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Lilith

Immagine di Lilith (British Museum, Londra).

Lilith è una figura presente nelle antiche


religioni mesopotamiche e nella prima
religione ebraica, che potrebbe averla
appresa dai babilonesi assieme ad altri
culti e miti come il diluvio universale
presente nell'epopea di Gilgameš,
durante la prigionia di Babilonia.

Nella religione mesopotamica Lilith è il


demone femminile associato alla
tempesta, ritenuto portatore di disgrazia,
malattia e morte. La figura di Lilith
appare inizialmente in un insieme di
demoni e spiriti legati al vento e alla
tempesta, come è il caso nella religiosità
sumerica di Lilitu, circa nel 3000 a.C.

Per gli antichi ebrei Lilith era la prima


moglie di Adamo, quindi precedente ad
Eva, e fu ripudiata e cacciata via perché
si rifiutò di obbedire al marito che
pretendeva di sottometterla. Sebbene
alcuni studiosi datassero l'origine verso
l'VIII secolo a.C.[1], le trascrizioni
mesopotamiche accennano a questa
figura già dal III millennio a.C.

Lilith compare nell'insieme di credenze


dell'Ebraismo come un demone notturno,
ovvero come una civetta che lancia il suo
urlo nella versione della cosiddetta
Bibbia di re Giacomo. Invece secondo la
tradizione della cabala ebraica è il nome
della prima donna creata, prima
compagna di Adamo e precedente a Eva.
La sua figura, delineata nel Medioevo,
risale a miti e leggende antiche della
Mesopotamia. Nell'immaginario popolare
ebraico è temuta come demone notturno
capace di portare danno ai bambini di
sesso maschile e caratterizzata dagli
aspetti negativi della femminilità:
adulterio, stregoneria e lussuria.

Alla fine dell'Ottocento, in parallelo alla


crescente emancipazione femminile nel
mondo occidentale, la figura di Lilith
diventa il simbolo del femminile che non
si assoggetta al maschile e, rivalutata
nelle religioni neopagane, viene posta a
fianco di simboli come quello della
Grande Madre.

Il suo corrispettivo astronomico è un


presunto satellite della Terra, ritenuto
compagno della Luna, in seguito
identificato con la Luna Nera, che
corrisponde al secondo fuoco dell'orbita
lunare, essendo l'altro occupato dalla
Terra.[2]

Connotazione storico-
linguistica mesopotamica
L'accadico Lil-itu ("signora dell'aria")
potrebbe riferirsi alla divinità femminile
sumerica Ninlil (del pari "signora
dell'aria"), dea del vento meridionale e
moglie di Enlil. La storia di Adapa narra
come Adapa avesse infranto le ali del
vento del sud, azione per la quale egli
temette di essere punito con la morte.
Nell'antico Iraq il vento del sud è
associato all'aggressione portata dalle
tempeste di polvere meridionali e in
generale con le malattie. Il
corrispondente maschile accadico līlû
non mostra suffissi desinenziali ed è
simile al sumerico (kiskil-) lilla.

Origini mesopotamiche
Vi sono almeno tre tradizioni precedenti
a cui la figura della Lilith ebraica può
richiamarsi: una legata ad un demone di
desolazione e di appassimento associata
al vento e da cui anche il nome "lilith",
una legata ad un demone di distruzione e
morte, e infine la più nobile in origine
Ishtar o Astarte, Dea Madre del culto
della femminilità, che gli ebrei stessi
adorarono all'inizio della loro storia,
come è testimoniato nella Bibbia.[3]

Mitologia sumero-accadica

Lilith viene identificata con ki-sikil-lil-la-


ke4, donna demoniaca in lingua sumera e
appare nella storia "l'albero huluppu" i cui
protagonisti sono Inanna e Gilgameš[4].

Inanna trova un albero huluppu sulle


sponde dell'Eufrate che è sradicato
dall'erosione dell'acqua, lo prende con sé
per piantarlo nel suo giardino con
l'intenzione di utilizzarne la legna per fare
il proprio trono ed il proprio letto. Ma
dopo dieci anni, quando l'albero è
cresciuto, non può essere utilizzato.
(EN) (IT)

«Then a serpent «Quindi un


who could not serpente, che
be charmed non può essere
Made its nest in incantato
the roots of the fece il suo nido
huluppu-tree. tra le radici
The Anzu-bird dell'albero
set his young in huluppu.
the branches of L'uccello Anzu
the tree. mise i suoi
And the dark piccoli tra i rami
maid Lilith built dell'albero
her home in the e la vergine
trunk.» oscura Lilith
costruì la sua
casa nel
tronco.»

(da "l'albero
huluppu"[5])

Inanna, la giovane dea che ama sorridere,


a questo punto piange a dirotto ma non
risolve la situazione. Chiama in aiuto il
fratello Utu che però non l'aiuterà così si
rivolge a Gilgameš, eroe nascente, che
dotato di una forza prodigiosa colpisce il
serpente tra le radici, l'uccello Anzû
fugge quindi con i suoi piccoli verso le
montagne e così Lilith, verso i luoghi
selvatici.

Rilievo Burney
Il passaggio di Ghilgameš citato sopra è
stato anche utilizzato per associare Lilith
al Rilievo Burney, una terracotta
paleobabilonese che raffigura una
divinità nuda dotata di ali, con artigli al
posto dei piedi e affiancata da due gufi.
Acquistato dal British Museum di Londra,
un rilievo simile e circa dello stesso
periodo è conservato al Louvre di Parigi.

Mitologia babilonese

Nella mitologia babilonese si delineano


tre classi di spiriti maligni[6]:

Diavoli - hanno la stessa natura degli


dei e producono tempeste e malattie.
Fantasmi - anime di defunti che
vagano sulla terra senza trovare pace.
Demoni - esseri per metà umani e per
metà divini.

Lilu, Lilitu e Ardat Lili formano una terna


di demoni, la mitologia mesopotamica è
spesso formata da terne divine, Lilu è il
demone maschile, Lilitu quello femminile
e Ardat Lili la giovane figlia. Di Lilitu il
Thompson dice che è il demonio che
l'uomo crea sul letto durante il sonno.[3]

Il "Lilith Prophylactic" di Arslan Tash


(Museo Nazionale di Aleppo), datato al
VII secolo a.C. indica una creatura simile
ad una sfinge ed una donna lupo nell'atto
di divorare un bambino, con una
iscrizione fonetica indicante la sfinge
come Lili. L'associazione con i gufi è
difficile da datare, e potrebbe essere
dovuta all'associazione dell'uccello visto
come uno spirito notturno
succhiasangue.

