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15

itinerari
culturali ed
enogastronomici
in Liguria


Terra di Liguria:
l’arcobaleno delle emozioni
C’è un’altra Liguria, alle spalle del mare.
Veirana

Una terra folta di colori, fitta di emozioni, densa di storia, di tra-


dizioni, di sapori inconsueti, esaltati dal sapiente amalgama dei
prodotti del territorio. Una terra che l’uomo ha dovuto e saputo
modellare, tramutando con fatica ripidi pendii in terrazzamenti
buoni per l’agricoltura. Capita così di imbattersi in vigneti nei
luoghi più impensati, lembi di terra che pretendono rispetto,
fieri, difficili da raggiungere, eppure generosi nel restituire buo-
ni frutti: le uve per i pregiati vini Doc rossi o bianchi. Più acces-
sibili, ma raramente distesi, gli uliveti, con quelle olive minute,
rugose, nere, vere, come vero, e unico, è l’extravergine spremuto
dal sole e dal sale.
Un mondo affascinante, la Liguria, terra in cui la roccia, i tor-
renti, il bosco si contendono lo spazio e danno vita a un insieme
contrastato e armonioso, sorprendente a ogni passo.
Ci vuole poco per scoprirla, questa Liguria: basta imboccare, dal
mare, una delle numerose strade - in questa pubblicazione ve
ne suggeriamo quindici - che si tuffano nel verde dell’entroterra
per imbattersi, presto, nel silenzio stupefatto di borghi antichi,
ruvidi nella pietra e morbidi nell’animo. Paesi di fondovalle dise-
gnati da viuzze tortuose, sormontati da antichi castelli, lambiti
dall’impeto di torrenti scavalcati da ponticelli in pietra; oppure
aggrappati alle rocce, a fungere un tempo da sentinelle lungo i
percorsi battuti dai mercanti che scavalcavano le montagne e
andavano a vendere, oltre Alpi o Appennini, i rari tesori della
terra e del mare: il sale, il pesce conservato e quell’olio così
leggero e prelibato che incorona da sempre ogni specialità della
buona tavola ligure.
Una buona tavola sorprendente per l’incontro armonioso di pro-
fumi e di sapori della terra; ricette tramandate di generazione
in generazione, fatte di cose semplici ma rese aristocratiche dal
genio e dal buon gusto. Basti solo pensare al pesto, a quanti
e quali ingredienti eterogenei vadano a fondersi in un’amalga-
ma improbabile eppure inconfondibile: come pensare di unire
alimenti così diversi fra loro quali l’aglio, il basilico, il pinolo, il
parmigiano, il pecorino stagionato, il sale grosso, l’olio extraver-
gine? Eppure il risultato è sul palato di tutti: eccellente.
E allora ecco che la ricerca può continuare, paese dopo paese,
vallata dopo vallata, alla scoperta di piatti sempre nuovi, in cui
la pasta fatta in casa può essere condita con il sapore privo di
incertezze di una ricotta fermentata, in cui le carni, per lo più
bianche, si sposano a legumi o verdure, si arrendono alla deli-
catezza del condimento, si accompagnano a vini ora gentili ora
decisi.
È la Liguria del saper fare e del saper vivere, tortuosa e ritrosa,
Finalborgo
difficile da conquistare, facile da amare.


15 itinerari culturali
ed enogastronomici
Rossiglione

7
Campo L.
Tiglieto
Sassello Masone

Millesimo 6 Arenzano
Altare Stella
Varazze
Albisola Superiore
Osiglia Savona
Calizzano 5
Castelvecchio
di Rocca Barbena Finalborgo
4 Toirano
Borghetto
Nava d’Arroscia Zuccarello
Pornassio 3
Albenga
Triora Pieve di Teco
Molini di Triora
Pigna Badalucco

Apricale 2
Isolabona
Taggia
Dolceacqua
Perinaldo Imperia
1 Bordighera
Ventimiglia

LEGENDA - Le indicazioni sono presenti nelle cartine dei singoli itinerari

I Borghi PAESE
più belli d’Italia BANDIERA ARANCIONE
www.borghitalia.it www.touringclub.it/bandiere_arancioni

Prodotti Presidio Partenza


Dop, Igt e DOC Slow Food e arrivo
www.agriligurianet.it www.slowfood.it
in Liguria
Gorreto
Rovegno
Crocefieschi Santo Stefano
Busalla Fontanigorda d’Aveto
8 Torriglia 9 Rezzoaglio
Casella
Montoggio Lorsica 11
Gattorna
Lumarzo
S. Colombano Varese Ligure
12 Certenoli
Genova Leivi 10 Ne San Pietro Vara
Carasco
Chiavari Cogorno 13
Lavagna Sesta Godano
Sestri Levante
Calice
Golfo al Cornoviglio
del Tigullio Brugnato
Carrodano 14
Vezzano
Ligure
Sarzana
Riccò del Golfo
Biassa Castelnuovo
La 15 Magra
Ortonovo
Spezia Luni

ITINERARI 8 Busalla, Casella, Montoggio e


Crocefieschi
1 Dolceacqua, Isolabona, Pigna, 9 Torriglia, Fontanigorda,
Apricale e Perinaldo Rovegno e Gorreto
2 Badalucco, 10 Leivi, San Colombano,
Molini di Triora e Triora Certenoli, Carasco e Ne
3 Borghetto d’Arroscia, Pieve di 11 Cogorno, Rezzoaglio
Teco, Pornassio e Nava e Santo Stefano d’Aveto
4 Zuccarello, Castelvecchio di 12 Lumarzo, Gattorna, Lorsica,
Rocca Barbena e Toirano San Colombano Certenoli
5 Finalborgo, Calizzano, Osiglia 13 San Pietro Vara, Varese Ligure,
e Millesimo Sesta Godano
6 Albisola Superiore, Stella, 14 Vezzano Ligure, Calice
Giovo, Sassello e Altare al Cornoviglio e Brugnato
7 Campo Ligure, Rossiglione e 15 Sarzana, Castelnuovo Magra,
Tiglieto Ortonovo e Luni
1 Dolceacqua, Isolabona, Pigna,
Apricale e Perinaldo
La via dei borghi arroccati
Triora

Molini
di Triora

Argentina
Il percorso
Partenza Pigna N
Arrivo Partenza:
Ventimiglia.
S DolceacquaBadalucco
9 km,
Rocchetta Rocchetta Nervina
Nervina 15 km, 548
Apricale Isolabona 23 km,
Isolabona Pigna 29 km,
Perinaldo
Apricale 39 km,
Taggia
Perinaldo 45 km,
Dolceacqua Arrivo: A10
Bordighera 74 km.
20 Nervia Bussana
Vecchia
Caratteristiche:
Seborga Arma
ambientale, di Taggia
storico,
enogastronomico.
A10

Ventimiglia
Valli: Nervia.
Bordighera

Piantagioni di ulivi, vigneti, antichissimi borghi abbarbicati lassù, dove la mano dell’uo-
mo ha saputo stringere saggi compromessi con la natura. E poi ancora sorprendenti opere
d’arte, e gustosi quanto originali piatti tipici. La valle del Nervia e l’entroterra di Bordighera
meritano un soggiorno che può estendersi a intera vacanza.

Fra Bordighera e Ventimiglia si prenda, al- Doria. Merita una visita la quattrocentesca
l’altezza del ponte sull’omonimo torrente, la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate.
strada della val Nervia. Oltre Camporosso si Sull’altro lato del torrente è il rione fuori
raggiunge Dolceacqua, fra i più interessanti mura conosciuto come “Borgo”. Dolceacqua,
borghi di Liguria, tanto da guadagnarsi la oltre che per il vino Rossese, è rinomata per
Bandiera Arancione, marchio di qualità turi- le “michette”: piccole doppie brioches cospar-
stico ambientale per l’entroterra. se di zucchero cui è dedicata la Festa del 16
Colpisce immediatamente la suggestiva sceno- agosto. Proseguendo verso nord, si prenda
grafia costituita dal ponte medievale - un’uni- dopo breve tratto il bivio, sulla sinistra, per
ca arcata di ben trentatrè metri di luce ancora Rocchetta Nervina, tranquillo e affascinante
intatta a scavalcare il rio - e dal castello dei borgo. Meritano di essere visitati i ponti me-
Doria, fiero esempio di architettura militare. dievali a schiena d’asino e il centro storico,
Il castello domina le antiche case di quella dalla curiosa pianta a “Y”.
che viene chiamata, dal dialetto, “a Téra”: un Si scende ancora a fondovalle per risalire la val
dedalo di tortuose stradine, passaggi a volte, Nervia e si giunge a Isolabona, borgo dal carat-
arcate solenni, semplici abitazioni in pietra teristico castello a pianta quadrata, all’interno
viva alternate ad architetture nobili, come il del quale in estate si svolgono le più importan-
palazzo, meglio conosciuto come “Caminata”, ti manifestazioni d’arte e di cultura. Ma ciò che
con i suo portali decorati con lo stemma dei sorprende di più a Isolabona è il disegno otta-


Basili

Apricale

gonale della fontana sita nel centro storico. te da numerosi murales e pavimentazione in
Proseguendo a salire per la valle incontria- lastroni di arenaria. Numerosissimi i luoghi
mo Pigna, il cui nome indica la disposizione che meritano di essere visitati: uno su tutti,
a “grappolo” delle case lungo la collina. Di sulla piazza principale, l’oratorio barocco di
grande interesse è l’impostazione urbanistica San Bartolomeo, sorretto da arcate all’inter-
che vede le strade principali disporsi a cerchi no delle quali si cela un antico abbeveratoio,
concentrici collegati fra loro da angusti vicoli oggi impiegato come fontana. Dall’altro lato
chiamati “chibi”. Numerosissimi gli esempi di è la parrocchiale, ricostruita dopo il terremoto
architettura religiosa: la chiesa di San Michele del 1887, con un campanile ricavato da una
Arcangelo colpisce in particolare per la mae- torre del distrutto castello.
stosa facciata in pietra locale dal caratteristico Proseguendo da Apricale, si giunge a Perinaldo
colore nero su cui spicca uno stupendo rosone attraversando un territorio ricoperto per gran
in marmo bianco di Giovanni Gaggini. All’in- parte da uliveti. Il borgo si distende lungo la
terno, un polittico - capolavoro del Canavesio. collina. Spicca da lontano il bianco campanile
A Pigna si trovano anche le celebri Terme. Si della parrocchiale barocca di San Nicola, che
scende ancora a Isolabona e seguendo una al suo interno conserva la “tela delle anime”,
deviazione si sale nuovamente allo stupore attribuita alla scuola del Guercino.
intatto di Apricale, primo in Liguria ad entra- Ma Perinaldo è soprattutto il paese che diede
re ufficialmente nell’associazione “I Borghi più i natali all’illustre astronomo Gian Domenico
belli d’Italia” ed anch’essa Bandiera Arancione. Cassini. Testimone di questa presenza è l’Os-
Nato intorno all’anno 1000, il paese presenta servatorio Astronomico, ospitato nell’ex con-
una struttura complessa, con stradine allieta- vento francescano di San Sebastiano.

