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LE PIRAMIDI EGIZIE

La grande Piramide di Cheope a Giza


Le piramidi egizie sono a base quadrata e hanno quattro facce lisce
che congiungono gli spigoli della base al vertice, costituito dal
pyramidion.
Secondo la teoria maggiormente accettata tra gli studiosi, teoria
confermata anche da riscontri archeologici, le piramidi egizie furono
erette come monumenti funerari al di sopra della tomba del
sovrano. Lo sviluppo di tali monumenti ebbe inizio con la III dinastia
come evoluzione della tomba a mastaba.
Dopo una fase di crescita delle dimensioni del monumento,
culminata con la Piramide di Cheope unica delle sette meraviglie
del mondo antico ad essere pervenuta a noi, l'uso di questo
monumento proseguì ancora per secoli, anche se con forme più
ridotte, ed influenzò anche culture limitrofe; le ultime piramidi
erette furono quelle rinvenute nel regno di Meroe attribuibili al I
millennio a.C.
Nel 1842 Karl Richard Lepsius elaborò una lista di tutte le piramidi
presenti sul territorio egiziano.

LE PIRAMIDI DI GIZA

Le piramidi della piana di Giza sono divenute da tempo il simbolo


dell'antico Egitto. Si levano massicce sullo sfondo del deserto
inanimato, con la loro struttura apparentemente semplice eppure
ambigua, sconcertante, misteriosa.

Osservata in un disegno o in un modello, la piramide appare


semplice, ma basta avvicinarsi ad una di esse ed alzare lo sguardo
alla sua sommità perchè tutto divenga diverso, basta penetrare all'
interno perchè i passaggi stretti e bui diano strane sensazioni. E le
piramidi custodiscono i loro segreti. Possiamo solo cercare di
immaginare perchè gli Egizi le abbiano innalzate ed imbastire
ipotesi sulle tecniche di costruzione di cui si servirono. E' fuor di
dubbio che molte piramidi furono costruite come tombe, ma ve ne
sono alcune, e fra esse le più importanti, dal nostro punto di vista,
in cui non fu rinvenuto alcun sarcofago; pare quindi ovvio ipotizzare
che la costruzione di questi enormi monumenti avesse qualche altra
motivazione.

Secondo le antiche fonti, infatti , le piramidi erano costruite per


custodire e tramandare, impresso nella pietra, in termini di
proporzioni e dimensioni, tutto il bagaglio di conoscenze
astronomiche, matematiche e geografiche che erano in possesso
dell' antico popolo egizio. Scriveva J.P. Laner nella sua opera "Le
problème des pyramides d' Egipte): " Dal punto di vista astronomico
è indubbia... la grande cura nell' orientamento... Dal punto di vista
matematico lo studio delle piramidi, e specialmente della Grande
Piramide, mostra proprietà geometriche notevoli oltre a rapporti
numerici che meritano attenzione".

Dal punto di vista storico pare che la prima piramide egizia sia stata
quella fatta costruire dal faraone Zoser (2780 a.C.), che differisce
però completamente dalle grandi piramidi che ci interessano in
questa sede per la problematica che sollevano. La piramide di Zoser
ha base rettangolare (è l' unica) ed è formata da una sepoltura di
base (mastaba) che penetra in parte nel terrreno ed in parte ne
fuoriesce, sulla quale furono costruiti in seguito altri piani così da
darle infine l 'aspetto di una piramide a gradini. I successori di
Zoser abbandonarono, incompiute, altre tre piramidi a gradini,
prima di dedicarsi al tentativo di erigerne una a facce lisce,
innalzata a Maidum, a circa 45 chilometri dal Cairo. Maidum è oggi
una rovina con il nucleo centrale che si eleva per circa 75 metri
sopra un ammasso di macerie: era originariamente una piramide a
gradini, ma fu rivestita in seguito per renderla appunto a facce
lisce. Purtroppo, l' ampia base non poggiava sula roccia ma sulla
sabbia, e la piramide crollò, forse ancor prima di essere completata.

L'esperienza insegnò tuttavia qualcosa ai costruttori. Il sovrano


successivo, Snefru, primo faraone della Quarta Dinastia (che durò
all' incirca dal 2700 al 2500 a.C.), edificò due solide piramidi a
Dashur, poco più a sud di Saqqara. Vennero poi le tre grandi
piramidi di Giza.