Le altre componenti del mito

La Lilith ebraica non deriva da un unico


corrispondente: altre figure concorrono a
formarne il simbolo. Lamassu è il
demone mezza donna e mezza vacca, la
controparte femminile del Lamashtu, il
famoso bue alato con volto umano
barbuto dell'iconografia assira. La
Lamassu diventa la Lamia greca[7]. La
sua sola presenza significava distruzione
e l'immagine veniva utilizzata come
simbolo apotropaico, per incutere terrore
e a protezione delle città e degli edifici.
Ma la caratteristica di irresistibilità del
fascino femminile viene da Ishtar
(sumera Inanna) conosciuta agli ebrei
attraverso la Astarte siriana (altrove
Astariel o Astaroth) per la quale si
praticava la cosiddetta prostituzione
sacra. Così come la cananea Asheráh,
venerata in un primo tempo come dea
dagli stessi ebrei[3]. È in questo
passaggio, nel divieto imposto
dell'adorazione di una divinità femminile,
che possiamo leggere la componente di
femminilità ribelle in Lilith, dove
l'immaginario di bellezza, fecondità e
femminilità confluiscono a ravvivare una
figura fino allora solo simbolo di morte e
devastazione.

Tradizione popolare

Adamo e Lilith con le fattezze di un serpente,


affresco di Filippino Lippi (1502)

Nella tradizione popolare ebraica Lilith è


un terribile demone.
Esiste una tradizione secondo la quale
viene posto attorno al collo dei neonati di
sesso maschile un amuleto con iscritti i
nomi dei tre angeli (Senoy, Sansenoy e
Semangelof detti anche Sanvi, Sansavi e
Semangelaf) per proteggerli da Lilith
prima della circoncisione rituale.
Secondo un'altra versione si traccia un
cerchio magico attorno alla culla con i
nomi degli angeli. Un'altra tradizione
ancora prevede che si aspetti a tagliare i
capelli ad un ragazzo per far credere a
Lilith che si tratti di una ragazza.

Un amuleto persiano del XVIII o XIX


secolo, un ciondolo protettivo per un
neonato, conservato nel museo di Israele,
Gerusalemme, raffigura Lilith in catene,
con "Lilith cieca in catene" scritto sotto
ogni arma.

Nei ragazzi adolescenti si pensa poi che


provochi le eiaculazioni notturne con cui
genera demoni (i jinn nella tradizione
arabo-islamica), comportandosi in tal
modo come spirito succubo, analogo
femminile dello spirito incubo maschile.

Qualcuno ha osservato che Lilith sembra


essere il corrispondente pagano della
Madonna, ma mentre questa schiaccerà
il serpente e lo dominerà Lilith ne è
attratta quasi inconsapevolmente e ne è
avvolta, quasi connivente nello scoprire i
segreti della natura umana, come nel
ritratto del pittore preraffaellita John
Collier del 1892. Tuttavia queste
interpretazioni sono di carattere più
psicoanalitico che storico-religioso in
senso stretto.

Simbologie legate a Lilith e, più in


generale, a un'antica dea della notte, si
rintracciano in moltissime culture
combinate in modi differenti.
Attualmente il mito è addirittura tornato
in auge, generando nuove forme
nell'immaginario collettivo, dai fumetti ai
videogiochi, ma in particolare nel
contesto neopagano.

Nell'ebraismo
Etimologia

L'accadico Līlītu e l'ebraico ‫( לילית‬lilith)[8]


sono aggettivi femminili che derivano
dalla radice linguistica proto-semitica <L-
Y-L> "notte" con l'aggiunta della nisba t a
significare "della notte", "notturna".
Traducono letteralmente un "essere
femminile della notte/demone"[9][10],
anche se le iscrizioni cuneiformi in cui
compaiono i termini Līlīt e Līlītu (come
pure in Ebraico) si riferirono in seguito
agli spiriti aerei che apportano malattie.
La stessa radice, che non esige
letteralmente uniformità di concetti, in
ebraico e nell'arabo Layla/Leyla, Lela o
Lel significa "sera, notte".
Nella Bibbia ebraica

Lilith compare una sola volta nella Bibbia,


in Isaia 34:14 , dove si descrive la
desolazione di Edom.

Ebraico (ISO 259): pagšu ṣiyyim et-


ʾiyyim w-saʿir ʿal-rēʿhu yiqra ʾakšam
hirgiʿah lilit u-maṣʾah lah manoḫ

L'edizione della CEI del 1974 traduce "lilit"


con "civette":
«Gatti selvatici si incontreranno
con iene, i satiri si chiameranno l'un
l'altro; vi faranno sosta anche le
civette e vi troveranno tranquilla
dimora»

(Isaia 34:14[11])

e poi continua:

«Vi si anniderà il serpente saettone,


vi deporrà le uova, le farà
dischiudere e raccoglierà i piccoli
alla sua ombra; vi si raduneranno
anche gli sparvieri, l'uno in cerca
dell'altro; nessuno si farà
attendere.»

(Isaia 34:15[11])
Questo sembra ricalcare i passi del
racconto dell'albero huluppu (Lilith). Il
libro di Isaia è datato al VII secolo a.C., e
la presenza di ebrei a Babilonia
coinciderebbe con i già attestati
riferimenti al Līlītu nella demonologia
babilonese. Schrader (Jahrbuch für
Protestantische Theologie, 1. 128) e Levy
(ZDMG 9. 470, 484) ipotizzano che Lilith
fosse una divinità della notte, nota anche
agli esuli ebrei in Babilonia.

Blair dimostra che tutte le otto creature,


che sono menzionate, sono animali
naturali.[12] Si tenga presente che la
posizione dei testi biblici a proposito
delle divinità pagane è sempre molto
negativa. Nel brano vengono accomunati
cinque animali o esseri (gatto, civetta,
serpente, iena, satiro) di cui almeno tre, il
gatto, la civetta e il serpente, erano
ampiamente venerati nelle precedenti
religioni pagane e non possedevano a
quel tempo alcuna connotazione
negativa.

