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L’APPROCCIO – 1a

1) Rossano, Milano

In fondo, quel mondo, anche etnicamente, mi interessava molto…cominciai


una volta, in cui volli fare un viaggio in Pakistan, ma semplicemente perché /
mi piaceva l’Himalaya / (pronunciato ridendo)…e questa è stata la prima
modalità di contatto con il mondo islamico…

Quando ha fatto questo viaggio in Pakistan?

Nel 1993…e mi è capitato di riflettere a lungo su cosa mi avesse affascinato di


questo viaggio…e poi ho pensato: “in fondo quello è il mondo biblico”…quando
noi leggiamo la Bibbia, le storie di Abramo, Isacco eccetera, in fondo
avvenivano in quel mondo lì, molto pastorale, fatto di nomadi, con il loro stile di
vita semplice, con un panorama anche molto essenziale…anche molto
primitivo…la natura è splendida…con queste valli e queste montagne…e quindi
pensavo: “se Dio ha deciso di parlare 3 volte in quel mondo, è un mondo che
ha una sua dignità”…

Questo è stato il primo viaggio…ne sono venuti altri, in Tunisia, in Turchia…


altrettanto belli…uno che vede Istanbul non può pensare che l’islam sia
soltanto barbarie…e poi anche in Tunisia è stato molto bello…avevo un po’
l’impressione di essere a casa mia…perché comunque c’è una cultura
mediterranea…

Da lì ho provato un po’ di curiosità e ho iniziato a dedicarmi alla lettura del


sufismo, dei maestri sufi e piano, piano mi è poi successo di incontrare il
Mandel…
(vedi intervista: continua a parlare di Mandel)

2) Omima, Torino

A 17 anni ho conosciuto il mio attuale marito.

Studiavo varie religioni perché volevo capire…lui mi diceva “non sono giuste”.

3) Nunzia, Torino, 38 anni

Poi 7 anni fa ho conosciuto lui (algerino). Mi sono innamorata. Lui non era
praticante. Ora non fa più la preghiera.
Magari lui sarà felice se divento musulmana. Lui dovrebbe essere contento. Lui
vuole che io mi metta il velo.

4) Leonardo, Milano, 36 anni

quindi le esigenze spirituali iniziano magari a farsi sentire quando uno è in


difficoltà…le cause scatenanti possono essere le più varie…magari in un
momento particolare della vita ti viene voglia di cercare delle
risposte….ognuno cerca a modo suo delle risposte…io personalmente ho

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iniziato ad avvicinarmi alle filosofie estremo-orientali, quindi a seguire indù,
buddismo…un percorso di studi…poi essendomi laureato in filosofia mi sono
sempre occupato anche di ciò che attiene alla teologia…a me personalmente
piaceva molto il mistico che si chiamava Dgurgeff…lo sentivo nominare
spesso…poi mi è capitato di sentire nominare sei sufi, mi sono incuriosito, ho
iniziato a leggere dei libri…questa curiosità è sfociata anche in una tesi
universitaria, perché io mi sono laureato sull’islam, sul sufismo…e poi
gradualmente il percorso di studi è diventato anche un percorso interiore. Poi
ho iniziato a sentire l’esigenzaaa…quindi ho fatto la shahada, qui nel centro
sufi di Mandel e prima ancora con Kaled…di fronte a due testimoni ho
pronunciato la formula…

5) Giusy, Torino, 32 anni

Poi ho preso la maturità linguistica e sono andata a Bologna e mi sono iscritta


al DAMS…sono stata 3 anni a Bologna…e durante questi 3 anni ho stretto
amicizia con due ragazze marocchine, tutte e due sposate…le ho conosciute in
centro, una chiacchierata tira l’altra eccetera…culture diverse, c’era un bello
scambio…e sono subito stata colpita dalla loro cordialità, dalla loro ospitalità…
mi invitavano sempre a casa…chiariamo: non c’era niente di religioso…
passavamo del tempo insieme a chiacchierare…quando sono andata a casa
loro la prima volta ho trovato la tavola imbandita di prodotti tipici, tutti fatti in
casa…proprio gentili, ecco…

…e comunque loro non hanno mai provato a spingermi verso l’islam, sia
chiaro…si parlava così, in generale…poi un giorno mi hanno regalato il
Corano…sarà stato il secondo anno di università…e quindi me l’hanno regalato,
perché si parlava sempre di Dio…allora l’ho aperto, ho letto la prima sura,
quella del credo islamico per eccellenza…e sono rimasta folgorata…ho detto:
“guarda che presa di posizione…guarda che autorità…che linguaggio…”…un
linguaggio ben definito, articolato…come se Dio ti facesse sapere subito
chiaramente chi è Lui…

6) Domenica, Torino, 40 anni

Andavo al suo paese e vedevo questo calore, il modo in cui loro pregavano che
non avevo mai visto in casa mia.

Lui era praticante, frequentava la moschea, gli incontri.


Lui mi ha portata lì…perché se non porti il velo non puoi entrare…e lì sono
rimasta sbalordita dalle cose che facevano.

E mi sono rivolta a un responsabile della moschea di Torino, ma senza dirlo a


lui per non illuderlo.
Ho comprato il Corano e ho iniziato a leggerlo e mi piaceva sempre di più.
E quando ho deciso, ho deciso davvero.
Andavo in Moschea senza dirglielo, agli incontri…e dopo un po’ ho detto a mio
marito: “oggi vado in moschea perché mi converto”. Così sono andata e ho
fatto la cosa formale (nel 2002).

Mi ha colpito di più, come facevano la preghiera.