Il Fagiolo Bianco di Pigna


Basili

Caratteristici per il loro seme bianco e


piccolo, i fagioli di Pigna - recente pre-
sidio Slow Food - hanno un gusto molto
delicato e una pelle sottilissima. In real-
tà il pregiato ortaggio non è esclusivo
Dolceacqua di questo borgo, ma si colloca nell’area
dell’alta Valle Nervia ad un’altitudine
Un Rossese D.O.C. per Dolceacqua compresa fra i 300 e gli 800 metri slm.
Il “Rossese di Dolceacqua” è un rosso I fagioli, conosciuti anche come “delle
intenso, dalle delicate sfumature, che si Alpi” sono protagonisti di numerosi piat-
accompagna alle gustose pietanze della ti, fra cui il più caratteristico è la “capra
vallata. con i fagioli”.


2 Badalucco,
Molini di Triora e Triora
Il fascino e il mistero della valle Argentina
Il percorso
Partenza N
Arrivo
Triora Partenza:
Taggia.
Molini S Bussana Vecchia
di Triora
10 km,
Badalucco 34 km,
Argentina Molini di Triora 47 km.
Pigna
Arrivo:
Triora 54 km.
Badalucco

chetta Caratteristiche:
ervina 548 storico,
olabona
Apricale artistico,
Perinaldo
ambientale,
Taggia
culturale.
Dolceacqua A10

Bussana
Valli:
Nervia
Vecchia Argentina.
Seborga Arma
di Taggia

A10

Bordighera Una pianura mediterranea e solare, ricca di opere d’arte e di prodotti della terra, lascia
gradualmente il posto alla ruvida bellezza di una valle angusta, in cui sopravvivono tradi-
zioni rurali e antiche leggende. Sorprendente ovunque la mano dell’uomo, che ha generato
architetture solenni e opere d’arte.

L’itinerario si sviluppa in un comprensorio sulle quali si affacciano gli edifici di maggior


segnato dal catastrofico terremoto del 1887, valore artistico.
i cui effetti sono visibili ancora oggi. Ne è Per via Santa Lucia si sale al nucleo più anti-
esempio la frazione di Bussana Vecchia, un co, con la casa - torre che ospitò il comune.
paese diroccato - per questo molto suggesti- Dal punto di vista gastronomico Taggia è
vo - recuperato solo in parte e oggi abitato da rinomata per le sue ciappe, sottilissime e
una colonia di artisti. croccanti fette di pane cosparse di sale, e
Da Bussana si prosegue verso Levante, e poi per la nota varietà di olive che si chiamano
verso nord in direzione di Taggia. Prima di ar- appunto taggiasche.
rivare nel borgo merita un omaggio la chiesa L’itinerario prosegue lungo la valle Argentina,
in stile gotico di San Domenico, risalente al stretta fra pareti rocciose e fitti boschi. Si ar-
XV secolo e l’attiguo Convento domenicano riva a Badalucco, borgo antico con le case dai
che oggi ospita una delle più importanti pi- muri in pietra grezza. Nella parte più antica,
nacoteche liguri. Sviluppato lungo la collina in alto sulla collina è la chiesa di San Nicolò,
e avvolto in una cinta muraria perfettamente eretta sui ruderi dell’antico castello. L’aspet-
integra, il borgo di Taggia è un gioiello di sto- to più caratteristico sono le numerose opere
ria e architettura medievale. All’interno del d’arte incastonate nelle stradine e che fanno
borgo antico, oltre porta Pretoria meritano di del borgo una vera e propria Galleria d’Arte a
essere visitate via San Dalmazzo e via Soleri cielo aperto. La strada principale prosegue -


Basili

Bussana Vecchia

anche se sono consigliate due brevi deviazioni


che conducono alle antiche Montalto Ligure e
Basili

Carpasio - fino a Molini di Triora.


Il significativo toponimo richiama il gran nu-
mero di mulini, che rimandano alla produzio-
ne della specialità locale: il famoso pane di
Triora, tipico casereccio di montagna.
Ed ecco infine Triora, conosciuto come “paese
delle streghe” per un processo che nel 1588
condannò al rogo alcune donne accusate di
stregoneria e di ciò ne è conservata memoria
nel locale Museo Etnografico.
Triora è inserito nella lista dei “Borghi più
belli d’Italia” oltreché aver guadagnato me-
Bussana Vecchia ritatamente la Bandiera Arancione: conserva
quasi intatta la sua fisionomia medievale.
Da vedere i ruderi del castello e numerosis-
Pane di Triora, Bruzzo e Olive sime opere d’arte spesso conservate nelle
taggiasche chiese del borgo.
A Triora sarà possibile acquistare l’ottimo
pane prodotto in loco, nella sua caratte- Stoccafisso alla Baucogna
ristica forma rotonda: da provare asso- Lo stoccafisso è il protagonista principale
lutamente accompagnato dagli ottimi di una delle sagre più frequentate dagli
formaggi d’alpeggio dell’Alta Valle Argen- appassionati di gastronomia che si svolge
tina, prima fra tutti il ‘Bruzzo’, dal sapore ogni anno a settembre a Badalucco.
leggermente piccante. L’oliva taggiasca è La ricetta tipica in cui viene cucinato
tipica di tutto l’Imperiese; è una varietà questo prelibato ingrediente è ‘alla Bau-
minuta, dal colore bruno - rossiccio scu- cogna’. E consiste nel cuocere lo stoccafis-
ro e dal sapore inconfondibile, tanto che so, precedentemente lessato e tagliato in
vengono apprezzate, in salamoia o nel grossi pezzi, alternandoli in strati con un
loro olio, anche come snack per l’aperi- sughetto risultante dal far soffriggere un
tivo. Da questa varietà si produce ancora trito di prezzemolo, aglio, cipolla, funghi
con metodi tradizionali un olio partico- ammollati ed acciughe con pinoli, noc-
larmente pregiato e conosciuto in tutto il ciole, noci e amaretto pestato. La cottura
mondo per il suo inconfondibile aroma e avviene in un’ampia casseruola e a fuoco
la sua contenuta acidità. lentissimo.


3 Borghetto d’Arroscia, Pieve
di Teco, Pornassio e Nava
Valle Arroscia: la strada del vino e dell’olio
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Albenga.
S Ranzo 19 km,
28
582 Borghetto d’Arroscia
Nava 22 km,
Colle Vessalico 25 km,
di Nava
Pieve di Teco 30 km,
Pornàssio
Borghetto Ranzo
Albenga
Pornassio 36 km.
d’Arroscia
453 Arrivo:
Pieve
di Teco
T. Arroscia
Villanova
Colle di Nava 42 km.
Vessalico
d’Albenga

Caratteristiche:
A10
1 storico,
artistico,
28 enogastronomico.
548
Valli:
Arroscia.

Una terra rigogliosa, ideale per la villeggiatura e giustamente rinomata per i suoi pre-
giati prodotti. Fra questi spiccano l’olio extravergine e i vini Pigato e Ormeasco.
La storia delle località in una terra di passaggio e di confine è scritta nella bellezza
dei monumenti.

Dal casello di Albenga si prosegue per Villano- popolano l’entroterra ligure.


va e si imbocca la SS453 della valle Arroscia. La strada prosegue fino a Vessalico, borgo
Immerso nel verde della natura, circondato da nato all’inizio del XII secolo allorché i feuda-
uliveti e vigneti, Ranzo ha dato i natali ai due tari obbligarono gli abitanti della zona a riu-
pittori cinquecenteschi, Pietro e Giorgio Gui- nirsi in un unico nucleo. Poco sopra il paese,
do, le cui opere sono testimoniate nel paese. immersa negli uliveti, la chiesa romanica di
Il più prezioso tesoro di Ranzo e dell’intera Sant’Andrea, la più antica della valle. Territo-
valle è rappresentato però dalla chiesa di San rio ricco di ulivi e di vitigni, quello di Vessalico
Pantaleo, che sorge solitario lungo la strada è noto per il suo aglio, celebrato all’inizio di
per Pieve di Teco. L’abside dell’XI secolo con- luglio con una sagra.
ferma le origini altomedievali dell’edificio. Pieve di Teco è l’antica capitale della valle
Proseguendo si giunge a Borghetto d’Arro- Arroscia. I portici medievali di corso Ponzoni,
scia, borgata rurale arricchita da uno sceno- spalancano le arcate gotiche all’eleganza dei
grafico ponte medievale, ad una sola arcata e bei portali in pietra. Da vedere la chiesa goti-
curiosamente sprovvisto di protezioni laterali. ca di Santa Maria della Ripa tutta rivestita di
Fra le frazioni più significative, ad Ubaga si stucco dipinto a fasce bianche e nere.
possono trovare le caratteristiche ‘Masche- Località di villeggiatura circondata da fitti bo-
re’: opere uniche create da importanti artisti schi, Pornassio, con l’insieme dei suoi cinque
contemporanei sulla base delle leggende che borghi posti sull’antica ‘Strada del Sale’, rap-

10
Basili

Pieve di Teco

presenta il punto di incontro tra l’ambiente zo, in località Villa, con campanile del XII secolo
mediterraneo e quello alpino. Meritano di es- e facciata, affreschi e portale quattrocenteschi.
sere visitati la chiesa romanica di San Dalmaz- Sopra Pornassio la SS28 conduce al Colle di
Nava, ampio valico circondato da praterie e
Lungo la strada del vino e dell’olio da boschi al confine fra Liguria e Piemonte.
L’olio extravergine e i vini rappresentano i I forti ottocenteschi dislocati nella zona te-
migliori prodotti di questa valle. Per quan- stimoniano la posizione strategica di questo
to riguarda i vini, inconfondibile è il bianco territorio.
Pigato. Ma il prodotto tipico di maggiore ri-
levanza è il vino Ormeasco, un rosso rubino
Basili

dal profumo intenso e dalla sostenuta gra-


dazione. Particolarmente pregiata è la pro-
duzione nella zona di Pornassio, classificata
come “Ormeasco di Pornassio doc”. Una
variante assai pregevole è rappresentata
dall’Ormeasco “Sciac - trà” ottenuto dalla
vinificazione in bianco degli stessi vitigni. Valle di Arroscia

La cucina bianca: “Streppa e caccia L’Aglio di Vessalico


là” e “Sugeli con Brusso” Il suo territorio di produzione limitatissi-
È il piatto tipico della cucina “bianca” che mo ne fa una sorta di “specie protetta” e
caratterizza le malghe di Mendatica, ma non per niente è divenuto uno dei presidi
lo si può gustare anche a Pornassio e più di Slow Food.
in generale nella zona del colle di Nava. È un aglio bianco, di medie dimensioni,
La cucina bianca, così definita perché che si conserva assai bene. Protagoni-
acromatica, è costituita da farinacei, lat- sta della storica sagra di luglio, l’aglio di
ticini, ortaggi e frutti poco coloriti come Vessalico è ideale per preparare la tipica
patate, aglio, rape e prodotti spontanei agliata (secondo alcune fonti “antenata”
raccolti sui sentieri della transumanza. Il del pesto). L’agliata locale prevede l’im-
nome “streppa e caccia là” deriva dalla piego dei classici ingredienti pestati nel
forma “irregolare” della pasta fresca ta- mortaio - aglio aceto, mollica di pane,
gliata, o meglio “strappata a mano”. Altra vino bianco secco, sale - con l’aggiunta
specialità da gustare sono i “Sugeli con dei tuorli delle uova sode, a sottolineare
Brusso”: una pasta costituita da acqua e l’influenza della vicina Francia. L’agliata è
farina e lavorata a gnocchetto condita in consigliata spalmata su crostini di pane,
salsa a base di Brusso. ottimale se quello di Triora.

