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1) Rossano, Milano
2) Omima, Torino
Studiavo varie religioni perché volevo capire…lui mi diceva “non sono giuste”.
Poi 7 anni fa ho conosciuto lui (algerino). Mi sono innamorata. Lui non era
praticante. Ora non fa più la preghiera.
Magari lui sarà felice se divento musulmana. Lui dovrebbe essere contento. Lui
vuole che io mi metta il velo.
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iniziato ad avvicinarmi alle filosofie estremo-orientali, quindi a seguire indù,
buddismo…un percorso di studi…poi essendomi laureato in filosofia mi sono
sempre occupato anche di ciò che attiene alla teologia…a me personalmente
piaceva molto il mistico che si chiamava Dgurgeff…lo sentivo nominare
spesso…poi mi è capitato di sentire nominare sei sufi, mi sono incuriosito, ho
iniziato a leggere dei libri…questa curiosità è sfociata anche in una tesi
universitaria, perché io mi sono laureato sull’islam, sul sufismo…e poi
gradualmente il percorso di studi è diventato anche un percorso interiore. Poi
ho iniziato a sentire l’esigenzaaa…quindi ho fatto la shahada, qui nel centro
sufi di Mandel e prima ancora con Kaled…di fronte a due testimoni ho
pronunciato la formula…
…e comunque loro non hanno mai provato a spingermi verso l’islam, sia
chiaro…si parlava così, in generale…poi un giorno mi hanno regalato il
Corano…sarà stato il secondo anno di università…e quindi me l’hanno regalato,
perché si parlava sempre di Dio…allora l’ho aperto, ho letto la prima sura,
quella del credo islamico per eccellenza…e sono rimasta folgorata…ho detto:
“guarda che presa di posizione…guarda che autorità…che linguaggio…”…un
linguaggio ben definito, articolato…come se Dio ti facesse sapere subito
chiaramente chi è Lui…
Andavo al suo paese e vedevo questo calore, il modo in cui loro pregavano che
non avevo mai visto in casa mia.
7) Alfredo, Genova
Io ho avuto modo nel 1983 di andare in Inghilterra per fare i corsi in inglese, i
campus…dopo aver fatto ragioneria eee…all’università, economia e
commercio…adesso anch’io sto prendendo un dottorato in diritto
internazionale…insegnerò nell’università di Costa Rica…fra due o tre mesi
inizierò…eee…cos’è successo…che in quell’occasione conobbi il principe ???
Rashid, il quale si trovava lì per motivi di studio e da lì è nata un’amicizia…
avendo scoperto che lui è musulmano, io ho chiesto: “che cos’è l’islam” lui mi
ha detto che Gesù non è figlio di Dio e questo mi ha abbastanza terrorizzato,
perché, insomma, da cristiani…
Sì, sì…io ho 27 anni…la prima volta che sentito parlare di islam è stato 11 anni
fa tramite un collega di mio padre che è marocchino…e lui ha iniziato a
spiegarci delle cose sull’islam, sul ramadan in particolare, visto che era periodo
di ramadan…e io l’ho visto così sereno…e poi ha spezzato il digiuno, lì a casa
mia, così lo abbiamo fatto tutti insieme…e quindi di lì ho iniziato ad avvertire
una certa curiosità…poi dopo un po’ di tempo, circa 8 anni fa, ho iniziato a
frequentare un gruppo di senegalesi, di cui la maggior parte è musulmana…e lì
ho iniziato a leggere per la prima volta il Corano, anche se è stato un po’ /
drammatico / (pronunciato sorridendo)…perché non è facile…non è facile…e
poi ero autodidatta completamente…4 anni fa ho incontrato un ragazzo…l’ho
conosciuto sempre tra questi ragazzi…e con lui ho iniziato a studiare ancora
più seriamente e devo dire che lui è stato davvero un appoggio, un aiuto in
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questo…poi…va beh…/inizia a sorridere un po’ emozionata / qualche mese tra