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Un anno per il Ramadan, un anno per la festa di Abramo in Marocco.
Sempre puliti verso Dio.
Con questa musica, questa festa dedicata a Dio.
Mio marito mi diceva: “anche se non capisci, siediti lì”
La cosa che mi piaceva di più era che le donne stavano da sole…aahhh!
Questa tavola da sola con le donne e una di soli uomini.
Mi piaceva vedere come loro si divertivano. Una vita tranquilla.
5 volte al giorno la preghiera.

7) Alfredo, Genova

Io ho avuto modo nel 1983 di andare in Inghilterra per fare i corsi in inglese, i
campus…dopo aver fatto ragioneria eee…all’università, economia e
commercio…adesso anch’io sto prendendo un dottorato in diritto
internazionale…insegnerò nell’università di Costa Rica…fra due o tre mesi
inizierò…eee…cos’è successo…che in quell’occasione conobbi il principe ???
Rashid, il quale si trovava lì per motivi di studio e da lì è nata un’amicizia…
avendo scoperto che lui è musulmano, io ho chiesto: “che cos’è l’islam” lui mi
ha detto che Gesù non è figlio di Dio e questo mi ha abbastanza terrorizzato,
perché, insomma, da cristiani…

incontrai appunto questo amico Abdullah e di lì nacque proprio un’amicizia


profonda…una persona a cui tengo tantissimo ancora oggi a distanza di quasi
25 anni…e quindi questo percorso è durato per circa 10-15 anni…noi abbiamo
viaggiato moltissimo, perché comunque eravamo due ragazzini di 15-16 anni…
io studiavo durante l’inverno e poi d’estate andavo in giro per due o tre mesi…
sono andato in Australia, in Africaaa…ho fatto il giro del mondo, in pratica…a
volte andavo da solo, molto spesso andavo con lui…un giorno, a distanza di
qualche anno…avevo quasi finito l’università, mi mancava qualche esame…mi
è venuto un grande desiderio di andare in Arabia Saudita…ho pensato: “io
vedo questa persona in Spagna, in Italia, in Inghilterra eccetera, però mi
piacerebbe andare in Arabia Saudita”. In Arabia Saudita è molto difficile andare
perché o uno è musulmano e allora lo fa per pellegrinaggio, oppure lo fa per
lavoro…anche adesso, che comunque è un po’ più accessibile, non esiste il
fatto di andarci in vacanza…io sono riuscito ad andare con un visto particolare,
perché il disegno di Allah è grandissimo, e sono entrato in Arabia Saudita…e lì
ho visto molte persone che durante la giornata facevano cinque volte la
preghiera…dedicavano una parte della giornata all’adorazione…e io ho visto
questo distacco rispetto all’occidentalità in cui tutto è basato sulla materialità,
sul denaro, sul potere e il fatto di sentire in arabo: “venite alla preghiera,
venite al successo” / lo ripete in arabo /…una notte, quando ero là, mi sono
svegliato con le mani giunte, come fate voi cristiani quando pregate e c’era
una persona dietro di me che mi chiedeva: “perché preghi come un cristiano?”
e mi gettava sul capo dei pezzi di pane, che ha un significato molto profondo
nelle religioni…di benedizione…io non avevo il coraggio di girarmi…ero
terrorizzato, ma quando mi sono svegliato ho sentito questa presenza cheee…
non si può descrivere, veramente…così sono corso dal mio amico, l’ho
svegliato, gli ho detto: “stanno succedendo delle cose incredibili”…poi ha
ripensato a questa storia e il giorno dopo mi ha detto: “questo è un segno
divino, se Dio vuole ci sarà del bene, inshallah ci sarà del bene”…questo è
stato un po’ l’approccio…la mi aè una conversione più che altro spirituale…
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adesso c’è anche la conoscenza…poi ci sono tante strade che ti portano a
Dio…c’è chi legge una pagina del Corano e rimane colpito…ci sono dei segni…
c’è un’iniziazione e poi c’è qualcosa che viene dall’alto…ognuno ha il proprio
percorso…per me c’è stata l’illuminazione e poi un’iniziazione…ovviamente io
sto parlando da credente…

quando sono tornato in Italia ho ricominciato a leggere il Vangelo, la Bibbia…e


ho pensato: “adesso mi farebbe piacere leggere il Corano, studiare l’arabo…”
così andai in una scuola per imparare almeno le basi della grammatica e
dell’alfabeto e durante queste lezioni mi diedero una frase: “Non c’è altro Dio
all’infuori di Allah e Maometto è il Suo Profeta” / frase ripetuta in arabo /…
l’unicità di Dio…questo è anche nella religione cristiana, no?...però qui è
diverso…quindi io iniziai a capire molte cose…mi dicevo: “Dio è unico, non ha
figli, non è sposato…”…però per un cristiano praticante com’ero io, con
famiglia cristiana praticante alle spalle, non era facile fare un passo del
genere…

8) Munira, Milano, 32 anni

subito dopo la separazione ho conosciuto un ragazzo musulmano, egiziano…ci


siamo messi insieme…siamo stati insieme fino all’anno scorso…è stata una
storia molto tormentata, anche perché lui mi aveva detto che era sposato in
Egitto, che aveva una moglie…e comunque il mio avvicinamento all’islam è
iniziato a puro titolo informativo…dopo circa un anno che stavamo insieme…ho
iniziato a prendere qualche libro, per capire come funzionava, per conoscere
qualche base dell’islam…ma solo per interesse…e poi questo interesse è
diventato qualcosa sempre più coinvolgente per me…così ho iniziato a leggere
qualcosa sull’islam, sui pilastri eccetera…poi l’imam di un centro islamico mi ha
dato il Corano, in italiano, la versione di Hamza Piccardo, e mi ha detto: “inizia
a leggere e vedi un po’ cosa capisci”…così ho aperto il libro a caso e ho letto
una sura, che non ricordo nemmeno quale fosse, non sono mai riuscita a
ritrovarla, in cui c’era scritto: “Dio sa e voi non sapete”…l’ho chiuso…
folgorata…un segno…sono entrata in discussione totale…ho pensato. “ma io
non so davvero nulla”…ho messo tutto in discussione, la mia vita, il mio
matrimonio, Dio stesso…