11
4 Zuccarello, Castelvecchio di
Rocca Barbena e Toirano
Fra medioevo, preistoria, natura
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Albenga.
S Zuccarello 11 km,
Castelvecchio di Rocca
Grotte di Toirano Barbena 16 km,
Balestrino 27 km,
Castelvecchio
di Rocca Barbena Toirano Toirano 33 km,
Arrivo:
Zuccarello
T. Varatello
Borghetto S. Spirito
Borghetto S. Spirito 35 km.
Ceriale
Cisano Caratteristiche:
A10
paesaggistico,
582 panoramico,
T. Neva
storico, archeologico,
enogastronomico

Albenga Valli:
Neva e Varatella.

Un percorso di grande fascino attraverso alcuni fra i più caratteristici e meglio conservati bor-
ghi medievali dell’entroterra ingauno, in un contesto paesaggistico spettacolare e sorprendente
per la sovrapposizione o il rapido succedersi di ambienti tipici della macchia mediterranea, del
bosco classico, della montagna. Infine Toirano con le sue grotte, tesori geologici e preistorici.

Dal casello di Albenga, nella cui piana si col- Castelvecchio, aggrappato sui dirupi calcarei
tivano l’asparago violetto, i carciofi e la zuc- della Rocca Barbena (1142 m). Oltre la por-
china trombetta, si imbocca la SS582 verso ta “gotica”, l’abitato, sorvegliato dall’antico
la valle del Neva in uno scenario dominato castello (XI secolo) dei Clavesana. Il piazzale
da macchia mediterranea e ulivo. Superato della fortezza offre un grandioso panorama
Cisano si prosegue per Zuccarello. Pochi chilo- sulla vallata. I resti delle torri e le case for-
metri, ed ecco i ruderi del castello medioevale tificate ne richiamano l’origine strategica.
“annunciare” l’arrivo al borgo, al fondo di una Suggestivo il dedalo di caruggi, le fontane
gola a monte della confluenza con il fiume e, fuori mura, il bizzarro cimitero a forma di
Pennavaira. Fondato dai Clavesana nel 1248, cuore. I rifacimenti barocchi hanno risparmia-
il borgo è percorso in tutta la sua lunghezza to il campanile duecentesco della parrocchiale
da due file di portici bassi e austeri, rimasti dell’Assunta, l’oratorio di piazza della Torre e
pressoché intatti in più di seicento anni. Ai le cappelle di San Bernardo e di San Michele.
ruderi del castello si arriva percorrendo un Da segnalare nel mese di giugno per i più pic-
sentiero. Zuccarello è famosa soprattutto per coli e non solo: “Il Paese dei Balocchi, i giochi
il suo ponte medievale a schiena d’asino che di un tempo a Castelvecchio”.
si raggiunge, sempre dal centro, attraverso un Si scende verso la val Varatella, lungo una stra-
viottolo con splendide volte medievali. da tortuosa e panoramica. Oltre Balestrino, ecco
Oltrepassando Zuccarello si risale al borgo di Toirano, nota per i suoi frantoi, per la focaccia

12
Basili

Castelvecchio di Rocca Barbena

di San Pietro (si tratta di una sorta di pandolce)


e per le sue grotte, che sono più di 50. In una
Basili

di esse è stato ritrovato un esemplare di uomo


di CroMagnon e di Ursus Speleus.
Il percorso turistico si sviluppa per oltre un
chilometro, dalla grotta della Bàsura (“stre-
ga”) a quella inferiore di Santa Lucia, catte-
drale di stalattiti e stalagmiti. Nella grotta
superiore di Santa Lucia c’è un santuario
quattrocentesco. L’acqua che sgorga da una
sorgente è considerata miracolosa.
In paese è quasi intatto è il ponte medieva-
le a tre arcate sul Varatella, mentre da non
perdere è il museo etnografico, allestito nelle
scuderie del palazzo Del Carretto.

Le strade del vino e dell’olio


Tredici sono i percorsi nell’area che com-
prende le valli Arroscia, quelle di Albenga
e del Finalese, alla base dei quali i prodotti
principe sono i bianchi Pigato e Vermenti-
Zuccarello no e l’olio extravergine di oliva.

Un asparago “presidiato” da Slow Food Appuntamenti enogastronomici


L’asparago violetto di Albenga è uno Salea merita sicuramente una deviazione
dei prodotti più noti della piana, che lungo il percorso: a settembre si svolge
rappresenta l’orto della Liguria. Dal ca- la rassegna del vino Pigato e degli altri
ratteristico colore, è contraddistinto per vini D.O.C. della riviera ligure di ponente;
il suo gusto delicato che lo rende incon- è un appuntamento da non perdere che
fondibile. Lo si apprezza al meglio se risale al 1968.
cotto semplicemente al vapore e condito Ad inizio agosto, a Toirano c’è la Festa dei
all’agro, magari come contorno di carni Gumbi, ovvero dei frantoi. Ottima per de-
bianche o di pesce. Ma non è certo un gustare i prodotti tipici della zona, il vino
sacrilegio assaporarlo “alla parmigiana” e l’olio e per visitare i frantoi attraverso
o “alla Bismarck”. un percorso enogastronomico guidato.

13
5 Finalborgo, Calizzano,
Osiglia e Millesimo
Percorso medievale fra castagneti e faggeti
Millesimo Il percorso
Partenza 28 bis Carcare N
Arrivo 29 Partenza:
A6
Altare Finale.
S Finalborgo 2,5 km,
Calizzano 28 km,
F. Bormida
di Pallare F. Bormida Bardineto 38 km, xxx

di Mallare Osiglia 54 km.


F. Bormida
Mallare
Arrivo:
di Millesimo
Millesimo 68 km.
Osiglia
Bormida
Caratteristiche:
paesaggistico,
Calizzano panoramico,
storico,
archeologico, Albenga
C.le del Melogno
1275 sportivo,
490 A10
gastronomico.
Bardineto
Finalborgo Finale Valli: Bormida.
Ligure
1

Un percorso per comprendere quanto possa essere varia la Liguria: preistoria, geologia,
panorama, verde mediterraneo e boschi di castagni e faggi.
E ancora l’acqua, con torrenti e laghi.
Da Finalborgo a Millesimo, alla scoperta del Medioevo.

La storia del Finalese è molto antica, reperti tiacque fra costa ed entroterra. Si prosegue
ritrovati nelle numerose grotte e raccolti nel all’ombra verdissima di faggi, castagni, roveri,
civico museo del Finale testimoniano la pre- ormai con le spalle rivolte al Mediterraneo.
senza umana sin dalla preistoria. Famose le Si arriva presto a Calizzano, appoggiata in
caverne delle Arene Candide, delle Fate, della una conca dal verde intenso e rasserenante,
rocca di Perti, del Rio, e soprattutto la grotta consigliata è anche una deviazione per la li-
di Pollera o di Pian Marino, fra le più estese. mitrofa Bardineto.
Da ammirare il complesso di falesie calcaree L’itinerario ritorna sul suo passo, cioè sul colle
con pareti alte fino a 80 metri, ideali quanto del Melogno, e prosegue in quota fino al bivio
immense palestre di roccia. Ad un paio di chi- per Bormida. Località di passaggio, certo, ma
lometri dalla costa ecco Finalborgo, luogo che il suo Comune vanta la percentuale più alta
rientra a pieno titolo fra i “Borghi più belli di verde in tutta Italia. Un primato fatto di
d’Italia”, capitale dei marchesi Del Carretto di fitti boschi a latifoglie, presagio di silenzio e
Castello Gavone, residenza costruita nel 1191 di quiete. È immersi in questo paradiso che
sulla collina, della quale oggi rimane soprat- si scende a Osiglia (637 m), graziosa località
tutto l’elegante torre del Diamante oltre alle nota per il suo scenografico lago artificiale.
intatte mura cittadine del XIII secolo. Sott’acqua si trova una parte del paese, som-
L’itinerario lungo la SP490 procede fino al col- mersa quando fu costruita la diga. Sport sul
le del Melogno, splendido e panoramico spar- lago e pesca nella riserva ittica sono le attivi-

14
Veirana

Finalborgo

tà predilette dai villeggianti.


