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Aw.

Herbert Simone
Via Sabotino36
TeI.0863 35216
Fax.0863 446977
6705lAvezano (Aq)

ECC.MO TAR ABRUZZO.L' AQUILA


RICORSO
per il COMUNE DI LUCO DEI MARSI (AQ), C.F.0p189780661,con sedein
67056 Luco dei Marsi, Viale Duca degli Abruzzi, in persona del Sindaco legale
rappresentantepro tempore Camillo Cherubini, rappresentatoe difeso in virtu di
di G.M. n. 101 dell'11
procuraamarginedel presenteatto,e in forzadi Deliberazione
domiciliatoin Civita di
novembre2010 dall'Avv. Herberl Simone,elettivamente
Bagno-L'Aquila,Via Marsicanan. 53, pressolo studiodell'avv. EleonoraGentileschi In qualita di legale
rappresentante del
(le comunicazioni potranno essere inviate al seguente indirizzo e-mail: Comunedelegoa rap-
presentarlo e difender-
lo nel presentegiudi-
avv.herbertsimone@gmail.com);
zio, in ognisuo statoe
grado, I'avv. Herbert
contro
Simone,conferendogli
ogni facoltà di legge
COMITATO DI COORDINAMENTO REGIONALB PER LA VALUTAZIONE necessariaal buon
- REGIONE ABRUZZO, in persona del legale f i n e d e l l ' i n c a r i c ol,n -
DI IMPATTO AMBIENTALE c l u s a q u e l l ad i t r a n s i -
gere, proporre motivi
p.t.;
rappresentante aggiunti, rinunciare
a g l i a t t i ,n o m i n a r ea l t r i
- amministrazioneintimata - procuratori e farsi
sostituire.Eleggo do-
e nei confrontidr micilio in 67100
L'Aquila Civita di
in personadel l.r. p.t.,con sedein
POWERCROP S.R.L.,C.F.e P.IVA 005521090968 Bagno,Via Marsicana
53, presso lo studio
SestoSanGiovanni,Via AlbertoFalckn.4ll6; dell'avv. Eleonora
Gentileschi
- controinleressata-

PER L'ANNULLAMENTO ;i;,;, .N.


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- del giudizion. 1559 dell settembre2010(prot.n.201018437del 16 ottobre2009) i-"'*f .*#( ì
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"favorevolecon prescrizioni" espressodal Comitatodi CoordinamentoRegionaleper


la Valutazioned'lmpatto Ambientale della Regione Abruzzo,concernenteil progetto
di una Centralea Biomassedella
presentatodalla PowercropS.r.l. per la realizzazione
potenzatermicadi circa 93 MWt (32 MWe) da realizzarein Avezzano-localitàBorgo
Incile; di un elettrodottodi collegamentodi tensionedi 150kv di lunghezzadi circa 4 E ' Tu t ent icg
km; di un impianto fotovoltaico della potenzadi 300 kWp, a definizione del /il:
procedimentodi Valutazionedi Impatto Ambientaleex artt.23 e seguentiD.Lgs. n. MV'l f^",X
di Incidenzaaisensidel D.P.R.357197e s.m.i.
con annessaValutazione
412008
- di tutti gli altri atti presupposti,inerenti,corelati, collegatie derivanti,anchese non

nominati.

PREMESSA SULLA LEGITTIMAZI;NE E SULL'INTERESSE AD AGIRB


DEL COMUNE DI LUCO DEI MARSI

11 Il territorio del Comune di Luco dei Marsi confina con la frazione del

Comune di Avezzano "Borgo Incile", nel cui territorio dovrebbe sorgere la


centralea biomasseprogettatadalla PowercropS.r.l.. destinataad occupare
un'areadi 142.000mq, aventeingressosu Via Pollaiolo.
In particolare la contrada "Petogna" del Comune di Luco è distante
dall'impianto,comeenlergeanchedalle
menodi 500 metri dall'areainteressata
planimetrieche si andrannoa produrre.Ma in generaletutto il tenitorio del
Comune di Luco è in grado di subire un notevole impatto a causa della
realizzazionedell'impianto contestato: basti pensare che il centro cittadino
distacirca2km da Borgo Incile.
Il Comunedi Luco, quale Ente esponenzialedella collettivita dei propri
cittadini, è quindi pienamentelegittimato ad agire contro atti e provvedimenti
che autorizzanolarealizzazione della predettacentrale(Consiglio di Stato, Sez.
Id' n. 1134del 26.2.2010).
V,,n. 7274dell'1.10.2010;
In particolarel'impianto comporterebbesia un danno alla salute dei
cittadini,sia un danno di natura patrimoniale agli abitantie alle imprese.e in
generaleall' economialocale.
Gli abitantisi troverebberoinfatti ad essereespostia diossineed agli altri
inquinanti (ossidi di zolfo, ossidi di azoto, e altri) emessi dalla centrale a
biomasse,la cui astrattadannositànon può esserecertamentenegata.
Gli studi scientifici dimostranoinfatti che l'impatto sulla salute umana
derivante dalle emissioni dei termovalorizzatori a biomasse sono notevoli.
Infatti tali impianti rilasciano sostanzetossichepersistenti,anchesotto forma di
nanoparticelle,che si bioaccumulano, sono cancerogenee distruttrici del
sistemaendocrino.Non solo gli inceneritori di rifiuti, ma anche quelli da
biomassevegetali possono contribuire alla contaminazionedel suolo e della
vegetazione,con sostanze chimiche organiche ed inorganiche presenti in
quantitàvariabilenelle cenerivolatili e nelle emissionia camino degli impianti.
Tutti gli individui che vivono in prossimitàdi inceneritori,e quindi anche
gli abitanti di Luco (e in primis, quelli che abitanoin localita Petogna),sono
potenzialmenteesposti a sostanze chimiche attraverso I'inalazione di aria
contaminata,ilconsumodi cibo e acquacontaminatio il contattodermico con
il suolocontaminato.
Non puo pertanto negarsi in astratto, e in relazione al profilo della
sussistenzadell'interessead agire, la possibilericorrenzadel dannoalla saiute:

2
e di consegllenza,non si può ragionevolmenteescludereche, secondol'id quod
plerumque accidít, la realizzazionedella centrale a biomasse sia altrettanto
astrattamenteidonea a determinare una diminuzione del valore dei terreni
circostantiil sito presceltoe delle aziendeagricole che ricadono nel Comune di
Luco, poco distantidall'areaove dovrebbesorgeref impianto.
In verità la predettacentrale,ancheper le sue dimensioni mastodontiche
che la rendonoben diversadalle "piccole centralia biomasse"(di potenzapari
incompatibile
a 1-2 MW, e che sono da ritenersiaccettabili),è assolutamente
con l'economia agricola dell'intero Fucino. Essarischia di avereripercussioni
enormi su tutte le aziende del circondario. Vi sarà infatti un notevole
pegsioramento della qualità delle produzioni asricole locali: i campi di