9) Sarah, Milano, 27 anni

Sì, sì…io ho 27 anni…la prima volta che sentito parlare di islam è stato 11 anni
fa tramite un collega di mio padre che è marocchino…e lui ha iniziato a
spiegarci delle cose sull’islam, sul ramadan in particolare, visto che era periodo
di ramadan…e io l’ho visto così sereno…e poi ha spezzato il digiuno, lì a casa
mia, così lo abbiamo fatto tutti insieme…e quindi di lì ho iniziato ad avvertire
una certa curiosità…poi dopo un po’ di tempo, circa 8 anni fa, ho iniziato a
frequentare un gruppo di senegalesi, di cui la maggior parte è musulmana…e lì
ho iniziato a leggere per la prima volta il Corano, anche se è stato un po’ /
drammatico / (pronunciato sorridendo)…perché non è facile…non è facile…e
poi ero autodidatta completamente…4 anni fa ho incontrato un ragazzo…l’ho
conosciuto sempre tra questi ragazzi…e con lui ho iniziato a studiare ancora
più seriamente e devo dire che lui è stato davvero un appoggio, un aiuto in
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questo…poi…va beh…/inizia a sorridere un po’ emozionata / qualche mese tra
noi due è iniziata una storia…ci sposeremo anche tra poco…però ecco,
abbiamo iniziato a studiare insieme, io l’anno scorso ho provato a fare il
ramadan, volevo fare la shahada ma al tempo stesso non mi sentivo pronta e
poi…non so…non mi entravano nemmeno in testa le preghiere…poi un giorno
l’imam mi ha detto: “ma guarda che puoi iniziare a pregare, anche se non hai
fatto la shahada”…di lì non ho più avuto problemi…ho letto due preghiere e le
ho subito memorizzate…lì ho capito che era il momento giusto…forse l’anno
prima no, anche perché avevo diversi problemi nella mia storia personale…
però, ecco, tengo a precisare che questo ragazzo è stato solo il tramite, non
sono stata né costretta, né obbligata, né spinta verso questa scelta…anche
perché un uomo musulmano può sposare una non musulmana…poi essendomi
convertita ci sposeremo con rito islamico…aspettiamo la fine del ramadan…

10) Giuseppe, Asti, 36-37 anni

ecco io, i primi contatti con l’islam, col mondo islamico, l’ho avuta tramite i
francescani che ci insegnavano che le tre religioni del Libro erano la stessa
identica cosa…io non ho avuto storie, modi di sviluppo diversi…dal loro punto
di vista, ovviamente…però era tutta la stessa cosa…e le prime persone che mi
hanno detto che la parola WA è Iddio, semplicemente tradotta…cioè addirittura
c’è una similitudine con l’italiano e me l’hanno spiegata loro, perché noi
usiamo questa abbreviazione “Iddio” per dire “Il Dio” e la stessa cosa è Al Lah
perché Lah è Dio e Al è l’articolo Il…quindi Il Dio, come in italiano, perché
anche per i cristiani Dio è unico…eee…le prime persone sono state i
francescani…e mio padre…(vedi intervista)

quando ho iniziato a studiare tutte queste religioni, inevitabilmente ho iniziato


ad avere tutti i libri sacri e intorno ai 17 anni mi è capitata la copia del Corano
di Bausani e ho cominciato a leggerlo…uno che inizia a leggere il Corano
così…/ ehhh/ (sospiro) …è improponibile…ci vogliono tanti elementi che io non
avevo…quindi ho continuato a leggere il Corano, non dico meccanicamente,
ma piuttosto liberamente…l’ho anche abbandonato a un certo punto perché io
sentivo che le cose crescevano, però o mollavo tutto…ma non era quella la mia
intenzione…

…e quindi ho incominciato a cercare in moltissime direzioni e ho incontrato una


figura…quella di Gurgef…Gorge Ivanov Gurgev era un armeno che all’inizio del
secolo, dopo viaggi in tutto l’Oriente - lui era cristiano, ortodosso – era arrivato
a fondare un sistema per cui tutte le dottrine orientali si fondevano
perfettamente con la vita occidentale, utilizzando pratiche sufi…di tutti i tipi, di
tutte le varie scuole sufi…e mi si è aperto…diciamo, che quando uno entra
nell’islam è un oceano…si apre un mondo incredibile di collegamenti…
attraverso il sufismo ho incominciato a studiare la storia dell’islam perché non
si può comprendere il sufismo se non si conosce l’islam…non ci può essere
essoterismo se non c’è essoterismo, è impossibile…l’ho imparato col tempo…io
invece ero convinto che si potesse intraprendere una via esoterica, mistica
senza avere una vera…una vera condotta…invece è impossibile…soprattutto
nell’islam…attraverso la lettura di Gurgev e di tutti i suoi collaboratori, uno su
tutti Renè Guenon che a tutti noi musulmani, soprattutto occidentali, ha
spiegato come tutto è la stessa cosa, in maniera sistematica, scientifica –
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perché poi l’islam è una scienza…eee…ho capito che tutto è uno…

…io ho rilevato questo negozio 4-5 anni fa, che era di un mio vecchio amico
con cui suonavo anni fa, l’ha poi rilevato la madre e poi io l’ho rilevato dalla
madre…e questo negozio era il ritrovo praticamente di quasi tutte le comunità
di stranieri che ci sono ad Asti, soprattutto senegalesi…poi marocchini,
algerini…perché lei si occupava di musica etnica e quindi venivano qua…poi lei
è una persona incredibile…nel passaggio ho iniziato a conoscere queste
persone…nei primi due anni ho frequentato quasi esclusivamente musulmani
qui dentro, senza dire assolutamente che io stavo studiando l’islam, che stavo
l’arabo - avevo appena iniziato a studiare l’arabo allora - proprio perché volevo
che parlassero loro…perché io volevo capire se ero nella direzione giusta…