Manoscritti di Qumran

Nei manoscritti non biblici di Qumran


sono presenti passi che hanno molte
similitudini con le proprietà attribuite a
Lilith. Un riferimento è nella "Canzone per
un sapiente"(4Q510-511), e un'allusione
trovata da A. Baumgarten nel "La
seduttrice" (4Q184).
Il primo riferimento a Lilith nella Canzone
appare al 4Q510, frammento 1:
«Ed io, il Maestro [lett. l'Istruttore],
proclamo il Suo glorioso splendore
così da atterrire e terrorizzare tutti
gli spiriti degli angeli distruttori, gli
spiriti dei bastardi, demoni, Lilith,
urlatori, e [abitatori del deserto] e
coloro che cadono sugli uomini
senza avvertimento per sviarli da
uno spirito di comprensione e per
rendere i loro cuori e i loro [-]
desolati durante l'attuale dominio
di malvagità ed il predeterminato
tempo di umiliazione per i figli della
luce, attraverso la colpa, nelle ere,
di coloro che sono afflitti
dall'iniquità- non per la distruzione
eterna, ma per un'era di umiliazione
per la trasgressione.»
Collegato al Libro di Isaia:

« Le bestie del deserto


s'incontreranno con le
bestie che ululano, i capri
si chiameranno l'un l'altro;
vi si stabiliranno anche le
civette e vi troveranno un
luogo di riposo. »   (Isa
34:14 [3] )

Questo testo liturgico tenta di prendere le


distanze dalla presenza di entità
soprannaturali malefiche e allo stesso
tempo dimostra familiarità con Lilith.
Diversamente dal testo biblico, questo
passaggio non ha funzioni socio-
politiche in nessun programma. Serve da
Esorcismo (4Q560) e Canzone dei
Demoni Dispersi (11Q11), a tal punto da
essere compresa in alcuni incantesimi.
Comparabile al rilievo dell'Arslan Tash,
usato per "aiuto nella protezione dei
fedeli contro il potere degli spiriti." Il testo
è così, per una comunità "profondamente
coinvolto nel regno della demonologia",
un inno esorcistico.

Un altro testo scoperto a Qumran, di


solito associato al Libro dei Proverbi, si
appropria del mito di Lilith nella sua
descrizione di una donna pericolosa e
attraente- la Seduttrice (4Q184). L'antico
poema, risalente al I secolo ma
plausibilmente molto più vecchio,
descrive una donna infida e avverte
continuamente il lettore dei pericoli di un
incontro con lei. Di solito la donna
descritta nel testo è eguagliata a una
"strana donna" dei Proverbi 2 e 5, e per
una buona ragione; il parallelo è
immediatamente riconoscibile:

«La sua casa sprofonda nella


morte,
Ed il seguirla porta alle ombre.
Tutti coloro che la seguono non
possono tornare
E trovare ancora le vie della vita.»

(Proverbi 2:18-19)
«I suoi cancelli sono cancelli di
morte
e dall'entrata della casa
se ne va verso Sheol.
Nessun che entri tornerà mai,
e coloro che la possiedono
scenderanno l'Abisso.»

(4Q184)

Tuttavia, ciò che quest'associazione non


considera sono le ulteriori descrizioni
della "Seduttrice" del Qumran che non
possono essere associate alla "strana
donna" dei Proverbi; ad esempio, le corna
e le ali: "una moltitudine di peccati è nelle
sue ali". La donna illustrata nei Proverbi è
probabilmente una prostituta, o almeno
una sua rappresentazione, e una di quelle
con le quali la comunità del testo aveva
familiarità. La "Seduttrice" del testo del
Qumran, diversamente, non può aver
rappresentato una minaccia sociale
esistente date le caratteristiche
ascetiche della comunità in questione.
Diversamente, il testo del Qumran utilizza
l'immagine dei Proverbi per presentare
una minaccia più ampia e
soprannaturale, la minaccia del demone
Lilith.

Nella letteratura post-biblica

I commentatori della Torah sostengono


che prima che Eva fosse presentata dal
Signore ad Adamo, quest'ultimo notò
Lilith che però non gli piacque. Sono stati
alcuni passaggi della Genesi a far
speculare sull'esistenza di una donna che
abbia preceduto Eva; si spiega che Lilith
fu creata dalla terra come Adamo, quindi
alla pari de facto ma Adamo voleva
comandare e giacere sopra Lilith come
dimostrazione della sua superiorità ma
Lilith si ribellò e la tradizione maschilista
la fece divenire un demone, come quegli
spiriti dannosi creati durante i primi sei
giorni della Creazione, divenuti demoni
perché ribellatisi al Signore che non donò
loro un corpo come avvenne invece per
Adamo ed Eva, che si racconta fossero
uniti in una sola anima prima di essere
divisi e poi formati come primo uomo e
prima donna dell'umanità. La creazione
dell'uomo e della donna viene infatti
citata nel primo capitolo:

«Dio creò l'uomo a sua immagine, a


immagine di Dio lo creò, maschio e
femmina li creò»

(Genesi, 1:27[11])

Nel secondo capitolo si ripete poi, con


parole diverse, prima la creazione
dell'uomo con polvere del suolo (Genesi
2:7) e poi, dalla costola di Adamo
(Genesi 2:22), la creazione della donna
chiamata Eva.

Nel Talmud
Sebbene i riferimenti talmudici a Lilith
siano sporadici, tali passaggi forniscono
la miglior immagine del demone trovata
finora nella letteratura giudaica, che fa
riferimento alle origini mesopotamiche di
Lilith e prefigura il suo futuro come
enigma esegetico della Genesi.
Ricordando Lilith abbiamo visto allusioni
Talmudiche che la dipingono come
dotata di "ali" e lunghi capelli, andando
indietro alla prima citazione in Gilgameš:
«Rab Judah citando Samuele dice:
Se un aborto ha somiglianza con
Lilith, sua madre è impura a causa
della nascita, perché è un bimbo
ma ha le ali.»

(Niddah 24b)

«In un Baraitha è insegnato: Le


crescono lunghi capelli come a
Lilith, siede a bere acqua come le
bestie e serve da cuscino a suo
marito.»

