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e adesso

FACCIAMO IL PD
verso il congresso dei circoli
e della federazione
idee per costruire
un partito capitale
A
M
RO
l Partito Democratico è nato per innovare e cambiare gli amministratori locali, con i loro pacchetti di tessere, da

I la politica: è nato per provare a ridurre le distanza fra


cittadini e istituzioni, per imprimere una svolta
profonda a una società dove il merito e il ricambio,
non solo generazionale, rimangono un miraggio.
Il Partito Democratico è nato per ridare una speranza
a un Paese che non crede più in se stesso, in cui la violazione
delle regole è diventata norma, in cui assistiamo a un arre-
rinnovare solo in vista di una conta congressuale. Ma questi
differenti approcci, in lotta tra loro, hanno finito per schiac-
ciare nel mezzo un intero “popolo”, sempre più disorientato.
I circoli “veri” - che continuano a produrre iniziativa politica
sul territorio - sono stati sempre più isolati ed inascoltati, pri-
vi di qualsiasi ruolo di direzione politica, senza voce in capi-
tolo anche nelle dinamiche del proprio territorio e del proprio
tramento prima di tutto culturale che ha ormai assunto con- municipio E’ l’esatto contrario di quel partito fatto di inte-
notati inquietanti. grazione, partecipazione, democrazia diretta, consul-
Dal punto vista dei diritti civili siamo rimasti fermi ri- tazione fra gli iscritti che avevamo sognato nel 2007.
spetto al resto del mondo occidentale. Quelli che ormai nella Ma un partito il cui unico scopo è garantire l’elezione di
gran parte dei paesi europei sono considerati diritti di cit- pochi, alla fine, non riesce neanche a perseguire questo poco
tadinanza da noi sono ancora un miraggio. Dal punto di vi- nobile scopo. Le sconfitte a ripetizione, l’emorragia dei con-
sta dei diritti sociali siamo ancorati a un sistema che non con- sensi, il drammatico calo di voti in termini assoluti, stanno a
sidera le evoluzioni avvenute negli ultimi decenni. Anzi, vi- testimoniare che occorre aprire una fase nuova. Archiviare le
cende come quella “campione” di Pomigliano rischiano di ri- primarie dello scorso anno per affrontare i congressi dei cir-
portare il nostro Paese a una situazione ottocentesca in cui i coli con uno spirito nuovo, superare la stagione delle divi-
sindacati pesano sempre meno e sono sempre più chiusi nel sioni fra le persone e aprire quella del confronto fra le i-
loro fortino a difesa dell’esistente e i lavoratori sono sempre dee. Merito, competenza, selezione dei più capaci e non dei
più soli di fronte a un sistema delle imprese che tende al con- più fedeli: sono gli obiettivi minimi per dire di aver davvero
trario a fare fronte comune. Non a caso dopo Pomigliano, pre- posto le basi per costruire il partito nuovo che vogliamo.
sentato con un caso unico ed eccezionale, Finmeccanica ha di- Senza dubbio le dimissioni di Riccardo Milana hanno cau-
sdetto il contratto dei metalmeccanici. sato una salutare scossa. Ed hanno permesso - anche attra-
Noi siamo convinti che negli ultimi anni il problema prin- verso il lavoro del nuovo gruppo dirigente romano - di rimet- 2
cipale del fronte progressista sia stata una forte subalter- tere in moto il partito attraverso iniziative di mobilitazione e
nità culturale nei confronti della destra.Agire sempre in di- denuncia contro la destra al governo della città; tuttavia sia-
fesa senza mai – o quasi – dettare i temi dell’agenda politica. mo ancora lontani da quel cambio di passo che permetta di
Non avere una chiara analisi condivisa sulla società italiana. affiancare ad una rinnovata capacità di mobilitazione anche
Non essere riusciti a costruire un’identità precisa del PD. In una adeguata attività di riflessione, elaborazione, proget-
poche parole non essere riusciti a rispondere in modo rifor- tualità in grado di costruire un progetto alternativo di città
mista, alternativo alle sfide che i mutamenti ponevano. Que- rispetto a quella di Alemanno. Solo tenendo insieme queste
sti sono i temi con cui il Partito Democratico deve fare i con- due azioni, denuncia e proposta, riusciremo a recuperare cre-
ti, da subito. Altrimenti quella separazione fra cittadini e dibilità fra gli iscritti e soprattutto fra gli elettori
politica diventerà sempre più profonda con esiti davvero Per fare tutto ciò non basta un segretario autorevole, ser-
non scritti. ve un impegno collettivo, occorre uscire dalla logica dei ca-
A Roma abbiamo un PD ancora stordito dopo la sconfitta minetti, della mera spartizione e gestione del potere. Anche
del 2008. Perdere il governo della città dopo 15 anni è stato perché da spartire è rimasto davvero poco.
un trauma ancora più forte della sconfitta alle elezioni poli- Abbiamo l’esigenza di tornare a navigare in mare
tiche. Un partito che era ormai fortemente – forse anche trop- aperto.
po – intrecciato con l’amministrazione, si è ritrovato, da un Serve un partito che da un lato consideri davvero i circoli
giorno all’altro a doversi reinventare partito di opposizione. come il suo bene più prezioso, dall’altro sappia creare un pro-
Non ci siamo riusciti. getto “alto” per tornare a governare Roma. E’ vero che si è e-
Il PD di Roma è stato in questi anni il partito degli eletti saurita una stagione, quella del cosiddetto “modello Roma”.
e delle correnti personali create a loro immagine e somi- Ma non basta dire questo per aprirne una nuova. Serve un
glianza. Fin dalla nascita è stata evidente questa caratteri- nuovo progetto, che coniughi un’opposizione finalmente in-
stica: anche alcuni circoli sono stati modellati più su esigen- transigente alla giunta Alemanno con una proposta di go-
ze dei capobastone locali che sulle reali esigenze del territo- verno e di sviluppo per la nostra città e serve una nuova clas-
rio. Le vicende, seppur limitate, dei tesseramenti anomali e se dirigente in grado di interpretarlo
gonfiati dello scorso congresso sono la prova evidente: circoli In questi anni abbiamo assistito sicuramente ad un inari-
chiusi, in cui i coordinatori sono spesso gli stessi consiglieri o dimento dei “nostri vivai”. Da un lato un gruppo dirigente
assessori, semplici comitati elettorali o “congressuali”. forte, coeso e da quindici anni al potere della città, che
Si è creato, insomma, un corto circuito che ha spezzato in senz’altro ha avuto enormi meriti, ma non è stato in grado di
due il Pd di Roma: da un lato un’idea di partito dove eletti ed costruire un credibile processo di crescita e formazione di
iscritti contribuiscono ad un progetto politico collettivo, dal- nuove leve, dall’altro un sistema socio/politico di livello più
l’altro un’idea in cui esistono essenzialmente solo gli eletti, nazionale che nella sostanza ha “bloccato” il cosiddetto ri-
PER UN PARTITO CAPITALE
costruire un’opposizione
che sia intransigente in
aula ma che
soprattutto che si metta
in rete con la città
cambio generazionale, ad ogni livello della nostra società, mini di sviluppo e riqualificazione. Se a tutto questo aggiun-
compresa la politica. In più, nel nostro caso, a tutto ciò si som- giamo che si trattava di un altro tipo di elezioni rispetto a
ma il dato di fatto che concetti di merito, formazione e cre- quelle comunali - con una scarsa affluenza alle urne e l’as-
scita politica non sono stati messi al centro della ragione so- senza della lista del Pdl - non possiamo che concludere che
ciale del nuovo partito. davvero altra partita sarà quella del 2013. Altra forza dovre-
Così come non basterà un segretario autorevole per risol- mo mettere in campo , per evitare, per dirla con Nicola Zin-
levare le sorti del PD di Roma, così non sarà sufficiente un garetti, “20 anni di Pdl a Roma”.
bravo sindaco, magari accompagnato da un affiatato staff, Quindi occorre costruire un’opposizione che sia intransi-
per cambiare il volto di Roma e costruire un credibile pro- gente in aula ma che soprattutto che si metta in rete con la
getto di governo. città. E per questo non è sufficiente un buon lavoro dei con-
Governare Roma significa avere centinaia di ammini- siglieri comunali del Pd, serve un partito di donne e di uo-
stratori e quadri di partito sparsi per la città, significa poter mini, serve una rete con movimenti e associazioni. Se è ve-
contare su competenze nei luoghi chiave della macchina am- ro che il giudizio sulla destra che governa la città è molto ne-
ministrativa, significa avere a disposizione un capitale uma- gativo, allora quel giudizio dobbiamo riempirlo di contenuti
no a cui il Partito Democratico deve attingere oggi per poter- e farlo vivere nella città. Chissà che alla fine non ne escano
lo trovare pronto nel 2013. più forti anche gli stessi consiglieri comunali.
Non crediamo che questo “capitale” debba essere inventa- Dobbiamo lanciare vere e proprie “campagne porta a por-
to: va solo fatto uscire fuori, dai nostri Municipi, dai nostri ta”, che si facciano davvero e non restino semplici annunci sui
circoli, dalle scuole, dalle università, dalla nostra organizza- giornali. I gazebo, i banchetti, devono essere nelle piazze
zione giovanile. tutto l’anno e non soltanto quando si fanno le primarie. Per
Questo deve fare il partito di Roma, applicando nuovi ca- far questo serve un nuovo modello di partito, che esca dalla
noni di giudizio e di crescita della classe dirigente: serve un falsa contrapposizione fra partito liquido e partito di massa,
metro di giudizio che abbia meno a che fare con le preferen- per creare una struttura efficiente, una circolazione delle i-
ze e le tessere “possedute” e più con la capacità ed il meri- dee e un confronto continuo e non episodico. Non basta, tan-
to dimostrato sul campo. to per essere chiari, convocare l’assemblea dei circoli una vol- 3
Un partito, infine, capace di selezionare la classe dirigen- ta l’anno per poter dire di aver creato momenti di confronto.
te in modo trasparente, affidandosi senza riserve a ciò che Accanto a questa “mobilitazione permanente” dal basso,
prevede il nostro statuto e cioè al giudizio dei nostri militan- dobbiamo riuscire a mettere in campo una nuova elabora-
ti mediante l’utilizzo delle primarie. Il PD di Roma si deve zione su Roma.
impegnare, dunque, ad organizzare primarie per individua- Serve un lavoro di ricerca per avere una fotografia esatta
re i candidati del PD alle cariche monocratiche delle nostre della città e da lì ripartire per elaborare un progetto com-
istituzioni locali (Comune e Municipi), ma dovrà anche pre- plessivo: dobbiamo dar vita a un vero e proprio laboratorio in
vedere primarie per i nostri candidati al Parlamento qualo- grado di dare risposte all’ansia di cambiamento che questa
ra il cosiddetto Porcellum non venga abrogato. città, fra mille contraddizioni continua a esprimere. Dobbia-
mo rilanciare con forza la battaglia sulla trasperanza, sul
rapporto fra cittadini e amministrazione: serve una vera a
L’opposizione: propria “trasparenza 2.0”, vogliamo un’amministrazione
non solo “limpida”, ma che rilanci i processi di partecipazio-
dal Campidoglio alla città ne attraverso un uso massiccio degli strumenti informatici.
opposizione alla Giunta Alemanno non può vivere Dobbiamo ricordarci di essere “il partito della Capitale d’I-

