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Il Partenone sub� la maggiore distruzione nel 1687, quando i Veneziani, sotto

Francesco Morosini, attaccarono Atene. Gli Ottomani fortificarono l'Acropoli ed


usarono l'edificio come magazzino di polvere da sparo. Il 26 settembre, un colpo di
bombarda veneziana, sparato dalla collina di Filopappo, fece esplodere il magazzino
e la costruzione fu parzialmente distrutta. Ogni struttura rimasta all'interno del
tetto fu distrutta, ed alcune delle colonne, particolarmente sul lato sud, furono
decapitate. Le sculture furono rovinate pesantemente. Molte caddero per terra e pi�
tardi i loro pezzi furono usati come souvenir. Dopodich�, molte parti dell'edificio
caddero e fu eretta una moschea pi� piccola.

Durante il tardo XVIII secolo, molti altri europei visitavano Atene, e le


pittoresche rovine del Partenone furono spesso ritratte in disegni e dipinti, che
aiutarono a suscitare simpatia nel Regno Unito ed in Francia per l'indipendenza
greca. Nel 1801, l'ambasciatore britannico a Costantinopoli, il Conte di Elgin,
ottenne il permesso dal Sultano per fare stampi e disegni delle antichit�
sull'Acropoli, per demolire recenti edifici se fosse stato necessario per vedere le
antichit�, e di rimuovere le sculture da esse. Lo interpret� come permesso di
prendere tutte le sculture che avrebbe potuto trovare. Egli assunse gente del luogo
per staccare le metope dalla costruzione stessa e da terra (poche), e per comprare
alcuni pezzi pi� piccoli dagli abitanti locali.

Oggi queste sculture sono al British Museum, dove sono conosciute come "marmi di
Elgin" o come "marmi del Partenone". Altre sculture del Partenone sono al Museo del
Louvre a Parigi ed a Copenaghen. La maggior parte di quelle restanti � conservata
ad Atene, al Museo dell'Acropoli, situato ai piedi della collina, a poca distanza a
sud-est del Partenone. Qualcun'altra pu� essere ancora vista sull'edificio stesso.
Il governo greco ha insistito per molti anni sul fatto che le sculture al British
Museum debbano essere riportate in Grecia. Il British Museum ha tenacemente
rifiutato di considerarlo e i governi britannici sono stati contrari a forzare il
museo in questo senso.
Una metopa del Partenone.

Durante la guerra condotta contro i Turchi, il Partenone sub� ulteriori danni: i


turchi asserragliati sull'Acropoli per continuare a combattere contro i Greci che
ormai si erano impadroniti dell'intera citt� iniziarono a demolire le colonne del
tempio al fine di estrarne metallo per la fusione di pallottole; i greci che dal
basso vedevano il Partenone andare in pezzi chiesero una tregua e arrivarono a
offrire le munizioni ai turchi per continuare la resistenza, a patto che
lasciassero integro il tempio. Con la definitiva conquista della citt� vennero
abbattute tutte le costruzioni medievali e ottomane sull'Acropoli. L'area divent�
una zona storica controllata dal governo greco.

Il Partenone, insieme agli altri edifici sull'Acropoli, � oggi uno dei siti
archeologici pi� visitati in Grecia. Il Ministero greco della cultura grazie ai
finanziamenti per i Giochi Olimpici del 2004 e ai finanziamenti giunti dall'UNESCO,
ha inaugurato un imponente progetto di restauro, tuttora in corso.

Il nuovo Museo dell'Acropoli, che � stato aperto nel giugno 2009, situato ai piedi
dell'Acropoli, raccoglie tutti i frammenti del fregio in possesso del governo
greco, assieme ad altri in corso di recupero, in uno spazio architettonico
ricostruito con le esatte dimensioni e l'orientamento del Partenone.
Progettazione e costruzione
Il Partenone oggi e come probabilmente sarebbe apparso in tempi antichi, quando era
un attivo luogo di culto della Religione Greca
Ricostruzione incolore del Partenone

Il Partenone fu costruito per iniziativa di Pericle, il generale ateniese del V


secolo a.C.Fu costruito dagli architetti Callicrate, Ictino, e Mnesicle a
prosecuzione di un progetto gi� avviato con Callicrate sotto Cimone. La costruzione
avvenne sotto la stretta supervisione dello scultore Fidia (nominato episkopos,
supervisore), che, inoltre, costru� la statua della dea Atena al suo interno, di
circa 12 metri fatta in oro e avorio. L'edificazione del tempio cominci� nel 445
a.C., e fu completata sostanzialmente attorno al 438 a.C., ma il lavoro sulle
decorazioni continu� almeno fino al 432 a.C. Sappiamo che la spesa maggiore fu il
trasporto della pietra (marmo pentelico) dal Monte Pentelico, circa 16 chilometri
da Atene, fino all'Acropoli. I fondi furono in parte ricavati dal tesoro della lega
di Delo, che fu spostato dal santuario panellenico di Delo all'Acropoli nel 454
a.C.

Sebbene il vicino Hephaisteion sia l'esempio esistente pi� completo di tempio di


ordine dorico, il Partenone, a suo tempo, fu considerato il migliore. Il tempio,
scrisse John Norwich, "gode della reputazione di essere il pi� perfetto tempio
dorico mai costruito. Persino nell'antichit� i suoi miglioramenti architettonici
erano leggendari, specialmente la sottile corrispondenza tra la curvatura dello
stilobate, l'assottigliarsi dei muri del naos e l'entasis delle colonne". Lo
stilobate, piattaforma sulla quale si reggono le colonne, curva leggermente in su
per compensare la visione data dalla curvatura dell'occhio, che fa apparire le
lunghe superfici in piano come concave. L'entasis � il leggero rigonfiamento posto
sul fusto a 1/3 della sua altezza per dare l'idea della tensione che subiscono le
colonne. L'effetto di queste leggere curve � quello di far apparire il tempio
regolare nelle sue forme pi� di quanto realmente sia. Altra correzione � la diversa
distanza delle colonne per risolvere il problema della soluzione d'angolo, o la
diversa forma delle colonne d'angolo per correggere il diverso intercolumnio tra i
lati del tempio. A differenza dei classici templi che presentano sei colonne sulla
facciata e 13 sul lato lungo, il Partenone � ottastilo, ha cio� 8 colonne sul lato
corto e 17 su quello lungo.
Evidenziazione delle correzioni ottiche in un tempio greco

Misurate allo stilobate, le dimensioni della base del Partenone sono di 69,5 per
30,9 metri. Il pronao era lungo 29,8 metri e largo 19,2, con colonnati dorico-
ionici interni in due anelli, strutturalmente necessari per sorreggere il tetto.
All'esterno, le colonne doriche misurano 1,9 metri di diametro e sono alte 10,4
metri. Le colonne d'angolo sono leggermente pi� grandi di diametro. Lo stilobate ha
una curvatura verso l'alto, in direzione del proprio centro, di 60 millimetri sulle
estremit� orientali e occidentali e di 110 millimetri sui lati. Alcune delle
dimensioni seguono il canone del rettangolo aureo che esprime la sezione aurea,
lodata da Pitagora nel secolo precedente la costruzione.

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