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FACCIAMO IL PD
verso il congresso dei circoli
e della federazione
idee per costruire
un partito capitale
A
M
RO
l Partito Democratico è nato per innovare e cambiare gli amministratori locali, con i loro pacchetti di tessere, da
donne possono portare allo sviluppo e alla crescita della Roma soffre di un sistema sanitario tutto fondato su-
daliera e assistenza territoriale.
città. E su questi temi, sulla necessità di promuovere po- gli ospedali che diventano in questa maniera anche ter-
litiche pubbliche e un sistema di servizi sociali connessi minale improprio del disagio sociale. L’impostazione da-
a livello cittadino che aiuti le donne a conciliare l’impe- ta dalla Polverini con il nuovo piano sanitario elimina
gno professionale e quello famigliare, dobbiamo incalza- questo problema utilizzando un artificio che non risolve
re la giunta Alemanno che in questi anni ha mostrato un la questione: si creano quattro macrozone che compren-
disimpegno totale anche su questo versante. dono pezzi della Capitale e delle Province insieme. L’ef-
E dal 2013, la nuova Giunta comunale dovrà applica- fetto negativo è duplice, perché si tagliano posti letto in
re il bilancio di genere alla propria azione di Governo, territori dove non solo non è necessario, ma è sbagliato e 7
secondo l’esempio delle Capitali europee più avanzate, non risolvono gli squilibri romani.
promovendo interventi e programmi mirati, che rispon- Segnaliamo soltanto che la nostra Regione ha il più al-
dano ai bisogni, espressi e non, degli uomini e delle don- to rapporto fra ospedali privati e pubblici (circa il 55 per
ne di Roma. Dobbiamo aumentare la presenza delle don- cento dei posti letto sono privati) per capire quali e quan-
ne, non solo in politica, ma anche ai vertici dell’ammini- ti interessi sono garantiti dall’impostazione del centro de-
strazione e delle società comunali. Vogliamo che il PD di stra. In realtà a Roma vanno messe in campo misure che
Roma si impegni per garantire la presenza paritaria riducano la necessità di recarsi in ospedale, soprattutto
di donne ai vertici delle società controllate dal Campi- per quanto riguarda le fasce più deboli, a partire dagli an-
doglio: la pubblica amministrazione deve migliorare an- ziani. Servono ambulatori pubblici aperti h24, serve
che grazie alla professionalità e al contributo delle donne un’integrazione socio-assistenziale, serve una rete di me-
di questa città. dici di base che, operando in sinergia e non solo come di-
Il ragionamento vale addirittura a maggior ragione spensatori di ricette, diventino un presidio sanitario. Oc-
per quanto riguarda il testamento biologico: anche in corre un uso trasparente ed efficace dei fondi per la non
questo caso dobbiamo uscire da una discussione ideologi- autosufficienza.
ca per affermare una concezione differente dello Stato. Lo Su questi temi qualcosa il centro sinistra ha fatto, ma
Stato non può essere etico, non può dare lezioni di mora- ancora troppo timidamente.
le ai cittadini, ma semplicemente deve garantire l’eserci-
zio di diritti. Non toglie niente a chi non ritiene di usu-
2) La questione della distribuzione diseguale delle
fruire di questi diritti, ma aumenta il tasso complessivo Posto che l’attuale servizio sanitario pubblico resta
risorse.
di civiltà della nostra organizzazione sociale. fortemente squilibrato per le ragioni che abbiamo espo-
Altra sfida che riteniamo decisiva, in questo senso è sto, è anche vero però che la Capitale concentra una se-
quella per i diritti delle persone con disabilità e non rie di centri di eccellenza che non hanno soltanto valen-
autosufficienti. Anche in questo caso serve un salto za né regionale né tantomeno locale.
qualità culturale, innanzitutto: uscire da una logica pret- Basta pensare ai policlinici universitari per avere
tamente sanitaria legata esclusivamente all’assistenza, un’idea della questione. Si tratta di centri che attraggo-
per entrare in quella della differenza da vivere come ric- no pazienti da tutta Italia, che hanno anche la funzione
chezza. di supplire alle evidenti carenze del sistema di assisten-
Allo stesso modo la battaglia per la parità, per i diritti za di gran parte del Sud, ma per i quali il governo non ri-
delle donne, non devono essere soltanto “di genere”, ma ri- conosce le risorse adeguate.
guardare l’azione dell’intero Partito Democratico. Dobbia- Roma capitale della salute vuol dire anche aprire una
mo cambiare il nostro modo di agire, le nostre stesse basi vertenza con il governo nazionale, senza timidezze: è lo
PER UN PARTITO CAPITALE
Politica dell’accoglienza
vuol dire conoscenza
reciproca
per superare diffidenze
e pregiudizi
Stato che deve farsi carico di queste strutture perché diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia, cosi co-
hanno una funzione nazionale. Questo non può farlo dav- me crediamo che sia necessario introdurre il diritto di voto
vero un centro-destra che ha un rapporto di dipendenza amministrativo per chi risiede stabilmente nel nostro Paese.
