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Facoltà di Ingegneria
Corso di riabilitazione
strutturale
Docente: Alessandro Balducci
Ancona, 08 aprile 2011
Costruzioni esistenti – Generalità
VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA E CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DEGLI
INTERVENTI “NTC 2008 – Cap.8”
Procedure per la
valutazione della LIVELLI DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA
sicurezza
Per le strutture in muratura, inoltre, dovranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti:
- miglioramento dei collegamenti tra solai e pareti o tra copertura e pareti e fra pareti
confluenti in martelli murari ed angolate;
- riduzione ed eliminazione delle spinte non contrastate di coperture, archi e volte;
- rafforzamento delle pareti intorno alle aperture.
PROGETTO DELL’INTERVENTO
Per tutte le tipologie costruttive, il progetto dell’intervento di adeguamento o miglioramento
sismico deve comprendere:
- verifica della struttura prima dell’intervento con identificazione delle carenze e del livello di
azione sismica per la quale viene raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto);
- scelta motivata del tipo di intervento;
- scelta delle tecniche e/o dei materiali;
- dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali elementi strutturali aggiuntivi;
-analisi strutturale considerando le caratteristiche della struttura post-intervento;
- verifica della struttura post-intervento con determinazione del livello di azione sismica per la
quale viene raggiunto lo SLU (e SLE se richiesto).
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale
Strategie di adeguamento sismico
Interventi globali
Dissipazione supplementare
Inserimento di pareti dell’energia
Inserimento di controventi
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi locali)
Incamiciatura in cemento armato - incremento delle sezioni
E’ stata una tecnica largamente utilizzata per il miglioramento sismico di edifici in cemento
armato. Tale successo è legato ad una serie di fattori diversi:
- la familiarità degli ingeneri, dei costruttori e degli operai con il campo di applicazione del
cemento armato;
- l’adattabilità anche al caso di elementi seriamente danneggiati a seguito di eventi sismici.
- la versatilità tipica del cemento armato e la sua caratteristica di riuscire ad adottare qualsiasi
forma desiderata, e quindi la capacità di inglobare qualsiasi tipo di elemento e di creare
un’adeguata continuità fra i diversi elementi;
- la possibilità di intervenire contemporaneamente su più parametri. L’incamiciatura consente
di incrementare allo stesso tempo la rigidezza, la resistenza flessionale, la resistenza a taglio,
la capacità deformativa, l’ancoraggio e la continuità dell’armatura nelle zone critiche. I primi
due effetti sono legati all’aumento della sezione trasversale e dell’armatura longitudinale,
mentre gli ultimi tre sono principalmente dovuti all’incremento di armatura trasversale, che
agisce direttamente contro il taglio ed aumenta il confinamento;
- è un sistema comune ed effettivamente efficace per trasformare un sistema strutturale,
caratterizzato da trave forte e pilastro debole, con scarse prestazioni da un punto di vista
sismico, in uno più in linea con il principio della gerarchia delle resistenze, che prevede
pilastro forte e trave debole;
-consente di estendere l’armatura oltre l’elemento ed attraverso i nodi;
SVANTAGGI
- Invasività ed aumento delle masse: Per ottenere le prestazioni desiderate, generalmente, si
deve far ricorso a sezioni trasversali piuttosto grandi di incamiciatura dei pilastri.
E’ peggiore di ogni altra tecnica in termini di invasività (messa a nudo dei pilastri;
disintonacatura) e durata dei lavori.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi locali)
Generalmente lo spessore della camicia deve essere non minore almeno di 7.5-10 cm, al
fine di creare un adeguato ricoprimento dei ferri longitudinali e delle staffe (copriferro).
La staffatura deve estendersi per tutto lo sviluppo dell’incamiciatura; per una efficace
chiusura occorre sovrapporle su più lati e/o saldarle.
Per migliorare la solidarizzazione con l’esistente occorre irruvidire la superficie del vecchio
elemento ed a volte inserire degli ammorsamenti (ancoraggi chimici). Il getto è bene
effetturalo con betoncini antiritiro (a ritiro compensato), tixotropici, reoplastici.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi locali)
Incamiciatura pilastri in c.a.
