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Virgilio e l’Eneide

Georg. III 40-48


En age segnis Suvvia, i pigri
rumpe moras; uocat ingenti clamore Cithaeron indugi spezza; ci chiama con grandioso strepito il Citerone
Taygetique canes domitrixque Epidaurus equorum, e i cani del Taigeto ed Epidauro domatrice di cavalli
et uox adsensu nemorum ingeminata remugit. e la voce raddoppia all’eco mugghiante dei boschi.
mox tamen ardentis accingar dicere pugnas Tra breve tuttavia mi armerò per cantare ardenti battaglie
Caesaris et nomen fama tot ferre per annos, di Cesare e portarne il nome per tanti anni, grazie alla fama,
Tithoni prima quot abest ab origine Caesar. quanti ne dista Cesare da Titone, sua origine prima.

Lo scopo
Secondo i grammatici antichi: imitare Omero e lodare Augusto

Imitazione
Premessa: IMITAZIONE = OMAGGIO, NON MANCANZA DI ORIGINALITÀ.
Antecedenti dell’Eneide: Virgilio per consacrare un epos romano gareggia con i modelli dell’epos greco
1. Omero Odissea e Iliade sono i modelli delle due metà del poema
2. Apollonio Rodio le Argonautiche prestano il modello dell’eroe protagonista e la vicenda d’amore
3. La poesia alessandrina, poesia etiologica (spiegazione in chiave mitica delle «origini» di una realtà attuale)
suggerisce a Virgilio di trasformare il poema nel grande αἴτιον della città di Roma
Virgilio inoltre si confronta con i fondamentali autori della propria tradizione romana antecedente
4. Livio Andronico Odusia, la traduzione arcaica dell’Odissea che inaugura la letteratura romana
5. Nevio Bellum Poenicum, il poema epico della prima guerra punica
6. Ennio Annales, il grande libro in poesia dell’eroica, fatale, inarrestabile ascesa di Roma
Vi fu l’aspettativa di un nuovo epos: Virgilio non continua ma sostituisce Ennio. (“repperi margaritas de stercore
Ennii”)

Continuazione di Omero e risposta a Omero


Viene riallacciato un filo pendente suggerito da Omero ma non proseguito
l’ultima notte di Troia
alcuni episodi odissiaci (Arpie e Ciclope)

Ripetizione e superamento di Omero


La contaminazione: anche dove Omero è ripetuto in realtà non è rispecchiato passivamente:
inversione di contenuti tra motivo iliadico e Odissiaco
Motivo del viaggio: non ritorno a casa ma viaggio verso l’ignoto
Motivo della guerra: non distruzione di una città ma la costruzione di una città nuova
la guerra nel Lazio è come la guerra di Troia, ma questa volta gli assediati Troiani vincono
la guerra non porta alla distruzione ma alla costruzione di una nuova unità
Alla fine Enea riassume in sé sia Achille che Ulisse,

Lodare augusto: il rapporto con la storia


Gli eventi dell’Eneide sono trattati come storici, ma tecnicamente parlando non sono nemmeno storia “romana”:
il lettore romano di Virgilio si trova trasportato in un passato “Omerico” leggendario (a differenza dell’epoca di
Omero dove mito e storia coincidevano), ma le profezie nella narrazione sono sia omeriche che “augustee”.
Virgilio segue Ennio come modello, come un pater, e negli esiti lo supera.
Mentre Nevio ed Ennio rivestono la storia contemporanea con l’aura del mito, Virgilio rovescia la prospettiva, e riveste
il mito con il simbolismo profetico della storia contemporanea: si spiegano così alcuni anacronismi (città presenti nel
poema ma fondate in età posteriore ad esso, usanze romane in popoli italici preromani ecc.)

Lo stile
Perfezionismo di Virgilio: massima libertà e massimo ordine.
Nuovo contesto: scrittura e non oralità, ma di stile omerico:
Virgilio dà ampio spazio a eventi “formulari”, e li carica di nuova sensibilità

Lo stile “soggettivo”: il mondo lirico virgiliano


Al contrario di Omero, Virgilio non si pone come obiettivo di fare il ripetitore di ciò che è risaputo.
Viene data maggiore iniziativa al lettore:
I personaggi sono inseriti col LORO punto di vista (narrazione policentrica) ma il poeta li ricompone in un disegno
unitario, egli si pone come narratore onnisciente ma partecipa e fa partecipare il lettore delle sofferenze dei
personaggi. (sunt lacrimae rerum) donando loro una toccante umanità.
La missione provvidenziale, il cospirare fatale di ogni evento non si cristallizza in piatto ottimismo, ma comprende e
rende bruciante la sofferenza di tutti i personaggi (protagonista compreso) nel loro tragitto.
questo non può nascere se non da un poeta dotato di animo autenticamente religioso.

N.B. questi fattori, questa umanità, questo groviglio di cuore e di ragione pervade l’intero poema:sarà dunque
percepito e sperimentato solo con la lettura, fruttando quelle considerazioni e domande personali ma in fondo comuni
a tutti che rendono l’opera di Virgilio perennemente attuale: un classico. Ecco perché questi brevi accenni non possono
che rimanere tali: si eserciti la propria libertà nel coinvolgimento con la vicenda!

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