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LETTERA DI S. GIACOMO - Anno 60 d.C. circa (forse anteriore).

Capitolo 1
Indirizzo e saluto. 1 - Giacomo, servo di Dio e del Signor nostro Gesù Cristo, alle dodici tribù che
sono nella dispersione, salute! Il cristiano alla prova. 2 Voi, fratelli miei, dovete stimare vero
gaudio le diverse prove alle quali vi troverete esposti, 3 sapendo che la vostra fede sperimentata
produce la pazienza. 4 La pazienza poi rende l'opera perfetta, onde siate perfetti, completi, senza
che nulla vi manchi. 5 Se poi tra voi vi è qualcuno che ha bisogno di sapienza, la chieda a Dio, che
dà a tutti abbondantemente e non rimprovera; e gli sarà data. 6 Chieda però con fede, senza per
nulla esitare, perchè chi esita è simile all'onda del mare, mossa e agitata dal vento. 7 Un tal uomo
adunque non si pensi di ottenere cosa alcuna dal Signore. 8 L'uomo d'animo doppio è incostante in
tutte le sue vie. 9 Ma il fratello umile si glorii della sua esaltazione; 10 e il ricco [si glorii] della
sua umiliazione, perchè egli passerà come fior d'erba. 11 Infatti si levò il sole cocente e fece
seccare l'erba; il suo fiore cadde e la sua appariscente bellezza svanì; così anche il ricco appassirà
nelle sue imprese. 12 Beato l'uomo che sopporta la prova, perchè quando sarà stato provato,
riceverà la corona della vita, promessa da Dio a coloro che lo amano. 13 Nessuno, quando è
sottoposto alla prova, dica che è tentato da Dio; perchè Dio non è tentatore di male, e non tenta
nessuno. 14 Ma ciascun di noi è tentato dalla propria concupiscenza, che lo attrae e lo alletta. 15
Indi la concupiscenza, quando ha concepito, dà alla luce il peccato; il peccato poi, commesso che
sia, produce la morte. 16 Non vogliate adunque errare, fratelli miei dilettissimi. 17 Ogni ottima
cosa data e ogni dono perfetto vien dal cielo e scende dal Padre de' lumi, nel quale non vi è
mutamento nè ombra di variazione. 18 Egli infatti di sua volontà ci ha generati mediante la parola
di verità, affinchè noi siamo, in certo qual modo, le primizie delle sue creature. La prova dei fatti.
19 Voi lo sapete, fratelli miei dilettissimi. Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento
all'ira, 20 perchè l'ira dell'uomo non opera ciò che è giusto dinanzi a Dio. 21 Rigettando perciò
ogni immondezza e la malizia ridondante, accogliete con docilità la parola [in voi] seminata, la
quale può salvare le anime nostre. 22 State quindi operatori della parola e non semplici uditori,
ingannando voi stessi. 23 Perchè se uno ascolta la parola e non la mette in pratica, egli sarà simile a
un uomo, che mira in uno specchio il nativo suo volto, 24 e, dopo essersi mirato, se ne va e
dimentica subito quale egli fosse. 25 Invece chi si specchierà nella legge perfetta della libertà, e in
essa persevererà, non come uditore smemorato, ma come operatore di fatti, questi sarà beato nel suo
operare. 26 Se uno poi crede di essere religioso, e non tiene a freno la lingua, e anzi seduce il suo
cuore, la sua religione è vana. 27 La religione pura e immacolata, agli occhi di Dio e del Padre, è
questa: Visitare gli orfani e le vedove nelle loro tribolazioni e conservarsi puro da questo mondo.
Capitolo 2
Poveri e ricchi. 1 - Fratelli miei, che la vostra fede nel glorioso Signor nostro Gesù Cristo non
abbia riguardi personali! 2 Poichè se nella vostra adunanza entrerà un uomo con un anello d'oro e
un vestito splendido e vi entrerà pure un povero ricoperto di cenci; 3 se la vostra attenzione fosse
rivolta a colui che è vestito sfarzosamente e diceste a lui: «Siedi qui al posto d'onore!», mentre al
povero dite: «Tu sta' ritto così», oppure: «Siedi sotto lo sgabello, de' miei piedi», 4 non verreste
voi a far distinzione dentro di voi e non diventereste giudici di malvagi pensieri? 5 Ascoltate,
fratelli miei dilettissimi; non ha forse Dio scelto quelli che in questo mondo son poveri [per farli]
ricchi di fede ed eredi del regno promesso da Dio a coloro che lo amano? 6 Voi, [così facendo],
avete disprezzato il povero. Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano ai tribunali? 7
Non sono essi che oltraggiano il bel nome, col quale voi siete chiamati? O tutto o nulla. 8 Se però
adempite la legge regia, secondo le Scritture: "Amerai il tuo prossimo come te stesso", fate bene; 9
ma se fate distinzioni personali, commettete un peccato e la legge vi condanna come trasgressori. 10
Ora chiunque osserverà tutta la legge, ma mancherà in un punto solo, diventerà reo di tutto. 11
Poichè chi disse: «Non fornicare», ha detto pure: «Non uccidere». Ora se tu non fornicherai, ma
ucciderai, sarai trasgressore della legge. 12 Parlate ed agite come [persone] che stanno per essere
giudicate secondo una legge di libertà; 13 perchè il giudizio sarà senza misericordia per chi non ha
usata misericordia; ma la misericordia trionfa nel giudizio. La fede e le opere. 14 Che giova,
fratelli miei, se uno dice di aver fede, ma non ha le opere? Potrà forse salvarlo la fede? 15 Se un
fratello o una sorella sono ignudi e bisognosi del vitto quotidiano, 16 e uno di voi dica: «Andate in
pace, riscaldatevi e satollatevi», senza dar loro le cose necessarie al corpo, che gioverà? 17 Così la
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fede, se non ha le opere, è morta in se stessa. 18 Ma qualcuno dirà: «Tu hai la fede ed io le opere».