Raccomandazioni per il dimensionamento e la verifica di elementi incamiciati in
c.a., con armatura longitudinale completamente ancorata alle estremità
- l’elemento incamiciato può essere considerato come monolitico. Per semplicità è possibile
considerare la resistenza del calcestruzzo come quella dell’elemento nuovo, evitando grandi
differenze fra le due. Il carico assiale può essere considerato agente sull’intera sezione
composta;
- come armatura longitudinale dell’elemento composto può essere considerata solo quella
della nuova camicia;
Sezione A-A
Sezione B-B
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi locali)
PLACCATURA E FASCIATURA IN MATERIALI COMPOSITI
L’uso di idonei materiali compositi (o altri materiali resistenti a trazione) nel rinforzo
sismico di elementi in c.a. è finalizzato agli obiettivi seguenti:
- aumento della resistenza a taglio di pilastri e pareti mediante applicazione di fasce con
le fibre disposte secondo la direzione delle staffe;
- aumento della resistenza nelle parti terminali di travi e pilastri mediante applicazione di
fasce con le fibre disposte secondo la direzione delle barre longitudinali ed
opportunamente ancorate;
- aumento della duttilità nelle parti terminali di travi e pilastri mediante fasciatura con fibre
continue disposte lungo il perimetro;miglioramento dell’efficienza delle giunzioni per
sovrapposizione, sempre mediante fasciatura con fibre continue disposte lungo il
perimetro;
Ai fini delle verifiche di sicurezza degli elementi rafforzati con FRP si possono adottare le
Istruzioni CNR-DT 200/04.
Rinforzo ad U Avvolgimento
METODI DI ANALISI
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Questa tecnica rappresenta uno dei sistemi di adeguamento sismico tradizionalmente più
utilizzati per le strutture esistenti in cemento armato.
La parete può essere costruita ovunque, anche all’esterno della maglia strutturale, ma si
predilige la realizzazione fra le maglie del telaio esistente.
Qualora si estenda per l’intera campata
fra due pilastri consecutivi, allora è
conveniente rendere collaboranti questi
ultimi e le corrispettive travi con il nuovo
setto. In un certo senso, la sezione
trasversale definitiva può allora essere
assimilata ad una sezione composta ad I,
in cui i pilastri fungono da flange di
estremità e la parte in c.a. di nuova
costruzione ne costituisce l’anima.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Il maggior problema connesso con questa tecnica è rappresentato dal notevole momento
ribaltante che la nuova parete esercita sulla fondazione. Infatti, a seguito dell’elevata
rigidezza, questa assorbe gran parte dell’azione sismica. Si può aumentare la larghezza in
pianta della fondazione; collegare i nuovi elementi di fondazione a quelli vicini attraverso
robuste cordolature; sottofondare con micropali le nuove strutture. In ogni caso ogni
soluzione risulta molto invasiva e costosa.
collegamento fra i vari elementi esistenti della fondazione sotto una parete in c.a. di
nuova costruzione
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Parete sottofondata
Con micropali
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Le pareti aggiuntive dovranno essere ben posizionate in pianta in maniera da eliminare eventuali
irregolarità sulla attuale distribuzione delle rigidezze e conferire alla struttura adeguata un comportamento
sismico regolare in entrambe le direzioni. Per edifici che si sviluppano su più piani occorre garantire la
continuità delle armatura e della sezione a cavallo dei solai esistenti e
garantire un efficace collegamento degli impalcati alle pareti stesse.
Si possono aggiungere oltre ai setti a mensola, anche setti a pareti
accoppiate.
TIPOLOGIA
DESCRIZIONE
COMPONENTI
Danno
Mensola o concentrato alla
RC1
pilastro forte base; crisi per
flessione
Pilastro
RC2 Crisi per taglio
debole
Travi di
Non si ha
RC4 collegamento
danneggiamento
forti
Zona di
collegamento Formazione di
RC5
tra tave e fessure
pilastro
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Una tecnica innovativa è la realizzazione di pareti controventanti realizzate con pannelli
metallici inseriti in un telaio in acciaio; presentano più bassi costi di realizzazione ed
elevata velocità di installazione. Offrono resistenza solamente per azioni a taglio agenti
nel piano. In particolare, le pareti possono essere suddivise in due categorie principali:
- sistemi capaci di aumentare la resistenza e la rigidezza della struttura principale;
- sistemi capaci di dissipare l’energia introdotta dalle forze orizzontali nella struttura
principale.