L’ soltanto nelle stanze del Campidoglio, dove, soprat-


tutto all’inizio del mandato, ha per di più stentato a
manifestarsi con un profilo netto. Deve diventare patri-
talia”, ritrovare anche l’orgoglio e la capacità di contribuire
al dibattito nazionale sui tanti temi critici che affliggono il
Paese.
monio comune, deve diventare elaborazione e mobilitazione
permanente. Di fronte a una destra allo sbando, a un gover-
no che sempre più chiaramente ha il suo asse portante spo- Un partito
stato verso il nord, ad una giunta comunale incapace di ri-
solvere i problemi della città, assistiamo ad un sindaco che in “orizzontale”
quest’ultimo anno sembra aver addirittura guadagnato con- el Novecento i grandi partiti di massa avevano u-
sensi.
Anche la nostra vittoria in città alle scorse elezioni regio-
nali presenta seri elementi di contraddittorietà. Il centrosi-
N na struttura verticale. Dove la circolazione delle
idee, il confronto era fra vertice e base. anche
nelle occasioni in cui il “senso di marcia” non era soltan-
nistra prevale con nettezza, ma quei numeri, se letti bene, ci to dall’alto verso il basso, ma si seguiva un modello orga-
dicono che il tema delle periferie soprattutto quelle fuori dal nizzativo “circolare” (in cui il vertice trasmette informa-
Raccordo è ancora del tutto critico per il centrosinistra, no- zioni e proposte alla base che integra, corregge e propo-
nostante le mancate risposte della destra soprattutto in ter- ne, a sua volta ascoltata dal vertice), anche in quelle oc-
PER UN PARTITO CAPITALE
vanno organizzate
consultazioni fra gli iscritti:
consultazioni vere,
vincolanti per
gli organismi dirigenti
casioni, dicevamo si tratta di un modello decisionale “pe- to il partito.
sante”, che necessita di un grande apparato. Deve essere rafforzato, dunque, il livello municipale
Non adatto, come è evidente, alla società attuale, sempre del partito, con segretari eletti direttamente dagli iscrit-
più disgregata, che non riconosce più riferimenti “stati- ti, così come prevede lo statuto regionale, e con coordi-
ci”, ma che si muove in maniera rapida, utilizzando gli namenti municipali cui siano affidati reali poteri di di-
strumenti della comunicazione. L’impegno politico a tut- rezione politica a partire dalla definizione delle liste e
to campo è sempre più lontano dal nostro stesso stile di degli “assetti” nel corrispondente livello dell’amministra-
vita. Quale funzione in questo quadro, possono avere i zione.
circoli territoriali? Infine, i nostri circoli, ma in generale l’intero PD di Ro-
Devono intanto essere riconoscibili sul territorio come ma, devono essere economicamente sani.
luoghi “utili”, nei quali si trova una risposta ad esigenze Da questo punto di vista, ciò che fino ad oggi è acca-
concrete e non una generica risposta politica. duto riguardo il tema del finanziamento del partito non
I circoli possono tornare ad essere luoghi di aggrega- dovrà più essere tollerato. E’ necessario che il Partito re-
zione in primo luogo sociale se non sono percepiti come gionale e nazionale mettano la Federazione di Roma nel-
“distanti” dai cittadini. Non a caso quando costruiamo of- le condizioni di poter contare su risorse certe, per poter
ferte di servizi a basso costo, oppure quando promuovia- pianificare e mettere in campo iniziativa politica, ed as-
mo raccolte di solidarietà, troviamo sempre un grande sicurare nel contempo ai propri dipendenti quella di-
consenso, popolare in senso proprio. Centri servizi, grup- gnità e stabilità lavorativa che nel passato è stata ga-
pi di acquisto, punti di ascolto dei gruppi municipali e co- rantita più con sforzi personali degli uffici di tesoreria
munale, punto di aggregazione dell’associazionismo, che non come doveroso e condiviso impegno politico del
tante le iniziative che si possono mettere in campo. Partito.
Tutto questo ovviamente non basta. Intanto serve una Allo stesso modo deve essere applicato ad ogni li-
riorganizzazione dei circoli che devono davvero risponde- vello il regolamento finanziario; troppo spesso, so-
re a esigenze territoriali e non personali. Occorre torna- prattutto a livello locale, invece, l’impegno economico ri-
re a un processo di selezione della nostra classe dirigen- chiesto agli eletti viene meno. Tale pratica rischia di 4
te basato sulla qualità della presenza, sulla capacità di u- soffocare la già tanto precaria indipendenza economica
nire ed includere, sul merito e sulle competenze e non sul- dei circoli e costituisce un inaccetabile vulnus alla vita
la fedeltà a questa o a quella cordata. E solo in circoli ter- del partito stesso, rischiando di contrapporre ancora una
ritoriali che tornano a essere protagonisti è possibile va- volta eletti a militanti, indebolendo contemporaneamen-
lutare competenze, capacità di direzione, esperienze pro- te la credibilità dei primi e lo spirito di servizio dei se-
fessionali e politiche. condi.
In secondo luogo i nostri circoli devono essere luoghi
trasparenti. Con bilanci pubblicati e visibili a tutti, in cui
le cariche siano incarichi davvero contendibili e periodi- Il Pd di Roma,
camente soggetti a valutazioni di merito, non concessio-
ni di subappalto politico riservate a una sorta di “casta di oltre Roma
base”, e il rinnovamento non sia appannaggio di giovani oma capitale non può esistere se non in un conte-
“cloni” di un vecchio capo, che li promuove in sua rappre-
sentanza e per meriti di servizio.
In terzo luogo i circoli devono contare nell’organiz-
R sto territoriale più ampio di quello dell’attuale Co-
mune. Una grande metropoli moderna, infatti,
basa la sua forza vitale sull’integrazione con la sua area
zazione del partito e nella definizione delle scelte e della metropolitana. E questa integrazione non può che essere
linea politica sui temi più rilevanti della nostra azione. complessiva, dal livello urbanistico e infrastrutturale, a
Per questo vanno organizzate consultazioni fra gli iscrit- quello economico e sociale, a quello politico e istituziona-
ti: consultazioni vere, vincolanti per gli organismi diri- le.
genti. Solo così si torna a confrontarsi fuori dagli schemi Tuttavia, soprattutto in questa fase di definizione isti-
correntizi che soffocano le energie vive del nostro Partito. tuzionale di Roma Capitale, sbaglieremmo se riducessi-
Deve essere, poi, resa stabile l’assemblea dei segreta- mo questo problema, che segnerà la storia dei prossimi
ri, ma deve essere affiancata ad essa l’assemblea dei se- decenni della città e del suo contesto territoriale, ad un
gretari municipali, un organismo che, se convocato con mero problema di perimetro topografico.
frequenza, può rappresentare un vero e proprio osserva- Il tema è squisitamente politico e riguarda, innanzi-
torio sulla città. L’organizzazione di un partito in una tutto, le funzioni ed i poteri di Roma Capitale, non-
città come Roma, infatti, non può vivere soltanto sul rap- ché, per così dire, la loro struttura di esercizio più o me-
porto tra federazione e circoli, ma necessariamente, ac- no diffusa.
canto agli organismi dirigenti deve esserci un livello o- Per questo occorrerà, lo sappiamo, modificare la Co-
rizzontale che metta in rete esperienze e lavoro politico, stituzione, ma questo è l’obiettivo strategico che il PD, in
un patrimonio ricchissimo se messo a disposizione di tut- un disegno ampio di riforma del sistema delle autonomie,
PER UN PARTITO CAPITALE
Roma Capitale
vuol dire governo
complessivo
dell’area vasta, vuol dire
Area metropolitana
deve porre, caratterizzandosi come la forza politica che pi rapidi alla creazione di una federazione unica? Noi cre-
interpreta il federalismo come sistema di promozione del- diamo che questa sia la strada obbligata e per questo pro-
le autonomie democratiche e solidali per l’unità naziona- poniamo la creazione di un comitato interfederale che co-
le e non come strumento per moltiplicare provincialismi stituisca il luogo politico di confronto su tutti i temi che
gretti e protezionismi localistici. “intersecano” Roma e la sua “area vasta” e che costituisca
Consideriamo, quindi, lo status di Roma Capitale, de- il primo passo per la creazione, contestualmente alla de-
finito dall’attuale legislazione, la conquista di un punto finizione dell’area metropolitana, della Federazione
più avanzato della nostra battaglia, che deve concretiz- provinciale di Roma.
zarsi, nel prossimo decreto sulle funzioni e i poteri, nella
massima conquista possibile di autonomia.
Il limite della bozza di decreto in discussione non è, co- Aree di intervento
me alcuni anche nel nostro partito hanno denunciato, nei er tradurre tutto questo in azione politica, serve un
troppi poteri che dovrebbero essere attribuiti, ma sta nel
fatto che non si da certezza istituzionale e di attribuzioni
ai Comuni metropolitani, e con essi ai Municipi di Roma,
P progetto, un nuovo “modello Roma”, se vogliamo.
Per fare questo dobbiamo rimettere in rete il no-
stro partito con tutte quelle energie, quelle competenze
tra l’altro disincentivando, anche così, l’allargamento del che spesso usiamo come fiore all’occhiello, ma che quasi
perimetro della Capitale oltre i confini del Comune di Ro- mai coinvolgiamo in uno sforzo di elaborazione che non è
ma. più possibile rinviare. Dobbiamo richiamare all’impegno
La battaglia di oggi è dare maggiori poteri a Roma Ca- competenze provenienti dai territori, dall’associazioni-
pitale e alle sue articolazioni, i comuni metropolitani, tra smo, dall’università, cercando di aprirci anche a ciò che
i quali gli attuali Municipi. è fuori di noi, ricostruendo si sarebbe detto un tempo quel
Negli anni passati abbiamo subito il processo di me- rapporto tra “intellettuali” e “popolo” che abbiamo da
tropolitanizzazione della città senza riuscire a guidarlo. troppo tempo smarrito a Roma.
E così abbiamo lo spostamento dei giovani verso i comu- Si tratta di un lavoro lungo, complesso, ma necessario
ni dell’hinterland, lo spopolamento dei quartieri centrali se vogliamo costruire un Partito del territorio, utile ai 5
della città, sempre più selve di uffici senz’anima. Ma que- cittadini, davvero riformista. Un Partito che non vive
sta dicotomia fra periferie e comuni limitrofi dove si vive soltanto di congressi, ma lancia una sfida forte al centro
e centro dove si lavora rischia di creare due deserti, in- destra, una sfida delle idee, dei programmi. Un Partito
vece di una città viva. Per questo serve un governo com- che punta a riconquistare prima Roma e poi il Lazio e di-
plessivo dell’area metropolitana. Ancora una volta non ce prima quali saranno le linee su cui governerà.