Calzia

La strada che da Osiglia conduce a Millesimo


scorre a fianco della Bormida, in un panorama
dal verde folto. Siamo in una zona carsica, di
grotte e doline, e gli escursionisti potranno
percorrere il sentiero del Bric Tana o scoprire
la valle dei Tre Re. Millesimo, anch’essa en-
trata a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”,
è il trionfo del Medioevo, con il Ponte della
Gaietta sormontato dalla torre di guardia sulla
quale sventolano le bandiere del borgo. Son-
tuoso il palazzo dei Del Carretto, che mostra
sulla facciata una fra le più belle e complete Calizzano
meridiane di tutto il nord. Millesimo è la “pa-
tria del tartufo”, al quale viene dedicata una
Festa Nazionale che si rinnova annualmente La castagna essiccata nei tecci di
nel mese di settembre. Calizzano e Murialdo
Nei boschi fra Calizzano e Murialdo è
I fazzini della Val Bormida facile imbattersi in curiose, minute co-
Ovvero morbide focaccine di patate ap- struzioni in pietra a secco dal tetto in
pena cave, al centro, per accogliere il scandole, cioè in piccole travi di legno
condimento. La tradizione le vuole cotte elaborate artigianalmente. Sono i tecci.
sulla stufa a legna. Sono eccezionali anche In autunno le castagne - della varietà
“nudi”, meglio se accompagnati con sugo ‘Gabiana’ caratteristica per i suo frutti
di porro, cipolla, o con pesto. piccoli e assai dolci - vengono disposte
Da assaggiare, sempre in zona, la torta di all’interno su di un graticcio in legno
riso e porri oppure le frizze: un salume a (detto ‘graia’) sollevato un paio di me-
base di frattaglie di fegato di maiale, sal- tri da terra, a distanza di sicurezza da
siccia e profumate bacche di ginepro. un fuoco basso, prodotto dalla legna
dei castagni potati. Solo un piccolo
foro praticato nel tetto provoca la lenta
Calizzano e Bardineto, dintorni e funghi fuoriuscita del fumo, che contribuisce a
Ogni anno non manca la tradizionale conferire alle castagne essiccate un sa-
Festa del Fungo d’Oro, in cui il prezioso pore particolare e tipico. Questo metodo
ingrediente viene declinato in molteplici tradizionale di affumicatura nei tecci è
e squisite ricette. un presidio di Slow Food.

15
6 Albisola Superiore, Stella,
Giovo, Sassello e Altare
Artigianato artistico e arte della natura
Il percorso
Partenza N
Arrivo Sassello Partenza:
Albisola Superiore.
Dego 542 S Stella San Giovanni
Pontinvrea 10 km,
Il Giovo 14 km,
29 C.le del Sassello 22 km,
Giovo Pontinvrea 32 km.
Stella Arrivo:
S. Giovanni Altare 53 km.
334
T.
Caratteristiche:
Carcare Sansobbia artistico - artigianale,
paesaggistico,
Altare
Albisola
panoramico,
29
Superiore Celle
Ligure
storico, archeologico,
A6 Albisola sportivo,
gastronomico.
A10
Savona
Mallare Valli: Sansobbia.

Il meglio dell’artigianato artistico savonese nelle ceramiche di Albisola e nel vetro di Altare;
un percorso contornato da scenari verdissimi e cangianti, aperti a sorprendenti panorami
sulla costa ligure. Sassello è un’oasi nel parco del Beigua ed è rinomata per le sue numerose
specialità gastronomiche.

Note come patria della ceramica artistica, le terizzata dalle massicce fortificazioni napo-
due Albisole (Superiore e Marina) vantano leoniche: siamo sull’Alta Via dei Monti Liguri,
radici romane, come testimoniano i reperti e questo tratto è percorribile anche a piedi e
dell’antica Alba Docilia. Meritano una visita in mountain bike.
il Museo della Ceramica e le diverse botteghe Dal Giovo si raggiunge Sassello. Adagiata in
artigianali; in esse è possibile osservare tutta una zona di prati e di boschi è la prima, storica
la fase lavorativa della ceramica e ammirare i “bandiera arancione” d’Italia. Centro culturale
soggetti paesaggistici realizzati nel caratteri- tra i più importanti dell’entroterra savone-
stico stile “antico Savona bianco-blu”. se, Sassello ospita il Museo di archeologia e
Vale la pena di fare quattro passi sulla bellis- storia locale nel palazzo Perrando. Nel borgo
sima “Passeggiata degli Artisti”, che unisce le spiccano secenteschi palazzi affrescati e chiese
due Albisole. barocche, mentre le chiese della Concezione e
Percorrendo la Provinciale 334, si incontra di San Giovanni custodiscono sculture del Ma-
Stella, composta da cinque frazioni circonda- ragliano. La torre dei Saraceni domina Bastia
te dalla macchia mediterranea e da boschi di Soprana mentre il borgo quattrocentesco di
faggi e castagni; nella frazione di San Giovan- Bastia Sottana conserva i ruderi di un castello.
ni è possibile visitare la casa natale di Sandro Sotto il profilo gastronomico, Sassello è nota
Pertini. Qui si acquista la tipica formaggetta. soprattutto per i suoi amaretti e per i funghi,
Si sale fino al passo del Giovo, località carat- preparati sia essiccati che sott’olio.

16
Basili

Ceramiche di Albisola

Sassello si trova nel Geoparco europeo del 8700 ettari è il più esteso della Liguria, con
Beigua e ne ospita, a Palazzo Gervino, un una rete di sentieri lunga 500 Km.
centro visite. Il parco del Beigua con i suoi Si ritorna al passo del Giovo e si raggiungono
Pontinvrea e poi Altare, adagiata in una conca
La formaggetta di Stella boscosa. Pare che già nel sec. XI - XII il patri-
Formaggio di latte vaccino o misto (vacci- monio forestale di questo straordinario tratto
venisse sfruttato per fornire il combustibile
no e ovino, vaccino e caprino), dalla tipica necessario alla produzione del vetro. Sta di
forma cilindrica di circa 12 cm di diame- fatto che qui, nel 1495, fu fondata l’Universi-
tro. Il colore esterno va dal giallo pallido tà del Vetro. Si può visitare il Museo del Vetro
al giallo più intenso in funzione della ospitato nella splendida villa Rosa, fulgido
stagionatura. La pasta ha una consistenza esempio di liberty.
morbida fino a sfaldabile in funzione del-
la stagionatura; il gusto risulta delicato o
saporito, con aroma caratteristico legger-
Calzia

mente acidulo.
Spesso viene consumata tagliata a fette
sottili e semplicemente cosparsa di olio
extravergine di oliva e pepe, con l’ag-
giunta di olive taggiasche. Spesso, questo
tipo di formaggio viene conservato anche
sott’olio.

Amaretti e amaro di Sassello


Questa golosa prelibatezza vanta la pro-
pria origine nel 1860 a Sassello. Il forno
che produceva questi dolci speciali di-
venne presto un luogo di ritrovo e di
degustazione. Gli amaretti - la ricetta è
immutata da quella originale - sono fatti
di una pasta consistente, soffice ed assai
profumata. Esiste anche un liquore dolce
di circa 25°, di colore caramello che vie-
ne prodotto fedele all’originale ricetta dal
1850: si tratta dell’Amaretto di Sassello. Sassello

17
7 Campo Ligure, Rossiglione
e Tiglieto
Nelle valli del latte
Il percorso
Partenza Rossiglione N
Arrivo Partenza:
Masone.
T Stura
T. Orba
Campo
Ligure
S Campo Ligure 5 km,
Rossiglione 8 km,
Tiglieto A26 Tiglieto 20 km,
456 Passo del Faiallo
42 km.
Arrivo:
Masone Masone 55 km.
S. Pietro
d’Olba Caratteristiche:
paesaggistico,
panoramico,
storico,
Passo culturale.
del Faiallo

Voltri
Valli:
Stura e Orba.
A10

Il verde folto delle valli Stura e Orba, custodi di tradizioni artigianali quali la lavorazione
della filigrana e del ferro.
I prodotti del territorio, dal latte ai frutti di bosco.
E negli antichi borghi, il fascino del Medioevo e dell’arte.

Dal casello di Masone si prende per Campo ta. Nella parrocchiale è esposto un dipinto di
Ligure. La strada scorre a fianco del consorzio Bernardo Strozzi, artista nato proprio a Campo
delle valli genovesi, dove si producono latte e Ligure. L’oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco,
latticini freschi. Dopo altri pochi chilometri, infine, ospita a Natale un suggestivo presepe
ecco la capitale della filigrana, arte che con- meccanizzato. Campo Ligure è immerso in una
siste nel lavorare finissimi fili di metallo pre- natura rigogliosa. Gli escursionisti potranno
zioso per produrre oggetti dal disegno lieve scegliere fra uno dei numerosi sentieri o una
e ricercato. I migliori elaborati provenienti da visita al Giardino Botanico montano di Prato-
ogni parte del mondo sono esposti nel museo rondanino.
di Campo Ligure, mentre la mostra annuale Successiva tappa dell’itinerario è Rossiglione,
celebra la tradizione e la produzione artigia- composto da due nuclei (Inferiore e Superiore),
nale a partire dall’ultima domenica di agosto. entrambi fondati nel Medioevo, oggi uniti in
Alle spalle del paese si staglia il Castello Spi- un unico centro. Il borgo antico di Rossiglione
nola, oggi restaurato e aperto per concerti e è caratterizzato da caruggi stretti e da portici
iniziative culturali. In basso, a fianco della bassi retti da pilastri robusti. Di notevole inte-
strada provinciale, richiama l’attenzione il resse è il sentiero della val Gargassa, caratte-
ponte antico sullo Stura, mentre la piazza rizzato da un canyon bagnato dalle acque del
principale è impreziosita dal fasto di Palazzo torrente e dominato dallo scenario delle Rocce
Spinola, con la sua scenografica facciata dipin- Nere: un “impasto” di terra e sassi dal sugge-

18
Calzia

Campo Ligure

stivo colore bruno intenso. trare in paese, si segua la deviazione a sinistra


Proseguendo lungo il torrente Gargassa, im- per il Passo del Faiallo. Quando si arriva ai 700
mersi in una natura a tratti selvaggia, si giun- metri di altitudine, allo spartiacque tra lo Stu-
ge a Tiglieto: un mondo di verde e di boschi, ra e l’Orba, la sorpresa che si apre davanti agli
principalmente di tiglio, come suggerisce il occhi vale davvero la mezz’ora di viaggio in
toponimo. Tiglieto è nota in particolare per la auto che si è fatta dal casello di Masone a qui.
sua Badia, prima abbazia cistercense in Italia. Morbide colline, prati verdi punteggiati dal
Risale al 1120 e fu sviluppata su un precedente giallo delle margherite, dal rosso dei papaveri;
insediamento benedettino. Per raggiungerla e poi un panorama davvero unico sulle due
occorre proseguire oltre la frazione principale, vallate e fino al Monviso, che svetta in fondo
in direzione di Urbe. La Badia comprende la alla pianura. Sembra davvero di essere in Sviz-
chiesa, il convento e il refettorio, che racchiu- zera. Anzi in uno di quei luoghi bucolici un po’
dono tre lati del chiostro. Fu la presenza dei immaginari che si vedono negli spot televisivi
monaci a sviluppare l’agricoltura nella zona. delle marche di cioccolato.
Proseguendo oltre la Badia, si supera Martina L’ultima tappa è a Masone, non lontana dal-
e si giunge a San Pietro d’Olba. Prima di en- l’ottocentesco Forte Geremia. Oltre il Passo del
Turchino si arriva a Masone, nota un tempo
L’itinerario delle Valli del Latte per la produzione artigianale del ferro. Impor-
Attente tecniche di allevamento e qualità tanti, dal punto di vista artistico - architetto-
dei foraggi: questo uno dei motivi che nico, il “romitorio” di Santa Maria in Vezzulla,
fanno delle Valli Stura e Orba le capitali chiesa risalente al XII secolo e oggi sacrario dei
partigiani caduti per la libertà.
del Latte di qualità. Qualità che deriva an-
che e soprattutto dal rispetto della natura
e dalla cura della tradizione; il visitatore
Calzia

può constatarlo di persona, lungo un per-


corso di visita che lo conduce dal pascolo
alla stalla al caseificio.