(‘Erubin 100b)

Più unica del Talmud, in merito a Lilith, è


la sua carnalità insalubre, cui si allude
nella "Seduttrice" ma che è espansa
senza metafore vaghe nell'idea del
demone che assume forma di donna per
abusare sessualmente di uomini durante
il loro sonno:

«R. Hanina disse: non si può


dormire soli in casa [in una casa
solitaria], e chiunque dorma in una
casa da solo è preso da Lilith.»

(Shabbath 151b)

Tuttavia la concezione più innovativa di


Lilith offerta dal Talmud appare in Erubin,
ed è più che probabile che sia
responsabile del mito di Lilith per i secoli
a venire:
«R. Jeremiah b. Eleazar disse
inoltre: in tutti quegli anni [130 anni
dall'espulsione dal giardino
dell'Eden] durante i quali era
bandito, Adamo generò fantasmi e
demoni maligni e demoni femmina
[demoni della notte], come è detto
nelle Scritture: "E Adamo visse
cento e trenta anni e generò un
figlio a lui somigliante (Shet, come
Abele, è fratello di Caino), fatto a
sua immagine, e da ciò segue che
prima di quel tempo non avesse
generato a sua immagine... quando
vide che attraverso di lui la morte
era divenuta punizione spese cento
e trenta anni in dissolutezze, tagliò
i ponti con sua moglie per 130 anni,
indossò vestiti di fico per 130 anni."
Questa citazione [di R. Jeremiah] fu
fatta in riferimento al seme che
Adamo emise accidentalmente.»

(‘Erubin 18b)

Confrontando ‘Erubin 18b e Shabbath


151b con il brano dallo Zohar: "Ella vaga
a notte fonda, vessando i figli degli
uomini e spingendoli a rendersi impuri"
(19b), sembra chiaro che questo
passaggio del Talmud indica una unione
tra Adamo e Lilith.

Nella Qabbalah ebraica

Lo Zohar spiega che il demone Lilith,


figura impura, coopera strettamente con
l'angelo Satana.

Lo Zohar ammette che Adamo si


accoppiasse con Lilith sino a quando poi
incontrò e conobbe Eva, sua compagna
naturale; dopo il peccato originale
Adamo rifiutò di incontrare Eva per 130
anni, periodo durante il quale egli perse il
proprio seme (in questo, anche se in
modo differente, fu simile ai peccatori
puniti con il diluvio universale che
sprecarono il seme a terra) la Qabbalah
afferma che da questo seme sorsero
molti demoni. In seguito, dopo i 130 anni,
Adamo si riunì ad Eva.

Il mito di Lilith come prima figura


femminile incontrata da Adamo, viene
ripreso nel XIII secolo in quello che
divenne un testo canonico della
letteratura post-talmudica, appunto il
Sèfer ha-Zòhar o "Libro dello splendore",
secondo l'Halakhah scritto da Shimon
bar Yohai o, secondo altri, da un anonimo
in Castiglia, o anche da Moshe de Leon.
Lo Zòhar è una raccolta di discorsi, alcuni
laconici e oscuri, altri fioriti e dotati di
una particolare inventiva lessicale che
reinterpreta e reinventa le tradizioni, a
volte ispirando il dubbio, altre volte
dando l'impressione di trovarsi di fronte a
realtà profonde e terribili. È stato
considerato da molti mistici ebrei come il
testo più vicino ai propri sentimenti.
Nello pseudo Ben-Sira

Una fonte nella storia che descrive Lilith


come la prima figura femminile vista da
Adamo è L'alfabeto di Ben-Sira, intitolato
a Yeshua ben Sira (II secolo a.C.), ma in
realtà di autore anonimo, scritto nel X
secolo d.C.[13]

Nel libro viene raccontato che Lilith,


mentre in un primo momento provocò
Adamo, poi fu spiritualmente vinta da
quest'ultimo ed abbandonò il Giardino
dell'Eden. Come prova della superiorità
morale ed etica, spirituale e sapienziale
del genere umano sui demoni, che
stanno sul mondo dell'impurità
conosciuto come l'altro lato, è scritto:
«Ella disse 'Non starò sotto di te,'
ed egli disse 'E io non giacerò sotto
di te, ma solo sopra. Per te è adatto
stare solamente sotto, mentre io
sono fatto per stare sopra.»

Lilith pronunciò infuriata il nome di


Dio[14], prese il volo e abbandonò il
giardino del Paradiso, rifugiandosi sulle
coste del Mar Rosso. Lilith abbandonò il
Paradiso di propria iniziativa, prima della
caduta dell'uomo e non avendo toccato
l'Albero della Conoscenza non fu
condannata alla mortalità.

In seguito Lilith si accoppiò con


Asmodai[15], creando un'infinita
generazione di jinn o demoni detti Lilim.
Adamo chiese a Dio di riportare indietro
Lilith così tre angeli, chiamati Senoy,
Sansenoy e Semangelof, furono mandati
per ricercarla. Quando i tre angeli la
trovarono e le ingiunsero di tornare
minacciandola di morte, lei rispose che
non sarebbe potuta tornare da Adamo
dopo aver avuto relazioni con i demoni e
che non sarebbe potuta morire in quanto
immortale. Ma quando gli angeli
minacciarono di uccidere i figli che lei
aveva generato con i demoni, lei li
supplicò di non farlo promettendo che
non avrebbe toccato i discendenti di
Adamo ed Eva, se solo si fossero
pronunciati i nomi dei tre angeli.[3]
I precedenti e lo scopo dell'Alfabeto di
Ben-Sira non sono chiari. È una raccolta
di storie su eroi della Bibbia e del Talmud
e potrebbe essere una raccolta di
racconti popolari, una confutazione del
Giudaismo, della Cristianità, o di altri
movimenti separatisti. I suoi contenuti
sembrano offensivi riguardo il giudaismo
contemporaneo, alcuni ritengono che sia
una satira anti-giudaica[16]. Tramandato
dai mistici ebrei della Germania
medievale. Diventa ampiamente
conosciuto con il Lexicon Talmudicum di
Johannes Buxtorf del XVII secolo.