basta avere chiaro il problema, fotografarlo. Occorre un Per dare avvio a questo lavoro occorre, soprattutto per
progetto e una guida politica autorevole, che sappia co- una forza politica che ambisce, come il PD, a condividere
niugare gli interessi privati per metterli al servizio del- la guida dei processi innovativi e di sviluppo della città,
l’interesse generale. e non a registrarli o peggio rincorrerli, proporre una vi-
I prossimi mesi saranno fondamentale per la defini- sione strategica del futuro sulla quale innescare il dibat-
zione del nuovo assetto di Roma Capitale. Fino ad oggi tito, approfondire la ricerca, chiamare all’iniziativa poli-
abbiamo assistito ad un dibattito piuttosto confuso, in cui tica.
nel nostro campo si è contraddistinta, per nostra fortuna, Verso quale direzione nuova vogliamo portare Roma?
l’azione della Provincia di Roma che ha tentato attraver- Il modello Alemanno, per arretratezza e pigrizia
so una prima fase di studio e poi di “proposta” di mettere culturale, generale e di governo, per un limite ideologi-
ordine al confronto. Tuttavia la questione è del tutto “a- co a comprendere le esigenze complesse della Roma con-
perta”, soprattutto dopo il primo decreto delegato che nel- temporanea, per sciatteria amministrativa e incapacità
la sostanza ha rimandato la definizione di molti temi. Su operativa, sta riportando indietro l’assetto socioeconomi-
questo argomento, che sarà strategico per lo sviluppo del co della città, cresciuta negli anni del centrosinistra come
nostro territorio, nei decenni a venire, il Partito di Roma leader nazionale nella ricerca, nei servizi e in alcuni set-
deve avere un ruolo protagonista. Per questo motivo dob- tori industriali innovativi, per ricondurla ad un’economia
biamo proporre l’istituzione di un tavolo di lavoro comu- basata sulla rendita immobiliare e la speculazione edili-
ne tra PD di Roma, eletti romani del PD in Parlamento, zia. Neanche più, come negli anni ’50, la ridondanza del
e nostri eletti nelle istituzioni locali. pubblico impiego, falcidiato dal suo governo nazionale.
E se per noi l’ambito di azione politica deve essere sem- Noi vogliamo portare Roma ad essere una capitale
pre più quello dell’area metropolitana e non quello lega- mondiale della ricerca, sia pura che applicata alla produ-
to ai confini classici della città questo sarà vero oltre che zione di beni e servizi, leader nei settori industriali del-
per il livello amministrativo, a maggior ragione per il no- l’Ict e delle biotecnologie, e in quelli, da industrializzare
stro partito. Ha ancora senso allora l’attuale divisione tra e rilanciare, dell’audiovisivo, della cultura e del turismo
federazione di Roma e federazione “ciambella”? Oppure congressuale.
bisogna trovare forme di integrazione che portino in tem- Non vogliamo deprimere il settore dell’edilizia, ma vo-
PER UN PARTITO CAPITALE
Far ripartire l’economia
vuol dire dare spazio
alle eccellenze,
investire sul sistema
della formazione
gliamo che esso si specializzi e, per questo, pensiamo che 4) Guardare al futuro significa consentire a tutti i cit-
gli investimenti di Roma Capitale debbano privilegiare tadini l’accesso alla tecnologia digitale attraverso la ban-
grandi e piccoli progetti di rigenerazione urbana, che da larga. Vuol dire digitalizzare la pubblica amministra-
comportino, assieme a misure di riequilibrio del benesse- zione per renderla più efficiente e trasparente, più facil-
re sociale, rilevanti e diffusi intervanti di sostituzione e- mente accessibile per cittadini e imprese.
dilizia e di housing sociale. 5) E tuttavia non e’ possibile guardare al futuro la-
Vogliamo che Roma sia una città che faccia della soli- sciando qualcuno indietro. Roma deve tornare a essere
darietà, dell’inclusione sociale, dell’integrazione di centro città solidale, a investire risorse per aiutare l’ingresso di
e periferia, della più equilibrata diffusione del benessere, giovani e donne nel mondo del lavoro e dell’impresa, a for-
della sostenibilità energetica e ambientale, gli elementi nire servizi di welfare sociale ad anziani e fasce disagia-
di base sui quali costruire e affermare, anche a livello in- te della popolazione. Servono forme di microcredito per
ternazionale, un nuovo concetto di competitività, umana- consentire l’accesso ai finanziamenti anche a chi non ha
mente sostenibile. i requisiti per ottenere prestiti bancari.
Di seguito indichiamo alcuni fra i temi di intervento. 6) Puntare sull’eccellenza vuol dire avere campagne
tutelate e litorali balneabili, risistemare i dissesti idro-
geologici del territorio, rendere il Tevere arteria viva del-
La capitale dello sviluppo la città, tutelare i beni naturalistici e culturali rendendoli
La crisi economica ha colpito duramente Roma e il suo sempre più fruibili. Significa recuperare il patrimonio
territorio. La disoccupazione viaggia ormai attorno al immobiliare inutilizzato e restituirlo alla cittadinanza
10%, decine di aziende hanno chiuso, il livello degli inve- attraverso progetti di riqualificazione urbana in partner-
stimenti è crollato, l’edilizia è ferma, un’impresa su tre ship. Favorire la vocazione turistica e la riqualificazione
lamenta difficoltà di accesso al credito. Ripartire signifi- dell’agro romano, un vero e proprio “polo del benessere”
ca ripensare interamente il modello di sviluppo finora co- a ridosso della città bloccando gli intenti speculativi del-
struito sul binomio costruzioni-investimenti pubblici. Di- l’attuale maggioranza regionale e comunale.
fesa del lavoro esistente e creazione di nuova occupazio- 7) Riorganizzare e ridurre le spa pubbliche per ren- 6
ne devono essere le nostre priorità. E data la carenza di derle efficienti e risparmiare risorse. Difesa della voca-
risorse ciò implica la necessità di scegliere. Green eco- zione pubblica dell’Acea. Imporre all’Ama protocolli e
nomy, infrastrutture tecnologiche e logistiche, turismo, a- procedure vincolanti per avviare concretamente la rac-
gricoltura d’eccellenza sono i quattro punti dai quali ri- colta differenziata dei rifiuti sul territorio e economiciz-
partire. Senza dimenticare i più deboli attraverso un a- zare il loro riciclo.
deguato programma di welfare.
1) Far ripartire l’economia significa dare spazio alle
eccellenze, creare un tessuto in grado di accogliere l’in- La capitale dei diritti
novazione e attrarre capitali. Vanno poste le condizioni I temi cosiddetti etici sono stati una spina nel fianco
per aiutare la nascita e lo sviluppo di poli tecnologici eco del Pd in questi primi anni di vita. Noi siamo convinti che
sostenibili sulla falsariga dei distretti industriali dove i nostri iscritti siano molto più avanti della nostra classe
competenze e know how possano essere condivise e fare dirigente. Noi crediamo che il tema dell’estensione dei di-
da stimolo reciproco. Vuol dire valorizzare l’ambiente, la ritti civili debba far parte della nostra carta di identità.
storia e la cultura, il patrimonio unico di questa città. Anche a Roma dobbiamo avviare una vasta campagna di
2) Ricerca della qualità significa impegnarsi a favore consultazione degli iscritti, per arrivare a una posizione
della mobilità sostenibile e aiutare le imprese a crescere unica del Partito Democratico.
e a riconvertirsi. L’edilizia tradizionale non ha più spazio: Il tema dei diritti civili non deve essere visto come un
le cubature sono al limite. Per questo riteniamo necessa- “qualcosa in più” nella nostra azione politica, ma come la
rio puntare sull’edilizia verde, sulla riconversione eco so- cartina di tornasole sulla quale deve basarsi ogni inizia-
stenibile degli edifici, a partire da quelli pubblici, e degli tiva. Altro errore è quello di pensare a questi temi come
spazi sociali. argomenti che riguardano una nicchia, un solo genere, u-
3) La sinergia tra capitale pubblico e privato è fonda- na tendenza sessuale. Si tratta più semplicemente di di-
mentale per ridurre il gap accumulato in investimenti e ritti di cittadinanza e come tali dobbiamo imparare a
ricerca, per puntare sulla formazione del capitale umano, considerarli.
per aumentare la qualità di prodotti e processi, per acce- E così il tema delle coppie di fatto non può essere con-
dere e concorrere ai finanziamenti europei. Le università finato ad argomento che riguarda soltanto gli omoses-
romane devono diventare poli di ricerca e sviluppo sem- suali. Non è una questione di punti di vista: è la com-
pre più integrati, dove possibile, con il mondo delle im- plessità della nostra società che non è fatta soltanto di fa-
prese. Anche nel campo dell’università dobbiamo fare si- miglie tradizionali, ma di single, di famiglie nonni-figli,
stema, integrando le varie università del Lazio e metten- di coppie etero e omosessuali.
do in rete le esperienze. E così il tema dei consultori familiari, del loro ruo-
PER UN PARTITO CAPITALE
I diritti civili diventino
il punto A del
programma del Partito,
la cartina di tornasole
della nostra iniziativa
lo, dalle loro difesa non riguarda soltanto le donne, ma è culturali se vogliamo essere un’organizzazione del Terzo
un tema di tutti. E non basta difenderli dall’infame at- millennio e non la somma di esperienze passate.
tacco che la destra sta portando ai consultori con la legge Il PD di Roma, come partito della Capitale del Paese
regionale Tarzia, in questi mesi in discussione alla Pisa- può e deve svolgere un ruolo di avanguardia, anche
na: dobbiamo imparare a riappropriarci dei consultori, culturale, essere pungolo ed esempio. Lo deve fare se vuo-
che devono diventare, e ne hanno le potenzialità, uno dei le davvero tornare a guidare i processi sociali e non sol-
nodi centrali nella vita dei quartieri. E in quanto tali non tanto subirli.
solo devono essere difesi, ma devono essere potenziati,
dotati di quelle risorse e quelle competenze necessarie
per poter continuare ad essere uno dei fiori all’occhiello La capitale della salute
del nostro sistema socio-sanitario. Non è questa evidentemente la sede per un ragiona-
Il Partito Democratico deve immaginare una “Capi- mento esaustivo sul sistema sanitario pubblico, sulla sua
tale al femminile”, una città che venga incontro ai tem- integrazione con gli operatori privati. Ma vogliamo se-
pi, ai luoghi e ai modi di vita delle donne di Roma. La cu- gnalare comunque due questioni:
ra della famiglia, i tempi della mobilità o la sicurezza non
devono rappresentare un ostacolo al contributo che le
1) il profondo squilibrio fra servizi di natura ospe-

