitor ad elevata potenza ed SPL
• presentano una scarsa intimità e una scarso calore;
• poco indicate al missaggio di brani che richiedono un sovradosaggio di bassi e
riverberazione;
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Studio DAVOUT – Parigi (Tom Hidley)


Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello IMPULSE RESPONSE CONTROL


(M. Fringuellino – R. Pisani)
p IDEA PORTANTE:
• Ottenere il massimo controllo sulla risposta all’impulso ed sui parametri ad essa
connessi
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Locale regia: modello IMPULSE RESPONSE CONTROL

p Parametri ricavati della risposta all’impulso:


• Tempo di Primo Decadimento EDT (Early Decay Time);
• Tempo Centrale Ts;
• Chiarezza C80;
• Frazione di Prima Energia Laterale LF.

Grandezza Intervallo consigliato Intervallo di qualità

EDT (s) 0.01 ÷ 0.50 0.01 ÷ 0.15

Ts (ms) 2 ÷ 50 2 ÷ 20

C80 (dB) > 10 > 20

LF (-) < 0.20 < 0.10


Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello IMPULSE RESPONSE CONTROL


p IDEA
PORTANTE:

• Studio e ricerca
sulla percezione
binaurale in
ambienti
dedicati
all’ascolto
critico.

Studio Accademia del suono – Milano


Dott. Marco Fringuellino -

Locale regia: modello IMPULSE RESPONSE CONTROL


p Parametri binaurali:
• Funzione di mutua correlazione inter-aurale, calcolata fra 0 ed 80 ms (IACF early),
fra i segnali giunti alle due orecchie, rilevati con l’impiego di una testa artificiale,
collocata al posto del fonico.

pl (t ) ⋅ pr (t + τ )dt
80

IACF0 / 80 (τ ) =
∫0
1/ 2
 p 2 (t )dt ⋅
80
(
80
) 
 ∫0 l ∫0 r 
2
p t dt
dove:
• pl è la risposta all’impulso rilevata all’orecchio sinistro;
• pr è la risposta all’impulso rilevata all’orecchio destro.
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Locale regia: modello IMPULSE RESPONSE CONTROL


p Coefficiente di correlazione
inter-aurale IACC:
Il valore IACC è definito in
funzione della frequenza dal
massimo della funzione di
mutua correlazione
nell’intervallo di:
± 1 ms
La asimmetria del campo
acustico viene rilevata dallo
spostamento del massimo della
funzione di mutua correlazione
verso sinistra o verso destra
rispetto all’asse mediano.

Grandezza Intervallo consigliato Intervallo di qualità


IACC (-) < 0.50 < 0.65
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Regia: modello TOTAL DIFFUSIVE


p IDEA PORTANTE:
• Annullare l’effetto delle
onde stazionarie
spingendo al massimo
la tecnica di diffusione
su tutte le 4 pareti
laterali e al soffitto
• I diffusori devono avere
profondità molto
elevate, dell’ordine dei
metri, per poter
diffondere anche in
bassissima frequenza.
• Studio BLACKBIRD di
George Massenburg a
Nashville

I diffusori sono 133•000 bastoncini di legno


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BLACKBIRD studio (Nashville) - G. Massemburg


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Locale regia: modello SAE (Stealth Acoustic Environment)


Environment)

p IDEA PORTANTE:
• Tecnica di basso ritorno energetico operato
mediante geometrie particolari
• I profili dello spazio acustico sono “scolpiti”
secondo geometrie particolari, con profili angolari
che intrappolano i flussi di energia acustica.
• L’effetto estetico che ne scaturisce è tipico degli
aerei “invisibili” Stealth,
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Studio FORWARD (Roma


Roma)) - G. Zappata
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Regie multicanale - posizione fonico e sorgenti


NORME ITU-R BS. 775-1
• La postazione del fonico deve
essere il centro di una
circonferenza di raggio D
(distanza di ascolto) pari alla
base stereo B.
• La Base Stereo B (distanza fra
i canali L ed R) deve essere:
3•B•6m
• L’angolo di apertura al vertice
del triangolo postazione fonico
- monitor L R sia 60° ± 10°.
• L’angolo di posizionamento dei
canali posteriori sia 110° ± 10°.
• L’altezza dei monitor H deve
essere 1.2 m ma è tollerato:
1.2 • H • 2 m.
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Regia: modello 5.1 – STUDIO 75 Milano


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Regia: modello 5.1 – STUDIO 75 Milano


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Regia: modello 5.1 – STUDIO 75 Milano


Dott. Marco Fringuellino -

Regia: modello 5.1 – STUDIO 75 Milano


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Photo gallery:
gallery: Studio ON AIR – Japan
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Photo gallery:
gallery: studio Crescent Moon – USA
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Regia cinematografica: 20th CENTURY FOX – Hollywood


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Regia 5.1: studio OCEAN WAY – Hollywood


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Sala di ripresa
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Sala di ripresa: considerazioni generali


p caratteristiche delle sale di presa:
• le sale di presa è il fatto che sono finalizzate alla registrazione del
campo sonoro presente con tecniche microfoniche;
• per esse valgono tutte le considerazioni già svolte sull’acustica dei
locali per l’ascolto di musica e parlato;
• spesso sono destinate a tipologie molto differenti di generi musicali o
parlato;
• a seconda della tecnica di ripresa microfonica utilizzata, della
tipologia del microfono e del suo posizionamento, l’influenza della
sala è differente e può anche essere quasi totalmente annullata;
• la sala di presa deve garantire una buona acustica ad esecutori
musicali, presentatori, ecc. che in essa svolgono la loro performance;
• sul prodotto finale le caratteristiche della sala possono essere
artificialmente rielaborate.
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Sala di ripresa: richieste