…quindi, ho voluto lasciar parlare loro e tutte queste cose si ritrovavano


sempre, riprendevo i libri e ci trovavo tutto quello che mi dicevano loro…tutti i
musulmani, poi ovviamente non si può generalizzare, hanno una conoscenza
della loro storia incredibile…e mai nessuno mi ha trattato come un infedele,
strano, strambo…nulla…anzi, sempre più amicizia…le amicizie che sono nate
con loro in questi anni, io non le avute in questi 22 in cui ho vissuto qua…è
avvenuto poi col tempo che il desiderio fortissimo di fare la salat, di pregare, la
lettura del Corano che poi è avvenuta anche studiando più testi di esegesi, mi
ha portato poi questo desiderio enorme…nessuno mi ha detto: “ vieni in
moschea”,

ma a un certo punto in moschea ho incontrato Yahja…la nostra storia è molto


diversa…lo considero un fratello, ma la nostra storia è MOLTO diversa…
lui non aveva alcun tipo di preparazione culturale…per me è stato diverso, io
già una grossa preparazione alle spalle, sono entrato in moschea sapendo già
cosa dovevo dire, come mi dovevo comportare…e diciamo che le cose che mi
hanno fatto cambiare il mio modo di vivere – io bevevo, fumavooo, frequentavo
i locali… – le ho imparate LI’, in moschea, ma proprio guardando l’esempio
degli altri: nessuno mi ha mai fatto una lezione…anzi, la cosa che ripetono
spesso i musulmani è: “piano, piano”…un musulmano sa che noi non facciamo
niente di nostra iniziativa…/ l’intenzione, l’attitudine / ( lo ripete in arabo)

Sì, ho iniziato a frequentare la moschea, loro mi hanno accettato

11) Elisa, Brescia, 25-26 anni circa

Ho iniziato a conoscere i primi musulmani quando facevo un corso di italiano


per studenti stranieri, all’università, e lì avevo incontrato una ragazza
marocchina e poi altre ancora…però non avevamo parlato a fondo dell’islam…
diciamo che l’impressione che queste persone mi davano era positiva, però
non era una cosa studiata…

…poi dopo ho conosciuto una ragazza italiana che era entrata nell’islam. L’ho
conosciuta in un bar, quasi per caso. Avevo sentito di lei e ho detto: “mah,
chissà, conosciamola”…e poi mi aveva un po’ colpita la sua storia…non so, mi
piaceva come persona…aveva un modo di vivere un po’ diverso dagli altri
ragazzi che conoscevo. Poiii…va beh, questa persona, che si chiama Gabriella,
è piuttosto diversa da me, non ama lo studio, non ama fare ricerche particolari.
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Quindi, lei a 15 anni ha incominciato a lavorare in fabbrica, in fabbrica ha
conosciuto un egiziano, si è sposata prima e poi dopo si è convertita all’islam. E
questa è stata la persona con cui ho iniziato a parlare un po’ di più, perché
essendo italiana mi sono detta: / “ma come mai, insomma, ha fatto questa
scelta?” / (pronunciato in tono incredulo misto a stupore)…

ecco io le avevo fatto un po’ di domande tipo: “ma come mai eccetera”…/ mi
ha colpita la sua apertura / (pronunciato in modo sicuro e deciso). Già dalla
prima volta che l’ho vista ha iniziato a raccontarmi la sua vita, anche se poi da
un punto di vista di pensiero, di riflessione lei è molto diversa da me.
(parla dell’islam come “amore”)

Poi ho fatto dei viaggi, con mia madre, un viaggio in Egitto e lì ero già più
vicina al periodo della conversione. È statooo…qualche mese prima. Però
anche lì, essendo un viaggio per turisti non avevo avuto modo di comprendere
più di tanto.

] avevo una sensazione molto bella e le donne, in particolare, mi


trasmettevano un senso di serenità e di fratellanza…è una cosa un po’ strana.
Nel senso che io sono andata in questo paese, in Egitto, e sentivo queste
donne come mie sorelle. Non so…era una cosa effettivamente di amore come
diceva Gabriella, una cosa che va molto al di là dei confini, delle nazioni…
cioè…tu ti senti fratello di uno che è diverso da te, che parla un’altra lingua. E
poi anche il senso della profondità della religione è stata una cosa che ho
percepito in Egitto, quando ho sentito appunto il richiamo alla preghiera…e poi
dopo, a livello concettuale, questo richiamo che ho sentito è il richiamo
dell’essenza dell’islam, cioè l’unicità di Dio, che per me è / effettivamente /
(leggermente scandito) l’essenza dell’islam, questa purezza del credo che, a
livello di sensazione, io l’ho avuta come percezione della grandezza di Dio…in
Egitto ho avuto appunto questa percezione della grandezza di Dio. E, a livello
dottrinale, questo senso di trascendenza è l’unicità di Dio, l’assoluta unicità…
insomma, sono due cose che vanno di pari passo…

(pausa) Questo è un po’ un percorso che ho fatto…

Quanto tempo prima della conversione hai fatto questi viaggi?...mi pare tu mi
abbia detto qualche mese prima…

…il viaggio in Egitto l’ho fatto parecchi mesi prima…nove, dieci mesi prima…
poi avevo fatto altri viaggi: uno in Marocco quando avevo 16 anni, poi uno in
Tunisia quando facevo circa il secondo anno di università…mah, non so, poi io
in questi articoli ho scritto che i miei viaggi mi hanno portata verso l’islam,
però questa cosa è vera fino a un certo punto, nel senso che durante i viaggi
non è che ho avuto modo di riflettere su questa cosa eccetera. Più che altro i
viaggi sono serviti a eliminare un ostacolo culturale…quando tu senti una cosa
come completamente diversa, magari sei cosììì, un po’ spaventato, o
comunque non pensi che possa esserci qualcosa di bello, di / vero /
(enfatizzato) se pensi che possa essere appunto molto lontana da te.