I secondi risultano i più interessanti.
meccanismo di dissipazione dell’energia: (a) taglio puro; (b) sforzi di trazione diagonali
La dissipazione di energia avviene soprattutto per meccanismi di taglio, o mediante azioni di
taglio puro o attraverso lo sviluppo di sforzi di trazione diagonali. Il secondo caso è dovuto al
fatto che a seguito del limitato spessore dei pannelli, questi si instabilizzano prematuramente
(in campo elastico) a seguito degli sforzi di compressione che si instaurano lungo una
diagonale. Quindi risulta preferibile un comportamento dissipativo di taglio puro.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI NUOVE PARETI
Pannelli in alluminio
presenza di aperture: (a) soluzione con elementi rigidi che incorniciano l’apertura;
(b) soluzione con due shear wall separati
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
TECNICHE DI INTERVENTO GLOBALI - AGGIUNTA DI CONTROVENTI IN ACCIAIO
L’utilizzo di controventi in acciaio come tecnica di intervento nell’adeguamento sismico di
strutture esistenti in c.a. offre diversi vantaggi:
- riduzione del periodo di inagibilità dell’edificio a causa dei lavori, visto che la maggior
parte di questi è realizzata in officina;
- costi più contenuti e facilità di messa in opera;
- possibilità di ridurre al minimo l’alterazione architettonica dell’edificio;
- possibilità di facile rimozione.
Inoltre, tale sistema lascia ampia libertà nella disposizione delle aperture, comporta un
modesto incremento del peso complessivo e se realizzato mediante controventi esterni
minimizza l’incidenza sull’operatività della struttura. Il collegamento tra il telaio in c.a. e i
controventi dissipativi in acciaio può avvenire sia direttamente, che indirettamente tramite
affiancamento di un telaio in acciaio. Il collegamento diretto, può richiedere il rinforzo
locale delle parti in c.a..
C D
B
A
D
C
Controvento dissipativo
Struttura danneggiata
Controvento dissipativo
Struttura elastica Corrispondente comportamento in termini di
dissipazione dell’energia
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI IN ACCIAIO CONTROVENTI ELASTICI
Equivalenza tra il telaio ad
1 grado di libertà con
CONTROVENTO ELASTICO
e l’oscillatore elementare.
Si considera trascurabile
l’energia dissipata dal
controvento elastico
rispetto all’energia
dissipata dal telaio.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI IN ACCIAIO CONTROVENTI ELASTICI
STRUTTURA CHE SI PLASTICIZZA con CONTROVENTO ELASTICO
Comportamento statico
incrementale del
sistema
telaio+controvento
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI IN ACCIAIO CONTROVENTI DISSIPATIVI
Comportamento ciclico del sistema composto telaio+controvento
per telaio che rimane IN CAMPO ELASTICO
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (interventi globali)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI IN ACCIAIO CONTROVENTI ELASTICI
STRUTTURA ELASTICA con CONTROVENTO DISSIPATIVO
- Sensibile riduzione degli spostamenti complessivi (v. spettro degli spostamenti) e, quindi,
degli spostamenti di interpiano, con conseguente riduzione dei danni agli elementi strutturali e
non. Al crescere del livello di smorzamento, le forze inerziali diminuiscono.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
Dispositivi di dissipazione energetica
Per la caratterizzazione meccanica dei dissipatori, se ne considera il tipo di comportamento
nella direzione lungo la quale manifestano il comportamento dissipativo.
a) Dispositivi a dissipazione “dipendente dallo spostamento”
b) Dispositivi a dissipazione “dipendente dalla velocità”
a)
b)
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
Nel caso a) la risposta sismica è indipendente dalla velocità relativa tra le due estremità
del dispositivo e dalla frequenza di eccitazione e il legame forza-spostamento dipende
dallo spostamento relativo fra le due estremità del dispositivo. I dispositivi esibiscono
comportamenti isteretici di tipo bilineare o trilineare, elasto-plastico o rigido-plastico
(attritivo).