1. Alto isolamento:
• verso l’esterno dello studio
• verso gli altri ambienti dello studio (regia, sale prova, altre sale
presa, booth, ecc.)
• silenziosità assoluta degli impianti
• rumore di fondo NCB < 15
2. Pareti non parallele:
• creano diffusione del campo sonoro
• evitano i modi assiali
• evitano echo flutter
3. Controllo delle basse frequenze:
• presenza di alcune bass traps
• non esagerare per non ridurre la risposta sui bassi ed il bass ratio
4. Realizzare molta diffusione del campo sonoro:
• diffusori cilindrici o a punte
• diffusori di Schroeder
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Sala di ripresa: richieste

5. Tempo di riverberazione ottimale:


• giusto tempo di riverberazione ad 1 Khz
• spettro del tempo di riverberazione lineare decrescente
• Bass ratio compreso fra 1,2 e 1,25
6. Buona efficienza laterale:
• Gestione delle riflessioni del soffitto (eventualmente anche
fonoassorbente)
7. Eventuale presenza di booth dedicati:
• Iso booth completamente fonoassorbente
• Piano booth
• Drum booth
• Stone room
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Sala di presa: considerazioni generali


p tempo di riverberazione :
• vi è ormai ampio consenso sul valore
ottimale del T60 richiesto per le
differenti tipologie di sale;
• molto sovente la stessa sala è
destinata a registrazioni di generi
musicali molto diversi ed a situazioni
logistiche disparate (solista, gruppo,
big band, ecc.).
• Ciò implica la possibilità di disporre di
Acustica variabile (tendaggi, elementi
apribili, superfici orientabili, soffitti
mobili, ecc.) che possano
opportunamente alterare il tempo di
riverbero
Rassegna di vari T60 per diverse
situazioni in funzione del volume (Audio
Eng. Handbook)
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Sala di presa: considerazioni generali

p rumore di fondo:
• durante le pause di musica e parlato si
percepisce il rumore di fondo della
sala;
• non sempre ciò è negativo in quanto
contribuisce alla sensazione psico-
acustica della spazialità;
• il minimo segnale ammesso deve
essere almeno di 5 dB superiore al
fondo;
• i livelli permessi del rumore di fondo
sono compresi in genere fra gli indici
NCB15 ed NCB30

Livelli di fondo permessi: 1-BBC per shows; 2-curva ISO; 3-TV tedesca e BBC per
musica; 4-NBC15; 5-BBC per dramma; 6,7-studi musicali tedeschi (Audio Eng. Handbook)
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Sala di presa: considerazioni generali


p isolamento:
• è fondamentale la differenza di livelli
sonori fra due ambienti adiacenti separati
da una parete:
D = L1 - L2
• D dipende dal potere fonoisolante della
parete, dai percorsi di perdita laterali
(flanking paths) e dalle condizioni
acustiche delle stanze;
• se si impone che nella sala 2 il rumore di
fondo sia dato da un indice (es. NCB20), il
valore di D può essere indicativamente
stimato come:
D = L1max - NCB20 = 90 - 28 = 62 ~ Rw

Livelli di pressione e di fondo: 1-Livello medio della sala 1 (~90 dBA); 2-NBC20; 3-D; 4-
curva di riferimento per il potere fonoisolante ad indice Rw = 63 dB (Audio Eng.
Handbook).
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Sala di presa: rassegna di tipologie (Audio


( Engineering Handbook)
Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: rassegna di tipologie (Audio


( Engineering Handbook)
Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: rassegna di tipologie (Audio


( Engineering Handbook)
Dott. Marco Fringuellino -

p studio multisala

Sala di presa: rassegna di tipologie


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: rassegna di tipologie


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: rassegna di tipologie


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: studio NOISE FACTORY - Milano


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: studio IMAGINA STUDIO - Torino


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: studio IMAGINA STUDIO - Torino


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa:
applicazione dei
FLUTTER FREE
Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa: Acustica variabile


Dott. Marco Fringuellino -

• L’allestimento è stato studiato per creare due differenti configurazioni:


– massima riverberazione: T60 = 0.8 s;
– minima riverberazione: T60 = 0.4 s;
– elementi variabili: interni acusticamente modificabili (es. imposte delle finestre);

Sala di presa: Acustica variabile


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa Studio 75 Milano: acustica variabile


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa Studio 75 Milano: acustica variabile


Dott. Marco Fringuellino -

Sala di presa Studio 75 Milano: acustica variabile


Dott. Marco Fringuellino -

TRIFFUSOR®
(www.rpginc.com)

Sala di presa: Acustica variabile


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Argomenti fondamentali per il test – ACUSTICA 2


• Frequenza di Schroeder
• Onde stazionarie
• definizioni;
• frequenza di risonanza;
• dipendenza dalle dimensioni dell’ambiente
• controllo delle risonanze modali;
• tipologia di modi (assiali , ecc.)
• Densità modale
• Criterio di Bonello
• Diffusori di Schroeder
• Camera riverberante e campo perfettamente diffuso
• T60 e sue equazioni
• Materiali fonoassorbenti e loro tipologie
• Teatri
• percezione ed effetto Hass;
• parametri importanti
• design del soffitto.
• Regie di studi di registrazione
• concetti fondamentali
• modelli di progettazione;
• Sale di ripresa di studi di registrazione

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