noi due è iniziata una storia…ci sposeremo anche tra poco…però ecco,
abbiamo iniziato a studiare insieme, io l’anno scorso ho provato a fare il
ramadan, volevo fare la shahada ma al tempo stesso non mi sentivo pronta e
poi…non so…non mi entravano nemmeno in testa le preghiere…poi un giorno
l’imam mi ha detto: “ma guarda che puoi iniziare a pregare, anche se non hai
fatto la shahada”…di lì non ho più avuto problemi…ho letto due preghiere e le
ho subito memorizzate…lì ho capito che era il momento giusto…forse l’anno
prima no, anche perché avevo diversi problemi nella mia storia personale…
però, ecco, tengo a precisare che questo ragazzo è stato solo il tramite, non
sono stata né costretta, né obbligata, né spinta verso questa scelta…anche
perché un uomo musulmano può sposare una non musulmana…poi essendomi
convertita ci sposeremo con rito islamico…aspettiamo la fine del ramadan…
ecco io, i primi contatti con l’islam, col mondo islamico, l’ho avuta tramite i
francescani che ci insegnavano che le tre religioni del Libro erano la stessa
identica cosa…io non ho avuto storie, modi di sviluppo diversi…dal loro punto
di vista, ovviamente…però era tutta la stessa cosa…e le prime persone che mi
hanno detto che la parola WA è Iddio, semplicemente tradotta…cioè addirittura
c’è una similitudine con l’italiano e me l’hanno spiegata loro, perché noi
usiamo questa abbreviazione “Iddio” per dire “Il Dio” e la stessa cosa è Al Lah
perché Lah è Dio e Al è l’articolo Il…quindi Il Dio, come in italiano, perché
anche per i cristiani Dio è unico…eee…le prime persone sono state i
francescani…e mio padre…(vedi intervista)
…io ho rilevato questo negozio 4-5 anni fa, che era di un mio vecchio amico
con cui suonavo anni fa, l’ha poi rilevato la madre e poi io l’ho rilevato dalla
madre…e questo negozio era il ritrovo praticamente di quasi tutte le comunità
di stranieri che ci sono ad Asti, soprattutto senegalesi…poi marocchini,
algerini…perché lei si occupava di musica etnica e quindi venivano qua…poi lei
è una persona incredibile…nel passaggio ho iniziato a conoscere queste
persone…nei primi due anni ho frequentato quasi esclusivamente musulmani
qui dentro, senza dire assolutamente che io stavo studiando l’islam, che stavo
l’arabo - avevo appena iniziato a studiare l’arabo allora - proprio perché volevo
che parlassero loro…perché io volevo capire se ero nella direzione giusta…
…poi dopo ho conosciuto una ragazza italiana che era entrata nell’islam. L’ho
conosciuta in un bar, quasi per caso. Avevo sentito di lei e ho detto: “mah,
chissà, conosciamola”…e poi mi aveva un po’ colpita la sua storia…non so, mi
piaceva come persona…aveva un modo di vivere un po’ diverso dagli altri
ragazzi che conoscevo. Poiii…va beh, questa persona, che si chiama Gabriella,
è piuttosto diversa da me, non ama lo studio, non ama fare ricerche particolari.
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Quindi, lei a 15 anni ha incominciato a lavorare in fabbrica, in fabbrica ha
conosciuto un egiziano, si è sposata prima e poi dopo si è convertita all’islam. E
questa è stata la persona con cui ho iniziato a parlare un po’ di più, perché
essendo italiana mi sono detta: / “ma come mai, insomma, ha fatto questa
scelta?” / (pronunciato in tono incredulo misto a stupore)…
ecco io le avevo fatto un po’ di domande tipo: “ma come mai eccetera”…/ mi
ha colpita la sua apertura / (pronunciato in modo sicuro e deciso). Già dalla
prima volta che l’ho vista ha iniziato a raccontarmi la sua vita, anche se poi da
un punto di vista di pensiero, di riflessione lei è molto diversa da me.