Mostrami la tua fede senza le opere, e io ti farò vedere con le opere la mia fede. 19 Tu credi che
Dio è uno; fai bene; anche i demonii credono e tremano. 20 Ma vuoi tu conoscere, o uomo vano,
come la fede senza le opere è inefficace? 21 Abramo, padre nostro, non è stato egli giustificato per
via delle opere, quando offrì sull'altare il suo figliuolo Isacco? 22 Vedi come la fede cooperava alle
opere di lui, e per mezzo delle opere fu resa perfetta la fede? 23 E si adempì la Scrittura che dice: "
Abramo credette a Dio e gli fu imputato a giustizia ", e fu chiamato amico di Dio. 24 Vedete voi
come l'uomo è giustificato per le opere e non per la fede soltanto? 25 Allo stesso modo, Raab, la
meretrice, non fu anch'essa giustificata per le opere, quando accolse i messaggeri e li fece partire
per un'altra strada? 26 Poichè come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le
opere è morta.
Capitolo 3
Tenere a freno la lingua. 1 - Fratelli miei, non vogliate esser molti a far da maestri, sapendo che
vi addossate un giudizio più severo. 2 Infatti tutti manchiamo in molte cose! Chi non manca nel
parlare, è un uomo perfetto e può tenere a freno anche tutto quanto il corpo. 3 Se noi mettiamo il
freno in bocca ai cavalli, perchè ci siano ubbidienti, teniamo a freno anche tutto il loro corpo. 4
Ecco, anche le navi, benchè siano grandi e sospinte da venti gagliardi, vengono dirette da un piccolo
timone dovunque ordini il timoniere. 5 Così pure la lingua è un piccolo membro e si vanta di
grandi cose. Ecco un piccolo fuoco che gran selva incendia!
6 Anche la lingua è un fuoco, un mondo d'iniquità. Posta tra le nostre membra, la lingua contamina
tutto il corpo, ed essendo infiammata dall'inferno, mette in fiamme la ruota del viver nostro. 7
Infatti ogni specie di bestie, di uccelli, di serpenti e d'altri animali si doma ed è stata domata
dall'uomo; 8 ma la lingua non c'è uomo che possa domarla; è un male che non si può frenare; è
piena di mortale veleno. 9 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli
uomini, che son stati creati a immagine di Dio. 10 Dalla stessa bocca esce la benedizione e la
maledizione. Non bisogna, fratelli, che sia così. 11 Forse che la fonte getta dalla stessa apertura
acqua dolce e amara? 12 Può forse, fratelli miei, un fico dar uva o una vite [dar] fichi? E neppure
[una fonte] salata può dare acqua dolce. Sapienza che vien dall'alto. 13 Chi è saggio e intelligente
tra voi? Faccia vedere con la buona vita le sue opere fatte con la mansuetudine [propria] della
saggezza. 14 Ma se avete in cuor vostro uno zelo amaro e litigioso, non vi gloriate e non mentite
contro la verità. 15 Poichè non è questa una sapienza che vien dall'alto; ma terrena, carnale,
diabolica. 16 Dove infatti vi è tale zelo e dissensi, là è scompiglio e ogni opera perversa. 17 Ma la
sapienza che vien dall'alto, prima di tutto, è pura, di poi pacifica, modesta, arrendevole,
condiscendete ai buoni, piena di misericordia e di buoni frutti, aliena dal criticare e dall'ipocrisia. 18
Ora il frutto della giustizia si semina nella pace da coloro che praticano la pace.
Capitolo 4
La concupiscenza causa delle discordie. 1 - Donde tra voi le guerre e le liti? Non forse di qui:
dalle vostre concupiscenze, che militano nelle vostre membra? 2 Desiderate, e non avete; uccidete
e zelate, e non riuscite ad ottenere; litigate e fate guerra, e non ottenete l'intento, perchè non
domandate. 3 Chiedete e non ottenete, perchè chiedete malamente, per soddisfare i vostri piaceri.