(pausa) A me i viaggi hanno tolto questo ostacolo culturale, ma poi il lavoro di
studio e di elaborazione è stata una cosa che è venuta dopo. Ecco, non è che
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uno sull’onda dell’emozione di un viaggio fa una scelta di questo tipo.

Quando sei tornata a casa, hai poi iniziato a studiare?

Mah…in realtà dopo un po’ di mesi…non ho iniziato a studiare subito…cioè,


qualcosa io avevo già studiato all’università perché avevo dato un esame di
storia delle religioni, in cui si parlava anche dell’islam; però poi, ecco, io il
viaggio l’ho fatto a marzo, poi a dicembre ho iniziato la preghiera e nell’estate
ho studiato parecchio.

Poi, ecco, una cosa che io non ho detto è che avevo conosciuto un ragazzo
egiziano, prima del mio viaggio in Egitto. Ci siamo frequentati un po’, lui veniva
anche qua a casa mia.

…però devo dire che il fatto che io mi sia avvicinata all’islam, mi ha allontanata
da lui…Di solito, vedo che in parecchi casi la donna si avvicina ad un uomo
musulmano che si comporta beeene e dopo un po’ anche lei abbraccia l’islam.
Per me è stato diverso, perché è vero che lui mi ha detto qualcosina sull’islam,
però alla fine il suo comportamento non era islamico, non sentivo in lui un
bisogno profondo di spiritualità e di seguire un modello di vita. L’islam è anche
un po’ un modo di vivere. E lui non voleva seguire questo modello…Lui viveva
in Italia da 7-8 anni…La nostra storia è durata circa un annetto.

Così ho chiesto a Gabriella e lei mi ha dato una risposta che non mi è piaciuta
tanto, mi ha detto: “ti deve portare lui”…ho pensato: “perché? È un cammino
che voglio fare io, perché mi deve portare lui?!?”…senonché, alla fine, una
volta sono riuscita a farmi portare in moschea dal mio ragazzo e avevo parlato
con un responsabile, si chiama Sami, il quale mi ha dato il numero di una
ragazza con cui mi sono messa in contatto, sono andata da sola, ho iniziato a
frequentare le lezioni la domenica e ho scoperto tante cose dell’islam che mi
sono piaciute così tanto da decidere di intraprendere anch’io questo cammino.

…e allora, diciamo, ho iniziato un percorso di lettura dei vangeli, di lettura dei


testi in cui io ho trovato la sapienza prima che nel Corano, perché mi sono
avvicinata prima ai testi cristiani che non al Corano e mi chiedevo: “ma dove
sta la verità?”… (1B?????)

12) Hamza Piccardo, Milano, 50 anni circa

La folgorazione sulla via di Damasco c’è stata, anche se non è stata così
violenta…ed è avvenuta nel deserto dell’Algeria nel 1975 dove mi trovavooo…
così…per far prendere aria al cervello dopo un anno di militare…io e un amico,
incontrato appunto da militare, decidemmo di partire per attraversare il
deserto del Sahara e andare fino al mare, dall’altra parte, con mezzi locali, una
sacca, camion, autobus eccetera…quello che succedeva. È stato un viaggio
molto lungo durato quasi due mesi e mezzo, abbiamo fatto qualche migliaio di
chilometri, 8-9000 km partendo dall’Algeria e poi il Niger, Burkina Faso, Costa
d’Avorio, Mali, Mauritania…siamo arrivati a toccare il Sahara spagnolo che era
ancora spagnolo a quei tempi e poi dopo ci hanno obbligato ad arrivare in
aereo alle Canarie e poi siamo tornati in Spagna. È stato un viaggio
interessante, intenso...
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…durante un viaggio verso una città del Niger ho visto le persone pregare sulla
sabbia, era il tramonto, il camion si è fermato, la gente con cui viaggiavamo è
scesa, eravamo una ventina di passeggeri aggrappati al carico del camion,
tenendoci alle corde che legavano il carico, eravamo così, 7-8 turisti
avventurosi e tutti gli altri del posto, algerini per lo più…quindi al tramonto ci
siamo fermati nel Sahara e questi algerini hanno fatto la preghiera sulla sabbia.
Io sono rimasto a guardarli e quando si sono rialzati alcuni avevano della
sabbia sulla fronte per il sudore e iooo...non so…ho visto una luce che veniva
da lì…non so, ho avuto questa impressione…non so, ho sentito qualcosa, mi ha
mosso qualcosa…

Quando poi ho visto queste persone eccetera, non l’ho presa subito come un
riprendere il rapporto con Dio, l’ho presa più come una curiosità etnografica:
cosa fanno queste persone, come vivono, in cosa credono, perché mangiano in
questa maniera…in realtà continuando il viaggio mi sono accorto che c’erano
comportamenti simili anche tra persone diverse: tra il contadino del sud della
Tunisia e il tuareg del Niger i punti in comune non erano tanti, eppure c’erano
comportamenti simili…e quindi iniziai a mettere a fuoco il fatto che queste
persone erano musulmane ed il rapporto che avevano con Dio – quasi tutti i
paesi erano musulmani, forse solo il Burkina faso non lo era - non erano solo
persone che erano nate lì e quindi erano musulmane, ma erano persone che
avevano fatto una scelta religiosa e questa scelta implicava un certo tipo di
comportamento…un’azione per testimoniare quello che uno vedeva… / ma
anche questo l’ho capito dopo / (ridendo)… poi ho fatto altri viaggi, sono
tornato in questi paesi…