(parla dell’islam come “amore”)
Poi ho fatto dei viaggi, con mia madre, un viaggio in Egitto e lì ero già più
vicina al periodo della conversione. È statooo…qualche mese prima. Però
anche lì, essendo un viaggio per turisti non avevo avuto modo di comprendere
più di tanto.
Quanto tempo prima della conversione hai fatto questi viaggi?...mi pare tu mi
abbia detto qualche mese prima…
…il viaggio in Egitto l’ho fatto parecchi mesi prima…nove, dieci mesi prima…
poi avevo fatto altri viaggi: uno in Marocco quando avevo 16 anni, poi uno in
Tunisia quando facevo circa il secondo anno di università…mah, non so, poi io
in questi articoli ho scritto che i miei viaggi mi hanno portata verso l’islam,
però questa cosa è vera fino a un certo punto, nel senso che durante i viaggi
non è che ho avuto modo di riflettere su questa cosa eccetera. Più che altro i
viaggi sono serviti a eliminare un ostacolo culturale…quando tu senti una cosa
come completamente diversa, magari sei cosììì, un po’ spaventato, o
comunque non pensi che possa esserci qualcosa di bello, di / vero /
(enfatizzato) se pensi che possa essere appunto molto lontana da te.
…
(pausa) A me i viaggi hanno tolto questo ostacolo culturale, ma poi il lavoro di
studio e di elaborazione è stata una cosa che è venuta dopo. Ecco, non è che
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uno sull’onda dell’emozione di un viaggio fa una scelta di questo tipo.
Poi, ecco, una cosa che io non ho detto è che avevo conosciuto un ragazzo
egiziano, prima del mio viaggio in Egitto. Ci siamo frequentati un po’, lui veniva
anche qua a casa mia.
…però devo dire che il fatto che io mi sia avvicinata all’islam, mi ha allontanata
da lui…Di solito, vedo che in parecchi casi la donna si avvicina ad un uomo
musulmano che si comporta beeene e dopo un po’ anche lei abbraccia l’islam.
Per me è stato diverso, perché è vero che lui mi ha detto qualcosina sull’islam,
però alla fine il suo comportamento non era islamico, non sentivo in lui un
bisogno profondo di spiritualità e di seguire un modello di vita. L’islam è anche
un po’ un modo di vivere. E lui non voleva seguire questo modello…Lui viveva
in Italia da 7-8 anni…La nostra storia è durata circa un annetto.
Così ho chiesto a Gabriella e lei mi ha dato una risposta che non mi è piaciuta
tanto, mi ha detto: “ti deve portare lui”…ho pensato: “perché? È un cammino
che voglio fare io, perché mi deve portare lui?!?”…senonché, alla fine, una
volta sono riuscita a farmi portare in moschea dal mio ragazzo e avevo parlato
con un responsabile, si chiama Sami, il quale mi ha dato il numero di una
ragazza con cui mi sono messa in contatto, sono andata da sola, ho iniziato a
frequentare le lezioni la domenica e ho scoperto tante cose dell’islam che mi
sono piaciute così tanto da decidere di intraprendere anch’io questo cammino.
La folgorazione sulla via di Damasco c’è stata, anche se non è stata così
violenta…ed è avvenuta nel deserto dell’Algeria nel 1975 dove mi trovavooo…
così…per far prendere aria al cervello dopo un anno di militare…io e un amico,
incontrato appunto da militare, decidemmo di partire per attraversare il
deserto del Sahara e andare fino al mare, dall’altra parte, con mezzi locali, una
sacca, camion, autobus eccetera…quello che succedeva. È stato un viaggio
molto lungo durato quasi due mesi e mezzo, abbiamo fatto qualche migliaio di
chilometri, 8-9000 km partendo dall’Algeria e poi il Niger, Burkina Faso, Costa
d’Avorio, Mali, Mauritania…siamo arrivati a toccare il Sahara spagnolo che era
ancora spagnolo a quei tempi e poi dopo ci hanno obbligato ad arrivare in
aereo alle Canarie e poi siamo tornati in Spagna. È stato un viaggio
interessante, intenso...