“gerarchica” con l’esecutivo guidato da Berlusconi deve Una reale convivenza è possibile soltanto se si fanno po-
farlo il PD del Lazio e di Roma in primo luogo. litiche sociali che, accanto alla diffusione della lingua italia-
na, creano accoglienza, attraverso centri e alloggi sociali,
combattono la tratta, intervengono sui minori, sostiene i ri-
fugiati e i richiedenti asilo, attivano percorsi di formazione e
La capitale della convivenza orientamento, non mortificano il dialogo interculturale e for-
Con i suoi oltre 366.000 immigrati, Roma concentra in sé niscono supporto all’interno delle carceri.
quasi il 10 per cento dell’immigrazione italiana e quasi inte- Allo stesso modo, una politica della convivenza fornisce
ramente l’immigrazione del Lazio. Una presenza che tende informazioni con l’obiettivo di una conoscenza reciproca, so-
ad aumentare e che ha raggiunto in alcune aree, percentua- stenendo le rappresentanze delle comunità, anche per rile-
li di oltre il 20% rispetto alla popolazione autoctona. varne il livello d’integrazione.
Basta questo dato per comprendere quale sia la loro ri- Abituiamoci all’idea che una politica per la convivenza
levanza nel panorama economico. Da un’indagine di U- non è assistenzialismo, ma garanzia di fornire a tutti i mez-
nioncamere la loro incidenza è del 19% delle assunzioni sul zi per potersi migliorare.
totale, con un 22.2% nelle piccole imprese e circa il 30% nel-
le costruzioni.
E’ una presenza forte che diventa fondamentale per il fu-
La capitale della mobilità
turo del nostro sviluppo, che richiede sempre più persone con No alla mobilità privata, sì al trasporto pubblico. Dobbia-
una formazione elevata. mo dirlo con più coraggio, opponendoci ai fantasmagorici
Il rischio tuttavia è quello dello scontro sociale, poiché, a quanto difficilmente realizzabili progetti del centro destra
fronte di una presenza sempre maggiore di immigrati, non (l’esempio più macroscopico è quello del secondo anello del
corrispondono sforzi adeguati di politiche sociali e di acco- Gra). Rispetto delle regole per quanto riguarda la circolazio- 8
glienza. Per fare un esempio, la difficoltà di reperire un al- ne privata, attuazione dei progetti messi in campo dalle giun-
loggio a prezzi accessibili, costituisce uno dei problemi te di centro sinistra.
che investe una fascia sempre più larga della popolazione. Su questa materia davvero non abbiamo lezioni da pren-
Questo rischia di rendere le politiche di Roma soltanto volte dere. La qualità dei progetti, le risorse messe in campo per
alla gestione dell’emergenza, emergenza casa, sfratti, sgom- garantire il diritto alla mobilità anche in assenza di poteri e
beri, freddo, portando inevitabilmente ad una guerra tra po- traferimenti adeguati dal governo nazionale, sono fiori al-
veri. La situazione, per colpa delle politiche del centro destra, l’occhiello su cui dobbiamo riprendere con forza la nostra i-
diventa ancora più problematica per gli stranieri, che da u- niziativa politica. Potenziare e valorizzare il trasporto pub-
na situazione dignitosa, passano alla condizione di dispera- blico, non solo come priorità e risposta all’emergenza, ma co-
zione, per la perdita del posto di lavoro che li porta ad una me caposaldo di un nuovo modello sociale e di sviluppo. Se
condizione di clandestinità. l’ambiente deve essere la nostra bussola che orienta tutte le
Bisogna quindi potenziare il sistema dell’accoglienza, og- politiche per lo sviluppo è chiaro che il sistema di trasporto
gi largamente insufficiente, poiché non all’altezza di una ca- pubblico diventa, e non potrebbe essere altrimenti, uno sno-
pitale europea. I 22 centri di Roma non riescono a farsi cari- do fondamentale. Allo stesso modo si tratta di creare una cul-
co di una situazione che rischia di far esplodere sempre più i tura del trasporto collettivo: da noi lo spostarsi in automobi-
contrasti. Né tuttavia, si può pensare che l’accoglienza, in se, le è più spesso uno status symbol sociale che una esigenza ef-
possa essere sufficiente, poiché il potenziamento delle strut- fettiva. Deriva dall’impostazione del nostro boom economico
ture senza investimenti in politiche abitative, non fermereb- basato sull’edilizia e sull’industria pesante. Serve una batta-
bero il disagio. Del resto, le proiezioni demografiche anche glia in primo luogo culturale, a cui questa destra a cui ab-
nel Lazio indicano incontrovertibilmente un’incidenza rile- biamo consegnato Roma non pensa proprio.
vante sull’abbassamento dell’età media della regione dovuto E’ questo un tema che giudichiamo fondamentale perché
alla giovane età della popolazione immigrata. è alla base della qualità della vita di una città, tanto più per
Una politica che non tenga conto dell’inserimento di que- una come la nostra che ambisce a essere una metropoli e in
ste persone nel contesto sociale italiano non ha un’idea di fu- cui la frattura fra l’ambito del lavoro e l’ambito dell’abitare
turo. Ecco perché crediamo che non si possa non ripartire dal porta nuovi problemi.
Schede programmatiche/1
na città che si fonda sul lavoro significa di- fica erodere i diritti e le libertà democratiche.
l tema dei trasporti, e, più in generale, quello delle ha tolto 450 milioni di euro per il trasporto pubblico nel