…e quindi cominciai a leggere…ricordo che a Casablanca l’anno successivo


comprai una copia del corano in francese, compravo tutto quello che trovavo…
ho letto davvero molto…poi qui in Italia non c’erano musulmani alla fine degli
anni ’70…ce n’erano pochissimi

13) Maria Teresa, Cantù, 40 anni circa

poi ho provato ad entrare in un gruppo di PORTA PIA, GURDIEF…ed era un


gruppo in cui si mischiavano un po’ di cose…non era un gruppo puramente
gurdiefiano, ma io ci ho trovato dentro due o tre cose di sufismo…ed era la
cosa che tra l’altro a me interessava di più, perché avevo iniziato a leggere due
o tre cose di sufismo, tra cui questo che era di / Gabriel Mandel / (pronunciato
con tono allegro) e io sentivo che questa era la mia dimensione…solo che mi
dissero: “sì, però per il sufismo devi abbracciare l’islam” e io sull’islam ero
ignorante, quindi ho incominciato un po’ a informarmi su questa cosa, a
leggere il corano e a vedere una parte dell’islam che i media non prendono
assolutamente in considerazione e non trasmettono assolutamente alla gente
eee…

prima mi sono guardata dentro e per un po’ di tempo sono rimasta diciamo in
standby chiedendomi: “che cosa voglio fare”…mi sono informata sull’islam
eccetera, eccetera e poi ho abbracciato l’islam…e il sufismo è la parte più bella
dell’islam, è la parte più mistica…è comete…non sooo…la parte più buona del
frutto…e quindi ho deciso di cercare una tariqa sufi…e anche lì bisogna stare
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attenti a quale si sceglie…io conoscevo, per sentito dire e per alcuni libri letti,
Mandel…gli ho scritto una mail e mi ha risposto immediatamente…siamo
andati a trovarlo e quando l’ho visto ho detto: “voglio restare qua”…

14) Patrizia, Reggio Emilia, 50 anni circa

…l’impatto col mondo musulmano è stato con questi ragazzi…perché


conoscevo l’islam teoricamente, avevo fatto un esame di storia delle religioni,
però lo conoscevo visto dai cristiani e quando ho conosciuto loro, invece pian
piano ho capito cosa poteva essere l’islam…e così ho capito che era il
proseguimento del cristianesimo…ecco, senza annullare il cristianesimo…forse
in qualche modo il compimento della stessa rivelazione…e quindi poi, dopo
circa due anni, sono diventata musulmana…

…ho letto, ho studiato…soprattutto per meee…la riflessioneee…perché


appunto non si trattava di trovare la fede…si trattava di capire se l’islam
diceva cose vere e quindi anche di quello che diceva riguardo il cristianesimo o
se il cristianesimo doveva essere considerato l’ultima rivelazione…poi,
scrivendo allora una tesi di teologia, era inevitabile riflettere sulle varie verità e
alla fine ho scelto di diventare musulmana…non con il grado di consapevolezza
che ho adesso, ma con una consapevolezza sufficiente per fare il passo…e non
è facile, perché ad esempio è molto più facile passare dal non avere fede allo
scegliere la fede che hai davanti…ho riconosciuto la verità di ciò che dice il
corano…e lo sento come un discrimine delle altre cose, senza annullarle,
peròòò…in qualche modo stabilisce i punti fondamentali della vita religiosa…

maaa…ho letto, ho letto i primi libri, ho letto il corano, queste traduzioni degli
orientalisti, ho letto il primo libro sull’islam…siccome, come ti ho detto, avevo
degli strumenti per capire la religione…poiii…no, di musulmani, appunto,
all’inizio ho conosciuto questi ragazzi, tra cui Musharaf con cui passavo ore e
ore a discutere, ma per il resto non ho avuto molti rapporti…la moschea non
c’era…non c’era nessuno…quando sono diventata musulmana, qui a Reggio
Emilia / c’ero solo io / (pronunciato ridendo) però avevo tutti questi amici,
perché poi sono stata un anno e mezzo in questa comunità…poi con gli uomini
io mi trovo bene /ah, ah/ (ride) quindi, c’erano loro e poi ho cominciato a
leggere e a studiare…poi certi dubbi che avevo io, loro non li avevano, ma
anche perché il tipo di educazione che hanno nell’affrontare la religione è
diverso…io sono molto più critica, proprio perché venivo da studi teologici, che
sono studi intelligenti, che cercano…cercano di capire la religione, adesso,
attraverso questa cultura, ecco…

15) Yahja, Asti, 36 anni

diciamo che con la bocca…con la bocca, è successo intorno al 2000-2001, con


la bocca, poi col cuore…perché poi da lì ho iniziato a leggere il corano e
piangevo perché comunque sentivo che erano cose che erano già dentro di me,
però erano tutte storte…però il corano te le spiega in modo semplice, diretto…
allora di lì ho cominciato a chiedere a lui perché dicevo “ma come? con un libro
così, che non ho mai letto…”, a me è sempre piaciuto leggere, però leggere è
una cosa che puoi fare quando stai bene dentro, io non stavo tanto bene
dentro, però quando ho letto il corano mi sono messo a piangere perché
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sembrava che tante cose si fossero messe a posto, tutti i pezzi del puzzle sono
andati a posto.