donne possono portare allo sviluppo e alla crescita della Roma soffre di un sistema sanitario tutto fondato su-
daliera e assistenza territoriale.

città. E su questi temi, sulla necessità di promuovere po- gli ospedali che diventano in questa maniera anche ter-
litiche pubbliche e un sistema di servizi sociali connessi minale improprio del disagio sociale. L’impostazione da-
a livello cittadino che aiuti le donne a conciliare l’impe- ta dalla Polverini con il nuovo piano sanitario elimina
gno professionale e quello famigliare, dobbiamo incalza- questo problema utilizzando un artificio che non risolve
re la giunta Alemanno che in questi anni ha mostrato un la questione: si creano quattro macrozone che compren-
disimpegno totale anche su questo versante. dono pezzi della Capitale e delle Province insieme. L’ef-
E dal 2013, la nuova Giunta comunale dovrà applica- fetto negativo è duplice, perché si tagliano posti letto in
re il bilancio di genere alla propria azione di Governo, territori dove non solo non è necessario, ma è sbagliato e 7
secondo l’esempio delle Capitali europee più avanzate, non risolvono gli squilibri romani.
promovendo interventi e programmi mirati, che rispon- Segnaliamo soltanto che la nostra Regione ha il più al-
dano ai bisogni, espressi e non, degli uomini e delle don- to rapporto fra ospedali privati e pubblici (circa il 55 per
ne di Roma. Dobbiamo aumentare la presenza delle don- cento dei posti letto sono privati) per capire quali e quan-
ne, non solo in politica, ma anche ai vertici dell’ammini- ti interessi sono garantiti dall’impostazione del centro de-
strazione e delle società comunali. Vogliamo che il PD di stra. In realtà a Roma vanno messe in campo misure che
Roma si impegni per garantire la presenza paritaria riducano la necessità di recarsi in ospedale, soprattutto
di donne ai vertici delle società controllate dal Campi- per quanto riguarda le fasce più deboli, a partire dagli an-
doglio: la pubblica amministrazione deve migliorare an- ziani. Servono ambulatori pubblici aperti h24, serve
che grazie alla professionalità e al contributo delle donne un’integrazione socio-assistenziale, serve una rete di me-
di questa città. dici di base che, operando in sinergia e non solo come di-
Il ragionamento vale addirittura a maggior ragione spensatori di ricette, diventino un presidio sanitario. Oc-
per quanto riguarda il testamento biologico: anche in corre un uso trasparente ed efficace dei fondi per la non
questo caso dobbiamo uscire da una discussione ideologi- autosufficienza.
ca per affermare una concezione differente dello Stato. Lo Su questi temi qualcosa il centro sinistra ha fatto, ma
Stato non può essere etico, non può dare lezioni di mora- ancora troppo timidamente.
le ai cittadini, ma semplicemente deve garantire l’eserci-
zio di diritti. Non toglie niente a chi non ritiene di usu-
2) La questione della distribuzione diseguale delle

fruire di questi diritti, ma aumenta il tasso complessivo Posto che l’attuale servizio sanitario pubblico resta
risorse.