O Dio o il mondo. 4 O adulteri, non sapete voi che l'amicizia di questo mondo è inimicizia con
Dio? Chiunque pertanto vuol essere amico di questo mondo, si fa nemico di Dio. 5 Credete forse
che la Scrittura dica invano: "Lo Spirito che abita in voi, vi ama con amore geloso"? 6 Ed egli ci
dà una grazia maggiore. E perciò la Scrittura dice: " Dio resiste ai superbi e dà la grazia agli umili ".
7 Siate dunque soggetti a Dio e resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 8 Accostatevi a Dio ed
Egli si accosterà a voi. Mondate le mani, o peccatori; e purificate il cuore, o gente di animo doppio.
9 Affliggetevi e siate in duolo e piangete; il vostro riso si cangi in lutto e il gaudio in mestizia. 10
Umiliatevi nel cospetto del Signore ed Egli vi esalterà. Amorosi consigli. 11 Fratelli, non parlate
male l'uno dell'altro. Chi parla male di un fratello o chi giudica il suo fratello, parla male della legge
e giudica la legge. Ora se tu giudichi la legge, non sei più osservatore della legge, sei giudice. 12
Uno solo è il legislatore e il giudice: Colui che può salvare e perdere. 13 Ma tu, che giudichi il
prossimo, chi sei tu? Suvvia, adesso voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e ci
staremo un anno a trafficare e guadagnare». 14 [Dite così voi] che non sapete quel che sarà domani.
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15 Di fatto cos'è la vita vostra? Un fumo che appare per un momento e poi svanisce. Più giusto è il
dire: «Se il Signore vorrà e saremo in vita, faremo questa o quella cosa». 16 Ma ora voi vi vantate
nella vostra superbia. Ogni vantarsi a questo modo è cattivo. 17 Chi dunque sa fare il bene e non lo
fa, commette peccato.
Capitolo 5
E voi ricchi piangete! 1 - Ebbene adesso, o ricchi, piangete, urlate a motivo delle miserie che
verranno sopra di voi. 2 Le vostre ricchezze si sono imputridite e le vostre vestimenta sono state
róse dalle tignuole. 3 L'oro e l'argento vostro è arrugginito: e la loro ruggine sarà una
testimonianza contro di voi, e quasi fuoco, divorerà le vostre carni. Vi siete adunati tesori d'ira per
gli ultimi giorni. 4 Ecco, la mercede dei lavoratori, che han mietuto i vostri campi, frodata da voi
alza le grida; e queste grida son giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. 5 Siete vissuti
banchettando sulla terra, e nelle delizie avete nutriti i vostri cuori per il giorno dell'immolazione. 6
Voi avete condannato e ucciso il giusto, ed egli non vi ha fatto resistenza. I poveri sappiano
aspettare. 7 Siate dunque pazienti, o fratelli, sino alla venuta del Signore. Ecco, l'agricoltore
aspetta il prezioso frutto della terra, [e l'aspetta con pazienza], finchè riceva [il frutto] primaticcio e
il serotino. 8 Siate dunque anche voi pazienti, e rinfrancate i vostri cuori: perchè la venuta del
Signore è vicina. 9 Fratelli, non vogliate lamentarvi l'uno contro l'altro, per non essere condannati.
Ecco che il giudice sta alla porta. 10 Prendete, fratelli, come esempio nel sopportare i mali e le
fatiche e nella pazienza, i profeti, che han parlato nel nome del Signore. 11 Ecco, noi chiamiamo
beati quelli che soffrirono. Avete udito la sofferenza di Giobbe e avete veduto quel che il Signore gli
ha dato alla fine, perchè il Signore è misericordioso e usa misericordia. Divini conforti. 12
Soprattutto, fratelli miei, non vogliate giurare, nè per il cielo, nè per la terra, nè con qualsiasi altra
forma di giuramento. Ma il vostro parlare sia: «Sì, sì; no, no»; per non cadere sotto giudizio. 13
C'era tra voi qualcuno che soffre? Preghi! Qualcuno d'animo lieto? Salmeggi! 14 C'è tra voi
qualcuno che sia ammalato? Faccia chiamare i presbiteri della Chiesa, che preghino su lui,
ungendolo con l'olio nel nome del Signore; 15 e l'orazione della fede salverà l'infermo, e il Signore
lo solleverà; e se trovasi in peccati, gli saranno rimessi. 16 Confessate dunque l'uno all'altro i vostri
peccati, e pregate l'uno per l'altro, per essere salvi; perchè la preghiera assidua del giusto ha gran
potenza. 17 Elia era un uomo passibile come noi, e pregò ardentemente che non cadesse pioggia
sulla terra, e non piovve per tre anni e sei mesi. 18 Poi pregò di nuovo e il cielo diede pioggia e la
terra diede il suo frutto. 19 Fratelli miei, se qualcuno tra voi devia dalla verità e un altro lo
riconduce [nel retto cammino], 20 deve sapere che chi ritrae un peccatore dall'errore della sua via,
salverà l'anima di lui dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

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