finocchi, pafate,carote, ortaggi, frutteti, etc. sarannocostantementecoperti da


un microscopicopulviscolo inquinanteemessodalla Centrale,e gli ossidi di
zolfo e di azoto provocheranno una maggiore acidificazione delle acque
piovane.
Luco dei Marsi ha una economia prevalentementeagricola (in termini
percentuali rispetto al complesso della produzione cittadina il comparto
agricolo è piu importante a Luco che ad Avezzano), che rischia di essere
gravemente danneggiata da tale impianto. Verranno messe a rischio le
denominazioni IGP e comunque le denominazioni di qualità e protette che gli
agricoltori stannocercandodi promuovere da anni con grande sforzo (cfr., ad
es. la carotaIGP del Fucino), così concretizzandosianche il possibile danno
economico.
Il tutto è aggravato dalla particolare condizione e conformazione
geografica-orografica-climatica-anenometricadei luoghi interessati

dall'intervento,che certamentenon favorisce il ricambio di aria e quindi la


dispersionedelle sostanzeinquinanti.
E' appenail caso di ricordare che questi dati necessitanodi opportuni
approfondimenti, non solo in relazione al rispetto dei limiti generali

astrattamenteposti dalla normativa, ma rn relazionealla particolare e concreta


situazione dei luoghi, e all'economia locale. Anche se nessuno

approfondimento è stato compiuto, tuttavia il Comitato di coordinamento


regionale V.I.A. ha incredibilmente rilasciato un "parere favorevole con
prescrizioni".
PREMESSE DI FATTO
1. Il Comune di Luco si riserva di articolarein modo piu dettagliatoi fatti
di causa e i motivi di diritto, e di propone motivi aggiunti e depositare
memorie illustrative, non appenaavrà preso visione degli atti e documenti del
progetto,della proceduraautorizzativa,delle varie relazioni, pareri, nulla osta,
verbali, controdeuzioni della Powercrop citate a pag. l8 del provvedimento
impugnato,e quant'altro.
Fin da subito comunque illustra i punti fondamentalidella controversia,
ed enunciale censureche emergonodalla lettura del giudizio n. 1559 del 7
settembrescorso.
Il progetto di realizzazione della centrale a biomasse della Powercrop
S.r.l.si basasu alcuni atti del2007:
- il preliminaredi accordodel 24.7.2007;
- l'intesa preliminare sottoscritta il 2.8.2007 presso il MiPAAF per

l'Accordo di Riconversione Produttiva ai sensi del Piano per la


razionalizzazione del settore bieticolo saccarifero, da sottoporre
all'approvazionedel Comitato Interministerialedi cui alla legge 8112006(non
meglio conosciutaallo stato);
- I'Intesa Quadro di Filiera Agroenergetica del 31.8.2007 per la

riconversionedell'attività bieticolo-saccarifera
dell'ex zuccherificiodi Celano
tra le OO.PP.,PowercropS.R.L.,EridaniaSadamS.p.a.e ARSSA;
- l'Accordo di riconversione produttiva del 19.9.2007 (Piano per la

razionalizzazionee la riconversione della produzione bieticolo saccariferaex


art. 2 comma 2 lett. a) della legge 8112006)cui parteciparono la Regione
Abruzzo,la Provincia dell'Aquila, le rappresentanze
sindacali,Eridania Sadam
S.p.a.e PowercropS.r.l.

Questi atti portarono ad un progetto di riconversione che aveva un


dupliceobiettivo:
- individuare una alternativa alle coltivazioni bietole, con particolare

attenzionealle coltivazioni "no food', o "coltivazioni energetiche", a cui si


sarebberoconvertiti gli agricoltori locali del Fucino;

4
- individuare un'alternativa occupazionaleper i lavoratori già impiegati

nella produzionesaccarifera.
Veniva quindi prevista una doppia linea di interventi:
(D Messain eserciziodi una "Filiera Agroenergetica"comprensivadi
- realizzazionedi un impianto di trasformazionedi prodotti orticoli e una

centralea biomassedi potenzadi 30 MW circa;


- sviluppo delle produzioni agricole mediantel'avvio di filiere agricole
'No food" basatesu coltivazioni dedicate;

- possibilità di avvio di coltivazioni in serra;

(II) Messain eserciziodi una "Filiera orticola" tramite


- realizzazionedi un Centro di Trasformazione Orticola nel territorio di

Celano,per la valorizzazionedelle patatee delle carote;


- riassorbimento delle aree fucensi un tempo dedicate alla coltura

bieticola.
***

2. Negli anni seguentinon è statodato alcun seguitoalle attività rientranti


nella Filiera Orticola.
Anche la Filiera agroenergeticanon ha avuto completa attuazione,dato
chenon vi è tracciadi attività volte allo sviluppodi coltivazionienergetiche,né
di coltivazioni in serra.
Solamente il redditizio progetto di realizzazione dell'impianto a
biomasse (redditizio per la sola Powercrop) è stato awiato mediante
instaurazionedel procedimentoautorizzativoin sederegionale,e per di piu in
modo tale da eliminare qualsiasi (ipotetico) aspetto compensativoper la
collettivitàlocale,per i cittadini, per il mondo agricolo.Oggi siamodi fronte ad
un'operazione puramente speculativa, che nulla ha a che fare con la
riconversionedell'agricoltura fucense,e la cui redditività deriva solo dalla
prospettivadi guadagnotramite il mercatodei "certificati verdi".
Non è stato possibile visionare i verbali delle sedutedel Comitato di
CoordinamentoVIA, né le memorie e osservazioni inviate dai vari Enti Locali,
né il S.I.A, presentatodalla Powercrop.
Ci si riserva di articolare motivi aggiunti non appena sarà possibile
prenderevisionedi tali atti.
La lettura del giudizio n. 1559 del Comitato VIA rivela fin d'ora.
l'esistenzadi gravi profili di illegittimità del parerestesso.
Si proponequindi ricorsoper i seguenti ,
MOTIVI
I. Eccesso di potere: istruttoria lacunosa e perplessa.
Contraddittorietà tra atti e pror.vedimenti. Carenza di presupposti.
Travisamento dei fatti. Violazione delle regole di leale svolgimento degli
accordi. Illogicità manifesta. Violazione di legge: norme sulla
partecipazionenrocedimentalepostedalla L. 24111990.

l. Gli accordi tra le parti che fungono da presuppostodel progetto di


impianto in costruzione, come accennato,sono stati formalizzati in diversi
documentidel luglio-agosto2007: in baseall'Intesapreliminare de|2.8.2007e
all'Intesa quadro del 31.8.2007 dovevano essere sli Enti Locali ad
individuare il sito dove installare la centrale a biomasse. Inoltre questa
attività di individuazione dell'area presupponevaespressamenteuna previa
'enibilità tenitoriale, asrí, ed economics"
dell'intervento.

Questeprescrizioni non sono stateosservate.