Cristianesimo e traduzioni
della Bibbia
Geronimo di Cardia tradusse Lilith con
lamia, un mostro che Orazio (De Arte
Poetica liber, 340) descrive come una
strega che rapisce i bambini, affine alla
bretone Mórrígan, nella mitologia greca
invece è descritta come una regina libica
che si accoppiò con Zeus. Dopo che
Zeus ebbe abbandonato Lamia, Era rubò
i figli di Lamia, e Lamia si vendicò
rapendo i figli di altre donne.

La traduzione gufo stridente della


versione della Bibbia di Re Giacomo è
senza precedenti. Apparentemente un
tentativo di rendere l'atmosfera tetra del
suo passaggio scegliendo un paragone
animalesco, per quanto difficile da
tradurre dalla lingua ebraica, come "gufo"
(yanšup, probabilmente un uccello
acquatico) e "grande gufo" (qippoz, più
propriamente un serpente).

Le traduzioni più recenti includono:

gufo della notte (Young, 1898)


mostro della notte (ASV, 1901, NASB
1995)
tormento della notte (RSV, 1947)
creatura della notte (NKJV 1982, NLT
1996)

Religioni neopagane
In tempi recenti Lilith è assurta al
simbolo della femminilità schiacciata
dalla prepotenza della cultura patriarcale
maschilista. Infatti c'è una leggenda
secondo cui Lilith fu la prima donna
creata, la prima compagna data da Dio
ad Adamo. Dio la cacciò dal paradiso
terrestre perché rifiutava di sottomettersi
ad Adamo, anche in ambito sessuale,
rifiutando che fosse sempre e solo lui a
possederla. Una volta scacciata Lilith
vagò sulla terra e generò con Satana,
simbolo della ribellione, le passioni
umane.

Rappresentazioni
Per quanto sia indicata come una donna
dalla bellezza sovrumana cui è
impossibile resistere, in alcuni casi viene
talvolta raffigurata come:

coperta da una leggera peluria in


alcuni punti, ossia priva della
depilazione completa, come era uso
nelle zone mediorientali
con artigli da rapace anziché piedi,
chiaro simbolismo al suo legame con
la luna;
talvolta con la coda da sirena
con lunghissimi capelli rossi, ricci
con la pelle blu o azzurro scuro
con occhi di fuoco
con le ali da pipistrello, acquisite dopo
aver pronunciato il nome segreto di Dio
Inoltre si manifesta solo di notte ed è
immortale, avendo abbandonato l'Eden
prima che Dio privasse l'umanità
dell'immortalità.

Lilith nell'immaginario
moderno
Corrispettivo astronomico

Lo stesso argomento in dettaglio: Luna


Nera (astrologia).

Nella cartomanzia e nell'astrologia


Lilith indica la Luna nera. Per la
precisione, Lilith e Luna nera hanno lo
stesso significato simbolico, relativo al
potere inconscio e ribelle
dell'emancipazione femminile. Pur
essendo da alcuni astrologi
considerati sinonimi, con "Luna nera" si
dovrebbe indicare uno dei due fuochi
dell'orbita lunare (l'altro è occupato
dalla Terra); mentre Lilith in antichità
era considerato un presunto secondo
satellite della Terra (che gli antichi
egizi chiamavano Nefti).

Letteratura
Lilith e Faust, che si accinge a danzare con la
giovane strega nel sabba dei Maghi e delle Streghe
sul monte Blocksberg (olio su tela di Richard
Westall, 1831)

Nel Faust di Goethe Lilith si trova nella


notte di Valpurga:
«FAUST: ma quella chi è?
MEFISTOFELE: quella è Lilith
FAUST: Chi?
MEFISTOFELE: La prima moglie di
Adamo,

Sta in guardia dai suoi bei capelli


Da quello splendore che solo la
veste.
Fai che abbia avvinto un giovane
con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.»

In Italia è Primo Levi a scrivere in Lilìt e


altri racconti, il racconto Lilìt,
ambientato in un campo di sterminio.
«Dio è rimasto solo; come succede
a tanti, non ha saputo resistere alla
tentazione e si è preso un'amante:
sai chi? Lei Lilìt, la diavolessa, e
questo è stato uno scandalo
inaudito.[17]»