Revzora
È una focaccina di farina di mais, olio,
acqua e sale ed è tipica della Valle Stura.
La cottura avviene in tegami nel forno a
legna e il risultato è di un prodotto fria-
bile e molto saporito. Solitamente viene
accompagnato ai salumi tipici del luogo. Campo Ligure

19
8 Busalla, Casella, Montoggio
e Crocefieschi
Nei luoghi della villeggiatura genovese
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Busalla.
S Casella 7 km,
Montoggio 14 km,
Crocefieschi Crocefieschi 29 km.
Arrivo:
Busalla 36 km.
Busalla

A7
35 Caratteristiche:
paesaggistico,
Casella escursionistico,
culturale.

Valli:
Scrivia
Montoggio

226

Nelle località storiche della villeggiatura genovese, per ritrovare tradizioni, buoni sapori e
quiete. Una terra placida, verde, da scoprire piano piano, magari a piedi, lungo sentieri
classici. Oppure passeggiando per le stradine degli antichi borghi, dove la storia pare es-
sersi fermata.

In valle Scrivia si trovano i luoghi storici del- Da Casella, invece, si può salire direttamente
la villeggiatura dei genovesi. Una tradizione a piedi al monte Maggio, che domina la loca-
sottolineata dalla presenza di ville e villette lità appartenuta un tempo ai Fieschi. La pre-
che rappresentano un compendio di stili ar- senza dei signori feudali è significata oggi dal
chitettonici, dal liberty agli anni Sessanta. La palazzo nobiliare, con torre e corte interna,
tradizione della villeggiatura appartiene or- che si affaccia sulla piazza del paese. La par-
mai al passato, ma un viaggio in queste terre rocchiale di Santo Stefano custodisce dipinti
permette la (ri)scoperta di luoghi, usi, sapori, del Fiasella e del De Ferrari.
tesori artistici. Sette chilometri separano Casella da Montog-
Dal casello autostradale di Busalla si prosegue gio, altra bella e classica località di villeggia-
per Savignone e si giunge a Casella, capolinea tura. Montoggio rivendica i natali di Giovan
dell’omonimo caratteristico trenino, la ferro- Battista Perasso, detto Balilla, il ragazzo che,
via a scartamento ridotto attiva dal 1929 che lanciando un sasso contro un gruppo di sol-
prende il via da Piazza Manin a Genova. Chi dati austriaci nel dicembre 1746, diede inizio
ama le escursioni può salire sul trenino e alla rivolta dei genovesi contro l’invasore. Ri-
scendere a Sant’Olcese. Nei pressi di questa nomata per le sue formaggette, per le patate
località famosa per il suo prelibato salame, si bianche, per alcune ricette storiche a base di
trova il sentiero botanico di Ciaè che raccoglie pere o di castagne, località di villeggiatura
trenta specie arboree tipiche della zona. delle nobili famiglie di un tempo, Montoggio

20
Basili

Montoggio

conserva opere d’arte, in parte ospitate nel- sionisti. Da questa località parte il sentiero
la quadreria della chiesa parrocchiale di San per le rocche del Reo Passo (passo malvagio)
Giovanni Decollato. e della Carrega del Diavolo. Sentieri non proi-
La cultura popolare, sotto forma di ex voto, bitivi, purché percorsi con la dovuta attenzio-
caratterizza il Santuario delle Tre Fontane, ne da escursionisti esperti.
dal quale partono alcuni itinerari escursioni-
stici. Proprio da qui si raggiunge il lago di val
Basili

Noci per salire fino ai mille metri del monte


Bano. La storia di Crocefieschi, anch’esso si-
tuato sull’antica Via del Sale, è contenuta nel
suo toponimo. Appartenevano ai Fieschi i due
palazzi affacciati sulla piazza del municipio.
La parrocchiale conserva opere settecente-
sche e alcune sculture in legno della scuola
del Maragliano.
Crocefieschi è molto conosciuta dagli escur-

La patata quarantina
La patata bianca quarantina, per la quale
a Montoggio si tiene la più antica sagra
dell’entroterra genovese, è ideale per ac-
compagnare le trenette al pesto, per fare
l’impasto degli gnocchi e per la focaccia
con le patate, cui si sposano molto bene
le formaggette di Crocefieschi e quelle di
Montoggio.
Lo sciroppo di rose
La coltivazione di rose da sciroppo un
Castagne e pere tempo era molto diffusa, oggi è una ra-
È un’antica ricetta estiva tipica di Montog- rità e lo sciroppo di rosa, bevanda rinfre-
gio, meritevole di riscoperta: le castagne scante e dissetante, è protetta con il pre-
secche avanzate dell’inverno venivano sidio Slow Food. Lo sciroppo si ottiene
messe a bollire e a metà cottura venivano dai petali di rosa, lasciati in infusione in
aggiunte le pere intere. Si impiegavano le acqua bollente, poi filtrati e nuovamente
pejette da esté (pere piccole estive), ap- bolliti con l’aggiunta di zucchero e succo
prezzate per la polpa dolce. di limone.

21
9 Torriglia, Fontanigorda,
Rovegno e Gorreto
La montagna ricca di storia
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Gorreto Torriglia.
S Propata 15 km,
Montebruno 28 m,
Rovegno Fontanigorda 39 km,
Rovegno 47 km.
Propata Arrivo:
Gorreto 53 km.

45 Caratteristiche:
paesaggistico,
Fontanigorda ambientale,
escursionistico,
Montebruno gastronomico,
Torriglia culturale.

Valli:
Trebbia.

Il verde dei pascoli, dei boschi, delle montagne. Il celeste dei torrenti e del lago del Brugne-
to. È lo scenario idilliaco della val Trebbia, un mondo punteggiato da caratteristici borghi in
cui vivere, o solo soggiornare, è bello e rasserenante. Terra di boschi, di funghi, di prodotti
genuini, la Val Trebbia offre la materia prima per piatti di prelibata semplicità.

Torriglia è il punto di accesso alla Val Trebbia ed semplicità, il borgo cela importanti tesori ar-
una delle più classiche località di villeggiatura tistici: la parrocchiale di San Lorenzo conserva
per i genovesi. Per il suo verde, la sua quiete, una scultura lignea del Maragliano. Da Propa-
l’aria buona, i suoi canestrelletti. La suggestiva ta si prosegue la scenografica “circonvallazio-
frazione di Pentema è detta il “paese - presepe” ne” del Brugneto. Chi preferisce il contatto
sia per le sue caratteristiche, sia perché ospita, diretto con la natura potrà costeggiare le rive
tutti gli anni, un presepe rappresentante, negli del lago seguendo il bellissimo percorso ad
abiti delle figure e nelle ambientazioni, la vita anello, ricco di sorprese, specie in autunno
e le attività rurali di un tempo. Torriglia offre quando non è inconsueto avvistare i daini.
la possibilità di numerose escursioni, tra le più Oltre Retezzo la strada sbocca sulla SS45.
importanti risulta la direttissima per il monte Da qui si raggiunge Montebruno, custode di
Antola (1597 m) al centro dell’omonimo parco costumi e tradizioni locali: il Museo di Cul-
naturale regionale, dalla vetta del quale si può tura Contadina, allestito presso il convento
godere di un panorama a 360°, dal porto di Ge- agostiniano, conserva oggetti della civiltà
nova alle Alpi Pennine. preindustriale, ordinati per temi e cicli di la-
La strada per Propata offre stupendi scorci vorazione. Fra i monumenti più significativi,
panoramici sui pascoli e sul lago del Brugne- un antico ponte di pietra a quattro arcate e
to, bacino artificiale inaugurato nel 1959 e il quattrocentesco santuario di Nostra Signora
principale risorsa idrica di Genova. Nella sua di Montebruno.

22
Calzia

Lago di Brugneto

Altra classica località di villeggiatura è Fon- La presenza dell’uomo preistorico è docu-


tanigorda, il cui nome rivela la ricchezza di mentata da diversi reperti, fra cui un dolmen
corsi d’acqua e la presenza di 13 fontane. sito nella frazione Poggio e conosciuto anche
In questa zona si trova il Bosco delle Fate, come ‘Altare di Pietra’.
cantato dal poeta Giorgio Caproni che scelse Il monumento principe di Gorreto, città -
la val Trebbia come sua patria di elezione. Da fortezza medievale, è la millenaria chiesa
Fontanigorda si possono compiere numerose di Santo Stefano, che si trova nell’area del
e suggestive escursioni e raggiungere anche cimitero della frazione di Fontanarossa. Dal-
la val d’Aveto. la stessa frazione un sentiero sale ai prati di
Appoggiato in una conca dell’alta val Trebbia, Pian della Cavalla, che diventano, in maggio,
Rovegno e le sue frazioni sparse offrono nu- “tappeto” di narcisi fioriti. Ma sono molti gli
merosi spunti per escursioni oltre i mille me- itinerari praticabili da Gorreto, ad esempio
tri. L’antica attività estrattiva è sottolineata verso i 1640 metri del monte Carmo o i 1651
dalle numerose miniere oggi in abbandono. del monte Alfeo, già in territorio piacentino.

Il Canestrelletto di Torriglia
Basili

La paternità del tradizionale dolcetto è


rivendicata da tanti paesi dell’entroterra
genovese. Il canestreletto di pasta frolla,
caratteristico per la sua forma a fiore con
sei “petali”, ha trovato tuttavia la giu-
sta rivalutazione a Torriglia. Qui, a metà
maggio, si celebra la Sagra del Canestrel-
lo, appuntamento da non perdere per gli
amanti della buona pasticceria.