In primo luogo gli Enti Locali firmatari dell'Intesa non hanno affatto
procedutoad individuare il sito per la installazionedella centralea biomasse.
In secondoluogo è mancatadel tutto la predetta"verifica di sostenibilità".
Al contrario, è stata la Powercrop unilateralmentead individuare il sito,
presentandoistanzaal Consorzio Industrialedi Avezzanogià in data 20 giugno
2007 per l'assegnazionedi un'area inseritanel perimetrogestitodal Consorzio
stesso.Si vedainfatti l'Accordo del 19.9.2007,punto l7 delle premesse.
Tale situazione concreta anzitutto I'eccesso di potere per
contraddittorietà tra atti e prowedimenti. Infatti le parti avevano
concordato ufficialmente, davanti al Ministero, di voler affidare agli Enti
Locali I'individuazionedel sito, e di ritenereindispensabileuna verifica della
sostenibilità dell'operazione invece è stata Powercrop a procedere
unilateralmente all'individuazione del tale sito, violando e rompendo gli
accordi presi!
Certamentel'Accordo di riconversionedel 19.9.2007non poteva essere
per stravolgerele previsioni partecipativedella precedenteIntesa.
1'occasione
L'Accordo poteva solamentesviluppare,ma non già contraddirel'Intesa del
31.8.2007
. I

L'illegittimità e invalidita dell'Accordo rifluisce per derivazione


nell'invalidità dell'istruttoriaV.I.A. dato che questasi incentraprincipalmente
sui profi li localizzativi.
2. La violazione delle pattuizioni dell'Intesa preliminare sulla
localizzazionesi risolve anche in una carenza del presupposto di fatto e di
diritto dell'Accordo di Riconversionee dell'atto autorizzativi della Centrale.
Infatti l'individuazione del sito piu idoneo entro il 10 settembre2007 è
mancatatotalmente, e quindi non è stata mai effettuata la suddetta "verifica
della sostenibilitàtenitoriale, agricolaed economica".
Ciò si risolve in un grave sintomodell'eccessodi potere, por carenza di
un presupposto necessarioper la firma dell'Accordo di riconversionee della
realizzazione delI' opera.
Va rilevato peraltro che la PowercropS.r.1.ha tenuto una condotta non
leale.
Infatti per un verso essain data 31.8.2007si impegnavaformalmentea
affidareagli Enti Locali l'importante compito di individuazionedel sito, con le
relative verifiche di sostenibilità; per altro verso, mentre prendeva questo
impegno, essa... Io aveva già violato preventivamente. ed aveva
untespressariserva mentale sul punto.
Infatti essa Powercrop già alcuni mesi prima si era mossa in modo
autonomo,con la chiara idea di scavalcare,accantonaree fare a meno degli
Enti. In particolare 1120giugno 2007 aveva chiestoal Consorzio Industriale di
AvezzanoI'assegnazionedi un'area all'interno dell'aîea gestitada tale Ente.
Coerenzaavrebbe voluto che quella richiesta di assegnazioneeffettuata
nel giugno 2007 venisseaccantonataalla luce di quanto pattuito nell'Intesa del
3l agosto:infatti in questasi era stabilitoche dovevanoesseregli Enti Locali a
effettuarel'individuazionedel sito piu idoneo.
E invece no: al contrario, è stato proprio I'impegno preso in occasione
dell'Intesa preliminare ad essere cancellato come se nulla fosse. Infatti
nell'accordodel 19.9.2007,come se si trattassedella cosapiu linearee chiara
del mondo, le parti hanno dato atto che il sito era quello assegnato dal
ConsorzioIndustrialesu richiesta unilateraledi Powercrop.
3.Lasituazioneoradescrittasiconnetteperaltroadun'@
violazione delle regole di partecipazioneprocedimentale e di consultazione
degli Enti Locali interessati.
Oltre al fatto che la partecipazione nella fase localizzativa era
prevista dagli accordi stessi(e non è statamai attuata),sono le
espressamente
nonne di legge e i principi generali ad imporre la partecipazioneagli Accordi,
alle Intese e piu in generale al procedimento amministrativo del Comune di
Avezzano,nel cui territorio dovrebbe sporgerela centrale,dato che l'impianto
ha un rilevante impatto ambientale,sociale,economico,naturalistico,etc.
Stessoa dirsi per quanto riguarda il Comune di Luco dei Marsi, dato che
l'impianto cade su un'area posta al confine, e dato che gli impatti ambientali,
sociali,economicinegativi coinvolgonoancheil Comunelimitrofo, come detto
sopra.
Risulta del tutto assurdo che il Comune di Celano, la Regione e la
Provincia abbiano stabilito di installare un impianto industriale avente un
su un'area al confine tra
fortissimoimpatto ambientale-economico-territoriale
Avezzanoe Luco dei Marsi. senzaconsultarequesti due Enti!
Si deduce formalmente la violazione dei principi di partecipazione
procedimentale dei soggetti ed Enti direttamente interessati dall'impianto,
postedalla L. 241I 1990.
* *:f

II. Eccesso di potere per istruttoria insufficiente. lacunosa, perplessa.


Mancanza di disponibilità delle biomasse.Violazione d.lss. 4/2008 e d.lss.
15212006.
l. Il Progettopresentatoda Powercropafferma in modo apodittico che le
biomassecoltivate e quelle forestali verrannoreperitenel raggio di 70 Km.
E' sintomaticoche assiemeal SIA, al progetto, alle relazioni, non sia
stata prodotta alcuna documentazioneidonea a supportaretale affermazione,
del tutto inverosimile.
Con riferimento specifico alle biomasseoggettodi coltivazione,durante
il procedimentoVIA diverseassociazioniagricole,comitati, hannoevidenziato
che man cavatotalmenteun piano di approvvigionamentodelle biomasse,e che
non erano stati esibiti atti, contratti e documenti idonei a dimostrare la reale
disponibilitàdelle biomassestesse.Anzi la situazionedei luoghi spingevaa
ritenereche le stessenon fosserodisponibili.
Stessoa dirsi per quanto riguardale c.d. biomasseforestali.Sul punto il
Corpo Forestaledello Stato ha illustrato i motivi che portano a concludereche
le biomasseforestalinon sonoaffatto disponibili.
Z. Solo a seguito di queste osservazioni e di queste contestazion\,la
Powercrop,quando il procedimento di VIA era iniziato da oltre un anno (!),
nell'estate del 2009 ha prodotto uno studio redatto da una società esterna
(Nomisma)intitol afo"Piano di approwigionamentodelle biomasse".
In tale Piano si effettua un riferimento di taglio "statistico" ai terreni
esistenti nella Provincia dell'Aquila e nelle province limitrofe, che
consentirebbero di reperire le biomasse vegetali necessarie per il

funzionamentodell' imPianto.
Tuttavia tale Piano contiene una serie di forzature. inesattezze.
imnrecisioni, errori, che lo rendono asso : tutti