Nel caso b), invece, la risposta ciclica è dipendente dalla velocità relativa fra le due
estremità del dispositivo e dalla frequenza di eccitazione. I dispositivi sono basati su solidi
visco elastici (polimeri siliconici), fluidi visco elastici, fluidi viscosi.
SUMITOMO FRICTION
DAMPER
Costituito da un pistone
ricoperto da cuscinetti
frenanti in rame che
scorre all’interno di un
cilindro in acciaio.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
a.2) Dissipazione dipendente dallo spostamento con dissipatore ad attrito
X-BRACED FRICTION DAMPER
I controventi lavorano solo
a trazione; sono collegati
tra di loro da un telaio
snodabile e all’intersezione
c’è un nodo con un
cuscinetto ad attrito.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
a.2) Dissipazione dipendente dallo spostamento con dissipatore ad attrito
Connessioni realizzate
con piastre dotate di
fessure in cui i bulloni
possono scorrere.
Le superfici sono
acciaio/acciaio o
acciaio/ottone.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
b.1) Dissipazione dipendente dalla velocità con dissipatore di tipo viscolineare
La dissipazione avviene per conversione in calore dell’energia meccanica fornita ad un
pistone che deforma una sostanza viscosa. Il dispositivo più comune consiste di un
recipiente riempito di un fluido, con un pistone libero di muoversi all’interno del recipiente
stesso, in modo da costringere il fluido a passare attraverso degli orifizi.
Realizzati da
copolimeri o
sostanze vetrose
che dissipano
energia quando
sottoposti a
deformazioni di
taglio.
legame costitutivo di un
materiale visco-elastico
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
INDICAZIONI PROGETTUALI
In generale l’inserimento del sistema dissipativo sarà finalizzato a ridurre le deformazioni, in
modo da contenere i danni ed evitare il collasso della struttura, attraverso le due seguenti
azioni alternative
1) l’incremento della sola dissipazione, che si traduce in uno smorzamento modale
equivalente aggiuntivo, con la conseguente riduzione dell’ordinata dello spettro degli
spostamenti, a parità di periodo proprio.
Ottenibile con l’utilizzazione di dispositivi dipendenti dalla velocità e si applica bene a
strutture dotate di per sé di buona rigidezza e resistenza.
2) l’incremento della rigidezza e della dissipazione, per cui la riduzione dell’ordinata dello
spettro
degli spostamenti avviene sia per aumento dello smorzamento che per riduzione del periodo.
Ottenibile con l’utilizzazione di dispositivi dipendenti dallo spostamento e permette di ridurre
drasticamente le deformazioni prodotte dal sisma. Nel contempo si possono però avere
notevoli incrementi delle accelerazioni, e quindi incrementi delle forze sismiche, con aggravio
delle sollecitazioni in fondazione.
Le connessioni tra i controventi e i nodi strutturali devono essere progettate in modo tale da
assorbire, con ampio margine di sicurezza, le forze previste dal calcolo. Le stesse aste non
dovranno subire fenomeni di instabilità, sotto la massima forza che il dispositivo dissipativo è
in grado di trasmettere.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
AGGIUNTA DI CONTROVENTI DISSIPATIVI
Occorre curare la connessione con i telai, verificando correttamente le sollecitazioni
trasmesse alle membrature esistenti e eventualmente predisponendo sistemi di
ridistribuzione degli sforzi di taglio nei pilastri e di trazione nelle travi e negli
orizzontamenti, utilizzando opportuni tiranti e piastre di ancoraggio.
Schematizzazione dello
sforzo normale indotto
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi concentrici
configurazione ad albero
con elementi ulteriori al piano terra.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi concentrici
Telaio di testata edificio. Inserimento controventi diagonali profili HEB 140
configurazione ad albero
con elementi ulteriori al piano terra.
Schematizzazione dello
sforzo normale indotto
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi eccentrici
Lo schema di controvento utilizzato è quello ad Y invertita, in cui le aste di controvento
sono collegate alla trave in c.a. mediante un link verticale a cui è affidato il compito di
dissipare gran parte dell’energia in ingresso in caso di sisma.