di civiltà della nostra organizzazione sociale. fortemente squilibrato per le ragioni che abbiamo espo-
Altra sfida che riteniamo decisiva, in questo senso è sto, è anche vero però che la Capitale concentra una se-
quella per i diritti delle persone con disabilità e non rie di centri di eccellenza che non hanno soltanto valen-
autosufficienti. Anche in questo caso serve un salto za né regionale né tantomeno locale.
qualità culturale, innanzitutto: uscire da una logica pret- Basta pensare ai policlinici universitari per avere
tamente sanitaria legata esclusivamente all’assistenza, un’idea della questione. Si tratta di centri che attraggo-
per entrare in quella della differenza da vivere come ric- no pazienti da tutta Italia, che hanno anche la funzione
chezza. di supplire alle evidenti carenze del sistema di assisten-
Allo stesso modo la battaglia per la parità, per i diritti za di gran parte del Sud, ma per i quali il governo non ri-
delle donne, non devono essere soltanto “di genere”, ma ri- conosce le risorse adeguate.
guardare l’azione dell’intero Partito Democratico. Dobbia- Roma capitale della salute vuol dire anche aprire una
mo cambiare il nostro modo di agire, le nostre stesse basi vertenza con il governo nazionale, senza timidezze: è lo
PER UN PARTITO CAPITALE
Politica dell’accoglienza
vuol dire conoscenza
reciproca
per superare diffidenze
e pregiudizi
Stato che deve farsi carico di queste strutture perché diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia, cosi co-
hanno una funzione nazionale. Questo non può farlo dav- me crediamo che sia necessario introdurre il diritto di voto
vero un centro-destra che ha un rapporto di dipendenza amministrativo per chi risiede stabilmente nel nostro Paese.
“gerarchica” con l’esecutivo guidato da Berlusconi deve Una reale convivenza è possibile soltanto se si fanno po-
farlo il PD del Lazio e di Roma in primo luogo. litiche sociali che, accanto alla diffusione della lingua italia-
na, creano accoglienza, attraverso centri e alloggi sociali,
combattono la tratta, intervengono sui minori, sostiene i ri-
fugiati e i richiedenti asilo, attivano percorsi di formazione e
La capitale della convivenza orientamento, non mortificano il dialogo interculturale e for-
Con i suoi oltre 366.000 immigrati, Roma concentra in sé niscono supporto all’interno delle carceri.
quasi il 10 per cento dell’immigrazione italiana e quasi inte- Allo stesso modo, una politica della convivenza fornisce
ramente l’immigrazione del Lazio. Una presenza che tende informazioni con l’obiettivo di una conoscenza reciproca, so-
ad aumentare e che ha raggiunto in alcune aree, percentua- stenendo le rappresentanze delle comunità, anche per rile-
li di oltre il 20% rispetto alla popolazione autoctona. varne il livello d’integrazione.
Basta questo dato per comprendere quale sia la loro ri- Abituiamoci all’idea che una politica per la convivenza
levanza nel panorama economico. Da un’indagine di U- non è assistenzialismo, ma garanzia di fornire a tutti i mez-
nioncamere la loro incidenza è del 19% delle assunzioni sul zi per potersi migliorare.
totale, con un 22.2% nelle piccole imprese e circa il 30% nel-
le costruzioni.
E’ una presenza forte che diventa fondamentale per il fu-
La capitale della mobilità
turo del nostro sviluppo, che richiede sempre più persone con No alla mobilità privata, sì al trasporto pubblico. Dobbia-
una formazione elevata. mo dirlo con più coraggio, opponendoci ai fantasmagorici
Il rischio tuttavia è quello dello scontro sociale, poiché, a quanto difficilmente realizzabili progetti del centro destra
fronte di una presenza sempre maggiore di immigrati, non (l’esempio più macroscopico è quello del secondo anello del
corrispondono sforzi adeguati di politiche sociali e di acco- Gra). Rispetto delle regole per quanto riguarda la circolazio- 8
glienza. Per fare un esempio, la difficoltà di reperire un al- ne privata, attuazione dei progetti messi in campo dalle giun-
loggio a prezzi accessibili, costituisce uno dei problemi te di centro sinistra.
che investe una fascia sempre più larga della popolazione. Su questa materia davvero non abbiamo lezioni da pren-
Questo rischia di rendere le politiche di Roma soltanto volte dere. La qualità dei progetti, le risorse messe in campo per
alla gestione dell’emergenza, emergenza casa, sfratti, sgom- garantire il diritto alla mobilità anche in assenza di poteri e
beri, freddo, portando inevitabilmente ad una guerra tra po- traferimenti adeguati dal governo nazionale, sono fiori al-
veri. La situazione, per colpa delle politiche del centro destra, l’occhiello su cui dobbiamo riprendere con forza la nostra i-
diventa ancora più problematica per gli stranieri, che da u- niziativa politica. Potenziare e valorizzare il trasporto pub-
na situazione dignitosa, passano alla condizione di dispera- blico, non solo come priorità e risposta all’emergenza, ma co-
zione, per la perdita del posto di lavoro che li porta ad una me caposaldo di un nuovo modello sociale e di sviluppo. Se
condizione di clandestinità. l’ambiente deve essere la nostra bussola che orienta tutte le
Bisogna quindi potenziare il sistema dell’accoglienza, og- politiche per lo sviluppo è chiaro che il sistema di trasporto
gi largamente insufficiente, poiché non all’altezza di una ca- pubblico diventa, e non potrebbe essere altrimenti, uno sno-
pitale europea. I 22 centri di Roma non riescono a farsi cari- do fondamentale. Allo stesso modo si tratta di creare una cul-
co di una situazione che rischia di far esplodere sempre più i tura del trasporto collettivo: da noi lo spostarsi in automobi-
contrasti. Né tuttavia, si può pensare che l’accoglienza, in se, le è più spesso uno status symbol sociale che una esigenza ef-
possa essere sufficiente, poiché il potenziamento delle strut- fettiva. Deriva dall’impostazione del nostro boom economico
ture senza investimenti in politiche abitative, non fermereb- basato sull’edilizia e sull’industria pesante. Serve una batta-
bero il disagio. Del resto, le proiezioni demografiche anche glia in primo luogo culturale, a cui questa destra a cui ab-
nel Lazio indicano incontrovertibilmente un’incidenza rile- biamo consegnato Roma non pensa proprio.
vante sull’abbassamento dell’età media della regione dovuto E’ questo un tema che giudichiamo fondamentale perché
alla giovane età della popolazione immigrata. è alla base della qualità della vita di una città, tanto più per
Una politica che non tenga conto dell’inserimento di que- una come la nostra che ambisce a essere una metropoli e in
ste persone nel contesto sociale italiano non ha un’idea di fu- cui la frattura fra l’ambito del lavoro e l’ambito dell’abitare
turo. Ecco perché crediamo che non si possa non ripartire dal porta nuovi problemi.
Schede programmatiche/1

Una capitale fondata sul lavoro

na città che si fonda sul lavoro significa di- fica erodere i diritti e le libertà democratiche.

