Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
La tecnologia laser trova svariate applicazioni in ambito industriale, grazie alla sua capacità di
fornire enormi quantità di energia termica con elevatissima accuratezza e a grande velocità. Essa
risulta ampiamente usata nelle lavorazioni sui materiali, come l’indurimento superficiale, il taglio, la
foratura, l’incisione e la saldatura. I motivi del successo del laser in ambito industriale sono:
Nd: YAG → λ = 1.06 μm, P = 10 – 103 W in continua fino ai 104 W in impulsata, utilizzato
soprattutto nelle lavorazioni di precisione (Fig. 1A);
CO2 → λ = 10.6 μm, P = 1 – 20000 W in continua fino ai 10 MW in impulsata,
particolarmente adatto alle lavorazioni pesanti (Fig. 1B).
I materiali non si comportano tutti allo stesso modo in risposta ad un laser. In generale, i metalli
assorbono un quantitativi inferiore di energia dal fascio laser rispetto ai non metalli essendo più
riflettenti. Tra i metalli, l’alluminio risulta uno dei più delicati da trattare con la tecnologia laser.
I laser industriali, come tutte le altre tecnologie produttive, presenta in generale dei pro e dei
contro.
SVANTAGGI
VANTAGGI
In Fig. 3 si può vedere come i campi di applicazione del laser possano essere differenziati in base
alla densità di potenza incidente sulla superficie del pezzo in funzione del tempo di interazione (in
continua: intervallo di tempo necessario ad uno spostamento pari al diametro del raggio; in
impulsata: durata di un impulso).
Fig. 3 Applicazioni del laser in base alla densità di potenza ed al tempo di interazione.
Si da ora una breve descrizione delle applicazioni industriali del laser, in ordine di potenza
crescente.
FORATURA (drilling)
Il laser può operare sia in maniera continua che impulsiva, con risultati comparabili coi mezzi
tradizionali come la segatura. Come nella foratura, il processo di taglio dovrebbe essere puramente
evaporativo ma il processo reale, invece, coinvolge processi di fusione e vaporizzazione che
dipendono da intensità, tempo di esposizione, caratteristiche del materiale e dispositivi accessori
(ex. getto gassoso). Il livello di densità di potenza per il taglio è essenzialmente lo stesso della
fusione, perciò si usa generalmente l’ausilio di un getto gassoso per portare all’evaporazione.
L’utilizzo di un gas tecnico a 10-15 bar aiuta la rimozione del materiale, mentre un gas neutro
provvede a proteggere la zona circostante l’area di taglio. In generale, gas inerti contribuiscono a
dare superfici lisce mentre gas reattivi velocizzano il taglio.
Il taglio laser offre potenzialità notevoli sugli spessori fini, tuttavia non è un’alternativa competitiva
in termini di costi (rispetto alle tecnologie tradizionali) per quanto riguarda le sezioni spesse.
Questo limite deriva da molti fattori, a partire da un “range di velocità ottimizzate” che si va
stringendo al crescere dello spessore del pezzo alla difficoltà nello scalare i parametri del getto
gassoso in base alla potenza del laser, ed inoltre al crescere dello spessore diventa problematica
l’espulsione del materiale fuso dalla stretta sezione di taglio che si viene a creare.
Fig. 4 Performance del tagli laser assistito da getto gassoso.
Si può ottenere una fusione controllata con precisione di metalli e leghe con un bilanciamento del
livello di intensità del raggio e del tempo di esposizione.
Per potenze al di sopra dei 106 w/cm2 l’interazione tra raggio e materiale cambia drasticamente: si
provoca una vaporizzazione locale ed infine una cavità, con conseguente penetrazione dell’energia
all’interno del foro. Bisogna quindi imporre una certa velocità relativa tra pezzo e fascio laser per
impedire al giunto di collassare o alterarsi.
Uno degli svantaggi della saldatura laser è la bassa efficienza della conversione da potenza elettrica
in potenza ottica, tipicamente intorno al 15%. Tuttavia, andando a valutare quanta energia ottica
viene utilizzata per formare il giunto fuso, si nota un efficienza dell’ordine del 90%. Per questo
motivo il processo nel suo complesso risulta piuttosto efficiente, tanto che l’energia elettrica
richiesta per unità di lunghezza del giunto è di circa un ordine di grandezza minore per il processo
laser rispetto a quelli tradizionali ad arco elettrico. Questa caratteristica, oltre alle ottime proprietà
dei giunti saldati che si ottengono, rende il laser una grande opportunità per molti compiti di
saldatura nei processi produttivi.