questi aspettisono stati puntualmenteevidenziatidalle Confederazioniagricole


(Coldiretti, Confagricoltura, CIA), le quali hanno evidenziato in dettaglio, in
un'appositanota del marzo 2010 inviata al Comitato V.I.A., tutte le lacune
dello studio (in particolare per quanto riguarda la mancata analisi delle
concretepotenzialitàproduttive dei terreni da dedicarealla pioppicoltura, delle
reali condizioni climatiche dei tenitori considerati,mettendoin luce la mancata
effettuazionedi una verifica orografica, f inesistenzadi una seria analisi sulla
effettiva possibilitàper i fondi indicati di ospitarecoltivazioni energetiche).
In particolaresi era dimostrato il caratterefallace dei dati indicati, riferiti
a molti comuni della provincia dell'Aquila che per ragioni di ubicazione
geografica-orografrca, per qualità dei terreni, per le particolari situazioni
pedoclimatiche,orografiche, e per la particolare conformazionee dimensione
delle impreseagricole,non potevano assolutamentedisporre delle superfici
da destinarealle coltivazioni energetiche.come sostenutoinvecenello studio
commissionato(con gran ritardo) dalla Powercrop,e che ha quindi un valore
del tutto genericoed astratto.
Del resto la Società istante non ha indicato il numero delle aziende
agricole che hanno sottoscritto i c.d. contratti di coltiv azionesperimentali,né
ha fornito i dati della produzione delle biomasse e le risultanze della
sperimentazioneeffettuata sui vari comprensori.Risulta per converso che la
sperimentazionenon abbia dato i risultati sperati, per I'esiguo numero di
aziendeinteressate,per i pochi ettari di superficie impegnati, per i risultati
produttivi ottenuti.
Inoltre, quanto alle superfici forestali, non si è tenuto conto che oltre la
metà di essesono di proprietà pubblica, e spesso gravafeda usi civici (con
conseguente
impossibilitàdi usareil legnameper altri scopi),e che il mercato
domestico ha una struttura tale da non lasciare molte biomasse forestali
disponibiliper altri usi.
Insomma:lo studio della Nomisma costituisceun maldestrotentativo di
owiare a posteriori ad una lacuna, di forzare i dati reali, di nasconderegli
elementi che smentisconole apodittiche dichiarazioni del progetto Powercrop,
di rimediare ad una gravissima lacuna progettuale riguardante
l' importantissimoaspettodegli approwigionamenti.
Ma tale tentativo deve ritenersi fallito.
E' del tutto assurdo, e indice di una istruttoria procedimentale
perplessa.lacunosa. insufficiente, irrazionale e illogica, che il Comitato

vIA abbia assolutamenteomesso di analizzare questi aspetti. di motivare


sul punto, e ciò nonostanteche vi siano stateosservazionie controdeduzioni
puntualie precise,che dimostranol'inattendibilitàdel predettodocumento!
Infatti esso Comitato si è limitato a citare le osservazioni iniziali e le
controdeduzioni della Powercrop contenute nello studio Nomisma (senza
peraltro porsi il problema della adeguatezzadi tale studio). In modo del tutto
laconico vengono spese poche righe per afferrnare "Per quanto riguarda il
problema legato all'approwigionamento delle biomasse, la Ditta ha
proweduto ad incaricare una società specializzata che attraverso uno studio
ha stabilito quantità e qualità delle biomassechepossono esserereperite in un
bacino dal raggio di settanta chilometri detl'impianto. Tale studio, tetnuto
conto della superficie del bacino di opprowigionamento , del numero dei

10
contutli interessati,detla superficie delle aree boscate, e di altri dati, ha
unapotenzialitàdi circa 960.000t/annodi biomassedisponibili".
srirrtctto

lff:t.rnu do.,r-.rrto d"l rrru.ro


parolaè stataspesasull'analitico
2010 delle Confederazioniagricole che smonta punto per punto lo studio
redatto dalla Società specializzata,Nomisma, del quale viene dimostratoil
carattere puramente astratto e aleatorio, e le molteplici inesattezze,

imprecisionie lacune.
Inoltre I'istruttoria è lacunosae perplessaperchènon è stato dimostratoe
motivato il superamentodelle gravi obiezioni mossedal Corpo Forestaledello
Stato con la nota del 24.3.2009 e con i pareri resi durante la procedura.In
particolareil CoordinatoreDistrettualeha evidenziatoche
"l'approwigionamento dell'ingente biomassa legnosa lascia serie
incertezzein termini di disponibilità quantitativa sia per I'attualità che per il

.futuro, avendo al riguardo circostanziati elementi valutativi sia per la


fornitura in loco che per quella reperibile in un raggio di azione dí 70 Km
dall'impiantoffilierecorte). I boschidella Marsica, estesiper circa Ha 34.000
possono fornire teoricamente circa 135.000 tonnellate onnue di legna.
Considerandoperò la loro orografia e la limitata accessibilità,per manconza
di piste e strade, tale quantità si obbassavertiginosamente.l{on si entra nella

fattibilità della riconversione dei terreni agricoli per le colture energetiche


anche se si hanno forti dubbi che uno operazione del genere possa avere
successo,tenendopresente che nei terreni prescelti, seminativi non irrigui, vi è
un fattore molto limitante che è la carenza idrica la quale è notoriamente
esiziale per uno adeguata produzione di massa legnosa dal pioppo. 4.
L'impianto èfonte di rifiuti di notevoleentità:
a) rifiuti speciali non pericolosi costituiti dalle ceneri;
b) rifiuti pericolosi costituiti dalle polveri di elettrofiltro e filtro a
manichein tessuto.
il commo 382 dell'art. I della legge 29 novembre 2007, n. 222
recita..."La produzione di energia elettrica medianteimpianti alimentati ds
biomassee biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamentoeforestali, ivi
inclusi i sottoprodotti,è ottenuta nell'ambito di intese di filiero o contratti

1l
quadro ai sensi degli articoli 9 e I0 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n.
102, oppure di filiere corte, cioè ottenuti entro un raggio di 70 km
dall'impianto che li utilizzaper produrre energiaelettrice...".
Non risultsno a auesto Coordinsmento, all'attualità, filiere di
nroduzione e distribuzione di biomasse forestali in situ e nell'íntorno, atte s

Wldi\lfute l'alimentazione di una centrale di questa portsta".


Lo studio Nomisma, redattoda tecnici di altre regioni, che non si sono
mai recati nel territorio di riferimento, non è assolutamentein grado di superare
questeobiezioni,mosseda chi (il Corpo Forestaledello Stato)conoscebene il
territorio, dove operagiornalmente.
Tutte questi dati non sono stati considerati,e non è stato affatto spiegato
come e perché lo studio specializzatosarebbepiù convincente del parere
dell' IspettoratoForestale.
Non è stataeffettuata- in sintesi- I'operazione di ponderazione delle
diverse risultanze istruttorie, ffi& al contrariouna singolarisultanzaistruttoria
(il piu volte indicato studio specializzato)e stato preso come unico documento
inattaccabile e inconfutabile; nemmeno una parola per converso è stata
dedicata alle controdeduzioni delle Confederazioniagricole del marzo 2010
(che smontanotale studio punto per punto).
Il CCR-VIA non ha inoltre consideratoil fatto che con il medesimo
documentodel marzo 2009 le OrganizzazioniProfessionaliagricole (che non
avevanocomunque partecipatoall'Accordo di riconversionedel 19.9.2007)
hanno"ritirato la propria firma" dall'Intesa-Ouadro del 31.8.2007.Peraltro
tale nota è stata formalmente approvatae fatta propria dallo stessoComune di
Luco dei Marsi nella sedutadel Consiglio Comunaledel 12.3.2009,e di cio è
statadatapuntualecomunicazionealla Regione.
Infine si lamentache il giudizio n. 1559non chiarisceaffatto se i membri
del Comitato VIA abbiano assuntoil giudizio positivo all'unanimità owero a
maggioranza:è presumibile che vi sia stato quantomeno il dissenso del
componentedel Comitato intervenutoquale delegatodel Corpo Forestaledello
Stato.