Quand’ero qua ad asti ho avuto modo di ospitare un ragazzo che spacciava, del
Marocco, musulmano…poi però lui mi ha detto: “guarda che dovrebbe arrivare
mio fratello dalla Francia, però lui prega… non fa niente, nel senso, non fuma
neanche le sigarette…” e io ho pensato “ / ben venga / (sorridendo) perché
magari qualcuno che fa del bene in questa casa ci va” e poi quando ho visto
pregare lui, ho detto “questa qui è LA preghiera”…io ero lì, fumavo, rock ‘n roll
e lui veniva lì e mi diceva “puoi solo abbassare un po’? non spegnere, ma puoi
solo abbassare un po’ la musica?”…io mi mettevo lì, guardavo, ascoltavo…poi
sai, parlandooo…si è fermato un po’ a casa mia, ogni tanto lo accompagnavo
alla moschea…

Eee…a me è successa una cosaaa…non tanto tempo fa, perché comunque io


sono stato arrestato in Liguria, ho fatto cinque mesi e mezzo in galera e lììì…
tanti erano preoccupati per questa cosa, ma io ero tranquillissimo, perché
dentro ho imparato la preghiera, in arabo, ho imparato tante cose…

16) Ada, Torino,

Quando avevo 15 anni mi sono fidanzata con un ragazzo della Tunisia, di otto
anni in più di me…molto innamorata…ci siamo frequentati per un paio d’anni,
poi sono rimasta incinta…diciamo che già quando ero fidanzata, ed ero ancora
in casa con mia mamma, il mio fidanzato mi aveva detto che per stare con lui
dovevo diventare musulmana…così io gli ho chiesto cosa dovevo fare per
diventare musulmana e lui mi ha risposto che non si doveva mangiare il
maiale, che si doveva fare il digiuno e così via…e che era quasi uguale alla
religione cristiana…

17) Sig.ra Anna, Torino,

Ormai saranno 20 anni che sono musulmana…studiando e poi capendo che era
la strada più giusta…non so…sono cose interiori per le quali non c’è una
spiegazione…quindi niente…è una cosa che è cresciuta dentro di me…

poi ho avuto la fortuna di incontrare le persone giuste…tra cui mio marito, che
è iraniano, dal quale ho avuto due figli che stiamo crescendo musulmani…

18) Claudia, Torino, 42 anni

la ricerca è iniziata quando avevo 23 anni…ero alla ricerca di qualcosa di


spirituale…e lì ho iniziato a leggere Guenon…ho iniziato a conoscere un po’ le
religioni e quando ho incontrato quello che per me è un po’ un maestro, è un
musulmano, e lui mi ha consigliato di tornare innanzitutto alla mia religione di
origine…

così ho iniziato ad avvicinarmi all’islam e questa persona però mi ha spiegato


che non è così semplice diventare musulmani…poi ero giovane, magari aveva
paura fosse una decisione un po’ affrettata…e sono andata avanti così per
circa 10 anni fino a che ho incontrato un altro maestro…io dico maestro perché
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comunque si tratta di persone con una profonda conoscenza dell’islam e un
particolare carisma spirituale…e allora ho parlato un po’ con questa persona
che mi ha chiesto cosa stessi aspettando…io gli ho spiegato un po’ le mie
ragioni, le mie paure eccetera…e lui mi ha detto che forse era giunto il
momento…

…io ho conosciuto le letture di Guenon perché mi era stato consigliato da


questo amico musulmano e poi da altri italiani che si stavano avvicinando
all’islam…

…e invece, anche attraverso le letture di Guenon, io ho avuto la certezza che


Dio esistesse…mi rendo conto che è un po’ strano da dirsi, ma è così…perché
sono letture basate su una logicità impressionante…è come se queste letture
mi avessero tolto un velo dagli occhi e avessi scoperto finalmente la verità…

io avevo letto molto anche prima, quando ero nel cattolicesimo…su Santa
Chiara, su Santa Caterina…e non tralasciavo però neppure testi su santi
musulmani…molto importanti per quanto riguarda l’aspetto più mistico e
spirituale dell’islam…il sufismo…e proprio il sufismo mi aveva affascinato,
anche se è poco conosciuto, non sempre ben visto nelle moschee…quando in
realtà il sufismo è l’essenza dell’islam…d’altra parte il misticismo è l’essenza di
ogni religione…

19) Elvio, Aldo, Stefano, Milano

Elvio:

e mi sono avvicinato all’islam attraverso la lettura di testi sufi, soprattutto


attraverso le poesie…quindi direi che il mio approccio all’islam è passato
attraverso la conoscenza del sufismo…cosa mi ha avvicinato al sufismo è
sostanzialmente il suo universalismo…il fatto che le religioni hanno in Dio un
punto di vicinanza e di unione, non di separazione…poi l’essere entrato a far
parte di una confraternita sufi mi ha permesso di conoscere in maniera più
dettagliata l’islam e quindi attraverso la lettura del Corano e dei testi che
rappresentano la tradizione islamica…

Aldo:

…sono partito dalla lettura di testi…poi il fatto di trovare un percorso spirituale


soprattutto…più sentito, più vicino…non che il cristianesimo o altre religioni
non abbiano questo però…ognuno di noi ha un diverso modo di approcciarsi
alle cose che lo avvicina ad una cosa anziché ad un’altra…

…e io sentivo già il desiderio di abbracciare l’islam o comunque il sufismo…e


stando lì, visitando Istanbul, un paese musulmano…in quello che è il luogo di
culto, la tekkè, abbiamo poi chiesto la conversione…abbiamo ricevuto
l’iniziazione da quello che potremmo definire il maestro dei maestri della
confraternita…

Io sono stato anche in Tunisia, in Siria, in Turchia…il quotidiano che si può


vivere lì non è quello che si vede in televisione, non ci sono questi aspetti
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fondamentalisti o integralisti che si possono vedere attraverso una scena
televisiva o un racconto di un giornalista…

20) Francesco, Sesto Marelli

Nel mio caso avvicinarmi all’islam è venuto dopo, diciamo…perché io prima mi


sono avvicinato al sufismo, che sarebbe la corrente mistica dell’islam,
paragonabile al monachesimo nel cristianesimo…e quando ho capito che per
essere sufi bisogna essere musulmani, allora ho abbracciato l’islam…che è una
via spirituale come tutte le religioni…

…e come ti sei avvicinato al sufismo?