U fendere i posti di lavoro, stabilizzare i precari


partendo dalla pubblica amministrazione,
contrastare il lavoro irregolare. Significa so-
stienere la piccola e media impresa e gli arti-
giani anche attraverso il microcredito e riconoscere il va-
lore e l’importanza della cooperazione sociale.
Una città che si fonda sul lavoro è impegnata a con-
Il primo e il quarto articolo della Costituzione espri-
mono il diritto al lavoro, un diritto di libertà della perso-
na umana, essi non garantiscono in positivo né l’occupa-
zione e né la conservazione del posto di lavoro, ma pon-
gono il principio che tutti i lavoratori devono essere pa-
gati e trattati dignitosamente; che il lavoro non è solo fa-
tica, ma anche intelligenza, passione, competenza,
trastare le morti sul lavoro, promuovendo e finanziando dignità. Con questi articoli soprattutto, si passa da una
la prevenzione, la tutela e la sicurezza sui posti di lavo- concezione padronale, il lavoratore che deve faticare per
ro. poco salario, a una concezione nobile, il lavoratore che
può esprimere per se stesso, per il suo datore e per la so-
cietà, le sue capacità e le sue intelligenze.
Politiche industriali Per cecità, per eccessiva spregiudicatezza o acceso sen-
so ideologico non ci siamo accorti del mondo che cambia.
per il territorio romano Non ci siamo accorti e non abbiamo posto rimedio a una
Alemanno ha fallito: per i cittadini, per i commercian- situazione ormai insopportabile. Due mondi, quello dei
ti, per gli industriali. Poche idee e molta speculazione. lavoratori con “il posto fisso” e quello dei lavoratori pre-
Il governo di centrosinistra ha cercato di estendere il con- cari, che sono volutamente messi in concorrenza. Dob-
cetto di industria alle nuove filiere produttive integran- biamo superare questa contraddizione, ricercando un in-
do manifattura, servizi avanzati e nuove tecnologie. Il tu- contro verso l’alto della scala dei salari e dei diritti piut-
rismo è stato sviluppato con l’idea di una Città globale: tosto che verso il basso, con l’erosione di salario e diritti
Roma caput mundi. anche per quel mondo di lavoratori tutelati. Ripartire e
Alemanno nella sua campagna elettorale ha puntato studiare nuovi strumenti per far si che la Costituzione e
sulla paura, creando artificialmente un’immagine di Ro- lo statuto dei lavoratori entrino in ogni realtà produttiva, 1
ma degradata e insicura. A forza di evocare i fantasmi, da quelle oggi più tutelate a quelle dove prevalgono i la-
verrebbe da dire, questa immagina sta diventando sem- voratori atipici o precari.
pre più reale. Iniziamo da Roma: individuiamo un distretto indu-
Oggi dobbiamo ripensare lo sviluppo della città, te- striale per promuovere in via sperimentale un’iniziativa
nendo conto della crisi, della competizione internaziona- di flexsecurity concordando con le imprese e le forze sin-
le e nazionale. Il PD ha il compito di individuare i punti dacali il percorso da seguire.
fondamentali del cambiamento in un’ottica di innova- Allargare il campo delle tutele e dei diritti a chi è più
zione per orientare le scelte di politica economica del ter- debole favorendo l’incontro delle varie anime del lavoro,
ritorio. Uscire dalla crisi con politiche industriali che ga- favorendo la solidarietà in antitesi agli interessi corpora-
rantiscano discontinuità con il passato e puntino all’in- tivi, e per la difesa e l’elevazione delle condizioni di vita
novazione. Attuare una strategia che faccia leva sulla ca- economiche e culturali dei lavoratori: questi gli obiettivi
pacità di orientare il sistema produttivo verso assetti che dobbiamo avere ben chiari per rispondere alle esi-
compatibili con l’evoluzione dei futuri scenari competiti- genze di vita e di progresso di tutta la città e del Paese.
vi. Ripensare alle ragioni dell’impresa e del lavoro attra-
verso un nuovo Piano del lavoro per la Capitale: apri-
re il dibattito della crescita economica ed industriale alle Flessibilità dell’occupazione
associazioni sindacali, imprenditoriali, artigiane e com-
mercianti per costruire insieme un percorso che tenga e flessibilità della prestazione
conto delle esigenze del mondo del lavoro. Cosa è il lavoro flessibile? Si intendono quei lavori o
meglio occupazioni che richiedono alla persona di adat-
tare ripetutamente l’organizzazione della propria esi-
Diritto al lavoro stenza alle esigenze mutevoli della o delle organizzazioni
produttive che la occupano o si offrono di occuparla, pri-
e crescita democratica vate o pubbliche che siano. Tali modi di lavorare o di es-
Fondamentale che si parta da qui. Dall’analisi atten- sere occupati impongono alla grande maggioranza di co-
ta di ciò che la Carta costituzionale ci indica. Partire dal loro che vi sono esposti rilevanti costi umani.
fatto che ormai in molti luoghi di lavoro non esiste trac- La flessibilità nel mondo del lavoro è di due specie:
cia di quei diritti fondamentali per cui si è tanto lottato e flessibilità dell’occupazione e flessibilità della prestazio-
difeso. I lavoratori precari, gli immigrati vedono negati ne.
i loro diritti in funzione di un malinteso concetto di mo- La prima consiste nella possibilità, da parte di un’im-
dernità della produzione. Per molti essere moderni signi- presa, di far variare in più o in meno la quantità di forza
LA CAPITALE DEL LAVORO
partire dalla tutele
fondamentali per fare
in modo che i lavoratori
non siano più
oggetto di ricatto
lavoro utilizzata, ossia il numero dei lavoratori cui paga a • Attivare gli investimenti per le opere pubbliche
un dato momento un salario in relazione stretta con il ci- locali, con priorità alle opere immediatamente cantiera-
clo produttivo. Questa possibilità si realizza meglio quan- bili dei Comuni, a questo scopo parzialmente liberati dal
do è possibile licenziare o non rinnovare contratti. La fles- vincolo del patto di stabilità interno. Per dare impulso al-
sibilità di prestazione si riferisce per contro alla modula- la crescita avviare da subito le opere pubbliche necessa-
zione di parametri della situazione in cui i salariati ope- rie alla modernizzazione del territorio, allo sviluppo del-
rano: differenziale salariale, modifica degli orari. le imprese e per l’occupazione. In questa fase di recessio-
Dobbiamo partire dalle tutele fondamentali per far ne premere perché le opere su cui già sono stati stanzia-
sì che tutti i lavoratori, soprattutto le donne, non siano ti i fondi per la loro realizzazione partano.
più discriminati, non siano più oggetto di ricatto. Diritti • Accesso al credito da parte delle piccole e medie im-
e tutele sono per loro un miraggio, ascoltiamo i loro biso- prese e delle nuove iniziative imprenditoriali. Attraverso
gni le loro necessità e le loro paure. Siamo noi la loro u- accordi con istituti di credito che possano finanziare a tas-
nica speranza. Andiamo in mezzo a loro. Stabilizzare si agevolati, i pagamenti di debiti dovuti alla crisi finan-
nei tempi dovuti dalla legge il personale delle ammini- ziaria. Al di là degli interventi di politica monetaria a li-
strazioni cittadine e degli enti collegati, che hanno matu- vello nazionale volti ad immettere liquidità nel sistema e
rato i requisiti necessari. al rafforzamento patrimoniale delle banche, è necessario
attivare anche a livello locale un piano di intervento per
favorire il ripristino di condizioni normali nella erogazio-
Una città che pensa ne del credito alle imprese e per la ricerca di canali di fi-
nanziamento delle attività produttive diversi ed innovati-
alla sicurezza del lavoro vi rispetto alle tradizionali forme di credito bancario. Le
In una città che si impegni per la sicurezza come di- amministrazioni locali devono promuovere un tavolo di
ritto inalienabile di tutti i lavoratori tutti gli attori devo- confronto tra imprese, aziende di credito, sindacati, asso-
no concorrere al rispetto delle norme. Massimi controlli ciazioni di categoria e istituzioni pubbliche per dar vita,
nei luoghi di lavoro che impegnano imprese committenti a livello di territorio, a “facilitatori attivi di credito”. 2
di lavori pubblici. Tutti i cantieri di opere pubbliche de- • Incubatori per la formazione: la promozione di un
vono essere controllati dagli enti territoriali e nazionali sistema di sostegno alla micro e piccola impresa (e nuove
preposti alla sicurezza dei lavoratori. Centinaia di mi- imprese) e al lavoro passa anche attraverso la realizza-
gliaia di lavoratori sono in ‘nero’. Lavorano in condizioni zione di un nuovo sistema degli incubatori per la forma-
spesso disumane e sono i primi a morire nei luoghi di la- zione, l’impresa e l’occupazione.
voro. Il lavoro nero sempre più è sinonimo di lavoro di im- Il nuovo sistema d'incubatori favorirà (in collaborazione
migrati. Di coloro che cercano solo di vivere come uomini con Provincia e Regione):
e forse nella civile e cristiana Italia non realizzano que- - la nascita di nuova occupazione sostenendo la creazione
sto loro auspicio che li ha spinti lontano dalle loro terre. delle piccole e micro imprese artigiane, commerciali e di
Troppe volte il lavoro di un cittadino straniero è mal pa- servizi, che creeranno lavoro per sé e per i nuovi addetti;
gato e la loro condizione di lavoro e salariale è inferiore a - nuove opportunità di lavoro con le micro imprese e le Pmi
quello dei lavoratori italiani, quando sono in regola. presenti nel territorio; nuove opportunità di un’occupazio-
ne con le imprese del Polo tecnologico.
Va potenziata la “Borsa lavoro”, anche attraverso spor-
Aree di intervento: telli telematici in tutti i Municipi. In questa maniera si
metterà a regime un sistema che garantisca l’accesso e la
• Nuovo welfare territoriale. La crisi che stiamo vi- fruibilità dei servizi a tutte le persone in cerca di occupa-
vendo ci spinge a studiare e proporre nuovi strumenti di zione. In ogni Municipio attraverso il potenziamento e
protezione sociale. Nuovi strumenti che siano a disposi- l’installazione di terminali e la rete connessa al portale i-
zione delle Istituzioni, per intervenire e tutelare chi non stituzionale del lavoro della Provincia di Roma, l’incuba-
possiede garanzie sufficienti per poter vivere. La dispa- tore per l’impresa, il lavoro la formazione, realizzerà quel
rità tra chi è tutelato da un contratto nazionale e chi ha servizio che permetterà a tutti coloro che cercano lavoro
i contratti precari è enorme. Per questo crediamo sia ne- di:
cessario individuare un distretto industriale per pro- - aggiornare la propria scheda professionale
muovere in via sperimentale un’iniziativa di flexsecurity - verificare le offerte di lavoro pubbliche e private del
che consenta di migrare da uno dei settori deboli a setto- Centro per l’impiego
ri innovativi nei quali esistano capacità produttive o po- - visionare e scegliere i corsi di formazione professionale
tenzialità di riconversione. Aprire da subito un tavolo di - coordinarsi con gli altri servizi offerti dai Centri per
consultazione con le parti sociali per individuare un di- l’impiego;
stretto di sperimentazione e per le modalità di applica- Va creata una nuova rete di formazione per chi cerca la-
zione. voro. La formazione per le professioni di ieri e future deb-
LA CAPITALE DEL LAVORO
Formazione, investimenti
in nuove tecnologie
ambientali
Roma deve diventare
la città dell’innovazione
bono trovare nell’ambito istituzionale un rilancio attra- sciuto a livello internazionale. Individuare grandi pro-
verso la trasformazione degli attuali Centri di formazio- getti di interesse pubblico nazionale ed internazionale,
ne professionale in veri e propri incubatori per il lavoro; per poter avviare un grande polo tecnologico che possa at-
- consulenza ed assistenza al controllo di gestione ed ac- tirare ricercatori e finanziamenti pubblici e privati.
cesso al credito favorendo accordi tra il sistema bancario, • Distretto industriale Città del Volo. Roma ha ele-
i consorzi di garanzia fidi (confidi) anche per la corretta menti di grande competitività nel settore dei trasporti ae-
applicazione della nuova normativa sul microcredito; rei. Innanzitutto per ragioni geografiche: Roma è il natu-
- una nuova collaborazione tra professionisti, Università, rale punto di riferimento per i traffici aerei tra Europa e
associazioni e Pmi, talché le piccole medie imprese che sud del mondo, con particolare rilevanza per l’area medi-
possano avere a condizione di favore la migliore assi- terranea, già oggi prima meta turistica al mondo, con 250
stenza soprattutto nella fase dello start-up e della crisi milioni di arrivi su 800 milioni di movimenti internazio-
d’impresa. nali. E’ prevista una crescita del mercato mediterraneo fi-
• Un tutor per il lavoro e per l’auto occupazione. no a 400 milioni di arrivi annuì al 2025. In secondo luo-
Un tutor per giovani, donne, precari, persone svantag- go, il Lazio può contare su un aeroporto moderno e com-
giate nel nuovo incubatore dell’impresa, lavoro e forma- petitivo a livello internazionale come il Leonardo da Vin-
zione, favorirà ed accompagnerà giovani, donne, precari, ci. Di fronte a una crisi dettata non da ragioni struttura-
persone svantaggiate che sono in cerca di un’occupazione li o di sistema, ma unicamente dall’evoluzione della vi-
che si potranno facilmente inserire nel nuovo circuito per cenda Alitalia, è necessario mettere in campo politiche at-
il lavoro che condurrà, attraverso i centri dell’impiego, tive che mirino allo sviluppo e alla valorizzazione di tut-
la borsa lavoro, le postazioni collegate alla rete nei mu- te le opportunità che il territorio di Roma e del Lazio è in
nicipi, attraverso la formazione professionale, alla crea- grado di esprimerne in termini di know-how, forza lavo-
zione di nuova piccola impresa o ad una nuovo impiego. ro, strategicità. La proposta che si sottopone è quindi la
• Investire nella formazione avanzata finalizzata al- costituzione immediata, tra la Regione e gli enti locali in-
l’occupazione. Promuovere specifici corsi di formazione, teressati, di un comitato promotore del “Polo aeronautico
per mezzo della realizzazione di poli formativi di livello di Roma e del Lazio”, che possa assolvere ad alcune fun- 3
internazionale che si pongano come obiettivo la riqualifi- zioni oggi scarsamente presidiate e progettare e coordi-
cazione e/o il reinserimento dei lavoratori di vario profilo nare gli interventi dei diversi soggetti nel settore. Incen-
professionale, in previsione di un reingresso nei processi tivare gli investimenti italiani ed esteri nel campo del-
produttivi. Queste le aree che individuiamo come priori- l’industria aeronautica. Svolgere il compito di monito-
tarie: energia, Ict, aeronautica, turismo. raggio delle infrastrutture e consentire la creazione del
• Sviluppo del Polo tecnologico tiburtino. Il Polo Polo formativo delle attività aeronautiche.
tecnologico tiburtino rappresenta, per il comprensorio • Investimenti in nuove tecnologie ambientali con
Roma Est, una condizione organica allo sviluppo della vo- la sinergia del Polo tecnologico tiburtino e quello dell’i-
cazione terziaria nella Capitale. Complessivamente un drogeno e del fotovoltaico del Lazio di Tor Vergata. Av-
sistema di imprese, di attività, di formazione e ricerca viare politiche di sviluppo ambientale nel territorio at-
che ha un forte peso nell’economia urbana, con rilevanti traverso la sinergia tra il Polo tecnologico tiburtina, il Po-
proiezioni internazionali, con inesplorate potenzialità di lo Idrogeno Lazio e il Polo per il fotovoltaico. Contribuire
sviluppo. Roma si pone quindi, nei fatti, già oggi, come un con fondi per le aziende che investano nella ricerca am-
vero e proprio Distretto industriale dell’audiovisivo e del- bientale, per la riconversione degli impianti energetici.
le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Incremento del fondo di rotazione per il microcredito per
certamente il più rilevante del nostro paese, il più cono- il fotovoltaico.
Schede programmatiche/2