t2
La superficialitadell'istruttoria,in conclusione,è evidente:così come
3ppareer idente l'illogicità e irrazionalitàmanifestadel parerefavorevole del
Comitatodi Coordinamento
VIA. s

3. Il difetto di istruttoriaè tanto più gravese si considerache anchenelle


ossen'azioniinviate al Comitato VIA da privati cittadini si era evidenziatoche
il progetto e carentedi uno studio chimico e pedologico dei suoli destinati
all'impianto delle colture energetiche,e che manca una valutazione delle
esigenze di governo delle stesse (parametri fondamentali che vanno ad
influenzarela produttività delle colture e l'impatto che questepossonoavere
sui suoli interessatie anchesulle falde idriche presenti).
Tale studio non e presentenemmenonel piano di approvvigionamento
postumo.
In particolarenon si è tenutoconto:
- della ferttlîzzazione, dato che la quantità di nutrienti assorbiti dalle

piante e correlafaal ritmo di produzionedella biomassa;all'età e dimensione


della piantanel momentodella raccolta;alla specieutllizzata.Vi è la necessità
di compiere accurateanalisi chimiche del terreno prima di impostarepiani di
fertrlizzazioni basatesulle dotazioni del suolo e sulle asportazionirelative alla
raccoltadel prodottoutile;
- del diserbo(in quanto per migliorare I'insediamentodelle colture SRF

si rendenecessariocontrollarele piante infestanti,usarediserbanti/disseccanti


per eliminare le "perennanti" durantela preparazionedel terreno,usareprodotti
residuali dopo la messa a dimora, controllare le infestanti con lavorazione
meccanica superficiale, ed effettuare un controllo chimico dopo ogni
ceduazione);
- della necessitàdi effettuareuna difesa da insetticidi e crittogame:il

controllo fitosanitariodei parassitidelle SRF, in particolareil pioppo (ossiala


pianta indicata da Powercrop), è difficile perché presentaproblemi di tipo
economicoed ancheagronomico.
E' evidente che ai fini di massimizzarela produzione (nella logica
economica alla base degli interessi di una società privata) si può andare
incontro ad agricoltura di tipo intensivo, con eccessivouso di pesticidi e
fertllizzanti che inevitabilmente porterebberoad un netto depauperamento

13
degli elementioligominerali del suolo.
L'analisi di tutti questi aspettimancadel tutto nell'istruttoria davanti al
Comitato VIA, sebbenegli stessi siano oggetto di puntuali osservazioni di
privati cittadini che sono intervenuti nel procedimento.
rf:f d(

III. Segue: eccesso di potere per istruttoria insufficiente, lacunosa.


perplessa.Mancanza di disponibilità delle biomasse. Violazione d.lgs.

4/2008e d.les.152/2006.
1. Ma vi è di piu.
Anche se per ipotesi il Piano di approwigionamento non avesseavuto il
carattereastratto, inverosimile e aleatorio di cui si è detto, e anche se non
contenesse
una seriedi gravi errori, omissionie inesattezze,
essodimostrerebbe
tutt'al piu che nel raggio di 70 KM esiste l'astratta eventualità che taluni
agricoltori-produttori siano in grado di produrre le biomassedisponibili per il
funzionamentodella Centrale.
Ma tutto cio e assolutamenteinsufficiente. Infatti la Powercrop doveva
dimostraredi averela concreta e reale disponibilità delle biomasse,esibendo
contratti di fornitura e somministrazione. contratti di affitto dei terreni e
dei fondi.
Insomma:dire che in un certo territorio sussistela possibilità astratta che
venga coltivato un certo quantitativo di biomasse,non significa affatto che
Powercropabbia per ciò solo lapossibilità concretadi approwigionamento del
medesimo.
La Powercrop avrebbe dovuto dire, ad esempio: "l'agricoltore Tizio
produce annualmente xxx quintali di biomasse vegetali e ha stipulato un
contratto di fornitîlro con la scrivente Società, che si allega; il sig. Caio è
proprietario del terreno sito nel Comune di xxx Fg xxx part. Xxx e ce lo ha
dato in ffitto consentendodi coltivarvi biomassevegetali, come risulta dal
contratto che si allega. Da tutti tali contratti emergela provo che la Società
disponedelle biomassenecessarieper il funzionamentodell'impianto" .
E invece no: Powercrop dà per scontato, chissà perché, che una volta
autorizzatoI'impianto tutte le imprese siano disponibili a fornirle le biomasse
prodotte.Da dove traggaquestaconvinzionenon è dato sapere.

t4
Insomma, I'approvvigionamentodelineati da Powercrop è un'ipotesi e
nulla più. Essa avrebbe dovuto dimostrare non il possibile

approwigionamento,ma il reale e concreto titolo di' disponibilità delle


biomasseelo dei terreni idonei a coltivarebiomasse.
E' troppo facile dire "un territorio ha potenzialità per produrre xxx
quintali di biomasse":quindi, nel frattempo, si chiede che venga autorizzalala
Centrale...Bisognadimostrareprima di averela disponibilitàconcretae reale
per l'acquisizione di quelle biomasse, e solo dopo si può chiedere
yautorrzzazione.Il giudizio positivo V.I.A. poteva essererilasciato solo in

presenzadi contratti di fornitura che dimostrasserola effettiva capacità per


Powercropdi averele biomassenei termini indicati.
Tale dimostrazione non è stata data, e il Comitato VIA ha omesso
totalmentedi approfondirequestoaspetto:dal che consegueun ulteriore profilo
di insufficienza.lacunosità. illogicità dell'istruttoria.
*(**

IV. Eccessodi potere per istruttoria insufficiente. lacunosa e DerDlessa.


sotto altro profilo. Jnidoneitàdel Progetto a garantire la riconversionedei
terreni agricoli del Fucino. Violazioned.lgs.4/2008e d.lgs. 152/2006.
l. Sempre con riferimento all'approwigionamento delle biomasse,la
powercrop si è limitata a dichiarare che le stessesarebberostate coltivate nei

Piani Palentini,nel Frusinatee nel Reatino.


e non è
Questadichiarazionee del tutto insufficiente,genericae carente,
stataintegratain modo idoneo nemmenosuccessivamente.
Si vuole ora evidenziare un altro profilo di illogicità e irrazionalità
manifesta.
La Centralenascein teoria per consentireagli agricoltori del Fucino di
convertire i propri terreni dalla filiera bieticola-saccarifera a ouella
energetica.In sintesi,nasceper consentireai cittadini del Fucino di usareper
le coltivazioni energetichei terreni gia coltivati a bietola da zucchero.
Ma se le biomassevengono presedal Frusinatee dal Reatino,l'asserita
riconversionedei terreni fucensi svaniscetotalmente.Il progettoinsomma,non
è in alcunmodo funzionaleall'economiaagricoladel Fucino!
Anche se per ipotesi risultasse che le biomasse sono realmente