Anche Mario Farneti in Attacco


all'Occidente e Nuovo Impero
Occidente usa l'invenzione dei figli di
Lilith, una progenie discendente da
Adamo e Lilith, e che ha causato la fine
degli atlantidei (Aztlan) e indotto a
degli eventi come il nazismo e altre
crisi per i suoi fini.
La poetessa araba Joumana Haddad
ha scritto un poema dal titolo "Il ritorno
di Lilith" pubblicato in Italia dalla "Asino
d'oro Edizioni" nel novembre del 2009.
La poetessa libanese trae spunto dalla
figura mitologica di Lilith per
raccontare di una donna che come
Adamo è stata creata dalla terra (Gea)
e quindi in quanto tale è pari all'uomo.
Ciò che ha ispirato Joumana Haddad è
propria questa figura femminile che
decide di non essere sottomessa
all'uomo (Adamo) e che per questo
abbandona il Paradiso terrestre.
Inoltre, dall'opera di Joumana Haddad
è stato tratto uno spettacolo teatrale
per voci e musica dal titolo "Il ritorno di
Lilith", rappresentato nel mese di
agosto 2009 nella città di Viterbo ed il
6 dicembre dello stesso anno presso il
Teatro Eliseo in Roma.
Lilith ha un ruolo importante nel
romanzo breve L'orrore a Red Hook del
celebre scrittore horror H.P. Lovecraft.
Nel romanzo Caino[18] Lilith viene
rappresentata come moglie di Noah e
padrona assoluta di una città della
terra di Nod nella quale Caino,
secondogenito di Adamo ed Eva, fugge
dopo il fratricidio. Lilith seduce Caino,
lo imprigiona presso il suo palazzo
come amante. Dall'unione tra Caino e
Lilith nascerà Enoch, l'erede di Noah.
Nel libro Il diario del Professor
Abraham Van Helsing, pubblicato da
Allen Conrad Kupfer, Lilith viene citata
con diversi nomi come Malia, Lamia o
Lilitu, ed è una vampira. Viene più volte
menzionato il fatto che fosse
incredibilmente affascinante e che
avesse il potere di controllare i maschi
con il solo sguardo. La si delinea con
occhi rossi e lunghissimi capelli ricci
rossi. Nel libro la vampira ha anche il
potere di controllare la natura (o, per
meglio dire, alcuni animali come lupi e
pipistrelli).
Lilith riveste un ruolo ricorrente come
personaggio nella saga letteraria
dedicata da Valerio Evangelisti
all'inquisitore Nicolas Eymerich.
Nella trilogia Emily Laing e l'Antica
Metropoli Lilith è la diabolica amante di
ferLucifero. È relegata in un sonno
eterno dagli angeli. Ma verrà poi
risvegliata dall'angelo Rahel, anch'egli
innamorato di lei, che al solo tocco
delle sue labbra morrà.
Ne Le cronache di Narnia, di C. S. Lewis
la Strega Bianca, il principale
antagonista, viene descritta come
discendente di Lilith.
Nella saga Fallen di Lauren Kate Lilith è
la donna che spezza il cuore e porta a
scegliere di diventare un demone il co-
protagonista Cam.
Nella Saga Shadowhunters Lilith
appare alla fine del libro "Città degli
angeli caduti" ed è capace di
trasformarsi in demone nero.
Nella saga The Dark Elements di
J.L.Armentrout Lilith è riconosciuta
come la madre della protagonista
Layla, e come amata del demone
Paimon.
Nel tardo XIX secolo l'autore dello
scozzese George MacDonald
incorpora la storia di Lilith come prima
moglie di Adamo e predatrice dei figli
di Eva in una mitologica novella
fantasy in stile Romantico. La descrive
anche come figura bisognosa della
redenzione Divina.
Lilith appare come una succube nel De
Arte Magica di Aleister Crowley.
Lilith è l'unico demone femminile nel
libro Il demone di Dio di Wayne
Barlowe, ed è dotata di pietà per le
anime dei dannati, che tenta di salvare
attraverso statuine recanti la sua
effigie e distribuite di nascosto dalla
sua fidata serva Ardat Lili. Il suo
aspetto è molto simile a quello
dell'arpia Silen, antagonista del celebre
manga Devilman: perennemente nuda,
pelle candida e artigli da uccello
rapace al posto degli arti umani. Al
contrario della visione pagana e
neopagana, è un demone sottomesso
e schiavo di Belzebu, schiacciata dal
maschilismo e dalla forza bruta dei
demoni caduti dal paradiso.

Film e televisione

Nel telefilm Supernatural di Eric Kripke


compare Lilith come il Demone più
potente che i due fratelli protagonisti
devono sconfiggere. Ha le sembianze
di una bambina innocente e più avanti
anche di un'avvenente donna che usa
l'atto sessuale per stringere patti, è il
primo umano trasformato in demone
da Lucifero per fare un affronto a Dio.
Lilith. La morte di Lilith, avvenuta
nell'ultima puntata della quarta
stagione, rompe il 66º dei sigilli che
tenevano rinchiuso il padre,
lasciandolo libero di camminare sulla
Terra, e dando il via all'Apocalisse.
Nella serie TV True Blood Lilith viene
nominata nella Bibbia originale, quella
dei vampiri, come progenitrice di tutti i
vampiri, creata ancor prima di Adamo
ed Eva.
Nella serie di Netflix Le terrificanti
avventure di Sabrina Lilith si presenta
come la madre dei demoni che
ambisce a sedere sul trono accanto al
Signore Oscuro, ovvero Satana.
Nel film Gabriel - La furia degli angeli
Lilith è il comandante in seconda di
Satana (in realtà San Michele), e
l'assassina dell'"Arcangelo" Uriele.
Verrà uccisa poco prima di Michele, in
una discoteca affollata, da Gabriele.
Nel film I racconti della cripta - Il
piacere del sangue Lilith è la signora di
tutti i vampiri. La sua bellezza viene
eguagliata solo dalla sua crudeltà.
Viene interpretata magistralmente da
Angie Everhart.
Nel film-cortometraggio Lucifer Rising
Lilith è una delle entità che evocano
Lucifero. È interpretata da Marianne
Faithfull
Nel film 30 giorni di buio 2 i vampiri
fanno capo a Lilith, senza la quale si
sottomettono a colei che la uccide.
Nella seconda serie di Split Lilith, oltre
a essere l'antagonista principale della
serie è la regina e creatrice di una
razza di demoni che succhiano le
anime ai vampiri. Vorrà creare una
nuova razza di demoni che attacca sia
vampiri che umani, e può essere
sconfitta solo dai poteri di un
mezzosangue (figlio di un'umana e un
vampiro).
Nel film Case 39 l'antagonista del film
è un demone con le sembianze di una
innocente bambina chiamata Lillith,
chiaramente ispirata al demone Lilith
Nella serie televisiva Costantine,
nell'episodio 7 compare un demone
che rapisce dei bambini innocenti di
nome Lilith
Nella serie TV Shadowhunters, Lilith è
la madre di tutti i demoni e la Regina di
Edom