La capitale che si muove

l tema dei trasporti, e, più in generale, quello delle ha tolto 450 milioni di euro per il trasporto pubblico nel

I politiche per la mobilità, è uno degli ambiti su cui so-


no maggiormente visibili i profondi danni prodotti
in soli due anni e mezzo di malgoverno della città da
parte della destra di Alemanno.
Una destra che, appena insediata in Campidoglio, ha in-
vertito la rotta faticosamente intrapresa nei 15 anni di
governo del centrosinistra, lanciando sostanzialmente un
Lazio: Roma avrà pertanto 330 milioni di euro in meno ri-
spetto agli anni precedenti, mentre il trasporto regionale
su gomma avrà 106 milioni di euro in meno. I romani sa-
ranno danneggiati due volte: primo perché usufruiranno
di servizi peggiori (meno soldi = meno treni, meno auto-
bus, meno servizio), secondo perché li pagheranno più ca-
ri, visto che Alemanno e Polverini già pensano all’au-
preciso e sciagurato messaggio ai cittadini romani: quel- mento del prezzo di biglietti e abbonamenti per il tra-
lo del ritorno all’automobile, al mezzo privato, senza re- sporto pubblico. Un salasso, soprattutto per i pendolari,
gole e senza limiti. che, se torneranno all’automobile, saranno costretti a pa-
Un messaggio in controtendenza non solo rispetto alla gare anche il pedaggio sul Gra appena approvato da Ber-
precedente amministrazione, ma più in generale rispetto lusconi.
al panorama nazionale e internazionale, dove la parola Chiediamo alla Regione e al Comune di Roma un pia-
d’ordine in tema di mobilità urbana è, ormai da tempo in no industriale del Traporto pubblico locale da cui si pos-
Europa, sempre la stessa: da un lato sviluppo e incenti- sa capire come il trasporto debba funzionare. Individua-
vazione della “mobilità sostenibile” (ovvero più trasporto re le reti (urbana, extraurbana, ferrovie locali ) per offri-
pubblico, mobilità pedonale, ciclabile, alternativa...), dal- re un trasporto pubblico adeguato. La scelta dell’affida-
l’altro regolazione e limitazione degli spostamenti sul mento “in house” votata dalle assemblee elettive deve sal-
mezzo privato. L’unica alternativa possibile per abbatte- vaguardare i livelli occupazionali e qualificare nonché
re il traffico, lo smog, l’incidentalità stradale nelle gran- migliorare il trasporto.
di città. Ancor di più in una città come Roma, caratteriz-
zata da un altissimo tasso di motorizzazione (750 auto o-
gni mille abitanti), da uno sviluppo urbanistico per lo più
disaggregato e da un gap infrastrutturale decennale ri- Alemanno-Berlusconi: 1
spetto le grandi metropoli europee.
La Giunta Alemanno si è mossa e si sta muoven-
un prezzo altissimo per i romani
do, invece, esattamente in senso opposto: I romani stanno già pagando quotidianamente con più
• incentivando l’utilizzo del mezzo privato (solo per ci- traffico, più smog, più inefficienze, più costi, i danni pro-
tare gli esempi più noti, con la rimodulazione degli orari vocati da questa pessima politica, che, per come è stata im-
delle Ztl, la riduzione delle strisce blu, l’eliminazione del- postata, darà i peggiori frutti nel medio e nel lungo termi-
le corsie preferenziali come a viale Libia, tutti provvedi- ne. E’ quindi indispensabile da parte del partito, degli e-
menti che hanno portato più traffico e congestione sulle letti e dei rappresentanti nelle istituzioni, una dura oppo-
strade); sizione sul tema, che riesca a coinvolgere cittadini orga-
• abbandonando il trasporto pubblico, sia in termi- nizzati e non, pendolari, lavoratori del settore, mondo del-
ni di gestione quotidiana (i servizi peggiorano mentre i l’ambientalismo, forze economiche e tutti coloro che hanno
costi per la collettività aumentano, anche grazie al “nuo- a cuore le sorti del trasporto pubblico. Di tutto ciò, finora,
vo carrozzone Atac” creato dalla destra, che ha già accu- si è sentita fortemente la mancanza.
mulato perdite per oltre 100 milioni di euro, costringen- Ma criticare l’attuale amministrazione non basta. Svi-
do Alemanno a sostituire l’amministratore delegato che luppare una proposta programmatica importante, convin-
lui stesso aveva scelto due anni prima) che di program- cente ed efficace sul tema della mobilità è una delle chiavi
mazione strategica: se si escludono infatti le opere pro- di volta per tornare a governare questa città. Una propo-
gettate, finanziate e cantierate dal centro-sinistra (metro sta che deve ripartire da quanto di buono è stato fatto dal-
B1 e C, nuova stazione Tiburtina, nuova stazione Termi- le amministrazioni di centrosinistra (come il risanamento
ni, nuovi treni sulle metropolitane, solo per citare i prin- delle aziende del trasporto e la creazione del nuovo model-
cipali interventi), questa amministrazione non è stata ca- lo organizzativo, l’avvio della “cura del ferro”, la diffusione
pace né di proporre nuovi progetti per lo sviluppo della re- del trasporto pubblico in periferia, la regolazione del traf-
te del ferro in città, né, soprattutto, di reperire le risorse fico privato,..), e riuscire ad affrontare, anche con approc-
per realizzarli. Le poche risorse aggiuntive per le infra- cio innovativo e radicale, le problematiche non pienamen-
strutture vengono invece dirottate su nuove strade, che, te risolte. L’obiettivo deve essere garantire a ogni cittadi-
nel migliore dei casi, potranno spostare il traffico da una no il diritto a muoversi con livelli di servizio delle migliori
zona all’altra della città, o, come spesso avviene, attirare capitali europee: in sicurezza, in tempi certi e ridotti (in
nuove macchine, e quindi aumentarlo. modo da recuperare tempo per il lavoro,la famiglia, il tem-
po libero), con il massimo comfort, in maniera informata e
Ai danni della giunta Alemanno si aggiungono poi i ta- al minor costo possibile, sia per il singolo che per la collet-
gli del governo Berlusconi, che, con la manovra di luglio, tività (l’ambiente).
LA CAPITALE CHE SI MUOVE
con alemanno siamo
tornati indietro
di 15 anni: rilanciare
una politica basata
sul trasporto pubblico
Aree di intervento zione per gli utenti del bus, che può realizzarsi: implemen-
Dobbiamo concentrare sul settore della mobilità ingenti tando il sistema satellitare su tutta la flotta (l’autista potrà
risorse economiche, umane, innovazioni, agendo su alcune sapere se è in anticipo o in ritardo sull’orario), introducendo
azioni prioritarie, da integrare, sviluppare e condividere. corsie preferenziali/sedi riservate al bus-filobus-tram ovun-
• Completare in tempi e costi certi la rete metropo- que necessario (soprattutto sulle strade più trafficate, in mo-
litana prevista dal Piano regolatore: 4 linee radiali do tale che il mezzo pubblico non ne risenta).
(A,B,C,D) con nodi di scambio terminali a ridosso del Gra, • Rilanciare la politica della sosta, totalmente abban-
da finanziarsi attraverso importanti investimenti pubblici, donata: nuovi parcheggi di scambio con il trasporto pubbli-
con la compartecipazione dei privati secondo le regole e nei co, per fermare le macchine in ingresso in città, e nuovi par-
limiti delle previsioni del Prg approvato. Ovvero esigere la cheggi pertinenziali/rotazione, sostitutivi della sosta su
contribuzione degli oneri straordinari per la mobilità sulle strada, restituendo gli spazi così recuperati ai pedoni e alle
cubature già approvate, senza regalare ai costruttori nuo- bici (magari con marciapiedi più larghi, senza macchine
ve colate di cemento, in variante al Prg, come nei program- parcheggiate).
mi di Alemanno. In tale contesto bisognerà garantire la rea- • Introdurre tecnologie e innovazioni a servizio del si-
lizzazione delle stazioni nel centro storico, fortemente a ri- stema: biglietto unico integrato (bus, metro, servizi FS e Co-
schio con questa amministrazione, ma indispensabili per tral), infomobilità (informazioni agli utenti -attraverso di-
poter pedonalizzare il centro storico e garantirne pertanto splay posti alle fermate e sui mezzi, sms, internet e nume-
vivibilità e accessibilità per tutti, residenti e non. ro verde unico- sui tempi di percorrenza e di attesa, sulle
• Completare il rinnovo dei treni della metropolitana possibilità di cambiare il mezzo di trasporto nei nodi di in-
(portando a termine il programma di rinnovo e condiziona- terscambio, di lasciare la macchina nei parcheggi, di con-
mento di tutti i treni della B, iniziato nel 2006, oggi al pa- tattare aziende e istituzioni per segnalare disagi e disser-
lo) e prolungamento del servizio notturno sulla metro (da vizi).
proporre anche sulle Ferrovie regionali), soprattutto nei • Sviluppare concretamente il trasporto sostenibile
weekend e prefestivi: una misura fondamentale per ridur- e innovativo (car sharing, car pooling, ciclabilità, mobility
re drasticamente la mortalità su strada, che riguarda so- manager, telelavoro). 2
prattutto i giovani, nei fine settimana. • Ripensare l’organizzazione dei tempi e delle funzio-
• Potenziare il servizio ferroviario metropolitano (le ni della città, con l’obiettivo di “diluire” le concentrazioni di
Fr),dando attuazione al protocollo d’intesa del 2006 tra Co- traffico nelle ore di punta (agendo sugli orari delle scuole,
mune, Provincia, Regione e Ferrovie dello stato che preve- del commercio, degli uffici della pubblica amministrazione,
deva a regime la trasformazione delle Fr in vere e proprie a partire da quelli comunali) e di diminuire complessiva-
metropolitane: ovvero passaggi frequenti (ogni 5-10 minu- mente il numero di spostamenti in città, avvicinando i ser-
ti nell’ora di punta), numerose nuove fermate a servizio dei vizi ai cittadini e non costringendo i cittadini a lunghi spo-
cittadini e per gli scambi con le metro e con il Tpl su gom- stamenti per trovare i servizi (la città policentrica del Prg).
ma, realizzazione di nuovi servizi sulle tracce liberate dal- • Salvaguardare il carattere “sociale” del trasporto
l’alta velocità e sulle nuove tracce da realizzare (v. chiusu- pubblico. No ai ventilati aumenti delle tariffe, non correla-
ra anello ferroviario). Per realizzare tale programma sono ti a un effettivo miglioramento del servizio; in particolare
indispensabili investimenti ad hoc dal governo nazionale, no all’aumento del costo degli abbonamenti, che ricadrebbe
per nuovi treni dedicati, infrastrutture, e tecnologie, e un su studenti, pendolari, lavoratori. Difesa delle esenzioni e
attento monitoraggio degli impegni e dei servizi erogati dal- delle agevolazioni tariffarie per le fasce sociali che ne han-
le ferrovie da parte del governo locale: di entrambi non si no diritto (anziani, redditi minori..). Potenziamento dell’ac-
vede traccia. cessibilità del trasporto pubblico.
• Riorganizzare la rete degli autobus cresciuta nei pre- • Restituire alle regole l’importanza che meritano.
cedenti 15 anni di governo per servire le zone di nuova co- Se questo Sindaco dichiara pubblicamente di tollerare la
struzione: aumentando frequenza e capacità (mezzi da 18 doppia fila, noi dobbiamo ribadire che il rispetto delle rego-
m.) sulle linee a maggiore richiesta, garantendo contestual- le, anche sulla strada, non è limitazione della libertà, ma
mente sulle linee periferiche passaggi certi alle fermate (o- condizione necessaria affinché tutti possano avere libertà
rari prestabiliti) e tempi certi di spostamento. Una rivolu- di muoversi.
Schede programmatiche/3