15
disponibili nelle dette zone del Lazio (ma non vi alcunaprova sul punto: cfr. il
paragrafo precedente),sarebbe comunque violato Io spirito e la lettera
dell'Accordo di riconversione. che prevedeva ,la diversa utilizzazione dei
terreni del Fucino. Se non sono questi a fornire le coltiv azioni di biomasse,a
che scopo realizzare la centrale in oggetto? La risposta è chiara: solo per
consentiread un operatoreprivato di riceverelauti guadagnicon il meccanismo
dei certificati verdi (senza i quali la Centrale a biomasse non sarebbe
assolutamente
redditizia).
E' sintomatico e assurdoinoltre che il progetto preveda solo una quota
massima di utilizzo di biomasse da coltivazieni agricole. mentre avrebbe
dovuto prevederne, al contrario, una quantità minima e stabilire
obbligatoriamenteche le stessedovesseroesserecoltivate nell'alveo fucense.
per sopperireal venir meno delle colture bieticole.
Insomma,è possibile,e anzi del tutto prevedibile,che pochissimiterreni
fucensi, o addirittura nessuno,venganoutilizzat\per le coltivazioni no
food.Il
mondo agricolo subirà per converso un netto peggioramentodelle condizioni
ambientalie territoriali.
Del resto questa situazione appare inevitabile, dato che il Fucino non
potrà mai concorrerealla produzione delle biomasserichieste, in quanto i
terreni sono vocati alle produzioni di ortaggi; non esistono, inoltre, le
condizioni per produrre biomassenel Fucino (né nei Piani Palentini), né risulta
che le prove sperimentali abbiano dato esiti positivi, e che i pochi terreni
disponibili allo scopo siano in grado di alimentare un impianto di tali
dimensioni.
Inoltre si tengaconto del fatto che
l) il prezzo degli affitti e la piccola maglia poderale diffusa nell'area
fucensenon si concilianocon le produzioniestensiveelo poliennali.
2) il progetto di investimento nell'area non tiene conto delle reali
esigenze delle aziende agricole del Fucino: razionalizzazione dei sistemi
irrigui, manutenzionestraordinariadelle operedi bonifica: strade,ponti, canali.
3) l'investimento appare in stridente contrasto con la necessità di
migliorarel'immagine e la qualita dei prodotti agricoli del Fucino (testimoniata
dall'awenuto riconoscimentodell'IGP della carotae di quello in itinere per la

T6
patata).
*{<*

V. Eccesso di Ntruttoria lacun te. Bilancio


ambientale non positivo. Violazione d.l 008e d.lss.15212006
1. Il Comitatoha ritenuto accettabilela tesi di Powercrop,secondo
cui la
Centralenon comporterebbesuperamentodelle soglielimite
degli inquinanti.
Ma in realtàtale valutazioneè stata fattaesclusivamentein astratto.
senza
considerarela reale situazione dei luoghi: e quando sono
state indicate le
condizioni concretedel territorio, questesono statedescrittein
modo del tutto
travisato!
Infatti negli atti di powercrop si afferma che Avezzano
sul piano
climatico e meteorologico- avrebbeuna media di 20"
annui, e una piovosita
mediadi 1340mm (sic) (così la"Relazionetecnicadescrittivo,,).
Nulla di più erroneo! I dati di Avezzano sono molto
diversi: la
temperaturamedia non superagli I I gradi annui,e la piovosità
è di g00 mm. E
Borgo Incile, che è una frazione di Avezzanonella zona
sud del territorio
comunaleha temperaturee dati pluviometrici ancorainferiori
!
Inoltre si è omessototalmentedi considerareche la conca
fucenseha una
strutturaorograficaa catino, con un'inversionetermica evidente,
e con scarso
ricambiodi aria.
Tutto cio fa sì che le sostanzeinquinanti stagnino sul fondo
della valle,
ove vi sono centri abitati e campi agricoli, e comporta una persisten
za e un
deposito ed accumulo degli inquinanti (che non vengono
affatto spazzati dai
venti).
Occorreestremaattenzionenella decisionedi immettere
effluenti gassosi
inquinanti in misura rilevante e continuativa, come awiene
con impianti di
questotipo. Infatti gli stessi,dataanchela scarsapiovosità
della concafucense
e la modestaventilazione,non verrebbero"dilavati" con
molta frequenzà, c -
non potendo uscire dalla piana permaffebberoin sospensionea lungo,
accumulandosi in special modo durante le frequenti inversioni
termiche
invernali. In preselìza dell'alta pressione invernale, l'aria
è praticamente
ristagnantee immobile per giorni e giorni, e nei primi
100-200 metri di
atmosferasi avrebbeun accumulointollerabiledelle sostanze
nocive.

t7
E il problema è aggravatodalle cosiddettenanoparticelleultrafini, che
non vengonotrattenuteda nessuntipo di filtro.
Sul punto gli studi della Powercrop sono del tutto carenti, o addirittura
sballati.
2. Oltre gli errori macroscopicisopraevidenziati,si puo indicaîe un altro
punto che la dice lunga: nel punto in cui parla della "Qualità dell'aria"
Powercrop si dilunga nel chiarire che la rete di monitoraggio abruzzeseè
insufficiente, che non vi è una centralina di monitoraggio ad Avezzano,ma
solo in alcuni dei capoluoghi di provincia (Pescarae Chieti); che è prevista
l'installazionedi altre centralinenelle città di Teramoe L'Aquila, e così via.
Nemmenouna parola sulla situazionedell'aria a Borgo Incile.
Inoltre appare paradossale che nella "sintesi non tecnico" si parli
ampiamente di una campagna di monitoraggio effettuata nel 2006 e ad
Ovindoli (Aq) pressoil Magnola Hotel.
Ora, Ovindoli è una nota localita sciisticadi montagnaa 1300 metri di
altezza,distantealmeno 30 Km da Borgo Incile, e che non c'entra nulla con il
clima e l'orografia di Borgo Incile. Si tratta di una zonacaratterizzafadalfatto
di esserespazzatadai venti in ogni periodo dell'anno, e per le bufere di neve
che la investonod'inverno.
Borgo Incile invece è adiacentealla Petognadi Luco dei Marsi, ossia il
punto piu bassodi tutto il Fucino, dove c'era I'Emissario naturale del Lago
Fucino:che cosac'entra con Ovindoli?
Insomma: tutti questi elementi confermano la superficialità
dell'istruttoria e rendono veramenteincredibile il giudizio "favorevole" del
ComitatoVIA.
3. Si contesta inoltre, anche alla luce di quanto detto, che durante la
proceduradi VIA non sia stata presa assolutamentein considerazionela c.d.
ipotesi zero, e si sia invece affermato che il bilancio ambientale sarebbe
positivo.
La Powercrop avrebbe dovuto effettuare una analisi della situazione e
degli scenari evolutivi in caso di non attuazionedel progetto (ipotesi zero o
"scenariodi riferimento"), in relazioneal contestosocio-economico.territoriale
e ambientaledei luoghi.

t8
Si sarebbequindi dovuto paragonaree differenziare le alternative: lo
scenarioterritoriale e ambientalesenzacentrale,e quello con la centrale.
La mancata effettuazione di tale operazione concreta un vizio di
legittimita, per violazione delle regole che disciplinano la Procedura di
Y alutazionedi Impatto Ambientale.
***