Funghi e patate
Fra i prodotti principali del territorio vi
sono i funghi porcini e le patate. Prodotti
che si sposano felicemente se tagliati a
fettine e posti in una teglia cosparsa di
olio, unitamente ad aromi quali l’alloro, il
sale, ed eventualmente aglio. Il tutto cuci-
nato nel forno, ad esaltare l’amalgama di
sapori e a rendere croccanti le patate. Torriglia

23
10 Leivi, San Colombano,
Lorsica

Orero
Certenoli, Carasco e Ne Borzonasca

Fra mare e monti


Isolona
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Chiavari.
S. Colombano
S Leivi 6 km,
Certenoli San Colombano Certe-
noli 11,5 km,
Carasco 14,5 km,
Leivi Carasco Ne 21 km,
Ne Borgo di Cassagna,
Ponte di Nascio,
225 miniere di
Gambatesa.
Arrivo:
Lavagna 30 km.
A12
Cogorno
Caratteristiche: xxx
Chiavari

Lavagna Valli:
Val Graveglia

Un percorso breve ma assai vario attraverso alcune località dell’entroterra tigullino per-
mette di passare in rapida successione dal mondo dell’ulivo a quello del castagno, andan-
do alla scoperta di antiche attività estrattive o ammirando lo stupore discreto di piccoli,
antichissimi borghi.

Leivi, ovvero un paese tra mare e monti. rono sei chilometri. Tutte in stile barocco le
Si trova infatti a cavallo di un crinale che of- chiese della località.
fre uno splendido panorama sul Tigullio da Da Leivi si scende velocemente verso il fon-
un lato, sulla Fontanabuona a settentrione. dovalle della Fontanabuona, nota per l’estra-
Caratteristiche scenografiche che si rispec- zione e per la produzione dell’ardesia. Si
chiano anche nella produzione tipica del- prende la SS225, che attraversa la vallata e,
l’olio extravergine di oliva. Leivi è stato non in comune di San Colombano Certenoli, si se-
a caso definito “paese dell’olio” e qui ogni gue l’indicazione per Carasco, paese situato
anno viene assegnato un premio al miglior alla confluenza dei torrenti Lavagna e Sturla
olio extravergine del Tigullio. Ma quassù si nonché conseguente crocevia di importanti
raccolgono pure le nocciole, protagoniste di direttrici. Una caratteristica, questa, che ha
una sagra agostana. rappresentato storicamente più croce che
Si sale da Chiavari, a Leivi. Chi vuole può delizia per Carasco. Ne è prova la distruzio-
prendere uno spettacolare sentiero, salutare ne degli antichi castelli eretti sull’altura di
e invitante alternativa all’automobile. È il Paggi, dei quali non restano che tracce delle
sentiero detto “delle cinque torri”; quattro di fondamenta, e del castello dei Fieschi nella
esse sono campanili, la quinta fu eretta per zona di Rivarola.
avvistare navi nemiche. Il sentiero richiede Da Carasco, seguendo la strada per la Val
tre ore di cammino, in macchina si percor- Graveglia, ci si immerge nel territorio comu-

24
Basili

Carasco

nale di Ne; paese dalle molti frazioni, il cui temente è stato aperto il Museo minerario.
territorio è solcato da torrenti e modellato da Interessante è la frazione di Cassagna, per il
pascoli o da boschi. È una terra che dà buoni suo centro medievale ma soprattutto per lo
prodotti, a cominciare da quella patata bianca spettacolare ponte Cambiaso, lungo la strada
quarantina che risulta fra le più apprezzate in che unisce Cassagna a Nascio. Edificato a un
Liguria (viene anche impiegata per la prepa- solo fornice nel Settecento, il ponte si affaccia
razione della locale torta baciocca) e da alcu- su un impressionante dirupo di circa 50 metri.
ne buone produzioni di vini, dal Ciliegiolo alla Al termine dell’itinerario si potrà facilmente,
Bianchetta al Vermentino oltre al singolarissi- tornati a Carasco, raggiungere il casello auto-
mo profumo di Zerli. stradale di Lavagna.
Uno dei motivi di interesse della vallata -
peraltro ricca di sentieri escursionistici - è
Basili

rappresentato dalle miniere di manganese a


Gambatesa, visitabili attraverso un suggestivo
percorso sugli stessi vagoncini usati dai mina-
tori. La miniera è ancora attiva, mentre recen-

Il particolare profumo di Zerli


È un vino particolarissimo, la cui prepara-
zione (che richiede Vermentino, Bianchet-
ta, Pignola, Moscato d’Asti, Fragola bianca)
assomiglia più a un rito. Dai grappoli ven-
gono tolti gli acini manualmente, quindi
pigiati e posti a fermentare per appena 24
ore. Il tutto viene filtrato e torchiato me-
diante “filtri a sacco”. Il succo limpido vie-
ne versato in una damigiana e travasato
ogni mese, in occasione della luna nuova.
L’operazione si ripete da ottobre a marzo,
mese in cui il vino viene imbottigliato. Lo
si potrà consumare, freddo, a partire dalla
primavera successiva, ma solo per breve
periodo. Già in autunno, infatti, il profu-
mo di Zerli inizia a perdere il sapore. La
produzione è ovviamente limitata, solita-
mente intorno alle 100 bottiglie. Ne

25
11 Ardesia e alte vette
Cogorno, Rezzoaglio e
Santo Stefano d’Aveto
Il percorso
Partenza 45 N
Arrivo Rezzoaglio S. Stefano Partenza:
d’Aveto Lavagna.
L. delle Lame
S Cogorno 3 km,
Passo
Borzonasca 17 km,
della Scoffera 586 L. degli Abeti Rezzoaglio 44 km.
offera Arrivo:
Santo Stefano d’Aveto
L. di Giacopiane 52 km.
Gattorna Lorsica

Orero Borzonasca Caratteristiche:


225 paesaggistico,
Cicagna Isolona naturalistico,
storico,
S. Colombano
Certenoli geologico.
A12

Carasco Ne
Leivi
Valli:
A12 225 Sturla,
Cogorno
Aveto.
Chiavari
Lavagna

Alle spalle del Tigullio, un mondo ricco, con antiche abbazie, cave di ardesia, laghetti mon-
tani, località sciistiche, prodotti tipici dai funghi al miele, dalle patate alle castagne. È una
Liguria inattesa, che raggiunge e supera i mille metri di altitudine; una Liguria vicina alla
costa e lontana dal traffico.

Non è casuale il nome di Lavagna: nel suo to era percorso nell’Ottocento dalle portatrici
porto veniva caricata l’ardesia destinata a di ardesia, che dalle cave scendevano cariche
Genova. Ardesia che giustifica un itinerario di lastre al porto di Lavagna. Lungo il sentie-
di scoperta e di conoscenza: dal casello di ro sono segnalati gli ingressi ad alcune cave,
Lavagna occorre procedere verso l’entroterra. mentre numerosi sono gli esempi di impiego
A pochi chilometri, ecco San Salvatore di Co- della pietra nera nell’architettura rurale.
gorno, o San Salvatore dei Fieschi, sede del- A fine escursione si procederà ancora verso
l’omonima basilica voluta da papa Innocenzo nord, imboccando la SS225, quindi la SS586
IV (un Fieschi): un angolo di Medioevo in una per Santo Stefano d’Aveto, raggiungendo Bor-
zona, circondata da piccoli uliveti, che com- zonasca, con il suo centro storico e, in partico-
prende anche il palazzo della stessa famiglia lare, la non lontana Abbazia di Borzone, che
genovese. risulta fra i primi insediamenti benedettini in
Esempio romanico - gotico, la chiesa conserva Italia. Il complesso, in stile gotico - romanico,
un ampio rosone, il portale con arco ogivale colpisce per il massiccio campanile. L’Abbazia
e lunetta affrescata. Massiccio il campanile è immersa nel verde, e gli amanti della na-
mentre l’interno è in ardesia. tura apprezzeranno, in zona, anche il lago di
Dalla basilica parte il sentiero ad anello del- Giacopiane. Mentre non lontano dall’Abbazia,
l’ardesia, che conduce alle antiche zone di scolpito sulla Rocca di Borzone, è il “volto di
estrazione del monte San Giacomo. Il traccia- Cristo”, la più grande scultura rupestre paleo-

26
Basili

Chiavari

litica d’Europa con i suoi sette metri di altez- risalgono a 2600 anni fa. Per visitare l’area è
za e quattro di larghezza. necessario fare richiesta preventiva agli uffici
Oltre Borzonasca la strada sale ai 700 metri del Corpo Forestale della regione.
di Rezzoaglio, che fa parte del Parco Natu- Si torna sulla strada principale per giungere
rale Regionale dell’Aveto e sorge ai piedi del infine a Santo Stefano d’Aveto, bandiera aran-
monte Aiona (1692 m). Una strada asfaltata cione per la bellezza straordinaria del pae-
conduce, oltrepassata la località e seguita, saggio e per l’organizzazione della ricettività
dalla frazione Magnasco, una deviazione sulla turistica. Oggi Santo Stefano rappresenta una
destra, all’incantevole lago delle Lame, di ori- rara località sciistica della Liguria, in cui in
gine morenica, nelle cui acque si rispecchiano estate l’aria mite e fine invita a una passeg-
gli alberi che lo circondano. Più in alto c’è la giata o a più impegnative escursioni, conside-
riserva delle Agoraie, chiusa al pubblico, con rato che il Parco dell’Aveto comprende alcune
il Lago degli Abeti che conserva sul fondo, vette intorno ai 1500 metri: i monti Penna,
ben visibili, resti fossili di abete bianco che Maggiorasca, Aiona, Zatta e Groppo Rosso.

San Sté, Sarasso e Baciocca


Calzia

Caratteristico per il suo retrogusto amaro-


gnolo, esaltato se scaldato su una lastra di
ardesia, il formaggio San Sté rappresenta
la specialità principe della val d’Aveto.
Terra di pascoli sui quali si nutrono bovini
di razza alpina e cabannina, a garantire
anche un altro prodotto eccellente, il Sa-
rasso, ricotta cremosa e delicata ottenuta
dal siero del San Sté, poi salata e messa a
stagionare.
Sono ben più numerosi, tuttavia, i pro-
dotti del territorio. Particolare è la patata
quarantina bianca, il cui trionfo è rappre-
sentato dalla locale baciocca, la specialità
principe della zona, una torta salata a
base di uova, parmigiano, lardo, aglio, il
cui gusto viene arricchito con la speciale
cottura che prevede l’utilizzo di una cam-
pana di terracotta (testo) e uno strato di
foglie di castagno posto sotto l’impasto. Lago degli Abeti

27
12 Lumarzo, Gattorna, Lorsica,
San Colombano Certenoli
Lungo la via dell’ardesia
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza: Genova.
Galleria Ferriere 12 km,
S Passo della Scoffera
35
A7
12 km,
Lumarzo 14 km,
45

S. Stefano
d’Aveto
Gattorna 19 km,
Rezzoaglio
226
Cicagna 26 km,
Passo
della Scoffera 586 Lorsica 32,5 km,
Scoffera
Cicagna 39 km,
Vallebuona Isolona di Orero 41 km,
45 Gattorna Lorsica
San Colombano
Lumarzo
225
Orero Borzonasca Certenoli 48 km,
Cicagna Isolona Carasco 51 km.
A12 S. Colombano
Arrivo: Lavagna 55 km.
Genova Certenoli
A12

Carasco
Leivi Ne
Caratteristiche:
225
Cogorno
storico, geologico
Chiavari
Lavagna Valli: Fontanabuona

Una valle che si distende parallela alla costa del Tigullio, così vicina al mare da godere di
un clima mite.
È la Fontanabuona, la valle dell’ardesia. Qui si estraeva e si estrae la preziosa pietra nera,
utile per l’edilizia, per le lastre del biliardo, per l’arredamento e per l’oggettistica.