La grande piramide attribuita a Cheope è unica per il fatto che ha


corridoi e stanze nella parte superiore della struttura, mentre tutte
le altre hanno in pratica solo un passaggio che conduce ad una
camera al livello del suolo o nella roccia sottostante. In origine era
alta 148 metri (e forse non per caso il Sole dista dalla Terra 149
milioni di chilometri) e la base misurava 320 metri di lato, ma col
tempo le pietre lisce che la rivestivano furono asportate per essere
utilizzate nelle costruzioni medievali del Cairo: oggi misura in
altezza circa 137 metri.

Dopo Giza, i faraoni della Quinta e Sesta Dinastia fecero innalzare


piramidi a Saqqara e nella vicina Abu-Sir, ma le loro pietre erano
lavorate in maniera rozza e quando le generazioni successive
asportarrono a poco a poco il rivestimento di calcare, il nucleo
centrale crollò.

Al termine del regno della Sesta Dinastia, intorno all' anno 2180
a.C., l' Egitto era ormai diviso in una moltitudine di province e le
grandi costruzioni vennero trascurate. L' undicesima e la
Dodicesima dinastia videro l 'Egitto ancora riunito e in un periodo
che andò dal 2000 al 1750 a.C., i sovrani fecero innalzare nuove
piramidi: erano alte meno della metà della Grande Piramide e
spesso costruite senza alcuna precisione. In alcuni casi il nucleo
centrale era costituito prevalentemente da mattoni di fango retti da
muri di sostegno.

Furono le ultime piramidi.

I sovrani successivi eressero grandi templi per dimostrare la loro


potenza in vita e tombe nascoste per mantenersi al sicuro nell'
aldilà. Questo decadimento dell' uso della piramide dopo una
progressiva riduzione delle sue proporzioni potrebbe significare che
con il tempo è andata perduta la conoscenza dei simboli che la
piramide assommava in sè, nonchè la tecnologia indispensabile alla
costruzione degli antichi colossi.

Le piramidi della piana di Giza

I significati reali delle piramidi e gli scopi per cui erano state
costruite potrebbero quindi appartenere a quella cultura, forse di
derivazione atlantidea, che caratterizzò le prime dinastie e che poi,
per motivi che non possiamo conoscere, andò contaminandosi fino
a perdere la sua efficacia. E' opinione corrente che Giza ed il
monumento di Cheope racchiudano tutti i misteri associati alla
costruzione delle piramidi.

Tanto per cominciare, qual era lo scopo della Grande Piramide?

L' ipotesi più ovvia, come abbiamo detto, è che sia stata una tomba.
C' è anche un sarcofago in quella che viene chiamata ora "La
camera del Re". Eppure non vi è alcuna indicazione dello
svolgimento di un funerale. Il passaggio terminale che conduce alla
stanza stessa è la stupenda "Grande Galleria", lunga 47,5 metri,
alta 8,5 e larga 2, che si dirige verso la sommità e con una
pendenza notevole, un angolo di 26°. Forse i ritualisti di Cheope
avevano progettato una processione finale lungo questo passaggio
inclinato, ma non lo si può affermare con sicurezza: il corridoio che
conduce alla "Grande Galleria", infatti, è talmente basso che per
percorrerlo è necessario camminare chini.

Perchè la Grande Piramide fu costruita in quel luogo? Forse per la


semplice ragione che gli antichi Egizi vivevano, in maggioranza,
proprio là. Ma, in seguito a varie supposizioni, si giunse anche ad
altre ipotesi, illustrate dal professor Livio Catullo Stecchini nel libro
di Peter Tompkin "Secrets of the Great Pyramids". Secondo lui ed
altri studiosi, i figli del Nilo possedevano conoscenze molto più
avanzate in fatto di geografia e cosmologia di quanto si ritenga
generalmente. Stecchini sostiene che conoscevano la sfericità della
Terra e che erano giunti a calcolarne i gradi di latitudine e
longitudine.

I già citati scrittori Hancock, Bauval e Wilson hanno avanzato delle


teorie sul vero significato delle piramidi, collegandole a culti stellari
e religiosi; chi ha trovato coincidenze con alcune costellazioni, come
nel caso di Robert Bauval, che nel suo libro "Il mistero di Orione"
mette in evidenza la correlazione tra i condotti della Grande
Piramide di Cheope, che dalle camere interne atraversano tutta la
struttura della piramide, per sbucare all' aperto, come canali di
aerazione; ebbene, Bauval ha scoperto che questi condotti, all'
epoca in cui fu costruita la piramide puntavano rispettivamente,
quelli posti a sud verso la Cintura di Orione e verso Sirio, Osiride e
Iside nella concezione mitologica;
I condotti della Grande Piramide