Animazione e fumetti

Ecate, personaggio del fumetto


Hellboy, è una dea che ha diversi punti
in comune con Lilith.
Nel fumetto Lilith di Luca Enoch viene
dato alla protagonista il nome Lilith nel
primo volume, nome che terrà poi per
tutto il resto della storia
Nel fumetto Gea di Luca Enoch è
presente la terna di demoni Lilu, Lilitu e
Ardat Lili, che tramano contro la razza
umana per il possesso della Terra. Lo
stesso autore utilizza il nome di Lilith
per la protagonista di una sua altra
opera, per l'appunto Lilith.
Nel fumetto Jeff Hawke di Sidney
Jordan, l'episodio Il mistero di Shorty
vede Lilith fondatrice di una colonia
spaziale popolata da donne avvenenti
e crudeli. Lilith giace in eterna
animazione sospesa per essere
destata dal protagonista. La
distruzione della cella criogenica la
trasforma da donna avvenente in
mostro, nella "vera Lilith". L'intervento
insperato degli angeli Sanvi, Sansavi e
Samangelaf salva l'eroe da una morte
certa.
Una strega di nome Lilith compare
come antagonista del personaggio dei
fumetti Marvel Ghost Rider.
Nel fumetto Tex Willer (Aquila della
Notte) Lilyth è una squaw della tribù
dei Navajo (o Navaho) che salva e
sposa Tex; avranno un figlio Kit
(Piccolo Falco); morirà di vaiolo,
epidemia causata da avversari di Tex;
talvolta ritorna nei pensieri e nei
racconti di Tex.
Nella serie d'animazione giapponese
Neon Genesis Evangelion Lilith, il
secondo angelo, è concepita come la
progenitrice del genere umano; Lilith,
relegata nelle estreme profondità del
Terminal Dogma del quartier-generale
della Nerv, appare come un essere
gigantesco: le sue mani sono
inchiodate ad una croce che ricorda
quella di Cristo, ed il suo addome è
trafitto dalla Lancia di Longino.
Esiste un Digimon ispirato a Lilith, che
si chiama appunto Lilithmon.
Nel fumetto Lucifer la guerriera
Mazikeen, guardia del corpo di Lucifero
Stella Del Mattino, è a capo della tribù
guerriera dei Lilim, discendenti
dell'accoppiamento di Lilith con i
demoni e ansiosi di dare l'assalto alla
Città d'Argento del Paradiso.
Nel settimo episodio Bifolchi di coccio
e manici di scopa della 21ª stagione
della serie televisiva I Simpson le
streghe wikkan incontrate da Lisa
evocano Lilith.
Nel fumetto Rachel Rising, di Terry
Moore, uno dei personaggi principali è
proprio Lilith (anche se in questa
versione, oltre ad essere l'amante
dell'Angelo che diventerà il Diavolo, è
pure la sorella di Rachel, la
protagonista).
Nell'universo narrativo di Martin
Mystere ,i discendenti di Lilith e Adamo
vivono celati al resto del mondo sul
monte Sashta, in California .
Possiedono una tecnologia molto
avanzata e impediscono a tutti di
rivelarsi all'esterno .Sono identici agli
esseri umani tranne che per una
fessura al centro della fronte ,che
sarebbe il loro ombelico ,dato che
hanno il ventre piatto . Sono mortali
ma possono vivere oltre i 200 anni .

Musica
Nel disco "Not For Trees" dei Plaid è
presente una canzone in duetto con
Björk che porta proprio il nome di
"Lilith". Nel brano si fa più volte
riferimento alla Luna, ed è anche
possibile sentire l'artista islandese
imitare gli ululati dei lupi.
Nel loro concept album capolavoro,
The Lamb Lies Down on Broadway del
1974, il gruppo progressive inglese dei
Genesis presenta un brano dal titolo
Lilywhite Lilith che fa un riferimento
positivo a Lilith:
«Lilywhite lilith,
She gonna take you thru the tunnel
of night
Lilywhite lilith,
She gonna lead you right»

Una canzone di Ginevra Di Marco


dall'album Trama Tenue si intitola Lilith.
Una canzone del gruppo heavy metal
italiano Death SS dell'album Heavy
Demons si intitola Lilith.
È presente nell'album Before The
Bleeding Sun del 2008, degli Eternal
Tears Of Sorrow, band Melodic Death
Metal finlandese, un brano intitolato
Sweet Lilith Of My Dreams, in cui
rappresenta il desiderio amoroso di
tutti i cuori impuri.
La canzone "Dark Mother Divine",
presente nell'album "Reinkaos" del
gruppo black metal svedese
Dissection è dedicata a Lilith.
Il gruppo italiano gothic metal
Theatres des Vampires ha composto
nell'album Bloody Lunatic Asylum la
canzone Lilith's Child che è una vera e
propria esortazione
all'anticristianesimo e nell'album
Suicide Vampire la canzone Lilith Mater
Inferorum che è invece più un'elegia
alla dea.
Una canzone del gruppo thrash metal
svizzero Coroner dell'album Mental
Vortex si intitola "Son of Lilith"
Viene raffigurata in un video musicale
del gruppo black metal norvegese
Ancient.
Il celebre gruppo metal Cradle of Filth
ha dedicato un intero album incentrato
sulla figura di Lilith nel disco Darkly,
Darkly, Venus Aversa
Anche i Therion, gruppo svedese
symphonic metal ha dedicato l'ultima
parte della canzone Dark Princess
Naamah alla dea.
Una canzone del gruppo deathcore
Chelsea Grin si intitola Lilith.
Dana International, controversa
cantante israeliana, ha inserito nel suo
ultimo album "Ha Kol Ze Le Tova" una
canzone dal titolo "BeReshit" (Genesi).
Non nomina direttamente la demone,
ma parla in prima persona come se lei
stessa la impersonasse, dicendo, tra le
altre strofe, «Genesi, era tutto così
bello, ancora non erano stati inventati i
peccati. Elohim, che splendido mondo
hai creato, prima che i divieti
arrivassero».
Nel concept album Visions of Eden dei
Virgin Steele Lilith è una divinità che ha
contribuito alla creazione ed è stata la
prima moglie di Adamo.
Una canzone degli Is Tropical tratta
dall'album I'm Leaving si intitola Lilith.
L'album "Sotto casa" (2013) del
cantautore italiano Max Gazzè
contiene una canzone intitola "L'amore
di Lilith"
Una canzone dei Noisia si intitola,
Lilith's club.
La figura di Lilith viene citata nella
canzone "Questo Pianeta" di Rancore.

Giochi e videogiochi

Nel videogioco Final Fantasy IV e  Final


Fantasy IX, come uno dei Boss finali
abitante il Mondo di Cristallo .
Lilith appare come un personaggio
secondario di Darksiders. Ella non
compare direttamente nel gioco, ma la
sua voce è udibile quando Abaddon
decide di schierarsi dalla parte
dell'Inferno, trasformandosi nel
mostruoso Distruttore. Appare nella
sua forma completa nel fumetto
ufficiale[19], mostrandosi sia come una
potenziale compagna di Samael che
come una diavolessa molto diffidente
nei confronti dei Cavalieri e dell'Arso
Consiglio.
Lilith appare anche nel videogioco
Borderlands e Borderlands 2, dove ha i
capelli rossi, la pelle ricoperta di
tatuaggi blu (riferimento alla pelle blu)
ed occhi di color rosso/arancio molto
acceso
Nel gioco Diablo II compare come
mostro da combattere nel
Pandemonium Event nei reami di
Battle.net. È madre di Andariel, signora
dell'angoscia.
Nel gioco Vampiri: la masquerade si
dice che Lilith fosse stata sorella e
amante di Caino e Abele (oltre che
causa dell'uccisione di Abele).
Lilith è il nome della parte debole di
Morrigan Aensland (da piccola il suo
potere è stato diviso in tre parti, quella
più debole ha preso forma, assumendo
il nome Lilith) nella serie Darkstalkers.
Nel popolare gioco puzzle-RPG Puzzle
& Dragons Lilith è uno dei cinque
mostri della serie " ragazze guaritrici "
ed è l'evoluzione della Succube,
associata all'elemento buio. Può a sua
volta evolversi in Witch of the Night,
Lilith.
Lilith appare nell'espansione del gioco
The Binding of Isaac: Rebirth,
"Afterbirth" come personaggio
giocabile. Ha i capelli rossi, la pelle
nera e gli occhi bendati, con una
macchia di sangue sulla benda.
Nel videogioco Final Fantasy Tactics
fra i vari oggetti ottenibili nelle missioni
secondarie può essere trovata una
statua di Lilith raffigurandola come
metà angelo e metà demone.