Provenendo da Genova, attraverso la galleria Dalla “colombiana” Moconesi si arriva a Cica-


della Scoffera, il territorio di Lumarzo (dall’an- gna, considerata il capoluogo della valle per
tico Locus Martius, Campo di Marte) rappre- la presenza di diverse industrie dell’ardesia.
senta la porta alla Val Fontanabuona. In locali- Il Santuario della Madonna dei Miracoli con il
tà Pannesi si trova il cinquecentesco santuario campanile millenario è in centro.
della Madonna del Bosco. Significativa è la Cicagna ospita una importante tappa di quel-
chiesetta romanica di San Martino del Vento, l’Ecomuseo dell’ardesia che rappresenta un
in frazione Tasso, documentata dal 1240. principale motivo di visita della Val Fontana-
La strada di fondovalle raggiunge il terri- buona: un unico edificio comprende il museo
torio di Moconesi, in cui si sviluppano due storico - archeologico e quello dell’ardesia.
importanti sentieri escursionistici: il sentiero Oltre Cicagna, in frazione Monleone, una de-
colombiano per Genova - Quinto parte dalla viazione a monte conduce a Lorsica, centro
casa appartenuta agli avi di Cristoforo Colom- di quella produzione artigianale di damaschi
bo, in località Terrarossa; il sentiero dei Feudi che sopravvive nell’attività di alcune aziende.
Fliscani raggiunge Torriglia attraverso i posse- Svetta con i suoi 1115 metri la frazione Bar-
dimenti della famiglia nobile. bagelata, che ospita la più “alta” parrocchiale
A Gattorna si trova il santuario di san Giaco- dell’Appennino ligure.
mo, con un polittico cinquecentesco attribuito L’ardesia trionfa a Chiapparino di Cicagna, an-
ad Andrea Semino. cora lungo la SS225 procedendo verso Levan-

28
Basili

Cicagna

te: affacciata sulla strada, un’antica struttura In frazione Romaggi si celebra (a fine luglio)
per la lavorazione dell’ardesia perfettamente la sagra della carne in s’a ciappa, cotta su la-
restaurata ospita un centro espositivo e di stre di ardesia.
accoglienza dei visitatori. Da San Colombano si prosegua fino a Carasco e
La via dell’ardesia prosegue in modo sugge- ancora per il casello autostradale di Lavagna.
stivo a Isolona di Orero, dove si possono vi-
sitare le cave per l’estrazione dell’ardesia. Sul
Basili

piazzale antistante la cava è il baracùn, con


i vecchi macchinari per ottenere le lastre di
ardesia.
San Colombano Certenoli comprende diver-
se frazioni: Càlvari ospita alla fine di agosto
l’Expo Fontanabuona, dedicata alle attività
artigianali e ai prodotti tipici del territorio.
Un territorio dal quale partono i sentieri per
le vette circostanti, mentre fra i prodotti tipi-
ci della zona spiccano le castagne (impiegate
per ricette storiche quali le locali versioni del
castagnaccio), le nocciole nonché i formaggi.

Dalla panella al castagnaccio


Alcune trattorie tipiche della Fontanabuo-
na propongono oggi il classico castagnac-
cio, tipico dolce autunnale.
La panella, maggiormente diffusa nelle
zone montane e più in generale nell’entro-
terra tigullino e genovese, ne rappresenta-
va la versione più semplice, a partire dagli
ingredienti: farina di castagne, sale, acqua,
olio. L’impasto veniva posto in un testo ri-
scaldato con fuoco di legna e coperto con
la classica campana a permettere la cottu-
ra. Un tempo la panella poteva sostituire il
pane, e a seconda delle occasioni l’impa-
sto si arricchiva con altri alimenti quali, ad
esempio, pezzi di salsiccia. Cicagna

29
13 San Pietro Vara, Varese
Ligure, Sesta Godano
La valle del biologico
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
S. Colombano
Varese Sestri Levante.
Ligure S Castiglione Chiavarese
Carasco
Ne
10 km,
S. Pietro San Pietro Vara 23 km,
Vara
Varese Ligure 28 km,
225

Sesta Godano 42 km,


Cogorno
566
Arrivo:
Lavagna

Castiglione
Carrodano 54 km.
523 Sesta
Chiavarese
Godano
Caratteristiche:
Sestri
A12 naturalistico,
F. Vara
Levante storico,
Carrodano
ambientale,
gastronomico.

Valli:
Alta Vara.

Un solo corso d’acqua, in Liguria, merita la definizione di fiume: il Vara. Le sue acque at-
traversano un territorio dal verde folto, mentre le quote più elevate sono caratterizzate dal
pascolo, base per produzioni di eccelsa qualità. Al fascino della natura si abbina la mano
dell’uomo, che ha disegnato borghi dal disegno raro e dalle suggestioni uniche

Dal casello di Sestri Levante si imbocca la e ciascuna delle facciate dipinte in colori di-
strada 523 procedendo dapprima in pianura versi e affacciate sulla piazza centrale esalta
lungo il corso del Petronio per prendere quin- anche cromaticamente il gioco delle forme
di a salire con decisione sempre maggiore: il architettoniche. Il borgo è circondato dal fos-
territorio di Castiglione Chiavarese passa dai sato naturale del Vara e protetto a nord dal
271 ai 1094 metri del monte Alpe, che offre bel castello in pietra viva. Non lontano dal
dalla sua vetta un panorama sorprendente nucleo centrale si trova il ponte di Grecino,
fino al bianco marmoreo delle Alpi Apuane. caratteristico per il suo disegno essenziale.
Oltre Castiglione si sale fino a San Pietro Vara, Un simile gioiello urbanistico esalta la natura
frazione di Varese Ligure, circondata dal verde che lo circonda, una natura di alta quota (i
dei vigneti. E a pochi chilometri, Varese Ligu- mille metri del Passo di Cento Croci non sono
re, uno dei più caratteristici “borghi rotondi” lontani) fatta di aria sottile e di pascoli.
della val di Vara. Il riconoscimento della ban- Agricoltura e allevamento biologici caratte-
diera arancione conferma una vocazione che rizzano le attività di Varese Ligure, regolate
ne ha fatto il primo comune in Europa a cui secondo canoni e disciplinari di genuinità e di
è stata rilasciata la certificazione ambientale, qualità. Un territorio ideale per prodotti ge-
grazie al rispetto dimostrato per la natura. Il nuini quali le carni bovine, il latte e i latticini
suo centro storico, detto appunto Borgo Ro- che eleggono Varese Ligure a capitale della
tondo, appare come rannicchiato su se stesso, valle del biologico. Un territorio apprezzato

30
Calzia

Varese Ligure

dagli amanti delle escursioni: da Varese sale Il modo più agevole per concludere l’itinera-
un sentiero che raggiunge l’Alta Via e il Passo rio, da Sesta Godano, è raggiungere il casello
di Cento Croci. Poco oltre si può scendere, in di Carrodano, lungo la A12.
mezzo ai pascoli, a Caranza e tornare a Varese
in corriera.
L’itinerario prevede il ritorno a San Pietro
Calzia

Vara, quindi la deviazione per Sesta Godano,


altro invitante centro della val di Vara, com-
posto da due nuclei principali (Sesta e Goda-
no) e alcune interessanti frazioni. Fra queste
è Groppo, con antiche case - fortezza arrivate
integre al terzo millennio. Interessanti in que-
sta zona, come anche in altre località della
Val di Vara, la presenza delle teste apotropai-
che, antiche raffigurazioni di teste o maschere
scolpite sulle pareti esterne delle case. Mentre
a Godano rimangono i resti di una torre (otta-
gonale) del castello. Conosciuto e apprezzato
il sentiero che sale ai 1650 metri del monte
Gottero. Per quanti prediligono quote più
basse c’è invece il fiume, il Vara, che favorisce
gli sport di fiume quali il rafting e la canoa.
Oltre alle attività sportive, il fiume caratte-
rizza tradizioni gastronomiche quali la sagra Varese Ligure
della trota, che si celebra nel mese di luglio.

La farina di castagne I corzetti del Levante


Le castagne, i cui alberi coprono queste Fino al 1923 Varese Ligure apparteneva
colline, danno vita a molti piatti tradizio- alla provincia di Genova. Prova ne è per
nali. La farinata classica a base di farina esempio la presenza dei corzetti, che
di ceci, piatto unico della tradizione ligure, richiamano una tradizione genovese, di-
a Varese Ligure è preparata anche con la schetti di pasta del diametro di 5/6 centi-
farina di castagne, di grande qualità. Ma mentri sui quali vengono impressi stemmi
la farina di castagne è alla base di tante o motivi floreali. Si usano dopo averli fatti
ricette: il castagnaccio, le tagliatelle, le essiccare e sono ottimi col sugo di funghi,
cordelle, le frittelle, il pan martin. raccolti qui in Val di Vara.

31
14
Intorno al fiume Vara
Vezzano Ligure, Calice
al Cornoviglio e Brugnato
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
La Spezia,
S Santo Stefano Magra.
Calice al Vezzano Ligure 4 km,
Brugnato Cornoviglio
Calice al Cornoviglio
566
25 km,
Borghetto
Borghetto Vara 41 km.
di Vara Arrivo:
A12 Brugnato 43 km.

F. Vara
Caratteristiche:
Follo
storico,
1 Santo Stefano paesaggistico,
Vezzano di Magra enogastronomico.
Ligure
Valli:
La Spezia Bassa Magra,
Media Bassa Vara

Un itinerario disegnato dal corso del Vara, che accoglie, non lontano dalle sue rive, borghi
incontaminati e mirabilmente conservati. E altri ne ha spinto lassù, su monti e rupi, al ri-
paro da assalti e assedi.
Realtà da scoprire passo dopo passo, atmosfere da respirare e profumi da assaporare.