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…durante un viaggio verso una città del Niger ho visto le persone pregare sulla
sabbia, era il tramonto, il camion si è fermato, la gente con cui viaggiavamo è
scesa, eravamo una ventina di passeggeri aggrappati al carico del camion,
tenendoci alle corde che legavano il carico, eravamo così, 7-8 turisti
avventurosi e tutti gli altri del posto, algerini per lo più…quindi al tramonto ci
siamo fermati nel Sahara e questi algerini hanno fatto la preghiera sulla sabbia.
Io sono rimasto a guardarli e quando si sono rialzati alcuni avevano della
sabbia sulla fronte per il sudore e iooo...non so…ho visto una luce che veniva
da lì…non so, ho avuto questa impressione…non so, ho sentito qualcosa, mi ha
mosso qualcosa…
Quando poi ho visto queste persone eccetera, non l’ho presa subito come un
riprendere il rapporto con Dio, l’ho presa più come una curiosità etnografica:
cosa fanno queste persone, come vivono, in cosa credono, perché mangiano in
questa maniera…in realtà continuando il viaggio mi sono accorto che c’erano
comportamenti simili anche tra persone diverse: tra il contadino del sud della
Tunisia e il tuareg del Niger i punti in comune non erano tanti, eppure c’erano
comportamenti simili…e quindi iniziai a mettere a fuoco il fatto che queste
persone erano musulmane ed il rapporto che avevano con Dio – quasi tutti i
paesi erano musulmani, forse solo il Burkina faso non lo era - non erano solo
persone che erano nate lì e quindi erano musulmane, ma erano persone che
avevano fatto una scelta religiosa e questa scelta implicava un certo tipo di
comportamento…un’azione per testimoniare quello che uno vedeva… / ma
anche questo l’ho capito dopo / (ridendo)… poi ho fatto altri viaggi, sono
tornato in questi paesi…
prima mi sono guardata dentro e per un po’ di tempo sono rimasta diciamo in
standby chiedendomi: “che cosa voglio fare”…mi sono informata sull’islam
eccetera, eccetera e poi ho abbracciato l’islam…e il sufismo è la parte più bella
dell’islam, è la parte più mistica…è comete…non sooo…la parte più buona del
frutto…e quindi ho deciso di cercare una tariqa sufi…e anche lì bisogna stare
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attenti a quale si sceglie…io conoscevo, per sentito dire e per alcuni libri letti,
Mandel…gli ho scritto una mail e mi ha risposto immediatamente…siamo
andati a trovarlo e quando l’ho visto ho detto: “voglio restare qua”…
maaa…ho letto, ho letto i primi libri, ho letto il corano, queste traduzioni degli
orientalisti, ho letto il primo libro sull’islam…siccome, come ti ho detto, avevo
degli strumenti per capire la religione…poiii…no, di musulmani, appunto,
all’inizio ho conosciuto questi ragazzi, tra cui Musharaf con cui passavo ore e
ore a discutere, ma per il resto non ho avuto molti rapporti…la moschea non
c’era…non c’era nessuno…quando sono diventata musulmana, qui a Reggio
Emilia / c’ero solo io / (pronunciato ridendo) però avevo tutti questi amici,
perché poi sono stata un anno e mezzo in questa comunità…poi con gli uomini
io mi trovo bene /ah, ah/ (ride) quindi, c’erano loro e poi ho cominciato a
leggere e a studiare…poi certi dubbi che avevo io, loro non li avevano, ma
anche perché il tipo di educazione che hanno nell’affrontare la religione è
diverso…io sono molto più critica, proprio perché venivo da studi teologici, che
sono studi intelligenti, che cercano…cercano di capire la religione, adesso,
attraverso questa cultura, ecco…
Quand’ero qua ad asti ho avuto modo di ospitare un ragazzo che spacciava, del
Marocco, musulmano…poi però lui mi ha detto: “guarda che dovrebbe arrivare