Altro

Il titolo di Fata Lilith fu preso dalla


leggenda di Lilith come prima moglie
di Adamo, onorandola nell'immaginario
moderno come icona femminista: nella
tradizione si rivela infatti una donna
forte, che non piega la propria volontà
a quella dell'uomo.

Note
1. ^ Siegmund Hurwitz, Lilith, die erste
Eva: eine Studie uber dunkle Aspekte
des Wieblichen, Zurigo, Daimon
Verlag, 1980, 1993. Trad. inglese
Lilith, the First Eve: Historical and
Psychological Aspects of the Dark
Feminine, translated by Gela
Jacobson. Einsiedeln, Switzerland,
Daimon Verlag, 1992 ISBN 3-85630-
545-9.
2. ^ Roberto Sicuteri, Lilith: la luna nera,
Astrolabio, 1980.
3. [1] María Martha Fernández, La
presencia de Lilith en los escritos
rabínicos y su origen.
4. ^ Il racconto appare anche all'interno
della XII tavola dell'Epopea di
Gilgamesh, tavola che è considerata
di altra fonte ed esterna all'epopea
vera e propria, incongruente ma
allegata solamente perché racconta
episodi relativi all'eroe. vedi Andrew
George, The epic of Gilgamesh,
Penguin books, 1999, ISBN 0-14-
044721-0
5. ^ Diane Wolkstein, Samuel Noah
Kramer, Inanna, Queen of Heaven
and Earth, Her Stories and Hymns
from Sumer, New York, 1983, ISBN 0-
06-014713-X
6. ^ Thompson, Campbell. Diablos y
Espíritus Malignos de Babilonia..
Luzac and Company, 1903.
7. ^ Altri elementi della diffusione del
mito nell'Antica Grecia possono
essere ritrovati nelle Erinni e in
Ecate.
8. ^ Il termine significa notturna. Cfr.
[2] Dizionario online Ebreo-Inglese
9. ^ Archibald Henry Sayce, Hibbert
Lectures on Babylonian Religion,
1887.
10. ^ C. Fossey, "La Magie Assyrienne",
The American Journal of Semitic
Languages and Literatures, Vol. 19,
No. 3 (Apr. 1903), pp. 184-187.
11. La sacra Bibbia, edizione ufficiale
della CEI, 1974
12. ^ Judit M. Blair, De-Demonising the
Old Testament - An Investigation of
Azazel, Lilith, Deber, Qeteb and
Reshef in the Hebrew Bible.
Forschungen zum Alten Testament,
2 Reihe, Mohr Siebeck 2009 ISBN 3-
16-150131-4
13. ^ Gershom Scholem, Le grandi
correnti della mistica ebraica,
Milano, 1965
14. ^ Per la religione ebraica è tabù
pronunciare il nome di Dio: nella vita
reale è scandalo, in una leggenda
indica una natura sovrumana
15. ^ Altre fonti cabalistiche la
descrivono compagna del demone
Samael, il serpente tentatore,
entrambi creati
contemporaneamente alla coppia
Adamo ed Eva. vedi
http://ccat.sas.upenn.edu/~humm/T
opics/Lilith/jacob_ha_kohen.html R.
Isaac b. Jacob Ha-Kohen, Lilith in
Jewish Mysticism - Treatise on the
Left Emanation
16. ^ (EN) Looking for Lilith - Cercando
Lilith
17. ^ PRIMO LEVI, Lilìt, da Lilìt ed altri
racconti, in Opere, vol. II, Giulio
Einaudi Editore, Torino 1997, pp. 18-
23
18. ^ José Saramago, Caino, Feltrinelli,
2009, (ISBN 978-88-07-01806-0)
19. ^ Lilith - Darksiders Wiki - Wrath of
War, Weapons, Enemies, Collectibles,
Abilities, and more!

Bibliografia
Federico Capone, Luna Nera - Lilith,
3ª ed., Torino, edizioni F. Capone, 2013
[1994], ISBN 88-89778-16-4.
Jeremy Naydler e Luciana Pugliese, Il
Tempio del Cosmo. Religione, magia e
miti nell'Antico Egitto, Vicenza, ed. Neri
Pozza, 1997, ISBN 88-7305-600-8.
Roberto Sicuteri, Lilith. La Luna Nera,
Roma, Casa editrice Astrolabio, 1980,
SBN IT\ICCU\RMS\0155934 .
Mauro D'Angelo, Lilith la Dea Nera,
Torino, edizioni "All'Insegna di Ishtar".
Fulvio Rendhell, Lilith la Sposa di
Satana nell'Alta Magia, Padova,
Mastrogiacomo-Images 70, 1982
Mauro D'Angelo, Lilith, ed. Atmosfera
2013.

Voci correlate
Atena
Grande Madre
Alu (mitologia)
Luna nera (astrologia)

Altri progetti
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Collegamenti esterni
Lilith, mater diabolica - Vampirismo,
femminismo e spreco erotico nella dea
dei succubi - su Gorgòn Magazine
(EN) Un'ampia bibliografia scientifica su
Lilith , su ccat.sas.upenn.edu.
Lilith ed Eva in una conferenza di rav
Riccardo Di Segni (MP3), su archivio-
torah.it.
Controllo VIAF (EN) 13102309  · LCCN
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