Borgo medievale, appollaiato su una rocca a occasione della vendemmia. La festa prevede
strapiombo, Vezzano Ligure dà un’idea della anche il Palio dei Rioni, che si sfidano per
sua inespugnabilità. Per raggiungere il borgo contendersi lo strazo, il palio appunto.
si esce dall’autostrada a La Spezia - Santo La strada fra Vezzano e Calice al Cornoviglio
Stefano Magra e si imbocca la superstrada si sviluppa soprattutto in pianura e attraver-
per il capoluogo. Presa l’uscita per Vezzano, si sa la località di Follo. Una deviazione in salita
incontra il primo dei due borghi che lo costi- conduce a Calice al Cornoviglio, dominata da
tuiscono, Vezzano Inferiore, e poi il borgo an- un superbo castello che sorveglia il borgo
tico di Vezzano Superiore che domina la vasta medievale. Le famiglie genovesi dei Fieschi,
pianura in cui il Vara confluisce nel Magra. dei Doria, e dei Malaspina caratterizzarono la
Molti i segni del Medioevo già nella parte in- storia di questo borgo. All’interno del Castello,
feriore del borgo in cui si trovano l’intatta tor- sede delle attività culturali cittadine, si trova il
re pentagonale e l’arco di San Giorgio. Lungo Museo dell’Apicoltura. I boschi intorno a Cali-
la via centrale del borgo superiore si affaccia- ce preludono all’Alta Via dei Monti Liguri, che
no edifici rinascimentali. Dello stesso periodo lambisce i 1162 metri del monte Cornoviglio.
è il santuario di Nostra Signora del Soccorso, Terminata la visita, si scende nuovamente nel-
edificato dopo un’epidemia di peste. Vezzano la piana del Vara. Oltre il suggestivo borgo di
Ligure è protagonista della Sagra dell’Uva che Rocchetta Vara, ecco Brugnato, eletto di re-
si svolge la terza domenica di settembre, in cente bandiera arancione grazie al suo centro

32
Basili

Vezzano Ligure

storico. Il paese nacque attorno ad un’abbazia sacri quali il secentesco Santuario di Nostra
benedettina, fondata presumibilmente nel VII Signora dell’Ulivo, adagiato su una collina.
secolo. Il borgo è una perla, con le sue porte A fondo valle, il Vara scorre placido e invita a
medievali (Soprana e Sottana) intatte, una par- un’escursione in canoa.
rocchiale dedicata a San Pietro di origini paleo-
cristiane, il Palazzo Vescovile costruito a fianco
della cattedrale (originaria dell’XI secolo).
Basili

Oltre le mura antiche domina il paesaggio


solcato da antichi sentieri, con mulini, edifici

La torta di riso dolce


Il piatto tipico di Vezzano, preparato in
occasione della Festa dell’Assunzione a
metà agosto, è la torta d’riso doza (torta
di riso dolce). La sfoglia è preparata con
farina, olio, uova, vino, zucchero e acqua.
Al riso, cotto e scolato, si aggiunge liquore
a base di anice, zucchero, scorza di limo-
ne, latte e uova. Cottura nel forno a legna
nella teglia di rame. Si conserva buona
per diversi giorni. Vezzano Ligure

Un canestrello morbido La caciotta e la mozzarella di


Il canestrello di Brugnato ha caratteristi- Brugnato
che assai differenti rispetto a quello del- Entrambe sono prodotte con latte vaccino.
l’entroterra genovese. Si tratta infatti di La mozzarella si distingue per freschezza
una ciambella soffice, dal gusto delicato. e qualità inconfondibili, al punto che la
L’impiego dell’anice conferisce al cane- produzione avviata circa trent’anni or
strello una sfumatura di sapore particola- sono è divenuta ormai tradizione.
rissima e gradevole. Ottimo sia consumato Ottima consumata al naturale o per arric-
da solo sia inzuppato nel vino rosso. Con chire altre preparazioni.
lo stesso impasto si prepara anche un al- Più classica è la caciotta, morbida, fresca
tro dolce, il cavagnettu (cestinetto), una e dolce, oppure più saporita e decisa se
ciambella a forma di piccolo cestino. lasciata stagionare.

33
ra 15 Sarzana, Castelnuovo Magra,
Ortonovo e Luni
Lunigiana, una terra millennaria
Il percorso
Partenza N
Arrivo Partenza:
Sarzana.
Magra S Castelnuovo Magra
Sarzana 9 km,
Castelnuovo Ortonovo 22 km.
Arrivo:
Magra Luni 30 km.
Ortonovo
Caratteristiche:
storico,
monumentale,
A12 artistico,
Luni archeologico.
1
Valli:
Magra.

Area di grande importanza strategica e commerciale.


Crocevia antico e attuale fra Liguria, Toscana ed Emilia, in cui importanti vestigia storiche
ed archeologiche riflettono le tormentate vicende di una terra trovatasi spesso al centro di
asperrime contese.

Specchio della storia di Sarzana è la fortezza nuovo Magra. Il paese, su cui sventola la ban-
di Sarzanello, che domina la città dall’alto. diera arancione, divenne sede vescovile nel
Citata come Castrum Sarzanae nel 963 e pas- Duecento, con il Palazzo voluto dai vescovi di
sata nel Trecento a Castruccio Castracani, la Luni nel 1274 ad ampliare il vecchio castello
fortezza fu ampliata nel Quattrocento da Lo- di Santa Maria; esso conserva tratti della cin-
renzo il Magnifico, con quella “cittadella” che ta muraria e due torri angolari. Qui nel 1306
conferisce al complesso l’attuale, imponente Dante Alighieri mediò la pace con il vescovo
aspetto, grazie ai torrioni rotondi e l’ampio di Luni per conto dei Malaspina. Nella par-
fossato. La cattedrale di Santa Maria Assunta rocchiale di Santa Maria Maddalena si trova
(XIII secolo) conserva un crocifisso dipinto da il “Calvario”, attribuito a Bruegel il Giovane.
Mastro Guglielmo (1138) e opere del Fiasella; Circondata da uliveti e vigneti, Castelnuovo è
più antica è la pieve romanica di Sant’Andrea. terra di vini pregiati quali il Vermentino dei
Fra i palazzi nobili del centro spicca la trecen- Colli di Luni, ottimo compagno dei tipici pa-
tesca casa - torre dei Bonaparte, antenati di nigacci, e il Rosso dei Colli di Luni.
Napoleone. Sarzana è altresì nota per l’arti- Fondata dopo il Mille, Ortonovo presenta an-
gianato del ferro battuto, per le botteghe di cora notevoli resti della cinta muraria, ma è
antiquari e restauratori e per la spungata, un soprattutto la pianta circolare a sottolineare
dolce squisito. le necessità difensive del complesso. Della
Pochi chilometri dividono Sarzana da Castel- fortezza rimane un torrione rinascimentale,

34
Basili

Tellaro

trasformato in campanile. Merita una visita il paleocristiana, quest’ultima probabilmente


Museo Etnografico, situato nell’edificio dell’ex an­nessa alla prima sede arcivescovile di Luni.
frantoio della Colombera restaurato intera- In un’area un po’ appartata si trova il ben
mente nel 1990. La frazione di Casano merita conservato anfiteatro.
una visita per la pieve romanica di San Mar-
tino, nell’area del cimitero. Nelle vicinanze di
Ortonovo si trova il sito archeologico di Luni,
Basili

un insediamento risalente all’epoca romana.


Il porto romano dell’antica città di Luni si
trova oggi a circa due chilometri dal mare. Il
sito archeologico è raggiungibile attraverso
una stradina che devìa dall’Aurelia. Il Museo
ospita una parte dei reperti, mentre il percor-
so del sito conduce al teatro, alla casa degli
affreschi, alla casa dei mosaici e alla basilica

I panigacci di Castelnuovo Sarzana


I panigacci sono un piatto tipico della
Lunigiana e sono costituiti da un sempli-
ce impasto di acqua, farina e sale versato La prosciutta castelnovese
in “testi” di terracotta precedentemente La prosciutta castelnovese, prodotta da
arroventati sul fuoco. I panigacci si pos- una famiglia di salumieri di Castelnuovo,
sono fare anche con farina di castagne, e risulta inconfondibile per il suo sapore
i condimenti ideali e classici sono olio e gustoso e delicato al contempo. Il modo
parmigiano, sugo di funghi o pesto, ma migliore per gustarla è accompagnarla a
vengono consumati anche con formaggi un buon pane casereccio e a un bicchiere
e salumi. di corposo rosso dei Colli di Luni.

Il Vermentino dei Colli di Luni La spungata di Sarzana


Le uve impiegate per questo vino sono La spungata di Sarzana è un dolce di pa-
quelle dei vigneti delle colline che circon- sta frolla con un ripieno ricco, a base di
dano il territorio dell’antica Luni. Prodotto nocciole, mandorle, cedro candito, arancia
dal sapore fine, asciutto, il Vermentino è candita, noci, pinoli, uvetta, marmellata
ideale sia come aperitivo sia per piatti a di mele cotogne, aromatizzato con vino
base di pesce o di verdure. bianco, cognac, noce moscata e cannella.

35
Per informazioni:

Agenzia Regionale per la Promozione


Turistica della Liguria
Palazzo Ducale - Piazza Matteotti, 9
16123 Genova
tel. +39 010 530821
fax +39 010 5958507
info.inliguria@liguriainrete.it
www.turismoinliguria.it

Apt Riviera dei Fiori - itinerari 1, 2, 3


tel. +39 0184 59059
aptfiori@rivieradeifiori.org
www.rivieradeifiori.it

Apt Riviera delle Palme - itinerari 3, 4, 5, 6


tel. +39 0182 64711
aptpalme@inforiviera.it
www.inforiviera.it

Apt Genova - itinerari 7, 8, 9


tel. +39 010 576791
aptgenova@apt.genova.it
www.apt.genova.it

Apt Tigullio - itinerari 10, 11, 12, 13


tel. +39 0185 29291
infoapt@apttigullio.liguria.it
www.apttigullio.liguria.it

Apt Cinque Terre e Golfo dei Poeti - itinerari 13, 14, 15


tel. +39 0187 770900
info@aptcinqueterre.sp.it
www.aptcinqueterre.sp.it

Editore: Dogma S. r. l. - Savona - www.dogma.it

Testi: Fabrizio Calzia, Sara Caviglia e Simona Finessi


Fotografie: Enrico Basili, Fabrizio Calzia e Paolo Veirana

Stampa: Algraphy Tipolitografia - Genova

Finito di stampare nel mese di settembre 2006

DISTRIBUZIONE GRATUITA

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