VI. Eccessodi potere per illogicità e irrazionalità manifesta. Difetto di


istruttoria.
Nel giudizio VIA si legge in modo tranchanl, quanto alle risorse idriche
necessarie,che il CAM sarebbedisposto a fornire una certa quantità di acqua
per il funzionamento dell'impianto, e che lo stesso impiegherà 992.000
mc/annui.
Anche a questopropositola lacunositàdell'istruttorialasciadi stucco.
Da anni, se non decenni, l'intera economiaagricola del Comprensorio
fucensesoffre di frequenti periodi di siccità.
Appare del tutto irrazionale sotto il profilo dell'impatto territoriale,
ambientaleed agricolo, sprecareuna enorrnequantità di acqua (un milione di
metri cubi) per una Centralea Biomasseper nulla funzionaleagli interessidella
zona.Insomma: la gia sofferentefalda profonda del Fucino, che è già in vi di
esaurimento,verrebbeulteriormentesfruttatain modo dissennato.
Cio appare del tutto assurdo in una zona dove spessosi e costretti a
razionare l'acqua, dove più volte negli ultimi anni è stata dichiarata
l'emergenzasiccità, e dove si pensaa progetti che costanodecine di milioni
(vascheirrigue, invasi idrici, etc.)per risolveretali problemi.
Anche questo aspetto e stato puntualmenteconsideratonel parere del
Corpo Forestale.Il progetto Powercrop,per quanto risulta dal giudizio VIA,
sorvolasul punto. Il giudizio n. 1559 a sua volta omettedi considerarequesto
importantissimoaspetto,con violazione della normativache impone di valutare
gli effetti diretti e indiretti della realizzazionedell'impianto sull'uomo, sulla
fauna,sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull'aria,
sul clima, sul paesaggio.
Inoltre la siccità è un fattore che impediscein radice la diffusione delle
colture energeticheche richiedono grandi quantitativi di acqua.

t9
**{<

VII. Violazione di legge. Art. 5 d.lgs. 3g712003. Art. 5 protocollo


aggiuntivo approvato con D.G.R. 100/2007.Eccessodi potere per carenza
di istruttoria e mancata considerazione dellg osservazioni.
Contraddittorietà.
L'art.5 del d.lgs. 38712003(rubricato "Disposizioni specifiche per la
valorizzazione energetica delle biomasse,dei gas residuati doi processi di
depurazionee del biogas") parla espressamentedi "Uompaoue prioritaria
degli impianti cogenerativi di potenza elettrica in_t--'^,-- a 5 MW",. favorendo
lo sviluppo di piccoli impianti di micro generazioneelettricada biomasse.
La microgenerazioneha una buona efficienza energeticae presentaun
minor impatto sull'ambiente. Anche dal punto di vista di inserimento nel
territorio, per le loro dimensioni ridotte e la loro minore necessità
di
infrastrutture,le piccole centralipresentanoun'accettabilitàsocialemaggiore.
La centrale proposta dalla Società PowerCrop non è conforme alle
misure previste dal decreto suddetto,ed ha una potenza 6 volte maggiore
di
quella che lo stessodecretopromuove per gli impianti a biomasse.
Si consideriinoltre che la RegioneAbru zzo hasottoscrittoun "accordo di
programma"con il Ministero dell'Ambiente,aventead oggetto I'attuazione
di
un piano per la valorizzazione delle biomasse nel territorio abruzzese.Il
Programmaprevede la creazionedi filiere complete per lo sfruttamentodelle
biomasse agro-forestali e residuali in tale territorio: raccolta, trattamento,
distribuzione, commercializzazione, utilizzo negli usi finali,
termovalorizzazionein impianti dedicati.L'obiettivo del programmae quello di
attuareun progetto pilota per la valorizzazionedella biomassa,creandofiliere
efficienti che possanoconsentirela definizione di linee guida atte afavorirne la
replicabilitasu scalaregionale.
Con DGR n. 100 del 2007 la RegioneAbruzzo ha approvatoil protocollo
tecnico aggiuntivo che stabilisce le modalità di attuazionedell,accordo di
programma.
Ebbene a pag. 5 di questo protocollo si legge quanto segue: ,,...Negli
ultimi anni I'impiego energeticodelle biomassenon ha potuto esprimere tutte
le sue potenzialità soprattutto perché l'attenzione ero stata posta alla

20
realizzazione di centrali per la produzione
di energia elettrica di grande
potenza, quasi ovunque realizzati prima di
verificare le reali possibilità (net
medio-lungo periodo) di trovare a livello locale 'materiale
it legnoso
necessqrioper alimentarle, e conseguenlemente
a ciò, in taluni cssi, si è
passati presto dal legno oi rtJîuti Diversamente,
gti impianti di piccola e
mediascala (potenzecompresefro i 30 e i 1000
krlr) richiedono quontitativi di
biomassa legnosa reperibile in volumi adeguati
e costanti su scala locale. I
piccoli e medi impianti consenlono di massimizzare
l'fficienza di impiego
della biomassa legnosa e l'fficacia degli investimenti per Ia loro
realizzazione' Infatti, rispetto agti impianti di gronde potenza, essi
garantiscono un'elevata
fficienzo termodinamico,possono essererealizzate
con investimentie tempi di ammortamentocontenuti
e consentonola piena e
costantevalorizzazionedelte risorse locali...,,
Insomma; questi atti affermano chiaramente
che sono da privilegiare gli
impianti di piccola e media potenza, gli unici
che " richiedono quantitativi di
biomassalegnosareperibile in volumi odeguati
e costantisu scala locale,,.
InveceIa centrale Powercropè un impianto
di grandi dimensioni,per cui
sarà estremamente difficile reperire la biomassa
forestale, con tutti gli
interrogativi conseguenti.
Del resto il rapporto ENEA 2006 sottolinea
che le potenze massime
installate delle centrali a biomassevegetali
si attestanointorno ai l0 Mw per
limitare le problematichedi approvvigionamento
del materiale.Al di là di tale
parametro,diventa inevitabile il ricorso
ad altri tipi di biomasse(CDR ad
esempio).
Si deduce la violazione di legge e l'eccesso
di potere, in quanto tali
aspetti erano stati evidenziati nelle osserva
zioni prodotte d,a un privato
cittadinoper conto del comitato di Borgo Incile
, manon se è tenutoconto.con
ulteriore indice di illogicità e irrazionaritadel|istruttoria.