i due condotti nord erano diretti verso la stella polare, Alpha


Draconis, e verso la testa dell' Orsa Minore, l' ascia celeste di Horus,
chiamata anche "ascia di Upuaut". Bauval è giunto a questa
scoperta calcolando la precessione degli equinozi ed il moto proprio
di tutte le stelle risalendo all' epoca intorno al 2500 a.C. Hancock e
Wilson hanno constatato che le piramidi di Giza sono perfettamente
allineate al nord magnetico e nello stesso tempo riproducono sulla
Terra la disposizione delle tre stelle principali della Cintura di
Orione, mentre John Anthony West ha descritto nel suo libro "Il
Serpente Celeste" l' Egitto dei faraoni come la rappresentazione in
scala terrestre della Via Lattea. Tutto questo per collegare il popolo
Egizio alle stelle, da dove questi autori pensano siano giunti gli Dèi
degli Egizi, a portare loro la conoscenza.
La perfetta correlazione tra le tre piramidi di Giza e le stelle della
cintura di Orione

Ipotesi troppo azzardate, forse, ma nel mistero delle piramidi può


starci anche questo, fino al giorno in cui tutti i segreti saranno
svelati. La piramide di Cheope sarebbe costituita da circa due
milioni e mezzo di blocchi di calcare, ognuno misurante in media
1,2x1,2,x0,75 metri e pesante circa 2,5 tonnellate, con massi più
pesanti, fino a 15 tonnellate. Complessivamente la costruzione
contiene circa 2.700.000 metri cubi di pietra e pesa circa 6 milioni
di tonnellate, quasi il doppio dell' Empire State Building di New York.

Misurazioni più accurate della Grande Piramide vennero effettuate


nel 1925 da James Humphrey Cole, che fu in grado di identificare la
posizione originale dei vertici, anche se ne mancano i blocchi, e di
misurare i lati con un margine di errore inferiore a 3,8 centimetri.
Cole calcolò così le dimensioni del monumento: lato nord 230,253
metri; lato sud 230,454 metri; lato est 230,391 metri; lato ovest
230,357 metri. La differenza tra il lato più lungo e quello più corto è
quindi di soli 20,1 centimetri. Gran parte dei massi di qualità
inferiore utilizzati per il nucleo centrale proveniva dalle cave vicine,
ma il granito che servì per rivestire le pareti delle stanze interne
proveniva da un luogo molto distante, lungo il Nilo ed il calcare
ancora più prezioso utilizzato per i rivestimenti esterni aveva
origine nelle cave di Tura, ad est del Cairo. Tralasciando il sistema
usato per portare alla Piana di Giza i massi estratti da queste cave,
il problema che assilla gli studiosi è questo: come hanno fatto ad
issare a certe altezze massi di svariate tonnellate? Ai nostri giorni
un lavoro del genere sarebbe possibile soltanto se si utilizzassero
moderni macchinari di sollevamento. Resta il fatto che gli antichi
Egizi, senza disporre delle nostre tecnologie, hanno compiuto
ugualmente un lavoro a dir poco incredibile. C' è chi ha alluso a
piani inclinati, chi ha pensato a rulli ricavati da tronchi d' albero, a
rampe a spirale costruite man mano che la piramide si innalzava,
ma queste ipotesi non convincono i tecnici.

Una recente teoria ipotizza che i blocchi di pietra... non siano di


pietra, ma di una sorta di calcestruzzo usato a quei tempi. Così si
spiegherebbe la facilità di sitemazione di questi blocchi giganteschi:
non hanno avuto bisogno di sollevarli ma li hanno "fatti" sul posto
per mezzo di enormi stampi! Per ulteriori informazioni cliccare sul
secondo link in fondo all' articolo.

Un' ipotetica rampa a spirale


l

Una rampa di sabbia ed un sistema di argani

Gli antichi Egizi dovettero quindi impiegare macchine da


sollevamento, che non avrebbero nulla da invidiare a quelle usate
oggi nell' industria edilizia. Perchè non se ne è mai sentito parlare?
Perchè non si è mai trovata una descrizione su come erano fatte e
su come venivano usate queste macchine? Per una ragione
elementare: la tecnica mutò, le costruzioni divennero più modeste e
non fu più necessaria l' adozione di grandi mezzi. I formidabili
apparecchi caddero in disuso, furono smantellati, andarono in
rovina e di essi si perse anche la memoria.

Un giorno, forse, qualcuno svelerà il mistero delle Piramidi di Giza.

Forse.

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