La capitale della conoscenza

utte le capitali europee nel tentativo di reinter- ciale ed economico.

T pretare le complesse dinamiche che caratteriz-


zano lo spazio urbano hanno investito nella
Cultura, intesa nella sua accezione più ampia
di beni materiali e immateriali, come matrice
di identità e sviluppo.
Roma non è stata da meno e negli anni novanta, a caval-
lo delle giunte di centro-sinistra ha elaborato un suo mo-
L’attuale Giunta Alemanno, dal canto suo, non ha sapu-
to proporre nulla di autenticamente originale ed efficace
in quest’ambito, avviando semmai forme ingiustificate di
chiusura ( si pensi ad esempio alla Notte Bianca e ora al-
la casa del Cinema) senza proporre alcuna alternativa
credibile.
La nuova sfida per Roma non può che ripartire da qui,
dello, conosciuto ai più come “Modello Roma”, un sistema dal ruolo di Roma come Capitale della Cultura, dai pro-
di forte “infrastrutturazione culturale” che dotando la cessi integrati che i nuovi saperi e le sfide tecnologiche
città di una miriade di spazi, sia centrali che decentrati mettono oggi a disposizione dei comparti più tradiziona-
(dall’Auditorium, alle numerose case del cinema e della li del Sistema Cultura, sino a spingere l’acceleratore ver-
letteratura sino alle biblioteche e ai teatri di cintura), ha so un orizzonte più ampio e divenire in toto la Capitale
contribuito in maniera significativa a far uscire la città della Conoscenza.
da un provincialismo culturale atavico, incrementandone E’ la Conoscenza che oggi rappresenta il reale valore ag-
la competitività internazionale, nonché il suo Pil, con le giunto della società e del suo progresso. Negli ultimi 15
relative ricadute occupazionali. Tutto questo generando anni gli investimenti in Ricerca e sviluppo, nel mondo, so-
una vera e propria “Rinascenza”, una modalità che ha no triplicati (passando da 350 milioni di dollari nel 1990
rafforzato il ruolo sociale della Cultura quale fattore e ad oltre 1.100 milioni nel 2007). Non è più pensabile, e co-
strumento di coesione e benessere dei cittadini, agendo munque non è percorribile, uno sviluppo senza Ricerca.
anche sui processi di rigenerazione urbana. Non a caso proprio le economie più deboli (Cina, Brasile,
Il mondo delle imprese e la Cultura hanno stretto un pat- India, Singapore, etc.), stanno accrescendo notevolmente
to di condivisione, in crescente e stretto dialogo, speri- i loro investimenti in Ricerca, recuperando il divario che
mentando nuove e assai efficaci forme di governance. le separava dalle economie storicamente più forti (Usa,
Dunque la Cultura intesa non più come fine a se stessa, Europa, Giappone). Roma ha una concentrazione di 1
ma come parte integrante di un processo di promozione attività di ricerca nel suo territorio come poche altre
dello sviluppo locale capace di innescare un meccanismo città al mondo.
virtuoso di crescita e mobilitazione delle risorse umane e Con le sue tre Università e i suoi numerosi enti di ricer-
di rapporti tra l’amministrazione e il tessuto sociale. ca pubblici (vari istituti del Cnr, vari laboratori: dell’Isti-
Oggi davanti ad un nuovo tipo di città, post-industriale, tuto nazionale di fisica nucleare, dell’Istituto di geofisica
post-fordista o postmoderna che sia, non si può più pre- e vulcanologia, dell’Istituto di astrofisica, dell’Istituto su-
scindere da questi obiettivi pena la marginalità dal cir- periore di sanità, e di moltissimi altri istituti scientifici)
cuito competitivo internazionale. si concentra nella capitale un enorme accumulo di cono-
Con la crisi finanziaria globale lo scenario è cambiato? scenza e di sapere che può e deve rappresentare una
No, semmai richiede uno sforzo ancor più ampio che im- straordinaria opportunità per la crescita economica, tec-
prima una profonda accelerazione alla “terziarizzazione” nologica, sociale e civile della città. Si tratta di innescare
crescente della città con politiche di forte integrazione un meccanismo virtuoso di stimolo e di ricaduta tra le i-
che tengano conto delle vocazioni più autentiche di Roma stituzioni cittadine e i centri di ricerca, di catalizzare e
e della sua capacità produttiva. sviluppare processi di interazione e sinergia ad accumu-
I tagli imposti dal governo in questo settore, come in quel- lo di Conoscenza, di far crescere il livello della qualifica-
lo dell’Università e della Ricerca, rischiano di vanifica- zione professionale attraverso meccanismi di contamina-
re il processo virtuoso avviato nella fase precedente e zione con i saperi nuovi e di frontiera. La “società della
di respingere Roma in una dimensione competitiva mar- Conoscenza” è il vero orizzonte dentro cui Roma deve
ginale sia in ambito strettamente culturale, nonché so- programmare il proprio futuro.

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