Schematizzazione del generico portale di controvento
Link corto
Plasticizzazione
per taglio
Spostamenti di interpiano
(normalizzati rispetto a quello
del secondo piano)
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
Fondazione
Nucleo
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
Modello 2
Vincoli elastici cedevoli
al piede
Modello 1 – incastri al piede
G B3 L
K 0,4 0,1
1 B
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
CURVE di CAPACITA'
Push Mode X
2000
1800
1600 Mod.1
Taglio alla base (KN)
1400
1200
Mod.2
1000
800
600
400
200
0
0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12
Spostamento (m)
Dal confrontano tra le curve di capacità dei due modelli, si nota una
differenza tra le rigidezza anche se non eccessiva.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
PUSH MODE X
Modello 2 SLDL SLDS SLCO
1600 INDICATORI DI RISCHIO (PUmodeX_T-)
0,7 0,66
1400 PP- DL
Taglio alla base (KN)
0,6
1200 0,5 0,43
1000 0,4 0,32
0,3
800
0,2
600 0,1
400 0
SL - DL SL - DS SL - CO
200
0
0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12
Spostamento (m)
Inserimento di controventi dissipativi eccentrici che vanno a cerchiare il nucleo vano scala e
ascensore, per aumentare la resistenza e rigidezza incrementando il taglio alla base e
l’inserimento di dispositivi isteretici assiali in alcuni diagonali per aumentare la duttilità, ovvero
aumentare gli spostamenti e ridurre la domanda sismica globale dell’edificio.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
ADEGUAMENTO
Allineamento A
Allineamento B
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
Allineamento A Allineamento B
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
PARTICOLARI COSTRUTTIVI CONTROVENTI DISPOSITIVI
La dissipazione avviene
quando i dispositivi sono
sottotosti a cicli alterni di
trazione e compressione.
Importante è lo
spostamento relativo tra le
due estremità del
dispositivo.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
Le verifiche sono
soddisfatte in quanto le
sezioni sono state
progettate per ottenere
un’elevata rigidezza.
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
30,00
Deformata
25,00 limite
Def. massima
20,00 dir X DOPO
Altezza (m)
Def. massima
15,00 dir Y DOPO
Def. massima
10,00 dir X PRIMA
Def. massima
5,00 dir Y PRIMA
0,00
0,0000 0,0200 0,0400 0,0600 0,0800 0,1000 0,1200 0,1400
Spostam enti assoluti (m )
CURVA di PUSHOVER
4000
Curva di pushover
DOPO
3000
2000
1000
0
0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14
Spostamento (m)
CURVA di CAPACITA'
Push Mode X
4500
4000
3500
Taglio alla base (KN)
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14
Spostamento (m)
Curva di pushover PRIMA Curva di pushover DOPO
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
ANALISI PUSH DIREZIONE X : VERIFICA ATC 40 SODDISFATTA
PUSH MASSA X PUSH MODE X
SL DL SL DS SL DL SL DS
5000
4000 PP-DS
4000
3000
PP - DL
3000
2000 PP-DL
2000
1000
1000
0 0
0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14
Spostamento (m) Spostamento (m)
2500
Taglio alla base (KN)
4000
2000
PP-DL 3000
PP-DL 1500
2000
1000
1000 500
0 0
-0,1 -0,08 -0,06 -0,04 -0,02 0 -0,09 -0,08 -0,07 -0,06 -0,05 -0,04 -0,03 -0,02 -0,01 0
Spostamento (m) Spostamento (m)
Edifici esistenti in c.a. – rinforzo strutturale (metodi dissipativi)
CASO DI STUDIO: adeguamento sismico mediante controventi dissipativi BRD
MEDIA INDICI DI RISCHIO DIREZIONE X
(PRIMA) IR < 1 Capacità < Domanda (DOPO) IR > 1 Capacità > Domanda
MEDIA INDICATORI DI RISCHIO MEDIA INDICATORI DI RISCHIO
(Direzione X) (Direzione X)
2,5
0,7 0,65 2,05
0,6 2
0,53
0,5
0,40 1,5
0,4 1,21
0,3 1 0,84
0,2
0,1 0,5
0
SL - DL SL - DS SL - CO
0
SL - DL SL - DS SL - CO
0 0
SL - DL SL - DS SL - CO SL - DL SL - DS SL - CO