mio fratello dalla Francia, però lui prega… non fa niente, nel senso, non fuma
neanche le sigarette…” e io ho pensato “ / ben venga / (sorridendo) perché
magari qualcuno che fa del bene in questa casa ci va” e poi quando ho visto
pregare lui, ho detto “questa qui è LA preghiera”…io ero lì, fumavo, rock ‘n roll
e lui veniva lì e mi diceva “puoi solo abbassare un po’? non spegnere, ma puoi
solo abbassare un po’ la musica?”…io mi mettevo lì, guardavo, ascoltavo…poi
sai, parlandooo…si è fermato un po’ a casa mia, ogni tanto lo accompagnavo
alla moschea…
Quando avevo 15 anni mi sono fidanzata con un ragazzo della Tunisia, di otto
anni in più di me…molto innamorata…ci siamo frequentati per un paio d’anni,
poi sono rimasta incinta…diciamo che già quando ero fidanzata, ed ero ancora
in casa con mia mamma, il mio fidanzato mi aveva detto che per stare con lui
dovevo diventare musulmana…così io gli ho chiesto cosa dovevo fare per
diventare musulmana e lui mi ha risposto che non si doveva mangiare il
maiale, che si doveva fare il digiuno e così via…e che era quasi uguale alla
religione cristiana…
Ormai saranno 20 anni che sono musulmana…studiando e poi capendo che era
la strada più giusta…non so…sono cose interiori per le quali non c’è una
spiegazione…quindi niente…è una cosa che è cresciuta dentro di me…
poi ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste…tra cui mio marito, che
è iraniano, dal quale ho avuto due figli che stiamo crescendo musulmani…
io avevo letto molto anche prima, quando ero nel cattolicesimo…su Santa
Chiara, su Santa Caterina…e non tralasciavo però neppure testi su santi
musulmani…molto importanti per quanto riguarda l’aspetto più mistico e
spirituale dell’islam…il sufismo…e proprio il sufismo mi aveva affascinato,
anche se è poco conosciuto, non sempre ben visto nelle moschee…quando in
realtà il sufismo è l’essenza dell’islam…d’altra parte il misticismo è l’essenza di
ogni religione…
Elvio:
Aldo:
Perché mi piace Battiato…negli anni 80 in una sua collana sono stati pubblicati
testi di maestri sufi del 1100…cose che in Francia erano già diffusissime,
mentre in Italia si trattava delle prime edizioni…
c’era una mostra con delle pitture sia di Battiato sia di Mandel…e lì ho saputo
dell’esistenza della confraternita…in seguito ho incontrato il prof Mandel…c’è
stata da parte sua l’invito a partecipare agli incontri della confraternita…
poi per un anno circa non ho letto nulla di islam fino a che non ho iniziato a
leggere di GURGDGEF e l’esoterismo cristiano e siccome avevo molta voglia di
fare esperienza e non solo leggere libri, entrai in una scuola di GURDGEFIANI
qui a Torino…li frequantai per circa 8 mesi, 8 mesi e mezzo e fu una bella
esperienza, anche se adesso non la ripeterei, non vorrei più avere niente a che
fare con loro…non mi interessa più…
…due anni fa…è da un anno che sono musulmano, quindi…sì, due anni fa…
quando iniziai a leggere l’esoterismo cristiano vidi tutti i collegamenti che
c’erano con il sufismo e iniziai a leggere anche i testi sufi…e in quel gruppo
c’erano persone che avevano molta più esperienza di me, sul sufismo, e mi
avevano parlato di Mandel…allora cercai il sito, andai a vedere la sua
bibliografia, iniziai a leggere un po’ di suoi libri e quindi capii che sarebbe stato
più in sintonia con me stesso conoscere anche il sufismo…poi scrissi a Mandel,
lui mi invitò a una riunione e sentii l’atmosfera molto famigliare…sarà che
Lecce, la mia città, è stata talmente dominata dai Turchi, dai Greci ecc. che mi
sono un po’ inclinato anch’io…e poi devo dire che nutrivo molta più fiducia nel
professore che in quel maestro di GURDGEFIANI…
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