Perché mi piace Battiato…negli anni 80 in una sua collana sono stati pubblicati
testi di maestri sufi del 1100…cose che in Francia erano già diffusissime,
mentre in Italia si trattava delle prime edizioni…

Sì, ho letto questi testi…ascoltavo i testi di battiato…Quindi ho iniziato a sentire


i pezzi di battiato in cui si parlava di questi dervisci roteanti…e neppure sapevo
chi fossero…lo stimolo è venuto dall’esperienza di questo musicista…e che mi
ha stimolato a sviluppare queste esperienze…

8 anni fa ho iniziato a leggere…nel 2000 si sono intensificate…nel 2002 ho


contattato la confraternita e ho iniziato a frequentarla…dopo un anno e mezzo
ho deciso di abbracciare l’islam…

c’era una mostra con delle pitture sia di Battiato sia di Mandel…e lì ho saputo
dell’esistenza della confraternita…in seguito ho incontrato il prof Mandel…c’è
stata da parte sua l’invito a partecipare agli incontri della confraternita…

21) Pasquini, Segrate, 60 anni circa

Nel 1973, nell’estate del ’73, mi venne regalato un Corano…la traduzione di un


ebreo che era stato diplomatico italiano in Medio-Oriente, conoscitore alla
perfezione della lingua araba…che si chiamava Marino Moreno…

Di solito andavo a mangiare in una trattoria tenuta da un libanese MARUITA,


Aziz, ma un giorno andai in una italiana…c’era un cameriere che si chiamava
Mohammed…io scrissi su un tovagliolo di carta la professione di fede in arabo,
che avevo imparato da quella versione del Corano, e quando quel ragazzo la
vide rimase stupefatto…mi chiese: “sei musulmano?” e io: “sì”, “come ti
chiami?” e io: “non ho nome, perché sono musulmano per i fatti miei”…allora
mi diede il nome ADURAKMAN…così lo invitai a casa mia…mi venne a trovare e
portò una versione del Corano in arabo…confrontando i due testi imparai
l’arabo e il Corano a memoria…dopo di che costruii la mia grammatica araba
che se tu vuoi impari l’arabo in sei mesi come neanche gli arabi lo parlano…
che Allah mi perdoni, perché magari dico qualcosa in più…
Io avevo un registratore, ho registrato questa persona che mi ripeteva un certo
numero di sure e mi sono fatto scrivere le lettere arabe in tutte le loro varie
forme…questo ragazzo era uno studente di medicina a Londra…e faceva il
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cameriere per mantenersi gli studi…era venuto a trovare il cugino…dopo le
vacanze di Natale torna a Londra, ma mi dice: “ti lascio mio cugino”.
E qui chiudiamo un capitolo e ne apriamo un altro…

Quindi ho iniziato a studiare in diverse lingue gli insegnamenti del profeta


Mohammed…ed avendo una conoscenza profonda della storia del diritto, mi
sono reso conto di una cosa importante: questo è un sistema etico-giuridico in
cui si realizza davvero la liberazione dell’uomo dal dominio dell’uomo…un
codice di vita che ha come centro l’uomo…tutti gli uomini…nessun uomo con la
coscienza della propria natura umana potrà pretendere di essere padrone di un
altro e nessuno gli potrà consentire di essere suo padrone…perché è questo
l’islam…

il mio percorso è stato al 70% intellettuale, perché poi lo spirito e la spiritualità


hanno una base nella percezione della realtà…

22) Pietro, Torino,

La prima esperienza con l’islam l’ho fatta un’estate quando lavoravo in un


ristorante come cameriere. La notte veniva un custode, un signore algerino, e
spesso mi fermavo a chiacchierare con lui…e lui mi parlava del corano, mi
parlava della sua vita, delle cose che corrispondono tra l’islam e le altre
religioni…perché io all’inizio pensavo che l’islam fosse un altro blocco, che non
fosse collegato alle religioni del libro…avevo un’idea completamente sbagliata
dell’islam…e quindi, parlando con quell’uomo imparai molte cose…poi lui era
una persona molto affabile, aveva un sacco di aneddoti da raccontare…storie
che poi dopo ho capito che mi avevano un po’ preparato il terreno…

poi per un anno circa non ho letto nulla di islam fino a che non ho iniziato a
leggere di GURGDGEF e l’esoterismo cristiano e siccome avevo molta voglia di
fare esperienza e non solo leggere libri, entrai in una scuola di GURDGEFIANI
qui a Torino…li frequantai per circa 8 mesi, 8 mesi e mezzo e fu una bella
esperienza, anche se adesso non la ripeterei, non vorrei più avere niente a che
fare con loro…non mi interessa più…

…quanto tempo fa?

…due anni fa…è da un anno che sono musulmano, quindi…sì, due anni fa…
quando iniziai a leggere l’esoterismo cristiano vidi tutti i collegamenti che
c’erano con il sufismo e iniziai a leggere anche i testi sufi…e in quel gruppo
c’erano persone che avevano molta più esperienza di me, sul sufismo, e mi
avevano parlato di Mandel…allora cercai il sito, andai a vedere la sua
bibliografia, iniziai a leggere un po’ di suoi libri e quindi capii che sarebbe stato
più in sintonia con me stesso conoscere anche il sufismo…poi scrissi a Mandel,
lui mi invitò a una riunione e sentii l’atmosfera molto famigliare…sarà che
Lecce, la mia città, è stata talmente dominata dai Turchi, dai Greci ecc. che mi
sono un po’ inclinato anch’io…e poi devo dire che nutrivo molta più fiducia nel
professore che in quel maestro di GURDGEFIANI…

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