**{<

difetto di istruttoria.
"

DuranteI'istruttoria e mancatatotalmenteuna
analisi delle implicazioni a
livello "ecosistemico"(intendendo,,1'ecosistema,,
non solo in accezione

2l
naturalistica, ma come il complesso delle relazioni reciproche tra
uomo e
ambiente).
Mancano completamente elementi che dimostrino la fattibilità
della
centraleda un punto di vista territoriale(e non semplicementeimpiantistico).
In particolare il progetto trascura di analizzare effetti e impatti
significativi che derivano certamente dalla centrale a biomasse
(come ad
esempio quelli relativi all'innal zamento della temperatura
locale o alla
continua esposizioneai fumi, alle ceneri, e agli inquinanti);
al contrario, gli
elementidisponibili lascianoragionevolmentepresupporre
che a seguito della
realizzazionee dell'esercizio dell'impianto, così come
è stato progettato,si
verificherarìnoimpatti non trascurabili sull,ambiente.
Si indicano tra gli altri quelli relativi a
- sostanzeinquinanti. Sul punto va
chiarito che la qualità dell'aria già
oggi presentacriticità, e rischia ancor di piu di essereaggravafa;
- rumore, sia per quanto riguarda
la fase di costruzione,che per quella
:
di messain operadella centrale; i \..
I
ì
- impatto sulla viabilità. Si parla
in modo genericodel numero dei TIR
sulla stradaprovinciale, e non si consideraassolutamente
il fatto che questi
intaserannoancheil traffico delle stradelocali.
- Fase di cantiere: la fase di costruzione
per la realizzazionedell,opera
dureràmolte decine di mesi; gli impatti significativi nel corso
del cantieresono
diversi (emissioni in atmosferalegate principalmenteai fumi
di combustione
dei motori dei mezzi impiegati per la movimentazione terra;
sollevamento
polveri legato alla movimentazione dei terreni ed alla percoffenza
stessadei
mezzi sulle strade di cantiere; emissioni sonore connesse
alla prep arazione
della postazionein areaimpianto, legateprincipalmenteai mezziimpiegati
per
la movim entazioneterra).
Tutto questo comporterà un netto peggioramentodella qualità
della vita
della collettivita di Luco dei Marsi, e in particolare
degli abitanti della
"Petogna",località adiacentealla Centrale.
Si formulano pertantole seguenti

CONCLUSIONI

22
Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito accogliere il ricorso proposto e
annullareil provvedimentoimpugnato.
Fatto salvo ogni altro diritto, e con riservadi proporrernotivi aggiunti.
Con vittoria di spese,diritti, onorari.
Si dichiarache il presentericorsoè di valore indeterminato.
Si chiede in via istruttoria di ordinare alle amministrazioniintimate di
depositaretutti gli altri atti e documenti rilevanti e si chiede esperimentodi
CTU per accertarela reale disponibilitàdi biomasse.e per verificare l'impatto
ambientaledella centrale.
Si depositerannoi documenti in possessodel Comune ricorrente indicati nel
ricorso.
Avezzano.li l5 novembre2010.

Aw. FIér
P.F$i-on.^
RELAZIONEDI NOTIFICA
i+/Qi, lt"(^<
1) Io sottoscrittoAvvocato Herbert Simonein basealla Legge 5311994ed,in
virtù dell'autorizzazionedel Consigliodell'Ordine degli Awocati di Avezzano
rilasciatail 19 maggio 2008,prot. n.30/08, previa iscrizioneal n.58 del mio
registrocronologico,ho notificato, per conto del ricorrenteComune di Luco
dei Marsi (Aq), copia conforme del suestesoricorso giurisdizionaleavanti il
TAR Abruzzo-L'Aquila alla Regione Abruzzo, in personadel Presidentepro-
tempore della Giunta Regionale, mediante spedizione di copia conforme
dell'atto sottoscrittacome in originale, alla sua sede in 67100 L'Aquila,
Palazzo Centi, Piazza Santa Giusta, a mezzo del servizio postale con plico
raccomandato con avviso di ricevimento n. 76344509224-9 dall'Ufficio
Postale di fZAvlA 4l\ , i" data corrispondentea quella del
timbropostale,ossiaI 5 nóvembre2010
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M$f* . l5 novembre2010 ,
AWr Herberti'Simone I
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2) Io sottoscrittoAvvocato Herbert Simone in basealla Legge 5311994ed in
virtù dell'autorizzazione
del Consigliodell'Ordinedegli Avvocati di Avezzano
rilasciatail 19 maggio2008.prot. n.30/08, previaiscrizioneal n.59 del mio
registrocronologico.ho notificato,per conto del ricorrenteComune di Luco
dei Marsi (Aq), copia conforme del suestesoricorso giurisdizionaleavanti il
TAR Abruzzo-L'Aquila alla Resione Abruzzo, in personadel Presidentepro-
tempore della Giunta Regionale, elettivamentedomiciliata presso la sede
dell'AvvocaturaDistrettualedello Stato,che la rappresenta
e difendeope legis,
mediantespedizionedi copiaconformedell'attosottoscritta comein originalea
tale domicilio in 67100L'Aquila, ComplessoMonumentaledi San Domenico,
Via Buccio da Ranallo, a mezzo del servizio postalecon plico raccomandato
con avviso di ricevimento n. 7 6344509222-7 dall'Ufficio Postale di,,
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23
(.îru 472 , in data corrispondente
_a ,quella del timbro
postale,
ossia15novembre2010 _ !

WW , 15novembre
2010
4yu.flerfrt Simone
l{iltú''t,r,^{ \
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3) Io sottoscrittoAvvocato Herbert Simone in basealla-Lègge


5311994ed,in
virtù dell'autorizzazionedel Consiglio dell'Ordine degli Avvocati
di Avezzano
rilasciatail l9 maggio2008, prot. n.30/08, previaiscrizione
al n.60 del mio
registrocronologico,ho notificato, per conto del ricorrenteComune
di Luco
dei wtarsi fAql, copia conforme del suestesoricorso giurisdizionale
avanti il
TAR Abruzzo-L'Aquila alla powercrop S.r.l., C.F. . p.rya
0552109096gin
personadel l.r. pro-tempore, mediantespedizionedi copia
conforme dell,atto
sottoscrittacome in originale,alla ruu s.d. in 20099SesioSan
Giovanni (MI),
Via Alberto Falck 4116'a mezzo del serviziopostalecon plico
raccomandato
con avviso di ricevimento n. 7 6344509226-1 dall'ufficio postale
di
&O.fln 4+3 , i" datacorrispondentea quella del timbro
postale,ossia15 novembre2010

24
4) Io sottoscrittoAvvocato Herbert Simone in basealla Legge 5311994ed in
virtù dell'autorizzazionedel Consiglio dell'Ordine degli Awocati di Avezzano
rilasciatail 19 maggio2008, prot. n. 30/08.previaiscrizioneal n.61 del mio
registrocronologico,ho notificato. per conto del ricorrenteComune di Luco
dei Marsi (Aq), copia conforme del suestesoricorso giurisdizionaleavanti il
TAR Abruzzo-L'Aquila alla Porvercrop S.p.a..C.F. 05521090968, Numero
REA B0-46071 in personadel I.r. pro-tenîpore.mediantespedizionedi copia
conforme dell'atto sottoscritta come in originale, alla sua sede in 40123
Bologna, Via degli Agresti 6, a mezzo del servizio postale con plico
raccomandatocon avviso di ricevimento n. 7 6344509218-0dall'Ufficio
Postaledi Avezzano2, Yia Marconi snc. in data corrispondente a quella del
timbro postale,ossiaI 5 novembre2010
Av ezzano. novemb172010
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Avv.Herlbf s;frro9e
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N. Raccomandata
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