DI CONCETTO, dal momento che nelle sorgenti a CO2 il fascio viene generato dall’eccitazione
di un gas, mentre nelle sorgenti a fibra il raggio si genera dall’eccitazione di una sorgente
allo stato solido;
DI QUALITA’, perché non c’è percorso ottico esterno al mezzo attivo, pertanto il fascio si può
trasmettere più facilmente ed allo stesso tempo mantenerlo più stabile;
DI EFFICIENZA, in quanto nelle sorgenti a CO2 si ha un efficienza attorno al 10% mentre, con
la fibra, si sale a circa il 25%.
Esistono differenze costruttive sostanziali tra i laser a fibra e gli altri allo stato solido (detti di tipo
“bulk”):
I laser di tipo BULK, come mezzo attivo, hanno un cristallo o un vetro drogato in modo
opportuno. Non vi è nessuna struttura interna in grado di guidare l’onda, pertanto il
diametro del raggio è determinato dal progetto del risonatore, formato solitamente da
specchi piazzati attorno al cristallo;
I laser di tipo WAVEGUIDE invece possiedono una struttura in grado di guidare il fascio
all’interno del mezzo attivo stesso, mantenendo una elevata coerenza ed intensità anche
per lunghe distanze. Queste strutture sono costituite da particolari fibre o cristalli che
vengono alimentati da dispositivi di pompaggio a bassa energia direttamente accoppiati
(senza intercapedini d’aria).
I sistemi laser emettono ad una lunghezza d’onda di 1.064 μm (≈ a quella dei laser Nd: YAG, la cui
energia viene assorbita meglio dai metalli rispetto a quella dei laser CO2), con un diametro del
fascio estremamente piccolo, tanto che la loro intensità risulta fino a 100 volte maggiore rispetto ai
laser CO2 a parità di potenza media d’uscita. Inoltre, al contrario degli altri sistemi, i laser
waveguide non necessitano praticamente di manutenzione e si distinguono per la loro lunga vita
utile di almeno 25000 h di utilizzo. Questi sistemi presentano altri notevoli vantaggi: sono compatti
e robusti, non si disallineano e dissipano facilmente l’energia termica.
I laser a fibra vengono solitamente pompati attraverso diodi laser direttamente accoppiati alla fibra,
all’interno della quale vengono fabbricati dei reticoli di Bragg*. La fonte di pompaggio può essere
costituita da un singolo diodo oppure da un array.
*un reticolo di Bragg in fibra (FBG) è una modulazione periodica dell’indice di rifrazione del nucleo
di una fibra ottica. Quando un segnale a banda larga viaggia nella fibra ed incontra un FBG viene
scomposto, in base alla frequenza, in parti che vengono trasmesse nella fibra, riflesse all’indietro o
fatte uscire: i reticoli di Bragg fungono quindi da filtro per selezionare determinate frequenze.
Fig. 5 Struttura di un laser a fibra ottica.
La struttura più comune di questi sistemi laser è quella “dual-core”, in cui un core esterno non
drogato trasporta la luce di pompaggio, generando l’emissione stimolata del core interno: questa
struttura garantisce un’alta efficienza nella conversione dei fotoni ed un design compatto e
robusto.
L’efficienza globale del laser waveguide deriva da entrambe le fasi operative: la prima di
conversione elettro-ottica da parte del diodo (50-70%) ed una seconda di estrazione del fotone
dalla fibra (60-70%). Il rendimento complessivo si aggira quindi attorno al 25-35%.
Un consistente vantaggio della fibra risiede nell’assenza di apparati ottici accessori: non ci sono
dispositivi da calibrare o che possano disallinearsi.
I vantaggi dei laser a fibra nella lavorazione dei materiali metallici possono riassumersi nei seguenti
punti:
Le lunghezze d’onda emesse sono vicine all’IR e pertanto vengono facilmente assorbite dai
metalli;
Sono semplici da manipolare da parte di un robot grazie al fatto che il laser esce
direttamente dalla fibra, senza ingombranti apparati ottici a telaio, il che ne agevola di
molto l’impiego.
Queste caratteristiche, unite alla loro potenza (i più diffusi hanno potenze nell’odine dei kW), li
rendono particolarmente adatti al taglio e alla saldatura poiché permettono di ottenere curve
molto accurate.